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Direzione Sanitaria
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e Relazioni con il Pubblico (URP)
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Direzione Amministrativa
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Certificazioni Sanitarie
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Infermieristico-Ostetrica
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Direzione Amministrativa
di Presidio
Tel. 06 33062572
Presidio “Sant’Andrea”
Via Cassia, 721
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n. 6 anno I
Luglio 2005
Donazioni di Sangue
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Direzione Sanitaria di Presidio
Tel. 06 33062387
Ospedale “San Filippo Neri”
Via G. Martinotti, 20
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San Filippo Neri
Posto di Polizia
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Farmacia
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Salus
Infirmorum
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Via G. Antonelli, 41
00197 - Roma,
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fax 06 80693048
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Redazione:
Giorgio Ferretti, Paola Mecarelli.
Segreteria di Redazione presso
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Fratoni, Laura Scaringella.
Redazione Medilife:
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“San Filippo Neri”
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San Filippo
Neri
Iscritto nel Registro dei Periodici
del Tribunale di Roma n. 481/2004
del 7 dicembre 2004
Finito di stampare:
Luglio 2005
c/o Centro Stampa Xerox
via Castagnola snc
Ecco chi si nasconde dietro le quinte:
la preospedalizzazione
2
Ortopedia…
dove osano i falchetti
4
Un colosso al San Filippo:
la chirurgia d’urgenza
5
Tutti qui per l’alta specialità
alla ricerca di “spazi aperti”
6
Notizie in breve
7
Ecco chi si nasconde dietro
le quinte: la preospedalizzazione
U
n corridoio non molto lungo, alcune stanze
per le visite di routine e un via vai ininterrotto ogni giorno di persone che attendono, si
alzano, vanno via, ritornano. Questa è la preospedalizzazione, un concentrato di umanità che dal lunedì al sabato con una mezza mattinata di esami e
analisi accoglie gli utenti che dovranno sottoporsi
ad intervento chirurgico. È tutto racchiuso lungo un
corridoio questo reparto, così piccolo a confronto
dei numeri del San Filippo, ma così importante. Qui
è vietato perdere tempo perché il tempo è tutto speso a favore degli utenti che, prima di affrontare l’intervento, sono accolti dalla preospedalizzazione per
effettuare tutte quegli accertamenti diagnostici necessarie per entrare in sala operatoria. Innegabili i
vantaggi per l’assistito sia dal punto di vista psicologico che materiale.
“Psicologicamente – spiega il dottor Enrico Scarantino –
evitare il ricovero diversi giorni prima dell’intervento per
svolgere gli esami di routine, è un aiuto non indifferente
soprattutto per chi per la prima volta è costretto all’approccio con la realtà ospedaliera, si attenua il momento angosciante dell’ingresso e la permanenza in ospedale solo
per aspettare di essere visitati”. Considerando poi l’aspetto
pratico, la preospedalizzazione, evita sia all’utente che alle
famiglie il disagio collegato al prolungamento ricovero
ospedaliero pre-operatorio: gli spostamenti, l’organizzazione dei famigliari con gli impegni lavorativi, ecc… .
Evidenti anche i vantaggi per l’Azienda. “Mentre la degenza post operatoria è bloccata dall’andamento fisiologico
del decorso – continua Scarantino – con la preospedalizzazzione interveniamo sulla degenza pre-operatoria che
viene ridotta al minimo ottenendo così una riduzione delle
spese. Sono stati fatti passi da gigante se pensiamo che per
esempio, fino a 15 anni fa per un ernia si restava in ospedale anche 12 giorni”.
Lo staff del Reparto della
Preospedalizzazione
Diario di bordo
Pillole…di notizie
18 Luglio l’Assessore Battaglia
a confronto con l’IPASVI
Stop ai giocattoli tossici
Si chiamano ftalati, sono un tipo di Pvc, e hanno la prerogativa di rendere morbida la plastica dei giocattoli per
i più piccoli. Giochi più teneri, più flessibili per essere succhiati o masticati ma anche giochi tossici che la nuova
normativa europea vuole bandire dal mercato. È ormai
quasi giunta al traguardo la direttiva che vieterà la commercializzazione di quei giocattoli contenenti concentrazioni superiori allo 0,1 % di 6 sostanze appartenenti alla
categoria degli ftalati. È infatti accertato che le sostanze
chimiche tossiche di questo genere di Pvc fuoriescono
quando i bambini masticano o mettono in bocca il giocattolo.
Tutti i Collaboratori Sanitari Professionali Esperti e i
Dirigenti dell’Assistenza Infermieristica delle Aziende Sanitarie del Lazio, sono invitati a partecipare lunedì 18 luglio dalle ore 11 alle ore 13, presso la Sala
Tevere della sede della Regione Lazio in Via Rosa Raimondi Garibaldi, 7, all’incontro con l’Assessore alla
Salute, On. Augusto Battaglia.
Si richiede la conferma via fax alla Segreteria del Collegio IPASVI di Roma entro l’8 Luglio: 06/45437034
Al via a settembre il nido aziendale
Da settembre a luglio le ex Officine saranno invase
da 60 bambini dai tre mesi ai tre anni che dalle 7 alle 18, dal lunedì al sabato, seguiti da personale qualificato scorazzeranno nell’area. È l’asilo nido aziendale del San Filippo Neri operativo per l’anno scolastico 2005/2006. 60 i posti a disposizione, 31 saranno destinati ai figli dei dipendenti mentre i restanti
29 saranno assegnati ai bimbi residenti sul territorio
del XIX Municipio. Le schede per la prescrizione saranno distribuite presso la Direzione Amministrativa
di Presidio.
Tutte le informazioni riguardanti le schede, i criteri e
le modalità d’iscrizione e le rette da versare, suddivise per fasce di reddito, saranno reperibili sul sito
web aziendale www.sanfilipponeri.roma.it.
Niente tuffi da Ostia a Fiumicino
Cattive notizie per i romani dal fronte della balneabilità
delle spiagge locali. Gli esami microbiologici condotti
dall’Arpa Lazio nel mese di aprile hanno individuato la
presenza nelle acque di Isola Sacra del batterio della salmonella. Il consiglio degli esperti è di evitare quel tratto
di mare inquinato, secondo le rilevazioni, dagli scarichi
fognari di zona non adeguatamente depurati. Se Fiumicino non ha superato l’esame tuffi, non va meglio per il
tratto di costa che va da Ostia e Fregene dove, in seguito ai controlli, sono stati confermati un po’ ovunque i divieti di balneazione dell’estate scorsa.
Guida in arabo al Bambin Gesù
Parlerà anche arabo l’ultima guida pubblicata dal Bambin Gesù per aiutare i genitori dei bimbi stranieri a Roma.
La guida multilingue già disponibile in inglese, francese e spagnolo esce dai confini comunitari “a testimonianza – si legge – della cura posta dall’ospedale agli aspetti di umanizzazione e di accoglienza a sostegno dei pazienti e delle famiglie provenienti da altri Paesi”. L’opuscolo in lingua araba si sfoglia da sinistra verso destra e
offre informazioni sulle modalità di accesso, ingresso e soggiorno per le cure mediche ai più piccoli. Una guida
in linea con le dinamiche migratorie se dal 2004 al 2005 il numero dei piccoli pazienti stranieri è raddoppiato superando le 10 mila unità. La guida multilingua è inoltre disponibile sul sito dell’ospedale: www.ospedalebambinogesu.it .
…e all’Ospedale di Forlì si parlano 5 lingue
Da venerdì primo luglio il menù dei pasti è servito anche in arabo e cinese. L’accortezza è stata adottata nell’Ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì per dare modo ai numerosi pazienti extracomunitari di comprendere quali cibi la mensa propone. Accanto all’italiano, al francese e all’inglese già presenti nei menù, compaiono così gli
idiomi arabo e cinese: “Per un ospedale – spiega la dietista Gabriella Raggi che ha pensato e coordinato l’iniziativa – è fondamentale che l'utente percepisca come ben organizzato un servizio come la mensa potendo esprimere liberamente il proprio grado di soddisfazione. Voglio però precisare che la novità del menù in cinque lingue è motivata dal rispetto delle differenze
culturali e di determinate esigenze alimentari, ma non ha stravolto il sistema di ristorazione. Il livello qualitativo del servizio è
innalzato dalla sensibilità di permettere a
un musulmano di sapere se un determinato piatto contiene carne di maiale in modo
da optare per un cibo alternativo. Tuttavia
– conclude la dottoressa – questo non presuppone, per ora, che la dieta ospedaliera
preveda cus-cus o involtini primavera”.
La redazione sarà lieta di accogliere segnalazioni, suggerimenti
o informazioni.
La nostra mail è:
[email protected]
2 San Filippo Neri
informa
Luglio 2005 - n. 6 anno I
n. 6 anno I - Luglio 2005
San Filippo Neri
informa
7
Tutti qui per l’alta specialità
alla ricerca di “spazi aperti”
N
e arrivano in media 45.000 ogni anno con un dato a casa. E qui si concentra il problema che da sempre asaltissima percentuale di codici rossi, la più al- silla la Medicina d’Urgenza: la perenne carenza dei posti letta del Lazio. Sono gli accessi al Pronto Soccor- to. “È incredibile – spiega Zulli – oggi, una giornata di fine
so del San Filippo, tutta gente che ha bisogno di cu- giugno, abbiamo 5 barelle in corridoio per la mancanza di
re urgenti e che non viene qui a caso. Nei soli primi 3 letti”. E per un reparto che ruota intorno ad un corridoio è
mesi del 2005 il Pronto Soccorso ha lavorato una me- scomodo per tutti, personale e assistiti, tenere le barelle pardia di codici rossi pari al 3.6%, contro una media re- cheggiate di lato. Allora ecco un altro nodo da sciogliere la
gionale e nazionale che si attesta tra l’1.2 e l’1.8%. logistica: “Il reparto – spiega Zulli – è stato trasferimento reQuesto non è un ospedale che da i numeri, ma un centemente, nel 2003, ma la logistica è stata pensata male.
ospedale che si conferma punto di riferimento re- La logistica non rispecchia le reali esigenze di un pronto socgionale per l’alta specialità. “In alcune patologie sia- corso. L’ideale sarebbe avere una sala open space, divisibile,
mo “top level” – ci tiene a sottolineare il dottor Lui- con dei pannelli mobili di separazione dove poter mettere
gi Zulli direttore della UOC di Medicina d’Urgenza e più pazienti. Una soluzione che permetterebbe ad un mediPronto Soccorso – siamo ai livelli americani. Gli in- co e ad un infermiere di controllare 4 o 5 pazienti per volta.
fartuati che arrivano da noi vengono trattati in tem- Le stanze del pronto soccorso invece sono tutte senza finepi brevissimi che vanno dai 20 ai 25 minuti. In que- stre e talmente piccole che spesso in una stanza con due past’arco di tempo interveniamo noi, la cardiologia con zienti non riescono ad entrare due equipe. Il pronto soccorl’Utic (Unità terapia intensiva coronaria) e con la UOC so avrebbe bisogno di un’opera di ristrutturazione sulla badi Emodinamica”.
se di concetti più moderni, vicini al sistema americano che
Basta un giro dentro e una rapida occhiata per capire la ca- prevede tante stanze comunicanti, per garantire una magrica di umanità e di dedizione che ci vuole per lavorare qui. giore vivibilità a chi lavora e agli assistiti”.
20 medici tra pronto soccorso e medicina d’urgenza, 60 infermieri e 15 ausiliari si alternano nelle 24 ore in perfetta sincronia. “Il pronto soccorso – spiega Zulli – ha una modularità tale che permette di soddisfare tutte le esigenze. Abbiamo un
area di osservazione temporanea in Pronto Soccorso dove il paziente, in attesa di indagini, viene
trattenuto per 6, 12 o 18 ore, a seconda delle necessità”.18 sono i posti letto a disposizione della
medicina d’urgenza, più due posti per la subintensiva che possono restare occupati per 72 ore.
Esiste anche un’area di isolamento per infettivi e
immunodepressi. Il reparto dispone di una stroke
unit per l’ictus e si qualifica come un’eccellenza
nella cura dello scompenso cardiaco e della sincope. “Per quest’ultima patologia – prosegue Zulli – svolgiamo degli studi particolari nell’anziano.
La rottura del femore, frequente tra le persone
anziane, spesso non è causata da cadute per fattori accidentali ma da cadute causate da problemi cardiologici. Utilizziamo ancora delle procedure particolari per la pancreatite acuta e per il trauma cranico minore”. La media annuale dei ricoveri in Pronto Soccorso sui 45.000 accessi annuali è del 24% e sale al 31% se vengono considerati anche tutti i ricoveri nelle terapie intensive specialistiche provenienti da tutta la Regione. Sul totale degli accessi in Pronto Soccorso il 54% viene L’équipe di un’unità
mobile di soccorso
rinviato a domicilio. Nel Reparto di Medicina
d’Urgenza in un anno vengono ricoverati ben
3.800 pazienti, di questi il 40-45% viene riman-
Filippo Neri
6 San
informa
Luglio 2005 - n. 6 anno I
Una mezza giornata, dalle 7 alle 13, invece il tempo massimo che viene rubato all’utente per eseguire tutti gli esami
di prassi per i singoli interventi. “Il protocollo è molto semplice – spiega Carla Aquili la Capo Sala – le UOC (unità operative) ci inviano le schede dei pazienti per la preparazione.
Fino a tutto il 2004 erano 8 le UOC con cui collaboravamo,
da quest’anno si sono aggiunte la maxillo-facciale e l’urologia oncologica. Una volta giunta la richiesta, siamo noi a
contattare l’assistito fissando il giorno per le visite pre-operatorie. Nel giorno stabilito il paziente entra in ospedale alle 7 ed entro le 13 completa il ciclo di visite specialistiche,
esami radiologici ed ematici richiesti per il suo intervento.
Tutte le cartelle arrivano dalle Uoc entro il mercoledì della
settimana per essere preparate la settimana successiva.
Ogni giorno – prosegue la Capo Sala – prepariamo una o
più chirurgie per un totale di circa 25 utenti”.
Ogni cartella che ha ottenuto il nulla osta all’intervento, in
giornata torna al reparto da cui è arrivata ed entro 30 giorni l’utente viene contattato per il ricovero. Per i pazienti oncologici, data la gravità della patologia, o comunque qualora sia necessario che spesso non consente attesa, i tempi
sono molto più brevi.
Naturalmente non tutte le pre-ospedalizzazioni si risolvono
con una mezza giornata. Ad esempio, nei casi di interventi che richiedono più unità di sangue, il paziente effettua i
suoi predepositi che gli permetteranno di utilizzare il suo
n. 6 anno I - Luglio 2005
stesso sangue al momento
dell’intervento chirurgico (autotrasfusione).
La preospedalizzazione serve
sia il ricovero ordinario che il
day-surgery a cui si ricorre per
tutte quelle patologie fatte in
anestesia locale che consentono il rientro a casa a fine intervento. Tranne sporadici casi in
cui il cardiologo o l’anestesista
ritengono necessario un approfondimento diagnostico, il
percorso di analisi per il day
surgery è molto rapido. “C’è
da dire – spiega il dottor Scarantino – che il nostro servizio
funziona così bene anche grazie alla funzionalità degli altri
servizi dalla radiologia, alla
cardiologia, al laboratorio di
analisi, che collaborano quotidianamente in modo attivo
con noi”.
L’aria che si respira in questo
angolo di mondo, forse poco
conosciuto, è particolare. Si
lavora dentro l’ospedale ma si
tratta con utenti di passaggio,
che ancora non conoscono la realtà ospedaliera e del ricovero. “Cerchiamo di curare il fattore umano – spiega ancora Carla Aquili – di comprendere e rassicurare le persone
che entrano qui perché da noi avviene il loro primo impatto con l’ospedale. Il nostro servizio si basa sulla gentilezza
e sulla professionalità, mi dedico ogni giorno a far si che gli
utenti siano accolti nella maniera giusta, anche per telefono usiamo la massima cortesia che non costa nulla”. E i riscontri ci sono visto che tante persone tornano qui per ringraziare lo staff.
Staff:
dottor Enrico Scarantino
Caposala: Carla Aquili
4 unità infermieristiche:
Antonella Toti, Daniela Cecchinelli, Anna Del Pesco,
Dina Giusti
1 ausiliaro
Dalle 7 alle 13 tutti i giorni, sabato attività amministrativa
Tel.: 06/33032576 - fax: 06-33062567
San Filippo Neri
informa
3
Ortopedia…dove osano i falchetti
D
a 5 anni abitano indisturbati tra le mura del
San Filippo, non consumano, non danno fastidio, inquilini perfetti e vicini di casa modello, sebbene morosi non pagando affitto. Dal terrazzone del reparto di ortopedia basta alzare un po’
più su lo sguardo verso la fine di quel angolo di muro cadente, per scorgerli nel loro nido, è la famiglia
dei falchi della specie gheppio che ha fatto del San
Filippo la sua casa.
Ad accorgersi della loro silenziosa presenza la prima volta
è stato nel 2000 Dino Palmieri infermiere della sala operatoria di ortopedia: “Ero appena uscito dalla sala operatoria
– spiega – sono andato sul terrazzo e ho sentito cantare.
L’ho riconosciuto subito era il gheppio, un rapace della famiglia dei falchi, se ne trovano nella campagna romana ma
anche in città. Sono un volontario
della vigilanza venatoria e so distinguere i volatili, l’ho osservato e ho
visto che entrava
tra le mura di ortopedia, sull’angolo
più alto del palazzo. Se guardate
bene, ci sono tre
enormi buchi, lì i
nostri falchi hanno
scelto di nidiare”.
Da quel momento Dino ha
preso a cuore la famiglia di
falchi residenti al San Filippo
e anno dopo anno ha seguito le loro tracce prendendosi cura di loro all’occorrenza.
Con lui anche Gianfranco
Vecchi, funzionario del Cup:
“Tutti gli anni fino ad aprile
preparano il nido per nuovi
nati, quest anno hanno visto
la luce ben 7 falchetti”.
Gianfranco e Dino non
scherzano quando dicono di
prendersi cura della famiglia, pochi mesi fa, uno dei
piccoli è caduto dal nido, loro lo hanno raccolto e accudito per poi restituirlo alla
mamma. “La nostra preoccupazione maggiore – racconta Dino – era che la ma-
4 San Filippo Neri
informa
dre rifiutasse di riprendersi il piccolo
inquinato
dalle
nostre mani, dal
nostro odore. Invece subito è andata a caccia e ha
riportato una lucertolona per nutrire il piccolo tornato nel nido”.
Di falchi gheppio
se ne vedono molti a Roma, soprattutto da quando è stata chiusa la caccia
all’interno del Grande Raccordo Anulare. Il gheppio è un
animale protetto ed è di grande utilità
perché mangia rettili e roditori ma al
San Filippo non hanno davvero problemi di cibo, ormai sono la mascotte dell’ospedale.
alcune istantanee dei falchi scattate
sui tetti di ortopedia
Nuovo look
per la Chirurgia d’Urgenza
A
l terzo piano del Padiglione C si snoda il nuovo reparto, trasferito il 13 giugno, della chirurgia d’urgenza, fiore all’occhiello del San Filippo Neri. “È il reparto più bello dell’ospedale – ci
tiene a sottolineare il dottor Alessandro Mero, direttore della UOC – ho iniziato nel 1973 e in reparto
c’erano stanze con 11 posti letto! Adesso è il miglior
reparto che ci sia qui”. Stanze di due posti letto, dotate di mobilio nuovissimo, aria condizionata, confort e servite da un bagno spazioso e dotato di cabina doccia. Due signore ricoverate confermano di
gradire l’ambiente: “È tutto molto bello per essere
in ospedale” ci conferma una di loro, intanto il dottor Mero chiude le finestre ammonendo le pazienti
che così l’aria condizionata non serve a nulla. Loro
sorridono e tornano alle loro chiacchiere da letto.
Il dottor Mero è un vero veterano del mestiere, appassionato del suo lavoro in gioventù ha attraversato l’Europa e
l’Italia sempre a fianco dei migliori specialisti del settore.
Da 25 anni opera in chirurgia generale e dal 1978 in chi-
rurgia d’urgenza. “Ho operato – ci spiega – più politraumatizzati qui negli ultimi 7 anni che nei 25 anni precedenti”. Ha l’aria decisa il dottor Mero, di quello contro tutto e
tutti, che può parlare a ragione vista la mole immensa del
suo reparto. “In un anno svolgiamo 1.300 interventi di cui
almeno 450 urgenze – prosegue – Altre urgenze le abbiamo nell’ambito delle dilazioni e delle attività di elezione. La
nostra attività è polispecialistica e affronta tutte le urgenze
addominali sia sugli organi cavi che sugli organi pieni. Operiamo le urgenze traumatologiche dei tessuti molli su tutto il corpo e collaboriamo con le urgenze delle patologie
d’insieme toraciche, neurochirurgiche, ortopediche anche
in attività di elezione. Ogni anno smaltiamo 13.000 prestazioni sia come visite che come prestazioni chirurgiche
che ambulatoriali. Siamo 18 chirurghi che lavorano 24 ore
su 24 tutti i giorni dell’anno. Durante il servizio notturno
collaboriamo con i chirurgi della chirurgia generale”.
Il reparto dalle 8 alle 20 è coperto da 3 chirurghi mentre
dalle 20 alle 8 l’attività è svolta da 2 chirurghi in collaborazione con la chirurgia generale oncologica.
Il Dottor. Mero con due collaboratrici
nella hall d’ingresso del Reparto
Luglio 2005 - n. 6 anno I
n. 6 anno I - Luglio 2005
San Filippo Neri 5
informa
Ortopedia…dove osano i falchetti
D
a 5 anni abitano indisturbati tra le mura del
San Filippo, non consumano, non danno fastidio, inquilini perfetti e vicini di casa modello, sebbene morosi non pagando affitto. Dal terrazzone del reparto di ortopedia basta alzare un po’
più su lo sguardo verso la fine di quel angolo di muro cadente, per scorgerli nel loro nido, è la famiglia
dei falchi della specie gheppio che ha fatto del San
Filippo la sua casa.
Ad accorgersi della loro silenziosa presenza la prima volta
è stato nel 2000 Dino Palmieri infermiere della sala operatoria di ortopedia: “Ero appena uscito dalla sala operatoria
– spiega – sono andato sul terrazzo e ho sentito cantare.
L’ho riconosciuto subito era il gheppio, un rapace della famiglia dei falchi, se ne trovano nella campagna romana ma
anche in città. Sono un volontario
della vigilanza venatoria e so distinguere i volatili, l’ho osservato e ho
visto che entrava
tra le mura di ortopedia, sull’angolo
più alto del palazzo. Se guardate
bene, ci sono tre
enormi buchi, lì i
nostri falchi hanno
scelto di nidiare”.
Da quel momento Dino ha
preso a cuore la famiglia di
falchi residenti al San Filippo
e anno dopo anno ha seguito le loro tracce prendendosi cura di loro all’occorrenza.
Con lui anche Gianfranco
Vecchi, funzionario del Cup:
“Tutti gli anni fino ad aprile
preparano il nido per nuovi
nati, quest anno hanno visto
la luce ben 7 falchetti”.
Gianfranco e Dino non
scherzano quando dicono di
prendersi cura della famiglia, pochi mesi fa, uno dei
piccoli è caduto dal nido, loro lo hanno raccolto e accudito per poi restituirlo alla
mamma. “La nostra preoccupazione maggiore – racconta Dino – era che la ma-
4 San Filippo Neri
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dre rifiutasse di riprendersi il piccolo
inquinato
dalle
nostre mani, dal
nostro odore. Invece subito è andata a caccia e ha
riportato una lucertolona per nutrire il piccolo tornato nel nido”.
Di falchi gheppio
se ne vedono molti a Roma, soprattutto da quando è stata chiusa la caccia
all’interno del Grande Raccordo Anulare. Il gheppio è un
animale protetto ed è di grande utilità
perché mangia rettili e roditori ma al
San Filippo non hanno davvero problemi di cibo, ormai sono la mascotte dell’ospedale.
alcune istantanee dei falchi scattate
sui tetti di ortopedia
Nuovo look
per la Chirurgia d’Urgenza
A
l terzo piano del Padiglione C si snoda il nuovo reparto, trasferito il 13 giugno, della chirurgia d’urgenza, fiore all’occhiello del San Filippo Neri. “È il reparto più bello dell’ospedale – ci
tiene a sottolineare il dottor Alessandro Mero, direttore della UOC – ho iniziato nel 1973 e in reparto
c’erano stanze con 11 posti letto! Adesso è il miglior
reparto che ci sia qui”. Stanze di due posti letto, dotate di mobilio nuovissimo, aria condizionata, confort e servite da un bagno spazioso e dotato di cabina doccia. Due signore ricoverate confermano di
gradire l’ambiente: “È tutto molto bello per essere
in ospedale” ci conferma una di loro, intanto il dottor Mero chiude le finestre ammonendo le pazienti
che così l’aria condizionata non serve a nulla. Loro
sorridono e tornano alle loro chiacchiere da letto.
Il dottor Mero è un vero veterano del mestiere, appassionato del suo lavoro in gioventù ha attraversato l’Europa e
l’Italia sempre a fianco dei migliori specialisti del settore.
Da 25 anni opera in chirurgia generale e dal 1978 in chi-
rurgia d’urgenza. “Ho operato – ci spiega – più politraumatizzati qui negli ultimi 7 anni che nei 25 anni precedenti”. Ha l’aria decisa il dottor Mero, di quello contro tutto e
tutti, che può parlare a ragione vista la mole immensa del
suo reparto. “In un anno svolgiamo 1.300 interventi di cui
almeno 450 urgenze – prosegue – Altre urgenze le abbiamo nell’ambito delle dilazioni e delle attività di elezione. La
nostra attività è polispecialistica e affronta tutte le urgenze
addominali sia sugli organi cavi che sugli organi pieni. Operiamo le urgenze traumatologiche dei tessuti molli su tutto il corpo e collaboriamo con le urgenze delle patologie
d’insieme toraciche, neurochirurgiche, ortopediche anche
in attività di elezione. Ogni anno smaltiamo 13.000 prestazioni sia come visite che come prestazioni chirurgiche
che ambulatoriali. Siamo 18 chirurghi che lavorano 24 ore
su 24 tutti i giorni dell’anno. Durante il servizio notturno
collaboriamo con i chirurgi della chirurgia generale”.
Il reparto dalle 8 alle 20 è coperto da 3 chirurghi mentre
dalle 20 alle 8 l’attività è svolta da 2 chirurghi in collaborazione con la chirurgia generale oncologica.
Il Dottor. Mero con due collaboratrici
nella hall d’ingresso del Reparto
Luglio 2005 - n. 6 anno I
n. 6 anno I - Luglio 2005
San Filippo Neri 5
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Tutti qui per l’alta specialità
alla ricerca di “spazi aperti”
N
e arrivano in media 45.000 ogni anno con un dato a casa. E qui si concentra il problema che da sempre asaltissima percentuale di codici rossi, la più al- silla la Medicina d’Urgenza: la perenne carenza dei posti letta del Lazio. Sono gli accessi al Pronto Soccor- to. “È incredibile – spiega Zulli – oggi, una giornata di fine
so del San Filippo, tutta gente che ha bisogno di cu- giugno, abbiamo 5 barelle in corridoio per la mancanza di
re urgenti e che non viene qui a caso. Nei soli primi 3 letti”. E per un reparto che ruota intorno ad un corridoio è
mesi del 2005 il Pronto Soccorso ha lavorato una me- scomodo per tutti, personale e assistiti, tenere le barelle pardia di codici rossi pari al 3.6%, contro una media re- cheggiate di lato. Allora ecco un altro nodo da sciogliere la
gionale e nazionale che si attesta tra l’1.2 e l’1.8%. logistica: “Il reparto – spiega Zulli – è stato trasferimento reQuesto non è un ospedale che da i numeri, ma un centemente, nel 2003, ma la logistica è stata pensata male.
ospedale che si conferma punto di riferimento re- La logistica non rispecchia le reali esigenze di un pronto socgionale per l’alta specialità. “In alcune patologie sia- corso. L’ideale sarebbe avere una sala open space, divisibile,
mo “top level” – ci tiene a sottolineare il dottor Lui- con dei pannelli mobili di separazione dove poter mettere
gi Zulli direttore della UOC di Medicina d’Urgenza e più pazienti. Una soluzione che permetterebbe ad un mediPronto Soccorso – siamo ai livelli americani. Gli in- co e ad un infermiere di controllare 4 o 5 pazienti per volta.
fartuati che arrivano da noi vengono trattati in tem- Le stanze del pronto soccorso invece sono tutte senza finepi brevissimi che vanno dai 20 ai 25 minuti. In que- stre e talmente piccole che spesso in una stanza con due past’arco di tempo interveniamo noi, la cardiologia con zienti non riescono ad entrare due equipe. Il pronto soccorl’Utic (Unità terapia intensiva coronaria) e con la UOC so avrebbe bisogno di un’opera di ristrutturazione sulla badi Emodinamica”.
se di concetti più moderni, vicini al sistema americano che
Basta un giro dentro e una rapida occhiata per capire la ca- prevede tante stanze comunicanti, per garantire una magrica di umanità e di dedizione che ci vuole per lavorare qui. giore vivibilità a chi lavora e agli assistiti”.
20 medici tra pronto soccorso e medicina d’urgenza, 60 infermieri e 15 ausiliari si alternano nelle 24 ore in perfetta sincronia. “Il pronto soccorso – spiega Zulli – ha una modularità tale che permette di soddisfare tutte le esigenze. Abbiamo un
area di osservazione temporanea in Pronto Soccorso dove il paziente, in attesa di indagini, viene
trattenuto per 6, 12 o 18 ore, a seconda delle necessità”.18 sono i posti letto a disposizione della
medicina d’urgenza, più due posti per la subintensiva che possono restare occupati per 72 ore.
Esiste anche un’area di isolamento per infettivi e
immunodepressi. Il reparto dispone di una stroke
unit per l’ictus e si qualifica come un’eccellenza
nella cura dello scompenso cardiaco e della sincope. “Per quest’ultima patologia – prosegue Zulli – svolgiamo degli studi particolari nell’anziano.
La rottura del femore, frequente tra le persone
anziane, spesso non è causata da cadute per fattori accidentali ma da cadute causate da problemi cardiologici. Utilizziamo ancora delle procedure particolari per la pancreatite acuta e per il trauma cranico minore”. La media annuale dei ricoveri in Pronto Soccorso sui 45.000 accessi annuali è del 24% e sale al 31% se vengono considerati anche tutti i ricoveri nelle terapie intensive specialistiche provenienti da tutta la Regione. Sul totale degli accessi in Pronto Soccorso il 54% viene L’équipe di un’unità
mobile di soccorso
rinviato a domicilio. Nel Reparto di Medicina
d’Urgenza in un anno vengono ricoverati ben
3.800 pazienti, di questi il 40-45% viene riman-
Filippo Neri
6 San
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Luglio 2005 - n. 6 anno I
Una mezza giornata, dalle 7 alle 13, invece il tempo massimo che viene rubato all’utente per eseguire tutti gli esami
di prassi per i singoli interventi. “Il protocollo è molto semplice – spiega Carla Aquili la Capo Sala – le UOC (unità operative) ci inviano le schede dei pazienti per la preparazione.
Fino a tutto il 2004 erano 8 le UOC con cui collaboravamo,
da quest’anno si sono aggiunte la maxillo-facciale e l’urologia oncologica. Una volta giunta la richiesta, siamo noi a
contattare l’assistito fissando il giorno per le visite pre-operatorie. Nel giorno stabilito il paziente entra in ospedale alle 7 ed entro le 13 completa il ciclo di visite specialistiche,
esami radiologici ed ematici richiesti per il suo intervento.
Tutte le cartelle arrivano dalle Uoc entro il mercoledì della
settimana per essere preparate la settimana successiva.
Ogni giorno – prosegue la Capo Sala – prepariamo una o
più chirurgie per un totale di circa 25 utenti”.
Ogni cartella che ha ottenuto il nulla osta all’intervento, in
giornata torna al reparto da cui è arrivata ed entro 30 giorni l’utente viene contattato per il ricovero. Per i pazienti oncologici, data la gravità della patologia, o comunque qualora sia necessario che spesso non consente attesa, i tempi
sono molto più brevi.
Naturalmente non tutte le pre-ospedalizzazioni si risolvono
con una mezza giornata. Ad esempio, nei casi di interventi che richiedono più unità di sangue, il paziente effettua i
suoi predepositi che gli permetteranno di utilizzare il suo
n. 6 anno I - Luglio 2005
stesso sangue al momento
dell’intervento chirurgico (autotrasfusione).
La preospedalizzazione serve
sia il ricovero ordinario che il
day-surgery a cui si ricorre per
tutte quelle patologie fatte in
anestesia locale che consentono il rientro a casa a fine intervento. Tranne sporadici casi in
cui il cardiologo o l’anestesista
ritengono necessario un approfondimento diagnostico, il
percorso di analisi per il day
surgery è molto rapido. “C’è
da dire – spiega il dottor Scarantino – che il nostro servizio
funziona così bene anche grazie alla funzionalità degli altri
servizi dalla radiologia, alla
cardiologia, al laboratorio di
analisi, che collaborano quotidianamente in modo attivo
con noi”.
L’aria che si respira in questo
angolo di mondo, forse poco
conosciuto, è particolare. Si
lavora dentro l’ospedale ma si
tratta con utenti di passaggio,
che ancora non conoscono la realtà ospedaliera e del ricovero. “Cerchiamo di curare il fattore umano – spiega ancora Carla Aquili – di comprendere e rassicurare le persone
che entrano qui perché da noi avviene il loro primo impatto con l’ospedale. Il nostro servizio si basa sulla gentilezza
e sulla professionalità, mi dedico ogni giorno a far si che gli
utenti siano accolti nella maniera giusta, anche per telefono usiamo la massima cortesia che non costa nulla”. E i riscontri ci sono visto che tante persone tornano qui per ringraziare lo staff.
Staff:
dottor Enrico Scarantino
Caposala: Carla Aquili
4 unità infermieristiche:
Antonella Toti, Daniela Cecchinelli, Anna Del Pesco,
Dina Giusti
1 ausiliaro
Dalle 7 alle 13 tutti i giorni, sabato attività amministrativa
Tel.: 06/33032576 - fax: 06-33062567
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Ecco chi si nasconde dietro
le quinte: la preospedalizzazione
U
n corridoio non molto lungo, alcune stanze
per le visite di routine e un via vai ininterrotto ogni giorno di persone che attendono, si
alzano, vanno via, ritornano. Questa è la preospedalizzazione, un concentrato di umanità che dal lunedì al sabato con una mezza mattinata di esami e
analisi accoglie gli utenti che dovranno sottoporsi
ad intervento chirurgico. È tutto racchiuso lungo un
corridoio questo reparto, così piccolo a confronto
dei numeri del San Filippo, ma così importante. Qui
è vietato perdere tempo perché il tempo è tutto speso a favore degli utenti che, prima di affrontare l’intervento, sono accolti dalla preospedalizzazione per
effettuare tutte quegli accertamenti diagnostici necessarie per entrare in sala operatoria. Innegabili i
vantaggi per l’assistito sia dal punto di vista psicologico che materiale.
“Psicologicamente – spiega il dottor Enrico Scarantino –
evitare il ricovero diversi giorni prima dell’intervento per
svolgere gli esami di routine, è un aiuto non indifferente
soprattutto per chi per la prima volta è costretto all’approccio con la realtà ospedaliera, si attenua il momento angosciante dell’ingresso e la permanenza in ospedale solo
per aspettare di essere visitati”. Considerando poi l’aspetto
pratico, la preospedalizzazione, evita sia all’utente che alle
famiglie il disagio collegato al prolungamento ricovero
ospedaliero pre-operatorio: gli spostamenti, l’organizzazione dei famigliari con gli impegni lavorativi, ecc… .
Evidenti anche i vantaggi per l’Azienda. “Mentre la degenza post operatoria è bloccata dall’andamento fisiologico
del decorso – continua Scarantino – con la preospedalizzazzione interveniamo sulla degenza pre-operatoria che
viene ridotta al minimo ottenendo così una riduzione delle
spese. Sono stati fatti passi da gigante se pensiamo che per
esempio, fino a 15 anni fa per un ernia si restava in ospedale anche 12 giorni”.
Lo staff del Reparto della
Preospedalizzazione
Diario di bordo
Pillole…di notizie
18 Luglio l’Assessore Battaglia
a confronto con l’IPASVI
Stop ai giocattoli tossici
Si chiamano ftalati, sono un tipo di Pvc, e hanno la prerogativa di rendere morbida la plastica dei giocattoli per
i più piccoli. Giochi più teneri, più flessibili per essere succhiati o masticati ma anche giochi tossici che la nuova
normativa europea vuole bandire dal mercato. È ormai
quasi giunta al traguardo la direttiva che vieterà la commercializzazione di quei giocattoli contenenti concentrazioni superiori allo 0,1 % di 6 sostanze appartenenti alla
categoria degli ftalati. È infatti accertato che le sostanze
chimiche tossiche di questo genere di Pvc fuoriescono
quando i bambini masticano o mettono in bocca il giocattolo.
Tutti i Collaboratori Sanitari Professionali Esperti e i
Dirigenti dell’Assistenza Infermieristica delle Aziende Sanitarie del Lazio, sono invitati a partecipare lunedì 18 luglio dalle ore 11 alle ore 13, presso la Sala
Tevere della sede della Regione Lazio in Via Rosa Raimondi Garibaldi, 7, all’incontro con l’Assessore alla
Salute, On. Augusto Battaglia.
Si richiede la conferma via fax alla Segreteria del Collegio IPASVI di Roma entro l’8 Luglio: 06/45437034
Al via a settembre il nido aziendale
Da settembre a luglio le ex Officine saranno invase
da 60 bambini dai tre mesi ai tre anni che dalle 7 alle 18, dal lunedì al sabato, seguiti da personale qualificato scorazzeranno nell’area. È l’asilo nido aziendale del San Filippo Neri operativo per l’anno scolastico 2005/2006. 60 i posti a disposizione, 31 saranno destinati ai figli dei dipendenti mentre i restanti
29 saranno assegnati ai bimbi residenti sul territorio
del XIX Municipio. Le schede per la prescrizione saranno distribuite presso la Direzione Amministrativa
di Presidio.
Tutte le informazioni riguardanti le schede, i criteri e
le modalità d’iscrizione e le rette da versare, suddivise per fasce di reddito, saranno reperibili sul sito
web aziendale www.sanfilipponeri.roma.it.
Niente tuffi da Ostia a Fiumicino
Cattive notizie per i romani dal fronte della balneabilità
delle spiagge locali. Gli esami microbiologici condotti
dall’Arpa Lazio nel mese di aprile hanno individuato la
presenza nelle acque di Isola Sacra del batterio della salmonella. Il consiglio degli esperti è di evitare quel tratto
di mare inquinato, secondo le rilevazioni, dagli scarichi
fognari di zona non adeguatamente depurati. Se Fiumicino non ha superato l’esame tuffi, non va meglio per il
tratto di costa che va da Ostia e Fregene dove, in seguito ai controlli, sono stati confermati un po’ ovunque i divieti di balneazione dell’estate scorsa.
Guida in arabo al Bambin Gesù
Parlerà anche arabo l’ultima guida pubblicata dal Bambin Gesù per aiutare i genitori dei bimbi stranieri a Roma.
La guida multilingue già disponibile in inglese, francese e spagnolo esce dai confini comunitari “a testimonianza – si legge – della cura posta dall’ospedale agli aspetti di umanizzazione e di accoglienza a sostegno dei pazienti e delle famiglie provenienti da altri Paesi”. L’opuscolo in lingua araba si sfoglia da sinistra verso destra e
offre informazioni sulle modalità di accesso, ingresso e soggiorno per le cure mediche ai più piccoli. Una guida
in linea con le dinamiche migratorie se dal 2004 al 2005 il numero dei piccoli pazienti stranieri è raddoppiato superando le 10 mila unità. La guida multilingua è inoltre disponibile sul sito dell’ospedale: www.ospedalebambinogesu.it .
…e all’Ospedale di Forlì si parlano 5 lingue
Da venerdì primo luglio il menù dei pasti è servito anche in arabo e cinese. L’accortezza è stata adottata nell’Ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì per dare modo ai numerosi pazienti extracomunitari di comprendere quali cibi la mensa propone. Accanto all’italiano, al francese e all’inglese già presenti nei menù, compaiono così gli
idiomi arabo e cinese: “Per un ospedale – spiega la dietista Gabriella Raggi che ha pensato e coordinato l’iniziativa – è fondamentale che l'utente percepisca come ben organizzato un servizio come la mensa potendo esprimere liberamente il proprio grado di soddisfazione. Voglio però precisare che la novità del menù in cinque lingue è motivata dal rispetto delle differenze
culturali e di determinate esigenze alimentari, ma non ha stravolto il sistema di ristorazione. Il livello qualitativo del servizio è
innalzato dalla sensibilità di permettere a
un musulmano di sapere se un determinato piatto contiene carne di maiale in modo
da optare per un cibo alternativo. Tuttavia
– conclude la dottoressa – questo non presuppone, per ora, che la dieta ospedaliera
preveda cus-cus o involtini primavera”.
La redazione sarà lieta di accogliere segnalazioni, suggerimenti
o informazioni.
La nostra mail è:
[email protected]
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Luglio 2005 - n. 6 anno I
n. 6 anno I - Luglio 2005
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Ambulatoriali)
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e Relazioni con il Pubblico (URP)
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Tel. 06 33062208
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Casa di Cura Convenzionata
“Salus Infirmorum”
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Cartelle Cliniche
Tel. 06 33063707
Direzione Amministrativa
di Presidio
Tel. 06 33062572
Presidio “Sant’Andrea”
Via Cassia, 721
Tel. 06 33063609
nforma
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Tel. 06 33062387
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Via G. Martinotti, 20
Tel. 06 33061
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Posto di Polizia
Tel. 06 33062273
Farmacia
Tel. 06 33062682
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Salus
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San Filippo
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Iscritto nel Registro dei Periodici
del Tribunale di Roma n. 481/2004
del 7 dicembre 2004
Finito di stampare:
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Ortopedia…
dove osano i falchetti
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la chirurgia d’urgenza
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alla ricerca di “spazi aperti”
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