UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI FIRENZE
DIPARTIMENTO DI TECNOLOGIE DELL’ARCHITETTURA E DESIGN “PIER LUIGI SPADOLINI”
SVILUPPO LOCALE E CONOSCENZA
Il ruolo del Knowledge Management
BENEDETTA BIONDI
La conoscenza come risorsa
1 . Comprehensive Development Framework, 1999, World Bank, Wolfenshon
Mettere il paese al posto di guida
2. World Development Report, 1998, World Bank
Knowledge for Development
3. Strategia di Lisbona, 2000, Unione Europea
La competitività è assicurata dalla conoscenza
SVILUPPO LOCALE E CONOSCENZA. Il ruolo del Knowledge Management. Benedetta Biondi
Comprehensive Development Framework
1999, World Bank, James Wolfenshon
Affiancare ad interventi mirati,
per arginare le emergenze e soddisfare le necessità urgenti
azioni che favoriscano lo
SVILUPPO SOCIALE
e la
ACQUISIZIONE DI COMPETENZA
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World Development Report – Knowledge for Development
1998, World Bank
La conoscenza si pone al centro del dibattito sullo sviluppo.
Lo sviluppo deve essere affrontato
“from the perspective of knowledge”
tenendo in considerazione
l’aspetto quantitativo della conoscenza:
CONOSCENZA TECNOLOGICA e KNOW HOW
E l’aspetto qualitativo della conoscenza:
DIFFUSIONE DELL’INFORMAZIONE
e
EFFICACIA PER LO SVILUPPO DEL MERCATO
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Strategia di Lisbona
2000, Unione Europea,
“Research, innovation and education are at the heart of the knowledge-based
economy.
Europe’s ability to produce, diffuse and use knowledge effectively relies heavily
on its capacity to carry out quality research, to produce highly educated
people and for its firms to be engaged in a continuing process of innovation.
The promotion of European competitiveness in the knowledge-driven economy
through research, innovation and investment in human resources is a
cornerstone of European research policies”
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Aspetto culturale e strategico della conoscenza
4. Dichiarazione Universale sulla Diversità Culturale, 2001, UNESCO
La diversità culturale è patrimonio comune dell’umanità e fattore di sviluppo
5. Human Development Report, 2004, UNDP
Cultural liberty in today’s diverse world
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Dichiarazione Universale sulla Diversità Culturale
2001, UNESCO
“la diversità culturale è, per il genere umano, tanto necessaria quanto lo è la
diversità biologica per gli organismi viventi .. deve essere riconosciuta e
consolidata a beneficio delle generazioni presenti e future”.
“La diversità culturale … è una fonte di sviluppo, non solo in termini di crescita
economica ma anche come mezzo di accesso ad una esistenza intellettuale,
affettiva, morale e spirituale soddisfacente”.
“favorire lo scambio di conoscenza e di saperi pratici.. per facilitare, la
inclusione e la partecipazione di persone e gruppi provenienti da sistemi
culturali vari”
“rispettare e proteggere i sistemi di conoscenza tradizionali, riconoscere il
contributo delle conoscenze tradizionali alla protezione dell’ambiente ed alla
gestione delle risorse naturali e favorire le sinergie tra la scienza moderna ed i
sistemi di conoscenza locale”
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Human Development Report
2004, UNDP
CULTURAL LIBERTY IN TODAY’S DIVERSE WOLRD
“il rispetto per la diversità ha quindi una valenza
culturale e politica,
ma al contempo
ha anche una finalità
economica e sociale”
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Dichiarazioni di organizzazioni internazionali
6. Dichiarazione World Conference on Science, 1999, ICSU ed UNESCO
La conoscenza tradizionale locale deve essere protetta e promossa
7. World Summit on Sustainable Development, 2002, UN
Conoscenza scientifica e tecnologica devono affiancarsi a quella tradizionale
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World Conference on Science
1999, ICSU e UNESCO
“i sistemi di conoscenza tradizionale e locale, sono espressione dinamica di un
modo di percepire e comprendere il mondo, hanno dato e danno un valido
contributo alla scienza ed alla tecnologia, per questo motivo occorre
preservare, proteggere, indagare e promuovere questo patrimonio culturale e
questa conoscenza pratica”
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World Summit on Sustainable Development
2002, UN
“La conoscenza tradizionale è un insieme di
conoscenze, esperienze e rappresentazioni
mantenute e sviluppate da popoli che hanno avuto lunghe ed articolate
relazioni con l’ambiente naturale.
Questo sofisticato insieme di intendimenti, interpretazioni e significati sono
parte di un complesso sistema culturale
che comprende
il linguaggio, la scelta dei nomi e dei sistemi di classificazione,
le esperienze di sfruttamento e gestione delle risorse,
i riti, la spiritualità e la visione del mondo”
È necessario, osservata l’importanza della conservazione e valorizzazione delle
culture locali da un punto di vista culturale e sociologico, chiarire il rapporto tra
queste e lo sviluppo socio economico di una regione.
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Conoscenza Tacita, Conoscenza Esplicita
Polanyi, 1957 : esiste una parte di conoscenza che non può essere condivisa,
è la conoscenza tacita, infatti “sappiamo molto di più di quanto diciamo”
Goguen, 1997 : “le persone possono essere in grado di fare qualsiasi cosa
senza saper poi spiegare come la fanno”
Nonaka, 1994 : “La conoscenza è esplicita, o codificata, quando si riferisce
ad una conoscenza che è trasmissibile attraverso un linguaggio formale e
codificato. D’altra parte la conoscenza tacita ha una valenza personale, che
la rende difficile da formalizzare e da comunicare ”
La conoscenza tacita è costituita “in parte da competenze tecniche ed in
parte da modelli mentali, convinzioni e prospettive così sedimentate che
vengono date per scontate e non possono essere facilmente espresse”
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La conoscenza tacita ed esplicita sono mutuamente complementari ed
interagiscono attraverso un complesso processo, detto di creazione della
conoscenza, rappresentabile attraverso una “spirale”
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Conoscenza locale, apprendimento sociale
Stiglitz,
1999:
la globalizzazione “offre prospettive di integrazione
nell’economia mondiale, di accesso alle tecnologie, ai mercati ed ai capitali.
La competizione globale porta a nuove relazioni fra i Paesi in Via di Sviluppo
e le multinazionali” purché lo sviluppo passi attraverso la trasformazione
della società ed il cambiamento di mentalità
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Il Knowledge Management
La conoscenza all’interno di un’organizzazione o di un gruppo è un sistema
complesso la cui gestione è uno strumento utile per fornire supporto ai
processi progettuali e decisionali.
La formalizzazione della conoscenza consente il suo trasferimento fuori dal
contesto in cui si è sviluppata, svincolandola dal legame con l’autore e col
contesto all’interno del quale si è sviluppata.
Il knowledge management permette a chi detiene informazioni di renderle
disponibili e facilmente reperibili per chi ne ha bisogno nel momento in cui
ne ha bisogno.
Obiettivo:
DISPONIBILITÀ E FRUIBILITÀ DELLA CONOSCENZA
Attraverso strumenti di diversa natura, dai più tradizionali e legati allo
scambio interpersonale (KM Techniques) a quelli di nuova generazione,
legati all’Information Technology ( KM Technologies)
SVILUPPO LOCALE E CONOSCENZA. Il ruolo del Knowledge Management. Benedetta Biondi
Strumenti per il Knowledge Management
Uno strumento di gestione della conoscenza deve pertanto garantire tutte o
alcune delle seguenti funzionalità:
Classificazione: deve essere in grado di collocare ogni nuovo contenuto all’
interno di una struttura in grado di rappresentare il sistema di conoscenza
proprio dell’organizzazione;
Indicizzazione: i principi che regolano la conoscenza aziendale stabiliscono
delle gerarchie, consolidate, che lo strumento deve essere in grado di
supportare, per recuperare ed organizzare efficacemente i contenuti e le
informazioni necessarie a sostenere le attività ed i processi decisionali;
Condivisione: lo strumento deve permettere l’organizzazione dei diversi livelli
di informazione aziendale e garantire, al tempo stesso, sia la protezione che
l’accessibilità dell'informazione;
Notifica: le procedure di gestione della conoscenza devono stimolare la
collaborazione tra persone operano nello stesso ambito; per questo motivo
gli strumenti di KM devono permettere l’identificazione di interessi e
responsabilità comuni e la facile individuazione dei documenti necessari per
lo svolgimento di un compito.
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Strumenti per il Knowledge Management
Tecniche
Tecnologie
Richiedono la definizione di strategie di
apprendimento
Necessitano di infrastrutture di IT
Coinvolgimento immediato delle persone
Richiedono competenze nell’IT
Sostenibili dalla maggior parte delle
organizzazioni
Costose da acquistare e mantenere
Di facile esecuzione e manutenzione
Di difficile esecuzione e manutenzione
(specializzazione)
Centrate sulla conoscenza tacita
Centrate sulla conoscenza esplicita
esempi
Brainstorming
Data and text mining
Communities of Practice - CoPS
Groupware (software di supporto al
lavoro di gruppo)
Relazioni interpersonali dirette
Intranet /extranet
Recruitment
Basi di dati
Formazione
Tassonomie ed ontologie
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