Direzione Generale per la Valorizzazione
del patrimonio culturale
Innovazione e Tecnologia:
le nuove frontiere del MiBAC
Lu.Be.C.
Lucca Beni Culturali 2011
Lucca
20 - 22 ottobre 2011
Real Collegio
Teatro San Girolamo
Innovazione e Tecnologia:
le nuove frontiere del MiBAC
Lu.Be.C. - Lucca Beni Culturali 2011
LUCCA
20 - 22 Ottobre 2011
20 - 21 ottobre, Real Collegio - Piazza del Collegio, 1
22 ottobre, Teatro San Girolamo - Via San Girolamo
Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale
Direttore Generale Mario Resca
Servizio II - Comunicazione e Promozione del Patrimonio Culturale
Direttore del Servizio Mario Andrea Ettorre
Lucca, 20 - 22 ottobre 2011
Progettazione e realizzazione stand, opuscolo, materiali grafici,
organizzazione incontri
a cura di Antonella Mosca
con:
Salvatorina Depalo, Marina Fabiani, Cinzia Raffio, Maria, Angela Siciliano
Rapporti con i media
Vassili Casula
Comunicazione multimediale
Renzo De Simone, Francesca Lo Forte
www.valorizzazione.beniculturali.it
Si ringraziano per la realizzazione dei Totem
Mirò Srl
SARTECH - SARCH TECHNOLOGY Srl
Via Ippolito Nievo, 8
20145 Milano
Tel. 02 48005356 - Fax 02 48198551
www.mirosrl.eu
Via Umberto Biancamano, 25
00187 Roma
Tel. 06 70476447 - Fax 06 70031852
[email protected]
SOMMARIO
Presentazione
Giancarlo Galan
Innovazione e Tecnologia: le nuove frontiere del MiBAC
Mario Resca
Tecnologie avanzate e trasferimento tecnologico per l’analisi non distruttiva
del biodeterioramento ......................................................................................9
Flavia Pinzari, Maria Carla Sclocchi, Guadalupe Piñar
Carta del Rischio del Patrimonio Culturale – Studio sulla vulnerabilità
e pericolosità sismica del patrimonio culturale di alcune provincie
della Regione Siciliana e della Regione Calabria ............................................13
Gisella Capponi, Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro,
Carlo Cacace Responsabile del SIT (Sistema Informativo Territoriale Carta del rischio)
Materiali innovativi e nuove tecniche per il restauro delle opere in cera:
la Venerina del Museo di Palazzo Poggi di Bologna ........................................16
Il MiBAC e le nuove progettualità ....................................................................19
Antonella Mosca, Salvatorina Depalo, Marina Fabiani, Cinzia Raffio, Maria, Angela Siciliano
Iuvanum… come non l’abbiamo mai vista ......................................................25
Mario Di Prinzio, Mario Gallo, Sandra Lapenna
Il CRBC Campania: www.campaniacrbc.it ......................................................27
Maria Rosaria Nappi
Diversamente in biblioteca: la guida in L.I.S. per i disagi sensoriali ..............31
Maria Rosaria Capasso
Aquileia, Progetto memoria ............................................................................34
Luigi Fozzati (SBA FVG), Paola Ventura (SBA FVG - MAN Aquileia), Andrea Benedetti (IUAV)
Miglioramento dell’offerta informativa e della comunicazione museale
attraverso le nuove tecnologie multimediali ..................................................36
Gianfranco Calandra
Servizi: consultazione; informazioni bibliografiche; fotoriproduzioni;
prestito locale e interbibliotecario; consultazione banche dati
in linea e su cd-rom ........................................................................................40
La Repubblica Romana del 1849......................................................................42
Sulle orme di Stefano Lecchi e del primo reportage di guerra.
L’attualità della memoria: 1849-2011 ..............................................................43
Una documentazione del restauro in rete: il cantiere digitale di Viggiù.
Utilità, efficacia, efficienza, trasparenza e comunicazione dell’azione
di tutela del MiBAC ..........................................................................................45
Manuela Rossi, Cristina Ambrosini
Progetto di digitalizzazione del Fondo “Soprintendenza ai monumenti” ......50
Giovanna Giubbini
Galileo e la letteratura scientifica ed europea. Mostra bibliografica virtuale
della Biblioteca Nazionale di Bari ....................................................................53
Lidia Poli, Biblioteca Nazionale di Bari “Sagarriga Visconti Volpi”
L’archeoguida touch screen del Parco Archeologico di Egnazia (Brindisi) ....54
Miranda Carrieri, Museo Archeologico Nazionale di Egnazia
Castel del Monte. Rilievo laser scanner 3D e video simulazione digitale.
Tecnologie innovative a supporto dell’architettura ........................................55
Da città-Stato a città dello Stato italiano..........................................................57
Marina Brogi, Vicedirettrice dell’Archivio di Stato di Lucca
Galleria Nazionale dell’Umbria. Un progetto per i non vedenti ......................59
Maria Brucato
Le nuove tecnologie e i beni culturali: MU.VI - MUseo VIrtuale ......................61
Il Contact Center del MiBAC ............................................................................64
Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale ......................................65
IL MiBAC E GLI OPERATORI DI SETTORE
percorsi condivisi
ARTCHIVIUM - Progetto i-MiBAC. La nascita dello smARTphone ..................72
ARTCHIVIUM - Progetto i-MiBAC Cinema. I grandi Festival e il cineturismo ......75
CENTRICA - Progetto Uffizi Touch® e XLknowledge® ....................................77
CESEPI - Progetto Leonardobookshop ..........................................................79
GOOGLE - Progetto Arte ................................................................................82
HERITY INTERNATIONAL - Valorizzare sempre meglio.
Il patrimonio culturale con l’innovazione ......................................................86
ILLUSIONETWORK - Il progetto Voyager e il viaggio nel tempo ....................89
Fabrizio Terranova
INVITALIA - Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti
e lo sviluppo di impresa ..................................................................................92
PARALLELLO - “Uffizi” di Art First Guide®. “Uffizi” L’arte della Galleria
degli Uffizi a portata di mano ........................................................................96
PROMO PA FONDAZIONE
Dipartimento Beni culturale - Tecnologie - Turismo ........................................98
SARTECH TECHNOLOGY - Salvaguardie per la valorizzazione
sostenibile dei beni culturali. Il Progetto SARCH ........................................100
SARCH TECHNOLOGY - Il laboratorio mobile ..............................................104
SPAZIO VISIVO - Olivia ed Hendrik. Due anime una passione ....................105
TECHVISION SISTEMI MULTIMEDIALI - Museo Archeologico
Nazionale di Firenze. Le guide multimediali ................................................107
Presentazione
l patrimonio culturale italiano, unico e inimitabile, è ciò che distingue e caratterizza
il nostro Paese. È nostro preciso dovere tutelare i beni storici, artistici, archeologici
e paesaggistici che lo costituiscono, così come promuovere la massima diffusione
possibile della sua conoscenza. Dobbiamo adoperarci il più possibile per abituare i
cittadini a frequentare assiduamente ed amare i musei, le pinacoteche e i monumenti,
strada per un’autentica crescita civile, sociale e culturale della nazione. Allo stesso
tempo, consapevoli della crescente importanza del turismo culturale nel contesto
dell’economia del Paese, dobbiamo impegnarci per mantenere e incrementare dove
necessario lo standard dell’accoglienza nelle strutture museali e nelle aree
archeologiche, rendendo la visita al museo un’esperienza sempre più piacevole ed
appagante per lo spirito.
I
La tecnologia si rivela un potente alleato per raggiungere entrambi gli obiettivi, come
ho potuto constare di persona nei musei dove al classico percorso di visita sono
affiancati strumenti multimediali che coinvolgono i visitatori in nuove esperienze di
godimento del patrimonio culturale. Da non sottovalutare, poi, che molti giovani, grazie
all’utilizzo di un linguaggio attuale e immediato come quello fornito dalla tecnologia,
saranno stimolati ed avranno occasione di avvicinarsi più facilmente ad un qualcosa
che finora è stato percepito come distante e privo di attrattiva.
La ricerca e le innovazioni tecnologiche, inoltre, possono contribuire notevolmente a
innalzare il livello di salvaguardia dei beni artistici e archeologici, mettendo a
disposizione dei tecnici delle soprintendenze e delle forze dell’ordine strumenti che
facilitano l’operato nella tutela del patrimonio culturale.
Per questo motivo il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha scelto di partecipare
alla settima edizione Lu.Be.C. – Lucca Beni Culturali con un insieme di iniziative che
vanno sotto il nome di Innovazione e tecnologia: le nuove frontiere del MiBAC. Il
pubblico potrà disporre di guide multimediali interattive realizzate in 3D per musei,
mostre e siti archeologici, applicazioni per smartphone dedicate ai beni culturali,
archeoguide su touchscreen, libri multimediali con immagini dinamiche e conoscere
così le più significative innovazioni del settore. Uno sguardo privilegiato sui musei del
futuro, che solo a Lucca potremo godere appieno.
Giancarlo Galan
Ministro per i Beni e le Attività Culturali
Innovazione e Tecnologia: le nuove frontiere del MiBAC
l nostro Paese, pur essendo considerato il più grande giacimento di risorse culturali e
pur non mancando di creatività e di livelli qualitativi eccellenti, ha ancora molto da
imparare dagli altri Paesi europei, per fare impresa in questo ambito.
Infatti, Francia, Gran Bretagna e Germania che hanno dotazioni culturali comparabili a
quelle italiane sono capaci di valorizzare le loro risorse culturali in modo più significativo
del nostro, sia per la capacità di produrre fatturato attraverso un’opportuna valorizzazione
dei beni culturali, sia per la capacità di produrre occupazione.
I
La Cultura deve essere un valore condiviso anche dalla popolazione e percepito come
fattore decisivo dello sviluppo economico e del benessere sociale, per i quali è
sicuramente una risorsa straordinaria, che può contribuire a riequilibrare un sistema socioeconomico in difficoltà, configurandosi non solo come fattore costitutivo dell’identità
collettiva del territorio, ma anche come possibile volano di sviluppo economico.
Allo stesso tempo occorre promuovere una forte integrazione tra i comparti interessati
(turismo, spettacolo, ricerca e università, formazione, artigianato) per non fare della cultura
soltanto un servizio, ma un fattore di attrazione economica, il cui più immediato beneficio
è quello di sviluppare il cosiddetto “turismo culturale”.
Inoltre, investire sulla produzione di cultura significa sviluppare settori in cui l’occupazione
creata può raggiungere numeri di tutto rispetto.
Tuttavia, non basta solo affermare che la cultura deve essere uno dei fattori trainanti dello
sviluppo socio-economico. È necessario intervenire con un deciso e straordinario sforzo
di innovazione e di investimenti da parte di tutti gli attori del settore, soprattutto locali, per
mettere a punto progetti condivisi che sostengano idee e proposte, con un effettivo
coordinamento fra il livello nazionale, regionale e locale.
L’attuale periodo di crisi e i pesanti tagli che le risorse destinate alla cultura hanno subito
negli ultimi anni, rendono indispensabili alcune azioni rapide ed efficaci che possano
affiancarsi a quelle già sperimentate per migliore la gestione e fruizione del Patrimonio.
Tra queste: l'impiego di nuove tecnologie e di abilità professionali elevate e certificate; il
coinvolgimento delle Università nelle attività didattiche e di ricerca; percorsi formativi e
forme di accreditamento degli addetti del comparto; riordino dei processi di crescita
territoriale e nazionale;qualificazione delle risorse umane impegnate nel settore;
riorganizzazione delle relazioni amministrative; introduzione di incentivi fiscali più efficaci
e rafforzamento delle relazioni con le imprese private.
Con queste premesse, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali partecipa anche
quest’anno alla manifestazione Lu.Be.C. – Lucca Beni Culturali 2011, importante iniziativa
sull’innovazione tecnologico–digitale applicata alla valorizzazione dei beni culturali e al
marketing territoriale integrato, che rappresenta il momento di incontro tra il mondo
pubblico e quello privato e che offre per questo un’occasione stimolante per costruire
percorsi condivisi, attivare collaborazioni, creare partnership nell’ambito della filiera beni
culturali–tecnologia–turismo.
Il nostro interesse è particolarmente rivolto al concetto di innovazione, inteso come
rinnovamento, cambiamento che genera progresso umano e che deve essere sempre
più al servizio della valorizzazione del nostro patrimonio storico, artistico e paesaggistico.
Lo slogan scelto è, quindi, Innovazione e Tecnologia: le nuove frontiere del MiBAC.
“Innovazione” intesa anche e soprattutto come implementazione di un processo, di un
nuovo metodo organizzativo che rinnovi le relazioni e le collaborazioni tra Enti e Aziende,
con particolare attenzione a quelle impegnate nella ricerca e nella sperimentazione di
nuove tecnologie applicate ai Beni Culturali, creando, quindi, un processo evolutivo che
evidenzi come le sinergie tra pubblico e privato siano fondamentali e necessarie quando
sono finalizzate alla valorizzazione di un bene comune: il Bene Culturale.
Infatti, in coerenza con questa logica evolutiva, il MiBAC è presente alla manifestazione
fieristica con una strategia comunicativa diversa, mirata alla contaminazione dell’intero
spazio espositivo con l’allestimento di totem multimediali dedicati, in cui sono esposti i
progetti recentemente realizzati con l’utilizzo di nuove tecnologie.
L’innovazione è il filo conduttore che lega i vari progetti presenti attraverso un percorso
guidato in cui il pubblico ha la possibilità di comprendere il grande apporto, in termini di
efficienza ed efficacia, che le nuove frontiere tecnologiche adottate dal Ministero danno
e daranno alla conoscenza del Patrimonio culturale, basti pensare alla didattica.
Grazie alla rete di collaborazioni, intrapresa dal MiBAC, con realtà di comprovata
esperienza nel settore e presenti sul territorio nazionale, è possibile presentare progetti
tecnologici, realizzati anche con il prezioso apporto di tutti i nostri Istituti territoriali.
In questo modo, si vuole focalizzare l’attenzione sulle importanti collaborazioni e
partnership tra i due settori, il settore pubblico, a cui è delegata la tutela e la conservazione
del Patrimonio culturale e che ha al suo interno competenze scientifiche e professionali
di rilevanza internazionale, e quello privato, che ha maggiore possibilità di raccogliere
risorse finanziare e convogliarle nel settore culturale.
Infatti, i finanziatori (sponsor, imprenditori mecenati, privati) sono sempre più interessati
al binomio impresa-cultura al fine di condividere strumenti utili allo sviluppo del sistema
di risorse identitarie e di relazioni culturali del paese.
Tra i vari progetti presentati in fiera si potranno conoscere e sperimentare applicazioni
per smartphone dedicate ai beni culturali per incentivare le visite culturali e migliorare la
fruizione dei servizi, altre che consentono di ammirare le opere esposte in altissima
risoluzione; sistemi di scansione, acquisizione digitale, fotoriproduzione e catalogazione
di numerosi archivi e biblioteche statali; guide multimediali interattive e divertenti,
realizzate in 3D per musei, mostre e siti archeologici; archeoguide su touch screen; libri
multimediali che esplorano i contenuti attraverso immagini dinamiche e suoni e molte
altre novità dedicate alla valorizzazione, alla conoscenza, alla divulgazione dei beni culturali,
sempre nel rispetto della tutela e conservazione del nostro patrimonio.
Mario Resca
Direttore Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale
SEGRETARIATO GENERALE
ICRCPAL - Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione
del Patrimonio Archivistico e Librario
Tecnologie avanzate e trasferimento tecnologico per
l’analisi non distruttiva del biodeterioramento
Flavia Pinzari1, Maria Carla Sclocchi1, Guadalupe Piñar2
Le cause del biodeterioramento dei beni librari ed archivistici sono
state investigate a fondo ed i processi che portano i materiali a perdere
la funzionalità e le caratteristiche a loro proprie sono in buona parte
noti, sebbene rimangano ancora molti interrogativi privi di risposta e diverse forme di alterazione senza responsabili certi. Ciò che rende il
settore della ricerca biologica nei beni culturali aperto e ricco di potenzialità innovative sono le nuove tecnologie di indagine, basate su
strumenti e metodi che solo i più recenti sviluppi scientifici e biotecnologici hanno permesso di mettere a punto. I nuovi metodi di indagine sono sviluppati perlopiù in settori quali le scienze biomediche e
farmaceutiche, l’agroindustria, la scienza dei materiali, etc. L’innovazione tecnologica nella ricerca per la tutela dei beni librari ed archivistici
dipende in gran parte dall’attenta valutazione delle potenzialità di trasferimento delle nuove tecnologie di indagine e di intervento sviluppate in altri ambiti. Solo un delicato processo di adeguamento dei
metodi e dei protocolli sperimentali potrà permettere, infatti, l’utilizzo
di tecniche innovative nel campo, spesso economicamente poco competitivo, dei beni culturali.
La singolarità e, talvolta, l’eterogeneità delle matrici su cui è necessario indagare od intervenire richiedono la calibrazione di protocolli e di
procedure ad hoc, che rendano possibile l’utilizzo di strumenti o di metodi analitici consolidati in altri settori ma non direttamente applicabili
sui beni culturali perché troppo invasivi o non sufficientemente sensibili. La necessità di procedere con esami microinvasivi o non distruttivi implica ugualmente uno sforzo di adeguamento delle procedure
d’analisi formulate in altri settori da parte di chi deve effettuare le diagnosi o gli interventi.
Per gran parte dei materiali di interesse artistico l’individuazione precoce della presenza del microrganismo, della sua identità e della sua
attività deteriogena richiede accorgimenti particolari mirati a non alterare il bene culturale durante l’analisi. Si tratta, in altre parole, di utilizzare metodi di indagine il più possibile non invasivi e non distruttivi,
ma nel contempo altamente informativi e specifici. Inoltre, gli organismi che attaccano substrati particolari quali i beni culturali o che in ogni
modo si adattano a condizioni estreme di crescita (si pensi alle specie
che crescono a carico della sola cellulosa ed in condizioni di forte limitazione d’acqua libera) sono spesso restii ad essere coltivati in vitro
e quindi identificati od anche solo individuati.
I metodi comunemente utilizzati per misurare o rilevare la presenza e
l’attività dei microrganismi nel manufatto artistico prevedono comunque l’utilizzo di campioni che, per quanto piccoli, implicano necessariamente un prelievo distruttivo in genere non compatibile con i principi
di tutela e di conservazione dell’oggetto stesso. L’individuazione della
presenza di particolari gruppi di organismi biodeteriogeni è oggi pos-
Segretariato Generale
Segretario Generale:
Roberto Cecchi
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
Tel. 06 67232819
Fax 06 67232414
[email protected]
ICRCPAL - Istituto Centrale
per il Restauro e la
Conservazione del Patrimonio
Archivistico e Librario
Direttore: Maria Cristina Misiti
Via Milano, 76
00184 Roma
Tel. 06 482911
Fax 06 4814968
[email protected]
www.icpal.beniculturali.it
Laboratorio di Biologia, Istituto
Centrale per il Restauro e la
Conservazione del Patrimonio
Archivistico e Librario
Via Milano 76, 00184 Roma, Italy,
Tel. ++3906 48291215
Fax ++3906 4814968
[email protected]
1
2Institute of Applied
Microbiology, Department of
Biotechnology, University of
Natural Resources and Applied
Life Sciences
Muthgasse 18, 1190 Vienna,
Austria
9
10
sibile grazie ad un’ampia serie di saggi biomolecolari non distruttivi e
molto selettivi che finora hanno trovato applicazione principalmente
nel campo della patologia vegetale e dell’igiene degli alimenti. Sono
metodi che utilizzano quantità minime di campione e che risultano pertanto microinvasivi.
A tale proposito è stato stimato che i metodi di isolamento e di coltura
classici per i microrganismi ambientali permettono di individuare solo
l’1-10% delle specie vitali effettivamente presenti nei campioni, mentre le tecniche molecolari, indagando direttamente sul materiale genetico permettono di conoscere tutta la diversità biologica presente
nel campione.
Le tecniche molecolari attualmente disponibili si basano in generale
sull’estrazione del materiale genetico dei microrganismi (DNA-acido
deossiribonucleico e RNA-acido ribonucleico) direttamente dalle cellule
presenti sui materiali d’interesse e sulla sua amplificazione per mezzo
della PCR (Polymerase Chain Reaction). Dal substrato è possibile, con
metodi diversi, estrarre e quindi amplificare il DNA totale di un microrganismo oppure frammenti specifici di cui si conosce una parte
della sequenza nucleotidica (primers), come ad esempio il DNA codificante per un particolare enzima. Per lo studio e la prevenzione del
biodeterioramento nei beni culturali i metodi biomolecolari aprono
nuove prospettive di indagine e di intervento.
La reazione di PCR è una tecnica enzimatica studiata per amplificare
in vitro una regione di DNA a partire da una quantità anche molto esigua di materiale genetico. La PCR è catalizzata dalla Taq-polimerasi,
un enzima termoresistente che svolge la funzione di duplicare l'acido
nucleico. Perché la Taq-polimerasi possa utilizzare come stampo il
DNA per la sintesi di nuovi filamenti a partire da singoli nucleotidi, è necessario in primo luogo separare (denaturare) la doppia catena di DNA
con il calore, quindi fornire delle brevi sequenze nucleotidiche (i primers) in grado di appaiarsi con i singoli filamenti di DNA e di innescare
la duplicazione. Ad ogni ciclo di amplificazione, anche il numero dei
"primers" presenti nel campione da analizzare viene raddoppiato. In
una tipica reazione di PCR in vitro una stima realistica è di 105-106
copie di acido nucleico amplificato, per cui da poche molecole di DNA
(virtualmente anche una singola copia di acido nucleico), si producono
milioni di copie di DNA, rendendo tale tecnica estremamente sensibile
e specifica.
Le tecniche di riconoscimento delle specie o in generale dei gruppi sistematici di appartenenza si basano sull’esistenza di vasti data-base
contenenti le sequenze nucleotidiche di tratti conservativi di DNA
(come il DNA che codifica per l’rRNA ribosomale 16S) di molti organismi e microrganismi. I frammenti di DNA estratti ed amplificati vengono “letti”, grazie ai sistemi automatizzati di sequenziamento del
DNA e la sequenza nucleotidica ottenuta viene confrontata tramite
programmi specifici (es. BLAST) con le sequenze registrate nelle banche dati internazionali.
Nell’ambito dei beni librari ed archivistici tali tecnologie sono state an-
Fig. 1 - Elettroforesi su gel di
agarosio che permette di
visualizzare il DNA estratto da tre
specie fungine per mezzo di tre
differenti sistemi estrattivi (Urea,
SDS-Tris HCl e C-TAB). Il DNA di
ciascun fungo è visibile come una
banda scura nel gel
cora scarsamente applicate per mancanza di sperimentazioni, soprattutto riguardo all’idoneità dei protocolli utilizzati negli altri settori di ricerca nell’estrarre il materiale genetico da substrati quali la carta, la
pergamena o la stoffa. L’estrazione del DNA dai campioni costituisce,
infatti, un passo fondamentale nella procedura analitica; i solventi ed i
passaggi calibrati su un materiale possono non essere idonei ad altri
tipi di campione di partenza (Fig. 1). Grazie al trasferimento delle tecniche molecolari al settore della diagnostica biologica nei beni culturali
si potrà accedere ad informazioni importanti sui meccanismi di alterazione dei substrati cartacei e pergamenacei e sulla dinamica di colonizzazione dei diversi materiali, si potranno effettuare diagnosi precoci
sul biodeterioramento dei supporti per mezzo di metodi microinvasivi
e nel contempo altamente informativi. Le applicazioni biomolecolari
potranno avere un ruolo primario anche nello studio dell’efficacia delle
sostanze disinfettanti e biostatiche, permettendo di verificarne l’attività
con saggi molto rapidi e di valutare con tempestività la ricolonizzazione
dei substrati da parte dei microrganismi. Si potranno utilizzare sonde
genetiche in grado di rilevare la presenza di enzimi o di gruppi di enzimi particolarmente nocivi per la carta, come il complesso delle cellulasi ed in base a ciò decidere il tipo di intervento di disinfezione e di
restauro da intraprendere.
Presso l’ICRCPAL è stato allestito un laboratorio di
Biologia Molecolare per l’applicazione delle nuove
tecnologie alla diagnostica del biodeterioramento nei
beni culturali e sono stati messi a punto, in collaborazione con l’Istituto di Microbiologia Applicata dell’Università di Vienna (Ins. für Angewandte
Mikrobiologie, Dep. Biotechnologie, Universität für
Bodenkultur Vienna, Austria) i protocolli analitici idonei al trattamento di campioni di diversa natura.
Un esempio di applicazione dei metodi molecolari è
riportato nel lavoro di Michaelsen et al. (2010) in cui
un manoscritto italiano del XIII secolo è stato oggetto di uno studio approfondito in cui è stato possibile identificare
come organismi responsabili del forte degrado delle fibre di cellulosa
un consorzio di specie cellulosolitiche ma anche xerofiliche, ovvero
che possono crescere in ambienti con poca disponibilità di acqua (Fig.
2). Dal sequenziamento del DNA estratto in modo non invasivo dal
manoscritto sono risultati presenti l’Aureobasidium pullulans (de Bary)
Fig. 2 - Il volume del XIII secolo
analizzato nel lavoro di Michaelsen
et al (2011). I margini risultavano
fortemente degradati da un attacco
biologico ed un concomitante
danno meccanico
11
il Penicillium pinophilum Thom e l’Aspergillus versicolor (Vuill.) Tirab.,
ma anche molte sequenze associate ai funghi Eurotium halophilicum
Chr., Papav. & Benj. e Wallemia sebi (Fr.) Arx entrambi capaci di svilupparsi su substrati a basso contenuto di acqua. Si tratta di organismi
difficilmente isolabili dal substrato con metodi colturali classici e la cui
presenza nell’ambiente e sui materiali è per questo sottostimata. L’attività degradativa nei confronti delle fibre è stata accertata per mezzo
dell’osservazione in microscopia elettronica in pressione variabile con
uno strumento SEM-VP EVO 50. Le immagini ottenute al SEM mostrano delle fibre la cui superficie è ruvida e fratturata (Fig. 3). Per un
approfondimento sul caso studio si rimanda al lavoro open access:
“Michaelsen, A, Piñar, G., Pinzari, F., Molecular and microscopical investigation of the microflora inhabiting a deteriorated Italian manuscript dated from the 13th-century. Microbial Ecology, (2010) 60:
69–80”
(http://www.springerlink.com/content/672124813w7pq351/fulltext.pdf).
Fig. 3 - Immagine di una fibra di
cellulosa estratta dal margine del
volume del XIII secolo osservata
per mezzo di un microscopio
SEM-VP. L’immagine è stata
ottenuta in alto vuoto dopo
preparazione del campione per
metallizzazione con oro
12
SEGRETARIATO GENERALE
ISCR – Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro
Carta del Rischio del Patrimonio Culturale – Studio
sulla vulnerabilità e pericolosità sismica del patrimonio
culturale di alcune provincie della Regione Siciliana e
della Regione Calabria
Gisella Capponi, Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro,
Carlo Cacace Responsabile del SIT (Sistema Informativo Territoriale Carta
del rischio)
Il SIT Carta del Rischio, messo a punto dell’Istituto Superiore per la
Conservazione (già ICR) è un sistema di sperimentazione sul territorio,
per la conoscenza sul rischio di danno dei beni, inserito in un sistema
integrato che vedrà l’interoperabilità con i sistemi di Catalogazione e
gestione vincoli del MiBAC. Il SIT Carta del Rischio è un sistema di
banche dati, alfanumeriche e cartografiche, in grado di esplorare, sovrapporre ed elaborare informazioni intorno ai potenziali fattori di rischio che investono il patrimonio culturale. Per la costruzione del
modello di rischio è stato adottato un approccio statistico, sulla cui
base i singoli beni sono valutati come “unità” di una “popolazione statistica” di cui si mira a valutare il livello di rischio. Il sistema assume
come elemento minimo georeferenziabile il singolo bene immobile architettonico e archeologico (unità statistica) ed il Comune come elemento minimo della scala territoriale (unità territoriale). Tutti i beni
mobili (dipinti su tavola, le tele, i reperti archeologici etc.), in quanto
non georeferenziabili, sono stati associati al relativo bene immobile
“contenitore”, che risponde alla scala dimensionale su indicata.
Nel periodo 2006-2009 con fondi di cui alla delibera CIPE 17/2003 (2
MEURO) l’ICR lancia un progetto di valutazione della vulnerabilità sismica su larga scala sui monumenti dei territori della Regione Siciliana
e della Regione Calabria. Vengono esaminate le condizioni di conservazione di circa 4000 edifici nelle due regioni, le caratteristiche geofisiche dei relativi territori e raccolti i relativi dati di storia sismica. La
finalità è di creare un thesaurus di dati tecnici da mettere a disposizione dei vari organismi pubblici responsabili della gestione delle emergenze, della salvaguardia del patrimonio culturale, delle gestione delle
infrastrutture e del territorio più in generale.
Il lavoro viene realizzato sotto la direzione tecnica dell’ISCR dall’ATI composta dal Consorzio Protecno s.r.l. di Perugia, dalla SGA s.r.l. Storia e
Geofisica Ambiente di Bologna e dalla Intersistemi di Roma. Il Progetto
“Dati sulla vulnerabilità e pericolosità sismica del patrimonio culturale
della Regione Siciliana e della Regione Calabria” segna una nuova fase
di sviluppo del Sistema Informativo Carta del Rischio affrontando le tematiche sulla pericolosità del territorio e sul rischio dei monumenti, non
più solo nell’ambito dei tre domini (statico-strutturale, Ambientale - aria,
Antropico), che hanno connotato l’avvio del Sistema a partire dagli anni
’90, ma con l’approfondimento rispetto alla categoria sismica. Allo scopo
di determinare nuovi modelli di calcolo del rischio sismico, sono stati
messi in relazione gli indicatori di pericolosità sismica (Fig. 1), aggiornati
rispetto alle nuove normative vigenti, con i dati di vulnerabilità ed esposizione desunti da un nuovo tracciato di scheda sismica messo a punto
Segretariato Generale
Segretario Generale:
Roberto Cecchi
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
Tel. 06 67232819
Fax 06 67232414
[email protected]
ISCR – Istituto Superiore
per la Conservazione
ed il Restauro
Direttore: Gisella Capponi
Coordinatore per la comunicazione:
Barbara Davidde
Via di San Michele, 23
00153 Roma
Tel. 06 67236413 - 67236212
Fax 06 67236409
[email protected]
www.iscr.beniculturali.it
13
per l’occasione. La nuova scheda è stata differenziata per tre diverse tipologie di beni (palazzi, torri/campanili, chiese/teatri/sistemi edilizi complessi). La finalità principale è stata quella di effettuare un primo
censimento su un campione congruo di monumenti in Sicilia e Calabria
che ha interessato il rilevamento di circa 3150 beni, sui quali sono stati
approfonditi anche ulteriori aspetti relativi all’anamnesi sismica - costruttiva e al rilevamento della risposta di microtremori al rumore ambientale. Il censimento e la scheda relativa sono conformi alle “Linee
Guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio
culturale con riferimento alle norme tecniche per le costruzioni”, divenute “Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri” in data
12/10/2007. L’operazione è da intendersi come un primo passo verso
l’approfondimento ed il dettaglio indicato dalla direttiva citata.
Sono state messe a punto le schede di vulnerabilità sismica e le relative norme di compilazione adottando un tracciato di carattere speditivo e dopo la loro validazione sono state informatizzate realizzando un
data entry web sul web gis carta del rischio (Fig. 2). Il progetto a riguardato anche la verifica delle localizzazioni geografiche dei beni cenFig. 1 - WEB gIS carta del rischio:
rappresentazione della
classificazione nazioinale sismica
2003
Fig. 2 - WEB gIS carta del rischio:
data entry web della schedatura
relativa alla tipologia palazzi
14
siti e si sono sviluppati tool cartografici per la perimetrazione dei beni
(Fig. 3). Infine si è aggiornata la struttura della banca dati realizzando
software di verifica e validazione dei dati.
Si è effettuata l’anamnesi sismica e si è realizzato uno
studio sull’applicazione di microtremori su circa 3000
beni schedati.
Infine si è giunti alla definizione di due modelli qualitativi
di
valutazione
di
vulnerabilità e rischio e dei
relativi software di calcolo. I
dati censiti si sono implementati nel data base cartografico per la visualizzazione
tematica dei risultati finali
(Fig. 4).
A partire dai dati delle schede di rilievo speditivo, in particolare su alcune caratteristiche costruttive e sui cinematismi di danno, è stato
possibile ottenere una valutazione della vulnerabilità su tre livelli (alto,
medio, basso). La logica di detta valutazione è la classificazione del
patrimonio su una fascia di
alta, media, bassa vulnerabilità in funzione degli effetti
attesi in termini di danno e di
collasso.
La valutazione ha un ulteriore approfondimento articolando i casi in cui la
vulnerabilità si colloca in un
livello intermedio (mediobassa), data la cautela che si
impone in un censimento
speditivo. I beni molto vulnerabili hanno anche una sintetica descrizione dei possibili
meccanismi di danno e delle cause costruttive di tali meccanismi.
Sono evidenziati i casi in cui i meccanismi di danno sono presumibilmente circoscritti a singole parti delle fabbriche. Viene inoltre evidenziato un grado di affidabilità della valutazione. Pur nella divisione
discreta per classi, il sistema mantiene per ciascun bene il rispettivo
valore numerico di vulnerabilità, consentono così di distinguere, anche,
all’interno delle singole classi beni di diversa vulnerabilità, al fine di
preliminari stime di priorità d’intervento per la riduzione del rischio.
Fig. 3 - WEB gIS carta del rischio:
rappresentazione dei poligoni
costruiti intorno ai monumenti
(Reggio Calabria)
Fig. 4 - WEB gIS carta del rischio:
rappresentazine del tematismo di
rischio sismico dei beni schedati
15
SEGRETARIATO GENERALE
OPD – Opificio delle Pietre Dure
Materiali innovativi e nuove tecniche per il restauro
delle opere in cera: la Venerina del Museo di Palazzo
Poggi di Bologna
Segretariato Generale
Segretario Generale:
Roberto Cecchi
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
Tel. 06 67232819
Fax 06 67232414
[email protected]
OPD – Opificio delle Pietre Dure
Soprintendente:
Cristina Acidini Luchinat
Coordinatore per la Comunicazione:
Fabio Bertelli
Via Alfani, 78
50121Firenze
Tel.055 26511
Fax 055 287123
[email protected]
www.opificiodellepietredure.it
Direttrice del settore di restauro
materiali ceramici e plastici
dell’OPD: Laura Speranza
Direzione tecnica: Andreina
Andreoni, Francesca Kumar,
restauratrici del settore materiali
ceramici e plastici dell’OPD
Collaboratori esterni al restauro:
Chiara Gabbriellini, Francesca
Rossi, Filippo Tattini
16
Il modello in cera di giovane donna giacente detta Venerina realizzata
da Clemente Susini intorno al 1782, è giunta presso i laboratori dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze a marzo 2010.
L’opera, raffigurata in atteggiamento morente, con le membra rilassate che ricadono morbidamente lungo il corpo, il capo riverso, gli
occhi socchiusi e le gambe leggermente sollevate e incrociate, è costruita con una verosimiglianza ed una naturalezza straordinaria.
Il modello, totalmente realizzato in cera vergine d’api (fatta eccezione
per i capelli e il pelo pubico che sono veri), é cavo all’interno e pesa nel
suo insieme circa dieci chilogrammi.
La cera ha evidenziato fin da subito una problematica legata principalmente alla sua conservazione strutturale, ed è pertanto su questo
aspetto che si è concentrato l’attuale restauro.
L’opera, pur essendo stata oggetto di un “recente” intervento di manutenzione eseguito nel 1999, che ha seguito e rispettato le metodologie e i principi del restauro moderno, presentava sul collo, sulle
giunture degli arti superiori e lungo i fianchi delle fratture e fessurazioni di pregresso accadimento, avvenute durante errate movimentazione dell’opera nel corso dei secoli. La presenza di questa tipologia di
degrado ha indirizzato il nostro intervento sul consolidamento della
struttura, al fine di fermare il progressivo distacco degli arti e conferire
quella stabilità e compattezza al modello, tale da assicurare la sua integrità nel tempo.
La posa piuttosto articolata, l’estrema leggerezza del manufatto, le errate movimentazioni dell’opera, hanno generato nel tempo una serie
di fessurazioni, distacchi e fratture localizzate nei punti più fragili della
figura.
La giacitura dell’opera su un supporto espositivo ligneo, pertanto rigido e con ogni probabilità non coevo alla realizzazione, ha ulteriormente aggravato questa condizione rivelandosi del tutto inadeguato
ad accogliere un’opera così complessa e delicata. La stessa torsione
del corpo lascia presupporre che in origine, il modello fosse stato concepito per essere adagiato nel modo più naturale possibile su un supporto morbido, come peraltro confermano altri esempi di cere
anatomiche conservate al Museo della Specola di Firenze dove le figure intere poggiano su materassi corredati di cuscini rivestiti in seta.
Soltanto la testa e le spalle erano sorrette da un grossolano cuscino rigido realizzato in gesso mascherato da un tessuto in seta, che non
solo si è rivelato inadatto ad accompagnare le sinuosità del modellato,
ma ha dato origine a pressioni localizzate sui pochi punti d’appoggio,
aggravando le fratture della materia.
La possibilità di poter restaurare l’opera presso i laboratori di restauro
dell’Opificio, ha consentito di approfondire la conoscenza della tecnica
di realizzazione e la natura delle materie impiegate, con una ricca cam-
pagna di indagini scientifiche, fondamentale per l’intervento stesso e
per una migliore comprensione di questa particolare tipologia di opere.
La Tomografia Assiale Computerizzata (TAC), effettuata per studiare
la struttura interna del modello, ha confermato la totale assenza di
un’armatura di sostegno metallica, o di altro materiale rigido e di riempimento. Tra gli organi interni superiori, solo il fegato è risultato di una
materia diversa; gesso rivestito di cera pigmentata.
Grazie alla documentazione fotografica in trasparenza e del retro dell’opera, si è potuto osservare l’applicazione a tergo di tela cerata a
trama larga e un impasto di cera e resina come rinforzo dei punti di incollaggio delle varie porzioni di modellato.
L’intervento di restauro si è concentrato su due obiettivi fondamentali. Il primo, ha riguardato la progettazione e la realizzazione di una
struttura di sostegno che interrompesse le fessurazioni in atto della
cera e che assicurasse una stabilità definitiva all’opera. Il secondo
obiettivo, ha riguardato il completamento del supporto espositivo con
la realizzazione ex-novo di un materasso “morbido” atto ad accogliere
una materia così delicata come la cera.
Non potendo movimentare e soprattutto capovolgere l’opera, per
poter realizzare la nuova struttura di sostegno è stato necessario eseguire un calco della superficie tergale con gomma siliconica e rispettiva controforma in resina epossidica impastata con fibre di carbonio.
Successivamente, si è proceduto alla realizzazione in gesso della
forma positiva della suddetta superficie, sulla quale si è potuto lavorare
in completa sicurezza, trattandosi di una copia della parte posteriore.
La struttura definitiva di sostegno è stata realizzata in fibra di vetro,
con l’ausilio del sottovuoto per ottenere uno spessore omogeneo e
sottile (circa 2 mm) e rendere esteticamente meno invasiva la nuova
struttura. Il risultato ottenuto è quello di un materiale leggerissimo e
allo stesso tempo resistente, perfettamente reversibile in quanto fermato alla superficie della cera e invisibile all’osservatore in quanto si
sviluppa sul retro della scultura.
Per quanto riguarda la realizzazione del nuovo supporto espositivo, è
stato riproposto in chiave moderna un materasso correlato di cuscino,
adeguatamente sagomato per accompagnare la forma della testa e
delle spalle evitando punti localizzati di pressione.
Il restauro delle opere in cera, anche se entusiasmante, mette sempre
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a dura prova gli operatori del settore in quanto si ha a che fare con manufatti estremamente complessi e poco conosciuti. Aver potuto lavorare su un’opera di questo tipo, sia per la materia fragile di cui è
composta, sia per la dimensione, ha permesso di studiare e sperimentare nuovi materiali, oltre che risolvere problematiche di ancoraggio e consolidamento. L’intervento innovativo proposto per la
creazione della struttura di sostegno della Venerina, è il primo e unico
nel suo genere e ci auguriamo che possa costituire un esempio per
altri interventi su questa tipologia di opere.
18
DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE
DEL PATRIMONIO CULTURALE
Servizio II - Comunicazione e promozione del patrimonio culturale
Il MiBAC e le nuove progettualità
Antonella Mosca,
Salvatorina Depalo, Marina Fabiani, Cinzia Raffio, Maria, Angela Siciliano
L’Art. 9 della nostra Costituzione recita: La Repubblica promuove lo
sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
Questo importante compito è affidato al Ministero per i Beni e le Attività Culturali che lo svolge attraverso un’attenta azione di conservazione e tutela, e grazie ad un’efficace e vivace politica di valorizzazione
e promozione.
Il MiBAC, pur essendo un organismo centrale sotto il profilo istituzionale, opera sul territorio in modo pervasivo a contatto con le espressioni culturali sociali ed economiche produttive, grazie ad una struttura
capillare, formata dagli Istituti Centrali, gli Istituti Nazionali e i Poli museali, dalle Direzioni Generali, Regionali per i beni culturali e paesaggistici e dagli altri Istituti territoriali (Soprintendenze di settore, Archivi di
Stato, Biblioteche statali, Musei, Monumenti e Aree archeologiche).
Particolare attenzione è rivolta al sostegno dei musei, cuore pulsante
della vita culturale dei centri urbani e luogo perfetto di incontro tra tradizione e innovazione.
Il museo, quindi, come strumento per la conservazione dei contenuti
culturali e garanzia della loro sopravvivenza e della loro trasmissione
alle generazioni future, che diventa oggi, in una più ampia accezione
luogo aperto di studio, di ricerca, strumento integrativo dell’educazione
scolastica e di svago.
I progetti e le strategie messe in campo, con l’utilizzo di nuovi modelli
operativi, stabiliscono una leadership a livello internazionale, ponendosi come obiettivo annuale l’incremento del numero dei visitatori e
l’innalzamento degli standard di accoglienza.
Il MIBAC ha, quindi, il compito primario, attraverso la conoscenza emotiva, di rendere i cittadini consapevoli e partecipi dell’importanza della
tutela e conservazione dei beni di cui sono eredi.
La nostra, è forse, tra le Istituzioni la più sensibile alla crisi economica
finanziaria che stiamo attraversando. I tagli al bilancio e la conseguente
esiguità delle risorse disponibili, rendono sempre più difficile la realizzazione di una programmazione e di una progettualità, definita e coordinata sul territorio, a breve e medio termine, nonostante gli sforzi
effettuati negli ultimi anni.
È necessario allora, riunire e coordinare le forze, rafforzando sempre
più il dialogo con tutte le Amministrazioni centrali e locali, con il mondo
della Scuola e con quello Universitario, con gli Ordini professionali e le
Associazioni pubbliche e private che operano nel settore e con le strutture preposte alla promozione del turismo e con i cittadini.
Si può quindi affermare l’importanza della collaborazione tra le Istituzioni, ma anche e soprattutto con il soggetto privato, sostenendo una
progressiva trasformazione del suo assetto: da sponsor o mecenate ad
Direzione Generale
per la Valorizzazione
del patrimonio culturale
Direttore Generale: Mario Resca
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
Tel. 06 67232960
Fax 06 67232154
[email protected]
Servizio II
Comunicazione e promozione
del patrimonio culturale
Direttore: Mario Andrea Ettorre
Tel. 06 67232755
Fax 06 672322246
[email protected]
Grandi eventi e manifestazioni
fieristiche
Responsabile: Antonella Mosca
Salvatorina Depalo,
Marina Fabiani,
Cinzia Raffio,
Maria, Angela Siciliano
Via dell’Umiltà, 33
00187 Roma
Tel. 06 67232851
[email protected]
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investitore ed imprenditore di cultura. Perché è fondamentale capire
che sapere e produzione sono intrinsecamente legati fra loro ed anzi
rappresentano il frutto di quella che oggi viene chiamata economia
della conoscenza. Bisogna, dunque, sviluppare un nuovo modo di intendere il rapporto tra impresa e cultura che crei un legame tra il fare,
il produrre e il sapere.
Nello specifico negli ultimi anni, tra le varie strategie, le sponsorizzazioni si sono rivelate un momento d’incontro e di fattiva collaborazione
tra pubblico e privato. Non soltanto un mero contributo economico in
cambio di un ritorno di immagine da parte degli investitori, ma una
vera e propria compartecipazione alla valorizzazione dei beni, attraverso azioni di comunicazione e di marketing.
Il Piano di Comunicazione 2011, di competenza della Direzione Generale per la valorizzazione del patrimonio culturale, si propone di realizzare, attraverso la progettazione di un sistema organico, nuove
iniziative, progetti e piani strategici, in concertazione con gli Istituti centrali e territoriali per assecondare le diverse esigenze di programmazione, dovute ai differenti territori di appartenenza e ai vari pubblici di
riferimento.
La strategia è quella di organizzare grandi eventi di rilevanza nazionale
che rappresentano un importante veicolo per la promozione della conoscenza dell’arte e della cultura italiana, per consolidare i rapporti con
il territorio, con i cittadini e per incentivare la fruizione dei beni culturali anche attraverso la realizzazione di visite guidate, mostre, convegni, spettacoli all’interno dei luoghi d’arte.
Inoltre, la partecipazione alle più significative manifestazioni fieristiche
presenti sul territorio nazionale, è il mezzo efficace per diffondere ad
un pubblico differenziato le attività e i progetti più innovativi realizzati
dal MiBAC che rappresentano un momento d’incontro tra le realtà territoriali, gli Enti locali, i settori delle imprese e il privato.
Per il raggiungimento di questi obiettivi la Direzione Generale per la
valorizzazione del patrimonio culturale stipula convenzioni e intese con
tutti gli altri settori del MiBAC, con le Regioni, con gli enti locali e anche
con gli interlocutori privati e sponsor.
Tra i vari contributi e partecipazioni ricordiamo:
-
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la collaborazione con la SARTECH, società che attraverso il progetto HERITAGE si propone di sviluppare una metodologia innovativa per la valorizzazione sostenibile di Beni Culturali, in distretti
urbani, tramite l’adozione di un approccio sistemico che integri la
gestione del patrimonio con la sua valorizzazione e tutela. Le modalità sviluppate, mediante applicazione di un modello innovativo,
potenzieranno l’attratività turistica dei Beni Culturali, anche per i
segmenti più elevati, curando contemporaneamente gli aspetti di
salvaguardia, correlati alle fragilità dei siti e agli utilizzi previsti. Sono
oggetto di ricerca e sviluppo anche modalità e tecnologie per la
fruizione da parte di segmenti turistici diversificati, da quelli a più
alta redditività, fino ai disabili;
-
il lavoro della CESEPI S.c.a.r.l. (Consorzio europeo soluzioni e progetti informatici), che assicura una presenza capillare all’interno
delle biblioteche e dei poli museali svolgendo attività di fotoriproduzione, acquisizione digitale, valorizzazione e promozione del patrimonio culturale, installazione di totem con tecnologia
touchscreen e 3D.
Questo ha permesso la scansione e catalogazione di numerosi archivi e biblioteche statali, tra cui la Biblioteca Marciana di Venezia,
i plutei della Biblioteca Laurenziana di Firenze;
-
l’intesa con Google Italy interessa due progetti: 1) la digitalizzazione di circa un milione di volumi precedenti il 1870, liberi quindi
dal diritto d’autore e provenienti dalle Biblioteche nazionali di Roma
e Firenze, attraverso Google Books, con la possibilità di consultarli
on line, gratuitamente da ogni parte del mondo; 2) la mappatura
dei più importanti siti archeologici e musei statali attraverso il servizio Street View, che permette di passeggiare virtualmente dentro i monumenti ed aree archeologiche. Pompei è stato il primo
sito mappato seguito dal Colosseo, i Fori Imperiali e via via tutte le
principali aree archeologiche in tutta Italia;
-
il progetto di ricostruzione in 3D della Tomba dei Rilievi di Cerveteri a cura della Soprintendenza per i beni archeologici dell’Etruria
Meridionale, realizzata dalla Techvision sistemi multimediali, che
prendendo come punto di partenza fotografie di riferimento, ha ricomposto le superfici in 3D della struttura generale della tomba,
nonché i dettagli dei decori che la rendono così particolare: migliaia
di poligoni mostrano ogni aspetto dell’ambiente;
-
l’acquisizione millimetrica e cromatica dei beni culturali a cura della
società Tecno Art, che permette la valorizzazione, divulgazione,
conoscenza, catalogazione e informatizzazione del patrimonio italiano attraverso una piattaforma tridimensionale che con pochi e
chiari comandi, permette a qualsiasi tipologia di utente e con supporti differenti (pc, tablet, smartphone) di muoversi, conoscere, interrogare, esplorare monumenti, musei e siti archeologici;
-
la realizzazione di un video stereografico, a cura del Consorzio Cultura e Innovazione di Crotone e della Infobyte di Roma, realizzato in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici
della Calabria, relativo all’area archeologica di Crotone ed uno show
autostereografico dedicato ai reperti esposti al Museo del Parco
Archeologico e al Museo Archeologico cittadino;
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22
-
il progetto Culturando, a cura della società GiEffe: Culturando-GV
(Information Point per i Beni Culturali) e Culturando-DS (Digital Signage e IPTV per i Beni Culturali), una famiglia di sofisticati totem
pensati e realizzati per soddisfare le nuove esigenze dei diversi siti
dei beni culturali e architettonici, quali Biblioteche, Musei, Siti Archeologici, Castelli, Parchi. Le informazioni vengono aggiornate in
tempo reale in modo tale che i visitatori possano ricevere delle notizie relative al luogo che stanno visitando e a quelli limitrofi, agli
orari di accesso, ai prezzi, ai trasporti, notizie ANSA, informazioni
meteo, ecc;
-
il sistema interattivo Uffizi Touch®, prima soluzione al mondo che
consente di ammirare tutte le opere della Galleria degli Uffizi, in
modo naturale e coinvolgente all’interno di un "quadro" digitale, a
cura della società Centrica di Firenze;
-
l’installazione multimediale, realizzata dallo Studio Spazio Visivo
permette, attraverso l’utilizzo di tecnologie avanzate, di far vivere
emozioni e sensazioni che l’opera d’arte e la storia rappresentano,
ad un pubblico diversamente abile;
-
la collaborazione con la Promo PA Fondazione che porta all’attenzione del pubblico i risultati emersi da Lu.Be.C. 2010 “Una finestra virtuale sul futuro dei beni culturali”, presentando un’ampia
sintesi dei progetti innovativi che applicano l’ICT - Information,
Communication, Technology - alla valorizzazione del patrimonio culturale per il marketing turistico – territoriale;
-
l’avvio dell’intesa con la European Medals Company per la promozione dei luoghi d’arte statali, attraverso il conio di medaglie ricordo aventi sul fronte la riproduzione di un sito (museo,
monumento, area archeologica etc.) e sul retro la carta d’Europa.
Questo oggetto offre al visitatore la possibilità di mantenere il contatto con l’esperienza emotiva della visita, di ricordare gli stimoli
creativi, l’eccitazione fantastica, il gusto dell’apprendimento;
-
il progetto i-MiBAC, ideato e coordinato da Artchivium, il primo
nel suo genere a livello internazionale, è costituito da una serie di
applicazioni per smartphone dedicate ai beni culturali e nasce dalla
volontà di coniugare le straordinarie risorse artistiche italiane con
l’innovazione delle nuove tecnologie. “i-MiBAC TOP 40” con il mobile ticketing rappresenta la prima applicazione, rilasciata da un ministero italiano, rivolta ai supporti mobili e agli smartphone e
dimostra l’attenzione del MiBAC nel promuovere l’arte e la cultura
attraverso nuovi strumenti di comunicazione per incentivare le visite culturali e migliorare la fruizione dei servizi;
-
la collaborazione con HERITY, organizzazione Internazionale per la
Certificazione di Qualità della Gestione del Patrimonio Culturale,
che partendo da criteri scientificamente accettati ma in modo facilmente comprensibile, vuole fornire al pubblico una informazione
che permette di decidere di visitare più responsabilmente un bene
culturale ed incoraggiare i proprietari e i gestori dei beni a valorizzare e conservare meglio il patrimonio di cui sono responsabili.
Nel 2006 HERITY e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali
hanno firmato un accordo quadro di cooperazione finalizzato all'applicazione del sistema di valutazione HGES alle strutture aperte
al pubblico di competenza del Ministero: da allora la collaborazione
prosegue sinergicamente;
-
il Progetto pilota Poli museali di eccellenza nel Mezzogiorno, voluto
dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC) e dal Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica (DPS) del Ministero dello Sviluppo Economico, si basa sul riconoscimento del
ruolo primario che una parte del patrimonio culturale e museale del
Mezzogiorno può svolgere per la crescita economica del territorio.
Attuato da Invitalia, il Progetto punta a rafforzare la competitività
delle aree coinvolte e a migliorare la capacità di offerta dei musei
e dei siti archeologici locali, nonché i servizi e le attività, anche
imprenditoriali, connesse alla loro fruizione. Inoltre, Invitalia collabora nell’attuazione dell’Accordo di Programma che il MiBAC
ha sottoscritto con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del
Territorio e del Mare con l’obiettivo di selezionare e realizzare almeno 6 interventi di efficientamento e risparmio energetico a
servizio di musei, siti archeologici e monumentali di particolare rilevanza, localizzati nelle regioni dell’Obiettivo Convergenza (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia), a valere sulle Linee di attività
del Programma operativo Interregionale “Energie rinnovabili e risparmio energetico 10 2007 – 2013”;
-
Art First Guide® è una piattaforma digitale per iPhone, iPod Touch
e iPad studiata da Parallelo per viaggiatori d’arte: uno strumento
per orientarsi e visitare città e territori ricchi di patrimonio artistico,
per aggiungere una nota particolare alla visita di musei e mostre
d’arte, per avere informazioni aggiornate sugli eventi culturali.
“Uffizi” è la prima APP di un museo italiano e la più scaricata su
iTunes. Molto presto sarà disponibile su iTunes anche la APP “Gallerie Fiorentine” con le mappe, le mostre e gli eventi dei 27 musei
statali fiorentini;
23
-
i-MiBAC Voyager e Atlante sono i progetti proposti da Illusionetwork s.r.l. attraverso lo sviluppo di nuove piattaforme mobili, che
rappresentano il futuro standard per la valorizzazione dei beni culturali, e che realizzano guide in 3D interattive e divertenti, per
musei, mostre e siti archeologici, dove per la prima volta viene introdotta la quarta dimensione, il tempo, lo spettatore/visitatore si
trova, infatti, ad effettuare più che una visita guidata una vera e
propria esperienza di viaggio nella storia e nel tempo.
Tutti questi progetti e molti altri, vengono di volta in volta, presentati
nello stand istituzionale del MiBAC, in occasione delle varie fiere.
Come ogni anno la partecipazione al Forum PA prevede la realizzazione
di uno stand, progettato e realizzato dal Servizio II della Direzione Generale per la valorizzazione del patrimonio culturale, in cui saranno presentati numerosi progetti innovativi, realizzati dai propri Istituti centrali
e territoriali, grazie anche all’apporto di imprese/sponsor privati ed Enti
Locali, che rappresentano il frutto del cambiamento e della sperimentazione già in atto. Nello stand, a completare l’offerta progettuale, una
serie di appuntamenti e incontri tecnici.
Infine un importante convegno dal tema Nuova progettualità tra cultura
e sviluppo economico “sostenibile”, dove il MiBAC intende porre l’attenzione sulle diverse strategie volte a raggiungere risultati duraturi e
visibili, che invertano la tendenza diffusa di considerare la Pubblica
Amministrazione come un peso per la collettività, anche attraverso la
comprensione dei fenomeni di cambiamento e la sperimentazione di
nuovi strumenti e pratiche che garantiscano una maggiore flessibilità
nella gestione di risorse finanziarie, come le sponsorizzazioni, le erogazioni liberali, il fund–raising, il project financing.
24
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI
DELL’ABRUZZO
Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo
Iuvanum… come non l’abbiamo mai vista
Mario Di Prinzio, Mario Gallo, Sandra Lapenna
L’Archeologia virtuale per la divulgazione e la ricerca: il progetto di ricostruzione tridimensionale rappresenta un momento di verifica e approfondimento degli studi sin qui condotti sul sito archeologico.
L’intervento nasce dalla volontà di favorire le ricadute dell’applicazione
non solo dal punto di vista didattico/divulgativo, ma anche come strumento di supporto alla ricerca, secondo le recenti prospettive di riflessione sui fini della virtual archeology. Esso ha consentito la
realizzazione di un modello virtuale in 3D degli edifici più rappresentativi dell’antica Iuvanum quali: il complesso templare, il foro con le taberne e la basilica.
Direzione Regionale per
i Beni Culturali e Paesaggistici
dell’Abruzzo
Direttore Regionale:
Fabrizio Magani
Coordinatore per la comunicazione:
Paola Carfagnini
Viale dell’Industria, 3
L’Aquila - Località Bazzano
Tel. 0862 446148/42
Fax 0862 446101
[email protected]
Soprintendenza per
i Beni Archeologici dell’Abruzzo
Soprintendente: Andrea Pessina
Dal rilievo alla modellazione: le fasi progettuali hanno riguardato il rilievo, la raccolta e la selezione dei dati archeologici; la valutazione degli
elementi statici, strutturali, stilistici ed estetici; la digitalizzazione dei
documenti cartacei; la modellazione 3D, la grafica delle texture e la redazione dei testi didascalici.
Archeologia virtuale e supporti informatici: l’obiettivo è far rivivere gli antichi
splendori dei luoghi semplicemente facendo portare ai visitatori itineranti sistemi di fruizione mobile capaci di
sovrapporre alle rovine la ricostruzione
virtuale della loro realtà originaria e colmare con il minimo impatto ambientale,
il gap tra percezione visiva e conoscenza.
Il progetto mette a disposizione contenuti
multimediali contestualizzati e fruibili in
qualsiasi luogo e momento in cui la fruizione stessa possa avere significato, prima di tutto durante l’esperienza sul sito archeologico, ma anche in altri momenti e territori,
lontano dalle opere. In questo secondo caso molte sono le opportunità: ancora sul “sito” in ambienti opportunamente attrezzati per una
fruizione più immersiva, oppure in viaggio, a scuola o a casa utilizzando
un normalissimo p.c..
La produzione dei contenuti: le risorse cartacee digitalizzate sono state
contestualizzate rispetto all’ambiente (fisico o virtuale) a cui si riferiscono, per essere poi trasmesse via satellite ai visitatori.
Fruizione del sito archeologico attraverso l’utilizzo di dispositivi mobili:
Palmari, Smartphone, Laptop e Tablet P.C. acquisiscono il duplice ruolo
di guida virtuale, attraverso la ricostruzione di strutture e di guida reale
nella visita diretta dei luoghi. Il valore aggiunto del sistema è la capacità di non separare il reale dal virtuale.
Via degli Agostiniani
66100 Chieti
Tel. 0871 32951
Fax 0871 3295464
[email protected]
www.archeoabruzzo.beniculturali.it
Parco archeologico di Iuvanum,
veduta aerea
Autori:
Mario Di Prinzio e Mario Gallo
StudioArs. Architettura
Direzione scientifica:
Sandra Lapenna, Soprintendenza
per i Beni Archeologici dell’Abruzzo
Consulenza archeologica:
Paola Riccitelli
Consulente architettonico:
Claudio Varagnoli, Facoltà di
Architettura Pescara
Società Smart Sys - Innovazione e
Formazione
25
Funzionamento del sistema:
STEP 1. L’utente accede al sito archeologico e decide di noleggiare il
dispositivo oppure di utilizzare uno proprio (in questo caso
l’operazione preliminare è quella di scaricare dal sito web dedicato l’applicazione da inserire nell’unità mobile e le mappe
relative al sito che si vuole visitare).
STEP 2. Dopo aver avviato l’applicazione, l’utente ha la possibilità di
scegliere la lingua, l’itinerario da seguire tra quelli predefiniti
oppure di costruirne uno personalizzato.
STEP 3. Il dispositivo assume il ruolo di una vera e propria guida turistica. Grazie al rilevamento (tramite antenna GPS) della posizione del visitatore all’interno del sito e all’orientamento
della visuale, quando lo stesso si troverà nei pressi di un reperto, vedrà apparire sul display il modello 3D della ricostruzione, navigando all’interno dell’oggetto come se fosse un
videogioco, e potrà scegliere di ascoltarne la storia e le tecniche costruttive, leggere informazioni testuali e visualizzare
altri contenuti multimediali. Il tutto nel palmo della propria
mano e senza dover compiere operazioni complesse.
Ricostruzione dei templi
Particolare della
ricostruzione del Foro
con l’iscrizione in lettere
di bronzo e la basilica
Veduta prospettica dal pronao del
tempio maggiore verso il Foro
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Veduta prospettica della ricostruzione dal Foro verso l’acropoli
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI
DELLA CAMPANIA
CRBC Centro Regionale per i Beni Culturali della Campania
Il CRBC Campania: www.campaniacrbc.it
Maria Rosaria Nappi
Il CRBC “Centro Regionale per i Beni Culturali della Campania” è nato
da una iniziativa congiunta del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Regionale per la Campania e della Regione Campania Assessorato al Turismo e ai Beni Culturali (Delibera della Giunta Regionale n° 1079 del 4 agosto 2005).
La fase iniziale, relativa allo sviluppo della piattaforma tecnologica e
del modello di gestione, è stata realizzata dal Consorzio Glossa e finanziata dal Ministero per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca nell’ambito del PON 2000-2006 ai sensi del D.M. 593 dell’08/08/2000,
nel periodo 2002-2007.
La struttura è operativa dal 2005 presso la sede della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania, in Castel
dell’Ovo in Napoli, dove impiega circa 30 unità tra tecnici informatici,
archeologi, architetti e storici dell’arte. Il CRBC ha il compito di unificare e coordinare l’attività di catalogo e documentazione del patrimonio culturale regionale di intesa con gli Uffici periferici del Ministero
del Beni Culturali (Soprintendenze) e gli Enti locali operanti in regione
(Regione, Province, Comuni).
In tale contesto si è provveduto a progettare, realizzare e gestire il “Sistema Informativo di Catalogo dei Beni Culturali della Regione Campania”, all’interno del quale sono confluite tutte le informazioni e la
documentazione in formato digitale relative ai beni culturali, ambientali
e paesaggistici catalogati in Campania fino ad oggi.
Il patrimonio di dati così raccolto, oltre a costituire un serbatoio unico di informazioni, immagini, e dati territoriali di fondamentale importanza per qualsiasi iniziativa che abbia l’obiettivo di promuovere e diffondere il patrimonio
culturale, ambientale e paesaggistico della Campania, consente e facilitare l’azione di amministrazione e tutela propria delle Soprintendenze.
Direzione Regionale per
i Beni Culturali e Paesaggistici
della Campania
Direttore Regionale:
Gregorio Angelini
Coordinatore per la comunicazione:
Maria Rosaria Nappi
Via Eldorado, 1
Castel dell’Ovo
80132 Napoli
Tel.081 2464201
Fax 081 7645305
[email protected]
CRBC Centro Regionale per i
Beni Culturali della Campania
27
Il CRBC della Campania è una struttura tecnologica all’avanguardia progettata e realizzata per fornire servizi trasversalmente:
Al Ministero per i Beni e le Attività Culturali (ICCD, Dir. Regionale
e Soprintendenze) per supportare e ottimizzare l’attività di catalogazione e documentazione
Alla Regione Campania nell’ambito delle proprie attività istituzionali di
governo e gestione del territorio e dei beni culturali, ambientali e paesaggistici in esso presenti
Agli Enti Locali (Provincia, Comuni, altri) della Campania per garantire
l’amministrazione del proprio territorio
Al Cittadino, per accedere e fruire delle informazioni e delle opportunità fornite dal patrimonio ambientale e culturale della propria regione
All’Industria del settore del turismo-culturale per rafforzare la propria offerta e renderla maggiormente competitiva sul mercato nazionale e internazionale
Alla Istruzione e alla Ricerca Scientifica per disporre, in maniera funzionale ed economica, delle informazioni di base da utilizzare per le
proprie iniziative istituzionali
Utilizzando un modello ed una architettura che consentono di condividere le informazioni ma lasciando autonomia funzionale ed operativa
al singolo soggetto.
Sintesi della attività svolte
A partire dal 2005 gran parte delle iniziative di catalogazione e informatizzazione del patrimonio culturale della Campania sono confluite
all’interno del CRBC. In particolare si è provveduto a realizzare:
28
1) Recupero delle schede di catalogo dei beni storico-artistici:
Progetto ARTPAST: Il CRBC ha supportato le Soprintendenze
della Campania nell’ambito del progetto Nazionale ARTPAST, (Applicazione informatica in Rete per la Tutela e la valorizzazione del
Patrimonio culturale nelle aree Sottoutilizzate) approvato dal Cipe
il 19/12/2003 all’interno del settore di intervento “offerta e valorizzazione del patrimonio culturale realizzato con delibera CIPE
fornendo la piattaforma tecnologica per l’immissione e la validazione delle schede OA prodotte dal progetto. Successivamente
alla fase di normalizzazione del materiale catalografico, effettuato
centralmente dal MiBAC, le schede sono state caricate nella
Banca Dati del CRBC e rese disponibili alle competenti Soprintendenze
2) Catalogazione dei Centri Storici - Legge regionale 26/2002. La
Regione Campania ha avviato dal 2005 la catalogazione dei Centri
Storici presenti sul proprio territorio finanziando i comuni nella attività di redazione delle relative schede (T, TO, SU, CS, A, PG). L’iniziativa, che vede attualmente coinvolti circa 200 comuni, si sta
realizzando mediante il coinvolgimento delle Soprintendenze competenti attraverso l’utilizzo del CRBC, nella cui banca dati stanno
confluendo i risultati della catalogazione
3) 1° Censimento e Catalogazione del Patrimonio di Architettura Rurale: La regione Campania ha promosso la valorizzazione del patrimonio di architettura rurale realizzando un primo intervento di
catalogazione dei manufatti, architettonici, rappresentativi del patrimonio di architettura rurale presente nei sette parchi regionali. L’attività
è stata realizzata all’interno del CRBC e ha prodotto, oltre ad un primo
nucleo di schede catalografiche, anche la relativa cartografia digitale
4) Recupero delle schede di catalogo dei beni archeologici Progetto
di Riversaggio: Su iniziativa congiunta della Direzione Regionale BCP
e della regione Campania, si è avviato, a partire dal 2008, un progetto
per progressivo e completo riversaggio, all’interno della Banca Dati di
catalogo del CRBC, dell’intero patrimonio di schede catalografiche e
informatizzate presente presso le Soprintendenze della Campania, con
particolare riferimento al settore dei beni archeologici, non coinvolti dal
progetto ARTPAST
5) 1° Censimento e Catalogazione del Monumenti ai Caduti la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania, in
collaborazione con gli Enti e le Amministrazioni territoriali (Comuni, Provincie etc..etc..ha realizzato una specifica attività di schedatura dei monumenti ai caduti della I Guerra mondiale identificando e
documentando oltre 700 manufatti su tutto il territorio regionale.
Questi, ed altri progetti minori, hanno consentito, alla data, la costituzione
di una banca dati regionale, condivisa tra le amministrazioni (Direzione regionale, Soprintendenze, Regione, Comuni etc..) la cui consistenza quantitativa è di oltre 800.000 “item”, ed il cui dettaglio è rappresentato nella
seguente tabella:
Schede di Catalogo
Tipo scheda
descrizione
A
Edifici e manufatti architettonici
A( R )
Architettura Rurale
BDM
Beni Demoetnoantropologici Materiali
CA
Complesso Archeologico
CAR
Censimento Architettura Rurale
290
CAT
Censimento Archeologico territoriali
650
CS
Centro storico
D
Disegno
F
Fotografie
MA
Monumento Archeologico
MI
Matrici d’incisione
NU
Numismatica
OA
Opera e Oggetto d’arte
PG
Parchi e Giardini
RA
Reperti archeologici
S
Stampe
SI
Sito Archeologico
SU
Settore Urbano
T
Territorio
TMA
Tabella Materiali Archeologici
TP
Territorio Extraurbano
Totale Schede di Catalogo
quantità
3.552
106
2.108
70
194
11.946
114
1
5.983
19.145
169.119
114
160.628
22.442
78
1.366
97
20.656
308
418.967
29
Allegati Multimediali
Tipo scheda
descrizione
ADM
Altra Documentazione Multimediale
IMR
Documentazione Fotografica
IMV
Documentazione Grafica
DOC
Fonti e Documenti
Totale Allegati Multimediali
Quantità
3.039
345.004
5.088
7.910
361.041
Liste di Autorità
Tipo scheda
descrizione
AUT
Scheda Autore
8.491
BIB
Scheda Bibliografia
6.379
DSC
Dati di Scavo
4.216
EP
Modulo epigrafico
RCG
Ricognizione
Totale Liste di Autorità
Quantità
542
3
19.631
Riferimenti Territoriali
Tipo scheda
descrizione
RT
Riferimenti Territoriali
11.680
Totale Riferimenti Territoriali
11.680
Tabella 1: Consistenza della Banca Dati del CRB
30
Quantità
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI
DELLA CAMPANIA
DIREZIONE GENERALE PER LE BIBLIOTECHE, GLI ISTITUTI CULTURALI
ED IL DIRITTO D’AUTORE
Biblioteca Universitaria di Napoli
Diversamente in biblioteca:
la guida in L.I.S. per i disagi sensoriali
Maria Rosaria Capasso
La Biblioteca Universitaria di Napoli ha da tempo realizzato attività di
servizio ponendo una speciale attenzione a fasce di utenti penalizzati
nell’acquisizione della conoscenza.
Dopo aver aderito al Progetto del MiBAC “Audiolibri sul Web. Rete biblioteche statali”, la Biblioteca ha ampliato e arricchito il pacchetto di
offerte di servizio di lettura e informazione agevolata fino ad arrivare ad
un vero e proprio programma dal nome “Diversamente in biblioteca”.
Il programma “Diversamente in biblioteca: l’informazione attraverso i
segni e l’udito” ha visto “in primis” la realizzazione di una guida ai servizi della biblioteca in L.I.S. corredata di sottotitoli e file audio. La struttura del video è innovativa; la tecnologia adoperata fornisce tutte le
informazioni sulle opportunità che la Biblioteca Universitaria offre. Lo
strumento è stato progettato per persone con disagio sensoriale ma
è accessibile a tutti.
Si può consultare sia sulla home page che alla pagina “Diversamente
in biblioteca” del sito
http://www.bibliotecauniversitarianapoli.beniculturali.it/index.php?it/15
0/guida-alla-biblioteca-in-lis.
Si propone la biblioteca nella sua connotazione di istituto culturale ai
sordi grazie ad un’interprete L.I.S. (lingua italiana dei segni) e i sottotitoli; ai ciechi, ipovedenti e dislessici grazie al racconto audio.
Il video offre la Biblioteca Universitaria sia nella parte istituzionale che
fisica. Ecco come si presenta visivamente: sulla sinistra c’è l’interprete
in L.I.S. e sulla destra scorrono le immagini delle sale della Biblioteca
Universitaria di Napoli. In basso su un fondo rosso in sovrimpressione
i sottotitoli. E a sottolineare l’importanza dell’istituto antichissimo e
prestigioso compare al centro del video il dorso di un libro antico che
separa il segnante in L.I.S. dalle immagini della biblioteca.
Direzione Regionale per
i Beni Culturali e Paesaggistici
della Campania
Direttore Regionale:
Gregorio Angelini
Coordinatore per la Comunicazione:
Maria Rosaria Nappi
Via Eldorado, 1
Castel dell’Ovo
80132 Napoli
Tel.081 2464201
Fax 081 7645305
[email protected]
Direzione Generale per le
biblioteche, gli istituti culturali
ed il diritto d’autore
Direttore: Maurizio Fallace
Via Michele Mercati, 4
Tel. 06 3216779 - 3221207
Fax 06 3216437
www.librari.beniculturali.it
[email protected]
Biblioteca Universitaria
di Napoli
Direttore: Anna Bolognese
Via G. Paladino, 39
Tel. 081 5517025 - 5517153
Fax 081 5528275
www.bibliotecauniversitarianapoli.beniculturali.it
[email protected]
31
La guida si apre con la storia dell’istituto che, fin dalla sua nascita, si
arricchì sia dei fondi della Biblioteca dell’Università che della chiusura
delle biblioteche ecclesiastiche e della Biblioteca Gioacchina.
Si prosegue informando sulla normativa di utilizzo dei suoi servizi e si
illustra il patrimonio dell’istituto. Il video mostra il Salone di Lettura e
la Sala di libri Antichi e Rari nonché gli esterni della biblioteca.
L’idea di affiancare il segnante con le immagini fa sì che le persone entrino “in medias res” nella realtà bibliotecaria; l’utente, a qualunque
tipologia appartenga sia esso portatore di un disagio sensoriale che di
diverso approccio linguistico, esplora così l’universo biblioteca dal sapore squisitamente culturale.
Il programma “Diversamente in biblioteca” è stato supportato anche
da un protocollo d’intesa tra la Direzione Regionale per i Beni Culturali
e Paesaggistici della Campania e il Comune di Torre Annunziata (Servizi Sociali) che ha previsto la fornitura di attrezzature che hanno reso
possibile la realizzazione del video.
L’iniziativa, realizzata in collaborazione con l’ENS Campania, rappresenta un momento di approccio il più aperto possibile nei confronti del
disagio sensoriale e di quello linguistico, utilizzando, con il doppio
mezzo dell’informazione attraverso i segni e l’udito, tutti i canali di comunicazione possibili e applicabili. Si tratta di comunicazione e didattica speciale (rivolta a persone con specifiche esigenze) che si apre a
divulgare il bene culturale. È rivolta sia a persone con disagio sensoriale che a favorire l’integrazione di persone che conoscono poco la
nostra lingua.
Il fatto che il racconto audio riporti fedelmente quanto in sovrimpressione nei sottotitoli favorisce anche coloro che si trovano in difficoltà
linguistiche; ci si riferisce a cittadini stranieri che si avvicinano alla lingua italiana, studenti che si trovano per progetti universitari in Italia e
non sanno a quale biblioteca rivolgersi per le loro ricerche. Infatti,
ascoltare il file audio che scandisce lentamente e con frasi brevi e concise, rende assai più agevole la comprensione del racconto della biblioteca anziché leggere la Carta della Qualità dei Servizi dove le frasi
sono più complesse e articolate.
La Guida alla biblioteca in L.I.S suggella il connubio tra innovazione
e tecnologia, si implementa un processo che dà il via ad una nuova
metodologia innovativa e individua come suo primo obiettivo la valorizzazione del patrimonio culturale.
L’intraprendere politiche interistituzionali tra la Direzione Regionale per
i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania, l’E.N.S., il Comune di
Torre Annunziata (NA) e la Biblioteca Universitaria di Napoli con la creazione di un’ampia rete bibliotecaria sul territorio e la ricaduta nel sociale
ha avuto l’effetto di abolire la barriera spazio-temporale per i cittadini.
32
Il video “Guida alla biblioteca in L.I.S.” non rappresenta un evento isolato a favore di persone con un gap sensoriale, ma essendo accessibile sul sito della biblioteca, assicura la fruizione dei contenuti in
maniera continuativa. La finalità del programma “Diversamente in biblioteca” rientra nelle strategie che da anni la Biblioteca Universitaria
sviluppa, di fornire prodotti culturali finiti, differenziati per le diverse
forme di disagio.
Si tratta di un Optimum di pronto uso. La soddisfazione è quella di aver
fornito prodotti differenziati e adattati alle singole esigenze delle diverse forme di disagio. Si rende un grosso servigio alla società e all’Istituto dove la mission del bibliotecario, sempre più calato nel
sociale, nell’includere ogni tipologia di utenti in biblioteca, promuove
finalmente la conoscenza per tutti.
33
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI PAESAGGISTICI
DEL FRIULI VENEZIA GIULIA
Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia
Museo Archeologico Nazionale di Aquileia
Aquileia, Progetto memoria
Luigi Fozzati (SBA FVG), Paola Ventura (SBA FVG - MAN Aquileia),
Andrea Benedetti (IUAV)
Direzione Regionale per
i Beni Paesaggistici
del Friuli Venezia Giulia
Direttore Regionale:
Giangiacomo Martines
Coordinatore per la Comunicazione:
Claudio Barberi
Piazza della libertà, 7
34135 Trieste
Tel.040 4194811
Fax 040 4194820
[email protected]
Soprintendenza per
i Beni Archeologici
del Friuli Venezia Giulia
Soprintendente: Luigi Fozzati
Viale Miramare, 9
34135 Trieste
Tel. 040 4261411
Fax 040/4261422
[email protected]
Museo Archeologico Nazionale
di Aquileia
Direttore: Paola Ventura
Via Roma, 1
33051 Aquileia
Tel. 0431 91035
Fax 0431 919537
[email protected]
Responsabile del progetto:
Luigi Fozzati
Fig. 1 - Perimetrazione delle
proprietà demaniali sulla base della
carta archeologica referenziata
34
Per Aquileia (iscritta nel 1998 dall’UNESCO nell’elenco del patrimonio
mondiale dell’umanità) si può a ragione parlare di un’area archeologica
di tipo complesso: per l’arco temporale intercorso dalla scoperta del
sito all’attualità, per i cambiamenti politico-amministrativi che l’hanno
direttamente interessata, per l’estensione spaziale (quarta città dell’Impero Romano), per la stratigrafia presente (dall’età del bronzo all’attualità), per la parziale sovrapposizione e la convergenza dell’abitato
moderno e contemporaneo sugli abitati d’interesse archeologico. Il
molteplice intervento di conservazione ha di fatto dato luogo a un puzzle di aree tutelate con vincoli archeologici e di edifici: costruiti (Uffici
MAN), avuti in dono (MAN), acquisiti a mezzo esproprio o acquisto bonario (Museo Paleocristiano, Casa Pasqualis, etc.). In altre parole, la
rincorsa alla conservazione ha indotto ad agire con urgenza, impedendo quella programmazione necessaria a organizzare un parco archeologico con museo, magazzini e laboratori di ricerca: attualmente
il Demanio dei Beni Culturali ad Aquileia occupa una superficie di
221.000 mq, mentre il patrimonio immobiliare consta di 10.800 mq distribuiti in 20 edifici; la superficie delle aree archeologiche è di oltre
205.00 mq, dei quali il 40% aperto al pubblico.
Oggi, a distanza di 130 anni dalla fondazione del Museo Archeologico,
la protezione e valorizzazione del grande sito di Aquileia passa attraverso una razionale organizzazione logistica di spazi e volumi (attraverso la creazione di un’unica area senza soluzione di continuità che
descriva un anello attorno al cuore della città, in modo
da permettere una visita circolare), una nuova politica di
rapporti collaborativi con la popolazione, una nuova
esperienza di valorizzazione in linea con i tempi. Presupposto del nuovo modo di vivere la realtà archeologica di Aquileia è il modo nuovo di gestire questa stessa
realtà: di qui la nascita della Fondazione Aquileia, partecipata dal MiBAC e finalizzata alla valorizzazione del patrimonio archeologico (alla quale al momento sono stati
conferiti 2 edifici e 4 aree archeologiche).
Per facilitare l’avviamento e la prosecuzione degli sforzi
fatti secondo la filosofia illustrata, il Ministero ha sviluppato un’attività di ricognizione dell’intero patrimonio archeologico aquileiese, nell’ambito di una convenzione
dal titolo “Aquileia: progetto memoria”, sottoscritta nel
2010 fra la Direzione Regionale per i Beni Culturali e
Paesaggistici del Friuli Venezia Giulia e l’Università IUAV
di Venezia (gruppo di lavoro: Andrea Benedetti responsabile scientifico, Caterina Balletti, Valentina Buttolo, Erica Geremia – IUAV; Vittorio
Foramitti - Università degli Studi di Udine; Anna Trani – Università degli
Studi di Trieste; Marta Novello – archeologa collaboratrice SBA FVG).
Fig. 2 - Sovrapposizione delle aree
vincolate su cartografia catastale
ed esempio di scheda
La ricerca si è sviluppata nelle fasi di raccolta (1), analisi e verifica (2)
e organizzazione delle informazioni (3): più in dettaglio la prima fase
ha contemplato la selezione della documentazione relativa alla consistenza delle proprietà del Demanio dei BBCC, al sistema della tutela
(vincolistica), alle documentazioni storiche; nella seconda, detto materiale è stato sottoposto a verifica (correttezza e coerenza atti, consistenza attuale e stato di conservazione beni); infine l’insieme dei dati
è stato riferito al contesto territoriale, su base cartografica CTRN, cui
si sono associate le schede descrittive delle proprietà (compatibili con
i criteri ICCD e del SIRPAC regionale). Il risultato di questa operazione,
confluito anche in una pubblicazione (Per Aquileia. Realtà e programmazione di una grande area archeologica, a cura di L. Fozzati e A. Benedetti, Venezia, Marsilio, 2011), è ora un articolato sistema
informativo georeferenziato (GIS).
In questo ambiente è stato possibile realizzare l’analisi dei temi e la
loro sovrapposizione alla cartografia catastale, storica, archeologica
(Carta archeologica di Aquileia di L. Bertacchi aggiornata al 2003) ed
alle ortofoto; particolare rilievo assume la contestualizzazione dei vincoli archeologici, architettonici, di rispetto monumentale e paesaggistici, a partire dal 1922, attraverso i vincoli generali del 1931 e del 1970
e fino ai provvedimenti dell’ultimo decennio.
Il sistema, pensato in maniera dinamica per un costante aggiornamento ed integrazione (ad esempio con gli strumenti urbanistici, con
il piano di gestione UNESCO in corso di scrittura, con le risultanze delle
indagini archeologiche in corso), si presenta quindi come uno strumento per la conoscenza, la gestione e la tutela e non da ultimo come
la base per le future iniziative di valorizzazione della città antica.
Fig. 3 - Dettaglio di sovrapposizione
su cartografia storica e carta
archeologica
35
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI
DEL LAZIO
Soprintendenza al Museo Nazionale Preistorico Etnografico
“Luigi Pigorini”
Miglioramento dell’offerta informativa e della
comunicazione museale attraverso le nuove tecnologie
multimediali
Gianfranco Calandra
Direzione Regionale per i
Beni Culturali e Paesaggistici
del Lazio
Direttore Regionale:
Federica Galloni
Coordinatore per la comunicazione:
Anna Maria Romano
Via di San Michele, 22
00153 Roma
Tel.06 58434401
Fax 06 58434787
[email protected]
Soprintendenza al Museo
Nazionale Preistorico
Etnografico “Luigi Pigorini”
Soprintendente: Luigi La Rocca
Piazza Guglielmo Marconi, 14
00144 Roma EUR
Tel. 06 549521
Fax 06 54952310
www.pigorini.beniculturali.it
[email protected]
Servizio di Informazione e
Comunicazione
Tel. 06 54952269
[email protected]
Premessa
Il Museo Nazionale Preistorico Etnografico “L. Pigorini” annovera sostanzialmente due categorie di visitatori: gruppi di scolaresche che accedono per soddisfare un input incardinato sul programma didattico e
visitatori mossi dalla necessità di approfondire specifiche tematiche o
migliorare la propria formazione culturale. La terza categoria di “fruitori” è costituita dagli studiosi e dagli specialisti.
La presenza sul mercato di nuove tecnologie favorisce l’intensificarsi
di esperienze all’interno di scenari espositivi e museali sempre più significative, arricchendo il patrimonio di ogni percorso culturale e portandolo verso quel concetto di infotainment (informazione
-intrattenimento) in grado di avvicinare le diverse tematiche e target di
pubblico sempre più diversificati.
Si è quindi individuato nell’atrio di ingresso del Museo un filtro con
l’obiettivo di indirizzare i visitatori per aree di interesse.
Il progetto è articolato in due sezioni:
1. un “contenitore didattico”, costituito da un software multimediale
– gestito da una guida museale del Concessionario dei Servizi Didattici – che potrà introdurre i più giovani ai temi generali ed ai principi storico-scentifici che stanno alla base delle attività museali e di
laboratorio;
2. uno “spazio di consultazione” dedicato ad una una più ampia illustrazione della realtà dell’Istituto attraverso contenuti audiovisivi
navigabili con sistemi di interazione avanzata.
36
In aggiunta ai due servizi per il pubblico è previsto un terzo elemento,
di forte impatto tecnologico, rappresentato dalla realizzazione di un
“helpdesk interattivo” consultabile anche dall’esterno, negli orari di
chiusura del museo, attraverso il quale il visitatore potrà essere aggiornato sulle mostre in corso, sugli allestimenti permanenti e consultare le principali news ed avere accesso a informazioni sulle
iniziative della Soprintendenza.
Naturalmente lo scopo di questo intervento è l’implemento del bacino
d’utenza del Museo con il coinvolgimento di quelle fasce di visitatori
che ritengono il valore aggiunto conferito dall’innovazione tecnologica
uno spunto incentivante alla fruizione totale dei beni culturali presenti
sul territorio, migliorando sostanzialmente e quantitativamente le informazioni che troppo spesso segnaletica e pannellistica impiegate in
ambito museale non sono in grado di assicurare.
Tecnologia e ipotesi allestitiva
L’offerta tecnologica allo stato attuale ci permette di operare sulle singole aree d’interesse in maniera differenziata, lasciando ad ogni
aspetto informativo presente in museo una propria successiva forma
di comunicazione.
Supporto informatico
Il progetto così costituito si avvale dei seguenti elaborati informatici:
A. progettazione di multimediale interattivo per la consultazione libera;
B. progettazione di guida interattiva didattica;
C. progettazione di punto informazioni interattivo.
Strumenti
L’intera realizzazione di prodotti multimediali prevede inoltre una sua
adeguata collocazione all’interno di appositi “strumenti” da posizionare secondo scelte allestitive:
1. postazione tavolo interattivo/touchscreen;
2. telo per videoproiezione;
3. videoproiettore;
4. postazione vetrina interattiva/touchscreen.
37
La tecnologia necessaria al corretto funzionamento del multimediale
prevede un sistema pc integrato all’interno di una scrivania da lavoro
(gestibile in piedi o da seduto, compatibile con gli standard per i diversamente abili) con incorporato uno schermo LCD (almeno 40”), con
dual touch per i contenuti multimediali.
La postazione gestita dall’operatore didattico avrà una connessione
wirless con un proiettore: la scolaresca potrà, comodamente seduta,
seguire su un grande schermo le spiegazioni del tutor. Inoltre, un altro
proiettore potrà interagire con la postazione destinata al pubblico per
la visione di registrazioni video.
Planimetria di massima
Legenda
Supporto informatico
A - multimediale interattivo
B - guida interattiva didattica
C - punto informazioni interattivo
Strumenti
1 - tavolo interattivo/touchscreen
2 - telo per videoproiezione
3 - videoproiettore
4 - vetrina interattiva/touchscreen
Supporto informatico
A. Multimediale interattivo
Il prodotto multimediale sarà sviluppato secondo i moderni standard di
settore e si avvarrà di librerie grafiche per l’interazione tramite sistemi
touchscreen.
Al suo interno troveremo digitalizzazioni di materiale fotografico e cartaceo proveniente dall’Archivio Storico del Museo, registrazioni video,
mappe interattive delle sale espositive.
Tramite semplici menù il visitatore potrà navigare, in un ambiente tridimensionale, tra le principali risorse del museo nell’intento di migliorare l’esperienza del percorso espositivo con l’implementazione di
alcune interazioni, come la riproduzione di audiovisivi, lo scorrimento
di gallerie immagini e la consultazione di libri elettronici e/o documenti
digitali.
1.) Realtà aumentata. Tecnologia
basata sul principio del motion
tracking, ovvero del tracciamento di
un marcatore (marker), in tempo
reale, con lo scopo di inserire
all’interno di una sorgente video
(videocamera, webcam,
smartphone, etc.) un contenuto
multimediale, e di “aumentare”
visivamente l’immagine reale con
quella virtuale.
38
B. Guida didattica interattiva
Inoltre, il visitatore all’ingresso del Museo riceverà una guida didattica interattiva in formato cartaceo che tramite la tecnologia della “realtà aumentata” (1), software 3d, implementata con webcam o occhiali speciali
3D, permetterà una coinvolgente e originale visita alle risorse museali.
Sfruttando le caratteristiche multimediali della guida il tutor didattico illustrerà le principali risorse del museo e fornirà piccoli esempi scientifici mediante animazioni 3d.
La guida, inoltre, essendo in formato cartaceo, potrà avere un suo successivo uso domestico, costruendo una versione del software in ambiente web: tramite la propria webcam il visitatore dal suo PC potrà
continuare la visita interattiva del Museo.
C. punto informazioni interattivo
Per consentire la massima diffusione delle attività museali e degli
“eventi”, anche e soprattutto al di fuori degli orari di apertura al pubblico, il progetto prevede la realizzazione di un multimediale che agisca
come postazione informativa con caratteristiche similari alla navigazione dell’interattivo situato all’interno. Grazie ad uno schermo touchscreen, posto dietro la parete vetrata, con pellicola speciale
Touchscreen Porjected Capacitive, si potrà interagire dall’esterno del
museo.
Coloro che saranno interessati potranno ricevere informazioni sulle attività previste ed essere aggiornati sulle principali iniziative dell’istituto,
nonché avere un dettagliato schema di riferimento delle sale espositive.
In modalità standby lo schermo fornirà a ciclo continuo informazioni
su orari del Museo, mostre permanenti e temporanee per stimolare
la conoscenza del patrimonio.
39
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI
DEL LAZIO
DIREZIONE GENERALE PER LE BIBLIOTECHE, GLI ISTITUTI CULTURALI
ED IL DIRITTO D’AUTORE
Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea
Servizi: consultazione; informazioni bibliografiche;
fotoriproduzioni; prestito locale e interbibliotecario;
consultazione banche dati in linea e su cd-rom
Direzione Regionale per
i Beni Culturali e Paesaggistici
del Lazio
Direttore Regionale:
Federica Galloni
Coordinatore per la comunicazione:
Anna Maria Romano
Via di San Michele, 22
00153 Roma
Tel.06 58434401
Fax 06 58434787
[email protected]
Direzione Generale per le
Biblioteche, gli Istituti Culturali
ed il Diritto d’Autore
Direttore Generale:
Maurizio Fallace
Via Michele Mercati, 4
00197 Roma
Tel. 06 36216300
Fax 06 3216437
[email protected]
www.librari.beniculturali.it
Biblioteca di Storia Moderna e
Contemporanea
Direttore: Simonetta Buttò
Via M. Caetani, 32
00186 Roma
Tel. 06 6828171
Fax 06 68807662
[email protected]
www.bsmc.it
Storia
Le origini risalgono al 1880, quando la Camera dei deputati approvò la
proposta di Pasquale Villari di costituire una raccolta di libri, opuscoli e
documenti relativi al Risorgimento italiano. Nacque così la Sezione Risorgimento della Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele II di Roma.
Nel 1906, avvicinandosi il cinquantenario dell’unità d’Italia, il ministro dell’Istruzione Paolo Boselli presentò il progetto di un istituto autonomo,
concepito come biblioteca, museo e archivio del Risorgimento, proponendo il distacco della Sezione Risorgimento in una sede che ne valorizzasse il significato, il monumento a Vittorio Emanuele II, allora ancora in
costruzione. Venne istituito il Comitato nazionale per la storia del Risorgimento, cui fu riconosciuta una cospicua dotazione per incrementare la
raccolta. Durante il primo conflitto mondiale il Comitato allargò i propri
compiti al reperimento di materiale bibliografico e documentario relativo
alla guerra, considerata in quegli anni il coronamento del Risorgimento
nazionale. Tra il 1921 e il 1923 l’Istituto assunse finalmente il nome di Biblioteca Museo Archivio del Risorgimento e fu provvisoriamente trasferito nelle sale del Palazzetto Venezia.
Nel 1934, con la riorganizzazione degli istituti storici voluta da Giovanni
Gentile, il Comitato venne soppresso e le raccolte furono smembrate
tra due istituzioni distinte: la parte museale e, in seguito, quella archivistica, vennero destinate all’attuale Istituto per la storia del Risorgimento italiano, con sede nel Vittoriano, la parte bibliografica venne
attribuita alla biblioteca annessa all’Istituto storico italiano per l’età moderna e contemporanea, che sarebbe diventata, nel 1937, Biblioteca
di storia moderna e contemporanea e successivamente trasferita nella
sede attuale di Palazzo Mattei di Giove.
Dal punto di vista istituzionale essa venne posta, dal 1945, alle dirette
dipendenze del Ministero della pubblica istruzione, poi, dal 1974, insieme con le altre biblioteche pubbliche statali, alle dipendenze del Ministero per i beni culturali e ambientali, divenuto nel 1998 Ministero
per i beni e le attività culturali.
Collezioni
Fondi Manoscritti
Circa 11.000 documenti autografi, prevalentemente carteggi di protagonisti del Risorgimento, quali Mazzini, Foscolo, Guerrazzi, Garibaldi,
e carte di personalità politiche dell’età liberale e del periodo fascista,
oltre che alcuni diari di guerra 1915-1918.
40
Materiali a stampa
Circa 450.000 tra volumi, periodici e opuscoli. Si segnalano le oltre
2000 edizioni del periodo 1789-1799, le 45.000 edizioni dell’Ottocento,
in prevalenza di argomento risorgimentale; tra le edizioni del Nove-
cento, i volumi e opuscoli relativi al movimento operaio e all’anarchismo, le raccolte riferentesi alle guerre mondiali e al fascismo, i fondi
pervenuti, per acquisto o per donazione, da alcuni studiosi (Mario Vinciguerra, Piero Melograni, Vittorio Gorresio, Nelson Gay, Ludovica
Volpe, Lauro Rossi, Corrado Lampe, Enzo Santarelli, Sosio Pezzella,
Birgit Kraatz), la pubblicistica contemporanea, giornali e opuscoli prodotti dai movimenti giovanili e studenteschi.
La raccolta di periodici consta di circa 8000 testate: 2000 dei secoli
XVIII e XIX, 3000 della prima guerra mondiale, italiani e stranieri, 1600
dei periodi successivi, tra i quali un nucleo considerevole degli anni
1919-1945. Le raccolte originarie e i fondi speciali vengono integrati e
ampliati attraverso una costante attenzione al mercato antiquario. Per
quanto riguarda l’editoria corrente, la Biblioteca porta avanti una politica di incremento librario orientata a documentare la recente produzione storiografica e gli intrecci della ricerca storica con i metodi e le
acquisizioni delle altre scienze sociali. In queste aree una particolare
cura è dedicata ai periodici: 600 sono le riviste specializzate in abbonamento, italiane e straniere.
Bandi editti e manifesti
Circa 70.000 documenti a stampa dei secoli XVI-XIX prodotti dalle istituzioni italiane preunitarie.
Atti parlamentari
La raccolta comprende gli Atti della Camera dei Deputati e del Senato
del Regno di Sardegna e del Regno d’Italia dal 1848 al 1943; gli Atti
della Consulta e della Costituente della Repubblica italiana; la Gazzetta
della Repubblica Sociale Italiana; gli Atti del Parlamento della Repubblica italiana (1943-1987).
Materiale documentario della prima guerra mondiale
Circa 8000 pezzi tra locandine, calendari, necrologi e materiali di propaganda.
Materiali iconografici
Consistono di: circa 2000 tra stampe e incisioni di soggetto risorgimentale, a carattere satirico; 150 manifesti illustrati della prima guerra
mondiale; una raccolta di cartoline tra le quali l’album dedicato a Garibaldi nel centenario della nascita e la serie Danza macabra di Alberto
Martini; 4000 fotografie tra cui 41 carte salate di Stefano Lecchi del
1849, 60 albumine acquerellate dell’Ottocento, circa 1700 fotografie
della prima guerra mondiale.
Spartiti musicali
La raccolta consta di 470 spartiti di musica patriottico - popolare.
41
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI
DEL LAZIO
DIREZIONE GENERALE PER LE BIBLIOTECHE, GLI ISTITUTI CULTURALI
ED IL DIRITTO D’AUTORE
Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea
La Repubblica Romana del 1849
Direzione Regionale per
i Beni Culturali e Paesaggistici
del Lazio
Direttore Regionale:
Federica Galloni
Coordinatore per la comunicazione:
Anna Maria Romano
Via di San Michele, 22
00153 Roma
Tel. 06 58434401
Fax 06 58434787
[email protected]
Direzione Generale per le
Biblioteche, gli Istituti Culturali
ed il Diritto d’Autore
Direttore Generale:
Maurizio Fallace
Via Michele Mercati, 4
00197 Roma
Tel. 06 36216300
Fax 06 3216437
[email protected]
www.librari.beniculturali.it
Biblioteca di Storia Moderna e
Contemporanea
Direttore: Simonetta Buttò
Via M. Caetani, 32
00186 Roma
Tel. 06 6828171
Fax 06 68807662
[email protected]
www.bsmc.it
Responsabile del progetto:
Paola Gioia
[email protected]
Chi si affaccia dal Gianicolo a guardare il panorama di Roma, dal 17
marzo può anche leggere, scolpita sul muro di cinta, la Costituzione
della Repubblica romana del 1849. La prima costituzione italiana elaborata da un’assemblea eletta (e non concessa dal sovrano, come lo
Statuto albertino) abolisce la pena di morte, tollera tutti i culti e non
prevede una religione di stato, stabilisce l’istruzione pubblica obbligatoria e il suffragio universale maschile: la successiva esperienza costituzionale italiana sarà – cento anni dopo - quella del 1946-1948.
In occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, la Biblioteca di storia moderna e contemporanea di Roma ha riunito in una banca dati migliaia di documenti originali (giornali, opuscoli, bandi e fogli volanti,
manoscritti, il fondo raccolto dallo storico Giuseppe Spada) conservati
nelle sue collezioni. La banca dati è liberamente e gratuitamente accessibile su web, dal sito www.repubblicaromana-1849.it. Le oltre 30.000
immagini sono tratte da materiali di estrema rarità e di notevole importanza per gli studi storici, e coprono una fascia temporale che va dal 1846
(data dell’elezione al soglio pontificio di Pio IX) al 1852. I documenti ricostruiscono la vita quotidiana dei pochi anni in cui sembrarono possibili,
prima l’accordo tra il governo del Papa e le speranze liberali e patriottiche,
e poi una repubblica fondata su una Costituzione di impressionante modernità; illustrano anche fedelmente la dura e amara realtà della restaurazione pontificia. Ne emerge un quadro denso di paure e di sogni, di
rancori e di generosità; ne risalta anche chiaro il forte attaccamento della
popolazione al governo repubblicano, che lasciava esprimersi e liberamente informarsi l’opinione pubblica, e tramite i bandi la teneva puntigliosamente al corrente delle proprie decisioni.
Il gruppo che ha lavorato al
progetto è stato coordinato dalla dr.
Paola Gioia ed è composto da
Antonietta Angelica Zucconi, Maria
Pia Critelli, Lauro Rossi e Sergio
Raimondo (con la collaborazione di
Aurelia Cortese e Eugenio
Semboloni).
Il diavolo zoppo: giornale
enciclopedico - Roma: tip.
Rocchetti, 1848 n. 1
Assemblea costituente romana.
Roma: [s.n.], 1849 n. 1
Avvenimenti di Roma 1849 /
Carlo Pisacane. – Losanna
12 agosto 1849
42
La commedia. - Roma: tip. Rocchetti, 1848. n. 1
Il don Pirlone: giornale di caricature politiche.
Roma: [s.n.], 1848-1849 n. 128
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI
DEL LAZIO
DIREZIONE GENERALE PER LE BIBLIOTECHE, GLI ISTITUTI CULTURALI
ED IL DIRITTO D’AUTORE
Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea
Sulle orme di Stefano Lecchi e del primo reportage di
guerra. L’attualità della memoria: 1849-2011
Tradizionalmente la primogenitura del reportage fotografico di guerra
è attribuita all’inglese Roger Fenton che nel 1855 realizzò fotografiedocumento sulla campagna di Crimea, commissionate dal governo britannico e pubblicate, con notevole risonanza, dall’autorevole Times.
In realtà già nel luglio 1849, Stefano Lecchi realizzò un racconto fotografico sulle rovine di Roma causate dai combattimenti per la difesa
della Repubblica Romana. Esso costituisce pertanto il primo esempio
di reportage o, più esattamente, di protoreportage di guerra finora conosciuto.
Le fotografie realizzate da Stefano Lecchi nel 1849, oggi conservate
nella Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea di Roma, facevano parte della collezione di Alessandro Calandrelli che, già deputato
alla Costituente romana, era stato colonnello dell’esercito della Repubblica e triumviro, insieme a Livio Mariani e Aurelio Saliceti, dopo le
dimissioni di Mazzini, Saffi e Armellini.
Non si hanno dati precisi sul numero delle fotografie che costituivano
inizialmente il reportage né sulla loro diffusione né sul loro valore economico: solo poche ma significative indicazioni sull’utilizzo e finalità
delle immagini in un preciso ambito garibaldino.
Immagine dopo immagine, il fotografo ripercorre i luoghi, li ricompone
in una serie organica con la volontà di fissare mediante le immagini
quanto rimaneva dopo l‘assedio.
Per una migliore comprensione di tale documentazione risulta interessante, oggi, ricostruire il percorso compiuto da Lecchi nell’effettuare le
sue riprese nonché definire, con un buon grado di approssimazione il
periodo dell’anno in cui le immagini furono scattate.
Sulla base di queste indicazioni di massima la Biblioteca di storia moderna e contemporanea ha ideato un progetto che intende acquisire
fotografie realizzate oggi con la stessa angolazione degli originali.
Questo progetto, attualmente in fase di svolgimento, oltre che confermare e approfondire le informazioni dedotte dall’analisi teorica,
consente anche di fornire interessanti informazioni su quanto della
Direzione Regionale per
i Beni Culturali e Paesaggistici
del Lazio
Direttore Regionale:
Federica Galloni
Coordinatore per la comunicazione:
Anna Maria Romano
Via di San Michele, 22
00153 Roma
Tel. 06 58434401
Fax 06 58434787
[email protected]
Direzione Generale per le
Biblioteche, gli Istituti Culturali
ed il Diritto d’Autore
Direttore Generale:
Maurizio Fallace
Via Michele Mercati, 4
00197 Roma
Tel. 06 36216300
Fax 06 3216437
[email protected]
www.librari.beniculturali.it
Biblioteca di Storia Moderna e
Contemporanea
Direttore: Simonetta Buttò
Via M. Caetani, 32
00186 Roma
Tel. 06 6828171
Fax 06 68807662
[email protected]
www.bsmc.it
Responsabile del progetto:
Pia Critelli
mariapia.critelli@beniculturali
Il gruppo di lavoro è costituito da:
Maria Pia Critelli (Biblioteca di
Storia Moderna e Contemporanea),
con l’apporto di collaboratori
esterni: Mario Bottoni, Marcello
Benassai, Andrea Sabbadini e
Lorenzo Scaramella.
43
memoria dei luoghi in questione si è conservato o si è totalmente
perso in un contesto sociale e ambientale ormai profondamente
mutati.
In questa ottica l’imminente pubblicazione sul sito della Biblioteca
www.bsmc.it delle immagini abbinate (ieri-oggi) può costituire un valido contributo a un “percorso della memoria” che può fornire spunti
per una disanima delle profonde mutazioni urbanistiche, sociali, culturali che hanno interessato la città.
44
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI
DELLA LOMBARDIA
Una documentazione del restauro in rete: il cantiere
digitale di Viggiù. Utilità, efficacia, efficienza, trasparenza
e comunicazione dell’azione di tutela del MiBAC
Manuela Rossi, Cristina Ambrosini
La conoscenza sta alla base della tutela esercitata dal Ministero per i
beni e le attività culturali. Si tratta di una relazione inscindibile tra il materiale e l’immateriale. Lo specifico contenuto da conoscere e da far
conoscere, il processo di restauro di un’opera, è in continuo discorso
evolutivo tra passato, presente e futuro ed è questione aperta che si
arricchisce di continuo di spunti e di riflessioni.
Un processo che è sia individuazione di materiali e di tecniche costruttive originari, sia verifica e identificazione dei segnali delle diverse
attività di manutenzione o restauro precedenti. Come in altri campi,
quindi, ciò che oggi viene impostato è di aiuto e diventa binario da seguire per gli interventi futuri sul bene culturale; cioè una conoscenza
acquisita per venir condivisa dagli addetti ai lavori.
Ma è anche “narrazione”, conoscenza che si può e si deve rendere comunicabile per raggiungere pubblici non specialistici con l’obiettivo di
diffusione “trasparente” dei risultati ottenuti con gli interventi, finanziati dalla comunità, di risanamento, di conservazione e di restauro sui
beni.
Le nuove tecnologie diventano indispensabile sostegno ai metodi tradizionali sul restauro che ci rendono unici nel mondo, creando un
nuovo approccio che, in un sistema virtuoso, apre ulteriori percorsi, all’infinito. Sperimentazione di nuovi strumenti, competenze, professionalità – interne ed esterne - e creatività, confrontate e messe in
“rete” stabiliscono anche nuove modalità di relazione tra i funzionari
del MiBAC e il loro territorio di intervento, vicino e lontano.
Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali si è dato un efficace supporto alla progettazione e alla gestione degli interventi di restauro: il
SICaR/ web based (Sistema Informativo in rete per i Cantieri di
Restauro) che garantisce, ad un tempo, l’acquisizione e la condivisione in rete di dati e informazioni preziosi. Ad esso si potranno collegare le informazioni su restauri pregressi, estratte dagli archivi e in
corso di inserimento a cura delle Soprintendenze, dell’altro strumento:
ARISTOS (Archivio Informatico per la Storia della Tutela), messo a disposizione per questo specifico scopo dal Ministero.
La Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Lombardia, nello spirito di innovazione della relazione tra cultura e sostenibilità, economica ed esistenziale, ha aderito al progetto per la
digitalizzazione del patrimonio culturale italiano ARTPAST
[http://www.artpast.org/index.php?id=41] attraverso tre azioni:
- istituendo al suo interno una sezione riservata alla consultazione
della banca dati dei vincoli, denominato ‘Progetto Idra’
[http://www.lombardia.beniculturali.it/Page/t01/view_html?idp=96]
- ospitando giornate di formazione-informazione rivolte ai tecnici
delle Soprintendenze e a professionisti esterni
Direzione Regionale per
i Beni Culturali e Paesaggistici
della Lombardia
Direttore Regionale:
Caterina Bon Valsassina
Coordinatori comunicazione:
Cristina Ambrosini, Manuela Rossi
Corso Magenta, 24
20123 Milano
Tel. 02 802941
Fax 02 80294232
[email protected]
www.lombardia.beniculturali.it
45
-
sperimentando un cantiere pilota digitale [‘Progetto SiCAR’,
http://sicar.mbigroup.it]: il restauro della facciata porticata della
Chiesa Parrocchiale di Santo Stefano a Viggiù, in provincia di Varese che qui viene presentato.
La chiesa Parrocchiale di Santo Stefano a Viggiù:
un cantiere digitale
Gian Carlo Borellini, MiBAC in collaborazione con Giordano Cavagnini,
Carlotta Coccoli, Elisabetta Susani
46
La sperimentazione messa in essere ha interessato una chiesa della
provincia di Varese con l’obiettivo prioritario di affrontare le complessità proprie di un progetto di restauro rintracciando, fin dal suo avvio,
nella ‘sintassi’ digitale la strategia di lavoro più coerente e adeguata
alle nuove realtà dell’innovazione tecnologica e alle sue applicazioni.
Il progetto qui presentato riferisce dell’esperienza di un cantiere di conservazione declinato, per scelta consapevole, in una configurazione digitale, applicato alla facciata porticata della Chiesa parrocchiale di Santo
Stefano a Viggiù (VA) e avviato sulla base di alcune esperienze pionieristiche del decennio scorso e finalizzato alla ricerca di rinnovate metodologie
di indagine. Le medesime, congiuntamente ai corrispondenti strumenti
tecnologici, costituiscono la migliore scaturigine che il progresso scientifico
abbia garantito in questi ultimi anni consentendo, attendibilmente, la risposta più vantaggiosa alla complessa gestione del processo di tutela, missione istituzionale del Ministero per i Beni Culturali.
Il progetto digitale realizzato è stato arricchito dalle differenti declinazioni metodologiche utilizzate nella ricerca e da contenuti specialistici
che si sono misurati con la volontà di progettare una comunicazione
scientifica e creativa specifica per i beni culturali, strettamente aderente alle fonti documentarie e tuttavia concepita per catturare l’interesse degli addetti ai lavori e di un più vaso pubblico, attraverso la
destrutturazione del discorso storico e la sua ricomposizione per livelli
di approfondimento tematico, ricorrendo anche al coinvolgimento diretto dall’utente, chiamato ad una interazione attiva con la narrazione.
In particolare, nell’economia del progetto della citata Chiesa, sono
state sperimentate:
- nuove soluzioni per la raccolta, l’archiviazione, la consultazione e
l’elaborazione dei dati;
- nuove soluzioni per la redazione del computo metrico estimativo,
con particolare attenzione alla stesura di una specifica voce (di spiccato ‘valore digitale’) le cui definizioni e valutazioni di prezzo non
esistono nei prezzari del MiBAC;
- nuove soluzioni e nuovi strumenti per favorire la condivisione delle
conoscenze acquisite, nel rispetto degli obblighi di efficacia, efficienza e trasparenza che le Pubbliche Amministrazioni devono garantire nella propria attività istituzionale.
È stato inoltre scelto di ‘assemblare’ i documenti in modo innovativo,
secondo i criteri di ‘pianificazione’ tipici dell’ipertesto. L’idea della documentazione ipertestuale del progetto conservativo è maturata sulla
base della consapevolezza che la conoscenza di un oggetto o di un
edificio è sempre provvisoria e che i dati di riferimento, spesso frammentari e dispersi, per essere di compiuta utilità a studiosi, ricercatori
e restauratori, dovrebbero essere disponibili, come in un discorso mai
interrotto, nella loro totalità, simultaneamente e rapidamente. L’ipertesto, con il meccanismo proprio di rimandi, di narrazione articolata e
non sequenziale, utilizzabile in forma interattiva attraverso il computer
e il WEB, è stato ritenuto il sistema più idoneo a svolgere questa funzione di acquisizione di informazioni e di libera consultazione delle
stesse.
All’ipertesto è stato in seguito affiancato un sistema G.I.S. che, grazie
alle specifiche potenzialità apportate nell’organizzazione, archiviazione,
gestione e rappresentazione grafica delle informazioni relative a ciascuna fase di intervento, ha consentito di visualizzare i dati grafici e
iconografici tematizzati sulla base dei dati descrittivi.
Durante la fase di realizzazione del progetto di documentazione digitale, si è dato l’avvio al parallelo progetto ministeriale del SiCAR, strumento di registrazione innovativo che consente di disporre di tutte le
informazioni raccolte durante la redazione e l’esecuzione di un restauro, – strutturate entro tracciati comuni e consultabili in rete. Sulla
scia di queste novità l’idea iniziale si è via via trasformata ed aggiornata, configurandosi di fatto in un archivio tecnologicamente avanzato, in continua evoluzione, capace di registrare forme diverse di
gestione della documentazione di cantiere, dalla semplice annotazione
cartacea alla strutturazione GIS e web GIS - SiCAR, passando attraverso i necessari riferimenti bibliografici, coerentemente anche agli insegnamenti, anticipatori, di Cesare Brandi e Giovanni Urbani (il sito
MiBAC dedicato permette di apprenderne con maggiori argomentazioni ed autorevolezza i passaggi logici).
L’aderenza del modello concettuale di SiCAR alle reali esigenze del
settore, assicurata dalla compresenza di molteplici professionalità all’atto della sua concezione, assieme al modello di assessment perseguito, esteso a diverse figure di utenti finali – gestori della tutela,
studiosi di arti figurative, docenti e ricercatori, curiosi e appassionati —
ha consentito di procedere alla sua implementazione e ottimizzazione,
seguendo gli avanzamenti tecnologici, fino agli sviluppi in corso, concorrendo a fare di questo SW un modello di best practice.
Il cantiere digitale di Viggiù
Di seguito è riportata una sintetica scheda del citato cantiere, che consente di riconoscere puntualmente le coordinate innovative derivate,
anche per lo specifico tecnico-scientifico.
Il restauro della facciata porticata della ‘Chiesa Parrocchiale di Santo Stefano’ a Viggiù (Va), opera insigne dell’architetto Martino Longhi il Vecchio
che ne decise la modifica in stile tardo rinascimentale - seconda metà del
XVI sec. - ha proceduto fin dall’esordio nella direzione di una scelta consapevole di “digitalizzazione integrale”. Si è infatti predisposto l’utilizzo
47
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delle tecnologie informatiche sia per il giornale di cantiere, sia per la produzione del materiale documentario, in coerenza con un sistema informativo dedicato, al fine di consentire un superiore approccio agli obiettivi
della ricerca ed alla diffusione dei risultati conseguiti. Perché tutto ciò
fosse attuabile, è stata innanzitutto approntata un’apposita voce di capitolato volta a rendere immediatamente percepibile (e fattibile) anche
l’aspetto ‘giuridico-amministrativo’ di un restauro ministeriale -quindi
soggetto alle doverose procedure dei lavori pubblici -, al pari di specifiche
lettere d’incarico per l’applicazione del GIS, per l’elaborazione e l’adattamento ipertestuale finale, ecc. con l’intento di addizionare un’ulteriore
tratto distintivo all’inderogabilità della scelta digitale.
Il prodotto digitale è più dinamico e flessibile del
supporto cartaceo (anche se ci piace immaginare
che i vecchi libri ‘pop up’ provocassero più ‘stupore’ dell’attuale tecnologia ‘3D’), ad una condizione però: che si ubbidisca scrupolosamente alla
sua sintassi.
Il cantiere di Viggiù avrebbe comunque generato
una quantità di documentazione rilevante, anche
perché era stata attuata - parallelamente - una
scelta di metodologia storica che si potrebbe definire ‘olistica’ (la storia globale e quantitativa, unitamente al suo necessario completamento
divulgativo). Tale scelta di ‘contestualizzazione obbligatoria’ ha imposto, ad esempio, una ricerca aggiuntiva sulla trattatistica storica perché Martino
Longhi è riconosciuto allievo del Vignola; per questo motivo si è resa irrinunciabile una collazione
delle coeve opere a stampa (e non solo le tavole di
Jacopo Barozzi) con il rilievo appositamente redatto della facciata della Chiesa medesima e, per
estensione, con le strutture mentali dei progettisti
di allora, nei limiti di uno sguardo contemporaneo
calato forzatamente in ambienti temporali passati.
Solo la ‘grammatica’ dell’ipertesto avrebbe consentito le necessarie interrelazioni (con rimandi e
confronti confacenti) perché la dimensione infradisciplinare determina la consapevolezza che la necessità di gestire la
complessità del reale ci impone di considerare l’insieme della fenomenica e non solo i singoli fenomeni. A queste condizioni, il consecutivo trasferimento al sistema SiCAR, che consente di avvalersi dei
sistemi informativi nella progettazione e conduzione dei cantieri di
tutta Italia (anche in tempo reale) è un atto dovuto.
Questo lavoro ‘istituzionale’ è stato reso possibile attraverso l’integrazione dei saperi differenti con il contributo e l’estro anche di professionisti esterni, tra cui: Giordano Cavagnini, storico e restauratore,
nonché pioniere del GIS; Carlotta Coccoli, architetto conservatore; Elisabetta Susani, architetto e storico dell’architettura; le imprese Ga-
sparoli e CRD Restauri; Marco Cavallin, architetto strutturista; Raffaella
Grilli, architetto REARTE; Beppe Galli, cultore di storia locale (oltre ai
rispettivi collaboratori).
La promozione di una rinnovata conoscenza delle discipline e degli interventi di tutela unitamente alle attività di fruizione e di valorizzazione, è
un ulteriore passaggio irrinunciabile, portato avanti con tenacia da Clara
Baracchini, responsabile del progetto nazionale REARTE ARTPAST
SiCAR, della Soprintendenza ai beni architettonici, paesaggistici, storici,
artistici, etnoantropologici per le province di Pisa e Livorno e dalle sue valide collaboratrici che ha divulgato il nuovo servizio on line in tutta Italia
“consentendo a tutti di costruire insieme, ognuno per le proprie competenze, la storia e il futuro della tutela del nostro patrimonio”.
Le immagini che seguono (‘icone web’) integrano il testo in modo funzionale e coerente con lo stesso obiettivo primario di comunicare e trasferire conoscenze ad un pubblico -specialistico e non- secondo i criteri
dell’’impalcatura’ metodologica utilizzata nella realizzazione di insieme
del percorso.
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DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI
DELLE MARCHE
DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI
Archivio di Stato di Ancona
Progetto di digitalizzazione del Fondo
“Soprintendenza ai monumenti”
Giovanna Giubbini
Direzione Regionale per
i Beni Culturali e Paesaggistici
delle Marche
Direttore: Lorenza Mochi Onori
Via Birarelli, 35
60121 Ancona
Tel. 071 50294
Fax 071 50294240
[email protected]
[email protected]
Direzione Generale per gli
Archivi
Direttore Generale: Luciano Scala
Via Gaeta, 8a
00185 Roma
Tel. 06 4941.464
Fax 06 4882358
[email protected]
www.archivi.beniculturali.it
Archivio di Stato di Ancona
Direttore: Giovanna Giubbini
Via Maggini, 80
60127 Ancona
Tel. 071 2800356
Fax 071 2818785
[email protected]
[email protected]
Il lavoro che qui si presenta è il frutto di un progetto abbastanza complesso e innovativo per l’applicazione di tecnologie ad una tipologia
documentaria che da poco tempo è oggetto di interesse e attenzione,
in particolare per garantire la conservazione nel lungo tempo e al
tempo stesso la pubblica fruizione.
Si tratta di documenti prodotti a partire dalla seconda metta dell’Ottocento su un supporto cartaceo generalmente fragile, spesso conservati presso gli uffici in locali umidi che hanno favorito il degrado del
materiale. Per tutto ciò, unito all’interesse che gli storici dell’architettura e dei restauratori, è di rilevante interesse il progetto realizzato.
Il progetto, finanziato dal MiBAC, ad oggi è limitato a poco più di diecimila immagini (solo i monumento della città di Ancona), ben poco rispetto alla documentazione conservata in archivio che riguarda tutto il
patrimonio storico, artistico ed architettonico della Regione, per alcuni
anni (periodo fascista) comprende anche i monumenti della Dalmazia.
Si auspica di trovare le risorse finanziarie per continuare il progetto.
L’archivio, denominato della Soprintendenza ai monumenti delle Marche (anni 1855-2002), è stato versato in due fasi presso l’Archivio di
Stato di Ancona, nel 1974 e nel corso degli anni Novanta. I due “versamenti” sono stati conservati disgiuntamente e indicati come
“primo” e “secondo versamento” per praticità di gestione, ma non vi
sono motivazioni cronologiche (documentazione degli stessi anni del
primo versamento erano presenti anche nel secondo), né differenze
nelle tipologie documentarie. Il primo versamento è corredato di un
elenco di versamento piuttosto dettagliato che già individuava un’organizzazione di massima in serie archivistiche con un proprio numero
50
di corda. Il secondo invece risultava più disordinato e il condizionamento delle carte non rispecchiava quasi mai un’organizzazione logica
coerente: nelle buste erano, infatti, accostati fascicoli di natura diversa
e appartenenti verosimilmente a serie diverse. Nel corso degli anni sul
“secondo versamento” sono state effettuati diversi lavori di schedatura molto dettagliata (“Inventario Donati” e “Inventario Bardelli”), ma
non il riordinamento. Solo una serie originale risultava conservata (la cosiddetta “Targhette gialle” per via delle
etichette apposte alle buste), che
aveva mantenuto le unità di condizionamento originali e una propria numerazione, per la quale era stato
compilato un elenco dei fascicoli.
Inoltre dal “secondo versamento”
sono stati estratti i fascicoli e i documenti risultati danneggiati e non consultabili da destinare al restauro (anche
per questa documentazione è stato
compilato un elenco).
Vi è poi una serie molto cospicua (450
bb. circa) costituita da piani regolatori,
corredata di un elenco di consistenza,
che aveva perso il suo ordinamento originale.
L’ultimo lavoro ha inteso riordinare e inventariare organicamente l’intero archivio superando la divisione nel primo
e secondo versamento.
Criteri ordinamento
L’intero fondo è stato schedato analiticamente per fascicolo utilizzando
il sw Sesamo. Dall’analisi del primo versamento che già mostrava una
certa organizzazione e dall’esame diretto della documentazione, si è ritenuto opportuno organizzare l’archivio in due distinte sezioni: una denominata “Tutela” (203 bb., 1850-1973) dedicata alla documentazione
prodotta dalla Soprintendenza nello svolgimento della sua missione
istituzionale, l’altra “Amministrazione” (909 bb., 275 regg., 1888-2002)
contenente la documentazione relativa alle funzioni strumentali e di
supporto (personale, beni mobili e immobili, contabilità).
La documentazione conservata nell’archivio della Soprintendenza ai
monumenti testimonia l’attività di tutela e valorizzazione del patrimonio storico-artistico e architettonico esistente nel territorio della Regione Marche da pochi anni dopo l’unità d’Italia agli anni 1960, per
alcuni periodi, come già detto, coprono un territorio maggiore (i monumenti di Zara, quando la cittadina dalmata era il capoluogo della
quinta provincia delle Marche); inoltre dal 1910 al 1935 la Soprinten-
51
denza con sede ad Ancona Aveva anche competenze sui monumenti
di parte dell’Abruzzo.
Si tratta di documenti di varia tipologia: relazione, quaderni di cantiere,
progetti, disegni, schizzi, fotografie; alcuni di essi sono molto fragili e
a volte in precario stato di conservazione.
Per garantire la conservazione e nel contempo favorire la consultazione ò stato elaborato il progetto di inventariazione dei documenti, indicizzazione e digitalizzazione degli stessi.
È stato già realizzato:
– l’inventario completo dei documenti, che sono stati descritti in un
data base;
– vindicizzazione e digitalizzazione di circa 12.000 immagini di monumenti della città di Ancona e di parte di Urbino.
Vi sono poi due fondi aggregati: quello della R. Soprintendenza per i
musei e scavi delle Marche e degli Abruzzi, contenente documentazione contabile (30 bb. 196-1927) e BAIC - Bottega d’arte internazionale contemporanea, sede ad Ancona (1 b., 1951-1953), presente
casualmente perché il funzionario Antonio Di Cicco era presidente dell’associazione.
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DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI
DELLA PUGLIA
DIREZIONE GENERALE PER LE BIBLIOTECHE, GLI ISTITUTI CULTURALI
ED IL DIRITTO D’AUTORE
Biblioteca Nazionale di Bari “Sagarriga Visconti Volpi”
Galileo e la letteratura scientifica ed europea. Mostra
bibliografica virtuale della Biblioteca Nazionale di Bari
Lidia Poli, Biblioteca Nazionale di Bari “Sagarriga Visconti Volpi”
Nel 2009, nell’ambito delle Giornate Europee del
Patrimonio, organizzate dal Ministero per i Beni e
le Attività Culturali ai fini della miglior conoscenza
e della maggiore fruizione del nostro patrimonio
culturale, la Biblioteca Nazionale ha organizzato,
nel quadro delle celebrazioni galileiane, un convegno su “Galileo scienziato e letterato” e una
mostra su “Galileo e la letteratura scientifica ed
europea”. Una iniziativa di valorizzazione di fondi
librari propri e di altre biblioteche del territorio atta
a documentare il grande processo di rinnovamento del pensiero europeo iniziato con la rivoluzione scientifica galileiana.
Al di là del successo delle manifestazioni, giudicate interessanti e di
notevole richiamo, è da ricordare che, per la prima volta nella storia
delle attività promozionali della Biblioteca Nazionale di Bari, la fruizione
di mostra e convegno è stata incrementata dall’inserimento nella pagina web della Biblioteca del contenuto delle due manifestazioni, organizzate attraverso una banca dati appositamente creata da un
laboratorio informatico privato.
La mostra è perfettamente visionabile: l’ampio materiale iconografico,
frontespizi e tavole, dopo un accurato lavoro di digitalizzazione, “sfogliabile”. I libri, corredati da pannelli introduttivi alle sezioni e da singole
schede esplicative, si aprono al visitatore virtuale, che potrà, in parte,
consultare atlanti stellari, trattati di astronomia, resoconti di dibattiti filosofici e scientifici, accompagnati da accattivanti incisioni.
Sono inseriti anche gli interventi dei relatori del convegno. A completamento sono presenti indici per una migliore fruizione dei contenuti.
Il tutto è consultabile anche sotto forma di cd-rom, distribuito a scuole
e studiosi, in cui la parte iconografica è ulteriormente ampliata rispetto
a quanto consultabile in internet.
Direzione Regionale per
i Beni Culturali e Paesaggistici
della Puglia
Direttore Regionale: Isabella Lapi
Coordinatore per la Comunicazione:
Emilia Simone
Strada dei Dottula - Isolato 49
70122 Bari
Tel. 080 5281111 - 5281135
Fax 080 5281114
[email protected]
www.puglia.beniculturali.it
Direzione Generale per le
Biblioteche, gli Istituti Culturali
ed il Diritto d’Autore
Direttore Generale:
Maurizio Fallace
Via Michele Mercati, 4
00197 Roma
Tel. 06 36216300 - Fax 06 3216437
[email protected]
www.librari.beniculturali.it
Biblioteca Nazionale
“Sagarriga Visconti Volpi”
Direttore: Mauro Giancaspro
Via Pietro Oreste, 45
70123 Bari
Tel. 080 2173111 - Fax 080 2173444
[email protected]
La mostra e gli atti del convegno
sono reperibili all’indirizzo:
http://193.43.104.103:81/index.html.
Catalogo multimediale a cura di
Gabriella Ulivieri e Filomena
Attolico
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DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI
DELLA PUGLIA
Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia
Museo Nazionale Archeologico e Area Archeologica di Egnazia
L’archeoguida touch screen del Parco Archeologico di
Egnazia (Brindisi)
Miranda Carrieri, Museo Archeologico Nazionale di Egnazia
Direzione Regionale per
i Beni Culturali e Paesaggistici
della Puglia
Direttore Regionale: Isabella Lapi
Coordinatore per la Comunicazione:
Emilia Simone
Strada dei Dottula - Isolato 49
70122 Bari
Tel. 080 5281111- 5281135
Fax 080 5281114
[email protected]
www.puglia.beniculturali.it
Soprintendenza per
i Beni Archeologici della Puglia
Soprintendente: Antonio De Siena
Via Duomo, 33 - 74100 Taranto
Tel. 099 4713511 - Fax 099 4600126
[email protected]
Museo Nazionale Archeologico e
Area Archeologica di Egnazia
Responsabile: Angela Cinquepalmi
Savelletri di Fasano
Litoranea Monopoli - Torre Canne
Tel./Fax 080 4829056
www.egnazia.cchnet.it
Progetto scientifico, testi, foto di
Miranda Carrieri, collaborazione di
Marcello Dentico, ricostruzioni in
3D di Francesco Ugolini,
realizzazione di TECHVISION
Sistemi Multimediali.
Fig 1- Ricostruzione in 3D della
fornace per la cottura dei vasi
Fig. 2 - Ricostruzione in 3D della
Basilica Civile
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Per rendere più agevole la fruizione del parco archeologico di Egnazia
al grande pubblico, è stata realizzata un’archeoguida su palmare, utilizzabile con il sistema touch screen.
L’archeoguida, in distribuzione all’ingresso del museo, accompagna il
visitatore lungo il percorso, supportando l’osservazione dei monumenti
con la narrazione della loro storia e funzione. Il ricorso alla tecnologia
avanzata consente così di offrire al pubblico un servizio di qualità.
L’ipertesto è stato suddiviso in tre sezioni: introduzione al sito archeologico di Egnazia, la necropoli messapica, la città romana.
Dopo aver ricevuto le informazioni utili a comprendere la storia e l’evoluzione del sito, il visitatore può scegliere di dirigersi verso le due diverse aree del parco, la necropoli messapica o la città romana.
Utilizzando la planimetria dell’area archeologica su cui sono evidenziate con la numerazione le tappe a cui soffermarsi, è possibile, premendo il numero prescelto, far partire il filmato che racconta la storia
del monumento, con il supporto delle immagini delle fasi di scavo e
delle foto dei reperti rinvenuti. Si offre così la possibilità di avere informazioni complete sul monumento e sulla sua scoperta.
In più casi la documentazione si arricchisce di ricostruzioni tridimensionali dinamiche che consentono di comprendere il funzionamento
di alcune strutture (come nel caso della fornace per la cottura dei vasi,
(Fig. 1) o di proporre nella loro monumentalità edifici distrutti e di difficile lettura, come avviene per la basilica civile dove il visitatore può
anche spingersi all’interno e apprezzare le caratteristiche architettoniche (Fig. 2).
Le animazioni tridimensionali dell’apertura di una tomba a
camera, la rotazione a 360° della trozzella messapica e della
testa marmorea del dio Attis, insieme ad un filmato didattico sull’uso dei cimbali, creano una notevole suggestione.
L’uso combinato di immagini, narrazione e musica trasformano la visita in una esperienza multisensoriale.
Al termine del filmato il visitatore può decidere di procedere
verso la tappa successiva oppure di riascoltare il contenuto
più volte a seconda dell’interesse e del tempo a disposizione.
L’archeoguida è stata molto apprezzata dai visitatori che giungono al sito sprovvisti di guida, compresi quelli stranieri che
possono fruire della versione in lingua inglese. Viene considerata inoltre un utile supporto anche dai non vedenti che
hanno trovato efficace la narrazione proposta.
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI
DELLA PUGLIA
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici
per le Province di Bari, Barletta-Andria-Trani e Foggia
Castel del Monte
Castel del Monte. Rilievo laser scanner 3D e video
simulazione digitale. Tecnologie innovative a supporto
dell’architettura
La Realtà Virtuale
Realtà virtuale (in inglese virtual reality, abbreviato VR) è il termine utilizzato per indicare una realtà simulata, creata attraverso l’uso del computer.
Lo scopo della realtà virtuale (VR) è quello di ricreare mondi e oggetti
che sono la trasposizione digitale di ambienti reali o di fantasia. Inoltre,
studia i metodi di interazione tra l’utente e il mondo reale come i sistemi di navigazione, gli strumenti per la visione tridimensionale, i tool
per la manipolazione degli oggetti virtuali.
Nel caso di Castel del Monte il mondo virtuale è stato ricostruito partendo dal dato morfometrico rinvenente dal rilievo laser scanner 3D.
In particolare, si è dapprima ricostruito il modello cad 3D che successivamente è stato texturizzato applicando immagini di ortofoto, donando così un carattere di elevato fotorealismo alla scena.
Tale modello ha dato la possibilità di creare immagini di render e filmati precalcolati.
In una seconda lavorazione il modello cad 3d texturizzato è stato programmato per l’interazione con l’utente. Attraverso specifico tool è
possibile navigare liberamente in tempo reale nel Castello virtuale, accedere a molteplici livelli e tipologie di contenuti ed informazioni in
forma di richiami a file esterni.
Direzione Regionale per
i Beni Culturali e Paesaggistici
della Puglia
Direttore Regionale: Isabella Lapi
Coordinatore per la Comunicazione:
Emilia Simone
Strada dei Dottula - Isolato 49
70122 Bari
Tel. 080 5281111- 5281135
Fax 080 5281114
[email protected]
www.puglia.beniculturali.it
Soprintendenza per i Beni
Architettonici e Paesaggistici
per le Province di Bari,
Barletta-Andria-Trani e Foggia
Soprintendente:
Salvatore Buonomo
Castello Svevo
Piazza Federico II di Svevia
70122 Bari
Tel. 080 5286111
Fax 080 5245540
[email protected]
www.sbap-ba.beniculturali.it
Castel del Monte
Direttore: Anna Vella
Tel. 080 5286238
Tel./Fax 0883 569997
Fax 080 5245540
[email protected]
www.casteldelmonte.beniculturali.it
Realizzazione:
Rilievo laser scanner 3D e video
simulazione digitale del modello
virtuale di Castel del Monte
Digitarca s.n.c.
Mola di Bari (Bari)
Via Di Vagno, 82
Tel./Fax 080 4741883
[email protected]
www.digitarca.it
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Rilievo laser scanner 3D
Il rilievo di Castel del Monte è stato eseguito utilizzando strumentazione Laser Scanner 3D, tecnologia innovativa che ha consentito di rilevare a distanza la morfologia del monumento, senza venire a
contatto con il bene culturale, attraverso un pennello di luce (laser) che
scivola sulle superfici dello stesso.
Il raggio laser incontra la superficie da rilevare secondo un reticolo regolare, il cui modulo può essere adattato in relazione alla scala di restituzione
grafica del bene, si possono in tal modo elaborare
sia rilievi generali che di dettaglio. L’insieme di tutti
i punti rilevati costituisce una “nuvola di punti”, ovvero l’ “immagine solida” fedele dell’oggetto.
Ogni raggio laser restituisce, oltre alle 3 coordinate
del punto di maglia rilevato, sia il valore di riflettanza (quantità di raggio laser che torna all’origine,
che varia a seconda della natura del materiale, della
sua lavorazione superficiale e dello stato di degrado), sia il colore reale tramite applicazione di fotografie.
Le distanze vengono misurate in base al tempo che
intercorre fra l’emissione del raggio laser e il suo ritorno alla sorgente (stazione di rilevamento), considerato che la velocità della luce è costante, viene
calcolata la distanza di tutti i punti misurabili nell’unità
di tempo. La rilevazione restituisce le fotografie numeriche delle superfici effettuate dai diversi punti di
vista delle stazioni di rilevamento. Vengono utilizzati dei punti capisaldi
che servono come riferimento per riposizionare esattamente le sezioni
rilevate, fino alla riproduzione dell’intero edificio. Le misurazioni a distanza
hanno uno scarto di 1-2 mm che può essere corretto utilizzando altri strumenti laser più precisi a distanza ravvicinata.
La rilevazione con il laser scanner è un’operazione prettamente meccanica che deve essere integrata dall’intervento di un esperto competente per restituire una corretta riproduzione del bene culturale.
L’attività di digitalizzazione 3D del Castello e del relativo contesto ha
comportato la redazione preliminare di un progetto di rilievo e si è pertanto costruita una poligonale sui cui vertici sono stati impostati i centri degli stazionamenti. Sono state poi definite le tipologie di strumenti
Laser Scanner da utilizzare. Si è inoltre deciso di utilizzare in ausilio
agli scanner, una fotocamera reflex digitale ad alta risoluzione, tarata
in laboratorio, utile alla colorazione della nuvola di punti in RGB reale
per la creazione delle ortofoto metriche.
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DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI
DELLA TOSCANA
DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI
Archivio di Stato di Lucca
Da città-Stato a città dello Stato italiano
Marina Brogi, Vicedirettrice dell’Archivio di Stato di Lucca
Proseguendo l’avviato percorso di valorizzazione del patrimonio culturale di propria competenza, l’Archivio di Stato di Lucca illustra due lavori che, nel corso del corrente anno, sono stati realizzati ancora una
volta mirando ad un proficuo connubio di tradizione-innovazione. Un
obiettivo intrapreso sin dai primi passi esplorativi nel mondo della tecnologia applicata al settore e che oggi, davanti alle potenzialità offerte
da web e smartphone, cerca di promuovere la propria immagine di
Istituto culturale attraverso questi nuovi canali comunicativi: semplici,
immediati e d’uso accattivante per un pubblico numeroso e giovane.
Direzione Regionale per
i Beni Culturali e Paesaggistici
della Toscana
Direttore Regionale:
Maddalena Ragni
Coordinatore per la Comunicazione:
Rosalba Tucci
Lungarno A. M. Luisa de’ Medici, 4
50122 Firenze
Tel. 055 27189750
Fax 055 27189700
[email protected]
Direzione Generale per
gli Archivi
1. “Un lungo Risorgimento. Tra uniformi e crinoline, dalla cittàstato alla Repubblica italiana”. (Lucca, Palazzo Ducale 10-19 marzo
2011). Ideali e sentimenti patriottici che animarono un “lungo Risorgimento” e che, visto da Lucca, trova connotazioni particolari proprio
nel passaggio da Città–Stato a città dello Stato italiano: una breve sintesi di immagini e parole a memoria della mostra organizzata in sinergia con la Provincia di Lucca in occasione dei festeggiamenti del 150°
dell’Unità (1861-2011) grazie alla collaborazione con la Divisione Beni
Culturali di Data Management PA Solutions (www.sebina.it) con cui si
è realizzata ArchiLucca - “Una mostra in tasca: abiti e scritture del
passato”. L’applicazione, disponibile per iPhone®, iPad®, iPod touch®
e scaricabile gratuitamente da iTunes, consente di mantenere viva la
mostra grazie alla presentazione di una selezione di documenti e abiti
in filmato. Riferimenti web:
Direttore Generale: Luciano Scala
Via Gaeta, 8a
00185 Roma
Tel. 06 4941.464
Fax 06 4882358
[email protected]
www.archivi.beniculturali.it
Archivio di Stato di Lucca
Direttore: Diana Marta Toccafondi
Piazza Guidiccioni, 8
55100 Lucca
Tel. 058 3491465
Fax 058 3469396
[email protected]
www.archiviodistatoinlucca.it
http://itunes.apple.com/it/app/archilucca/id470578900?mt=8
www.youtube.com/watch?v=lAjuEKztYpM
www.archiviodistatoinlucca.it
Ancora un abbinamento, quasi voluta contaminazione, tra fonti diverse: abiti, uniformi e documenti esposti nelle sale di
Palazzo Ducale, che del Risorgimento offrono una lettura di rapida percezione filtrata dalla peculiare trama della storia di
Lucca.
Un lungo e faticoso percorso che portò all’unificazione dell’Italia, mentre Lucca viveva il passaggio dallo stato cittadino,
retto in prudente equilibrio tramite accorte
alleanze, fino alla “reversione” al Granducato di Toscana che decretò la perdita
della gelosa e secolare autonomia.
Un destino ormai prefigurato, ma anche temuto dai lucchesi: tra Granduca, Papa, Napoleone III e Re di Sardegna, le adesioni si convogliarono su casa Savoia.
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Il plebiscito sancì l’unione ai Piemontesi e gradualmente il Regno d’Italia si trasformò in moderna nazione.
Fu un lento cammino tra mutamenti di mentalità ed avvicendarsi d’usi,
di cui il variare di fogge d’abito offre un simbolico riflesso e di cui, nel
contempo, le tracce documentarie danno tangibile testimonianza.
Documenti e abiti, accostandosi, rievocano memorie e suggeriscono
quel respiro di rivoluzione, rinascita e riunione che gli italiani vissero
con impegno civile saldo e generoso… finché quegli stessi ideali di libertà trovarono pieno “risorgimento” e lucida codificazione nella Carta
costituzionale della Repubblica italiana.
2. Incremento digitale del patrimonio archivistico consultabile da remoto.
Cresce il materiale cartografico disponibile sul sito www.archiviodistatoinlucca.it ed avere accesso su web alle carte e mappe dell’Offizio sopra le Differenze de’ confini significa anche poter cogliere con
rapido sguardo dettagli e immagini delle molteplici e variegate sfumature di relazioni estere tra Stati, vissute -attraverso
secoli- da chi abitò sui confini dello Stato lucchese. Consente di percepire il senso di appartenenza e di identità che animava gli abitanti di
frontiera in scaramucce, liti, arbitrati e ricomposizioni a più pacifico vivere. Aiuta a meglio valutare il significato della fine degli Stati preunitari nella ricomposizione anche territoriale dell’Italia attuata in nome
degli ideali risorgimentali.
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DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI
DELL’UMBRIA
Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici
dell’Umbria
Galleria Nazionale dell’Umbria
Galleria Nazionale dell’Umbria. Un progetto per i non
vedenti
Maria Brucato
Spesso è difficile conciliare le esigenze di tutela e conservazione con
le norme relative alla valorizzazione e fruizione delle opere d’arte, soprattutto in presenza di un pubblico con diverse abilità.
Abbiamo oggi il Codice per i Beni Culturali ed il Paesaggio (n.42/2004)
e il Decreto Ministeriale concernente l’Atto di indirizzo sui criteri tecnico-scientifici e sugli standard di funzionamento e sviluppo dei musei,
che ci aiutano a trovare il giusto rapporto fra tutela e valorizzazione.
Da sempre la Galleria Nazionale dell’Umbria ha mostrato sensibilità
nei confronti dei disabili, e da sempre lavora per condividere con tutti
la Galleria ed il piacere di stare davanti ad un’opera d’arte.
Nel 2003 la Soprintendenza ha preparato gli operatori organizzando
un corso, tenuto da docenti specializzati, mediante il quale si è approfondita la conoscenza delle particolari esigenze delle persone con diverse disabilità e i modi corretti per comunicare nozioni
storico-artistiche e stabilire modalità di rapporto.
Si è quindi organizzata in Galleria una mostra per disabili della vista.
Sono state esposte nella sala Podiani, alcune opere scultoree in originale e i calchi, di proprietà dell’Accademia di Belle Arti di Perugia, di alcune opere presenti in Galleria e nella città di Perugia.
Direzione Regionale per
i BeniCulturali e Paesaggistici
dell’Umbria
Direttore Regionale:
Francesco Scoppola
Coordinatore per la Comunicazione:
Silvana Tommasoni
Piazza IV Novembre, 36
06123 Perugia
Tel. 075 5750611
Fax 075 5720966
[email protected]
www.umbria.beniculturali.it
Soprintendenza per
i Beni Storici Artistici ed
Etnoantropologici dell’Umbria
Soprintendente: Fabio De Chirico
Galleria Nazionale dell’Umbria
Direttore: Fabio De Chirico
Palazzo dei Priori
Corso Vannucci, 19
06123 Perugia
Tel.075 58668415
Fax 075 58668400
[email protected]
www.artiumbria.beniculturali.it
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Le visite guidate alle opere in esposizione hanno avuto notevole successo lasciando fra gli operatori un entusiasmo sempre maggiore che
ha consentito di proseguire nella formazione e nell’organizzazione costante di visite guidate, su prenotazione, alle opere scultoree esposte
in Galleria. Tenendo sempre presente le esigenze di tutela, è stato
consentito ai non vedenti di conoscere le opere attraverso il tatto e il
racconto degli operatori. Nel corso degli anni è cresciuta l’esperienza
degli addetti e si sono affinate le capacità degli stessi, avendo loro
avuto la possibilità di specializzarsi nel contatto con diverse disabilità.
Dall’anno passato stiamo portando avanti un progetto integrato a cui
lavorano più Enti, in modo diverso, ma regolare e secondo le proprie
possibilità.
Il progetto, coordinato dal Comune di Perugia, prevede la realizzazione
di un percorso nel centro storico della città realizzato con un sistema
di orientamento ad infrarossi che darà la possibilità ai non vedenti di
muoversi autonomamente lungo itinerari che consentiranno di ‘toccare’ i monumenti più significativi di Perugia.
Il percorso consentirà di entrare in Galleria e di poter visitare una sala
appositamente allestita, in cui saranno esposti modelli e mappe tattili
in taluni casi costruiti per l’occasione.
La sala vuole essere uno spazio innovativo senza barriere e dove sarà
possibile fare un’esperienza diretta di conoscenza con l’opera d’arte.
Non sarà uno spazio esclusivamente dedicato ai non vedenti, ma
un’aula didattica dove sarà possibile per tutti conoscere un’opera attraverso esperienze extra visive, e stabilire così un rapporto di contatto con le forme dei capolavori, consentendo a chiunque di
avvicinarsi alle problematiche dell’accesso e della percezione del patrimonio storico-artistico per i portatori di disabilità.
Ovviamente il progetto è indirizzato anche agli studenti di ogni ordine
e grado che potranno, attraverso i modelli dei Palazzi storici, conoscere le diverse fasi costruttive ed avere un’idea d’insieme che
spesso è difficile consegnare ai giovani, e ciò, inoltre, affinchè lo spazio sia frequentato dai più e non solo dai diversamente abili.
Durante il lavoro di questi anni è stato possibile stabilire l’importanza
della conoscenza diretta dell’opera che insegna e produce conoscenza
per tutti i fruitori, a prescindere dalle competenze possedute, nell’ottica di orientare i percorsi cognitivi ed estetici verso la ricostruzione
del passato e dunque verso il recupero della memoria, che costituisce
la base identitaria del nostro Paese.
Del resto credo sia importante ancora una volta precisare che la valorizzazione del patrimonio culturale passa attraverso la fruizione dell’opera e che solo la fruizione e la valorizzazione consentono la crescita
della cultura che è qualcosa in più dell’informazione.
60
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI
DEL VENETO
Metadistretto Veneto dei Beni Culturali
Le nuove tecnologie e i beni culturali: MU.VI - MUseo
VIrtuale
MU-VI: le tecnologie per i beni culturali come strumento di sviluppo del territorio
Il progetto MU-VI, avviato a partire dal 2009, propone lo sviluppo di
tecnologie multi-mediali e multi-sensoriali per la valorizzazione dei beni
culturali, allo scopo di coinvolgere categorie di utenti sempre più ampie
e diversificate.
È rilevante, nell’economia del progetto, la decisione di utilizzare sistemi informatici sviluppati da aziende del Veneto, di modo che il progetto induca anche uno sviluppo produttivo nel territorio, oltre che a
indurre maggiori flussi di visitatori (sviluppo turistico) nei contesti oggetto di valorizzazione.
Direzione Regionale per
i Beni Culturali e Paesaggistici
del Veneto
Direttore: Ugo Soragni
Ca’ Michiel dalle Colonne
Cannaregio 4314 Calle del Duca
30121 Venezia
Tel. 041 3420101
Fax 041 3420122
www.veneto.beniculturali.it
Metadistretto Veneto
dei beni culturali
VEGA Park Via della Libertà, 12
30175 Venezia Marghera
Tel. 041 5093011
www.distrettobbcc.it
La didattica dei beni culturali con le tecnologie MU-VI
Tra le molte potenzialità di sviluppo del progetto MU-VI, la Direzione regionale considera particolarmente importante la componente didattica, con particolare riferimento ai seguenti obiettivi:
• fornire alla fascia giovane di età (“nativi digitali”), caratterizzata da
alte abilità informatiche, strumenti attraenti per l’esplorazione dei
beni culturali – da applicazioni e contenuti scaricabili su smart-phone
in relazione alla posizione segnalata dal gps, a sistemi informatici di
tipo video-gioco ecc.;
• facilitare l’approccio del bene culturale agli utenti diversamente abili;
• riprodurre per l’utente, in uno spazio esterno, strutture del nostro
patrimonio non agibili direttamente.
Il rischio che si corre attraverso l’uso estensivo di tecnologie multimediali è l’allontanamento dalla percezione materiale diretta dell’originale; di conseguenza, i dati saranno calibrati in modo da relazionarsi
comunque all’esperienza e all’osservazione diretta dei beni.
Padova, abbazia di Santa Giustina,
coro vecchio. Immagine durante le
riprese con lo scanner 3D. Il coro
non è agibile al pubblico, essendo
luogo di preghiera dei frati
61
Progetti in corso di sviluppo
L’abbazia di Santa Giustina di Padova. Arte e devozione dal V al
XX secolo, riflessi digitali
Monica Pregnolato (Soprintendenza per i beni storici,artistici ed etnoantropologici
per le province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso), Elisabetta Francescutti,
Irina Baldescu (Direzione regionale), in collaborazione Riccardo Palmerini, Sergio
Calò (Metadistretto veneto dei beni culturali)
L’area e riferimenti storici
La basilica di S. Giustina a Padova rappresenta, assieme alla basilica del Santo, uno dei punti focali
della devozione religiosa in città, per la presenza
delle reliquie di S. Prosdocimo (vescovo del IV secolo) e di S. Luca.
Il complesso dell’abbazia presenta una complessa
articolazione costruttiva, dalle prime fasi della basilica paleocristiana del V secolo (ancora parzialmente
rintracciabili nei sotterranei), alla ricostruzione del
XVI secolo, con la sovrapposizione di molti interventi succedutisi fino al XX secolo.
Target group
Il progetto si rivolge al pellegrino (inclusa la categoria dei “nuovi cittadini”, dato che la presenza
delle reliquie di san Luca attirano flussi devozionali
delle nazioni dell’Europa orientale), al turista e alle
scolaresche.
Padova, abbazia di Santa Giustina,
coro vecchio. Ricostruzione del coro
a partire dalla scansione 3D. La
simulazione dello spazio del coro in
un ambiente esterno sarà parte
della guida multimediale
dell'abbazia, in corso di
realizzazione
62
Contenuti e tecnologie
Il progetto prevede un sistema di esplorazione didattica della basilica che permetta di seguire percorsi diversi, in funzione del tipo di utente
(pellegrino, turista o scolaresche); le informazioni
vengono strutturate su filoni diversi, dalla presentazione generale della basilica nel contesto territoriale (dalla rete benedettina veneta al contesto
urbano padovano), all’esplorazione su temi precisi
(quali per esempio la scultura barocca, le testimonianze medievali ecc.). Va costruito un approfondimento-pilota applicato al coro vecchio, adornato dal quattrocentesco
coro ligneo intarsiato: lo spazio è di difficile accesso per l’utente, dato
il suo utilizzo come luogo di preghiera dei frati. Il coro è stato oggetto
di un rilievo con scanner 3D, che andrà valorizzato nel progetto oltre le
sue finalità iniziali di studio.
A livello tecnologico si propone l’implementazione di un sistema di
totem touch screen e di una rete wi-fi all’interno della basilica, che
permetta di scaricare i contenuti desiderati anche su smart phone, ipad ecc.
Le origini di Venezia. Percorso sul patrimonio archeologico
invisibile della Serenissima
(progetto eletto per un finanziamento della Fondazione Telecom, 2011)
Metadistretto veneto dei beni culturali, con il sostegno della Direzione regionale
per i beni culturali e paesaggistici del Veneto
L’area e riferimenti storici
L’area obiettivo del progetto comprende Altino (piccolo borgo e parco
archeologico preromano e romano situato sul litorale settentrionale
della laguna di Venezia nella frazione di Quarto d’Altino) e l’isola di Torcello. Entrambi i siti vantano origini antichissime e sono legati da una
storia comune che porta alle origini della città di Venezia. Nel VII sec.
d.C., dopo una fase di graduale declino, Altino venne infatti definitivamente abbandonata dai suoi abitanti i quali, trasferendosi proprio sull’isola di Torcello, crearono così i presupposti per la nascita di quella
che sarebbe poi diventata la città di Venezia.
Target group
Nonostante l’ampio bacino turistico culturale in cui
sono inserite e la loro importanza storica e artistica, le
due località si trovano in condizioni di marginalità rispetto ai flussi generati dall’area veneziana (sotto i
7500 visitatori annualmente per il Museo archeologico di Quarto d’Altino, per esempio). Il progetto di
valorizzazione si ricollega all’ampliamento del Museo
archeologico di Quarto d’Altino, appalto in corso di
espletamento (ottobre 2011).
In particolare, il target group è costituito dalle scuole
e – in via sperimentale – dall’utenza non vedente.
Contenuti e tecnologie
Il progetto prevede, nei punti di accesso ai due siti, l’impostazione di
un sistema informativo (con interfaccia rappresentata da totem con
touch screen, sistemi di proiezione olografica ecc.) rievocativo di momenti storici e di vita quotidiana di Altino e Torcello; all’interno dei siti,
si propone lo sviluppo di percorsi di “segnaletica interattiva” che ne illustrino l’arte, la storia e la vita quotidiana. La tecnologia permette
anche all’utente una personalizzazione dell’esperienza di visita attraverso l’invio di una serie di informazioni on demand e la possibilità di
scaricare, ad esempio su smartphone, microracconti e microinterviste
sui due siti.
Vista aerea della laguna veneta
nella zona tra Altino e Torcello
Promosso da: Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici
del Veneto e Metadistretto veneto dei beni culturali, ente istituito con
la Legge regionale del Veneto 4 aprile 2003, n. 8, come modificata
dalla L.r. 16 marzo 2006, n. 5, “Disciplina delle aggregazioni di filiera,
dei distretti produttivi ed interventi di sviluppo industriale e produttivo
locale”.
63
IL CONTACT CENTER DEL MIBAC
Direzione Generale per
l’Organizzazione, gli Affari
Generali, l’Innovazione, il
Bilancio ed il Personale
Direttore Generale: Mario Guarany
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
Tel. 06 67232007
Fax 06 67232106
[email protected]
Servizio I - Affari
Generali,Sistemi Informativi e
Tecnol ogie Innovative
Direttore: Annarita Orsini
Il Contact Center Turistico è un servizio erogato dal Ministero per i
Beni e le Attività Culturali atto a migliorare l’accesso alla fruizione del
vasto patrimonio culturale nazionale da parte dei cittadini italiani nonché dei turisti in visita nel nostro Paese.
Attraverso il numero verde 800 99 11 99, esso fornisce informazioni
(in lingua italiana, inglese e spagnola) su: attività e servizi erogati dal
Ministero, musei, archivi, biblioteche e mostre temporanee.
Il Servizio è attivo tutti i giorni dalle 9.00 alle 20.00 e i festivi dalle 9.00
alle 19.00.
L’operatore di front office, mediante la consultazione di Banche Dati
ed un costante collegamento al sito Internet del Ministero, è in grado
di fornire tutte le informazioni richieste, ivi comprese quelle relative
alla struttura organizzativa del Ministero ed alle competenze istituzionali dello stesso.
L’operatore ha a disposizione anche una banca dati integrata curata
dal personale di back office contenente le informazioni relative a beni,
musei, manifestazioni ed eventi in programma su tutto il territorio nazionale.
Nello specifico, il front office svolge le seguenti funzioni:
• ricezione di reclami da parte del Cittadino e di segnalazione all’Amministrazione per le eventuali risoluzioni o miglioramenti dei
servizi;
• supporto all’Ufficio Relazione con il Pubblico (URP) del MiBAC per
consolidare e espandere i servizi di informazione a quanti interagiscono con l’Amministrazione.
L’attività di back office consiste nelle seguenti azioni:
• verifica e segnalazioni delle necessità di aggiornamento dei dati
presenti sul sito istituzionale;
• acquisizione di informazioni sulle iniziative culturali in essere su
tutto il territorio nazionale con partecipazione diretta o indiretta del
Ministero;
• acquisizione di informazioni al servizio del cittadino sui principali
luoghi della cultura non statali mediante la creazione di un Data
Base interno a favore del Front office;
• diffusione di informazioni mirate nei confronti di soggetti terzi quali
scuole, università, organismi culturali secondo valutazioni di opportunità da parte del Ministero.
Tali informazioni sono fornite in numero complessivo di 10.000 contatti
annui.
A fronte delle suddette attività, vengono prodotti periodicamente report statistici quantitativi e qualitativi, che consentono una continua
analisi e monitoraggio dei servizi resi.
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CCTPC - COMANDO CARABINIERI TUTELA PATRIMONIO CULTURALE
Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale
Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale è stato istituito nel
1969, precedendo in tal modo di un anno la Convenzione Unesco di
Parigi del 1970, con la quale si invitavano, tra l’altro, gli Stati Membri
ad adottare le opportune misure per impedire l’acquisizione di beni illecitamente esportati e favorire il recupero di quelli trafugati, nonché
a istituire uno specifico servizio a ciò finalizzato.
Il Comando, inserito funzionalmente nell’ambito del Ministero per i Beni
e le Attività Culturali quale Ufficio di diretta collaborazione del Ministro,
svolge compiti concernenti la sicurezza e la salvaguardia del patrimonio
culturale nazionale attraverso la prevenzione e la repressione delle violazioni alla legislazione di tutela dei beni culturali e paesaggistici.
Il particolare settore di tutela è un comparto di specialità che è stato
affidato in via prioritaria all’Arma con Decreto del Ministero dell’Interno
del 12 febbraio 1992, successivamente ribadito con Decreto del 28
aprile 2006 del medesimo Ministero, che, nel confermare il ruolo di
preminenza dell’Arma nello specifico settore, ha attribuito al Comando
CC TPC la funzione di polo di gravitazione informativa e di analisi a favore di tutte le Forze di Polizia.
Il Comando è composto da militari in possesso di qualificata preparazione, acquisita con la frequenza di specifici corsi in materia di “Tutela
del Patrimonio Culturale”, organizzati d’intesa dal Ministero per i Beni
e le Attività Culturali. L’attuale articolazione del Comando Carabinieri
TPC prevede a livello centrale un Ufficio Comando, quale organo di
supporto decisionale del Comandante nell’azione di comando, controllo e coordinamento delle attività di istituto in Patria ed all’estero, un
Reparto Operativo con una competenza territoriale areale, nonché di
coordinamento operativo sull’intero territorio nazionale per le indagini
di più ampio spessore (a sua volta suddiviso in tre sezioni Antiquariato,
Archeologia, Falsificazione e Arte Contemporanea) e, a livello periferico, 12 nuclei, con competenza regionale o interregionale, ubicati a
Bari, Bologna, Cosenza, Firenze, Genova, Monza, Napoli, Palermo,
Sassari, Torino, Venezia ed Ancona, ed una Sezione a Siracusa, di recente istituzione, alle dipendenze del Nucleo TPC di Palermo.
Telefono/Fax
e-mail
CCTPC - Comando Carabinieri
Tutela Patrimonio Culturale
Comandante
Gen. B. Pasquale Muggeo
Piazza Sant’Ignazio, 152
00186 Roma
Tel. 06 6920301
Fax 06 69203069
[email protected]
www.carabinieri.it
Competenze
territoriali
Reparto
Indirizzo
Comando CC
TPC Roma
Tel.06.6920301
Roma
Piazza di Sant’Ignazio, Fax 06.69203069
152
Reparto
Operativo
CC TPC Roma
Roma,
Via Anicia, 24
Tel.06.585631
Fax 06.58563200
[email protected]
Lazio
Abruzzo
Nucleo CC TPC
Torino
Torino,
Via XX Settembre, 88
Tel.011.5215636
Fax 011.5170000
[email protected]
Piemonte
Valle D’Aosta
Nucleo CC TPC
Monza
Monza,
Via Brianza, 2
Tel.039.2303997
Fax 039.2304606
[email protected]
Lombardia
Nucleo CC TPC
Venezia
Venezia
P.zza S. Marco, 63
Tel.041.5222054
Fax 041.5222475
[email protected]
Veneto
Trentino A. A.
F. V. Giulia
[email protected]
65
Nucleo CC TPC
Genova
Genova,
Via S. Chiara, 8
Tel.010.5955488
Fax 010.5954841
[email protected]
Liguria
Nucleo CC TPC
Bologna
Bologna,
Via Castiglione, 7
Tel.051.261385
Fax 051.230961
[email protected]
Emilia
Romagna
Nucleo CC TPC
Ancona
Ancona,
Via Pio II
Pal. Bonarelli
Tel.071/201322
Fax 071/2076959
[email protected]
Marche
Nucleo CC TPC
Firenze
Firenze,
Via Romana, 37/a
Tel.055.295330
Fax.055.295359
[email protected]
Toscana
Umbria
Nucleo CC TPC
Napoli
Napoli,
Via Tito Angelici, 20
Tel.081.5568291
Fax.081.5784274
[email protected]
Campania
Nucleo CC TPC
Bari
Bari,
P.zza Federico II, 2
Tel.080.5213038
Fax.080.5218244
[email protected]
Puglia
Molise
Basilicata
Nucleo CC TPC
Cosenza
Cosenza,
Via Colletriglio, 4
Tel.0984.795548
Fax.0984.784161
[email protected]
Calabria
Nucleo CC TPC
Palermo
Palermo,
C.so Calatafimi, 213
Tel.091.422825
Fax.091.422452
[email protected]
Sicilia prov. di:
Agrigento
Caltannisetta
Enna
Palermo
Trapani
Tel.0931.463418
Fax.0931.461256
[email protected]
Sicilia prov. di:
Siracusa
Ragusa
Messina
Catania
Tel.079.3961005
Fax.079.395654
[email protected]
Sardegna
Sezione CC TPC Siracusa,
P.zza Federico di
di Siracusa
Svevia snc
c/o Castello Maniace
Nucleo CC TPC
Sassari
Sassari,
Strada Prov.le
La Crucca, 3
Il Comando CC TPC espleta i suoi compiti per la protezione e la salvaguardia del patrimonio culturale attraverso molteplici modalità operative che possono riassumersi in:
- controlli di aree archeologiche e di attività commerciali, fisse e ambulanti;
- attività investigativa specialistica volta al recupero di beni culturali e
oggetti d’arte, anche attraverso il monitoraggio di siti web dedicati;
- gestione della Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti
(art.85 D.Lgs. 42/2004);
- consulenza specialistica a favore del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dei suoi organi territoriali.
66
In particolare, le attività condotte sono indirizzate principalmente a:
- individuare i responsabili dei reati perpetrati in danno dei beni culturali (quali furti, ricettazioni, scavi archeologici illegali, falsificazioni)
e deferirli all’Autorità Giudiziaria;
- recuperare i beni culturali sottratti o esportati illecitamente dal territorio nazionale, estendendone le ricerche anche all’estero, nei limiti stabiliti dalle diverse convenzioni e nell’ambito della
cooperazione giudiziaria tra gli Stati, attraverso i Ministeri degli Affari Esteri e della Giustizia, nonché, mediante INTERPOL, con le
Forze di Polizia delle altre Nazioni;
-
-
contribuire all’individuazione di violazioni alle norme di tutela paesaggistica;
effettuare controlli in occasione di mostre e di mercati d’antiquariato, sui cataloghi delle più importanti case d’asta, anche on-line,
nonché presso antiquari e presso laboratori di restauro e di altri
operatori del settore;
effettuare servizi di prevenzione dei reati in aree archeologiche particolarmente sensibili, in cooperazione con l’Arma territoriale, il
Raggruppamento Aeromobili Carabinieri, le pattuglie a cavallo ed
altri mezzi dell’Arma, anche navali.
Il Comando CC TPC conduce attività all’estero, non solo nell’ambito
della cooperazione internazionale di polizia, ma anche per:
- supporto specialistico a operazioni di peace-keeping, come in Iraq
dal 2003 al 2006;
- attività di formazione di operatori di polizia e delle dogane di Stati
che lo richiedano;
- consulenza al Ministero per i Beni e le Attività Culturali per le attività volte alla restituzione di reperti archeologici appartenenti al patrimonio nazionale ed esposti in Musei e collezioni private stranieri.
Nel 1980 il Comando Carabinieri TPC qualificava ulteriormente l’attività
investigativa predisponendo uno strumento informatico che si sarebbe
rivelato, nel tempo, un supporto investigativo di straordinaria utilità ed
efficacia, indispensabile per la lotta al particolare crimine: la “Banca
Dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, ora normativamente prevista dall’art. 85 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. In essa
sono quotidianamente inserite tutte le informazioni descrittive e fotografiche relative ai beni culturali da ricercare che pervengono al Comando dalle numerose Stazioni dell’Arma distribuite sul territorio
nazionale, dalle altre Forze di polizia, dalle Soprintendenze del Ministero per i Beni e le Attività Culturali o dagli Uffici doganali. Attraverso
INTERPOL giungono altresì le informazioni riguardanti i beni sottratti
all’estero.
La Banca Dati, quindi, proprio in ragione dell’utilizzo di una sofisticata
tecnologia informatica e delle numerose informazioni in essa contenute (circa 138.000 eventi e 5.000.000 di oggetti, con oltre 457.000 immagini informatizzate), costituisce un punto di riferimento per tutti i
Reparti dell’Arma dei Carabinieri e per le altre Forze di Polizia italiane
ed estere e consente, tra l’altro, di elaborare una attenta analisi del fenomeno “furti di beni culturali”, così come di altre tipologie delittuose,
fornendo indicazioni idonee ad indirizzare con maggiore precisione l’attività preventiva e investigativa dei vari reparti. La stessa, alimentata
giornalmente:
- è strutturata in moduli che consentono da un lato, l’inserimento e
la ricerca di eventi, persone, oggetti e le loro relazioni, dall’altro
l’elaborazione di statistiche;
67
-
-
è impostata su interfaccia WEB e supporto multilingua, consente
modalità di ricerca visuale e capacità di georeferenziazione degli
eventi;
interagisce in tempo reale con palmari e personal computer portatili, agevolando la redazione di rapporti/schede sul luogo dell’intervento e la consultazione e l’alimentazione diretta.
Per quanto attiene specificatamente alla funzione di comparazione
delle immagini, un software di indicizzazione le analizza assegnando
loro un’“impronta” sulla base di definite informazioni, quali il colore, il
contrasto, la forma e la trama.
Relativamente alla georeferenziazione degli eventi, un apposito programma consente:
- il posizionamento delle entità sul territorio in base al collegamento
tra dati alfanumerici e geografici, nonché l’individuazione di zone a
rischio e dei percorsi legati alla criminalità;
- la rappresentazione grafica di tutte le connessioni logiche tra le informazioni censite, integrandole con dati locali e remoti attinti per
fini investigativi e tabulati telefonici (società italiane).
68
La complessa architettura del sistema consente altresì una concreta
interoperabilità con le altre Forze di Polizia ed Enti della Pubblica Amministrazione, quali le Soprintendenze e gli Uffici Esportazione, e la
Conferenza Episcopale Italiana (CEI), che ha concesso un accesso privilegiato al suo database informatizzato.
Nel lungo periodo, la gestione, la conservazione e l’aggiornamento
della Banca Dati, le tecniche di ricerca avanzate e l’interazione con i sistemi di altri Enti istituzionali consentiranno di valorizzare ulteriormente
il patrimonio di conoscenza acquisito durante lo svolgimento delle attività investigative.
L’assenza di barriere doganali nell’ambito dell’Unione Europea, seguita
da una sempre maggiore facilità di movimento di persone e merci a livello transnazionale, ha suggerito al Comando di sfruttare, in affiancamento al proprio sistema informatico, le eccezionali potenzialità offerte
dalla rete Internet per diffondere in qualsiasi parte del mondo le informazioni relative ai beni culturali sottratti, indicazioni utili alla cittadinanza, attraverso il sito istituzionale www.carabinieri.it. In
quest’ultimo, alla sezione “Banche Dati”, è presente un efficace motore di ricerca attraverso il quale possono essere consultati circa
20.000 oggetti estratti dalla Banca Dati dei beni culturali illecitamente
sottratti del Comando tra quelli più significativi ed importanti. Nello
stesso database i cittadini possono accedere ad un cospicuo elenco di
immagini e di descrizioni di beni archeologici saccheggiati durante i
due conflitti bellici avvenuti negli ultimi anni in IRAQ, oltre che avvalersi
di “link” diretti alle pagine del sito UNESCO dedicate alle “Red list” di
Paesi a rischio.
Per facilitare la consultazione di tali informazioni e favorire il recupero
dei beni culturali da ricercare, il data-base e le pagine web del Co-
mando sono in corso di duplicazione in lingua inglese, nonché è in atto
una loro ulteriore implementazione per offrire al cittadino e alle associazioni di categoria la possibilità di consultare un sempre maggior numero di beni culturali.
Nell’apposita sezione tematica del sito www.carabinieri.it (Beni d’interesse culturale) sono disponibili “consigli” per orientare gli utenti
che intendano avvicinarsi al mercato dell’arte (tra cui un “decalogo”
contro gli incauti acquisti di opere d’arte contemporanea, redatto con
la collaborazione della Galleria Nazionale d’Arte Moderna) o che subiscano furti di beni culturali.
Dal sito è inoltre possibile scaricare un modulo “Documento dell’opera
d’arte - Object ID” (vedasi foto) che peraltro può essere richiesto
presso qualsiasi comando dell’Arma. Compilando questa “scheda preventiva”, ciascuno può costituirsi un archivio fotografico e descrittivo
dei propri beni d’arte, utile, in caso di furto, per una loro ottimale descrizione al momento della denuncia, così da consentire la puntuale
comparazione con quanto giornalmente sia oggetto di controllo all’interno della Banca Dati e, quindi, favorire il riconoscimento del bene in
caso di individuazione. Un’opera rubata, infatti, se fotografata ed adeguatamente descritta, può essere recuperata più facilmente.
Inoltre, per evitare di acquistare un bene culturale trafugato, ovvero
per conoscere l’eventuale illecita provenienza di uno posseduto, il cittadino può richiedere al Comando o ai Nuclei dislocati sul territorio un
controllo presso la Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti.
In caso di riscontro negativo il Comando rilascerà un’attestazione in
cui è indicato che in quel momento il bene controllato non risulta segnalato tra le opere da ricercare presenti in Banca Dati. Un eventuale
esito positivo dell’accertamento darà luogo ai dovuti riscontri di polizia
giudiziaria.
Esempio di modello “Documento
dell’opera d’arte - OBJECT ID”
69
IL MiBAC E GLI OPERATORI DI SETTORE:
percorsi condivisi
ARTCHIVIUMCENTRICACESEPIGOOGLE
HERITYILLUSIONETWORKINVITALIA
PARALLELOPROMOPAFONDAZIONE
SARTECHSPAZIOVISIVOTECHVISION
71
DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE
DEL PATRIMONIO CULTURALE
ARTCHIVIUM
Progetto i-MiBAC. La nascita dello smARTphone
Direzione Generale per la
Valorizzazione del patrimonio
culturale
Direttore Generale: Mario Resca
Responsabile nuove tecnologie:
Christian Ghiron
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
Tel. 06 67232925
Fax 06 67232154
www.valorizzazione.beniculturali.it
[email protected]
Artchivium S.r.l.
Sede legale:
Via Ardeatina, 1272
00134 Roma
Sede operativa:
Piazza Verbano, 22
00199 Roma
Tel. 06 45554630
Fax 06 45436747
www.artchivium.com
[email protected]
72
Il progetto i-MiBAC, il primo nel suo genere a livello internazionale, è
costituito da una serie di applicazioni per smartphones dedicate ai beni
culturali e nasce dalla volontà di coniugare le straordinarie risorse artistiche italiane con l’innovazione delle nuove tecnologie.
In testa alla serie è stata realizzata i-MiBAC TOP 40, la prima applicazione rilasciata da un Ministero italiano rivolta ai dispositivi mobili e agli
smartphones, a dimostrazione dell’attenzione delle istituzioni nel promuovere l’arte e la cultura attraverso nuovi strumenti di comunicazione
per invitare alla visita culturale e migliorarne la fruizione dei servizi.
Un “matrimonio” all’insegna della reciproca valorizzazione: l’applicazione presenta, infatti, i 40 siti archeologici e museali più visitati del Paese, mostrati in una veste inedita, contemporanea,
“mobile”.
In i-MiBAC TOP 40 inedito e rivoluzionario è anche il mobile
ticketing applicato al mondo dei beni culturali italiani: una novità assoluta che ha aperto le frontiere alle future modalità d’accesso ai siti museali.
Ogni luogo è descritto attraverso una scheda con le informazioni generali di accesso e una ricca galleria iconografica. Sono
presenti numerose sezioni che implementano l’utilità dell’applicazione ampliandone i contenuti, gran parte delle quali consultabili anche senza una connessione internet.
Le sezioni principali:
– Mappa: mappatura di tutti i musei e monumenti segnalati nell’applicazione e dei relativi percorsi culturali connessi. La funzione rileva la posizione dell’utente tramite GPS e segnala i luoghi della
cultura presenti nelle vicinanze
– Musei e monumenti: informazioni generali sull’accesso; i contatti,
il sito web, gli orari di apertura, informazioni inerenti ai biglietti d’ingresso e alle visite guidate. Oltre a brevi schede storico-critiche
sulle collezioni museali e sugli scavi archeologici e una selezione
delle immagini delle opere più rappresentative, visualizzabili nei
dettagli. Questo grazie a un ricco apparato iconografico curato dall’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione e dai maggiori archivi fotografici italiani: Scala Group e Alinari Archives. Inoltre
la possibilità di condividere le informazioni su musei e monumenti
tramite Facebook e la possibilità di salvare i “luoghi della cultura”
preferiti come bookmarks nell’applicazione
– Percorsi: percorsi tematici segnalati dalla redazione di “Cultura Italia”, con georeferenziazione dei luoghi, immagini e brevi schede
storiche degli stessi
– Morphing: realizzazione in morphing di restauri e/o mutazioni nel
tempo di una selezione di opere d’arte.
– Top Secret: video e galleria fotografica dei luoghi meno accessibili
al pubblico, nei pressi dei TOP 40, per un’ulteriore valorizzazione
del patrimonio inesplorato
– Audio: una selezione di brani musicali contestualizzati rispetto alla
selezione delle opere
– News: programmi e notizie direttamente dal sito del MiBAC
con le notizie sui grandi eventi e su tutti gli appuntamenti in
programma
– Mobile Ticketing: possibilità di prenotare e acquistare il biglietto per i siti MiBAC direttamente dal proprio smartphone,
fino a 24 ore prima dell’ingresso. Una volta effettuato l’acquisto, l’utente riceve sul proprio dispositivo e via mail un codice a barre che permetterà di entrare direttamente, evitando
le code
ll sistema già in funzione per la visita del Colosseo, del Foro Romano e Palatino grazie alla collaborazione di Pierreci-Codess e
della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma,
verrà presto esteso anche agli altri siti culturali italiani.
Nel 2011 il MiBAC con l’applicazione i-MiBAC TOP 40 è risultato vincitore del premio e-GOV P.A. Centrale, nella sezione: Portali interattivi
per l’erogazione dei servizi on-line e del Premio Web Italia 2011 nella
categoria: Applicazioni & Mobile.
L’app i-MiBAC TOP 40 è scaricabile gratuitamente da App Store, Ovi
Store e dai siti web istituzionali.
Il primo mobile ticket a livello
internazionale per l'accesso ai siti
museali italiani
Il progetto i-MiBAC è promosso dalla Direzione Generale per la Valorizzazione del patrimonio culturale in collaborazione con il Ministro del
Turismo.
Ideato e coordinato da Artchivium.
Per maggiori informazioni visita: www.beniculturali.it
150 ITALIAMOBILE. L’unità di tre istituzioni
Un ulteriore progetto che vede la collaborazione tra il
MiBAC, la Presidenza del Consiglio-Unità tecnica di missione per i 150 anni dell’Italia Unita e il Ministro del Turismo-Struttura tecnica di missione per il Rilancio
dell’immagine dell’Italia e Artchivium è 150 ITALIAMOBILE.
Un’applicazione per telefonia mobile e un evento artistico
“in movimento”.
I 150 anni dell’Unità d’Italia sono una ricorrenza carica di significati, la nostra storia appassionante merita di essere celebrata anche all’insegna dell’innovazione e delle nuove
tecnologie. Per questo è nata l’app “150 Italiamobile” ideata
per avvicinare i cittadini alle vicende dell’Unità d’Italia e informare sugli
eventi legati alle celebrazioni in programma per tutto il 2011.
Sfruttando le potenzialità delle nuove tecnologie l’App sviluppa un racconto visivo degli avvenimenti storici che portarono all’Unità d’Italia,
grazie all’innovativa possibilità di individuare tutti i “luoghi della memoria” in una mappa georeferenziata.
73
Il Direttore per la Valorizzazione del
patrimonio culturale: Mario Resca,
il Coordinatore dell'unità tecnica di
missione per il 150°: Giancarlo
Bravi, il Coordinatore della
struttura tecnica di missione per il
Rilancio dell'immagine dell'Italia:
Eugenio Magnani
L’altra sfida tecnologica del progetto 150 ITALIAMOBILE si esprime attraverso un grande evento artistico. “Rifrazioni Permanenti” è
un’opera del giovane artista Daniele Spanò, realizzata da NUfactory,
che sfrutta la tecnologia del Visual Mapping in 3D per creare proiezioni
multimediali e spettacolari tra danza, musica e arte visiva. La facciata
di Palazzo Wedekind, in piazza Colonna a Roma, luogo d’elezione di
stratificazione storica e culturale, il 21 aprile scorso è stata protagonista della prima assoluta di questo intervento artistico contemporaneo.
L’applicazione “150 Italiamobile” è scaricabile gratuitamente da App
Store e dai siti web istituzionali.
Roma, Palazzo Wedekind, 21 aprile
2011. Il Visual Mapping in 3D
"Rifrazioni Permanenti" di Daniele
Spanò, parte integrante del
progetto 150 ITALIAMOBILE
74
DIREZIONE GENERALE PER IL CINEMA
ARTCHIVIUM
Progetto i-MiBAC Cinema. I grandi Festival
e il cineturismo
Il progetto speciale della Direzione Generale per il Cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali legato alle nuove tecnologie si
chiama i-MiBAC Cinema e presenta una serie di applicazioni istituzionali per smartphones dedicate al mondo del cinema e dei suoi
grandi Festival.
i-MiBAC Cinema VENEZIA è la prima applicazione lanciata nel 2010
in occasione della 67. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica,
scaricabile gratuitamente da App Store, Ovi Store e dai siti web istituzionali. Con i suoi 60.000 down-loads è diventata una guida indispensabile alla famosa kermesse veneziana per scoprire tutto il
catalogo della Mostra del Cinema e i contenuti multimediali extra, conoscere la storia del grande Festival e i suoi protagonisti, acquistare il
mobile ticket per le proiezioni e risparmiare il tempo di attesa per l’accesso in sala, orientare i visitatori sui servizi turistici disponibili al Lido
e riscoprire le location veneziane, teatro di memorabili sequenze cinematografiche.
A confermare il successo dell’applicazione, anche i-MiBAC Cinema
VENEZIA ha ottenuto il prestigioso riconoscimento del Premio Web
Italia 2011 nella categoria: “Applicazioni & Mobile”.
Il progetto i-MiBAC Cinema si è arricchito nel tempo di altri due importanti capitoli: Roma e Torino.
i-MiBAC Cinema ROMA è l’applicazione dedicata al cinema nella capitale, città d’elezione del cinema italiano. L’App è rivolta a tutti gli appassionati e a chiunque desideri avere informazioni e conoscere
curiosità sul cinema a Roma, grazie all’intuitività e al carattere userfriendly: i-MiBAC Cinema ROMA consente di acquistare i biglietto
per il circuito “Cinema di Roma” direttamente dal proprio smartphone,
scoprire una selezione di set cinematografici georeferenziati di celebri
film girati nella capitale attraverso una ricca presentazione di immagini
dell’Archivio Fotografico della Cineteca Nazionale - Centro Sperimentale di Cinematografia e consultare la classifica ufficiale dei 10 film più
visti in Italia, con i dati su incassi e
spettatori. All’interno dell’App anche
una sezione speciale dedicata alla
mostra “1960. Il mondo ai tempi de
‘La dolce vita’” a cura dell’Emeroteca della Biblioteca del Senato della
Repubblica, con una rassegna interattiva delle riviste dell’epoca, per riscoprire le notizie più importanti sul
cinema, il costume, la musica, lo
sport e la politica dei mitici anni Sessanta.
Sulla scia di Venezia e Roma anche
l’applicazione istituzionale i-MiBAC
Direzione Generale
per il Cinema
Direttore Generale: Nicola Borrelli
Coordinatore del progetto
Chiara Fortuna
Piazza Santa Croce in
Gerusalemme, 9/A
00185 Roma
Tel. 06 67233235
Fax 06 67233290
www.cinema.beniculturali.it
[email protected]
Artchivium S.r.l.
Sede legale:
Via Ardeatina, 1272
00134 Roma
Sede operativa:
Piazza Verbano, 22
00199 Roma
Tel. 06 45554630
Fax 06 45436747
www.artchivium.com
[email protected]
75
Cinema TORINO, associata al Festival del capoluogo piemontese.
L’App ufficiale permette di orientarsi agevolmente all’interno delle
varie sezioni del Festival, fruire dei servizi utili e conoscere le curiosità
sul cinema legato alla città, con una presentazione dei film legati alla
rassegna, biografie e informazioni sui protagonisti, visitare le location
georeferenziate dei film girati a Torino, acquistare il biglietto per le proiezioni in programma.
i-MiBAC Cinema è un progetto rivolto agli appassionati di cinema italiano e internazionale, per riscoprire le città italiane, partendo partendo
dalle location dei film più famosi, alla ricerca di inediti e suggestivi itinerari tematici. La serie di applicazioni per smartphones i-MiBAC Cinema,
concepite per promuovere lo sviluppo e la diffusione del cinema italiano
e dell’industria cinematografica nazionale sono scaricabili gratuitamente
dai maggiori Store on line e dai siti web istituzionali.
Il progetto speciale i-MiBAC Cinema
promosso dalla Direzione Generale per
il Cinema del MiBAC, ideato e coordinato da Artchivium, ha vinto il Premio
Web Italia 2011.
Per maggiori informazioni: www.cinema.beniculturali.it
76
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI
DELLA TOSCANA
Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed
Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze
Galleria degli Uffizi
CENTRICA
Centrica nasce nel 1999 dalla somma di competenze tecnico-professionali di alto profilo, specializzate nel campo dell’immagine digitale
ad altissima risoluzione e della comunicazione visiva interattiva.
Centrica si offre per interventi di responsabilità nel campo dell’arte e
della cultura e ovunque sia richiesto un trattamento di elevata complessità delle componenti visive.
L’attività di ricerca e sviluppo, realizzata internamente e con centri di ricerca di rilievo, insieme all’attenzione per le esigenze del mercato e la qualità del prodotto, caratterizzano Centrica quale azienda innovativa in grado
di rispondere alle richieste di una clientela nazionale e internazionale.
Centrica sta conducendo attività di ricerca nel settore dell’interaction design, per la costruzione di soluzioni estremamente evolute di rappresentazione e di fruizione visuale della conoscenza, attraverso l’interazione degli
utenti con schermi touch screen di elevate dimensioni e con dispositivi
mobili quali tablet e smartphone di ultima generazione.
Descrizione dei prodotti/servizi presentati a Lu.Be.C.
Uffizi Touch® (www.uffizitouch.com)
Uffizi Touch® è un “quadro” digitale e interattivo che contiene l’intera
collezione della Galleria degli Uffizi, fissata in immagini ad altissima risoluzione. Oltre 1.200 opere visualizzabili in ogni dettaglio, ricercabili
per artista, titolo, epoca storica e sala del museo.
Sono presenti tutte le opere esposte, il Corridoio Vasariano e circa
cento opere dei Depositi, rappresentate con immagini digitali fra i 40
e i 150 MegaPixel, visualizzabili fin nei minimi dettagli.
Uffizi Touch® nasce dalla collaborazione fra Centrica e la Soprintendenza Speciale per il Polo Museale della Città di Firenze. Le immagini
sono su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e
sono protette da watermark.
Direzione Regionale per
i Beni Culturali e Paesaggistici
della Toscana
Direttore Regionale:
Maddalena Ragni
Coordinatore per la Comunicazione:
Rosalba Tucci
Lungarno A. M. Luisa de’ Medici, 4
50122 Firenze
Tel. 055 27189750
Fax 055 27189700
[email protected]
Soprintendenza Speciale per il
Patrimonio Storico, Artistico ed
Etnoantropologico e per il Polo
Museale della Città di Firenze
Soprintendente: Cristina Acidini
Referente per la comunicazione:
Marco Fossi
Via della Ninna, 5
50122 Firenze
Tel. 055 238885
Fax 055 2388699
[email protected]
[email protected]
www.polomuseale.firenze.it
Galleria degli Uffizi
Direttore: Antonio Natali
Via della Ninna, 5
50122 Firenze
Tel. 055 2388651/652 – 294883
Fax 055 2388694
[email protected]
www.polomuseale.firenze.it/musei/uffizi/default.asp
Centrica srl
Palazzo Benci, Via dei Benci, 2
50122 Firenze
Tel. 055 2466802
Fax 055 2009785
www.centrica.it
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Da Maggio 2011 Uffizi Touch® è disponibile anche nella versione per
iPad, iPhone e iPod Touch, su App Store.
XLknowledge®
XLknowledge® è la piattaforma software che Centrica sta sviluppando
per la rappresentazione e l’elaborazione della conoscenza basata su
ontologie, insieme a EntiaLab, il Laboratorio di Ontologia Applicata del
Dipartimento di Filosofia dell’Università di Firenze.
XLknowledge® si posiziona come tecnologia di avanguardia nel settore dell’Information Tecnhology, in quanto offre un’innovativa metodologia di classificazione ed elaborazione automatica dei dati, in grado
di trasformare una massa indistinta di informazioni in vera e propria
conoscenza.
Garantisce l’interazione evoluta tra contenuti multimediali ed elementi
di conoscenza aggiuntivi, o da essi direttamente derivabili, consentendo
agli utenti di fruire direttamente della conoscenza ad essi connessa.
Consente inoltre di beneficiare dei vantaggi offerti dal cloud computing, attraverso la possibilità di manipolare in tempo reale enormi quantità di informazioni eterogenee (contenuti multimediali ed elementi
della conoscenza).
Centrica sta implementando e testando XLknowledge® all’interno di
Uffizi Touch®
XLknowledge® è stato selezionato nell’Italia degli Innovatori 2011-2012
dall’Agenzia dell’innovazione.
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DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI
DEL PIEMONTE
DIREZIONE GENERALE PER LE BIBLIOTECHE, GLI ISTITUTI CULTURALI
ED IL DIRITTO D’AUTORE
Biblioteca Reale di Torino
CESEPI S.C.A R.L. – CONSORZIO EUROPEO SOLUZIONI E PROGETTI INFORMATICI
Progetto Leonardobookshop
CESEPI S.c.a r.l. (Consorzio europeo soluzioni e progetti informatici) è
una società consortile costituita con l’obiettivo di coordinare e promuovere l’attività di un gruppo di aziende operanti nel settore dell’ITC.
Recentemente sono state stipulate concessioie con la Biblioteca Marciana di Venezia e un accordo quadro con la Direzione Regionale per i
Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte per i servizi di fotoriproduzione, digitalizzazione e valorizzazione del patrimonio negli istituti statali piemontesi. Tra questi sono già operative le concessioni con
l’Archivio di Stato di Torino e la Biblioteca Reale di Torino. Quest’ultima ha permesso la creazione di una piattaforma multilingua denominata LeonardoBookShop (<www.leonardobookshop.it>), per la
valorizzazione e la vendita, previa autorizzazione, dei disegni di Leonardo da Vinci.
Inoltre, grazie all’esperienza maturata nel corso degli anni, la Società
ha maturato un elevato livello di competenza nelle aree del document
management, catalogazione, archiviazione, digitalizzazione e sviluppo
software. Tra i principali progetti che, negli ultimi anni, hanno visto Cesepi protagonista si segnalano: la digitalizzazione e la catalogazione
dei codici manoscritti del fondo “Plutei” della Biblioteca Mediceo Laurenziana di Firenze, la digitalizzazione di fondi della Biblioteca di Storia
Moderna e Contemporanea di Roma, nell'ambito del progetto "Portale
della Cultura italiana", la digitalizzazione dei manoscritti musicali del
“Fondo Vivaldi” della Biblioteca Nazionale di Torino, la digitalizzazione
e la catalogazione delle dediche delle cinquecentine per l’implementazione della base dati EDIT16, su incarico dell’Istituto Centrale per il
Catalogo Unico, la digitalizzazione dei periodici triestini del periodo del
Governo Militare Alleato, conservati presso la Biblioteca Statale di Trieste, la digitalizzazione dell’archivio dell’Ufficio Onorificenze e Araldica
della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
.
Direzione Regionale per
i Beni Culturali e Paesaggistici
del Piemonte
Direttore Regionale: Mario Turetta
Coordinatore per la comunicazione
Domenico Papa
Palazzo Chiablese
Piazza San Giovanni, 2
10122 Torino
Tel. 011 5220403
Fax 011 5220433
www.piemonte.beniculturali.it
[email protected]
Direzione Generale per le
biblioteche, gli istituti culturali
ed il diritto d’autore
Direttore: Maurizio Fallace
Via Michele Mercati, 4
Tel. 06 3216779 - 3221207
Fax 06 3216437
www.librari.beniculturali.it
[email protected]
Biblioteca Reale di Torino
Direttore: Clara Vitulo
Piazza Castello, 191
10122 Torino
Tel. 011 545305/543855
Fax 011 5178259
www.bibliotecareale.beniculturali.it
[email protected]
CESEPI S.c.a.r.l
Consorzio Europeo soluzioni e
progetti informatici
Viale Bruno Buozzi, 83
00155 Roma
Tel. 06 85305534
Fax 06 8841955
www.ceseti.it
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Settori di attività:
Beni Culturali
• Inventariazione, riordino e catalogazione di fondi archivistici e librari
antichi e moderni secondo gli standard RICA, CDD, ISBD e SBN
• Catalogazione multimediale di materiale in videocassetta, pellicola
ed audiocassetta
• Fotoriproduzione
• Acquisizione digitale
• Valorizzazione e promozione del patrimonio culturale
• Installazione di totem con tecnologia touchscreen e 3D
Digitalizzazione ed archiviazione ottica
• Scansione di qualsiasi tipo di documento fino al formato doppio A0
con scanner planetari dotati di piano basculante
• Archiviazione ottica da spool di stampa (Cold)
Archivi digitali ed estrazione metadati
• Generazione dei metadati amministrativi-gestionali e strutturali nel
formato XML con struttura corrispondente al MAG versione 2.0.1
Gestione documentale
• Gestione di archivi tradizionali e/o meccanizzati per documenti cartacei o su supporto informatico. Archiviazione fisica in magazzini informatizzati, depositi e trasporti. Servizi di logistica, autotrasporto
per conto terzi, gestione di magazzini e deposito conto terzi. Distribuzione, spedizione ed esercizio dell’attività logistica industriale per
conto terzi
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Progettazione e sviluppo software
• Progettazione e sviluppo di software con particolare riferimento alla
realizzazione di applicativi per la gestione dei beni archivistici e librari
Servizi di postalizzazione e vocalizzazione
• Postalizzazione
• Realizzazione di “portali vocali” per la fruizione diffusa di siti ed applicazioni web-oriented
Sistema ATLANTE®
Il Sistema Atlante® realizzato da CESEPI S.c.a.r.l, garantisce la conservazione, la fruizione e la trasmissione nel tempo del patrimonio culturale. Attraverso l’applicazione di nuove metodologie e nuove
soluzioni tecnologiche il Sistema Atlante® è in grado di implementare
le tecniche di acquisizione, indicizzazione, memorizzazione e fruizione
locale e in rete del patrimonio digitale.
Cesepi S.c.a.r.l. offre un servizio di censimento dell’opera di digitalizzazione già compiuta dal cliente analizzandone la qualità e il livello di
uniformazione agli standard internazionali.
Il sistema di conservazione e fruizione è costituito dai seguenti “moduli”:
• un repository digitale in grado di assicurare la conservazione in elevata sicurezza e l’accessibilità on-line delle collezioni digitali ad alta
risoluzione (immagini a 600 dpi nativi);
• una Teca che consente la conservazione e la gestione in locale dei
contenuti digitali;
• un catalogo (denominato Meta) che raccoglie i dati catalografici importabili rendendoli
compatibili con i formati UNIMARC xml e
UNIMARC ed accessibile mediante il protocollo z39.50 e/o Search and Retrieval by
URL (SRU);
• un OPAC, che rappresenta l’interfaccia di
fruizione delle informazioni, consentendo la
gestione di più tipologie documentarie;
• un Leggio elettronico per l’accesso on-line
alle collezioni digitali;
• un Vocalizzatore che permette all’utente di
“parlare” con un sito internet anche via telefono, impartendo semplicissimi comandi
vocali e ricevendo le opportune risposte.
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DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE
DEL PATRIMONIO CULTURALE
GOOGLE
Progetto Arte
Direzione Generale per la
Valorizzazione del patrimonio
culturale
Direttore Generale: Mario Resca
Il progetto Arte di Google ha visto la collaborazione tra Google e alcuni
dei musei d’arte più prestigiosi del mondo, tra cui la Galleria degli Uffizi, il museo più antico dell’Europa Moderna.
Responsabile nuove tecnologie
Christian Ghiron
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
Tel. 06 67232925
Fax 06 67232154
www.valorizzazione.beniculturali.it
[email protected]
Grazie alla fruttuosa collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MIBAC), che ha visto inoltre l’accordo con Google per
la digitalizzazione di un milione di volumi dalle Biblioteche Nazionali di
Roma e Firenze e quello per la mappatura delle principali aree archeologiche italiane attraverso Google Maps, l’Art Project, progetto
unico nel suo genere, permette a chiunque e ovunque nel mondo di
conoscere la storia di opere d’arte e gli artisti che le hanno create “visitandole” con un clic dal proprio computer.
Ciascuno dei musei coinvolti ha lavorato con Google per offrire la propria consulenza ed esperienza nelle diverse fasi del progetto dalla
scelta delle collezioni alle indicazioni sull’angolatura degli scatti delle
foto, fino alle informazioni fornite a corredo delle opere.
Google Italy S.r.l
Corso Europa, 2
20122 Milano
Tel. 02 36618300
Fax 02 36618301
www.google.it
82
Sul sito googleartproject.com è possibile effettuare un tour virtuale
dei musei, selezionare le opere di maggior interesse e cliccarvi per
avere maggiori informazioni o esplorare, quando disponibili, le opere in
alta definizione. Ciascuna opera è corredata da un riquadro informativo che permette di ottenere maggiori informazioni sul dipinto, trovare altre opere dello stesso artista e vedere video su YouTube ad esso
correlati. Un “trike” di Street View, appositamente progettato per gli
interni, ha effettuato foto panoramiche a 360° delle sale e delle gallerie. Queste immagini sono state poi rielaborate in modo da offrire una
navigazione scorrevole di oltre 385 sale di musei per permettere agli
utenti una esplorazione quasi reale delle stesse.
Ciascuno dei 17 musei che ha aderito al progetto ha selezionato
un’opera da fotografare nei minimi dettagli, attraverso una tecnologia
fotografica con risoluzione “gigapixel”. Ognuna di queste immagini è
composta da oltre 7 miliardi di pixel, una risoluzione che permette di
osservare dettagli altrimenti invisibili all’occhio umano, come i particolari delle pennellate e della patina. Inoltre i musei hanno fornito immagini in alta risoluzione per un totale di oltre 1000 opere. In questo
modo gli appassionati d’arte possono scoprire particolari dei quadri
mai visti da vicino prima d’ora.
Special Collects MiBAC. Le meraviglie d’Italia - un tour virtuale
delle meraviglie d’Italia su Street View
Street View è stato lanciato nel maggio del 2007 per consentire agli
utenti di esplorare il mondo tramite immagini. Questa funzione consente di visualizzare in Google Maps fotografie panoramiche a livello
stradale a 360° in senso orizzontale e 290° in senso verticale. Queste
immagini sono raccolte utilizzando macchine fotografiche e apparecchi speciali in grado di acquisire le immagini e di associarle a una località specifica tramite l’impiego di dispositivi GPS.
Dopo l’acquisizione, le immagini vengono unite per creare una visualizzazione panoramica a 360°. Volti e targhe vengono offuscati prima di
caricare le immagini sui server per renderle visibili su Google Maps.
Grazie ad un accordo con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali
con l’obiettivo di promuovere il turismo e le bellezze del nostro Paese,
Google ha reso disponibile all’interno di Google Maps numerose bellezze storico-artistiche del patrimonio italiano a quelle già visitabili su
Street View. Il progetto è stato realizzato insieme alla Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio culturale del MiBAC.
Grazie a questa collaborazione, chiunque e in qualunque parte del
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mondo ha ora la possibilità di conoscere e visitare ancora più luoghi tra
quelli che compongono il patrimonio artistico e culturale italiano. Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha, infatti, selezionato e reso accessibili a Google diverse località italiane di grande valore artistico e
storico. Tecnicamente le immagini sono state catturate nei mesi passati grazie all’utilizzo del “trike”, che ha percorso luoghi non accessibili alle automobili, come i siti archeologici più famosi di Roma, vicoli
medievali, giardini di ville e residenze storiche. Le immagini sono poi
state elaborate e rese disponibili su Google Maps.
Con il supporto del Ministero dei Beni e le Attività Culturali il trike ha
avuto accesso per la prima volta all’interno dei Fori Imperiali, del Colosseo, del comprensorio dell’Appia Antica e le Terme di Diocleziano.
Della raccolta di Street View sono entrate a fare parte anche dimore
storiche come i giardini della Venaria Reale di Torino oltre al centro storico di Firenze e altre antiche piazze italiane.
150 Anni dell’Unita d’Italia
Google prende parte alle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, e
lo fa con delle iniziative volte a valorizzare il passato e ad ispirare il futuro del nostro Paese.
Street View: “Le coordinate della nostra storia”
Per stimolare la riflessione da parte degli studenti italiani riguardo ai luoghi simbolici, ai protagonisti e alle vicende storiche che hanno
segnato il percorso verso l’unità del nostro
Paese, Google ha realizzato un tour virtuale
delle 40 locations ritenute dagli esperti del Ministero per i Beni e le Attività culturali le tappe
fondamentali della nostra storia nazionale.
I 40 siti e monumenti, che caratterizzano le coordinate della nostra storia risorgimentale,
sono identificabili su Google Maps, e una volta selezionati possono
essere esplorati uno per uno grazie a Street View; inoltre essi sono
accompagnati da testi che presentano informazioni di carattere storico ed artistico, e da video forniti da RAI150 e realizzati appositamente
per celebrare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
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I 40 luoghi scelti dal MiBAC comprendono monumenti rinomati sia nel
nostro Paese che a livello internazionale, ma anche luoghi meno noti
e nondimeno importanti per comprendere ed apprezzare l’intero percorso che ha portato alla costituzione del Regno d’Italia.
Chiunque può infatti vedere su Street View la bandiera che ancora
sventola a Quarto, sullo scoglio da cui partirono i Mille il 5 maggio
1860, guidati da Giuseppe Garibaldi e diretti verso Marsala al fine di liberare il Regno delle Due Sicilie dalla dominazione borbonica.
È inoltre possibile visitare la Fortezza del Priamar a Savona, luogo di prigionia di Giuseppe Mazzini, che vi fu recluso dal novembre del 1830
al gennaio del 1831 per ordine di Carlo Felice di Savoia. Tra i luoghi dal
carattere maggiormente simbolico figura Porta Pia, dalla quale le
truppe guidate dal generale Cadorna entrarono a Roma il 20 settembre 1870 per annettere la città al Regno d’Italia.
Non vanno però trascurati siti meno noti, ma ugualmente fondamentali per preservare la memoria del Risorgimento italiano. Tra questi, ricordiamo il Monumento Nazionale delle Marche ai Vittoriosi di
Castelfidardo, eretto nel 1912 da Vito Pardo, nel quale viene raffigurato
il generale Enrico Cialdini, che nel settembre 1860 guida l’esercito
sardo-piemontese alla vittoria sui francesi, una tappa determinante in
vista dell’annessione delle Marche e dell’Umbria al Regno d’Italia.
“Doodle per Google: l’Italia tra 150 anni”
Per celebrare l’anniversario dell’Unità del nostro Paese, è stata lanciata anche la competizione artistica “Doodle per Google: l’Italia tra
150 anni”. Patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività culturali e
con la collaborazione del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della
Ricerca e RAI150, l’iniziativa ha ricevuto il riconoscimento ufficiale dell’Unità tecnica di missione per le celebrazioni dei 150 anni istituita
presso la Presidenza del Consiglio. Il progetto mirava a promuovere
un percorso educativo nelle scuole primarie e secondarie di primo e
secondo grado, con lo scopo di invitare gli studenti a riflettere sul futuro dell’Italia, partendo dalla conoscenza delle nostre tradizioni storico-culturali.
Sotto la guida dei loro insegnanti, gli
studenti italiani hanno lavorato alla
creazione di un Doodle (ovvero una variante artistica del logo di Google) con
uno stile personale, comunicando la
propria visione sull’Italia dei prossimi
150 anni, che essi stessi contribuiranno a costruire. Il Doolde vincitore è
stato pubblicato sull’homepage italiana di Google per un giorno intero, il
30 settembre 2011.
85
DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE
DEL PATRIMONIO CULTURALE
HERITY INTERNATIONAL
Valorizzare sempre meglio. Il patrimonio culturale con
l’innovazione. La Direzione per la Valorizzazione del
Mibac indica 44 nuovi luoghi per la certificazione
internazionale HERITY
Direzione Generale per la
Valorizzazione del patrimonio
culturale
Direttore Generale: Mario Resca
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
Tel. 06 67232925
Fax 06 67232154
www.valorizzazione.beniculturali.it
[email protected]
Il 7 aprile 2006 è stato siglato l’accordo nazionale fra Ministero per i
Beni e le Attività Culturali e l’Organismo Internazionale HERITY, per
l’applicazione della certificazione di qualità HGES (HERITY Global Evaluation System) ai luoghi della cultura di competenza del Ministero.
Per musei, biblioteche, archivi, monumenti e siti archeologici si apriva
una innovativa opportunità per fotografare, sostenere e rafforzare gli
sforzi condotti per la valorizzazione, la conservazione, la comunicazione
e il miglioramento dei servizi offerti, che sono le quattro macroaree indagate da HERITY attraverso 186 parametri.
Chi oggi passi al Pantheon, al Castel S. Angelo, al Museo Nazionale Archeologico di Napoli, all’Archivio di Stato di Roma, al Museo di Palazzo
Venezia, alla Tomba di Virgilio, ne può vedere i risultati.
HERITY c/o DRI
Via Emanuele Filiberto, 17
00185 Roma
Tel./Fax 06 70497920
[email protected]
www.herity.it
HERITY International
Card. Francesco Marchisano
H. President
Luiz Oosterbeek
D. President
Sen. Tullia Romagnoli Carettoni
D. President
Maurizio Quagliuolo
Secretary- General
HERITY Italia
Sen. Tullia Romagnoli Carettoni
Presidente
Sergio Fiorentino
Vice Presidente
Adriano La Regina
Garante
Antonio Paolucci
Garante
Gaia Marnetto
Coordinatrice Nazionale
86
La certificazione HERITY permette al Ministero di avere un punto di
vista esterno mantenendo il proprio, perché questa si basa sul giudizio dei responsabili dei luoghi, di specialisti internazionali di HERITY, e
del pubblico. Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali sa bene infatti
che gestire il Patrimonio Culturale è un fatto di Qualità. E sa che il miglioramento della qualità ha bisogno della collaborazione di tutti, visitatori per primi. Il sistema aiuta i gestori a condurre meglio il proprio
bene, e informa meglio il visitatore sulle qualità del luogo che visiterà.
Il risultato di questa fotografia è visibile attraverso un “bersaglio” dove,
su una scala da 1 a 5, si apprezzano Valore, Conservazione, Comunicazione e Servizi offerti per i tre anni di validità della certificazione.
44 ulteriori luoghi del Lazio saranno ora, per volere della Direzione Generale per la Valorizzazione, protagonisti della certificazione, la cui mole
di dati da trattare e l’ampliamento del campione hanno richiesto lo studio di sistemi e tecnologie innovativi per la raccolta, il trattamento e la
restituzione, che permettono di moltiplicare gli sforzi messi in campo
grazie anche all’apporto di sponsor d’eccezione.
Si tratta del Museo Nazionale Archeologico di Cassino; del Museo Archeologico Nazionale di Formia; del comprensorio archeologico e Antiquarium di Minturno; del Museo Archeologico Nazionale e dell’Area
Archeologica di Sperlonga; del Museo Nazionale Archeologico Cerite
e della Necropoli della Banditaccia a Cerveteri (riuniti anche in circuito);
del Museo Archeologico Nazionale e delle Terme Taurine di Civitavecchia; del Museo Archeologico Nazionale Prenestino e Tempio della
Fortuna Primigenia a Palestrina; del Museo Boncompagni Ludovisi,
dell’Anfiteatro Flavio, del Foro Romano, e relativo circuito, delle Terme
di Caracalla, della Tomba di Cecilia Metella, della Villa dei Quintilii, della
Cripta Balbi, del Museo Nazionale Romano - Terme di Diocleziano, del
Palazzo Altemps, del Museo Nazionale delle Arti e delle Tradizioni Popolari, del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, del Museo e Galleria Borghese, del Museo Nazionale di Arte Orientale, del Museo
Nazionale degli Strumenti Musicali, del Museo Nazionale Preistorico
“L. Pigorini”, degli scavi di Ostia Antica e relativo Museo, dell’Area Archeologia di Vejo – Santuario Etrusco di Apollo, del Museo Hendrik
Christian Andersen a Roma; dell’Antiquarium di Pyrgi e relativa Area
Archeologica a S. Marinella; della Villa d’Este e della Villa Adriana a Tivoli; del Museo Archeologico di Vulci a Canino; del Palazzo Farnese di
Caprarola; del Museo Archeologico dell’Agro Falisco e Forte Sangallo
a Civita Castellana; del Museo Archeologico Nazionale e della necropoli di Tarquinia; del Museo Archeologico Nazionale di Tuscania; della
Villa Lante della Rovere di Bagnaia e del Museo Nazionale Etrusco di
Rocca Albornoz a Viterbo.
Luoghi evocativi e di grande importanza culturale frequentati, nel loro
complesso, da oltre 8.500.000 visitatori ai quali si affiancherebbero,
su indicazione dei rispettivi responsabili, alcune biblioteche, come la
Casanatense e la Biblioteca di Storia Moderna, il Museo dell’ICPAL,
quello dell’Alto Medioevo, il Palazzo Barberini, la Galleria Corsini, la
Galleria Spada, il Vittoriano per un totale di circa 50 luoghi della cultura
che si affiancheranno ai circa 70 luoghi regionali, comunali, privati o
del Ministero dell’Interno già certificati nel Lazio.
Una occasione unica per mettere a confronto realtà diverse per periodo storico, argomento, tipologia, proprietà, mediante il medesimo sistema, utilizzato in Italia come all’estero, per fare sempre più
‘squadra’, come ha recentemente dichiarato il direttore per la Valorizzazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali Mario Resca,
anche con i privati.
L’utilizzo di team di valutazione internazionali, quello di un sistema di
trasmissione wireless dei dati sul campo da essi raccolti che si giova
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di penne ottiche e carta elettronica, l’uso di uffici mobili che trasformano veicoli del mercato commerciale in strumenti di lavoro e promozione dell’attività sul campo, sono i principali argomenti che
permetteranno, entro 12 mesi dall’avvio, di ottenere ulteriori risultati
che permettano una sempre migliore taratura degli investimenti, un
miglioramento della diffusione delle buone prassi già adottate dai responsabili, il riconoscimento, al di fuori del circuito degli addetti ai lavori, delle molte professionalità presenti presso il Ministero, non di
rado dotate, oltre che di elevate capacità tecniche, di grande disponibilità umana.
Un fattore, come la partecipazione del pubblico, che diventa discriminante per il successo o meno della conduzione di un bene culturale:
ancora una volta, la risorsa umana è insostituibile; ma le tecnologie
possono renderne più efficace lo sforzo.
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DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE
DEL PATRIMONIO CULTURALE
ILLUSIONETWORK
Il progetto Voyager e il viaggio nel tempo
Fabrizio Terranova
ILLUSIONETWORK è una società di progettazione che opera nel settore delle Tecnologie per la realtà virtuale, i videogiochi e la Computer
Grafica 2D/3D. ILLUSIONETWORK è stata fondata nel 2005 da esperti
di settore provenienti dai segmenti dell’intrattenimento digitale, della
progettazione Architettonica e di eventi e dello sviluppo di applicazioni
interattive lato client.
Direzione Generale per la
Valorizzazione del patrimonio
culturale
Direttore Generale: Mario Resca
Responsabile nuove tecnologie:
Christian Ghiron
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
Tel. 06 67232925
Fax 06 67232154
www.valorizzazione.beniculturali.it
[email protected]
Il Core Business di ILLUSIONETWORK è rappresentato dallo sviluppo
di videogiochi AAA di terza generazione per PC e Console, progettazione e sviluppo di tecnologie ed applicazioni per il 3D in tempo reale
per terminali mobili orientate alla Virtual/Augmented Reality, Web Engineering, Progettazione grafica 2D/3D ed Architettura virtuale.
Il progetto Voyager e il viaggio nel tempo
Nell’ottobre del 2009 ILLUSIONETWORK presenta alla fiera SMAU di
Milano il futuro delle guide interattive, Voyager X-Drive. Con questo
prodotto rivoluzionario vince il 1° premio come applicazione più innovativa, Voyager infatti introduce per la prima volta in modo interattivo
e divertente la quarta dimensione, il tempo, all’interno di un’applicazione per terminali mobili, consentendo per la prima volta ad un utente
di fare un viaggio nel passato potendo rivedere in 3D in tempo reale
antiche città nel loro momento di massimo splendore mentre cammina tra le sue rovine.
Questa rivoluzione è resa possibile attraverso l’uso combinato che Voyager fa dei vari apparati presenti sui terminali mobili di nuova generazione quali GPS, bussola elettronica ed accelerometri che
consentono al turista di rivedere, sul display del proprio smartphone,
ricostruzioni 3D foto realistiche con una rispondenza geo-referenziale
1:1. Voyager X-Drive è la prima e l’unica applicazione che trasforma
Illusionetwork s.r.l.
Sede Legale:
Via Antonio Baiamonti,10
00195 Roma
Sede Operativa:
Via Castelfranco Veneto, 111
00191 Roma
Tel. 06 83396127-129/06 3295777
www.illusionetwork.com
[email protected]
Info Prodotto:
i-MiBAC Voyager
voyager.illusionetwork.com
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uno smartphone in un portale temporale sul passato il tutto in tempo
reale. Una delle caratteristiche più importanti che Voyager possiede
consiste nella capacità che l’applicazione ha di riconoscere i monumenti che si trovano intorno all’utente in quel momento attivando
un’audioguida con supporto multilingua che offre le informazioni relative alpunto di interesse che si sta osservando.
Il successo dell’applicazione è sancito non solo dal primo premio vinto,
ma dalle numerose recensioni su prestigiose testate giornalistiche di
settore e non.
Il passato in uno smartphone
90
L’eco della rivoluzione che Voyager X-Drive offre, arriva ad interessare anche il MiBAC che nell’ottobre del 2010 esprime l’intenzione di
implementare il progetto i-MiBAC, il primo nel suo genere a livello internazionale, costituito da una serie di applicazioni per smartphone dedicate ai beni culturali.
A tale scopo viene siglato un’accordo triennale tra ILLUSIONETWORK
ed il MiBAC che prevede la creazione di un prodotto dedicato:
i-MiBAC Voyager, basato sulla più recente versione di Voyager chiamata Atlante. Tale applicazione rappresenta il contenitore che raccoglierà tutte le ricostruzioni dei principali parchi archeologici d’Italia
offrendo così una collana di contenuti unici al mondo realizzati con una
qualità mai vista prima che segna in modo indelebile un nuovo standard per la fruizione dei beni culturali in 3D.
Voyager, acquisendo il suffisso nel nome i-MiBAC, viene così affiancata alle altre Apps del progetto più ampio, ideato e coordinato da Artchivium e promosso dalla Direzione Generale per la Valorizzazione del
patrimonio culturale.
Secondo le previsioni degli esperti del settore, grazie alle rivoluzionarie idee apportate e lo sviluppo delle future versioni, i-MiBAC Voyager e i-MiBAC TOP 40 hanno decretato l’inizio di una nuova era per
la valorizzazione dei beniculturali sulle nuove piattaforme mobile.
Nel dettaglio i-MiBAC Voyager
L’applicazione viene lanciata come gratuita, da prima sui terminali della
famiglia Apple dotati di sistema operativo iOS per poi approdare in un
futuro molto prossimo su tutte le altre piattaforme mobile quali Android, Windows Mobile, Symbian, Palm WebOS e molti altri.
Questa nuova applicazione prevede un restyling sia dei contenuti 3D
che dell’interfaccia, rispetto al predecessore Voyager X-Drive Roman
Forum. La nuova grafica infatti risulta molto più realistica e l’interfaccia utente è stata resa più snella ed intuitiva grazie alla preziosa collaborazione con il CATTID, Centro per le Applicazioni della Televisione
e delle Tecnologie di Istruzione a Distanza, dell’Università La Sapienza
di Roma. Inoltre è stato implementato un primo livello di interazione
con Facebook® che consente ad un utente di pubblicare un messaggio di gradimento sul proprio profilo durante l’utilizzo dell’applicazione.
i-MiBAC Voyager è il primo prodotto di una serie, le prossime versioni vedranno, oltre alla pubblicazione di nuovi parchi archeologici da
visitare, l’implementazioni di sempre nuove funzionalità fra le quali
spiccano gli Avatar personalizzabili, il supporto per il Multiplayer via
rete dati, il Cicerone virtuale e molto altro.
91
DIREZIONE GENERALE PER IL PAESAGGIO, LE BELLE ARTI,
L’ARCHITETTURA E L’ARTE CONTEMPORANEE
INVITALIA - AGENZIA NAZIONALE PER L’ATTRAZIONE DEGLI
INVESTIMENTI E LO SVILUPPO D’IMPRESA
INVITALIA – Agenzia nazionale per l’attrazione degli
investimenti e lo sviluppo di impresa
Direzione Generale per il
Paesaggio, le Belle Arti,
l’Architettura e l’Arte
contemporanee
Direttore: Antonia Pasqua Recchia
Via di San Michele, 22
00153 Roma
Tel. 06 5843.4401
Fax 06 5843 4404
www.pabaac.beniculturali.it/
[email protected]
Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, agisce su mandato del Governo per accrescere la
competitività del Paese, in particolare del Mezzogiorno, e per sostenere i settori strategici per lo sviluppo. Gli obiettivi prioritari sono:
– favorire l’attrazione di investimenti esteri
– sostenere la crescita del sistema produttivo
– valorizzare le potenzialità dei territori.
Nell’ambito delle attività a sostegno dello sviluppo del territorio, Invitalia opera in stretta collaborazione con le istituzioni nazionali, regionali e locali per accelerare la crescita economica del Paese attraverso
interventi finalizzati a:
– dare impulso all’innovazione tecnologica, sostenendo i distretti hitech e favorendo le sinergie tra il mondo della ricerca e quello delle
imprese
– realizzare progetti per valorizzare il patrimonio culturale e per ampliare l’offerta turistica
– migliorare la qualità degli investimenti pubblici.
Rendering sala espositiva Sede
temporanea Museo Nazionale
d’Abruzzo, L’Aquila
Invitalia - Agenzia nazionale per
l’attrazione degli investimenti e
lo sviluppo d’impresa SpA
Amministratore delegato:
Domenico Arcuri
Responsabile del Progetto:
Paolo Di Nola
Via Calabria, 46
00187 Roma
Tel. 06 421601
Fax 06 42160729
[email protected]
www.invitalia.it
92
In particolare, Invitalia supporta le Amministrazioni nel definire e gestire le politiche di valorizzazione del turismo e dei beni culturali per incrementare i livelli di domanda e gli standard di servizio. Questo, ad
esempio, è l’obiettivo del “Progetto pilota Poli museali di eccellenza
nel Mezzogiorno”.
Il Progetto pilota “Poli Museali di Eccellenza nel Mezzogiorno”
Gli obiettivi e gli interventi previsti
Il “Progetto pilota Poli museali di eccellenza nel Mezzogiorno”, è promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC) e dal Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica (DPS) del
Ministero dello Sviluppo Economico e si basa sul riconoscimento del
ruolo primario che una parte del patrimonio culturale e museale del
Mezzogiorno può svolgere per la crescita economica del territorio.
Attuato da Invitalia, il Progetto ha lo scopo di promuovere quindi la
competitività territoriale attraverso le eccellenze museali nel Mezzogiorno, partendo da quei musei e quelle aree archeologiche, che per
valore intrinseco, notorietà ed unicità del patrimonio, possono candidarsi a svolgere concretamente un ruolo di attrattori turistico-culturali.
Il Progetto interessa i territori delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria,
Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. In ciascuna di esse le Direzioni Regionali del MiBAC hanno selezionato i musei e le aree archeologiche candidate a diventare “Poli Museali di Eccellenza”.
Il Progetto punta a rafforzare la competitività delle aree coinvolte e a
migliorare la capacità di offerta dei musei e dei siti archeologici locali,
nonché i servizi e le attività, anche imprenditoriali, connesse alla loro
fruizione.
Le attività prevedono tre fasi: la selezione delle candidature a Polo museale di eccellenza, la realizzazione di analisi di prefattibilità sui Poli selezionati e la progettazione preliminare degli interventi previsti dai Piani
di sviluppo elaborati nel corso degli approfondimenti successivi alle
analisi di prefattibilità.
I risultati raggiunti: dalle candidature alla progettazione delle opere
Le attività del Progetto pilota sono state avviate operativamente nel
2008.
Il Comitato Scientifico di Indirizzo che supervisiona il Progetto ha selezionato 21 candidature a Polo museale di eccellenza: Polo de
L’Aquila; Polo di Melfi-Venosa; Polo di Napoli-MANN; Polo di Palermo;
Polo di Sassari-Porto Torres; Polo di Sepino-Venafro; Polo di Sibari; Polo
di Taranto; Polo di Brindisi; Polo di Castel del Monte; Polo “Cuore di
Napoli”; Polo di Napoli “Palazzo Reale”; Polo di Locri; Polo di Metaponto; Polo di Olbia; Polo di Otranto; Polo di Ragusa/Siracusa; Polo di
Trapani; Polo di Cagliari, Polo di Napoli-Capodimonte; Polo di Bari.
Si tratta di proposte molto differenti tra di loro per consistenza e notorietà del patrimonio. Dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli
(MANN) - uno dei principali musei archeologici del mondo - al piccolo
ma importante Museo archeologico nazionale della Locride, passando
per l’antica città romana di Altilia-Sepinum, le candidature disegnano
una delle possibili mappe del patrimonio museale e archeologico di
eccellenza nel Mezzogiorno.
Per alcune candidature, le attività hanno portato alla conclusione della progettazione preliminare delle opere, in altri casi è tuttora in corso la valutazione di fattibilità; per altre candidature, si è giunti alla fase della
progettazione definitiva. Infine, per una parte delle candidature, è stata rilevata la non sussistenza delle condizioni necessarie alla fattibilità del Polo.
Nel caso specifico dell’Aquila è stato predisposto il progetto definitivo di
ristrutturazione, consolidamento e allestimento museografico dell’ex
93
Rendering sala mostre temporanee
MARTA, Museo Nazionale
Archeologico di Taranto
mattatoio di Borgo Rivera, destinato ad ospitare la sede temporanea del
Museo Nazionale d’Abruzzo, reso inagibile dal Terremoto del 2009. Sono
in fase conclusiva le procedure per l’affidamento dei lavori.
Invitalia e il DPS, di concerto con il MiBAC, hanno presentato secondo
le procedure e i format richiesti, gli interventi proposti dal Progetto Poli
museali di eccellenza nel Mezzogiorno presso le Amministrazioni Centrali impegnate nella pianificazione e gestione delle risorse finanziare
destinate alla realizzazione dei programmi di sviluppo territoriale cofinanziati dalle risorse comunitarie.
Il sistema di progetti, preliminari e
definitivi, prodotto esprime, mediante le forme dei comuni modelli
progettuali indicati dalla normativa in
materia, la “domanda” di interventi
necessari a preservare, a valorizzare
e ad arricchire la naturale e spontanea attrattività degli istituti museali
coinvolti. L’esperienza maturata dal
Progetto pilota ha dimostrato che
tale fabbisogno è evidente anche e
soprattutto per i patrimoni di eccellenza, straordinariamente unici,
come quelli dei Poli museali selezionati.
Nell’ambito del Progetto, sono state inoltre realizzate specifiche attività volte alla comprensione dello stato dell’offerta culturale del Mezzogiorno e alla ricerca di soluzioni possibili per superare i gap funzionali,
rilevati rispetto agli standard più comuni. Tra esse, le principali attività
hanno riguardato:
- un’analisi di benchmark e del sistema di offerta del Mezzogiorno –
che ha attivamente coinvolto 12 strutture museali italiane ed europee, individuate come casi di successo per specifiche funzioni museali – finalizzata a comprendere le differenze tra il livello dell’offerta
di alcuni casi emblematici e quella di corrispondenti casi di eccellenza, anche esteri;
- un’analisi delle funzioni di comunicazione dei Musei dei Poli (condotta anche con la collaborazione diretta di funzionari e personale
interno del MiBAC) e la definizione di corrispondenti azioni integrative (tuttora in corso);
- la definizione di possibili soluzioni innovative circa gli aspetti gestionali, caratterizzate da concreta implementabilità.
Programma per l’efficientamento e il risparmio energetico
Gli obiettivi previsti
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Invitalia collabora nell’attuazione dell’Accordo di Programma che il
MiBAC ha sottoscritto nel maggio del 2010 con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare con l’obiettivo di selezionare e realizzare almeno 6 interventi di efficientamento e
risparmio energetico per i musei, siti archeologici ed edifici a carattere monumentale e storico di particolare rilevanza, di proprietà e/o
competenza del MiBAC, localizzati nelle regioni dell’Obiettivo Convergenza (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia), a valere sulle Linee di
attività 2.2 e 2.5 del Programma Operativo Interregionale “Energie rinnovabili e risparmio energetico 2007 – 2013”.
In particolare il programma prevede l’esecuzione della diagnosi energetica di almeno sedici strutture e la redazione dei progetti preliminari
e definitivi degli interventi di efficientamento energetico relativi per almeno sei di tali strutture.
Rendering punto di accoglienza
Parco del Cavallo, Sibari
Le attività realizzate
Invitalia ha avviato operativamente le attività relative alle diagnosi energetiche a febbraio del 2011 sulle seguenti 20 strutture indicate dal
MiBAC: Archivio di Stato di Palermo, Cittadella della Cultura di Bari (AS
di Bari - Biblioteca Nazionale di Bari), Museo Archeologico Nazionale di
Napoli, Polo di Sibari: Parco Archeologico e Museo Nazionale, Archivio di
Stato di Catania, Polo di Taranto: Museo Archeologico Nazionale, Biblioteca Nazionale presso Palazzo Reale, Reggia di Capodimonte, Biblioteca
Nazionale di Cosenza, Archivio di Stato di Napoli, Castello Capuano,
Museo Archeologico Regionale Antonio Salinas di Palermo, Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis di Palermo, Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia RISO – Palermo, Polo di Castel del Monte:
Fortezza Federiciana, Parco Archeologico di Capo Colonna, Castello di
Trani, Castello Svevo di Bari, Soprintendenza BASAE di Cosenza - Palazzo Arnone e Parco Scolacium, Roccelletta di Borgia (CZ).
A tutt’oggi sono state realizzate 16 Relazioni di Diagnosi Energetica. Le
restanti 4 verranno consegnate entro la fine del mese di ottobre 2011.
Nel mese di maggio 2011 sono state avviate le attività di progettazione e, in particolare, sono stati predisposti i progetti preliminari e definitivi per appalto integrato relativi agli interventi di efficientamento
energetico previsti per il Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide
e per il Museo Archeologico Nazionale di Taranto.
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DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI
DELLA TOSCANA
Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed
Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze
Galleria degli Uffizi
PARALLELO
“Uffizi” di Art First Guide®. “Uffizi” L’arte della
Galleria degli Uffizi a portata di mano
App su iphone/ipad sviluppate in collaborazione con il MiBAC
Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici della
Toscana
Direttore Regionale:
Maddalena Ragni
Coordinatore per la Comunicazione:
Rosalba Tucci
Lungarno A. M. Luisa de’ Medici, 4
50122 Firenze
Tel. 055 27189750
Fax 055 27189700
[email protected]
Soprintendenza Speciale per il
Patrimonio Storico, Artistico ed
Etnoantropologico e per il Polo
Museale della Città di Firenze
Soprintendente: Cristina Acidini
Referente per la comunicazione:
Marco Fossi
Via della Ninna, 5
50122 Firenze
Tel. 055 238885
Fax 055 2388699
[email protected]
[email protected]
www.polomuseale.firenze.it
Galleria degli Uffizi
Direttore: Antonio Natali
Via della Ninna, 5
50122 Firenze
Tel. 055 2388651/652 – 294883
Fax 055 2388694
[email protected]
www.polomuseale.firenze.it
Parallelo s.a.s.
Sede legale:
Via Pisana, 23
50143 Firenze
P.I. 04861470484
Sede operativa:
Via de’ Rondinelli, 1
50123 Firenze
Tel. 055 218301
Fax 055 216928
[email protected]
www.parallelo.it
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“Uffizi ” è la prima applicazione di un museo italiano per i Phone, i Pad
e i Pod Touch, l’unica autorizzata dalla Soprintendenza per il Polo Museale Fiorentino e dalla Galleria degli Uffizi. Permette di scoprire i massimi capolavori dell’arte italiana ed europea degli Uffizi, di orientarsi tra le
sale della Galleria, di preparare il viaggio a Firenze, avendo continuamente
a disposizione tutte le informazioni pratiche sul museo: è guida e microantologia da usare durante la visita, bussola per orientarsi nel museo,
galleria digitale di immagini da scorrere e ingrandire, selezione di video,
“cartolina” da godere ovunque e in qualsiasi momento.
L’applicazione, sviluppata da Parallelo con la Galleria degli Uffizi e la Soprintendenza per il Polo Museale Fiorentino, rende l’arte e la bellezza
“a portata di mano”: con un semplice tocco è possibile scegliere il
proprio percorso nel museo, esplorare l’opera, interagire con l’immagine e scoprirne i dettagli più nascosti.
L’applicazione presenta le informazioni in modo diretto e immediatamente comprensibile attraverso diverse modalità di “visita”:
mappa
descrive le sale più rappresentative, elenca tutte le opere ed evidenzia quelle “da non perdere”;
opere
illustra i maggiori capolavori con una descrizione ufficiale redatta dalla
direzione della Galleria degli Uffizi, corredata di immagini ufficiali e di
video, curando sempre l’esattezza dell’informazione storica ed artistica
e la collocazione nella Galleria;
museo
dà le notizie essenziali per la visita: orari di apertura, costo dei biglietti,
prenotazioni, informazioni pratiche; inoltre un video realizzato per l’occasione presenta la Galleria degli Uffizi;
news
informa in tempo reale sulle novità che
riguardano la Galleria: mostre in corso e
in programma, avvisi, eventi, opere momentaneamente non visibili, novità sul
progetto espositivo “La Città degli Uffizi” ideato e voluto da Antonio Natali, direttore della Galleria.
“Uffizi” utilizza Art First Guide®, la
prima piattaforma digitale in Italia dedicata al mondo dell’Arte per iPhone, iPod
Touch e iPad, studiata da Parallelo per
viaggiatori d’arte: uno strumento per
orientarsi e visitare città e territori ricchi
di patrimonio artistico, per aggiungere
una nota particolare alla visita di musei e mostre d’arte, per avere informazioni aggiornate sugli eventi culturali.
L’arte nel palmo di una mano: Art First Guide® è la prima applicazione in Italia che unisce la tecnologia all’arte, dentro e fuori il museo.
Guida e microantologia per chi visita una mostra o anticipazione per chi ancora non c’è stato, bussola per chi vuole
seguire itinerari artistici all’aperto e orientarsi in città, galleria digitale di immagini di opere da scorrere e ingrandire per
chi desidera approfondirne i dettagli, ma anche “cartolina”
da godersi ovunque e in qualsiasi momento, e strumento
didattico che si avvale di una tecnologia amata dai più giovani, di mobilità massima, grafica divertente ed estrema
agilità d’uso.
Gli itinerari artistici interattivi fanno di Art First Guide® uno
strumento versatile, prezioso ed inedito per chiunque voglia inserire una nota di futuro al più tradizionale viaggio
d’arte. Una volta in viaggio, camminando per le vie cittadine
o visitando una mostra, permette di conoscere qualcosa in
più, di scoprire un luogo meno noto, di trovare una informazione necessaria: è allo stesso tempo una guida attiva,
una bussola, un sito web tascabile.
La piattaforma tecnologica Art First Guide® dispone di vari moduli
predefiniti che possono essere assemblati secondo le specifiche esigenze, ma consente anche una forte personalizzazione della applicazione per le più diverse situazioni: è possibile ad esempio aggiungere
anche sezioni audio e video.
Novità
È adesso in preparazione la versione 2.0 di Art First
Guide® con una interazione ancora più elevata, una
grafica più facile ed intuitiva, nuovi moduli da aggiungere per sviluppare l’applicazione.
Art First Guide® è un marchio registrato da “Parallelo s.a.s” che ne detiene tutti i diritti.
www.ArtFirstGuide.com
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DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE
DEL PATRIMONIO CULTURALE
PROMO PA FONDAZIONE - Lu.Be.C.
Promo PA Fondazione
Dipartimento Beni culturali - tecnologie - turismo
Direzione Generale per la
Valorizzazione del patrimonio
culturale
Direttore Generale: Mario Resca
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
Tel. 06 67232925
Fax 06 67232154
www.valorizzazione.beniculturali.it
[email protected]
PROMO P.A. è una Fondazione di ricerca, che sostiene il processo
di modernizzazione della Pubblica Amministrazione, elaborando e
diffondendo buone pratiche di amministrazione ed idonei percorsi
formativi.
L’art. 2 dello Statuto di Promo P.A. esplicita la missione della Fondazione nella “valorizzazione dei beni culturali paesaggistici e museali
attraverso ricerche, formazione e attività di sostegno all’azione degli
operatori pubblici e privati” e altresì “diffondere la
cultura tecnico – scientifica, perseguendo la tutela e valorizzazione del patrimonio naturalistico,
storico scientifico, tecnologico e industriale del
paese, rispetto ai cittadini con particolare riguardo
ai giovani”.
Promo P.A. Fondazione, in linea con quanto sopra
delineato, ha creato un’iniziativa annuale: LuBeC
– Lucca Beni Culturali (www.lubec.it), che si
svolge sotto l’alto Patronato del Presidente della
Repubblica, con il patrocinio di tutti i Ministeri
coinvolti per competenze nella filiera beni culturali – turismo – tecnologia e giunto nel 2011 alla
settima edizione.
L’iniziativa si colloca nel panorama internazionale
come momento di incontro e riferimento annuale
per la P.A. centrale e locale e per le imprese: dallo
scambio continuo e dall’accumulazione culturale
e di competenze che ne derivano Promo P.A. Fondazione ha lanciato progetti e ricerche cui la comunità di LuBeC partecipa attivamente e che
sono dettagliati sul sito www.promopa.it.
Promo PA a LuBeC 2011, presenterà:
Promo P.A. Fondazione
Presidente: Gaetano Scognamiglio
Vicepresidente: Francesca Velani
(Direttore Lu.Be.C)
Viale Luporini, 37/57
55100 Lucca
Tel. 0583 582783
Fax 0583 317352
[email protected]
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La Magna Charta del volontariato per i beni culturali – work in
progress
Il CESVOT con la collaborazione della Regione Toscana e della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana MIBAC, ha lanciato insieme a Promo PA Fondazione il progetto di realizzazione della “Magna Charta del volontariato per i beni culturali”, un
documento di principi che definisca ruoli, diritti e compiti dei volontari
operanti nel settore culturale.
A Lu.Be.C. sarà presentata la fase di sperimentazione delle convenzioni che sarà attivata da: Museo Archeologico di Arezzo, GAMC Viareggio, Museo Civico di Fucecchio, Fondazione Museo Senesi –
Museo Archeologico di Chianciano Terme, Musei Civici di Firenze,
Museo del tessuto di Prato, Musei Nazionali di Lucca.
ABC – ACCESSIBILITA’ AI BENI CULTURALI. Per una mappatura
del patrimonio accessibile
Sarà lanciata a LuBeC 2011 la costruzione di una road map sui luoghi
della cultura accessibili, una vera e propria tavola con l’ABC dei progetti
realizzati o in corso di realizzazione, che hanno obiettivo di massimizzare l’accessibilità ai luoghi della cultura sia dal punto di vista fisico,
sia contenutistico.
LUCCA LAND CARD: la nuova card per il turista contemporaneo
La Camera di Commercio di Lucca in accordo con gli enti locali e gli
operatori turistici del territorio sta portando avanti il percorso di creazione di un sistema integrato di offerta turistico-culturale sul territorio provinciale lucchese con l’obiettivo di migliorare la qualità, la
quantità e la fruizione dei servizi offerti al pubblico e favorendo la redistribuzione dei flussi dagli attrattori principali verso i luoghi meno frequentati.
Il dispositivo, fornirà, a fronte di un esborso economico da parte dell’utente, una serie di servizi a pacchetto comprendenti l’accesso a
siti turistico – culturali (anche ecclesiastici) e paesaggistico– naturalistici, ai trasporti e ai parcheggi su itinerari identificati.
Città d’arte: azioni e modelli di sviluppo nel XXI secolo
Elaborare modelli di sviluppo per preservare le caratteristiche tangibili
delle Città d’Arte e stimolare l’attivazione di azioni per una nuova vivacità economica, anche attraverso l’uso di nuove tecnologie. Questi,
in sintesi, i temi del Rapporto intorno ai quali ruoterà il dibattito, e gli
obiettivi principali del “Primo Rapporto Nazionale sui Modelli di Sviluppo delle Città d’Arte Italiane”, realizzato da PROMO P.A. Fondazione e sostenuto dal Ministero per i beni e le attività culturali e dal
Comune di Lucca.
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DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE
DEL PATRIMONIO CULTURALE
SARTECH – SARCH TECHNOLOGY
Salvaguardie per la valorizzazione sostenibile dei beni
culturali. Il Progetto SARCH
Direzione Generale per la
Valorizzazione del patrimonio
culturale
Direttore Generale: Mario Resca
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
Tel. 06 67232925
Fax 06 67232154
www.valorizzazione.beniculturali.it
[email protected]
SARTECH - SARCH
TECHNOLOGY SRL
Capo Progetto: Valerio Lombardi
Via Umberto Biancamano, 25
00187 Roma
Tel. 06 70476447
Fax 06 70031852
[email protected]
100
Secondo recenti studi, il turismo culturale produce per l’Italia un fatturato annuo che supera i 20 miliardi di euro, mentre in Europa il valore supera i 650 miliardi di euro.
Tali valori sono in crescita, con l’incremento di nuovi turisti provenienti
dall’Est Europa o dalle nuove potenze economiche asiatiche.
Il progetto SARCH – SALVAGUARDIE ARCHEOLOGICHE ARCHITETTONICHE ARTISTICHE nasce per costituire uno strumento scientifico
in grado di aiutare le autorità e gli operatori a realizzare un migliore utilizzo sostenibile dei Beni Culturali, per valorizzarne il contributo economico e contemporaneamente assicurarne la salvaguardia.
Nella visione che si va consolidando, una via corretta alla valorizzazione
turistica di siti culturali è rappresentata dall’organizzazione, nel loro ambito, di eventi “innovativi”, quali visite “aumentate” tramite adozione
di tecnologie multimediali ed effetti speciali.
Tali eventi possono prevedere sia frequentazioni intense, sia un utilizzo più contenuto, riservato a segmenti economicamente elevati di
utenti che intendano goderne in forma privata, disposti a pagare molto
tale privilegio.
Ne deriva, però, la necessità di garantire l’assoluta salvaguardia dell’integrità dei siti, ancora più imprescindibile che nella usuale gestione
dei Beni Culturali; ciò può essere ottenuto applicando una procedura
rigorosa e oggettiva, non affetta cioè da arbitrii di alcun genere, derivata dalla cultura di gestione del rischio tipica di settori industriali avanzati, nei quali la gestione dei pericoli è integrata nelle procedure di
lavoro e consente di operare quotidianamente, contenendo i danni al
minimo, possibilmente a zero.
Per “Salvaguardie”, nei contesti evocati, si intendono procedure, infrastrutture, persone e apparati atti a impedire che nel corso dell’evento si
verifichi un danneggiamento al sito e/o ai beni mobili ivi presenti ma
anche atte a prevenire pericoli per i visitatori e gli operatori.
Risk Management
Costruito sul know how della salvaguardia ambientale, ispirato al Risk Management della Protezione
Civile, SARCH introduce nella gestione dei Beni
Culturali un nuovo metodo per la garanzia di sostenibilità nel loro utilizzo.
Interpretando queste culture e le loro applicazioni
più avanzate, in collaborazione con docenti della Sapienza – Università di Roma, SarTech ha elaborato
il modello di seguito descritto e denominato MATRICE DI SARCH, che consente la configurazione
automatica del set di salvaguardie atte a proteggere
un determinato sito archeologico-culturale da una specificata tipologia
di evento.
Indice di Fragilità – Livello di Impatto - Matrice di SARCH
Il metodo SARCH si basa sulla determinazione dell’Indice di Fragilità
dei siti, a seguito di raccolta di dati storici e campagne di monitoraggio, e sulla assegnazione del Livello di Impatto associato a ogni particolare evento. Questi Indici vengono ordinati in due vettori a 10
valori, compresi tra 0 e 9.
La composizione dei due vettori genera la Matrice di SARCH, composta di 100 valori compresi tra X0,0 e X9,9, a ciascuno dei quali corrisponde un protocollo standard di Risk Management.
Il risultato dell’applicazione della MATRICE DI SARCH è un Indice
Complesso di Rischio, che deve essere sviluppato per ottenere soluzioni di salvaguardia ma che, da solo, già definisce la classe di pericolosità dell’evento da programmare in un sito caratterizzato dalle fragilità
evidenziate.
Questa applicazione matriciale va implementata per ogni sorgente di
fragilità, dando luogo a un procedimento a più dimensioni, che parte da
una raffigurazione in forma di CUBO, in rappresentazione delle tre dimensioni sottese dalle relazioni Fragilità-Impatto per ogni tipologia di
Fragilità.
Inoltre, è necessario applicare questo modello per ogni fase dell’evento, per ogni area omogenea, per ogni classe di esigenza (Sito,
Beni Mobili, Operatori, Pubblico), arrivando a effettuare fino a 24 analisi di correlazione Fragilità-Impatto.
Dal punto di vista del modello matematico, ciò significa aumentare le
dimensioni del CUBO, che diviene un Hyper Cube, al cui interno convivono tutte le possibili soluzioni che un apposito Automa dovrà identificare e applicare.
Il modello può essere raffigurato come un cubo diviso
in voxel elementari, all’interno di ognuno dei quali è inserita una possibile soluzione di salvaguardia.
È il CUBO DI SARCH, di cui si deve immaginare l’applicazione ripetuta nel tempo e nello spazio, con iterazioni successive finalizzate al contenimento
dell’indice di rischio in un intervallo accettabile.
Tale applicazione viene eseguita da una procedura automatica, cioè da un Automa il cui compito finale è disegnare il Set di Salvaguardie atto a proteggere il sito e i
suoi frequentatori da qualsivoglia danneggiamento.
Il piano dei rischi
Per realizzare la fase di gestione del rischio e verificare l’applicazione
delle corrette salvaguardie al fine di ottenere un rischio residuo accettabile, il cui livello può essere definito in fase di progetto dell’evento
per il particolare insediamento culturale che lo ospita, è necessario definire una relazione che leghi fragilità/salvaguardia/impatto e una procedura operativa semiautomatica che consenta la sua gestione in un
piano dei rischi.
101
Possiamo definire:
indice di rischio (ir) = indice di fragilità (if)* indice d’impatto (ii)
In questo modo è possibile generare una scala di variabilità dell’indice
di rischio compresa tra (0-10) e riportata in figura, dove vengono poste
in evidenza delle zone di uguale rischio (REGIONI DI ISORISCHIO).
Tale procedura è sintetizzata in un sistema, detto Automa di SARCH,
che usa diffusamente i metodi di indicizzazione per fornire risultati
sempre migliori, progredendo in efficacia ed efficienza con l’esperienza.
Il metodo consiste nel valutare le salvaguardie che, una volta applicate, riducano l’Indice di Rischio (IR), quindi lo traslino, nella matrice in
figura, dalle zone “calde” a quelle più “fredde”, fino a fargli conseguire il valore desiderato, per mezzo di iterazioni successive dell’applicazione del modello Fragilità-Impatto-Salvaguardia.
Rappresentazione formale dell’Automa
SARCH può essere rappresentato come un sistema complesso formato da:
1. un Web Server;
2. un Data Base;
3. figure operative, ciascuna con specifiche funzionalità;
4. strumenti (tools) che ne definiscono e ne permettono l’operatività.
Come sintetizzato in figura, il funzionamento del Sistema è assicurato
da Operatori forniti di strumenti in grado di descrivere il sito e le sue
fragilità, così come l’evento e i suoi possibili impatti.
102
Le Salvaguardie risultanti sono pubblicate, dopo autorizzazione del Coordinatore, per mezzo della Redazione, che provvede anche ad ag-
giornare i contenuti informativi di settore, da erogare tramite il web
server a un pubblico più vasto.
I risultati forniti dalle procedure automatiche, considerate strumenti al
servizio delle varie figure operative, vengono sottoposti ad analisi critica e migliorati con modalità che consentono al sistema di essere
sempre più efficace e “apprendere” dai propri errori, fornendo dapprima risultati elementari ma elaborandone infine di paragonabili a
quelli di un’equipe di esperti, senza doverne sopportare i costi.
Il Progetto SARCH è in fase avanzata di sviluppo anche grazie a un finanziamento POR – Regione Lazio – Frontiere Tecnologiche, gestito
dalla FILAS (Finanziaria Laziale di Sviluppo), al cui bando 2009 si è classificato in prima posizione nella graduatoria di attribuzione.
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DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE
DEL PATRIMONIO CULTURALE
SARTECH – SARCH TECHNOLOGY
Il laboratorio mobile
Direzione Generale per la
Valorizzazione del patrimonio
culturale
Direttore Generale: Mario Resca
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
Tel. 06 67232925
Fax 06 67232154
www.valorizzazione.beniculturali.it
[email protected]
Si chiama Archimede il laboratorio mobile tutto italiano per la salvaguardia e la valorizzazione dei Beni Culturali.
Come il suo storico predecessore, Archimede è un laboratorio di idee
ingegnose e dal grande rigore scientifico, che include un’accurata selezione della più avanzata strumentazione di analisi diagnostica dello
stato di conservazione dei Beni Culturali.
SarTech utilizza Archimede, insieme a diversi Dipartimenti dell’Università Sapienza di Roma e in collaborazione con StudioSMA
e ARS MENSURAE, nei numerosi progetti di valorizzazione e salvaguardia di Beni Culturali. Tra questi, la valorizzazione della Villa e della
Grotta di Tiberio a Sperlonga (LT), del Tempio di Giove Anxur a
Terracina (LT) e le applicazioni nel più vasto progetto HERITAGE, che
vede una compagine di Aziende hi-tech e organismi di ricerca che collaborano in un grande lavoro dedicato allo sviluppo di un nuovo modello di valorizzazione sostenibile di Beni Culturali.
È lo strumento ideale per consentire l’applicazione sul campo delle procedure in via di
sviluppo per la valorizzazione e la salvaguardia dei Beni Culturali, che prevedono anche
la ricerca di tecniche innovative di misura e
di nuovi sensori.
Il laboratorio è in grado di effettuare le necessarie misure analitiche e archeometriche di
fragilità e il monitoraggio dei parametri critici
prima, durante e dopo gli eventi. Si tratta di
analisi effettuate esclusivamente con tecniche diagnostiche non distruttive, sempre aggiornate tramite la ricerca scientifica applicata.
Archimede può funzionare anche come mezzo di regia durante lo svolgimento degli eventi.
Consente di effettuare analisi specifiche in situ, indoor e outdoor, di
tipo chimico, fisico e microclimatico, utilizzando le seguenti tecniche:
SARTECH - SARCH
TECHNOLOGY SRL
Capo Progetto: Valerio Lombardi
Via Umberto Biancamano, 25
00187 Roma
Tel. 06 70476447
Fax 06 70031852
[email protected]
104
Fluorescenza X (EDXRF)
Spettroscopia Raman
Radiografia X digitale
Riflettografia Infrarossa (IRR)
Colorimetria
Termovisione
Fluorescenza UV
Analisi del Microclima
Conducibilità di Correnti Indotte (IACS)
SOPRINTENDENZA ALLA GALLERIA NAZIONALE DI ARTE MODERNA
E CONTEMPORANEA
Museo Hendrik Christian Andersen
SPAZIO VISIVO - Immagine in Comunicazione
Olivia ed Hendrik. Due anime una passione
Il progetto multimediale “Hendrik e Olivia. Due vite, una passione” presentato visivamente come un libro parlante, costituito da un software e
da una strumentazione touch-screen, ha una finalità educativa rivolta, in
primo luogo, alla fruizione del percorso da parte di non udenti e non vedenti e intende mettere in evidenza attraverso la lettura dei Diari l’interessante ed emozionante rapporto tra la donna Olivia e la famiglia
Andersen sullo sfondo di un’epoca sconvolta da grandi cambiamenti.
Nella lettura animata soprattutto del Diario di Olivia, in un confronto più
volte a due, si colgono tutte le sfumature e risvolti più intimi della vita di
stretta relazione e coabitazione tra Olivia e suo cognato, l’artista Hendrik,
le scelte di vita, le remore morali, le consonanze culturali, le amicizie, i dissidi familiari. La rappresentazione della condizione femminile in cerca di
una autonomia pienamente riconosciuta nel primo quarto del Novecento,
una vita piena e contrastata tra conformismi ed emancipazione, realizzata attraverso un continuo spostamento, un viaggio romantico tra Europa e America, nella contradditoria antitesi tra vecchio e nuovo, dove
giocano ancora ruoli ambivalenti il vecchio e il nuovo continente.
La storia di Hendrik Andersen viene ripercorsa in una serie di capitoli
che corrispondono alle fasi più importanti della vita dei protagonisti:
Olivia Cushing, le sue origini
Il primo capitolo si apre sfogliando le pagine del diario di Olivia. Una
voce fuori campo ne rievoca la vita, illustrata con uno slides-show di
fotografie d’epoca, mentre alcune parole del suo testo vengono rese
attive, cliccandoci sopra.
L’Album di famiglia
In questo capitolo si racconta l’incontro di Olivia con Andreas, fratello
di Hendrik e le relazioni con i componenti della famiglia Andersen.
Il viaggio in Europa: da Parigi a Roma
Questa pagina riporta una cartina europea d’epoca, le cui tracce svelano i percorsi dei viaggi realizzati. Al semplice tocco, per bocca dei
Soprintendenza alla
Galleria Nazionale di
Arte Moderna e Contemporanea
Soprintendente:
Maria Vittoria Marini Clarelli
Viale delle Belle Arti
00196 Roma
Tel. 06 322981
Fax 06 3221579
www.gnam.beniculturali.it
[email protected]
Museo Hendrik Christian
Andersen
Direttore: Matilde Amaturo
Via Pasquale Stanislao Mancini, 20
00196 Roma
Tel. 06 32 19 089
Fax 06 32 19 089
www.museoandersen.beniculturali.it
[email protected]
SPAZIO VISIVO
Immagine in Comunicazione
Sergio Ruschena
Via Enrico Cernuschi, 3
00152 Roma
Tel. 06 5818860 – 5810217
[email protected]
[email protected]
105
nostri personaggi, si raccontano le bellezze dei luoghi, corredate da
immagini d’epoca, e l’intensità delle esperienze vissute.
La vita a Roma
Hendrik sceglie Roma come città per sviluppare la sua opera creativa
e per viverne il fascino della storia. Vengono descritti gli artisti, le amicizie e i rapporti culturali di quel particolare periodo vissuto nella città
eterna.
Hendrik e il progetto del Centro Mondiale di Comunicazione
Un grande disegno con vista a volo d’uccello è la mappa attiva che ci
guida alla scoperta del grande progetto di una città “Mondiale”. Ne
vengono svelate le singole opere, le soluzioni architettoniche ed urbanistiche, le opere d’arte monumentali e i rapporti che Andersen
ebbe con architetti e professionisti, con i quali intrecciò collaborazioni
e scambi di idee.
Paesaggi ed impressioni d’Italia
Attraverso i paesaggi dipinti di Hendrik si racconta la “bella Italia”,
come descritta nei brani del diario di Olivia, con tutte le impressioni e
le forti emozioni vissute nei loro viaggi nella penisola.
Il lascito e la casa - museo
Nell’ultimo capitolo è possibile effettuare una vera e propria visita virtuale
della casa - museo: entrare nelle sale
dell’atelier, studiare le sculture, percorrere le altre stanze dell’edificio, scoprire
tutto il complesso cammino per la progettazione e la costruzione del palazzo.
Il proposito è di valorizzare il patrimonio
esistente nel museo compreso quello
ancora inedito, attraverso la digitalizzazione di una buona selezione di opere
(3.000 circa), dipinti, sculture, disegni,
documenti d’archivio, foto e cartoline
che rendano evidenti i diversificati rapporti con i singoli personaggi della famiglia di Hendrik Andersen, a partire dal
fratello maggiore Andreas, prematuramente scomparso, alla madre Helene,
alla figlia adottiva Lucia, al giovane fratello Arthur.
106
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI
DELLA TOSCANA
Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana
Museo Archeologico Nazionale di Firenze
TECHVISION SISTEMI MULTIMEDIALI
Museo Archeologico Nazionale di Firenze
Le guide multimediali
La tecnologia rende la visita al Museo Archeologico Nazionale di Firenze un’esperienza interattiva, grazie al progetto curato da Techvision Sistemi Multimediali Srl. Il percorso del museo si articola sin dal
piano terra con il Salone del Nicchio e altre stanze riservate a esposizioni temporanee e attività culturali, per poi continuare al primo piano
dove si trovano le collezioni etrusche con sculture in pietra e bronzi, al
secondo piano dove sono esposti gli elementi appartenenti alle collezioni Mediceo Gran Ducali attinenti all’Etruria, alla bronzistica romana
e alla Magna Grecia, ed infine alla visita del settore dedicato alle Collezioni Egizie.
L’archeoguida offre per ognuna delle tre sezioni, la mappa suddivisa
per sale, consentendo con il semplice tocco del punto di interesse
sullo schermo, la fruizione del contenuto multimediale che, attraverso
commenti sincronizzati, immagini e musica originale, offre al visitatore
un supporto chiaro e completo alla visita. Inoltre, sono presenti indicazioni grafiche animate che guidano l’attenzione del visitatore verso
dettagli e particolari relativi alle testimonianze esposte che non devono essere trascurati durante il percorso.
Il modernissimo terminale possiede un touch screen di 4.3 pollici che
offre un buon compromesso tra qualità e dimensione a cui si aggiunge
la notevole autonomia energetica e la leggerezza. La piattaforma su
cui è stata sviluppata l’applicazione è Android.
Direzione Regionale per
i Beni Culturali e Paesaggistici
della Toscana
Direttore Regionale:
Maddalena Ragni
Coordinatore per la Comunicazione:
Rosalba Tucci
Lungarno A. M. Luisa de’ Medici, 4
50122 Firenze
Tel. 055 27189750
Fax 055 27189700
[email protected]
Soprintendenza per i Beni
Archeologici della Toscana
Soprintendente:
Mariarosaria Barbera
Via della Pergola, 65
50121 Firenze
Tel. 055 23575
Fax 055 242213
[email protected]
www.archeotoscana.beniculturali.it
Museo Archeologico Nazionale
di Firenze
Direttore:
Giuseppina Carlotta Cianferoni
Piazza Santissima Annunziata, 9b
50121 Firenze
Tel. 055 23575
Fax 055 242213
[email protected]
www.archeotoscana.beniculturali.it
Techvision Sistemi Multimediali
Srl
Via Borgo San Rocco, 9
Frascati (RM) 00044
Tel. 06 88812116
Fax 06 99331405
www.edizionitsm.it
[email protected]
107
Techvision ha anche curato la realizzazione di tre dvd multimediali (in
italiano e in inglese) che consentono una visita virtuale del Museo, con
dettagli e spiegazioni sui reperti più significativi dell’esposizione. Articolati in sezioni, consentono all’utente di scegliere tra un visita completa e un approfondimento specifico sull’allestimento di sale
specifiche o materiali singoli. Le immagini sono sempre accompagnate da un commento vocale che accompagna il visitatore durante
tutto il percorso virtuale.
Le nuove guide multimediali del Museo in 3 dvd disponibili in italiano
e inglese:
Il Museo Archeologico Nazionale di Firenze
Le collezioni Etrusche, Greche e Romane
Le collezioni Egizie
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La Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale svolge funzioni e compiti nei
settori della promozione della conoscenza, della funzione pubblica e della valorizzazione del Patrimonio Culturale. Uno dei compiti istituzionali della Direzione è il coordinamento delle politiche
comunicative che costituisce l’elemento centrale del programma di Comunicazione, ed è svolto
nell’ambito di un sistema integrato, fondato sull’uniformità delle basi informative e dei linguaggi
e su strategie di comunicazione e marketing. Questo sistema di comunicazione opera come
momento di coesione e sviluppo per dar vita ad una strategia unitaria che punti all’efficienza, ai
risultati e ad offrire un servizio di sempre maggiore qualità, utilizzando un progetto organico di
iniziative visibile, trasparente, coordinato ed efficace, rivolto ad un’utenza più ampia.
Direzione Generale per la Valorizzazione
del Patrimonio Culturale
Direttore Generale: Mario Resca
Via del Collegio Romano, 27 - 00186 Roma
Tel. 06 67232925
www.valorizzazione.beniculturali.it
Servizio II – Comunicazione e promozione
del Patrimonio Culturale
Direttore: Mario Andrea Ettorre
Grandi eventi e manifestazioni fieristiche
Coordinatrice: Antonella Mosca
Via dell’Umiltà, 33 – 00187 Roma
Tel. 06 67232851
[email protected]
URP – Ufficio Relazioni con il Pubblico
Tel. 06 67232960 – 2990
Fax 06 6796441
[email protected]
www.beniculturali.it
numero verde 800 99 11 99
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Innovazione e Tecnologia: le nuove frontiere del MiBAC