ORME
Quadrimestrale di Informazione
Comunità Montana Sirentina
NUMERO 2
registrato al Tribunale di Sulmona n° 120/01
del registro giornali del 04/07/2001
DICEMBRE 2001
Edizioni e Stampa
Amaltea S.r.l.
Graphi Type – Raiano
Direttore Responsabile
Mario Sbardella
Redattore Capo
Pasquale D’Alberto
Redazione
Ilio Merolli
Assessore alla Cultura
Pasquale Casale
Gianfranco Calcagni
Paolo Di Giulio
Reperimento
materiale informativo
e archivio
Monica Cercarelli
Progetto grafico e
impaginazione
Tiziana Taucci
Foto
Archivio
Comunità Montana Sirentina
Vittorio Salutari
Antonio Di Zitti
Pasquale Casale
Remo Zavarella
Alessandro Antonucci
Collegamenti e logistica
con i services
Cinzia Bernabei
Duilio Salutari
Hanno collaborato a questo numero:
Celso Cioni
Eugenio Incarnati
Giovanni Pizzocchia
Franca Silveri
Sandro Ciacchi
Comunità Montana Sirentina
Via dell’Aia
67029 Secinaro (Aq)
tel. 0864.79175 – fax 0864.797207
E-mail: [email protected]
Edizioni Amaltea
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Editoriale
Quando abbiamo iniziato la pubblicazione di questo
periodico, esattamente un anno fa, eravamo alla vigilia del nuovo millennio, si stava chiudendo il grande
Giubileo del 2000, le speranze di una nuova era di
pace inondava tutti i cuori.
Era la speranza dei credenti, confortati in questo dalle parole del Papa, ma erano anche le speranze dei
laici, che sentivano che la “ragione” non poteva prevedere un nuovo drammatico scontro che coinvolgesse
una umanità ormai matura ed un mondo senza più blocchi e barriere.
Ed invece, a dodici mesi di distanza, la realtà ha smentito le speranze di tutti.
C’è stato l’attentato dell’11 Settembre, che ha gettato
nella costernazione e nell’angoscia un intero popolo,
quello Americano, ed ha sconcertato il mondo intero.
Si è profilato per mesi il pericolo di uno scontro di
civiltà e di religioni, il più pericoloso, perché fa leva
sugli istinti primordiali e sulle pulsioni più profonde
dell’animo umano.
Poi la guerra, iniziata il 7 Ottobre, anch’essa angosciosa, anche se lontana, perché, come dicono gli strateghi,
sarà lunga, indefinita, nuova, ricca di nuovi pericoli.
Infine l’entrata in guerra dell’Italia, scelta doverosa,
ma anche pericolosa, perché questa nostra nazione
stenta a capire il perché di un coinvolgimento in una
scommessa senza tempi e contorni definiti.
La Zona Sirentina, da sempre terra di emigrazione, si
augura che la guerra finisca presto, con la sconfitta di
ogni forza terroristica, ma anche con il ripristino della
fiducia tra i popoli; di qualsiasi credo religioso essi
siano e di qualsiasi etnia.
I nostri emigranti, come dimostra il recente viaggio in
America della delegazione di sindaci guidata dal Presidente della Comunità Montana, hanno dimostrato
che si può lavorare insieme in qualsiasi angolo del
mondo in nome della prosperità e della integrazione
dei popoli.
Un esempio che ci viene anche dal nostro compianto
conterraneo Natale Bucciarelli, tragicamente scomparso a Detroit il 3 Dicembre scorso.
Siamo una terra di accoglienza anche perché i nostri
emigranti hanno ricevuto accoglienza.
E l’accoglienza del diverso è la premessa indispensabile della pace vera e duratura.
La Redazione
Comunità Montana Sirentina
MAGAZINE
«Molina sotto le stelle»
È di nuovo tornata
nel cartellone estivo,
grazie anche all’impegno finanziario
della Comunità
Montana, la manifestazione «Molina
sotto le Stelle». Si
tratta di una rassegna cinematografica
su schermo gigante, che propone i film di maggior successo della stagione appena conclusa. Anche quest’anno
il pubblico è affluito numeroso, da tutti i paesi del circondario, ma anche da Sulmona e L’Aquila, per trascorrere in
allegria le giornate intorno a Ferragosto.
«A spasso con i briganti»
I prati del Sirente,
domenica 12 Agosto, hanno ospitato
la manifestazione
«A spasso con i Briganti». Una giornata nuova ed originale, volta a ricreare
atmosfere d’epoca e
conoscere i luoghi
che hanno visto le “gesta” dei briganti del Sirente. Particolarmente apprezzata l’esibizione del gruppo «Fermo
Biologico», che ha riproposto canzoni della tradizione.
«San Donato»
Castel di Ieri ha vissuto con devozione
la festa di S. Donato, l’appuntamento
conclusivo dell’estate sirentina.
Fedeli provenienti
da tutto Abruzzo
hanno ripetuto il rito
del “Bacio del Braccio” di S. Donato, che secondo la credenza popolare dovrebbe proteggere dal mal caduco.
Riscoperta dei centri storici
Al centro di molte manifestazioni estive dei paesi della
nostra zona c’è stata la riscoperta e valorizzazione dei
centri storici e degli antichi mestieri che in essi avevano
asilo. Il tutto condito da una analisi delle particolarità della tradizione storica dei vari paesi. Tra le altre, grande successo hanno avuto le manifestazioni di Castelvecchio
Subequo e di Beffi di Acciano.
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Corsa podistica
Circa 100 atleti
podisti, provenienti
da tutto Abruzzo,
hanno preso parte
alla seconda edizione del «Trofeo
Podistico S. Agata»,
svoltosi a Castelvecchio Subequo il
18 Agosto. Hanno
vinto, rispettivamente, Alessandro Barile tra gli uomini ed Assunta Di
Matteo tra le donne. A tutti i partecipanti è stato consegnato il tradizionale pane di S. Agata.
Armonie in Alta quota
Per iniziativa del
Parco Sirente-Velino, la musica è arrivata anche tra le
montagne dell’Altopiano delle Rocche.
Numerosi turisti, ma
anche abitanti dei
paesi vicini, hanno
raggiunto i tre luoghi nei quali si è articolata la manifestazione «Armonie in Alta quota». Una forma originale per
coniugare natura e musica, da sempre binomio inscindibile
nell’ispirazione dei più grandi artisti delle sette note.
1a Fiera del Tartufo d’Abruzzo
Si è svolta a
Succiano di Acciano, nei giorni 27,28
e 29 Luglio, la prima «Fiera del tartufo d’Abruzzo».
Il prezioso tubero,
esposto in tutte le
sue varietà ed i suoi
impieghi culinari, è stato al centro di convegni ed incontri. «Può finalmente diventare – è stato detto – una vera
risorsa del nostro territorio».
Comunità Montana Sirentina
IL PROBLEMA
La sicurezza
nell’area sirentina
I
l problema della sicurezza in una zona come quella
della Comunità Montana Sirentina è stato al centro di
un incontro organizzato dal nostro giornale, che si è
tenuto presso la sede della Comunità.
Sono intervenuti il Capitano della Compagnia dei Carabinieri di Sulmona, il
Maresciallo della Caserma di Secinaro,
i rappresentanti della Polizia Municipale di Secinaro, Gagliano Aterno, Rocca
di Mezzo, Rocca di Cambio. Ha coordinato l’incontro l’assessore della Comunità Montana Ilio Merolli.
I paesi che ricadono nel territorio della
Comunità – è stata la valutazione unanime – vivono, dal punto di vista della
sicurezza, una situazione privilegiata rispetto ad aree urbane vicine (Sulmona,
Avezzano, L’Aquila).
Da queste città, tuttavia, vengono importati modelli di comportamento “metropolitani” che possono influire su realtà piccole come quelle dei paesi montani.
Si tratta in gran parte di mode giovanili, ma che possono condizionare anche gli adulti. Di qui l’esigenza di una attenta vigilanza, per evitare che
questi fenomeni possano diffondersi.
Negli ultimi tempi i fenomeni rilevanti evidenziati sono piccoli furti nelle
abitazioni private (soprattutto in case che restano sfitte per gran parte dell’anno, in quanto di proprietà di cittadini emigrati per ragioni di lavoro). Vi sono
poi furti più propriamente rilevabili come attacchi al patrimonio storico/
archelolgico, di notevole rilevanza sul territorio della Comunità Montana.
Di particolare rilievo, a detta di tutti, i problemi della sicurezza stradale
caratterizzati da eccesso di velocità, da piccoli incidenti causati dalla improvvisa comparsa di cinghiali sulla carreggiata. Ma soprattutto da quello
che sembra rappresentare il problema più urgente, soprattutto nei giorni
festivi: l’eccessiva presenza di motociclisti, che usano le strade del territorio come palestra per le loro evoluzioni.
«Da quando opero nella zona – ha detto il Capitano dei Carabinieri – sono
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IL PROBLEMA
stato investito più volte del problema da parte delle amministrazioni locali.
D’accordo con i sindaci, con i comandi della Polizia Municipale, abbiamo
preso delle misure tese al controllo e alla repressione di eccessi, soprattutto
in prossimità dei centri abitati. Ma abbiamo anche aperto un dialogo proficuo con i gruppi di motociclisti, tesi ad aprire una reale comprensione dei
disagi resi alle popolazioni locali ed una collaborazione. I risultati ottenuti
– ha aggiunto – sono stati notevoli, trasformando così il fenomeno in quello
che realmente deve essere: un canale di presenza turistica di gruppi provenienti dalla costa e non un pericolo pubblico».
Dai rappresentanti della Polizia Municipale, soprattutto quelli della zona
dell’Altopiano, è stato fatto rilevare le difficoltà di far fronte al fenomeno
del notevole aumento della popolazione nei mesi estivi.
«Rocca di Mezzo – hanno detto – passa, ad Agosto, da 1.500 a 20.000
abitanti. Immaginate voi cosa vuol dire far fronte a ciò con le sole nostre
forze! Il fenomeno, inoltre, può creare presenza di persone poco gradite,
introduzione di droghe ed altri pericoli che possono lasciare tracce anche
nei mesi successivi».
La Polizia Municipale, d’accordo con la Comunità Montana e con i Comuni, sta lanciando l’idea di una “associazione”, per far fronte alla particolarità delle esigenze della zona.
«Le forze di cui disponiamo – ha spiegato il Maresciallo Carmine Di
Berardino, che è anche il presidente provinciale dell’Anvu – sono insufficienti e spesso mal utilizzate. Ci sono quattro comuni nei quali il nostro
ufficio è assente: Fontecchio, Fagnano, Castel di Ieri, Gagliano Aterno.
D’altronde i paesi della zona sono piccoli e vicini, quasi quartieri di un
unico centro abitato. Ecco quindi l’esigenza della unione delle forze, per
garantire la sicurezza nel corso di tutto l’anno, ma soprattutto per far fronte
alle esigenze poste dagli eventi “di massa” dei mesi estivi».
Infine il problema dell’immigrazione straniera: in ogni paese, oggi, gli
extracomunitari si contano sulle dita di una mano. Tuttavia, a detta di tutti,
ciò crea allarme tra la gente.
«Su questo punto – ha detto l’assessore della Comunità Montana Ilio Merolli
– occorre vigilanza, ma anche uno sforzo di educazione della cittadinanza,
in modo da creare integrazione e non apprensione».
Il Capitano dei Carabinieri ha poi comunicato alcuni elementi della nuova
organizzazione che l’Arma si è data sul territorio.
«In ogni caserma – ha detto – abbiamo attivato i telecitofoni. Questo strumento, una volta azionato, compone automaticamente il numero del comandante della stazione o il 112 ed è attivo 24 ore su 24. Abbiamo, inoltre,
completato la rete digitale che si collega direttamente alla RUPA, in modo
da avere immediatamente informazioni su uomini e fatti».
«Un incontro molto positivo – ha concluso l’Assessore Merolli – che noi
intendiamo ripetere anche in futuro per contribuire al problema della sicurezza, che oggi è uno dei più sentiti dalla popolazione».
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Comunità Montana Sirentina
dall’EMIGRAZIONE
Viaggio in America
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a tempo programmata e poi rinviata, finalmente
la delegazione di Amministratori della Comunità Montana Sirentina si è recata negli U.S.A. ed in Canada a
fare visita alla Comunità di gente nostra residente.
Della delegazione facevano parte: Pasquale Casale in qualità di Capo della
gestione e rappresentante degli Abruzzi del Michigan; Giuseppe Venta, Presidente della Comunità Montana Sirentina; Angelosante Simone, Donato
Santilli, Americo Di Benedetto, Fiorangelo Benedetti e Mauro Fattore, rispettivamente Sindaci di Ovindoli, Castel di Ieri, Acciano, Fontecchio,
Fagnano, nonché Lucio Ricci, in rappresentanza del Presidente della Provincia di Teramo, e Giulio Marsili per il Consiglio Provinciale di Teramo.
Pietro Melonio, che tratta mensilmente i problemi dell’Emigrazione assieme a Don Emidio Di Pasquale, è stato con la Delegazione della Sirentina.
Tutto ha avuto inizio dal convegno dello scorso anno a Gagliano Aterno,
che trattò proprio i problemi del Mondo dell’Emigrazione.
Il giorno 4 ottobre, con un volo Compagnia U.S. AIR si è raggiunta
Philadelphia, prima tappa della visita. In quella splendida città, che ha fatto
la storia degli Stati Uniti d’America, la delegazione è stata ospite proprio
della U.S.AIR e per questo è doveroso un sentito ringraziamento al signor
Marzio Scamolla.
La sera, la Comunità Abruzzese lì residente, composta tra l’altro dalla Si-
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dall’EMIGRAZIONE
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gnora Anna Verna, Presidente del Consiglio
Comunale della città, da
Frank Di Cicco, potente
Consigliere, da Claudio
Cifoni, funzionario del
locale Tribunale, e da
Anna Mattei dell’ufficio
Turistico hanno incontrato la delegazione per
un saluto di benvenuto,
al quale ha fatto seguito
uno scambio di doni. Il
tutto in un clima di cordialità, amicizia e commozione.
Il giorno dopo, la visita
nella città e dopo l’incontro con il console
generale d’Italia dottor
Mott, la delegazione ha
raggiunto Detroit, ricevendo il “saluto” del Presidente della Federazione
Abruzzese del Michigan, Natalino Bucciarelli, e dei membri del Direttivo,
fra i quali Rinaldo Rotellini.
Lo sceriffo della Contea, di origini gaglianesi, ha messo a disposizione della delegazione tre poliziotti per le operazioni legate al controllo documenti
e bagagli.
Il giorno 6 la delegazione, dopo un saluto di un senatore del Michigan e del
Sindaco della Città di Warden, ha sfilato per le strade della città in occasione del «Columbus Day», applaudita da due ali di folla.
Presso il centro culturale Italo Americano di Detroit, alla presenza di circa
300 italiani, Tony Sanfemio, Presidente del Centro, ha dato il Saluto di
benvenuto, fra la commozione dei presenti.
La sera c’è stato il primo incontro ufficiale con gli Abruzzesi presso il Ristorante «Picano’s», dove i discorsi sui problemi legati alla lontananza dalla Patria hanno animato la lunga serata.
Il giorno successivo, il 7 ottobre, la delegazione ha incontrato anche la Comunità abruzzese di Hivonie, città nei pressi di Detroit, abitata da migliaia
di Italiani, prima di recarsi in Canada, precisamente ad Hamilton, nella regione dell’Ontario.
Il Presidente della Federazione Abruzzese di Hamilton, Angelo Di Ianni, ha
fatto gli onori di casa, attendendo in Hotel l’arrivo della delegazione.
Il giorno 9 il Sindaco della città, Robert Wade, con i suoi Consiglieri, ha
offerto una colazione agli ospiti, prima di accompagnarli in una visita al
Palazzo Municipale, dove ci sono state le presentazioni, durante il Consiglio Comunale. Gli onori di casa sono stati fatti anche da Pasquale Casale e
Natalino Bucciarelli, che spesso si recano in Hamilton, per la presenza in
quella Città di migliaia di Gaglianesi (circa 5.000).
Il pomeriggio ha visto la delegazione far visita alle cascate del Niagara.
La serata ha radunato presso il Liuna Station tutte le Autorità Abruzzesi, e
centinaia di compaesani, per una cena amichevole.
Il Liuna Station era la stazione dove migliaia di Italiani hanno fatto scalo
quando sono emigrati dal nostro paese, e che oggi è stata trasformata in
dall’EMIGRAZIONE
Sala Conferenze. Pertanto quella serata è stata veramente emozionante e
per gli ospiti italiani per i ricordi amari, tristi, rievocati da quel luogo.
Al ritorno a Detroit, la sera del 10 ottobre, la locale Camera di Commercio
Italo-Americana, ha voluto offrire una cena agli ospiti, nella quale molti
imprenditori italiani hanno voluto incontrare i nostri Amministratori.
La mattina del giorno 11, la delegazione ha raggiunto in pullman Lansing, la
Capitale del Michigan, dove è stato celebrato dagli italiani il «Columbus Day».
Dopo la visita agli uffici del Senato e della Camera, i Collaboratori del Governatore hanno fatto omaggio alla delegazione di attestati di riconoscimento.
La serata ha radunato presso il «S. Marino Club» circa 450 Abruzzesi, che
tra l’entusiasmo hanno accolto gli ospiti. Dopo la cena c’è stata la presentazione, con scambi di doni e ricordo, e dopo le emozioni, le nostalgie, i
rimpianti, la serata è proseguita con un grande ballo sino a notte tarda. Era
la prima volta di una delegazione di Amministratori dopo la visita del Presidente della Regione Pace, e queste visite hanno ridato orgoglio ai nostri
Emigrati.
La mattina del Sabato lo sceriffo di Detroit, Robert Ficano (di origini di
Gagliano Aterno), ha ricevuto gli ospiti presso il suo ufficio nel Centro di
Detroit per un saluto di cortesia. Dopo aver fatto omaggio delle mitiche
stelle da sceriffo agli ospiti, ha fatto accompagnare gli amministratori presso gli uffici del console generale d’Italia da una macchina della Polizia.
Al 30° piano di un grattacielo, il Console, Dott. Luca Alberini, ha ricevuto
gli ospiti per un cordiale e proficuo incontro, al quale ha fatto seguito la
visita agli uffici Consolari.
La sera, la delegazione è stata ospite a cena a casa della Signora Adele
Bucci di Gagliano Aterno, che ha voluto così salutare la delegazione, che il
giorno successivo è partita alla volta di Roma, previo scalo a Philadelphia.
Molti progetti si stanno sviluppando in modo bilaterale, che faranno sentire
i nostri amici Americani più vicini alla nostra realtà territoriale.
Ho voluto fortemente organizzare questo viaggio, perché memore della mia
emozionante esperienza fatta nel 1989 come Sindaco in quei luoghi. Gli
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dall’EMIGRAZIONE
amici sindaci, il Presidente della Comunità Montana Sirentina hanno, ne
sono certo, avuto un’esperienza che farà promuovere, ognuno per quanto di
competenza, progetti per il loro emigrati.
Non chiedono altro i nostri emigrati, se non di tenerli in considerazione,
non dimenticarli, fargli sentire il profumo, il ricordo, i rimpianti per i loro
parenti lasciarti nei nostri paesi.
Sono certo che i Sindaci già stanno dando risposta pressante a quelle richieste.
Il Presidente Venta ha già affrontato un progetto per i giovani.
Tutto si muove nella Sirentina per gli emigrati con incontri importanti da
quell’8 agosto, e tanti ne verranno ancora.
Io lavoro con impegno per onorare l’incarico che gli Abruzzesi del Michigan
mi hanno voluto affidare, e con l’aiuto di tutti, in ricordo delle lacrime che
sempre bagnano gli occhi di chi ci ha salutato nella terra Americana e Canadese.
Un ringraziamento di vero Cuore a tutti coloro che ci hanno ospitati.
La speranza è quella di non dimenticare nessuno.
Ma il ringraziamento più forte e sentito va a Natale Bucciarelli e al Direttivo
tutto della Federazione Abruzzese del Michigan, che non hanno mai abbandonato la delegazione, accompagnandola ovunque.
Il grande cuore forte e gentile dei nostri emigrati possa servire da modello a
noi che viviamo in Italia. Forse proprio in America abbiamo apprezzato il
nostro tricolore e l’inno di Mameli che tutti cantavano con orgoglio e forza,
per sentirsi vicini all’Italia lontana.
Cerchiamo di non dimenticare.
Mentre eravamo pronti a
dare alle stampe questo numero di Orme, ci è giunta
improvvisa la triste notizia
della scomparsa di Natalino
Bucciarelli, presidente dell’Associazione Abruzzesi
del Michigan e principale
organizzatore degli appuntamenti di questo viaggio.
Natalino è morto, strocato
da un infarto, mentre si recava in auto ad una riunione dell’associazione, convocata per organizzare i
festeggiamenti di Natale.
Avrebbe compiuto 64 anni l’8 Dicembre scorso. Partito da Goriano Sicoli nel 1961, aveva
lavorato come collaudatore alla Ford per 40 anni. Lascia due figli, ai quali vanno il
sentito dolore e le più fraterne condoglianze di tutta la Giunta ed il Consiglio della Comunità Montana e della redazione di Orme. L’entusiasmo ed i progetti ai quali Natalino
aveva dato corpo, volti a rinsaldare i rapporti tra gli abruzzesi del nord America e la terra
di origine continueranno nel lavoro degli amministratori dei comuni dell’area Sirentina.
Ci sembra questo il modo migliore per rendergli omaggio.
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Comunità Montana Sirentina
LA POLEMICA
Il Parco
di Giuseppe Venta
Ha sorpreso tutti, sindaci e popolazione, la decisione presa dalla Regione Abruzzo di inviare un Commissario al parco Sirente Velino.Una scelta fortemente osteggiata dai rappresentanti del territorio, di qualsiasi colore politico. Lo stesso Presidente della Regione Giovanni Pace, tra l’altro, aveva assicurato al
Presidente della Comunità del Parco che, se
commissariamento ci sarebbe stato, esso avrebbe riguardato solo la redazione dello Statuto. Invece nulla di tutto questo. Noi ci auguriamo che il
commissariamento sia breve. La Comunità del Parco
ha già provveduto alla nomina dei sei membri di propria competenza. Speriamo che la Regione proceda
alla nomina dei propri rappresentanti nel nuovo CdA.
Chiediamo questo per alcune ragioni ben precise:
a) Nell’ultima fase erano stati avviati una serie di
progetti, articolati in tutti i punti più sensibili turisticamente del territorio, che rischiano di essere
vanificati.
b) Alcuni atti importanti, quali il bilancio di previsione 2002, vanno assunti attraverso una discussione democratica che coinvolga le comunità locali;
c) Si rischia di perdere una serie di finanziamenti
europei e nazionali, come i fondi previsti dal progetto APE, che, in assenza di una pressione a livello di
territorio, rischiano, come sta avvenendo, di essere
dirottati altrove.
E poi c’è la ragione più importante, che tocca da vicino anche la nostra sensibilità di amministratori di
una delle Comunità Montane inserite nel Parco. La
storia dei rapporti tra la nostra comunità, nelle sue
varie articolazioni (operatori economici, cacciatori,
giovani, ambientalisti) è fatta di momenti difficili,
che abbiamo superato nel corso del tempo con grande impegno da parte di tutti. Il Parco, da potenziale
nemico, è stato lentamente visto come una reale occasione di sviluppo turistico ed economico.
Ora rischiamo di tornare indietro di anni: una situazione che non può far piacere a nessuno, ne ai Sindaci, ne ai Presidenti delle Comunità Montane e nemmeno alla Regione.
Come Giunta della Comunità Sirentina abbiamo lavorato intensamente perché si creassero rapporti
costruttivi tra il Parco e gli Enti che operano nel territorio e che sono espressione dei cittadini. Ultimamente, però, qualcuno ha anteposto propri interessi
particolari, mettendo a repentaglio quanto di buono
era stato realizzato con tanto impegno.
Ci auguriamo che questo sia un capitolo chiuso e che
in futuro si possa tornare a lavorare nell’interesse
del territorio. Comunque, in questo periodo di transizione, non mancheranno nostre proposte al Commissario che sta amministrando l’Ente.
La Comunità
Montana Sirentina
Le ultime settimane hanno visto giorni travagliati
anche per la Comunità Montana Sirentina. Un gruppo di consiglieri, infatti, ha proposto e firmato una
mozione di “sfiducia costruttiva”, volta a sostituire
Presidente e Giunta esecutiva. Nei contenuti, la mozione contestava all’attuale Governo dell’Ente una
non adeguata rappresentatività delle esigenze dei
comuni del territorio, sia nelle scelte che nella composizione. Nella seduta del Consiglio Generale, tenutasi martedi 4 Dicembre, la mozione è stata respinta, con 20 voti contro 19. La minoranza ha annunciato che farà ricorso al TAR, in quanto negli ultimi giorni in alcuni comuni si sarebbero verificate
situazioni poco chiare. Il presidente Giuseppe Venta,
intanto, concludendo la riunione del 4 Dicembre, ha
annunciato l’apertura di una verifica a tutto campo
della composizione e dell’operato della Giunta.
«Quando questa amministrazione s’insediò – ha spiegato – eravamo in una situazione di piena emergenza, in quanto non si riusciva a dare vita ad una maggioranza. Nacquero così quelle anomalie – aggiunge – che oggi gli oppositori contestano. Noi volevamo … la verifica già da prima dell’estate – continua
– poi le vicende del Parco ci hanno assorbito e distolto da quelli che erano i nostri programmi. Nessuno – conclude – ha criticato l’operato concreto di
questa Giunta, e questo è già un buon punto di partenza. Ora andiamo alla verifica, con grande disponibilità e apertura. Mi auguro che tutti vogliano dare
il loro costruttivo contributo».
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Comunità Montana Sirentina
LA POLEMICA
I giovani
I
nostri giovani interessano davvero a qualcuno, sia
esso Partito politico, Istituzione, Scuola, Famiglia e chi
più ne ha più ne metta?
Non si può continuare a delegare l’uno all’altro il benessere della gioventù nel nostro territorio, eppure …
L’articolo «Disagio giovanile: il caso della Valle
Subequana», pubblicato nel numero 1 di «Orme» del
luglio 2001, è stata un’occasione, che spero abbia un
seguito, per suscitare qualche riflessione sui nostri
ragazzi e sulla realtà asfittica e limitante in cui sono
costretti a vivere.
Chi sono questi giovani? Quanti sono? Cosa vogliono? Cosa manca loro? Quali valori? Cosa si aspettano dalla vita? Di che tipo di formazione hanno bisogno per non ripetere l’esperienza dei nonni costretti
a superare oceani per cercare lavoro?
Queste sono alcune delle domande cui sarebbe necessario rispondere almeno per arginare la devianza
prorompente che sta toccando anche la nostra zona.
È davvero esclusiva responsabilità dei nostri ragazzi
“prendere cattive strade” come superficialmente ci
piace etichettare il fenomeno della droga,
dell’alcolismo o della micro-delinquenza?
Il detto «non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere» è chiarissimo se si riferisce alla collettività di
adulti della nostra vallata, certamente, principale responsabile della non crescita o delle difficoltà che la
fascia giovanile incontra nel suo percorso. Un esempio eclatante: «Questa nostra valle … è un unico paese con tanti quartieri. Per noi il campanilismo non
esiste. Aiutateci a sentirci parte di una grande unica
comunità subequana»s. Questo, come letteralmente
riportato nel sopra citato articolo di Orme, è quanto
chiedono i nostri giovani. Loro hanno compreso meglio degli adulti quanto l’esasperato campanilismo
che vige imperituro da anni comprometta la crescita
e lo sviluppo reale del nostro territorio. Per ora si
continuano a pagare le conseguenze di radicati pregiudizi: nel gruppo di volontariato della Croce Rossa, nato da poco, c’è bisogno di nuove adesioni che
pare non arrivino perché la maggior parte dei componenti è di Secinaro. Intanto si parcheggia nelle piazze che spesso sovvertono l’uso di luogo d’incontro e
comunicazione con quello di teatro, dove gli adulti
denigrano i giovani e questi si annoiano o, ancor peg-
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gio, nascondono le proprie insicurezze e angoscie
dietro pettegolezzi sterili. Quanti di questi ragazzi
potrebbero cercare soddisfazioni nei cosiddetti “paradisi artificiali”, ricordati recentemente dal TG regionale a proposito della Provincia dell’Aquila?
«Si spera che in zona vengano create le occasioni
per posti di lavoro in grado di soddisfare le aspirazioni dei giovani», si legge nello stesso articolo.
Il discorso comincia a complicarsi. Di dov’è il politico che se ne fa carico? Appoggerà sicuramente quelli del suo paese? Di chi si circonderà? ecc. ecc?
Dei veri problemi dei giovani, aiutarli a credere in se
stessi piuttosto che ai soldi non esauribili dei nonni,
a formarli per superare l’incapacità imprenditoriale
nulla nella zona, a dare loro la possibilità di confrontarsi con coetanei di Paesi e lingue diverse, ad uscire
dal doppio isolamento in cui sono relegati e altro,
sono fatti di poca importanza che si riesumano solo
nelle “ricorrenze” elettorali. Non parliamo poi del
loro tempo libero: deserto assoluto! Possibilità di aggregazione sociale e culturale?!! Parziale, occasionale e poco sostenuta. Unica oasi, come segnala anche Orme, la GIFRA (Gioventù Francescana). Ma a
proposito di questa, quanti sono attivi nel diffonderla e sostenerla?
Sempre nello stesso articolo di Orme: «Tuttavia il
confronto locale appassiona i giovani soprattutto in
occasione del rinnovo dei consigli comunali». Credo sia questa una pietosa bugia. Purtroppo, ancora
una volta grazie agli adulti, i giovani vengono tirati
in ballo ad uso strumentale e in particolari occasioni; pochi o qualcuno si occupa consapevolmente di
politica, non sono parte attiva di essa e non sono abituati a pensare. Se ciò non fosse sarebbero organizzati e più capaci di lottare per i propri interessi consci che sono loro che devono costruire il loro futuro.
Peccato che uno degli strumenti fondamentali di crescita, quale l’informazione, sia penalizzata: quanti
fra i nostri giovani e “addetti” alle tematiche giovanili sono stati informati del “Forum” sulla condizione giovanile?
Franca Silveri
Comunità Montana Sirentina
IL PROGETTO
L’Euronovità:
dal 1° gennaio saremo tutti europei
S
iamo ormai all’immediata vigilia di una data che
nell’immaginario collettivo di alcune centinaia di milioni di cittadini europei è certamente da considerare
un fatto storico.
È il 1° gennaio 2002, a cui mancano circa quaranta giorni.
Da quel giorno ogni europeo userà la nuova moneta comunitaria, l’euro, che sostituirà tutte le altre monete circolanti nel nostro continente (franchi, marchi, scellini …) compresa ovviamente la nostra lira.
È un passaggio epocale per noi tutti e va sottolineato
anche il fatto che è la prima volta che così tanti Paesi,
per libera scelta, decidano di adottare una nuova unica
moneta.
Tra qualche giorno, quindi, anche noi italiani faremo i
nostri acquisti con l’euro in tasca. Questo riguarderà tutti
i cittadini. Ma saranno i commercianti, in particolare, che
prima degli altri dovranno attrezzarsi e recitare, in questa
fase di passaggio, un ruolo sociale di non poco conto.
Gli esercenti saranno tra i primi a poter prendere conoscenza e confidenza con l’euro. Infatti, dal 15 novembre, banche
e poste metteranno a disposizione dei commercianti pacchetti
preconfezionati composti da banconote di taglio minimo e da
monete in euro.
È anche importante ricordare a tutti gli operatori che prima della fine dell’anno dovranno far adeguare i
propri registratori di cassa. Così come chi è dotato di bilance elettroniche dovrà provvedere ad adeguare le
proprie attrezzature.
Fortunatamente per chi è obbligato ad acquistare questi nuovi strumenti sono previste agevolazioni fiscali
come credito d’imposta.
Sarà comunque utile informarsi presso le associazioni di categoria come la
Confcommercio, per conoscere meglio gli adempimenti e le opportunità previste.
La nostra Associazione è disponibile anche telefonicamente a fornire ogni chiarimento: basterà telefonare al n. 0862/413450 per ottenere almeno le informazioni indispensabili.
Personalmente consiglierei agli operatori di dedicare al più presto un po’ del
proprio tempo per recarsi presso la Sede Provinciale Confcommercio a L’Aquila,
in Via S. Chiara d’Acquili 23, dove sono disponibili opuscoli informativi studiati per rispondere alle esigenze degli operatori.
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IL PROGETTO
Ciò premesso, è indispensabile sapere che dal 1° gennaio al
28 febbraio 2002 sarà il periodo nel quale circoleranno contemporaneamente sia l’euro che la lira, per consentire un
graduale e ordinato ritiro della valuta nazionale.
In questo periodo di circolazione, i commercianti non saranno obbligati a dare resto in euro, anche se è possibile
che i clienti gradiranno ricevere resti in euro per potersi
più velocemente liberarsi dei contanti in lire.
Dal 1° marzo 2002 addio alla lira, che da quel giorno
sarà fuori corso legale, e i commercianti non potranno
più accettare pagamenti in lire.
Le lire che dovessero essere rimaste nei nostri portafogli, verranno cambiate presso gli
sportelli bancari o gli uffici postali entro il 30 giugno 2002. Attenzione anche agli assegni bancari in
lire, quelli che hanno data di emissione posteriore al 31 dicembre 2001 non avranno più
valore legale, saranno carta straccia.
Come vedete ci saranno molte novità, si useranno molti più spiccioli e monete metalliche rispetto al passato e bisognerà fare attenzione agli arrotondamenti per evitare anche effetti inflattivi.
È consigliabile anche, per alcuni settori, dotarsi di P.O.S. elettronici perché si
diffonderà l’uso della moneta elettronica. Sarà utile, quindi, anche una visita al
più presto alla propria banca per ottenere anche sulla moneta elettronica maggiori
notizie sui vantaggi dei più moderni sistemi di pagamento.
Da quanto brevemente illustrato, ci aspetta un periodo che riserverà qualche fastidioso adattamento alle nostre abitudini, alle nostre aziende, ai nostri comportamenti nei
prossimi mesi. Dobbiamo però tenere conto dei vantaggi che il nostro sistema economico, e quindi anche il
nostro Paese, ne trarrà. In buona sostanza qualche piccolo sacrificio nella fase iniziale è più che prevedibile,
l’importante è approfittare dei giorni di novembre e dicembre per non farsi trovare impreparati.
L’invito è: non aspettiamo l’ultimo giorno, altrimenti i fastidi saranno maggiori a quelli affrontabili
con un’azione preventiva di informazione e di attenzione che ogni cittadino e ogni commerciante può
fare da oggi. L’invito a tutti è di affrontare questa
esperienza “storica” con positiva predisposizione e
convinti che la nuova moneta contribuirà certamente a farci diventare finalmente cittadini europei.
Auguri a tutti … anche all’Euro.
Celso Cioni
Direttore Confcommercio
L’Aquila
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Comunità Montana Sirentina
NOTIZIE dai COMUNI
Fagnano - Mauro Fattore
ASL: Solo di recente dopo lunghe richieste siamo riusciti ad avere un incontro con il nuovo direttore Mario Mazzocco per cercare di risolvere le
problematiche (guardia medica, pronto soccorso).
PARCO: Profondamente deluso dell’assessore Desiati il quale non ha tenuto
conto di nessuna della richieste inoltrate da Sindaci della Valle Subequana.
La popolazione è disorientata nei confronti dell’istituzione e vedendo nella
stessa solo handicap, chiede di uscire o di ridimensionare il proprio territorio.
CO.GE.RI.: Buon rapporto con la componente tecnico-amministrativa
COGESA: Pessimo rapporto. È la cosa peggiore che ho trovato da quando
mi sono insediato. L’assoluta inettitudine e incompetenza fa si che Fagnano,
Tione e Fontecchio si trovano in un mare di guai. Non sono escluse iniziative per distaccarsi dal consorzio.
C.M.S: La C.M.S. è un ente che si è immedesimato perfettamente nei problemi, cosa questa che nessuno altro ente fa.
Acciano - Amerigo Di Benedetto
ASL: Bisogna aspettare il lavoro che porrà in essere la nuova struttura amministrativa della ASL dell’Aquila al fine di una valutazione. Priorità miglioramento assistenza sanitaria anche specialistica ed attivazione ADI. Molto dipenderà dagli indirizzi che il nuovo manager detterà.
PARCO: Contrarietà ferma al commissariamento anche alla luce dell’ottimo lavoro svolto dal consiglio di Amministrazione decaduto. Per il periodo
di gestione del Presidente Nusca, valutazione Ottima
COGESA: Semplice rapporto economico dettato dall’esigenza del
conferimento dei rifiuti limitatamente a tale servizio assunto dal consorzio.
Valutazione positiva.
C.M.S.: Rapporto ottimo, valutazione oggettiva per l’attività svolta. Grandi
meriti alla Presidenza e alla nuova Amministrazione.
Goriano Sicoli - Sandro Ciacchi
I rapporti tra i piccoli comuni e gli Enti sovracomunali, spesso, non sono
idilliaci in quanto quasi mai è possibile incidere efficacemente sulle scelte
degli stessi in virtù, anche, della ridotta forza contrattuale che comuni delle
nostre dimensioni hanno rispetto a quelli più grandi quali Sulmona, Avezzano
o lo stesso capoluogo di Provincia.
La determinazione degli ambiti territoriali, inoltre non contribuisce a migliorare la situazione; basta pensare che il 13 comuni della C.M.S., se si eccettua il
Parco Sirente Velino, per la gestione di servizi di grande importanza quali il
ciclo integrato delle acque o lo smaltimento dei R.S.U., fanno capo a Consorzi
diversi con diverse prospettive ed impostazioni, anche politiche.
A titolo di esempio, si consideri che i comuni della Valle Subequana fanno
capo, per la gestione idrica, all’A.T.O. di Sulmona, mentre le reti interne
sono gestite dal Co.Ge.Ri. dell’Aquila con l’ovvia e comprensibile conseguenza che nessuno dei due Enti ha interesse ad investire nelle nostre zone.
Identico discorso vale per l’ambito dei servizi socio-assistenziali per il quale i comuni della Valle Subequana fanno capo alla Comunità Montana Peligna
e quelli della Valle dell’Aterno alla C.M. Amiternina (non era meglio creare un ambito coincidente con la C.M.S.???).
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NOTIZIE dai COMUNI
Stessa cosa dicasi per il Co.Ge.Sa. che gestisce la raccolta dello smaltimento
dei rifiuti solidi urbani a cui fanno capo i soli comuni che vanno da Goriano
Sicoli ad Acciano.
Fontecchio - Fiorangeli Benedetti
Questa Amministrazione Comunale fin dall’insediamento ha istaurato un
filo diretto con tutti gli enti Pubblici extracomunali. Sarà per la vicinanza
chilometrica, sarà per la sensibilità della Giunta, ma l’ente più presente e
più a contatto con le popolazioni e le esigenze dei comuni della Vallata è la
Comunità Montana Sirentina
L’Ente PARCO Sirente Velino, forse a causa delle vicissitudini di questi
ultimi anni è presente in una forma meno attenta rispetto alle vere necessità
ed alle aspettative delle popolazioni. Gli enti dai quali mi aspettavo una
maggiore attenzione per la zona subequana sono la Provincia e la Regione,
con i quali vige un dialogo più burocratico e formalistico.
Rocca di Cambio - Antonio Pace
Siamo entrati in sintonia con tutti gli Enti, tranne che con il COGESA
perchè non ha mai lavorato, causando gravi danni al Comune.
Con il PARCO all’inizio c’era tensione che è terminata con la presidenza
di Nusca; adesso, con il Commissario, tutto è fermo.
Con la gestione Venta alla CMS siamo in accordo e sempre in attea di
nuovi progetti.
Castel di Ieri - Donato Santilli
COGESA: Da 2 anni abbiamo la convenzione per lo spezzamento e i rapporti sono buoni
ASL: I rapporti sono inesistenti anche perché non c’è mai stata esigenza di
istaurarli
COGERI: Il rapporto è funzionale
PARCO: Nell’ultimo anno i rapporti con il Sindaco e il Presidente della
Comunità del Parco erano buoni, ma l’arrivo del Commissario ha interrotto
i canali preferenziali. Speriamo di tornare ad una situazione normale e cioè
“non commissariale”.
CMS: Siamo in attesa di risposte concrete per gli interventi mirati al patrimonio architettonico religioso. Tutto sommato i rapporti sono buoni..
Ovindoli - Simone Angelosante
ASL: Ottimi rapporti con il vertice dell’Azienda di Avezzano. Si lavora per
avere servizi decentrati ad Ovindoli.
COGERI: Siamo collegati e forniti dalla CAM di Avezzano il rapporto è
funzionale e ottimo.
COGESA: Anche per i rifiuti generici siamo collegati con la ACIAM di
Avezzano, il servizio che ci offre è buono; la raccolta differenziata è gestita
dalla C.M.S.
PARCO: Buoni rapporti con il Commissario. Al più presto aspettiamo una
risoluzione politica. È giusto che sia il territorio ad autogestirsi, naturalmente senza fare guerra contro il commissariamento.
C.M.S. con la nuova dirigenza i rapporti sono ottimi e ottima è la gestione
amministrativa complimenti al presidente della Giunta.
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NOTIZIE dai COMUNI
Castelvecchio Subequo - Armando Frittella
ASL Avezzano Sulmona: Si cerca di pungolare per migliorare il distretto, tramite il comitato ristretto dei sindaci, in effetti il distretto è attivo solo in parte.
PARCO: Dopo un momento di blocco il Parco stava camminando bene,
all’improvviso c’è stato il commissariamento che ha fermato il progetto. Ci
auguriamo che sia breve, affinché gli amministratori possano autogovernarsi
per il bene del territorio.
COGERI: I rapporti sono buoni: funziona benissimo. È un Ente con il quale
si lavora bene.
COGESA: La raccolta generica va bene, la differenziata è curata dalla CMS.
CMS: Sono assessore dell’Ente, sta vivendo un momento favorevole in quanto i territori sono tutti rappresentati, si lavora con lo spirito della Legge
1102 (istituita dalla CMS) e ciò per il bene di tutte le popolazioni.
Rocca di Mezzo - Giovanni Cocciante
ASL L’Aquila: siamo soddisfatti del lavoro che l’Azienda svolge sul territorio. Andrebbe potenziato il servizio domiciliato. A breve sarà inaugurato
il Distretto Sanitario di Base.
COGERI: Ultimamente il servizio è migliorato e siamo soddisfatti. E’ parzialmente gestito dal Comune.
COGESA: Nonostante una delibera del 1992, la raccolta differenziata non
esiste e l’Ente ancora non fa nulla.
PARCO: È l’Ente più importante che si trova sul territorio, spero che i
sindaci prendano atto della gravità della situazione attuale e assumano tutte
le iniziative incisive affinché venga rimosso immediatamente l’attuale
commissariamento.
CMS rapporti buoni legati anche da rapporti personali, questo grazie anche
all’ottimo lavoro che la CMS svolge in maniera unitaria sul territorio.
Secinaro - Giuseppe Colantoni
ASL Sulmona Avezzano: Come tutti i piccoli comuni siamo chiamati a ratificare le scelte dei comuni più grandi e che contano. E’ auspicabile che
nasca un coordinamento dei piccoli comuni per farsi valere e per migliorare
i servizi.
PARCO: A differenza degli altri comuni, noi che abbiamo offerto l’essenza (il
Sirente) non siamo mai stati rappresentati e mai avuto finanziamenti e progetti.
COGERI: Rapporto burocratico ed economico. Essendo il territorio della
CMS frantumato, le nostre forze non contano quasi nulla.
COGESA Sulmona: Hanno cercato di accontentarci in tutti i modi. E noi
siamo soddisfatti.
Gagliano Aterno - Mario Di Braccio
ASL: Siamo scontenti dei servizi che offre l’azienda di Sulmona, avremmo
bisogno di un assistente sociale per risolvere i problemi che abbiamo con la
presenza di numerose persone con affetti da disturbi psichici e di assistenti
domiciliari per le esigenze degli anziani.
COGERI: Facciamo parte dell’Aquila, il servizio negli ultimi anni è migliorato ed è efficiente.
COGESA: L’ente sta migliorando anche se potrebbe fare tanto di più.
PARCO: Ero membro del consiglio direttivo, ora con il commissario si è
fermato tutto il lavoro in corso. Ritengo che il commissariamento sia un
scippo nei confronti delle popolazioni locali.
CMS: A mio parere l’ente potrebbe fare molto di più.
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NOTIZIE dai COMUNI
Molina Aterno - Luigi Fasciani
Nelle innumerevoli problematiche che si affrontano nello gestire la “cosa
pubblica”, probabilmente la più grande, da me riscontrata, nel rapporto con
alcuni Enti sovracomunali, è quella del superamento dei personalismi o dei
campanilismi vari.
L’unico ente che sta dando risultati soddisfacenti, superando in parte queste
problematiche, è la Comunità Montana Sirentina, perché tutti i componenti, sia del Consiglio che della Giunta, appartengono alla stessa realtà, e costantemente ne vivono i disagi, cercando quindi di realizzare iniziative che
vanno nella direzione dell’interesse collettivo. Quindi anche Enti e Consorzi come il Parco Regionale Sirente-Velino ed il CO.GE.SA devono tener
conto di esigenze che sono così diverse tra loro.
Il CO.GE.RI finora, con questo tipo di gestione, ha dato buoni risultati. Il
caso della ASL è poi eclatante. Nonostante sia tutto predisposto per il finanziamento del poliambulatorio, la ASL non provvede al reperimento delle
risorse umane. Eppure la sola apertura bisettimanale dello sportello CUP,
ha dimostrato che c’è una fortissima esigenza da parte della popolazione ad
avere questi servizi che non sono accessori ma fondamentali.
Tione degli Abruzzi - Luca Crisi
ASL: Il poco tempo trascorso dalla data delle elezioni non mi consente di
poter esprimere un giudizio sereno sulla disponibilità dell’Azienda in questione.
CO.GE.RI.: Relativamente ai rapporti con il CO.Ge.R.I. il nostro giudizio
non può che essere lusinghiero. La disponibilità e l’interessamento dimostrati, a più riprese ed a vari livelli (Presidente, Vicepresidente, Direttore,
Presidente dell’Assemblea dei Comuni, Tecnici, Operai) ha fatto si che, nel
breve volgere di soli tre mesi la nostra Amministrazione sia riuscita ad assicurare l’erogazione dell’acqua potabile alle “Pagliare”.
PARCO: Mi sembra però doveroso, esprimere il mio personale apprezzamento sull’impegno profuso nell’assolvimento del particolare incarico dell’ormai ex Presidente Vicario Emilio Nusca, nel periodo in cui è rimasto al
timone dell’Ente. Con l’Ente Parco, peraltro, erano stati avviati o sviluppati
diversi progetti, anche ambiziosi, che il recente commissariamento, peraltro non condiviso dall’intera Comunità del Parco ha, di fatto, interrotto.
CMS: La mancata (spero solo temporanea) nomina di un rappresentante
del mio Comune in seno alla Giunta dell’Ente, in sostituzione dell’Assessore Renzi Fausto ha, almeno in questo, seppur breve periodo, privato la
mia amministrazione di un referente in grado di rapportare direttamente ai
vertici dell’istituzione. Ho molto apprezzato lo sforzo che l’Ente sta profondendo per assicurare in proprio taluni pubblici servizi (scuolabus, raccolta dei rifiuti e dei materiali inquinanti, pulizia degli uffici, servizi di
polizia municipale, scuola di musica, corsi di nuoto e palestra, soggiorni
termali).
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Orme
Comunità Montana Sirentina
La stagione turistica invernale
nell’area sirentina
T
orna l’inverno e gli operatori turistici dell’Altipiano delle Rocche e dei paesi dell’intera area Sirentina
incrociano nuovamente le dita.
«Ci sarà la neve?», è la domanda che si pongono
tutti. La delusione della scorsa stagione, praticamente
priva di precipitazioni significative, pesa ancora sullo stato d’animo e sui bilanci degli operatori del settore. E le previsioni per la stagione che va a iniziare
non sono migliori, stando ai responsi dei metereologi,
che parlano del progressivo e inarrestabile riscaldamento del clima.
Le preoccupazioni, inoltre, toccano anche gli operatori del cosiddetto “indotto” (ristoratori, albergatori,
ecc.) che hanno investito gran parte delle proprie risorse sulla realizzazione del felice rapporto tra turismo bianco, visita ai centri storici, enogastronomia.
In poche parole, qualora la stagione turistica dell’inverno 2001/02 non dovesse andare come sperato ne
soffrirebbe l’intero comparto economico prevalente
nell’area sirentina, che ormai scommette sul turismo
per un reale decollo.
In attesa della tanto sospirata neve, gli operatori di
Ovindoli e di Campo Felice stanno predisponendo
quanto necessario per far fronte all’auspicata domanda. Le due stazioni per gli sport invernali
dell’Altopiano delle Rocche sono tra le più attrezzate d’Italia dal punto di vista dei cannoni sparaneve,
della varietà delle piste, della ricettività alberghiera,
del contorno di iniziative culturali e ludiche per l’impiego del tempo libero. Per raggiungere questo
standard ottimale i responsabili delle due stazioni
hanno dovuto far fronte a investimenti notevoli,
sperando in un ritorno economico all’altezza delle attese.
La realizzazione del «Consorzio Tre Nevi», insieme
alle stazioni di Campo Imperatore, ha consentito inoltre di offrire una varietà di soluzioni e di attrattive
sportive che ha pochi eguali nell’intera Italia.
La Regione Abruzzo e gli altri organismi deputati al
sostegno e alla promozione turistica dell’Abruzzo
Bianco, dopo anni di insensibilità, sembrano orientati ad investire nella direzione del decollo di questo
comparto decisivo dell’economia regionale. Ne sono
testimonianza gli investimenti promozionali delle stagioni passate, come quella realizzata con la presenza
in Abruzzo dell’indimenticato campione Alberto
Tomba.
Ciò nonostante, la legislazione regionale offre maglie spesso troppo larghe per recepire adeguatamente le esigenze di un settore che ha tanto da offrire al
decollo dell’economia abruzzese, soprattutto delle
zone interne della Regione. Da qui la sollecitazione
proveniente da tutti gli ambienti interessati (gestori
degli impianti, albergatori, maestri di sci) affinchè il
confronto sia continuo e non si limiti soltanto alle
doglianze di “fine stagione”, quando cioè «i buoi sono
fuggiti dalla stalla», e ci si può limitare solo alla classica, ripetitiva, richiesta della dichiarazione dello stato di calamità naturale.
La Comunità Montana Sirentina, consapevole dell’importanza che il comparto del turismo bianco riveste per l’economia del suo territorio, ha da tempo
iniziato un confronto con la Regione perchè i ritardi
vengano superati e vengano attivati strumenti nuovi
e più efficaci per la soluzione dei problemi del settore.
Il tutto per arrivare ad un “tavolo permanente” che
sia in grado di monitorare in continuazione l’evolversi della situazione.
Una iniziativa alla quale è andata la disponibilità delle
varie parti interessate e che potrà dare i suoi frutti se
tutti si impegneranno a dovere per non lasciare cadere una occasione irripetibile per dare le risposte
lungamente attese dai protagonisti in campo.
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Comunità Montana Sirentina
Luci sulle «Notti Sirentine»
Da mesi ormai si è conclusa «Notti
Sirentine», la stagione delle manifestazioni estive tenute in tutto il territorio
della Comunità Montana Sirentina, realizzato grazie al contributo della Regione Abruzzo ed organizzato da Amaltea
Idee, che ne ha curato anche la programmazione culturale e l’immagine.
Un successo dell’iniziativa che ha proposto un’offerta variegata spaziando dal
teatro al cabaret, dal cinema alla musica
e portando in piazza, tra gli altri, nomi
conosciuti come Dario Vergassola e il
Duo di Picche, cabarettisti di fama nazionale.
Interessante anche il livello delle altre
presenze che ha visto il cinema in una nuova edizione di «Molina sotto le stelle», il teatro con le compagnie Lanciavicchio, Il Draghetto, Teatro dei Colori,
Piccola Istituzione Teatrale E. Flaiano, Spettacolarci
e i gruppi musicali Terradaria, Accordion Word e
Transaminasi.
Un bilancio finale positivo, insomma, anche se due
riflessioni vanno comunque fatte.
La prima riguarda la scelta del criterio “per tutti i
gusti” utilizzata per «Notti Sirentine». E’una strategia che di solito si adotta quando si lavora su aree
estese, con budget limitati e che di solito, se condotta con un minimo di criterio, da anche discreti risultati.
Diverso è il punto di vista di chi è addetto alla programmazione culturale che, non potendo basare l’intero progetto su un contenuto globale con un obiettivo unico e forte, finisce per penalizzare le proposte
nuove.
Da ciò si rende necessario il riconoscimento pieno
del ruolo di chi propone cultura, restituendogli la giusta autonomia nella elaborazione di eventi che non
propongono solo svago e divertimento (comunque
importanti), ma che abbiano una forte interazione con
la cultura locale, vuoi che siano essi integrati o
dirompenti rispetto ai costumi locali.
Il principio è semplice e vale la pena di accordarsi su
una cosa: la proposta culturale deve essere in grado
di rimuovere lo spettatore dal suo ruolo passivo, deve
saper suscitare emozioni, riflessioni, reazioni. La cultura deve stimolare la crescita degli uomini e della
loro sensibilità. E credo che il bisogno di questo sia
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Orme
innegabile.
La seconda riflessione va fatta sul periodo di realizzazione delle stagioni culturali.
Noi assistiamo a un “pieno” di feste paesane, sagre,
attività, concerti, bande musicali e quant’altro, tutto
rigorosamente ed esclusivamente tra Luglio ed Agosto. Si, d’accordo, sono i mesi nei quali tornano i
nostri cari che vivono altrove e quindi è sicuramente
un segno di ospitalità verso di loro, ma per noi che
abitiamo qui la vita si svolge anche negli altri mesi
dell’anno.
Non daremo mai a nessuno, oltretutto, l’opportunità
di seguire le attività che si svolgono nei singoli centri e questi stessi non potranno avere spettatori diversi dagli stessi paesani.
È necessario, dunque, oltre alle attività estive estendere il discorso culturale anche al resto dell’anno, e
sono sicuro che con l’interazione e lo sforzo delle
amministrazioni comunali e della Comunità Montana Sirentina questo progetto potrà essere migliorato
in tal senso, per riuscire ad avere, magari, delle lunghe «Notti Sirentine».
Alessandro Antonucci
Amaltea Edizioni
Per quanti volessero esprimere il proprio
parere sull’argomento possono rivolgersi alla
redazione di «Orme».
Comunità Montana Sirentina
una pagina di STORIA
“Briganti”: brevi note sul percorso
di allestimento dello spettacolo teatrale
di «SpettacolArci».
Il punto di partenza: «Il Sirente, Crocevia di Briganti», di Pasquale Casale (Casa Ed. Tinari, Villamagna,
1999). La proposta: dai documenti, dai commenti,
dalle testimonianze raccolte nel libro e che riguardano episodi di delinquenza del periodo post-unitario
nella valle subequana, realizzare uno spettacolo teatrale.
Una vera sfida. A chi non sarebbe venuta la tentazione di celebrare una epopea di briganti, eroi difensori
dei deboli e degli oppressi? Se non che…
Se non che, nella pubblicazione di Casale è contenuto un prezioso regalo: la premessa del Prof. Raffaele
Colapietra. Ivi l’illustre storico richiama (ci richiama!) alla necessità di un’attenzione vigile sui documenti e mette in evidenza un solo episodio fra i molti documentati nel libro: il sequestro e l’omicidio dell’avvocato Ernesto de Angelis, avvenuto nel settembre 1866. Quel fatto, dice Colapietra, commissionato da «imbroglioni, usurpatori di terre demaniali»,
agli «esecutori, nominalmente briganti, in realtà volgari assassini», pone degli interrogativi profondi e un
poco spiacevoli sulla «realtà miserabile in cui è tanta
parte della pochezza civile e morale del mezzogiorno …», fatta non tanto di figure romantiche di affascinanti fuorilegge bensì di «killer» e «mandanti che
tutti conoscono e che nessuno rivela …». È solo una
«patologia da superman», dice ancora il Prof.
Colapietra che «ci fa vedere degli eroi anche dove ci
sono solo volgari delinquenti ed assassini».
Attraverso esercizi, improvvisazioni, usando materiali fra i più vari, compresi quelli originali prodotti
dagli operatori e dagli attori del circolo SpettacolArci,
si è delineata la vicenda (sfocata) di due comici personaggi che con orgoglio si dichiarano «discendenti
di briganti» e perciò anche «esperti di brigantaggio».
Sono figure inventate di due individui che si affannano nel cercare di realizzare il loro sogno: pubblicare un libro sulle gesta dei loro antenati briganti e
così trarne fama e ricchezza.
In contrasto con loro, agisce (da “spalla”) una figura, bizzarra quel tanto che serve a rendercela simpatica e perciò, alla fine (ma solo alla fine), accettabile: un personaggio dalle marcate inclinazioni
intelletua- listiche che costringerà i due a leggere at-
tentamente e fino in fondo i documenti originali
dell’epoca e a trasformare il loro orgoglio in vergogna.
Del tessuto dello spettacolo fanno parte anche
scene che narrano, evocano, rappresentano situazioni ispirate ai fatti
specifici di quell’omicidio, di cui, la ferocia degli accadimenti (così
come trapela dai documenti raccolti da Casale) sgombra definitivamente il campo di luoghi comuni e convinzioni senza fondamento che vorrebbero “inventare” figure di briganti giusti e che (dice Colapietra)
fanno il gioco di «un rozzo e protervo revisionismo
sanfedista e borbonico».
Dal montaggio del materiale preparato, tagliando, limando, intervenendo sui collegamenti fra scene, si è
approdati ad una struttura piuttosto complessa dotata di
una soddisfacente carica espressiva.
Per la messa in scena è stato accuratamente evitato
l’uso di costumi e scenografie vere e proprie; sono
stati usati semplici oggetti, (pezzi di stoffa, bastoni,
cappelli, pentole …) “segni” che, anche se semplici
da ottenere e utili a raccontare compiutamente la storia, evitano sprechi di energia e permettono di concentrarsi sul lavoro attoriale.
Grande importanza è stata data, in ogni singola replica, alle caratteristiche peculiari degli spazi che ci
ospitavano cosicché un muretto, una fontana, delle
scale, un ballatoio … diventavano riferimenti importanti per la partitura delle azioni sceniche.
L’intera rappresentazione è vestita di un’ aura giocosa e di una immediatezza comunicativa alla quale
non possiamo e non vogliamo rinunciare: il teatro è
anche un gioco e dobbiamo esserne sempre consapevoli: è per questo che in diverse scene gli spettatori vengono coinvolti, diventando essi stessi, con immancabile soddisfazione generale, “attori”.
Eugenio Incarnati
Regista teatrale
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una pagina di STORIA
“Briganti”: interrogativi su
un’iniziativa lodevole
Nell’ambito di una stagione molto stimolante dal punto di vista culturale,
l’area Sirentina ha visto esplodere improvvisa l’epopea dei Briganti.
Merito importante, se non esclusivo, di questa riscoperta va attribuita a
Pasquale Casale, studioso di storia locale, che all’affascinante tema ha dedicato due volumi, presentati e discussi in tutte le realtà della zona.
Dal primo libro di Casale, dal titolo «Sirente, crocevia di briganti», è stato
tratto anche uno spettacolo teatrale (del quale ha parlato il regista Eugenio
Incarnati) che ha riscosso un lusinghiero successo in tutte le piazze nelle
quali è stato rappresentato.
Infine la manifestazione del 12 Agosto, «A spasso con i briganti», allestita
ai piani del Sirente, ardita nella sua concezione, quanto originale e dal notevole successo.
Mi sembra di poter dire che, in gran parte (anche se l’amico Casale non lo
ammetterà mai), l’idea dei briganti nasce dalla riscoperta che ne fece, proprio nel 1999, il Meeting di Rimini di Comunione e Liberazione.
Ma quella fu una pagina della cultura popolare italiana che spero venga
presto dimenticata, in quanto i briganti, per i Ciellini, erano i precursori di
quello spirito fortemente antistatuale che innervava la battaglia di opposizione al governo in quel particolare contesto.
Erano l’antipolitica, così vivacemente cavalcata per aggregare un consenso
alternativo al governo in carica.
Ma i briganti di Casale chi sono? Sono i rivoluzionari della canzone così
ben eseguita dal complesso «Fermo Biologico» durante lo spettacolo teatrale oppure, come sembra ipotizzare Colapietra nella prefazione al libro,
degli aguzzini, ladri e profittatori senza scrupoli?
Io credo che il brigantaggio, soprattutto quello post unitario, sia un fenomeno “ribellista” (non rivoluzionario), spesso amico dei potenti/spodestati, al servizio di qualcuno e non dotato di una
propria strategia di cambiamento.
Il ribellismo, da Benedetto Croce a Giustino Fortunato, da
Gramsci a Salvemini, è stato sempre giudicato il tallone
d’Achille del Mezzogiorno d’Italia.
Facendo esplodere la rabbia, ha sempre impedito la costruzione di una strategia di cambiamento. Le masse sono
rimaste inconsapevoli e alla mercé del furbo di turno, si
chiamasse Gasperone o Salutari.
Quindi, ben venga la discussione sui Briganti.
Evitiamo però di affidare alle piazze vocianti una valvola
di sfogo sbagliata ai problemi di oggi.
Forse la comunità sirentina è cresciuta nel tempo perché
ha saputo lasciarsi alle spalle quello spirito brigantesco per
iniziare a progettare il proprio avvenire.
Pasquale D’Alberto
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Orme
Comunità Montana Sirentina
IL PROTAGONISTA
A
Antonio Di Zitti:
una vita per lo sport
ntonio Di Zitti, protagonista indiscusso della grande epopea del Rugby aquilano, è un uomo di sport a
tutto tondo, di quelli che oggi è difficile trovare.
Ha vinto due scudetti da giocatore, i primi del sodalizio del capoluogo, nelle stagioni 1966/67 e 1968/
69, con la grande squadra che lo vedeva affiancato
al grande amico e compagno di tante battaglie Angelo Autore.
Nel 1967 fu nominato, dal Corriere dello Sport, sportivo italiano dell’anno, insieme a Gianni Rivera.
Ha continuato a giocare fino al 1974, coltivando con
la sua esperienza la crescita delle nuove generazioni
di atleti, in un mondo sportivo che si andava rapidamente trasformando rispetto a dieci anni prima.
Nel 1977 assunse la carica di presidente della società gestendo con maestria, lui che si era formato negli
anni del “pane e salame”, l’avvento del mondo degli
sponsors anche nel Rugby. In questa opera dimostrò
modernità e lungimiranza, riuscendo a portare a
L’Aquila la Scavolini di Pesaro e combattendo perché anche al rugby, sport minore per antonomasia,
venisse riconosciuta quella copertura televisiva che
è alla base della scelta di un operatore economico di
scendere in campo con un investimento cospicuo.
Da presidente vinse due scudetti (1980-81 e 198182).
Furono gli anni della squadra dei sudafricani, guidati in campo da Rob Low, indimenticato campione,
dal fisico prorompente e dalla velocità saettante.
«La venuta degli atleti del Sudafrica – racconta – la
devo al mio essere di Rocca di Mezzo. Lì, infatti,
lavorano due emigranti originari del centro
rocchigiano, Franco e Luigino Buccimazza, che favorirono l’arrivo a L’Aquila di Low e degli altri atleti che fecero fare alla squadra il nuovo grande salto
di qualità».
Nel 1993 lasciò la presidenza.
«Ormai ero il rappresentante di un’altra epoca – spie-
ga amaro – non più in sintonia con un movimento
nel quale anche i giovani di venti anni impostavano
la loro attività di atleti solo sui contratti economici».
Oggi Antonio Di Zitti ha 64 anni; è in pensione dal
lavoro di una vita, quello di dipendente della Cassa
di Risparmio della Provincia dell’Aquila; ed è consigliere del Comune di Rocca di Mezzo.
Ed ecco la seconda grande passione di Di Zitti: quel-
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IL PROTAGONISTA
la di fare qualcosa per il paese nel quale è nato, Rocca di Mezzo, appunto.
Lì ha fatto il Sindaco dal 1975 al 1979.
«Erano anni difficili – racconta ancora – nei quali il
paese subiva a marce forzate le trasformazioni da
piccolo borgo montano di collegamento tra la Marsica
ed il capoluogo a centro turistico ed alberghiero, pronto ad entrare nel novero dei grandi flussi del turismo
di massa. Bisognava incanalare la forte domanda di
terra e di cemento, impedire per quanto era possibile
lo scempio del territorio. Credo che ci siamo riusciti,
anche se giravano per l’altopiano personaggi poco
raccomandabili».
Racconta anche di un giorno nel quale, insieme ad
un collega, rischiò di essere impallinato per aver chiesto ad un costruttore il pagamento degli oneri previsti dalla legge Bucalossi sul regime dei suoli.
A Rocca di Mezzo è rimasto legato fino ai giorni
nostri, ancora da consigliere, nonostante abiti da decenni nel capoluogo, ultimamente impegnato a seguire la carriera dei due figli.
Da L’Aquila Rugby alla Nazionale, nella quale ha
giocato 28 volte.
«Le nostre partite – dice – erano seguite poco dai
tifosi da casa poiché la televisione si disinteressava
di noi. In campo, invece, giocavamo tra un pubblico
folto ed entusiasta».
Ci furono anni nei quali gran parte della nazionale
era composta da giocatori prelevati dal sodalizio
neroverde o da altri che, formatisi a L’Aquila, gioca-
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Orme
vano ora nelle altre compagini del nord, quelle più
titolate.
Sì, perché L’Aquila è stata una fucina di campioni. E
questo fin dalle origini, alla fine degli anni ‘30, quando arrivò in città, proveniente da Roma, quel
Tommaso Fattori al cui nome è intitolato lo stadio.
Fattori era direttore dei campi sportivi cittadini. Per
far crescere lo sport aquilano scelse una disciplina
che aveva bisogno di pochi soldi, al contrario del
calcio, che già allora assorbiva cifre considerevoli.
Con l’andare del tempo la tradizione si consolidò,
anche perché - a detta di Di Zitti - i giocatori di Rugby
godevano di grande considerazione in città.
Oggi Antonio Di Zitti non va più neanche allo stadio
per seguire le partite della squadra alla quale ha dedicato una vita.
“Se voglio vedere una partita di rugby - dice - vado a
Parigi o a Londra o, quando è possibile, accendo la
TV. Non mi va di essere coinvolto in un mondo così
cambiato, anche se ammiro gli sforzi ed il coraggio
dei giovani aquilani di oggi che si dedicano al nostro
sport”.
Ciò, tuttavia, non gli ha impedito di gioire ancora
una volta, nel 1994, per l’ultima grande vittoria della squadra, quando riuscì a battere in finale la
quotatissima Mediolanum. Oppure di provare la grande delusione del ’99, quando gli aquilani furono sconfitti in finale dall’RDS Roma.
«Come si dice – conclude salutandoci – I figli “so’
piezze ‘e core”».
Comunità Montana Sirentina
Elenco calciatori ed atleti di altri sport
della Valle Subequana più rappresentativi, distinti per comune, dagli anni
‘30 ai giorni nostri
Tra i calciatori più rappresentativi, che hanno raggiunto i livelli altissimi
della serie A nazionale, ci sono sicuramente Italo Acconcia di Castelvecchio
S., Di Vincenzo Oscar di Castel di Ieri e Sergio Ciacchi di Goriano Sicoli.
Molti, comunque, sono stati gli atleti che, a vari livelli, hanno tenuto alto il
nome dei nostri paesi. L’elenco ridotto (per motivi di spazio), che segue, ne
ricorda solo alcuni.
Acciano
Di Benedetto Amerigo - Di Cola Domenico (attualmente in attività) - Di
Cola Evangelista - Panicara Claudio.
Gagliano Aterno
Casale Camillo - Casale Pasquale - Pacifici Alfredo - Pasqualone Angelo.
Castel di Ieri
D’Alessandro Fiorenzo - D’Alessandro Omero - Di Cesare Donato - Di
Venanzio Angelo - Di Venanzio Fabio (attualmente in attività) - Di Vincenzo Oscar (anni ‘30) - Di Virgilio Mario - Santilli Gianni.
Goriano Sicoli
Ciacchi Adolfo (anni ‘50) - Ciacchi Sergio - Cifani Domenico - Cifani Federico (anni ‘40) - Cifani Vittorio - De Mutiis Eugenio - Di Clemente
Bernardino; Ferrini Girolamo (anni ’50) - Ferrini Tonino (anni ‘40) -Salvatore Saverio.
Castelvecchio Subequo
Acconcia Italo (anni ‘40-‘50) - Angelone Dionisio - Angelone
Pino - Angelone Tonio - Colangelo Gianni - Paolini Antonio
- Ricotta Liberato - Valeri Rico.
Molina Aterno
Coletti Rocco - De Santis Lelio - Del Monaco Stefano Fasciani Davide - Giancola Sandro - Mascioli Maurizio Parente Francesco.
Secinaro
Bernabei Celestino - Santilli Sabatino - Silveri Gianfranco.
Anche negli altri sport ricordiamo delle grosse individualità,
quali i fratelli Di Cola Giovanni e Bernardino di
Roccapreturo che hanno giocato in serie A di Rugby, Cifani
Marcello, campione di mezzofondo, originario di Goriano
Sicoli, così come De Sanctis Antonio, attuale vice campione
italiano dei 110 ostacoli. Rosati Arsenio, atleta di Molina
Aterno, come Amicosante Ugolino che ha partecipato a più
di una Olimpiade nella squadra di tiro al piattello. Per finire
con i ciclisti di Castelvecchio Subequo Salutari Pietro e Vittorio.
Sandro Ciacchi
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Comunità Montana Sirentina
INFORMA COMUNITÀ
a cura di Giovanni Pizzocchia
Attività amministrativa
Il Consiglio dell’Ente si è riunito:
Il giorno 26/9/2001 con il seguente o.d.g.:
1) Convalida eletti; 2) Approvazione verbali seduta
precedente; 3) Salvaguardia equilibri di bilancio;
4) Ratifica variazione Bilancio; 5) Programma Fondo della Montagna - Determinazioni; 6) Statuto Presa d’atto decisione CO.RE.CO. 7) Comunicazioni del Presidente.
Il giorno 23/11/2001 con il seguente o.d.g.:
1) Convalida Consiglieri; 2) Lettura ed approvazione verbali seduta precedente; 3) Assestamento Bilancio 2001; 4) Nomina Assessore.
Raccolta differenziata
È stato affidato, per un periodo di 2 anni, alla società
Pavind di Sulmona lo smaltimento e trasporto dei
rifiuti differenziati (vetro, carta e plastica) dall’Oasi
della Comunità Montana Sirentina a Sulmona. Per
quanto riguarda il ritiro intercomunale, viene svolto
dall’Ente con un nuovo automezzo messo a disposizione dall’Amministrazione Provinciale. Gli operatori che curano il servizio sono: Ermanno Salutari,
autista dipendente del Comune di Acciano, e Mario
Cipriani, L.S.U.
Lavori costruzione Centro Direzionale - nuova sede
Sono terminati i lavori di costruzione del centro-visita-direzionale del Parco Sirente Velino in Secinaro,
complesso edilizio che potrà essere la nuova sede
della Comunità Montana Sirentina. L’impresa esecutrice ha riconsegnato le chiavi della struttura medesima.
Servizi Associati
Polizia Municipale. Sono in corso gli atti per definire questo nuovo servizio fra i comuni che hanno aderito: Castelvecchio S., Goriano Sicoli, Molina e
Secinaro.
Manutenzione cimiteri comunali
La Comunità Montana ha predisposto uno studio per
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attivare tale servizio associato fra i 13 comuni del
territorio, in compartecipazione alle spese.
Protezione Civile
Il 15 settembre si è conclusa la campagna antincendio
boschivo in convenzione tra il Gruppo Intercomunale
Volontari di Protezione Civile della Comunità Montana e la Regione Abruzzo.
Fortunatamente anche in questa stagione estiva non
si sono registrati incendi di rilievo. Un grazie sia all’operato degli addetti ai lavori (Istituzioni Locali,
Forestale, Volontari), alla maturità e responsabilità
degli abitanti che hanno presidiato e anche ai turisti
e visitatori che sono transitati sul territorio sirentino.
Nella tabella e nel grafico che seguono si evidenziano
i numeri di incendi totali e gli ettari di superficie
(boscata e non) totali fra gli anni 1993-2000. Un ringraziamento alla locale stazione del Corpo Forestale
di Secinaro per le informazioni di seguito elaborate.
AREE TOTALI PERCORSE DAL FUOCO
PERIODO 1993-2000
Anno
N. Incendi
Ettari totali
1993
5
58,5
1994
11
257,2
1995
0
0
1996
3
4
1997
7
153,5
1998
6
127,35
1999
0
0
2000
0
0
Tot.
32
600,55
Il 14/11/01 si è riunito il Gruppo Intercomunale Volontari di Protezione Civile della C.M.S. ed ha nominato responsabile operativo il Volontario Colella
Natale.
Questi i convocati dall’Assessore delegato della Comunità Montana, Silveri Luigi:
Bernabei Giuliano, Goriano Sicoli; Cinquegrana
Marco, Goriano Sicoli; Colantoni Remo, Secinaro;
Colasante Anna, Goriano Sicoli; Colella Natale,
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