ever:fresh
prevenzione del tabagismo giovanile
Fondazione idée:sport – Viale Stazione 11, 6500 Bellinzona, 091 826 40 70
In collaborazione con: Repubblica e Canton Ticino – Dipartimento della sanità e della socialità – Ufficio del medico
cantonale - Servizio di promozione e di valutazione sanitaria, Associazione Svizzera Non-fumatori, Centro di
Tabaccologia Lugano, Lega contro il cancro, Lega polmonare ticinese, Radix Svizzera italiana, Fondazione idée:sport www.ideesport.ch
Con il sostegno di: Repubblica e Canton Ticino – Dipartimento della sanità e della socialità – Ufficio del medico
cantonale - Servizio di promozione e di valutazione sanitaria, Fondo nazionale per la prevenzione al tabagismo, Lega
contro il cancro, Lega polmonare ticinese. ever:fresh
prevenzione del tabagismo giovanile
Rapporto finale fase pilota
14 serate d’attività
23 febbraio – 18 maggio 2013
Il rapporto finale raccoglie i dati e le esperienze di 14 serate svolte durante una fase pilota,
inoltre è basato sul rapporto intermedio, sui verbali di riunioni avute con un gruppo di lavoro
specializzato in tabagismo, sulle esperienze e i feedback delle formazioni svolte con i coach e
sulla valutazione del progetto.
Il rapporto è redatto da Giorgio Panzera, ideatore e coordinatore del progetto ever:fresh.
Introduzione
ever:fresh (EVFR) ha concluso la sua prima fase pilota in modo
molto positivo, ragazze e ragazzi si sono interessati al tema del
tabagismo e hanno partecipato -spesso con entusiasmo- alle
attività proposte. Il messaggio che fumare non è più cool è
stato promosso attraverso dei moltiplicatori (i coach) che hanno
avuto la possibilità di fare un’interessante esperienza personale.
Data la probabilità che una persona inizi a fumare da adulta è
molto bassa, è importante svolgere un lavoro d’informazione e prevenzione già negli
adolescenti, con cui poter discutere i rischi che comporta l’assunzione di tabacco, poiché la
dipendenza dal fumo, come verificato durante la fase pilota, è già presente tra alcuni giovani
della fascia d’età 12-17 anni.
Il progetto di prevenzione al tabagismo ha destato attenzione a livello regionale e nazionale. A
livello locale ha dimostrato di saper coinvolgere i giovani con un approccio tra pari.
Un gruppo di lavoro ha seguito il progetto sin dall’inizio sostenendo il lavoro svolto da
idée:sport. È stato importante coinvolgere tutti gli attori principali che fanno prevenzione al
tabagismo nel Canton Ticino per far sì che il progetto potesse prendere il via e svilupparsi
ulteriormente. Le informazioni raccolte e le esperienze di terzi ci hanno aiutato a creare un
nuovo concetto di lavoro nell’ambito della prevenzione che ha posto le basi per ever:fresh. È
stata una bella sfida poter sviluppare un progetto, anche se a volte si sono incontrate delle
difficoltà poiché si avevano pochi riferimenti a disposizione. L’importante era incominciare e si
sa che il futuro, all’inizio, è sempre un cantiere.
EVFR ha scelto i progetti Midnight Sport in Ticino per svolgere le serate di prevenzione del
tabagismo giovanile. La grande novità che ha portato la fase pilota di ever:fresh è fare,
attraverso l’educazione tra pari, una prevenzione concreta e diretta durante il tempo libero dei
giovani minorenni.
Pianificazione
L’idea di creare un progetto di prevenzione del tabagismo giovanile è nata nel gennaio 2012.
Tutti i 130 progetti Midnight Sport in Svizzera svolgevano una serata informativa all’anno sul
tema del tabagismo. Purtroppo il sistema non dava i suoi frutti e dunque il team della regione
Svizzera italiana ha pensato di creare un progetto mirato: un team “esperto” che potesse
visitare i progetti. Da una prima analisi a livello nazionale è emerso che la quantità di giovani
fumatori (minorenni) non è ne aumentata, ne diminuita. È l’unica fascia d’età che non ha
subito modifiche dopo le campagne di prevenzione al tabagismo, l’aumento del costo dei
pacchetti di sigarette e le maggiori restrizioni di consumo di tabacco negli spazi pubblici degli
ultimi anni. A livello nazionale ed europeo non sono stati trovati dei progetti di prevenzione del
tabagismo giovanile a diretto contatto con i giovani (attività mirate per giovani e con
un’interazione diretta sul campo) e dunque si è deciso di intraprendere lo sviluppo di un nuovo
progetto che utilizzasse una metodologia innovativa.
Inizialmente sono state ricercate le collaborazioni e, nello stesso tempo, è stato scritto un
primo concetto di base. Trovati i finanziamenti e costituito un gruppo di lavoro, il concetto di
base si è evoluto in quello dettagliato, il quale è stato sottoposto e analizzato dal gruppo di
lavoro. Dopo la rielaborazione di quest’ultimo, è stato assunto il team di responsabili e coach,
successivamente, dopo una anno di preparazione, il progetto era pronto per iniziare la propria
attività.
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Pagina 2 Il progetto ever:fresh è iniziato sabato 23 febbraio 2013 con una fase pilota che si è protratta
per 14 serate sino a sabato 18 maggio 2013. La pianificazione prevedeva due visite in sette
progetti scelti con i seguenti criteri: percentuale di giovani fumatori, luogo e dimensione del
progetto.
In ogni progetto si sono riscontrate delle dinamiche ed esperienze diverse, queste hanno dato
la possibilità a EVFR di crescere e svilupparsi in base alle esigenze e alle necessità.
Naturalmente gli adattamenti non sono sempre stati semplici, poiché in alcune serate
funzionavano e in altre, inspiegabilmente, no. Per far fronte a queste problematiche, il team e i
responsabili hanno dimostrato flessibilità e grande creatività.
Progetti visitati & Partecipanti per serata
Tutti i sette progetti scelti sono stati visitati due volte, per un totale di 14 serate di attività. I
luoghi scelti in cui trascorrere le serate ever:fresh erano i seguenti: Savosa, Gravesano,
Chiasso, Gambarogno, Morbio Inferiore, Minusio e Riva San Vitale. In totale sono stati
avvicinati ben 536 ragazze e ragazzi, di cui 247 ragazze e 289 ragazzi. Con i giovani si è
potuta promuovere una discussione generale riguardo il tabagismo. Spunti sorprendentemente
interessanti, confronti approfonditi e informazioni distribuite sono stati gli elementi presenti
durante le serate.
In generale si nota che in alcuni progetti (per esempio a Savosa e Chiasso) la seconda volta
che il team di EVFR ha fatto visita, vi sono state meno adesioni da parte dei giovani. Difatti,
durante il secondo passaggio, svanito l’effetto sorpresa, i coach hanno faticato maggiormente
per avere l’attenzione ricevuta durante il primo incontro.
I giovani incontrati erano quasi tutti compresi tra 12 e i 17 anni d’età, eccezion fatta per alcuni
18enni presenti. La media d’età dei minorenni che hanno partecipato alle attività proposte da
ever:fresh è stata di 14.8, mentre il numero medio di ragazze e ragazzi incontrati a serata è
stato di 38.3. Nella maggior parte delle serata si è raggiunto il 70-80% dei partecipanti
presenti in palestra. Il progetto ha coinvolto giovani per il 46.1% di sesso femminile e il 53.9%
maschile.
Qui di seguito sono rappresentati graficamente le ragazze e i ragazzi incontrati a ogni serata.
50
45
Ragazze
Ragazzi
40
35
30
25
20
Dato che alcuni progetti hanno in media più giovani che frequentano le palestre, non bisogna
15
intendere
che più le colonne del grafico sono alte e meglio è andata la serata; l’analisi di
queste colonne deve essere fatta comparando il primo con il secondo passaggio del team EVFR
10
nel
progetto. Non sono stati riscontrati alcuni nessi in base ai criteri di selezione dei progetti
citati nel capitolo precedente.
5
0
23.02.13
02.03.13
09.03.13
16.03.13
23.03.13
30.03.13
13.04.13
Savosa
Gravesano
Chiasso
Gambarogno
Morbio
Inferiore
Minusio
Riva S.
Vitale
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20.04.13
20.04.13
Gambarogno Gravesano
27.04.13
27.04.13
04.05.13
11.05.13
18.05.13
Minusio
Morbio
Inferiore
Chiasso
Savosa
Riva San
Vitale
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Attività svolte
La prima parte di fase pilota del progetto aveva tra gli obiettivi quello di sperimentare delle
attività, capire quali fossero le più idonee e in quali momenti
e luoghi poterle applicare. La seconda parte, invece, doveva
confermare le attività migliori e svilupparne altre. In questa
parte i coach, avendo esperienza, durante le attività erano più
liberi di agire, più indipendenti e prendevano maggior
iniziativa.
In tutte le palestre in cui ha presenziato ever:fresh vi era un
angolo a disposizione per presentare le proprie azioni. La
gestione dello spazio era in mano al team EVFR, così come le
attività svolte. Spesso nell’area destinata a EVFR erano
sistemati il tavolo da ping-pong e il calcio balilla, due elementi
per attirare i giovani.
Qui di seguito sono elencate tutte le attività che sono state proposte all’interno delle palestre:
- riconoscere gli odori (percorso sensoriale): più barattoli con odori gradevoli e uno con
cenere e mozziconi di sigaretta. Con gli occhi bendati, l’obiettivo è poter sentire l’odore
sgradevole delle sigarette. Compito dei coach è spiegare che nei fumatori il senso olfattivo
viene a diminuire con il passare degli anni e dimostrare quanto sia fastidioso l’odore delle
sigarette;
- costrizione nella respirazione: attività fisica respirando da una cannuccia (variante con
molletta sul naso) per simulare la respirazione ridotta di un fumatore;
- gonfiare palloncini: misurare la capacità polmonare per sensibilizzare al fatto che nel
fumatore è ridotta;
- sapere: un quiz di 15 domande legate al consumo di tabacco e i rischi che comporta, con
l’obiettivo di stimolare la riflessione tra i giovani;
- slogan anti tabacco: il miglior slogan viene premiato, l’obiettivo è rafforzare nei giovani la
convinzione che fumare non è più in voga. Le varianti erano creare uno slogan sotto forma
di vignetta, disegno, cantato in rima, ecc.;
- test del monossido di carbonio: per dimostrare il deposito di CO2 nei polmoni di un
fumatore;
- angolo del sapere: attività di prevenzione e informazione sotto forma di volantini e prospetti
informativi;
- proiezione filmati shock: per far riflettere in merito alle oltre 4'000 sostanze che inalano i
polmoni fumando una sigaretta (video presi da YouTube, scarsa qualità e in lingua
straniera);
- quiz a squadre: sul modello del gioco della bandiera (due concorrenti scattano per prendere
un nastro, vince chi per primo lo afferra, una volta afferrato bisogna rispondere a una
domanda inerente la prevenzione al tabagismo). L'idea prevede la correzione immediata
delle risposte;
- quiz basket: partecipanti si dispongono in fila dietro alla linea del tiro libero. Se la palla va a
segno ottengono un punto e viene posta una domanda sul tabagismo, se è corretta
ottengono un altro punto (correzione immediata delle risposte). Si continua a rotazione fino
a che il vincitore non ha ottenuto 10 punti totali (variante quiz calcio con i rigori, stessa
formula tranne per il portiere: ogni tiro parato ha diritto a una domanda per guadagnare un
ulteriore punto);
- gioco delle ciglia (ciglia polmonari): sorta di rugby in cui una squadra deve portare dall'altra
parte della palestra dei nastri, mentre la squadra rivale deve impedirle di farlo; l'idea è di
mimare il lavoro che svolgono le ciglia polmonari che bloccano le impurità in entrata: le
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ciglia dei fumatori, funzionando meno bene, lasciano passare più giocatori; vince la quadra
che prende più nastri (= polmoni più sani).
Alcune attività sono andate molto bene, altre meno; alcune, invece, non hanno destato alcuna
attenzione da parte dei giovani. Con i coach si sono valutate le attività e le migliori sono
risultate il gioco degli odori, il quiz con le sue varianti e gli slogan (vedi anche capitolo
“valutazione” a pag. 10). Da metà fase pilota tutte le varianti del quiz dovevano avere una
correzione immediata. La prossima stagione si vorrebbe avere una tabella dei record per
stimolare i giovani a confrontarsi nelle attività e renderle così più attrattive. Il test del
monossido di carbonio era interessante poiché dava un risultato scientifico immediato;
purtroppo dopo 30-40 giovani che lo provavano in poco tempo, iniziava a emettere risultati
falsati (forse era sporco, forse con troppa umidità oppure semplicemente troppo sollecitato).
Nel loro feedback finale i coach hanno confermato che la difficoltà maggiore era coinvolgere i
giovani; obiettivo comunque riuscito data l’elevata quantità di ragazze e ragazzi che hanno
partecipato alle attività di ever:fresh. Per la prossima stagione, i coach hanno proposto di
avvisare i giovani con una sera d’anticipo che la volta successiva vi sarà EVFR, citando già le
attività
particolari
che
saranno
svolte.
Concretamente i coach hanno proposto nuove
attività come un “percorso della prevenzione”
(può essere ad esempio un triathlon di tre
attività mirate), attività di gruppo o di squadra
e parecchie variazioni sotto forma di quiz per
stimolare il sapere dei giovani.
Materiale a disposizione
Il materiale didattico utilizzato da ever:fresh era molto ridotto poiché inesistente o non
reperibile nel Canton Ticino. Sebbene aiutati dal gruppo di lavoro, non si è riuscito a trovare
nulla di accattivante che potesse destare grande interesse nei giovani. In futuro bisogna
trovare delle attività interattive che possano attirare la loro attenzione. I coach hanno richiesto
immagini shock su cui poter riflettere e discutere, video informativi con testimonianze (ad
esempio da visionare su un tablet) e premi più accattivanti per giovani (ad esempio dei buoni
per la musica, per lo sport, ecc.). La mancanza di materiale si è fatta sentire soprattutto
quando il team ever:fresh è passato per la seconda volta nei progetti. La proposta dei coach è
avere qualcosa di più “tattile e visivo” (ad esempio una sigaretta sezionata, polmoni come
spugne da toccare, catrame da guardare, esperimento della bottiglia contenente il fumo di
sigaretta, ecc.).
Secondo i coach l’angolo EVFR deve essere più sciallo, fantasioso e un po’ scherzoso. È
importante mantenere una certa informalità, pur avendo una struttura e una configurazione
tale per fare della prevenzione in modo responsabile e coscienzioso.
Avevamo delle penne a disposizione che sono sparite quasi tutte, probabilmente un gadget su
cui poter fare affidamento nella prossima stagione.
I roll-up forniti dall’Associazione Svizzera Non-fumatori
(ASN) erano di buon gradimento per i giovani, poiché
sorgevano discussioni per quel che riguarda il numero di
sostanze presenti in una sigaretta. Inoltre l’ASN ci ha
fornito un poster “dagli un nodo”.
I premi distribuiti ai giovani erano composti da
magliette, adesivi mini post-it ed evidenziatori (ASN) e
borracce, penne, evidenziatori e chiavette USB (Lega
polmonare). Gli adesivi hanno avuto poco successo e
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sono stati ritirati perché erano attaccati dappertutto.
Per il materiale informativo, invece, sono stati scelti i seguenti opuscoli e volantini:
- “tabacco” Dipendenze info Svizzera e Radix Svizzera italiana;
- “I dati di fatto più importanti sul fumo e sul fumo passivo”, Associazione svizzera per la
prevenzione del tabagismo;
- “Fumo di tabacco al microscopio”, Associazione svizzera per la prevenzione del tabagismo;
- “Mantenersi liberi dal fumo anche a casa”, Associazione svizzera per la prevenzione del
tabagismo;
- “Chi fuma è un dritto”, Associazione svizzera per la prevenzione del tabagismo
- “Sii sportivo non fumare”, Associazione svizzera per la prevenzione del tabagismo;
- “Farla finita con la sigaretta”, Associazione svizzera per la prevenzione del tabagismo;
Su forte richiesta dei giovani si sono inseriti gli opuscoli con le informazioni inerenti la canapa e
il narghilè (pipa d’acqua); quelli riguardanti la canapa sono stati i più richiesti.
Al termine della fase pilota i coach hanno riportato che il materiale informativo (opuscoli,
brochures, volantini, ecc.) era una “giungla di carta”, poco attrattiva e accattivante (vedi
capitolo “Valutazione” a pagina 11). Si propone di elaborare un cartellone informativo sul
modello degli infografici; avere in poco spazio le informazioni più interessanti per il target 1217 anni e sviluppare un solo opuscolo da consegnare ai giovani (sul modello “PARTI survivalkit” prodotta da Radix), oppure sviluppare un’app per smartphone o qualcosa di simile.
“20 secondi di riflessione” (Lega ticinese contro il cancro) è stato distribuito solo al capo e vice
capo progetto.
Coach: i moltiplicatori
Ogni serata il team ever:fresh era composto da un responsabile adulto,
due junior coach del progetto visitato e di un junior coach di un progetto
esterno.
Durante la formazione i coach hanno compilato un questionario
d’entrata (svolto prima di incominciare il progetto) e, a fine progetto,
uno d’uscita. I due questionari sono serviti per completare i capitoli
“Coach: i moltiplicatori” a pagina 6 e “Valutazione” a pagina 10.
Relazioni e ambiente nel team
Nel questionario iniziale i coach si sono detti motivati a partecipare al nuovo progetto
ever:fresh per essere più informati sul tema del tabagismo (40% delle risposte). Il 30% ha
deciso di lavorare nel team per sostenere che fumare fa male e per ridurre i danni della salute.
Secondo loro è importante poter informare i loro coetanei (e allo stesso tempo informarsi loro!)
sulla pericolosità dell’assunzione di tabacco. Alcuni coach sono interessati a prevenire la
dipendenza e hanno voglia di aiutare i compagni fumatori e le compagne fumatrici (20% delle
risposte). Il restante 10% lo fa prevalentemente per interessi economici (N.B. i coach
guadagnavano CHF 30.- a serata).
Lo “scambio” di coach (due del progetto visitato e uno proveniente dall’esterno) è stata
un’esperienza positiva e interessante, si sono create delle buone collaborazioni e nuove
amicizie. 2/3 dei coach hanno valutato questa modalità di scambio positiva e costruttiva per
fare una nuova esperienza in un progetto simile al proprio. Spesso il coach esterno parlava di
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più e veniva maggiormente ascoltato; mentre per 1/3 dei coach l’ambientamento era un
pochino più difficoltoso soprattutto a inizio serata, inoltre sussisteva un maggior dispendio di
energie per il trasporto.
In team vi è stata una grande collaborazione, poiché ci si poteva rivolgere alle/ai colleghe/i in
caso di dubbio nelle domande, oppure al responsabile serata. I coach non erano mai soli, ma
sempre ben supportati: vigeva il motto “tutti per uno, uno per tutti”. L’ambiente di lavoro, a
detta dei coach, era sereno e divertente.
Anche per i colleghi coach dei progetti Midnight Sport (coloro che animano le serate nelle
palestre aperte) è stato molto interessante collaborare con i colleghi di ever:fresh poiché
avevano la possibilità di vedere il loro lavoro dall’esterno. I coach Midnight hanno anche
partecipato alle attività proposte e si sono interessati al tema del tabagismo. Inoltre, a fine
serata, dalla seconda parte di progetto in poi, davano un feedback interessante e consigliavano
delle attività. Qualcuno ha anche detto che il team ever:fresh ha portato un po’ di “aria fresca”
nel progetto. Per la prossima stagione bisogna preparare bene anche i coach Midnight
dell’arrivo del team EVFR, così che anche loro sanno quali attività andranno a fare i colleghi
coach nell’angolo di prevenzione al tabagismo.
Approccio con i partecipanti
A inizio serata i responsabili ripassavano brevemente il contenuto e le informazioni che i coach
dovevano conoscere, inoltre si discuteva sulle attività da svolgere e si distribuivano i ruoli e le
responsabilità di lavoro.
Nei progetti più piccoli tra il team e i partecipanti vi era
maggior coinvolgimento, hanno potuto “fondersi”
maggiormente e sperimentare più attività. Se i
partecipanti non si conoscevano, solitamente vi era un
approccio più distaccato, più formale ed era ascoltato
maggiormente. Spesso erano i coach che andavano dai
partecipanti a proporgli di fare le attività nell’angolo
ever:fresh. Come primo approccio i coach ponevano
delle domande -oppure affermazioni- così da rompere il
ghiaccio (“sai quanti giovani fumano alla tua età?”, oppure “il 75% dei giovani non fuma! Cosa
ne pensi?”). I giochi e le attività servivano per attirare i giovani e far “toccare” con mano le
questioni legate al tabagismo. Una volta fidelizzati i giovani con le attività proposte, i coach
potevano entrare nel tema del tabagismo in modo più semplice, facendo domande o dando le
informazioni in loro possesso. A volte i coach non sapevano rispondere alla domande, dunque
facevano capo ai loro colleghi oppure al responsabile di serata EVFR. È successo che un
giovane coach ha inventato una risposta e lo stesso è stato ripreso in tempo di scuola dalla
persona che aveva posto la domanda, portandogli una risposta corretta. Ciò significa che il
progetto ha comunque portato discussione tra i giovani e ha risvegliato un certo interesse
nell’ambito della prevenzione al tabagismo.
I coach si sono detti soddisfatti in quanto i giovani in palestra li ascoltavano volentieri e
partecipavano quasi sempre alle attività proposte.
Formazione
Sono stati svolti cinque moduli di formazione: tre per il team ever:fresh (a inizio, a metà e a
fine fase pilota), uno unicamente per i coordinatori Sopra e Sottoceneri e un modulo solo con i
formatori e le formatrici.
Nella prima formazione del 22 febbraio 2013 (precedente all’inizio del progetto) è stato
importante capire il sapere dei coach per aiutarli a entrare nell’ottica del progetto di
prevenzione del tabagismo giovanile. Con un questionario d’entrata i responsabili hanno potuto
analizzare il profilo dei coach e hanno riassunto i seguenti 15 punti che tutti i coach erano
tenuti a sapere:
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• il 75% dei giovani 13-17 anni non fuma sigarette (4 quindicenni su 5 non fumano);
• in Svizzera il fumo uccide 25 persone al giorno (più di alcol, AIDS, incidenti, droghe);
• il fumo contiene catrame (asfalto!), nicotina (sostanza chimica con effetti psicoattivi!) e
monossido di carbonio (sostanza velenosa!);
• il tabacco contiene una "vera e propria droga" che è la nicotina che rende dipendenti (si
incomincia sempre con una, poi due, poi tre sigarette e in un attimo si è dipendenti);
• nel fumo di tabacco sono presenti 4'000 diverse sostanze, di cui ben 10 sono grandi
particelle che si vedono addirittura al microscopio;
• fumare è figo? È solo un'immagine di una parte della società (pubblicità e dell'industria del
tabacco);
• sigaretta leggera, light, naturale, ecc. è sempre tabacco nocivo;
• fumare un pacchetto al giorno costa 8.-, 56.- a settimana, 224.- al mese e 2'688.- all'anno;
• per fumare una sigaretta ci vogliono 4 minuti, chi fuma un pacchetto al giorno “perde” 1h e
20 min., all'anno sono quasi 500h;
• l'odore del fumo è sgradevole (mani e dita, capelli, vestiti), rende la carnagione pallida e la
pelle gialla;
• chi fuma crea fumo passivo che nuoce anche a chi gli sta attorno;
• fumare provoca cancro ai polmoni (20 volte in più dei non fumatori), bronchite cronica,
tosse, infarto cardiaco;
• il fumo rende impotenti gli uomini e sterili le donne;
• i fumatori muoiono in media da 13 a 14 anni prima rispetto ai non fumatori;
• smettere di fumare è più difficile che incominciare!
Il secondo momento di formazione per il team
ever:fresh, svoltosi il 20 aprile 2013, è stato
fondamentale per dare un taglio nuovo e per
motivare i coach ad affrontare la seconda metà
del
progetto.
Infatti,
questo
momento
d'incontro ha dato la possibilità di esprimersi sull'esperienza vissuta sin qui e suggerire nuove
proposte e attività d'intervento in seno alla prevenzione. Si sono stimolati e sono stati accolti i
suggerimenti dei giovani, i quali hanno proposto una serie di attività più dinamiche e
coinvolgenti, attività nelle quali i ragazzi stessi si sentivano maggiormente coinvolti e
sembravano investirsi con maggiore efficacia. Qui si è giocato un punto importante della peer
education: sono stati i giovani coach a decidere, entro certi limiti, come trasmettere il
messaggio di prevenzione ai loro coetanei.
L’ultimo incontro di formazione con il team a progetto terminato (8 giugno 2013) è servito per
raccogliere tutte le impressioni e i feedback dei coach che hanno lavorato sul campo a stretto
contatto con i loro coetanei (una parte dei feedback è riportata in questo capitolo, l’altra nel
capitolo “Valutazione” a pagina 10).
Nel feedback i coach hanno espresso la volontà di preparare le attività durante le formazioni e
simulare già prima lo svolgimento di alcune animazioni. Alcuni coach (provenienti dal
Mendrisiotto e Locarnese) si sono lamentati per la scelta della sede per la formazione
(Massagno), per la prossima stagione bisogna prevedere una formazione nel Sopra e una nel
Sottoceneri. La formula di riunirli tutti quanti in un’aula sola, ha permesso loro di conoscersi e
scambiarsi dei feedback interessanti. Nella valutazione finale i coach hanno detto che nel primo
momento di formazione (22.02.2013) sono state date troppe informazioni e che il giorno scelto
non era dei migliori. Propongono più momenti di formazione, più diluiti e con attività più
coinvolgenti. Gli altri momenti erano invece più conviviali e informali. Alcuni coach chiedono
l’aumento di paga per la formazione (attualmente CHF 5.- a formazione).
Nel sondaggio finale tutti i coach si sono detti molto coinvolti nel progetto, l’esperienza per loro
è stata molto positiva; sia all’interno del team che a lavorare per ever:fresh si sono sentiti
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bene e a loro agio. L’hanno dimostrato le formazioni dove c’era sempre molto entusiasmo nei
coach, si notava che ci tenevano molto e si davano da fare affinché il progetto rimanesse
attrattivo per i loro coetanei. Hanno, inoltre, proposto di inserire il miglior slogan della fase
pilota sulla loro maglietta di coach ever:fresh.
In generale i coach, così come i responsabili e il coordinatore, sono
molto soddisfatti del loro lavoro svolto e di ciò che hanno promosso.
Nel sondaggio finale hanno dato una valutazione di 4.7 (scala da 1 a
6) per quel che riguardava la loro motivazione a far parte del team
di EVFR. Anche i coach, a loro volta, sono diventati più sensibili alla
tematica, non sottovalutano più il problema come prima e osservano
con un occhio più critico i fumatori. Alcuni ne hanno parlato in
famiglia, altri con amici e compagni di scuola. Notano di più le
pubblicità di tabacco e affermano di non aver visto campagne –oltre che a ever:fresh- di
prevenzione al tabagismo, anzi solo pubblicità di sigarette!
Difficoltà incontrate
Stare a guardare e non fare nulla è facile, ideare un nuovo progetto e metterlo in pratica
comportano, invece, sempre delle grandi incognite. L’evoluzione che ha avuto il progetto
ever:fresh è stata inizialmente influenzata da esperti adulti (gruppo di lavoro) sul piano
strategico, successivamente da giovani e coach per quel che riguarda il piano operativo. Da qui
nasce un’interessante combinazione di esperienze diverse che hanno permesso al progetto di
svilupparsi.
La maggior complessità avuta era il coinvolgimento
dei giovani durante il loro tempo libero. Una sfida con
cui giovani coach hanno dovuto confrontarsi per far sì
che i loro coetanei partecipassero alle attività
proposte. La prima volta che i coach sono passati nei
progetti era più semplice lavorare rispetto al secondo
passaggio in cui bisognava portare delle sostanziali
novità. Quando non sapevano bene quali attività
fare, vi era tra i coach un po’ di stress e panico allo stesso momento. L’animazione svolta in
palestra va sicuramente migliorata, si potrebbe pensare di ingaggiare un professionista (del
teatro?) per formare i giovani coach.
A inizio serata vi era sempre un briefing (importante e interessante a detta dei coach nel
feedback finale) in cui era pianificata la serata, le direttive date dai responsabili erano brevi ma
precise, così che i coach potevano organizzarsi anche secondo le proprie idee. Tenere tutto a
mente era un po’ difficile, ma c’era una buona collaborazione e intesa nel team.
Nel feedback finale i coach hanno detto di aver avuto maggiori difficoltà nel farsi ascoltare dai
propri coetanei, anche se infine sono sempre riusciti ad avere la loro attenzione. La difficoltà
stava soprattutto a inizio serata quando si trattava di “rompere il ghiaccio”. Alcuni si sono detti
un po’ timidi per questo tipo di attività (potrebbe essere uno spunto per una prossima
formazione) in cui la difficoltà stava nell’animare e intrattenere le ragazze e i ragazzi con
attività –soprattutto dalla metà del progetto in poi- sempre attrattive. Il 20% dei coach ha
avuto difficoltà nel rispondere a tutte le domande dei giovani, sapendo che alle domande cui
non sapevano rispondere, subentrava o un collega coach oppure il responsabile della serata.
Quest’aiuto e supporto reciproco all’interno del team è stato molto apprezzato dai coach.
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Alcuni hanno avuto difficoltà nel far passare il messaggio poiché avevano pochissimi elementi
“shock” a disposizione (come immagini, video, ecc.).
Nel questionario d’entrata svoltosi a inizio progetto, i coach avevano immaginato di riscontrare
le seguenti problematiche: poca autorità (problema nel farsi ascoltare), il fatto di non sapere
dare delle risposte corrette e il fatto di “invadere” lo spazio libero dei giovani al sabato sera. La
prima effettivamente si è avverata, la seconda invece solamente in parte ma era risolvibile,
mentre la terza problematica non è stata per nulla riscontrata.
Il secondo passaggio in uno spazio di tempo breve (tre settimane) non è stato visto in modo
molto positivo da parte dei giovani partecipanti (vedi ad esempio Minusio nel capitolo “Progetti
visitati & Partecipanti per serata” sul grafico a pagina 3). Per il proseguimento è da pianificare
un progetto su un anno intero e non solamente su sei mesi. La scelta della fase pilota svoltasi
solamente sull’arco di metà anno, è stata influita anche dal fattore finanziario e dunque dai
costi del progetto.
Nel concetto dettagliato si voleva dare continuità al progetto. Tra una visita del team
ever:fresh e l’altra (ca. 1 mese) i coach avrebbero dovuto fare delle attività mirate durante le
serate di lavoro normale quali coach del progetto Midnight. L’obiettivo è stato raggiunto solo a
livello “visivo”, poiché i coach indossavano la maglietta di EVFR e dunque erano riconoscibili dai
giovani, ma non sono state fatte alcune attività come inizialmente previsto. Per la prossima
stagione bisogna rivedere questo punto e trovare altre soluzioni più plausibili. Sicuramente si
potrebbe avere a disposizione dei coach del materiale specifico per sottolineare la continuità
della prevenzione svolta.
Comunicazione
Spina nel fianco del progetto. Non si è trovato alcun mezzo o
strumento adatto (volantino, brochure, app, ecc.) che potesse
interessare i giovani. Tutto il materiale informativo è sviluppato da
adulti per gli adulti stessi (vedi anche la valutazione dei volantini al
capitolo “Valutazione”, punto 3 a pagina 11). L’unico che ha destato
un certo interesse è stato il roll-up creato appositamente per
ever:fresh dall’Associazione Svizzera Non-fumatori. La mancanza
d’immagini e video non ci ha permesso di utilizzare questo canale
per dialogare con i giovani.
L’educazione tra pari ci ha aiutato molto per interagire con i giovani.
Tra coetanei il messaggio è passato molto bene anche se con molte
sfaccettature. Il team era preparato a dialogare con i compagni e le compagne, rimanendo
sempre sensibile alle loro reazioni. Questo canale privilegiato di comunicazione ha portato
molti giovani a confidarsi, raccontando storie e facendo domande.
I responsabili erano aperti e hanno potuto parlare informalmente con i giovani che cercavano
un contatto più approfondito per parlare delle loro situazioni con i genitori (per esempio fumo
passivo in casa) oppure di loro stessi (alcuni hanno confessato di aver già delle problematiche
a quest’età perché fumano un pacchetto di sigarette al giorno). In questo caso sono mancati
gli strumenti per la creazione di un ponte tra i giovani e uno specialista del settore. Discutendo
con i ragazzi e le ragazze, nessuno di loro si rivolgerebbe a uno specialista (o al numero di
telefono indicato sulle locandine) poiché hanno paura dell’anonimato (lo verrebbero a sapere i
genitori, i compagni, i docenti, ecc.). La questione per ora rimane aperta, poiché alcuni giovani
si sono rivolti a ever:fresh per chiedere un aiuto senza però poter intraprendere un’azione. Si
potrebbe in futuro invitare un esperto o specialista durante le serate e valutare la possibilità di
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creare una chat di discussione (per esempio in un giorno e a un orario prestabilito durante la
settimana) per chiedere semplicemente delle informazioni.
Un docente di biologia, sentendo le discussioni tra i giovani inerenti al progetto ever:fresh, ha
approfondito la questione in classe. Per la prossima stagione si potrebbe coinvolgere gli istituti
scolastici della scuola media in cui sono svolti i progetti EVFR (Associazioni genitori, docenti di
biologia, direzione scolastica, ecc.) per creare nuove collaborazioni e sinergie di prevenzione.
Un coach è stato fermato durante le ore di scuola da un coetaneo per avere delle informazioni
sul tabagismo, dato che ha visto il suo ruolo il sabato sera ma non aveva il coraggio di
discutere la questione apertamente davanti ad altri giovani in palestra.
Alcuni giovani hanno richiesto informazioni inerenti all’alcol, alle droghe leggere e sintetiche.
Qui sono riportati gli slogan vincenti delle serate:
"È la tua vita, non mandarla in fumo" (Anonimo)
“Se non comincio non dovrò mai smettere." (Marek)
“io fumo, tu fumi, noi fummo” (Giorgio e Christian)
“La tua vita sta andando in fumo. Adesso basta!” (Alexandra, Anita, Giada, Cristina)
"Oggi hai 8 fr. da spendere in sigarette? Fra un mese 240 fr., a fine anno 2'880 fr. Risultato:
meglio una vacanza per te e i tuoi polmoni" (Anonimo)
"Una sigaretta in meno, un giorno di vita in più" (Giulia)
"La vita è come una candela, fumando si spegne" (Anonimo)
“Se a lungo vuoi campare, a fumare non cominciare!" (Daniele)
“Meglio una siga-rotta che una siga-retta" (Vasco)
Valutazione
La valutazione del progetto di prevenzione giovanile al tabagismo è stata qualitativa e svolta
con riferimento alla metodologia utilizzata per l’approccio ai giovani.
Sono stati valutati:
1. l’approccio e la comunicazione del team di junior coach con i giovani (questionario d’entrata
e d’uscita)
2. le attività svolte per l’informazione e la sensibilizzazione sul tabagismo (questionario
d’uscita)
3. gli strumenti a disposizione (opuscoli e volantini informativi consegnati ai giovani) valutati
con il questionario d’uscita
1. La metodologia utilizzata (educazione tra pari con i coach che fungevano da moltiplicatori)
ha dato i suoi frutti. In tutte le palestre almeno il 70-80% (sino al 100%!) dei giovani ha
partecipato alle attività di ever:fresh. I coach si sono detti soddisfatti perché i loro colleghi,
compagni e amici solitamente li ascoltavano (vedi anche capitolo “Coach: i moltiplicatori” a
pagina 6, capoverso “Approccio con i partecipanti”). Nel questionario d’uscita i coach hanno
evidenziato la comunicazione verbale (parlare e ascoltare, trasmettere dati e informare) tra le
strategie più utili per approcciare con i giovani, prima, e divulgare le informazioni dopo. Buon
riscontro ha anche avuto il roll-up con le informazioni e le sostanze contenute nella sigaretta.
Gli opuscoli fungevano da base cartacea che certificasse quanto detto dai coach, mentre poco
efficaci da distribuire ai giovani (sono stati valutati perlopiù insufficienti, confronta il punto 3. a
pagina 11). Più complicato, invece, era far capire il messaggio attraverso delle attività pratiche
(soprattutto sportive) poiché spesso mancava il materiale giusto, ma anche perché solitamente
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i coach non spiegavano il nesso tra l’attività svolta e la prevenzione al tabagismo, questo
almeno sino a metà fase pilota.
Le informazioni più utili ricevute durante le formazioni per sensibilizzare i coetanei a non
iniziare a fumare, sono state gli elementi riguardanti la salute (danni alla salute, malattie,
rischio morte, ecc.) e la tossicità del tabacco (quante e quali sostanze tossiche contiene una
sigaretta); tra le informazioni più utili vi sono stati anche i costi (si sensibilizzavano i giovani
facendo il calcolo annuale del costo di un fumatore) e il fatto di spiegare che la maggior parte
dei giovani non fuma, così da sensibilizzare coloro che pensano “tanto lo fanno tutti”, oppure
“bisogna fumare per appartenere a un gruppo”, ecc. In pochi coach hanno detto che la
diminuzione della prestazione sportiva è un elemento importante, d’altronde vi sono campioni
dello sport che fumano e, allo stesso tempo, nei giovani non è molto visibile la diminuzione
della prestazione sportiva ai danni del tabacco. Alcune ragazze coach hanno utilizzato
l’informazione che il fumo danneggia i denti. Solamente un coach ha citato l’invecchiamento
precoce della pelle e ciò significa che è un tema poco sentito alla loro età. Stessa questione per
il fumo passivo, che non sembra essere così importante per loro.
Nelle discussioni con i fumatori, i coach hanno utilizzato soprattutto le informazioni inerenti ai
danni della salute e i rischi che provoca il fumo, alcuni hanno citato attività alternative al fumo,
i costi mensili e annuali e la forza di volontà in una persona per riuscire a smettere di fumare.
Interessante paragonare questo capoverso con il questionario
d’entrata che hanno svolto i coach a inizio progetto, senza aver
ancora ricevuto alcuna informazione specifica sul tabagismo. La
maggior parte dei giovani coach diceva che si incomincia a
fumare perché tutti lo fanno, per non essere esclusi dagli altri,
per questioni di noia e di stress; la metà indicava, invece, che si
inizia a fumare poiché si vuole dimostrare di essere più grandi e
più maturi, oppure per provare e fare una nuova esperienza.
2. Le attività svolte sono elencate nel capitolo “Attività svolte” a pag. 4. Il quiz, con le sue
varianti, proposto ai singoli partecipanti oppure sotto forma di gruppo, è stata l’attività che ha
avuto maggior successo, segue il gioco degli odori e lo slogan (scritto, disegnato e sotto forma
di scenetta). Tutte le altre attività sono state meno apprezzate dai giovani e di conseguenza
mal valutate dai coach nel questionario d’uscita. Alcuni coach sostengono che con un materiale
più completo e adeguato, si potrebbero fare attività più divertenti e attraenti. Per la prima
visita nei progetti queste attività erano più che sufficienti, mentre alla seconda visita non
avendo più l’effetto “novità” sono risultate un po’ ripetitive, seppur eseguite con delle varianti.
Uno dei punti di sviluppo del progetto per la prossima stagione, è sicuramente quello di trovare
altre attività da svolgere in palestra; difatti lo rilevano anche i coach nel questionario d’uscita,
in cui la maggior risposta data è quella di ampliare le attività da svolgere.
3. Sono stati valutati 5 volantini informativi (vedi allegato 1) da parte dei coach. I criteri di
valutazione erano: grafica, contenuto, formato e comprensione testo, cui davano un voto da 1
a 6 (come i parametri scolastici). Gli stampati valutati erano tutti dell’Associazione svizzera per
la prevenzione del tabagismo (Berna) e forniti dall’ASN:
A. “I dati di fatto più importanti sul fumo e sul fumo passivo”
B. “Fumo di tabacco al microscopio”
C. “Mantenersi liberi dal fumo anche a casa”
D. “Chi fuma è un dritto”
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E. “Sii sportivo e non fumare”
Solo A e D hanno ricevuto una sufficienza, gli altri sono tutti insufficienti; il volantino E è
risultato il peggiore, mentre D quello più apprezzato. La grafica è sempre stata valutata
insufficiente, nel caso C addirittura nettamente insufficiente. Tra i criteri valutati in modo
peggiore vi è anche la comprensione del testo: insufficiente in B e E, discreta negli altri. Il
formato (A5) è il criterio che ha ottenuto sempre la valutazione migliore.
In generale, dai sondaggi svolti ai coach, sono emerse le seguenti informazioni:
- il 100% dei coach conosce il logo “grazie per non fumare” dell’Associazione Svizzera Nonfumatori;
- i luoghi di consumo principali nei giovani minorenni sono quelli pubblici soprattutto alle feste
e a scuola (70%), mentre le situazioni di consumo avvengono prevalentemente con amici e
compagni di classe;
- la maggior parte dei giovani inizia a fumare perché lo fanno i loro amici e per fronteggiare
situazioni di noia e stress. La metà indica anche la voglia di provare qualcosa di nuovo e
sentirsi più “fighi”;
- per la maggior parte è meglio non incominciare a fumare perché il fumo è nocivo alla salute
e nuoce al benessere fisico;
- secondo i coach per smettere di fumare bisogna fare attività alternative (63%) oppure
passare a metodi specifici anti-fumo (37%), mentre le modalità per smettere di fumare
devono essere improntate sull’informazione dei rischi della salute e sulla dannosità del
tabacco con l’utilizzo di metodi specifici, inoltre bisogna avere una forte personalità.
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Osservazioni del gruppo di lavoro e del coordinatore
Il gruppo di lavoro si è detto soddisfatto del progetto svolto, la novità proposta dalla
Fondazione idée:sport –il fatto di lavorare con i peer e durante il tempo libero- è vista di buon
occhio e copre un campo in cui a livello di prevenzione del tabagismo non si era mai lavorato.
Il gruppo di lavoro si complimenta con il team ever:fresh (coordinatore, responsabili e junior
coach) per il lavoro svolto, anche se, soprattutto all’inizio, il progetto non aveva ancora tutti gli
elementi e tutte le risposte per iniziare; d’altronde il coordinatore l’ha sempre ribadito che
ever:fresh è un progetto “work in progress”.
Il Servizio di promozione e valutazione sanitaria ha rilevato che il progetto è stato seguito e
apprezzato al suo interno. I resoconti erano letti settimanalmente e le attività che erano svolte
in palestra ritenute interessanti. Si pone l’accento sull’educazione tra pari e si auspica che
EVFR sia ulteriormente sviluppato.
Anche all’interno della Fondazione idée:sport vi è stato un eco positivo per il progetto di
prevenzione al tabagismo ideato dall’ufficio regione Svizzera italiana. La Direzione e i
Responsabili dei Programmi nazionali hanno seguito da vicino lo sviluppo del progetto.
Lavorare con i giovani nel tempo libero non è facile, poiché è un momento in cui loro sono
protagonisti della gestione del proprio tempo e non vogliono sottostare ad alcun obbligo. Il
lavoro che svolgiamo con ever:fresh è molto sottile, poiché dobbiamo stimolare i giovani a
parlare di tabacco senza imporci e senza occupare troppo il loro svago durante i sabato sera. È
importante che il progetto, nel suo sviluppo, tenga in considerazione questo importante
aspetto per non dover terminare la sua corsa poiché i giovani non partecipano più alle attività
promosse. Bisogna sviluppare nuove attività che fanno tendenza tra i giovani per riuscir a far
suscitare l’interesse in loro a discutere su un tema che spesso e volentieri non è affrontato in
famiglia, ma soltanto nella cerchia di amici e a volte senza aver le sufficienti conoscenze.
Per idée:sport l’esperienza svolta è stata molto positiva. Ideare un progetto, dargli forma e poi
renderlo operativo non è mai cosa facile. La sua progettazione è stata mirata e le scelte
effettuate ben calibrate per dar la possibilità a ever:fresh di svilupparsi ulteriormente e di
moltiplicarsi in un secondo momento. L’inizio del progetto era tutto un cantiere, lo scopo e gli
obiettivi erano molto chiari, invece le attività in palestra erano tutte da sperimentare e scoprire
man mano che avanzava la fase pilota. Abbiamo raccolto molte esperienze e un interessante
know how che intendiamo utilizzare per lo sviluppo successivo del progetto stesso.
Il progetto ha raggiunto i suoi obiettivi, il lavoro dei coach quali moltiplicatori è stato
sorprendentemente efficace, poiché siamo riusciti ad avvicinare moltissimi giovani (536, 7080% dei giovani presenti nelle palestre). Il team d’idée:sport Svizzera italiana si è detto pronto
e motivato a sviluppare ulteriormente ever:fresh, rispettando però la volontà dei giovani e il
loro tempo libero.
ever:fresh deve rimanere ancora un po' con i piedi per terra prima di spiccare il volo, non
abbiamo fretta. Ora è importante consolidare ciò che è stato fatto, lavorare sulle problematiche
evidenziate e cercare nuove collaborazioni. Per la prossima stagione 2013-2014 il progetto
rimarrà a livello regionale, per la stagione successiva possiamo decidere se aderire alla
proposta nazionale del Fondo per la prevenzione del tabagismo per allargarlo e moltiplicarlo nel
resto della Svizzera.
Abbiamo convinto che fumare non è più cool, detto in altre parole…
…ever:fresh giovani!
Giorgio Panzera
Coordinatore ever:fresh
Bellinzona, 19 agosto 2013
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Ringraziamenti
Un ringraziamento particolare al Servizio di promozione e valutazione sanitaria dell’Ufficio del
medico cantonale del Dipartimento della sanità e della socialità del Canton Ticino, che ha
creduto sin dall’inizio nel progetto ever:fresh sostenendolo da tutti i punti di vista.
Si ringraziano inoltre…
… il gruppo di lavoro che ha permesso al progetto ever:fresh di prendere forma:
• Alessandra Bianchini e Jocelyne Gianini, Lega polmonare ticinese
• Dott. med. Jacques-Philippe Blanc, consulente tabaccologo (Centro di Tabaccologia,
Ospedale regionale di Lugano; Lega polmonare ticinese)
• Pelin Kandemir Bordoli, Radix Svizzera italiana
• Dott.ssa med. Martine Bouvier Gallacchi, DSS, Servizio di promozione e valutazione
sanitaria
• Andrea Gianinazzi, DSS, Servizio di promozione e valutazione sanitaria
• Alba Masullo, Lega svizzera contro il cancro
• Alberto Polli e Claudio Naiaretti, Associazione Svizzera Non-fumatori
… il capo progetto Yari Moro e la vice capo progetto Isa Löffel;
… il team di coach: Giada B., Panu M., Daniele R., Natt G., Laura D., Suba R., Andrea B.,
Eliseo G., Matteo L., Federica C., Valentina B., Luca D., Chiara M.;
… i nostri partner: Repubblica e Canton Ticino – Dipartimento della sanità e della socialità –
Ufficio del medico cantonale - Servizio di promozione e di valutazione sanitaria, Fondo
nazionale per la prevenzione del tabagismo, Associazione Svizzera Non-fumatori, Lega contro il
cancro e Lega polmonare ticinese;
… l’intero team della Fondazione idée:sport - regione Svizzera italiana, soprattutto la
collega Raffaella Solari per il grande supporto.
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