0, .
Num.
L45 1
12.
Domenica
Il
di ottobre 1818.
IL CONCILIATORE
FOGLIO
SCIENTIFICO-LET TERARIO.
. . . Rerum concordia discorso
Dialogo .tra un Chinese ed un Europeo.
sere nelle taverne. Noi discendenti ci siamo fatte
delle leggi umane, delle camisce, delle stufe,
Ch. CilE c' è di nuovo io Europa?
dei teatri. I nostri antenati credevano che l'età
Eu. Tutto. Dalla forma degli stivali sino a
della ragione per .. n magistrato fosse quella dei
quella delle società. Ed alla China?
sessanl' anni, e che l'àttività e il valore di un
Ch. Nulla. Noi siamo ' al punto dov' eravamO
generale non potessero andare scompagnal~ dal
cinquemila auni fa.
cinto e dalla perrucca. Noi discenden ti abbiamo
Eu. Possibile! lo cinquanta secoli non avete
fatto la scoperta che aocbe chi monta a cavalsentito il bisogno di riformare le vo~tre leggi, di
lo, danza , amoreggia, può fare delle savie senperfezionare le scienze e le arti che SOIlO così
tenze in tribunale, ed abbiamo avuto a' giòrni
arretrate presso di voi?
nostri de' giovinastri di ventisei anni per conCh. Presuntoso Europeo! Confucio, il più saquistatori.
_
piente degli uomini, non ha egli dettate le miCh. Dunque voi avete ri.nuIlcialo a quel dolce
gliori leggi per tutti i climi, per tutte l'epoche
torpore dello spirito, a quella soave monotonia
della .società, per tutte le razze degli uomini,
che allunga di tanto le ore del giorno e il corso
sieno bianchi o neri, dolci o feroci, vivaci o
della vita!
stupidi? Siamo noi bambini nelle scienze e nelle
Eu. Ciò è verissimo, Escono a centinaia libri,
arti, noi che abbiamo inventato prima degli Euopuscoli, giornali che ti tolgono il sonno e fino
ropei la polvere da schioppo, la stampa, e che
i momenti del pranzo, Le notizie, le scoperte
clie vogliate dire, anche la bussola?
sono combattute, contraddette. l letterati sono
Eu. lo professo molto rispetto al vostro Concontinuamente fra loro aHe prese, dicon male
fucio, ma non credo all' ottimismo delle sue legde' trapassati, peggio de' viventi, ora si lodano,
gi. Anclie noi abbiamo avuto in Europ~ certi NiIOfa si morsicano; gli artisti si rubano i secreti,
ma Pompilio, Licurgo, Solone) i cui codici fusi calunniano; ma è vero altresì cbe il sibarismo
rono in venerazione per molti secoli, ed oramai
dé!Ia vita si perfeziona in mezzo a questo gnaz.
non si leggono più che come romanzi. A questi
zabuglio di cose. Quegli che sa evitare questi
legislat.ori epitetati come divini sono sottentrati
urti, e trarsi fuori dalla folla goùe d'ogni nuovo
altri, che senza essere tanto in voga ci banno
ritrovato, esult.a delia dolcezza sempre crescente.
però d ..te delle leggi più adattate alle nostre cirde' costumi, degli sforzi de' poeti e. . de' dotti
costanze. Anche noi siamo grati al mOflac.() che
nell' ideare nuove compo.izioni, e si di verte veinventò la polvere, al tedesco che ritrovò la
dendo sorgere da questo caos, per così dire,
stampa, al napoletano che scuoprì . la bussola.
una nuOva creazione.
Ch. Mi accQJ'derai altresÌ cile quella iniverenMa non ci siamo fermati ad adorarli in contiza che voi avete pe' vostri antecessori vi attennua estasi; siamo andati avanti, e di generazione
derà egualmente un giorno ,presso i vostri nipoti.
in generaziòne abbiamo aggiunte nuove scoperte
Che
bel rispetto vi preparate nell .. posterità!
alle prime, ed abbiamo accresciuti i comodi e i
Eu.
Anche a questo ci siamo già rassegnati.
piaceri della vita. Insomma presso di noi i froNon
ce
ne cale punto .. Sappiamo d'essere uomini,
gressi in ogni cosa sono tali che pare che i finon
infallibili,
soggetti a passioni, quindi ad erglio ne sappia sempre più di suo padre.
Ch. Tn profel'isci una be~temmia . . I nostri par?ri; sa~pi.mo a.uch~ che !a presunzio.n e. ne a~~
dri debbono essere venerati. Ogni loro pensiero, . Cleca. Ci pare gIà dI sentire es.c lamale I nostu
figli: " Come! I nostri padri che si credevano
ogui 101' opera è sacra, quindi intangibile. NOI\
)) giunti all' apice della civilizzazione, man.tenesal, O presuntuoso Europeo, che i nostri padri
hanno accapanalo tutto l'umano sapere? Guai a
)) vailo aperte Delle città le fucine de' mamscalchi ritocca una COSa antica; non può che gua~
" chi, e i macelli con pericolo e ribrezzo della
» popolaziQne; non seppero chiudere in uua spestarla. Compito è il circolo delle scienze e delle
l)' cie
di butti le fecce che dovevano vagando
arti. I- nostri letterati non hanno più cbe a ri» in aperte latrine appestare di notte le città)
misticare gli sCl'iui degli an tichi dotti chinesi,
l) l nostri padri, inesorabili inllovatori, non aveEssi non si attenterebbero di aggiungere un jota
» vano ancora bandite dalle loro cucine le penalle tradizioni antiche, perchè sanno che oltre
)) tole di rame per adottare le stoviglie, nè per
essere un' empietà, sporcherebbero lo -scibile lima)) anco banditi il pepe, il garofallo, la n~ce mono. Il mondo è sempre andato bene, nè 'può
" scada e tanti altri veleni dalle loro vIVande?
a~1dar meglio. Voi, o presu"
ntuosi Europei, sarete
» l nostri padri abhandoua\'ano talvolta delle
rimasti castigati dalle vostre stesse innovazioni.
)) case eleganti per ammucchia;si a banchettare
Eu. Oibò; auzi siamo cont.entissimi della nol)
dentro osterie che aveano l aspetto dI sueldl
stl'a incontentabiIità. Ogni generazione che suc» lupanari? » Anzi per prepararmi viemmeglio
celle mOllta sulle spalle del,!a precedente e vede
alla critica de' nostri nipoti comincio lO stesso
più lontano. I nostri padri credevano che non
. si potessero frellare i delitti che col lort~rare) , ogni mattina .. guardare il mio l'it:.tto ch' è .fatto
cogli abiti carres di quattro .nOl fa, e a ndere
. inruotare, squartare gli nomini; avevano per abito
dell~ hurlesca lig.ll.ra che faceva con quella. fogun saio ruvido, malsano, gelavano di li'edllo in
gia di vesti.
camere mal riparate , passavano st.upidamente le
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Ch. Ma non vi sono fra voi degli uomlDl as-
"
pura e sana, del pari che molte malattie sta ziosennati, cioè, delle teste fredde, ben quadrate
nal'ie già da secoli. Questi paesi sono continuache devote degli usi, delle istituzioni e opinioni
mente 'visitati da' persone istruite, da filosofi, eco
antiche facciano ogni sforzo per mettere nna diga
senza che un' ombra di buon senso ne derivi
al torrente delle novità?
agI' iLldigeni. Questi, simili ai gufi, odiano la luce
Eu. Pur troppo, anche fra noi vi sono dei
per essi insopportabile; si lagnano della lorO schiaChinesi; ma questi muovono più a riso che a
vitù e minacciano q,u elli che parlallo di dar loro
rabbia.
[la lihertà; non danno mai nulla per /Iulla, nepCl,. Insolente Europeo! Un ChinlOse può mai . pure il conversare; riguardano i ben eficj come
muovere a riso I Tu manchi di rispetto al papaerrori di calcolo; non amano altri che i loro
lo più antico della terra. Voi altri Europei s.ete
Bramini, perchè questi promettono loro una fesempre stati e sarete sempre intrattabili. Addio,
lic'e metempsicosi; hanno per religione una mabanderuola.
linconica idolatria, e per dogma l' in tolleranza;
Eu. Addio, termine.
G. P.....
non conosco 110 il 101'0 governo più di quel che
le pecote conoscano i padroni de' loro pastori;
non hann(), immaginazione che per la ' superstiFAVOLA
zione, sapendo vedere ad ogni mOI1lento stregbe,
Esopo e il Genio del suo secolo,
spiriti e spettri. Il più siogolare si è che questi
Un giol'DO in cui lo schiavo Esopo era stato
abitanti vivono spersi in campagne che circonlì,avemente maltraltato per ordine del suo padano una città che per lu!"l, eleganza e virtù
droO'€:, e trascinavflsi a stelllo al mercato, iosociali lIon la cederebbe alle più cospicue d'Eucontrò un uomo d'aspetto triste e maligno, che
ropa , . e donde escono sovente persone colte a
visitarli. Nondimeno la superstizione di que' congli disse con aria imperiosa e 'più per curiosità
che per compassione: Che ti è accaduto, O sciat,adini giunge d segllo che hanno interdetto ai
gurato
Meschino me! rispose Esopo, perchè
medici la cura della màlattia ereditata dall' Alnedissi al mio padrone ch' egli era collerico, mi
rica, ed altre bagattelle' più o meno serie di quefece regalare un buon centinaio di sferzate. Non
sta natnra. La loro diffidenza Ilon è superata
mi credeva mai d'essere punito per aVer detto
che dalla loro dissimulazione, e la loro avarizia
Una verità. - Come, o gobbicciuolo? soggiunse
non è miuore che della avidi!i, per tutti i beni
l'uomo dall' aspetto triste e maligno. Con tutto
che sperano di ottellere colla metempsicosi. Mal·
il tuo buon senso nOli hai ancora inteso lo spigTado gli sforzi dei missionarj europei per isce.
mare }' iuflueoza de' loro bramini, q.uesti con tirito del tuo secolo? Io che non sono il genio,
nnano ad e~sere gli oracoli dei coloi.i e ad eservoglio per questa volta fartelo conoscere, indio'
citare un pieno dispotismo. Trascinano pelO forza.
candoti la condotta che tu devi avere; ' chè seble persone ad adorare i loro idoli, fomentano la.
bene io non ami nè i talenti nè la 'Jerità, arno
persecuzione contro gl' .iJlqividui, spiano gli ergli séhiavi tuoi pari. Ogni volta che ti prenderà
la brutta manìa di dire delle utili verità, ne avrori delle' dOline per denunciarli ai 101'0 mariti;
, e lOentr' essi sovente gOEzovigliano a porte chiuvolgel'ai il senso in una finzione. Per esempio:
hai tu d' uop.o di far conoscere la sciocchezsa
se, corrono a disperdere a colpi di bastone i
poveri coloni se si abbandonano alla gioia della
J' un gran. sign.ore? tu farai compm'iT'e un asino
sulla scena. Vuoi tu descrivere l'ingiustizia , l'ardanza.
roganza. di un potente ? fa, agb'e il leone da deÈ facile immaginarsi che il .soggiorno continuo
sf0ta. E necessario 'di strappar la maschera alin questa regione debbe riesci re triste ' e "moleI ipocrisia? fa che un serpente s'insinui fra ,due
sto a chi sia avvezzo ai moltiplici piaceri della
sposi, e che con un artificioso ,discorso li faccia
vit,\ e ad una calma filosofica. V' ba però un anprevaricare~ O cagioni la -loro disunione, e così
tiùoto. Quelle 'pel'sone che desiderassero. di l'espivia via. Que:sta massima è buona non solammte
rare l'aria Sana di que' paesi, e n011 curandosi di
per te, ma anche per tutti i tuoi discendenti. Nel
COlloscere i veri costullli degli abitanti , si conpronunciare queste ultime parole, il Genio del
teutassef'O delle sole superficiali appm:enze, non
secolo d'Esopo fece l'orribile 'smorfia di un nohanno che a formare una caravana di persone
mo, cbe si pente di una buona aziolle I e a1'rabamabili e gentili, munirsi di una borsa piena
biato scomparve. Esopo non ebbe il tempo di
d' o~o, di dotti cuoclIi , di carrozze, cavalli da
ringraziarlo, ma corse a casa del suo padrone a
sella, eco eco Sono certo che queste persone trascrivere delle favole.
CRISTOFORO COLOMBO Il.
veranllO fO"se gli abitanti diversi assai da quel
ci,e li ho dipiuti, e ch' essi partiranno di lì, con ..
teuti della 101'0 compiaceQz'a e mansuetlldine. Sap'
Relazione di un viaggio.
piano per altro cbe di tal~ compiacenza e manGiungo da una regione, 'd istante otto leghe
suetudine dovranno render gl'azia alle loro borse
da una delle più popolose città dell'Asia. E Ulla
ed ai loro cuochi.
CRISTO,FORO COLOMBO
regione molto frequentata dagli stranieri, e tuttavia anCOra sconosciuta; che comprende dei paesi
Uno di quegI' intrepidi lellori che si erigono
fertilissimi, e di cui gli abitanti moiono di fame,
volentieri in tribulli della moltitudine de' 'ciarquantunque buoni agricoltori e laboriosi; dei
lieri contenùeva fortemeute .J'altro giomo con
paesi popolatissimi, dove però Don havvi mai nè'
un omicciuolo secco e magro, che un tempo fu
moto nè novità; dove quasi tutti sanno' leggere,
giornalista e autore., Si trattava di sapere, ,ciò
e nessuno non legge mai; dove si odiauo i noche non è di poca io,'portanza, se sìa lo spiri.to
bili, e pur si commette ogni sorta ùi viltà per
degli autori e de' giornalisti el,e formi lo spirito
e~sere ammesso all' onore di corteggiarli e spedelle nazioni, ovv.ero lo spirito delle nazioni che
Cialmente al favore di sedersi alla loro mensa'
formi quello degli àutori e de' giornalisti. Il pub,
·
d ave non SI conosce alcuna specie di di"ertiblico grida a coro, diceva il tribuno, che la
mento, 'e.o,gnUl.1O invidia all' altro quelle poche
cosa è clliara e netta. Gli scrittori non sono,
consuetudlm nOIOse che ne fanno le veci; dove
proseguì egli, cbe una debole frazione del tutto.,
i ricchi vaDno per qualche mese a spendere il
frazione che non s'a rebbe neppure ascoltata se
loro danaro senza che nel resto dell' annO si
non declamasse nel senso delle idee dominanti.
trovi qa cambiare una ghinea; do"e regna un' aria.
Essi sono i nostri rappresentanti: noi li paghia,
I
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n.
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