La Parola di Geova
è vivente
“...Poiché la parola di Dio è vivente ed esercita
potenza ed è più tagliente di qualsiasi spada a
due tagli e penetra fino alla divisione dell’anima
e dello spirito, e delle giunture e del [loro]
midollo, e può discernere i pensieri e le
intenzioni del cuore...” (Ebrei 4:12)
Punti notevoli della Bibbia
tratti dalle “Torre di Guardia”
degli anni 2004-2009 nell'omonima rubrica
2011©dB Release
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Libro di Genesi
(parte 1a)
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Mosè
Deserto
1513 a.E.V.
Da “In principio” fino al 1657 a.E.V.
“GENESI” significa “origine” o “nascita”. È un nome appropriato per un libro
che dice come venne all’esistenza l’universo, come fu preparata la terra per
l’uomo e come comparve l’uomo sulla terra. Mosè scrisse questo libro nel
deserto del Sinai e può darsi che lo abbia terminato nel 1513 a.E.V.
Il libro di Genesi ci parla del mondo antidiluviano, di cosa accadde quando
iniziò l’era postdiluviana e di come Geova Dio agì con Abraamo, Isacco,
Giacobbe e Giuseppe. Questo articolo prenderà in esame punti notevoli di
Genesi 1:1–11:9, sostanzialmente fino al tempo in cui Geova iniziò a
trattare con il patriarca Abraamo.
IL MONDO ANTIDILUVIANO (Genesi 1:1–7:24)
Le parole iniziali di Genesi, “in principio”, risalgono indietro nel tempo di
miliardi di anni. Gli avvenimenti dei sei “giorni” creativi, o periodi di tempo in
cui ebbero luogo particolari opere creative, sono descritti come sarebbero
apparsi a un osservatore umano sulla terra, se ci fosse stato. Alla fine del
sesto giorno Dio creò l’uomo. Anche se ben presto, a causa della
disubbidienza dell’uomo, il Paradiso fu perduto, Geova diede una
speranza. La primissima profezia della Bibbia parla di un “seme” che
annullerà gli effetti del peccato e schiaccerà la testa a Satana.
Nei successivi 16 secoli Satana riuscì ad allontanare da Dio tutti gli esseri
umani eccetto pochi fedeli, come Abele, Enoc e Noè. Caino, per esempio,
uccise il giusto Abele, suo fratello. “Si cominciò a invocare il nome di
Geova”, evidentemente in modo blasfemo. Rispecchiando lo spirito violento
dell’epoca, Lamec compose una poesia dicendo di avere ucciso un
giovane, presumibilmente per difendersi. Le condizioni peggiorarono
allorché i figli angelici di Dio disubbidienti sposarono donne e generarono
giganti violenti detti nefilim. Il fedele Noè però costruì l’arca, avvertì
coraggiosamente gli altri dell’incombente Diluvio e sfuggì alla distruzione
insieme alla sua famiglia.
Risposta a domande bibliche:
1:16: Come poté Dio produrre la luce il primo giorno se i luminari non
furono fatti che il quarto giorno? La parola ebraica resa ‘fare’ al versetto
16 non è la stessa parola che è tradotta ‘creare’ e che viene usata in
Genesi capitolo 1, versetti 1, 21 e 27. “I cieli” dove si trovavano i luminari
furono creati molto tempo prima che iniziasse il “primo giorno”. Ma la loro
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luce non arrivava sulla superficie della terra. Il primo giorno “si fece luce”
perché la luce diffusa penetrò attraverso gli strati di nubi e divenne visibile
sulla terra. Di conseguenza, a motivo della rotazione terrestre,
cominciarono ad alternarsi il giorno e la notte. (Genesi 1:1-3, 5) Le sorgenti
della luce non si vedevano ancora dalla terra. Durante il quarto periodo
creativo, però, ebbe luogo un cambiamento notevole. Il sole, la luna e le
stelle ora ‘splendevano sopra la terra’. (Genesi 1:17) ‘Dio li faceva’ nel
senso che ora potevano essere visti dalla terra.
3:8: Geova Dio parlò direttamente ad Adamo? La Bibbia rivela che
quando Dio parlò agli esseri umani lo fece tramite un angelo. (Genesi 16:711; 18:1-3, 22-26; 19:1; Giudici 2:1-4; 6:11-16, 22; 13:15-22) Il principale
portavoce di Dio fu il suo unigenito Figlio, chiamato “la Parola”. (Giovanni
1:1) Molto probabilmente Dio parlò ad Adamo ed Eva attraverso “la Parola”.
— Genesi 1:26-28; 2:16; 3:8-13.
3:17: In che modo fu maledetto il suolo e per quanto tempo? Che il
suolo fosse maledetto significava che da quel momento in poi sarebbe
stato molto difficile coltivarlo. I discendenti di Adamo sentirono così
acutamente gli effetti della maledizione, con le spine e i triboli che il suolo
produceva, che Lamec, il padre di Noè, parlò del “dolore delle nostre mani
derivante dal suolo che Geova ha maledetto”. (Genesi 5:29) Dopo il Diluvio
Geova benedisse Noè e i suoi figli, dichiarando il Suo proposito che
riempissero la terra. (Genesi 9:1) Evidentemente la maledizione sul suolo
era stata tolta. — Genesi 13:10.
4:15: In che senso Geova ‘pose un segno per Caino’? La Bibbia non
dice che questo segno o marchio venisse impresso in qualche modo sulla
sua persona. Il “segno” era probabilmente un solenne decreto, noto e
osservato da altri, inteso a impedire che Caino fosse ucciso per vendetta.
4:17: Con chi si sposò Caino? Adamo “generò figli e figlie”. (Genesi 5:4)
Quindi Caino sposò una sorella o forse una nipote. In seguito, la Legge che
Dio diede agli israeliti non permise più il matrimonio fra un fratello e una
sorella carnale. — Levitico 18:9.
5:24: In che modo Dio ‘prese Enoc’? Evidentemente Enoc correva un
pericolo mortale, ma Dio non permise che soffrisse per mano dei suoi
nemici. “Enoc fu trasferito in modo da non vedere la morte”, scrisse
l’apostolo Paolo. (Ebrei 11:5) Questo non vuol dire che Dio lo portò in cielo
affinché continuasse a vivere lì. Gesù fu il primo ad ascendere al cielo.
(Giovanni 3:13; Ebrei 6:19, 20) Che Enoc fosse “trasferito in modo da non
vedere la morte” può significare che Dio lo fece cadere in una condizione di
estasi profetica e che quindi pose fine alla sua vita mentre era in quello
stato. In quel modo Enoc non soffrì, o non ‘vide la morte’, per mano dei
suoi nemici.
6:6: In che senso si può dire che Geova “si rammaricò” di avere fatto
l’uomo? Qui il termine ebraico tradotto “si rammaricò” si riferisce a un
cambiamento di idea o di intenzione. Geova è perfetto e quindi non fece un
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errore creando l’uomo. Tuttavia cambiò parere nei confronti della malvagia
generazione antidiluviana. Da Creatore degli esseri umani Dio ne diventò il
distruttore perché era dispiaciuto della loro malvagità. Il fatto che preservò
alcuni esseri umani indica che il suo rammarico si limitò a quelli che erano
diventati malvagi. — 2 Pietro 2:5, 9.
7:2: Su cosa si basava la distinzione fra animali puri e impuri? Questa
distinzione si basava evidentemente sull’uso dei sacrifici nell’adorazione e
non su ciò che si poteva mangiare o meno. La carne animale non era
inclusa nell’alimentazione umana prima del Diluvio. I termini “puro” e
“impuro” in relazione al cibo vennero all’esistenza soltanto con la Legge
mosaica e cessarono quando essa fu abrogata. (Atti 10:9-16; Efesini 2:15)
È evidente che Noè sapeva ciò che era adatto per i sacrifici nell’adorazione
di Geova. Non appena uscì dall’arca, “edificava un altare a Geova e
prendeva alcune di tutte le bestie pure e di tutte le creature volatili pure e
offriva olocausti sull’altare”. — Genesi 8:20.
7:11: Da dove venne l’acqua che causò il diluvio universale? Durante il
secondo periodo creativo, o “giorno”, quando si formò la “distesa” o
atmosfera terrestre, c’erano acque “sotto la distesa” e acque “sopra la
distesa”. (Genesi 1:6, 7) Le acque che erano “sotto” erano quelle che si
trovavano già sulla terra. Le acque “sopra” erano enormi quantità di umidità
sospese in alto sopra la terra e formavano “le vaste acque dell’abisso”.
Queste furono le acque che caddero sulla terra ai giorni di Noè.
Lezioni per noi:
1:26. Essendo a immagine di Dio gli esseri umani hanno la capacità di
riflettere gli attributi divini. Dovremmo senz’altro cercare di coltivare qualità
come amore, misericordia, benignità, bontà e pazienza, riflettendo Colui
che ci ha creati.
2:22-24. Il matrimonio è un’istituzione divina. Il vincolo coniugale è
permanente e sacro, e il marito è il capofamiglia.
3:1-5, 16-23. La felicità dipende dal riconoscere la sovranità di Geova nella
nostra vita.
3:18, 19; 5:5; 6:7; 7:23. La parola di Geova si avvera sempre.
4:3-7. Geova si compiacque dell’offerta di Abele perché era un uomo giusto
e di fede. (Ebrei 11:4) Caino invece non aveva fede, come indicarono le
sue azioni. Le sue opere erano malvage, e la gelosia e l’odio lo spinsero a
uccidere. (1 Giovanni 3:12) È probabile inoltre che non abbia riflettuto più di
tanto sulla sua offerta e si sia limitato a presentarla con scarsa convinzione.
I sacrifici di lode che offriamo a Geova non dovrebbero essere fatti di tutto
cuore e con il giusto atteggiamento, e non dovrebbero essere
accompagnati da un comportamento corretto?
6:22. Anche se ci vollero molti anni per costruire l’arca, Noè fece proprio
quello che Dio aveva comandato. Perciò durante il Diluvio Noè e la sua
famiglia furono preservati. Geova ci parla mediante la sua Parola scritta e
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ci guida tramite la sua organizzazione. È nel nostro interesse ascoltare e
ubbidire.
7:21-24. Geova non distrugge i giusti insieme ai malvagi.
L’UMANITÀ ENTRA IN UNA NUOVA ERA (Genesi 8:1–11:9)
Sparito il mondo antidiluviano, l’umanità entra in una nuova era. Gli esseri
umani ricevono il permesso di mangiare carne ma con il comando di
astenersi dal sangue. Geova li autorizza a infliggere la pena di morte per
l’omicidio e stabilisce il patto dell’arcobaleno, promettendo di non portare
mai più il Diluvio. I tre figli di Noè diventano i progenitori dell’intera razza
umana, ma il suo pronipote Nimrod diventa un “potente cacciatore in
opposizione a Geova”. Anziché sparpagliarsi per popolare la terra gli
uomini decidono di costruire una città chiamata Babele e una torre per farsi
un nome celebre. Il loro intento viene vanificato quando Geova confonde la
loro lingua e li disperde in tutta la terra.
Risposta a domande bibliche:
8:11: Se gli alberi furono rovinati dal Diluvio, la colomba dove prese la
foglia di olivo? Ci sono due possibilità. Dato che l’olivo è un albero molto
resistente può darsi che sia rimasto vivo sott’acqua per alcuni mesi durante
il Diluvio. Quando le acque del Diluvio si ritirarono, un olivo che era stato
sommerso era di nuovo sull’asciutto e poté mettere le foglie. La foglia di
olivo portata a Noè dalla colomba potrebbe essere stata presa anche da un
germoglio piuttosto giovane spuntato dopo che le acque si erano ritirate.
9:20-25: Perché Noè maledisse Canaan? Molto probabilmente Canaan fu
colpevole di qualche abuso o perversione nei confronti di suo nonno Noè.
Cam, il padre di Canaan, benché fosse presente non intervenne, anzi a
quanto pare ne parlò in giro. Invece Sem e Iafet, gli altri due figli di Noè,
coprirono il padre. Per questo furono benedetti, ma Canaan fu maledetto e
Cam soffrì per il disonore recato sulla sua progenie.
10:25: In che senso la terra fu “divisa” ai giorni di Peleg? Peleg visse
dal 2269 al 2030 a.E.V. Fu “ai suoi giorni” che Geova causò una grande
divisione confondendo la lingua dei costruttori della torre di Babele e
disperdendoli per tutta la superficie della terra. (Genesi 11:9) In tal modo “la
terra [o la popolazione terrestre] fu divisa” ai giorni di Peleg.
Lezioni per noi:
9:1; 11:9. Nessun progetto e nessuno sforzo umano possono impedire
l’adempimento del proposito di Geova.
10:1-32. Le due genealogie che si trovano prima e dopo la narrazione del
Diluvio, nei capitoli 5 e 10, collegano l’intera razza umana con il primo
uomo, Adamo, attraverso i tre figli di Noè. Gli assiri, i caldei, gli ebrei, i siri e
alcune tribù arabe discendono da Sem. Gli etiopi, gli egiziani, i cananei e
alcune tribù africane e arabe discendono da Cam. Gli indoeuropei
discendono da Iafet. Gli uomini sono tutti imparentati fra loro e tutti nascono
uguali davanti a Dio. (Atti 17:26) Questo fatto deve influire sul modo di
considerare e trattare gli altri.
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La Parola di Dio può esercitare potenza
La prima parte del libro di Genesi contiene l’unica storia accurata degli
albori dell’umanità. Da queste pagine comprendiamo lo scopo per cui Dio
mise l’uomo sulla terra. Com’è rassicurante vedere che gli sforzi umani,
come quelli di Nimrod, non possono impedire l’adempimento del suo
proposito!
Se mentre fate la lettura settimanale della Bibbia per prepararvi per la
Scuola di Ministero Teocratico, considerate ciò che dice la parte “Risposta
a domande bibliche” potrete capire meglio alcuni passi scritturali difficili. I
commenti che si trovano in “Lezioni per noi” mostreranno come si può
trarre beneficio dalla lettura biblica della settimana. Quando è il caso,
possono anche costituire la base per una parte sui bisogni locali
nell’adunanza di servizio. La Parola di Geova è davvero vivente e può
esercitare potenza nella nostra vita. — Ebrei 4:12.
(parte 2ª)
GENESI abbraccia il periodo di storia umana, della durata di 2.369 anni,
che va dalla creazione del primo uomo Adamo alla morte di Giuseppe, figlio
di Giacobbe. I primi dieci capitoli e i primi nove versetti dell’11° capitolo,
che coprono gli avvenimenti dalla creazione alla torre di Babele, sono stati
trattati nel numero precedente di questa rivista. Questo articolo considera
punti notevoli della restante parte di Genesi, dove si parla dei rapporti fra
Dio e Abraamo, Isacco, Giacobbe e Giuseppe.
ABRAAMO DIVENTA AMICO DI DIO (Genesi 11:10–23:20)
Circa 350 anni dopo il Diluvio nasce un uomo, discendente di Sem figlio di
Noè, che si dimostra speciale agli occhi di Dio. Il suo nome è Abramo,
successivamente cambiato in Abraamo. Dietro comando di Dio, Abramo
lascia la città caldea di Ur e va a vivere in tende in un paese che Dio
promette di dare a lui e ai suoi discendenti. A motivo della sua fede e della
sua ubbidienza Abraamo viene chiamato “amico di Geova”. — Giacomo
2:23.
Geova agisce contro i malvagi abitanti di Sodoma e delle città vicine, ma
Lot e le sue figlie vengono salvati. Quando ad Abraamo nasce Isacco, si
adempie una promessa di Dio. Anni dopo, la fede di Abraamo viene messa
alla prova quando Geova gli comanda di offrire suo figlio in sacrificio.
Abraamo sta per ubbidire ma viene fermato da un angelo. Non c’è alcun
dubbio che Abraamo sia un uomo di fede, e gli viene assicurato che
mediante il suo seme tutte le nazioni si benediranno. La morte della diletta
moglie Sara addolora profondamente Abraamo.
Risposta a domande bibliche:
12:1-3: Quando entrò in vigore il patto abraamico, e quanto dura? Il
patto che Geova stipulò con Abramo, in base al quale ‘tutte le famiglie del
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suolo certamente si sarebbero benedette per mezzo’ di lui, entrò
evidentemente in vigore quando Abramo attraversò l’Eufrate mentre era in
viaggio per Canaan. Dev’essere stato il 14 nisan del 1943 a.E.V., 430 anni
prima che Israele venisse liberato dall’Egitto. (Esodo 12:2, 6, 7, 40, 41) Il
patto abraamico è “un patto a tempo indefinito”. Rimarrà in vigore finché le
famiglie della terra non si saranno benedette e tutti i nemici di Dio non
saranno stati distrutti. — Genesi 17:7; 1 Corinti 15:23-26.
15:13: Quando si adempirono i predetti 400 anni di afflizione della
progenie di Abramo? Questo periodo di afflizione iniziò nel 1913 a.E.V.
quando verso i 5 anni Isacco, figlio di Abraamo, fu svezzato e il fratellastro
diciannovenne, Ismaele, ‘si prese gioco’ di lui. (Genesi 21:8-14; Galati 4:29)
Terminò con la liberazione degli israeliti dalla schiavitù egiziana nel 1513
a.E.V.
16:2: Fu giusto che Sarai offrisse in moglie ad Abramo la sua serva
Agar? L’offerta di Sarai fu conforme alla consuetudine dell’epoca, secondo
la quale la moglie sterile era tenuta a procurare al marito una concubina
perché gli desse un erede. La poligamia comparve per la prima volta nella
discendenza di Caino. Infine divenne una consuetudine e fu adottata da
alcuni adoratori di Geova. (Genesi 4:17-19; 16:1-3; 29:21-28) Geova,
tuttavia, non si distaccò mai dalla norma originale della monogamia.
(Genesi 2:21, 22) È evidente che Noè e i suoi figli, ai quali venne ripetuto il
comando di ‘essere fecondi e riempire la terra’, erano tutti monogami.
(Genesi 7:7; 9:1; 2 Pietro 2:5) E la norma della monogamia fu riaffermata
da Gesù Cristo. — Matteo 19:4-8; 1 Timoteo 3:2, 12.
19:8: Non era sbagliato che Lot offrisse le sue figlie ai sodomiti?
Secondo l’etica orientale il padrone di casa aveva la responsabilità di
proteggere gli ospiti che erano in casa sua, difendendoli se necessario fino
alla morte. Lot era pronto a far questo. Uscì coraggiosamente di casa,
chiuse la porta dietro di sé e affrontò la turba da solo. Probabilmente
quando offrì le figlie si era ormai reso conto che i suoi ospiti erano
messaggeri di Dio e forse ragionò che Dio avrebbe potuto proteggere le
sue figlie come aveva protetto sua zia Sara in Egitto. (Genesi 12:17-20) E
in effetti a Lot e alle sue figlie non accadde nulla di male.
19:30-38: Geova condonò il fatto che Lot si ubriacò ed ebbe figli dalle
sue due figlie? Geova non condona né l’incesto né l’ubriachezza. (Levitico
18:6, 7, 29; 1 Corinti 6:9, 10) Lot deplorava le “opere illegali” degli abitanti
di Sodoma. (2 Pietro 2:6-8) Il fatto stesso che le figlie lo fecero ubriacare fa
pensare che si rendessero conto che da sobrio non avrebbe acconsentito
ad avere rapporti sessuali con loro. Ma essendo straniere nel paese,
pensarono che questo fosse l’unico modo per impedire che la famiglia di
Lot si estinguesse. Il brano biblico rivela che i moabiti (attraverso Moab) e
gli ammoniti (attraverso Ben-Ammi) erano imparentati con gli israeliti,
discendenti di Abraamo.
Lezioni per noi:
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13:8, 9. Abraamo ci dà un bell’esempio di come appianare le divergenze.
Non dovremmo mai sacrificare la pace per amore del denaro, preferenze
personali od orgoglio.
15:5, 6. Abraamo stava invecchiando e, poiché non aveva ancora un figlio,
ne parlò al suo Dio, Geova, che lo rassicurò. Il risultato? Abraamo “ripose
fede in Geova”. Se ci rivolgiamo a Geova in preghiera aprendogli il cuore,
se accettiamo le sue rassicuranti parole contenute nella Bibbia e se gli
ubbidiamo, la nostra fede sarà rafforzata.
15:16. Geova rimandò per quattro generazioni l’esecuzione del suo
giudizio sugli amorrei (o cananei). Perché? Perché è un Dio paziente.
Aspettò finché non ci fu più nessuna speranza che migliorassero. Anche
noi dobbiamo essere pazienti come Geova.
18:23-33. Geova non distrugge le persone indiscriminatamente. Protegge i
giusti.
19:16. Lot “indugiava” e gli angeli quasi dovettero trascinare lui e la sua
famiglia fuori da Sodoma. Facciamo bene a non perdere il senso di
urgenza mentre aspettiamo la fine del mondo malvagio.
19:26. Com’è stolto farsi distrarre dal mondo o guardare con desiderio ciò
che vi abbiamo lasciato!
GIACOBBE HA 12 FIGLI (Genesi 24:1–36:43)
Abraamo dispone che Isacco sposi Rebecca, una donna che ha fede in
Geova. Rebecca partorisce due gemelli, Esaù e Giacobbe. Esaù disprezza
la sua primogenitura e la vende a Giacobbe, che in seguito riceve la
benedizione del padre. Giacobbe fugge in Paddan-Aram, dove sposa Lea e
Rachele e bada ai greggi del loro padre per 20 anni prima di andarsene
con la propria famiglia. Da Lea, Rachele e le loro due serve Giacobbe ha
12 figli e delle figlie. Giacobbe lotta con un angelo ed è benedetto, e il suo
nome viene cambiato in Israele.
Risposta a domande bibliche:
28:12, 13: Qual è il significato del sogno di Giacobbe circa “una
scala”? Questa “scala”, che forse sembrava una scalinata di pietra,
indicava l’esistenza di comunicazioni fra la terra e il cielo. Il fatto che angeli
di Dio salissero e scendessero la scala indicava che gli angeli svolgono un
importante servizio fra Geova e gli uomini che hanno la sua approvazione.
— Giovanni 1:51.
30:14, 15: Perché Rachele rinunciò all’opportunità di concepire in
cambio di alcune mandragole? Nell’antichità il frutto della mandragola
era usato in medicina come narcotico e per impedire o alleviare gli spasmi.
A questo frutto era attribuita anche la facoltà di eccitare il desiderio
sessuale e di accrescere la fertilità umana o di favorire il concepimento. (Il
Cantico dei Cantici 7:13) Anche se la Bibbia non rivela il motivo dello
scambio, può darsi che Rachele abbia pensato che le mandragole
l’avrebbero aiutata a concepire e a porre fine così al biasimo causato dalla
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sua sterilità. Tuttavia passarono alcuni anni prima che Geova ‘le aprisse il
seno’. — Genesi 30:22-24.
Lezioni per noi:
25:23. Geova ha la capacità di individuare le tendenze genetiche del
nascituro, di esercitare la preconoscenza e di decidere in anticipo chi
scegliere per i suoi propositi. Tuttavia non prestabilisce il destino finale
delle persone. — Osea 12:3; Romani 9:10-12.
25:32, 33; 32:24-29. Il fatto che Giacobbe si preoccupò di ottenere la
primogenitura e che lottò tutta la notte con un angelo per avere una
benedizione mostra che apprezzava veramente le cose sacre. Geova ci ha
affidato alcune cose sacre, come la nostra relazione con lui e con la sua
organizzazione, il riscatto, la Bibbia e la speranza del Regno. Vorremo
pertanto assomigliare a Giacobbe mostrando apprezzamento per queste
cose.
34:1, 30. A Giacobbe fu “dato l’ostracismo” in seguito a un problema sorto
perché Dina aveva fatto amicizia con persone che non amavano Geova.
Dobbiamo scegliere saggiamente le compagnie.
GEOVA BENEDICE GIUSEPPE IN EGITTO (Genesi 37:1–50:26)
La gelosia spinge i figli di Giacobbe a vendere come schiavo il loro fratello
Giuseppe. In Egitto Giuseppe finisce in prigione perché si attiene
fedelmente e coraggiosamente alle norme morali di Dio. A suo tempo viene
prelevato dalla prigione per interpretare i sogni di Faraone, che predicono
sette anni di abbondanza seguiti da sette anni di carestia. Giuseppe viene
quindi nominato amministratore annonario d’Egitto. A causa della carestia i
suoi fratelli vanno in Egitto in cerca di cibo. La famiglia si riunisce e si
stabilisce nella fertile terra di Gosen. In punto di morte Giacobbe benedice i
suoi figli e pronuncia una profezia che infonde una speranza sicura: nei
secoli avvenire ci saranno grandi benedizioni. La salma di Giacobbe viene
portata in Canaan per la sepoltura. Quando Giuseppe muore all’età di 110
anni il suo corpo viene imbalsamato, per essere infine trasportato nella
Terra Promessa. — Esodo 13:19.
Risposta a domande bibliche:
43:32: Perché per gli egiziani era una cosa detestabile mangiare un
pasto con gli ebrei? Può darsi che fosse soprattutto per pregiudizio
religioso od orgoglio di razza. Gli egiziani inoltre detestavano i pastori.
(Genesi 46:34) Perché? Può darsi che i pastori occupassero l’ultimo posto
nel sistema egiziano di caste. Oppure, data la scarsità di terreno coltivabile,
è possibile che gli egiziani disprezzassero chi cercava pascoli per i greggi.
44:5: Giuseppe usava veramente un calice per trarre presagi?
Evidentemente il calice d’argento e quanto è detto di esso facevano parte
di un sotterfugio o stratagemma. Giuseppe era un fedele adoratore di
Geova. Non usava realmente il calice per trarre presagi, così come
Beniamino non lo rubò veramente.
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49:10: Cosa significano “lo scettro” e “il bastone da comandante”? Lo
scettro è il bastone portato da un governante come simbolo di autorità
reale. Il bastone da comandante è una lunga verga che rappresenta il
potere di emanare comandi. Riferendosi ad essi Giacobbe indicò che la
tribù di Giuda avrebbe esercitato grande potere e autorità fino alla venuta di
Silo. Questo discendente di Giuda è Gesù Cristo, a cui Geova ha dato il
governo celeste. Cristo è investito di autorità reale e ha il potere di
emanare comandi. — Salmo 2:8, 9; Isaia 55:4; Daniele 7:13, 14.
Lezioni per noi:
38:26. Giuda si comportò male con Tamar, la nuora rimasta vedova.
Quando però fu messo davanti alla sua responsabilità riguardo alla
gravidanza, Giuda ammise umilmente il proprio errore. Anche noi
dovremmo essere pronti a riconoscere i nostri sbagli.
39:9. Il comportamento di Giuseppe nei confronti della moglie di Potifar
indica che in fatto di moralità il suo modo di pensare era in sintonia con
quello di Dio e che la sua coscienza era guidata dai princìpi divini. Non
dovremmo anche noi sforzarci in tal senso man mano che acquistiamo
accurata conoscenza della verità?
41:14-16, 39, 40. Geova può capovolgere la situazione di quelli che lo
temono. In tempo di avversità facciamo bene a riporre fiducia in Geova e
rimanergli fedeli.
Ebbero una fede incrollabile
Abraamo, Isacco, Giacobbe e Giuseppe furono effettivamente uomini di
fede timorati di Dio. La storia della loro vita, narrata nel libro di Genesi,
rafforza la nostra fede e ci insegna molte lezioni preziose.
Potete trarne beneficio mentre fate la settimanale lettura della Bibbia
prevista dal programma della Scuola di Ministero Teocratico. Considerare
quanto si è detto sopra farà vivere la narrazione.
Passo/Fonte
APPUNTI PERSONALI
Commento
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Libro di Esodo
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Mosè
Deserto
1512 a.E.V.
1657-1512 a.E.V.
IN ESODO è narrata la storia della liberazione di coloro che erano stati resi
“schiavi sotto la tirannia”. (Esodo 1:13) Viene anche fatto un elettrizzante
resoconto della nascita di una nazione. Tra i suoi avvincenti aspetti vi sono
gli straordinari miracoli, una legislazione di altissimo livello e la costruzione
del tabernacolo. Questo è in sostanza il contenuto del libro biblico di
Esodo.
Scritto dal profeta ebreo Mosè, Esodo narra le esperienze degli israeliti nel
periodo di 145 anni che va dalla morte di Giuseppe nel 1657 a.E.V. al
completamento del tabernacolo nel 1512 a.E.V. La narrazione tuttavia non
è semplice storia. Fa parte della parola, o messaggio, di Dio all’umanità.
Come tale, “è vivente ed esercita potenza”. (Ebrei 4:12) Esodo, quindi, ha
vero significato per noi.
“DIO UDÌ I LORO GEMITI” (Esodo 1:1–4:31)
I discendenti di Giacobbe che vivono in Egitto crescono con tale rapidità
che per ordine del re vengono resi schiavi. Faraone ordina perfino di
mettere a morte tutti i neonati israeliti maschi. Sfugge a tale sorte un
bambino di tre mesi, Mosè, che viene adottato dalla figlia di Faraone.
Sebbene venga allevato nella famiglia reale, a 40 anni Mosè prende le parti
del suo popolo e uccide un egiziano. (Atti 7:23, 24) Costretto a fuggire va in
Madian, dove si sposa e fa la vita del pastore. Presso un roveto che arde
miracolosamente, Geova dice a Mosè di tornare in Egitto per liberare gli
israeliti dalla schiavitù. Suo fratello Aaronne viene nominato suo portavoce.
Risposta a domande bibliche:
3:1: Che tipo di sacerdote era Ietro? All’epoca dei patriarchi il
capofamiglia fungeva da sacerdote per la sua famiglia. Ietro era
evidentemente il capo patriarcale di una tribù di madianiti. Dato che
discendevano da Abraamo attraverso Chetura, forse i madianiti avevano
una certa conoscenza dell’adorazione di Geova. — Genesi 25:1, 2.
4:11: In che senso Geova ‘costituisce il muto, il sordo e il cieco’?
Benché a volte abbia fatto diventare qualcuno cieco o muto, Geova non è
responsabile di tutti i casi di handicap di questo genere. (Genesi 19:11;
14
Luca 1:20-22, 62-64) Questi sono il risultato del peccato ereditato. (Giobbe
14:4; Romani 5:12) Comunque, dato che ha permesso che queste cose
esistessero, Dio poté dire che ‘costituisce’ il muto, il sordo e il cieco.
4:16: In che senso Mosè doveva ‘servire come Dio’ per Aaronne?
Mosè era un rappresentante di Dio. Quindi Mosè divenne “come Dio” per
Aaronne, che parlava quale rappresentante di Mosè.
Lezioni per noi:
1:7, 14. Geova sostenne il suo popolo quando era oppresso in Egitto. Allo
stesso modo sostiene i suoi Testimoni odierni, anche quando subiscono
intensa persecuzione.
1:17-21. Geova si ricorda di noi “in bene”. — Neemia 13:31.
3:7-10. Geova è sensibile al grido del suo popolo.
3:14. Geova adempie infallibilmente i suoi propositi. Possiamo quindi avere
fiducia che farà avverare le nostre speranze basate sulla Bibbia.
4:10, 13. Mosè aveva così poca fiducia nelle proprie capacità oratorie che
anche quando Dio gli assicurò il suo sostegno lo supplicò di mandare
qualcun altro a parlare a Faraone. Geova tuttavia si servì di Mosè e gli
diede la sapienza e la forza necessarie per adempiere il suo incarico.
Invece di pensare troppo alle nostre carenze, vorremo fare assegnamento
su Geova e adempiere fedelmente il nostro incarico di predicare e
insegnare. — Matteo 24:14; 28:19, 20.
MIRACOLI STRAORDINARI RENDONO
POSSIBILE LA LIBERAZIONE (Esodo 5:1–15:21)
Mosè e Aaronne si presentano a Faraone e gli chiedono di permettere agli
israeliti di andare nel deserto a celebrare una festa a Geova. Il governante
egiziano rifiuta con tono di sfida. Geova si serve di Mosè per infliggere uno
dopo l’altro terribili colpi. Solo dopo la decima piaga Faraone lascia andare
gli israeliti. Ben presto, comunque, insieme alle sue forze militari si lancia
all’inseguimento. Ma Geova apre una via di fuga attraverso il Mar Rosso e
salva il suo popolo. Gli inseguitori annegano quando il mare si richiude su
di loro.
Risposta a domande bibliche:
6:3: In che senso il nome di Dio non era stato fatto conoscere ad
Abraamo, a Isacco e a Giacobbe? Questi patriarchi usarono il nome
divino e ricevettero da Geova delle promesse. Tuttavia non lo conoscevano
come colui che faceva adempiere queste promesse o non lo avevano mai
riscontrato personalmente. — Genesi 12:1, 2; 15:7, 13-16; 26:24; 28:10-15.
7:1: In che senso Mosè fu costituito “Dio per Faraone”? Mosè ricevette
da Dio potenza e autorità su Faraone. Quindi non c’era nessun motivo di
temere quel re.
7:22: I sacerdoti egiziani dove presero l’acqua non trasformata in
sangue? Avrebbero potuto usare acqua presa dal Nilo prima di questa
piaga. Sembra inoltre che potessero procurarsi acqua da bere scavando
pozzi nel suolo umido attorno al Nilo. — Esodo 7:24.
15
8:26, 27: Perché Mosè disse che i sacrifici di Israele sarebbero stati
‘detestabili agli egiziani’? In Egitto si veneravano svariati animali.
Pertanto, menzionando i sacrifici, Mosè avrebbe reso più valida e
persuasiva la sua richiesta di lasciar andare Israele a sacrificare a Geova.
12:29: Chi era considerato primogenito? Tra i primogeniti erano inclusi
solo i maschi. (Numeri 3:40-51) Faraone, anche lui primogenito, non fu
ucciso. Aveva la propria famiglia. Non il capofamiglia ma il primogenito
della famiglia morì in seguito alla decima piaga.
12:40: Per quanto tempo gli israeliti dimorarono in Egitto? I 430 anni
menzionati in questo versetto includono il tempo che i figli d’Israele
trascorsero “nel paese d’Egitto e nel paese di Canaan”. (Bibbia con
riferimenti, nota in calce). Il settantacinquenne Abraamo attraversò l’Eufrate
nel 1943 a.E.V. diretto in Canaan. (Genesi 12:4) Da allora fino a quando
Giacobbe, che aveva 130 anni, entrò in Egitto passarono 215 anni. (Genesi
21:5; 25:26; 47:9) Questo significa che successivamente gli israeliti
trascorsero in Egitto un ugual periodo di 215 anni.
15:8: Le acque “condensate” del Mar Rosso erano acque gelate? Il
verbo ebraico qui tradotto ‘condensare’ significa ritirarsi o ispessirsi. In
Giobbe 10:10 è usato a proposito del latte che si rapprende. Quindi le
acque condensate non fanno necessariamente pensare ad acque gelate o
al ghiaccio. Se il “forte vento orientale” menzionato in Esodo 14:21 fosse
stato abbastanza freddo da far gelare le acque, senza dubbio ci sarebbe
stato qualche riferimento al freddo estremo. Dato che nulla di visibile le
tratteneva, le acque sembravano gelate, irrigidite o condensate.
Lezioni per noi:
7:14–12:30. Le dieci piaghe non furono semplici coincidenze. Erano state
predette e si verificarono esattamente come indicato. Sono quindi una
chiara dimostrazione del fatto che il Creatore esercita il controllo sulle
acque, sulla luce del sole, sugli insetti, sugli animali e sugli uomini. Le
piaghe dimostrano inoltre che Dio può mandare la calamità sui suoi nemici
e nello stesso tempo proteggere i suoi adoratori.
11:2; 12:36. Geova benedice il suo popolo. Evidentemente si accertò che
gli israeliti ricevessero ora un compenso per il duro lavoro compiuto in
Egitto. Erano entrati nel paese come persone libere, non come prigionieri di
guerra da tenere in stato di schiavitù.
14:30. Possiamo avere fiducia che nella prossima “grande tribolazione”
Geova libererà i suoi adoratori. — Matteo 24:20-22; Rivelazione
(Apocalisse) 7:9, 14.
GEOVA COSTITUISCE UNA NAZIONE
TEOCRATICA (Esodo 15:22–40:38)
Nel terzo mese dopo essere stati liberati dall’Egitto gli israeliti si
accampano ai piedi del monte Sinai, dove ricevono i Dieci Comandamenti e
altre leggi, concludono un patto con Geova e diventano una nazione
teocratica. Mosè rimane 40 giorni sul monte e riceve istruzioni inerenti alla
16
vera adorazione e alla costruzione del tabernacolo di Geova, un tempio
portatile. Nel frattempo gli israeliti fanno e adorano un vitello d’oro. Sceso
dal monte, Mosè vede cos’è successo e si indigna a tal punto da spezzare
le due tavole di pietra che Dio gli ha dato. Dopo che ai malfattori è stata
inflitta la giusta punizione sale di nuovo sul monte e riceve altre due tavole.
Al ritorno di Mosè inizia la costruzione del tabernacolo. Quando Israele
arriva alla fine del suo primo anno di libertà, questa tenda meravigliosa e
tutti i suoi arredi vengono completati e messi al loro posto. Quindi Geova
riempie la tenda di gloria.
Risposta a domande bibliche:
20:5: In che senso Geova reca “la punizione per l’errore dei padri”
sulle generazioni future? Ciascun individuo, una volta diventato adulto, è
giudicato in base alla sua condotta e al suo atteggiamento. Ma quando la
nazione di Israele divenne idolatra, ne subì le conseguenze per
generazioni. Persino gli israeliti fedeli ne sentirono gli effetti perché a causa
dell’infedeltà religiosa della nazione fu difficile per loro mantenere l’integrità.
23:19; 34:26: Cosa significava il comando di non cuocere il capretto
nel latte di sua madre? Da quanto viene riferito, cuocere un capretto (o il
piccolo di un altro animale) nel latte di sua madre era un rito pagano che si
pensava portasse la pioggia. Inoltre, dato che il latte della madre serviva a
nutrire il piccolo, sarebbe stato un atto di crudeltà cuocervi la prole. Questa
legge faceva capire al popolo di Dio che doveva essere compassionevole.
23:20-23: Chi era l’angelo menzionato qui, e in che senso il nome di
Geova era “in lui”? Probabilmente quest’angelo era Gesù nella forma
preumana. Fu impiegato per guidare gli israeliti nel viaggio verso la Terra
Promessa. (1 Corinti 10:1-4) Il nome di Geova è “in lui” nel senso che Gesù
ha il ruolo principale nel sostenere e santificare il nome del Padre suo.
32:1-8, 25-35: Perché Aaronne non fu punito per aver fatto il vitello
d’oro? Aaronne non era favorevole in cuor suo all’idolatria. In seguito, a
quanto pare si unì agli altri leviti, schierandosi dalla parte di Dio e contro
quelli che avevano resistito a Mosè. Dopo che i colpevoli erano stati uccisi,
Mosè rammentò al popolo che aveva commesso un grave peccato,
indicando che anche altri oltre ad Aaronne avevano beneficiato della
misericordia di Geova.
33:11, 20: In che senso Dio parlò a Mosè “faccia a faccia”? Questa
espressione fa pensare a una conversazione fra due persone che si
conoscono bene. Mosè parlò con il rappresentante di Dio e per mezzo di lui
ricevette istruzioni da Geova oralmente. Ma Mosè non vide Geova, dato
che ‘nessun uomo può vedere Dio e vivere’. Geova infatti non parlò
personalmente a Mosè. La Legge “fu trasmessa mediante angeli per mano
di un mediatore”, dice Galati 3:19.
Lezioni per noi:
15:25; 16:12. Geova ha cura del suo popolo.
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18:21. Gli uomini scelti per ricoprire incarichi di responsabilità nella
congregazione cristiana devono anche essere capaci, timorati di Dio, fidati
e altruisti.
20:1–23:33. Geova è il supremo Legislatore. Quando ubbidivano alle sue
leggi, gli israeliti potevano adorarlo in modo ordinato e gioioso. Oggi Geova
ha un’organizzazione teocratica. Se cooperiamo con essa abbiamo felicità
e sicurezza.
Ha vero significato per noi
Cosa rivela il libro di Esodo riguardo a Geova? Lo presenta come
amorevole Provveditore, incomparabile Liberatore e Colui che adempie i
suoi propositi. È l’Iddio di un’organizzazione teocratica.
Ciò che imparerete da Esodo facendo la lettura settimanale della Bibbia per
prepararvi per la Scuola di Ministero Teocratico avrà senz’altro un profondo
effetto su di voi. Considerando ciò che dice la parte “Risposta a domande
bibliche”, capirete meglio certi passi scritturali. I commenti che si trovano in
“Lezioni per noi” vi mostreranno come trarre beneficio dalla lettura biblica
della settimana.
Passo/Fonte
APPUNTI PERSONALI
Commento
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Libro di Levitico
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Mosè
Deserto
1512 a.E.V.
Un mese (1512 a.E.V.)
NON è ancora passato un anno da che gli israeliti sono stati liberati dalla
schiavitù egiziana. Ora sono una nuova nazione, in cammino verso il paese
di Canaan. Geova si propone di far dimorare in quel paese una nazione
santa. Tuttavia le pratiche religiose dei cananei e i loro costumi sono molto
degradati. Perciò il vero Dio dà alla congregazione d’Israele dei
regolamenti che la terranno separata per il suo servizio. Questi regolamenti
si trovano nel libro biblico di Levitico. Scritto dal profeta Mosè nel deserto
del Sinai probabilmente nel 1512 a.E.V., il libro abbraccia appena un mese
lunare di storia. (Esodo 40:17; Numeri 1:1-3) Geova esorta ripetutamente i
suoi adoratori a essere santi. — Levitico 11:44; 19:2; 20:7, 26.
Oggi i testimoni di Geova non sono sotto la Legge che Dio diede tramite
Mosè. La morte di Gesù Cristo abolì quella Legge. (Romani 6:14; Efesini
2:11-16) Tuttavia i regolamenti che troviamo in Levitico possono esserci
utili, insegnandoci molte cose riguardo all’adorazione del nostro Dio,
Geova.
OFFERTE SANTE: VOLONTARIE E OBBLIGATORIE (Levitico 1:1–7:38)
Alcuni sacrifici e offerte previsti dalla Legge erano volontari mentre altri
erano obbligatori. L’olocausto, ad esempio, era volontario. Era presentato a
Dio nella sua interezza, come Gesù Cristo diede volontariamente e
interamente la sua vita come sacrificio di riscatto. Il sacrificio di comunione
era volontario e veniva condiviso. Una parte veniva offerta a Dio sull’altare,
un’altra parte veniva mangiata dal sacerdote e un’altra ancora
dall’offerente. In modo analogo, per i cristiani unti la Commemorazione
della morte di Cristo è un pasto di comunione. — 1 Corinti 10:16-22.
Le offerte per il peccato e le offerte per la colpa erano obbligatorie. Con le
prime si espiavano i peccati commessi per sbaglio o involontariamente. Le
seconde servivano a fare ammenda, nei confronti di Dio, di un diritto violato
o a far riacquistare al trasgressore pentito certi diritti, oppure entrambe le
cose. Si facevano anche offerte di cereali in riconoscimento della
generosità di Geova. Tutte queste cose ci interessano perché i sacrifici
21
previsti dal patto della Legge indicavano Gesù Cristo e il suo sacrificio o i
benefìci che ne derivano. — Ebrei 8:3-6; 9:9-14; 10:5-10.
Risposta a domande bibliche:
2:11, 12: Perché il ‘miele come offerta fatta mediante il fuoco’ non era
accettevole a Geova? Il miele a cui si fa riferimento qui non poteva essere
miele di api. Pur non essendo consentito ‘come offerta fatta mediante il
fuoco’, era incluso fra ‘le primizie del prodotto del campo’. (2 Cronache
31:5) Evidentemente questo miele era il succo sciropposo di alcuni frutti.
Dato che poteva fermentare, non era accettevole come offerta sull’altare.
2:13: Perché ‘insieme a ogni offerta’ si doveva presentare del sale? Lo
scopo non era di accentuare il sapore dei sacrifici. Il sale si usa in ogni
parte del mondo come conservante. Probabilmente veniva presentato
insieme alle offerte perché rappresenta assenza di corruzione e di
decadimento.
Lezioni per noi:
3:17. Dato che il grasso era considerato la parte migliore o di maggior
pregio, il divieto di mangiarlo serviva evidentemente a imprimere nella
mente degli israeliti che la parte migliore apparteneva a Geova. (Genesi
45:18) Questo ci ricorda che dovremmo dare il nostro meglio a Geova. —
Proverbi 3:9, 10; Colossesi 3:23, 24.
7:26, 27. Gli israeliti non dovevano mangiare sangue. Agli occhi di Dio il
sangue rappresenta la vita. “L’anima [la vita] della carne è nel sangue”,
dice Levitico 17:11. La norma di astenersi dal sangue è ancora valida per i
veri adoratori d’oggi. — Atti 15:28, 29.
ISTITUITO IL SACERDOZIO SANTO (Levitico 8:1–10:20)
A chi fu affidata la responsabilità di assolvere i doveri relativi ai sacrifici e
alle offerte? Ai sacerdoti. Seguendo le istruzioni di Dio, Mosè tenne una
cerimonia d’insediamento per Aaronne, il sommo sacerdote, e per i suoi
quattro figli, che dovevano essere sottosacerdoti. A quanto pare la
cerimonia durò sette giorni e il giorno successivo il sacerdozio cominciò a
officiare.
Risposta a domande bibliche:
9:9: Cosa significa il fatto che fu versato sangue alla base dell’altare e
ne fu messo sui corni dell’altare? Dimostrò che Geova accettava il
sangue ai fini dell’espiazione. La disposizione dell’espiazione era
interamente basata sul sangue. “Quasi tutte le cose sono purificate col
sangue secondo la Legge”, scrisse l’apostolo Paolo, “e se il sangue non è
versato non ha luogo nessun perdono”. — Ebrei 9:22.
10:1, 2: Cosa poteva essere implicato nel peccato commesso da
Nadab e Abiu, i figli di Aaronne? Subito dopo che Nadab e Abiu ebbero
agito impropriamente nell’adempimento dei loro doveri sacerdotali, Geova
vietò ai sacerdoti di far uso di vino e di bevanda inebriante mentre
servivano nel tabernacolo. (Levitico 10:9) Ciò farebbe pensare che
nell’occasione di cui si parla qui i due figli di Aaronne fossero sotto l’effetto
22
dell’alcool. Ma in effetti la ragione per cui morirono fu che avevano offerto
“fuoco illegittimo, che [Geova] non aveva loro prescritto”.
Lezioni per noi:
10:1, 2. Oggi i servitori di Geova maturi devono conformarsi alle norme
divine. Inoltre non devono diventare presuntuosi mentre assolvono le loro
responsabilità.
10:9. Non si devono svolgere compiti affidati da Dio mentre si è sotto
l’effetto di bevande alcoliche.
L’ADORAZIONE DI DIO RICHIEDE PUREZZA (Levitico 11:1–15:33)
I regolamenti di carattere alimentare inerenti agli animali puri e impuri
recavano beneficio agli israeliti in due modi. Li proteggevano dalle infezioni
causate da organismi nocivi e rafforzavano la barriera che li separava dalle
persone delle nazioni circonvicine. Altri regolamenti riguardavano l’impurità
dovuta al contatto con i corpi morti, la purificazione delle donne dopo il
parto, le procedure da seguire riguardo alla lebbra e l’impurità dovuta a
perdite dai genitali dell’uomo e della donna. I sacerdoti dovevano occuparsi
di coloro che erano divenuti impuri.
Risposta a domande bibliche:
12:2, 5: Perché il parto rendeva “impura” la donna? Gli organi della
riproduzione furono fatti per trasmettere la vita umana perfetta. Tuttavia, a
causa del peccato ereditario, alla progenie fu trasmessa una vita imperfetta
e peccaminosa. I temporanei periodi di ‘impurità’ legata al parto come pure
ad altre cose, quali mestruazioni ed emissioni seminali, ricordavano loro
che avevano ereditato il peccato. (Levitico 15:16-24; Salmo 51:5; Romani
5:12) I regolamenti relativi alla purificazione richiesta avrebbero aiutato gli
israeliti a capire la necessità di un sacrificio di riscatto che coprisse la
peccaminosità dell’umanità e la riportasse alla perfezione. In tal modo la
Legge divenne il loro ‘tutore che conduceva a Cristo’. — Galati 3:24.
15:16-18: Cos’è l’“emissione seminale” menzionata in questi versetti?
Sembra si riferisca sia a una polluzione notturna che ai rapporti sessuali fra
coniugi.
Lezioni per noi:
11:45. Geova Dio è santo e richiede che quelli che gli rendono sacro
servizio siano santi. Devono coltivare la santità e mantenersi fisicamente e
spiritualmente puri. — 2 Corinti 7:1; 1 Pietro 1:15, 16.
12:8. Geova permetteva ai poveri di presentare volatili come offerta di
sacrificio anziché una pecora che costava di più. Egli ha considerazione
per i poveri.
BISOGNA MANTENERSI SANTI (Levitico 16:1–27:34)
I sacrifici più importanti per i peccati erano offerti nell’annuale giorno di
espiazione. Venivano sacrificati un toro per i sacerdoti e la tribù di Levi e un
capro per le tribù non sacerdotali di Israele. Un capro vivo veniva mandato
via nel deserto dopo aver confessato su di esso i peccati del popolo. I due
capri erano considerati un’unica offerta per il peccato. Tutto questo
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indicava che Gesù Cristo sarebbe stato sacrificato e avrebbe anche portato
via i peccati.
I regolamenti sul mangiare carne e su altre questioni mettono in evidenza
che quando adoriamo Geova dobbiamo essere santi. Appropriatamente i
sacerdoti dovevano mantenersi santi. Le tre feste annuali erano occasioni
per rallegrarsi grandemente e rendere grazie al Creatore. Inoltre, Geova
diede al suo popolo norme circa l’errato uso del suo santo nome e
l’osservanza dei sabati e del Giubileo, come pure comandi che stabilivano
come comportarsi con i poveri e come trattare gli schiavi. Le benedizioni
che il popolo avrebbe ricevuto ubbidendo a Dio sono messe in contrasto
con le maledizioni che si sarebbe attirato se avesse disubbidito. Ci sono
regolamenti anche sulle offerte relative ai voti e alle valutazioni, ai
primogeniti degli animali e al dare ogni decima parte come “qualcosa di
santo a Geova”.
Risposta a domande bibliche:
16:29: In che modo gli israeliti dovevano ‘affliggere le loro anime’?
Era qualcosa che si faceva il giorno di espiazione e aveva relazione con la
richiesta del perdono dei peccati. Digiunare in quel periodo significava
evidentemente riconoscersi peccatori. Con tutta probabilità, quindi, con
l’espressione ‘affliggersi l’anima’ si intendeva il digiuno.
19:27: Cosa significa il comando di non “accorciare in tondo i riccioli
ai lati della testa” e non “distruggere l’estremità” della barba? Questa
legge fu data evidentemente per impedire agli ebrei di tagliarsi la barba e i
capelli come si faceva in certe usanze pagane. (Geremia 9:25, 26; 25:23;
49:32) Tuttavia il comando di Dio non significava che gli ebrei non
potessero tagliarsi affatto la barba o i baffi. — 2 Samuele 19:24.
25:35-37: Era sempre sbagliato che gli israeliti chiedessero un
interesse quando facevano prestiti? Se il denaro veniva prestato per
motivi d’affari, si poteva chiedere un interesse. La Legge, comunque,
proibiva di chiedere un interesse ai poveri. Era sbagliato approfittare delle
difficoltà economiche di chi era nell’indigenza. — Esodo 22:25.
26:19: Come possono ‘i cieli divenire come il ferro e la terra come il
rame’? Per la mancanza di pioggia, i cieli sul paese di Canaan avrebbero
assunto un aspetto duro e compatto come quello del ferro. E la terra senza
pioggia avrebbe avuto riflessi metallici simili a quelli del rame.
26:26: Cosa voleva dire che ‘dieci donne avrebbero cotto il pane in un
solo forno’? Normalmente ogni donna, avendo tante cose da cuocere,
aveva bisogno di un forno tutto per sé. Ma queste parole indicavano che ci
sarebbe stata una tale penuria di cibo che sarebbe bastato un unico forno
per dieci donne. Era una delle conseguenze che, come predetto, avrebbero
subìto se non si fossero mantenuti santi.
Lezioni per noi:
20:9. Agli occhi di Geova uno spirito malvagio e pieno di odio equivaleva
all’omicidio. Perciò egli stabilì che chi vituperava i genitori era soggetto alla
24
pena di morte come chi li uccideva veramente. Questo non dovrebbe quindi
spingerci a mostrare amore ai compagni di fede? — 1 Giovanni 3:14, 15.
22:32; 24:10-16, 23. Il nome di Geova non dev’essere biasimato. Al
contrario, dobbiamo lodare il suo nome e pregare perché sia santificato. —
Salmo 7:17; Matteo 6:9.
Levitico influisce sull'adorazione
I Testimoni di Geova odierni non sono sotto la Legge. (Galati 3:23-25) Ma
siccome quanto è scritto in Levitico ci permette di capire a fondo il pensiero
di Geova su varie cose, può influire sull’adorazione che gli rendiamo.
Mentre fate la lettura settimanale della Bibbia per prepararvi per la Scuola
di Ministero Teocratico, rimarrete senz’altro colpiti dal fatto che Dio richiede
che i suoi servitori siano santi. Questo libro biblico può spingervi anche a
dare all’Altissimo il meglio di voi stessi, mantenendovi sempre santi alla sua
lode.
Passo/Fonte
APPUNTI PERSONALI
Commento
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Libro di Numeri
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Mosè
Deserto e pianure di Moab
1473 a.E.V.
1512-1473 a.E.V.
DOPO l’esodo dall’Egitto gli israeliti furono organizzati come nazione. Di lì
a poco sarebbero potuti entrare nella Terra Promessa, ma non vi
entrarono. Dovettero invece vagare per circa quarant’anni in un “grande e
tremendo deserto”. (Deuteronomio 8:15) Perché? La narrazione storica
contenuta nel libro biblico di Numeri ci dice cosa accadde. Essa dovrebbe
farci capire che bisogna ubbidire a Geova Dio e rispettare i suoi
rappresentanti.
Scritto da Mosè nel deserto e nelle pianure di Moab, il libro di Numeri
abbraccia un periodo di 38 anni e 9 mesi, che vanno dal 1512 a.E.V. al
1473 a.E.V. (Numeri 1:1; Deuteronomio 1:3) Il nome si riferisce ai due
censimenti degli israeliti, effettuati a circa 38 anni di distanza l’uno dall’altro.
(Capitoli 1-4, 26) Il libro si divide in tre parti. La prima racconta gli
avvenimenti che ebbero luogo al monte Sinai. La seconda descrive ciò che
avvenne durante la peregrinazione di Israele nel deserto. L’ultima parte
prende in esame gli avvenimenti che ebbero luogo nelle pianure di Moab.
Mentre leggete questo resoconto potete chiedervi: ‘Cosa mi insegnano
questi episodi? Questo libro contiene princìpi che possono essermi utili
oggi?’
AL MONTE SINAI (Numeri 1:1–10:10)
Il primo dei due censimenti avviene quando gli israeliti sono ancora ai piedi
del monte Sinai. I maschi dai 20 anni in su, a parte i leviti, sono 603.550. Il
censimento viene fatto evidentemente per scopi militari. Nell’intero campo,
che include anche le donne, i bambini e i leviti, ci sono forse più di tre
milioni di persone.
Dopo il censimento vengono date agli israeliti istruzioni sull’ordine di
marcia, vengono forniti particolari circa i doveri dei leviti e il servizio del
tabernacolo, vengono impartiti comandi sulla quarantena e comunicate le
leggi relative ai casi di gelosia e ai voti dei nazirei. Il capitolo 7 contiene
informazioni sulle offerte dei capi delle tribù relative all’inaugurazione
dell’altare e il capitolo 9 tratta l’osservanza della Pasqua. Vengono date
istruzioni all’assemblea anche su come piantare e levare il campo.
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Risposta a domande bibliche:
2:1, 2: Cos’erano “i segni” attorno a cui dovevano accamparsi nel
deserto le divisioni di tre tribù? La Bibbia non descrive questi segni.
Tuttavia non erano considerati segni sacri né era loro attribuito un
significato religioso. I segni erano usati per motivi di praticità, per aiutare le
persone a trovare il loro posto nell’accampamento.
5:27: Cosa significa l’espressione “cadere la coscia” riferita alla
moglie colpevole di adulterio? Il termine “coscia” in questo caso viene
usato per indicare gli organi della riproduzione. (Genesi 46:26) La ‘caduta’
della coscia fa pensare alla degenerazione di questi organi, cosa che
avrebbe reso impossibile il concepimento.
Lezioni per noi:
6:1-7. I nazirei dovevano astenersi dal prodotto della vite e da tutte le
bevande inebrianti, e questo richiedeva spirito di sacrificio. Dovevano
lasciarsi crescere i capelli, in segno di sottomissione a Geova, come le
donne dovevano essere sottomesse al marito e al padre. Dovevano
mantenersi puri stando lontani da qualsiasi corpo morto, anche da quello di
un parente stretto. I servitori a tempo pieno d’oggi dimostrano spirito di
sacrificio quando devono fare rinunce ed essere sottomessi a Geova e alla
sua disposizione. Certi incarichi richiedono di trasferirsi in paesi lontani, da
cui sarebbe difficile o anche impossibile tornare per il funerale di un parente
stretto.
8:25, 26. Affinché gli incarichi del servizio levitico fossero assolti
debitamente, e per riguardo verso la loro età, gli uomini anziani dovevano
ritirarsi dal servizio obbligatorio. Ma potevano offrirsi per assistere gli altri
leviti. Sebbene oggi non sia previsto che i proclamatori del Regno vadano
in pensione, possiamo imparare molto dal principio su cui si basa questa
legge. Se a motivo dell’età avanzata il cristiano non può adempiere certi
obblighi, può impegnarsi in un tipo di servizio che è in grado di compiere.
DA UN POSTO ALL’ALTRO NEL DESERTO (Numeri 10:11–21:35)
Quando infine la nuvola che è sopra il tabernacolo si alza, gli israeliti
iniziano una marcia che 38 anni e uno o due mesi dopo li porterà nelle
pianure desertiche di Moab. Vi sarà utile seguire il loro cammino sulla
cartina a pagina 9 dell’opuscolo ‘Vedete il buon paese’, edito dai testimoni
di Geova.
Durante il viaggio verso Cades, nel deserto di Paran, il popolo si lamenta in
almeno tre casi. Il primo si risolve quando Geova manda un fuoco che
consuma alcuni del popolo. Poi gli israeliti chiedono carne a gran voce e
Geova fornisce le quaglie. Miriam e Aaronne si lamentano contro Mosè e di
conseguenza Miriam è temporaneamente colpita dalla lebbra.
Mentre sono accampati a Cades, Mosè manda 12 uomini a esplorare la
Terra Promessa. Quaranta giorni più tardi ritornano. Prestando fede al
cattivo rapporto di dieci esploratori il popolo vuole lapidare Mosè, Aaronne
e gli esploratori fedeli Giosuè e Caleb. Geova dice di voler colpire il popolo
29
con la pestilenza, ma Mosè intercede e Geova dichiara che vagheranno nel
deserto per 40 anni, finché quelli che sono stati censiti non saranno morti
tutti.
Geova fornisce ulteriori regolamenti. Cora e altri si ribellano contro Mosè e
Aaronne, ma i ribelli vengono distrutti dal fuoco o sono inghiottiti dalla terra.
Il giorno seguente l’intera assemblea mormora contro Mosè e Aaronne. Di
conseguenza, per un flagello mandato da Geova, muoiono 14.700 persone.
Per far sapere chi ha scelto come sommo sacerdote, Dio fa germogliare la
verga di Aaronne. Quindi dà altre leggi relative agli obblighi dei leviti e alla
purificazione del popolo. L’uso delle ceneri di una vacca rossa prefigura la
purificazione mediante il sacrificio di Gesù. — Ebrei 9:13, 14.
I figli di Israele tornano a Cades, dove Miriam muore. L’assemblea si
lamenta di nuovo contro Mosè e Aaronne. Il motivo? La mancanza d’acqua.
Poiché nel provvedere miracolosamente l’acqua non santificano il nome di
Geova, Mosè e Aaronne perdono l’opportunità di entrare nella Terra
Promessa. Israele parte da Cades e al monte Hor Aaronne muore. Mentre
sta aggirando Edom, il popolo si stanca e parla contro Dio e contro Mosè.
Per punirlo Geova manda serpenti velenosi. Ancora una volta Mosè
intercede e Dio gli dice di fare un serpente di rame e di metterlo su un palo
affinché chi è stato morso, guardandolo, guarisca. Il serpente prefigura
Gesù Cristo che è messo al palo per nostro beneficio eterno. (Giovanni
3:14, 15) Israele sconfigge i re ammoniti Sihon e Og e prende possesso dei
loro paesi.
Risposta a domande bibliche:
12:1: Perché Miriam e Aaronne si lamentarono contro Mosè? A quanto
sembra, la vera ragione della loro lamentela fu il desiderio di Miriam di
avere più potere. Quando Mosè fu raggiunto dalla moglie Zippora nel
deserto, può darsi che Miriam temesse di non essere più considerata la
donna più importante dell’accampamento. — Esodo 18:1-5.
12:9-11: Perché solo Miriam fu colpita dalla lebbra? Molto
probabilmente fu lei a suscitare la lamentela e a persuadere Aaronne a
unirsi a lei. Aaronne manifestò l’atteggiamento giusto confessando il suo
peccato.
21:14, 15: Cos’era il libro menzionato qui? Le Scritture menzionano vari
libri che gli scrittori della Bibbia usarono come fonte di materiale. (Giosuè
10:12, 13; 1 Re 11:41; 14:19, 29) Il “libro delle Guerre di Geova” era uno di
questi scritti. Conteneva una narrazione storica delle guerre del popolo di
Geova.
Lezioni per noi:
11:27-29. Mosè è un ottimo esempio di come dovremmo reagire quando
altri ricevono privilegi nel servizio di Geova. Anziché essere geloso e
cercare la propria gloria, Mosè fu felice quando Eldad e Medad
cominciarono ad agire da profeti.
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12:2, 9, 10; 16:1-3, 12-14, 31-35, 41, 46-50. Geova si aspetta che i suoi
adoratori mostrino rispetto per l’autorità che ha conferito.
14:24. Un segreto per resistere al mondo che spinge a fare il male è quello
di sviluppare uno “spirito diverso”, cioè un atteggiamento mentale che si
distingue da quello del mondo.
15:37-41. La particolare frangia degli abiti degli israeliti serviva a ricordare
loro che erano un popolo separato per adorare Dio e per ubbidire ai suoi
comandamenti. Non dovremmo anche noi vivere secondo le norme di Dio e
farci notare perché siamo diversi dal mondo?
NELLE PIANURE DI MOAB (Numeri 22:1–36:13)
Quando i figli di Israele si accampano nelle pianure desertiche di Moab, i
moabiti provano un morboso terrore di loro. Perciò Balac, il re di Moab,
assume Balaam affinché maledica gli israeliti. Ma Geova costringe Balaam
a benedirli. Si ricorre quindi a donne moabite e madianite per indurre gli
israeliti a commettere immoralità e idolatria. Di conseguenza Geova
distrugge 24.000 trasgressori. Infine il flagello termina quando Fineas
dimostra di non tollerare nessuna rivalità verso Geova.
Con il secondo censimento si vede che, eccetto Giosuè e Caleb, degli
uomini contati nel primo censimento non c’è più nessuno. Giosuè viene
nominato successore di Mosè. Gli israeliti ricevono istruzioni sulle
procedure da seguire per le varie offerte e per i voti. Inoltre il popolo di
Israele si vendica dei madianiti. Ruben, Gad e la mezza tribù di Manasse si
stabiliscono a est del Giordano. A Israele vengono date istruzioni su come
attraversare il Giordano e prendere possesso del paese. Sono fissati
dettagliatamente i confini del paese. L’eredità dev’essere decisa tirando a
sorte. Ai leviti sono assegnate 48 città, 6 delle quali devono servire da città
di rifugio.
Risposta a domande bibliche:
22:20-22: Perché l’ira di Geova divampò contro Balaam? Geova aveva
detto al profeta Balaam che non doveva maledire gli israeliti. (Numeri
22:12) Tuttavia il profeta andò con gli uomini di Balac, deciso a maledire
Israele. Voleva accontentare il re moabita e avere da lui una ricompensa.
(2 Pietro 2:15, 16; Giuda 11) Perfino quando fu costretto a benedire Israele
anziché maledirlo, Balaam cercò il favore del re suggerendo di servirsi di
adoratrici di Baal per sedurre gli uomini di Israele. (Numeri 31:15, 16)
Pertanto il motivo per cui Dio si adirò con Balaam fu la sua sfrenata avidità.
30:6-8: Un cristiano può annullare i voti della propria moglie? Per
quanto riguarda i voti, ora Geova tratta singolarmente con i suoi adoratori.
Per esempio, la dedicazione a Geova è un voto personale. (Galati 6:5) Il
marito non ha la facoltà di revocare o annullare tale voto. La moglie,
comunque, dovrebbe astenersi dal fare un voto che è in contrasto con la
Parola di Dio o con i doveri che ha verso il marito.
Lezioni per noi:
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25:11. Che esempio di zelo per l’adorazione di Geova ci dà Fineas! Il
desiderio di mantenere pura la congregazione non dovrebbe spingerci a
riferire agli anziani cristiani tutto ciò che potremmo sapere in merito a un
caso di grave immoralità?
35:9-29. Il fatto che l’omicida involontario doveva lasciare la sua casa e
fuggire in una città di rifugio rimanendovi per un periodo di tempo ci
insegna che la vita è sacra e che dobbiamo rispettarla.
35:33. Si può fare espiazione per la terra contaminata dal sangue degli
innocenti solo con il sangue di quelli che lo hanno sparso. Com’è
appropriato che Geova distrugga i malvagi prima che la terra sia
trasformata in un paradiso! — Proverbi 2:21, 22; Daniele 2:44.
La Parola di Dio esercita potenza
Dobbiamo rispettare Geova e quelli a cui sono stati affidati incarichi di
responsabilità fra il suo popolo. Il libro di Numeri lo rende molto chiaro.
Com’è importante questa lezione per mantenere la pace e l’unità nella
congregazione odierna!
Gli episodi narrati in Numeri mostrano con quanta facilità si possono
commettere errori come mormorio, immoralità e idolatria se si trascura la
propria spiritualità. Alcune lezioni e alcuni esempi contenuti in questo libro
biblico possono servire per preparare le parti sui bisogni locali all’adunanza
di servizio nelle congregazioni dei testimoni di Geova. Veramente “la parola
di Dio è vivente ed esercita potenza” nella nostra vita. — Ebrei 4:12.
rola di Dio è vivente ed esercita potenza” nella nostra vita. — Ebrei 4:12.
Passo/Fonte
APPUNTI PERSONALI
Commento
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Libro di Deuteronomio
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Mosè
Pianure di Moab
1473 a.E.V.
2 mesi (1473 a.E.V.)
È il 1473 a.E.V. Sono passati 40 anni da che Geova ha liberato i figli di
Israele dalla schiavitù egiziana. Hanno trascorso tutti questi anni nel
deserto e sono ancora una nazione senza terra. Finalmente però sono alle
soglie della Terra Promessa. Cosa accadrà loro man mano che ne
prenderanno possesso? Quali problemi incontreranno e come dovranno
affrontarli?
Prima che gli israeliti attraversino il Giordano per entrare nel paese di
Canaan, Mosè li prepara per l’immane compito che li attende. In che
modo? Pronunciando una serie di discorsi incoraggianti, esortativi e
ammonitori. Mosè rammenta loro che Geova Dio merita esclusiva
devozione e che non devono seguire le vie delle nazioni circostanti. Questi
discorsi costituiscono la parte principale del libro biblico di Deuteronomio, e
i consigli che contengono sono proprio quello di cui abbiamo bisogno oggi,
poiché anche noi viviamo in un mondo dove è difficile rendere esclusiva
devozione a Geova. — Ebrei 4:12.
Il libro di Deuteronomio, che a parte l’ultimo capitolo fu scritto da Mosè,
abbraccia un periodo di poco più di due mesi. (Deuteronomio 1:3; Giosuè
4:19) Vediamo in che modo il suo contenuto può aiutarci ad amare Geova
Dio con tutto il cuore e a servirlo fedelmente.
‘NON DIMENTICARE CIÒ CHE I TUOI OCCHI HANNO VISTO’
(Deuteronomio 1:1–4:49)
Nel primo discorso Mosè racconta alcuni degli avvenimenti verificatisi nel
deserto, in particolare quelli che saranno utili agli israeliti mentre si
accingono a prendere possesso della Terra Promessa. Il resoconto della
nomina dei giudici deve avere rammentato loro che Geova organizza il suo
popolo in modo che riceva amorevoli cure. Mosè riferisce inoltre che la
generazione precedente non entrò nel paese promesso loro a causa del
cattivo rapporto dei dieci esploratori. Che effetto deve avere avuto questo
esempio ammonitore sugli ascoltatori di Mosè quando avevano il paese
proprio sotto gli occhi!
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Il ricordo delle vittorie che Geova aveva dato ai figli di Israele prima che
attraversassero il Giordano deve avere infuso coraggio in loro adesso che
erano pronti per iniziare la conquista dall’altra parte del fiume. Nel paese
che dovevano occupare dilagava l’idolatria. Com’era appropriato che Mosè
desse un severo avvertimento contro l’adorazione idolatrica!
Risposta a domande bibliche:
2:4-6, 9, 19, 24, 31-35; 3:1-6: Perché gli israeliti annientarono alcuni
che vivevano a est del Giordano ma non altri? Geova comandò a
Israele di non entrare in conflitto con i figli di Esaù. Perché? Perché erano
la progenie del fratello di Giacobbe. Gli israeliti inoltre non dovevano
molestare i moabiti e gli ammoniti né far loro guerra, perché erano
discendenti di Lot, nipote di Abraamo. Tuttavia i re amorrei Sihon e Og non
avevano diritto al paese su cui dominavano. Perciò quando Sihon rifiutò
agli israeliti il permesso di attraversare il suo territorio e Og li affrontò in
battaglia, Geova comandò agli israeliti di abbattere le loro città, senza
lasciare superstiti.
4:15-20, 23, 24: Il divieto di fare immagini scolpite significa forse che
sia sbagliato fare rappresentazioni di oggetti per scopi artistici? No,
era vietato farsi immagini per adorarle e ‘inchinarsi davanti ad esse e
servirle’. Le Scritture non proibiscono di fare sculture o di dipingere oggetti
per scopi artistici. — 1 Re 7:18, 25.
Lezioni per noi:
1:2, 19. I figli di Israele vagarono nel deserto per circa 38 anni, anche se
Cades-Barnea era solo a “undici giorni dall’Horeb [la regione montuosa
attorno al Sinai dove furono dati i Dieci Comandamenti] per la via del monte
Seir”. Che prezzo dovettero pagare per avere disubbidito a Geova Dio! —
Numeri 14:26-34.
1:16, 17. I criteri di giudizio di Dio non sono cambiati. Coloro a cui è
affidata la responsabilità di far parte di un comitato giudiziario non devono
permettere che favoritismo o timore dell’uomo alteri il loro giudizio.
4:9. Se Israele voleva prosperare era essenziale che non ‘dimenticasse le
cose che i suoi occhi avevano visto’. Mentre il promesso nuovo mondo si
avvicina è di vitale importanza che anche noi teniamo a mente le
meravigliose opere di Geova studiando con diligenza la sua Parola.
AMATE GEOVA E UBBIDITE AI SUOI
COMANDAMENTI (Deuteronomio 5:1–26:19)
Nel secondo discorso Mosè racconta come fu data la Legge al monte Sinai
e ripete i Dieci Comandamenti. Vengono detti i nomi di sette nazioni che
dovranno essere completamente distrutte. Viene ricordata ai figli di Israele
un’importante lezione che hanno imparato nel deserto: “Non di solo pane
vive l’uomo, ma l’uomo vive di ogni espressione della bocca di Geova”.
Nella loro nuova situazione devono “osservare l’intero comandamento”. —
Deuteronomio 8:3; 11:8.
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Quando si stabiliranno nel paese promesso, gli israeliti avranno bisogno
non solo di leggi relative all’adorazione ma anche di leggi relative al
giudizio, al governo, alla guerra e alla vita sociale e privata di ogni giorno.
Mosè riesamina queste leggi e mette in risalto che bisogna amare Geova e
ubbidire ai suoi comandamenti.
Risposta a domande bibliche:
8:3, 4: In che senso durante il viaggio nel deserto gli abiti degli
israeliti non si consumarono e i loro piedi non si gonfiarono? Fu
qualcosa di miracoloso, come lo fu la manna provveduta regolarmente. Gli
israeliti usarono gli stessi abiti e le stesse calzature con cui erano partiti,
passandoli probabilmente ad altri man mano che i bambini crescevano e gli
adulti morivano. Dato che il numero degli israeliti non aumentò, come
indicano i due censimenti effettuati all’inizio e alla fine del viaggio nel
deserto, il quantitativo di abiti e di calzature che avevano in origine sarebbe
stato sufficiente. — Numeri 2:32; 26:51.
14:21: Perché gli israeliti potevano dare al residente forestiero o
vendere a uno straniero un animale morto e non dissanguato che essi
stessi non avrebbero mangiato? Nella Bibbia il termine “residente
forestiero” poteva applicarsi a un non israelita che era divenuto proselito o
a un avventizio che si conformava alle leggi del paese in generale ma che
non era divenuto adoratore di Geova. Lo straniero e il residente forestiero
che non divenivano proseliti non erano sotto la Legge e potevano usare in
vari modi gli animali morti e non dissanguati. Agli israeliti era consentito
dare o vendere loro questi animali. Il proselito, invece, era vincolato dal
patto della Legge. Come indica Levitico 17:10, era vietato al proselito
mangiare il sangue di un animale.
24:6: Perché ‘prendere in pegno una macina a mano o la sua mola
superiore’ era paragonato a prendere in pegno “un’anima”? Una
macina a mano o la sua mola superiore rappresentava l’“anima” della
persona, vale a dire i suoi mezzi di sussistenza. Prendendo in pegno l’una
o l’altra di queste cose si privava l’intera famiglia del pane quotidiano.
25:9: Cosa c’è di significativo nell’atto di togliere il sandalo e sputare
in faccia all’uomo che rifiutava di compiere il matrimonio del
cognato? Secondo l’usanza seguita “in tempi precedenti in Israele
riguardo al diritto di ricompra . . . l’uomo si doveva togliere il sandalo e darlo
al suo prossimo”. (Rut 4:7) Togliere il sandalo a un uomo che rifiutava di
compiere il matrimonio del cognato era quindi la conferma che aveva
rinunciato alla sua posizione e al suo diritto di produrre un erede per il
fratello morto. Era un disonore. (Deuteronomio 25:10) Sputargli in faccia
significava umiliarlo. — Numeri 12:14.
Lezioni per noi:
6:6-9. Come gli israeliti avevano il comando di conoscere la Legge, così noi
dobbiamo conoscere i comandi di Dio, ricordarli sempre e inculcarli nei
nostri figli. Dobbiamo ‘legarceli come un segno sulla mano’ in quanto le
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nostre azioni, rappresentate dalle mani, devono dimostrare che ubbidiamo
a Geova. E come un ‘frontale fra gli occhi’, la nostra ubbidienza dev’essere
visibile a tutti.
6:16. Non mettiamo mai Geova alla prova come fecero slealmente gli
israeliti a Massa, dove mormorarono per la mancanza d’acqua. — Esodo
17:1-7.
8:11-18. Il materialismo può farci dimenticare Geova.
9:4-6. Dobbiamo guardarci dalla presunzione.
13:6. Non dobbiamo permettere a nessuno di farci allontanare
dall’adorazione di Geova.
14:1. L’automutilazione è segno di mancanza di rispetto per il corpo
umano, può avere a che fare con la falsa religione ed è una cosa da
evitare. (1 Re 18:25-28) Simili eccessive manifestazioni di lutto sono fuori
luogo per chi ha la speranza della risurrezione.
20:5-7; 24:5. Si dovrebbe mostrare considerazione a chi si trova in
circostanze particolari, anche quando si sta facendo qualcosa di
importante.
22:23-27. Quando una donna è minacciata di stupro uno dei modi più
efficaci per difendersi è gridare.
“DEVI SCEGLIERE LA VITA” (Deuteronomio 27:1–34:12)
Nel terzo discorso Mosè dice che dopo avere attraversato il Giordano gli
israeliti dovranno scrivere la Legge su delle grandi pietre e dovranno anche
pronunciare le maledizioni previste per la disubbidienza e le benedizioni
previste per l’ubbidienza. All’inizio del quarto discorso viene rinnovato il
patto fra Geova e Israele. Mosè mette di nuovo in guardia contro la
disubbidienza ed esorta il popolo a “scegliere la vita”. — Deuteronomio
30:19.
Oltre a pronunciare i quattro discorsi, Mosè annuncia chi sarà il suo
successore, insegna agli israeliti un bel cantico di lode a Geova e avverte
delle sventure derivanti dall’infedeltà. Dopo avere benedetto le tribù, all’età
di 120 anni Mosè muore e viene sepolto. Il periodo di lutto dura 30 giorni,
pari a quasi metà del tempo a cui si riferisce Deuteronomio.
Risposta a domande bibliche:
32:13, 14: Dato che agli israeliti era vietato mangiare grasso di
qualsiasi tipo, cosa significa l’espressione mangiare il “grasso dei
montoni”? È un’espressione simbolica e si riferisce al meglio del gregge.
Che si tratti di un uso poetico è indicato dal fatto che lo stesso versetto
parla del “grasso dei reni del frumento” e del “sangue dell’uva”.
33:1-29: Perché Simeone non fu menzionato specificamente nella
benedizione che Mosè pronunciò sui figli di Israele? Perché sia
Simeone che Levi avevano agito “aspramente” e la loro ira era stata
“crudele”. (Genesi 34:13-31; 49:5-7) La loro eredità non fu proprio come
quella delle altre tribù. Levi ricevette 48 città e Simeone ottenne una
porzione all’interno del territorio di Giuda. (Giosuè 19:9; 21:41, 42) Quindi
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Mosè non benedisse Simeone in modo specifico. Tuttavia la benedizione di
Simeone era inclusa nella benedizione generale pronunciata su Israele.
Lezioni per noi:
31:12. Alle adunanze di congregazione i piccoli dovrebbero sedersi
insieme ai grandi e sforzarsi di ascoltare e imparare.
32:4. Le attività di Geova sono tutte perfette in quanto Egli esprime i suoi
attributi di giustizia, sapienza, amore e potenza in perfetto equilibrio.
Ha grande valore per noi
Il libro di Deuteronomio presenta Geova come “un solo Geova”.
(Deuteronomio 6:4) Parla di un popolo che aveva una relazione unica con
Geova. Mette anche in guardia contro l’idolatria e sottolinea la necessità di
rendere al vero Dio esclusiva devozione.
Deuteronomio ha senz’altro grande valore per noi! Anche se non siamo
sotto la Legge può insegnarci molte cose che ci aiuteranno ad ‘amare
Geova nostro Dio con tutto il cuore, l’anima e la forza vitale’. —
Deuteronomio 6:5.
Passo/Fonte
APPUNTI PERSONALI
Commento
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Libro di Giosuè
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Giosuè
Canaan
ca. 1450 a.E.V.
1473–ca. 1450 a.E.V.
È L’ANNO 1473 a.E.V. Gli israeliti, accampati nelle pianure di Moab,
devono essersi emozionati sentendo queste parole: “Preparatevi le
provviste, perché fra tre giorni attraverserete questo Giordano per andare a
impossessarvi del paese che Geova vostro Dio vi dà per prenderne
possesso”. (Giosuè 1:11) I 40 anni nel deserto stanno per finire.
Poco più di 20 anni dopo, il condottiero Giosuè è al centro del paese di
Canaan e dice agli anziani di Israele: “Vedete, io vi assegnai a sorte queste
nazioni che rimangono come eredità per le vostre tribù, e tutte le nazioni
che stroncai, dal Giordano al Mar Grande dove tramonta il sole. E Geova
vostro Dio era colui che continuava a respingerle d’innanzi a voi, e le
spodestò a causa vostra, e voi avete preso possesso del loro paese,
proprio come Geova vostro Dio vi aveva promesso”. — Giosuè 23:4, 5.
Scritto da Giosuè nel 1450 a.E.V., il libro che porta il suo nome è un
appassionante resoconto storico di ciò che avvenne in quei 22 anni. Poiché
siamo alle porte del promesso nuovo mondo, la nostra situazione è
paragonabile a quella dei figli di Israele che erano pronti a prendere
possesso della Terra Promessa. È dunque con vivo interesse che
esaminiamo il libro di Giosuè. — Ebrei 4:12.
VERSO LE “PIANURE DESERTICHE DI GERICO” (Giosuè 1:1–5:15)
Giosuè riceve un incarico notevole quando Geova gli dice: “Mosè mio
servitore è morto; e ora levati, passa questo Giordano, tu e tutto questo
popolo, per entrare nel paese che io do loro, ai figli d’Israele”. (Giosuè 1:2)
Giosuè deve condurre nella Terra Promessa una nazione formata da
parecchi milioni di persone. Nel corso dei preparativi manda due spie a
Gerico, la prima città da conquistare. Lì abita la meretrice Raab che,
avendo sentito parlare delle opere potenti compiute da Geova per il Suo
popolo, protegge e aiuta le spie, le quali a loro volta le promettono che avrà
salva la vita.
Tornate le spie, Giosuè e il popolo sono pronti per entrare in azione e
attraversare il Giordano. Pur essendo in piena, il fiume non rappresenta un
ostacolo per loro, poiché Geova fa sollevare le acque a monte come una
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diga e lascia che le acque a valle si riversino nel Mar Morto. Una volta
attraversato il Giordano gli israeliti si accampano a Ghilgal, nei pressi di
Gerico. Quattro giorni più tardi, la sera del 14° giorno di abib, osservano la
Pasqua nelle pianure desertiche di Gerico. (Giosuè 5:10) Il giorno dopo
cominciano a mangiare del prodotto del paese e il provvedimento della
manna cessa. In questo periodo Giosuè circoncide tutti i maschi nati nel
deserto.
Risposta a domande bibliche:
2:4, 5: Perché Raab mette fuori strada gli uomini del re che cercano le
spie? Raab protegge le spie mettendo a repentaglio la propria vita perché
ha imparato ad aver fede in Geova. Quindi non è obbligata a dire dove si
trovano le spie a uomini che vogliono fare del male al popolo di Dio.
(Matteo 7:6; 21:23-27; Giovanni 7:3-10) Raab infatti fu “dichiarata giusta
per le opere”: dare informazioni errate agli emissari del re fu una di queste
opere. — Giacomo 2:24-26.
5:14, 15: Chi è “il principe dell’esercito di Geova”? Probabilmente il
principe che rafforza Giosuè quando ha inizio la conquista della Terra
Promessa altri non è che “la Parola”, Gesù Cristo nella sua esistenza
preumana. (Giovanni 1:1; Daniele 10:13) Sapere con certezza che oggi il
glorificato Gesù Cristo sostiene i servitori di Dio mentre si impegnano nella
guerra spirituale dà grande forza.
Lezioni per noi:
1:7-9. Per svolgere bene le attività spirituali è essenziale leggere la Bibbia
ogni giorno, meditare regolarmente su quello che dice e mettere in pratica
quello che si impara.
1:11. Giosuè chiede al popolo di preparare le provviste e di non attendere
pigramente che sia Dio a procurarle. L’esortazione di Gesù a smettere
d’essere ansiosi per le cose necessarie, con la promessa che “tutte queste
altre cose vi saranno aggiunte”, non vieta di prendere provvedimenti per
sostenersi. — Matteo 6:25, 33.
2:4-13. Dopo aver sentito parlare delle grandi opere di Geova ed essersi
resa conto che il momento è critico, Raab decide di schierarsi dalla parte
dei Suoi adoratori. Chi studia la Bibbia da qualche tempo e riconosce che
viviamo negli “ultimi giorni” non farebbe bene a decidere di servire Dio? —
2 Timoteo 3:1.
3:15. Dato che le spie mandate a Gerico hanno fatto un rapporto
favorevole, Giosuè si muove in fretta, senza aspettare che le acque del
Giordano si abbassino. Quando si tratta di cose che riguardano la vera
adorazione, dobbiamo agire con coraggio anziché rimandare a quando le
circostanze non sembrino più adatte.
4:4-8, 20-24. Le 12 pietre prese dal letto del Giordano devono servire a
Israele per ricordare. Anche gli atti con cui Geova ha liberato i suoi servitori
odierni dai loro nemici servono a ricordare che Egli è con loro.
LA CONQUISTA VA AVANTI (Giosuè 6:1–12:24)
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La città di Gerico è ‘saldamente chiusa, e nessuno esce e nessuno entra’.
(Giosuè 6:1) Come avrebbero fatto a prendere la città? Geova indica a
Giosuè la strategia da seguire. Ben presto le mura crollano e la città viene
distrutta. Si salvano solo Raab e la sua casa.
La città di Ai, una residenza reale, è la prossima a cadere. Le spie mandate
a esplorarla riferiscono che gli abitanti sono pochi, quindi non ci vorranno
molti uomini per conquistarla. Tuttavia i circa 3.000 soldati mandati ad
attaccare Ai fuggono davanti agli uomini della città. La ragione? Geova non
è con gli israeliti. Durante l’invasione di Gerico un uomo della tribù di
Giuda, Acan, ha commesso un peccato. Risolta la cosa, Giosuè muove
contro Ai. Avendo già sconfitto una volta gli israeliti, il re di Ai non vede l’ora
di combatterli nuovamente. Ma Giosuè segue una strategia che gioca
sull’eccessiva sicurezza degli uomini di Ai e cattura la città.
Gabaon è ‘una città grande, più grande di Ai, e tutti i suoi uomini sono
potenti’. (Giosuè 10:2) Comunque, avendo udito che Israele ha catturato
Gerico e Ai, gli uomini di Gabaon inducono Giosuè con l’inganno a stipulare
un patto di pace con loro. Le nazioni circostanti considerano questa
defezione una minaccia. Cinque loro re stringono un’alleanza e attaccano
Gabaon. Israele libera i gabaoniti e infligge agli aggressori una schiacciante
sconfitta. Al comando di Giosuè, Israele conquista anche alcune città a sud
e a ovest, oltre a sbaragliare la coalizione dei re del nord. I re a ovest del
Giordano che vengono sconfitti sono in tutto 31.
Risposta a domande bibliche:
10:13: Com’è possibile un fenomeno del genere? “C’è qualcosa di
troppo straordinario per Geova”, il Creatore del cielo e della terra? (Genesi
18:14) Se vuole, Geova può influire sul movimento di rotazione terrestre
così che all’osservatore sulla terra il sole e la luna sembrino immobili. O
può permettere che la terra e la luna continuino a muoversi, rifrangendo
però i raggi del sole e della luna in modo tale che la luce di questi due
luminari continui a risplendere. Comunque siano andate le cose, “nessun
giorno è stato come quello” nella storia umana. — Giosuè 10:14.
10:13: Cos’è il libro di Iashar? Troviamo un’altra menzione di questo libro
in 2 Samuele 1:18 in riferimento a una poesia intitolata “L’Arco”, un canto
funebre composto per Saul, re di Israele, e per suo figlio Gionatan. Il libro
era presumibilmente una raccolta di canti e poesie di argomento storico ed
è probabile che gli ebrei lo conoscessero bene.
Lezioni per noi:
6:26; 9:22, 23. La maledizione che Giosuè pronunciò al tempo della
distruzione di Gerico si adempie circa 500 anni dopo. (1 Re 16:34) La
maledizione che Noè pronunciò sul nipote Canaan si avvera quando ai
gabaoniti vengono imposti lavori pesanti. (Genesi 9:25, 26) La parola di
Geova si avvera sempre.
7:20-25. Forse per qualcuno il furto di Acan è una cosa da poco: magari
pensa che non abbia danneggiato nessuno. Può darsi che considerino alla
43
stessa stregua i piccoli furti e altre infrazioni minori della legge biblica. Noi
però dobbiamo essere come Giosuè, resistendo con altrettanta
determinazione alle pressioni che mirano a farci compiere atti illegali o
immorali.
9:15, 26, 27. Quando concludiamo un accordo dobbiamo prenderlo sul
serio e mantenere la parola.
GIOSUÈ AFFRONTA LA SUA ULTIMA GRANDE
IMPRESA (Giosuè 13:1–24:33)
Giosuè, ormai quasi novantenne, comincia a ripartire il paese. Un’impresa
davvero impegnativa! Le tribù di Ruben e Gad e la mezza tribù di Manasse
hanno già ricevuto la loro eredità a est del Giordano. Tirando a sorte viene
ora assegnata l’eredità alle altre tribù sul lato occidentale del fiume.
Viene eretto il tabernacolo a Silo nel territorio di Efraim. Caleb riceve la città
di Ebron e a Giosuè viene assegnata Timnat-Sera. Vengono date ai leviti
48 città, che includono le 6 città di rifugio. Mentre tornano al territorio dato
loro in eredità a est del Giordano, i guerrieri di Ruben, di Gad e della mezza
tribù di Manasse costruiscono un altare “di grande vistosità”. (Giosuè
22:10) Le tribù che si trovano a ovest del Giordano lo considerano un atto
di apostasia e manca poco che scoppi una guerra fra le tribù, ma
comunicando si chiariscono le cose e si evita uno spargimento di sangue.
Giosuè risiede a Timnat-Sera per qualche tempo dopo di che convoca gli
anziani, i capi, i giudici e gli ufficiali di Israele e li esorta a essere
coraggiosi, restando fedeli a Geova. Successivamente raduna a Sichem
tutte le tribù di Israele. Passa in rassegna gli atti che Geova ha compiuto
dal tempo di Abraamo in poi e ancora una volta esorta le tribù a ‘temere
Geova e a servirlo senza difetto e in verità’. Il popolo risponde: “Serviremo
Geova nostro Dio e ascolteremo la sua voce!” (Giosuè 24:14, 15, 24)
Infine, dopo queste cose, all’età di 110 anni Giosuè muore.
Risposta a domande bibliche:
13:1: Questo non contraddice ciò che si legge in Giosuè 11:23? No,
poiché ci furono due diverse fasi della conquista della Terra Promessa:
prima la nazione sconfisse 31 re del paese di Canaan e infranse la potenza
cananea, poi mediante azioni compiute da tribù e da singoli individui ci si
impadronì completamente del paese. (Giosuè 17:14-18; 18:3) Benché i figli
di Israele non cacciassero tutti i cananei, quelli che sopravvissero non
costituirono una vera minaccia per la sicurezza della nazione. (Giosuè
16:10; 17:12) Giosuè 21:44 dice: “Geova diede loro riposo d’ogni intorno”.
24:2: Tera, il padre di Abraamo, era un adoratore di idoli? All’inizio Tera
non adorava Geova Dio. Probabilmente adorava il dio-luna Sin, una divinità
comune a Ur. Secondo la tradizione ebraica, è possibile che Tera
fabbricasse anche idoli. Tuttavia quando Abraamo, per comando di Dio,
partì da Ur, Tera lo seguì ad Haran. — Genesi 11:31.
Lezioni per noi:
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14:10-13. Pur avendo 85 anni Caleb chiede che gli venga assegnato il
difficile compito di ripulire la regione di Ebron, che è abitata dagli anachim,
uomini di statura straordinaria. Con l’aiuto di Geova questo esperto
guerriero riesce nell’intento ed Ebron diventa una città di rifugio. (Giosuè
15:13-19; 21:11-13) L’esempio di Caleb ci incoraggia a non tirarci indietro
davanti ai compiti teocratici difficili.
22:9-12, 21-33. Dobbiamo stare attenti a non giudicare male i motivi altrui.
‘Nessuna parola è venuta meno’
A una veneranda età Giosuè dice agli uomini principali di Israele:
“Nemmeno una parola di tutte le buone parole che Geova vostro Dio vi ha
proferito è venuta meno. Vi si sono avverate tutte”. (Giosuè 23:14) La
narrazione storica di Giosuè ce ne fornisce un vivido esempio.
“Tutte le cose che furono scritte anteriormente furono scritte per nostra
istruzione”, disse l’apostolo Paolo, “affinché per mezzo della nostra
perseveranza e per mezzo del conforto delle Scritture avessimo speranza”.
(Romani 15:4) Possiamo essere certi che la nostra speranza nelle
promesse di Dio non è malriposta. Nemmeno una promessa rimarrà
inadempiuta; si avvereranno tutte.
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APPUNTI PERSONALI
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Libro di Giudici
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Samuele
Israele
ca. 1100 a.E.V.
ca. 1450–ca. 1120 a.E.V
COME reagisce Geova quando i suoi stessi servitori gli voltano le spalle e
si danno all’adorazione di falsi dèi? Che dire se ripetutamente si
allontanano da lui e lo invocano solo quando sono in gravi difficoltà? Geova
provvede loro una via di scampo anche in questo caso? Il libro di Giudici
risponde a queste e ad altre importanti domande. Scritto dal profeta
Samuele verso il 1100 a.E.V., il libro tratta avvenimenti verificatisi nel corso
di circa 330 anni, dalla morte di Giosuè all’insediamento del primo re di
Israele.
Essendo parte della dinamica parola, o messaggio, di Dio, il libro di Giudici
è di grande valore per noi. (Ebrei 4:12) Gli emozionanti racconti che vi si
trovano ci aiutano a capire meglio la personalità di Dio. Le lezioni che ne
traiamo rafforzano la nostra fede e ci aiutano ad avere una salda presa
sulla “vera vita”, la vita eterna nel promesso nuovo mondo di Dio. (1
Timoteo 6:12, 19; 2 Pietro 3:13) Gli atti di salvezza di Geova a favore del
suo popolo costituiscono un’anteprima della grande liberazione che sarà
compiuta in futuro da suo Figlio, Gesù Cristo.
PERCHÉ SORSE IL BISOGNO DI GIUDICI? (Giudici 1:1–3:6)
Le tribù di Israele, dopo aver sconfitto sotto la guida di Giosuè i re del
paese di Canaan, prendono possesso ciascuna della propria eredità
terriera. Tuttavia gli israeliti non scacciano gli abitanti del paese. Questo si
rivela un autentico laccio per Israele.
La generazione che viene dopo i giorni di Giosuè ‘non conosce Geova né
l’opera che egli ha fatto per Israele’. (Giudici 2:10) Inoltre il popolo stringe
alleanze matrimoniali con i cananei e comincia a servire i loro dèi. Allora
Geova dà gli israeliti nelle mani dei loro nemici. Quando l’oppressione si fa
insostenibile, i figli di Israele invocano il vero Dio perché li aiuti. È in questo
clima religioso, sociale e politico che si sviluppa la storia di una serie di
giudici suscitati da Geova per salvare il suo popolo dai nemici.
Risposta a domande bibliche:
1:2, 4: Perché la prima tribù designata per prendere possesso
dell’eredità terriera fu quella di Giuda? Normalmente questo privilegio
48
sarebbe toccato alla tribù di Ruben, primogenito di Giacobbe. Ma nella
profezia che Giacobbe pronunciò in punto di morte fu predetto che Ruben
non avrebbe dovuto eccellere, avendo perso il diritto di primogenito.
Quanto a Simeone e Levi, che avevano agito con crudeltà, dovevano
essere dispersi in Israele. (Genesi 49:3-5, 7) Dopo di loro, nell’ordine,
veniva Giuda, il quarto figlio di Giacobbe. Simeone, che salì insieme a
Giuda, ricevette piccoli territori sparpagliati all’interno del vasto territorio di
Giuda. — Giosuè 19:9.
1:6, 7: Perché ai re sconfitti venivano mozzati i pollici e gli alluci?
Probabilmente la perdita dei pollici e degli alluci rendeva inabili alla guerra.
Senza i pollici, come poteva un guerriero maneggiare la spada o la lancia?
E la perdita degli alluci comportava la perdita dell’equilibrio.
Lezioni per noi:
2:10-12. Per ‘non dimenticare le imprese di Geova’ dobbiamo seguire un
regolare programma di studio biblico. (Salmo 103:2) I genitori devono far
scendere la verità della Parola di Dio nel cuore dei figli. — Deuteronomio
6:6-9.
2:14, 21, 22. Geova permette che i suoi servitori disubbidienti abbiano
esperienze negative allo scopo di disciplinarli, raffinarli e indurli a tornare a
lui.
GEOVA SUSCITA I GIUDICI (Giudici 3:7–16:31)
L’emozionante racconto delle gesta dei giudici comincia con Otniel che
pone fine a otto anni di sudditanza degli israeliti a un re mesopotamico. Il
giudice Eud, con una strategia coraggiosa, uccide il grasso Eglon, re dei
moabiti. L’intrepido Samgar abbatte da solo 600 filistei impugnando un
pungolo da bovini. Grazie al sostegno di Geova, Barac, incoraggiato da
Debora che agisce da profetessa, sbaraglia con il suo esercito di diecimila
uomini scarsamente equipaggiati il potente esercito di Sisera. Geova
suscita Gedeone e dà a lui e ai suoi 300 uomini la vittoria sui madianiti.
Tramite Iefte, Geova libera Israele dagli ammoniti. Fra i 12 uomini che
giudicano Israele ci sono anche Tola, Iair, Ibzan, Elon e Abdon. Il periodo
dei Giudici termina con Sansone, che combatte contro i filistei.
Risposta a domande bibliche:
4:8: Perché Barac insisté che la profetessa Debora lo accompagnasse
sul campo di battaglia? A quanto pare Barac non si sentiva all’altezza di
andare da solo contro l’esercito di Sisera. Il fatto di avere con sé la
profetessa sarebbe stato per lui e i suoi uomini un’assicurazione che
avevano la guida di Dio e avrebbe dato loro coraggio. Non fu quindi per
debolezza che Barac insisté perché Debora lo accompagnasse, ma fu un
segno di forte fede.
5:20: In che senso le stelle combatterono dai cieli a favore di Barac?
La Bibbia non dice se questo implicò un aiuto angelico o una pioggia di
meteoriti che gli indovini di Sisera interpretarono come cattivo presagio,
49
oppure predizioni astrologiche fatte a Sisera che si rivelarono false. In ogni
caso, ci fu senza dubbio qualche tipo di intervento divino.
7:1-3; 8:10: Perché Geova disse che i 32.000 uomini di Gedeone erano
troppi contro un esercito di 135.000 soldati? Perché doveva essere
Geova a dare la vittoria a Gedeone e ai suoi uomini, ed Egli non voleva che
questi pensassero di avere sconfitto i madianiti con le loro proprie forze.
11:30, 31: Quando fece il suo voto, Iefte aveva in mente un sacrificio
umano? Non è possibile che Iefte pensasse a una cosa del genere, perché
la Legge dichiarava: “Non si deve trovare in te alcuno che faccia passare
suo figlio o sua figlia attraverso il fuoco”. (Deuteronomio 18:10) Tuttavia
Iefte aveva in mente una persona e non un animale. Non è probabile che
gli israeliti tenessero in casa animali idonei per i sacrifici, e offrire un
animale non sarebbe stato nulla di speciale. Iefte era consapevole che la
persona che gli sarebbe uscita incontro da casa sua poteva ben essere sua
figlia. L’avrebbe offerta “come un olocausto” nel senso che l’avrebbe
dedicata all’esclusivo servizio di Geova in relazione al santuario.
Lezioni per noi:
3:10. Il successo delle imprese di natura spirituale non dipende dalla
sapienza umana, ma dallo spirito di Geova. — Salmo 127:1.
3:21. Eud maneggiò la spada con abilità e coraggio. Noi dobbiamo divenire
abili nell’usare “la spada dello spirito, cioè la parola di Dio”. Ciò significa
che nel ministero dobbiamo usare intrepidamente le Scritture. — Efesini
6:17; 2 Timoteo 2:15.
6:11-15; 8:1-3, 22, 23. La modestia di Gedeone ci insegna tre cose
importanti: (1) Quando ci viene offerto un privilegio, dovremmo riflettere
sulla responsabilità che comporta piuttosto che sulla preminenza o il
prestigio a cui può essere associato. (2) Quando abbiamo a che fare con
persone litigiose, è saggio manifestare modestia. (3) La modestia ci
protegge dall’errore di dare troppa importanza alla posizione.
6:17-22, 36-40. Anche noi dobbiamo essere cauti e ‘non credere a ogni
espressione ispirata’. Dobbiamo ‘provare le espressioni ispirate per vedere
se hanno origine da Dio’. (1 Giovanni 4:1) Prima di dare un consiglio, un
anziano cristiano nominato da poco fa bene a consultarsi con un anziano
più esperto, per essere certo che il consiglio che intende dare sia
solidamente basato sulla Parola di Dio.
6:25-27. Gedeone usò discrezione per non irritare inutilmente i suoi
oppositori. Quando predichiamo la buona notizia, dobbiamo stare attenti a
non offendere senza necessità altri col nostro modo di parlare.
7:6. Per quanto riguarda il servire Geova, dovremmo essere desti e vigili
come i 300 uomini di Gedeone.
9:8-15. Com’è stolto agire con superbia e ambire a posizioni di prestigio o
di potere!
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11:35-37. Il buon esempio di Iefte aiutò sicuramente la figlia a sviluppare
una fede forte e uno spirito di sacrificio. Oggi i genitori possono dare ai figli
un esempio simile.
11:40. Un modo per incoraggiare chi è volenteroso nel servizio di Geova è
quello di rivolgergli parole di lode.
13:8. Nell’educare i figli, i genitori dovrebbero invocare la guida di Geova e
seguirne le istruzioni. — 2 Timoteo 3:16.
14:16, 17; 16:16. Fare pressione su qualcuno piagnucolando e
brontolando può rovinare un rapporto. — Proverbi 19:13; 21:19.
ALTRE TRASGRESSIONI IN ISRAELE (Giudici 17:1–21:25)
L’ultima parte del libro di Giudici descrive due episodi degni di nota. Il primo
riguarda un uomo di nome Mica, che erige un idolo in casa sua e assume
un levita perché gli faccia da sacerdote. Dopo aver distrutto la città di Lais,
o Lesem, i daniti edificano la loro propria città e la chiamano Dan.
Servendosi dell’idolo di Mica e del suo sacerdote istituiscono a Dan un’altra
forma di adorazione. A quanto pare Lais viene conquistata prima della
morte di Giosuè. — Giosuè 19:47.
Il secondo avvenimento si verifica non molto tempo dopo la morte di
Giosuè. Un gruppo di uomini della città beniaminita di Ghibea commette un
crimine a sfondo sessuale e questo porta all’annientamento di quasi tutta la
tribù di Beniamino: sopravvivono solo 600 uomini. Grazie a un espediente,
però, questi riescono a procurarsi delle mogli e la tribù si ripopola, tanto
che al tempo di Davide conta quasi 60.000 guerrieri. — 1 Cronache 7:6-11.
Risposta a domande bibliche:
17:6; 21:25: Il fatto che ‘ognuno fosse solito fare ciò che era retto ai
suoi propri occhi’ promuoveva forse l’anarchia? Non necessariamente,
perché Geova aveva preso vari provvedimenti per guidare il suo popolo.
Aveva dato loro la Legge e il sacerdozio per istruirli nelle sue vie. Mediante
gli Urim e i Tummim il sommo sacerdote poteva consultare Dio su questioni
importanti. (Esodo 28:30) Inoltre ogni città aveva degli anziani in grado di
dare validi consigli. Valendosi di questi provvedimenti, l’israelita poteva
educare correttamente la propria coscienza. In tal caso, anche facendo “ciò
che era retto ai suoi propri occhi” avrebbe agito bene. Se invece una
persona non teneva conto della Legge e agiva di testa propria in fatto di
condotta e adorazione, i risultati erano negativi.
20:17–48: Dato che erano i beniaminiti a meritare la punizione, perché
Geova lasciò che essi sconfiggessero per due volte le altre tribù?
Lasciando che all’inizio le tribù fedeli subissero gravi perdite, Geova mise
alla prova la loro volontà di estirpare il male da Israele.
Lezioni per noi:
19:14, 15. La mancanza di ospitalità degli abitanti di Ghibea era sintomo di
una carenza morale. I cristiani sono esortati a ‘seguire il corso
dell’ospitalità’. — Romani 12:13.
La liberazione che ci attende
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Molto presto il Regno di Dio nelle mani di Cristo Gesù distruggerà il mondo
malvagio e porterà una grande liberazione per i retti e gli irriprovevoli.
(Proverbi 2:21, 22; Daniele 2:44) ‘Tutti i nemici di Geova periranno, e quelli
che lo amano saranno come quando il sole sorge nella sua potenza’.
(Giudici 5:31) Vogliamo dimostrare di essere fra coloro che amano Geova
mettendo in pratica ciò che abbiamo imparato dal libro di Giudici.
La verità fondamentale che emerge da numerosi episodi del libro di Giudici
è questa: Chi ubbidisce a Geova riceve molte benedizioni, mentre chi
disubbidisce va incontro ad amare conseguenze. (Deuteronomio 11:26-28)
Quanto è importante che diveniamo “ubbidienti di cuore” alla rivelata
volontà di Dio! — Romani 6:17; 1 Giovanni 2:17.
ELENCO
DEI
GIUDICI
1. Otniel (Tribù di Manasse)
7. Iair (Tribù di Manasse)
2. Eud (Tribù di Giuda)
8. Iefte (Tribù di Gad)
9. Ibzan (Tribù di Aser)
3. Samgar (Tribù di Giuda)
10. Elon (Tribù di Zabulon)
4. Barac (Tribù di Neftali)
5. Gedeone (Tribù di Issacar) 11. Abdon (Tribù di Efraim)
12. Sansone (Tribù di Giuda)
6. Tola (Tribù di Manasse)
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Libro di Rut
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Samuele
Israele
ca. 1090 a.E.V.
11 anni del periodo dei Giudici
È LA storia vera e toccante di due donne e della loro reciproca lealtà. Mette
in evidenza che apprezzavano Geova Dio e confidavano nella sua
disposizione. Sottolinea il vivo interesse di Geova per la linea di
discendenza del Messia. Narra in modo commovente le gioie e i dolori di
una famiglia. Il libro biblico di Rut è tutto questo e molto di più.
Il libro di Rut abbraccia un periodo di circa 11 anni “nei giorni in cui i giudici
amministravano la giustizia” in Israele. (Rut 1:1) Gli avvenimenti narrati
devono essersi verificati all’inizio del periodo dei giudici, dato che Boaz, un
proprietario terriero e uno dei personaggi di questo racconto di vita vissuta,
era figlio di Raab, una donna dei giorni di Giosuè. (Giosuè 2:1, 2; Rut 2:1;
Matteo 1:5) La storia fu scritta probabilmente dal profeta Samuele nel 1090
a.E.V. È l’unico libro della Bibbia che porta il nome di una non israelita. Il
messaggio che contiene “è vivente ed esercita potenza”. — Ebrei 4:12.
“DOVE ANDRAI TU ANDRÒ IO” (Rut 1:1–2:23)
Quando Naomi e Rut arrivano a Betleem, tutti gli occhi sono puntati su di
loro. Indicando la più anziana delle due, le donne della città chiedono
ripetutamente: “È questa Naomi?” Al che lei risponde: “Non chiamatemi
Naomi. Chiamatemi Mara, poiché l’Onnipotente mi ha reso la situazione
molto amara. Quando andai ero piena, e Geova mi ha fatto tornare a mani
vuote”. — Rut 1:19-21.
Quando a causa di una carestia in Israele la sua famiglia era stata costretta
a trasferirsi da Betleem al paese di Moab, Naomi era “piena” in quanto
aveva marito e due figli. Qualche tempo dopo che si erano stabiliti in Moab,
però, il marito Elimelec era morto. Successivamente i due figli avevano
sposato Orpa e Rut, due moabite. Erano passati circa dieci anni e i due
uomini erano morti senza figli, lasciando sole le tre donne. Quando Naomi,
la suocera, aveva deciso di tornare in Giuda, le nuore l’avevano seguita.
Lungo il cammino Naomi le aveva esortate a tornare in Moab e a trovare
marito fra il loro popolo. Orpa aveva acconsentito. Rut invece era rimasta
con Naomi dicendo: “Dove andrai tu andrò io, e dove passerai la notte tu
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passerò la notte io. Il tuo popolo sarà il mio popolo, e il tuo Dio il mio Dio”.
— Rut 1:16.
Le due vedove, Naomi e Rut, arrivano a Betleem all’inizio della mietitura
dell’orzo. Avvalendosi di una disposizione della Legge di Dio, Rut comincia
a spigolare in un campo che guarda caso appartiene a un anziano ebreo di
nome Boaz, un parente di Elimelec. Rut si conquista il favore di Boaz e
continua a spigolare nel suo campo “finché la mietitura dell’orzo e la
mietitura del frumento” non finiscono. — Rut 2:23.
Risposta a domande bibliche:
1:8: Perché Naomi disse alle nuore di tornare “ciascuna alla casa di
sua madre” invece che alla casa di suo padre? Non sappiamo se a quel
tempo il padre di Orpa fosse vivo. Il padre di Rut però lo era. (Rut 2:11)
Comunque sia, Naomi parlò della casa della madre perché forse pensava
che menzionando la madre avrebbe ricordato loro quanto è confortante
l’affetto materno. Ciò avrebbe recato particolare sollievo alle figlie,
addolorate perché dovevano separarsi dall’amata suocera. Il commento
può anche riferirsi al fatto che, a differenza di Naomi, la madre di Rut e
quella di Orpa avevano una casa in cui non mancava nulla.
1:13, 21: Fu Geova a rendere la vita amara a Naomi e a causare le sue
disgrazie? No, e Naomi non accusò Geova Dio di alcunché di male, ma a
motivo di tutto ciò che le era accaduto pensò che lui le fosse ostile. Si
sentiva amareggiata e delusa. Inoltre, in quei giorni il frutto del ventre era
considerato una benedizione divina e la sterilità una maledizione. Dal
momento che non aveva nipoti e che le erano morti due figli, forse Naomi si
sentì giustificata a pensare che Dio l’avesse umiliata.
2:12: Quale “perfetto salario” ricevette Rut da Geova? Rut ebbe un
figlio e il privilegio di essere un anello nella più importante linea di
discendenza della storia, quella di Gesù Cristo. — Rut 4:13-17; Matteo 1:5,
16.
Lezioni per noi:
1:8; 2:20. Malgrado le tragedie che la colpirono, Naomi continuò ad avere
fiducia nell’amorevole benignità di Geova. Noi dovremmo fare altrettanto, in
particolare quando affrontiamo dure prove.
1:9. La casa dovrebbe essere qualcosa di più di un luogo dove si va per
mangiare e dormire. Dovrebbe essere un luogo pacifico dove trovare
ristoro e conforto.
1:14-16. Orpa ‘tornò al suo popolo e ai suoi dèi’. Rut no. Rinunciò al
conforto e alla sicurezza che avrebbe trovato nel paese nativo e rimase
leale a Geova. Coltivando amore leale verso Dio e manifestando spirito di
sacrificio saremo aiutati a non cedere ai desideri egoistici e a non ‘tornare
indietro alla distruzione’. — Ebrei 10:39.
2:2. Rut volle avvalersi della disposizione della spigolatura che era stata
presa a beneficio degli stranieri e degli afflitti. Era una donna umile. Il
cristiano che è nel bisogno non dovrebbe essere così orgoglioso da non
56
accettare l’amorevole assistenza dei compagni di fede o qualsiasi aiuto
statale gli spetti.
2:7. Pur avendo il diritto di spigolare, Rut chiese il permesso prima di farlo.
(Levitico 19:9, 10) Questo fu un segno di mansuetudine da parte sua.
Siamo saggi se ‘cerchiamo la mansuetudine’, poiché “i mansueti stessi
possederanno la terra, e in realtà proveranno squisito diletto
nell’abbondanza della pace”. — Sofonia 2:3; Salmo 37:11.
2:11. Rut fu più che una parente per Naomi. Fu una vera amica. (Proverbi
17:17) La loro amicizia era solida perché si basava su qualità come amore,
lealtà, empatia, benignità e spirito di sacrificio. Soprattutto si basava sulla
loro spiritualità, sul desiderio di servire Geova e di essere tra i suoi
adoratori. Anche noi abbiamo ottime opportunità di trovare amici sinceri in
mezzo ai veri adoratori.
2:15-17. Persino quando Boaz le diede la possibilità di alleggerire il suo
lavoro, Rut “continuò a spigolare nel campo fino alla sera”. Era una
lavoratrice instancabile. Il cristiano dovrebbe essere conosciuto come
lavoratore diligente.
2:19-22. Nelle ore serali Naomi e Rut conversavano piacevolmente;
l’anziana si interessava di ciò che faceva la giovane ed entrambe
esprimevano liberamente i propri pensieri e sentimenti. Non dovrebbe
essere lo stesso in una famiglia cristiana?
2:22, 23. A differenza di Dina, la figlia di Giacobbe, Rut voleva stare fra gli
adoratori di Geova. Che ottimo esempio per noi! — Genesi 34:1, 2; 1
Corinti 15:33.
NAOMI È DI NUOVO “PIENA” (Rut 3:1–4:22)
Naomi è troppo vecchia per avere figli. Così dice a Rut di sostituirla in un
matrimonio mediante ricompra o matrimonio del cognato. Seguendo le
istruzioni di Naomi, Rut chiede a Boaz di agire quale ricompratore. Boaz è
pronto a farlo, ma c’è un parente più stretto a cui bisogna dare la prima
opportunità.
Senza perdere tempo Boaz si accinge a risolvere la faccenda. La mattina
dopo raduna dieci anziani di Betleem davanti al parente e gli chiede se è
disposto a fare la ricompra. L’uomo rifiuta. Quindi Boaz agisce da
ricompratore e sposa Rut. Dal loro matrimonio nasce un figlio, Obed, il
nonno del re Davide. Le donne di Betleem dicono ora a Naomi: “Benedetto
sia Geova . . . Egli è divenuto un ristoratore della tua anima e uno che
sostenterà la tua vecchiaia, perché la tua nuora che davvero ti ama, che ti
è meglio di sette figli, lo ha partorito”. (Rut 4:14, 15) La donna che era
tornata a Betleem “a mani vuote” è di nuovo “piena”! — Rut 1:21.
Risposta a domande bibliche:
3:11: In che modo Rut si fece la reputazione di essere “una donna
eccellente”? Non fu l’“esteriore intrecciatura dei capelli” né ‘il mettersi
ornamenti d’oro o l’indossar mantelli’ a far ammirare Rut. Fu invece “la
persona segreta del cuore”, vale a dire la lealtà e l’amore, l’umiltà e la
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mansuetudine, la diligenza e lo spirito di sacrificio. Qualsiasi donna
timorata di Dio che desideri avere una reputazione come quella di Rut deve
sforzarsi di coltivare queste qualità. — 1 Pietro 3:3, 4; Proverbi 31:28-31.
3:14: Perché Rut e Boaz si svegliarono prima dell’alba? Non perché
durante la notte fosse accaduto qualcosa di immorale e volessero tenerlo
nascosto. A quanto pare, quella notte Rut fece ciò che faceva di solito una
donna quando voleva affermare il proprio diritto al matrimonio del cognato.
Agì in armonia con le istruzioni di Naomi. Inoltre il modo in cui reagì Boaz
indica chiaramente che non vide nel comportamento di Rut nulla di
scorretto. (Rut 3:2-13) È evidente che Rut e Boaz si alzarono presto
affinché nessuno avesse motivo di mettere in giro voci infondate.
3:15: Cosa ci fu di significativo nel fatto che Boaz diede a Rut sei
misure d’orzo? Forse questo gesto significava che come il giorno di riposo
veniva dopo sei giorni di lavoro, così il giorno di riposo di Rut era vicino.
Boaz avrebbe fatto in modo che avesse “un luogo di riposo” nella casa di
suo marito. (Rut 1:9; 3:1) Può anche darsi che sei misure d’orzo fossero
tutto ciò che Rut poteva portare sulla testa.
3:16: Perché Naomi chiese a Rut: “Chi sei tu, figlia mia?” Non
riconobbe la nuora? È possibile, perché quando Rut tornò da Naomi forse
era ancora buio. Questa domanda, però, può anche significare che Naomi
stava chiedendo qual era l’eventuale nuova identità di Rut in relazione alla
ricompra.
4:6: In che modo un ricompratore poteva ‘rovinare’ la propria eredità
facendo la ricompra? Anzitutto, se chi era caduto in povertà aveva
venduto la sua eredità terriera, il ricompratore avrebbe dovuto sborsare dei
soldi per comprare la terra al prezzo stabilito in base al numero di anni che
restavano fino al successivo Giubileo. (Levitico 25:25-27) Così facendo
avrebbe ridotto il valore del suo patrimonio. Inoltre se Rut avesse avuto un
figlio, sarebbe stato quel figlio a ereditare il campo acquistato, anziché
qualche parente stretto che il ricompratore avesse già.
Lezioni per noi:
3:12; 4:1-6. Boaz si attenne in modo scrupoloso alla disposizione di
Geova. Seguiamo coscienziosamente le procedure teocratiche? — 1
Corinti 14:40.
3:18. Naomi ebbe fiducia in Boaz. Non dovremmo anche noi avere una
simile fiducia nei conservi fedeli? Rut era disposta a compiere il matrimonio
del cognato con un uomo che non conosceva, un uomo di cui la Bibbia non
dice neppure il nome. (Rut 4:1) Perché? Perché aveva fiducia nella
disposizione di Dio. Abbiamo una simile fiducia? Quando si tratta di cercare
il coniuge, per esempio, diamo ascolto al consiglio di sposarci “solo nel
Signore”? — 1 Corinti 7:39.
4:13-16. Pur essendo moabita ed ex adoratrice del dio Chemos, Rut
ricevette davvero un grande privilegio! Ciò sottolinea il principio secondo
58
cui “non dipende da chi desidera né da chi corre, ma da Dio, che ha
misericordia”. — Romani 9:16.
Dio “vi esalti a suo tempo”
Il libro di Rut presenta Geova come un Dio di amorevole benignità, che
agisce a favore dei suoi servitori leali. (2 Cronache 16:9) Quando riflettiamo
su come Rut fu benedetta, comprendiamo l’importanza di riporre assoluta
fede e fiducia in Dio, credendo pienamente “che egli è, e che è il
rimuneratore di quelli che premurosamente lo cercano”. — Ebrei 11:6.
Rut, Naomi e Boaz riposero completa fiducia nella disposizione di Geova e
andò tutto per il meglio. Allo stesso modo, “Dio fa cooperare tutte le sue
opere per il bene di quelli che amano Dio, quelli che sono chiamati secondo
il suo proposito”. (Romani 8:28) Vorremo seguire il consiglio dell’apostolo
Pietro: “Umiliatevi, perciò, sotto la potente mano di Dio, affinché egli vi
esalti a suo tempo; mentre gettate su di lui tutta la vostra ansietà, perché
egli ha cura di voi”. — 1 Pietro 5:6, 7.
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APPUNTI PERSONALI
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Libro di Primo Samuele
Scrittori:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Samuele, Gad, Natan
Israele
ca. 1078 a.E.V.
ca. 1180–1078 a.E.V.
È IL 1117 a.E.V. Sono passati circa trecento anni da quando Giosuè ha
portato a termine la conquista della Terra Promessa. Gli anziani di Israele
vanno dal profeta di Geova per fargli una richiesta insolita. Il profeta
menziona la cosa in preghiera e Geova permette loro di fare quello che
vogliono. Termina così il periodo dei giudici e comincia quello dei re umani.
Il libro biblico di Primo Samuele narra avvenimenti emozionanti relativi a
questa svolta nella storia della nazione di Israele.
Scritto da Samuele, Natan e Gad, Primo Samuele abbraccia un periodo di
102 anni che va dal 1180 al 1078 a.E.V. (1 Cronache 29:29) Il libro narra la
storia di quattro condottieri di Israele, due giudici e due re: due ubbidiscono
a Geova e due no. Facciamo anche la conoscenza di due donne eccellenti
e di un guerriero valoroso eppure gentile. Da questi esempi possiamo
imparare molto sugli atteggiamenti e sui comportamenti da imitare e su
quelli da evitare. Pertanto il contenuto di Primo Samuele può influire sui
nostri pensieri e sulle nostre azioni. — Ebrei 4:12.
DOPO ELI DIVENTA GIUDICE SAMUELE (1 Samuele 1:1–7:17)
Siamo al tempo della festa della raccolta e Anna, che abita a Rama, è fuori
di sé dalla gioia. Geova ha esaudito le sue preghiere e Anna ha partorito un
figlio. Per mantenere un voto, Anna porta suo figlio Samuele a servire
“nella casa di Geova”. Il ragazzo diventa “ministro di Geova davanti a Eli il
sacerdote”. (1 Samuele 1:24; 2:11) Samuele è ancora piccolo quando
Geova gli parla, pronunciando il giudizio contro la casa di Eli. Via via che
Samuele cresce, tutto il popolo di Israele lo riconosce come profeta di
Geova.
Col tempo i filistei attaccano Israele. Catturano l’Arca e uccidono i due figli
di Eli. Udendo la notizia l’anziano Eli muore, dopo avere “giudicato Israele
per quarant’anni”. (1 Samuele 4:18) Il possesso dell’Arca si rivela
disastroso per i filistei, che la restituiscono agli israeliti. Ora Samuele
giudica Israele e nel paese c’è pace.
Risposta a domande bibliche:
62
2:10: Perché Anna pregò Geova di “dare forza al suo re” quando
nessun re umano governava su Israele? La Legge mosaica prediceva
che gli israeliti avrebbero avuto un re umano. (Deuteronomio 17:14-18)
Nella profezia che pronunciò in punto di morte Giacobbe disse: “Lo scettro
[simbolo dell’autorità regale] non si allontanerà da Giuda”. (Genesi 49:10)
Inoltre Geova disse riguardo a Sara, l’antenata degli israeliti: “Re di popoli
verranno da lei”. (Genesi 17:16) Quindi Anna pregava riguardo a un re
futuro.
3:3: Samuele dormiva veramente nel Santissimo? No. Samuele era un
levita della famiglia non sacerdotale dei cheatiti. (1 Cronache 6:33-38)
Come tale non gli era permesso “entrare per vedere le cose sante”.
(Numeri 4:17-20) L’unica parte del santuario a cui Samuele aveva accesso
era il cortile del tabernacolo. È lì che deve aver dormito. Sembra che anche
Eli dormisse da qualche parte nel cortile. L’espressione “dov’era l’arca di
Dio” si riferisce evidentemente all’area del tabernacolo.
7:7-9, 17: Dal momento che i sacrifici dovevano essere offerti
regolarmente solo nel luogo scelto da Geova, perché Samuele offrì un
olocausto a Mizpa ed edificò un altare a Rama? (Deuteronomio 12:4-7,
13, 14; Giosuè 22:19) Dopo che la sacra Arca era stata tolta dal
tabernacolo che si trovava a Silo, la presenza di Geova non fu più
manifesta in quel luogo. Quindi Samuele, in qualità di rappresentante di
Geova, offrì un olocausto a Mizpa ed edificò un altare a Rama.
Evidentemente queste azioni furono approvate da Geova.
Lezioni per noi:
1:11, 12, 21-23; 2:19. Per tutte le donne che temono Dio, Anna è un
esempio di devozione, umiltà, gratitudine per la benignità di Geova e affetto
materno che non si indebolisce col tempo.
1:8. Elcana ci dà un ottimo esempio su come rafforzare altri con le parole.
(Giobbe 16:5) Notando che Anna era depressa, prima le chiese con
delicatezza: “Perché il tuo cuore si sente male?” Queste parole la
incoraggiarono a esprimere i suoi sentimenti. Quindi Elcana le confermò il
suo affetto dicendo: “Non ti sono io meglio di dieci figli?”
2:26; 3:5-8, 15, 19. Svolgendo fedelmente il lavoro assegnatoci da Dio,
avvalendoci dell’addestramento spirituale ed essendo cortesi e rispettosi,
possiamo essere ‘più graditi’ a Dio e agli uomini.
4:3, 4, 10. Pur essendo un oggetto sacro, l’arca non era un talismano.
Dobbiamo ‘guardarci dagli idoli’. — 1 Giovanni 5:21.
IL PRIMO RE DI ISRAELE EBBE SUCCESSO O FALLÌ?
(1 Samuele 8:1–15:35)
Samuele rimane fedele a Geova per tutta la vita, ma i suoi figli no. Quando
gli anziani di Israele chiedono un re umano, Geova acconsente. In base
alle istruzioni di Geova, un beniaminita di bell’aspetto, Saul, viene unto re
da Samuele. Saul rafforza la sua posizione di re sconfiggendo gli ammoniti.
63
Gionatan, il valoroso figlio di Saul, abbatte una guarnigione filistea. I filistei
attaccano Israele con un grandissimo esercito. Saul si spaventa e
disubbidisce offrendo lui stesso un olocausto. Accompagnato soltanto dallo
scudiero, il coraggioso Gionatan attacca un altro avamposto filisteo. Il
giuramento avventato di Saul, comunque, riduce la portata della vittoria.
Saul ‘guerreggia all’intorno’ contro tutti i suoi nemici. (1 Samuele 14:47)
Sconfitti gli amalechiti, però, disubbidisce a Geova risparmiando ciò che
era stato ‘votato alla distruzione’. (Levitico 27:28, 29) Perciò Geova rigetta
Saul dall’essere re.
Risposta a domande bibliche:
9:9: Cosa c’è di significativo nell’espressione “in tempi precedenti il
profeta d’oggi era chiamato veggente”? Queste parole potrebbero
indicare che, poiché ai giorni di Samuele e nell’era dei re di Israele i profeti
acquistarono maggiore importanza, la parola “veggente” finì per essere
sostituita dal termine “profeta”. Samuele è considerato il primo dei profeti.
— Atti 3:24.
14:24-32, 44, 45: Gionatan perse forse il favore di Dio quando violò il
giuramento di Saul mangiando miele? Non sembra che per questo gesto
Gionatan sia stato disapprovato da Dio. Prima di tutto non sapeva del
giuramento del padre. Inoltre quel giuramento, che il padre fece mosso da
zelo inopportuno o da un concetto errato del potere regale, causò problemi
al popolo. Come poteva un giuramento del genere avere l’approvazione di
Dio? Benché Gionatan fosse disposto a subire le conseguenze derivanti
dall’avere infranto il giuramento, gli fu risparmiata la vita.
15:6: Perché Saul mostrò speciale considerazione ai cheniti? I cheniti
erano i figli del suocero di Mosè che avevano aiutato gli israeliti dopo la loro
partenza dal monte Sinai. (Numeri 10:29-32) Nel paese di Canaan i cheniti
presero anche a dimorare per qualche tempo con i figli di Giuda. (Giudici
1:16) Anche se in seguito risiedettero tra gli amalechiti e vari altri popoli, i
cheniti rimasero in buoni rapporti con Israele. Saul quindi li risparmiò per
valide ragioni.
Lezioni per noi:
9:21; 10:22, 27. La modestia e l’umiltà che Saul aveva quando divenne re
gli impedirono di agire avventatamente nell’occasione in cui alcuni “uomini
buoni a nulla” non lo accettarono come re. Una simile mentalità è una
protezione perché fa evitare gesti irrazionali.
12:20, 21. Non permettete mai che le “cose irreali”, come la fiducia negli
uomini, la fiducia nella potenza militare delle nazioni o l’idolatria, vi
distolgano dal servire Geova.
12:24. Per continuare ad avere reverenziale timore di Geova e a servirlo
con tutto il cuore è molto importante ‘vedere quali grandi cose ha fatto’ per
il suo popolo sia nei tempi antichi che in quelli moderni.
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13:10-14; 15:22-25, 30. Guardatevi dalla presunzione, sia che si manifesti
con atti di disubbidienza che con un atteggiamento superbo. — Proverbi
11:2.
SCELTO COME RE UN GIOVANE PASTORE (1 Samuele 16:1–31:13)
Samuele unge Davide della tribù di Giuda quale futuro re. Poco dopo
Davide, con una fionda e una pietra, uccide il gigante filisteo Golia. Fra lui e
Gionatan nasce una profonda amicizia. Saul lo nomina capo dei suoi
guerrieri. In seguito alle numerose vittorie di Davide, le donne di Israele
cantano: “Saul ha abbattuto le sue migliaia, e Davide le sue decine di
migliaia”. (1 Samuele 18:7) Divorato dall’invidia, Saul cerca di ucciderlo.
Dopo essere stato aggredito tre volte da Saul, Davide fugge e si dà alla
macchia.
Negli anni in cui vive come un fuggiasco, in due occasioni Davide risparmia
la vita a Saul. Incontra anche la bella Abigail e alla fine la sposa. Quando i
filistei muovono contro Israele, Saul interroga Geova che però lo ha
abbandonato. Samuele è morto. Disperato, Saul consulta una medium,
solo per sentirsi dire che sarà ucciso nella battaglia contro i filistei. Durante
quella battaglia, Saul viene ferito gravemente e i suoi figli sono uccisi. Il
racconto termina con la morte di Saul, un fallito. Davide rimane ancora
nascosto.
Risposta a domande bibliche:
16:14: Cos’era lo spirito cattivo che terrorizzò Saul? Lo spirito cattivo
che tolse a Saul la pace mentale era la cattiva inclinazione della sua mente
e del suo cuore, l’impulso a fare il male. Quando Geova ritirò il suo spirito
santo, Saul perse la protezione che gli veniva da quello spirito e fu
dominato dal proprio spirito cattivo. Dato che Dio permise che quello spirito
sostituisse il Suo spirito santo, esso è definito “spirito cattivo da parte di
Geova”.
17:55: Visto ciò che si legge in 1 Samuele 16:17-23, perché Saul
chiese di chi era figlio Davide? La domanda di Saul non riguardava solo
il nome del padre di Davide. Molto probabilmente egli voleva sapere che
genere di uomo fosse il padre del ragazzo che aveva appena compiuto
un’impresa così straordinaria come quella di uccidere un gigante.
Lezioni per noi:
16:6, 7. Anziché farci impressionare dall’aspetto esteriore degli altri o
giudicarli affrettatamente, dobbiamo cercare di vederli come li vede Geova.
17:47-50. Se nemici potenti come Golia ci fanno opposizione o ci
perseguitano, possiamo affrontarli con coraggio perché “la battaglia
appartiene a Geova”.
18:1, 3; 20:41, 42. Si possono trovare veri amici fra coloro che amano
Geova.
21:12, 13. Geova si aspetta che usiamo le nostre facoltà mentali e le nostre
capacità per gestire le situazioni difficili della vita. Ci ha dato la sua Parola
ispirata perché possiamo avere accortezza, conoscenza e capacità di
65
pensare. (Proverbi 1:4) Abbiamo anche l’aiuto degli anziani cristiani
nominati.
24:6; 26:11. In quanto a sincero rispetto per l’unto di Geova, Davide è
davvero un ottimo esempio!
25:23-33. Abigail è un esempio di buon senso.
28:8-19. Nel tentativo di fuorviarci o danneggiarci, gli spiriti malvagi
possono spacciarsi per persone defunte. Dobbiamo evitare qualsiasi forma
di spiritismo. — Deuteronomio 18:10-12.
30:23, 24. Questa decisione, basata su Numeri 31:27, mostra che Geova
apprezza coloro che svolgono compiti di sostegno nella congregazione.
Qualsiasi cosa facciamo, quindi, ‘facciamola con tutta l’anima come a
Geova, e non agli uomini’. — Colossesi 3:23.
Cos’è “meglio del sacrificio”?
Quale fondamentale verità viene messa in risalto dalle vicende di Eli,
Samuele, Saul e Davide? Questa: “Ubbidire è meglio del sacrificio e
prestare attenzione è meglio del grasso dei montoni; poiché la ribellione è
come il peccato della divinazione, e lo spingersi presuntuosamente avanti
come il far uso del potere magico e dei terafim”. — 1 Samuele 15:22, 23.
Partecipare all’opera mondiale di predicare il Regno e fare discepoli è
davvero un grande privilegio! Mentre offriamo a Geova “i giovani tori delle
nostre labbra”, dobbiamo fare del nostro meglio per ubbidire alla guida che
impartisce tramite la sua Parola scritta e la parte terrena della sua
organizzazione. — Osea 14:2; Ebrei 13:15.
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Libro di Secondo Samuele
Scrittori:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Gad e Natan
Israele
ca. 1040 a.E.V.
1077–ca. 1040 a.E.V.
PER riconoscere la sovranità di Geova bisogna ubbidire in maniera
perfetta? L’uomo integro fa sempre ciò che è giusto agli occhi di Dio? Qual
è il tipo di persona che il vero Dio trova “secondo il suo cuore”? (1 Samuele
13:14) Il libro biblico di Secondo Samuele risponde in modo soddisfacente
a queste domande.
Il libro di Secondo Samuele fu scritto da Gad e Natan, due profeti che
ebbero un rapporto molto stretto con Davide, re dell’antico Israele.
Terminato intorno al 1040 a.E.V., verso la fine dei 40 anni di regno di
Davide, il libro parla soprattutto di questo re e della sua relazione con
Geova. È l’emozionante resoconto di come una nazione dilaniata dai
conflitti diventa un regno prospero e unito sotto un re coraggioso. È un
dramma avvincente in cui i sentimenti sono espressi con profonda
intensità.
DAVIDE DIVENTA “SEMPRE PIÙ GRANDE” (2 Samuele 1:1–10:19)
Il modo in cui Davide reagisce alla notizia della morte di Saul e di Gionatan
rivela ciò che provava per loro e per Geova. A Ebron, Davide è nominato re
della tribù di Giuda. Il figlio di Saul, Is-Boset, viene fatto re sul resto di
Israele. Davide diventa “sempre più grande” e circa sette anni e mezzo più
tardi diventa re su tutto Israele. — 2 Samuele 5:10.
Davide strappa Gerusalemme ai gebusei e ne fa la capitale del regno. Il
suo primo tentativo di trasferire l’arca del patto a Gerusalemme si conclude
con una tragedia. Il secondo tentativo, comunque, riesce e Davide si mette
a danzare per la gioia. Geova fa con Davide un patto per un regno. Davide
sottomette i suoi nemici mentre Dio continua a essere con lui.
Risposta a domande bibliche:
2:18: Perché si parla di Gioab e dei suoi due fratelli come dei tre figli
di Zeruia, la madre? Nelle Scritture Ebraiche di solito le genealogie
passavano attraverso il padre. Forse il marito di Zeruia era morto
prematuramente o forse era stato considerato non idoneo per essere
menzionato nelle Sacre Scritture. Può darsi che Zeruia venisse inclusa
nell’elenco perché era la sorella o la sorellastra di Davide. (1 Cronache
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2:15, 16) L’unico accenno al padre dei tre fratelli si trova in un riferimento al
suo luogo di sepoltura a Betleem. — 2 Samuele 2:32.
3:29: Cosa significa l’espressione ‘uomo che afferra il fuso che gira’?
Di norma erano le donne che si dedicavano al lavoro di tessitura. Perciò
questa espressione può riferirsi agli uomini che non erano idonei per attività
come la guerra e che erano quindi costretti a fare lavori di cui di solito si
occupavano le donne.
5:1, 2: Dopo che Is-Boset era stato assassinato, quanto tempo passò
prima che Davide divenisse re su tutto Israele? Pare ragionevole
concludere che Is-Boset iniziasse i suoi due anni di regno poco dopo la
morte di Saul, più o meno al tempo in cui Davide cominciò a regnare a
Ebron. Davide regnò su Giuda da Ebron per sette anni e mezzo. Subito
dopo essere divenuto re su tutto Israele trasferì la capitale a Gerusalemme.
Quindi dopo la morte di Is-Boset passarono circa cinque anni prima che
Davide divenisse re su tutto Israele. — 2 Samuele 2:3, 4, 8-11; 5:4, 5.
8:2: Quanti moabiti furono uccisi dopo il conflitto con Israele? È
possibile che il numero sia stato stabilito misurandoli anziché contandoli. A
quanto pare Davide fece sdraiare i moabiti per terra l’uno a fianco dell’altro
formando una fila. Quindi fece misurare la fila con una corda.
Evidentemente due terzi dei moabiti, o la misura di due corde, furono messi
a morte, e un terzo di essi, o la misura di una corda, fu lasciato in vita.
Lezioni per noi:
2:1; 5:19, 23. Davide interrogò Geova prima di andare ad abitare a Ebron e
prima di salire contro i suoi nemici. Anche noi, prima di prendere decisioni
che influiscono sulla nostra spiritualità, dovremmo chiedere a Geova la sua
guida.
3:26-30. La vendetta porta a tristi conseguenze. — Romani 12:17-19.
3:31-34; 4:9-12. Davide fu di esempio in quanto non fu vendicativo e non
serbò rancore.
5:12. Non dovremmo mai dimenticare che Geova ci ha insegnato le sue vie
e ci ha dato la possibilità di stringere un’intima relazione con lui.
6:1-7. Malgrado le buone intenzioni di Davide, il suo tentativo di trasportare
l’Arca su un carro andava contro un comando di Dio e fallì. (Esodo 25:13,
14; Numeri 4:15, 19; 7:7-9) Anche il fatto che Uzza afferrasse l’Arca mostra
che le buone intenzioni non modificano ciò che Dio richiede.
6:8, 9. Trovandosi in una situazione critica, dapprima Davide si arrabbiò,
poi si spaventò, forse anche incolpando Geova della tragedia. Dobbiamo
stare attenti a non incolpare Geova dei problemi che ci creiamo perché non
teniamo conto dei suoi comandi.
7:18, 22, 23, 26. L’umiltà di Davide, la sua esclusiva devozione a Geova e
il suo desiderio di esaltare il nome divino sono senz’altro da imitare.
8:2. Si adempie una profezia pronunciata circa 400 anni prima. (Numeri
24:17) La parola di Geova si avvera sempre.
70
9:1, 6, 7. Davide mantenne la sua promessa. Anche noi dobbiamo sforzarci
di mantenere la parola.
GEOVA FA SORGERE LA CALAMITÀ CONTRO IL SUO UNTO
(2 Samuele 11:1–20:26)
“Ecco, farò sorgere contro di te la calamità dalla tua propria casa”, dice
Geova a Davide, “e certamente prenderò le tue mogli sotto i tuoi propri
occhi e le darò al tuo prossimo, ed egli certamente giacerà con le tue mogli
sotto gli occhi di questo sole”. (2 Samuele 12:11) Per quale motivo viene
fatta questa dichiarazione? Per il peccato di Davide con Betsabea. Benché
Davide, pentitosi, venga perdonato, non gli sono risparmiate le
conseguenze del suo peccato.
Prima muore il bambino partorito da Betsabea. Poi la vergine Tamar, figlia
di Davide, è violentata dal fratellastro Amnon. Per vendicarla Absalom,
fratello di Tamar, uccide Amnon. Absalom cospira contro il padre e si
proclama re a Ebron. Davide è costretto a fuggire da Gerusalemme.
Absalom ha rapporti con dieci concubine del padre lasciate a occuparsi
della casa. Davide torna al potere solo dopo che Absalom è stato ucciso.
Seba, un beniaminita, guida una rivolta che si conclude con la sua morte.
Risposta a domande bibliche:
14:7: Che cosa simboleggia “il bagliore dei miei carboni”? Il bagliore
della lenta combustione del carbone viene usato per indicare una progenie
vivente.
19:29: Perché Davide reagì in quel modo alla spiegazione di
Mefiboset? Dopo avere sentito Mefiboset, Davide dev’essersi reso conto
di avere sbagliato a prendere per buone le parole di Ziba. (2 Samuele 16:14; 19:24-28) Molto probabilmente la cosa lo irritò e non volle più sentir
parlare della faccenda.
Lezioni per noi:
11:2-15. L’onestà con cui si parla delle mancanze di Davide è una prova
che la Bibbia è l’ispirata Parola di Dio.
11:16-27. Quando commettiamo un peccato grave non dovremmo cercare
di coprirlo come fece Davide. Dovremmo invece confessarlo a Geova e
chiedere aiuto agli anziani della congregazione. — Proverbi 28:13;
Giacomo 5:13-16.
12:1-14. Natan è un ottimo esempio per gli anziani nominati della
congregazione che devono aiutare chi pecca a correggere la propria
condotta. Gli anziani devono assolvere in modo abile questa responsabilità.
12:15-23. Vedendo nel modo corretto ciò che gli era accaduto, Davide fu
aiutato a reagire all’avversità nella maniera appropriata.
15:12; 16:15, 21, 23. Quando pareva che Absalom sarebbe salito al trono,
l’abile consigliere Ahitofel, spinto dall’orgoglio e dall’ambizione, divenne un
traditore. L’intelligenza senza l’umiltà e la lealtà può costituire un laccio.
19:24, 30. Mefiboset era veramente grato dell’amorevole benignità del re
Davide e si sottomise di buon grado alla sua decisione riguardo a Ziba. Se
71
siamo grati a Geova e alla sua organizzazione ci sentiremo spinti a essere
sottomessi.
20:21, 22. Grazie alla sapienza di una sola persona molti possono salvarsi
da una calamità. — Ecclesiaste 9:14, 15.
CADIAMO “NELLA MANO DI GEOVA” (2 Samuele 21:1–24:25)
A causa della colpa di sangue in cui Saul era incorso mettendo a morte i
gabaoniti viene una carestia che dura tre anni. (Giosuè 9:15) Per vendicare
questa colpa, i gabaoniti chiedono sette figli di Saul da mettere a morte.
Davide li consegna loro e la siccità termina con un acquazzone. Quattro
giganti filistei cadono “per mano di Davide e per mano dei suoi servitori”. —
2 Samuele 21:22.
Davide commette un grave peccato ordinando un censimento illegale. Si
pente e sceglie di cadere “nella mano di Geova”. (2 Samuele 24:14) Come
risultato, una pestilenza uccide 70.000 persone. Davide ubbidisce al
comando di Geova e il flagello si arresta.
Risposta a domande bibliche:
21:8: Come si può dire che Mical, la figlia di Saul, aveva cinque figli,
quando 2 Samuele 6:23 dice che morì senza figli? La spiegazione
accettata dalla maggioranza è che fossero i figli della sorella di Mical,
Merab, che aveva sposato Adriel. È probabile che Merab sia morta
prematuramente e che i suoi figli siano stati allevati da Mical, che non ne
aveva.
21:9, 10: Per quanto tempo Rizpa vegliò i suoi due figli e i cinque
nipoti di Saul che erano stati messi a morte dai gabaoniti? I sette
uomini furono appesi “nei primi giorni della mietitura”, in marzo o aprile. I
loro corpi rimasero esposti su un monte. Rizpa fece la guardia ai sette corpi
giorno e notte finché Geova non mostrò che la sua ira si era ritirata
ponendo fine alla siccità. Un forte acquazzone sarebbe stato molto
improbabile prima di ottobre, quando terminava la stagione della mietitura.
Pertanto Rizpa può avere continuato la veglia per ben cinque o sei mesi.
Dopo di che Davide fece seppellire le ossa.
24:1: Perché facendo contare il popolo Davide commise un peccato
grave? La Legge non vietava i censimenti. (Numeri 1:1-3; 26:1-4) La
Bibbia non dice per quale motivo Davide fu spinto a contare il popolo,
tuttavia 1 Cronache 21:1 indica che fu Satana a incitarlo. In ogni caso
Gioab, capo delle forze militari, sapeva che la decisione di Davide di
censire il popolo era sbagliata e tentò di dissuaderlo.
Lezioni per noi:
22:2-51. In questo cantico di Davide, Geova è presentato in modo
superlativo come il vero Dio, degno di assoluta fiducia.
23:15-17. Davide aveva un tale rispetto per la legge di Dio sulla vita e il
sangue che in questa occasione si astenne dal fare anche solo ciò che
somigliava a una violazione di quella legge. Dobbiamo coltivare un
atteggiamento simile verso tutti i comandi di Dio.
72
24:10. La coscienza spinse Davide a pentirsi. La nostra coscienza è
abbastanza sensibile da reagire in questo modo?
24:14. Davide sapeva bene che Geova è più misericordioso degli esseri
umani. Ne siamo convinti anche noi?
24:17. A Davide dispiacque che l’intera nazione dovesse soffrire a causa
del suo peccato. Se un trasgressore è pentito dovrebbe provare rimorso
per il biasimo che la sua azione può avere arrecato alla congregazione.
Anche noi possiamo essere ‘secondo il cuore di Dio’
Il secondo re di Israele fu ‘un uomo secondo il cuore di Geova’. (1 Samuele
13:14) Non mise mai in discussione le giuste norme di Geova e non cercò
di agire in modo indipendente da lui. Ogni volta che sbagliava, Davide
riconosceva il suo peccato, accettava la disciplina e si correggeva. Fu un
uomo integro. Non sarebbe saggio comportarsi come lui, specie quando si
sbaglia?
Dalla vita di Davide comprendiamo chiaramente che riconoscere la
sovranità di Geova significa accettare le sue norme del bene e del male e
cercare di osservarle; in tal modo daremo prova di essere persone integre.
È nelle nostre possibilità. Possiamo essere grati di ciò che impariamo dal
libro di Secondo Samuele. Il messaggio ispirato contenuto nelle sue pagine
è davvero vivente ed esercita potenza. — Ebrei 4:12.
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APPUNTI PERSONALI
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75
Libro di Primo Re
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Geremia
Gerusalemme e Giuda
580 a.E.V.
ca. 1040–911 a.E.V.
“QUANDO i giusti divengono molti il popolo si rallegra; ma quando governa
un malvagio, il popolo sospira”. (Proverbi 29:2) Il libro biblico di Primo Re
dimostra chiaramente la veracità di questo proverbio. Narra la vita di
Salomone, il cui regno porta sicurezza e grande prosperità all’antico
Israele. Racconta che dopo la morte di Salomone la nazione si divide;
contiene anche la storia di 14 re che vennero dopo di lui, alcuni in Israele e
alcuni in Giuda. Solo due di questi re rimasero fedeli a Geova. Il libro
descrive inoltre le attività di sei profeti, tra cui Elia.
Il libro, scritto a Gerusalemme e in Giuda dal profeta Geremia, abbraccia
un periodo di circa 129 anni che va dal 1040 a.E.V. al 911 a.E.V. Nello
scriverlo Geremia consultò evidentemente antiche registrazioni, come il
“libro dei fatti di Salomone”. Questi documenti non esistono più. — 1 Re
11:41; 14:19; 15:7.
UN RE SAGGIO PROMUOVE PACE E PROSPERITÀ (1 Re 1:1–11:43)
Primo Re comincia con l’avvincente racconto del tentativo di Adonia, figlio
di Davide, di usurpare il trono del padre. Il piano è sventato dall’intervento
tempestivo del profeta Natan, e diventa re Salomone, un altro figlio di
Davide. Geova si compiace della richiesta del nuovo re e gli dà “un cuore
saggio e che ha intendimento” insieme a ‘ricchezze e gloria’. (1 Re 3:12,
13) La sapienza del re non ha uguali e la sua ricchezza è senza paragoni.
Per Israele inizia un periodo di pace e prosperità.
Tra i lavori di costruzione che Salomone porta a termine ci sono il tempio di
Geova e vari edifici governativi. Geova gli promette: “Stabilirò . . . il trono
del tuo regno su Israele a tempo indefinito”, a patto che continui a essere
ubbidiente. (1 Re 9:4, 5) Il vero Dio lo mette pure in guardia circa le
conseguenze della disubbidienza. Ma Salomone finisce per avere molte
mogli straniere. Nella vecchiaia, sotto la loro influenza si volge alla falsa
adorazione. Geova predice che il suo regno sarà diviso. Nel 997 a.E.V.
Salomone muore e termina così il suo regno durato 40 anni. Sale al trono
suo figlio Roboamo.
Risposta a domande bibliche:
76
1:5: Perché Adonia cercò di impossessarsi del trono mentre Davide
era ancora vivo? La Bibbia non lo dice. Tuttavia, visto che Amnon e
Absalom, fratelli maggiori di Adonia, erano già morti, come lo era
probabilmente Chileab, altro figlio di Davide, è ragionevole concludere che
Adonia, essendo il maggiore dei figli superstiti di Davide, abbia pensato di
avere diritto al trono. (2 Samuele 3:2-4; 13:28, 29; 18:14-17) Essendosi
assicurato l’appoggio di Gioab, il potente capo dell’esercito, e dell’influente
sommo sacerdote Abiatar, probabilmente Adonia aveva fiducia che il suo
tentativo sarebbe andato a buon fine. La Bibbia non dice se fosse a
conoscenza dell’intenzione di Davide di mettere sul trono Salomone.
Comunque sia, Adonia non invitò a “un sacrificio” Salomone e altri che
erano leali a Davide. (1 Re 1:9, 10) Ciò fa pensare che considerasse
Salomone un rivale.
1:49-53; 2:13-25: Perché Salomone mise a morte Adonia dopo averlo
perdonato? Anche se Betsabea non se ne era resa conto, Salomone capì
la vera ragione per cui Adonia l’aveva pregata di chiedere al re di dargli in
moglie Abisag. Benché Davide non avesse avuto rapporti con lei, la bella
Abisag era considerata una concubina di Davide. Secondo l’usanza di quei
tempi, sarebbe appartenuta solo al legittimo erede di Davide. Forse Adonia
pensò che prendendo in moglie Abisag poteva tentare di nuovo l’ascesa al
trono. Interpretando la richiesta di Adonia come un’indicazione che ambiva
al regno, Salomone ritirò il perdono.
6:37–8:2: Quando fu inaugurato il tempio? Il tempio fu portato a termine
nell’ottavo mese del 1027 a.E.V., l’undicesimo anno di regno di Salomone.
A quanto pare, ci vollero 11 mesi per portare dentro gli arredi e fare altri
preparativi. L’inaugurazione deve essere avvenuta nel settimo mese del
1026 a.E.V. La narrazione parla di altri lavori di costruzione fatti dopo che il
tempio era stato terminato e prima di menzionarne l’inaugurazione,
evidentemente per completare il resoconto sui lavori di costruzione. — 2
Cronache 5:1-3.
9:10-13: Il dono di 20 città della Galilea che Salomone fece al re Hiram
di Tiro era in armonia con la Legge mosaica? Si poteva pensare che la
Legge esposta in Levitico 25:23, 24 si applicasse solo alle zone occupate
dagli israeliti. È possibile che le città che Salomone diede a Hiram fossero
abitate da non israeliti, anche se si trovavano entro i confini della Terra
Promessa. (Esodo 23:31) Può anche darsi che l’azione di Salomone
indicasse che non si atteneva completamente alla Legge, com’è dimostrato
dal fatto che ‘aumentò i suoi cavalli’ e prese molte mogli. (Deuteronomio
17:16, 17) Comunque stiano le cose, Hiram non fu contento del regalo.
Forse gli abitanti pagani non mantenevano le città in buone condizioni, o
può darsi che non fossero situate in una posizione ideale.
11:4: Fu a motivo della senilità che nella vecchiaia Salomone divenne
infedele? Non sembra sia così. Salomone era molto giovane quando
cominciò a regnare e, benché regnasse per 40 anni, non arrivò a un’età
77
molto avanzata. Inoltre non smise completamente di seguire Geova. A
quanto pare, tentò di instaurare una specie di unione delle fedi.
Lezioni per noi:
2:26, 27, 35. Quello che Geova predice si avvera sempre. La destituzione
di Abiatar, discendente di Eli, adempì “la parola di Geova che egli aveva
pronunciato contro la casa di Eli”. La sostituzione di Abiatar con Zadoc,
della discendenza di Fineas, adempì Numeri 25:10-13. — Esodo 6:25; 1
Samuele 2:31; 3:12; 1 Cronache 24:3.
2:37, 41-46. Com’è pericoloso pensare di poter disubbidire impunemente!
Chi abbandona in modo deliberato la ‘strada angusta che conduce alla vita’
subirà le conseguenze della propria decisione poco saggia. — Matteo 7:14.
3:9, 12-14. Geova esaudisce le preghiere sincere dei suoi servitori che gli
chiedono sapienza, intendimento e guida per compiere il suo servizio. —
Giacomo 1:5.
8:22-53. Salomone espresse sentita gratitudine a Geova, un Dio di
amorevole benignità, che adempie le promesse e ode le preghiere.
Meditando sulle parole della preghiera detta da Salomone per
l’inaugurazione apprezzeremo maggiormente questi e altri aspetti della
personalità di Dio.
11:9-14, 23, 26. Quando negli ultimi anni della sua vita Salomone divenne
disubbidiente, Geova suscitò alcuni che gli fecero opposizione. “Dio si
oppone ai superbi, ma dà immeritata benignità agli umili”, dice l’apostolo
Pietro. — 1 Pietro 5:5.
11:30-40. Il re Salomone cercò di uccidere Geroboamo a motivo di ciò che
Ahia aveva profetizzato riguardo a Geroboamo. Ben diverso era stato il
comportamento del re circa 40 anni prima, quando si era rifiutato di
vendicarsi di Adonia e di altri cospiratori. (1 Re 1:50-53) Il suo
atteggiamento era cambiato perché si era allontanato da Geova.
UN REGNO UNITO SI SPACCA (1 Re 12:1–22:53)
Geroboamo e il popolo vanno dal re Roboamo per chiedergli di alleggerire
il carico posto su di loro da suo padre Salomone. Invece di concedere
quello che chiedono, Roboamo minaccia di mettere su di loro un carico
ancora più pesante. Dieci tribù si rivoltano e scelgono come re Geroboamo.
Il regno è diviso. Roboamo governa sul regno meridionale, formato dalle
tribù di Giuda e Beniamino, e Geroboamo governa sul regno settentrionale
delle dieci tribù di Israele.
Affinché il popolo non vada a Gerusalemme per adorare, Geroboamo erige
due vitelli d’oro, uno a Dan e l’altro a Betel. Tra i re che governano in
Israele dopo Geroboamo ci sono Nadab, Baasa, Ela, Zimri, Tibni, Omri,
Acab e Acazia. In Giuda, a Roboamo succedono Abiam, Asa, Giosafat e
Ieoram. Tra i profeti attivi ai giorni di questi re ci sono Ahia, Semaia e un
uomo di Dio di cui non è detto il nome, oltre a Ieu, Elia e Micaia.
Risposta a domande bibliche:
78
18:21: Perché gli israeliti non risposero quando Elia chiese loro di
scegliere tra Geova e Baal? Forse riconoscevano di non avere reso a
Geova l’esclusiva devozione che esige e quindi si sentivano in colpa. O
può darsi che la loro coscienza si fosse talmente indurita che non
vedevano nulla di male nell’adorare Baal e asserire nello stesso tempo di
adorare Geova. Solo dopo che Geova ebbe dimostrato la sua potenza
dissero: “Geova è il vero Dio! Geova è il vero Dio!” — 1 Re 18:39.
20:34: Dopo che Geova ebbe dato ad Acab la vittoria sui siri, perché
Acab risparmiò Ben-Adad, il loro re? Invece di abbatterlo, Acab
concluse con lui un patto in virtù del quale alcune vie di Damasco, la
capitale sira, sarebbero state assegnate ad Acab, evidentemente per
potervi stabilire dei bazar, o mercati. In precedenza anche il padre di BenAdad si era assegnato alcune vie a Samaria per scopi commerciali. Quindi
Ben-Adad fu liberato affinché Acab potesse promuovere interessi
commerciali a Damasco.
Lezioni per noi:
12:13, 14. Quando dobbiamo prendere decisioni importanti, dovremmo
chiedere consiglio a persone sagge e mature che conoscono le Scritture e
hanno profondo rispetto per i princìpi cristiani.
13:11-24. Un consiglio o un suggerimento che sembra discutibile, anche se
viene da un compagno di fede benintenzionato, dovrebbe essere
soppesato alla luce dei sani consigli della Parola di Dio. — 1 Giovanni 4:1.
14:13. Geova ci scruta per trovare quello che c’è di buono in noi. Per
quanto insignificante possa essere quel qualcosa di buono, può farlo
crescere se facciamo del nostro meglio per servirlo.
15:10-13. Dobbiamo respingere con coraggio l’apostasia e promuovere
invece la vera adorazione.
17:10-16. La vedova di Zarefat riconobbe che Elia era un profeta e lo trattò
come tale, e Geova benedisse le sue opere di fede. Anche oggi Geova
nota le nostre opere di fede e ricompensa quelli che sostengono in vari
modi l’opera del Regno. — Matteo 6:33; 10:41, 42; Ebrei 6:10.
19:1-8. Quando incontriamo forte opposizione possiamo avere fiducia che
Geova ci sosterrà. — 2 Corinti 4:7-9.
19:10, 14, 18. I veri adoratori non sono mai soli. Hanno Geova e la
fratellanza mondiale.
19:11-13. Geova non è un dio della natura o la semplice personificazione di
forze naturali.
20:11. Quando Ben-Adad disse che avrebbe distrutto Samaria, il re di
Israele gli rispose: “Non si vanti chi si cinge [l’armatura per prepararsi alla
battaglia] come chi [se la] slaccia” dopo essere tornato vittorioso. Quando
ci accingiamo ad assolvere un incarico non dobbiamo sentirci troppo sicuri
come fanno gli spacconi. — Proverbi 27:1; Giacomo 4:13-16.
Di grande valore per noi
79
Raccontando com’era stata data la Legge al monte Sinai, Mosè disse ai
figli di Israele: “Vedi, pongo oggi davanti a voi la benedizione e la
maledizione: la benedizione, purché ubbidiate ai comandamenti di Geova
vostro Dio che oggi vi comando; e la maledizione, se non ubbidirete ai
comandamenti di Geova vostro Dio e in effetti devierete dalla strada circa
la quale oggi vi comando”. — Deuteronomio 11:26-28.
Questa importantissima verità è portata alla nostra attenzione in modo
molto chiaro nel libro di Primo Re. Come abbiamo visto, questo libro
insegna anche altre lezioni preziose. Il suo messaggio è vivo ed esercita
potenza. — Ebrei 4:12.
Passo/Fonte
APPUNTI PERSONALI
Commento
80
81
Libro di Secondo Re
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Geremia
Gerusalemme ed Egitto
580 a.E.V.
ca. 920–580 a.E.V.
IL LIBRO biblico di Secondo Re riprende da dov’era rimasto il libro di Primo
Re. Racconta la storia di 29 re: 12 del regno settentrionale di Israele e 17
del regno meridionale di Giuda. Secondo Re riferisce pure le attività dei
profeti Elia, Eliseo e Isaia. Pur non seguendo un ordine cronologico, arriva
fino al tempo della distruzione di Samaria e di Gerusalemme. Secondo Re
copre in tutto un periodo di 340 anni che vanno dal 920 a.E.V. al 580
a.E.V., quando il profeta Geremia finì di scrivere il libro.
Di che utilità è per noi Secondo Re? Cosa ci insegna riguardo a Geova e al
suo modo di agire? Cosa possiamo imparare dalle azioni dei re, dei profeti
e di altri menzionati nel libro? Vediamo.
ELISEO SUCCEDE A ELIA (2 Re 1:1–8:29)
Acazia re di Israele cade nella sua casa e resta infermo. Tramite il profeta
Elia apprende che morirà. Quando ciò accade, sale al trono suo fratello
Ieoram. Intanto Giosafat regna su Giuda. Elia viene portato via in un turbine
e gli succede Eliseo, il suo assistente. Nei successivi 60 anni circa del suo
ministero il profeta Eliseo compie molti miracoli. — Vedi il riquadro “I
miracoli di Eliseo”.
Un re moabita si ribella a Israele e Ieoram, Giosafat e il re di Edom escono
in battaglia contro di lui e vincono grazie alla fedeltà di Giosafat.
Successivamente il re di Siria prepara un attacco di sorpresa contro Israele
ma Eliseo sventa il piano. Il re siro si infuria e per catturare Eliseo manda
“cavalli e carri da guerra e notevoli forze militari”. (2 Re 6:14) Eliseo compie
due miracoli e manda via i siri in pace. In seguito il re siro Ben-Adad pone
l’assedio a Samaria, causando una grave carestia, ma Eliseo predice che
la carestia finirà.
Qualche tempo dopo Eliseo va a Damasco. Ben-Adad, che si è ammalato,
manda Azael a chiedergli se guarirà. Eliseo predice che il re morirà e che
Azael regnerà in sua vece. Il giorno dopo Azael soffoca il re con “un
copriletto” bagnato e comincia a regnare. (2 Re 8:15) In Giuda sale al trono
il figlio di Giosafat, Ieoram, a cui succede suo figlio Acazia. — Vedi il
riquadro “Re di Giuda e di Israele”.
82
Risposta a domande bibliche:
2:9: Perché Eliseo chiese ‘due parti dello spirito di Elia’? Per assolvere
la responsabilità di profeta in Israele, Eliseo avrebbe avuto bisogno dello
stesso spirito che aveva mostrato Elia, uno spirito coraggioso e intrepido.
Rendendosi conto di questo fatto, Eliseo chiese una porzione doppia dello
spirito di Elia. Eliseo era stato nominato da Elia suo successore e lo aveva
servito per sei anni, per cui Eliseo lo considerava suo padre spirituale;
Eliseo era per così dire il primogenito di Elia in senso spirituale. (1 Re
19:19-21; 2 Re 2:12) Quindi, come un primogenito letterale riceveva due
parti dell’eredità del padre, Eliseo chiese e ricevette due parti dell’eredità
spirituale di Elia.
2:11: Cos’erano i “cieli” a cui ‘Elia ascese nel turbine’? Non erano né
le parti remote dell’universo fisico né il luogo spirituale dove dimorano Dio e
i suoi figli angelici. (Deuteronomio 4:19; Salmo 11:4; Matteo 6:9; 18:10) I
“cieli” a cui ascese Elia erano i cieli atmosferici. (Salmo 78:26; Matteo 6:26)
Sfrecciando nell’atmosfera, evidentemente il carro di fuoco trasportò Elia in
un’altra parte della terra, dove continuò a vivere per qualche tempo. Anni
dopo, infatti, Elia scrisse una lettera a Ieoram, re di Giuda. — 2 Cronache
21:1, 12-15.
5:15, 16: Perché Eliseo non accettò il dono di Naaman? Eliseo rifiutò il
dono perché riconobbe che aveva compiuto il miracolo di guarire Naaman
non con il proprio potere ma con quello di Geova. Non gli sarebbe neppure
passato per la mente di trarre profitto dall’incarico affidatogli da Dio. Oggi i
veri adoratori non cercano di trarre un guadagno personale dal servizio di
Geova. Prestano ascolto all’esortazione di Gesù: “Gratuitamente avete
ricevuto, gratuitamente date”. — Matteo 10:8.
5:18, 19: Naaman chiedeva forse perdono perché doveva partecipare
a un atto religioso? Il re siro evidentemente era vecchio e debole per cui
doveva appoggiarsi a Naaman. Quando il re si inchinava nel culto di
Rimmon, si inchinava anche Naaman. Comunque Naaman lo faceva in
modo meccanico, all’unico scopo di sostenere il re e non per rendere
adorazione. Quindi chiedeva a Geova di perdonarlo perché assolveva
questo dovere di natura civile. Poiché gli credeva, Eliseo gli disse: “Va in
pace”.
Lezioni per noi:
1:13, 14. Imparando da ciò che si osserva e agendo con umiltà si possono
salvare delle vite.
2:2, 4, 6. Anche se forse serviva Elia da sei anni, Eliseo insistette per non
abbandonarlo. Che magnifico esempio di lealtà e amicizia! — Proverbi
18:24.
2:23, 24. A quanto sembra, il motivo principale per cui Eliseo fu schernito
fu il fatto che un calvo indossava la veste ufficiale di Elia. I ragazzi
riconoscevano che Eliseo era un rappresentante di Geova e
semplicemente non lo volevano intorno. Gli dissero di ‘salire’, ovvero di
83
continuare a salire fino a Betel o di essere portato in cielo come lo era stato
Elia. È evidente che quei ragazzi manifestavano l’atteggiamento ostile dei
loro genitori. È molto importante che i genitori insegnino ai figli a rispettare i
rappresentanti di Dio.
3:14, 18, 24. La parola di Geova si avvera sempre.
3:22. Il riflesso della prima luce del mattino creò l’illusione che l’acqua
fosse sangue, forse perché i fossi appena scavati contenevano argilla
rossa. Geova può decidere di servirsi dei fenomeni naturali per adempiere i
suoi propositi.
4:8-11. Riconoscendo che Eliseo era “un santo uomo di Dio”, una donna di
Sunem gli mostrò ospitalità. Non dovremmo fare altrettanto con i fedeli
adoratori di Geova?
5:3. La ragazzina israelita aveva fede che Dio può compiere miracoli ed
ebbe anche il coraggio di parlare della sua fede. Giovani, vi sforzate di
rafforzare la vostra fede nelle promesse di Dio e di trovare il coraggio di
parlare della verità a insegnanti e compagni di scuola?
5:9-19. Non mostra l’esempio di Naaman che i superbi possono imparare a
essere umili? — 1 Pietro 5:5.
5:20-27. Costa caro comportarsi in modo disonesto! Riflettendo sui
dispiaceri e sulle conseguenze tragiche dell’avere una doppia vita la
eviteremo.
ISRAELE E GIUDA VANNO IN ESILIO (2 Re 9:1–25:30)
Ieu viene unto re di Israele. Senza indugio mette in atto una campagna per
abbattere la casa di Acab e con grande abilità ‘annienta l’adorazione di
Baal da Israele’. (2 Re 10:28) Atalia, venuta a sapere che suo figlio Acazia
è stato ucciso da Ieu, ‘si leva per distruggere tutta la progenie del regno di
Giuda’ e usurpa il trono. (2 Re 11:1) Si salva solo uno dei figli di Acazia, il
piccolo Ioas, il quale, dopo essere stato tenuto nascosto per sei anni, viene
costituito re di Giuda. Sotto la guida del sacerdote Ieoiada, Ioas continua a
fare ciò che è retto agli occhi di Geova.
Tutti i re che regnano in Israele dopo Ieu fanno ciò che è male agli occhi di
Geova. Eliseo muore di morte naturale al tempo del nipote di Ieu. Il quarto
re di Giuda dopo Ioas è Acaz, che ‘non fa ciò che è retto agli occhi di
Geova’. (2 Re 16:1, 2) Suo figlio Ezechia, invece, ‘si tiene stretto a Geova’.
(2 Re 17:20; 18:6) Nel 740 a.E.V., quando Ezechia regna in Giuda e Oshea
in Israele, il re assiro Salmaneser ‘cattura Samaria e conduce Israele in
esilio in Assiria’. (2 Re 17:6) Dopo ciò nel territorio di Israele vengono
portati degli stranieri e nasce la religione samaritana.
In Giuda, dei sette re che vengono dopo Ezechia, l’unico che fa qualcosa
per liberare il paese dalla falsa adorazione è Giosia. Infine, nel 607 a.E.V., i
babilonesi conquistano Gerusalemme e ‘Giuda va in esilio lontano dal suo
suolo’. — 2 Re 25:21.
Risposta a domande bibliche:
84
13:20, 21: Questo miracolo dimostra forse che si debbano venerare le
reliquie? No. La Bibbia non indica che le ossa di Eliseo siano mai state
venerate. Fu la potenza di Dio a rendere possibile questo miracolo, come
avvenne per tutti i miracoli compiuti da Eliseo mentre era ancora vivo.
15:1-6: Perché Geova piagò Azaria (Uzzia, 15:6, nota in calce) con la
lebbra? “Appena [Uzzia] si fu fortificato, il suo cuore si insuperbì . . . così
che agì infedelmente contro Geova suo Dio ed entrò nel tempio di Geova
per bruciare incenso sull’altare dell’incenso”. Quando i sacerdoti “tennero
testa a Uzzia” e gli dissero di ‘uscire dal santuario’, Uzzia si infuriò con i
sacerdoti e fu colpito dalla lebbra. — 2 Cronache 26:16-20.
18:19-21, 25: Ezechia aveva forse stretto un’alleanza con l’Egitto? No.
L’accusa di Rabsache era falsa, com’era falsa la sua affermazione secondo
cui egli era venuto con l’“autorizzazione di Geova”. Il fedele re Ezechia
confidava esclusivamente in Geova.
Lezioni per noi:
9:7, 26. Il pesante giudizio contro la casa di Acab mostra che la falsa
adorazione e lo spargimento di sangue innocente sono cose detestabili agli
occhi di Geova.
9:20. Ieu, noto perché guidava il carro a rotta di collo, diede prova di zelo
nell’adempimento del suo incarico. E voi, siete noti come zelanti
proclamatori del Regno? — 2 Timoteo 4:2.
9:36, 37; 10:17; 13:18, 19, 25; 14:25; 19:20, 32-36; 20:16, 17; 24:13.
Possiamo aver fiducia che ‘la parola che esce dalla bocca di Geova ha
sempre sicuro successo’. — Isaia 55:10, 11.
10:15. Come Gionadab accettò con tutto il cuore l’invito di Ieu a salire sul
carro insieme a lui, così la “grande folla” sostiene volenterosamente Gesù
Cristo, il moderno Ieu, e i suoi unti seguaci. — Rivelazione (Apocalisse)
7:9.
10:30, 31. Geova mostrò di apprezzare tutto ciò che Ieu aveva fatto, anche
se la sua reputazione non era senza macchia. In effetti, ‘Dio non è ingiusto
da dimenticare la nostra opera’. — Ebrei 6:10.
13:14-19. Ioas, nipote di Ieu, non si impegnò sino in fondo ma colpì la terra
con le frecce solo tre volte, per cui ebbe un successo limitato nella guerra
contro i siri. Geova si aspetta che compiamo con zelo e con tutto il cuore
l’opera che ci ha affidato.
20:2-6. Geova è l’“Uditore di preghiera”. — Salmo 65:2.
24:3, 4. “Geova non acconsentì a concedere perdono” a Giuda a causa
dello spargimento di sangue di cui Manasse si era reso colpevole. Geova
Dio rispetta il sangue degli innocenti. Quindi possiamo aver fiducia che
vendicherà il sangue innocente distruggendo quelli che l’hanno sparso. —
Salmo 37:9-11; 145:20.
È utile per noi
Il libro di Secondo Re presenta Geova come Colui che adempie le
promesse. L’esilio degli abitanti dei due regni, di Israele prima e di Giuda
85
poi, illustra con vigore come si avverò il giudizio profetico contenuto in
Deuteronomio 28:15–29:28. Secondo Re descrive Eliseo come un profeta
che aveva grande zelo per il nome di Geova e per la vera adorazione.
Ezechia e Giosia vengono presentati come re umili che rispettarono la
Legge di Dio.
Mentre riflettiamo sull’atteggiamento e sulle azioni dei re, dei profeti e di
altri di cui si parla in Secondo Re, non impariamo qualcosa di utile in
quanto a ciò che dovremmo fare e a ciò che dovremmo evitare? (Romani
15:4; 1 Corinti 10:11) “La parola di Dio è vivente ed esercita potenza”. —
Ebrei 4:12.
I MIRACOLI DI ELISEO
1. Le acque del Giordano si dividono. — 2 Re 2:14
2. La riserva di acqua cattiva di Gerico è resa sana. — 2 Re 2:19-22
3. Piccoli delinquenti vengono assaliti da due orse. — 2 Re 2:23, 24
4. Gli eserciti vengono riforniti d’acqua. — 2 Re 3:16-26
5. È provveduto olio a una vedova. — 2 Re 4:1-7
6. Una sunamita sterile concepisce un figlio. — 2 Re 4:8-17
7. Un bambino è destato dai morti. — 2 Re 4:18-37
8. Una minestra velenosa diventa commestibile. — 2 Re 4:38-41
9. Cento uomini vengono sfamati con 20 pani. — 2 Re 4:42-44
10. Naaman viene guarito dalla lebbra. — 2 Re 5:1-14
11. La lebbra di Naaman si attacca a Gheazi. — 2 Re 5:24-27
12. Il ferro di una scure viene fatto galleggiare. — 2 Re 6:5-7
13. Un servitore vede dei carri da guerra angelici. — 2 Re 6:15-17
14. L’esercito siro è colpito da cecità. — 2 Re 6:18
15. Viene restituita la vista all’esercito siro. — 2 Re 6:19-23
16. Un morto torna in vita. — 2 Re 13:20, 21
Passo/Fonte
APPUNTI PERSONALI
Commento
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88
Libro di Primo Cronache
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Esdra
Gerusalemme (?)
ca. 460 a.E.V.
Dopo 1 Cronache 9:44: 1077-1037 a.E.V.
SONO passati circa 77 anni da che gli ebrei sono tornati in patria dall’esilio
babilonese. Il tempio ricostruito dal governatore Zorobabele esiste da 55
anni. Il motivo principale del ritorno degli ebrei era quello di ripristinare la
vera adorazione a Gerusalemme. Il popolo, tuttavia, non ha zelo per
l’adorazione di Geova. C’è urgente bisogno di incoraggiamento, ed è a
questo che serve il libro biblico di Primo Cronache.
Oltre a riportare le registrazioni genealogiche, Primo Cronache narra gli
avvenimenti verificatisi nel periodo di circa 40 anni che va dalla morte del re
Saul alla morte del re Davide. Si ritiene che questo libro sia stato scritto nel
460 a.E.V. dal sacerdote Esdra. Primo Cronache ci interessa perché
fornisce alcuni particolari sull’adorazione praticata nel tempio e sulla linea
di discendenza del Messia. Fa parte dell’ispirata Parola di Dio e contiene
un messaggio che rafforza la nostra fede e ci aiuta a capire meglio la
Bibbia. — Ebrei 4:12.
UN IMPORTANTE ELENCO DI NOMI (1 Cronache 1:1–9:44)
Il dettagliato elenco genealogico che Esdra compila è necessario per
almeno tre ragioni: fare in modo che solo uomini autorizzati prestino
servizio come sacerdoti, stabilire l’eredità delle tribù e salvaguardare la
registrazione della linea di discendenza che conduce al Messia. Le
registrazioni genealogiche stabiliscono un legame fra gli ebrei e la loro
storia passata, risalendo fino al primo uomo. Ci sono dieci generazioni da
Adamo a Noè e altre dieci fino ad Abraamo. Dopo avere elencato i figli di
Ismaele, i figli di Chetura concubina di Abraamo e i figli di Esaù, il libro si
concentra sulla linea di discendenza dei 12 figli di Israele. — 1 Cronache
2:1.
Si parla molto dei discendenti di Giuda perché da loro viene la linea reale di
Davide. Ci sono 14 generazioni da Abraamo a Davide e altre 14 fino alla
deportazione in Babilonia. (1 Cronache 1:27, 34; 2:1-15; 3:1-17; Matteo
1:17) Quindi Esdra elenca i discendenti delle tribù a est del Giordano, dopo
di che riporta la genealogia dei figli di Levi. (1 Cronache 5:1-24; 6:1) Segue
poi un riassunto inerente ad alcune delle altre tribù che si trovano a ovest
89
del Giordano, con qualche particolare in più per la discendenza di
Beniamino. (1 Cronache 8:1) Sono pure indicati i nomi dei primi abitanti di
Gerusalemme dopo la cattività babilonese. — 1 Cronache 9:1-16.
Risposta a domande bibliche:
1:18: Chi era il padre di Sela: Cainan o Arpacsad? (Luca 3:35, 36)
Arpacsad era il padre di Sela. (Genesi 10:24; 11:12) Il termine “Cainan” che
troviamo in Luca 3:36 potrebbe essere una corruzione del termine “caldeo”.
In tal caso è possibile che nel testo originale ci fosse scritto: “Il figlio del
caldeo Arpacsad”. Oppure può darsi che i nomi Cainan e Arpacsad si
riferiscano alla stessa persona. Si noti inoltre che in alcuni manoscritti
l’espressione “figlio di Cainan” non compare. — Luca 3:36, nota in calce.
2:15: Davide era il settimo figlio di Iesse? No, Iesse aveva otto figli e
Davide era il minore. (1 Samuele 16:10, 11; 17:12) Evidentemente uno dei
figli di Iesse era morto senza discendenti. Dal momento che il nome di
questo figlio non avrebbe influito sulle registrazioni genealogiche, Esdra lo
omise.
3:17: Perché Luca 3:27 si riferisce a Sealtiel figlio di Ieconia
chiamandolo figlio di Neri? Il padre di Sealtiel era Ieconia. Ma
evidentemente Neri diede in moglie sua figlia a Sealtiel. Riferendosi al
genero di Neri, Luca lo chiamò figlio di Neri, come fece nel caso di
Giuseppe, chiamandolo figlio di Eli, che era il padre di Maria. — Luca 3:23.
3:17-19: Che parentela c’era tra Zorobabele, Pedaia e Sealtiel?
Zorobabele era figlio di Pedaia, che era fratello di Sealtiel. Tuttavia in certi
casi la Bibbia definisce Zorobabele figlio di Sealtiel. (Matteo 1:12; Luca
3:27) Il motivo potrebbe essere che Pedaia morì e Zorobabele fu allevato
da Sealtiel. Oppure, dato che Sealtiel morì senza figli, forse Pedaia compì il
matrimonio del cognato e Zorobabele fu il primo figlio nato da quell’unione.
— Deuteronomio 25:5-10.
5:1, 2: Cosa significò per Giuseppe ricevere il diritto del primogenito?
Significò ricevere una doppia porzione di eredità. (Deuteronomio 21:17)
Giuseppe divenne pertanto il capostipite di due tribù, Efraim e Manasse,
mentre gli altri figli di Israele di una sola tribù ciascuno.
Lezioni per noi:
1:1–9:44. Le genealogie riguardano persone veramente esistite e questa è
la prova che l’intera disposizione della vera adorazione si basa su fatti, non
su miti.
4:9, 10. Geova esaudì la fervida preghiera di Iabez che aveva chiesto che il
suo territorio venisse allargato in modo pacifico così da poter accogliere un
maggior numero di persone timorate di Dio. Anche noi dobbiamo pregare
sinceramente per l’aumento mentre ci impegniamo con zelo nell’opera di
fare discepoli.
5:10, 18-22. Ai giorni del re Saul gli uomini delle tribù a est del Giordano
sconfissero gli agareni anche se questi ultimi erano più del doppio di loro.
Fu possibile perché gli uomini valorosi di queste tribù ebbero fiducia in
90
Geova e chiesero aiuto a lui. Vorremo confidare pienamente in Geova
mentre combattiamo la nostra guerra spirituale contro nemici formidabili. —
Efesini 6:10-17.
9:26, 27. I portinai leviti occupavano una posizione di grande
responsabilità: erano in possesso della chiave che permetteva di accedere
alle aree sacre del tempio e si dimostravano fidati aprendo ogni giorno le
porte. A noi è stata affidata la responsabilità di contattare le persone del
nostro territorio e di aiutarle ad adorare Geova. Non dovremmo dimostrarci
affidabili e degni di fiducia come i portinai leviti?
DAVIDE REGNA (1 Cronache 10:1–29:30)
La narrazione parte dalla morte del re Saul e di tre suoi figli avvenuta nel
corso di una battaglia contro i filistei sul monte Ghilboa. Davide, figlio di
Iesse, viene fatto re della tribù di Giuda. Uomini di tutte le tribù vanno a
Ebron e lo fanno re su tutto Israele. (1 Cronache 11:1-3) Subito dopo
Davide cattura Gerusalemme. Successivamente gli israeliti portano l’arca
del patto a Gerusalemme “con urla di gioia e con suono di corno e . . .
suonando forte strumenti a corda e arpe”. — 1 Cronache 15:28.
Davide esprime il desiderio di costruire una casa al vero Dio Geova, che
però riserva questo privilegio a Salomone. Con Davide, Geova fa un patto
per un Regno. Davide continua la sua campagna contro i nemici di Israele
e Geova gli concede una vittoria dopo l’altra. In seguito a un censimento
illegale muoiono 70.000 persone. Dopo avere ricevuto da un angelo il
comando di costruire un altare a Geova, Davide compra un pezzo di terra
da Ornan il gebuseo. Davide comincia a fare “preparativi in gran quantità”
per costruire in quel luogo una casa a Geova di “magnificenza
straordinaria”. (1 Cronache 22:5) Davide organizza i servizi dei leviti,
descritti qui in modo più particolareggiato che in qualsiasi altra parte delle
Scritture. Il re e il popolo fanno contribuzioni generose per il tempio. Dopo
avere regnato 40 anni Davide muore, “sazio di giorni, ricchezze e gloria; e
Salomone suo figlio [regna] in luogo di lui”. — 1 Cronache 29:28.
Risposta a domande bibliche:
11:11: Perché il numero degli uccisi è di 300 e non di 800 come nel
racconto parallelo di 2 Samuele 23:8? Iasobeam, o Ioseb-Bassebet, era
il capo dei tre uomini di Davide più valorosi. Gli altri due uomini potenti
erano Eleazaro e Samma. (2 Samuele 23:8-11) Il motivo della differenza
fra i due racconti è che forse si riferiscono a gesta diverse compiute dallo
stesso uomo.
11:20, 21: Qual era la posizione di Abisai rispetto ai tre principali
uomini potenti di Davide? Abisai non era uno dei tre uomini più potenti
che servirono Davide. Tuttavia, come si legge in 2 Samuele 23:18, 19, fu il
capo di 30 guerrieri e si distinse più di chiunque di loro. La reputazione di
Abisai fu quasi pari a quella dei tre principali uomini potenti perché egli
compì un atto potente simile a quello di Iasobeam.
91
12:8: In che senso le facce dei guerrieri gaditi erano come “facce di
leoni”? Questi uomini valorosi furono al fianco di Davide nel deserto. I loro
capelli si allungarono e la chioma leonina dava loro un aspetto feroce.
13:5: Cos’è il “fiume d’Egitto”? Secondo alcuni questa espressione si
riferisce a un ramo del Nilo. Tuttavia in genere si ritiene che si riferisca alla
“valle del torrente d’Egitto”, una lunga gola che segna il confine sudoccidentale della Terra Promessa. — Numeri 34:2, 5; Genesi 15:18.
16:30: Cosa si intende quando si parla di “penosi dolori” a motivo di
Geova? Il termine “dolori” viene usato qui in senso simbolico per indicare
timore reverenziale di Geova e grande rispetto per lui.
16:1, 37-40; 21:29, 30; 22:19: Quale disposizione inerente
all’adorazione rimase in vigore in Israele dal tempo in cui l’Arca fu
portata a Gerusalemme fino alla costruzione del tempio? L’Arca non
era più nel tabernacolo da molti anni quando Davide la portò a
Gerusalemme e la mise nella tenda che aveva eretto. Dopo il trasferimento,
l’Arca rimase in quella tenda a Gerusalemme. Il tabernacolo era a Gabaon,
dove il sommo sacerdote Zadoc e i suoi fratelli offrivano i sacrifici prescritti
dalla Legge. Questa disposizione rimase in vigore finché non venne
terminato il tempio a Gerusalemme. Quando il tempio fu pronto, il
tabernacolo fu spostato da Gabaon a Gerusalemme e l’Arca fu collocata
nel Santissimo del tempio. — 1 Re 8:4, 6.
Lezioni per noi:
13:11. Quando non riusciamo a raggiungere i nostri obiettivi, anziché
arrabbiarci e incolpare Geova dobbiamo analizzare la situazione e cercare
di capire la causa del nostro insuccesso. Senz’altro questo è ciò che fece
Davide: egli imparò dal suo errore e in seguito portò l’Arca a Gerusalemme
nel modo appropriato.
14:10, 13-16; 22:17-19. Dovremmo sempre avvicinarci a Geova in
preghiera e chiedergli di guidarci prima di fare qualsiasi cosa che possa
influire sulla nostra spiritualità.
16:23-29. L’adorazione di Geova dovrebbe sempre essere la cosa più
importante della nostra vita.
18:3. Geova adempie le promesse. Per mezzo di Davide adempì la
promessa di dare al seme di Abraamo l’intero paese di Canaan, che si
estendeva “dal fiume d’Egitto al gran fiume, il fiume Eufrate”. — Genesi
15:18; 1 Cronache 13:5.
21:13-15. Geova comandò all’angelo di fermare la pestilenza perché è
sensibile alle sofferenze del suo popolo. In effetti, “moltissime sono le sue
misericordie”.
22:5, 9; 29:3-5, 14-16. Anche se il compito di costruire il tempio di Geova
non era stato affidato a lui, Davide fu generoso. Perché? Perché si rendeva
conto che tutto ciò che aveva era dovuto alla bontà di Geova. Lo stesso
sentimento, la gratitudine, dovrebbe spingere anche noi a essere generosi.
92
24:7-18. Quando l’angelo di Geova apparve a Zaccaria, annunciandogli la
futura nascita del figlio (Giovanni il Battezzatore), era in vigore la
disposizione delle 24 divisioni sacerdotali istituita da Davide. Poiché
apparteneva alla “divisione di Abia”, in quel momento Zaccaria stava
facendo il suo turno nel tempio. (Luca 1:5, 8, 9) La vera adorazione è
incentrata su figure storiche, non mitologiche. Se collaboriamo lealmente
con “lo schiavo fedele e discreto” in relazione all’odierna e ben organizzata
adorazione di Geova, saremo benedetti. — Matteo 24:45.
Servite Geova “con anima dilettevole”
Primo Cronache non contiene solo genealogie. Parla anche di quando
Davide portò a Gerusalemme l’arca del patto, delle sue grandi vittorie, dei
preparativi per la costruzione del tempio e di come le divisioni sacerdotali
levitiche furono organizzate per il servizio. Senz’altro tutto ciò che Esdra
narra in Primo Cronache dev’essere stato molto utile per gli israeliti,
aiutandoli a rinnovare lo zelo per l’adorazione di Geova nel tempio.
In quanto a tenere l’adorazione di Geova al primo posto nella vita, Davide
fu un ottimo esempio. Invece di ricercare speciali privilegi, cercò di fare la
volontà di Dio. Siamo incoraggiati a seguire il suo consiglio di servire
Geova “con cuore completo e con anima dilettevole”. — 1 Cronache 28:9.
Passo/Fonte
APPUNTI PERSONALI
Commento
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95
Libro di Secondo Cronache
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Esdra
Gerusalemme (?)
ca. 460 a.E.V.
1037–537 a.E.V.
IL LIBRO biblico di Secondo Cronache inizia parlando di Salomone che
regna su Israele. Il libro termina con le parole che il re persiano Ciro rivolge
agli ebrei esiliati a Babilonia: “[Geova] stesso mi ha incaricato di edificargli
una casa a Gerusalemme, che è in Giuda. Chiunque fra voi è di tutto il suo
popolo, Geova suo Dio sia con lui. Salga dunque [a Gerusalemme]”. (2
Cronache 36:23) Scritto dal sacerdote Esdra e completato nel 460 a.E.V., il
libro abbraccia un periodo di 500 anni che vanno dal 1037 a.E.V. al 537
a.E.V.
Il decreto di Ciro permette agli ebrei di tornare a Gerusalemme e ristabilirvi
l’adorazione di Geova. Tuttavia i lunghi anni di cattività babilonese hanno
lasciato il segno. Gli esiliati che fanno ritorno sanno ben poco della storia
della loro nazione. Il libro di Secondo Cronache fornisce loro un vivido
riassunto degli avvenimenti verificatisi sotto i re della dinastia di Davide. La
narrazione interessa anche noi perché mette in risalto le benedizioni che
riceve chi è ubbidiente al vero Dio e le conseguenze che subisce chi non è
ubbidiente.
UN RE EDIFICA UNA CASA A GEOVA (2 Cronache 1:1–9:31)
Geova dà a Salomone ciò che desidera di più, cioè sapienza e
conoscenza. Gli dà inoltre ricchezza e onore. Il re edifica a Gerusalemme
una splendida casa a Geova e il popolo è “gioioso e lieto di cuore”. (2
Cronache 7:10) Salomone diventa “più grande di tutti gli altri re della terra
in ricchezze e sapienza”. — 2 Cronache 9:22.
Salomone regna su Israele per 40 anni, dopo di che ‘giace con i suoi
antenati e Roboamo suo figlio regna al suo posto’. (2 Cronache 9:31) Esdra
non parla dell’allontanamento di Salomone dalla vera adorazione. Gli unici
aspetti negativi che vengono menzionati riguardo al re sono il fatto che
poco saggiamente acquista molti cavalli dall’Egitto e sposa la figlia del
faraone. Pertanto lo scrittore presenta i fatti da un punto di vista positivo.
Risposta a domande bibliche:
2:14: Perché la linea di discendenza dell’artigiano di cui si parla qui è
diversa da quella che si trova in 1 Re 7:14? Il libro di Primo Re,
96
riferendosi alla madre dell’artigiano, dice che era una “vedova della tribù di
Neftali” perché aveva sposato un uomo di quella tribù. La donna, però, era
della tribù di Dan. Dopo la morte del marito aveva sposato un uomo di Tiro,
e l’artigiano era nato da quel matrimonio.
2:18; 8:10: In questi versetti si legge che il numero dei delegati che
facevano da sorveglianti e soprintendenti alla manodopera era di
3.600 più 250, mentre stando a 1 Re 5:16 e 9:23, era di 3.300 più 550.
Perché le cifre differiscono? A quanto sembra la differenza è dovuta al
modo in cui vengono classificati i delegati. Forse Secondo Cronache fa una
distinzione fra i 3.600 delegati non israeliti e i 250 delegati israeliti, mentre
Primo Re distingue i 3.300 soprintendenti dai 550 sorveglianti in capo di
grado superiore. Comunque sia, il numero complessivo di coloro che
servivano come delegati era di 3.850.
4:2-4: Perché fu scelto di rappresentare dei tori alla base del mare di
metallo fuso? Nelle Scritture il toro è simbolo di forza. (Ezechiele 1:10;
Rivelazione [Apocalisse] 4:6, 7) La scelta del toro è appropriata perché i 12
tori di rame sostenevano l’enorme “mare”, che pesava sulle 27 tonnellate.
Che si facessero dei tori a questo scopo non andava assolutamente contro
il secondo comandamento, che vietava di fare oggetti da adorare. — Esodo
20:4, 5.
4:5: Qual era la capacità complessiva del mare di metallo fuso?
Quando era pieno, il mare poteva contenere tremila bat, o circa 66.000 litri
d’acqua. È probabile, però, che normalmente fosse pieno per circa due
terzi della sua capacità. Primo Re 7:26 dice: “[Il mare] conteneva duemila
bat [44.000 litri]”.
5:4, 5, 10: Quali arredi del tabernacolo originale furono portati nel
tempio di Salomone? L’unico arredo dell’originale tenda di adunanza che
venne introdotto nel tempio di Salomone fu l’Arca. Dopo la costruzione del
tempio, il tabernacolo fu portato da Gabaon a Gerusalemme e a quanto
pare conservato lì. — 2 Cronache 1:3, 4.
Lezioni per noi:
1:11, 12. Con la sua richiesta il re Salomone mostrò a Geova che
desiderava ardentemente acquistare sapienza e conoscenza. Con le
preghiere che rivolgiamo a Dio riveliamo cosa desideriamo ardentemente.
È saggio analizzarne il contenuto.
6:4. Il sincero apprezzamento per la sua amorevole benignità e la sua
bontà dovrebbe spingerci a benedire Geova, cioè a lodarlo con affetto e
gratitudine.
6:18-21. Benché nessun edificio possa contenere Geova Dio, il tempio
doveva servire da centro della sua adorazione. Le odierne Sale del Regno
dei Testimoni di Geova sono centri della vera adorazione nella comunità.
6:19, 22, 32. Geova era accessibile a tutti: dal re ai più piccoli della
nazione, perfino allo straniero che si rivolgeva a lui con sincerità. — Salmo
65:2.
97
LA SUCCESSIONE DEI RE DELLA DINASTIA DI DAVIDE
(2 Cronache 10:1–36:23)
Il regno unito di Israele viene diviso in due: il regno settentrionale formato
da dieci tribù e il regno meridionale formato da due tribù, Giuda e
Beniamino. I sacerdoti e i leviti di tutto Israele mettono la lealtà al patto del
Regno al di sopra del nazionalismo e si schierano dalla parte di Roboamo,
il figlio di Salomone. Poco più di 30 anni dopo che è stato terminato, il
tempio viene spogliato dei suoi tesori.
Dei 19 re che succedono a Roboamo, 5 sono fedeli, 3 cominciano bene ma
diventano infedeli e uno abbandona la condotta errata che aveva
intrapreso. Tutti gli altri fanno ciò che è male agli occhi di Geova. Si dà
risalto alle attività dei cinque re che ripongono fiducia in Geova. La storia di
Ezechia che ripristina i servizi del tempio e quella di Giosia che organizza
una grande Pasqua devono essere state di grande incoraggiamento per gli
ebrei desiderosi di vedere ristabilita l’adorazione di Geova a Gerusalemme.
Risposta a domande bibliche:
13:5: Cosa si intende con l’espressione “un patto di sale”? A motivo
delle sue proprietà conservanti il sale divenne simbolo di stabilità e
immutabilità. “Un patto di sale”, quindi, è sinonimo di accordo vincolante.
14:2-5; 15:17: Il re Asa eliminò tutti “gli alti luoghi”? A quanto sembra
no. Forse Asa eliminò solo gli alti luoghi in cui venivano adorati falsi dèi ma
non quelli in cui veniva adorato Geova. Può darsi pure che nell’ultima parte
del suo regno venissero eretti di nuovo degli alti luoghi, che furono eliminati
da suo figlio Giosafat. In effetti gli alti luoghi non scomparvero del tutto,
neppure durante il regno di Giosafat. — 2 Cronache 17:5, 6; 20:31-33.
15:9; 34:6: Quale posizione assunse la tribù di Simeone quando il
regno di Israele fu diviso? Avendo ricevuto come eredità varie enclave in
Giuda, dal punto di vista geografico la tribù di Simeone si trovava nel regno
di Giuda e Beniamino. (Giosuè 19:1) Sotto il profilo religioso e politico,
però, la tribù si allineò con il regno settentrionale. (1 Re 11:30-33; 12:2024) Pertanto Simeone fu annoverato con il regno formato da dieci tribù.
16:13, 14: Asa fu cremato? No. Il “rogo funebre straordinariamente
grande” non si riferisce alla cremazione di Asa ma al rogo di spezie. —
Nota in calce.
35:3: Dove si trovava la sacra Arca prima che Giosia la facesse
portare nel tempio? La Bibbia non dice se l’Arca fosse stata spostata in
precedenza da uno dei re malvagi o se Giosia l’avesse fatta mettere in
luogo sicuro durante i grandi lavori di riparazione del tempio. Dopo i giorni
di Salomone l’unico riferimento storico all’Arca riguarda il suo trasferimento
nel tempio ad opera di Giosia.
Lezioni per noi:
13:13-18; 14:11, 12; 32:9-23. Possiamo davvero imparare tante cose
sull’importanza di fare assegnamento su Geova!
98
16:1-5, 7; 18:1-3, 28-32; 21:4-6; 22:10-12; 28:16-22. Stringere alleanze
con stranieri o con non credenti ha conseguenze tragiche. Se siamo saggi
eviteremo qualsiasi legame non necessario con il mondo. — Giovanni
17:14, 16; Giacomo 4:4.
16:7-12; 26:16-21; 32:25, 26. Negli ultimi anni della sua vita Asa, a causa
della superbia, tenne un cattivo comportamento. Lo spirito superbo provocò
la caduta di Uzzia. Ezechia agì stoltamente e forse in modo orgoglioso
quando mostrò agli emissari babilonesi i suoi tesori. (Isaia 39:1-7) La
Bibbia avverte: “L’orgoglio è prima del crollo, e lo spirito superbo prima
dell’inciampo”. — Proverbi 16:18.
16:9. Geova aiuta quelli il cui cuore è completo verso di lui e desidera
usare la sua potenza a loro favore.
18:12, 13, 23, 24, 27. Come Micaia, dovremmo essere coraggiosi e
intrepidi quando parliamo di Geova e dei suoi propositi.
19:1-3. Geova cerca il bene in noi perfino quando gli diamo motivo di
arrabbiarsi con noi.
20:1-28. Se ci rivolgiamo umilmente a Geova per avere la sua guida,
possiamo aver fiducia che si lascerà trovare. — Proverbi 15:29.
20:17. Per ‘vedere la salvezza di Geova’ dobbiamo ‘prendere posizione’
sostenendo attivamente il Regno di Dio. Invece di prendere iniziative,
dobbiamo ‘stare fermi’, riponendo completa fiducia in Geova.
24:17-19; 25:14. L’idolatria si rivelò un laccio per Ioas e suo figlio Amazia.
Oggi l’idolatria può essere ugualmente allettante, in particolare quando si
tratta di qualche sottile forma di avidità o di nazionalismo. — Colossesi 3:5;
Rivelazione 13:4.
32:6, 7. Anche noi dobbiamo essere coraggiosi e forti mentre ci ‘rivestiamo
della completa armatura di Dio’ e combattiamo la guerra spirituale. —
Efesini 6:11-18.
33:2-9, 12, 13, 15, 16. Per mostrare vero pentimento bisogna abbandonare
la condotta errata e compiere uno sforzo deciso per fare il bene. Chi è
veramente pentito può essere oggetto della misericordia di Geova anche
se ha agito malvagiamente come il re Manasse.
34:1-3. Il fatto di essersi trovati in circostanze sfavorevoli nell’infanzia non
deve necessariamente impedire di acquistare conoscenza di Dio e servirlo.
È possibile che in tenera età Giosia fosse influenzato positivamente,
magari da Manasse, il nonno pentito. Qualsiasi buona influenza possa aver
avuto, essa produsse infine dei buoni risultati. Altrettanto può accadere a
noi.
36:15-17. Geova è compassionevole e paziente, tuttavia la sua
compassione e la sua pazienza hanno un limite. Chi vuole sopravvivere
quando Geova porrà fine a questo sistema di cose malvagio deve reagire
in modo positivo all’opera di predicazione del Regno.
36:17, 22, 23. La Parola di Geova si avvera sempre. — 1 Re 9:7, 8;
Geremia 25:9-11.
99
Un libro che spinge ad agire
“Giosia eliminò tutte le cose detestabili da tutti i paesi che appartenevano ai
figli d’Israele, e fece prendere servizio a tutti quelli che si trovavano in
Israele, per servire Geova loro Dio”, afferma 2 Cronache 34:33. Cosa
spinse Giosia a far questo? Quando Safan il segretario gli portò il libro della
Legge di Geova appena ritrovato, il re Giosia lo fece leggere ad alta voce.
Giosia fu così toccato da ciò che udì che per tutta la sua vita promosse con
zelo la pura adorazione.
Leggere la Parola di Dio e meditare su ciò che leggiamo può avere un
profondo effetto su di noi. Riflettere sulla storia dei re della dinastia davidica
non ci incoraggia forse a imitare l’esempio di quelli che riposero fiducia in
Geova e a evitare la condotta di quelli che non lo fecero? Il libro di Secondo
Cronache ci sprona a rendere esclusiva devozione al vero Dio e a
rimanergli fedeli. Il suo messaggio è vivente ed esercita potenza. — Ebrei
4:12.
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APPUNTI PERSONALI
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101
102
Libro di Esdra
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Esdra
Gerusalemme
ca. 460 a.E.V.
537–ca. 467 a.E.V.
IL LIBRO biblico di Esdra prosegue la narrazione dal punto in cui termina il
libro di Secondo Cronache. Lo scrittore, il sacerdote Esdra, comincia il suo
resoconto con la proclamazione del decreto di Ciro re di Persia che
permette a un rimanente di ebrei esiliati in Babilonia di ritornare in patria. Il
libro si conclude menzionando i provvedimenti presi da Esdra per purificare
quelli che si erano contaminati con la popolazione del paese.
Complessivamente il libro abbraccia un periodo di 70 anni, dal 537 al 467
a.E.V.
Esdra scrisse il suo libro con uno scopo preciso: mostrare come Geova
aveva mantenuto la promessa di liberare il suo popolo dall’esilio in
Babilonia e ripristinare la pura adorazione a Gerusalemme. Per
raggiungere questo scopo, perciò, Esdra si concentra unicamente sui fatti
relativi ad esso. Il libro racconta della ricostruzione del tempio e del
ripristino dell’adorazione di Geova nonostante le mancanze del suo popolo
e l’opposizione. Ciò che leggiamo è di grande interesse anche per noi, visto
che viviamo in un tempo di restaurazione. Molti stanno affluendo “al monte
di Geova” e presto l’intera terra “sarà piena della conoscenza della gloria di
Geova”. — Isaia 2:2, 3; Abacuc 2:14.
LA RICOSTRUZIONE DEL TEMPIO (Esdra 1:1–6:22)
In seguito al decreto di Ciro circa 50.000 ebrei esiliati ritornano a
Gerusalemme sotto la guida del governatore Zorobabele, o Sesbazzar, e
subito ripristinano l’altare e iniziano a offrire sacrifici a Geova.
L’anno successivo gli israeliti gettano le fondamenta della casa di Geova. I
nemici ostacolano più volte la ricostruzione e infine convincono il re a
emanare un ordine per fermare i lavori. I profeti Aggeo e Zaccaria
incoraggiano il popolo affinché riprenda a lavorare nonostante il divieto. Per
paura di mettersi contro un decreto precedentemente emanato da Ciro e
che non può essere modificato, i nemici si tengono a debita distanza.
Grazie a un’indagine ufficiale viene ritrovato l’ordine di Ciro “riguardo alla
casa di Dio a Gerusalemme”. (Esdra 6:3) Il lavoro prosegue senza intoppi
sino alla fine.
103
Risposta a domande bibliche:
1:3-6: Gli israeliti che non si offrirono volontari per ritornare in patria
avevano una fede debole? Forse alcuni non tornarono a Gerusalemme
perché erano materialisti e non avevano apprezzamento per la pura
adorazione, ma non per tutti era così. Innanzi tutto ci sarebbero voluti
quattro o cinque mesi per andare a Gerusalemme, distante 1.600
chilometri. In secondo luogo, stabilirsi in un paese rimasto abbandonato per
70 anni e occuparsi della ricostruzione erano cose che richiedevano molta
forza fisica. Senza dubbio, quindi, per alcuni non fu possibile ritornare a
causa di circostanze sfavorevoli, come problemi fisici, età avanzata o
responsabilità familiari.
2:43: Chi erano i netinei? Erano persone di origine non israelita che
servivano nel tempio in qualità di schiavi o ministri. Tra loro c’erano i
discendenti dei gabaoniti del tempo di Giosuè e altri “che Davide e i principi
diedero al servizio dei leviti”. — Esdra 8:20.
2:55: Chi erano i figli dei servitori di Salomone? Erano non israeliti a cui
erano stati affidati speciali privilegi nel servizio di Geova. Forse servivano
nel tempio come scribi o copisti, oppure con funzioni amministrative.
2:61-63: Gli ebrei rimpatriati avevano gli Urim e i Tummim, che
servivano per avere le risposte da Geova? Gli uomini che si
dichiaravano di discendenza sacerdotale ma non riuscivano a dimostrare la
loro genealogia avrebbero potuto avere la conferma consultando gli Urim e
i Tummim, ma Esdra ne parla solo come di un’eventualità. Le Scritture non
indicano che gli Urim e i Tummim siano stati usati né allora né in seguito.
Secondo la tradizione ebraica scomparvero quando il tempio fu distrutto nel
607 a.E.V.
3:12: Perché “i vecchi che avevano visto la casa [di Geova]
precedente” piangevano? Questi uomini potevano ricordare la
grandiosità del tempio costruito da Salomone. Le fondamenta del nuovo
tempio erano, in paragone, “come nulla ai [loro] occhi”. (Aggeo 2:2, 3) I loro
sforzi avrebbero reso il tempio glorioso quanto il precedente? Saranno stati
demoralizzati, e quindi piangevano.
3:8-10; 4:23, 24; 6:15, 16: Quanti anni ci vollero per ricostruire il
tempio? Gli esiliati posero le fondamenta nel 536 a.E.V., ovvero “nel
secondo anno della loro venuta”. I lavori furono interrotti nel 522 a.E.V.,
durante il regno di Artaserse, e la proibizione rimase in vigore fino al
secondo anno del regno di Dario, il 520 a.E.V. Il tempio fu completato nel
sesto anno del suo regno, nel 515 a.E.V. (Vedi il riquadro “I re persiani dal
537 al 467 a.E.V.”). Perciò la ricostruzione durò circa 20 anni.
4:8–6:18 (4:8, nota in calce): Perché questi versetti furono scritti in
aramaico? Questa parte del libro contiene perlopiù le copie delle lettere
inviate ai re dai funzionari governativi e le relative risposte. Esdra le copiò
da documenti ufficiali scritti in aramaico, la lingua allora usata dalla
diplomazia e anche negli scambi commerciali. Altre parti della Bibbia scritte
104
in questa antica lingua semitica sono Esdra 7:12-26, Geremia 10:11 e
Daniele 2:4b–7:28.
Lezioni per noi:
1:2. Si avverò ciò che Isaia aveva predetto circa 200 anni prima. (Isaia
44:28) Le profezie contenute nella Parola di Geova si adempiono
immancabilmente.
1:3-6. Proprio come alcuni degli israeliti che rimasero a Babilonia, molti
testimoni di Geova non possono intraprendere il ministero a tempo pieno o
andare a servire dove c’è più bisogno. D’altra parte, sostengono e
incoraggiano chi lo può fare e promuovono l’opera di predicare il Regno e
fare discepoli con le loro contribuzioni volontarie.
3:1-6. I fedeli rimpatriati offrirono il loro primo sacrificio nel settimo mese
del 537 a.E.V. (tishri, corrispondente a settembre/ottobre). I babilonesi
erano entrati a Gerusalemme nel quinto mese del 607 a.E.V. (ab,
corrispondente a luglio/agosto) e due mesi dopo la città era desolata. (2 Re
25:8-17, 22-26) Com’era stato predetto, la desolazione di Gerusalemme
terminò allo scadere dei 70 anni. (Geremia 25:11; 29:10) Qualunque cosa
sia predetta dalla Parola di Dio si avvera.
4:1-3. I fedeli rimpatriati rifiutarono l’offerta dei falsi adoratori, in quanto
accettare avrebbe significato formare un’alleanza religiosa con loro. (Esodo
20:5; 34:12) In modo simile, oggi gli adoratori di Geova non partecipano a
nessun movimento per l’unione delle fedi.
5:1-7; 6:1-12. Geova può guidare gli eventi perché si evolvano a favore del
suo popolo.
6:14, 22. Geova approva e benedice chi si impegna con zelo nella sua
opera.
6:21. Vedendo i progressi nell’opera di Geova, i samaritani che vivevano
nel territorio degli ebrei e gli ebrei tornati dall’esilio che avevano ceduto alle
influenze pagane fecero i dovuti cambiamenti nella loro vita. Non
dovremmo anche noi partecipare con entusiasmo all’opera affidataci da
Dio, inclusa l’opera di predicazione del Regno?
ESDRA VA A GERUSALEMME (Esdra 7:1–10:44)
Siamo nel 468 a.E.V. Sono passati 50 anni dall’inaugurazione del nuovo
tempio di Geova. Esdra e un gruppo di ebrei partono da Babilonia alla volta
di Gerusalemme, portando con sé le contribuzioni ricevute. Cosa trova
Esdra al suo arrivo?
I principi gli dicono: “Il popolo d’Israele e i sacerdoti e i leviti non si sono
separati dai popoli dei paesi riguardo alle loro cose detestabili”. Inoltre, “la
mano dei principi e dei governanti delegati è stata la prima in questa
infedeltà”. (Esdra 9:1, 2) Esdra rimane sconcertato. Viene incoraggiato a
‘essere forte e agire’. (Esdra 10:4) Prende provvedimenti per correggere la
situazione, e il popolo reagisce positivamente.
Risposta a domande bibliche:
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7:1, 7, 11: In questi versetti si parla dello stesso Artaserse che aveva
fatto fermare la ricostruzione? No. Artaserse è un nome o un titolo
riferito a due re persiani. Uno, che ordinò di interrompere i lavori del tempio
nel 522 a.E.V., era Bardiya o forse Gaumata. L’Artaserse che era al potere
quando Esdra andò a Gerusalemme era Artaserse Longimano.
7:28–8:20: Perché molti ebrei erano restii a salire a Gerusalemme con
Esdra? Erano passati oltre 60 anni da quando i primi ebrei erano tornati in
patria, ma Gerusalemme era ancora scarsamente abitata. Ritornare a
Gerusalemme significava ripartire da zero in circostanze difficili e
pericolose. La Gerusalemme di allora non aveva molto da offrire in senso
materiale a quegli ebrei, che magari a Babilonia prosperavano. Per non
parlare dei pericoli del viaggio. Gli esiliati dovevano avere forte fede in
Geova, zelo per la pura adorazione e coraggio per fare un passo del
genere. Anche Esdra ‘si rafforzò secondo la mano di Geova su di lui’.
Incoraggiate da Esdra, 1.500 famiglie, forse 6.000 persone in tutto, si
resero disponibili. Esdra prese ulteriori iniziative e anche 38 leviti e 220
netinei reagirono favorevolmente.
9:1, 2: Perché si può dire che i matrimoni misti con il popolo del
paese costituivano una seria minaccia? La nazione ristabilita doveva
essere custode dell’adorazione di Geova fino alla venuta del Messia. I
matrimoni misti minacciavano seriamente la vera adorazione. L’intera
nazione poteva divenire come le nazioni pagane a causa del fatto che
qualcuno aveva formato delle alleanze matrimoniali con quegli idolatri. La
pura adorazione poteva sparire dalla faccia della terra. In tal caso, per chi
sarebbe venuto il Messia? Non è strano che Esdra fosse sconvolto quando
vide ciò che era successo!
10:3, 44: Perché insieme alle mogli furono allontanati anche i
bambini? Se i bambini fossero rimasti c’erano maggiori probabilità che le
mogli tornassero a motivo loro. Inoltre i bambini piccoli generalmente
hanno bisogno della madre.
Lezioni per noi:
7:10. Esdra, diligente studioso ed efficace insegnante della Parola di Dio, è
un esempio per noi. Preparò il suo cuore in preghiera per consultare la
legge di Geova, prestando la massima attenzione a ciò che Geova diceva.
Esdra metteva in pratica le cose che imparava e si sforzava di insegnarle
agli altri.
7:13. Geova vuole servitori volenterosi.
7:27, 28; 8:21-23. Esdra diede tutto il merito a Geova, gli rivolse una
supplica sentita prima di intraprendere il lungo e pericoloso viaggio a
Gerusalemme e fu disposto a rischiare la propria incolumità pur di dargli
gloria. In questo ci è di esempio.
9:2. L’esortazione di sposarsi “solo nel Signore” va presa seriamente. — 1
Corinti 7:39.
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9:14, 15. A causa delle amicizie sbagliate possiamo incorrere nella
disapprovazione di Geova.
10:2-12, 44. Gli uomini che avevano preso mogli straniere si pentirono
umilmente e ripararono al loro errore. Il loro atteggiamento e il loro modo di
agire li resero esemplari.
Geova mantiene le promesse
Quanto è prezioso il libro di Esdra! Geova adempì puntualmente la
promessa di liberare il suo popolo dall’esilio babilonese e ripristinare la
vera adorazione a Gerusalemme. Non è forse vero che questo rafforza la
nostra fede in Geova e nelle sue promesse?
Pensate anche agli esempi da imitare che troviamo in questo libro. Esdra e
il rimanente che fece ritorno a Gerusalemme per collaborare al ripristino
della pura adorazione furono esemplari per la loro devozione a Dio. Il libro
sottolinea anche la fede che dimostrarono gli stranieri devoti e
l’atteggiamento umile dei peccatori pentiti. Le parole ispirate di Esdra
dimostrano senz’ombra di dubbio che “la parola di Dio è vivente ed esercita
potenza”. — Ebrei 4:12.
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APPUNTI PERSONALI
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Libro di Neemia
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Neemia
Gerusalemme
Dopo il 443 a.E.V.
456–dopo il 443 a.E.V.
SONO passati 12 anni dagli ultimi avvenimenti narrati nel libro biblico di
Esdra. È vicino il tempo in cui verrà emanata la “parola di restaurare e
riedificare Gerusalemme”, evento che segna l’inizio delle 70 settimane di
anni che portano al Messia. (Daniele 9:24-27) Il libro di Neemia narra una
pagina della storia del popolo di Dio, la ricostruzione delle mura di
Gerusalemme. Si riferisce a un periodo cruciale di oltre 12 anni, che vanno
dal 456 a.E.V. a qualche tempo dopo il 443 a.E.V.
Scritto dal governatore Neemia, il libro è un entusiasmante racconto di
come la vera adorazione viene innalzata quando, oltre ad agire in modo
risoluto, si confida totalmente in Geova Dio. Mostra chiaramente come
Geova dirige le cose affinché si compia la sua volontà. È anche la storia di
un condottiero forte e coraggioso. Tutti i veri adoratori d’oggi possono trarre
preziosi insegnamenti dal messaggio contenuto nel libro di Neemia, “poiché
la parola di Dio è vivente ed esercita potenza”. — Ebrei 4:12.
“ALLA FINE LE MURA FURONO COMPLETATE” (Neemia 1:1–6:19)
Neemia si trova nel castello di Susa e svolge una mansione di fiducia
presso il re Artaserse Longimano. Neemia rimane profondamente turbato
quando ode che gli ebrei, il suo popolo, “sono in una pessima condizione e
nel biasimo; e le mura di Gerusalemme sono diroccate, e le sue stesse
porte sono state bruciate col fuoco”. Quindi prega Dio con fervore di
guidarlo. (Neemia 1:3, 4) In seguito il re nota che Neemia è triste e gli offre
l’opportunità di andare a Gerusalemme.
Giunto sul posto, Neemia ispeziona le mura con il favore delle tenebre e
rivela agli ebrei il suo piano per riedificarle. I lavori cominciano, e anche
l’opposizione. Tuttavia, al comando del coraggioso Neemia, “alla fine le
mura [sono] completate”. — Neemia 6:15.
Risposta a domande bibliche:
1:1; 2:1: Il “ventesimo anno” menzionato in questi due versetti si
conta partendo dallo stesso punto di riferimento? Sì, il 20° anno è
quello del regno di Artaserse. Ciò che differisce è il metodo usato in questi
versetti per calcolarlo. Le prove storiche additano il 475 a.E.V. come anno
110
in cui Artaserse salì al trono. Dato che gli scribi babilonesi contavano di
solito gli anni di regno dei re persiani da nisan (marzo/aprile) a nisan, il
primo anno di regno di Artaserse iniziò nel nisan del 474 a.E.V. Quindi il
20° anno menzionato in Neemia 2:1 cominciò nel nisan del 455 a.E.V. Il
mese di chislev (novembre/dicembre) menzionato in Neemia 1:1 era
logicamente il chislev dell’anno precedente, cioè il 456 a.E.V. Neemia si
riferisce anche a quel mese come se cadesse nel 20° anno di regno di
Artaserse. Forse in questo caso contava gli anni da quello di ascesa al
trono del monarca. È anche possibile che Neemia contasse il tempo in
base a ciò che gli ebrei di oggi chiamano anno civile, che comincia con il
mese di tishri, corrispondente a settembre/ottobre. Comunque sia, l’anno in
cui venne dato il comando di restaurare Gerusalemme fu il 455 a.E.V.
4:17, 18: Come poteva un uomo lavorare alla ricostruzione con una
mano sola? Per i portatori di pesi non era un problema. Una volta che il
carico era sistemato sulla testa o sulle spalle, potevano facilmente tenerlo
in equilibrio con una mano “mentre l’altra mano teneva il dardo”. In quanto
agli edificatori che avevano bisogno di entrambe le mani per fare il lavoro,
“erano cinti, ciascuno con la spada al fianco, mentre edificavano”. Se il
nemico attaccava, erano pronti a passare all’azione.
5:7: In che senso Neemia cominciò a trovare “da ridire sui nobili e sui
governanti delegati”? Questi uomini esercitavano l’usura a danno degli
altri ebrei, trasgredendo la Legge mosaica. (Levitico 25:36; Deuteronomio
23:19) L’interesse che chiedevano era alto. Se riscosso mensilmente, “il
centesimo” equivaleva al 12 per cento annuo. (Neemia 5:11) Era crudele
imporre un simile interesse a persone che erano già gravate da ingenti
tasse e soffrivano per la penuria di cibo. Neemia trovò da ridire sui ricchi
nel senso che, usando la legge di Dio, li rimproverò, denunciando così il
loro errato comportamento.
6:5: Dal momento che le lettere private erano messe di solito in
sacchetti sigillati, perché Sanballat mandò a Neemia “una lettera
aperta”? Può darsi che in questo modo Sanballat abbia voluto rendere
pubbliche le false accuse. Forse sperava che Neemia si sarebbe arrabbiato
così tanto da abbandonare i lavori e andare a difendersi. Magari Sanballat
pensò che il contenuto della lettera avrebbe causato una tale agitazione fra
gli ebrei che avrebbero interrotto i lavori. Neemia non si lasciò intimidire e
continuò con calma l’opera affidatagli da Dio.
Lezioni per noi:
1:4; 2:4; 4:4, 5. Quando ci troviamo in situazioni difficili o quando
dobbiamo prendere decisioni importanti dobbiamo essere “costanti nella
preghiera” e agire in armonia con la direttiva teocratica. — Romani 12:12.
1:11–2:8; 4:4, 5, 15, 16; 6:16. Geova esaudisce le preghiere sincere dei
suoi servitori. — Salmo 86:6, 7.
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1:4; 4:19, 20; 6:3, 15. Neemia fu sì un uomo sensibile, ma fu anche un
uomo d’azione che diede un ottimo esempio nel sostenere risolutamente la
giustizia.
1:11–2:3. La principale fonte di gioia di Neemia non era la sua posizione di
prestigio come coppiere. Era il progresso della vera adorazione.
L’adorazione di Geova e tutto ciò che contribuisce ad essa non dovrebbero
dunque essere il nostro principale interesse e la nostra maggiore fonte di
gioia?
2:4-8. Geova fece in modo che Artaserse concedesse a Neemia il
permesso di andare a ricostruire le mura di Gerusalemme. “Il cuore del re è
come ruscelli d’acqua nella mano di Geova”, dice Proverbi 21:1. “Dovunque
si diletti, egli lo dirige”.
3:5, 27. Non dovremmo pensare che il lavoro manuale fatto negli interessi
della vera adorazione sia umiliante, come lo pensarono i “maestosi” dei
tecoiti. Possiamo invece imitare i tecoiti comuni, che si rimboccarono le
maniche.
3:10, 23, 28-30. Anche se alcuni possono trasferirsi dove c’è più bisogno di
proclamatori del Regno, molti di noi sostengono la vera adorazione nel
luogo dove abitano. Questo si può fare partecipando alla costruzione di
Sale del Regno e alle operazioni di soccorso in occasione di disastri ma
soprattutto impegnandosi nell’opera di predicazione del Regno.
4:14. Davanti all’opposizione anche noi possiamo vincere la paura
ricordandoci di Colui che è “grande e tremendo”.
5:14-19. Per i sorveglianti cristiani il governatore Neemia è un magnifico
esempio di umiltà, altruismo e giudizio. Pur applicando con zelo la Legge di
Dio non impose la propria autorità per trarne un guadagno egoistico.
Piuttosto si interessò degli oppressi e dei poveri e diede a tutti i servitori di
Dio uno straordinario esempio di generosità.
“RICORDATI DI ME, SÌ, O MIO DIO, IN BENE” (Neemia 7:1–13:31)
Non appena le mura di Gerusalemme sono terminate, Neemia monta le
porte e prende provvedimenti per rendere più sicura la città. Quindi fa una
registrazione genealogica del popolo. Quando sono tutti radunati ‘nella
pubblica piazza che è davanti alla Porta delle Acque’, il sacerdote Esdra
legge il libro della Legge di Mosè mentre Neemia e i leviti la spiegano.
(Neemia 8:1) Il popolo viene a sapere della festa delle capanne e la celebra
con allegrezza.
Si tiene un’altra assemblea durante la quale “il seme d’Israele” confessa i
peccati della nazione, i leviti passano in rassegna ciò che Dio ha fatto per
Israele e il popolo giura “di camminare nella legge del vero Dio”. (Neemia
9:1, 2; 10:29) Dato che Gerusalemme è ancora poco popolata, si gettano le
sorti perché uno su dieci degli uomini che abitano fuori si trasferiscano
nella città. Dopo di che si inaugurano le mura con un entusiasmo tale che
“l’allegrezza di Gerusalemme si [può] udire lontano”. (Neemia 12:43) Dodici
anni dopo il suo arrivo a Gerusalemme Neemia parte per tornare da
112
Artaserse ad assolvere i suoi doveri. In poco tempo l’impurità si insinua fra
gli ebrei. Tornato a Gerusalemme Neemia agisce con decisione per
correggere la situazione. Per se stesso fa un’umile richiesta: “Ricordati di
me, sì, o mio Dio, in bene”. — Neemia 13:31.
Risposta a domande bibliche:
7:6-67: Perché l’elenco che Neemia fa del rimanente tornato a
Gerusalemme con Zorobabele è diverso da quello di Esdra per quanto
riguarda le singole cifre per ciascuna famiglia? (Esdra 2:1-65) La
ragione di queste differenze può essere che Esdra e Neemia attinsero da
fonti diverse. Per esempio, il numero di quelli che avevano chiesto di
tornare può essere stato diverso dal numero di quelli che tornarono
effettivamente in patria. Le due registrazioni possono essere state diverse
anche perché alcuni ebrei che all’inizio non erano stati in grado di provare
la propria genealogia lo furono in seguito. Entrambe le narrazioni,
comunque, concordano su un punto: il numero dei primi che tornarono fu
42.360, a parte gli schiavi e i cantori.
10:34: Perché si richiedeva che il popolo provvedesse la legna? La
Legge mosaica non prescriveva offerte di legna. Erano le circostanze a
renderla necessaria. Ci volevano infatti grandi quantità di legna per
bruciare i sacrifici sull’altare. Evidentemente non c’erano sufficienti netinei,
gli schiavi non israeliti che servivano nel tempio. Quindi per garantire un
rifornimento costante di legna si gettarono le sorti.
13:6, nota in calce: Per quanto tempo Neemia fu assente da
Gerusalemme? La Bibbia dice solo che “qualche tempo dopo” o “alla fine
di giorni” Neemia chiese al re il permesso di tornare a Gerusalemme.
Perciò è impossibile stabilire per quanto tempo rimase assente.
Comunque, tornato a Gerusalemme, Neemia riscontrò che il sacerdozio
non veniva sostenuto e la legge del Sabato non veniva osservata. Molti
avevano preso mogli straniere e i loro figli non parlavano neppure la lingua
degli ebrei. Visto che le condizioni peggiorarono tanto, Neemia dev’essere
stato lontano per un bel po’ di tempo.
13:25, 28: Oltre a ‘trovare da ridire’ sugli ebrei che erano ricaduti nei
loro errori, quali altre misure correttive prese Neemia? Neemia ‘invocò
su di loro il male’ nel senso che dichiarò loro i giudizi contenuti nella Legge
di Dio. ‘Ne colpì alcuni’, forse ordinando un’azione giudiziaria contro di loro.
In segno di indignazione ‘strappò loro i capelli’. Inoltre cacciò via il nipote
del sommo sacerdote Eliasib, che aveva sposato una figlia di Sanballat
l’oronita.
Lezioni per noi:
8:8. Poiché siamo insegnanti della Parola di Dio ‘le diamo significato’ con
una buona dizione ed enfasi orale, spiegando correttamente le Scritture e
rendendone chiara l’applicazione.
8:10. Per avere “la gioia di Geova” bisogna rendersi conto del proprio
bisogno spirituale, soddisfarlo e seguire la guida teocratica. È essenziale
113
studiare con diligenza la Bibbia, assistere con regolarità alle adunanze
cristiane e partecipare con zelo all’opera di predicare il Regno e fare
discepoli.
11:2. Abbandonare il proprio possedimento ereditario e trasferirsi a
Gerusalemme comportò delle spese e alcuni svantaggi. Coloro che si
offrirono di farlo dimostrarono spirito di sacrificio. Anche noi possiamo
dimostrare tale spirito quando ci si presenta l’occasione di spenderci per gli
altri alle assemblee e in altre circostanze.
12:31, 38, 40-42. Il canto è un modo eccellente per lodare Geova ed
esprimergli la nostra gratitudine. Ai raduni cristiani dovremmo cantare con
tutto il cuore.
13:4-31. Non dobbiamo permettere che materialismo, corruzione e
apostasia rovinino a poco a poco la nostra vita.
13:22. Neemia sapeva bene di dovere rendere conto a Geova. Anche noi
dobbiamo esserne consapevoli.
La benedizione di Geova è indispensabile
Il salmista cantò: “A meno che Geova stesso non edifichi la casa, non
serve a nulla che vi abbiano lavorato duramente i suoi edificatori”. (Salmo
127:1) Il libro di Neemia illustra molto bene la veracità di queste parole.
Non c’è alcun dubbio: qualsiasi cosa facciamo, riusciremo solo se abbiamo
la benedizione di Geova. Possiamo veramente aspettarci che ci benedica
se non mettiamo la vera adorazione al primo posto? Quindi, come Neemia,
facciamo in modo che adorare Geova e promuovere la sua adorazione
siano le cose più importanti della nostra vita.
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Libro di Ester
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Mardocheo
Susa (Elam)
ca. 475 a.E.V.
493–ca. 475 a.E.V.
IL PIANO non può fallire. Il massacro degli ebrei sarà compiuto con fredda
efficienza. In un giorno prestabilito tutti gli ebrei che vivono nell’impero, che
si estende dall’India all’Etiopia, saranno annientati. Così pensa l’ideatore
del complotto. Ma gli è sfuggito un dettaglio importantissimo. L’Iddio dei
cieli può liberare il suo popolo eletto da qualsiasi situazione critica. Nel libro
biblico di Ester viene narrato come ha luogo la liberazione.
Scritto da Mardocheo, un ebreo di età avanzata, il libro di Ester abbraccia
un periodo di circa 18 anni durante il regno del re persiano Assuero o
Serse. In questa avvincente narrazione si legge che Geova salva il suo
popolo dalle perfide trame dei nemici, anche se è sparpagliato in un vasto
impero. Conoscere questi fatti rafforza la fede dell’odierno popolo di Geova,
che gli rende sacro servizio in 235 paesi. Inoltre i personaggi del libro di
Ester ci forniscono sia degli esempi da imitare che degli esempi da non
imitare. Davvero “la parola di Dio è vivente ed esercita potenza”. — Ebrei
4:12.
NECESSARIA L’INTERCESSIONE DELLA REGINA (Ester 1:1–5:14)
Nel suo terzo anno di regno (493 a.E.V.) il re Assuero tiene un banchetto
reale. La regina Vasti, famosa per la sua bellezza, incorre nella
disapprovazione del re e perde il suo rango. Fra tutte le belle vergini del
paese viene scelta al suo posto un’ebrea, Adassa, che seguendo le
istruzioni del cugino Mardocheo nasconde le proprie origini ebraiche e usa
il suo nome persiano Ester.
Con l’andare del tempo un uomo superbo di nome Aman viene innalzato
alla carica di primo ministro. Aman si infuria perché Mardocheo rifiuta di
‘inchinarsi e prostrarsi davanti’ a lui, così complotta di sterminare gli ebrei
che si trovano nell’impero persiano. (Ester 3:2) Aman persuade Assuero ad
approvare il suo piano e riesce a fargli emanare un decreto che ordini il
massacro. Mardocheo si copre “di sacco e cenere”. (Ester 4:1) Ora Ester
deve intervenire e invita il re e il primo ministro a un banchetto riservato
solo a loro. Essi ci vanno di buon grado ed Ester chiede loro di tornare il
giorno dopo per un altro banchetto. Aman è felice ma si adira quando
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Mardocheo si rifiuta di onorarlo e prepara un piano per uccidere Mardocheo
prima del banchetto del giorno dopo.
Risposta a domande bibliche:
1:3-5: Il banchetto durò 180 giorni? Il testo non dice che il banchetto
durasse così tanto ma che il re continuò a mostrare ai funzionari la
ricchezza e la bellezza del suo glorioso regno per 180 giorni. Forse il re si
servì di quel lungo periodo per ostentare la gloria del suo regno, fare
impressione sui nobili e convincerli che era in grado di attuare i suoi piani.
In tal caso, i versetti da 3 a 5 potrebbero riferirsi al banchetto di 7 giorni che
ebbe luogo al termine dei 180 giorni.
1:8: In che senso ‘non c’era nessuno che costringesse riguardo al
tempo di bere secondo la legge’? In questa occasione il re Assuero fece
un’eccezione a quella che pare fosse l’usanza persiana di incitarsi gli uni gli
altri a bere una certa quantità durante tali raduni. Secondo un’opera di
consultazione, “potevano bere quanto volevano, tanto o poco”.
1:10-12: Perché la regina Vasti continuò a rifiutarsi di andare dal re?
Secondo alcuni studiosi, la regina si rifiutò di ubbidire perché preferì non
umiliarsi davanti agli ospiti ubriachi del re. O forse questa regina, bella
esteriormente, non era sottomessa. La Bibbia non dice il motivo, ma i saggi
dell’epoca pensarono che fosse in discussione l’ubbidienza al marito e che
il cattivo esempio di Vasti avrebbe influenzato tutte le mogli che erano nelle
province della Persia.
2:14-17: Ester ebbe rapporti sessuali immorali con il re? La risposta è
no. Stando alla narrazione, le altre donne portate dal re tornavano la
mattina nella seconda casa sotto la cura dell’eunuco del re, il “guardiano
delle concubine”. Le donne che passavano la notte con il re diventavano in
tal modo sue concubine o mogli secondarie. Ester, però, dopo essere stata
dal re non fu portata nella casa delle concubine. Quando fu condotta
davanti ad Assuero, “il re amava Ester più di tutte le altre donne, così che
essa ottenne davanti a lui più favore e amorevole benignità di tutte le altre
vergini”. (Ester 2:17) Come ottenne ‘il favore e l’amorevole benignità’ di
Assuero? Nello stesso modo in cui si era conquistata il favore di altri. “La
giovane piacque [agli occhi di Egai], tanto che ottenne amorevole benignità
davanti a lui”. (Ester 2:8, 9) Egai le mostrò favore unicamente in base a
quello che aveva osservato: l’aspetto e le buone qualità della ragazza.
Infatti “Ester otteneva di continuo favore agli occhi di tutti quelli che la
vedevano”. (Ester 2:15) In modo analogo il re fu colpito da ciò che vide in
Ester e quindi se ne innamorò.
3:2; 5:9: Perché Mardocheo rifiutò di inchinarsi davanti ad Aman? Per
gli israeliti non era sbagliato prostrarsi davanti a un’alta personalità in
riconoscimento della sua posizione superiore. Ma nel caso di Aman non si
trattava solo di questo. Aman era un agaghita, probabilmente un
amalechita, e Geova aveva decretato lo sterminio di Amalec.
(Deuteronomio 25:19) Per Mardocheo inchinarsi davanti ad Aman
118
equivaleva a venire meno alla propria integrità nei confronti di Geova. Egli
rifiutò nettamente, dicendo di essere ebreo. — Ester 3:3, 4.
Lezioni per noi:
2:10, 20; 4:12-16. Ester accettò la guida e i consigli di un adoratore di
Geova maturo. Per essere saggi dobbiamo ‘ubbidire a quelli che prendono
la direttiva fra noi ed essere sottomessi’. — Ebrei 13:17.
2:11; 4:5. Dovremmo ‘guardare con interesse personale non solo alle cose
nostre, ma anche con interesse personale a quelle degli altri’. — Filippesi
2:4.
2:15. Ester mostrò modestia e padronanza di sé non chiedendo più gioielli
o abiti migliori di quelli che le erano stati provveduti da Egai. Fu grazie alla
“persona segreta del cuore nella veste incorruttibile dello spirito quieto e
mite” che Ester si guadagnò il favore del re. — 1 Pietro 3:4.
2:21-23. Ester e Mardocheo furono buoni esempi di ‘sottomissione alle
autorità superiori’. — Romani 13:1.
3:4. In certe situazioni può essere il caso di non rivelare la propria identità,
come fece Ester. Tuttavia, quando si tratta di prendere posizione su
questioni importanti, come la sovranità di Geova e la nostra integrità, non
dobbiamo aver paura di dire che siamo testimoni di Geova.
4:3. Davanti alle prove dovremmo rivolgerci a Geova in preghiera per
chiedergli forza e sapienza.
4:6-8. Per sventare il complotto di Aman e scongiurare il pericolo,
Mardocheo usò gli strumenti legali. — Filippesi 1:7.
4:14. Mardocheo fu un esempio di fiducia in Geova.
4:16. Facendo pieno assegnamento su Geova, Ester affrontò con fede e
coraggio una situazione che avrebbe potuto portarla alla morte. È
essenziale imparare a fare assegnamento su Geova e non su noi stessi.
5:6-8. Per ottenere la benevolenza di Assuero, Ester lo invitò a un secondo
banchetto. Agì con accortezza, e altrettanto dovremmo fare noi. — Proverbi
14:15.
UN COLPO DI SCENA DOPO L’ALTRO (Ester 6:1–10:3)
A questo punto la situazione si capovolge. Aman viene appeso al palo che
ha preparato per Mardocheo e la vittima designata diventa primo ministro.
E il massacro degli ebrei che è stato pianificato? Anche qui c’è un colpo di
scena.
La fedele Ester si esprime di nuovo. Rischiando la vita si presenta al re per
chiedergli che si trovi il modo di sventare il piano di Aman. Assuero sa cosa
bisogna fare. Così, quando infine arriva il giorno del massacro, a essere
uccisi non sono gli ebrei ma quelli che volevano la loro rovina. Mardocheo
decreta che si tenga ogni anno la festa di Purim per commemorare questa
grande liberazione. Essendo secondo solo al re Assuero, Mardocheo
‘opera per il bene del suo popolo e parla di pace a tutta la loro progenie’. —
Ester 10:3.
Risposta a domande bibliche:
119
7:4: In che senso l’annientamento degli ebrei avrebbe causato “danno
al re”? Facendo notare con tatto che gli ebrei potevano essere venduti
come schiavi, Ester menzionò il danno che la loro distruzione avrebbe
causato al re. I 10.000 pezzi d’argento promessi da Aman avrebbero recato
al tesoro del re un profitto di gran lunga inferiore alla ricchezza che si
sarebbe potuta produrre se Aman avesse tramato di vendere gli ebrei
come schiavi. L’attuazione del complotto avrebbe significato anche la morte
della regina.
7:8: Perché i funzionari di corte coprirono la faccia di Aman?
Probabilmente in segno di disonore o di imminente condanna. Secondo
un’opera di consultazione, “talvolta gli antichi coprivano la testa di quelli
che stavano per essere giustiziati”.
8:17: In che senso “molti individui dei popoli del paese si
dichiaravano giudei”? Evidentemente molti persiani divennero proseliti
ebrei, pensando che il controdecreto fosse un’indicazione che gli ebrei
avevano il favore di Dio. Vale lo stesso principio per quanto riguarda
l’adempimento di una profezia che si trova nel libro di Zaccaria e che dice:
“Dieci uomini da tutte le lingue delle nazioni afferreranno, sì, realmente
afferreranno per il lembo un uomo che è un giudeo, dicendo: ‘Certamente
verremo con voi, poiché abbiamo udito che Dio è con voi’”. — Zaccaria
8:23.
9:10, 15, 16: Perché gli ebrei si astennero dal predare le spoglie, visto
che il decreto li autorizzava a farlo? Il loro rifiuto fu una chiara
indicazione che volevano solo difendersi, non arricchirsi.
Lezioni per noi:
6:6-10. “L’orgoglio è prima del crollo, e lo spirito superbo prima
dell’inciampo”. — Proverbi 16:18.
7:3, 4. Diciamo con coraggio che siamo testimoni di Geova, anche se per
questo possiamo essere perseguitati?
8:3-6. Possiamo e dobbiamo appellarci alle autorità governative e ai
tribunali per proteggerci dai nemici.
8:5. Usando tatto Ester non menzionò la responsabilità del re nel decreto
emanato per annientare gli ebrei. In modo analogo dobbiamo usare tatto
quando diamo testimonianza ad alti funzionari.
9:22. Non dobbiamo dimenticare i poveri che ci sono fra noi. — Galati 2:10.
“Sollievo e liberazione” da Geova
Mardocheo osserva che forse c’è una relazione fra il proposito di Dio e il
motivo per cui Ester è pervenuta alla dignità reale. Minacciati, gli ebrei
digiunano e chiedono aiuto in preghiera. La regina si presenta al cospetto
del re senza essere invitata e ogni volta è accolta con favore. Proprio la
notte decisiva il re non riesce ad addormentarsi. Pertanto il libro di Ester
mostra come Geova guida gli avvenimenti a favore del suo popolo.
L’emozionante storia di Ester è di particolare incoraggiamento per noi che
viviamo nel “tempo della fine”. (Daniele 12:4) “Nella parte finale dei giorni”,
120
cioè nella parte conclusiva del tempo della fine, Gog di Magog, ovvero
Satana il Diavolo, lancerà un attacco a oltranza contro il popolo di Geova. Il
suo obiettivo è lo sterminio dei veri adoratori. Ma come ai giorni di Ester,
Geova provvederà loro “sollievo e liberazione”. — Ezechiele 38:16-23;
Ester 4:14.
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APPUNTI PERSONALI
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Libro di Giobbe
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Mosè
Deserto
ca. 1473 a.E.V.
Oltre 140 anni fra il 1657 e il 1473 a.E.V.
IL PATRIARCA Giobbe vive nel paese di Uz, in quella che è oggi l’Arabia.
Nello stesso periodo un gran numero di israeliti vivono in Egitto. Pur non
essendo israelita, Giobbe è un adoratore di Geova Dio. Di lui la Bibbia dice:
“Non c’è nessuno come lui sulla terra, uomo irriprovevole e retto, che teme
Dio e si ritrae dal male”. (Giobbe 1:8) Il periodo di cui stiamo parlando
dev’essere quello che intercorse fra il tempo in cui visse il fedele Giuseppe,
figlio di Giacobbe, e il tempo in cui visse un altro straordinario servitore di
Geova, il profeta Mosè.
Mosè, che si ritiene sia lo scrittore del libro, può aver saputo di Giobbe
durante i 40 anni che trascorse in Madian, non lontano da Uz. È probabile
che Mosè sia venuto a conoscenza di ciò che accadde negli ultimi anni
della vita di Giobbe mentre gli israeliti erano vicino a Uz, verso la fine dei
40 anni che trascorsero nel deserto. Il libro che narra la storia della vita di
Giobbe è scritto così bene da essere considerato un vero e proprio
capolavoro. Ma, ciò che più conta, risponde a domande come: Perché i
buoni soffrono? Perché Geova permette che esista la malvagità? Gli uomini
imperfetti possono essere leali a Dio? Facendo parte dell’ispirata Parola di
Dio, il messaggio del libro di Giobbe è vivo ed esercita potenza anche oggi.
— Ebrei 4:12.
“PERISCA IL GIORNO NEL QUALE NACQUI” (Giobbe 1:1–3:26)
Un giorno Satana mette in discussione l’integrità di Giobbe dinanzi a Dio.
Geova accetta la sfida e permette che Satana causi a Giobbe una calamità
dopo l’altra. Ma Giobbe si rifiuta di ‘maledire Dio’. — Giobbe 2:9.
Arrivano tre suoi compagni per “dolersi con lui”. (Giobbe 2:11) Rimangono
seduti con lui senza aprire bocca finché Giobbe rompe il silenzio dicendo:
“Perisca il giorno nel quale nacqui”. (Giobbe 3:3) Giobbe vorrebbe essere
“come fanciulli che non hanno visto la luce”, o che sono nati morti. —
Giobbe 3:11, 16.
Risposta a domande bibliche:
1:4: I figli di Giobbe celebravano i compleanni? No. La lingua originale
usa parole diverse per “giorno” e “compleanno”, ognuna con un significato
123
preciso. (Genesi 40:20) In Giobbe 1:4 ricorre la parola “giorno” che sta a
indicare l’intervallo di tempo fra l’alba e il tramonto. A quanto sembra, una
volta all’anno i sette figli di Giobbe facevano una riunione di famiglia della
durata di sette giorni. A turno ciascun figlio teneva un banchetto a casa sua
nel “suo proprio giorno”, sino a fare il giro completo.
1:6; 2:1: A chi era permesso entrare e stare dinanzi a Geova? Fra
coloro che si presentavano al cospetto di Geova c’erano l’unigenito Figlio di
Dio, ovvero la Parola, gli angeli fedeli e i figli angelici di Dio disubbidienti,
tra cui Satana il Diavolo. (Giovanni 1:1, 18) Satana e i demoni non furono
cacciati dal cielo che poco dopo l’istituzione del Regno di Dio nel 1914.
(Rivelazione [Apocalisse] 12:1-12) Permettendo loro di entrare e stare al
suo cospetto, Geova pose davanti a tutte le creature spirituali la sfida di
Satana e le controversie che essa sollevava.
1:7; 2:2: Geova parlò a Satana direttamente? La Bibbia non fornisce
molti particolari sul modo in cui Geova comunica con le creature spirituali.
Tuttavia il profeta Micaia ebbe una visione in cui vide un angelo che
comunicava direttamente con Geova. (1 Re 22:14, 19-23) Parrebbe
dunque che Geova parlasse a Satana senza intermediari.
1:21: In che modo Giobbe sarebbe potuto tornare nel ‘ventre di sua
madre’? Dato che Geova Dio formò l’uomo “dalla polvere del suolo”, il
termine “madre” viene usato qui in senso figurato per indicare la terra. —
Genesi 2:7.
2:9: In quale stato d’animo poteva trovarsi la moglie di Giobbe
quando disse al marito di maledire Dio e morire? La moglie di Giobbe
aveva perso tutto ciò che aveva perso lui. Vedere il marito, un tempo
vigoroso ma ora debilitato da una malattia ripugnante, deve averla
addolorata molto. Per di più aveva perso i figli che amava tanto. Può
essere stata così sconvolta per tutto questo da perdere di vista la cosa
veramente importante: la loro relazione con Dio.
Lezioni per noi:
1:8-11; 2:3-5. Come mostra il caso di Giobbe, l’integrità richiede che, oltre
ad agire e a parlare nel modo corretto, si serva Geova con il motivo giusto.
1:21, 22. Rimanendo leali a Geova in circostanze sia favorevoli che
sfavorevoli possiamo dimostrare che Satana è un bugiardo. — Proverbi
27:11.
2:9, 10. Come Giobbe, dobbiamo rimanere fermi nella fede anche se i
nostri familiari non considerano importanti le attività spirituali che
svolgiamo, o se fanno pressione su di noi affinché scendiamo a
compromessi o rinunciamo alla nostra fede.
2:13. I compagni di Giobbe non avevano nulla di confortante da dire
riguardo a Dio e alle sue promesse perché non erano persone spirituali.
“NON RIMUOVERÒ DA ME LA MIA INTEGRITÀ!” (Giobbe 4:1–31:40)
Il punto principale messo in evidenza nei discorsi dei suoi tre compagni è
che Giobbe deve aver fatto qualcosa di terribile per ricevere da Dio una
124
punizione così severa. Il primo a parlare è Elifaz. Dopo di lui viene Bildad
che usa un linguaggio più pungente. Zofar è ancora più caustico.
Giobbe non accetta il falso ragionamento dei suoi visitatori. Incapace di
capire perché Dio abbia permesso le sue sofferenze, si preoccupa troppo
di giustificarsi. Tuttavia Giobbe ama Dio ed esclama: “Finché spirerò non
rimuoverò da me la mia integrità!” — Giobbe 27:5.
Risposta a domande bibliche:
7:1; 14:14: Cosa si intende per “lavoro obbligatorio”? Giobbe era
talmente afflitto da considerare la vita un duro e faticoso lavoro, “un turno di
lavoro forzato”. (Giobbe 10:17, nota in calce) D’altro canto, visto che il
tempo che si passa nello Sceol, dalla morte alla risurrezione, è un periodo
imposto, Giobbe lo paragonò a lavoro obbligatorio.
7:9, 10; 10:21; 16:22: Queste affermazioni indicano forse che Giobbe
non credeva nella risurrezione? Questi commenti riguardavano il suo
immediato futuro. Cosa volle dire dunque? Può darsi abbia voluto dire che
se fosse morto nessuno dei suoi contemporanei l’avrebbe visto. Dal loro
punto di vista non sarebbe tornato alla sua casa fino al tempo fissato da
Dio. Giobbe poteva anche voler dire che nessuno può tornare dallo Sceol
con i suoi soli mezzi. Da Giobbe 14:13-15 si capisce chiaramente che egli
sperava in una risurrezione futura.
10:10: In che senso Geova ‘versava Giobbe come il latte stesso e lo
rapprendeva come il formaggio’? Si tratta di una descrizione poetica di
come Giobbe si era formato nel grembo materno.
19:20: Cosa intese dire Giobbe con l’espressione “io scampo con la
pelle dei miei denti”? Dicendo che scampava con la pelle di qualcosa che
apparentemente non ha pelle, forse Giobbe voleva dire che scampava
senza che gli rimanesse praticamente nulla.
Lezioni per noi:
4:7, 8; 8:5, 6; 11:13-15. Non dobbiamo affrettarci a concludere che chi
soffre stia raccogliendo quello che ha seminato e non abbia l’approvazione
di Dio.
4:18, 19; 22:2, 3. I nostri consigli devono basarsi sulla Parola di Dio, non
sulle nostre opinioni. — 2 Timoteo 3:16.
10:1. Giobbe era molto amareggiato, per cui non prese in considerazione
altre possibili cause delle sue sofferenze. Non dobbiamo farci prendere
dall’amarezza quando soffriamo, specie dal momento che comprendiamo
chiaramente le questioni in gioco.
14:7, 13-15; 19:25; 33:24. Qualunque prova Satana ci causi, la speranza
della risurrezione può sostenerci.
16:5; 19:2. Con le nostre parole dovremmo incoraggiare e rafforzare gli
altri, non irritarli. — Proverbi 18:21.
22:5-7. I consigli dati sulla base di accuse non comprovate sono privi di
valore e causano danno.
125
27:2; 30:20, 21. Non c’è bisogno di essere perfetti per mantenere
l’integrità. Giobbe criticò Dio erroneamente.
27:5. Solo Giobbe poteva rimuovere da sé la sua integrità perché l’integrità
dipende dall’amore che si prova per Dio. Dovremmo quindi coltivare forte
amore per Geova.
28:1-28. L’uomo sa dove sono i tesori della terra. Mentre va alla loro
ricerca, l’ingegno lo porta in sentieri nascosti che neppure i lungimiranti
uccelli da preda riescono a vedere. Ma la sapienza divina deriva dal temere
Geova.
29:12-15. Dovremmo essere pronti a mostrare amorevole benignità a chi è
nel bisogno.
31:1, 9-28. Giobbe ci diede l’esempio in quanto evitò di flirtare, commettere
adulterio e trattare altri in modo ingiusto e spietato. Inoltre non diventò
materialista o idolatra.
“VERAMENTE MI PENTO NELLA POLVERE E NELLA CENERE”
(Giobbe 32:1–42:17)
Un giovane di nome Eliu è rimasto pazientemente in disparte ad ascoltare.
Ora interviene e corregge Giobbe e i tre che lo hanno vessato.
Non appena Eliu termina, l’Onnipotente Geova risponde da un turbine. Non
dà a Giobbe nessuna spiegazione delle sue sofferenze, ma con una serie
di domande gli fa capire la sua straordinaria potenza e la sua grande
sapienza. Giobbe ammette di avere parlato senza intendimento e dice: “Mi
ritratto, e veramente mi pento nella polvere e nella cenere”. (Giobbe 42:6)
Al termine della sua dura prova, l’integrità di Giobbe è premiata.
Risposta a domande bibliche:
32:1-3: Quando arrivò Eliu? Eliu udì tutti i discorsi, ragion per cui
dev’essersi seduto a una distanza tale da poter ascoltare qualche tempo
prima che Giobbe parlasse e interrompesse il silenzio dei suoi tre
compagni, durato sette giorni. — Giobbe 3:1, 2.
34:7: In che senso Giobbe era come un uomo “che beve la derisione
come acqua”? Nella sua afflizione Giobbe era portato a pensare che gli
scherni dei tre visitatori fossero rivolti a lui, mentre in realtà essi parlavano
contro Dio. (Giobbe 42:7) Quindi ‘beveva la derisione’ come chi beve
l’acqua con piacere.
Lezioni per noi:
32:8, 9. La sapienza non si acquista solo con l’età. Bisogna avere
intendimento della Parola di Dio ed essere guidati dal suo spirito.
34:36. Si dimostra integrità essendo provati in un modo o nell’altro “fino al
limite”.
35:2. Prima di parlare Eliu ascoltò con attenzione e inquadrò il vero
problema. (Giobbe 10:7; 16:7; 34:5) Prima di dare consigli gli anziani
cristiani devono ascoltare con attenzione, conoscere i fatti e capire bene le
varie questioni. — Proverbi 18:13.
126
37:14; 38:1–39:30. Riflettere sulle meravigliose opere di Geova, che sono
espressioni della sua potenza e sapienza, ci aiuta a essere umili e a capire
che la rivendicazione della sua sovranità è più importante dei nostri
interessi. — Matteo 6:9, 10.
40:1-4. Quando siamo inclini a lamentarci dell’Onnipotente dobbiamo
‘metterci la mano sulla bocca’.
40:15–41:34. Beemot (l’ippopotamo) e Leviatan (il coccodrillo) sono
davvero forti! Per perseverare nel servizio di Dio, anche noi abbiamo
bisogno di ricevere forza da colui che ci impartisce potenza, il Creatore di
questi possenti animali. — Filippesi 4:13.
42:1-6. Udendo la parola di Geova ed essendo aiutato a ricordare la
manifestazione della sua potenza, Giobbe poté ‘contemplare Dio’, cioè
capire la verità riguardo a lui. (Giobbe 19:26) Ciò servì a cambiare il suo
modo di pensare. Quando siamo corretti mediante le Scritture dobbiamo
essere pronti a riconoscere l’errore e a fare i dovuti cambiamenti.
Coltivate la “perseveranza di Giobbe”
Il libro di Giobbe mostra chiaramente che Dio non è responsabile delle
sofferenze umane. Il responsabile è Satana. Il fatto che Dio abbia
permesso la malvagità sulla terra ci dà l’opportunità di dimostrare
personalmente da che parte stiamo nelle controversie relative alla sovranità
di Geova e alla nostra integrità.
Come Giobbe, tutti quelli che amano Geova saranno messi alla prova. La
narrazione delle esperienze di Giobbe ci fa avere fiducia che possiamo
perseverare. Ci ricorda che i nostri problemi non dureranno per sempre.
Giacomo 5:11 dice: “Voi avete udito della perseveranza di Giobbe e avete
visto il risultato che Geova diede”. Geova ricompensò Giobbe per la sua
integrità. (Giobbe 42:10-17) Ci è posta davanti una speranza meravigliosa:
la vita eterna nel Paradiso sulla terra! Come Giobbe, vorremo dunque
essere decisi a mantenere l’integrità. — Ebrei 11:6.
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Libro dei Salmi
( parte 1ª)
Scrittori:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Davide e altri
Indeterminato
ca. 460 a.E.V.
Indeterminato
QUALE potrebbe essere un titolo adatto per un libro biblico che è composto
principalmente da lodi al nostro Creatore, Geova Dio? Non potrebbe
esserci titolo più appropriato di Salmi, o Lodi. Il libro dei Salmi è il più lungo
dei libri della Bibbia. Contiene bei cantici che descrivono le meravigliose
qualità e i potenti atti di Dio e comprendono numerose profezie. Molti di
questi cantici esprimono i sentimenti che provavano gli scrittori quando si
trovavano nelle avversità. I salmi furono composti in un periodo di circa
mille anni che va dai giorni del profeta Mosè all’epoca postesilica. Gli
scrittori furono Mosè, il re Davide e altri. Al sacerdote Esdra viene attribuito
il merito di aver compilato il libro nella sua forma definitiva.
Fin dall’antichità il libro dei Salmi è stato diviso in cinque raccolte, o sezioni,
di cantici: (1) Salmi 1-41, (2) Salmi 42-72, (3) Salmi 73-89, (4) Salmi 90-106
e (5) Salmi 107-150. Questo articolo prende in esame la prima raccolta.
Tutti i salmi di questa sezione, eccetto tre, sono attribuiti a Davide, re
dell’antico Israele. I compositori dei Salmi 1, 10 e 33 sono sconosciuti.
“IL MIO DIO È LA MIA ROCCIA” (Salmo 1:1–24:10)
Dopo che il primo salmo ha dichiarato felice l’uomo che prova diletto nella
legge di Geova, il secondo salmo introduce subito il tema del Regno.
Buona parte di questo gruppo di salmi è composta da suppliche rivolte a
Dio. Ad esempio, i Salmi 3-5, 7, 12, 13 e 17 sono richieste per ottenere la
liberazione dai nemici. Il Salmo 8 dà risalto alla grandezza di Geova in
paragone con la pochezza dell’uomo.
Descrivendo Geova come Protettore del suo popolo, Davide canta: “Il mio
Dio è la mia roccia. Mi rifugerò in lui”. (Salmo 18:2) Geova viene lodato
come Creatore e Legislatore nel Salmo 19, come Salvatore nel Salmo 20 e
come Salvatore del suo unto re nel Salmo 21. Il Salmo 23 lo descrive come
il grande Pastore, mentre il 24° Salmo lo presenta come Re glorioso.
Risposta a domande bibliche:
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2:1, 2: Quale “cosa vuota” borbottano le nazioni? La “cosa vuota” è la
preoccupazione costante che hanno i governi umani di perpetuare la
propria autorità. È vuota perché il loro proposito è destinato a fallire. I
gruppi nazionali possono davvero sperare di vincere quando si mettono
“contro Geova e contro il suo unto”?
2:7: Cos’è il “decreto di Geova”? È il patto per un Regno che Geova ha
fatto con il suo diletto Figlio, Gesù Cristo. — Luca 22:28, 29.
2:12: In che senso i re delle nazioni possono ‘baciare il figlio’? Nei
tempi biblici il bacio era un’espressione di amicizia e fedeltà. Era un modo
per dare il benvenuto agli ospiti. Ai re della terra viene comandato di
baciare il Figlio, cioè di accoglierlo come Re messianico.
3:soprascritta: A cosa serve l’intestazione data a certi Salmi? A volte
l’intestazione identifica lo scrittore o fornisce anche informazioni sui fatti
che fecero da sfondo alla composizione del salmo, come nel caso del
Salmo 3. Alcune soprascritte spiegano anche lo scopo o l’uso di un
particolare cantico (Salmi 4 e 5) oltre a dare istruzioni di natura musicale
(Salmo 6).
3:2: Cos’è “Sela”? Generalmente si pensa che questo termine indichi una
pausa per meditare in silenzio, o nel solo canto o nel canto e nella musica
strumentale. La pausa serviva a dare risalto al pensiero o al sentimento
appena espresso. Non è necessario pronunciare questa parola quando si
fa una lettura pubblica dei Salmi.
11:3: Quali fondamenta vengono demolite? Sono le fondamenta stesse
su cui poggia la società umana: la legge, l’ordine e la giustizia. Quando
queste vengono a mancare regna l’anarchia e non c’è giustizia. In
situazioni del genere il “giusto” deve confidare pienamente in Dio. — Salmo
11:4-7.
21:3: Cos’ha di particolare l’espressione “una corona d’oro
raffinato”? Non è detto se si trattava di una corona letterale o se
simboleggiava l’accresciuta gloria dovuta alle molte vittorie di Davide.
Questo versetto però si riferisce profeticamente alla corona del dominio che
Gesù ha ricevuto da Geova nel 1914. Il fatto che la corona sia di oro
raffinato dimostra che il suo modo di regnare è il migliore in assoluto.
22:1, 2: Perché Davide pensò che Geova lo avesse lasciato? La
pressione esercitata su Davide dai suoi nemici era tale che il suo cuore ‘era
divenuto come la cera e si era liquefatto nelle sue profonde parti interiori’.
(Salmo 22:14) Forse gli sembrava che Geova lo avesse abbandonato.
Quando era sul palo di tortura anche Gesù si sentì così. (Matteo 27:46) Le
parole di Davide rispecchiano la sua reazione naturale a quella situazione
disperata. La preghiera riportata in Salmo 22:16-21 dimostra comunque
che Davide non aveva perso la fede in Dio.
Lezioni per noi:
1:1. Bisogna evitare la compagnia di coloro che non amano Geova. — 1
Corinti 15:33.
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1:2. Non dobbiamo lasciar passare un giorno senza prendere in esame
argomenti spirituali. — Matteo 4:4.
4:4. Quando siamo adirati o arrabbiati è bene che teniamo a bada la lingua
per non dire qualcosa di cui in seguito ci pentiremo. — Efesini 4:26.
4:5. I nostri sacrifici spirituali sono “sacrifici di giustizia” solo se siamo spinti
dai motivi giusti e viviamo secondo le norme di Geova.
6:5. Quale ragione migliore potrebbe esserci per voler continuare a vivere?
— Salmo 115:17.
9:12. Geova ‘cerca lo spargimento di sangue’ per punire chi ne è colpevole,
ma ricorda “il grido degli afflitti”.
15:2, 3; 24:3-5. I veri adoratori devono dire la verità ed evitare i giuramenti
falsi e la calunnia.
15:4. A meno che non scopriamo che ciò che abbiamo promesso è
contrario alle Scritture, dobbiamo fare tutto il possibile per mantenere la
parola data, anche se è molto difficile.
15:5. In qualità di adoratori di Geova dobbiamo evitare di fare cattivo uso
del denaro.
17:14, 15. Gli “uomini di questo sistema di cose” si danno da fare per avere
un elevato tenore di vita, tirare su la famiglia e lasciare un’eredità. Per
Davide la cosa più importante era farsi un buon nome presso Dio in modo
da ‘contemplare la sua faccia’, cioè avere il favore di Geova. ‘Svegliandosi’,
vale a dire riflettendo con apprezzamento sulle promesse e sul sicuro
sostegno di Geova, Davide sarebbe stato ‘sazio vedendo la Sua forma’, si
sarebbe cioè rallegrato che Geova fosse con lui. Non dovremmo anche noi
come Davide concentrarci sui tesori spirituali?
19:1-6. Se la creazione, che non può né parlare né ragionare, dà gloria a
Geova, tanto più dobbiamo dargli gloria noi che siamo in grado di pensare,
parlare e adorarlo. — Rivelazione (Apocalisse) 4:11.
19:7-11. I princìpi e le norme di Geova sono tutti per il nostro bene.
19:12, 13. Gli sbagli e gli atti presuntuosi sono peccati contro cui dobbiamo
stare in guardia.
19:14. Dobbiamo preoccuparci non solo di quello che facciamo ma anche
di quello che diciamo e pensiamo.
“A MOTIVO DELLA MIA INTEGRITÀ MI HAI SOSTENUTO”
(Salmo 25:1–41:13)
Nei primi due salmi di questo gruppo Davide esprime il suo intenso
desiderio e la sua ferma decisione di mantenere l’integrità. “In quanto a me,
camminerò nella mia integrità”, canta. (Salmo 26:11) Pregando di ricevere il
perdono dei peccati ammette: “Quando tacevo le mie ossa si consumarono
per il mio gemere tutto il giorno”. (Salmo 32:3) A coloro che sono leali a
Geova, Davide assicura: “Gli occhi di Geova sono verso i giusti, e i suoi
orecchi sono verso la loro invocazione di soccorso”. — Salmo 34:15.
Quanto furono preziosi per gli israeliti i consigli del Salmo 37 e quanto lo
sono per noi che viviamo negli “ultimi giorni” di questo sistema di cose! (2
132
Timoteo 3:1-5) Parlando profeticamente di Gesù Cristo, Salmo 40:7, 8 dice:
“Ecco, sono venuto, nel rotolo del libro è scritto di me. A fare la tua volontà,
o mio Dio, mi sono dilettato, e la tua legge è dentro le mie parti interiori”.
L’ultimo salmo di questa raccolta contiene la richiesta di aiuto fatta a Geova
da Davide durante gli anni turbolenti dopo il suo peccato con Betsabea.
Davide canta: “In quanto a me, a motivo della mia integrità mi hai
sostenuto”. — Salmo 41:12.
Risposta a domande bibliche:
26:6: In che modo anche noi come Davide marciamo figurativamente
intorno all’altare di Geova? L’altare raffigura la volontà di Geova di
accettare il sacrificio di riscatto di Gesù Cristo per la redenzione del genere
umano. (Ebrei 8:5; 10:5-10) Marciamo intorno all’altare di Geova
esercitando fede in quel sacrificio.
29:3-9: Cosa sta a indicare il paragone tra la voce di Geova e un
temporale che incute timore mentre passa? Semplicemente questo: la
tremenda potenza di Geova!
31:23: In che senso il superbo viene ricompensato ampiamente? La
ricompensa qui menzionata è la punizione. A causa dei suoi errori
involontari il giusto riceve la sua ricompensa sotto forma di disciplina da
Geova. Il superbo non si ritrae dal male e perciò viene ricompensato
ampiamente con una severa punizione. — Proverbi 11:31; 1 Pietro 4:18.
33:6; nota in calce: Cos’è lo “spirito”, o l’“alito”, della bocca di
Geova? Questo spirito è la forza attiva di Dio, lo spirito santo, che egli
impiegò nel creare i cieli fisici. (Genesi 1:1, 2) Viene chiamato lo spirito
della sua bocca perché, come un alito possente, può essere emesso per
produrre risultati a distanza.
35:19: Cosa intese dire Davide quando chiese di non permettere che
coloro che lo odiavano strizzassero l’occhio? Strizzare l’occhio avrebbe
indicato che i nemici di Davide provavano piacere nel vedere riuscire i loro
malvagi stratagemmi contro di lui. Davide chiese che questo non
accadesse.
Lezioni per noi:
26:4. Se siamo saggi eviteremo la compagnia di quelli che nascondono la
loro identità nelle chat room su Internet, di quelli che a scuola o al lavoro
fingono di essere nostri amici per motivi subdoli, degli apostati che
ostentano sincerità e di quelli che vivono una doppia vita.
26:7, 12; 35:18; 40:9. Dobbiamo lodare Geova pubblicamente alle
adunanze cristiane.
26:8; 27:4. Ci piace davvero assistere alle adunanze cristiane?
26:11. Pur esprimendo la sua determinazione di mantenere l’integrità,
Davide chiese anche di essere redento. Malgrado l’imperfezione possiamo
mantenere l’integrità.
29:10; nota in calce. Sedendosi sul “diluvio”, o “oceano celeste”, Geova
indica che ha il pieno controllo della Sua potenza.
133
30:5. La qualità dominante di Geova è l’amore, non l’ira.
32:9. Geova non vuole che siamo simili al mulo che ubbidisce solo con il
morso o la frusta. Al contrario, desidera che gli ubbidiamo di buon grado
perché comprendiamo la sua volontà.
33:17-19. Nessun sistema umano, per quanto sia potente, può dare la
salvezza. Dobbiamo riporre la nostra fiducia in Geova e nella disposizione
del suo Regno.
34:10. Come sono rassicuranti queste parole per quelli che mettono gli
interessi del Regno al primo posto nella vita!
39:1, 2. Se i malvagi chiedono informazioni per fare del male ai nostri
compagni di fede, facciamo bene a ‘mettere una museruola a guardia della
nostra bocca’ e a tacere.
40:1, 2. Sperando in Geova siamo aiutati a combattere la depressione e a
venir fuori “da una fossa ruggente, dal pantano melmoso”.
40:5, 12. Se non perdiamo di vista che le benedizioni ‘sono più numerose
di quanto possiamo raccontare’, non ci faremo sopraffare dalle difficoltà e
dalle nostre mancanze, anche se sono molte.
“Benedetto sia Geova”
Come sono confortanti e incoraggianti i 41 salmi della prima raccolta! Sia
che stiamo attraversando momenti difficili o che siamo tormentati da rimorsi
di coscienza, possiamo trarre forza e incoraggiamento da questa parte
della potente Parola di Dio. (Ebrei 4:12) Questi salmi contengono
informazioni che danno una guida valida nella vita. Ci viene più volte
assicurato che, indipendentemente dalle difficoltà che affrontiamo, Geova
non ci abbandonerà.
La prima raccolta di salmi termina con le parole: “Benedetto sia Geova
l’Iddio d’Israele da tempo indefinito fino a tempo indefinito. Amen e Amen”.
(Salmo 41:13) Dopo averli presi in esame non ci sentiamo spinti a
benedire, o lodare, Geova?
(parte 2ª)
IN QUALITÀ di servitori di Geova sappiamo di dover affrontare prove e
difficoltà. “Tutti quelli che desiderano vivere in santa devozione unitamente
a Cristo Gesù saranno anche perseguitati”, scrisse l’apostolo Paolo. (2
Timoteo 3:12) Cosa ci aiuterà a sopportare prove e persecuzione,
dimostrando così la nostra lealtà a Geova?
La seconda delle cinque raccolte di salmi ci dà proprio questo tipo di aiuto.
I Salmi da 42 a 72 mostrano che se vogliamo perseverare nelle prove
dobbiamo riporre completa fiducia in Geova e imparare ad aspettare lui per
avere la salvezza. Questo insegnamento è di inestimabile valore per noi. Il
messaggio contenuto nel Libro Secondo dei Salmi, come nel resto della
Parola di Dio, “è vivente ed esercita potenza” anche oggi. — Ebrei 4:12.
134
GEOVA “È PER NOI RIFUGIO E FORZA” (Salmo 42:1–50:23)
Un levita si trova in esilio. È triste perché non può andare al santuario di
Geova ad adorare e si consola dicendo: “Perché ti disperi, o anima mia, e
perché sei tumultuosa dentro di me? Aspetta Dio”. (Salmo 42:5, 11; 43:5)
Questo verso si ripete e lega le tre strofe dei Salmi 42 e 43 in un unico
componimento. Il Salmo 44 è una supplica a favore di Giuda, una nazione
afflitta forse perché minacciata dall’invasione assira ai giorni del re Ezechia.
Il Salmo 45, che ha come tema le nozze di un re, addita profeticamente il
Re messianico. Nei tre salmi successivi Geova viene definito “rifugio e
forza”, “un gran Re su tutta la terra” e una “sicura altezza”. (Salmo 46:1;
47:2; 48:3) Il Salmo 49 spiega molto bene che nessun uomo “può in alcun
modo redimere sia pure un fratello”. (Salmo 49:7) I primi otto salmi di
questa seconda raccolta sono attribuiti ai figli di Cora. Il nono, il Salmo 50,
fu composto da Asaf.
Risposta a domande bibliche:
44:19: Cos’era il “luogo degli sciacalli”? Il salmista forse si riferiva al
campo di battaglia, dove i cadaveri erano cibo per gli sciacalli.
45:13, 14a: Chi è “la figlia del re” che “sarà condotta al re”? È la figlia
del “Re d’eternità”, Geova Dio. (Rivelazione [Apocalisse] 15:3)
Rappresenta la glorificata congregazione dei 144.000 cristiani che Geova
adotta come figli ungendoli con il suo spirito. (Romani 8:16) Questa “figlia”
di Geova, “preparata come una sposa adorna per il suo marito”, sarà
condotta allo sposo, il Re messianico. — Rivelazione 21:2.
45:14b, 15: Chi rappresentano “le vergini”? Rappresentano la “grande
folla” di veri adoratori che si uniscono all’unto rimanente e lo sostengono.
Visto che “vengono dalla grande tribolazione”, questi saranno in vita sulla
terra quando il matrimonio del Re messianico sarà portato a compimento in
cielo. (Rivelazione 7:9, 13, 14) In quell’occasione saranno pieni di
“allegrezza e gioia”.
45:16: In che senso al posto degli antenati del re ci saranno i suoi
figli? Quando Gesù nacque come uomo aveva antenati terreni. Quando li
risusciterà durante il Regno millenario, essi diventeranno suoi figli. Alcuni di
questi saranno tra coloro che verranno costituiti “principi in tutta la terra”.
50:2: Perché Gerusalemme è definita “la perfezione della bellezza”?
Non per l’aspetto di Gerusalemme in sé, ma perché Geova se ne serviva e
le aveva conferito splendore facendone il luogo in cui sorgeva il suo tempio
e la capitale del regno dei suoi unti re.
Lezioni per noi:
42:1-3. Come una cerva in una regione arida sente il forte desiderio di
bere, così il levita aveva, per così dire, sete di Geova. Era talmente
dispiaciuto di non poter adorare Geova nel santuario che ‘le sue lacrime gli
erano divenute cibo giorno e notte’: aveva perso l’appetito. Non dovremmo
apprezzare profondamente il fatto di adorare Geova insieme ai nostri
compagni di fede?
135
42:4, 5, 11; 43:3-5. Se per qualche ragione indipendente dalla nostra
volontà siamo separati temporaneamente dai fratelli della congregazione
cristiana, possiamo farci coraggio ripensando alla gioia che provavamo
associandoci con loro. Anche se sulle prime questo potrebbe farci sentire
ancora più soli, ci aiuta a ricordare che Dio è il nostro rifugio e che
dipendiamo da lui per avere sollievo.
46:1-3. Qualunque calamità si abbatta su di noi, dobbiamo avere
incrollabile fiducia che “Dio è per noi rifugio e forza”.
50:16-19. Chi dice falsità e pratica cose vili non ha nessun diritto di
rappresentare Dio.
50:20. Dobbiamo passar sopra alle mancanze altrui anziché renderle di
dominio pubblico. — Colossesi 3:13.
“VERSO DIO ATTENDI IN SILENZIO, O ANIMA MIA”
(Salmo 51:1–71:24)
Questo gruppo di salmi inizia con la sentita preghiera di Davide in seguito
al peccato commesso con Betsabea. I Salmi da 52 a 57 mostrano che
Geova libererà quelli che gettano il loro peso su di lui e aspettano che rechi
la salvezza. Come spiegano i Salmi da 58 a 64, in tutte le sue angustie
Davide fece di Geova il suo rifugio. Cantò: “In realtà verso Dio attendi in
silenzio, o anima mia, perché da lui è la mia speranza”. — Salmo 62:5.
L’intimità con il nostro Liberatore dovrebbe spingerci a ‘innalzare melodie
alla gloria del suo nome’. (Salmo 66:2) Geova viene lodato nel Salmo 65
perché provvede generosamente cose buone, nei Salmi 67 e 68 per i suoi
atti di salvezza e nei Salmi 70 e 71 perché è Colui che provvede scampo.
Risposta a domande bibliche:
51:12: Di chi è lo “spirito volenteroso” con il quale Davide chiede di
essere sostenuto? Non si tratta né della volontà di Geova di aiutare
Davide né dello spirito santo di Dio, ma dello spirito di Davide stesso, cioè
la sua inclinazione mentale. Davide chiede a Dio di infondergli il desiderio
di fare ciò che è giusto.
53:1: In che senso chi nega l’esistenza di Dio è “insensato”? Con
questo termine non ci si riferisce a chi è poco intelligente. Il degrado morale
descritto in Salmo 53:1-4 fa capire che si parla di chi è insensato sotto il
profilo morale.
58:3-5: In che senso i malvagi sono come serpenti? Le menzogne che
dicono sul conto di altri sono come il veleno di un serpente: avvelenano, o
danneggiano, la reputazione delle vittime. “Come il cobra che si chiude
l’orecchio”, i malvagi non ascoltano i consigli e non accettano la correzione.
58:7: In che modo i malvagi ‘si dissolvono come in acque che se ne
vanno via’? Forse Davide aveva in mente i torrenti che scorrono in alcune
valli della Terra Promessa. Anche se il livello dell’acqua di tali torrenti si
innalza molto quando c’è la piena, queste acque defluiscono rapidamente e
scompaiono. Davide stava pregando che i malvagi scomparissero in fretta.
136
68:13: In che modo “le ali di una colomba [erano] coperte d’argento e
le sue penne remiganti d’oro verde-giallastro”? Alcune colombe dal
colore grigio-azzurro hanno parte delle piume iridescenti, che alla luce
dorata del sole hanno riflessi metallici. Davide forse stava paragonando i
guerrieri israeliti che tornavano vittoriosi da una battaglia a una colomba
dalle forti ali e dall’aspetto splendido. Secondo alcuni biblisti, la descrizione
potrebbe pure far pensare a qualche trofeo, qualche opera d’arte
riccamente lavorata presa come bottino. Comunque sia, Davide alludeva
alle vittorie che Geova concedeva al suo popolo.
68:18: Chi erano i “doni in forma di uomini”? Erano alcuni degli uomini
presi prigionieri durante la conquista della Terra Promessa. Questi uomini
in seguito furono incaricati di assistere i leviti. — Esdra 8:20.
68:30: Cosa significa la richiesta di ‘rimproverare la bestia selvaggia
delle canne’? Parlando in senso figurato dei nemici del popolo di Geova
come di bestie selvagge, Davide chiedeva a Geova di rimproverarli, ovvero
di porre un freno al loro potere di fare del male.
69:23: Cosa si intende con l’espressione ‘fa che i fianchi dei nemici
vacillino’? I muscoli dei fianchi sono indispensabili per svolgere lavori
faticosi, come ad esempio sollevare e trasportare carichi pesanti. I fianchi
malfermi suggeriscono una mancanza di forza. Davide pregava che i suoi
nemici fossero privati della loro forza.
Lezioni per noi:
51:1-4, 17. Commettere un peccato non ci allontana necessariamente da
Geova Dio. Se ci pentiamo possiamo confidare nella sua misericordia.
51:5, 7-10. Se abbiamo peccato possiamo chiedere a Geova di perdonarci
in quanto abbiamo ereditato la tendenza a peccare. Dobbiamo anche
pregare Geova perché ci renda puri, ci aiuti a ristabilirci e a estirpare dal
nostro cuore le tendenze peccaminose, e ci faccia avere uno spirito saldo.
51:18. I peccati di Davide rischiavano di pregiudicare il benessere
dell’intera nazione; perciò egli pregò che Dio avesse buona volontà nei
confronti di Sion. Quando commettiamo un peccato grave spesso ciò reca
biasimo sul nome di Geova e sulla congregazione. Dobbiamo pregare Dio
di riparare al danno che possiamo aver provocato.
52:8. Possiamo essere “come un olivo lussureggiante nella casa di Dio”,
vicini a Geova e produttivi nel suo servizio, se gli ubbidiamo e accettiamo di
buon grado la sua disciplina. — Ebrei 12:5, 6.
55:4, 5, 12-14, 16-18. Davide soffrì moltissimo dal punto di vista emotivo a
causa della cospirazione di suo figlio Absalom e del tradimento del suo
fidato consigliere Ahitofel. Tuttavia, la fiducia che Davide aveva in Geova
non diminuì. Non dobbiamo lasciare che le sofferenze emotive
indeboliscano la nostra fiducia in Dio.
55:22. Come facciamo a gettare il nostro peso su Geova? (1) Parlandogli in
preghiera di ciò che ci preoccupa, (2) cercando la guida e il sostegno della
sua Parola e della sua organizzazione e (3) facendo ciò che è
137
ragionevolmente in nostro potere per migliorare la situazione. — Proverbi
3:5, 6; 11:14; 15:22; Filippesi 4:6, 7.
56:8. Dio conosce non solo la nostra situazione, ma anche l’effetto che
essa ha su di noi a livello emotivo.
62:11. Dio non dipende da nessuna fonte esterna di energia. Lui stesso è
la fonte di energia. ‘La forza appartiene a lui’.
63:3. ‘L’amorevole benignità di Geova è migliore della vita’ perché senza di
essa la vita non ha né senso né scopo. È saggio coltivare l’amicizia con
Geova.
63:6. La notte, quando tutto tace e non ci sono distrazioni, può essere un
ottimo momento per meditare.
64:2-4. Il pettegolezzo può rovinare il buon nome di una persona
innocente. Non dobbiamo ascoltare né diffondere pettegolezzi.
69:4. Pur di salvaguardare la pace, a volte può essere saggio ‘restituire’,
cioè chiedere scusa, anche se non si è convinti di avere torto.
70:1-5. Se supplichiamo Geova quando abbiamo immediato bisogno del
suo aiuto egli ci ascolta. (1 Tessalonicesi 5:17; Giacomo 1:13; 2 Pietro 2:9)
Dio potrebbe lasciare che una prova continui, ma ci darà la saggezza per
affrontarla e la forza per superarla. Non lascerà che siamo tentati oltre ciò
che possiamo sopportare. — 1 Corinti 10:13; Ebrei 10:36; Giacomo 1:5-8.
71:5, 17. Da ragazzo, prima ancora di affrontare il gigante filisteo Golia,
Davide aveva riposto fiducia in Geova ed era divenuto coraggioso e forte.
(1 Samuele 17:34-37) I giovani fanno bene ad appoggiarsi a Geova
qualunque cosa facciano.
“La sua gloria riempia l’intera terra”
L’ultimo salmo della seconda raccolta, il Salmo 72, descrive il dominio di
Salomone, dando così un’idea delle condizioni di vita sotto il dominio del
Messia. Le benedizioni descritte sono davvero meravigliose: abbondante
pace, fine dell’oppressione e della violenza e abbondanza di grano sulla
terra. Saremo tra quelli che riceveranno queste e altre benedizioni che il
Regno porterà? Potremo esserlo se, come il salmista, siamo contenti di
aspettare Geova facendo di lui il nostro rifugio e la nostra forza.
‘Le preghiere di Davide giungono alla fine’ con queste parole: “Benedetto
sia Geova Dio, l’Iddio d’Israele, il quale solo fa opere meravigliose. E
benedetto sia il suo glorioso nome a tempo indefinito, e la sua gloria
riempia l’intera terra. Amen e Amen”. (Salmo 72:18-20) Benediciamo anche
noi Geova e lodiamo il suo glorioso nome con tutto il cuore!
(parti 3ª e 4ª)
MENTRE prega Dio, il salmista chiede: “Sarà la tua amorevole benignità
dichiarata nello stesso luogo di sepoltura, la tua fedeltà nel luogo della
distruzione?” (Salmo 88:11) Naturalmente la risposta è no. Senza vita non
138
possiamo lodare Geova. Lodare Geova è una buona ragione per
continuare a vivere, e avere la vita è una buona ragione per lodarlo.
I Libri Terzo e Quarto dei Salmi, che comprendono i Salmi da 73 a 106, ci
danno moltissime ragioni per lodare il Creatore e benedire il suo nome.
Riflettere su questi salmi renderà più profonda la nostra gratitudine per “la
parola di Dio”; ci spingerà inoltre ad accrescere e a migliorare le
espressioni di lode che gli rivolgiamo. (Ebrei 4:12) Cominciamo a
esaminare con vivo interesse il Libro Terzo dei Salmi.
“AVVICINARMI A DIO È BENE PER ME” (Salmo 73:1–89:52)
I primi 11 salmi della terza raccolta sono composti da Asaf o da componenti
della sua casa. Il cantico iniziale spiega come mai Asaf non si è fatto sviare
da pensieri errati. Ha tratto la conclusione giusta. “In quanto a me”, dice,
“avvicinarmi a Dio è bene per me”. (Salmo 73:28) Nel Salmo che segue, il
74°, c’è un lamento per la distruzione di Gerusalemme. I Salmi 75, 76 e 77
presentano Geova come il giusto Giudice, colui che salva i mansueti e ode
le preghiere. Il Salmo 78 riesamina la storia di Israele dal tempo di Mosè a
quello di Davide. Il 79° Salmo contiene un lamento per la distruzione del
tempio. Il successivo è una preghiera per la restaurazione del popolo di
Dio. Il Salmo 81 esorta a ubbidire a Geova. I Salmi 82 e 83 sono preghiere
con cui si chiede a Dio, rispettivamente, di eseguire il giudizio sui giudici
corrotti e sui suoi nemici.
“La mia anima ha bramato e si è anche consumata per i cortili di Geova”,
leggiamo in una melodia dei figli di Cora. (Salmo 84:2) Nel Salmo 85 si
chiede a Dio di benedire i reduci dall’esilio. Questo salmo sottolinea che le
benedizioni spirituali valgono molto di più di quelle materiali. Nel Salmo 86
Davide chiede a Dio di custodirlo e istruirlo. Nel Salmo 87 c’è una melodia
su Sion e su quelli che sono nati lì, seguita nel Salmo 88 da una preghiera
a Geova. L’amorevole benignità di Geova espressa nel patto davidico viene
messa in risalto nel Salmo 89, composto da Etan, forse uno dei quattro
saggi del tempo di Salomone. — 1 Re 4:31.
Risposta a domande bibliche:
73:9: In che senso i malvagi “hanno messo la bocca nei medesimi
cieli, e la loro stessa lingua cammina per la terra”? Dato che i malvagi
non hanno il minimo riguardo per nessuno, né in cielo né sulla terra, non
esitano a bestemmiare Dio con la propria bocca. Calunniano anche le
persone con la propria lingua.
74:13, 14: Quando fu che Geova ‘ruppe le teste dei mostri marini nelle
acque e fece a pezzi le teste di Leviatan’? “Faraone, re d’Egitto”, viene
chiamato “il grande mostro marino che giace steso in mezzo ai suoi canali
del Nilo”. (Ezechiele 29:3) Leviatan può rappresentare i “forti di Faraone”.
(Salmo 74:14, nota in calce) Che le loro teste siano fatte a pezzi si riferisce
probabilmente alla schiacciante sconfitta subita da Faraone e dal suo
esercito quando Geova liberò gli israeliti dalla schiavitù egiziana.
139
75:4, 5, 10: Cosa si intende con il termine “corno”? Le corna di un
animale sono un’arma potente. Quindi in senso figurato il termine “corno” è
sinonimo di potenza o di forza. Geova ‘esalta i corni’ del suo popolo
facendoli elevare, mentre ‘taglia i corni dei malvagi’. Siamo esortati a ‘non
esaltare il nostro corno in alto’, in altre parole a non assumere un
atteggiamento superbo o arrogante. Dal momento che è Geova a esaltare,
gli incarichi di responsabilità nella congregazione vanno visti come se
venissero da lui. — Salmo 75:7.
76:10: Come può “il medesimo furore dell’uomo” lodare Geova?
Possono esserci dei risvolti positivi quando Dio permette agli uomini di
sfogare la loro ira su di noi perché siamo suoi servitori. Le eventuali
difficoltà che ne derivano possono servirci di disciplina. Geova permette la
sofferenza solo nella misura in cui essa ci provvede tale addestramento. (1
Pietro 5:10) ‘Dio si cinge del rimanente del furore dell’uomo’. E se le
sofferenze culminassero con la morte? Anche questo può lodare Geova
Dio, perché quelli che ci vedono perseverare fedelmente possono a loro
volta cominciare a glorificarlo.
78:24, 25; nota in calce: Perché la manna è chiamata “il grano del
cielo” e ‘il medesimo pane degli angeli’? Né l’una né l’altra espressione
significano che la manna fosse il cibo degli angeli. Era il “grano del cielo” in
quanto la sua fonte era celeste. (Salmo 105:40) Dato che gli angeli, o
“potenti”, hanno la loro dimora in cielo, la frase “il medesimo pane degli
angeli” può significare semplicemente che fu provveduta da Dio, il quale
dimora in cielo. (Salmo 11:4) È anche possibile che Geova si sia servito di
angeli per provvedere la manna agli israeliti.
82:1, 6: Chi sono quelli che vengono chiamati “dèi” e “figli
dell’Altissimo”? Entrambe le espressioni si riferiscono agli uomini che
erano giudici di Israele. Sono espressioni appropriate dato che essi
dovevano servire quali portavoce e rappresentanti di Dio. — Giovanni
10:33-36.
83:2: Cosa indica il fatto di ‘alzare la testa’? Questo gesto indica la
prontezza a esercitare il potere o a intraprendere un’azione, di solito ostile,
per combattere od opprimere.
Lezioni per noi:
73:2-5, 18-20, 25, 28. Non dovremmo invidiare la prosperità dei malvagi e
agire empiamente come fanno loro. I malvagi si trovano su suolo
sdrucciolevole. È certo che ‘cadranno in rovina’. Inoltre dato che sotto il
dominio umano imperfetto la malvagità non può essere eliminata, sarebbe
inutile tentare di sradicarla. Per andare avanti nonostante la malvagità è
saggio, come fece Asaf, ‘avvicinarsi a Dio’ e avere una stretta relazione
con lui.
73:3, 6, 8, 27. Dobbiamo stare attenti a non vantarci, a non essere superbi,
a non schernire e a non defraudare. Questo vale anche se può sembrarci
utile avere caratteristiche simili.
140
73:15-17. Quando c’è qualcosa che ci lascia perplessi, dovremmo evitare
di parlarne con chiunque. Dire “una storia come questa” servirebbe solo a
scoraggiare. Dovremmo meditare con serenità sulle cose che ci
preoccupano e risolverle stando insieme ai compagni di fede. — Proverbi
18:1.
73:21-24. L’‘esacerbarsi’ per l’apparente benessere dei malvagi viene
paragonato al comportamento di animali irragionevoli. Si tratta di una
reazione dettata dall’impulsività e basata prettamente sulle emozioni.
Dovremmo invece farci guidare dai consigli di Geova, avendo piena fiducia
che ‘afferrerà la nostra mano destra’ e ci sosterrà. Egli inoltre ‘ci porterà
alla gloria’, ossia ci farà avere una stretta relazione con lui.
77:6. Il profondo interesse per le verità spirituali e l’attenta ricerca d’esse
richiede che si dedichi del tempo a studiare e meditare. È importante fare
spazio a un po’ di solitudine nella propria vita.
79:9. Geova ascolta le nostre preghiere, specialmente quando riguardano
la santificazione del suo nome.
81:13, 16. Chi ascolta la voce di Geova e cammina nelle sue vie riceve
ricche benedizioni. — Proverbi 10:22.
82:2, 5. Le ingiustizie fanno vacillare “le fondamenta della terra”. Gli atti
ingiusti turbano la stabilità della società umana.
84:1-4, 10-12. I salmisti apprezzavano il luogo di adorazione di Geova ed
erano contenti dei loro privilegi di servizio; questo costituisce un esempio
per noi.
86:5. Possiamo essere molto grati che Geova sia “pronto a perdonare”.
Egli è sempre pronto a scorgere qualsiasi indicazione gli dia una base per
mostrare misericordia a un trasgressore pentito.
87:5, 6. Quelli che avranno la vita nel Paradiso terrestre conosceranno mai
il nome di coloro che sono stati risuscitati alla vita celeste? Tali versetti
indicano che questa è una possibilità concreta.
88:13, 14. Se preghiamo Geova riguardo a un certo problema ma la
risposta tarda a venire, forse è perché egli vuole che dimostriamo la
sincerità della nostra devozione nei suoi confronti.
“RENDETE GRAZIE A LUI, BENEDITE IL SUO NOME”
(Salmo 90:1–106:48)
Considerate le varie ragioni per esaltare Geova che sono esposte nella
quarta raccolta di salmi. Nel Salmo 90 Mosè fa un contrasto fra l’esistenza
del “Re d’eternità” e la vita effimera dell’uomo. (1 Timoteo 1:17) In Salmo
91:2 Mosè definisce Geova ‘il suo rifugio e la sua fortezza’, Colui grazie al
quale si sente al sicuro. Seguono alcuni salmi in cui si parla delle belle
qualità di Dio, dei suoi pensieri profondi e delle sue opere meravigliose. Tre
cantici iniziano con l’espressione “Geova stesso è divenuto re”. (Salmo
93:1; 97:1; 99:1) Parlando di Geova come del nostro Fattore, il salmista ci
invita a ‘rendere grazie a lui e a benedire il suo nome’. — Salmo 100:4.
141
Come dovrebbe adempiere il proprio ruolo il governante che teme Geova?
Nel Salmo 101, composto dal re Davide, c’è la risposta. Il salmo successivo
ci dice che Geova “certamente si volgerà alla preghiera di quelli spogliati di
ogni cosa, e non disprezzerà la loro preghiera”. (Salmo 102:17) Il 103°
Salmo richiama l’attenzione sull’amorevole benignità e sulla misericordia di
Geova. Riferendosi a tutte le cose che Dio ha fatto sulla terra, il salmista
esclama: “Quanto sono numerose le tue opere, o Geova! Le hai fatte tutte
con sapienza”. (Salmo 104:24) Gli ultimi due cantici del Libro Quarto
lodano Geova per le sue opere meravigliose. — Salmo 105:2, 5; 106:7, 22.
Risposta a domande bibliche:
91:1, 2: Che cos’è il “luogo segreto dell’Altissimo” e come possiamo
‘dimorarvi’? È un luogo simbolico in cui trovare salvezza e sicurezza in
senso spirituale, una condizione o uno stato in cui si è protetti per non
essere danneggiati spiritualmente. Il luogo è segreto perché chi non
confida in Dio non lo conosce. Facciamo di Geova la nostra dimora
considerandolo il nostro rifugio e la nostra fortezza, lodandolo come
Sovrano Signore dell’universo e predicando la buona notizia del Regno. Ci
sentiamo spiritualmente al sicuro perché sappiamo che Geova è sempre
pronto ad aiutarci. — Salmo 90:1.
92:12: In che senso i giusti ‘fioriscono come la palma’? La palma è
rinomata perché produce frutto per molti anni. Il giusto è come una palma
in quanto è retto agli occhi di Geova e continua a portare “frutti eccellenti”,
che comprendono le opere buone. — Matteo 7:17-20.
Lezioni per noi:
90:7, 8, 13, 14. Quando commettiamo azioni sbagliate la nostra relazione
con il vero Dio ne è sempre danneggiata, e nessun peccato può essergli
tenuto nascosto. Tuttavia se ci pentiamo veramente e smettiamo di tenere
una condotta errata, Geova ci concederà di nuovo il suo favore, ‘saziandoci
con la sua amorevole benignità’.
90:10, 12. Dato che la vita è breve dovremmo “contare i nostri giorni”.
Come? Inducendo “il cuore alla saggezza”, o essendo saggi affinché i
giorni che ci restano non vadano sprecati ma siano impiegati in un modo
che piace a Geova. A tal fine dobbiamo dare la precedenza alle cose
spirituali e usare il tempo saggiamente. — Efesini 5:15, 16; Filippesi 1:10.
90:17. È appropriato pregare Geova di ‘stabilire fermamente l’opera delle
nostre mani’ e di benedire gli sforzi che compiamo nel ministero.
92:14, 15. Studiando con diligenza la Parola di Dio e stando regolarmente
in compagnia del popolo di Geova, le persone anziane continuano a essere
‘grasse e fresche’, cioè vigorose in senso spirituale, e sono preziose per la
congregazione.
94:19. Qualunque sia la causa dei nostri “inquietanti pensieri”, leggere le
“consolazioni” contenute nella Bibbia e meditare su di esse ci darà
conforto.
142
95:7, 8. Ascoltare i consigli scritturali, prestarvi attenzione e ubbidire
prontamente ad essi ci impedirà di indurire il nostro cuore. — Ebrei 3:7, 8.
106:36, 37. Questi versetti mettono in relazione l’adorazione degli idoli con
i sacrifici offerti ai demoni. Ciò sta a indicare che chi usa gli idoli può venire
a trovarsi sotto l’influenza dei demoni. La Bibbia ci esorta: “Guardatevi dagli
idoli”. — 1 Giovanni 5:21.
“Lodate Iah!”
Gli ultimi tre cantici del Libro Quarto dei Salmi terminano con l’esortazione:
“Lodate Iah!” Troviamo questa esortazione anche all’inizio dell’ultimo
salmo. (Salmo 104:35; 105:45; 106:1, 48) In effetti l’espressione “Lodate
Iah!” ricorre spesso nel Libro Quarto dei Salmi.
Abbiamo senz’altro parecchi motivi per lodare Geova. I Salmi da 73 a 106
ci hanno dato molto su cui riflettere, riempiendoci il cuore di gratitudine per
il nostro Padre celeste. Quando ripensiamo a tutto ciò che ha già fatto per
noi e a ciò che farà per noi in futuro, non siamo spinti a ‘lodare Iah’ con
tutte le nostre forze?
(parte 5ª)
I RICCHI possono dire: “I nostri figli sono come piccole piante cresciute
nella loro giovinezza, le nostre figlie come angoli scolpiti nello stile dei
palazzi, i nostri granai sono pieni, . . . i nostri greggi si moltiplicano a
migliaia”. Possono inoltre esclamare: “Felice il popolo per cui è proprio
così!” Ma facendo un contrasto il salmista dice: “Felice il popolo il cui Dio è
Geova!” (Salmo 144:12-15) Come potrebbe essere diversamente? Geova è
il felice Dio e i suoi adoratori sono felici. (1 Timoteo 1:11) Questa verità è
resa evidente nella raccolta conclusiva di cantici ispirati da Dio, formata dai
Salmi da 107 a 150.
Il Libro Quinto dei Salmi mette in risalto anche le qualità superlative di
Geova, tra cui la sua amorevole benignità, la sua veracità e la sua bontà.
Più conosciamo a fondo la sua personalità, più siamo inclini ad amarlo e a
temerlo. Questo, a sua volta, ci rende felici. Nel Libro Quinto dei Salmi
troviamo un messaggio davvero prezioso. — Ebrei 4:12.
L’AMOREVOLE BENIGNITÀ DI GEOVA RENDE FELICI
(Salmo 107:1–119:176)
“Oh rendano grazie a Geova per la sua amorevole benignità e per le sue
meravigliose opere a favore dei figli degli uomini”, cantano gli esuli ebrei al
ritorno dalla cattività babilonese. (Salmo 107:8, 15, 21, 31) Lodando Dio,
Davide canta: “La tua verità [è] fino ai cieli nuvolosi”. (Salmo 108:4) La
melodia che segue contiene una preghiera di Davide: “Aiutami, o Geova
mio Dio; salvami secondo la tua amorevole benignità”. (Salmo 109:18, 19,
26) Il Salmo 110 addita profeticamente il governo del Messia. “Il timore di
Geova è il principio della sapienza”, dichiara Salmo 111:10. Secondo il
salmo successivo, “felice è l’uomo che teme Geova”. — Salmo 112:1.
143
I Salmi da 113 a 118 sono detti Salmi dell’Hallel perché in essi viene usata
ripetutamente l’espressione “Alleluia” o “Lodate Iah!” Secondo la Mishnàh,
un’opera del III secolo in cui fu messa per iscritto la tradizione orale
precedente, questi cantici venivano cantati in occasione della Pasqua e
delle tre feste annuali degli ebrei. Il Salmo 119, il più lungo di tutti i salmi e i
capitoli della Bibbia, esalta la rivelata parola, o messaggio, di Geova.
Risposta a domande bibliche:
109:23: Cosa intendeva Davide quando disse: “Come un’ombra
quando declina, sono obbligato ad andarmene”? Usando un linguaggio
poetico Davide stava dicendo che sentiva la morte molto vicina. — Salmo
102:11.
110:1, 2: Cosa fece Gesù Cristo, il ‘Signore di Davide’, mentre era
seduto alla destra di Dio? Dopo essere stato risuscitato Gesù ascese al
cielo e attese alla destra di Dio fino al 1914 quando avrebbe cominciato a
governare come Re. In quel periodo Gesù esercitò autorità sui suoi unti
seguaci, guidandoli nell’opera di predicare e fare discepoli, preparandoli
anche a regnare con lui nel suo Regno. — Matteo 24:14; 28:18-20; Luca
22:28-30.
110:4: Quale ‘giuramento’ ha fatto Geova di cui ‘non si rammarica’?
Questo giuramento è il patto che Geova ha fatto con Gesù Cristo perché
serva come Re e Sommo Sacerdote. — Luca 22:29.
113:3: In che senso il nome di Geova dev’essere lodato “dal levar del
sole fin dove tramonta”? Qui non si parla solo di un gruppo di persone
che adorano Dio ogni giorno. Da dove si leva a est fin dove tramonta a
ovest, il sole illumina con i suoi raggi l’intero globo. In modo simile Geova
dev’essere lodato in tutta la terra. Questo non è possibile senza uno sforzo
congiunto. Quali suoi Testimoni abbiamo il grande privilegio di lodare
Geova Dio e partecipare con zelo all’opera di predicare il Regno.
116:15: Quanto è ‘preziosa agli occhi di Geova la morte dei suoi leali’?
Per Geova i suoi adoratori sono così preziosi che se ne permettesse la
morte come gruppo pagherebbe un prezzo troppo alto. Se Geova lasciasse
accadere una cosa del genere sarebbe come se i suoi nemici fossero più
potenti di lui. Inoltre sulla terra non rimarrebbe nessuno per costituire il
fondamento del nuovo mondo.
119:71: Com’è possibile che le afflizioni siano un “bene”? Le avversità
possono insegnarci a fare più assegnamento su Geova, a pregarlo con più
fervore e a impegnarci di più per studiare la Bibbia e mettere in pratica
quello che dice. Inoltre il modo in cui reagiamo alle afflizioni può rivelare
difetti della personalità che si possono correggere. Le sofferenze non ci
faranno amareggiare se permetteremo che ci raffinino.
119:96: Cosa si intende con la ‘fine di ogni perfezione’? Il salmista sta
parlando della perfezione da un punto di vista umano. Probabilmente stava
pensando al fatto che il concetto di perfezione che ha l’uomo presenta dei
limiti. Il comandamento di Dio invece non ha limiti. La sua guida vale in ogni
144
aspetto della vita. “Ho visto che ogni cosa perfetta ha un limite”, dice la
Nuova Riveduta, “ma il tuo comandamento è senza limiti”.
119:164: Cosa significa lodare Dio “sette volte al giorno”? Il numero
sette indica spesso completezza. Perciò il salmista sta dicendo che Geova
merita ogni lode.
Lezioni per noi:
107:27-31. La sapienza del mondo ‘sarà confusa’ quando inizierà
Armaghedon. (Rivelazione [Apocalisse] 16:14, 16) Non potrà salvare
nessuno dalla distruzione. Solo quelli che confidano in Geova per ottenere
la salvezza vivranno così da ‘rendergli grazie per la sua amorevole
benignità’.
109:30, 31; 110:5. La mano destra, con cui un soldato impugnava la
spada, normalmente non era protetta dallo scudo che era tenuto nella
sinistra. In senso metaforico Geova è “alla destra” dei suoi servitori e
combatte per loro. In tal modo li protegge e li aiuta, un ottimo motivo per
‘celebrarlo grandemente’.
113:4-9. Geova è così alto che deve accondiscendere anche “a guardare
sul cielo”. Tuttavia ha compassione del misero, del povero e della donna
sterile. Il Sovrano Signore Geova è umile e vuole che lo siano anche i suoi
adoratori. — Giacomo 4:6.
114:3-7. Il fatto di sapere che Geova ha compiuto opere meravigliose a
favore del suo popolo al Mar Rosso, al fiume Giordano e al monte Sinai
dovrebbe influire profondamente su di noi. Il genere umano, rappresentato
dalla “terra”, dovrebbe provare profonda riverenza o, per usare un
linguaggio figurato, essere “in penosi dolori” a causa del Signore.
119:97-101. La sapienza, la perspicacia e l’intendimento che otteniamo
dalla Parola di Dio ci proteggono dai danni spirituali.
119:105. La Parola di Dio è una lampada al nostro piede in quanto può
aiutarci a risolvere i problemi attuali. In senso simbolico illumina anche il
nostro cammino perché predice il proposito di Dio per il futuro.
FELICI NONOSTANTE LE AVVERSITÀ (Salmo 120:1–145:21)
Come possiamo affrontare i problemi difficili e superare le avversità? I
Salmi da 120 a 134 danno una risposta chiara a questa domanda.
Superiamo le avversità e manteniamo la gioia confidando nell’aiuto di
Geova. Questi salmi, detti “Canti delle ascese”, erano cantati dagli israeliti
probabilmente mentre salivano a Gerusalemme per la celebrazione delle
feste annuali.
I Salmi 135 e 136 presentano Geova come Colui che fa qualsiasi cosa gli
piaccia, in netto contrasto con gli idoli impotenti. Il 136° Salmo fu composto
per il canto antifonale, in cui l’ultima parte di ciascun verso viene cantata in
risposta alla prima parte. Il salmo successivo parla della condizione
disperata degli ebrei che si trovavano a Babilonia e che volevano adorare
Geova in Sion. I Salmi da 138 a 145 sono di Davide. Egli desidera ‘lodare
Geova con tutto il suo cuore’. Perché? “Perché”, com’egli stesso dice,
145
“sono fatto in maniera tremendamente meravigliosa”. (Salmo 138:1;
139:14) Nei cinque salmi che seguono Davide prega per essere protetto
dagli uomini malvagi, per ricevere rimproveri giusti, per essere liberato dai
persecutori e per ricevere consigli riguardo alla condotta. Egli dà risalto alla
felicità del popolo di Geova. (Salmo 144:15) Dopo avere menzionato la
grandezza e la bontà di Dio, Davide dichiara: “La mia bocca pronuncerà la
lode di Geova; e ogni carne benedica il suo santo nome a tempo indefinito,
sì, per sempre”. — Salmo 145:21.
Risposta a domande bibliche:
122:3: In che senso Gerusalemme era una città “congiunta
unitamente”? Come avveniva di solito nelle città dell’antichità, le case di
Gerusalemme erano costruite l’una a ridosso dell’altra. La città era
compatta e quindi facile da difendere. Inoltre il fatto che le case fossero
così vicine permetteva agli abitanti di fare assegnamento l’uno sull’altro e di
aiutarsi e proteggersi a vicenda. Ciò fa pensare all’unità spirituale delle
dodici tribù di Israele quando si riunivano per l’adorazione.
123:2: Qual è il senso dell’illustrazione inerente agli occhi dei
servitori? Servi e serve guardano verso la mano del padrone o della
padrona per due ragioni: per capire che cosa desidera nonché per ricevere
protezione e il necessario per vivere. Allo stesso modo noi guardiamo
verso Geova per discernere la sua volontà e ottenere il suo favore.
131:1-3: In che modo Davide aveva ‘calmato e acquietato la sua anima
come un bambino appena svezzato sopra sua madre’? Come il
bambino svezzato impara a trovare conforto e soddisfazione tra le braccia
della madre, così Davide aveva imparato a calmare e ad acquietare la sua
anima “come un bambino appena svezzato sopra sua madre”. In che
modo? Non essendo di cuore superbo e di occhi alteri e non ricercando
cose troppo grandi per se stesso. Anziché cercare la preminenza, di solito
Davide riconosceva i suoi limiti e mostrava umiltà. È saggio imitare il suo
atteggiamento, in particolare quando si aspira ad avere privilegi nella
congregazione.
Lezioni per noi:
120:1, 2, 6, 7. Le osservazioni calunniose e taglienti causano ad altri un
dolore insopportabile. Tenere a freno la lingua è un modo per dimostrare
che ‘siamo per la pace’.
120:3, 4. Se dobbiamo sopportare qualcuno che ha la “lingua ingannevole”,
può esserci di conforto sapere che a tempo debito Geova metterà le cose a
posto. I calunniatori subiranno la calamità per mano di “un uomo potente”.
Riceveranno sicuramente l’infuocato giudizio di Geova simboleggiato da
“carboni ardenti di ginestre”.
127:1, 2. Dovremmo fare assegnamento sulla guida di Geova in tutte le
nostre attività.
133:1-3. L’unità del popolo di Geova ha un effetto calmante, salutare e
rinfrescante. Non dovremmo turbarla con critiche, dispute o lamentele.
146
137:1, 5, 6. Gli adoratori di Geova in esilio provavano attaccamento per
Sion, che aveva rappresentato l’organizzazione di Geova. Che dire di noi?
Proviamo leale attaccamento per l’organizzazione che Geova impiega
oggi?
138:2. Geova ‘magnifica il suo detto perfino al di sopra di tutto il suo nome’
in quanto l’adempimento di tutto ciò che ha promesso nel suo nome
supererà di gran lunga le aspettative. Ci attende davvero qualcosa di
straordinario.
139:1-6, 15, 16. Geova Dio sa quello che facciamo e quello che pensiamo
e conosce le nostre parole ancor prima che le pronunciamo. Ci conosce da
quando fu formato l’embrione, prima che ciascuna parte del corpo
prendesse forma. La conoscenza che ha di noi come persone è “troppo
meravigliosa” perché possiamo sondarla. Com’è confortante sapere che
non solo Geova vede se ci troviamo in una situazione difficile ma capisce
anche l’effetto che essa ha su di noi.
139:7-12. Non esiste nessun luogo così remoto dove Dio non possa
raggiungerci per rafforzarci.
139:17, 18. La conoscenza di Geova ci è divenuta piacevole? (Proverbi
2:10) Se sì, abbiamo trovato un’inesauribile fonte di gioia. I pensieri di
Geova “sono più numerosi anche dei granelli di sabbia”. Ci sarà sempre da
imparare riguardo a lui.
139:23, 24. Dovremmo desiderare che Geova esamini i nostri pensieri e
motivi più intimi per scorgere le ‘vie dolorose’, cioè le inclinazioni, i pensieri
e i desideri errati, e ci aiuti a sradicarli.
143:4-7. Come possiamo sopportare anche grosse difficoltà? Il salmista ci
dice il segreto: meditare sull’attività di Geova, mantenersi occupati
pensando alle sue opere e chiedergli aiuto in preghiera.
“Lodate Iah!”
Ciascuna delle prime quattro raccolte di salmi termina con un’espressione
di lode a Geova. (Salmo 41:13; 72:19, 20; 89:52; 106:48) L’ultima raccolta
non fa eccezione. Salmo 150:6 dice: “Ogni cosa che respira, lodi Iah.
Lodate Iah!” Questo è ciò che avverrà nel nuovo mondo di Dio.
Mentre attendiamo con impazienza che arrivi quel tempo meraviglioso,
abbiamo molti motivi per glorificare il vero Dio e lodare il suo nome.
Pensando alla felicità che proviamo perché conosciamo Geova e abbiamo
una buona relazione con lui, non siamo spinti a lodarlo con cuore
riconoscente?
Passo/Fonte
APPUNTI PERSONALI
Commento
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150
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Libro di Proverbi
Pronunciati da:
Salomone, Agur, Lemuel
Dove fu scritto:
Gerusalemme
Quando fu completato:
ca. 717 a.E.V.
Tempo a cui si riferisce: Indeterminato
SALOMONE, re dell’antico Israele, ‘pronunciò tremila proverbi’. (1 Re 4:32)
I suoi saggi detti sono a nostra disposizione? Sì. Il libro biblico di Proverbi,
ultimato intorno al 717 a.E.V., riporta molti proverbi di Salomone. Solo gli
ultimi due capitoli sono attribuiti ad altri scrittori, Agur figlio di Iache e il re
Lemuel. Alcuni tuttavia pensano che Lemuel sia un altro nome di
Salomone.
I detti ispirati raccolti nel libro di Proverbi hanno un duplice scopo:
“Conoscere la sapienza e la disciplina”. (Proverbi 1:2) Questi proverbi ci
aiutano ad acquistare sapienza, che è la capacità di vedere le cose
chiaramente e di applicare la conoscenza per risolvere i problemi. Tramite
essi riceviamo anche disciplina, o educazione morale. Se prestiamo
attenzione a questi proverbi e seguiamo i consigli in essi contenuti il nostro
cuore ne sarà toccato, saremo più felici e riusciremo nella vita. — Ebrei
4:12.
‘ACQUISTATE SAPIENZA E AGGRAPPATEVI ALLA DISCIPLINA’
(Proverbi 1:1–9:18)
“La vera sapienza stessa continua a gridare forte nella medesima strada”,
dice Salomone. (Proverbi 1:20) Perché dovremmo ascoltare la sua voce
alta e chiara? Il capitolo 2 menziona molti dei benefìci derivanti
dall’acquistare sapienza. Nel capitolo 3 si parla di come avere un’intima
relazione con Geova. Poi Salomone dice: “La sapienza è la prima cosa.
Acquista sapienza; e con tutto ciò che acquisti, acquista intendimento.
Aggrappati alla disciplina; non lasciarla andare”. — Proverbi 4:7, 13.
Cosa ci aiuterà a resistere alle vie immorali del mondo? Il 5° capitolo di
Proverbi consiglia di esercitare la capacità di pensare e riconoscere i
metodi di seduzione del mondo. Ci invita pure a considerare il prezzo
dell’immoralità, che è molto alto. Il capitolo successivo ci raccomanda di
evitare quelle pratiche e quegli atteggiamenti che mettono in pericolo la
nostra relazione con Geova. Il 7° capitolo descrive chiaramente come
agisce chi è immorale. Nel capitolo 8 vengono presentati in modo
avvincente il valore e il fascino della sapienza. Il 9° capitolo costituisce
152
un’interessante conclusione dei proverbi trattati fino a quel punto e
presenta un’illustrazione vivida che ci sprona a ricercare la sapienza.
Risposta a domande bibliche:
1:7; 9:10: In che senso il timore di Geova è “il principio della
conoscenza” e “l’inizio della sapienza”? Senza il timore di Geova non
può esserci vera conoscenza, perché egli è il Creatore di tutte le cose e
l’Autore delle Scritture. (Romani 1:20; 2 Timoteo 3:16, 17) Egli è la Fonte
stessa di tutta questa conoscenza. Quindi la conoscenza ha inizio dal
timore reverenziale di Geova. Il santo timore è anche il principio della
sapienza perché non può esserci sapienza senza conoscenza. Inoltre se
una persona non ha timore di Geova non userà la conoscenza che ha per
onorare il Creatore.
5:3: Perché la prostituta viene chiamata “donna estranea”? Proverbi
2:16, 17 descrive la “donna estranea” come una persona “che ha
dimenticato il medesimo patto del suo Dio”. Coloro che adoravano falsi dèi
o si ‘estraniavano’ dalla Legge mosaica, comprese le prostitute, erano
chiamati estranei. — Geremia 2:25; 3:13.
7:1, 2: Cosa includono “i miei detti” e i “miei propri comandamenti”?
Oltre agli insegnamenti biblici, includono regole, o norme, stabilite dai
genitori per il bene della famiglia. I giovani devono attenersi a esse così
come si attengono agli insegnamenti scritturali impartiti loro dai genitori.
8:30: Chi è l’“artefice”? La sapienza personificata si definisce un artefice.
Oltre a essere un accorgimento letterario per spiegare le caratteristiche
della sapienza, questa personificazione si riferisce in senso figurato a Gesù
Cristo, il Figlio primogenito di Dio, nella sua esistenza preumana. Molto
tempo prima di nascere sulla terra quale uomo ‘fu prodotto come il principio
della via di Dio’. (Proverbi 8:22) In qualità di “artefice” collaborò attivamente
con il Padre alla creazione di tutte le cose. — Colossesi 1:15-17.
9:17: Cosa sono le “acque rubate” e perché sono “dolci”? Dato che la
Bibbia paragona il piacere sessuale che si prova nell’ambito matrimoniale
all’acqua rinfrescante attinta da un pozzo, le acque rubate rappresentano
rapporti sessuali immorali avuti di nascosto. (Proverbi 5:15-17) L’idea di
farla franca fa sembrare dolci tali acque.
Lezioni per noi:
1:10-14. Non dovremmo permettere che le promesse di ricchezza dei
peccatori ci inducano a seguire vie sbagliate.
3:3. Dobbiamo attribuire grande valore all’amorevole benignità e alla verità,
e mostrarle come faremmo con una collana preziosa. Inoltre dobbiamo
imprimere queste qualità nel cuore perché divengano parte integrante di
noi.
4:18. La conoscenza spirituale è progressiva. Per restare nella luce
dobbiamo continuare a manifestare umiltà e mansuetudine.
5:8. Dobbiamo stare lontani da qualsiasi influenza immorale, sia che venga
esercitata dalla musica, dagli spettacoli, da Internet o da libri e riviste.
153
5:21. Chi ama il vero Dio, Geova, rinuncerebbe alla sua buona relazione
con lui per pochi attimi di piacere? No di certo! La cosa che più ci sprona a
mantenerci moralmente puri è sapere che Geova vede quello che facciamo
e ci ritiene responsabili.
6:1-5. In questi versetti troviamo l’ottimo consiglio di non renderci ‘garanti’
per gli altri, cioè di non assumerci responsabilità finanziarie per conto di
altri quando non è saggio. Se dopo un esame più attento l’azione che
abbiamo intrapreso sembra poco saggia, dobbiamo senza indugio
‘tempestare il nostro prossimo’ di richieste continue e fare tutto quello che
possiamo per mettere le cose a posto.
6:16-19. Qui sono menzionate sette categorie basilari che abbracciano
quasi tutti i tipi di trasgressione. Dovremmo imparare a odiarle.
6:20-24. Un’educazione basata sulle Scritture può aiutare a non cadere
nella trappola dell’immoralità sessuale. I genitori dovrebbero darsi da fare
per impartire questo tipo di educazione.
7:4. Dovremmo provare affetto per la sapienza e l’intendimento.
PROVERBI CHE CI GUIDANO (Proverbi 10:1–29:27)
I restanti proverbi di Salomone sono dichiarazioni concise e non collegate
fra loro. Presentati soprattutto sotto forma di antitesi, analogie e paragoni,
contengono insegnamenti efficaci relativi a condotta, modo di parlare e
atteggiamento.
I capitoli da 10 a 24 mettono in risalto quanto sia importante nutrire timore
reverenziale nei confronti di Geova. I proverbi contenuti nei capitoli da 25 a
29 sono stati trascritti dagli “uomini di Ezechia re di Giuda”. (Proverbi 25:1)
Questi proverbi contengono molti insegnamenti importanti tra cui quello di
fare affidamento su Geova.
Risposta a domande bibliche:
10:6; nota in calce: In che senso ‘la bocca dei malvagi copre la
violenza’? Forse nel senso che i malvagi coprono con parole melliflue il
loro intento di far del male ad altri. O può darsi che i malvagi vengano
messi a tacere dall’ostilità con cui sono generalmente trattati.
10:10: In che modo “colui che ammicca con l’occhio” causa dolore?
“L’uomo buono a nulla” può non solo ricorrere a ‘parole perverse’ ma anche
cercare di nascondere i suoi motivi con il linguaggio del corpo, come ad
esempio “ammiccando con l’occhio”. (Proverbi 6:12, 13) Questo tipo di
inganno può causare grande angoscia alla vittima.
10:29: Cos’è “la via di Geova”? Qui si fa riferimento al modo in cui Geova
Dio tratta l’umanità e non alla condotta che dovremmo tenere. Il modo in
cui Dio tratta gli esseri umani significa sicurezza per gli irriprovevoli ma
rovina per i malvagi.
11:31: Perché il malvagio dev’essere ricompensato più del giusto? La
ricompensa in questo contesto si riferisce al grado di punizione che
ciascuno riceve. Quando il giusto sbaglia viene ricompensato per i suoi
154
errori con la disciplina. Il malvagio pecca deliberatamente e rifiuta di
volgersi al bene. Perciò merita una punizione severa e la riceve.
12:23: Come si fa a ‘coprire la conoscenza’? Coprire la conoscenza non
significa non darne affatto prova. Significa manifestarla con discrezione,
senza vantarsene.
14:17: In che modo “l’uomo che ha capacità di pensare è odiato”?
L’espressione ebraica tradotta “capacità di pensare” può significare sia
discernimento che pensieri maliziosi. Ovviamente l’uomo che ha idee
malvage è odiato. Ma lo è anche l’uomo che ha discernimento il quale
esercita le sue facoltà di pensare e sceglie di ‘non fare parte del mondo’. —
Giovanni 15:19.
18:19: In che senso “il fratello contro cui si trasgredisce è più di una
città forte”? Come una città forte stretta d’assedio, la persona a cui si fa
un torto può irrigidirsi e rifiutarsi di fare concessioni. Le dispute fra lei e il
trasgressore possono facilmente diventare una barriera, come “la sbarra di
una torre di dimora”.
Lezioni per noi:
10:11-14. Se vogliamo parlare in modo edificante è necessario che la
nostra mente sia piena di accurata conoscenza, che il nostro cuore sia
motivato dall’amore e che le parole che escono dalla nostra bocca siano
dettate dalla sapienza.
10:19; 12:18; 13:3; 15:28; 17:28. Le nostre parole dovrebbero essere
poche e soppesate.
11:1; 16:11; 20:10, 23. Geova vuole che siamo onesti nei rapporti d’affari.
11:4. È stolto ricercare la ricchezza trascurando lo studio personale della
Bibbia, la partecipazione alle adunanze, la preghiera e il ministero di
campo.
13:4. Non basta ‘desiderare’ una posizione di responsabilità nella
congregazione o la vita nel nuovo mondo. Dobbiamo anche darci da fare e
compiere uno sforzo diligente per fare quello che ci viene richiesto.
13:24; 29:15, 21. Il genitore che ama il figlio non lo vizia e nemmeno ne
trascura i comportamenti errati. Che si tratti del padre o della madre,
prende invece misure correttive per eliminare tali comportamenti prima che
divengano radicati.
14:10. Il conforto che gli altri possono darci è limitato perché non sempre
riusciamo a esprimere esattamente i nostri sentimenti più intimi né gli altri
riescono sempre a capirli. Possiamo dover sopportare certe difficoltà
facendo assegnamento solo su Geova.
15:7. Non dovremmo dire a una persona quello che sappiamo tutto in una
volta, come un contadino non semina tutto il suo seme in un posto solo. Il
saggio ‘sparge’ la sua conoscenza un po’ per volta, secondo il bisogno.
15:15; 18:14. Un atteggiamento ottimista ci aiuterà a provare gioia, anche
in situazioni stressanti.
155
17:24. A differenza dello “stupido”, i cui occhi e la cui mente vagano invece
di stare concentrati sulle cose importanti, dovremmo cercare l’intendimento
per agire con sapienza.
23:6-8. Dovremmo evitare un’ipocrita ostentazione di ospitalità.
27:21. Le lodi che riceviamo possono rivelare chi siamo veramente. Se ci
spingono a riconoscere che siamo debitori verso Geova e ci incoraggiano a
continuare a servirlo, rivelano che siamo persone umili. Se invece
generano in noi un senso di superiorità, mostrano che manchiamo di
umiltà.
27:23-27. Prendendo spunto dalla vita pastorale, questi proverbi mettono in
risalto quanto sia utile accontentarsi di una vita semplice che è frutto di un
lavoro diligente. In particolare ci mostrano la necessità di fare
assegnamento su Dio.
28:5. Se ‘cerchiamo Geova’ attraverso la preghiera e lo studio della sua
Parola ‘possiamo capire ogni cosa’ necessaria per servirlo come lui vuole.
‘MESSAGGI PONDEROSI’ (Proverbi 30:1–31:31)
Il libro biblico di Proverbi termina con due ‘messaggi ponderosi’. (Proverbi
30:1; 31:1) Mediante paragoni che ci inducono a pensare, il messaggio di
Agur illustra che gli avidi non si saziano mai e mostra quanto sia difficile
scoprire le tecniche di seduzione che un uomo usa con una ragazza.
Suggerisce pure di evitare la superbia e le parole dette con ira.
Il messaggio ponderoso che Lemuel ricevette dalla madre contiene buoni
consigli sul consumo di vino e bevande inebrianti e sull’importanza di
giudicare con giustizia. La descrizione della brava moglie termina con le
parole: “Datele del frutto delle sue mani, e le sue opere la lodino”. —
Proverbi 31:31.
Acquistate sapienza, accettate la disciplina, coltivate il santo timore, fate
affidamento su Geova. Che preziosi insegnamenti troviamo nei proverbi
ispirati! Se faremo tutto il possibile per applicarne i consigli troveremo la
felicità che contraddistingue “l’uomo che teme Geova”. — Salmo 112:1.
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Libro di Ecclesiaste
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Salomone
Gerusalemme
Prima del 1000 a.E.V.
Indeterminato
“L’UOMO, nato di donna, è di breve vita e sazio di agitazione”, osservò il
patriarca Giobbe. (Giobbe 14:1) È molto importante non sprecare la nostra
breve vita in interessi e attività prive di valore. Quali sono le attività a cui
dovremmo dedicare il nostro tempo, le nostre energie e le nostre risorse? E
quali sono quelle che dovremmo evitare? Le parole di sapienza che
troviamo nel libro biblico di Ecclesiaste contengono validi consigli a questo
riguardo. Il messaggio che trasmettono “può discernere i pensieri e le
intenzioni del cuore” e aiutarci ad avere una vita significativa. — Ebrei 4:12.
Scritto da Salomone, un re dell’antico Israele famoso per la sua sapienza, il
libro di Ecclesiaste contiene consigli pratici su ciò che conta veramente
nella vita e su ciò che invece non ha nessun valore. Salomone fa
riferimento ad alcuni dei progetti edilizi da lui intrapresi, quindi deve avere
scritto Ecclesiaste dopo che erano stati portati a termine e prima di
allontanarsi dalla vera adorazione. (Neemia 13:26) Per tale ragione il libro
fu scritto evidentemente prima del 1000 a.E.V., verso la fine dei 40 anni del
suo regno.
COSA NON È VANITÀ? (Ecclesiaste 1:1–6:12)
“Ogni cosa è vanità!”, dice il congregatore, che prosegue chiedendo: “Che
profitto ha l’uomo in tutto il suo duro lavoro a cui lavora duramente sotto il
sole?” (Ecclesiaste 1:2, 3) Le espressioni “vanità” e “sotto il sole” ricorrono
più volte in questo libro. Il termine ebraico reso “vanità” significa
letteralmente “fiato” o “vapore” e dà l’idea di irrilevanza, caducità o
transitorietà. L’espressione “sotto il sole” significa “su questa terra” o “in
questo mondo”. Perciò “ogni cosa”, cioè tutte le attività dell’uomo che non
tengono conto della volontà di Dio, è vanità.
“Guarda i tuoi piedi ogni volta che vai alla casa del vero Dio”, dice
Salomone, “e ci sia un accostarsi per udire”. (Ecclesiaste 5:1) Praticare la
vera adorazione di Geova Dio non è vanità. Anzi, interessarsi della propria
relazione con lui è il segreto per dare un senso alla propria vita.
Risposta a domande bibliche:
160
1:4-10: Cosa c’è di ‘faticoso’ nei cicli naturali? Il congregatore
menziona solo tre delle cose essenziali per la vita sulla terra: il sole, il vento
e il ciclo dell’acqua. I cicli naturali, in effetti, sono numerosi e molto
complessi. Si può passare tutta la vita a studiarli senza arrivare a capirli del
tutto. Possono essere veramente ‘faticosi’. È anche frustrante paragonare
la breve durata della nostra vita all’incessante ripetersi di questi cicli.
Perfino gli sforzi compiuti per fare nuove scoperte sono faticosi. Dopo tutto
le nuove invenzioni non sono altro che applicazioni di princìpi che il vero
Dio ha stabilito e che ha già seguito nella creazione.
2:1, 2: Perché si dice che il “riso” è “follia”? Il riso può aiutarci a
dimenticare i nostri guai per un po’ e il divertimento può farci considerare i
nostri problemi con leggerezza. Comunque sia, il riso non cancella le
difficoltà. Quindi viene detto che la ricerca della felicità attraverso il
divertimento è “follia”.
3:11: Quali cose Dio ha fatto ‘belle a suo tempo’? Alcune delle cose che
Geova Dio ha fatto ‘belle’, o appropriate e utili, al tempo giusto sono la
creazione di Adamo ed Eva, il patto dell’arcobaleno, il patto con Abraamo, il
patto davidico, la venuta del Messia e l’intronizzazione di Gesù Cristo come
Re del Regno di Dio. Tuttavia nel prossimo futuro Geova farà qualcos’altro
di ‘bello’. Possiamo aver fiducia che nel momento opportuno il giusto nuovo
mondo diverrà realtà. — 2 Pietro 3:13.
3:15b: In che modo “il vero Dio stesso continua a cercare ciò che si
persegue”? “Ciò che si persegue” può riferirsi a quanto Dio si propone di
fare. Benché il continuo susseguirsi della nascita e della morte nonché
della guerra e della pace possa fare sentire l’uomo impotente e indurlo a
pensare che la storia si ripeta, il vero Dio può ricercare e realizzare tutto
quello che vuole. (Ecclesiaste 3:1-10, 15a) “Ciò che si persegue” può
applicarsi anche ai giusti, che spesso sono ‘perseguiti’, vale a dire
perseguitati, dai malvagi. In tal caso Geova continua a cercare i giusti “per
mostrare la sua forza” a loro favore. — 2 Cronache 16:9.
5:9: In che senso “il profitto della terra è fra tutti loro”? Tutti gli abitanti
della terra dipendono dal “profitto della terra”, cioè da quello che essa
produce. Un re non fa eccezione. Beneficerà dei prodotti agricoli se i suoi
servitori lavoreranno sodo per coltivare la terra.
Lezioni per noi:
1:15. È inutile dedicare tempo ed energie a cercare di correggere
l’oppressione e l’ingiustizia che vediamo oggi. Solo il Regno di Dio può
togliere di mezzo la malvagità. — Daniele 2:44.
2:4-11. Arti quali architettura, giardinaggio e musica, nonché il vivere nel
lusso, sono “un correr dietro al vento” perché non danno un vero senso alla
vita né recano felicità duratura.
2:12-16. La sapienza ha un vantaggio sulla stoltezza: aiuta a risolvere certi
problemi. Ma per quanto riguarda la morte, la sapienza umana non ha
161
nessun vantaggio. E se anche qualcuno avesse ottenuto la fama grazie a
tale sapienza, verrebbe presto dimenticato.
2:24; 3:12, 13, 22. Non c’è niente di male nel godere i frutti del proprio
lavoro.
2:26. La sapienza divina, che dà gioia, viene data ‘all’uomo che è buono
dinanzi a Geova’. È impossibile ricevere questa sapienza senza avere una
buona relazione con Dio.
3:16, 17. Non è realistico aspettarsi che sia fatta giustizia in ogni
situazione. Anziché angustiarci per quello che succede oggi nel mondo,
dobbiamo aspettare che Geova metta le cose a posto.
4:4. Chi lavora sodo e bene prova soddisfazione. Ma lavorare sodo
unicamente per primeggiare incoraggia la competizione e può dar luogo ad
animosità e invidia. Il duro lavoro che compiamo nel ministero cristiano
deve scaturire da giusti motivi.
4:7-12. I rapporti umani sono più importanti dei beni materiali e non vanno
sacrificati per inseguire la ricchezza.
4:13. Non sempre ci si guadagna il rispetto a motivo della posizione o
dell’età. Chi occupa una posizione di responsabilità deve agire con
saggezza.
4:15, 16. Il “fanciullo, che è secondo” (cioè il successore del re), può
inizialmente avere l’appoggio di ‘tutti quelli che sono davanti a lui’, ma ‘poi
la gente non si rallegra di lui’. In effetti la popolarità è solitamente di breve
durata.
5:2. Le nostre preghiere dovrebbero essere ben meditate e rispettose, non
prolisse.
5:3-7. Preoccuparsi troppo della ricerca di cose materiali può spingere a
sognare ad occhi aperti avendo mire egoistiche. Fantasticare di continuo in
questo modo può anche privare di sonni tranquilli. L’abbondanza delle
parole può far apparire stolta una persona e indurla a fare a Dio un voto
avventato. ‘Temendo il vero Dio’ evitiamo di fare queste cose.
6:1-9. Di che beneficio sono le ricchezze, la gloria, una vita lunga e perfino
una famiglia numerosa se le circostanze ci impediscono di goderne? “È
meglio il vedere degli occhi che l’andare in giro dell’anima [“del desiderio
dell’anima”, nota in calce]”, cioè è meglio affrontare la realtà che cercare di
soddisfare desideri irrealizzabili. Pertanto il miglior modo di vivere è
accontentarsi di avere ‘nutrimento e di che coprirsi’ e nello stesso tempo
godere delle cose buone della vita e impegnarsi per mantenere una stretta
relazione con Geova. — 1 Timoteo 6:8.
CONSIGLI PER CHI È SAGGIO (Ecclesiaste 7:1–12:8)
Come possiamo proteggere il nostro buon nome, ovvero la nostra
reputazione? Come dovremmo considerare i governanti umani e le
ingiustizie che forse vediamo? Dato che i morti non sono consci di nulla,
come dovremmo usare ora la vita? Come possono i giovani usare
saggiamente il loro tempo e le loro energie? I validi consigli del
162
congregatore su questi e su altri punti sono riportati nei capitoli da 7 a 12 di
Ecclesiaste.
Risposta a domande bibliche:
7:19: In che senso la sapienza è più forte di “dieci uomini al potere”?
Il numero dieci, quando è usato nella Bibbia in senso figurato, è indice di
completezza. Salomone vuol dire che il valore protettivo della sapienza è
maggiore del numero completo dei combattenti che fanno la guardia a una
città.
10:2: Cosa significa avere il cuore ‘a destra’ o ‘a sinistra’? La destra è
spesso indice di una posizione di favore, ragion per cui dire che una
persona ha il cuore a destra equivale a dire che il cuore la spinge a fare il
bene. Se la spinge a seguire una condotta sbagliata, si dice che ha il cuore
a sinistra.
10:15: In che senso “il duro lavoro degli stupidi li rende stanchi”? Se
uno non ha giudizio il suo duro lavoro non produce nulla di veramente utile.
Egli non vi prova nessuna soddisfazione. Tali sforzi incessanti non fanno
altro che stancarlo.
11:7, 8: Cosa significa la dichiarazione: “La luce è anche dolce, ed è
bene per gli occhi vedere il sole”? La luce e il sole danno gioia ai vivi.
Salomone dice qui che è bello essere vivi e che dovremmo ‘rallegrarci’
prima che i giorni delle tenebre, o della vecchiaia, ci privino delle energie.
11:10: Perché “la gioventù e il rigoglio della vita” sono vanità? Se non
vengono usati nel modo appropriato, i giorni del vigore giovanile sono
vanità perché, come il vapore, passano in fretta.
Lezioni per noi:
7:6. Ridere in un momento non opportuno è irritante e inutile come il
crepitio delle spine sotto una pentola. Facciamo bene a evitare di ridere a
sproposito.
7:21, 22. Non dovremmo preoccuparci troppo di quello che dicono gli altri.
8:2, 3; 10:4. Quando siamo criticati o corretti da un superiore o dal datore
di lavoro è saggio mantenere la calma. È meglio far questo che ‘affrettarsi e
uscire d’innanzi a lui’, cioè dare frettolosamente le dimissioni.
8:8; 9:5-10, 12. La nostra vita può terminare con la stessa repentinità con
cui i pesci sono presi nella rete o gli uccelli in trappola. Inoltre, nessuno di
noi può impedire che alla morte la forza vitale ci abbandoni, né può
ottenere un “congedo” nella guerra che la morte combatte contro l’umanità.
Quindi non dobbiamo sprecare il tempo inutilmente. Geova vuole che
apprezziamo la vita e viviamo bene, usando giudizio. A tal fine dobbiamo
mettere il servizio di Geova al primo posto.
8:16, 17. Non potremo mai conoscere a fondo tutto ciò che Dio ha fatto e
ha permesso che accadesse all’umanità, neppure se dovessimo perderci il
sonno. Preoccuparsi di tutto il male che è stato commesso servirà solo a
privarci della gioia di vivere.
163
9:16-18. La sapienza è da considerarsi preziosa anche quando la
maggioranza non l’apprezza. Le parole dette con calma dal saggio sono da
preferire alle grida dello stupido.
10:1. Dobbiamo stare attenti a come parliamo e a come agiamo. Basta una
sola azione avventata come uno scatto d’ira o un singolo episodio in cui si
esagera con l’alcol o ci si comporta in maniera non casta per rovinare la
reputazione di una persona rispettata.
10:5-11. Chi occupa una posizione elevata ma è incompetente non è da
invidiare. Un compito può anche essere semplice, ma se chi lo assolve è
incompetente possono esserci gravi conseguenze. D’altro canto acquistare
la capacità di “usare la sapienza per avere successo” è vantaggioso. È
molto importante divenire capaci nell’opera di predicare il Regno e fare
discepoli.
11:1, 2. La generosità deve scaturire dal cuore. Questa generosità è
contagiosa. — Luca 6:38.
11:3-6. Le incertezze della vita non dovrebbero renderci indecisi.
11:9; 12:1-7. I giovani devono rendere conto a Geova. Perciò devono
usare il loro tempo e le loro energie per servire Dio prima che sopraggiunga
la vecchiaia e li privi del loro vigore.
“LE PAROLE DEI SAGGI” CI GUIDANO (Ecclesiaste 12:9-14)
Come dovremmo considerare “le parole dilettevoli” che il congregatore
cercò di trovare e di mettere per iscritto? In contrasto con i “molti libri” che
sono il frutto della sapienza umana, “le parole dei saggi sono come pungoli
per buoi, e proprio come chiodi conficcati sono quelli che prendono piacere
nelle raccolte di sentenze; esse sono state date da un solo pastore”.
(Ecclesiaste 12:10-12) Le parole di sapienza che provengono da “un solo
pastore”, Geova, hanno un effetto stabilizzante nella nostra vita.
Mettere in pratica i consigli saggi che troviamo nel libro di Ecclesiaste ci
aiuterà ad avere una vita significativa e felice. Inoltre ci viene assicurato:
“Andrà a finir bene a quelli che temono il vero Dio”. Sforziamoci dunque di
essere fermamente decisi a seguire l’esortazione: “Temi il vero Dio e
osserva i suoi comandamenti”. — Ecclesiaste 8:12; 12:13.
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164
165
Libro del Cantico dei Cantici
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Salomone
Gerusalemme
Prima del 100 a.E.V.
Indeterminato
“COME un giglio tra erbacce spinose, così è la mia compagna tra le figlie”.
“Come un melo tra gli alberi della foresta, così è il mio caro tra i figli”. “Chi è
questa donna che guarda giù come l’aurora, bella come la luna piena, pura
come il fulgido sole?” (Il Cantico dei Cantici 2:2, 3; 6:10) Le parole che
troviamo in questi versetti del libro biblico chiamato Il Cantico dei Cantici
sono davvero straordinarie. L’intero libro è un poema così pieno di
significato e di belle espressioni che viene definito “il cantico più bello (per
eccellenza)”. — Il Cantico dei Cantici 1:1, nota in calce.
Composto da Salomone, re dell’antico Israele, probabilmente verso il 1020
a.E.V., durante la prima parte dei suoi 40 anni di regno, questo cantico è la
storia d’amore di un giovane pastore e di una ragazza di campagna, una
sulamita. Tra i vari personaggi menzionati nel poema ci sono la madre e i
fratelli della ragazza, le “figlie di Gerusalemme” (le dame di corte) e le “figlie
di Sion” (le donne di Gerusalemme). (Il Cantico dei Cantici 1:5; 3:11) Per
chi legge la Bibbia è difficile identificare tutti quelli che parlano nel Cantico
dei Cantici, ma è possibile farlo tenendo conto di quello che dicono o di
quello che viene detto loro.
Il messaggio del Cantico dei Cantici, che fa parte della Parola di Dio, è di
grande valore per due motivi. (Ebrei 4:12) Primo, ci insegna cos’è il vero
amore fra un uomo e una donna. Secondo, illustra il tipo di amore che
esiste fra Gesù Cristo e la congregazione dei cristiani unti. — 2 Corinti
11:2; Efesini 5:25-31.
NON CERCATE DI “DESTARE IN ME L’AMORE”
(Il Cantico dei Cantici 1:1–3:5)
“Mi baci egli con i baci della sua bocca, poiché le tue espressioni di
tenerezza sono migliori del vino”. (Il Cantico dei Cantici 1:2) Il dialogo del
Cantico dei Cantici inizia con queste parole pronunciate da un’umile
ragazza di campagna che viene condotta nella tenda reale di Salomone.
Ma come mai si trova lì?
“I figli della mia propria madre si adirarono con me”, dice. “Mi nominarono
custode delle vigne”. I suoi fratelli sono arrabbiati perché il ragazzo che lei
166
ama l’ha invitata a fare una passeggiata con lui in un’incantevole giornata
primaverile. Per impedirle di andarci le hanno affidato un compito: cacciare
“le piccole volpi che rovinano le vigne”. Questo lavoro la porta nelle
vicinanze dell’accampamento di Salomone. Quando scende “al giardino dei
noci”, la ragazza viene notata per la sua bellezza e portata
nell’accampamento. — Il Cantico dei Cantici 1:6; 2:10-15; 6:11.
Mentre la fanciulla esprime il desiderio di vedere l’amato pastore, le dame
di corte le dicono di ‘uscire lei stessa nelle orme del gregge’ e di cercarlo.
Ma Salomone non la lascia andare. Ne ammira la bellezza e le promette
“cerchietti d’oro, insieme a borchie d’argento”. Queste cose, però, la
lasciano del tutto indifferente. Il pastore entra nell’accampamento di
Salomone, la trova ed esclama: “Ecco, sei bella, o mia compagna. Ecco,
sei bella”. La giovane pone sotto giuramento le dame di corte: “Non
[cercate] di svegliare né di destare in me l’amore finché esso non vi sia
incline”. — Il Cantico dei Cantici 1:8-11, 15; 2:7; 3:5.
Risposta a domande bibliche:
1:2, 3: Perché il ricordo delle espressioni di tenerezza del pastore è
come il vino e il suo nome è come l’olio? Proprio come il vino fa
rallegrare il cuore dell’uomo e l’olio versato sulla testa ha un effetto lenitivo,
così il ricordo dell’amore del ragazzo e il suo nome rafforzavano e
confortavano la fanciulla. (Salmo 23:5; 104:15) Anche i veri cristiani,
particolarmente gli unti, traggono forza e incoraggiamento riflettendo
sull’amore che Gesù Cristo ha mostrato loro.
1:5: Perché la ragazza di campagna paragona la sua carnagione scura
alle “tende di Chedar”? Il pelo di capra, quando viene tessuto, ha
molteplici impieghi. (Numeri 31:20) Per esempio “la tenda sopra il
tabernacolo” era fatta di “teli di pelo di capra”. (Esodo 26:7) Come fanno
tuttora i beduini, è del tutto possibile che le tende di Chedar si facessero
con il pelo di capra nera.
1:15: Cosa significano queste parole del giovane pastore: “I tuoi
occhi son quelli delle colombe”? Il pastore sta dicendo che gli occhi
della sua ragazza hanno un aspetto dolce e mite, come quelli delle
colombe.
2:7; 3:5: Perché le dame di corte vengono poste sotto giuramento
“per le gazzelle o per le cerve del campo”? Le gazzelle e le cerve sono
note per la bellezza e la grazia. In effetti la Sulamita pone le dame di corte
sotto giuramento, per tutto ciò che c’è di bello e di grazioso, di non cercare
di svegliare l’amore in lei.
Lezioni per noi:
1:2; 2:6. Le caste espressioni di tenerezza possono essere appropriate tra
due fidanzati. Questi tuttavia dovrebbero badare che si tratti di
manifestazioni di affetto sincero e non di passione impura, che potrebbe
preparare il terreno all’immoralità sessuale. — Galati 5:19.
167
1:6; 2:10-15. I fratelli della Sulamita non le permisero di appartarsi con il
suo caro in un posto isolato sui monti, ma non perché fosse una ragazza
immorale o non fosse animata da giusti motivi. Presero invece una misura
precauzionale per impedirle di mettersi in una situazione che la facesse
cadere in tentazione. Una cosa che i fidanzati possono imparare è evitare
di appartarsi in luoghi isolati.
2:1-3, 8, 9. Nonostante la sua bellezza la Sulamita era modesta e si
considerava “un semplice zafferano [un fiore comune] della pianura
costiera”. Poiché era bella e fedele a Geova, il pastore la riteneva “un giglio
tra erbacce spinose”. E che dire di lui? Poiché era di bell’aspetto, a lei
sembrava “una gazzella”. Dev’essere stato anche un uomo dalla mentalità
spirituale e devoto a Geova. “Come un melo [che dà ombra e frutti] tra gli
alberi della foresta”, dice la ragazza, “così è il mio caro tra i figli”. La fede e
la devozione a Dio non sono forse qualità da ricercare in un eventuale
coniuge?
2:7; 3:5. La ragazza di campagna non provava nessuna attrazione per
Salomone. Pose anche le dame di corte sotto giuramento affinché non
cercassero di destare in lei l’amore se non per il suo pastore. Non è né
possibile né appropriato innamorarsi di chiunque. Il cristiano o la cristiana
che desidera sposarsi deve prendere in considerazione solo un fedele
servitore di Geova. — 1 Corinti 7:39.
“CHE GUARDATE NELLA SULAMITA?” (Il Cantico dei Cantici 3:6–8:4)
Qualcosa “sale dal deserto come colonne di fumo”. (Il Cantico dei Cantici
3:6) Cosa vedono le donne di Gerusalemme quando escono per guardare?
Il re Salomone che torna in città con i suoi servitori. Ed egli ha portato con
sé la Sulamita.
Il pastore l’ha seguita e trova subito il modo per vederla. Le conferma il suo
amore ed esprime il desiderio di lasciare la città: “Finché spiri il giorno e
siano fugate le ombre, me ne andrò al monte della mirra e al colle
dell’olibano”. Lei lo invita a ‘entrare nel suo giardino e a mangiarne i frutti
più scelti’. Lui replica: “Sono entrato nel mio giardino, o mia sorella, mia
sposa”. Le donne di Gerusalemme dicono loro: “Mangiate, o compagni!
Bevete e inebriatevi delle espressioni di tenerezza!” — Il Cantico dei
Cantici 4:6, 16; 5:1.
Dopo avere narrato alle dame di corte un sogno, la Sulamita dice loro:
“Sono malata d’amore”. Esse chiedono: “Cos’ha il tuo caro più di ogni altro
caro?” Lei risponde: “Il mio caro è bianco e roseo, il più notevole fra
diecimila”. (Il Cantico dei Cantici 5:2-10) Quando Salomone tesse le lodi
della ragazza, lei risponde umilmente: “Che guardate nella Sulamita?” (Il
Cantico dei Cantici 6:4-13) Vedendo in questa domanda un’opportunità per
conquistarla, il re le fa altri complimenti. Lei, però, è irremovibile: ama il
pastore. Infine Salomone le permette di tornare a casa.
Risposta a domande bibliche:
168
4:1; 6:5: Perché i capelli della fanciulla sono paragonati a “un branco
di capre”? Il paragone fa pensare che i suoi capelli fossero lucidi e folti
come il pelo di capra nera.
4:11: Cosa vuol dire che le labbra della Sulamita “continuano a stillare
miele di favo” e che ‘miele e latte sono sotto la sua lingua’? Il miele di
favo è più saporito e più dolce di quello che è stato esposto all’aria. Questo
paragone nonché l’idea che miele e latte fossero sotto la lingua della
Sulamita evidenziano quanto siano buone e piacevoli le sue parole.
5:12: In che senso “i suoi occhi sono come colombe presso i canali
d’acqua, che si bagnano nel latte”? La ragazza parla dei begli occhi del
suo caro. Forse, usando un linguaggio poetico, paragona l’iride scura
circondata dal bianco dei suoi occhi alle colombe grigio-azzurre che si
bagnano nel latte.
5:14, 15: Perché le mani e le gambe del pastore sono descritte in
questo modo? Evidentemente la ragazza si riferisce alle dita del pastore
quando parla di cilindri d’oro e alle sue unghie quando parla di crisolito.
Paragona le gambe di lui a “colonne di marmo” perché sono forti e belle.
6:4, nota in calce: L’espressione “Città Piacevole” si riferisce a
Gerusalemme? No, la “Città Piacevole” è “Tirza”. Questa città cananea fu
catturata da Giosuè e dopo il regno di Salomone divenne la prima capitale
del regno settentrionale delle dieci tribù di Israele. (Giosuè 12:7, 24; 1 Re
16:5, 6, 8, 15) “A quanto sembra doveva essere una città molto bella”, dice
un’opera di consultazione, “il che spiegherebbe perché viene menzionata
qui”.
6:13, nota in calce: Cos’è “la danza di due campi”? Questa espressione
si può tradurre anche “danza di Maanaim”. La città di Maanaim era situata
a est del Giordano, vicino alla valle del torrente Iabboc. (Genesi 32:2, 22; 2
Samuele 2:29) “La danza di due campi” può riferirsi a una danza che si
faceva in quella città in occasione di una festa.
7:4: Perché Salomone paragona il collo della Sulamita a “una torre
d’avorio”? In precedenza la ragazza aveva ricevuto questo complimento:
“Il tuo collo è simile alla torre di Davide”. (Il Cantico dei Cantici 4:4) Una
torre è una costruzione lunga e slanciata, e l’avorio è liscio. Salomone è
colpito dal collo slanciato e liscio della ragazza.
Lezioni per noi:
4:1-7. Resistendo agli allettamenti di Salomone, la Sulamita, se pure
imperfetta, dimostrò la sua integrità morale. Tale forza morale la rese
ancora più bella. Questo dovrebbe valere anche per le donne cristiane.
4:12. La Sulamita era come un bel giardino recintato da una siepe o come
un muro oltre il quale si poteva andare solo attraverso un cancello che
veniva tenuto chiuso a chiave. Questo vuol dire che riservava il suo tenero
affetto al futuro marito. Un bell’esempio per donne e uomini cristiani non
sposati.
“LA FIAMMA DI IAH” (Il Cantico dei Cantici 8:5-14)
169
“Chi è questa donna che sale dal deserto, appoggiandosi al suo caro?”,
chiedono i fratelli della Sulamita quando la vedono tornare a casa. Qualche
tempo prima uno di loro aveva detto: “Se fosse un muro, edificheremmo su
di lei un parapetto d’argento; ma se fosse una porta, la rafforzeremmo con
una tavola di cedro”. Ora che la tenacia del suo amore è stata provata e
dimostrata, la Sulamita dice: “Io sono un muro, e le mie mammelle sono
come torri. In questo caso son divenuta ai suoi occhi come colei che trova
pace”. — Il Cantico dei Cantici 8:5, 9, 10.
Il vero amore è “la fiamma di Iah”. Perché? Perché tale amore ha origine da
Geova, Colui che ci ha reso capaci di amare. È un fuoco le cui fiamme
sono inestinguibili. Il Cantico dei Cantici illustra in modo straordinario che
l’amore fra un uomo e una donna può essere “forte come la morte”. — Il
Cantico dei Cantici 8:6.
Il cantico superlativo di Salomone fa luce anche sul vincolo che c’è fra
Gesù Cristo e i componenti della sua “sposa” celeste. (Rivelazione
[Apocalisse] 21:2, 9) L’amore che Gesù prova per i cristiani unti è al di
sopra di qualsiasi amore esista fra un uomo e una donna. La devozione dei
componenti della classe della sposa è incrollabile. Gesù diede
amorevolmente la vita anche per le “altre pecore”. (Giovanni 10:16) Quindi
tutti i veri adoratori possono imitare l’esempio di amore e devozione
incrollabile della Sulamita.
Passo/Fonte
APPUNTI PERSONALI
Commento
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Libro di Isaia
(parte 1ª)
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Isaia
Gerusalemme
Dopo il 732 a.E.V.
ca. 778–dopo il 732 a.E.V.
“CHI manderò, e chi andrà per noi?” È Geova Dio a rivolgere questo invito,
e Isaia, figlio di Amoz, risponde: “Eccomi! Manda me”. (Isaia 1:1; 6:8)
Quindi Isaia riceve l’incarico di profeta. La sua attività profetica è descritta
nel libro biblico che porta il suo nome.
Scritto dal profeta stesso, il libro abbraccia un periodo di 46 anni che va più
o meno dal 778 a.E.V. a qualche tempo dopo il 732. Contiene dichiarazioni
contro Giuda, Israele e le nazioni circostanti, ma il tema fondamentale non
è il giudizio. È invece ‘la salvezza mediante Geova Dio’. (Isaia 25:9) Il
nome Isaia, infatti, significa “salvezza di Geova”. In questo articolo
verranno presi in esame i punti notevoli di Isaia 1:1–35:10.
“UN SEMPLICE RIMANENTE TORNERÀ” (Isaia 1:1–12:6)
La Bibbia non dice se il messaggio profetico contenuto nei primi cinque
capitoli del libro di Isaia sia stato pronunciato prima o dopo la sua nomina a
profeta. (Isaia 6:6-9) Ma una cosa è chiara: Giuda e Gerusalemme sono
spiritualmente malate “dalla pianta del piede fino alla testa”. (Isaia 1:6)
L’idolatria dilaga. I capi sono corrotti. Le donne sono diventate superbe. Il
popolo non serve il vero Dio come vuole lui. Isaia ha l’incarico di andare a
parlare “più volte” a quelli che non capiscono e non vogliono conoscere.
Giuda è sotto la minaccia di invasione da parte delle forze congiunte di
Israele e Siria. Usando Isaia e i suoi figli “come segni e come miracoli”,
Geova assicura a Giuda che l’alleanza siro-israelita non riuscirà nel suo
intento. (Isaia 8:18) Comunque, la pace senza fine esisterà soltanto sotto il
dominio del “Principe della pace”. (Isaia 9:6, 7) Geova chiederà conto
anche all’Assiria, la nazione che egli impiega come “verga per la [sua] ira”.
Giuda andrà infine in cattività ma “un semplice rimanente tornerà”. (Isaia
10:5, 21, 22) La vera giustizia diverrà realtà sotto il dominio di un simbolico
“ramoscello [che] deve spuntare dal ceppo di Iesse”. — Isaia 11:1.
Risposta a domande bibliche:
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1:8, 9: Cosa significa che la figlia di Sion sarà “lasciata rimanere
come una capanna in una vigna, come una baracca da guardia in un
campo di cetrioli”? Significa che durante l’invasione assira Gerusalemme
sembrerà molto vulnerabile, come una semplice capanna in una vigna o
una baracca pericolante in un campo di cetrioli. Ma Geova verrà in suo
aiuto e non permetterà che divenga come Sodoma e Gomorra.
1:18: Cosa si intende con le parole: “Venite, ora, e mettiamo le cose a
posto fra noi”? Non è un invito a parlare di una questione e a giungere a
un accordo con reciproche concessioni. Il versetto si riferisce invece
all’istituzione di un organo giudicante in cui il giusto Giudice, Geova, dà a
Israele l’opportunità di cambiare e purificarsi.
6:8a: Perché qui si usa il pronome plurale “noi”? Nel versetto Geova
Dio parla in prima persona. Il pronome plurale “noi” indica che con Geova
c’è qualcun altro. Naturalmente si tratta del suo “unigenito Figlio”. —
Giovanni 1:14; 3:16.
6:11: Con la domanda “fino a quando, o Geova?”, cosa intendeva dire
Isaia? Il profeta non stava chiedendo per quanto tempo avrebbe dovuto
continuare a pronunciare il messaggio di Geova a gente insensibile. Voleva
piuttosto sapere per quanto tempo il popolo spiritualmente malato avrebbe
continuato a disonorare il nome di Dio.
7:3, 4: Perché Geova salvò il malvagio re Acaz? Il re di Siria e il re di
Israele decisero di detronizzare Acaz, re di Giuda, e di mettere al suo posto
un governo fantoccio con a capo il figlio di Tabeel, un uomo che non era un
discendente di Davide. Questo piano diabolico avrebbe interrotto
l’attuazione del patto per il Regno stipulato con Davide. Geova fece in
modo che Acaz si salvasse per preservare la linea genealogica attraverso
la quale sarebbe venuto il promesso “Principe della pace”. — Isaia 9:6.
7:8: In che modo nell’arco di 65 anni Efraim ‘fu frantumato’? La
deportazione degli abitanti del regno delle dieci tribù e il ripopolamento del
paese con degli stranieri ebbe inizio “ai giorni di Peca re d’Israele”, poco
dopo che Isaia aveva pronunciato questa profezia. (2 Re 15:29) Continuò
per molto tempo fino ai giorni del re assiro Esar-Addon, uno dei figli di
Sennacherib e suo successore. (2 Re 17:6; Esdra 4:1, 2; Isaia 37:37, 38) Il
fatto che gli assiri continuassero a spostare la popolazione della Samaria e
a ripopolare la regione spiega il periodo di 65 anni indicato in Isaia 7:8.
11:1, 10: Com’è possibile che Gesù Cristo sia ‘un ramoscello che
spunta dal ceppo di Iesse’ e anche “la radice di Iesse”? (Romani
15:12) Gesù ‘spuntò dal ceppo di Iesse’ come uomo. Discese da Iesse
attraverso Davide, uno dei suoi figli. (Matteo 1:1-6; Luca 3:23-32) Tuttavia il
fatto che Gesù riceva il potere regale influisce sulla relazione che egli ha
con i suoi antenati. In virtù del potere e dell’autorità che ha ricevuto di
concedere agli esseri umani ubbidienti la vita eterna sulla terra, Gesù
diventa il loro “Padre eterno”. (Isaia 9:6) Quindi è anche “la radice” dei suoi
antenati, tra cui Iesse.
173
Lezioni per noi:
1:3. Rifiutarsi di vivere secondo ciò che il Creatore richiede da noi equivale
ad avere meno conoscenza di un toro o di un asino. D’altro canto, imparare
ad apprezzare tutto ciò che Geova ha fatto per noi ci impedisce di
comportarci senza intendimento e di abbandonarlo.
1:11-13. Le cerimonie religiose ipocrite e le preghiere formalistiche
stancano Geova. Le nostre azioni e le nostre preghiere dovrebbero
scaturire da un cuore mosso da giusti motivi.
1:25-27; 2:2; 4:2, 3. La schiavitù e la desolazione di Giuda dovevano
terminare con il ritorno del rimanente pentito a Gerusalemme e il ripristino
della vera adorazione. Geova è misericordioso verso i trasgressori pentiti.
2:2-4. La nostra zelante partecipazione all’opera di predicare il Regno e
fare discepoli aiuta persone di molte nazioni a conoscere le vie della pace e
a vivere in pace le une con le altre.
4:4. Geova eliminerà, o ‘laverà’, la corruzione morale e la colpa dovuta allo
spargimento di sangue.
5:11-13. Chi non si pone dei limiti e non è moderato nella scelta dello
svago rifiuta di agire in base alla conoscenza. — Romani 13:13.
5:21-23. Gli anziani o sorveglianti cristiani devono evitare di essere “saggi
ai loro propri occhi”. Devono anche avere moderazione nel “bere vino” e
non fare favoritismi.
11:3a. L’esempio e gli insegnamenti di Gesù mostrano che c’è “gioia nel
timore di Geova”.
“GEOVA MOSTRERÀ MISERICORDIA A GIACOBBE”
(Isaia 13:1–35:10)
I capitoli da 13 a 23 sono dichiarazioni contro le nazioni. Tuttavia “Geova
mostrerà misericordia a Giacobbe” permettendo a tutte le tribù di Israele di
tornare in patria. (Isaia 14:1) Il messaggio di desolazione per Giuda
contenuto nei capitoli da 24 a 27 è accompagnato dalla promessa di
restaurazione. Geova esprime la sua ira contro gli “ubriaconi di Efraim
[Israele]” perché hanno stretto un’alleanza con la Siria; esprime la sua ira
anche contro ‘il sacerdote e il profeta’ di Giuda perché hanno cercato di
stringere un’alleanza con l’Assiria. (Isaia 28:1, 7) Vengono annunciati guai
a carico di “Ariel [Gerusalemme]”, i cui abitanti si sono ‘incamminati per
scendere in Egitto’ a cercare protezione. (Isaia 29:1, nota in calce; 30:1, 2)
Ciò nondimeno viene predetta la salvezza di coloro che esercitano fede in
Geova.
Come ‘il giovane leone fornito di criniera ruggisce sulla sua preda’, Geova
difenderà il “monte Sion”. (Isaia 31:4) Viene anche promesso: “Ecco, un re
regnerà per la stessa giustizia”. (Isaia 32:1) Gli assiri minacciano Giuda e
questo fa piangere amaramente perfino i “messaggeri di pace”, ma Geova
promette che il suo popolo sarà sanato, “perdonato del suo errore”. (Isaia
33:7, 22-24) “Geova ha indignazione contro tutte le nazioni, e furore contro
tutto il loro esercito”. (Isaia 34:2) Il paese di Giuda non rimarrà desolato. “Il
174
deserto e la regione arida esulteranno, e la pianura desertica gioirà e fiorirà
come lo zafferano”. — Isaia 35:1.
Risposta a domande bibliche:
13:17: In che senso i medi consideravano l’argento come nulla e non
provavano diletto nell’oro? Per i medi e i persiani la gloria che derivava
da una conquista era molto più importante del bottino di guerra. Questo
poté dirsi di Ciro, il quale diede a chi tornava dall’esilio gli utensili d’oro e
d’argento che Nabucodonosor aveva portato via come bottino dal tempio di
Geova.
14:1, 2: In che modo gli israeliti, il popolo di Geova, presero
“prigionieri quelli che li tenevano in cattività” e tennero “sottoposti
quelli che li costringevano al lavoro”? Questo avvenne ad esempio nel
caso di Daniele, Ester e Mardocheo: il primo occupò una carica molto
importante a Babilonia sotto i medi e i persiani, la seconda divenne una
regina persiana e il terzo fu nominato primo ministro dell’impero persiano.
20:2-5: Isaia andò davvero in giro completamente nudo per tre anni?
È possibile che Isaia si sia tolto solo la sopravveste e sia andato in giro
“vestito leggermente”. — 1 Samuele 19:24, nota in calce.
21:1: Quale regione viene chiamata “il deserto del mare”? Babilonia,
anche se non si trovava affatto vicino al mare. Il motivo è che lo
straripamento dell’Eufrate e del Tigri inondava la regione tutti gli anni,
creando un “mare” paludoso.
24:13-16: In che modo gli ebrei sarebbero divenuti, “fra i popoli, come
la bacchiatura dell’olivo, come la racimolatura quando la vendemmia
è giunta alla fine”? Dopo la raccolta o la vendemmia rimane solo un po’ di
frutta sull’albero o di uva sulla vite; allo stesso modo solo alcuni sarebbero
sopravvissuti alla distruzione di Gerusalemme e di Giuda. Ovunque
venissero deportati, sia “nella regione della luce [Babilonia, in Oriente]” che
“nelle isole del mare [Mediterraneo]”, i superstiti avrebbero glorificato
Geova.
24:21: Chi sono l’“esercito dell’alto” e i “re del suolo”? Con
l’espressione “esercito dell’alto” si possono intendere le forze spirituali
malvage. I “re del suolo” sono quindi i governanti terreni, sui quali i demoni
esercitano una potente influenza. — 1 Giovanni 5:19.
25:7: Cos’è l’“avvolgimento che si avvolge su tutti i popoli, e l’opera
tessuta che si intesse su tutte le nazioni”? Questo paragone richiama
l’attenzione su due grandi nemici dell’umanità: il peccato e la morte.
Lezioni per noi:
13:20-22; 14:22, 23; 21:1-9. La parola profetica di Geova si avvera
sempre, come avvenne nel caso di Babilonia.
17:7, 8. La maggioranza degli israeliti non ascoltò, ma alcuni confidarono in
Geova. Allo stesso modo alcuni nella cristianità ascoltano il messaggio del
Regno.
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28:1-6. Israele cadrà in mano all’Assiria, ma Dio farà in modo che singole
persone fedeli sopravvivano. I giudizi di Geova non lasciano i giusti senza
speranza.
28:23-29. Geova ristabilisce le persone sincere tenendo conto delle loro
necessità specifiche e delle loro circostanze.
30:15. Per essere salvati da Geova dobbiamo mostrare fede “riposando”,
cioè trattenendoci dal cercare la salvezza con mezzi umani. ‘Stando
indisturbati’, ossia non avendo paura, dimostriamo anche fiducia nella
capacità di Geova di proteggerci.
30:20, 21. ‘Vediamo’ Geova e ‘udiamo’ la sua voce salvifica dando ascolto
a quello che dice per mezzo della sua Parola ispirata, la Bibbia, e per
mezzo dello “schiavo fedele e discreto”. — Matteo 24:45.
Le profezie di Isaia rafforzano la nostra fiducia nella Parola di Dio
Possiamo essere davvero grati del messaggio che Dio ha fatto scrivere nel
libro di Isaia. Le profezie che si sono già adempiute rafforzano la nostra
fiducia che ‘la parola che esce dalla bocca di Geova non tornerà a lui senza
risultati’. — Isaia 55:11.
Che dire delle profezie messianiche, come quelle che si trovano in Isaia 9:7
e 11:1-5, 10? Non rafforzano la nostra fede nel mezzo che Geova ha
stabilito per la nostra salvezza? Il libro contiene anche profezie il cui
maggiore adempimento sta avendo luogo nei nostri giorni o deve ancora
verificarsi. (Isaia 2:2-4; 11:6-9; 25:6-8; 32:1, 2) In effetti il libro di Isaia
fornisce ulteriori prove che “la parola di Dio è vivente”. — Ebrei 4:12.
(parte 2ª)
ISAIA sta adempiendo fedelmente il suo incarico di profeta. Le dichiarazioni
che ha pronunciato contro il regno delle dieci tribù di Israele si sono già
avverate. Ora egli ha qualcosa da dire sul futuro di Gerusalemme.
La città sarà distrutta e i suoi abitanti saranno fatti prigionieri. Comunque
non rimarrà desolata per sempre. Dopo un certo periodo di tempo la vera
adorazione sarà ristabilita. Questo è il messaggio principale di Isaia 36:1–
66:24. Ci sarà utile considerare cosa dicono questi capitoli, perché molte
profezie in essi contenute stanno avendo il loro adempimento maggiore e
definitivo nei nostri giorni o lo avranno nel prossimo futuro. In questa parte
del libro di Isaia ci sono anche entusiasmanti profezie che riguardano il
Messia.
“ECCO, VENGONO I GIORNI” (Isaia 36:1–39:8)
Nel 14° anno del regno di Ezechia (732 a.E.V.) gli assiri invadono Giuda.
Geova promette di difendere Gerusalemme. La minaccia di invasione
cessa quando l’angelo di Geova uccide da solo 185.000 soldati assiri.
Ezechia si ammala. Geova esaudisce la sua preghiera e lo guarisce,
allungandogli la vita di 15 anni. Quando il re di Babilonia manda degli
176
emissari a felicitarsi con lui, incautamente Ezechia mostra loro tutti i suoi
tesori. Isaia dichiara a Ezechia il messaggio di Geova: “Ecco, vengono i
giorni, e tutto ciò che è nella tua propria casa e che i tuoi antenati hanno
accumulato fino a questo giorno sarà realmente portato a Babilonia”. (Isaia
39:5, 6) Poco più di 100 anni dopo la profezia si avvera.
Risposta a domande bibliche:
38:8: Cos’erano i “gradini” su cui l’ombra fu fatta tornare indietro?
Dato che nell’VIII secolo a.E.V. si usavano orologi solari sia in Egitto che in
Babilonia, questi “gradini” potrebbero essere i gradi di un orologio solare
che forse era appartenuto ad Acaz, il padre di Ezechia. O potrebbe trattarsi
di una scalinata che c’era all’interno del palazzo. Può darsi che accanto alla
scalinata ci fosse una colonna che proiettava un’ombra sui gradini,
fornendo così un modo per misurare il tempo.
Lezioni per noi:
36:2, 3, 22. Benché Sebna fosse stato rimosso dall’incarico di economo, gli
fu permesso di rimanere al servizio del re come segretario. (Isaia
22:15, 19) Se per qualche ragione ci viene tolto un incarico di
responsabilità nell’organizzazione di Geova, non dovremmo continuare a
servirlo in qualunque modo ci conceda?
37:1, 14, 15; 38:1, 2. Nei momenti di difficoltà dimostriamo saggezza se ci
rivolgiamo a Geova in preghiera e confidiamo pienamente in lui.
37:15-20; 38:2, 3. Mentre Gerusalemme era sotto la minaccia assira,
Ezechia si preoccupava soprattutto perché la caduta della città avrebbe
recato biasimo sul nome di Geova. Quando seppe che la sua malattia si
sarebbe rivelata mortale, Ezechia non si preoccupò solo per se stesso. Ciò
che lo inquietava di più era cosa avrebbe significato per la dinastia davidica
il fatto che lui morisse senza eredi. Era anche in ansia per chi avrebbe
guidato la lotta contro gli assiri. Come Ezechia, anche noi consideriamo la
santificazione del nome di Geova e l’adempimento del suo proposito più
importanti della nostra salvezza.
38:9-20. Questo cantico di Ezechia ci insegna che nella vita nulla è più
importante del poter lodare Geova.
“SARÀ RIEDIFICATA” (Isaia 40:1–59:21)
Immediatamente dopo aver predetto la distruzione di Gerusalemme e la
successiva cattività in Babilonia, Isaia pronuncia una profezia sulla
restaurazione. (Isaia 40:1, 2) Gerusalemme “sarà riedificata”, dice Isaia
44:28. Gli idoli delle divinità babilonesi saranno portati via come “bagagli”.
(Isaia 46:1) Babilonia sarà distrutta. Tutto questo si avvera due secoli dopo.
Geova darà il suo servitore come “luce delle nazioni”. (Isaia 49:6) I “cieli”, le
autorità governative babilonesi, saranno ‘dispersi in frammenti proprio
come fumo’ e i loro sudditi “moriranno come un semplice culice”; ma la
‘prigioniera figlia di Sion si scioglierà i legami dal collo’. (Isaia 51:6; 52:2) A
quelli che si rivolgono a lui e prestano ascolto, Geova dice: “Concluderò
prontamente con voi un patto di durata indefinita rispetto alle amorevoli
177
benignità promesse a Davide”. (Isaia 55:3) Chi vive in armonia con le
giuste norme di Geova Dio prova ‘squisito diletto in lui’. (Isaia 58:14) Invece
gli errori degli israeliti ‘causano divisione fra loro e il loro Dio’. — Isaia 59:2.
Risposta a domande bibliche:
40:27, 28: Perché Israele disse: “La mia via è stata nascosta a Geova,
e la giustizia nei miei riguardi elude il mio Dio”? Forse alcuni ebrei che
si trovavano a Babilonia pensarono che le ingiustizie che subivano fossero
nascoste a Geova o che lui non le vedesse. Fu loro ricordato che Babilonia
non era irraggiungibile per il Creatore della terra, il quale non si stanca né
si affatica.
43:18-21: Perché fu detto a coloro che sarebbero tornati dall’esilio di
‘non ricordare le cose precedenti’? Geova non diede loro questo
comando perché dimenticassero i suoi passati atti di liberazione. Voleva
invece che lo lodassero per “qualcosa di nuovo”, qualcosa che avrebbero
sperimentato di persona, come ad esempio il viaggio sicuro che avrebbero
fatto per andare a Gerusalemme, forse passando per una strada più diretta
attraverso il deserto. Anche la “grande folla” che viene dalla “grande
tribolazione” avrà motivi nuovi, personali, per glorificare Geova.
— Rivelazione (Apocalisse) 7:9, 14.
49:6: Perché si può dire che il Messia è “luce delle nazioni”, visto che
svolse il suo ministero terreno solo tra i figli di Israele? Si può dire così
a motivo di ciò che accadde dopo la morte di Gesù. La Bibbia applica Isaia
49:6 ai suoi discepoli. (Atti 13:46, 47) Oggi i cristiani unti, assistiti da una
grande folla di adoratori, prestano servizio come “luce delle nazioni”,
illuminando i popoli “fino all’estremità della terra”. — Matteo 24:14;
28:19, 20.
53:10: In che senso Geova provò diletto nel fiaccare suo Figlio? Veder
soffrire il suo Figlio diletto deve avere addolorato Geova Dio, che è
compassionevole e pieno di empatia. Malgrado ciò egli provò diletto
nell’ubbidienza spontanea di Gesù e nei risultati che si sarebbero potuti
ottenere grazie alle sue sofferenze e alla sua morte. — Proverbi 27:11;
Isaia 63:9.
53:11: Cos’è la conoscenza per mezzo della quale il Messia “recherà
una condizione giusta a molti”? È la conoscenza che Gesù acquisì
venendo sulla terra, diventando uomo e soffrendo ingiustamente fino alla
morte. (Ebrei 4:15) In tal modo offrì un sacrificio di riscatto, che era
necessario per aiutare i cristiani unti e la grande folla a ottenere una
condizione giusta dinanzi a Dio. — Romani 5:19; Giacomo 2:23, 25.
56:6: Chi sono “gli stranieri”, e in quali modi ‘si attengono al patto di
Geova’? “Gli stranieri” sono le “altre pecore” di Gesù. (Giovanni 10:16) Si
attengono al nuovo patto in quanto ubbidiscono alle leggi che hanno
relazione con questo patto, cooperano pienamente con le disposizioni
prese per mezzo di esso, si nutrono dello stesso cibo spirituale dei cristiani
unti e li sostengono nell’opera di predicare il Regno e fare discepoli.
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Lezioni per noi:
40:10-14, 26, 28. Geova è forte e tenero, onnipotente e onnisapiente e il
suo intendimento va molto al di là della nostra comprensione.
40:17, 23; 41:29; 44:9; 59:4. Le alleanze politiche e gli idoli sono “irrealtà”.
È assolutamente inutile confidare in essi.
42:18, 19; 43:8. Chiudere gli occhi alla scritta Parola di Dio e chiudere gli
orecchi all’istruzione che egli impartisce mediante “lo schiavo fedele e
discreto” significa diventare ciechi e sordi in senso spirituale. — Matteo
24:45.
43:25. Geova cancella le trasgressioni per amore di se stesso. Essere
liberati dalla schiavitù del peccato e della morte e ottenere la vita è
secondario rispetto alla santificazione del nome di Geova.
44:8. Abbiamo il sostegno di Geova, che è saldo e stabile come una roccia.
Non dovremmo mai avere paura di rendere testimonianza alla sua Divinità.
— 2 Samuele 22:31, 32.
44:18-20. L’idolatria è indice di un cuore corrotto. Nel nostro cuore nulla
dovrebbe occupare il posto che spetta a Geova.
46:10, 11. La capacità di Geova di far sì che ‘il suo proprio consiglio abbia
effetto’, cioè di adempiere il suo proposito, dimostra in modo inequivocabile
la sua Divinità.
48:17, 18; 57:19-21. Se ci rivolgiamo a Geova per essere salvati, ci
avviciniamo a lui e prestiamo attenzione ai suoi comandamenti, la nostra
pace sarà abbondante come le acque di un fiume e le nostre azioni giuste
saranno numerose come le onde del mare. Quelli che non prestano
attenzione alla Parola di Dio sono come “il mare che viene agitato”. Non
hanno pace.
52:5, 6. I babilonesi conclusero erroneamente che il vero Dio fosse debole.
Non riconobbero che gli israeliti erano schiavi per il fatto che Geova li
aveva disapprovati. Quando a qualcuno succede qualcosa di grave
facciamo bene a non trarre conclusioni affrettate sulle cause.
52:7-9; 55:12, 13. Abbiamo almeno tre motivi per partecipare con gioia
all’opera di predicare il Regno e fare discepoli. I nostri piedi sono piacevoli
per gli umili che hanno fame in senso spirituale. Vediamo Geova “faccia a
faccia”, cioè abbiamo un’intima relazione con lui. Inoltre abbiamo prosperità
spirituale.
52:11, 12. Se vogliamo essere idonei per portare “gli utensili di Geova”,
che rappresentano i suoi provvedimenti per il sacro servizio, dobbiamo
essere puri sia in senso spirituale che morale.
58:1-14. È inutile mostrare devozione e giustizia in maniera ipocrita. I veri
adoratori devono sempre mostrare santa devozione con sincerità e
compiere azioni motivate dall’amore fraterno. — Giovanni 13:35; 2 Pietro
3:11.
59:15b-19. Geova osserva gli affari umani e al tempo da lui fissato
interviene.
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DEVE “DIVENIRE UNA CORONA DI BELLEZZA” (Isaia 60:1–66:24)
Riferendosi alla restaurazione della vera adorazione sia nell’antichità che
nei nostri giorni, Isaia 60:1 dichiara: “Sorgi, o donna, spandi luce, poiché la
tua luce è venuta e su di te ha rifulso la medesima gloria di Geova”. Sion
deve “divenire una corona di bellezza nella mano di Geova”. — Isaia 62:3.
Isaia prega Geova a favore dei suoi connazionali che durante il loro esilio in
Babilonia si pentiranno. (Isaia 63:15–64:12) Dopo avere fatto un contrasto
fra i veri adoratori e i falsi, il profeta spiega come Geova benedirà quelli che
Lo servono. — Isaia 65:1–66:24.
Risposta a domande bibliche:
61:8, 9: Cos’è il “patto di durata indefinita” e chi è la “progenie”? Il
“patto di durata indefinita” è il nuovo patto che Geova ha stipulato con i
cristiani unti. La “progenie” è formata dalle “altre pecore”, cioè dai milioni di
persone che accettano il messaggio predicato dagli unti. — Giovanni
10:16.
63:5: In che modo Dio è sostenuto dal suo furore? Il furore di Dio non è
un sentimento incontrollato, ma giusta indignazione. Il suo furore lo
sostiene e lo motiva nell’eseguire i suoi giusti giudizi.
Lezioni per noi:
64:6. Gli esseri umani imperfetti sono incapaci di salvarsi. In quanto a
espiare i peccati, i loro atti di giustizia non sono meglio di abiti sporchi.
— Romani 3:23, 24.
65:13, 14. Geova benedice i suoi servitori fedeli, soddisfacendo largamente
il loro bisogno spirituale.
66:3-5. Geova odia l’ipocrisia.
“Esultate”
Le profezie sulla restaurazione dovettero essere molto confortanti per gli
ebrei fedeli che erano in esilio a Babilonia. “Esultate”, disse Geova, “e
gioite per sempre di ciò che io creo. Poiché, ecco, io creo Gerusalemme
causa di gioia e il suo popolo causa d’esultanza”. — Isaia 65:18.
Anche noi viviamo in un tempo in cui le tenebre avvolgono la terra e le
nazioni sono nella fitta oscurità. (Isaia 60:2) Viviamo in “tempi difficili”.
(2 Timoteo 3:1) Pertanto il messaggio di salvezza di Geova contenuto nel
libro biblico di Isaia è di grande incoraggiamento per noi. — Ebrei 4:12.
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Libro di Geremia
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Geremia
Giuda ed Egitto
580 a.E.V.
647–580 a.E.V.
LE CATASTROFI annunciate da Geremia al suo popolo devono essere
suonate davvero spaventose. Il glorioso tempio che era stato il centro
dell’adorazione per oltre tre secoli sarebbe stato distrutto dal fuoco. La città
di Gerusalemme e il paese di Giuda sarebbero rimasti desolati e gli abitanti
sarebbero stati fatti prigionieri. Queste e altre proclamazioni di giudizio si
possono trovare nel libro di Geremia. Questo libro, il secondo della Bibbia
per lunghezza, narra anche le vicende personali di Geremia relative ai
67 anni in cui svolse fedelmente il suo ministero. Le informazioni non sono
presentate in ordine cronologico ma per argomenti.
Perché il libro biblico di Geremia ci interessa? Le sue profezie adempiute
rafforzano la nostra fede in Geova, Colui che adempie le promesse. (Isaia
55:10, 11) Nel nostro tempo si riscontrano delle analogie con l’opera del
profeta Geremia e con il modo in cui la gente reagì al suo messaggio.
(1 Corinti 10:11) Inoltre la descrizione del modo in cui Geova trattò il suo
popolo mette in risalto le sue qualità e dovrebbe influire profondamente su
di noi. — Ebrei 4:12.
“DUE COSE CATTIVE CHE IL MIO POPOLO
HA FATTO” (Geremia 1:1–20:18)
Geremia riceve l’incarico di profeta nel 13° anno di regno di Giosia, re di
Giuda, 40 anni prima della distruzione di Gerusalemme che avvenne nel
607 a.E.V. (Geremia 1:1, 2) Le sue proclamazioni, fatte soprattutto negli
ultimi 18 anni del regno di Giosia, smascherano la cattiveria di Giuda e
annunciano i giudizi di Geova contro il paese. “Farò di Gerusalemme
mucchi di pietre”, dichiara Geova, “e farò delle città di Giuda una distesa
desolata, senza abitante”. (Geremia 9:11) Per quale motivo? “Perché ci
sono due cose cattive che il mio popolo ha fatto”, dice Geova. — Geremia
2:13.
Il messaggio annuncia anche il ristabilimento di un rimanente pentito.
(Geremia 3:14-18; 12:14, 15; 16:14-21) Il messaggero, tuttavia, non riceve
una buona accoglienza. “Il commissario capo nella casa di Geova” colpisce
Geremia e gli fa passare la notte nei ceppi. — Geremia 20:1-3.
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Risposta a domande bibliche:
1:11, 12: Perché il fatto che Geova vigili riguardo alla sua parola è
messo in relazione con “un germoglio di mandorlo”? Il mandorlo è
“uno dei primi alberi a fiorire in primavera”. (Versetto 11, nota in calce) In
senso figurato, Geova continuò ‘ad alzarsi di buon’ora e a mandare i suoi
profeti’ per avvertire il popolo dei suoi giudizi, e ‘vigilò’ finché questi non si
adempirono. — Geremia 7:25.
2:10, 11: Cosa rendeva tanto insolite le azioni degli israeliti infedeli?
Le nazioni pagane che si trovavano a ovest verso Chittim e a est verso
Chedar potevano forse aggiungere alle proprie divinità quelle di altre
nazioni, ma non si era mai sentito che sostituissero completamente i loro
dèi con divinità straniere. Gli israeliti invece abbandonarono Geova,
scambiando la gloria dell’Iddio vivente con idoli inanimati.
3:11-22; 11:10-12, 17: Perché Geremia incluse nelle sue dichiarazioni
il regno settentrionale delle dieci tribù, nonostante Samaria fosse
caduta nel 740 a.E.V.? Perché la distruzione di Gerusalemme nel
607 a.E.V. fu un’espressione del giudizio di Geova sull’intera nazione di
Israele, e non solo su Giuda. (Ezechiele 9:9, 10) Inoltre, una volta caduto il
regno delle dieci tribù, i suoi interessi continuarono a essere rappresentati
a Gerusalemme, dato che i messaggi dei profeti di Dio continuarono a
includere gli israeliti.
4:3, 4: Cosa significa questo comando? Gli ebrei infedeli dovevano
preparare, intenerire e ripulire il terreno del loro cuore. Dovevano togliere “i
prepuzi” del loro cuore, cioè liberarsi di pensieri, sentimenti e motivi impuri.
(Geremia 9:25, 26; Atti 7:51) Per questo dovevano cambiare vita: invece di
azioni malvage dovevano compiere quelle azioni che facevano ottenere
l’approvazione di Dio.
4:10; 15:18: In che senso Geova ingannò il suo popolo ribelle? Ai
giorni di Geremia c’erano profeti che ‘profetizzavano con falsità’. (Geremia
5:31; 20:6; 23:16, 17, 25-28, 32) Geova non impedì loro di proclamare
messaggi ingannevoli.
16:16: Cosa sta a indicare l’espressione secondo cui Geova ‘manda a
chiamare molti pescatori e molti cacciatori’? Potrebbe riferirsi all’invio di
forze nemiche in cerca degli ebrei infedeli sui quali Geova avrebbe
eseguito il giudizio. Ma, visto quello che dice Geremia 16:15, il versetto
potrebbe anche alludere alla ricerca degli israeliti pentiti.
20:7: In che modo Geova ‘usò la sua forza’ contro Geremia e lo
ingannò? Quando dichiarava i giudizi di Geova, Geremia doveva
affrontare apatia, ostilità e persecuzione; quindi può darsi che abbia
pensato di non avere la forza di andare avanti. Tuttavia Geova usò la
propria forza per controllare tali inclinazioni del profeta, mettendolo in grado
di continuare. Così Geova ingannò Geremia impiegandolo per compiere ciò
che il profeta stesso pensava di non poter fare.
Lezioni per noi:
185
1:8. A volte Geova libera il suo popolo dalla persecuzione, forse
impiegando giudici imparziali, sostituendo funzionari ostili con altri che sono
ragionevoli o dando ai suoi adoratori la forza di perseverare. — 1 Corinti
10:13.
2:13, 18. Gli infedeli israeliti fecero due cose cattive. Lasciarono Geova,
fonte sicura di benedizioni, consigli e protezione, e si scavarono cisterne
simboliche cercando di stipulare alleanze militari con l’Egitto e l’Assiria. Nel
nostro tempo, abbandonare il vero Dio per seguire filosofie e teorie umane
e la politica del mondo è come sostituire “la fonte d’acqua viva” con
“cisterne rotte”.
6:16. Geova esorta gli israeliti ribelli a soffermarsi, a esaminarsi e a tornare
sui “sentieri” dei loro fedeli antenati. Di quando in quando, non dovremmo
anche noi esaminarci per vedere se stiamo camminando veramente nella
via in cui Geova vuole che camminiamo?
7:1-15. Il fatto di riporre la loro fiducia nel tempio, di attribuirgli una sorta di
potere scaramantico, non salvò gli ebrei. Dobbiamo camminare per fede,
non per visione. — 2 Corinti 5:7.
15:16, 17. Anche noi, come Geremia, possiamo combattere lo
scoraggiamento. Ci riusciremo dedicandoci con piacere a un profondo
studio personale della Bibbia, esaltando il nome di Geova nel ministero ed
evitando le cattive compagnie.
17:1, 2. I peccati degli abitanti di Giuda resero i loro sacrifici sgradevoli agli
occhi di Geova. L’impurità morale rende inaccettabili i nostri sacrifici di
lode.
17:5-8. Uomini e istituzioni meritano la nostra fiducia solo finché agiscono
in armonia con la volontà di Dio e i suoi princìpi. In questioni come salvezza
e vera pace e sicurezza è saggio riporre la propria fiducia solo in Geova.
— Salmo 146:3.
20:8-11. Non dobbiamo permettere che l’apatia, l’opposizione o la
persecuzione raffreddino il nostro zelo per l’opera di predicare il Regno.
— Giacomo 5:10, 11.
“SOTTOPONETE IL VOSTRO COLLO AL GIOGO DEL RE DI
BABILONIA” (Geremia 21:1–51:64)
Geremia pronuncia dei giudizi contro gli ultimi quattro re di Giuda, nonché
contro falsi profeti, cattivi pastori e sacerdoti corrotti. Paragonando il fedele
rimanente a fichi buoni, Geova dice: “Poserò su di loro il mio occhio in una
maniera buona”. (Geremia 24:5, 6) Il capitolo 25 contiene tre profezie che
riassumono i giudizi esposti poi in modo più particolareggiato nei capitoli
successivi.
I sacerdoti e i profeti ordiscono un complotto per mettere a morte Geremia.
Il suo messaggio è che devono servire il re di Babilonia. Al re Sedechia, il
profeta dice: “Sottoponete il vostro collo al giogo del re di Babilonia”.
(Geremia 27:12) Tuttavia “Colui che disperde Israele, egli stesso lo
radunerà”. (Geremia 31:10) Ai recabiti viene fatta a buon diritto una
186
promessa. Geremia viene messo “sotto custodia nel Cortile della Guardia”.
(Geremia 37:21) Gerusalemme viene distrutta e la maggior parte degli
abitanti sono fatti prigionieri. Geremia e il suo segretario Baruc sono tra
quelli che vengono lasciati nel paese. Malgrado Geremia avverta di non
farlo, questa gente spaventata fugge in Egitto. I capitoli da 46 a 51
riportano il messaggio che Geremia dichiara riguardo alle nazioni.
Risposta a domande bibliche:
22:30: Questo decreto annullò forse il diritto di Gesù Cristo ad
ascendere al trono di Davide? (Matteo 1:1, 11) No. Il decreto impediva a
qualsiasi discendente di Ioiachin di ‘sedersi sul trono di Davide in Giuda’.
Gesù doveva regnare in cielo, non su un trono in Giuda.
23:33: Cos’è “il peso di Geova”? Ai giorni di Geremia le gravose
dichiarazioni fatte dal profeta riguardo alla distruzione di Gerusalemme
erano un peso per i suoi connazionali. Dal canto loro le persone insensibili
erano un tale peso per Geova che egli le avrebbe rigettate. In modo
analogo, il messaggio scritturale relativo alla futura distruzione della
cristianità è un peso per essa, e coloro che non l’ascoltano sono un peso
per Dio.
31:33: In che senso la legge di Dio è scritta nel cuore? Quando una
persona ama la legge di Dio così tanto da provare l’intenso desiderio di fare
la volontà di Geova, si può dire che ha la Sua legge scritta nel cuore.
32:10-15: Qual era il motivo per cui si redigevano due atti dello stesso
accordo? Uno dei due atti veniva lasciato aperto perché lo si potesse
consultare. L’altro veniva sigillato e costituiva una prova per verificare
l’accuratezza di quello lasciato aperto, qualora fosse stato necessario.
Seguendo una ragionevole prassi giuridica anche quando ebbe a che fare
con un parente e compagno di fede, Geremia ci diede un esempio da
seguire.
33:23, 24: Cosa sono “le due famiglie” di cui si parla qui? Una è la
famiglia reale che passava per la linea di discendenza del re Davide e
l’altra è la famiglia sacerdotale dei discendenti di Aaronne. Quando
Gerusalemme e il tempio di Geova furono distrutti, sembrò che egli avesse
rigettato queste due famiglie e che non avrebbe più avuto un regno sulla
terra né avrebbe fatto in modo che la sua adorazione venisse ristabilita.
46:22: Perché la voce dell’Egitto è paragonata a quella di un
serpente? Questo può riferirsi al sibilo di un serpente quando si ritira
oppure al fatto che la voce della nazione sarebbe stata bassa a causa della
disfatta subita. L’analogia indica pure quanto fosse inutile l’usanza dei
faraoni egiziani di portare una rappresentazione del serpente sacro sul
copricapo con l’idea che questo garantisse loro la protezione della deaserpente Uatchit.
Lezioni per noi:
187
21:8, 9; 38:19. Fino all’ultimo Geova offrì agli abitanti impenitenti di
Gerusalemme, che meritavano di morire, la possibilità di scegliere. Davvero
“molte sono le sue misericordie”! — 2 Samuele 24:14; Salmo 119:156.
31:34. È molto confortante sapere che Geova non ricorda i peccati di quelli
che perdona e non agisce contro di loro in futuro.
38:7-13; 39:15-18. Geova non dimentica il nostro fedele servizio, che
include il “servire i santi”. — Ebrei 6:10.
45:4, 5. Come nel caso degli ultimi giorni di Giuda, gli “ultimi giorni”
dell’attuale sistema di cose non sono il momento di cercare “grandi cose”
come ricchezza, prestigio o sicurezza materiale. — 2 Timoteo 3:1;
1 Giovanni 2:17.
GERUSALEMME È DATA ALLE FIAMME (Geremia 52:1-34)
È l’anno 607 a.E.V. Sedechia è nel suo 11° anno di regno. Sono 18 mesi
che il re di Babilonia, Nabucodonosor, ha posto l’assedio a Gerusalemme.
Il settimo giorno del quinto mese del 19° anno di regno di Nabucodonosor,
il capo della guardia del corpo, Nebuzaradan, ‘viene’, o arriva, a
Gerusalemme. (2 Re 25:8) Forse Nebuzaradan è accampato fuori delle
mura della città e studia la situazione, preparando un piano d’azione. Tre
giorni dopo, il decimo giorno del mese, ‘entra’ a Gerusalemme e dà alle
fiamme la città. — Geremia 52:12, 13.
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Libro di Lamentazioni
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Geremia
Presso Gerusalemme
607 a.E.V.
Indeterminato
IL PROFETA Geremia vede adempiersi il messaggio di giudizio che
proclama da 40 anni. Come si sente assistendo alla distruzione della città
amata? “Geremia si mise a sedere piangendo e fece lamento su
Gerusalemme con questa lamentazione”, dice la Settanta greca
nell’introduzione del libro di Lamentazioni. Scritto da Geremia nel
607 a.E.V., quando il ricordo dell’assedio durato 18 mesi e seguito
dall’incendio di Gerusalemme è ancora vivo nella sua memoria, il libro di
Lamentazioni esprime con grande intensità la profonda angoscia del
profeta. (Geremia 52:3-5, 12-14) Su nessun’altra città della storia si è
pianto con espressioni così toccanti e strazianti.
Il libro di Lamentazioni consiste di cinque componimenti poetici. I primi
quattro sono lamenti, o canti funebri; il quinto è una supplica, o preghiera. I
primi quattro cantici sono acrostici, il che significa che ciascun versetto
comincia con una delle 22 lettere dell’alfabeto ebraico nella debita
successione. Il quinto cantico ha 22 versetti, come il numero delle lettere
dell’alfabeto ebraico, ma non è un acrostico alfabetico. — Lamentazioni
5:1, nota in calce.
‘I MIEI OCCHI SI SONO CONSUMATI IN LACRIME’
(Lamentazioni 1:1–2:22)
“Oh come siede solitaria, la città che abbondava di popolo! Come è
divenuta simile a una vedova, colei che era popolosa fra le nazioni! Come è
divenuta per i lavori forzati colei che era una principessa fra i distretti
giurisdizionali!” Così cominciano le lamentazioni del profeta Geremia
riguardo a Gerusalemme. Indicando il motivo di questa calamità il profeta
dice: “Geova stesso le ha recato dolore a causa dell’abbondanza delle sue
trasgressioni”. — Lamentazioni 1:1, 5.
Impersonata da una donna che ha perso il marito e i figli, Gerusalemme
chiede: “Esiste alcun dolore come il mio dolore?” Riferendosi ai suoi
nemici, rivolge a Dio una preghiera: “Venga tutta la loro malizia dinanzi a
te, e trattali con severità, proprio come hai trattato con severità me a causa
191
di tutte le mie trasgressioni. Poiché molti sono i miei sospiri, e il mio cuore è
malato”. — Lamentazioni 1:12, 22.
Geremia, profondamente abbattuto, dice: “Nell’ardore dell’ira [Geova] ha
tagliato ogni corno d’Israele. Ha ritirato la sua destra d’innanzi al nemico; e
in Giacobbe continua ad ardere come un fuoco fiammeggiante che ha
divorato tutt’intorno”. Descrivendo il suo profondo dolore, il profeta lamenta:
“I miei occhi si sono consumati in assolute lacrime. I miei intestini sono in
fermento. Il mio fegato è stato versato alla medesima terra”. Perfino quelli
che passano di lì esprimono stupore dicendo: “È questa la città della quale
dicevano: ‘È la perfezione della bellezza, l’esultanza di tutta la terra’?”
— Lamentazioni 2:3, 11, 15.
Risposta a domande bibliche:
1:15: In che senso Geova “ha pigiato il medesimo strettoio che
appartiene alla vergine figlia di Giuda”? Distruggendo la città, descritta
come una vergine, i babilonesi sparsero una tale quantità di sangue che si
poté paragonare questo fatto alla spremitura dell’uva in uno strettoio.
Geova lo aveva predetto e lasciato accadere, per cui si può dire che aveva
‘pigiato lo strettoio’.
2:1: In che senso ‘la bellezza d’Israele fu gettata dal cielo alla terra’?
Dato che “i cieli sono più alti della terra”, a volte per indicare che cose
elevate vengono abbassate è detto che sono ‘gettate dal cielo alla terra’.
“La bellezza d’Israele”, la gloria e il potere che la nazione aveva quando
Geova la benediceva, fu gettata giù con la distruzione di Gerusalemme e la
desolazione di Giuda. — Isaia 55:9.
2:1, 6: Cosa sono lo “sgabello” e la “capanna” di Geova? Il salmista
cantò: “Entriamo nel suo grande tabernacolo; inchiniamoci davanti allo
sgabello dei suoi piedi”. (Salmo 132:7) Quindi lo “sgabello” di cui si parla in
Lamentazioni 2:1 è la casa di adorazione di Geova, il suo tempio. I
babilonesi ‘bruciarono la casa di Geova’ come se fosse una semplice
capanna in un giardino. — Geremia 52:12, 13.
2:16, 17: Per seguire l’ordine dell’alfabeto ebraico, il 16° versetto non
dovrebbe cominciare con la lettera ebraica ‛àyin e il 17° con pe’? Gli
scrittori ispirati che scrivevano componimenti poetici usando questo stile
seguivano di solito l’ordine alfabetico. Tuttavia non lo facevano a scapito
della naturalezza. Il contenuto era considerato più importante della forma
letteraria, che serviva solo come aiuto mnemonico. Anche nei cantici 3 e
4 di Lamentazioni gli stessi due caratteri sono invertiti. — Lamentazioni
3:46, 49; 4:16, 17.
2:17: Quale particolare “detto” adempì Geova in relazione a
Gerusalemme? A quanto pare qui ci si riferisce a Levitico 26:17, che dice:
“In effetti porrò la mia faccia contro di voi, e sarete certamente sconfitti
davanti ai vostri nemici; e quelli che vi odiano proprio vi calpesteranno, e
realmente fuggirete quando nessuno vi inseguirà”.
Lezioni per noi:
192
1:1-9. Gerusalemme piange a dirotto durante la notte e le lacrime rigano le
sue guance. Le sue porte sono desolate e i suoi sacerdoti sospirano. Le
sue vergini sono addolorate e lei è amareggiata. Perché? Perché ha
peccato gravemente. La sua impurità è nei lembi delle sue vesti. La
trasgressione non genera gioia ma lacrime, sospiri, dolore e amarezza.
1:18. Geova è sempre giusto e retto quando punisce i trasgressori.
2:20. Gli israeliti furono avvertiti che se non avessero ascoltato la voce di
Geova sarebbero andati incontro a maledizioni, tra cui il mangiare ‘la carne
di figli e figlie’. (Deuteronomio 28:15, 45, 53) È davvero poco saggio
scegliere di disubbidire a Dio!
“NON NASCONDERE IL TUO ORECCHIO AL MIO SOLLIEVO”
(Lamentazioni 3:1–5:22)
Nel terzo capitolo di Lamentazioni la nazione di Israele è descritta come un
“uomo robusto”. Malgrado le avversità subite, quest’uomo dice: “Geova è
buono verso chi spera in lui, verso l’anima che continua a cercarlo”. In
preghiera chiede al vero Dio: “Devi udire la mia voce. Non nascondere il
tuo orecchio al mio sollievo, alla mia invocazione di soccorso”. Chiedendo a
Geova di prestare attenzione al biasimo di cui il nemico lo ha fatto oggetto,
dice: “Tu renderai loro un trattamento, o Geova, secondo l’opera delle loro
mani”. — Lamentazioni 3:1, 25, 56, 64.
Geremia esprime i suoi sentimenti riguardo ai terribili effetti dell’assedio di
Gerusalemme durato un anno e mezzo e lamenta: “La punizione per
l’errore della figlia del mio popolo diviene anche più grande della punizione
per il peccato di Sodoma, che fu rovesciata come in un momento, e a cui
non si diressero mani soccorrevoli”. Geremia prosegue: “Gli uccisi con la
spada han mostrato d’esser migliori degli uccisi dalla carestia, perché
questi deperiscono, trafitti per mancanza del prodotto della campagna”.
— Lamentazioni 4:6, 9.
Nel quinto componimento sono gli abitanti di Gerusalemme a parlare:
“Ricordati, o Geova, di ciò che ci è accaduto. Guarda e vedi il nostro
biasimo”. Mentre esternano la loro afflizione, supplicano: “O Geova, sederai
a tempo indefinito. Il tuo trono è di generazione in generazione. Facci
tornare a te, o Geova, e prontamente torneremo. Recaci giorni nuovi come
molto tempo fa”. — Lamentazioni 5:1, 19, 21.
Risposta a domande bibliche:
3:16: A cosa fa pensare l’espressione: “Fa rompere i miei denti con la
ghiaia”? Un’opera di consultazione dice: “Durante il cammino verso l’esilio,
gli ebrei furono costretti a cuocere il pane in buche scavate nel terreno, per
cui il pane finiva per contenere sassolini”. Mangiando questo pane
potevano scheggiarsi i denti.
4:3, 10: Perché Geremia paragona “la figlia del [suo] popolo” a
“struzzi nel deserto”? La femmina dello struzzo “in effetti tratta
duramente i suoi figli, come se non fossero suoi”, dice Giobbe 39:16. Dopo
la schiusa delle uova, per esempio, si allontana insieme ad altre femmine
193
mentre il maschio si occupa dei piccoli. E cosa succede in caso di pericolo?
Sia il maschio che la femmina scappano abbandonando i piccoli nel nido.
Durante l’assedio babilonese la carestia a Gerusalemme divenne così
terribile che le madri, le quali in condizioni normali sarebbero state
compassionevoli, divennero crudeli con i figli, come fanno gli struzzi nel
deserto. Questo fu messo in contrasto con la tenerezza materna che
mostrano gli sciacalli.
5:7: Agli occhi di Geova le persone sono forse responsabili degli
errori dei loro antenati? No, Geova non punisce le persone per i peccati
dei loro antenati. “Ciascuno di noi renderà conto di se stesso a Dio”, dice la
Bibbia. (Romani 14:12) Tuttavia gli errori possono avere conseguenze a
lungo termine, anche sulle generazioni future. Ad esempio, il fatto che
l’antico Israele si fosse dato all’idolatria rese difficile seguire una condotta
giusta anche agli israeliti fedeli dei tempi successivi. — Esodo 20:5.
Lezioni per noi:
3:8, 43, 44. Quando su Gerusalemme si abbatté la calamità, Geova rifiutò
di ascoltare il grido di aiuto degli abitanti. Perché? Perché il popolo aveva
disubbidito e non si era pentito. Se vogliamo che Geova esaudisca le
nostre preghiere, dobbiamo ubbidirgli. — Proverbi 28:9.
3:20. Geova, “l’Altissimo su tutta la terra”, ha una posizione estremamente
elevata, eppure “accondiscende a guardare sul cielo e sulla terra”. (Salmo
83:18; 113:6) Geremia sapeva bene che l’Onnipotente era disposto a
chinarsi sui suoi servitori, cioè a mettersi al loro livello per incoraggiarli.
Possiamo essere contenti che il vero Dio sia non solo onnipotente e
onnisapiente ma anche umile.
3:21-26, 28-33. Come possiamo sopportare anche grandi sofferenze? Ce
lo spiega Geremia. Non dimentichiamo che Geova è abbondante in atti di
amorevole benignità e che molte sono le sue misericordie. Vorremo pure
ricordare che il fatto di essere vivi è una ragione sufficiente per non
rinunciare a sperare e che dobbiamo essere pazienti e aspettare in
silenzio, senza lamentarci, la salvezza di Geova. Inoltre dobbiamo ‘mettere
la bocca nella medesima polvere’, cioè accettare umilmente le prove,
riconoscendo che se Dio permette che accada qualcosa è per un buon
motivo.
3:27. Il giovane la cui fede è messa alla prova può dover sopportare
difficoltà e scherni. Ma “è bene che l’uomo robusto porti il giogo durante la
sua giovinezza”. Perché? Perché imparare a portare il giogo, cioè a
sopportare le sofferenze, quando si è giovani prepara a far fronte alle
difficoltà negli anni successivi.
3:39-42. Non è saggio “indulgere nelle lamentele” quando si soffre a causa
dei propri peccati. Anziché lamentarci perché subiamo le conseguenze
degli errori commessi, “scrutiamo le nostre vie ed esploriamole, e torniamo
fino a Geova”. È saggio pentirsi e correggere le proprie vie.
Riponete la vostra fiducia in Geova
194
Il libro biblico di Lamentazioni rivela come Geova considerava la città di
Gerusalemme dopo che i babilonesi l’avevano bruciata e il paese di Giuda
dopo che gli stessi l’avevano ridotto in rovina. Le espressioni con cui
vengono riconosciuti i peccati commessi indicano che, dal punto di vista di
Geova, la calamità si era abbattuta sugli israeliti a causa del loro errore. I
cantici ispirati di questo libro contengono anche versi che esprimono
speranza in Geova, nonché il desiderio di tornare a camminare rettamente.
La maggioranza delle persone dei giorni di Geremia non la pensava così,
ma questi erano i sentimenti di Geremia e del rimanente pentito.
Il punto di vista di Geova sulla situazione di Gerusalemme esposto nel libro
di Lamentazioni ci insegna due cose importanti. Innanzi tutto, la distruzione
di Gerusalemme e la desolazione del paese di Giuda costituiscono
un’esortazione a ubbidire a Geova e un avvertimento a non trascurare la
volontà divina. (1 Corinti 10:11) E poi impariamo qualcosa dall’esempio di
Geremia. (Romani 15:4) Anche quando la situazione sembrava disperata, il
profeta, seppure angosciato, aspettava la salvezza da Geova. È molto
importante confidare pienamente in Geova e nella sua Parola e fare di lui la
nostra fiducia. — Ebrei 4:12.
Passo/Fonte
APPUNTI PERSONALI
Commento
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196
Libro di Ezechiele
(parte 1ª)
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Ezechiele
Babilonia
ca. 591 a.E.V.
613–ca. 591 a.E.V.
È L’ANNO 613 a.E.V. Il profeta Geremia si trova in Giuda e sta
proclamando con grande coraggio l’imminente distruzione di Gerusalemme
e la desolazione del paese di Giuda. Nabucodonosor, il re di Babilonia, ha
già portato molti ebrei in esilio. Fra loro ci sono il giovane Daniele e i suoi
tre compagni, che servono alla corte caldea. La maggioranza degli esuli
ebrei sono presso le rive del fiume Chebar “nel paese dei caldei”.
(Ezechiele 1:1-3) Geova non li lascia senza un messaggero. Infatti
costituisce Ezechiele, che ha 30 anni, come suo profeta.
Il libro di Ezechiele, terminato nel 591 a.E.V., abbraccia un periodo di
22 anni. Ezechiele è uno scrittore molto accurato e data le sue profezie,
precisando anche il giorno e il mese, oltre all’anno. La prima parte del
messaggio di Ezechiele si incentra sulla caduta e la distruzione di
Gerusalemme. La seconda parte contiene dichiarazioni contro le nazioni
circostanti, e la parte finale riguarda il ripristino dell’adorazione di Geova.
Questo articolo considera i punti notevoli di Ezechiele 1:1–24:27, capitoli
che presentano visioni, profezie e rappresentazioni relative a ciò che
sarebbe accaduto a Gerusalemme.
“TI HO RESO SENTINELLA” (Ezechiele 1:1–19:14)
Dopo aver avuto una maestosa visione del trono di Geova, Ezechiele
riceve l’incarico. “Ti ho reso sentinella alla casa d’Israele”, gli dice Geova,
“e devi udire dalla mia bocca la parola e li devi avvertire da parte mia”.
(Ezechiele 3:17) Per profetizzare l’assedio di Gerusalemme e i suoi effetti
Ezechiele riceve il comando di rappresentare due pantomime. Riferendosi
al paese di Giuda, Geova dice per mezzo del profeta: “Eccomi! Farò venire
su di voi una spada, e certamente distruggerò i vostri alti luoghi”.
(Ezechiele 6:3) All’abitante del paese dice: “La ghirlanda [di cose
calamitose] deve venire a te”. — Ezechiele 7:7.
Nel 612 a.E.V. Ezechiele viene trasportato in visione a Gerusalemme. Nel
tempio di Dio vede accadere cose detestabili. Geova perciò manderà
197
giustizieri celesti (rappresentati da “sei uomini”) per esprimere la sua ira
contro gli apostati, e solo quelli che avranno ricevuto “un segno sulla fronte”
saranno risparmiati. (Ezechiele 9:2-6) Prima però si devono gettare sulla
città “carboni di fuoco”, ossia l’infuocato messaggio di distruzione che Dio
fa annunciare. (Ezechiele 10:2) Geova ‘certamente recherà sulla testa dei
malvagi la loro propria via’, ma promette di radunare i dispersi di Israele.
— Ezechiele 11:17-21.
Lo spirito di Dio riporta Ezechiele in Caldea. Con una rappresentazione
viene illustrata la fuga del re Sedechia e del popolo da Gerusalemme. Falsi
profeti e false profetesse vengono denunciati. Gli idolatri vengono rigettati.
Giuda viene paragonato a una vite priva di qualsiasi valore. L’enigma
dell’aquila e della vite mostra le amare conseguenze che Gerusalemme
subirà per essersi rivolta all’Egitto in cerca di aiuto. L’enigma termina con la
promessa che ‘Geova trapianterà un tenero ramoscello su un alto monte’.
(Ezechiele 17:22) In Giuda, però, non ci sarà “nessuno scettro per
governare”. — Ezechiele 19:14.
Risposta a domande bibliche:
1:4-28: Cosa raffigura il carro celeste? Il carro rappresenta la parte
celeste dell’organizzazione di Geova formata da creature spirituali fedeli.
La fonte del suo potere è lo spirito santo di Geova. Colui che guida il carro,
e che rappresenta Geova, è circondato da una gloria indescrivibile. La sua
calma è rappresentata da un bell’arcobaleno.
1:5-11: Chi sono le quattro creature viventi? Nella sua seconda visione
del carro, Ezechiele indica che le quattro creature viventi sono cherubini.
(Ezechiele 10:1-11; 11:22) In quest’ultima descrizione la faccia del toro
viene definita “faccia del cherubino”. (Ezechiele 10:14) Questo è
appropriato perché il toro è simbolo di potenza e di forza, e i cherubini sono
potenti creature spirituali.
2:6: Perché Ezechiele viene chiamato più volte “figlio dell’uomo”?
Geova si rivolge al profeta Ezechiele in questo modo per ricordargli che è
fatto di carne e sangue; così mette in risalto il grande contrasto che c’è fra il
messaggero umano e Dio, da cui ha origine il messaggio. Nei Vangeli la
stessa espressione viene usata circa 80 volte in riferimento a Gesù Cristo,
a indicare chiaramente che il Figlio di Dio era venuto come uomo e non era
un’incarnazione.
2:9–3:3: Perché il rotolo su cui erano scritti canti funebri e gemiti fu
dolce per Ezechiele? Ezechiele trovò dolce il rotolo a motivo
dell’atteggiamento che aveva verso l’incarico affidatogli. Egli era grato di
servire Geova quale suo profeta.
4:1-17: Ezechiele recitò davvero la scena che rappresentava
l’imminente assedio di Gerusalemme? Dal momento che Ezechiele
chiese un altro tipo di combustibile per cuocere il cibo e Geova esaudì la
sua richiesta, è evidente che il profeta recitò effettivamente la scena.
Ezechiele giacque sul fianco sinistro per i 390 anni di errore del regno delle
198
dieci tribù, periodo che va dall’inizio del regno nel 997 a.E.V. alla
distruzione di Gerusalemme nel 607 a.E.V. Giacque sul fianco destro per i
40 anni di peccato di Giuda, periodo che va dal 647 a.E.V., quando
Geremia fu costituito profeta, al 607 a.E.V. Nell’intero periodo di 430 giorni
Ezechiele visse con una magra razione di cibo e acqua, indicando in modo
profetico che durante l’assedio di Gerusalemme ci sarebbe stata una
carestia.
5:1-3: Cosa c’è di significativo nel fatto che Ezechiele prese alcuni
peli dalla porzione che doveva spargere al vento e li avvolse nei lembi
della sua veste? Questo gesto serviva a mostrare che, dopo i 70 anni di
desolazione, un rimanente sarebbe tornato in Giuda e avrebbe ricominciato
a praticare la vera adorazione. — Ezechiele 11:17-20.
17:1-24: Chi sono le due grandi aquile, in che senso vengono divelti i
teneri germogli di un cedro e chi è il “tenero” ramoscello trapiantato
da Geova? Le due aquile rappresentano i governanti di Babilonia e
dell’Egitto. La prima aquila raggiunge la cima del cedro, cioè il governante
della discendenza reale di Davide. Quest’aquila svelle la cima dei giovani
germogli sostituendo Ioiachin re di Giuda con Sedechia. Malgrado il suo
giuramento di lealtà, Sedechia chiede aiuto all’altra aquila, il governante
dell’Egitto, ma inutilmente. Dev’essere fatto prigioniero e morire a
Babilonia. Geova svelle anche un ramoscello “tenero”, il Re messianico,
che viene trapiantato “su un monte alto ed elevato”, il celeste monte Sion,
dove diverrà “un cedro maestoso”, fonte di vere benedizioni per la terra.
— Rivelazione (Apocalisse) 14:1.
Lezioni per noi:
2:6-8; 3:8, 9, 18-21. Non dovremmo né farci spaventare dai malvagi né
trattenerci dal proclamare il messaggio di Dio, che include un avvertimento
per loro. Davanti all’indifferenza o all’opposizione dobbiamo essere duri
come il diamante. Tuttavia dobbiamo stare attenti a non diventare sgarbati,
insensibili o spietati. Gesù provava compassione per le persone a cui
predicava e anche nel nostro caso dovrebbe essere la compassione a
spingerci a predicare ad altri. — Matteo 9:36.
3:15. Ricevuto l’incarico, Ezechiele dimorò a Tel-Abib “sette giorni,
attonito”, per assimilare il contenuto del messaggio che doveva dichiarare.
Non dovremmo anche noi studiare con impegno e meditare per capire le
profonde verità spirituali?
4:1–5:4. Ci vollero umiltà e coraggio da parte di Ezechiele per
rappresentare le due pantomime profetiche. Anche noi dovremmo essere
umili e coraggiosi nell’assolvere qualsiasi incarico affidatoci da Dio.
7:4, 9; 8:18; 9:5, 10. Il nostro occhio non ha motivo di commiserare quelli
che ricevono l’avverso giudizio di Dio né di provare compassione per loro.
7:19. Quando Geova eseguirà il giudizio su questo sistema di cose, il
denaro non avrà il benché minimo valore.
199
8:5-18. L’apostasia causa la morte spirituale. “Mediante la sua bocca chi è
apostata riduce il suo prossimo in rovina”. (Proverbi 11:9) Se siamo saggi,
non ci sfiorerà nemmeno l’idea di prestare ascolto agli apostati.
9:3-6. Per sopravvivere alla “grande tribolazione” è essenziale ricevere il
segno, la prova che siamo servitori di Dio dedicati e battezzati e che
abbiamo la personalità cristiana. (Matteo 24:21) I cristiani unti,
rappresentati dall’uomo con il calamaio da segretario, prendono la direttiva
nell’opera di apporre il segno, cioè l’opera di predicare il Regno e fare
discepoli. Se vogliamo conservare il segno dobbiamo aiutarli, partecipando
con zelo a quest’opera.
12:26-28. Anche a quelli che ridevano del suo messaggio Ezechiele
doveva dire: “Non ci sarà più rinvio in quanto ad alcuna delle . . . parole” di
Geova. Dobbiamo fare tutto il possibile per aiutare altri a riporre la loro
fiducia in Geova prima che porti la fine di questo sistema di cose.
14:12-23. Se vogliamo ottenere la salvezza, dobbiamo assumerci le nostre
responsabilità. Nessuno può farlo al posto nostro. — Romani 14:12.
18:1-29. Siamo responsabili delle conseguenze delle nostre azioni.
“UNA ROVINA, UNA ROVINA, UNA ROVINA NE FARÒ”
(Ezechiele 20:1–24:27)
Nel 611 a.E.V., il settimo anno di esilio, gli anziani di Israele vanno da
Ezechiele “per consultare Geova”. Viene loro raccontata la lunga storia
delle ribellioni degli israeliti e viene dato l’avvertimento che ‘Geova estrarrà
la sua spada’ e la leverà contro di loro. (Ezechiele 20:1; 21:3) Rivolgendosi
al capo principale di Israele (Sedechia), Geova dice: “Rimuovi il turbante, e
togli la corona. Questa non sarà la stessa. Innalza pure ciò che è basso, e
abbassa pure l’alto. Una rovina, una rovina, una rovina ne farò. Anche in
quanto a questa, certamente non diverrà di nessuno finché venga colui che
ha il diritto legale [Gesù Cristo], e a lui lo devo dare”. — Ezechiele
21:26, 27.
Gerusalemme è chiamata in giudizio. Viene messa a nudo la colpa di Oola
(Israele) e di Ooliba (Giuda). Oola è già stata data “in mano a quelli che
l’amavano appassionatamente, in mano ai figli d’Assiria”. (Ezechiele 23:9)
La desolazione di Ooliba è imminente. Nel 609 a.E.V. inizia l’assedio di
Gerusalemme, assedio che durerà 18 mesi. Quando infine la città cadrà, gli
ebrei saranno troppo scioccati per manifestare il loro dolore. Ezechiele non
deve dichiarare agli esuli il messaggio di Dio finché non riceva dallo
“scampato” la notizia della distruzione della città. — Ezechiele 24:26, 27.
Risposta a domande bibliche:
21:3: Cos’è la “spada” che Geova estrae dal fodero? La “spada” che
Geova impiega per eseguire il giudizio su Giuda e Gerusalemme è il re
babilonese Nabucodonosor insieme al suo esercito. Potrebbe includere
anche la parte celeste dell’organizzazione di Dio formata da potenti
creature spirituali.
200
24:6-14: Cosa rappresenta la ruggine della caldaia? Gerusalemme
assediata viene paragonata a una caldaia. La sua ruggine rappresenta la
sozzura morale della città: l’impurità, la condotta dissoluta e gli spargimenti
di sangue di cui si è macchiata. L’impurità è così grande che la ruggine non
si può eliminare neppure tenendo la caldaia vuota sui carboni e facendola
arroventare.
Lezioni per noi:
20:1, 49. La reazione degli anziani di Israele mostra che erano scettici
riguardo a ciò che Ezechiele aveva detto. Non vorremmo mai cominciare a
mettere in dubbio gli avvertimenti divini.
21:18-22. Anche se Nabucodonosor usò la divinazione, fu Geova a fare in
modo che quel governante pagano salisse contro Gerusalemme. Ciò
mostra che neppure i demoni possono impedire ai giustizieri impiegati da
Geova di adempiere il suo proposito.
22:6-16. Geova detesta la calunnia, la condotta dissoluta, l’abuso di potere
e la corruzione. Dobbiamo essere fermamente determinati a evitare tali
peccati.
23:5-49. Avendo stipulato alleanze politiche, Israele e Giuda finirono per
adottare la falsa adorazione dei loro alleati. Vorremo stare in guardia per
non stringere con il mondo legami che possono distruggere la nostra fede.
— Giacomo 4:4.
Un messaggio che è “vivente ed esercita potenza”
Dai primi 24 capitoli del libro biblico di Ezechiele abbiamo imparato molte
cose utili. Dai princìpi che vi sono esposti apprendiamo cosa fa incorrere
nella disapprovazione di Dio, come si può ottenere la sua misericordia e
perché dobbiamo avvertire i malvagi. La profezia relativa alla distruzione di
Gerusalemme ci presenta chiaramente Geova come un Dio che ‘fa
conoscere al suo popolo cose nuove prima che comincino a germogliare’.
— Isaia 42:9.
Profezie come quelle riportate in Ezechiele 17:22-24 e 21:26, 27
additavano l’istituzione del Regno messianico in cielo. Tra brevissimo
tempo, grazie a quel governo, sarà fatta la volontà di Dio sulla terra.
(Matteo 6:9, 10) Mossi da una forte fede, possiamo attendere
ansiosamente le benedizioni del Regno. Davvero “la parola di Dio è vivente
ed esercita potenza”. — Ebrei 4:12.
(parte 2ª)
È IL mese di dicembre del 609 a.E.V. Il re di Babilonia ha iniziato l’assedio
finale di Gerusalemme. Finora il messaggio di Ezechiele agli esiliati in
Babilonia si è incentrato su un solo tema: la caduta e la distruzione di
Gerusalemme, la loro città diletta. Ora, però, il soggetto delle profezie di
Ezechiele si sposta sulla condanna delle nazioni pagane che gioiranno per
201
la calamità che si abbatterà sul popolo di Dio. Quando 18 mesi dopo
Gerusalemme cade, il messaggio di Ezechiele cambia di nuovo tema: il
glorioso ripristino della vera adorazione.
In Ezechiele 25:1–48:35 troviamo profezie sulle nazioni intorno a Israele
nonché sulla liberazione del popolo di Dio. A parte Ezechiele 29:17-20, la
narrazione è strutturata sia in ordine cronologico che per argomento.
Questi quattro versetti, invece, sono disposti solo per argomento. Dal
momento che fa parte delle Scritture ispirate, il libro di Ezechiele contiene
un messaggio che “è vivente ed esercita potenza”. — Ebrei 4:12.
‘QUEL PAESE LÀ DEVE DIVENTARE SIMILE AL GIARDINO DI EDEN’
(Ezechiele 25:1–39:29)
Prevedendo la reazione di Ammon, Moab, Edom, Tiro, Sidone e della
Filistea alla caduta di Gerusalemme, Geova fa in modo che Ezechiele
profetizzi contro di loro. L’Egitto verrà saccheggiato. ‘Faraone re d’Egitto e
la sua folla’ sono paragonati a un cedro che sarà abbattuto dalla “spada del
re di Babilonia”. — Ezechiele 31:2, 3, 12; 32:11, 12.
Circa sei mesi dopo la distruzione di Gerusalemme, avvenuta nel
607 a.E.V., uno scampato va da Ezechiele e gli dice: “La città è stata
abbattuta!” Il profeta ‘non è più senza parola’ nei confronti degli esiliati.
(Ezechiele 33:21, 22) Ha da dichiarare delle profezie sulla restaurazione.
Geova ‘susciterà su di loro un solo pastore, il suo servitore Davide’.
(Ezechiele 34:23) Edom dev’essere distrutto, ma “quel paese là”, Giuda,
deve diventare “simile al giardino di Eden”. (Ezechiele 36:35) Geova
promette di proteggere dall’attacco di “Gog” il suo popolo ristabilito.
— Ezechiele 38:2.
Risposta a domande bibliche:
29:8-12: In quale periodo l’Egitto rimase desolato per 40 anni? Dopo la
distruzione di Gerusalemme avvenuta nel 607 a.E.V., il rimanente di Giuda
fuggì in Egitto malgrado l’avvertimento del profeta Geremia. (Geremia 24:1,
8-10; 42:7-22) Così facendo, però, quel rimanente non sfuggì a
Nabucodonosor, che salì contro l’Egitto e lo conquistò. Può darsi che i
40 anni di desolazione dell’Egitto siano iniziati dopo quella conquista.
Anche se la storia secolare non fornisce nessuna prova in merito,
possiamo essere certi che tale desolazione ebbe luogo perché Geova è
Colui che adempie le profezie. — Isaia 55:11.
29:18: In che senso “ogni testa fu resa calva, e ogni spalla fu
scorticata”? L’assedio della parte continentale della città di Tiro fu così
logorante e sfibrante che la testa dei soldati di Nabucodonosor divenne
calva a furia di sfregare contro l’elmo, e le loro spalle furono scorticate dai
materiali trasportati per costruire torri e fortificazioni. — Ezechiele 26:7-12.
Lezioni per noi:
29:19, 20. Dato che gli abitanti di Tiro si rifugiarono nella città insulare
portando con sé molte delle loro ricchezze, il re Nabucodonosor prese
pochissime spoglie a Tiro. Benché Nabucodonosor fosse un governante
202
pagano superbo ed egocentrico, Geova lo compensò dei suoi servizi
dandogli l’Egitto come “salario per le sue forze militari”. Non dovremmo
imitare il vero Dio pagando le tasse ai governi per i servizi che ci rendono?
Né il comportamento delle autorità né il modo in cui usano il denaro
proveniente dalle tasse ci esonera da questo obbligo. — Romani 13:4-7.
33:7-9. La moderna classe della sentinella, ossia l’unto rimanente, e i suoi
compagni non dovrebbero mai trattenersi dal predicare la buona notizia del
Regno e dall’avvertire le persone in merito alla futura “grande tribolazione”.
— Matteo 24:21.
33:10-20. Per avere la salvezza dobbiamo allontanarci dalle cattive vie e
fare ciò che Dio richiede. In effetti la via di Geova è “propriamente giusta”.
36:20, 21. Gli israeliti erano conosciuti come “popolo di Geova”, ma con la
loro condotta profanarono il nome divino tra le nazioni. Non dovremmo mai
diventare adoratori di Geova solo di nome.
36:25, 37, 38. Il paradiso spirituale in cui viviamo oggi è popolato da “un
gregge di persone sante”. Dovremmo quindi sforzarci di mantenerlo puro.
38:1-23. È davvero rassicurante sapere che Geova libererà il suo popolo
dall’attacco di Gog del paese di Magog. Gog è il nome dato al “governante
di questo mondo”, Satana il Diavolo, dopo la sua espulsione dal cielo.
Quando si parla del paese di Magog ci si riferisce alle vicinanze della terra,
dove Satana e i suoi demoni sono confinati. — Giovanni 12:31; Rivelazione
(Apocalisse) 12:7-12.
“RIVOLGI IL CUORE A TUTTO CIÒ CHE TI MOSTRERÒ”
(Ezechiele 40:1–48:35)
Siamo nel 14° anno dopo la distruzione della città di Gerusalemme.
(Ezechiele 40:1) Restano ancora 56 anni di esilio. (Geremia 29:10) Ora
Ezechiele ha quasi 50 anni. In una visione viene portato nel paese di
Israele e gli viene detto: “Figlio dell’uomo, vedi con gli occhi, e odi con gli
orecchi, e rivolgi il cuore a tutto ciò che ti mostrerò”. (Ezechiele 40:2-4) Che
emozione dev’essere per Ezechiele ricevere la visione di un nuovo tempio!
Il glorioso tempio che Ezechiele vede ha 6 porte, 30 stanze da pranzo, il
Santo, il Santissimo, un altare di legno e un altare per gli olocausti. Dal
tempio esce un corso d’acqua che diventa un torrente. (Ezechiele 47:1)
Ezechiele vede anche in visione le parti assegnate alle tribù: ciascun
appezzamento di terra si estende da est a ovest con una striscia
amministrativa fra le parti assegnate a Giuda e a Beniamino. “Il santuario di
Geova” e “la città” chiamata Geova-Samma si trovano in questa striscia.
— Ezechiele 48:9, 10, 15, 35, nota in calce.
Risposta a domande bibliche:
40:3–47:12: Cos’è rappresentato dal tempio della visione? Questo
tempio di proporzioni gigantesche visto in visione da Ezechiele in realtà
non venne mai costruito. Raffigurava il tempio spirituale di Dio, la Sua
disposizione paragonabile a un tempio per la pura adorazione nel nostro
tempo. (Ezechiele 40:2; Michea 4:1; Ebrei 8:2; 9:23, 24) Questa visione si
203
adempie negli “ultimi giorni”, quando viene raffinato il sacerdozio.
(2 Timoteo 3:1; Ezechiele 44:10-16; Malachia 3:1-3) Tuttavia trova il suo
finale adempimento nel Paradiso. Il tempio della visione offrì agli esiliati
ebrei la promessa che la pura adorazione sarebbe stata ristabilita e che
ogni famiglia ebrea avrebbe ereditato una porzione di terra.
40:3–43:17: Cosa c’è di significativo nella misurazione del tempio? La
misurazione del tempio è un segno che il proposito di Geova riguardo alla
pura adorazione si adempirà sicuramente.
43:2-4, 7, 9: Cos’erano “i cadaveri dei loro re” che dovevano essere
rimossi dal tempio? Con la parola “cadaveri” ci si riferiva, a quanto
sembra, agli idoli. I governanti e gli abitanti di Gerusalemme avevano
contaminato il tempio di Dio con gli idoli, facendone in effetti i propri re.
43:13-20: Cos’è simboleggiato dall’altare che Ezechiele vide in
visione? L’altare simbolico rappresenta la volontà di Dio in relazione al
sacrificio di riscatto di Gesù Cristo. Grazie a questo mezzo, gli unti sono
dichiarati giusti e la “grande folla” si trova in una condizione pura agli occhi
di Dio. (Rivelazione 7:9-14; Romani 5:1, 2) Forse è per questo che “il mare
di metallo fuso” del tempio di Salomone, cioè l’enorme bacino per l’acqua
che i sacerdoti usavano per lavarsi, non compare nel tempio della visione.
— 1 Re 7:23-26.
44:10-16: Chi è rappresentato dalla classe sacerdotale? La classe
sacerdotale prefigura la classe dei cristiani unti dei nostri giorni. Il loro
raffinamento ebbe luogo nel 1918 quando Geova sedette nel suo tempio
spirituale “come un raffinatore e purificatore”. (Malachia 3:1-5) Coloro che
si trovavano in una condizione pura o che si pentirono poterono conservare
il loro privilegio di servizio. Dopo di che dovettero sforzarsi per mantenersi
“senza macchia dal mondo”, divenendo così un esempio per la “grande
folla”, rappresentata dalle tribù non sacerdotali. — Giacomo 1:27;
Rivelazione 7:9, 10.
45:1; 47:13–48:29: Cosa rappresentano “il paese” e la sua
ripartizione? Il paese rappresenta la sfera di attività del popolo di Dio.
Indipendentemente da dove si trovi, chi adora Geova è nel paese
restaurato finché sostiene la vera adorazione. La suddivisione del paese
avrà il suo adempimento finale nel nuovo mondo, quando ogni persona
fedele erediterà un posto. — Isaia 65:17, 21.
45:7, 16: Cosa rappresenta la contribuzione del popolo per il
sacerdozio e il capo principale? Nel contesto del tempio spirituale questa
contribuzione rappresenta soprattutto il sostegno spirituale: il dare
assistenza e il manifestare uno spirito di cooperazione.
47:1-5: Cos’è raffigurato dall’acqua del fiume che si vede nella visione
di Ezechiele? L’acqua raffigura i provvedimenti spirituali di Geova per la
vita, tra i quali il sacrificio di riscatto di Cristo Gesù e la conoscenza di Dio
che troviamo nella Bibbia. (Geremia 2:13; Giovanni 4:7-26; Efesini 5:25-27)
Il fiume diventa sempre più profondo per soddisfare le necessità del gran
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numero di nuovi che accettano la vera adorazione. (Isaia 60:22) L’acqua
della vita vi scorrerà col massimo impeto durante il Millennio, e quest’acqua
includerà l’ulteriore intendimento ottenuto dai “rotoli” che saranno aperti
allora. — Rivelazione 20:12; 22:1, 2.
47:12: Cosa rappresentano gli alberi fruttiferi? Gli alberi simbolici
raffigurano ciò che Dio provvede in senso spirituale per riportare l’umanità
alla perfezione.
48:15-19, 30-35, nota in calce: Cosa rappresenta la città della visione
di Ezechiele? Geova-Samma è situata su suolo “profano”, e questo indica
che deve trattarsi di qualcosa di terreno. A quanto sembra, la città
rappresenta l’amministrazione terrena che recherà beneficio a coloro che
formeranno la giusta “nuova terra”. (2 Pietro 3:13) Il fatto che abbia porte
da ogni lato illustra quanto è facile accedervi. I sorveglianti del popolo di
Dio devono essere avvicinabili.
Lezioni per noi:
40:14, 16, 22, 26. Le incisioni murali raffiguranti palme negli ingressi del
tempio mostrano che è permesso entrare solo a coloro che sono
moralmente retti. (Salmo 92:12) Questo ci insegna che l’adorazione che
rendiamo a Geova gli è gradita solo se siamo retti.
44:23. Possiamo essere davvero grati dei servizi resi dalla classe
sacerdotale dei nostri giorni. “Lo schiavo fedele e discreto” prende la
direttiva nel provvedere il cibo spirituale a suo tempo che ci aiuta a capire
la differenza fra ciò che è impuro e ciò che è puro agli occhi di Geova.
— Matteo 24:45.
47:9, 11. Grazie alla conoscenza, elemento essenziale dell’acqua
simbolica, è stata compiuta nel nostro tempo una guarigione meravigliosa.
Ovunque la si beva, quest’acqua dà alle persone la vita in senso spirituale.
(Giovanni 17:3) D’altra parte, quelli che non accettano l’acqua vivificante
saranno “dati al sale”, cioè distrutti una volta per sempre. È essenziale ‘fare
tutto il possibile per maneggiare rettamente la parola della verità’.
— 2 Timoteo 2:15.
“Certamente santificherò il mio grande nome”
Dopo la deposizione dell’ultimo re della discendenza di Davide, il vero Dio
lasciò passare un lungo periodo di tempo prima della venuta di Colui “che
ha il diritto legale” al regno. Comunque non cancellò il suo patto con
Davide. (Ezechiele 21:27; 2 Samuele 7:11-16) La profezia di Ezechiele
parla del “mio servitore Davide”, che sarebbe diventato un “pastore” e un
“re”. (Ezechiele 34:23, 24; 37:22, 24, 25) Questi altri non è che Gesù Cristo
nel potere del Regno. (Rivelazione 11:15) Geova ‘santificherà il suo grande
nome’ per mezzo del Regno messianico. — Ezechiele 36:23.
Molto presto tutti coloro che profanano il santo nome di Dio saranno
distrutti. Ma coloro che santificano questo nome nella loro vita adorando
Geova in modo accettevole riceveranno la vita eterna. Avvaliamoci dunque
205
pienamente delle acque della vita che nel nostro tempo scorrono in
abbondanza e imperniamo la nostra vita sulla vera adorazione.
Passo/Fonte
APPUNTI PERSONALI
Commento
206
207
208
Libro di Daniele
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Daniele
Babilonia
ca. 536 a.E.V.
618–ca. 536 a.E.V.
“QUELLO di Daniele è uno dei più affascinanti libri della Bibbia”, dice un
dizionario biblico. (Holman Illustrated Bible Dictionary) “Le sue pagine sono
piene di verità immutabili”. La storia di Daniele comincia nel 618 a.E.V.
quando Nabucodonosor, re di Babilonia, muove contro Gerusalemme,
assedia la città e porta in esilio a Babilonia “alcuni dei figli d’Israele”.
(Daniele 1:1-3) Tra loro c’è Daniele, che probabilmente allora era solo un
adolescente. Il libro si conclude quando Daniele è ancora a Babilonia.
Ormai quasi centenario, il profeta riceve da Dio la promessa: “Riposerai,
ma sorgerai per la tua sorte alla fine dei giorni”. — Daniele 12:13.
La prima parte del libro segue un ordine cronologico ed è presentata in
terza persona, mentre il resto è in prima persona. Scritto da Daniele, il libro
contiene profezie riguardanti l’ascesa e la caduta di potenze mondiali, il
tempo della venuta del Messia e avvenimenti che hanno luogo nei nostri
giorni. L’anziano profeta ripensa inoltre alla sua lunga vita e descrive
episodi che ci incoraggiano a essere uomini e donne devoti e integri. Il
messaggio di Daniele è vivo ed esercita potenza. — Ebrei 4:12.
COSA CI INSEGNA LA PARTE STORICA? (Daniele 1:1–6:28)
È il 617 a.E.V. Daniele e tre giovani amici, Sadrac, Mesac e Abednego si
trovano alla corte babilonese. Durante i tre anni di preparazione per la vita
di corte i ragazzi si mantengono leali a Dio. Circa otto anni dopo, il re
Nabucodonosor fa un sogno misterioso. Daniele svela il sogno e poi lo
interpreta. Il re riconosce che Geova è “un Dio di dèi e un Signore di re e
un Rivelatore di segreti”. (Daniele 2:47) Ben presto però Nabucodonosor
sembra dimenticare la lezione. Quando i tre amici di Daniele si rifiutano di
adorare una statua gigantesca, il re li fa gettare in una fornace ardente. Il
vero Dio salva i tre giovani e Nabucodonosor è costretto a riconoscere che
“non esiste un altro dio che possa liberare come questo”. — Daniele 3:29.
Nabucodonosor fa un altro sogno importante. Vede un albero immenso che
viene abbattuto impedendo che ricresca. Daniele spiega l’interpretazione di
quel sogno. Il sogno si adempie in parte quando Nabucodonosor perde la
ragione e in seguito la riacquista. Parecchi decenni dopo il re Baldassarre
209
tiene un grande banchetto per gli alti dignitari del suo regno e con
irriverenza usa i vasi che erano stati asportati dal tempio di Geova. Quella
stessa notte Baldassarre viene ucciso e sale al trono Dario il Medo.
(Daniele 5:30, 31) Ai giorni di Dario, quando Daniele ha più di novant’anni,
dei funzionari gelosi ordiscono un complotto per uccidere l’anziano profeta,
ma Geova lo salva “dalla zampa dei leoni”. — Daniele 6:27.
Risposta a domande bibliche:
1:11-15: I quattro ragazzi ebrei avevano un aspetto più florido degli
altri giovani perché seguivano una dieta vegetariana? No. Nessun tipo
di dieta può produrre tali cambiamenti in soli dieci giorni. L’aspetto dei
ragazzi ebrei era diverso perché Geova li aveva benedetti per aver
confidato in lui. — Proverbi 10:22.
2:1: Quando Nabucodonosor fece il sogno della statua gigantesca?
Questo avvenne “nel secondo anno del regno di Nabucodonosor”. Egli
divenne re di Babilonia nel 624 a.E.V. Il secondo anno del suo regno
sarebbe perciò iniziato nel 623 a.E.V., alcuni anni prima che invadesse
Giuda. A quel tempo Daniele non poteva essere a Babilonia per
interpretare il sogno. “Il secondo anno” va evidentemente contato a partire
dal 607 a.E.V., quando il sovrano babilonese distrusse Gerusalemme e
diventò un governante mondiale.
2:32, 39: In che senso il regno raffigurato dall’argento sarebbe stato
inferiore a quello raffigurato dalla testa d’oro, e in che senso il regno
raffigurato dal rame sarebbe stato inferiore a quello raffigurato
dall’argento? L’impero medo-persiano, raffigurato dalla parte d’argento
dell’immagine, fu inferiore a Babilonia, la testa d’oro, in quanto non si
distinse abbattendo Giuda. La potenza successiva fu la Grecia, raffigurata
dal rame. Come il rame è inferiore all’argento, la Grecia fu inferiore alla
Media-Persia. Benché l’impero greco avesse un’estensione maggiore, non
ebbe il privilegio di liberare il popolo di Dio dall’esilio, come invece lo ebbe
la Media-Persia.
4:8, 9: Daniele stesso diventò un sacerdote che praticava la magia?
No. L’espressione “capo dei sacerdoti che praticano la magia” si riferisce
alla posizione di Daniele quale “prefetto principale su tutti i saggi di
Babilonia”. — Daniele 2:48.
4:10, 11, 20-22: Cosa simboleggiava l’immenso albero del sogno di
Nabucodonosor? Inizialmente l’albero rappresentava Nabucodonosor in
qualità di sovrano di una potenza mondiale. Dato che il suo dominio
raggiunse “l’estremità della terra” l’albero deve però simboleggiare
qualcosa di molto più grande. Daniele 4:17 mette in relazione il sogno con il
dominio dell’“Altissimo” sul genere umano. Quindi l’albero simboleggia
anche la sovranità universale di Geova, particolarmente in relazione alla
terra. Il sogno ha perciò un duplice adempimento: uno relativo al dominio di
Nabucodonosor e l’altro relativo alla sovranità di Geova.
210
4:16, 23, 25, 32, 33: Qual è la durata dei “sette tempi”? Tutti i
cambiamenti che avvennero nell’aspetto del re Nabucodonosor richiesero
che i “sette tempi” fossero molto più lunghi di sette giorni letterali. Nel suo
caso questi tempi furono sette anni di 360 giorni ciascuno, cioè 2.520
giorni. Nell’adempimento maggiore i “sette tempi” corrispondono a 2.520
anni. (Ezechiele 4:6, 7) Iniziarono con la distruzione di Gerusalemme nel
607 a.E.V e terminarono con l’intronizzazione di Gesù quale Re celeste nel
1914. — Luca 21:24.
6:6-10: Dal momento che per pregare Geova non è richiesto di
assumere una posizione particolare, non sarebbe stato saggio da
parte di Daniele pregare in segreto durante i 30 giorni? Il fatto che
Daniele pregasse tre volte al giorno era di dominio pubblico. Per questo i
cospiratori escogitarono un editto che limitava le preghiere. Gli osservatori
avrebbero potuto considerare un compromesso qualsiasi cambiamento
delle abitudini di Daniele in relazione alla preghiera e avrebbero potuto
pensare che fosse venuto meno nell’esclusiva devozione a Geova.
Lezioni per noi:
1:3-8. La determinazione di Daniele e dei suoi compagni di rimanere leali a
Geova dimostra l’importanza dell’istruzione che evidentemente avevano
ricevuto dai loro genitori. Quando i genitori timorati di Dio mettono gli
interessi spirituali al primo posto nella vita e insegnano ai figli a fare la
stessa cosa, è senz’altro più probabile che questi resistano alle tentazioni e
alle pressioni che potrebbero incontrare a scuola o altrove.
1:10-12. Daniele capì la ragione per cui “il principale funzionario di corte”
aveva timore del re e non insisté. In seguito però si rivolse “al guardiano”,
che forse poteva essere più indulgente. Quando affrontiamo situazioni
difficili dovremmo agire anche noi con perspicacia, intendimento e
saggezza.
2:29, 30. Come Daniele, dovremmo dare a Geova tutto il merito per la
conoscenza, le qualità e le capacità che possiamo avere acquisito grazie ai
suoi provvedimenti spirituali.
3:16-18. È improbabile che i tre ebrei avrebbero risposto con tanta
convinzione se in precedenza si fossero mostrati disposti a scendere a
compromessi in relazione alla dieta. Anche noi dobbiamo sforzarci di
essere “fedeli in ogni cosa”. — 1 Timoteo 3:11.
4:24-27. Per proclamare il messaggio del Regno, che include i giudizi
avversi di Dio, ci vuole lo stesso tipo di fede e di coraggio mostrato da
Daniele quando rivelò ciò che sarebbe accaduto a Nabucodonosor e cosa
avrebbe dovuto fare il re per ‘prolungare la sua prosperità’.
5:30, 31. L’“espressione proverbiale contro il re di Babilonia” si avverò.
(Isaia 14:3, 4, 12-15) Satana il Diavolo, il cui orgoglio è simile a quello della
dinastia babilonese, farà anche lui una fine ignobile. — Daniele 4:30; 5:24, 23.
COSA RIVELANO LE VISIONI DI DANIELE? (Daniele 7:1–12:13)
211
Nel 553 a.E.V. Daniele ha più di 70 anni quando riceve in sogno la sua
prima visione. Vede quattro enormi bestie che raffigurano una successione
di potenze mondiali dai suoi giorni fino ai nostri. In una visione relativa a
cose celesti vede “qualcuno simile a un figlio dell’uomo” a cui viene dato un
“dominio di durata indefinita”. (Daniele 7:13, 14) Due anni dopo Daniele
riceve una visione riguardante la Media-Persia, la Grecia e un’entità che
diventa “un re dall’aspetto fiero”. — Daniele 8:23.
A questo punto siamo nel 539 a.E.V. Babilonia è caduta e Dario il Medo
governa il regno dei caldei. Daniele prega Geova in merito alla
ricostruzione del suo paese. Mentre sta ancora pregando, Geova manda
l’angelo Gabriele per fargli avere “perspicacia con intendimento” riguardo
alla venuta del Messia. (Daniele 9:20-25) Arriviamo al 536-535 a.E.V. Un
rimanente è tornato a Gerusalemme. Comunque c’è opposizione contro il
lavoro di costruzione del tempio. Questo diventa un motivo d’ansia per
Daniele. Egli prega fervidamente e Geova gli manda un angelo d’alto
rango. Dopo aver rafforzato e incoraggiato Daniele, l’angelo pronuncia la
profezia che delinea la lotta per la supremazia tra il re del nord e il re del
sud. Il conflitto tra i due re comincia quando il regno di Alessandro Magno
viene diviso tra quattro suoi generali e finisce quando “sorgerà” Michele, il
gran principe. — Daniele 12:1.
Risposta a domande bibliche:
8:9: Cosa raffigura “l’Adornamento”? In questo caso “l’Adornamento”
simboleggia la condizione terrena dei cristiani unti al tempo della potenza
mondiale anglo-americana.
8:25: Chi è “il Principe dei principi”? Il termine ebraico sar, tradotto
“principe”, significa basilarmente “capo” o “comandante”. Il titolo di “Principe
dei principi” spetta solo a Geova Dio, il Capo di tutti i principi angelici
compreso “Michele, uno dei primi principi”. — Daniele 10:13.
9: 21: Perché Daniele chiama l’angelo Gabriele “l’uomo”? Gabriele si
presentò a Daniele in sembianze umane, come aveva fatto in una
precedente visione. — Daniele 8:15-17.
9:27: Quale patto ‘rimase in vigore per i molti’ sino alla fine della
settantesima settimana di anni nel 36 E.V.? Il patto della Legge fu
abolito nel 33 E.V. quando Gesù fu messo al palo. Tuttavia, mantenendo in
vigore il patto abraamico a favore dell’Israele carnale fino al 36 E.V., Geova
estese il periodo di speciale favore verso gli ebrei a motivo della loro
discendenza da Abraamo. Il patto abraamico è tuttora in vigore nei
confronti dell’“Israele di Dio”. — Galati 3:7-9, 14-18, 29; 6:16.
Lezioni per noi:
9:1-23; 10:11. Grazie alla sua umiltà, santa devozione, diligenza nello
studio e perseveranza nella preghiera, Daniele era “qualcuno molto
desiderabile”. Queste qualità lo aiutarono a rimanere fedele a Dio sino alla
fine della sua vita. Vogliamo essere decisi a seguire l’esempio di Daniele.
212
9:17-19. Anche quando preghiamo che venga il nuovo mondo di Dio, in cui
“dimorerà la giustizia”, non dovremmo avere a cuore prima di tutto la
santificazione del nome di Geova e la rivendicazione della sua sovranità
piuttosto che la fine delle nostre sofferenze e delle nostre difficoltà?
— 2 Pietro 3:13.
10:9-11, 18, 19. A imitazione dell’angelo che andò da Daniele, dobbiamo
incoraggiarci e rafforzarci gli uni gli altri con azioni soccorrevoli e parole
confortanti.
12:3. Durante gli ultimi giorni “quelli che hanno perspicacia”, i cristiani unti,
‘risplendono come illuminatori nel mondo’ e conducono “molti alla giustizia”,
compresa la “grande folla” di “altre pecore”. (Filippesi 2:15; Rivelazione
[Apocalisse] 7:9; Giovanni 10:16) Gli unti ‘splenderanno come le stelle’ nel
senso più pieno durante il Regno millenario di Cristo, quando
collaboreranno con lui nell’estendere appieno i benefìci del riscatto
all’umanità ubbidiente sulla terra. Le “altre pecore” devono rimanere
lealmente unite agli unti sostenendoli di cuore in ogni modo.
Geova ‘benedice quelli che lo temono’
Cosa ci insegna il libro di Daniele riguardo all’Iddio che adoriamo?
Riflettiamo sulle profezie che contiene, quelle già adempiute e quelle che
devono ancora adempiersi. Queste profezie descrivono vividamente Geova
come Colui che adempie la sua parola. — Isaia 55:11.
Cosa mostra la parte narrativa del libro di Daniele in quanto al nostro Dio? I
quattro giovani ebrei che si rifiutarono di integrarsi nella vita di corte
babilonese ricevettero ‘conoscenza e perspicacia e sapienza’. (Daniele
1:17) Il vero Dio mandò il suo angelo a liberare Sadrac, Mesac e Abednego
dalla fornace ardente. Daniele fu liberato dalla fossa dei leoni. Geova è
‘l’aiuto e lo scudo’ di quelli che confidano in lui e ‘benedice quelli che lo
temono”. — Salmo 115:9, 13.
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213
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215
Libro di Osea
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Osea
Samaria (Distretto)
Dopo il 745 a.E.V.
Prima dell’804–dopo il 745 a.E.V.
LA VERA adorazione è scomparsa quasi del tutto dal regno settentrionale
delle dieci tribù di Israele. Sotto il dominio di Geroboamo II c’è prosperità
materiale nel paese, ma subito dopo la sua morte tale agiatezza svanisce.
Segue un periodo di disordini e instabilità politica. Quattro dei sei re
successivi vengono assassinati. (2 Re 14:29; 15:8-30; 17:1-6) L’attività
profetica di Osea, iniziata non più tardi dell’804 a.E.V. e durata 59 anni,
prosegue in questo periodo turbolento.
I sentimenti di Geova nei confronti dell’ostinata nazione di Israele sono
rappresentati in modo vivido da quanto avviene nel matrimonio di Osea. Il
messaggio di Osea contiene sia la denuncia dell’errore di Israele che i
giudizi profetici contro questa nazione e contro il regno di Giuda. Osea ha
scritto tutto questo nel libro che porta il suo nome, usando espressioni
tenere e affettuose e un linguaggio convincente ed espressivo. Poiché fa
parte dell’ispirata Parola di Dio, il suo messaggio è vivente ed esercita
potenza. — Ebrei 4:12.
“PRENDITI UNA MOGLIE DI FORNICAZIONE” (Osea 1:1–3:5)
Geova dice a Osea: “Va, prenditi una moglie di fornicazione”. (Osea 1:2)
Osea ubbidisce e ha un figlio da Gomer. I due bambini che la donna
partorisce in seguito sono evidentemente illegittimi. Si chiamano Lo-Ruama
e Lo-Ammi, e il significato di questi nomi indica che Geova non mostrerà
misericordia a Israele, il suo popolo sleale, e lo rigetterà.
Cosa prova veramente Geova nei confronti del suo popolo ribelle? A Osea
dice: “Va ancora una volta, ama una donna che è amata da un compagno e
che commette adulterio, come nel caso dell’amore di Geova per i figli
d’Israele mentre si rivolgono ad altri dèi”. — Osea 3:1.
Risposta a domande bibliche:
1:1: Perché Osea menziona tutti e quattro i re che governarono in
Giuda durante il suo ministero mentre menziona un solo governante
di Israele? Perché solo i re della linea di discendenza di Davide erano
riconosciuti come governanti legittimi del popolo eletto di Dio. I re del regno
216
settentrionale non erano della linea di discendenza davidica, quelli di
Giuda sì.
1:2-9: Osea si prese veramente una “moglie di fornicazione”? Sì, Osea
sposò davvero una donna che in seguito commise adulterio. Nulla di ciò
che dice il profeta fa pensare che quanto raccontò della sua vita familiare
fosse un sogno o una visione.
1:7: Quand’è che la casa di Giuda fu oggetto di misericordia e fu
salvata? Avvenne nel 732 a.E.V., ai giorni del re Ezechia. A quel tempo
Geova pose fine alla minaccia assira contro Gerusalemme facendo sì che
un angelo uccidesse 185.000 soldati nemici in una sola notte. (2 Re
19:34, 35) In tal modo Geova liberò Giuda non “mediante arco o mediante
spada o mediante guerra, mediante cavalli o mediante cavalieri”, ma
mediante un angelo.
1:10, 11: Dato che il regno settentrionale di Israele cadde nel
740 a.E.V., in che modo i figli di Israele furono “radunati insieme in
unità” con i figli di Giuda? Molti del regno settentrionale erano andati in
Giuda prima del 607 a.E.V., quando gli abitanti del paese di Giuda furono
portati prigionieri a Babilonia. (2 Cronache 11:13-17; 30:6-12, 18-20, 25)
Quando nel 537 a.E.V. gli esuli ebrei tornarono in patria, c’erano tra loro
alcuni discendenti degli abitanti del regno settentrionale di Israele. — Esdra
2:70.
2:21-23: Cos’era predetto dalle parole di Geova: “Seminerò [Izreel]
come seme per me sulla terra, e di sicuro [le] mostrerò misericordia”?
Il figlio primogenito che Osea ebbe da Gomer si chiamava Izreel. (Osea
1:2-4) Questo nome, “Dio seminerà seme”, ha un significato profetico: nel
537 a.E.V. Geova avrebbe radunato un rimanente fedele e l’avrebbe
seminato come seme in Giuda. Il paese rimasto desolato per 70 anni ora
avrebbe dovuto produrre grano, vino dolce e olio. Con linguaggio poetico la
profezia dice che queste cose buone avrebbero fatto appello alla terra
perché rilasciasse le sue sostanze nutritive, e la terra avrebbe chiesto la
pioggia ai cieli. A loro volta i cieli avrebbero supplicato Dio perché
mandasse nuvole cariche di pioggia. Tutto questo sarebbe servito a
soddisfare largamente i bisogni del rimanente al suo ritorno. Gli apostoli
Paolo e Pietro applicano Osea 2:23 al radunamento di un rimanente
dell’Israele spirituale. — Romani 9:25, 26; 1 Pietro 2:10.
Lezioni per noi:
1:2-9; 3:1, 2. Pensate al sacrificio che Osea fece rimanendo sposato per
ubbidire alla volontà divina. Quando si tratta di fare la volontà di Dio, fino a
che punto siamo disposti a rinunciare alle nostre preferenze?
1:6-9. Geova odia l’adulterio spirituale proprio come odia quello letterale.
1:7, 10, 11; 2:14-23. Ciò che Geova predisse riguardo a Israele e Giuda si
adempì. La parola di Geova si avvera sempre.
217
2:16, 19, 21-23; 3:1-4. Geova è disposto a perdonare chi manifesta sincero
pentimento. (Neemia 9:17) Come Geova, dovremmo essere
compassionevoli e misericordiosi nei rapporti con gli altri.
“GEOVA HA UNA CAUSA CON GLI ABITANTI DEL
PAESE” (Osea 4:1–13:16)
“Geova ha una causa con gli abitanti del paese”. Perché? Perché “non c’è
verità né amorevole benignità né conoscenza di Dio nel paese”. (Osea 4:1)
Il popolo infedele di Israele ha commesso frodi e spargimenti di sangue
oltre a fornicazione letterale e spirituale. Anziché chiedere aiuto a Dio,
“hanno chiamato l’Egitto; sono andati in Assiria”. — Osea 7:11.
Geova dichiara il suo giudizio dicendo: “Israele dev’essere inghiottito”.
(Osea 8:8) Il regno di Giuda non è esente da colpa. “Geova ha una causa
con Giuda”, si legge in Osea 12:2, “anche per chiedere conto a Giacobbe
secondo le sue vie; secondo le sue azioni lo ripagherà”. Ma è sicuro che
verranno ristabiliti, poiché Dio promette: “Li redimerò dalla mano dello
Sceol; li ricupererò dalla morte”. — Osea 13:14.
Risposta a domande bibliche:
6:1-3: Chi fu a dire: “Venite, e torniamo a Geova”? Può darsi che gli
israeliti infedeli si stessero incoraggiando l’un l’altro a tornare a Geova. Se
le cose stavano così, il loro pentimento era solo finto. La loro amorevole
benignità era di breve durata ed effimera “come le nuvole del mattino e
come la rugiada che presto scompare”. (Osea 6:4) Può anche darsi che
fosse Osea a dire queste parole, mentre supplicava il popolo di tornare a
Geova. Ad ogni modo, gli ostinati abitanti del regno delle dieci tribù di
Israele dovevano manifestare sincero pentimento e tornare veramente a
Geova.
7:4: In che senso gli israeliti adulteri erano come “un forno acceso”?
Questa analogia illustra quanto erano intensi i cattivi desideri del loro
cuore.
Lezioni per noi:
4:1, 6. Se vogliamo che Geova continui ad approvarci, dobbiamo
continuare ad acquistare conoscenza di lui e mettere in pratica quello che
impariamo.
4:9-13. Geova chiederà conto a quelli che praticano l’immoralità sessuale e
partecipano all’adorazione impura. — Osea 1:4.
5:1. Coloro che hanno incarichi di responsabilità fra il popolo di Dio devono
rigettare totalmente l’apostasia. Altrimenti potrebbero indurre alcuni a
praticare la falsa adorazione, divenendo in tal modo ‘una trappola e una
rete’ per loro.
6:1-4; 7:14, 16. Pentirsi solo a parole è un modo di fare ipocrita ed è
inutile. Perché Dio gli mostri misericordia, un trasgressore deve
manifestare sincero pentimento, che può rendere evidente con il suo ritorno
a qualcosa di ‘più alto’, cioè a un’elevata forma di adorazione. Le sue azioni
218
devono essere in armonia con le alte norme di Dio. — Osea 7:16, nota in
calce.
6:6. Chi pratica il peccato dimostra che non ha amore leale verso Dio. Per
quanti sacrifici spirituali possa fare non riuscirà mai a ovviare a questa
carenza.
8:7, 13; 10:13. Il principio secondo cui “qualunque cosa l’uomo semini,
questa pure mieterà” si rivelò esatto nel caso degli israeliti idolatri. — Galati
6:7.
8:8; 9:17; 13:16. Le profezie inerenti al regno settentrionale si avverarono
quando l’Assiria ne conquistò la capitale, Samaria. (2 Re 17:3-6) Possiamo
aver fiducia che Dio farà quello che ha detto, che manterrà la sua parola.
— Numeri 23:19.
8:14. Nel 607 a.E.V. Geova, per mezzo dei babilonesi, mandò ‘il fuoco
nelle città di Giuda’ e, com’era predetto, Gerusalemme e il paese di Giuda
rimasero desolati. (2 Cronache 36:19) La Parola di Dio non può mai venire
meno. — Giosuè 23:14.
9:10. Pur essendo dedicati al vero Dio, gli israeliti “andarono al Baal di
Peor, e si dedicavano alla cosa vergognosa”. Se siamo saggi, trarremo una
lezione dal loro cattivo esempio e faremo in modo di non infrangere la
dedicazione che abbiamo fatto a Geova. — 1 Corinti 10:11.
10:1, 2, 12. Non dovremmo adorare Dio con un cuore ipocrita. Quando
‘seminiamo per noi seme nella giustizia, mietiamo secondo l’amorevole
benignità di Dio’.
10:5. Bet-Aven (che significa “casa di nocività”) è un nome applicato in
senso dispregiativo a Betel (che significa “casa di Dio”). Quando l’idolo del
vitello di Bet-Aven fu portato in esilio, gli abitanti di Samaria piansero la
perdita di questo oggetto di culto. È una follia confidare in un idolo privo di
vita che non può proteggere neppure se stesso! — Salmo 135:15-18;
Geremia 10:3-5.
11:1-4. Geova agisce sempre in modo amorevole con il suo popolo. La
sottomissione a lui non è mai opprimente.
11:8-11; 13:14. La parola di Geova riguardo al ritorno del suo popolo alla
vera adorazione ‘non tornò a lui senza risultati’. (Isaia 55:11) Nel 537 a.E.V.
l’esilio babilonese terminò e un rimanente tornò a Gerusalemme. (Esdra
2:1; 3:1-3) Qualsiasi cosa Geova abbia dichiarato tramite i suoi profeti si
avvererà immancabilmente.
12:6. Dovremmo essere fermamente decisi a manifestare amorevole
benignità, a esercitare la giustizia e a sperare in Geova di continuo.
13:6. Gli israeliti ‘si saziarono e il loro cuore si esaltava. Perciò
dimenticarono Geova’. Bisogna fare attenzione a qualsiasi tendenza a
esaltarsi.
“LE VIE DI GEOVA SONO RETTE” (Osea 14:1-9)
Osea rivolge questa supplica: “Torna, o Israele, a Geova tuo Dio, poiché
hai inciampato nel tuo errore”. Egli esorta il popolo a dire a Geova: “Voglia
219
tu perdonare l’errore; e accetta ciò che è buono, e certamente offriremo in
cambio i giovani tori delle nostre labbra”. — Osea 14:1, 2.
Un trasgressore pentito deve avvicinarsi a Geova, accettare le sue vie e
offrirgli sacrifici di lode. Perché? Perché “le vie di Geova sono rette, e i
giusti son quelli che vi cammineranno”. (Osea 14:9) Siamo davvero felici
perché ci sono ancora molti che “di sicuro verranno tremando a Geova e
alla sua bontà nella parte finale dei giorni”. — Osea 3:5.
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221
Libro di Gioele
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Gioele
Giuda
ca. 820 a.E.V. (?)
Indeterminato
DI SÉ dice soltanto che è “Gioele figlio di Petuel”. (Gioele 1:1) Nel libro che
porta il suo nome, Gioele parla molto poco di cose che non riguardano il
suo messaggio. Perfino il periodo in cui pronunciò la sua profezia si può
solo dedurre: si tratta all’incirca dell’820 a.E.V., nove anni dopo che Uzzia
era diventato re di Giuda. Perché Gioele è così restio a parlare di sé?
Probabilmente perché vuole dare risalto al messaggio e non al
messaggero.
“OHIMÈ PER IL GIORNO”: PERCHÉ? (Gioele 1:1–3:21)
Gioele ha una visione: un’invasione di bruchi, locuste e scarafaggi. Gli
invasori sono definiti “un popolo numeroso e potente” e “uomini potenti”.
(Gioele 1:4; 2:2-7) “Ohimè per il giorno”, sospira Gioele, “perché il giorno di
Geova è vicino, e verrà come una spoliazione dall’Onnipotente!” (Gioele
1:15) Geova dà agli abitanti di Sion questo consiglio: “Tornate a me con
tutto il vostro cuore”. Se lo faranno, Geova “mostrerà [loro] compassione” e
allontanerà l’invasione di insetti, chiamata “il settentrionale”. Ma prima della
venuta del suo gran giorno Geova verserà “il [suo] spirito su ogni sorta di
carne” e farà “portenti nei cieli e sulla terra”. — Gioele 2:12, 18-20, 28-31.
Viene lanciata una sfida alle nazioni: “Fate dei vostri vomeri spade e delle
vostre cesoie per potare lance” e preparatevi per la guerra. È loro ordinato
di radunarsi nel “bassopiano di Giosafat”, dove saranno giudicate e
annientate. “Ma in quanto a Giuda, sarà abitato a tempo indefinito”.
— Gioele 3:10, 12, 20.
Risposta a domande bibliche:
1:15; 2:1, 11, 31; 3:14: Cos’è “il giorno di Geova”? Il giorno di Geova è il
tempo in cui egli esegue il giudizio sui suoi nemici, che significa distruzione
per loro ma salvezza per i veri adoratori. Per citare un esempio, un giorno
simile si abbatté sull’antica Babilonia nel 539 a.E.V., quando fu conquistata
dai medi e dai persiani. (Isaia 13:1, 6) Un altro “giorno di Geova” è vicino,
quando eseguirà il giudizio su “Babilonia la Grande”, l’impero mondiale
della falsa religione. — Rivelazione (Apocalisse) 18:1-4, 21.
222
2:1-10, 28: Come si è adempiuta la profezia sull’invasione di insetti?
La Bibbia non dice che nel paese di Canaan ci sia stata un’invasione di
insetti delle proporzioni descritte nel libro di Gioele. Perciò l’invasione
dev’essere simbolica: deve riferirsi all’occasione in cui nel 33 E.V. Geova
versò il suo spirito sui primi seguaci di Cristo ed essi cominciarono a
predicare il messaggio che tormentò i falsi capi religiosi. (Atti 2:1, 14-21;
5:27-33) Oggi abbiamo il privilegio di partecipare a un’opera simile.
2:32: Cosa significa ‘invocare il nome di Geova’? Invocare il nome di
Geova significa conoscere questo nome, averne profondo rispetto e
confidare in colui che lo porta. — Romani 10:13, 14.
3:14: Cos’è il “bassopiano della decisione”? È un luogo simbolico in cui
Dio esegue il suo giudizio. Ai giorni del re Giosafat, il cui nome significa
“Geova è Giudice”, Dio liberò Giuda dalle nazioni circostanti gettando in
confusione le loro forze militari. Quindi il luogo è detto anche “bassopiano
di Giosafat”. (Gioele 3:2, 12) Nel nostro tempo rappresenta un luogo
simbolico nel quale le nazioni saranno schiacciate come l’uva nello
strettoio. — Rivelazione 19:15.
Lezioni per noi:
1:13, 14. Per avere la salvezza è indispensabile pentirsi sinceramente e
riconoscere che Geova è il vero Dio.
2:12, 13. Il vero pentimento deve venire dal cuore. Non basta manifestarlo
esteriormente ‘strappandosi le vesti’, bisogna ‘strapparsi il cuore’ agendo
sulla persona interiore.
2:28-32. Durante il “grande e tremendo giorno di Geova” solo chi
“invocherà il nome di Geova sarà salvato”. Possiamo essere molto grati
che Geova versi il suo spirito su ogni sorta di carne e faccia sì che giovani
e vecchi, uomini e donne, partecipino all’opera di profetizzare, cioè
dichiarare le “magnifiche cose di Dio”. (Atti 2:11) Mentre il giorno di Geova
si avvicina, non dovremmo compiere “santi atti di condotta e opere di santa
devozione” senza risparmiarci? — 2 Pietro 3:10-12.
3:4-8, 19. Gioele profetizzò che le nazioni intorno a Giuda avrebbero
dovuto rendere conto dei maltrattamenti inflitti al popolo eletto di Dio. Come
indicavano queste parole profetiche, la città continentale di Tiro fu ridotta in
rovina dal re babilonese Nabucodonosor. Successivamente, quando la città
insulare fu conquistata da Alessandro Magno, migliaia di soldati e notabili
della città furono uccisi e 30.000 abitanti venduti schiavi. I filistei subirono
un trattamento simile da parte di Alessandro e dei suoi successori. Nel
IV secolo a.E.V. Edom era una distesa abbandonata. (Malachia 1:3)
Queste profezie adempiute rafforzano la nostra fede che Geova mantiene
le promesse. Mostrano pure cosa farà alle nazioni che oggi perseguitano i
suoi adoratori.
3:16-21. “Il cielo e la terra certamente sobbalzeranno”, e sulle nazioni
saranno eseguiti gli avversi giudizi di Geova. “Ma Geova sarà un rifugio per
il suo popolo” e gli darà la vita in condizioni paradisiache. Non dovremmo
223
essere fermamente decisi a stargli vicini mentre si approssima il giorno da
lui stabilito per eseguire il giudizio sul mondo malvagio?
Cosa dobbiamo fare
Il giorno in cui sarà eseguito il giudizio di Dio sul mondo di Satana è vicino.
Dio ha versato il suo spirito sui suoi adoratori, mettendoli in condizione di
avvertire l’umanità che il suo giorno verrà. Dovremmo partecipare
pienamente all’opera di aiutare altri a conoscere Geova e a ‘invocare il suo
nome’. — Gioele 2:31, 32.
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224
225
Libro di Amos
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Amos
Giuda
ca. 804 a.E.V.
Indeterminato
Sempre ai giorni di Uzzia, un “mandriano e pungitore di fichi di sicomori” di
nome Amos, del paese di Giuda, riceve l’incarico di profeta. (Amos 7:14) A
differenza di Gioele, che profetizza in Giuda, Amos viene mandato a nord,
nel regno delle dieci tribù di Israele. Terminato verso l’804 a.E.V., dopo il
ritorno del profeta in Giuda, il libro di Amos è scritto in un linguaggio
semplice ma pittoresco.
“PREPARATI A INCONTRARE IL TUO DIO” (Amos 1:1–9:15)
Amos ha un messaggio sia per le nazioni nemiche che circondano Israele
sia per Giuda e Israele. Siria, Filistea, Tiro, Edom e Moab saranno distrutti
per avere trattato crudelmente il popolo di Dio. Gli abitanti di Giuda saranno
distrutti “a causa del loro rigettare la legge di Geova”. (Amos 2:4) E che ne
sarà del regno delle dieci tribù di Israele? Tra i peccati di cui è colpevole ci
sono l’avida oppressione dei poveri, l’immoralità e il trattamento irrispettoso
riservato ai profeti di Dio. Amos avverte che Geova ‘chiederà conto agli
altari di Betel’ e abbatterà ‘la casa invernale oltre alla casa estiva’. — Amos
3:14, 15.
Gli israeliti idolatri, nonostante siano già stati puniti ripetutamente,
continuano a essere ostinati. Amos dice a Israele: “Preparati a incontrare il
tuo Dio”. (Amos 4:12) Per gli israeliti, il giorno di Geova significherà “andare
in esilio oltre Damasco”, cioè in Assiria. (Amos 5:27) Un sacerdote di Betel
fa opposizione ad Amos, ma lui non si lascia intimidire. “È venuta la fine per
il mio popolo Israele”, dice Geova ad Amos. “Non lo scuserò più”. (Amos
8:2) Né lo Sceol né le alte montagne possono offrire qualche protezione dai
giudizi di Dio. (Amos 9:2, 3) Tuttavia viene promesso che ci sarà una
restaurazione. “Certamente ricondurrò i prigionieri del mio popolo Israele”,
dice Geova, “e realmente edificheranno le città desolate e le abiteranno, e
pianteranno vigne e ne berranno il vino, e faranno giardini e ne
mangeranno il frutto”. — Amos 9:14.
Risposta a domande bibliche:
4:1: Chi è raffigurato dalle “vacche di Basan”? L’altopiano di Basan,
situato a est del Mar di Galilea, era noto per gli animali di ottima razza, tra
226
cui le vacche. Ciò era dovuto anche ai ricchi pascoli della zona. Amos
paragonò le donne di Samaria, amanti del lusso, alle vacche di Basan. Per
soddisfare il proprio desiderio di ricchezza queste donne spingevano
senz’altro i “loro padroni”, ossia i mariti, a defraudare i miseri.
4:6: Cosa si intende con l’espressione “purezza di denti”? Usata in un
parallelismo con l’espressione “mancanza di pane”, questa frase potrebbe
riferirsi a un tempo di carestia in cui i denti rimangono puliti perché non c’è
da mangiare.
5:5: In che senso Israele non doveva ‘ricercare Betel’? Geroboamo
aveva instaurato il culto dei vitelli a Betel e quella città era diventata un
centro della falsa adorazione. Anche Ghilgal e Beer-Seba devono essere
stati luoghi dove si praticava l’adorazione apostata. Per sfuggire alla
calamità predetta, Israele doveva smettere di fare pellegrinaggi religiosi in
questi luoghi e cominciare a ricercare Geova.
7:1: A cosa si riferisce “l’erba falciata del re”? Si riferisce probabilmente
alla tassa imposta dal re per il mantenimento dei suoi cavalieri e dei suoi
animali. Questa tassa doveva essere pagata allo “spuntare della semina
tardiva”, dopo di che il popolo poteva raccogliere le messi. Ma prima che
potesse farlo si formò uno sciame di locuste che divorò il raccolto e tutta
l’altra vegetazione.
8:1, 2: Cosa significava il “paniere di frutti estivi”? Che il giorno di
Geova era vicino. I frutti estivi si raccolgono verso la fine della stagione
della mietitura, cioè verso la fine dell’anno agricolo. Quando Geova fece
vedere ad Amos “un paniere di frutti estivi” volle dire che la fine di Israele
era vicina. Perciò Dio disse ad Amos: “È venuta la fine per il mio popolo
Israele. Non lo scuserò più”.
Lezioni per noi:
1:3, 6, 9, 11, 13; 2:1, 4, 6. Riferendosi al sentimento d’ira che prova nei
confronti di Giuda, di Israele e delle sei nazioni vicine, Geova dice: “Non lo
revocherò”. Non ci si può sottrarre ai giudizi di Geova. — Amos 9:2-5.
2:12. Non dovremmo scoraggiare i pionieri, i sorveglianti viaggianti, i
missionari o i membri della famiglia Betel, esortandoli a rinunciare al
servizio a tempo pieno per fare una cosiddetta vita normale. Al contrario,
dovremmo incoraggiarli a continuare il loro servizio.
3:8. Chi sente il ruggito di un leone non può fare a meno di spaventarsi;
allo stesso modo Amos non poté fare a meno di predicare quando sentì
Geova dire: “Va, profetizza al mio popolo”. (Amos 7:15) Il santo timore
dovrebbe spingerci a essere zelanti predicatori del messaggio del Regno.
3:13-15; 5:11. Amos, un umile mandriano, poté ‘dare testimonianza’ con
l’aiuto di Geova a persone ricche e quindi compiaciute e indifferenti. Geova
può preparare anche noi a dichiarare il messaggio del Regno
indipendentemente da quanto può essere difficile un territorio.
4:6-11; 5:4, 6, 14. Benché gli israeliti rifiutassero ripetutamente di ‘tornare’
a Geova, egli diede loro questa esortazione: “Ricercatemi, e continuate a
227
vivere”. Finché Geova mostra pazienza e permette a questo sistema di
cose malvagio di continuare a esistere, dobbiamo esortare le persone a
volgersi a lui.
5:18, 19. È da sciocchi ‘desiderare ardentemente il giorno di Geova’ senza
essere veramente pronti per il suo arrivo. La situazione dell’uomo che fa
così è simile a quella di chi fugge da un leone solo per trovarsi davanti a un
orso e che poi scappa dall’orso solo per essere morso da un serpente. Se
siamo saggi ‘staremo svegli’ in senso spirituale e ci manterremo all’erta.
— Luca 21:36.
7:12-17. Dobbiamo dichiarare il messaggio di Dio con coraggio e
determinazione.
9:7-10. Anche se erano discendenti dei fedeli patriarchi e di quelli che
erano stati liberati dall’Egitto come popolo eletto di Dio, gli israeliti infedeli
avevano una cattiva reputazione agli occhi di Dio, proprio come i cusiti.
Avere l’approvazione di Dio, che è imparziale, non dipende dalla linea di
discendenza, ma dal fatto di ‘temerlo e operare giustizia’. — Atti 10:34, 35.
Cosa dobbiamo fare
“Odiate ciò che è male”, esorta Amos, “e amate ciò che è bene, e date al
diritto un posto alla porta”. (Amos 5:15) Mentre il giorno di Geova si
approssima, è saggio avvicinarsi a lui e tenersi separati dal mondo
malvagio e dalle sue compagnie deleterie. Dai libri biblici di Gioele e Amos
possiamo trarre insegnamenti importanti che ci aiuteranno a conseguire
tale obiettivo. — Ebrei 4:12.
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228
229
Libro di Abdia
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Abdia
Indeterminato
ca. 607 a.E.V.
Indeterminato
“LA VISIONE di Abdia”. (Abdia 1) Così comincia il libro biblico di Abdia,
composto nel 607 a.E.V. Il profeta non dice nulla di sé, a parte il suo nome.
EDOM DOVRÀ “ESSERE STRONCATO A TEMPO
INDEFINITO” (Abdia 1-21)
Abdia dice di Edom: “A causa della violenza contro il tuo fratello Giacobbe,
ti coprirà la vergogna, e dovrai essere stroncato a tempo indefinito”. Nella
mente del profeta è ancora fresco il ricordo dei recenti atti di violenza
compiuti dagli edomiti contro i figli di Giacobbe, gli israeliti. Nel 607 a.E.V.,
quando i babilonesi distrussero Gerusalemme, gli edomiti ‘se ne stettero da
parte’ e si allearono con gli “stranieri” che invasero il paese. — Abdia
10, 11.
La casa di Giacobbe invece attende la restaurazione. La profezia di Abdia
afferma: “Gli scampati saranno sul monte Sion, ed esso deve divenire
qualcosa di santo”. — Abdia 17.
Risposta a domande bibliche:
5-8: Cosa si può notare nel paragone fra la distruzione di Edom e la
venuta degli spogliatori di notte e dei vendemmiatori? Se dei ladri
fossero andati a Edom avrebbero preso solo quello che volevano. Se ci
fossero andati dei vendemmiatori, avrebbero lasciato parte del raccolto per
la racimolatura. Ma quando Edom cadrà, sarà fatta una minuziosa ricerca
dei suoi tesori e il paese sarà completamente saccheggiato dai suoi alleati,
ovvero i babilonesi, “i medesimi uomini che sono in un patto con [lui]”.
— Geremia 49:9, 10.
10: In che senso Edom fu “stroncato a tempo indefinito”? Com’era
stato predetto, la nazione di Edom, in quanto governo e popolo stanziato in
una regione precisa della terra, si estinse. Il re babilonese Nabonedo
conquistò Edom verso la metà del VI secolo a.E.V. Nel IV secolo a.E.V. il
territorio di Edom era abitato dai nabatei, e gli edomiti si erano dovuti
stabilire nella parte meridionale della Giudea, quella parte del Negheb che
in seguito venne chiamata Idumea. Nel 70 E.V. i romani distrussero
Gerusalemme e gli edomiti cessarono di esistere.
230
Lezioni per noi:
3, 4. La regione inaccessibile in cui abitavano gli edomiti, con le sue alte
montagne e le profonde gole, offriva ottimi vantaggi dal punto di vista
strategico, per cui può darsi che si cullassero presuntuosamente in un falso
senso di sicurezza. Ma ai giudizi di Geova non si sfugge.
8, 9, 15. La sapienza e la potenza dell’uomo non offrono nessuna
protezione nel “giorno di Geova”. — Geremia 49:7, 22.
12-14. Ciò che accadde agli edomiti costituisce un monito per coloro che si
rallegrano delle difficoltà cui possono andare incontro i servitori di Dio. Per
Geova i maltrattamenti inflitti al suo popolo non sono cosa da poco.
17-20. La profezia sulla restaurazione relativa ai figli di Giacobbe cominciò
ad adempiersi nel 537 a.E.V., quando un rimanente tornò a Gerusalemme
da Babilonia. La parola di Geova si avvera sempre. Possiamo avere piena
fiducia nelle sue promesse.
Lezioni da Abdia
Chi combatte contro Dio e contro il suo popolo ‘dovrà essere stroncato a
tempo indefinito’. (Abdia 10)
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231
Libro di Giona
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Giona
Indeterminato
ca. 844 a.E.V.
Indeterminato
Oltre due secoli prima del profeta Abdia, il profeta Giona aveva scritto un
libro in cui racconta con franchezza quanto gli era accaduto in relazione al
suo incarico missionario. I 60 anni dell’attività profetica di Michea si
inseriscono fra quella di Abdia e quella di Giona, e vanno dal 777 al
717 a.E.V.
“NINIVE SARÀ ROVESCIATA” (Giona 1:1–4:11)
Invece di ubbidire al comando di Dio di andare “a Ninive la gran città, e
[proclamare] contro di lei” un messaggio di giudizio, Giona fugge nella
direzione opposta. Sollevando “un gran vento sul mare” e servendosi di “un
grande pesce”, Geova dà nuovamente istruzioni a Giona e per la seconda
volta gli dice di andare nella capitale assira. — Giona 1:2, 4, 17; 3:1, 2.
Giona entra a Ninive e comincia a proclamare un messaggio molto chiaro:
“Solo quaranta giorni ancora, e Ninive sarà rovesciata”. (Giona 3:4) Visto
che la sua predicazione ha un risultato inaspettato, Giona ‘si accende d’ira’.
Servendosi di “una zucca da fiaschi” Geova dà a Giona una lezione di
misericordia. — Giona 4:1, 6.
Risposta a domande bibliche:
3:3: Ninive era davvero così grande da coprire “una distanza di tre
giorni di cammino”? Sì, infatti si ritiene che l’antica Ninive includesse altri
insediamenti che si stendevano da Khorsabad nel nord a Nimrud nel sud.
Tutto il territorio noto con il nome di Ninive formava un quadrangolo con un
perimetro di circa 100 chilometri.
3:4: Per predicare ai niniviti Giona dovette forse imparare la lingua
assira? Può darsi che Giona sapesse già l’assiro, o può darsi che
ricevesse miracolosamente la capacità di parlarlo. Un’altra possibilità è che
pronunciasse il suo breve messaggio in ebraico e che qualcuno gli facesse
da interprete. In quest’ultimo caso le sue parole avrebbero suscitato anche
più curiosità.
Lezioni per noi:
1:1-3. Chi volutamente include nel suo programma altre attività per non
partecipare appieno all’opera di predicare il Regno e fare discepoli rivela un
232
motivo errato. Fare così significa in un certo senso fuggire da un compito
assegnato da Dio.
1:1, 2; 3:10. Geova non mostra misericordia solo a una nazione, una razza
o un gruppo particolare di persone. “Geova è buono verso tutti, e le sue
misericordie sono su tutte le sue opere”. — Salmo 145:9.
1:17; 2:10. Il periodo di tre giorni e tre notti che Giona trascorse nel grande
pesce indica profeticamente la morte e risurrezione di Gesù. — Matteo
12:39, 40; 16:21.
1:17; 2:10; 4:6. Geova liberò Giona dal mare in burrasca. Inoltre “stabilì
che una zucca da fiaschi salisse sopra Giona, per fare ombra alla sua
testa, per liberarlo dal suo stato calamitoso”. Anche oggi gli adoratori di
Geova possono confidare che egli, nella sua amorevole benignità, li
proteggerà e li libererà. — Salmo 13:5; 40:11.
2:1, 2, 9, 10. Geova ode le preghiere dei suoi servitori e presta attenzione
alle loro suppliche. — Salmo 120:1; 130:1, 2.
3:8, 10. Il vero Dio “provò . . . rammarico” nel senso che cambiò idea
riguardo alla calamità di cui aveva parlato, e “non la causò”. Perché?
Perché i niniviti “si erano convertiti dalla loro cattiva via”. Anche oggi un
peccatore può evitare il giudizio avverso di Dio se dà prova di sincero
pentimento.
4:1-4. Nessun essere umano può indurre Dio a porre dei limiti alla Sua
misericordia. Dobbiamo stare attenti a non criticare le misericordiose vie di
Geova.
4:11. Essendo paziente, Geova fa predicare in tutta la terra il messaggio
del Regno perché, come avvenne nel caso dei 120.000 uomini di Ninive,
prova commiserazione per quelli “che non conoscono affatto la differenza
fra la destra e la sinistra”. Non dovremmo provare lo stesso sentimento per
le persone del nostro territorio e partecipare con zelo all’opera di predicare
il Regno e fare discepoli? — 2 Pietro 3:9.
Lezioni da Giona
L’ira di Geova si placherà se diamo ascolto all’avvertimento divino e ‘ci
convertiamo dalle cattive vie’. (Giona 3:10)
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233
Libro di Michea
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Michea
Giuda
Prima del 717 a.E.V.
ca. 777–717 a.E.V.
Di sé Michea dice solo che viene da Moreset e che la parola di Geova gli fu
rivolta “ai giorni di Iotam, di Acaz, di Ezechia, re di Giuda”. (Michea 1:1) Il
profeta sapeva bene com’era la vita rurale e lo si vede dal tipo di
illustrazioni che usa per enfatizzare i vari punti del suo messaggio.
‘LA LORO CALVIZIE DEV’ESSERE ALLARGATA’ (Michea 1:1–7:20)
Michea mette a nudo i peccati di Israele e di Giuda, predice la desolazione
delle rispettive capitali e promette la restaurazione. Samaria diverrà “un
mucchio di rovine del campo”. A motivo della loro condotta idolatrica,
Israele e Giuda meritano la “calvizie”, qui sinonimo di vergogna. Poiché
vengono mandati in cattività la loro calvizie sarà allargata “come quella
dell’aquila”: a quanto sembra il profeta si riferisce a un tipo di avvoltoio che
ha solo un soffice ciuffo di peli sulla testa. Geova promette: ‘Positivamente
raccoglierò Giacobbe’. (Michea 1:6, 16; 2:12) A motivo dei capi corrotti e
dei falsi profeti, anche Gerusalemme “diverrà semplici mucchi di rovine”.
Ma Geova ‘radunerà insieme’ il suo popolo. Da “Betleem Efrata . . . uscirà
colui che deve divenire il dominatore in Israele”. — Michea 3:12; 4:12; 5:2.
Geova è stato ingiusto con Israele? Le sue norme sono troppo severe? No,
poiché tutto ciò che Geova richiede dai suoi adoratori è che ‘esercitino la
giustizia, amino la benignità e siano modesti nel camminare con il loro Dio’.
(Michea 6:8) I contemporanei di Michea, però, sono così corrotti che “il
migliore di loro è come un rovo, il più retto di loro è peggiore di una siepe di
spine”, e fanno del male a chiunque si avvicini. Ma il profeta chiede: “Chi è
un Dio come [Geova]?” Egli mostrerà di nuovo misericordia al suo popolo e
getterà “nelle profondità del mare tutti i loro peccati”. — Michea 7:4, 18, 19.
Risposta a domande bibliche:
2:12: Quando si adempì la profezia circa il ‘radunamento dei rimanenti
d’Israele’? Il primo adempimento ebbe luogo nel 537 a.E.V., quando un
rimanente ebraico tornò in patria dall’esilio babilonese. Nel nostro tempo la
profezia si adempie “sull’Israele di Dio”. (Galati 6:16) Dal 1919 i cristiani
unti sono stati raccolti insieme “come un gregge nel recinto”. Specialmente
dal 1935 si è unita loro la “grande folla” di “altre pecore”, per cui ora sono
234
“rumorosi di uomini”. (Rivelazione [Apocalisse] 7:9; Giovanni 10:16)
Insieme promuovono con zelo la vera adorazione.
4:1-4: In che senso “nella parte finale dei giorni” Geova ‘rende
giudizio fra molti popoli, e mette le cose a posto rispetto a potenti
nazioni’? Le espressioni “molti popoli” e “potenti nazioni” non si riferiscono
a gruppi nazionali o entità politiche. Con queste espressioni si intendono
invece uomini e donne di tutte le nazioni che sono diventati adoratori di
Geova. Geova rende giudizio e mette le cose a posto nei loro riguardi in
senso spirituale.
Lezioni per noi:
1:6, 9; 3:12; 5:2. Samaria fu devastata dagli assiri nel 740 a.E.V., al tempo
di Michea. (2 Re 17:5, 6) Durante il regno di Ezechia gli assiri si spinsero
fino a Gerusalemme. (2 Re 18:13) Gerusalemme fu data alle fiamme dai
babilonesi nel 607 a.E.V. (2 Cronache 36:19) Com’era stato profetizzato, il
Messia nacque a “Betleem Efrata”. (Matteo 2:3-6) La parola profetica di
Geova si avvera sempre.
2:1, 2. Correremmo un grave pericolo se dicessimo di servire Dio ma
cercassimo la ricchezza prima ‘del regno e della Sua giustizia’. — Matteo
6:33; 1 Timoteo 6:9, 10.
3:1-3, 5. Geova si aspetta che coloro che esercitano l’autorità in mezzo al
suo popolo agiscano giustamente.
3:4. Se vogliamo che Geova esaudisca le nostre preghiere non dobbiamo
né praticare il peccato né avere una doppia vita.
3:8. Possiamo assolvere l’incarico di predicare la buona notizia, che
include messaggi di giudizio, solo se siamo rafforzati dallo spirito santo di
Geova.
5:5. Questa profezia messianica ci assicura che, quando i servitori di Dio
saranno attaccati dai loro nemici, per guidare il popolo di Dio verranno
suscitati “sette pastori” (sette è indice di completezza) e “otto duchi”, ossia
un numero considerevole di uomini capaci.
5:7, 8. Per molti, i cristiani unti di oggi sono “come la rugiada da Geova”,
una benedizione divina. Infatti egli si serve degli unti per proclamare il
messaggio del Regno. Le “altre pecore” aiutano a portare ristoro spirituale
ad altri sostenendo attivamente gli unti nell’opera di predicazione.
(Giovanni 10:16) È un grande onore prendere parte a quest’opera che reca
vero ristoro ai nostri simili.
6:3, 4. Dobbiamo imitare Geova Dio ed essere benigni e compassionevoli
anche con persone con cui è difficile andare d’accordo o che sono
spiritualmente deboli.
7:7. Mentre affrontiamo i problemi che ci sono nel tempo della fine di
questo sistema di cose malvagio, non dobbiamo perderci d’animo. Come
Michea, dobbiamo ‘essere in aspettazione del nostro Dio’.
7:18, 19. Geova è disposto a perdonare i nostri errori; allo stesso modo noi
dobbiamo essere disposti a perdonare chi pecca contro di noi.
235
Continuate a ‘camminare nel nome di Geova’
“Nella parte finale dei giorni”, cioè durante questi “ultimi giorni”, la vera
adorazione viene innalzata al di sopra di tutta la falsa religione e coloro che
sono ubbidienti ‘affluiscono’ ad essa. (Michea 4:1; 2 Timoteo 3:1) Vorremo
essere decisi a camminare “nel nome di Geova nostro Dio a tempo
indefinito, sì, per sempre”. — Michea 4:5.
I libri di Abdia, Giona e Michea contengono davvero preziosi insegnamenti.
Benché scritti oltre 2.500 anni fa, il loro messaggio “è vivente ed esercita
potenza” anche oggi. — Ebrei 4:12.
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236
Libro di Naum
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Naum
Giuda
Prima del 632 a.E.V.
Indeterminato
LA POTENZA mondiale assira ha già devastato Samaria, capitale del
regno delle dieci tribù di Israele, e da tempo è una minaccia anche per
Giuda. Naum, un profeta di Giuda, reca un messaggio che riguarda la
capitale dell’Assiria, Ninive. Il libro biblico di Naum, scritto prima del
632 a.E.V., contiene questo messaggio.
“GUAI ALLA CITTÀ DI SPARGIMENTO DI SANGUE” (Naum 1:1–3:19)
“La dichiarazione solenne contro Ninive” viene da Geova Dio, che “è lento
all’ira e grande in potenza”. Geova è “una fortezza nel giorno dell’angustia”
per quelli che cercano rifugio in lui, ma Ninive sarà distrutta. — Naum 1:1,
3, 7.
“Geova raccoglierà [ripristinerà] certamente l’orgoglio di Giacobbe”. Ma
come un ‘leone che sbranava’, l’Assiria ha terrorizzato la nazione del
popolo di Dio. Geova ‘certamente brucerà il carro da guerra di Ninive. E
una spada divorerà i suoi propri giovani leoni forniti di criniera’. (Naum 2:2,
12, 13) “Guai alla città di spargimento di sangue”, Ninive. “Tutti quelli che
udranno la notizia intorno a [essa] certamente batteranno le mani” e
gioiranno. — Naum 3:1, 19.
Risposta a domande bibliche:
1:9: Cosa significherà per Giuda l’“assoluto sterminio” di Ninive?
Significherà la liberazione definitiva dall’Assiria; “l’angustia non sorgerà una
seconda volta”. Per Naum è come se Ninive non esistesse più quando
scrive: “Ecco, sui monti i piedi di chi porta buone notizie, di chi proclama la
pace. O Giuda, celebra le tue feste”. — Naum 1:15.
2:6: Quali “porte dei fiumi” si aprirono? Questa espressione si riferisce
agli squarci nelle mura di Ninive provocati dalle acque del Tigri. Quando,
nel 632 a.E.V., gli eserciti alleati di babilonesi e medi attaccarono, Ninive
non si sentì particolarmente in pericolo. Protetta dalle sue alte mura, si
considerava impenetrabile. Tuttavia, le abbondanti piogge fecero straripare
il Tigri. Stando a quanto riporta lo storico Diodoro Siculo, questo fece sì che
il fiume “inondasse parte della città e abbattesse le mura”. Le “porte dei
237
fiumi” furono quindi aperte e, come predetto, Ninive fu conquistata con la
stessa rapidità con cui il fuoco divora la stoppia secca. — Naum 1:8-10.
3:4: In che senso Ninive era come una prostituta? Ninive ingannava le
nazioni promettendo loro amicizia e sostegno per poi soggiogarle e
opprimerle. Per esempio, quando il re giudeo Acaz fu attaccato dalla
coalizione siro-israelita, l’Assiria gli diede un certo aiuto. In seguito, però, il
“re d’Assiria venne contro di lui e gli causò angustia”. — 2 Cronache 28:20.
Lezioni per noi:
1:2-6. Il fatto che Geova si vendichi dei suoi nemici che gli negano
esclusiva devozione mostra che è proprio questa ciò che egli richiede dai
suoi adoratori. — Esodo 20:5.
1:10. Mura imponenti e centinaia di torri non fermarono l’adempimento
delle parole di Geova contro Ninive. Gli odierni nemici del popolo di Geova
non riusciranno a sfuggire al Suo giudizio avverso. — Proverbi 2:22;
Daniele 2:44.
Meditazione costruttiva
Riflettere su ciò che era stato predetto riguardo a Ninive nel libro di Naum
ci convince che le parole del salmista (Salmo 37:10) si avvereranno
sicuramente.
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238
Libro di Abacuc
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Abacuc
Giuda
ca. 628 a.E.V. (?)
Indeterminato
La potenza successiva che si affaccia sulla scena mondiale è l’impero
babilonese, retto per alcuni periodi da re caldei. Il libro di Abacuc,
completato forse nel 628 a.E.V., predice come Geova avrebbe usato
questa potenza mondiale per eseguire il suo giudizio; rivela inoltre quale
sarà la sorte di Babilonia.
“IN QUANTO AL GIUSTO, CONTINUERÀ A VIVERE” (Abacuc 1:1–3:19)
I primi due capitoli del libro di Abacuc sono in forma di dialogo tra il profeta
e Geova Dio. Afflitto per ciò che accade in Giuda, Abacuc chiede a Dio:
“Perché mi fai vedere ciò che è nocivo, e continui a guardare il semplice
affanno?” Geova risponde: “Ecco, faccio sorgere i caldei, la nazione aspra
e impetuosa”. Il profeta si sorprende che Geova, per punire Giuda, impieghi
“quelli che agiscono slealmente”. (Abacuc 1:3, 6, 13) Gli viene assicurato
che il giusto continuerà a vivere mentre il nemico non sfuggirà alla
punizione. Abacuc descrive inoltre una serie di cinque guai che si
abbatteranno sui caldei. — Abacuc 2:4.
Pregando per ottenere misericordia, il profeta intona “canti funebri” in cui
rievoca le passate dimostrazioni della tremenda potenza di Geova, come al
Mar Rosso, nel deserto e a Gerico. Abacuc predice anche l’avanzata di
Geova e la sua ira distruttiva ad Armaghedon. La preghiera si conclude con
queste parole: “Geova il Sovrano Signore è la mia energia vitale; ed egli
renderà i miei piedi come quelli delle cerve, e mi farà calcare i miei alti
luoghi”. — Abacuc 3:1, 19.
Risposta a domande bibliche:
1:5, 6: Perché ai giudei sarà sembrato incredibile che i caldei
potessero “sorgere” contro Gerusalemme? Al tempo in cui Abacuc
iniziò a profetizzare, Giuda era sotto la potente influenza dell’Egitto. (2 Re
23:29, 30, 34) Sebbene i babilonesi fossero sempre più potenti, il loro
esercito non aveva ancora battuto il faraone Neco. (Geremia 46:2)
Oltretutto a Gerusalemme c’era il tempio di Geova, e lì aveva sede il trono
dei re davidici, la cui dinastia non era mai stata interrotta. L’“attività” che i
giudei dell’epoca avrebbero trovato inconcepibile era il fatto che Geova
239
potesse permettere ai caldei di distruggere Gerusalemme. Nonostante le
parole di Abacuc sembrassero loro incredibili, nel 607 a.E.V. la visione
della distruzione di Gerusalemme ad opera dei babilonesi ‘si avverò
immancabilmente’. — Abacuc 2:3.
2:5: Chi è “l’uomo robusto” e perché “non raggiungerà la sua meta”?
I babilonesi, che con la loro abilità militare conquistavano le nazioni, erano
un “uomo robusto” composito, cui la vittoria aveva dato alla testa, proprio
come fa il vino a chi si ubriaca. Quest’“uomo” però non sarebbe riuscito a
“raccogliere a sé tutte le nazioni”, perché Geova avrebbe usato i medi e i
persiani per farlo cadere. L’“uomo” dei nostri giorni è composto da potenze
politiche. Anche lui è ubriaco di boria e autocompiacimento, e ha una sete
insaziabile di conquista, ma non raggiungerà la sua meta di “raccogliere a
sé tutte le nazioni”. Solo il Regno di Dio unirà il genere umano. — Matteo
6:9, 10.
Lezioni per noi:
1:1-4; 1:12–2:1. Abacuc pose delle domande sincere e Geova gli diede le
risposte. Il vero Dio ascolta le preghiere dei suoi fedeli servitori.
2:1. Come Abacuc, dovremmo rimanere spiritualmente svegli e attivi.
Dovremmo anche essere pronti a modificare il nostro modo di ragionare
qualora ricevessimo una “riprensione” o venissimo corretti.
2:3; 3:16. Mentre attendiamo con fede l’imminente giorno di Geova,
dobbiamo stare attenti a non perdere il senso di urgenza.
2:4. Per sopravvivere al giorno di giudizio di Geova ormai prossimo
dobbiamo rimanere fedeli. — Ebrei 10:36-38.
2:6, 7, 9, 12, 15, 19. Chi è avido di guadagno disonesto, chi ama la
violenza, chi conduce una vita immorale e chi pratica l’idolatria avrà
sicuramente la sua parte di guai. Dobbiamo stare all’erta per evitare simili
tratti e pratiche.
2:11. Se non saremo noi a denunciare la malvagità di questo mondo, “una
pietra stessa griderà lamentosamente”. È importante che continuiamo a
predicare con coraggio il messaggio del Regno.
3:6. Quando Geova eseguirà il suo giudizio niente lo potrà fermare,
neanche le organizzazioni umane che sembrano solide come monti e colli.
3:13. Ci viene garantito che ad Armaghedon la distruzione non sarà
indiscriminata. Geova salverà i suoi fedeli servitori.
3:17-19. Anche se prima e durante Armaghedon dovessimo affrontare
avversità, possiamo star certi che Geova ci darà “energia vitale” mentre
continuiamo a servirlo con gioia.
Riflessioni
Riflettere su ciò che era stato predetto riguardo a Babilonia e all’apostata
Giuda nel libro di Abacuc ci convince che le parole del salmista (Salmo
37:10) si avvereranno sicuramente.
240
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241
Libro di Sofonia
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Sofonia
Giuda
Prima del 648 a.E.V.
Indeterminato
Il profeta Sofonia, anche lui di Giuda, vive prima di Naum e Abacuc.
Profetizza più di 40 anni prima della distruzione di Gerusalemme del
607 a.E.V. e proclama un messaggio di giudizio e di speranza per Giuda. Il
libro biblico che porta il suo nome contiene anche dichiarazioni contro altre
nazioni.
“IL GIORNO DI GEOVA SI AVVICINA” (Sofonia 1:1–3:20)
In Giuda dilaga l’adorazione di Baal. Per mezzo del profeta Sofonia, Geova
dichiara: “Certamente stenderò la mia mano contro Giuda e contro tutti gli
abitanti di Gerusalemme”. Sofonia avverte: “Il giorno di Geova si avvicina”.
(Sofonia 1:4, 7, 14) Solo quelli che rispondono ai requisiti stabiliti da Dio
‘saranno nascosti’ in quel giorno. — Sofonia 2:3.
‘Guai alla città oppressiva’, Gerusalemme! “‘Attendetemi’, è l’espressione di
Geova, ‘fino al giorno che mi leverò per il bottino, poiché la mia decisione
giudiziaria è di raccogliere le nazioni . . . per versare su di loro la mia
denuncia’”. Ma Dio promette anche: “Vi farò essere un nome e una lode fra
tutti i popoli della terra, quando ricondurrò i vostri prigionieri davanti ai vostri
occhi”. — Sofonia 3:1, 8, 20.
Risposta a domande bibliche:
2:13, 14: Di chi è la voce che “continuerà a cantare” quando Ninive
sarà completamente desolata? Dato che Ninive doveva diventare rifugio
di animali selvaggi e uccelli, la ‘voce che avrebbe continuato a cantare’
doveva riferirsi al canto degli uccelli e forse al vento, che avrebbe ululato
attraverso le finestre di edifici abbandonati.
3:9: Cos’è la “lingua pura” e come viene parlata? La “lingua pura” è la
verità di Dio che si trova nella sua Parola, la Bibbia, e include tutti gli
insegnamenti biblici. Parliamo la lingua pura credendo nella verità,
insegnandola correttamente ad altri e vivendo in conformità con la volontà
di Dio.
Lezioni per noi:
242
1:8. Alcuni contemporanei di Sofonia cercavano il beneplacito delle nazioni
circonvicine ‘indossando abiti stranieri’. Sarebbe davvero stolto che oggi un
adoratore di Geova cercasse di uniformarsi al mondo in modo simile.
1:12; 3:5, 16. Geova mandò ripetutamente i suoi profeti ad avvisare il
popolo delle sue decisioni giudiziarie. Continuò a farlo anche se molti in
Giuda erano come le fecce che si depositano sul fondo di una botte:
facevano una vita tranquilla ed erano apatici nei confronti del messaggio. Il
grande giorno di Geova si avvicina, perciò non lasciamo che l’indifferenza
della gente ci faccia ‘cascare le mani’, cioè ci renda indolenti. Piuttosto,
dobbiamo continuare a proclamare il messaggio del Regno senza posa.
2:3. Solo Geova ci può salvare nel giorno della sua ira. Per rimanere nel
suo favore dobbiamo ‘cercare Geova’ studiando con attenzione la sua
Parola, la Bibbia, pregandolo di darci la sua guida e avvicinandoci a lui.
Dobbiamo ‘cercare la giustizia’ mantenendo la nostra vita moralmente pura.
Inoltre dobbiamo ‘cercare la mansuetudine’ coltivando uno spirito mite e
sottomesso.
2:4-15; 3:1-5. Nel giorno in cui Geova eseguirà il suo giudizio, alla
cristianità e a tutte le nazioni, che hanno oppresso il popolo di Dio, è
riservato lo stesso epilogo che toccò all’antica Gerusalemme e alle nazioni
vicine. (Rivelazione [Apocalisse] 16:14, 16; 18:4-8) Facciamo bene a
continuare a far conoscere i giudizi di Geova senza timore.
3:8, 9. Mentre attendiamo il giorno di Geova ci prepariamo per
sopravvivere imparando a parlare la “lingua pura” e ‘invocando il nome di
Geova’, cioè dedicandoci a lui. Inoltre lo serviamo “a spalla a spalla”
insieme al suo popolo e gli offriamo “un sacrificio di lode”. — Ebrei 13:15.
“Si affretta moltissimo”
Il salmista cantò: “Ancora un poco, e il malvagio non sarà più; e certamente
presterai attenzione al suo luogo, ed egli non sarà”. (Salmo 37:10) Ma
quanto dobbiamo aspettare ancora?
“Il grande giorno di Geova è vicino”, dice Sofonia 1:14. “È vicino, e si
affretta moltissimo”. Il libro di Sofonia mostra anche come possiamo essere
nascosti in quel giorno e che cosa dobbiamo fare ora per salvarci. È proprio
vero, “la parola di Dio è vivente ed esercita potenza”! — Ebrei 4:12.
243
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244
Libro di Aggeo
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Aggeo
Gerusalemme
520 a.E.V.
112 giorni (520 a.E.V.)
SIAMO nel 520 a.E.V. Sono passati 16 anni da che gli ebrei tornati
dall’esilio babilonese hanno posto le fondamenta del tempio di Geova a
Gerusalemme. Però il tempio non è stato ancora terminato, e il lavoro di
costruzione è stato proibito. Geova affida l’incarico di dichiarare la sua
parola prima al profeta Aggeo e, due mesi dopo, al profeta Zaccaria.
Aggeo e Zaccaria hanno un solo obiettivo: spronare il popolo a riprendere i
lavori di ricostruzione del tempio. Questi profeti riescono nel loro intento, e
cinque anni dopo il tempio viene ultimato. Il messaggio proclamato da
Aggeo e Zaccaria si trova nei libri biblici che portano il loro nome. I libri di
Aggeo e Zaccaria furono ultimati, rispettivamente, nel 520 e nel 518 a.E.V.
Come a quei profeti, anche a noi Dio ha affidato un’opera che dev’essere
portata a compimento prima della fine del sistema di cose attuale. È l’opera
di predicare il Regno e fare discepoli. Vediamo quale incoraggiamento
possiamo trarre dai libri di Aggeo e Zaccaria.
“PONETE IL CUORE ALLE VOSTRE VIE” (Aggeo 1:1–2:23)
Nell’arco di 112 giorni Aggeo pronuncia quattro messaggi che spronano il
popolo. Il primo è questo: “‘Ponete il cuore alle vostre vie. Salite al monte, e
dovete portare legname. Ed edificate la casa, affinché io me ne compiaccia
e sia glorificato’, ha detto Geova”. (Aggeo 1:7, 8) Il popolo ha una reazione
favorevole. Il secondo messaggio contiene la promessa di Geova:
“Certamente riempirò questa casa di gloria”. — Aggeo 2:7.
In base al terzo messaggio, il fatto che abbiano trascurato i lavori di
ricostruzione del tempio ha reso ‘il popolo e tutta l’opera delle loro mani’
impuri dinanzi a Geova. Ma dal giorno in cui i lavori ricominceranno Geova
‘concederà la benedizione’. Il quarto messaggio indica che Geova
annienterà “la forza dei regni delle nazioni” e porrà il governatore
Zorobabele come “un anello con sigillo”. — Aggeo 2:14, 19, 22, 23.
Risposta a domande bibliche:
1:6: Cosa significa l’espressione “si beve, ma non fino al punto di
essere inebriati”? Questa espressione indica semplicemente che il vino
scarseggia. Mancando la benedizione di Geova, le scorte di vino sarebbero
245
state piuttosto limitate, assolutamente insufficienti per creare uno stato di
ebbrezza.
2:6, 7, 21, 22: Chi o cosa causa uno scrollamento, e con quale effetto?
Geova ‘scrolla tutte le nazioni’ per mezzo della predicazione mondiale del
messaggio del Regno. L’opera di predicazione ha un altro effetto: portare
“le cose desiderabili di tutte le nazioni” nella casa di Geova, riempiendola
così di gloria. A suo tempo “Geova degli eserciti” scrollerà “i cieli e la terra e
il mare e il suolo asciutto”, e il malvagio sistema di cose attuale sarà
eliminato. — Ebrei 12:26, 27.
2:9: Sotto quali aspetti ‘la gloria dell’ultima casa sarebbe divenuta più
grande di quella della casa precedente’? Sotto almeno tre aspetti: quanti
anni sarebbe durato il tempio, chi vi avrebbe insegnato e chi vi sarebbe
andato ad adorare Geova. Sebbene il glorioso tempio di Salomone fosse
esistito per 420 anni, dal 1027 a.E.V. al 607 a.E.V., l’“ultima casa” fu usata
per oltre 580 anni, da quando venne terminata nel 515 a.E.V. a quando
venne distrutta nel 70 E.V. Inoltre il Messia, Gesù Cristo, insegnò
nell’“ultima casa”, e coloro che andarono ad adorare Dio in essa furono più
numerosi di coloro che erano andati nella “precedente”. — Atti 2:1-11.
Lezioni per noi:
1:2-4. L’opposizione alla nostra opera di predicazione non dovrebbe farci
smettere di “cercare prima il regno” per dare la precedenza ai nostri
interessi. — Matteo 6:33.
1:5, 7. È opportuno ‘porre il cuore alle nostre vie’ e riflettere sull’effetto che
il nostro modo di vivere può avere sulla nostra relazione con Dio.
1:6, 9-11; 2:14-17. Gli ebrei dei giorni di Aggeo lavoravano sodo ma non
raccoglievano i frutti delle loro fatiche. Trascuravano il tempio, per cui Dio
non li benediceva. Dobbiamo dare la precedenza alle attività spirituali e
servire Dio con tutta l’anima, ricordando che, indipendentemente da quanto
abbiamo in senso materiale, ‘è la benedizione di Geova ciò che rende
ricchi’. — Proverbi 10:22.
2:15, 18. Secondo l’esortazione di Geova, da quel giorno in poi gli ebrei
dovevano ‘porre il cuore’ all’opera di ricostruzione, cioè essere decisi a
continuarla, e smettere di pensare alla negligenza che avevano mostrato in
passato. Anche noi dovremmo sforzarci di guardare avanti mentre
adoriamo il nostro Dio.
246
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247
Libro di Zaccaria
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Zaccaria
Gerusalemme
518 a.E.V.
520–518 a.E.V.
AGGEO e Zaccaria hanno un solo obiettivo: spronare il popolo a riprendere
i lavori di ricostruzione del tempio. Questi profeti riescono nel loro intento, e
cinque anni dopo il tempio viene ultimato. Il messaggio proclamato da
Aggeo e Zaccaria si trova nei libri biblici che portano il loro nome. I libri di
Aggeo e Zaccaria furono ultimati, rispettivamente, nel 520 e nel 518 a.E.V.
Come a quei profeti, anche a noi Dio ha affidato un’opera che dev’essere
portata a compimento prima della fine del sistema di cose attuale. È l’opera
di predicare il Regno e fare discepoli. Vediamo quale incoraggiamento
possiamo trarre dal libro di Zaccaria.
‘NON MEDIANTE POTENZA, MA MEDIANTE IL MIO
SPIRITO’ (Zaccaria 1:1–14:21)
Zaccaria inizia la sua attività profetica invitando gli ebrei a ‘tornare a
Geova’. (Zaccaria 1:3) Seguono otto visioni, le quali assicurano che Dio
sosterrà l’opera di ricostruzione del tempio. (Vedi il riquadro “Le otto visioni
allegoriche di Zaccaria”). I lavori saranno portati a termine “non mediante
forza militare, né mediante potenza, ma mediante [lo spirito di Geova]”.
(Zaccaria 4:6) L’uomo il cui nome è Germoglio “certamente edificherà il
tempio di Geova” e “deve divenire sacerdote sul suo trono”. — Zaccaria
6:12, 13.
Betel invia una delegazione a interrogare i sacerdoti in merito ai digiuni
osservati per commemorare la distruzione di Gerusalemme. Geova dice a
Zaccaria che il cordoglio manifestato durante i quattro digiuni con cui si
ricorda la calamità che si era abbattuta su Gerusalemme si trasformerà in
“esultanza e allegrezza e buoni periodi festivi”. (Zaccaria 7:2; 8:19)
Seguono due dichiarazioni che includono giudizi contro nazioni e falsi
profeti, profezie messianiche e un messaggio sulla restaurazione del
popolo di Dio. — Zaccaria 9:1; 12:1.
Risposta a domande bibliche:
2:1: Perché un uomo misurava Gerusalemme con una fune? A quanto
pare questa azione faceva pensare alla costruzione di un muro di
248
protezione attorno alla città. L’angelo informa l’uomo che Gerusalemme
deve espandersi e avere la protezione di Geova. — Zaccaria 2:3-5.
6:11-13: L’incoronazione del sommo sacerdote Giosuè ne fece forse
un re-sacerdote? No, Giosuè non era della linea di discendenza reale di
Davide. L’incoronazione, comunque, ne fece un tipo profetico del Messia.
(Ebrei 6:20) La profezia relativa a “Germoglio” si adempie nel ReSacerdote celeste Gesù Cristo. (Geremia 23:5) Come Giosuè prestò
servizio in qualità di sommo sacerdote nel tempio ricostruito a favore degli
ebrei rimpatriati, così Gesù ha il ruolo di Sommo Sacerdote a favore della
vera adorazione nel tempio spirituale di Geova.
8:1-23: Quando si adempiono le dieci dichiarazioni contenute in
questi versetti? Queste dichiarazioni seguono l’espressione “Geova degli
eserciti ha detto questo” e in un caso “Geova ha detto questo”, e sono
promesse di pace che Dio fa al suo popolo. Alcune di queste dichiarazioni
si adempirono nel VI secolo a.E.V., ma tutte si sono adempiute dal 1919 in
poi o si stanno adempiendo ora.
8:3: Perché Gerusalemme viene chiamata “la città di verità”? Prima
della sua distruzione avvenuta nel 607 a.E.V., Gerusalemme era “la città
oppressiva”, abitata da profeti e sacerdoti corrotti nonché da persone
infedeli. (Sofonia 3:1; Geremia 6:13; 7:29-34) Ma ora il tempio era stato
ricostruito e il popolo si era impegnato ad adorare Geova, perciò le verità
della pura adorazione dovevano essere dichiarate lì a Gerusalemme, che
doveva essere chiamata “la città di verità”.
11:7-14: Cosa indica il fatto che Zaccaria facesse a pezzi un bastone
chiamato “Piacevolezza” e un altro chiamato “Unione”? Zaccaria viene
presentato come qualcuno mandato a ‘pascere il gregge riservato
all’uccisione’, ossia le persone simili a pecore sfruttate dai capi. Nel suo
ruolo di pastore Zaccaria prefigurò Gesù Cristo, che fu mandato al popolo
del patto di Dio ma venne respinto. Che facesse a pezzi un bastone
chiamato “Piacevolezza” simboleggiava il fatto che Dio avrebbe posto fine
al patto della Legge stipulato con gli ebrei e avrebbe smesso di trattarli in
maniera piacevole. Che facesse a pezzi un bastone chiamato “Unione”
significava che il legame teocratico di fratellanza esistente fra Giuda e
Israele sarebbe stato infranto.
12:11: Che cos’è “il lamento di Adadrimmon nella pianura della valle
di Meghiddo”? Giosia, un re di Giuda, rimase ucciso in una battaglia
combattuta contro il faraone egiziano Neco “nella pianura della valle di
Meghiddo”, e nel corso degli anni la sua morte fu pianta con “canti funebri”.
(2 Cronache 35:22-25) Perciò “il lamento di Adadrimmon” può riferirsi al
cordoglio per la morte di Giosia.
Lezioni per noi:
1:2-6; 7:11-14. Geova si compiace di quelli che si pentono, accettano la
riprensione e tornano a lui adorandolo con tutta l’anima, e lui stesso torna a
loro. D’altra parte Geova non risponde alle richieste di aiuto di quelli che
249
‘rifiutano di prestare attenzione, mostrano una spalla ostinata e rendono i
loro orecchi insensibili’ al suo messaggio.
4:6, 7. Nessun ostacolo fu così grande da impedire allo spirito di Geova di
portare felicemente a termine i lavori di ricostruzione del tempio.
Esercitando fede in Geova Dio possiamo superare qualsiasi difficoltà
dovessimo incontrare nel servizio che gli rendiamo. — Matteo 17:20.
4:10. Sotto l’attenta sorveglianza di Geova, Zorobabele e il suo popolo
completarono il tempio in conformità con le Sue elevate norme. Non è
troppo difficile per degli esseri umani imperfetti corrispondere alle
aspettative di Geova.
7:8-10; 8:16, 17. Per ottenere il favore di Geova dobbiamo esercitare la
giustizia, mostrare amorevole benignità, praticare la misericordia e dire la
verità l’uno all’altro.
8:9-13. Geova ci ricompensa se ‘le nostre mani sono forti’ mentre
compiamo l’opera che ci ha affidato. Fra le ricompense ci sono pace,
sicurezza e progresso spirituale.
12:6. Chi ricopre incarichi di sorveglianza fra il popolo di Geova dovrebbe
essere “come una torcia infuocata”, cioè pieno di zelo.
13:3. La lealtà che mostriamo al vero Dio e alla sua organizzazione
dev’essere più grande di quella che mostriamo a un essere umano, per
quanto stretta possa essere la nostra relazione con lui.
13:8, 9. Gli apostati che Geova rigettò erano molto numerosi, “due parti”
degli abitanti del paese. Solo la “terza parte” fu raffinata come col fuoco.
Nel nostro tempo la cristianità, che forma la maggioranza di quelli che
affermano di essere cristiani, è stata rigettata da Geova. Solo un piccolo
numero, i cristiani unti, ‘ha invocato il nome di Geova’ e si è sottoposto al
processo di raffinamento. Essi e i loro compagni di fede hanno dimostrato
di essere testimoni di Geova non solo di nome ma anche di fatto.
Spronati ad agire con zelo
Come influisce oggi su di noi ciò che proclamarono Aggeo e Zaccaria?
Quando riflettiamo sul modo in cui il loro messaggio spinse gli ebrei a
dedicarsi ai lavori di ricostruzione del tempio, non ci sentiamo spronati a
partecipare con zelo all’opera di predicare il Regno e fare discepoli?
Zaccaria predisse che il Messia sarebbe venuto ‘cavalcando un asino’, che
sarebbe stato tradito per “trenta pezzi d’argento”, che sarebbe stato colpito
e che ‘le pecore del gregge sarebbero state disperse’. (Zaccaria 9:9; 11:12;
13:7) Meditare sull’adempimento delle profezie messianiche di Zaccaria ha
un grande effetto sulla nostra fede. (Matteo 21:1-9; 26:31, 56; 27:3-10) La
nostra fiducia nella Parola di Geova e in ciò che egli provvede per la nostra
salvezza si rafforza. — Ebrei 4:12.
250
Passo/Fonte
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251
Libro di Malachia
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
empo a cui si riferisce:
Malachia
Gerusalemme
Dopo il 443 a.E.V.
Indeterminato
LA RICOSTRUZIONE del tempio di Gerusalemme è stata completata da
più di 70 anni. Ma con l’andare del tempo la spiritualità degli ebrei è scesa
a un livello molto basso. Perfino i sacerdoti sono diventati corrotti. Chi li
aiuterà a capire qual è la loro vera condizione e cercherà di ravvivarli
spiritualmente? Geova affida il compito al profeta Malachia.
Scritto da Malachia con uno stile vigoroso, l’ultimo libro delle Scritture
Ebraiche contiene profezie ispirate da Dio. Se prestiamo attenzione alla
parola profetica di Malachia siamo aiutati a prepararci per “il grande e
tremendo giorno di Geova”, quando l’attuale sistema di cose malvagio
perverrà alla sua fine. — Malachia 4:5.
I SACERDOTI ‘HANNO FATTO INCIAMPARE
MOLTI’ (Malachia 1:1–2:17)
Geova esprime i suoi sentimenti per Israele dicendo: “Vi ho amati”. Ma i
sacerdoti hanno disprezzato il nome di Dio. In che modo? “Presentando sul
[suo] altare pane contaminato” e offrendo in sacrificio “un animale zoppo o
uno malato”. — Malachia 1:2, 6-8.
I sacerdoti ‘hanno fatto inciampare molti nella legge’. Gli ebrei ‘agiscono
slealmente l’uno con l’altro’. Alcuni hanno sposato donne straniere, altri
hanno agito slealmente verso “la moglie della [loro] giovinezza”.
— Malachia 2:8, 10, 11, 14-16.
Risposta a domande bibliche:
2:2: In che modo Geova ‘maledisse le benedizioni’ dei sacerdoti
corrotti? Fece in modo che le benedizioni pronunciate dai sacerdoti si
trasformassero in maledizioni.
2:3: Cosa significava ‘spargere lo sterco’ sulle facce dei sacerdoti?
Secondo la Legge, lo sterco degli animali sacrificati doveva essere portato
fuori del campo e bruciato. (Levitico 16:27) Spargere sterco sulle facce dei
sacerdoti significava che Geova rigettava i sacrifici e coloro che li offrivano.
2:13: Di chi erano le lacrime che avevano coperto l’altare di Geova?
Erano le lacrime delle donne che andavano al tempio per aprire il loro
cuore a Geova. Qual era la causa del loro dolore? I loro mariti ebrei
252
avevano divorziato da loro per motivi illegittimi e le avevano abbandonate,
probabilmente per sposare donne straniere più giovani.
Lezioni per noi:
1:10. Geova non si compiaceva delle offerte degli avidi sacerdoti che
chiedevano un compenso perfino per semplici servizi, come chiudere le
porte e accendere il fuoco sull’altare. Quanto è importante che alla base dei
nostri atti di adorazione, incluso il ministero cristiano, ci sia l’amore
altruistico per Dio e il prossimo, e mai il desiderio di ottenere un vantaggio
economico! — Matteo 22:37-39; 2 Corinti 11:7.
1:14; 2:17. Geova non tollera l’ipocrisia.
2:7-9. Quelli che ricevono il privilegio di insegnare nella congregazione
devono assicurarsi che ciò che insegnano sia in armonia con la Parola di
Dio, le Sacre Scritture, e con le pubblicazioni bibliche dell’“economo
fedele”. — Luca 12:42; Giacomo 3:11.
2:10, 11. Geova si aspetta che i suoi adoratori prendano sul serio il
consiglio di sposarsi “solo nel Signore”. — 1 Corinti 7:39.
2:15, 16. I veri adoratori devono onorare il patto matrimoniale con la moglie
della loro giovinezza.
‘IL VERO SIGNORE VERRÀ AL SUO TEMPIO’ (Malachia 3:1–4:6)
“All’improvviso verrà al Suo tempio il vero Signore [Geova Dio]” con “il
messaggero del patto [Gesù Cristo]”. Dio ‘si avvicinerà al suo popolo per il
giudizio’ e sarà “un pronto testimone” contro trasgressori di ogni tipo. Inoltre
si dovrà scrivere “un libro di memorie” per quelli che temono Geova.
— Malachia 3:1, 3, 5, 16.
“Il giorno che arde come una fornace” verrà e divorerà tutti i malvagi. Prima
della venuta di quel giorno sarà mandato un profeta per “far volgere il cuore
dei padri verso i figli, e il cuore dei figli verso i padri”. — Malachia 4:1, 5, 6.
Risposta a domande bibliche:
3:1-3: Quando vennero al tempio “il vero Signore” e “il messaggero
del patto”, e chi fu mandato prima di loro? Geova venne al tempio
tramite il suo rappresentante in modo simbolico e lo purificò il 10 nisan del
33 E.V. Quella fu l’occasione in cui Gesù entrò nel tempio e scacciò quelli
che compravano e vendevano. (Marco 11:15) Questo avvenne tre anni e
mezzo dopo che Gesù era stato unto quale Re designato. In maniera
corrispondente sembra che Gesù, tre anni e mezzo dopo la sua
intronizzazione quale Re celeste, abbia accompagnato Geova al tempio
spirituale e riscontrato che i servitori di Dio avevano bisogno di essere
purificati. Nel I secolo Giovanni il Battezzatore fu mandato per preparare gli
ebrei per la venuta di Gesù Cristo. Nei tempi moderni è stato mandato un
messaggero in anticipo per preparare la via per la venuta di Geova al
tempio spirituale. Fin dagli anni ’80 del XIX secolo un gruppo di Studenti
Biblici cominciò a impegnarsi in un’opera di istruzione biblica, riscoprendo
molte verità bibliche basilari e facendo in modo che queste toccassero il
cuore delle persone sincere.
253
3:10: Portare “tutte le decime parti”, cioè la decima, rappresenta il
dare a Geova tutto se stessi? La Legge mosaica fu abolita sulla base
della morte di Gesù, per cui non è richiesta l’offerta della decima. Tuttavia
la decima ha un significato simbolico. (Efesini 2:15) Non rappresenta il dare
tutto se stessi. La decima parte veniva portata ogni anno, mentre noi
portiamo a Geova tutto noi stessi solo una volta, quando ci dedichiamo a lui
e simboleggiamo la nostra dedicazione con il battesimo in acqua. Da quel
momento in poi tutto ciò che abbiamo appartiene a Geova. Comunque egli
ci permette di scegliere una parte di ciò che abbiamo, una decima
simbolica, da usare nel suo servizio. Tale decima corrisponde a tutto ciò
che le nostre circostanze ci permettono di fare e il nostro cuore ci spinge a
offrire. Tra le offerte che portiamo a Geova ci sono il tempo, le energie e le
risorse impiegate nella predicazione del Regno e nell’opera di fare
discepoli. Ci sono anche la frequenza alle adunanze, le visite a compagni
di fede malati o avanti con gli anni, nonché il sostegno economico dato alla
vera adorazione.
4:3: In che senso gli adoratori di Geova ‘calpesteranno i malvagi’? I
servitori di Dio sulla terra non ‘calpesteranno i malvagi’ in senso letterale,
cioè non parteciperanno all’esecuzione del giudizio di Dio su di loro.
Piuttosto faranno questo in senso simbolico partecipando con tutto il cuore
alla celebrazione della vittoria che seguirà la fine del mondo di Satana.
— Salmo 145:20; Rivelazione (Apocalisse) 20:1-3.
4:4: Perché dovremmo ‘ricordare la legge di Mosè’? Quella legge non è
vincolante per i cristiani, ma era “un’ombra delle buone cose avvenire”.
(Ebrei 10:1) Perciò prestare attenzione alla Legge mosaica ci aiuta a capire
in che modo le cose scritte si adempirono. (Luca 24:44, 45) La Legge
contiene inoltre “rappresentazioni tipiche delle cose nei cieli”. È essenziale
studiarla per capire gli insegnamenti cristiani e la condotta che un cristiano
dovrebbe seguire. — Ebrei 9:23.
4:5, 6: Chi rappresenta “Elia il profeta”? Era stato predetto che “Elia”
avrebbe compiuto un’opera di rinnovamento, preparando il cuore delle
persone. Nel I secolo Gesù Cristo indicò che Giovanni il Battezzatore era
“Elia”. (Matteo 11:12-14; Marco 9:11-13) L’equivalente moderno di Elia
viene mandato “prima che venga il grande e tremendo giorno di Geova”.
Oggi Elia non è altri che “lo schiavo fedele e discreto”. (Matteo 24:45)
Questa classe di cristiani unti sta compiendo diligentemente l’opera di
rinnovamento spirituale.
Lezioni per noi:
3:10. Non dare a Geova il nostro meglio significa privarci della sua
benedizione.
3:14, 15. A causa del cattivo esempio dei sacerdoti, gli ebrei cominciarono
a considerare il servizio di Dio come qualcosa di poco valore. Chi ricopre
un incarico di responsabilità nella congregazione cristiana deve dare
l’esempio. — 1 Pietro 5:1-3.
254
3:16. Geova prende nota di quelli che lo temono e gli sono fedeli. Li ricorda
e li salverà quando porrà fine al malvagio mondo di Satana. Perciò non
facciamo mai affievolire la nostra determinazione di rimanere integri e leali.
— Giobbe 27:5.
4:1. Nel giorno in cui tutti gli uomini dovranno rendere conto a Geova, sia il
“ramo” che la “radice” perverranno alla stessa fine: i figli più piccoli
riceveranno lo stesso giudizio dei genitori. La responsabilità dei genitori
verso i figli minorenni è seria. I genitori cristiani devono impegnarsi
diligentemente per ottenere l’approvazione di Dio e conservare una buona
reputazione presso di lui. — 1 Corinti 7:14.
“Temi il vero Dio”
Chi sarà salvato nel “grande e tremendo giorno di Geova”? (Malachia 4:5)
“Per voi che avete timore del mio nome”, dice Geova, “certamente rifulgerà
il sole della giustizia, con la guarigione nelle sue ali; e in effetti uscirete e
calpesterete il suolo come vitelli ingrassati”. — Malachia 4:2.
“Il sole della giustizia”, Gesù Cristo, risplende su quelli che mostrano timore
reverenziale per il nome di Dio, e questi hanno l’approvazione di Geova.
(Giovanni 8:12) Per loro inoltre è in serbo “la guarigione nelle sue ali”, cioè
la guarigione spirituale oggi e la completa guarigione fisica, mentale ed
emotiva nel nuovo mondo di Dio. (Rivelazione 22:1, 2) Entusiasti e felici,
essi sono paragonabili a “vitelli ingrassati”. In attesa di tali benedizioni,
prestiamo ascolto all’esortazione del re Salomone: “Temi il vero Dio e
osserva i suoi comandamenti. Poiché questo è l’intero obbligo dell’uomo”.
— Ecclesiaste 12:13.
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255
256
Libro di Matteo
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Matteo
Palestina
ca. 41 E.V.
2 a.E.V.–33 E.V.
IL PRIMO a scrivere un resoconto entusiasmante della vita e del ministero
di Gesù è Matteo, stretto collaboratore di Gesù Cristo ed ex esattore di
tasse. Il Vangelo di Matteo, scritto originariamente in ebraico e poi tradotto
in greco, fu completato verso il 41 E.V. e costituisce in un certo senso un
raccordo tra le Scritture Ebraiche e le Scritture Greche Cristiane.
Questo Vangelo toccante e denso di significato, evidentemente scritto in
primo luogo per lettori ebrei, presenta Gesù come il promesso Messia, il
Figlio di Dio. Considerarne attentamente il messaggio rafforza la fede in
Dio, in suo Figlio e nelle Sue promesse. — Ebr. 4:12.
“IL REGNO DEI CIELI SI È AVVICINATO” (Matt. 1:1–20:34)
Matteo dà risalto al tema del Regno e agli insegnamenti di Gesù, anche se
questo significa deviare dal seguire un ordine strettamente cronologico
nell’esposizione. Ad esempio, il Sermone del Monte viene riportato nella
parte iniziale del libro, anche se Gesù lo pronunciò verso la metà del suo
ministero.
Nel corso del suo ministero in Galilea Gesù compie miracoli, istruisce i
dodici apostoli in vista del ministero, denuncia i farisei e pronuncia
illustrazioni relative al Regno. Poi lascia la Galilea e giunge “ai confini della
Giudea al di là del Giordano”. (Matt. 19:1) Durante il viaggio Gesù dice ai
suoi discepoli: ‘Noi saliamo a Gerusalemme, e il Figlio dell’uomo sarà
condannato a morte, e il terzo giorno sarà destato’. — Matt. 20:18, 19.
Risposta a domande bibliche:
3:16: In che senso ‘i cieli si aprirono’ quando Gesù si battezzò?
Questa espressione sembra indicare che a Gesù tornò alla mente la sua
esistenza preumana in cielo.
5:21, 22: Dare sfogo all’ira è più grave che covarla? Gesù avvertì che
chi cova rancore nei confronti del proprio fratello commette un peccato
grave. Tuttavia esprimere l’ira parlando con disprezzo è ancora più grave:
chi lo fa dovrà rendere conto a un tribunale di grado superiore rispetto a
quello locale.
257
5:48: Possiamo davvero essere “perfetti, come è perfetto il [nostro]
Padre celeste”? Sì, possiamo esserlo in senso relativo. Qui Gesù stava
parlando dell’amore, e disse ai suoi ascoltatori di imitare Dio ed essere
perfetti, ovvero completi, nell’amore. (Matt. 5:43-47) In che modo?
Estendendo il proprio amore fino a includere anche i nemici.
7:16: Quali “frutti” caratterizzano la vera religione? Questi frutti non
includono solo la nostra condotta ma anche le nostre credenze, gli
insegnamenti a cui aderiamo.
10:34-38: Se sorgono divisioni in famiglia la colpa è forse del
messaggio biblico? Niente affatto. Le divisioni sono dovute alla posizione
assunta dai familiari increduli. Questi possono decidere di rifiutare il
cristianesimo o addirittura di opporvisi, creando così una spaccatura nella
famiglia. — Luca 12:51-53.
11:2-6: Se Giovanni sapeva già che Gesù era il Messia, in quanto
aveva udito la voce di approvazione di Dio, perché chiese se Gesù era
“Colui che viene”? È possibile che Giovanni l’abbia chiesto per ottenere
una conferma direttamente da Gesù. A parte questo, però, Giovanni voleva
sapere se ci sarebbe stato “un altro” che sarebbe venuto con il potere del
Regno e avrebbe adempiuto tutte le speranze degli ebrei. La risposta di
Gesù indicò che non ci sarebbe stato nessun altro dopo di lui.
19:28: Cosa rappresentano le “dodici tribù d’Israele” che saranno
giudicate? Non rappresentano le dodici tribù dell’Israele spirituale. (Gal.
6:16; Riv. 7:4-8) Gli apostoli ai quali Gesù stava parlando dovevano
diventare parte dell’Israele spirituale, non giudicarne i membri. Gesù fece
‘un patto con loro per un regno’, ed essi sarebbero diventati ‘un regno e
sacerdoti a Dio’. (Luca 22:28-30; Riv. 5:10) I membri dell’Israele spirituale
devono ‘giudicare il mondo’. (1 Cor. 6:2) Quindi le “dodici tribù d’Israele”
che vengono giudicate da coloro che siedono sui troni celesti devono
rappresentare il mondo del genere umano che non fa parte di quella classe
regale e sacerdotale, raffigurato anche dalle dodici tribù nel giorno di
espiazione. — Lev., cap. 16.
Lezioni per noi:
4:1-10. Questo episodio ci insegna che Satana è una persona reale e non
la personificazione del male. Per tentarci egli sfrutta “il desiderio della carne
e il desiderio degli occhi e la vistosa ostentazione dei propri mezzi di
sostentamento”. Nondimeno, mettere in pratica i princìpi scritturali ci aiuterà
a rimanere fedeli a Dio. — 1 Giov. 2:16.
5:1–7:29. Dobbiamo renderci conto del nostro bisogno spirituale. Bisogna
essere pacifici, evitare pensieri immorali, mantenere la parola. Quando
preghiamo dobbiamo pensare agli interessi spirituali prima che a quelli
materiali. Dobbiamo essere ricchi verso Dio, e cercare prima il Regno e la
giustizia di Dio. Evitiamo la tendenza a giudicare. Bisogna fare la volontà di
Dio. Quante lezioni pratiche troviamo nel Sermone del Monte!
258
9:37, 38. Dopo aver chiesto al Signore di ‘mandare operai nella sua messe’
dobbiamo agire in armonia con la nostra richiesta, partecipando con zelo
all’opera di fare discepoli. — Matt. 28:19, 20.
10:32, 33. Non dobbiamo mai aver paura di parlare della nostra fede.
13:51, 52. Chi afferra il senso delle verità del Regno ha la responsabilità di
insegnare e trasmettere ad altri questi tesori.
14:12, 13, 23. Per meditare in maniera proficua è essenziale avere dei
momenti in cui si è soli con se stessi. — Mar. 6:46; Luca 6:12.
17:20. Per superare ostacoli simili a montagne che interferiscono con il
nostro progresso spirituale e per far fronte alle difficoltà abbiamo bisogno di
fede. Non dovremmo trascurare di edificare e rafforzare la nostra fede in
Geova e nelle sue promesse. — Mar. 11:23; Luca 17:6.
18:1-4; 20:20-28. A motivo dell’imperfezione umana e di un’educazione
religiosa che dava molta importanza alla posizione, i discepoli di Gesù si
preoccupavano troppo della propria grandezza. Dovremmo coltivare
l’umiltà, guardandoci da tendenze peccaminose e continuando ad avere un
giusto concetto dei privilegi e delle responsabilità.
“IL FIGLIO DELL’UOMO SARÀ CONSEGNATO” (Matt. 21:1–28:20)
Il 9 nisan del 33 E.V. Gesù, “montato sopra un asino”, entra a
Gerusalemme. (Matt. 21:5) Il giorno dopo entra nel tempio e lo purifica.
L’11 nisan insegna nel tempio, denuncia gli scribi e i farisei e poi dà ai suoi
discepoli “il segno della [sua] presenza e del termine del sistema di cose”.
(Matt. 24:3) Il giorno dopo dice loro: “Voi sapete che fra due giorni è la
pasqua, e il Figlio dell’uomo sarà consegnato per essere messo al palo”.
— Matt. 26:1, 2.
È il 14 nisan. Dopo aver istituito la Commemorazione della sua morte ormai
imminente, Gesù viene tradito, arrestato, processato e messo al palo. Il
terzo giorno viene destato dai morti. Prima di ascendere al cielo il
risuscitato Gesù comanda ai suoi seguaci: “Andate dunque e fate discepoli
di persone di tutte le nazioni”. — Matt. 28:19.
Risposta a domande bibliche:
22:3, 4, 9: Quando hanno luogo le tre chiamate alla festa nuziale? La
prima chiamata volta a radunare la classe della sposa ebbe luogo quando
Gesù e i suoi seguaci cominciarono a predicare nel 29 E.V., e proseguì fino
al 33 E.V. La seconda chiamata ebbe inizio quando fu versato lo spirito
santo alla Pentecoste del 33 E.V. e proseguì fino al 36 E.V. Entrambe
queste chiamate erano rivolte solo agli ebrei, ai proseliti ebrei e ai
samaritani. La terza chiamata, invece, era rivolta alle persone nelle strade
fuori della città, cioè ai gentili incirconcisi; ebbe inizio nel 36 E.V. con la
conversione del centurione romano Cornelio ed è proseguita fino ai nostri
giorni.
23:15: In che senso un proselito, o convertito, dei farisei era
“soggetto alla Geenna il doppio” di loro? Forse alcuni che divenivano
proseliti dei farisei erano stati grandi peccatori. Convertendosi
259
all’estremismo dei farisei, però, peggioravano la propria condizione, magari
diventando ancora più estremisti dei loro riprovevoli insegnanti. Perciò
erano ‘soggetti alla Geenna’, il doppio di quanto lo erano i farisei.
27:3-5: In che senso Giuda provò rimorso? Nulla indica che il rimorso di
Giuda fosse vero pentimento. Anziché chiedere perdono a Dio, egli
confessò il suo peccato ai capi sacerdoti e agli anziani. Avendo commesso
“un peccato che incorre nella morte”, a ragione Giuda fu sopraffatto dal
senso di colpa e dalla disperazione. (1 Giov. 5:16) Il suo rimorso nasceva
dal fatto che si trovava in una condizione senza speranza.
Lezioni per noi:
21:28-31. Ciò che conta veramente per Geova è che facciamo la sua
volontà. Ad esempio, dovremmo partecipare con zelo all’opera di predicare
il Regno e fare discepoli. — Matt. 24:14; 28:19, 20.
22:37-39. Che capolavoro di sintesi sono i due massimi comandamenti
nell’esprimere ciò che Dio richiede dai suoi adoratori!
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261
262
Libro di Marco
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Marco
Roma
ca. 60–65 E.V.
29–33 E.V.
IL VANGELO di Marco è il più breve dei quattro Vangeli. Scritto da
Giovanni Marco circa 30 anni dopo la morte e risurrezione di Gesù Cristo,
racconta il rapido susseguirsi degli avvenimenti del ministero di Gesù,
durato tre anni e mezzo.
Rivolto evidentemente ai non ebrei, in particolare ai romani, il libro di Marco
presenta Gesù come il Figlio di Dio che opera miracoli e che è impegnato
in una vigorosa campagna di predicazione. Viene dato risalto a ciò che
Gesù fece più che a ciò che insegnò. Prestando attenzione al Vangelo di
Marco, rafforzeremo la nostra fede nel Messia e saremo spinti a compiere il
ministero cristiano proclamando con zelo il messaggio di Dio. — Ebr. 4:12.
LO STRAORDINARIO MINISTERO SVOLTO DA GESÙ IN GALILEA
(Mar. 1:1–9:50)
Dopo aver descritto in soli 14 versetti l’attività di Giovanni il Battezzatore e i
40 giorni trascorsi da Gesù nel deserto, Marco dà inizio a un entusiasmante
resoconto del ministero di Gesù in Galilea. L’uso ripetuto dell’espressione
“immediatamente” rende la narrazione molto dinamica. — Mar. 1:10, 12.
In meno di tre anni Gesù porta a termine tre campagne di predicazione in
Galilea. La narrazione di Marco segue soprattutto l’ordine cronologico. Il
Sermone del Monte viene omesso, come molti dei discorsi più lunghi che
Gesù pronunciò.
Risposta a domande bibliche:
1:15: Quale “tempo fissato” era compiuto? Gesù stava dicendo che era
arrivato il tempo fissato perché cominciasse il suo ministero. Poiché era
presente come Re designato, il Regno di Dio si era avvicinato. Le persone
di cuore retto potevano quindi accettare il messaggio che predicava e fare i
passi necessari per ottenere l’approvazione di Dio.
1:44; 3:12; 7:36: Perché Gesù non voleva che si facesse pubblicità ai
suoi miracoli? Anziché far sì che le persone traessero conclusioni basate
su notizie sensazionali o forse distorte, Gesù voleva che considerassero
personalmente le prove che lui era il Cristo e prendessero una decisione
basata su tali prove. (Isa. 42:1-4; Matt. 8:4; 9:30; 12:15-21; 16:20; Luca
263
5:14) Fa eccezione il caso dell’uomo del paese dei geraseni che era stato
posseduto dai demoni. Gesù gli disse di tornare a casa e di riferire la cosa
ai parenti. A Gesù era stato chiesto di andarsene da quella zona, per cui
avrebbe avuto pochissimi contatti con la gente del posto, se non nessuno.
La presenza e la testimonianza di un uomo per il quale Gesù aveva
compiuto un’opera buona poteva servire a neutralizzare eventuali
commenti denigratori sulla perdita dei porci. — Mar. 5:1-20; Luca 8:26-39.
2:28: Perché Gesù viene chiamato “Signore anche del sabato”? “La
Legge ha un’ombra delle buone cose avvenire”, scrisse l’apostolo Paolo.
(Ebr. 10:1) Come diceva la Legge, il sabato veniva dopo sei giorni di
lavoro, e Gesù compì molte guarigioni di sabato. Questo prefigurava il
riposo, la pace e altre benedizioni che il genere umano riceverà sotto il
Regno millenario di Cristo dopo la fine del dominio oppressivo di Satana.
Perciò il Re di tale Regno è “Signore anche del sabato”. — Matt. 12:8; Luca
6:5.
3:5; 7:34; 8:12: Come poteva Marco essere a conoscenza di certi
particolari sullo stato emotivo di Gesù? Marco non era stato né uno dei
dodici apostoli né un intimo compagno di Gesù. Secondo un’antica
tradizione, la fonte di gran parte delle sue informazioni fu l’apostolo Pietro,
con il quale Marco fu in stretto contatto. — 1 Piet. 5:13.
6:51, 52: Qual era “il significato dei pani” che i discepoli non avevano
afferrato? Solo poche ore prima Gesù aveva sfamato 5.000 uomini, oltre a
donne e bambini, con appena cinque pani e due pesci. Da
quell’avvenimento i discepoli avrebbero dovuto capire che Gesù aveva
ricevuto da Geova Dio il potere di fare miracoli: questo era “il significato dei
pani”. (Mar. 6:41-44) Se avessero capito la grandiosità del potere che gli
era stato dato, non sarebbero rimasti tanto sbalorditi quando Gesù
camminò miracolosamente sull’acqua.
8:22-26: Perché Gesù restituì la vista al cieco in due fasi? Potrebbe
averlo fatto per mostrare considerazione all’uomo. Il fatto che la vista
venisse restituita in modo graduale a un uomo abituato per tanto tempo
all’oscurità può avergli permesso di adattarsi allo splendore della luce del
sole.
Lezioni per noi:
2:18; 7:11; 12:18; 13:3. Marco fornisce spiegazioni su usanze, termini,
credenze e luoghi che potevano essere poco noti ai lettori non ebrei. Dice
chiaramente che i farisei “praticavano il digiuno”, che corbàn è “un dono
dedicato a Dio”, che i sadducei “dicono che non c’è risurrezione” e che il
tempio era “di fronte” al “monte degli Ulivi”. E dato che la genealogia del
Messia poteva essere interessante soprattutto per gli ebrei, egli la omette.
In questo modo ci è d’esempio. Quando svolgiamo il ministero cristiano o
pronunciamo discorsi alle adunanze di congregazione dovremmo tener
conto dei precedenti e delle circostanze degli ascoltatori.
264
3:21. I parenti di Gesù non erano credenti, per cui egli capisce i sentimenti
di coloro che a motivo della loro fede sono ostacolati o scherniti da familiari
non credenti.
3:31-35. Al battesimo Gesù divenne Figlio spirituale di Dio, con la
“Gerusalemme di sopra” come madre. (Gal. 4:26) Da allora in poi i suoi
discepoli gli furono più vicini e più cari dei parenti carnali. Questo ci insegna
a mettere gli interessi spirituali al primo posto nella vita. — Matt. 12:46-50;
Luca 8:19-21.
8:32-34. Dovremmo riconoscere e rifiutare subito qualsiasi forma errata di
benignità. Chi segue Cristo dev’essere preparato a ‘rinnegare se stesso’,
cioè a dire di no alle ambizioni e ai desideri egoistici. Dev’essere disposto a
‘prendere il suo palo di tortura’, cioè a soffrire, se occorre, a essere
umiliato, perseguitato o anche messo a morte perché è cristiano. E deve
‘seguire di continuo’ Gesù, imitando il suo modo di vivere. Per essere
discepoli dobbiamo coltivare e conservare uno spirito di sacrificio simile a
quello di Cristo Gesù. — Matt. 16:21-25; Luca 9:22, 23.
9:24. Non dovremmo vergognarci di parlare della nostra fede o di
supplicare per avere più fede. — Luca 17:5.
L’ULTIMO MESE (Mar. 10:1–16:8)
Verso la fine del 32 E.V. Gesù si reca “alle frontiere della Giudea e al di là
del Giordano”, e di nuovo le folle si radunano presso di lui. (Mar. 10:1)
Dopo aver predicato lì, si incammina verso Gerusalemme.
L’8 nisan Gesù è a Betania. Mentre giace a un pasto entra una donna che
gli versa olio profumato sulla testa. Gli avvenimenti che vanno dall’ingresso
trionfale di Gesù a Gerusalemme alla sua risurrezione sono narrati in
ordine cronologico.
Risposta a domande bibliche:
10:17, 18: Perché Gesù corresse un uomo che lo aveva chiamato
“Maestro buono”? Rifiutando questo titolo adulatorio, Gesù attribuì la
gloria a Geova, il vero Dio, e indicò che Lui è la fonte di ogni cosa buona.
Inoltre Gesù richiamò l’attenzione su una verità fondamentale, ossia che il
Creatore di tutte le cose, Geova Dio, è l’unico ad avere il diritto di stabilire
le norme del bene e del male. — Matt. 19:16, 17; Luca 18:18, 19.
14:25: Cosa intendeva Gesù quando disse agli apostoli fedeli: “Non
berrò più del prodotto della vite fino a quel giorno in cui lo berrò
nuovo nel regno di Dio”? Gesù non stava dicendo che in cielo ci sia vino
letterale. Tuttavia, dato che l’allegrezza è talora simboleggiata dal vino,
Gesù si riferiva alla gioia di stare nel Regno insieme ai suoi unti seguaci
risuscitati. — Sal. 104:15; Matt. 26:29.
14:51, 52: Chi era il giovane che “se ne fuggì nudo”? Solo Marco
menziona questo episodio, quindi è ragionevole concludere che stesse
parlando di sé.
15:34: Gesù disse: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”
Con queste parole rivelò forse mancanza di fede? No. Non possiamo
265
sapere con certezza per quali motivi Gesù abbia detto questo, ma le sue
parole potrebbero indicare che sapeva che Geova aveva ritirato la Sua
protezione affinché l’integrità del Figlio fosse provata sino in fondo. È pure
possibile che Gesù lo abbia detto perché voleva adempiere ciò che Salmo
22:1 aveva predetto riguardo a lui. — Matt. 27:46.
Lezioni per noi:
10:6-9. È proposito di Dio che i coniugi rimangano insieme. Perciò, anziché
chiedere affrettatamente il divorzio, devono sforzarsi di applicare i princìpi
biblici per superare le difficoltà che possono sorgere nel matrimonio.
— Matt. 19:4-6.
12:41-44. L’esempio della povera vedova ci insegna che dobbiamo
sostenere altruisticamente la vera adorazione.
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268
Libro di Luca
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Luca
Cesarea
ca. 56–58 E.V.
3 a.E.V.–33 E.V.
SI RITIENE che il Vangelo di Matteo sia stato scritto soprattutto per i lettori
ebrei e quello di Marco per i lettori non ebrei. Il Vangelo di Luca invece fu
concepito per persone di tutte le nazioni. Scritto verso il 56-58 E.V., il libro
di Luca è un racconto particolareggiato della vita e del ministero di Gesù.
Con l’occhio del medico premuroso e attento, Luca narra “con accuratezza
ogni cosa dall’inizio”, abbracciando un periodo di 35 anni, dal 3 a.E.V. al
33 E.V. (Luca 1:3) Quasi il 60 per cento delle informazioni contenute nel
Vangelo di Luca non si trovano negli altri Vangeli.
LA PRIMA PARTE DEL MINISTERO DI GESÙ (Luca 1:1–9:62)
Dopo aver narrato i particolari relativi alla nascita di Giovanni il
Battezzatore e di Gesù, Luca ci dice che Giovanni intraprende il suo
ministero nel quindicesimo anno del regno di Tiberio Cesare, cioè nella
primavera del 29 E.V. (Luca 3:1, 2) Gesù è battezzato da Giovanni
nell’autunno di quell’anno. (Luca 3:21, 22) Nel 30 E.V. Gesù ‘torna in
Galilea e insegna nelle loro sinagoghe’. — Luca 4:14, 15.
Gesù comincia il suo primo giro di predicazione in Galilea. Dice alle folle:
“Anche ad altre città devo dichiarare la buona notizia del regno di Dio”.
(Luca 4:43) Porta con sé Simone il pescatore e altri. Dice a Simone: “Da
ora in poi prenderai uomini vivi”. (Luca 5:1-11; Matt. 4:18, 19) Durante il
secondo giro di predicazione in Galilea, Gesù è accompagnato dai
12 apostoli. (Luca 8:1) Nel terzo giro manda i dodici “a predicare il regno di
Dio e a sanare”. — Luca 9:1, 2.
Risposta a domande bibliche:
1:35: L’ovulo di Maria concorse in qualche modo al concepimento?
Visto che il figlio di Maria doveva essere un vero discendente dei suoi
antenati Abraamo, Giuda e Davide, come Dio aveva promesso, era
necessario che un ovulo di Maria concorresse al concepimento. (Gen.
22:15, 18; 49:10; 2 Sam. 7:8, 16) Comunque Geova impiegò il suo spirito
santo per trasferire la vita perfetta di suo Figlio e causare il concepimento.
(Matt. 1:18) A quanto pare questo neutralizzò qualsiasi imperfezione
269
presente nell’ovulo di Maria e fin dall’inizio protesse lo sviluppo
dell’embrione da qualsiasi influenza nociva.
1:62: Zaccaria diventò muto e sordo? No, perse solo l’uso della parola.
Alcuni gli chiesero “mediante cenni” il nome che voleva dare al figlio, ma
non perché Zaccaria fosse sordo. Molto probabilmente egli aveva udito
quello che aveva detto sua moglie riguardo al nome da dare al bambino.
Forse quelle persone interpellarono Zaccaria su questo punto mediante
cenni. Il fatto che Zaccaria dovesse riacquistare solo l’uso della parola
indica che non aveva perso l’udito. — Luca 1:13, 18-20, 60-64.
2:1, 2: In che modo il riferimento a “questa prima registrazione” aiuta
a stabilire il periodo della nascita di Gesù? Sotto Cesare Augusto
furono ordinati due censimenti: il primo nel 2 a.E.V., in adempimento di
Daniele 11:20, e il secondo nel 6 o 7 E.V. (Dan. 11:20; Atti 5:37) Quirinio
era governatore della Siria durante entrambi i censimenti ed evidentemente
ricoprì quella carica due volte. Il riferimento di Luca alla prima registrazione
fa risalire la nascita di Gesù al 2 a.E.V.
2:35: In che senso “una lunga spada” avrebbe trafitto l’anima di
Maria? Questa espressione riguarda l’angoscia che Maria avrebbe provato
vedendo che la maggior parte del popolo non accettava Gesù come Messia
e il dolore che avrebbe provato per la morte straziante del figlio. — Giov.
19:25.
9:27, 28: Perché secondo Luca la trasfigurazione avvenne “otto
giorni” dopo che Gesù aveva promesso ai discepoli che alcuni di loro
‘non avrebbero gustato affatto la morte’ finché non l’avessero visto
venire nel Regno, mentre Matteo e Marco dicono che avvenne “sei
giorni dopo”? (Matt. 17:1; Mar. 9:2) A quanto pare Luca include altri due
giorni: il giorno in cui Gesù fece la promessa e il giorno in cui si adempì.
9:49, 50: Perché Gesù non impedì che un uomo che ‘non lo seguiva’
espellesse demoni? Gesù non fermò l’uomo perché la congregazione
cristiana non era stata ancora formata. Perciò non era richiesto che l’uomo
seguisse Gesù di persona per esercitare fede nel nome di Gesù ed
espellere demoni. — Mar. 9:38-40.
Lezioni per noi:
1:32, 33; 2:19, 51. Maria custodiva nel cuore gli avvenimenti e le parole
che adempivano le profezie. Dal canto nostro, facciamo tesoro di quello
che Gesù predisse in merito al “termine del sistema di cose” confrontando
le sue parole con ciò che avviene oggi? — Matt. 24:3.
2:37. L’esempio di Anna ci insegna ad adorare Geova con perseveranza,
‘essendo costanti nella preghiera’ e ‘non abbandonando le nostre comuni
adunanze’ cristiane. — Rom. 12:12; Ebr. 10:24, 25.
2:41-50. Giuseppe mise gli interessi spirituali al primo posto ed ebbe cura
del benessere fisico e spirituale della sua famiglia. È un ottimo esempio per
i capifamiglia.
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4:4. Non dovremmo lasciar passare un giorno senza prendere in esame
argomenti spirituali.
6:40. Un insegnante della Parola di Dio deve dare l’esempio a quelli con
cui studia. Deve mettere in pratica le cose che predica.
8:15. Per ‘ritenere la parola e portare frutto con perseveranza’ dobbiamo
capire, apprezzare e fare nostra la Parola di Dio. Quando leggiamo la
Bibbia e le pubblicazioni basate su di essa, la preghiera e la meditazione
sono fondamentali.
LA SECONDA PARTE DEL MINISTERO DI GESÙ (Luca 10:1–24:53)
Gesù manda 70 discepoli “davanti a sé” nelle città e nei luoghi della
Giudea. (Luca 10:1) Viaggia “di città in città e di villaggio in villaggio,
insegnando”. — Luca 13:22.
Cinque giorni prima della Pasqua del 33 E.V. Gesù entra a Gerusalemme
cavalcando un puledro. È giunto il momento in cui devono adempiersi le
parole che ha detto ai discepoli: “Il Figlio dell’uomo deve subire molte
sofferenze ed essere rigettato dagli anziani e dai capi sacerdoti e dagli
scribi, ed essere ucciso, e il terzo giorno esser destato”. — Luca 9:22, 44.
Risposta a domande bibliche:
10:18: A cosa si stava riferendo Gesù quando disse ai 70 discepoli:
“Vedevo Satana già caduto dal cielo come un lampo”? Gesù non stava
dicendo che Satana era già stato scacciato dal cielo. Questo accadde poco
dopo l’intronizzazione di Gesù come Re celeste nel 1914. (Riv. 12:1-10)
Anche se non possiamo dirlo con certezza, parlando al passato di un
evento futuro Gesù a quanto pare stava sottolineando che quell’evento si
sarebbe certamente verificato.
14:26: In che senso i seguaci di Gesù devono ‘odiare’ i propri
familiari? Nella Bibbia “odiare” può significare amare una persona o una
cosa meno di un’altra. (Gen. 29:30, 31) I cristiani devono ‘odiare’ i propri
familiari nel senso di amarli meno di quanto amano Gesù. — Matt. 10:37.
17:34-37: Chi sono “le aquile”, e cos’è “il corpo” presso cui si
radunano? Quelli che vengono ‘presi’, cioè liberati, sono paragonati ad
aquile dalla vista acuta. “Il corpo” presso cui si radunano è il vero Cristo
durante la sua presenza invisibile e il cibo spirituale che Geova provvede
loro. — Matt. 24:28.
22:44: Perché l’agonia di Gesù fu così intensa? Per vari motivi. Gesù
era preoccupato per l’effetto che avrebbe avuto su Geova Dio e sul Suo
nome il fatto che morisse come un criminale. Sapeva inoltre che la sua vita
eterna e il futuro dell’intera razza umana dipendevano dalla sua fedeltà.
23:44: Le tre ore di oscurità furono causate da un’eclissi solare? No.
Le eclissi solari si verificano solo nel periodo della luna nuova, non quando
la luna è piena, come al tempo della Pasqua. Le tenebre che scesero il
giorno della morte di Gesù furono un miracolo compiuto da Dio.
Lezioni per noi:
271
11:1-4. Confrontando queste istruzioni con quelle formulate in modo
leggermente diverso nella preghiera modello, pronunciata circa un anno e
mezzo prima nel Sermone del Monte, si comprende bene che le nostre
preghiere non devono essere la semplice ripetizione di determinate parole.
— Matt. 6:9-13.
11:5, 13. Benché Geova sia disposto a esaudire le nostre preghiere,
dobbiamo pregare con insistenza. — 1 Giov. 5:14.
11:27, 28. La vera felicità deriva dal fare fedelmente la volontà di Dio e non
dai legami familiari o dalle ricchezze materiali.
11:41. I nostri doni di misericordia dovrebbero essere motivati da un cuore
amorevole e volenteroso.
12:47, 48. Chi ha maggiori responsabilità ma le trascura è più riprensibile
di chi non conosce o non comprende pienamente i suoi doveri.
14:28, 29. Facciamo bene a non vivere al di sopra dei nostri mezzi.
22:36-38. Gesù non stava dicendo ai discepoli di portare un’arma per
proteggersi o difendersi. Piuttosto, il fatto che la notte del suo tradimento i
discepoli portassero delle spade gli permise di insegnare loro una lezione
importante: “Tutti quelli che prendono la spada periranno di spada”.
— Matt. 26:52.
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Libro di Giovanni
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Apostolo Giovanni
Efeso, o nei pressi
ca. 98 E.V.
Dopo il prologo, 29–33 E.V.
GIOVANNI, “il discepolo che Gesù amava”, fu l’ultimo a scrivere un
resoconto ispirato della vita e del ministero di Gesù. (Giov. 21:20) Il
Vangelo di Giovanni fu messo per iscritto intorno al 98 E.V. e riporta
pochissime delle cose menzionate negli altri tre Vangeli.
L’apostolo Giovanni lo scrisse con un obiettivo ben preciso. A proposito dei
fatti da lui riportati, disse: “Questi sono stati scritti affinché crediate che
Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e affinché, credendo, abbiate la vita per
mezzo del suo nome”. (Giov. 20:31) Il suo messaggio ha davvero grande
valore per noi. — Ebr. 4:12.
“ECCO L’AGNELLO DI DIO” (Giov. 1:1–11:54)
Quando vede Gesù, Giovanni il Battezzatore annuncia fiducioso: “Ecco
l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo!” (Giov. 1:29) Gesù
attraversa la Samaria, la Galilea, la Giudea e il territorio a est del Giordano
predicando, insegnando e compiendo opere potenti; ‘molti vanno da lui e
ripongono fede in lui’. — Giov. 10:41, 42.
Uno dei miracoli più straordinari che Gesù compie è la risurrezione di
Lazzaro. Vedendo un uomo che era morto da quattro giorni tornare in vita,
molti ripongono fede in Gesù. I capi sacerdoti e i farisei, però, tengono
consiglio per ucciderlo. Quindi Gesù se ne va “nel paese presso il deserto,
in una città chiamata Efraim”. — Giov. 11:53, 54.
Risposta a domande bibliche:
1:35, 40: Chi era il discepolo che, insieme ad Andrea, stava con
Giovanni il Battezzatore? L’evangelista nel suo Vangelo non menziona
mai se stesso per nome, mentre quando parla di “Giovanni” si riferisce
sempre a Giovanni il Battezzatore. Quindi il discepolo di cui non compare il
nome è evidentemente Giovanni, lo scrittore stesso.
2:20: Quale tempio fu “edificato in quarantasei anni”? I giudei si
riferivano al tempio di Zorobabele ricostruito da Erode, re della Giudea.
Secondo lo storico Giuseppe Flavio i lavori iniziarono nel 18° anno del
regno di Erode, cioè tra il 18 e il 17 a.E.V. Il santuario e altre parti
importanti del tempio furono completati in otto anni. Tuttavia i lavori
275
nell’area del tempio continuarono fin dopo la Pasqua del 30 E.V., quando i
giudei dissero che c’erano voluti 46 anni per costruirlo.
5:14: Le malattie sono la conseguenza di un peccato che si è
commesso? Non necessariamente. L’uomo che Gesù guarì era malato da
38 anni a motivo dell’imperfezione ereditata. (Giov. 5:1-9) Gesù intendeva
dire che quell’uomo, dal momento che gli era stata mostrata misericordia,
ora doveva seguire la via della salvezza e non doveva più peccare
volontariamente se non voleva che gli accadesse qualcosa di peggio della
malattia. Avrebbe potuto commettere un peccato imperdonabile, divenendo
meritevole di morte senza possibilità di risurrezione. — Matt. 12:31, 32;
Luca 12:10; Ebr. 10:26, 27.
5:24, 25: Chi sono quelli che ‘passano dalla morte alla vita’? Gesù
parla di coloro che un tempo erano spiritualmente morti ma che, udendo le
sue parole, ripongono fede in lui e abbandonano una condotta
peccaminosa. ‘Passano dalla morte alla vita’ nel senso che la loro
condanna a morte viene revocata e, dal momento che ripongono fede in
Dio, viene offerta loro la speranza della vita eterna. — 1 Piet. 4:3-6.
5:26; 6:53: Cosa significa “avere in sé la vita”? Nel caso di Gesù Cristo
significa aver ricevuto da Dio due doni particolari: la capacità di far avere
agli esseri umani una condizione approvata agli occhi di Geova e il potere
di impartire la vita risuscitando i morti. Per i seguaci di Gesù “avere in sé la
vita” significa conseguire la vita nel senso più pieno. I cristiani unti la
conseguono quando vengono risuscitati alla vita celeste. I fedeli che hanno
la speranza terrena assaporeranno questa pienezza di vita solo dopo aver
superato la prova finale, che avrà luogo immediatamente dopo la fine del
Regno millenario di Cristo. — 1 Cor. 15:52, 53; Riv. 20:5, 7-10.
6:64: Quando scelse Giuda Iscariota, Gesù sapeva già che questi
l’avrebbe tradito? A quanto pare no. Tuttavia una volta, nel 32 E.V., Gesù
disse agli apostoli: “Uno di voi è un calunniatore”. Forse a quel punto Gesù
aveva notato in Giuda Iscariota il “principio”, o inizio, di una condotta
sbagliata. — Giov. 6:66-71.
Lezioni per noi:
2:4. Gesù stava indicando a Maria che, essendo l’unto battezzato Figlio di
Dio, doveva seguire le istruzioni del suo Padre celeste. Benché fosse solo
all’inizio del suo ministero, Gesù era pienamente consapevole dell’“ora”, o
tempo, in cui doveva assolvere il suo incarico, che includeva la sua morte
di sacrificio. Nemmeno a un parente stretto come Maria sarebbe stato
permesso di interferire mentre Gesù compiva la volontà di Dio. Dobbiamo
servire Geova Dio con la stessa determinazione.
3:1-9. Dall’esempio di Nicodemo, “un governante dei giudei”, impariamo
due cose. Primo, Nicodemo si mostrò umile, perspicace e consapevole del
proprio bisogno spirituale, riconoscendo nel semplice figlio di un falegname
l’insegnante mandato da Dio. Anche oggi i veri cristiani devono mostrare
umiltà. Secondo, Nicodemo si trattenne dal diventare un discepolo mentre
276
Gesù era sulla terra, forse perché aveva timore dell’uomo, teneva alla sua
posizione nel Sinedrio o amava le ricchezze. Questo dovrebbe insegnarci
una lezione importante: non dobbiamo permettere che tali tendenze ci
trattengano dal ‘prendere il nostro palo di tortura e seguire Gesù di
continuo’. — Luca 9:23.
4:23, 24. Per essere accettata da Dio, la nostra adorazione deve essere in
armonia con la verità rivelata nelle pagine della Bibbia, nonché guidata
dallo spirito santo.
6:27. Operare per “il cibo che rimane per la vita eterna” significa impegnarsi
per soddisfare il proprio bisogno spirituale. Quando lo facciamo siamo felici.
— Matt. 5:3.
6:44. Geova in persona si prende cura di noi. Ci fa avvicinare a suo Figlio
arrivando a ciascuno di noi grazie all’opera di predicazione e aiutandoci
mediante lo spirito santo ad afferrare e applicare le verità spirituali.
11:33-36. Manifestare i propri sentimenti non è segno di debolezza.
‘CONTINUIAMO A SEGUIRLO’ (Giov. 11:55–21:25)
Con l’approssimarsi della Pasqua del 33 E.V. Gesù torna a Betania. Il
9 nisan entra a Gerusalemme cavalcando un puledro d’asina. Il 10 nisan
Gesù va di nuovo al tempio. Prega che il nome del Padre sia glorificato e in
risposta una voce dal cielo dice: “L’ho glorificato e lo glorificherò di nuovo”.
— Giov. 12:28.
Durante la cena pasquale, Gesù dà ai suoi seguaci gli ultimi consigli e
prega per loro. Dopo essere stato arrestato, processato e messo al palo,
Gesù viene risuscitato.
Risposta a domande bibliche:
14:2: In che modo Gesù avrebbe ‘preparato un luogo’ in cielo per i
suoi fedeli seguaci? Gesù avrebbe intanto convalidato il nuovo patto
comparendo dinanzi a Dio e presentandogli il valore del suo sangue. Per
‘preparare un luogo’ Gesù avrebbe anche ricevuto il potere regale; dopo di
che sarebbe iniziata la risurrezione celeste dei suoi seguaci unti. — 1 Tess.
4:14-17; Ebr. 9:12, 24-28; 1 Piet. 1:19; Riv. 11:15.
14:16, 17; 16:7, 8, 13, 14: Nel riferirsi al soccorritore, o spirito della
verità, perché nel testo greco di Giovanni 14:16, 17 vengono usati
pronomi neutri, mentre in quello di Giovanni 16:7, 8, 13, 14 vengono
usati pronomi maschili? L’uso di pronomi maschili non significa che ci si
riferisca a una persona. La ragione è puramente grammaticale. In greco,
infatti, lingua in cui fu scritto il Vangelo di Giovanni, “soccorritore” è un
termine maschile, mentre “spirito” è neutro.
19:11: Gesù si riferiva a Giuda Iscariota quando parlò a Pilato
dell’‘uomo che lo aveva consegnato’? È probabile che Gesù non si
riferisse a Giuda o a qualcun altro in particolare, ma a tutti coloro che si
stavano rendendo complici del suo omicidio. Tra questi c’erano Giuda, “i
capi sacerdoti e l’intero Sinedrio”, e perfino “le folle” che si erano lasciate
277
convincere a chiedere la liberazione di Barabba. — Matt. 26:59-65; 27:1, 2,
20-22.
20:17: Perché Gesù disse a Maria Maddalena di smettere di stringersi
a lui? Maria evidentemente si strinse a Gesù perché pensava che stesse
per ascendere al cielo e che non l’avrebbe più visto. Per assicurarle che
non era ancora venuto per lui il tempo di andarsene, Gesù le disse di
smettere di stringersi a lui, ma di andare piuttosto a dare ai discepoli la
notizia della sua risurrezione.
Lezioni per noi:
12:36. Per diventare “figli della luce”, o portatori di luce, dobbiamo
acquistare accurata conoscenza della Parola di Dio, la Bibbia. Dobbiamo
poi avvalerci di questa conoscenza per condurre altri dalle tenebre spirituali
alla luce di Dio.
14:6. Non si può avere l’approvazione di Dio se non tramite Gesù Cristo.
Solo esercitando fede in Gesù e seguendo il suo esempio ci si può
avvicinare a Geova. — 1 Piet. 2:21
14:15, 21, 23, 24; 15:10. L’ubbidienza alla volontà divina ci aiuta a
rimanere nell’amore di Dio e di suo Figlio. — 1 Giov. 5:3.
14:26; 16:13. Lo spirito santo di Geova ci insegna e ci aiuta a ricordare.
Inoltre opera per rivelare le verità. Pertanto ci può aiutare a crescere in
conoscenza, sapienza, perspicacia, giudizio e capacità di pensare.
Dobbiamo quindi perseverare nella preghiera, chiedendo espressamente
tale spirito. — Luca 11:5-13.
21:15, 19. Gesù chiese a Pietro se lo amava più di “questi”, cioè dei pesci
che avevano davanti. Quindi mise in risalto che Pietro doveva seguirlo di
continuo invece di dedicarsi alla sua attività di pescatore. Questa
trattazione dei Vangeli ci ha resi ancora più determinati ad amare Gesù più
di qualunque altra cosa da cui potremmo essere attratti. Continuiamo a
seguirlo di tutto cuore!
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Libro di Atti
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Luca
Roma
ca. 61 E.V.
33–ca. 61 E.V.
IL LIBRO biblico di Atti è un esauriente resoconto storico dell’istituzione
della congregazione cristiana e della sua successiva espansione. Scritto
dal medico Luca, presenta un racconto vivido dell’attività cristiana durante
un periodo di circa 28 anni, dal 33 al 61 E.V.
La prima parte del libro tratta principalmente l’attività dell’apostolo Pietro,
mentre la seconda parte riguarda quella dell’apostolo Paolo. L’uso della
prima persona plurale indica che Luca era presente quando si verificarono
certi avvenimenti. Prestare attenzione al messaggio contenuto nel libro di
Atti ci aiuterà ad apprezzare maggiormente il potere della scritta Parola di
Dio e del Suo spirito santo. (Ebr. 4:12) Ci spingerà anche a manifestare
spirito di sacrificio e rafforzerà la nostra fede nella speranza del Regno.
PIETRO USA “LE CHIAVI DEL REGNO” (Atti 1:1–11:18)
Dopo aver ricevuto lo spirito santo gli apostoli danno un’intrepida
testimonianza. Pietro usa la prima delle “chiavi del regno dei cieli” per
aprire agli ebrei e ai proseliti che ‘accolgono la sua parola’ la porta della
conoscenza e dare loro l’opportunità di entrare nel Regno. (Matt. 16:19; Atti
2:5, 41) Si scatena un’ondata di persecuzione e i discepoli vengono
dispersi, ma questo porta all’espansione dell’opera di predicazione.
Alla notizia che Samaria ha accettato la parola di Dio, gli apostoli a
Gerusalemme inviano Pietro e Giovanni. Dando ai samaritani l’opportunità
di entrare nel Regno, Pietro usa la seconda chiave. (Atti 8:14-17) Forse
non è passato nemmeno un anno dalla risurrezione di Gesù quando in
Saulo di Tarso avviene una straordinaria trasformazione. Nel 36 E.V. Pietro
usa la terza chiave e il gratuito dono dello spirito santo viene versato su
persone incirconcise delle nazioni. — Atti 10:45.
Risposta a domande bibliche:
2:44-47; 4:34, 35: Perché i credenti vendettero i loro possedimenti e
ne distribuirono il ricavato? Molti che erano diventati credenti erano
venuti da luoghi lontani e non avevano provviste sufficienti per prolungare
la loro permanenza a Gerusalemme. Nondimeno desideravano rimanere
più a lungo per imparare di più riguardo alla loro nuova fede e per rendere
281
testimonianza ad altri. Per aiutarli, alcuni cristiani vendettero le loro
proprietà e il ricavato fu distribuito ai bisognosi.
4:13: Pietro e Giovanni erano “illetterati” nel senso che erano
analfabeti? No. Furono definiti “illetterati e comuni” perché non avevano
ricevuto istruzione religiosa presso le scuole rabbiniche.
5:34-39: Come faceva Luca a sapere cosa aveva detto Gamaliele
durante un’udienza del Sinedrio a porte chiuse? Ci sono almeno tre
possibilità: (1) Luca fu informato da Paolo, che era stato allievo di
Gamaliele; (2) Luca consultò un membro del Sinedrio bendisposto verso gli
apostoli, per esempio Nicodemo, e (3) Luca ricevette questa informazione
per ispirazione divina.
7:59: Stefano stava forse pregando Gesù? No. Si deve adorare solo
Geova Dio, ragion per cui anche le preghiere devono essere rivolte solo a
lui. (Luca 4:8; 6:12) In circostanze normali Stefano si sarebbe rivolto a
Geova nel nome di Gesù. (Giov. 15:16) In questo caso, però, Stefano ebbe
una visione del “Figlio dell’uomo in piedi alla destra di Dio”. (Atti 7:56)
Consapevole del fatto che Gesù aveva ricevuto il potere di risuscitare i
morti, Stefano chiese direttamente a Gesù di salvaguardare il suo spirito,
ma non si rivolse a lui in preghiera. — Giov. 5:27-29.
Lezioni per noi:
1:8. Gli adoratori di Geova non possono compiere l’opera di testimonianza
mondiale senza l’aiuto dello spirito santo.
4:36–5:11. Giuseppe di Cipro fu soprannominato Barnaba, che significa
“Figlio di Conforto”. Probabilmente gli apostoli lo avevano soprannominato
così perché era affettuoso, gentile e servizievole. Dovremmo imitarlo e non
essere come Anania e Saffira che ricorsero all’inganno, all’ipocrisia e alla
falsità.
9:23-25. Sfuggire ai nostri nemici per continuare a predicare non è un atto
di codardia.
9:28-30. Se dare testimonianza in certi quartieri o a certuni diventa
pericoloso dal punto di vista fisico, morale o spirituale, dobbiamo essere
prudenti e selettivi in quanto al momento e al luogo appropriati in cui
predicare.
9:31. Nei periodi di relativa tranquillità dobbiamo sforzarci di rafforzare la
nostra fede per mezzo dello studio e della meditazione. Questo ci aiuterà a
camminare nel timore di Geova mettendo in pratica ciò che impariamo ed
essendo zelanti nel ministero.
PAOLO COMPIE CON ZELO IL SUO MINISTERO (Atti 11:19–28:31)
Nel 44 E.V. Agabo va ad Antiochia, dove Barnaba e Saulo hanno insegnato
“per un anno intero”. Agabo predice “una grande carestia”, che si abbatte
due anni dopo. (Atti 11:26-28) “Dopo aver pienamente recato il soccorso a
Gerusalemme”, Barnaba e Saulo tornano ad Antiochia. (Atti 12:25) Nel
47 E.V., circa 12 anni dopo la conversione di Saulo, sotto la guida dello
spirito santo Barnaba e Saulo intraprendono un viaggio missionario. (Atti
282
13:1-4) Nel 48 E.V. tornano ad Antiochia, “dove erano stati affidati
all’immeritata benignità di Dio”. — Atti 14:26.
Circa nove mesi dopo, Paolo (conosciuto anche come Saulo) sceglie Sila
come compagno d’opera e intraprende il suo secondo viaggio missionario.
(Atti 15:40) Timoteo e Luca si uniscono a Paolo nel corso del viaggio. Luca
rimane a Filippi mentre Paolo prosegue fino ad Atene e quindi a Corinto,
dove incontra Aquila e Priscilla, e vi trascorre un anno e sei mesi. (Atti
18:11) Lasciati Timoteo e Sila a Corinto, Paolo prende con sé Aquila e
Priscilla e salpa per la Siria all’inizio del 52 E.V. (Atti 18:18) Aquila e
Priscilla lo accompagnano fino a Efeso e si fermano lì.
Dopo essere rimasto per un po’ ad Antiochia di Siria, nel 52 E.V. Paolo
intraprende il suo terzo viaggio missionario. (Atti 18:23) A Efeso ‘la parola
di Geova cresce e prevale’. (Atti 19:20) Paolo vi rimane circa tre anni. (Atti
20:31) Alla Pentecoste del 56 E.V. Paolo è a Gerusalemme. Dopo il suo
arresto dà intrepida testimonianza alle autorità. A Roma l’apostolo viene
messo agli arresti domiciliari per due anni (ca. 59-61 E.V.), ma anche da lì
trova il modo per predicare il Regno e insegnare “le cose inerenti al Signore
Gesù Cristo”. — Atti 28:30, 31.
Risposta a domande bibliche:
14:8-13: Perché gli abitanti di Listra chiamano “Barnaba Zeus, ma
Paolo Hermes”? Zeus era la divinità suprema della mitologia greca, e suo
figlio Hermes era noto per la sua eloquenza. Dal momento che Paolo
prendeva l’iniziativa nel parlare, gli abitanti di Listra chiamarono Paolo
Hermes e Barnaba Zeus.
16:6, 7: Perché lo spirito santo impedì a Paolo e ai suoi compagni di
predicare nel distretto dell’Asia e in Bitinia? Gli operai erano pochi,
perciò lo spirito santo li guidò verso campi più fruttuosi.
18:12-17: Perché il proconsole Gallione non intervenne quando i
presenti percossero Sostene? Forse Gallione pensò che l’uomo che
sembrava essere l’istigatore della folla che si era scagliata contro Paolo
stesse ricevendo il trattamento che meritava. Tuttavia, a quanto pare
questo episodio ebbe un esito positivo perché Sostene si convertì al
cristianesimo. In seguito, Paolo chiama Sostene “nostro fratello”. — 1 Cor.
1:1.
18:18: Quale voto fece Paolo? Alcuni biblisti ritengono che Paolo avesse
fatto voto di nazireato. (Num. 6:1-21) Comunque la Bibbia non spiega la
natura del voto di Paolo. Per di più, le Scritture non dicono se Paolo aveva
fatto questo voto prima o dopo la sua conversione né se ci si riferisca
all’inizio o alla fine del voto. In ogni caso, l’aver fatto questo voto non era un
peccato.
Lezioni per noi:
12:5-11. Possiamo e dobbiamo pregare per i nostri fratelli.
12:21-23; 14:14-18. Erode accettò senza esitazione la gloria che va resa
solo a Dio. Com’era diverso questo atteggiamento da quello di Paolo e
283
Barnaba! Essi rifiutarono prontamente e con decisione lodi e onore che non
spettavano loro. Non dobbiamo desiderare la gloria per ciò che riusciamo a
fare nel servizio di Geova.
14:5-7. Essendo prudenti possiamo rimanere attivi nel servizio. — Matt.
10:23.
14:22. I cristiani non si sorprendono quando incontrano tribolazioni, ma non
cercano di evitarle scendendo a compromessi riguardo alla loro fede.
— 2 Tim. 3:12.
16:1, 2. I giovani cristiani devono impegnarsi dal punto di vista spirituale e
cercare l’aiuto di Geova per farsi una buona reputazione.
16:3. Dovremmo fare tutto il possibile, entro i limiti consentiti dalle Scritture,
per rendere la buona notizia gradita agli altri. — 1 Cor. 9:19-23.
20:20, 21. La testimonianza di casa in casa è un aspetto fondamentale del
nostro ministero.
20:24; 21:13. Mantenere l’integrità dinanzi a Dio è più importante che
conservare la nostra vita.
21:21-26. Dovremmo essere disposti ad accettare i buoni consigli.
25:8-12. Oggi i cristiani possono e devono usare ogni mezzo provveduto
dalla legge per “difendere e stabilire legalmente la buona notizia”. — Filip.
1:7.
26:24, 25. Dobbiamo esprimere “parole di verità e di sanità di mente”
anche se per “l’uomo fisico” sono stoltezza. — 1 Cor. 2:14.
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APPUNTI PERSONALI
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285
286
Libro di Romani
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Paolo
Corinto
ca. 56 E.V.
Indeterminato
VERSO il 56 E.V., durante il suo terzo viaggio missionario, l’apostolo Paolo
giunge nella città di Corinto. È venuto a sapere che a Roma ci sono delle
divergenze di opinioni tra i cristiani ebrei e quelli gentili. Poiché è suo
desiderio che siano in completa unità nel Cristo, Paolo decide di scrivere
loro una lettera.
Nella lettera ai Romani Paolo spiega in che modo si può essere dichiarati
giusti e in che modo deve vivere chi è dichiarato giusto. La lettera accresce
la nostra conoscenza di Dio e della sua Parola, dà risalto all’immeritata
benignità di Dio e glorifica il ruolo di Cristo nella nostra salvezza. — Ebr.
4:12.
DICHIARATI GIUSTI: IN CHE MODO? (Rom. 1:1–11:36)
“Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio”, scrive Paolo. “È come
gratuito dono che son dichiarati giusti [da Dio] per sua immeritata benignità
tramite la liberazione mediante il riscatto pagato da Cristo Gesù”. Paolo
dice anche: “L’uomo è dichiarato giusto per fede, indipendentemente dalle
opere della legge”. (Rom. 3:23, 24, 28) Esercitando fede in “un solo atto di
giustificazione” sia i cristiani unti che i componenti della “grande folla” di
“altre pecore” possono essere “dichiarati giusti”: gli uni per vivere in cielo
come coeredi di Cristo, gli altri per essere amici di Dio con la speranza di
sopravvivere alla “grande tribolazione”. — Rom. 5:18; Riv. 7:9, 14; Giov.
10:16; Giac. 2:21-24; Matt. 25:46.
“Commetteremo peccato perché non siamo sotto la legge ma sotto
l’immeritata benignità?”, chiede Paolo. “Non sia mai!”, risponde, e spiega:
‘Siete schiavi sia del peccato in vista della morte che dell’ubbidienza in
vista della giustizia’. (Rom. 6:15, 16) Paolo dice anche: “Se mettete a morte
le pratiche del corpo mediante lo spirito, vivrete”. — Rom. 8:13.
Risposta a domande bibliche:
1:24-32: Erano gli ebrei o i gentili a seguire la condotta immorale
descritta qui? Anche se questa descrizione poteva andar bene sia per gli
uni che per gli altri, Paolo si riferiva in particolare agli israeliti apostati
dell’antichità. Benché conoscessero il giusto decreto di Dio, ‘non avevano
287
approvato di ritenere Dio nell’accurata conoscenza’. Perciò erano
riprovevoli.
3:24, 25: Come poteva “il riscatto pagato da Cristo Gesù” coprire “i
peccati commessi nel passato”, prima che tale riscatto fosse pagato?
La prima profezia messianica, riportata in Genesi 3:15, si adempì quando
Gesù fu messo a morte su un palo di tortura, nel 33 E.V. (Gal. 3:13, 16)
Comunque, dal punto di vista di Geova era come se il riscatto fosse stato
pagato nel momento in cui aveva pronunciato tale profezia, perché nulla
può impedire a Dio di adempiere i suoi propositi. Quindi sulla base del
futuro sacrificio di Gesù Cristo, Geova Dio poté perdonare i peccati dei
discendenti di Adamo che esercitarono fede in quella promessa. Il riscatto
rende anche possibile la risurrezione di chi è vissuto in era precristiana.
— Atti 24:15.
6:3-5: Cosa si intende con il battesimo in Cristo Gesù e il battesimo
nella sua morte? Quando Geova unge i seguaci di Cristo con lo spirito
santo, questi si uniscono a Gesù e diventano membri della congregazione
che è il corpo di Cristo e di cui egli è il Capo. (1 Cor. 12:12, 13, 27; Col.
1:18) Questo è il loro battesimo in Cristo Gesù. I cristiani unti sono anche
“battezzati nella sua morte” nel senso che vivono una vita di sacrificio e
rinunciano a qualsiasi speranza di vivere per sempre sulla terra. Perciò la
loro è una morte di sacrificio, come quella di Gesù, anche se non ha valore
di riscatto. Il loro battesimo nella morte di Cristo viene completato quando
muoiono e sono risuscitati alla vita celeste.
7:8-11: In che senso ‘il peccato prese occasione dal comandamento’?
La Legge permise alle persone di rendersi conto della piena portata del
peccato, di essere più consapevoli della loro peccaminosità. Quindi altre
forme di peccato divennero evidenti e più persone risultarono essere
peccatrici. Si può dire pertanto che il peccato ‘prese occasione’ dalla
Legge.
Lezioni per noi:
1:14, 15. Ci sono diversi motivi per dichiarare con zelo la buona notizia.
Uno è che siamo in debito verso coloro che sono stati comprati con il
sangue di Gesù e abbiamo l’obbligo di aiutarli in senso spirituale.
1:18-20. Chi è empio e ingiusto è ‘inescusabile’, perché le invisibili qualità
di Dio sono evidenti nella creazione.
2:28; 3:1, 2; 7:6, 7. Alle dichiarazioni che possono sembrare offensive agli
ebrei, Paolo aggiunge una parola conciliante. Quando dobbiamo trattare
argomenti delicati, vorremo farlo abilmente e con tatto seguendo questo
esempio.
3:4. Se la parola dell’uomo è in contrasto con ciò che Dio dice nella sua
Parola, lasciamo che ‘Dio sia trovato verace’ confidando nel messaggio
della Bibbia e agendo in armonia con la volontà di Dio. Partecipando con
zelo all’opera di predicare il Regno e fare discepoli, possiamo aiutare altri a
‘trovare Dio verace’.
288
4:9-12. La fede di Abraamo gli fu attribuita a giustizia molto tempo prima
della sua circoncisione, che ebbe luogo quando aveva 99 anni. (Gen. 12:4;
15:6; 16:3; 17:1, 9, 10) Dio mostrò così in modo efficace cosa ci vuole per
essere approvati da lui.
4:18. La speranza è una componente fondamentale della fede: ne è la
base. — Ebr. 11:1.
5:18, 19. Con un ragionamento logico Paolo mostra in che senso Gesù è
simile ad Adamo, spiegando in modo conciso come un solo uomo può
“dare la sua anima come riscatto in cambio di molti”. (Matt. 20:28) Vorremo
imitare la logica e la brevità del suo ottimo modo di insegnare. — 1 Cor.
4:17.
7:23. Membra del corpo come mani, gambe e lingua possono ‘condurci
prigionieri alla legge del peccato’, per cui dobbiamo stare attenti a non
farne un uso errato.
8:26, 27. Quando ci troviamo in situazioni nelle quali siamo così confusi da
non sapere per cosa pregare, “lo spirito stesso intercede per noi”. In quei
momenti Geova, l’“Uditore di preghiera”, accetta preghiere appropriate
scritte nella sua Parola come se fossero le nostre. — Sal. 65:2.
8:38, 39. Calamità, malvage creature spirituali e governi umani non
possono impedire a Geova di continuare ad amarci, né devono impedire a
noi di continuare ad amare lui.
9:22-28; 11:1, 5, 17-26. Molte profezie relative alla restaurazione di Israele
sono adempiute dalla congregazione dei cristiani unti, i cui membri sono
‘chiamati non solo di fra i giudei ma anche di fra le nazioni’.
10:10, 13, 14. La forte fede in Geova e nelle sue promesse, oltre che
l’amore per Dio e per il prossimo, ci spinge a partecipare con zelo al
ministero cristiano.
11:16-24, 33. “La benignità e la severità di Dio” sono meravigliosamente in
equilibrio. “La Roccia, la sua attività è perfetta, poiché tutte le sue vie sono
giustizia”. — Deut. 32:4.
IL MODO DI VIVERE DI CHI È DICHIARATO GIUSTO (Rom. 12:1–16:27)
“Quindi vi supplico per le compassioni di Dio, fratelli”, dice Paolo, “di
presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, accettevole a Dio”.
(Rom. 12:1) “Quindi”, o in considerazione del fatto che i cristiani sono
dichiarati giusti a motivo della loro fede, le successive parole di Paolo
devono influire sul loro atteggiamento verso se stessi, gli altri e le autorità
governative.
“Dico a ognuno che è fra voi di non pensare di sé più di quanto sia
necessario pensare”, scrive Paolo. Inoltre esorta: “Il vostro amore sia senza
ipocrisia”. (Rom. 12:3, 9) “Ogni anima sia sottoposta alle autorità superiori”.
(Rom. 13:1) Paolo ci incoraggia a ‘non giudicarci gli uni gli altri’ nelle
questioni che chiamano in causa la coscienza. — Rom. 14:13.
Risposta a domande bibliche:
289
12:20: Come facciamo ad ‘accumulare carboni ardenti’ sulla testa di
un nemico? Nei tempi biblici, il minerale veniva introdotto in un forno
fusorio con uno strato di carbone non solo sotto ma anche sopra. Con
l’aumento di calore nella parte superiore il metallo si fondeva e si separava
dalle scorie. Similmente, accumuliamo carboni ardenti sulla testa di un
nemico compiendo azioni gentili nei suoi confronti così da intenerirlo e far
venir fuori le sue qualità migliori.
12:21: Come possiamo ‘continuare a vincere il male col bene’? Un
modo per farlo è quello di continuare intrepidamente a compiere l’opera di
predicazione della buona notizia del Regno affidataci da Dio finché non sia
stata compiuta nella misura voluta da lui. — Mar. 13:10.
13:1: In che senso le autorità superiori “sono poste nelle loro
rispettive posizioni da Dio”? Le autorità governative “sono poste nelle
loro rispettive posizioni da Dio” in quanto esercitano il potere con il
permesso di Dio, e in alcuni casi il loro dominio era stato previsto da Dio.
Lo si vede da ciò che la Bibbia predisse in merito a diversi governanti.
Lezioni per noi:
12:17, 19. Vendicarsi significa fare ciò che solo Geova ha il diritto di fare.
Sarebbe un atto di presunzione da parte nostra ‘rendere male per male’.
14:14, 15. Non dobbiamo far soffrire o far inciampare un nostro fratello con
il cibo o le bevande che gli offriamo.
14:17. Avere l’approvazione di Dio non dipende tanto da ciò che si mangia
o si beve e neanche da ciò che si evita di mangiare o di bere. Dipende
piuttosto da giustizia, pace e gioia.
15:7. Dobbiamo accogliere nella congregazione in modo imparziale tutti
coloro che cercano sinceramente la verità e proclamare il messaggio del
Regno a tutti.
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APPUNTI PERSONALI
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290
291
292
Libro di Primo Corinti
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Paolo
Efeso
ca. 55 E.V.
Indeterminato
L’APOSTOLO Paolo è seriamente preoccupato per il benessere spirituale
della congregazione di Corinto. Ci sono dissensi tra i fratelli, secondo
quanto ha sentito, e si tollera l’immoralità. Inoltre la congregazione ha
scritto a Paolo interrogandolo su alcune questioni. Perciò verso il 55 E.V.,
mentre si trova a Efeso nel corso del suo terzo viaggio missionario, Paolo
scrive la prima delle sue due lettere ai Corinti.
‘STATE SVEGLI, SIATE FERMI, DIVENITE POTENTI’ (1 Cor. 1:1–16:24)
Paolo esorta a “parlare tutti concordemente”. (1 Cor. 1:10) Non c’è ‘alcun
altro fondamento oltre Gesù Cristo’, su cui si edificano le qualità cristiane.
(1 Cor. 3:11-13) Riguardo a un fornicatore che c’è nella congregazione,
Paolo dice: “Rimuovete l’uomo malvagio di fra voi”. (1 Cor. 5:13) “Il corpo
non è per la fornicazione”, dice, “ma per il Signore”. — 1 Cor. 6:13.
In merito ‘alle cose di cui gli hanno scritto’, Paolo risponde dando saggi
consigli in tema di matrimonio e celibato. (1 Cor. 7:1) Dopo aver parlato
dell’autorità cristiana, dell’ordine che dev’esserci alle adunanze e della
certezza della risurrezione, Paolo dà questa esortazione: “State svegli,
siate fermi nella fede, comportatevi da uomini, divenite potenti”. — 1 Cor.
16:13.
Risposta a domande bibliche:
1:21: Geova usa veramente la “stoltezza” per salvare quelli che
credono? No. Ma dato che “il mondo per mezzo della propria sapienza
non ha conosciuto Dio”, ciò che egli usa per salvare le persone sembra
stolto al mondo. — Giov. 17:25.
5:5: Cosa significa ‘consegnare l’uomo malvagio a Satana per la
distruzione della carne, affinché lo spirito sia salvato’? Quando chi
pratica un grave peccato non si pente e viene disassociato dalla
congregazione, torna a far parte del malvagio mondo di Satana. (1 Giov.
5:19) Per questa ragione si può dire che viene consegnato a Satana.
Quando l’individuo viene espulso, si distrugge o si elimina dalla
congregazione l’elemento che la corrompe e se ne preserva lo spirito o
atteggiamento dominante. — 2 Tim. 4:22.
293
7:33, 34: Quali sono le “cose del mondo” di cui gli sposati sono
ansiosi? Paolo si riferisce alle cose comuni della vita, tra le quali cibo,
vestiario e alloggio, di cui i cristiani sposati devono preoccuparsi; non si
riferisce invece alle cose cattive di questo mondo, da cui i cristiani stanno
alla larga. — 1 Giov. 2:15-17.
11:26: Con che frequenza dev’essere commemorata la morte di Gesù
e fino a quando? Paolo disse che ogni volta che i cristiani unti prendono
gli emblemi della Commemorazione, cioè una volta l’anno il 14 nisan,
‘proclamano la morte del Signore’. Fanno questo “finché egli arrivi”, in altre
parole finché non li riceva in cielo per mezzo della risurrezione. — 1 Tess.
4:14-17.
13:13: In che senso l’amore è più grande della fede e della speranza?
Quando le “cose sperate” si realizzano e “la sicura aspettazione” di tali
cose diventa realtà, alcuni aspetti della fede e della speranza cessano di
esistere. (Ebr. 11:1) L’amore è più grande della fede e della speranza
perché dura per sempre.
15:29: Cosa significa battezzarsi “allo scopo di essere dei morti”?
Paolo non stava incoraggiando i vivi a battezzarsi a favore di persone che
erano morte senza essersi battezzate. Parlava invece dell’immersione dei
cristiani unti con lo spirito in un modo di vivere integro che mantengono fino
alla loro morte e successiva risurrezione alla vita spirituale.
Lezioni per noi:
1:26-31; 3:3-9; 4:7. Se ci vantiamo umilmente in Geova, e non in noi
stessi, promuoviamo l’unità nella congregazione.
2:3-5. Quando predicava a Corinto, un centro del sapere e della filosofia
greca, Paolo forse si chiedeva se sarebbe stato in grado di convincere i
suoi ascoltatori. Tuttavia non lasciò che eventuali debolezze o timori
interferissero con il ministero che Dio gli aveva affidato. In modo analogo,
non dobbiamo lasciare che circostanze impreviste ci trattengano dal
dichiarare la buona notizia del Regno di Dio. Possiamo avere fiducia, come
Paolo, nell’aiuto di Geova.
2:16. Avere “la mente di Cristo” significa conoscere il suo modo di pensare,
ragionare come lui, comprendere tutti gli aspetti della sua personalità e
imitare il suo esempio. (1 Piet. 2:21; 4:1) È della massima importanza che
studiamo con attenzione la vita e il ministero di Gesù.
3:10-15; 4:17. È il caso che esaminiamo e affiniamo la nostra capacità di
insegnare e fare discepoli. (Matt. 28:19, 20) Se non sappiamo insegnare
dovutamente, lo studente potrebbe non superare le prove di fede, e per noi
la perdita sarebbe tanto dolorosa che la nostra salvezza sarebbe “come
attraverso il fuoco”.
6:18. ‘Fuggire la fornicazione’ significa evitare non solo gli atti di pornèia,
ma anche la pornografia, l’impurità morale, le fantasie erotiche e il flirtare:
in pratica, qualunque cosa possa indurci a commettere fornicazione.
— Matt. 5:28; Giac. 3:17.
294
7:29. I coniugi devono stare attenti a non essere così presi l’uno dall’altro
da relegare gli interessi del Regno al secondo posto nella vita.
10:8-11. Geova fu molto offeso dai mormorii degli israeliti contro Mosè e
Aaronne. È bene fare attenzione a non prendere l’abitudine di mormorare.
16:2. Le nostre contribuzioni per gli interessi del Regno saranno regolari se
ci pensiamo in anticipo e siamo costanti nel farle.
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295
296
Libro di Secondo Corinti
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Paolo
Macedonia
ca. 56 E.V.
Indeterminato
La seconda lettera, che a quanto pare fu scritta solo pochi mesi dopo, è la
continuazione della prima. Dato che sotto molti aspetti le condizioni
all’interno e all’esterno della congregazione di Corinto del I secolo sono
simili a quelle del nostro tempo, il messaggio contenuto nelle lettere di
Paolo ai Corinti ha per noi grande valore. — Ebr. 4:12.
‘CONTINUATE AD ESSERE RISTABILITI’ (2 Cor. 1:1–13:14)
Paolo invita i corinti a ‘perdonare benignamente e confortare’ un
trasgressore pentito che era stato disassociato. Anche se la sua prima
lettera li aveva rattristati, Paolo si rallegra perché si sono “rattristati a
pentimento”. — 2 Cor. 2:6, 7; 7:8, 9.
Paolo incoraggia i corinti ad ‘abbondare nel dare’, proprio ‘come
abbondano in ogni cosa’. Dopo aver replicato agli oppositori, dà a tutti
questo consiglio finale: “Continuate a rallegrarvi, ad essere ristabiliti, ad
essere confortati, a pensare concordemente, a vivere in pace”. — 2 Cor.
8:7; 13:11.
Risposta a domande bibliche:
2:15, 16: In che senso siamo “un soave odore di Cristo”? Lo siamo
perché ci atteniamo alla Bibbia e portiamo il suo messaggio. Per quanto
tale fragranza sia disgustosa per gli ingiusti, è piacevole per Geova e le
persone sincere.
5:16: In che senso i cristiani unti ‘non conoscono nessun uomo
secondo la carne’? Nel senso che non vedono le persone da un punto di
vista carnale; in altre parole non mostrano favoritismo in base a condizione
economica, razza, etnia o nazionalità. La cosa che conta per loro sono i
legami spirituali con i loro compagni di fede.
11:1, 16; 12:11: Paolo era irragionevole con i corinti? No. A qualcuno,
però, sarà sembrato presuntuoso e irragionevole a causa di ciò che era
stato costretto a dire a difesa del suo apostolato.
12:1-4: Chi fu “rapito in paradiso”? La Bibbia non menziona nessun altro
che abbia avuto una visione simile, e questo brano segue i versetti nei quali
Paolo difende il suo apostolato; quindi è probabile che stesse raccontando
297
la propria esperienza. Ciò che vide in visione era probabilmente il paradiso
spirituale in cui vive la congregazione cristiana nel “tempo della fine”.
— Dan. 12:4.
Lezioni per noi:
3:5. In linea di principio questo versetto indica che Geova qualifica
adeguatamente i cristiani per il ministero, e lo fa mediante la sua Parola, il
suo spirito santo e la parte terrena della sua organizzazione. (Giov. 16:7;
2 Tim. 3:16, 17) Facciamo bene a studiare con diligenza la Bibbia e le
pubblicazioni bibliche, a pregare assiduamente per avere spirito santo e ad
assistere e partecipare con regolarità alle adunanze cristiane. — Sal. 1:1-3;
Luca 11:10-13; Ebr. 10:24, 25.
4:16. Dato che Geova rinnova ‘l’uomo che siamo di dentro di giorno in
giorno’, dovremmo valerci regolarmente di ciò che Geova provvede e
prenderci cura ogni giorno della nostra spiritualità.
4:17, 18. Ricordare che ‘la tribolazione è momentanea e leggera’ ci aiuta a
rimanere fedeli a Geova quando attraversiamo periodi duri.
5:1-5. Che belle parole usa Paolo per descrivere i sentimenti dei cristiani
unti in merito alla loro speranza di vivere in cielo!
10:13. In linea di massima, a meno che non sia stato disposto
espressamente che serviamo dove c’è più bisogno, dobbiamo lavorare solo
il territorio assegnato alla nostra congregazione.
13:5. Per ‘provare se siamo nella fede’ dobbiamo valutare il nostro
comportamento in base a quello che impariamo dalla Bibbia. Per ‘provare
ciò che noi stessi siamo’ dobbiamo esaminare il nostro grado di spiritualità
considerando anche l’acutezza delle nostre “facoltà di percezione” e l’entità
delle opere che compiamo per fede. (Ebr. 5:14; Giac. 1:22-25) Applicando i
saggi consigli di Paolo possiamo continuare a camminare nella via della
verità.
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298
299
Libro di Galati
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Paolo
Corinto o Antiochia di Siria
ca. 50–52 E.V.
Indeterminato
VENENDO a sapere che alcuni cristiani si stanno allontanando dalla pura
adorazione, sviati dai giudaizzanti, l’apostolo Paolo scrive una vigorosa
lettera “alle congregazioni della Galazia”. (Gal. 1:2) Scritta intorno al 5052 E.V., questa lettera contiene consigli diretti ed energiche esortazioni.
Una decina di anni dopo, mentre si trova a Roma in qualità di “prigioniero di
Cristo Gesù”, Paolo scrive alle congregazioni di Efeso, Filippi e Colosse
dando loro saggi consigli e amorevole incoraggiamento. (Efes. 3:1)
Prestare attenzione al messaggio dei libri biblici di Galati, Efesini, Filippesi
e Colossesi è di beneficio anche per noi oggi. — Ebr. 4:12.
“DICHIARATI GIUSTI”: IN CHE MODO? (Gal. 1:1–6:18)
Dal momento che i giudaizzanti cercano astutamente di screditare Paolo,
questi difende il suo apostolato fornendo cenni autobiografici. (Gal. 1:11–
2:14) Confutando i loro falsi insegnamenti Paolo afferma: “L’uomo è
dichiarato giusto non a motivo delle opere della legge, ma solo per mezzo
della fede verso Cristo Gesù”. — Gal. 2:16.
Paolo dice che Cristo ‘liberò mediante acquisto quelli che erano sotto la
legge’ affinché godessero della libertà cristiana. Con vigore esorta i Galati:
“State . . . saldi e non vi fate porre di nuovo sotto un giogo di schiavitù”.
— Gal. 4:4, 5; 5:1.
Risposta a domande bibliche:
3:16-18, 28, 29: Il patto abraamico è ancora in vigore? Sì. Il patto della
Legge fu introdotto in aggiunta al patto stipulato da Dio con Abraamo e non
in sua sostituzione. Pertanto, il patto abraamico rimase in vigore anche
dopo l’abolizione della Legge. (Efes. 2:15) Le promesse di questo patto
vengono trasmesse al vero “seme” di Abraamo: a Cristo Gesù, quale
componente principale, e a quelli che ‘appartengono a Cristo’.
6:2: Che cos’è “la legge del Cristo”? Questa legge comprende tutto ciò
che Gesù insegnò e comandò. Include in particolare il comando di ‘amarsi
gli uni gli altri’. — Giov. 13:34.
6:8: In che modo ‘seminiamo in vista dello spirito’? Facciamo questo
vivendo in modo da permettere allo spirito di Dio di operare liberamente in
300
noi. Seminare in vista dello spirito include partecipare di tutto cuore ad
attività che consentono allo spirito santo di fluire.
Lezioni per noi:
1:6-9. Quando sorgono problemi nella congregazione, gli anziani cristiani
devono agire senza indugio. Avvalendosi di valide argomentazioni e delle
Scritture possono confutare prontamente falsi ragionamenti.
2:20. Il riscatto è un dono personale di Dio per noi. Dovremmo imparare a
considerarlo come tale. — Giov. 3:16.
5:7-9. Le cattive compagnie possono ‘impedirci di continuare a ubbidire alla
verità’. Facciamo bene a starne lontani.
6:1, 2, 5. Coloro che sono “spiritualmente qualificati” possono aiutarci a
portare un peso, che può essere qualcosa di preoccupante o gravoso
derivante dall’aver fatto involontariamente un passo falso. Ma in quanto al
carico delle nostre responsabilità spirituali, siamo noi a doverlo portare.
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APPUNTI PERSONALI
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301
302
Libro di Efesini
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Paolo
Roma
ca. 60-61 E.V.
Indeterminato
PAOLO scrive alle congregazioni di Efeso dando loro saggi consigli e
amorevole incoraggiamento.
“RADUNARE . . . TUTTE LE COSE NEL CRISTO” (Efes. 1:1–6:24)
Nella lettera agli Efesini, sottolineando il tema dell’unità cristiana, Paolo
parla di “un’amministrazione al pieno limite dei tempi fissati [per] radunare
di nuovo tutte le cose nel Cristo, le cose nei cieli e le cose sulla terra”.
Cristo ha dato “doni negli uomini” per aiutare tutti a ‘pervenire all’unità della
fede’. — Efes. 1:10; 4:8, 13.
Per onorare Dio e promuovere l’unità, i cristiani devono “rivestire la nuova
personalità” ed essere “sottomessi gli uni agli altri nel timore di Cristo”.
Devono inoltre “star fermi contro le macchinazioni del Diavolo” rivestendosi
della completa armatura spirituale. — Efes. 4:24; 5:21; 6:11.
Risposta a domande bibliche:
1:4-7: In che modo i cristiani unti furono preordinati molto tempo
prima di nascere? Furono preordinati come gruppo, o classe, e non
individualmente. Questo accadde prima che il mondo dell’umanità
peccatrice venisse all’esistenza. La profezia riportata in Genesi 3:15,
pronunciata prima del concepimento di qualsiasi essere umano peccatore,
include il proposito di Dio secondo cui alcuni seguaci di Cristo avrebbero
regnato con lui in cielo. — Gal. 3:16, 29.
2:2: In che senso lo spirito del mondo è come l’aria, e da cosa
dipende la sua autorità? “Lo spirito del mondo”, che è uno spirito
d’indipendenza e disubbidienza, pervade tutto come l’aria che respiriamo.
(1 Cor. 2:12) Esercita autorità, o forza, perché è persuasivo, persistente e
inarrestabile.
2:6: Come possono i cristiani unti essere “nei luoghi celesti” mentre
sono ancora sulla terra? In questo versetto l’espressione “luoghi celesti”
non si riferisce all’eredità celeste promessa ai cristiani unti. Piuttosto,
denota la loro posizione spirituale elevata, che dipende dall’essere stati
“suggellati col promesso spirito santo”. — Efes. 1:13, 14.
Lezioni per noi:
303
4:8, 11-15. Gesù Cristo “portò via prigionieri”, cioè sottrasse degli uomini al
controllo di Satana per impiegarli come doni per l’edificazione della
congregazione cristiana. “Mediante l’amore cresciamo in ogni cosa in . . .
Cristo” essendo ubbidienti e sottomessi a quelli che hanno incarichi di
responsabilità e cooperando con le disposizioni della congregazione.
— Ebr. 13:7, 17.
5:22-24, 33. Oltre a essere sottomessa al marito, la moglie è tenuta a
rispettarlo. Fa questo se manifesta uno “spirito quieto e mite” e si sforza di
onorare il marito, parlando bene di lui e sostenendo attivamente le sue
decisioni. — 1 Piet. 3:3, 4; Tito 2:3-5.
5:25, 28, 29. Proprio come “nutre” se stesso, il marito deve provvedere
dovutamente alla moglie sul piano fisico, emotivo e spirituale. Deve anche
prendersi cura di lei, dedicandole tempo e trattandola teneramente con
parole e azioni.
6:10-13. Per resistere alle forze demoniche dobbiamo essere fermamente
determinati a rivestire l’armatura spirituale di Dio.
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304
305
Libro di Filippesi
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Paolo
Roama
ca. 60-61 E.V.
Indeterminato
PAOLO scrive alle congregazioni di Filippi dando loro saggi consigli e
amorevole incoraggiamento.
“CONTINUIAMO A CAMMINARE ORDINATAMENTE” (Filip. 1:1–4:23)
Dalla lettera di Paolo ai Filippesi traspare molto amore. “Questo è ciò che
continuo a pregare”, dice Paolo, “che il vostro amore abbondi sempre più in
accurata conoscenza e pieno discernimento”. Per aiutarli a evitare la
trappola dell’eccessiva sicurezza di sé, li esorta: “Continuate a operare la
vostra salvezza con timore e tremore”. — Filip. 1:9; 2:12.
Paolo incoraggia i cristiani maturi a proseguire “verso la meta per il premio
della superna chiamata di Dio”. Afferma: “Fin dove abbiamo fatto
progresso, continuiamo a camminare ordinatamente in questa stessa
condotta”. — Filip. 3:14-16.
Risposta a domande bibliche:
1:23 e nota in calce: Da quali “due cose” Paolo era messo alle strette,
e quale “liberazione” desiderava? A motivo delle circostanze in cui si
trovava, Paolo era messo alle strette dalle due possibilità che gli si
presentavano: la vita o la morte. (Filip. 1:21) Anche se non specifica quale
sarebbe stata la sua scelta, rende noto ciò che desiderava: “la liberazione e
di essere con Cristo”. (Filip. 3:20, 21; 1 Tess. 4:16) Questa “liberazione”
durante la presenza di Cristo avrebbe permesso a Paolo di ricevere la
ricompensa che Geova aveva preparato per lui. — Matt. 24:3.
2:12, 13: In che modo Dio produce in noi “il volere e l’agire”? Lo spirito
santo di Geova può operare nel nostro cuore e nella nostra mente per
accrescere in noi il desiderio di fare del nostro meglio nel servizio che gli
rendiamo. Quindi non siamo lasciati senza aiuto mentre ‘continuiamo a
operare la nostra salvezza’.
Lezioni per noi:
1:3-5. Anche se erano materialmente poveri, i filippesi sono per noi un
ottimo esempio di generosità. — 2 Cor. 8:1-6.
2:5-11. Come dimostra l’esempio di Gesù, l’umiltà non è un segno di
debolezza ma di forza morale. Inoltre, Geova esalta gli umili. — Prov. 22:4.
306
3:13. “Le cose che sono dietro” potrebbero essere una carriera ben
retribuita, la sicurezza che deriva dall’appartenere a una famiglia
benestante o persino peccati gravi commessi in passato, di cui ci siamo
pentiti e da cui siamo “stati lavati”. (1 Cor. 6:11) Dovremmo dimenticare
queste cose, cioè smettere di preoccuparcene, e ‘protenderci verso quelle
che sono davanti’.
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307
308
Libro di Colossesi
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Paolo
Roma
ca. 60-61 E.V.
Indeterminato
PAOLO scrive alle congregazioni di Colosse dando loro saggi consigli e
amorevole incoraggiamento.
“RESI STABILI NELLA FEDE” (Col. 1:1–4:18)
Nella lettera ai Colossesi, Paolo confuta le opinioni errate dei falsi
insegnanti. Spiega che la salvezza non dipende dal rispettare i precetti
della Legge, ma dal ‘rimanere nella fede’. Paolo incoraggia i colossesi a
continuare a “camminare unitamente a [Cristo], radicati ed edificati in lui e
resi stabili nella fede”. Quale effetto avrebbe avuto questo su di loro?
— Col. 1:23; 2:6, 7.
“Oltre a tutte queste cose”, scrive Paolo, “rivestitevi d’amore, poiché è un
perfetto vincolo d’unione. E la pace del Cristo domini nei vostri cuori”.
L’apostolo continua: “Qualunque cosa facciate, fatela con tutta l’anima
come a Geova, e non agli uomini”. A proposito di quelli che non fanno parte
della congregazione, dice: “Continuate a camminare con sapienza verso” di
loro. — Col. 3:14, 15, 23; 4:5.
Risposta a domande bibliche:
2:8: Cosa sono “le cose elementari del mondo” da cui Paolo mise in
guardia? Sono gli elementi del mondo di Satana, ovvero i capisaldi o i
princìpi che stanno alla base di questo mondo, lo influenzano o lo dirigono.
(1 Giov. 2:16) Tra questi ci sono le filosofie, il materialismo e le false
religioni del mondo.
4:16: Perché la lettera ai Laodicesi non si trova nella Bibbia? Può darsi
che quella lettera non contenesse informazioni necessarie per noi oggi. O
forse ribadiva punti già menzionati nelle altre lettere canoniche.
Lezioni per noi:
1:2, 20. Il riscatto, un provvedimento che rispecchia l’immeritata benignità
di Dio, può purificare la nostra coscienza dai sensi di colpa e farci provare
pace interiore.
2:18, 23. La “finta umiltà”, simulata per far colpo su altri ed espressa forse
rinunciando a cose materiali o trattando severamente il proprio corpo, è
tipica di chi è “gonfio . . . per la sua disposizione di mente carnale”.
309
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310
Libro di Primo Tessalonicesi
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Paolo
Corinto
ca. 50 E.V.
Indeterminato
LA GIOVANE congregazione di Tessalonica ha subìto opposizione fin dalla
sua nascita, avvenuta quando l’apostolo Paolo aveva visitato quella città.
Perciò quando Timoteo, che forse all’epoca aveva poco più di vent’anni,
torna da Tessalonica portando a Paolo buone notizie, questi è spinto a
scrivere ai tessalonicesi una lettera per lodarli e incoraggiarli. Composta
probabilmente verso la fine del 50 E.V., questa lettera è il primo degli scritti
ispirati di Paolo.
“STIAMO SVEGLI” (1 Tess. 1:1–5:28)
Paolo loda i tessalonicesi per ‘la loro fedele opera, la loro amorevole fatica
e la loro perseveranza’. Dice loro che sono la sua ‘speranza e gioia e
corona di esultanza’. — 1 Tess. 1:3; 2:19.
Dopo aver incoraggiato i cristiani di Tessalonica a confortarsi
reciprocamente con la speranza della risurrezione, Paolo afferma: “Il giorno
di Geova viene esattamente come un ladro di notte”. Consiglia loro di ‘stare
svegli ed essere sobri’. — 1 Tess. 4:16-18; 5:2, 6.
Risposta a domande bibliche:
4:15-17: Chi sono quelli ‘rapiti nelle nubi per incontrare il Signore
nell’aria’, e come avviene questo? Sono i cristiani unti in vita durante la
presenza di Gesù nel potere del Regno. ‘Incontrano il Signore’ Gesù
nell’invisibile reame celeste. Per far questo, però, devono prima morire ed
essere risuscitati come creature spirituali. (Rom. 6:3-5; 1 Cor. 15:35, 44) La
presenza di Cristo è già cominciata, per cui i cristiani unti che muoiono oggi
non rimangono morti. Vengono “rapiti”, cioè destati istantaneamente.
— 1 Cor. 15:51, 52.
5:23: Cosa intendeva Paolo quando pregò che ‘fosse conservato sano
lo spirito e l’anima e il corpo dei fratelli’? Paolo si riferiva allo spirito,
all’anima e al corpo della congregazione cristiana nel suo insieme,
compresi i cristiani di Tessalonica unti con lo spirito. Anziché pregare
semplicemente che la congregazione ‘fosse conservata sana’, Paolo pregò
che ne fosse protetto lo “spirito”, o disposizione mentale. Pregò anche per
la sua “anima”, la sua vita, o esistenza, e per il suo “corpo”, ovvero il
311
gruppo dei cristiani unti. (1 Cor. 12:12, 13) Dalla preghiera di Paolo si nota
il suo sincero interesse per la congregazione.
Lezioni per noi:
1:3, 7; 2:13; 4:1-12; 5:15. Un modo efficace per dare consigli è quello di
unire le lodi sincere all’incoraggiamento a fare meglio.
4:1, 9, 10. Gli adoratori di Geova devono continuare a crescere
spiritualmente.
5:1-3, 8, 20, 21. Mentre il giorno di Geova si avvicina, “manteniamoci sobri,
avendo rivestito la corazza della fede e dell’amore e per elmo la speranza
della salvezza”. Prestiamo inoltre viva attenzione alla Parola profetica di
Dio, la Bibbia.
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312
Libro di Secondo Tessalonicesi
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Paolo
Corinto
ca. 51 E.V.
Indeterminato
POCO tempo dopo la prima lettera Paolo scrive una seconda lettera ai
cristiani di Tessalonica. Questa volta corregge un punto di vista sbagliato
che avevano alcuni ed esorta i fratelli a essere fermi nella fede.
“STATE FERMI” (2 Tess. 1:1–3:18)
Torcendo quello che Paolo aveva detto nella sua prima lettera, a quanto
pare alcuni nella congregazione sostengono che la ‘presenza del Signore’
sia imminente. Per correggere questo punto di vista Paolo spiega ciò che
deve ‘venire prima’. — 2 Tess. 2:1-3.
Paolo esorta: “State fermi e mantenete la vostra presa sulle tradizioni che
vi furono insegnate”. Dà loro ordine di ‘ritirarsi da ogni fratello che cammina
disordinatamente’. — 2 Tess. 2:15; 3:6.
Risposta a domande bibliche:
2:3, 8: Chi è “l’uomo dell’illegalità”, e come verrà soppresso?
Quest’“uomo” composito è il clero della cristianità inteso collettivamente.
Colui che è autorizzato a dichiarare i giudizi di Dio contro i malvagi e a dare
l’ordine di eseguirli è “la Parola”, cioè il principale Portavoce di Dio, Gesù
Cristo. (Giov. 1:1) Perciò si può dire che Gesù sopprimerà l’uomo
dell’illegalità “con lo spirito [o forza attivante] della sua bocca”.
2:13, 14: In che senso i cristiani unti sono stati ‘scelti dal principio per
la salvezza’? Gli unti come classe furono preordinati quando Geova si
propose che il seme della donna schiacciasse la testa di Satana. (Gen.
3:15) Geova inoltre prestabilì i requisiti che avrebbero dovuto soddisfare e
l’opera che avrebbero dovuto compiere, e indicò che avrebbero subìto delle
prove. In tal modo li ‘chiamò a questo destino’.
Lezioni per noi:
1:6-9. Geova esegue i suoi giudizi in maniera selettiva.
3:8-12. L’approssimarsi del giorno di Geova non deve essere una scusa
per non lavorare al fine di provvedere ai propri bisogni e sostenersi nel
ministero. L’ozio può farci diventare pigri e ‘intromettenti nelle cose altrui’.
— 1 Piet. 4:15.
313
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314
Libro di Primo Timoteo
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Paolo
Macedonia
ca. 61-64 E.V.
Indeterminato
CIRCA nel 6 1E.V. Paolo si trova in Macedonia e Timoteo a Efeso. Paolo
scrive a Timoteo incoraggiandolo a rimanere a Efeso e a continuare a
impegnarsi nel combattimento spirituale contro i falsi maestri all’interno
della congregazione.
“CUSTODISCI IL DEPOSITO CHE TI È AFFIDATO” (1 Tim. 1:1–6:21)
Paolo invita Timoteo a ‘continuare a combattere l’eccellente guerra,
mantenendo fede e buona coscienza’. L’apostolo fa un elenco di requisiti
per gli uomini nominati nella congregazione. Inoltre dice a Timoteo di
‘respingere le false storie che violano ciò che è santo’. — 1 Tim. 1:18, 19;
3:1-10, 12, 13; 4:7.
Paolo scrive a Timoteo: “Non criticare severamente l’uomo anziano”. Poi lo
esorta: “Custodisci il deposito che ti è affidato, evitando le parole vuote che
violano ciò che è santo e le contraddizioni della falsamente chiamata
‘conoscenza’”. — 1 Tim. 5:1; 6:20.
Risposta a domande bibliche:
1:18; 4:14: Quali “predizioni” furono pronunciate riguardo a Timoteo?
Potrebbero essere state profezie relative al futuro ruolo di Timoteo nella
congregazione cristiana, pronunciate sotto ispirazione quando Paolo visitò
Listra durante il suo secondo viaggio missionario. (Atti 16:1, 2) In base a
queste “predizioni”, gli anziani della congregazione ‘imposero le mani’ sul
giovane Timoteo, separandolo per un particolare servizio.
2:15: In che senso la donna è “tenuta in salvo per mezzo del parto”?
Per mezzo del parto, avendo cura dei figli e dei lavori domestici la donna è
“tenuta in salvo” non rischiando di diventare un’oziosa ‘pettegola che si
intromette negli affari degli altri’. — 1 Tim. 5:11-15.
3:16: Qual è il sacro segreto della santa devozione? Se è possibile o no
che gli esseri umani dimostrino perfetta ubbidienza alla sovranità di Geova
rimase un segreto per secoli. Gesù fornì la risposta mantenendo una
perfetta integrità fino alla morte.
6:15, 16: Queste parole si applicano a Geova Dio o a Gesù Cristo? Si
applicano a Gesù Cristo, di cui questi versetti descrivono la manifestazione.
315
(1 Tim. 6:14) In paragone con gli esseri umani che governano come re e
signori, Gesù è il “solo Potentato” e l’unico ad avere l’immortalità. (Dan.
7:14; Rom. 6:9) Da quando è asceso ai cieli invisibili nessun uomo sulla
terra lo “può vedere” con gli occhi letterali.
Lezioni per noi:
4:15. Sia che abbiamo accettato il cristianesimo da poco oppure da molto
tempo, dobbiamo impegnarci per continuare a crescere in senso spirituale.
6:2. Se il nostro datore di lavoro è un compagno di fede, non dobbiamo
approfittare di lui in nessun modo, ma servirlo ancora più prontamente di
quanto faremmo con chi non fa parte della congregazione.
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316
Libro di Secondo Timoteo
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Paolo
Roma
ca. 65 E.V.
Indeterminato
QUANDO si scatena un’ondata di persecuzione contro i cristiani in seguito
all’incendio che devasta Roma nel 64 E.V., Paolo scrive la sua seconda
lettera a Timoteo. È l’ultimo dei suoi scritti ispirati. Oggi possiamo trarre
beneficio dall’incoraggiamento e dai consigli contenuti in queste quattro
lettere di Paolo. — Ebr. 4:12.
“PREDICA LA PAROLA, DATTI AD ESSA CON URGENZA”
(2 Tim. 1:1–4:22)
Per preparare Timoteo in vista dei tempi difficili avvenire, Paolo scrive: “Dio
non ci diede uno spirito di codardia, ma di potenza e di amore e di sanità di
mente”. A Timoteo viene raccomandato: “Lo schiavo del Signore non ha
bisogno di contendere, ma di essere gentile verso tutti, qualificato per
insegnare”. — 2 Tim. 1:7; 2:24.
Paolo esorta Timoteo: “Rimani nelle cose che hai imparato e sei stato
persuaso a credere”. Gli insegnamenti apostati stanno prendendo piede,
perciò l’apostolo consiglia al giovane sorvegliante: “Predica la parola, datti
ad essa con urgenza . . . , riprendi, rimprovera, esorta”. — 2 Tim. 3:14; 4:2.
Risposta a domande bibliche:
1:13: Cos’è “il modello di sane parole”? Le “sane parole” sono “quelle
del nostro Signore Gesù Cristo”, i veri insegnamenti cristiani. (1 Tim. 6:3)
Ciò che Gesù insegnò e fece era in armonia con la Parola di Dio, perciò
l’espressione “sane parole” può per estensione riferirsi a tutti gli
insegnamenti biblici. Tali insegnamenti ci aiutano a capire quello che
Geova richiede da noi. ‘Continuiamo a tenere questo modello’ mettendo in
pratica ciò che abbiamo imparato dalla Bibbia.
4:13: Cos’erano “le pergamene”? Il termine “pergamene” si riferisce a
pelli appositamente trattate per essere usate come materiale scrittorio. È
possibile che Paolo chiedesse alcune parti delle Scritture Ebraiche così da
studiarle mentre era detenuto a Roma. Forse alcuni rotoli erano di papiro e
altri di pergamena.
Lezioni per noi:
317
1:5; 3:15. Il motivo fondamentale per cui Timoteo aveva fede in Cristo
Gesù, una fede che influiva su tutto ciò che Timoteo faceva, era l’istruzione
scritturale che aveva ricevuto in famiglia sin dall’infanzia. È davvero
importante che i genitori riflettano seriamente su ciò che stanno facendo
per adempiere questa responsabilità nei confronti di Dio e dei loro bambini.
1:16-18. Quando i nostri compagni di fede affrontano prove, persecuzione
o prigionia, preghiamo per loro e facciamo tutto il possibile per aiutarli.
— Prov. 3:27; 1 Tess. 5:25.
2:22. I cristiani, specialmente i giovani, non devono lasciarsi assorbire da
body building, sport, musica, svago, hobby, viaggi, conversazioni frivole e
cose simili, al punto da avere poco tempo per le attività spirituali.
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318
Libro di Tito
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Paolo
Macedonia
ca. 61-64 E.V.
Indeterminato
NEL 61 E.V., qualche tempo dopo la sua prima detenzione a Roma,
l’apostolo Paolo visita l’isola di Creta. Notando la condizione spirituale delle
congregazioni dell’isola, lascia lì Tito per rafforzarle. In seguito,
probabilmente dalla Macedonia, Paolo scrive a Tito una lettera per dargli
istruzioni su come assolvere i suoi incarichi e per garantire che l’opera di
Tito ha il sostegno dell’apostolo.
MANTENETEVI SANI SPIRITUALMENTE (Tito 1:1–3:15)
Dopo aver dato istruzioni su come fare “nomine di anziani di città in città”,
Paolo consiglia a Tito di ‘continuare a riprendere gli insubordinati con
severità, affinché siano sani nella fede’. Esorta tutti i componenti delle
congregazioni di Creta “a ripudiare l’empietà . . . e a vivere con sanità di
mente”. — Tito 1:5, 10-13; 2:12.
Paolo dà ulteriori consigli per aiutare i fratelli di Creta a mantenersi sani
spiritualmente. Dice espressamente a Tito di evitare “le questioni stolte . . .
e le lotte relative alla Legge”. — Tito 3:9.
Risposta a domande bibliche:
1:15: Com’è possibile che “tutte le cose” siano “pure per i puri”, ma
impure per “i contaminati e gli infedeli”? Per rispondere bisogna capire
cosa intendeva Paolo con l’espressione “tutte le cose”. Stava parlando non
delle cose che la scritta Parola di Dio condanna esplicitamente, ma delle
questioni in cui le Scritture consentono a ogni credente di prendere la
propria decisione. Per chi ha un modo di pensare in armonia con le norme
di Dio, queste cose sono pure. Nel caso di chi ha un modo di pensare
distorto e una coscienza contaminata avviene invece il contrario.
3:5: In che senso i cristiani unti sono ‘salvati per mezzo del bagno’ e
‘rinnovati mediante lo spirito santo’? Vengono ‘salvati per mezzo del
bagno’ in quanto Dio li ha lavati, o purificati, con il sangue di Gesù
applicando il valore del sacrificio di riscatto. Sono ‘rinnovati mediante lo
spirito santo’ perché sono diventati “una nuova creazione” quali figli di Dio
generati dallo spirito. — 2 Cor. 5:17.
319
Lezioni per noi:
1:10-13; 2:15. I sorveglianti cristiani devono dimostrare coraggio per
correggere le cose che non vanno nella congregazione.
2:3-5. Come nel I secolo, oggi le sorelle cristiane mature devono essere “di
condotta riverente, non calunniatrici, né schiave di molto vino, maestre di
ciò che è bene”. In tal modo possono efficacemente ammaestrare in privato
“le giovani” della congregazione.
3:8, 14. Rivolgere “la mente a come mantenere opere eccellenti” è
‘eccellente e utile’ perché ci aiuta a portare frutto nel servizio di Dio e ci
mantiene separati da questo mondo malvagio.
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320
Libro di Filemone
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Paolo
Roma
ca. 60-61 E.V.
Indeterminato
Poco prima del suo rilascio nel 61 E.V., Paolo aveva scritto una lettera a
Filemone, un conservo cristiano che viveva a Colosse. Si tratta di una
richiesta personale fatta a un amico.
ESORTATE “IN BASE ALL’AMORE” (Filem. 1-25)
Filemone viene lodato per il suo esempio di ‘amore e fede’. Paolo ha
provato “molta gioia e conforto” nel vedere che Filemone è fonte di ristoro
per i compagni di fede. — Filem. 4, 5, 7.
Col modo in cui affronta la delicata questione di Onesimo, Paolo dà
l’esempio a tutti i sorveglianti. Infatti non impartisce un ordine ma esorta “in
base all’amore”. Dice a Filemone: “Confidando nella tua condiscendenza, ti
scrivo, sapendo che farai anche più delle cose che dico”. — Filem. 8, 9, 21.
Risposta a domande bibliche:
10, 11, 18: In che senso Onesimo, un tempo “inutile”, era diventato
“utile”? Onesimo era uno schiavo insubordinato che era scappato dalla
casa di Filemone a Colosse e si era rifugiato a Roma. Probabilmente, per
pagarsi il viaggio di 1.400 chilometri, Onesimo aveva anche derubato il suo
padrone. In effetti, per Filemone era “inutile”. Ma a Roma, grazie all’aiuto di
Paolo, Onesimo era diventato cristiano. Adesso che era un fratello
spirituale, questo schiavo un tempo “inutile” era diventato “utile”.
15, 16: Perché Paolo non chiese a Filemone di concedere la libertà a
Onesimo? Paolo voleva attenersi strettamente all’incarico di ‘predicare il
regno di Dio e insegnare le cose inerenti al Signore Gesù Cristo’. Pertanto
decise di evitare qualsiasi coinvolgimento nelle questioni sociali, come
quelle relative alla schiavitù. — Atti 28:31.
Lezioni per noi:
2. Filemone mise la sua casa a disposizione per tenervi le adunanze
cristiane. È un privilegio avere un’adunanza per il servizio di campo a casa
propria. — Rom. 16:5; Col. 4:15.
321
4-7. Dovremmo prendere l’iniziativa di lodare i nostri conservi che sono un
esempio di fede e amore.
15, 16. Quando nella vita si verificano situazioni spiacevoli non dovremmo
farci assalire dall’ansia. Come nel caso di Onesimo, potrebbero esserci dei
risvolti positivi.
21.
Paolo si aspettava che Filemone perdonasse Onesimo. In modo
simile, anche noi siamo tenuti a perdonare un fratello che può averci
offeso. — Matt. 6:14.
22.
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322
Libro di Ebrei
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Paolo
Roma
ca. 61 E.V.
Indeterminato
Verso il 61 E.V. Paolo scrisse anche una lettera ai credenti ebrei della
Giudea, dove dimostra la superiorità del cristianesimo rispetto al sistema
giudaico. Tutt’e tre le lettere contengono validi consigli per noi. — Ebr.
4:12.
‘AVANZATE VERSO LA MATURITÀ’ (Ebr. 1:1–13:25)
Per dimostrare che la fede nel sacrificio di Gesù è superiore alle opere
della Legge, Paolo mette in risalto l’eccellenza del Fondatore del
cristianesimo, del suo sacerdozio, del suo sacrificio e del nuovo patto. (Ebr.
3:1-3; 7:1-3, 22; 8:6; 9:11-14, 25, 26) Sapere questo avrà senz’altro aiutato
i cristiani ebrei ad affrontare la persecuzione messa in atto dai giudei.
Paolo esorta i suoi compagni di fede ebrei ad ‘avanzare verso la maturità’.
— Ebr. 6:1.
Quanto è importante la fede nella disposizione cristiana? “Senza fede è
impossibile essere accetti [a Dio]”, scrive Paolo. L’apostolo incoraggia gli
ebrei a ‘correre con perseveranza la corsa che è posta loro dinanzi’. E
dovevano farlo con fede. — Ebr. 11:6; 12:1.
Risposta a domande bibliche:
2:14, 15: Il fatto che Satana abbia “i mezzi per causare la morte”
significa forse che possa causare la morte prematura di chiunque
voglia? No. Tuttavia le sue menzogne hanno causato la morte sin da
quando egli iniziò ad agire malvagiamente in Eden in quanto Adamo peccò
e trasmise il peccato e la morte alla famiglia umana. (Rom. 5:12) Inoltre, i
rappresentanti terreni di Satana hanno perseguitato i servitori di Dio fino al
punto di ucciderli, come fecero con Gesù. Questo però non significa che
Satana abbia, senza limiti, il potere di uccidere chiunque voglia. Se fosse
così, avrebbe senz’altro spazzato via gli adoratori di Geova molto tempo fa.
Geova protegge il suo popolo come gruppo e non permetterà a Satana di
eliminarlo. Anche se Dio lascia che alcuni di noi muoiano a causa degli
323
attacchi di Satana, possiamo star certi che Dio annullerà qualunque danno
ci sia stato arrecato.
4:9-11: Come possiamo ‘entrare nel riposo di Dio’? Al termine dei sei
giorni creativi Dio si riposò, desistendo dal compiere ulteriori opere
creative, certo che il suo proposito relativo alla terra e all’umanità si
sarebbe adempiuto. (Gen. 1:28; 2:2, 3) ‘Entriamo in quel riposo’ smettendo
di compiere opere di autogiustificazione e accettando il provvedimento di
Dio per la salvezza. Quando esercitiamo fede in Geova e seguiamo
ubbidientemente suo Figlio invece di perseguire interessi egoistici, godiamo
ogni giorno di benedizioni che ci fanno provare ristoro e serenità. — Matt.
11:28-30.
9:16: Per quanto riguarda il nuovo patto, chi può essere definito
l’“uomo che ha fatto il patto”? Geova è l’Istitutore del nuovo patto,
mentre Gesù è l’“uomo che ha fatto il patto”. Gesù è il Mediatore di quel
patto, e con la sua morte ha provveduto il sacrificio necessario per
convalidarlo. — Luca 22:20; Ebr. 9:15.
11:10, 13-16: Quale “città” aspettava Abraamo? Era una città simbolica,
non letterale. Abraamo aspettava la “Gerusalemme celeste”, costituita da
Cristo Gesù e dai 144.000 che regnano con lui. I 144.000 nella gloria
celeste vengono anche definiti “la città santa, la Nuova Gerusalemme”.
(Ebr. 12:22; Riv. 14:1; 21:2) Abraamo aspettava con ansia di vivere sotto il
dominio del Regno di Dio.
12:2: Cos’era ‘la gioia che fu posta dinanzi a Gesù’ per la quale
“sopportò il palo di tortura”? Era la gioia di vedere cosa avrebbe
realizzato con il suo ministero, fra cui la santificazione del nome di Geova,
la rivendicazione della Sua sovranità e la liberazione della famiglia umana
dalla morte mediante il riscatto. Gesù tenne anche lo sguardo rivolto alla
ricompensa: governare come Re e servire come Sommo Sacerdote a
beneficio dell’umanità.
13:20: Perché il nuovo patto viene definito “eterno”? Per tre motivi:
(1) non verrà mai sostituito, (2) i suoi risultati sono permanenti e (3) le “altre
pecore” continueranno a trarre beneficio dalla disposizione del nuovo patto
dopo Armaghedon. — Giov. 10:16.
Lezioni per noi:
5:14. Dovremmo studiare diligentemente la Parola di Dio, la Bibbia, e
mettere in pratica quello che impariamo. Solo in questo modo possiamo
avere le “facoltà di percezione esercitate per distinguere il bene e il male”.
— 1 Cor. 2:10.
6:17-19. Se la nostra speranza è solidamente basata sulla promessa di Dio
e sul suo giuramento, non ci allontaneremo dalla via della verità.
12:3, 4. Anziché ‘stancarci e venir meno nelle nostre anime’ per qualche
piccola prova o un po’ di opposizione, dovremmo avanzare verso la
maturità e migliorare la nostra capacità di perseverare nelle prove.
324
Dovremmo essere decisi a resistere “fino al sangue”, cioè fino alla morte.
— Ebr. 10:36-39.
12:13-15. Non dovremmo permettere che una “radice velenosa”, ovvero chi
nella congregazione trova da ridire sul modo in cui vengono fatte le cose, ci
impedisca di ‘fare sentieri diritti per i nostri piedi’.
12:26-28. Le “cose fatte” non dalle mani di Dio — l’intero sistema di cose
attuale, anche il malvagio “cielo” — devono essere scosse, eliminate.
Quando questo accadrà, rimarranno solo “le cose non scosse”, vale a dire
il Regno e i suoi sostenitori. È fondamentale che proclamiamo con zelo il
Regno e ci atteniamo ai suoi princìpi.
13:7, 17. Tenere sempre presente l’esortazione a essere ubbidienti e
sottomessi ai sorveglianti della congregazione ci aiuterà a manifestare uno
spirito di collaborazione.
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325
326
Libro di Giacomo
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Giacomo
Gerusalemme
Prima del 62 E.V.
Indeterminato
QUASI 30 anni dopo la Pentecoste del 33 E.V. il discepolo Giacomo,
fratellastro di Gesù, scrive una lettera alle “dodici tribù” dell’Israele
spirituale. (Giac. 1:1) Il suo scopo è quello di esortarle a essere forti nella
fede e perseverare nelle prove. Dà anche consigli su come correggere le
situazioni allarmanti che si sono venute a creare nelle congregazioni.
DIO DÀ SAPIENZA A CHI ‘CHIEDE CON FEDE’ (Giac. 1:1–5:20)
“Felice l’uomo che continua a sopportare la prova”, scrive Giacomo,
“perché, essendo approvato, riceverà la corona della vita”. A chi ‘continua a
chiedere con fede’ Geova concede la sapienza necessaria per sopportare
le prove. — Giac. 1:5-8, 12.
Fede e sapienza sono necessarie anche a coloro che ‘divengono maestri’
nella congregazione. Dopo aver definito la lingua “un piccolo membro”
capace di ‘macchiare tutto il corpo’, Giacomo mette in guardia contro le
tendenze mondane che possono danneggiare la propria relazione con Dio.
Indica anche i passi che deve fare per riprendersi chi è spiritualmente
malato. — Giac. 3:1, 5, 6; 5:14, 15.
Risposta a domande bibliche:
2:13: In che senso “la misericordia esulta trionfalmente sul giudizio”?
Quando arriva il momento di rendere conto di noi stessi a Dio, egli prende
in considerazione la misericordia che abbiamo mostrato ad altri e ci
perdona in base al sacrificio di riscatto di suo Figlio. (Rom. 14:12) Non è
questa una ragione per fare della misericordia una delle qualità che
prevalgono nella nostra vita?
4:5: Quale scrittura cita Giacomo qui? Giacomo non cita un versetto in
particolare. Tuttavia è probabile che queste parole divinamente ispirate si
basino sull’idea generale racchiusa in scritture come Genesi 6:5; 8:21,
Proverbi 21:10 e Galati 5:17.
327
5:20: L’anima di chi salverà dalla morte “colui che converte un
peccatore dall’errore della sua via”? Il cristiano che converte un
trasgressore da una condotta peccaminosa salva l’anima della persona
pentita dalla morte spirituale e forse dalla distruzione eterna. Inoltre, chi
aiuta in tal modo il peccatore “coprirà una moltitudine di peccati” commessi
da quella persona.
Lezioni per noi:
1:14, 15. Il peccato nasce da un desiderio errato. Perciò non dovremmo
alimentare i desideri sbagliati indugiando su di essi. Dobbiamo invece
‘continuare a considerare’ cose edificanti e riempircene il cuore e la mente.
— Filip. 4:8.
2:8, 9. “Mostrare favoritismo” è contrario alla “legge regale” dell’amore.
Quindi i veri cristiani non mostrano favoritismo.
2:14-26. Siamo “salvati mediante la fede” e questo “non è dovuto alle
opere” della Legge mosaica né alle opere compiute dai cristiani. Chi ha
fede non si limita ad asserire che crede in Dio. (Efes. 2:8, 9; Giov. 3:16) La
fede deve spingerci a compiere azioni che Dio approva.
3:13-17. “La sapienza dall’alto” è senz’altro superiore alla sapienza
“terrena, animale, demonica”. Dovremmo ‘continuare a ricercare la
sapienza divina come i tesori nascosti’. — Prov. 2:1-5.
3:18, note in calce. Il seme della buona notizia del Regno dev’essere
“seminato in pace da quelli che fanno la pace”. Dobbiamo essere
pacificatori e non arroganti, litigiosi o bellicosi.
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328
329
Libro di Primo Pietro
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Pietro
Babilonia
ca. 62-64 E.V.
Indeterminato
Poco prima della campagna di persecuzione messa in atto dall’imperatore
romano Nerone nel 64 E.V. l’apostolo Pietro scrive la sua prima lettera
indirizzata ai cristiani, incoraggiandoli a rimanere fermi nella fede.
RIMANETE “SOLIDI NELLA FEDE” (1 Piet. 1:1–5:14)
Pietro rammenta ai compagni di fede la loro “speranza viva”, l’eredità
celeste. “Voi siete ‘una razza eletta, un regal sacerdozio, una nazione
santa’”, dice loro. Dopo aver dato consigli specifici sulla sottomissione,
esorta tutti a essere “dello stesso pensiero, mostrando i medesimi
sentimenti, avendo affetto fraterno, teneramente compassionevoli, di mente
umile”. — 1 Piet. 1:3, 4; 2:9; 3:8.
Dato che “la fine [del sistema di cose giudaico] si è avvicinata”, Pietro
consiglia ai fratelli di essere ‘di mente sana e vigilanti in vista delle
preghiere’. Dice loro: “Mantenetevi assennati, siate vigilanti. . . . Prendete
la vostra determinazione contro [Satana], solidi nella fede”. — 1 Piet. 4:7;
5:8, 9.
Risposta a domande bibliche:
3:20-22: In che modo il battesimo ci salva? Il battesimo è un requisito
che devono soddisfare quelli che vogliono ottenere la salvezza. Ma di per
sé il battesimo non ci salva. In effetti la salvezza si ottiene “per mezzo della
risurrezione di Gesù Cristo”. Chi si battezza deve aver fede che la salvezza
è possibile solo perché Gesù morì in sacrificio, fu risuscitato ed “è alla
destra di Dio”, avendo autorità sui vivi e sui morti. Il battesimo fondato su
questo tipo di fede è ciò che corrisponde al fatto che ‘otto anime furono
salvate attraverso l’acqua’.
4:6: Chi erano ‘i morti’ ai quali ‘fu dichiarata la buona notizia’? Si
trattava di persone che prima di udire la buona notizia erano ‘morte nei loro
330
falli e nei loro peccati’, cioè erano morte spiritualmente. (Efes. 2:1) Ma dopo
avere riposto fede nella buona notizia cominciarono a ‘vivere’
spiritualmente.
Lezioni per noi:
1:7. Perché abbia un grande valore la nostra fede dev’essere di provata
qualità. Tale forte fede ‘conserva in vita l’anima’. (Ebr. 10:39) Non
dobbiamo sottrarci alle prove a cui è sottoposta la nostra fede.
1:10-12. Gli angeli desideravano scrutare e capire le profonde verità
spirituali di cui scrissero i profeti di Dio dell’antichità in riferimento all’unta
congregazione cristiana. Queste cose, comunque, divennero chiare solo
quando Geova cominciò a trattare con la congregazione. (Efes. 3:10) Non
dovremmo seguire l’esempio degli angeli e sforzarci di esaminare “le cose
profonde di Dio”? — 1 Cor. 2:10.
2:21. Imitando il nostro Esempio, Gesù Cristo, dovremmo essere disposti
anche a morire per sostenere la sovranità di Geova.
5:6, 7. Quando gettiamo su di lui la nostra ansietà, Geova ci aiuta a
continuare a mettere la vera adorazione al primo posto invece di
preoccuparci troppo di quello che ci riserva il domani. — Matt. 6:33, 34.
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331
332
Libro di Secondo Pietro
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Pietro
Babilonia
ca. 64 E.V.
Indeterminato
Nella sua seconda lettera, scritta subito dopo la prima, Pietro esorta i suoi
conservi a prestare attenzione alla parola di Dio e li avverte circa la venuta
del giorno di Geova. Ci può essere molto utile prestare attenzione al
messaggio contenuto nelle lettere di Giacomo e Pietro. — Ebr. 4:12.
“IL GIORNO DI GEOVA VERRÀ” (2 Piet. 1:1–3:18)
“La profezia non fu mai recata dalla volontà dell’uomo”, scrive Pietro, “ma
degli uomini parlarono da parte di Dio mentre erano sospinti dallo spirito
santo”. Prestare attenzione alla parola profetica può proteggerci dai “falsi
maestri” e da altri che esercitano un’influenza corruttrice. — 2 Piet. 1:21;
2:1-3.
“Negli ultimi giorni verranno degli schernitori con i loro scherni”, avverte
Pietro. Ma “il giorno di Geova verrà come un ladro”. Pietro conclude la sua
lettera dando saggi consigli a coloro che ‘aspettano e tengono bene in
mente la presenza di quel giorno’. — 2 Piet. 3:3, 10-12.
Risposta a domande bibliche:
1:19: Chi è la “stella mattutina”, quando sorge e come facciamo a
sapere che questo è avvenuto? La “stella mattutina” è Gesù Cristo nel
potere del Regno. (Riv. 22:16) Nel 1914 Gesù sorse come Re messianico
davanti a tutta la creazione, annunciando l’alba di un nuovo giorno. La
trasfigurazione costituì una visione anticipata della gloria di Gesù e del suo
potere regale e sottolinea che la profetica parola di Dio è degna di fiducia.
Prestando attenzione a tale parola il nostro cuore viene illuminato e in tal
modo ci rendiamo conto che la Stella mattutina è sorta.
2:4: Cos’è il “Tartaro”, e quando vi furono gettati gli angeli ribelli? Il
Tartaro è una condizione, simile a una prigione, in cui vengono relegate
solo le creature spirituali, non gli esseri umani. È uno stato di fitte tenebre
333
mentali per quanto concerne gli splendidi propositi di Dio. Coloro che sono
nel Tartaro non hanno nessuna speranza per il futuro. Dio gettò nel Tartaro
gli angeli disubbidienti ai giorni di Noè, ed essi rimarranno in quella
condizione degradata finché non saranno distrutti.
3:17: Cosa intendeva Pietro con l’espressione “anticipata
conoscenza”? Pietro si riferiva alla conoscenza anticipata, o
preconoscenza, di avvenimenti futuri, che lui e altri scrittori biblici avevano
ricevuto per ispirazione. Dato che non era una conoscenza illimitata, per i
primi cristiani possedere tale conoscenza non significava essere al corrente
di tutti i particolari relativi agli avvenimenti futuri. Essi avevano solo un’idea
generale di cosa aspettarsi.
Lezioni per noi:
1:2, 5-7. Oltre a permetterci di accrescere “l’accurata conoscenza di Dio e
di Gesù”, i sinceri sforzi che compiamo per coltivare qualità come fede,
perseveranza e santa devozione possono ‘far sì che non siamo né inattivi
né infruttuosi’ riguardo a tale conoscenza. — 2 Piet. 1:8, nt.
1:12-15. Per rimanere “fermamente stabiliti nella verità” abbiamo bisogno di
continui rammemoratori, come quelli che riceviamo attraverso le adunanze
di congregazione, lo studio personale e la lettura della Bibbia.
2:2. Dobbiamo stare attenti che la nostra condotta non rechi biasimo su
Geova e sulla sua organizzazione. — Rom. 2:24.
2:4-9. Visto ciò che ha fatto in passato, possiamo essere certi che “Geova
sa liberare le persone di santa devozione dalla prova, ma riservare gli
ingiusti al giorno del giudizio perché siano stroncati”.
2:10-13. Anche se ‘i gloriosi’, cioè gli anziani cristiani, hanno dei difetti e a
volte sbagliano, non dobbiamo parlare ingiuriosamente di loro. — Ebr.
13:7, 17.
3:2-4, 12. Se prestiamo viva attenzione ‘alle parole dette in precedenza dai
santi profeti e al comandamento del Signore e Salvatore’ riusciremo a
tenere sempre presente che il giorno di Geova è vicino.
3:11-14. Poiché ‘aspettiamo e teniamo bene in mente la presenza del
giorno di Geova’, dobbiamo (1) ‘essere santi nella condotta’, mantenendo
la purezza fisica, mentale, morale e spirituale; (2) compiere molte opere
che denotano “santa devozione”, come quelle legate all’attività di predicare
il Regno e fare discepoli; (3) mantenere ‘immacolata’, o non contaminata
dal mondo, sia la condotta che la personalità; (4) essere “senza difetto”,
facendo ogni cosa con un motivo puro; e (5) essere “in pace” con Dio, con i
fratelli cristiani e con i nostri simili.
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334
335
Libro di Primo Giovanni
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Apostolo Giovanni
Efeso o nei pressi
ca. 98 E.V.
Indeterminato
LE TRE lettere dell’apostolo Giovanni, scritte probabilmente a Efeso nel
98 E.V., sono tra gli ultimi libri delle Scritture ispirate. La prima incoraggia i
cristiani a continuare a camminare nella luce e a combattere l’apostasia.
CONTINUATE A CAMMINARE NELLA LUCE, NELL’AMORE
E PER FEDE (1 Giov. 1:1–5:21)
Destinata all’intera associazione di quelli che sono in unione con Cristo, la
prima lettera di Giovanni fornisce validi consigli volti ad aiutare i cristiani a
resistere all’apostasia e a sostenere fermamente la verità e la giustizia.
L’apostolo sottolinea la necessità di continuare a camminare nella luce,
nell’amore e per fede.
“Se camminiamo nella luce come [Dio] è nella luce”, scrive Giovanni,
“abbiamo partecipazione gli uni con gli altri”. E poiché Dio è la Fonte
dell’amore, l’apostolo dice: “Continuiamo ad amarci gli uni gli altri”. Man
mano che “l’amore di Dio” ci spinge a ‘osservare i suoi comandamenti’,
vinciamo il mondo mediante “la nostra fede” in Geova Dio, nella sua Parola
e in suo Figlio. — 1 Giov. 1:7; 4:7; 5:3, 4.
Risposta a domande bibliche:
2:2; 4:10: In che senso Gesù è “un sacrificio propiziatorio”? Propiziare
vuol dire “appagare” o “placare”. Gesù diede la sua vita come sacrificio
propiziatorio nel senso che, facendolo, appagò o soddisfece il requisito
della giustizia perfetta. Sulla base di quel sacrificio, Dio poteva mostrare
misericordia e perdonare i peccati di chi avrebbe esercitato fede in Gesù.
— Giov. 3:16; Rom. 6:23.
2:7, 8: Quale comandamento, secondo Giovanni, è sia “vecchio” che
“nuovo”? Giovanni parla del comandamento relativo all’altruistico amore
fraterno. (Giov. 13:34) Lo definisce “vecchio” perché Gesù lo aveva dato
336
oltre 60 anni prima che l’apostolo scrivesse la sua prima lettera ispirata.
Perciò i credenti hanno questo comandamento “dal principio” della loro vita
cristiana. Il comandamento è anche “nuovo”, nel senso che va oltre
‘l’amare il prossimo come se stessi’ e richiede amore altruistico. — Lev.
19:18; Giov. 15:12, 13.
3:2: Cosa ‘non è stato reso manifesto’ ai cristiani unti, e quei cristiani
chi vedranno “come egli è”? Non è stato reso loro manifesto ciò che
saranno quando verranno risuscitati con un corpo spirituale in cielo. (Filip.
3:20, 21) Tuttavia sanno che ‘quando Dio sarà reso loro manifesto,
saranno simili a lui, perché lo vedranno come egli è’, cioè “lo Spirito”.
— 2 Cor. 3:17, 18.
5:5-8: In che modo l’acqua, il sangue e lo spirito resero testimonianza
al fatto che “Gesù è il Figlio di Dio”? L’acqua rese testimonianza nel
senso che, quando Gesù fu battezzato in acqua, Geova stesso disse di
approvarlo come Figlio. (Matt. 3:17) Anche il sangue di Gesù, ovvero la sua
vita, che fu versato come “riscatto corrispondente per tutti”, dimostrò che
Gesù è il Figlio di Dio. (1 Tim. 2:5, 6) Infine lo spirito santo rese
testimonianza che Gesù è il Figlio di Dio quando scese su di lui al momento
del battesimo, il che gli permise di andare “per il paese facendo il bene e
sanando tutti quelli che erano oppressi dal Diavolo”. — Giov. 1:29-34; Atti
10:38.
Lezioni per noi:
2:9-11; 3:15. Il cristiano che permette a qualcosa o a qualcuno di
distruggere il suo amore fraterno cammina nelle tenebre spirituali e non sa
dove sta andando.
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337
338
Libro di Secondo Giovanni
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Apostolo Giovanni
Efeso o nei pressi
ca. 98 E.V.
Indeterminato
La seconda lettera incoraggia i cristiani a combattere l’apostasia.
CONTINUATE A ‘CAMMINARE NELLA VERITÀ’ (2 Giov. 1-13)
Giovanni inizia la sua seconda lettera dicendo: “L’anziano alla signora
eletta e ai suoi figli”. Esprime poi la sua gioia nel constatare che ‘alcuni suoi
figli camminano nella verità’. — 2 Giov. 1, 4.
Dopo avere incoraggiato a coltivare l’amore, Giovanni scrive: “Questo è ciò
che l’amore significa, che continuiamo a camminare secondo i suoi
comandamenti”. L’apostolo mette pure in guardia contro “l’ingannatore e
l’anticristo”. — 2 Giov. 5-7.
Risposta a domande bibliche:
1, 13: Chi è la “signora eletta”? Può darsi che Giovanni si stesse
riferendo a una singola persona, una donna chiamata Kyrìa, che in greco
significa “signora”. Può anche darsi che stesse usando una figura retorica
per rivolgersi a una particolare congregazione, allo scopo di confondere i
persecutori. In quest’ultimo caso, i figli di lei sarebbero i componenti di
quella congregazione e “i figli della [sua] sorella” sarebbero i componenti di
un’altra congregazione.
7: A quale ‘venuta’ di Gesù si riferisce qui Giovanni, e in che senso gli
ingannatori “non confessano” la sua ‘venuta’? Non si tratta della
venuta futura e invisibile di Gesù. Si tratta invece della sua venuta nella
carne e del fatto che sia stato unto divenendo il Cristo. (1 Giov. 4:2) Gli
ingannatori “non confessano”, ovvero non riconoscono, questa venuta nella
carne. Forse negano l’esistenza stessa di Gesù o non accettano l’idea che
sia stato unto con lo spirito santo.
Lezioni per noi:
339
2, 4. Per la nostra salvezza è essenziale conoscere la “verità”, l’insieme
degli insegnamenti cristiani che sono diventati parte della Bibbia, e
attenersi ad essa. — 3 Giov. 3, 4.
8-11. Se non vogliamo perdere ‘l’immeritata benignità, la misericordia e la
pace da Dio Padre e da Gesù Cristo’, nonché l’amorevole compagnia dei
fratelli, dobbiamo ‘prestare attenzione a noi stessi’ in senso spirituale e
respingere chi “non rimane nell’insegnamento del Cristo”. — 2 Giov. 3.
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340
Libro di Terzo Giovanni
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Apostolo Giovanni
Efeso o nei pressi
ca. 98 E.V.
Indeterminato
Nella terza, Giovanni non solo parla di camminare nella verità ma
incoraggia anche i cristiani a cooperare.
DIVENITE “COMPAGNI D’OPERA NELLA VERITÀ” (3 Giov. 1-14)
La terza lettera di Giovanni è indirizzata al suo amico Gaio. “Non ho motivo
di gratitudine più grande di queste cose”, scrive, “che io oda che i miei figli
continuano a camminare nella verità”. — 3 Giov. 4.
Giovanni loda Gaio perché ‘fa un’opera fedele’ nell’aiutare i fratelli in visita.
“Abbiamo l’obbligo di ricevere tali persone in modo ospitale”, dice
l’apostolo, “affinché diveniamo compagni d’opera nella verità”. — 3 Giov. 58.
Risposta a domande bibliche:
11: Perché alcuni hanno un comportamento errato? Non essendo
persone spirituali, alcuni non vedono Dio con gli occhi dell’intendimento.
Dato che non possono vederlo con gli occhi letterali, agiscono come se lui
non li vedesse. — Ezec. 9:9.
14: Chi sono gli “amici” a cui si fa riferimento? Il termine “amici” non si
riferisce solo a quelli uniti da uno stretto legame. Giovanni usa questa
parola intendendo i compagni di fede in generale.
Lezioni per noi:
4. I componenti spiritualmente maturi della congregazione si rallegrano
molto quando vedono che i più giovani “continuano a camminare nella
verità”. E che gioia provano i genitori quando riescono ad aiutare i figli a
diventare persone dalla mentalità spirituale!
5-8. Tra quelli che si danno molto da fare per i compagni di fede, spinti
dall’amore che provano per loro e per Geova, ci sono sorveglianti
341
viaggianti, missionari, pionieri e coloro che prestano servizio nelle case
Betel o nelle filiali. La loro fede è degna d’essere imitata e meritano il
nostro amorevole sostegno.
9-12. Dovremmo imitare l’esempio del fedele Demetrio e non quello di
Diotrefe, che era un chiacchierone e un calunniatore.
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342
Libro di Giuda
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Giuda
Palestina
ca. 65 E.V.
Indeterminato
Nella sua lettera scritta in Palestina probabilmente nel 65 E.V., Giuda,
fratellastro di Gesù, mette in guardia i conservi cristiani contro i malvagi che
si erano insinuati nella congregazione e dà consigli su come resistere alle
cattive influenze. Prestare attenzione al messaggio contenuto nelle tre
lettere di Giovanni e nell’epistola di Giuda ci aiuterà a rimanere forti nella
fede nonostante gli ostacoli. — Ebr. 4:12.
“MANTENETEVI NELL’AMORE DI DIO” (Giuda 1-25)
Giuda definisce coloro che si infiltrano nella congregazione “mormoratori,
lamentatori della loro sorte nella vita, che procedono secondo i propri
desideri”. Costoro pronunciano “cose gonfie, mentre ammirano le
personalità”. — Giuda 4, 16.
Cosa possono fare i cristiani per resistere alle influenze negative? Giuda
scrive: “Diletti, ricordate le parole che sono state dette in precedenza dagli
apostoli del nostro Signore Gesù Cristo”. E aggiunge: “Mantenetevi
nell’amore di Dio”. — Giuda 17-21.
Risposta a domande bibliche:
3, 4: Perché Giuda esortò i cristiani a “combattere strenuamente per
la fede”? Perché nella congregazione ‘si erano insinuati uomini empi’.
Questi uomini ‘mutavano l’immeritata benignità di Dio in una scusa per
condotta dissoluta’.
20, 21: Come possiamo ‘mantenerci nell’amore di Dio’? Ci sono tre
modi per farlo: (1) edificandoci nella nostra “santissima fede” mediante il
diligente studio della Parola di Dio e la zelante partecipazione all’opera di
predicazione, (2) pregando “con spirito santo”, ovvero in armonia con la
sua influenza, e (3) esercitando fede in ciò che rende possibile la vita
eterna: il sacrificio di riscatto di Gesù Cristo. — Giov. 3:16, 36.
343
Lezioni per noi:
5-7. I malvagi possono sfuggire al giudizio di Geova? In base ai tre esempi
ammonitori citati da Giuda, questo è impossibile.
8-10. Dovremmo seguire l’esempio dell’arcangelo Michele e mostrare
rispetto per l’autorità costituita da Dio.
12. Gli apostati che fingono di essere amorevoli sono pericolosi per la
nostra fede quanto lo sono gli scogli sommersi per le navi o i nuotatori. I
falsi maestri possono anche sembrare generosi, ma sono come nubi
senz’acqua in quanto spiritualmente vuoti. Costoro sono infruttuosi come
alberi morti nel tardo autunno e, come alberi sradicati, vanno incontro alla
distruzione. Facciamo bene a evitare gli apostati.
22, 23. I veri cristiani odiano ciò che è male. Nel tentativo di salvare “alcuni
che hanno dubbi” dal fuoco della distruzione eterna, le persone mature
della congregazione, in special modo i sorveglianti nominati, li aiutano
spiritualmente.
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APPUNTI PERSONALI
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344
Libro di Rivelazione
(parte 1ª)
Scrittore:
Dove fu scritto:
Quando fu completato:
Tempo a cui si riferisce:
Apostolo Giovanni
Efeso o nei pressi
ca. 96 E.V.
Indeterminato
MENTRE si trova in prigione sull'isola di Patmos, l'anziano apostolo
Giovanni una serie di 16 visioni. In queste vede ciò che fanno Geova Dio e
Gesù Cristo nel giorno del Signore, il periodo che va dall'istituzione del
Regno di Dio nel 1914 fino al termine del Regno millenario di Cristo. Il libro
Rivelazione, scritto da Giovanni verso il 96E.V., è un entusiasmante
racconto di queste .
Consideriamo ora alcuni punti notevoli di Rivelazione 1:1-12:17, dove sono
contenute le sette visioni avute da Giovanni. Queste ci interessano perché
hanno attinenza ciò che sta accadendo sulla scena mondiale e mostrano
come Geova interverrà nel prossimo futuro. Coloro che leggono con fede il
di queste visioni ricevono vero conforto e incoraggiamento. ― Ebr. 4:12.
"L'AGNELLO" APRE SEI DEI SETTE SIGILLI (Riv. 1:1-7:17)
Per prima cosa Giovanni vede il glorificato Gesù Cristo e riceve una serie di
messaggi che deve 'scrivere in un rotolo e mandare alle sette
congregazioni'. (Riv. 1:10,11) Segue la visione di un trono nella sua
posizione in cielo. Nella mano destra di Colui che è seduto sul trono c'è un
rotolo sigillato con sette sigilli. Colui che è considerato "degno di aprire il
rotolo" non è altri che "il Leone che è della tribù di Giuda", o "un agnello . . .
che aveva sette corna e sette occhi". - Riv. 4:2; 5:1, 2, 5, 6.
La terza visione rivela cosa accade quando "l'Agnello" apre i primi sei sigilli
uno dopo l'altro. All'apertura del sesto sigillo si verifica un grande terremoto
e arriva il gran giorno dell'ira. (Riv. 6:1,12,17) Ma la visione successiva
mostra 'quattro angeli che trattengono i quattro venti della terra' finché non
sia completo il suggellamento dei 144.000. "Una grande folla" formata da
345
coloro che non sono suggellati è vista mentre 'sta in piedi dinanzi al trono e
dinanzi all'Agnello'. — Riv. 7:1, 9.
Risposta a domande bibliche:
1:4; 3:1; 4:5; 5:6: Cosa indica l'espressione "i sette spiriti"? Il numero
sette significa completezza dal punto di vista di Dio. Perciò il messaggio
"alle sette congregazioni" in definitiva si applica a tutti i servitori di Dio riuniti
nelle oltre 100.000 congregazioni sparse in tutto il mondo. (Riv. 1:11, 20)
Dal momento che Geova concede lo spirito santo in base a ciò che esso
deve realizzare, l'espressione "i sette spiriti" indica la pienezza dell'operato
dello spirito nel dare intendimento e nell'elar-gire benedizioni a coloro che
prestano attenzione aa profezia. La struttura del libro di Rivelazione
sembra imperniata sul numero sette. Il numero sette qui rappresenta
completezza e infatti il libro tratta il compimento del "sacro segreto di Dio".
— Riv. 10:7.
1:8,17: A chi si riferiscono i titoli "l'Alfa e l'Omega" e "il Primo e
l'Ultimo"? Il titolo "l'Alfa e l'Omega" si applica a Geova, sottolineando che
prima di lui non esisteva nessun Dio onnipotente, né ce ne sarà alcuno
dopo di lui. È "il principio e la fine". (Riv. 21:6; 22:13) Sebbene in
Rivelazione 22:13 ci si riferisca a Geova come 'al primo e all'ultimo' per il
fatto che non c'era nessuno prima di lui e non ci sarà nessuno dopo di lui,
nel primo capitolo di Rivelazione il titolo "il Primo e l'Ultimo" si applica a
Gesù Cristo, come indica il contesto. Egli fu il primo uomo a essere
risuscitato alla vita immortale in spirito e l'ultimo a ricevere tale risurrezione
da Geova in persona. ― Col. 1:18.
2:7: Che cos'è il "paradiso di Dio"? Dal moiuuilo che queste parole sono
indirizzate ai cristiani unti, qui il paradiso si deve riferire al paradisiaco
reame celeste, la presenza di Dio stesso. Gli unti fedeli saranno
ricompensali con la possibilità di mangiare "dell'albero della vita". Essi
riceveranno l'immortalità. -1 Cor. 15:53.
3:7: Quando ha ricevuto Gesù "la chiave di Davide", e come l'ha
usata? Con il suo battesimo nel 29 E.V. Gesù divennie il Re designato
della linea di discendenza di Davide. Tuttavia, Gesù ricevette Ia chiave di
Davide non prima del 33 E.V., quando fu esaltato alla destra di Dio in cieIo.
In quell'occasione gli furono dati tutti i diritti del Regno davidico. Da allora
Gesù ha usato la chiave per dischiudere opportunità e privilegi relativi al
Regno. Nel 1919 ha messo "la chiave della casa di Davide" sulla spalla
dello "schiavo fedele e discreto" costituendo la classe dello schiavo "sopra
tutti i suoi averi". — Isa. 22:22; Matt. 24:45, 47.
3:12: Cos'è il "nuovo nome" di Gesù? Questo nome ha a che fare con il
nuovo incarico e i nuovi privilegi di Gesù. (Filip. 2:9-11) Anche se nessun
altro può conoscere quel nome come lo conosce Gesù, egli lo scrive sui
suoi fedeli fratelli nel reame celeste, permettendo loro di stringere un'intima
relazione con lui. (Riv. 19:12) Addirittura egli condivide i suoi privilegi con
loro.
346
Lezioni per noi:
1:3. Poiché "il tempo fissato [per l'esecuzione dei giudizi di Dio sul mondo
di Satana] è vicino", c'è urgente bisogno di comprendere il messaggio del
libro di Rivelazione e di agire di conseguenza.
3:17,18. Per essere ricchi in senso spirituale è necessario comprare da
Gesù "oro raffinato dal fuoco". Questo significa che dobbiamo sforzarci di
essere ricchi di opere eccellenti. (1 Ti m. 6:17-19) Dobbiamo anche
indossare "abili bianchi", i quali rendono evidente la nostra identità di
seguaci di Cristo, e usare "colIirio", come per esempio i consigli pubblicati
nella rivista Torre di Guardia, così da ottenere discernimento spirituale. —
Riv. 19:8.
7:13, 14. I 24 anziani rappresentano i 144.000 nella loro gloria celeste, i
quali prestano servizio non solo come re ma anche come sacerdoti. Erano
prefigurati dai sacerdoti dell'antico Israele, organizzati in 24 divisioni dal re
Davide. Uno degli anziani rivela a Giovanni l'identità della grande folla.
Perciò la risurrezione dei cristiani unti deve essere iniziata qualche tempo
prima del 1935. Perché? Perché in quell'anno fu fatta conoscere agli unti
servitori di Dio sulla terra la corretta identità della grande folla. - Luca
22:28-30; Riv. 4:4; 7:9.
ALL'APERTURA DEL SETTIMO SIGILLOCI SONO
SETTE SQUILLI DI TROMBA (Riv. 8:1-12:17)
L'Agnello apre il settimo sigillo. Sette angeli ricevono sette trombe. Sei
angeli suonano le loro trombe, proclamando messaggi di giudizio su "un
terzo" dell'umanità, ovvero la cristianità. (Riv. 8:1, 2, 7-12; 9:15, 18) Questo
è ciò che Giovanni vede nella quinta visione. Nella visione che segue
Giovanni partecipa attivamente: mangia il rotolino e misura il sanuario del
tempio. Dopo il suono della settima tromba, alte voci annunciano: "II regno
del mondo è divenuto il regno del nostro Signore e del suo Cristo". - Riv.
10:10; 11:1,15.
La settima visione si sofferma su quanto detto in Rivelazione 11:15,17. Si
vede un grande segno in ciclo. La donna celeste da alla luce un figlio, un
maschio. Il Diavolo viene espulso dal cielo. Adirato con la donna celeste,
va "a far guerra contro i rimanenti del seme di lei". -Riv. 12:1, 5, 9,17.
Risposta a domande bibliche:
8:1-5: Perché si fece silenzio in ciclo, e in seguito cosa fu scagliato
sulla terra? In ciclo si fece un simbolico silenzio così che "le preghiere dei
santi" poterono essere udite sulla terra. Questo avvenne alla fine della
prima guerra mondiale. I cristiani unti non ascesero al ciclo alla fine dei
tempi dei Gentili, come invece molti si aspettavano. Affrontarono tempi
difficili durante la guerra, così pregarono fervidamente per avere una guida.
In risposta alle loro preghiere, l'angelo scagliò sulla terra un fuoco
simbolico che rese i cristiani unti infuocati in senso spirituale. Sebbene
fossero pochi, intrapresero una campagna mondiale di predicazione che
fece del Regno di Dio una questione scottante, accendendo così un fuoco
347
nella cristianità. Furono fatti risuonare tonanti avvertimenti biblici, furono
fatti conoscere lampi di verità scritturale e il reame della falsa religione fu
scosso dalle fondamenta stesse, proprio come edifici scossi da un
terremoto.
8:6-12; 9:1,13; 11:15: Quando i sette angeli si prepararono a suonare
le trombe, e quando e come furono fatti risuonare gli squilli di
tromba? La preparazione per suonare le sette trombe includeva impartire
delle direttive dal 1919 al 1922 ai ravvivati componenti della classe di
Giovanni sulla terra. Allora tali unti furono impegnati a riorganizzare il
ministero pubblico e a incrementare le attività di stampa. (Riv. 12:13,14) II
suono delle trombe rappresenta l'intrepida proclamazione dei giudizi di
Geova contro il mondo di Satana svolta dai servitori di Dio in collaborazione
con gli angeli. In particolare questo ebbe inizio con l'assemblea tenuta nel
1922 a Cedar Point (Ohio), e continua fino alla grande tribolazione.
8:13; 9:12; 11:14: In che senso gli ultimi tre squilli di tromba sono "guai"?
Mentre i primi quattro squilli di tromba sono proclamazioni che mettono a
nudo la condizione di morte spirituale della cristianità, gli ultimi tre sono
"guai" in quanto hanno a che fare con eventi specifici. Il quinto squillo è
legato alla liberazione dei servitori di Dio 'dall'abisso' di inattività nel 1919 e
alla loro instancabile opera di testimonianza, che è diventata come una
piaga che tormenta la cristianità. (Riv. 9:1) II sesto riguarda la più grande
carica di cavalleria della storia e la campagna mondiale di predicazione che
è cominciata nel 1922. Lo squillo finale ha a che fare con la nascita del
Regno messianico.
Lezioni per noi:
9:10,19. Le dichiarazioni autorevoli basate sulla Bibbia che si trovano nelle
pubblicazioni dello "schiavo fedele e discreto" contengono un messaggio
pungente. (Matt. 24:45) Questo messaggio corrisponde alle code delle
locuste che hanno "pungiglioni come gli scorpioni" e ai cavalli di una
cavalleria, le cui "code sono simili a serpenti". Perché? Perché queste
pubblicazioni avvertono del "giorno di vendetta" di Geova. (Isa. 61:2)
Vogliamo essere coraggiosi e zelanti nel distribuirle.
9:20, 21. Molte persone miti che vivono in nazioni cosiddette non cristiane
hanno reagito favorevolmente al messaggio che proclamiamo. Tuttavia,
non ci aspettiamo una conversione in massa di coloro che non fanno parte
della cristianità, ai quali ci si riferisce come al "resto degli uomini". Ciò
nondimeno, perseveriamo nel ministero.
12:15,16. "La terra", gli elementi all'interno del sistema di cose di Satana o
le potenze dominanti dei vari paesi, ha sostenuto la libertà di adorazione. A
partire dagli anni '40, quelle potenze 'inghiottirono il fiume di persecuzione
che il dragone aveva vomitato dalla sua bocca'. Infatti, quando Geova lo
decide, può influenzare le autorità governative per adempiere il suo volere.
Appropriatamente, perciò, Proverbi 21:1 afferma: "II cuore del re è come
348
ruscelli d'acqua nella mano di Geova. Dovunue si diletti, egli lo dirige".
Questo dovrebbe rafforzare la nostra fede in Dio.
(parte 2ª)
Cosa attende invece coloro che non lo adorano? Che futuro hanno Satana
e i suoi demoni? Quali benedizioni riceverà l'umanità ubbidiente durante il
Regno millenario di Cristo? La risposta a queste e ad altre importanti
domande si trova in Rivelazione I 3: 1 -22:21. Questi capitoli contengono le
ul-limr 9 visioni (in tutto 16) che l'apostolo Giovanni ebbe verso la fine del I
secolo E.V.
“Felice chi legge ad alta voce e quelli che odono le parole di questa
profezia", scrive Giovanni, "e osservano le cose in essa scritte". ( Riv. 1:3;
22:7) Leggere e mettere in pratica ciò che impariamo dal libro di
Rivelazione può influire sul nostro cuore, rafforzare la nostra lede in Dio e
in suo Figlio, Gesù Cristo, e darci una luminosa speranza per il futuro. —
Ebr. 4:12.
VERSATE LE SETTE COPPE DELL'IRA DI DIO (Riv. 13:1-16:21)
"E le nazioni si adirarono", dice Rivelazione 11:18, "e venne l'ira tua, e il
tempo fissato .. . di ridurre in rovina quelli che rovinano la terra". Indicando
perché Dio si adira, l'ottava visione descrive l'operato di "una bestia
selvagia on dieci corna e sette teste". — Riv. 13:1.
Nella nona visione Giovanni vede 'l'Agnello che sta sul monte Sion', e con
lui "centoquarantaquattromila" che sono stati "comprali di fra il genere
umano". (Riv. 14:1, 4)
Seguono alcuni annunci angelici. Nella visione successiva Giovanni vede
"sette angeli con sette piaghe". Evidentemente è Geova stesso a
comandare a questi angeli di versare "le sette coppe dell'ira di Dio" su vari
elementi del mondo di Satana. Le coppe contengono dichiarazioni e
avvertimenti relativi ai giudizi che Dio eseguirà. (Riv. 15:1; 16:1) Queste
due visioni forniscono particolari su altri giudizi del Regno connessi col
terzo guaio e col suono della settima tromba. - Riv. 11:14,15.
Risposta a domande bibliche:
13:8: Cos'è il "rotolo della vita dell'Agnello"? Si tratta di un rotolo
simbolico che contiene solo i nomi di quelli che governeranno con Gesù
Cristo nel suo Regno celeste. Comprende i nomi dei cristiani unti che sono
ancora sulla terra e che hanno la speranza di ricevere la vita in ciclo.
13:11-13: In che senso la bestia selvaggia con due corna agisce come
un dragone e fa scendere fuoco dal ciclo? Il fatto che la bestia selvaggia
con due corna, cioè la potenza mondiale anglo-americana, parli come un
dragone indica che per imporre la sua forma di governo ricorre a minacce,
pressioni e violenza. Fa scendere fuoco dal cielo in quanto si atteggia a
349
profeta asserendo di avere sconfitto le forze del male nelle due guerre
mondiali del XX secolo e di avere avuto la meglio sul comunismo.
16:17: Cos'è l"aria" su cui è versata la settima coppa? L'"aria"
rappresenta il modo di pensare satanico, "lo spirito [inclinazione mentale]
che ora opera nei figli di disubbidienza". Quest'aria venefica pervade
l'intero sistema di cose malvagio di Satana. ― Efes. 2:2.
Lezioni per noi:
13:1-4, 18. "Una bestia selvaggia" che raffigura i governi umani ascende
"dal mare", cioè le masse turbolente dell'umanità. (Isa. 17: 12,13; Dan. 7:28,17) Questa bestia, che Satana ha creato e a cui ha dato l'autorità, ha un
numero, 666, simbolo di grossa imperfezione. Capire la natura di questa
bestia è utile perché ci permette di non seguirla con ammirazione né di
adorarla come fanno le persone in generale. - Giov. 12:31; 15:19.
13:16, 17. Nonostante le difficoltà che potremmo incontrare in attività
quotidiane come "comprare o vendere", non dovremmo lasciare che la
bestia selvaggia ci metta alle strette e domini così la nostra vita. Accettare
'il marchio della bestia selvaggia sulla mano o sulla fronte' equivale a
permettere alla bestia selvaggia di controllare le nostre azioni o
condizionare il nostro modo di pensare.
14:6, 7. Dalla proclamazione angelica comprendiamo quanto è importante
dichiarare con urgenza la buona notizia del Regno di Dio ormai stabilito.
Dobbiamo aiutare chi studia la Bibbia con noi a coltivare il timore di Geova
Dio e a rendergli gloria.
14:14-20. Completato il radunamento di coloro che saranno salvati, "la
messe della terra", sarà giunto per l'angelo il momento di scagliare "la vite
della terra" nel "grande strettoio dell'ira di Dio". Questa vite di Satana, il suo
corrotto sistema visibile di governo sul genere umano con i suoi "grappoli"
di frutti malvagi, sarà allora distrutta per sempre. Dovremmo essere decisi
a non farci influenzare dalla vite della terra.
16:13-16. Le "impure espressioni ispirate" simboleggiano la propaganda
demonica intesa ad assicurare che i re della terra non tentennino a causa
del versamento delle sette coppe dell'ira di Dio, ma siano invece manovrati
perché si oppongano a Geova. — Mati 24:42, 44.
16:21. Man mano che si avvicina la fine di questo mondo, la proclamazione
dei giudizidi Geova contro il malvagio sistema eli Satana può implicare
espressioni verbali insolitamente pesanti dei giudizi di Dio, che con tutta
probabilità sono raffigurate dall'acqua solidificata. Tuttavia la maggior parte
dell'umanità continuerà a bestemmiare Dio.
IL RE TRIONFANTE È AL POTERE (Riv. 17:1-22:21)
"Babilonia la Grande", l'impero mondiale della falsa religione, è una parte
rivoltante del malvagio mondo di Satana. Nella 11ª visione viene descritta
come una "grande meretrice", una donna immorale, "seduta su una bestia
selvaggia di colore scarlatto". Questa meretrice dev'essere completamente
distrutta proprio dalle "dieci corna" della bestia selvaggia che essa cavalca.
350
(Riv. 17:1, 3, 5, 16) Paragonandola a una "gran città", la visione successiva
ne annuncia la caduta e invita i servitori di Dio a 'uscire da essa' con
urgenza. Molti fanno cordoglio per il crollo della gran città. In cielo, tuttavia,
c'è gioia a motivo del "matrimonio dell'Agnello". (Riv. 18:4, 9, 10, 15-19;
19:7) Nella 13ª visione colui che cavalca "un cavallo bianco" fa guerra alle
nazioni e pone fine al malvagio mondo di Satana. - Riv. 19:11-16.
Che dire dell'"originale serpente, che è il Diavolo e Satana"? Quando sarà
scagliato "nel lago di fuoco"? Questo è uno degli argomenti trattati nella 14ª
visione. (Riv. 20:2,10) Le ultime due visioni ci danno un'idea di come sarà
la vita durante il Millennio. Quando la "rivelazione" volge al termine,
Giovanni vede 'un fiume d'acqua di vita in mezzo all'ampia via'. A questo
punto viene esteso un meraviglioso invito a "chi ha sete". — Riv. 1:1; 22:1,
2,17.
Risposta a domande bibliche:
17:16; 18:9,10: Perché "i re della terra" si affliggono per
l'organizzazione che essi stessi hanno devastato? Il loro dolore ha un
motivo puramente egoistico. Dopo la distruzione di Babilonia la Grande, i re
della terra evidentemente si rendono conto di quanto essa fosse loro utile.
Babilonia la Grande mascherava le loro azioni oppressive dietro una
parvenza di religiosità. Li aiutava anche a reclutare giovani per i campi di
battaglia. Aveva inoltre un ruolo importante nel mantenere sottomesso il
popolo.
19:12: Come mai soltanto Gesù conosce il suo nome non dichiarato?
Questo nome rappresenta a quanto pare la posizione e i privilegi che Gesù
ha durante il giorno del Signore, come ad esempio quelli indicati in Isaia
9:6. Nessuno conosce questo nome a parte lui stesso, in quanto i suoi
privilegi sono esclusivi e solo lui è in grado di comprendere cosa significa
occupare una posizione tanto elevata. Tuttavia Gesù rende partecipe la
classe della sua sposa di alcuni di questi privilegi 'scrivendo su di lei quel
suo nuovo nome'. -Riv.3:12.
19:14: Chi cavalcherà con Gesù ad Arma-ghedon? Tra 'gli eserciti che
sono nel ciclo' e che accompagneranno Gesù nella guerra di Dio ci
saranno gli angeli e anche gli unti vincitori che hanno già ricevuto la
ricompensa celeste. - Matt. 25:31, 32; Riv. 2:26, 27.
20:11-15: Quali nomi sono scritti nel "rotolo [o "libro"] della vita"? Si sta
parlando del rotolo che contiene i nomi di tutti coloro che hanno la
prospettiva di ricevere la vita eterna: i cristiani unti, i componenti della
grande folla e i fedeli servitori di Dio che avranno 'la risurrezione dei giusti'.
(Atti 24:15; Riv. 2:10; 7:9) II nome di quelli che otterranno la vita nella
'risurrezione degli ingiusti' sarà scritto nel "rotolo della vita" solo se
agiranno in armonia con le "cose scritte nei rotoli" aperti durante il
Millennio. Questi nomi, tuttavia, non sono scritti indelebilmente. I nomi degli
unti diventano incancellabili dopo che si sono dimostrati fedeli sino alla
morte. (Riv. 3:5) I nomi di quelli che ricevono la vita sulla terra diventano
351
indelebili quando superano la prova finale al termine dei mille anni. — Riv.
20:7, 8.
Lezioni per noi:
17:3, 5, 7,16. "La sapienza dall'alto" ci permette di capire "il mistero della
donna e della bestia selvaggia [di colore scarlatto] che la porta". (Giac.
3:17) Questa bestia selvaggia simbolica venne all'esistenza col nome di
Lega delle Nazioni e fu in seguito riesumata col nome di Nazioni Unite. Non
dovrebbe lo svelamento di questo mistero spronarci a essere zelanti nel
predicare la buona notizia del Regno di Dio e nel proclamare il giorno del
Suo giudizio?
21:1-6. Perché possiamo essere assolutamente sicuri che sotto il dominio
del Regno le benedizioni predette diverranno realtà? Perché riguardo a
esse è scritto: "Sono avvenute!"
22:1,17. Il "fiume d'acqua di vita" rappresenta i provvedimenti presi da
Geova per sanare gli uomini ubbidienti dal peccato e dalla morte. Ora è
disponibile una certa quantità di quest'acqua. Non solo vorremo accettare
con gratitudine l'invito a 'prendere l'acqua della vita gratuitamente', ma
vorremo anche estenderlo con premura ad altri.
Passo/Fonte
APPUNTI PERSONALI
Commento
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INDICE GENERALE
LIBRO DI GENESI.......................................................................................3
(PARTE 1A)............................................................................................ 3
IL MONDO ANTIDILUVIANO (GENESI 1:1–7:24)..................................3
L’UMANITÀ ENTRA IN UNA NUOVA ERA (GENESI 8:1–11:9).............6
LA PAROLA DI DIO PUÒ ESERCITARE POTENZA..............................7
(PARTE 2ª).............................................................................................7
ABRAAMO DIVENTA AMICO DI DIO (GENESI 11:10–23:20)...............7
GIACOBBE HA 12 FIGLI (GENESI 24:1–36:43)....................................9
GEOVA BENEDICE GIUSEPPE IN EGITTO (GENESI 37:1–50:26). . .10
EBBERO UNA FEDE INCROLLABILE.................................................11
LIBRO DI ESODO......................................................................................14
“DIO UDÌ I LORO GEMITI” (ESODO 1:1–4:31).....................................14
MIRACOLI STRAORDINARI RENDONO ............................................15
POSSIBILE LA LIBERAZIONE (ESODO 5:1–15:21)............................15
GEOVA COSTITUISCE UNA NAZIONE ..............................................16
TEOCRATICA (ESODO 15:22–40:38)..................................................16
HA VERO SIGNIFICATO PER NOI......................................................18
LIBRO DI LEVITICO..................................................................................21
OFFERTE SANTE: VOLONTARIE E OBBLIGATORIE (LEVITICO 1:1–
7:38)...................................................................................................... 21
ISTITUITO IL SACERDOZIO SANTO (LEVITICO 8:1–10:20)..............22
L’ADORAZIONE DI DIO RICHIEDE PUREZZA (LEVITICO 11:1–15:33)
.............................................................................................................. 23
BISOGNA MANTENERSI SANTI (LEVITICO 16:1–27:34)...................23
LEVITICO INFLUISCE SULL'ADORAZIONE........................................25
LIBRO DI NUMERI.....................................................................................28
AL MONTE SINAI (NUMERI 1:1–10:10)...............................................28
DA UN POSTO ALL’ALTRO NEL DESERTO (NUMERI 10:11–21:35). 29
NELLE PIANURE DI MOAB (NUMERI 22:1–36:13).............................31
LA PAROLA DI DIO ESERCITA POTENZA..........................................32
LIBRO DI DEUTERONOMIO.....................................................................34
‘NON DIMENTICARE CIÒ CHE I TUOI OCCHI HANNO VISTO’
(DEUTERONOMIO 1:1–4:49)...............................................................34
‘NON DIMENTICARE CIÒ CHE I TUOI OCCHI HANNO VISTO’
(DEUTERONOMIO 1:1–4:49)...............................................................34
AMATE GEOVA E UBBIDITE AI SUOI ................................................35
357
AMATE GEOVA E UBBIDITE AI SUOI COMANDAMENTI
(DEUTERONOMIO 5:1–26:19).............................................................35
COMANDAMENTI (DEUTERONOMIO 5:1–26:19)...............................35
“DEVI SCEGLIERE LA VITA” (DEUTERONOMIO 27:1–34:12)............37
LIBRO DI GIOSUÈ.....................................................................................41
VERSO LE “PIANURE DESERTICHE DI GERICO” (GIOSUÈ 1:1–5:15)
.............................................................................................................. 41
LA CONQUISTA VA AVANTI (GIOSUÈ 6:1–12:24)..............................42
GIOSUÈ AFFRONTA LA SUA ULTIMA GRANDE ...............................44
IMPRESA (GIOSUÈ 13:1–24:33)..........................................................44
‘NESSUNA PAROLA È VENUTA MENO’.............................................45
LIBRO DI GIUDICI.....................................................................................48
PERCHÉ SORSE IL BISOGNO DI GIUDICI? (GIUDICI 1:1–3:6).........48
GEOVA SUSCITA I GIUDICI (GIUDICI 3:7–16:31)...............................49
ALTRE TRASGRESSIONI IN ISRAELE (GIUDICI 17:1–21:25)............51
LA LIBERAZIONE CHE CI ATTENDE..................................................51
ELENCO DEI GIUDICI.........................................................................52
LIBRO DI RUT........................................................................................... 55
“DOVE ANDRAI TU ANDRÒ IO” (RUT 1:1–2:23).................................55
NAOMI È DI NUOVO “PIENA” (RUT 3:1–4:22).....................................57
DIO “VI ESALTI A SUO TEMPO”..........................................................59
LIBRO DI PRIMO SAMUELE.....................................................................62
DOPO ELI DIVENTA GIUDICE SAMUELE (1 SAMUELE 1:1–7:17)....62
IL PRIMO RE DI ISRAELE EBBE SUCCESSO O FALLÌ? (1 SAMUELE
8:1–15:35)............................................................................................. 63
SCELTO COME RE UN GIOVANE PASTORE (1 SAMUELE 16:1–
31:13).................................................................................................... 65
COS’È “MEGLIO DEL SACRIFICIO”?..................................................66
LIBRO DI SECONDO SAMUELE...............................................................69
DAVIDE DIVENTA “SEMPRE PIÙ GRANDE” (2 SAMUELE 1:1–10:19)
.............................................................................................................. 69
GEOVA FA SORGERE LA CALAMITÀ CONTRO IL SUO UNTO (2
SAMUELE 11:1–20:26).........................................................................71
CADIAMO “NELLA MANO DI GEOVA” (2 SAMUELE 21:1–24:25)......72
ANCHE NOI POSSIAMO ESSERE ‘SECONDO IL CUORE DI DIO’....73
LIBRO DI PRIMO RE.................................................................................76
UN RE SAGGIO PROMUOVE PACE E PROSPERITÀ (1 RE 1:1–11:43)
.............................................................................................................. 76
358
UN REGNO UNITO SI SPACCA (1 RE 12:1–22:53)............................78
DI GRANDE VALORE PER NOI...........................................................79
LIBRO DI SECONDO RE...........................................................................82
ELISEO SUCCEDE A ELIA (2 RE 1:1–8:29)........................................82
ISRAELE E GIUDA VANNO IN ESILIO (2 RE 9:1–25:30)....................84
È UTILE PER NOI.................................................................................85
I MIRACOLI DI ELISEO........................................................................86
LIBRO DI PRIMO CRONACHE..................................................................89
UN IMPORTANTE ELENCO DI NOMI (1 CRONACHE 1:1–9:44)........89
DAVIDE REGNA (1 CRONACHE 10:1–29:30).....................................91
SERVITE GEOVA “CON ANIMA DILETTEVOLE”................................93
LIBRO DI SECONDO CRONACHE...........................................................96
UN RE EDIFICA UNA CASA A GEOVA (2 CRONACHE 1:1–9:31)......96
LA SUCCESSIONE DEI RE DELLA DINASTIA DI DAVIDE (2
CRONACHE 10:1–36:23).....................................................................98
UN LIBRO CHE SPINGE AD AGIRE..................................................100
LIBRO DI ESDRA....................................................................................103
LA RICOSTRUZIONE DEL TEMPIO (ESDRA 1:1–6:22)....................103
ESDRA VA A GERUSALEMME (ESDRA 7:1–10:44).........................105
GEOVA MANTIENE LE PROMESSE.................................................107
LIBRO DI NEEMIA...................................................................................110
“ALLA FINE LE MURA FURONO COMPLETATE” (NEEMIA 1:1–6:19)
............................................................................................................ 110
“RICORDATI DI ME, SÌ, O MIO DIO, IN BENE” (NEEMIA 7:1–13:31)112
LA BENEDIZIONE DI GEOVA È INDISPENSABILE..........................114
LIBRO DI ESTER.....................................................................................117
NECESSARIA L’INTERCESSIONE DELLA REGINA (ESTER 1:1–5:14)
............................................................................................................ 117
UN COLPO DI SCENA DOPO L’ALTRO (ESTER 6:1–10:3)..............119
“SOLLIEVO E LIBERAZIONE” DA GEOVA........................................120
LIBRO DI GIOBBE...................................................................................123
“PERISCA IL GIORNO NEL QUALE NACQUI” (GIOBBE 1:1–3:26)...123
“NON RIMUOVERÒ DA ME LA MIA INTEGRITÀ!” (GIOBBE 4:1–31:40)
............................................................................................................ 124
“VERAMENTE MI PENTO NELLA POLVERE E NELLA CENERE”
(GIOBBE 32:1–42:17).........................................................................126
COLTIVATE LA “PERSEVERANZA DI GIOBBE”...............................127
359
LIBRO DEI SALMI....................................................................................130
( PARTE 1ª)........................................................................................ 130
“IL MIO DIO È LA MIA ROCCIA” (SALMO 1:1–24:10)........................130
“A MOTIVO DELLA MIA INTEGRITÀ MI HAI SOSTENUTO” (SALMO
25:1–41:13)......................................................................................... 132
“BENEDETTO SIA GEOVA”...............................................................134
(PARTE 2ª)......................................................................................... 134
GEOVA “È PER NOI RIFUGIO E FORZA” (SALMO 42:1–50:23).......135
“VERSO DIO ATTENDI IN SILENZIO, O ANIMA MIA” (SALMO 51:1–
71:24).................................................................................................. 136
“LA SUA GLORIA RIEMPIA L’INTERA TERRA”.................................138
(PARTI 3ª E 4ª)...................................................................................138
“AVVICINARMI A DIO È BENE PER ME” (SALMO 73:1–89:52)........139
“RENDETE GRAZIE A LUI, BENEDITE IL SUO NOME” (SALMO 90:1–
106:48)................................................................................................ 141
“LODATE IAH!”...................................................................................143
(PARTE 5ª)......................................................................................... 143
L’AMOREVOLE BENIGNITÀ DI GEOVA RENDE FELICI (SALMO
107:1–119:176)...................................................................................143
FELICI NONOSTANTE LE AVVERSITÀ (SALMO 120:1–145:21)......145
“LODATE IAH!”...................................................................................147
LIBRO DI PROVERBI..............................................................................152
‘ACQUISTATE SAPIENZA E AGGRAPPATEVI ALLA DISCIPLINA’. .152
PROVERBI CHE CI GUIDANO (PROVERBI 10:1–29:27)..................154
‘MESSAGGI PONDEROSI’ (PROVERBI 30:1–31:31)........................156
LIBRO DI ECCLESIASTE...................................................................160
COSA NON È VANITÀ? (ECCLESIASTE 1:1–6:12)...........................160
CONSIGLI PER CHI È SAGGIO (ECCLESIASTE 7:1–12:8)..............162
“LE PAROLE DEI SAGGI” CI GUIDANO (ECCLESIASTE 12:9-14). .164
LIBRO DEL CANTICO DEI CANTICI.......................................................166
NON CERCATE DI “DESTARE IN ME L’AMORE” (IL CANTICO DEI
CANTICI 1:1–3:5)...............................................................................166
“CHE GUARDATE NELLA SULAMITA?” (IL CANTICO DEI CANTICI
3:6–8:4)............................................................................................... 168
“LA FIAMMA DI IAH” (IL CANTICO DEI CANTICI 8:5-14).................169
LIBRO DI ISAIA........................................................................................ 172
(PARTE 1ª)......................................................................................... 172
“UN SEMPLICE RIMANENTE TORNERÀ” (ISAIA 1:1–12:6)..............172
“GEOVA MOSTRERÀ MISERICORDIA A GIACOBBE” (ISAIA 13:1–
35:10).................................................................................................. 174
360
LE PROFEZIE DI ISAIA RAFFORZANO LA NOSTRA FIDUCIA NELLA
PAROLA DI DIO..................................................................................176
(PARTE 2ª)......................................................................................... 176
“ECCO, VENGONO I GIORNI” (ISAIA 36:1–39:8)..............................176
“SARÀ RIEDIFICATA” (ISAIA 40:1–59:21).........................................177
DEVE “DIVENIRE UNA CORONA DI BELLEZZA” (ISAIA 60:1–66:24)
............................................................................................................ 180
“ESULTATE”.......................................................................................180
LIBRO DI GEREMIA................................................................................184
“DUE COSE CATTIVE CHE IL MIO POPOLO....................................184
HA FATTO” (GEREMIA 1:1–20:18)....................................................184
“SOTTOPONETE IL VOSTRO COLLO AL GIOGO DEL RE DI
BABILONIA” (GEREMIA 21:1–51:64).................................................186
GERUSALEMME È DATA ALLE FIAMME (GEREMIA 52:1-34).........188
LIBRO DI LAMENTAZIONI......................................................................191
‘I MIEI OCCHI SI SONO CONSUMATI IN LACRIME’.........................191
(LAMENTAZIONI 1:1–2:22)...............................................................191
“NON NASCONDERE IL TUO ORECCHIO AL MIO SOLLIEVO”
(LAMENTAZIONI 3:1–5:22)................................................................193
RIPONETE LA VOSTRA FIDUCIA IN GEOVA...................................194
LIBRO DI EZECHIELE.............................................................................197
(PARTE 1ª)......................................................................................... 197
“TI HO RESO SENTINELLA” (EZECHIELE 1:1–19:14)......................197
“UNA ROVINA, UNA ROVINA, UNA ROVINA NE FARÒ” .................200
(EZECHIELE 20:1–24:27)...................................................................200
UN MESSAGGIO CHE È “VIVENTE ED ESERCITA POTENZA”.......201
(PARTE 2ª)......................................................................................... 201
‘QUEL PAESE LÀ DEVE DIVENTARE SIMILE AL GIARDINO DI EDEN’
(EZECHIELE 25:1–39:29)...................................................................202
“RIVOLGI IL CUORE A TUTTO CIÒ CHE TI MOSTRERÒ” ..............203
(EZECHIELE 40:1–48:35)...................................................................203
“CERTAMENTE SANTIFICHERÒ IL MIO GRANDE NOME”..............205
LIBRO DI DANIELE.................................................................................209
COSA CI INSEGNA LA PARTE STORICA? (DANIELE 1:1–6:28)......209
COSA RIVELANO LE VISIONI DI DANIELE? (DANIELE 7:1–12:13). 211
GEOVA ‘BENEDICE QUELLI CHE LO TEMONO’..............................213
LIBRO DI OSEA.......................................................................................216
“PRENDITI UNA MOGLIE DI FORNICAZIONE” (OSEA 1:1–3:5)......216
361
“GEOVA HA UNA CAUSA CON GLI ABITANTI DEL PAESE” (OSEA
4:1–13:16)........................................................................................... 218
“LE VIE DI GEOVA SONO RETTE” (OSEA 14:1-9)............................219
LIBRO DI GIOELE ..................................................................................222
“OHIMÈ PER IL GIORNO”: PERCHÉ? (GIOELE 1:1–3:21)................222
COSA DOBBIAMO FARE...................................................................224
LIBRO DI AMOS......................................................................................226
“PREPARATI A INCONTRARE IL TUO DIO” (AMOS 1:1–9:15).........226
COSA DOBBIAMO FARE...................................................................228
LIBRO DI ABDIA......................................................................................230
EDOM DOVRÀ “ESSERE STRONCATO A TEMPO..........................230
INDEFINITO” (ABDIA 1-21)...............................................................230
LEZIONI DA ABDIA............................................................................231
LIBRO DI GIONA.....................................................................................232
“NINIVE SARÀ ROVESCIATA” (GIONA 1:1–4:11).............................232
LEZIONI DA GIONA............................................................................233
LIBRO DI MICHEA...................................................................................234
‘LA LORO CALVIZIE DEV’ESSERE ALLARGATA’ (MICHEA 1:1–7:20)
............................................................................................................ 234
CONTINUATE A ‘CAMMINARE NEL NOME DI GEOVA’...................236
LIBRO DI NAUM......................................................................................237
“GUAI ALLA CITTÀ DI SPARGIMENTO DI SANGUE” (NAUM 1:1–3:19)
............................................................................................................ 237
MEDITAZIONE COSTRUTTIVA.........................................................238
LIBRO DI ABACUC .................................................................................239
“IN QUANTO AL GIUSTO, CONTINUERÀ A VIVERE” (ABACUC 1:1–
3:19).................................................................................................... 239
RIFLESSIONI......................................................................................240
LIBRO DI SOFONIA.................................................................................242
“IL GIORNO DI GEOVA SI AVVICINA” (SOFONIA 1:1–3:20).............242
“SI AFFRETTA MOLTISSIMO”...........................................................243
LIBRO DI AGGEO ...................................................................................245
“PONETE IL CUORE ALLE VOSTRE VIE” (AGGEO 1:1–2:23)..........245
LIBRO DI ZACCARIA..............................................................................248
362
‘NON MEDIANTE POTENZA, MA MEDIANTE IL MIO ......................248
SPIRITO’ (ZACCARIA 1:1–14:21).......................................................248
SPRONATI AD AGIRE CON ZELO....................................................250
LIBRO DI MALACHIA...............................................................................252
I SACERDOTI ‘HANNO FATTO INCIAMPARE ..................................252
MOLTI’ (MALACHIA 1:1–2:17)............................................................252
‘IL VERO SIGNORE VERRÀ AL SUO TEMPIO’ (MALACHIA 3:1–4:6)
............................................................................................................ 253
“TEMI IL VERO DIO”...........................................................................255
LIBRO DI MATTEO..................................................................................257
“IL REGNO DEI CIELI SI È AVVICINATO” (MATT. 1:1–20:34)..........257
“IL FIGLIO DELL’UOMO SARÀ CONSEGNATO” (MATT. 21:1–28:20)
............................................................................................................ 259
LIBRO DI MARCO...................................................................................263
LO STRAORDINARIO MINISTERO SVOLTO DA GESÙ IN GALILEA
............................................................................................................ 263
L’ULTIMO MESE (MAR. 10:1–16:8)...................................................265
LIBRO DI LUCA.......................................................................................269
LA PRIMA PARTE DEL MINISTERO DI GESÙ (LUCA 1:1–9:62)......269
LA SECONDA PARTE DEL MINISTERO DI GESÙ (LUCA 10:1–24:53)
............................................................................................................ 271
LIBRO DI GIOVANNI...............................................................................275
“ECCO L’AGNELLO DI DIO” (GIOV. 1:1–11:54).................................275
‘CONTINUIAMO A SEGUIRLO’ (GIOV. 11:55–21:25)........................277
LIBRO DI ATTI......................................................................................... 281
PIETRO USA “LE CHIAVI DEL REGNO” (ATTI 1:1–11:18)................281
PAOLO COMPIE CON ZELO IL SUO MINISTERO (ATTI 11:19–28:31)
............................................................................................................ 282
LIBRO DI ROMANI..................................................................................287
DICHIARATI GIUSTI: IN CHE MODO? (ROM. 1:1–11:36).................287
IL MODO DI VIVERE DI CHI È DICHIARATO GIUSTO (ROM. 12:1–
16:27).................................................................................................. 289
LIBRO DI PRIMO CORINTI.....................................................................293
‘STATE SVEGLI, SIATE FERMI, DIVENITE POTENTI’ (1 COR. 1:1–
16:24).................................................................................................. 293
363
LIBRO DI SECONDO CORINTI...............................................................297
‘CONTINUATE AD ESSERE RISTABILITI’ (2 COR. 1:1–13:14).........297
LIBRO DI GALATI....................................................................................300
“DICHIARATI GIUSTI”: IN CHE MODO? (GAL. 1:1–6:18)..................300
LIBRO DI EFESINI ..................................................................................303
“RADUNARE . . . TUTTE LE COSE NEL CRISTO” (EFES. 1:1–6:24)303
LIBRO DI FILIPPESI................................................................................306
“CONTINUIAMO A CAMMINARE ORDINATAMENTE” (FILIP. 1:1–4:23)
............................................................................................................ 306
LIBRO DI COLOSSESI............................................................................309
“RESI STABILI NELLA FEDE” (COL. 1:1–4:18)..................................309
LIBRO DI PRIMO TESSALONICESI........................................................311
“STIAMO SVEGLI” (1 TESS. 1:1–5:28)..............................................311
LIBRO DI SECONDO TESSALONICESI.................................................313
“STATE FERMI” (2 TESS. 1:1–3:18)..................................................313
LIBRO DI PRIMO TIMOTEO....................................................................315
“CUSTODISCI IL DEPOSITO CHE TI È AFFIDATO” (1 TIM. 1:1–6:21)
............................................................................................................ 315
LIBRO DI SECONDO TIMOTEO.............................................................317
“PREDICA LA PAROLA, DATTI AD ESSA CON URGENZA”.............317
(2 TIM. 1:1–4:22).................................................................................317
LIBRO DI TITO......................................................................................... 319
MANTENETEVI SANI SPIRITUALMENTE (TITO 1:1–3:15)..............319
LIBRO DI FILEMONE...............................................................................321
ESORTATE “IN BASE ALL’AMORE” (FILEM. 1-25)..........................321
LIBRO DI EBREI......................................................................................323
‘AVANZATE VERSO LA MATURITÀ’ (EBR. 1:1–13:25).....................323
LIBRO DI GIACOMO...............................................................................327
DIO DÀ SAPIENZA A CHI ‘CHIEDE CON FEDE’ (GIAC. 1:1–5:20)...327
LIBRO DI PRIMO PIETRO.......................................................................330
RIMANETE “SOLIDI NELLA FEDE” (1 PIET. 1:1–5:14).....................330
364
LIBRO DI SECONDO PIETRO................................................................333
“IL GIORNO DI GEOVA VERRÀ” (2 PIET. 1:1–3:18)........................333
LIBRO DI PRIMO GIOVANNI ..................................................................336
CONTINUATE A CAMMINARE NELLA LUCE, NELL’AMORE ..........336
E PER FEDE (1 GIOV. 1:1–5:21)........................................................336
LIBRO DI SECONDO GIOVANNI............................................................339
CONTINUATE A ‘CAMMINARE NELLA VERITÀ’ (2 GIOV. 1-13)......339
LIBRO DI TERZO GIOVANNI..................................................................341
DIVENITE “COMPAGNI D’OPERA NELLA VERITÀ” (3 GIOV. 1-14). 341
LIBRO DI GIUDA.....................................................................................343
“MANTENETEVI NELL’AMORE DI DIO” (GIUDA 1-25)......................343
LIBRO DI RIVELAZIONE ........................................................................345
(PARTE 1ª)......................................................................................... 345
"L'AGNELLO" APRE SEI DEI SETTE SIGILLI (RIV. 1:1-7:17)............345
ALL'APERTURA DEL SETTIMO SIGILLOCI SONO ..........................347
SETTE SQUILLI DI TROMBA (RIV. 8:1-12:17)...................................347
(PARTE 2ª)......................................................................................... 348
VERSATE LE SETTE COPPE DELL'IRA DI DIO (RIV. 13:1-16:21)...349
IL RE TRIONFANTE È AL POTERE (RIV. 17:1-22:21)......................350
2011©dB Release
365
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La Parola di Geova è vivente