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CANYON
MAGIA E SUGGESTIONE
Cascate d'acqua cristallina alte
decine di metri, angusti passaggi
scavati nella roccia, oscure e
misteriose gole a picco su profondi
burroni… questi fantastici spettacoli
naturali, rimasti per secoli nascosti
ed inaccessibili, sono stati
recentemente riscoperti e oggi
potrete visitarli in piena sicurezza
grazie ai nuovi e suggestivi percorsi
costruiti nella roccia!
Grazie alla sua particolare
conformazione morfologica la Val
di Non è stata recentemente
ribattezzata la Valle dei Canyon;
visitarla vuol dire ammirare e
godere appieno della suggestiva
fusione di natura e cultura che il
suo territorio sa offrire all'ospite.
Vi segnaliamo qui otto emozionanti
itinerari che per diversità e
particolarità vi permetteranno di
conoscere il quadro complessivo
delle peculiarità geologiche e
naturalistiche della Val di Non.
Sono passeggiate diverse per
lunghezza e difficoltà, capaci di
accontentare ogni gusto; due di
queste, la visita al canyon Rio Sass
e al Parco Fluviale Novella, sono
praticabili solo con un esperto
accompagnatore in grado di farvi
godere fino in fondo le ricchezze
naturali in esse custodite, mentre le
rimanenti sono semplici
passeggiate che potrete praticare in
autonomia seguendo le preziose
indicazioni che vi forniamo
all'interno dell'opuscolo. Allora,
cosa aspettate?! Una fantastica e
magica avventura, da vivere tra
amici od in famiglia, vi attende…
LEGENDA DIFFICOLTÀ DEGLI ITINERARI
E = Livello Escursionistico.
Itinerari che si svolgono su sentieri,
tracce di passaggi in terreni di varia
natura o anche su terreni aperti senza
sentieri ma comunque sempre
accompagnati da adeguata segnaletica.
Possono essere caratterizzati da tratti
ripidi e rocciosi ma mai troppo faticosi
od impegnativi e possono essere
affrontati con un semplice
abbigliamento escursionistico e
scarponcini da montagna.
EE = Livello per Escursionisti Esperti.
Itinerari solitamente adeguatamente
segnalati; possono svolgersi su terreni
particolari quali tratti rocciosi, ripidi o su
semplici sentieri attrezzati. Possono
essere affrontati con un semplice
abbigliamento da montagna e
richiedono una discreta abitudine al
cammino ed una certa sicurezza nei
movimenti.
SOMMARIO
Canyon Rio Sass
pag.
4
Parco Fluviale Novella
pag.
8
Da Sanzeno a S. Romedio
pag. 12
Cascata di Tret
pag. 14
Sentiero del Mondino
pag. 16
Canyon di Gorzana
pag. 18
Don - S. Romedio
pag. 20
Canyon di S. Giustina
pag. 22
CANYON RIO SASS
L'ITINERARIO
Il cuore del centro storico di Fondo,
capoluogo dell'Alta Val di Non, è
perfettamente tagliato in due parti
da una profonda gola scavata nel
corso dei millenni dallo scorrere
impetuoso delle acque del Rio Sass,
il torrente, da cui il Canyon prende
il nome, che dalle montagne di
Fondo scorre nella parte bassa del
paese fino a congiungersi a valle
col torrente Novella. Questo
prezioso tesoro fatto di rocce,
suggestive particolarità
naturalistiche e giochi di luce è
rimasto per secoli gelosamente
custodito tra le più antiche
abitazioni del centro storico,
curiosamente e coraggiosamente
costruite dirimpetto a vertiginosi
strapiombi profondi decine di metri.
Con l'apertura, nel 2001 del
percorso su passerelle e scalinate
questo spettacolo di incomparabile
bellezza è stato scoperto per la
prima volta anche da molti abitanti
del paese che non sapevano di
possedere, a pochi metri da casa,
una tale suggestiva ricchezza.
La visita al Canyon viene effettuata
con accompagnamento di operatori
specializzati che vi forniranno tutto
l'occorrente per vivere appieno
questa fantastica esperienza: una
4
mantellina impermeabile, un
elmetto protettivo ed una radio
ricevente che vi permetterà di
seguire comodamente le
spiegazioni della guida gustandovi
con tranquillità lo spettacolo
naturale.
Il percorso parte dal centro storico
di Fondo per poi scendere nella
parte bassa del paese, quella più
antica ed autentica, dove potrete
incontrare uno scorcio di storia
attraverso la visita al mulino ad
acqua perfettamente funzionante
all'imbocco della forra e al
tradizionale lavatoio in cui un
tempo le donne lavavano i panni;
Canyon
FO
N
D
O
SASS
VA L D I N O N - T R E N T I N O
5
CANYON RIO SASS
6
da qui sono ancora visibili i ruderi
di un antico ponte “romano” che
collegava le due sponde del Rio
Sass.
Una volta immessi nel percorso si
entra immediatamente nel cuore
pulsante del centro di Fondo; dal
basso potrete ammirare, decine di
metri sopra di voi, le antiche case
del paese costruite a strapiombo
sulla roccia, con i panni distesi al
sole come un tempo.
Proseguendo oltre lo spettacolo si
fa sempre più suggestivo ed
indescrivibile, fatto di giochi di luci
ed ombre che si stagliano su
impervie rocce ricoperte da muschi
e licheni dai colori smeraldi e
vermigli. Le strette pareti di roccia
che delimitano il percorso d'ambo i
lati rendono ancor più suggestivo il
percorso, lasciando ampio respiro,
in certi tratti, e restringendosi, in
altri, fino a creare angusti passaggi
larghi poche decine di centimetri.
Da maggio 2009 è inoltre
percorribile un nuovo tratto del
Canyon Rio Sass, prolungamento
del percorso fino alla località
“bagni di Fondo” (piccolo
stabilimento termale).
Al termine della visita al Canyon
Rio Sass, se la vostra voglia di
avventura è ancora tanta potrete
prolungare il percorso, questa volta
autonomamente, raggiungendo
l'incantato Lago Smeraldo
attraverso una facile passeggiata
sempre aperta e percorribile anche
di notte grazie all'illuminazione che
offre ancora maggior suggestione
all'ambiente naturale.
Il percorso risale il torrente in senso
contrario attraverso un itinerario
tranquillo ed ombreggiato che
conduce fino ad un altro mulino
parzialmente ricostruito. L'ultima
parte della passeggiata diventa
invece più stretta con dei paesaggi
rocciosi, che ricordano più da
vicino le strette gole del Canyon,
caratterizzati da grandi cavità
circolari, dette “marmitte dei
giganti”, scavate da ciotoli roteanti
mossi dall'acqua. Superati su scale
alcuni risalti, costeggiando
suggestive cascate d'acqua, si
raggiunge lo specchio verde
intenso del Lago Smeraldo e da
qui, in breve, si ritorna al paese
lungo lo stesso itinerario.
NOTE TECNICHE
Ritrovo - partenza:
Fondo (m 988)
Piazza San Giovanni
Dislivello:
Canyon Rio Sass -100 m
Lunghezza: 1100 m
Il percorso fino al Lago
Smeraldo è pianeggiante
Tempi:
ore 2.00 per la visita guidata
nella forra; 20 minuti per il
percorso fino al Lago Smeraldo
Difficoltà:
E
Canyon
FO
N
D
O
SASS
VA L D I N O N - T R E N T I N O
Visite guidate a pagamento tutti
i giorni con prenotazione
obbligatoria.
www.canyonriosass.it
Cooperativa Smeraldo
Tel. 0463 850000
[email protected]
7
CANYON
PARCO FLUVIALE NOVELLA
L'ITINERARIO
8
PARCO FLUVIALE
NOVELLA
Fra le spettacolari forre della Val di
Non, rese accessibili dal lavoro
dell'uomo, si è aggiunto nel 2005 il
Parco Fluviale Novella, sintesi
ineguagliabile di tutte le
straordinarie caratteristiche
proposte da questo territorio. Dopo
un “viaggio” nel cuore della roccia,
questo itinerario si affaccia su uno
scenario che, per i colori e
formazioni delle ampie pareti del
canyon tra i paesi di Dambel, Cloz
e Romallo, ricorda il Grand
Canyon americano.
Il Rio Novella, in milioni di anni, ha
costruito un capolavoro che oggi è
possibile visitare grazie a
un'importante opera che consente a
chiunque di camminare, “sospeso a
mezz'aria” nella forra, in uno
scenario che lascia senza fiato
dall'emozione.
Questa visita si può compiere solo
accompagnati dalle guide
dell'Associazione Parco Fluviale
Novella, che mette a disposizione
anche l'attrezzatura necessaria:
caschetto speleologico e mantella
impermeabile.
Oltre a scarponcini da trekking,
abbigliamento adeguato e una
giaccavento, è utile avere nello
zaino bevande e uno spuntino, per
rendere completa questa magnifica
escursione alla scoperta delle
meraviglie costruite dall'acqua in
Val di Non.
Il ritrovo con la guida naturalistica
è stabilito a rotazione tra i tre paesi
del Parco (Cloz - Dambel Romallo) e comunicato al momento
della prenotazione.
9
La prima parte dell'itinerario, che
nel suo complesso si distende
per circa tre chilometri e mezzo,
si inserisce in un paesaggio
ampio e soleggiato, salendo
lungo il fianco sinistro orografico
del canyon, svelando scenari
spettacolari: fasce di rocce rosse,
gialle, grigie e bianche danno
l'illusione di trovarsi in un set
cinematografico ambientato nel
West americano.
Ad un tratto il vasto panorama
soleggiato viene interrotto
bruscamente dalla massiccia
presenza della roccia madre; ha
10
CANYON
PARCO FLUVIALE NOVELLA
NOTE TECNICHE
Ritrovo - partenza:
a rotazione tra i tre paesi del
Parco (Cloz - Dambel - Romallo);
comunicato al momento della
prenotazione.
Dislivello: + m 150
Tempi:
ore 2.30 per l'intero percorso
Difficoltà: E
PARCO FLUVIALE
NOVELLA
qui inizio il percorso su mensole
e passerelle all'interno della forra
che conduce in un mondo
ipogeo buio e sinistro, scavato
da canyon profondi centinaia di
metri. A mezza costa si percorre
l'abisso che si insinua nel
sottosuolo, alla scoperta dei
capolavori creati da infiniti
miliardi di gocce d'acqua: salti,
cascate, passaggi e cunicoli
larghi poche decine di
centimetri, volte che paiono
disegnate da un enorme
compasso, accompagnati
dall'incessante rimbombo
dell'elemento liquido che
precipita verso valle.
Lo stretto passaggio termina
all'altezza della piccola centrale
idroelettrica di Pozzena; da qui ci
si inoltra nel bosco in cui è
possibile ammirare la flora e la
microfauna tipica dell'ambiente
alpino per poi spuntare ai piedi
del romantico eremo di San
Biagio a monte dell'abitato di
Romallo.
Visite guidate a pagamento con
prenotazione obbligatoria.
Parco Fluviale Novella
Tel. 329 8366160
[email protected]
www.parcofluvialenovella.it
11
DA SANZENO
A S. ROMEDIO
L'ITINERARIO
È un altro affascinante itinerario,
alternativo alla strada asfaltata che
scende dal paese di Sanzeno verso
il Santuario, spesso intasata di
macchine e pubblico.
Il nuovo sentiero che raggiunge il
Santuario di San Romedio parte da
nord dell'abitato di Sanzeno,
precisamente di fronte al Museo
Retico, sulla strada per Romeno,
dove è possibile parcheggiare
l'auto. E' stato realizzato sul
tracciato di un canale irriguo
scavato nella roccia a metà '800. Si
tratta di circa 2500 metri di
sentiero, di cui circa 500 in roccia e
oltre 300 su passerella; un robusto
parapetto in legno chiude la cengia
artificiale e rende sicuro il
cammino. L'attenzione va posta solo
al "tetto" roccioso, che in qualche
punto è un po'basso.
Percorrere questo itinerario è
veramente suggestivo, poiché si ha
l'impressione di essere “dentro la
roccia”, soprattutto quando ci si
inoltra tra le strette pareti che
caratterizzano l'ultima parte del
canyon prima di arrivare al piazzale
del santuario.
Alcuni scorci, visti da questo
“tunnel” aperto sullo strapiombo,
12
NOTE TECNICHE
Accesso:
Sanzeno, Museo Retico (m 650)
spesso alto poco più di un metro e
mezzo, sono veramente suggestivi.
Il percorso termina nei pressi dell'
8^ stazione della Via Crucis ma è
in progetto un prolungamento fino
all'inizio della salita al Santuario.
L'ultimo tratto quindi è caratterizzato
da una discesa su gradini in legno
che si congiungono con la strada
asfaltata. Ancora qualche minuto, e
si raggiunge il parcheggio del
Santuario, da dove poi si prosegue
lungo la scalinata esterna fino
all'ingresso.
Dislivello:
sentiero in falsopiano scavato in
parte nella roccia; +70 metri
per raggiungere il Santuario
Tempi:
45 minuti
per la sola andata
Difficoltà:
E
13
CASCATA DI TRET
L'ITINERARIO
Diversa per morfologia dai canyon
circostanti, la cascata di Tret è il
completamento ideale per la
conoscenza delle peculiarità
naturalistiche della Val di Non,
offrendo un ulteriore esempio di
come l'acqua sia in grado di
modificare e plasmare il territorio.
Da Fondo, si può raggiungere Tret
a piedi, seguendo la strada statale
che porta verso il Passo Palade;
dopo un chilometro, un cartello
indica sulla sinistra “Passeggiata
strada vecla di Tret”. Il percorso
pianeggiante segue il bordo del
canyon formato dal Rio Novella
attraversando un bosco di abeti con
ampie panoramiche, raggiungendo
il parco giochi di Tret. Attraversato
il paese, si raggiunge l'hotel
Aurora. Qui si arriva anche
direttamente con l'autovettura, e si
può parcheggiare.
Dall'hotel una stradina di
campagna conduce fino ad un
belvedere dove, con molta
attenzione, si può ammirare la
cascata dall'alto.
14
Molto più spettacolare e
scenografica la visione dal basso:
dall'hotel, un sentiero attraversa
alcuni prati per poi scendere la
ripida costa boscosa che conduce
alla base della cascata, una sorta
di anfiteatro stretto e alto con pareti
che incombono per decine di metri.
Il salto d'acqua è infatti di 70 metri
e l'impressione di altezza è
amplificata dal fatto di trovarsi alla
base di una parete di roccia
semicircolare che quasi impedisce
di vedere il cielo.
Questo spettacolare anfiteatro
naturale è stato creato dal ghiaccio
10.000 anni fa. Ritirandosi, la
massa glaciale diede origine,
anche a causa di crolli delle pareti
rocciose, alla valle della cascata di
Tret.
L'erosione fluviale ha dato origine
ai truògoli, scanalature basali del
ghiacciaio che, lavorando il
terreno, lo hanno eroso in
profondità dando inizio alla
formazione dei canyon della Val di
Non.
NOTE TECNICHE
Accesso:
Fondo (m 988) o Tret (m 1162)
Dislivello:
+170 metri da Fondo a Tret;
discesa alla cascata da Tret - 100
metri
Tempi:
ore 1.00 da Fondo a Tret;
40 minuti dall'hotel Aurora al
fondo della cascata
Difficoltà:
E
Necessari scarponcini da trekking
e una borraccia d'acqua
15
SENTIERO DEL MONDINO
L'ITINERARIO
Questo itinerario, uno dei più
spettacolari tra quelli nei Canyon
della Val di Non, consente di
raggiungere il fondo di una delle
forre più ampie e profonde della
zona, formata dallo scorrere delle
acque del Rio Novella.
Da Fondo si sale in auto al paese di
Castelfondo e si prosegue fino alla
frazione di Dovena. Sulla strada
principale della località, arrivati ad
una fontana al centro di un trivio si
prende la strada sulla destra che
dopo cento metri arriva nei pressi
della grande stalla di un'azienda
agricola. Qui la strada diventa
sterrata, e percorse ancora poche
decine di metri si parcheggia l'auto
in corrispondenza dello slargo di
una curva. Proprio nel mezzo della
curva, sulla parte esterna inizia il
sentiero CAI SAT 522 che scende
nel bosco, diventando sempre più
ripido (fare attenzione con terreno
bagnato) fin quando giunge in
prossimità della forra, le cui pareti
rocciose precipitano verticali verso il
fondo del canyon.
Usciti dalla vegetazione, ci si trova
su un'ampia cengia pietrosa che
scende tagliando diagonalmente la
parete; questa è la parte più
impegnativa del sentiero, dove è
16
necessario procedere con prudenza
anche per lo strato di ghiaino che
copre il sentiero e la pendenza
della discesa.
Sotto di noi una stretta valle,
chiusa da imponenti pareti
rocciose, che nella sua
naturalità sembra una
scenografia di Jurassic Park.
Nel tratto più esposto è presente
un corrimano con fune metallica,
che conduce all'ultimo salto di
roccia verticale. Questo passaggio
si supera facilmente grazie ad
una scala metallica e infine si
raggiunge il fondo del
canyon; si segue verso
sinistra il sentiero tra gli
alberi risalendo il corso
del torrente, fino ad un
suggestivo passaggio
sopra una stretta forra
rocciosa che si supera
grazie ad un ponte
in legno. Da qui si
segue in discesa,
verso destra, il
corso del torrente,
superando i ruderi di una
centralina elettrica, e dopo un altro
chilometro il sentiero si impenna
superando inizialmente alcuni risalti
NOTE TECNICHE
rocciosi protetti da staccionate in
legno.
In salita, si raggiunge la strada
statale che porta al Passo Palade
nei pressi di Fondo.
Per tornare all'auto è consigliabile il
servizio bus di linea “Fondo-Cles”
che conduce fino a Castelfondo. In
alternativa si può costeggiare la
statale 42 da Fondo in direzione
“Val di Sole-Tonale” fino al bivio
con la provinciale 43. Da qui
seguire sulla destra le indicazioni
per “Castelfondo-Dovena”.
Accesso:
Dovena (1013 metri) frazione di
Castelfondo
Dislivello:
- m 225 / + m 200
Tempi:
ore 2 da Dovena a Fondo
ore 1.30 per il ritorno a piedi
sulla statale
Difficoltà:
EE - breve tratto attrezzato
Segnavia:
sentiero CAI SAT 522
Necessari scarponcini da
trekking e una borraccia
d'acqua
17
18
CANYON DI GORZANA
L'ITINERARIO
Facile itinerario, che permette un
approccio interessante al “mondo
dei Canyon” della Val di Non. Una
passeggiata a mezza costa
nell'ampia spaccatura formata dal
Rio Sass (che più a valle sarà
protagonista nel Canyon di Fondo),
in un ambiente naturalistico di
grande fascino.
Dal Lago Smeraldo di Fondo si
prosegue in direzione “Malga di
Fondo” per circa un chilometro e
mezzo. Lasciato sulla destra il
parcheggio che conduce alla
palestra di roccia si segue la strada
ora sterrata per un altro chilometro
fino al parcheggio in località “Busi”
che si raggiunge appena superato
un ponte in sasso e cemento dove
si può posteggiare.
Il sentiero parte a destra, prima del
ponte, e percorre un primo tratto in
leggero falsopiano nel bosco,
molto scenografico, costeggiando il
torrente. Dopo una ventina di
minuti di facile cammino, si può
ammirare sulla destra orografica
della valle una spettacolare cascata
che ha creato un grande conoide
di tufo, ricoperto di muschio.
Quest'acqua proviene da una
sorgente chiamata “Tòu de
Clocès”. Da qui la strada sterrata,
comoda e larga, sale con
pendenza più accentuata fino ad
un ponte, da cui si può ammirare
un imponente scorcio di canyon
che in questo punto si incassa tra
pareti strapiombanti.
Attraversato il ponte, la strada sale
ripida sul versante orografico destro
tra un rado bosco di conifere, con
spettacolari scorci naturalistici sulla
forra.
Con un'ampia curva si arriva alla
sommità del canyon, che si può
ammirare in tutta la sua ampia
prospettiva.
Il ritorno segue in discesa lo stesso
sentiero dell'andata.
NOTE TECNICHE
Accesso:
Fondo, località “Busi” (1050
metri) nei pressi del lago
Smeraldo
Dislivello: m 150
Tempi:
ore 2 per l'intero percorso di
andata e ritorno
Difficoltà:
E
Necessari scarponcini da
trekking e una borraccia
d'acqua
19
DON - SAN ROMEDIO
L'ITINERARIO
Quello formato dal Rio San
Romedio è probabilmente il canyon
più antico tra quelli presenti in Val
di Non: lo si deduce dalla sua
ampiezza, che sui bordi superiori lo
fa apparire quasi come una valle, e
dalla presenza di una folta
vegetazione che ha coperto le sue
pareti, creando un ambiente
naturale molto suggestivo.
Questa facile passeggiata, che
abitualmente si percorre in discesa,
è la più significativa per capire
come erano strutturate - prima
dell'avvento dei mezzi meccanici - le
antiche vie di comunicazione, che
viandanti e pellegrini percorrevano
per spostarsi da un paese all'altro e
20
da una valle all'altra.
Nell'intrico della vegetazione, non è
difficile immaginare la leggenda
che racconta dell'incontro tra il
Santo che ha dato prestigio
all’eremo e l'orso che, ammansito,
lo condusse fino a Trento.
Questo sentiero è senza dubbio il
percorso più suggestivo per arrivare
al Santuario di San Romedio,
gustando tutta la spiritualità del
luogo lontani dalla ressa di
automobili e persone che scendono
da Sanzeno. Dalla piazza del paese
di Don proseguire per il cimitero,
superarlo e parcheggiare nei pressi
delle ultime case, accanto ad una
segheria.
NOTE TECNICHE
Accesso:
Don
Dislivello:
- m 280
Qui la strada diventa una
mulattiera - segnavia CAI SAT 539 e dopo un tratto pianeggiante
dentro un fresco bosco di larici, il
sentiero scende ripido con tornanti
verso il fondo del canyon.
Raggiunta la base del canyon,
molto più stretta di quanto si
potrebbe pensare guardandola
dall'alto, inizia un'emozionante
passeggiata in un ambiente che ha
conservato le atmosfere delle
antiche vie di un tempo.
In breve si raggiunge il piazzale
dove parcheggiano le auto e i bus
navetta che provengono da
Sanzeno; sulla sinistra si sale al
Santuario.
Il rientro al paese di Don avviene
ripercorrendo in salita il cammino o
in alternativa, con mezzi pubblici,
da Sanzeno.
Tempi:
ore 1.30 per la discesa;
ore 2 per l'eventuale rientro
a piedi a Don
Difficoltà:
EE - breve tratto attrezzato
Segnavia:
sentiero CAI SAT 539
Necessari scarponcini da
trekking e una borraccia
d'acqua
21
CANYON DI S. GIUSTINA
L'ITINERARIO
Questo itinerario ha un forte
significato storico, poiché era uno
dei più antichi punti di transito tra i
due lati della valle prima della
costruzione dei ponti “romani” oggi
sommersi dalla diga che, bloccando
il corso del torrente Noce, ha creato
l'invaso di Santa Giustina.
Testimonianza di questo l'antico
eremo, aggrappato alla parete del
canyon, che ha dato il nome al
paese soprastante: Dermulo deriva,
infatti, da Hermulum. Il posto, dove
sorgeva la chiesetta, la residenza
degli eremiti che si avvicendarono
fino al 1782, e una minuscola
scuola, aveva anche funzione di
ospizio per i viandanti.
Parcheggiando davanti alla Chiesa
di Santa Giustina a Dermulo, sulla
destra dell'edificio sacro Via del
Borgo scende verso un'altra
chiesetta, dove a destra inizia
l'antica strada romana. Evitando di
scendere nelle stradine laterali
verso sinistra, si segue in falsopiano
la mulattiera che si inoltra tra i
frutteti in direzione di un bosco (la
direttrice fino al bosco è parallela
alla strada statale che corre
qualche centinaio di metri sulla
destra). Sul limitare degli alberi, il
sentiero abbandona prati e frutteti
e si inoltra nel bosco (cartello
segnaletico “Eremo Santa
Giustina”) e scende ripido nella
vegetazione; dopo un paio di
tornanti (fare attenzione, soprattutto
con terreno umido, perché la costa
è molto scoscesa e arriva
direttamente sul fondo del canyon)
si raggiunge uno slargo in parte
occupato da una grotta naturale,
dove sono ancora
visibili i ruderi
delle costruzioni
sacre.
Da qui il rientro
avviene in salita
ripercorrendo il
medesimo tragitto
di andata.
NOTE TECNICHE
Accesso:
Dermulo (800 metri)
Dislivello:
- m 100 / + m 100
Tempi:
ore 1.30 andata e ritorno
Difficoltà:
E
Segnavia:
sentiero CAI SAT 529
Necessari scarponcini
da trekking e una borraccia
d'acqua
22
INFO
BOLZANO
TRENTO
MILANO
AZIENDA PER IL TURISMO VAL DI NON
Via Roma, 21 - 38013 FONDO (TN)
Tel. 0463.830133 - Fax 0463.830161
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Canyon Rio Sass - APT Val di Non