Esecutivo Nazionale
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Riordino normativo
Il riordino delle norme di sicurezza per la
circolazione ferroviaria, attraverso
l’emanazione da parte di ANSF del
Regolamento di Circolazione Ferroviaria (RCF),
costituisce certamente una semplificazione
poiché enuncia i principi generali che il gestore
dell’infrastruttura e le imprese ferroviarie sono
tenuti a rispettare, nell’emanare disposizioni di
esercizio e regolamentari. Non v’è dubbio che
la semplificazione è certamente intervenuta
per chi, ai vari livelli, emana le disposizioni,
ma i lavoratori coinvolti nelle attività di
sicurezza stanno constatando la condizione
esattamente opposta. Il proliferare di
normative aziendali, sia perché imposte dal
“riordino”, sia per adeguamenti rispetto alla
organizzazione interna delle aziende, genera
un'infinita quantità di norme e di casistiche. I
lavoratori si trovano pertanto ad agire in un
ambito di minori certezze, con sempre
maggiori difficoltà di adeguamento, rispetto al
continuo variare delle norme che regolano la
propria mansione.
Il ruolo assegnato alle rappresentanze dei
lavoratori si limita alla sola informazione e
consultazione, senza tener conto del fatto che
alla fine, tutte le complessità generate dalle
disposizioni di ANSF e dalle esigenze di
massima economicità delle imprese, vengono
scaricate proprio sugli operatori della
sicurezza. Si sta verificando l’assurda
situazione che a fronte di sempre maggiori
richieste di cambiamento comportamentale
rispetto al variare delle norme il personale
riceve minore formazione ed aggiornamenti,
un carico maggiore di responsabilità per
alcuni e una netta deprofessionalizzazione per
altri eliminando la ridondanza dei controlli
fondamentale per la sicurezza dell’esercizio.
Scioperiamo contro chi vuole
eliminare le poche tutele che sono
rimaste ai lavoratori, contro chi in
pensione non ci vuole mandare.
Scioperiamo contro questo orario
di lavoro che ci costringe ad una vita
da zombie ma anche contro chi
tutto questo l'ha avvallato con la
firma, propinandolo per buono.
Scioperiamo contro l'accordo sulla
rappresentanza sindacale, che
vorrebbe mettere a tacere chi non è
d'accordo con CIGL, CISL e UIL.
Scioperiamo per la sicurezza, per
norme chiare e più addetti al
controllo dei processi.
Ti chiediamo di scioperare per darci
più forza, per darVi più forza!
SCIOPERO!
le ragioni della nostra vertenza
Art.18 e Jobs Act
Vertenza Pensioni
Orario di lavoro
Rappresentanza Sindacale
Riordino normativo
Trasporto merci Trenitalia
dalle 21 dell'11 alle 21
del 12 dicembre 2014
Impianti fissi
il 12 dicembre 2014
intera giornata
Trasporto viaggiatori
e esercizio
dalle 21 del 13 alle 21
del 14 dicembre 2014
Art.18 e Jobs Act
Vertenza Pensioni
Orario di lavoro
Rappresentanza Sindacale
La lotta in difesa dell’art. 18 è
fondamentale. Da domani, se le cose
cambieranno come vogliono i nostri
governanti, i cittadini e i lavoratori avranno
meno diritti e meno certezze.
Il mondo imprenditoriale, che non brilla
certo per etica e per investimenti in ricerca e
innovazione, se da un lato lamenta la
presenza di eccessiva burocrazia e della
corruzione dilagante che appesantisce i costi
e denuncia i mancati pagamenti dalla
pubblica amministrazione, dall'altro afferma
che l’art. 18 è l’ultimo dei problemi. E il
governo che fa? Impone una riforma,
suggerita da Confindustria sindacato delle
imprese, che servirà solo a licenziare altri
lavoratori per motivi diversi dalla “giusta
causa”, perché per questa, ricordiamo (ci ha
già pensato la Fornero), si può già licenziare
e con pochissime possibilità di reintegro.
58 anni senza se e senza ma, per i lavoratori di
tutte le età e di tutte le imprese e con un
coefficiente di calcolo contributivo adeguato
(per via della più bassa aspettativa di vita), ai
reali anni di contribuzione. Con la vita dei
lavoratori non si scherza. In tutta Europa si va
in pensione prima di 58 anni perché
l’aspettativa di vita dei ferrovieri dell'esercizio è
mediamente dieci anni inferiore degli altri
lavoratori. Questi i nostri obiettivi Sicuramente
diversi dal silenzio assordante di alcuni e dalle
demagogiche proposte che altri hanno
pubblicizzato per far credere di voler tutelare
tutti. In realtà è stato un chiaro assist alla
politica per defilarsi dalle proprie
responsabilità dietro la motivazione degli alti
costi da sostenere.
Non si può pensare di poter lavorare per anni
con le attuali norme senza ripercussioni:
ritmo sonno veglia alterati per riposi fuori
residenza di poco più di 5 ore effettive e
sequenze impossibili di alzate alle 4 anche a
seguito di due notti. Poi limiti di condotta e
scorta al di là della sopportabilità con ricadute
anche sulla sicurezza nostra e di chi si affida a
noi per viaggiare, pasti saltati o consumati in
malo modo, riposi giornalieri di 11 ore
omnicomprensivi (riposo alimentazione e vita
sociale) sono solo alcuni esempi di aspetti
dell'attuale quadro normativo che non possono
fisicamente essere sopportati e che devono
essere cambiati.
I “sindacati” già firmatari dell'attuale CCNL
AF hanno di recente avviato con il Gruppo FS
le procedure per l'indizione delle elezioni
Rsu/Rls. Se le regole per le elezioni saranno
quelle previste dal testo unico della
rappresentanza, siglato il 10 gennaio 2014 da
CGIL, CISL e UIL e Confindustria sarà la fine
della democrazia e della rappresentanza
democratica sui luoghi di lavoro. Il
regolamento elettorale, che dovrà essere
obbligatoriamente sottoscritto per
partecipare alle elezioni Rsu, conterrà i
principi negativi del testo unico sulla
rappresentanza. Multe e sanzioni per chi
indice azioni di protesta nel chiaro obbiettivo
di omologare tutto il fronte sindacale.
Insomma hanno definitivamente gettato la
maschera dichiarando la guerra totale a tutti i
lavoratori non prevedendo di fare prigionieri.
Dopo 4 scioperi, in Parlamento parlano ancora
di errore della riforma Fornero da correggere
riguardante il personale addetto alla
circolazione dei treni. Errore non corretto
perché non ci sono le coperture.
Non abbiamo mai parlato di errori. Tutta la
legge è un errore e non accettiamo più ritardi.
Al governo diciamo: “basta con le scuse legate
alla mancanza di copertura”. L’ingiustizia è
palese e va sanata. Il problema pensioni è
strettamente connesso con la sicurezza dei
nostri treni e va affrontato in via prioritaria. Se
le coperture ci sono per le pensioni d'oro, per
le grandi opere che nessuno vuole, allora ci
devono essere per le nostre pensioni. È ora di
fare capire a questi politicanti che siamo
stanchi di farci prendere in giro, che non
possono continuare a mantenere in piedi il loro
sistema fatto di corruzione, clientelismi,
sprechi e vantaggi per pochi.
Abbiamo messo a punto una proposta di
piattaforma dell'orario di lavoro a cui seguirà
a breve una consultazione a tutto il personale
in modo da poter rivendicare esattamente ciò
che il personale intende perseguire.
Dobbiamo dire forte e chiaro a questi burocrati
sindacali che non possono nascondere le loro
incapacità dietro a regole che escludono chi fra
i lavoratori c'è sempre stato e ci sarà.
Testo unico sulla
rappresentanza
democrazia nei
luoghi di lavoro
al capolinea
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QUI l`opuscolo stampabile in A4 Fronte/Retro