Guida Pratica cop
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NUMERI UTILI
Polizia di Stato . . . . .
Arma dei Carabinieri . . .
Guardia di Finanza . . . .
Vigili del Fuoco . . . . .
Emergenza medica . . .
A.C.I. - Soccorso Stradale
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Caserma dei Carabinieri
Commissariato di zona
Vigili Urbani . . . . . .
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Comune . . . . . . . . . . .
Azienda dei trasporti pubblici
Ferrovie dello Stato . . . . .
Ospedale . . . . . . . . . .
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ENEL . . . . . . . . . .
ltalgas . . . . . . . . .
Acquedotto . . . . . . .
Poste e Telecomunicazioni
INPS . . . . . . . . . .
INPDAP . . . . . . . . .
Il mio ufficio postale
La mia banca . . .
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Il parente più vicino . . . .
L’amico o l’amica più fidata
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Le associazioni dei consumatori
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Guida realizzata dal
Movimento dei Consumatori Veneto
Movimento dei
Viale Venezia, 7 - 30171 Venezia-Mestre
Consumatori
con il cofinanziamento del
Comitato di Gestione del Fondo Speciale Regionale per il Volontariato
Prima di aprire
la porta
o di firmare...
Movimento dei
Consumatori
chiama il
guida pratica contro furti, truffe e raggiri
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RINGRAZIAMENTI
Questa guida è stata prodotta grazie al cofinanziamento del Comitato
di Gestione del Fondo Speciale Regionale per il Volontariato del
Veneto
Un ringraziamento particolare a Poste Italiane SpA e ai suoi impiegati, che, attraverso cinquantacinque uffici territoriali, hanno reso possibile la distribuzione di questa guida (stampata in 90.000 copie) a circa
60.000 pensionati, consegnandola al ritiro della pensione.
La nostra gratitudine va anche alle Questure e all'Arma dei Carabinieri
del Veneto che terranno incontri con la popolazione nelle principali città
del Veneto.
Infine un grazie alle associazioni che hanno promosso e aderito al progetto: Ancescao Veneto, Anteas, Auser e Centro Sociale S. Bortolo di
Vicenza, AVULSS e AVAPO di Venezia, Adiconsum Veneto e i Centri di
Servizio per il Volontariato del Veneto per la loro collaborazione.
NON È MAI TROPPO TARDI
Se in passato ci hanno derubato, truffato o ci hanno ingannevolmente
convinto a firmare un foglio, senza informarci che si trattava di un contratto, chiamiamo il numero verde 800.911.315; è probabile che possiamo ancora fare qualcosa per annullare il contratto e impedire che
altra gente venga imbrogliata.
ASPETTIAMO LA VOSTRA PRIMA TELEFONATA PER COMPILARE INSIEME IL QUESTIONARIO CHE TROVATE A PAGINA 17
Il Movimento dei Consumatori è una associazione senza fini di lucro, attiva dal
1982. Sede centrale: Viale Venezia, 7 - 30171 Mestre C. Fiscale 90004750270
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PRIMA DI APRIRE LA PORTA AD ESTRANEI
CHIAMIAMO IL NUMERO VERDE 800.911.315
Questa guida fa parte di un progetto più ampio del Movimento
dei Consumatori che si propone di realizzare:
1. UNO STRUMENTO DI INFORMAZIONE E AUTODIFESA
Una guida che illustra le truffe ed i raggiri più diffusi ai danni degli
anziani per riconoscere il modo di operare di ladri, truffatori e operatori commerciali scorretti, e ridurre il rischio di diventare una loro vittima.
2. UN TELEFONO AMICO
per un sostegno psicologico e un aiuto pratico alle passate e alle future vittime di truffe, furti, scippi e vendite ingannevoli, che vorranno rivolgersi al NUMERO VERDE 800.911.315 dove persone competenti
sapranno ASCOLTARVI, SOSTENERVI e AIUTARVI.
3. UNA CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE
per sollecitare i cittadini a denunciare alle Forze dell'Ordine le truffe
anche quando l'entità del danno è modesta. La denuncia permette di
rilevare le dimensioni del fenomeno delle truffe e dei raggiri, per poter
poi individuare adeguate misure di prevenzione. Il Movimento dei
Consumatori, in collaborazione con alcune Questure del Veneto e il
Comando Regionale dell’Arma dei Carabinieri, organizzerà una serie
di incontri con la cittadinanza per far crescere la cultura del cittadino,
responsabile custode del proprio territorio.
4. UNA RETE DI SOLIDARIETÀ
Organizzare le associazioni di volontariato che si occupano delle problematiche degli anziani per entrare in azione ed offrire alle vittime di
furti, truffe e raggiri tutto l’appoggio che richiederanno.
5. SONDAGGIO SULLE ESIGENZE DEGLI ANZIANI
Un questionario per rilevare le effettive esigenze sentite dalle persone
anziane che riceveranno la guida contro le truffe.
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PREMESSA
FIDARSI E’ BENE, NON FIDARSI E’ MEGLIO
La prima regola da mettere in pratica, quando ci troviamo di fronte ad
una situazione imprevista, è di non fermarci alle apparenze. La prudenza ci impone di mantenere un atteggiamento cauto, in modo da
cercare di fare il quadro completo della situazione, prima di prendere
qualsiasi decisione. In presenza di estranei, NON DIAMO MAI NIENTE PER SCONTATO e chiediamo prova di ogni affermazione che
fanno e spiegazioni per ogni mancanza di chiarezza o incertezza che
avvertiamo.
UNA STORIA ESEMPLARE
Nel marzo del 2004, Armando F., un anziano imprenditore milanese,
apre tranquillamente la porta a due presunti impiegati dell'Azienda del
Gas.
La coppia, distinta e cortese, "stordisce" il sig. Armando parlandogli
velocemente di bollette non pagate, di chiusura del contatore, di ricevute da controllare, di ritardi di pagamenti che hanno prodotto interessi, multe, penali. I due suggeriscono che conviene effettuare rapidamente i versamenti arretrati altrimenti si rischia il raddoppio delle spese
poiché il termine di pagamento scade in giornata. La moglie di
Armando sfortunatamente è uscita, non c'è per poter dare manforte al
marito e lui capitola, consegnando il denaro richiesto. Intanto uno dei
truffatori, con la scusa di andare in bagno, gli ruba anche i gioielli che
aveva in camera per un valore di oltre centomila Euro. I due rilasciano
anche una ricevuta per i soldi consegnati e vanno via.
Armando dopo un po' esce dallo stato confusionale e capisce che è
stato truffato e derubato: non regge al disonore e alla vergogna. Perché
proprio lui, perché strappargli oggetti che rappresentano i ricordi di
tutta una vita? E soprattutto cosa dirà a sua moglie quando rientrerà a
casa, o ai figli ed agli amici?
Prendere la pistola, decidere che tutto è finito e spararsi è un tutt'uno.
Di certo ci troviamo di fronte ad un caso estremo che si è concluso tragicamente, ma il novantenne milanese, o qualsiasi altro, difficilmente
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ne sarebbe uscito senza contraccolpi psicologici. La perdita della stima
che abbiamo di noi stessi e il timore di giudizi impietosi da parte dei
nostri cari possono facilmente provocare in noi forti sensi di colpa e
vergogna che possono farci perdere il senso della misura e indurci ad
azioni sconsiderate e tragiche.
CHIAMIAMO IL NUMERO VERDE 800.911.315
NON FARSI AGGANCIARE
L'unico modo per tenere lontani i truffatori è quello di evitare il loro tentativo di aggancio, perché, una volta che prestiamo loro attenzione, non
riusciremo più a svincolarci. La loro abilità è tale che non ci lasceranno vie di fuga, e non conta la nostra età o il nostro livello di istruzione.
Sono dei veri esperti della comunicazione, degli attori nati, capaci di
camuffarsi e travestirsi, con straordinarie capacità di leggere le nostre
emozioni e le nostre intenzioni. Osservando i nostri atteggiamenti e
gesti, sono capaci di anticiparci ogni volta che dimostriamo disappunto o tentiamo di svincolarci. Ad ogni nostro tentativo di fuga scatta una
precisa contromossa idonea a bloccarci o a distoglierci dal nostro
intento. Il loro comportamento è così distinto e persuasivo che non
avremo neanche il coraggio di essere scortesi e rompere l'incontro bruscamente. Addirittura alcuni truffatori sembrano capaci di far cadere le
loro vittime in uno stato di semi-ipnosi.
Cadere vittima di una truffa, in certi casi, non lo possiamo neanche
considerare un errore, ma una vera sfortuna.
L’ERRORE È UNO STRUMENTO PER APPRENDERE
Si dice che errare è umano. La nostra esperienza si arricchisce proprio
grazie agli errori che commettiamo e di cui sappiamo far tesoro; gli
errori di valutazione in particolare ci permettono di sviluppare maggiori capacità di analisi critica ed essere più consapevoli delle nostre decisioni. Ci hanno sempre ripetuto che sbagliando s'impara. Questa consapevolezza induce non solo noi, ma anche i nostri cari e i nostri amici
ad essere molto comprensivi, anche quando la combiniamo grossa.
Una volta si può sempre sbagliare.
Chi di noi non ha mai subito qualche tipo di truffa nella sua vita?
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Quindi, ad un piccolo errore non aggiungiamone altri. Evitiamo di cadere in depressione, di coltivarci i nostri sensi di colpa, di finire vittime
delle nostre paure e insicurezze, ma, nella disgrazia, cerchiamo di trarre insegnamento per il futuro. Se ci sembra di non farcela, chiediamo
subito aiuto:
CHIAMIAMO IL NUMERO VERDE 800.911.315
risponderanno persone in grado di aiutarci a recuperare
la fiducia in noi stessI e, qualche volta, anche i soldi
Cari lettori, vi invitiamo a continuare la lettura, potreste evitare di
perdere migliaia di euro. Di seguito i casi di truffe più frequenti.
OCCHIO AGLI IMPOSTORI CHE BUSSANO ALLA NOSTRA PORTA
Chi si rifiuterebbe di aprire la porta ad un prete o a due persone che
indossano la divisa della Guardia di Finanza?
Le truffe si realizzano in base alla capacità di uno o più truffatori di
creare una situazione verosimile per la vittima (che hanno preventivamente studiato e selezionato) e dalla loro capacità di recitare il ruolo
che hanno scelto con la massima naturalezza, in modo da non suscitare sospetti. Durante le loro azioni non lasciano mai nulla all'improvvisazione. Tutto quello che fanno e dicono ci sembra logico e plausibile,
ma, anche se sentiamo che qualcosa ci sfugge, non riusciamo a stare
dietro al ritmo incalzante con cui operano, proprio per impedirci di riflettere con calma. È facile che entriamo un po' in confusione, aiutando il
truffatore a raggiungere il suo scopo. Il loro obiettivo è sempre quello di
farsi consegnare da noi, volontariamente, soldi o oggetti di valore.
L'abbigliamento e la documentazione che utilizzano sono sempre
accurati e adeguati alla situazione, per rendere tutto il più reale possibile. Molto spesso per abbassare le nostre difese ci fanno capire che
possiamo trarre un vantaggio economico dalla situazione che hanno
creato.
Elenchiamo alcuni tra i casi più frequenti di truffa messe in atto da una
sola persona che bussa alla nostra porta, per riscuotere, rimborsare o
controllare soldi, fingendosi:
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1. un dipendente dell’INPS (o di altri enti previdenziali) che vuole verificare la nostra posizione pensionistica;
2. un dipendente comunale che vuole verificare la correttezza dell’ultimo versamento dell’ICI;
3. un vigile urbano che deve consegnare una multa;
4. un incaricato delle Aziende dei Servizi Pubblici (elettricità. gas,
acqua) per controllare gli impianti o per una bolletta che non abbiamo pagato;
5. un agente della Guardia di Finanza che vuole controllare la nostra
dichiarazione dei redditi;
6. un funzionario della Posta o della Banca che vuole controllare i
soldi che abbiamo appena ritirato allo sportello;
Le somme che questi simulatori chiedono non sono di solito molto alte,
ma, come in tutti i casi di truffa, questi individui sono abili nel “vestire i
panni giusti” e a procurarsi o costruirsi la falsa documentazione che
serve a dimostrare il debito o il credito che abbiamo verso gli enti che
rappresentano. La loro abilità è quella di costringerci a seguire il loro
filo logico e tenerci impegnati ad ascoltarli proprio per impedirci di riflettere sulla situazione anomala di una riscossione porta a porta, rispetto alla normale riscossione che avviene con l’invio di una lettera che
spiega la situazione di credito o di debito e le relative istruzioni per
pagare o riscuotere.
Illustriamo di seguito alcune di queste truffe più in dettaglio per
capire come i truffatori agiscono in pratica.
RIMBORSO ENEL - TRUFFATORI CHE AGISCONO DA SOLI
Dopo aver individuato la vittima, un falso dipendente dell'ENEL suona
il campanello per informare l'anziano della buona notizia di un rimborso che è venuto a consegnargli, per un precedente errore di bollettazione. L'anziano non esita ad aprire e accogliere il malfattore che
mostra subito delle finte bollette in cui sembra evidente l'errore commesso. Al momento del rimborso il falso dipendente tira fuori una banconota falsa di taglio più grande del rimborso, chiedendo il resto. La
persona anziana, consegna il resto e il malvivente rilascia una falsa
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ricevuta di pagamento. Se l'anziano, nel prendere il resto, rivela dove
tiene il denaro, il malfattore potrebbe essere tentato di derubarlo anche
dei soldi che tiene in casa. Non resta che allontanare con uno stratagemma l'anziano dai suoi soldi. Di solito il falso dipendente si offre cortesemente di fare un controllo sulla funzionalità dell'impianto e lo invita
ad andare ad accendere e spegnere (o aprire e chiudere) il contatore
per un certo numero di volte, quel tanto che gli permette di prelevare i
soldi. Poi,uscendo, assicura che tutto funziona perfettamente e saluta
cordialmente raggiungendo la sua vettura e allontandosi velocemente.
ATTENZIONE: il rimborso avviene sempre per posta; un dipendente
che si occupa di rimborsi, cioè di contabilità, non è certo anche un tecnico di impianti.
Lo stesso farebbe un finto dipendente dell'azienda del gas o dell'acqua
PACCO OMAGGIO DA PARTE DELL’INPS
Il falso dipendente dell’INPS deve consegnare un pacco regalo e tre
anni di arretrati per un errore di calcolo della pensione; è venuto a portare i documenti che si devono compilare per poter ritirare all’ufficio
postale l’arretrato e per controllare se l’anziano è l’effettivo beneficiario. La somma da rimborsare è sempre consistente e serve proprio ad
abbassare la guardia della persona anziana, piacevolmente sorpresa
dagli arretrati. Il falso dipendente chiede il libretto della pensione per
controllare i dati e inizia a compilare il falso modulo da presentare allo
sportello. Completata l’operazione, il malfattore informa l’anziano
signore che per il lavoro svolto deve anticipare in contanti cento euro.
Appena il truffatore incassa il denaro deve impedire che l’anziano apra
il pacco prima che lui si allontani, per questo fa finta di accorgersi che
il codice del pacco regalo non corrisponde esattamente a quello scritto sul libretto della pensione e si offre di andare a controllare in macchina se ha sbagliato pacco, avvisando l’anziano che se non ritorna su
dopo qualche minuto, vuol dire che il pacco è quello giusto.
Naturalmente il dipendente non torna indietro e l’anziano, aprendo il
pacco, si accorge che è vuoto e che gli hanno rifilato un vero e proprio
“pacco”.
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ATTENZIONE: l’INPS non invia pacchi regalo per scusarsi e gli arretrati vengono comunicati per posta e accreditati o consegnati allo sportello al momento del ritiro della pensione.
Un altro caso classico è rappresentato dal
FINTO CORRIERE
Dopo aver scelto la vittima e recuperato il suo nome sulla targhetta del
citofono, il finto corriere suona il campanello per la consegna di un
pacco.
Una volta sull'uscio dell'appartamento il furfante consegna il pacco
l'anziano e lo avverte che, per poterlo ritirare deve pagare venti euro
in contanti per le spese di consegna .
Il pacco, che è bello pesante, sollecita la curiosità dell'anziano e mentre il falso corriere richiede pressantemente la firma della ricevuta, stimola la sua vittima suggerendole che il contenuto del pacco deve
essere di un certo valore, come evidenziano anche le parole "fragile" e
"alto" scritte sulla scatola e "assicurato" sulla ricevuta. Se il truffatore
riesce ad incassare avrà il tempo di allontanarsi indisturbato prima che
l'anziano possa aprire il pacco che, naturalmente, contiene solo sassi
o mattoni.
La spesa modesta e l’idea di un oggetto di valore allontana dalla
nostra mente che si possa trattare di un imbroglio.
FINTI FUNZIONARI DELLA POSTA O DELLA BANCA
Scelta la vittima, di solito una persona anziana, il delinquente la segue
fino a casa per scoprire l'eventuale presenza di altre persone che vivono o frequentano la casa.
Subito dopo, l'impostore si presenta alla porta dell'anziana dichiarandosi funzionario della Posta e informando la sua vittima che lo sportellista ha involontariamente consegnato alcune banconote false e, non
sapendo a chi sono state consegnate, vuole verificare il numero di
serie delle banconote appena ritirate. La vittima, sorpresa e preoccupata, consegna i soldi al truffatore, il quale, facendo finta di contarli e
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di confrontarli con una lista di numeri di serie riportati su un foglio che
ha in mano, li sostituisce con destrezza con banconote false. Senza
mai smettere di parlare, spiega come i falsari diventano sempre più
bravi e come, nonostante l'esperienza degli impiegati, non sempre si
riesce a riconoscere una banconota falsa. Appena riesce nello scopo
il truffatore si scusa educatamente per il falso allarme e per il disturbo
arrecato e scompare con le banconote vere.
RICORDIAMO che i truffatori potrebbero presentarsi anche in due per
essere più efficaci nella recitazione e riuscire a distrarre la vittima con
più facilità, spalleggiandosi a vicenda. Ma, come abbiamo già anticipato, il secondo serve per tentare anche il furto di valori, magari con la
scusa di dover andare in bagno.
RICORDIAMO CHE
1. nessun funzionario della Posta o di una Banca ci cercherà a casa
per controllare le banconote o i loro numeri di serie. I soldi contraffatti vengono controllati quando vengono incassati, quindi quando
escono dall'ufficio postale o bancario sono sicuramente a posto;
2. vicino alle banche, agli uffici postali e ai bancomat, non ci sono solo
truffatori, ma anche borseggiatori e scippatori; guardiamoci attorno
per individuare persone appostate che potrebbero seguirci dopo il
nostro prelievo.
3. prima di aprire la porta, facciamoci dire il nome e cognome e verifichiamo con una telefonata all'ufficio postale se è vero (teniamo tra
i numeri utili quello dell'ufficio postale o della nostra filiale di banca)
CHIAMIAMO IL NUMERO VERDE 800.911.315
4. gli impostori usano anche un tesserino di riconoscimento falso e
forniscono loro stessi al malcapitato un numero da chiamare, al
quale però risponde un complice;
5. se è possibile, quando facciamo operazioni di prelievo o di versamento, facciamoci accompagnare da qualcuno;
6. osserviamo il cassiere quando conta il denaro ed evitiamo di
appartarci per ricontarlo;
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7. mettiamo il denaro in una tasca interna dell'abito e in un portadocumenti a tracolla sotto la giacca. Teniamo solo pochi spiccioli a
portata di mano;
8. evitiamo di indossare gioielli costosi e vistosi;
9. prestiamo attenzione alle persone che sono con noi in coda o che
circolano nell'ufficio;
10. quando usciamo dalla Posta o dalla Banca guardiamoci attorno per
vedere se qualcuno ci segue;
11. se ci accorgiamo di essere seguiti per strada, cerchiamo qualcuno
a cui chiedere aiuto o entriamo in un negozio e facciamoci venire
a prendere.
LE TRUFFE ACCOMPAGNATE DA FURTO
FURTI DI SQUADRA E IN DIVISA - Falsi carabinieri
Due delinquenti comprano false divise da carabinieri, un borsone e un
po' di bigiotteria e suppellettili varie per preparare una scena verosimile. I finti carabinieri, dopo aver osservato i movimenti della vittima, di
solito un'anziana signora che vive da sola, l'attendono davanti all'ingresso dell'edificio dove abita.
Pregandola di non impressionarsi, informano l'anziana signora che
qualche giorno prima si sono verificati una serie di furti d'appartamento nella zona e che fortunatamente sono riusciti a recuperare la refurtiva. Aprendo il borsone pieno di collane, braccialetti, ninnoli vari, invitano la vittima ad andare in caserma per controllare se tra la refurtiva
ci sono valori che le sono stati sottratti. La signora cerca di spiegare
che a lei non hanno rubato niente, ma i due imbroglioni, assicurando
che i ladri riescono ad entrare senza lasciare segni, le consigliano di
approfittare del fatto che la refurtiva ce l'hanno lì, e di entrare in casa e
verificare personalmente se ci sono oggetti che le appartengono, così
si risparmia di andare in caserma.
I malviventi entrano nell'appartamento e dopo aver constatato che tra
i gioielli recuperati non ci sono quelli della signora, la invitano a controllare se manca qualcosa nel posto dove tiene il denaro e gli altri
valori. Questo dà modo ai delinquenti di scoprire dove l'anziana li con12
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serva. Scoperto il nascondiglio uno degli impostori distrae l'anziana
signora con la scusa di compilare un breve verbale, e l'altro fa un controllo in giro per vedere se tutto e a posto. Il compare va a prelevare i
soldi nascosti e arraffa oggetti di valore che trova in giro. I due lasciano di fretta l'appartamento.
FALSI POMPIERI - PRINCIPIO D’INCENDIO
Due pompieri suonano al campanello della vittima designata con la
scusa di una emergenza. Pare che nell'appartamento adiacente si stia
sviluppando un incendio. La persona che vi abita e che ha chiesto soccorso non risponde più. Bisogna intervenire al più presto. I pompieri
hanno bussato alla porta della vittima perché ha un balcone sulla strada, dal quale si può osservare se esce del fumo dall'appartamento vicino. Invitano la persona anziana ad accompagnarli al balcone per controllare la situazione. Con i cellulari, i falsi pompieri simulano una conversazione, facendo credere che le macchine e le scale dei pompieri
stanno per arrivare sull'altro lato dell'edificio e che servono rinforzi. Uno
dei complici si allontana per raggiungere gli altri, ma in realtà si ferma
nell'appartamento per rubare. Il secondo pompiere cerca di tenere
impegnato l'anziano, gli affida il compito di controllare dal balcone se
dall'appartamento vicino esce fumo, lasciandogli il cellulare perché lo
informi al primo segno di fumo. Il finto pompiere si allontana facendo
finta di raggiungere la sua squadra e va a dare man forte all'altro ladro.
Per assicurarsi che l'anziano resti sul balcone a vigilare uno dei pompieri si tiene in comunicazione con lui per telefono per completare indisturbati la perquisizione. Poi il pompiere torna dall'anziano sul balcone
per riprendersi il cellulare ed informarlo che tutto è sistemato e che il
vicino sta bene. Quando l'anziano chiama il vicino si accorge di essere stato raggirato e derubato.
FALSI TECNICI MANUTENTORI
Due ladri circolano per le strade di un quartiere in una macchina di una
ditta di cucine e con un megafono offrono gratis la propria competenza per una riparazione gratuita di cucine ed elettrodomestici vari.
L'iniziativa, dicono, è una forma di promozione della ditta di cucine che
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offre sconti del 30% a chi ne acquista una nuova. Le persone anziane,
soprattutto le donne che vivono da sole, hanno sempre bisogno di
qualche intervento di piccola manutenzione. Una volta invitati ad intervenire, i malviventi esaminano l'elettrodomestico e mentre uno va in
giro a rovistare con la scusa di controllare le prese di corrente o i tubi,
l'altro tiene la signora impegnata davanti alla cucina a gas spiegandole il problema del malfunzionamento. Poi per dare manforte al suo complice tiene impegnata la signora alla cucina a gas facendole compiere
delle manovre con le manopole per impedirle di uscire dalla cucina,
mentre i due delinquenti setacciano le stanze alla ricerca di soldi e di
gioielli. Per accertarsi che sia sempre in cucina uno dei complici fa in
modo di dialogare a distanza con la signora per controllare attraverso
la voce che non abbandoni la cucina.
FALSO PRETE E LA BENEDIZIONE DELLA CASA
Due finte suore fermano per la strada una signora anziana che è appena uscita di casa e l'avvisano che il nuovo parroco o un prete della parrocchia sta programmando visite per la benedizione degli appartamenti della zona e cercano di fissare un appuntamento per la visita del
prete.
La squadra di truffatori all'ora fissata si presenta all'abitazione dell'anziana signora e cominciano le operazioni di benedizione delle stanze.
Mentre il prete e una delle suore tengono impegnati l'anziana signora
con la benedizione e le recitazioni rituali, l'altra suora con la scusa di
andare in bagno, va a rubare nelle altre stanze. Per segnalare l'operazione completata la suora tira lo sciacquone e i complici completano velocemente la benedizione e si allontanano salutando e ringraziando l'anziana signora.
L’APPARECCHIO SALVASOLDI
Due imbroglioni dopo aver scoperto il nome del parroco della zona si
recano a casa della vittima prescelta, di solito una signora anziana.
Annunciano che sono stati indirizzati all'anziana signora dal parroco
“Don Mario”, per mostrar un apparecchio speciale che serve a proteggere gli anziani da borseggiatori e da ladri di appartamento.
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Una volta entrati, i delinquenti mostrano il loro strano apparecchio e
chiedono all’anziana signora di prendere il portafogli per farle vedere
come si inserisce nel portafogli e spiegano che, se non si sfilano i soldi
in una certa maniera, l’apparecchio, grazie al sistema satellitare, è in
grado di comunicare automaticamente al 113 che sta avvenendo un
furto, facendo scattare l’intervento di soccorso. Illustrando i vantaggi di
una protezione costante dei propri soldi, i malviventi, con un abile gioco
di squadra, insistono per applicare l'apparecchio anche ai soldi che
l'anziana signora tiene in casa e si fanno condurre nel luogo dove la
signora tiene nascosti. Nel frattempo uno degli imbroglioni torna dove
è stato lasciato il portafogli e lo svuota dei soldi. Intanto, protetti anche
i soldi nascosti, si torna nella stanza dove erano prima per compilare
le ricevute dell'avvenuta consegna, e mentre uno distrae la signora con
la ricevuta, l'altro va a rubare anche i soldi nascosti.
L’INTRUSIONE IN CASA DI UN COMPLICE DI NASCOSTO
LA FIORAIA
E' sufficiente scoprire la data di nascita della vittima designata e il suo
indirizzo. Il giorno del compleanno scatta il raggiro
Due imbroglioni, preferibilmente un uomo e una donna, acquistano un
mazzo di fiori. La donna si finge una fioraia e si reca a casa dell'anziano; suona il campanello e lo informa che deve consegnare un
mazzo dei fiori e con la scusa della ricevuta da firmare si fa aprire la
porta.
Entrando nell'appartamento la fioraia non chiude bene la porta in
modo da permettere al complice di entrare. Intanto, con la scusa di un
bicchiere d'acqua, la fioraia obbliga l'anziano ad andare in cucina dove
si prepara a compilare la ricevuta. Nel frattempo il complice entra e
porta via valori e denari che riesce a trovare in quel paio di minuti in cui
la finta fioraia riesce a tenere impegnato l'anziano signore in una conversazione amichevole.
L'importante è che la fioraia scelga una posizione in cucina che tenga
l'anziano con le spalle alla porta della stanza in modo che lei possa
vedere quando il complice lascia l'appartamento.
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ATTENZIONE: chi manda i fiori per un compleanno li accompagna
sempre con un biglietto di auguri. La consegna dei fiori normalmente non richiede ricevuta, perché i fiori sono stati già pagati in
anticipo.
LA FINTA INFERMIERA
Dopo aver seguito una infermiera professionale nelle sue visite a domicilio e raccolto informazioni sul nome e sugli orari di visita alla vittima
designata, due truffatori, di solito una donna e un uomo, preparano la
trappola.
La signora anziana viene chiamata dalla falsa infermiera al telefono per
essere informata che “Anna”, l’infermiera che di solito le fa le iniezioni,
è ammalata e che verrà lei in sostituzione, questa volta accompagnata anche dallo psicologo. Avvisano che arrivano un’ora prima del solito. Una volta in casa i due delinquenti compiono le operazioni di routine cercando di mettere a proprio agio la signora. Il finto psicologo conversa amichevolmente, mentre l’infermiera, dopo aver misurato la pressione, prepara la solita iniezione che, però, non contiene il solito medicinale, ma un narcotizzante che permetterà ai delinquenti di perquisire
la casa da cima a fondo e allontanarsi indisturbati con il loro bottino.
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QUESTIONARIO
Quando l’opuscolo arriva in abitazioni con più persone, vi preghiamo di compilare insieme il questionario.
Segnate con una crocetta la risposta che scegliete e consegnate o
spedite il questionario all’indirizzo del Movimento dei Consumatori
oppure chiamateci e lo compileremo insieme senza perdite di
tempo e di denaro
Avete trovato le informazioni semplici e comprensibili
Avete trovato utile le raccomandazioni e i consigli
Avete trovato esaurienti i casi più frequenti di truffa
(sì) (no) (in parte)
(sì) (no) (in parte)
(sì) (no) (in parte)
Eravate a conoscenza delle truffe elencate nell’opuscolo?
(di tutte) (della gran parte) (di alcune) (di nessuna)
Siete mai stati vittima di furti in appartamento?
Vi hanno mai strappato via il borsello o la borsa per strada?
Vi hanno mai sfilato dalla tasca o dalla borsa il portafogl?
(sì)
(sì)
(sì)
(no)
(no)
(no)
Siete mai stati vittima di una delle truffe o scorrettezze elencate nell’opuscolo o di altri tipi di inganni che vi hanno lasciato un senso di rabbia o di
dispiacere nel tempo?
(sì) (no)
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Se la risposta è sì, indicate quale truffa o scorrettezza vi ha lasciato un
segno.
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…………………….....................................................................................................
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Avete denunciato il fatto alla Polizia?
(sì) (no)
Se avete risposto (no) quali sono state le ragioni?
1. perché la truffa o la scorrettezza era di piccolo valore
2. perché pensavo che la Polizia avesse cose più gravi da fare
3. perché non ho fiducia nella Polizia
4. perché provavo vergogna
5. perché i truffatori riescono sempre a farla franca
6. per non complicarmi la vita
7. Altro (specificare)
(sì)
(sì)
(sì)
(sì)
(sì)
(no)
(no)
(no)
(no)
(no)
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..................................................................................................................................
..................................................................................................................................
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..................................................................................................................................
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Vi siete rivolti ad una associazione di consumatori
in caso di truffe o scorrettezze commerciali ?
Se avete risposto (no) perché non l’avete fatto?
1. perché non conoscevo associazioni di consumatori a cui rivolgermi
1. perché la truffa o la scorrettezza era di piccolo valore
2. perché non ho fiducia nelle associazioni di consumatori
3. perché provavo vergogna
4. altro (specificare)
(sì)
(no)
(
(
(
(
(
)
)
)
)
)
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Se in futuro doveste subire una truffa o una scorrettezza commerciale,
denuncereste il fatto a:
(Polizia) (associazione consumatoria) (nessuno)
Avete già ricevuto informazioni del genere dal Comune?
(sì) (no)
Cosa dovrebbe fare il Comune per proteggere i cittadini da ladri e truffatori?
1. telecamere nelle strade per filmare i passanti
( )
2. aumentare la sorveglianza dei Vigili Urbani
( )
3. aumentare la collaborazione con le altre Forze dell’Ordine
( )
4. più informazione sui pericoli che i cittadini possono correre
( )
5. offrire assistenza psicologica alle vittime di furti e truffe
( )
Nel vostro quartiere
c’è una biblioteca?
c’è un Centro sociale per gli anziani?
c’è una palestra?
c’è una sala da ballo?
c’è una sala da gioco?
c’è un giardino o parco?
ci sono abbastanza negozi?
Si fanno attività ricreative a favore degli anziani?
(sì)
(sì)
(sì)
(sì)
(sì)
(sì)
(sì)
(sì)
(no)
(no)
(no)
(no)
(no)
(no)
(no)
(no)
(non
(non
(non
(non
(non
(non
(non
(non
so)
so)
so)
so)
so)
so)
so)
so)
Cosa dovrebbe fare il Comune per aiutare gli anziani a vivere meglio?
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Sentite il desiderio di impegnarvi per far conoscere al Comune
i reali bisogni degli anziani e a battersi perché vengano soddisfatti?
(sì) (no)
Sentite la necessità di incontrare o conoscere altre persone
della vostra generazione?
(molto spesso) (spesso) (ogni tanto) (raramente)
Pensate che la vostra esperienza lavorativa possa essere utile ai giovani?
(sì) (no) (forse)
Avete mai conosciuto o fatto parte di un’associazione di volontariato
che si occupa di migliorare la qualità della vita degli anziani ?
(sì) (no)
Se sì, quale? ...........................................................................................................
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Per migliorare la nostra sicurezza in casa e per strada, quali delle seguenti
azioni vi sentite di poter fare?
1. essere più attenti alle cose che accadono attorno a me nel quartiere e imparare a riconoscere le persone che vi abitano
( )
2. segnalare alla Polizia illeciti di cui siamo testimoni o persone che si accingono
a commettere reati.
( )
3. collaborare ad una squadra di sorveglianza civica di cittadini pensionati, per
scoraggiare la circolazione di persone poco raccomandabili nei luoghi più frequentati del nostro quartiere (nei giardini pubblici, davanti alle scuole)
( )
ASPETTIAMO LA VOSTRA PRIMA TELEFONATA
PER COMPILARE INSIEME IL QUESTIONARIO
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ALCUNE TRUFFE PER STRADA
LA TRUFFA DELLE PIETRE PREZIOSE
La truffa cosiddetta "all'americana". I truffatori fanno leva sulla
loro abilità di attori nel ricreare una situazione verosimile e sfruttano uno dei nostri punti più deboli: il facile guadagno.
Un signore dall'aspetto elegante, in genere di mezz'età, si finge uno
straniero che deve raggiungere il lontano paese d'origine, ma non ha
disponibilità di soldi liquidi, perché gli hanno rubato il portafogli e la valigia. Ci ferma per strada (di solito, all'uscita dalla nostra banca) e cerca
di venderci un anello di famiglia a soli mille euro - solo per procurarsi i
soldi per il viaggio in aereo e per le spese di prima necessità - quando
ne vale almeno 5000.
Il truffatore ci parla del furto subito e illustra le caratteristiche del gioiello di famiglia, e il grande valore affettivo che ha. Noi, di solito, molto sorpresi dalla inconsueta circostanza, esitiamo perché non siamo in grado
di valutare il gioiello. Quando il malvivente intuisce che non ce la può
fare da solo, fa entrare in gioco il suo compare, anch'esso distinto ed
elegante. Il finto straniero, cerca di rassicurarci dicendo che chiunque
potrà confermarci il valore del gioiello. Richiama cortesemente l'attenzione del complice e, mostrandogli l'anello, gli chiede quanto potrebbe
valere. Il signore, guarda caso, dice di essere proprio un gioielliere e ci
conferma il valore dichiarato. Fingendosi incuriosito, il gioielliere si offre
di comprarlo. Ma lo straniero insiste, perché siamo noi ad approfittare
della circostanza. Il truffatore normalmente tenta di creare un clima di
confidenza e intimità e si rivolge a noi chiamandoci col nome di battesimo o dicendo che gli ricordiamo un suo genitore, che ha perso da
poco. Se ci sono ancora resistenze da parte nostra, il gioielliere gioca
al rialzo offrendo somme maggiori per convincerci a prelevare a casa
o in banca la somma richiesta. Per noi diventa sempre più difficile resistere alla tentazione, ed è probabile che finiamo col cedere e regalargli mille euro.
CHIAMIAMO IL NUMERO VERDE 800.911.315
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LA FALSA DONAZIONE O EREDITÁ
Un signore di mezza età, ben vestito e con un’auto di gran lusso, si finge
un professionista (di solito un avvocato) alla ricerca di una organizzazione di aiuti umanitari a cui deve consegnare una donazione in denaro,
lasciata da un benefattore senza eredi. Ferma il signor Rossi per strada,
chiedendogli se conosce dove si trova la sede che sta cercando. Il signor
Rossi ovviamente non lo sa e ascolta incuriosito le confidenze che l'avvocato fa sul defunto benefattore. Nel frattempo passa un altra persona
che, complice del finto professionista, dice di sapere dove è il posto, ma
spiega che l'organizzazione non esiste più. I soldi (falsi), che il truffatore
fa intravedere, in mancanza del beneficiario, potrebbero diventare di
proprietà del professionista, ma purtroppo per entrarne in possesso
bisogna ricorrere ad un notaio che di solito pretende il 10% della donazione per certificare l’assenza del beneficiario e quindi l’impossibilità di
consegnare la donazione. Guarda caso, il truffatore e il suo complice,
non hanno abbastanza soldi a disposizione per pagare il notaio e cercano di convincere il signor Rossi ad anticipare il resto del denaro che
serve per pagare il notaio in cambio di una parte dell’eredità. Il signor
allettato dall’idea di portare a casa una bella somma, ritira in banca la
somma richiesta e consegnatala al truffatore, sale in macchina con i due
"complici" per recarsi dal notaio. Durante il tragitto i truffatori si ricordano che serve una marca da bollo per l'atto notarile. Si fermano davanti a
un tabaccaio e chiedono alla vittima di andare a comprarla. Appena la
persona entra nel negozio, naturalmente, i due fuggono con il bottino.
UN’INTERVISTA CHE SI TRASFORMA IN CONTRATTO
Alla stazione degli dell'autobus o ad una fermata possiamo incontrare
un giovane o una giovane che ci chiede cortesemente se siamo disposti a rispondere ad alcune domande riguardanti il servizio di trasporti
pubblici locale.
Fatte alcune domande che possono sembrarci pertinenti all’intervista, il
truffatore, con disinvoltura, alterna al questionario domande per scoprire il nostro indirizzo e al momento opportuno ci chiede anche il nome.
Completata l'intervista, con la scusa che deve dimostrare al datore di
lavoro che ha veramente fatto l'intervista, il truffatore ci richiede un firma.
Se commettiamo lerrore di non contollare il foglio che firmiamo, dopo 10
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giorni, ci arriva a casa l'avviso che abbiamo acquistato qualcosa: una
enciclopedia, collane di libri, abbonamenti a riviste, videocassette o altre
opere editoriali. Non ci resta che denunciare il fatto alla Polizia.
Qualsiasi intervista/sondaggio che richiede la nostra firma nasconde di
sicuro un contratto. ATTENZIONE: le interviste sono sempre anonime.
LE VENDITE FUORI DEI LOCALI COMMERCIALI
NON SOLO IN NEGOZIO
In questa sezione della guida affrontiamo i rischi che corriamo quando
non siamo noi a programmare un acquisto ma sono i venditori che ci
propongono, di loro iniziativa, acquisti nei luoghi più disparati. Possono
essere offerte di venditori sollecitate:
1. a casa nostra, per strada, in spazi pubblici, agli ingressi di centri
commerciali o di Fiere, nei mercati e in ogni altro luogo frequentato
da molte persone; altre volte siamo invitati a ritirare un regalo in un
albergo senza obbligo di acquisto. Le caratteristiche del prodotto o
del servizio e le condizioni di vendita sono riportati su contratti prestampati che gli agenti ci invitano a firmare.
2. a distanza attraverso
a) proposte che troviamo leggendo riviste e periodici;
b) per corrispondenza, come avviene negli acquisti da catalogo.
3. attraverso la televisione, prenotando l’acquisto per telefono e
pagando in contrassegno o in contanti alla consegna. Il contratto è
costituito dalla registrazione della nostra telefonata.
4. attraverso il telefono; il contratto è costituito da ciò che viene registrato dal venditore e che noi accettiamo con un semplice sì.
Questi tipi di vendita sono definiti dalla legge “vendite fuori dei locali
commerciali”. La legge offre ai consumatori una certa dose di protezione. Ma ci possono essere dei problemi.
A chi non è capitato di trovarsi di fronte ad un venditore insistente, verboso e seccante?
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Come mai, sebbene ne siamo infastiditi, non riusciamo a dire no al
nostro abile persuasore?
La risposta è semplice: perché i venditori conoscono benissimo tutte le
armi della persuasione e sanno spostare la nostra attenzione dal razionale al sentimentale: la cortesia, gli apprezzamenti e le lusinghe sono i
loro strumenti di base. Il nostro autocompiacimento/narcisismo e il nostro
amor proprio ci conducono facilmente a fare cattivi affari, perché nella
trattativa non distinguiamo più gli argomenti che convincono da quelli che
manipolano. I venditori bravi conoscono le nostre debolezze e, con grande destrezza, hanno imparato a “farci scegliere” quello che vogliono loro.
NON FIRMARE NIENTE PRIMA DI AVERE CHIAMATO
IL NUMERO VERDE 800.911.315
LE “TRUFFE” COMMERCIALI
Una cosa è l’abilità di un venditore che riesce a convincerci ad acquistare un prodotto con l’arte della persuasione e della simpatia, altro è usare
trucchi e informazioni non corrette per carpire il nostro consenso con
informazioni fuorvianti o con omissioni di aspetti contrattuali che ci
impediscono di comprendere bene cosa stiamo acquistando.
Anche se poche rare volte siamo di fronte a “vendite truffa” concepite
dalle aziende stesse che vendono il prodotto, normalmente le ”truffe”
commerciali sono messe in atto da venditori scorretti che cercano di
forzare la vendita, ricorrendo a trucchi e inganni, che sono sul confine
tra il lecito e l’illecito. Questi “truffatori occasionali” sono in grado di
indurci a firmare un contratto che molto probabilmente non accetteremmo, se ce lo spiegassero chiaramente, e, ancora meno, se avessimo la pazienza di leggerlo.
Purtroppo la legge li ha favoriti permettendo che i contratti prestampati usati in questo tipo di vendita possano essere scritti con caratteri
molto piccoli, proprio per non invogliarci a leggerli e a capire che cosa
stiamo facendo, prima di firmare.
Purtroppo, sarà proprlo la nostra negligenza che renderà più difficile far
valere i nostri diritti, quando, successivamente, ci accorgiamo di essere stati ingannati. Infatti è importante ricordare che tutto quanto viene
detto prima e dopo la firma del contratto non ha nessun valore di prova,
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se non viene riportato per iscritto sul contratto stesso. Perciò, se non ci
sono testimoni (non familiari) a nostro favore, sarà difficile dimostrare
la malafede del venditore quando lui può mostrare la nostra firma sotto
le condizioni contrattuali. Tuttavia ci sono altri elementi che potrebbero mettere in discussione la validità del contratto. Perciò:
NON FIRMARE NIENTE PRIMA DI AVERE CHIAMATO
IL NUMERO VERDE 800.911.315
Per superare le nostre resistenze ad incontrarli, i venditori si dimostrano molto generosi, ormai è difficile trovare un offerta senza che venga
accompagnata da un qualche regalo.
UN REGALO O UN PREMIO COME ESCA
L'idea di ricevere un regalo affascina tutti, e i truffatori hanno da tempo
capito questa nostra predisposizione. Purtroppo nessuno ci farà mai
regali disinteressati: diffidiamo di offerte troppo facili, o di premi vinti
non si sa come. Sono sempre specchietti per allodole.
Di solito riceviamo una cartolina o una telefonata che ci annuncia la vincita di un premio da ritirare presso l'Albergo “Tal dei Tali”, dove troveremo una squadra organizzata di venditori che raramente ci lascia andar
via senza averci convinto ad acquistare il loro prodotto, il cui prezzo
comprende abbondantemente anche il regalo che riceviamo. Gli anziani sono il bersaglio preferito dei venditori di apparecchiature per la salute, che si rivelano sempre inutili.
L’OCCASIONE DA COGLIERE AL VOLO
Non lasciamo che esercitino pressioni su di noi mettendoci fretta con
le solite frasi: "È un'offerta limitata. Vale solo per oggi"; oppure “Il prezzo speciale vale solo per i primi 50 pezzi, per le prime 50 telefonate”.
Vogliono solo impedirci di riflettere e soprattutto informarci sul valore
effettivo del prodotto ci offrono.
VENDITORI PORTA A PORTA
Uno dei metodi infallibili usato dai venditori per superare le nostre resi25
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stenze è quello di dirci, quando ci anticipano l’offerta per telefono, che
sono disponibili a lasciarci la merce in visione, senza alcun impegno di
pagamento, per darci tutto il tempo che vogliamo per osservarla, confrontarla e decidere con calma se acquistarla o meno.
IL BAULETTO DI BIANCHERIA
Il venditore si presenta alla nostra porta con un bauletto di cartone che
contiene l’offerta promozionale vantaggiosissima di cui abbiamo parlato
al telefono. Il venditore appena entra ricomincia a decantare l’alta qualità
della merce ed il prezzo eccezionale; ricorda che l’offerta dura ancora per
poco e che ci sono solo pochi pezzi rimasti. Il venditore ribadisce che
non siamo obbligati ad acquistare e che possiamo tenerla in visione.
Promette che ripasserà dopo qualche giorno per concludere l'affare o per
ritirare la merce nel caso non la volessimo. Con molta disinvoltura il venditore si avvicina e ci chiede di mettere una firma sulla ricevuta per dimostrare l’avvenuta consegna della merce lasciata in visione. In realtà firmiamo un contratto d’acquisto. Se non ci lasciano una copia della ricevuta, possiamo scommettere che non si rifarà vivo prima che passino
almeno dieci giorni: il tempo che ci viene concesso per annullare un contratto di un venditore “porta a porta”. Trascorsi i dieci giorni, un altro agente della ditta (il primo non oserebbe ripresentarsi) busserà alla nostra
porta, ma non per ritirare la merce, ma per informarci che dobbiamo
pagarla, perché l’abbiamo già acquistata al prezzo di duemila euro.
Ci hanno raggirato: cerchiamo consiglio chiamando il 112 o il 113
NON FIRMARE NIENTE PRIMA DI AVERE CHIAMATO
IL NUMERO VERDE 800.911.315
COSA POSSIAMO FARE
Cercare di non peggiorare la situazione: in mancanza di un testimone
del raggiro, il contratto, anche se firmato con l’inganno, alla Polizia o
davanti ad un Giudice risulterebbe regolare. Non possiamo che biasimare noi stessi perché abbiamo distrattamente firmato senza guardare il foglio e, ancora peggio, non abbiamo preteso il rilascio di una copia
del foglio firmato.
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Invece di arrabbiarci, mandiamo via l’agente riscossore, prima che ci
convinca a pagare a rate il nostro debito, quando lo informiamo che
non abbiamo nessuna intenzione di spendere duemila euro per una
cosa di cui non abbiamo bisogno. L’agente insisterà che l’ammontare
della rata può essere della cifra che vogliamo, basta mettere un altro
paio di firme su un altro contratto (di finanziamento). PERICOLO: sembra una soluzione, ma ci stiamo per impegnare a pagare, ad interessi
altissimi, un prestito che chiediamo ad una finanziaria che, a sua volta,
anticiperà alla ditta venditrice. Così paghiamo in anticipo la ditta e noi
ci impegneremo a pagare la finanziaria: “el tacon pèso del buso”.
POSSIAMO ANCORA CHIAMARE LA POLIZIA
O IL NUMERO VERDE 800.911.315
Se opponiamo resistenza, cercano di impressionarci minacciando di
ricorrere al giudice, con la certezza di pagare anche le spese legali.
Se si rendono conto che non temiamo le minacce, possono talvolta far
finta di venirci incontro, proponendoci un nuovo contratto per acquistare un prodotto più a buon mercato.
Infine, quando il contratto lo prevede, possono chiederci di pagare solo
una penale (di solito il 20% del totale) per annullare il contratto.
VENDITE TELEVISIVE
Ci sono televisioni commerciali che vivono affittando spazi pubblicitari a numerose ditte che possono offrire i loro prodotti o i loro servizi
martellandoci, dalla mattina alla sera, con i loro messaggi promozionali preregistrati.
LA TELEVENDITA
Dobbiamo distinguere due tipi di televendita:
1. quella che promuove e vende trattando con noi direttamente al telefono il prezzo e la consegna della merce che avviene contrassegno;
2. quella invece che ci invita a contattarli per telefono, ma non negoziare il prezzo e la consegna, perché vogliono in effetti fissare un appuntamento per mostrarci direttamente a casa nostra la loro merce.
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E’ bene ricordare che il secondo tipo di televendita si trasforma in una
vendita del tipo “porta a porta”, per cui potremmo correre gli stessi
rischi, quando gli operatori sono scorretti.
Con il primo tipo di televendita potremmo imbatterci in promotori che
vendono “bufale” e che si sono programmati di pubblicizzare la loro
offerta per un certo periodo di tempo, per arraffare velocemente il più
possibile e poi scomparire, chiudendo del tutto la loro attività. I consumatori raggirati, anche quelli che recederanno e chiederanno la restituzione della somma pagata, non troveranno più nessuno che risponderà e che restituirà il maltolto. In effetti non sempre possiamo parlare
di vere e proprie truffe, perché spesso si tratta di cose che sono leggermente diverse da quelle mostrate in televisione o che possono
avere un valore parecchio inferiore a quello pagato.
Meglio evitare le televendite se non siamo degli intenditori del prodotto
che viene promosso: il rischio di fare cattivi affari aumenta proporzionalmente alla nostra poca conoscenza del prodotto. Ad esempio, le televendite di gioielli e opere d’arte o d’antiquariato, sebbene la gran parte
delle ditte vendono le stesse cose nei loro negozi, molti altri sono promotori per conto terzi, per cui non ci è possibile indagare più di tanto
sulla loro serietà e correttezza.
Purtroppo la qualità effettiva della merce non può essere verificata se
non dopo la consegna. Quindi, quando ci è possibile, registriamo la trasmissione, perché potrebbe arrivare merce diversa da quella che abbiamo visto. In questo caso avremo solo 10 giorni di tempo per spedirla
indietro, comunque a nostre spese e farci restituire i soldi.
È importante verificare se la merce viene consegnata da un corriere
terzo o da un trasportatore della stessa ditta venditrice che oltre a consegnare la merce, incassa l’assegno.
Ricordiamo: mai pagare in contanti.
PRIMA DI FIRMARE CHIAMA IL NUMERO VERDE 800.911.315
SOLUZIONI
Dal 1992 la legge ci protegge concedendoci un periodo di ripensa28
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mento in caso di acquisti fatti fuori dei normali locali commerciali.
Quindi solo nel caso di contratti firmati in casa, per strada, negli stand
improvvisati e comunque fuori dai locali commerciali è possibile annullare l'ordine sottoscritto esercitando il diritto di recesso entro i DIECI
giorni successivi alla firma.
Il contratto possiamo disdirlo e annullarlo, ma non basta ad evitare
disagi, preoccupazioni, lungaggini e qualche costo da pagare.
Il diritto di recesso si esercita mandando una raccomandata con
Avviso di Ricevimento al venditore, all'indirizzo riportato nelle condizioni generali, conservando una copia del testo inviato. Bisogna
poi rispedire a proprie spese la merce al venditore.
PRIMA DI FIRMARE CHIAMA IL NUMERO VERDE 800.911.315
per un aiuto per scrivere la lettera e risolvere la situazione.
ALCUNE PRECAUZIONI
Conoscere i propri diritti di cittadino consumatore è importante, ma non
basta. Per prevenire i rischi di truffe o cattivi acquisti dobbiamo osservare alcune regole:
Ricordiamoci di non sottoscrivere contratti che prevedono di versare
tutta la somma richiesta in anticipo; facciamoci comunque rilasciare
una ricevuta e paghiamo sempre con un assegno, mai in contanti.
Controlliamo sempre se il contratto prevede il diritto di recesso prima
di firmare.
PRIMA DELLA FIRMA DEL CONTRATTO
Alcuni consigli prima di dichiarare il nostro interesse
1. stiamo lontani da offerte che non ci permettono di valutare con
calma l’effettiva convenienza;
2. convinciamoci che è raro che esistano prodotti venduti sottocosto;
3. chiediamoci sempre se ciò che ci propongono di acquistare ci serve
veramente o se è migliore di qualcosa che possediamo già;
4. rinviamo l'acquisto, se non siamo in grado di conoscere il valore del
prodotto o il suo prezzo medio di mercato;
DURANTE LA TRATTATIVA
Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio;
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- valutiamo con calma le informazioni che toccano i nostri sentimenti
e che ci emozionano: l'obiettivo del venditore è di ridurre le nostre
capacità critiche, creando un clima di simpatia;
- non lasciamoci distrarre dal fiume di parole con cui il venditore tenta
di travolgerci per confonderci; interrompiamolo con fermezza e insistiamo perché risponda con precisione alla nostra richiesta di chiarimento;
- tentiamo di condurre il gioco, facciamoci dare il contratto e leggiamolo attentamente, fino a che non otteniamo tutte le informazioni,
su ogni nostro minimo dubbio. In mancanza chiudere la trattativa.
- facciamo tutte le domande possibili per scoprire le caratteristiche
del prodotto o del servizio che ci viene offerto, concludendo con la
stessa domanda: “dov’è scritto nel contratto ciò che afferma?”.
PRIMA DI FIRMARE
4. ricordiamo sempre che le firme sono richieste solo per sottoscrivere impegni di responsabilità a fare o a pagare;
5. ricordiamo che le interviste e i questionari per essere validi non
richiedono la firma dell’intervistato, né i dati anagrafici, quindi gli
intervistatori che ci chiedono di firmare stanno cercando di estorcerci ingannevolmente impegni contrattuali;
- ricordiamo che l'annullamento del contratto non è semplice ed
immediato e comporta delle spese per rispedire la merce;
DOPO LA FIRMA
Se siamo interessati all'acquisto, dopo la firma:
- non dimentichiamo di farci consegnare la copia del contratto per
poterlo rileggere con calma. I contratti prestampati contengono delle
frasi ambigue che servono proprio a farci credere una cosa per
un'altra;
- controlliamo se la data accanto alla nostra firma è quella giusta:
qualche volta il venditore non mette la data per poter retrodatare il
contratto e far risultare trascorsi i 10 giorni di ripensamento;
CHIAMIAMO IL NUMERO VERDE 800.911.315
QUANDO IL VENDITORE VA VIA
Verifichiamo la bontà e la sicurezza della nostra scelta. Ricontrolliamo
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subito i documenti e le cose che ci sono state lasciate per verificare se
sono diverse da ciò che abbiamo firmato.
In particolare è bene sapere come si esercita il Diritto di Recesso
Nel caso che non sia presente sul contratto la clausola del diritto di
recesso, o essa sia riportata fuori dalle condizioni generali di contratto,
il termine per esercitarlo si amplia da 10 gg. a 60
SE CI ACCORGIAMO DI ESSERE STATI GIÁ RAGGIRATI
CHIAMIAMO IMMEDIATAMENTE IL N° VERDE 800.911.315
E INFORMIAMOCI SUI NOSTRI DIRITTI
PROTEGGIAMOCI DA INDEBITAMENTI E CATTIVI INVESTIMENTI
In questa sezione illustriamo i possibili rischi che corriamo se qualcuno vuole approfittarsi di noi quando vogliamo investire i nostri risparmi
o quando abbiamo bisogno di un prestito. I casi che presentiamo non
sono vere e proprie truffe, ma lo possono diventare quando accanto
alla poca chiarezza delle condizioni contrattuali, c’è la malafede di chi,
approfittando della nostra inadeguata conoscenza, ci propone un investimento o un prestito che mette a rischio il nostro capitale.
PRESTITI PER PROTESTATI E PENSIONATI
La difficoltà di arrivare alla fine del mese, ci può indurre indebitarci per
cambiare i nostri elettrodomestici, la nostra vettura o qualsiasi altro
bene di cui necessitiamo. Spesso, distratti dall’ammontare modesto
delle rate, non consideriamo che imprevisti o cambiamenti futuri possono abbassare la nostra capacità di far fronte ai nostri debiti.
ATTENZIONE ALLE FALSE FINANZIARIE
Il crescente numero di cittadini che ricorre al prestito ha prodotto un
aumento di imprese finanziarie che dichiarano di offrire finanziamenti
con rate alla portata di tutte le tasche, anche a persone protestate o
che non sono riuscite ad ottenerli dalle banche. ATTENZIONE: gli spot
e i manifesti pubblicitari non riportano informazioni né sui tassi che
vengono applicati né le garanzie necessarie per ottenerlo. La martellante pubblicità televisiva insiste sempre sul fatto che il prestito è otte31
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nibile da tutti e a strettissimo giro di tempo e ci invita a chiamare subito il loro numero verde.
PRIMA DI CHIAMARE IL LORO NUMERO VERDE
CHIAMIAMO IL NUMERO VERDE 800.911.315
Quando chiamiamo il Numero Verde ci confermano subito la semplicità
e immediatezza della concessione del prestito e ci invitano a prendere
appuntamento nei loro uffici per i dettagli, chiedendoci di portare la
nostra busta paga o lo statino della nostra pensione.
ALCUNE PRECAUZIONI
Prima di recarci da loro è opportuno scoprire se l’impresa è veramente una società finanziaria con la disponibilità di denaro proprio, come
una banca, o se invece è una semplice intermediaria finanziaria, cioè
una società che mette in contatto chi cerca prestiti con chi li presta. Gli
intermediari finanziari sono paragonabili a quelli immobiliari per la
compravendita dI case, svolgono cioè solo il compito di mettere in contatto chi chiede un prestito con chi può concederlo. Ma, a differenza
deglI intermediari immobiliari, che hanno diritto al compenso per la loro
intermediazione solo se l’affare tra venditore e compratore va in porto,
glI intermediari finanziari invece possono pretendere in anticipo il
compenso per la loro prestazione.
Le intermediarie chiedono di solito dai 250 Euro in su; soldi che
rischiamo di buttare via, se non diamo sufficienti garanzie per ottenere il prestito. Le false finanziarie ci fanno firmare un contratto che, contrariamente a quanto ci diranno a voce, anziché garantirci l’ammontare del prestito e della rata da pagare, preciserà la funzione intermediatrice della società e il loro diritto al compenso .
Quando ci rendiamo conto che il prestito non arriva la pseudofinanziaria ci risponderà che, nonostante tutti gli sforzi fatti presso numerosi
istituti di credito, non sono riusciti ad ottenere il prestito a causa delle
nostre insufficienti garanzie.
Teniamo presente non possiamo far annullare il contratto se non dimo32
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striamo la malafede dell’agente.
Quindi, se non ci possiamo permettere un prestito, conviene evitare di
utilizzare un intermediario e rivolgersi direttamente alla Banca, alla
Posta o a Finanziarie vere.
NON FACCIAMO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBA
Ribadiamo che prima di attivarci per chieder un prestito dobbiamo
misurare le nostre entrate. Se il prestito ci viene rifiutato, da una banca,
essa ci vuole comunicare proprio che non siamo in grado di far fronte
ai nostri impegni e ci invita a rinunciare o a trovare altre soluzioni. Se
proprio non ne possiamo fare a meno , insistiamo con i nostri figli,
parenti e amici che, con piccoli prestiti informali, possono aiutarci a
superare la crisi. Nei casi in cui, invece, non siamo stati in grado di
pagare una o più rate, non dobbiamo cadere nel giro perverso di cercare altri prestiti, ma dobbiamo insistere per rinegoziare il vecchio debito con la banca o la finanziaria, riducendo l'ammontare della rata e
allungando la scadenza (è un nostro diritto). Spesso un attenta revisione delle nostre spese quotidiane possono contribuire significativamente a far fronte alle difficoltà.
DALL’INDEBITAMENTO ALL’USURA
Soprattutto rifiutiamo i cattivi consigli di chi approfitta della nostra
disperazione e ci propone di rivolgerci a persone “fidate”di loro conoscenza. Può capitare che queste persone fidate siano in realtà degli
strozzini. Oggi ci sono fondazioni che aiutano le vittime dell’usura.
CHIAMA IL NUMERO VERDE 800.911.315
CERCHIAMO ASSIEME LA SOLUZIONE MIGLIORE
E CHI ANCORA QUALCHE SOLDO CE L’HA?
La vendita di Prodotti Finanziari fuori della Banca e della Posta.
Abbiamo sempre cercato di tutelare i nostri risparmi dall'inflazione prestando soldi allo Stato, acquistando cioè i Buoni Ordinari del Tesoro
(BOT), Certificati di Credito del Tesoro (CCT) e altri titoli sicuri come i
Buoni Fruttiferi Postali: insomma titoli a bassissimo rischio, perché
garantiti dall'esistenza stessa dello Stato o delle sue Aziende.
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Da dieci anni, con l'abbassamento dei rendimenti dei BOT e CCT, i
nostri risparmi sono diventati "gli oggetti del desiderio" di Società
Finanziarie, di Società di Gestione del Risparmio.
In realtà i titoli che offrono non hanno le stesse garanzie di sicurezza
delle obbligazioni di Stato. Siamo entrati inconsapevolmente in un
mondo alla gran parte di noi sconosciuto, dove la parola "investimento" è simile a "speculazione" e di conseguenza ci siamo avvicinati ad
un campo minato che può mettere a rischio i risparmi di una vita.
PROTEGGIAMO I NOSTRI RISPARMI
Teniamoci a distanza di sicurezza dai promotori finanziari che si presentano al telefono o alla nostra porta. Chi vuole proprio avventurarsi
in operazioni rischiose è bene che lo faccia con un amico esperto
che lo affianchi. Potremmo avere la sfortuna di incontrare qualche
operatore scorretto.
RICORDIAMO che, se la nostra banca o la posta vuole farci delle
offerte di investimento ci telefona o ci invia una lettera per discuterne
comodamente presso i propri uffici. Gli Istituti di credito e le finanziarie vere di solito non mandano agenti per vendere i propri "prodotti"
porta a porta.
CHIAMIAMO IL NUMERO VERDE 800.911.315
Per qualsiasi altra informazione
non esitate a telefonarci
Movimento dei
Consumatori
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Pagina 1
NUMERI UTILI
Polizia di Stato . . . . .
Arma dei Carabinieri . . .
Guardia di Finanza . . . .
Vigili del Fuoco . . . . .
Emergenza medica . . .
A.C.I. - Soccorso Stradale
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Caserma dei Carabinieri
Commissariato di zona
Vigili Urbani . . . . . .
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Comune . . . . . . . . . . .
Azienda dei trasporti pubblici
Ferrovie dello Stato . . . . .
Ospedale . . . . . . . . . .
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ENEL . . . . . . . . . .
ltalgas . . . . . . . . .
Acquedotto . . . . . . .
Poste e Telecomunicazioni
INPS . . . . . . . . . .
INPDAP . . . . . . . . .
Il mio ufficio postale
La mia banca . . .
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Il parente più vicino . . . .
L’amico o l’amica più fidata
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Le associazioni dei consumatori
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112
117
115
118
116
Guida realizzata dal
Movimento dei Consumatori Veneto
Movimento dei
Viale Venezia, 7 - 30171 Venezia-Mestre
Consumatori
con il cofinanziamento del
Comitato di Gestione del Fondo Speciale Regionale per il Volontariato
Prima di aprire
la porta
o di firmare...
Movimento dei
Consumatori
chiama il
guida pratica contro furti, truffe e raggiri
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Guida Pratica int - Comune di San Pietro di Morubio