Tommaso Campanella
Metafisica
Riprende da Telesio l’universale animazione
delle cose,presupposto della magia.
La sensibilità come chiave di lettura del
mondo, filo conduttore dell’universo
Sposta l’asse della conoscenza sulla SENSIBILITA’,
poiché la vera sapienza è quella fondata sui sensi,
i quali possono verificare, confutare e correggere
ogni conoscenza incerta.
Di Telesio accetta anche gli studi fisici su
Caldo- freddo- massa corporea
come elementi costitutivi degli esseri naturali
Nesso Causa-Effetto
Il filosofo ritiene che, poiché gli esseri ,effetto
dei 3 principi hanno la sensibilità, essendo
essi degli effetti, deve esserci quindi
sensibilità anche nelle cause
Ci deve essere quindi un’anima del mondo,
detentrice di tutte quelle potenze
che vediamo nell’effetto,
la quale lega tra loro tutte le cose naturali
rivolgendole ad un unico scopo
Capito che la conoscenza si risolve
nella sensibilità,
bisogna capire in che
modo l’anima conosce se stessa
L’anima, soggetto di conoscenza,
conosce attraverso il”sentire” le cose e ,
“sente” in forma innata
(attraverso un sapere originario)
se stessa.
Quanto detto è la condizione di ogni conoscenza
Sappiamo inoltre che la sensazione è la
modificazione di uno stato, quindi
l’ anima proprio in virtù della conoscenza
originaria avverte i cambiamenti
prodotti da cose esterne
E’ bene ricordare che questa conoscenza originaria
non è tipica dell’uomo ma appartiene a
tutte le cose naturali,in
quanto tutte sono dotate di sensibilità.
Essa è però oscurata dalla conoscenza
acquisita che deriva dalle cose esterne
Deriva quindi da questo ragionamento
che ogni cosa è dotata di:
Un sapere originario
fondante e alla base di
tutto.
Una conoscenza acquisita
che arricchisce ma allo
stesso tempo offusca.
Il sapere originario oltre ad essere il
Fondamento della conoscenza ci porta anche
A sentire le tre primalità dell’essere:
- Potestà:condizione dell’essere e dell’azione di ogni cosa
- Sapienza:ogni cosa è dotata della conoscenza di sé e della
conoscenza delle altre cose
- Amore:tutti gli enti amano il proprio corpo e desiderano
conservarlo
Queste primalità sono limitate nelle
Cose finite;dobbiamo quindi
Concludere che esistono anche tre primalità
del non essere:
Impotenza - Insipienza - Odio
In Dio solo, che è infinito le primalità non sono
limitate dal non essere. Dio possiede
infatti solo le 3 primalità dell’essere
attraverso le quali crea e governa il mondo
La città del Sole
Si delinea l’ideale perfetto di uno stato teologico
universale .L’inquadramento fantastico
dell’opera è costituito dal racconto fatto dal
nocchiere genovese della nave Colombo al
cavaliere degli Ospedalieri riguardo al contatto
avuto con una popolazione, che lo conduce alla
città del Sole.
Questa città sorge su un colle ed è divisa in sette
gironi,ognuno dei quali ha il nome di un pianeta.Vi si
accede attraverso quattro porte, ciascuna orientata a
un punto cardinale. Alla sommità della città vi è un
tempio, al cui interno vi è un altare. Su questo ci sono
due mappamondi, su uno è dipinto tutto il cielo,
sull’altro la terra. Nell’altare si celebra un culto che è
simile a quello del cristianesimo, tranne che nei
sacramenti,e che è l’espressione di un religione
naturale innata in tutti gli esseri viventi.
A capo della città è SOLE che ha il potere sia
spirituale che temporale. Con lui cooperano tre
principi che sono Potestà, Sapienza e Amore, i quali
si occupano delle questioni militari, della scienza,
dell’educazione e dell’unione di maschi e femmine.
La gente dello Stato del Sole ha poi una filosofia
comune, la comunità delle donne e di tutte le altre
cose. Proprio per questo non possono donarsi nulla,
poiché tutto hanno in comune e quindi quando uno
ha bisogno tutti l’hanno. L’amico si riconosce tra
loro nelle guerre, nella malattia e nella scienza dove
si aiutano a vicenda
In più come noi abbiamo le virtù, essi l’offiziale, che
può rappresentare Liberalità, Castità, Fortezza, ecc.
Questi sono rappresentati da coloro che nelle scuole da
fanciulli si vedevano predisposti a tali virtù. Bisogna
poi dire che tutti gli uomini sono ritenuti uguali e si
allevano allo stesso modo in tutte le arti. Dopo i 3 anni
i fanciulli imparano la lingua e l’alfabeto e quattro
vecchi li guidano e li insegnano. Dopo i 7 anni li
conducono alle officine delle arti meccaniche e liberali e
mirano l’inclinazione. Gli offiziali vengono poi eletti
da quei quattro capi, che sanno bene chi è più adatto in
quella virtù.
Lavoro svolto da
Tartaglione Maria Teresa
II L
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