Opuscolo informativo rivolto alle aziende a cura di:
CIECHI E IPOVEDENTI
LAVORATORI TRADIZIONALI E NUOVE PROFESSIONI
Progetto “Percorso per Lavoratori svantaggiati”
Settore Politiche Attive per il Lavoro
Unità Operativa Collocamento Mirato
Informativa alle aziende realizzata nell’ambito del progetto sperimentale
“Percorso per lavoratori svantaggiati” con il contributo di
INDICE
1. Presentazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3
2. Unione Italiana dei ciechi e degli Ipovedenti O.N.L.U.S. . . . . . . . . . . . pag. 4
3.Chi sono i ciechi civili e gli ipovedenti.
Classificazione e quantificazione delle minorazioni visive . . . . . . . . . . . pag. 6
4. Perché assumere un cieco o un ipovedente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 7
5. F. A. Q. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9
6. Cosa può fare un cieco ? Simulazione di colloquio di lavoro . . . . . . . . . pag. 10
7. Come guidare un cieco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 11
8. Normativa di riferimento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 13
9. Link utili . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 13
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1. Presentazione
Provincia di Verona
Questa brochure, nata con il prezioso sostegno di Fondazione Cariverona nell’ambito delle
attività del progetto “Percorso per lavoratori svantaggiati”, si propone di informare le aziende, in
particolare quelle soggette all’applicazione delle norme per il diritto al lavoro dei disabili operanti
sul territorio provinciale veronese, della concreta possibilità di inserimento anche per le persone
non vedenti in professioni diverse da quelli tradizionalmente loro associate (centralinista o masso
fisioterapista).
La tecnologia e l’informatica in particolare hanno reso concretamente accessibile al non vedente anche una gamma di nuove professioni che fino a pochi anni fa risultavano impensabili.
Nella speranza che la conoscenza di tali nuove possibilità contribuisca alla costruzione di un
nuovo ponte tra aziende e non vedenti.
Provincia di Verona - Unità Operativa Collocamento Mirato
Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti O.N.L.U.S.
Sezione di Verona
Si ringraziano la Provincia di Verona e la Fondazione Cariverona che ancora una volta si trovano al nostro fianco per affermare il diritto della persona non vedente ad una effettiva e concreta
integrazione sociale attraverso lo svolgimento di una attività lavorativa.
Iniziative come questa, che tendono alla divulgazione delle capacità personali e professionali
di chi non ha il dono della vista e delle reali possibilità lavorative, non possono che agevolare il
non vedente nel suo non facile cammino di affermazione di se stesso in seno alla società.
Ci piace sperare che anche attraverso la lettura di questa piccola brochure, imprenditori e
datori di lavoro si scrollino di ogni pregiudizio per convincersi che anche un lavoratore privo
della vista, se messo nelle condizioni di poter operare adeguatamente, non ha nulla da invidiare,
nello svolgimento delle proprie mansioni, alla professionalità e competenza delle persone sane
di vista.
Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti O.N.L.U.S. – Sezione di Verona
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2. UNIONE ITALIANA DEI CIECHI E DEGLI IPOVEDENTI O.N.L.U.S.
QUANDO E PERCHÉ NASCE
L’Unione Italiana dei Ciechi (U.I.C.) è stata fondata a Genova il 26 ottobre 1920 da un gruppo
di non vedenti guidati da Aurelio Nicolodi, un giovane ufficiale trentino che aveva perduto la vista
durante la prima guerra mondiale.
I fondatori dell’Unione erano animati dalla convinzione che l’autentica integrazione sociale
dei ciechi si potesse conseguire soltanto se i ciechi stessi si fossero direttamente impegnati per
la rivendicazione dei loro diritti di uomini e di cittadini, liberandosi dalla mendicità e dalla tutela
del filantropismo caritativo, che da sempre erano state le sole condizioni di vita loro consentite.
Il primo grande merito di Nicolodi e dei suoi collaboratori fu quello di essere riusciti a far
accettare ai ciechi italiani due idee, risultate ben presto vincenti: la solidarietà fra tutti i ciechi,
nonostante essi siano fra loro diversissimi per capacità personali, per esperienze e per cultura; e
la socializzazione dei problemi derivanti dalla cecità.
CHI SIAMO OGGI
Oggi l’Unione Italiana dei ciechi e degli ipovedenti Onlus è un ente Morale posto sotto la vigilanza del Ministero degli Interni - D.P.R. 23 dicembre 1978 G.U. N.62 del 3 marzo 1979 - con
personalità giuridica di diritto privato di interesse pubblico, per legge le spetta la rappresentanza
e la tutela degli interessi morali e materiali dei minorati della vista - DLCPS N.1047 del 26 settembre 1947.
L’Unione favorisce la piena attuazione dei diritti umani, civili e sociali dei ciechi e la loro equiparazione e integrazione in ogni ambito della vita civile, con particolare riferimento all’integrazione scolastica, alla formazione culturale, all’istruzione professionale, agevolando il collocamento
al lavoro; inoltre si rivolgono attenzioni ai giovani, alle donne, agli anziani e ai pluriminorati compresi quei non vedenti che si trovano a vivere in situazione di emarginazione sociale.
Nel corso degli anni l’Unione Italiana dei Ciechi ha concorso ad ottenere la promulgazione di
oltre 200 leggi.
L’Unione nel tempo ha creato idonei strumenti operativi per l’abbattimento delle barriere architettoniche e sensoriali per sopperire alla mancanza di alcuni servizi sociali non erogati dal
Pubblico.
In particolare vanno ricordati il Centro Nazionale del Libro Parlato, il Centro Nazionale Tiflotecnico, l’I.Ri.Fo.R. (Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione), il centro studi e
riabilitazione “Le Torri” di Tirrenia, l’U.N.I.Vo.C. (Unione Nazionale Italiana Volontari pro Ciechi) e
ultima creazione, l’A.L.A (Agenzia Per La Promozione Del Lavoro Dei Ciechi). L’Unione ha anche
istituito la Sezione Italiana della Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità.
L’Unione Italiana dei Ciechi Onlus opera a livello nazionale ed è presente in ogni regione e
provincia italiana.
Tutta l’attività dell’Unione Italiana dei Ciechi è disciplinata da un proprio Statuto e Regolamento.
In ambito locale la “Mission” dell’Unione Italiana dei Ciechi, cioè il campo in cui l’Unione ha
scelto di operare è costituito principalmente da partecipazione morale attiva e solidaristica degli
associati e fra gli associati, oltre che da risorse umane e tecnologiche che debbono essere messe
a disposizione dell’utenza.
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3. CHI SONO I CIECHI CIVILI E GLI IPOVEDENTI.
CLASSIFICAZIONE E QUANTIFICAZIONE DELLE MINORAZIONI VISIVE
• Ciechi totali:
- coloro che sono colpiti da totale mancanza della vista in entrambi gli occhi;
- coloro che hanno la mera percezione dell’ombra e della luce o del moto della mano in
entrambi gli occhi o nell’occhio migliore;
- coloro il cui residuo perimetrico binoculare è inferire al 3%.
• Ciechi parziali:
- coloro che hanno un residuo visivo non superiore a 1/20 in entrambi gli occhi o
nell’occhio migliore, anche con eventuale correzione;
- coloro il cui residuo perimetrico binoculare è inferiore al 10%.
• Ipovedenti gravi
- coloro che hanno un residuo visivo non superiore a 1/10 in entrambi gli occhi o
nell’occhio migliore, anche con eventuale correzione;
- coloro il cui residuo perimetrico binoculare è inferiore al 30%.
• Ipovedenti medio-gravi
- coloro che hanno un residuo visivo non superiore a 2/10 in entrambi gli occhi o
nell’occhio migliore, anche con eventuale correzione;
- coloro il cui residuo perimetrico binoculare è inferiore al 50%.
• Ipovedenti lievi
- coloro che hanno un residuo visivo non superiore a 3/10 in entrambi gli occhi o
nell’occhio migliore, anche con eventuale correzione;
- coloro il cui residuo perimetrico binoculare è inferiore al 60%.
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4. PERCHÉ ASSUMERE UN CIECO O UN IPOVEDENTE?
In Italia trovare oggi un posto di lavoro è difficile per tutti. Ancor più per la categoria dei disabili
e, a maggior ragione, per i ciechi e gli ipovedenti. Sia perché oggettivamente i disabili visivi non
possono accedere allo stesso numero di professioni dei normodotati (basti pensare a professioni
come quella di autista, poliziotto, grafico pubblicitario e molte altre), sia perché vi è l’opinione
diffusa che un cieco non renda una prestazione lavorativa all’altezza di un vedente.
Tradizionalmente, i non vedenti sono stati avviati quasi esclusivamente ad alcune professioni:
centralinista, massaggiatore e fisioterapista, insegnante, musicista.
Ciò principalmente per effetto delle leggi speciali che, nel corso degli anni, il Parlamento ha
emanato per facilitare l’inserimento dei ciechi in determinati ma circoscritti ambiti.
In particolare:
1. la legge 29 marzo 1985, n. 113: prevede l’obbligo di assumere un centralinista non vedente
per le aziende pubbliche e private che presentino determinati requisiti. Peraltro il progresso
tecnologico ha reso tale legge superata e di sempre più difficile applicazione.
Per poter usufruire di tale legge il non vedente deve essere iscritto all’albo speciale dei
centralinisti telefonici, cui si accede mediante concorso, da sostenere dopo aver frequentato un apposito corso professionale oppure dopo aver svolto effettivamente la mansione di
centralinista presso una azienda per almeno sei mesi.
Il D.M. 10 gennaio 2000 emanato in forza della previsione contenuta nella legge n. 144 del
1999 ha equiparato alla figura professionale del centralinista quella dell’addetto all’ufficio
relazioni con il pubblico, dell’addetto alla gestione di banche dati e dell’addetto al telemarketing. L’applicazione della legge 113 del 1985 a queste nuove professioni, purtroppo,
si è rivelata impossibile. Pertanto l’Unione Italiana Ciechi ha promosso una proposta di
legge volta a modificarla. Il Ministero del welfare ha emanato i nuovi requisiti per l’iscrizione all’albo nazionale dei centralinisti telefonici ed alla sezione speciale dello stesso albo
dedicata alle nuove professioni. Tuttavia le Regioni, chiamate a predisporre i programmi
dei corsi destinati a formare le nuove figure professionali non vi hanno ancora provveduto.
Solo la Campania si è attivata in tal senso. Pertanto attualmente ci si deve affidare alla legge
68/1999 ed alle convenzioni da essa previste.
2. La legge 120 del 1991, per quanto attiene alla professione di insegnante, prevede una
riserva di posti all’interno del concorso pubblico che si deve svolgere per accedere a tale
professione. Lo stesso vale per qualsiasi concorso pubblico.
3. La legge 403 del 1971 per accedere alla professione di fisioterapista. È necessario frequentare un apposito corso universitario (organizzato in pochissime facoltà di medicina).
Una volta ottenuto il diploma universitario, per chi sceglie di lavorare all’interno di strutture
ospedaliere la normativa riserva dei posti sulla base del numero di posti letto dell’azienda
sanitaria. In alternativa, nulla vieta al non vedente di svolgere tale attività in forma autonoma, come fatto con successo da molti non vedenti.
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Vi sono poi altre professioni che vengono tradizionalmente associate alla figura del non vedente anche se non esistono per essi specifiche normative di favore che ne incentivino la scelta.
Si tratta di professioni che intrinsecamente risultano ben conciliabili con le limitazioni visive:
1. la professione di musicista vive in generale una grave crisi, anche se non esiste conservatorio in Italia che non abbia avuto tra i suoi alunni almeno un cieco. Terminati gli studi si può
accedere ai concorsi per entrare a far parte di un’orchestra, si può diventare insegnante di
musica, oppure si può intraprendere una carriera di concertista.
2. I laureati in psicologia e scienze dell’educazione possono essere impiegati presso strutture
pubbliche oppure intraprendere la libera professione.
Infine, vi sono delle professioni che spesso non vengono neppure considerate come possibili per
un non vedente e che, tuttavia, la tecnologia attualmente disponibile ha reso assolutamente alla
portata. Infatti tramite software liberamente licenziati e caricati su penna USB è possibile rendere accessibile ad un non vedente i principali software in uso presso le aziende. Tale semplice
quanto rivoluzionaria innovazione apre le porte a molteplici nuovi sbocchi:
1. per i laureati in giurisprudenza l’impiego presso uffici legali di banche e assicurazioni possono rappresentare professioni accessibili;
2. per i diplomati o laureati in lingue si possono aprire le porte alla professione di traduttore
e/o interprete oppure addetto ad un ufficio commercio estero;
3. anche la professione di giornalista è alla portata dei privi della vista una volta conseguita la
relativa abilitazione professionale;
4. per i laureati in informatica , nonostante oggi la grafica la faccia da padrona, le mansioni di
analista programmatore e di addetto alla gestione di reti si sono dimostrate alla portata dei
disabili visivi, grazie allo sviluppo di tecnologie che consentono di gestire autonomamente i
sistemi informatici sia in locale che da remoto;
5. in generali le professioni che vengono svolte in via prevalente con l’utilizzo di un pc, quindi
la maggior parte dei ruoli amministrativi presso ogni tipo di azienda, sono facilmente adattabili allo svolgimento da parte di una persona non vedente.
Pertanto, oggi più che mai, i ciechi e gli ipovedenti possono potenzialmente accedere a molteplici professioni grazie alle nuove tecnologie e al sempre maggior grado di professionalità acquisita.
Invitiamo, pertanto, le aziende ed in particolare quelle soggette all’obbligo di assunzione di lavoratori invalidi, ad avvicinarsi al mondo dei non vedenti e degli ipovedenti consapevoli delle reali
e molteplici potenzialità che essi possono mettere in pratica secondo le specifiche competenze
e professionalità acquisite.
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5. F.A.Q.
D. Quali sono le mansioni che può svolgere un non vedente?
R. M
olte delle mansioni svolte in un ufficio, dal centralino, al servizio clienti, alla segreteria,
all’ ufficio commerciale, legale, comunicazione, stampa e risorse umane.
D. Quali sono le competenze di un non vedente?
R. T
utte quelle acquisite dal suo percorso di studio e dalle sue esperienze professionali ed umane acquisite nel tempo.
Possono spaziare quindi in ogni ambito e livello del sapere: dal diritto alla psicologia,
dalle lingue alla comunicazione, dalla letteratura all’economia, solo per citare alcuni tra
i più diffusi.
D. Q
uale strumentazione è necessaria per un non vedente al fine di lavorare in autonomia?
R. P
ersonal computer, telefono, scanner e sintesi vocali come ad esempio Jaws o programmi open source come Winguido o altri disponibili sulla rete internet.
D. Quale organizzazione del lavoro è opportuno attuare?
R. P
referibile è sempre il lavoro in team per favorire al meglio l’integrazione, la valorizzazione e lo scambio delle reciproche capacità e competenze.
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6. COSA PUÒ FARE UN CIECO?
SIMULAZIONE COLLOQUIO DI LAVORO
Esaminatore:“Bene signor Rossi, dunque lei è non vedente?”
Sig. Rossi:“Si certo io sono completamente cieco.”
Esaminatore:“Vedo dal suo curriculum che lei è laureato…”
Sig. Rossi:“Si certo sono laureato”
Esaminatore:“E mi dica, quali sono le sue capacità: centralinista immagino ?”
Sig. Rossi:“Beh sì, certo , ma sono anche in grado di utilizzare il pc, di gestire abbastanza bene la documentazione cartacea, so utilizzare la maggior parte dei
software più tradizionali come il pacchetto office, so navigare in internet,
gestire la posta, realizzare e aggiornare siti, conosco due o più lingue, specie
nel parlato…”
Esaminatore:“Veramente? E come ci riesce?”
Sig. Rossi:“Attraverso l’uso di uno screen reader che altro non è che un programma in
grado di leggere tutto ciò che viene scritto sullo schermo. Posso così utilizzare agevolmente il pc e tutti i programmi tradizionali. Con uno scanner invece
posso leggere qualunque documento stampato.”
Esaminatore:“Ho capito. Dunque al momento dell’assunzione l’azienda dovrebbe fornirle
delle attrezzature ad hoc. Giusto?”
Sig. Rossi:“Assolutamente no! I più recenti software non devono nemmeno essere installati. Basta un pc tradizionale ed inserendo una comunissima pen drive,
il pc diventa idoneo per essere utilizzato anche da un non vedente….”
Esaminatore:“Ed io che credevo che i ciechi potessero fare solo i centralinisti o al massimo i fisioterapisti. Dunque che lavoro sarebbe in grado di svolgere?”
Sig. Rossi:“Beh un qualunque lavoro che come competenze riguardi ciò che ho studiato (economia, lettere, lingue, informatica, filosofia,) che non richieda
continui spostamenti esterni, ma se devo parlare con i fornitori, reperire
delle leggi da internet o dal codice civile o penale, avere delle relazioni con
altre persone, svolgere un lavoro di tipo impiegatizio, di segreteria, un servizio clienti, un qualunque lavoro che per essere svolto richieda l’uso di un pc
e di un telefono, beh questi sono tutti lavori che un cieco può svolgere!”
Esaminatore:“Benissimo ho capito, questo apre concretamente diverse opportunità di
inserimento all’interno della nostra struttura; ci aggiorniamo presto per un
inquadramento consono alle sue capacità!”
Sig. Rossi:“Grazie mille, a presto.”
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7. COME GUIDARE UN CIECO
Non così …
Può accadere che vi troviate sullo
stesso bus con un non vedente e che
scendiate alla sua stessa fermata. Può
altresì accadere che incontriate per la
strada un cieco che avanza lentamente
a causa della circolazione o a causa dei
numerosi ostacoli sul marciapiede o semplicemente perché non conosce il luogo.
Non esitate mai ad offrirgli il vostro aiuto; questo naturalmente non significa che
dobbiate imporglielo. Dite semplicemente:
“Io vado alla stazione. Vuol fare un tratto di
strada con me?” In caso affermativo, offritegli il vostro braccio e continuate insieme.
Ma così …
Se la vostra gentile offerta viene rifiutata
non siatene irritati. Ci sono dei ciechi che
preferiscono l’indipendenza ad un aiuto che
faciliterebbe loro le cose. Non so dire se abbiano ragione, ma in ogni caso è un loro
buon diritto.
Se camminate sottobraccio, è inutile
dire: “E adesso giriamo a sinistra o a destra”.
Il cieco sente questo movimento e lo
segue automaticamente.
Per attraversare una porta o un passaggio stretto, la guida passa sempre per prima. Nel procedere, essa sospinge lievemente indietro il cieco con
il braccio che gli offre, fino a quando egli viene a
trovarsi parzialmente o completamente, dietro la
guida.
DOVE … ?
LÀ … !
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Non così …
Non dite mai: “Là c’è una sedia”
oppure: “Un tavolo laggiù” o: “Laggiù
c’è una bicicletta contro il muro”.
Queste indicazioni sono basate sulla
vista e non hanno alcun valore per un
cieco.
Ma così …
”Dite piuttosto: “C’è una sedia davanti a
lei”, “Un tavolino a un metro dietro di lei” o:
“Dieci metri davanti a le, a sinistra, c’è una
bicicletta contro il muro
Servendolo a tavola potete dire: “Il suo
bicchiere è a sinistra davanti a lei” o: “C’è
un portacenere vicino alla sua mano destra”.
Ugualmente potete dare un colpetto
leggero sull’oggetto in questione perché
il cieco possa localizzarlo attraverso il
suono.
Se gli date un bicchiere in mano, ditegli
dove può appoggiarlo: “C’è un tavolo basso a sinistra della sua poltrona”.
da “Non così ma… così” per un miglior contatto con i ciechi
a cura dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti –
Sede Centrale - Roma
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8. Normativa di riferimento
- Legge 19 maggio 1971 N. 403 - “Nuove norme sulla professione e sul collocamento dei
massaggiatori e massofisioterapisti ciechi.”
- Legge 29 marzo 1985, n. 183 - “Aggiornamento della disciplina del collocamento al
lavoro e del rapporto di lavoro dei centralinisti non vedenti.”
- Legge 28 marzo 1991 N. 120 - “Norme in favore dei privi della vista per l’ammissione
ai concorsi nonché alla carriera direttiva nella pubblica
amministrazione e negli enti pubblici, per il pensionamento, per l’assegnazione di sede e la mobilita’ del personale direttivo e docente della scuola.”
- Legge 11 gennaio 1994 N. 29 - “Norme in favore dei terapisti della riabilitazione non
vedenti.”
- Legge 3 aprile 2001 N. 138 - “Classificazione e quantificazione delle minorazioni visive e norme in materia di accertamenti oculistici.”
9. Link utili
http://www.uiciverona.it
http://www.uiciechi.it
http://www.irifor.eu
http://www.uiciechi.it/servizi/letorri/default.asp
http://www.univoc.org
http://www.uiciechi.it/servizi/ala.asp
http://www.uicverona.it
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Provincia di Verona
Settore Politiche Attive per il Lavoro
Unità Operativa Collocamento Mirato
Via delle Franceschine, 10
37121 Verona
[email protected]
Unione Italiana dei Ciechi e
degli Ipovedenti ONLUS
Sezione di Verona
Via Trainotti, 1
37122 Verona
[email protected]
Con il contributo di:
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Ciechi e ipovedenti - Lavori tradizionali e nuove professioni (Brochure)