Mobilità e sicurezza
Consigli per i genitori di bambini dai 3 ai 7 anni
Con il sostegno del
Cari genitori
Come madre di famiglia ne ho fatto
anch’io l’esperienza: non appena i
bambini hanno imparato a camminare,
già guardano all’amico più grandicello
sul triciclo. I bambini amano le ruote:
molto presto apprezzano di poter
scaricare la loro energia su aggeggi
con ruote e rotelle. La metà dei
bambini di quattro anni va già in
bicicletta. Fa certo piacere, ma spesso
i genitori si pongono delle domande o
hanno qualche timore per la sicurezza della figlia o del figlio. Quale
mezzo è adatto per il grado di sviluppo del bambino? Da che età si
può imparare ad andare in bicicletta? Quando lasciarli andare per
strada? Questo opuscolo si occupa di questi problemi e fornisce informazioni e consigli per l’uso di giocattoli con ruote e di veicoli per
bambini – dal girello fino alla bicicletta. Mostra in quali situazioni i
bambini hanno difficoltà e come aiutarli, dare il buon esempio e
porre loro dei limiti, affinché conquistino gradualmente la loro
mobilità e indipendenza.
Evi Allemann
Presidente dell’ATA Associazione traffico e ambiente
I bambini vedono, pensano e si comportano diversa­mente rispetto a un
adulto. Non sono ancora in grado di affrontare i pericoli del traffico
stradale. Tuttavia, con l’aiuto dei genitori, possono sfogarsi anche sulle
due ruote.
Libertà di movimento e educazione stradale
vanno di pari passo
Ai bambini piace muoversi. Fa parte della loro natura.
I limiti sono necessari, come pure la libertà di movimento
entro questi limiti.
I giochi che richiedono equilibrio sono molto importanti per un sano
sviluppo: le capacità motorie e quelle intellettive interagiscono.
I bambini che fanno molta attività fisica hanno più fiducia nei loro
mezzi e sono più agili.
È importante che i bambini possano giocare spesso all’aria aperta
e che possano incontrare altri bambini. Osservate attentamente
lo spazio di gioco e i possibili spostamenti del vostro bambino,
esplorateli insieme a lui. Poi discutete col bambino e mettetevi
d’accordo sui percorsi che può affrontare da solo a piedi o in
bicicletta. Soprattutto non dimenticatevi un buon,
vecchio principio: si impara con l’esperienza.
ducare al traffico vuol anche dire porre dei limiti. Per es.: il bordo
E
del marciapiede significa «stop», attraversare la strada = scendi
dalla bici, ecc.!
Mamma e papà danno il buon esempio
I bambini imparano soprattutto osservando. Imitano ciò che vedono.
Mamma e papà sono dei modelli.
Essere dei modelli talvolta è pratico, ma può anche essere fastidioso:
il bambino si accorge subito se papà mette il casco anche per brevi
tratti in bici o se mamma aspetta il verde al semaforo per ­attraversare
anche se non c’è nessun veicolo in arrivo. Osserva se papà
di­venta impaziente quando l’auto che lo precede non
parte subito col semaforo verde, oppure se la
mamma allaccia sempre le cinture.
«Tu non puoi perché sei ancora troppo
piccolo» – è apparentemente un
argomento valido, ma non sempre
convince i bambini. Meglio evitare di
contraddire le proprie spiegazioni col
proprio comportamento. Nel traffico,
con le sue numerose regole, il ruolo di
modello dei genitori è molto importante.
I bambini si comporteranno in base
all’esempio dei genitori.
I bambini osservano attentamente i loro
modelli e li imitano – nel bene come nel male.
Sapete cosa vedono i bambini, cosa sentono,
cosa pensano?
L’abilità dei bambini sui loro veicoli nel parco-giochi o nelle zone pedonali
può trarre in inganno. Già solo circolare sul marciapiede è tutt’altra cosa.
Per i piccoli il traffico stradale è un pericolo maggiore che per gli adulti –
e non solo perché sono piccoli e quindi meno visibili.
– Il campo visivo di un bambino della prima elementare è solo il 70% di
quello di un adulto. Ci vuole quindi più tempo prima che veda un’auto
che si avvicina da destra o da sinistra.
– Solo a partire dai 10 anni i bambini sono in grado di stimare abbastanza
correttamente la velocità di un veicolo che si avvicina. Di solito i bambini
di 3 o 4 anni non capiscono neppure se un’auto si muove o è ferma.
I bambini reagiscono spontaneamente e si distraggono
facilmente mentre giocano.
– Fra il terzo e il settimo anno d’età i bambini mescolano realtà e fantasia:
la bici è un cavallo, il bambino è Superman. La conseguenza è che non
valutano correttamente le situazioni di pericolo, e non distinguono fra il
parco giochi, il marciapiede e la strada.
– I bambini piccoli non riescono a localizzare i rumori che provengono dai
lati o da dietro. Questa capacità si sviluppa verosimilmente solo fra i
6 e i 7 anni.
Nel mondo dei bambini è molto difficile avere una visuale d’insieme.
– Il bambino trae conclusioni ingannevoli: «Se io vedo l’auto, perché
mai l’automobilista non dovrebbe vedere me?» Anche il fatto che
i veicoli abbiano bisogno di spazio per fermarsi non è un concetto
facile da assimilare – quando il bambino frena, la biciclettina
si ferma quasi subito.
– Fino a 6 anni d’età circa, i bambini si accorgono del pericolo solo
quando ormai è acuto. Circa a 8 anni si sviluppa una
coscienza del pericolo capace di prevederlo. Circa a
dieci anni sono in grado di reagire correttamente agli
imprevisti, come per esempio un semaforo pedonale
che non funziona.
I l campo visivo di un bambino di 7 anni è solo il 70% di quello di un
adulto, la capacità visiva è pienamente sviluppata a 10 anni.
eicolo piuttosto silenzioso = veicolo lento? Il bambino non riesce a
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stimare correttamente la velocità di un veicolo. Inoltre, pensa che
l’automobilista l’abbia visto.
Andare all’asilo –
meglio a piedi!
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È comprensibile che i bambini della scuola dell’infanzia vorrebbero
usare i loro piccoli veicoli anche per andare all’asilo. Gli specialisti
dell’educazione stradale consigliano invece di andarci a piedi. In effetti,
l’educazione al traffico nella scuola dell’infanzia è fatta per bambini
che vanno a piedi. Con consigli ed esercizi si preparano i piccoli ad
affrontare il cammino fra casa e asilo.
Sul percorso casa-asilo andare a piedi non è solo la scelta più sicura,
ma anche quella più interessante. La lentezza permette di elaborare
i vari stimoli sensoriali e di scoprire l’ambiente circostante insieme
agli amici. Il servizio taxi materno può anche essere pratico, ma toglie
al bambino molte di quelle esperienze che sono fondamentali per
la sua crescita e importanti per il suo sviluppo fisico e psichico.
ndare all’asilo o a scuola a piedi, piuttosto che con le ruote, permette
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di scoprire il mondo circostante… passo dopo passo.
I campioni mettono
il casco
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Sul seggiolone della bici, nel rimorchio per bambini, sulla bici
senza pedali, sul monopattino o in bicicletta: per i bambini è
particolarmente importante che mettano il casco. Così evitano
pericolose ferite alla testa.
Attualmente più della metà dei bambini fino a 7 anni porta il casco
spostandosi con un mezzo dotato di ruote. Sarà ovviamente più facile
convincere i futuri campioni a mettersi il casco, se mamma e papà
danno il buon esempio.
Attenzione però: solo un casco indossato correttamente protegge in
caso di caduta. La fascia frontale e i cinturini devono essere regolati
in modo che il casco non traballi o possa scivolare all’indietro. Un
casco è correttamente regolato quando lo spazio fra il
suo lato anteriore e la radice del naso non supera due
dita e quando si riesce appena a passare un dito tra
mento e cinghia.
Sbagliato: il casco scivola
Giusto:
il casco è ben saldo – non più di due dita fra la radice
del naso e il margine superiore!
Dall’auto a pedali al mono­pattino e alla bici
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La bici può aspettare. Per esercitarsi il monopattino (trotinette) è ideale.
Per i più piccoli un’auto cavalcabile (Bobbycar) o il triciclo sono buoni
veicoli per iniziare. Andare in monopattino o con la bici senza pedali
permette di sviluppare gran parte delle capacità necessarie per la
bicicletta.
Il monopattino e la bici senza pedali favoriscono lo sviluppo del senso
dell’equilibrio, della stima della velocità e degli spazi. Insegnano l’uso
dei freni, la capacità di reazione e di coordinazione. Il rischio di ferirsi
è nettamente inferiore rispetto alla bicicletta, anche perché il baricentro
del corpo è più basso ed è facile mettere i piedi per terra in caso di
necessità.
I bambini in età prescolastica devono poter giocare e muoversi con le
ruote in spazi protetti dalla circolazione stradale (parchi giochi,
parchi, ecc.)
Non c’è fretta, la prima
bici non scappa
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È meglio passare alla bici solo quando il bambino è già in grado di
tenere l’equilibrio senza le rotelle ausiliarie.
Le bici con le rotelle non sono consigliabili – è meglio esercitare il
senso dell’equilibrio andando con un monopattino, che in età
prescolastica permette comunque al bambino di fare le esperienze
motorie importanti e necessarie.
Non c’è ragione d’aver fretta di passare alla bicicletta.
Tanto più che:
– così non si suscitano aspettative errate sia da parte del bambino sia
da parte degli adulti, come «possesso d’una bicicletta = capacità
di muoversi nel traffico».
– una bici per bambini completamente attrezzata (foto) può essere
usata più tardi anche per le prime esperienze sulla strada.
L a bicicletta per bambini: piccola, ma ben equipaggiata con due
freni, fanalini e catarifrangenti anteriori e posteriori (bianco/rosso).
Fare esperienza durante
le gite di famiglia
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È meglio che il passaggio dall’andare in bici in un ambiente protetto fino
alla pedalata indipendente nel traffico stradale avvenga gradualmente
sull’arco di diversi anni.
Le disposizioni legali dicono che i bambini di meno di 6 anni possono
guidare un velocipede sulle strade principali solo sotto la sorveglianza
di una persona che abbia almeno 16 anni. La gita coi genitori su percorsi
ciclabili con poco traffico permette di fare esperienza. Per esempio: prima
di abbandonare lo spazio riservato ai pedoni sul marciapiede, sempre
fermarsi e guardare a destra e a sinistra. Oppure: cosa significano i
triangoli bianchi che sembrano denti di pescecane? E cosa significa quel
segnale stradale?
Svoltare a sinistra attraversando l’altra carreggiata è troppo pericoloso
per i bambini delle elementari. Meglio fermarsi sulla destra della strada e
attraversare spingendo la bicicletta.
Durante la gita in bici, papà e mamma dovrebbero stare dietro e davanti,
il bambino al centro della fila. Se il bambino è già abbastanza sicuro in
sella, può – sotto sorveglianza d’un adulto – prendere il comando della
fila e così assumersi delle responsabilità.
Auto-scuola» in famiglia: sempre fermarsi sul bordo del marciapiede e
«
guardare a destra e a sinistra.
ui tratti difficili, la soluzione alternativa ideale per i bambini di meno
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di 10 anni che hanno voglia di pedalare è sicuramente la bici a rimorchio.
Se il bambino è abbastanza sicuro, può anche pedalare davanti ai genitori.
Prima dei 10 anni i bambini spesso non sanno
affrontare la complessità del traffico
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A partire da quando si possono lasciare circolare da soli i bambini nel
traffico? Nella maggior parte dei casi, gli esperti d’educazione stradale
consigliano di non lasciare che i bambini affrontino il traffico da soli
prima di un’adeguata formazione alla guida della bicicletta,
che possono fare verso i 10 – 12 anni.
Sebbene a norma di legge possano muoversi sulle strade già dall’età
di sei anni compiuti, e sebbene un bambino di prima elementare possa
già essere molto abile con la bicicletta, per molti versi i bambini delle
elementari non sono veramente «atti alla circolazione stradale».
Anche dopo i corsi teorici e pratici per i conducenti delle due ruote
impartiti nelle scuole medie, spetta ai genitori valutare le capacità
dei loro figli, aiutarli a svilupparle e a comportarsi correttamente nel
traffico.
partire da dieci anni, dopo le lezioni di educazione stradale per ciclisti,
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i bambini ottengono la «patente» per circolare nel traffico stradale.
Monopattino e bici per bambini:
le regole più importanti
Per le biciclette per bambini valgono le stesse regole che per i
monopattini, le bici senza pedali, i pattini, ecc. Sono considerate
biciclette per bambini tutte le biciclette previste specialmente per
l’uso da parte di bambini di meno di 6 anni.
Ciò che è permesso, non è necessariamente anche sicuro. In fin dei
conti spetta ai genitori valutare secondo l’età, l’esperienza del
bambino e le condizioni locali del traffico.
Regola 1: Marciapiedi, percorsi e zone pedonali
A velocità moderata, i pedoni hanno la precedenza! Bisogna essere
particolarmente prudenti se ci sono persone anziane.
Per giocare, i bambini possono usare le zone pedonali e le strade
secondarie poco frequentate (quartieri residenziali), purché non
infastidiscano o mettano i pericolo gli altri utenti della strada.
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Regola 2: Ciclopiste e corsie ciclabili
Fino ai 6 anni solo se accompagnati da un adulto.
Regola 3: Zone 30 e zone «d’incontro»
Tenersi a destra. Bambini di età inferiore ai sei anni solo se accompagnati da adulti.
Regola 4: Strisce pedonali
Per legge: solo alla velocità dei pedoni. Consiglio: sempre scendere dalla
bici e attraversare a piedi spingendola. Aspettare che i veicoli siano fermi.
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Regola 5: Strade secondarie con poco traffico, se mancano i marciapiedi, piste
ciclabili o percorsi pedonali.
Tenersi a destra. Bambini di età inferiore ai sei anni solo se accompagnati da adulti.
Altre offerte per la mobilità
e la sicurezza dei giovani ciclisti
L’opuscolo «Kind und Velo» (bambini e bici) della polizia comunale di
Zurigo propone un programma di preparazione completo di educazione
stradale e per il «battesimo del traffico» in compagnia dei genitori:
http://polizeipraevention.ch/tl_files/pdf/Kind_und_Velo.pdf
Per trasmettere le proprie esperienze ai figli, è bene che anche i genitori
siano ben saldi in sella. Consigli pratici sulla sicurezza in bicicletta e
informazioni sui corsi per ciclisti sono disponibili presso l’associazione
Pro Velo: www.pro-velo.ch.
A partire dalla scuola per l’infanzia i bambini ricevono corsi d’educazione
stradale. Durante la scuola media vi sono generalmente corsi mirati ai
giovani conducenti di veicoli a due ruote (biciclette, ciclomotori). Nella
maggior parte dei Cantoni i corsi sono abbinati a un esame di guida della
bicicletta.
Editore
ATA Associazione traffico e ambiente
Aarbergergasse 61
Casella postale 8676
3001 Berna
Tel. 031 328 58 58
www.ata.ch
Ulteriori informazioni
ATA Associazione traffico e ambiente
Sezione della Svizzera italiana
Piazza Indipendenza 6
Casella postale 1084
6501 Bellinzona
Tel. 091 826 40 88
Se le autorità non hanno ancora adottato misure di moderazione del
traffico nel vostro quartiere e messo in sicurezza il percorso casa-scuola,
come genitori potete dare l‘impulso affinché finalmente qualcosa si
muova. Informazioni sulle zone con velocità limitata sono disponibili
nel sito www.ata.ch.
Mit Unterstützung
Con
il sostegno di vom
SCHWEIZ·SUISSE·SVIZZERA
Impressum
© ATA, marzo 2015. Testi: Urs Geiser, Christoph Merkli, Michael Rytz;
grafica: SONNEN ecodesign; foto: Andrea Campiche, Michael Rytz.
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Quando i bambini mettono le ruote