DO CON SARAJEVO
|ASSOCIAZIONE"SPBOFONDO"E NATAIL 25 LUGLIO
1994A COMO.L'HA FONDATAUN GRUPPODI DONNEE
UOMINI,CHE HANNO RISCHIATOPIU VOLTELA VITA,
PUR DI "I\iIETTERSI
IN MEZZO" AI CONTENDENTI,
FIN
DALUINIZIODELLAGUERRANELLA EX-JUGOSLAVIA.
E
APERTAA TUTTICOLOFOCHE VOGLIONOIMPEGNARSI
CONCFETAMENTE
PEF LA PROMOZIONE
DELLAPACEE
DEI DIRITTIDEGLIINDIVIDUI
E DEI POPOLI.
HA DUESEDISTABILI:
A COMO (immaginea sinistra)CON
RECAPITOIN VIA IV NOVEMBRE .I3 . 22070 VALMOREA
- Tel. 031/806026 - Tel.lFax 031/807884, E A SARAJEVO
(immaginein basso)CON RECAPITOHOTEL NACIONAL
ultcA ALAJBEGOVTCA4 - 71000 SARAJEVO (BiH) Tel.lFax @87 /71/446885 - Tel. OO3a7
/7 1/444225.
L'INDIRIZZODI POSTAELETTRONICA
SU INTERNETE:
[email protected]
I NUMERI DI CONTO CORRENTE BANCARIO SONO:
155421 PRESSO LA CABIPLO DI OLGIATECOI\,,IASCO
(CO),INTESTATO
A "SPROFONDO":
156421 PRESSOLA
CARIPLO Dr OLGTATECOMASCO (CO), TNTESTATOA
"SPROFONDO'PERLE ADOZIONIA DISTANZA.
IL NUMERODICONTOCORRENTEPOSTALEE,10256220
"SPROFONDO".
INTESTATO
ALL'ASSOCIMIONE
Articolo 2 dello STATUTODl
.SPROFONDO'
Scopi dell'Associazione:
"Tutela e gomozione dei
diritti umeni. Promozionedi
un'umaniti multietnica,
multiculturale,multi1€ligiosa,
Promozionedei valori della
pace nella "convivial a dolle
differcnzen. Promozione di
una Comunitaumana dove
gli indMdui ed i popoli siano
riconosciuti tutti ugueli,
valorizzati nelle loro
dive6 A, $imolati a
costruire I'unita e ad apriri
gli uni agli altri, cominciando
dalla comunite bcale e
nazionole, con particolarc
attsnzioneai giovani.
Superamonlo dglls frontiere
od abbatiim€nto dei muri fra
i popoli; costuzione e
consolidamento dei "ponti".
Promozione di una mentafita
e di uns culhrra pacifista,.."
NELLA VALLE DI GERICO
"UN UOMO SCENDEVA
DA GERUSALEMME
A
GERICOE SI Ii,IBAITENEI BRIGANTICHE LO
SPOGLIARONO,
LO PERCOSSERO
E POISE NE
ANDAR.N..
LAS.TAND.L.
"rt"."!i$?;i,
i cecchininonlavorano,
...Quando
c'd il temporale
nonvedono.
fattodi
Dendjoha potutoavereunfuneralenormale,
giorno,nondi notte,con moltagente.
Don RenzoScapolod li, con la sua videocamera,
sotto la pioggia.Se d li, se pud filmarecon calma
sotto la pioggia,vuoldire che ha piir che un buon
rapportocon la comunitaislamica.
dei
thodZa,il pretemusulmano,
dice le preghiere
morti,gli uominisi dannoda fareattornoallafossa
con le assidi legnoe il corpodi Dendjo(taxistadi
Sarajevo,uccisonel lavoroda una granata)viene
calatocon il lenzuolobiancochelo coore.
"Avevamo partecipato alla marcia dei 500,
organiz.atadai "Beatii costruttoridi pace",con don
Albino Bizofto, mons.Beftazzie don ToninoBello.
Marcia verso Sarajevodove siamo giunti l'11
dicembre del 1992. Volevamocelebrarela data
Davanti alla sede distrutta del maggiore quotidiano di
Saraievo:Oslobodenie.
"Vuota per meta, nel terzo
inv€rno dslla sua solitudine
e della sua resistenza, per
meta tatta ancora di case
abitate e non distrutte, p€r
I'altra mota invasa dai
cimiteri che crescono €
scendono dai fianchi della
montagna, lambiscono i
bordi delle sue lunghe strade
rette. Sarajevo d senza piir
alberi, senza piu ornamenti
urbani, nel silenzio del
mattino senza traltico i passi
della gente risuonano sui
marciapiedi. E il rumors dei
passi che salgono e
scendono lungo le scale
buie interne di palazzi senza
luce. Sotto i piedi dei
saraieviti scdcchiola I'asse
del patibolo. ll mondo
attraverso il mirino dei
cecchini di Grbavica e del
Trebevi6 o del Poljine li tiene
costantemente sotto il tiro. E
loro in quesii tre anni hanno
trastormato la bellezza.
Hanno preso I'estraneite,
I'eresia. e I'hanno fatta
propria; loro che non
chiamavano straniero
nessuno, ma chiedevano i
nomi delle cifta di origine.
Hanno coltivalo I'ironia sino
a tenebrose varianti;
contemplano la propria
eresia nei volti e nei corpi
magri che un solo iunnel
deve alimentare, tra lango e
pozze d'acqua; aspettano il
giorno in cui mettEranno il
volto atfilato nella medaglia
tonda del cecchino e alzano
le candele accese nelle notti
dell'insonnia, della paura, del
terzo inverno."
[dal libro Sara./evo4
dell'anniversario
dellaproclamazione
dei diitti umani
-10 dicembredel 1948-in Sarajevo,
dove questi
diritti erano apeftamentecalpestati.Un blocco di
serbici ha inchiodatia Kseliak,alleportedellacittd.
pii di filtrareattraverso/hssedlojpol
Nonsperavamo
venne l'autorizzaztone
dei serbi, per 24 ore. La
scadenzaeraper le ore 13del giorno12:poco dopo
la scadenzahannocominciatoa bombardare
la cifta.
Ein questaoccasioneche,comela maggiorpaftedei
pattecipanti,ho contratto il contagio. Una volta
conosciuta
Sarajevo,
ce nesiamoinnamorati."
da
&""ua
E lo slogane il simboloche
contrassegnai milatanta
di
"Sprofondo", i simpatizzantie
coloro che vollero esporre una
parola di pace, nell'occasione
della"marcia"dell'agosto
1993dall'ltaliaa Sarajevo.
NA
E I'appellolanciatoda
"Sprotondo" per scuotere le
coscienze della gente a
prendereposizionedi fronte
agli eccidi e ai massacri
dellaguerra.
Perch6proprioquestacitta?
"Ci siamo occupati di profughi, nella nostra
parrocchia,
Duecento
e anchedi profughibosniaci.
personefuggiteall'assedio.
Abbiamocominciatocon
questilegami,aiutandonell'inverno'93-'94 alcune
scuole con gli impianti di riscaldamentoa gas.
All'inizioabitavamodai familiai dei profughiospitati
da noi in parrocchiaa Valmorea.
Poi nel maggiodel
'95 siamorimastibloccatinellacittit. Cefto,volendo
potevamouscire,attraverso
il tunnelchepassasotto
le pistedell'aeroporto.La cittd era completamente
bloccatae noi siamo rimastibloccatimoralmente;
non ci sembravaserioabbandonarequestagente
sotto le migliaiadi granate(da 1.000 a 3.000)che
ognigiornovenivanotiratesuiquaftieridellacifte.
Alloraho mandatouna letteraal mio vescovoin cui
scrivevo: "lo povero prete, scendendo dalla
Gerusalemme
del culto,mi sonoimbattutoin questa
vallatadi Gerico,non con un solo ferito, ma con
nigliaia di feiti..."; nellastessa/efferagli chiedevoil
grandefavoredi darmiun annosabaticoper aiutare
questa madre magra, vestita di nero, la chiesa
bosniaca,
a seppellire
i suoimoftie a poftareal riparo
gli innumerevoli
feiti."
E il vescovo?
"Se ayesslavutodal mio vescovola proibizionedi
veniresareirimastoin diocesi.Ma il vescovomi ha
detto:"Nonti mando,ma ti lascioandare".Si d fatta
una cerimoniadi salutoalla mia parrocchiae sono
venutoqua.Sonorimastoincardinatonelladiocesidi
lie dal fondo
Comoe ricevo/'assegno
di 1.200.000
nazionaleper il sostentamento
del clero. Ci vivo e
pago parzialmenlele spese di alcuni miei
collaboratori.Su//anostraprassi ha pesatola mia,
latino-americana.
Per oftoanniho fattoil
esperienza
volontarioin una missionediocesanaa Santiagodel
Estero(dell'estuario).
Li, ifiumi che scendonodalle
Ande formano I'enorme pianura che va sino in
Paraguay e Uruguay. Li ho lavorato con una
tormidabileeguipedi proletarie sacerdotidelpopolo
perun'evangeliz.azione
doveil Vangelonon venisse
ritenuto una sorta di "cera Lii" per lucidare i
pavimenti del patadiso, ma un lubrificante che
facesse girare meglio gli ingranaggi della vita
personale,
familiaree sociale...
ha contato.Quici siamomessia
Si,quell'esperienza
lavoraresulle scuole,poi sugli anziani."Adoftaun
nonno o una nonna" d stata /a nostrasuccessiva
La
campagna.Si trattadi anzianinon autosufficienti.
cfte i pienadi anziani.Chii sfuggitoall'assedio
e ha
cercato foftuna fuori dalla cftta sono sopnttutto i
giovani. Noi facciamo le nostre campagne di
i proventiqui."
solidaieh in ltaliae poi investiamo
La granatanon fa alcunrumorequandoaniva,si
sente soltantoI'esplosione,
ed d tardi. Tutto era
fortuito allora: tornare dal lavoro,soprawivere,
entrarein unacasae uscirnecondavantila morte.In
ogni momentosi incontravala morte:di persone
conosciute,
care.Sarajevo
eraun viadottostrettodi
casee barricate,con I'ariacaldadellastagionee
dellegranate,conpochemacchine
cheschizzavano
velocilungole stradedeserte.DonRenzoe quellidi
(seguea pag.4
Insiemeal gruppo di lavoro e
interventoa domicilio degli
anziani inabili. Un medico,
infermierie tisioteraDisti.
Ricevono un salaio da
"Sprofondo", si occupano
protessionalmentedi qualche
centinaio di anziani nella citta
di Saraievo.Voi li "adottate",
questi anziani inabili, noi li
facciamo curare.
Riacquistanodignita e
professionalita,in tempi non di
gugna, gli specialistiche in
ouesti anni sono dovuti correre
soltanto alla chiamata oer
stragi, orride deturpazioni,
traumi di guerra.
A scuolacon un gruppodi
studentibosniaci.
IL I.AVORONELLESCUOLE decin€ dl mllloni, con doblti
in coEo.
Dal maggio '96 "Sprofondo" Ouesta C stata la p.ima
e osplte della scuola
ricostruzlone messa in
alb€rghlora di Saraiovo.
op€ra in tutta Sarajavo.
Abbiamo aiutato qu63ta
scuola a r€cuperaG l€ aula La Caritas di Como ha
dallo matorie praticho e la
me$o a dbposizione 40
sala dol dstorante, In3i€me milioni. Con quosto d€narc
agli studsnti di questa
abbiamo trasfomato ll
scuola lavoriamo,
s€minterrato d6l Contro
Cattollco Scolastico ln una
Dalla cite al quartiel3 di
etfci€nie
biblioteca.
Dobdnja: quarlieF di pdma
lin€a p€r tutti e quatlro gll
Abbiamo cons€gnato pit di
annl dell'a$e€dio."S€ cade
25 mllioni al Centro
Dobdnla cade Sarai€vol"si
Cattolico per ricostruir€ la
diceva n€ll'assedio,e
"Casa d€gll scoub"
quasto la dice lunga 3ulla
bosniaca. Questa "casa"
condlzioni d€gli edifci s
ospiida
al pdmo piano .O0
popolazione
dalla
dl
alunni
dolla
lcuola
Dobrlnia.
municipale: ragazzi
cattolici, musulmani,s€rbl.
A Dobriniaabbiamo
E cosl, pensiamo,che sl de
ricosiruito la sede
occasione o spazio alla
"prowisoria" del Liceo del
quarters,
multiculturalita.
Un imp€gno di alcuno
Per l€ gcuol€ di Grbavica,
desolato quadlore della
evacuazlono s6lba secondo
gli accordl dl Dayton,
preparlamoll "tr€no di
material€scolastico"l
Bappl€s€ntanze di quests
scuolo, sono state da noi, a
Valmor€a tra luglio a agosto
dol '96. Hanno padato
I'itallano,cl hanno
ins€gnato il bGniaco,
hanno l$to amlclzla e
scamblo con gll strdonti
delle no3tle citte.
E stato posslbib r€alizza.€
qu6to progetto grazie al
finanziamento della Region€
Lombardia,
DIAFIO IN CANTINA
lnsieme al direttore del Centro Cattolico Scolastico don
Pero Pranii. Alle loro soalle la biblioteca del Centro.
| 100 studenti di Sarajevoospitati da "Sprofondo" insieme
a 10loro Drofessorioer un mese di vacanza-studionel
luglio1996 in Lombardia.
"... ln cantina fa sempre piit
ftgddo. Ho I'impressione che
ta fame e il frcddo siano pili
soppoftabiti detla puzza. Mi
stringo e mia mamma.
Nessuna delte due pada da
t e giomi.
E venuto un combaltente
per dirci che pape i morto.
Quando hanno po ato il suo
oooo non me lo hanno tallo
vadere, ti ho sentiti partare
sottovocg, dicevano che gli
hanno conficcato la croce
nel petlo con un grusso
chiodo. ll nostto vicino di
casa, Slobo, piange. Ncuni
gti getteno sguatdi strani.
Fors6 pansano che un serbo
non sia capace di piangere e
di proverc dolorc per gli altri.
Non gli a concesso di
care;zzanni. Di soltecchi gti
sorrido. tt pape non c'd pii,
mio lratelto i stato po eto
in Crcazie dalta zia. to ho
sempre pii paura. Dicono
cha sarEmo costtetti ad
abbandonara la cifta. Selma
ed Atisa spiano
continuamente allraverso un
buco che io Branko ha
eperto in un gtande e
sposso cartone. sta catando
ta notta. Non si sente pii
spara?a... l3 mia citte sh
saomparcndo, ma it mondo
non ci vede piangere e
Prcgare.'
[Emina Salki6evii, Vl
elementarel
AOOZIONEANZIANI E
BAMBINI
Dal 1995 adottiamo anziani e
bambini.Anziani non
autosufficienti, bambini per
la maggior parte ortani di
guetTa.
Una 6quipe sanitaria
-infermieri, medici,
fisioterapisti- visita a
domicilio e si prende cura
dei nonni e delle nonns che
guera e dopoguerra hanno
lasciato soli a Saraievo,
Occuparsi della loro salute,
ed insieme della loro casa,
del cibo, dei vestiti, a
compito d€lla "adozione".
Uadozione awiene a
distanza, con quole msnsili
di 5o.0oo lir€.
Adottare una persona e
semplice: tamiglie, gruppi di
per:ione, associazioni, enti,
scuole, pgrsone singole, si
imp€gnano con versamenti
mensili. od i risultati sono
evidenti: da uno stato di
abbandono e di
prostrazione, ad un minimo
di socialite, di dignite e di
salute garantita.
(seguea pag. 8)
Sarajevo,il palazzodel Governo.
(continuada pag.4)
"Sprofondo"
lavoravano
comunquein questacitta,
ed d allorache I'Associazione
ha imoostatola terza
campagna,ancora in corso: "Adotta un malato
incurabile".
"Le malattiementalisono aumentatedel 400o/o:
sembrerestrano,ma sonoesp/oseancoradi pii da
quandosi viveuna situazionenormalenella citte.E
come se passata la tensione della pura
soprawivenza,le coscienzenon abbianorctto al
disastro.Poi ci sono i ciechi e i sordomuti.Non
immaginavo
checi fosserotanti sordiper esplosione
di gnnate. /Vessunoha mai parlato del problema
"sordi di guerra".Poi il 50o/odei ciechi sono stati
prodotti dalla guerra. Quindi i paraplegici, i
cerebrolesi,quelli colpiti da distrofiamuscolaree
sclerosimultipla.Se si pensache qui sonocadute
3 milionidi granate-a pafte i cecchinie quelloche
hanno fatto sullapopolazione-e se pensiamoche
ogni granata ha come minimo mille schegge,
I'immagineche ne viened di una cittd perfonta e
triturata,e, insiemealla cftte,gfi abitanti.Con questa
campagnastramo asslsfendo300 ammalati "per
sempre",
anzi"semprepii ammalati"."
Oualed stata la oresenzadellachiesaufficialein
questoassedio,in questacittamartire?
dall'assenza
dellachiesa
"Sonomoltoscandalizzato
fronte
internazionale
ufficialedi
ai doloi di questo
popolo. ll nunzio apostolicoFrancescoMonterisi,
rappresentante
ufficialedellaSantaSede,si dlcesra
stato presentein cittAper non pii di cento giorni
durantei quattro anni di guerra e non d ancora
tornato,a pii di un anno dall'ultimagranata(28
agosto1995).
Mi vedoun monteCalvariocon un popolocrociflsso
da milioni di granate -oggi abbiamo trovato un
mucchiodi bossolidi proieftilidi aftiglieriacon sopra
inciso "made in ltaly'- un popolo crocifissodalle
POLVEREDl CARBONE
2 settembre 1992
Dopo un lungo
bombardamento, guardo
dalla finestra e vedo in un
cespuglio poco distante
da casa mla, un uomo,
colpito alla parte inferiore
del corpo, si solleva con
tutto il busto dal
cespuglio, invocando
aiuto. Sulla camicia
bianca. in una
combinazione mostruosa.
si mescolano i colori
rosso e nero. ll rosso, so
da cosa deriva, ma il nero
mi confonde, e
inconsciamente, in modo
inspiegabil€ mi spaventa,
torse perch6 al rosso
ormai non ci bado piU. Poi
mi hanno detto che I'uomo
era andato a raccogliere
un po' di polvere di
carbone, ce n'era tanta
attorno ai vagoni fermi
della ferrovia; per fare le
mattonelle per I'inverno.
In seguito, mi sono
intrufolato anch'io tra i
vaqoni e ho portato via
bJrse piene di polvere,
fino a che non era rimasta
solo la terra nera dalla
quale spotgevano le punte
delle pietre come patate.
lfvrtko Kulenovii
dal libro Sara/evol
pag.2ttl
(continua
dapag.4
15.000abitanti di Saraievo
sono stati uccisi nei quattro
anni di assedio della citta:
schegge di granate, colpi di
lucile dei cecchini. Decine di
migliaia sono gli invalidi.
I bambini ortani di padre, di
madre o di entrambi i
genitori sono migliaia.
Adottare un bambino e dare
speranza a generazioni che
la guerra ha colpito nell'eta
dell'innocenza e del candore;
adottare un ortano significa
salvare letteralmente una
vita. Ogni presenza che parte
dal nostro Paeso, ogni
adozione che porta nomi e
cognomi, indirizzi di cftta
ilaliane apre una porta al
cupo panorama di sofferenza
e desolazione di un popolo
-come quello bosniaco- che
A stato abbandonato da tutti
per quattro anni. Apru
speranze ed amicizia, apre
una possibilite di pace
concreta, da esempio di
solidarietA tra b genti.
nostregranate,inchiodatoin croce, non ha visto
accantoa suamadre,allapiccolae addolontachiesa
bosniaca,un Giovanni.Sono scappatitutti, qui d
scappatoancheGiovanni,sono rimastele donnee
Maria.Pochi volontari,ma d mancatala presenza
istituzionaledella chiesa universale.Qul ci sono
"robuste"del Kuwait,dell'ArabiaSaudita,
delegazioni
Maquandoarriveritil Papa?Va
dell'hane dell'Algeria.
qui a Sarajevo,nellagola del
fuori
che
dappeftutto,
vulcano!Perchdnon lo lascianovenire?E comemai
della
non arrivaalmenoqualcheFigliomaggiorenne
numerosafamiglia Cattolica?
Quando,nella mia grande "famigliadi Scapoli",
I'influenzaasiaticacolpiscela famigliadi mia sorella,
qualcunodellafamigliadi mio fratellovaa fareil td,a
darlorole pastiglie,
a tenerlorocompagnia...
per i
per tuttie specialmente
E una grossasofferenza
cattolicidi Sarajevonon avereuna solapersonache
rappresentiqui la comunitAcattolicainternazionale.
Se ne d lamentato,piit volte anche in pubblico,il
CardinaleVinkoPulji6.
potrdesserecancellata
solo
Questadolorosaassenza
Chiesadei Gesuitidedicataa
Sant'lgnazio,quartieredi
Grbavica:il leggio.
I
I
SARAJEVO:
AMMALATI NON PIU'
DIMENTICATI
Dopo aver concretizzato il
nostro aiuto a bambini ed
anziani atlraverso i
progetti di adozione,
vogliamo ora rispondere
alle numerose richieste
che ci provengono dalle
tante associazioni che a
saraievo assisiono gli
ammalati lungodegenti. In
loro aiuto sosteniamo
gruppi di assistenza
sanitaria (formati da
medici, infermieri,
operatori sanitari), che si
occupano di curare a
domicilio gli ammalati di
queste associazioni:
poliomielitici, distrotici,
paraplegici, cerebrolesi,
sclerosi multipla, ciechi,
sordomuti e ammalati
mentali.
Con 50.000 lire mensili e
possibile aiutare a casa, in
tutti i suoi bisogni, un
infermo lungodegente,
garantendogli un servizio
continuativo e qualiticato'
Uadozione i un gesto
concreto di solidarieta per
render€ pial umana la vita
di un ammalalo, gia dura
di per sd, e nesa ancora
pii dura dalla guerra.
La durata dell'impegno
(un anno) qualifica la
solidarieta e arricchisce,
anche' chi la fa.
Adotta un/a ammalato/a a
Saraievo: donagli
finalmente un po'di
serenita!
da una foftissima presenza! Noi che siamoseguaci,
fratellidi un "Diocon noi, Emmanuele"
non possiamo
rassegnarci
ad esserela comunitedi un "Dioper noi".
ll Padre dei cieli non ci ha mandato un "assegnodi
salvezza",ma ci ha mandato suo Figlio. E Cristoci ha
detto "io saro con voi, tufti i giorni"."
Don Renzova per i sessant'anni;
figliodi contadini
venetiemigratiin cercadi terranellevallicomasche,
ben comprendeil travagliodei profughi,dei migranti
e dei conflitti generati dalle migrazionie dalla
diversit2r
di culture.Potevaesserein un altroluogo
della sofferenza
contemporanea,
ma d a Sarajevo.
Perch6?
"Mi sono innamoratodi questacifte. La sua poesia
multietnicad un po' in calo negli ultimi mesi, ma
anche per questo dobbiamo essere qui. Ho visto
come la diversitAin questa clfta d stafa vissuta da
Soor.a;con il cardinaleVinkoPuliic.
Sotto; nel maggio '96 con i due unici pope (preti)
ortodossi rimasti a Saraievodurante I'assedio.
VADEMECUMDELL'AMICO
"SERIO"
L'amico serio di "Sorofondo"
condividendo gli ideali e i fini
dell'Associazione:
- cerca di larsi promotore di
una "cultura di pace" nel
rispetto delle diversita;
- "legge-rilegge" il materiale
che riceve ne fa o ne
richiede copie e lo
diffonde;
- mantiene i contatti con
l'Associazione chiamando
di tanto in tanto in sede a
ValmoreaoaSarajevoe
chiedendoquali siano i
bisogni pii urgenti;
- sceglie un settore in cui
operare personalmente.
A questo proposito abbiamo
bisogno:
- di volontari che
collaborino Dresso la sede
di Valmorea all'interno dei
vari gruppi;
- di lavoro (adozione
ammalati,bambini,nonni,
gestione magazzino,..)
mettendo a disposizione le
proprie capacite e parte
del proprio tempo;
- di persone che a Saraievo
op€aino con i nostri soci e
volontari;
- di persone che, sul proprio
territorio, costifu iscano
gruppi di appoggio per
informar€ e sostenere le
campagne di solidarisia
lanciate da "Sprotondo";
- di materiale e di otterte
che permettano di
concretizzare le varie
iniziative promosse
dall'Associazione.
IVAN UUOMO LUPO
E aimcite, poi, scovare i...
"piU uliimi".
Sono nascosti nelle loro
tane, come lvan I'Uomo
Lupo che abbiamo trovato
su segnalazione di una delle
mamme da noi adottate.
Stava asserragliato nella sua
cantina, tra una montagna di
materassi in
decomposizione,
ammucchiati, insieme a
pezzi d'asse, contro la
finestra.
Lui era "ancola in guerra",
aveva paura delle granate e
delle micidiali schegge, che
aveva udite sibilare ed
esplodere a centinaia, a
pochi metri dalla sua "tana",
contro le due torri del
centro. A stento siamo
riusciti a tarci aprir€.
Poi il sorriso buono e
suadente di Natale. un
volontario di Padova
"catturato" dall'articolo
apparso su Famigl,a Cnst ana
del 14-21 agosto insieme ad
un'ahra dozzina di "volonlari
delle vacanze", lo ha
lentamente
"addomesticato".
Gli si i ritatto il look. a lui ed
al suo seminterato.
Ora ha chiesto scarpe
invernali ed un ombrello, per
uscire, anche se piove, tra la
sua gente di Saraievo.
Ma per scoprire i "lupi",
specie se non mannari, ma
anzi vecchi sdenlati e
spelacchiati, occorre essere
qui, essere "con loro" e non
solo "per loro".
vasti strati della popolazionecome un valore.
che
Dobbiamoevitare una doppia esagerazione:
tutto siamultietnicoe chesi impongaunaprospettiva
di integralismoe intollennza.Qui soprawiveuna
comeil
delle ultimetribi dell"'homointheretnicus",
gorilla rosso,il panda'. ll virusdell'etnia:'la mia d
migliore,anzie funica"- sta diffondendosianchein
Italia. Mi ha sempreemozionatola pagina della
Pentecostedove lo Spirito Santo fa parlare gli
apostolinellalinguadeivaripopoli.PurtroppoI'esperienzad stataaffossatadopo 3-4.000anni e chi
volevaesserecattolicodovevaimparareil latino.Non
erano i missionaria dover impararela lingua dei
popoli, ma i popoli a imparareil latino, per capilL
Ouestod durato sinoal concilio.Credoche come
chiesa universaledi tutte le etnie dobbiamo
assurnerela difesae I'aiutodi questapopolazione:
aiutarei bosniacie la gentedi Sanievoa convivere.
Siamocredentiin un Diochenond solitario,A unDio
famiglia-Loro sonotre e sonodiversi:un Padre,un
Figlioe uno SphitoSanto.Sonouguali,sonouniti,
sono aperti. Siamo uguali e slamo uniti non
ll
"nonostante"siamo diversi ma "perch6" siamo
diversi. Qui d vr,ssutaancora questa dimensione,
I'ecumenismoqui d praticatogiorno per giorno, da
migliaia di famiglie. E questo d un grande capitaleal
serviziodi tutta l'umanitit..
La cifiamagicascorreun po' smemorata,
un po' alla
ricercadi un futuro,storditadi essereancoravrva,
dopo quattroannidi mortie di pene.Le moscheesi
succedonoallechieseortodosse,
a quellecattoliche
quelli
e allesinagoghe.
Cosli suoi immensicrmiteri,
antichie riapertiduranteI'assedioperch6non c'era
spazioper le sepolturee quellidel tutto recenti,che
hannoinvasogli impiantisportivi,gli spazidi terratra
unacasae I'altra.Sarajevo
rinascerd?
"Siamoqui ancheper aiutareSarajevoa tornarese
stessa,dopo i grandi traumidellaguerrache d stata
una guerradi aggressione
alla Bosnia,ma ancheuna
guerra civile. Dopo quattro anni di violenzanon e
posslbi/e applicare a Sarajevo, e soprattutto alla
Bosnia,un programmatroppo rigido e razionaledi
pacificazione e di armonioso ritorno della vita in
comune. Occorre tempo e occorrono,soprattutto,
"operatoridi riconciliazrone".
Cio che oggi d separatodobbiamoaiutarea tornare
Francobollodelle poste bosniache,anno 1995,su tavoladl
Asad Nuhanovic.
Antonella e Marco.
LA BANCA DEL LAVORO
E ormai necessario
impostare una logica di
scambio negli aiuti.
ll problema e su cosa si
basa questo "scambio".
Noi p€nsiamo, abbiamo
pensato: tempo di lavoro.
Aiutiamo una persona, una
tamiglia, un gruppo e chi
pu6 ci da in cambio ore di
lavoro, giornate di lavoro da
investire nell'aiuto di altri o
in situazioni di ricostruzione.
"Non doniamo pii nionte in
cambio di nionte", a meno
ch6 si tratti, appunto, di
situazioni estreme. che
stanno sopra ogni altra
considerazione.
Una banca del lavoro. uno
scambio che ci awicini alla
nomalita dei rapporti, uno
storzo ancora p€r uscire dal
semplice assistenzialismo.
insieme;cio che oggid distruttodobbiamoaiutarea
ricostruire.E cefto che la nostra presenzad
minoitaria,pii)di quantodovrebbeessere.Maqui la
domandad: dove siete Voi? Dove d la Chiesa
caftolica internazionale,
con la sua forza, le sue
e
la
diplomazia,
con le sueopere
organizzazioni sua
di caritAe I'influenzadelloStatodel Vaticano?
lntantonoi siamoall'opera.Neldopoguenad tuftavia
non
ancorapossibile
cid chesottoi bombardamenti
pensabile:
ricostruhe,dare lavoro,suggeire e
era
formaremodellidi cooperativedi mutuoaiuto,nelle
qualisi ricevono,ma anchesi danno,soccorsl/n
materialie seNizi per la vita; d ancora possib,/e
superarela confusionee la steriliti)nei tempilunghi
degli "aiuti umanitari"con progetti e praticheche
incidanosullastrutturasocialee Droduttiva.a ritmi
accelerati.
Nel dopoguernd possib,leguardaread una cefta
equitatdel nostroe vostrointervento,primadi tutto
tutelandole minoranze,
mettendolein rappor-tocon
le cultureche si trovano-in questacittA-ad avere
I'onere della leadership.Occorre costruheponti,
rispettosamente,cocciutamente,con pratiche
multietniche
e, perchdno?,con unacenaingegneria
dell'intervento.
igienici pr€cari, i locali
senza v6tri e senza
No, io non c'entro, Loro si: riscaldamento.
Antonella e Marco.
Hanno subito accettato,
Si sono sposati, domenica con semplicita e
8 settembre ad Alba,
disponibilita.
Con altre 15 person€
Tra i presenti c'C stata una
gara p€r averli nella
"Eclutate' dall'articolo di
propria famiglia. Si e
Famiglia Cistiana, un po'
tardivo ma ugualm€nte
deciso allora che
per noi imporlante, sono
avrebbero passato una
arivati anche questi
setiimana in ogni gruppo.
giovanissimi fi danzatini,
Le donne hanno preparato
per gli sposini italiani la
ora sposi, con ancora
addosso il protumo dei
miglior camera nuziale
possibile, racimolando,
tiori d'arancio e d€l
sacramento dell'amore
dalle povere case, le
suppellettili piU adatte.
"cristico" (gratuitol, Feci
loro una proposta
Li vedo, qu€sti "inlsnsi"
ragazzi, come lievito
coraggiosa: di andare a
vivere la loJo tuna di miele fresco a termentarc quella
nel disastrato edifi cio,
solferta pasta umana, in
dove sono accampate 85
mezzo a quelle famiglie
p€rsone, tra le pii
disperate, a loro servizio.
disperate di Sarajevo:
Per lorg, perche Con lorc.
De imitars.
senz'acqua, con servizi
RENZOE LUCIA
Sarajevo!un libro per la
continuita del nostro lavoro.
Si d aperta una campagna
di finanziamento delle
ooere in corso e dei
progetti di "Sprofondo" di
Valmorea e della
associazione "La Notte
della cometa" di Trieste.
Continuita dei progetti nella
situazione di dopoguerra,
stabilita di lavoro per opere
strutturali. ll lavoro, la
ripresa della produzione, la
stabilita sanitaria e
scolastica sono alla base
del nostro operare. La
cooperativa "Suada
Dilberovic" che "La Notte
della com'eta" sta awiando
a Saralevo d una
cooperativa di produzione e
solidarieta sociale tra
donne. Fanno maglia e
ricamo, a salari eguali, ad
eguali possibilita per donne
musulmane. serbe o croate.
Basi materiali di ogni
discorso sulla multietnicita.
ln Bosniaed anche nella colta Sarajevo,la societe
civib e s ta sconvolta. Basti pensareal ricambio
della popolazione: centinaia di migliaia quelli
dell'esodo durante la guerra e l'assedio -e tutti
cittadini-; decine e decine di migliaia i neoinurbati
che vengono dai viilaggi,sono statl cacciati dalla
"puliziaetnica"e recanocon sd una culturalimitata,
spessouna monocultura,e sonopoftatorinellaloro
memoriadi lutti disastrosisubiti.
Sarajevoera ed in parte d ancora un esempio,un
modello di vita in comune tra culture, religioni e
lingue diverse. Basti pensarealle migliaia di famiglie
miste che vivono felicementeI'ecumenismoe la
multietnicih. Tornarea quella felice vita in comune,
ancheattraversoil nostro lavoro:ce lo proponiamo.
Lavoriamo per realizzare I'utopia della Trinitit:
personeugualie unitenelladiversita.
Cosicome ci proponiamodi batterela smemoratezza
di quanti,finitele stragi,pensanoche i problemidella
Bosniasianofiniti.
Slamo so/o alla "fine dell'inizio"de a solidarieb.E
adessoche sl cominciae continuail lavoropii serio;
d adesso che si riconosconogli uomini di buona
volontAe di opereconcrete.Ancorauna volta, "non
parole,ma operedi bene"."
,tt
,il
i
':r f'
';
t'
l.
Cosl come scambi culturali,
traduzioni di libri, dibattiti e
cicli di conferanze di
scdttori ed intellettuali dolla
ax-Jugoslavia
co€rcnt€mente
antinazionalisti(altro punto
del programma de "La
Notta dalla Cometa"l.
ll librc Sara/evo,e
straordinaria testimonlanza
sull'assedlodella cltta.
Lo ha scrltto Piero Del
Giudice, giornalista e
scrittone che conosoe a
fondo la Bosnia, Saraiovo e
la cultura bosniaca,
Libro dove parla la gent€
nella cifta devastatadal
lutto e dalla sepa-raziono,
ridotta a ghetto. E libro
ancho di immagini,con
s€quenz€ di grande
efficacia di due fotografi
sarai€viti che hanno
documentato tutti i giorni
della lunga cattivita
saraisvita,
Ouesto libro costa 30.000
lil€ in coportina (spese
postali €cluse). Autoro €d
editoro sono d'accordo di
mettedo a disposiziono
-tolte le spsse di bas€- di
una campagna di
finanziamsnto por le due
associazioniimpegnatein
Saraiovo. Occon€
comperarlo, pnenotarlo,
pres3o r'Sprotondo"(anche
p€r talefono), p€r s6 e p€r
altri, por associazioni o
gruppi: sicuro strum6nto di
conoscenzadei giomi
doll'assedio,della cultura,
storia e l€tt€ratura
bosniaca, sicura font€ di
riflession€ sia attrav€rso i
testi sia atfaYerso le
immaginl. Occorrc
comporado, p€rch6 ogni
volume rappresentauna
po$ibiliu in piir di lavoro e
programma umanitaaio€ di
ricostruzione nella citte
bosniaca.
Oggi, a Sarajevo,la sfida e
uscire dalla emergenza,
guadagnareil tempo della
quotidianita e del futuro.
Prima era apocalisse.
Sapere come ogni giorno
siamo impegnati, quanto da
noi la gente di Saraievo pud
ogni giorno ricevere e su
quale prcgramma.
Portare equilibrio, una
distribuzione dei beni e
delle possibilita che si
rivolga ai piU colpiti, agli
ultimi e agli umili.
Lo spettacolo di degrado
cui assistiamo rispetto agli
aiuti alla Bosnia dipende
anche dalla scarsa
presenzadi coloro che si
sono impegnati come
volontari, fuori dalle logiche
dei compensi per
"missione" e dei profitti. La
logica del protitto che
subito e apparsa a Saraievo
nel dopoguerra non fa che
perpetuar€ingiustizie e
disagio sociale.
Un'etica negli aiuti e nella
ricostruzioneC il bisogno
maggiore che sentiamo e
che la popolazionedi
Saraievosente. Una durata
logica e strutturale degli
aiuti e l'altro grande
bisogno reale della
popolazionebosniaca. Le
divisioni "etniche" in reafta
ammantano,in guerra
come in pace, interessi
materiali,profitti.
Portiamo ai fratelli, provati
dalla guerra, degli aiuti: "il
pesce", ma cerchiamo di
dar loro anche la "canna"
per pescarlo. Li aiutiamo
poi ad organiz2ari in
cooperative di mutuo aiuto,
per'rpescare insieme".
Lavoriamo nella giustizia,
almeno tentiamo di farlo
trasformando I'assistenza
in liberE e autonomia degli
individui attraverso
condizioni stabili, stabilita
di tutela della salute e
sicurezzadi un lavoro.
Con la tine della guerra C
iniziata una lenta opsra di
"ricosiruzione", per ritornare
alla "normalita" della vita di
un tempo.
E un proc€sso, questo, lungo
e taticoso che richiede molto
tsmpo e un ingente sforzo
morale ed economico,
In quest'opera di "rinascita'
la gsnte di Saraievo non puo
essere lasciata sola: ha
bisogno dell'aiuto di ognuno
di noi, Sono soprattutto le
fasce pi! deboli della
popolazione quelle piU
colpite da questa guera;
anziani, bambini, ammalati
sono tra le person€ pii
bisognose di un sostegno
immediato.
Noi di "Sprotondo" siamo a
disposizione di tutti colo.o
che vogliono far arivare, o
addirittura portare
personalmente, degli aiuti ai
povert crtsti di Saraievo €
dintorni.
Ormai abbiamo quattro anni
di espedenza nel costruire
ponti di solidarieti.
CONTATTATECI!
GRAZIE!
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961101 Opuscolo Sprofondo