rete di coordinamento provinciale
per la promozione di azioni integrate
contro la violenza sulle donne
Come individuare,
cosa sapere
contro la violenza
alla donna
Vademecum
per gli operatori
Questo volume è stato realizzato dall’Assessorato
alle Pari Opportunità della Provincia di Como
in collaborazione con gli enti pubblici e privati
che hanno sottoscritto nel marzo 2009 il Protocollo
d’Intesa per la costituzione della “Rete di
coordinamento provinciale per la promozione di
azioni integrate contro la violenza alla donna”.
Fare squadra, fare sistema.
Quante volte sentiamo o leggiamo quest’espressione nelle cronache
dello sport o dell’economia, quante volte ci lamentiamo che nel nostro territorio non si fa gioco di squadra per gelosie, rivalità, timore di
perdere il proprio ruolo.
Questa è la prima riflessione che ho fatto quando ho constatato che
nella provincia di Como la donna vittima di violenza riceveva dalle istituzioni pubbliche risposte parziali perché ciascuno operava da solo;
avvertendo così anche il disagio delle associazioni di volontariato, che
generosamente da anni mettevano a disposizione le loro energie e le
loro risorse.
Sono orgogliosa dell’obiettivo che abbiamo raggiunto costituendo la
rete di coordinamento provinciale: ospedali, forze dell’ordine, comuni
e uffici di piano, scuola, volontariato condividono i rispettivi impegni
contro il maltrattamento e la violenza alle donne.
Non mi illudo di aver esaurito il nostro compito, siamo solo all’inizio e
sono consapevole che la rete dev’essere continuamente sostenuta e
rafforzata. Penso, però, che cominciamo con il piede giusto offrendo
agli operatori questo strumento esempio concreto di quel gioco di
squadra che tanto è necessario perché le donne maltrattate siano
effettivamente aiutate a riprendersi la loro vita.
Simona Saladini
Assessore Servizi Sociali
e Pari Opportunità
della Provincia di Como
Questa pubblicazione nasce
con l’intendimento di fornire
agli operatori sociali, sanitari
e alle forze dell’ordine
un agile strumento
per intervenire
nell’ambito delle azioni
di contrasto alla violenza
contro la donna.
Condividere le modalità di
intervento per rispondere alla
richiesta di aiuto della donna
è il primo passo
nel percorso di uscita
dalla violenza.
4
Sommario
La violenza domestica
7
Protocollo d’Intesa “Rete di
coordinamento provinciale per
la promozione di azioni integrate
contro la violenza alla donna”
11
Linee guida per gli operatori
19
Il fenomeno in provincia di Como
43
La rete dei servizi
53
6
La violenza
domestica
violenza fisica
violenza sessuale
violenza economica
violenza psicologica
stalking
7
COS’È LA VIOLENZA DOMESTICA
La violenza domestica si riferisce agli abusi che si verificano all’interno di una
relazione familiare o intima nella quale una persona cerca di esercitare controllo
e potere sull’altra attraverso ripetuti atti di violenza.
Sono le donne le principali vittime di violenza domestica: spesso subiscono
abusi per mano di padri, partner, fratelli, ex mariti o ex fidanzati, persone con le
quali avevano o hanno un legame affettivo.
QUALI SONO LE PRINCIPALI FORME DI VIOLENZA DOMESTICA?
È violenza fisica ogni azione commessa contro il corpo di una donna:
picchiare
schiaffeggiare
spintonare
sputare addosso
mordere
tirare i capelli
spingere dalle scale
prendere a calci
bruciare con le sigarette
privare del sonno e delle cure mediche
chiudere in una stanza o fuori casa
minacciare con un’arma.
La gravità delle lesioni fisiche può variare da ematomi, escoriazioni, ossa e denti
rotti, a lesioni permanenti fino alla morte.
È violenza sessuale l’imposizione di pratiche sessuali non desiderate. Combina
atti di violenza fisica e psicologica quali:
prendere con la forza
costringere ad avere rapporti sessuali
ripetere scene pornografiche
“prestare” la propria compagna ad un amico
umiliare e insultare durante l’atto sessuale
fare battute e prese in giro a sfondo sessuale
fare telefonate oscene
fare proposte insistenti o ricattatorie di rapporti sessuali non voluti
palpeggiamenti e toccamenti a sfondo sessuale
stupro
incesto
costrizione a comportamenti sessuali umilianti e/o dolorosi
obbligo a prendere parte alla visione di materiale pornografico.
8
È violenza economica ogni forma di controllo che limiti l’indipendenza
economica:
controllo dello stipendio
controllo delle entrate familiari
obbligo a lasciare il lavoro o a non trovarsene uno
costrizione a firmare documenti o a intraprendere iniziative economiche contro
la propria volontà
non pagare gli assegni di mantenimento o solo in parte
costringere a chiedere denaro.
È violenza psicologica ogni forma di abuso e mancanza di rispetto che lede
l’identità, accompagna sempre la violenza fisica ed in molti casi la precede:
violenza verbale
umiliazioni e svalorizzazioni sistematiche
induzione di paura cronica
battute e prese in giro dirette ad umiliare
minacce e in particolare minaccia di violenza
minaccia di morte
controllo delle relazioni ed isolamento
insulti e denigrazioni
spaventare con gesti, sguardi e parole
minacciare di fare violenza agli animali domestici
danneggiare gli oggetti personali di valore affettivo
ricattare
insultare
colpevolizzare in pubblico e in privato
ridicolizzare e svalutare
perseguitare per iscritto o per telefono, pedinare e inseguire (stalking)
compiere atti d’infedeltà e vantarsene
minacciare il suicidio o di farsi male
rompere oggetti
mostrare armi
controllare quello che fa, con chi esce, con chi parla, cosa legge e dove va
impedire di: lavorare, andare a scuola, andare nei luoghi di culto, incontrare gli
amici e/o i membri della famiglia.
chiudersi alla comunicazione e rifiutare l’ascolto
sottrarre i documenti d’identità
controllare la posta
isolare la casa senza telefono
privare dei mezzi di locomozione.
9
È stalking, comportamento persecutorio
Comportamento persecutorio messo in atto quando la donna decide di
allontanarsi da una relazione violenta. Il maltrattatore perseguita l’ex partner
seguendola negli spostamenti, aspettandola sotto casa, al lavoro, telefonandole
continuamente a casa, in ufficio, sul telefonino. Viene minato il senso
dell’autonomia e dell’indipendenza della donna facendola sentire “in trappola”.
Una caratteristica principale della violenza domestica è la continuazione nel tempo.
Non si tratta di singoli episodi ma le violenze vengono ripetute ciclicamente, fino
a quando la donna decide di interrompere questo ciclo.
Uscire da situazioni di violenza è molto complesso, anche perché gran parte
delle energie sono coinvolte nel tentativo di far fronte all’emergenza quotidiana
e la sensazione diffusa è che non ci sia alcuna possibilità che le cose cambino e
che se esiste il problema è anche colpa propria.
10
Protocollo d’intesa
per la promozione
di strategie condivise
e di azioni integrate,
finalizzate alla prevenzione
e al contrasto del fenomeno
della violenza contro le donne
Tra
Associazione Telefono Donna di Como
Azienda Ospedaliera Ospedale Sant’Anna di Como
Azienda Sanitaria Locale di Como
Caritas Diocesana di Milano
Caritas Diocesana di Como
Comando Provinciale dei Carabinieri di Como
Ospedale Fatebenefratelli di Erba
Ospedale Moriggia Pelascini di Gravedona
Ospedale Valduce di Como
Prefettura di Como
Provincia di Como
Questura di Como
Comune di Cantù ente capofila Ambito Territoriale di Cantù
Comune di Como ente capofila Ambito Territoriale di Como
Azienda Sociale Le Tre Pievi ente gestore Ambito Territoriale
di Dongo
Consorzio Erbese Servizi alla Persona ente gestore Ambito
Territoriale di Erba
Azienda Sociale Comuni Insieme ente gestore Ambito
Territoriale di Lomazzo
Azienda Territoriale per i Servizi alla Persona ente gestore
Ambito Territoriale di Mariano Comense
Azienda Sociale Centro Lario e Valli ente gestore Ambito
Territoriale di Menaggio
Consorzio Servizi Sociali dell’Olgiatese ente gestore Ambito
Territoriale di Olgiate Comasco
Ufficio Scolastico Provinciale di Como
11
Premesso che:
1) La violenza contro le donne costituisce “la più diffusa violazione dei diritti
umani”1.
Essa si sviluppa soprattutto nell’ambito familiare e coinvolge donne di
ogni estrazione e di ogni livello culturale, provocando gravi danni fisici e
psicologici.
La violenza contro le donne si presenta, generalmente, come una combinazione di maltrattamenti fisici, sessuali, psicologici ed economici, con episodi
che si ripetono nel tempo e tendono ad assumere forme di gravità sempre
maggiori.
Il fenomeno risulta drammaticamente di ampia portata, come rilevato dalle
ricerche e dalle analisi statistiche effettuate a livello nazionale e locale.
2) Con la realizzazione della ricerca-intervento, prevista dal progetto “Azioni di
sostegno e supporto ai Piani di zona nell’area della donna vittima di maltrattamenti”, realizzato dalla Provincia di Como e dall’Asci di Lomazzo, si è avuto
modo di approfondire la conoscenza del fenomeno della violenza e dei maltrattamenti sulle donne in provincia di Como, entrando in contatto con numerosi e diversi soggetti del territorio, rilevandone difficoltà e risorse nell’ambito
degli interventi d’assistenza nei confronti delle donne che hanno subito delle
violenze.
In particolare, si è evidenziato che:
– vi è una notevole discrepanza fra l’entità del fenomeno ed il numero di donne che si rivolgono agli enti e ai servizi del territorio (forze dell’ordine, servizi
sociali, ospedali);
– quando attivati, i percorsi di sostegno e di aiuto alla donna sono frammentari
e non sempre progettati in maniera integrata e coordinata tra loro;
– la conseguente eterogeneità delle modalità di approccio e gestione dei casi
segnalati determina spesso disorientamento nella donna, complicando
la definizione del singolo percorso di uscita dalla situazione di violenza in
essere;
– gli enti ed i servizi del territorio hanno obiettivi e metodologie d’intervento
diversi fra loro; tale diversità, a volte, suscita resistenze reciproche e difficoltà
di collaborazione;
– ad eccezione delle violenze sessuali, in tutti gli enti ed i servizi contattati si è riscontrata l’assenza di protocolli d’intervento sulle violenze ed i
maltrattamenti.
3) In relazione a questi dati, è emersa l’esigenza di implementare sul territorio
della provincia di Como delle azioni volte a migliorare la qualità degli interventi
e dei sevizi offerti, per prevenire e contrastare più efficacemente il fenomeno.
1 Dalla risoluzione del Parlamento Europeo (13 marzo 20077) “Tabella di marcia per la parità fra uomini
e donne 2006-2010.
12
4) La Provincia di Como, in accordo con la Prefettura, ha istituito a tale scopo un
Tavolo di Coordinamento Provinciale, composto dai referenti degli enti firmatari e finalizzato all’individuazione di strategie ed azioni condivise di contrasto
alla violenza contro le donne.
Vista la premessa, le parti concordano quanto segue:
a) OBIETTIVI DEL PROTOCOLLO E DELLE LINEE GUIDA allegate allo
stesso
Obiettivo 1: Far emergere il fenomeno
Aree/azioni d’intervento:
l Campagne sociali d’informazione e di sensibilizzazione
l Monitoraggio quantitativo e qualitativo di fenomeno
Obiettivo 2: Riconoscere il fenomeno
Aree/azioni d’intervento:
l Formazione operatori
l Cambiamenti strutturali-organizzativi (spazi - tempi - risorse umane)
Obiettivo 3: Migliorare le azioni integrate di sostegno alla donna nei percorsi
di uscita dalla violenza
Aree/azioni d’intervento:
l Individuazione di buone prassi e di azioni di miglioramento nel sostegno
alla donna
l Individuazione di procedure comuni di intervento
Obiettivo 4: Prevenzione
Aree/azioni d’intervento:
l Interventi nella scuola e sul territorio
b) COMPITI DEGLI ENTI/SOGGETTI FIRMATARI
PROVINCIA DI COMO
- Favorire e coordinare l’implementazione delle strategie e delle azioni previste
dal protocollo e dalle linee guida.
- Sostenere l’organizzazione di iniziative volte a promuovere una maggiore
consapevolezza sulle violazioni dei diritti fondamentali delle donne ed altresì
a diffondere la cultura dei diritti umani e della non discriminazione, sensibilizzando, attraverso iniziative e campagne mirate, il tessuto sociale, istituzionale e dell’associazionismo nonché l’opinione pubblica.
- Provvedere alla raccolta ed all’elaborazione delle schede di monitoraggio,
trasmesse ogni sei mesi (entro il 31 gennaio e il 31 luglio di ogni anno) dai
soggetti firmatari il presente Protocollo.
- Realizzare, all’interno dell’Osservatorio provinciale sulle Politiche Sociali, una
sezione dedicata al fenomeno del maltrattamento e implemetarne annualmente i contenuti.
13
- Coordinare e realizzare, d’intesa con gli altri soggetti firmatari, percorsi e/o
momenti formativi per gli operatori del territorio (assistenti sociali, operatori
sanitari, forze dell’ordine e operatori del Terzo Settore), nonché percorsi locali
interistituzionali, finalizzati a rafforzare lo scambio e la collaborazione fra gli
enti e le associazioni, anche in relazione all’implementazione del presente
documento e delle linee guida.
UFFICI DI PIANO e/o SERVIZI SOCIALI DI BASE
- Raccogliere i dati quantitativi e qualitativi del fenomeno, utilizzando la scheda
di monitoraggio allegata alle linee guida, e trasmetterli ogni sei mesi (entro il
31 gennaio ed entro il 31 luglio di ogni anno) alla Provincia di Como.
- Coordinare, monitorare e mantenere nel tempo la rete interistituzionale tra i
vari enti e soggetti che nel proprio Ambito Territoriale (ex L. 328/00) operano
a favore della donna vittima di violenza.
- Collaborare con gli altri enti firmatari alla realizzazione di percorsi e/o momenti di formazione degli operatori sociali coinvolti nell’accoglienza, consulenza, orientamento e presa in carico delle donne che subiscono violenza,
nonché promuovere e favorire la partecipazione degli operatori stessi a tali
iniziative formative.
- In relazione ai compiti propri dei servizi sociali di base, o di servizi specialistici costituiti dall’Ufficio di Piano del proprio Ambito Territoriale, attivare una
relazione di aiuto qualificata con le persone oggetto di violenza, finalizzata
alla costituzione del progetto di supporto psicologico e sociale secondo le
modalità previste dalle linee guida allegate.
- Collaborare con l’Ufficio Scolastico Provinciale, e/o le singole Direzioni Scolastiche, nelle attività di promozione e d’educazione all’affettività all’interno
delle scuole afferenti il proprio Ambito Territoriale.
AZIENDA SANITARIA LOCALE
- Raccogliere i dati quantitativi e qualitativi sul fenomeno, utilizzando la scheda
di monitoraggio allegata alle linee guida, e trasmetterli ogni sei mesi (entro il
31 gennaio ed entro il 31 luglio di ogni anno) alla Provincia di Como sia per i
consultori pubblici sia per i consultori privati accreditati.
- Collaborare con gli altri enti firmatari alla realizzazione di percorsi e/o momenti di formazione degli operatori che possono entrare in contatto con
donne che subiscono delle violenze, nonché promuovere e favorire la partecipazione degli operatori stessi a tali iniziative formative.
- In relazione ai compiti propri dei consultori familiari offrire la disponibilità a
una relazione di aiuto qualificata nei confronti di donne oggetto di violenza
che si rivolgessero ai servizi consultoriali ASL, secondo le modalità previste
dalle linee guida allegate.
- Individuazione, all’interno di ciascun consultorio pubblico, di una figura referente – anche per la rete territoriale – nei confronti di tutte le situazioni di
donne oggetto di violenza che si rivolgessero al consultorio di pertinenza.
14
- Collaborare con gli altri Enti firmatari alla realizzazione di programmi di prevenzione all’interno delle scuole del territorio provinciale.
OSPEDALI
- Raccogliere i dati quantitativi e qualitativi del fenomeno, utilizzando la scheda
di monitoraggio allegata alle linee guida, e trasmetterli ogni sei mesi (entro il
31 gennaio ed entro il 31 luglio di ogni anno) alla Provincia di Como.
- Collaborare con gli altri enti firmatari alla realizzazione di percorsi e/o momenti di formazione degli operatori che possono entrare in contatto con
donne che subiscono delle violenze, nonché promuovere e favorire la partecipazione degli operatori stessi a tali iniziative formative.
- Accogliere e supportare la donna secondo le procedure previste dalle linee
guida allegate.
- Raccogliere e documentare le informazioni ricevute durante la presa in carico della donna, seguendo i contenuti e le modalità previste dalle linee guida
allegate.
FORZE DELL’ORDINE
- Raccogliere i dati quantitativi e qualitativi del fenomeno, utilizzando la scheda
di monitoraggio allegata alle linee guida, e trasmetterli ogni sei mesi (entro il
31 gennaio ed entro il 31 luglio di ogni anno) alla Provincia di Como.
- Rilevare la distinzione di genere (uomo-donna) della vittima di reato nella
raccolta dei dati statistici sulle denunce.
- Collaborare con gli altri enti firmatari alla realizzazione di percorsi e/o momenti di formazione sulle metodologie da implementare per favorire l’emersione delle denunce di violenze a danno delle donne e dei minori, nonché
promuovere e favorire la partecipazione degli operatori stessi a tali iniziative
formative.
- Accogliere e supportare la donna secondo le procedure previste dalle linee
guida allegate.
- Fornire informazioni, in modo particolare ai servizi sociali di base, su quanto
previsto a livello normativo in tema di denunce e reati.
UFFICIO SCOLASTICO PROVINCIALE
- Realizzare azioni programmate di sensibilizzazione e di prevenzione, insieme agli enti firmatari, sul tema della differenza di genere in accordo con le
istituzioni scolastiche.
- Garantire, all’interno del proprio sito web e promuovere per quelli di ciascuna
scuola media superiore del territorio provinciale, informazioni sul tema della
violenza di genere.
TERZO SETTORE
Caritas diocesana di Como e di Milano
- Raccogliere i dati quantitativi e qualitativi del fenomeno, utilizzando la scheda
di monitoraggio allegata alle linee guida, e trasmetterli ogni sei mesi (entro il
31 gennaio ed entro il 31 luglio di ogni anno) alla Provincia di Como.
15
- Collaborare con gli altri enti firmatari alla realizzazione di percorsi e/o momenti di formazione degli operatori che possono entrare in contatto con
donne che subiscono delle violenze, nonché promuovere e favorire la partecipazione degli operatori stessi a tali iniziative formative.
- Accogliere e supportare la donna secondo le procedure previste dalle linee
guida allegate.
Associazione Telefono Donna di Como
- Garantire alle donne maltrattate che si rivolgono all’Associazione sostegno
e assistenza attraverso
a. colloqui individuali d’accoglienza e di sostegno relazionale per l’uscita dalla violenza e per la risoluzione del disagio, che si fondano su un patto di
rispetto e riservatezza;
b. avvio e gestione dei percorsi individuali di uscita dalla violenza, con e senza ospitalità nella Casa di accoglienza;
c. consulenza legale e consulenza psicologica in relazione ai bisogni della
donna;
d. mediazione nel rapporto con la rete degli enti e dei servizi del territorio;
f. orientamento per la ricerca del lavoro e della casa;
g. realizzazione di gruppi di auto-mutuo aiuto con facilitatrici per le donne in
difficoltà.
- Provvedere alla raccolta, all’elaborazione e alla diffusione dei dati in suo possesso relativi al fenomeno, in vista di possibili attività di ricerca e d’approfondimento della tematica.
- Raccogliere i dati quantitativi e qualitativi del fenomeno, utilizzando la scheda
di monitoraggio allegata alle linee guida, e trasmetterli ogni sei mesi (entro il
31 gennaio ed entro il 31 luglio di ogni anno) alla Provincia di Como.
- Collaborare con gli altri enti firmatari alla realizzazione di percorsi e/o momenti di formazione degli operatori che possono entrare in contatto con
donne che subiscono delle violenze, nonché promuovere e favorire la partecipazione degli operatori stessi a tali iniziative formative.
Tutti i soggetti firmatari si impegnano a garantire, nello svolgimento delle attività
di propria competenza, la collaborazione tra gli stessi secondo i termini del presente Protocollo.
Il presente protocollo, integrato dall’allegato tecnico contenente le linee guida e
la relativa scheda di monitoraggio, impegna i soggetti firmatari per tre anni dalla
data della sua sottoscrizione.
Entro il 30 aprile 2012 sarà promossa dalla Provincia di Como la verifica delle
attività svolte e dei risultati conseguiti.
16
La Provincia convocherà i soggetti firmatari, di norma ogni trimestre, al fine di
monitorare e valutare l’implementazione e l’efficacia del Protocollo, nonché la
realizzazione del piano delle attività annuali.
I soggetti firmatari s’impegnano altresì a concordare, entro il 30 settembre di
ogni anno, le iniziative specifiche da attuare nell’anno successivo.
Como, 16 marzo 2009
Associazione Telefono Donna di Como
Azienda Ospedaliera Ospedale Sant’Anna di Como
Azienda Sanitaria Locale di Como
Caritas Diocesana di Milano
Caritas Diocesana di Como
Comando Provinciale dei Carabinieri di Como
Ospedale Fatebenefratelli di Erba
Ospedale Moriggia Pelascini di Gravedona
Ospedale Valduce di Como
Prefettura di Como
Provincia di Como
Questura di Como
Comune di Cantù
ente capofila Ambito Territoriale di Cantù
Comune di Como
ente capofila Ambito Territoriale di Como
Azienda Sociale Le Tre Pievi
ente gestore Ambito Territoriale di Dongo
Consorzio Erbese Servizi alla Persona
ente gestore Ambito Territoriale di Erba
Azienda Sociale Comuni Insieme
ente gestore Ambito Territoriale di Lomazzo
Azienda Territoriale per i Servizi alla Persona
ente gestore Ambito Territoriale di Mariano Comense
Azienda Sociale Centro Lario e Valli
ente gestore Ambito Territoriale di Menaggio
Consorzio Servizi Sociali dell’Olgiatese
ente gestore Ambito Territoriale di Olgiate Comasco
Ufficio Scolastico Provinciale di Como
17
18
Linee guida per
interventi di sostegno
e di supporto
alle donne
che subiscono violenza
Le linee guida di seguito illustrate si compongono:
1. indicazioni generali per l’accoglienza della donna
2. procedure dei singoli Enti sottoscrittori del Protocollo
3. sintesi delle principali procedure comuni a tutti i soggetti
sottoscrittori
4. elenco delle tipologie di reato
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INDICAZIONI GENERALI
PER L’ACCOGLIENZA DELLA DONNA
1.1 QUANDO LA DONNA ARRIVA AI SERVIZI
Il percorso di ricerca di aiuto di una donna che subisce violenza, in particolare quella domestica, è lungo e difficile, può essere utile ricordare che
quando la donna arriva ai servizi:
l ha già cercato aiuto prima di ricevere una risposta appropriata e di
supporto;
l sceglie la relazione, non la violenza. È possibile che abbia cercato in
vari modi di fermare la violenza mantenendo la relazione con il soggetto violento. Inizialmente senza ricorrere all’aiuto esterno, facendo leva
esclusivamente sulle sue risorse personali;
l la soglia di tolleranza della violenza è diversa: alcune donne pongono fine
alla relazione dopo il primo episodio, altre cercheranno per mesi e per
anni di fare in modo che “lui cambi” e si decideranno a lasciare il partner
violento soltanto quando ogni altra strada sia stata percorsa;
l le strategie di uscita di una donna dalla violenza sono condizionate dalle
circostanze in cui si trova: le risorse economiche di cui può disporre, la
provenienza da un paese extra-europeo, la presenza di figlie/i minori,
l’età anagrafica, la condizione di disabilità, il contesto locale in cui vive.
Una donna che ha subìto o subisce violenza, in particolare quella domestica, si trova in una situazione di difficoltà, a volte molto grave, a causa dell’esperienza di sofferenza, paura e tensione che ha vissuto o sta vivendo. Sia
che abbia deciso di lasciare il soggetto violento, sia che intenda rimanere per
cambiare la situazione da dentro, ha bisogno di essere sostenuta nel suo
percorso. L’offerta di aiuto o di intervento non deve essere condizionata dal
fatto che lei lasci o meno la relazione.
1.2. GLI OBIETTIVI DELL’ACCOGLIENZA
- Legittimare la violenza e il dolore della donna e permetterle di dare voce a
tale dolore
- Far percepire alla donna che ha trovato in noi qualcuno su cui fare affidamento, adesso o in futuro
- Far percepire alla donna che attorno a lei esiste una rete di supporto
territoriale
- Avviare un’analisi dei bisogni e delle aspettative della donna
- Valutare lo stato di rischio in cui si trova la donna
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1.3. LE MODALITÀ DELL’ACCOGLIENZA
- Verificare la propria disponibilità di tempo per accogliere la donna. Nel
caso in cui non ci sia il tempo necessario per affrontare il colloquio è importante dirlo chiaramente e suggerire delle alternative: fissare un altro appuntamento, coinvolgere un collega disponibile.
- Ricevere sempre la donna da sola (qualora la donna fosse accompagnata
da una persona di sostegno, la cui presenza dà maggiore sicurezza e tranquillità alla donna, accogliere l’eventuale richiesta di quest’ultima circa la
presenza dell’amica, del parente, ecc. alla prima parte del colloquio).
- Garantire riservatezza: scegliere un luogo tranquillo e riservato per incontrarla. Informarla, inoltre, che ciò che lei dirà sarà riservato, entro i limiti
previsti dalla legge, e che non verrà riferito né al maltrattatore né a nessun
altro senza il suo consenso. Nel caso in cui la legge preveda una denuncia
d’ufficio, discutere con lei le possibili implicazioni, considerando prioritaria
la sua sicurezza.
l Aiutarla a riconoscere di aver subito una violenza, non minimizzando la
situazione.
l Assicurare alla donna un ruolo di “vittima” ovvero di non responsabilità
rispetto all’accaduto. Valutare tutte le reazioni della vittima come le uniche possibili in quel contesto, non cercare mai di innestare nella vittima
il dubbio, già per altro suo e facente parte del malessere, che vi sia stata
una qualche partecipazione e condivisione di responsabilità.
l Valutare il danno fisico e psichico attraverso il racconto della donna dando piena credibilità alle sue parole e alla sua esperienza.
l Assumere una posizione di ascolto della donna, della sua esperienza e
dei suoi vissuti evitando al momento di dare consigli e indicazioni. Ricordare che l’ascolto è la prima azione concreta per affrontare e risolvere la
situazione di violenza.
l Non giudicarla e non colpevolizzarla anche se non si è d’accordo con lei.
l Assumere un atteggiamento empatico; questo permette alla donna di
sentire che può contare su un aiuto e di pensare a possibili vie d’uscita
dalla violenza.
l Rispettare i tempi e le scelte della donna. Le donne sperano che le cose
cambino, spesso sono minacciate di morte o di perdere i figli se non
ritornano dal partner. Ogni atteggiamento giudicante, sull’intenzione o
decisione della donna di tornare, non fa che minare la sua fiducia e
aumentare la sua condizione di isolamento. Lasciare il partner rappresenta il momento più pericoloso per la donna: è importante che sia lei
a deciderlo e che non le venga imposto o suggerito insistentemente da
altri.
21
l Aiutare la donna a prendere maggiore consapevolezza del/della:
- proprio isolamento mantenuto attraverso la paura, il segreto e la vergogna
- sofferenza dei figli
- perdita progressiva della stima di sé
- rete relazionale a cui poter chiedere un sostegno
- propri diritti e di quelli dei figli
l Essere franchi sui limiti della propria disponibilità e sulle reali possibilità
di aiuto che il servizio/ente è in grado di offrirle.
l Prendere contatto, previo suo consenso, con altri Enti del territorio in relazione alla sua situazione di bisogno. Se ciò non fosse possibile fornirle
i riferimenti degli stessi.
1.4. LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO E IL PROBLEMA DELLA SICUREZZA
La copresenza di tre o più fattori tra quelli sotto evidenziati è indice di un
alto rischio per la vita della donna. Questa valutazione è importante perché
può aumentare la consapevolezza della donna sulla pericolosità della sua
situazione. Se la donna non avverte di correre un grave pericolo per la sua
incolumità ma l’operatore è di avviso contrario parlarne francamente e illustrare tutti i possibili rischi incombenti.
I fattori di rischio
L’autore del maltrattamento :
l ha avuto condanne per precedenti reati della medesima fattispecie
l è violento anche nei confronti di altri
l è violento anche nei confronti di minori
l ha usato violenza anche durante la gravidanza
l ha agito violenza sessuale contro la donna
l minaccia di uccidere la donna e i figli e/o minaccia di suicidarsi
l ha aumentato la frequenza e la gravità degli episodi di violenza nel
tempo
l abusa di alcool e droghe, soprattutto di quelle che determinano un aumento della violenza e della aggressività (cocaina, anfetamine, crack)
l è consapevole che la donna programma di separarsi o di divorziare nel
prossimo futuro
l è consapevole che la donna ha cercato aiuto esterno
l insiste nella relazione, molestando la donna anche dopo la separazione
l è stato in precedenza responsabile di lesioni gravi nei confronti della
donna
l ha la disponibilità di armi
l ha minacciato parenti e/o amici della donna
22
Primo intervento nei confronti della donna
La definizione del primo intervento dipenderà dalla situazione contingente
della donna, dalle sue priorità e dalla scelta che lei considererà migliore.
Valutare insieme le seguenti opportunità:
1) Lasciare il maltrattatore e stabilirsi temporaneamente in un luogo sicuro,
se la donna vuole lasciare il soggetto violento prendere in considerazione
le seguenti domande:
- potrebbe trasferirsi presso la sua famiglia di origine o da qualche amica/o
di fiducia?
- vuole ricorrere a qualche altra forma di ospitalità presente sul territorio?
2) Tornare a casa e considerare la possibilità di altri episodi di violenza, molte
donne scelgono di tornare a casa perché ritengono che sia la cosa più
sicura, data la natura delle minacce che hanno ricevuto e la mancanza
di protezione legale. Alcune non credono di potercela fare da sole, altre
ancora non hanno perso la speranza che il maltrattatore cambi.
Prendere in considerazione i seguenti punti:
- esaminare le precedenti strategie di protezione e considerare la loro
validità
- elaborare con la donna una possibile rete di supporto attivabile nelle situazioni di emergenza
- insistere sulla possibilità di rivolgersi alle Forze dell’Ordine anche tramite i
vicini di casa
- valutare la prevedibilità dell’escalation della violenza domestica
- incoraggiare la donna a parlare di ciò che sta accadendo ad amici e a parenti, in modo da diminuire la sua condizione di isolamento. Definire però
con la donna quali sono, fra questi, le persone con cui è più opportuno
parlare
- suggerirle di nascondere in un posto facilmente accessibile documenti ed effetti personali da prelevare in caso di fuga: certificati di nascita, documenti propri e dei figli (tessera sanitaria, documento di identità, passaporto, permesso
di soggiorno, patente di guida), documenti importanti (libretto della macchina,
contratti di affitto, atti ipotecari,assicurazioni, diplomi scolastici), documenti
legali, farmaci e ricette mediche, numeri di telefono e indirizzi utili di familiari,
amici, vestiti e effetti personali per sé e per i figli, una copia del mazzo di chiavi
di casa, libretto degli assegni, carta di credito, denaro in contanti ecc.
1.5. RAPPORTI CON IL SOGGETTO MALTRATTANTE
Qualora si renda necessario, in relazione al ruolo professionale ricoperto,
comunicare al maltrattante le decisioni della donna, si raccomandano le seguenti indicazioni di carattere generale:
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- assicurarsi preventivamente di avere il consenso esplicito della donna
- discutere con la donna la possibilità che il maltrattante voglia punirla per il
fatto di avere parlato della situazione con una persona esterna richiedendone l’aiuto
- ribadire che la violenza è inaccettabile, qualunque sia la giustificazione
addotta
- essere consapevoli che negherà o minimizzerà la violenza e cercherà in
tutti i modi di biasimare i comportamenti della donna
- non c’è una tipologia del maltrattante: può essere una persona affascinante, sicura di sé, convincente nel negare l’esistenza della violenza, preoccupato e partecipe del disagio della donna, affettuoso/ossequioso nei suoi
confronti
- per nessun motivo fornire al maltrattante informazioni che la donna ha
rivelato in via confidenziale, con particolare riferimento al nuovo domicilio
della donna
- indicare la necessità di cercare aiuto per cambiare il suo comportamento
violento
- evitare di far incontrare la donna con l’autore della violenza a meno che non
sia lei stessa a richiederlo. Nel corso dell’incontro non lasciarli mai soli
- ricordarsi sempre che può essere un uomo pericoloso. Anche in relazione
a ciò, utilizzare un ufficio non isolato ma adiacente ad altri locali occupati
da colleghi (con un pretesto esplicitare all’uomo la presenza/vicinanza dei
colleghi). Avere comunque sempre a portata di mano un telefono.
1.6. QUANDO SI SOSPETTA UNA VIOLENZA
Affrontare la questione e rivolgere alla donna alcune domande, può essere
utile non solo per fare emergere queste situazioni ma anche per aumentare
la consapevolezza del problema della violenza nelle donne. Affrontare questo argomento può sembrare all’inizio difficile e imbarazzante, tuttavia riconoscere che è fondamentale per la vita della donna, può aiutare a superare
le esitazioni iniziali.
Possibili domande indirette
Spesso la donna affronta l’argomento senza riluttanza se le vengono poste
delle domande in maniera non giudicante e durante un incontro riservato.
Anche se non risponde al momento le resterà impresso il fatto che la violenza, in particolare quella in ambito familiare, è considerata un evento possibile
nella vita delle donne. In tal modo viene valorizzato il suo vissuto e rafforzata
la sua capacità di cercare aiuto quando si sentirà pronta.
Le domande che si consiglia di porre sono le seguenti:
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- Tutte le coppie litigano. Come stanno andando le cose tra lei e il suo
partner?
- Cosa succede quando litigate o non siete d’accordo su una cosa?
- Mi ha detto che il suo partner perde spesso la pazienza. Può spiegarmi
meglio cosa intende?
- Mi sembra molto preoccupata per il suo partner, vuole parlarmene? L’ha
mai spaventata?
- È stata sottoposta a particolari stress recentemente? Ha qualche problema con il suo partner? Ha mai litigato violentemente? Ha mai avuto paura?
È mai stata ferita?
- Riesce a immaginarsi di poter vivere senza il suo partner?
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PROCEDURE DEI SINGOLI ENTI
Nel momento in cui ciascun soggetto aderente al protocollo entra in contatto
con delle situazioni di violenza e di maltrattamento ai danni di una donna, segue
le procedure di seguito illustrate inerenti sia le proprie modalità di azione sia
quelle di attivazione della rete territoriale di sostegno.
Procedure per i servizi sociali territoriali
- Attivazione di un primo livello di ascolto e accoglienza utilizzando metodologie
atte a favorire una relazione di fiducia con la donna e, nel contempo, in grado
di analizzare bisogni e aspettative;
- Fare una prima valutazione del caso: se per la sua gravità la situazione lo
richiede e/o la donna ne esprime la volontà, accompagnamento personale
presso l’ospedale più vicino per eventuali prestazioni mediche e/o presso la
Questura/Stazione dei Carabinieri per sporgere querela;
- Accompagnamento personale o telefonico all’Associazione Telefono Donna e
confronto sulla situazione;
- Se la donna si trova in una situazione di particolare pericolo per cui non può
fare ritorno al proprio domicilio, si valutano le seguenti possibilità:
° ricovero in astanteria o in ospedale per una notte qualora la donna abbia
usufruito di cure mediche ospedaliere;
° accoglienza temporanea presso una struttura di accoglienza.
Nel caso si decida per l’allontanamento della donna dal proprio domicilio, si
informa quanto prima il partner. Se la donna lo desidera può essere lasciato a
casa della coppia un breve scritto oppure la donna può avvisarlo per telefono.
Nel caso la donna non ritenga questa modalità come la più opportuna, sono i
servizi sociali ad avvisare il partner; questo può essere fatto con la collaborazione della Polizia Municipale. Qualora i servizi sociali siano oggetto di minacce da
parte dell’uomo, segnalare immediatamente l’accaduto alle forze dell’ordine;
- Prendere in considerazione l’opportunità di un coinvolgimento attivo della
Polizia Municipale, anche in termini di definizione comune delle strategie più
idonee;
- Definizione insieme all’Associazione Telefono Donna di un possibile percorso
di sostegno e dei successivi contatti con gli altri soggetti della rete al fine di costruire un progetto condiviso ed integrato di accompagnamento e di supporto
alla donna. Identificazione dei compiti di ciascun soggetto e mantenimento di
costanti rapporti di scambio e di collaborazione, in un’ottica di aggiornamento
reciproco rispetto all’evolversi della situazione. Nel caso la donna abbia dei figli
minori, queste azioni vengono svolte con il coinvolgimento del Servizio Tutela
Minori;
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- Se durante il percorso di supporto alla donna emergono circostanze che delineano figure di reato, i servizi sociali contattano le Forze dell’Ordine per informare circa la situazione e concordare un eventuale piano di intervento;
- Compilazione e successivi aggiornamenti della scheda di monitoraggio.
Procedure per i consultori
Ciascun consultorio della Asl della provincia di Como individua al proprio interno una figura di referente (di norma assistente sociale) per tutte le situazioni di
donne oggetto di violenza che si rivolgessero al consultorio di pertinenza. Tale
figura costituisce altresì un riferimento per gli altri enti, in particolare per i servizi
sociali, l’associazione Telefono Donna e la Caritas nell’ambito della costruzione
del progetto di supporto individualizzato.
- Se la situazione di violenza viene rilevata dai consultori, si attiva un primo livello
di ascolto e accoglienza utilizzando metodologie atte a favorire una relazione di fiducia con la donna e nel contempo in grado di decifrare bisogni e
aspettative;
- Prima valutazione del caso;
- Accompagnamento personale o telefonico all’Associazione Telefono Donna e
ai Servizi Sociali, previo accordo della donna;
- Se la donna si reca presso il consultorio durante giorni ed orari in cui non è
possibile contattare i Servizi Sociali e l’Associazione Telefono Donna, sempre
in accordo con la donna, si lascia un messaggio sulla segreteria dell’associazione, le cui operatrici telefoneranno il giorno successivo alla donna stessa; se
la donna non acconsente le si fornisce comunque l’opuscolo dell’associazione
e i recapiti del servizio sociale territoriale competente;
- Eventuale presa in carico inerente la relazione di aiuto ritenuta più opportuna e
fattibile, nel rispetto dei compiti propri del consultorio familiare;
- Qualora l’accesso della donna sia mediato da altri enti della rete (servizi sociali,
associazione Telefono Donna, Caritas), nel rispetto della richiesta spontanea
che caratterizza l’accesso ad ogni forma di assistenza consultoriale è sempre
la figura del referente che entra in gioco sia per l’analisi del bisogno che per
contatti con la rete.
Procedure per le Forze dell’ordine
Per quanto concerne la Polizia di Stato, nell’ambito della divisione anticrimine
della Questura di Como vi è un ufficio preposto a tali tipi di reati: la II sez. squadra mobile reati contro la persona (sul versante preventivo e del disagio sociale
opera il cosiddetto “ufficio minori”). Per quanto riguarda l’Arma dei Carabinieri,
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i referenti per le situazioni di maltrattamento e di violenza sono i Comandanti di
stazione e, a livello provinciale, il Comandante del Reparto Operativo del Comando provinciale di Como.
- Rilevamento della situazione di violenza e di maltrattamento da parte del/la
primo/a operatore/trice che entra in contatto con la donna che, a seconda
dei casi, tratta personalmente o indirizza la persona all’ufficio competente (per
la Polizia di Stato) al comandante di stazione (per i Carabinieri), avvisandoli
istantaneamente. In ogni caso la donna viene accolta con l’attenzione e la
sensibilità previste dalle procedure generali relative all’accoglienza;
- Valutazione dell’esistenza dei presupposti di procedibilità d’ufficio o a seguito
di querela. In questo secondo caso viene rilevata la volontà del soggetto a
sporgere querela;
- Nel caso la donna decida di sporgere querela, quest’ultima viene raccolta assicurando che tale delicata fase si svolga nel più ampio rispetto della riservatezza e nella considerazione della particolare situazione di fragilità psicologica
in cui versa la donna. A tale fine la denunciante viene ascoltata in un ambiente
consono ed isolato da parte di personale appositamente sensibilizzato e opportunamente formato;
- In tutti i casi (sola rilevazione della situazione di violenza, querela di parte e
procedibilità di ufficio), l’operatore accompagna personalmente o telefonicamente la donna all’associazione Telefono Donna e ai servizi sociali, previo
accordo della donna.
Se la donna si reca presso la Questura/Stazione dei Carabinieri durante giorni
ed orari in cui non è possibile contattare i servizi sociali e l’associazione Telefono Donna, sempre in accordo con la donna, viene lasciato un messaggio sulla
segreteria dell’associazione, le cui operatrici telefoneranno il giorno successivo
alla donna stessa, se la donna non acconsente le si fornisce comunque l’opuscolo dell’associazione e i recapiti del servizio sociale territoriale competente;
- Nel caso la donna necessiti di cure mediche, si accompagna personalmente
o telefonicamente la donna presso l’ospedale più vicino;
- Se a seguito di un’attenta valutazione del rischio, si ritiene che la donna non
possa fare rientro al proprio domicilio, si valutano le seguenti possibilità:
° ricovero in astanteria o in ospedale per una notte qualora la donna abbia
usufruito di cure mediche ospedaliere;
° accoglienza temporanea presso una struttura di accoglienza;
- Compilazione e successivi aggiornamenti della scheda di monitoraggio;
- La Questura e le Stazioni dei Carabinieri raccolgono e archiviano tutte le segnalazioni provenienti dagli ospedali indipendentemente dal numero di giorni
di prognosi aprendo un fascicolo per ogni donna al fine di monitorare la reiterazione della violenza. Tale raccolta viene così organizzata:
° Questura (posto di Polizia interno all’ospedale): Azienda ospedaliera S. Anna
Como e Ospedale Valduce Como
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° Stazione dei Carabinieri di Cantù: Azienda ospedaliera S. Anna Cantù
° Stazione dei Carabinieri di Erba (ufficio CC interno all’ospedale): Ospedale
Fatebenefratelli di Erba
° Stazione dei Carabinieri di Gravedona: Ospedale Moriggia-Pelascini di
Gravedona
° Stazione dei Carabinieri di Mariano Comense: Azienda ospedaliera S. Anna
Mariano Comense
° Stazione dei Carabinieri di Menaggio: Azienda ospedaliera S. Anna
Menaggio
- La Questura e le Stazioni dei Carabinieri raccolgono altresì tutte le segnalazioni provenienti dai servizi sociali circa la rilevazione di figure di reato e concordano con essi un piano di intervento.
AGENTI DI POLIZIA MUNICIPALE
Gli agenti di polizia municipale che entrano in contatto con donne vittime di
maltrattamento o sospettano situazioni di violenza devono raccordarsi con il
Servizio Sociale del rispettivo Comune.
Procedure per gli ospedali
Reparti coinvolti: potenzialmente tutti, più frequentemente i servizi di pronto soccorso generale e pronto soccorso di ginecologia-ostetricia.
Fase 1. Triage
La donna entra in contatto con l’infermiere/a che si occupa del triage.
Fase 2. Accoglienza della donna
- Indipendentemente dallo stato di salute fisica, non assegnare il codice bianco
ma preferire quello verde o, se possibile, il codice giallo. Ciò al fine di evitare
che i tempi lunghi portino la donna ad abbandonare l’ospedale ma, nel contempo, anche per comunicare la priorità della problematica, la sua dignità e la
sua legittimità;
- Trovare all’interno del reparto un luogo idoneo all’accoglienza, evitare che la
donna rimanga ad attendere in sala di aspetto;
- Nel caso si tratti di donna straniera con difficoltà evidenti a esprimersi in lingua
italiana avvalersi di una mediatrice culturale, possibilmente formata in ambito
sanitario, al fine di facilitare la comunicazione;
- Per quanto possibile garantire alla donna l’accompagnamento all’interno all’ospedale, e assicurare che abbia sempre un unico riferimento interno allo
stesso;
- Coinvolgere dove esistenti i volontari ospedalieri, con particolare riferimento ai
servizi di accompagnamento nella struttura ospedaliere.
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Fase 3. Colloquio medico
- Fare un’anamnesi approfondita;
- Valutare l’entità dello stato di rischio relativo alla sicurezza personale in cui si
trova la donna;
- In relazione all’entità del rischio e allo stato della donna, valutare un eventuale
periodo di breve osservazione presso il pronto soccorso, una notte in astanteria o un ricovero;
- Nel verbale identificare l’autore dei comportamenti violenti;
- Definire la prognosi;
- Effettuare una dimissione protetta: dare indicazioni precise alla donna e contattare insieme enti/soggetti che possono aiutarla e sostenerla;
- Compilare la scheda di monitoraggio comune a tutti gli enti.
Nello specifico, durante il colloquio viene compilata da tutti i medici una scheda
che ha i seguenti obiettivi:
° offrire ai medici uno strumento che, indipendentemente dal tempo a disposizione e dall’attenzione del singolo, diventi per tutti di prassi nei colloqui con le
donne che hanno subito una violenza;
° decidere come supportare e orientare meglio la donna;
° raccogliere informazioni più complete a fini statistici;
° raccogliere materiale utile alle indagini e di maggiore valenza in ambito
processuale;
° dare alla donna la possibilità di “verbalizzare” la violenza e di sistematizzarla nella sua mente, di riconoscerla come tale e, nel contempo, di
sentirsi accolta e di ricevere empatia.
e i seguenti contenuti:
° la paziente è venuta sola o accompagnata, specificando eventualmente
chi l’accompagna;
° identità dell’aggressore, specificando il tipo di relazione con la donna (es.:
marito, convivente, ex fidanzato…);
° dinamica dell’evento e descrizione delle lesioni;
° ricorrenza dell’evento: è la prima volta o vi sono già stati episodi passati;
° tipologia di violenza subita: psicologica, fisica, sessuale, stalking;
° presenza di testimoni (minori, vicini, parenti, amici…);
° violenza commessa anche su eventuali bambini/e;
° minacce di morte (valutazione del rischio);
° armi in casa (valutazione del rischio);
° composizione del nucleo familiare;
° richiesta di aiuto a qualcuno/servizio: la donna ha già richiesto l’aiuto di qualcuno e, in particolare, si è già rivolta a qualche servizio/ente del territorio
(eventualmente specificare di quale soggetto si tratta);
° assunzione di altri comportamenti violenti da parte dell’aggressore (extra
moenia, su cose…);
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Modalità di utilizzo della scheda e sua archiviazione: la scheda fa parte del
verbale di pronto soccorso, costituisce però una cartella “secretata” del verbale stesso; alla donna viene restituita la parte più generica. Qualora lo desideri
naturalmente le può essere data anche la parte “secretata”. Le informazioni
raccolte nella scheda possono essere utilizzate a fini statistici così come su richiesta delle Forze dell’Ordine e dell’Autorità Giudiziaria. Di tutto ciò viene informata la donna prima del colloquio medico e della compilazione della scheda,
sottolineando la riservatezza dei dati raccolti e le modalità del loro utilizzo.
Sulla base delle modalità di archiviazione delle informazioni, ogni ospedale decide se informatizzare la raccolta di tali informazioni o se utilizzare un supporto
cartaceo.
Fase 4. Dimissioni
Si ipotizzano due diverse situazioni:
1) Donna in una situazione di particolare pericolo (dal punto di vista della sicurezza personale), dunque impossibilitata a ritornare al proprio domicilio. Si
procede a:
- valutare la possibilità di un:
° ricovero in astanteria o in un reparto per una notte; se la donna ha con sé dei
figli minori, il reparto per un eventuale ricovero è la pediatria;
° accoglienza temporanea presso una struttura di accoglienza;
- dopo l’accoglienza temporanea in astanteria o il ricovero in reparto, il medico referente del pronto soccorso o del reparto, in accordo con la donna,
contatta l’associazione Telefono Donna e i servizi sociali per segnalare la
situazione e per trovare una sistemazione più idonea.
A seconda dell’ospedale i servizi sociali da contattare sono i seguenti:
Azienda ospedaliera S. Anna Como: servizi sociali ospedalieri
Azienda ospedaliera S. Anna Cantù: mercoledì dalle ore 8.30 alle ore
15.30 i servizi sociali ospedalieri, in tutti gli altri giorni ed orari i servizi sociali
comunali
Azienda ospedaliera S. Anna Mariano Comense: martedì dalle ore 8.30 alle
ore 12.30 i servizi sociali ospedalieri, in tutti gli altri giorni ed orari i servizi sociali
comunali
Azienda ospedaliera S. Anna Menaggio: mercoledì dalle ore 8.30 alle ore
12.30 i servizi sociali ospedalieri, in tutti gli altri giorni ed orari l’Azienda Sociale
Centro Lario e Valli o l’Azienda Sociale le Tre Pievi di Gravedona
Ospedale Valduce Como: servizi sociali comunali
Ospedale Fatebenefratelli Erba: servizi sociali comunali
Ospedale Moriggia-Pelascini di Gravedona: l’Azienda Sociale Centro Lario e
Valli o l’Azienda Sociale le Tre Pievi di Gravedona
- in situazioni di particolare rischio, il medico referente del pronto soccorso
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contatta le forze dell’ordine che, insieme alla donna e al personale ospedaliero, definiscono qual è la sistemazione immediata più idonea.
2) Donna che non si trova in una situazione di rischio immediato e dunque può
tornare al domicilio:
- con il consenso della donna e alla sua presenza, il medico referente del
pronto soccorso contatta l’associazione Telefono Donna e i servizi sociali
(vedi servizi di riferimento per ciascun ospedale);
- se la donna si reca presso il pronto soccorso durante giorni ed orari in cui
non è possibile contattare i servizi sociali e l’associazione Telefono Donna,
sempre in accordo con la donna, lascia un messaggio sulla segreteria dell’associazione, le cui operatrici telefoneranno il giorno successivo alla donna
stessa; se la donna non acconsente le si fornisce comunque l’opuscolo
dell’associazione e i recapiti del servizio sociale territoriale competente;
Collaborazione ospedali – forze dell’ordine
Quando la prognosi supera i 20 giorni la segnalazione alle Forze dell’Ordine è
obbligatoria: si tratta di reati perseguibili di ufficio.
Nel caso la prognosi sia inferiore ai 20 giorni, tutti i servizi di Pronto Soccorso
segnaleranno comunque la situazione alle Forze dell’Ordine al fine di monitorare
la reiterazione della violenza. Tale raccolta viene così organizzata:
Azienda ospedaliera S. Anna Como: Questura (posto di Polizia interno
all’ospedale)
Azienda ospedaliera S. Anna Cantù: stazione dei Carabinieri di Cantù
Azienda ospedaliera S. Anna Mariano Comense: stazione dei Carabinieri di
Mariano Comense
Azienda ospedaliera S. Anna Menaggio: stazione dei Carabinieri di
Menaggio
Ospedale Valduce Como: Questura
Ospedale Fatebenefratelli Erba: stazione dei Carabinieri di Erba (ufficio CC
interno all’ospedale)
Ospedale Moriggia-Pelascini di Gravedona: stazione dei Carabinieri di
Gravedona
Violenza sessuale
Per quanto concerne le violenze sessuali, si richiama all’utilizzo delle procedure
specifiche per questo tipo di violenza, procedure già previste ed utilizzate da
tutti gli ospedali. Per la fase di accoglienza e di dimissione valgono le presenti
linee guida.
Il servizio di psicologia dell’ospedale S. Anna svolge i medesimi compiti assegnati dal protocollo ai consultori, fornendo un servizio di secondo livello a cui la
donna può essere inviata per un supporto di tipo psicologico.
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Procedure per l’Associazione Telefono Donna
- Attivazione di un primo livello di ascolto e di accoglienza telefonica utilizzando
metodologie atte a favorire una relazione di fiducia con la donna e, nel contempo, in grado di cogliere i suoi bisogni e le sue aspettative del momento (sfogo,
informazioni generali, informazioni legali, sostegno psicologico, ecc.);
- In relazione a questi fissare un eventuale primo colloquio di accoglienza finalizzato all’approfondimento dei bisogni e delle aspettative della donna e alla definizione delle possibili azioni successive. Queste ultime potranno consistere in:
l uno o più successivi colloqui di accoglienza
l consulenza legale
l consulenza psicologica
l inserimento in un gruppo di auto-mutuo aiuto
Se la situazione lo richiede potrà essere valutata anche la possibilità di un inserimento nella casa di accoglienza, previ ulteriori colloqui di approfondimento
della situazione e di rilevazione della motivazione della donna rispetto a tale
scelta. Tale fase viene affrontata insieme al servizio sociale del comune di residenza della donna;
- Durante il primo colloquio di accoglienza e/o durante i successivi contatti con
l’associazione può essere valutata, insieme alla donna, la possibilità di rivolgersi
ai servizi sociali, alle Forze dell’ordine, all’ospedale o altri enti del territorio. Ogni
invio a questi soggetti avviene con l’accompagnamento della donna. Quando
è possibile e/o la situazione lo rende opportuno esso viene fatto accompagnando fisicamente la donna presso l’altro ente/servizio, altrimenti si realizza
tramite contatto telefonico fra operatori;
- Qualora siano stati contattati i servizi sociali, insieme ad essi viene definito un
possibile percorso di sostegno al fine di costruire un progetto condiviso ed
integrato di accompagnamento e di supporto alla donna. Con il servizio si
definiscono i compiti di ciascun soggetto e si mantengono costanti rapporti di
scambio e di collaborazione, in un’ottica di aggiornamento reciproco rispetto
all’evolversi della situazione;
- Se la donna si trova in una situazione di particolare pericolo per cui non può
fare ritorno al proprio domicilio, si valutano le seguenti possibilità:
l ricovero in astanteria o in ospedale per una notte qualora la donna abbia
usufruito di cure mediche ospedaliere;
l accoglienza temporanea presso una struttura di accoglienza;
- Se il contatto con l’associazione viene preso da parenti, amici della donna o da
operatori di enti del territorio, si procede a:
l invitare la donna a entrare in contatto con l’associazione; qualora la donna
sia presente alla telefonata, capire se ci sono le condizioni per fissare un
primo colloquio di accoglienza. Nel caso la donna sia impossibilita a muoversi perché ricoverata in ospedale, è l’operatrice a recarsi dalla donna
stessa in accordo con parenti, amici o operatori degli enti del territorio.
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l fornire una consulenza rispetto alla problematica e alla situazione riportata
qualora ciò sia richiesto e non vi siano al momento le condizioni perché la
donna entri in contatto con l’associazione;
- Qualora la telefonata della donna o di parenti, amici o operatori del territorio,
avvenisse in orario di chiusura dello sportello e venisse lasciato un messaggio
sulla segreteria telefonica dell’associazione, l’operatrice del primo turno di riapertura dello sportello richiama la persona interessata;
- Compilazione e successivi aggiornamenti della scheda di monitoraggio.
Procedure per le Caritas
Se la situazione di violenza viene rilevata dalla Caritas, viene attivato un primo
livello di ascolto e di accoglienza utilizzando metodologie atte a favorire una
relazione di fiducia con la donna e nel contempo in grado di decifrare bisogni e
aspettative:
- Valutazione del caso;
- Accompagnamento personale o telefonico all’associazione Telefono Donna e
ai servizi sociali, previo accordo della donna.
Se la donna si reca presso la Caritas durante giorni ed orari in cui non è possibile contattare i servizi sociali e l’associazione Telefono Donna, sempre in
accordo con la donna, si lascia un messaggio sulla segreteria dell’associazione, le cui operatrici telefoneranno il giorno successivo alla donna stessa; se la
donna non acconsente le si fornisce comunque l’opuscolo dell’associazione e
i recapiti del servizio sociale territoriale competente;
- Se la situazione richiede un immediato contatto con una struttura ospedaliera
e/o con le Forze dell’Ordine, la donna viene accompagnata personalmente
o telefonicamente presso questi enti e successivamente vengono contattati
l’associazione Telefono Donna e i servizi sociali territoriali;
- Se la donna si trova in una situazione di particolare pericolo per cui non può
fare ritorno al proprio domicilio, vengono valutate le seguenti possibilità:
l ricovero in astanteria o in ospedale per una notte qualora la donna abbia
usufruito di cure mediche ospedaliere;
l accoglienza temporanea presso una struttura di accoglienza;
- Nel caso la donna abbia già individuato in passato un punto di riferimento nella
Caritas, quest’ultima partecipa, insieme all’associazione Telefono Donna e/o ai
servizi sociali, alla definizione di un possibile percorso di sostegno finalizzato
alla costruzione di un progetto condiviso ed integrato di accompagnamento e di supporto alla donna. Mantiene con i suddetti enti costanti rapporti di
scambio e di collaborazione, in un’ottica di aggiornamento reciproco rispetto
all’evolversi della situazione;
- Compilazione e successivi aggiornamenti della scheda di monitoraggio.
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SINTESI DELLE PRINCIPALI PROCEDURE
COMUNI A TUTTI I SOGGETTI FIRMATARI
Ogni donna viene accolta presso il proprio Ente con l’attenzione, la sensibilità e
la professionalità che tali situazioni richiedono.
Ciascun ente compila la scheda di monitoraggio quando entra in contatto con:
l situazioni di violenza
l situazioni di sospetta violenza.
Per l’identificazione della situazione, ogni soggetto riporta sulla scheda un codice dato dalle iniziali della donna e dalla sua data di nascita, seguendo il seguente
ordine:
l nome
l cognome (qualora il cognome fosse composto da due parole, utilizzare nel
codice l’iniziale della prima parola)
l data di nascita (giorno- mese-anno)
Esempio: Ermenegilda Bianchi nata il 29 febbraio 1974. Codice: EB290274
Qualora l’Ente o l’Associazione che ha il primo contatto con la donna ritiene di
dover coinvolgere un altro soggetto per competenza funzionale e/o di materia
deve procedere mediante segnalazione telefonica oppure con accompagnamento fisico dell’interessata, previo consenso della stessa.
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ELENCO DELLE TIPOLOGIE DI REATO
(a cura della Questura di Como)
DELITTI DI VIOLENZA IN GENERALE
MINACCIA (art. 612 codice penale)
È la forma meno grave di attentato all’altrui incolumità, in quanto consiste nella
semplice prospettazione di un male ingiusto (di qualunque natura: fisico, psichico, economico etc.).
È perseguibile a querela, salvo che l’intimidazione sia commessa con armi, o da
persona travisata, o da più persone riunite, o con scritto anonimo, o in modo
simbolico, o valendosi della forza intimidatrice derivante da segrete associazioni,
esistenti o supposte, o sia comunque da considerare (con valutazione rimessa
alla discrezionalità del giudice) “grave”.
Il delitto di cui all’art. 612 c.p. resta assorbito, cioè non punito in sé, ogni qual
volta la “minaccia” costituisce la modalità di commissione di un delitto più grave
(violenza privata; violenza sessuale; maltrattamenti, etc.).
Per “armi”, agli effetti penali, si intendono non solo gli oggetti la cui destinazione
naturale è l’offesa alla persona (armi da sparo, spade, sciabole, manganelli, etc.),
ma tutti gli strumenti atti ad offendere (es. pietre, bottiglie, coltelli, bastoni, etc.).
PERCOSSE (art. 581 c.p.)
Consistono nella violenza fisica che non comporta lesioni apprezzabili, tali da
determinare uno stato di malattia.
È un reato perseguibile a querela.
A differenza del delitto di lesioni ed al pari di quello di minaccia, quello di percosse resta assorbito ogni qual volta la “violenza” è indicata anche solo implicitamente come modalità di commissione di un delitto più grave (es. violenza
privata, violenza sessuale, maltrattamenti etc.).
LESIONE PERSONALE (art. 582, 583, 585 c.p.)
Condotte di violenza fisica che danno luogo a lesioni, e si distinguono in:
a) lievissime, se la malattia che determina non supera i 20 giorni;
b) lievi, se supera i 20 giorni ma non i 40 giorni;
c) gravi, se supera i 40 giorni o comporta l’indebolimento permanente di un
senso o di un organo;
d) gravissime, se producono la perdita di un senso, di un organo, della capacità di procreare, oppure una grave e permanente difficoltà della favella,
oppure una deformazione od uno sfregio permanente del viso, o comunque
una malattia insanabile.
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Le lesioni da lievi in poi sono perseguibili d’ufficio.
Le lesioni lievissime sono perseguibili a querela, salvo che siano commesse con
armi o sostanze corrosive, o che ricorrano talune aggravanti, tra cui (particolarmente rilevanti in questa sede):
• l’essere il fatto commesso al fine di conseguire un altro delitto (maltrattamenti
in famiglia, violenza sessuale, rapina, etc.);
• l’essere commesso contro l’ascendente o il discendente, se per motivi futili o
adoperando sevizie o crudeltà.
Per la nozione di armi si veda alla voce minaccia.
VIOLENZA PRIVATA (art. 610 c.p.)
Consiste nel costringere taluno, mediante violenza o minaccia, a fare, tollerare,
od omettere qualche cosa.
Si persegue d’ufficio. Accanto a questa figura generale, esistono varie ipotesi
speciali di violenza privata, punite più gravemente, come quando lo specifico
oggetto della costrizione imposta consiste:
• nella commissione di un reato (art. 611 c.p.: es. violenze su di un minore perché spacci stupefacenti);
• nelle prestazioni sessuali (art. 609 bis c.p.);
• nel silenzio davanti all’Autorità Giudiziaria (art. 377 cp.).
Figura speciale di violenza privata è anche la concussione (art. 314 c.p.), che
consiste nell’abuso della qualità di pubblico ufficiale al fine di indurre la vittima a dare o promettere qualsivoglia utilità (vi rientra ad es. il caso del docente
che ottenga favori sessuali dall’allievo con la minaccia esplicita o implicita della
bocciatura).
SEQUESTRO DI PERSONA (art.605 c.p.)
Consiste nel privare taluno della libertà personale.
È perseguibile d’ufficio.
La norma incriminatrice, che richiede la privazione della libertà di locomozione
per un tempo apprezzabile, ricadendosi altrimenti semplicemente nella violenza
privata, tutela il diritto di autodeterminazione individuale, e perciò si distingue
(concorrendo con esso, quando riguardi minori), dal delitto di sottrazione di persone incapaci, che invece tutela il diritto all’esercizio delle prerogative del genitore o di chi abbia la tutela o la vigilanza sul minore, ed è perciò punito solo a
querela di costoro, e sia quando l’incapace è consenziente alla sottrazione (art.
573 c.p.), sia quando non lo è (art. 574 c.p.)
VIOLAZIONE DEGLI OBBLIGHI DI ASSISTENZA FAMILIARE (art. 570
c.p.)
Consiste nell’abbandono del domicilio domestico o in qualunque altra condotta
contraria all’ordine o alla morale delle famiglie che implichi sottrazione ai doveri
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di assistenza inerenti alla qualità di genitore o a quella del coniuge. La pena è
aggravata se il fatto consiste: 1) nel dilapidare i beni del figlio minore o del coniuge; 2) nel privare dei mezzi di sussistenza i figli minori o inabili al lavoro, oppure
gli ascendenti o il coniuge.
Sono perseguibili d’ufficio I casi di cui al n. 1) e quelli di cui al n. 2) che riguardano
i minori; altrimenti si procede a querela.
Va osservato che:
l l’abbandono del domicilio domestico non integra il reato quando è una
situazione solo transitoria in vista della separazione coniugale, e comunque
quando sia giustificato dalla necessità di sottrarsi ad altrui condotte lesive
(in primis: maltrattamenti);
l nell’ampia nozione “di contrarietà all’ordine o alla morale familiare” rientrano
numerose condotte, la più frequente delle quali è la mancanza di contribuzione ai bisogni economici dei congiunti (anche in caso di separazione o
divorzio, se in essi è stato stabilito il versamento di un assegno periodico per
il mantenimento del coniuge o dei figli);
l la nozione di “mezzi di sussistenza” non coincide con l’assoluta indigenza,
ma neppure con la mera trascuratezza finanziaria, e va individuata nell’insieme dei beni necessari per il soddisfacimento delle esigenze di vita primarie
(vitto, alloggio, medicinali, etc).
MALTRATTAMENTI(art. 572 c.p.)
È il delitto di chi maltratta una persona della famiglia, o un minore di anni 14, o
una persona sottoposta alla sua autorità, o a lui affidata per ragioni di educazione, istruzione, cura, vigilanza, custodia, o per l’esercizio di una professione o
di un’arte.
Se dal fatto deriva una lesione grave o gravissima o la morte (fatti comunque
puniti in sé), anche la pena per i maltrattamenti è via via aumentata.
Il delitto è perseguibile d’ufficio.
La nozione di maltrattamenti include qualsiasi vessazione di tipo fisico (percosse,
lesioni), o psicologico (minacce, ingiurie, comportamenti umilianti, o degradanti
del tipo più vario: ad es. la segregazione; o l’imposizione della propria ubriachezza molesta, etc.), ma richiede che tali condotte rivestano un carattere abituale ed
esprimano una volontaria offesa alla dignità della vittima come persona. Ad es.
non costituisce maltrattamento penalmente rilevante (ma darà luogo solamente
a responsabilità di tipo civile, sotto il profilo dell’addebito della separazione o della perdita temporanea o definitiva della potestà genitoriale) la mera trascuratezza
verso il coniuge o verso la prole.
38
DELITTI CONTRO LA LIBERTÀ SESSUALE E A SFONDO SESSUALE IN
GENERE
VIOLENZA SESSUALE
In realtà è una nozione articolata che comprende varie ipotesi:
1) violenza sessuale in senso stretto (art. 609 bis c.p.) è quella che
consiste:
a) nel costringere taluno a compiere o a subire atti sessuali mediante violenza
o minaccia o abuso di autorità;
b) nell’indurre taluno a compiere o a subire atti sessuali abusando delle condizioni di inferiorità fisica o psichica, o traendo in inganno col sostituirsi ad
altra persona.
Costituiscono aggravanti della violenza sessuale in senso stretto (art. 609 ter
c.p.):
l l’avere la vittima meno di 14 anni, o di 16 se il colpevole ne è l’ascendente,
il genitore anche adottivo, il tutore, ovvero altra persona cui è affidato per
ragioni di cura, di educazione, di istruzione, di convivenza (se la vittima ha
meno di 10 anni, la pena è ulteriormente aumentata);
l l’essere il fatto commesso con l’uso di armi o di sostanze alcoliche, narcotiche stupefacenti o di altri strumenti o sostanze gravemente lesivi della salute
della persona offesa;
l l’avere il colpevole agito travisato o simulando la qualità di pubblico ufficiale
o incarica di pubblico servizio;
l l’essere la violenza commessa su persona comunque sottoposta a limitazioni della libertà personale.
La procedibilità (art. 609 septies c.p.) della violenza sessuale in senso stretto
è in via di principio a querela la quale peraltro, in deroga alla regola generale, è
proponibile sino a sei mesi dal fatto e non è revocabile.
2) violenza sessuale di gruppo (art. 609 octies c.p.) consiste nella partecipazione di più persone riunite ad atti di violenza sessuale (in senso stretto o
presunta), non richiedendosi che ciascuno dei partecipanti compia atti propriamente sessuali, ma solo che egli assista consapevolmente al loro compimento rafforzando, con la sua presenza, il proposito degli autori materiali.
Si applicano le aggravanti dell’art. 609 ter c.p.
La violenza di gruppo è sempre perseguibile d’ufficio.
La nozione di atti sessuali, lasciata volutamente indeterminata dal Legislatore
del 1996, per ovviare agli inconvenienti della precedente distinzione tra “violenza
carnale” e “atti di libidine violenti”, comprende qualsiasi atto inerente alla libido, e
che sia dettato da intento erotico (dovendo altrimenti configurarsi il meno grave
39
delitto dell’ingiuria: art. 594 cp.p.), e include quindi anche il semplice toccamento
di zone erogene. È rimessa all’apprezzamento del giudice la possibilità di ridurre
la pena (da 1/3 a 2/3) nei casi di “minore gravità”, valutati in rapporto non solo
al tipo di approccio sessuale (es. astensione dalla penetrazione, in qualsiasi sua
forma) ma anche e soprattutto alle sue modalità (es. astensione da forme di
prevaricazione brutale).
INCESTO (art. 564 c.p.)
È il fatto di chi compie atti sessuali con il discendente (figlio, nipote) o un ascendente (genitore, nonno) o con un affine in linea retta (suocero/a; genero/nuora),
ovvero con una sorella o un fratello, in modo che ne derivi un pubblico scandalo.
La pena è più grave in caso di relazione incestuosa duratura, e nei confronti del
maggiorenne che commetta incesto con persona minore di anni 18.
Il reato è procedibile d’ufficio.
PRATICHE DI MUTILAZIONE DEGLI ORGANI GENITALI FEMMINILI
(art. 583 c.p.)
Chiunque, in assenza di esigenze terapeutiche, cagiona una mutilazione degli
organi genitali femminili. Si intendono come pratiche di mutilazione degli organi
genitali femminili, l’asportazione la clitoridectomia, l’escissione e l’infibulazione e
qualsiasi altra pratica che cagioni effetti dello stesso tipo.
La pena è aumentata se il fatto è commesso nei confronti di un minore o per
fini di lucro.
La procedibilità è d’ufficio.
DECRETO LEGGE 23 febbraio 2009 nr. 11 (misure urgenti in materia
di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonché in
tema di atti persecutori)
In vigore dal 25 febbraio 2009, anticipa alcune norme contenute in un disegno
di legge già approvato dal Parlamento, introducendo il gratuito patrocinio per
le vittime di violenza sessuale, il nuovo delitto di “Atti persecutori” (cosiddetto
stalking) e l’ammonimento da parte del Questore.
ATTI PERSECUTORI (art. 612-bis c.p.)
È il cosiddetto “stalking” e consiste nel punire con la reclusione da sei mesi
a quattro anni chiunque ripetutamente molesta o minaccia taluno in modo da
provocare ansia, paura ovvero un giustificato timore per l’incolumità propria o
dei familiari ovvero tale da provocare un cambiamento nel proprio stile di vita. Il
reato è aggravato se commesso dal coniuge legalmente separato o divorziato
o da persona in precedenza legata affettivamente. È inoltre aggravato se il fatto
è commesso a danno di minore, donna in stato di gravidanza, persona disabile
ovvero con armi o travisamento.
È un reato perseguibile a querela ma si procede d’ufficio se commesso nei con40
fronti di minori o disabili o da persona ammonita ai sensi dell’art. 8 dl 11/2009.
Prima dell’introduzione di questa fattispecie autonoma di reato, questi comportamenti venivano inquadrati nei reati di molestie (art. 660 c.p.) o minacce (art.
612 c.p.) che prevedono pene lievi cosicchè non era possibile l’applicazione di
misure cautelari.
AMMONIMENTO (art.8 dl nr. 11/2009)
Prima della querela è possibile richiedere l’intervento del Questore che ammonisce il molestatore invitandolo a mantenere una condotta conforme alla legge.
Se nonostante l’ammonimento non cambia comportamento, la violazione all’art.
612 bis diventa procedibile d’ufficio e la pena aumentata.
DIVIETO DI AVVICINAMENTO AI LUOGHI FREQUENTATI DALLA PERSONA OFFESA (art. 282-ter c.p.p.)
Con il provvedimento che dispone il divieto di avvicinamento, il giudice prescrive
all’imputato di non avvicinarsi a luoghi determinati abitualmente frequentati dalla
persona offesa o anche dai suoi familiari.
Si tratta di una nuova forma cautelare coercitiva particolarmente adeguata alle
situazioni di molestie persecutorie.
MISURE A SOSTEGNO DELLE VITTIME DEL REATO DI ATTI PERSECUTORI (art.11 d.l. nr. 11/2009)
Le FF.OO., i presidi sanitari e le istituzioni pubbliche che ricevono notizia di reato
di atti persecutori, hanno l’obbligo di informare la vittima dei centri antiviolenza
presenti sul territorio e, se lo richiede, a metterla in contatto con questi.
41
42
Il fenomeno in
provincia di Como
Dati dal 1° gennaio 2009 al 30 giugno 2010
43
Il Protocollo Interistituzionale, sottoscritto nel marzo 2009, prevede la costruzione di una banca dati sul fenomeno della violenza, coordinata dalla
Provincia di Como, con un monitoraggio semestrale degli accessi ai servizi
raccolti attraverso un’apposita scheda (allegata al presente capitolo).
Ciascun soggetto aderente al Protocollo invia all’Assessorato Pari Opportunità della Provincia di Como ogni sei mesi (31 luglio e 31 gennaio rispettivamente per il periodo gennaio-giugno e luglio-dicembre) i dati relativi alla
propria struttura/servizio.
Dall’1 gennaio 2009 al 30 giugno 2010 sono state 600 le situazioni di donne
che hanno subito violenze e maltrattamenti esplicitati1 nel territorio provinciale, il dato è sottostimato in quanto non tutte le donne si rivolgono ad un
servizio e l’attività di monitoraggio nell’anno 2009 è stata introdotta in via
sperimentale solo in alcuni enti.
Nella tabella sottostante vediamo la distribuzione del dato nei tre semestri.
SEMESTRE
Valori assoluti
Valori percentuali
1° Semestre 2009
176
29.33
2° Semestre 2009
231
38.50
1° Semestre 2010
193
32.17
Totale
600
100.0
(Tabella 1)
PROVENIENZA SCHEDE DI MONITORAGGIO
Valori assoluti
Valori percentuali
Ospedali
279
43.66
Telefono Donna
189
29.58
Forze dell’ordine
133
20.81
Servizi sociali
25
3.91
Caritas
11
1.72
A.S.L.
2
0.31
Totale
639
100.0
(Tabella 2)
1 La scheda può essere compilata anche in caso di maltrattamento sospetto, ossia in quelle situazioni in
cui la donna non riporta esplicitamente di subire maltrattamenti ma gli operatori, in relazione ad alcuni
indicatori, sospettano vi sia una possibile situazione di violenza.
44
La prima parte della scheda riporta alcuni dati di carattere anagrafico che
ci permettono di conoscere meglio le caratteristiche delle donne che sono
entrate in contatto con gli enti del territorio riportando situazioni di violenza
e maltrattamento.
Osservando la tabella n. 3, notiamo come la fascia di età più rappresentata
sia quella compresa tra i 28 e i 37 anni ovvero il 35,95%, seguono le donne
fra i 38 e i 47 anni con il 26,46%, fra i 18 e i 27 anni con il 17,56%, le donne fra
i 48 e i 57 anni con il 12,37% e tra i 58 e i 67 anni il 4,85%, le donne sopra i
67 anni rappresentano l’1,51% e, infine, le ragazze con età inferiore ai 18 anni
sono l’1,34%. La maggioranza delle donne ha, dunque, un’età compresa fra
i 28 e i 47 anni.
Confrontando i dati dei tre diversi semestri, si osserva un abbassamento
dell’età negli ultimi sei mesi.
Quanto sopra indicato può essere motivato dall’aumento delle donne straniere presenti nel territorio provinciale, che in prevalenza scelgono il matrimonio o la convivenza in età più giovane rispetto alle donne italiane.
ETÀ DELLA DONNA
Valori assoluti
Valori percentuali
8
1.34
18-27
105
17.56
28-37
215
35.95
38-47
158
26.46
48-57
74
12.37
58-67
29
4.85
Oltre i 67
9
1.51
598
100.0
Inferiore a 18 anni
Totale
(Tabella 3)
Relativamente alla nazionalità delle donne censite, le italiane sono il 65,74%
mentre le donne straniere sono il 34,25%, fra queste ultime il 26,51% proviene da un paese extracomunitario e il 7,75% da uno stato appartenente
all’Unione Europea (vedi grafico 1).
45
(Grafico 1)
Confrontando i tre semestri si rileva un costante aumento delle donne straniere passate dal 26,47% del 1° semestre 2009 al 30,31% del 2° semestre
2009 al 45,79 del 1° semestre 2010, ciò può essere spiegato con l’incremento dei permessi di soggiorno per ricongiungimenti familiari rilasciati in
provincia di Como.
La scheda di monitoraggio riporta anche delle informazioni inerenti la condizione lavorativa delle donne. Sappiamo quanto questa sia determinante nel permettere alla donna di essere autonoma e di conseguenza di poter
compiere più facilmente delle scelte per uscire da situazioni di violenza.
Se osserviamo i dati della tabella 4 notiamo come vi sia una percentuale
elevata di donne senza una propria autonomia economica in quanto casalinghe il 19,29% o disoccupate il 17,52%, si tratta quasi del 40% delle donne
censite.
PROFESSIONE DELLA DONNA
Valori assoluti
Valori percentuali
Casalinga
87
19.29
Disoccupata
79
17.52
Occupata
251
55.65
Pensionata
17
3.77
Studentessa
2
0.44
Altro
15
3.33
Totale
451
100.0
(Tabella 4)
46
A questo proposito, un altro dato interessante, spiegabile con la crisi economica in corso è quello relativo alla diminuzione nel corso dei 18 mesi di
monitoraggio della percentuale di donne occupate, passata dal 63,25% del
1° semestre del 2009 al 55,97 % del 2° semestre del 2009 al 50,29% del 1°
semestre del 2010.
Non dimentichiamo, infine, che nelle storie delle donne si riscontra inoltre
come, nelle situazioni di violenza, il partner chieda alla donna di smettere di
lavorare o non le permetta di trovarsi un lavoro, coerentemente con la strategia che punta all’isolamento della donna.
Per quanto riguarda la tipologia di maltrattamento la violenza fisica è
quella maggiormente rilevata, la subiscono l’81,83% delle donne, seguita da
quella psicologica con il 54,66%, economica con il 15,66%, dallo stalking
con l’11,50% infine dalla violenza sessuale con il 5,33%. È evidente dai dati
come in un numero elevato di casi le violenze si associno fra loro. Se si osserva la tabella n. 5, si nota, infatti, che il numero di maltrattamenti supera
considerevolmente quello delle donne.
TIPOLOGIA DI MALTRATTAMENTO
Valori assoluti
Valori percentuali
Fisico
491
81.83
Psicologico
328
54.66
Economico
94
15.66
Stalking (atti persecutori)
69
11.50
Sessuale
32
5.33
Totale maltrattamenti
1014
-
Totale donne maltrattate
600
100.0
(Tabella 5)
Relativamente alla tipologia di maltrattamento, non sembrano esservi differenze significative fra donne italiane e donne straniere (comunitarie ed
extracomunitarie), se non rispetto al fenomeno dello stalking. Risultano vittime del reato di atti persecutori prioritariamente le donne italiane, seguite
da quelle europee, mentre risulta molto bassa la percentuale delle donne
extracomunitarie. Questo dato viene confermato analizzando le tipologie di
maltrattatori.
47
Per quanto concerne la tipologia di maltrattatore in relazione al suo rapporto con la donna, i dati confermano la netta prevalenza della violenza
domestica: nella maggior parte dei casi la violenza è compiuta da persone
con cui la donna ha legami affettivi o che, comunque, conosce. È esigua la
percentuale degli sconosciuti.
Come si può osservare dal grafico n. 2, la categoria più ampia di maltrattatori è, infatti, composta dai partner con il 61,68%, seguita dagli ex-partner
nella percentuale del 19,49%, i parenti costituiscono il 7,89%, gli amici e i
conoscenti sono il 6,55%, gli sconosciuti il 2,85% ed, infine, i colleghi e i
datori di lavori l’1,51%.
(Grafico 2)
Se per tutte le donne il partner è il soggetto più frequentemente maltrattante, vi sono delle differenze significative fra italiane e straniere, spiegabili con
le diversità inerenti lo stato civile (più elevata la percentuale di donne separate/divorziate fra le italiane). In circa il 70% delle situazioni di donne straniere il maltrattatore è il partner, nei casi di donne italiane si tratta del 48%,
mentre gli ex-partner sono maltrattatori per una percentuale più elevata di
48
donne europee 28,5% e italiane 20% rispetto alle donne extra-comunitarie
9,15%.
Sappiamo, infine, che nella maggior parte dei casi la violenza non è circoscritta ad un episodio isolato, ma si tratta di maltrattamenti plurimi protratti nel tempo, frequentemente per un numero considerevole di anni.
Dai dati raccolti nel monitoraggio, in quasi un terzo dei casi il 31,26% non è
la prima volta che la donna si rivolge al medesimo ente.
49
VIOLENZA E MALTRATTAMENTI NEI CONFRONTI DELLE DONNE
DATI DELLA DONNA:
CODICE:
Residenza:
Il codice è dato dalle iniziali della donna e dalle cifre della sua
data di nascita (es.: Maria Rossi, nata il 13.01.82 = MR130182;
Lucia Jasmine De Jesus, nata il 15.02.74 LJDJ150274)
ETÀ:
NAZIONALITÀ:
Specificare il Comune di residenza
< 18 anni
18-27 anni
58-67 anni
> 67 anni
italiana
U.E.
28-37 anni
38-47 anni
extra U.E. con permesso
48-57 anni
extra U.E. senza permesso
Paese di provenienza:
PROFESSIONE:
occupata
disoccupata
casalinga
pensionata
altro
Se altro, specificare (es. studentessa, lavori saltuari, ecc.)
FIGLI:
Minorenni
n.
Maggiorenni
n.
NOTE
SCHEDA DI MONITORAGGIO MALTRATTAMENTO:
Esplicitato
Sospetto
TRASMESSA DA:
Ente:
Servizio/Reparto:
Mese
La donna è stata inviata da un altro Ente/Servizio/Reparto/Rete informale:
Sì
Anno
Operatrice/Operatore
No
Se sì, specificare l'Ente/Servizio/Reparto/Rete informale (Es. Ospedale S. Anna - Pronto Soccorso, oppure datore di lavoro, amico, ecc.)
È la prima volta che la donna si rivolge all'Ente/Servizio/Reparto:
Sì
Se non è la prima volta, nelle precedenti si era rivolta all'Ente/Servizio per:
No
problemi analoghi
(maltrattamenti)
altri motivi
MALTRATTAMENTO:
Tipo:
fisico
sessuale
Situazione/frequenza:
reiterato
episodi frequenti
MALTRATTATORE:
non noto
noto
psicologico
stalking
economico
specificare il rapporto del maltrattore con la donna (coniuge, ex
compagno, figlio, ecc.)
50
COMPILARE QUESTO RIQUADRO SOLO IN CASO DI SOSPETTO MALTRATTAMENTO
Cosa vi ha fatto sospettare un possibile maltrattamento, quali erano gli indicatori più evidenti:
Cosa avete deciso di fare al termine dell'incontro:
Al termine del contatto, la donna viene inviata a:
Specificare, nei riquadri liberi, le varie informazioni (es. Carabinieri - Stazione di Como, Ospedale Valduce - Pronto Soccorso, ecc.)
Amici/Parenti
1
2
3
Associazione
1
2
3
Avvocato
1
2
3
Carabinieri
1
2
3
Consultorio
1
2
3
Medico di base
1
2
3
Ospedale
1
2
3
Polizia di Stato
1
2
3
Polizia Locale
1
2
3
Servizi Sociali
1
2
3
Telefono Donna
1
2
3
ALTRO
1
2
3
La donna dichiara di voler contattare autonomamente l'Ente/Servizio/Reparto/Struttura
La donna rifiuta l'invio, ma ritira il materiale informativo
1 = la donna viene inviata previo contatto telefonico tra operatori - 2 = la donna viene accompagnata fisicamente - 3 = solo contatti tra Enti, senza invio
Si è reso necessario l'allontanamento della donna da casa?
Sì
No
La donna è stata inviata ad un ricovero d'emergenza?
Sì
No
Dati struttura:
Intendendo sia strutture d'emergenza organizzate, che alberghi ed altri alloggiamenti provvisori
Ha funzionato il circuito di rete nell'affrontare e risolvere l'emergenza?
Sì
No
Osservazioni:
51
52
La rete dei servizi
1.
2.
3.
4.
5.
6.
servizi sociali in provincia di Como
strutture di accoglienza in provincia di Como
consultori accreditati in provincia di Como
ospedali in provincia di Como
caserme dei carabinieri in provincia di Como
Questura di Como
53
SERVIZI SOCIALI IN PROVINCIA DI COMO
Comuni divisi
per ambito territoriale
Nominativo
Telefono
Fax
UFFICIO DI PIANO DI
ERBA
ALBAVILLA
Consorzio
Erbese
Servizi alla
Persona
Elena
Via Turati 2/b Erba
031 647450
031 6474539
BORINI
031 3354315
031 629371
ALBAVILLA
ALSERIO
Eva
GALBUSERA
031 3354315
031 629371
Annalisa
MARIANI
031 630063
031 630917
ALZATE BRIANZA
Sara
PRATOBEVERA
031 6349312
031 632785
ANZANO DEL PARCO
Sara
PRATOBEVERA
031 630030
031 632131
Comuni della Valassina:
ASSO, BARNI,CAGLIO,
CIVENNA, LASNIGO,
MAGREGLIO, REZZAGO,
SORMANO e VALBRONA
Comuni della Valassina:
ASSO, BARNI,CAGLIO,
CIVENNA, LASNIGO,
MAGREGLIO, REZZAGO,
SORMANO e VALBRONA
CANZO e PROSERPIO
Annalisa
MARIANI
031 673924
031 673946
Laura
SPINELLI
031 673924
031 673946
Barbara
GALIMBERTI
031 674163
CASLINO D’ERBA
Katia
RUGGIA
031 674136
cell. di servizio
3470038517
031 621033
CASTELMARTE
Katia
RUGGIA
031 620600
031 622575
ERBA
Francesca
AGOSTANI
031 615238
031 615314
ERBA
Maria Teresa
AGRILLO
031 615385
031 615314
ERBA
Barbara
CASARIN
031 615237
031 615314
ERBA
Pamela
PINA
031 615334
031 615314
54
031 622719
Mail
[email protected]
ORARI
Lunedì
8.00-18.00
Martedì
8.00-18.00
Mercoledì Giovedì
8.00-18.00 8.00-18.00
Venerdì
8.00-18.00
[email protected]
9.00-13.00
9.00-13.00
9.00-13.00
9.00-13.00
[email protected]
14.00-19.00 8.00-14.00
8.00-13.00
[email protected] sociale@
comune.alserio.co.it
[email protected]
13.30-16.30
8.15-13.15
9.00-13.00
8.00-13.00
9.00-12.00
13.00-18.00 8.15-13.15
8.15-13.15
[email protected]
8.00-13.00
8.30-13.30
[email protected]
8.30-12.30
8.30-12.30
8.30-12.30 14.00-17.30 8.30-12.30
14.00-17.30
[email protected]
8.30-12.30 8.30-13.00
14.00-17.30
8.30-12.30 8.30-12.30 8.30-13.00
14.00-18.00 14.00-17.30
[email protected].
co.it
8.00-13.00
8.00-12.30 8.00-12.30 8.30-12.30
14.00-18.00 14.00-18.00
[email protected].
co.it
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
Sabato
8.30-12.00
8.30-13.30
8.30-12.00
8.00-13.30
15.00-19.15
8.00-13.30 8.00-13.30
15.00-19.15
8.00-13.30
8.00-13.30 8.00-13.30
15.00-19.15
8.00-13.30
15.00-19.15
8.00-13.30
8.00-13.30 8.00-13.30
15.00-19.15
10.00-13.30 8.00-13.30
15.00-19.15
8.00-13.30 8.00-13.30
15.00-19.15
8.00-13.30
8.00-13.30
55
Comuni divisi
per ambito territoriale
Nominativo
Telefono
Fax
EUPILIO
Patrizia
CASTELNUOVO
031 655623
031 657445
LAMBRUGO
Monica
MARCHESAN
031 607212
031 605409
LONGONE AL SEGRINO
Patrizia
CASTELNUOVO
031 641650
031 610602
MERONE
Monica
MARCHESAN
031 651549
MONGUZZO
Francesca
AGOSTANI
031 650000
cell. di servizio
3298076147
031 650211
ORSENIGO
Elena
BORINI
031 632628
ORSENIGO
Eva
GALBUSERA
PONTE LAMBRO
Katia
RUGGIA
PUSIANO
Katia
RUGGIA
031
630225030
031
630225030
031 623230
cell. di servizio
3207679399
031 655704
UFFICIO DI PIANO DI
COMO
ALBESE CON CASSANO
Comune di
Como
Laura
Via Italia Libera
18/a Como
CASTELNUOVO
031 252646
031 2280215
031 426122
031 360224
BELLAGIO
Domenico
DE FRANCESCHI
031 950815
031 950513
BRUNATE
Lorena
VALNEGRI
031 221357
CAVALLASCA
Roberta
BRICCOLA
CERNOBBIO
Antonella
DI LEO
Isabella
CETTI
Francesca
CALÌ
031 220301
(int. 23)
031 210455
(int. 8)
031 3432223-56
031 3432223-56
031 520000
Walter
STABILE
031 264174
COMO (Albate, Muggiò,
Trecallo)
COMO (Borghi)
COMO (Breccia,
Camerlata, Prestino,
Rebbio)
COMO (Camnago Volta)
Gabriella
SOLDANO
031 524100
Francesca
CALÌ
031 520000
COMO (Centro, Ovest)
Raffaella
CECCHET
031 240137
56
031 617312
031 632628
031 622491
031 657142
031 536439
031 343246
031 343246
Mail
[email protected]
ORARI
Lunedì
8.30-12.00
Martedì
[email protected].
co.it assistente.sociale@comune.
lambrugo.co.it
segreteria@comune.
longonealsegrino.co.it
[email protected] 8.00-13.00 8.00-14.30
14.30-17.30
[email protected].
co.it
[email protected]
Venerdì
8.00-13.30
8.00-13.30
8.00-14.00
[email protected]
Sabato
8.00-13.00
8.00-14.00
[email protected] 8.00-13.00
assistente.sociale@comune.
pontelambro.co.it
Mercoledì Giovedì
8.30-12.00
8.00-14.30
8.00-12.00
8.00-14.00
8.00-12.00
14.00-19.00 8.00-13.00
12.00-13.00 12.00-14.00 8.30-13.00
13.30-20.00
13.30-18.00
9.00-12.00
[email protected]
sersociali@comune.
albeseconcassano.co.it
[email protected]
8.00-13.00
8.00-13.00
9.00-13.00
14.00-18.00
8.00-14.00
8.00-14.00
9.00-13.00
14.00-18.00
[email protected]
12.00-18.00
9.00-13.00
ufficio.servizisociali@comune.
cavallasca.co.it
ufficio.servizisociali@comune.
cernobbio.co.it
ufficio.servizisociali@comune.
cernobbio.co.it
calì[email protected]
8.00-13.00 8.00-14.00
15.00-18.00
8.00-14.00 8.00-14.00
15.00-18.00 8.30-12.30
9.00-14.00
15.00-17.00
14.30-16.30
su appunt.
9.30-11.00 15.00-16.30
su appunt.
15.00-16.30
su appunt.
8.00-14.00
8.00-14.00
9.30-11.30
8.00-14.00
[email protected]
9.00-11.00
calì[email protected]
ricevimento pubblico su appuntamento
[email protected]
14.30-16.00 14.30-16.00
8.00-12.00
8.00-14.00 8.00-14.00
15.00-18.00 9.00-13.00
15.00-18.00
9.30-11.30
9.30-11.00
9.00-11.00
10.00-11.30
su appunt.
57
Comuni divisi
per ambito territoriale
Nominativo
Telefono
Fax
COMO (Civiglio, Garzola)
Francesca
CALÌ
031 520000
COMO (Est, Nord)
Raffaella
CECCHET
031 300210
COMO (Lora)
Francesca
CALÌ
031 520000
COMO (Monte Olimpino,
Ponte Chiasso, Sagnino,
Tavernola)
LEZZENO
Rossella
CROCAMO
031 541649
Domenico
DE FRANCESCHI
031 915413
031 915130
LIPOMO
Chiara
TERZAGHI
031 558361
031 558250
MASLIANICO
Valeria
CAVADINI
031 510484
MONTANO LUCINO
Elisa
MATTIOLI
031 511374
(int. 7)
031 478029
MONTORFANO
Alessandra
GHIROTTI
031 553097
SAN FERMO DELLA
BATTAGLIA
SENNA COMASCO
Irene
GALVAGNO
031 553315
(int. 7)
366 6694666
031 5440032
Donata
BASSANI
031 460150
031 462553
TAVERNERIO
Caterina
MONORCHIO
031 421223
(int. 6)
331 2127470
031 421223
Unione di Ponente
comprende i comuni di:
BRIENNO
Valeria
CAVADINI
031 814016
031 814214
031 470253
031 212609
CARATE URIO
Ivana
CARMINATI
031 400132
031 400135
LAGLIO
Valeria
CAVADINI
031 400148
031 401113
MOLTRASIO
Ivana
CARMINATI
031 290402
031 290280
Nicoletta
Eleonora
Nicoletta
Eleonora
Nicoletta
Eleonora
Nicoletta
Eleonora
Nicoletta
Eleonora
GILARDONI
CERATI
GILARDONI
CERATI
GILARDONI
CERATI
GILARDONI
CERATI
GILARDONI
CERATI
031 419477
Unione Lario e Monti
comprende i comuni di:
BLEVIO
FAGGETO LARIO
NESSO
POGNANA LARIO
TORNO
58
031 378222
031 910106
31377888
031 419555
Mail
calì[email protected]
ORARI
Lunedì
Martedì Mercoledì Giovedì
ricevimento pubblico su appuntamento
[email protected]
calì[email protected]
10.00-11.30 14.30-16.00
15.00-16.30
su appunt.
8.30-15.30
8.30-15.30
[email protected]
8.30-14.00
[email protected] 8.00-13.30
8.00-13.30
servizisociali@comune.
sanfermodellabattaglia.co.it
servizisociali@comune.
sennacomasco.co.it
[email protected]
10.00-11.30
su appunt.
9.30-11.00
[email protected]
[email protected].
co.it
8.00-14.00
8.30-15.30
9.00-12.30
15.00-18.00
8.30-15.30 8.30-15.30
8.30-18.30
8.00-13.30 8.00-13.30 8.00-13.30
14.30-18.00
8.00-14.00 8.00-14.00 8.00-14.00 8.00-14.00
15.00-18.00 15.00-18.00 15.00-18.00
8.00-15.00
8.00-15.00
8.00-14.00
8.30-13.00 8.00-14.00
14.00-18.30
[email protected]
8.00-15.00
8.00-15.00
8.30-13.00 8.00-14.00
14.00-18.30
15.00-18.00
[email protected]
14.00-18.00
[email protected]
9.00-15.00
[email protected]
9.30-12.30
14.30-17.30
[email protected]
9.00-13.00
9.00-13.00
14.00-16.00 9.00-13.00
9.00-13.00
[email protected]
9.00-13.00
9.00-13.00
14.00-16.00 9.00-13.00
9.00-13.00
[email protected]
9.00-13.00
[email protected]
[email protected]
Sabato
ricevimento pubblico su appuntamento
9.30-11.00
[email protected]
Venerdì
9.00-13.00
14.00-16.00
59
Comuni divisi
per ambito territoriale
Nominativo
Telefono
Fax
VELESO
Nicoletta
Eleonora
Nicoletta
Eleonora
Consorzio
Servizi Sociali
dell’Olgiatese
Loredana
Susanna
Luigia
031 4176089
031 418277
031 4176089
031 418277
031 990743
031 947259
AIANI
VERTI
LEO
031 806428
031 807840
031 972824
031 890327
Anna
SANTONICOLA
031 940252
031 940024
Vilma
BERNASCONI
031 940142
031 942327
Beatrice
Vittoria
Laura
Valentina
SALMOIRAGHI
STELLINI
DELL’ACQUA
MARELLI
031 948857
031 948142
031 930141
031 890150
Loredana
Susanna
Valentina
AIANI
VERTI
MARELLI
031 808498
031 807288
031 988203
031 988545
Rossana
CERUTI
031 440177
031 441248
SALMOIRAGHI
STELLINI
DELL’ACQUA
SARRAGGIOTTO
031 986100
031 991028
GIRONICO
Beatrice
Vittoria
Laura
Marta
031 440152
031 441075
GUANZATE
Elena
LEONI
031 3527111
031 976598
LURATE CACCIVIO
Antonio
LOPARDI
031 494311
031 390761
OLGIATE COMASCO
Stefania
Cristina
Anna
VILLA
COLELLI
SANTONICOLA
031 994608
031 944792
031 930267
031 890600
Roberta
BRICCOLA
031 440191
031 440579
Loredana
Susanna
Beatrice
Vittoria
Laura
AIANI
VERTI
SALMOIRAGHI
STELLINI
DELL’ACQUA
031 806344
031 807010
031 980043
031 980321
ZELBIO
UFFICIO DI PIANO DI
OLGIATE COMASCO
ALBIOLO
APPIANO GENTILE
BEREGAZZO CON
FIGLIARO
BINAGO
BIZZARONE
BULGAROGRASSO
CAGNO
CASTELNUOVO
BOZZENTE
DREZZO
FALOPPIO
OLTRONA DI SAN
MAMETTE
PARÈ
RODERO
RONAGO
60
GILARDONI
CERATI
GILARDONI
CERATI
Piazza Volta, 1
Olgiate Comasco
Mail
[email protected]
ORARI
Lunedì
9.00-13.00
Martedì
9.00-13.00
Mercoledì Giovedì
14.00-16.00 9.00-13.00
Venerdì
9.00-13.00
[email protected]
9.00-13.00
9.00-13.00
14.00-16.00 9.00-13.00
9.00-13.00
[email protected]
9.00-17.00
9.00-17.00
9.00-17.00
9.00-17.00
9.00-17.00
9.30-12.30
9.30-12.30
[email protected]
servizisociali@comune.
appianogentile.co.it
segreteria@comune.
beregazzoconfigliaro.co.it
[email protected]
11.00-13.00
9.30-12.30
9.30-12.30
9.30-12.30
15.30-16.30
15.30-16.30
10.00-12.00
17.00-18.00
9.00-10.30
[email protected]
[email protected]
9.00-12.00
16.00-18.00
[email protected]
pomeriggio
MATTINA
9.00-10.30
14.00-18.00
8.30-14.30
10.00-12.00
9.00-12.00
9.00-12.00
15.00-16.00
10.00-13.00
16.30-18.15
10.00-12.00
8.30-10.30
9.00-11.30
9.00-11.00
8.30-14.30
(su app.)
[email protected]
[email protected]
MATTINA
10.00-12.00
[email protected]
assistenzasociale@comune.
guanzate.co.it
antonio.lopardi@comune.
luratecaccivio.co.it
[email protected]
[email protected].
co.it
[email protected]
10.00-12.00
16.30-18.30
comune@comune.
castelnuovobozzente.co.it
[email protected]
[email protected]
Sabato
8.30-14.30
10.30-12.30
11.30-13.00
61
Comuni divisi
per ambito territoriale
Nominativo
SOLBIATE
VENIANO
Loredana
Susanna
Beatrice
Vittoria
Laura
Beatrice
Vittoria
Laura
Loredana
Susanna
Elena
AIANI
VERTI
SALMOIRAGHI
STELLINI
DELL’ACQUA
SALMOIRAGHI
STELLINI
DELL’ACQUA
AIANI
VERTI
LEONI
VILLA GUARDIA
Anna
UFFICIO DI PIANO DI
MENAGGIO
Azienda
Sociale
Centro Lario
e Valli
L’Azienda
Sociale
Centro Lario
e Valli è stata
delegata dai
comuni per la
gestione dei
servizi sociali
UGGIATE TREVANO
UNIONE TERRE DI
FRONTIERA
VALMOREA
Argegno, Blessagno,
Carlazzo, Casasco
Intelvi, Castiglione Intelvi,
Cavargna, Cerano Intelvi,
Claino con Osteno,
Colonno, Corrido, Cusino,
Dizzasco, Grandola ed
Uniti, Griante, Laino,
Lanzo Intelvi, Lenno,
Menaggio, Mezzegra,
Ossuccio, Pellio Intelvi,
Pigra, Plesio, Ponna,
Porlezza, Ramponio Verna,
Sala Comacina, San
Bartolomeo Val Cavargna,
San Fedele Intelvi,S.
Nazaro Val Cavargna,
San Siro, Schignano,
Tremezzo, Val Rezzo e
Valsolda
UFFICIO DI PIANO DI
Azienda
MARIANO
Territoriale
per i Servizi
alla Persona
AROSIO
Giada
Telefono
Fax
031 940249
031 940077
031 948704
031 948741
031 809790
031 948142
031 806155
031 806324
031 890841
031 890207
SANTONICOLA
031 485221
031 563184
Via a Porlezza 10
Porlezza
0344 30274
0344 70299
Via E. d’Adda 28
031 749378
Mariano Comense
031 747282
BINDA
031 7604310
031 763686
Assistente Sociale
Laura MAZZA
CABIATE
Augusta
JACOPETTI
031 769301
031 756203
CARUGO
Sabrina
BALDASSARRI
031 758193
031 763667
INVERIGO
Rossella
CARONNI
031 3594240
031 3594235
62
Mail
[email protected]
ORARI
Lunedì
Martedì
15.30-17.30
[email protected]
Mercoledì Giovedì
Venerdì
Sabato
17.00-18.30
[email protected]
[email protected]
[email protected]
16.30-18.30
16.00-18.00
[email protected]
10.00-12.00
9.00-12.30
9.00-12.30
[email protected]
9.00-13.00 9.00-13.00 9.00-13.00 9.00-13.00 9.00-13.00
14.00-18.00 14.00-18.00 14.00-18.00 14.00-18.00 14.00-18.00
[email protected]
9.00-17.00
[email protected]
[email protected]
9.00-17.00
9.00-17.00
9.00-17.00
10.00-13.00 10.00-13.00 10.00-13.00
9.00-17.00
10.00-12.15
10.00-12.30 10.00-12.30 10.00-12.30 10.00-12.30
[email protected]
10.00-13.00
10.00-13.00
[email protected].
co.it
10.00-13.00
10.00-13.00
10.00-12.00
63
Comuni divisi
per ambito territoriale
Nominativo
Telefono
Fax
LURAGO D’ERBA
Elisabetta
BARBAGLIA
031 3599515
031 3599540
MARIANO COMENSE
Raffaella
SICIGNANO
031 757251
031 750916
MARIANO COMENSE
Nicoletta
MULAS
031 757251
031 750916
MARIANO COMENSE
Francesca
PRINA
031 757251
031 750916
UFFICIO DI PIANO DI
LOMAZZO
Piazza IV
Novembre 4
Lomazzo
02 96778318
02 96370181
BREGNANO
Azienda
Sociale
Comuni
Insieme
Chiara
ROBUSTELLI
031 771554
031 722022
CADORAGO
Marzia
ALLODIO
031 903100
031 904719
CARBONATE
Alice
PATANI
0331 830302
0331 821310
CASNATE CON BERNATE Donata
PRANDONI
031 564094
CASSINA RIZZARDI
Arianna
FANI
031 457211
(int. 6)
031 8829350
CIRIMIDO
Alice
PATANI
031 937596
031 8829396
FENEGRÒ
Samuela
PROSERPIO
031 935712
(int. 5)
031 935722
FINO MORNASCO
Mirella
DAL ZOTTO
031 8838214
031 8838252
FINO MORNASCO
Daniela
NAVA
031 8838215
031 8838252
GRANDATE
Silvana
CANALE
031 8838215
031 564086
LIMIDO COMASCO
Luisa
MANTEGAZZA
031 935705
031 895210
LOCATE VARESINO
Antonella
TONDELLI
0331 830148
0331 821330
LOMAZZO
Gaia
VAROTTI
02 9694121
02 96779146
LOMAZZO
Emanuela
LURASCHI
02 96941252
02 96779146
LUISAGO
Elena
MORETTI
031 880575
LURAGO MARINONE
Daniela
NAVA
031 880601
(int. 4)
031 895565
MOZZATE
Elisa
SANVITTORI
0331 823706
0331 862842
ROVELLASCA
Elena
SILOCCHI
02 96961823
02 96740297
64
031 937666
031 937208
Mail
elisabetta.barbaglia@comune.
luragoderba.co.it
[email protected]
[email protected]
[email protected].
co.it
[email protected]
assistente.sociale@comune.
bregnano.co.it
[email protected].
co.it
servizisociali.educativi@comune.
carbonate.co.it
servizi.sociali@comune.
casnateconbernate.co.it
[email protected]
ORARI
Lunedì
Martedì
10.00-12.30
Mercoledì Giovedì
10.00-12.30
10.00-13.00
10.00-13.00
10.00-13.00
17.00-18.30
10.00-13.00
17.00-18.30
9.00-17.00 9.00-17.00
10.00-13.00
17.00-18.30
10.00-13.00
17.00-18.30
9.00-17.00 9.00-17.00
Venerdì Sabato
17.00-18.30
9.00-17.00
9.00-13.30
9.00-17.30
14.00-17.00
8.30-14.00
8.30-14.00
8.30-13.30
8.30-13.00 8.30-14.00 8.30-14.00
14.00-18.00
15.30-19.00
9.00-13.30
9.00-13.30
9.00-13.00
8.30-13.00
8.30-13.00
8.30-13.30
[email protected]
8.30-13.30
9.00-13.00 9.00-13.00
14.00-18.00
8.00-18.00 8.30-13.30
10.00-13.00 10.00-13.00
9.30-12.30
[email protected]
8.30-12.30
8.30-12.30
8.30-12.30
mirella.dalzotto@comune.
finomornasco.co.it
[email protected].
co.it
[email protected].
co.it
luisa.mantegazza@limidocomasco.
com
servizisociali@comune.
locatevaresino.co.it
[email protected]
8.00-17.30
8.00-14.00
8.00-18.00
8.00-14.00
8.00-13.30
8.00-12.30
8.00-17.30
8.00-14.00
8.00-18.00
8.00-14.00
8.00-13.30
8.00-12.30
8.00-14.00
8.00-17.00
8.00-14.00
8.00-14.00
8.00-14.00
8.30-12.30
9.00-13.00
9.00-17.00
9.00-13.30
9.00-13.00
8.00-13.00
8.00-13.00
8.00-13.00
8.00-12.30
8.00-14.00
8.00-14.00
8.00-12.30 8.00-13.00
15.00-19.00
8.00-14.00 8.00-18.00
8.00-14.00
8.30-12.30
[email protected]
8.00-14.00
8.00-14.00
8.00-14.00
8.00-18.00
8.00-14.00
8.30-12.30
[email protected]
8.30-12.30
8.00-14.00
8.30-12.30
8.30-13.00
9.00-17.30
8.30-10.00 16.00-17.45 8.00-14.30
12.00-13.30
9.00-17.30 9.00-17.30 9.00-17.30
9.00-13.00
8.00-14.00
8.00-14.00
servizisociali@comune.
luragomarinone.co.it
[email protected]
[email protected].
co.it
8.00-14.00
8.00-14.00
8.00-14.00 8.30-12.30
16.30-18.30
65
Comuni divisi
per ambito territoriale
Nominativo
Telefono
Fax
ROVELLO PORRO
Gabriella
BRAMBILLA
02 96751464
02 96750920
TURATE
Walter
COLOMBO
02 964251
02 9648049
VERTEMATE CON
MINOPRIO
UFFICIO DI PIANO DI
CANTÙ
BRENNA
Francesca
FRANCHI
031 88881206 031 900603
Comune di
Cantù
Sara
Piazza Parini 4
Cantù
MAZZA
031 717716
031 717321
031 797070
031 797572
CANTÙ
Maria Teresa
COLOMBO
031 717716
031 717321
CANTÙ
Anna
MAUCIONE
031 717716
031 717321
CANTÙ
Irene
MOLTENI
031 717716
031 717321
CANTÙ
Manuela
PARIGI
031 717716
031 717321
CANTÙ
Sara
MAZZA
031 717716
031 717321
CAPIAGO INTIMIANO
Donatella
GIRGI
031 4630333
031 462313
CARIMATE
Monica
NOVATI
031 7894140
031 7894100
CERMENATE
Lorella
PELUCCHI
031 7776140
031 7776146
CUCCIAGO
Luigia
BORDOLI
031 725244
FIGINO SERENZA
Elena
TAGLIABUE
031 787302
031 787216
031 780160
NOVEDRATE
Nadia
BURGASSI
031 7897708
031 790316
UFFICIO DI PIANO DI
GRAVEDONA
Consiglio di Rumo,
Cremia, Domaso, Dongo,
Dosso del Liro, Garzeno,
Gera Lario, Germasino,
Gravedona, Livo,
Montemezzo, Musso,
Peglio, Pianello del Lario,
Sorico, Stazzona, Trezzone
e Vercana
Azienda le
Tre Pievi
L’Azienda
Le Tre Pievi
é stata
delegata dai
comuni per la
gestione dei
servizi sociali
Via Maglio 31
Gravedona
Assistente Sociale
Marzia GIANA
(cell. di servizio
3666460755)
0344 916031
0344 85684
66
031 781936
Mail
[email protected]
ORARI
Lunedì
8.00-14.00
[email protected]
8.30-12.30
servizi.sociali@comune.
vertemateconminoprio.co.it
[email protected]
8.30-13.00
9.00-17.00
[email protected]
Martedì
8.00-13.00
14.30-18.30
8.30-12.30
14.00-18.30
8.30-13.00
13.30-16.30
9.00-17.00
Mercoledì Giovedì Venerdì
8.00-14.00 8.00-13.00 8.00-14.00
14.30-18.30
8.30-12.30 8.30-12.30 8.30-12.30
Sabato
8.30-13.00
8.30-13.00
8.30-13.00
8.30-13.00
9.00-17.00
9.00-17.00
9.00-17.00
10.30-17.00 13.30-16.30
8.30-14.00
[email protected]
9.00-13.00
9.00-13.00
9.00-13.00
9.00-13.00
9.00-13.00
[email protected]
9.00-13.00
9.00-13.00
9.00-13.00
9.00-13.00
9.00-13.00
[email protected]
9.00-13.00
9.00-13.00
9.00-13.00
9.00-13.00
9.00-13.00
[email protected]
9.00-13.00
9.00-13.00
9.00-13.00
9.00-13.00
9.00-13.00
[email protected]
9.00-13.00
9.00-13.00
9.00-13.00
9.00-13.00
9.00-13.00
[email protected] 10.00-13.00
intimiano.co.it
assistente.sociale@comunecarimate. 8.30-14.00 8.30-14.00
it
[email protected] 8.30-14.30 8.30-14.30
10.00-13.00 10.00-13.00 10.00-13.00
14.00-16.00
8.30-13.00 8.30-14.00 8.30-14.00
13.30-17.00
8.30-14.30 8.30-14.30 8.30-14.30
ufficio.servizisociali@comune.
cucciago.co.it
assistente.sociale@comune.
figinoserenza.co.it
[email protected].
co.it
[email protected]
8.00-14.30
8.00-14.30
8.00-14.30
8.00-13.30
8.30-13.00
8.30-13.00
9.00-14.00
8.30-13.00 8.30-13.00 8.30-13.00
13.30-17.30 13.30-17.30
14.00-19.00 9.00-14.00 9.00-14.00
9.00-14.00
9.00-13.00
9.00-13.00
9.00-13.00
9.00-13.00
8.30-12.30
9.00-13.00
8.00-13.30
67
STRUTTURE DI ACCOGLIENZA
IN PROVINCIA DI COMO
Nome
Indirizzo
Comune
CASA NAZARETH
via Don Guanella, 12
Como
CASA DI ACCOGLIENZA
via Primo Tatti, 7
Como
CASA LAVINIA
via S. Gobbi, 2
Como
Casa Orientamento Femminile S. Maria
Assunta C.O.F.
COMUNITÀ SIRIO
via Lucinasco, 13
Montano Lucino
ANCELLE DEL SIGNORE
Mulattiera S. Maurizio, 12 Brunate
MAMMAMONDO
via Padulli, 39
Cabiate
GAUDIUM VITAE
via Mornago, 2
San Fermo della Battaglia
CASA DELLA GIOVANE
via Catenazzi, 20
Como
A.C.I.S.J.F. casa della giovane
via Borgovico, 182
como
via Monsignor Bellesini, 1 Dongo
LUNA E LE ALTRE
68
Telefono
Fax
Email
031 300134
031 306892
[email protected]
031 278115
031 3306081
[email protected]
031 3390033
031 470166
[email protected]
031 4721042
[email protected]
031 220310
031 220310
[email protected]
031 756213
031 756213
mammamondo@ceasmarotta
031 211909
031 211909
[email protected]
0344 82041
031 304585
3386712054
031 541322
031 574390
[email protected]
[email protected]
031 573540
[email protected]
69
CONSULTORI ACCREDITATI
IN PROVINCIA DI COMO
Sede
Nominativo referenti
Telefono
Fax
CONSULTORI FAMILIARI DELL’AZIENDA SANITARIA LOCALE
CANTÙ
A.S. Carmela
TAMMARO
031 706595
031 706595
COMO
Via Castelnuovo 1
COMO
Via Gramsci 4
DONGO
A.S. Emanuela
VENTURA
031 370683
031 370604
A.S. Gabriella
MUSCIONICO 031 370347-348
031 370371
A.S. Maria Maddalena
GOBBI
0344 973536-50
0344 80649
FINO MORNASCO A.S. Maria Grazia
ROBBIATI
031 883011
031 881070
MARIANO
COMENSE
MENAGGIO
A.S. Margherita
BORSOI
031 755222
031 755292
A.S. Rosanna
SCIGLIUZZO
0344 369133
0344 30415
A.S. Gaetana
DI MATTEO
031 999471
031 999359
A.S. Carmela
TAMMARO
031 6337935
031 6337945
OLGIATE
COMASCO
PONTE LAMBRO
CONSULTORI FAMILIARI ACCREDITATI
Consultorio
“Icarus”
Paola
MARELLI
031 242816
031 260656
Micelli
MARTA
031 242816
031 260656
Consultorio
“La Famiglia”
A.S. Silvia
CASALE
031 271313
031 270790
70
Mail
ORARI
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
[email protected]
8.30-12.30
8.30-12.30
8.30-12.00
8.30-12.30
[email protected];
[email protected]
[email protected];
[email protected]
[email protected]
9.00-12.30
14.30-16.30
8.30-12.30
9.00-12.30
14.30-16.30
8.30-12.30
8.30-12.00
14.00-16.00
9.00-12.30
9.00-12.30
9.00-12.30
9.00-12.00
8.30-12.30
14.00-15.30
9.00-12.30
9.00-12.00
9.00-12.00
8.30-12.30
14.00-15.30
9.00-12.30
consultorio.finomornasco@asl. 9.00-12.00
como.it
14.00-15.30
[email protected] 8.30-12.30
9.00-12.00
14.00-15.30
8.30-12.30
9.00-12.00
14.00-15.30
8.30-12.30
9.00-12.00
14.00-15.30
8.30-12.30
8.30-12.30
consultorio.menaggio@asl.
como.it
[email protected]
9.00-12.30
9.00-12.30
9.00-12.30
9.00-12.30
9.00-12.30
9.00-12.00
14.30-16.00
9.00-11.30
14.00-15.30
9.00-12.00
14.30-16.00
9.00-12.30
14.00-15.30
9.00-12.00
14.30-16.00
9.00-12.30
9.00-12.00
14.30-16.00
9.00-12.30
14.00-15.30
9.00-12.00
[email protected]
9.00-13.00
15.00-19.00
11.00-15.00
14.00-18.30
[email protected]
9.00-13.00
15.00-19.00
11.00-15.00
14.00-18.30
consultorio.pontelambro@asl.
como.it
[email protected]
17.00-19.00
9.30-11.30
14.30-18.30
9.00-12.30
9.00-12.00
9.00-12.30
14.30-18.30
71
OSPEDALI IN PROVINCIA DI COMO
Ospedale
Presidio
Reparto
COMO
Pronto Soccorso Generale
Pronto Soccorso Ostetricia Ginecologia
Reparto Ostetricia Ginecologia
AZIENDA
OSPEDALIERA
S. ANNA
CANTÙ
Reparto Ostetricia Ginecologia, Neonatologia,
Pediatria, T.I.N. (9.00-13.00 + 1 pomeriggio fino alle
16.30)
Reparto Medicina, Nefrologia e Dialisi, Oncologia e
Radioterapia (8.00-15.30)
Reparto Cardiologia e Unità Coronarica, Chirurgia
generale, Chirurgia plastica e maxillo facciale,
Malattie infettive, Oculistica, O.R.L., Ortopedia,
Urologia (9.00-12.30)
Anestesia e Rianimazione (I e II), Neurochirurgia,
Neurologia, Pronto Soccorso e Medicina d’urgenza
(8.30-16.00; il martedì presso P.O. di Mariano
Comense)
Geriatria, Pneumologia, Ambulatorio di
Dermatologia (8.00-15.30)
Pronto Soccorso Generale
Reparto Ostetricia Ginecologia
MENAGGIO
72
Reparto Ostetricia Ginecologia
REFERENTI
Ruolo
Responsabile Unità
Operativa
Referente medico
Telefono
Fax
Mail
Nominativo
dr. Andrea
BELLONE
031 5859911
031 5859850
[email protected]
dr. Grazia
PENNISI
031 5859207
[email protected]
Ostetrica
Vincenzina
PAPIS
031 5859664
[email protected]
Referente medico
dr. Bruna
CAPITANI
031 5859668
[email protected]
Capo Sala
Roberta
STEFANEL
031 5859911
[email protected]
Coordinatrice
Assistenti sociali
Mariagrazia
PARISET
031 5859467
031 5859877
[email protected]
Assistente sociale
Claudia
ANTONI
031 5859465
031 5859877
[email protected]
Assistente sociale
Sabrina
MONZA
031 5859463
031 5859877
[email protected]
Assistente sociale
dr. Cesare
FIGINI
031 5859464
031 5859877
[email protected]
Assistente sociale
Francesca
CROSATO
031 5859466
031 5859877
[email protected]
Responsabile Unità
Operativa
Referente medico
dr. Massimo
ESPUREO
031 799441
dr. Stefano
BINDA
031 799442
Responsabile Unità
Operativa
Capo Sala
dr. Mario
RIVA
031 799490
Roberta
STEFANEL
Responsabile Unità
Operativa
Referente medico
[email protected]
031 799334
[email protected]
[email protected]
[email protected]
dr. Luigi
031 799493
031 799496
PROCOPIO 0344 33243
dr. Maurizio
VOLPI
[email protected]
0344 33246
[email protected]
73
OSPEDALE
MORIGGIA
PELASCINI
GRAVEDONA
GRAVEDONA
OSPEDALE
FATEBENEFRATELLI
ERBA
ERBA
OSPEDALE
VALDUCE COMO
COMO
Pronto Soccorso
Reparto Ostetricia Ginecologia
Reparto Ostetricia Ginecologia
Sportello Accoglienza, Informazione,
Collaborazione con il territorio
(8.00-16.00 lunedì, martedì, mercoledì e venerdì
8.00-12.00 il giovedì)
Pronto Soccorso
Reparto amministrativo
Pronto Soccorso
74
Referente medico
dr. Fabrizio
VISETTI
0344 92350
[email protected]
Capo Sala
Gabriella
MICHELINI
0344 92350
[email protected]
Responsabile Unità
Operativa
Capo Sala
dr. Mario
DE SIMONI
0344 92260
[email protected]
Gabriella
ALBINI
0344 92205
[email protected]
Responsabile
dr. Luigia
NEGRI
031 638365
[email protected]
Referente
Anne
HEFFINCK
031 638768
[email protected]
Responsabile
dr. Alessandra
FARINA
[email protected]
Referente
amministrativo
Referente medico
dr. Giovanni
GALANTI
031 6385287292
031 324287
dr. Carlo
MAINO
031 324375
340 7127568
[email protected]
[email protected]
75
CASERME DEI CARABINIERI
IN PROVINCIA DI COMO
Comune di riferimento
Sede Comando Stazione
Compagnia
ALBAVILLA
Erba
Como
ALBESE CON CASSANO
Erba
Como
ALBIOLO
Olgiate Comasco
Como
ALSERIO
Erba
Como
ALZATE BRIANZA
Cantù
Cantù
ANZANO DEL PARCO
Lurago d’Erba
Cantù
APPIANO GENTILE
Appiano Gentile
Cantù
ARGEGNO
Castiglione d’Intelvi
Menaggio
AROSIO
Mariano Comense
Cantù
ASSO
Asso
Como
BARNI
Asso
Como
BELLAGIO
Bellagio
Como
BENE LARIO
Menaggio
Menaggio
BEREGAZZO CON FIGLIARO
Olgiate Comasco
Como
BINAGO
Olgiate Comasco
Como
BIZZARONE
Faloppio
Como
BLESSAGNO
Lanzo d’Intelvi
Menaggio
BLEVIO
Pognana Lario
Como
BREGNANO
Cermenate
Cantù
BRENNA
Mariano Comense
Cantù
BRIENNO
Castiglione d’Intelvi
Menaggio
BRUNATE
Brunate
Como
BULGAROGRASSO
Appiano Gentile
Cantù
CABIATE
Mariano Comense
Cantù
CADORAGO
Lomazzo
Cantù
CAGLIO
Asso
Como
CAGNO
Olgiate Comasco
Como
CAMPIONE D’ITALIA
Campione d’Italia
Campione d’Italia
76
Telefono
Fax
Comandante
031 641053
031 610831
Lgt. Luciano Gallorini
031 641053
031 610831
Lgt. Luciano Gallorini
031 945023
031 990432
M.A.Sups. Moreno Fabris
031 641053
031 610831
Lgt. Luciano Gallorini
031 714144-712400
031 701485
Lgt. Sabatino Euro
031 696266
031 698653
Lgt. Mario Evangelista
031 930218
031 890364
M.C. Tonino Pirisi
031 821129
031 821166
M.C. Andrea Contessa
031 745429
031 751422
Lgt. Alfonso D’Angelo
031 681333
031 670127
Lgt. Salvatore Melchiorre
031 681333
031 670127
Lgt. Salvatore Melchiorre
031 950353
031 951244
Lgt. Vincenzo Paparella
0344 32400
0344 32025
Lgt. Roberto Zacconi
031 945023
031 990432
M.A.Sups. Moreno Fabris
031 945023
031 990432
M.A.Sups. Moreno Fabris
031 986166
031 986029
M.A.Sups. Giovanni Battista Giordano
031 840222
031 842894
M.A.Sups. Angelo Prestipino
031 377777
031 377788
M.C. Amedeo Truzzi
031 771541
031 774157
031 745429
031 751422
Lgt. Alfonso D’Angelo
031 821129
031 821166
M.C. Andrea Contessa
031 221111
031 364044
M.O. Giuseppe Rigon
031 930218
031 890364
M.C. Tonino Pirisi
031 745429
031 751422
Lgt. Alfonso D’Angelo
02 96370510
02 96779575
M.A.Sups. Gaetano Lenoci
031 681333
031 670127
Lgt. Salvatore Melchiorre
031 945023
031 990432
004191 6497440
M.A.Sups. Moreno Fabris
Cpt. Salvatore Pignatelli
77
Comune di riferimento
Sede Comando Stazione
Compagnia
CANTÙ
Cantù
Cantù
CANZO
Asso
Como
CAPIAGO INTIMIANO
Albate
Como
CARATE URIO
Castiglione d’Intelvi
Menaggio
CARBONATE
Mozzate
Cantù
CARIMATE
Cantù
Cantù
CARLAZZO
Porlezza
Menaggio
CARUGO
Mariano Comense
Cantù
CASASCO D’INTELVI
Lanzo d’Intelvi
Menaggio
CASLINO D’ERBA
Asso
Como
CASNATE CON BERNATE
Fino Mornasco
Cantù
CASSINA RIZZARDI
Fino Mornasco
Cantù
CASTELMARTE
Asso
Como
CASTELNUOVO BOZZENTE
Olgiate Comasco
Como
CASTIGLIONE D’INTELVI
Castiglione d’Intelvi
Menaggio
CAVALLASCA
Faloppio
Como
CAVARGNA
San Bartolomeo Val Cavargna Menaggio
CERANO D’INTELVI
Castiglione d’Intelvi
Menaggio
CERMENATE
Cermenate
Cantù
CERNOBBIO
Cernobbio
Como
CIRIMIDO
Lomazzo
Cantù
CIVENNA
Bellagio
Como
CLAINO CON OSTENO
Porlezza
Menaggio
COLONNO
Lenno
Menaggio
COMO Albate
Albate
Como
COMO Breccia
Rebbio
Como
COMO Camerlata
Rebbio
Como
COMO Camnago Volta
Albate
Como
COMO Città
Como
Como
COMO Civiglio
Brunate
Como
COMO Garzola
Brunate
Como
COMO Muggiò
Albate
Como
COMO Prestino
Rebbio
Como
COMO Rebbio
Rebbio
Como
CONSIGLIO DI RUMO
Gravedona
Menaggio
78
Telefono
Fax
Comandante
031 714144-712400
031 701485
Lgt. Sabatino Euro
031 681333
031 670127
Lgt. Salvatore Melchiorre
031 523935
031 520872
M.A.Sups. Domenico Pisani
031 821129
031 821166
M.C. Andrea Contessa
0331 830191
0331 821357
M.A.Sups. Cosimo Sparascio
031 714144-712400
031 701485
Lgt. Sabatino Euro
0344 61215
0344 72406
M.C. Giovanni Tartaglia
031 745429
031 751422
Lgt. Alfonso D’Angelo
031 840222
031 842894
M.A.Sups. Angelo Prestipino
031 681333
031 670127
Lgt. Salvatore Melchiorre
031 927117
031 880300
M.C. Gianfranco Casanica
031 927117
031 880300
M.C. Gianfranco Casanica
031 681333
031 670127
Lgt. Salvatore Melchiorre
031 945023
031 990432
M.A.Sups. Moreno Fabris
031 821129
031 821166
M.C. Andrea Contessa
031 986166
031 986029
M.A.Sups. Giovanni Battista Giordano
0344 66121
0344 66121
M.A.Sups Adriano Cupido
031 821129
031 821166
M.C. Andrea Contessa
031 771541
031 774157
031 511333
031 513822
Lgt. Martino Reale
02 96370510
02 96779575
M.A.Sups. Gaetano Lenoci
031 950353
031 951244
Lgt. Vincenzo Paparella
0344 61215
0344 72406
M.C. Giovanni Tartaglia
0344 57073
0344 57073
Lgt. Gaspare Mario Pupella
031 523935
031 520872
M.A.Sups. Domenico Pisani
031 591555
031 593420
M.A.Sups. Claudio Maggio
031 591555
031 593420
M.A.Sups. Claudio Maggio
031 523935
031 520872
M.A.Sups. Domenico Pisani
031 33861
031 33861
031 221111
031 364044
M.C. Pietro Auriemma
M.O. Laura Riccardi
M.O. Giuseppe Rigon
031 221111
031 364044
M.O. Giuseppe Rigon
031 523935
031 520872
M.A.Sups. Domenico Pisani
031 591555
031 593420
M.A.Sups. Claudio Maggio
031 591555
031 593420
M.A.Sups. Claudio Maggio
0344 85293
0344 89370
L.C. Luca Malvestio
79
Comune di riferimento
Sede Comando Stazione
Compagnia
CORRIDO
Porlezza
Menaggio
CREMIA
Dongo
Menaggio
CUCCIAGO
Cantù
Cantù
CUSINO
San Bartolomeo Val Cavargna Menaggio
DIZZASCO
Castiglione d’Intelvi
Menaggio
DOMASO
Gravedona
Menaggio
DONGO
Dongo
Menaggio
DOSSO DEL LIRO
Gravedona
Menaggio
DREZZO
Faloppio
Como
ERBA
Erba
Como
EUPILIO
Erba
Como
FAGGETO LARIO
Pognana Lario
Como
FALOPPIO
Faloppio
Como
FENEGRÒ
Lomazzo
Cantù
FIGINO SERENZA
Cantù
Cantù
FINO MORNASCO
Fino Mornasco
Cantù
GARZENO
Dongo
Menaggio
GERA LARIO
Gravedona
Menaggio
GERMASINO
Dongo
Menaggio
GIRONICO
Lurate Caccivio
Cantù
GRANDATE
Fino Mornasco
Cantù
GRANDOLA ED UNITI
Menaggio
Menaggio
GRAVEDONA
Gravedona
Menaggio
GRIANTE
Lenno
Menaggio
GUANZATE
Appiano Gentile
Cantù
INVERIGO
Lurago d’Erba
Cantù
LAGLIO
Castiglione d’Intelvi
Menaggio
LAINO
Lanzo d’Intelvi
Menaggio
LAMBRUGO
Lurago d’Erba
Cantù
LANZO D’INTELVI
Lanzo d’Intelvi
Menaggio
LASNIGO
Asso
Como
LENNO
Lenno
Menaggio
LEZZENO
Bellagio
Como
LIMIDO COMASCO
Mozzate
Cantù
LIPOMO
Albate
Como
LIVO
Gravedona
Menaggio
80
Telefono
Fax
Comandante
0344 61215
0344 72406
M.C. Giovanni Tartaglia
0344 81236
0344 82738
M.C. Luigi Vasta
031 714144-712400
031 701485
Lgt. Sabatino Euro
0344 66121
0344 66121
M.A.Sups Adriano Cupido
031 821129
031 821166
M.C. Andrea Contessa
0344 85293
0344 89370
L.C. Luca Malvestio
0344 81236
0344 82738
M.C. Luigi Vasta
0344 85293
0344 89370
L.C. Luca Malvestio
031 986166
031 986029
M.A.Sups. Giovanni Battista Giordano
031 641053
031 610831
Lgt. Luciano Gallorini
031 641053
031 610831
Lgt. Luciano Gallorini
031 377777
031 377788
M.C. Amedeo Truzzi
031 986166
031 986029
M.A.Sups. Giovanni Battista Giordano
02 96370510
02 96779575
M.A.Sups. Gaetano Lenoci
031 714144-712400
031 701485
Lgt. Sabatino Euro
031 927117
031 880300
M.C. Gianfranco Casanica
0344 81236
0344 82738
M.C. Luigi Vasta
0344 85293
0344 89370
L.C. Luca Malvestio
0344 81236
0344 82738
M.C. Luigi Vasta
031 49013
031 390896
M.A.Sups. Domenico Bruno
031 927117
031 880300
M.C. Gianfranco Casanica
0344 32400
0344 32025
Lgt. Roberto Zacconi
0344 85293
0344 89370
L.C. Luca Malvestio
0344 57073
0344 57073
Lgt. Gaspare Mario Pupella
031 930218
031 890364
M.C. Tonino Pirisi
031 696266
031 698653
Lgt. Mario Evangelista
031 821129
031 821166
M.C. Andrea Contessa
031 840222
031 842894
M.A.Sups. Angelo Prestipino
031 696266
031 698653
Lgt. Mario Evangelista
031 840222
031 842894
M.A.Sups. Angelo Prestipino
031 681333
031 670127
Lgt. Salvatore Melchiorre
0344 57073
0344 57073
Lgt. Gaspare Mario Pupella
031 950353
031 951244
Lgt. Vincenzo Paparella
0331 830191
0331 821357
M.A.Sups. Cosimo Sparascio
031 523935
031 520872
M.A.Sups. Domenico Pisani
0344 85293
0344 89370
L.C. Luca Malvestio
81
Comune di riferimento
Sede Comando Stazione
Compagnia
LOCATE VARESINO
Mozzate
Cantù
LOMAZZO
Lomazzo
Cantù
LONGONE AL SEGRINO
Asso
Como
LUISAGO
Fino Mornasco
Cantù
LURAGO D’ERBA
Lurago d’Erba
Cantù
LURAGO MARINONE
Appiano Gentile
Cantù
LURATE CACCIVIO
Lurate Caccivio
Cantù
MAGREGLIO
Bellagio
Como
MARIANO COMENSE
Mariano Comense
Cantù
MASLIANICO
Cernobbio
Como
MENAGGIO
Menaggio
Menaggio
MERONE
Lurago d’Erba
Cantù
MEZZEGRA
Lenno
Menaggio
MOLTRASIO
Cernobbio
Como
MONGUZZO
Lurago d’Erba
Cantù
MONTANO LUCINO
Lurate Caccivio
Cantù
MONTEMEZZO
Gravedona
Menaggio
MONTORFANO
Albate
Como
MOZZATE
Mozzate
Cantù
MUSSO
Dongo
Menaggio
NESSO
Pognana Lario
Como
NOVEDRATE
Cantù
Cantù
OLGIATE COMASCO
Olgiate Comasco
Como
OLTRONA SAN MAMETTE
Appiano Gentile
Cantù
ORSENIGO
Lurago d’Erba
Cantù
OSSUCCIO
Lenno
Menaggio
PARÈ
Faloppio
Como
PEGLIO
Gravedona
Menaggio
PELLIO INTELVI
Lanzo d’Intelvi
Menaggio
PIANELLO DEL LARIO
Dongo
Menaggio
PIGRA
Lanzo d’Intelvi
Menaggio
PLESIO
Menaggio
Menaggio
POGNANA LARIO
Pognana Lario
Como
PONNA
Lanzo d’Intelvi
Menaggio
PONTE LAMBRO
Erba
Como
PORLEZZA
Porlezza
Menaggio
82
Telefono
Fax
Comandante
0331 830191
0331 821357
M.A.Sups. Cosimo Sparascio
02 96370510
02 96779575
M.A.Sups. Gaetano Lenoci
031 681333
031 670127
Lgt. Salvatore Melchiorre
031 927117
031 880300
M.C. Gianfranco Casanica
031 696266
031 698653
Lgt. Mario Evangelista
031 930218
031 890364
M.C. Tonino Pirisi
031 49013
031 390896
M.A.Sups. Domenico Bruno
031 950353
031 951244
Lgt. Vincenzo Paparella
031 745429
031 751422
Lgt. Alfonso D’Angelo
031 511333
031 513822
Lgt. Martino Reale
0344 32400
0344 32025
Lgt. Roberto Zacconi
031 696266
031 698653
Lgt. Mario Evangelista
0344 57073
0344 57073
Lgt. Gaspare Mario Pupella
031 511333
031 513822
Lgt. Martino Reale
031 696266
031 698653
Lgt. Mario Evangelista
031 49013
031 390896
M.A.Sups. Domenico Bruno
0344 85293
0344 89370
L.C. Luca Malvestio
031 523935
031 520872
M.A.Sups. Domenico Pisani
0331 830191
0331 821357
M.A.Sups. Cosimo Sparascio
0344 81236
0344 82738
M.C. Luigi Vasta
031 377777
031 377788
M.C. Amedeo Truzzi
031 714144-712400
031 701485
Lgt. Sabatino Euro
031 945023
031 990432
M.A.Sups. Moreno Fabris
031 930218
031 890364
M.C. Tonino Pirisi
031 696266
031 698653
Lgt. Mario Evangelista
0344 57073
0344 57073
Lgt. Gaspare Mario Pupella
031 986166
031 986029
M.A.Sups. Giovanni Battista Giordano
0344 85293
0344 89370
L.C. Luca Malvestio
031 840222
031 842894
M.A.Sups. Angelo Prestipino
0344 81236
0344 82738
M.C. Luigi Vasta
031 840222
031 842894
M.A.Sups. Angelo Prestipino
0344 32400
0344 32025
Lgt. Roberto Zacconi
031 377777
031 377788
M.C. Amedeo Truzzi
031 840222
031 842894
M.A.Sups. Angelo Prestipino
031 641053
031 610831
Lgt. Luciano Gallorini
0344 61215
0344 72406
M.C. Giovanni Tartaglia
83
Comune di riferimento
Sede Comando Stazione
Compagnia
PROSERPIO
Asso
Como
PUSIANO
Erba
Como
RAMPONIO VERNA
Lanzo d’Intelvi
Menaggio
REZZAGO
Asso
Como
RODERO
Olgiate Comasco
Como
RONAGO
Faloppio
Como
ROVELLASCA
Turate
Cantù
ROVELLO PORRO
Turate
Cantù
SALA COMACINA
Lenno
Menaggio
SAN BARTOLOMEO VAL CAVARGNA San Bartolomeo Val Cavargna Menaggio
SAN FEDELE D’INTELVI
Lanzo d’Intelvi
Menaggio
SAN FERMO DELLA BATTAGLIA
Rebbio
Como
SAN NAZZARO VAL CAVARGNA
San Bartolomeo Val Cavargna Menaggio
SAN SIRO
Menaggio
Menaggio
SCHIGNANO
Castiglione d’Intelvi
Menaggio
SENNA COMASCO
Cantù
Cantù
SOLBIATE
Olgiate Comasco
Como
SORICO
Gravedona
Menaggio
SORMANO
Asso
Como
STAZZONA
Dongo
Menaggio
TAVERNERIO
Albate
Como
TORNO
Pognana Lario
Como
TREMEZZO
Lenno
Menaggio
TREZZONE
Gravedona
Menaggio
TURATE
Turate
Cantù
UGGIATE TREVANO
Faloppio
Como
VAL REZZO
Porlezza
Menaggio
VALBRONA
Asso
Como
VALMOREA
Olgiate Comasco
Como
VALSOLDA
Porlezza
Menaggio
VELESO
Pognana Lario
Como
VENIANO
Appiano Gentile
Cantù
VERCANA
Gravedona
Menaggio
VERTEMATE CON MINOPRIO
Cermenate
Cantù
VILLA GUARDIA
Lurate Caccivio
Cantù
ZELBIO
Pognana Lario
Como
84
Telefono
Fax
Comandante
031 681333
031 670127
Lgt. Salvatore Melchiorre
031 641053
031 610831
Lgt. Luciano Gallorini
031 840222
031 842894
M.A.Sups. Angelo Prestipino
031 681333
031 670127
Lgt. Salvatore Melchiorre
031 945023
031 990432
M.A.Sups. Moreno Fabris
031 986166
031 986029
M.A.Sups. Giovanni Battista Giordano
02 9683518
M.C. Gabriele Cecchini
02 9683518
M.C. Gabriele Cecchini
0344 57073
0344 57073
Lgt. Gaspare Mario Pupella
0344 66121
0344 66121
M.A.Sups Adriano Cupido
031 840222
031 842894
M.A.Sups. Angelo Prestipino
031 591555
031 593420
M.A.Sups. Claudio Maggio
0344 66121
0344 66121
M.A.Sups Adriano Cupido
0344 32400
0344 32025
Lgt. Roberto Zacconi
031 821129
031 821166
M.C. Andrea Contessa
031 714144-712400
031 701485
Lgt. Sabatino Euro
031 945023
031 990432
M.A.Sups. Moreno Fabris
0344 85293
0344 89370
L.C. Luca Malvestio
031 681333
031 670127
Lgt. Salvatore Melchiorre
0344 81236
0344 82738
M.C. Luigi Vasta
031 523935
031 520872
M.A.Sups. Domenico Pisani
031 377777
031 377788
M.C. Amedeo Truzzi
0344 57073
0344 57073
Lgt. Gaspare Mario Pupella
0344 85293
0344 89370
L.C. Luca Malvestio
031 986166
031 986029
M.A.Sups. Giovanni Battista Giordano
0344 61215
0344 72406
M.C. Giovanni Tartaglia
031 681333
031 670127
Lgt. Salvatore Melchiorre
031 945023
031 990432
M.A.Sups. Moreno Fabris
0344 61215
0344 72406
M.C. Giovanni Tartaglia
031 377777
031 377788
M.C. Amedeo Truzzi
031 930218
031 890364
M.C. Tonino Pirisi
0344 85293
0344 89370
L.C. Luca Malvestio
031 771541
031 774157
031 49013
031 390896
M.A.Sups. Domenico Bruno
031 377777
031 377788
M.C. Amedeo Truzzi
02 9683518
M.C. Gabriele Cecchini
85
QUESTURA DI COMO
SERVIZIO
Posto di Polizia
c/o A.O. S. Anna
Ufficio Minori c/o Divisione
Anticrimine Questura
Squadra Mobile 2a Sezione reati contro la
persona
86
REFERENTE
Ruolo
Nominativo
Sostituto Commissario Mario
RAMPA
Sovrintendente
Gaudioso
RASO
Assistente Capo
Anna
CIOFFI
Sovrintendente
Roberto
ROSSI
Assistente Capo
Lucia
AURECCHIA
Sovrintendente
Alberto
BIANCHETTI
Sovrintendente
Riccardo
GRISI
Assistente Capo
Christian
MORETTI
Telefono
Fax
Mail
031 5859948
031 5859843
[email protected]
031 5859288
031 5859843
031 5859289
031 5859843
031 317796
031 017787-595
[email protected]
031 317342
031 017787-595
[email protected]
031 317334-333
031 317595
[email protected]
32 317334-333
031 317595
[email protected]
33 317334-333
031 317595
[email protected]
87
Finito di stampare
nel mese di aprile 2011
Progettazione grafica
JMD, Como
Stampa
Grafica Marelli, Como
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