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S
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Co
Realizzato da:
Coltiviamo Sicurezza
INDICE
Premessa
6
Rischio incendio
13
Rischio elettrico
16
Rischio macchine
18
Rischio luoghi di lavoro
25
Rischio chimico
28
Rischio biologico
31
Rischio rumore
35
Rischio movimentazione manuale dei carichi
37
Rischio micro e macroclima
38
Primo soccorso
40
Allegati: Esempi di verbali
Nomina R.S.P.P.
R.S.P.P., incarico svolto dal datore di lavoro
I
II
Nomina addetto Prevenzione incendio
III
Nomina addetto Primo soccorso
IV
Premessa
L’Inail – Sede di Salerno e la Confederazione Italiana Agricoltori di
Salerno con il progetto “Coltiviamo sicurezza” danno inizio ad una
forte e significativa campagna di sensibilizzazione, per diffondere
la cultura della sicurezza nelle aziende agricole.
Con questo progetto si vuole porre l’attenzione sui rischi esistenti e
sui mezzi di prevenzione necessari per rendere il lavoro in
un’azienda zootecnica più sicuro.
Il progetto ”Coltiviamo Sicurezza” aiuterà i datori di lavoro a
meglio comprendere la normativa sulla sicurezza, supportandoli
nel percorso di adeguamento normativo, attraverso la realizzazione di Point, grazie ai quali gli operatori zootecnici potranno ricevere una consulenza gratuita. Le aziende bovino/bufaline che superano i 200 capi è prevista la consulenza direttamente in azienda.
Verrà realizzata, infine, una campagna informativa, in collaborazione con le Confederazioni Sindacali maggiormente rappresentative, rivolta ai lavoratori (ed in particolare a quelli extracomunitari) per informarli sui rischi in agricoltura e su come tutelarsi.
Perché investire in sicurezza
• Perché salvaguardare l’incolumità di chi lavora, è un dovere, che
va oltre il rispetto di qualsiasi norma.
• Perché bastano pochi accorgimenti per tenere sotto controllo i
rischi presenti sul lavoro.
• Perché aiuta a ridurre il numero dei possibili incidenti.
• Perché fa abbassare i costi, diretti e indiretti, legati agli incidenti
ed agli infortuni sul lavoro.
• Perché evita di incorrere in gravi sanzioni.
6
Principali adempimenti in materia di Salute e Sicurezza
nei luoghi di lavoro (D.Lgs n° 81/2008, modificato dal D.Lgs n° 106/2009)
La legge
Il 15 maggio 2008 è entrato in vigore il decreto legislativo n.81
nuovo Testo Unico sulla sicurezza integrato dal Dlgs n. 106/2009,
che accorpa nel proprio interno tutte la norme in materia di
salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, garantendo l’uniformità
della tutela dei lavoratori sul territorio nazionale.
A chi si rivolge
Il D. lgs. 81/2008 si applica a tutti i settori di attività, pubblici e
privati, purché vi sia almeno un lavoratore, che indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un’attività lavorativa
nell’ambito dell’organizzazione di un datore di lavoro, con o senza
retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un’arte
o una professione.
L’applicabilità del D.Lgs 81/08 e s. m. dipende dalle tipologie del
rapporto di lavoro, quando esiste un rapporto di lavoro subordinato si applicano la totalità delle disposizioni del decreto, mentre
per le imprese familiari e lavoratori autonomi si attuano solo
alcune disposizioni.
Campi di applicazione con rapporto di lavoro subordinato
Il datore di lavoro
Il datore di lavoro è il soggetto titolare del rapporto di lavoro con
il lavoratore o, comunque, il soggetto che, ha la responsabilità
dell’organizzazione stessa o dell’unità produttiva in quanto esercita
i poteri decisionali e di spesa. Sul datore di lavoro gravano i principali adempimenti stabiliti dall’art 18 del d.lgs 81/08.
Principali adempimenti del datore di lavoro
• Effettuare la Valutazione di tutti i Rischi per la Salute e la Sicurezza dei lavoratori (DVR), in relazione alla natura della attività.
Tale Documento deve avere “data certa” ed essere conservato in
azienda.
Dal 1 Gennaio 2013 tutte le aziende hanno l’obbligo di elaborare
il DVR.
Il DVR può essere elaborato in collaborazione e con la consulenza di
più figure i cui nominativi vanno indicati nel Documento stesso.
7
• Nominare il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione
(R.S.P.P.).
L’R.S.P.P. può essere svolto direttamente dal datore di lavoro che
abbia partecipato ad un apposito corso di formazione oppure può
essere nominata una persona esterna che ne abbia i requisiti.
• Nominare il Medico Competente ed istituire la sorveglianza sani-
taria relativamente alle varie tipologie di rischi presenti in azienda.
• Nominare gli Addetti al Servizio di Prevenzione e Lotta Antin-
cendio ed a quelli per il Primo Soccorso.
Tale incarichi possono essere svolti dai lavoratori o direttamente
dal datore di lavoro dopo aver partecipato ad appositi corsi per gli
Addetti al Primo Soccorso e alla Prevenzione e Lotta Antincendio.
• Richiedere per iscritto la nomina, da parte dei lavoratori, di un
loro delegato per il ruolo di Rappresentante dei Lavoratori per
Sicurezza (R.L.S.).
Il nominativo del R.L.S deve essere comunicato all’INAIL ed il lavoratore dovrà essere formato mediante apposito corso.
Nel caso in cui i lavoratori non procedano alla nomina del R.L.S.
tale rinuncia dovrà risultare per iscritto e nessuna comunicazione
va fatta all’INAIL.
• Programmare e realizzare interventi di Formazione, Informazio-
ne e Addestramento per i propri addetti, con i relativi aggiornamenti. Gli interventi dovranno risultare per iscritto mediante
appositi verbali controfirmati dai lavoratori.
Se in azienda lavorano più di 15 addetti, è obbligo per il Datore di
Lavoro convocare una riunione periodica almeno una volta l’anno.
Fornire agli addetti appositi Dispositivi di Protezione Individuali
(D.P.I.). Tali dispositivi (ad es. guanti, maschere, tute, scarpe antiscivolo e antischiacciamento, mezzi di protezione auricolare, caschi
ecc.) devono essere a norma (con marchio CE) ed adeguati nel
numero ed alla specifica tipologia di rischio a cui il lavoratore può
trovarsi esposto. I D.P.I. devono essere sottoposti a regolari controlli
di efficienza.
La consegna dei D.P.I. è un obbligo per il datore di lavoro e dovrà
risultare per iscritto mediante un apposita ricevuta controfirmata
dal lavoratore.
8
Delega dei compiti
Il datore di lavoro può delegare alcuni compiti a condizione che:
a) la delega risulti da atto scritto, abbia data certa, sia accettata
dal lavoratore
b) il delegato possegga tutti i requisiti di professionalità ed esperienza richiesti
c) il delegato abbia autonomia di spesa necessaria allo svolgimento
delle funzioni delegate.
Il datore di lavoro non può delegare le seguenti attività:
a) la valutazione di tutti i rischi con la conseguente elaborazione
del DVR;
b) la designazione del Responsabile del Servizio di Prevenzione e
Protezione (RSPP).
Le nomine
Il datore di lavoro deve nominare il Medico Competente, il
Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, gli Addetti
al Servizio di Prevenzione e Lotta Antincendio ed a quelli per il
Primo Soccorso. Tale nomina dovrà risultare per iscritto ed essere
controfirmata per accettazione.
I corsi di formazione sono regolati dall’accordo Stato Regione del
21 dicembre 2011 che ne disciplina la durata, il contenuto, le
modalità della formazione e dell’aggiornamento.
RISCHIO MEDIO CORSO PER DATORI DI LAVORO CHE SVOLGONO I COMPITI DEL RSPP
32 ORE
MODULI FORMATIVI
NORMATIVO
Giuridico
GESTIONALE
TECNICO
Gestione e
organizzazione
della sicurezza
Individuazione e
valutazione dei
rischi
RELAZIONALE
Formazione e
consultazione
dei lavoratori
AGGIORNAMENTO 10 ORE
QUINQUENNALE
Ogni corso deve avere il rilascio di attestazione di frequenza
FORMAZIONE LAVORATORI
Formazione GENERALE
ORE 4
Formazione SPECIFICA
ORE 8
AGGIORNAMENTO 6 ORE
QUINQUENNALE
9
Campi di applicazione imprese familiari e lavoratori autonomi
Rientrano in questo campo:
• I componenti dell’impresa familiare di cui all’articolo 230-bis del
codice civile
• i lavoratori autonomi ai sensi dell’articolo 2222 del codice civile,
• i coltivatori diretti del fondo
• i soci delle società semplici operanti nel settore agricolo.
Per tali soggetti si dispone che durante lo svolgimento del lavoro
devono:
• utilizzare attrezzature conformi
• munirsi di dispositivi di protezione individuale
• munirsi di apposita tessera di riconoscimento corredata di fotografia contenente le proprie generalità, qualora effettuino lavori in
regime di appalto o subappalto.
Tali soggetti, inoltre, relativamente ai rischi presenti in azienda
possono:
• beneficiare della sorveglianza sanitaria
• partecipare a corsi di formazione specifici in materia di salute e
sicurezza sul lavoro.
Il Datore di Lavoro committente che utilizza lavoratori autonomi
o ditte esterne per l’effettuazione di determinate lavorazioni (ad
es. meccaniche) deve:
• verificare l’idoneità tecnico professionale delle imprese appaltatrici o dei lavoratori autonomi
• dare informazioni sui rischi specifici esistenti nell'ambiente in cui
sono destinati ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività. Ad esempio
occorre informare la ditta appaltatrice o il lavoratore autonomo
sulla presenza di buche o fossi che possono costituire un pericolo
per la lavorazione meccanica del terreno. Tale comunicazione deve
risultare per iscritto
• elaborare un Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenze (D.U.V.R.I.) che indichi le misure adottate per eliminare o,
ove ciò non sia possibile, ridurre al minimo i rischi da interferenze.
Tale documento va allegato al contratto di appalto o d’opera e
conservato in azienda.
Calcolo del numero degli addetti
Per il calcolo del numero degli addetti occorre tenere conto sia dei
dipendenti a tempo indeterminato, sia di quelli a tempo determinato, nonché della manovalanza stagionale.
10
Le modalità per il computo del numero dei lavoratori sono quelle
indicate all’art. 4 del D.Lgs n° 81/2008, modificato dal D.Lgs n°
106/2009.
Non vanno computati nel calcolo dei lavoratori:
• I Collaboratori Familiari
• i lavoratori che svolgono Prestazioni Occasionali
• i soggetti che svolgono tirocini formativi e di orientamento
• i lavoratori Autonomi
• i collaboratori Coordinati e Continuativi, ove la loro attività non
sia svolta in forma esclusiva a favore del committente.
Principali adempimenti dei lavoratori
Il lavoratore è colui che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un'attività lavorativa, con o senza retribuzione,
anche al solo fine di apprendere un mestiere, un'arte o una professione, esclusi i familiari.
Il lavoratore deve:
• osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di
lavoro
• utilizzare correttamente i macchinari, le apparecchiature, gli
utensili, le sostanze e i preparati pericolosi, i mezzi di trasporto e
le altre attrezzature di lavoro
• indossare correttamente i DPI (dispositivi protezione individuale)
• utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione senza
rimuoverli o modificarli
• sottoporsi ai controlli sanitari
• partecipare ai programmi di formazione e di addestramento
organizzati dal datore di lavoro.
I lavoratori designati alla prevenzione incendi, primo soccorso e
gestione dell’emergenza non possono, se non per giustificato
motivo, rifiutare la designazione del datore di lavoro e devono
sottoporsi a formazione ed addestramento partecipando a specifici
corsi per gli incarichi ricevuti.
DPI - Dispositivi di Protezione Individuale
I DPI comprendono tutte le attrezzature destinate ad essere
indossate e tenute dal lavoratore per proteggerlo dai rischi
durante il lavoro.
11
Tutti i DPI devono essere accompagnati dall’attestato di conformità ai sensi del D.Lgs 475/92 e dotati di marchio CE, adeguati ai
rischi da prevenire, alle condizioni esistenti sul luogo di lavoro, alle
esigenze ergonomiche e di salute del lavoratore.
I principali DPI sono:
Guanti adeguati al tipo di lavorazione ed alle sostanze utilizzate
Elmetto per la protezione del capo da urti o da cadute accidentali
di materiale
Scarpe antinfortunistiche con puntale in acciaio, protezione del
metatarso, suola antiscivolo con lamina antiforo
Cuffie per la protezione dal rumore
Occhiali e visiere per la protezione degli occhi e del viso da schegge
ecc.
Maschere con adeguati filtri per la protezione delle vie respiratorie
da gas, fumi, polveri e vapori
Tute per la protezione del corpo da prodotti chimici, biologici,
agenti atmosferici.
I LAVORATORI, devono utilizzare in modo appropriato i dispositivi
di protezione messi a loro disposizione, provvedere alla loro cura
non apportando, agli stessi, modifiche e segnalando immediatamente eventuali avarie.
CATEGORIE DI DPI:
Prima Categoria: DPI destinati a proteggere i lavoratori da danni
fisici di lieve entità e sono di semplice progettazione.
Seconda Categoria: DPI che non rientrano nella altre due categorie.
Terza Categoria: DPI salvavita, di progettazione complessa destinati a salvaguardare da rischi di morte o di lesioni gravi e di
carattere permanente. Il Datore di lavoro oltre a consegnare i DPI
deve provvedere alla formazione e all'addestramento.
GUANTI
TUTA MONOUSO
PROTEZIONI OCULARI
STIVALI
ELMETTO
12
FACCIALI FILTRANTI
OTOPROTETTORI
RISCHIO INCENDIO
SAI CHE
Durante le operazioni a rischio incendio gli operatori devono osservare sempici regole:
• non fumare e non avvicinare fiamme libere nelle
zone a rischio incendio
• depositare eventuali materiali infiammabili in
un luogo sicuro lontano da fonti di calore
• osservare la segnaletica (divieto di accesso alle
zone a rischio incendio).
In caso di incendio avvisare l’addetto antincendio
e seguire le indicazioni previste dal piano antincendio.
Il rischio incendio, in
agricoltura, è presente nei depositi di
paglia, fieno e
carburanti.In
prossimità di questi
ambienti, una piccola
scintilla, un sovraccarico di corrente
elettrica, un corto
circuito
possono
causare incendi con
gravi conseguenze
per
l’uomo
e
l’ambiente.
USO DELL’ESTINTORE
L’estintore deve essere utilizzato nel rispetto della
classe di omologazione, di cui la tabella in calce.
Per il suo corretto uso:
•
•
•
•
•
•
Porsi con il vento alle spalle
Mantenere la distanza di sicurezza
Togliere lo spinotto di sicurezza
Impugnare la lancia
Premere la leva di comando
Dirigere di continuo il getto alla base delle fiamme.
TABELLA ESTINTORI
CLASSE A
CLASSE B
CLASSE C
CLASSE D
Metalli
combustibili
Solidi
Liquidi
Gassosi
Legno, Carta
Benzine, Solventi
Metano,
Acetilene
CLASSE E
CLASSE F
Apparecchiature Apparecchiature
Elettriche
per la Coltura
Quadri elettrici,
destinati
Potassio, Sodio impianti
all’allevamento,
Oli, Grassi
Serre
GASO
13
LIO
Rischio incendio. DPR n. 151 del 1 agosto 2011
Dal 7/10/2013 le aziende agricole sono soggette alla nuova disciplina della prevenzione incendi che classifica le attività in tre categorie (A,B,C) in relazione al rischio connesso.
LA NOVITA’
Le attivita’ sottoposte ai controlli di prevenzione incendi vengono distinte in tre categorie per le quali e’ prevista
una disciplina differenziata in relazione al rischio.
CATEGORIA A
Attivita’ a basso rischio
e standardizzate
CATEGORIA B
Attivita’ a medio rischio
CATEGORIA C
Attivita’ a elevato rischio
Avvio dell’attivita’ tramite SCIA
Controlli con sopralluogo a campione
(ENTRO 60 GIORNI)
Controlli con sopralluogo
(ENTRO 60 GIORNI)
Rilascio, su richiesta, di copia del verbale della visita tecnica
Rilascio del Certificato di
prevenzione incendi
Cisterne dei carburanti:
È consentita l'installazione e l'utilizzo di contenitori - distributori
mobili, esclusivamente per il rifornimento di macchine all'interno
di aziende agricole, alle seguenti condizioni:
• avere capacità geometrica non superiore a 9.000 litri
• essere di tipo approvato dal Ministero dell'Interno
• essere provvisto di bacino di contenimento (di capacità non inferiore alla metà della capacità geometrica del contenitore), tettoia
di protezione dagli agenti atmosferici realizzata in materiale non
combustibile e idonea messa a terra.
In prossimità dell'impianto devono essere installati almeno tre
estintori portatili per classi di fuochi A-B-C con capacità estinguente non inferiore a 39A 144B-C, idonei anche all'utilizzo su
apparecchi sotto tensione elettrica.
Gli impianti e le apparecchiature elettriche devono essere realizzate in conformità al DM 37/08.
• Classificazione A (capacità da 1 a 9 mc): I contenitori di gasolio fissi o interrati,
il cui contenuto alimenta direttamente caldaie per serre, essiccatoi di fieno o cereali
• Classificazione A (fino a 9 mc); Classificazione B (oltre 9 mc):
Contenitori- distributori rimovibili (omologati dm/90) e distributori privati
(cisterne fisse o interrate) contenenti qualsiasi tipo di gasolio il cui contenuto si
immette nel serbatoio delle macchine agricole a mezzo pompa o altro sistema.
14
Fienile:
Il principale fattore di rischio incendio nei fienili è
l’autocombustione dovuta allo scarso ricambio di aria e il conseguente aumento delle temperature e dell’umidità.
Tale rischio può essere limitato attraverso:
• creazione di camini di aerazione di circa 50 cm tra le balle
• presenza di aperture per garantire un’adeguata ventilazione
• sondaggio delle temperature attraverso appositi termometri.
Il periodo di maggior rischio va dal 4° al 120° giorno di stoccaggio.
La presenza nel fienile di un impianto di raffreddamento ad aria
permette di controllare l’aumento di temperatura dovuto dalla
fermentazione.
Fino a 45°
da 45° a 60°
da 60° a 70°
Non pericoloso
Preoccupante
Rischio incendio
oltre i 70°
Alto Rischio
incendio
Dispositivi di spegnimento
Naspi e idranti
I Depositi di paglia e di fieno, con esclusione dei depositi all'aperto con distanze di
sicurezza esterne superiori a 100 m, sono classificati B fino a 500000 kg e classificati C oltre 500000 kg.
Come adempiere al DPR n. 151
• presentare direttamente la S.C.I.A. - segnalazione certificata di
inizio attività - compilando apposito modello
• pagamento bollettino al Comando Vigili del Fuoco territorialmente competente
• Asseverazione di conformità alle norme tecniche e relazione tecnica di rispondenza ai requisiti di sicurezza (D.M. 19.03.1990), a
firma di un professionista abilitato (iscritto ad un Ordine/Albo
Professionale).
GUANTI
ELMETTO
PROTEZIONI OCULARI
15
STIVALI
SAI CHE
Il rischio elettrico è
presente
nelle
aziende agricole ed
in particolare nelle
strutture destinate
all’allevamento
animale, nelle serre,
nei
depositi
di
foraggi e mangimi.
RISCHIO ELETTRICO
L’uso improprio di componenti elettrici e il loro
malfunzionamento fa aumentare il rischio di
elettrocuzione. Durante il lavoro occorre seguire
delle regole per salvaguardare l’ambiente di
lavoro e se stessi:
• non usare riduttori, prolunghe e prese multiple
• non usare apparecchiature elettriche non conformi in
luoghi umidi o bagnati
• non usare le apparecchiature elettriche con
mani bagnate
• non lasciare mai cavi o prolunghe lungo le vie di
transito
• non effettuare mai riparazioni sugli impianti elettrici o sulle
macchine
RISCHI PER LA SALUTE
Gli effetti della corrente elettrica sul corpo
umano dipendono dall’intensità e dalla durata del
passaggio della corrente elettrica stessa.
Gli effetti possono essere vari:
Effetti della tetanizzazione: provocano una contrazione incontrollabile dei muscoli del corpo che
dura fino a quanto non cessa il passaggio della
corrente. Ad esempio il contatto tra la mano e un
conduttore in tensione provoca l’incontrollabilità
dell’arto e l’impossibilità di staccarlo dal punto di
contatto.
I percorsi più pericolosi sono: mani – torace e mani - piedi.
Una corrente di circa 100 mA e frequenza di 60 Hz che
attraversi per un solo secondo il torace è in grado di provocare una fibrillazione ventricolare.
16
Effetti sul cuore: il passaggio della corrente elettrica interferisce
con l’attività del cuore dando origine ad una contrazione irregolare
dei ventricoli che può condurre all’arresto cardiaco.
Effetti sulla respirazione: con il passaggio della corrente elettrica i
muscoli si contraggono e non consentono l'espansione della cassa
toracica impedendo la respirazione, provocando morte per asfissia.
Il blocco della respirazione per oltre tre o quattro minuti comporta
danni irreversibili al cervello per questo è necessario intervenire
immediatamente dopo l’infortunio.
Ustioni: l'attraversamento nel corpo da parte della corrente provoca ustioni, che si concentrano nel punto di ingresso ed in quello
di uscita. La gravità delle ustioni dipende dall'intensità di corrente
e dalla durata del fenomeno.
In caso di infortunio non tentare di salvare il lavoratore senza aver
prima disattivato l'impianto elettrico.
IMPIANTI ELETTRICI NELL’AZIENDA AGRICOLA
Le aziende agricole presentano un elevato rischio elettrico per la
presenza negli ambienti di lavoro di umidità, acqua, deiezioni animali, polvere, ecc. Particolare attenzione deve essere posta agli
impianti elettrici destinati all’allevamento: stalle, sale mungitura,
depositi di foraggi e mangimi.
Gli impianti elettrici in azienda devono:
• avere la DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’ rilasciata ai sensi del D.M. 22 Gennaio
2008 n. 37 (ex Legge 46/90)
• avere DENUNCIA DI MESSA a terra
• rispettare la normativa CEI 64/8
• essere progettati da professionisti abilitati, quando hanno potenza superiore a 6
kw o qualora la superficie superi i 200 mq.
LA MANUTENZIONE:
Va eseguita, da personale abilitato, una manutenzione periodica
per mantenere integre le condizioni di sicurezza e funzionalità
iniziali degli impianti. L’impianto elettrico deve essere controllato
almeno ogni 5 anni (2 anni per luoghi di lavoro dove esiste un
rischio di esplosione). La certificazione dell’avvenuto controllo deve
essere conservata.
GUANTI
ELMETTO
PROTEZIONI OCULARI
17
STIVALI
SAI CHE
Il decreto 81/08
prevede al Titolo III
(art. 70, comma 1)
che le attrezzature di
lavoro messe a
disposizione
dei
lavoratori debbono
essere conformi alle
specifiche disposizioni legislative e
regolamentari
di
recepimento
delle
direttive comunitarie
di prodotto.
RISCHIO MACCHINE
Macchine nuove
La Direttiva macchine (D.Lgs n° 17/2010) prevede che tutte le macchine agricole, al momento
dell’acquisto, devono essere dotate di:
Dichiarazione di conformità con la quale il
costruttore dichiara la conformità della macchina
alle direttive europee attraverso la Marcatura
CE- "Conformità Europea".
Targhetta di identificazione riportante la marcatura “CE”, i dati del costruttore, l’anno di costruzione, il modello con il numero di serie della macchina.
Manuale di uso e manutenzione che illustra il
funzionamento e le caratteristiche della macchina.
Pittogrammi
di
sicurezza
che
all’operatore dove porre attenzione.
indicano
Macchine usate
Le attrezzature di lavoro che non hanno la marcatura CE (art.
70, comma 2), debbono obbligatoriamente essere adeguate e rese
conformi. Pertanto chiunque venda, noleggi o conceda in uso macchine agricole, deve attestare sotto la propria responsabilità che
esse siano conformi alla normativa sulla sicurezza:
Anno di immissione sul mercato
Normativa di riferimento
Prima del 21 Settembre 1996
Le macchine agricole sprovviste di marcatura “CE”
devono adeguarsi ai requisiti di sicurezza
del Dpr 547/1955
Dal 21 Settembre 1996
e fino al 15 Marzo 2010
Le macchine agricole devono rispettare quanto
previsto dal Dpr 459/1996
Dopo 15 Maggio 2008
Le macchine agricole devono rispettare quanto
previsto dal Dlgs 27 Gennaio 2010, n°17
18
Il rischio macchina è la causa principale di incidenti e di infortuni in
agricoltura. Organizzare il proprio lavoro nel rispetto delle norme
sulla sicurezza aiuta a diminuire per numero e per entità gli infortuni, per questo è importante:
Conoscere la macchina
Prima di iniziare il lavoro si debbono leggere e comprendere tutte
le istruzioni e i consigli riportati nel manuale in dotazione alla
macchina. Il datore di lavoro è tenuto a consegnare al lavoratore
il manuale accertandosi che esso sia stato letto e compreso in ogni
sua parte.
La manutenzione delle macchine
I controlli sono fondamentali per l’efficienza della macchina,
occorre verificare periodicamente il funzionamento dei singoli
componenti sostituendo le parti usurate o rotte, particolare
attenzione deve essere posta su tutte le protezioni, prese di potenza e organi rotanti. Si consiglia di istituire il registro di manutenzione nel quale registrare i controlli fatti e programmare quelli da
fare.
I Dispositivi di Protezione Individuale
I “DPI”, laddove previsti, devono essere obbligatoriamente utilizzati.
Corretto uso
Ogni macchina deve essere utilizzata solo per gli scopi previsti dal
costruttore, senza rimuovere, manomettere o modificare nessuna
delle sue parti.
Il Trattore
Guida di trattori agricoli: "patentino"
Il trattore deve essere utilizzato solo da personale qualificato e
istruito all’uso in condizioni fisiche idonee.
Entro Marzo 2015 per guidare un trattore sarà necessario avere
specifica abilitazione. I nuovi agricoltori dovranno seguire un corso
e superare un esame, gli agricoltori con almeno due anni di esperienza dovranno semplicemente frequentare un corso di aggiornamento di 4 ore.
Una volta conseguita, l'abilitazione va rinnovata entro 5 anni dalla
data di rilascio.
19
Tutti i trattori, nuovi o usati , devono essere dotati di:
• telaio o cabina di protezione
• cintura di sicurezza
• protezione dei giunti cardanici e delle prese di potenza
Trattori usati
I proprietari di vecchi trattori non dotati di alcun sistema di protezione, dovranno obbligatoriamente procedere all’adeguamento.
Per i trattori che operano in ambienti particolari (frutteti o serre)
potranno essere utilizzati telai di protezione abbattibili.
La Ditta che installa i dispositivi di protezione (es. telai e cinture)
deve certificare la corretta installazione seguendo le linee guida
INAIL e rilasciare:
• Dichiarazione di conformità della protezione applicata
• Dichiarazione di corretta installazione della stessa
Ai fini degli adempimenti previsti per la circolazione stradale ed a
seguito dell’installazione della struttura di protezione, non è
richiesto l’aggiornamento della carta di circolazione del trattore.
Corretto uso del trattore
Libretto di circolazione:
deve essere sempre conservato a bordo della macchina.
L’accesso al posto di guida:
deve evitare pericoli di scivolamento e caduta, il primo gradino
della scaletta di accesso deve essere collocato ad un’altezza massima dal terreno di 55 cm, vi devono inoltre essere elementi di
sostegno per garantire, almeno in tre punti, il contatto simultaneo
tra l’operatore e la macchina in fase di salita e discesa.
20
Prima di iniziare il lavoro:
• allacciare le cinture di sicurezza
• assicurarsi che l’area di lavoro sia libera da persone
• valutare la giusta
guida, controllando prima i percorsi e
scegliendo una velocità adeguata alla natura del terreno. Per lavorazione di terreni in pendenza procedere a ritocchino (lavorazione
nel verso della massima pendenza)
• abbassare l’aratro solo sul campo da lavorare
Durante il lavoro:
• indossare i DPI previsti
• non operare in condizioni di scarso equilibrio
• prestare attenzione affinché nessuno si trovi entro la distanza di
sicurezza
• non indossare indumenti che possano impigliarsi in organi rotanti
• non rimuovere mai le protezioni esistenti
• lo sgancio e l’aggancio dell’aratro devono avvenire sempre a
marce basse inserite e con operatore al comando
• è obbligatorio spegnere il motore ogni qualvolta si abbandona il
posto di guida
• non trasportare altre persone su trattrici o rimorchi
• tenere a disposizione una cassetta di pronto soccorso e un estintore
Dopo il lavoro:
Effettuare un controllo visivo sulle parti strutturali e sulle protezioni.
Non parcheggiare la macchina vicino a fienili o materiali infiammabili.
Manutenzione:
Il trattore necessita di manutenzione periodica e ordinaria.
I principali controlli riguardano:
•
•
•
•
•
•
la corretta efficienza delle protezioni
la pressione dei pneumatici e la loro usura
l’impianto frenante e l’impianto elettrico
il cambio dell’olio e dei filtri
l’impianto d’illuminazione ed i cicalini acustici
la pulizia periodica della macchina.
21
Il Decespugliatore
Il decespugliatore è una macchina agricola che viene utilizzata per
tagliare erba e cespugli.
Prima di iniziare il lavoro:
• miscelare il combustibile all'aria aperta, lontano da fonti di calore
• pulire la macchina per togliere tracce di olio e/o benzina
• non avviare o tenere in moto il decespugliatore in ambienti
chiusi, i gas di scarico sono nocivi e asfissianti.
• verificare l’integrità dei carter di protezione
• assicurarsi che l’area di lavoro sia libera da persone o animali
• controllare le condizioni del terreno la presenza di fosse o buchi
Durante il lavoro:
• indossare i DPI previsti
• non operare in condizioni di scarso equilibrio
• prestare attenzione affinché nessuno si avvicini entro una distanza di sicurezza di 15 m mentre si utilizza l'attrezzo
• non indossare indumenti che possano impigliarsi in organi rotanti
• non rimuovere mai le protezioni esistenti
Dopo il lavoro:
Svuotare il serbatoio a motore freddo e riporre il decespugliatore
in modo che nessuno possa ferirsi
DPI:
• guanti in pelle resistenti al taglio e alle punture
• scarpe antinfortunistiche
• otoprotettori
• tuta da lavoro
• visiera paraschegge.
22
Il Motocoltivatore
Il motocoltivatore viene impiegato per effettuare lavori di preparazione del terreno, E’ una macchina condotta a piedi e viene
equipaggiata con gruppi rotativi: aratri, frese, seminatrici, irroratrici, rimorchi, ecc.
Prima del lavoro:
• miscelare il combustibile all'aria aperta, lontano da fonti di calore
• pulire la macchina per togliere tracce di olio e/o benzina
• non avviare o tenere in moto la macchina in ambienti chiusi, i
gas di scarico sono nocivi e asfissianti
• verificare lo stato di conservazione e di efficienze delle protezioni
• assicurarsi della corretta installazione degli accessori (aratro,
zappatrice, ecc.)
• controllare le condizioni del terreno su cui si deve lavorare
(pendenza, fossi, ecc.)
Durante il lavoro:
• indossare i DPI previsti
• collegare i macchinari alla presa di forza a motore spento
• è vietato bloccare la leva di arresto (il motor stop) con nastri o
funi
NO!
23
• Non indossare indumenti che possano impigliarsi in organi
rotanti
• verificare che i gas di scarico non vadano in direzione
dell’operatore
• regolare l’organo di guida ad altezza d’uomo
• prestare attenzione affinché nessuno si avvicini mentre si utilizza
l'attrezzo
• non fumare durante l'utilizzo dell'attrezzo né durante le operazioni di rifornimento
Dopo il lavoro:
• svuotare il serbatoio a motore freddo e riporre il motocoltivatore
in modo che nessuno possa ferirsi
Manutenzione:
• controllare visivamente il mezzo
• cambiare periodicamente l’olio di lubrificazione
• verificare la protezione degli organi rotanti
DPI:
• guanti in pelle resistenti al taglio e alle punture
• scarpe antinfortunistiche
• otoprotettori
• tuta da lavoro
• visiera paraschegge
Le vibrazioni meccaniche
Le vibrazioni prodotte dalle attrezzature agricole rappresentano
un fattore di rischio per il lavoratore. Ad esempio l’uso di decespugliatori, tagliaerba, motocoltivatori può provocare disturbi al sistema mano/braccio con lesioni vascolari, osteoarticolari, neurologiche e muscolari.
L’uso di trattori, mietitrebbiatrici, motoagricole può provocare
l'insorgenza di ernia del disco, lombalgia, sciatalgia, disturbi circolatori, tendinite.
GUANTI
PROTEZIONI OCULARI
TUTA MONOUSO
24
STIVALI
OTOPROTETTORI
SAI CHE
Tutte le operazioni
che
prevedono
movimentazione di
animali sono caratterizzate da un fattore
di rischio a causa del
contatto diretto con
gli animali (urti,
schiacciamenti, calci,
cariche, ecc) oltre che
a
malattie
da
zoonosi. Particolare
attenzione
deve
essere posta nel caso
di movimentazione di
animali dotati di
corna.
LUOGHI DI LAVORO: Aziende Zootecniche
La movimentazione:
Durante la movimentazione dei capi di bestiame
il rischio maggiore per il lavoratore è rappresentato proprio dal contatto con l’animale che può
dare origine a infortuni a causa di urti, cornate,
calci, morsi o schiacciamenti
Per ridurre tali rischi occorre che:
• la movimentazione sia effettuata da lavoratori
esperti che devono operare con calma e pazienza,
lasciando sempre una distanza di sicurezza tra se
e l’animale
• il contatto con gli animali avvenga sempre
lateralmente
• durante la movimentazione vengano utilizzati
recinti mobili evitando rampe con pendenze
eccessive
• i recinti devono consentire di convogliare ed
isolare gli animali
• le vie di fuga permettano, in caso di pericolo,
l’uscita della persona ma non dell’animale e che
abbiano una dimensione di 30-35 cm
• le rastrelliere autocatturanti siano azionabili a
distanza per consentire di bloccare gli animali.
La mungitura:
Durante le operazioni di mungitura l’operatore è
esposto a rischi di varia natura: scivolamenti,
elettrocuzione, traumi e patologie articolari da
movimenti ripetuti.
25
Tali rischi vengono contenuti attraverso la realizzazione di sale di
mungitura con:
• piano di mungitura posto a 80-90 cm dal pavimento rispetto a
cui opera il mungitore
• pavimenti realizzati in materiale idoneo, antisdrucciolevole e
facile da pulire.
• messa a terra di tutte le strutture metalliche
• rispetto delle normative CEI 64-8 e 37/08
Cure e trattamenti sanitari:
I controlli sanitari richiedono la presenza dell’operatore vicino
all’animale. I rischi maggiori sono rappresentati da calci, morsi o
cornate, per questo è necessario l’installazione di rastrelliere o altri
mezzi di cattura per effettuare le cure ed i trattamenti sanitari.
Fienili:
Il fieno e la paglia vengono conservati in rotoballe o in balle parallelepipede di piccole o grandi dimensioni, in fienili, sotto delle
tettoie o all’aperto. I rischi maggiori sono rappresentati dalla movimentazione delle balle che ne può causare la caduta e dal rischio
incendio.
Per attenuare il rischio dovuto alla movimentazione delle rotoballe
occorre che: l’impilamento non superi il quarto livello, ponendo
ai lati delle balle inferiori idonee strutture di contenimento; utilizzare macchine idonee munite di protezione del posto di guida;
movimentare una rotoballa per volta verificando sempre che nessuno si trovi nel raggio d’azione della trattrice e nella zona di possibile caduta delle balle.
26
Per effetto della fermentazione del fieno o della paglia, si possono
verificare aumenti di temperatura dando origine a fenomeni di
autocombustione ed incendio. Per evitare tali rischi è necessario
stoccare solo il prodotto asciutto e secco, lasciando idonei spazi
per la ventilazione.
I depositi di paglia sono soggetti a verifica secondo il decreto
151/2011 (vedi rischio incendio).
Letamaie e vasche liquami:
Il pericolo maggiore è quello della caduta accidentale nelle vasche
per lo stoccaggio delle deiezioni.
Per evitare tali rischi è necessario che:
• i parapetti siano realizzati in materiale resistente e non arrampicabile
• abbiano un’altezza minima di 140 cm (consigliabile 180 cm) e
siano dotati di protezione di arresto al piede di almeno 15 cm
nelle vasche fuori terra
• le postazioni di controllo abbiano aperture protette, una scala
fissa, costituita da piattaforma protetta, posta ad un’altezza inferiore di 1,5 m a quella del bordo vasca.
• i punti di prelievo e di controllo rimangano sempre chiusi.
DPI:
• guanti monouso
• stivali antisdrucciolevoli e con puntale anticalpestamento
• grembiuli
• facciali filtranti
• tuta monouso
GUANTI
STIVALI
TUTA MONOUSO
27
FACCIALI FILTRANTI
SAI CHE
Per poter usare i
prodotti fitosanitari è
necessario avere un
PATENTINO rilasciato
dallo STAPA CePICA,
alle persone maggiorenni, che abbiano
frequentato
un
apposito corso e
ottenuto
una
valutazione positiva
- D.Lgs. 290/01.
RISCHIO CHIMICO
I
prodotti
fitosanitari
vengono
assorbiti
dall’organismo per:
• ingestione, bevendo per errore o portando alla
bocca le mani o oggetti imbrattati di prodotto
• per contatto attraverso la pelle, a causa del
non utilizzo degli idonei DPI
• per inalazione, respirando il prodotto o usando
maschere e filtri non idonei.
RISCHI PER LA SALUTE
I principali sintomi da intossicazione da fitofarmaci sono: allergie , arrossamenti cutanei, difficoltà respiratorie, nausea, vomito, tremori.
Nei casi più gravi si verificano danni ai polmoni,
stomaco, sistema ematico.
CLASSIFICAZIONE
SECONDO CEE
SIMBOLO
CLASSIFICAZIONE
ITALIANA
CLASSE I
NO!
MOLTO TOSSICO (T+)
TOSSICO (T)
I CLASSE
CLASSE II
NOCIVO (Xn)
II CLASSE
CLASSE III e IV
NOCIVO (Xi)
NON CLASSIFICATO
28
III e IV CLASSE
NESSUN SIMBOLO
III e IV CLASSE
SAI CHE
I prodotti fitosanitari
vengono utilizzati in
agricoltura
per
difendere le piante
da organismi nocivi
essi sono molto
pericolosi e possono
causare gravi danni
per la salute dei
lavoratori.
SI!
SCHEDA DI SICUREZZA
Ciascun prodotto fitosanitario viene venduto con
un’apposita scheda di sicurezza.
Prima di utilizzarlo è necessario leggere sia la
scheda che l’etichetta, perché aiutano a capire:
•
•
•
•
la tossicità del prodotto
i pericoli connessi all’utilizzo
come proteggersi dai rischi
cosa fare in caso di incidente
Norme di comportamento:
• indossare i dispositivi di sicurezza
• preparare le miscele all’aperto
• effettuare i trattamenti nelle ore più fresche
della giornata
• segnalare con apposita cartellonistica l’avvenuto
trattamento e rispettare i tempi di carenza
• al termine dei trattamenti cambiare gli indumenti e lavarsi con acqua e sapone
• non effettuare i trattamenti vicino a fonti di
acqua
• non effettuare i trattamenti in caso di vento o di
pioggia
Durante la preparazione ed i trattamenti è vietato:
• fumare
• mangiare
• bere
• portare qualsiasi oggetto vicino alla bocca
In caso di intossicazione:
rivolgersi subito ad un medico e portare con sé la
scheda di sicurezza o l’etichetta del prodotto.
Non bere latte o altre sostanze.
29
Le Maschere
Durante tutte le lavorazioni nelle quali si producano aerosol e polveri che causano irritazioni e rischi per le vie respiratorie,
l’operatore è obbligato a utilizzare la maschera a facciale filtrante.
TIPO DI MASCHERA
UTILIZZO
FFP1
sostanze irritanti ma non tossiche
FFP2
FFP3
polveri, fumi, nebbie acquee leggermente tossiche
sostanze tossiche e/o cancerogene
I Filtri
I filtri sono una protezione delle vie respiratorie, da abbinare con
le maschere a facciale filtrante, per combattere i rischi derivanti
dalla manipolazione dei prodotti chimici pericolosi. Si distinguono:
TIPO
COLORE
PRODOTTI
A
MARRONE
Gas e vapori organici
B
GRIGIO
Gas/vapori acidi
E
GIALLO
Anidride Solforosa Gas/vapori acidi
K
VERDE
Antigas Ammoniaca
P
BIANCO
Polveri tossiche fumi e nebbie
Ogni lettera è poi accompagnata da un numero da 1 a 3 che indica il grado di protezione del filtro.
Dopo il trattamento è indispensabile smontare e conservare il filtro e riporlo nella sua
confezione o dentro un contenitore, protetto dall’umidità e dalle temperature eccessive.
È necessario sostituirlo:
• quando viene percepito cattivo odore all’interno del casco o della maschera
• quando viene avvertito un aumento della resistenza respiratoria
Un filtro che ha accumulato più antiparassitario del dovuto, diventa una fonte di intossicazione anzichè una protezione per l'operatore. Per questo è necessario rispettare i
tempi di impiego.
GUANTI
PROTEZIONI OCULARI
TUTA MONOUSO
30
FACCIALI FILTRANTI
STIVALI
SAI CHE
In agricoltura ed in
particolare
nel
settore zootecnico i
lavoratori
sono
esposti al rischio
biologico, ossia a
malattie
infettive,
causate dal contatto
con
animali
(Zoonosi), suolo e
acque contaminate.
RISCHIO BIOLOGICO
Il lavoratore è a rischio durante le operazioni di:
movimentazione degli animali,
pulizia delle
stalle, preparazione e distribuzione degli alimenti,
mungitura, toelettatura,
assistenza al parto,
assistenza ai trattamenti terapeutici.
RISCHI PER LA SALUTE
Malattie da zoonosi:
Tetano: è una grave malattia infettiva che può
essere contratta dall’uomo in seguito a contaminazione di una ferita da parte del bacillo che vive
nel suolo o nell'intestino degli animali. Il tetano
non si trasmette da persona a persona. L’unico
mezzo di prevenzione efficace è dato dalla vaccinazione antitetanica.
Brucellosi: è una malattia infettiva che si contrae
attraverso il contatto con secrezioni ed escrementi di animali infetti oppure per ingestione di
latte o prodotti caseari contenenti il batterio
della
Brucella.
Può
dare
compromissione
dell’apparato osteoarticolare, broncopolmonare,
cardiaco e nervoso.
Tubercolosi: è una malattia infettiva che viene
trasmessa per via respiratoria (soprattutto nelle
stalle ad elevato tasso di umidità), per ingestione
di latte infetto o maneggiando visceri contaminati.
I sintomi della TBC sono: tosse, perdita di peso,
dolore toracico, febbre e sudorazioni.
31
Listeriosi: è una malattia infettiva che viene trasmessa all’uomo
per ingestione di alimenti contaminati (latte, formaggi, ecc). Fra i
sintomi ritroviamo: febbre, dolori muscolari e addominali.
Febbre Q: è una zoonosi trasmessa agli esseri umani dai bovini.
L'infezione avviene tramite inalazione di spore (durante il parto),
dal contatto con urina, feci o sperma di animali infetti.
Nell’uomo si manifesta con picchi di febbre, cefalea e spossatezza,
nonché dallo sviluppo di una polmonite di tipo interstiziale.
Leptospirosi: è una malattia batterica che si contrae attraverso il
contatto con acqua, cibo o superfici contagiate con l’urina di animali infetti (bovini, suini, cavalli e topi in particolare). Di solito si
manifesta con febbre molto alta, accompagnata da vomito, diarrea, che può danneggiare gravemente fegato e reni.
Streptococcosi: è una zoonosi a cui sono particolarmente esposti gli
allevatori. I sintomi variano da una semplice faringite fino a forme
gravi di meningite.
Rabbia: è una grave malattia, scarsamente contagiosa, che viene
trasmessa all’uomo attraverso la saliva di un animale infetto. Il
virus provoca danni a carico del sistema nervoso centrale e si manifesta con violenti spasmi muscolari ai quali seguono paralisi e
morte. La prevenzione su base vaccinale è determinante.
Psittacosi e ornitosi: sono malattie infettive che interessano polmoni e intestino e vengono trasmesse all’uomo da uccelli domestici
e selvatici. Possono manifestarsi in forma lieve o grave, con compromissione cardiaca ad esito mortale.
Anchilostomiasi: il contagio avviene in seguito al contatto con il
terreno contaminato dai vermi presenti nelle feci dei soggetti
infetti. Il verme penetra nell’organismo attraverso la cute, deposita le uova che schiudendosi danno origine alle larve. Si manifesta
con arrossamento e pustole, seguiti da disturbi respiratori e digestivi.
Salmonellosi: è una malattia che si contrae mangiando alimenti
infetti, in genere il microrganismo viene distrutto con la cottura
degli alimenti. I sintomi sono: dolori addominali e febbre.
Dermatomicosi: dette anche tigne, sono malattie parassitarie della
pelle causata da diverse specie di funghi, si manifestano con la
perdita di pelo, desquamazioni, vescicole e pustole sulla pelle in
diverse parti del corpo.
32
SAI CHE
L’infezione
viene
trasmessa all’uomo
attraverso il contatto
cutaneo con sangue,
feci e urina di animali
infetti;
attraverso
punture di insetti o
morsi di animale,
oppure mangiando e
bevendo
prodotti
(quali latte, uova,
carne) provenienti da
animali infetti.
Idatidosi: è una malattia parassitaria causata
dall’ingestione delle uova di una tenia, attraverso
acqua e alimenti infettati dalle feci canine. La sua
larva si sviluppa in forma cistica, nel fegato e nel
polmone dell’uomo. La rottura della cisti causa
shock anafilattico e disseminazione sistemica delle
cisti che alcune volte può essere mortale.
Carbonchio: è una malattia infettiva oggi piuttosto rara. Si contrae a contatto con animali infetti, si manifesta generalmente come pustola nel
punto in cui si è venuti a contatto con il germe,
può dare seguito ad una sintomatologia di tipo
settico, spesso mortale.
Malattie respiratorie:
Le malattie respiratorie, possono insorgere su
base allergica o per esposizione ad agenti chimici
(fitofarmaci, concimi) e biologici (batteri, miceti
ecc.). Tali malattie tendono ad acutizzarsi in ambienti con condizioni macro-microclimatiche
sfavorevoli. Tra le malattie respiratorie più diffuse
abbiamo
l'asma
bronchiale
causata
da
un’infiammazione cronica delle vie respiratorie e
le polmoniti da ipersensibilità o alveoliti allergiche
estrinseche. Queste ultime sono malattie polmonari causate dall’inalazione di polveri organiche di
origine animale o vegetale che comportano
un’infiammazione alveolare. Una malattia abbastanza diffusa è il polmone del contadino, causato dalla prolungata esposizione a polvere di fieno.
I sintomi sono febbre, brividi e tosse.
33
Malattie allergiche:
Le malattie allergiche includono asma, dermatiti, congiuntiviti,
rinite, orticaria, ecc. e sono causate dall’esposizione prolungata a
agenti chimici (fitofarmaci, concimi), biologici (batteri, miceti polveri vegetali ecc.) o dal contatto con insetti.
Malattie da morso di zecca:
• La malattia di Lyme. Il primo sintomo è un eritema cutaneo
spesso accompagnato da febbre, mal di testa e dolori muscolari. Se
non curata provoca danni al sistema nervoso (meningite) ed
all’apparato cardiovascolare.
• Ehrlichiosi: si manifesta con febbre, nausea, vomito, dolori muscolari. Talvolta, l'ehrlichiosi passa inosservata con sintomi simili a
quelli dell’influenza può portare complicazioni, anche gravi, a livello renale, vascolare ed encefalico.
• Meningoencefalite da zecche o TBE si manifesta con sintomi simili
all’influenza come febbre alta, mal di gola, stanchezza, dolori ai
muscoli, ma se trascurata può causare danni al sistema nervoso
centrale (encefalite, paralisi flaccida con assenza del tono muscolare e dei riflessi).
• Febbre bottonosa: si manifesta con febbre, disturbi cutanei e in
prossimità dell'area colpita compaiono crosticine e macchie.
Le misure di prevenzione per il rischio biologico sono i il rispetto
delle norme igieniche e l’utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuali (DPI).
DPI specifici per gli allevamenti:
•
•
•
•
•
guanti lunghi in lattice “usa e getta”
calzature impermeabili e antiscivolo
sovratute integrali “usa e getta”
sovrascarpe integrali usa e getta
grembiule di cuoio rinforzato o similari
GUANTI
FACCIALI FILTRANTI
TUTA MONOUSO
34
STIVALI
SAI CHE
L’ utilizzo di macchine
o
attrezzature
rumorose
come
trattore, motofalciatrice, motosega per
lungo tempo e senza
otoprotettori creano
danni all’udito.
OTOPROTETTORI
RISCHIO RUMORE
Misure da adottare
dB(A)/Rischio
fino a 80
trascurabile
• Valutazione del rischio anche non strumentale
• Formazione ed informazione dei lavoratori
• Fornitura DPI per l’udito
da 80 a 85
lieve
• Valutazione del rischio strumentale
• Formazione ed informazione dei lavoratori
• Fornitura DPI per l’udito
• Controllo sanitario su richiesta del lavoratore e
qualora il medico competente ne confermi l'opportunità
da 85 a 87
alto
• Valutazione del rischio strumentale
• Formazione ed informazione dei lavoratori sui
rischi e sull'uso corretto delle attrezzature e dei DPI
• Fornitura DPI per l’udito
• Obbligo controllo sanitario
• Obbligo utilizzo DPI
• Adozione idonea cartellonistica
Oltre 87
inaccettabile
Adozione misure immediate per abbassare i livelli
di esposizione al di sotto dei valori limite
RISCHI PER LA SALUTE
I principali danni da rischio rumore sono:
Uditivi: abbassamento della soglia uditiva
(ipoacusia) che può avere carattere irreversibile.
Cardio-circolatorio: aumento della pressione
arteriosa ed irregolarità del battito cardiaco nervoso e neurovegetativo con insorgenza di cefalee,
stordimenti, diminuzione della capacità di concentrazione e affaticamenti. La perdita dell'udito
non è curabile, ma attraverso l’uso dei DPI si può
prevenire.
35
I livelli da fonti di rumore in vari ambiti "quotidiani" sono riportati in tabella 1
DECIBEL
FONTE
10
DESERTO
20
OROLOGIO
25
BOSCO
30
CAMERA DA LETTO DI NOTTE
40
VOCE SUSSURRATA
50
TEMPORALE
60
NORMALE CONVERSAZIONE DI UNA PERSONA
70
TELEVISIONE
75
SALA RIUNIONI CON 10 PERSONE/INTERNO AUTOMOBILE
80
TRAFFICO URBANO NELL’ORA DI PUNTA
85
FRESA/BIMBO CHE PIANGE/INTERNO METROPOLITANA
90
AUTOCARRO/ESCAVATORE/DEMOLIZIONE CON MARTELLO/DONNA CHE URLA
95
SEGA CIRCOLARE SU LEGNO/RUGGITO DI LEONE A 6 METRI
100
SEGA CIRCOLARE SU MATTONI
105
MARTELLO PNEUMATICO
110
PASSAGGIO EUROSTAR IN STAZIONE
115
SIRENA AMBULANZA A 1 METRO
120
CONCERTO ROCK
125
PETARDI
130
PISTOLA SPARACHIODI
140
(soglia del dolore)
JET IN FASE DI DECOLLO
150
ARMA DA FUOCO
Tabella INAIL
36
SAI CHE
La MMC è una delle
attività più diffuse
nel lavoro agricolo e
una delle maggiori
cause d’infortunio e
malattia professionale. Sono fissati limiti
di peso da movimentare:
• Maschi adulti 25 Kg
• Femmine adulte 20 Kg
Per
movimentare
carichi più pesanti,
ricorrere all’aiuto di
altre persone o
all’uso di attrezzature
specifiche.
GUANTI
STIVALI
RISCHIO MOVIMENTAZIONE
Sollevare, posare, spingere o tirare una cassetta
di frutta, un sacco di fertilizzanti o di mangimi,
durante il proprio lavoro comporta uno sforzo
muscolare con il conseguente aumento del ritmo
cardiaco e respiratorio. Per la Movimentazione
Manuale dei Carichi occorre:
• non tenere le gambe dritte
• portare l’oggetto vicino al corpo e piegare le
ginocchia
• tenere un piede più avanti dell’altro per avere
più equilibrio
• evitare di ruotare solo il tronco, ma girare tutto
il corpo, usando le gambe
• evitare di prelevare o depositare oggetti sopra
l’altezza della testa.
RISCHI PER LA SALUTE
La MMC provoca danni alla colonna vertebrale,
ernia del disco, lombalgia e patologie della spalla
e degli arti inferiori.
Il lavoratore deve essere sottoposto alla sorveglianza sanitaria.
Il metodo NIOSH viene utilizzato come criterio di calcolo per
individuare “il peso limite raccomandato”, cioè il massimo
carico che può essere movimentato a mano in determinate
condizioni operative. Nel calcolo si prendono in considerazione:
•
•
•
•
•
•
•
peso sollevato
tipologia e frequenza della movimentazione
frequenza di sollevamento
distanza del peso dal corpo
giudizio sulla presa del carico
frequenza del lavoro, numero di atti al minuto
luogo dove avviene l’azione
SI!
NO!
37
SAI CHE
La temperatura nei
locali di lavoro deve
essere
adeguata
all'organismo
umano,
tenendo
conto dei metodi di
lavoro applicati e
degli sforzi fisici
imposti ai lavoratori.
MICRO E MACROCLIMA
Cos’è il Microclima:
L’insieme di temperatura, umidità e ventilazione
presenti in un ambiente chiuso rappresentano il
cosiddetto microclima.
Gli ambienti chiusi in agricoltura presentano condizioni
microclimatiche
difficili
legate
all’andamento stagionale, alle esigenze produttive
sia di tipo zootecnico che colturale, ai frequenti
spostamenti da un ambiente all’altro
e
all’alternanza di operazioni diverse. Il rischio per
la salute dei lavoratori è rappresentato da malattie di tipo allergico - infettivo a causa della presenza di polveri e batteri, soprattutto negli ambienti confinati con scarso ricambio di aria quali
l’allevamento o il deposito di cereali.
Cos’è il Macroclima:
L’insieme di temperatura, umidità e ventilazione
presenti in un ambiente aperto rappresentano il
cosiddetto macroclima.
Le lavorazioni agricole effettuate all’aperto
espongono i lavoratori a condizioni climatiche
avverse; eccessivo caldo o freddo, esposizione a
sostanze chimiche in occasione dei trattamenti
delle colture, danno origine a malattie allergiche
e/o respiratorie.
38
RISCHI PER LA SALUTE
L’esposizione protratta al calore può provocare il “colpo di calore”
con improvviso innalzamento della temperatura corporea, confusione, convulsioni, perdita di conoscenza. Forme più leggere danno
origine alla sincope, a collasso ed ai crampi da calore. Tali disturbi
li accusano in agricoltura gli operai che lavorano in serre, sili, negli
allevamenti, oltre che in pieno campo nei mesi estivi.
L’esposizione protratta alle basse temperature può provocare:
”pelle d’oca”, pallore cutaneo, brividi, intorpidimento degli arti,
ipotermia cutanea, eritema reattivo e nei casi più gravi, con esposizione a temperature al di sotto di 0 Cº, flittene, sino alla gangrena.
L’esposizione a basse temperature in campo agricolo è frequente,
specie quando vi sono celle frigorifere, oltre che durante il lavoro
in pieno campo nei mesi invernali.
Come ridurre i rischi da Micro e Macroclima
• organizzare il lavoro con distribuzione di pause e diversificazione
delle mansioni
• limitare i tempi di esposizione a fattori micro-macroclimatici
sfavorevoli
• utilizzare idonei DPI, ad es. copricapo contro l’azione prolungata
dei raggi solari
• verificare la ventilazione o i ricambi d’aria negli ambienti confinati
• prevedere adeguati periodi di acclimatazione
• effettuare un accurato controllo sanitario
• formare ed informare i lavoratori
39
PRIMO SOCCORSO
Il datore di lavoro deve provvedere alla corretta organizzazione del
Primo Soccorso all’interno della propria azienda attraverso:
• l’elaborazione del prontuario di Primo Soccorso
• la designazione degli Addetti al Primo Soccorso
• la predisposizione di una cassetta di Primo Soccorso, da collocare
in un luogo facilmente accessibile con segnaletica appropriata,
• l’individuazione di punti di Medicazione per i lavoratori che operano in luoghi di lavoro lontani dal centro aziendale.
Norme comportamentali in caso di incidente/infortunio:
Chiunque e a qualunque titolo sia presente in caso di
incidente/infortunio o malore di una persona all'interno del luogo
di lavoro, deve informare subito, con qualunque mezzo, il personale
Addetto al Primo Soccorso. Fatta eccezione per i casi di imminente
pericolo di vita, non bisogna mai spostare l’infortunato.
Cosa deve fare il soccorritore:
Esaminare il luogo dell’infortunio, agendo sempre in condizioni di
sicurezza per proteggere sé stesso ed altri dai pericoli imminenti.
Effettuare un attento esame dell’infortunato controllando lo stato
di coscienza e verificando:
A- (Airway) le vie aeree
B- (Breathing) l'attività respiratoria
C- (Circulation) l'attività cardio circolatoria
Se l’infortunato risponde ad ABC, il soccorritore passerà ad una
ispezione più accurata dell’infortunato per verificare la presenza di
ferite, emorragie, fratture ecc. e chiamerà il pronto soccorso telefonando al (118). Durante l’attesa per l’arrivo dei soccorsi deve
esprimere parole ed atteggiamenti di calma e di rassicurazione.
Se l’infortunato non risponde ad ABC chiamerà immediatamente
il pronto soccorso telefonando al 118 e attuerà, se si hanno le
competenze, le manovre di rianimazione (respirazione artificiale,
massaggio cardiaco, posizione laterale di sicurezza).
x
x
40
Cose da non fare
• non spostare l’infortunato con probabili lesioni alla colonna vertebrale
• non mettere la persona incosciente in posizione seduta
• non somministrare bevande all’infortunato incosciente
• non cercare di ricomporre fratture e lussazioni
• non togliere oggetti estranei in qualsiasi parte del corpo
Corrette modalita' di richiesta di intervento rivolto ad enti di Pubblico Soccorso:
Sono: ________________________
(indicare il proprio nome e qualifica)
l’azienda è ubicata: ________________________
(indirizzo dell’azienda cercando di specificare posti noti nelle vicinanze)
n° telefono: ________________________
(aziendale e del soccorritore)
richiedo il vostro pronto intervento perché è accaduto il seguente
fatto: ________________________________________________
(ora e tipo di incidente)
persone coinvolte: ________________________
avete consigli da darmi in attesa del vostro intervento?
PRINCIPALI NUMERI PER LE EMERGENZE
VIGILI DEL FUOCO
115
PRONTO SOCCORSO
118
POLIZIA
113
CARABINIERI
112
Centri Antiveleni
Centro Nazionale Antiveleni - MILANO - tel. 02.66101029
NAPOLI - Ospedale Cardarelli - tel. 081.7472870
ROMA - Policlinico A. Gemelli -tel. 06.3054343
41
Nomina Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione
(R.S.P.P.)
(Ai Sensi Dell’art. 31 Del D.Lgs N° 81/2008)
Il/La sottoscritto/a ………………………………………………………………………….,
in qualità di Titolare / Rappresentante Legale della Azienda agricola
e/o
zootecnica
…………………………………………………………………………………………………
C.F./P.I. ……………………………….. con sede in …………………………………...
in ottemperanza a quanto disposto dall’art. 17 del D.lgs n.
81/2008 e dopo essersi ben accertato che la persona individuata
a ricoprire l’incarico di cui alla presente nomina è in possesso dei
requisiti previsti all’art. 32 del D.lgs n. 81/2008, modificato dal
D.Lgs n° 106/2009.
NOMINA
Il Sig./Sig.ra ……………………………………………………………………………...
nato a ……………………………………… il …………………………………………….
quale Responsabile del Servizio per la Prevenzione e Protezione dai
rischi nei luoghi di lavoro (R.S.P.P.), della Azienda come sopra
identificata.
Al riguardo, nell'espletamento dei suoi compiti, potrà avvalersi
della
collaborazione
del/i
seguente/i
dipendente/i:
……………………………………………………………..
nonché del Medico Competente Dott. ........................................................
Gli effetti della presente nomina decorrono dalla data della sua
accettazione e sono valevoli fino a ………………...
Luogo ______________________ , data ____/____/____.
Il/La Titolare / Rappresentante Legale della Azienda agricola e/o
zootecnica
_____________________________________________
Firma per accettazione dell'incarico
Il R.S.P.P.
_________________________________________
I
Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione
Incarico svolto dal datore di lavoro
(Art. 34 Del D.Lgs. 9/04/08, N. 81 e Ss.mm.II)
Il/La sottoscritto/a ………………………………………………………………………….,
in qualità di Titolare / Rappresentante Legale della Azienda agricola
e/o
zootecnica
……………….…………………………………………………………………………………
C.F./P.I. ……………………………… con sede in ………………………………………...
DICHIARA
ai sensi dell'art. 34 del D.Lgs 81/08, che il compito del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione per la propria azienda
è assunto direttamente dal sottoscritto, datore di lavoro.
A tale proposito il sottoscritto dichiara che:
[_]
la propria impresa rientra nei limiti dimensionali di cui
all'allegato II del decreto lgs. 81/08 e cioè: Aziende agricole
e zootecniche fino a 30 lavoratori
[_]
ha già partecipato a corsi di formazione per RSPP della
durata di _____ ore
oppure
[_]
parteciperà a corsi di formazione, nel rispetto di quanto
previsto nell'accordo in sede di Conferenza permanente per
i rapporti tra lo Stato/regioni.
[_]
parteciperà a corsi di aggiornamento nel rispetto di quanto
previsto nell'accordo in sede di Conferenza permanente per
i rapporti tra lo Stato/regioni;
Luogo ______________________ , data ____/____/____ .
(Timbro e firma)
_____________________________
II
Nomina dell’addetto alla prevenzione incendi, lotta antincendio e
gestione delle emergenze
Egr. Sig /ra____________
Il/La sottoscritto/a ………………………………………………………………………….,
in qualità di Titolare / Rappresentante Legale della Azienda agricola
e/o
zootecnica
……………….…………………………………………………………………………………
C.F./P.I. ……………………………… con sede in ………………………………………...
con la presente Le comunica che in base all'art. 18, c. 1, lett. b del
D. Lgs. 81/08 e all’art. 6 del D.M. 10/03/98, è stato designato
quale Addetto alla prevenzione incendi, lotta antincendio e gestione delle emergenze
L’addetto è stato informato:
[_]
che non può rifiutare la designazione se non per giustifica
to motivo
[_]
che dovrà frequentare apposito corso di formazione e un
aggiornamento periodico,
[_]
che avrà a disposizione attrezzature adeguate, tenendo
conto delle dimensioni e dei rischi specifici dell'azienda.
Luogo ______________________ , data ____/____/____.
______________________________
(firma del Datore di lavoro)
Firma per accettazione dell'incarico
______________________________
(firma lavoratore)
III
Nomina dell’addetto al Primo Soccorso
Egr. Sig /ra____________
Il/La sottoscritto/a ………………………………………………………………………….,
in qualità di Titolare / Rappresentante Legale della Azienda agricola
e/o
zootecnica
……………….…………………………………………………………………………………
C.F./P.I. ……………………………… con sede in ………………………………………...
con la presente Le comunica che in base all'art. 18, comma 1,
lettera b), del D.Lgs 81/08, è stato designato quale Addetto al
Primo soccorso
L’addetto è stato informato:
[_]
che non può rifiutare la designazione se non per giustifica
to motivo;
[_]
che dovrà frequentare apposito corso di formazione e un
aggiornamento periodico,
[_]
che avrà a disposizione attrezzature adeguate, tenendo
conto delle dimensioni e dei rischi specifici dell'azienda.
Luogo ______________________ , data ____/____/____.
______________________________
(firma del Datore di lavoro)
Firma per accettazione dell'incarico
______________________________
(firma lavoratore)
IV
Per avere una consulenza gratuita
puoi recarti presso i point CIA di:
via Fieravecchia 26-Salerno
089-231814 fax 256091
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San Cipriano Picentino
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• SALERNO (SA)
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