dimensione
GEOMETRA
2
2006
Organo ufficiale del
Comitato Regionale
dei collegi dei
geometri del
Friuli Venezia Giulia
Mensile - Sped. in a.p. 70% - D.C.B. - UD - Direttore responsabile BRUNO RAZZA
EDITORIALE
Il 2007 sarà l’anno del “telematico” per tutti
è ora di attrezzarsi con convinzione
di Bruno Razza
7
DONNE GEOMETRA
La certezza di aver fatto un buon lavoro
di Nicla Manetti
9
AMBIENTE
Il rifiuto: una risorsa trascurata
di Osvaldo De Castro
14
AMBIENTE (EDILIZIA SOSTENIBILE)
Progetto “Cjase” del Comune di Udine:
la sostenibilità del costruire e dell’abitare
di Pierluigi Da Col e Marco Disnan
21
GEOMETRA
4
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Indice
BIO-EDILIZIA
Intervista con il diavolo della casa
di Maurizio Pelos
25
FORMAZIONE
Illustrare la nostra professione ai ragazzi delle scuole medie
di Gloria Gobetti
27
AMBIENTE
Sistemi di mitigazione dell’inquinamento da Radon
di Livio Lacosegliaz
33
FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
Progettazione edilizia e normativa sismica
di Tiziano Fior
35
ATTIVITÀ DEL COLLEGIO DI PORDENONE
Pianificazione e gestione tecnica dell’emergenza sismica
di Antonio Tieghi
ATTIVITÀ DEI COLLEGI DI PORDENONE E UDINE
Esami di Stato per l’abilitazione all’esercizio
della libera professione di Geometra
di Pierdomenico Abrami
2/2006
37
Editoriale
Il 2007 sarà l’anno
del “telematico” per tutti
è ora di attrezzarsi con convinzione
di Bruno Razza
2/2006
dimensione GEOMETRA
Il direttore di DG
Bruno Razza
Dopo i primi nove mesi di sperimentazione della trasmissione telematica degli
atti di aggiornamento catastali per i fabbricati DOCFA, i Geometri, d’accordo
con l’Agenzia del Territorio e le altre realtà interessate (principalmente periti edili
ed agrari), intendono ampliare l’esperienza fin qui acquisita. L’obiettivo dichiarato
è quello di avviare entro il 2006, la sperimentazione telematica in tutte le province italiane, maturando una complessiva esperienza che possa consentire di addivenire ad una condivisa e definitiva applicazione a regime nel 2007, della trasmissione telematica degli atti di aggiornamento.
Gradualmente, a partire dai prossimi mesi, verranno attivate le sperimentazioni in
altre province, oltre a quelle pilota che già
lo hanno fatto nel corso del 2005 (Ravenna, Milano, Torino, Firenze, Prato, Napoli, Bari, Lecce) dove per di più, si aprirà
la possibilità di ampliare il numero degli
sperimentatori.
Nelle province dove già la sperimentazione è stata attivata, si tratta di verificare la
“tenuta” del sistema anche in presenza di
un grande numero di pratiche presentate per via telematica, quindi è necessario ampliare la base dei tecnici Geometri liberi professionisti disponibili a spedire le loro pratiche DOCFA con il nuovo metodo.
Per altro, è indispensabile che tutte le realtà catastali italiane siano in grado di lavorare convenientemente per via telematica,
Laboratorio informatico
4
dimensione GEOMETRA
2/2006
per acquisire dimestichezza con le nuove tecnologie procedurali e per poter finalmente ottimizzare l’attività del personale, storicamente oberato da una mole consistente di lavoro arretrato, che nonostante tutti i tentativi attivati negli ultimi anni, non è mai stato possibile eliminare completamente.
Come si sa, la totale trasmissione telematica degli atti di aggiornamento catastali e
non solo quelli per i fabbricati (DOCFA),
ma anche quelli per i terreni (PREGEO)
in corso di attivazione, è un obiettivo
prioritario sia dell’Agenzia del Territorio, che dell’intera categoria professionale dei Geometri.
Basta ricordare quanti vantaggi, con il “colloquio” telematico tra Geometra ed Ufficio Catastale, siano acquisibili immediatamente in termini di snellimento delle procedure, ottimizzazione degli Uffici, eliminazione delle file e dei disagi dell’utenza
tecnica presso gli sportelli, accelerazione
straordinaria dei tempi di presentazione,
acquisizione e registrazione degli atti, eliminazione totale della discrezionalità nella
ricezione degli elaborati tecnici con standardizzazione dei controlli e delle verifiche, il tutto in un evidente miglioramento della qualità del prodotto tecnico che
viene inserito nella banca dati.
Per questo stimoliamo ed accettiamo di
buon grado l’ampliamento della sperimentazione, auspicando che si possa addivenire in tempi brevi, all’obbligatorietà
della trasmissione telematica di tutti gli
atti di aggiornamento catastale.
In questa stessa direzione, dovrebbe andare anche l’ultimo provvedimento legislativo in materia, che è contenuto nel decreto legge approvato dal Consiglio dei
Ministri il 29 dicembre scorso, incredibilmente inserito nei “provvedimenti urgenti in materia di agricoltura, agroindustria, ecc.”
Detto provvedimento amplia l’uso dell’accessibilità telematica a tutte le procedure ed a tutti gli atti, ampliandolo anche a tutti i soggetti, dimostrando la ferma volontà dell’Amministrazione di pro-
6
seguire con convinzione lungo la strada
intrapresa.
E’ il caso di sottolineare che in noi, desta qualche preoccupazione l’apparente totale liberalizzazione dei soggetti ai
quali la nuova norma sembra consentire
la possibilità di interfacciarsi telematicamente con la banca dati dell’Agenzia del
Territorio, temendo che ciò possa portare ad un deprecabile quanto sconveniente svilimento delle professionalità e delle competenze tecniche necessarie in tema di Catasto.
Per questo ci siamo lamentati nelle sedi
opportune ed abbiamo suggerito qualche
emendamento che, al momento di andare in macchina con questo numero di Dimensione Geometra, è ancora in discussione nelle ultime giornate di lavoro al Senato e quindi non sappiamo se il decreto
di cui sopra sarà convertito in legge così
com’è oppure sarà emendato.
In ogni caso, per la completa attivazione
a regime della trasmissione telematica degli atti di aggiornamento, è necessario che
vengano risolti i problemi evidenziati dalla sperimentazione e che ancora non sono
stati opportunamente definiti.
Si tratta delle modalità di attivazione dei
collegamenti telematici, che attualmente sono ancora troppo ferraginose, delle
modalità di pagamento dei tributi, condizionate ancora da orari di sportello, di obbligatorietà di versamento locali e di procedure obsolete d’incasso, nonché del riconoscimento della firma digitale garantita del professionista, che dovrebbe poter usare la propria firma elettronica ormai per tutti gli atti tecnici che redige, al
di là della “chiave” fornita dall’Amministrazione. Nel frattempo, nelle nostre realtà è necessario che oggi si parli di telematico, che ci si renda conto della doverosità di attrezzarsi, che ci si prepari convenientemente e soprattutto, che si capisca quanto quest’argomento non riguarda altri, lontani da noi, ma interessa direttamente ed obbligatoriamente i nostri
studi professionali, il nostro lavoro e tutte le cose di ogni giorno.
Donne Geometra
Recentemente
riera, appaiono purtroppo delle ecce-
mi sono dimes-
zioni e delle rarità.e con questa realtà
sa dall’incarico
ci siamo confrontate.
di “Coordinatri-
Anche le donne Geometra parlano di
ce” della Consulta
professionalità, di disponibilità a met-
Nazionale Fem-
tersi in gioco, di voglia di formarsi ed
minile, un ruolo che ho svolto dal gen-
aggiornarsi continuamente per stare
naio 2004 con grande impegno e devo
al passo con le innovazioni della so-
dire, anche con grandi soddisfazioni.
cietà.
Con l’aiuto ed il contributo impor-
Inoltre, hanno acquisito normalmen-
tante di tante colleghe provenienti da
te, la capacità di organizzare la loro
tante parti d’Italia, ho potuto lavora-
vita privata e lavorativa senza sacrifi-
re intensamente, raggiungendo obiet-
care l’una o l’altra anche senza atten-
tivi significativi che fino a poco tempo
dere chissà quali provvedimenti legi-
fa sembravano lontanissimi se non ad-
slativi.
dirittura irraggiungibili. L’idea di lavo-
Il mio impegno principale è stato quel-
rare per costituire la Consulta, è sor-
lo di proporre programmi ed iniziative,
ta da tanti incontri svoltisi in periferia
principalmente per raggiungere l’obiet-
tra colleghe appassionate del nostro la-
tivo della costituzione della Consul-
voro e della nostra voglia di partecipa-
ta Femminile in ogni Collegio d’Ita-
re fattivamente all’attività della cate-
lia ed abbiamo accolto risultati lusin-
goria. Con un pizzico d’orgoglio, pos-
ghieri con l’entusiastica partecipazio-
so dire che molte cose sono partite da
ne di tante brave colleghe.
Udine e dalla nostra Regione ed oggi
Abbiamo cercato di promuovere l’im-
sono una bella realtà.
magine rinnovata della donna Geome-
Abbiamo ben compreso quanto si deb-
tra, di informare e di formare, di stabi-
ba sempre lottare per difendere il no-
lire contatti, realizzare incontri ed or-
stro ruolo e mostrare in ogni occasione
ganizzare manifestazioni, molto spes-
la nostra professionalità e quanto pre-
so riuscendoci, con successo.
giudizio esista ancora verso le donne
Di questo risultato sono evidentemente
che, se riescono a fare un po’ di car-
molto contenta, ma il recente avvento
7
2/2006
di Nicla Manetti
dimensione
GEOMETRA
La certezza di aver fatto
un buon lavoro
Professione e comunicazione. Incontro con la sociologa Maria Bruna Pustetto
2/2006
dimensione GEOMETRA
Professione e sociale. Incontro con l’imprenditrice Cristina Papparotto e l’avvocato Renata Masotti
di altre idee ed altre aspettative all’in-
no condiviso con me tutte le iniziati-
terno della Consulta Femminile Na-
ve e con le quali ho avuto la fortuna
zionale, diverse da quelle che origina-
e la soddisfazione di lavorare a lungo
riamente ne avevano ispirato l’istitu-
con passione ed entusiasmo.
zione, mi hanno provocato alcune per-
In ogni caso il mio impegno rimane
sonali delusioni e quindi ho ritenuto
inalterato per l’attività femminile al-
di non poter più condividere respon-
l’interno della nostra categoria a livel-
Diritto di famiglia. Incontro con l’avvocato Renata Masotti e il ragioniere Marco Balestra
sabilità ed impegno dall’interno, por-
lo provinciale e regionale, auspican-
tandomi alle dimissioni.
do che ancora una volta le iniziative
Con discrezione, mi metto quindi in
delle donne Geometra si rivelino im-
disparte dalle responsabilità nazionali
portanti ed utili non solo per noi stes-
della Consulta Femminile, ringrazian-
se, ma per tutti i Geometri di oggi e
do le colleghe che in questi anni han-
di domani.
8
La qualità del-
tata ed era sviluppata l’abitudine del riu-
la vita è divenuta
tilizzo dagli avanzi derivanti dalle attività
una delle maggio-
umane; però il rifiuto non riutilizzabile
ri preoccupazio-
veniva considerato un inutile scarto che
ni a cui viene ora
veniva allontanato depositandolo in luo-
prestata particola-
ghi non accessibili. Ma fin dall’antichità
re attenzione dai nostri amministratori.
è stato riscontrato che i rifiuti abbando-
Nel contesto di questa maggior attenzio-
nati in quantità rilevante danno luogo a
ne ai sistemi di vita, il rispetto dell’am-
fenomeni di inquinamento.
biente diviene uno degli obiettivi prio-
In tempi relativamente recenti, per ren-
ritari da perseguire. In quest’ottica par-
dere più economico il riutilizzo di al-
ticolare attenzione va posta alle proble-
cuni rifiuti con i quali si può dare vita a
matiche che implicano la presenza dei
materie prime secondarie, è stata istitui-
rifiuti sul territorio.
ta la raccolta differenziata dei rifiuti per
Partendo dal presupposto che per rifiu-
categorie merceologiche: l’esito di que-
to si intende tutto ciò che non si vuole
sta raccolta è strettamente collegato al
più utilizzare, si deve intraprendere un
coinvolgimento responsabile degli stessi
virtuoso percorso teso a ricavare risor-
produttori dei rifiuti. Il riuso era abbon-
se dai rifiuti al fine di risparmiare ma-
dantemente utilizzato nel passato per il
terie prime. L’economia dell’usa e getta
recupero di beni duraturi (es. bottiglie),
comporta un dispendio di materie pri-
ma ha registrato in molti casi dei costi di
me che non tiene conto della circostan-
esercizio superiori a quelli di produzio-
za che molte risorse non sono reintegra-
ne dei medesimi beni con sistemi rein-
bili in tempi brevi. Con attenti processi
genierizzati, che con la conseguenza che
il rifiuto può diventare una risorsa uti-
così si sono limitate le procedure di riu-
le, mentre se abbandonato può costitui-
tilizzo e sono aumentati i rifiuti.
re una fonte d’inquinamento che altera
I rifiuti solidi, inclusi fra essi i rifiuti or-
i processi naturali di depurazione.
ganici, storicamente venivano smaltiti in
La presenza dei rifiuti non ha creato
discariche, ma si è riscontrato che una di-
problemi particolari nei secoli scorsi in
scarica provoca effetti negativi (perco-
quanto la produzione dei rifiuti era limi-
lazioni inquinanti, biogas,ecc.) a causa
9
dimensione
di Osvaldo De Castro
2/2006
Il rifiuto: una risorsa trascurata
GEOMETRA
Ambiente
2/2006
dimensione GEOMETRA
Isola ecologica
della concentrazione dei rifiuti, che di-
tempo per sedimentazione. Ma anche i
minuisce la naturale capacità di biode-
materiali inerti possono essere oggetto
gradazione essendo superati i limiti na-
di un procedimento di riuso con i trita-
turali di ecosostenibilità, e questi effetti
sassi e i tritamattoni, che possono forni-
persistono anche dopo decenni dalla lo-
re nuove materie prime secondarie. Un
ro dismissione. Conseguentemente la ge-
altro sistema tradizionale di smaltimen-
stione delle discariche è una attività che
to dei rifiuti solidi secchi e di quelli or-
va controllata: deve iniziare con la loro
ganici è la loro distruzione con incene-
predisposizione, va implementata duran-
rimento, ma queste modalità di termo-
te il corso dell’esercizio con il controllo
distruzione disperdono diverse energie
dei materiali conferiti e deve prosegui-
che possono essere recuperate con vir-
re anche dopo la dismissione, in quanto
tuosi processi di termovalorizzazione
i processi di decomposizione in una di-
(produzione di energia elettrica o tele-
scarica non si neutralizzano se non tra-
riscaldamento). Nonostante le critiche
scorrono almeno 30 anni. I materiali iner-
che vengono mosse all’incenerimento
ti invece non necessitano di trattamen-
dei rifiuti, questo sistema di smaltimen-
ti, ma vanno individuati separati siti per
to attualmente, con i vari controlli sul-
il loro deposito: essi si smaltiranno nel
le emissioni di fumi a cui possono esse-
10
smaltimento dei rifiuti che dà maggiore
accurata loro selezione, dei buoni ferti-
garanzia al rispetto dell’ambiente, anche
lizzanti organici utilizzabili in agricoltu-
se ha un costo superiore a quello delle
ra o, previa biostabilizzazione, che attua
discariche. I pericoli derivanti dalle emis-
una significativa riduzione volumetrica
sioni dei fumi provenienti dagli incene-
del materiale, possono essere riutilizza-
ritori possono essere superati con l’au-
ti come fonte di calore.
silio di filtri in grado di trattenere le so-
Nel passato i sistemi di smaltimento dei
stanze tossiche. Le ceneri derivanti dalla
rifiuti liquidi urbani erano dei colletto-
termodistruzione, essendo materiali iner-
ri che scaricavano i liquami direttamen-
ti, vanno smaltite nelle discariche. Alcu-
te nei corsi d’acqua, con il pericolo di
ni rifiuti secchi e quelli organici possono
provocare un inquinamento delle acque.
venire anche riciclati, ma si deve verifica-
Nell’economia industriale, in cui si de-
re il risultato del riciclaggio il cui costo,
vono smaltire anche i rifiuti liquidi de-
rispetto alla qualità della materia secon-
rivanti da attività produttive, sono sta-
daria ottenuta, può risultare superiore a
ti adottati impianti di depurazione del-
quello dell’incenerimento. Infatti l’ope-
le acque che restituiscono l’acqua puri-
razione di riciclaggio implica una perdi-
ficata e che raccolgono i fanghi ricavati
ta di quantità e di qualità della materia
dalla depurazione, che possono smaltiti
prima trattata, perdita che va annoverata
o riutilizzati in base alla natura dei rifiu-
fra i costi di produzione. Dai rifiuti orga-
ti liquidi trattati. Con le acque depurate
nici ( rifiuti umidi domestici e rifiuti di
(le acque grigie) si può creare un sistema
GEOMETRA
giardinaggio) si possono ricavare, previa
dimensione
re sottoposti gli impianti, è il sistema di
dimensione GEOMETRA
2/2006
di distribuzione civile duale, distinto da
vinciale dei rifiuti è prevista una consul-
quello delle acque potabili, con cui que-
tazione ed un confronto con i comuni al
ste acque possono essere utilizzate per
fine di rendere i consiglieri provinciali
le necessità umane che non comporta-
coscienti e convinti di cosa approvano.
no un loro consumo fisico. La maggior
Il piano va ad interessare tutti i cittadini
attenzione riservata all’ecosostenibilità
che sono gli utenti finali del piano, per-
dell’ambiente ha suggerito, per elimina-
ciò si devono trovare forme di consulta-
re i rifiuti derivanti dal traffico urbano,
zione degli stessi.
un trattamento delle acque piovane nel-
L’obiettivo finale del piano provinciale
le aree urbane pavimentate realizzando
dei rifiuti è una riduzione dei siti desti-
dei serbatoi sotterranei di accumulo del-
nati come discarica ed un aumento del-
le acque di prima pioggia, che sono al-
la quantità dei rifiuti che vengono av-
tamente inquinanti, in modo che le ac-
viati alla raccolta differenziata, nonché
que che convergono nei collettori abbia-
la riduzione dei rischi derivanti dal loro
no ridotti tassi di tossicità. Con tali ac-
abbandono. Va quindi inizialmente pro-
corgimenti le acque piovane più inqui-
posta una sistematica raccolta differen-
nate possono venire incanalate per esse-
ziata dei rifiuti che, oltre ad indirizzarli
re riutilizzate, previo trattamento, o re-
allo smaltimento per categorie merceo-
stituite non inquinate nei corsi d’acqua.
logiche, implica l’applicazione di proce-
Altro aspetto da non trascurare in ma-
dimenti di riciclo e di riuso che sono fi-
teria di rifiuti è la bonifica dei siti inqui-
nalizzati al recupero di alcune materie
nati, operazioni che riguardano princi-
prime o alla creazione di materie prime
palmente aree produttive dimesse, che
secondarie. Il sistema della raccolta dei
erano operanti in tempi nei quali la sen-
rifiuti porta a porta, avviato con la colla-
sibilità verso l’ambiente era diversa. In
borazione degli utenti, anche se implica
questo caso le problematiche da affron-
un costo suppletivo, ha un riscontro po-
tare possono essere diverse e mediamen-
sitivo perché previene il loro abbando-
te comportano interventi molto onerosi
no selvaggio. L’economia dei consumi sta
sia da un punto di vista tecnico sia eco-
esponenzializzando il sistema dell’usa e
nomico: con tali azioni si possono recu-
getta, che comporta un incremento quasi
perare per le necessità umane territori
geometrico nella produzione dei rifiuti:
che non erano fruibili.
si pensi al riguardo alla quantità di rifiuti
La problematica connessa all’esistenza
che vengono realizzati con gli attuali si-
dei rifiuti è stata demandata ad un pia-
stemi di imballaggio. Qualunque sarà il
no regionale che traccia le linee guida
sistema di trattamento dei rifiuti, avremo
dei comportamenti che in questa mate-
in ogni caso una presenza di residui del
ria devono assumere gli enti locali. Un
processo di trattamento che non posso-
secondo livello di programmazione di
no essere eliminati in modo diverso dal-
settore è stato demandato al piano pro-
la discarica.Alla luce di quanto esposto
vinciale che devono approvare le provin-
si rende opportuna una politica econo-
ce. Il piano provinciale è uno strumen-
mica che elenchi fra i suoi obiettivi an-
to attuativo, perciò lo stesso deve esse-
che la riduzione della produzione dei ri-
re fattibile ed economicamente sosteni-
fiuti e la razionalizzazione del loro siste-
bile. Nella fase formativa del piano pro-
ma di smaltimento.
12
Ambiente (Edilizia sostenibile)
Progetto “Cjase” del Comune
di Udine: la sostenibilità
del costruire e dell’abitare
di Pierluigi Da Col e Marco Disnan
Terza parte
Convenienza delle caldaie
ing. Pierluigi Da Col
R30 rendimento (certificato) di rife-
a condensazione rispetto a
rimento al 30% del carico con
quelle ad alto rendimento
esercizio a 80/60°C
L’analisi della documentazione tecni-
Rmp rendimento (calcolato) di riferi-
ca di molteplici primari Costruttori di
mento medio pesato (per il 30%
caldaie a gas consente di indicare, per
del tempo al 100% del carico:
la fascia di potenze di maggior interes-
non solo periodi più freddi, ma
se corrente (e di cui alle presenti note:
anche avviamenti, ivi compresi
25 - 250 kW), i seguenti valori di ren-
quelli per la rapida produzione
dimento medio in condizioni di nor-
di acqua calda sanitaria e per il
male, effettivo esercizio:
residuo 70% del tempo al 30%
- caldaie ad alto rendimento 91,3%
del carico) con temperature di
- caldaie a condensazione 96,8%
esercizio 80/60°C
In merito si evidenzia che i predetti
valori sono ottenuti per interpolazione
Risulta infatti:
pesata tra quelli certificati a carico in-
per caldaie “ad alto rendimento”:
termedio e massimo e devono evidente-
(92,2 * 0,3) + (90,9 * 0,7) =91,3
mente intendersi come riferimenti me-
per caldaie a condensazione:
di e non dati di uno specifico prodotto,
(97,5 * 0,3) + (96,5 * 0,7) = 96,8
come risulta dall’elaborazione dei dati
2/2006
dimensione GEOMETRA
contenuti nel prospetto seguente
R100
R30
Rmp
Caldaia
“alto rendimento”
92,2
90,9
91,3
Caldaia
“a condensazione”
97,5
Pertanto, senza tener conto dell’eventuale, ulteriore miglioramento dovuto
al recupero del calore di condensazione delle caldaie a ciò predisposte (che
si ha ragione di ritenere effettivamen-
96,5
96,8
te attuabile ed attuato solo nei casi di
utenze “a bassa temperatura”, identifi-
dove:
cabili nella maggior parte dei casi con
R100 rendimento (certificato) di rife-
gli impianti a pavimento radiante -og-
rimento al 100% del carico con
gi la più diffusa tra le possibili tipolo-
esercizio a 80/60°C
gie ad irraggiamento- e ben più difficil-
14
da sanitaria), a parità di altre condizio-
- del 7% circa per l’effettiva possibi-
ni, rispetto alle centrali termiche con
lità di recuperare il calore latente di
i generatori ad alto rendimento, quel-
vaporizzazione dei fumi, consenten-
le con le caldaie a condensazione con-
do così di sfruttare -almeno in par-
sentono una riduzione dei consumi, ed
te- il potere calorifico superiore del
in definitiva anche dei costi di gestio-
gas metano.
ne, del 6% circa:
È questa infatti la giustificazione dei
(96,8 - 91,3) / 91,3 = 6%
rendimenti superiori al 100% se riferiti al potere calorifico inferiore: nel-
Nel caso di caldaie a condensazione
le caldaie tradizionali, per ogni mc di
installate per impianti di riscaldamen-
gas consumato vengono mediamen-
to d’ambiente con pannelli radianti a
te evacuati 1,6 kg di acqua allo sta-
pavimento (od altri ad irraggiamen-
to di vapore.
to), i consumi si ridurranno ulterior-
In merito si evidenzia espressamente
mente:
che sia la quantità di condensa prodotta
- del 10% circa per la possibilità di ga-
sia quella di calore che si può “recupe-
rantire pari condizioni di benessere
rare” dai fumi sono inversamente pro-
ambientale con temperatura dell’aria
porzionali alla temperatura di eserci-
interna ai locali mediamente inferio-
zio dell’impianto e perciò tanto mag-
re di un grado rispetto a quelle che
giori quanto più bassa è la temperatu-
dovrebbero essere raggiunte impie-
ra di ritorno in caldaia.
GEOMETRA
gando corpi scaldanti di altro tipo;
dimensione
mente per la produzione di acqua cal-
Consumi di combustibile
negli impianti a caldaiette
e centralizzati autonomi nel
di mandata all’impianto di riscalda-
settore residenziale
mento in funzione delle condizioni
Dal punto di vista dei consumi, e quin-
climatiche esterne,
stione corrente, si ha ragione di ritene-
° maggior cura ed attenzione nella
conduzione e manutenzione del ge-
re una qualche convenienza degli im-
neratore, con certo incremento del-
pianti centralizzati autonomi rispetto
la sicurezza, a beneficio dei singo-
a quelli con singole caldaiette.
li inquilini e dei loro vicini, aspetto
Non senza aver espressamente ricor-
questo invero difficilmente quan-
dato che le due tipologie impiantisti-
tificabile dal punto di vista stretta-
che consentono di ottenere una iden-
mente economico-gestionale.
di della quasi totalità dei costi di ge-
tica autonomia gestionale sia per tem-
Potrebbe inoltre considerarsi il fatto che
perature sia per orari di utilizzo, può
ubicando la rete di distribuzione princi-
infatti considerarsi che:
pale in murature interne a locali abita-
- i vantaggi degli impianti con singola
ti, parte delle corrispondenti dispersioni
caldaietta:
termiche contribuisce comunque -an-
° assenza delle reti di distribuzione
principali (per acqua calda sanitaria
corché in forma incontrollata- al riscal-
e riscaldamento d’ambiente) e quin-
rando la diversa periodicità e cura nella
di delle corrispondenti dispersioni,
manutenzione delle due categorie di ge-
damento di questi stessi. Anche trascu-
- sono certamente compensati daI van-
neratori in esame (certamente inferiore
taggi degli impianti con produzione
per le caldaiette), deve inoltre conside-
centralizzata del calore:
rarsi che se i rendimenti di combustio-
° minore potenza termica complessiva installata,
ne dei generatori di calore di maggiore
dimensione GEOMETRA
2/2006
° presenza di un sistema centralizzato di regolazione della temperatura
16
potenza e delle caldaiette possono ri-
massima potenza, così certamente non
pianto con collettori solari per la pro-
è a potenza ridotta, ove quelli delle cal-
duzione di acqua calda sanitaria;
daiette sono certamente inferiori in ma-
* in 20 anni il maggior costo dell’impian-
niera non trascurabile e che perciò, ri-
to a pannelli a pavimento (il più diffu-
spetto a quelli con caldaiette, a parità
so tra quelli ad irraggiamento) rispetto
di temperature ed orari di utilizzo, gli
a quello (più usuale) con radiatori.
impianti centralizzati-autonomi con-
Per quanto riguarda infine l’incidenza
sentono un minor consumo di combu-
dei costi complementari di conduzio-
stibile pari almeno al 5%.
ne e manutenzione (visite di verifica e
controllo generatori, pulizia dei camini),
Indici qualitativi di gestione
in relazione anche al numero di uten-
negli impianti termici
ti, si sono rilevate le seguenti riduzio-
Nel caso in cui nella determinazione dei
ni medie:
costi di gestione si tenesse - più corret-
* 15% per gli impianti centralizzati-au-
tamente- conto anche degli oneri sia di
tonomi con caldaia da 50 kW rispet-
conduzione/manutenzione sia di ammor-
to a quelli a caldaiette;
tamento, la convenienza a favore degli
* 15% per gli impianti centralizzati-au-
impianti centralizzati-autonomi riferita
tonomi con caldaia da 100 e 175 kW
ai soli consumi (e quindi costi) di com-
rispetto a quella da 50 kW;
bustibile, è ancora più elevata. Pare infat-
* 15% per gli impianti centralizzati-au-
ti appena il caso di evidenziare, per cia-
tonomi con caldaia da 200 e 250 kW
scuna unità abitativa con impianto del
rispetto a quelle da 100 e 175 kW.
predetto tipo:
Si è inoltre constatato che
* il minor rateo di ammortamento, sia
* il costo della manutenzione degli im-
per il più contenuto costo unitario di
pianti con caldaie a condensazione è
costruzione, sia per la maggior robu-
(mediamente) superiore del 15% ri-
stezza e quindi durata dei generatori
spetto a quello richiesto per i più usuali
di calore rispetto alle caldaiette;
generatori “ad alto rendimento” di pari potenza.
duzione e manutenzione ordinaria:
Per diverse tipologia edilizie si può per-
° periodiche visite di verifica e controllo dei generatori,
tanto giungere in via analitica alla iden-
° pulizia dei camini.
Per quanto sopra espresso si è considera-
ne dai quali si deduce non solo la gene-
to che debba essere ammortizzato:
lizzati – autonomi rispetto a quelli con
* in 10 anni il costo della caldaietta e del
caldaiette, ma anche che la convenienza
relativo sistema di evacuazione fumi;
permane dotando i primi di impianto so-
* in 12 anni il costo complessivo dell’im-
lare (centralizzato) per la produzione di
pianto centralizzato-autonomo con cal-
acqua calda sanitaria nonché l’ulteriore
daia sino a 100 kW;
convenienza di caldaie a condensazione
tificazione di indici qualitativi di gestiorale convenienza degli impianti centra-
* in 15 anni il costo complessivo dell’im-
per edifici di dimensioni medio-grandi
pianto centralizzato-autonomo con cal-
(oltre i 20 alloggi) pur se privi di impianti
daia da 150 a 250 kW;
di riscaldamento ad irraggiamento.
17
2/2006
* la minore incidenza dei costi di con-
GEOMETRA
* in 15 anni il costo complessivo dell’im-
dimensione
tenersi sostanzialmente equivalenti alla
Edificio con 6 alloggi
indici qualitativi di gestione (con valore medio di riferimento)
IMPIANTO
AMMORT.
CONSUMI
CONDUZ.
TOT.
con caldaiette
0,300
0,650
0,050
1,000
centralizzato-autonomo
0,274
0,618
0,043
0,935
centralizzato-autonomo con caldaia a condensazione
0,306
0,559
0,049
0,914
centralizzato-autonomo con con caldaia a condensazione
e riscaldamento a pavimento
0,420
0,507
0,049
0,976
caldaiette e solare autonomo
0,589
0,592
0,050
1,231
caldaiette e solare centralizzato
0,457
0,592
0,050
1,099
centralizzato-autonomo con solare centralizzato
0,431
0,559
0,043
1,033
centralizzato-autonomo con caldaia a condensazione e
e solare centralizzato
0,463
0,527
0,049
1,039
centralizzato-autonomo con caldaia a condensazione,
riscaldamento a pavimento e solare centralizzato
0,577
0,455
0,049
1,081
NB * l’impianto centralizzato-autonomo si intende completo di sistema per contabilizzazione dei consumi
* ammortamenti:
° impianto a caldaiette: solo queste e relativi camini
° riscaldamento a pavimento: solo maggior costo rispetto impianto a radiatori
° impianto centralizzato-autonomo ed impianto solare (ottimizzato per la produzione annua di acqua calda): intero costo di costruzione
Edificio con 10 alloggi
indici qualitativi di gestione (con valore medio di riferimento)
AMMORT.
CONSUMI
CONDUZ.
TOT.
con caldaiette
0,300
0,650
0,050
1,000
centralizzato-autonomo
0,279
0,618
0,037
0,934
centralizzato-autonomo con caldaia a condensazione
0,320
0,559
0,043
0,922
centralizzato-autonomo con con caldaia a condensazione
e riscaldamento a pavimento
0,434
0,507
0,043
0,984
caldaiette e solare autonomo
0,589
0,592
0,050
1,231
caldaiette e solare centralizzato
0,425
0,592
0,050
1,067
centralizzato-autonomo con solare centralizzato
0,404
0,559
0,037
1,000
centralizzato-autonomo con caldaia a condensazione e
e solare centralizzato
0,445
0,527
0,043
1,015
centralizzato-autonomo con caldaia a condensazione,
riscaldamento a pavimento e solare centralizzato
0,559
0,455
0,043
1,057
2/2006
dimensione GEOMETRA
IMPIANTO
NB * l’impianto centralizzato-autonomo si intende completo di sistema per contabilizzazione dei consumi
* ammortamenti:
° impianto a caldaiette: solo queste e relativi camini
° riscaldamento a pavimento: solo maggior costo rispetto impianto a radiatori
° impianto centralizzato-autonomo ed impianto solare (ottimizzato per la produzione annua di acqua calda): intero costo di costruzione
18
AMMORT.
CONSUMI
CONDUZ.
TOT.
con caldaiette
0,300
0,650
0,050
1,000
centralizzato-autonomo
0,162
0,618
0,037
0,817
centralizzato-autonomo con caldaia a condensazione
0,182
0,559
0,043
0,784
centralizzato-autonomo con con caldaia a condensazione
e riscaldamento a pavimento
0,296
0,507
0,043
0,846
caldaiette e solare autonomo
0,589
0,592
0,050
1,231
caldaiette e solare centralizzato
0,409
0,592
0,050
1,051
centralizzato-autonomo con solare centralizzato
0,270
0,592
0,037
0,899
centralizzato-autonomo con caldaia a condensazione e
e solare centralizzato
0,291
0,527
0,043
0,861
centralizzato-autonomo con caldaia a condensazione,
riscaldamento a pavimento e solare centralizzato
0,405
0,455
0,043
0,903
NB * l’impianto centralizzato-autonomo si intende completo di sistema per contabilizzazione dei consumi
* ammortamenti:
° impianto a caldaiette: solo queste e relativi camini
° riscaldamento a pavimento: solo maggior costo rispetto impianto a radiatori
° impianto centralizzato-autonomo ed impianto solare (ottimizzato per la produzione annua di acqua calda): intero costo di costruzione
GEOMETRA
IMPIANTO
dimensione
Edificio con 20 alloggi
indici qualitativi di gestione (con valore medio di riferimento)
Edificio con 30 alloggi
indici qualitativi di gestione (con valore medio di riferimento)
IMPIANTO
AMMORT.
CONSUMI
CONDUZ.
TOT.
con caldaiette
0,300
0,650
0,050
1,000
centralizzato-autonomo
0,150
0,618
0,031
0,799
centralizzato-autonomo con caldaia a condensazione
0,169
0,559
0,036
0,764
centralizzato-autonomo con con caldaia a condensazione
e riscaldamento a pavimento
0,283
0,507
0,036
0,826
caldaiette e solare autonomo
0,589
0,592
0,050
1,231
caldaiette e solare centralizzato
0,399
0,592
0,050
1,041
centralizzato-autonomo con solare centralizzato
0,249
0,559
0,031
0,839
centralizzato-autonomo con caldaia a condensazione e
e solare centralizzato
0,268
0,527
0,036
0,831
centralizzato-autonomo con caldaia a condensazione,
riscaldamento a pavimento e solare centralizzato
0,382
0,455
0,036
0,873
NB * l’impianto centralizzato-autonomo si intende completo di sistema per contabilizzazione dei consumi
* ammortamenti:
° impianto a caldaiette: solo queste e relativi camini
° riscaldamento a pavimento: solo maggior costo rispetto impianto a radiatori
° impianto centralizzato-autonomo ed impianto solare (ottimizzato per la produzione annua di acqua calda): intero costo di costruzione
Edificio con 50 alloggi
indici qualitativi di gestione (con valore medio di riferimento)
2/2006
dimensione GEOMETRA
IMPIANTO
AMMORT.
CONSUMI
CONDUZ.
TOT.
con caldaiette
0,300
0,650
0,050
1,000
centralizzato-autonomo
0,147
0,618
0,031
0,796
centralizzato-autonomo con caldaia a condensazione
0,165
0,559
0,036
0,760
centralizzato-autonomo con con caldaia a condensazione
e riscaldamento a pavimento
0,279
0,507
0,036
0,822
caldaiette e solare autonomo
0,589
0,592
0,050
1,231
caldaiette e solare centralizzato
0,383
0,592
0,050
1,025
centralizzato-autonomo con solare centralizzato
0,229
0,559
0,031
0,819
centralizzato-autonomo con caldaia a condensazione e
e solare centralizzato
0,248
0,527
0,036
0,811
centralizzato-autonomo con caldaia a condensazione,
riscaldamento a pavimento e solare centralizzato
0,362
0,455
0,036
0,853
NB * l’impianto centralizzato-autonomo si intende completo di sistema per contabilizzazione dei consumi
* ammortamenti:
° impianto a caldaiette: solo queste e relativi camini
° riscaldamento a pavimento: solo maggior costo rispetto impianto a radiatori
° impianto centralizzato-autonomo ed impianto solare (ottimizzato per la produzione annua di acqua calda): intero costo di costruzione
20
di Maurizio Pelos
Il collega Mauri-
sono sempre “arrotondati” (in gergo tec-
zio Pelos, esperto
nico “le guscie”)? Probabilmente perché
in bio-edilizia, ci
i muratori di allora non erano in grado
propone oggi con
di fare spigoli diritti, oppure per le ra-
grande simpatia,
gioni che le “guscie” venivano realizzate
ma con elementi di
passando una bottiglia bagnata con mo-
fondata preoccupazione, una sorte di “in-
to rotatorio sull’intonaco e conoscendo
tervista” con le opportunità del moderno
le abitudini degli operai, noti beoni, ciò
nostro costruire, che lui chiama ironica-
giustificava la presenza di una bottiglia
mente “il diavolo della casa”.
in cantiere regolarmente piena di vino al
dimensione
Intervista con il diavolo della casa
GEOMETRA
Bio-Edilizia
Cementi armati, reti elettrosaldate, into-
No niente di tutto questo! La ragione è
naci premiscelati, pitture antimuffe, ser-
molto più tecnica: tutti sappiamo che
ramenti in alluminio e p.v.c. (polivinil-
l’aria calda tende a salire verso l’alto,
cloruro), pavimenti laminati, materassi
quando raggiunge il soffitto, questa ten-
a molle e in lattice, ecc ...
de a spostarsi verso i lati della stanza per
Abbiamo davvero migliorato la qualità
lasciare spazio ad altre particelle di aria
e la vivibilità delle nostre case e quindi
calda; in presenza di una “guscia” arro-
la qualità della nostra vita?
tondata queste particelle trovano un aiu-
Anche se tutto è più veloce da mettere in
to nel loro spostamento creando dei mi-
opera e più economico, l’abitante è cer-
cro vortici ed impedendo il formarsi di
tamente meno sano, continuamente af-
pericolose sacche di aria calda/umida e
flitto da mal di testa, insonnia, disturbi
conseguenti formazioni di condense e
nervosi e psichici, allergie, gastriti, coli-
muffe, ciò succede in prossimità di an-
ti e da sempre nuove malattie croniche
goli retti (angoli morti).
e degenerative, finora sconosciute e in-
E’ incredibile come abbiamo potuto per-
guaribili spesso causate proprio dall’am-
dere queste conoscenze di base sull’arte
biente che ci circonda.
del costruire. No non è incredibile, è dia-
…
bolico! Appunto questa è opera del dia-
Vi siete mai chiesti perché nelle vecchie
volo, e come questa chissà quante altre
case il raccordo tra le pareti ed i soffitti
“diavolerie” esistono nell’edilizia. Forse
21
2/2006
mattino e vuota alla sera.
dimensione GEOMETRA
2/2006
per rendersi conto di quanto “malessere”
za, il cemento è un materiale di provenien-
alberga nelle nostre case è meglio chie-
za naturale.
dere al diavolo in persona di raccontarci
– Certo, il cemento bianco lo è, ma si
come sia riuscito a convincere gli uomi-
rapprende troppo presto, bisogna la-
ni ad anteporre il profitto dell’industria e
vorarlo subito e poi essendo puro è un
del commercio al proprio benessere.
po’ caro e ...le nostre imprese ci devono
…
guadagnare qualcosina (in più) per cui
Non me lo immaginavo cosi, l’inferno!
lo misceliamo con delle ceneri che ne ri-
– Lei è …
tardano la presa e facilitano la sua la-
– Il DIAVOLO della casa, e questi so-
vorazione. –
no i miei collaboratori, glieli presento: il
– Mi scusi signor (o devo chiamarlo dottor?)
geometra XXXX, il perito XXXX, l’in-
DIAVOLO, ma quali ceneri usate? –
gegnere XXXX, l’architetto XXXX, il
– Lei è un gran curioso ...comunque
costruttore XXXX e annoveriamo tra
usiamo le ceneri di scarto delle lavora-
i nostri collaboratori anche chimici, fi-
zioni di altiforni. –
sici, medici, ricercatori e ...politici. E lei
– Ma queste ceneri non possono presenta-
...chi è? –
re tracce di radioattività? –
– Si è vero non mi sono presentato: Mauri-
– Certo!! –
zio Pelos, geometra (... pentito...) e ora mi
– Ma in un edificio si usano, centinaia e for-
occupo di bio edilizia e di feng shui.–
se migliaia di chilogrammi di cemento. –
– AH, AH! Un altro illuso, che crede di
– Appunto, in un edificio costruito con
sanare il mondo? Finché ci saremo noi
malte di cemento per fare calcestruzzi,
DIAVOLI a minare il benessere non riu-
fissare i mattoni e intonaci (tanti) la
scirete nel vostro intento.
percentuale di radioattività è ben supe-
Come vede annoveriamo fior fiore di
riore che all’esterno dello stesso! ...Ora
tecnici preparati (e convinti) tra i no-
continuiamo il nostro giro informativo
stri aiutanti, e in questi laboratori ve-
e lasciamo i nostri tecnici del cemento
rifichiamo la nocività dei prodotti e so-
al loro prezioso lavoro.
luzioni impiegate nell’edilizia.–
Questo è il reparto CEMENTI ARMATI
– Vedo dei laboratori attrezzati.
(già il nome è una garanzia di males-
– Certamente qui viene impiegata la
sere!). I nostri ingegneri sono i migliori
più alta tecnologia di ricerca. Questo
del campo, qui si progettano e si calco-
ad esempio è il reparto “cementi”. Co-
lano le strutture metalliche di grattacie-
me lei ben sa, il cemento è il RE dei ma-
li ma anche di casette. Il ferro permet-
teriali. Bene, grazie ai nostri collabora-
te costruzioni mastodontiche, colossali,
tori, legislatori in testa, siamo riusciti
gigantesche, permette all’uomo di dimo-
a soppiantare nel tempo l’utilizzo del-
strare il suo potere.–
la calce, legante eterno, antibatterico per
– Vero! Però anche un materiale freddo,
eccellenza, eccezionale antimuffa, otti-
estremamente rigido, per nulla elastico e
mo regolatore dell’igronomia (assorbe
poi costruite e progettate delle vere “gab-
l’umidità degli ambienti per poi rila-
bie”. –
sciarla gradatamente), con questo pro-
– Si delle gabbie dove intrappolare gli
dottino: il cemento.–
uomini. Delle gabbie di Faraday dove
– Certo, ma a parte la rigidità, la freddez-
si esclude che possa penetrare il cam-
22
2/2006
dimensione GEOMETRA
Cementi armati
po elettrico naturale, che chiaramente
– Uffa! certo, certo che si potrebbero usa-
sarebbe benefico per gli abitanti, e con-
re altri materiali, scaglie di legno ad
temporaneamente impedisce a quello
esempio, e qualcuno già lo usa ma an-
artificiale (elettrico, elettromagnetico e
cora pochi per fortuna e il loro costo è
statico), nocivo per l’uomo, di uscire.
chiaramente un po’ più alto e fintanto
Delle gabbie dove la perturbazione ma-
che non ci sarà una legge che ne impe-
gnetica raggiunge il suo massimo ed il
disce l’uso noi useremo prodotti tossi-
corpo umano è molto sensibile avendo
ci, facilmente reperibili sul mercato ed
ferro nel sangue e particelle con cari-
a buon prezzo, a volte sono chi le deve
che magnetiche, funziona un po~ come
smaltire che ci paga per “occultarle” un
la risonanza magnetica nucleare che si
po’ come fanno sparire persone scomo-
usa nelle ricerche mediche, chiaramen-
de in certi ambienti malavitosi annegan-
te in forma un po~ artigianale. Ed in-
doli nei pilastri di cemento.
fine delle magnifiche gabbie che in pre-
Come ad esempio succede nel REPAR-
senza di un forte calore si sciolgono per-
TO CARTONGESSI.–
dendo la loro naturale capacità di so-
– Cartongesso: cellulosa, gesso, acqua –
stegno afflosciandosi su se stesse tra-
– Ingenuo, illuso, nel cartongesso ci pos-
volgendo tutto e tutti.–
siamo mescolare tutto ciò che dobbiamo
– E’ quello che è successo 1’11 settembre
nascondere, far sparire, tutto ciò che ci
alle Twin Towers! –
può far risparmiare e perché no anche
– Lo ammetto, li siamo andati giù un pò
far guadagnare qualche soldino. Le fi-
pesantini, l’amico Bin ha richiesto i no-
bre di asbesto ad esempio, l’amianto in-
stri tecnici migliori. –
somma, tritato e mescolato con gesso e
– Trovo tutto ciò sconvolgente! –
cartoni può servire alla bisogna.–
– No tutto ciò è perfettamente normale
– Non mi dica che vengono riciclate fibre
è di routine. Come in quest’altro labo-
di amianto per costruire pannelli di car-
ratorio: REPARTO MATTONI .–
tongesso???
– Non mi dica che riuscite a manipolare
– Ora non più, però l’abbiamo fatto –
anche i mattoni? E’ argilla naturale. –
– Incomincio a sentirmi male, mi vien la
– C’è argilla e argilla. Deve sapere che
nausea, mal di testa.
l’argilla contiene acqua e questo liqui-
– E’ normale i nostri reparti sono co-
do può trattenere e veicolare forme di
struiti come le vostre case! –
radioattività molto pericolose, quali il
– Devo uscire a prendere una boccata
gas radon ad esempio. Chiaramente noi
d’aria fresca –
non ci curiamo di verificare tale presen-
– Non vuoI continuare il nostro giro “tu-
za. Poi le misceliamo con prodotti sinte-
ristico” degli altri reparti, pitture, collan-
tici tipo polistiroli per creare delle pic-
ti, impianti elettrici, arredi –
cole sacche d’aria e migliorare le carat-
– Forse un’altra volta, penso che per il mo-
teristiche termiche del prodotto.–
mento avrò molte cose su cui ragionare, la
– Cuocendo questo impasto di argilla e po-
saluto signor (o dottor) DIAVOLO.
listirolo non si creano pericolose combustio-
– AH AH AH AH...!!!... –
ni che inquinano l’aria? e non si potrebbero
…
usare altri materiali non tossici che in fase di
Nota: Lo spunto di questo articolo viene dalla lettura del libro “la cucina del diavolo – sai cosa mangi”
di Gunther Schwab – Macro Edizioni.
cottura non ammorberebbero l’aria? –
24
di Gloria Gobetti
La collega Gloria
Gobetti ha scritto
una sintesi di un nostro opuscolo informativo rivolto agli
studenti delle scuole medie. Il comitato di redazione pensando di far cosa gradita a tutti gli iscritti (che non sono più studenti) ha deciso di pubblicarla per rendere nota anche l’attività promozionale fatta
dai nostri collegi.
L’informazione è importante per avere la
possibilità di scegliere e per dei ragazzi che
frequentano la terza media è ancora più
importante in quanto gli permette di avere un’immagine più concreta del loro percorso formativo e lavorativo.
Da ciò il Comitato Regionale Collegi dei
Geometri del Friuli Venezia Giulia ha promosso la predisposizione di un opuscolo informativo aderendo all’iniziativa dalla Commissione Donne del Collegio dei Geometri di Udine che lo ha ideato e realizzato.
L’opuscolo contiene una prima parte intitolata IL GEOMETRA: UNA SCELTA
PROFESSIONALE SICURA nella quale viene spiegato chi è il Geometra Libero
Professionista.
“.... è un’attività lavorativa che nel corso degli
anni ha avuto una significativa evoluzione:
oggi chi fa il Geometra di professione ha mol-
te soddisfazioni ma anche notevoli e crescenti
responsabilità tecniche e morali. ..... ama il
territorio e la sua tutela in tutti i suoi aspetti
tecnici: la topografia, l’edilizia, l’estimo e la
protezione civile sono solo alcuni aspetti che i
Geometri trattano quotidianamente con passione ed entusiasmo, ma anche con sacrificio
per conquistare la fiducia dei clienti e per affermarsi con la forza della propria competenza e capacità”.
e perchè tale figura professionale è richiesta dal mercato del lavoro
“.... è il tecnico più completo e polivalente che
opera sui beni immobili e sul territorio. E’ il
professionista più vicino ai problemi patrimoniali della famiglia, alle esigenze tecniche
delle imprese, degli enti pubblici e delle società. La Libera Professione sarà continuamente in crescita e saranno sempre più richieste
dal mercato figure professionali con queste
caratteristiche”.
Una seconda parte individua i due percorsi per diventare Geometra Libero Professionista dopo il diploma:
1) iscrizione al Registro dei Praticanti, tirocinio, esame di stato e iscrizione all’Albo Professionale;
2) possibilità di scelta tra 3 corsi di laurea
triennale.
La terza parte illustra, anche con l’ausilio di
significative immagini di cantieri, particolari costruttivi, progetti realizzati con programmi di disegno, tecnici durante un rilie-
25
dimensione
Anche noi facciamo l a nostra promozione
2/2006
Illustrare la nostra professione
ai ragazzi delle scuole medie
GEOMETRA
Formazione
2/2006
dimensione GEOMETRA
vo topografico ed altro, l’ampia gamma di
attività professionali svolte dai Geometri.
L’opuscolo che è stato distribuito a tutte le
classi terze delle Scuole Medie della nostra
Regione, riporta, per concludere l’informazione, i nominativi e gli indirizzi degli Istituti per Geometri di tutta la Regione. Friuli Venezia Giulia. Il Collegio dei Geometri
di Udine ha inoltre sovvenzionato la predisposizione del “Piano di offerta formativa”
dell’Istituto Tecnico Statale per Geometri
G.G. Marinoni di Udine per l’anno scolastico 2005/2006. E’ un documento rivol-
to agli studenti ed alle famiglie che definisce il progetto educativo della scuola e nel
quale il Collegio si è riservato l’ultima pagina riportando l’indicazione delle varie attività svolte dal geometra introdotte da un
pensiero del Consigliere Nazionale geom.
Bruno Razza: “Il lavoro del Geometra è sempre attuale, soddisfa la committenza, rende
un servizio qualificato alla società e gratifica
il libero professionista. Noi possiamo e dobbiamo spiegare ai giovani studenti e alle loro
famiglie, che anche nella nostra categoria, ci
sono grandi speranze per il futuro”.
Copertina dell’opuscolo
26
di Livio Lacosegliaz
Il radon, indaga-
principale
to come uno dei
misurazioni delle concentrazioni di
più pericolosi ne-
radon nelle 1319 scuole ed asili nido
mici naturali del-
nonché in diverse abitazioni, dal 2000
l’uomo viene av-
al 2003.
viato verso la con-
Avendo riscontrato in molte scuole
danna alla inefficacia della sua azione
ed edifici civili concentrazioni di ra-
criminosa.
don molto elevate, la sezione dell’AR-
Come si sa, il radon è un gas incolore,
PA citata ha esteso la propria attività
inodore e radioattivo che si forma dal-
anche nell’effettuazione di azioni di ri-
la disintegrazione dell’uranio contenu-
medio e alla verifica dell’efficacia del-
to nelle rocce, che si diffonde nell’aria
le azioni stesse.
dal sottosuolo. Esso può accumularsi
A tal fine sono state effettuate altre mil-
nei locali chiusi anche ad alte concen-
le misure di concentrazione del radon
trazioni (che si misurano in Bequerel/
con strumenti passivi utilizzando rive-
mc), superando, per le abitazioni esi-
latori a tracce CR39 in configurazio-
stenti, i 400 Bq/mc, indicazione que-
ne Radosys per quanto riguarda il lun-
sta raccomandata dalla Comunità Eu-
go periodo mentre per le misure a bre-
ropea (Euratom 143/90).
ve periodo (una o più settimane) sono
Per nostra fortuna anche questo nostro
state effettuate mediante elettreti della
terribile nemico suoi limiti operativi, es-
ditta E-Perm nella configurazione SST.
sendo un gas e volatile. Su questa carat-
Le misurazioni in continuo sono state
teristica sono stati impostati tutti i si-
effettuate con un AB4 e un AB5 della
stemi di mitigazione della sua attività
ditta Pylon e due RAD7 della Durrid-
nociva, consistenti essenzialmente nel-
ge Company.
la ventilazione naturale e quando que-
Le azioni di rimedio attuate hanno ri-
sta non sia possibile, quella meccanica,
guardato essenzialmente quattro tipo-
progettata ed attuata dall’uomo.
logie di intervento, fra le più frequenti
La sezione di fisica ambientale del-
nella regione e più precisamente:
l’ARPA Friuli Venezia Giulia di Udine
- la ventilazione naturale del sotto-
delle
suolo
27
2/2006
è stata coinvolta quale protagonista
nell’effettuazione
dimensione
Sistemi di mitigazione
dell’inquinamento da Radon
GEOMETRA
Ambiente
- la ventilazione naturale del vespaio
guito il seguente schema: lo strumento
- la depressurizzazione del sottosuolo
attivo per la misura in continuo della
- la depressurizzazione del vespaio
concentrazione di radon è stato posto
La loro pratica esecuzione è consisti-
nel locale ove la concentrazione misu-
ta nella apertura di alcuni fori per la
rata è risultata la più elevata. Accanto a
ventilazione del vespaio o nella crea-
questo strumento è stata sistemata una
zione di condotte di aerazione natu-
coppia di rivelatori passivi ad elettreta
rale nel sottosuolo oppure nei casi in
ed altri elettreti sono stati posti nei ri-
cui l’intervento di base non ha dato i
manenti locali dell’edificio secondo la
risultati sperati, aumentando il nume-
dimensione e tipologia dello stesso. Du-
ro dei fori o delle condotte o applican-
rante la prima settimana le misure so-
do un certo numero di aspiratori per la
no state effettuate ad azione di rimedio
depressurizzazione.
spenta (OFF), la seconda settimana ad
Ad effettuazione delle azioni di rime-
azione di rimedio accesa (ON) e la ter-
dio è stato necessario verificare l’effi-
za settimana ad azione di rimedio nuo-
cacia dell’azione intrapresa mediante
vamente spenta (OFF). I risultati del-
effettuazione delle misure per un pe-
le misure di verifica vengono riportati
riodo minimo di tre settimane tra loro
nella seguente tabella 1 ove per edifi-
contigue. Per l’effettuazione delle mi-
ci e tipologia d’intervento sono eviden-
sure è stata utilizzata sia la strumenta-
ziate le concentrazioni medie di radon
zione attiva che passiva.
(medie di tutti i locali del pianoterra)
La procedura delle misurazioni ha se-
ad azione di rimedio attivata e non at-
Tabella 1. Concentrazioni medie di radon in diversi edifici, ad azione di rimedio attivata e disattivata (media sui
locali del piano terra) e percentuale dell’efficacia dell’azione di rimedio per diverse tipologie di intervento.
Concentrazione media di radon (Bq/m3)
Azione di rimedio
Ventilazione naturale
del sottosuolo
2/2006
dimensione GEOMETRA
Ventilazione naturale
del vespaio
Depressurizzazione
del sottosuolo
Depressurizzazione
del vespaio
Edificio
Efficacia media
(%)
Efficacia media
per tipologia
di azione
di rimedio (%)
83
Azione di rimedio
disattivata
Azione di rimedio
attivata
Scuola 1
516
90
83
Scuola 1
1713
192
89
Scuola 2
518
136
72
Abitazione
378
113
69
Scuola 1
613
97
81
Scuola 2
566
23
96
Scuola 3*
603
119
80
Abitazione
325
42
86
Scuola 1
1270
213
83
Scuola 2
1472
135
91
Scuola 3
198
39
80
Scuola 4*
636
83
87
1136
64
94
Scuola 5
*Gli aspiratori funzionano ad intermittenza
28
77
86
87
Concentrazione
(Bq/m3)
OFF
Concentrazione
(Bq/m3)
ON
Concentrazione
(Bq/m3)
OFF
Variazione
(%)
Aula medi
1383
1165
1435
-17
Sala giochi
1110
1086
1341
-11
Refettorio
1312
1073
1325
-19
Dormitorio
1292
1344
1238
+6
tivata (spenta) e l’efficacia media otte-
co esempio di implementazione dell’azio-
nuta con le azioni di rimedio attivata,
ne di rimedio fino al livello desiderato. Si
espresse in percentuale (tabella 1).
tratta del caso di una scuola materna do-
Al fine di rendere più esaustiva la pro-
tata di un vespaio non ventilato. Il primo
cedura fin qui illustrata si ritiene uti-
intervento è consistito nell’effettuazione di
le riportare testualmente l’esempio di
numerosi fori al fine di ventilare natural-
un’azione di rimedio e relativa verifica
mente il vespaio. I risultati delle misure ef-
riportata nella relazione redatta dai tec-
fettuate, riportati in tabella 2, hanno di-
nici della Sezione di Fisica Ambienta-
mostrato che tale intervento non poteva
le dell’ARPA di Udine dal titolo “EFFI-
essere considerato sufficiente.
CACIA DI DIVERSE TIPOLOGIE DI
Sono stati allora applicati 2 aspiratori con
AZIONI DI RIMEDIO PER LA RIDU-
una potenza di 20 W ciascuno a due dei
ZIONE DELLA CONCENTRAZIO-
fori e sono stati chiusi provvisoriamente
NE DI RADON INDOOR”.
tutti gli altri fori. La riduzione della con-
“In questo paragrafo viene esposto un tipi-
centrazione di radon è risultata superio-
GEOMETRA
Locale
dimensione
Tabella 2. Concentrazioni di radon in una scuola materna ad azione di rimedio
attivata e disattivata e variazioni percentuali.
*Aspiratori accesi ma, per errore, fori di ventilazione aperti.
29
2/2006
Figura 1. Effetto, sull’andamento della concentrazione di radon in una scuola materna, dell’applicazione di
un’azione di rimedio consistente nella depressurizzazione del vespaio effettuata mediante 2 ventole da 20 W.
Figura 2. Effetto, sull’andamento della concentrazione di radon in una scuola materna, dell’applicazione di
un’azione di rimedio consistente nella depressurizzazione del vespaio effettuata mediante 4 ventole da 20 W.
re all’80% e la concentrazione ad azio-
che il sistema avrà bisogno di una con-
ne di rimedio attivata è risultata pari a
tinua manutenzione con particolare ri-
185 Bq/m (vedi figura 1).
guardo agli aspiratori. Altre problemati-
Poiché le misure sono state effettuate nel
che possono in parte od in toto vanifica-
periodo più freddo dell’anno, la significati-
re le azioni di rimedio. Fra queste van-
va riduzione della concentrazione ottenuta
no citate: le modificazioni edilizie o ag-
risultava probabilmente più che sufficien-
giunte all’impianto di base, la non chiu-
te a garantire una concentrazione media
sura dei fori in esubero predisposti per
annua inferiore ai 500 Bq/m3. Tuttavia
la ventilazione naturale e/o l’elimina-
l’amministrazione scolastica ha deciso di
zione di griglie esistenti (tale mancanza
implementare ulteriormente l’azione di ri-
non consente una regolare depressuriz-
medio mediante l’applicazione di altri 2
zazione dei locali), la scelta e/o l’attiva-
aspiratori da 20 W ciascuno ad altret-
zione sbagliata dei tempi di funziona-
tanti fori. Contestualmente i restanti fori
mento dei ventilatori. In linea di princi-
sono stati definitivamente chiusi.
pio è opportuno far funzionare gli aspi-
Il risultato è riportato in figura 2. La ri-
ratori nei momenti in cui le concentra-
duzione complessiva della concentrazio-
zioni di radon sono più elevate in modo
ne di radon è stata superiore al 90% con
da impedire l’accumulo all’interno dei
una concentrazione di radon raggiunta
locali dell’edificio e in contemporanea
intorno a 60 Bq/m .”
con la presenza di persone.
Le azioni di rimedio sopra descritte ba-
In conclusione, sulla base dell’esperien-
sate sull’utilizzo degli aspiratori sono
za accumulata dal lavoro svolto dalla
molto semplici ma, la loro efficacia non
Sezione di Fisica Ambientale dell’AR-
può essere garantita nel tempo in quan-
PA di Udine si può affermare
to innumerevoli fattori possono incide-
- che qualora la fonte principale di ra-
re sul costante funzionamento, va da se
don indoor sia costituita dall’emana-
2/2006
dimensione GEOMETRA
3
3
30
- la scelta più opportuna dei tempi di
per la riduzione delle concentrazioni
funzionamento degli aspiratori sulla
di radon negli edifici sono possibili
base degli andamenti nel tempo, del-
- la riduzione della concentrazione di
le concentrazione di radon nei singoli
radon indoor nell’ordine dell’80-90%
edifici può ottimizzare l’efficacia del-
non è particolarmente complessa ne
l’azione di rimedio limitando i costi
costosa
di esercizio e di manutenzione.
2/2006
dimensione GEOMETRA
zione dal suolo le azioni di rimedio
Galleria
32
Al via i corsi sulla normativa sismica riservati a tutti i Geometri
della nostra Regione
di Tiziano Fior
Come è già stato
scimento dei crediti formativi annuali,
anticipato diret-
costituisce una traguardo imprescin-
tamente dai Col-
dibile per chi vuole continuare la pro-
legi, il Comita-
fessione in modo qualificato, confron-
to Regionale dei
tarsi e raccogliere le sfide che la socie-
Collegi dei Geo-
tà continuamente lancia.
metri del Friuli Venezia Giulia in at-
Il corso, che è di iniziativa regionale,
tuazione della Convenzione tra il Con-
si articolerà su un percorso di 60 ore
siglio Nazionale Geometri, il Diparti-
secondo il programma definito con i
mento della Protezione Civile – Uffi-
docenti e riportato di seguito, per con-
cio Sismico Nazionale ed il Consorzio
tenere i costi ad ogni sessione è neces-
Interuniversitario Reluis ha organizza-
sario un numero di circa 70 iscritti, in
to un corso di aggiornamento profes-
questa prospettiva il costo del percor-
sionale sulla normativa antisismica di
so formativo è di € 450,00.
cui all’ordinanza n° 3274 del 20 mar-
Un convegno di presentazione è pre-
zo 2003 e successive modifiche e del
vista per il 18 febbraio all’E.N.A.I.P.
D.M 14/9/05.
di Pasian di Prato mentre il primo cor-
La formazione e l’aggiornamento pro-
so per il Collegio di Udine partirà già
fessionale prevista anche dal nostro
dal prossimo 24 febbraio 2006.
dimensione
Progettazione edilizia
e normativa sismica
GEOMETRA
Formazione e aggiornamento professionale
nuovo Codice deontologico, costituiscono un preciso impegno e dovere di
ogni iscritto per costituire un insostituibile bagaglio culturale che qualifica ogni professionista sensibile e desideroso di proporsi ed affermarsi in
una società ed in un mercato in continua evoluzione.
Le linee giuda sulla formazione emerse nel 43° Congresso di Categoria dell’ottobre scorso prevedono che il per-
33
2/2006
corso formativo, anche con il ricono-
Corso di aggiornamento sulla normativa sismica
(O.P.C.M. 3274 e successive modifiche ed integrazioni - D.M. 14/9/05)
ELEMENTI DI MECCANICA DELLE STRUTTURE (8 ore)
· Elementi strutturali: travi, pareti e piastre. Caratteristiche di sollecitazione.
· vSforzi e deformazioni.
· Criteri di rottura.
· Fondamenti di statica, strutture isostatiche ed iperstatiche.
· Stabilità dell’equilibrio. Meccanismi di collasso.
· Tipologie strutturali. Carichi.
· Fondamenti di dinamica delle strutture ad un grado di libertà.
ELEMENTI DI GEOTECNICA (12 ore)
· Principali tipi di terre e misura delle loro proprietà indici; principio degli sforzi efficaci; criteri di rottura del terreno; prove geognostiche in laboratorio e in sito.
· Fondazioni superficiali e profonde e opere di sostegno: verifiche di calcolo secondo
l’approccio tradizionale e secondo le nuove normative.
· Definizione delle categorie di suolo di fondazione secondo la normativa sismica.
STATI LIMITE ULTIMI E DI ESERCIZIO (12 ore)
· Dalle tensioni ammissibili agli stati limite.
· Il comportamento dei materiali.
· Stati limite ultimi e di esercizio per strutture in cemento armato.
· Stati limite ultimi e di esercizio per strutture in acciaio.
· Stati limite ultimi e di esercizio per strutture in legno.
COMPORTAMENTO SISMICO DELLE STRUTTURE
PROGETTO DELLE NUOVE COSTRUZIONI (12 ore)
· Generalità sulla sismica. La duttilità e i suoi effetti sul comportamento sismico della struttura.
· Principi base inerenti il “criterio di gerarchia delle resistenze”.
· Caratteristiche generali degli edifici e interazione tra progettazione strutturale ed architettonica.
· Particolari costruttivi strutturali.
2/2006
dimensione GEOMETRA
· Prescrizioni costruttive sugli elementi non strutturali.
COMPORTAMENTO SISMICO DELLE STRUTTURE - COSTRUZIONI ESISTENTI (16 ore)
· Configurazioni di danno delle costruzioni in muratura e con struttura in cemento
armato.
· Indagini diagnostiche nelle costruzioni in muratura ed in cemento armato.
· Metodi di analisi e di accertamento sismico delle costruzioni in muratura ed in cemento armato.
· Tecniche di riabilitazione strutturale e di miglioramento sismico di costruzioni in muratura e di membrature lignee.
· Tecniche di miglioramento e di adeguamento sismico di costruzioni con struttura in
cemento armato.
34
Ultimato a Pordenone il primo corso per Geometri realizzato in collaborazione
con il Dipartimento della Protezione Civile
di Antonio Tieghi
Il corso, organizza-
tematiche riguardanti i temi trattati sia
to dal Collegio di
negli scritti che durante i corso.
Pordenone con la
Pur non essendo un esame semplice, tut-
partecipazione del
ti i corsisti sono stati abilitati, ricevendo
Collegio di Gori-
anche i complimenti per il grado di pre-
zia e con i docenti
parazione raggiunto, sicuramente supe-
della Protezione Civile Nazionale, sul-
riore alla media degli altri corsi analoghi
la pianificazione e la gestione tecnica
già effettuati in altre regioni.
dell’emergenza sismica, è terminato nei
La consegna degli attestati ha sicura-
giorni scorsi con un indubbio successo.
mente gratificato i corsisti, oltre ad al-
Il test finale si è articolato in un’eserci-
cuni consiglieri regionali, erano presen-
tazione pratica di agibilità su un edificio,
ti anche i presidenti dei Collegi di Go-
tramite un apposito programma, per la
rizia e Pordenone e il consigliere nazio-
visualizzazione dello stesso, su una serie
nale geom. Bruno Razza.
di domande a risposta multipla ed infi-
Al corso hanno partecipato 30 corsisti,
ne si è concluso con un colloquio sulle
25 colleghi e 5 dipendenti comunali,
dimensione
Pianificazione e gestione tecnica
dell’emergenza sismica
GEOMETRA
Attività del Collegio di Pordenone
35
2/2006
Scorcio della sala nella giornata finale del corso
ed immediate alle necessità che di volta in volta si presentano, anche a seguito delle nuove norme che vengono legiferate.
Non ultima, ma per noi importantissima,
è la nuova classificazione sismica del territorio regionale, che impone la progettazione antisismica su tutto il territorio,
innescando nuovi processi di progettaIl tavolo dei relatori alla chiusura del corso
zione a cui i colleghi delle zone di bas-
l’interesse e la partecipazione sono sta-
sa pianura friulana e di Trieste non sono
ti molto alti, soprattutto quando si sono
abituati e che richiedono agli stessi de-
affrontati gli argomenti relativi alle ca-
gli approfondimenti normativi.
ratteristiche progettuali e statiche delle
Conoscenze che richiedono un sempre
strutture antisismiche, che hanno evi-
maggiore coinvolgimento dei professioni-
denziato come ci siano delle convinzioni tecniche sorpassate o comunque non
perfettamente in linea con le più recenti disposizioni e conoscenze.
La nostra è una professione che evolve, le esigenze di formazione ed aggiornamento aumentano sempre di più, sia
per restare al passo con i tempi, che per
fornire ai nostri committenti un servizio che sia sempre all’altezza della professione che esercitiamo.
In questa ottica la formazione continua deve permeare, in maniera sempre
più incisiva la nostra professione, ci de-
sti anche nella vita pubblica delle realtà
ve portare a sviluppare sempre di più
cittadine che essi vivono, infatti a mar-
le capacità per dare delle riposte chiare
gine del corso si è evidenziata la necessità della redazione dei piani di emergenza comunali, che sono sicuramente
un nuovo sviluppo della professione, e
2/2006
dimensione GEOMETRA
richiedono un’approfondita conoscenza del territorio e delle sue potenzialità, sia come presenza di rischi, che come elementi gestionali per supportare
le esigenze della popolazione in caso di
emergenza.
Emergenza che bisogna ricordare, può
non essere solo sismica, ma anche di altro tipo, come i recenti eventi alluvioUn momento della consegna degli attestati
36
nali hanno dimostrato.
di Pierdomenico Abrami
per UDINE:
Presidente
Prof. Andrea NAPOLITANO (preside
dell’I.T.G. Marchesini di Sacile)
Commissario
Prof. Francesco TERRANOVA (docente
di Estimo all’I.T.G. Marinoni di Udine)
Commissari
geom. Gianfranco DRI, geom. Luigi FRANCESCUTTI, geom. Maurizio
TALOTTI.
per PORDENONE:
Presidente
Prof.ssa Maria Gabriella MARZANO (preside dell’I.T.G. Sansovino di Oderzo)
Commissario
Prof.ssa Sandra BRUNETTI (docente di
Agraria all’I.T.G. Pertini di Pordenone)
Commissari
geom. Enzo PEGORER, geom. Claudio
TURCHET, geom. Francesco VANIN.
Questi gli esiti:
UDINE
Candidati
Presenti alle prove scritte
Ammessi alla prova orale
Abilitati
n. 74
n. 55
n. 45
n. 38
PORDENONE
Candidati
Presenti alle prove scritte
Ammessi alla prova orale
Abilitati
n. 50
n. 42
n. 39
n. 39
N.B.: i rispettivi rapporti per i Collegi di
Gorizia e Trieste sono stati pubblicati in
Dimensione Geometri n.12/2005.
L’Istituto Tecnico per Geometri G.G. Marinoni di Udine
37
2/2006
La sessione 2005 degli esami sopra menzionati si è conclusa nel dicembre scorso.
E’ stata la ventesima, dal 1985, in attuazione della Legge n. 75/1985.
La prima prova scrittografica aveva per tema la ristrutturazione con ampliamento di un vecchio fabbricato con cambio
di destinazione d’uso: da deposito a ristorante. La seconda prova scrittografica
riguardava un progetto di divisione ereditaria previo determinazione del valore della massa dividenda e delle quote di
diritto spettanti agli eredi nell’ipotesi di
successione per legge.
Due le commissioni esaminatrici: una per
il Collegio di Udine e una per quello di
Pordenone e così composte:
dimensione
Esami di Stato per l’abilitazione
all’esercizio della libera professione
di Geometra
GEOMETRA
Attività dei Collegi di Udine e Pordenone
IN COPERTINA
Vista dal Monte Lussari
dimensione
GEOMETRA
ORGANO UFFICIALE DEL COMITATO
REGIONALE DEI COLLEGI DEI GEOMETRI
DEL FRIULI VENEZIA GIULIA
DIRETTORE RESPONSABILE
BRUNO RAZZA
COMITATO DI REDAZIONE
PIER GIUSEPPE SERA (Go)
ANTONIO TIEGHI (Pn)
LIVIO LACOSEGLIAZ (Ts)
GIOVANNI PIETRO BIASATTI (Ud)
COORDINATORE DI REDAZIONE
ELISA CANCIANI (Ud)
PROPRIETÀ
COMITATO REGIONALE
DEI COLLEGI DEI GEOMETRI
DEL FRIULI VENEZIA GIULIA
EDITORE, DIREZIONE,
REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE
ASSOCIAZIONE DEI GEOMETRI
DELLA PROVINCIA DI UDINE
per conto del Comitato Regionale dei Collegi
dei Geometri del Friuli Venezia Giulia
Via Grazzano 5/b
33100 Udine
Tel 0432 501503
Fax 0432 504048
e-mail: [email protected]
STAMPA
GraphicLinea print factory
Via Buonarroti, 41
33010 Feletto Umberto (Ud)
Tel 0432 570182
Fax 0432 573861
PUBBLICITÀ
EURONEWS SRL
Piazza 1° maggio, 4
33100 Udine
Tel 0432 512270
Fax 0432 512271
e-mail: [email protected]
AUTORIZZ. DEL TRIBUNALE DI UDINE
N. 42/92 DEL 21.11.92
PREZZO DI COPERTINA € 2,00
ARRETRATI € 3,00
ABBONAMENTO 12 NUMERI € 20,00
ABBONAMENTO ESTERO (EUROPA) € 27,00
Questo periodico è associato
all’Unione Stampa Periodica Italiana
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