DICO: PACS = PACE, NON CARNEVALATE!!! UNA CHIESA CHE NASCONDE E ODI…ue libri recensiti sul "Tirreno" da David Fiesoli - a cura di pfls
PER
08/01/11 16.21
IL DIALOGO, QUELLO VERO... NON DEI "PAPA RAZZI"!!!
DICO: PACS = PACE, NON
CARNEVALATE!!! UNA CHIESA
CHE NASCONDE E ODIA LA SUA
STESSA "Pacs-ia" e la sua stessa
OMOSESSUALITà è una chiesa morta e senza
"dio"("charitas")!!! "L’ULTIMO TABU’" e "FEDE
OLTRE IL RISENTIMENTO". Due libri recensiti
sul "Tirreno" da David Fiesoli - a cura di pfls
giovedì 1 marzo 2007.
[...] “È del tutto possibile essere fedeli alle verità e alle melodie più profonde
della fede cattolica - afferma Alison - senza dover assecondare e condividere le
menzogne e l’odio che così tanti dei pubblici ufficiali cattolici hanno seminato in
giro riguardo alle persone gay”. E odio chiama odio: quello della “religione
ufficiale” verso la popolazione gay provoca quello altrettanto feroce di una larga
parte del movimento gay contro la religione: “Mi auguro che i miei scritti siano
parte di un segnale che indica come ci stiamo tutti lasciando quell’odio alle
spalle”. “Fede oltre il risentimento” è una raccolta di testi che vuole offrire ai
lettori un contributo alla discussione sul rapporto fra omosessualità e fede
cristiana.
L’approccio e il tono di Alison non cercano né lo scandalo, né provocazioni fini a
se stesse, ma propongono una serie di argomentazioni che possono servire a
riconciliare. Uno dei problemi principali individuati da Alison è che questa
discussione si svolge spesso sotto un velo di paura e di auto-censura proprio per
l’assoluta rilevanza esistenziale che ha per molti esponenti della Chiesa cattolica
[...]
PERCHé IL PAPA CE L’HA CON I GAY
Un libro scottante racconta gli amori nati in seminario
di DAVID FIESOLI *
Lo storico della Chiesa Michele Ranchetti ne è convinto: se la Chiesa non smette di
considerare naturali solo le unioni eterosessuali, firma la sua condanna. E mentre il Papa
tuona contro le unioni gay e le definisce dannose per la famiglia, due irriverenti giornalisti
raccontano, in uno scottante libro, storie vere di amori segreti nati in seno a Madre Chiesa:
anche la storia di padre Roberto, che in seminario si innamorò, corrisposto, di Davide.
http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=1773&var_recherche=transeuropa
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DICO: PACS = PACE, NON CARNEVALATE!!! UNA CHIESA CHE NASCONDE E ODI…ue libri recensiti sul "Tirreno" da David Fiesoli - a cura di pfls
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Il libro, appena uscito, si intitola “L’ultimo tabù” (Cairo editore, pp.237, euro 14) e affronta
lo spinoso tema del celibato. Maria Corbi e Giacomo Galeazzi hanno parlato con i
protagonisti, e anche con padre Roberto hanno insistito sulla sessualità: emergeva negli
incontri con Davide? “Il desiderio - risponde padre Roberto - respirava in noi in ogni
momento che passavamo insieme”. La storia non finisce bene: Davide lascia il seminario.
Padre Roberto invece sceglie di prendere i voti, ma la mancanza di Davide continuerà a
trafiggerlo: “Cominciai a cercarlo dentro altri uomini, fuori della mia esistenza ecclesiale,
nella solitudine della notte”.
Di fronte a un atteggiamento delle gerarchie ecclesiastiche tanto intransigente, quanti sono i
gay che, come Davide, si allontanano dalla Chiesa? Emanuele Bresci è un insegnante
elementare di Prato e ha una fede molto viva: nella città laniera ha fondato il Comitato gay e
lesbiche locale. I vescovi toscani sanno chi è: Bresci ha spedito loro lettere e fax, ha voluto
parlarci, o tentare, prima di prendere una dolorosa decisione. La storia dei Dico lo ha
davvero deluso: “E’ inutile girarci intorno, l’ostacolo maggiore all’approvazione di una legge
sulle coppie di fatto sta nella demonizzazione da parte del Vaticano delle coppie gay, e nella
schiera trasversale di politici cattolici su cui il Vaticano detta legge”.
Pare che la questione dei Dico verrà discussa in Senato, secondo il ministro Barbara
Pollastrini, entro quindici giorni. Ma mentre aspetta di vedere quel che succede, Emanuele
Bresci si è fatto cancellare dall’elenco dei cattolici, ed è diventato apostata. Lui, di fede
cattolica e fidanzato con Marco, non sopportava più di non essere approvato. Eppure ha
tentato. Ha spedito ad ogni diocesi toscana articoli e prese di posizione in favore dei gay di
altri vescovi come quello di Memphis, Terry Steib, che ha fondato un ministero con gay e
lesbiche cattolici, dichiarando: “Sono diventato sempre più consapevole del numero di
cattolici che non si sentono più bene nella loro casa. Sono cattolici meravigliosi e bravi, sono
gay e lesbiche”.
A Memphis, tentano di non perderli. Perciò Emanuele Bresci ha cercato di parlarne con i
vescovi toscani: gli hanno risposto solo quello di Prato e quello di Lucca, mentre il vescovo
di Pistoia gli ha inviato un opuscolo delle Edizioni Paoline che spiega come
dall’omosessualità si possa guarire. Le risposte ricevute non hanno convinto Emanuele: “Tra
l’essere compreso e accettato ce ne passa - afferma - Io vorrei sentirmi accolto in quanto
cattolico e gay, ma insieme al mio ragazzo, e non se mi astengo da qualsiasi unione d’amore.
Spero che prima o poi qualcuno capisca che è paradossale che una Chiesa che si basa su
regole d’amore abbia tanta ostilità nei confronti di alcune delle sue innumerevoli forme”.
Anche se Bresci, deluso, ha deciso di “cancellarsi” dalle file dei cattolici, non ha smesso di
credere, nè di lottare: “Da cristiano, cercherò di far conoscere la posizione della altre Chiese.
Io volevo far parte di quella cattolica, volevo essere accolto, ma voglio anche essere
riconosciuto, e questo per ora non è possibile. Se e quando lo sarà, tornerò ad essere
cattolico”.
Forse Emanuele Bresci non lo sa, ma la sua posizione corrisponde all’allarme che lancia lo
storico della chiesa Michele Ranchetti, che insegna all’Università di Firenze: “Non
riconoscere le unioni di fatto, anche gay, è un errore enorme da parte della Chiesa - dice al
nostro giornale - E’ il segno di una grave crisi del cattolicesimo non prendere atto delle varie
forme del rapporto affettivo. E se la Chiesa non si libera di questo pregiudizio contro le
unioni gay, contribuisce alla sua stessa fine. Sono persuaso che sia una questione della
massima importanza, un nodo che se non si scioglie diventerà un cappio”.
E racconta di un suo carissimo amico che ha fatto un percorso contrario di quello di
Emanuele Bresci: dall’ebraismo si è convertito al cattolicesimo ed è gay, alla luce del sole.
“Anche lui è la testimonianza vivente - dice Ranchetti - che se la Chiesa vuole un futuro, con
questa realtà dovrà fare i conti, e dovrà accettarla”.
http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=1773&var_recherche=transeuropa
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*
il
Tirreno,
mercoledì
28
febbraio
[http://www.gaynews.it/view.php?ID=72652])
2007
-
da:
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Gaynews
UN SAGGIO SU FEDE CRISTIANA E OMOSESSUALITà
Il teologo che ha fatto outing
«No allo scontro di coscienze»
«Io sono un sacerdote e un teologo cattolico apertamente gay. Come teologo mi sono
impegnato principalmente nell’offrire possibilità per una comprensione rinnovata e più
profonda della fede cattolica”. Chi parla così è un prete inglese, James Alison, che ha scritto
un libro ora tradotto dall’editore Transeuropa anche in Italia (in libreria dal 6 marzo), dal
titolo “ Fede oltre il risentimento. Coscienza cattolica e coscienza gay: risorse per il
dibattito”.
Il volume tenta di liberare le coscienze di quanti vivono con dolore il proprio essere gay
all’interno del mondo cattolico e parallelamente di quanti, poiché parte di un ordine
sacerdotale cattolico, debbono negare la propria sessualita. In “Fede oltre il risentimento”,
Alison mostra i segni dei diversi tentativi di rimanere fedele alla sua vocazione di teologo
cattolico senza voler evitare la zona dove è più difficile proclamare la verità nella cultura
della nostra Chiesa: la zona che riguarda l’essere gay.
“È del tutto possibile essere fedeli alle verità e alle melodie più profonde della fede cattolica
- afferma Alison - senza dover assecondare e condividere le menzogne e l’odio che così tanti
dei pubblici ufficiali cattolici hanno seminato in giro riguardo alle persone gay”. E odio
chiama odio: quello della “religione ufficiale” verso la popolazione gay provoca quello
altrettanto feroce di una larga parte del movimento gay contro la religione: “Mi auguro che i
miei scritti siano parte di un segnale che indica come ci stiamo tutti lasciando quell’odio alle
spalle”. “Fede oltre il risentimento” è una raccolta di testi che vuole offrire ai lettori un
contributo alla discussione sul rapporto fra omosessualità e fede cristiana.
L’approccio e il tono di Alison non cercano né lo scandalo, né provocazioni fini a se stesse,
ma propongono una serie di argomentazioni che possono servire a riconciliare. Uno dei
problemi principali individuati da Alison è che questa discussione si svolge spesso sotto un
velo di paura e di auto-censura proprio per l’assoluta rilevanza esistenziale che ha per molti
esponenti della Chiesa cattolica. (da.fi.)
JAMES ALISON
Fede oltre il risentimento. Coscienza cattolica e coscienza gay: risorse per il dibattito
Transeuropa, pp. 224, euro 12,90
*
il
Tirreno,
mercoledì
28
[http://www.gaynews.it/view.php?ID=72650])
febbraio
2007
da:
Gaynews
Sul tema. nel sito, si cfr.:
Disegno di legge sulle coppie di fatto. I "Dico" e la "Pacsia" vaticana!!!
Monsignor Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea dice: «Mi pare sia una cosa
abbastanza ben fatta». «Da quanto ho visto si tratta di riconoscimenti dei diritti
individuali. Il fatto poi che stiano insieme...anche noi in fondo nei conventi
http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=1773&var_recherche=transeuropa
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siamo
persone
dello
stesso
sesso
che
vivono
[http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=1690]
08/01/11 16.21
insieme».
[]
> DICO: PACS = PACE, NON CARNEVALATE!!! UNA CHIESA CHE NASCONDE E ODIA LA
SUA STESSA "Pacs-ia" e la sua stessa OMOSESSUALITà è una chiesa morta e senza
"dio"("charitas")!!! "L’ULTIMO TABU’" e "FEDE OLTRE IL RISENTIMENTO". Due libri
recensiti sul "Tirreno" da David Fiesoli - a cura di pfls
16 marzo 2007, di Federico La Sala [mailto:[email protected]]
L’Amaca
di Michele Serra (la Repubblica, 15.03.2007)
Cerco di dirlo così come mi viene, mi scusino eventuali pignoli o suscettibili.
Leggere sulle prime pagine le parole "contro natura", pronunciate dal papa a
proposito delle unioni omosessuali, mi fa rivoltare le viscere.
La natura umana è così complicata e ricca (essendo biologica, psicologica, culturale,
sociale) che estrarne un pezzo e appenderlo al lampione del Giudizio Divino equivale
ad amputarla. L’omosessualità è sempre esistita ed esisterà sempre, consiste di
amore e di vizio, di eros e di moda, di piacere e di colpa, di profondità e di futilità,
tanto quanto le altre pulsioni dell’animo e del corpo.
Si può diffidarne, si può criticarla, ma solo una violenta e impaurita torsione dello
sguardo sulle persone, sulla vita, sull’eros, può arrivare addirittura a scacciare
l’amore omosessuale dalla "natura umana".
Leggendo quei titoli ho pensato ai miei amici omosessuali, ad alcune storie di
sofferenza e di punizione, all’orribile marchio di "anormale" che qualcuno di loro ha
dovuto leggere negli occhi e nelle parole degli altri, e mi sono profondamente
vergognato per quel "contro natura". Possibile che i preti omosessuali, notoriamente
molti, non abbiano niente da dire a questa Chiesa spietata?
[]
> DICO: PACS !!! UNA CHIESA CHE NASCONDE E ODIA LA SUA STESSA "Pacs-ia" e la
sua stessa OMOSESSUALITà è una chiesa morta e senza "dio"("charitas")!!! "L’ULTIMO
TABU’" e "FEDE OLTRE IL RISENTIMENTO". Due libri recensiti sul "Tirreno" da David
Fiesoli - a cura di pfls
12 marzo 2007, di Federico La Sala [mailto:[email protected]]
Dura critica dell’Osservatore romano alla manifestazione di sabato nella capitale.
"Una proposta ideata soprattutto per legalizzare le coppie omosessuali"
Il Vaticano sui Dico: una carnevalata bambini sfruttati per la causa gay *
ROMA - Una carnevalata, per di più isterica, i cui autori sono persone irrispettose.
Questa l’opinione dell’Osservatore romano sulla manifestazione romana di sabato sui
Dico. Una "esibizione carnascialesca della vera natura dei Dico", questo "il corteo di
Roma a favore del riconoscimento legale delle coppie omosessuali. Una
manifestazione nella quale - commenta il giornale vaticano - al di là dell’immagine
borghese e rassicurante che si voleva dare, hanno trovato posto discutibili
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mascherate e carnascialate varie. Ironie e isteriche esibizioni da parte di chi invoca
riconoscimenti e non esprime rispetto".
Nell’articolo, l’Osservatore rileva che "erano in molti, fra l’altro, i manifestanti
omosessuali che recavano sulle spalle o per mano, dei bambini, frutto di precedenti
relazioni o anche di fecondazioni praticate all’estero. Bambini - scrive il quotidiano
del Papa - la cui presenza è stata sfruttata proprio allo scopo di accreditare
l’immagine, che vorrebbe essere rassicurante, di una famiglia da tutelare. Almeno
quando è nato, ogni bambino - ricorda la nota - gode, anche nell’ordinamento
italiano, di diritti che gli vengono riconosciuti comunque, in ogni condizione si
trovino i loro genitori. Anche per questo, sfruttare la loro ingenuità appare
un’operazione particolarmente criticabile".
Secondo l’Osservatore, quanto è accaduto sabato a Roma è allora "ancora una volta,
la prova evidente di quale sia la finalità di chi si batte per il riconoscimento legale
delle coppie omosessuali, essendo la presenza di minori determinante per garantire
ad un nucleo famigliare particolari diritti. Non è un caso - conclude la nota vaticana
- che nelle immagini trasmesse sul corteo di sabato a parlare siano state quasi
esclusivamente le coppie omosessuali, la categoria per la quale, al di là di ogni
tattica politica, i recenti tentativi di regolamentazione sono concepiti".
* la Repubblica [http://www.repubblica.it/2007/03/sezioni/politica/coppie-di-fatto5/dico-osservatore/dico-osservatore.html], 12 marzo 2007
[]
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la sua stessa OMOSESSUALITà è una chiesa morta e senza "dio"("charitas")!!!
"L’ULTIMO TABU’" e "FEDE OLTRE IL RISENTIMENTO". Due libri recensiti sul
"Tirreno" da David Fiesoli - a cura di pfls
31 marzo 2007, di Federico La Sala [mailto:[email protected]]
Nuovo attacco sulle coppie di fatto del presidente Cei e arcivescovo di
Genova. "Maggioranze vestite di democrazia possono diventare
antidemocratiche"
Bagnasco: "Diciamo no ai Dico
come a incesto e pedofilia"
Secondo il numero uno dei vescovi difficile dire ’no’, "se cade il criterio
antropologico dell’etica che è anzitutto un dato di natura e non di cultura" *
GENOVA - Perché dire no, oggi a forme di convivenza stabile alternative alla
famiglia, ma domani alla legalizzazione dell’incesto o della pedofilia tra
persone consenzienti? L’interrogativo, destinato a rinvigorire ulteriormente la
polemica sui Dico, è stato posto dall’ arcivescovo di Genova e presidente della
Cei, monsignor Bagnasco, durante un incontro nella serata di ieri con gli
animatori della comunicazione della diocesi.
"Nel momento in cui si perde la concezione corretta autotrascendente della
persona umana - ha affermato Bagnasco -, non vi è più un criterio di giudizio
per valutare il bene e il male e quando viene a cadere un criterio oggettivo
per giudicare il bene e il male, il vero e il falso, ma l’unico criterio o il
criterio dominante è il criterio dell’opinione generale, o dell’opinione
pubblica, o delle maggioranze vestite di democrazia - ma che possono
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diventare ampiamente e gravemente antidemocratiche, o meglio violente allora è difficile dire dei no, è difficile porre dei paletti in ordine al bene".
"Perché - ha proseguito l’arcivescovo di Genova - dire di no a varie forme di
convivenza stabile giuridicamente, di diritto pubblico, riconosciute e quindi
creare figure alternative alla famiglia? Perché dire di no? Perché dire di no
all’incesto come in Inghilterra dove un fratello e sorella hanno figli, vivono
insieme e si vogliono bene? Perché dire di no al partito dei pedofili in Olanda
se ci sono due libertà che si incontrano? E via discorrendo, perchè poi bisogna
avere in mente queste aberrazioni secondo il senso comune e che sono già
presenti almeno come germogli iniziali".
"Oggi ci scandalizziamo - ha concluso il presidente della Cei - ma, a pensarci
bene, se viene a cadere il criterio antropologico dell’etica che riguarda la
natura umana, che è anzitutto un dato di natura e non di cultura, è difficile
dire ’no’. Perché dire no a questo a quello o a quell’altro. Se il criterio sommo
del bene e del male è la libertà di ciascuno, come autodeterminazione, come
scelta, allora se uno, due o più sono consenzienti, fanno quello che vogliono
perché non esiste più un criterio oggettivo sul piano morale e questo criterio
riguarda non più l’uomo nella sua libertà di scelta ma nel suo dato di natura".
* la Repubblica [http://www.repubblica.it/2007/03/sezioni/politica/coppiedi-fatto-7/parla-bagnasco/parla-bagnasco.html], 31 marzo 2007
[]
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"dio"("charitas")!!! "L’ULTIMO TABU’" e "FEDE OLTRE IL RISENTIMENTO".
Due libri recensiti sul "Tirreno" da David Fiesoli - a cura di pfls
25 aprile 2007, di Federico La Sala [mailto:[email protected]]
Preti Pedofili
“Un armadio pericoloso”
di MARY GAIL FRAWLEY-O’DEA (Traduzione di Stefania Salomone)
Una psicologa sostiene che l’insistere della Chiesa Cattolica sui preti
omosessuali - l’omosessualità è un segreto di cui vergognarsi - ha
contribuito allo scandalo degli abusi sessuali *
11 marzo 2007
La posizione della Chiesa Cattolica sull’omosessualità si colloca tra gli
altri aspetti della morale cattolica sulla sessualità, che è disattesa in
genere sia dai laici che da molti preti. Nondimeno, l’ipocrisia di una
chiesa che condanna l’omosessualità mentre può annoverare molti casi di
preti omosessuali al suo interno, che amministrano i sacramenti è, tra
altri fattori, direttamente implicata nello scandalo sugli abusi sessuali.
La sottaciuta evidenza che il presbiterato è molto più omosessuale di
quanto non si creda è confermata dall’obbligo imposto ai preti di non
parlare apertamente del proprio orientamento sessuale, ma di predicare
il peccato della omosessualità praticata. Messaggi contrastanti, segreti
sessuali e realtà negate abbondano nell’ambito clericale nel quale la
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chiesa istituzionale appare l’incontrastata “Regina di Cuori”. La
segretezza e la copertura degli abusi sessuali su minori diventa così una
componente quasi inevitabile di questo reame folle, che induce alla
follia.
Ricerche recenti confermano che il 28-56% dei preti americani sia
omosessuale. Molti uomini gay psicologicamente sani sono attratti dal
presbiterato così come lo sono molti adulti eterosessuali. Essi amano Dio,
desiderano perseguire un regime di vita di profonda spiritualità e sono
preparati a vivere i valori evangelici in una comunità di fedeli. E’
probabile che gli uomini gay siano stati attratti dal presbiterato in
maniera sproporzionata rispetto alla loro presenza nella società in
genere. Fino a tempi recenti, e in alcuni casi nel nascondimento, ragazzi
cattolici che si sono riconosciuti omosessuali, hanno trovato ostilità dalle
famiglie, dagli amici e dalla chiesa. Vittime di insegnamenti che
stabilivano che il loro agire omosessuale fosse intrinsecamente sbagliato
e fosse peccato mortale, i gay cattolici affrontano dolorosi conflitti tra la
propria identità e le proprie relazioni sociali. Abbracciare il presbiterato
è una decisione che, fino a non molti anni fa, provocava una forma di
orgoglio da parte delle famiglie, rendendo il seminarista o il prete figura
grandemente stimata dalla comunità.
E’ anche logico ipotizzare che uomini omosessuali fossero attratti da un
ambiente esclusivamente maschile quale rimane il presbiterato. Inoltre,
quando i ragazzi entrano in seminario molto giovani, l’esplosione delle
proprie pulsioni sessuali adolescenziali prevedeva praticamente una unica
direzione verso cui indirizzarsi. Circondati da uomini o ragazzi, in un
ambiente che vede la donna come un pericolo, eccetto per figure
materne idealizzate o per la Vergine Maria, un seminarista adolescente
ha ben poche scelte. Potrebbe essere attratto dalla propria madre o dalle
persone che lo circondano, che per lo più sono gay. Ci troviamo così di
fronte al paradosso di una organizzazione che insegna che l’omosessualità
è un grave disordine e che poi costruisce un ambiente che promuove
desideri omosessuali.
Molti uomini gay, cresciuti in quella che fino a pochi anni fa poteva
definirsi una società omofobica, hanno vissuto la loro vita in un armadio
nel quale hanno talvolta ignorato chi veramente fossero, nascondendolo
perfino a se stessi. La teologia anti-omosessuale della chiesa cattolica,
applicata nell’ambiente misogino del seminario ha portato a stimolare
desideri sessuali proibiti o derisi, spesso costruendo intorno al giovane
prete omosessuale un loculo soffocante. Qui, l’odio per se stessi che
tormenta molti uomini omosessuali è stato ingigantito nel caso dei preti
omosessuali, alcuni dei quali hanno tentato di affrontare la cosa
nascondendo strenuamente il proprio orientamento sessuale, divenendo
perfino intolleranti verso altri omosessuali. Rifiuto e dissociazione su
vasta scala incoraggia a sottacere altri segreti sessuali come gli abusi
sessuali sui bambini.
Da questa ipocrisia non può nascere, io credo, nessun sano beneficio né
psicologico né spirituale. Sicuramente il papa, i cardinali, i vescovi o i
preti che, guardandosi allo specchio, vedano un uomo omosessuale,
hanno difficoltà a guardare in faccia un confratello che compie abusi e a
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dare un nome a ciò che vedono. Piuttosto, chiudono gli occhi di fronte al
male, dato che tale umanità è stata etichettata come incline al male.
Potrebbero addirittura incolpare o ignorare le vittime di abusi sessuali,
prendendo inconsciamente le distanze dal proprio essere vittima della
Chiesa e della società. Vengono costruiti quindi armadi dentro gli armadi,
stipando mucchi di bugie; la verità diventa introvabile è ancor di più
indicibile. Mary Gail Frawley-O’Dea è una psicologa specializzata in abusi
sessuali e opera nel centro di Charlotte, North Carolina.
Mandare eventuali commenti a [email protected]
[mailto:[email protected]].
* IL DIALOGO
[http://www.ildialogo.org/Ratzinger/pretipedofili/armadio24042007.htm],
Martedì, 24 aprile 2007
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