Autrice:
Christa Aeschlimann
servito
Comunione al posto di solitudine
Idea per il lavoro di gruppo
Settimana 5 – servito / Piccoli gruppi
Piccoli gruppi
servite, insieme invece che da soli
Non facciamo a fatica da soli, ciò che Dio ha pensato per noi da fare insieme
Obbiettivo
Il gruppo prepara un progetto di servizio, che verrà realizzato insieme nelle due settimane (1)
seguenti. Ogni membro del gruppo sa che cosa deve fare per eseguire con successo il progetto.
(1) Se non dovesse essere possibile svolgere il progetto entro due settimane, il gruppo deve avere un
piano die realizzazione concreto e specifico.
Testi biblici
1. Pietro 2,9; Filippesi 4,4 – 9; Matteo 5,16; Marco 2,1-12
Punti principali
Il gruppo deve poter sperimentare che il servizio insieme da soddisfazione e gioia. Questo vale non
soltanto per le persone che ricevono il servizio, ma anche per i partecipanti che fanno il servizio.
Preparazione personale per il/la capogruppo
Il/la capogruppo può leggere i testi seguenti per la propria preparazione o anche per il proprio
arricchimento:
La Bibbia no limita l’aiuto a persone che appartengono alla propria famiglia o alla propria comunità:
Romani 12,7; 1.Tessalonicesi 5,15; Isaia 61, Matteo 28.
Gesù non si è limitato ad aiutare i credenti (anche se lui ha detto di essere venuto dapprima per i
Giudei, Matteo 15,26, Gesù ha aiutato persone che non appartenevano al popolo Giudeo. Per
esempio ha aiutato la donna Cananita, Matteo 15,21).
Alla fine del suo servizio Gesù ha dato un compito ai suoi discepoli (e quindi anche a noi), che si
estende a tutta l’umanità (Matteo 28,19).
Idee per l’impostazione delle serate di gruppo
Possibili introduzioni: Blocco 1, 2, 3, 4 oppure 5
Dopo l’introduzione proseguire con il blocco 6.
Blocco 1: Formulazione dell’obbiettivo della serata
(Testo preso dall’opuscolo dei partecipanti)
Mettiamo in pratica la fede!
Durante le prossime due settimane vogliamo dimostrare l’amore di Dio a una persona, a una coppia, a
una famiglia o a un gruppo di persone.
Non sappiamo ancora bene come dovrebbe funzionare, ma l’amore trova delle vie creative. Noi
troveremo una via e faremo l’esperienza che insieme è molto più facile e motivante che non da soli.
Gesù userà di sicuro quello che faremo. E noi potremo allora capire meglio quello che abbiamo fatto.
Blocco 2:
Far vedere il video di Xavier Naidoo su youtube. Si tratta della canzone: Quello che non possiamo fare
da soli, riusciamo a farlo insieme http://www.youtube.com/watch?v=sglBa9dRfv8
Dopo aver udito la canzone si può iniziare un dialogo centrato sulla domanda: Qual’è la nostra
“arma”? Xavier Nadoo canta dell’arma dell’intendimento, dell’intelligenza. I Cristiani hanno a
disposizione altre “armi” per aiutare le persone nel bisogno. Per esempio c’è l’ ”arma” dello Spirito
Santo che ci da saggezza e conoscenza in tutto ciò che dobbiamo fare. Poi c’è l’arma dell’ amore di
Gesù, che ci riempie e muove.
L’amore di Gesù per il nostro prossimo va e tocca i cuori.
Citate e discutete altre possibilità nel gruppo
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Settimana 5 – servito / Piccoli gruppi
Blocco 3: Leggiamo insieme un esempio biblico di una comunità che serve: Marco 2,1–12.
Alcuni punti sulla lettura:
• Gli uomini portano il loro amico paralizzato là dove c’è aiuto, cioè da Gesù.
• Si tratta di un lavoro piuttosto difficoltoso. Lavorano duramente e calano il loro amico giù dal tetto
ai piedi di Gesù nel mezzo della casa.
• La fede e la convinzione degli uomini hanno delle conseguenze concrete. L’uomo paralitico è
sostenuto dalla fede e dall’ aiuto pratico degli amici. In fine viene guarito.
• Le persone presenti sono rese attente dal miracolo e cominciano a comprendere che Gesù è il
Figlio di Dio. I presenti cominciarono a lodare Dio per il miracolo avvenuto!
• Riconoscete la somiglianza con 1. Pietro 2,5-12?!
Il gruppo discute le cose positive che un’azione comune può produrre.
Blocco 4: Leggete insieme Filippesi 4,4 – 9
Riassicuratevi vicendevolmente che siete uniti a Gesù Cristo. Voi gli appartenete. Avete ricevuto doni
da lui. Non dovete preoccuparvi di nulla! Anche quando volete servire altri. Potete dire a Gesù che
confidate in lui, che lui vi guidi e vi dia le capacità necessarie. Chiedetegli che possiate credere che lui
vi farà vedere la via da seguire e ciò che lui a preparato per voi. Rallegratevi del testo letto e ditelo a
Gesù apertamente nella preghiera comune e con dei canti.
Blocco 5: Collezione die storie/racconti sul tema, vedi appendice 2
Blocco 6: Il gruppo seleziona un progetto comune
Considerazioni generali sul progetto.
Tramite un progetto comune di servizio che svolgerete durante le prossime due settimane (riguardo
alle date consultare anche il Blocco7) potrete sperimentare come Gesù vi usa, come il gruppo cresce
insieme e come altre persone vengono aiutate.
Spesso è un grande incoraggiamento per le persone che fanno un servizio quando possono
osservare la gioia della persona che riceve l’aiuto. Così entrambe, la persona che rende il servizio e la
persona che riceve il servizio ricevono qualche cosa di importante. Lo stesso vale per un gruppo di
persone che rende un servizio.
Può essere utile se i capogruppo preparano in anticipo delle idee che possono ispirare il gruppo a
trovare il progetto che desidera (vedi anche la rubrica Pool sulla pagina web).
Come procedere concretamente
Dapprima le varie idee dei partecipanti vengono raccolte.
È importante che durante la raccolta delle idee del gruppo le varie proposte non vengano commentate
e valutate prematuramente. Le proposte non devono venir scartate immediatamente a causa di
possibili difficoltà e altri argomenti negativi. Le proposte vanno semplicemente notate (al riguardo vedi
anche il Blocco 7).
Secondo, il gruppo seleziona un progetto comune nel quale tutti possono contribuire. Se il gruppo
dovesse esitare riguardo a un progetto e magari vede solo gli ostacoli allora prima di decidersi su un
progetto si può applicare il Blocco 7.
Blocco 7: Non guardare le cose che sembrano impossibili, ma invece considera le possibilità
di Dio.
Il Blocco 7 è facoltativo.
Se il gruppo dovesse incontrare difficoltà nella scelta del progetto perchè ne vede prevalentemente le
difficoltà, si potrebbe leggere la citazione di Harald Kostial contenuta nell’opuscolo dei partecipanti:
Chi desidera qualche cosa, cerca delle vie. Chi non vuole qualche cosa, cerca delle scuse.
(Harald Kostial)
I membri del gruppo si prendono del tempo per riflettere sulla frase citata.
Si può pensare per esempio alle seguenti domande: In che area mi tocca la frase citata? Dove mi fà
rabbia? Che cosa rivela questa frase su me stesso?
Attenzione! La frase citata non deve diventare un mezzo per esercitare pressione o per manipolare.
Ma può aiutare a cercare delle vie positive dove finora si sono solo notate delle impossibilità: L’amore
trova sempre una via!
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Settimana 5 – servito / Piccoli gruppi
Blocco 8: Pianificare concretamente
Una volta che il progetto è stato scelto dal gruppo, quest’ultimo sviluppa un piano di realizzazione che
comprende tempi ed orari, che definisce e distribuisce le responsabilità e che descrive i materiali
necessari, ecc.
Il gruppo nota e descrive i doni di ognuno dei suoi membri e formula il contributo che ognuno può
portare per la buona riuscita del progetto. Nessuno deve essere forzato in un ruolo, ma a volte altri
intravvedono in una persona delle capacità che la persona stessa non vede. È estremamente
motivante quando ci si sente dire da altre persone che ci sono delle cose che facciamo bene. Ognuno
deve avere un ruolo ben definito nel progetto in cui le proprie capacità e i propri doni vengono
impiegati.
Dapprima bisognerebbe accertarsi che le persone che si vogliono aiutare, cioè le persone alle quali il
gruppo si vuole rivolgere, desiderino effettivamente ricevere un aiuto.
Poi bisognerebbe stabilire una data per un secondo incontro del gruppo nel caso probabile che non si
possa ancora pianificare tutto in maniera concreta al primo incontro. In questo caso bisogna stabilire
che cosa deve venir preparato prima del secondo incontro. In questo modo il gruppo si può dedicare
completamente alla pianificazione concreta e alla scelta di date.
Più concreta è la pianificazione e la definizione delle responsabilità, più cresce la probabilità che il
progetto cominci a prendere forma e che infine riesca.
Blocco 9: Chiusura della serata
(Testo dall’opuscolo dei partecipanti)
Da non dimenticare
Contemporaneamente al vostro gruppo si incontrano dozzine o forse centinaia di altri gruppi nelle
comunità Chrischona in diversi paesi. Tra poco moltissime persone verranno toccate nuovamente
dall’amore di Dio. In cielo c’è gioia a questo prospetto.
La serata si conclude con la preghiera comune per il progetto che sta davanti e con la lode per ciò che
siamo in Dio, cioè un sacerdozio regale (1 Pietro 2,9) che ha ricevuto le capacità e i mezzi per far
conoscere la gloria di Dio nel mondo.
Appendice 1
Riconoscere le possibilità pratiche nel proprio ambiente
Possibili idee:
1. Aiuto pratico del vicinato
Chi nel gruppo conosce delle persone nel proprio vicinato che avrebbero bisogno di aiuto?Per
esempio c’è chi ha bisogno di aiuto nel giardino, oppure aiuto nel guardare i bambini, oppure
aiuto nella pulizia, per esempio di un auto, oppure all’interno della casa, come per esempio
pitturare una stanza. Non dimenticare di portare qualcosa per fare una merenda, o un pasto
comune.
2. Appoggio a mamme of papà singles (soli)
Proprio nel tempo pre natalizio, o durante le vacanze, ma anche in generale mamme e papà soli
hanno bisogno di appoggio. Forse potreste offrire di tenere i bambini, così che la mamma o il
papà può andare a fare la spesa, oppure semplicemente rilassarsi, oppure vedere un’ amico o
un’ amica.
Oppure potreste prendere i bambini con voi per fare un’ attività, come per esempio per
preparare ed impacchettare un regalo per la mamma o per il papà. Soprattutto non dimenticate
di pregare per la famiglia che il gruppo vuole sostenere.
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Settimana 5 – servito / Piccoli gruppi
3. Chi sono le vedove e gli orfani?
Giacomo 1,27 La religione pura e senza macchia davanti a Dio e Padre è questa: soccorrere gli
orfani e le vedove.
Chi sono le vedove e gli orfani, quelli che attraversano un periodo duro nel vostro vicinato?
Scegliete una persona. Scoprite quali sono le sue necessità e informatevi se e come il gruppo
può offrire un aiuto. Assicurate la persona in questione che pregate per lei.
4. Chi tra le vostre conoscenze sta passando un periodo di crisi?
Preparate un pasto per questa persona o per questa famiglia. Oppure fate qualcosa che sapete
sarebbe di grande aiuto. Quando aiutate non dimenticate di pregare per la o le persone in crisi.
La vostra presenza e il vostro interessamento sincero sarà molto importante per questa
persona. Assicuratevi che qualcuno del gruppo rimanga in contatto con la persona aiutata per
vedere se avrà bisogno di ulteriore aiuto e per offrire questo aiuto.
5. Aiutare gli anziani
Quale coppia anziana nella vostra vicinanza potrebbe aver bisogno di aiuto per affrontare il
passaggio delle stagioni dall’inverno alla primavera o dall’autunno all’inverno? Quale coppia di
anziani avrebbe bisogno di aiuto in qualche cosa che non riesce più a fare da sola?
6. Aiutare un’ altra istituzione
Non è necessario inventare di nuovo la ruota! Siete a conoscenza di una istituzione o di una
società che già si occupa di certi strati sociali (emarginati, genitori singles, immigrati)? Discutete
nel gruppo come potete offrire il vostro aiuto di gruppo a questa istituzione.
7. Osate pregare per le persone che non conoscete
La preghiera per le persone del quartiere è una grande sfida, ma è anche una grande
benedizione. Il gruppo può offrire il sostegno nella preghiera in diverse maniere. Per esempio il
gruppo si raduna in un luogo del quartiere (una piazza) e ad un orario prestabilito (se
necessario il gruppo potrebbe anche pulire il luogo dall’immondizia). Oppure il gruppo potrebbe
scrivere agli abitanti del quartiere o alle persone con cui già si ha contatto per offrire la
preghiera. Non ci sono limiti per la creatività.
8. Sicuramente ci sono tante altre possibilità e idee. Dio vi ispirerà e vi farà vedere in che maniera
potete servire il prossimo. Cercate di realizzare un progetto che è adatto al vostro gruppo . . .
Appendice 2
Alcune storie
La corda della chitarra
C’era una volta una corda di una chitarra. Era appoggiata vicino alla chitarra e pensava tra se e se:
”Se io rimango qui da parte sono libera, perchè non vengo impiegata. Ci mancherebbe altro, che io
venga tesa su questo oggetto musicale di vecchio stile e in più vicino alla corda brontolona del basso
a destra e alla corda logora del Do sulla mia sinistra. Non ci penso neanche!” La corda non poteva
vedere bene la vecchia chitarra e le corde vicine. Ma la corda da sola divenne sempre più infelice
nella sua libertà solitudinaria. Rimaneva da parte, inutilizzata. Così non si può andare avanti, pensava.
C’era un musicista che amava la sua vecchia chitarra. Si era ripromesso di non mai tendere una corda
sul suo strumento, che non voleva essere istallata. Spesso doveva aspettare un lungo, lungo tempo,
prima di poter di nuovo suonare la sua chitarra. Guardava la corda che giaceva per terra sofferente a
causa della sua inutilità. Il musicista pensava tra se e se: Se tu solo conoscessi, o corda, il potenziale
che c’è in te, e la musica che potresti produrre! La corda lo guardava immersa nella sua crisi e piena
di desiderio.
Il musicista la prese tra le mani con cautela, la affrancò sul suo strumento e cominciò lentamente a
tenderla. Sempre di più. La corda cominciava a produrre un suono, che con l’aumentare della
tensione diventava sempre più bello. Finchè la corda emise la nota giusta e suonò in armonia con le
altre corde, che erano così diverse, ma così vicine. La musica poteva dunque cominciare e una
moltitudine di persone si entusiasmava della bella musica.
Klemens Emmerich
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Settimana 5 – servito / Piccoli gruppi
Il fiore nel deserto
C’era una volta un piccolo fiore nel mezzo del deserto. Tutti i giorni aspettava una goccia di pioggia.
Ha sempre sentito parlare di come la pioggia sia importante e bella, ma che quando si spandeva il
l’odore della pioggia, gli avvoltoi sarebbero venuti a portare via ogni speranza. Con fatica il fiore si
attaccava al terreno soffice e aveva paura. Aveva paura della calura ardente, paura della solitudine, e
paura della prossima tempesta. Un colibrì vide la tristezza del fiore e raccontò tutto agli altri animali. Il
toro non prestava nessuna attenzione. A lui interessavano solo le cose forti. Anche il San Bernardo
rimase indifferente. Non si lasciava muovere da nulla.Il suo hobby era la noia. La gazza, che cantava
sempre a grande voce disse che aveva troppi appuntamenti e nessun tempo a disposizione. Il colibrì
era disperato. Che cosa poteva fare, lui il più piccolo tra gli uccelli? Volò deciso dalle formiche e
raccontò loro della tristezza del fiore. Senza esitare le formiche formarono una lunga catena e
trasportarono semi di erba e di frutta fino a dove si trovavano le radici del fiore. Bagnarono il terreno e
i semi con un pò di rugiada. Non passò molto tempo che la vita crebbe nel deserto e il fiore divenne
un bellissimo fiore dai colori brillanti. Era una sorpresa che nessuno si era aspettato. Il tutto è
successo semplicemente perchè il piccolo colibrì ha avvisato le formiche.
Fonte sconosciuta
La piccola vite
Una piccola vite tiene insieme due piastre d’acciaio di una immensa nave corazzata. Con lei ci sono
migliaia di altre viti sulla corazzata. Un giorno la vite pensa ad alta voce: “Oggi me la voglio prendere
un pò con comodo. Sono io che decido e degli altri non m’importa nulla.”
Ma quando le altri viti sentono le parole della piccola vite, che vuole agevolarsi la vita a allentarsi un
poco, cominciano a protestare: “Ma ti sei ammattita? Se tu non tieni più assieme bene le due piastre
non ci vorrà tanto tempo prima che anche noi cederemo.”
Due grosse travi di metallo gridano allarme: “Per l’amor del cielo tenete bene assieme le piastre
d’acciaio, sennò nemmeno noi potremo sostenere tutto il peso e la pressione."
Rapidamente la notizia allarmante raggiunge tutte le parti della nave: “La piccola vite vuole fare
qualcosa di strano.” Tutti provano orrore. La nave emette un sospiro di frustrazione. Tutte le giunture
sono scosse. Insieme, tutte le travi, le piastre e le viti mandano alla piccola vite un messaggio. La
pregano di rimanere al suo posto e di svolgere la sua funzione, sennò la nave affonderà e nessuno
potrà raggiungere il porto sano e salvo.
Willi Hoffsümmer, Starthilfen für dich, Matthias-Grünewald-Verlag, Mainz 1978, S. 34.
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