Comitato Scientifico del Progetto: Dr. C. Amoretti
Dr. P. Bruzzi
Dr. M. Cotellessa
Dr. P. Di Pietro
Dr.ssa E. Piccotti
Dr. R. Ravera
Dr.ssa M. Romanengo
Coordinatore e Responsabile del Progetto: Dr. R. Ravera
Referenti del Progetto: Dr.ssa P. Liberati
Dr.ssa E. Bonavera
Tel.: 0184 536981
Cell.: 340 3104424
E-mail: [email protected]
1
Indice
Introduzione alla Ricerca
pag. 3
Obiettivi dello studio
pag. 5
Metodologia della Ricerca
pag. 6
Istruzioni per la compilazione della scheda
pag. 7
-
Quando compilare la scheda
pag. 7
-
Sezione Procura
pag. 9
-
Sezione Pronto Soccorso
pag. 9
-
Sezione Sanitaria
Sezione Sociale
Sezione Scuola
pag. 10
-
Sezione Forze dell’Ordine
pag. 12
Indicatori di Maltrattamento e Abuso
pag. 14
Bibliografia
pag. 31
2
Introduzione alla Ricerca
Il maltrattamento, abuso e neglect nell’infanzia è un fenomeno di rilevante complessità, così come
emerge da tutta la letteratura scientifica sull’argomento, soprattutto per quanto riguarda la segnalazione e la
rilevazione degli indicatori ad opera delle Agenzie coinvolte. Purtroppo, nonostante le recenti acquisizioni in
tema di trattamento dell’abuso, ancora oggi sono molteplici i casi che sfuggono ad una segnalazione, con un
evidente rischio che il fenomeno possa incidere gravemente sulla salute psico-fisica del bambino.
La presente ricerca nasce dall’intento di monitorare, nell’arco di un periodo prestabilito, tutte le segnalazioni
di abuso, maltrattamento e neglect che provengono dalle Agenzie sanitarie, sociali, formative e giuridiche e
dalla necessità di monitorare come tali casi vengono gestiti e presi in carico. Il fine ultimo è quello di valutare
se il modello attuale di intervento e coordinamento sia realmente in grado di fronteggiare tempestivamente il
fenomeno, attraverso un’efficace rilevazione dei segnali di abuso e una successiva presa in carico dei casi.
Le attuali conoscenze, supportate da una vasta letteratura, rivelano l’esistenza di una significativa
vulnerabilità psicologica associata al maltrattamento, abuso e neglect (DeBellis, 2006), in cui il “child neglect is
defined as physical, medical, educational, and emotional neglect”.
Ci sono, inoltre, evidenze sperimentali su come queste esperienze traumatiche determinino danni permanenti
sullo sviluppo psicologico (Prasad, 2005) e la comparsa di vulnerabilità specifiche anche rispetto alla
depressione precoce (Reinherz, 2003). Nella seguente tabella sono evidenziati gli aspetti critici dell’impatto del
neglect sullo sviluppo psicobiologico del bambino(DeBellis, 2006).
3
La vasta letteratura sull’argomento, conferma, inoltre, come l’abuso e il maltrattamento generino
difficoltà di mentalizzazione (il processo attraverso il quale è possibile comprendere gli stati mentali altrui) e
possano determinare deficit sul piano della regolazione degli affetti (Giedd,2003), nonché gravi vulnerabilità
(Hindley, 2006).
È confermata anche la significativa importanza della promozione di corretti stili di attaccamento della madre
verso il bambino (Rees, 2005). Esperienze negative precoci, crescita lenta e scarso sostegno emozionale
generano, infatti, un rischio permanente di scarsa salute psicologica, riducendo, nell'età adulta, il
funzionamento fisico, cognitivo ed emozionale dell’individuo.
La vulnerabilità psicologica sviluppata dai bambini che vivono in condizioni di stress associati all’abuso e
che si trovano ad affrontare Situazioni Sfavorevoli nel corso dell’infanzia (Felitti, 2001), infine, li espone ad una
compromissione dello sviluppo armonico delle loro capacità e della loro personalità. La nozione di Esperienze
Sfavorevoli Infantili (ESI) è stata introdotta nella letteratura psicologica per indicare l’insieme di situazioni
vissute nell’infanzia, definibili come “incidenti di percorso” negativi più o meno cronici rispetto all’ideale
percorso evolutivo sul piano personale e relazionale che mettono a rischio, in particolare, la costruzione dei
legami di attaccamento. Esse comprendono tutte le forme di abuso all’infanzia subite in forma diretta (abuso
sessuale, maltrattamento psicologico, fisico, trascuratezza), così come le condizioni di abuso subite in forma
indiretta, che rendono l’ambito familiare imprevedibile, come ad esempio alcolismo o tossicodipendenza dei
genitori, malattie psichiatriche, gravi malattie invalidanti, tracolli finanziari e soprattutto violenza assistita, cioè
coinvolgimento del minore in atti di violenza compiuta nei confronti di una figura di riferimento.
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Obiettivi dello Studio
Il fine ultimo della ricerca è quello di migliorare i processi di segnalazione, valutazione e
coordinamento delle attività di contrasto al neglect nell’infanzia.
Per raggiungere tale scopo lo studio si propone due obiettivi prevalenti:
1. Fornire stime quantitative e qualitative sulle dimensioni del fenomeno maltrattamento e abuso dei minori
(giunti all’osservazione nella Provincia di Imperia) e sui fattori di rischio associati. La ricerca si orienta a
raccogliere e a valutare, nel periodo preso in esame, tutte le segnalazioni da parte delle Agenzie coinvolte
nell’ambito di questo fenomeno.
2. Valutare la presa in carico e i processi assistenziali che vengono attivati in relazione alle conseguenze
dell’abuso e verificare nel tempo gli esiti osservati sugli assistiti, in relazione ai protocolli adottati e alla presa in
carico delle varie Istituzioni. Quest’ultimo aspetto fa riferimento al Protocollo d’intesa “Il Silenzio dei
Passerotti”, che vede coinvolta l’ASL1 come parte primaria nella gestione dei casi in collaborazione con tutte le
Agenzie coinvolte a livello provinciale nei casi di abuso e maltrattamento. L’obiettivo finale è stimare l’efficacia
del protocollo attualmente in uso e individuare eventualmente gli aspetti che richiedono un diverso approccio e
una differente modalità di organizzazione clinica e gestionale.
Pertanto, sulla base delle informazioni ed evidenze raccolte, lo studio si propone di sviluppare un programma
organico di monitoraggio rispetto alla complessità del fenomeno e di attivare e promuovere efficaci strumenti
di gestione e di metodologie di intervento.
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Metodologia della Ricerca
La ricerca è interessata a raccogliere tutte le segnalazioni di sospetto abuso e maltrattamento dei minori
- da 0 a 13 anni - nell’arco di un periodo predefinito, al fine di fornire stime quantitative e qualitative
sull’incidenza del fenomeno e sui fattori di rischio associati.
Le Agenzie coinvolte sono sia quelle a diretto contatto coi Minori, sia quelle a cui questi ultimi possono afferire
in caso di sospetto maltrattamento o abuso. Nello specifico, lo Studio prenderà in considerazione:
Fonti Sanitarie
Fonti Scolastiche
Fonti Sociali
Fonti Istituzionali
Per raggiungere questo scopo, verrà consegnata a tutte le Agenzie una Scheda per la rilevazione dei casi,
che sarà da compilare per ogni singolo Minore individuato e che verrà trattata solo al fine della ricerca, senza,
quindi, escludere le normali procedure di segnalazione secondo i protocolli d’intervento di ciascuno.
La scheda di rilevazione sarà da compilare ogni volta che una delle Agenzie individuerà un caso che:
farà supporre un sospetto maltrattamento o abuso,
presenterà uno o più indicatori di media o alta specificità,
all’interno di un periodo di tempo stabilito, che si estenderà dal 1 ottobre 2010 al 31 marzo 2012.
Oltre a fornire stime quantitative e qualitative sull’incidenza del fenomeno e sui fattori di rischio
associati, la ricerca è anche interessata a seguire da vicino la presa in carico dei casi e i processi assistenziali
eventualmente attivati, così come la risoluzione naturale del problema per mancata conferma del sospetto.
A tale scopo, per ogni caso riportato attraverso le schede di rilevazione, verrà proposta, in un secondo
momento, un’Intervista semi-strutturata con cadenza periodica di circa tre mesi.
Al termine della raccolta delle informazioni sui casi, sia di tipo quanti-qualitativo che di presa in carico,
i dati verranno analizzati attraverso un’accurata elaborazione statistica, a partire dalla quale si procederà
all’interpretazione dei risultati.
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Istruzioni per la compilazione della scheda
La compilazione della scheda è al solo fine di ricerca, NON EQUIVALE AD UNA
SEGNALAZIONE UFFICIALE e non esclude, pertanto, le normali procedure di segnalazione
secondo il protocollo di ciascuna Agenzia.
QUANDO COMPILARE LA SCHEDA
Durante lo svolgimento di una professione a diretto contatto con Minori o con famiglie in cui siano
presenti dei Minori, può capitare di trovarsi di fronte a circostanze in cui si palesi il sospetto che quel bambino
e/o quella famiglia siano a rischio di maltrattamento o abuso - fisico, sessuale, psicologico - o che li stiano già
subendo.
Spesso si presentano situazioni in cui si viene a conoscenza di informazioni parziali o contraddittorie, altre
ancora in cui ci si trova di fronte a contesti difficili da capire e da gestire. Nella maggior parte di questi casi
“incerti”, non si procede subito con una denuncia ufficiale al Tribunale dei Minori o alle Forze dell’Ordine o
con una segnalazione ai Servizi Sociali, ma si cerca di gestire e monitorare la situazione dall’interno del proprio
ambiente di lavoro. Questo, soprattutto per la paura di creare falsi allarmismi.
L’interesse della Ricerca è quello di individuare e far emergere anche questi casi di sospetto seppur iniziale,
indipendentemente da una loro conferma o sconferma successiva. La compilazione della Scheda, pertanto,
risulta fondamentale anche in presenza di questi casi “incerti”. Tanto più tenendo conto che ciò non comporta
l’attivazione di procedure e/o indagini relative al Caso individuato.
All’interno di una stessa Agenzia la Scheda su un dato Minore va compilata un’unica volta,
indipendentemente dall’acquisizione di nuove informazioni sul Caso e sul suo sviluppo.
Sarà, infatti, cura del ricercatore seguire nel corso dello studio il percorso di ogni singolo Minore individuato.
Ciò avverrà attraverso un’Intervista Semi-Strutturata, somministrata - con cadenza trimestrale - dal ricercatore
ad ogni Referente dei Casi individuati. Anche tale fase non sostituirà le normali procedure e comunicazioni
interne al protocollo di ciascuna Agenzia.
7
LA SCHEDA E’ DA COMPILARE:
•
in presenza di un sospetto o di uno o più indicatori con media o alta specificità (cfr. cap. Indicatori di
Maltrattamento e Abuso pg.13 e segg.);
•
se il sospetto riguarda un minore di età compresa tra 0 e 13 anni (fino al giorno precedente il compimento
del 14° anno di età);
•
nel caso in cui il Soggetto abbia già compiuto 14 anni, solo se il maltrattamento è avvenuto prima dei 14
anni e nel periodo indicato dalla Ricerca (dal 1 ottobre 2010 al 31 marzo 2012)
•
nel caso in cui, all’interno di uno stesso nucleo familiare, vi sia il dubbio che più di un minore sia
abusato/maltrattato, vanno compilate tante schede quanti sono i casi sospetti.
LA SCHEDA NON E’ DA COMPILARE:
se il sospetto riguarda un Soggetto che ha già compiuto i 14 anni al momento del maltrattamento e/o
abuso;
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se il Caso si è concluso in un periodo precedente all’inizio della Ricerca.
Di seguito verranno riportate le indicazioni utili alla compilazione della Scheda relative alle singole Agenzie.
Sezione PROCURA
Sulla Scheda di Rilevazione relativa alla Procura è sufficiente segnare:
•
la Sede della Procura (Imperia o Sanremo);
•
il Referente del caso, vale a dire la persona a cui far riferimento per il Minore individuato;
•
il Numero di Protocollo interno all’Ufficio della Procura relativo al caso individuato;
•
la Fonte da cui si è avuta l’informazione (es. denuncia/segnalazione effettuata da...- madre; Pronto
Soccorso di...; Carabinieri di...; ...-);
•
a quale Organo/Ufficio verranno assegnate le indagini (es. Squadra Mobile di Imperia; Pol. Giudiziaria
dell’Arma dei Carabinieri di Sanremo; ...).
Sezione PRONTO SOCCORSO
Ai Pronto Soccorso di Imperia, Sanremo e Bordighera si chiede di compilare due schede di Rilevazione:
una prima scheda comune al P.S. dell’Ospedale Pediatrico G. Gaslini e una seconda scheda comune alle altre
Agenzie coinvolte nella Provincia di Imperia. Per quest’ultima scheda cfr. “Sezione Sanitaria”.
Sulla Scheda di Rilevazione specifica per i Pronto Soccorso si chiede di indicare:
•
la Sede del Pronto Soccorso (PS IGG; Imperia; Sanremo; Bordighera);
•
il Codice di Triage;
•
la data e l’ora di Accesso;
•
il Motivo dell’accesso
•
Dati relativi al Minore
•
il Numero di Accessi in P.S. o Ricoveri avvenuti nei 12 mesi precedenti relativi al Minore individuato;
•
Chi ha accompagnato il Minore al PS;
•
se c’è stata una Dichiarazione relativa a maltrattamento e/o abuso subito, chi l’ha rilasciata;
•
il Tipo di sospetto;
•
quali elementi hanno portato l’operatore al sospetto: segnare con una crocetta uno o più Indicatori;
•
quale Procedura è stata attivata.
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Sezione SANITARIA ( inclusi i Pronto Soccorso di Imperia, Sanremo e Bordighera)
Sezione SOCIALE (comprende i Distretti Sociali, i Centri Antiviolenza, i Centri di Volontariato,
i Centri di Aggregazione e Ricreativi)
Sezione SCUOLA
Sulla Scheda di Rilevazione si chiede di indicare:
DATI GENERALI
•
la Sede in cui si opera
nello specifico, per l’area Sanitaria indicare il Distretto o Reparto Ospedaliero o l’Ambulatorio (es.
Consultorio di...);
per l’area Sociale indicare il Distretto Sanitario di riferimento e l’Ambito Territoriale di Appartenenza;
per l’Ambito Scolastico indicare il plesso (es. Scuola Media ... di ...-città/paese-);
•
il Referente del caso, vale a dire la persona a cui far riferimento per il Minore individuato.
FONTE DELL’INFORMAZIONE
•
la Fonte Principale dell’informazione (segnare una sola voce);
•
ulteriori Fonti da cui si è avuta l’informazione;
•
una breve descrizione di come si è entrati a conoscenza delle informazioni acquisite.
.
DATI SUL MINORE
Ottenere il maggior numero di dati anagrafici ha il solo obiettivo di non creare sovrapposizioni, tenendo conto
che per uno stesso Minore può essere compilata più di una scheda: ad es. una scheda dai Servizi Sociali e una
dalla Scuola; una dalla Procura e una dalle Forze dell’Ordine...
Ad ogni Minore individuato dagli operatori delle diverse Agenzie verrà assegnato un codice, che consentirà di
capire se lo stesso soggetto sia già stato individuato da un’altra Agenzia mantenendone l’anonimato.
INFORMAZIONI SUL MINORE
•
il tipo/i tipi di maltrattamento e/o abuso sospettati o riferiti (cfr. Indicatori maltrattamento pg. 14
Tab. 1);
•
gli indicatori che hanno determinato il sospetto (cfr. indicatori maltrattamento pg. 15 e segg.);
•
l’autore/i presunto/i del Maltrattamento/Abuso.
10
INFORMAZIONI SULLA FAMIGLIA
•
tutti gli Adulti presenti in casa (persone che abbiano raggiunto la maggiore età), possono essere segnate
più voci;
•
il Numero Totale di adulti presenti in casa;
•
tutti gli Altri Minori presenti in casa, escluso il Minore interessato, specificando per ognuno il grado di
parentela/relazione con il soggetto del caso (es. sorella; figlio del convivente; ...), l’età e il sesso;
•
eventuali note sul nucleo abitativo;
•
Caregiver A: adulto che ha cura del Minore in casa
•
-
indicare il grado di parentela/la relazione con il Minore
-
il sesso e l’età
-
se fa parte di un ceto svantaggiato
-
la scolarità
-
lo stato di provenienza
-
i fattori di rischio noti o presunti: possono essere segnate più voci;
Caregiver B: adulto che ha cura del Minore. Non è necessario che abiti nella stessa casa del Minore (es.
nel caso di genitori separati, il genitore non affidatario che abbia contatti frequenti col Minore e che
partecipi alla sua educazione) o che abbia con esso un legame di sangue (es. convivente della madre);
•
Altre Persone che si occupano in modo importante del Minore: specificare il grado di parentela/la
relazione con il soggetto e se vive nella stessa casa.
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Sezione FORZE DELL’ORDINE
Sulla Scheda di Rilevazione si chiede di indicare:
DATI GENERALI
•
Fonte di rilevamento del dato: sotto la dicitura “Forze dell’Ordine” segnare il Corpo di Appartenenza;
•
il Reparto/ Ufficio e la Sede (città/paese) in cui si opera;
•
il Referente del Caso, vale a dire la persona a cui far riferimento per il Minore individuato;
•
il Numero di Protocollo Interno relativo al Reparto in cui il compilatore opera;
•
l’Ufficio e il Numero di Protocollo dell’Ufficio che ha inviato il caso (es. Ufficio della Procura di ... ;
prot. n°...);
•
l’Ufficio e il numero di Protocollo dell’Ufficio a cui è stato/verrà inviato il caso (es. Ufficio della
Procura di ... ; prot. n°...);
•
Altri Enti coi quali si sta collaborando al caso (es. Servizi Sociali di ...).
FONTE DELL’INFORMAZIONE
•
la Fonte Principale dell’informazione (segnare una sola voce);
•
Ulteriori Fonti da cui si è avuta l’informazione;
•
una breve descrizione di come si è entrati a conoscenza delle informazioni acquisite.
DATI SUL MINORE
Ottenere il maggior numero di dati anagrafici ha il solo obiettivo di non creare sovrapposizioni, tenendo conto
che per uno stesso Minore può essere compilata più di una scheda: ad es. una scheda dalla Procura e una dalle
Forze dell’Ordine; una dai Servizi Sociali e una dalla Scuola...
Ad ogni Minore individuato dagli operatori delle diverse Agenzie verrà assegnato un codice che consentirà di
capire se lo stesso soggetto sia già stato individuato da un’altra Agenzia, mantenendone l’anonimato.
INFORMAZIONI SUL MINORE
•
il tipo/i tipi di maltrattamento e/o abuso sospettati o riferiti (cfr. indicatori maltrattamento pg. 14
Tab. 1);
•
gli indicatori che hanno determinato il sospetto (cfr. indicatori maltrattamento pg. 15 e segg.);
•
l’autore/i presunto/i del Maltrattamento/Abuso.
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INFORMAZIONI SULLA FAMIGLIA
•
tutti gli Adulti presenti in casa (persone che abbiano raggiunto la maggiore età), possono essere segnate
più voci;
•
il Numero Totale di adulti presenti in casa;
•
tutti gli Altri Minori presenti in casa, escluso il Minore interessato, specificando per ognuno il grado di
parentela/relazione con il soggetto del caso (es. sorella; figlio del convivente; ...), l’età e il sesso;
•
eventuali note sul nucleo abitativo;
•
Caregiver A: adulto che ha cura del Minore in casa
•
-
indicare il grado di parentela/la relazione con il Minore
-
il sesso e l’età
-
se fa parte di un ceto svantaggiato
-
la scolarità
-
lo stato di provenienza
-
i fattori di rischio noti o presunti: possono essere segnate più voci;
Caregiver B: adulto che ha cura del Minore. Non è necessario che abiti nella stessa casa del Minore (es.
nel caso di genitori separati, il genitore non affidatario che abbia contatti frequenti col Minore e che
partecipi alla sua educazione) o che abbia con esso un legame di sangue (es. convivente della madre).
•
Altre Persone che si occupano in modo importante del Minore: specificare il grado di parentela/la
relazione con il soggetto e se vive nella stessa casa.
N.B. In caso d’incertezza sulla modalità di compilazione della Scheda contattare la dr.ssa Paola Liberati e la
dr.ssa Erika Bonavera all’indirizzo e-mail: [email protected], o ai numeri 0184 536981 –
3403104424.
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Indicatori di Maltrattamento e Abuso
(Tratto da “Il Silenzio dei Passerotti. Gli indicatori del maltrattamento/abuso dei minori; Il protocollo d’intesa per la
prevenzione e la presa in carico”, CE.S.P.IM, 2007)
Indicatori di maltrattamento/abuso*
La letteratura sull'argomento è ricca di informazioni sugli indicatori di maltrattamento e abuso; da essa
risulta che si tratta di segnali per lo più aspecifici, di "campanelli d'allarme", che pertanto sono da usare con
prudenza e competenza, evitando di minimizzarli o enfatizzarli. Infatti, non tutti i segni di disagio vanno letti
dentro la chiave del "maltrattamento", perché gli stessi potrebbero essere indice di "stati mentali a rischio", di
esordi psicopatologici più o meno gravi oppure di sofferenze inevitabili legate a situazioni familiari (lutti, gravi
malattie...).
Al riguardo, si ribadisce che, in questo campo così delicato, non basta avere la conoscenza di griglie contenenti
enumerazioni di elementi fisici, comportamentali e familiari che rivelino rischi o eventi conclamati di casi di
maltrattamento o abuso, anche perché spesso il bambino non parla di quello che lo turba ed è soggetto a
suggestione. Occorre, quindi, che gli operatori, nei loro vari contesti di lavoro, affinino sempre di più le loro
capacità di cogliere i segnali di sofferenza del bambino.
Solo alla luce di queste considerazioni, si può pensare di utilizzare nel lavoro di osservazione griglie di
indicatori da correlare ad altri elementi di osservazione, che vanno confrontati con le informazioni in possesso
di altri operatori al fine di agire con maggiori sicurezze e garanzie di correttezza nell'approfondimento dei
problemi.
Si presenta, pertanto, una mappa di segnali da utilizzare come sussidio nell'osservazione di situazioni di
maltrattamento/abuso.
14
*Cfr.: “Prevenzione e presa in carico di situazioni di maltrattamento e abuso nell’infanzia e nell’adolescenza” – Percorsi
operativi – Comune di Genova.
Tra i vari riferimenti teorici disponibili è stato scelto come fonte “Abuso sui bambini: l’intervento a scuola”, a
cura di Francesco Montecchi, Ed. Franco Angeli, Milano, 2002, cui si rimanda come testo fondamentale di
linee-guida per gli operatori che lavorano per e con i bambini e le famiglie.
FORME DI ABUSO
SPECIFICA DELLA FORMA
DEFINIZIONE
Maltrattamento
► Fisico
Il genitore o le persone che si prendono cura del bambino
eseguono, permettono che si eseguano o mettono il
bambino in condizioni di subire lesioni fisiche.
Il bambino viene svalutato, umiliato, denigrato,
sottoposto a sevizie psicologiche in modo continuato e
duraturo nel tempo attraverso frasi o comportamenti.
► Psicologico
Patologia delle cure
► Incuria
► Discuria
► Ipercura
Abuso sessuale
► Intrafamiliare
► Extrafamiliare
Cure carenti rispetto ai bisogni fisici e psicologici propri
del momento evolutivo del bambino.
Cure “distorte” e inadeguate rispetto all’età del bambino
attraverso:
• richieste di prestazioni superiori per
età/possibilità;
• accudimento tipico di bambini più piccoli;
• iperprotettività.
Cura eccessiva per lo stato fisico del bambino
caratterizzata da una inadeguata e dannosa
medicalizzazione. Si rintracciano tre fondamentali forme
di “ipercura”: Medical Shopping, Chemical Abuse e sindrome di
M̈őnchausen per procura.
►Coinvolgimento di soggetti immaturi e dipendenti in
attività sessuali, con assenza di completa consapevolezza e
possibilità di scelta, in violazione dei tabù familiari o delle
differenze generazionali, agito da familiari, conoscenti,
estranei.
Tab. 1 – La classificazione delle forme di abuso
Gli indicatori
LEGENDA
GRADO
SPECIFICITA’
SPIEGAZIONE
▲▲▲▲
▲▲▲
Alta nel sospetto
Medio-alta nel
sospetto
Medio-bassa nel
sospetto
Bassa nel sospetto
L’indicatore è prevalente e fortemente indicativo della specifica forma di abuso
▲▲
▲
L’indicatore è prevalente nella specifica forma di abuso considerata e in comune
con altre forme di abuso e/o di disagio
L’indicatore è in comune con una o più o tutte le forme di abuso e/o altre forme
di disagio e/o patologia organica.
L’indicatore è in comune con altre forme di disagio e/o con patologia
organica.
15
Tab. 2 – Il grado di specificità degli indicatori di abuso
1. Gli indicatori per il rilevamento del maltrattamento fisico
1.1
I segni fisici
Non sempre il maltrattamento fisico lascia segni evidenti sul corpo del bambino e spesso, quando anche
sono presenti, vengono nascosti dagli indumenti non risultando immediatamente visibili.
I segni fisici del maltrattamento sono:
• contusioni:
• ecchimosi;
• cicatrici;
• morsi;
• lesioni scheletriche;
• lesioni addominali.
ATTENZIONE A
SPIEGAZIONI/ESEMPI
Frequenza dei segni fisici
Quante volte il bambino si presenta a scuola con segni di danno sul corpo e da
quanto tempo si è iniziato ad osservare tali segni.
Presenza in contemporanea o quasi di più lesioni come ecchimosi, bruciature,
escoriazioni, ecc.
Le lesioni possono essere più o meno gravi fino a richiedere un intervento medico
urgente, ad es. il bambino che arriva a scuola con lesioni multiple, vomito e
intensa cefalea.
Il bambino nel raccontare le cause dei segni che appaiono sul suo corpo appare
imbarazzato e in un crescente stato di tensione e ansia.
I racconti possono essere:
• contraddittori, ad es. prima sostiene di essersi fatto male giocando con
un compagno, poi di essere caduto litigando con un genitore;
• incongrui, ad es. ha una cicatrice circolare e profonda e sostiene di
essersela procurata cadendo accidentalmente.
Si rilevano delle contraddizioni nelle spiegazioni fornite riguardo alle dinamiche
che hanno procurato le lesioni al bambino e un atteggiamento emotivo di
imbarazzo, aggressività, evitamento.
Quantità dei segni fisici
Gravità dei segni fisici
Emozioni del bambino durante
il racconto
“Come” i genitori raccontano
1.2 I segnali comportamentali
SEGNALI COMPORTAMENTALI
SPIEGAZIONI/ESEMPI
SPECIFICITA’ DEL
SEGNALE
Si ripara quando un adulto si avvicina a lui Ad es. alza il braccio per ripararsi il viso sulla Prevalente.
anche senza intenzione di danneggiarlo.
base della percezione di una “minaccia”
dell’altro, poiché il bambino cronicamente
▲▲▲▲
picchiato ha una visione degli adulti come di
“coloro che picchiano”.
Presenta una attenzione “gelata” con uno E’ un bambino che guarda in modo attento e Prevalente.
sguardo attento e allarmato.
nei particolari quanto accade intorno a lui,
poiché ha sperimentato “le botte” in modo
▲▲▲▲
incongruo (viene picchiato quando si
comporta sia in modo adeguato che
16
inadeguato) ed è sempre in attesa di un
attacco.
Pauroso degli ambienti estranei, arrogante Dall’ambiente sconosciuto si attende “una
nel contesto d’origine.
minaccia”, nel contesto d’origine può
esprimere la parte “forte, arrogante” per
▲▲▲
evitare di sentirsi esclusivamente una
“vittima”, debole. Questi bambini possono
mostrarsi a scuola inizialmente calmi e
accondiscendenti ma, quando si ambientano,
possono diventare iperattivi, aggressivi ed
incontrollabili.
Scoppi improvvisi di ira.
Il bambino può essere aggressivo verso i
compagni, gli oggetti oppure se stesso anche
▲▲▲
in assenza di una motivazione esterna; un
ricordo, l’affiorare di una emozione
sgradevole possono essere sufficienti a farlo
esplodere.
Instabilità reattiva.
Si mostra in modo alternato e incongruo
contento e/o triste, ad es. piange prima di
▲▲▲
entrare in classe e ride immediatamente dopo
l’entrata. Inoltre, uno stesso intervento
dell’insegnante sul bambino può dare risultati
adeguati o creare reazioni inaspettate e
problematiche.
Rifiuta il contatto fisico o lo ricerca con Rifiuta il tentativo di avvicinamento fisico
modalità distorta (aggressiva e/o erotizzata). dell’altro, oppure cerca “la lotta” e il “contatto
violento” sia con l’insegnante sia con i
▲▲▲
compagni, associato a uno stato di
eccitamento, soddisfazione.
Ricerca attenzione, favori, cibo, oggetti.
Chiede di avere sempre più degli altri
bambini.
▲▲▲
Ha difficoltà di apprendimento.
▲▲
Prevalente e in comune con
altre forme di abuso e di
disagio.
Prevalente e in comune con
altre forme di abuso e di
disagio.
Prevalente e in comune con
tutte le altre forme di abuso.
Prevalente e in comune con
l’abuso sessuale.
Prevalente e in comune con
il
maltrattamento
psicologico e l’incuria
In comune con tutte le
forme di abuso e con altre
forme di disagio.
In comune con tutte le
forme di abuso e con altre
forme di disagio.
Non riesce a concentrarsi e ad apprendere
data la complessa situazione emotiva (ansia,
preoccupazione ecc.).
Giunto in età scolare è spesso depresso e Può
presentare
in
prevalenza
il
solitario, o iperattivo e aggressivo.
comportamento passivo (pauroso, isolato,
abbattuto, ecc.), oppure quello aggressivo
▲▲
(oppositivo, provocatorio) soprattutto con i
bambini più piccoli. Può alternarli.
Atteggiamento affettivo inappropriato verso i Può avere manifestazioni di affetto verso il In comune con tutte le
genitori.
genitore, che in precedenza l’ha punito in forme di abuso e con altre
modo violento senza validi motivi, o rimanere forme di disagio.
▲▲
sorprendentemente indifferente.
17
1.3 I segnali emotivi
SEGNALI EMOTIVI
Attenzione labile e incostante.
▲▲
SPIEGAZIONI/ESEMPI
Per ansia si distrae facilmente, avvia e
lascia continuamente giochi e attività,
presenta scarsa concentrazione.
Difficoltà di ascoltare le indicazioni L’adulto ha perso il valore di “punto
che gli forniscono gli adulti.
di riferimento affidabile” in grado
quindi di interessarlo e guidarlo nelle
▲▲
attività.
Carente iniziativa/operatività.
La condizione di abuso può privare il
bambino
di energia vitale e iniziativa
▲▲
poiché spesso, quando esprime ciò
che desidera e pensa, non viene
considerato
oppure
viene
rifiutato/aggredito.
Immagine di se stesso negativa e Riferisce ad es. di sentirsi “cattivo,
distorta.
stupido, incapace e antipatico”, in tal
modo esprime come pensa che
▲▲
l’adulto lo consideri e la convinzione
di essere lui stesso la causa delle
aggressioni subite.
Emozioni “congelate” e percezione E’ visibile nei bambini che, ad es. a
“falsamente forte di sé”.
seguito di percosse dicono: “tanto non
mi hai fatto niente!” anestetizzando il
▲▲▲
dolore fisico ed emotivo al fine di
sentirsi forti e indistruttibili.
Difficoltà di relazione.
Ha difficoltà a trovare la “giusta
misura” nel modo di stare in
▲▲
relazione, o si ritira da essa o la
distrugge alternando a volte le
modalità.
18
SPECIFICITÀ DEL SEGNALE
In comune con tutte le forme di abuso e
con le altre forme di disagio.
In comune con tutte le forme di abuso e
con le altre forme di disagio.
In comune con tutte le forme di abuso e
con le altre forme di disagio.
In comune con tutte le forme di abuso e
con le altre forme di disagio.
Prevalente e in comune con la discuria.
In comune con tutte le forme di abuso e
con le altre forme di disagio.
2. Gli indicatori per il rilevamento del maltrattamento psicologico
2.1 I segnali comportamentali
SEGNALI COMPORTAMENTALI
SPIEGAZIONI/ESEMPI
Atteggiamento “timoroso”, da “vittima”
continuamente umiliato e denigrato,
oppure atteggiamento ”aggressivo”, “di
umiliazione e svalutazione” degli altri,
in modo particolare nei confronti dei
bambini più piccoli.
▲▲
SPECIFICITÀ DEL SEGNALE
Il bambino può essere così “inibito e
bloccato” dalla condizione di
maltrattamento psicologico subito,
che, anche a scuola con i compagni, si
propone come oggetto di umiliazioni
e derisioni senza essere in grado di
reagire, oppure (in base alle
caratteristiche di personalità) è lui
stesso che umilia e svaluta i compagni
per liberarsi della sofferenza provata.
Inibito, poco interessato alle attività.
Il “blocco emotivo” interessa anche la
possibilità di interessarsi ad attività.
▲▲
Ritiro dalle relazioni sociali.
Tende a non cercare il contatto con i
compagni e, se ricercato da loro,
▲▲
spesso rifiuta l’invito a stare insieme.
Continua svalutazione delle proprie Quando parla di sé tende a farlo
azioni e pensieri.
sempre in modo svalutante: es. “non
sono capace, tanto sicuramente non lo
▲▲▲
capisco, io non so mai fare niente…”.
Comportamenti antisociali.
Espressione di rifiuto e aggressione
nei confronti di una società vissuta
▲▲
come ostile e castrante.
In comune con tutte le forme di abuso
e con le altre forme di disagio.
In comune con tutte le forme di abuso
e con le altre forme di disagio.
In comune con tutte le forme di abuso
e con le altre forme di disagio.
Prevalente e in comune con le altre
forme di disagio.
In comune con tutte le forme di abuso
e con le altre forme di disagio.
2.2 I segnali emotivi
SEGNALI EMOTIVI
SPIEGAZIONI/ESEMPI
SPECIFICITÀ DEL SEGNALE
Stato di ansia continua.
▲▲
Continua sensazione di “incapacità” e
“inadeguatezza”, “non accettazione” di se
stessi.
Abituato a essere umiliato, deriso,
svalutato, tende a non avere fiducia nelle
proprie capacità, anche se esistenti, e a
non avere fiducia nell’altro e in generale
nel mondo.
Sentendosi continuamente svalutato,
sviluppa una percezione del mondo
come luogo per lui pericoloso e, ad
esempio, non si sente sicuro in luoghi o
situazioni nuove.
Non sentirsi accettati e rispettati porta
ad una diminuzione del desiderio di
vivere e a una profonda tristezza. Es. “E’
inutile, tanto a nessuno interessa quello
che faccio”.
In comune con tutte le forme di abuso e con le
altre forme di disagio.
Scarsa autostima, mancanza di una
fiducia di base in se stesso e
nell’altro.
▲▲
Percezione minacciosa del mondo.
▲▲
Tristezza, inibizione, assenza di
slancio vitale.
▲▲
In comune con tutte le forme di abuso e con le
altre forme di disagio.
In comune con tutte le forme di abuso e con le
altre forme di disagio.
In comune con tutte le forme di abuso e con le
altre forme di disagio.
19
3. Gli indicatori per il rilevamento dell’incuria
INDICATORI
SPIEGAZIONI ED ESEMPI
►Notizie anamnestiche mancanti o parziali.
►I genitori non ricordano o comunque non sono in grado di
dare informazioni sul passato del bambino (linguaggio,
deambulazione, controllo degli sfinteri, ecc.).
►Assenza del monitoraggio dello stato di accrescimento e ►Non vengono effettuate visite pediatriche e specialistiche
mancanza di utilizzazione del pediatra di base o di servizi finalizzate all’accertamento dello stato di salute del bambino.
pubblici/privati dedicati all’infanzia.
►Disturbi organici e patologie croniche non ►I genitori non si accorgono o non curano eventuali disturbi
adeguatamente considerati e curati.
visivi, uditivi, gravi carie, ecc. e le patologie croniche
(nevralgie facciali, diabete, ecc.).
3.1 I segni fisici
SEGNI FISICI
SPIEGAZIONI/ESEMPI
SPECIFICITA’ DEL SEGNALE
Vestiti inadeguati all’età, al sesso e
alla stagione in assenza di motivi
oggettivi.
▲▲▲
Scarsa igiene e dermatiti recidivanti.
▲▲▲
Il bambino indossa vestiti inadeguati
perché si veste da solo, oppure è
vestito dall’adulto senza attenzione
alle sue caratteristiche e ai bisogni.
Ad es. scabbia, impetigine e
pediculosi frequenti e curate in modo
inadeguato o non curate affatto.
Il bambino può ricevere una
nutrizione inadeguata per la scarsa
cura del genitore, oppure può gestire
da solo l’area alimentare e ricercare
cibo in continuazione.
I bambini possono avere disturbi non
considerati e quindi un aggravamento
degli stessi correlato all’incuria.
Prevalente e in comune con altre forme
di disagio.
Distorsione delle abitudini alimentari
con denutrizione o ipernutrizione del
bambino.
▲▲▲
Problemi oculistici, odontoiatrici e
otoiatrici non riconosciuti dai
genitori.
▲▲▲
Rallentamento della crescita con bassa Il cosiddetto “nanismo psicosociale” ha
statura.
alla base uno “scarso nutrimento
emotivo” che rallenta notevolmente
▲▲▲
l’accrescimento organico. Questi
bambini mostrano un notevole e
rapido
miglioramento,
quando
vengono allontanati dalla condizione
di “incuria” (es. ricoverati o collocati
in struttura di accoglienza).
20
Prevalente e in comune con la patologia
organica.
Prevalente e in comune con la patologia
organica.
Prevalente e in comune con la patologia
organica.
Prevalente e in comune con la patologia
organica.
3.2 I segnali comportamentali
SEGNALI
COMPORTAMENTALI
SPIEGAZIONI/ESEMPI
SPECIFICITA’
SEGNALE
Ritardo psicomotorio.
▲▲▲
Ritarda nell’acquisizione della deambulazione autonoma
perché, ad esempio, è tenuto sempre a letto. Non
cammina da solo, non si sposta in modo autonomo anche
se sollecitato.
Non parla nei tempi adeguati, dice solo alcune parole ed
ha difficoltà nella costruzione della frase completa.
La condizione di scarse cure e di assenza di contenimento
facilita un disturbo dell’organizzazione della motricità e
un’ansia
elevata
con
difficoltà
cognitive
e
comportamentali.
Il bambino, pur avendo tutte le risorse intellettive
adeguate al momento evolutivo, non riesce ad utilizzarle a
causa della sottostimolazione e della problematica
situazione emotiva; appare quindi “incapace” di affrontare
e risolvere situazioni e compiti adeguati alla sua età.
Un genitore privo di energie e risorse può non riuscire ad
iscrivere o ad accompagnare il bambino a scuola. La
situazione di scarsa/assente cura per i bisogni evolutivi del
bambino porta a non considerare le necessità di sviluppo
cognitivo e di socializzazione a cui può rispondere la
scuola. Può anche accadere che i bambini vengano
trattenuti a casa per occuparsi di fratelli/sorelle più piccoli
o per occuparsi delle faccende domestiche.
La situazione di incuria può non permettere al bambino di
avere interesse e coinvolgimento per quanto lo circonda,
compresa l’attività scolastica. La sottostimolazione
affettiva e culturale impedisce al bambino di investire la
sua energia in un buon rendimento.
La carente esperienza di contenimento fisico ed affettivo
non permette al bambino di sviluppare la capacità di
discriminare i pericoli.
Prevalente e in comune con la
patologia organica.
Ritardo nel linguaggio.
▲▲▲
Iperattività
e
disturbo
dell’attenzione.
▲▲
Pseudo-insufficienza mentale.
▲▲
Frequenti e/o prolungate
assenze da scuola fino
all’evasione
dell’obbligo
scolastico.
▲▲
Scarso rendimento scolastico.
▲▲
Frequenti
infortuni
domestici; ingestione di
sostanze tossiche e difficoltà a
riconoscere il pericolo.
▲▲▲▲
Pigrizia,
svogliatezza,
stanchezza.
▲▲
Difficoltà di rapporto con i
coetanei.
▲▲
DEL
Prevalente e in comune con la
patologia organica.
In
comune
con
il
maltrattamento
fisico,
psicologico e con la patologia
organica.
In
comune
con
il
maltrattamento
fisico
e
psicologico.
In comune con lo sfruttamento
lavorativo e/o sessuale, con
l’ipercura e con la patologia
organica.
In comune con tutte le forme
di abuso e di disagio.
Prevalente.
La mancanza di cure adeguate diminuisce lo slancio e In comune con tutte le forme
l’energia vitale.
di abuso e di disagio.
Non sentendosi adeguatamente protetto dalle figure di
riferimento, tende ad autoresponsabilizzarsi e ad affrontare
le difficoltà mettendo in atto comportamenti da adulto,
sostenendo e sostituendo spesso gli adulti come se fosse lui
il genitore.
Tendenza
all’adulto- Se il bambino ha risorse innate, malgrado i suoi genitori,
morfismo con inversione dei potrà accelerare il proprio sviluppo, diventando “genitore
ruoli.
di se stesso” e assumendo una funzione genitoriale e
curativa verso i suoi genitori.
▲▲
Disturbi alimentari precoci.
Ricerca esasperata o rifiuto ostinato del cibo diventano un
modo per segnalare la non adeguatezza delle cure ricevute.
▲▲▲
Es.: rifiuta il cibo percepito come “cattivo/inadeguato”
rispetto al bisogno, cerca continuamente il cibo come
sostituto delle carenze affettive e di accudimento.
In comune con tutte le forme
di abuso e di disagio.
In comune con l’abuso sessuale
e le altre forme di disagio.
Prevalente e in comune con le
altre forme di disagio.
21
Uso precoce di tabacco,
alcool, droghe.
▲▲▲▲
Queste abitudini possono realizzarsi sia per la scarsa Prevalente.
vigilanza, sia perché l’assunzione di queste sostanze fa
sentire “adulto” il bambino e allevia il dolore di non avere
risposta ai bisogni fondamentali di accoglienza, amore e
protezione.
Possibile
sfruttamento Pur di ricevere attenzioni e di sentirsi importanti per Prevalente.
lavorativo e sessuale (bambini l’altro, ed essendo incapaci di discriminare quali cure
corrieri
di appaiono adeguate e quali no, non avendole sperimentate,
droga/prostituzione
possono facilmente essere adescati da adulti
infantile).
malintenzionati.
▲▲▲▲
3.3 I segnali emotivi
SEGNALI EMOTIVI
SPIEGAZIONI/ESEMPI
SPECIFICITA’
SEGNALE
DEL
Derivano dalla carenza di garanzie affettive e dal mancato In comune con tutte le forme
►Tristezza;
►mancanza di una fiducia di riconoscimento del loro valore e della loro identità, di abuso e di disagio.
sperimentati fin dalle prime fasi dello sviluppo.
base in se stesso e nell’altro;
►inibizione, assenza di
slancio vitale, stanchezza
cronica, demotivazione.
▲▲
22
4. Gli indicatori per il rilevamento della discuria
4.1 I segnali comportamentali
SEGNALI
COMPORTAMENTALI
SPIEGAZIONI/ESEMPI
SPECIFICITA’
SEGNALE
Precoce
acquisizione
dello
sviluppo motorio, del linguaggio,
della lettura e della scrittura e
dell’autonomia in generale.
▲▲▲▲
Le stimolazioni al bambino sono eccessive e vengono fatte
richieste di competenze caratteristiche di fasi evolutive
successive a quella effettiva del bambino, alle quali il
bambino aderisce nel caso abbia risorse innate. E’
importante differenziare la precocità come:
• indicatore di discuria;
• competenze innate del bambino superiori a
quelle del momento evolutivo (bambino
iperdotato).
Può realizzarsi quando le eccessive stimolazioni e
richieste vengono fatte a un bambino fragile e con scarse
risorse innate, oppure le cure offerte al bambino sono
caratteristiche di un momento evolutivo precedente a
quello effettivo e la spinta evolutiva viene bloccata come,
ad es. il bambino di nove-dieci anni che viene ancora
nutrito con il biberon.
Le alte richieste prestazionali fatte al bambino si
manifestano anche in relazione alla scuola.
Non vengono inseriti nella scuola materna, oppure non
frequentano la scuola dell’obbligo perché mantenuti in
casa da un genitore iperprotettivo.
Prevalente.
Ritardo dell’acquisizione dello
sviluppo motorio, del linguaggio,
della lettura e della scrittura e
dell’autonomia in generale.
▲▲▲
Scolarizzazione precoce.
▲▲▲▲
Mancata scolarizzazione, non
assolvimento
dell’obbligo
scolastico.
▲▲
Comportamento adultomorfo.
Sono bambini che assumono modalità di pensiero e
comportamento corrispondenti alle fasi evolutive
▲▲▲
successive o adulte.
Comportamento immaturo.
Comportamento da “bambino più piccolo” dell’effettiva
età.
▲▲▲
Disturbi
dell’autonomia Anche l’alimentazione, così come la scolarizzazione e la
alimentare.
socializzazione, risente della distorsione delle cure.
▲▲▲
Break-down adolescenziali.
Il ragazzo va improvvisamente male a scuola mentre era
sempre andato bene, rifiuta di uscire di casa, si mostra
▲
aggressivo e schivo essendo sempre stato socievole.
DEL
Prevalente e in comune con
il maltrattamento fisico,
psicologico e con la
patologia organica.
Prevalente.
In comune con l’incuria e
con
lo
sfruttamento
lavorativo e sessuale.
Prevalente e in comune con
l’incuria e con l’abuso
sessuale.
Prevalente e in comune con
l’incuria.
Prevalente e in comune con
le altre forme di disagio.
In comune con le altre
forme di disagio.
23
4.2 I segnali emotivi
SEGNALI EMOTIVI
Autostima legata alla
conferma del mondo.
▲▲▲▲
SPIEGAZIONI/ESEMPI
Si evidenzia in quei bambini che hanno un bisogno
continuo di avere conferme della propria validità da
parte dell’insegnante, degli adulti di riferimento e dei
compagni; se non gli viene detto in ogni occasione che
sono “bravi”, se non prendono dei bei voti e dei buoni
giudizi sperimentano una profonda crisi che minaccia la
“buona stima di se stessi”.
Inibizione dei contenuti personali Questi bambini, centrati sulla necessità di
con difficoltà nel rintracciare e corrispondere a quello che “gli altri desiderano da loro”,
affermare idee, bisogni e desideri non conoscono e di conseguenza non riescono ad
propri.
affermare i propri bisogni, che vengono continuamente
confusi e sostituiti da quelli degli altri.
▲▲▲▲
Percezione corporea distorta.
Ricevere sempre risposte improprie ai bisogni altera la
capacità di percepirli in modo corretto fino a deformare
▲▲ ▲
la propria immagina corporea.
24
continua
SPECIFICITA’
SEGNALE
DEL
Prevalente.
Prevalente.
Prevalente e in comune
con l’ipercura e con la
patologia organica.
5. Gli indicatori per il rilevamento dell’ipercura
(Medical Shopping, Chemical Abuse, sindrome di Mőnchausen)
5.1 I segnali comportamentali
SEGNALI
COMPORTAMENTALI
Assunzione impropria di
medicine.
▲ ▲▲▲
Frequente descrizione di
sintomi fisici da parte dei
genitori e anche del bambino.
▲▲▲▲
Conoscenza approfondita,
precoce rispetto all’età, delle
parti del corpo e delle
pratiche mediche.
▲▲▲▲
Disturbi della percezione
corporea.
▲▲▲
Adesione ai racconti della
madre, soprattutto relativi
alle “malattie” del bambino
riferite da lei.
▲▲▲▲
Difficoltà di separazione dalla
madre.
▲▲▲
Scarsa frequenza scolastica
fino all’abbandono scolastico.
▲▲
Scarso rendimento scolastico.
▲
Scarse/assenti relazioni
sociali.
▲
Gioco a tema prevalente.
▲▲▲▲
SPIEGAZIONI/ESEMPI
SPECIFICITA’ DEL SEGNALE
Il bambino potrebbe prendere anche a scuola dei
farmaci su indicazione della madre. In questo caso,
l’insegnante dovrebbe avere una particolare
attenzione, consultandosi all’interno della scuola e
verificando la prescrizione del medico.
Vengono riferiti sintomi fisici che tuttavia non sono
osservati a scuola, il bambino riferisce di malesseri a
cui non corrisponde l’aspetto fisico e racconta di
visite e ricoveri effettuati.
Questi bambini possono essere molto informati
sull’anatomia del corpo o di alcune parti e sulle
pratiche mediche-sanitarie a cui vengono spesso
sottoposti.
Prevalente.
Essendo trattato come malato, il bambino non
riesce più a riconoscere le sensazioni inviate dal suo
corpo e non riesce a distinguere se i sintomi che si
riconosce sono la rilettura in termini patologici
delle normali oscillazioni dello stato di salute,
oppure indotti dalla madre e fatti propri.
Il bambino sviluppa una forte dipendenza dalla
madre, che può arrivare ad essere totale; in tal caso
non è più in grado di differenziare le sue sensazioni
e i suoi pensieri da quelli della madre ma possono
diventare “una sola persona”.
Lo stato di presunta malattia obbliga il bambino ad
un rapporto intenso e di dipendenza dalla madre che
per lui diventa “il mondo”, senza di lei ha la
sensazione di non poter esistere.
La vita del bambino è centrata sulla verifica dello
stato di salute, i continui accertamenti medici e i
ricoveri ospedalieri non consentono una regolare
frequenza scolastica, sono frequenti lunghi periodi
di assenza.
Per il modo frammentato di frequentare la scuola e
per la complessa situazione emotiva, il bambino non
riesce ad avere un buon rendimento scolastico.
Le continue visite mediche e i ricoveri ospedalieri
non permettono di costruire rapporti sociali
continuativi.
Il gioco ricorrente è quello del “dottore” attraverso
il quale il bambino ripete le esperienze subite.
Prevalente.
Prevalente.
Prevalente e in comune con l’abuso
sessuale, il maltrattamento fisico e la
patologia organica.
Prevalente.
Prevalente e in comune con altre
forme di disagio.
In comune con l’incuria e lo
sfruttamento lavorativo e sessuale.
In comune con altre forme di disagio.
In comune con altre forme di disagio.
Prevalente.
25
5.2 I segnali emotivi
SEGNALI EMOTIVI
Ansia legata allo stato di salute fisica.
▲▲▲▲
SPIEGAZIONI/ESEMPI
SPECIFICITA’
SEGNALE
DEL
Il bambino focalizza la sua attenzione sul “corpo” e si Prevalente.
allarma
eccessivamente
per
ogni
minimo
danneggiamento, come una piccola ferita, un mal di
pancia, ecc.
Inibizione dei contenuti personali con Questi bambini, centrati sulla necessità di Prevalente e in comune con
difficoltà a rintracciare e affermare corrispondere a quello che “gli altri desiderano da loro”, la discuria.
idee, bisogni e desideri propri.
non conoscono e di conseguenza non riescono ad
affermare i propri bisogni che vengono continuamente
▲▲ ▲
confusi e sostituiti da quelli degli altri.
26
6. Gli indicatori per il rilevamento dell’abuso sessuale
6.1 I segni fisici
Non sempre sono presenti dei segni fisici, per lo più ai genitali ma non solo, e in assenza di essi non è possibile affermare
che “sicuramente” l’abuso sessuale non si è realizzato.
Nel caso di segni fisici è necessaria la valutazione del danno da parte di un medico, in particolare del medico-legale, o di
un ginecologo che abbia una specifica competenza al fine di una diagnosi differenziale tra segni fisici di origine organica
oppure accidentale o intenzionale.
Generalmente la visita pediatrica o quella del medico di base costituiscono un primo livello di valutazione medica per il
bambino sul danno fisico dell’area ano-genitale, da completare con una valutazione diagnostica psico-socio-sanitaria del
bambino e della famiglia.
SEGNALI
COMPORTAMENTALI
SPIEGAZIONI/ESEMPI
SPECIFICITA’
SEGNALE
Conoscenza
precoce
del
comportamento sessuale e relative
allusioni con parole, gesti, disegni.
▲▲▲▲
Conoscenza, espressa verbalmente, con il disegno,
oppure mimata, del rapporto sessuale completo o di
pratiche sessuali caratteristiche dell’età adulta, che il
bambino non dovrebbe conoscere in base al momento
evolutivo.
Sollecitazioni ai genitali svolte in modo intenso e per un
tempo prolungato dal bambino con un crescendo di
intensità, attività della quale il bambino sembra non
poter fare a meno. Può essere un “sintomo transitorio”
nella fase evolutiva dai 3 ai 7 anni (vedi lo schema sugli
stadi e le crisi evolutive cap. 2, par. 3.1) o il sintomo di
uno stato depressivo o ancora un segnale di abuso.
Prima della prepubertà, le bambine non hanno la
percezione della cavità interna vaginale. L’inserimento
in vagina di oggetti in bambine solleva l’interrogativo di
come sia avvenuta la conoscenza di tale cavità.
Il bambino applica un comportamento prevalentemente
seduttivo e sessualizzato nel mettersi in relazione con
gli altri alla ricerca di figure di riferimento
potenzialmente protettive.
La sessualità diventa un’area “pericolosa” per la propria
integrità quindi il bambino tende a reprimerla e
negarla.
Le esperienze corporee e le emozioni provate dalla
situazione di abuso sessuale facilitano una percezione
“danneggiata” di se stessi.
Per nascondere eventuali segni fisici e a causa del senso
dello “sporco”, della “vergogna” e del vissuto
traumatico del “corpo”. Il corpo può essere vissuto dal
bambino come fonte di “vergogna” per le “cose
sporche” fatte o subite, per questo tende a nasconderlo,
oppure il comportamento può essere correlato al
tentativo di nascondere i segni fisici dell’abuso subito.
Alimentazione eccessiva o insufficiente, difficoltà nella
gestione adeguata del controllo sfinterico.
Prevalente.
Masturbazione coatta.
▲▲▲
Introduzione di oggetti in vagina.
▲▲▲▲
Comportamento
seduttivo.
▲▲▲▲
marcatamente
Inibizione della sfera sessuale.
▲▲▲
Distorsione
della
percezione
corporea.
▲▲
Costante rifiuto a spogliarsi per visite
mediche e a cambiarsi per l’attività
sportiva.
▲▲
Disturbi psicosomatici della sfera
alimentare e sfinterica.
▲▲
DEL
Prevalente e in comune con
altre forme di disagio.
Prevalente.
Prevalente.
Prevalente e in comune con
altre patologie.
In comune con la discuria,
l’ipercura e con altre forme
di disagio.
In
comune
con
il
maltrattamento fisico e con
altre forme di disagio.
In comune con tutte le
forme di abuso, con altre
forme di disagio e con la
patologia organica.
27
Atteggiamento remissivo.
▲▲
La situazione di abuso sessuale pone il bambino in una
condizione di “devitalizzazione” e di necessità di
sottomissione all’altro per evitare ulteriori
danneggiamenti e può diventare la modalità abituale di
relazione con gli adulti.
Aggressività verso adulti e coetanei o Lo stato di ansia generalizzato e di profondo disagio per
verso se stesso.
la situazione di abuso sessuale subita, può portare il
bambino ad avere comportamenti aggressivi nei
▲▲
confronti degli altri che avverte come minacciosi.
Scarsa socializzazione.
Possibile ritiro dalle relazioni percepite come
pericolose e danneggianti.
▲▲
Tendenza all’adultomorfismo.
L’esperienza precoce dell’attività sessuale accelera la
crescita del bambino che può assumere atteggiamenti e
▲▲
modi di pensare più evoluti della sua età.
Caduta del rendimento scolastico.
La sofferenza emotiva collegata all’abuso assorbe
l’energia dell’intera personalità ed il livello intellettivo
▲▲
viene danneggiato, anche se potenzialmente adeguato o
più che adeguato.
Frequenti e/o prolungate assenze da Si realizzano soprattutto nelle situazioni di sfruttamento
scuola.
sessuale e quando i bambini sono utilizzati all’interno
della famiglia in un ruolo adulto non solo sessuale ma
▲▲
anche di accudimento della casa e di fratelli/sorelle,
situazione che non permette la regolare frequenza
scolastica, o in bambini con abituali esperienze
pedofiliche.
In comune con tutte le
forme di abuso e di disagio.
In comune con tutte le
forme di abuso e di disagio.
In comune con tutte le
forme di abuso e di disagio.
In comune con l’incuria, la
discuria e con altre forme di
disagio.
In comune con tutte le
forme di abuso e di disagio.
In comune con la discuria,
l’ipercura e con altre forme
di disagio e di patologia
organica.
6.2 I segnali emotivi
SEGNALI EMOTIVI
SPIEGAZIONI/ESEMPI
SPECIFICITA’
SEGNALE
La sessualità viene sperimentata in modo Prevalente.
“danneggiante”, creando o una particolare attivazione
oppure una inibizione della stessa.
Senso di impotenza.
Forte è il senso di non poter far nulla per interrompere In comune con
la condizione di abuso.
forme di abuso e
▲▲
forme di disagio.
Sensazione di essere tradito.
In particolare dalle figure che per il bambino In comune con
dovrebbero essere dei riferimenti affettivi in grado di forme di abuso e
▲▲
sostenerlo e proteggerlo nell’evoluzione, mentre forme di disagio.
invece lo danneggiano.
Perdita di parametri affidabili di Non potendosi fidare delle figure che dovrebbero Prevalente.
giudizio.
rappresentare per lui la fonte primaria di sicurezza, non
sa distinguere di chi può fidarsi e di chi no, diventando
▲▲▲▲
facilmente vittima di ulteriori abusi extrafamiliari.
Ostilità verso l’adulto non protettivo. Il rapporto con il genitore che “non ha protetto” il Prevalente.
bambino
dall’abuso
diventa
particolarmente
▲▲▲▲
problematico.
Paura di essere rifiutato dall’adulto Il bambino/l’adolescente teme di essere rifiutato per la Prevalente.
potenzialmente protettivo e della relazione sessuata stabilita con l’abusante e di essere
stigmatizzazione familiare.
giudicato negativamente non solo dal contesto sociale
ma anche dai familiari.
▲▲▲
DEL
Vissuto traumatico della sessualità.
▲▲▲▲
28
tutte le
con altre
tutte le
con altre
Incubi notturni.
Flash back.
▲▲
L’ansia rilevante suscitata dalla condizione di abuso
rende problematico il sonno ed inoltre è possibile che il
bambino abbia, durante il giorno o anche mediante dei
sogni, ricordi improvvisi di scene che aveva, per difesa,
cancellato dalla memoria.
Crisi di ansia.
A momenti il bambino viene sopraffatto dalla
preoccupazione e dallo stato di “allarme” in cui vive
▲▲
costantemente.
Sintomi fobico-ossessivi soprattutto Il bambino entra in ansia nel momento in cui si
connessi con l’intrusione e lo sporco. confronta con lo “sporco” e pulisce continuamente tutto
ciò che vede o considera sporco, ad es. il banco, il
▲▲
pavimento, le mani, ecc. e sembra non poterne fare a
meno. Può diventare una attività sostitutiva del gioco.
Depressione con tristezza, perdita di Non sente di avere risorse e competenze valide, si sente
autostima.
privato dello slancio vitale.
▲▲
In comune con tutte le
forme di abuso e con altre
forme di disagio.
In comune con
forme di abuso e
forme di disagio.
In comune con
forme di abuso e
forme di disagio.
tutte le
con altre
tutte le
con altre
In comune con tutte le
forme di abuso e con altre
forme di disagio.
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