Scuola sicura 6. Sapresti elencare i principali obblighi e doveri dei lavoratori in tema di sicurezza sul posto di lavoro? Decreti legislativi n. 626/94 e n. 242/96 Un nuovo modo di affrontare il problema della Sicurezza 7. Ritieni utile un tuo fattivo contributo al servizio di prevenzione e protezione, ai fini del miglioramento della sicurezza sul lavoro? 8. Sei a conoscenza delle vie di esodo ed uscite di sicurezza in caso di incendio o di emergenza? 9. Qual è il comportamento adeguato in caso di emergenza? 10. La lettura del presente manuale ti è stata utile per il miglioramento delle tue conoscenze sui rischi connessi all’attività lavorativa? 36 Il decreto legislativo 626/94, integrato e modificato con il successivo decreto legislativo 242/96, relativo al miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro, nel dare attuazione alla direttiva quadro comunitaria 89/391/CEE e ad altre sette direttive comunitarie riguardanti la stessa materia, ha disegnato un nuovo modello di prevenzione nel quale la sicurezza sul lavoro diviene un processo organizzativo diffuso e distribuito capillarmente. Precedentemente al 19 settembre 1994, data di pubblicazione del decreto legislativo n. 626, vi erano già delle norme specifiche relative alla sicurezza sul lavoro, ma il nuovo decreto ha introdotto un’organizzazione della sicurezza che affida a ciascun lavoratore un ruolo di responsabilità a tutela della salute propria e di quella di tutti i suoi colleghi. 1 Le principali figure coinvolte Il Datore di lavoro Nelle istituzioni scolastiche la figura professionale che risponde ai requisiti del “soggetto titolare del rapporto di lavoro” cui spettano i poteri di gestione è il DIRIGENTE SCOLASTICO. Obblighi del Datore di lavoro Elabora il documento di “valutazione dei rischi”. (*) Nomina il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione § Designa gli addetti al S.P.P.R. § Nomina, nei casi previsti dalla legge, il medico competente. § Informa/forma i lavoratori Questionario 1. Chi è il datore di lavoro nella tua scuola? 2. Chi è il Responsabile della Sicurezza? 3. Quali sono i principali compiti del servizio di prevenzione e protezione? § § (*) Per effettuare la valutazione dei rischi e l’elaborazione del Documento, il Datore di lavoro si può avvalere della collaborazione del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (ai sensi dell’art.3 comma 1 del D.M. n. 382 del 29 settembre 1998). 2 4. Conosci i nomi dei componenti del servizio di prevenzione e protezione? 5. Nella tua scuola è stato nominato il Rappresentante dei lavoratori? 35 IL PRIMO SOCCORSO L’art. 15 del D.L. 626/94, stabilisce che il datore di lavoro, tenendo conto della natura, delle attività e delle dimensioni del luogo di lavoro, adotta i provvedimenti necessari in materia di primo soccorso. DIFFERENZE TRA PRIMO E PRONTO SOCCORSO Il primo soccorso consiste nell’applicazione di un insieme di semplici manovre ad una persona colpita da un incidente o da un malore senza l’ausilio di attrezzature. Il pronto soccorso è quello prestato nelle strutture preposte (ospedali, cliniche, ecc.) da personale specializzato e segue il primo soccorso. (Talvolta il primo Il datore di lavoro effettua la valutazione dei rischi ed elabora il relativo documento di valutazione dei rischi in collaborazione con: • il responsabile del servizio di prevenzione e protezione, • il medico competente, nei casi previsti dalla norma, • il rappresentante dei lavoratori. soccorso può essere risolutivo in caso di piccoli incidenti). Il documento di valutazione dei rischi deve contenere le indicazioni su: § programmazione del piano di valutazione rischi, § criteri adottati ed esiti della valutazione, § programmazione degli interventi. 34 3 Il Servizio di Prevenzione e Protezione Il servizio di prevenzione e protezione dai rischi non era presente nella normativa pregressa ed è stato introdotto per la prima volta dal decreto legislativo n. 626 (art. 2 lett. c). Il servizio è definito come “l’insieme delle persone, sistemi e mezzi esterni o interni all’azienda finalizzati all’attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali nell’azienda, ovvero unità produttiva”. IL DIRIGENTE SCOLASTICO I DOCENTI Il servizio è composto dal Responsabile della Sicurezza, dal medico competente, ove previsto, e da un certo numero di addetti che varia in funzione delle dimensioni dell’unità operativa. I componenti sono designati dal datore di lavoro. Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione dai rischi Il decreto legislativo 626/94 (lett. e) del medesimo art. 2) definisce il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, come “la persona designata dal datore di lavoro in possesso di attitudini e capacità adeguate”. Il Responsabile della Sicurezza collabora, quindi, con il datore di lavoro e, quando previsto, con il medico competente. 4 Modalità operative IL PERSONALE NON DOCENTE STUDENTI Emana l’ordine di evacuazione e sovrintende alle operazioni di sgombero. • Interrompono immediatamente ogni attività • Prendono e portano appresso il registro di classe • Guidano gli studenti verso l’uscita di sicurezza, seguendo il percorso previsto coadiuvato da apri-fila, serra-fila ed aiuto disabili • Raggiunta la zona di raccolta compilano il modulo di evacuazione verificando la presenza e le condizioni degli studenti • Fanno pervenire alla direzione delle operazioni il modulo di evacuazione. • adeguatamente compilato. Controlla le operazioni di evacuazione ed in particolare: • Evita che il flusso diventi caotico • Vigila sulle uscite di sicurezza • Verifica che nessuno studente sia rimasto all’interno della scuola • Il personale di segreteria effettua le chiamate di soccorso. • Seguono le norme di comportamento previste dal piano di emergenza. • Seguono le indicazioni del docente che accompagna la classe • Camminano in modo sollecito, senza soste non preordinate e senza spingere i compagni • Collaborano con il docente per controllare le presenze dei compagni prima e dopo lo sfollamento • Si attengono alle indicazioni del docente nel caso che si verifichino contrattempi che richiedano una modificazione del piano. . • fare opera di sensibilizzazione Gli studenti apri fila, serra fila ed aiuto disabili devono eseguire i propri compiti, collaborare responsabilmente durante l’evacuazione e fare opera di sensibilizzazione. 33 MODALITÀ DI EVACUAZIONE Appena avvertito l’ordine di evacuazione tutte le persone presenti nell'edificio devono immediatamente eseguirlo, lasciando tutti gli oggetti sul posto e mantenendo la massima calma: 1. Il personale di segreteria effettua le chiamate di soccorso; 2. L'insegnante prende il registro di classe con il modulo di evacuazione e coordina le operazioni di evacuazione, intervenendo dove è necessario; 3. Gli studenti escono dall’aula in fila indiana al seguito dei compagni apri-fila che, prima di imboccare il corridoio verso l’uscita assegnata o il vano scala, devono accertarsi che sia completato il passaggio delle classi secondo le precedenze stabilite dal piano; 4. Il personale ATA disattiva gli impianti; 5. Tutti raggiungono il luogo di raccolta previsto dal piano. È bene ricordare che… Il segnale di evacuazione durante le prove di emergenza può essere di due tipi: 1. evacuazione immediata in seguito a incendio o altro tipo di emergenza: segnale prolungato per 30-50 secondi. 2. evacuazione in seguito a terremoto: prima segnale intermittente per 50 secondi e poi prolungato. In caso di vera emergenza viene dato solo il segnale prolungato di immediata evacuazione, tenendo presente che in caso di scossa tellurica bisogna aspettare la fine della scossa. 32 Compiti del responsabile del S.P.P. Ø Individua gli eventuali fattori di rischio. Ø Effettua la valutazione dei rischi ed elabora il documento di “valutazione dei rischi”. Ø Individua le misure di sicurezza. Ø Elabora le procedure per la sicurezza. Ø Elabora il piano di emergenza. Ø Realizza la cartografia con l’indicazione delle vie di esodo. Ø Informa gli addetti al S.P.P.R. Ø Informa il personale della scuola sui comportamenti da tenere in caso di pericolo. Ø Organizza e valuta le prove di evacuazione. Ø Coordina l’attuazione dei programmi di prevenzione e protezione. Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione sceglie gli addetti ai vari servizi e si avvale della collaborazione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza e, dove previsto, del medico competente. In sostanza, quindi, il Responsabile della Sicurezza sovrintende a tutte la problematiche connesse con la gestione della sicurezza e salute nei luoghi di lavoro e rappresenta il braccio operativo del datore di lavoro. Almeno una volta all’anno, il datore di lavoro, in accordo con il responsabile della sicurezza, indice una riunione sulla prevenzione e protezione dei rischi alla quale partecipano, oltre al datore di lavoro e al responsabile della sicurezza, anche il rappresentante dei lavoratori e, ove previsto, il medico competente. 5 Il Rappresentante dei lavoratori per la Sicurezza Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza svolge un ruolo di tramite tra lavoratori e datore di lavoro per quanto concerne la salute e la sicurezza. È infatti eletto o designato dai lavoratori ed ha il compito di rappresentare questi ultimi per quello che riguarda gli aspetti della sicurezza e della salute sul posto di lavoro. I principali adempimenti che competono al rappresentante dei lavoratori, il quale deve avere libero accesso ai luoghi di lavoro, sono quelli di: Ø Avvertire il Responsabile del S.P.P.R. degli eventuali rischi per la salute e la sicurezza individuati nei luoghi di lavoro. Ø Fare ricorso alle autorità competenti se ritiene che le misure di prevenzione e protezione adottate nel posto di lavoro non siano idonee a garantire la sicurezza. Ø Promuovere l’elaborazione, l’individuazione e l’attuazione delle misure di prevenzione idonee a tutelare la salute e l’integrità fisica dei lavoratori. Secondo piano Piano sottotetto Il rappresentante dei lavoratori deve essere formato in materia di sicurezza e salute negli ambienti di lavoro con particolare riferimento ai rischi specifici esistenti nel proprio ambito di rappresentanza. Deve ricevere, inoltre, le informazioni e la documentazione inerente la valutazione dei rischi e le relative misure preventive adottate. Deve essere consultato dal datore di lavoro in merito alla designazione degli addetti al Servizio di Prevenzione e Protezione. 6 31 Pianoterra Il medico competente Non è obbligatoria nella Scuola la figura del medico eccetto quei casi in cui sia ritenuto necessario per la presenza di laboratori, macchine, apparecchi e attrezzature di lavoro o esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici. L’obbligo di tale nomina è subordinata a quanto risultante dal documento di valutazione dei rischi visto che la sorveglianza sanitaria è prevista solo per i lavoratori esposti a rischio specifico (es. rumore, videoterminale per oltre 4 ore consecutive, ecc.). I lavoratori Primo piano È la categoria dei soggetti in funzione dei quali vengono poste tutte le misure di prevenzione e protezione ed è costituita dalle persone che “prestano il proprio lavoro alle dipendenze di un datore di lavoro” (art. 2 lett. a). Il loro coinvolgimento è essenziale per la riuscita degli interventi di prevenzione e di protezione. OGNI LAVORATORE HA IL DOVERE DI CONTRIBUIRE, ATTRAVERSO LE PROPRIE CONOSCENZE SPECIALISTICHE E MEDIANTE LA FORMAZIONE RICEVUTA DAL DATORE DI LAVORO, AL COSTANTE MANTENIMENTO DEGLI STANDARD DI SICUREZZA. 30 7 In particolare ogni lavoratore deve: Planimetria generale a) Osservare le disposizioni impartite dal datore di lavoro e dal responsabile della sicurezza. b) Segnalare prontamente al datore di lavoro, al responsabile della sicurezza e al rappresentante dei lavoratori le disfunzioni e le carenze dei dispositivi di sicurezza in dotazione, nonché ogni eventuale situazione di pericolo di cui venga a conoscenza. c) Adoperarsi direttamente, nei limiti delle proprie competenze e possibilità, per eliminare o circoscrivere, in caso di emergenza, le situazioni di pericolo, dandone notizia al Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. Piano Seminterrato d) Non rifiutare, salvo giustificato motivo, la designazione all’incarico di attuare le misure di primo soccorso, salvataggio, lotta antincendio e gestione dell’emergenza. e) Partecipare con profitto e diligenza alle iniziative di informazione e formazione. 8 29 IL PIANO DI EMERGENZA IL DECRETO LEGISLATIVO N. 626/94 IDENTIFICA NEL LAVORATORE IL CUORE DEL SISTEMA PREVENZIONALE Gli obiettivi principali di un piano di emergenza sono: • • • Ridurre i pericoli per i lavoratori Prestare primo soccorso alla persone colpite Circoscrivere e limitare i danni La conoscenza dell’ambiente scolastico è il presupposto fondamentale per costruire il piano di evacuazione. La prima operazione da compiere è infatti quella di individuare le caratteristiche spaziali e distributive dell’edificio (ad es. il numero dei piani ed aule per piano) utilizzando le planimetrie a disposizione, integrandole ove vi fossero delle carenze ed aggiornando gli eventuali cambiamenti (modifiche delle destinazioni d’uso, spostamenti di muri, chiusure di porte, ecc.) SIMBOLOGIA GRAFICA Per non creare confusione nella lettura i segni grafici devono essere limitati a quelli essenziali. I percorsi d'esodo sono evidenziati con frecce di diverso colore per identificare meglio, visivamente, le varie uscite di sicurezza. Per identificare le uscite di sicurezza, gli idranti e gli estintori si usa la simbologia grafica prevista dal D.P.R. 8/6/82. n. 524. 28 EGLI È AL CENTRO DELL’INTERO IMPIANTO DELLA SICUREZZA I diritti dei lavoratori Il decreto n. 626 introduce innovazioni anche nei “diritti” connessi con l’espletamento dell’attività lavorativa e che consistono nella possibilità di: Ø Verificare mediante il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, l’applicazione delle misure di sicurezza Ø Abbandonare il posto di lavoro in caso di pericolo grave ed immediato Ø Prendere iniziative per evitare un pericolo grave ed immediato Ø Eleggere il rappresentante dei lavoratori. Ma soprattutto …. ricevere informazioni adeguate 9 PROTEZIONE LAVORATORI DIPENDENTI Il mezzo più utile ed immediato per un primo, efficace intervento su un principio di incendio è l’estintore. RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI E PRIMO PRIMO SOCCORSO SOCCORSO EVACUAZIONE EVACUAZIONE ANTINCENDIO ANTINCENDIO PREVENZIONE RESPONSABILE SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE L’Albo della Sicurezza DATORE DI LAVORO 10 Ricordare che in caso di incendio non devono essere mai adoperati gli idranti, il cui uso è riservato ai Vigili del Fuoco Questo indispensabile strumento che, per numero, caratteristiche e ubicazione deve essere adeguato alle dimensioni degli ambienti ed alla specifica tipologia delle attività lavorative, deve essere sempre munito di etichetta sulla quale sono riportate oltre al tipo di agente estinguente, anche le necessarie istruzioni per un uso corretto. L’insieme di tutti i comportamenti che devono essere posti in atto in caso di incendio o di terremoto o altro, devono essere esaminati, in apposite riunioni periodiche, dal Responsabile della Sicurezza insieme a tutti i lavoratori. Nel corso di queste riunioni, dovranno essere esaminate, tra l’altro, le modalità d’uso degli estintori, il piano di evacuazione e le relative vie di fuga, la distribuzione dei cartelli, che indicano i percorsi di esodo, ed ogni altro specifico problema, nell’obiettivo di dare ad ogni lavoratore una informazione precisa su ciò che è stato predisposto dal datore di lavoro e su quale siano le corrette azioni da intraprendere in caso di calamità. 27 La valutazione dei rischi Chiunque avverta uno dei segnali tipici di un incendio quali: avvistamento o odore di fumo, improvviso scoppio, allarme acustico dei rivelatori di fumo, ecc. deve avvisare immediatamente gli addetti al servizio antincendio, i quali provvederanno a: 1. Ricercare il luogo di origine o la causa del segnale 2. Sollecitare l’aiuto dei colleghi nelle vicinanze 3. Interrompere l’alimentazione elettrica 4. Prendere l’estintore più vicino 5. Scoperto il focolare d’incendio soccorrere eventuali vittime. 26 11 La valutazione dei rischi si conclude con la redazione del documento di valutazione dei rischi e con il relativo piano di sicurezza nel quale vengono illustrate tutte le misure preventive da attuare, finalizzate alla salvaguardia della salute e della sicurezza dei lavoratori. Divieto di fumo I Principali rischi legati all’attività lavorativa In una scuola come la nostra, a parte il panico (unico vero grande rischio), sono da prendere in considerazione il posto di lavoro inadeguato (per il personale di segreteria) e il microclima che coinvolge tutti. Nelle pagine seguenti verranno trattati, in forma sintetica, i pericoli derivanti da: 1. 2. 3. POSTO DI LAVORO INADEGUATO IL MICROCLIMA IL PANICO Verranno, inoltre trattate le procedure da adottare in caso di ¶ TERREMOTO ¶ INCENDIO e infine verrà illustrato il piano di emergenza elaborato per il nostro Istituto. 12 Utilizzo di apparecchi generatori di calore Utilizzazione di impianti e apparecchiature elettriche NORME DI COMPORTAMENTO IN CASO DI INCENDIO n n n Mantieni la calma; Se l'incendio si è sviluppato in classe, esci subito chiudendo la porta; Se l'incendio è fuori della tua classe ed il fumo rende impraticabili le scale e i corridoi: • chiudi bene la porta e cerca di sigillare le fessure con panni possibilmente bagnati; • apri la finestra e chiedi soccorso; • se il fumo non ti fa respirare filtra l'aria attraverso un fazzoletto, meglio se bagnato, e sdraiati sul pavimento (il fumo tende a salire verso l'alto). 25 È bene ricordare che… La prevenzione degli incendi è, in tema di sicurezza sul posto di lavoro, una delle attività primarie (anche se nelle scuole il pericolo è molto ridotto!) e deve essere messa in atto avendo come obiettivo di : • ridurre la possibilità che possa insorgere un incendio, • limitare le eventuali conseguenze, • consentire l’evacuazione dal luogo di lavoro in condizioni di sicurezza, • garantire l’intervento dei soccorritori, attraverso l’attuazione delle seguenti misure: 1. IL POSTO DI LAVORO Il posto di lavoro è l’insieme degli elementi fisici (locali, arredi, apparecchiature, ecc.) e ambientali (illuminazione, aerazione, grado di umidità, rumorosità, ecc.), con i quali il lavoratore entra in contatto durante la sua quotidiana attività. Da un posto di lavoro non adeguato possono derivare rischi al corpo umano sia per ciò che riguarda l’apparato muscoloscheletrico sia per la vista. È compito del datore di lavoro controllare che l’ambiente di lavoro e le attrezzature siano adeguate alle disposizioni di legge. 1. predisposizione di vie di esodo sicure, chiaramente segnalate e libere da ostacoli, 2. limitazioni della presenza di sostanze infiammabili, 3. installazione di adeguati sistemi di rivelazione ed allarme in caso di incendio. Molti incendi possono essere prevenuti richiamando l’attenzione dei lavoratori sui pericoli più comuni ed impartendo al riguardo precise istruzioni, con particolare riferimento a: Il lavoro al videoterminale Accumulo di rifiuti e scarti combustibili 24 Occorre precisare che il d.l. 626/94 definisce come videterminalisti quei lavoratori che utilizzano il vdt in modo sistematico ed abituale per almeno 4 ore consecutive al giorno, dedotte la pause, per l’intera settimana lavorativa. 13 Il monitor Fasi dell’incendio L’incendio si suddivide in tre fasi: 1. una fase iniziale o ignizione, caratterizzata dalla presenza di fumo; 2. una fase centrale nella quale si verifica l’incendio vero e proprio (con il flash over); 3. una fase finale di estinzione o soppressione. COME COMPORTARSI IN CASO DI INCENDIO Facendo riferimento al triangolo del fuoco ricordiamo che tra gli elementi necessari allo sviluppo ed alla propagazione di un incendio c’è l’aria: infatti per bruciare il fuoco ha bisogno dell’ossigeno presente nell’aria. Spesso, quindi, è sufficiente un piccolo accorgimento per “soffocare” sul nascere un principio di incendio, intervenendo in tal modo sul triangolo del fuoco, “rompendo” uno dei lati del triangolo, come ad esempio gettare una coperta o un asciugamano sopra un principio di incendio. 14 23 La tastiera Incendio Gli elementi fondamentali per produrre un fuoco sono: il combustibile (carta, legno, benzina, gas) il comburente (l’ossigeno contenuto nell’aria) La postura il calore (fiammifero, accendino, corto circuito, fulmine, che costituiscono l’innesco del fuoco). Essi possono essere figurativamente rappresentati con un triangolo: il TRIANGOLO DEL FUOCO 22 15 NORME DI COMPORTAMENTO IN CASO DI TERREMOTO Se ti trovi in un luogo chiuso: Ø Mantieni la calma; Ø Non precipitarti fuori; Ø Resta in classe e riparati sotto il banco, sotto l'architrave della porta o vicino ai muri portanti; Ø Allontanati dalle finestre, porte con vetri, armadi perché cadendo potrebbero ferirti; Ø Se sei nei corridoi rientra nella tua classe o in quella vicina; Ø Dopo il terremoto, all'ordine di evacuazione, abbandona l'edificio e ricongiungiti con gli altri compagni di classe nella zona di raccolta assegnata. Se sei all’aperto: L’illuminazione La luce, sia essa naturale o artificiale, è sovente la variabile più complicata da controllare, dovendosi garantire una illuminazione sufficiente ed un contrasto appropriato tra schermo e ambiente di lavoro. 16 Ø Mantieni la calma; Ø Allontanati dall'edificio, dagli alberi, dai lampioni e dalle linee elettriche perché potrebbero cadere e ferirti; Ø Cerca un posto dove non hai nulla sopra di te; se non lo trovi cerca riparo sotto qualcosa di sicuro come una panchina; Ø Non avvicinarti ad animali spaventati. 21 Rischi possibili nell’ambiente naturale: Terremoto La Terra è composta da strati concentrici. Essenzialmente si distinguono 3 strati: La luce naturale per le sue notevoli variazioni è un mezzo inadeguato per illuminare i posti di lavoro al VDT. Per tale motivo le finestre devono essere munite di apposite tende regolabili e la posizione delle postazioni di lavoro, rispetto alle finestre stesse, deve possibilmente seguire i seguenti criteri: • La Crosta: è solida • Il Mantello: Mantello: si trova in uno stato plastico (fluido) • Il Nucleo: Nucleo: in parte liquido, in parte solido La crosta terrestre è composta da una ventina di “zolle” che si muovono sulla parte superiore del mantello secondo un moto complesso, conosciuto come «deriva dei continenti». Uno strato di rocce in movimento viene chiamato faglia. Quando una faglia ne comprime un’altra riuscendo a vincere la forza di attrito, si determina un veloce slittamento con un improvviso rilascio di energia, che fa vibrare la crosta terrestre determinando il terremoto. 20 17 2. IL MICROCLIMA 3. IL PANICO Gli ambienti di lavoro devono avere una regolare superficie finestrata, un buon ricambio d’aria, giusti livelli di umidità, illuminazione e temperatura, e devono essere forniti di attrezzature di lavoro ergonomicamente idonee. TUTTI QUESTI ELEMENTI ANALIZZATI NEL LORO INSIEME COSTITUISCONO I PARAMETRI DI VALUTAZIONE DEL MICROCLIMA IL FUMO È stato ormai accertato che le centinaia di componenti nocivi del fumo (composti organici estremamente tossici e cancerogeni) provocano danni rilevanti anche tramite il cosiddetto fumo passivo. Le fonti di rumore possono interagire negativamente con le normali attività d’ufficio causando notevoli riduzioni di attenzione e di capacità lavorativa. UMIDITÀ E CALORE 18 IL PANICO, IN CASO DI EMERGENZA, RISULTA IL PIÙ GRANDE PERICOLO NEGLI AMBIENTI SCOLASTICI SI MANIFESTA CON DIVERSI TIPI DI REAZIONI EMOTIVE: • timore e paura • oppressione • ansia con manifestazioni isteriche • accelerazione del battito cardiaco (tachicardia) • tremore alle gambe • difficoltà di respirazione • aumento o caduta della pressione • giramenti di testa e vertigini compromettendo alcune funzioni fondamentali quali: • L’ATTENZIONE • IL CONTROLLO DEI MOVIMENTI • LA FACOLTÀ DI RAGIONAMENTO COSA FARE PER SUPERARLO? IL RUMORE Le lampade, i computer o VDT, le stampanti e fotocopiatrici possono determinare valori di umidità e di calore anormali. approntando un piano di emergenza che consenta di: • • • • Essere preparati a situazioni di pericolo; Stimolare la fiducia in se stessi; Indurre un sufficiente autocontrollo per attuare comportamenti razionali e corretti; Controllare la propria emotività e saper reagire all’eccitazione collettiva. 19