SISTEMI LOCALI DI WELFARE
Lavinia Bifulco
LAVORO
Giovani e lavoro
Dal 2007 al 2014 il tasso di disoccupazione giovanile (15-24) in
Italia è passato dal 24 al 46% per cento
E’ cresciuta anche la disoccupazione tra gli adulti, ma molto meno. Più
colpiti i giovani con livelli di istruzione bassi. Mentre il tasso di
disoccupazione si è ridotto per i laureati[1]
La debolezza dei giovani è dovuta alla tendenza delle imprese ad
applicare il principio Lifo – last-in-first-out – nelle decisioni di
licenziamento: quando bisogna licenziare è meglio partire dagli ultimi
arrivati, cioè dai giovani.
NEET
Istat (2014): nel 2013 i Neet in Italia sono circa 3,75 milioni, di cui
400.000 laureati e 1,8 milioni diplomati. Si tratta del 28,5% della
popolazione giovanile italiana compresa fra i 15 e i 34 anni (la
percentuale scende al 27,4% se si considera la fascia 15-29 anni). La
maggioranza sono donne (2,11 milioni). Più della metà, circa 2
milioni, risiede al sud, dove la percentuale dei Neet arriva quasi al
40% della popolazione giovanile.
NEET
Circa 1,5 milioni di giovani hanno un basso livello di istruzione (fino
alla licenza media) mentre 1,8 milioni hanno il diploma di maturità e
437.000 hanno una laurea o un titolo post laurea. I Neet erano il
25,8% nel 2012, giusto un anno prima. Nello stesso anno, la media
nell’area Euro si attestava al 17,3%. Tra il 2004 e il 2013 i Neet in
Italia sono aumentati del 65%. Parallelamente, gli occupati con
diploma o laurea sono diminuiti del 20% (Istat, 2014). Va sottolineato
il fatto che a partire dalla fine del 3013 l'Istat ha ampliato la fascia
di età per la quale rileva il numero di Neet, estendendola fino ai 34
anni (la soglia precedente era 29 anni): un ampliamento che la dice
lunga sul modo in cui sta evolvendo il fenomeno.
Nel 2011 la percentuale media dei Neet nell’area dell’OCSE era del
16% per la fascia d’età 15-24, del 20% per la fascia d’età 25-29
(OECD, 2013)
TEMPI TRANSIZIONE
Tempi lunghi di transizione
Mediamente si esce dal sistema di istruzione è 21 anni, un’età molto
vicina al dato dell’Unione europea. Tuttavia il tempo d’ingresso nel
lavoro è il più lungo dopo la Grecia, pari a 10,5 mesi. Il livello
d’istruzione incide su questo dato. I giovani con diploma di scuola
secondaria superiore hanno tempi di transizione scuola-lavoro minori
rispetto a quelli meno istruiti. Albisinni, Cascioli (2012). Il dato è
riferito alla fascia d’età 15-34 e al secondo semestre 2009.
OVEREDUCATION
In Italia i giovani laureati, benché pochi (rispetto alla media europea),
fanno fatica ad accedere a un lavoro corrispondente al loro livello di
istruzione. Un Rapporto della Banca d’Italia (2013) rileva che fra il
2009 e il 2011 circa un quarto dei giovani occupati in possesso di
una laurea svolgeva un lavoro a bassa o nessuna qualifica, valore
superiore a quello della Germania (circa il 18 per cento nel 2009) e
inferiore alla media francese (27 per cento). Il fenomeno
dell’overeducation è più frequente tra gli occupati in possesso di una
laurea umanistica (39 per cento) e nelle scienze sociali (34 per cento).
Per i giovani occupati in possesso di una laurea, dal 2009 è
peggiorata la qualità del lavoro e diminuito il tasso di occupazione.
Un problema poco considerato dall’opinione pubblica ma anche
dall’agenda politica è che il mercato del lavoro non esprime una
chiara domanda di formazione.
Nonostante ciò, la probabilità di entrare nel mercato del lavoro aumenta
del 2.4% per ogni anno di frequenza scolastica e l’effetto di ogni anno di
scuola sulla probabilità di trovare lavoro è in media del 1,6% in più.
RITARDO?
Sindrome del ritardo e dipendenza familiare
Gli ultimi dati relativi alle persone tra i 25 e i 34 anni che vivono
ancora nella casa dei loro genitori ci dicono che l’Italia è al quinto
posto (46,6 per cento) dopo la Slovacchia, Bulgaria, Grecia e Malta.
Nei paesi scandinavi troviamo la percentuale più bassa, intorno al 4
per cento, con la Danimarca che totalizza addirittura solo l’1,8 per
cento (Karaian, 2014). In Italia vive con i genitori l’1,5 per cento in più
di giovani rispetto a cinque anni fa. Ma anche in paesi come la
Francia e il Regno Unito la tendenza è l’aumento, nel Regno Unito
addirittura il 2 per cento in più.
Sistema economico e mdl; welfare; la casa
Giovani e vulnerabilità
Politiche per i giovani?
 La transizione come un processo lineare (in realtà, più
lunga e complessa e meno standardizzata, per
mutamenti sociali, culturali e anche fattori strutturali)
 Percorsi di autonomia irregolari e reversibili
 Poche politiche per l’autonomia/
emancipazione/capacitazione
(Cordella, 2011)
Scarsità misure di sostegno e protezione
Familismo e responsabilità familiari
L’emancipazione è privata (Gentile, 2010), si
risolve nella famiglia: riproduzione delle
differenze sociali e non progetto individuale
(Paci, 2010)
Scuola e diseguaglianza (Fondazione Agnelli 2010)
La famiglia e il contesto territoriale sono decisivi rispetto
alle opportunità disponibili e ai risultati
dell’apprendimento
 Frattura territoriale fra nord e sud
 Riproduzione gerarchie sociali nelle scelte fra licei e
istituti professionali/tecnici
CASI
http://www.giovanisi.it/ Toscana
Il progetto – che promuove opportunità su Tirocini, Casa,
Servizio Civile, Fare impresa, Lavoro, Studio e Formazione –
comprende azioni di sistema e strumenti per la
valorizzazione del merito, garantendo un diritto allo studio
reale, una formazione professionalizzante, un’esperienza di
servizio civile regionale, prestiti d’onore per ulteriori forme
di specializzazione, così come favorire l’ingresso dei giovani
nel mondo del lavoro e delle professioni attraverso l’accesso
agevolato al credito e al microcredito, il sostegno
all’avviamento di attività economiche nonché una effettiva
emancipazione attraverso contributi per l’affitto e l’acquisto
della prima casa.
CASI
1. Giovani sì - Progetto per l’autonomia dei giovani
. Promuovere l’emancipazione dei giovani dalla
famiglia di origine, attraverso l’erogazione di contributi
per l’affitto per i giovani nuclei familiari con figli e per
altre forme di convivenza (coppie, singles, gruppi di
studenti, etc.) e per la trasformazione del contratto
d’affitto in acquisto prima casa;
CASI
12 Potenziare le opportunità legate al diritto allo studio –
formazione,
apprendimento, specializzazione mediante:
- orientamento allo studio finalizzato alla diminuzione della
dispersione e dell’abbandono degli studenti universitari
- potenziamento del sistema del diritto allo studio universitario anche
tramite la revisione dell’attuale sistema di erogazione delle borse di
studio e sostegno alla mobilità internazionale,
-concessione di garanzie sui prestiti d’onore erogati per percorsi
formativi di alta specializzazione
-- sistema istruzione e formazione professionale (IeFP) nell’ambito dei
percorsi di Istruzione e Formazione Professionale organizzati dalla
Regione Toscana
- corsi di Istruzione formazione tecnica superiore (IFTS)
CASI
3. Costruire percorsi per l’inserimento nel mondo del lavoro tramite:
- contributi per lo svolgimento del servizio civile volontario
- tirocini retribuiti con contributo regionale
- contributo una tantum per l’assunzione di giovani laureati e dottori di ricerca
finalizzato alla stabilizzazione del lavoro precario
- apprendistato finalizzato all’ottenimento della qualifica di apprendista entro i 24
anni;
percorsi di alto apprendistato, ovvero inserimento in azienda con contratto di
apprendistato di giovani laureandi o dottorandi
- fondo incentivazione all’occupazione a favore di imprese
- voucher alle madri per la conciliazione tra tempi di vita e di lavoro (per la frequenza
di servizi educativi per la prima infanzia)
4. Facilitare l’avviamento d’impresa e l’attività imprenditoriale
5. Accrescere l’opportunità di sostenere esperienze formative e lavorative all’estero
CASI
http://bollentispiriti.regione.puglia.it/
Bollenti Spiriti è il programma della Regione Puglia per le Politiche Giovanili, cioè un
insieme di interventi e di azioni dedicate ai giovani pugliesi e a chi lavora con e per
loro.
… l’idea di Bollenti Spiriti è considerare i giovani come una risorsa e non come uno
dei problemi della Puglia. L’accento è sul talento, l’energia e la voglia di partecipare.
Sullo spirito, insomma.
…. le politiche regionali per i giovani non sono fatte di tanti singoli progetti,
scollegati tra loro e di breve respiro, ma costruiscono un disegno coerente per
realizzare un grande obiettivo: fare delle giovani generazioni il vero motore della
rinascita sociale, economica e culturale della nostra regione.
Per la prima volta, le politiche della Regione Puglia si rivolgono ai giovani in quanto
tali e non solo in quanto studenti, disoccupati, soggetti da proteggere o categoria a
rischio. Per la prima volta, l'obiettivo non è "risolvere il problema dei giovani" ma
offrire strumenti per permettere ai giovani cittadini pugliesi di partecipare a tutti gli
aspetti della vita della comunità. Perchè proprio da loro possono venire le migliori
soluzioni.
CASI
Il Contratto Etico Giovanile , ovvero borse di alta formazione per oltre 5.000 giovani neolaureati
pugliesi Da marzo 2008, il contratto etico ha cambiato nome: si chiama “Ritorno al Futuro” ed è
interamente gestito dall’Assessorato al Lavoro e alla Formazione Professionale.
Laboratori Urbani, finanziamento di 71 progetti per ristrutturare circa 150 edifici abbandonati in
tutta la regione e trasformarli in laboratori da dedicare all’espressione e alla creatività giovanile
iniziative sperimentali sulla creatività giovanile, come il CreativeCamp (prima edizione - settembre
2007 e seconda edizione maggio 2008);
concorso Principi Attivi – Giovani Idee per una Puglia migliore (spesa complessiva: 10,5 milioni di
Euro). Principi
l Servizio Civile Nazionale realizzato dagli enti accreditati con sede in Puglia;
- il progetto MOMArt - Motore Meridiano delle Arti per la riconversione di una ex discoteca
sequestrata alla criminalità organizzata in un centro di promozione della legalità e della creatività
giovanile;
- Libera il bene, iniziativa per il riuso sociale dei beni confiscati alla mafia (in collaborazione con
l'associazione Libera)
Con una spesa complessiva di oltre 150 milioni di Euro, Bollenti Spiriti rappresenta il più importante
investimento economico mai realizzato da una regione italiana in favore delle giovani generazioni.
Piano Garanzia Giovani giovani tra 15 e 25 anni
opportunità di orientamento, formazione e
inserimento al lavoro
Employability, investimento sociale
Dalla parte della domanda o dell’offerta
Capabilities ----- Workable
La Raccomandazione del Consiglio dell'Unione Europea del 22 aprile
2013 sull'istituzione di una "Garanzia per i Giovani" invita tutti gli
Stati membri ad assicurare ai giovani con meno di 25 anni un'offerta
qualitativamente valida di lavoro, proseguimento degli studi,
apprendistato, tirocinio o altra misura di formazione, entro 4 mesi
dall'uscita dal sistema di istruzione formale o dall'inizio della
disoccupazione.
WORKABLE
Su quali opportunità possono contare giovani per quanto riguarda la
formazione e il lavoro? Di quale effettiva libertà di scelta
dispongono? Quali ostacoli incontrano i loro progetti? Quali forme di
azione pubblica sono disponibili per affrontare questi ostacoli? Cosa
possono fare le politiche per superare le disuguaglianze sistematiche
di capacità?
WORKABLE
il fuoco non è solo sugli individui ma anche sui contesti, sociali e
istituzionali, in linea con la dimensione insieme individuale e sociale
delle capacità;
- il lavoro e l’istruzione si configurano come campi di esercizio di
libertà di scelta effettive, sostantive;
- i diritti e le misure della protezione sociale sono elementi non
accessori ma determinanti per l’esercizio di tali libertà.
- - è centrale la capability for voice dei destinatari, la possibilità di
far riconoscere e pesare i propri punti di vista (de Leonardis, Negrelli,
2012).
WORKABLE
fattori che agevolano le transizioni fra scuola/formazione e lavoro:
- l'importanza di interventi caratterizzati da approcci multidimensionali e coordinati, che integrano
le politiche formative e per il lavoro con quelle per l’abitazione, per la salute, assistenziali;
- l'importanza di azioni precoci per contrastare l’abbandono della scuola;
- la necessità di agire contemporaneamente sugli aspetti individuali e sui contesti (anche in termini
di protezioni e risorse disponibili) per accrescere le opportunità e le capacità;
- la centralità della voce, della possibilità di mettere in discussione programmi e interventi di cui si
è destinatari;
- il ruolo della capacità di aspirare (Appadurai, 2011), cioè della capacità di desiderare e
immaginare un futuro mobilitando e negoziando le norme sociali che strutturano il proprio contesto
di vita;
- il ruolo delle istituzioni, perché le capacità sono supportate da poteri e diritti.
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28 novembre - Dipartimento di Sociologia