PROGETTO BE-NATUR
BEtter management of NATURe 2000 sites
Miglioramento della Gestione dei Siti della Rete Natura 2000
Comacchio (FE) - Italy
International Po Delta Birdwatching Fair
27 aprile 2012
INTRODUZIONE
L’arresto della perdita di biodiversità è attualmente uno
degli obiettivi prioritari della comunità internazionale.
È necessario conservare gli ecosistemi naturali, in modo
che possano reagire all’impatto delle attività dell’uomo.
Le direttive “Habitat” e “Uccelli” sono la base di un forte
impianto normativo comunitario per la protezione del
patrimonio naturale e della conservazione della
biodiversità in Europa.
INTRODUZIONE
Gli Stati dell’Europa sud-orientale sono attualmente in fasi
differenti di applicazione delle direttive comunitarie, con
evidenti divari legislativi e gestionali.
Gli elementi comuni (habitat, specie) che caratterizzano gli
ecosistemi di questa parte del continente, in particolare
quelli legati alle zone umide e gli uccelli migratori,
necessitano di una gestione comune che attraversi i confini
dei singoli Stati e affronti con obiettivi e strategie
condivise la difficile sfida della conservazione.
DIRETTIVA 92/43/CEE
La direttiva 92/43/CEE “Habitat” ha come obiettivo la
salvaguardia della biodiversità mediante la conservazione degli
habitat naturali, nonché della flora e della fauna selvatiche nel
territorio europeo.
La direttiva elenca una serie di habitat e specie (vegetali ed
animali, uccelli esclusi) che gli Stati membri devono conservare
all’interno di “siti di importanza comunitaria” (SIC)
appositamente individuati, il cui insieme costituisce la Rete
Natura 2000. I SIC, una volta definitivamente designati,
diverranno Zone Speciali di Conservazione (ZSC).
DIRETTIVA 09/147/UE
La direttiva 09/147/UE “Uccelli” (ex-direttiva 79/409/CEE) ha
come obiettivo la salvaguardia degli uccelli selvatici europei.
La direttiva elenca una serie di specie di uccelli che gli Stati
membri devono conservare all’interno di “zone di protezione
speciale” (ZPS) appositamente individuate e già designate
perché particolarmente importanti per diverse fasi del ciclo
biologico degli uccelli. Anche l’insieme delle ZPS fa parte della
Rete Natura 2000.
RETE NATURA 2000 IN
PROVINCIA DI RAVENNA
Valli di Argenta (parte)
Valli di Comacchio (parte)
Vene di Bellocchio, Sacca di Bellocchio, Foce del Fiume Reno, Pineta di Bellocchio (parte)
Punte Alberete, Valle Mandriole
Bardello; Pineta di San Vitale, Bassa del Pirottolo
Pialasse Baiona, Risega e Pontazzo
Pineta di Casalborsetti, Pineta Staggioni, Duna di Porto Corsini
Pialassa dei Piomboni, Pineta di Punta Marina
Pineta di Cervia
Salina di Cervia
Ortazzo, Ortazzino, Foce del Torrente Bevano
Pineta di Classe
Vena del Gesso Romagnola (parte)
Alta Valle del Torrente Sintria
Alto Senio
Podere Pantaleone
Pietramora, Ceparano, Rio Cozzi, Terra del Sole (parte)
Biotopi di Alfonsine e Fiume Reno (parte)
Bacini di Russi e Fiume Lamone
Calanchi Pliocenici dell’Appennino Faentino
Relitto del Paguro
Siti di Importanza
Comunitaria
SIC
RETE NATURA 2000 IN
PROVINCIA DI RAVENNA
Valle del Mezzano, Valle Pega (parte)
Valli di Argenta (parte)
Valli di Comacchio (parte)
Vene di Bellocchio, Sacca di Bellocchio, Foce del Fiume Reno, Pineta di Bellocchio (parte)
Punte Alberete, Valle Mandriole
Zone di Protezione
Bardello
Pineta di San Vitale, Bassa del Pirottolo
Speciale
Pialasse Baiona, Risega e Pontazzo
Salina di Cervia
Ortazzo, Ortazzino, Foce del Torrente Bevano
Pineta di Classe
Vena del Gesso Romagnola (parte)
Biotopi di Alfonsine e Fiume Reno (parte)
Bacini di Russi e Fiume Lamone
Bacini di Conselice
Bacini ex-Zuccherificio di Mezzano
Bacini di Massalombarda
ZPS
OBIETTIVO DEL PROGETTO
“affrontare e arrestare la perdità di biodiversità attraverso
la definizione di azioni comuni per la conservazione del
patrimonio naturale e del paesaggio nell’Europa sud-
orientale, con particolare attenzione agli habitat e alle
specie protetti dalle direttive 92/43/CEE e 09/147/UE e
caratteristici dell’eco-regione Sud-Est europea o
particolarmente minacciati dalle alterazioni ambientali
causate dalle attività dell’uomo”
RISULTATI ATTESI
Per raggiungere tale obiettivo strategico generale ed
attuare in modo efficace le due direttive nella regione sudest europea, il progetto BE-NATUR persegue i seguenti
risultati:
- Definizione e attuazione di una “comune strategia
transnazionale” per una migliore gestione della Rete
Natura 2000
- Definizione di Piani d’Azione transnazionali per la
conservazione di habitat e specie comuni e caratteristici
del Sud-Est Europa
RISULTATI ATTESI
Per raggiungere tale obiettivo strategico generale ed
attuare in modo efficace le due direttive nella regione sudest europea, il progetto BE-NATUR persegue i seguenti
risultati:
- Definizione di metodologie comuni di monitoraggio per la
verifica dell’efficacia delle scelte compiute
- Attività di comunicazione e disseminazione per
accrescere la sensibilità dell’opinione pubblica e per
formare il personale tecnico
- Attuazione di progetti pilota per concretizzare le scelte
della strategia comune e dei Piani d’Azione
…IN SINTESI
Il progetto finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del
programma South East Europe, persegue il miglioramento
della gestione dei siti Natura 2000 nei territori degli Enti
partecipanti, attraverso l’implementazione di strategie
comuni, lo scambio di esperienze e conoscenze, la
redazione di piani d’azione comuni per la conservazione di
elementi naturali caratteristici dell’Europa sud-orientale.
CHI PARTECIPA AL PROGETTO
Nimfea – Environment and Nature Conservation Association (LP) (Ungheria)
Provincia di Ravenna (Italia)
Consorzio di gestione di Torre Guaceto - Brindisi (Italia)
Centro di Studio e Ricerca in Agricoltura Raumberg-Gumpenstein (Austria)
Università di Klagenfurt – Dipartimento di Economia (Austria)
Agenzia di Sviluppo per il Sud Epiro Amvrakikos (Grecia)
Direzione del Parco Naturale Strandja (Bulgaria)
Regione Veneto – Direzione pianificazione territoriale e parchi (Italia)
Istituto nazionale di sviluppo e ricerca del Delta Danubio (Romania)
Consiglio della Contea di Timis (Romania)
Agenzia di coordinamento sviluppo Lago Balaton (Ungheria)
Autorità della biosfera della Riserva del Delta del Danubio (Romania)
Università della Tecnologia di Vienna, Dipartimento di Finanza Pubblica e Politica
delle Infrastrutture (Austria)
Città di Cacak (Serbia)
CHI PARTECIPA AL PROGETTO
Comunicazione
ATTIVITA’
Definizione di un’immagine coordinata
Predisposizione di un sito web di progetto
Realizzazione di materiali promozionali a stampa
Organizzazione di eventi
www.be-natur.it
ATTIVITA’
Strategia transnazionale e strumenti per migliorare la
gestione di Rete Natura 2000
Analisi delle differenze gestionali e attuative tra gli Stati
Definizione di Piani di Azione transnazionali per habitat e
specie di cui alle direttive 92/43/CEE e 09/147/UE
Definizione di un metodo comune di monitoraggio per la
valutazione dello stato di conservazione di habitat e specie
Linee guida contenenti la “strategia comune transnazionale
ATTIVITA’
Strategia transnazionale e strumenti per migliorare la
gestione di Rete Natura 2000
Organizzazione di visite di studio per la condivisione di
informazioni, esperienze, buone pratiche, problemi e possibili
soluzioni
ATTIVITA’
Attuazione concreta della strategia e formazione del
personale
Formazione per esperti locali sulle strategie di conservazione e
sui metodi di monitoraggio
Elaborazione di una lista di interventi diretti di conservazione
per habitat e specie
Realizzazione di interventi concreti (progetti pilota)
ATTIVITA’
Promozione del turismo sostenibile
Definizione di materiale didattico comune
Organizzazione di eventi sulla conservazione del patrimonio
naturale per scuole e famiglie
Organizzazione di visite guidate ai siti naturali per scuole e
famiglie
Che cos’è un “Piano d’Azione”
Una raccolta di attività gestionali, misure di conservazione,
norme di tutela specifiche per la salvaguardia di un habitat o di
una specie in un’area vasta (non in un singolo sito).
L’Unione Europea ha approvato numerosi Piani d’Azione a
livello continentale.
Ciascun singolo Stato può approvare proprio specifici Piani
d’Azione, relativi al proprio territorio nazionale.
Piani d’Azione per habitat
Un Piano d’Azione per habitat comprende molteplici
informazioni sulle numerose specie di piante ed animali
che ne compongono la cenosi.
Tra queste specie, ve ne possono essere alcune di per sé
particolarmente importanti dal punto di vista
conservazionistico e direttamente protette come tali dalle
direttive.
Piani d’Azione per specie
Il Piano d’Azione per una specie considera esclusivamente
quella determinata specie e le sue interazioni con le altre
parti dell’ecosistema.
Piani d’Azione
Ciascun partecipante al progetto deve individuare un habitat e
una specie per i quali elaborare i Piani d’Azione,
congiuntamente con gli altri che avranno selezionato lo stesso
elemento.
La selezione è stata effettuata partendo da un insieme di
elementi caratteristici dell’Europa sud-orientale, individuati
all’atto della redazione del progetto.
Piani d’Azione per habitat
Habitat
Parter
Coordinatore
Costieri ed alofitici
Dune costiere
sabbiose
Regione Veneto
Provincia di Ravenna
Torre Guaceto
NIMFEA
Riserva della Biosfera Delta del
Danubio
Parco Nazionale Strandja
Regione Veneto
Acque dolci
Boschi ripariali
ETANAM
Contea di Timis
Comune di Cacak
ETANAM
Torbiere e sfagni
Agenzia del Lago Balaton
Università di Vienna
Università di Vienna
HABITAT
1. HABITAT COSTIERI E ALOFITICI
11. Mare aperto e zone di marea (1120 * Letti di Posidonion oceanicae; 1130 Estuari;
14. Paludi e prati umidi salmastri mediterranei o termo-atlantici (1410 Pascoli inondati
mediterranei Juncetalia maritimi)
15. Steppe salate o gessose interne (1530 * Steppe e paludi salate della Pannonia)
2. DUNE SABBIOSE COSTIERE O INTERNE
21. Dune costiere dell’Atlantico, del Mare del Nord e del Baltico (2110 Dune mobili embrionali;
2120 Dune mobili costiere con Ammophila arenaria – dune bianche; 2130* Dune fisse con
vegetazione erbacea – dune grigie; 2160 Dune con presenza di Hippophae rhamnoides)
22. Dune costiere del Mediterraneo (2240 Prati dunali Brachypodietalia; 2250* Dune costiere con
Juniperus spp.)
HABITAT
3. HABITAT DI ACQUA DOLCE
31. Acque stagnanti (3130 Acque stagnanti oligotrofiche o mesotrofiche con
vegetazione del Littorelletea uniflorae e/o del Isoëto-Nanojuncetea)
7. TORBIERE, PALUDI E SFAGNI
72. Paludi basse calcaree (7210 * Paludi calcaree con Cladium mariscus e specie
del Caricion davallianae; 7230 Torbiere basse alcaline)
9. FORESTE
92. Foreste decidue del Mediterraneo (92A0 Foreste a galleria di Salix alba e
Populus alba).
Piani d’Azione per specie
Specie
Parter
Coordinatore
Cicogna bianca
(Ciconia ciconia)
NIMFEA
Contea di Timis
Parco Nazionale Strandja
NIMFEA
Marangone minore
(Phalacrocorax
pygmeus)
Provincia di Ravenna
Regione Veneto
Comune di Cacak
Agenzia del Lago Balaton
ETANAM
Riserva della Biosfera Delta del
Danubio
Provincia di Ravenna
Testuggine palustre
(Emys orbicularis)
Parco Nazionale Strandja
Torre Guaceto
Parco Nazionale
Strandja
CICOGNA BIANCA (Ciconia ciconia)
MARANGONE MINORE (Phalacrocorax pygmeus)
TESTUGGINE PALUSTRE (Emys orbicularis)
IL PIANO D’AZIONE PER GLI HABITAT
COSTIERI, ALOFITICI E LE DUNE
1120* Letti di Posidonia oceanica
Le praterie di Posidonia oceanica sono caratteristiche del piano
infralitorale del Mediterraneo (profondità da poche dozzine di
centimetri a 30-40 metri) su substrati duri o mobili, queste
praterie costituiscono una delle principali comunità climax.
1130 Estuari
Tratto terminale dei fiumi che sfociano in mare influenzato
dalla azione delle maree che si estende sino al limite delle
acque salmastre. Il mescolamento di acque dolci e acque
marine ed il ridotto flusso delle acque del fiume nella parte
riparata dell’estuario determina la deposizione di sedimenti
fini che spesso formano vasti cordoni intertidali sabbiosi e
fangosi.
La vegetazione vascolare negli estuari è raramente
caratterizzata nei fondali da Zostera noltii o sui depositi fangosi
da vegetazione alofila a Spartina maritima.
1130 Estuari
1130 Estuari
Localmente, le specie di piante più interessanti e
caratteristiche sono Zostera marina, Ruppia maritima,
Spartina maritima (che forma praterie compatte, habitat
endemico dell’Alto Adriatico).
Tra gli animali vi sono molte specie euriterme ed eurialine di
Invertebrati.
Nelle acque estuariali si trovano specie ittiche importanti la
lampreda di mare (Petromyzon marinus), lo storione comune
(Acipenser sturio), lo storione del Po (Acipenser naccarii), la
cheppia (Alosa fallax).
1130 Estuari
L’habitat può necessitare di interventi di conservazione in
seguito alla divagazione fluviale determinata dalla subsidenza,
dall’innalzamento del mare, dalla riduzione del trasporto
solido fluviale, dalla diminuzione delle portate fluviali,
dall’erosione costiera. Inoltre, è fortemente minacciato dagli
interventi di rettifica ed inalveamento artificiale delle foci,
nonché dalla loro trasformazione in porticcioli turistici.
1410 Pascoli inondati mediterranei
(Juncetalia maritimi)
Prateria mediterranea di piante alofile e subalofile, in stagni
costieri debolmente salmastri, lungamente inondati e su
substrato sabbioso, dominata da giunchi o altre specie igrofile.
Sono localmente caratterizzate da Scirpus maritimus (spesso
con Aster tripolium e Plantago cornuti) in formazioni piuttosto
compatte o da cenosi più rade a Juncus acutus.
1410 Pascoli inondati mediterranei
(Juncetalia maritimi)
1410 Pascoli inondati mediterranei
(Juncetalia maritimi)
Localmente, le specie di piante variano a seconda delle
diverse forme di vegetazione che caratterizzano l’habitat, con
Juncus maritimus, Juncus acutus, Carex extensa, Aster
tripolium, Plantago cornuti, Inula crithmoides, Scirpus
maritimus, Puccinellia palustris, Hordeum maritimum,
Schoenus nigricans, Orchis coriophora, Artemisia coerulescens,
Aeluropus litoralis, Agropyron elongatum.
Molte specie di uccelli utilizzano questo habitat come rifugio
o sito riproduttivo; tra esse, alcuni rallidi particolarmente rari
e localizzati come il voltolino (Porzana porzana) e la schiribilla
(Porzana parva).
1410 Pascoli inondati mediterranei
(Juncetalia maritimi)
Per la conservazione di questo habitat è fondamentale una
costante manutenzione dei sistemi idraulici, allo scopo di
mantenere la salinità e l’andamento annuale dei livelli che
permette l’insediamento dei giunchi e previene la loro
sostituzione con canna di palude. La principale minaccia, oltre
all’abbandono gestionale, è dovuta alla dolcificazione o alla
salificazione eccessive di questo habitat tipicamente
“intermedio”.
2110 Dune mobili
embrionali
Habitat formato da piante psammofile perenni, che originano i
primi embrioni delle dune, dominato da Elymus farctus ssp.
farctus (=Agropyron junceum), con Echinophora spinosa e
Xanthium italicum.
Habitat frammentario, a causa della frequentazione balneare
di tutte le spiagge.
2110 Dune mobili
embrionali
2110 Dune mobili
embrionali
Localmente, le specie di piante più caratteristiche sono:
Agropyron junceum, Euphorbia peplis, Medicago marina,
Eryngium maritimum, Echinophora spinosa, Calystegia
soldanella.
Una specie ornitica legata a questo habitat per
l’alimentazione e la riproduzione è particolarmente
importante, poiché fortemente minacciata, si tratta del
fratino (Charadrius alexandrinus).
2110 Dune mobili
embrionali
Habitat molto raro e localizzato, poiché ovunque eliminato per
far posto alle strutture per il turismo balneare; anche nelle
spiagge naturali, la pulizia meccanica delle spiagge e la
frequentazione antropica e il calpestio rendono la presenza e la
conservazione di questo habitat assai problematici.
2120 Dune mobili del cordone
litorale con presenza di Ammophila
arenaria ("dune bianche")
Habitat delle dune costiere più interne ed elevate, colonizzate
da Ammophila arenaria subsp. Australis, cui si associano
localmente Eryngium maritimum, Calystegia soldanella,
Echinophora spinosa, Euphorbia paralias, Medicago marina.
2120 Dune mobili del cordone
litorale con presenza di Ammophila
arenaria ("dune bianche")
2120 Dune mobili del cordone
litorale con presenza di Ammophila
arenaria ("dune bianche")
Localmente, le specie di piante più caratteristiche sono:
Ammophila arenaria, Echinophora spinosa, Eryngium
maritimum, Euphorbia paralias, Medicago marina.
Il fratino, citato per l’habitat precedente, si ritrova anche in
questo, ad esso strettamente contiguo.
2120 Dune mobili del cordone
litorale con presenza di Ammophila
arenaria ("dune bianche")
Come il precedente, è habitat molto raro e localizzato, poiché
eliminato per far posto alle strutture per il turismo balneare;
anche nelle spiagge naturali, la pulizia meccanica delle spiagge
e la frequentazione antropica e il calpestio rendono la presenza
e la conservazione di questo habitat assai problematici.
2130 * Dune costiere
fisse a vegetazione
erbacea ("dune grigie")
Habitat insediato su dune interne parzialmente e
definitivamente stabilizzate, con comunità di piante annuali
(Bromus tectorum, Phleum arenarium, Vulpia ciliata) o con
comunità più stabili dominate da Scabiosa argentea su sabbie
ricoperte da muschi (Tortula ruraliformis e Pleurochaete
squarrosa).
2130 * Dune costiere fisse a
vegetazione erbacea ("dune grigie")
2130 * Dune costiere fisse a
vegetazione erbacea ("dune grigie")
Le specie di piante caratteristiche sono: Silene colorata, Vulpia
membranacea, Avellinia michelii, Phleum arenarium, Medicago
minima, Tortula ruraliformis, Fumana procumbens, Scabiosa
argentea, Teucrium polium, Petrorhagia saxifraga, Stachys
recta, Sanguisorba minor, Schoenus nigricans, Chrysopogon
gryllus, Bromus erectus.
Alcuni rettili e anfibi, tra cui la testuggine terrestre (Testudo
hermanni), la lucertola campestre (Podarcis sicula), il rospo
smeraldino (Bufo viridis) e il rarissimo pelobate fosco
(Pelobates fuscus).
2130 * Dune costiere
fisse a vegetazione
erbacea ("dune grigie")
Questo habitat lungo le spiagge è, come i precedenti, molto
raro e localizzato, poiché eliminato per far posto alle strutture
per il turismo balneare; anche nelle spiagge naturali, la
frequentazione antropica e il calpestio rendono la presenza e la
conservazione di questo habitat assai problematici.
Risulta meglio conservato in alcuni campi di dune fossili,
distanti dal mare o in radure nelle pinete artificiali.
2160 Dune con presenza
di Hippophae rhamnoides
Habitat insediato su dune stabili con suoli più evoluti, in
presenza di una certa umidità, caratterizzato da Hippophae
rhamnoides con Juniperus communis e Phillyrea angustifolia.
Comunità endemica delle coste del Nord Adriatico.
2160 Dune con presenza
di Hippophae rhamnoides
2160 Dune con presenza
di Hippophae rhamnoides
Gli arbusti che caratterizzano l’habitat endemico sono:
Hippophae rhamnoides ssp. fluviatilis, Juniperus communis,
Rhamnus catharticus, Phillyrea angustifolia, Pyracantha
coccinea.
L’habitat è importante, in particolare, come area di stop-over
per i passeriformi in migrazione.
2160 Dune con presenza
di Hippophae rhamnoides
Habitat rarissimo e fortemente minacciato dall’espansione
urbanistica dei centri balneari e dalla piantumazione delle
pinete litoranee a Pinus pinaster.
La presenza di piccoli nuclei in aree marginali dei lidi, dovrebbe
essere rigorosamente tutelata, anche se talvolta le macchie
sono insediate ai bordi di parcheggi o discariche abusive o
lungo i fossi di scolo.
2240 Dune con prati di
Brachypodietalia e
vegetazione annua
Comunità vegetali annuali effimere delle dune, a sviluppo
primaverile, che si localizzano nelle radure della macchia e
della vegetazione erbacea perenne sviluppate sulle sabbie che
derivano dalla degradazione dei substrati basici. Questa
vegetazione occupa una posizione ecologica simile a quella
descritta per l'habitat 2230 "Dune con prati dei Malcolmietalia",
inserendosi però nella parte della duna occupata dalle
formazioni maggiormente stabilizzate sia erbacee che legnose
2250* Dune costiere
con Juniperus spp.
L’habitat è caratterizzato da macchie dominate da Juniperus
communis su dune consolidate interne, cui si associano talvolta
Asparagus acutifolius, Phillyrea angustifolia, Rhamnus
alaternus, Clematis flammula, Ruscus aculeatus.
Habitat fortemente minacciato dall’espansione urbanistica dei
centri balneari e dalla piantumazione delle pinete litoranee.
2250* Dune costiere
con Juniperus spp.
Gli arbusti che caratterizzano l’habitat localmente sono:
Juniperus communis, Asparagus acutifolius, Rhamnus
alaternus, Clematis flammula, Ruscus aculeatus.
L’habitat è importante, in particolare, come area di stop-over
per i passeriformi in migrazione.
2250* Dune costiere
con Juniperus spp.
Come le macchie di olivello spinoso, con cui spesso condivide i
siti, insediandosi nelle parti meno umide, è habitat raro e
fortemente minacciato dall’espansione urbanistica dei centri
balneari e dalla piantumazione delle pinete litoranee a Pinus
pinaster.
La presenza di piccoli nuclei in aree marginali dei lidi, dovrebbe
essere rigorosamente tutelata, anche se talvolta le macchie
sono insediate ai bordi di parcheggi o discariche abusive.
AZIONI CONCRETE
E PROGETTI PILOTA
- Ripristino e conservazione di habitat della direttiva 92/43/CEE;
- Reintroduzione e conservazione di specie vegetali o animali
della direttiva 92/43/CEE;
- Redazione di Piani di Gestione per siti particolarmente critici e
minacciati;
- Redazione di manuali per la conservazione di habitat e specie;
- Attività di monitoraggio;
- Seminari sulla conservazione di habitat e specie.
AZIONI CONCRETE
Seminari sulla conservazione di habitat e specie
Piano d’Azione sugli habitat costieri e dunali
Piano d’Azione sul marangone minore
Metodo di monitoraggio
PROGETTI PILOTA
Reintroduzione e conservazione di specie vegetali o animali
della direttiva 92/43/CEE
Reintroduzione dello storione del Po (Acipenser naccarii) nel fiume
Reno (Po di Primaro)
PROGETTI PILOTA
Reintroduzione e conservazione di specie vegetali o animali
della direttiva 92/43/CEE
Lo storione del Po è estinto dal territorio della provincia di
Ravenna dagli anni ’60 del secolo scorso.
Le ultime segnalazioni sono relative al fiume Reno, dove la specie
è scomparsa a causa della costruzione della diga di Volta Scirocco
(fine anni ’50).
La Provincia di Ravenna sta realizzando presso la diga una scala di
rimonta per la fauna ittica (Acipenser naccarii, Alosa fallax).
FINE
Grazie per l’attenzione
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Be-Natur - Provincia di Ravenna