Il rischio biologico
I.P. Stefano German
Dr. Inf. Pietro Valenta
Il rischio biologico
Per rischio biologico s’intende quello di contrarre
una malattia infettiva, ossia una forma morbosa,
determinata da un agente biologico capace di
penetrare, moltiplicarsi e produrre effetti dannosi
in un organismo vivente, e che successivamente è in
grado di allontanarsi da esso e di penetrare in altri
organismi.
Il personale che opera nei laboratori è esposto a
questo particolare rischio occupazionale.
Il punto di partenza per un accurato programma di
biosicurezza è rappresentato dalla conoscenza del
rischio.
Le principali linee guida per la valutazione del rischio
comprendono la conoscenza di:
- patogenicità dell’agente infettante;
- modalità di trasmissione;
- fattori di rischio;
- sorgenti e vie di infezione.
Le strategie per la prevenzione e la gestione delle
infezioni sono basate sul contenimento degli agenti
infettanti mediante:
- la loro separazione fisica dall’ambiente e dagli operatori;
- l’ informazione del personale circa i rischi occupazionali;
- la disponibilità di un programma di educazione sanitaria.
Il rispetto delle linee guida fornite dal decreto legislativo
626/94 e i continui aggiornamenti riducono fortemente il
rischio di una esposizione occupazionale agli agenti
infettanti manipolati nei luoghi di lavoro
Attenzione:
Lavorare con microrganismi, siano essi agenti patogeni
o geneticamente modificati,costituisce un potenziale
rischio.
E’ stato dimostrato che il 21% dei
casi documentati nel mondo di
infezioni occupazionali da HIV si
è manifestata tra personale di
laboratorio !!!
Le principali vie di trasmissione
- inoculazione percutanea o permucosa;
- inalazione;
- ingestione;
Le principali vie di trasmissione
Pericolosità di un agente biologico
devono essere considerate le seguenti caratteristiche:
- l’infettività, intesa come la capacità di un microrganismo
di penetrare e moltiplicarsi nell’ospite;
- la patogenicità: capacità di un microrganismo di produrre
malattia in seguito all’infezione;
- la trasmissibilità: capacità di un microrganismo di essere
trasmesso da un soggetto infetto ad uno suscettibile;
- la neutralizzabilità: disponibilità di efficaci misure
profilattiche o terapeutiche.
I guanti
L’uso dei guanti è importante in quanto riduce il rischio
di trasmissione dell’infezione da un soggetto all’altro e
da oggetti e strumenti contaminati alle persone.
I guanti non sostituiscono la necessità di lavarsi le
mani, in quanto possono presentare dei
microfori, oppure perché le mani si
possono contaminare durante la
rimozione dei guanti stessi.
Indicazioni generali
- eliminare i guanti usati nei contenitori per rifiuti
speciali;
- non lavare o disinfettare i guanti chirurgici o da
esplorazione per il riuso;
- usare guanti per uso domestico per procedure come
la pulizia dello strumentario o degli ambienti;.
- con i guanti non vanno toccate superfici come porte
e telefoni, ma è necessario rimuoverli prima oppure
usare, ad esempio, i gomiti per aprire le porte.
Indicazioni generali
- Non indossare anelli e braccialetti in quanto non
consentono una buona igiene delle mani e potrebbero
lesionare i guanti;
- Evitare l'applicazione di creme prima di indossare i
guanti in quanto alcune creme possono interferire
con la permeabilità del guanto;
- Tenere le unghie corte per evitare la rottura dei
guanti.
Grazie per l’attenzione!!!
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