PS4 E XBOX ONE, PER
NON SOLO VIDEOGIOCHI
di Giuseppe Romano
Le cifre dicono che il mercato dei
videogiochi sta trattenendo il respiro. La
coincidenza della crisi economica e della fine
di un ciclo, quello delle console a suo tempo
dette next-gen, di nuova generazione, ma oggi
a fondo corsa, fa sì che il calo del mercato sia
stato più che consistente. In Italia la flessione
è evidentissima: dai 1.263 milioni di euro
complessivi fatturati nel 2008 si è passati agli
«appena» 780 milioni del 2012.
Per trovare coincidenze nel passato bisogna
risalire al 2006. Allora la cifra di riferimento
era quella di 742 milioni, e anche allora c’era
stata la fine di un ciclo, quello contrassegnato dalla «playstation» per antonomasia, la
PlayStation2 di Sony: con l’ingresso sul mercato della sua erede, la PlayStation3, e della
diretta concorrente Xbox 360 di Microsoft,
le vendite italiane fin dall’anno successivo si
sarebbero impennate oltre il miliardo di
euro, rispecchiando una tendenza che non ha
avuto confini geografici.
Mi sono dedicato a quel po’ di numeri per
contestualizzare nella sua effettiva cornice
l’ansia da prestazione che accompagna le due
nuove console da videogiochi immesse sul
mercato mondiale e italiano a fine novembre:
la PlayStation 4 di Sony e l’Xbox One di
Microsoft. È un’ansia di tipo anzitutto commerciale: alle aziende produttrici occorre (e
se lo aspettano) risalire la corrente degli
introiti, per evitare che una contrazione piuttosto naturale si trasformi in débacle.
Ma queste righe non sono dedicate alle
aziende. Riguardano le famiglie e il loro, di
budget. Il numero natalizio di Fogli può servire a riflettere brevemente su alcune dinamiche commerciali e sui loro riflessi psicologici.
È opportuno, oggi, correre a comprare la
PlayStation 4 e/o l’Xbox One?
Chiaramente commercianti e negozianti
rispondono di sì, sciorinando una serie di
dati effettivamente impressionanti: le due
neonate console sono dieci volte più potenti
rispetto alle antenate; inoltre possono fungere – quale più quale meno – da «centro di
controllo» delle apparecchiature di svago del
soggiorno, dalla visione di Blye-Ray disc, allo
scaricamento di contenuti online, alla gestione
delle tv satellitari. Infine, nessuna delle due è
retrocompatibile con i dischi delle console
precedenti: ciò che esce per Ps4 e per Xbox
One (difficile abbreviarlo in quanto «One» è
già l’abbreviazione di All in one) non funziona sulle macchine della generazione precedente, ma, anche viceversa, i contenuti per
Ps3 e Xbox 360 sono incompatibili con le
nuove macchine.
N ATA L E S Ì O N O ?
Qui, appunto, gli interessi commerciali e
quelli familiari cominciano a divergere.
Perché mettersi in casa un aggeggio nuovo,
sì, e costosissimo (500 euro la nuova Xbox,
400 la nuova Ps), che manda in pensione la
raccolta di giochi faticosamente collezionata in anni di risparmi? Tanto più che per il
momento giochi nuovi se ne sono visti
pochi, sia perché non c’è stato il tempo di
svilupparli, sia perché ancora per un po’
quasi tutti i giochi usciranno anche nella
versione precedente.
Le console, in pratica, sono personal computer allestiti per giocare, con requisiti di stabilità indispensabili rispetto ai pc da lavoro.
Pur non essendo in sé superiori a un normale pc (con tutta la loro scintillante novità,
come potenza effettiva le due nuove console
equivalgono a un pc non più che medio),
garantiscono un servizio efficiente e senza
21
sorprese che il pc, continuamente esposto a
modifiche software e hardware, non saprebbe
mantenere. Per questo il ciclo vitale delle
console è piuttosto lungo. L’ultimo doveva
spingersi fino al 2015, ma – sempre per
ragioni soprattutto commerciali: serve far
cassa – è stato abbreviato.
Per accentuare il ruolo «centrale» delle nuove
console, esse sono state dotate anche di molte
ambizioni tecnologiche: soprattutto la neonata Microsoft punta a essere, come dicevo,
il centro di controllo di tutte le attività d’intrattenimento connesse col grande schermo
della tv. E ha accentuato, incorporandoli, i
comandi corporei, che si possono impartire
con gesti e parole, senza controller, già avviati
con Kinekt nella versione precedente.
Personalmente non credo particolarmente a
un’evoluzione dei videogiochi guidata da
questo nuovo tipo di interfacce basate sul
movimento. Come dimostra anche l’insuccesso della «nuova» Wii di Nintendo (uscita nel 2012), passata l’euforia della novità ci
si è resi conto che giocare dimenandosi è
più faticoso, e non più divertente, che giocare da fermi.
In sostanza, è probabile che le nuove console possano diventare preziose alleate del
nostro svago negli anni avvenire. Ma devono
conquistarselo, assestandosi e producendo
contenuti che mettano in evidenza questi
progressi. Frattanto le «vecchie» console
garantiscono tuttora eccellenti prestazioni a
prezzi assai più contenuti. Per cambiare
generazione si può tranquillamente aspettare
l’anno venturo.
G.R.
Scarica

PS4 E XBOX ONE, PER NATALE S