Comune di San Donato Milanese
DOCUMENTO DI INDIRIZZO PER LE POLITICHE DI MOBILITÀ SOSTENIBILE
QUADRO STRATEGICO DI RIFERIMENTO
COMUNE DI SAN DONATO MILANESE
DOCUMENTO DI INDIRIZZO PER LE
POLITICHE DI MOBILITÀ SOSTENIBILE
QUADRO STRATEGICO DI RIFERIMENTO
settembre 2015
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DOCUMENTO DI INDIRIZZO PER LE POLITICHE DI MOBILITÀ SOSTENIBILE
QUADRO STRATEGICO DI RIFERIMENTO
Una città moderna deve favorire una mobilità sostenibile ed ecologica, in grado da un lato di rispondere alle esigenze di spostamento e dall’altro di tutelare la salute,
riducendo l’inquinamento ambientale, il traffico urbano e aumentando la sicurezza stradale.
Gli elementi di cultura della mobilità che la nostra Amministrazione intende promuovere sono una nuova visione della mobilità intergrata che punta alla diminuzione del
traffico privato, ad un incremento del trasporto pubblico e alla promozione delle forme di mobilità “dolce” alternative.
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MOBILITÀ SOSTENIBILE
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DOCUMENTO DI INDIRIZZO PER LE POLITICHE DI MOBILITÀ SOSTENIBILE
QUADRO STRATEGICO DI RIFERIMENTO
Il presente documento “Documento di indirizzo per le politiche di mobilità sostenibile – Quadro strategico di riferimento” (CON_07_15_ELA_TE_02)
è stato realizzato dal Centro Studi PIM su incarico del comune di San Donato Milanese.
Il gruppo di lavoro che ha curato la realizzazione del documento è composto da:
Centro Studi PIM
dott. Franco Sacchi (Direttore),
ing. Mauro Barzizza (capo progetto), ing. Maria Evelina Saracchi [staff PIM].
Comune di San Donato Milanese
Ing. Giovanni Biolzi (Dirigente del Settore Tecnico),
Ass. Sicurezza e Coesione sociale, Mobilità e Trasporto pubblico, Risorse umane, Fund raising Serenella Anna Natella.
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QUADRO STRATEGICO DI RIFERIMENTO
PREMESSA ............................................................................................. 4 1 RIFERIMENTI NORMATIVI E PROGRAMMATICI .............................. 6 1.1 Strumenti di pianificazione nel settore dei trasporti e della
mobilità urbana .......................................................................... 6 1.2 Piani nel settore dei trasporti e della mobilità urbana ad oggi
disponibili................................................................................... 9 2 INQUADRAMENTO DELLO STATO DI FATTO ................................ 11 2.1 Quadro infrastrutturale sovracomunale ..................................... 11 2.2 Sistema della mobilità a scala comunale .................................. 12 2.3 Principali polarità urbane .......................................................... 15 3 INTERVENTI GIÀ PREVISTI/PROGRAMMATI A SCALA
SOVRACOMUNALE ........................................................................ 16 4 LINEE DI INDIRIZZO PREVISTE A SCALA COMUNALE .................. 18 4.1 Garantire e migliorare l’accessibilità al territorio ........................ 18 4.2 Garantire e migliorare l’accessibilità delle persone.................... 19 4.3 Migliorare la qualità dell’aria e dell’ambiente urbano ................. 19 4.4 Aumentare l’efficacia del trasporto pubblico .............................. 21 4.5 Garantire efficienze e sicurezza al sistema viabilistico .............. 22 4.6 Garantire un efficiente sistema della sosta................................ 23 4.7 Governare la mobilità attraverso tecnologie innovative (Smart
city) e l’infomobilità................................................................... 24 5 COMUNICARE E MONITORARE ..................................................... 26 5.1 Partecipazione ......................................................................... 26 5.2 Comunicazione ........................................................................ 26 5.3 Monitoraggio ............................................................................ 26 ALLEGATO ............................................................................................ 27 Indice
Figura 1 – Ciclo di pianificazione per la realizzazione di un PUMS ......................... 8 Figura 2 – Trasporto pubblico e nodi nell’area vasta nello Scenario di Piano
del PUMS di Milano ................................................................... 31 Figura 3 – Trasporto pubblico locale nell’area vasta previsto nel PUMS di
Milano (stralcio dell’area di S.Donato M.) .................................... 32 Figura 4 – Alternative di tracciato per la nuova linea metropolitana M6 ................ 34 Figura 5 – Interventi per la rete portante del TPL in area urbana nello
Scenario di Piano del PUMS di Milano (stralcio dell’area di
S.Donato M.) ............................................................................. 34 Figura 6 – Ciclabilità nell’area urbana nello Scenario di Piano del PUMS di
Milano (stralcio dell’area di S.Donato M.) .................................... 34 settembre 2015
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QUADRO STRATEGICO DI RIFERIMENTO
Premessa
PREMESSA
Il tema dell’Accessibilità Urbana Sostenibile - insieme delle caratteristiche
spaziali, distributive, organizzative e gestionali della città che devono
essere in grado di permettere la mobilità ed un agevole uso, in condizioni
di sicurezza ed autonomia, degli spazi e delle infrastrutture da parte di
qualsiasi persona - è oggi centrale nella pianificazione del sistema della
mobilità.
Il sistema della mobilità urbana dovrebbe consentire a ciascuno l'esercizio
del proprio diritto a muoversi, senza gravare, per quanto possibile, sulla
collettività in termini di inquinamento atmosferico, acustico, di congestione
e incidentalità.
Diversi studi (Unione Europea, Istat, ecc.) prevedono che, nei prossimi
decenni, la mobilità di persone e merci su auto sia destinata ad un forte
aumento. Questa continua crescita provoca però una pluralità di impatti
ambientali e territoriali negativi, definibili come esternalità negative:
inquinamento atmosferico eacustico, emissioni climalteranti, congestione
urbana, consumo di suolo per la costruzione di infrastrutture. Il
congestionamento del traffico e le difficoltà di mobilità sia in ambiente
urbano che extraurbano costituiscono esperienza comune e generano
importanti ricadute sulla qualità della vita dei singoli e diseconomie sul
sistema produttivo e sociale.
Qualità dell’aria, rumore, congestione e sicurezza stradale, sono infatti
le emergenze che la pianificazione della mobilità deve oggi affrontare nella
ricerca di soluzioni condivise (il PUMS di San Donato Milanese non può,
quindi, essere slegato da quello di Milano – cfr. Allegato 1 in stralcio).
Il problema dell’inquinamento atmosferico provocato dal traffico veicolare è
forse l’effetto più percepito e di maggior risonanza. Ma anche
l’inquinamento acustico generato dal traffico veicolare rappresenta
anch’esso un notevole elemento di disturbo per la popolazione a causa
degli elevati livelli di rumore diurni e notturni presenti lungo le infrastrutture
viabili della città (Sistema autostradale e Paullese), oltre che a quello
inevitabile dell’aeroporto di Milano Linate.
La congestione del traffico cittadino, soprattutto di quello di
attraversamento e/o di raggiungimento dei poli attrattori cittadini (Palazzi
Uffici ENI e Ospedale) è uno dei problemi maggiormente sentito. Non
esiste un’unica soluzione: in generale, si dovrebbe promuovere un uso più
moderato dei veicoli privati, rendendo al contempo più attraenti e sicure le
alternative all’uso dell’automobile privata, come spostarsi a piedi, in
bicicletta, con i mezzi pubblici o in motocicletta e motorino, anche in
condivisione (bike-sharing, car-sharing, motor-sharing) e permettendo ai
cittadini di ottimizzare i loro spostamenti grazie a combinazioni efficienti di
vari modi di trasporto.
La progettazione integrata del sistema dei trasporti con la
pianificazione urbanistico-economica costituisce una componente
significativa per generare un miglioramento complessivo della vivibilità del
territorio urbano.
Infatti un elemento cruciale per la pianificazione del territorio è la corretta
infrastrutturazione del trasporto. Oltre al potenziamento delle linee di forza
del trasporto pubblico, attraverso l’introduzione di un sistema di Trasporto
a chiamata (che dovrà coprire le aree oggi non servite e contribuire a
ridurre gli spostamento in auto degli operai pendolari) è necessario
intervenire sulla rete stradale per renderla più efficiente e sicura. L’utilizzo
della infomobilità per gestire la circolazione urbana, pubblica e privata,
costituisce oggi uno strumento versatile per segnalare in tempo reale tutte
le anomalie della circolazione e per fornire un supporto decisionale per la
scelta dei percorsi e delle modalità di trasporto più convenienti.
La strategia generale del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile di San
Donato Milanese dovrà essere quella di indurre un riequilibrio della
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QUADRO STRATEGICO DI RIFERIMENTO
domanda di trasporto tra collettivo e individuale, in modo da ridurre
la congestione e migliorare l'accessibilità alle diverse funzioni
urbane. Il perseguimento di questa strategia comporta una politica incisiva
della mobilità, che favorisca l’uso del trasporto collettivo e persegua la
sostenibilità del trasporto individuale e delle merci.
La Città intende pertanto promuovere un sistema integrato di trasporto
urbano, che favorisca l’intermodalità, ponendo particolare attenzione a
rendere più competitivo e accessibile il trasporto pubblico, rendendolo
usufruibile da parte di tutti. Infatti, quello che i cittadini si aspettano dal
trasporto collettivo è che soddisfi le loro esigenze di mobilità e di
accessibilità. Il trasporto collettivo per diventare competitivo deve
raggiungere tempi di percorrenza paragonabili a quelli dell’automobile.
Una buona accessibilità implica anche una rete efficiente di trasporto
urbano che colleghi le zone commerciali, industriali, di uffici e in genere le
zone di attività economica, per consentire un accesso rapido e agevole a
lavoratori, clienti, prestatori di servizi, trasportatori.
Premessa
In coerenza con l’orientamento sopra espresso, il Comune di San Donato
Milanese intende disporre di un Documento che fornisca linee di
indirizzo per lo sviluppo di politiche di mobilità finalizzate alla riduzione
dell’uso dell’auto privata per effettuare gli spostamenti urbani, favorendo,
quali efficaci alternative, il trasporto pubblico e modalità maggiormente
sostenibili, perseguendo un equilibrio ottimale tra mobilità efficiente, qualità
della vita, protezione ambientale e sicurezza.
Tale Documento risulta essere utile, sia per orientare in senso ecocompatibile le politiche comunali (anche in vista di un’eventuale
predisposizione del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile), sia per
alimentare “dal basso” le scelte di pianificazione di scala superiore (in
primo luogo il Piano Strategico Triennale del territorio metropolitano).
Questo è particolarmente importante in presenza di zone ad accesso
limitato o di riorganizzazione generale del sistema della sosta.
Un importante asse di intervento riguarda anche la sostenibilità del
trasporto individuale. In tale ambito rientrano oltre alla promozione delle
forme di trasporto veicolare a basso impatto (veicoli elettrici, ibridi, ecc.) e
ai sistemi di trasporto motorizzati individuali condivisi, come le forme di uso
collettivo dell’automobile (car-sharing, car-pooling, ecc.), anche la mobilità
lenta “a impatto zero” (pedonalità e ciclabilità).
Un elemento rilevante per verificare l’attuazione del Piano Urbano della
Mobilità Sostenibile sarà la definizione e il monitoraggio di una serie di
indicatori sulla mobilità che accompagnano il piano stesso e servono alle
periodiche verifiche ambientali strategiche (VAS), necessarie per la
valutazione degli effetti indotti dalle misure intraprese, come per altro
previsto dalla Direttiva europea 2001/42/CE, recepita nel Dlgs 152/2006 e
nelle principali direttive legislative di sviluppo e governo del territorio.
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QUADRO STRATEGICO DI RIFERIMENTO
1
RIFERIMENTI NORMATIVI E PROGRAMMATICI
1.1
Strumenti di pianificazione nel settore dei trasporti e della
mobilità urbana
Gli strumenti di pianificazione nel settore dei trasporti e della mobilità
urbana sono il Piano Urbano del Traffico (PUT) e il Piano Urbano della
Mobilità (PUM), definiti dalla legislazione nazionale e, di più recente
introduzione, il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), definito in
ambito europeo quale strumento per la formulazione di politiche di mobilità
coerenti con il criterio di sostenibilità ambientale, sociale ed economica, in
grado di contribuire in maniera significativa al raggiungimento degli
obiettivi climatici ed energetici fissati a scala europea.
Con l’introduzione dei PUMS si ha un’inversione di tendenza nell’affrontare
PIANO
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Piano Urbano del
Traffico (PUT)
[composto da
Piano Generale del
Traffico Urbano
(PGTU), Piani
Particolareggiati del
traffico urbano (PP)
e Piani esecutivi del
traffico urbano (PE)]
Piano Urbano della
Mobilità (PUM)
(continua…)
“Codice della Strada” (DLgs n.285 del 30.04.1992 –
art.36)
“Direttive per la redazione, adozione ed attuazione dei
piani urbani del traffico” (Ministero dei Lavori Pubblici,
24.06.1995)
“Disposizioni per la delegificazione di norme e per la
semplificazione di procedimenti amministrativi - Legge di
semplificazione 1999” (L n.340 del 24.11.2000 – art.22)
“Regolamento per il cofinanziamento statale dei Piani
urbani della mobilità (PUM): prime indicazioni”
(approvato, in linea tecnica, da Regioni ed Enti locali
nella Conferenza unificata del 14.10.2002)
1 Riferimenti normativi e
programmatici
il tema della mobilità urbana, spostando l’attenzione dalle politiche di
“offerta” (servizi e infrastrutture) verso politiche di “gestione della
domanda”, secondo il principio per cui, per rendere sostenibile il settore
della mobilità e dei trasporti, occorre tenere conto in modo integrato, sia
dei fattori determinanti la domanda di mobilità, sia degli impatti che il
modello di mobilità stesso determina sull’ambiente, in termini di costi
sociali e mancata efficienza nell’uso delle risorse.
Il nuovo concetto introdotto dai PUMS pone, inoltre, particolare enfasi sul
coinvolgimento dei cittadini e dei portatori di interesse, sul coordinamento
delle politiche e degli strumenti di piano tra i diversi settori (trasporti,
urbanistica, ambiente, attività economiche, servizi sociali, salute,
sicurezza, energia, etc.), tra enti e tra istituzioni confinanti.
OGGETTO E FINALITÀ
Piano di gestione di breve periodo (di durata biennale).
È obbligatorio per i Comuni con più di 30.000 abitanti o interessati da rilevanti problematiche di
circolazione stradale.
È finalizzato ad ottenere il miglioramento delle condizioni di circolazione e della sicurezza stradale, la
riduzione degli inquinamenti acustico ed atmosferico ed il risparmio energetico (in accordo con gli
strumenti urbanistici vigenti e con i piani di trasporto e nel rispetto dei valori ambientali), stabilendo le
priorità e i tempi di attuazione degli interventi (anche infrastrutturali) di riorganizzazione dell'offerta e di
orientamento della domanda.
All’interno del PUT: il PGTU costituisce il piano quadro; i PP sono progetti per l'attuazione del PGTU,
relativi ad ambiti territoriali più ristretti rispetto all'intero centro abitato o a particolari tematiche; i PE sono
progetti esecutivi dei PP.
Piano strutturale di programmazione di medio-lungo periodo (10 anni).
Ne è prevista la redazione (per attingere a finanziamenti statali) per agglomerati urbani con popolazione
superiore a 100.000 abitanti, singoli Comuni, aggregazioni di Comuni limitrofi e Province aggreganti
Comuni limitrofi.
È finalizzato a soddisfare i fabbisogni di mobilità, assicurando, tra l’altro, l’abbattimento dei livelli di
inquinamento, l’aumento dei livelli di sicurezza del trasporto e della circolazione stradale e la riduzione dei
fenomeni di congestione nelle aree urbane.
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QUADRO STRATEGICO DI RIFERIMENTO
1 Riferimenti normativi e
programmatici
PIANO
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
OGGETTO E FINALITÀ
(… continua)
“Linee guida dei Piani Urbani della Mobilità” (Ministero
delle Infrastrutture e dei Trasporti, 2006)
È un “progetto del sistema della mobilità”, con il quale vengono individuati gli interventi sulle infrastrutture
di trasporto pubblico e stradali, sui parcheggi di interscambio, sulle tecnologie, sul parco veicoli, sul
governo della domanda di trasporto, attraverso la struttura dei mobility manager, i sistemi di controllo e
regolazione del traffico, l’informazione all’utenza, la logistica e le tecnologie destinate alla
riorganizzazione della distribuzione delle merci nelle città.
Piano Urbano della
Mobilità (PUM)
“Piano Generale dei Trasporti e
(approvato con DPR del 14.03.2001)
della
Logistica”
“Libro Verde – Verso una nuova cultura della mobilità
urbana” (COM(2007) 511 della Commissione Europea
del 25.09.2007)
“Piano di Azione per la Mobilità Urbana” (Comunicazione
della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio,
al Comitato economico e sociale europeo, COM(2009)
409 del 30.09.2009)
“Libro Bianco su trasporti – Tabella di marcia verso lo
spazio unico europeo dei trasporti, per una politica
competitiva e sostenibile” (COM(2011) 144 della
Commissione Europea del 28.03.2011)
Piano Urbano della
Mobilità Sostenibile
(PUMS)
“Insieme verso una mobilità urbana competitiva ed
efficace sul piano delle risorse” (Comunicazione della
Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al
Comitato economico e sociale europeo e al Comitato
delle Regioni, COM(2013) 913 del 17.12.2013 – Urban
Mobility Package)
Piano strategico di scala locale, con una visione di lungo periodo, volto a soddisfare la domanda di
mobilità delle persone e delle imprese in ambito urbano e periurbano per migliorare la qualità della vita,
diffondendo una nuova cultura della mobilità urbana, più sostenibile, anche attraverso la promozione di
politiche integrate, l’utilizzo di sistemi di trasporto più ecologici e l’introduzione di tecnologie innovative.
È un piano che deve coordinarsi con gli strumenti esistenti, valorizzando i principi di integrazione,
partecipazione, valutazione (anche dei costi e benefici sociali) e monitoraggio.
Pianificazione tradizionale dei
trasporti
Si mette al centro il traffico
Obiettivi principali: capacità di flusso
di traffico e velocità
Focus modale
Focus infrastrutturale
Documento di pianificazione di
settore
“Idee per i piani di mobilità urbana sostenibile” (Allegato
a “Insieme verso una mobilità urbana competitiva ed
efficace sul piano delle risorse” – Comunicazione della
Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al
Comitato economico e sociale europeo e al Comitato
delle Regioni, COM(2013) 913 ANEX1 del 17.12.2013 –
Urban Mobility Package)
Relative ad un’area amministrativa
“Linee guida – Sviluppare e attuare un Piano Urbano
della Mobilità Sostenibile” (Eltis per Commissione
Europea, gennaio 2014)
Monitoraggio e valutazione dagli
impatti limitati
Piano di breve-medio termine
Dominio degli ingegneri trasportisti
Pianificazione a cura di esperti
PUMS
Si mettono al centro le persone
Obiettivi principali: accessibilità e qualità della vita,
sostenibilità, fattibilità economica, equità sociale, salute
Sviluppo delle varie modalità di trasporto, incoraggiando al
contempo l’utilizzo di quelle più sostenibili
Gamma di soluzioni integrate per generare soluzioni efficaci
ed economiche
Documento di pianificazione di settore coerente e coordinato
con i documenti di piano di aree correlate (urbanistica e
utilizzo del suolo, servizi sociali, salute, pianificazione e
implementazione delle politiche cittadine, etc.)
Piano di breve e medio termine, ma in un’ottica strategica di
lungo termine
Relativo ad un’area funzionale basata sugli spostamenti casalavoro
Gruppi di lavoro interdisciplinari
Pianificazione che coinvolge i portatori di interesse attraverso
un approccio trasparente e partecipativo
Monitoraggio regolare e valutazione degli impatti nell’ambito di
un processo strutturato di apprendimento e miglioramento
continui
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1 Riferimenti normativi e
programmatici
Figura 1 – Ciclo di pianificazione per la realizzazione di un PUMS
Fonte: “Sviluppare e attuare un Piano Urbano della Mobilità Sostenibile – Linee guida”, Commissione Europea, gennaio 2014
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1 Riferimenti normativi e
programmatici
Piani nel settore dei trasporti e della mobilità urbana ad oggi
disponibili
della sicurezza delle strade, l’incentivazione della mobilità non motorizzata,
la riduzione dell’inquinamento e un miglioramento dell’ambiente urbano.
Il Comune di San Donato Milanese è dotato di PGTU, approvato con DCC
n.47 del 30.10.2011, quale allegato al Piano di Governo del Territorio
(PGT).
Gli obiettivi definiti nel PGTU sono:
 riduzione della pressione del traffico;
 riduzione dell’incidentalità;
 riduzione dell’inquinamento da traffico;
 riqualificazione ambientale;
 ottimizzazione della politica dei parcheggi;
 sostegno della mobilità ciclabile e pedonale;
 rilancio del trasporto pubblico.
Ed ora il PUMS, che dovrà servire per dotare la Città di San Donato
Milanese di una strategia integrata, condivisa e multiobiettivo, con
orizzonte pluriennale, in grado di rispondere alle problematiche e alle
aspettative della qualità urbana in modo coerente con la visione espressa
dalla sua comunità e dal suo governo.
1.2
La pianificazione della mobilità ad oggi è stata principalmente condotta
attraverso l’attuazione parziale delle strategie del PGTU, sia quello vigente
che quello precedente del 2000, o “subendo” le diverse azioni a scala
metropolitana che i diversi soggetti istituzionali attuavano (Milano con la
M3 e lo svincolo di Santa Giulia, l’ANAS/Provincia di Milano con la
riqualificazione della Paullese non completata a San Donato Milanese).
Emerge pertanto per San Donato la necessità di sviluppare un piano con
una visione strategica, che coordini tutte le componenti del complesso
sistema della mobilità (piano sistema), che abbia delle visioni scadenzate
nel tempo (piano processo) e del quale siano misurabili gli effetti nel corso
della sua attuazione.
Per rendere questo possibile e per evitare che le azioni del Piano non
producano gli effetti attesi, sarà contemporaneamente indispensabile
strutturare un sistema di monitoraggio che testi l’efficacia delle azioni e il
rispetto dei tempi ipotizzati, e/o che possa evidenziare la necessità di
rivedere, introdurre nuove azioni più efficaci per il raggiungimento degli
obiettivi che ci si pone, secondo la metodologia delle valutazioni ambientali
strategiche (VAS).
Molti di questi obiettivi sono correlati fra di loro: per esempio, con una
migliore definizione della gerarchia della rete e l’applicazione di strumenti
di moderazione, si ottiene la riduzione della congestione, il miglioramento
Oltre all’analisi dei dati sarà attivato un confronto diretto con le parti sociali
della città affinché partecipino attivamente alla definizioni delle azioni del
Piano.
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1 Riferimenti normativi e
programmatici
La strategia alla base del PUMS dovrà essere quella di garantire e
aumentare il livello di accessibilità alle diverse funzioni urbane e
metropolitane, attivando una politica incisiva della mobilità, che favorisca
l’uso del trasporto collettivo e persegua la sostenibilità del trasporto
individuale e collettivo, nel rispetto della salute, della sicurezza dei cittadini
e della tutela dell’ambiente.
Alla base delle motivazioni del Piano ci sono le emergenze da affrontare
quali la qualità dell’aria, sulla quale ha forte incidenza l’inquinamento
dovuto al traffico veicolare, il livello di rumore, l’insufficiente livello di
sicurezza e l’elevata velocità veicolare, la congestione della circolazione
dovuta in gran parte al traffico privato di attraversamento e di connessione
con i poli attrattori urbani (Palazzi uffici ENI e Ospedale).
Le azioni messe in campo nello sviluppo del PUMS dovranno, da un lato
integrarsi e ottimizzare al meglio l’offerta già esistente, dall’altro anche
confrontarsi con le risorse economiche che saranno disponibili, che sono
sempre meno e devono essere spese “oculatamente”.
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2
INQUADRAMENTO DELLO STATO DI FATTO
2.1
Quadro infrastrutturale sovracomunale
2 Inquadramento dello stato di
fatto
Figura 2 – Quadro sovracomunale delle reti stradale e del trasporto pubblico
su ferro nello stato di fatto
Il Comune di San Donato Milanese è localizzato in un contesto fortemente
infrastrutturato, sia per le relazioni in direzione radiale su Milano (con il
quale confina direttamente), sia, seppure in misura inferiore, per quelle in
direzione tangenziale.
Radialmente sono da citare, in particolare:
 la SPexSS415 Paullese (attestata sulla Tangenziale Est di Milano,
all’altezza del quartiere Santa Giulia), interamente a doppia carreggiata
fino alla SP39 della Cerca a Settala, con caratteristiche di superstrada
(tipologia B – Strada extraurbana principale) nella tratta ad est di
Peschiera Borromeo e con intersezioni semaforizzate nella tratta in
territorio di San Donato Milanese;
 la SS9 Via Emilia (poi Corso Lodi in Milano), collegata con la stazione
ferroviaria di Rogoredo, parallelamente alla quale si colloca l’autostrada
A1 Milano-Bologna;
 la SPexSS412 della Val Tidone, che, a nord della Tangenziale Ovest di
Milano, prosegue nella via Ripamonti;
 la linea ferroviaria Milano-Bologna (con le stazioni di San Donato FS,
San Donato-Borgo Lombardo e, poco distante, Milano Rogoredo),
lungo cui transitano i treni del servizio Suburbano S1 Lodi-PassanteSaronno e parallelamente alla quale scorre la linea ad Alta Velocità
Milano-Roma;
 la linea ferroviaria Milano-Pavia, lungo cui transitano i treni del servizio
Suburbano S13 Pavia-Passante-Bovisa, senza però fermate in territorio
di San Donato Milanese;
 la linea metropolitana M3 di Milano, con capolinea nella fermata di San
Donato, in territorio del Comune di Milano.
In direzione tangenziale sono da citare, invece:
 la A50 e la A51 Tangenziali rispettivamente Ovest e Est di Milano;
 la A58 Tangenziale Est Esterna di Milano (TEEM), seppure più
distante, così come l’itinerario della SP40 Binaschina-SP39 della
Cerca;
 alcuni itinerari a valenza locale quali la SP15b Vecchia Paullese-SP159
Sordio-Bettola o la SP164 Locate-San Giuliano Milanese.
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2.2
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QUADRO STRATEGICO DI RIFERIMENTO
Sistema della mobilità a scala comunale
RETE VIARIA E SISTEMA DELLA SOSTA
Da una lettura del sistema viario esistente a scala comunale emerge la
mancanza di una vera e propria gerarchia della rete stradale urbana.
Infatti, molte strade, pur presentando caratteristiche geometriche differenti,
svolgono ruoli analoghi, ad esempio di connessione con la viabilità
extraurbana di livello superiore (è il caso, ad esempio, delle vie Moro, 2
Giugno, Gela, Marignano) o di penetrazione ed attraversamento della città
(come, ad esempio, le vie Morandi, Emilia, Martiri di Cefalonia, Europa, De
Gasperi).
L’inadeguatezza della viabilità sovracomunale (impianti semaforici lungo la
Paullese) e l’assenza di una chiara caratterizzazione funzionale delle
strade urbane induce quindi l’uso, da parte del traffico, soprattutto di
attraversamento, di itinerari non pertinenti, sia per caratteristiche che per
funzionalità.
Nell’area più centrale sono presenti elementi di moderazione del traffico,
quali:
 le aree pedonali di piazza della Pieve (che interrompe l’itinerario della
via Emilia all’interno della città), di Borgo Triulzo, di piazza Santa Maria
Assunta (antistante la Chiesa parrocchiale della frazione Poasco);
 la Zona 30 nelle vie Bellincioni e Agadir, in adiacenza agli istituiti
scolastici;
 le intersezioni rialzate in corrispondenza degli incroci JannozziSergnano, Battisti-Sergnano, Battisti-Correggio, Europa e ParriImpastato.
La rete stradale svolge un ruolo rilevante nell'offerta complessiva di spazi
per la sosta e, nei comparti residenziali di più vecchia realizzazione, dove
non sono disponibili box o posti auto in aree private, costituisce, a volte,
l'unica possibilità di stazionamento per le autovetture dei residenti.
Dall’indagine svolta nel PGTU nel settembre-ottobre 2009 emerge una
dotazione di 16.256 posti auto di cui:
 il 15% (2.403 posti auto) sono regolamentati a disco orario;
2 Inquadramento dello stato di
fatto
 il 38% (6.226 posti auto) sono posti riservati;
 il 46% (7.562 posti auto) è rappresentato da posti delimitati, per i quali
la sosta è libera.
Il quadro aggiornato sull’attuale dotazione emergerà dalle specifiche
indagini condotte nell’elaborazione (in corso) del Piano Particolareggiato
della Sosta.
INCIDENTALITÀ
Con riferimento ai dati sull’incidentalità analizzati nel PGTU (forniti
dall’allora Provincia di Milano per il triennio 2006-2008) e quelli più recenti
desunti dalle “Relazioni sulle attività dalla Polizia Locale di San Donato”
per gli anni 2013 e 2014, emerge che gli assi maggiormente critici in
relazione al numero di sinistri sono la Paullese (incroci di via Moro, via
Gela, via 2 Giugno) e le vie Emilia, Martiri di Cefalonia e De Gasperi.
TRAFFICO
L’analisi dei carichi di traffico relativi, alla specifica campagna d’indagine
effettuata nell’ottobre-novembre 2009 nell’ambito del PGTU, evidenzia
fenomeni di congestione lungo gli assi stradali principali di San Donato
Milanese e la diffusione di traffico parassitario di attraversamento lungo la
rete minore sovracomunale e prettamente urbana (con carichi consistenti
in relazione alle caratteristiche geometriche e agli ambiti attraversati, in
particolare lungo gli assi di connessione fra la Paullese e la Via Emilia),
con evidenti ripercussioni dal punto di vista della vivibilità dei comparti
residenziali.
Con riferimento al quadro sovracomunale e alla banca dati disponibili sulla
rete stradale non soggetta a potenziamenti, l’entità dei volumi di traffico
odierno (2015) risulta dello stesso ordine di grandezza del 2009.
La recente realizzazione della A58 Tangenziale Est Esterna, della A35
BreBeMi e il potenziamento della viabilità esistente, SP103 Cassanese,
SP14 Rivoltana e SPexSS415 Paullese (ad eccezione della tratta in San
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DOCUMENTO DI INDIRIZZO PER LE POLITICHE DI MOBILITÀ SOSTENIBILE
QUADRO STRATEGICO DI RIFERIMENTO
Donato Milanese), hanno apportato benefici alla rete secondaria del
comparto est della Città Metropolitana di Milano.
2 Inquadramento dello stato di
fatto
Figura 4 – Rilievo della coda mattutina
Figura 3 – Distribuzione dei flussi di traffico
Fonte: PGTU del Comune di San Donato Milanese, approvato con DCC n.47 del
30.10.2011
TRASPORTO PUBBLICO
Fonte: Elaborazione Centro Studi PIM, giugno 2015
Il servizio di trasporto pubblico nel comune di San Donato Milanese è
garantito da:
 la linea metropolitana M3 di Milano, che, attraverso le stazioni di
interscambio principali Rogoredo e Centrale, permette l’accesso, sia
alle linee Suburbane (S), che alle principali direttrici ferroviarie;
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Comune di San Donato Milanese
DOCUMENTO DI INDIRIZZO PER LE POLITICHE DI MOBILITÀ SOSTENIBILE
QUADRO STRATEGICO DI RIFERIMENTO
 la linea ferroviaria Milano-Piacenza, lungo cui transita il servizio
Suburbano S1 Lodi-Passante-Saronno, con fermata nelle stazioni di
San Donato Milanese e di Borgo Lombardo, che offre 37 coppie di treni
giorno (tra le 6.00 e le 24.00) con frequenza di un treno ogni 30 minuti;
 le autolinee (urbane, di area urbana, extra-urbane facenti parte del
Lotto 4 del territorio della Città Metropolitana ed interprovinciali), che
percorrono le principali vie della città (De Gasperi, Moro, Triulziana,
Caviaga, Martiri di Cefalonia, Marignano, Morandi, Europa, Gela, ecc.),
attestandosi per lo più al capolinea della metropolitana M3 o alla
stazione ferroviaria.
CICLABILITÀ E CAR-SHARING
La rete ciclabile nel Comune di San Donato Milanese è costituita da una
serie di percorsi che, nel loro insieme, rispetto alle residenze e ai poli
attrattori, costituiscono un disegno unitario e abbastanza continuo su tutto
il territorio comunale, con alcuni percorsi anche lungo gli assi urbani
principali (vie De Gasperi, Martiri di Cefalonia, Maritano, Morandi, Gramsci,
Emilia).
In adiacenza alla fermata della linea metropolitana M3 è presente una
Stazione delle Biciclette (che fa parte della rete dei Punti Parco Sud e
realizzata dal Comune di San Donato Milanese), presso la quale sono
disponibili servizi di custodia, noleggio, riparazione e assistenza al ciclista.
Dal giugno 2015, a San Donato Milanese sono disponibili, inoltre, i servizi
di car-sharing degli operatori Enjoy, Twist e Car2go, con due postazioni
dedicate (una in via Battisti/via Ambrosoli, zona Comune, e una nell'area di
via Maritano, nei pressi del Policlinico).
2 Inquadramento dello stato di
fatto
LINEE URBANE DI SAN DONATO MILANESE (AUTOGUIDOVIE)
133 Circolare C rossa/blu
D Navetta via Di Vittorio-Cimitero di Monticello
AUTOLINEE DI AREA URBANA (ATM)
77 Porta Romana M3-Poasco
121 San Giuliano-San Donato
130 San Donato M3-San Giuliano (Zivido)
132 San Donato M3- via Di Vittorio
140 San Donato M3-Rogoredo M3
AUTOLINEE EXTRAURBANE (AUTOGUIDOVIE)
Z410 Pantigliate-Peschiera- San Donato M3
Z411 Melzo FS-Settala-Pantigliate- San Donato M3
Z412 Zelo B.P.-Milano
Z413 Paullo-San Donato M3
Z415 San Donato M3-Mediglia-Dresano-Melegnano
Z420 San Donato M3-Melegnano-Vizzolo Ospedale
AUTOLINEE INTERPROVINCIALI (STAR)
Cavacurta-Milano // Cremona-San Donato
Lodi-San Donato M3 // Zorlesco-Milano
Montodine-Lodi-San Donato
S.Colombano-San Donato M3
AUTOLINEE INTERPROVINCIALI (LINE)
Castelnuovo-Codogno-San Donato Milanese
Lodi Vecchio-San Donato M3
Parma-Piacenza-San Donato M3
San Rocco al Porto-San Donato M3
Valera Fratta-San Donato M3
Villavesco-San Donato M3
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2.3
DOCUMENTO DI INDIRIZZO PER LE POLITICHE DI MOBILITÀ SOSTENIBILE
QUADRO STRATEGICO DI RIFERIMENTO
2 Inquadramento dello stato di
fatto
Principali polarità urbane
In territorio di San Donato Milanese e nell’area immediatamente ad esso
circostante sono presenti alcune polarità urbane (servizi, centri
commerciali, ecc.), che rappresentano importanti attrattori/generatori di
traffico, sia alla scala cittadina che a quella sovra-locale.
In particolare sono da citare:
 l’Ospedale Policlinico, accessibile dalla via per Monticello;
 il complesso terziario dell’ENI, con i suoi 5 palazzi per uffici posti ad est
della Via Emilia;
 il sistema delle attrezzature sportive e scolastiche di rango
sovracomunale;
 il punto vendita METRO Cash and Carry di via XXV Aprile, a nord della
Paullese;
 lo Shopping Center Galleria Borromea di Peschiera Borromeo, a sud
della Paullese.
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3
DOCUMENTO DI INDIRIZZO PER LE POLITICHE DI MOBILITÀ SOSTENIBILE
QUADRO STRATEGICO DI RIFERIMENTO
3 Interventi già previsti/programmati
a scala sovracomunale
INTERVENTI GIÀ PREVISTI/PROGRAMMATI A SCALA SOVRACOMUNALE
Gli interventi di scala sovralocale che possono avere ricadute sul sistema
della mobilità del Comune di San Donato Milanese riguardano, dal punto di
vista infrastrutturale:
 il raddoppio della carreggiata della Paullese nella tratta ancora da
potenziare tra la SP39 della Cerca e Spino d’Adda (2° lotto
funzionale), tale da completare il rafforzamento delle connessioni radiali
nel settore est dell’area metropolitana; si registrano ritardi
nell’espletamento delle procedure della gara indetta dalla Città
Metropolitana di Milano per la progettazione esecutiva e realizzazione
dei lavori del 1° stralcio di questo 2° lotto (tra la SP39 e lo svincolo con
la TEEM a Zelo Buon Persico), che si auspica possano comunque
essere avviati nel 2016, mentre non risulta ancora finanziato il 2°
stralcio fino a Spino d'Adda;
 il completamento dell’itinerario della Paullese dallo svincolo sulla
Tangenziale Est verso l’area urbana di Milano, secondo la
configurazione indicata nel PUMS del Comune di Milano, finalizzata a
garantire una migliore accessibilità al quartiere Santa Giulia; rispetto ai
progetti iniziali, tale soluzione non prevede più il doppio attestamento
verso piazzale Cuoco e piazza Bologna, ma un unico passaggio della
ferrovia, con attestamento sul sistema di rotatorie di via Varsavia e via
Sulmona, con standard geometrici e prestazionali più contenuti,
evitando (assieme ad altri provvedimenti, anche di riclassificazione
funzionale della rete) di portare traffico dal sistema tangenziale alla rete
urbana più interna;
 la riqualificazione della tratta di Paullese in San Donato Milanese,
già a doppia carreggiata, con riorganizzazione delle intersezioni
esistenti per fluidificare, mettere in sicurezza ed aumentare
complessivamente la capacità dell’itinerario stradale (in coerenza con il
tratto successivo, oltre il fiume Lambro), garantendo, nel contempo, una
migliore accessibilità (anche ciclabile) alla maglia locale ed alle funzioni
presenti; l’intervento, in capo alla Città Metropolitana di Milano (che
dispone del progetto preliminare e del contributo finanziario regionale)
prevede, in particolare, lo scavalco carrabile con due rotatorie in via
Gela, un sovrappasso ciclopedonale in via Moro, e la posa di barriere
per la mitigazione acustica;
Figura 5 – Completamento dell’itinerario della Paullese verso l’area urbana di
Milano
Fonte: PUMS del Comune di Milano, pubblicato per la procedura VAS il 24.02.2015
 il prolungamento della linea metropolitana M3 da San Donato
Milanese a Paullo, con 6 nuove fermate (di cui una a San Donato,
all’altezza di via De Gasperi), in un primo tratto (fino a Peschiera) in
sotterranea e in un secondo tratto a cielo aperto; il processo
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DOCUMENTO DI INDIRIZZO PER LE POLITICHE DI MOBILITÀ SOSTENIBILE
QUADRO STRATEGICO DI RIFERIMENTO
3 Interventi già previsti/programmati
a scala sovracomunale
decisionale per tale intervento risulta ad oggi sospeso in seguito alla
ricusazione da parte della Corte dei Conti della Delibera CIPE di
approvazione del progetto preliminare del 2008; inoltre più recenti
indicazioni del PUMS del Comune di Milano (cfr. Allegato 1), soggetto
promotore dell’opera, mostrano l’intenzione di ridimensionare
l’estensione del nuovo tracciato, attestandone il capolinea a San
Donato Est/via Gela-Maritano (fermata non prevista nel progetto
complessivo originario), con un nuovo parcheggio di interscambio di
circa 500 posti.
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4
DOCUMENTO DI INDIRIZZO PER LE POLITICHE DI MOBILITÀ SOSTENIBILE
QUADRO STRATEGICO DI RIFERIMENTO
LINEE DI INDIRIZZO PREVISTE A SCALA COMUNALE
Le linee d’indirizzo sulle quali si svilupperanno le scelte di Mobilità
sostenibile, sono tra loro strettamente correlate:
1. garantire e migliorare l’accessibilità al territorio;
2. garantire e migliorare l’accessibilità delle persone;
3. migliorare la qualità dell’aria e dell’ambiente urbano;
4. aumentare l’efficacia del trasporto pubblico;
5. garantire efficienza e sicurezza al sistema viabilistico;
6. garantire un efficiente sistema della sosta;
7. governare la mobilità attraverso tecnologie innovative e l’infomobilità.
Dalle linee d’indirizzo discenderanno gli obiettivi strategici/attuativi e di
questi saranno individuate le azioni volte al loro conseguimento e saranno
definiti gli indicatori di riferimento, che misureranno l’efficacia delle azioni
nel corso dell’attuazione del Piano.
4.1
4 Linee di indirizzo previste
a scala comunale
Garantire e migliorare l’accessibilità al territorio
Nella complessità dell’ambiente urbano, che per
sua natura offre varie possibilità di spostamento,
l’accessibilità da parte di tutti alle varie funzioni
urbane comporta il governo delle forme di
spostamento nel modo più appropriato per la
densità di relazioni e per l’equilibrio dell’ambiente.
Il principio di accessibilità territoriale è alla base di
ogni componente del sistema della mobilità urbana,
dalla mobilità collettiva a quella individuale
motorizzata, ciclabile e pedonale.
L’obiettivo è quello di governare l’accessibilità al
territorio in relazione alla diversificazione delle
modalità di trasporto ed alla domanda di mobilità,
attraverso l’analisi della domanda espressa dai
cittadini: da quella sistematica (casa-lavoro, casascuola), a quella erratica (svago, ecc.). Si dovranno
Governare le
diverse esigenze di
mobilità e integrare
le diverse modalità
di trasporto
quindi adottare opportune misure ed azioni, tali da
indurre, per scopo e modo di muoversi, spostamenti più compatibili con il territorio e l’ambiente.
In particolare dovrà essere esaminata la diversa
infrastrutturazione trasportistica del territorio per
individuare le strategie più adatte per specifici
assetti territoriali e poli attrattori di mobilità.
Poiché in San Donato Milanese è elevata l’offerta e
concentrazione di trasporto pubblico, è necessario
attivare azioni di regolamentazione e contenimento
del traffico privato. Quindi misure di limitazione alla
circolazione con ZTL (con eventuale pricing o
accreditamento ingressi), riduzione dell’offerta di
sosta e regolamentazione della stessa nelle zone
di intermodalità favorendo al contempo modalità
sostenibili di spostamento con il trasporto pubblico,
con la bici (aumento piste ciclabili, posteggi, bikesharing), a piedi (aumento degli spazi/percorsi
pedonali, zone 30).
Attivare azioni di
contenimento del
traffico privato
Dove l’offerta di trasporto pubblico è più rarefatta
(periferie industriali), è necessario migliorare ed
implementare linee di distribuzione locale (TPL a
chiamata) per intercettare utenti e ridurre il traffico
privato.
Al contempo è necessario intercettare il traffico
pendolare d’ingresso/uscita dalla città, che provoca
congestioni e disagi alla vivibilità delle zone centrali
e facilitare l’interscambio fra i diversi mezzi di
trasporto/parcheggi di corona urbana, cercando al
contempo di contenere al massimo i tempi
necessari al cambiamento (riduzione dei percorsi,
avvicinamento delle fermate dei mezzi pubblici ai
parcheggi, azioni di mobility management/
marketing con le aziende del territorio).
Aumentare
l’efficienza
dell’intermodalità
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DOCUMENTO DI INDIRIZZO PER LE POLITICHE DI MOBILITÀ SOSTENIBILE
QUADRO STRATEGICO DI RIFERIMENTO
Nelle nuove polarità diffuse sul territorio
metropolitano, dove in previsione saranno realizzati
importanti poli di servizi e luoghi di lavoro
(ampliamento Ospedale), e nelle grandi aree di
trasformazione e riconversione urbana (VI Palazzo
Uffici ENI), emergerà una nuova domanda di
mobilità, che dovrà essere soddisfatta integrando le
infrastrutture trasportistiche con servizi flessibili,
calibrati sulle fasce di domanda, riducendo al
massimo l’offerta di sosta per auto privata e
promuovendo l’uso di mezzi alternativi.
4.2
Soddisfare nuova
domanda di
mobilità dei nuovi
insediamenti e nelle
aree di
trasformazione
urbana
Garantire e migliorare l’accessibilità delle persone
L’applicazione del principio dell’accessibilità urbana
permette di contenere e di diminuire fino ad
annullare gli ostacoli, le fonti di pericolo e le
situazioni di affaticamento e di disagio non solo per
le persone diversamente abili, ma per tutte, specie
per quelle che a causa dell’età avanzata e dunque
per limitazioni fisiche o sensoriali, vedono compromessa la capacità di circolazione autonoma.
In linea con quanto indicato nel II Piano d’azione
della Commissione Europea per le Pari opportunità
per le persone con disabilità si deve sostenere il
diritto di tutti a muoversi nello spazio urbano,
prestando particolare attenzione all’utenza debole,
bambini, anziani, disabili. L’insieme dei fattori che
contribuiscono a garantire tale principio, stanno alla
base del diritto di muoversi sia a piedi, in bicicletta,
sia utilizzando mezzi di trasporto motorizzati,
pubblici e privati.
In questa ottica deve essere garantita l’accessibilità
a qualunque mezzo di trasporto collettivo, con lo
sviluppo di soluzioni tecniche tali da facilitarne
l’utilizzo anche a chi ha problemi di deambulazione,
sia negli spazi di fermata, sia a bordo dei mezzi; il
progressivo miglioramento dell’accessibilità dei
mezzi pubblici consentirà di ridurre, in qualche
Rendere accessibile
e raggiungibile la
città in ogni parte
da tutti
4 Linee di indirizzo previste
a scala comunale
misura, le forme alternative di mobilità differenziate
(servizi per disabili e servizi a domanda debole),
anche gestite dal Comune con oneri a carico della
collettività.
L’Amministrazione Comunale ritiene prioritarie nel
proprio programma di Governo le azioni mirate
all’eliminazione delle barriere architettoniche e
percettive nell’ambito degli spazi pubblici,
sviluppando le soluzioni progettuali, anche grazie al
confronto con associazioni di portatori d’interesse,
con la Consulta per la disabilità e intervenendo con
risorse e appalti specifici. L’accessibilità deve
essere migliorata garantendo la continuità e la
qualità dei percorsi pedonali, con la progressiva
eliminazione delle barriere fisiche e degli ostacoli di
natura ambientale e con la messa in sicurezza
delle aree d’intersezione tra percorsi pedonali e
percorsi veicolari.
4.3
Facilitare
l’accessibilità degli
spazi pubblici
Migliorare la qualità dell’aria e dell’ambiente urbano
Riequilibrando lo split modale tra trasporto privato e trasporto pubblico
parallelamente alle azioni che saranno attivate per aumentare l’uso di
quest’ultimo, sarà garantito lo sviluppo di politiche che riducano la mobilità
più inquinante e che incentivino forme specifiche di mobilità sostenibile,
anche alternative, compatibili con l’ambiente.
L’espressione “mobilità alternativa” indica l’insieme di tutti quei sistemi di
trasporto, siano essi tradizionali o innovativi, che offrono opzioni di
spostamento sostenibili e alternative sia al mezzo privato, sia al mezzo
pubblico.
In tale ambito rientrano: la mobilità lenta “a impatto zero” (pedonalità e
ciclabilità), le forme di trasporto veicolare a basso impatto (veicoli elettrici,
ibridi, ecc.), ma anche sistemi di trasporto motorizzati, come le forme di
uso collettivo dell’automobile (car-sharing, car-pooling, ecc.), la cui
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QUADRO STRATEGICO DI RIFERIMENTO
sostenibilità risiede nella capacità di ridurre la quota di traffico stradale
privato della mobilità urbana.
Negli ultimi anni, il problema dell’inquinamento
atmosferico ha portato il Comune di San Donato, in
adesione ai tavoli istituzionali regionali-provinciali,
ad assumere provvedimenti e restrizioni alla
circolazione nei periodi più critici dell’anno per
ridurre le emissioni più nocive (PM5, PM10, ecc.).
Limitare la
circolazione dei
mezzi più inquinanti
Affrontare il problema dell’inquinamento acustico
con azioni finalizzate a ridurre l’esposizione della
popolazione al rumore nel quadro di piani di
risanamento di settore (Piano Risanamento RFI e
barriere sulla Paullese), che valorizzino le sinergie
con gli interventi previsti per il miglioramento della
qualità dell’aria, della sicurezza stradale, della
qualità urbana.
Ridurre le emissioni
sonore
Migliorare ed estendere infrastrutture e servizi per
la mobilità ciclo-pedonale, realizzando efficienti
opportunità di integrazione con le altre modalità di
trasporto, aumentando l’offerta di parcheggi bici in
prossimità delle stazioni dei mezzi di trasporto
collettivi (stazioni ferroviarie, metro, ecc.),
eliminando barriere architettoniche e punti critici
per la sicurezza di pedoni e ciclisti, incentivando
forme di mobilità sistematica “lenta” (scuola e
lavoro) o alternativa/condivisa.
La mobilità ciclabile tradizionalmente intesa si
riferisce all’uso di un mezzo individuale di proprietà
del ciclista, che lo utilizza a partire dalla porta di
casa fino alla destinazione finale o ad un punto
dove effettua l’intermodalità. Tale limite può essere
superato attraverso il bike-sharing, offrendo la
possibilità di utilizzare la bicicletta, in destinazione,
ad esempio a chi arriva nell’area urbana con
mezzo collettivo per poi proseguire lungo percorsi
Sostenere la
mobilità ciclopedonale
4 Linee di indirizzo previste
a scala comunale
ciclabili. Nella logica dell’intermodalità, si proporrà,
in accordo con ENI (ma si punta a sviluppare il
Patto anche con le altre realtà sandonatesi),
l’istituzione di 9 postazioni bike-sharing collocate in
posizione strategica rispetto ai corridoi ciclabili.
Promuovere forme alternative di mobilità
sostenibile individuale, come il car-sharing, servizio
che è stato avviato e diffuso sul territorio cittadino
nei primi mesi dell’anno.
Promuovere forme
alternative di
mobilità sostenibile
individuale
Incentivare lo sviluppo delle figure dei Mobility
Manager aziendali, perché vengano studiate forme
di organizzazione di mobilità riferite, non solo alle
singole aziende, ma anche e soprattutto ad aree a
specifica destinazione urbanistica (es. industriali,
commerciali, poli scolastici o sanitari ecc.).
Sviluppare il
Mobility
Management
Dotare i bus non ecologici di sistemi di
abbattimento delle emissioni inquinanti sempre più
efficaci (filtri antiparticolato), per ridurre le emissioni
nocive, e progressivamente rinnovare il parco
veicolare con mezzi ecologici e silenziosi.
Adeguare i mezzi
pubblici non
ecologici
Incentivare le trasformazioni a elettrico/ibrido dei
veicoli alimentati a benzina attraverso il
proseguimento della posa di colonnine per la
ricarica elettrica in vari punti della città.
Incentivare le
trasformazioni a
elettrico/ibrido di
auto private
Sperimentare materiali stradali che riducano
l’inquinamento atmosferico e acustico causato dal
traffico veicolare, tipo le pavimentazioni con
proprietà fotocataliche, che trasformano molti degli
inquinanti in sali inorganici, assolutamente innocui
per l'ambiente ed eliminabili facilmente dal vento e
dalle piogge, e pavimentazioni con proprietà
fonoassorbenti.
Sperimentare nuovi
materiali stradali
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QUADRO STRATEGICO DI RIFERIMENTO
San Donato, negli ultimi anni (dal 2007), sta vivendo una profonda
trasformazione, che ha avuto un forte impulso in occasione
dell’approvazione del PII “Aree Centrali” e del PII De Gasperi Est (VI
Palazzo Uffici ENI). Questo processo di riqualificazione/arricchimento della
città, ormai ben avviato e che sta progressivamente diffondendosi su tutto
il territorio, è stato recepito positivamente dai cittadini.
Significativi sono stati gli interventi di riqualificazione dello spazio pubblico
che hanno restituito ai cittadini importanti parti della città in
disuso/abbandonate da tempo. In questo rinnovamento, un ruolo rilevante
hanno avuto le diverse trasformazioni e riconversioni dei grandi
insediamenti industriali dismessi, sia delle parti edificate, sia delle aree al
contorno, che hanno favorito una maggior promiscuità e differenziazione
delle funzioni, accogliendo edilizia di qualità ed attività qualificate e
specializzate.
Il processo di riqualificazione dell’ambiente urbano, anche in zone non
interessate direttamente dalle trasformazioni di operatori privati, deve
proseguire (Riqualificazione di Certosa in primis), coniugando le diverse
esigenze economiche e culturali e diversificando l’uso dello spazio
pubblico.
Estensione delle pedonalizzazioni e delle zone 30,
sia perché rappresentano spazi di relazione e
occasioni d’incontro, oltre che di vivibilità per le
case prospicienti e di incremento delle potenzialità
economiche per il piccolo commercio.
Estendere le
pedonalizzazioni
Il patrimonio del cosiddetto “suolo pubblico” è in
graduale crescita. L’amministrazione comunale
interviene in modo sistematico per assicurare la
qualità del territorio, confermando la gestione del
suolo cittadino come obiettivo strategico e
prioritario della sua azione e organizzandosi in
modo da garantire efficienza e tempestività negli
interventi e nei servizi erogati, compatibilmente con
le risorse disponibili.
Riqualificare lo
spazio pubblico
4.4
4 Linee di indirizzo previste
a scala comunale
Aumentare l’efficacia del trasporto pubblico
Obiettivo irrinunciabile per conseguire risultati sul fronte della sostenibilità
ambientale dei trasporti e per riqualificare gli spazi urbani di relazione è
quello di indurre un riequilibrio della domanda di trasporto tra collettivo e
individuale, promuovendo la diversione dal secondo al primo, tale da
ridurre la congestione, migliorare la qualità dell’aria, ridurre l’inquinamento
acustico, favorire l'accessibilità alle diverse funzioni urbane. Tale
riequilibrio dello split modale è strettamente collegato ai potenziamenti
delle linee di trasporto di forza (urbane, interurbane e ferroviarie).
La previsione del prolungamento della metropolitana milanese, per le
caratteristiche e gli impatti che esso potrà avere, costituirà la spina dorsale
di tutto il sistema della mobilità milanese, San Donato compresa.
Oltre al sistema Metropolitana Milanese, che a San Donato vede il
capolinea della Linea 3, importante ruolo viene svolto dal nodo di
interscambio ferro-gomma presente a nord della città, al confine con
Milano, ove si attestano tutte le linee del TPL provinciale del sud-milano.
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QUADRO STRATEGICO DI RIFERIMENTO
Oltre alla linea metropolitana, importante ruolo per le connessioni con
Milano lo svolge il sistema ferroviario regionale, con le fermate di Borgo
Lombardo e SDM-5° Palazzo Uffici, sistema che rappresenta infatti una
grossa risorsa da sfruttare per migliorare la qualità del trasporto pubblico.
Dovrà essere sviluppata l’intermodalità tra i diversi
sistemi di trasporto pubblico d’area metropolitana,
rete ferroviaria regionale, rete metropolitana e rete
del trasporto su gomma extraurbano, interconnesse nei nodi di interscambio. L’intermodalità, per
essere competitiva con l’auto privata, dovrà
diventare un’opportunità per l’utente, che dovrà
trovare non disagi ma vantaggi economici e
risparmi di tempo negli spostamenti.
Sviluppare
l’intermodalità
Per ampliare il bacino d’utenza del servizio
ferroviario della linea S13 Milano-Pavia, le
Amministrazioni comunali di San Donato Milanese
e San Giuliano Milanese hanno avanzato la
richiesta (della quale ha preso atto anche il PUMS
di Milano – cfr. Figura 3 in Allegato) di istituire una
fermata aggiuntiva lungo la linea, sul confine tra le
frazioni di Poasco e Sesto Ulteriano, che potrebbe
garantire collegamenti diretti e frequenti con l’area
milanese anche agli abitati afferenti a tale direttrice.
Ampliare il bacino
d’utenza del
servizio ferroviario
Per rendere più integrata la rete urbana del
trasporto pubblico dovrà essere favorito lo scambio
tra i diversi livelli di servizio: linee di adduzione da
aree periferiche con linee di forza, linee di
distribuzione, che effettuano un servizio capillare
sul territorio, con linee di forza.
Integrare i diversi
livelli di servizio
La revisione complessiva del sistema del trasporto
pubblico locale attualmente in corso, a seguito
dell’entrata in funzione progressiva delle linee di
forza, deve anche tener conto di queste nuove
esigenze di mobilità.
Attuare una
revisione complessiva del sistema del
Trasporto Pubblico
Locale
4 Linee di indirizzo previste
a scala comunale
È necessario inoltre calibrare l’offerta del servizio
sull’effettiva domanda, analizzando i carichi delle
linee nelle diverse ore della giornata e rivedendo le
frequenze ed i percorsi in ragione delle criticità.
Calibrare l’offerta in
funzione della
domanda
Razionalizzare il servizio adoperando maggior flessibilità nelle ore di domanda debole (fascia seralenotturna), con l’attivazione di servizi a chiamata.
Razionalizzare il
servizio
Attuare una gestione più attenta verso la clientela,
in termini di maggior confort, sicurezza, accessibilità, informazione, sia in fermata sia a bordo dei
mezzi.
Aumentare il
confort
4.5
Garantire efficienze e sicurezza al sistema viabilistico
Nel prossimo quinquennio, la maglia stradale “esterna” di San Donato
Milanese, si arricchirà notevolmente a seguito del completamento di importanti assi stradali quali la connessione Paullese-Santa Giulia, il completamento dei lavori sulla Paullese e l’avvio di quelli relativi alla desemaforizzazione del tratto urbano di San Donato Milanese, con la chiusura di via
Moro e realizzazione di un collegamento con via Maritano/Gela.
Adeguare la rete stradale, sia quella principale
costituita dalle direttrici d’ingresso, che sopporta il
traffico di attraversamento e di distribuzione a livello cittadino (ove la tendenza è una rifunzionalizzazione più urbana, per un traffico intenso ma lento,
con più rotatorie e senza semafori, piste ciclabili in
sede propria, attraversamenti pedonali sicuri, ecc),
sia la viabilità secondaria, di quartiere e locale,
riorganizzandola con criteri volti a privilegiare la
sicurezza (zone 30, isole ambientali, vie pedonali,
ecc), coniugando le diverse necessità richieste
dalla compresenza di più funzioni (residenziali,
commerciali, scolastiche, ecc).
Adeguare la rete
stradale
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DOCUMENTO DI INDIRIZZO PER LE POLITICHE DI MOBILITÀ SOSTENIBILE
QUADRO STRATEGICO DI RIFERIMENTO
Perseguire il miglioramento della sicurezza stradale
in linea con gli obiettivi che sono definiti dall’U.E. e
dallo Stato. Il Comune di San Donato Milanese ha
aderito al primo “Piano Nazionale della sicurezza
stradale”, con progetti ed azioni pilota in aree
particolarmente critiche emerse dall’analisi dei dati
sull’incidentistica. In particolare, sono state (e
saranno in seguito) sviluppate nelle intersezioni le
scelte già adottate di organizzare la circolazione a
rotatoria, adottate misure per ridurre la velocità,
individuate le “zone 30” sulla viabilità di carattere
locale.
4.6
Perseguire il
miglioramento della
sicurezza stradale
Garantire un efficiente sistema della sosta
Con la redazione del Documento direttore per le politiche della mobilità
sostenibile (PUMS) l’amministrazione comunale vuole significativamente
riorganizzare e riprogettare il sistema della sosta, financo ad arrivare a
modificare le indicazioni prestazionali del Piano di Governo del Territorio.
Gli obiettivi che si pone principalmente sono:
 ridurre la pressione della sosta su strada e la competizione con gli altri
usi del suolo pubblico;
 assicurare il bilanciamento e dare una risposta alle diverse domande di
sosta (residenziale, operativa, di servizio, riservata ad utenze deboli o
disagiate);
 orientare la domanda attraverso una regolamentazione integrata che
consideri l‟insieme dell’offerta di sosta su strada e in struttura;
 minimizzare la dotazione di sosta richiesta per nuove trasformazioni
urbanistiche.
Limitare la realizzazione di nuovi parcheggi a raso
in aree centrali, in coerenza con le nuove scelte in
materia di mobilità sostenibile. Definire quindi e
applicare nuovi criteri per la localizzazione delle
strutture di sosta interrata utili alla verifica della
rispondenza all’obiettivo della riduzione della
Potenziare la sosta
in struttura
4 Linee di indirizzo previste
a scala comunale
pressione veicolare sulle aree più sensibili quali il
centro storico. Inoltre si procederà con la revisione
del PUP – parte integrante del PUMS – che si
svilupperà mediante la valutazione, rispetto allo
stato delle procedure realizzate negli ultimi anni,
della necessità di realizzare nuovi parcheggi in
struttura sotterranea per soddisfare la domanda
pregressa pertinenziale oggi assolta dal pubblico.
Definire politiche integrate volte a massimizzare
l'uso dei nuovi parcheggi in struttura che verranno
realizzati e di quelli presenti al confine con Milano
per la sosta di lunga durata, liberando aree di sosta
in superficie da destinare ad altre funzioni;
riqualificare, anche attraverso la collaborazione e il
convenzionamento con le strutture private, il
sistema dei parcheggi in struttura esistenti
(quartiere affari) e promuoverne l‟utilizzo a
svantaggio della sosta su strada attraverso
l'adozione di specifiche politiche di pricing;
progettare un nuovo sistema di indirizzamento ai
parcheggi pubblici e operativi (in strada e in
struttura) su scala urbana per limitare il traffico
indotto dalla ricerca del parcheggio.
Regolamentare e
tariffare la sosta in
superficie e nei
parcheggi pubblici
in struttura
Consolidare il sistema dei Parcheggi di
interscambio con i capolinea più esterni della rete
del Trasporto pubblico per ridurre la sosta su
strada a lungo termine del traffico pendolare e per
ridurre i flussi di attraversamento. Aumentare
l’attrattività dei parcheggi di interscambio, sia in
termini di appetibilità per i finanziamenti privati
(servizi, commercio, car-sharing, ecc.), sia in
termini di accessibilità e sicurezza per gli utenti, sia
offrendo condizioni agevolate per gli utilizzatori del
trasporto pubblico. Definire un sistema adeguato di
infomobilità e indirizzamento già a partire dal
sistema viabilistico tangenziale/Paullese.
Potenziare il
sistema dei
parcheggi di
interscambio
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DOCUMENTO DI INDIRIZZO PER LE POLITICHE DI MOBILITÀ SOSTENIBILE
QUADRO STRATEGICO DI RIFERIMENTO
Ridefinire le regole per la sosta su strada in
coerenza con gli obiettivi di orientamento della
domanda (pricing, disincentivi) e di riqualificazione
dello spazio pubblico e di sostegno alla mobilità
sostenibile. Adeguare la regolamentazione della
sosta su strada alle nuove esigenze (tariffe e orari).
Riequilibrare l’offerta, riprogettare gli spazi nelle
zone sguarnite e congestionate dalla sosta
irregolare (per esempio in aree periferiche con forte
presenza residenziale o in contesti dove si stanno
realizzando riorganizzazioni del TPL o di itinerari
ciclabili). Introdurre tecnologie innovative per
facilitare l'individuazione degli stalli a pagamento
disponibili riducendo il traffico “parassitario”
generato dalla ricerca della sosta e per facilitare il
controllo degli abusi nelle aree di sosta destinate a
usi specifici (carico e scarico, ciclabili, disabili).
Implementare la regolamentazione della sosta su
strada (e garantirne il controllo) negli ambiti fuori
dal centro, lungo gli assi e il capolinea della M3 e
gli assi commerciali; estendere, in coerenza con le
esigenze della rete e della domanda, le Zone di
Particolare Rilevanza urbanistica, le Zone 30 e le
Isole Ambientali.
Adeguare la sosta
regolamentata
Affinare la regolamentazione in materia di standard
urbanistici di sosta. Governare le esigenze di sosta
nelle trasformazioni urbanistiche anche in coerenza
con gli obiettivi di riduzione dell’uso dell’auto e di
promozione di mobilità alternativa. Nelle trasformazioni urbanistiche dovrà essere minimizzata
l’offerta di sosta pubblica (al max il 30% del
fabbisogno complessivo nelle aree urbane),
privilegiando al limite quella privata in sottosuolo.
Riprogettare il
sistema della sosta
“pubblica” nelle
trasformazioni
urbanistiche
Sviluppare la possibilità di integrazione fra
pagamento della sosta e pagamento di altri servizi
della mobilità. Individuare nuovi sistemi di gestione
e di tariffazione oraria della sosta regolamentata,
Integrare i servizi e
sviluppare
comunicazione e
infomobilità
4 Linee di indirizzo previste
a scala comunale
attraverso sistemi innovativi. Promuovere la
comunicazione
dei
provvedimenti
applicati
attraverso un sistema di Infomobilità.
Con l’attuazione del PUT 2000 e del PUP 2002, la
Città ha avviato un primo step di riorganizzazione
della sosta, intervenendo su più fronti. Si sono
realizzati molti parcheggi in struttura con differenti
funzioni sul territorio: in particolar modo parcheggi
funzionali alla eliminazione della sosta a raso.
La realizzazione dei parcheggi in struttura, la
promozione dell’uso di quelli di corona coniugati
con il miglioramento dell’intermodalità e la
tariffazione della sosta, soprattutto nelle aree di
confine con Milano, contribuiranno alla Città di
avviare la riduzione progressiva della sosta su
strada, a partire dalle aree centrali, a vantaggio
della mobilità su mezzi pubblici, pedonale e
ciclabile.
Accanto a tutto ciò dovranno essere riviste le
regole per il rilascio dei permessi, intensificando i
controlli e prevedendo un più equo corrispettivo per
il loro rilascio.
4.7
Riordinare/riprogettare il sistema della
sosta
Governare la mobilità attraverso tecnologie innovative (Smart
city) e l’infomobilità
L’utilizzo della infomobilità per gestire la circolazione urbana, pubblica e
privata, costituisce oggi uno strumento versatile per segnalare in tempo
reale tutte le anomalie della circolazione (cantieri, manifestazioni,
limitazioni, ecc.) e per fornire, a chiunque debba effettuare uno
spostamento, un supporto decisionale per la scelta dei percorsi, dei
parcheggi disponibili e delle modalità di trasporto più convenienti
(attraverso canali quali App specifiche, SMS su cellulari, apparati di bordo,
internet, ecc.).
In quest’ottica, si intende procedere con l’implementazione dei sistemi di
controllo e gestione telematica del traffico.
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DOCUMENTO DI INDIRIZZO PER LE POLITICHE DI MOBILITÀ SOSTENIBILE
QUADRO STRATEGICO DI RIFERIMENTO
Nell’unione europea si stanno sempre più
diffondendo regolamentazioni degli accessi ad aree
urbane secondo i criteri delle “Low Emission
Zones” (LEZ), che prevedono restrizioni ai veicoli
più inquinanti con varchi controllati con telecamere
(cfr. sito www.lowemissionzones.eu). Anche a San
Donato Milanese si prevede di introdurre Isole
Ambientali
con un sistema di controllo degli
accessi alla ZTL ambientale, tramite varchi
elettronici, basato sulla categoria ecologica e il
livello di emissioni dei motori.
Introdurre il
sistema di controllo
della ZTL
Ambientale
È necessario prevedere lo sviluppo, in sinergia con
i gestori del TPL, di sistemi di raccolta e gestione
dei dati sulla mobilità (rilevamento di flussi di
traffico, aggiornamento delle matrici origine/
destinazione, ecc.), basati su tecnologie innovative
quali ad esempio l’interscambio informazioni con le
centraline a bordo vettura (Float Car Data) ed è
promossa l’integrazione delle moderne tecnologie
di comunicazione e informazione di trasporto
esistenti, al fine di ottimizzare l'efficienza energetica, la sicurezza della circolazione e il traffico.
Estendere la
gestione telematica
del traffico
Implementare sistemi innovativi e telematici di
pagamento del biglietto del TPL (ad esempio
attraverso specifiche App), promuovendo un
sistema integrato tariffario a livello di area
metropolitana milanese. È necessario inoltre
procedere al rinnovo degli apparati di controllo
della flotta dei mezzi pubblici, al potenziamento
dell’informazione all’utenza in fermata, a bordo dei
mezzi ed il posizionamento dei pannelli a
messaggio variabile dei parcheggi.
Estendere la
gestione telematica
del trasporto
pubblico
4 Linee di indirizzo previste
a scala comunale
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5
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QUADRO STRATEGICO DI RIFERIMENTO
5 Comunicare e monitorare
COMUNICARE E MONITORARE
Le sfide poste dai principi di sostenibilità richiedono profondi cambiamenti
nel sistema della mobilità, nel modo di concepirlo e di praticarlo,
rimettendo in discussione abitudini e stili di vita diffusi e radicati: una
strategia di mobilità sostenibile è affidata in gran parte a una nuova cultura
della mobilità.
Il processo di sviluppo del PUMS deve essere accompagnato da momenti
di condivisione, informazione e controllo delle azioni messe in campo.
5.1
Partecipazione
Il coinvolgimento partecipativo delle comunità locali e dei portatori
d’interesse, con i quali condividere obiettivi strategici e azioni, non è solo
garanzia di trasparenza e di maggiore democrazia della programmazione,
ma è anche il mezzo più efficace per innovare la visione che la società ha
dei problemi cruciali con cui è chiamata a misurarsi.
Questo avverrà sin dalla messa a disposizione del presente documento al
“pubblico” (consiglieri, associazioni di categoria, consulte, ecc.) al quale
verrà illustrato e al quale sarà dato modo di fornire il proprio contributo
costruttivo, per addivenire al Documento strategico di indirizzo vero e
proprio.
5.2
Comunicazione
Le scelte effettuate saranno divulgate con apposite campagne di
informazione sulle diverse offerte di mobilità, sulle possibilità e sulle
convenienze economiche. Far conoscere e indicare le diverse modalità per
muoversi all’interno della città e verso l’esterno, diventa strategico quasi
quanto la realizzazione di un’opera o l’attivazione di un nuovo servizio.
5.3
Monitoraggio
Il processo di attuazione del piano dovrà essere sotto costante controllo,
sia per quanto concerne l’effettiva implementazione delle misure di piano,
sia per quanto concerne la loro efficacia e la loro efficienza in relazione ai
traguardi prefissati. Questa visione in tempo reale del piano e i risultati
della sua continua valutazione dovranno essere resi pubblici.
La visione aggiornata del piano e l’accessibilità pubblica dell’informazione,
derivante dall’attività di monitoraggio, valutazione e revisione, sono oggi
resi possibili dall’uso di Internet, secondo quanto indicato dai principi
dell’e-government.
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QUADRO STRATEGICO DI RIFERIMENTO
Allegato
ALLEGATO
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QUADRO STRATEGICO DI RIFERIMENTO
PREVISIONI DEL PUMS DEL COMUNE DI MILANO INERENTI SAN DONATO
MILANESE
Con DGC n. 2342 del 9.11.2012 è stato avviato il processo di redazione
del PUMS del Comune di Milano, che prevede un percorso di
partecipazione aperto alla città e ai soggetti istituzionali e non istituzionali,
coinvolti e interessati.
Successivamente, con Determinazione Dirigenziale n. 33/2013 del
2.5.2013 è stato avviato il procedimento di Valutazione Ambientale
Strategica (VAS), individuando il Settore Politiche Ambientali, quale
Autorità competente per la VAS.
La Giunta ha adottato il Piano che dal 24.02.2015, unitamente al relativo
Rapporto Ambientale e Sintesi non tecnica, è stato pubblicato e messo a
disposizione al fine della presentazione di osservazioni e/o contributi (entro
il termine del 07.05.2015).
In seguito alle eventuali modifiche da apportare alla luce delle osservazioni
e dei contributi pervenuti, il PUMS potrà essere adottato in Consiglio
Comunale.
Il PUMS del Comune di Milano si pone 4 obiettivi generali, che si
richiamano alle quattro dimensioni del concetto di sostenibilità (ossia
sviluppo, ambiente, società, economia), ciascuno declinato in 4 obiettivi
specifici (rappresentati da indicatori quantitativi o qualitativi, utilizzati per le
valutazioni ex-ante e nel successivo monitoraggio):
 mobilità sostenibile;
 equità, sicurezza e inclusione sociale;
 qualità ambientale;
 innovazione ed efficienza economica.
Nella costruzione della proposta di Piano, ossia dello “Scenario PUMS” del
Comune di Milano, sono state effettuate una serie di analisi e valutazioni
preliminari, riferite a diversi possibili Scenari di Piano “esplorativi”, la cui
efficacia (tecnica-ambientale ed economica, valutata attraverso un
Allegato
approccio di tipo Costi-Benefici) è stata messa a confronto con lo Scenario
di Riferimento – SR (scenario tendenziale, con domanda di mobilità
all’orizzonte 2024 di Piano).
Sono state così determinate le azioni/interventi del Piano, che afferiscono
a 4 macroambiti di approfondimento:
 Milano città metropolitana;
 accessibilità urbana con modo pubblico;
 lo spazio urbano come bene comune;
 governo della domanda di mobilità delle persone e delle merci.
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QUADRO STRATEGICO DI RIFERIMENTO
Allegato
OBIETTIVI GENERALI E SPECIFICI DEL PUMS DI MILANO

1 – MOBILITÀ SOSTENIBILE
Garantire elevata accessibilità alla città
Ridurre la dipendenza dal mezzo privato motorizzato, a favore di modi di trasporto a minore
impatto
Riequilibrare e recuperare quote di rete stradale e spazi pubblici, migliorandone la qualità e
ottimizzandone la gestione
Incentivare i comportamenti “corretti” di mobilità




2 – EQUITÀ, SICUREZZA E INCLUSIONE SOCIALE
Ridurre l'incidentalità stradale
Ridurre l’esposizione della popolazione al rumore e agli inquinanti atmosferici
Ridurre le barriere di accesso ai servizi di mobilità
Aumentare la consapevolezza e la libertà di scelta verso modi di mobilità più sostenibili











3 – QUALITÀ AMBIENTALE
Ridurre le emissioni atmosferiche inquinanti
Ridurre i consumi energetici e le emissioni di gas climalteranti
Prevenire e contenere l’inquinamento acustico
Migliorare la qualità del paesaggio urbano, contenendo il consumo di suolo e la sua
impermeabilizzazione
4 – INNOVAZIONE ED EFFICIENZA ECONOMICA
Rendere efficace ed efficiente la spesa pubblica destinata alle infrastrutture e ai servizi
alla mobilità
Internalizzare nelle politiche pubbliche i costi ambientali, sociali e sanitari
Promuovere l’efficienza economica del traffico commerciale
Ottimizzare l’utilizzo delle risorse di mobilità
INTERVENTI DELLO SCENARIO DI PIANO DEL PUMS DI MILANO
TEMA
Milano città metropolitana
Accessibilità urbana con modo pubblico
MISURA
AZIONE
Trasporto pubblico di area vasta








Interventi sul nodo ferroviario di Milano e SFR (linee S)
Prolungamenti delle metropolitane oltre il confine comunale di Milano
Linee rapide su gomma (S-bus)
Estensioni e riqualificazioni extraurbane di linee di TPL esistenti
Integrazione dei nodi (hub di 1° e 2° livello)
Il sistema del trasporto Gran Turismo
Integrazione tariffaria
Accessibilità ferroviaria al sistema aeroportuale milanese
Trasporto pubblico urbano









Completamenti e riqualificazioni delle metropolitane esistenti
Nuove linee di metropolitana
Estensione della rete tranviaria
Rafforzamento della rete portante del TPL di superficie
Rinnovo del parco rotabile
Integrazione di servizi tranviari in centro
Taxi
Sistemi innovativi: sistemi a guida automatica
Città senza barriere
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QUADRO STRATEGICO DI RIFERIMENTO
Allegato
INTERVENTI DELLO SCENARIO DI PIANO DEL PUMS DI MILANO
TEMA
MISURA
Visione Zero Rischio







Classificazione della rete stradale per favorire maggiore sicurezza
Riqualificazione di assi e nodi
Zone 30
Zone a Traffico Pedonale Privilegiato
Itinerari pedonali
Piani della mobilità scolastica
Coordinamento politiche per la sicurezza
Rete viaria

Interventi di ricucitura e riqualificazione
Mobilità ciclistica



Reti
Servizi
Comunicazione e marketing
Sosta





Ambiti di regolazione e livelli di tariffazione
Parcheggi di interscambio
Utilizzo di sistemi di pagamento avanzati e tariffazione dinamica
Modalità di affidamento del servizio di gestione
Sosta in struttura
Pricing e regolazione della circolazione


Area C
LEZ
Servizi alla mobilità condivisa e
innovazione



Car-sharing
Scooter-sharing
Mobilità elettrica
Logistica urbana della merci – City
logistics





Regole di accesso: sistema di controllo e gestione delle aree di carico e scarico
Controllo e tracciatura merci pericolose
Progetti pilota
Sistema integrato per la gestione del trasporto merci in ambito urbano
Centri di distribuzione urbana merci
Lo spazio urbano come bene comune
Governo della domanda di mobilità delle
persone e delle merci
AZIONE
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QUADRO STRATEGICO DI RIFERIMENTO
Allegato
Figura 2 – Trasporto pubblico e nodi nell’area vasta nello Scenario di Piano del PUMS di Milano
Fonte: PUMS del Comune di Milano, pubblicato per la procedura VAS il 24.02.2015
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QUADRO STRATEGICO DI RIFERIMENTO
Allegato
Figura 3 – Trasporto pubblico locale nell’area vasta previsto nel PUMS di Milano (stralcio dell’area di S.Donato M.)
Fonte: PUMS del Comune di Milano, pubblicato per la procedura VAS il 24.02.2015
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QUADRO STRATEGICO DI RIFERIMENTO
Allegato
Le azioni/interventi del PUMS di Milano con più dirette ricadute potenziali
sul sistema della mobilità del Comune di San Donato Milanese sono in
particolare quelle relative al trasporto pubblico di area vasta. Esse sono
finalizzate ad integrarne e favorirne la connessione con il capoluogo
lombardo, servendo in modo ottimale alcune aree periferiche o di cintura
ad elevata densità abitativa, alle quali garantire un’accessibilità diretta a
piedi o in bicicletta, oltre che con l’assestamento dei servizi di TPL ai
capolinea delle linee di forza e ai nodi del servizio su ferro (per le relazioni
esterne alla città), senza impegnare gli assi viari di penetrazione urbana
più congestionati. Nel dettaglio si tratta di:
 il prolungamento della linea metropolitana M3 dall’attuale capolinea
San Donato (classificato nel Piano come hub di 2° livello esistente) a
San Donato Est/via Gela-Maritano (con fermata intermedia in via De
Gasperi), dove localizzare un parcheggio di interscambio
(indicativamente di 500 posti) accessibile dalle linee del TPL dalla
Paullese, dalla SP159 Dresano-Bettola e dalla Via Emilia attraverso S.
Giuliano; esso si configura come un primo lotto del più esteso
prolungamento della M3 verso Paullo (che non prevedeva la fermata di
via Gela), del quale non è a priori preclusa la possibilità, ma che, in
seguito alle valutazioni condotte sugli Scenari di Piano “esplorativi”, è
stato ritenuto complessivamente sovradimensionati e dunque
economicamente inefficiente, aprendo il campo ad un’ipotesi
progettuale di breve-medio termine e di minore estensione, ma con
migliori performance;
1
 l’istituzione di una linea S-Bus dall’esistente fermata M3 Rogoredo
(classificata nel Piano come hub di 1° livello) a Paullo, lungo percorsi
alternativi protetti (tra i quali via XXV Aprile di San Donato); il tratto in
San Donato si configura come prima fase, di breve-medio periodo, del
prolungamento della M3, prevedendo poi, nel medio-lungo periodo,
l’eventuale arretramento del terminal d’interscambio dell’S-Bus nel
nuovo capolinea della metropolitana;
 l’istituzione di un sistema di trasporto di collegamento tra l’esistente
fermata M3 Rogoredo (hub di 1° livello), l’aeroporto di Linate e la
stazione ferroviaria di Segrate (classificata come hub ferroviario di 1°
livello), per l’interscambio con i servizi di media/lunga percorrenza
lungo la direttrice ferroviaria Torino-Venezia.
Altre azioni/interventi del PUMS di Milano che potranno influenzare,
seppure in maniera indiretta, il sistema della mobilità del Comune di San
Donato Milanese sono:
 in tema di accessibilità urbana con modo pubblico, la realizzazione
della nuova linea metropolitana M6 (quale intervento di lungo periodo,
ancora da elaborare in termini di fattibilità, valutando possibili scenari
alternativi di tracciato), di connessione tra il settore nord-ovest (Molino
Dorino o Baranzate) e quello di sud-est (Noverasco o Ponte Lambro);
 sempre in tema di accessibilità urbana con modo pubblico,
l’individuazione del percorso “F” P.zza Fontana-Santa Giulia-Rogoredo
2
(su parte del tracciato dell’attuale tram 27), quale “Linea T” della rete
del TPL di superficie urbano di Milano;
 in tema di mobilità ciclistica (elemento che contribuisce al rafforzamento
dello spazio urbano come bene comune), l’individuazione dell’itinerario
esistente di Corso Lodi, da prolungare verso l’interscambio di Rogoredo
e San Donato Milanese, quale elemento del telaio portante” della rete
1
2
Le S-Bus, linee rapide su gomma, sono sistemi preferenziali del trasporto
pubblico su gomma integrati ed equiparabili al Servizio Ferroviario Regionale, sia in
termini di qualità del servizio (orario cadenzato, qualità dei mezzi, regolarità,
velocità) che di integrazione con la rete portante del trasporto pubblico (inserimento
negli orari del SFR, integrazione tariffaria), che si attestano presso hub di
interscambio con le linee di forza.
Le “Linee T” sono linee di forza della rete del TPL di superficie urbano di Milano,
contraddistinte da percorsi protetti ed altamente accessibili, con elevati livelli di
velocità commerciale, a servizio di aree della città non raggiunte dalla rete
metropolitana e i cui valori di carico (domanda potenziale in termini di
passeggeri/ora) non ne giustificano la trasformazione in sistemi pesanti.
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della ciclabilità milanese (per consentire e agevolare gli spostamenti
lavorativi e soprattutto per il tempo libero e il cicloturismo);
 in tema di governo della domanda di mobilità delle persone e delle
merci, l’istituzione, nell’area circostante all’attuale capolinea della M3 di
San Donato, di un ambito di regolamentazione e tariffazione della sosta
(Macroambito 3 – “oltre la Cerchia Esterna”), con specifiche modalità di
regolamentazione da valutare nella fase attuativa, comunque volte ad
evitare la sosta di lunga durata (forme di pagamento con franchigia
oraria/ bioraria, ovvero zona a disco orario governata, con esenzione
per i residenti, oppure abbonamenti per pendolari analoghe a quelle dei
parcheggi di interscambio);
 sempre in tema di governo della domanda di mobilità delle persone e
delle merci, l’estensione dei sistemi di car-sharing anche fuori dal
territorio del Comune di Milano (tra cui nell’ambito San Donato-San
Giuliano), a fronte di un’adeguata valutazione sul perimetro (o sulle
singole stazioni) di possibile presa e rilascio del mezzo.
Allegato
Figura 5 – Interventi per la rete portante del TPL in area urbana nello
Scenario di Piano del PUMS di Milano (stralcio dell’area di S.Donato M.)
Fonte: PUMS del Comune di Milano, pubblicato per la procedura VAS il 24.02.2015
Figura 4 – Alternative di tracciato per la nuova linea metropolitana M6
Figura 6 – Ciclabilità nell’area urbana nello Scenario di Piano del PUMS di
Milano (stralcio dell’area di S.Donato M.)
Fonte: PUMS del Comune di Milano, pubblicato per la procedura VAS il 24.02.2015
Fonte: PUMS del Comune di Milano, pubblicato per la procedura VAS il 24.02.2015
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