Parte quarta: Le “ragioni” della politica economica
(SEGUE)
Capitolo 8 - Le funzioni dei bureau
• Competenza e interventi dell’allocation bureau
• Competenza e interventi dello stabilization bureau
Fallimenti del
mercato
• Competenza e interventi del distribution bureau
• I fallimenti dello Stato
1
Stabilization bureau
Allocation bureau
efficienza
Sistema di mercato
equità
Distribution bureau
2
I parametri per giudicare i fallimenti del mercato
efficienza
allocativa = una situazione in cui non è possibile ottenere
“un pasto gratis” (ottimo paretiano: efficienza di consumo, di produzione,
generale)
adattiva = capacità di adeguarsi ai fatti nuovi
dinamica
Criterio di Nozick
i diritti fondamentali
innovativa = capacità del sistema di introdurre
innovazioni (Schumpeter)
eguaglianza dei punti di partenza
eguaglianza delle posizioni finali
equità
distribuzione secondo il talento
Esplosione di
concetti
Sono giudizi
di valore
distribuzione secondo i bisogni
Criterio di Rawls: il più sfortunato
3
Le funzioni dell’allocation bureau (AB)
Teorema del second best: se N condizioni definiscono un ottimo paretiano,
non è vero che una situazione nella quale un numero n < N di condizioni sono
soddisfatte è necessariamente superiore a una situazione in cui un numero
minore m < n < N di esse sono soddisfatte
1) se si manifesta un solo inadempimento, il primo compito del bureau
è di rimuoverlo;
2) nell’impossibilità di attuare il punto 1, è necessario intervenire
sull’intero sistema
azione coordinata
AB si compone di molti uffici
Fallimenti: monopolio - esternalità - beni pubblici
- assenza di mercati (contingenti, a termine)
- informazione asimmetrica - beni meritori
- beni comuni
azione indipendente
(condizioni di
separazione)
4
Monopoli
Condizione di efficienza
statica
Il mercato di monopolio
CM = P
CM = RM < P
Cause & interventi
1) Di origine storica. CAUSA: la tendenza storica della trasformazione
del mercato concorrenziale in monopoli.
CORREZIONI: legislazione antimonopolistica (leggi antitrust), controllo dei
prezzi (price cup), autorità di controllo alle pratiche antimonopoliste (authority).
2) Di origine legale. CAUSA: obiettivi di: i) imprese nascenti;
ii) efficienza dinamica; iii) tutela delle invenzioni (brevetti); iv) pressioni
delle lobby.
CORREZIONI: le leggi devono essere a termine
(segue)
5
3) Barriere e libertà di entrata. CAUSA: Le barriere possono essere di
natura legale (per proteggere i produttori, i consumatori, le proprietà comuni) o di natura
reale (proprietà esclusiva di un fattore, tecnologica, comportamento strategici d’impresa).
CORREZIONI:
Eliminazione delle barriere all’entrata ==> MERCATI CONTENDIBILI
libertà di entrata e di uscita (assenza di costi
irrecuperabili)
p
Equilibrio di
monopolio
Equilibrio
“hit and run” P = CU
L’efficienza possibile è vincolata
dalla posizione della domanda
Equilibrio di efficienza
paretiana (P = CM)
q
(segue)
6
La difesa dell’impresa esistente: i prezzi predatori
Aggressione = guerra dei perzzi
I
Entra
Spartisce
il mercato
E
Prezzi
predatori
Conserva il
monopolio
Non entra
I
Aggressione
Comportamento
accomodante
I
E
L’impresa I può difendersi
dal mercato contendibile,
ma la strategia è credibile
solo se il gioco è ad
orizzonte infinito e
l’informazione è
asimmetrica (sulla sua
reputazione di “duro”)
Spartisce
il mercato
Non entra
Esito di comportamento accomodante
CORREZIONI: L’AB deve
favorire la contendibilità
dei mercati
Esito dei prezzi predatori creduti
Esito dei prezzi predatori non creduti
7
4) Monopoli naturali. CAUSA: natura sub-additiva dei costi, CU(xi) < CUi(x)
equilibrio di
monopolio
Tariffa in pareggio
o competizione per il mercato
Tariffa in perdita
CORREZIONI: gestione diretta
(imprese pubbliche);
regolamentazione dell’attività
(tariffe); attribuzione dei diritti
tramite asta pubblica
IN PIU’: Due problemi per l’AB: l’accertamento dei costi; la
copertura delle perdite
8
Esternalità
nel consumo e/o nella produzione
CAUSA: c1(q1, s); c2(q2, s); s(q1) => c1(q1); c2(q2, q1)
Costi di
produzione
!
Produzione di estrenalità,
inquinamento
Profit1 = p1q1 - c1 = f(q1) l’impresa 1 decide senza tenere conto del suo effetto sulla 2
Profit2 = p2q2 - c2 = g(q1, q2) l’impresa 2 non controlla tutte le determinanti del suo
profitto
Soluzione internalizzata:
Profit = Profit1 + Profi2 = p1q1 + p2q2 - c1 - c2 = g(q1, q2)
p1 = MC1 + s’(MC1(s) + MC2(s))
p2 = MC2
(segue)
9
RIMEDI:
a) Il mercato mancante (Coase). Si assegna un diritto di proprietà dell’impresa 2
alle acque pulite, diritto che può essere venduto al prezzo p3 per una unità s di
esternalità:
Profit1 = p1q1 - c1 - p3s
Profit2 = p2q2 + p3s- c2
p1 = MC1 + s’(MC1(s) + p3)
p2 = MC2
NB:se p3 = MC2(s) si riproduce la condizione di efficienza
CORREZIONI: L’AB deve creare i mercati (concorrenziali)
b) L’imposta di Pigou. Si introduce un'imposta t sull’inquinamento
Profit1 = p1q1 - c1 - ts
p1 = MC1 + s’(MC1(s) + t)
NB: se t = MC2(s) si riproduce la condizione di efficienza
CORREZIONI: L’AB deve introdurre opportune imposte correttive
10
I beni pubblici
beni non rivali nell’uso, non escludibili
CAUSA: condizione di Samuelson
 SMSi = p
(per il bene pubblico G)
(prezzo di produzione del bene pubblico)
Determinazione del prezzo di riserva
Ui(Ri - ti*; G°) = Ui(Ri; 0)
Condizione forte: contribuzione < ti*
Condizione debole: pG° < ti*
CORREZIONI: L’AB deve:
produrre i beni pubblici e
scoprire
le vere preferenze di ogni
cittadino
Problema del free rider sulle
rivelazioni vi dei prezzi di
riserva
vi < ti*
11
Incompletezza dei mercati
Ubicazione (n° di R)
Descrizione fisica
merce
Stato di natura
(n° di S)
Data di consegna
(n° di T)
Mercati futuri
RxTxS merci
Mercati contingenti
CAUSA: nella realtà non sono aperti tutti i mercati richiesti dalle
condizioni di efficienza Arrow-Debreu
CORREZIONI: L’AB deve aprire tutti i mercati a pronti, a termine
e contingenti (complete contingent markets, concorrenziali); alternativamente
può creare un sistema di attività finanziarie (dal rendimento aleatorio)
12
Le informazioni asimmetriche nei contratti
Rischi morale
azione nascosta
informazione nascosta
Si originano comportamenti
opportunistici
pre-contratto
post-contratto
CAUSA
Selezione avversa
I beni di buona qualità
sono «scacciati» dal mercato
& il mercato diviene
troppo «sottile»
RIMEDI di MERCATO: equilibri di separazione (segnali, reputazione; selezione);
contratti con incentivo (modelli principale-agente)
CORREZIONI: L’AB deve intervenire con: certificazioni (di qualità e di
prodotto); garanzie pubbliche (prestito d’onore); forme assicurative di Stato
(contributi obbligatori di pensionamento); sistema di incentivi e sussidi (contro i
sinistri: prevenzione del fuoco, tassazione degli alcolici)
13
Beni di merito
beni soggetti a un atteggiamento paternalistico che si oppone
al principio dell’individualismo “ognuno è il miglior giudice di se stesso”
CAUSA: per questi beni, non si possiedono tutte le informazioni necessarie
per potere decidere; le informazioni ricevuto risultano distorte; il processo
decisionale non rispetta canoni di razionalità
CORREZIONI: L’AB assume un atteggiamento paternalistico
imponendolo per legge, dati comportamenti ai cittadini (obbligo del casco),
oppure
sostituendosi direttamente alle loro scelte (finanziamento pubblico all’arte)
14
Beni comuni
CAUSA: La tragedia dei commons => lo sfruttamento eccessivo della risorsa
costi
Esempio: x capi al pascolo
incassi
A massimo sociale
C sfruttamento di un commons
B capacita di carico della
risorsa
A
B C
x
CORREZIONI: L’AB deve contingentare per legge o per regolamento
l’uso della risorsa (sistema di licenze)
15
Le funzioni dello stabilization bureau (SB)
giusta utilizzazione delle risorse: piena occupazione & controllo degli
impulsi inflazionistici
Meccanismi di equilibrio: segnale comune X    Y , X(*) = Y(*)
sinergia
XY , X=Y
CAUSA:
A) La teoria classica dell’equilibrio macroeconomico = segnale comune
i = tasso dell’interesse,
S(i*) = I(i*)
quindi S  I
B) La teoria delle domanda effettiva dell’equilibrio macroeconomico = sinergia
S(Y)  I
COROLLARIO: se il meccanismo è A, un sistema decentrato raggiunge
automaticamente l'utilizzazione corretta delle risorse, se è B si può originare
sia disoccupazione (sottoinvestimento) sia inflazione (sovrainvestimento)
(segue)
16
CORREZIONI: Lo SB deve gestire il fine tuning della domanda agregata
Se Y* è la produzione che elimina tutta la disoccupazione keynesiana ( dalla
disoccupazione classica, di lungo periodo)
S(Y*)  I*
• se
• se
S(Y)  I < I* quindi
S(Y)  I > I* quindi
Y < Y* comporta disoccupazione
Ydomandato > Y* comporta inflazione
Nel primo caso lo SB deve aumentare la domanda effettiva:
direttamente con la spesa pubblica G = I* - I (politica fiscale),
o indirettamente I  I* (politica monetaria)
Nel secondo caso lo SB deve ridurre la domanda effettiva:
direttamente (riducendo la spesa pubblica)
o indirettamente (aumentando le imposte)
17
Un fallimento intermedio: la curva di Phillips
La posizione della domanda effettiva comporta la seguente relazione
disoccupazione-inflazione:
Tasso d’inflazione
Piena occupazione
Disoccupazione
L’osservazione empirica di Phillips ha modificato la relazione:
menu
Lo SB è costretto a scegliere fra
un menu di scelte sociali di
disoccupazione e di inflazione
(problema tipico degli obiettivi flessibili e delle
funzioni di perdita)
18
Obiettivo sviluppo
il prodotto Y* diviene un traguardo mobile
A) L’ipotesi di crescita esogena, il modello storico:
S(Y*)  sY* = I* , dY/dt = vI* (produttività dell’I), (dY/dt):Y = g
Y = vI
Y = N (produttività del lavoro N), (dN/dt):N = n
g = vs
g=+n
CAUSE: se vs >  + n si produce dinamica d’inflazione
vs =  + n
se vs <  + n si produce dinamica di disoccupazione
CORREZIONI: Lo SB deve attuare un’azione di coordinamento fra le
variabili di lungo periodo (intervento sui parametri decisionali di imprese
e famiglie)
B) L'ipotesi di crescita endogena: g = f() quindi *
max g = g*
CAUSE: fenomeni di esternalità negli investimenti di capitale reale e umani
CORREZIONI: Lo SB deve sostenere il tasso di sviluppo tramite
leggi, incentivi e altre istituzioni
19
La stabilizzazione del debito pubblico
La dinamica del debito: Bt - Bt-1 = rBt-1 + (G - T)
Avanzo/disavanzo
primario dello Stato
Gestione del debito
Bt = (1 + r)Bt-1 + (G - T)
CORREZIONI: Lo SB può assumere due obiettivi di stabilità
a) Nei valori assoluti. Bt = Bt-1 = B =>
r B = (T - G)
REGOLA: debito gestito tramite l’avanzo di bilancio primario
b) costanza del rapporto debito/PIL. Bt/Yt = cost =>
se r - g = 0
allora T - G = 0
se r - g > 0
allora T - G > 0
se r - g < 0
allora T - G < 0
b=g
REGOLA: il debito in valore assoluto può crescere, ma la sua
dinamica dipende dalla differenza fra tasso di interesse e dal
tasso di sviluppo
20
La bilancia dei pagamenti
l’equilibrio con l’estero
 riserve = saldo partite correnti + saldo movimenti di capitale
R
Situazione non sostenibile
per eccesso di riserve
Riserve ottimali
R°
Situazione non sostenibile
per esaurimento delle
riserve
A) Condizione forte
SPC = 0 e SMC = 0
B) Condizione debole
R=0
tempo
CORREZIONI: A) vincoli o sovvenzioni agli scambi esteri, costituzione di
un’area monetaria, flessibilità del tasso di cambio, acconsentire
mutamenti interni del reddito, dell’occupazione, dei prezzi domestici;
B) Mix di politica economica (teorema di Mundell)
21
Sintesi degli obiettivi di stabilizzazione dello SB
Grandezze aggregate di riferimento: X (flusso), Y (flusso), K (stock)
Obiettivi da stabilizzare: X, nelle seguenti misure
• stabilizzare il livello assoluto:
X=0
• stabilizzare il livello relativo:
• di un rapporto tra flussi:
 (X/Y) = 0
• di un rapporto flussi/stock:
 (Y/K) = 0
22
Le funzioni del distribution bureau (DB)
temi fondamentali: che cosa, a che scopo, per chi
1) Che cosa si ridistribuisce: reddito (e/o ricchezza)
• distribuzione funzionale del reddito: rj = salari, rendite, interessi e profitti
Y = j rjxj (= wL + rK)
p PM(xj) = rj
Pur se si accetta la distribuzione funzionale come efficiente, la
distribuzione personale potrebbe essere fortemente diseguale:
per questa ragione si sostiene l’intervento del DB
•distribuzione personale del reddito: Y = [R1, R2, …Ri,…Rn]
dove Ri =  rjxji ,
xji = quantità del fattore fattore j posseduta da i
23
2) A che scopo si ridistribuisce il reddito: quale equità distributiva? E con
che motivazione può essere accettata dall’individuo?
• il criterio di Pareto, assolutamente insufficiente per l'ipotesi ridistributiva
1. un obbligo sociale, come tutela dei bisogni fondamentali e vitali
2. la sympathy (Sen), si sostituisce [max Ui(qi)] con [max Ui(qi, Uj)] con i  j
3. un impegno (commitment) (Sen), di rispettare nelle scelte il benessere altrui
4. l’utilità del gruppo di appartenenza (Margolis), ogni individuo guida le sue
scelte distribuendo risorse fra due utilità: quella individuale e quella
dell’appartenenza ad un gruppo
5. il maximin (Rawls), sotto il velo dell’ignoranza è giustificato beneficiare i più
sfavoriti
6. una assicurazione sociale, un trasferimento per i più poveri è come una
prestazione assicurativa
7. Ridistribuzione in democrazia rappresentativa
8. Lobbying di gruppi non in base al bisogno ma in base al potere politico di
cui dispongono
24
3) Come e a favore di chi: le politiche ridistributive
Tre alternative fondamentali su cui prendere posizione:
La prima: selettività => l'assistenza va alle persone di cui si è accertato
l’effettivo bisogno; universalismo => l’assistenza di tutti i cittadini
indipendentemente dalla loro condizione economica (i temi: onere di accertamento,
reddito pro capite; entità dell’erogazione normalmente più bassa nel secondo caso)
La seconda: trasferimenti monetari => le erogazioni avvengono in moneta;
trasferimenti specifici => le erogazioni avvengono in servizi (libri, cure,
abitazioni ecc.) (i temi: dare in moneta può creare forme di rendite, dare in servizi può essere
costoso in quantità e qualità)
La terza: principio di sussidiarietà => riservare al governo centrale gli
interventi monetari (tramite il sistema tributario), mentre lasciare ai governi
locali gli interventi di erogazione dei servizi (più sensibili alle esigenze
specifiche del territorio)
Ridistribuzione a seconda del tipo di reddito
Problemi di iniquità orizzontale
25
Principio di separazione tra equità ed efficienza
?
Principio: al mercato è lasciato il compito di raggiungere l’efficienza (anche
con le correzioni dell’AB), mentre l’equità può essere perseguita dal DB, con
atti ridistributivi, senza compromettere il funzionamento del mercato.
Distribuzione cumulata
dei reddito
l’equità pura
Reddito
mediano
B
Reddito medio
A=B
A
½
In generale (curva di Pareto), un programma di uguale distribuzione dei redditi
passa con delibera a maggioranza (teorema dell’elettore mediano): spoliazione dei
ricchi
MA:
I trasferimenti dovrebbero essere effettuati tramite lump sum,
ipotesi praticamente e politicamente non possibile
26
La relazione tra equità ed efficienza
•Ipotesi del trade off (Okun): è impossibile effettuare delle ridistribuzioni
tramite imposte eque che non compromettano l’efficienza (il secchio bucato)
Fette diverse
della torta
Y
Le fette sono uguali ma
la torta è più piccola
D indice di equità distributiva
W(Y, D) con W/Y > 0 , W/D > 0
Equità pura
Equità distributiva
27
La relazione tra equità ed efficienza (segue)
• Ipotesi della sinergia (Schotter): l’equità può aumentare la produttività e
la partecipazione
Y = F(L,D) con con Y/L
W(Y,D)
Società in cui l’equità è un disvalore, W/D < 0
Società che si disinteressa all’equità, W/D = 0
Società in cui l’equità è un valore, W/D > 0
Y
NB: Il programma del DB
dipende da aspetti tecnici F(.)
e aspetti politici W(.)
Equità distributiva
28
I fallimenti dello Stato: l’inefficienza delle correzione
dell’inefficienza e l’iniquità della correzione dell’iniquità
Le cause:
• Analogie di fallimenti tra il mercato e lo Stato, l’informazione
imperfetta è anche nell’organizzazione pubblica (modello principale-agente)
• Logica di breve periodo dei politici, i temi di lungo periodo sono
soffocati tra l’orizzonte dei mandati elettorali (la miopia del processo politico)
• Divario fra costi e ricavi, che sono in «capo» a diverse persone.
Quindi si possono imporre soluzioni politicamente efficaci ma
economicamente inefficienti: microdivario, benefici particolari (lobby)
pagati da costi sociali; macrodivario, la maggioranza che scarica i
costi di un intervento su un gruppo sociale particolare
(segue)
29
• Errata percezione del fenomeno, che può derivare da surrogati politici
della conoscenza governata da: percezione psicologica, percezione di
gruppi di pressione, ideologia
• X-inefficienza, inefficienza riscontrata empiricamente
• Gestione per premi e per penalità, con un sistema governato dall’interno
che può generare inefficienze molto simili alle esternalità
• Comportamenti inefficienti, derivati da regole empiriche di routine (es. “più è
meglio”; “sapere ciò che gli altri non sanno è meglio”; ecc.)
• Esternalità derivate, effetti indesiderati conseguenti alla realizzazione di
programmi desiderati
• Intervento pubblico generatore di iniquità, per gli effetti distributivi (per
segmenti sociali, o regressivi) dovuti ai programmi
NB: questi fallimenti sono osservati nella pratica, ma mancano
di una teoria ( da quelli di mercato)
30
La quarta fase: il controllo
La quarta fase completa la razionalità procedurale con una
misura della realizzazione del programma
comitato
policy
maker
policy
adviser
controllo
correzione
Finalità: 1) limitare i costi, monetari e sociali, aumentando l’efficienza
2) anticipare gli errori, accumulando esperienza
La correzione può interessare: a) le preferenze degli agenti (elettori, partiti,
burocrazia); b) la tecnologia di erogazione (produzione) dei servizi; c) le
regole con cui si prendono le decisioni
I punti b) e c) sono importanti interventi organizzativi, ma il
punto a) sottolinea come l’amministrazione possa essere
corretta con la persuasione (preferenze endogene)
(segue)
31
Il metodo del controllo:
Evitare il pericolo
del Nirvana fallacy
A) La misura: i) definire il benchmark di controllo
ii) cercare gli indicatori tecnici
iii) misurare lo scarto fra questi indicatori e le realizzazioni
B) Le forme: i) policy patrol control, sistema di controllo centralizzato
attuato direttamente dal policy maker sia per individuare e punire ex-post, sia
per scoraggiare ex-ante
ii) fire alarm, controllo non centralizzato, senza intervento del
policy maker, ottenuto indirettamente stabilendo un sistema di regole e
procedure per cui i cittadini stessi segnalano la inefficienza
Punizioni & ricompense: variare i finanziamenti a favore degli efficienti;
promuovere o rimuovere i manager; modificare le procedure; fare leva sulla
reputazione
32
Teoria economica della burocrazia
per realizzare i suoi programmi il policy maker può usare un apparato
gerarchico, la burocrazia (in alternativa ai contratti)
A) L’approccio di Niskanen (il rapporto è dominato dal burocrate).
L’obiettivo del burocrate: max U(q) s.c. pq - C(q) = 0
U(q)
C(q)
pq
p = prezzo di una pratica q
NB: si può generare anche
un’inefficienza produttiva,
se il burocrate esprime
un’utilità U(q, L) per cui oltre
all’eccesso di dimensione degli
Equilibrio del burocrate di
uffici, si può verificare anche
inefficienza allocativa un produzione di servizi con
(uffici sovradimensionati)
un eccesso di lavoro negli
uffici
N° di pratiche di
efficienza sociale
33
B) L’approccio del congresso dominante (il rapporto è dominato dal policy maker).
Il modello è del principale (policy maker)-agente (burocrate)
burocrate
Policy maker
Propone un contratto
• Il policy maker vuole l’impegno del burocrate, che però gli costa sacrificio
• Il policy maker non può osservare l’impegno, ma solo i risultati ma non può
desumerlo da questi per effetto di una componente casuale
• Il policy maker offre al burocrate un contratto con incentivo t
(segue)
34
Se l’obiettivo del policy maker è la riduzione dei costi
di gestione K del programma:
Contratti cost plus con una ricompensa t che è fissata con provvigione sui
costi dell’ufficio C, quindi il compenso del burocrate diminuisce al
diminuire dei costi:
K = (1 + t)C
quindi l’incentivo del burocrate è nullo ma i vantaggi delle economie C<0
per il costo K programma sono massimi: K = C
Contratto
efficiente
Contratti fixed price, si fissa la spesa K lasciando al burocrate come
ricompensa il residuo rispetto ai costi:
t=K-C
l’incentivo del burocrate è massimo t = C, ma non vi sono vantaggi per
il programma K = 0
Conveniente solo se il
comportamento del burocrate è
direttamente osservabile
t*(C)
Vincolo degli incentivi relativi
Vincolo di partecipazione
35
I costi della quarta fase di politica economica
Uffici di controllo (lavoro & capitale)
IV fase
Controlli indiretti (costi sociali dei cittadini)
Sostituire i controlli con contratti incentivanti
(se gli incentivi funzionano, i burocrati scelgono
autonomamente l’efficienza e l’impegno)
comporta sempre un costo
addizionale del programma
E’ compito del governo
cercare la soluzione che
minimizza i costi!
36
Teoria economica della corruzione
side-contract della piccola burocrazia
(raccomandazioni, bustarelle, relazioni personali, promesse)
Il programma: un sussidio monetario K a ogni cittadino che possiede una
caratteristica q, che deve essere accertata dal burocrate B
A) Concussione o corruzione: B riconosce q anche a chi ne è sprovvisto
dietro un compenso T < K
B) Estorsione: B minaccia di non riconoscere la caratteristica q, per
ottenere T, lasciando (K - T) all’estorto
C) Gestione delle code: B amministra una coda e il cittadino che possiede
la caratteristica q può accettare di pagare T < K, solo per diminuire il
tempo di attesa
Il controllo può essere diretto, condotto dagli uffici tramite
legge con sanzioni e punizioni, oppure indiretto tramite
contratti che incentivano l’onestà
Poiché vi sono costi aggiuntivi, un contenuto livello di
corruzione potrebbe essere socialmente accettabile
37
L’estorsione o le gestione della code pregiudicano l’efficienza del
programma? (per la concussione, la risposta è ovviamente si => maggiori costi)
NO! (Leff, Rose-Ackerman: paradosso della corruzione)
Estorsione. Programma: Un solo premio K da attribuire tra A e B a chi lo
valuta di più
UA = 100
Asta del burocrate
UB = 50
A si attribuisce il diritto
a K, pagando 51 con una rendita
di 49
L’efficienza del programma non è compromessa dall’estorsione: K è
distribuito ad A!
(segue)
38
Gestione delle code. Programma: Ci sono due premi K da distribuire
formando una coda: A apprezza di più il tempo di B; la coda è socialmente
efficiente se è servito per primo chi apprezza di più il tempo t:
UA(t) = 100
Asta del
burocrate
B
A
K, K
UB(t) = 50
L’efficienza sociale non è compromessa dalla speed money: la coda è A, B
Sì! (Myrdal) Introduce dei ritardi nei tempi con cui i cittadini possono
esercitare i loro diritti e rende difficile il decentramento amministrativo,
comunque.
Tutto ciò prescindendo dal problema morale!!
39
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