3 Coop propone panettone e pandoro senza coloranti e conservanti Zoo anni fa Marconi inventava la radio alla pagina 2 alla pagina 10 2 4 Progetto vini Coop Arcigola Ambiente: la marmitta catalitica è sufficiente? alla pagina 3 alla pagina 12 INTERROGANDO I SOCI COOP I soci hanno fiducia nel sistema Coop, questa è in sintesi quello che emerge da una rilevazione dell'Abacus su un campione di 1200 soci intervistati in dieci punti vendita. Da questa inda ne emerge una richiesta sa: "saperne di più", quindi per il futuro si lavorerà molto sull'informazione diretta e personale con la base sociale. Alle pagine 819 ir 11111 COOP PER SCIENZA delle sede dell'Istituto INAUGURATO A GAITHERSBURG (USA) ALLA PRESENZA DEL PRESIDENTE IVANO BARBERINI UN ISTITUTO PER LE RICERCHE GENETICHE Gaithersburg - P 1° agosto è stato inaugurato il primo laboratorio della Fondazione Right - Research Institute for Genetic and Human Therapy - Istituto di ricerca sulle applicazioni all'uomo delle terapie genetiche - parte del programma internazionale al cui finanziamento partecipa Coop. L'altro è in allestimento a Pavia presso il Policlinico S. Matteo e entrerà in piena attività l'anno pros- elmo. Gaithersburg è nel Maryland, vicino alla capitale federale di Washington e fa parte del cosiddetto Tecnology Corridor, un'area in cui si è formata Ia più grande concentrazione di ricerca nelle biotecnologie. Alla inaugurazione hanno partecipato Maria Livia Tosato, addetto scientifico dell'Ambasciata italiana e Ivano Barberini, presidente di Coop Associazione nazionale Cooperative di Consumatori. INTERVISTA A RENAI STRADA, PRESIDENTE DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI DI TUTELA DI CHI COMPRA IL PARLAMENTO DEI CONSUMATORI ca lo a NDITA NEI NEGOZI COOP 3 NOVEMBRE" NASCE IL "CAFFÈ SOLIDARIETÀ" L'esi mio di Julianna Lisziendcz* Anno 14 - N.17 - novembre 1995 periodico della Coop Lombardia Pai~ Le attività di ricerca sono iniziate sia in Italia che negli Stati Uniti. Right sta coordinando una rete internazionale di collaborazioni fra ricercatori, dedicata alla ricerca biomedica di base, per mettere a punto nuove cure genetiche dell'Aldo e, in questa direzione, delle altre malattie genetiche. La nostra è una Fondazione senza fini di lucro (un organismo non-pmfit) che ha sede legale negli Stati Uniti ed ha aperto IL NOSTRO IMPEGNO COOPERATIVO IN PROGETTI DI SOSTEGNO Al CONTADINI DEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO. E IN NICARAGUA SI E POTUTO COSTRUIRE UN OSPEDALE E FINANZIARE ASILI-NIDO di Lorla Ferird In inglese il marchio che identifica i prodotti del commercio equo si chiama "TriansFair" e potrebbe apparire come un gioco di parole. Ma è un gioco diyarole molto serio. "Fair può voler dire fiera e dunque potremmo tradurre TransFair semplicemente come scambi commerciali. Ma fair vuoi anche dire giusto, equo. E allora ecco che la semplice transazione commerciale si carica di un va- lore morale ben preciso. Valore che acquista un si- Segue a pagina 6 un ufficio a Milano in vista del lavoro in Italia. Ne è condirettore Franco Lori che ha già realizzato, con altri collaboratori, un importante lavoro di ricerca sull'Aids e le malattie genetiche. Il Policlinico S. Matteo di Pavia e Right hanno firmato un accordo di collaborazione che è il più importante contratto di collaborazione fra Italia e Stati Uniti nel campo della ricerca biomedica. Segue a pagina 3 Piccoli colliverbri dr cali* al Idvora. iniziativa sconto soci n.2 Iniziativa sconto soci n.3 OLIO EXTRA VERGINE COOP (CARNI, ORTOFRUTTA ESCLUSE) LATTA DA LT. 3 Sconto spii soci del 50 per cento PRODOTTI COOP • SCONTO AI SOCI DI L. 10.000 SU ALMENO 30.000 DI SPESA t2 kr alucenl•"" validità 1995 IL PAN DI TONI di Beatrice Spagnoli CHE SI MANGIA A NATALE eduzioni golose per le prossime Festività. Puntualmente, aPin occasione delle ricorrenze di fine anno, ritorna in tavola la voglia di tradizione. E, in particolare, diventano irrinunciabili le specialità dolciarie che, grazie alle antiche ricette tramandate dalla nostra pasticceria, tornano invariabilmente ad "addolcire" i menu dei giorni di festa ormai prossimi. Il panettone, il pandoro - consuetudine di consumo oramai consolidata nelle famiglie italiane - e le torte da ricorrenza, ultime nate nel settore dei prodotti lievitati da ricorrenza, costituiscono i tre segmenti merceologici in cui si divide questo mercato che non conosce crisi. NON TUTTI I PANETTONI SONO UGUALI. UNA VARIANTE VERONESE: IL PANDORO Da panatton (derivato da pane), o forse da Pane di Toni; incerta rimane l'etimologia della parola che definisce questa specialità dolciaria milanese che vanta antiche origini e che nel tempo è stata largamente imitata (anche il pandoro, di origine veneta, è nato come una "variazione sul tema" del panettone) ed è divenuto il più tipico dolce natalizio italiano, oggi anche largamente esportato all'estero. La ricetta Gli ingredienti della formula, clasSica del panettone sono-farina, burro, tuorli d'uovo, zucchero, canditi e uva sultanina. Però non tutti i panettoni sono uguali, e non solo per le svariate farciture che oggi i produttori fanno a gara nell'inventare, per prendere per la gola il consumatore. La principale caratteristica della ricetta del panettone, infatti, è il tipo di cottura, in grado di determinare un diverso tipo di presentazione (con la classica forma a funghetto più o meno sviluppata verso l'alto) e anche un differente grado di sofficità. La lavorazione Il procedimento per fare il panettone classico, quello dell'antica ricetta milanese, presenta alcuni passaggi piuttosto complessi. Ecco come viene prodotto. Il lievitato naturale, una volta unito all'uvetta sultanina e ai canditi, richiede un lungo periodo di posa. Una volta arrivato il periodo produttivo nell'imminenza delle Festività (la produzione, mediamente, prende il via ai primi di ottobre per terminare verso il 20 di novembre) gli ingredienti vengono impastati due volte successivamente, nell'arco di 16 ore di lavorazione, e per due volte l'impasto che ne deriva è messo a lievitare. La prima volta, infatti, il lievito viene unito alla farina e. allo zucchero, e poi fatto 'riposare." Poi all'impasto così ottenuto vengono aggiunti la farcitu_ra e le uova fresche. II tutto viene messo quindi a lievitare nel caratteristico pirodino: il fondo di carta da cui, nella fase di cottura, fuoriesce il panettone per assumere la tipica foggia a "funghetto". L'impasto rimane a riposare per altre otto ore, poi è pronto per essere "scarpato". E questa è un'altra delle curiose peculiarità che caratterizzano la ricetta classica del panettone. sto dato, l'egregio aumento del pandoro (+9,8%) e, in seconda posizione, del panettone (+3,1%). Invece le torte ricorrenza, prodotto-novità che conobbe un boom di vendite alcuni anni fa, perdono quota (3,3%). Probabilmente accusando il colpo delle nuove tendenze salatistiche che privilegiano prodotti alimentari meno ricchi di nutrienti come il burro e lo zucchero. I consumatori, quindi, nella scelta del dolce di Natale, hanno ripreso la rotta della tradizione, che vuole sulla tavola il panettone o il pandoro. Secondo gli ultimi dati del '95, infatti, risulta che il panettone rimane saldamente in testa con una quota di mercato del 49,6%, seguito dal pandoro con il 42% e, fanalino di coda, dalle torte ricorrenza con il 5,5%. Inoltre in questi ultimi anni si sono sviluppate nuove abitudini, nel consumo di questi dolci. Dai dati di vendita, infatti, emerge che i consumatori acquistano questi prodotti non solo a ridosso del Natale, ma già dalla metà di novembre fino ad arrivare alla fine di gennaio, In questo periodo, infatti, il panettone e il pandoro vengono consumati anche a colazione, al posto dei biscotti, e anche come rompidigiuno durante la giornata. La percentuale di autoconsumo riferita ai prodotti da forno natalizi, infatti, è molto forte (48,8%), a fianco delle confezioni regalo (51,2%). Emerge inoltre che il packaging riveste una notevole importanza, soprattutto in occasione delle Festività. Secondo i dati più recenti (gennaio '95), infatti, i più venduti, a stragrande maggioranza, risia_tauao essere i prodotti da forno nelle caratteristiche confezioni di cartone (81%), che superano largamente nelle preferenze dei consumatori panettoni e pandori venduti in busta di cellofan (2,7%). Mentre i prodotti presentati in scatole di latta, scelti evidentemente per lo più come idea-regalo, si limitano al 2,7%. L'immagine, quindi, in questo settore è molta importante. Anzi: spesso il consumatore dimostra di associare la confezione alla qualità del prodotto in essa contenuto. La scurpatura, infatti, non è altro che il tipico taglio a croce sulla testa del panettone e viene, es-eruto manualmente. E un operazione particolarmente delicata e importante, questa, in quanto determina la fuoriuscita dei gas dall'impasto, e il buon esito delta cottura. Inoltre è proprio la scarpatura a regalare all'impasto la sua tipica foggia a "funghetto", appunto, ed il conseguente sviluppo della struttura verso l'alto quando esso viene passato in forno. La cottura tradizionale ha la durata di circa un'ora, dopodiché il prodotto viene sottoposto a raffreddamento. Finalmente, il panettone è pronto per entrare dentro al cellofan che successivamente, a seconda dei casi, può finire a sua volta dentro un astuccio di cartone o di latta. posto in un caratteristico stampo a forma di cono di stella per la cottura. Successivamente, il dolce viene messo a raffreddare naturalmente e poi tolto dallo stampo e spolverato con zucchero a velo. Infine, viene imbustato in cellofan e inscatolato. tz4 o. Quello dei prodotti lievitati da ricorrenza è un mercato vivace e in espansione. Dal punto di vista merceologico, il panettone e il pandoro godono di una precisa definizione, che deriva dal loro caratteristico impasto. Oltre a questi esistono quelle che vengono definite "torte ricorrenza", che sono prodotti a base panettone o pandoro ricchi di fantasiose variazioni, ma rimangono una nicchia di mercato. A loro volta dei segmenti "panettone" e "pandoro" fanno parte, oltre alle tipologie tradizionali, anche quelle 'speciali", con vari tipi di farcitare. Da questo quadro, emerge cjuindi che il mercato dei prodotti dolciari da ricorrenza è estremamente segmentato, e tante sono le "tentazioni" studiate dalli ditte produttrici per sedurre il consumatore e tentarlo con un peccato di gola. Ma quali sono le tendenze di questo mercato? La percentuale dei consumi relativi alla stagione '94'95, vede l'intero settore i dei dolci da ricorrenza crescere del 5,6%. Significativo, all'interno di que- La preparazione del pandoro, il dolce natalizio tradizionale di Verona, è identica a quella del panettone. Fatto, secondo la ricetta tradizionale, con fior di farina, zucchero, burro, uova e lievito naturale, l'impasto viene fatto lievitare due volte e poi (424.4<zs La linea ricorrenza a marchio Coop propone tre prodotti in grado di soddisfare Ie diverse esigenze, tutte nell'ossequio della tradizione: il panettone tradizionale (da 1 kg), il pandoro (in confezioni da 1 kg e da 750 gr.) e, new entry dallo scorso Natale, il panettone senza canditi (da I kg), per chi lo gradisce farcito solo con uva sultanina. Sia per il panettone che per il pandoro, Coop ha scelto le ricette tradizionali. Il panettone a marchio, infatti, è quello classico della ricetta 'Milano", con farina, lievito, zucchero, tuorli d'uovo, burro (esclusivamente, e non altri grassi), e la farcitura con canditi e uva sultanina Anche nel pandoro Coop, la qualità è al primo posto: uova fresche con il tuorlo (che, con il suo colore giallo intenso, conferisce al prodotto il caratteristico colore, lo stesso alla ciambella fatta in casa), latte fresco intero e burro di prima scelta (a questo proposito, una raccomandazione al consumatore: per gustare al meglio il pandoro Coop, metterlo vicino ad una fonte di calore una mezz'ora prima di consumarlo, per consentire al burro di sciogliersi). Non ci sono coloranti, né additivi, né conservanti nei panettoni e nei pandori Coop. Nel panettone a marchio, addirittura, è stato eliminato anche l'acido sorbito (un conservante che svolge una funzione antimicrobica) grazie all'evoluzione tecnologica all'interno degli stabilimenti ove esso viene prodotto. Ipanettoni e i pandori a marchio sono prodotti assolutamente "sicuri": grazie ai con- trolli microbiologici, chimico-fisici e organolettici ai quali essi vengono sottoposti sistematicamente prima della commercializzazione. I controlli però non finiscono qui: i prodotti Coop, infatti, una volta a scaffale vengono "ri-testati" dopo 20-25 giorni, per verificare che le condizioni chimico-fisiche generali si mantengano idonee sino alla data di scadenza. Pandori e panettoni Coop sono leader in rete, grazie alle scelte di qualità e sicurezza, e vantando pure un ottimo rapporto qualità-prezzo, si sono conquistati in questi anni la fedeltà dei consumatori. Il' pandoro a marchio è il secondo più venduto in rete (+30,2%), mentre il panettone a marchio si è conquistato proprio nel '95 la pool position in rete, con un aumento dei +42%. 2 UNA COLLABORAZIONE COOP LOMBARDIA ARCIGOLA PER IL PIACERE DELLA TAVOLA DALLA PRIMA/ C45OP PER LA SCIENZA PROGETTO VINO UN ISTITUTO PER LE RICERCHE GENETICHE Nel segno della chiocciolina: dedicato a chi ama il cibo, il vino, la convivialità. Slow Food Arcigola è un'associazione enogastronomica nata nel 1986 per riaffermare il diritto al piacere e la dignità della cultura alimentare. Dalla sua nascita, con molteplici attività, Slow Food Arcigola offre occasioni di piacere e di conoscenza a quanti pensano che un sapiente uso dei sensi sia una componente non secondaria della qualità della vita: incontri conviviali, corsi di degustazione, educazione del gusto e manifestazioni specializzate e ancora pubblicazione di libri, guide, ricettari, manuali. La filosofia delradagio" ha fatto molta strada: oggi sono ben 25.000 gli associati in Italia, in oltre 230 sedi distribuite su tutto il territorio nazionale e anche in giro per il mondo la chiocciolina sta conoscendo una grande fortuna: il Movimento internazionale Slow Food, costituitosi nel dicembre 1989 a STANDARD GARANTITO A LIVELLO QUALITATIVO CON LE PRINCIPALI DENOMINAZIONI DI ORIGINE CONTROLLATA Parigi, opera ormai in 40 paesi. In difesa delle tradizioni alimentari contro il pericolo di omologazione indotto dal fast food; per informare ed educare il consumatore; per valorizzare i prodotti di qualità; per aiutare le giovani generazioni a instaurare un rapporto corretto con il cibo; per sviluppare un turismo attento e rispettoso dell'ambiente. 40.000 soci in tutto il mondo costituiscono oggi "l'esercito della lentezza", che giocosamente si batte per affermare le ragioni della slow life: piacere, conoscenza, solidarietà, tolleranza. " Prevede la creazione di un laboratorio di livello mondiale a Pavia, città che già ospita importanti attività universitarie nel campo della biologia, in cui lavoreranno 30-40 ricercatori provenienti da tutto il mondo. La struttura che ospiterà il laboratorio è in corso di restauro. L'apertura ufficiale si avrà nel 1996 ma intanto è in corso la collaborazione con la Clinica per le malattie infettive di Pavia per la valutazione del nuovo trattamento dell'Aids sviluppato da Franco Lori. Su cosa stiamo lavorando? "Uno degli approcci è la terapia genica che consiste nella introduzione di un nuovo gene, preparato in laboratorio, nelle cellule del corpo umano. Nel 1990 il gruppo da me diretto ha individuato un tale nuovo gene per la cura dell'Aids. Il lavoro svolto in questi cinque anni ha dimostrato che l'introduzione di questo gene enti-Aicls nei linfociti (cellule del sangue che possono essere infettate dal virus dell'Aids) può proteggerle dalla malattia procurando ciò che è stata chiamata una "vaccinazione curativa". Ma questi esperimenti sono stati fatti solo in laboratorio usando cellule isolate dal sangue di pazienti affetti da Aids. "Ora noi speriamo che le ricerche di Right possano sviluppare l'approccio terapeutico: sarà abbastanza forte il cambiamento genetico Il Presidente della Repubblica Scalfaro saluta la direttrice di Right, Juhanna Lisziewicz, durante l'incontro con lo delegazione dell'Associazione Cooperative di Consumatoti guidata da Ivano Barberini nelle cellule della persona infettata da renderle resistenti al virus mortale? Sarà una cura efficace? Posso soltanto dire che spero sia così. In collaborazione con ricercatori della Harvard Medical School di Boston stiamo cercando la risposta. "Usiamo scimmie Rhesus per provare la terapia. Come comprenderete la terapia genica è nella sua infanzia, ha bisogno di tempo e molta ricerca per diventare trattamento corrente della malattia. Un esempio è la possibilità dí curare i bambini affetti da malattie genetiche. Correggere gli errori genetici causati da un gene "cattivo" con uno "buono» è probabilmente la sola speranza di una vita salubre per questi bambini. "Noi crediamo che la terapia genica sarà per Ia moderna medicina del 21° secolo quello che sono sta- ti gli antibiotici nel secolo che sta per finire. "Un altro nostro obiettivo è lo sforzo di migliorare la chemioterapia combinata. Le nostre prove cliniche ci daranno risposte agli interrogativi sulla tossicità e l'efficacia. Quindi ci consentiranno di tornare in laboratorio a provare nuove misture di farmaci. Quando scegliamo una o due nuove combinazioni di farmaci torniamo ancora alle prove cliniche. Sono momenti della lunga lotta fra noi e il virus dell'Aids ma anche un nuovo modo di fare ricerca scientifica: clinici e ricercatori di base devono lavorare insieme per vincere". Questa è una nuova filosofia di fare ricerca ed è quella Right (1) * Direttore di Right (l) La parola "right" nella lingua inglese significa anche "buono, ben fatto". INSIEME PER LA QUALITÀ Da un lato c'era una grande cooperativa di consumatori, con l'esigenza di riqualificare il proprio comparto vino, sia nella forma che nei contenuti della proposta; dall'altro c'era una grande associazione enogastronomica che, in sintonia con la propria filosofia, intendeva far approdare il concetto di alta qualità e di cultúra analogica all'interno della Grande Distribuzione Organizzata. Dall'incontro e dalla fusione delle due idee è nata la collaborazione tra Coop Lombardia ed Arcigola Slow Food sul progetto vino, un'iniziativa che entro un paio di anni andrà a segnare profondamente la presenza del vino all'interno della Grande Distribuzione Organizzata. Pochi i punti fondamentali del progetto: rivisitare la proposta enologica complessiva di Coop Lombardia in modo da garantire un livello qualitativo mai inferiore ad alcuni standard definiti e assicurare una pre3 senza adeguata delle principali denominazioni d'origine d'Italia; rivalutare lo scaffale dedicato al vino con un posizionamento ed un layout esposalivo particolarmente ragionati e curati; creare una serie di supporti culturali sia per gli operatori del punto vendita (capi negozio, responsabili degli uffici commerciali) che per i consumatori; rinsaldare i legami tra Coop Lombardia e il mondo della produzione vinicola, in modo da stabilire un rapporto di reciproco rispetto e interesse. Pochi punti, come dicevamo, che hanno richiesto però un grande impegno da entrambe le parti. Ora possiamo annunciare, con soddisfazione, che il progetto ha iniziato a prendere forma: dal 21 settembre scorso, con l'apertura del supermercato di Settimo Milanese, è entrato in ffinzioné il primo dei quindici punti vendita che entro il 1996 verranno coinvolti nella realizzazione del progetto. Venticinque metri di fronte espositivo dedicato al vino, con oltre trecento etichette di vini Doc suddivise per tipologia (dai vini bianchi giovani ai vini rossi di struttura, dagli spumanti ai vini da dessert) e una selezione di ottanta etichette - contraddistinte dalla chiocciolina dello Slow Food - che se acquistate danno diritto a ricevere il primo di quattro volumi sul vino realizzati da Slow Food Editore per Coop Lombardia. Il primo, 'Vino e Consumatore" è già disponibile. di Giorgio Vozzo RITORNANO Da sempre regine degli spot, custodite in confezioni curatissime, illustrate da nomi che tutti conoscono, le grandi marche tornano a primeggiare sui banchi dei supermercati. Ma che cambiamento! I prezzi, camuffati da sconti che sembrano temporanei se non fossero semipermanenti, sono stati abbassati. Le loro parti di mercato, rispetto a prodotti concorrenti meno noti ma più convenienti, si sono ristrette. Già, ma chi produce le alternative più economiche? Sorpresa: spesso sono gli stessi fabbricanti delle marche leader. Non tutti lo fanno. Alcune grandi imprese si confermano irriducibili: mai e poi mai. La bibita più famosa del mondo non ha nessuna intenzione di tagliarsi da sola l'erba sotto i piedi. Il più importante produttore di detersivi non si degna di lavorare per le parti basse del mercato. E anche la più nota marca americana di cereali non ci sta. Viceversa sono ormai tante le aziende europee che, con discrezione ma non senza profitto, celano i loro eccel- lenti prodotti sotto le insegne dei distributori. Quali sono i nomi più ricordati? Sono tre: Coca-Cola, Sony e Mercedes. In Italia anche Ferrari: un articolo che, com'è noto, non si trova al super. E quali sono i marchi che valgono di più? Al primo posto ancora Coca-Cola, tallonata da Marlboro. Ciascuna varrebbe quasi quaranta miliardi di dollari, una cifra che in lire ci si stancherebbe di scriverla. Poi IBM, Motorola e Microsoft. Più indietro Kodak, Kellogg's e Nescafe. Questi calcoli di valore su beni immateriali sono sempre da prendere con le pinze, ma danno un'idea. Ma sono state soprattutto le medie aziende a profittare della crisi delle grandi marche, spiazzate da prezzi troppo elevati alla vigilia di quella che è stata la peggiore depressione del dopoguerra. A proposito: la ripresa, c'è o non c'è? Nel centro nord sembra di sì. Non si può dire lo stesso delle altre parti della penisola. Ma l'anno prossimo, se non capitano nuovi guai, dovrebbe andare un po' meglio. PAR PITA MEZZOGIORNO NON HA 75.4ENA, NON PUÒ ANDARE AL RISTÒRANTE ÒLO CONSIGLI SU PANE E COMPANATICO. CINQUE MENU A BASE DI PANINI PASSATI AL COMPUTER DI "COME MANGI" DI MARCO RIVA E 3GTO SOFTWARE, EDITO DA COOP divbrmai persino Ihir i bar più sperduti offrono vari piatti, dai primi alle mega insalate, dedicati a chi consuma abitualmente i pasti fuori casa. Il panino, se proprio non si può farne a meno, viene proposto sotto forma di pasto polivalente, farcito con ogni genere di ingrediente, talvolta tutt'altro che raccomandabile. Il classico "imbottito" di una volta, semplicemente ripieno di affettati o formaggio, è diventato una sorta di reperto archeologico. Eppure se sí ha fretta, o non sì dispone di un pasto garantito sotto l'aspetto qualitativo, resta sempre meglio di certe pietanze mal cucinate, difficilmente digeribili, offerte talvolta nei bar. MEGLIO CHE BUON PA GLI INGREDIENTI una sorta di predigestio, ne delle proteine e sono parzialmente inattivate sostanze, come le fitine presenti nella crusca, che rendono più difficile l'assorbimento di alcuni principi nutritivi. Chi ha la possibilità di trovarlo (in alcuni supermercati o nei negozi di alimenti "biologici") può prepararsi dei panini eccellenti da portare in ufficio. Nei bar è difficilmente reperibile. In sua mancanza privilegiate pane casereccio, tipo toscano o pugliese, che sono comunque preparati con farine meno raffinate, oppure michette e sfilatini poco conditi, eventualmente leggermente tostati (senza bruciacchiature!). Da evitare invece focacce e pane all'olio, troppo ricchi di grassi (tra l'altro non sempre di buona qualità), pancarré e altri pani molto lavorati industrialmente (v. il pane "piuma" tipico di Mc Donald's e altre paninoteche) che contengono spesso Pane 11 migliore è quello integrale, prodotto con cereali dì coltivazione biologica, a fermentazione naturale. Ricco di alcuni minerali, vitamine e fibra, supplisce, almeno in parte, alla scarsità di verdure di un pasto a base di panini. Inoltre è facilmente digeribile, perché attraverso la fermentazione naturale avviene Formaggio Quelli francesi, che spesso entrano nella composizione dei panini, sono i più grassi. Sottilette e formaggini contengono additivi e vanno considerati formaggi di seconda categoria. Meglio preferire i prodotti nostrani, come fontina, quartirolo, primosale o mozzarella. di Carla Barzanò Un semplice panino, affiancato dagli ingredienti giusti, per esempio frutta, yogurt, o verdura, può trasformarsi in un pasto equilibrato, che non lascia sonnolenza e altri fastidiosi strascichi nel dopopranzo. Integrato con una prima colazione e una cena complete, ricche di prodotti freschi e vitali come gli ortaggi. la frutta e opportune quantità di cereali, può inserirsi nella dieta quotidiana senza creare squilibri. La prova? Di seguito vi diamo qualche consiglio per scegliere gli ingredienti e gli abbinamenti migliori per il vostro panino. Per concludere abbiamo sottoposto 5 menu a base di panini al giudizio del programma di computer 'Come Mangi", di Marco Riva e 3GTO Software, edito da Coop. Confrontate voi stessi i risultati. E Buon panino!' - additivi, DALLA STAMPA me Salumi Quando vengono affettati con troppo anticipo o non sono di buona qualità hanno il grasso ingiallite e la parte magra può presentare macchie scure. Talvolta anche il gusto ne risente -assumendo una punta di rancido. In questo caso meglio lasciar perdere, possono essere presenti sostanze dannose per la salute, come i perossidi. Per quanto riguarda l'aspetto nutritivo il salume più magro è la bresaola (3% di grassi) seguito dal S. Daniele magro (1195 e dallo speck sgrassato (12%). Coppa, salame, wurstel e mortadella hanno invece fra il 25 e il 40% di grassi, il contenuto calorico sale di conseguenza. Meglio comunque alternare i salumi al formaggio e la carne e non con- a cura di Luciano Didero ITALIANI MANGIONI UN MARE DI PETROLIO Molti di noi mangiano più del necessario, e il diffilso interesse per le diete (spesso fantasiose quanto inefficaci nel lungo periodo) e per il fitness sì può spiegare osservando i nostri comportamenti negli ultimi trenta anni. Infatti dal 1963 al 1993 il consumo annuale procapite di cibi e bevande è aumentato di ben 169 chili, arrivando ad una media attuale intorno i 797 chili annui, un aumento dei consumi alimentari che si traduce in peso in eccesso e talvolta in problemi che hanno meno a vedere con l'estetica ma di più con la salute. L'unico consumo che nel periodo citato è cambiato drasticamente è quello del vino, quasi dimezzato, e anche se nello stesso periodo abbiamo assistito ad un notevole sviluppo del consumo di birra si può dire che gli italiani, almeno per quanto riguarda l'apporto complessivo di alcol, sono più ragionevoli di un. tempo. Stiamo parlando del mare Mediterraneo, uno dei bacini dai maggiore traffico petrolifero, e anche per questo sottoposto ad un inquinamento che é andato crescendo anno dopo anno: attualmente (e soprattutto a causa del lavaggio delle cisterne) vengono riversate nel nostro mare 600.000 tonnellate di petrolio. Una parte (180.000 tonnellate) viene fortunatamente degradata naturalmente, una parte evapora (125.000 tonnellate), ma ben 230.000 tonnellate "vanno a fondo", trasformando in modo irreversibile i fondali, e il restante forma una pellicola galleggiante ben nota ai bagnanti. MA CHE CALDO FA Così nei prossimi decenni si sentirà dire anche in zone fino a ieri definite temperate quali Malia, ma il futuro si prospetta drasticamente diverso. Si stima che nel giro di pochi anni - e con una accelerazione che ha stupito gli stessi scienziati - anche il nostro paese sarà "vittima dello sviluppo", in particolare dell'effetto serra che l'uomo con le sue attività ha portato oltre l'ultima soglia possibile: si avrà una crescita del livello dei mari che al 2030 sarà di 20 centimetri, ma nel 2100 sarà di ben 65 centimetri, un aumento in grado di invadere molte terre emerse, anche in Italia. E il nostro paese si dimenticherà della neve, sostituita dalla pioggia al nord, e vedrà una crescente aridità al sud. Ben presto il caldo assumerà livelli africani: per Milano nei prossimi 50 anni si stima un aumento di 5 gradi. Il problema riguarda le nazioni e i governi, ma anche il cittadino può fare la sua parte, consumando meno energia e, indirettamente, prodotti che hanno richiesto meno energia per essere ottenuti, informandosi e imparando a scegliere quelli che indicano questo aspetto in modo esplicito. 4 :FEOSCE A PIETANZE DUBBIE NI E NT E 41110! sumarli più di 3-4 volte la settimana. Carne, Hamburger Una fettina di arrosto o di roast-beef (con maggiori rischi igienici, data la scarsa cottura, specialmente nella stagione estiva) possono talvolta sostituire agevolmente i salumi. Da evitare le cotolette impanate. se non sono cucinate con i grassi giusti risultano poco digeribili. Quanto all'Hamburger è generalmente preparato con carne di seconda scelta. Nella tipica versione da paninoteca, con pane piuma e patatine fritte fornisce più del 50% del fabbisogno energetico quotidiano, è povero di vitamine e di fibre. Molto meglio pane e salame. Pesce L'unico che si abbina ai panini è quello conservato ricco di sodio(come del resto i salumi). E preferibile consumare il pesce, fresco o surgelato, fra le mura domestiche. Verdure La foglia di lattuga o la fettina di pomodoro richiamano illusorie immagini di freschezza e salute ma obiettivamente, data la quantità modestissima, forniscono un apporto di vitamine, minerali e fibre poco significativo, quindi migliorano di poco il valore nutritivo del panino, il che va tenuto presente con opportune integrazioni. Le verdure, insieme alle erbe aromatiche (basilico, origano, prezzemolo, eccetera) sono comunque dei buoni insaporenti in alternativa alle salse. Preferite quelle crude, o bollite e di stagione (pomodori, insalata, spinaci eccetera) rispetto a quelle fritte (v. melanzane) oppure sott'olio (zucchine, peperoni, ecc.). Salse I grassi che contengono, oltre ad appesantire notevolmente i panini, se riscaldati si modificano diventando difficilmente digeribili e producendo un gusto spiacevole. Da evitare in tutti i casi. ABBINAMENTI L'ideale sarebbe aggiungere al panino un piatto di insalata mista e un frutto, o una macedonia di frutta fresca. Se non è possibile arricchitelo con un paio di frutti di stagione (mele, pere, arance, eccetera) che potete portare da casa e consumare come spuntino o aperitivo. Alla portata di tutti è anche una spremuta di agrumi, ottima integrazione di vitamina C, preziosa per le sue proprietà protettive. COME CONSUMARLO L'esigenza di consumare un panino è spesso colle- gata alla fretta. Una mezz'ora di riposo è però d'obbligo: evitate di mangiare durante il lavoro. È importante per prevenire disturbi all'apparato digerente e problemi di concentrazione nel pomeriggio. PER INTEGRARE IL PANINO DURANTE LA GIORNATA Quando dovete accontentarvi del panino, yogurt magro, spremute di agrumi e frutta fresca sono ottimi spuntini per attenuare la fame durante il pomeriggio o a metà mattina. AL MATTINO E A CENA... Una prima colazione equilibrata è d'obbligo per chi mangia abitualmente solo un panino a pranzo. Ingredienti raccomandabili sono yogurt o latte freschi, cereali sotto forma di pane, fiocchi o fette biscottate e frutta fresca. La cena dovrebbe essere completa, leggera e comprendere un primo piatto cucinato semplicemente (per esempio pasta con verdure, minestrone) un secondo a base di pesce, carne o uova e ovviamente molta verdura e frutta. -Meglio evitare i salumi e il formaggio se si sono già consumati nel panino del pranzo. DALL'INTERNO 4‘) TEST COMPUTER: QUALE PANINO? Sfilatino e S. Daniele Leggero, saporito, semplice pane g 60 prosciutto S. Daniele magro g 60 Calorie 294 Grassi = Fibra Vitamine e minerali: Ricco di: Bl, ferro, fosforo Se si aggiungono: antipasto di insalata mista; spremuta di arancia 482 Ricco di: Bl, A, C, fosforo, ferro 2. Sfilatino prosciutto di Praga e fontina, tostato Sfizioso, caldo Pane g 60 Se si aggiungono: Prosciutto di Praga 1 mela sgrassato g 30 spremuta di agrumi Fontina g 30 Calorie 392 Grassi = Fibra Vitamine e minerali Ricco di: calcio, fosforo 3. Pane e salame Tradizionale per una pausa di relax Pane g 60 Salame g 40 Calorie 350 Grassi + Fibra Vitamine e minerali Ricco di: - 536 Ricco di: C, calcio, fosforo Se si aggiungono: insalata mista I bicchiere di vino 571 Ricco di: A, C 4. Pane, pomodoro, mozzarella Classico "leggero" ideale per la bella stagione Pane pugliese g 60 Mozzarella g 80 Pomodoro g 50 Basilico o origano q.b. Se si aggiunge: macedonia dì frutta Calorie 351 Grassi = Fibra = Vitamine e minerali Ricco di: A, B2, calcio, fosforo Calorie 445 Ricco di: A, C, B2, calcio, fosforo 5. Pane toscano, caciotta e spinaci, tiepido Vegetariano Se si aggiungono: Pane g 60 macedonia di frutta Caciotta g 60 spremuta di agrumi Spinaci cotti g 50 Olio e aglio q.b. Calorie 402 Grassi + Fibra = Vitamine e minerali Ricco di: A, B2, calcio, fosforo A cura di Andrea Pertegato COOP TOSCANA LAZIO POSITIVO IL PRIMO SEMESTRE UN'"IDEA VERDE" DI UNIPOL E CIA La Coop Toscana Lazio chiude i primi sei mesi di attività del '95 con 394 miliardi di vendite, un aumento del 5,62 per cento rispetto al semestre dello scorso anno. Il risultato economico è buono e superiore alle previsioni, crescono le riserve indivisibili e di conseguenza il patrimonio netto indispensabile per i piani di sviluppo in cui è impegnata la cooperativa.' prezzi in Coop Toscana Lazio sono al di sotto dell'inflazione (-1 per cento circa) e rilevazioni verso la concorrenza evidenziano la convenienza Coop. Avviare in Italia una diffusa azione sui temi ambientali attraverso un programma di iniziative che coinvolin particolar modo, i giovani. Questo Qu es to è l'obiettivo del progetto "Idea Verde", messo a punto da Unipol Assicurazioni e dalla Confederazione italiana agricoltori. 11 progetto è stato presentato alla stampa da Giuseppe Avolio, presidente della Confederazione agricoltori, e da Enea Mazzoli, presidente di Unipol. Si tratta di costruire nelle diverse province e regioni, individuando nella scuola il punto principale di riferimento, momenti di dialogo sui problemi di ordine ecologico così da realizzare percorsi pedagogici capaci di porre in primo piano la questione ambientale. 529 Ricco di: C, A, B2, calcio, fosforo ade qualemuzU MC Quindicinale di Coop Lombardia / I-15 novembre Tiratura 157.000 copie Regionale Lombardo Cemento Comilalo di LA COOPERAZIONE PER IL LAVORO NEL SUD 5 La cooperazione e il lavoro nel Sud. È questo il tema delVAssernblea nazionale dei presidenti di cooperative che si è tenuta lo scorso 4 ottobre presso il teatro mercadante di Napoli. All'Assemblea hanno partecipato: Romano Prodi; Angelo Airoldi, segreteria Cgil; Antonio B' assolino, Sindaco di Napoli; Enzo Giustino, Presidente Confindustria campana. redadonc Anionai RenoliM, Sergio Fendo, Marco Maggi; Enrico Migliavacca, Daniele Moluasio, Ugo Pinkri, Enrico Rossi. Adolfo Scalpelli. Giorgio VOZZ3 Direttore resprtnubile Adolfo Scalpelli Segreteria di redazione Andrea Pettegolo Editrice Coop Viale Eamagoinn 75 Lombardia 20142 Milano • Tel. 895931 Franco Malagun Progetto Maria Rosa Torri grafico Impaginazione Coop -11 Guado" impianti Corbella Tel. 02.9721 LI e stampa AUCOliZZaZil.N. del Trib. di Milano n. 144 del 14 aprile 1982 Associato alla Unione Stampa Periodica fealiana La carta di Quale Consumo salva gli alberi e non inquina Paria quando viene prodotta. È carta ecologica r INGEGM=ETICA PER 1 BISOGNI SEMPRECRE5CENTI DELL'ALIMENTAZIONE MOLE È IL PRIMO PRODOTTO "TRATTATO" PER CONSERVARLO IL PILI A LUNGO POSSIBILE, DI CUI E STATA AUTORIZZATA L'IMMISSIONE SUL MERCATO DALLA SEVERA FOOD AND DRUG ADMINISTRATION DEGLI USA 11 POMODOR A MATURAZIONE RALLENTATA quando convenga, l'interdi Lucia A. Manzocchi ruttore bio) co di alcune Da millenni l'uomo si è funzioni della pianta. Di impegnato e migliorare a grande impatto ambiensuo vango i vegetali e tale è la possibilità di progli animali commestibili, durre piante resistenti ai opportunamente incro- parassiti, casi da poter riciandoli per ottenere cibo durre l'uso eccessivo di di migliore quantità e antiparassitari. Sono staqualità. Al miglioramento te ottenute piante resigenetico tradizionale si è stenti ai virus introducenaffiancata negli ultimi - do in essi parte dei geni quindici anni l'ingegneria virali, e piante resistenti genetica, per la quale si ad alcuni batteri usando parla di una nuova 'rivo- geni di resistenza isolati luzione verde" che potreb- dai batteri. Sono da alcube essere di grande im- ni anni in corso le prove patto per i bisogni sempre di campo per tabacco, cocrescenti dell'alimentazio- tone e pomodoro resistenti all'attacco di larve di lene mondiale. Nel casa della produzione pidotteri fi "bruchi"). vegetale, con le tecniche E stata isolato da un batdel DNA ricombinante gli terio "nemico' degli insetscienziati sono ora in gra- ti, il Bacillus thuringendo di introdurre in una sis, il gene della sua tossipianta caratteristiche na e lo si è inserito nelle ("geni") provenienti non piante: le foglie producopiù da altri individui del- no così direttamente una la stessa specie (come nel proteina, innocua per caso degli incroci del mi- l'uomo, che le rende tossiglioramento genetico tra- che per il bruco. Sono "in dizionale), ma derivandoli costruzione" piante resida qualsiasi essere viven- stenti agli stress che speste (altra pianta, animale so causano diminuzioni nei raccolti, come caldo, o batterio). Analogamente, essi han- siccità, salinità del terreno imparato a "spegnere", no o gelo; per queseulti- ma resistenza si è fatto ricorso ai geni addirittura di un pesce! L'altro grande campo di intervento dell'ingegneria genetica è quello delle modifiche delle caratteristiche chimico-fisiche dei prodotti alimentari, in modo da ottenere prodotti migliori per il consumatore o per l'industria di traformazione. il caso del grano tenero con contenuto di proteine modificato in modo da migliorare la qualità della farina per la panificazione o per la pasticceria, della patata con contenuto in zuccheri e in acqua tale da renderla più adatta alla frittura delle patatine, della barbabietola con aumentato tenore di zucchero, al pomodoro con contenuto di pectine più adatto alla produzione del succo. La pianta coltivata •su cui le biotecnologie sono maggiormente intervenute in questi ultimi anni è il pomodoro. Dopo lunghi studi relativi ai diversi meccanismi biochimici che ne regolano la maturazione, si è "co- E struito" un pomodoro con le caratteristiche di sapore e di appetibilità che il consumatore richiede, ma a maturazione frenata per impedire che marciscano durante i processi di commercializzazione e sugli scaffali dei supermercati. È questo il pomodoro "Flavr Savr" che la Calgene (una ditta californiana) ha immesse Sul mercato agli inizi del 1994. GLI ESAMI 11 prodotto ha superato i severissimi esami della FDA (U.S. Food and Drug AdrnMistration, che tutela la salute dei consumatori statunitensi), è stato oggetto di una campagna di boicottaggio di alcuni gruppi di opinione, ed ora sembra molto ben accetto dai consumatori. La Calgene è comunque tuttora impegnata a mi gliorarne ulteriormente le caratteristiche di sapore. La ricerca e lo sviluppo di piante modificate per via biocnnlogica sono estre- mamente costose, e con risultati non facilmente prevedibili; per queste ragioni in questo momento sono portate avanti solamente dalle grandi Compagnie biotecnologiche multinazionali. Questo rende difficilmente competitivi i tentativi fatti in Italia dalla ricerca pubblica e privata, per cui molto prematuro pensare a prodotti nazionali di questo tipo. D'altra parte, come per tutte /e nuove tecnologie infatti, anche le biotecnologie non sono esenti da risolti, sui quali è attualmente in corso un ampio dibattito che coinvolge da un lato le industrie impegnate nelle biotecnologie, che si aspettano rapidi ritorni di mercato da gran- di capitali investiti negli ultimi anni, e dall'altra gli organismi governativi di controllo, cui spetta il compito di esaminare i possibili effetti negativi. E importante che anche i consumatori entrino in questo dibattito, e sopratT tutto che questo si basi sulla più ampia diffusio- ne di dati scientifici e non si trasformi in una preconcetta caccia alle streghe. Esistono in realtà due ordini di possibili pericoli che vanno seriamente studiati. Uno è quello di effetti non previsti nel metabolismo delle piante alimentari modificate geneticamente: i controlli su possibili modificazioni delle sostanze nutritive devono essere severissimi, prima dell'introduzione sul mercato. Un altro rischio potrebbe essere ecologico, con la diffusione incontrollata di caratteri di resistenza attraverso incroci delle piante modificate con la vegetazione spontanea. Perché la "rivoluzione genetica" possa portare ai sempre crescenti fabbisogni alimentari i suoi benefici, bisogna che le questioni di sicurezza vengano affrontate e risolte con serietà e tempestività, attraverso scelte derivate dalla serena analisi di dati scientifici, di cui la collettività deve essere informata. NASCE IL "CAFFÈ SOLIDARIETÀ" gnificato assi pregnante se ad entrare in gioco è l'interscambio col Terzo Monda, se a balzare in primo piano sono i rapporti tra Paesi sviluppati e Paesi poveri. Una delle ragioni del sottosviluppo di grandi aree del mondo è dovuto al fatta che i Paesi ricchi pagano poco le materie prime e i prodotti alimentari torniti dai Paesi poveri. In compenso, i Paesi più sviluppati vendono ai Passi poveri mezzi di produzione !dai macchinari ai concimi) e beni di consumo a prezzi assai più cari. Col risultato che chi è nel sottosviluppo, ben difficilmente potrà trarsene fuori. Una spirale che sembra senza uscita, disperata, che crea grandi situazioni di ingiustizia, ma che rischia anche di ritorcersi come un boomerang verso i Paesi più ricchi. Basti pensare ai drammatici fenomeni di Mimigrazione, clandestina o meno, che interessano l'intera Europa occidentale mettendone seriamente alla prova lo spirito di solidarietà civile. Si tratta di problemi enormi che richiedono soluzioni di grandissimo respira Eppure, anche piccoli gesti possono ottenere grandi risultati. La solidarietà ha in sé un moltiplicatore più forte dello sfruttamento. Da questa idea ha preso corpo il progetto della Coop con "TransFair", l'impegno per un progetto di scambi commerciali equi e solidali. Perché - ci si è detti - non comprare direttamente dai contadini dei Paesi poveri i loro prodotti, pagandoli meglio di quel che fanno gli intermediari con pochi scrupoli? E poi, perché non mettere in vendita questi prodotti nei punti vendita della Coop saltando le tradizionali mediazioni commerciali? Un gesto di solidarietà che può consentire a coltivatori delle regioni meno fortunate del mondo di rimanere nelle loro campagne, di non stravolgere la loro vita per andare ad infoltire le schiere dei senza-terra e senza radici che si affollano nelle sterminate metropoli del Terzo Mondo o magari per varcare i mari e finire disperati e clandestini nelle aree ricche del mondo. Dall'idea siamo passati ai fatti. L'esperienza più interessante, Si1101.13, è stata realizzata in Svizzera e riguarda, appunto, il caffè. Alcuni anni fa il prezzo del chicco era letteralmente crollato, gettando nella miseria milioni di piccoli coltivatori, perciò una fondazione umanitaria propose alla Coop elvetica di commercialig,are caffè proveniente dai piccoli contadini del Terzo Mondo associati tra loro. E stato un successo. Quel caffè, in vendita nei negozi della Coop Suisse dal 1993, ha già conquistato il 4 per cento del mercato svizzero, 1'8 per aorta di quello venduta nella rete Coop. Sempre nel 1993 in Gen:nenia è stato fondato TransFair Internatone], organismo europeo che fissa e controlla i criteri a cui devono attenersi i prodotti del marcata equo. A fine '94 si è costituita TransFair Italia: ne fanno parte, attualmente, organismi non governativi, assaciazioni sociali e culturali, associazioni di consumatori, organismi religiosi, organizzazioni del volontaalato. Sin dall'inizio, dalla fase della sua fondazione, vi ha aderita come socio anche Coop attraverso /Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori. TransFair International nasce per certificare can un marchia di garanzia europeo i prodotti equi. Sono già 500.000 i piccoli coltivatori del Sud del Mondo, individuati con precisi criteri da TransFair, che godono dei vantaggi di essere inseriti nel "libro dei produttori". TranaFair individua, infatti, gruppi di produttori che hanno difficoltà di accesso al mercato tradizionale o ad ottenere prezzi remunerativi e si assicura che tutti membri del gruppo prendano- parte alla decisione sul come utilizzare i benefici derivanti dal prezzo pagato dal mercato equo. I risultati, sinora, sono stati più che incoraggianti. Ad esempio, in Nicaragua il sovrapprezzo per il caffè pagato alle cooperative di contadini ha consentito di costruire una struttura ospe- daliera, di attrezzare un reparto di ostetricia e ginecologia, di finanziare il fimzionamento degli asili nido per i figli delle donne che lavorano nei campi di caffè. Ora anche in Italia, come in Svizzera e Germania, sarà possibile trovare prodotti certificati TransFair sugli scaffali dei supermercati. Questa poiché Coop ha operato in seno a TransFair per inserire nel proprio assortimento anche il caffè commercializzato in modo equo e solidale. E la prima volta che qualcosa del genere avviene nel nostro paese, interessando una grande catena commerciale della distribuzione moderna. Fino ad ora, infatti, le attività di commercio equo si sono svolte, in Italia, all'interno delle "Botteghe del mondo', piccole strutture commerciali che operano can i principi del volontariato sociale. 11 fatto nuovo è per l'appunto rappresentata dall'impegno diretto di Coop, grande catena della distribuzione moderna, in un progetto di solidarietà internazionale. Il caffè certificato da TransFair sarà venduto nei negozi Coop con il marchio 'Solidarietà'. Si tratta di un caffè coltivato dai piccoli produttori centro-americani dell'area caraibica. Si inserisce nella fa- scia di mercato medio-alta. La qualità è infatti tra le migliori: 100% arabica. Si tratta di una miscela leggera, delicata, con un tenore di caffeina più basso e con un gusto assai più gradevole delle "concorrente' qualità robusta. Dal punto di vista economico, questo prodotta sarà pasta in vendita nella rete commerciale Coop posizionandosi nella fascia di prezzo in cui è posta il corrispondente tipo di caffè a marchio Coop. Questo fatto lo renderà davvero competitivo e appetibile se lo si considera dal nostro punto di vista di consumatori poiché, provenendo da zone dove operano piccoli contadini, l'uso di sostanze chimiche nella sua coltivazione è decisamente scarso se non addirittura nullo. Ma si tratterà di un acquisto carico di valore, non solo simbolico, soprattutto dal punto di vista della solidarietà: dentro l'aroma fragrante di ogni tazzina si nasconde un piccolo contributo a vantaggio delle popolazioni più sfortunate del mondo. Per ora si comincia col caffè ma, se l'esperienza sarà positiva, Coop intende procedere con altri prodotti, che si tradurranno in altrettanti benefici per i gruppi dei produttori. Loris 6 r F1120NA IL SERVIZIO A DISPOSIZIONE DEI CONSUMATORI "FILO DIRETTO" UN ANNO DOPO dliontinuiamo la pubblicazione di quesi%ti posti a "Filo Diretto" dai consumatori e, come abbiamo già fatto nel numero precedente di "Quale Consumo", preZOE MARIA BEVILACOUA sentiamo due casi segnalati indicando il tema e riportando un estratto della risposta inviata al domicilio dell'interlocutore. Risposta Bollate Non si comprende perfettamente quali siano frutta e verdura veramente coltivate in modo biologico. Nei nostri Supermercati Coop Lombardia (pertanto anche quello di Bollate) non abbiamo in vendita Ortofrutta biologica. Non bisogna confondere infatti tale specifica terminologia con quella di più ampia accezione di "controllata e garantita". Quest'ultime definizioni concorrono a determinare i contenuti dell'Ortofrutta Coop "con amore": si tratta di prodotti di cui si conoscono perfettamente provenienza. metodi di coltivazione, metodi di selezione, sistemi di disinfestazione parassitaria, di raccolta, di conservazione, ecc.. Tutte 1e summen- zionate condizioni debbono obbligatoriamente corrispondere a parametri determinati. Diversamente i prodotti biologici hanno diffusione più limitata e costi oggi più elevati perché sono del tutto diversi i metodi e sistemi di produzione, ancora più selettivi e particolari. Citi comporta, ed è comprensibile, una disponibilità sul mercato dei medesimi abbastanza limitata. Contiamo comunque, come Coop Lombardia, di avviare la vendita di talune referenze Ortofrutticole cosiddette biologiche entro pochi mesi. In ogni caso tali referenze dovranno essere corredate da etichetta esplicativa particolareggiata. CLAUDIA PlETROPOLLI, Milano Risposta Scrivo per esprimere il mio parere sulle metodologie operative che Vi vedono perfettamente allineati alle grandi linee di distribuZione e non Vi distinguono, come sostiene la pubblicità, per sensibilità ambientale e attenzione alla qualità della vita. Il rapporto con la clientela .....) presuppone interlocutori concreti ed affidabili invece di aride esposizioni di prodotti precari fe.zionati ed anonimi. In particolare nel caso delle carni e degli ortofrutticoli considero `indispensabile" mettere a disposizione del pubblico uno a più operatori che consentano acquisti mirati, cioè corrispondenti al reale fabbisogno in termini di peso. Questo già avviene per il banco salumeria: in fondo si tratta di ricollocare gli operatori davanti ad un banco anziché dietro le quinte del confezionamento, evitando cosi lo spreco di polistirolo e di kilometri di pellicola. Auspico una stolta innovativa globale che faccia emergere dalla proliferazione degli imballaggi e promuova la soluzione dell'ormai annoso problema dei rifiuti: non più di quindici anni orsono era possibile comprare sfidi anche biscotti, pasta, tonno e altro forniti dalle aziende in grandi latte più volte riconfezionabili senza finire nelle famigerate discariche, un tempo prati verdi per giocare. Altra nota dolente è quella dei sacchetti di plastica: dovreste scoraggiarne l'uso con costi elevati, tendendo contemporaneamente più economici i sarchettoni di carta e le borse di tela (io le uso da anni ovunque, anche in spiaggia, facendoVi peraltro pubblicità). Ad esempio potreste incentivarne l'uso scontando sulla spesa 100 lire ogni diecimila di merce e talvolta regalandone una. La Sua è stata una gradevole testimonianza che, nel panorama della Grande Distribuzione, gli autentici interlocutori in fatto di tutela ambientale e difesa del Consumatore siamo proprio noi della Coop. Le Sue considerazioni e suggerimenti volti a sottolineare e valorizzare l'aspetto umano ed utile delle risorse commerciali (soprattutto in campo alimentare) sono largamente condivisibili, sia nelle intenzioni che nella sostanza, tanto che gran parte delle Sue osservazioni hanno già da tempo trovato impegno e soluzioni (quest'ultime forse ancora imperfette) da parte di Coop. Siamo certi che un'attenta e sensibile consumatrice come Lei non abbia trascurato di apprezzare, negli anni scorsi, le campagne condotte da Coop su argomenti fondamentali che sottendono i più autentici interessi sopracitati; ne ricordiamo solamente alcune, forse le più significative: la campagna di informazione, all'inizio degli anni '80, sui nitriti e nitrati presenti nelle carni inscatolate (siamo stati i primi a togliere simili additivi nella carne in scatola Coopl, e poi di seguito la campagna sulla riduzione del fosforo nei detersivi, grazie alla quale è stata avviata la Legge che ora tutti debbono rispettare, la campagna per la promozione delle borsine di carta in sostituzione a quelle di plastica non biodegradabili (anche qui abbiamo tirato il carro), la campagna sul problema del "buco dell'ozono" con la quale per primi ci siamo impegnati, come Coop Industria, nella produzione di prodotti spray privi di CFC (doro fluorocarburi), non solo ma ci siamo rifiutati di cammei-cializzare, per un anno, tutti i prodotti che non fossero in regola con questo principio. Come non ricordare la campagna di tre anni fa:'"Non rompiamogli le favole" centrata sull'esigenza di regolamentare gli spots televisivi rivolti ai bambini e quell'altra, sui "Pericoli in casa" sempre dedicata all'universo infantile e che ha ottenuto peraltro il contributo ed il patrocinio della Un anno fa eravamo promotori, con raccolta di firme in tutta Italia, di una campagna per la regolamentazione dell'uso dei Pesticidi in agricoltura. Quest'anno il tema nazionale sul quale operiamo è quello degli imballaggi e del recupero dei materiali da confezione e trasporto. La raccolta differenziata di rifiuti ci vede da anni attivi stimolatori delle Amministrazioni Locali in proposito, Focalizzando maggiormente la natura prevalente della nostra attività (che non dobbiamo dimenticare mai, è quella commerciale I siamo gli unici a produrre oltre 600 (seicento) referenze con marchio proprio (Prodotto Coop) oltre ai cosiddetti prodotti con amore in campo ortofrutticolo e nelle carni, ovvero referenze prodotte esclusivamente per Coop secondo canoni e criteri da noi stessi stabiliti in fatto di qualità, igienicità e favorevole rapporto qualità/prezzo. Negli ultimi anni, nei nostri Supermercati e Ipermercati vengono istallati, accanto al normale servizio di scaffale, anche i banchi di servizio cosiddetto "al tradizionale" in particolare per ì reparti panette- DALLA COMUNITÀ EUROPEA PIÙ TRASPARENZA SUI PREZZI Vivace è il dibattito in Europa sulla direttiva dell'Unione Europea che obbliga i dettaglianti a indicare il prezzo finale di un prodotto accanto al prezzo per unità di misura (chilogrammo o litro). La doppia indicazione del prezzo aiuta infatti i consumatori a fare un rapido paragone sui prezzi dei vari prodotti, senza essere ingannati da imballaggi e confezioni. Questo sistema dovrà essere adottato entro il giugno del 1997 da tutti i supermercati, o almeno da quelli che ancora non l'hanno fatto. Diverso è il trattamento riservato agli spazi commerciali più piccoli che potranno usufruire di una deroga di 4 anni, un tempo certamente troppo lungo vista l'evoluzione rapida dei sistemi distributivi. ria - pasticceria - salumeria - carni - pescheria - ortofrutta. Ovviamente tutti questi servizi sono reperibili a partire dalla dimensione medio - grande della struttura. In noi deve comunque rimanere ben presente la consapevolezza di dover operare in un sistema commerciale e non solo che tenacemente e sempre più potentemente pone in cima alla scala dei valori il Profitto. In questo sistema coloro che privilegiano altri valori non hanno vita facile. Tutto ciò è noto. Il nostro mercato ha le sue regole, le sue storture, forzature, vie• obbligate. Nel bene e nel male siamo inseriti in questo sistema, che, tra l'altro, ha anche la capacità ed i mezzi per indurre e determinare l'orientamento di grandi masse di persone. È all'interno di questo sistema che dobbiamo lavorare, con i suoi notevoli pregi e notevoli difetti, e, occorre non dimenticarlo, è la possente forza commerciale che abbiamo creato che ci consente di condur-• re importanti battaglie, perlopiù d'avanguardia, per la tutela delle caratterizzazioni maggiormente umane del Consumo nel nostro paese. Vale anche la pena di considerare che molto spesso le scelte sulla tipologia di elementi di servizio come involucri, vaschette, pellicole ecc., è ancora fortemente indotta dall'offerta industriale. Infatti altri materiali che sin da oggi potrebbero essere utili con impiego alternativo, sono disponibili in quantità troppo limitata e con costi esorbitanti. Anche in questo settore, comunque, Coop lavora per ottenere sempre maggiore voce in capitelo. A cura di Vero Squarcialupi 1996: "ANNO EUROPEO DELL'ISTRUZIONE E FORMAZIONE" Tl 1996 è stato proclamato "Anno europeo dell'istruzione e della formazione permanente". Sarebbe quindi opportuno che proprio in tale occasione anche i prodotti di consumo e la loro sostenibilità con l'ambiente e la salute rientrino nell'insegnamento e nell'aggiornamento "non stop" durante tutto l'arco della vita delle persone-consumatrici, MENO VIOLENZA IN TELEVISIONE L'Unione europea di radiodiffusione (Uer), che riunisce le emittenti radiotelevisive di 78 paesi, sosterrà la carta mondiale sui giovani e la televisione nella quale sono chiesti ai governi, ai produttori e ai distributori, programmi di qualità da trasmettere in orari accessibili e senza scene gratuite di violenza e di sesso. Tale carta aderisce ai principi della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dei bambini. LA TECNOLOGIA DELL'INFORMAZIONE Il Foro della Società dell'Informazione intende dare all'Unione Europea indicazioni sull'organizzazione futura della società in un mondo nel quale prevarranno le tecnologie dell'informazione, offrendo la possibilità di esprimersi anche a gruppi sociali quali i sindacati, le università, le famiglie. Fra i temi in discussione ci sono l'impatto della società dell'informazione sull'economia e sull'occupazione, i valori sociali e democratici della comunità virtuale, le implicazioni sui servizi pubblici e in particolare su quelli sanitari, l'istruzione e la formazione della società dell'informazione, nonché lo sviluppo sostenibile delle tecnologie e delle infrastrutture, la dimensione culturale e il futuro dei mass media. FIDUCIA NEL SISTEMA COOP DOCUMEN=E RILEVAZIONI DI ABACUS INTERRO SERV ZIO I di Marco Maggi UN PUNTO DI PARTENZA ESSENZIALE PER RIFILI I hRE SULLE COSE DA FARE DA QUI AL 2000 UNA RICHIESTA DIFFUSA: "SAPERNE, DI PIÙ", PERCIO PIU COMUNICAZIONE, RAPPORTI CONTINUI CON I SOCI PRESTATORI, INFORMAZIONE DIRETTA E PERSONALE . 8E1/2 GUADAWNATO Orgoglio e pregiudizio: due sentimenti forti, che generano comportamenti altrettanto saldi e per questo difficili da scalfire. Più delle strategie scolastiche di marketing, contano, valgono e producono in questo caso gli insegnamenti della tradizione cooperativa: parlare, parlare, ancora parlare, il rapporto personale al centro di tutto. L'impresa sociale vince la propria battaglia se valorizza la propria diversità. In queste condizioni si innesca un circolo virtuoso che conferma nel proprio orgoglio di appartenenza chi è già Socio, ed intacca il pregiudizio di quanti ci osservano e ci frequentano con le lenti del semplice cliente. A centrocampo, in questa partita, si muove un regista infaticabile, capace di accorrere in difesa e di rilanciare in attacco: è il servizio, parola magica e abusata, che quando indossa la maglia della Cooperazione diventa elemento di stabilità e di sicurezza, per l'impresa e per iI Socio. Il servizio ai Soci offerto da Coop Lombardia si è guadagnato sul campo un livello di gradimento altissimo: in voti scolastici (ante riforma), oltre 8 e mezzo su dieci. Un punto di arrivo che naturalmente ci conforta non poco nel lavoro quotidiano, ma che deve essere letto soprattutto come un punto di partenza. Anche in questo caso, deve valere una sana regola di "understatement", o se preferite regna sovrano il motto secondo il quale gli esami non finiscano mai. E il prossimo nostro esame sarà sulla comunicazione, sulla nostra capacità di dire chi siamo e casa facciamo al maggior numero di persone possibile, nel miglior modo possibile. Piur in miglioramento rispetto agli anni passati, questo terreno è l'unica nota dolente di un certo peso. Organizzazione del lavoro, carichi di attività, definizione dei compiti a punto vendita, visibilità dei materiali nel negozio sono i fattori critici ai quali dobbiamo metter mano, naturalmente con l'attenzione dovuta al rapporto costi/benefici. La ricerca sul servizio ai Soci, realizzata da Abacus l'estate scorsa, ci riporta in estrema sintesi tutte queste considerazioni, che costituiscono il punto fermo essenziale per ripensare la nostra offerta di servizio da qui a fine secolo (ossia, sdrammatizzando un po', è la base di lavoro per i prossimi 5 anni) Coop Lombardia ne emerge come azienda cooperativa di provata solidità e serietà; il vantaggio derivante dall'essere Socio (e ancor più prestatore, meglio se titolare dì Unicard ed utilizzatore del turismo A.T.L.) è percebile, apprezzato, erogato con buona efficienza e competenza. Dalle 1.200 interviste personali, realizzate in 10 punti vendita, emerge una fiducia stratificata nel sistema Coop, insieme ad una richiesta diffusa: "Vorrei saperne di più". Migliorare la comunicazione all'interno delle Assemblee di bilancio, mantenere la cadenza degli incontri con i Soci prestatori, rivedere parti dell'organizzazione del lavoro a punto vendita sono le aree nelle quali è più produttivo impegnarsi, per soddisfare il bisogno di informazione diretta e personale che sì rivela la nostra carta migliore. La sola carta che può garantire, valorizzare e far percepire quella sostanza di impresa trasparente che ci rende realmente diversi dagli altri comparti economici. Rendendo conto dell'esito di una ricerca di mercato, è difficile sfuggire alla tentazione di snocciolare dati, tabelle, indicatori. Difficile e, in fin dei conti, anche poco produttivo, visto che la logica dei numeri è comunque spesso più stringente della loro lettura ed interpretazione. Tentiamo in queste pagine di proporre alcune tabelle fra le più significative, con un breve commento, e con l'avvertenza generale che si tratta comunque di un estratto assai contenuto da una ricerca ricca di spunti, analisi, insegnamenti sul "patto economico" fra Socio e Cooperativa, sulle motivazioni che lo hanno determinato, sulle aspettative che esso genera. RISPARMIO "TAGLIATO" Il 1995, a livello nazionale, è un anno difficile per lo sviluppo del risparmio. Questo fenomeno interessa la generalità del mondo bancario, soprattutto per quanto riguarda gli strumenti non vincolati o a breve termine. E non può non toccare anche la Cooperazione di consumatori: il Prestito sociale sta conoscendo una stasi nella raccolta, mitigata tuttavia da un perdurante e positivo sviluppo del numero dei prestatori_ Dalle tabelle si legge chiaramente il motivo: il reddito delle famiglie, negli ultimi anni, ha conosciuto una secca contrazione; dato che la quota di esso destinata ai consumi sta finalmente riprendendo, va de sé che il risparmio famigliare si trova ad essere visibilmente "tagliato". Le aspettative per i prossimi anni non sono, a loro volta, ottimistiche; siamo dunque al- l'interno di una fase congiunturale nettamente sfavorevole ad incrementi dei deposito sociale paragonabili a quelli del triennio passato. EVOLUZIONE DEL REDDITO FAMILIARE DELL'INTERVISTATO NEL CORSO DEGLI ULTIMI 4 ANNI Base: totale intervistati Totale (1.282) Soci prestatori (405) Soci non prestatori (4471 Non soci (4301 È aumentato • solo un po' • abbastanza • molto 27 16 10 1 27 24 15 11 15 7 1 30 17 11 2 È diminuito • solo un po' • abbastanza • molto 39 20 14 5 43 21 17 5 39 21 13 5 35 18 12 5 Non è cambiato 34 30 38 35 100 100 100 100 Totale PREVISIONE DELL'ANDAMENTO DEL RISPARMIO FAMILIARE NEI PROSSIMI ANNI Base: totale intervistati Totale (1.282) Risparmieranno... • molto di più • un po' di più • corna oggi • un po' meno • molto meno • non sanno Totale Soci prestatori (405) Soci non prestatori (447) Non so-ci (430) 2 23 35 28 9 3 2 24 32 31 9 2 1 23 35 28 9 4 2 23 37 26 9 3 100 100 100 100 '0 1.200 ADETF1TI INi UTI VENDITA • -à , abiGLIGUL: SOC ilLIL CAMPO PRESTITO E SERVIZI ELGOlfrE TURISMO ,a crescita del numero dei ;ozi prestatori, che si maniene a ritmi elevati pur in Tesenza di una fase ecooirnica difficile, è spinta e aotivata dalle caratteristihe di forte, positivo aprezzarnento che essi inravedono nella nostra ualità e forma del serviio, complessivamente ineso. Il giudizio medio riervato al tasso di interese è più che buono: in meia 3,5 punti su 5 (se prefeite, come accadeva a scuoi fino a pochi anni fa, il oto equivale ad un bel 7). L'ufficio soci a punto vendita è uno dei luoghi deputati per tradurre in atto il nostro slogan: "La Coop sei tu, chi può darti di più". E dunque raccolta e movimentazione del risparmio sociale, ma anche vendita e gestione della carta di credito Unicard-VISA, turismo per tutti attraverso le proposte dell'Associazione Tempo Libero. Questa proposta complessiva di servizi genera e promuove fida- Ma ancora più elevato è l'apprezzamento per la gratuità delle operazioni e l'ampio arco orario disponibile: oltre 8 su 10. Il giudizio finale sul servizio di Prestito sociale, che comprende tutti i fattori in esso contenuti, è poi oltremodo lusinghiero: equivale ad 8,6 su 10, un punteggio - crediamo - difficilmente migliorabile. Destiniamo volentieri e doverosamente una buona parte del merito al personale di punto vendita, che evidentemente viene ap- prezzato per efficienza, cortesia, capacità tecniche. Questo risultato, oltre che un riconoscimento, è però anche un impegno, chiaro e vincolante per tutti: non dobbiamo deludere le aspettative riposte in Coop Lombardia, dobbiamo almeno confermare questo apprezzamento. Detto per inciso, la stessa domanda posta nel 1990 aveva dato come risultato 7,5 su 10. I Soci prestatori hanno percepito un miglioramento nel servizio, ottima regione per ricercarne di ulteriori. lizzazione, produce risorse, richiede tuttavia una gestione attenta, puntuale e competente. L'utilità della nostra carta di credito ha meritato, fra chi già la possiede, un giudizio molto elevato. E se lo afferma chi ne è titolare e la utilizza, crediamo che ciò possa valere, in futuro, anche per quanti ancora guardano ai mezzi elettronici di pagamento con occhio un po' distaccato. Discorso analogo vale per le proposte turistiche: anche in questo caso un buon apprezzamento, che potrà ulteriormente espandersi a misura della nostra capacità di creare tutte le condizioni a che ciascuno dei nostri servizi possa essere adeguatamente presentato ai Soci. GIUDIZIO SU ALCUNE CARATTERISTICHE RELATIVE AL DEPOSITO PRESSO LA COOP GIUDIZIO COMPLESSIVO SULLA PROPO DI VIAGGI E SOGGIORNO OFFERTA DA I Base: totale intervistati/giudizio medio 5-1 Base: intervistati che non sono al corrente dell'esistenza del servizio turistico per soci Soci prestatori Totale (1.282) • il tasso di interesse fino a 5 milioni è del 5,69% netto • il tasso di interesse da 5 a 20 milioni è del 6,34% netto è il tasso di interesse oltre i 20 milioni è del 7,22% netto Soci non prestatori (447) (405) Non soci (430) Totale (431) Soci prestatori (24) OP Soci non prestatori (94) Non soci (313) c7o 3,23 3,17 3,49 3,22 3,47 3,33 3,19 3,54 tutte le operazioni di prelievo, versamento, ecc. sono gratuite 4,14 3,30 tutte le operazioni -si possono svolgere sempre quando è aperto il negozio, compreso il sabato 4,00 • molto interessati (x4) 15 17 20 14 3,02 • abbastanza interessati (x3) 62 62 61 62 • poco interessati (x2: 13 17 7 14 3 7 4 2 10 4 6 Totale 100 100 100 100 medie 2,96 3,00 3,09 2,92 Soci non prestatori (39) Non soci (35) 3,15 4,06 4,41 3,04 3,99 4,34 3,86 3,82 gli interessi vengono liquidati ogni anno 3,58 3,88 3,52 3,35 l'estratto conto viene inviato ogni anno 3,00 3,62 2,84 2,58 • per niente interessati (xl) • non sa - .(VELLO DI SODDISFAZIONE PER IL SERVIZIO LEGATO 11. DEPOSITO PRESSO LA COOP GIUDIZIO CaNitLESSIVO SULLA CARTA UNICARD/VISA 3ase: soci prestatori (405) Base: possiede Unicard/Visa Totale (215) Soci prestatori (141) ok ompletamente oddisfatto (x5) 45 colto oddisfatto (x4) 40 bbastanza oddisfatto (x3) 14 oco oddisfatto (x2) 1 er niente oddisfatto (xl)) ik151111A = 4 7119 o o o o o o o o • estremamente utile (x5) 30 32 20 31 • molto utile (x4) 44 43 49 43 • abbastanza utile (x3) 22 20 23 26 • poco utile (x2) 2 • per niente utile (xl) 2 2 5 100 100 100 3,96 3,99 3,77 Totale Giudizio medio 3 • 100 4,06 L'INVENZIONE DI GUGLIELMO MARCONTII NSE-COLO FA MA LE "INDUSTRIE MARCONI" NACQUERO IN INGHILTERRA. TRASMISSIONI: 0-1 RICONOSCE PIÙ, OGGI, LE APPARECCHIATURE PIONIERISTICHE DI CENTO ANNI FA? L'ANNO DELLA RADIO flhe anno quel 1895: viene inventato il cinema e la radio. ue- Ilist'ultima invenzione, il telegrafo senza fili di Guglielmo arconi, è nota a tutti. Meno note le vicissitudini che Marconi, autodidatta, dovette subire prima di vedere affermata la sua invenzione. Il mondo accademico mal sopportava che un ragazzo viziato da una madre irlandese intraprendente (che non aveva insistito perché il figlio seguitasse gli studi accademici e lo aveva incoraggiato nei suoi esperimenti) potesse essere arrivato a un risultato così importante. E questo atteggiamento influenzò anche il governo e l'industria italiana. Fu così che le Industrie Marconi sorsero in Inghilterra e non in Italia. La radio rappresenta ancora lo strumento principe per le comunicazioni internazionali. Ed è ancora lo strumento più usato al mattino, quando i programmi TV sono pochi, e di notte. E poi senza concorrenti in automobile dove le sue funzioni di servizio sono esaltate dai notiziari sul traffico. La radio, a differenza della TV, consente di fare altro mentre si ascolta. ah. • C'è un libro patrocinato dalla Fondazione Marcarli: Giorgio Maioli, I giorni. della radio a cent'anni dall'invenzione di Guglielmo Marconi, Editrice Enzo Re, Bologna, • C'è l'Associazione Italiana Radioascolto, Casella postale 1338,10100 Torino A.D. L'adesione costa 60.000 all'anno e comprende l'abbonamento ad una rivista: "Radiorama", Casella postale 873, 34100 Trieste All'indirizzo di Torino potete chiedere informazioni sull'associazione. All'indirizzo di Trieste potete chiedere una copia saggio della rivista. • C'è poi la "bibbia" del radioascolto. Si chiama "World Radio TV Handbook", esce tutti gli anni e riporta tutte le radio del mondo, gli orari di trasmissione, le lingue in cui trasmettono, gli indirizzi, un panorama degli strumenti a disposizione sul mercato, ecc. Questo annuario e tanta altra editoria sull'argomento è reperibile presso Promoradio, Scala Santa 164, 34135 Trieste. Scrivete e chiedete il catalogo. UNA RADIO TUTTA PARTICOLARE Una mattina, poco prima del Natale 1980, iniziava una nuova trasmissione di Radio France. L'idea, della signora Jacqueline Baudrier, l'allora presidentedirettore generale di Radio France, era di rivolgersi tutte le mattine al pubblico più maturo. Da quella partenza si è arrivati oggi a Radio Bleu, l'unica radio speri i nata in un pubblico non più giovane. Trasmette tutti i giorni rubriche di giardinaggio, salute, consigli giuridici e soprattutto canzoni francesi. C'è anche il programma perle canzoni a richiesta: "Mia mamma mi cantava sempre una canzone che faceva così... Non mi ricordo il titolo". E i conduttori prov- vedono a rintracciare la canzone e a mandarla in onda. Qualche volta sono gli stessi ascoltatori ad aiutare nella ricerca. Oppure: "Vorrei ascoltare... h stata la canzone dell'incontro con il mio primo amore". E così si sentono far di classici che conosciamo anche noi: Maurice Chevalier, Mistinguett, Josephine Backer, Tino Rossi, ma anche Georges Brassens, Jacques Brel, eccetera. La pubblicità suona così: Radio Bleu. Le parfurn de la vie. È PIÙ DI UNA RADIO Fin qui, si potrebbe dire, nulla di speciale. E invece Radio Bleu è diventata una cosa sempre più gran- de e articolata. Questa richiesta di vecchie canzoni è stata soddisfatta anche con la pubblicazione di cassette e compact disc. Ogni due mesi la Fondation Radio Bleu consegna una sovvenzione di 15.000 franchi (circa 5 milioni) ad un'associazione umanitaria e questa consegna è l'occasione per fare festa. La redazione si sposta per tutta la Francia. B programma si fa in diretta. Gli ascoltatori conoscono così di persona i conduttori. Si fa un concerto con artisti che un mercato discografico, tutto proiettato verso il pubblico giovanile e la musica in lingua inglese, ha lasciato ai margini. à nato persino un giornale. Questa vicenda può essere letta in due modi. Una direttrice di Radio France sensibile ad un pubblico che non si ritrova con le nuove di Ugo Pinferi La radio è figlia di Heinrich Rudolph Hertz, che nel 1886 dimostra che si può trasmettere energia nello spazio attraverso le onde - elettromagnetiche; di Edouard Branly, che nel 1890 inventa un rilevatore di onde magnetiche che rilevava onde a un centinaio di metri dalla sorgente; di Olivier Joseph Lodge, che nel 1894 arriva con un dispositivo chiamato "coherer" a distanze di 700-800 metri; di Augusto Righi che negli stessi anni sviluppa un generatore di onde più efficiente di quello di Hertz. Marroni con il suo famoso esperimento di Pene tecchio raggiunge i 1500 metri, ma soprattutto intuisce l'utilizzo delle onde per trasmettere impulsi senza l'uso di fili. La prima trasmissione radio come la intendiamo oggi, cioè la trasmissione di parole e musica, fu realizzata il 24 dicembre del 1906 a Brant Rock, Massachusetts, da Reginald Fessenden. I due brani musicali e il discorso di quel primo programma radio furono ascoltati a centinaia di chilometri di distanza. Le trasmissioni si effettuano a lunghe distanze attraverso le onde lunghe, le onde medie e le onde corte. Le trasmissioni a modulazione dì frequenza, molto più chiare e con la possibilità dell'ascolto stereofoni- mode. Che trova collaboratori entusiasti e particolarmente dotati nel tenere il rapporto con il pubblico. Che utilizza l'archivio che solo Radio France possiede. E ne viene fuori una nuova radio. Si può anche raccontare con il linguaggio del marketing una domanda non soddisfatta, un mercato potenziale, una proposta adeguata e quindi la creazione di nuovi prodotti: una radio apposita, programmi, produzione di dischi, giornale, avvenimenti, concerti, eccetera. NON È UNA FAVOLA co, raggiungono normalmente distanze più brevi. Per impieghi particolari si usano poi le bande cittadine, le bande laterali, le onde cortissime, le microonde, ad alta frequenza, ad altissima frequenza. Insomma sino ad oggi la diffusione della radio si è basata sul fatto che gran parte di queste onde vengono riflesse dalla ionosfera e quindi possono fare il giro del mondo o quasi. Oggi ci sono i satelliti geostazionari (che stanno sempre sullo stesso punto del cielo) che riflettono i segnali ricevuti da terra su una porzione più o meno larga del pianeta. Sono soprattutto usati per trasmettere i segnali TV (che non possono seguire la curvatura della terra). Tra una immagine e l'altra della trasmissione televisiva ..c'è un intervallo attraverso il quale possono essere trasmessi segnali radio. Già alcuni dei satelliti l'azione. Ci diciamo da tempo che il nostro paese (e l'Europa; è destinato ad avere una quota rilevante di abitanti al di sopra dei sessant'anni. Che questi "nonni" non sono più come quelli che li hanno prcec duti. Sono più istruiti, più in salute, più curiosi, più informati, hanno più soldi a disposizione. Ma non trovano proposte all'altezza delle loro esigenze, delle loro possibilità, delle loro disponibilità. Insomma dalla storia di Radio Bleu dobbiamo imparare per fare qualcosa di nuovo anche in altri campi. COME Abbiamo raccontatole sto- ASCOLTARE ria di Radio Bleu non perRADIO BLEU ché è la storia di un succesÈ diffusa in FM, modulaso. È la prova che dalle afzione di frequenza, solo a fermazioni che si fanno in Parigi, 107.1 e a Cannes: ogni convegno o seminario 100.7. È invece diffusa in si può e si deve passare al- 1 OM, onde medie, su tutto destinati alla TV inviano, sulle aree da loro coperte, le trasmissioni di un certo numero di radio. Tra l'altro per ricevere i segnali radio si possono usare parabole molto più piccole di quelle necessarie per captare i segnali TV. Recentemente la BBC, la radio inglese, forse la più ascoltata al mondo per i suoi numerosi notiziari, ha avviato le trasmissioni digitali via satellite. I segnali non vengono trasmessi come onde sonore, ma come numeri che rappresentano le onde. Si apre cosi una nuova fase della radio, aperta a trasmissioni di alta qualità e anche alla trasmissione di dati e immagini. Naturalmente sono necessari nuovi apparecchi molto più simili a computer e che possono collegarsi a video e stampanti. Tanto è vero che ci sono stazioni radio che trasmettono nel circuito Internet. il territorio francese. Le onde medie si diffondono anche oltre frontiera, ma non sempre consentono un buon ascolto. Oltretutto Radio Bleu non trasmette di sera. Di solito è più facile ascoltarla di prima mattina. Inizia alle ore 7.00. Se volete provare ecco le stazioni: 603, 711, 792, 837, 864, 945, 1206, 1377, 1404, 1494, 1557. La ricezione dipende da dove vi trovate, dalla copertura del cielo, dalla posizione della radio. Le onde medie non richiedono antenna esterna. Vengono captate da un'antenna interna alla radio. E allora si deve mettere la radio vicino ad una finestra. Se si capta la stazione ma la ricezione non è sufficiente. provate a ruotare lentamente la radio per vedere se l'audio migliora. 10 E/71:ZA RENATO ATRA -w-- , PRESIDENTE DELLA CONSULTA DELLE ASS0MPg=MOMP_j A nche in Italia i consumatori si orga/ignizzano. Da mesi è attiva la Consulta delle Associazioni, tra cui la Coop. Dalla coscienza dei diritti alla difesa giudiziaria, all'arbitrato, al risarcimento. Priorità l'educazione e l'informazione. a cura di Diego Passini Renato Strada, quale è la tua recente storia e cosa fai? Sono presidente della Consulta delle Associazioni dei consumatori, che è stata istituita nel novembre del 1994 presso il Ministero dell'industria, artigianato e commercio, e che riunisce i rappresentanti di 15 associazioni nazionali dei consumatori, tra cui l'Associazione nazionale cooperative di consumatori. Ho inoltre presieduto un Comitato per lo studio delle politiche consumeristiche in Italia, che ha formulato un rapporto conclusivo dei propri lava ri, consegnato al Ministro dell'industria il 18 gennaio scorso: è il primo rapporto che un'amministrazione statale nel nostro Paese riceve sulle politiche consumeristíche, ed è il frutto della consultazione di tutte le associazioni consumatori e delle organizzazioni di categoria Il Ministero ha intenzione di ridefinìre, sulla base di questo rapporto, le proprie politiche per i consumatori. Per conto della Consulta sto seguendo in questo momento un dialogo con il Senato sui temi della legge quadro per i consumatori; con il Cnel stiamo definendo il problema della rappresentanza dei consumatori al suo interno: confronti similari con altre istanze. Chi ha scelto le associazioni presenti nella Consulta? È stato fatto dal Ministro con suo decreto; di altre tre associazioni; che ne hanno fatto domanda, si stanno verificando i requisiti. A dir il vero sono fin troppo numerose queste associazioni. Bisognerebbe muoversi in una logica di specializzazione, e comunque aprire tra loro un dialogo che porti ad un'azione comune. Che differenza vi è tra questa Consulta e IL PARLAMENTO DEI CONSUMATORI cile e più vicina possibile al luogo dove ilatto si è verificato; moltiplicare le possibilità di arbitrato presso le camere di commercio. Soprattutto stiamo insistendo per gli automatismi di risarcimento, attraverso accordi volontaii tra categorie economiche e associazioni di consumatori (come, ad esempio, è stato definito a Milano tra associazioni consumatori e tintolavanderie). Questa giustizia sui piccoli casi è. secondo noi, estremamente importante. quella a suo tempo creata dalle associazioni stesse? Quella ebbe una vita travagliata e non esiste più da tempo. Questa è la prima Consulta nazionale; istituita per decreto dal ministero è preparatoria dell'idea che anno un po' tutte le associazioni di una Consulta nazionale, nell'ambito della legge quadro per la tutela dei consumatori. A che punto sono i lavori per questa legge? Sono fermi in commissione al Senato, anche perché si pensava che questa legislatura fosse breve. Poiché i tempi si sono leggermente allungati, c'è la volontà di rimettervi mano, d'accordo con il presidente della commissione sen. Carpi e il relatore sen. Merlino Prevosto. Numerose erano le propose di legge. Siete arrivati a un testo unificato? In commissione non si è ancora arrivati a un testo unificato. Come associazioni, invece, con la consulenza del prof. Guido Alpa, uno dei maggiori esperti italiani in materia, stiamo definendo una nostra sintetica proposta, anche per facilitare il lavoro della conunissione. Torniamo a un problema più ampio. Sulla base delle tue conoscenze ed esperienze, come giudichi l'attuale situazione in Italia e in Europa per quanto riguarda la tutela dei consumatori? L'attenzione al consumatore, finalmente, proviene da diverse fonti, in primo luogo da quella europea, forte stimolo anche per quella nazionale. In Italia si stanno moltiplicando almeno le norme a tutela del consumatore. La nostra principale mancanza è di un soggetto nazionale della politica dei consumatori, ed è il primo problema che va risolto: chi fa in Italia politica na- zionale per i consumatori? Si tratta, a mio avviso, di dare più potere alle associazioni dei consumatori, partendo da quello di rappresentanza in giudizio. In una rilevazione Censir i cittadini si fidano, in primo luogo della magistratura, poi delle associazioni dei Consumatori: esse hanno un enorme credito potenziale, perché agiscono per rispondere direttamente alla domanda del cittadino. Hanno molto più spazio potenziale di tanti altri soggetti, sindacali o politici. Questo eredito ha bisogno però di trovare un punto d'appoggio nazionale. C'è quindi spazio, secondo te, per la diffusione di queste associazioni di consumatori, comprendendo in questo termine anche tutto il mondo dei servizi, dell'utenza. Per consumatore in realtà di intende consumatore e utente. I problemi sono infatti nel mercato, le etichette, le informazioni nutrizionali, le vendite porta a parta, ecc.; l'altra categoria sono per l'appunto gli utenti dei servizi anzitutto pubblici (trasporti, sanità, scuola), dei servizi a rete come gas, telefoni, acqua, il cittadino insomma che riceve un servizio dal privato o dal pubblico. Questo cittadino deve essere difeso dalle associazioni dei consumatori e dalle leggi. La definizione del consumatore è quindi ampia, ed è quella che noi vogliamo interpretare. Quali le priorità per i consumatori, oltre quella che hai già citato e cioè la difesa in giudizio? Sa no tante le piccole cau- se, che divengono grandi se possono venire affrontate da una rappresentanza numerosa, Ad esempio la vicenda della bolletta telefonica o di un servizio a rete, che per singolo utente è un problema limitato; affrontata su scala nazionale, per migliaia di utenti, diviene una cifra notevole, un risarcimento piccolo per il singolo, ma un grosso problema nel suo insieme. Può essere portata avanti solo da un'associazione nazionale. Le grandi associazioni estere sono nate su vertenze, piccole in sé, ma che riguardavano milioni di cittadini. Queste associazioni si sono caratterizzate come l'avvocato del cittadino". Bisogna poi che i "piccoli reclami" abbiano una risposta, se occorre con il giudizio come ultima possibilità, ma prima ancora tramite la conciliazione, che si realizzi in forma fa- Un terreno su cui in Italia siamo in grande ritardo è quello dell'informazione e dell'educazione dei consumatori, affidate oggi a iniziative sporadiche. Vanno anzitùtto rafforzate le associazioni di consumatori, che con numeri verdi, stampati, riviste (come anche la vostra) svolgono una vasta azione di informazione del cittadino. Più in generale bisogna poi moltiplicare le trasmissioni dedicate al consumatore. Ma soprattutto l'educazione: il principio basilare è che la miglior difesa del consumatore è quella del cittadino che si difende con le sue mani. Per poterlo fare deve 'conoscere che ha determinati diritti. Fondamentale è la scuola; tramite esperienze pilota vorremmo arrivare a un'educazione civica che sia anche educazione ai diritti del cittadino, anche come consumatore e utente. Un'educazione a tutti i livelli scolastici, per avere anche in Italia un consumatore agguerrito, che sappia difendersi da sé. La Coop ha una duplice inscindibile anima, perché svolge attività economica e sociale al tempo stesso. Che ruolo può giocare nella difesa dei consumatori, e in che rapporti con le associazioni "no profit"? Su scala europea la cooperazione di consumatori è rappresentata nel consiglio dei consumatori, insieme ad altre associazioni, tramite l'Eurocoop, perché si riconosce ad essa un ruolo consttmerista. In Italia tale ruolo è interpretato coerentemente dalla Coop. Il ruolo che svolge già e che può svolgere è straordinario, perché associando milioni di persone come associazione, ognuna delle quali rappresenta una famiglia italiana, abbiamo la possibilità di entrare, attraverso ad esempio riviste specializzate, in milioni di famiglie. Un consumatore da voi formato, che conosce i propri diritti, informato m maniera qualitativa attraverso alcuni progetti pilota che state portando avanti: è un risultato importante per il Paese. Se posso avanzare un suggerimento è quello di dare ancora più poteri e autonomie a questi consumatori associati: è un potenziale che reso autonomo, reso forte, anche di risorse, oltre che di politiche, potrebbe avere uno sviluppo straordinario, difficilmente ottenibile per altre vie. Avete disponibile un potenziale enorme di crescita civile per il aese. E uno dei nodi fondamentali che Coop si trova ad affrontare, nell'ambito del proces so di trasformazione da piccole cooperative a grandi che ha caratterizzato nei decenni scorsi il sistema Coop. Il rischio è che finisca ai margini il socio, risorsa invece basilare. Infatti, bruciare questo potenziale grida vendetta a Dio, lasciarlo in soffitta è altrettando negativo; al contrario valorizzandolo in forma autonoma e dandogli una missione specifica, ritengo sia un tesoro in grado di produrre enormi frutti e risultati. IMBALLAGGI ECOLOGICI COMPILATE E INVIATECI IL VOSTRO QUESTIONARIO MBALLO INTFLI IGEN1L L I a campagna Coop per im 'Imballaggi eco-compatibili ha già dato frutti copiosi: quasi 1000 soci hanno già risposto al questionario pubblicato da - "Quale Consumo" nel numero di settembre. Ma la campagna non si è esaurita. Altri soci ci inviino il loro questionario compilato. r [VERTIGINOSO AUMENTO DEL NUMERO DI AUTOMOBILI SULLA TER L'ETANOLO UNA DELLE PIÙ PROMETTENTI FONTI DI ENERGIA. NEL 2030 IN CIRCOLAZIONE UN MILIARDO DI MACCHINE N el 1990 sulla terra si contavano oltre 500 milioni di autoveicoli e questo numero continua ad aumentare con un tasso di crescita superiore a quello della popolazione. Se questa tendenza continuerà, nel 2030 le strade saranno invase da un miliardo di veicoli. Tale crescita non solo porta a un rapido esaurimento delle risorse petrolifere, ma è anche una delle principali cause dell'inquinamento dell ambiente e una minaccia per la salute pubblica. LE BEIAIIINE HANNO RIDOTTO I RISCHI PER L'UOMO? di Raffaella Galli La produzione e l'uso di carburanti per veicoli liberano nell'atmosfera enormi quantità di anidride carbonica e questa è responsabile dell'effetto serra cioè del surriscalidamento del nostro pianeta; inoltre, dal tubo di scappamento di un'autovettura fuoriesce una notevole quantità di composti che aumentano i rischi per la salute dell'uomo. I gas di scarico, infatti, sono composti principalmente da monossido di carbonio (che impedisce il trasporto di ossigeno nel sangue), ossidi di azoto (che danneggiano il sistema respiratorio e indeboliscono le difese dell'organismo) e idrocarburi (che, in preseriza di luce e ossidi di azoto, formano o. zona, una sostanza irritante per i polmoni). Un discorso a parte meritano gli idrocarburi policidici aromatici per i quali è accertata un'azione cancerogena sull'uomo. Infine nei gas di scarico si trova anche il piombo che ha contaminato ormai l'acqua, l'aria e il suolo; l'uomo sia per in- gestione che per respirazione, ne sta assumendo quantità sempre maggiori. Il piombo nell'uomo si deposita nelle ossa, inibisce la produzione di emoglobina (la proteina del sangue che trasporta l'ossigeno) e danneggia il sistema nervoso. Nei bambini, che presentano un metabolismo più accelerato, il piombo provoca anemie e ritardi nello sviluppo mentale, a volte estremamente gravi. Già da tempo, ormai, scienziati e ambientalisti di tutto il mondo hanno richiesto a gran voce l'eliminazione del piombo dalle benzine. BENZINA CON PIOMBO E SENZA Adottato su larga scala negli Stati Uniti agli inizi degli anni '20 e successivamente anche in Europa, il piombo, per le sue proprietà antidetonanti, garantisce efficienza e un buon livello di prestazioni alle benzine, che si traducono in un aumento di potenza del motore. In pochi decenni, parallelamente stione, in molecole anch'esse dotate di effetti cancerogeni. Dunque, anche le benzine senza piombo, note come benzine "verdi", non sembrano aver ridotto i fattori di rischio per la salute dell'uomo. Tuttavia, per abbattere il potenziale inquinante, alla benzina verde viene abbinata una marmitta catalitica (che non può essere invece utilizzata con la normale benzina super, altrimenti il catalizzatore viene messo fuori uso). Questa è un dispositivo che favorisce la degradazione fino al 90% dei residui tossici presenti nei gas di scarico (idrocarburi non combusti, ossidi di azoto e monossido di carbonio) che vengono trasformati in sostanze innocue: acqua, anidride carbonica e azoto. Nonostante il valido contributo all'abbattimento degli inquinanti, anche la marmitta catalitica presenta degli inconvenienti: non funziona a freddo (cioè quando si percorrono solo pochi chilometri), mentre a temperature superiori a 900° C si disattiva; va sostituita do- po circa 80 mila chilometri; è costosa perché realizzata con materiali preziosi, quali il platino e il palladio. Una direttiva Cee ha previsto che dal 1993 tutte le nuove auto siano fornite di marmitta catalitica; ma poiché queste rappresentano solo l'8 per cento circa delle auto circolanti, si può prevedere che solo dopo il 2000 tutte le auto saranno catalizzate. ENERGIE ALTERNATIVE Oggi la maggior parte dei veicoli viene progettata e costruita senza perdere di vista due obiettivi: il risparmio energetico e la riduzione dei gas di scarico. A tale scopo le industrie automobilistiche si stanno preoccupando di costruire motori che consumino meno combustibile, carrozzerie più leggere, modelli più aerodinamici; tuttavia questi miglioramenti non bastano da soli a risolvere il problema dell'inquinamento e della disponibilità di petrolio. Altrettanto importante, a lungo termine, è l'impiego di combustibili alternativi e che non comportino un ulteriore aumento di anidride carbonica nell'atmosfera. Fra questi, l'etanolo presenta interessanti vantaggi economici e ambientali. Ottenuto dalla distillazione di prodotti agricoli contenenti zucchero o amido (come la canna da zucchero, la barbabietola da zucchero o il mais), l'etanolo è stato usato per la prima volta in Germania sul finire del secolo scorso. Se aggiunto alla benzina, in percentuali variabili tra il 5 e il 15 per cento, conferisce a questa il numero di oliano (che indica il potere antidetonante di un combustibile) sufficientemente alto, sostituendo egregiamente la funzione del piombo. Gli Stati Uniti e il Brasile sono i paesi che stanno sviluppando i due più grandi programmi di produzione di etanolo; anche se fino a oggi nel nostro paese l'ipotesi di impiegare l'etanolo non è stata ancora presa in considerazione, in futuro potrebbe essere una delle fonti più promettenti di energia. dPin~11111~1111~ attUren A cura GRANDE DISTRIBUZIONE IN ITALIA E IN EUROPA allo sviluppo della motorizzazione, la quantità di piombo diffusa sulla terra è aumentata vertiginosamente. Benché la sua tossicità sia nota sin dal II secolo a.C. è solo intorno al 1970 che si avvertono le prime denunce e dieci anni dopo vengono prese le prime misure per ridurre la sua presenza nelle benzine. Entro il 1 ottobre 1989 una direttiva Cee raccomandava di assicurare la disponibilità, sul mercato interno di ogni paese membro, di benzine "senza piombo", ossia con quantità di piombo non superiore a 0,013 glI. La diffusione di benzine senza piombo, tuttavia, ha spostato l'attenzione dell'opinione pubblica su altri compo- . nenti tossici che continuano ad essere presenti, persino in quantità superiore rispetto alle benzine super: il benzene e gli idrocarburi aromatici. Oltre a queste molecole, la cui cancerogenità è dimostrata, nelle benzine senza piombo vengono aggiunti alcoll e altri additivi ossigenati che si trasformano, in seguito alla loro combu- Orl e.7 t Tref; DEGi I " cAr 1+2 PRODOTTI STORICI PRODOTTI NUOVI ipermercati carne macchine per il Domenico Barili, Inversioni di Marketing. La grande paura dell'Industria di Franco Angeli editore, 125 pagine, 20-.000 lire È un libro molto documentato con ampia rassegna di quanto si è fatto e si sta facendo nel inondo, in Europa e in Italia in questo nuovo settore della distribuzione. Ci sono inoltre le schede dettagliate su Euromercato, Città Mercato, e su due Ipercoop. Da segnalare anche tutte le considera- Longanesi, l 86 pagine, 26.000 lire. Si trovano tanti spunti interessanti in questo volume di un signore che per mestiere fa il direttore generale di una grande azienda alimentare. Per esempio si apprende che le culture alimentari (l'insieme di gusti, abitudini e regole condivise in una comunità) nel mondo sono 383. E scopriamo Maura Poppi (a cura di', La città dei consumi. Analisi critica degli Marca, consumo, zioni sul ruolo sociale che possono svolgere gli ipermercati e i centri commerciali, Ie conseguenze di una collocazione vicina o lontana dalla città, le implicazioni urbanistiohe. Di interesse più direttamente sindacale l'analisi del rapporto del singolo punto di vendita con l'azienda centrale. che 363 di esse si basano sul pollo (uova e carne), 196 sui bovini (latte e carne) e ben 40 sul cane e il topo. Tutto questo non ha impedito ad alcuni prodotti di affermarsi al di fuori della propria cultura, e questo sin da tempi molto antichi. Si può parlare dello champagne o del parmigiano per quanto riguarda prodotti che già nei secoli scorsi erano noti e presenti sulle tavole di paesi diversi da quello di origine. Per arrivare ai prodotti "inventati" e diventati "mondiali", ma in epoche dove decisiva per la loro diffusione è stata la pubblicità. All'improvviso sembra che si sia aperto uno spazio apparentemente infinito per prodotti senza marchio, senza cultura intrinseca, senza pubblicità. Il riferimento è ai prodotti che portano come marchio quello dell'insegna distributrice, o che hanno nomi di fantasia. L'autore analizza sia la diffusione dei prodotti "storici" che quella dei prodotti "nuovi", il ruolo svolto dalla grande distribuzione moderna, dalla pubblicità, dal marketing e il ruolo che alcune volte appare subalterno dei produttori. L'autore intravede negli scontri tra i diversi protagonisti, essenzialmente tra produttori e distributori, un progressivo impoverimento delle marche, dei prodotti di qualità. E propone l'utopia (così la definisce) di una integrazione compieta tra produzione e distribuzione. Dietro a questi interrogativi, che si pongono in pochi tra gli addetti ai lavori, ci sono risposte che riguardano l'assetto produttivo e finanziario di tante imprese italiane, europee e' "globali". E ovviamente tutti i consumatori. 11.111~1.11111111111~~1111 - BRESCIA 150,... LA COOP CANTA... Una pubblicazione storica a fumetti sui 150 anni della cooperazione tra consumatori. Una piccola sfida per togliere i] mezzo espressivo fumettistico dal solo mondo degli estimatori del genere, a torto considerato una forma minore di comunicazione. Una scommessa che, ora, a mostra conclusa, si può considerare vinta con un margine abbondante di positività. Già dall'inaugurazione, comunque, si erano capite le premesse del successo. I mass-media bresciani, sabato 30 Settembre, hanno sottoposto ad un vero e proprio fuoco dí fila di domande Sergio Staino, autore delle otto storie sulla cooperazione, Marco Maggi, seguono a ritmi incalzanti e coinvolgenti, negli episodi narrati... con la matita. La storia del movimento cooperativo consumerista si dipana con chiarezza e fa risaltare i valori di fondo che, da 150 anni, lo muovono. Dopo la visita alla mostra degli originali di Sergio Staino, í ragazzi ed i visitatori, seguono con l'apporto di una serie di diapositive, l'evolversi da Rochdale in poi, del movimento cooperativo italiano. Ugo Pinfeti, dell'Associazione Regionale Lombarda, ha tenuto la prima lezione ai quaranta allievi della quinta classe dell'Istituto alberghiero bresciano in visita al Centro Sociale Coop. La direttore soci e consumatori di Coop Lombardia, sul perché dell'evento, sulla cooperazione in generale e sulla socialità in particolare. Il fumetto di qualità ed ironicamente intelligente, scelto come intermediario con fasce di persone (i giovani in particolare) altrimenti difficili da contattare su questo argomento co. Bobo, Bibi, la mog 'e ed il fratello (la trasfigurazione della famiglia dell'autore) si muovono in un arco temporale che va dal 1844 al 1994 in terra toscana. Lotte, vittorie, axretramenti e successi nella cooperazione, legati ai vari periodi socio-economici nazionali e locali, si sus- mostra è stata ampiamente recensita e commentata dalla stampa, televisioni e radio locali con favorevoli valutazioni. Gli Assessorati alla Cultura, Pubblica Istruzionale e Gioventù del Comune hanno affiancato l'Arcicomics ed il Centro Sociale, coinvolgendo il Comitato Soci in questa opera di diffusione dei valori cooperativi che vengono sì da molto lontano, ma che di strada ne possono certamente percorrere ancora molta. La mostra a fumetti può rappresentare, e non solo a Brescia, un momento di coinvolgimento e di pubblicizzazione inusuale ma efficace. Renato Bandera SOCINFORIvi CREMONA SOCINFORM SETTIMO M CORSI DI ECONOMIA COOPERATIVA BUON 150° DAGLI ILLUSTRATORI ITALIANI Il 20 Ottobre, promossi dal Centro Sociale Coop Lombardia di Cremona ed organizzati dalle scuole, sono iniziati i corsi di Economia Cooperativa che si concluderanno il 20 novembre 1995. Le scuole interessate sono due, il Ra.c.l.e."Ghisleri", e l'Istituto tecnico industriale statale "J. Torriani" di Cremona. Gli allievi coinvolti sono rispettivamente: 100 del P.a.c.l.e. (tutte le quinte classi) e 80 dellIT.I.S. (quattro classi: quarte e quinte). I corsi sono articolati in 4 lezioni sui seguenti temi: - "Passato e presente del movimento cooperativo;" -"Le caratteristiche della strategia dell'impresa cooperativa;" - "Gli aspetti giuridici ed amministrativi dell'impresa cooperativa;" - "La costituzione di una cooperativa: prospettiva di nuova occupazione;" I relatori sono: Fulvio Bella (capo ufficio attività sociali Coop), dottor Marco Maggi (direttore settore soci e consumatori), Gian Pietro De Micheli (Consi- glio di Amministrazione Coop Lombardia), Elvira Cossu (responsabile servizio amministrativo Coop Lombardia), dottor Fiorenzo Romè (responsabile settore formazione e lavom Associazione Lombarda Cooperative Consumatori). Entrambe le iniziative si concluderanno con la visita al Centro Commerciale Gran Rondò di Crema sci all'IperCoop. E da sottolineare che tutte le lezioni dei Corsi si svolgono durante l'orario scolastico e quindi diventano parte integrante del percorso didattico delle scuole. Il Centro Sociale Coop Lombardia di Cremona rivolge un ringraziamento ai presidi professor Gualtiero Nicolini e dottor Guido Lazzarini, agli insegnanti delle classi impegnate per la sensibilità dimostrata nell'accogliere le nostre proposte su argomenti che non fanno solitamente parte degli insegnamenti scolastici. È altresì in fase di preparazione, con l'Istituto Tecnico per geometri "Vac- chelli" di Cremona, un corso di aggiornamento per insekmanti ed allievi delle quinte classi riguardante la costruzione di un supermercato. Il corso è finalizzato alla elaborazione di progetti che gli allievi porteranno agli esami. Cesare Mainardi . RITORNA MAGO FILIPPO A Novembre alla scuola elementare "Trent° e Trieste" di Cremona i bambini di due prime si cimenteranno sulle "Ricette di Mago Filippo", così come faranno, a Dicembre, i bambini di un asilo infantile comunale. Riprende in questo modo e con questi impegni l'attività del Centro Sociale di Cremona a conferma dell'attenzione che la Coop Lombardia ha sempre rivolto al territorio cremonese. C. M. Sabato 7 ottobre davanti ad una numerosa folla di soci e non è stata inaugurata presso il centro commerciale di Settimo la mostra preparata dall'associazione illustratori italiani per il 150° anniversario della nasci- ta della prima cooperativa di consumo. Alcuni tra i maggiori illustratori hanno voluto, ognuno col loro stile, e con la propria creatività, augurare alla Coop "buon compleanno". SOCINFORM BONOLA-BAGGIO-CORSICO 1111.1.111111Mamt, COOP LOMBARDIA IN MARCIA PER LA PACE Anche quest'anno Coop Lombardia non ha voluto mancare ad un appuntamento molto importante e significativo, specialmente in questo periodo segnato dalla guerra nella ex Jugoslavia, qual è stata la marcia della pace "Perugia-Assisi" svoltasi lo scorso 24 settembre. 13 Circa 80 mila persone hanno partecipato a cio attività sociali di questa manifestazione, Coop Lombardia. tra cui molti giovani; Da parte di tutti i Soci all'insegna della spepartecipanti si è risconranza che gli errori del trata la volontà di essepassato e del presente re presenti alle prossipossano essere d'inseme edizioni della margnamento per un futucia per rinnovare l'imro con più pace. pegno di Coop verso la Coop Lombardia era pace e la solidarietà tra rappresentata dalle Se- ' i popoli. zioni Soci di Bonola e Andrea Caiani Baggio - Coreico e da Comitato soci Fulvio Bella, capo uffidi Bonola VOLTÀs 'EOOP LOMBARDIA CaTili,6RA ALLA PROPOSTA TEATRALE ._ ,„,,„NigQRA91\A n .a!, 5 TEATRI UNA La stagione teatrale 95/96 vede ancora una volta Coop Lombardia protagonista nella nostra regione con una politica di sponsorizzazionì che, da qualche anno, è diventata sinonimo di qualità ed innovazione della proposta teatrale. A Milano, attraverso il circuito dei teatri d'ITHALIA (Porta Romana ed Elfo) ed a Cremona con il Ponchielli si concretizza il nostro sforzo di supportare un progetto culturale di ampio respiro che duri nel tempo. Al centro delle proposte di quest'anno per i teatri d'Ithalia stanno classici di Shakespeare, Ibsen e Molière, rivisti in un linguaggio teatrale moderno ed alcune proposte particolarmente significative tra le quali spiccano Carmelo Bene, Paolo Poli e Luca Barbareschi. Il programma completo della stagione può essere richiesto presso gli uffici soci dei punti vendita di Milano ed hinterland. Identica qualità nella proposta del teatro Ponchielli di Cremona sulla cui stagione teatrale i nostri soci potranno godere quest'anno di un significativo vantaggio economico: lo sconto del 20% sul prezzo del biglietto. Ma anche le sezioni soci, autonomamente, si muovono sul terreno delle proposte teatrali. Particolarmente significativa è la possibilità offerta ai soci dell'ipercoop Bonola che potranno acquistare a prezzo ridotto presso il loro ufficio soci i biglietti per spettacoli in alcuni importanti teatri milanesi (Carcano, San Babila, Smeraldo, Nuovo Nazionale) la cui programmazione riportiamo qui. Per i soci dunque l'opportunità di fruire di una ricca stagione teatrale a condizioni vantaggiose: un'occasione che sarebbe imperdonabile perdere. GRANDE STAGIONE STAGIONE 95.96 I VANTAGGI RISERVATI AI SOCI COOP LOMBARDIA caca Presentandosi muniti della propria tessera di socio Coop Lombardia ai botteghini dei teatri si avranno le seguenti facilitazioni: ottil 0550 0" u*" 02 0t:06 001? o0 soci „ vtdi 00420.t. TEATRID Teatro Spettacolo Compagnia San Babila Carcano Nuovo San Babila Smeraldo Carcano San Babila Smeraldo Nuovo Carcano Nuovo San Babila San Babila Carcano Nazionale Nazionale Nazionale Nazionale Nazionale Nazionale Nazionale Un ispettore in casa Birling Diablo (Storia flamenca t La scuola delle mogli Ma non è una cosa sena Uomo E pensare che c'era il pensiero Il clan delle vedove Hair L'ultima luna Uno nessuno centomila La governante Il malato immaginario Come prima meglio di prima Monsieur Amilcar Provaci ancora Sam L'albergo del libero scambio Il piacere dell'onestà La strana coppia La vita è un tram Recital Tango Barbaro Remo Girone Savignano-Beltrami Sergio Fantoni Stabile di Bolzano Antonio Albanese G. Gaber Valeria Valeri Brodway Musical C.N.Y. M. Mastroiaani Flavio Bucci Giorgio Albertazzi Bosetti-Bonfigli-Salines Marina Malfatti Paolo Ferrari Antonio Salines Gleljeses-Croccolo-Quattr Gianrico Tedeschi Zuzzurro e Gaspare Legnanesi Vecchioni Mariangela Melato In aggiunta al nutrito elenco proporremo anche spettacoli teatrali in programmazione al Piccolo Teatro a Milano che per esigenze di tempi di stampa del nostro giornale non abbiamo potuto inserire. Teatro Elfo e Porta Romana di Milano: sconto di L. 8.000 (da 30.000 a 22,000) per tutti gli spettacoli teatrali della stagione 95/96. Attenzione! Alcuni spettacoli potranno subire variazioni di prezzo: ai soci rimane dunque garantito uno sconto che sarà comunicato al botteghino del teatro. Teatro Ponchielli di Cremona: sconto del 20% sulla stagione teatrale 95/96 (sono esclusi spettacoli musicali e di balletto). N.b. Il socio ha diritto ad un massimo di due biglietti per tessera. La programmazione completa di questi teatri è disponibile sottoforma di dépliant in tutti gli uffici soci dei punti vendita interessati. FOTO SULLA CARTA DI CREDITO La Kodak ha messo a punto un sistema digitale per riprodurre l'immagine che richiede solo 400 bit, cioè una quantità di "memoria" che può essere inserita tra le informa doni di una carta di credito. Ne viene fuori un'immagine non certamente incisa come in una fotografia o in televisione, ma sufficiente per riconoscere un volto. L'idea è di Incidere" il ritratto del titolare su una carta di credito. Questo dovrebbe consentire di eliminare l'uso di una carta di credito da parte di altre persone. La banca americana Citicorp è partita con la sperimentazione su carte Visa e Mastercard. La cassiera vedrà apparire sul terminale di cassa il ritratto del titolare. Fino al 16 marzo '96 nei supermercati Coop Lombardia va in scena il Gran Galà Coop Ogni tua sposo di 20.000 lire vale 1 Bollino: se acquisti anche uno del prodotti della settimana avrai diritto a i bollino extra. Pii Pollini raccogli più Coop ti premio. IL TELEFONO ANTI-PINOCCHIO (CONTRO CHI DICE BUGIE) Il brevetto è del 1978. Ma solo oggi, grazie alla miniaturizzazione dei circuiti, è diventato un oggetto che può stare sulla scrivania. Si basa sul VSA, Voice Stress Analyzer, un dispositivo elettronico che riconosce i minimi tremolii della voce quando diciamo il falso. Negli USA è in vendita da due anni. Si chiama Truth Phone e costa sei milioni.Sembra che lo comprino avvocati e assicuratori. t a..., e ra. n...m...cubo,. esponira n nex..6n. ---'................"-n...... va,• 1E' un premio ffiladellealo Capi a2CIP LA COOP SEI TU. Per maggiori informazioni rivolgetevi al vostro Supermercato o Ipermercato Coop :-s (Le quote si intendono espresse in migliaia di lire e non includono la quoto di iscrizione, le tosse di imbarco e sbarco ed altre particolarità relative al programma specifico). Tali quote sono sempre relative a sistemazione in camera a due letti Organizzazione tecnica 4-NOLATOURS Ageraio AAGGi E VACANZE Riservati ai Soci Coop FESTIVITÀ IN COMPAGNIA PONTI FESTIVI... Da L • 500 S. Ambrogio Trasporto - Pensione completa C at. Accompagnatore/Assistenza turistica PARTENZE CON\ FNIENZA Voli speciali - 7 notti in hotel - mezza pensione - Assistenza di personale specializzato PAGNA Ufficiale Partenza Sconto Soci Quota Tenerife Budapest Zigana dal 6.12 al 10.12 Hotel *** Sorrento Caleidoscopica Hotel **** 500 .1=121:091 L. Hotel Fanabe Costa Sur 4* 11 dicembre L. 1.286 L. 150 2 gennaio L. 1.571 4 dicembre L. L. 1.280 L.135 Lanzarotepensione dal 7.12 al 10.12 780Z L. Hotel S. Antonio aosnPl e" 4* L. 451. Gran Canaria 4* Hotel Las Margaritas ...8tAPODANNO Da L . 515 Trasporto con partenza da Milano - Pensione completa Cenone di fine anno con musica e balli - Accompagnatore 15 gennaio 1.410 L. 160 Palma di Maiorca Hotel Pioneropensi°" 3* coonsteta 6 gennaio 3 febbraio 795 795 L L L. L 70 95 Viareggio: Hotel Marchionni *** 515 dal 30.12 al 4.1 L. dal 29.12 al 2.1 L. 1.050 Hotel ***/**** dal 29.12 al 6.1 L. 1.600 Costa Brava: Hotel **I***/**** dal 28.12 al 2.1 da L. 585 Hotel Globus *** dal 29.12 al 2.1 L. 770 Budapest; Hotel *** dal 29.12 al 2.1 L. 845 Vienna; Hotel ****/*** dal 29.12 al 2.1 L. 875 dal 29.12 al 2.1 L. Sorrento: Hotel **** Sicilia: Praga: Parigi: Hotel ****/***S Palma: 1.070 rnat-gsm Lhw- cr-4 Lanzarote - Hotel S. Antonio *-t** TUNISIA Cat. Ufficiale Partenza o giorni Hotel Pionero *** dal 28.12 al 6.1 L. 1.030 dal 25.12 a11 . 1.1 L. Tunisia: Hotel Club Soviva *** 1.020 Spagna, Marocco, Isole Atlantiche Sulla Motonave Azur - dal 27.12 al 7.1 da L. Djerba Hotel Djerba Harun 3* MAROCCO Crociera: 1.765 Sconto Soci Quota Agadir Hotel Sangho Cat. Ufficiale 4* 21 gennaio 11 febbraio 790 L. 135 790 L. 135 L. L Partenza Sconto Soci Quota 10 dicembre L. 14 gennaio L. 1.225 L. 160 1.225 L. 160 MAR ROSSO Cat. Ufficiale Periodi Quota Sconto Soci Sharm EI Sheikh Hotel Ghazala 4* dal 02.12 al 22.12 dal 23.12 al 29.12 L. 1.418 L. 160 L. 1.695 Natale dal 30.12 al 05.01 L. dal 06.01. al 01.03 L. 1.783 Capodanno 1.418 L. 60 CUBA Cat. Ufficiale Oriente di Cuba Hotel Sol Rio de Luna sconto SOCI Periodi5 0 Quota 3* dal 01.11 al 20.12 dal 21.12 al 03.01 L. 1.902 L. 2.627 4*. dal 01.11 al 20.12 dal 21.12 al 27.12 L. 1.720 L. 1.910 L. 2.550 Varadero Hotel Sol Palmeras Tunisia: Port EI Kantaoui, Club Soviva *** dal 28.12 al 03.01 A causa della C'È MOLTO ALTRO... l5 situazione di estrema instabilità dei cambi valutari, invitiamo i gentili Soci a voler verificare l'esattezza delle quote pubblicate, presso l'Ufficio Soci e Consumatori Tratta bene i tuoi interessi, diventa Socio prestatore. Ai primi 5 milioni 6 5 50% LORDO NETTO 5,69% ,, LORDO /U Da 5 a7 20 milioni 6,34% NETTO Oltre i25% 20 milioni LORDO NETTO 7,22% Le operazioni sono gratuite. Il servizio è attivo nell'intero arco orario di apertura del punto vendita. Unicard-Visa è disponibile a condizioni vantaggiose. Comunicazione riservata ai soci Lombardia It