Giordano Bruno: Omoiosis Theo
Esame di Filosofia estetica
Anno Accademico 2004/2005
Prof. Clementina Gily
Studente Renata Falanga matr. 545/1065
“La natura non è altro che Dio che si manifesta in tutte le cose.
Immagina così il sole, presente nel fuoco, nel narciso, nel girasole, nel
gallo, nel leone”.
Giordano Bruno
Corteccia di pino di Scozia
Giordano Bruno viene condannato a bruciare sul rogo a Campo dei
Fiori a Roma il 17 febbraio 1600: l’imputazione mossagli fu di dubitare
della trinità, della divinità di Cristo, di voler sostituire alle religioni
particolari la religione della ragione come religione unica e universale.
Qual furono le vere preoccupazione della Chiesa nei confronti delle
posizioni di Bruno?
TEORIA COPERNICANA COME PUNTO DI
PARTENZA
- L’infinità
dell’universo:
ammettere due
punti di rotazione
è un primo passo
verso
l’ammissione di
più punti di
riferimento
assoluti
• Bruno non fa altro che
sfruttare le considerazioni
di Copernico per
sostenere positivamente
l’infinità dell’universo e
per dar vita ad una
visione liberatoria
dell’universo.
• Propone argomentazioni
scientifiche (Ockham e
Cusano).
La tradizione Aristotelica
- “perché ci siano un
alto e un basso assoluti
ci deve essere un
mondo infinito; se il
mondo fosse infinito
non ci sarebbe alto e
basso.”
Aristotele
Il rapporto Dio-Universo
• L’esempio della
statua usato da
Bruno e Aristotele
• La distinzione tra
causa e principio
• “Deus super omnia” e
“Deus insitus
omnibus”
Opera di Klee
La visione panteista: Bruno, Plotino, Cusano, gli
Stoici
La filosofia di Plotino
• Aspetti sia trascendenti
che immanenti
• Metafora della fonte
(rapporto Dio-Mondo)
• Ciò che viene
“emanato” dalla fonte è
sempre legato alla
stessa fonte.
• Insatabilità tra
trascendenza e
immanenza
Plotino
Il concetto di contrazione: Cusano
• Si serve della
contrazione per
mantenere netta la
distinzione tra mondo e
Dio.
• Riprende la visione
trascendente di Plotino a
differenza di Bruno che
predilige la visione
immanente poiché
l’uomo non può
occuparsi di qualcosa
che con la ragione non
può conoscere.(Telesio)
Cusano
Bruno e gli Stoici
• Concezione in entrambi immanentistica
• Libertà e necessità, in entrambi,
coincidono
• Coincidenza degli opposti
• Diversità: la posizione degli stoici è
panteistica (Dio è ovunque),ma non
panteistica
• Forma e materia per gli stoici sono uniche
e la forma è proprio il Logos, in Bruno
non c’è opposizione materia-forma
Zenone
Bruno nella Storia: il Panteismo
Romantico
• La filosofia naturalista del
Rinascimento ,da Bruno a
Spinoza, vide Dio come
principio immanente (natura
naturans ) del mondo (natura
naturata), concetto ripreso dal
Romanticismo Tedesco.
• Tutto il pensiero di Schelling
presenterà analogie con quello
di Bruno (Del principio divino e
naturale delle cose)
• Kierkegaard: il singolo contro il
Panteismo
Friedrich: Viandante
su un mare di nebbia
Neoplatonismo
• Tutte le cose hanno un’anima:
il principio che muove tutte le
cose è lo spirito
• Principio strutturale di tutte le
cose è l’anima divina che si
palesa nella materia
(incorruttibile e indistruttibile)
• “Dio è in ogni cosa come
principio vitale entro le pietre
come negli uomini, l'intera
natura è un grande organismo
unitario il quale è esso stesso
evidenza dell’intelligenza
divina”.
Il Neoplatonismo di Bruno: De Umbris Idearum
• Bruno parte dal presupposto
neoplatonico
dell’inconoscibilità
dell’essenza divina, a cui
l’uomo si avvicina, come
l’ombra, partecipe della luce
e delle tenebre si avvicina
alla luce
• Da questo presupposto si
sviluppano due processi
opposti: il descensum da
Dio all’uomo e l’ascensum
dall’uomo a Dio
• “Umbra profonda sumus”
• “Platonicamente” vediamo la
realtà come l’ombra che si
proietta sul fondo della
caverna alla quale voltiamo
le spalle dalla nascita (mito
della caverna).
Platone
“Umbra profonda sumus”
“…in catene vedendo
immagini di statue
proiettate dal fuoco…”
“…volgendo lo
sguardo alla luce
delle stelle…”
“…stiamo dentro fin da fanciulli
incatenati… “
“ …che uno fosse sciolto,
costretto improvvisamente ad
alzarsi…”
“ …se lo si
costringesse a
guardare la
luce stessa...”
Mostra d’arte contemporanea a Villasanta
Rapporto Dio - cose
• In Bruno Uno - Molti finiscono per essere la stessa cosa
perché il principio è tutto interno al mondo.
• “grande magia sarebbe quella di uno che fosse in grado
di passare dall’unità alla molteplicità e dalla molteplicità
all’unità”
• Magia: capacità di cogliere i meccanismi secondo i quali
l’unità si articola nella molteplicità e viceversa.
• Questo è uno dei problemi principali affrontati dalla
filosofia (es. Talete)
• “il mondo e tutte le sue articolazioni derivano dall’unica
sostanza divina come le proprietà del triangolo derivano
dall’essenza del triangolo”
• In Bruno il passaggio da uno a
molteplice non implica un
“uscir fuori "del molteplice
dall’uno “sia l’universo che le
singole cose possiedono
l’essere”
• “l’essere non è di più qua e
meno di là; l'essere che c’è ,
c’è tutto.” Parmenide
• L’universo ha tutto l’essere e
tutti i modi di essere , ogni ente
ha tutto l’essere ma non tutti i
modi di essere.
• Un ente è solo una
manifestazione particolare
dell’essere.
La concezione monistica di Bruno
•
•
•
•
•
•
•
•
La sostanza oltre ad essere una
numericamente è una
qualitativamente
Rapporto Bruno-Cusano
Cusano: coincidenza degli opposti
– Dio
Bruno : coincidenza degli opposti
– Mondo
In Bruno c’è il superamento dei
dualismi propri della tradizione
Aristotelica(materia-forma;
potenza-atto)
Materia e forma finiscono per
essere la stessa cosa
Le forme per Bruno emergono
dalla materia stessa
La materia è viva e divina
Klimt: l’albero della vita
Libertà e necessità
• Il superamento dei dualismi implica anche il superamento del dualismo libertà-necessità che in Bruno
assumono lo stesso significato
• In Bruno c’è l’idea che ciò che l’uomo deve fare è
riconoscere la sua appartenenza al tutto
• Esistiamo come aspetto di un’unica sostanza , è un
errore credere di esistere come realtà staccata e
indipendente dalle altre
• L’uomo deve cercare di concepirsi come manifestazione
del tutto
• Un modo particolare per realizzare questa cosa è stata
definita la “OMOIOSIS
THEO”.
L’OMOIOSIS THEO :Platone
• Il fine dell’uomo:
l’assimilazione a Dio
• Teeteto: assimilarsi a Dio è
l’essere saggi, giusti e santi
• Repubblica: "non sarà mai
ignorato dagli dei colui che
desideri divenire giusto e
curando la virtù, per quanto
possibile all’uomo ,voglia
assimilarsi a Dio.”
• Fedone: l'assimilarsi a Dio è
divenire nello stesso tempo
temperanti e giusti
Platone
OMOIOSIS THEO: Giordano Bruno
• È il tentativo dell’uomo di
diventare un Dio
• Per Bruno l’uomo come ogni
altro ente è già Dio ,deve solo
riconoscerlo
• Diventare Dio non è altro che
riconoscere di essere Dio
• Come? Attraverso gli eroici
furori (tendenza mistica propria
dell’uomo all’omoiosis theo)
Gianni Pittiglio: Mito di Diana e
Atteone (particolare)
Caratteri dell’omoiosis theo di Bruno:analogie e
differenze dalla visione platonica
• Bruno riprende dalla tradizione platonica l’idea di avvicinamento a
Dio
• Riprende da Platone che lo strumento per avvicinarsi a Dio siano
ragione e intelligenza, ma anche di amore e volontà(biga alata)
• La novità di Bruno è la concezione straordinaria del Dio a cui l’uomo
deve assimilarsi
• Essendo venuto meno il libero arbitrio(superamento dualismo
libertà-necessità) la libertà che dà Bruno è quella che rende l’uomo
filosofo identico a Dio
• Solo quando prenderemo atto di ciò che di vero c’è in noi
raggiungeremo l’omoiosis theo: è un amore intellettuale verso Dio
ma anche intelligente, è passione.
Dio – Uomo – Natura
• Dio - natura, ma anche
natura – uomo, e quindi
Dio – uomo
rappresentano tre aspetti
di una sola identità e
l’omoiosis theo realizza
proprio questa identità.
• Rappresentazione
simbolica di queste sue
idee nella religione
egizia.
Il Mito di Atteone
•
•
•
•
Nella tradizione il significato del
mito di Atteone era fortemente
negativo
Il tema dell’”ubris” (tracotanza):
l’uomo che sfonda i limiti e viene
punito
In Bruno nulla è più positivo di
sfondare i limiti
Interpretazione nuova del mito in
chiave positiva: l’uomo che ricerca
la sua natura trova la divinità e
alla fine scopre che questa naturadivinità non è altro che lui stesso
Il mito di Atteone: Archivio Giunti
Il progresso umano
e Asinità
• Solo gli uomini superiori alla massa possono seguire le
orme di Atteone
• -Spaccio della Bestia Trionfante - :non l’autorità degli
antichi regge gli uomini nei loro ordinamenti e li
“appossima a l’esser divino”, ma la loro volontà di
avanzare , di progredire
• -Cena delle ceneri- : dialogo tra il parassita Prudenzio
e Teofilo (caro alla divinità)
• -Cabala del Cavallo Pegaseo - : (antiprogresso umano)
incentrata sul concetto di asinità ,rovescia l’idea della
praxis del rinnovamento come valorizzazione delle
opere e della magia
• Bruno propone un elogio dell’asinità:
• Le tesi dell’Ozio
vengono osannate
• Capovolgimento dei
valori dello “Spaccio
della Bestia
Trionfante”
• Nello stile di Erasmo
da Rotterdam (Elogio
della follia) critica con
astuti mezzi le
filosofie asinine.
L’eroicità : Bruno e Vico
•
•
•
•
•
•
In entrambi c’è una “fiamma”
neoplatonica
Conversione del soggetto
conoscente nell’oggetto
conosciuto
I mezzi usati sono Amore ed
Intelletto
“Scienza nuova” :rivivere il pathos
dei personaggi indagati per
raggiungere la conoscenza storica
Conversione: l’Atteone di Bruno si
converte in cervo divenendo
natura; il Socrate di Vico(De
mente heroica) trasforma la sua
vita in ricerca della verità.
Eroicità contrapposta all’Ozio: lo
Spaccio e il De mente heroica
Canova : Amore e Psiche
“Ho lottato , e molto credetti poter vincere , e la sorte e
la natura repressero lo studio e gli sforzi .
È già qualcosa l’essersi cimentati; giacché vincere
vedo che è nelle mani del fato.
Per quel che mi riguarda ho fatto il possibile che
nessuna delle generazioni venture mi negherà; quel
che un vincitore poteva metterci di suo : non aver
temuto la morte , non aver ceduto con fermo viso a
nessun simile , aver preferito una morte animosa a
un’imbelle vita.” De monade, numero et figura
Giordano Bruno
Scarica

Omoiosis Theo - ClementinaGily.it