Apofruit notizie
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Anno XXI n°3 - Maggio/Giugno 2013
notizie
Periodico bimestrale - Poste Italiane sped. in a.p. D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/04 nr. 46) art. 1 comma 1 DCB Forlì - Ed. Prima Comunicazione - E 0,50
Liquidazione
dei prodotti invernaLi
apofruit chiude iL 2012
con un biLancio positivo
i progetti di sviLuppo
di apofruit neL Lazio
SOMMARIO
Liquidazione dei prodotti invernali
3-5
Apofruit chiude il 2012 con un bilancio
positivo
Variazione del tasso di prestito sociale
6
Apofruit promuove il kiwi bio del Lazio
Rinnovo della Commissione elettorale
pAGiNE tECNiCHE
La qualità e la sicurezza dei prodotti
ortofrutticoli
DALL’EMiLiA
Liquidazione invernale per la produzione
di pere
DAL MEtApoNto
Pesche e albicocche sotto serra: bilancio
positivo per le prime esperienze
effettuate dai soci
DALLA siCiLiA
Lotta integrata per il rilancio
dell’orticoltura siciliana
DAL LAZio
Apofruit presenta i progetti di sviluppo
della frutticoltura del Lazio
BiMeStRALe DeLLA oRGAnizzAzione
Dei PRoDUttoRi APoFRUit itALiA
Aut. trib. Fo n. 178 del 5/4/88 - Reg. Stampa n. 10/88
Stampa: Ramberti Arti Grafiche, Rimini tel. 0541 738111
Direttore Responsabile: Maurizio Magni
editore: Prima Comunicazione - Cesena (in corso di variazione)
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Apofruit notizie
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PoSitiVi GLi eSiti
DeLLA LiqUiDAzione inVeRnALe
Al termine della campagna 2012 Apofruit ha liquidato ai soci 715.418 quintali di prodotto,
per un valore della produzione di 31 milioni 325 mila euro (+38% sul 2011)
A
pofruit italia ha liquidato ai soci le produzioni invernali,
andando così a concludere la campagna produttiva
2012. Complessivamente è stata una campagna invernale positiva, grazie due fattori principali: una produzione più
contenuta su tutte le specie (anche se in modo differenziato) e a condizioni di mercato particolarmente favorevoli
all’esportazione, specie verso l’oltremare.
Da sottolineare anche lo sviluppo della linea dei prodotti di
alta qualità a marchio Solarelli che ha registrato un incremento delle vendite soprattutto di kiwi, pere e mele Fuji.
Al termine della campagna Apofruit ha liquidato ai soci
complessivamente 715.418 quintali di prodotto, per un valore della produzione di 31 milioni 325 mila euro, con una
crescita del 38% rispetto al 2011.
CoNfEriMENto proDotti iNVErNALi convenzionali
CoNfEriMENto proDotti iNVErNALi CoNVENZioNALi
Kiwi Hayward
258.594 q.li
Kiwi zespri Gold
Pere invernali
Mele di qualità
Mele tradizionali
Patate
Cipolle
7.550 q.li
90.583
95.258
12.772 q.li
103.843 q.li
60.975 q.li
CoNfEriMENto proDotti iNVErNALi bio
Kiwi
Mele di qualità
Mele tradizionali
Pere
63.270 q.li
7.980 q.li
7.120 q.li
5.990 q.li
KiWi
il kiwi è in termini quantitativi il più importante tra i prodotti invernali di Apofruit. La produzione 2012 ritirata dalla cooperativa è stata inferiore rispetto all’anno precedente del 9%
a fronte di un calo a livello nazionale del 22% (fonte CSo).
“Grazie ai ridotti stock di prodotto provenienti dall’emisfero
Sud, la commercializzazione è iniziata con volumi interessanti sia sul mercato europeo che in direzione dell’oltre-
mare - esordisce ilenio Bastoni, direttore commerciale di
Apofruit italia - Va segnalata la concorrenza del prodotto
proveniente dalla Grecia, che ha avuto un’annata di piena
produzione. Da marzo è poi però diminuita la concorrenza
di questo prodotto e i volumi delle vendite si sono mantenuti interessanti fino a fine stagione. Dal punto di vista
qualitativo la disformità di durezza dei frutti ci ha obbligato
a rivedere il calendario delle vendite andando a terminare
la campagna di commercializzazione con 2-3 settimane di
anticipo rispetto a quanto pianificato inizialmente”.
Su questo comparto va poi sottolineata l’importanza del
progetto qualità kiwi, che ha coinvolto i soci per una produzione complessiva pari a circa il 40% del prodotto convenzionale, con riscontri positivi dai mercati.
“Riteniamo che il percorso intrapreso con il progetto qualità sia estremamente interessante perché ci permette di
affrontare nuovi mercati più remunerativi come quello Asiatico, a cui è stata destinata, già da quest’anno, una quota
importante della nostra produzione. Va sottolineato inoltre
che il kiwi con un elevato livello di sostanza secca ha un
maggiore grado di conservabilità, di conseguenza si presta all’esportazione nei mercati lontani e inoltre permette di
concentrare le vendite nella seconda parte della stagione,
quando la concorrenza di altri Paesi è inferiore. Più in gene-
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Apofruit notizie
rale l’obiettivo del progetto qualità kiwi è quello di offrire al
consumatore un prodotto con elevate caratteristiche organolettiche e inoltre non dobbiamo dimenticare che ci aiuta
a preservare gli impianti dalla Psa”.
Al termine della campagna il risultato per i produttori, in
relazione alla diversa categoria qualitativa in funzione del
livello della sostanza secca, è stato da 60 a 70 centesimi/
kg per il prodotto di Cat. i. Per quanto riguarda la varietà
zespri Gold, il prezzo medio di liquidazione della Cat.i è
stato di 1,61 centesimi/kg. “Purtroppo la produzione negli
ultimi anni della varietà Hort 16 A è stata compromessa
dalla Psa – continua Bastoni - A questo proposito riteniamo particolarmente interessante il programma di sviluppo
della nuova cultivar G3 in collaborazione con zespri che,
a fronte dell’interesse del mercato per le tipologie di kiwi a
polpa gialla, potrà dare in futuro sicuramente risultati soddisfacenti”.
PeRe
La campagna 2012 è stata caratterizzata, seppur in modo
differenziato, da un generale calo produttivo su questo
comparto. La varietà principale, Abate Fetel, ha avuto fin
dall’inizio delle buone richieste, in particolar modo per i calibri medio-grossi.
Per quanto riguarda Apofruit il mercato di riferimento per
le pere rimane quello italiano, a cui viene destinato il 75%
del prodotto; in crescita negli ultimi anni la quota destinata
all’esportazione, con continua ricerca di nuovi mercati.
Al termine della campagna la pera Abate Fetel Cat. i calibro 65+ ha ottenuto un prezzo medio di liquidazione di
83 centesimi/kg, la varietà Conference calibro 60+ è stata
liquidata con una media per la Cat. i di 60 centesimi/kg,
la Kaiser calibro 65+ con una media di 70 centesimi/kg e
la Decana calibro 75+ con una media di 83 centesimi/kg.
“Complessivamente - sottolinea il direttore commerciale di
Apofruit - è stata un’annata con un prodotto di buona qualità che ci ha permesso di portare a termine positivamente
il nostro programma di commercializzazione”.
MeLe
Anche per questo comparto la campagna 2012 si è conclusa con risultati positivi. Va evidenziato il buon risultato
ottenuto con le mele di qualità, in particolare con Cripps
Pink e Rosy Glow, che sono state liquidate con una media
per la Cat. i rispettivamente di 75 centesimi e 76 centesimi
al kg. Risultati che confermano ancora una volta il continuo
apprezzamento di questa varietà da parte dei consumatori.
La Modì è stata liquidata con una media per la Cat. i calibro
70+ di 44 centesimi/kg. “Di questa varietà abbiamo esportato dei volumi interessanti negli emirati Arabi e in Arabia
Saudita - dichiara Bastoni - Le caratteristiche di questa
mela la rendono idonea per uno sviluppo dell’attività nei
mercati dell’oltremare”.
Sulla varietà Fuji, la media di liquidazione per la Cat. i calibro
70+ è stata di 64 centesimi/kg. “Si conferma anche per
questa mela l’apprezzamento da parte dei consumatori,
soprattutto sul mercato italiano. Purtroppo, però, l’andamento climatico sfavorevole ha portato a raccolta un prodotto con caratteristiche qualitative non ottimali per poter
riconoscere ai soci un risultato economico del tutto positivo”.
Per quanto riguarda infine il comparto mele tradizionali, la
varietà Golden orange è stata liquidata con una media di
38 centesimi/kg, la Golden Spur di 34 centesimi/kg. Sul
Granny Smith la media per la Cat. i calibro 70+ è stata di
35 centesimi/kg. quest’ultima varietà è destinata principalmente al mercato estero.
CiPoLLe e PAtAte
Anche in questi due comparti si è registrato un leggero calo
produttivo. “Per quanto riguarda le patate, i risultati ottenuti - precisa ilenio Bastoni - possono essere considerati
soddisfacenti anche se, a seguito della scarsa produzione
a livello europeo, ci si aspettava forse di poter spuntare dal
mercato un prezzo un po’ più alto: la varietà Primura calibro
40/75 è stata liquidata con una media di 29 centesimi/kg,
le altre varietà con una media di 25 centesimi. nel comparto patate va sottolineato il valore aggiunto del marchio
Selenella che, grazie alle politiche di marketing è sempre
più apprezzato e riconosciuto dai consumatori”.
Apofruit notizie
Per quanto riguarda le cipolle, la campagna 2012 è stata
purtroppo penalizzata dall’incidenza della batteriosi che,
favorita da un andamento climatico avverso, ha creato problemi sulla conservazione del prodotto. questo fenomeno
ha colpito principalmente la tipologia gialla, ma anche le
rosse e bianche ne sono state affette. La tipologia gialla
è stata liquidata con una media per la Cat. i cal. 50-80 di
14 centesimi/kg, quella rossa di 20 centesimi/kg e quella
bianca di 18 centesimi/kg. “è importante - prosegue Bastoni - per le prossime annate, adottare operazioni colturali
necessarie per contenere l’insorgere della batteriosi ed evitare quindi perdite di prodotto”.
BioLoGiCo
“nel comparto delle produzioni biologiche, commercializzate dalla controllata Canova, si evidenzia uno sviluppo
delle vendite a marchio Almaverde Bio e una crescita delle
quote di produzione destinate all’export - esordisce il direttore commerciale di Apofruit - il kiwi biologico, che per
Apofruit rappresenta circa il 20% della produzione complessiva di questa specie, è stato liquidato con una media
di 72 centesimi per la Cat. i: interessante, per l’ottenimento
di questo risultato, è stata la seconda parte della campagna, dove abbiamo registrato un forte aumento della domanda in esportazione, in particolare da parte del mercato
francese e tedesco”.
C’è stata una buona richiesta anche per il comparto pere
bio: anche in questo caso la scarsità di produzione a livello
europeo ha favorito un mercato interessante che ha determinato dei risultati positivi. La varietà Abate è stata liquidata
con una media per la Cat. i 60+ di 1,18 euro/kg, la varietà
Conference di 90 centesimi/kg e la varietà Kaiser di 1,07
euro/kg.
Positivi anche i risultati ottenuti dalla mele di qualità bio:
Cripps Pink è stata liquidata con una media per la Cat. i
70+ di 1,07 euro/kg, Fuji di 82 centesimi/kg, Modì di 65
centesimi/kg. il prodotto biologico ha dato risultati interessanti anche sul comparto mele tradizionali: Golden Mira è
stata liquidata con una media di 74 centesimi/kg, Golden
orange e Golden Primiera di 73 centesimi. Per Granny
Smith la media è stata di 47 centesimi/kg.
“il buon andamento del comparto mele e pere bio - conclude Bastoni - è dovuto, oltre a un aumento dei quantitativi
richiesti per l’esportazione, anche a una crescita del settore
Ho.re.ca”.
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LA PARoLA AI SOCI
AZ. AGr. DALLApriA fAbriZio
è stata un’annata con segno più quella 2012 per Fabrizio Dallapria, titolare
di un’azienda agricola nelle campagne
di Lovadina di Spresiano, in provincia di
treviso. Su un terreno di oltre 13 ettari,
3,5 sono destinati alla produzione di kiwi
Hayward. “quest’anno abbiamo conferito
alla cooperativa 915 quintali di prodotto,
un risultato in crescita rispetto all’annata
precedente, anche dal punto di vista qualitativo. Più quantità e
più qualità ci hanno fatto spuntare un buon prezzo: la media di
liquidazione è stata di 63 centesimi/kg per la Cat. i”.
AZ. AGr. prEtoLANi GiANNi
Ganni Pretolani ha un’azienda di tre ettari nelle campagne di Forlì, a Collina, dove
produce kiwi bio. “Rispetto all’annata precedente sono soddisfatto degli esiti della liquidazione invernale - dice - abbiamo raccolto 600 quintali di prodotto, che ci sono
stati liquidati con una media di 73 centesimi/kg. tuttavia trovo che la campagna
del kiwi bio vada più a rilento rispetto al
prodotto convenzionale, forse per una questione di prezzi: il consumatore oggi sembra privilegiare il prodotto più economico”.
AZ. AGr. CAsADEi bruNo
Positivi i risultati della campagna invernale
anche per Bruno Casadei, produttore di
mele di qualità nell’azienda di San Bartolo (Ra): qui dei 10,5 ettari totali, due sono
destinati a mele Cripps Pink e Rosy Glow
e uno a Fuji. Due dei tre ettari di mele di
qualità sono in produzione, uno è ancora in allevamento. “Abbiamo conferito alla
cooperativa 1.100 quintali di prodotto,
liquidato con una media di 74 centesimi/kg per Rosy Glow e
Cripps Pink e 69 centesimi per Fuji Cat. i prodotto colorato dichiara - L’andamento stagionale ha limitato un po’ il colore dei
frutti, ma comunque sono soddisfatto”.
AZ. AGr. f.LLi ViLLANoVA
ennio e Vincenzo Villanova gestiscono
un’azienda specializzata nella produzione
di kiwi di qualità a Cisterna di Latina. “Abbiamo a disposizione una superficie di circa 10 ettari - spiega ennio Villanova - dei
quali 6 sono destinata alla coltura dei kiwi,
egualmente suddivisi tra kiwi Hayward e
zespri Gold. Un bilancio? Sono soddisfatto, anche se speravo di ottenere qualcosa
in più”. L’azienda ha conferito alla cooperativa circa 1.100 quintali di Hayward (liquidato con una media di 63 centesimi/kg) e
1.600 quintali zespri Gold (1,45 euro/kg).
6
Apofruit notizie
APoFRUit CHiUDe iL 2012
Con Un BiLAnCio PoSitiVo
Presentato nelle Assemblee dei soci il consuntivo 2012 che ha visto un conferimento in calo
del 9% e ricavi in crescita del 10% sul 2011
D
al 4 all’8 giugno si sono svolte le Assemblee
di area dei soci di Apofruit italia per l’approvazione del bilancio 2012 e per la presentazione del
listino di liquidazione dei prodotti invernali. il conferimento 2012, che rappresenta il 93% dei volumi
trattati dalla cooperativa, è stato pari a 198.482
tonnellate di prodotti ortofrutticoli (-9% sul 2011)
conferiti dai 3.400 soci produttori sparsi in diverse
regioni italiane. il totale dei ricavi è arrivato a 204,9
milioni di euro (+ 10,6% sul 2011) e la gestione
evidenzia un utile netto di 450.000 euro (erano
180.000 nel 2011).
A livello consolidato – la cooperativa controlla la
Mediterraneo Group Spa consortile, Canova srl e
Vivitoscano srl – il valore della produzione ha raggiunto i 245 milioni di euro (erano 223 nel 2011) con
un utile netto di 511.000 euro. il patrimonio netto
del gruppo ha raggiunto i 103,9 milioni di euro a
riconferma di una grande solidità patrimoniale.
“Pur rimanendo attuali gran parte dei problemi del
settore – evidenzia il Presidente di Apofruit Mirco
zanotti – resi ancor più accentuati dalla prolungata fase di recessione economica, ci porta a considerazioni incoraggianti il fatto di poter liquidare
a prezzi soddisfacenti la frutta invernale dei nostri
soci. Ciò è dovuto a un andamento di mercato più
favorevole, alle quantità di frutta invernale più scarse, ma anche a una buona gestione della cooperativa”.
“Le basi della nostra strategia di questi anni - gli fa
eco Renzo Piraccini, Direttore Generale del Gruppo - sono state innovazione, efficienza gestionale e solidità patrimoniale. Vogliamo continuare su
questa strada incrementando ulteriormente la politica di marca (Almaverde Bio e Solarelli sono i due
brand su cui s’incentrano le iniziative più note, ma
il gruppo è impegnato anche su Selenella, Pink
Lady, Modì e Made in Blu) e l’export, che dovrebbe
arrivare in pochi anni dall’attuale 31% dei nostri ricavi al 40%. in particolare puntiamo sull’oltremare
soprattutto con kiwi e mele, che insieme a susine
e uva senza semi saranno alla base della nostra
strategia di sviluppo su questi mercati”.
Le assemblee ordinarie di giugno 2013, su proposte formulate dal Consiglio di Amministrazione,
hanno anche approvato delle modifiche al Regolamento interno che riguardano alcuni prodotti come
pesche e nettarine, albicocche, mele, cipolle e clementine.
“La novità più importante – evidenzia il Presidente di Apofruit italia - è quella inerente l’entità degli
acconti che da ora in poi verranno erogati ai soci.
infatti a partire dall’acconto sui prodotti primaverili
2013 la percentuale pagata al socio sale dall’attuale 50% al 70%. Per i prodotti invernali è stato introdotto un secondo acconto, pari a circa il
20%, che sarà pagato a fine febbraio in occasione
della liquidazione dei prodotti autunnali. Si tratta di
importanti cambiamenti resi possibili dal miglioramento delle tempistiche di pagamento da parte
dei clienti e dalla solidità finanziaria di cui gode la
Cooperativa”.
tASSo PRESTITO SOCIALE
il Consiglio di Amministrazione di Apofruit italia, visto
l’andamento generale dei tassi, ha deliberato di variare il tasso sul prestito sociale con decorrenza dal
01.07.2013.
Prestito libero: 1,5% lordo - 1,20% netto
Prestito vincolato: 2,75% lordo - 2,20% netto
Apofruit NotiZiE
APoFRUit
PRoMUoVe
iL KiWi Bio
DeL LAzio
Si è concluso con successo il progetto di
valorizzazione del kiwi bio del Lazio realizzato
dalla cooperativa per promuovere i consumi
e aumentare la conoscenza del consumatore
sull’elevato livello qualitativo di questo
prodotto e sui metodi di produzione biologica
S
i è concluso a giugno il percorso di valorizzazione
del kiwi biologico del Lazio, promosso e avviato da
Apofruit a maggio 2011 grazie al Programma di Sviluppo Rurale del Lazio. obiettivo del progetto è stato aumentare i consumi di kiwi biologico a livello regionale e
nazionale aumentando la conoscenza del consumatore
sull’elevato livello qualitativo di questo prodotto e sui
metodi di produzione biologica. il kiwi bio rappresenta
il 18% della produzione totale di kiwi commercializzata da Apofruit e il 47,2% di esso proviene dal Lazio.
questo infatti è un territorio particolarmente vocato e
specializzato per questo tipo di produzione. nell’areale
di Latina la pianta ha trovato condizioni pedoclimatiche particolarmente favorevoli, che contribuiscono ad
ottenere una produzione dalle eccellenti caratteristiche
organolettiche e merceologiche. queste caratteristiche
di eccellenza sono note agli operatori commerciali europei, meno conosciute da parte del consumatore finale. Per comunicare meglio gli elementi di valorizzazione
del kiwi - ovvero la zona di produzione vocata e, come
valore aggiunto, il metodo di produzione biologica - e
guidare quindi il consumatore a scelte di acquisto più
consapevoli, negli ultimi due anni Apofruit italia, ha attuato campagne promozionali presso i punti vendita
della Distribuzione Moderna, coinvolgendo 571 negozi,
tra iper e supermercati, per un totale di 694 settimane promozionali. in questi punti vendita è stato allestito
uno spazio per la vendita del kiwi laziale con materiali
7
CoMMiSSione ELETTORALE
nell’assemblea del 18 giugno scorso sono stati nominati i
componenti della nuova Commissione elettorale di Apofruit,
l’organo di rappresentanza che sarà incaricato di nominare il
nuovo CdA del Gruppo. Di seguito i nominativi per area:
Scanzano - Mastronardi Pietro, nucera Giuseppe; Aprilia Parise ettore, Bordin Giulio; Altedo - Vignudini Alberto, Mongiorgi Fiorenzo; Cesena - Giunchi Sergio, evangelisti tiziano;
Longiano - zanelli tiberio, Parini Gabriele; Ravenna - Liverani Giancarlo, Capacci Romano; Forlì - Ulivi Francesco, zagnoli Alberto; Modena - Casarini Maurizio, Roncaglia Luisa.
Alla prima riunione della Commissione elettorale saranno
elette le cariche di presidente e vicepresidente.
informativi e gadget per i consumatori, e in alcuni casi è
stata presente una promoter per guidare l’attività di degustazione. Si stima che il messaggio del progetto sia
arrivato a oltre due milioni di responsabili acquisto. Parallelamente, sono state realizzate campagne educative presso le scuole elementari, per informare bambini,
insegnanti e genitori sulle proprietà nutritive del kiwi e
sul significato della produzione biologica. L’iniziativa,
che ha visto anche la realizzazione di una serie di giornate formative tenute da una nutrizionista, tra il 2012
e il 2013 ha interessato 20 plessi scolastici dislocati in
Lazio, Umbria, toscana, Marche ed emilia Romagna,
per un totale di 105 classi e di 2.030 alunni coinvolti
attivamente. tutte le scuole aderenti al progetto hanno ricevuto materiali ludico-didattici, ovvero il Gioco
dell’oca e la scheda salutistica del kiwi. All’interno del
progetto Apofruit ha anche realizzato delle indagini ad
hoc sul vissuto e sul posizionamento del kiwi bio del
Lazio, intervistando i consumatori e una selezione di
operatori della Distribuzione Moderna. nel complesso dalle interviste al trade (15 le insegne intervistate)
emerge un’immagine in crescita dell’ortofrutta bio, una
presenza positiva del kiwi bio in tale offerta (il 45% di
esso proviene dal Lazio, seguito dall’emilia Romagna,
dal Veneto, dal Cile e dalla nuova zelanda) e un allineamento delle politiche di valorizzazione della GDo alla
strategia di comunicazione impostata da Apofruit per il
kiwi bio del Lazio.
PAgInE tECnIChE
8
Apofruit notizie
LA qUALità e LA SiCURezzA
Dei PRoDotti oRtoFRUttiCoLi
di GiAnni CEREdI
L
a percezione di ciò che viene comunemente
definito qualità e sicurezza associato ai prodotti
ortofrutticoli assume spesso un contorno incerto
e confuso, sia perché le componenti che danno
sostanza a tali elementi sono numerose e di natura molto diversa, sia perché il richiamo alla qualità
e alla sicurezza segue a volte logiche puramente
commerciali e speculative. A livello europeo è stato
coniato un termine “quafety” che, accomunando
la parola qualità (quality) e sicurezza (Safety), cerca di esprimerne in una sintesi complessa ma possibile questi concetti. Su questo tentativo di sintesi
la nostra cooperativa e i produttori a essa associati
sono chiamati a una sfida che coinvolgerà sempre
più la produzione in campo, ma che sulla gestione
dei prodotti in post raccolta si giocherà le carte migliori e i maggiori margini di miglioramento.
“quafety” ha rappresentato un po’ il filo conduttore
della recente edizione del CA-MA tenutasi a trani, in Puglia. A tale convegno internazionale, a cui
Apofruit ha partecipato, durante quattro giorni di
lavori e oltre 60 relazioni sono stati affrontati numerosi aspetti relativi alla conservazione dei prodotti
ortofrutticoli. L’uso appropriato di adeguate tecniche di conservazione, oltre a costituire un poderoso strumento per perseguire qualità e sicurezza,
rappresenta implicitamente l’elemento più valido
per comprimere le perdite di prodotti vegetali freschi. Stime attendibili riferiscono che tali perdite,
comprese tra la fase di produzione e quella di consumo, si attestano a livello mondiale al 35% del
totale. tale percentuale nei Paesi sviluppati scende al 15%, ma sale drammaticamente al 40% nei
Paesi in via di sviluppo e su prodotti più generici
meno pregiati che comunemente vengono definiti
“comodities”.
il filo che lega qualità , sicurezza e conservazione
di un prodotto vegetale fresco parte dalla semplice
considerazione che esso non costituisce un elemento inerte, ma vivo, con una concentrazione di
acqua elevata (80-90%) oltre a zuccheri, sali minerali, vitamine ecc... Un frutto respira, consuma ossigeno, produce anidride carbonica, perde acqua
e, attraverso complessi processi fisio-metabolici,
produce sostanze volatili (aromi) oltre a enzimi e
fitoregolatori che sottendono a quell’insieme di
processi che portano alla maturazione. La matrice vegetale, ovvero tutto ciò di cui è composto un
frutto o una verdura, costituisce una sorta di carta
di identità il cui profilo porta ampiamente il segno
di ciò che si è fatto in campo durante la fase di coltivazione (tecniche colturali, pratiche agronomiche,
nutrizione idrica, minerale, impiego di fitoregolatori,
interventi con prodotti fitosanitari ecc..). tale fase
costituisce un elemento imprescindibile della qualità che condizionerà tutti i passaggi successivi.
Per certi versi, tuttavia, un prodotto raccolto, pur
non trasformato industrialmente, può essere considerato una “materia prima” condizionabile al fine
di preservarne qualità e salubrità e di prolungarne
la vita in post raccolta. il successo commerciale
parte con evidenza dal campo, ma trova solide
basi nella gestione del prodotto poi. nel periodo
che segue la raccolta, un prodotto vegetale fresco,
oltre a essere insidiato da cause di natura endogena, legate ai normali processi di maturazione, deve
anche affrontare l’aggressività di una serie di agenti
patogeni fungini, la cui fonte di contaminazione è
rappresentata dagli ambienti di coltivazione in primis, ma anche da quelli di lavorazione e conservazione. Un ulteriore nemico delle nostre produzioni
frutticole, di cui abbiamo parlato in un precedente
numero di Apofruit notizie nelle pagine tecniche, è
rappresentato dalle fisiopatie. Si tratta di “disordini”
di natura fisiologica non imputabili ad agenti patogeni, che portano a diverse forme di degenerazione dei tessuti superficiali o profondi dei frutti, le cui
cause sono spesso complesse da individuare.
FAttoRi Di ConDizionAMento Dei PRoDotti
oRtoFRUttiCoLi in PoSt RACCoLtA
i mezzi, gli strumenti e le tecnologie disponibili per
condizionare un prodotto in post raccolta sono
diversi e il loro impiego richiede importanti risorse
economiche, una grande preparazione professionale e un continuo monitoraggio della situazione.
il fine, come detto, è quello di prolungare la vita
in post raccolta dei prodotti vegetali freschi, allungando il periodo di commercializzazione, creando
pertanto maggiori opportunità di collocamento del-
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la merce. il tutto con l’imperativo di preservare elevati standard qualitativi e di sicurezza dei prodotti.
Uno dei principali fattori di stabilizzazione applicati
in fase di conservazione è rappresentato dalla temperatura. Appare facilmente intuibile il fatto che un
sensibile abbassamento del livello termico comporti un rallentamento dei processi di maturazione.
La temperatura va comunque gestita in relazione
al tipo di prodotto, ai tempi di raffreddamento e
al mantenimento nei limiti del possibile di quella
che viene chiamata “catena del freddo”. in questo senso gli adattamenti termici effettuati in alcuni
ambienti di lavorazione rappresentano importanti
passi in avanti. Gli stessi produttori agricoli possono contribuire ad abbattere il gradiente termico,
privilegiando le ore più fresche per la raccolta ed
evitando soste prolungate dei prodotti in ambienti soleggiati. Uno dei fattori sul quale si sta concentrando maggiormente il lavoro di ricerca e le
conseguenti innovative applicazioni tecniche nei
magazzini ortofrutticoli è rappresentato dal condizionamento dell’atmosfera nelle celle di conservazione. Come detto in precedenza, frutta e verdura
fresca non sono elementi inerti, respirano, consumano ossigeno e producono anidride carbonica e
altri composti volatili come etilene, che stimolano
la maturazione. questi processi possono essere
sensibilmente influenzati modificando l’atmosfera
degli ambienti di conservazione, principalmente
riducendo la presenza di ossigeno, aumentando
PAgInE tECnIChE
Apofruit notizie
PAgInE tECnIChE
10 Apofruit notizie
quella di anidride carbonica e sottraendo etilene. il
concetto e l’applicazione dell’atmosfera modificata
o controllata è soggetto a molteplici adattamenti in
funzione dei diversi prodotti, dello stato di maturazione di questi e dei tempi di conservazione che ci
si prefigge.
non va tuttavia dimenticato che il condizionamento della maturazione e dei processi respiratori di
un prodotto ortofrutticolo fresco comporta sempre
margini di rischio, nel senso che alcuni “disordini”
di natura fisiologica (disfacimenti, imbrunimenti interni, produzione di composti volatili anomali
ecc..) possono essere imputabili a eccessivi squilibri nella composizione gassosa dell’atmosfera.
L’abbattimento del livello di ossigeno (sotto l’1%
di concentrazione) viene anche applicato a livelli
estremi (ULo Ultra Low oxygen) in talune tipologie
di conservazione o semplicemente come “shock”
respiratorio nelle fasi iniziali di stoccaggio.
Dal punto di vista pratico le condizioni di atmosfera modificata richiedono un costante monitoraggio della componente gassosa tramite strumenti
specifici. il rapporto tra Co2 prodotta e ossigeno
consumato dai prodotti stoccati in lunga conservazione viene espresso da un parametro definito
quoziente di Respirazione (qR), che deve mantenersi su livelli stabiliti. Una delle più recenti applicazioni in questo settore è stata l’introduzione della
cosiddetta Atmosfera Dinamica: un complesso
sistema di atmosfera controllata in cui il qR viene
monitorato costantemente e in tempo reale tramite
sensori che rilevano le variazioni della fluorescenza
della clorofilla dei frutti in funzione delle oscillazioni
del tenore di ossigeno. il riequilibrio delle componenti gassose nelle celle di stoccaggio deve in ogni
caso interessare tutti gli spazi vuoti, compresi quelli
tra i frutti. tuttavia, anche se tale prerogativa viene
soddisfatta, va considerato il fatto che la permeabilità dei frutti ai gas (o2, Co2) non è assoluta e che
all’interno della polpa non possono essere esclusi
fenomeni di accumulo o carenza di questi, con relativi danneggiamenti.
il condizionamento dei processi di maturazione in
fase di conservazione post raccolta dei prodotti
ortofrutticoli annovera anche strumenti di natura
chimica tra i quali un ruolo di rilievo sta assumen-
do l’1-MCP (1-Metil-Cloro-Propene). questa molecola presenta la peculiare possibilità di sostituirsi
all’etilene nei siti di recezione dei frutti, bloccando
di fatto in maniera irreversibile la maturazione. Si
comprende facilmente il potenziale di impiego di
tale sostanza pur non mancando, anche in questo
caso, elementi di controindicazione.
Se infatti la possibilità di ritardare la maturazione di
un prodotto consente tuttavia ad esso di acquisire,
al termine della conservazione, un profilo aromatico e gustativo proprio, bloccare tale processo fisiologico in maniera non reversibile (1-MCP) rischia
di compromettere quella qualità per cui esso viene
riconosciuto e consumato (sapore, aroma ecc..);
qualità che resta imprescindibile e non può essere
disgiunta da una buona pratica di conservazione.
A insidiare la conservabilità e la qualità dei prodotti
ortofrutticoli in post raccolta - abbiamo ricordato
in precedenza - sono diversi tipi di deperimenti
causati da agenti patogeni.
è importante a tale proposito ricordare che la conservazione e le tecniche ad essa finalizzate possono condizionare l’occorrenza di tali marciumi, riducendo ma più in genere aumentandone l’incidenza.
Per contrastare la presenza di tali agenti fitopatogeni, ma anche per condizionare la pullulazione di
altri inquinanti microbici, la qualità e la sicurezza nei
magazzini ortofrutticoli potrebbero avvalersi in un
prossimo futuro di ulteriori validi strumenti, definiti
genericamente “agenti sanificanti”. Si tratta di ele-
11
menti con valenza inquinante scarsa o nulla in
grado di agire in virtù del loro potenziale ossidativo (ozono), antibatterico e antifungino (soluzioni
clorurate, ionizzatori), sterilizzante (termoterapia).
Sul possibile impiego di tali strumenti si sta lavorando in diverse direzioni e la nostra cooperativa
è molto attiva anche in questo senso.
nell’ambito del complesso mondo che orbita attorno alla qualità e alle tecniche di conservazione
si è sviluppato negli ultimi anni un importante indirizzo di studi e ricerche relativo alla possibilità
di individuare preventivamente la predisposizione
o la sensibilità dei prodotti ortofrutticoli ad alcune cause di deperimento fisiologico. Si tratta di
metodologie ancora incerte e non applicative
ma sulle quali conviene impegnarsi perché avere
maggiori margini di previsione sull’evoluzione dei
prodotti stoccati può significare ritorni economici
non indifferenti.
Un ultimo breve accenno va riservato alle strumentazioni e alle metodologie necessarie alla valutazione qualitativa dei prodotti. è tutt’altro che
banale, infatti, cercare di quantificare ciò che viene preso come parametro della qualità; la consistenza dei frutti, il tenore zuccherino, l’acidità,
la sostanza secca, il colore ecc… rappresentano
elementi costantemente monitorati, sia per soddisfare le richieste di fornitura dei clienti, sia per
perseguire specifici progetti finalizzati ad apprezzare e valorizzare appunto la qualità.
PAgInE tECnIChE
Apofruit notizie
12 Apofruit notizie DALL’EMiLiA
LiqUiDAzione
DeLLe PeRe inVeRnALi
di FRAnCo gIROTTI
D
al 10 al 14 giugno Apofruit ha liquidato alle
aziende agricole socie i prodotti invernali della
campagna agraria 2012. tra questi spiccano per
importanza le pere, da sempre fiore all’occhiello
del nostro territorio, la cui produzione è stata caratterizzata da quantitativi inferiori alla norma
(-30/35% rispetto al 2011) e da qualità organolettiche difficilmente replicabili: sapore ottimo e grado
zuccherino elevato, inoltre per quanto concerne
Abate Fetel, idonea rugginosità dei frutti, mentre a
causa della persistente siccità estiva, i calibri sono
risultati nettamente inferiori allo standard. La commercializzazione della produzione è stata da subito contrassegnata sia da un andamento positivo
dei prezzi che da una buona richiesta di prodotto,
poi dalla fine del mese di dicembre si è registrato
un ulteriore incremento dei prezzi, che a seconda
delle varietà si è aggirato dal 15 al 20%.
L’elevato grado zuccherino ha consentito un’ottima e prolungata conservabilità dei frutti, questo
ha permesso di affrontare senza particolari problemi le vendite presso la grande distribuzione
organizzata tedesca, tradizionalmente molto esigente. A questo riguardo è doveroso sottolineare
l’impegno e la costanza dei nostri soci produttori
che hanno portato al buon esito del “protocollo
mercato tedesco”, cioè alla fornitura garantita
di frutti con un numero limitato di residui. Vendite all’estero sono state realizzate anche verso la
Gdo francese e verso la Russia, mentre per il 75%
le vendite si sono indirizzate verso i supermercati
italiani. Le medie della Cat. i liquidate ai soci sono
state di 83 centesimi/kg per Abate Fetel calibro
65+ e 70 centesimi/kg per la Kaiser dello stesso
calibro. Per quanto concerne la conservazione,
che ribadiamo è stata ottima, segnaliamo che non
vengono più utilizzati i prodotti tradizionali, bensì
un prodotto innovativo naturale che, rallentando
i processi di maturazione, permette di gestire al
meglio la qualità delle pere, mantenendo più a
lungo le caratteristiche qualitative di freschezza
e sapore; inoltre il nuovo prodotto è sicuro per il
consumatore e l’ambiente.
Dopo un anno difficilissimo come il 2011, la pericoltura emiliana ha quindi mostrato un segnale
di ripresa, considerando anche che nel panorama
ortofrutticolo si registrano costantemente cali dei
consumi. Certamente gli elevati standard qualitativi consentono di ricevere ancora, in un momento
molto critico, apprezzamenti tra i consumatori.
LA PARoLA AI SOCI
AZ. AGr. bArbiEri NiCoLA
“Se non
fosse stato per la Psilla, sarebbe stata un’anxxxxxxxxxxxxxx
nata da incorniciare”. esordisce così nicola Barbieri,
produttore di pere nell’azienda di Galliera (Bo), a proposito degli esiti della liquidazione invernale. Dei 9,6
ettari totali, 8,5 sono destinati a pere convenzionali, varietà Abate, Conference, Kaiser, Santa Maria, Carmen,
William Bianco e Max Red Bartlett. “L’infestazione ha
compromesso il 50% del raccolto, nonostante questo
ho ottenuto risultati buoni, quasi inaspettati direi. Abbiamo conferito alla cooperativa 1.110 quintali di pere, liquidati con
una media di 55 centesimi/kg. La malattia con tutta probabilità si
è diffusa a causa di temperature troppo elevate nel periodo dei
trattamenti, che non sono stati quindi abbastanza efficaci”.
P
AZ. AGr. MAGNANiNi MAuro
“tutto sommato non posso lamentarmi,
l’annata è stata buona e anche il prezzo
di liquidazione è stato soddisfacente”.
Può sorridere Mauro Magnanini, tracciando un primo bilancio della stagione.
Magnanini si occupa della produzione di
pere bio nella zona di Carpi, in provincia
di Modena: “L’azienda lavora su una superficie di 14 ettari, dei quali circa 2,5 sono destinati alla coltura
delle pere bio. Al termine della campagna abbiamo conferito alla
cooperativa circa 300-350 quintali di prodotto, a un prezzo medio
di liquidazione di 1,27 euro/kg”.
Apofruit notizie DAL MEtApoNto
13
PeSCHe e ALBiCoCCHe Sotto SeRRA
Bilancio positivo per le prime esperienze effettuate dai soci
q
ualche anno fa, Apofruit ha dato vita in Metaponto, a un progetto di coltura protetta sotto
serra per pesche nettarine e albicocche, allo scopo
di anticipare la campagna con un prodotto in raccolta tra fine aprile e il 10 di maggio. Ad oggi gli
ettari ricoperti con tunnel sono 18 e tredici sono
le aziende che hanno investito in questo progetto, finanziato in parte grazie ai contributi ocm. “i
quantitativi di pesche e albicocche sotto serra, ritirate, ammontano a circa 2.800 quintali - esordisce
Antonio Rubolino, responsabile d’area di Apofruit
italia – Grazie agli investimenti fatti dai nostri soci,
abbiamo aperto la campagna con 20 giorni di anticipo rispetto al prodotto coltivato in campo aperto. questo ci consente di servire la nostra clientela
con 2-3 settimane di anticipo. La Sharka tuttavia
in questo momento sta decimando gli impianti di
drupacee e i nostri soci, di fronte a questo problema, si sono bloccati con gli investimenti. Mentre le
pesche e nettarine sono molto vulnerabili a questa
malattia, ci sono alcune varietà di albicocche che
sono più tolleranti. Speriamo quindi di poter investire su queste varietà. Dal punto di vista qualitativo
non c’è nessuna differenza organolettica fra il prodotto in serra e quello che cresce in campo aperto,
se non un anticipo nella maturazione per effetto del
AZ. AGr. truNCELLito MAriArosAriA
L’azienda truncellito di Policoro ha tre ettari di terreno,
di cui 1,3 destinati alla produzione di albicocche sotto
tunnel. “Abbiamo investito nel progetto serre nel 2008
- dice il marito della titolare, Amedeo Francomano – e
negli anni successivi abbiamo potuto usufruire dei contributi ocm per il ricambio delle coperture. Siamo molto
soddisfatti della scelta fatta, il prodotto sotto serra è al
sicuro dagli agenti atmosferici e inoltre ci consente di
aprire la campagna con un anticipo di una quindicina di giorni,
permettendoci di spuntare dei buoni prezzi.
Ad oggi i prezzi indicativi sono superiori allo scorso anno e la qualità dei frutti é ottima.
caldo. “Se si riesce a trovare un rimedio alla Sharka
– continua Rubolino - in futuro contiamo di raddoppiare le superfici, per avere un quantitativo maggiore di prodotto precocissimo, in modo da servire
una clientela più vasta. “Come cooperativa siamo
soddisfatti degli esiti di questo progetto – conclude - Grazie all’anticipo della maturazione sotto serra, oggi possiamo aprire i mercati con un prodotto
tutto nostro, 100% italiano, senza dovere attingere
alla produzione di altri Paesi.
Anche i soci sono soddisfatti, perché il prezzo ottenuto, visto il periodo, permette di ammortizzare le
strutture, lasciando anche un buon margine di utile.
AZ. AGr. ZuCCArELLA GiusEppE
Giuseppe zuccarella ha un’azienda di
35 ettari (di proprietà e in affitto) nelle
campagne di Marconia, a Pisticci. Fra il
2008 e i 2010 ha fatto un investimento
per coprire tre ettari di terreno con serre,
per la produzione di pesche e nettarine.
“questo è il primo anno che siamo in
produzione con gli impianti sotto tunnel
- spiega - La campagna è iniziata i primi di maggio con un prodotto
di alta qualità. Per fare un bilancio dovremo aspettare gli esiti della
liquidazione, comunque direi che in base ai prezzi indicativi, le prospettive sono ottime”.
14 Apofruit notizie DALLA siCiLiA
LottA inteGRAtA PeR iL RiLAnCio
DeLL’oRtiCoLtURA SiCiLiAnA
Presentati i primi risultati del progetto Sinergie, promosso da Apofruit Italia e
Syngenta nelle aree orticole ragusane, nel corso di un summit con soci e tecnici
della cooperativa che si è svolto il 12 giugno scorso
S
inergie, un progetto promosso a pieni voti. Lanciato due anni fa nelle aree orticole ragusane
da Apofruit italia e Syngenta, multinazionale leader
nell’agribusiness, il programma prevede un razionale
utilizzo degli agrofarmaci in favore del metodo della
lotta integrata. tutto ciò in vista del 2014, quando
la nuova normativa europea aumenterà l’attenzione
verso la produzione integrata, per una difesa fitosanitaria con minore apporto di sintesi chimica. Sinergie è in campo da quasi due anni ed è stato applicato alle principali colture orticole tipiche ragusane,
ovvero pomodoro, zucchina e melanzana.
“Si è trattato di un’operazione di filiera che ha messo in rete attori diversi dal mondo produttivo e che
ha aperto le porte per uno sviluppo dell’orticoltura
siciliana”, esordisce Andrea Grassi, direttore tecnico di Apofruit, che il 12 giugno scorso era presente
all’incontro che si è svolto presso lo stabilimento di
Donnalucata per presentare i primi risultati del progetto. Al summit erano presenti i soci di Apofruit italia e i tecnici della cooperativa che hanno seguito da
vicino tutte le dinamiche in campagna.
“L’incontro è stato un’occasione per fare il punto della situazione e osservare gli ottimi risultati riscontrati
fino ad oggi nella zona del ragusano - spiega Alfonso
D’Aquila, responsabile d’area di Apofruit italia - Da
tre coltivatori interessati siamo passati a cinque, e
tutti fanno ricorso al metodo della lotta integrata per
l’intera azienda”.
Promosso anche l’aspetto economico del progetto:
chi si è rivolto a Synergie ha abbassato notevolmente i costi relativi ai fitofarmaci: “L’utilizzo degli insetti
ausiliari ha permesso di ridurre la spesa per i prodotti
chimici, il cui impatto è ora abbastanza basso sulle
colture interessate, tant’è che i coltivatori coinvolti
hanno deciso di estendere il metodo della lotta inte-
Un momento della visita dei soci alle serre
grata a tutta l’area di loro proprietà”.
il progetto dunque ha convinto, e già si pensa di
ampliare le realtà interessate. “Stiamo pensando di
includere in Synergie 20 aziende, per un totale di 20
ettari, sempre nell’area del ragusano che fa capo
a Donnalucata – continua D’Aquila – L’impressione che abbiamo ricavato dal summit con tecnici e
produttori è stata molto positiva. tutti avevano rilievi
o osservazioni da fare per migliorare la qualità del
programma, segno che la scelta è stata azzeccata
e che i coltivatori sono pronti a intraprendere strade
innovative”.
“Syngenta e il mondo produttivo locale erano molto
preparati, è stato davvero interessante conoscere
nel dettaglio gli sviluppi del progetto - conclude Andrea Grassi direttore tecnico di Apofruit italia. operazioni come questa sono molto importanti per costruire una base stabile che possa portare in futuro una
maggiore redditività ai nostri soci”.
Apofruit notizie DAL LAZio
15
i PRoGetti Di SViLUPPo DeLLA
FRUttiCoLtURA DeL LAzio
F
are leva sul valore di tipicità di un territorio particolarmente vocato per le produzioni ortofrutticole, accelerare il rinnovamento varietale e sviluppare le specie
destinate al mercato internazionale, puntando anche
sul biologico come scelta strategica di lungo periodo.
Su queste linee guida si basano i progetti di sviluppo di
Apofruit italia nel Lazio, un territorio strategico dove la
cooperativa conta 434 soci produttori, per un volume
di ortofrutta ritirata nel 2012 pari a 23.900 tonnellate,
di cui 19.100 di kiwi e 4.800 di susine. Lo stabilimento
Apofruit di Aprilia ha 9.000 tonnellate di capacità frigorifera ed è dotato di un moderno impianto fotovoltaico
da 0,7 mega di potenza installata; ci lavorano dieci dipendenti fissi più 80 stagionali.
Sabato 8 giugno si è svolta proprio ad Aprilia presso lo stabilimento Apofruit italia un’iniziativa rivolta ai
soci nel corso della quale il direttore di Apofruit Renzo Piraccini - introdotto dal saluto del presidente Mirco
zanotti - ha illustrato nel dettaglio i progetti di sviluppo della cooperativa nel Lazio. il convegno, a cui ha
partecipato anche l’assessore regionale all’Agricoltura
Sonia Ricci, che ha tirato le fila dell’incontro - è stato
anticipato nella mattinata dall’assemblea dei soci per
l’approvazione del bilancio 2012 e la presentazione del
listino della liquidazione invernale. il primo progetto di
sviluppo sul territorio riguarda l’ampliamento dello stabilimento di Aprilia, che sarà completato entro l’anno,
per un investimento complessivo di 1,5 milioni di euro.
in quest’area Apofruit gestirà, in collaborazione con
CPR System, un moderno centro logistico e di lavaggio
degli imballaggi di plastica. “Si potranno così realizzare
interessanti sinergie gestionali e logistiche - sottolinea
Flavio Mancini, responsabile d’area di Apofruit italia questo significherà maggiore occupazione per gli attuali addetti e nuove assunzioni” A giugno 2013 (come
già anticipato in questo numero del giornalino, ndr) si
è inoltre concluso il progetto di kiwi qualità del Lazio.
“Le campagne promozionali nei punti vendita della Gdo
sono state molto efficaci – continua Mancini – abbiamo
registrato un incremento degli acquisti, ma soprattutto
hanno avuto molto successo le iniziative di sensibilizzazione nelle scuole. il kiwi rappresenta il futuro per la
frutticoltura del Lazio. Persiste ancora il problema della
batteriosi, che non potremo mai eliminare del tutto, ma
con cui abbiamo imparato a convivere. Siamo riusciti
negli ultimi anni a portare a produzione gli impianti, con
rese soddisfacenti. Dobbiamo continuare a investire in
trattamenti e profilassi, e dovremo guardare anche all’ipotesi di sostituire gli impianti vecchi con quelli nuovi”.
“La situazione che il comparto ortofrutticolo sta vivendo
non è facile - conclude - ma nel Lazio esistono condizioni più favorevoli rispetto a molte altre aree produttive.
qui infatti abbiamo produzioni strategiche per il mercato globale (kiwi e susine), buone condizioni strutturali e
pedoclimatiche e aziende agricole molto professionali.
Riteniamo quindi possibile un ulteriore sviluppo dell’ortofrutta laziale”.
La giornata ad Aprilia è stata dunque un importante
momento di incontro e confronto anche per tutti i soci,
che hanno partecipato numerosi. “e’ stata un’iniziativa riuscita – dichiara Serena Rossetti, responsabile del
magazzino di Aprilia – vissuta con grande entusiasmo
in particolare dal personale, che vede nell’ampliamento
del magazzino nuove prospettive di occupazione”.
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