Legislazione Sociale
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Legge Opere Pie – 1862: la Chiesa provvedeva ad aiutare
economicamente e non i poveri e i disadattati sociali. I comuni avevano
un ruolo importante in questo contesto, già dall’epoca.
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Legge Crispi o Legge 17/1890: era costituita da un’insieme di
norme pubbliche riguardanti l’assistenza e la beneficenza. Nacquero gli
IPAB, ovvero degli istituti di assistenza e di beneficenza coordinati dalla
chiesa, con il fine di trovare un impiego ai disadattati sociali. Venne
considerata una legge autoritaria e liberale per quel tempo.
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ONMI – 1926: Opera Nazionale per la Protezione della Maternità e
dell’Infanzia. Lo scopo di questa Istituzione era quello di fornire un
aiuto a madri sole o disadattate socialmente e ai bambini abbandonati.
Fu considerata la continuazione dell’Istituto di Igiene, fondato nel 1922
da Ettore Levi. Cessarono di esistere definitivamente nel 1975.
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Dal 1948 al 1970: vennero istituite le mutue, ovvero coperture
assicurative riservate a determinate categorie di persone.
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Art.38 Costituzione: dice che i lavoratori sprovvisti di
mezzi per la sopravvivenza, gli anziani, i disoccupati
involontari, i malati, gli infortunati e gli invalidi, hanno
diritto all’assistenza sociale.
L’Assistenza Sociale: è lo stato di mantenimento da
parte dello Stato di un individuo, per un periodo più o
meno lungo, qualora esso ne abbia diritto per legge (vedi
Art.38 C).
► La Previdenza Sociale: invece è il diritto ad avere una
vita dignitosa (salute, educazione ecc) ed è gestita dal
Welfare State o Stato di Benessere da qui il Ministro.
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1970: La Legislazione degli anni ’70 in Italia, viene definita
Welfare State, ovvero uno Stato che si basa sui bisogni
reali dei cittadini, tra cui il bisogno primario fondamentale
relativo alla Salute (benessere fisico, psichico e sociale di
un individuo).
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Legge 1204/71 – Tutela delle madri lavoratrici: questa legge fu
molto importante in quanto permise alla madre lavoratrice, di poter
conservare il proprio posto di lavoro, nel periodo delle gravidanza e
fino al primo anno di vita del bambino. Inoltre la donna non era più
obbligata a svolgere mansioni maschili. La legge venne abolita,
lasciando posto al D.Lgs 151/2001.
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Legge 405/75 – Consultori Familiari: vennero create queste
Istituzioni a carattere medico, psicologico e sociale. Essi offrivano e
offrono servizi per la prevenzione e la cura della famiglia, dalla nascita
fino all’età adulta. Es: contraccettivi, gravidanza, vaccinazioni
pediatriche ecc.
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Legge 685/75 – Sostanze Stupefacenti: prevedeva misure
repressive e cure sanitarie e terapeutiche per la tossicodipendenza. Fu
abolita nel 1990, lasciando posto al testo unico DPR del 9/10/90.
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1978 – Legge 180 Basaglia: chiusura manicomi e i malati
psichiatrici vennero inseriti in degli appositi centri di cura e assistenza,
migliorandone le condizioni poco umane che vigevano a quel tempo
all’interno delle strutture.
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1978 – Legge 833: nasce il SSN. Gli obbiettivi: prevenzione, cura e
riabilitazione. I principi: socialità, unitarietà, uguaglianza e globalità fra
SSN e cittadini. Le mutue cessarono di esistere, generando molti debiti.
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Legge 381/91: è una legge che riguarda le cooperative sociali dice
che si devono tutelare le persone svantaggiate inserendone almeno il
30% all’interno di esse. Inoltre queste aziende offrono servizi socio
sanitari e socio educativi a diverse tipologie di persone.
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Legge 104/92: è una legge che tutela i diritti delle persone affette da
handicap. L’handicappato è colui che presenta minorazione fisica,
psichica o sensoriale, stabile o progressiva, che determina uno
svantaggio sociale. Per stabilire se una persona è handicappata o meno
e quindi se può usufruire della legge, deve essere esaminata da una
commissione medica dell’ente locale. La legge 104, tutela le persone
svantaggiate promuovendo diversi servizi di prevenzione, cura e
riabilitazione, per i soggetti e per le famiglie, come ad esempio servizi
sanitari e psicologici, domiciliari ecc. Inoltre il comune, provvederà a
fornire sussidi tecnici ed informatici alla persona handicappata, con lo
scopo di rendere il più autonoma e di facilitare, la persona. La legge
104 fornisce 3-4 gg al mese retribuiti per i disabili parziali.
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D.Lgs 502/92 – 517/93: La Legge 833/78 generò forti
debiti in quanto venne convocata una commissione
straordinaria che formulo dei decreti di Riordino e di
Aziendalizzazione del SSN. Nacquero le Aziende
Ospedaliere e le ASL che divennero enti autonomi con un
proprio bilancio. Vennero istituite le figure del Direttore
Generale che ha pieno potere decisionale ed
amministrativo, il Direttore Sanitario che si occupa di servizi
sanitari e il Direttore Amministrativo che si occupa di
amministrazione. Tutte e 3 le figure durano in carico 5
anni. E il Direttore Generale viene nominato dalla Giunta
Regionale che a sua volta nomina i successivi 2 Direttori.
PSR o Piano Sanitario Regionale ovvero uno strumento di
pianificazione economica che fornisce indicazioni su ricerca
sanitaria, budjet a disposizione, formazione del personale,
obiettivi da realizzare, aree d’intervento ai fini del
riequilibrio del territorio, misura i livelli di assistenza. Con il
D.Lgs 517/93 i comuni persero importanza sociale.
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D.Lgs 229/99: Razionalizzazione del SSN. FSR – Fondo
Sanitario Regionale ovvero un fondo economico costituito
dalla Quota Capitaria Pesata + FSN. I comuni riacquisirono
importanza sociale e come ente locale.
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Legge 68/99: l’obiettivo primario di questa legge è
l’inserimento lavorativo e l’integrazione sociale degli
individui con disabilità fisiche e psicofisiche. Le aziende
quindi, dietro segnalazione del SAL, ovvero del servizio di
accompagnamento al lavoro, sono tenute ad assumere
obbligatoriamente una percentuale minima di personale
che usufruirà della Legge 68. Qualora ciò non dovesse
essere sufficiente, possono usufruire di fondi economici
destinati a persone disabili, messi a disposizione dalle varie
regioni ( PRINA è il Piano Regionale Integrato per la
persona Non Autosufficiente).
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Legge 328/2000 o Legge Turco - Sistema integrato dei servizi
sociali: la qualità della vita, la prevenzione, l’eliminazione della
disabilità, il disagio personale e familiare e il diritto alle prestazioni
sono gli obiettivi della Legge 328.
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Statuto Regionale del Lazio: La Regione assume come valori la
pace e l’accoglienza. Tutela le fasce più deboli, i diritti degli anziani e
dei disabili. La salute è un diritto universale, sostiene ed aiuta la
persona malata, attraverso un sistema di sicurezza sociale. Offre
prestazioni e servizi socio sanitari anche a stranieri e/o turisti. La
Regione inoltre si occupa di promuovere attività sociali, servizi di
comunicazione, servizi di mutualità, servizi domiciliari, servizi sanitari
nelle varie strutture e distretti e nelle residenze per anziani RSA e RP. Il
Comune assume un ruolo importante in materia di assistenza sociale.
Le ASL si occupano di assistenza, riabilitazione dei disabili e
handicappati, recupero psicofisico dei malati di mente, dei
tossicodipendenti, alcolizzati, anziani, bambini. Lo strumento che
pianifica e fornisce indicazioni su tutto ciò è il Piano Sociale Regionale,
ossia lo strumento di governo delle attività sociali regionali, che
stabilisce le priorità e gli obiettivi degli interventi sociali.
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Integrazione socio-sanitaria: è l’insieme delle
prestazioni sociali e sanitarie mirate a soddisfare i bisogni
di salute della persona, che vanno dalla prevenzione, alla
cura, fino alla riabilitazione. Essa fornisce strumenti
necessari per il PSR, per il Programma delle attività
territoriali, per il Piano Sociale Regionale e per il Piano di
Zona.
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Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del
14/02/2001: l’intensità assistenziale è costituita dalla
fase intensiva, fase estensiva e fase di lungo assistenza. I
Comuni devono occuparsi di fornire interventi di assistenza,
promozione e sostegno a favore dell’infanzia, adolescenza
e anziani; contrastare la povertà; fornire assistenza
domiciliare ai bisognosi; fornire assistenza presso RSA e RP
per anziani; intervenire e sostenere la persona
economicamente se necessario.
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