PEI ,PROGETTO DI VITA, ICF
A cura di Giancarlo Onger, Monastir, 8/9 gennaio 2009
Testo: “Da incidente ad occasione” di Claudio Girelli
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1859 – 1970:
la scuola che separa
1971 – 1991:
la scuola che accoglie
2
1992 – 2007:
la scuola che integra
2008 - ?:
la scuola che include
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Cos'è il ritardo mentale?
La risposta a questo
interrogativo (senza la quale
non è possibile una
definizione del ritardo
mentale) si modifica con il
progredire delle conoscenze.
Attualmente, comunque,
sono possibili risposte che
orientano sia la ricerca
scientifica che l'intervento.
Dinamicità
Galleria fotografica
4
“Il fine più alto è l’estensione
delle chances di vita dei
vincenti a tutti gli altri”.
(Dahrhendorf)
Greta Garbo
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ECCELLENZA
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6
ALUNNI DISABILI A SCUOLA
INCIDENTE: normalizzazione per ritornare a fare
scuola.
L’insegnante di sostegno che contiene l’incidente
produce separazione.
OCCASIONE: ci si interroga sulla qualità dell’offerta
formativa e su come si esplica la stessa attraverso la
didattica.
L’insegnante di sostegno è una parte della pluralità
degli aiuti.
7
PROGETTO DI VITA
L'insieme organizzato delle risposte e degli
interventi, che accompagnano la persona
disabile nei suoi cicli di vita, seguendone la
modificazione dei bisogni nelle differenti fasce
di età e in relazione agli ecosistemi in cui è
inserito, con l'obiettivo di garantirgli la più
alta qualità di vita possibile.
9
Monadi Monadi Monadi
Servizi
sociali
Persona
Sanità
Famiglia
disabile
Scuola
Territorio
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Alunno
Famiglia
Scuola
Dalle monadi
all’ecosistema
Territorio
Sanità
Servizi
Sociali
Attenti a quei due
PEI, Progetto di Vita, ICF
A cura di Giancarlo Onger, Monastir, 8/9 gennaio 2009
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Attenti a quei due
PEI, Progetto di Vita, ICF
A cura di Giancarlo Onger, Monastir,
8/9 gennaio 2009
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Il punto di partenza della
concezione di Gardner è la
convinzione che la teoria
classica dell'intelligenza,
basata sul presupposto che
esista un fattore unitario,
misurabile tramite il QI, sia
errata.
Dopo aver effettuato indagini
sull'intelligenza dei bambini e
su adulti colpiti da ictus,
Gardner arriva a identificare
almeno otto differenti
tipologie di intelligenza.
Filmografia
INTELLIGENZE MULTIPLE
13
L’alunno non è un
oggetto, ma un
protagonista della
sua crescita.
Filmografia
Alunno soggetto
14
Integrazione
degli aspetti
intellettivi,
sociali ed
emotivi.
APPRENDIMENTO OLISTICO
Filmografia
15
Per l’insegnante la
materia diventa il
mezzo e non il fine. Un
mezzo orientato sul
successo formativo
dell’alunno.
Filmografia
FARE IN ALTRO MODO
16
Il limite, l’errore diventa
l’identità.
Un pericolo reale:
l’effetto Pigmalione.
Marchio di qualità
Filmografia
17
Il ragazzo non ha
bisogno di
guadagnarsi
l’accettazione: è la
scuola che accoglie e
integra a prescindere.
Filmografia
Tocca all’adulto
18
Imparare a porsi delle
domande: l’incidente
critico come approccio
alla ricerca di
soluzioni.
L’incidente critico
Filmografia
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







Autostima
Fiducia
Positività
Motivazione
Protagonismo
Responsabilità
Gruppo
Relazione
Condizioni
Filmografia
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






Filmografia
Apprendimento non è solo
nozioni
Conoscenza alunni
Programmazione
individualizzata
Superare la lezione frontale
come unica modalità
Utilizzo dei mediatori didattici:
non c’è solo la parola e il libro
Conoscere gli stili cognitivi
Valutazione non classificazione
Capacità relazionali per fare
collegialità.
Convinzioni
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



Fase istruttoria: DF,
osservazione, storia
Fase programmatoria
con definizione degli
obiettivi a breve, medio
e lungo termine: PEI
Fase intervento
Fase valutazione dei
processi
Programmare



Autonomia
Apprendimento
Comunicazione
Ambiti
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





Individualizzazione
Socializzazione
Programmazione
curriculare
Unità di lavoro
Semplificazione
materiali didattici della
classe
Adattamento
Raccordare
Filmografia
23



Filmografia
Relazione
Materiali didattici
Tecnologie
Mediatori didattici
24



Personalizzazione e individualizzazione
Rendere la scuola capace di costruire e
attuare progetti di vita centrati su tutte le
competenze di tipo esistenziale (autonomia,
autodeterminazione, orientamento, … )
Costruire una collaborazione effettiva con le
famiglie e gli operatori socio-sanitari
(integrare gli aspetti pedagogici, istituzionali e
sociali).
Domande con risposte
operative
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"... Non vogliate negar
l’esperienza
di retro al sol, del mondo
sanza gente.
Considerate la vostra semenza
fatti non foste a viver come
bruti
ma per seguir virtute e
canoscenza"
(Dante Alighieri, Divina
Commedia, Inferno canto XXVI,
116-120)
Bibliografia
Claudio Girelli:
Costruire il gruppo. La promozione della dimensione
socio-affettiva – Ed. La Scuola
Claudio Girelli: La Formazione diffusa. Approcci e strumenti nei diversi
contesti applicativi – Centro Studi Erickson
Giancarlo Onger (A cura di): Trent’anni di integrazione scolastica:
ieri, oggi, domani – Vannini Editrice
Marco Zelioli: Le parole dell’handicap -
Franco Angeli
Roberto Medeghini: Dalla qualità dell’integrazione all’inclusione –
Vannini Editrice
Canevaro – D. Ianes: Buone prassi di integrazione scolastica –
Erickson
Howard Gardner - Cinque chiavi per il futuro – Feltrinelli
IANES D. e CRAMEROTTI S. (a cura di) - Il Piano educativo
individualizzato – Progetto di vita Erickson.
27
Sitografia
http://www.apprendimentocooperativo.it/
http://www.uciim.sicilia.it/intell_multiple.htm
http://www.mediamente.rai.it/home/bibliote/biografi/g/gardne
r.htm
http://www.edscuola.it/archivio/handicap/progetto_vita.htm
http://www.univirtual.it/ssos/sos%20400/varie/materiale%20Be
rtoldo_30%20e%2031%20ago.pdf
http://www.farcampus.unito.it/pedagogiaspeciale/corso.aspx?
mod=3
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“…la costruzione sempre più mirata di Piani di
Studio Personalizzati, dove la parola chiave è,
appunto, personalizzati sia nella
progettazione (cfr. il ruolo del docente tutor e
dell’équipe docente), sia nello svolgimento
(cfr. le Unità di Apprendimento), sia nella
verifica (cfr. il Portfolio delle competenze…”
(Bertagna – Lessico della Riforma)
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“Il richiamo ad una necessaria attenzione “personalizzata” alle
caratteristiche cognitive degli allievi, agli stili di
apprendimento, alle attitudini ed alle motivazioni fa ormai
parte integrante della professionalità di ogni docente.
Vogliamo
infatti
ricordare
che
il
principio
dell’individualizzazione dell’insegnamento è stato introdotto
dalla legge 517/’77 e che per individualizzazione
dell’insegnamento s’intende un “principio guida”, un metodo
di lavoro secondo il quale la scuola deve seguire i processi di
insegnamento in relazione alle specifiche caratteristiche di
ogni singolo alunno. Si tratta cioè di un “principio regolativo”,
che dovrebbe guidare tutti i docenti ad individuare modalità
di insegnamento adatte alla realtà socio-psicologica e
culturale di ciascun allievo, sulla base della considerazione
che ogni soggetto ha caratteristiche e stili di apprendimento
diversi da quelli degli altri”. (CIDI)
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“Lo studente è posto al centro dell’azione educativa
in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi, relazionali,
corporei, estetici, etici, spirituali, religiosi.
In questa prospettiva, i docenti dovranno pensare e
realizzare i loro progetti educativi e didattici non
per individui astratti, ma per persone che vivono
qui e ora, che sollevano precise domande
esistenziali, che vanno alla ricerca di orizzonti di
significato”.
(Indicazioni per il Curricolo – 2007)
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