NUOVE FRONTIERE PER IL PIEDE DIABETICO TORINO 22 aprile 2015 FORTUNATA DI PASQUALE SILVIO BORRE’ DIVISIONE DI MALATTIE INFETTIVE ASLVC- VERCELLI- CONFLITTO DI INTERESSI Il trattamento con colistina nei confronti degli MDR deve Essere effettuato, come da scheda tecnica, in muscolo senza superare le 100.000 U/Kg/die Essere effettuato in monoterapia con somministrazione endovenosa senza superare le 100.000 U/Kg/die Essere effettuato con somministrazione endovenosa di dose da carico di 9.000.000 di U a seguire, nella funzionalità renale normale, con 4.500.000 di U ogni 12 ore sempre in associazione con altri farmaci ( carbapenemico/ tigeciclina/rifampicina /glicopeptide/fosfomicina) Essere effettuato con somministrazione endovenosa di dose da carico di 9.000.000 di U a seguire, nella funzionalità renale normale, con 4.500.000 di U ogni 12 ore in monoterapia Le concentrazioni dei glicopeptidi nell’osso sono, rispetto a quelle sieriche Vancomicina e Teicoplanina ~ 50% Vancomicina ~ 25 % Teicoplanina ~ 80% Vancomicina ~ 15 % Teicoplanina ~ 45% Vancomicina ~ 80% Teicoplanina ~ 25 % Osteomieliti post-traumatiche Osteomieliti ematogene Infezione mezzi osteosintesi Piede diabetico Pseudoartrosi infette Spondilodisciti Artriti infettive Infezione di protesi articolare International Consensus on the Diabetic Foot by the International Working Group on the Diabetic Foot Gruppo di Studio Piede Diabetico della Società Italiana di Diabetologia 1999 definizione di piede diabetico “una condizione di infezione, ulcerazione e/o distruzione di tessuti profondi associate ad anomalie neurologiche e a vari gradi di vasculopatia periferica degli arti inferiori (secondo criteri stabiliti dall’OMS)” “piede con alterazioni anatomo-funzionali determinate dall’ arteriopatia occlusiva periferica e/o dalla neuropatia diabetica” CLASSIFICAZIONE SSTIs: diagnosi e trattamento • ERON : 4 criteri di gravità • DI NUBILE : 4 criteri anatomici, patogenetici ed epidemiologici • IDSA: 5 criteri anatomici, patogenetici ed epidemiologici • FDA : orientamento per la classificazione nei trials per antimicrobici Gravità ubi pus ibi evacua classificazione di Wagner-1981 Grado 0 non ulcerazioni,deformita’, edema, cellulite,etc Grado 1 ulcera superficiale Grado 2 ulcera profonda fino al tendine, capsula articolare o all’osso, senza infezione Grado 3 ulcera profonda con ascesso, osteomielite o artrite settica Grado 4 gangrena localizzata all’avampiede o al tallone Grado 5 gangrena di tutto il piede o di una porzione significativa Texas Wound classification-1996 A B C D 0 I II Lesione pre- o post-ulcerativa completam. epitelizzata Ulcera superficiale non coinvolg. tendine, capsula, osso Infezione Infezione Infezione Infezione Ischemia Ischemia Ischemia Ischemia Infezione + ischemia Infezione + ischemia Infezione + ischemia Infezione + ischemia Ulcera profonda fino al tendine o alla capsula articolare III Ulcera profonda fino all’osso o all’articolazione Nessun sintomo o segni di infezione Infezione se presenza di almeno 2 dei seguenti segni: • edema o infiltrazione tessuti • eritema • alterazione della sensibilità o dolore • calor • presenza di essudato (spesso, opaco, giallastro o grigiastro +/- sangue) LIEVE Infezione localizzata alla cute e sottocute (senza coinvolgimento dei tessuti profondi e senza segni sistemici ) con eritema, > 0,5 cm a ≤2 cm intorno all’ulcera. Escludere altre cause di risposta infiammatoria della cute ( trauma, gotta, neuro-osteoartropatia acuta, fratture, trombosi, stasi venosa). CID 2012:54 (15 June) • Lipsky et al MODERATA SEVERA Infezione locale (come descritto sopra) con eritema> 2 cm, o coinvolgimento delle strutture più profonde della cute e tessuti sottocutanei (es, ascesso, osteomielite, artrite settica, fascite), e nessun segno risposta infiammatoria sistemica Infezione locale (come descritto sopra) con ≥2 segni di SIRS: • Temperatura> 38 ° C o <36 ° C • Frequenza cardiaca> 90 battiti / min • frequenza respiratoria > 20 atti / min o PaCO2 <32 mm Hg • quantità di globuli bianchi del sangue> 12 000 o <4000 cellule / ml o ≥10% di forme immature CID 2012:54 (15 June) • Lipsky et al CLASSIFICAZIONE + VALUTAZIONE VASCOLARE Ferite senza evidenza di infezione quali pazienti necessitano di ricovero dei tessuti molli quali pazienti richiedono procedure di imaging o dell’osse o interventi chirurgici minori non richiedono o l'amputazione terapia antibiotica o…………….. Con ferite infette, prelevare campioni post-debridement (preferibilmente di tessuto) per la cultura aerobi/anaerobi. Imaging è utile nella maggior parte DFI; radiografie standard possono essere sufficienti, ma risonanza magnetica è gold standard dello studio del piede diabetico - >sensibilità e specificità. Un piede ischemico può richiedere rivascolarizzazione prima di interventi chirurgici conservativi/demolitivi La maggior parte DFI richiedono interventi chirurgici, che vanno dalla minore (debridement) a maggiore (resezione, amputazione). Ferite devono inoltre essere adeguatamente trattate e monitorate con regolare follow-up. Osteomielite è una complicanza frequente nei pazienti diabetici con ferite al piede: può essere difficile da diagnosticare (gold standard cultura osso e istologia) e da trattare ( pulizia chirurgica o resezione, e / o terapia antibiotica prolungata). 60% amputazione in non rivascolarizzati vs 7%: mortalita’ a 5 aa dopo amputazione e’ del 50 % Ricordare che Segni e sintomi di infezione (febbre, aumento dei leucociti ed elevata PCR) possono spesso essere assenti nei pazienti diabetici con ulcere del piede infette; se presenti, essi indicano generalmente un sostanziale danno tissutale e/o la presenza di un ascesso/flemmone; se assenti tali segni non e’ esclusa la possibilità di un’infezione • non sottovalutare le piccole lesioni nel piede di un diabetico e rimandare l’ intervento; • la detersione chirurgica, rispetto a quella enzimatica o a quella chimica, rappresenta la scelta migliore ed e’ essenziale in caso di callo e necrosi; • la medicazioni ed il tipo di medicazioni influiscono solo sulla velocita’ della dell’ulcera: mantenere ambiente umido; guarigione • nelle raccolte purulente è essenziale la rapida rimozione chirurgica del tessuto infetto; Infezioni nel Piede Diabetico: agenti eziologici Cellulite senza ferita: GABHS e S.aureus Ulcera infetta non trattata: S.aureus e GABHS Ulcera infetta cronica: S.aureus ,strepto, enterobatteri Ulcera macerata: Pseudomonas ae. Ulcera cronica con reiterata terapia: S.aureus, stafilococchi centerococchi, difteroidi, enterobatteri, Pseudomonas spp Necrosi o gangrena: polimicrobica G+G- ae/anaerobi IDSA Guideline for diabetic foot infections CID 2012 L’identificazione del/dei microrganismi responsabili dell’infezione mediante esame colturale e la determinazione “in vitro” della sensibilità agli antibiotici rappresenta un aspetto fondamentale per il corretto trattamento farmacologico Prelievo con cucchiaio di Volkmann e recupero del materiale con tampone La presenza di terreno di trasporto sul fondo della provetta permette l’invio del materiale al laboratorio dilazionato di circa tre ore L’aspirazione dell’essudato con siringa è una tecnica alternativa cui si può fare ricorso in caso di raccolte di essudato, inviando poi il liquido in provetta sterile o seminando direttamente in brodo Coltura di tessuto e osso sono il gold standard per l’identificazione agente eziologico 100 Pz con diagnosi clinica di osteomielite cronica La coltura di prelievi di osso nel focolaio osteomielitico ha permesso l’identificazione dell'agente nel 94% dei casi, compresi i batteri anaerobi (14%). Colture di campioni non-osso e osso diedero risultati identici nel 30% dei pazienti, (>concordanza in osteomielite cronica causata da Staphylococcus aureus -42%- rispetto a tutte le altre specie batteriche -22%-). L’dentificazione dell’agente eziologico di osteomielite cronica richiede la cultura dell'osso infetto Interaction of staphylococci with bone J. A. Wright et al Int J Med Microbiol. 2010 February; 300(2-3): 193–204. CFU - GM Osteoclasta immaturo osteoclasta Osteoclasta attivato R I A S S O R B I M E N T O preosteoclasta PROTEINE BATTERICHE MEDIATORI FLOGOSI * osteoprogenitore Cellula staminale preosteoblasto TNF α IL-1 IL-6 * osteoblasto Osreoblasto attivato Pseudoartrosi focolaio frattura O S S E O Mobilizzazione protesi Estensione area necrosi ossea – sequestro - TERAPIA EMPIRICA εμπειρια = esperienza Dati anamnestici conoscenza umana deriva in primo luogo dal ragionamento e dall'esperienza Sospetto diagnostico John Locke Sede Dati epidemiologici LOCALI Identificazione Farmacodinamica MICROBIOLOGO Farmacocinetica Scelta Antibiotico definizione Posologia EVOLUZIONE DELLA RESITENZA ANTIBIOTICA NEI COCCHI GRAM + Meticillina Penicillina [anni ‘40] S. aureus S. aureus Penicillino-resistente [anni 60’] S. aureus Meticillinoresistente (MRSA) Vancomicina S. aureus Vancomicina resistente [2002] 2001: S. aureus non sensibile a Linezolid 2005: S. aureus non sensibile a Daptomicina [1997] Ciprofloxacina 1987 S. aureus con Resistenza intermedia alla Vancomicina (VISA) Enterococcus Vancomicina resistente (VRE) MIC CREEP circulation bone ANTIBIOTICO CONCENTRAZIONE NELLA SEDE DI INFEZIONE > MIC ERADICAZIONE = MIC RISULTATO INCERTO < MIC INSUCCESSO CLINICO FORMULA CHEMIOTERAPICA criterio di previsione dell’efficacia clinica di un antibiotico in base al rapporto tra concentrazioni nel sito di infezione e MIC Penetration of Antibacterials into Bone: Pharmacokinetic, Pharmacodynamic and Bioanalytical Considerations Landersdorfer CB et al. Clinical Pharmacokinetics, 2009 Beta-lattamici: penicilline,cefalosporine,carbapenemi penetrano nell’osso con livelli variabili fra il 5 ed il 20% rispetto a quelli sierici Terapia parenterale ok: i valori assoluti nell’osso quasi sempre superano le MIC dei patogeni Somministrazione orale NON raccomandata: concentrazioni inadeguate nell’osso Glicopeptidi Vancomicina :penetra nell’osso con livelli variabili fra il 5 - 20% rispetto a quelli sierici valori sierici > 35 μ/mL ~ 30% ==> controllare vancocinemia! Teicoplanina :penetrazione nell’osso maggiore : 15-49% (osso corticale vs midollare). Necessaria dose di carico: 6 mg/kg ogni 12 h per 72 H poi ogni 24 h. valori ematici consigliati ≥ 20 < 60 mg/L Fluorochinoloni: Concentrazione nell’osso: 30-40 % con somministrazione orale (> con > posologia) 70-100% dopo somministrazione ev Consigliati dosaggi maggiori Ciprofloxacina 750 mg x 2 Levofloxacina 750 mg Daptomicina penetra poco nell’osso, ma con livelli sufficienti a superare la MIC soprattutto se utilizzata con dosaggi > 6 mg/kg (6-8 mg/kg ) NB: Off-label per infezioni ossee! Linezolid: Penetrazione nell’osso: 40-100% circa rispetto ai valori sierici Tigeciclina: studi sull’uomo hanno rivelato concentrazioni nell’osso superiori alla MIC. Off-label per infezioni ossee Dati clinici limitati Cotrimoxazolo (TMP-SMX): trimetoprim Concentrazione nell’osso ~ 50%. sulfametossazolo Concentrazione nell’osso ~10-20% 4 < 7-10 mg/kg di trimetoprim -TMP-SMX 160-800 mg:1 cp x 3 o 2 cp x 2 Clindamicina: penetra nell’osso con valori fra il 40-70% di quelli sierici, superiori alla MIC di MRSA Metronidazolo: valori nell’osso 100% rispetto al siero Doxiciclina - Minociclina: penetra nell’osso con valori variabili ma fino all’86% nell’osso mandibolare Quando si sceglie la terapia antibiotica è necessario prendere in considerazione i fattori relativi al FARMACO MICRORGANISMO - identità - sensibilità OSPITE - via disomministrazione - volume di distribuzione - status proteico - funzionalità renale - funzionalità epatica - funzionalità digerente - efficienza immunitaria - allergie - altre terapie - co-morbilità - attività contro patogeno - possibilità di raggiungerlo - interazioni - emivita - induzione resistenza - somministrazione possibile costo COLISTINA: The last resort • Polymyxin E • First isolated in Japan 1949 Introduced in 1952 for the treatment IM of infections caused by Gram-negative bacilli • Replaced in the 1970s with other antibiotics owing to its nephrotoxicity and neurotoxicity ( aminoglycosides usage ) • Aerosolized form for cystic fibrosis Optimal dose & dosing interval are unknown • Bactericidal • Bind to lipopolysaccharides(LPS) & phospholipids in the outer cell membrane of G(-) bacteria • Neutralize LPS & prevent pathophysiologic effects of endotoxin • Resistance is uncommon • Disk diffusion method cannot be used Adverse Reaction Nephrotoxicity • Acute tubular necrosis • 27% Normal renal function patient (mean inc. 0.9 mg/dL serum creatine) • 58% impaired renal function patient (mean inc. 1.5 mg/dL serum creatine) • Minimal data on long term use Neurotoxicity 7% • Facial & peripheral paresthesia • Dizziness, weakness, vertigo, visual disturbance, confusion, ataxia, neuromuscular blockade Benign & reversible Suggested regimen: Loading dose of 9 million IU (720 mg) with a maintenance dose of 4.5 million IU (360 mg) every 12 hrs Terapia delle infezioni da Acinetobacter MDR 1. Ampicillina /Sulbactam 3 gr x 4 /die* 2. Colimicina 9 milioni dose da carico poi 4,5 milioni x 2 + Rifampicina 600-900 mg / die +/Imipenem o Meropenem** anche se resistenti ma con CMI relativamente basse 3. Colimicina dose come sopra + Tigeciclina 100 mg poi 50 mg x 2 *** (la dose puo essere aumentata sino a 100/150 mg x 2 / die) 4. Colimicina (dose come sopra) + Ampicillina/Sulbactam 3 gr x 4 / die* * Alcuni autori consigliano 16 g di Ampicillina/sulbactam (3 gr x 6) ** La triplice terapia (colimicina + rifampicina + carbapenemico è consigliabile nel caso di un grave quadro settico). ** * L’associazione colimicina + tigeciclina non è consigliata nel caso di HAP o VAP Terapia delle infezioni da KPC COLIMICINA dose da carico 9 milioni poi 4,5 milioni x 2/die + MEROPENEM 2 gr x 3/die oppure IMIPENEM 1 gr x 3-4/die + TIGECICLINA 100-150 mg x 2/die + RIFAMPICINA 600/900 mg/die COLIMICINA dose come sopra + MEROPENEM* o IMIPENEM dosi come sopra + FOSFOMICINA 4 gr x 4/die GENTAMICINA MINOCICLINA GLICOPEPTIDI da test sinergia Terapia delle infezioni da Pseudomonas aeruginosa MDR 1. COLIMICINA ( 9 milioni dose da carico poi 4,5 milioni x 2 / die) + RIFAMPICINA 600 -900 mg /die (l’uso prescinde dalla sensibilita in vitro) 2. COLIMICINA (dose come sopra) + FOSFOMICINA (4 gr x 4 / die) (solo se e dimostrata una sensibilita in vitro) 3. CEFTAZIME (2 gr x 3 /die), CEFEPIME (2 gr x 3 /die), PIPERACILLINA/TAZOBACTAM (4 gr x 4 / die), IMIPENEM (1 gr x 3-4/die), MEROPENEM ( 1gr x 3-4, 2 gr x 3 /die) + CIPROFLOXACINA ( 400 mg x 3 / die) LEVOFLOXACINA (500 mg x 2 / die) oppure AMIKACINA ( 1 gr / die, nelle polmoniti 1,5 gr/die) Terapia derivante da test di sinergia in vitro …uso razionale e prudente degli antibiotici, evitandone l’abuso pena l’obsolescenza delle molecole…. Maxwell Finland 1959 GRAZIE Vasculopatia Arteriosa Periferica Ridotto apporto di ossigeno Ridotta capacità riparativa Prolungata esposizione Ridotta risposta anti-infettiva INFEZIONE