SCIENZA, TECNOLOGIA
E
LONGEVITÀ
Liceo Classico Dante Alighieri
Ravenna
Alessia Bortolotto, Sebastiano Grilli, Matteo Gatta, Diletta Pirazzoli, Clara Santarelli
Classe II B
Coordinamento Prof.ssa Donatella Isidori
Homo VS Tempus
“La giovinezza è felice perché ha la capacità di vedere la
bellezza. Chiunque sia in grado di mantenere la capacità di
vedere la bellezza non diventerà mai vecchio”
Franz Kafka
Rita Levi -Montalcini
“ ritenevo giusta e la
noncuranza per le difficoltà
che avrei incontrato nella
realizzazione dei miei
progetti, lati del carattere
che ritengo di aver
ereditato da mio padre, mi
hanno enormemente
aiutato a far fronte agli
anni difficili della vita”
Torino, 22 aprile 1909
“A cento anni ho perso
un po' la vista, molto
l'udito. Alle conferenze
non vedo le proiezioni e
non sento bene. Ma
penso più adesso di
quando avevo vent'anni.
Il corpo faccia quello che
vuole. Io non sono il
corpo: io sono la mente.”
Roma, 30 dicembre 2012
Nata da una famiglia Ebrea
Sefardita, Rita Levi - Montalcini è
stata una neurologa e senatrice a
vita italiana, Premio Nobel per la
medicina nel 1986.
Negli anni cinquanta le sue ricerche
la portarono alla scoperta e
all'identificazione del fattore di
accrescimento della fibra nervosa,
scoperta per la quale è stata insignita
nel 1986 del premio Nobel per la
medicina. Insignita anche di altri
premi, è stata la prima donna a
essere ammessa alla Pontificia
Accademia delle Scienze.
Il 1º agosto 2001 "per aver illustrato
la Patria con altissimi meriti nel
campo scientifico e sociale“è stata
nominata senatrice a vita . Fu socia
nazionale
dell'Accademia
dei
Lincei per la classe delle scienze
fisiche ed è stata socia fondatrice
della Fondazione Idis - Città della
Scienza.
“Creare sorpresa, spavento ed emozione”
Oscar Niemeyer
Cattedrale di Brasilia
Oscar Niemeyer, architetto brasiliano di
fama mondiale, il 3 Maggio del 1970
inaugura la Cattedrale di Brasilia, all’età
di 62 anni.
A 102 anni firma il progetto per una
scuola di salsa a Cali, in Colombia.
“Ecco, dunque, cosa volevo
rivelarvi della mia architettura.
L’ho inventata con coraggio e
idealismo, ma anche con la
consapevolezza del fatto che ciò
che importa è la vita, gli amici e
cercare di rendere questo mondo
ingiusto un miglior posto in cui
vivere.“
Oscar Niemeyer
15 dicembre 1907
5 dicembre 2012
Manoel de Oliveira
“Il teatro è un'arte, ma il cinema
non è che un mezzo per fissare
ciò che si recita davanti alla
macchina da presa”.
Terzo figlio di un industriale di passamanerie, studiò
in Galizia presso i Gesuiti. A vent'anni cominciò a
fare sport e corse automobilistiche, che gli diedero
una certa notorietà, fino al 1940. Negli anni
trenta del XX secolo cominciò a girare documentari e
il primo film.
Refrattario al regime salazarista, negli anni
quaranta e fino ai primi cinquanta si occupò di
viticultura e dell'azienda del padre. Nel 1955 va
all'AGFA, in Germania, a studiare l'uso del colore. La
scomparsa di Salazar dalla scena gli consente di
tornare in Portogallo, dove ha inizio una nuova
fioritura creativa.
Gli anni novanta sono stati per lui fruttuosi e prolifici,
e de Oliveira ha utilizzato il cinema in piena libertà,
senza mai abbandonarne le radici letterarie.
Nel 1985 e nel 2004 ha vinto due Leoni d'Oro alla
carriera
alla
Mostra
Internazionale
d'Arte
Cinematografica di Venezia, e nel 2008 la Palma
d'oro alla carriera al Festival di Cannes. Il regista ha
continuato a dirigere film anche dopo aver superato i
100 anni di età
Johanna Quaas
Ginnastica artistica a 87 anni: non male !
Si esercita sulle parallele e alla sbarra, scommette sull’utilità,
in fatto di resistenza, di una danza di guerra australiana ed è
nel "Guinness dei primati": Johanna Quaas ha 87 anni ed è la
più vecchia ginnasta del mondo.
Halle - Johanna Quaas, di Halle in Sassonia-Anhalt, è alta 1,52 metri, porta gli occhiali e ha vinto
undici volte i campionati Senior tedeschi: In occasione della presentazione del nuovo "Guinness dei
Primati" a Londra, l’ottantasettenne è risultata la più vecchia ginnasta competitiva del mondo.
Non è un problema innalzarsi in una verticale dalle sbarre, le capriole sul pavimento sono un gioco
da ragazzi e sulla trave non conosce paura. Johanna Quaas va in palestra regolarmente e pratica
un esercizio chiamato "Aroha". "In origine una danza di guerra australiana, è utile per la resistenza,
che è molto importante quando faccio ginnastica", dice la nonna di più nipotini. Non fare movimento
per lei è impensabile. Persino quattro settimane dopo un'operazione importante, qualche tempo fa,
Johanna Quaas volteggiava pimpante sulle parallele.
Ha sempre voluto fare ginnastica. "La ginnastica ti richiede multidisciplinarietà e abilità disparate:
devi essere forte, flessibile e avere il coraggio di superare le tue paure." Se fosse toccato al padre
decidere le sue sorti, sarebbe diventata una segretaria. "Io, invece, ho considerato solo il percorso
sportivo", dice la Quaas. È stata insegnante di educazione fisica, allenatrice, e persino il marito
Gerhard Quaas è personal trainer.
tratto e tradotto da Der Spiegel ONLINE, domenica 18/11/12
“Che il tuo cibo
sia la tua unica
medicina”
Ippocrate
“La vecchiaia è
l’ultimo atto della
commedia”
Cicerone
E per finire…
clicca sulle immagini attive
Che il tuo cibo sia la tua unica medicina
Ippocrate di Cos, Aforismi, V-IV sec. a.c.
Quale debba essere il cibo
dell’uomo lo racconta la Bibbia.
Al sesto giorno della creazione Dio
disse:
”vi do tutte le piante con i loro semi
… così avrete il vostro cibo”.
La Dieta Macrobiotica
o
L’arte del ringiovanimento e della longevità
Se le cognizioni principali della macrobiotica
(che significa “grande vitalità”) fossero state
note all’Occidente,
come potevano esserlo ai tempi di Marco
Polo, la nostra medicina allopatica forse non
sarebbe esistita, e la terapeutica avrebbe
cercato di agire sulle cause delle malattie,
non sugli effetti.
Il professor Ohsawa (1893 – 1966),
fondatore della macrobiotica, espone il
fondamentale principio della macrobiotica
basato sul concetto che il mondo è
sottomesso a due forze antagoniste e
complementari: Yin (la forza centrifuga) e
Yang (la forza centripeta) .
Per Ohsawa la macrobiotica è l’applicazione
alla vita giornaliera di principi filosofici
orientali e l’uomo felice è colui che ha una
vita sana, lunga e che si interessa a tutto…
... Ohsawa e i suoi allievi
René Lévy, scomparso recentemente,
allievo del fondatore della dieta a della
filosofia macrobiotica, George Ohsawa, ha
gestito per circa trent’anni “Cuisine et
Santé”, hotel-ristorante macrobiotico ai piedi
dei Pirenei, nel quale i diversi tipi di riso,
miglio, grano saraceno, con le verdure e tutti
gli altri ingredienti in uso, compongono una
gastronomia naturale fatta di tante ricette
originali.
Il benessere è legato alla proporzione tra le
verdure, i cereali e gli altri ingredienti,
compresi quelli di origine animale. La
flessibilità con la mobilità danno l’equilibrio,
che è la vita. È per questo che la cucina
macrobiotica si ispira allo Yin e allo Yang,
per fare di ogni preparazione culinaria una
creazione.
Nutrirsi per guarire: la visione del prof. Franco Berrino
Franco Berrino (Fornovo di Taro, 30 aprile 1944), oncologo, dirige il
Dipartimento di medicina preventiva e predittiva presso l’Istituto
Nazionale dei tumori di Milano
Laureatosi in medicina e chirurgia magna cum laude all’Università
di Torino nel 1969 e specializzatosi in anatomia patologica, si è poi
dedicato principalmente all’epidemiologia dei tumori. Dal 1975
lavora all’Istituto nazionale dei tumori di Milano,dove dal 2002 dirige
il Dipartimento di medicina preventiva e predittiva. Autore di
centinaia di pubblicazioni scientifiche, è stato uno dei pochi
ricercatori italiani chiamati a collaborare al Food, nutrition, physical
activity and the prevention of cancer.
Il prof. Franco Berrino ha scelto di
scandagliare le interazioni tra dieta e
cancro per capire quanto il cibo
influenzi e “nutra” le cellule maligne.
Il risultato straordinario che ha
ottenuto con decenni di indagini,
gruppi di ricerca, collaborazioni
internazionali e ambìti premi, porta
ad affermare che l’alimentazione
influisce enormemente sullo sviluppo
dei tumori e quindi sulla durata della
vita.
"I popoli della terra hanno sempre
saputo - si legge nel libro Il cibo
dell'uomo, - da quando gli dei hanno
insegnato loro a coltivare i campi,
che i cereali, con i legumi e
occasionalmente altri semi, sono
l'alimento base dell'uomo". I cereali,
se mangiati nella loro integralità e
associati ai legumi, a semi oleosi e
verdure e solo occasionalmente a
cibo animale, offrono una perfetta
combinazione alimentare.
Claudio Franceschi: profeta della longevità
GEHA
Claudio Franceschi, professore ordinario di Immunologia
presso l’ Università di Bologna, è coordinatore del Progetto
Integrato Europeo “GEHA” (Genetics Of Healthy Aging),
dedicato all’identificazione dei geni di longevità. Egli è stato
il pioniere degli studi sui centenari in Italia e nel mondo: ha
condotto ricerche sugli aspetti immunologici dello stress da
un punto di vista evolutivo e su vari aspetti di immunologia,
biologia molecolare e genetica dell’invecchiamento e della
longevità umana.
Il progetto GEHA si propone di identificare geni di longevità,
facendo la scansione dell’intero genoma di 2600 coppie di
fratelli e sorelle, entrambi di età superiore a 90 anni.
NU-AGE
Il progetto Nu-Age, coordinato dal professor Franceschi, iniziato nel maggio 2011, mira
a elaborare la dieta perfetta per gli over-65. La dieta è basata sui tipici prodotti
mediterranei a cui si affiancano dei cibi rinforzati, cioè preparati con aggiunta di
elementi come le vitamine B12 e D, elaborati da ricercatori per diminuire gli effetti
negativi della senescenza. Nella ricerca sono coinvolte 31 Università in tutta Europa,
infatti è stimato che nel 2030 gli over-65 saranno il 40% della popolazione. Allo studio
parteciperanno 1250 volontari di cinque paesi europei.
Il segreto della longevità è una corretta alimentazione
parola della fondazione Umberto Veronesi
Quanto alla pianificazione della 'fase di lunga vita', il ruolo dell'alimentazione è
fondamentale perché mangiare seguendo indicazioni sensate e supportate dalle
scoperte della scienza è come stipulare un’assicurazione. Per questo all'Italian Axa
Forum sono state diffuse le 10 buone regole del vivere in salute.
1. Frutta e verdura sono alimenti indispensabili per
mantenerti in salute. Consumane più porzioni ogni giorno,
anche per assicurarti l’apporto corretto di vitamine, sali
minerali e fibre.
2. I cereali oltre che fonte di fibra, sono “energia allo stato
puro”: pasta, riso, orzo, farro, ecc. (meglio se integrali) non
devono mai mancare sulla tavola.
3. Limita il consumo di carne rossa (manzo,maiale e agnello), evita i salumi.
Preferisci legumi e pesce.
4. Limita al massimo il consumo di sale e utilizza spezie e erbe aromatiche.
5. Evita le bevande zuccherate e gasate (ovvero la famiglia delle “cole”)
6. Per condire i tuoi piatti scegli l’olio d’oliva extravergine.
7. I grassi sono preziosi alleati di salute: privilegia però quelli vegetali.
8. Non fumare e limita il consumo di alcool.
9. Pratica regolarmente attività fisica (30 minuti al giorno).
10. Seguendo questi consigli sarà facile mantenerti normopeso, indice di massa
corporea tra 18 e 25.
Italiani e giapponesi i più longevi
I dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità indicano che l’Italia, dopo il
Giappone, è, tra le grandi nazioni, quella con una migliore aspettativa di vita
alla nascita. Attualmente in Italia risulta essere di 78,5 anni per gli uomini e di 84
per le donne, vale a dire quasi 2 anni più dei britannici e dei tedeschi e quasi 4
anni più degli statunitensi.
Dal secondo dopoguerra l’aumento dell’aspettativa di vita ha registrato un
incremento importante grazie soprattutto alla riduzione della mortalità infantile,
ad un miglior stile di vita, ad una miglior salute pubblica, alla scoperta di nuove
terapie mediche e chirurgiche. In effetti, se la genetica spiega una piccola parte
dell’aspettativa di vita di ognuno di noi, molto dipende dai fattori ambientali e
dalla loro interazione con i nostri geni.
Costarica, Loma Linda, Sardegna, Okinawa e Ikaria sono le "blue zones", territori dove
si vive di più e meglio. Le blue zones sono state classificate da Dan Buettner, un
ricercatore americano specializzato negli studi sulla demografia e la longevità nel
mondo. In questi luoghi la famiglia è prioritaria, non si fuma, si cammina tanto e la dieta
si basa su frutta, verdura e cereali.
"Ma per sopportare un'aspettativa di vita centenaria servono sicurezza economica,
abitazioni tecnologiche, protezione per i non autosufficienti e conoscere i trucchi per
contrastare i problemi che possono arrivare con l'età", sottolinea Roberto Bernabei,
presidente di Italia Longeva.
È una famiglia sarda la più longeva
al mondo. Un record sancito dal
Guinness dei primati, che ha
attribuito la certificazione ai Melis,
originari di Perdasdefogu, in
Ogliastra:
nove
fratelli,
sei
femmine e tre maschi, la più
anziana di 105 anni, la piu' giovane
di 78, per un totale di 818 anni e
205 giorni al primo giugno 2012.
A sancire questo primato di longevità interviene anche la ricerca
portata avanti da due medici dell’Università di Sassari, Pes e Tolu,
che, servendosi di dati storici hanno ricostruito le abitudini di vita e
alimentari della popolazione sarda.
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IL FENOTIPO CENTENARIO
Il fenotipo centenario è complesso
essendo la fusione di robusto adattamento e accumulo di fragilità
PROLIFERAZIONE DELLE CELLULE
LUNGHEZZA DEI TELOMERI
EMOPOIESI
(parte terminale dei cromosomi)
IMMUNITÀ INNATA
ATTIVITA’ DEI PROTEASOMI
(organelli atti alla regradazione delle
proteine)
METABOLISMO DEL GLUCOSIO
(no insulino resistenza)
Il fenotipo centenario è il risultato della capacità di adattamento risposta
del corpo e della mente a danni molecolari che non sono stati riparati
Le top-ten delle città d’Italia, uno dei Paesi più longevi al
mondo
(tra parentesi è indicata la lunghezza media della vita)
La top-ten maschile.
- Macerata (76,89);
- Ancona (76,81);
- Siena (76,79);
- Ravenna (76,69);
- Isernia (76,40);
- Ragusa (76,34);
- Cosenza (76,30)
- Firenze (76,21);
- Prato (76,21);
- Matera (76,10).
La top-ten femminile
- Ravenna (82,77);
- Treviso (82,63);
- Forlì (82,60);
- Macerata (82,60);
- Rimini (82,60);
- Ancona (82,59);
- Pesaro (82,43);
- Pistoia (82,39);
- Perugia (82,38);
- Bolzano (82,32).
7 giugno 2000 Da La Repubblica, Cultura e Scienze
STATISTICHE
Nel mondo l’aspettativa di vita è duplicata rispetto a due secoli fa
(i dati si riferiscono alle donne)
INFLAMM-AGING
Stato di infiammazione cronica di basso grado e uno dei più evidenti esempi
della combinazione di fragilità e robustezza negli anziani
Malattie e disturbi legati dell’inflamm-aging:
•Cancro
•Alzheimer e demenza senile
•Obesità, diabete di tipo due, sindrome metaboliche
•Depressione
•Sarcopenia, fragilità
•Disturbi cardiovascolari
Ancora sono sconosciute le cause dell’inflamm-aging e da dove
provenga l’origine degli stimoli infiammatori
APPROFONDIAMO:
LE PATOLOGIE NEUROGENERATIVE
La demenza, nelle sue varie
forme, colpisce dal 5 all’8%
delle persone al di sopra dei
sessantacinque anni e la
percentuale
di
soggetti
ammalati
raddoppia ogni
cinque anni di età. Oltre la
metà dei casi di patologia
demenziale è riferibile a
Malattia
di
Alzheimer,
Parkinson e arteriosclerosi.
ALZHEIMER
Patologia degenerativa del sistema nervoso caratterizzata da uno stato di
demenza presenile senile descritta per la prima volta dallo psichiatra A. Alzheimer
nel 1909.
Campanelli d’allarme
• difficoltà nel ricordare soprattutto le
informazioni appena acquisite
• disorientamento nel tempo e nello
spazio
• problemi di linguaggio
• cambiamenti del carattere e del
comportamento, perdita di interessi,
irritabilità
• difficoltà nel ragionamento e
nell’esecuzione delle normali attività
quotidiane.
PARKINSON
Malattia degenerativa di alcuni centri del sistema nervoso etrapiramidale, con
coinvolgimento della substantia nigra, che presenta diminuzioni delle cellule
pigmentate, note di atrofia e inculsioni citoplasmatiche nelle cellule superstiti.
Forte agitazione durante il sonno, perdita dell'olfatto, stipsi e depressione.
Campanelli d’allarme:
•movimenti rallentati
•rigidità muscolare
•tremore (anche occasionale),
•perdita dell'olfatto
•perdita di espressione facciale
•stipsi
•depressione
ATEROSCLEROSI
L’alterazione patologica di arterie e vasi sanguigni, è una delle cause principali
dell’insorgere di malattie cardiovascolari tra cui angina pectoris, ictus e infarto.
Si manifesta quando grassi (lipidi) e colesterolo si depositano sulle pareti
interne dei vasi sanguigni e delle arterie facendole degenerare e restringendo il
condotto dove scorre il sangue.
Campanelli d’allarme:
•alterazioni dell’endotelio
•depressione
•confusione mentale
•cefalea
•zoppia o claudicatio intermittens
•crampi o paralisi dei muscoli
•angina pectoris (forte senso di
oppressione al torace soprattutto
durante forti stress psicofisici).
TERAPIE PERSONALIZZATE
La "genericità" dei sistemi di diagnosi classici possono essere superati
grazie ai nuovi strumenti per la comprensione a livello molecolare delle
malattie e allo sviluppo di nuovi farmaci e terapie, possibilmente
personalizzabili in base al profilo di espressione genica che è peculiare in
ciascun Paziente.
Ciò garantirebbe al paziente una maggiore opportunità di limitare al
minimo il "costo tossico" della terapia, senza dover pagare un prezzo in
termini di riduzione dell'efficacia. È intuitivo l'impatto di tale approccio non
solo sulla qualità della vita del paziente ma anche sulla ottimizzazione
nella gestione delle risorse sanitarie.
Il sequenziamento del genoma umano ha creato una nuova cultura che
porterà ad un’ottimizzazione dell’uso delle risorse farmacologiche.
Cos’è la Medicina Personalizzata?
È il ramo della medicina che si
concentra sulla possibilità,
attraverso l’analisi di specifiche
sequenze genomiche e di
pannelli diagnostici mirati sulle
condizioni di rischio, di
personalizzare la strategia
terapeutica e farmacologica per
il paziente.
L’eliminazione dei fattori di
rischio non genetici si può
effettuare attraverso modifiche
nello stile di vita, nella dieta,
ma anche attraverso
l’introduzione di specifiche
integrazioni alimentari, di
farmaci (farmacoprevenzione),
di fitocomplessi e di altre
strategie validate.
A cosa serve la Medicina Personalizzata?
-intervenire in modo mirato per ridurre le possibilità di ammalarsi;
-grazie a strategie di prevenzione pro-attiva ridurre la possibilità
che una malattia si sviluppi, o alleggerirne l’impatto sull’individuo.
GENOMICA E PREVENZIONE GENETICA
Il genoma è l’insieme dei geni presenti nel corredo cromosomico aploide di una
specie. Esso è formato per il 97% da geni di cui ancora non si conosce
precisamente la funzione e varia da individuo ad individuo solamente dello 0,1%
Con la conclusione del Progetto Genoma Umano (HGP) nel 2001, si è giunti alla
codificazione di circa 35000 dei geni che compongono il corredo genetico umano.
Le conoscenze derivatene sulla sequenza del DNA umano hanno avuto un
notevole impatto nelle scienze mediche, portando a:
• identificazione delle cause genetiche di molte patologie;
• moltiplicazione degli strumenti di prevenzione e terapia:
•Test diagnostici: test di conferma che accertano elementi che indicano
patologie;
•Test pre-sintomatici: atti ad identificare mutazioni che porteranno
inevitabilmente ad una malattia;
•Test predittivi o di suscettibilità
genetica: individuano varianti di rischio
le quali, combinate ad agenti
ambientali, possono originare patologie.
• Test di identificazione di eterozigoti:
riconoscono portatori sani.
NANOMEDICINA: LE NUOVE FRONTIERE PER LA
LONGEVITÀ
La nanomedicina è una branca medica che lavora alla creazione di materiale, strumenti
e farmaci capaci di operare direttamente sulle cellule. L’ordine di produzione è il
nanometro (miliardesimo di metro)
• Le nanotecnologie
rivoluzioneranno tutti i
campi di ricerca e
sviluppo, soprattutto la
biomedicina
• La possibilità di agire
sulla singola molecola
permette la sintesi di
farmaci più
all’avanguardia
Una delle applicazioni della nanomedicina
nella quali i ricercatori hanno riscontrato i
maggiori risultati e che ancora è fonte di
grandi speranze è l'oncologia.
Il male del secolo:
è così che viene definito il cancro;
seconda causa di morte dopo le
malattie vascolari in Italia. Le
neoplasie sono la causa del 13%
delle morti annuali nel mondo.
PROCEDURA
Nanovettori trasportano all'interno delle cellule malate particelle, che, soggette a
radiazioni dall'esterno (i.e. raggi laser), si aprono e rilasciano il nanofarmaco che
distrugge il tumore, senza ledere le parti sane.
PRO
CONTRO
•capacità dei nanovettori di
oltrepassare le barriere biologiche,
transitare attraverso i vasi sanguigni
o le membrane cellulari;
•gli attuali farmaci antitumorali hanno
caratteristiche che ne limitano
l'impiego clinico (es. scarsa solubilità
in H2O);
•specificità della cura, ovvero: le
particelle agiscono sono negli organi
e nelle cellule malate;
•la tenacia della malattia nel
ripresentarsi dopo le cure persiste.
•i tessuti sani non vengono
danneggiati.
Vi è già in clinica circa una dozzina di farmaci nanotech (ad esempio la
dexorucibina liposomiale per la cura del cancro al seno e all'ovaio), molti sono
quelli oggetto di studi nei laboratori.
La continua rigenerazione cellulare dovrebbe scongiurare gli effetti
dell’avanzamento dell’età. Tuttavia questo meccanismo risulta entrare in
deficit a causa del deterioramento del materiale biologico, dovuto in massima
parte alla formazione dei radicali liberi.
I più comuni radicali liberi sono
•ANIONE SUPEROSSIDO
O2•IDROSSILE OH•DIOSSIDO DI AZOTO NO2
•PEROSSIDO -O-O•OSSIGENO O2
•H-
Cause:
•esogene (radiazioni, fumo, alcol, inquinanti, farmaci cortisonici, stress)
•endogene (respirazione cellulare)
Siccome i radicali liberi danneggiano le strutture cellulari attirando elettroni nel
tentativo di restaurare l’equilibrio, esiste un SISTEMA TAMPONE composto di
antiossidanti che inattivano i radicali liberi.
Alcune sostanze antiossidanti:
•ACIDO LIPOICO
•AMINOACIDI SOLFORATI
•ASCORBATO DI POTASSIO
•BETACAROTENE o provitamina A
(carotenoide)
•BIOFLAVONOIDI
•CATALASI
•COENZIMA Q10
•E.D.T.A. (acido etile diammino tetracetico)
•ECGC
•GLUTATIONE
•LICOPENE (carotenoide)
•LUTEINA (carotenoide)
•MELATONINA
•ACIDO ELLAGICO
•METIONINA
•MSM
•NAC o N-Acetil-Cisteina
•PICNOGENOLO
•POTASSIO
•QUERCITINA
•RAME
•RESVETRALOLO
•SELENIO
•SOD
•VIT. A.
•VIT. C
•VIT. E
•ZEAXANTINA
•ZINCO
DOMOTICA
Nuova scienza che aiuta gli anziani in casa:
OGGETTI “INTELLIGENTI”
•abiti e etichette sensorizzate
•stoviglie e tovagliette interattive
•bagni monoblocco accessibili
•robot Care-O-bot® 3
Robot che aiutano gli anziani a
svolgere le attività quotidiane e li
intrattengono comunicando e
relazionandosi con loro in modo
naturale, il nuovo progetto europeo
“Accompany”.
PER IL FUTURO
•Nanoghiandole:
capsule impiantate sottopelle e controllabili a distanza che, proprio
come le ghiandole del nostro corpo,
rilasciano ad intervalli regolari farmaci;
•Diagnosi e Prevenzione:
-portare le analisi di laboratorio nelle case attraverso un processo di
automatizzazione e riduzione dei volumi per le analisi del sangue
dei marcatori genetici che indicano la presenza del tumore.
-rivoluzione degli screening: anticipare l'identificazione del tumore
prima della formazione di un nodulo attraverso sonde capaci di
intercettare le cellule tumorali presenti nel sangue.
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GERIATRIA
L’aumento della popolazione anziana rappresenta
un fenomeno importante della nostra società.
Oggi la percentuale degli individui che raggiungono
l’età avanzata è drasticamente aumentata rispetto
al passato, numerosi studi
lo hanno
dimostrato: il numero di anziani in Italia
di età compresa tra 65 e 74 anni è quasi otto volte
maggiore rispetto al secolo scorso.
L’aumento della popolazione anziana ha
determinato la nascita di nuove discipline:
• la geriatria: (dal greco “geros” = vecchio e
“iatros” = medico): branca della medicina che
si occupa non solo delle malattie che si verificano
nell’anziano e delle loro conseguenze, ma anche
dell’assistenza psicologica;
• la gerontologia: scienza che studia le
modificazioni derivanti dall’invecchiamento;
• la geragogia: scienza che studia tutte le
possibilità per invecchiare bene.
GERIATRIA NEL MONDO
Il termine geriatria (Geriatrics) è stato coniato 100
anni fa dal dottor Ignatz Leo Nascher (1863-1944),
un medico di New York. Asserì̀ la necessità di
considerare a parte la senilità̀ e le sue malattie
assegnando alla Geriatria un ruolo autonomo nella
medicina, come già̀ era stato fatto per la Pediatria.
Un chirurgo di sesso femminile, Marjory Warren
(1897-1960) descrisse nell’ospedale in cui operava
lo scarso interesse e le cure inappropriate nei
confronti dei ricoverati più̀ anziani. Osservò che a
questi pazienti non venivano forniti i trattamenti
riabilitativi di cui avevano bisogno e dopo aver
analizzato accuratamente le loro esigenze, propose
diverse soluzioni. Il dottor Joseph Sheldon (18931972) iniziò la geriatria di comunità̀ : per i problemi di
mobilità dell’anziano a domicilio raccomandò
interventi fisioterapici ed anche aggiustamenti delle
abitazioni. Così accanto alla tradizionale medicina
ospedaliera si proponevano e si attivavano già̀ allora
servizi per gli anziani.
GERIATRIA IN ITALIA
In Italia la Geriatria si affermò negli anni Sessanta a
livello universitario; solamente in seguito il nostro
Servizio sanitario nazionale se ne interessò e si ispirò
a quello inglese nell’ organizzazione delle cure per la
persona anziana. Si costituirono Centri Regionali
dedicati alla prevenzione e alla cura delle malattie
della vecchiaia.
Nel 1950, su iniziativa di E. Greppi (Università di
Firenze) si costituì a Firenze la Società Italiana di
Gerontologia e Geriatria con lo scopo di "promuovere
e coordinare gli studi sulla fisiopatologia della
vecchiaia, nonché quello di affrontare anche nei suoi
aspetti di ordine sociale, il grave e complesso
problema della vecchiaia".
Tale disciplina si è progressivamente affermata a
livello accademico e sanitario per affrontare due
problemi: uno demografico, rappresentato dal
progressivo aumento della vita media della
popolazione, e uno epidemiologico, ossia riguardante
l’aumento delle malattie croniche degenerative e
della conseguente disabilità, più o meno rilevante.
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Paura di invecchiare
La gerascofobia è definita come la paura
persistente, anormale e ingiustificata di
invecchiare e di solito porta una grande
infelicità
a
chi
la
vive.
Ci sono persone che non accettano con
facilità il passare del tempo vivendo ogni
compleanno come un tormento. Ciò accade
soprattutto
dopo
una
certa
età,
generalmente dopo i 50.
La gerascofobia non si presenta in qualsiasi
soggetto, ma ha a che fare con l'evoluzione
della persona che ne soffre, con la sua
storia di vita.
La gerascofobia genera l’ansia di
essere lasciati soli in vecchiaia, senza
risorse e incapaci di prendersi cura di
se stessi e di dover fare affidamento su
altri per svolgere le normali funzioni
quotidiane. Si teme anche di perdere
un ruolo attivo nella società.
Questo disturbo provoca sintomi
concreti, come la mancanza di respiro,
vertigini, tremore, palpitazioni, difficoltà
a pensare o parlare in modo chiaro,
depersonalizzazione o attacco di
panico.
Le persone che percepiscono la
vecchiaia come una fase da
evitare tendono a focalizzarsi sugli
aspetti negativi, ignorando quelli
positivi quali la trasmissione di
conoscenze ed esperienze alle
giovani generazioni o la capacità di
gestire il tempo più agevolmente.
Può essere utile in questi soggetti,
al fine di un invecchiamento
emotivamente sano, mantenersi
attivi
a
livello
sociale
ed
intellettuale.
Se questo disturbo perdura nel
tempo, o è così intenso da non
permetterne
l’elaborazione,
rivolgersi ad uno psicologo può
essere una soluzione efficace per
un’adeguata
gestione
del
problema.
Il problema non è essere vecchi, ma sentirsi
vecchi …
E’ dimostrato che nella terza età,
sebbene siano numerosi gli
anziani che conservano un buono
stato di salute fisica e mentale,
aumentano le patologie croniche e
invalidanti, tra cui la depressione.
Si calcola che una significativa
depressione è riscontrabile nel
10% degli anziani, ma si raggiunge
il 40% se si considera una
depressione lieve.
Nella depressione nell’età anziana
il sesso più colpito è quello
femminile, con una prevalenza 2:1.
Il
tema
della
depressione
nell’anziano è strettamente legato
all’incremento del tasso di suicidio,
soprattutto negli uomini che
superano gli 85 anni. Infatti la
senescenza è il periodo in cui si
presentano maggiori perdite in
ambito sociale, dell’autonomia,
della salute e della stima di sé.
La depressione determina un rottura dal
punto di vista somatico e psicologico,
risultano correlazioni tra depressione senile e
alcune patologie organiche come Parkinson,
Alzheimer, sclerosi multipla, e ictus. Inoltre
l’individuo anziano confonde depressione con
senso di tristezza, in quanto a sua volta è
convinto, essendo vecchio, sia normale
sentirsi così. D’altra parte è comune che
l’anziano si vergogni di ammettere la propria
fragilità e il bisogno d’aiuto.
CONSEGUENZE DELLA DEPRESSIONE
•Significativo peggioramento della qualità di
vita
•Declino funzionale, marcata disabilità
•Aumento della mortalità a causa di
comorbidità con altre patologie organiche (es:
disturbi cardiovascolari)
•Aumento del tasso di suicidi
•Riduzione delle capacità cognitive, rischio di
demenza.
PERSONALITÀ: UNA CURA PER L’INVECCHIAMENTO
I ricercatori dell’Università della Georgia, prendendo in considerazione diversi
centenari, hanno messo in evidenza che le caratteristiche mentali possano
influire sulla longevità. Si tratta di una questione che non può essere affatto
ignorata, considerando che grazie al progresso della ricerca scientifica le nuove
generazioni hanno la possibilità di arrivare oltre i 100 anni di vita. I ricercatori
hanno valutato la storia personale dei soggetti, le loro condizioni di salute sia a
livello fisico che mentale e la loro situazione emotiva. In questo modo sono
riusciti a capire che il segreto di un invecchiamento senza troppi problemi di
salute è dovuto anche al possesso di una personalità forte, che metteva i
soggetti in grado di valutare con serenità il loro stato di salute e di stare bene
con se stessi.
In particolare è risultata essenziale la
capacità di adattamento alle varie situazioni.
Si tratta in sostanza di capacità molto
soggettive che hanno a che fare con la
personalità che dipende dalla dimensione
delle aree cerebrali.
Carattere aperto, influenze ambientali,
esperienze vissute nell’infanzia, tutti elementi
che concorrono a delineare il profilo
dell’invecchiamento e la possibilità di arrivare
a 100 anni e anche oltre.
ANTICHI PRECETTI
Già nel mondo culturale classico vi erano opinioni disacordanti sul tema della
vecchiaia. Ecco le tesi di due personaggi influenti nella Grecia del VI sec. a.C.
MIMNERMO
SOLONE
“Quando arriva la dolorosa vecchiaia,
che rende turpe anche l’uomo bello,
sempre dolorosi affanni lo sconvolgono
nel cuore, ne si rallegra a vedre I raggi
del sole, ma nemico ai ragazzi,
disprezzato dalle donne, così il dio
rese la vecchiaia dolorosa.”
Solone ha un’idea totalmente
opposta a quella di Mimnermo per
quanto riguarda la vecchiaia,
molto meno pessimistica.
Egli sostiene che questa sia
degna di essere vissuta in
pienezza.
“Ma non appena sia passata questa
fine della stagione primaverile meglio
morire che vivere.”
E’ solo nell’età avanzata che si
apprezzano maggiormente i propi
famigliari, il valore del tempo che
passa e le conoscenze acquisite
in una vita, potendo goderne
appieno.
In questi frammenti Mimnermo esalta i
piaceri della giovinezza ed enumera i
mali della vecchiaia, che per lui
corrispondono al decadimento del
corpo e dell’anima, che può aver fine
solo con la morte.
“Ottantenne mi colga il dì fatale”
LA CHIRURGIA ESTETICA
Negli ultimi 50 anni sono stati fatti passi da
gigante nel mondo della chirurgia estetica, per
cui, se all’inizio fare un ritocchino per rendere
meno evidenti le rughe era considerato un
lusso di pochi, oggi questa è diventata una
pratica diffusa in tutte le classi ed I ceti sociali
ed interessa non solo le donne ma anche un
alta percentuale di uomini. Questo rimedio
viene tutt’oggi adoperato soprattutto contro
l’invecchiamento e la paura di invecchiare.
I dati che emergono dalla ricerca condotta
dall’ISAPS (International Society of Aesthetic
Plastic Surgery) sulle procedure di interventi
estetici effettuate nel mondo nel 2011, vede
l’italia collocata al sesto posto nella classifica
mondiale. I tre interventi chirurgici più effettuati
sono la lipoplastica, la mastoplastica e la
blefaroplastica. Mentre le procedure non
chirurgiche più richieste sono a base di
botulino, l’acido ialuronico e l’epilazione laser.
Donatella Versace, 63 anni
Clicca qui
Nina Moric, 36 anni
"Happy at Hundred”
Senza modifiche, né correzioni.
Rughe ben definite, capelli
bianchi, occhi vividi, ma non più
giovani. Sono straordinariamente
belli, nella loro autenticità, i ritratti
di donne e uomini ultracentenari
realizzati dal fotografo tedesco
.Karsten Thormaehlen. Raccolti
nel libro "Happy at Hundred” – by
Karsten Thormaehlen", questi
scatti raccontano storie di vite,
lasciano intravedere i caratteri e
trasmettono, nonostante l'età dei
volti, freschezza.
Bibliografia, sitografia e contributi
Roberto Cingolani, iit Istituto Italiano di Tecnologia
Claudio Franceschi, professore ordinario di Immunologia presso l’ Università
di Bologna
George Ohsawa, fondatore della macrobiotica
René Lévy, ex gestore di Cuisine et Santé
Flavio Garoia, Direttore Scientifico presso Polo Scientifico di Ricerca ed Alta
Formazione - Università Popolare degli Studi di Milano
Franco Berrino, dirige il Dipartimento di medicina preventiva e predittiva
presso l’Istituto Nazionale dei tumori di Milano
Claudio Franceschi, professore dell’Università di Bologna
Fondazione Umberto Veronesi
Ricerche dei medici Pes e Tolu dell’Università di Sassari
Sacra Bibbia
Autori greci Solone e Mimnermo
Happy at Hundred di Karsten Thormaehlen
http://www.geriatria.unimore.it/PDF/La%20nascita%20della%20Geriatria.pdf
http://www.benessere.com/psicologia/arg00/invecchiamento.htm
www.ao-sanpaolo.it
www.med.unifi.it
http://www.corriere.it/salute
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