PERIODICO DI INFORMAZIONE
D E I
C H I M I C I
D ’ I T A L I A
ANNO XII • N° 6 NOVEMBRE - DICEMBRE 2001
COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO NAZIONALE DEI CHIMICI
TRIENNIO 2001 - 2004
Prof. Dott. ARMANDO ZINGALES
dell’Ordine di Venezia
Presidente
Dott. GIANCARLO GATTI
dell’Ordine di Modena
Vice Presidente
Dott. ELIO RAMBALDI
dell’Ordine di Cremona
Segretario
Dott. GIOVANNI ABBATE
dell’Ordine di Palermo
Consigliere
Dott. CARLO BRESCIANI
dell’Ordine di Gorizia
Consigliere
Dott. ELIO CALABRESE
dell’Ordine di Lecce
Consigliere
Prof. SERGIO FACCHETTI
dell’Ordine di Milano
Consigliere
Dott. FERNANDO MAURIZI
dell’Ordine di Roma
Consigliere
Dott. DOMENICO MENCARELLI
dell’Ordine di Ancona
Consigliere
Dott. ANTONIO RIBEZZO
dell’Ordine di Roma
Consigliere
Dott. FRANCO TAU
dell’Ordine di Parma
Consigliere
ELENCO DEGLI ORDINI
• Ordine dei Chimici di Ancona
sono iscritti anche i Chimici
residenti nelle provincie di Ascoli
Piceno, Macerata, Pesaro
Via Canale, 18 - Casella postale
486 - 60124 Ancona
Tel. e Fax 071.53672
Presidente: Dott. Ferdinando De Rosa
• Ordine dei Chimici di Bari
Via Caduti di tutte le guerre, 10
70121 Bari
Tel. e Fax 080.5583351
Presidente: Dott. Onofrio Lattarulo
• Ordine dei Chimici di Bergamo
Via Zelasco, 1 - 24100 Bergamo
Tel. 035.238727 - Fax 035.238615
E-mail: [email protected]
Presidente: Prof. Giovanni Parigi
• Ordine dei Chimici di Bologna
sono iscritti anche i Chimici
residenti nella provincia di Ravenna
Via Azzurra, 20 - 40138 Bologna
Tel. 051.342772 - Fax 051.344600
E-mail: [email protected]
Presidente: Dott. Giovanni Nespoli
• Ordine dei Chimici di Cagliari
sono iscritti anche i Chimici
residenti nelle provincie di
Nuoro, Oristano
P.zza Giovanni XXIII, 35
09128 Cagliari - Tel. 070.403132
E-mail: [email protected]
Presidente: Dott. Francesco Spissu
• Ordine dei Chimici di Brescia
Via Marsala, 17 - 25122 Brescia
Tel. 030.40043 - Fax 030.296831
Presidente: Dott. Sandra Regazzoli
• Ordine dei Chimici di Catania
Via Conte Ruggero, 69
95129 Catania
Tel. 095.536898 - Fax 095.7462066
E-mail: [email protected]
Presidente: Dott. Claudio Torrisi
• Ordine dei Chimici di Cremona
Via Palestro, 66 - 26100 Cremona
Tel. 0372.535411- Fax 0372.457934
Presidente: Dott. Giuseppe Termenini
• Ordine dei Chimici di Ferrara
Via L. Borsari, 46 - 44100 Ferrara
Tel 0532.291120 - Fax 0532.240709
E-mail: [email protected]
Presidente: Dott. Luca Scanavini
• Ordine dei Chimici di Firenze
sono iscritti anche i Chimici residenti nelle provincie di Arezzo,
Grosseto, Livorno, Lucca, Massa
Carrara, Pisa, Pistoia, Prato, Siena
Via Panciatichi, 96 - 50127 Firenze
Tel. 055.4368753 - Fax 055.4286338
E-mail: [email protected]
Presidente: Dott. Lario Agati
• Ordine dei Chimici di Foggia
V.le Colombo, 185 - 71100 Foggia
Tel. e Fax 0881.635833
Presidente: Dott. Saverio Buffa
• Ordine dei Chimici di Forlì
sono iscritti anche i Chimici
residenti nella provincia di Rimini
Via Ravennate, 1020 - 47023 Cesena
Tel. e Fax 0547.383732
Presidente: Dott. Antonio Semprini
• Ordine dei Chimici di Genova
sono iscritti anche i Chimici
residenti nelle provincie di
Imperia, Savona
Via XX Settembre, 2.42
16121 Genova
Tel. e Fax 010.587171
Presidente: Prof. Teresio Valente
• Ordine dei Chimici di Gorizia
sono iscritti anche i Chimici
residenti nelle provincie di
Pordenone e Udine
Via Lantieri, 3 - 34170 Gorizia
Tel. e Fax 0481.530692
Presidente: Dott. Rodolfo Flego
• Ordine dei Chimici di La Spezia
P.zza S. Agostino, 32
19121 La Spezia
Tel. e Fax 0187.770989
E-mail: [email protected]
Presidente: Dott. Fabio Lazzini
• Ordine dei Chimici di Lecce
sono iscritti anche i Chimici residenti nella provincia di Brindisi
Via C. Ritucci, 41 - 73100 Lecce
Tel. e Fax 0832.346996
Presidente: Dott. Pietro Tedesco
ANNO XII • N° 6 NOVEMBRE - DICEMBRE 2001
BIMESTRALE DI INFORMAZIONI
GIURIDICHE, ECONOMICHE,
PROFESSIONALI E TECNICHE
DEI CHIMICI D’ITALIA
SOMMARIO
EDITORIALE
Un ulteriore impegno editoriale per un giornale
di categoria rinnovato
4
CONGRESSO DEGLI ORDINI DEI CHIMICI
X° Congresso Nazionale degli Ordini dei Chimici
6
I° Congresso dei Dottori Chimici
Spedizione in abb. postale
Art. 2, comma 20/C - legge 662/96
Filiale di Roma
DAL C.N.C.
◗ La convenzione assicurativa di responsabilità civile
professionale del chimico
7
◗ Il Fondo di assistenza sanitaria integrativa
DAGLI ORDINI
Stanislao Cannizzaro: didatta ed educatore
Piemonte e Valle d’Aosta: Resoconto del 1° Congresso
8
10
DALL’UNIVERSITÀ
CAGLIARI: Insetticidi di origine naturale
13
DAGLI ISCRITTI
La necessità di maggiori risorse per l’enteobotanica:
il caso del Boletus Manicus Heim
15
La classificazione dei rifiuti
18
DAI CONSIGLIERI NAZIONALI
Il consulente per la sicurezza dei trasporti di merci pericolose
19
ELEZIONI E.P.A.P.
Insediamento organi statutari dell’EPAP
NOTIZIE DALL’EUROPA
CONGRESSI E CONVEGNI
COMUNICATI STAMPA
LETTURE PER IL CHIMICO
22
23
34
35
37
Editore
CONSIGLIO NAZIONALE DEI CHIMICI
Direzione, redazione e
amministrazione
P.zza S. Bernardo, 106 - 00187 Roma
Tel. 06.47883819 - Fax 06.47885904
E mail: [email protected]
Web: http:\\www.chimici.it
Direttore responsabile
ARMANDO ZINGALES
Direttore editoriale
ANTONIO RIBEZZO
Redazione
GIANCARLO GATTI
ELIO RAMBALDI
GIOVANNI ABBATE
CARLO BRESCIANI
ELIO CALABRESE
SERGIO FACCHETTI
FERNANDO MAURIZI
DOMENICO MENCARELLI
FRANCO TAU
Gli articoli e le note, firmati, esprimono soltanto l’opinione dell’autore e
non impegnano il Consiglio Nazionale
dei Chimici, né la redazione del perio dico. Quanto pubblicato nel Bollettino
raccoglie gli atti ufficiali del Consiglio
Nazionale dei Chimici
Coordinamento editoriale
Just in Time - Tel. 06.88522032
Stampa: Lito Sud S.r.l. - Roma
Autorizzazione del Tribunale di Roma
n. 0032 del 18 gennaio 1990
ASSOCIATO ALL’USPI
UNIONE STAMPA
PERIODICA ITALIANA
Un ulteriore impegno editoriale
per un giornale di categoria
rinnovato
C
ome i colleghi avranno avuto modo di constatare, già da qualche numero, il
nostro periodico ha acquistato un diverso contenuto sia alla grafica che negli
4
argomenti trattati.
Con ciò abbiamo voluto venire incontro alle richieste da molti espresse in tal
senso, e cioè verso un rinnovamento qualitativo della rivista di categoria.
L’impegno profuso in questi anni nella conduzione delle esigenze rappresentate da
Voi tutti in incontri e telefonate intercorse.
Ma mentre ci stiamo impegnando in modo crescente a livello editoriale, ci dobbia mo preoccupare anche dei costi che la pubblicazione comporta.
Per questo ci siamo attivati non solo per contenerli, ma addirittura contrarli.
Per arrivare ad un tale risultato bisognerà attingere a risorse diverse da quelle
relative all’aumento delle quote che ognuno di noi versa annualmente.
Una soluzione può essere, senza scoprire nulla di nuovo, quella relativa alla
immissione di inserzioni pubblicitarie.
Potrebbe essere una soluzione fattibile, specie se l’annuncio è di tipo positivo per
la nostra attività nel senso cioè che corrisponda ad una informazione strumentale
all’espletamento della stessa (recensioni, apparecchi per analisi, possibilità di
lavoro, ecc.).
Ma il miglioramento di una rivista deve corrispondere ad un salto di qualità, di
partecipazione, di coinvolgimento di quanti, da liberi professionisti e dipendenti,
esercitano la professione di chimico.
Tutti i periodici di categoria sono infatti aperti ai contributi degli iscritti.
Molte volte ci avete chiesto di parlare non solo di cultura in genere, di leggi e sen tenze o di rapporti istituzionali, ma anche e soprattutto di interventi nel campo dei
diversi settori della nostra professione.
Tutto ciò è possibile, si può fare, senza stravolgere le linee editoriali, ma occorre
che ci sia un’adeguata risposta da parte di quanti, fra docenti di vario tipo e
professionisti impegnati sul campo, hanno argomenti scientifici da proporre,
contributi scritti sui diversi settori della professione, contributi personali e opinioni
attinenti il proprio lavoro.
Tutti possono portare la propria originale esperienza alla conoscenza della totalità
degli iscritti.
NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO
Anzi, contribuire con idee, articoli, contributi scritti di vario tipo porteranno il
nostro periodico ad un miglioramento nel senso auspicato.
Nell’esercizio delle professioni vi sono almeno due facce della stessa medaglia:
l’affermazione della propria peculiarità e competenza che non può prescindere
dall’esclusività e specificità.
Per far ciò occorre intervenire, farsi avanti con propri contributi, partecipando per sonalmente con idee ed esperienze, esprimendo tutta la capacità ed esperienza
professionale senza alcun indugio, senza remore alcune, perché una categoria
cresce in modo collettivo quanto più i componenti la stessa partecipano alla circo lazione di idee ed esperienze maturate nell’espletamento del proprio lavoro.
Non intervenendo, rifugiandosi nel proprio io e lasciando agli altri il campo, si
rischia di dare via libera anche a chi non ha titolo (ma intanto si esprime con
propri scritti ed idee) di intervenire nei vari settori della nostra attività.
Competenza e specificità non possono quindi essere solo enunciazioni di principio
o relegate a sole norme giuridiche.
Gli stessi principi di correttezza, colleganza, dignità professionale, di cui tante
volte abbiamo detto nei nostri interventi, comportano la partecipazione, il con fronto di idee, la divulgazione del proprio sapere.
Anche così una categoria cresce, aumenta la sua visibilità, occupa spazi nuovi,
contribuendo non solo al miglioramento personale e della collettività dei chimici,
ma anche alla crescita economica e culturale del paese.
Antonio Ribezzo
NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO
5
X° Congresso Nazionale degli
Ordini dei Chimici
I° Congresso dei Dottori Chimici
Concluso il X° Congresso Nazionale è il momento di formulare un bilancio,
di valutare i risultati ed ipotizzare una linea di condotta per il futuro.
6
C
Chi legge un bilancio spesso va a guardare innanzitutto se il saldo finale sia positivo o negativo. In qualità di responsabile dell’organizzazione non sarebbe compito di questo Ordine fare tale
valutazione tuttavia, a sentire i più, sembra di poter raccogliere un buon numero di consensi.
L’obiettivo che ci eravamo posti era quello di sollecitare l’attenzione della categoria verso i problemi della formazione del Chimico e verso indirizzi professionali nei quali, sempre più pesantemente, subiamo la pressione di altre professioni
solo apparentemente affini alla Chimica.
I relatori che si sono succeduti hanno tenuto alta
l’attenzione dei presenti a giudicare dai numerosi
interventi che sono seguiti a volte sotto forma di
richiesta di chiarimenti altre come considerazioni
su quanto era stato detto. Non sono mancati alcuni spunti polemici, alcuni dei quali apprezzabili, come quello del collega che verso la fine dei
lavori ha saputo sollecitare la formulazione di
una mozione, approvata all’unanimità che ha impegnato il Consiglio Nazionale a farsi promotore
di ogni iniziativa atta a dare visibilità alla categoria. La mozione è stata firmata da tutti i Presidenti degli Ordini territoriali presenti.
Forse alcuni non hanno trovato piena rispondenza alle loro aspettative sul piano degli argomenti
trattati ma si deve constatare con soddisfazione
che è stato pienamente evitato il solito "piangersi addosso" che così spesso ha caratterizzato i
nostri incontri. Nel corso dei lavori sono emerse
chiaramente le esigenze di affermare la presenza
del Chimico nella vita sociale ed economica e la
visibilità della nostra professione, di affrontare e
risolvere i problemi previdenziali e della sicurezza personale sul lavoro, il confronto con altre categorie professionali sul piano delle competenze,
devono essere le linee guida di impegno per il
futuro della categoria che altrimenti rischia di
rimanere isolata e succube di altre attività.
È emerso anche il problema numerico, effettiva-
mente siamo pochi e da alcune Università giungono notizie di iscrizioni sempre più esigue.
Difficile nel corso di un congresso chiarire tutti i
motivi di disaffezione verso una scienza che invece interviene in quasi tutti gli aspetti della tecnologia e della vita quotidiana. Sono state citate
le carenze delle strutture di ricerca, gli aspetti
negativi del lavoro nelle industrie chimiche e dei
danni ambientali conseguenti, troppo spesso
messi in grande evidenza dalla stampa, le forme
di insegnamento nella scuola secondaria, ecc.
Sono tutte affermazioni vere ma dobbiamo anche guardare tra noi stessi. Siamo pochi ma
10000 iscritti agli Ordini territoriali e più di altrettanti laureati in Chimica e Chimica Industriale
non sono un numero trascurabile.
In questa sede però contiamo circa 100 presenze
e con disappunto, non solo degli organizzatori, si
è dovuta constatare l’assenza dei Presidenti di
alcuni Ordini tra i più importanti per numero di
iscritti e competenza territoriale. Allora non è il
caso di chiedersi se la disaffezione non parta
proprio dal nostro interno? Potrebbe essere argomento di discussione per il prossimo Congresso, anche perché le industrie stanno già guardando ad altre categorie che non aspettano che
di sostituirci nei ruoli ancora di nostra competenza come ci ha chiaramente spiegato più di un
relatore.
Infine, ci si chiederà, quale segno dare al saldo di
bilancio? Lasciamo le conclusioni a chi ha partecipato ed anzi in vista del prossimo Congresso lanciamo la proposta di aprire un sereno dibattito
sull’argomento sulle pagine del "Chimico Italiano",
potrebbe diventare un’occasione per dare continuità a queste manifestazioni e dei suggerimenti
ai prossimi organizzatori oltre a ravvivare la partecipazione ai problemi di interesse comune.
Il Presidente del Comitato Organizzatore
del X° Congresso
NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO
Il Consiglio Nazionale dei Chimici è lieto di comunicare a tutti gli iscritti che dalla
prossima primavera saranno attivate due iniziative molto importanti per la nostra categoria.
L'obiettivo è quello di creare un sistema di tutela del chimico sia per quanto riguarda la sua
sfera professionale sia per quanto riguarda la sua salute e quella della sua famiglia.
Per far fronte a queste esigenze, nei prossimi mesi saranno presentate agli iscritti:
◗ LA CONVENZIONE ASSICURATIVA DI RESPONSABILITÀ CIVILE
PROFESSIONALE DEL CHIMICO
◗ IL FONDO DI ASSISTENZA SANITARIA INTEGRATIVA
LA CONVENZIONE ASSICURATIVA
DI RESPONSABILITÀ CIVILE
PROFESSIONALE DEL CHIMICO
N
egli ultimi tempi viene data una sempre
maggiore visibilità alla responsabilità dei
professionisti anche nel nostro settore, con
coinvolgimenti a volte impensabili che, però,
nel momento in cui occorrono possono seriamente pregiudicare, quanto meno, la serenità
del chimico ed il suo patrimonio. Diventa, pertanto, sempre più importante organizzare un
meccanismo di tutela efficace e stabile nel
tempo, che garantisca una difesa concreta del
professionista.
Il Consiglio Nazionale dei Chimici si è rivolto,
pertanto, alla Marsh, società leader mondiale
nella consulenza e nei servizi assicurativi, per
redigere un testo di polizza su misura per le
esigenze dei chimici. La polizza cui sarà possibile aderire dalla prossima primavera sarà rivolta sia ai chimici dipendenti iscritti all’albo
sia ai liberi professionisti.
Il premio per i dipendenti sarà alquanto popolare proprio per favorire il loro ingresso in copertura. Seppur con una “rischiosità” minore
anche i dipendenti sono soggetti a responsabilità di cui a volte non sono a conoscenza. L'obiettivo del Consiglio è proprio quello di aumentare la consapevolezza dei rischi cui si è
soggetti ed offrire una copertura a costi contenuti che possa rendere concreta una difesa.
Per quanto riguarda i liberi professionisti saranno previste diverse opzioni, a seconda delle
varie attività svolte, in modo da garantire ogni
singola specializzazione in modo adeguato.
Per approntare un valido strumento di tutela
sarà indispensabile raggiungere un numero
NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO
minimo di adesioni per cui sarà necessaria una
pre-adesione le cui modalità saranno comunicate a tutti gli iscritti nei prossimi mesi.
IL FONDO DI ASSISTENZA SANITARIA
INTEGRATIVA
U
n’altra iniziativa che il Consiglio Nazionale
dei Chimici considera molto importante è
l’istituzione del “Fondo di Assistenza Sanitaria”.
La decisione di costituire il “Fondo” nasce dai
crescenti bisogni in materia di assistenza sanitaria che si stanno manifestando nella nostra
società. È noto che il S.S.N. non riesce a fornire una risposta adeguata, sia nei modi sia nei
tempi, alle reali esigenze dei cittadini, i quali,
sempre più spesso, ricorrono a strutture private sopportando direttamente i costi delle prestazioni. La lunga esperienza di Marsh nel settore (gestisce, infatti, le coperture sanitarie di
oltre 100.000 persone con strumenti gestionali
estremamente sofisticati) ha consentito di individuare nel “Fondo” la forma di assistenza
sanitaria integrativa più idonea a tutelare gli
Associati.
I Fondi integrativi del S.S.N. sono previsti e regolamentati per legge (Decreto Legislativo n.
229/99). La loro istituzione è finalizzata a potenziare l’erogazione dei trattamenti e prestazioni eccedenti i livelli uniformi ed essenziali di
assistenza definiti dal piano Sanitario nazionale.
Il Fondo, quindi, non è una polizza assicurativa
ma un sistema mutualistico che dà la possibilità di accedere ad un programma di assistenza
sanitaria per l’associato e la sua famiglia.
Su entrambe le iniziative, che certamente incontreranno il favore di tutti gli iscritti, saranno
fornite ulteriori informazioni nei prossimi mesi.
7
Stanislao Cannizzaro, didatta
ed educatore
F
8
rancesco Cardone, in un articolo apparso
mica-molecolare. La lettera così prende avvio:
ne "Il Chimico Italiano", ripropone la figu-
"Io credo che i progressi della scienza, fatti in
ra di Stanislao Cannizzaro come uno dei più
questi ultimi anni, abbiano confermato l'ipote-
grandi scienziati del secolo, rammaricandosi
si di Avogadro, di Ampère, e di Dumas sulla
che "al valore scientifico della sua opera non
simile costituzione dei corpi allo stato aerifor-
corrisponda la dovuta considerazione cultura-
me, cioè che volumi uguali di essi, siano sem-
le" e come la stessa "meriti di essere rivaluta-
plici, sieno composti, contengono l'egual nu-
ta sia in ambito epistemologico che didattico-
mero di molecole; non però l'egual numero di
pedagogico".
atomi, potendo le molecole dei vari corpi o
Rendere onore a chi, a nostro av v i s o, può
quello dello stesso corpo nei vari suoi stati,
considerarsi l'iniziatore della chimica in senso
contenere un numero vario di atomi, sia della
m o d e r n o, avendo Egli individuata la stra d a
medesima natura, sia di natura diversa.
che lo condusse a distinguere nettamente ato-
Per condurre i miei allievi al medesimo con-
mo e molecola, è doveroso, e in questo senso,
vincimento che io ho, gli ho voluto porre sulla
l'omaggio che il Cardone rende al Maestro e di
medesima strada per la quale io ci sono giun-
grande efficacia. Noi, che per decenni abbia-
to, cioè l'esame storico delle teorie chimiche".
mo avuto dimestichezza con gli studenti, vo-
Da queste prime battute emerge come nello
gliamo fermare l'attenzione sulla funzione di-
scienziato l'intuizione scientifica si accompagni
dattico-pedagogica del Cannizzaro.
alla preoccupazione di ordine didattico.
L'intuizione di Cannizzaro, cioè la sua teoria
Come vedremo, ritorna costante il bisogno di
atomica molecolare, esposta nelle sue lezioni
trasmettere in maniera logica e ordinata il suo
tenute all'Università di Genova, come riferisce
pensiero e il risultato delle sue ricerche agli
il Cardone, venne pubblicata nel Nuovo
studenti che frequentano il suo corso, per cui,
Cimento nel 1858.
dopo aver presentato un quadro del peso delle
A distanza di circa venti anni, nel 1880, la li-
molecole dei diversi composti, riferito al peso
breria Alessandro Manzoni di Antonio Tenconi
della mezza molecola di idrogeno uguale a 1,
in Roma pubblicava un volumetto formato 22
Egli afferma (pag. 12 del testo): "Tutti i nu-
x 15 stampato da Forzani e C., tipografi del
meri contenuti nel quadro precedente sono
Senato. Il volume, di cui fortunatamente sia-
comparabili tra di loro, essendo riferiti alla
mo in possesso, si compone di 80 pagine oltre
medesima unità.
la copertina che andiamo a presentare nella
E per piantare ciò bene in mente ai miei allie-
sua veste originale. Come si può notare il te-
vi, ricorro ad un artificio semplicissimo, cioè
sto riporta gli estratti del Nuovo Cimento volu-
dico loro: supponete che si dimostrasse che la
me VII, fascicolo di maggio 1858.
mezza molecola dell'idrogeno pesasse un mi-
Il testo inizia con la "LETTERA DEL PROF. STA-
lionesimo di milligrammo, allora tutti i numeri
NISLAO CANNIZZARO AL PROF. S. DE LUCA"
del quadro precedente divengono numeri con-
(quest'ultimo occupava la cattedra di chimica
creti, esprimendo in mllionesimi di milligram-
a Pisa dopo la morte di Bertagnini) in cui egli
mo i pesi concreti delle molecole e dei loro
espone il programma che intende svo l g e r e
componenti; lo stesso seguirebbe se l'unita
nelle sue lezioni, alla luce della sua teoria ato-
comune avesse un alto valore concreto, e così
NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO
li conduco a farsi un concetto ben chiaro della
Da qui la necessita avvertita dal Nostro che
comparabilità di questi numeri, qualunque sia
per avere uomini di scienza occorreva prima
il valore concreto dell'unita comune". Conti-
di tuffo formare uomini dallo spirito libero:
nua quindi a pag. 14 "Mi fermo alquanto a
presupposto basilare che gli deriva da convin-
rendere ai miei allievi familiare la traduzione
cimenti filosofici da lui accettati.
di volume gassoso in molecole, il primo espri-
Null'altro si ha che possa testimoniare l'impor-
mendo direttamente il fatto e la seconda in-
tanza pedagogica di cui è pervaso il rapporto
terpretandolo. Sopra tutto mi studio di pianta-
dialogante con la scolaresca, ma se è permes-
re bene nella loro mente la differenza tra mo-
so arguire, da queste note pervenute a noi di-
lecola e atomo".
rettamente dalla sua penna, si può concludere
E ancora a pag. 19 "Ciò che vengo esponendo
affermando che ricerca scientifica e azione di-
in seguito serve ad insegnare ai miei allievi il
dattica hanno costantemente accompagnato il
metodo di impiegare questi altri criteri per ve-
luminoso cammino di Cannizzaro, per cui il
rificare o determinare i pesi atomici e la com-
metodo moderno di insegnamento che in ma-
posizione delle molecole".
niera più o meno enfatica ha assunto di volta
Ma la cosa più significativa, la filosofia che im-
in volta l'etichetta di antidogmatico, metodo
pronta lo spirito di questa grande personalità
della ricerca scientifica, metodo euristico, ha
è l'invito ai suoi studenti di aprirsi alla ricerca
t r ovato in Cannizzaro un moderno Maestro
senza remore né preconcetti. A pag. 65 del
ante litteram, fulgido esempio di docente da
testo, nelle lezioni sulla teoria atomica, rivol-
imitare.
gendosi agli studenti egli dice: "Dopo alcuni
Oggi Egli è nell'Olimpo dei Sommi assieme a
conati coraggiosi finalmente lo spirito umano
Lavoisier, a Gay-Lussac, a Dalton, grande tra i
riusciva a liberarsi della cieca fede nell'auto-
grandi.
rità e il principio del libero esame penetrava in
Prof. Dott. Saverio Buffa
tutti i rami dell'umano sapere".
SU NT O D I U N C O R S O D I
FILOSOFIA CHIMICA
◆
Fatto nella R. Università di Genova Dal Prof. S. CANNIZZARO e
NOTA SULLE CONDENSAZIONI DI VAPORE
dell’autore stesso
◆
Estratti dal Nuovo Cimento - Volume VII, fascicolo di maggio, anno 1858
Roma, libreria Alessandro Canzoni di Antonio Tentoni 1880
NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO
9
Piemonte e Valle d’Aosta:
resoconto del 1° congresso
- "Qual'è il tuo mestiere?
- Sono chimico
- Allora sei uno sciocco, chi non ha scarpe è uno sciocco"
Da "La Tregua" di Primo Levi
10
S
ono queste le parole usate dal Presidente
les, che ha introdotto la sessione su la profes -
Dr. Geda, in apertura del Congresso inti-
sionalità e la riforma delle professioni, coordi-
tolato a Primo Levi, forse uno dei Chimici piu
nata dal Dr. G.Janin Rivolin Yoccoz (Dir. ARPA
famosi, anche se più per motivi letterari che
di Aosta). Il quadro esposto dal Prof. A. Zin-
professionali, che con questa frase descriveva
gales non è stato dei più rosei: il Chimico ha
il suo ruolo e la sua professione: come un
da sempre fatto della sua estrema adattabilità
marchio indelebile ma anche come una figura
alle varie situazioni professionali la sua arma
indecifrabile, senza un ruolo preciso e visto
principale, ma è proprio il mondo del lavoro
dai più con curiosità mista a diffidenza.
che richiedendo figure sempre più specializza-
Ed è questa l'immagine - ha aggiunto il Presi-
te, sta chiudendo molte porte a professionisti
dente - che dobbiamo modificare, anche con
preparati, i quali non avendo in mano un titolo
le nuove iniziative del nostro Ordine.
"qualificante" si vedono scavalcati da figure
Il Congresso si e svolto il 2 e 3 Luglio in una
con professionalità indubbie ma in altri campi.
sede, l'Hotel Billia di Saint Vincent, scelta, ol-
È poi intervenuto il Dr. Manerba come rappre-
tre che per le note ed affascinanti qualità pae-
sentante dell'EPAP di Roma, che ha trattato
saggistiche, anche per dare un ulteriore se-
esaurientemente l'argomento dei contributi
gnale di avvicinamento ai Colleghi della Valle
obbligatori, delle relative modalità, della ne-
d'Aosta e ribadire che, a dispetto della distan-
cessita di una rapida adesione di tutti i Chimici
za, non sono mai in secondo piano rispetto ai
tenuti a questa contribuzione e della disponi-
più "centrali" piemontesi.
bilità degli Ordini e dell'EPAP a fornire spiega-
Si è voluta dare all'incontro la veste di Con-
zioni ed indicazioni pratiche.
gresso per permettere a tutti gli iscritti inter-
Parte della sessione pomeridiana e stata dedi-
venuti, sfruttando le diverse sessioni, di ap-
cata a Sanità: il chimico ed il suo inserimento
portare contributi, di effettuare interventi e
nelle strutture. Coordinata dal Dr. P. Garlanda
muovere questi interrogativi e critiche nei vari
(Dir. Chimico ASL 5 Regione Piemonte), ha vi-
campi di interesse.
sto gli interventi del Dr. M. Valpreda (Resp.
Come appare nel programma, le due giornate
Sanità Pubblica - Assessorato Sanità - Regio-
erano state divise in sessioni appaiate, con di-
ne Piemonte), che ha illustrato le problemati-
versi argomenti: per il notevole interesse mo-
che collegate agli OGM ed alla sicurezza ali-
strato dai partecipanti verso tutti gli argomen-
mentare, argomento quanto mai di attualità
ti, si e preferito accorpare le sessioni. Così la
del Dr. P. Branca (Resp. Polo Chimico Alimenti
mattina del giorno 2 ha visto, dopo i saluti del
Regione Piemonte), che ha esposto la proble-
Presidente Dr. G.Geda, l'intervento del Presi-
matica dell'accreditamento dei laboratori d.
dente del Consiglio Nazionale, Prof. A. Zinga-
analisi secondo la norma UNI CEI EN 45001 e
NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO
del Dr. I. Pavan (Dir. Chimico Laboratorio di
di studio che fino ad ora non preve d e va n o
Medicina del Lavoro C.T.O. Centro Traumatolo-
corsi formanti, sia dalla mancata attivazione
gico Ospedaliero - Torino), che ha posto la
delle specialità post laurea e dalla mancanza
questione dell'inserimento del Chimico nella
di retribuzione, anche minima, della frequenza
Sanità. Questi due ultimi interventi sono stati
obbligatoria per le specialità aperte ai Chimici
quelli che hanno acceso il dibattito sulle pro-
in altri Corsi di Laurea.
fessionalità del Chimico per quanto riguarda
Questo stato di cose sembra destinato a mu-
l'accreditamento dei laboratori di analisi è
tare, è quello che ha provato a spiegare il
stato unanimemente riconosciuto che strutture
Prof. E. Giamello (Presidente CCLC Consiglio
dirette da Chimici debbano per forza di cose
dei Corsi di Laurea in Chimica - Università di
essere seguite nel processo di accreditamento
Torino), che, nella sessione Istruzione: forma -
da parte di personale chimico qualificato.
zione superiore e universitaria, coordinata dal
Ma allora perché nessun appartenente alla ca-
D r. A. Gizzarelli, ha illustrato i nuovi Corsi
tegoria si e ancora mosso in questa direzione?
di Laurea in Chimica, i quali con la formula
Sembra, in effetti, che questo argomento ven-
"3 + 2" stanno sostituendo i vecchi quinquen-
ga visto dai Colleghi analisti con estremo ti-
ni tradizionali andando a colmare almeno le
more invece che essere considerato una gros-
lacune formative accennate in precedenza.
sa occasione.
Nella stessa sessione la Prof.ssa R. Carpigna-
Ed in questa direzione si sta muovendo anche
no (Facoltà di Chimica - Università di Torino)
l'Ordine del Piemonte e della Valle d'Aosta.
ha illustrato i programmi della SIS di Torino,
Per quanto riguarda la presenza ed il ruolo del
scuola di formazione per i futuri docenti supe-
Chimico nella Sanità la questione è diversa
riori, che hanno l'arduo compito di trasmette-
anche se non meno importante: le strutture
re una materia sicuramente ostica ma che, se
ospedaliere e sanitarie dirette da Chimici sono
insegnata nella maniera adeguata, dive n t a
poche, troppo poche, sia perché nei bandi di
estremamente affascinante.
concorso vengono richieste ai partecipanti
È stato inoltre presentato il progetto RE.S Tec.
specializzazioni e qualifiche che un Chimico
(Rete di scuole per lo sviluppo dell'educazione
non ha, sia perché gli sono impedite dai piani
scientifico-tecnologica-chimica), una rete
AFFRANCARE
IL CHIMICO
ITALIANO
P E R I O DI CO DI I N F O R MA Z I O N E
D E I
C H I M I C I
D ’ I T A L I A
P.zza San Bernardo, 106
00187 ROMA
SECONDO
LE VIGENTI
TARIFFE
11
12
informatica di collegamento tra scuole che ab-
per arginare l'avanzata professionale di altri
biano indirizzi chimici od affini, progetto che
Ordini, meno prestigiosi ma sicuramente più
potrebbe dare una ulteriore spinta alla chimi-
agguerriti. In questa occasione, come in altre
ca nella scuola secondaria.
precedenti, e stata proposta l'obbligatorietà
Le sessioni mattutine nella seconda giornata
dell'iscrizione all'Ordine di tutti i Chimici, di-
hanno toccato argomenti di rilevante impor-
pendenti o liberi professionisti, come avviene
tanza per la categoria: ambiente ed industria.
per altre professioni.
Il Dr. P.Girò (Dir. ARPA - Novara), ha presiedu-
Il Dr. V. Bobba (Libero professionista), ha infi-
to Ambiente/Ecologia/Sicurezza: la determi -
ne illustrato la certificazione aziendale inte-
nante figura del chimico, dove il Dr. M. Settis
grata, facendo forse intendere, non intenzio-
(Resp. Servizi Energia/Ambiente Unione Indu-
nalmente, che allo stato attuale, la libera pro-
striale - Torino), e la Dr.ssa NI.P. Anselmetti
fessione rimane uno fra gli sbocchi più impor-
(Dir. ARPA - Biella), hanno portato contributi
tanti per il Chimico.
ad una platea molto sensibile agli argomenti
Si tratterà di far capire al mondo imprendito-
annunciati. Il Dr. E. Lauria (ARPA Grugliasco
riale quando e quanto gli serva la figura del
TO), ha riportato all'attenzione dei partecipan-
Chimico, ed all'opinione pubblica, che il Chimi-
ti la questione amianto, problema forse messo
co non e solamente il portabandiera di una
in secondo piano da nuove problematiche am-
scienza "sporca", tutt'altro, ma proprio le sue
bientali, ma che resta, almeno in Italia, di al-
conoscenze profonde di una materia che si in-
larmante attualità.
contra ovunque nella vita di tutti i giorni, nel
La sessione finale Industria: vecchie e nuove
bene e nel male, lo rendono peculiare ed indi-
figure professionali, coordinata dal Prof. G.
spensabile in un momento come questo dove
Ostacoli (Universita di Torino), ha presentato
le questioni ecologico/ambientali del nostro
gli interventi del Dr. G.Verzella (Dir. Tecnico
pianeta sono all'ordine del giorno non solo nel
Yamanouchi Pharma Spa), che ha spiegato co-
comparto tecnico, tecnologico e finanziario,
me anche il campo farmaceutico soprattutto
ma soprattutto sociale e politico, con cospicue
per quanto riguarda il progresso di carriera e
ricadute economiche e di nuove attività per
la direzione tecnica, sia precluso al Chimico
l'industria ed il suo indotto, professionale e
che, in passato forse non ha gettato le basi
formativo.
La Redazione de “Il Chimico Italiano” invita i propri lettori ad inviare
contributi scritti su problemi d’attualità della chimica.
L’invio dei contributi scritti è gratuito.
Nell’inviare i manoscritti si prega di specificare i seguenti dati:
Cognome ……………………………………………………………………………… Nome …………………………………………………………………………………
C/o …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
Indirizzo ……………………………………………………………………………………… Località …………………………………………………………………………
Provincia ………………………………… CAP ……………………………… Tel. ………………………………………… Fax …………………………………………
Professione ………………………………………………………… Settore a cui intende collaborare …………………………………………………………
Cagliari:
insetticidi di origine naturale
L
a lotta ai parassiti delle colture agrarie
mento degli insetti.
viene comunemente effettuata mediante
In Italia il piretro, il rotenone, la nicotina e l'a-
fitofarmaci di sintesi per la loro semplicità d'u-
zadiractina sono gli insetticidi di origine vege-
so, efficacia ed economicità. Accanto a questi
tale inseriti nell'allegato II B del regolamento
indubbi vantaggi vi sono alcuni elementi di ri-
(CEE) n. 2092/91 che sono registrati e quindi
schio per la salute del consumatore e per
commercializzabili.
l'ambiente dovuti alla loro tossicità e alla loro
Il piretro è forse quello più largamente utiliz-
persistenza. Queste caratteristiche negative si
zato, i fiori polverizzati del Chrysanthemum
riscontrano soprattutto nei pesticidi di prima
cinerariaefolium venivano usati come insettici-
generazione, mentre in quelli più recenti que-
di nell'antichità dai cinesi e nel medioevo at-
sti fattori di rischio sono trascurabili. Una non
traverso la via della seta hanno raggiunto l'oc-
corretta informazione sui reali fattori di rischio
cidente diffondendosi successivamente in tut-
derivanti dall'uso dei pesticidi ha determinato
to il mondo. Recenti studi tassonomici hanno
un notevole sviluppo delle produzioni biologi-
t rasferito queste specie dal genere C h r y -
che nelle quali è rigorosamente vietato l'uso
santhemum al genere Tanacetum. Dopo l'iso-
dei fitofarmaci di sintesi. I soli prodotti utiliz-
lamento di sei esteri terpenoidi dall'estratto di
zabili nella difesa dai parassiti delle produzioni
questi fiori, responsabili della loro azione in-
biologiche non devono essere di sintesi, ma di
setticida, sono stati commercializzati diversi
origine naturale. I prodotti utilizzati vengono
insetticidi sintetici che mostravano una mag-
genericamente chiamati biopesticidi.
giore foto-stabilità rispetto a quelli naturali e
I biopesticidi, anche conosciuti come pesticidi
che presero il nome di piretroidi.
biologici, sono delle sostanze derivate da ma-
Le piretrine di origine naturale sono insetticidi
teriali naturali come animali, piante e alcuni
che non hanno un'attività sistemica, essi agi-
minerali che vengono utilizzate nel controllo
scono per contatto legandosi ai canali del so-
dei parassiti delle colture. Si possono classifi-
dio causando l'abbattimento e quindi la morte
care secondo l'Ente di Protezione Ambientale
dell’insetto. L'insetticida presenta un ampio
degli Stati Uniti (EPA) in prodotti derivati da
spettro d'azione, tra cui si distinguono soprat-
microrganismi; pesticidi derivanti da piante:
tutto gli afidi, una breve persistenza con tem-
pesticidi biochimici.
pi di carenza di due giorni. Quest'ultima carat-
I primi consistono di microrganismi come vi-
teristica abbinata ad un forte effetto abbat-
rus, batteri, protozoi, funghi, i quali sono in
tente ne fa un ottimo insetticida per l'agricol-
grado di controllare diversi tipi di parassiti in
tura biologica e nella produzione integrata.
maniera specifica. I secondi, invece, proven-
Dal punto di vista tossicologico, le piretrine
gono da estratti di piante o da sostanze che la
sono considerate sostanze a bassa tossicità
pianta produce a seguito di una manipolazione
con una dose acuta orale nei ratti LD50 mag-
genetica.
giore di 2000 mg/kg.
I pesticidi di origine biochimica infine sono so-
Il rotenone viene estratto dalle radici finemen-
stanze naturali che controllano i parassiti at-
te polverizzate di alcune leguminose tropicali
traverso meccanismi non tossici, come i fero-
delle specie Derris, Lonchocarpus, e Tephrosia.
moni sessuali che interferiscono sull'accoppia-
Queste sostanze originariamente utilizzate
NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO
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14
dalle popolazioni dell'Asia e del Sud America
te diffuso in India si estrae l'insetticida Azadi-
per la pesca nei fiumi sono state commercia-
rachtina che risulta efficace nei confronti di
lizzate come insetticidi a partire dal 1930.
molti insetti fitofagi. Questo insetticida ha ef-
Il rotenone è un potente inibitore della respi-
fetto repellente ed anti-feeding, interferisce
razione mitocondriale, esso viene utilizzato
con la muta dell'insetto provocando difetti
nelle colture come insetticida selettivo ad atti-
morfologici in molte specie. Inoltre, l'Azadirach-
vità non sistemica con azione di contatto e in-
tina riduce la capacità riproduttiva degli insetti
gestione, inoltre, mostra una attività acaricida
fitofagi riducendone efficacemente la fecondità.
secondaria. L'insetticida, che mostra un largo
Dai dati tossicologici l'Azadirachtina risulta pre-
spettro di azione e una persistenza superiore
sentare una bassa tossicità nei confronti dei
al piretro, viene utilizzato nella lotta ai ditteri.
mammiferi con una dose acuta orale nei ratti
Come le piretrine, il rotenone mostra una
LD50 per i ratti maggiore di 5000 mg/kg.
scarsa stabilità alla luce.
Lo sviluppo impressionante delle produzioni
Il rotenone è considerato come sostanza mol-
biologiche, che in Italia dal 1985 ad oggi sono
to tossica per i pesci e con una dose acuta
passate da 25 mila ettari a 1 milione di ettari,
orale nei ratti LD50 di 132 mg/kg.
pari al 6.7% dell'intera superficie agraria uti-
La nicotina rappresenta uno dei principali co-
lizzabile, ha creato una notevole richiesta di
stituenti del genere Nicotiana e particolarmen-
biopesticidi. Il loro uso è aumentato notevol-
te della specie Nicotiana Rustica L. Si tratta di
mente senza le dovute garanzie legate ad
una insetticida non sistemico che si lega al re-
un’approfondita conoscenza dei residui dei
cettore nicotinico-colinergico delle cellule ner-
principi attivi in esse presenti. Lo slogan che
vose degli insetti determinandone la paralisi.
tutto ciò che è naturale non è pericoloso può
Il pesticida è molto efficace nella fase vapore
tranquillizzare il consumatore, ma non può es-
e per questa ragione per molti anni e stato
sere accettato scientificamente. Può sembrare
utilizzato come agente fumigante nel controllo
un paradosso, ma la mancanza di studi ap-
di molti insetti, inoltre mostra uno scarso
profonditi sulla tossicità, persistenza nell'am-
effetto per ingestione e per contatto. Questo
biente ed efficacia di questi prodotti rende il
principio attivo viene attualmente utilizzato
loro uso meno "tranquillo" di quelli di sintesi
nelle colture per il controllo dei ditteri che si
di ultima generazione.
dimostrano resistenti ai pesticidi organofosforati e ai piretroidi.
Sfortunatamente questo composto è fortemente tossico per i mammiferi e per gli organismi utili con una dose acuta vale LD50 per i
ratti pari a 50-60 mg/kg.
Dai semi dell'albero del "neem" (Azadirachta
indica A Juss) originario di Burma e largamen-
Per informazioni:
Pierluigi Caboni Dott. Chimico
Dipartimento di Tossicologia
Università degli Studi di Cagliari
Via Ospedale,72 - 09123 Cagliari
Tel. 070 6758617
E-mail: [email protected]
BIBLIOGRAFIA
Leonard G Copping, Julius J. Menn, Biopestides: a review of their action, applications and efficacy.
Pest Manag. Science, 56.651-676.2000.
NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO
La necessità di maggiori risorse
per l'enteobotanica: il caso del
Boletus Manicus Heim
I
n un precedente articolo(1) avevamo posto
ranti ad indagarne sia l'etnobotanica che la
l'attenzione su alcuni aspetti, purtroppo as-
composizione chimica ma che, tuttavia, nel se-
sai poco conosciuti, ma, a nostro parere, al-
condo caso non portarono a risultati definitivi
trettanto meritevoli di interesse, inerenti la
di rilievo. R.G. Wasson e R. Heim, infatti, tra-
chimica e l'etnobotanica di alcune specie di
scorsero circa tre settimane sul campo, nel
funghi contenenti sostanze psicoattive. Già in
1963, alla ricerca del fungo e di notizie sul suo
quella sede era emerso, tra le righe, un dato
impiego come enteogeno presso la popolazio-
piuttosto sconfortante, seppure in parte giusti-
ne locale dei kuma.
ficato da motivi strettamente economici: la
Per essi il fungo è noto come nonda, ed è con-
quasi totale assenza di incentivi o progetti su
siderato dagli studiosi come il più probabile re-
larga scala finalizzati ad intraprendere un più
sponsabile degli accessi di "follia" collettiva che
sistematico e completo studio di numerose e
si impadronisce degli indigeni in seguito all'as-
interessanti specie vegetali, sia piante che lun-
sunzione del fungo stesso, in occasione di bat-
ghi, che ancora oggi sono, in gran parte, sco-
taglie, cerimonie o riti(3).
nosciute o poco note dal punto di vista chimi-
Il successivo lavoro chimico di isolamento ed
co, biochimico ed enteobotanico.
identificazione dei costituenti attivi del B. ma-
In particolare, si tratta, a volte, di specie af-
nicus, come detto, portò solo a valutazioni di
frettatamente considerate "inutili" sotto il pro-
tipo qualitativo e, comunque, senza definire e
filo farmacologico e che, di conseguenza, ven-
chiarire in alcun modo la natura della o delle
gono prese in considerazione solo raramente
molecole attive. Si e riscontrata, infatti, una
all'interno di progetti di ricerca e di studio nel
possibile presenza di tre derivati indolici (4-5),
campo della chimica e della biochimica.
rinvenuti da Hofmann e ritenuti potenzialmen-
Questo fatto, unito all'esiguo numero di ricer-
te psicotropi da Heim(6), ma senza che fossero
catori e di specialisti di etnobotanica (ed, a
condotte ulteriori conferme e ricerche.
maggior ragione, di enteobotanica) ha fatto sì
Questo non certo per incapacità tecnica, bensì,
che queste specie vegetali (ed altre di cui si
secondo le stesse parole di Hofmann, per
dubita persino dell'esistenza) restassero sem-
l'esiguità dei campioni(7) e, in misura minore,
pre più dimenticate e "nascoste", e con esse il
per lo scarso spazio dato a questo genere di
loro ricco e affascinante corredo di molecole
indagini chimiche.
dalle proprietà spesso uniche e straordinarie.
Solo recentemente il B. manicus è tornato a
Una di queste specie è il Boletus manicus Heim
far parlare di sé, soprattutto per merito di
(famiglia delle Boletaceae, ordine Agaricales),
Benjamin Thomas, il quale ha avanzato l’ipote-
un fungo basidiomicete che cresce in Oceania,
si, in base alle osservazioni dell'antropologa
segnatamente nella Valle Wahgi, nella Provin-
australiana Marie Reay, che il fungo possa con-
cia delle Highlands Occidentali a Papua Nuova
tenere un enteogeno(8): in questo caso l'enteo-
Guinea(2).
geno agirebbe piuttosto come terogeno (9), sca-
Esso era già stato oggetto di alcuni studi mi-
tenando, cioè, la "follia dei kama", uno stato
NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO
15
16
psichico sovreccitato, caratterizzato da violenti
to la luce dei riflettori (seppure solo in ambito
scoppi d'ira ed irascibilità.
estremamente specialistico) un fungo che ri-
Una notevole particolarità è data dall'osserva-
s c h i ava, dopo i primi e preliminari studi di
zione secondo cui negli uomini lo stato di follia
Wasson ed Heim, di essere rapidamente di-
(komugl tai) è accentuato rispetto alle donne:
menticato ed archiviato. Tuttavia, e qui si ritor-
la possibile spiegazione di questa circostanza,
na al problema sollevato all'inizio, parallela-
apparentemente senza risposta, potrebbe ri-
mente a questo rinato interesse, resta, ed è
siedere nel fatto che gli uomini sono soliti ac-
sintomatica, la assoluta mancanza di ap-
compagnare al fungo abbondanti manciate di
profonditi studi chimici e biochimici; purtrop-
tabacco (Nicotiana tabacum L.), che viene ma-
po, fino a quando questo stato di cose non
sticato e deglutito, cosa che invece le donne
muterà, qualsiasi discussione o dibattito sarà
non fanno (10). Tuttavia, l'ipotesi enteogenica di
sempre inficiato da questa incredibile carenza
Thomas è stata di recente messa in dubbio da
di dati e, di conseguenza, qualsiasi ipotesi non
Ott
potrà che rimanere forzatamente tale.
(11)
a causa anche proprio della scarsità di
dati sperimentali: infatti come correttamente
Non va dimenticato, poi, come le scoperte in
sottolinea lo stesso Ott, la quantità di derivato
campo enteobotanico potrebbero essere assai
indolico ipotizzata da Thomas sarebbe eccessi-
utili anche in settori applicativi - farmacologico
vamente piccola per essere attiva (600 ug, se-
in primis - avendo questi principi attivi quasi
condo i dati forniti da Heim, su cui si basa
sempre un ruolo peculiare e specifico all'inter-
l'ipotesi enteogenica di Thomas), salvo essere
no dell'organismo recettore e non sempre di
un derivato dell'acido lisergico o un nuovo
tipo "negativo".
indolderivato, finora sconosciuto e dalle pro-
Sarebbe, quindi, particolarmente importante
prietà eccezionalmente potenti.
poter approfondire i numerosi aspetti che tut-
Il fatto però che Hofmann (probabilmente il
tora restano oscuri, progettando missioni "sul
maggior esperto mondiale della chimica del-
campo" che permettano di eseguire meticolose
l'ergot) non abbia riscontrato nessuna presen-
raccolte di campioni, di approfondire informa-
za di molecole a struttura simile all'LSD, fa
zioni sugli usi e costumi locali, nonché, di
pensare che questa davvero sia un'ipotesi da
effettuare alcune determinazioni direttamente
scartare. Lo stesso Thomas è propenso ad
in situ, procedendo poi in laboratori adeguata-
escludere anche la presenza di molecole a
mente attrezzati (e di questi ce ne sarebbero
struttura amfetammino-simile(12), che a vrebbe-
numerosi) alle indagini più particolari e specia-
ro potuto produrre stati eccitati e fortemente
listiche. Si tratterebbe di un lavoro articolato e
alterati.
complesso, che richiederebbe il concorso in
Proprio sulla scia di queste considerazioni criti-
equipe di diversi studiosi di varie discipline.
che, in un lavoro di prossima pubblicazione,
Infatti, una volta individuati gli eventuali me-
Thomas, si dice ora un po' più "dubbioso" in
taboliti fungini psicoattivi, le fasi successive
merito alle virtù enteogeniche del nonda, pur
potrebbero essere da un lato l'approccio sinte-
ribadendo che anche le controcritiche alla sua
tico, che permetta di progettare una procedura
teoria mancano di dati sperimentali a loro
di sintesi della molecola (a maggior ragione se
conferma; tuttavia appare fuori discussione il
essa mostrerà possibili applicazioni pratiche),
fatto che il B. manicus provochi effetti assai
dall'altro lo studio della biosintesi della mole-
particolari, dovuti, probabilmente, a molecole
cola stessa all'interno del fungo.
(a struttura indolica?) ancora non identificate.
Assai spesso, poi, questi due aspetti si intrec-
Un grande merito va dato, comunque, a Tho-
ciano, dando lo spunto a iter sintetici di tipo
mas ed Ott, e cioè quello di aver riportato sot-
biomimetico (un classico esempio e la sintesi
NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO
della tebaina ad opera di Schwartz(13).
scienza e, quindi, nella conoscenza di ciò che
Tutto questo, come d'altronde è facile com-
ci circonda.
prendere, potrebbe essere efficientemente
E il caso del Boletus manicus non è che un
predisposto solo grazie alla collaborazione tra
esempio: l’elenco, infatti, è assai più lungo.
differenti soggetti interessati ed alla contemporanea presenza, ed eventuale sponsorizza-
Per informazioni:
zione, da parte di Istituzioni o Enti, siano essi
Alberto Spaggiari
Laboratori AGRILAB 2 S.r.l. – Modena
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17
BIBLIOGRAFIA
1. A. Spaggiari, Il chimico Italiano, 2000, (6), 22
2. B. Thomas, Eleusis, 2000, (4), 167
3. M. Reay, Oceania, 1960, (31), 137
4. R. Heim, Human Biology in Oceania, 1972, (1), 170
5. J. Ott, Pharmacoetheon, 1996, Natural Products Co., Kennewick, WA
6. R. Heim, op. cit.
7. B. Thomas, comunicazione personale (lavoro in corso di pubblicazione su The Entheogen Review)
8. B. Thomas, op. cit.
9. B. Thomas, Eleusis, 1999, (3), 82
10. M. Reay, The Journal of Pacific History, 1977, (12), 55
11. J. Ott, lettera a B. Thomas
12. B. Thoma, comunicazione personale
13. M.A. Schwarts, I.S. Mami, J. Am. Chem. Soc., 1975, (97), 1239
NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO
La classificazione dei rifiuti
I
18
n base al trattato che istituisce la Comunità
economica europea, considerato che una
disparità tra le disposizioni in applicazione o in
preparazione nei vari stati membri per lo smaltimento dei rifiuti può creare disuguaglianza
nelle condizioni di concorrenza e avere perciò
un'incidenza diretta sul funzionamento del
mercato comune, è quindi necessario procedere in questo settore al ravvicinamento delle legislazioni dei vari stati membri.
Tale ravvicinamento deve essere accompagnato da azioni che hanno come obiettivo la protezione dell'ambiente e il miglioramento della
qualità della vita.
Con l'art. 1 della direttiva 75/442/CEE al termine "rifiuto" viene attribuita la seguente definizione: "qualsiasi sostanza che rientra nelle
categorie riportate nell'allegato l di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l'obbligo
di disfarsi".
Tale articolo stabilisce che la Commissione prepari entro il l/4/1993 un elenco di rifiuti che
rientrano nelle categorie di cui all'allegato 1.
Tale elenco è noto come Catalogo europeo dei
rifiuti (CER) e si applica a tutti i rifiuti siano essi destinati allo smaltimento o al recupero.
Questo catalogo europeo dei rifiuti è un elenco
armonizzato, non esaustivo, di rifiuti e sarà
pertanto oggetto di periodiche revisioni e di
modifiche.
Per ciò che è inerente ai rifiuti pericolosi, la direttiva 91/689/CEE stabilisce all'art. 1 che per
rifiuti pericolosi si intende:
1) quei rifiuti precisati da un elenco da stabilirsi conformemente alla procedura prevista
all'art. 18 della direttiva 75/442/CEE e basato sugli allegati I e II della presente direttiva 91 /689/CEE.
2) Qualsiasi altro rifiuto che secondo uno stato
membro possiede una delle caratteristiche
indicate nell' allegato III della direttiva
91/689/CEE.
La decisione 94/904/CEF, istituisce un elenco
dei rifiuti pericolosi ai sensi dell'art. 1 para-
grafo 4 della direttiva 91/689/CEE.
L'elenco dei rifiuti pericolosi riportato nell'allegato D del Dlgs. 22/97 è stato concordato in
sede comunitaria (decisione 94/904/CEE).
L'elenco dei rifiuti pericolosi è stato recepito da
tutti gli stati membri e, a partire dal 1995, la
Commissione ha ricevuto dagli stati membri
stessi 540 notifiche relative a rifiuti disciplinate
dalle rispettive legislazioni nazionali che non figurano nella decisione 94/904/CEE.
Tutti i punti approvati figurano nella decisione
2000/532/CEE.
Il nuovo elenco che entrerà in vigore dal 1°
Gennaio 2002, contiene alcune importanti novità, che evidenziano come è cambiato il sistema di classificazione dei rifiuti pericolosi, basato non solo sull'origine del rifiuto, ma sul contenuto delle sostanze pericolose.
Pertanto secondo la nuova classificazione, un
rifiuto è considerato pericoloso solo se le sostanze in esso contenute raggiungono concentrazioni determinate (es. percentuale rispetto
al peso) tali da conferire al rifiuto in questione
una o più proprietà di cui all'allegato III della
direttiva 91/689 del Consiglio.
Con la decisione 2000/532/CEE e le successive
modifiche decisione 2001/118/CEE, decisione
2001/119/CEE e decisioni 2001/573/CEE è
stato quindi revisionato e ampliamente modificato il catalogo europeo dei rifiuti.
La decisione 2000/532/CEE all'art. 4 dispone
che gli stati membri adottano le misure necessarie per conformarsi alla presente decisione
entro il 2002; ma la successiva decisione
2001/118/CEE, che ha sostituito l'allegato della precedente decisione, all'art. 2 prevede che
la presente decisione si applica a partire dal 1°
Gennaio 2002.
Tale decisione è confermata anche negli arts. 2
delle decisioni 2001/119/CEE e 2001/573/CEE.
La decisione 94/904/CEE viene così abrogata a
decorrere dal 1 Gennaio 2002.
Dott. Enzo Bafaro
NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO
Il consulente per la sicurezza dei
trasporti di merci pericolose
I
l decreto legislativo 4 febbraio 2000 n. 40
• il possesso, da parte del personale interes-
pubblicato nella G.U. 52 del 03/03/2000
sato dell'impresa di un'adeguata formazione
stabilisce, in attuazione della direttiva
nei rispettivi fascicoli personali;
96/35/CE la descrizione e la qualificazione professionale dei consulenti per la sicurezza dei
trasporti su strada, per ferrovia o per via navi-
gabile di merci pericolose.
Il decreto fissa il campo di applicazione, gli
obblighi del capo dell'impresa, gli obblighi del
consulente, la qualificazione dei consulenti.
Il chimico per la sua qualifica professionale
nonché per la base culturale che gli viene dal
suo corso di laurea si identifica perfettamente
nelle mansioni e nelle materie che vengono fissate per la qualificazione del consulente.
• l'applicazione di procedure d'urgenza adeguate agli eventuali incidenti o eventi imprevisti
che
possano
pregiudicare
la
sicurezza
durante il trasporto di merci pericolose o le
operazioni di carico o scarico;
• il ricorso ad analisi e, se necessario, la
redazione di relazioni sugli incidenti, gli eventi imprevisti o le infrazioni gravi constatate
nel corso del trasporto delle merci pericolose
o durante le operazioni di carico o scarico;
• l'attuazione di misure appropriate per evitare
Il certificato di formazione si ottiene mediante
la ripetizione di incidenti, eventi imprevisti o
il superamento di un esame da sostenere pres-
infrazioni gravi;
so la sede territoriale della direzione generale
della Motorizzazione Civile e dei Trasporti del
Ministero dei Trasporti e della Navigazione.
◗ Elenco delle mansioni del
consulente di cui all'articolo 5,
comma 1
I compiti del consulente comprendono in parti-
• la considerazione delle disposizioni legislative
delle particolari esigenze relative al trasporto
di merci pericolose, per quanto concerne
la scelta e l'utilizzo di subfornitori o altri
interessati;
• la verifica che il personale incaricato del
trasporto di merci pericolose oppure del carico o dello scarico di tali merci disponga delle
colare l'esame delle seguenti prassi e proce-
procedure di esecuzione e di istruzioni
dure
dettagliate;
relative
alle
attività
dell'impresa
riguardanti il trasporto di merci pericolose e le
operazioni di carico e scarico di tali merci:
• le procedure volte a far rispettare le norme in
materia di identificazione delle merci pericolose trasportate;
• l'avvio di azioni di sensibilizzazione ai rischi
connessi al trasporto di merci pericolose o al
carico o scarico di tali merci;
• l'istituzione di procedure di verifica volte a
garantire la presenza a bordo dei mezzi di
• le prassi dell'impresa per quanto concerne la
trasporto, dei documenti e delle attrezzature
considerazione, all'atto dell'acquisto dei mezzi
di sicurezza che devono accompagnare il
di trasporto, di qualsiasi particolare esigenza
trasporto e la loro conformità alle normative;
relativa alle merci pericolose trasportate;
• le procedure di verifica del materiale utilizzato per il trasporto di merci pericolose o per le
operazioni di carico o scarico;
NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO
• l'istituzione di procedure di verifica dell'osservanza delle norme relative alle operazioni di
carico e scarico.
19
◗ Elenco delle materie di cui
all'articolo 5, comma 2
Le conoscenze da verificare ai fini del rilascio
del certificato devono vertere almeno sulle
seguenti materie:
I. Le misure generali di prevenzione e di sicurezza, quali:
- conoscenza dei tipi di conseguenze che possono essere provocate da un incidente che
20
coinvolge merci pericolose;
- dichiarazione di conformità del mittente.
5. il modo di invio, le restrizioni di spedizione:
- carico completo;
- trasporto alla rinfusa;
- trasporto in grandi recipienti per carichi sfusi;
- trasporto in contenitori;
- trasporto in cisterne fisse o amovibili.
6. il trasporto di persone;
7. i divieti e le precauzioni relativi al carico in
comune;
- conoscenza delle principali cause di incidenti.
8. la separazione dei materiali;
II. Le disposizioni relative al modo di trasporto
9. le limitazioni dei quantitativi trasportati ed i
quantitativi esentati;
utilizzato dalla legislazione nazionale, dalle
norme comunitarie, dalle convenzioni e
dagli accordi internazionali, in particolare
per quanto riguarda:
1. la classificazione delle merci pericolose:
- procedura di classificazione delle soluzioni e
delle miscele;
- struttura dell'enumerazione delle materie;
- classi di merci pericolose e principi di classificazione;
- natura delle materie e degli oggetti pericolosi
trasportati;
- proprietà fisico-chimiche e tossicologiche.
2. le condizioni generali di imballaggio, comprese le cisterne e i contenitori:
- tipi di imballaggi nonché codificazione e marcatura;
- requisiti relativi agli imballaggi e prescrizioni
riguardanti le prove sugli imballaggi;
- stato dell'imballaggio e controllo periodico.
3. le iscrizioni e le etichette di pericolo:
- iscrizione sulle etichette di pericolo;
- apposizione e eliminazione delle etichette di
pericolo;
- segnaletica e etichettatura.
4. le indicazioni che devono figurare nei documenti di trasporto:
- informazioni contenute nei documenti di
trasporto;
10. il maneggio e la sistemazione del carico:
- carico e scarico (tasso di riempimento);
- sistemazione e separazione;
11. la pulizia e/o il degassamento prima del
carico e dopo lo scarico;
12. l'equipaggio: formazione professionale;
13. i documenti di bordo:
- documenti di trasporto;
- consegne scritte;
- certificato di autorizzazione del veicolo;
- certificato di formazione per i conducenti
di veicoli;
- attestato di formazione per la navigazione
interna;
- copia di qualsiasi deroga;
- altri documenti;
14. le consegne di sicurezza: applicazione delle
istruzioni e attrezzatura per la protezione
del guidatore;
15. gli obblighi di sorveglianza: sosta e parcheggio;
16. le norme e le restrizioni esistenti in materia di circolazione o di navigazione;
17. gli scarichi operativi o accidentali di sostanze inquinanti;
18. i requisiti relativi al materiale di trasporto.
NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO
L'ordine dei chimici di Roma ha organizzato un
corso propedeutico al sostenimento dell'esame
della durata di 40 ore, affidato a docenti specifici nelle materie oggetto dell'esame.
Al primo corso che è andato in onda dal dicembre 2000 al luglio 2001 hanno partecipato circa
50 iscritti. Nel mese di luglio si sono tenuti gli
esami a Pescara e a Roma e diversi chimici
hanno ottenuto il certificato di formazione valido nella Comunità europea rilasciato dal
Ministero dei Trasporti e delle Navigazioni
dipartimento dei Trasporti Terrestri.
Si tratta quindi di un ulteriore sbocco professionale per il chimico, un attestato che può
essere presentato alle aziende per offrire un
supporto di consulenza nel settore della
sicurezza per le merci pericolose (etichettature,
imballaggio, movimentazione e trasporto).
Dr. Chim. Fernando Maurizi
21
La redazione de
IL CHIMICO
ITALIANO
Redazione:
P.zza S. Bernardo, 106 - 00187 Roma
Tel. 06.47883819 - Fax 06.47885904
E mail: [email protected]
invita i propri lettori ad inviare
contributi scritti su problemi di attualità
della chimica e della professione.
NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO
Insediamento organi statutari
dell’EPAP
Il 4 dicembre 2001 si è insediato il Consiglio di Amministrazione dell’Ente
di Previdenza ed Assistenza Pluricategoriale (EPAP) ne fanno parte:
22
Dott.ssa
Dott.
Dott.
Dott.
LAURA CRESCENTINI per la categoria professionale degli Attuari
SANDRO SANDRINI per la categoria professionale dei Chimici
MARCO FABBRI per la categoria professionale dei dottori Agronomi e dottori Forestali
ARCANGELO PIRRELLO per la categoria professionale dei Geologi.
Il Consiglio di Ammnistrazione ha assunto tutte le funzioni previste dallo Statuto, comprese quelle
attribuite in via transitoria al Comitato Fondatore dall’art. 22 dello Statuto.
Nella stessa seduta il Consiglio di Amministrazione ha eletto il Dott. SANDRO SANDRINI Presidente ed
il Dott. MARCO FABBRI Vice-Presidente dell’Ente.
Il Consiglio di Indirizzo Generale risulta composto:
Dott.
Dott.
Dott.
Dott.
Dott.
Dott.
Dott.
Dott.
Dott.
Dott.
Dott.
Dott.
Dott.
Dott.
Dott.
Dott.
Dott.
ANGELO DI ROSARIO (Ordine dei Geologi della Campania) Coordinatore
DOMENICO MAISTO (Ordine dei dott. Agronomi e dott. Forestali di Salerno) Segretario
BRUNO CATARA (Ordine dei Chimici di Catania) Consigliere
SALVATORE DI LORENZO (Ordine dei dott. Agronomi e dott. Forestali di Siracusa)
Consigliere
ANTONIO FRANCO FADDA (Ordine dei Geologi della Sardegna) Consigliere
ROBERTO GAUDIO (Ordine dei dott. Agronomi e dott. Forestali di Aosta) Consigliere
GIUSEPPE GEDA (Ordine dei Chimici del Piemonte e Valle d’Aosta) Consigliere
LUCIO GIRARDI (Ordine dei Geologi della Campania) Consigliere
LAMBERTO GRIFFINI (Ordine dei Geologi della Lombardia) Consigliere
FILIPPO GUIDOBALDI (Ordine dei Geologi dell’Umbria) Consigliere
GIUSEPPE MONACI ( Ordine dott. Agronomi e dott. Forestali di Grosseto) Consigliere
ROBERTO NERONI (Ordine dei Geologi della Toscana) Consigliere
GIOVANNI PERRI (Ordine dei dott. Agronomi e dott. Forestali di Cosenza) Consigliere
VITTORIO PUOLATO (Ordine Nazionale Attuari) Consigliere
GAETANO ROMANO (Ordine dei Geologi del Piemonte) Consigliere
GIANNI SERRAGIOTTO (Ordine dei dott. Agronomi e dott. Forestali di Belluno) Consigliere
RAFFAELE TELESE (Ordine dei dott. Agronomi e dott. Forestali di Roma) Consigliere
Il Comitato dei Delegati dei Chimici risulta composto:
Dott. ANTONIO RIBEZZO (Ordine dei Chimici del Lazio, Abruzzo, Molise ed Umbria) Coordinatore
Dott. GIUSEPPE MORAS (Ordine dei Chimici di Gorizia) Consigliere
Dott. CARLO ODORICI (Ordine dei Chimici di Modena) Consigliere
Si è così conclusa la fase di avvio dell’EPAP che, con l’insediamento degli Organi nella
pienezza dei loro poteri, entra nella fase della gestione ordinaria.
Il Consiglio Nazionale dei Chimici ringrazia i componenti del Comitato Fondatore per
l’attività svolta nel difficile periodo iniziale e augura ai componenti neo-eletti, in particolare
al collega dott. Sandro Sandrini, Presidente del Consiglio di Amministrazione, un sereno e
proficuo lavoro nell’interesse di tutti gli iscritti alla Cassa.
NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO
[
Le comunicazioni a seguito riportate nella rubrica “Notizie dall’Europa” sono tratte dagli ultimi
numeri di “CORDIS”, bollettino dell’Ufficio delle Pubblicazioni Ufficiali delle Comunità Europee.
]
Il GCE sulla fusione esorta l’UE
a perseguire una politica
energetica forte
Nell'ultimo parere riguardo al programma "Fusione" della Commissione europea,
il gruppo consultivo esterno (GCE) afferma che l'Unione europea dovrebbe
perseguire un programma forte in materia di energia, nel quale la ricerca sulla
fusione controllata svolga un ruolo centrale. "L'UE inoltre dovrebbe fare tutto
ciò che è ragionevolmente possibile, affinché il prossimo esperimento di fusione
su vasta scala venga realizzato in Europa", afferma il GCE.
L
a ricerca in materia di fusione nucleare
viene attualmente finanziata nell'ambito
del programma Euratom e gestita nel contesto
del programma "Energia, ambiente e sviluppo
sostenibile" del 5PQ della Commissione.
Il gruppo approva tale azione e raccomanda
alla Commissione di perseguire vigorosamente
le sue attuali attività di R&S nel campo della
fusione. "Poiché la ricerca sulla fusione è
un'impresa a lungo termine, decisamente ancora troppo lontana per gli investimenti privati,
il finanziamento pubblico è di vitale importanza per continuare a ottenere risultati nel corso
dei prossimi 2O-30 anni.
Al termine di tale periodo, la fusione controllata entrerà in una fase in cui sarà ragionevole
prevederne l'applicazione commerciale come
fonte di energia".
Il GCE ritiene inoltre che il programma debba
rimanere orientato alla realizzazione del reattore e appoggia la strategia che include le attività in materia di fisica e tecnologia della fusione, concentrandosi sulla costruzione e il funzionamento del reattore "Next Step" ITER "come passo necessario verso la realizzazione di
un impianto di dimostrazione (...) poiché una
positiva integrazione delle questioni relative alla fisica e alla tecnologia attesterà la fattibilità
NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO
tecnica della produzione di energia elettrica
mediante fusione".
Il gruppo si spinge oltre, evidenziando l'importanza di percorrere ogni strada possibile verso
un approvvigionamento energetico sostenibile,
a lungo termine e sicuro per le generazioni future. Nonostante una sensibile diminuzione
dell'intensità energetica, si prevede che il fabbisogno energetico mondiale aumenterà a seguito della crescita dell'economia globale, afferma il GCE. Ciò significa che, con il diminuire
delle riserve di combustibili fossili, il miglioramento dell'efficienza energetica diventerà imperativo. "L'unica fonte di produzione elettrica
matura e priva di gas a effetto serra e la fusione nucleare", sostiene il gruppo.
"Occorre chiarire che un sensato approccio all'approvvigionamento energetico futuro non
potrà essere basato su una filosofia del tipo "o
uno", o l'altro", bensì sul principio "l'uno e l'altro". (...) i combustibili fossili, le energie rinnovabili, la fissione e fusione dovrebbero essere
ulteriormente esaminati e sviluppali, affinché
le generazioni future possano scegliere un'appropriata combinazione di fonti energetiche",
afferma il gruppo.
Il GCE definisce sorprendenti i progressi scientifici compiuti nel settore della ricerca sulla fu-
23
24
sione: "Tutte le informazioni tecnicoscientifiche
disponibili mostrano che si stanno compiendo
costanti e importanti progressi verso la messa
a punto di un reattore dalle eccellenti prestazioni". Tuttavia, la produzione di elettricità mediante fusione è ancora lontana e occorrerà
molto tempo prima che diventi realizzabile,
non fosse altro che per i costi di costruzione e
funzionamento di grandi impianti sperimentali,
come ITER appunto. Una maggiore disponibilità di denaro potrebbe significare maggiori
progressi.
"Occorre determinazione politica per rispettare
le scadenze previste".
Secondo gli esperti, la progettazione tokamak
(di cui ITER sarebbe il principale rappresentante) a tutt'oggi offre le migliori opportunità di
successo. Tuttavia, essi sono a favore di ulteriori ricerche su principi alternativi e approvano le strategia volta a integrare le attività in
ambito "Next Step" con la ricerca a lungo termine sui materiali, incentrata sullo studio, fra
l'altro, di materiali strutturali a bassa attività e
resistenti alle radiazioni e di materiali superconduttori.
Sarà necessario mantenere un approccio internazionale nei confronti della ricerca sulla fusio-
ne, e portare avanti la ricerca in materia di sicurezza e aspetti ambientali dell'energia elettrica generata da fusione, affermano gli esperti, i quali auspicano un maggior coinvolgimento dell'industria nella ricerca sulla fusione.
"Occorre dedicare la dovuta attenzione al soddisfacimento delle esigenze degli enti di erogazione dei servizi pubblici dell'Unione europea in
termini di future centrali elettriche.
Il modo migliore per raggiungere tale obiettivo
consiste in un forte coinvolgimento dell'industria nelle attività di progettazione e costruzione del generatore "Next Step".
La decisione di installare il reattore ITER in Europa, conclude il GCE, servirebbe a confermare
e rafforzare la leadership dell'Europa nel campo della ricerca sulla fusione. Se tale scelta si
rivelasse insostenibile, il gruppo preferirebbe
che la scelta ricadesse sul Canada, piuttosto
che sul Giappone.
Infine, il GCE esprime la sua preoccupazione
per l'apparente inconsapevolezza dell'opinione
pubblica riguardo alla gravità del problema
energetico a lungo termine ed esorta la Commissione a intensificare gli sforzi per rendere
noto il problema ai media, ai cittadini in generale e ai suoi rappresentanti incaricati.
NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO
Busquin: “L’Europa ha perso la
propria cultura della ricerca”
"L'Europa sembra aver perso la (propria) cultura della scienza e della ricerca,
che è stata all'origine del suo sviluppo e del suo successo in passato",
ha dichiarato il Commissario per la Ricerca Philippe Busquin a Losanna
(Svizzera), il 30 marzo.
I
ntervenendo a un incontro presso l'Ecole
Polytechnique Fédérale di Losanna, Busquin ha evidenziato il paradosso dell'attuale
situazione in cui, malgrado la ricerca svolga un
ruolo sempre più importante nella nostra società, con un contributo alla crescita economica europea stimato fra il 25 e il 50%, la spesa
dell'Europa per la ricerca è inferiore a quella
dei suoi concorrenti e, in termini assoluti, nell'UE si registra un crescente calo degli investimenti nella ricerca e nell'innovazione.
Secondo il Commissario, tale situazione non è
da imputarsi a una questione di mezzi finanziari, poiché il prodotto interno lordo dell'UE e
quello degli Stati Uniti sono equiparabili. Il problema riguarda invece la cultura della ricerca.
"È necessario pertanto compiere uno sforzo
congiunto tra Stati membri e Comunità, al fine
di restituire all'Europa una capacità di ricerca
adeguata alle sue esigenze e alle sfide socioeconomiche che si trova ad affrontare", ha
dichiarato Busquin.
In seguito, egli ha illustrato i provvedimenti
che la Commissione intende adottare per far
progredire la ricerca comunitaria, ricordando ai
presenti che il prossimo programma quadro di
NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO
ricerca non dovrà essere un sesto "programma
nazionale", bensì un importante strumento fin a n z i a r i o, essenziale per l'attuazione dello
Spazio europeo della ricerca (SER).
La realizzazione del SER dipende da una maggiore integrazione fra ricerca europea, risorse
umane e mobilità dei ricercatori, nonché da un
utilizzo più efficace delle infrastrutture di ricerca, da un miglioramento del rapporto tra
scienza e società dall'apertura dei programmi
nazionali e dal sostegno alla coopera z i o n e
scientifica a diversi livelli europei, per esempio
nell'ambito dell'Agenzia spaziale europea,
del CERN (Organizzazione europea per la ricerca nucleare) e della cooperazione tecnicocientifica COST.
Busquin si è detto dispiaciuto che la Svizzera
non partecipi ancora appieno al 5PQ, malgrado
nel 1999 sia stato firmato un accordo che attende a tutt'oggi la ratifica da parte di 8 Stati
membri.
Il Commissario spera che tale situazione venga
risolta entro il prossimo ottobre, consentendo
così l'entrata in vigore dell'accordo a partire
dal 1 gennaio 2002.
25
La Commissione adotta il piano
d’azione “eLearning”
Adottando il piano d'azione "eLearning" il 28 marzo 2001, la Commissione
europea si è impegnata a utilizzare l'intero potenziale delle nuove tecnologie
dell'informazione e della comunicazione per modernizzare i sistemi di
istruzione e di formazione e l'apprendimento permanente.
26
I
l piano, proposto dal Commissario europeo
per l'Istruzione e la Cultura, Viviane Reding, di concerto con il Commissario per le Imprese e l'innovazione, Erkki Liikanen e il Commissario per il Lavoro e gli affari sociali, Anna
Diamantopoulou, mira ad agevolare la cooperazione tra scuola, istituti di formazione e industria negli Stati membri dell'Unione, al fine
di conferire alle nuove tecnologie della comunicazione un ruolo di primo piano nel settore
dell'istruzione.
"Il piano "eLearning" è parte essenziale dell'iniziativa "eEurope" volta a combattere il divario
digitale, un obiettivo che sarà possibile raggiungere solo garantendo un livello sufficiente
di qualificazione e l'acquisizione della cultura
digitale", ha dichiarato il Commissario Liikanen.
"Gli europei devono poter approfittare rapidamente delle opportunità offerte dalle tecnologie dell'informazione e della comunicazione per
combattere gli insuccessi scolastici e l'esclusione, per imparare a ogni età della vita e per
ridurre la carenza di personale qualificato che
affligge l'economia europea", ha aggiunto il
Commissario Reding.
L'iniziativa "eLearning", adottata dalla Commissione lo scorso anno, aveva individuato alcune linee d'azione prioritarie. Il piano d'azione contiene proposte concrete per raggiungere
questi obiettivi:
• Elaborazione di uno strumento di ausilio, all'adozione di decisioni sotto forma di repertorio di informazioni contenente indicatori
qualitativi e quantitativi sull'uso delle TIC
(Tecnologie dell'informazione e della comunicazione) a fini didattici negli Stati membri.
• Costituzione di una piattaforma europea per
gli scambi e la ricerca, che si avvalga delle
strutture esistenti negli Stati membri allo
scopo di valorizzare le applicazioni innovative
delle nuove tecnologie elettroniche per l'istruzione e la formazione, in particolare negli
ambiti seguenti: possibili applicazioni delle
tecnologie emergenti negli ambienti di apprendimento, campus virtuali e mobilità virtuale. Tale piattaforma rappresenterà un'alternativa all'istruzione organizzata secondo i
metodi tradizionali, nei casi in cui quest'ultima abbia fallito.
• Promozione dello sviluppo delle infrastrutture. Tale obiettivo sarà raggiunto, ad esempio, installando reti digitali nelle università
delle regioni sfavorite, grazie al sostegno del
Fondo europeo per lo sviluppo regionale (FESR) e della Banca europea per gli investimenti (BEI).
• Inclusione della "cultura digitale" nelle nuove
competenze di base da acquisire lungo l'intero arco della vita e riconoscimento di tali
competenze in tutta la Comunità. La Commissione valuterà l'opportunità di istituire un
titolo di studio europeo in tecnologie dell'informazione.
• Valorizzazione del potenziale del corpo docente attraverso l'individuazione e la diffusione delle migliori prassi a livello comunitario e l'investimento nella ricerca sulle qualifiche degli insegnanti e dei formatori di domani.
• Sostegno all'elaborazione di contenuti didattici di qualità grazie a un inventario dei sistemi di certificazione della qualità, realizzato in
NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO
collaborazione con gli Stati membri, che garantisca la sicurezza dei siti culturali e di apprendimento ed esamini la questione della
tutela degli autori.
• Creazione di nuovi servizi educativi e formativi nell'ambito dei programmi educativi, culturali, audiovisivi e di ricerca in tre settori di
particolare importanza: apprendimento delle
lingue; arte, cultura e cittadinanza; scienza,
tecnologia e società.
Per conseguire tali obiettivi, la Commissione
mobiliterà gli strumenti che essa gestisce: il
programma sulle tecnologie della Società dell'informazione (IST) del Quinto progra m m a
quadro, i programmi e le azioni per lo sviluppo
tecnologico e la competitività ("Ten-Telecom",
"eContent" e "Go Digital"), i programmi per l'istruzione e la formazione ("Socrates", "Leonardo da Vinci" e "Gioventù") e i fondi struttu-
rali. Per parte sua, il gruppo BEI-FEI renderà
disponibili 15 miliardi in 3 anni per investimenti nelle risorse umane e nell'innovazione
connessi alle nuove tecnologie.
Il 10 e l'11 maggio si svolgerà a Bruxelles il
primo vertice "eLearning", dedicato alle partnership pubblico-privato, cui parteciperanno
Stati membri, Commissione europea, europarlamentari, rappresentanti del mondo dell'istruzione e industriali.
"eSchola", una campagna di sensibilizzazione
all'uso di Internet di sensibilizzazione all'uso di
Internet a scuola, sarà organizzata dal 5 all'11
maggio. Entro la fine del 2001 la Commissione
realizzerà inoltre un sito internet dedicato all'eLearning, che costituirà un punto di riferimento per la collaborazione tra le varie parti
interessate.
Östros: “La laurea europea
potrebbe stimolare la mobilità”
L'introduzione di un "master degree'' europeo potrebbe stimolare la mobilità
di studenti e laureati, ha dichiarato il Ministro svedese dell'istruzione e della
scienza Thomas Östros, nel suo intervento in qualità di presidente dei Consigli
"Ricerca" e ''Istruzione" a un convegno di studenti svoltosi a Göteborg (Svezia).
Ö
stros ha affermato che l'introduzione della laurea europea dovrebbe essere opzionale ed essere realizzata a livello degli Stati
membri, ma ha sottolineato che tale laurea costituirebbe un importante passo avanti verso il
raggiungimento di vari obiettivi della dichiarazione di Bologna del 19 giugno 1999, allorché
29 Paesi si erano impegnati a riformare la
struttura dei propri sistemi di istruzione superiore puntando a una maggiore convergenza.
"Il "master degree" europeo dovrebbe aggiungersi alle lauree nazionali già esistenti e non
sostituirle", ha dichiarato il ministro Östros,
il quale ha altresì affermato che gli studenti
NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO
dovrebbero poter scegliere di studiare per l'ottenimento di un "master degree" o di una laurea tradizionale, o forse di entrambe.
"Un obiettivo importante di questa nuova laurea è motivare la mobilità che potrebbe avvantaggiarsi della distinzione degli studi master da
quelli universitari.
A mio parere gli studenti sono molto portati a
pensare internazionalmente e interessati a ricevere un'istruzione di alta qualità, grazie al
conseguimento di una laurea resa più attraente. Credo che un "master degree" europeo potrebbe riscuotere molto successo", ha concluso
il ministro.
27
Il CCR semplifica gli istituti
di Ispra in vista del 6PQ
Il 1° settembre 2001, gli Istituti del Centro comune di ricerca (CCR) della CE
situati a Ispra (Italia) saranno radicalmente riorganizzati, per adeguare l'ente alle mutate priorità politiche e a una diversa destinazione delle risorse.
28
Q
uest'operazione punta a ridurre i costi e
a consentire una maggiore concentrazione su due ambiti chiave della politica: l'ambiente, nonché la salute e la sicurezza dei cittadini e dei consumatori. La riorganizzazione
contribuirà inoltre ad assorbire l'impatto di una
decisione adottata dalla CE, che prevede il taglio di 200 cariche istituzionali dei CCR, semplificando l'attività di ricerca a fronte di una riduzione del bilancio in termini reali.
Il processo prevederà la fusione dei quattro
istituti di Ispra in tre unità, la perdita dell'Istituto delle applicazioni spaziali (SAI) e l'accorpamento delle sue a-ttività in altri istituti più
fortemente concentrati sugli obiettivi dell'UE. Il
CCR ci tiene a sottolineare che questa operazione non comprometterà le competenze acquisite nelle tecnologie spaziali, che confluiranno in altri settori a sostegno delle politiche
dell'UE.
In base a tale semplificazione, il CCR potrà applicare le sue ormai note conoscenze, acquisite
nel campo dell'osservazione spaziale, a una
nuova iniziativa sul Monitoraggio globale dell'ambiente e della sicurezza (GMES), che prenderà vita nel corso della riorganizzazione. L'iniziativa, attualmente in fase di lancio, fa seguito ai risultati di un comitato di valutazione
supportato da revisori interni che, dopo cinque
anni di lavoro, ha evidenziato una "sostanziale
sovrapposizione" tra le attività del SAI e dell'Istituto dell'ambiente (EI) da un lato, e l'Istituto dei sistemi, dell'informatica e della sicurezza
(ISIS) dall'altro.
Questi due ultimi istituti svolgeranno un ruolo
chiave nel nuovo programma, volto a coadiuvare la politica dell'UE in materia di sviluppo
sostenibile e governance globale durante il
prossimo decennio, facilitando la trasmissione
di informazioni e promuovendo le conoscenze
in merito ad ambiente e sicurezza. Il CCR che,
fino al momento attuale, ha svolto un ruolo
centrale nello sviluppo dell'iniziativa, si occuperà definitivamente della sua attuazione in vista del 6PQ, coordinando il lavoro tecnico e i
partenariati, nonché sviluppando i servizi preoperativi, secondo quanto specificato dalle rispettive DG della CE.
Istituto per la protezione e la
sicurezza dei cittadini (IPSC)
Nell'ambito della riorganizzazione, dovranno
essere creati due istituti che assorbano le attività dell'EI e dell'ISIS. Molti elementi dell'ISIS
confluiranno in un nuovo Istituto per la protezione e la sicurezza dei cittadini (IPSC), che si
concentrerà sui crescenti problemi di sicurezza
dell'UE. L'IPSC punterà a fornire un supporto
per le politiche di tutela dei cittadini dell'UE,
basandosi sulla ricerca con un preciso orientamento verso i sistemi.
Il suo ambito di competenza comprenderà la
cybersicurezza, le misure antifrode, la sicurezza umanitaria, i controlli di sicurezza e la nonproliferazione nel settore nucleare.
Il nuovo Istituto riunisce praticamente l'intero
ex ISIS, assieme a due strutture SAI, ossia
l'unità di monitoraggio dell'agricoltura mediante telerilevamento e l'unità di applicazione dei
sistemi spaziali. L'operazione sarà accompagnata da una massiccia riorganizzazione,
che adeguerà il personale alle nuove priorità
dell'Istituto.
NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO
Istituto per l'ambiente e la
sostenibilità (IES)
Sarà creato anche un Istituto per l'ambiente e
la sostenibilità (IES), che combinerà la competenze dell'EI e del SAI per fornire supporto
scientifico e tecnico alle strategie in materia di
tutela ambientale e sviluppo sostenibile. Il
nuovo Istituto adotterà un approccio integrato
ai due ambiti politici, esaminerà il livello e l'andamento degli agenti inquinanti nell'atmosfera,
nelle acque e nel terreno, nonché i loro effetti
sull'ambiente e sugli individui, promuovendo
l'erogazione di energia sostenibile.
Con il suo approccio ad ampio raggio su tematiche come l'ambiente e lo sviluppo sostenibile,
la creazione dello IES arriva proprio al momento giusto, mentre ci si appresta a preparare il sesto programma d'azione ambientale della DG Ambiente, nell'ambito del 6PQ.
Le spese d'esercizio dell'Istituto saranno ridotte ulteriormente grazie alla fusione di tre unità
di supporto gestionale, che diventeranno due
perdendo un ufficio direttivo. Inoltre, la nuova
e più snella organizzazione degli Istituti di
Ispra e la ripartizione più chiara delle responsabilità migliorerà i rapporti sia con i clienti sia
con partner potenziali. Partendo da questa base, il personale è stato ridistribuito da settori a
bassa priorità a progetti di priorità più elevata
in preparazione del 6PQ.
Allo stato attuale, l'Istituto per la salute e la
tutela dei consumatori resterà praticamente
invariato, nonostante il suo centro di attenzione sia destinato a spostarsi gradualmente verso un approccio più integrato alle questioni sanitarie.
Per informazioni:
Consultare il sito web: www.jrc.org
La ricerca contribuisce
all'elaborazione di nuove norme
in materia di etichettatura degli
OGM da parte della Commissione
Il 25 luglio, la CE ha adottato una nuova proposta relativa alla
regolamentazione degli organismi geneticamente modificati (OGM) in
Europa, nel tentativo di rafforzare la fiducia dei consumatori e di migliorare
la rintracciabilità di queste sostanze nella catena alimentare.
I
p r ov vedimenti renderanno obbligatoria
l'individuazione degli OGM dal produttore al
consumatore, nonché l'etichettatura di tutti i
prodotti alimentari e mangimi ottenuti a partire da o contenenti OGM. La legislazione propone di adottare un approccio alla regolamentazione degli OGM di tipo centralizzato e "standardizzato", in base al quale i prodotti geneticamente modificati (GM) dovrebbero essere
sottoposti a un'unica valutazione scientifica da
NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO
parte dell'Autorità alimentare europea (AAE).
Per la prima volta verranno inoltre inserite norme specifiche in materia di mangimi transgenici, mentre l'etichettatura verrà estesa a tutti i
prodotti destinati all'alimentazione umana e
animale ottenuti a partire da OGM, indipendentemente dalla presenza di proteine o DNA geneticamente modificati nel prodotto finale.
Tuttavia, la presenza accidentale di materiale
GM (fino a un massimo dell'1%) nei prodotti
29
30
alimentari e nei mangimi non comporterà l'obbligo di etichettatura, in ragione dell'impossibilità di garantire il 100% di purezza durante la
coltivazione e la lavorazione.
A raccomandare il controverso limite dell'1% a
seguito di alcuni test dai quali è emersa l'impossibilità di individuare la presenza di proteine
e DNA modificati al di sotto di tale livello, è stato l'Istituto per la salute e la protezione dei
consumatori (IHCP) del CCR, il quale svolgerà
un ruolo importante nella sperimentazione dei
prodotti GM. Anche l'Istituto dei materiali e delle misure di riferimento (IMMR) del CCR svolgerà un ruolo significativo nello sviluppo dei
metodi di rilevamento e dei materiali di riferimento utilizzati nella convalida dei campioni.
Un portavoce del commissario per la Ricerca
Philippe Busquin ha sottolineato l'importanza
del ruolo del CCR, affermando: "Per poter etichettare i prodotti alimentari o i mangimi è necessario mettere a punto dei test efficaci: si
tratta di un processo in continuo sviluppo".
Il commissario per l'Ambiente Margot Wallström, uno degli attori chiave nell'elaborazione
delle proposte, ha dichiarato: "Le disposizioni
relative alla rintracciabilità garantiscono un
grado elevato di protezione dell'ambiente e
della salute e preparano il terreno all'introduzione di un vero e proprio sistema di etichettatura. Ovviamente, ciò comporta un costo per i
produttori e il commercio, ma è in gioco la nostra capacità di creare fiducia fra i consumatori. Solo la fiducia, infatti, consentirà alle società europee di cogliere le opportunità offerte
dalle biotecnologie".
I consumatori potranno
scegliere sulla base
dell'etichettatura
Il commissario per la Salute e la protezione dei
consumatori David Byrne, anch'egli molto attivo nell'elaborazione della nuova regolamentazione, ha affermato: "Queste norme serviranno a garantire che il quadro normativo comunitario sia all'altezza degli elevati standard attesi dai consumatori. A quel punto spetterà al
consumatore decidere se acquistare alimenti
prodotti a partire da OGM. E a consentire tale
scelta sarà il sistema di etichettatura proposto.
Altrettanto importante è, a parer mio, il fatto
che per la prima volta in assoluto, in Europa,
disporremo di norme chiare sui mangimi GM,
fattore estremamente importante al fine di fornire informazioni affidabili agli allevatori circa il
prodotto che acquistano".
A seguito di una valutazione scientifica dei rischi da parte dell'AAE, nel corso della quale i
cittadini potranno esprimere i propri commenti, i prodotti autorizzati verranno inseriti in un
registro dei prodotti alimentari e dei mangimi
GM per un periodo rinnovabile di dieci anni.
L'onere della rintracciabilità degli OGM sarà a
carico dell'industria e degli operatori commerciali, i quali dovranno annotare informazioni
dettagliate per ogni fase relativa ai prodotti
commercializzati, e inviarle agli altri soggetti
nella catena commerciale.
L'industria biotecnologica ha apprezzato queste nuove proposte, esprimendo l'auspicio che
esse possano riaprire il mercato comunitario
dei prodotti GM, congelato dal 1999, anno in
cui è stata sospesa la commercializzazione di
nuovi prodotti GM.
È poco probabile, tuttavia, che le nuove proposte vengano accolte positivamente dagli Stati
Uniti, poiché esse potrebbero interferire con il
prossimo round di negoziati per la liberalizzazione del commercio mondiale.
L'industria americana delle biotecnologie teme
inoltre che la nuova legislazione costringa gli
esportatori statunitensi a mettere in atto costosi sistemi di controllo.
Le proposte, che vanno a completare la direttiva in materia di emissione deliberata di OGM
nell'ambiente (90/220/CE), saranno discusse
dal Consiglio e dal Parlamento Europeo nel
corso dei prossimi mesi e dovrebbero entrare
in vigore entro il 2003.
In autunno verranno avanzate altre due proposte relative alle sementi GM.
NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO
La conferenza sulla biotecnologia
sollecita interventi per risolvere il
“paradosso” della ricerca europea
La conferenza “Verso una visione strategica delle scienze della vita e della
biotecnologia”, svoltasi a Bruxelles il 27 e il 28 settembre, è giunta alla
conclusione che in Europa occorre un’azione urgente per trasformare la
ricerca biotecnologia di punta in progresso economico e risolvere il
“paradosso europeo” per cui a un buon livello scientifico corrisponde una
scarsa valorizzazione commerciale dei risultati.
La manifestazione ha inoltre evidenziato come i fattori etici e la percezione
dell’opinione pubblica si ripercuotano sullo sviluppo delle biotecnologie.
R
elazionando su uno dei workshop della
merciale", aggiungendo che le cause sono da
conferenza intitolato "Potenziale e ricer-
ricercare nella frammentazione del mondo ac-
ca", Bruno Hansen, Direttore presso la DG Ri-
cademico e industriale, delle discipline e dei
cerca, ha affermato che, se da un lato la ricer-
programmi nazionali di ricerca. Egli ha sottoli-
ca biotecnologica dell'UE sta compiendo buoni
neato che gli europei devono riconoscere come
passi in avanti, dall'altro "sembra che non sia-
"l'innovazione non sia un episodio isolato, ben-
mo altrettanto efficienti nel tradurre la teoria
sì una catena di eventi", e ha invitato all'azio-
in pratica". Egli ha sostenuto che l'UE deve at-
ne per rafforzare i legami tra istruzione, ricer-
tivarsi rapidamente per recuperare il ritardo ri-
ca e innovazione.
spetto agli Stati Uniti in termini di competiti-
Siebert ha sostenuto che, per raggiungere tale
vità, migliorando i collegamenti e la compatibi-
scopo, sono indispensabili i centri di eccellenza
lità tra gli Stati membri e rafforzando la base
proposti nell'ambito del prossimo programma
di competenze. Il Direttore ha inoltre richiesto
quadro di RST, ossia il 6PQ, assieme a iniziati-
l'adozione di misure per accrescere la consa-
ve che favoriscano la valorizzazione commer-
pevolezza nei confronti della commercializza-
ciale dei risultati della ricerca, come i program-
zione, trattare con tempestività le questioni
mi di trasferimento di tecnologia e i centri di
etiche e incentivare la comprensione pubblica,
incubazione di imprese.
allo scopo di accelerare l'innovazione nel cam-
Anche il Commissario per la Ricerca Philippe
po della biotecnologia.
Busquin in ha trattato il tema dell'innovazione,
Anche Christian Siebert, capo facente funzione
sottolineando che la biotecnologia r appresenta
dell'unità "Biotecnologia e competitività dell'in-
un fattore chiave per raggiungere l'obiettivo
dustria farmaceutica" della DG Imprese, ha
che l'Unione europea si è prefissata al summit
espresso la necessità di massimizzare il poten-
di Lisbona del marzo 2000, ossia diventare l'e-
ziale economico della ricerca biotecnologica
conomia della conoscenza più competitiva del
comunitaria. Relazionando su un altro work-
mondo. Egli ha affermato che l'UE deve atti-
shop della conferenza intitolato "Innovazione e
varsi tempestivamente per non "perdere l'ulti-
concorrenza", ha affermato: "Spesso l'innova-
mo treno", citando il progetto Genoma umano
zione non riesce a raggiungere il mercato com-
come esempio della "massa critica" che po-
NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO
31
trebbe essere prodotta da progetti integrati su
32
fiuto dei prodotti contrassegnati.
larga scala, nell'ambito del proposto Spazio
Inoltre, Zepter ha sostenuto che l'opinione
europeo della ricerca (SER).
pubblica percepisce in modo controverso gli
Intervenendo alla sessione conclusiva, il Com-
sviluppi biotecnologici. Se l'uso della biotecno-
missario per l'Agricoltura Franz Fischler ha ri-
logia a scopi farmaceutici tende a creare meno
badito che è necessario un approccio "proatti-
problemi con il pubblico generico, la sua ado-
vo" alla biotecnologia, perché "l'Europa non
zione in ambiti "verdi" come l'agricoltura e l'in-
può perdere le opportunità offerte da tale set-
dustria alimentare spesso risulta meno accet-
tore". Ha sottolineato che occorre conquistare
tabile per i consumatori.
la fiducia dei consumatori mediante appropria-
Relazionando sul dibattito etico in materia di
te informazioni e normative sull'uso della bio-
biotecnologie, Zepter ha affermato che pro-
tecnologia nel settore agroalimentare. Tutta-
gressi come la ricerca sulle cellule staminali e
via, il Commissario ha affermato che toccherà
gli avanzamenti compiuti nella diagnosi delle
ai coltivatori attivarsi per sviluppare un ap-
malattie genetiche non devono ledere la libertà
proccio alla questione, oppure "accontentarsi
e la dignità umana. Ha inoltre citato un invito
di politiche elaborate da altri".
da parie del Commissario per l'Ambiente Mar-
Relazionando sul workshop "Regolamentazione
got Wallström, la quale chiede il riconoscimen-
e governance", Paola Testori Coggi, Direttrice
to dei "confini" in tale ambito, sostenendo
presso la DG Salute e tutela dei consumatori,
quanto sia importante che la ricerca accetti
ha affermato che, se da un lato le proposte
un'autolimitazione sulla base di prove evidenti.
della Commissione per etichettare prodotti ali-
Anche l'eurodeputato lussemburghese Robert
mentari e mangimi geneticamente modificati
Goebbels, presidente della commissione tem-
(GM) sono essenziali per mantenere la fiducia
poranea per la genetica umana del Parlamento
dei consumatori, dall'altro "gli scienziati attivi
europeo, si è espresso in merito alla questione
nel processo di valutazione del rischio dovran-
etica, affermando che la "libertà della ricerca,
no risultare totalmente indipendenti".
come tutte le altre forme di libertà, non è as-
La direttrice ha aggiunto che grandi aspettati-
soluta''. Tuttavia, ha aggiunto che l'Unione eu-
ve sono riposte nella futura Autorità alimenta-
ropea ha il dovere di incoraggiare la ricerca nel
re europea, quale istituzione in grado di valu-
campo della biotecnologia e della genetica
tare la sicurezza degli OGM ai sensi della nuo-
umana, visti gli enormi benefici che potrebbe
va legislazione.
apportare in campo medico. Ha richiesto all'UE
La Testori Coggi ha fatto notare che alcuni par-
di stanziare un budget specifico per la ricerca
tecipanti al workshop hanno espresso preoccu-
sulle cellule staminali supervisionata da organi
pazioni sul fatto che il nuovo programma di
pubblici, affermando che "dovrebbe essere vie-
etichettatura restringerebbe la scelta dei con-
tata a livello europeo solo la ricerca finalizzata
sumatori, dal momento che l'impatto negativo
alla clonazione umana".
dell'etichetta GM costringerebbe i rivenditori a
Goebbels ha sostenuto l'impossibilità di risol-
ridurre immediatamente le scorte di prodotti.
vere le questioni etiche legate alla ricerca sulle
Relazionando sul workshop "Percezione dell'o-
cellule staminali, se si fa riferimento a qualsia-
pinione pubblica e implicazioni etiche",
si forma di codice morale universale. "Non esi-
Bernhard Zepter, segretario generale facente
ste una moralità naturale", ha affermato. "A
funzione presso la Commissione europea, ha
volte la natura e generosa, a volte crudele. Si
confermato come alcuni delegati abbiano riba-
deve agire sulla base della liberta".
dito dubbi sulla questione, sostenendo come
Il Commissario Busquin ha sostenuto che le
l'etichettatura GM possa provocare il diretto ri-
forme di collaborazione internazionale, come il
SETTEMBRE/OTTOBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO
proposto Spazio europeo della ricerca, costitui-
affermato che i decisori saranno responsabili in
scono un fattore determinante per trattare le
ultima analisi non solo dell'UE e dei suoi Stati
questioni etiche legate alla ricerca nel campo
membri, ma anche di "tutta l'umanità".
della biotecnologia. Ha affermato che i singoli
La conferenza delle parti interessate rientra in
Stati non possono decidere autonomamente su
una vasta consultazione pubblica lanciata dalla
questioni etiche che oltrepassano i confini na-
Commissione europea, quale fase preparatoria
zionali. Ha poi aggiunto che la "dimensione eu-
all'ampio documento orientativo sulla biotec-
ropea" della scienza e ora "piu importante che
nologia e sulle scienze della vita, che riguar-
mai" per fare chiareza nei dibattito.
derà il prossimo decennio e gli anni successivi,
La sessione conciusiva ha visto un'ulteriore di-
e che la Commissione si è impegnata a pubbli-
scussione dell'argomento che il presidente del-
care entro la fine di quest'anno.
la seduta, Lord Selborne, rappresentante della
Camera dei Lord britannica, ha definito "democratizzazione della conoscenza''. Poiché "I'impatto della biotecnologia sarà globale", egli ha
SETTEMBRE/OTTOBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO
33
Per informazioni:
Consultare il sito web:
europa.eu.int/comm/biotecnology
FIRST ANNOUNCEMENT AND CALL FOR PAPERS
8th FECS Conference on Chemistry
and the Enviroment:
CHEMISTRY FOR A
SUSTAINING WORLD
34
Athens, Greece, 31 August to 4 September 2002
Conference website: http://.scientificjournals.com/espr/fecs/8thConf.2002
UNDER THE AUSPICES OF:
1. FECS-DCE - 2. The Association of Greek Chemists, 3. ecomed publishers
Organized by the University of Athens, Department of Chemistry
CONFERENCE AIMS
To fulfil its part in sustainble World dev elopment,
chemistry is changing. This “greening” of chemistry
involves two main thrusts. First, production, use and
disposal of hazardous chemicals is being reduced and
where possible eliminated. This must, however, be
achieved whilst maintaining or improving the quality
of human life, the natural environmental impact of
anthropogenic chemicals is being studied so that it
may be better understood, monitored and controlled.
Research is continuing to supporrt these goals.
New syntheetic pathways are being developed using
renawable feedstocks, alternative solvents, catalysts
and reaction condittions to increase energy and atom
efficiency and reduce waste. Simultaneously the
t ox i c o l o g y, metabolism and pollutants are being
elucidated.
Although sustainability in chemistry has become
established in many parts of the industry, there is
still a lack of general awareness omongst academics,
industrialistsm regulatorrs and the media.
The aim of this conference is to bring together scientists from universities, industry and governments
• to discuss and promulgate the currrent state of
knowledge, latest research findings and lik e l y
future developments in all aspects of chemistry in
the environment
• to point the way include invited plenary lectures
from world authorities, parallel sessions of or al
presentation of submitted papers arranged to cater
for both specialist and generalistt participantsm
dedicated workshops and exibitions of commercial
laboratory and field equipment.
A special session will be devoted to the 2004 Olympic
Games and its potential impact on the city of Athens.
PRELIMINARY PROGRAM
1. Air Quality and Exposure
2. Water and Sediment Quality and Treatment
3. Soil Quality and Remediation
4. Anthropogenic Chemistry
5. Environmental Management
6. Education in Environmental Chemistry
7. Olympic Gamess and the Environment
8. Conservation of Ancient Monuments
Suggestions for futher topics and speakers are welcome
Call for Abstracts:
Deadline for abstracts is March 2002
Registration fee:
Participants: 300 Euro; graduate students: 100 Euro
Pre-registration: online by the website orr by using the
pre-registration form
Accomodation: www.eott.gr
Chairs: Hartmut Frank, Herman van Langenhove
Chairs: Fritz Frimmel, Maria Teresa Vasconcelos
Chairs: Toomas Tenno, Costas Michael
Chairs: Valery S. Petrosyan, John Holder
Chairs: Allan Astrup jensen, Sergio Facchetti
Chairs: Uri Zoller, Miltiades I. Karayannis
Chairs: Panayotiss Siskos, Ramom Mestres
Chairs: Luciano Morrseelli, Nikos Katsanos
Contact: Panayotis A. Siskos
Assoc. Professorr of Analytical Chemistry and
Environmental Analysis
Department of Chemistry, University of Athens
Penepistimiopolis - Zographon, Athens 15771, Greeece
T: +301-727-4311 - F: +301-727-4750
e-mail: [email protected] - [email protected]
Websites: http://www.siskos.gr - http://www.eex.gr
SETTEMBRE/OTTOBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO
HarsNet: un progetto europeo di
assistenza alle aziende chimiche
H
arsNet (Thematic Network on Hazard Assessment of highly Reactive Systems) è
un programma della Comuntà Europea che si
occupa dei rischi derivanti dalle reazioni esotermiche in processi di tipo batch e semi-batch.
HarsNet non è solo un progetto di ricerca, ma
una rete tematica inserita nel Programma Tecnologie Industriali e dei Materiali (Brite EuRam) della Commissione Europea: una rete tematica e una piattaforma di scambio e di sviluppo di conoscenze, che riunisce specialisti di
uno specifico campo, appartenenti a università
istituti di ricerca ed industrie Europee.
Un numero consistente di grandi e piccole
industrie chimiche, università e centri di ricerca hanno dato vita ad HarsNet: l'Institut
Quimic de Sarrià l'Università di Amburgo e la
Stazione sperimentale per i Combustibili (SSC)
sono i partner promotori del progetto a cui
hanno aderito, ad oggi, oltre trenta partner da
dieci paesi della Comunità Europea.
A differenza di altri progetti di questo tipo, la
partecipazione industriale è rilevante (oltre il
58%) a testimonianza dell'interesse dell'industria negli obiettivi del network. Alcuni di questi partner industriali sono aziende multinazionali con sede nella Comunità Europea ma vi
sono anche diverse industrie di piccole dimensioni, sempre più interessate all'implementazione dei propri sistemi di gestione della sicurezza (SGS) come previsto peraltro dalla direttiva comunitaria Seveso II, recepita nel nostro
paese dal D. Lgs. 334/99.
HarsNet, si propone di definire opportune procedure atte ad evitare o ridurre i rischi derivanti da reazioni fuggitive che possano insorgere durante la conduzione di processi batch e
semi-batch.
Poiché le conoscenze in questo campo non sono ancora teen definite da procedure standard,
ogni paese della Comunità si e dotato di pre-
SETTEMBRE/OTTOBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO
scrizioni e raccomandazioni proprie per effettuare opportunamente il risk assessment dei
processi produttivi. Le aziende multinazionali
che nel settore health & safety possono investire maggiori risorse hanno, in alcuni cast,
adottato strategic di controllo e verifica della
sicurezza dei process) ancora più severe ed efficaci di quelle imposte dalle Autorità di controllo dei vari paesi.
HarsNet, iniziato nell'ottobre 1998, ha una durata di quattro anni ed un intenso programma
di lavoro all'interno del network e di comunicazione all'esterno, specialmente nei confronti
delle aziende chimiche medie e piccole (Small
& Medium Enterpeises, SME). A questo scopo
in ogni paese coinvolto nel progetto vengono
organizzati forum annuali per offrire alle piccole e medie imprese l'opportunità di esporre
problemi specifici agli esperti, che lavoreranno
su questi temi allo scopo di trovare soluzioni
fattibili, accedere a tecniche e procedure di lavoro preventivamente vagliate ed approvate
dal network, acquisire nuove conoscenze in
merito alla valutazione del rischio nei processi
chimici e ottenere i risultati prodotti dai lavori
svolti all'interno della rete.
Dopo oltre due anni dall'inizio del progetto, sono state create linee guida da adottare per la
valutazione dei processi dal punto di vista della
sicurezza (HarsGuide), è stato creato un sito
web (www.harsnet.de) dove trovare utili indicazioni circa i pericoli da reazione fuggitiva,
link con istituti specializzati in sicurezza chimica (HarsWeh) ed altro.
Ulteriori informazioni:
Dr. Angelo Lunghi
Stazione sperimentale per i Combustibili
Viale A. De Gasperi, 3
20097 San Donato Milanese
Tel. 02 51604.224 - Fax 02 5 14286
E-mail: [email protected]
35
Accordo di collaborazione
Tra l'Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro (ISPESL) e
Stazione sperimentale per i Combustibili (SSC) in materia di sicurezza chimica
I
36
n questi giorni è stato firmato un accordo
di collaborazione tra l'Istituto Superiore per
la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro (ISPESL) e la Stazione sperimentale per i Combustibili (SSC). Tra i suoi compiti istituzionali
1'ISPESL svolge attività di formazione e informazione e di sviluppo di metodologie di identificazione dei pericoli connessi con i processi
chimici. Per L'ISPESL è quindi necessario poter
disporre di dati sperimentali sulle proprietà
chimico-fisiche e termochimiche delle sostanze
potenzialmente pericolose.
Lo sviluppo di tali metodologie consentirebbe
di dotare 1'ISPESL di strumenti adeguati per
l'attività di valutazione dei rapporti di sicurezza
da effettuare nell'ambito dei Comitati Tecnici
Regionali.
La SSC è l'unico Istituto pubblico in Italia a
svolgere abitualmente analisi, sperimentazioni,
consulenze alle imprese e ricerche finalizzate
alla identificazione dei pericoli connessi alla
manipolazione di sostanze chimiche e miscele.
Ciò le permette di disporre di un gran numero
di dati sperimentali che hanno consentito alla
SSC di sviluppare una banca di dati termochimici denominata THARSAN (Thermal Hazard
Reactive System Analysis).
L'accordo prevede le seguenti attività:
• sviluppo di attività di sperimentazione e di
ricerca congiunte, anche con coinvolgimento
dei paesi della UE o di partner internazionali;
• attività di formazione e informazione mediante l'organizzazione di corsi di aggiornamento, indirizzati al personale delle PMI e
degli enti pubblici e di manifestazioni a carattere divulgativo;
• sviluppo di linee guida per la conduzione in
sicurezza di operazioni unitarie;
• potenziamento della banca dati THARSAN,
relativa alle proprietà chimico-fisiche di sostanze e miscele potenzialmente pericolose;
• consulenza alle PMI e disseminazione delle
attività svolte.
Potranno essere individuate e realizzate anche
altre forme di collaborazione, quali lo sviluppo
di ricerche e contributo modale.
Elettrodo metallico per pH
L
a determinazione del pH è una delle operazioni più comuni in fase di controllo di
produzione nel settore agro-alimentare e lattiero-caseario.
Una nuova generazione di elettrodi metallici
che utilizzano la tecnologia ISFET elimina tutti
i rischi legati ai tradizionali elettrodi in vetro:
non esiste più il pericolo che pezzi di vetro cadano nei prodotti con tutte le conseguenze del
caso, è possibile controllare senza danni paste
molto dure di alimenti e carne, il personale
non si taglia. Altro vantaggio dovuto alla nuova
tecnologia è la presentazione "palmare" del
pH-metro I.Q. che amplia in modo incredibile
l'uso del parametro pH: sul visualizzatore appaiono le registrazioni di tutte le misurazioni, i
grafici, le note dell'operatore. Inoltre la compensazione della temperatura e la taratura sono automatiche.
Il tecnologo alimentare che è tenuto ad applicare il sistema HACCP ed il laboratorista hanno
così a disposizione un nuovo mezzo tascabile
ed infrangibile per svolgere al meglio la loro
attività routinaria di controllo qualità.
Il pH-metro palmare I.Q è distribuito in Italia
dalla International pbi.
NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO
■ L'inquinamento elettromagnetico
di Ruggero Tumbiolo Giuffrè Editore
pag. 130 - L. 18.000
Definite le generalità ed il fenomeno fisico del-
strutture per le comunicazioni mobili e perso-
le onde magnetiche, si espone quanto sta av-
nali, l'istituzione della Autorità per le garanzie
venendo all'estero con normative frammenta-
nelle comunicazioni, i tetti di radiofrequenza
rie e con limiti sensibilmente diversi anche se
compatibili con la salute umana, limitazioni le-
è orientamento comune fissare norme più re-
gali e servitù in materia di telecomunicazioni,
strittive per stazioni radio, basi per telefonia
disposizioni in materia di inquinamento elettro-
cellulare nelle vicinanze di strutture scolastiche
magnetico.
o comunque destinate a bambini e a ragazzi.
Nel marzo 2001 e stata promulgata la "legge
Tra le Organizzazioni internazionali va ricorda-
quadro" per assicurare la tutela della salute
to il CENELEC (Comitè Européen de Normalisa-
dei lavoratori e della popolazione dagli effetti
tion Electrotecnique) che raggruppa i comitati
della esposizione a determinati livelli di campi
elettrotecnici di diversi paesi europei, compre-
elettrici, magnetici, ed elettromagnetici, non-
sa l'Italia, ed adotta delle linee guida. Altri
ché la tutela dell'ambiente e del paesaggio.
paesi hanno normative di carattere tecnico.
Alla presentazione dei vari aspetti della legge
L'attenzione delle Istituzioni Europee si e rivol-
quadro segue la normativa delle regioni e delle
ta sia alle radiazioni ionizzanti che a quelle non
province autonome e quindi la tutela proces-
ionizzanti.
suale derivante da tutte le norme introdotte.
Da ricordare la normativa statale precedente
Il volume si completa elencando la normativa
alla legge quadro che fissava i limiti massimi di
comunitaria e della Unione Europea; la norma-
esposizione ai campi elettrici e magnetici ge-
tiva statale; la normativa della regioni e delle
nerati dagli elettrodotti, la compatibilità elet-
province autonome; la rassegna bibliografica.
tromagnetica delle apparecchiature, le infra-
■ Il consulente per la sicurezza dei trasporti di
merci pericolose
Claudio Amantia e Giandomenico Villa. Ed. EPC Libri.
Un volume di 760 pagine: 80.000 lire
In attuazione della direttiva 96/35/CE, il D.
zione nella quale, per ciascuna opera z i o n e
Lgs. 40/2000 ha introdotto la figura del "con-
relativa all'attività dell'impresa, indica le even-
sulente per la sicurezza dei trasporti di merci
tuali modifiche procedurali ovvero strutturali
pericolose" che viene definito: "ogni persona
necessarie per l'osservanza delle norme in ma-
designata dal capo dell' impresa per svolgere i
teria di trasporto, di carico e scarico di merci
compiti ed esercitare le funzioni definite all'ar-
pericolose nonché per lo svolgimento dell'atti-
tico lo 4 ed in possesso del certificato di cui al-
vità dell'impresa in condizioni ottimali di sicu-
l'articolo 5". In base all'art. 4 "Il consulente, in
rezza." In base all'art. 5 "Il consulente deve
seguito alla verifica delle prassi e delle proce-
avere una conoscenza sufficiente dei rischi ine-
dure indicate nell'allegato I, redige una rela-
renti il trasporto e le operazioni di carico e sca-
NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO
37
38
rico di merci pericolose e delle disposizioni
ben più elevate di quella acquisibile da chi, pri-
normative vigenti in materia, nonché dei com-
vo di titoli di studio o di formazione professio-
piti definiti nell'allegato I, e deve possedere un
nale analoga, può comunque accedere all'esa-
certificato di formazione professionale rilascia-
me per il conseguimento del "certificato" pres-
to dal Ministero dei trasporti e della navigazio-
so le Commissioni regionali. Ma non vale a nul-
ne - Dipartimento dei trasporti terrestri, a se-
la recriminare.
guito del superamento di un apposito esame".
Il chimico che voglia svolgere l'attività di "con-
Va evidenziato che per accedere all'esame non
sulente per la sicurezza dei trasporti di merci
è richiesto alcun titolo di studio o professionale.
pericolose" deve sottoporsi a tale esame e
Come si vede, quindi, ancora una volta il legi-
conseguire l'ennesimo certificato (di validità
slatore, nell'accogliere una normativa comuni-
quinquennale).
taria ha omesso di ricordare che nel nostro or-
Il volume qui recensito risulta uno strumento
dinamento ci sono dei professionisti di elevata
prezioso non solo per prepararsi all'esame, ma
qualificazione, quali i chimici, che possiedono
anche per avere a disposizione un utile pron-
gia conoscenze e preparazione professionale
tuario sul trasporto di merci pericolose.
■ La gestione dei rifiuti
(organizzazione, classificazione, etichiettature e trasporto)
Roberto Montali e Claudio Rispoli. Ed. EPC Libri.
Un volume di 164 pagine + un CD-ROM: 80.000 lire
Il volume, scritto da due chimici, vuole essere
light" che consente di evidenziare i flussi di
una concisa guida operativa piuttosto che una
produzione di rifiuti nei singoli reparti dell'a-
trattazione critica, dei problemi inerenti la ge-
zienda, scegliere i codici del catalogo europeo
stione dei rifiuti.
dei rifiuti ed i codici di smaltimento e recupero
Lo scopo dichiarato e quello di mettere a di-
(all. B e C del D.Lgs. 22i97) e identificare i ri-
sposizione degli operatori consigli o percorsi
schi associati dalla normativa vigente ai rifiuti
logici utili ad evitare decisioni o azioni avven-
pericolosi. Consente inoltre di gestire l'elenco
tate o sanzionabili. Nella seconda parte del li-
dei trasportatori, degli intermediari e degli
bro viene trattato in maniera sintetica il tra-
smaltitori e di creare un archivio dei rifiuti abi-
sporto su strada delle merci pericolose, focaliz-
tualmente prodotti dall'azienda.
zato al caso specifico dei rifiuti, con esempi di
Infine consente di gestire il carico e scarico dei
applicazione.
rifiuti con tutte le informazioni associate e la
Il CD-ROM allegato al volume contiene il
stampa del relativo registro.
software "Gestire i rifiuti in azienda-versione
NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO
• Ordine dei Chimici di Mantova
Via Pescheria, 22 - 46100 Mantova
Tel. 0376.328348 - Fax 0376.320567
Presidente: Dott. Giuseppe Raffaldini
• Ordine dei Chimici di Parma
Strada Manara, 5.A
43040 Parma - Tel. 0521.944934
Presidente: Dott. Irio Bianconi
• Ordine dei Chimici di Matera
Via Ridola, 53 - 75100 Matera
Tel. e Fax 0835.243409
Presidente: Dott. Gaetano Di Monte
• Ordine dei Chimici di Pavia
Viale della Libertà, 12
C.P. 13 - 27100 Pavia
Tel. 0382.301585
Presidente: Dott. Paolo Gerardo
• Ordine dei Chimici di Messina
Via Garibaldi, 150
98121 Messina
Tel. 090.59314 - Fax 090.59315
E-mail: [email protected]
Presidente: Dott. Antonino Abate
• Ordine dei Chimici di Milano
sono iscritti anche i Chimici
residenti nelle provincie di Como,
Lecco, Lodi, Sondrio e Varese
Via Camperio, 9 - 20123 Milano
Tel. 02.875440 - Fax 02.86995570
E-mail: ordine_chimici_lombardia@
hotmail.com
• Ordine dei Chimici di Modena
Piazzale Boschetti, 8
41100 Modena
Tel. 059.225910 - Fax 059.223955
E-mail: [email protected]
Presidente: Dott. Giuseppe Sant’Unione
• Ordine dei Chimici di Napoli
sono iscritti anche i Chimici residenti nelle provincie di Avellino,
Benevento, Caserta, Salerno
Via A. Tari, 22 - 80138 Napoli
Tel. 081.204590 - Fax 081.5548645
E-mail: [email protected]
Presidente: Dott. Luigi Romano
• Ordine dei Chimici di Padova
sono iscritti anche i Chimici
residenti nelle provincie di Belluno,
Rovigo, Vicenza
Via Monte Solarolo, 22
35141 Padova
Tel. e Fax 049.8723207
E-mail: [email protected]
Presidente: Dott. Antonio De Pace
• Ordine dei Chimici di Palermo
sono iscritti anche i Chimici
residenti nelle provincie di
Agrigento, Caltanisetta, Enna,
Siracusa, Trapani
Via P. Calvi, 2.E - 90139 Palermo
Tel. 091.325652 - Fax 091.329742
Presidente: Dott. Eugenio Cottone
• Ordine dei Chimici di Piacenza
Galleria S. Giuseppe 8
29100 Piacenza
Via Martiri della Resistenza
Tel. 0523.712674 - Fax 0523.712675
E-mail: [email protected]
Presidente: Dott. Fabio Dal Pozzo
• Ordine dei Chimici di Potenza
Via della Chimica s.n.c.
85100 Potenza
Tel. e Fax 0971.53593
Presidente: Dott. Giuseppe Carella
• Ordine dei Chimici di Ragusa
Via Archimede, 183 - 97100 Ragusa
Tel. 0932.624649 - Fax 0932.653974
Presidente: Dott.ssa Carmela Occhipinti
• Ordine dei Chimici di
Reggio Calabria
sono iscritti anche i Chimici residenti nelle provincie di Catanzaro,
Cosenza, Crotone e Vibo Valenzia
Via Cairoli, 24
89127 Reggio Calabria
Tel. e Fax 0965.893607
Presidente:
Dott. Giuseppe Salvatore Panzera
• Ordine dei Chimici di
Reggio Emilia
Via G. Bolognesi, 4
42100 Reggio Emilia
Tel. e Fax 0522.302070
E-mail:
[email protected]
Presidente: Dott. Paolo Magnani
• Ordine dei Chimici di Roma
sono iscritti anche i Chimici residenti nelle provincie di Frosinone,
Latina, Rieti, Viterbo, Perugia,
Terni, Chieti, L’Aquila, Pescara,
Teramo, Campobasso, Isernia
Via di Colle di Mezzo, 15.b
00143 Roma
Tel. e Fax 06.5030468
Presidente: Dott. Luciano Ginestroni
• Ordine dei Chimici di Sassari
Via Nulvi, 27 - 07100 Sassari
Tel. e Fax 079.252568
E-mail: [email protected]
Presidente: Dott. Giuseppe Mele
• Ordine dei Chimici di Taranto
Via d’Aquino, 74 - 74100 Taranto
Tel. 099.4528216
Presidente: Dott. Nicola Virtù
• Ordine dei Chimici di Torino
sono iscritti anche i Chimici
residenti nelle provincie di
Alessan-dria, Asti, Biella, Cuneo,
Novara, Verbania, Vercelli e Aosta
Via Livorno, 60 - 10144 Torino
Tel. 011.2258581/3
Fax 011.2258582
www.chimicipiemonte.it
e-mail: [email protected]
Presidente: Dott. Giuseppe Geda
• Ordine dei Chimici del
Trentino-Alto Adige
Via Valentina Zambra, 16
38100 Trento
Tel. 0461.825094
Fax 0461.825768
Presidente: Dott. Aldo Peruzzini
• Ordine dei Chimici di Treviso
Via P. M. Pennacchi, 15
31100 Treviso
Tel. e Fax 0422.307023
Presidente: Dott. Giampaolo Bassetto
• Ordine dei Chimici di Trieste
c.o Lab. Chimico C.C.I.A.A.
Viale S. Nicolò, 7 - 34121 Trieste
Tel. - Fax 040.630600
Presidente: Dott. Ervino Zotti
• Ordine dei Chimici di Venezia
Dorsoduro, 2137
Università, Dipartimento di Chimica
30123 Venezia
Tel. 041.2348564
Fax 041.2348662
Presidente: Dott. Giorgio Boccato
• Ordine dei Chimici di Verona
c/o Unione Italiana Vini
Viale del Lavoro, 8 - 37135 Verona
Tel. 045.8200901
Fax 045.8231805
Presidente: Dott. Francesco Pavanello
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