5 aprile 2014 - n. 14 - Anno LV FILO DIRETTO CON L’ESPERTO: LA SECONDA TRASFORMAZIONE NON SEMPRE È ATTIVITÀ CONNESSA PRIMO PIANO OSSERVATORIO MERCATI FORAGGICOLTURA CEREALI IN EQULIBRIO CON L’INCOGNITA DEI DUE MARI FRUTTA, IL CALDO SPARIGLIA LE CARTE NELLA GDO VENDITE DI VINO IN RISALITA PRODURRE DI PIÙ PER CONTENERE I COSTI www.agricoltura24.com SPECIALE Difesa mais Settimanale - Poste Italiane S.p.A. - sped. A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004. art. 1. c.1: C/MILANO Effetto clima LEGGI, LAVORO E FISCO: CON IL “JOBS ACT” LAVORI A TERMINE PER TRE ANNI [ EDITORIALE ] n. 14/2014 5 aprile 2014 Terra e Vita 3 1.126mo posto. Non è la maratona di New York, ma il piazzamento nella graduatoria del Psr regionale. Lui è Natalino Gallo, imprenditore agricolo, oltre 300 ha tra proprietà e affitto. 30mila q di agrumi, 15mila di albicocche nella Piana di Sibari (Cs) e diversi nuovi impianti. Socio in un’azienda agrituristica con 30 ettari a bio (albicocche, pesche tabacchiere, ciliegie, agrumi). L’ultima innovazione è l’impianto a melograno realizzato l’anno scorso (altri 30 ha, in società). Il sogno è vendere in Cina e in tutta l’Asia. Con un prodotto da largo consumo che fa bene anche alla salute. Intanto lavora per un marchio comune fra Calabria, Sicilia e Puglia: all’estero si va assieme. Un imprenditore come lui non si allontana da quel profilo manageriale ipotizzato sulle pagine del numero scorso di Terra e Vita da Agri 2000. Eppure ai fondi del Psr non ci arriva. Spiega perché: «O segui il mercato o segui la burocrazia, ma l’imprenditore serio non ha tempo per frequentare uffici». Niente aiuti allora. E non è l’unico. Quei 21 miliardi di euro della programmazione regionale 2014-2020 a chi andranno allora? Come lo nutriamo il Pianeta (l’Expo ce lo dovrà spiegare) e soprattutto, la domanda più trascurata, quale modello di agricoltura è più opportuno nutrire (in senso metaforico), stimolare, incentivare? Sul sito della Compagnia delle opere (Cdo) agroalimentare c’è una riflessione. E Nutrire il pianeta E il territorio due numeri: meno del 3% del fatturato dei prodotti venduti nel mondo è fatto di tipicità, icone alimentari, cultura di un popolo. In Italia ci sono, in testa, quei grandi formaggi e prosciutti che sappiamo. Poi viene il 97% del fatturato. Una miriade di prodotti agricoli con un comune denominatore, nessun legame delle materie prime con i territori di produzione. E sono assimilabili a tre modelli: produzioni fresche o DI BEATRICE TONI trasformate commercializzate senza marchi; produzioni trainate da un brand (nazionale o globale) dove il legame è con il marchio; cibi che soddisfano bisogni del consumatore (risparmio di tempo, cibi-salute, dietetici…) e la relazione è tra cibo e industria. Ma nessun legame con il territorio. E se non c’è legame, li possiamo produrre in qualunque parte del mondo, anzi spostarli dove i costi di produzione sono inferiori (già visto). Con questi modelli, osserva Cdo, si potrebbe realizzare una totale marginalizzazione del ruolo dei produttori agricoli ridotti a meri esecutori di protocolli imposti da pochi soggetti. Torniamo a Gallo che ha avuto il coraggio di cambiare direzione. Non si limita a produrre, ma va sul mercato: agrumi, 80% Italia e 20% estero; albicocche, 60% Italia e 40% estero. Quasi tutto attraverso la gdo. E non gioca di rimessa: «non si va in Spagna a vendere agrumi per non essere disintegrati; nemmeno in Germania con le clementine. Meglio andare in Germania e Austria con un nuovo tipo di albicocca, rossa e saporita: l’apprezzano e la premiano». I frutti esteticamente belli, calibri uniformi, ignorano il fatto che oggi il mercato cerca odori e sapori. E salutismo. Dunque si va all’estero. Nemmeno andare in gdo è una passeggiata. C’è quella che fa entrare le cosiddette schegge impazzite, su quattro fornitori seri, uno illegale per tirare sul prezzo. «Ma 5 centesimi in più sul prezzo finale non li percepisce nessuno, non fanno la differenza per il consumatore». Nei campi sì. Gallo rispetta lavoratori e legalità: i dipendenti (non minori) a tariffa, depuratore, contributi e tasse vogliono dire che «non posso vendere le clementine in Veneto a 49 centesimi. Meglio lasciarle marcire». L’altra faccia della medaglia di quei frutti dal prezzo competitivo è sempre nei campi dove si diffonde l’illegalità e la corsa a fare quantità a tutti i costi . Alla fine quella frutta la mangiamo noi. A dimostrazione di cosa significa lo sviluppo, rurale, delle economie locali. E un’imprenditoria locale professionalmente preparata e diffusa. Un processo che parte dal basso e significa anche (citiamo Cdo) riaffermare il diritto alla cultura dei popoli, il valore della persona e della sua dignità. Importante non solo per l’alimentazione, ma per lo sviluppo civile di un Paese. [ METEO ] 4 Terra e Vita n. 14/2014 5 aprile 2014 A CURA DEL GENERALE ALFIO GIUFFRIDA LUNEDÌ 7 E MARTEDÌ 8 MERCOLEDÌ 9 E GIOVEDÌ 10 VENERDÌ 11, SABATO 12 E DOMENICA 13 Locali rovesci Rovesci Foschie Variabile Piogge Piogge Variabile Piogge Variabile Settimana di tempo variabile, ma sostanzialmente buono. Peggiora nel week end. Temperature senza notevoli variazioni. Al nord nuvolosità variabile, più intensa su tutta la fascia prealpina, con piogge sparse e locali rovesci o temporali, specie nelle ore pomeridiane. Locali foschie notturne. Al centro e al sud, da poco nuvoloso a localmente nuvoloso, con possibilità di isolati rovesci sul versante tirrenico. Temperature stazionarie o in diminuzione al nord. SERENO VARIABILE Variabile Variabile Sulle regioni settentrionali, nuvolosità variabile, in graduale aumento su Piemonte e Liguria, con possibilità di isolate piogge sull’arco alpino, specie quello occidentale e sui rilievi del Triveneto. Possibilità di foschie dopo il tramonto, specie in prossimità dei fiumi. Al centro e al sud, condizioni di bel tempo, salvo locali addensamenti sui rilievi, dove potranno aversi isolati temporali nelle ore pomeridiane. Temperature stazionarie o in lieve aumento. NUVOLOSO PIOGGIA Sulle regioni del nord e del centro, da nuvoloso a molto nuvoloso o coperto, con precazioni sparse e locali temporali nelle ore pomeridiane, specie sui rilievi alpini e nel tratto appenninico di Toscana e Umbria. Al sud, nuvolosità variabile, più intensa sui rilievi di Campania e Calabria, dove potranno aversi isolati rovesci, specie nelle ore più calde della giornata. Temperature in lieve diminuzione specie al nord. NEBBIA TEMPORALI NEVE 6 [ SOMMARIO ] Terra e Vita [ MERCATO CEREALI ] PAGINA 8 [ FRUTTA, ALLARME CALDO ] PAGINA 12 n. 14/2014 5 aprile 2014 [ SPECIALE DIFESA MAIS ] PAGINA 35 [ FIENAGIONE PRODUTTIVA ] PAGINA 51 [ EDITORIALE ] PAG. 3 PAG. 8 OSSERVATORIO - Frutta, il caldo spariglia le carte DI GIORGIO SETTI PAG. 12 MERCATO - Pere, più Abate per l’estero DI JESSIKA PINI PAG. 13 WINEMONITOR - Nella gdo il vino guadagna terreno DI FEDERICA LEVI PAG. 14 PAC 2014-2020 - Germania, i conti del greening DI ALESSANDRA FERRETTI PAG. 15 FRODI - Crimini sul cibo, c’è l’Osservatorio DI GIUSEPPE FUGARO PAG. 16 AG. 17 Con il piano “Jobs Act” lavori a termine per tre anni DI MASSIMO MAZZANTI PAG. 20 Risarcimento danni da selvatici, è responsabile l’ente di gestione DI FRANCESCO MARIO AGNOLI PAG. 22 Filo diretto - La seconda trasformazione non sempre è attività connessa A CURA DI DULCINEA BIGNAMI PAG. 24 L’impatto del clima condiziona le strategie DI MASSIMO BARISELLI E RICCARDO BUGIANI PAG. 34 Diabrotica e piralide, doppio target non coincidente DI MASSIMO BARISELLI E RICCARDO BUGIANI PAG. 36 L’ingombrante pressione del rischio micotossine DI RICCARDO BUGIANI E MASSIMO BARISELLI PAG. 40 Fusariotossine emergenti. Un contorno indigesto DI LORENZO TOSI PAG. 44 Nutrire il pianeta e il territorio DI BEATRICE TONI &/.$!4/2% Mons. Ernesto Pisoni Anno LV - Numero 14 - 5 aprile 2014 www.agricoltura24.com shopping su: www.edagricole.it 5 aprile 2014 - n. 14 - Anno LV FILO DIRETTO CON L’ESPERTO: LA SECONDA TRASFORMAZIONE NON SEMPRE È ATTIVITÀ CONNESSA PRIMO PIANO OSSERVATORIO MERCATI FORAGGICOLTURA CEREALI IN EQULIBRIO CON L’INCOGNITA DEI DUE MARI FRUTTA, IL CALDO SPARIGLIA LE CARTE NELLA GDO VENDITE DI VINO IN RISALITA PRODURRE DI PIÙ PER CONTENERE I COSTI [ PRIMO PIANO ] STIME USDA - Mercati cereali in un equilibrio con l’incognita dei due mari DI STEFANO SERRA www.agricoltura24.com SPECIALE Difesa mais Settimanale - Poste Italiane S.p.A. - sped. A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004. art. 1. c.1: C/MILANO Effetto clima LEGGI, LAVORO E FISCO: CON IL “JOBS ACT” LAVORI A TERMINE PER TRE ANNI $)2%44/ $! Beatrice Toni 2%$!:)/.% Francesco Bartolozzi, Dulcinea Bignami, Gianni Gnudi (capo redattore), Alessandro Maresca, Giorgio Setti (capo redattore), Lorenzo Tosi [ ATTUALITÀ ] $)2%44/2% 2%30/.3!"),% Ivo A. Nardella 3%'2%4%2)! $) 2%$!:)/.% 4EL &AX 0IAZZA 'ALILEO 'ALILEI "/,/'.! REDAZIONEEDAGRICOLE NEWBUSINESSMEDIAIT PROTESTE - Ogm, è tempo di blitz 5&&)#)/ '2!&)#/ EMMEGI GROUP srl 02/'%44/ '2!&)#/ Cinzia Leone 02/02)%4!2)/ %$ %$)4/2% New Business Media srl 3%$% ,%'!,% Via Eritrea, 21 - 20157 Milano $)2%44/2% %$!'2)#/,% Eugenio Occhialini 3%$% /0%2!4)6! Piazza Galileo Galilei, 6 - 40123 Bologna 5&&)#)/ 05"",)#)4® Tel. +39 051/6575.822 - Fax +39 051/6575.853 [email protected] 5&&)#)/ 42!&&)#/ Piazza Galileo Galilei, 6 - 40123 Bologna Tel. +39 051 6575.842 [email protected] [ LEGGI, LAVORO E FISCO ] [ SPECIALE DIFESA MAIS ] [ SOMMARIO ] n. 14/2014 5 aprile 2014 Terra e Vita 7 numero 14/5 aprile 2014 Questo numero è stato chiuso in tipografia e spedito il 3 aprile 2014 34!-0! Arti Grafiche Boccia spa Via Tiberio Claudio Felice, 7 84131 SALERNO [ TECNICA E TECNOLOGIA ] 3%26):)/ #,)%.4) 0%2)/$)#) [email protected] Tel. +39 02/3909.0440 - Fax +39 02/3909.0335 Abbonamento annuo cartaceo: Euro 99,00 Abbonamento annuo digitale: Euro 50,00 Estero: Abbonamento annuo prioritaria: Euro 305,00 MODALITÀ DI PAGAMENTO Bonifico bancario su IBAN: IT98G0306909504100000009929 Conto corrente postale: 1017908581 intestati a New Business Media Srl L’abbonamento avrà inizio dal primo numero raggiungibile 2EGISTRAZIONE 4RIBUNALE DI -ILANO N DEL 0RECEDENTEMENTE REGISTRATA PRESSO IL 4RIBUNALE DI "OLOGNA N DEL 2/# h0OSTE ITALIANE 3PA n SPED !0 $, CONV , ARTC$#" -ILANOv 2/# N DEL MARZO )33. !SSOCIATO A !DERENTE A ED Ò MEMBRO ITALIANO DI %52/&!2- LASSOCIAZIONE DEI PIá IMPORTANTI GIORNALI PERIODICI AGRICOLI EUROPEI Responsabilità: LA RIPRODUZIONE DELLE ILLUSTRAZIONI E ARTICOLI PUBBLICATI DALLA RIVISTA NONCHÏ LA LORO TRADUZIO NE Ò RISERVATA E NON PUÛ AVVENIRE SENZA ESPRESSA AUTORIZZAZIONE DELLA #ASA %DITRICE ) MANOSCRITTI E LE ILLUSTRAZIONI INVIATI ALLA REDAZIONE NON SARANNO RESTITUITI ANCHE SE NON PUBBLICATI E LA #ASA %DITRICE NON SI ASSUME RESPONSABILITË PER IL CASO CHE SI TRATTI DI ESEM PLARI UNICI ,A #ASA %DITRICE NON SI ASSUME RESPONSA BILITË PER I CASI DI EVENTUALI ERRORI CONTENUTI NEGLI ARTICOLI PUBBLICATI O DI ERRORI IN CUI FOSSE INCORSA NELLA LORO RIPRODUZIONE SULLA RIVISTA !I SENSI DEL $,GS GARANTIAMO CHE I DATI FORNITI SARANNO DA NOI CUSTODITI E TRATTATI CON ASSOLUTA RISERVA TEZZA E UTILIZZATI ESCLUSIVAMENTE AI FINI COMMERCIALI E PROMOZIONALI DELLA NOSTRA ATTIVITË ) 3UOI DATI POTRANNO ALTRESÖ ESSERE COMUNICATI A SOGGETTI TERZI PER I QUALI LA CONOSCENZA DEI 3UOI DATI RISULTI NECESSARIA O COMUN QUE FUNZIONALE ALLO SVOLGIMENTO DELLATTIVITË DELLA NO STRA 3OCIETË )L TITOLARE DEL TRATTAMENTO Ò .EW "USINESS Media Srl, Via Eritrea 21, 20157 Milano. Al titolare del TRATTAMENTO ,EI POTRË RIVOLGERSI MEDIANTE IL NUMERO PER FAR VALERE I 3UOI DIRITTI DI RETTIFICAZIO NE CANCELLAZIONE OPPOSIZIONE A PARTICOLARI TRATTAMEN TI DEI PROPRI DATI ESPLICITATI ALLART $,GS FORAGGICOLTURA - Fienagione, più produttività contro l’impennata dei costi DI ROBERTO GUIDOTTI PAG. 49 AGROFARMACI - Irroratrici e atomizzatori classificati in base alla deriva DI LORENZO BENOCCI PAG. 52 FRUTTICOLTURA - Nuove architetture del meleto. Sottili, efficaci, eco-friendly DI JACOPO FONTANETO PAG. 55 NOVITÀ - Infestanti del riso, autorizzato un prodotto ad azione risolutiva DI ALESSANDRO MARESCA PAG. 58 DIFESA DELLE COLTURE - Punture dei tripidi sulle nettarine PAG. 60 - Septoriosi sui frumenti DI FRANCESCO CORVI PAG. 61 - Cidie e anarsia. Lotta ai carpofagi DI ARTURO CAPONERO PAG. 62 AZIENDE E PRODOTTI - Lattuga, produzione garantita riducendo i prodotti chimici DI C. PANE E ALTRI PAG. 64 METEO PAG. 4 DAL PALAZZO PAG. 17 REGIONI - Lombardia. Per il Piano Verde sono in arrivo ulteriori 1,15 milioni DI JACOPO FONTANETO PAG. 26 MANIFESTAZIONI - Puglia. Florbusiness promuove l’aggregazione nel florovivaismo PAG. 31 INFORMAZIONI DALLE IMPRESE PAG. 66 ANNUNCI PAG. 68 LETTERE PAG. 82 - Prezzi dei prodotti agricoli PAG. 73 - Il borsino dell’ortofrutta biologica PAG. 77 - Cereali: trend nazionali e internazionali a confronto PAG. 78 - Prezzi dei prodotti ortofrutticoli PAG. 80 DI MASSIMO BARISELLI E RICCARDO BUGIANI [ RUBRICHE ] DI G.F. SPORTELLI [ PERISCOPIO ] TENDENZE E MERCATI [ PRIMO PIANO ] Terra e Vita n. 14/2014 5 aprile 2014 Foto Concorso Fata 2011 di Vasja Doberlet 8 CAMPAGNA 2014/15 Nel Mediterraneo scorte basse; nel Mar Nero la crisi ucraina incombe sui teneri Mercati cereali in un equilibrio con l’incognita dei due mari DI STEFANO SERRA Le stime di semina dell’Usda e quelle canadesi. L’impatto sui mercati europei I n attesa di capire se le stime di semina appena pubblicate dall’Usda e da Agriculture Canada (v. box) saranno confermate nelle intenzioni finali degli agricoltori nordamericani, si cominciano a delineare quelle che saranno le linee guida del mercato dei cereali e in particolare del grano per la campagna 2014-15, ma non tutto è ancora definitivo. Se iniziamo confrontando le produzioni con i consumi attesi di grano (tenero e duro), il 150 135 120 105 90 75 60 45 30 15 0 USA-CAN Mar NERO EU-28 aspetti interessanti. A fronte di un tendenziale e costante incremento dei raccolti di tenero in Nordamerica e nei paesi del Mar Nero, al contrario, in Europa si produce costantemente sui 135 milioni di t di tenero, un volume che più che soddisfa consumi comunitari compresi, a seconda del prezzo dell’annata, tra i 112 ed i 120 milioni di t. Situazione più complicata e di tensione per il grano duro che consolida una produzione Europea in lento ma costante TAB. 2 - GRANO DURO 10,0 Milioni di tonnelate Milioni di tonnelate TAB. 1 - GRANO TENERO quadro che emergerebbe dal prossimo giugno è una sorta di equilibrio perfetto con i raccolti mondiali sui 700 milioni di t (stime International grain council del 27 marzo u.s.) che specularmente coprirebbero uguali consumi. Affinando lo studio con l’osservazione delle produzioni nelle macro aree d’interesse per l’Italia e scomponendo ulteriormente il dato aggregato tra grani teneri e grani duri (tabb. 1 e 2), notiamo alcuni 8,0 6,0 4,0 2,0 2010 83 68 136 2011 80 101 137 2012 89 63 132 2013 96 88 135 2014 89 86 138 0,0 USA-CAN EU-28 Nord AFRICA 2010 5,9 9,1 4,5 2011 5,6 8,2 5,5 2012 6,8 7,9 5,4 2013 8,2 7,9 5,7 2014 7,1 7,6 5,3 [ PRIMO PIANO ] n. 14/2014 5 aprile 2014 calo dai 9 milioni del 2010 agli stimati 7,6 milioni del prossimo raccolto; la produzione 2014 non coprirebbe più dell’80% dei consumi attesi, e ben sappiamo che la quasi totalità di questo deficit comunitario è rappresentato dall’Italia. CANADA Colza in crescita 9 USDA Soia in aumento Boom del duro Mais seminato: -4 % soia: +6% Grani: -1 % L’americana Usda ha pubblicato lo scorso 31 marzo il tanto atteso report sulle intenzioni di semina 2014 per le principali colture a pieno campo. In Usa le superfici a mais sono stimate in 37 milioni di ha (-4% sul 2013) ai minimi dell’ultimo quinquennio; quanto perso dal mais lo acquisterebbe in gran parte la soia che è vista toccare quota 33 milioni di ha (+ 6% sul 2013). I grani sono in lieve contrazione dell’1% per un’area totale sui 22,6 milioni di ha, ma se i grani vernini sono confermati in calo del 2,5% a 17 milioni di ha, si registra un incremento del 4% per i teneri primaverili a 4,9 milioni di ha e del 22% dei grani duri a 0,7 milioni di ha. S.S. NEI CAMPI COLTURE OK Guardando l’evoluzione agronomica nelle zone d’interesse per la deficitaria Italia e soppesando le ultime notizie del “weather market”, depurate da ogni allarmismo speculativo, possiamo dire che ad oggi tutto procede per il meglio e che nel suo complesso sono stati favorevoli sia l’andamento delle precipitazioni che le temperature medie registrate in gran parte dell’Europa, con positivi risvolti sia a livello della tempistica di preparazione dei terreni per le semine primaverili che dei progressi colturali dei grani invernali, in anticipo nella ripresa vegetativa. Da sottolineare che nelle aree del Mar Nero, origine di gran parte dell’import italiano di tenero “generico”, ogni ettaro di grano vernino perso a causa di un inverno eccessivamente umido verrà rimpiazzato da pari superficie di grano primaverile, mentre i restanti campi, che hanno beneficiato di un inverno mite, evidenzia- Terra e Vita no un precoce risveglio post dormienza. Quanto propagandato dai media di oltreoceano sui danni da siccità e gelo occorsi ai grani “winter” Usa sfiorerà solo indirettamente i nostri mercati, più per effetto domino sui prezzi delle origini europee e russe (storici antagonisti degli Stati Uniti sui mercati del Sud del Mediterraneo) che per una reale difficoltà di reperire le classi di grano e la qualità che, ogni anno, occorrono all’industria molitoria e mangimistica europea. NORD AFRICA, IMPORT GIÙ? Prima di aprire una finestra sulle incognite commerciali che potrebbero turbare nelle prossime settimane un mercato abbastanza “quieto”, un cenno alla situazione in Nord Africa e alle previsioni di scambi commerciali nell’area del Mediterraneo. Grazie a condizioni climatiche favorevoli, nell’intero Nord Africa, dall’Egitto fino al Marocco, si torneranno ad avere rese oltre la media e produzioni che farebbero presagire una sensibile riduzione dell’import già dalla tarda primavera 2014. Se tale contesto si avverasse, sia per l’Europa che per paesi come il Kazakhstan, la Russia e l’Ucraina si prospetterebbe una contrazione in doppia cifra dell’export rispetto all’attuale campagna. Sulla base di quanto finora esposto, il mercato del grano si consoliderebbe presto su livelli di assoluta normalità, ma a suscitare dubbi e incognite restano alcune circostanze poco “endogene” al processo produttivo, ma potenzialmente GRANO -6% MAIS -6% ORZO -5% COLZA + 9% Il 20 marzo u.s. la governativa Agricolture Canada ha divulgato l’aggiornamento mensile dell’andamento del loro mercato cerealicolo e le prospettive per la nuova campagna. Emerge un sensibile calo delle superfici a grano tenero, grano duro, mais e orzo a favore delle oleaginose che in prospettiva a sei mesi tengono meglio i prezzi pagati “all’agricoltore”. Le superfici investite a mais sono attese a 1,4 milioni di ha (-6,2% sul 2013); per l orzosui 2,7 milioni di ha (-4,9%); i grani teneri su 8,1 milioni di ha (-6%) e i grani duri a 1,9 milioni di ha (-5,9%). Le superfici perse dai cereali a paglia e dal mais andrebbero a favore dell’avena (+5%) e soprattutto della colza stimata oltre gli 8,7 milioni di t (+8,5% sulle semine 2013). S.S. molto pericolose: la ricomparsa di condizioni climatiche favorevoli a “El Niño”, il “backlog” canadese ed i riflessi agronomici della crisi ucraina. TUTTE LE INCOGNITE Negli ultimi mesi, si stanno moltiplicando stime e rapporti sull’andamento climatico nelle aree tropicali del Pacifico Centrale e in particolare sul surriscaldamento dell’oceano che porterebbe, come più volte avvenuto in passato con frequenza quadriennale, a fenomeni di forte siccità in Australia, India e Sud-Est Asiatico e, all’opposto, ad eccessive precipitazioni nella “Americhe”: in entrambi i casi i riflessi di El Niño sull’andamento dei raccolti potrebbe essere, a seconda dell’entità del fenomeno da serio (annate agrarie 2004-05 e 2009-10) a devastante (annate agrarie 200203 e 2006-07). La seconda incognita è il cosiddetto “backlog”, o letteralmente lavoro arretrato, della logistica ferroviaria in Canada che a causa di condizioni climatiche invernali estreme, dal dicembre 2013 impone ritardi biblici nel trasportare ai porti di imbarco ogni prodotto: dalle granaglie fino ai combustibili. Molto si è detto e scritto, ma se da un lato le fonti governative si impegnano e rassicurano per un rientro dell’emergenza [ PRIMO PIANO ] MAIS Contano Ucraina e Brasile I l raccolto mondiale 2013/14 è stato record e anche le prospettive di semina 2014/15 (tab. 3), nonostante prezzi calanti, parlano di una seppur lieve ulteriore espansione delle superfici. In un perdurante contesto di consumi inferiori alla produzione, la corrente campagna finirà con scorte mondiali sui 155 milioni di t, superiori del 22% rispetto al 2013, di queste: circa 71 mio/t (+11%) saranno in Cina, 37 mio/t in Usa (+76%) e 12 mio/t (-5%) in Ucraina, Brasile e Argentina. La superficie mondiale 2014/15 è attesa sui 176 mio/ha con un lieve aumento sul 2013 sempreché l’Ucraina (ove le semine potrebbero ridursi a causa dell’odierna crisi) e il Sud America compensino i previsti cali in Europa e Usa. Se tutto questo si confermerà e in presenza di rese medie, anche la prossima produzione mondale sfiorerebbe il record dei 960 milioni di t, con l’attesa contrazione negli Usa (superfici -4%?) e la sostanziale tenuta dell’Ucraina che, pur seminando un +4% di ettari non TAB. 3 - MAIS 360 Milioni di tonnelate 320 280 240 200 160 120 80 40 0 USA UKR-BRA-ARG EU-28 2010 316 90 56 2011 314 117 66 in pochi mesi, le principali società ferroviarie canadesi, sottovoce, ventilano che una reale normalità non si avrebbe prima di fine anno, cosa che annuvolerebbe e non di poco il mercato dei cereali nel Bacino del Mediterraneo che, volente o nolente, oggi si trova con basse scorte di magazzino e richiederebbe massima efficienza e continuità nelle consegne. CRISI RUSSO-UCRAINA Ultima, ma potrebbe essere la prima per paesi deficitari come l’Italia, la crisi politica tra Russia ed Ucraina che relativamente ai cereali (grano, orzo e mais) potrebbe avere forti ripercus- 2012 274 130 56 2013 354 124 64 2014 340 126 65 sioni prima a livello produttivo, con l’impossibilità degli agricoltori di accedere al credito per l’acquisto di sementi e mezzi tecnici per le colture primaverili, poi a livello logistico e commerciale con possibili restrizioni nella movimentazione di merce ucraina verso porti tornati (dopo anni) Russi. Per lo scacchiere commerciale del basso Mediterraneo, fortemente dipendente dal mais e dalla soia ucraina e dal grano russo e kazako, quanto sta accadendo o potrebbe accadere nelle prossime settimane nell’area del Mar Nero è un potenziale fattore destabilizzante. Tirando le fila e azzardando n. 14/2014 5 aprile 2014 dovrebbe confermare le rese record del 2013. Completiamo il quadro del mercato maidicolo che ci interessa con quanto è previsto accadere in Europa. È opinione comune che, nonostante il clima favorevole per le semine, dopo un biennio di costante aumento delle superfici, si verificherà una contrazione dei seminativi. Tuttavia il ritorno a rese medie più che compenserebbe la perdita di ettari per una produzione 2014 stimata oltre i 65 milioni di t e in crescita del 2% sul 2013. In un contesto di transizione tra le due campagne che terminerà solo ad autunno inoltrato con i raccolti dell’Ucraina, e stante le attuali prospettive di consumi mondiali in aumento del 2% come “feed”, ma con gli utilizzi bio-energetici in crescita del solo dell’1% (verso la media del 6% nell’ultimo quinquennio), le nostre piazze dovrebbero continuare a subire più l’influenza da parte dell’asse ucraino-brasiliano che dagli Usa. Non dimentichiamo che tutto quanto succede sul Cbot americano ha riscontro diretto sui mercati maidicoli “ogm”, ma si riflette solo parzialmente sulle piazze “ogm free” come la borsa a termine di Parigi, ben più influenzata da quanto accade in Ucraina e Sud America. Nel 2014/15 gli scambi mondiali saranno simili al 2013/14, con l’Europa che, salvo calamità colturali a sensibilmente ridurre la produzione attesa, dovrebbe importare sui 9 mio/t: -25% rispetto al 2013); gli stock mondiali al settembre 2015 sono attesi incrementarsi ulteriormente con gli Usa a consolidare un +50%. Pertanto che prospettive e quanto peserà l’effetto “stock Usa”? Di certo sulle piazze europe e italiane peseranno indirettamente lo scenario americano e la loro aggressività commerciale nel cercare novi mercati di sbocco, ma da noi può entrare solo mais non-ogm e pertanto il nostro focus, fuori dai confini della giusta preferenza comunitaria, dovrà essere più sull’evoluzione politica in Ucraina e sui raccolti brasiliani che su quanto succede S.S. nel “corn belt Usa”. una conclusione, possiamo dire che nonostante lo scenario mondiale sia, nei numeri, abbastanza rassicurante, saranno i fattori destabilizzanti come il Foto Concorso Fata 2011 di Daniele Amoni 10 Terra e Vita “backlog” Canadese, per i grani duri e gli “spring”, e la crisi russo-ucraina, per i grani teneri in genere, a sancire il sentimento e la tendenza del mercato per i prossimi mesi. Del grano nei magazzini dei paesi esportatori, dal Canada alla Russia, ce n’è ancora e tanto, e le semine 2014 fanno pronosticare raccolti mondiali in grado di soddisfare pienamente i consumi, ma oggi è ancora presto per dire se e quando questo equilibrio nei numeri si rifletterà sui nostri mercati. Al momento le quotazioni restano ben tenute e questo potrebbe durare ancora per molte settimane. [ ATTUALITÀ ] 12 Terra e Vita n. 14/2014 5 aprile 2014 OSSERVATORIO Fioriture anticipate, cicli colturali fuori norma, epoche di raccolta rivoluzionate Frutta, il caldo spariglia le carte DI GIORGIO SETTI Pescheti in fiore in provincia di Cuneo (foto Creso). L e elevate temperature dei primi tre mesi del 2014 hanno provocato forti anticipi nelle fioriture dei frutteti. Ma non è detto che avranno anche ripercussioni indesiderate sui calendari di raccolta, come le sovrapposizioni tra l’offerta del Nord Italia e quella del Sud che qualche operatore commerciale temeva; infatti un certo anticipo delle fioriture non c’è stato solo nel Settentrione ma anche nel Meridione. La discussione si sta spostando piuttosto su un’altra questione: bisogna ridisegnare le previsioni sulle epoche di raccolta e quindi sui calendari d’offerta. E non si esclude che si presentino nuove situazioni in grado di aprire scenari interessanti proprio dal punto di vista commerciale. È quanto suppone Silvio Pellegrino, direttore del centro ricerche Creso di Cuneo, che spiega: «Qui in Piemonte il pesco è fiorito 20-21 giorni pri- MEDICA Sono in anticipo anche i parassiti ma di quanto fece nel 2013 e l’albicocco 8-11 giorni prima. Non si stimano anticipi altrettanto sostenuti per i periodi di raccolta anche se dovrebbero rimanere importanti: si prevede che sia per il pesco sia per l’albicocco i frutteti risultino pronti per le raccolte 7-10 giorni prima che l’anno scorso. Per esempio la raccolta delle nettarine Big Top potrà forse iniziare già verso il 10 luglio, invece che come come da copione verso il 20 luglio; e potrà arrivare a conclusione anche prima della fine di luglio. In ogni caso un sensibile arretramento dei calendari d’offerta ci sarà. I E gli uffici commerciali delle aziende frutticole della nostra regione iniziano a interpretare la cosa come un’opportunità: non nascondono di sperare di trovare, proprio grazie a questa decina di giorni di anticipo, maggiori probabilità di successo sui mercati dell’Europa centro - settentrionale». Fioriture prima del tempo a causa del caldo si sono verificate anche nel Sud Italia, si diceva. Le drupacee del Metapontino per esempio, comunica Carmelo Mennone, direttore dell’azienda sperimentale Pantanello di Metaponto (Mt), hanno anticipato la fioritura di n Emilia-Romagna le piante di medica manifestano un anticipo vegetativo di 20, 25, anche 30 giorni rispetto al 2013. La causa consiste anche in questo caso nelle temperature miti dell’inverno scorso. «Ma è in anticipo anche la comparsa degli insetti parassiti, come fitodecta e fitonomo - avverte il tecnico Crpa Fabrizio Ruozzi - particolarmente dannosi su questa coltura perchè le larve ne defogliano la pianta». Un altro problema legato all’anticipo vegetativo della medica riguarda l’organizzazione della raccolta: la precocità 2014 potrebbe anche indurre i foraggicoltori a progettare l’esecuzione del primo 10-12 giorni. E gli agrumi di un paio di settimane. «Ma questo non vuol dire che automaticamente saranno anticipate anche le produzioni, dipenderà dalle condizioni ambientali delle prossime settimane». C’è piuttosto un timore diffuso tra chi opera nel commercio delle pesche e albicocche di questa parte d’Italia, continua il tecnico lucano. Timore che deriva da un’altro tipo di situazione: «L’inverno mite non ha permesso alle nostre drupacee di soddisfare il proprio fabbisogno in freddo. Conseguenza: le fioriture di queste frutticole sono risultate lunghissime, sono durate 20-25 giorni, ossia 7-10 giorni in più del normale. Questo fenomeno comporta disformità della fruttificazione, con frutti da diradare e frutti dalla pezzatura ridotta. Ci aspettiamo anche cicli di raccolta più lunghi del solito e non escludiamo di ottenere minori quantità prodotte». taglio un po’ prima dell’epoca più consueta, metà maggio. Ma serve attenzione, aggiunge Ruozzi: «Meglio attendere, perchè sono necessarie condizioni meteo diverse da quelle di questi giorni, occorrono notti più asciutte e la certezza di poter disporre di almeno 3-4 giorni di sole. Un consiglio potrebbe essere questo: tener pronto il cantiere di fienagione per essere operativi non appena si manifestino queste condizioni, in ogni caso non prima di fine aprile». Discorso diverso per quelle aziende che dispongono di un impianto di essiccazione artificiale: «A queste basta un preappassimento in campo e quindi una finestra di stabilità di un paio di giorni: queste aziende potrebbero anche prevedere il primo taglio della medica per l’ultima decade di aprile». G.S. [ ATTUALITÀ ] n. 14/2014 5 aprile 2014 Terra e Vita 13 MERCATO Export fermo al 22%. Crescono i competitor. L’Emilia-Romagna finanzierà l’Oi con i nuovi Psr Pere, più Abate per l’estero DI JESSIKA PINI L a Regione Emilia-Romagna, che concentra il 65% della produzione di pere italiane, in particolare l’Abate, dopo aver sostenuto la nascita, nel 2012, dell’Organizzazione interprofessionale Pera, vuole incentivare l’interprofessione attraverso i fondi del Psr 2014-2020. Lo ha dichiarato l’assessore all’Agricoltura Tiberio Rabboni al convegno Interprofessione Pera. Tre le modalità proposte nel nuovo Psr: finanziare le Oi in quanto tali; vedere l’interprofessione come cabine di regia nella promozione di reti d’impresa e di progetti di filiera; migliore valutazione alle richieste di finanziamento dei produttori singoli o aggregati qualora facciano parte di un organismo interprofessionale. NUOVI CONCORRENTI UE Attualmente l’Oi Pera aggrega produttori di Emilia-Romagna e Veneto, regioni dove si con- ANTI-RISCALDO I paradossi del Governo centra quasi l’80% della produzione nazionale. Secondo i dati illustrati da Elisa Macchi, direttore del Cso, l’Italia attualmente produce più del 30% delle pere dell’Ue28, ma deve rapidamente fronteggiare l’esponenziale crescita di nuovi competitor, come il Belgio, che nel 2013 ha aumentato la produzione del 29% con 305mila t, l’Olanda +46% con 291mila t e il Portogallo +70% con 195mila t, mentre il nostro Paese con una produzione di 725mila t (+12%) non è cresciuto altrettanto. Sul fronte dell’export la A presenza di tanto nuovo prodotto, ha sottolineato Marco Salvi, presidente di Fruitimprese, ha reso faticosa la vendita all’estero: «L’Italia esporta solo il 22% della produzione di pere. Bisogna lavorare velocemente per conquistare nuovi mercati, prima che lo facciano i produttori europei emergenti e l’Italia può distinguersi puntando sull’Abate Fetel, molto apprezzata per esempio in Russia, primo importatore mondiale di pere, e in Germania e non coltivata da un grande produttore e consumatore quale gli Stati Uniti». L’ingresso in grandi mercati come quello russo richiede però la capacità di garantire importanti volumi di prodotto, aggiunge Salvi, che vede nell’Oi l’unico strumento di aggregazione e di coordinamento per dettare strategie commerciali e di promozione comuni: «L’Abate è un’eccellenza, ma dobbiamo farlo capire al mondo, altrimenti fac- ridurre la concorrenzialità delle pere italiane nella campagna 2013 ha contribuito anche il divieto di utilizzare etossichina, principio attivo anti-riscaldo vietato dall’Ue nel 2011, ma per le quale invece Spagna e Portogallo, a differenza dell’Italia, hanno concesso la deroga, ha denunciato Davide Vernocchi, presidente di Apo Conerpo: «Per supplire a questa mancanza il mondo agricolo ha cercato subito soluzioni alternative, come gli oli essenziali o la riduzione della concentrazione di ossigeno negli ambienti di conservazione, ma con risultati nulli o bassi. Si è anche utilizzato lo Smartfresh, un prodotto che funziona benissimo per la conservazio- ciamo la fine della Sicilia con le arance, inoltre un prodotto come la pera Conference, in forte ascesa, è presente sui mercati tutto l’anno, dobbiamo garantire anche l’Abate per 12 mesi sviluppando partnership con i produttori dell’Emisfero Sud». CATASTO DEI PRODUTTORI Gianni Amidei, presidente dell’Oi Pera, raccogliendo i suggerimenti e i problemi evidenziati dagli interventi precedenti, sottolinea che per poter definire una concreta strategia di sviluppo del comparto è necessario un catasto dei produttori completo, che coinvolga anche il 50% dei pericoltori non soci di un’Op, fondamentale per una programmazione produttiva. Importante anche la promozione per incrementare la bassa percentuale di pere italiane destinate all’export e compensare la flessione generalizzata dei consumi interni. ne delle susine e delle mele, ma non è un anti-riscaldo e sulle pere va a interagire sul metabolismo bloccando la ripresa del processo di maturazione una volta che il frutto viene portato fuori dalla cella frigorifera, incidendo negativamente sul sapore». Il Cso ha quantificato che il danno legato alle problematiche di conservazione delle pere ammonta a 60 milioni di €. «Il paradosso è che l’Italia vieta l’uso degli anti riscaldo, ma concede l’import di pere trattate, come tutto il prodotto che arriva in contro stagione dai paesi extra Ue». Anche su questo fronte Vernocchi indica nell’Oi, attraverso il coinvolgimento del Cso, un utile strumento per la rapida circolazione di eventuali soluzioni adottate dalle aziende per risolvere il grave problema. J.P. [ ATTUALITÀ ] 14 Terra e Vita n. 14/2014 5 aprile 2014 WINEMONITOR Rallentano i cali nelle vendite: le bottiglie da 75 cl meglio di 3 punti sul 2013 Nella gdo il vino guadagna terreno DI FEDERICA LEVI QUANTITÀ VENDUTE VARIAZIONE % A VOLUME Al Gdo buyers club, Vinitaly, le sei potenziali leve sulle quali insistere per spingere i consumi U n quarto di secolo fa eravamo i secondi consumatori di vino al mondo, alle spalle della Francia, con oltre 36,6 milioni di hl bevuti ogni anno. Oggi, reduci da una lunga crisi economica e da una profonda evoluzione delle abitudini alimentari, ci siamo trasformati in bevitori morigerati (poco più di 22 milioni di hl): appena cinque anni di recessione, secondo dati Winemonitor, hanno tagliato di 4 milioni di hl il volume del mercato domestico, con una contrazione generalizzata su tutti i segmenti dell’offerta. Una discesa costante che sta però mostrando segnali di rallentamento: il 2014, anche per il vino, potrebbe essere l’anno della ripresa. La gdo ha registrato nel primo bimestre (gennaio/febbraio) un nuovo dinamismo nelle vendite delle bottiglie da 75 cl, che hanno guadagnato 3 punti percentuali sul 2013, facendo segnare un -0,3% a volume (-3,4% a chiusura del 2013). Migliora anche il dato del brik: -2,1% ANNO 2013 GEN-FEB. 2014 Totale Vino Confezionato -6,5 -3,2 Vino Fino A 0,75 lt -3,4 -0,3 Brick -9,4 -2,1 Source: Infoscan Census® Hyper+Super+Small S.S. rispetto a un pesante -9,4% dell’anno precedente. «In realtà – spiega Virgilio Romano, director client service di IRI – già l’ultimo trimestre 2013 aveva dato segnali positivi, cioè di un rallentamento del calo delle vendite, e ora i primi due mesi del 2014 mostrano un netto miglioramento. Probabilmente abbiamo lasciato alle spalle le difficoltà del 2013, in linea con l'andamento dell'economia e dei consumi, e possiamo essere fiduciosi per il 2014». Un rinnovato ottimismo che sta creando fibrillazione nel mondo delle cantine, pronte a intercettare le prossime strategie commerciali della grande distribuzione. Secondo le prime indiscrezioni, che giungono dai buyer delle cate- ne che partecipano all’evento B2B Gdo buyers club di Vinitaly, sono sei le potenziali leve sulle quali insistere per spingere i consumi: ristrutturazione degli scaffali, maggiore comunicazione, ridefinizione delle promozioni, valorizzazione dei prodotti a marchio, vino biologico e bag in box. Sul primo asset le scelte sono diverse: il gruppo Selex prevede di ristrutturare lo scaffale aumentando lo spazio dedicato ai marchi privati e ai vini spumanti, Conad punta su una comunicazione più chiara, Gruppo Sisa (Despar) sul riposizionamento dei prodotti a marchio, sull’inserimento di cluster specifici per ogni punto vendita e sull’inserimento dei vini di alta gamma, Billa (Despar) sul consolidamento dell’assortimento e sull’esposizione dei vini per fascia di prezzo. Per (ri)conquistare i clienti bisogna però anzitutto parlarci: Conad crede che la via per migliorare le vendite sia comunicare di più, aiutando i consumatori a orientarsi meglio tra le diverse opportunità; Carrefour lancerà l’etichetta “parlante”, che riporterà dati sul vitigno, la provenienza, ma anche consigli sul miglior abbinamento con il cibo; previsti inoltre eventi di degustazione presso i punti vendita. Sul fronte delle promozioni la strategia di Coop sarà segmentata: meno offerte sui vini tipici, stabili sugli spumanti, più aggressive sui vini da tavola. Un contributo alle vendite, in questi anni, è arrivato, oltre che dalle bottiglie a marchio, anche dal biologico: su questo segmento scommette in particolare Carrefour, che attualmente propone 15 etichette bio (di cui cinque senza solfiti aggiunti), esposte sia negli spazi riservati al biologico che negli scaffali vino. Interesse viene espresso anche da Coop – che attualmente non dispone di un corner ad hoc – e da Billa, mentre Agorà Network porterà nei punti vendita più grandi tre referenze ottenute con un sistema agricolo biodinamico. Infine sembra ancora sotto esame l’investimento sul vino bag in box: il Gruppo Selex prevede di aumentare l’offerta di un prodotto che oggi include anche vini pregiati, mentre Coop e Conad sembrano mantenere un atteggiamento più prudente, in attesa che il consumatore italiano assuma una posizione più chiara. Al rapporto tra produttori, distributori, mercato e consumi sarà dedicato il convegno “Cantine e grande distribuzione: nuove strategie per il mercato italiano ed estero”, in programma il 7 aprile al Vinitaly, cui parteciperanno Federdistribuzione, Coop, Conad, Federvini, Unione Italiana Vini ed Eataly. [ ATTUALITÀ ] n. 14/2014 5 aprile 2014 Terra e Vita 15 PAC 2014-2020 I costi di adeguamento vanno da meno di 10 fino a quasi 100 €/ha Germania, i conti del greening DI ALESSANDRA FERRETTI Q uanto costa il greening? Quali sono le opzioni più convenienti? La Germania ha già definito con chiarezza i principali requisiti del greening. Due analisti, Thomas de Witte del Thünen-Institut, e Uwe Latacz-Lohmann dell’Università di Kiel hanno valutato le alternative più convenienti a seconda della tipo di azienda, allevamento o coltura effettuati in un articolo appena pubblicato sulla rivista tedesca Top Agrar (4/2014). I due autori hanno preso in esame cinque diverse aziende. Per la precisione, due aziende da latte (nella Germania settentrionale e occidentale) e tre aziende agricole, ubicate al Nord, al Centro-Nord e al Sud. Il primo allevamento è una tipica azienda foraggera delle pianure sabbiose dello Schleswig-Holstein, mentre l’azienda da latte dell’Eifel è tipica della montagna. Anche le tre LE REGOLE Le leguminose “pesano” meno aziende agricole si differenziano tra loro per la qualità del suolo, rendimenti e intensità della gestione. Le differenze di costo per il passaggio al greening sono consistentei e possono andare da meno di 10 €/ha fino a quasi 100 €/ha. A seconda del tipo di azienda, gli esperti sono arrivati a diverse conclusioni. Primo, le aziende a coltivazione intensiva di foraggio con un’elevata percentuale di mais nella rotazione colturale dovranno vedersela con alti costi di greening, che in alcuni casi possono raggiungere il premio greening (90 €/ha). Ad esempio, l’azienda da latte dello Schleswig-Holstein (170 capi per una produzione di 9.000 kg per capo/anno), coltiva a mais il 95% del proprio terreno. L’allevatore dovrà quindi rinunciare a 11 ha di mais per non superare il 75% della superficie disponibile. La sua alternativa più conveniente G (convertire 11 ha da mais a colture intercalari) gli verrebbe a costare 80 €/ha. A prima vista, a fronte di un premio greening di 90 €/ha, viene naturale pensare che sarebbe meglio rinunciare al greening, ma vanno considerate anche le relative sanzioni: dal 2017 potrebbero ammontare fino al 125% del premio greening aziendale. Seconda considerazione: più estensiva sarà la coltivazione da parte dell’azienda agricola, minori saranno i costi del greening. In parte questi non ammontano a 10 €/ha di terreni coltivabili. È il caso dell’azienda agricola del Sud (150 ha), caratterizzata da una coltivazione estensiva che vede già tre diverse colture principali (colza, orzo autunnale e grano). A questo agricoltore mancherebbero soltanto 2,5 ha di area di interesse ecologico. Per lui l’alternativa migliore li obblighi del greening prevedono che l’azienda con oltre 30 ha di terreno coltivi almeno tre colture principali. Nessuna di queste deve coprire più del 75% e meno del 5% della superficie disponibilie. Aziende con oltre 15 ha di terreno coltivabile devono destinare il 5% ad area di interesse ecologico. Il governo tedesco ha stabilito inoltre che vanno considerate aree di interesse ecologico elementi paesaggistici esistenti come siepi, aree forestate e altri biotipi. Le strisce di superficie a margine delle aree coltivabili, in quanto considerate terreni di interesse ecologico, possono tener conto di un consisterebbe nel convertire 2,5 ha a strisce di superficie a margine che gli costerebbero, come spese complessive, 1.400 €, vale a dire 10 €/ha. Emerge, al contrario, che i maggiori costi di greening sono si registrano quando occorrono i maggiori cambiamenti nella rotazione delle colture e, in particolare, quando si deve ricorrere a colture estive. Ancora, più un’azienda dispone di aree preferenziali di interesse ecologico, più economica sarà la realizzazione dei requisiti di greening. Inoltre, gli analisti hanno stabilito che il rispetto degli impegni del greening è più vantaggioso che non la rinuncia al pagamento ecologico (v. box). fattore di ponderazione pari a 1,5. Invece, le colture intercalari, le colture di copertura seminate in consociazione con la principale e le leguminose hanno un fattore di ponderazione pari a 0,3. Ciò significa che un ettaro di striscia di superficie a margine delle aree coltivate avrà un valore pari a 1,5 ha d’area d’interesse ecologico, mentre colture intercalari, colture in consociazione e leguminose avranno un valore corrispondente a 0,3 ha di area d’interesse ecologico. Su questi terreni è possibile effettuare la protezione delle colture e la concimazione. Per le miscele di sementi per colture intercalari e per la semina in consociazione, invece, sono richiesti requisiti particolari. A.F. [ ATTUALITÀ ] 16 Terra e Vita n. 14/2014 5 aprile 2014 FRODI Volume d’affari pari a 14 miliardi nel 2013. La fondazione voluta da Coldiretti Crimini sul cibo, c’è l’Osservatorio DI GIUSEPPE FUGARO L e ultime operazioni antimafia hanno portato al sequestro, nei primi mesi del 2014 di beni del valore di circa mezzo miliardo di euro nell’agricoltura e nell’alimentare, confermando il grande interesse della criminalità organizzata per questi settori. Per contrastare questo fenomeno è nata la Fondazione “Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare”, promossa dalla Coldiretti. Presidente della neonata Fondazione è lo stesso numero uno di Coldiretti, Roberto Moncalvo, che ha chiesto «l’intervento delle Istituzioni nazionali e comunitarie per porre fine a un oltraggio insopportabile, un vero schiaffo per l’Italia sui mercati globali» Presidente del Comitato Scientifico è il procuratore Giancarlo Caselli che spiega: «Intendiamo individuare le presenze e gli interventi delle mafie sul versante agroalimentare. E non presteremo atten- NEL PIATTO Dalle salse ai ristoranti zione solo alle mafie ma a ogni opacità che mette a rischio l’ambiente e la salute del consumatore». Secondo il rapporto Agromafie Coldiretti/Eurispes, “il volume d’affari” della malavita organizzata avrebbe raggiunto circa 14 miliardi di euro nel 2013, con un aumento record del 12% rispetto a due anni fa, in netta controtendenza rispetto alla fase recessiva del Paese, perché la criminalità organizzata trova terreno fertile proprio nel tessuto economico indebolito dalla crisi. Le organizzazioni criminali legate a mafia, camorra e ‘ndrangheta sono state tutte coinvolte nelle operazioni più rilevanti dei primi due mesi del 2014. All’inizio dell’anno gli agenti della Dia di Caltanissetta hanno sequestrato beni per un valore di 45 milioni di euro di cui facevano parte 10 imprese, 25 fabbricati, terreni per un estensione complessiva di circa 150 ha e numerosi conti correnti bancari, tutti riconducibili a un L’ imprenditore della provincia di Palermo, residente a Caltanissetta, ritenuto essere soggetto in contatto e interlocutore privilegiato di personaggi di spicco di Cosa nostra nei territori di Caltanissetta e Palermo. In particolare, si è fatta luce su un terreno con annessa azienda agraria utilizzato come riserva di caccia a uso dei più noti esponenti della mafia siciliana, e beneficiato anche da ingenti contributi pubblici erogati dall’Agea. Un’altra operazione ha riguardato il settore della ristorazione a Roma con il sequestro accoppiata bandiera tricolore e denominazioni legate alla mafia è ormai l’arma vincente all’estero per aumentare i consumi senza peraltro andare troppo per il sottile per quanto riguarda la qualità dei prodotti. Coldiretti ha compilato un vero e proprio campionario dei prodotti e dei nomi legati soprattutto alla mafia commercializzati in mercati importanti europei e americani. Si va quindi dal caffè “Mafiozzo” stile italiano ai sigari “Al Capone”, dalla pasta “Mafia” agli snack “Chilli Mafia”, dall’amaro di 23 locali, tra ristoranti-pizzerie e bar ubicati nelle vie più centrali della Capitale e addirittura vicini ai Palazzi del potere. Ancora in Sicilia immobili, aziende e numerosi rapporti finanziari per un valore di circa 250 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Dia a Palermo, in una complessa operazione che ha portato alla luce le rilevanti attività economiche dell’organizzazione mafiosa legate al mercato ortofrutticolo e al suo indotto. A fine febbraio poi, la Guardia di finanza di Crotone ha eseguito sei nuovi provvedimenti di custodia cautelare, nell’ambito della vicenda sull’aggiudicazione della gara pubblica per l’affidamento del servizio di raccolta dei finocchi coltivati su circa 39 ha di terreno già oggetto di sequestro e confisca. Ma la mafia entra anche nei piatti a tavola, sulla spinta commerciale delle suggestioni di carismatici capoclan immorta lati pure al cinema, “Il Padrino” al limoncello “Don Corleone”, dal sugo piccante rosso sangue “Wicked Cosa Nostra” alle spezie “Palermo Mafia shooting”. A Bruxelles si intingono addirittura le patatine nella “SauceMaffia e si condisce la pasta con la “SauceMaffioso” mentre in tutto il mondo spopolano ristoranti e pizzerie “Cosa Nostra” e “Mafia”. Infine, su internet è possibile acquistare il libro di ricette The mafia cookbook, comprare caramelle sul portale www.candymafia.com o ricevere i consigli di mamamafiosa (www.mamamafiosa.com) con sottofondo musicale a tema. Tutti questi prodotti sono quasi sempre fabbricati all’estero con materia prima di pessima qualità. G.F. n. 14/2014 5 aprile 2014 [ ATTUALITÀ ] PROTESTE Battaglie per l’innovazione Ogm, è tempo di blitz Terra e Vita 17 DAL PALAZZO DI MASSIMO ALIPRANDI CAMERA T empo di blitz per gli ogm. Prima un centinaio di attivisti dei centri sociali dell’Emilia-Romagna e delle Marche ha organizzato un blitz di protesta anti-ogm di fronte alla sede dell’Efsa, l’autority europea per la sicurezza alimentare. Pochi giorni dopo altri attivisti dei centri sociali del Nordest e dell’Emilia hanno “invaso” a Vivaro il campo di Giorgio Fidenato, l’agricoltore friulano che ha seminato lo scorso anno mais ogm. Nel frattempo la Giunta regionale del Friuli-Venezia Giulia ha disposto in via straordinaria e di urgenza un divieto temporaneo alla coltivazione di mais ogm per 12 mesi predisponendo uno schema di disegno di legge contenente disposizioni urgenti in materia di ogm. Fidenato ha reagito in modo deciso all’invasione dei suoi campi: «Siamo vittima di un’azione squadrista che ha distrutto il podere e messo a repentaglio la sicurezza delle persone. Nell’abitazione di Silvano Dalla Libera, leader di Futuragra, hanno lanciato un lacrimogeno a pochi passi da un bimbo piccolo, lordando tutto il muro dell’abitazione. Queste ‘camicie nere’ sono ‘armate’ dalla Giunta e dal Consiglio regionale del Fvg che continua ad emanare leggi in contrasto col diritto europeo». Dalla Libera e Fidenato hanno quindi presentato denuncia contro i presunti responsabili dell’”invasione”. L’azione squadrista rivela tutta la debolezza delle ragioni che vorrebbero far tornare l’agricoltura italiana all’epoca del medioevo oscurantista, affossando sempre di più un settore che vive una grave crisi senza poter accedere all’innovazione come invece capita in altri Paesi europei e nel mondo». Intanto è iniziata la mobilitazione ‘Italia No Ogm’. Legambiente insieme a numerose organizzazioni del mondo agricolo, ambientalista, cooperativo e dei consumatori ha lanciato una serie di iniziative, tra cui un referendum sul cibo transgenico. Il primo appuntamento si è tenuto il 2 aprile a Milano per l’incontro pubblico ‘Verso Expo 2015 - Nutrire il pianeta senza ogm’. Poi in tutte le piazze d’Italia il 5 aprile per informare “i cittadini sul rischio che corrono in questi giorni le produzioni agricole e il cibo made in Italy” e promuovere la partecipazione al referendum che sarà, per esempio, da Eataly a Milano, Firenze, Bari. Si tratterà di scegliere tra due opzioni: una per gli ogm, l’altra per un’Italia senza ogm che punta sulla qualità. E di ogm si è parlato anche in occasione della proposta Ue di riforma del biologico: per definizione è privo di ogm, ma ai fini dell’etichettatura, è tollerata una presenza accidentale e non intenzionale di ogm autorizzati nell’Ue, nella misura dello 0,9% per ingrediente. Per il biologico però c’è l’obbligo di individuare la causa T.V. della presenza di ogm. Alla Camera è iniziato il voto sugli emendamenti al complesso testo unificato delle proposte di legge sulle riforme istituzionali. Nel corso di un intervento il premier Matteo Renzi ha insistito sul legame tra legge elettorale e riforma del Senato sulla cui realizzazione ha detto di “giocarsi” tutto. La Commissione Agricoltura ha esaminato in sede consultiva un emendamento del Governo al disegno di Legge europea 2013 bis, diretto a consentire, fermo restando il divieto vigente per la pesca non professionale, la vendita e il commercio dei prodotti della pesca effettuata a fini scientifici, a meno che il Mipaaf non ne disponga comunque il divieto. Nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla valorizzazione delle produzioni agroalimentari nazionali con riferimento all’Expo di Milano 2015 sono stati auditi in Commissione Agricoltura i rappresentanti dell’Associazione italiana per l’agricoltura biologica (Aiab), dell’Associazione medici per l’ambiente (Isde Italia), dell’Associazione per lo studio del picco del petrolio (Aspo Italia), del Centro internazionale Crocevia, del Coordinamento europeo Via Campesina, della Federazione italiana movimenti agricoli (Fima), della Fondazione Banco alimentare onlus e del Forum italiano dei movimenti per la terra e il paesaggio. Con un parere favorevole, le Commissioni riunite Giustizia e Agricoltura hanno concluso l’esame dello schema di decreto legislativo recante disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni dei regolamenti comunitari sull’immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari e sulle prescrizioni in materia di etichettatura dei prodotti fitosanitari. Congiuntamente alla Commissioni Ambiente, la Commissione Agricoltura ha proseguito l’esame della legge quadro in materia di valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo del suolo. Alle proposte di Franco Bordo e Catania sono state abbinate analoghe proposte legislative di Faenzi (Pdl), De Rosa (M5S) e del Governo. È stato nominato un apposito Comitato ristretto per la redazione di un testo unificato dei vari provvedimenti. Nel corso dell’esame in Commissione Attività produttive della proposta di legge di Senaldi (Pd) sui sistemi anticontraffazione per consentire al consumatore l’identificazione dei prodotti di origine italiana, è stato deciso di sollecitare la Presidenza della Camera ad avviare i lavori della Commissione parlamentare di inchiesta sulla contraffazione e la pirateria in campo commerciale. SENATO La Commissione Agricoltura ha iniziato l’esame di una proposta di direttiva comunitaria e di una proposta di regolamento di rilevanza zootecnica che si prefiggono di riunire in un quadro giuridico unico i principi per il riconoscimento e la definizione di un elenco delle organizzazioni di allevamento, l’approvazione dei loro programmi di selezione, l’iscrizione degli animali delle specie bovina, ovina, caprina ed equina nei rispettivi libri genealogici e la loro classificazione in funzione dei loro meriti genetici, l’iscrizione dei suini ibridi riproduttori nei registri, la prova di performance e la valutazione genetica, nonché il contenuto dei certificati zootecnici degli animali riproduttori e del materiale germinale. Due audizioni hanno interessato la Commissione Agricoltura. Pietro Minelli, componente della Giunta esecutiva della Copagri ha riferito sul tema delle frodi nel settore agroalimentare e sul richiamo ingannevole alle produzioni italiane (italian sounding), mentre l’Associazione produttori di piante in coltura protetta (Assoplant) hanno esaminato i riflessi della normativa sulla cessione dei prodotti agricoli e agroalimentari sul settore della serricoltura. [ FLASH ] 18 Terra e Vita ASSICURAZIONI Agrinsieme: «bene la proroga al 30 aprile per le polizze» n. 14/2014 5 aprile 2014 A grinsieme, il coordinamento di Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative agroalimentari, ha accolto con soddisfazione la proroga al 30 aprile prossimo per la stipula delle polizze assicurative agevolate sulle colture autunno-primaverili e quelle permanenti. Lo spostamento della data di scadenza, precedentemente fissata al 31 marzo, era stato infatti sollecitato dal coordinatore di Agrinsieme, Mario Guidi, che in una lettera inviata al ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina aveva evidenziato le difficoltà di molte aziende nel rispettare i termini fissati. Questo soprattutto perché, spiega il coordinamento, quest’anno si sono registrati ritardi nelle definizioni finali delle tariffe e in alcune aree del Paese, ancora oggi, non c’è un quadro completo e definito delle tariffe e delle condizioni assicurative da applicare. «La proroga concessa – conclude Agrinsieme – consentirà di certo alle imprese di procedere con maggiore serenità alla scelta dei prodotti assicurativi per la copertura delle produzioni e allo stesso tempo permetterà una definizione completa dei contratti assicurativi su tutto il Paese». IMU «Inaccettabile riproporla per i fabbricati rurali» ORTOFRUTTA/1 Consultazione pubblica del Mipaaf sull’ocm ORTOFRUTTA/2 Bevande, più frutta ma non nei succhi VINO Documenti per export direttamente in Dogana «L I I I a reintroduzione dell’Imu per i fabbricati rurali non può assolutamente essere accettata. La sua cancellazione, infatti, disposta con la legge di stabilità 2014 e approvata poco più di 3 mesi fa dalla stessa Commissione bilancio, è stata coperta attraverso risorse reperite dallo stesso comparto agricolo». Così si è espresso il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, in riferimento all’emendamento 2.99 presentato dall’onorevole Antonio Castricone in relazione al decreto-legge sulla finanza locale, attualmente all’esame delle Commissioni bilancio e finanze della Camera, che prevede la reintroduzione dell’Imu sui fabbricati rurali. «È inaccettabile il solo pensare di reintrodurre l’Imu sui fabbricati rurali, tanto più in un momento in cui al settore agricolo servono certezze - afferma Franco Verrascina di Copagri. - L’Imu si è rivelata un’imposta iniqua che ha prodotto solo danni incidendo pesantemente sui bilanci di moltissime aziende, quando non ha rappresentato un vero e proprio colpo di grazia». l Mipaaf, in collaborazione con Ismea, ha avviato una consultazione pubblica sulla Ocm ortofrutta, ossia sulla gestione dei programmi operativi attuati dalle organizzazioni di produttori del settore, parte integrante della riforma della nuova Pac 2014-2020. Obiettivo del documento, spiega il ministero, è informare ma anche dare la possibilità di contribuire ai contenuti della strategia nazionale da mettere in atto. Con la nuova programmazione sarà infatti prioritario dare impulso ai processi di aggregazione delle Organizzazioni di produttori e delle loro Associazioni, favorendone la crescita dimensionale, l’ampliamento della gamma dei prodotti gestiti e il superamento dei dualismi territoriali. Il documento di consultazione, chiamato ‘’Verso la nuova strategia nazionale 20152020 dell’Organizzazione comune del mercato ortofrutticolo’’, è pubblicato sul sito web del ministero. Possono inviare contributi e osservazioni cittadini, agricoltori, imprenditori della filiera agroalimentare, organizzazioni e ammini strazioni pubbliche. n merito ad alcune notizie e dichiarazioni riportate sull’emendamento al ddl 1864, legge europea 2013 bis, relativo all’aumento di frutta nelle bevande, il Mipaaf precisa che la norma non è riferita ai succhi di frutta. È quanto sottolinea una nota nella quale si spiega che il parere già espresso dal precedente Governo in Commissione agricoltura sulla questione era diretto ad evitare il rischio di far incorrere l’Italia in una nuova procedura d’infrazione, in quanto la Commissione Ue ha evidenziato che l’aumento dal 12% al 20% del tenore di succo ‘naturale’ nelle bevande analcoliche non è stato supportato da adeguate giustificazioni scientifiche e che la norma non è conforme con il principio della libera circolazione delle merci. l Mipaaf comunica che è stata pubblicata sul proprio sito la circolare con cui l’Ispettorato repressione frodi consente ai produttori di trasportare fino alla dogana italiana il vino con i documenti vigenti sul territorio nazionale. I documenti per l’export continueranno così ad essere predisposti direttamente in Dogana, anche in via cumulativa per più produttori o differenti prodotti, con sensibili risparmi di tempo ed economici per le imprese che esportano. La circolare - sottolinea il Mipaaf - ha così risolto un problema di grande rilevanza per i produttori di vino che si era creato l’anno scorso a seguito dell’entrata in vigore delle nuove norme Ue sulla circolazione dei prodotti vitivinicoli e che aveva costretto le imprese a produrre nuova documentazione per i prodotti da esportare già all’uscita della cantina. «Si tratta di un ulteriore passo in avanti verso la semplificazione delle procedure che gravano sui nostri produttori» ha commentato il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina. [ LEGGI, LAVORO E FISCO ] 20 Terra e Vita n. 14/2014 5 aprile 2014 Con il piano “Jobs Act” lavori a termine per tre anni Salta l’obbligo di causale e si semplifica l’apprendistato DI MASSIMO MAZZANTI D al 21 marzo è in vigore il Dl. 34/2014, cosiddetto Jobs Act (G.U. n. 66 del 20/3/2014), che ridisegna lavoro a termine, apprendistato e “smaterializza” il Durc. CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO 1) Si possono instaurare rapporti di lavoro a tempo determinato senza causale (e cioè la ragione che giustifica la temporaneità del rapporto), nel limite di durata di 36 mesi (innalzato il limite attuale dei 12 mesi). Viene così superata la precedente disciplina che limitava tale possibilità solo al primo rapporto di lavoro a tempo determinato. È possibile prorogare un contratto di lavoro a termine in corso di svolgimento fino ad un massimo di 8 volte nei 36 mesi. Rimane, quale unica condizione per le proroghe, il fatto che si riferiscano alla stessa attività lavorativa per la quale il contratto è stato inizialmente stipulato. 2) È introdotto il limite del 20% di contratti a termine che ciascun datore di STOP DURC Interrogazione e solo via web L LE NOVITÀ DEL CONTRATTO A TERMINE - durata massima di 36 mesi per rapporti di lavoro a tempo determinato, senza causale; - proroga fino a un massimo di 8 volte nei 36 mesi - limite del 20% dell’organico complessivo: contratti a termine che ciascun datore di lavoro può stipulare - contratto a termine anche per le imprese fino a 5 dipendenti lavoro può stipulare rispetto al proprio organico complessivo, il decreto fa comunque salvo quanto disposto dall’art. 10, comma 7, del Dlgs. 368/2001, che da un lato lascia alla contrattazione collettiva la possibilità di modificare tale limite quantitativo e, dall’altro, tiene conto delle esigenze connesse alle sostituzioni e alla stagionalità. Nel caso di impiego di manodopera (OTD) a tempo determinato si ricorda che i contratti a tempo determinato per gli operai agricoli sono esclusi dall’ordinaria disciplina del contratto a termine. Secondo Confagricoltura, peraltro, la nuova normativa non si appli- a norma modifica la precedente normativa in materia di regolarità contributiva, e supera l’attuale procedura per la richiesta/emissione del DURC (Documento unico di regolarità contributiva), semplificando molto l’adempimento. Si è introdotto il principio secondo cui la regolarità contributiva è verificabile da chiunque vi abbia interesse in tempo reale e con modalità esclusivamente telematiche. Il DURC sarà sostituito da una nuova procedura semplificata di interrogazione/consultazione delle banche dati degli istituti preposti (Inps, Inail, Casse edili) il cui esito avrà una validità di 120 giorni, procedura da definirsi con apposito decreto (da emanarsi entro sessanta giorni). M.M. cherebbe ai rapporti OTD. Non dovranno più essere nel contratto le ragioni di carattere tecnico, organizzativo, produttivo o sostitutivo che consentivano, ai sensi della normativa precedentemente in vigore, la temporaneità del rapporto. La semplificazione si applica anche ai contratti di somministrazione a tempo determinato ai sensi del comma 4 dell’art. 20 del Dlgs. n. 276/2003. 3) Per tenere conto delle realtà imprenditoriali più piccole, è previsto che le imprese che occupano fino a 5 dipendenti possono comunque stipulare un contratto a termine. APPRENDISTATO Il decreto Jobs act modifica sostanzialmente il quadro dell’apprendistato professionalizzante eliminando: - la forma scritta obbligatoria per il piano formativo individuale (la forma scritta rimane unicamente per contratto e patto di prova); - la previgente conferma in servizio degli apprendisti già in forza per l’assunzione di nuovi apprendisti. Il decreto prevede, poi, l’apprendistato per il conseguimento di qualifiche o diplomi, la riduzione della retribuzio- n. 14/2014 5 aprile 2014 ne dell’apprendista per la parte riferita alle ore di formazione: 35% della retribuzione del livello contrattuale di inquadramento (attualmente non c’è differenza di retribuzione tra ore lavorate e ore destinate alla formazione). Tale regola non si applica all’apprendistato professionalizzante o di mestiere. Eliminazione, per l’apprendistato professionalizzante o di mestiere, dell’obbligo di formazione di base e trasversale a carico del sistema formativo pubblico (rimane l’obbligo della formazione professionalizzante). Queste erano le regole specifiche in materia emanate dalla Conferenza Stato regioni il 20 febbraio scorso: a. la formazione di base e trasversale è da intendersi obbligatoria se è così definita dalla normativa regionale o contrattuale e se è realmente “disponibile”; b. la durata dell’offerta formativa pubblica per l’intero periodo di apprendistato è correlata al titolo di studio dell’apprendista all’assunzione: 120 ore per giovani privi di titolo; 80 se con diploma di scuola secondaria o di qualifica o diploma; 40 per laureati (o titolo eq.); c. la durata dei moduli può esser ridotta se i giovani hanno già frequentato corsi formativi in precedenti rapporti di apprendistato; d. contenuti della formazione: sicurezza sul lavoro, organizzazione aziendale, diritti e doveri, competenza digitale ed elementi della professione; e. il momento formativo, di regola all’inizio del rapporto, può essere svolto anche “a distanza”; f. in alternativa alla formazione pubblica, l’insegnamento può essere effettuato dalle imprese se in possesso di “standard minimi” (locali, ecc.); g. il piano formativo individuale viene considerato obbligatorio per l’acquisizione delle competenze tecnico-professionali e specialistiche; h. la formazione deve essere registrata dal datore di lavoro sul libretto formativo (o su documento equivalente o sulla modulistica prevista dal Ccnl); i. le imprese con più sedi operative possono scegliere l’offerta formativa della Regione in cui si trova la sede legale. [ LEGGI, LAVORO E FISCO ] LICENZIATI Benefici a richiesta per l’assunzione L’ Terra e Vita 21 Inps con la circolare n. 32 del 13 marzo ha fornito indicazioni anche alle aziende del comparto agricolo che nel 2013 hanno assunto, anche a tempo determinato, lavoratori licenziati nei dodici mesi precedenti per giustificato motivo oggettivo a causa di riduzione, trasformazione o cessazione dell’attività o di lavoro. Il beneficio previsto prevede che l’azienda possa ricevere mensilmente € 190 per sei mesi qualora le assunzioni sono effettuate con contratti a tempo determinato, e per dodici mesi se le assunzioni vengono effettuate a tempo indeterminato. L’incentivo è previsto anche per i soci di cooperativa che hanno scelto, anche dopo la loro adesione alla cooperativa, di intraprendere con la stessa, al di là del rapporto associativo, anche un rapporto di lavoro dipendente. Le aziende potranno usufruire del beneficio tramite conguaglio, o compensando gli importi contributivi dovuti all’Inps. Per accedere al beneficio è necessario inviare la domanda telematicamente all’Inps entro e non oltre i 30 giorni dalla data di pubblicazione della circolare n. 32/2014. L’invio della domanda deve essere effettuato accedendo al modulo “LICE”, disponibile per le aziende agricole all’interno del Cassetto previdenziale aziende agricole nel sito www.inps.it. L’Inps ha chiarito che se si tratta di proroga o trasformazione di un rapporto di lavoro agevolato occorrerà inviare una nuova domanda. Trascorsi i trenta giorni ogni datore agricolo riceverà una comunicazione, nel caso in cui venga accettata la domanda, in cui sarà indicato l’importo complessivo spettante e quello delle quote di ripartizione mensile. Per quanto riguarda invece i benefici ottenuti per gli operai agricoli a tempo determinato (Otd) spetterà al singolo datore di lavoro stabilire la quota di ripartizione mensile che dovrà essere riportata nel DMAG. L’Inps ha chiarito che, qualora le risorse dovessero risultare insufficienti, l’ordine di priorità al beneficio verrà dato dalla data di assunzione, quindi dalla proroga o trasformazione a tempo indeterminato. Il beneficio non è previsto per i contratti di apprendistato, in quanto per tale formula è previsto già un regime contributivo agevolato. L’Inps sostiene che qualora a causa della mancata proroga delle norme sulla cosidetta “piccola mobilità” possono essere qualificati, d’intesa con il ministero del Lavoro come apprendistato, non sarà possibile riconoscere il regime contributivo agevolato, previsto dall’art. 7 co. 4 della L.223/91. In questo caso il beneficio previsto oggetto della circolare Inps n. 32/2014, andrà a compensare parzialmente, per dodici mesi, le conseguenze della mancata proroga della “piccola mobilità”, se ci sono le condizioni. Le istruzioni operative fornite dalla circolare Inps n. 32/2014 saranno operative per i datori di lavoro agricolo, solo con la denuncia DMAG relativa al primo trimestre 2014. Per quanto attiene le denunce di variazione il beneficio potrà essere richiesto per i periodi pregressi per i quali sia stato già presentato il DMAG riferito al 2013, in cui la retribuzione del lavoratore oggetto dell’agevolazione sia stata già denunciata. Il DMAG in cui verrà riportata l’agevolazione verrà sottoposta, durante la trasmissione telematica, ad una verifica di coerenza tra i dati contenuti nella stessa denuncia e quelli della richiesta datoriale dell’incentivo. L’Inps ha precisato che mentre per gli Oti la quota verrà comunicata dall’Inps, per gli Otd Giulio D’Imperio spetterà al datore di lavoro agricolo calcolarla. 22 Terra e Vita [ LEGGI, LAVORO E FISCO ] n. 14/2014 5 aprile 2014 Risarcimento danni da selvatici, è responsabile l’ente di gestione Secondo la Cassazione. Rimpallo tra Province, Regioni, Enti parco e Atc DI FRANCESCO MARIO AGNOLI C hi vive e lavora in zone agricole sa bene che ai danni cagionati dall’attività venatoria si aggiungono quelli attribuibili alla fauna selvatica e spesso “Terra e Vita” si è occupata degli uni e degli altri, ma pressoché sempre (o forse sempre) con riferimento ai danni patiti dalle attività agricole. Questo tipo di danni, in particolare, se attribuibili alla fauna selvatica, sono, in genere, previsti e disciplinati dalla stessa normativa venatoria (legge quadro nazionale e leggi regionali) attraverso l’istituzione di fondi specificamente destinati al risarcimento (o all’indennizzo) dei danni alle produzioni agricole. Si tratta però di fondi a destinazione specifica, che non riguardano i danni a persone e a cose (diverse dai prodotti agricoli), come ha ritenuto la Corte costituzionale con l’ordinanza n. 581 del 2000. LA GIURISPRUDENZA La categoria dei danni a persone o cose è potenzialmente molto vasta, tuttavia la giurisprudenza ha avuto occasione di occuparsi soprattutto dei danni subiti da veicoli e dai loro conducenti a causa dell’impatto (o anche del semplice attraversamento) con esemplari di fauna selvatica. I soggetti coinvolti in questo tipo di incidenti, che non sono necessariamente produttori agricoli, si trovano davanti ad una duplice difficoltà. Difatti la giurisprudenza, partendo dal concetto che gli animali selvatici, pur facendo parte del patrimonio dello Stato, sono tuttavia connotati da “uno stato di naturale libertà”, è ormai costante nel ritenere che in questi casi non trovi applicazione la presunzione di responsabilità a carico del proprietario di un animale (o di chi se ne serve) per i danni da questo cagionato, prevista dall’art. 2052 c.c., ma il generico obbligo di risarcimento a carico dell’autore di un fatto dannoso, doloso o colposo (art. 2043). Ne consegue che l’onere della prova sul nesso di causalità fa carico al danneggiato e non al proprietario dell’animale, a questo punto deve dirsi “domestico”, danneggiante. La seconda difficoltà, che assume particolare rilevanza quando si deve passare alla fase giudiziaria consiste nell’individuazione del soggetto “legittimato”, cioè dell’ente al quale rivolgere la richiesta di risarcimento e, se del caso, da citare in giudizio. Parte della giurisprudenza, in un primo momento maggioritaria, partendo dal fatto che la fauna selvatica, anche se connotata da “naturale libertà” è di proprietà dello Stato e dalla constatazione che la sua gestione è stata trasferita con delega legislativa alle Regioni, individua appunto nella Regione il soggetto tenuto al risarcimento dei danni (con riferimento a 2 casi di impatto fra auto e cinghiale nel Parco d’Abruzzo Cass. n. 2128/2007 e n. 467/2009). In un caso di recente sottoposto all’esame della Corte di Cassazione, il giudice di merito (Tribunale di Modena) si era attenuto a tale giurisprudenza, condannando in solido al risarcimento dei danni tanto l’Emilia-Romagna, che sosteneva invece la legittimazione della Provincia, quanto l’Anas proprietaria della strada su cui si era verificato lo scontro fra l’auto e un daino. La Regione ha proposto ricorso riproponendo la tesi che la domanda va proposta nei confronti della Provincia in quanto a questa spetta, in Emilia-Romagna, l’esercizio delle funzioni amministrative in materia di flora e fauna. La Corte di Cassazione, pur non accogliendo in toto la tesi della ricorrente, con l’ordinanza n. 4788 del 28 febbraio scorso, si è distaccata dall’orientamento dominante fino al 2009 per adeguarsi invece alla giurisprudenza più recente come formulato da Cass. n. 26197/2011 e Cass. n. 809/2010. LA RECENTE SENTENZA Di conseguenza ha così deciso: “La responsabilità extracontrattuale per i danni provocati da animali selvatici alla circolazione dei veicoli deve essere imputata all’Ente (sia esso Regione, Provincia, Ente Parco, Federazione o Associazione, etc…), a cui siano stati concretamente affidati, nel singolo caso, anche in attuazione della L. n. 157/92 (leggequadro nazionale sulla caccia), i poteri di amministrazione del territorio e di gestione della fauna ivi insediata, sia che i poteri di gestione derivino dalla legge, sia che trovino la fonte in una delega o concessione di altro Ente. In quest’ultimo caso, l’Ente delegato o concessionario potrà considerarsi responsabile, ai sensi dell’art. 2043 c.c., per i suddetti danni a condizione che gli sia stata conferita, in quanto gestore, autonomia decisionale e operativa sufficiente a consentirgli di svolge- n. 14/2014 5 aprile 2014 [ LEGGI, LAVORO E FISCO ] re l’attività in modo da poter efficientemente amministrare i rischi di danni a terzi, inerenti all’esercizio dell’attività stessa, e da poter adottare le misure normalmente idonee a prevenire, evitare o limitare tali danni”. È importante notare che in questo modo non si è affatto affermata la responsabilità e, quindi, la legittimazione passiva della Provincia, ma si è rilevato che il giudice di merito si era limitato ad affermare una generale e astratta legittimazione della Regione, con riferimento anche all’esistenza di un fondo destinato al risarcimento di danni causati dalla fauna selvatica senza poi verificare né se l’operatività di tale fondo possa estendersi anche a danni diversi da quelli, espressamente previsti, all’attività agricola, né se le funzioni di gestione della fauna selvatica affidate alla Provincia dalle disposizioni regionali le attribuiscano effettivi poteri di amministrazione del territorio e di gestione della fauna ivi insediata. Ha, quindi cassato la sentenza e rinviato la causa “al medesimo Tribunale di Modena, in persona di diverso giudicante, affinché riesamini il gravame dispiegato dalla Regione Emilia-Romagna alla stregua del principio di diritto enunciato”. APRILE Le scadenze (prima parte) REGIONE PER REGIONE Inps Datori di lavoro e sostituti d’imposta: versamento dei contributi dovuti per i dipendenti diversi dagli operai agricoli occupati in marzo, nonché del contributo previdenziale dovuto alla gestione separata Inps per i compensi per le collaborazioni a progetto corrisposti in marzo. Irpef Datori di lavoro o sostituti d’imposta, versamento: a) delle ritenute alla fonte operate nel mese di marzo sui redditi da lavoro dipendente e assimilati e sui compensi da lavoro autonomo; b) della rata dell’acconto dell’addizionale comunale all’Irpef trattenuta sulle retribuzioni di marzo dei dipendenti; È molto verosimile che il Tribunale di Modena individui nella Provincia l’ente al quale rivolgere la richiesta di risarcimento, tuttavia, in linea di principio, non è escluso, che, proprio facendo applicazione del principio stabilito dalla Cassazione, possa invece riaffermare la competenza della Regione ove ritenga che questa non abbia attribuito alla Provincia autonomia decisionale e operativa sufficiente a consentirle di svolgere l’attività in modo da poter efficientemente amministrare i rischi di danni a terzi. Oppure individui la legittimazione di un altro, diverso ente o associazione nel caso che a questi e non alla Provincia siano stati attribuiti i necessari poteri (nel caso degli incidenti avvenuti all’interno del Parco del Gran Sasso, di cui alle sentenze “old style” prima ricordate, potrebbe trattarsi, secondo il nuovo orientamento giurisprudenziale, dell’Ente Parco, mentre in Emilia-Romagna potrebbe in ipo- Inps Datori di lavoro domestico – Versamento dei contributi relativi al 1° trimestre 2014 per colf e badanti. Iva Soggetti che effettuano la liquidazione mensile – Presentazione, solo per via telematica, della Comunicazione delle cessioni di beni e delle prestazioni di servizio rese e ricevute dai soggetti passivi Iva nel 2013 per le quali è previsto l’obbligo della fattura e, per quelle non soggette a fattura, solo se di importo non inferiore a 3.600 euro. Iva Emissione e registrazione delle fatture differite relative a beni consegnati o spediti in marzo e risultanti da documenti di trasporto. Iva Produttori agricoli in regime normale: annotazione cumulativa dei corrispettivi per i quali in marzo sono stati rilasciati scontrino o ricevuta fiscale. tesi – improbabile perché fino a oggi queste associazioni sono state ritenute prive di soggettività giuridica – prospettarsi la legittimazione passiva degli Atc). In ogni caso va tenuto presente che non necessariamente il risultato cui perverrà il Tribunale di Modena varrà per Terra e Vita 23 c) della rata delle addizionali regionale e comunale all’Irpef trattenuta ai lavoratori dipendenti sulle competenze del mese di marzo a seguito delle operazioni di conguaglio di fine anno; d) in unica soluzione delle addizionali regionale e comunale all’Irpef trattenuta ai lavoratori dipendenti il cui rapporto di lavoro è cessato nel mese di marzo. Iva Contribuenti mensili: versamento, dell’imposta dovuta per il mese di marzo o, in caso di affidamento a terzi della contabilità, dell’imposta dovuta per il mese di febbraio. Iva Saldo Dichiarazione Annuale – Versamenti rateali – I contribuenti che hanno scelto di effettuare il versamento rateale dell’Iva risultante dalla dichiarazione annuale per il 2013 a partire dallo scorso 16 marzo, devono versare la 2ª rata maggiorata dello 0,33%. Iva Contribuenti che hanno ricevuto le dichiarazioni d’intenti rilasciate da esportatori abituali: presentazione della comunicazione dei dati contenuti nelle dichiarazioni d’intento di marzo. Ravvedimento Ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti unitari di imposte e contributi dovuti entro il 17 marzo scorso e non effettuati, o effettuati in misura insufficiente: gli importi dovuti vanno maggiorati degli interessi legali e della sanzione ridotta al 3%. Iva Soggetti che non effettuano la liquidazione mensile – Presentazione, solo per via telematica, della Comunicazione delle cessioni di beni e delle prestazioni di servizio rese e ricevute dai soggetti passivi Iva nel 2013 per le quali è previsto l’obbligo della fattura e, per quelle non soggette a fattura, solo se di importo non inferiore a 3.600 euro. (a cura di Corrado Fusai) l’intero territorio italiano. Difatti, proprio alla stregua del principio enunciato dalla Cassazione (questo sì valido per tutti) e del particolare rilievo che vi gioca la normativa regionale, è possibile che nelle diverse Regioni si debba giungere a soluzioni diverse. [ LEGGI, LAVORO E FISCO ] 24 Terra e Vita n. 14/2014 5 aprile 2014 FILO DIRETTO CON L’ESPERTO La seconda trasformazione non sempre è attività connessa Con l’interpello è possibile risolvere i dubbi sulla correttezza fiscale V orrei un chiarimento in merito alla corretta impostazione relativamente ad un’attività di trasformazione prodotti agricoli: in tisane, infusi liquidi già preparati e concentrati, sciroppi, sali aromatizzati e oleoliti alimentari (olio di oliva aromatizzato con rosmarino e/o altre piante officinali), di provenienza dall’attività agricola primaria, ma anche con aggiunta di essenze e aromi tropicali esempio “sciroppo di sambuflor” dolcificato con zucchero di agave. Premetto che l’azienda ha un’attività prevalente di coltivazione cereali con volume di affari rilevante e attività agrituristica connessa. Nell’ambito della trasformazione prodotti, avendo autorizzato un laboratorio per marmellate, ecc., vorrei poter lavorare questi prodotti, anche perché effettivamente coltivo anche piante officinali tipiche. Fino a che punto ci possiamo spingere per poterla considerare attività agricola? Secondo l’associazione di categoria sarebbe attività connessa 108990 trasformazione prodotti alimentari NCA, ma io ho delle perplessità. S.I. - email Il quesito riguarda un argomento molto attuale – quello delle attività connesse di produzione di beni – ma allo stesso tempo di non sempre facile soluzione, perché il confine tra attività agricole connesse e attività artigianale o commerciale è spesso sottile e indefinito. Secondo l’art. 2135 c.c. sono attività agricole connesse di produzione di beni quelle “dirette alla manipolazione, conservazione, trasformazione, 15/11/2004 dell’agenzia delle Entrate. commercializzazione e valorizzaSono necessari due requisiti: zione che abbiano ad oggetto prodotti ottenu1) l’imprenditore che svolge le attività ti prevalentemente dalla coltivazione del fon“connesse” deve essere lo stesso soggetdo o del bosco o dall’allevamento di animali”. to che esercita l’attività agricola princiDette attività beneficiano di una tassapale; zione agevolata: se i 2) i prodotti ottenuti beni ottenuti sono con tale attività decompresi in un apvono provenire in posito elenco mini- D ECRETO 17 GIUGNO 2011 steriale (Dm. del “Individuazione dei beni che possono essere modo prevalente oggetto delle attività agricole connesse di cui 17/6/2011), è tassa- all’art. 32, co. 2, lettera c), del testo unico delle dalla coltivazione to solo il reddito ca- imposte sui redditi” (G.U. n. 147 del 27/6/2011). del fondo o dall’allevamento, esercitatastale agrario, altriti dal medesimo imprenditore agricolo; menti il reddito da tassare è considerato l’impiego di prodotti acquistati da terzi è forfettariamente pari al 15% dei corriconsentito, purchè in misura non prevaspettivi conseguiti. lente rispetto ai propri. La norma è interpretata nelle circolari n. In ogni caso, è anche necessario che l’atti44/E del 14/5/2002 e n. 44/E del * vità connessa non assuma per dimensione, organizzazione di capitali e risorse umane, la connotazione di attività principale. La circolare del 2004 precisa anche che è necessario che si verifichi una sostanziale manipolazione o trasformazione dei prodotti agricoli. Tuttavia, l’Agenzia non considera applicabile la tassazione agevolata delle attività agricole connesse alle attività che: - non sono svolte usualmente nell’ambito dell’attività agricola; - intervengono in una fase successiva alla produzione dei beni elencati nel decreto ministeriale; - trasformano ulteriormente i beni del decreto per creare prodotti nuovi che non trovano connessione con l’attività agricola. Ad esempio, per un allevatore di bufale, è fiscalmente considerata attività connessa la produzione di mozzarelle, burro, panna e yogurt dal latte di bufala, ma non lo è la produzione di torte, budini, gelati, anche se ottenuti con il latte derivante dall’allevamento. Ad uno specifico quesito da parte di un imprenditore agricolo che coltiva funghi, l’Agenzia ha risposto che la produzione di “funghi sott’olio” rientra nel reddito catastale n. 14/2014 5 aprile 2014 agrario, mentre la produzione di “pasta al fungo” non è considerata fiscalmente un’attività agricola connessa. Prodotti quali il pane, la birra e la grappa sono stati recentemente inseriti nell’elenco ministeriale che individua le attività tassate con reddito agrario, pur essendo prodotti derivati da una seconda trasformazione; ne rimangono invece ancora esclusi prodotti quali le paste alimentari e i mangimi. Come si vede da questi esempi, la casistica è ampia e non è sempre possibile prevedere con certezza l’interpretazione dell’Amministrazione finanziaria. Nel caso del lettore dovrebbe ritenersi soddisfatto il requisito n. 1); si dovrà verificare la sussistenza del n. 2), considerando i principi enunciati nella circolare del 2004, e cioè confrontando le quantità dei prodotti derivanti dall’attività agricola con quelli acquistati da terzi, oppure confrontando il valore normale dei prodotti aziendali con il costo di quelli acquistati da terzi. Per fugare ogni dubbio riguardo alla correttezza fiscale del proprio operato, non rimane che ricorrere all’istituto dell’interpello, con il quale il contribuente può ottenere un parere scritto dell’Amministrazione finanziaria sul proprio caso specifico. Barbara Segato 2/ATTIVITÀ AGRICOLE Una collaborazione tra amici per raccogliere erbe spontanee Sono imprenditore agricolo da trent’anni e coltivo erbe aromatiche che trasformo in spezie e condimenti. Da quest’anno vorrei iniziare la collaborazione con due amici che non posseggono terreni ma si dedicano alla raccolta di erbe spontanee. Esiste un riconoscimento della figura di “raccoglitore”? Che forma potremmo dare alla nostra collaborazione? Consorzio? Società semplice? Partecipo a mercati e sono in possesso dei requisiti che mi consentono la vendita diretta. Se con questi amici volessimo partecipare a più mercati con stand separati, a che titolo possono loro presentarsi al pubblico e vendere? Noi coltiviamo e raccogliamo soltanto le piante [ LEGGI, LAVORO E FISCO ] Terra e Vita 25 che prevede l’iscrizione in una gestione previdenziale? Di lavoro subordinato o autonomo? L’attività di “raccoglitori” sarebbe prevalente o secondaria (dal punto di vista del tempo di lavoro e/o del reddito)? Parteciperebbero anche all’attività dell’impresa del lettore? Dopo aver riflettuto su questi aspetti, è bene rivolgersi ad esperti del settore. Barbara Segato per le quali è consentita la vendita senza bisogno della qualifica di Erborista. Il quesito del lettore verte su molti argomenti, di ampia portata. Pertanto, in questa sede non potrà essere consigliato il comportamento da adottare, bensì si potranno suggerire i punti sui quali riflettere. Innanzitutto si deve pensare alla forma giuridica per il rapporto di “collaborazione” con i due amici. Costituire una società significa condividere il rischio di impresa con gli altri soci; bisogna perciò stabilire in che misura le persone coinvolte parteciperanno alla gestione dell’attività imprenditoriale (chi prenderà le decisioni? Come saranno ripartiti utili e perdite?). Per quanto riguarda la vendita presso i mercati, dal punto di vista fiscale questa richiede il possesso della p. Iva. Per quanto riguarda l’aspetto amministrativo, il lettore, in quanto imprenditore agricolo, beneficia delle agevolazioni di cui al Dlgs. n. 228/2001 e quindi non è soggetto alle norme generali sul commercio: non è necessaria la licenza commerciale, ma è sufficiente inoltrare al Comune una comunicazione, nella quale indicare il settore a cui appartengono i prodotti da vendere (ortofrutticolo, florovivaistico, vitivinicolo ecc.) e in base alla regola del silenzio-assenso si può iniziare la vendita dopo 30 giorni. Gli amici del lettore, se non sono imprenditori agricoli, non potranno beneficiare di questa normativa. Per quanto riguarda l’aspetto previdenziale, sarebbe necessario conoscere l’attuale situazione: svolgono già un’attività 3/ATTIVITÀ AGRICOLE Subentro di un giovane agricoltore nel limoneto paterno Sono un ragazzo di 21 anni che vorrebbe cominciare a lavorare nella proprietà paterna coltivata a limoneto esteso. Come posso ottenere agevolazioni e investire per crearmi un futuro certo e dignitoso, investendo nel settore agricolo? La Ue esiste veramente per i giovani imprenditori che partono da zero? Nell’ambito delle politiche comunitarie sia di sviluppo rurale che sociale sono espressamente previsti incentivi per i giovani imprenditori agricoli. Condizione soggettiva per accedere a tali aiuti è quella di essere imprenditori agricoli e tale requisito si può possedere in forza di un titolo di studio, o in forza del pregresso svolgimento di tale attività e in vista della successiva acquisizione a seguito della frequenza di specifici corsi di formazione. L’inserimento nel limoneto paterno può quindi essere considerato un valido punto di partenza ma non sufficiente per prevedere una definitiva sistemazione lavorativa e per ottenere aiuti dall’Ue. In tale quadro consigliamo al lettore di acquisire maggiori informazioni presso uno dei centri di assistenza agricola autorizzati presenti in ogni provincia. Fabio Giuseppe Lucchesi DOVE INVIARE I QUESITI New Business Media Srl Piazza Galileo Galilei, 6 - 40123 Bologna fax: 051-6575856 e-mail: [email protected] 26 Terra e Vita [ ATTUALITÀ/REGIONI ] LOMBARDIA Bando aperto fino al 31 dicembre Per il Piano Verde sono in arrivo ulteriori 1,15 milioni I numeri, innanzitutto: 1,15 milioni di euro e più destinati a contributi negli interessi sui prestiti per la conduzione. Così si presenta la prosecuzione del cosiddetto ‘Piano Verde’ nel 2014 in Piemonte. Il programma regionale di finanziamento (attivato per la prima volta nel 2011) è indirizzato alle piccole e medie imprese agricole con sede sul territorio regionale. Operativo da subito, il bando rimarrà aperto fino al 31 dicembre. Le risorse già stanziate sono 700mila euro e si rivolgono, in particolare, alle cooperative agricole e alle altre forme associate composte da almeno 5 imprenditori agricoli per la concessione di contributi negli interessi sui prestiti contratti. Ad esse si aggiungerà entro fine mese uno stanziamento pari a 450mila euro per il finanziamento dei prestiti di conduzione contratti da imprenditori singoli e da altre forme associate composte da meno di 5 imprenditori agricoli. Il contributo regionale negli interessi sui prestiti per la conduzione aziendale è stabilito nell’1% per le imprese di pianura o di collina e nell’1,5% per quelle montane. Nel caso in cui almeno il 50% dell’importo del prestito sia assistito da garanzia prestata da Confidi il contributo è aumentato di 0,3 punti percentuali. Come ricorda l’assessore piemontese all’agricoltura Claudio Sacchetto, il Piano Verde riserva delle risorse utili a garantire «la continuità di un sistema di finanziamento che nel medio periodo non solo ha rappresentato un sostegno alle aziende agricole, ma ha costituito un incentivo per gli investimenti di tutto l’indotto rurale» piemontese. Jacopo Fontaneto PIEMONTE Disponibili 1,8 milioni di euro n. 14/2014 5 aprile 2014 VENETO Una dotazione di oltre 14 milioni Vigneti, ok al piano riconversione L NORD a Giunta regionale ha i approvato il Piano di ristrutturazione e riconversione dei vigneti per il periodo di programmazione 2014/2018, finalizzato ad accrescere la competitività del settore. Contestualmente ne ha dato attuazione per l’anno corrente, con un bando per la selezione dei progetti che ha una dotazione finanziaria di circa 14 milioni 474mila euro. Il Piano punta ad aumentare la competitività dei produttori di vino e a migliorare i sistemi avanzati di produzione sostenibile e l’impronta ambientale del settore vitivinicolo veneto. I finanziamenti disponibili sono indirizzati ai vigneti dai quali si ottengono vini a Denominazione o a Indicazione Geografica Protetta. I conduttori di superfici vitate potranno presentare richiesta di finanziamento ad Avepa entro il 28 aprile, cioè nei 45 giorni successivi alla pubblicazione della decisione di giunta nel Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto, avvenuta venerdì 14 marzo. «Il vigneto veneto – ha ricordato l’assessore Franco Manzato – ha prodotto nel 2013 uva per ottenere circa 9 milioni di ettolitri, dei quali oltre 4,2 milioni, pari al 47 per cento del totale, a Doc e Docg, e 3,85 milioni di ettolitri; il 43 per cento del totale, a Igp. L’export dal Veneto tira economicamente e crea immagine, ha coperto nel 2013 una quota del 30,5 per cento dell’intero export nazionale, per un valore di 1 miliardo 587 milioni. Ma vogliamo fare ancora meglio e il Piano di ristrutturazione e riconversione dei vigneti è lo strumento per migliorare ed esaltare le potenzialità del nostro territorio e la sua vocazione enologica, che vale circa il 3,1% dell’intera Daniela Del Zotto produzione mondiale». VENETO Sono coinvolti 17 istituti bancari Fauna selvatica, partono i rimborsi Anticipo aiuti Pac, firmata l’intesa O ltre 1 milione e 800mila euro per rifondere i danni causati alle imprese agricole dalla fauna selvatica. È quanto annuncia la Regione Piemonte, specificando che mediante determina si provvederà a dare il via ai trasferimenti delle risorse entro la metà di aprile. Attraverso una determina dirigenziale si è dunque dato mandato di procedere con le operazioni di pagamento a favore degli Ambiti Territoriali di Caccia (Atc) e dei Comprensori Alpini (Ca) avviando l’erogazione delle somme inerenti l’anticipo 2013 sui danni provocati dalla fauna selvatica (risorse di poco inferiori al milione di euro) e, in secondo luogo, le compensazioni sulle specie non cacciabili (oltre 870mila euro). J.F. A vepa (Agenzia veneta per i pagamenti in agricoltura), di concerto con la Regione, ha rinnovato per il terzo anno consecutivo l’accordo con i principali istituti di credito operanti nel territorio regionale per l’anticipazione degli aiuti legati alla Domanda unica (ex Pac). Il protocollo d’intesa Insieme per l’Agricoltura coinvolge 17 banche e consentirà alle imprese agricole del Veneto che presentano la Domanda unica di accedere a forme di finanziamento a condizioni agevolate per l’anticipazione del Premio unico fino all’80% dell’importo spettante a ciascuna azienda, senza spese di istruttoria, ad un tasso di interesse massimo predefinito e con tempi di risposta certi. T.V. 28 Terra e Vita [ ATTUALITÀ/REGIONI ] EMILIA-ROMAGNA Servono filiere strategiche «Integrazione tra coop, è necessario spingere sull’acceleratore» 5 aprile 2014 TRENTO S impegna in Spagna nella lotta ai tumori Marlene è dalla parte della salute M ele e salute. Sport e solidarietà. Sono questi i valori alla base della collaborazione fra Marlene® e la Carrera de la Mujer, la grande manifestazione sportiva che coinvolgerà decine di migliaia di appassionate di footing in tutta la Spagna. Le mele Marlene® raccolte ai piedi delle Alpi italiane dai 5mila soci del Consorzio Vog saranno presenti in occasione delle 8 tappe di questo grande evento, nato con l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico femminile sull’importanza di uno stile di vita salutare per la prevenzione del tumore al seno. Conclusa la manifestazione è prevista inoltre una donazione finale di 100mila € a favore di Aecc (Asociación Española Contra el Cáncer) da parte della organizzazione della Carrera de la Mujer. T.V. «A corre spingere l’acceleratore fronte della sosull’integrazione tra cooperatistanziale solidità ve e compiere scelte in grado di delle imprese coogarantire un futuro alle filiere perative – ha affermato Giovanproduttive più strategiche». Pani Bettini, presidente uscente di rallelamente – ha concluso CarFedagri/Confcooperative Emilo Piccinini – è indilia-Romagna in spensabile ridurre gli occasione dell’AsCARLO PICCININI oneri burocratici che semblea regionale È IL NUOVO gravano sulle imprese della Federazione PRESIDENTE e a questo riguardo ci – non bisogna peDI FEDAGRI. attendiamo molto dalrò dimenticare le SUBENTRA l’impegno assunto difficoltà inconA BETTINI dalla Regione in meritrate dalle aziende to all’attuazione del agricole, anche soPiano di sviluppo rurale cie di cooperative, a causa delle 2014/2020». notevoli fluttuazioni, degli auL’Assessore all’Agrimenti dei costi dei fattori procoltura dell’Emilia-Roduttivi nonché dell’altissima magna, Tiberio Rabbovolatilità dei prezzi delle mateni, ha infatti affermato rie prime sui mercati internazioche è stato avviato un nali che spesso non consentono percorso finalizzato a nemmeno di coprire i costi di semplificare la buroproduzione». crazia: le tappe più Chiamata a rinnovare i proimportanti di questo cammino pri organi per i prossimi quattro sono il superamento della rianni, l’Assemblea di Fedagri chiesta periodica delle informaEmilia-Romagna ha eletto Carlo zioni riguardanti le aziende Piccinini alla presidenza; vice agricole già contenute nella banpresidente della Cantina di Carca dati della Regione, la messa a pi-Sorbara (Mo), Piccinini supunto di un registro regionale bentra a Giovanni Bettini che ha unico dei controlli, la predispoguidato la Federazione dal 2004. sizione di un tariffario regionale Ringraziando l’Assemblea per per quanto riguarda investil’importante incarico assegnatomenti, acquisto di macchine e gli, Piccinini ha sottolineato che attrezzature, la dilazione della negli ultimi cinque anni le coodocumentazione da allegare alperative hanno saputo resistere la domanda per ottenere i conalla crisi meglio di altre realtà tributi previsti dal Psr. imprenditoriali, ma le aziende Queste risorse potranno conagricole hanno incontrato cresentire di realizzare importanti scenti difficoltà nell’ottenere un investimenti per aumentare la reddito equo. Secondo il neo competitività delle imprese copresidente di Fedagri/Confcoome ha ricordato Paolo De Caperative Emilia-Romagna per stro, presidente Comagri. T.V. superare questo problema oc- n. 14/2014 FRIULI VENEZIA GIULIA Eccezioni agricole Integrato il decreto Terra dei Fuochi I NORD l Friuli Venezia Giulia “corregge” con una propria norma, il recente decreto sulla “Terra dei Fuochi”. Con la norma nazionale era diventato sanzionabile penalmente l’illecito smaltimento dei rifiuti. Per superare questo problema e venire incontro alle richieste di amministrazioni locali, organizzazioni di categoria, imprenditori e privati, per iniziativa dell’assessore alle Risorse agricole, Sergio Bolzonello, la Giunta ha votato una norma con la quale, sarà di fatto consentito bruciare i residui ligno-cellulosici derivanti dalle lavorazioni agricole, purché le ceneri siano reimpiegate nel ciclo culturale come concimi o ammendanti ai terreni. Adriano del Fabro LIGURIA Principali beneficiari i giovani Riaperti termini per domande Psr L a Giunta regionale ha riaperto i termini per la presentazione delle domande di aiuto inerenti alcune misure del Psr 2007-2013. Fra le misure interessate dalla riattivazione dei bandi rientra quella relativa al sostegno all’insediamento di giovani; gli obiettivi sono quelli di favorire il ricambio generazionale, migliorare il dinamismo del settore e la crescita delle dimensioni aziendali, incrementare la professionalità e la produttività del lavoro. I beneficiari sono gli agricoltori sotto i 40 anni di età e che si insediano per la prima volta in un’azienda agricola in qualità di titolare. Le risorse a disposizione ammontano a 11.554.712 € e le domande possono essere presentate al settore Ispettorato Agrario regionale entro il 30 giugno 2014. Isabella Puma n. 14/2014 5 aprile 2014 [ ATTUALITÀ/REGIONI ] TOSCANA Domande aperte fino al 15 maggio Zone svantaggiate, due bandi per aiutare gli agricoltori L a Regione Toscana ha pubblicato due bandi inerenti due misure del Psr, la 211 “Indennità compensative degli svantaggi naturali a favore degli agricoltori delle zone montane” e la 212 “Indennità a favore di agricoltori in zone caratterizzate da svantaggi naturali, diverse dalle zone montane”. La scadenza per l’invio delle domande di contributi è stata fissata il 15 maggio 2014. La misura 211 ha come obiettivo sostenere l’attività agro-zootecnica per il mantenimento di un tessuto socio-economico vitale in zone montane spesso poco produttive. La presenza degli agricoltori e allevatori in queste zone svolge una funzione di presidio ambientale, in quanto garantisce la difesa della biodiversità e del suolo. Attraverso la gestione degli animali al pascolo e la coltivazione di seminativi destinati all’alimentazione ani- male, si vuole ottenere la conservazione del paesaggio e della vocazione turistico-ricreativa e la conservazione del germoplasma e della biodiversità animale e vegetale. I contributi sono destinati alle sole aziende zootecniche che si impegnano a mantenerla per almeno un anno dalla domanda. L’indennità annua è corrisposta per ettaro di superficie di seminativo e/o pascolo. L’importo massimo per entrambi le misure è di 15mila euro per Ute all’anno. La misura 212 ha gli stessi obiettivi della 211, solo che si riferisce a zone poco produttive caratterizzate da svantaggi naturali. Le imprese che presentano svantaggi naturali ubicate in zone montane possono presentare la domanda di contributi solo a una delle due misure. Roberto Sorrentino TOSCANA Per Arcipelago e Monte Argentario Terra e Vita 29 TOSCANA La Cia chiede una rapida approvazione Legge sul territorio senza vincoli «U CENTRO na rapida approvazione della legge, che mantenga intatta la sua ispirazione di fondo. Un percorso chiaro e definito di adeguamento degli strumenti di pianificazione territoriale, che recepisca i principi della legge, eliminando tutte le prescrizioni e i vincoli presenti nei Piani provinciali e comunali, che risultano in contrasto con le norme della nuova legge». Questo il commento di Luca Brunelli, presidente Cia Toscana al convegno organizzato da Legambiente a Firenze sulla nuova legge toscana sul territorio. «La Cia – ha aggiunto Brunelli – ha dimostrato una grande coerenza e rigore, ispirando le proposte ad un principio semplice e chiaro: sì al reddito e no alla rendita. La proposta sugli annessi agricoli, ad esempio, è di grande impatto e fortemente innovativa. Vengono finalmente recepite le esigenze di semplificazione che sosteniamo da anni, con una classificazione ed una gradazione dei livelli autorizzativi basata sul buon senso e sulla misura. Gli annessi dovranno essere, per la maggior parte, leggeri, a basso costo, funzionali all’agricoltura, realizzati con iter e procedure semplici. E quando non servono più – ha precisato il presidente Cia Toscana – si tolgono. Sul tema del cambiamento di destinazione d’uso, indubbiamente complesso, è giusto demandarne la disciplina ai Comuni, indicando loro tuttavia obiettivi ed indirizzi precisi: contrasto alla rendita e salvaguardia della funzionalità rurale delle strutture evitando la loro proliferazione. Inoltre è fondamentale la tutela del “valore di esistenza” patrimonio edilizio delle aree rurali e la valorizzazione di questo patrimonio in funzioni integrate con lo sviluppo rurale». T.V. UMBRIA Una legge per le aree abbandonate Diritti di impianto per la viticoltura Nascerà il “Banco della terra” L a Regione Toscana ha assegnato 15 ha di diritti di impianto per la prosecuzione del progetto di valorizzazione della viticoltura delle isole dell’Arcipelago toscana e del Monte Argentario, iniziato nel 2006. I 15 ettari assegnati vanno ad aggiungersi ai 26 di vigneti già impiantati. I vigneti saranno destinati rispettivamente alla produzione dei vini Doc Elba (5 ha), Doc Ansonica Costa dell’Argentario (5 ha e del vino Igt (5 ha) limitatamente al territorio delle isole di Capraia, Pianosa e Gorgona. Il progetto di reimpianto consentirà l’ampliamento della base produttiva viticola in queste zone di grande valore ambientale e paesaggistico, al fine di facilitare l’insediamento di nuove imprese ed il consolidamento di quelle che già vi operano. R.S. I l consiglio regionale ha approvato una proposta di legge, di 20 articoli in materia di agricoltura, che mira a recuperare all’uso produttivo terre pubbliche abbandonate, assegnandole principalmente a giovani. Tra i punti principali della proposta di legge, quella di istituire un “Banco della terra”. «Siamo di fronte a una legge importante per due obiettivi: il primo è quello di recuperare terre di pregio in aree marginali lasciate in abbandono, garantendo così, insieme alla ripresa dell’agricoltura, anche quella manutenzione ambientale. Il secondo obiettivo della legge è offrire delle opportunità in più a chi cerca occupazione, specialmente ai giovani» afferma l’assessore regionale all’Agricoltura Fernanda Cecchini. T.V. 30 Terra e Vita [ ATTUALITÀ/REGIONI ] PUGLIA Le piante infette vanno estirpate Sharka, cresce l’allerta per la diffusione anche nella zona di Andria D al monitoraggio in corso per la lotta obbligatoria al virus della vaiolatura delle drupacee (Sharka) si evidenzia che la malattia si sta diffondendo rapidamente, tanto che starebbe interessando anche l’agro di Andria. È quanto emerge da una nota del Settore Area politiche per lo sviluppo rurale – Servizio agricoltura – Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia. Si tratta di una preoccupante diffusione che va assolutamente contrastata per evitare patologie più pericolose e devastanti per il genere Prunus, per il quale non esistono interventi curativi se non quello di individuare le piante infette e assicurare la loro rapida estirpazione (operazione soggetta anche a parziale indennizzo da parte della Regione). Pertanto tutte le organizzazioni di categoria e gli agricoltori sono invitati a collaborare con il Settore, d’intesa con l’Osservatorio fitosanitario regionale, al fine di assicurare la massima circolazione delle informazioni sulla malattia, sensibilizzare i propri associati, monitorare e segnalare eventuali casi di Sharka su piante di pesco, albicocco e susino, per procedere rapidamente all’effettiva estirpazione delle piante infette, anche per evitare di incorrere in sanzioni amministrative e penali a carico dell’agricoltore e/o imprenditore inadempiente, oltre alla decadenza dell’indennizzo previsto da parte della Regione. La nota del Settore Area politiche per lo sviluppo rurale informa che presto verrà comunicata la data per un incontro informativo con i responsabili dell’Osservatorio fitosanitario. Giuseppe F. Sportelli n. 14/2014 5 aprile 2014 SICILIA Acli Terra chiede di poter ripartire Dieta Mediterranea, stop dei lavori «C SUD hiediamo con forza all’assessore Cartabellotta che si faccia portavoce col governatore Crocetta per riprendere al più presto i lavori della Fondazione Dieta mediterranea, già costituita nell’aprile del 2012 in Sicilia ma che fino ad oggi non ha ancora iniziato la propria attività». Lo dice Nicola Perricone, vicepresidente nazionale vicario e presidente regionale di Acli Terra, che prosegue: «Abbiamo avviato un dialogo sulla fondazione in occasione del convegno sulla Dieta mediterranea organizzato da Acli Terra Sicilia, e ci auguriamo che avere messo assieme i soggetti interessati alla valorizzazione di questo importante patrimonio, suggellato anche dall’Unesco, possa dare prima possibile i primi importanti frutti per il rilancio del tessuto produttivo coinvolto e, di conseguenza dell’economia del Mezzogiorno». Secondo lo Statuto, la Fondazione dovrebbe durare 30 anni dalla sua costituzione. «Quando fu costituita dall’allora Assessorato Risorse agricole e alimentari la fondazione poteva contare 400mila euro, di cui 250mila di capitale iniziale e 150mila di fondi per il funzionamento – spiega Antonino Bacarella, già professore ordinario di Economia e marketing dei prodotti agroalimentari presso l’Università di Palermo – ma l’ultima riunione del consiglio di amministrazione risale al settembre 2012, e da allora tutto si è fermato. Manca, inoltre, ancora il riconoscimento da parte del Presidente della Regione, che da statuto ne è il presidente onorario, necessario per potere riprendere i lavori». T.V. CAMPANIA Un contributo di 8,9 milioni di euro CAMPANIA Scambiato 20 a 1 con extravergine Misura 123, ammesse 12 istanze Olio esausto, promosso il conferimento G li Uffici dell’assessorato all’Agricoltura hanno approvato la graduatoria provvisoria della misura 123 del Psr Campania 2007-2013. Sono state ammesse a finanziamento 12 istanze di aiuto per una spesa complessiva di oltre 19 milioni di euro pari ad un contributo di circa 8 milioni e 900mila euro. Secondo l’assessore regionale all’Agricoltura, Daniela Nugnes, la misura 123 mira ad incrementare il valore aggiunto dei prodotti agricoli attraverso l’ammodernamento ed il miglioramento dell’efficienza delle strutture produttive locali. Si tratta di uno degli strumenti più significativi messi a disposizione del Programma regionale, cofinanziato dall’Ue, per incentivare e sostenere il sistema agroalimentare della Campania. R.S. O lio d’oliva extravergine in cambio di olio esausto. È l’originale iniziativa del Comune di Casal Velino, piccolo centro del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano guidato dal sindaco Domenico Giordano. L’iniziativa, infatti, prevede la consegna, in regalo, di un litro di olio di oliva extravergine Dop, di produzione locale, a chi conferirà almeno 20 litri di olio esausto. Per le utenze domestiche, sarà possibile anche consegnare 10 litri di olio esausto, in cambio di mezzo litro di olio extravergine. L’iniziativa durerà un anno, fino ad aprile del 2015. T.V. n. 14/2014 5 aprile 2014 [ MANIFESTAZIONI ] PUGLIA Quattro giorni di incontri professionali Florbusiness promuove l’aggregazione nel florovivaismo EMILIA-ROMAGNA Un seminario di Confagri La donna, tra innovazione e tradizione C G uardare con ottimismo «Nel 2014 la crisi si farà senal futuro del comparto tire, e così pure negli anni a seflorovivaistico è possiguire. Ecco perché è importante bile, malgrado le difficoltà ecocapire come il mercato si muove nomiche e finanziarie che an– ha affermato il presidente delch’esso sta attraverl’associazione Florsando. A patto però business, Cosimo UN’OFFERTA di lavorare alacrePagano –. Per affronSOSTENUTA mente per sostituire tare un mercato semDA 10 AZIENDE l’individualismo pre più dinamico e PER UN TOTALE con la partecipaziointernazionale ocDI 120 ETTARI ne, la divisione con corre unirsi e fare siDI SUPERFICIE l’aggregazione. È stema. Questo impequesta l’indicazione gno è un fattore di scaturita dalla sesta edizione di rilevanza vitale per l’intero Florbusiness, l’open day del flocomparto, specialmente in rovivaismo in Puglia organizzaun momento di forte reto dalle aziende Auriccessione come l’attuale. I chio&Sons e Apulia Plants di problemi non si risolvoTerlizzi (Ba), Camaflor, FlorPgano mai da soli, ma no, Pagano Fiori e Pagano Pianunendo le forze. Per fare te di Ruvo di Puglia (Ba), Cantasistema occorrono intore Michele Vivaio Piante e Pritelligenza e spirito immavita di Molfetta (Ba), prenditoriale. Chi si Caporalplant di Canosa di Pumuove solo perché coglia (Bt) e Vivai Capitanio Stefastretto dalla crisi e non con spirino di Monopoli (Ba): quattro to collaborativo, alla fine ricade giorni di incontri professionali sempre nello stesso errore delper mettere in contatto diretto la l’individualismo. Purtroppo si domanda nazionale e internaassiste a volte a idee associative zionale costituita da titolari di valide, che con il tempo si sgregarden center, buyer e grossisti tolano proprio perché in qualcucon l’offerta del meglio del flono o in tutti prevale l’egoismo di rovivaismo barese. pensare di essere il migliore. SoUn’offerta, quella del Florno certo che noi di Florbusiness business, sostenuta da numeri non cadremo in questo tranello. rilevanti: dieci aziende floroviStiamo cercando di migliorare e vaistiche, per una superficie tocertificare la qualità dei nostri tale di circa 120 ettari a piante da prodotti e di ampliare le vendite interno e piante da balcone e da sul mercato nazionale. Riteniaesterno, dei quali 61 coperti da mo di avere un grande vantagserre, 55 con coltivazioni sotto gio competitivo nel proporre ombrai e all’aperto, 4 a piazzali prodotti florovivaistici italiani e e logistica, e circa 500 addetti fra in particolare pugliesi, cosa che dirigenti e impiegati in varie il consumatore finale apprezza funzioni. molto». Giuseppe F. Sportelli Terra e Vita 31 ITALIA reatività, idee e ascolto. E soprattutto la capacità di coniugare innovazione e tradizione. Partono da qui le tante esperienze di donne che guidano aziende agricole, spesso rimanendo nell’ombra, e quindi non rientranti nei numeri ufficiali, ma ben presenti e fondamentali sia a livello organizzativo che economico. Della necessità di «un’indagine qualitativa da Piacenza a Rimini fatta di incontri diretti con le aziende per conoscere l’effettivo ruolo delle donne in agricoltura» ha parlato Antonietta Stinga consulente di Dinamica intervenuta ad un recente seminario a Bologna, organizzato da Confagricoltura Donna EmiliaRomagna con il patrocinio dell’Accademia nazionale di agricoltura e dell’Accademia italiana della cucina. Anche perchè la presenza femminile in agricoltura ha un valore che trascende l’apporto economico: ad es. le fattorie didattiche, oggi in continuo aumento, spesso non troppo remunerative, ma che «hanno consentito a molti giovani di restare in azienda proprio per seguire la didattica» ha sottolineato Rosanna Mari della Regione Emilia-Romagna, dove si contano ad oggi 19.432 imprese individuali femminili, di cui 18.455 rette da over 40. Proprio alle istituzioni regionali Marina Di Muzio, presidente nazionale e regionale di Confagricoltura Donna, ha chiesto di «uscire dagli slogan per concentrarsi sulle donne che credono nella formazione e nella promozione della cultura dei sapori perché solo così si può fare qualità e puntare dritto all’Expo 2015 e alla conquista di nuovi mercati internazionali». Altra richiesta alla Regione è stata quella di «programmare un Psr 2014-2020 che preveda misure e strumenti adeguati, non solo azioni indirette» ha concluso Di Muzio. Manuela Pagani, giovane conduttrice d’azienda e fresca vincitrice del premio De@Terra 2014 del Mipaaf, ha presentato la sua esperienza innovativa in agricoltura nel piacentino: Manuela coltiva orticole ma integra il reddito effettuando consulenze di ecologia e ambiente, svolge attività di fattoria didattica e di rieducazione tra cane e famiglia nonchè di conservazione e gestione della fauna selvatica. Un’azienda che è un «luogo eletto per interventi che mirano all’incremento della diversità biologica e all’impiego di specie spontanee, luogo culturale ed educativo volto alla sostenibilità e alla conservazione della natura». Dulcinea Bignami SPECIALE Difesa mais L’impatto del clima condiziona le strategie PAGINA 34 Diabrotica e piralide, doppio target non coincidente PAGINA 36 L’ingombrante pressione del rischio micotossine PAGINA 40 Fusariotossine emergenti. Un contorno indigesto PAGINA 44 34 [ SPECIALE DIFESA MAIS ] Terra e Vita L’impatto del clima condiziona le strategie Dopo un 2012 DI MASSIMO BARISELLI E RICCARDO BUGIANI di forte siccità (e alto rischio D tecnica per a un paio di anni il clima influenza notevolmente l’andamento colturale del mais. Dopo un 2012 disastroso per la scarsità di acqua e per le altissime temperature estive con conseguente abbassamento dei livelli di falda e innalzamento del cuneo salino, il 2013 è stato contrassegnato da intermittenti e copiose precipitazioni primaverili accompagnate da basse temperature che hanno causato un generalizzato ritardo dei cicli colturali e, in alcuni casi, hanno costretto a seminare su terreni ancora umidi o addirittura sotto la pioggia. In Lombardia, in alcuni casi, le semine sono continuate fino a giugno, ben oltre i canonici mesi di marzo e aprile. In tale contesto, in terreni inzuppati e con estesi ristagni d’acqua, non sono mancate le risemine per asfissie radicali e per l’azione di funghi fitopatogeni ma, per fortuna, ciò ha comportato anche una rarefazione dei danni radicali causati da Diabrotica anche nelle zone più infestate. Per quanto riguarda la Piralide, gli attacchi sono avvenuti a macchia di leopardo e sono risultati mediamente più contenuti, con voli della seconda generazione meno numerosi e in ritardo di 7-10 giorni. contenere danni CICLONE MICOTOSSINE di aflatossine) e un 2013 con insistenti piogge primaverili (e presenze di fumonisine), si cerca la giusta combinazione e contaminazioni Anche il ciclone micotossine che si era abbattuto sul raccolto 2012, nella scorsa stagione si è leggermente ridimensionato (si vedano i numeri sulla foto). Non sono mancate però contaminazioni da aflatossine, sorattutto nei primi raccolti, probilmente a causa delle fioriture ritardate che sono avvenute in un periodo di alte temperature. E soprattutto si sono registrate, nei campionamenti ufficiali, sostenute presenze di fumonisine. Lo sviluppo di muffe da Fusarium può essere infatti stato favorito proprio dal ritardo del ciclo colturale e dall’incompleta granigione della spiga. Le maturazioni tardive e la presenza di tutoli scoperti nella parte apicale delle spighe può infatti aver favorito gli attacchi della terza generazione della piralide. L’individuazione della giusta combinazione tecnica tra pratiche agronomiche e strategie di difesa rimane dunque un tema centrale, in quanto le condizioni climatiche “estreme” che sempre più di frequente caratterizzano la stagione vegetativa, potranno determinare nuovamente contaminazione da micotossine nelle produzioni di mais, ben oltre i limiti fissati dalla normativa comunitaria. Specialmente per quello che riguarda le aflatossine che si sviluppano in presenza di alte temperature e siccità che, con tutta probabilità, contrassegneranno il clima dei prossimi anni. Gli autori sono del Servizio Fitosanitario - Regione Emilia-Romagna n. 14/2014 5 aprile 2014 FUMONISINE FUMONISINE 4.000 μg/kg μg/kg (ppb) (ppb) Limite Limite di di legge legge per per ilil granturco granturco non non trasformato trasformato 11%% Campioni Campioni oltre oltre ilil limite limite nel nel 2011 2011 52%% Campioni Campioni oltre oltre ilil limite limite nel nel 2012 2012 62%% Campioni Campioni oltre oltre ilil limite limite nel nel 2013 2013 AFLATOSSINE AFLATOSSINE 20 μg/kg μg/kg (ppb) (ppb) Limite Limite di di legge legge per per le le materie materie prime per mangimi prime per mangimi 23%% Campioni Campioni oltre oltre ilil limite limite nel 2012 nel 2012 4%% Campioni Campioni oltre oltre ilil limite limite nel nel 2013 2013 n. 14/2014 5 aprile 2014 [ SPECIALE DIFESA MAIS ] Terra e Vita 35 DEOSSINIVALENOLO DEOSSINIVALENOLO (Don) (Don) 1.750 μg/kg μg/kg (ppb) (ppb) Limite Limite di di legge legge per per ilil granturco granturco non non trasformato trasformato 100 %% Campioni Campioni in in regola, regola, sotto sotto ilil limite limite di di 1.750 1.750 μg/kg μg/kg nel nel 2013 2013 Fonte: Fonte: Cra-Cerealicoltura Cra-Cerealicoltura Bergamo. Bergamo. Monitoraggio Monitoraggio ufficiale ufficiale micotossine micotossine 36 Terra e Vita [ SPECIALE DIFESA MAIS ] n. 14/2014 5 aprile 2014 Diabrotica e piralide, doppio target non coincidente DI MASSIMO BARISELLI E RICCARDO BUGIANI I l mais è l’unica coltura che consente lo sviluppo di elevate popolazioni di Diabrotica (Diabrotica virgifera virgifera) e che, di conseguenza, può subire danni alla produzione. Il danno di rilevanza economica è causato dalle larve che, nutrendosi delle radichette e scavando gallerie nelle radici più grosse, provocano un ridotto sviluppo radicale che rende la pianta di mais più soggetta ad allettamenti, ne riduce la capacità di assorbimento di acqua e nutritivi e, durante le operazioni di raccolta, provoca maggiori perdite di produzione. Prevenzione e lotta integrata, tenendo conto che il giusto posizionamento dei trattamenti contro i due insetti è sfasato di 3 settimane PIANTE A C OLLO D OCA Il tipico sintomo che si ritrova nei casi di elevata infestazione larvale è la presenza in campo di piante a "collo d'oca" (goosenecked plants). Si tratta di piante allettate che tendono a risollevarsi dal suolo curvandosi e formando gomiti. Il danno larvale risulta maggiore in mancanza di irrigazione e in condizioni di coltivazione non ottimali. Gli adulti si nutrono di polline e possono danneggiare sia le foglie che gli stimmi dell'infiorescenza femminile del mais, causando aborti fiorali. Usualmente le erosioni fogliari non sono consistenti però, in caso di forti infestazioni, possono ridurre notevolmente il numero dei fiori fecondati. Lo scorso anno c’è stato un iniziale ritardo del ciclo di sviluppo dell’insetto rispetto al 2012. con una rarefazione dei danni visibili (ginocchiature, allettamenti) in tutte le zone notoriamente infestate. Evidenze di danno sono state osservate localmente in zone non irrigue e in terreni marginali, sempre in prolungata monosuccessione maidicola. Annata difficile quindi, ma caratterizzata, per quanto riguarda diabrotica, da danni marginali, riconducili a singoli appezzamenti, con popolazioni di adulti ovunque contenute. Protezione del seme. Dopo la sospensione dei neonicotinoidi sono state registrate nuove formulazioni granulari da usare per la geodisinfezione e impiegabili contro elateridi e larve di diabrotica. Larva di diabrotica in azione. ROTAZIONE O GEODISINFEZIONE I principali metodi di lotta a Diabrotica sono di tipo agronomico: in particolare l’avvicendamento. La rotazione, infatti, ha un effetto diretto sulla popolazione poiché le larve nel terreno, non trovando radici di mais per alimentarsi, muoiono. Solo nelle aree a prevalente vocazione zootecnica in cui è difficile applicare l’avvicendamento, può essere utile una difesa specifica basata su trattamenti adulticidi, utili a ridurre le deposizioni e a proteggere la fecondazione, e trattamenti geodisinfestanti al terreno, utili a ridurre il possibile danno radicale. Nelle aree maggiormente infestate, l’opportunità di un trattamento adulticida per controllare le ovideposizioni di Diabrotica viene decisa sulla base di un monitoraggio aziendale eseguito con trappole cromotropiche gialle al superamento di soglie specifiche. Sfortunatamente il momento di intervento ideale in funzione Diabrotica non sempre coincide con il posizionamento del trattamento contro la Piralide. Recenti osservazioni, infatti, hanno stimato una sfasatura media di 3 settimane tra i due posizionamenti migliori. DOPPIO INTERVENTO O UNICO? Il doppio intervento è una soluzione efficace ma complessa e costosa dal punto di vista organizzativo e può trovare applicazione esclusivamente in particolari condizioni di elevatissima pressione di entrambe le specie. Generalmente è consigliabile realizzare un’unica applicazione mirata, da un lato a ridurre una parte considerevole delle ovideposizioni della diabrotica, ma soprattutto a intercettare la prima parte del volo n. 14/2014 5 aprile 2014 Terra e Vita 37 “Collo d’oca” (goosenecked plants) il tipico danno causato dagli attacchi delle larve di diabrotica. degli adulti di piralide. Va ricordato, infatti, che la strategia di controllo per Diabrotica, può considerare molte misure alternative al trattamento adulticida mentre forti attacchi di piralide, di fatto, sono controllabili solo con il trattamento contro gli adulti. Ciò significa che nella maggior parte dei casi, in un’ottica di prevenzione e controllo del rischio micotossine, se si ravvisa la necessità di un intervento adulticida, è preferibile concentrare l’attenzione sulla Piralide. IL NEMICO NUMERO UNO La Piralide del mais (Ostrinia nubilalis Hb.) è un lepidottero Crambide, estremamente polifago anche se, la specie d’elezione, è sicuramente il mais. La Piralide sverna come larva in diapausa nascosta tra i residui colturali interrati con l’aratura o nei tutoli. Lo sfarfallamento degli adulti della prima generazione avviene da metà maggio a fine giugno con un massimo di presenze a metà giugno; quello della seconda, assai prolungato e più pericoloso, va dalla prima decade di luglio a oltre metà settembre, con voli consistenti da metà luglio a fine agosto. I voli delle diverse generazioni, tuttavia, tendono parzialmente ad accavallarsi nel corso dell’estate. Larva di piralide di 4a età, responsabile dei maggiori danni sulla spiga (foto Blandino). [ SPECIALE DIFESA MAIS ] 38 Terra e Vita n. 14/2014 5 aprile 2014 LE STRATEGIE DI DIFESA AVVERSITÀ Piralide del mais (Ostrinia nubilalis) CRITERI DI INTERVENTO S. A. E AUSILIARI Sfibratura degli stocchi e aratura tempestiva. Trichogramma Bacillus thuringiensis Clorantraniliprole (2) Diflubenzuron Indoxacarb (2) Soglia: Solo in caso di presenza accertata sulla II e III generazione Non ammesso l’impiego di atomizzatori a "Cannone" La rotazione colturale è sufficiente a contenere la diabrotica. In altre situazioni installare trappole cromotropiche gialle e seguire le indicazioni dei bollettini per eventuali trattamenti Diabrotica (Diabrotica virgifera virgifera) Soglia: Catture di 50 adulti settimanali consecutivi per due settimane e solo nel caso si preveda la coltura del mais anche nell’anno successivo Betacyflutrin (1) Alfacipermetrina (1) Deltametrina (1) Zetacipermetrina (1) Ciflutrin (1) Lambdacialotrina (1) Indoxacarb (2) Segnalare l’eventuale presenza ai Servizi Fitosanitari Tra parentesi: n. max trattamenti all anno. Fonte Dpi 2014 Regione Emilia-Romagna Le femmine fecondate depongono scalarmente le uova in ovoplacche embricate da cui, dopo 5-7 gg. nascono le larvette di colore biancastro. Durante i cinque stadi di sviluppo le larve erodono il parenchima e forano ripetutamente il cartoccio fogliare. In seguito penetrano nel fusto scavandovi delle gallerie. L’ovideposizione del secondo volo avviene soprattutto sulle brattee delle spighe. Le larve attaccano in preferenza peduncolo e tutolo e, in questa fase, possono danneggiare anche le cariossidi. La diffusione e la pericolosità della Piralide sono condizionate dall’areale di coltivazione del mais, dalla varietà coltivata e dall’andamento stagionale. Il danno principale è causato dalle gallerie larvali che possono indebolire i fusti di mais fino a provocarne lo stroncamento. Le larve di seconda generazione, causano danni sulle spighe e sulle cariossidi, con la conseguente diminuzione della produzione. Le gallerie larvali provocano un’alterazione delle funzionalità metabolica della pianta impedendo il normale flusso di acqua, sostanze nutritive ed elementi prodotti dalla fotosintesi. Questo causa un decremento produttivo proporzionale all’attacco dell’insetto. Ma anche la qualità del prodotto in NORMATIVA Lotta obbligatoria Game over D caso di forti attacchi può risultare compromessa; le gallerie e i fori larvali infatti, costituiscono la via di accesso preferenziale di alcuni funghi parassiti come Fusarium e Aspergillus. STRATEGIA E PRODOTTI La difesa dalla Piralide negli ultimi tempi viene spesso realizzata oltre che per massimizzare la produzione, anche per prevenire la presenza di micotossine (aflatossine e fumonisine). Il trattamento insetticida quindi ha lo scopo di impedire l’ingresso delle larve nella spiga evitando danneggiamenti che possono aumentare l’incidenza delle micotossine. Per mettere in atto un’efficace strategia di difesa occorre valutare le indicazioni fornite dalle trappole a feromoni e la fenologia della pianta per individuare il momento di intervento corretto. Trattamenti eseguiti con tempistica sbagliata risultano totalmente inefficaci sia nel controllo della Piralide che nella prevenzione delle contaminazioni da micotossine. Anche la scelta del prodotto è importante. L’impiego di formulati con caratteristiche ovolarvicide, ad esempio, consente di anticipare l’epoca di interven- al momento della prima segnalazione, avvenuta nel ’98 nei pressi dell’aeroporto di Venezia, la Diabrotica si è diffusa prima in tutta la pianura padana poi anche in Lazio e in Toscana e, più di recente, in Umbria e nelle Marche. La specie quindi in Italia non è più eradicabile e la normativa europea ne ha recentemente preso atto eliminando questo insetto dagli elenchi degli organismi nocivi di interesse fitosanitario regolamentati. Contemporaneamente sono state abrogate le misure di emergenza atte a prevenire la propagazione di Diabrotica v. virgifera nella Ue. A cascata questo determina l’abolizione di tutti gli obblighi a carico delle autorità fitosanitarie degli Stati membri. In abbinamento a questi provvedimenti è stata adottata la raccomandazione della commissione 2014/63/Ue del 6 febbraio 2014 con l’obiettivo di orientare gli Stati membri verso l’adozione dei principi generali della difesa integrata anche per la difesa dalle infestazioni di Diabrotica in modo da pervenire ad un controllo efficace e sostenibile dell’insetto nelle coltivazioni di mais. Si tratta di un cambiamento importante perché, se Diabrotica è molto diffusa in alcuni paesi del sud est europeo, è ancora assente in importanti aree maidicole del territorio comunitario, come la Spagna e vaste regioni di Francia e Germania. Ma se la decisione della Commissione può sembrare una resa senza condizioni, in realtà va detto che le prescrizioni previste dalla lotta obbligatoria, sono servite per approfondire la biologia si questo insetto e i per mettere a punto i mezzi di contrasto più adatti. n. 14/2014 5 aprile 2014 to trattando durante la fase di ovideposizione. I prodotti ad attività esclusivamente larvicida, invece, possono essere impiegati in epoca immediatamente successiva, in corrispondenza del picco di volo degli adulti e della nascita delle prime larve. Dal punto di vista fenologico i migliori risultati si hanno intervenendo nella settimana che segue la fioritura femminile del mais, ovvero quando le spighe sono già fuoriuscite ed hanno le barbe che virano dal colore verde a quello marrone. [ SPECIALE DIFESA MAIS ] Danno da piralide (Ostrinia nubilalis): spesso l’attività trofica delle larve apre l’ingresso ai funghi produttori di micotossine. MISURE AGRONOMICHE Il controllo della Piralide può essere ottenuto anche mediante l’adozione di adeguate tecniche agronomiche quali: - la rotazione delle colture; - una corretta gestione degli stocchi con trinciatura e successivo interramento; - la scelta di varietà, dell’ibrido e di tecniche colturali che favoriscono uno sviluppo equilibrato del mais (in particolare di Terra e Vita 39 Adulti di diabrotica. I danni diretti prodotti in questa fase, dovuti agli attacchi sulle sete e sulle giovani spighe, sono piuttosto limitati. uno stocco robusto); - anticipo delle semine (per provocare uno sfasamento fra ciclo biologico della Piralide e coltura); - gestione dell’epoca di raccolta (granella con umidità più elevata richiede delle onerose operazioni di essiccazione nei cen tri di stoccaggio consortili). Gli autori sono del Servizio Fitosanitario - Regione Emilia-Romagna 40 Terra e Vita [ SPECIALE DIFESA MAIS ] n. 14/2014 5 aprile 2014 L’ingombrante pressione del rischio micotossine DI RICCARDO BUGIANI E MASSIMO BARISELLI L Il ruolo di clima, agronomia e difesa. a proliferazione in campo dei funghi procolta, pulitura, essiccazione e stoccaggio. Alla prova ceppi duttori di micotossine dipende in larga Di seguito si riportano le scelte agronomiche parte dalle condizioni climatiche e dalla in fase di fase di programmazione che possono di Aspergillus flavus incidere sulla maggiore o minore contaminazioconduzione agronomica della coltura. Gli attacchi di Fusarium vengono favoriti da temperature ne da micotossine. non tossigeni elevate e da prolungati periodi piovosi nel perioRotazioni. L’avvicendamento colturale è una do che va dalla fioritura (le sete fiorali rappresenpratica molto utile e quanto mai consigliabile per tano una importante via di penetrazione del fungo) alla raccolta (da ridurre le sorgenti di inoculo di quei funghi che si conservano nei agosto a ottobre) mentre, al contrario, Aspergillus spp. si sviluppa in residui colturali e, conseguentemente, per controllarne la loro difseguito a periodi di secco e temperature elevate che inducono, da fusione. Recenti ricerche hanno evidenziato che la contaminazione un lato, la pianta ad accusare uno stress idrico e, dall’altro, il fungo da fumonisine presenti in campi di mais seguiti a ristoppio risulta a stimolare la produzione di micotossine. maggiore di quelli soggetti a rotazione colturale. Inoltre, il ricorso Generalmente un andamento climatico fresco o in areali di coltialla rotazione rappresenta una buona pratica agricola, suggerita vazione pedecollinari corrisponde ad un basso rischio di contamianche per la prevenzione e la difesa dalla Diabrotica virgifera. nazione da micotossine della granella. Al contrario, condizioni Scelta varietale. L’idoneità dell’ibrido alle caratteristiche del climatiche calde e siccitose, specialmente in assenza di irrigazione, suolo e alle condizioni climatiche della zona in cui dovrà essere preludono ad elevate concentrazioni di micotossine nella granella. coltivato è fondamentale. Per minimizzare il rischio di contaminaLe condizioni epidemiologiche e i fattori (pratiche agronomiche, zione da aflatossine è bene privilegiare gli ibridi che offrono le clima e caratteristiche genotipiche degli ibridi) che portano alla migliori garanzie di tolleranza agli attacchi fungini e resistenza contaminazione micotossigena della produzione sono complessi e agli stress idrici. La scelta della classe di maturità è legata alla spesso interconnessi fra di loro. disponibilità di acqua e all’epoca di raccolta. Gli ibridi più precoci (Classe FAO 300-400) sono maggiormente LE SCELTE AGRONOMICHE suscettibili alla contaminazione da aflatossine in quanto completaL’esperienza accumulata in questi anni porta ormai a pensare che no le ultime fasi di maturazione della granella in condizioni la gestione del rischio di contaminazione passi, in primo luogo, climatiche spesso caratterizzate da elevate temperature e scarse attraverso l’impiego di pratiche agronomiche virtuose (rotazioni, precipitazioni, mentre gli ibridi più tardivi (Classe FAO 600-700) scelta del giusto ibrido, densità di semina non elevate, concimazioni azotate equilibrate, irrigazione nelle fasi a rischio, etc.) in grado di limitare al massimo le condizioni di stress della coltura in campo. Tuttavia, anche se tutto questo viene rispettato è comunque necessario, specialmente nei casi in cui la fase di campo non sia stata ottimale, una rigoroso controllo e monitoraggio della concentrazione Pannocchia gravemente Grave contaminazione di Aspergillus spp. produttore micotossigena e soprattutto infetta da fusariosi. di aflatossine. un’attenta gestione della rac- [ SPECIALE DIFESA MAIS ] n. 14/2014 5 aprile 2014 Terra e Vita 41 TAB. 1 - LIMITI MASSIMI AMMESSI SU MAIS E SUOI DERIVATI* TOSSINE AF DON FB ZEA OTA LIMITI MASSIMI AMMESSI PRODOTTI NORMATIVA DI RIFERIMENTO B1: 5 μg/kg B1+B2+G1+G2: 10 μg/kg Mais da sottoporre a cernita o altro trattamento fisico Reg.CE n.165/2010 1750 μg/kg Mais non trasformato 750 μg/kg Cereali e derivati per consumo diretto B1+B2: 4000 μg/kg Mais non trasformato B1+B2: 1000 μg/kg Mais per consumo umano diretto 350 μg/kg Mais non trasformato 75 μg/kg Cereali e derivati per consumo diretto 5 μg/kg Cereali non trasformati 3 μg/kg Derivati da cereali non trasformati Reg.CE n.1126/2007 Reg.CE n.1181/2006 *destinati al consumo umano e relativa normativa europea di riferimento sono maggiormente predisposti alla contaminazione da fumonisine in quanto nel prosieguo della stagione è più probabile si manifestino maggiormente le condizioni predisponenti per un loro accumulo (umidità, precipitazioni, temperature più fresche). Gestione del terreno. Le sistemazioni del terreno prima della semina della coltura devono essere condotte in maniera tale da favorire la crescita delle piante ed evitare condizioni anche temporanee di stress. Situazioni che comportano una limitazione dello sviluppo della pianta sono infatti fortemente a rischio aflatossine. La tessitura del terreno può influenzare indirettamente la contaminazione delle micotossine: nei terreni più sciolti, cioè con forte componente sabbiosa ed in assenza di irrigazione, la coltura può andare soggetta a rilevanti fenomeni di stress e presentare maggiori contaminazioni sia di aflatossine sia di fumonisine. È consigliabile curare con attenzione lo sgrondo delle acque in eccesso, in particolare modo nei terreni meno permeabili dove il drenaggio può essere più difficoltoso e limitato. Il ricorso ad unalavorazione del terreno (da eseguirsi quanto prima e comunque entro 60 giorni dalla raccolta della coltura precedente) utile all’interramento dei residui colturali della coltura precedente si rende particolarmente SINTOMI Muffe verdi o bianco-rosate L utile quando questa è stata un cereale autunno – vernino o un ristoppio di mais. Semina. È necessario effettuare tempestiva la semina in corrispondenza di buone condizioni agronomiche e climatiche (temperatura del terreno di almeno 10 °C da alcuni giorni a 5 cm di profondità) e cercando di evitare di fare coincidere la fase fiorale con le massime temperature. Le semine tardive (indicativamente dalla terza decade di aprile) sono più a rischio per contaminazioni da fusariotossine, in particolare modo per gli ibridi a ciclo tardivo (Classe FAO 600 - 700). Negli ambienti dove l’acqua può essere un fattore limitante è necessario optare per semine anticipate e ibridi che meglio si adattano agli stress idrici. Anche la giusta densità di semina è importante. Densità elevate in ambienti fertili e in prima epoca di semina possono aumentare il rischio di stress idrico delle piante e comportare condizioni micro-climatiche più favorevoli allo sviluppo dei funghi tossigeni. Su terreni sciolti e in assenza di irrigazione, è necessario ridurre la densità di semina a 1 - 1,5 piante/m2. Densità di semina superiori a 8,5 piante/m2 possono aumentare sensibilmente le contaminazioni delle principali fusariotossine. e micotossine sono sostanze naturali prodotte da alcuni funghi parassiti delle piante che causano il deterioramento delle derrate alimentari. La loro pericolosità è dovuta al fatto che, se ingerite, possono indurre, negli animali e nell’uomo, diverse patologie sia croniche che acute. Le micotossine sono prodotte, durante la stagione vegetativa in campo, da funghi appartenenti al genere Fusarium (principalmente Fusarium verticillioides, più raramente F. proliferatum), caratterizzati dallo sviluppo di una muffa bianca o rosata, e Aspergillus (principalmente Aspergillus flavus) la cui muffa assume una caratteristica colorazione verde. In genere, negli areali maidicoli del nord Italia le micotossine più diffuse sono le fumonisine (FB), prodotte dai funghi del genere Fusarium, e le aflatossine (AF) prodotte dai funghi del genere Aspergillus (tabella 2). Altre micotossine come deossinivalenolo (DON), zearalenone (ZEA) e ocratossina A (OTA) vengono rilevate raramente e comunque ben al disotto dei valori massimi consentiti su mais sia per uso alimentare umano che per uso zootecnico. IL GIUSTO DOSAGGIO DEGLI INPUT TECNICI Ecco invece gli accorgimenti da adottare durante la stagione vegetativa. Fertilizzazione. Per evitare stress nutrizionali a carico delle piante che possano favorire la contaminazione micotossigena, è importante una corretta e bilanciata fertilizzazione. L’elemento al quale porre maggiore attenzione è l’azoto (N): piante con evidenti sintomi di carenza azotata sono maggiormente [ SPECIALE DIFESA MAIS ] 42 Terra e Vita n. 14/2014 5 aprile 2014 TAB. 2 - LIMITI MASSIMI AMMESSI SU MAIS E SUOI DERIVATI* TOSSINE LIMITI MASSIMI AMMESSI PRODOTTI NORMATIVA DI RIFERIMENTO AF B1: 0,02 mg/kg Materie prime per mangime D.L. n.149 10/05/04 OTA 0,25 mg/kg Materie prime per mangime D.L. 15/05/2006 Min. della Salute 8 mg/kg Materie prime per mangime, cereali e prodotti a base di cereali 12 mg/kg Materie prime per mangime, sottoprodotti mais DON FB Cereali e prodotti derivati B1+B2: 60 mg/kg Materie prime per mangime Racc. CE 17/08/06 Mais e prodotti derivati 2 mg/kg Materie prime per mangime, cereali e prodotti a base di cereali 3 mg/kg Materie prime per mangime, sottoprodotti mais ZEA *per uso zootecnico e relativa normativa europea di riferimento predisposte alla contaminazione da aflatossine. Tuttavia è opportuno evitare anche gli eccessi, in quanto possono favorire la contaminazione da fumonisine. Nel caso la dose da applicare in copertura superi i 100 kg/ha di N, è bene frazionare le applicazioni. Irrigazione. L’irrigazione è uno degli elementi più importanti per il controllo delle micotossine nel mais. In campo, condizione ad alto rischio di infezioni da A. flavus,produttore di aflatossine, è la presenza di uno stress idrico successivo alla maturazione cerosa della granella. Se le condizioni di umidità del terreno sono insufficienti a soddisfare le esigenze idriche della pianta, gli interventi irrigui, quindi, vanno effettuati non solo nel periodo immediatamente antecedente la fioritura maschile, ma anche nella fase più avanzata della coltura. Tuttavia, apporti irrigui eccessivi e prolungati oltre la fase di maturazione lattea della granella, favoriscono le condizioni microclimatiche per l’accumulo di fumonisine. Difesa. Esiste una correlazione significativa tra le infestazioni di piralide presenti nella spiga a maturazione cerosa e la contaminazione da fumonisine alla raccolta. Per quanto esposto precedentemente, la difesa è da realizzarsi esclusivamente nelle situazioni con forte pressione del fitofago e posizionati sulla seconda e terza generazione del fitofago. Per il contenimento delle micotossine, è stato dimostrato che il trattamento contro la piralide risulta più efficace dell’applicazione fungicida. A livello sperimentale, si è rivelato interessante, e degno di ulteriore sviluppo, l’utilizzo di ceppi di A. flavus non produttori di aflatossine come competitori nei confronti dei ceppi tossigeni. Un altro importante strumento per la gestione del problema aflatossine è rappresentato dall’utilizzo di modelli previsionali. Attualmente l’Università Cattolica di Piacenza ha messo a punto un sistema di supporto alle decisioni (DSS) con il quale stimare, a partire dalla data di emissione delle sete, un accumulo potenziale di micotossine. Schema rappresentativo delle scelte agronomiche da intraprendere per minimizzare il rischio di contaminazione micotossigena nella fase di programmazione e durante la stagione vegetativa del mais. Gli autori sono del Servizio Fitosanitario - Regione Emilia-Romagna [ SPECIALE DIFESA MAIS ] 44 Terra e Vita n. 14/2014 5 aprile 2014 Fusariotossine emergenti Un contorno indigesto Le prime indagini DI LORENZO TOSI effettuate in Italia I l mais è una coltura che scricchiola. Per decenni attaccano le derrate alimentari pare non esaurirsi mettono in evidenza mai. In particolare per i cereali. Oggi sono oltre 300 è stato una sicurezza per i sistemi colturali delle regioni vocate del Nord. Oggi invece la quelle riconosciute e secondo una recente stima una qualità sanitaria della Fao il 25% della produzione alimentare moncronaca parla di superfici in flessione (918mila ettari nel 2013, pari al 6% in meno rispetto all’anno diale registra presenze di micotossine, alcune note, della granella precedente) e produzioni in decisa contrazione (7,2 altre meno conosciute ma “emergenti”, di cui sono milioni di t, il peggior risultato dal 1992 - secondo le attualmente note solo alcune informazioni relative di mais che deve elaborazioni del Dip. Demm dell’Università di Mialla loro tossicità sull’uomo e sugli animali superiolano su dati Istat). Nella classifica delle rese aumenri. La storia di queste sostanze è del resto piuttosto essere migliorata ta così il distacco dell’Italia rispetto agli altri prorecente: le aflatossine sono balzate agli onori della duttori europei (siamo scesi a 78 q/ha di granella, cronaca all’inizio degli anni ’60 dello scorso secolo contro gli 81 della Francia e i 110 della Spagna). Pertanto, per la filiera per una contaminazione di una farina d’arachidi ad uso zootecnico in maidicola italiana, accanto all’emergenza della produttività, si conferInghilterra. Le fumonisine sono state isolate addirittura solo nel 1986. ma quella delle rese produttive, ma della qualità sanitaria. Le crisi I risultati di un primo studio preliminare sulla presenza di micotossilegate alla contaminazione da micotossine si susseguono infatti ad un ne emergenti e sulle prime indicazioni di controllo è stata presentata ritmo sempre più serrato. Dopo un 2012 in cui la forte siccità aveva da Amedeo Reyneri del dipartimento DISAFA dell’Università di innalzato il livello di rischio per le contaminazioni da aflatossine (con Torino nel corso della recente giornata del mais di Bergamo. il 23% dei campioni analizzati dalla rete nazionale di monitoraggio Lo studio, inserito nel progetto MICOPRINCEM finanziato dal oltre il limite di legge dei 20 ppb), a caratterizzare negativamente il ministero per le Politiche agricole e forestali e coordinato dal CRA-Ce2013 è stata invece la presenza di fumonisine, rilevate oltre i 4000 ppb realicoltura ha potuto fare riferimento alla rete di monitoraggio uffisul 62% dei campioni, mentre i tricoteceni – e il Don (deossinivalenociale e ai campionamenti eseguiti presso i centri di controllo delle lo) in particolare – si sono mantenuti ben sotto i limiti di legge in gran principali regioni maidicole del Nord. Le analisi sui campioni sono parte degli areali, ma hanno fatto un prevista comparsa negli ambienstate eseguite presso la Boku University di Vienna. ti dove le raccolte sono state più tardive. ANCORA PRIVE DI LIMITI NORMATIVI OLTRE TRECENTO MOLECOLE CONOSCIUTE Non basta però questo trittico ad esaurire l’elenco delle minacce di origine biologica. L’elenco delle micotossine prodotte dai funghi che «Le micotossine emergenti – spiega Reyneri – sono molecole tossiche o bioattive verso le quali sono in corso indagini per accertarne l’attività sull’uomo e sugli animali allevati e la frequenza della loro presenza TAB. 1 - MICOTOSSINE EMERGENTI PRODOTTE DA FUSARIUM SP SEZIONE LISEOLA E GIBBOSUM METABOLITA SPECIE DI FUSARIUM AZIONE fujikuroi, verticillioides Antibiotica Acido fusarico verticillioides, subglutinans, proliferatum Neurotossica Suini, avicoli bovini Beauvericina verticillioides, subglutinans, proliferatum Citossica Avicoli equiseti, semitectum Antibiotica Moniliformina avenaceum, subglutinans, proliferatum Epatotossica, cardiotossica, additiva con Afla e Fum Avicoli, pecore, suini Fusaproliferina subglutinans, proliferatum Teratogena Avicoli Bikaverina Equisetina SENSIBILITÀ Fonte: Elaborazione Terra e vita dalla relazione Micotossine emergenti presentata da Amedeo Reyneri, Disafa Unito alla Giornata del mais di Bergamo - 7 febbraio 2014 n. 14/2014 5 aprile 2014 Terra e Vita 45 Efficacia dei trattamenti insetticidi. Le prove del Disafa Università di Torino hanno dimostrato l’importanza del ruolo delle piralide nella diffusione degli attacchi di Fusarium e sulla presenza di micotossine emergenti come fusaproliferina, moniliformina e aurofusarina. L’applicazione degli insetticidi si è dimostrata in grado di abbattere le contaminazioni delle micotossine prodotte dai Fusaria della sezione Liseola e Gibbosum, ma non di quelle delle sezioni Discolor e Roseum. nelle derrate e negli alimenti». Per queste sostanze non esistono infatti ancora dei limiti normativi e nemmeno dei metodi validati per il monitoraggio e, addirittura, dei metodi certificati di analisi. Per scoprire l’entità del problema, il primo passo è l’acquisizione di informazioni attendibili sulla loro reale diffusione nei cereali coltivati in Italia. La ricerca coordinata da Reyneri ha posto l’attenzione sui cereali; i risultati preliminari presentati hanno riguardato il mais. Tra le oltre 130 molecole esaminate la maggior parte di quelle presenti sono prodotte da muffe del genere Fusarium dalle sezioni Liseola e Gibbosum Discolor e Roseum (Tab. 1 e Tab. 2). OCCHIO A MONILIFORMINA E DON-3-G Alle sezioni Liseola e Gibbosum appartengono specie come F. moniliforme, F. verticillioides e F. proliferatum, le stesse che producono fumonisine, mentre alle sezioni Discolor e Roseum appartengono specie come F. graminearum e F. poae, metabolizzatori anche di tricoteceni (Don e T-2) e zearalenone. A questo proposito conviene infatti ricordare alcune “regole” fondamentali riguardo a questo tipo di contaminazioni: un’unica specie fungina può produrre più micotossine, la stessa micotossina può essere prodotta da più funghi di specie diverse, la granella può essere contaminata da più di una micotossina, anche se in genere una è prevalente. In più occorre ricordare che la presenza del fungo (che nel mais è in genere più visibile rispetto agli altri cereali – si veda articolo precedente) non è di per sé segnale di presenza di micotossine, perché queste vengono prodotte solo se le condizioni ambientali (temperatura, umidità) sono favorevoli. Le micotossine prodotte dalle diverse specie di Fusaria non sono le più pericolose (superate in questa speciale e deleteria classifica dalle micotossine prodotte da Aspergillus flavus), ma purtroppo sono quasi sempre presenti nelle produzioni cerealicole italiane, in particolare le fumonisine, perché Fusarium verticillioides è ormai endemicamente presente in Pianura padana grazie ad un adattamento specifico alle condizioni ambientali e climatiche esistenti. 46 Terra e Vita [ SPECIALE DIFESA MAIS ] n. 14/2014 5 aprile 2014 TAB. 2 - MICOTOSSINE EMERGENTI PRODOTTE DA FUSARIUM SP SEZIONE DISCOLOR E ROSEUM METABOLITA SPECIE DI FUSARIUM AZIONE SENSIBILITÀ avenaceum, culmorum, graminearum immunodepressiva Avicoli Deossinivalenolo-3-glucoside (Don -3-G) (1) graminearum, culmorum Dermatiti, enteriti Avicoli, ruminanti, suini Culmorina graminearum, culmorum Depressiva su crescita suini Butelonide graminearum, culmorum Cardiotossica e depressiva su crescita avicoli, bovini Aurofusarina (1) si sviluppa da idrolisi di Don. Fonte: Elaborazione Terra e vita dalla relazione Micotossine emergenti presentata da Amedeo Reyneri, Disafa Unito alla Giornata del mais di Bergamo - 7 febbraio 2014 Nell’indagine coordinata da Reyneri, il monitoraggio dei lotti isolati nell’anno 2012, un anno non particolarmente allarmante per le contaminazioni da fumonisine, ha evidenziato presenze di micotossine emergenti prodotte da Fusarium sezione Liseola e Gibbosum, in particolare di moniliformina, fusaproliferina e, in misura minore di bikaverina e acido fusarico, tutte in percentuali molto più basse rispetto alle fumonisine totali. Aurofusarina e DON-3-G (Deossinivalenolo-3-glucoside) sono invece le micotossine emergenti più rilevate tra quelle prodotte dai Fusaria delle sezioni Discolor e Roseum, con percentuali che, nella media dei diversi areali, risultavano simili a quella di Don. Tra tutte queste “nuove” micotossine, quelle che destano più attenzione sono la moniliformina e DON-3-G, in particolare la prima per l’azione epatotossica e cardiotossica che si aggiunge a quella di aflatossine e fumonisine in particolare sulle specie avicole, pecore e suini. IL RUOLO DELLA PIRALIDE E DEGLI INSETTICIDI Nella ricerca del contributo delle diverse via d’infezione, è emerso, nelle prove coordinate da Reyneri, il ruolo della piralide nelle micotossine prodotte dalla sezione Liseola e Gibbosum, mentre per quelle prodotte dalle sezioni Discolor e Roseum, si è riscontrato solo il ruolo negativo dell’epoca di semina e quindi di raccolta. Nelle prove, l’intervento insetticida eseguito durante il picco del volo della seconda generazione della piralide si è quindi dimostrato efficace nel contenere le contaminazioni da monili-formina e fusaproliferina. 48 Terra e Vita [ SPECIALE DIFESA MAIS ] n. 14/2014 5 aprile 2014 Fusarium subglutinans. Sezione di una spiga di mais colpita dal fungo e il colore roseo di una colonia sviluppata su un vetrino in laboratorio. Tra le micotossine emergenti prodotte da questa specie, la moniliformina è la più pericolosa per l’alimentazione animale, per il suo effetto che si può sommare a quello delle aflatossine e delle fumonisine. «Si tratta – mette in evidenza Reyneri – di risultati ancora preliminari che necessitano di conferma. Da questo primo anno di studi emerge però la probabilità che in relazione alla specie tossigena e alla sua ecologia il controllo di molte tossine emergenti sia riconducibile a quello delle micotossine principali già normate». Non si tratterebbe quindi di applicare nulla di diverso rispetto alle “buone pratiche agricole” e alle “buone pratiche di gestione” già introdotte per la prevenzione della contaminazione dalle altre micotossine del mais già note (si veda articolo precedente). Il problema è che, come è emerso con evidenza nelle due ultime annate, le forti fluttuazioni metereologiche annuali e le difficoltà logistiche e organiz- zative riducono fortemente l’efficacia di queste strategie di prevenzione. Un fattore di debolezza che spinge a un ulteriore sforzo nella ricerca e nel tempestivo sviluppo di nuove contromisure, dall’auspicata messa a punto di ibridi resistenti all’ottimizzazione dell’efficacia degli agrofarmaci per il controllo delle infezioni da Fusarium e per prevenire gli attacchi della piralide. Anche perché, come ha evidenziato Reyneri, «anche i primi risultati delle ricerche sulle mitotossine emergenti mettono in evidenza che la qualità sanitaria della granella di mais deve essere migliorata per dare nuovo slancio a questa coltura chiave per il sistema agro-in dustriale italiano». n. 14/2014 5 aprile 2014 [ TECNICA E TECNOLOGIA ] Terra e Vita 49 FORAGGICOLTURA Cantieri più efficienti e rapidi: solo così i conti tornano nell’esecuzione della raccolta Fienagione, più produttività contro l’impennata dei costi DI ROBERTO GUIDOTTI L’incremento della resa oraria A dispetto dei dati forniti dalle statistiche, l’inflazione c’è ancora: non inciderà in misura importante sui consumi delle famiglie, o se lo fa nessuno osa parlarne, ma di certo pesa sulle attività economiche, che si confrontano ogni giorno con l’aggravamento dei costi di gestione e con gli incrementi dei prezzi delle materie prime e dei prodotti finiti. I listini delle macchine agricole, per quanto possa sembrare strano, subiscono solo piccoli ritocchi, così come il costo del lavoro: i veri incrementi dei costi sono da ricercare soprattutto nella manutenzione, nel costo del gasolio, negli oneri burocratici e nella tassazione delle imprese. Senza aumentare le percentuali, che danno nell’occhio, il delle macchine è il miglior rimedio contro l’aumento delle spese d’esercizio sistema fiscale ha lavorato sui costi: questo non si può detrarre, quest’altro solo in parte, con un’azione selettiva che ha tolto al sistema produttivo quel poco di competitività che, a prezzo di sacrifici personali, sta cercando di riconquistare con la tecnologia e con le economie di scala. GASOLIO: +30% IN TRE ANNI Se guardiamo alle tabb. 1 e 2, Nel caso della falciatura, passare da una “frontale” a una combinata comporta il raddoppio della larghezza di lavoro e produttività oraria. Le macchine di grande potenza comportano un minor numero di passaggi rispetto alla larghezza di lavoro, anche tenendo conto della maggiore sezione delle gomme. possiamo scoprire come, nonostante i prezzi delle macchine abbiano sostanzialmente seguito l’andamento dell’inflazione, i costi di esercizio della fienagione siano aumentati in misura assai maggiore. Confrontando i valori medi calcolati sui due anni di riferimento – il 2011 e il 2014 – possiamo renderci conto di come l’inflazione reale superi quella dichiarata di almeno il dop- pio. Il riferimento ai costi reali merita una riflessione: se una lavorazione costava 60 euro all’ora appena tre anni fa, e oggi supera i 70, l’incremento annuo supera il 5%. Di pari passo con l’aumento dei costi, diminuisce la competitività del sistema: ammesso (e non concesso) che il contoterzista riesca a trasferire per intero la differenza a carico del cliente, è l’intera filiera dei foraggi a ri- All’incremento della produttività oraria del cantiere deve seguire un parallelo incremento della superficie disponibile. [ TECNICA E TECNOLOGIA ] 50 Terra e Vita TAB. 1 - VARIAZIONE COSTI ORARI FALCIACONDIZIONATRICE CARATTERISTICHE VARIAZIONE ANNUALE Potenza trattrice (kW) Valore macchina (€) Durata economica (anni) Ammortamento annuo (€) Quota manutenzione (€) Ore annuali macchina Costo orario macchina (€) Costo orario trattrice (€) Costo orario cantiere (€) Aumento 2011-2014 (€) Incremento percentuale Costo indice (%) sentirne e con essa la redditività del comparto zootecnico. La soluzione più immediata potrebbe sembrare quella di invertire la tendenza: ma come si potranno diminuire i parametri che incidono sui costi di esercizio? Il gasolio, in soli tre anni, è passato da circa 70 a oltre 90 centesimi per litro, con un’impennata che sfiora il 30%, e con esso tutte le materie che, direttamente o indirettamente, sono legate ai costi energetici: acciaio per le macchine e le parti di ricambio, forza motrice, oli e grassi, gomme e componenti oleodinamici, trasporti, per non parlare di alcuni dei materiali di consumo caratteristici della fienagione e derivanti dall’industria petrolifera, come spago, rete o film plastico. La vera soluzione, nell’impossibilità di influire su queste voci, è data unicamente dall’incremento della produttività: un cantiere più rapido, produttivo ed efficiente permette di contenere il costo per unità di prodotto (quantità o superficie), anche quando il costo orario aumenta. FALCIATURA, RISPARMIO DEL 20% Nel caso della falciatura, passare da una “frontale” a una com- FRONTALE 2,5 M TRAINATA 3-3,2 M 2011 2014 2011 17.000 23.000 70 15.000 COMBINATA 6 M + GPS 2014 2011 26.000 49.000 80 130 10 10 1.743,28 1.975,72 1.044,06 1.183,27 200 16,13 18,28 43,91 52,25 60,04 70,53 10,49 17,47 100 2.673,03 3.021,69 1.754,83 1.983,72 300 17,12 19,35 47,68 56,62 64,80 75,97 11,17 17,24 95 binata (anteriore + trainata), comporta il raddoppio della larghezza di lavoro e, si suppone, della produttività oraria, pur tenendo conto della minore maneggevolezza, solo in parte compensata da un sistema di guida parallela. Tuttavia l’analisi dei costi orari, a dispetto di un incremento di quasi il 6% in ragione d’anno per entrambi i cantieri, porta a un minor costo per unità di superficie che, in termini percentuali, si pone intorno al 20%. Posto uguale a 100 il costo della lavorazione (a ettaro) con la “frontale” nel 2011, la combina- 2014 n. 14/2014 5 aprile 2014 tività potrebbe inoltre concretizzarsi se, per l’esempio indicato, la trattrice da 130 cavalli fosse già presente all’interno del parco macchine. 56.000 10 5.694,72 6.508,25 4.722,38 5.397,00 500 24,32 27,79 58,00 69,65 82,31 97,44 15,13 18,38 81 ta oggi avrebbe un costo per unità di superficie pari al 81%, tenendo conto come detto della maggiore produttività. Già il passaggio da una falciacondizionatrice da 2,5 m a una da 3,2 m di larghezza comporta, per effetto del solo aumento della produttività oraria (valutabile intorno al 33%), una diminuzione nel costo a ettaro del 5% circa. Quest’ultima scelta potrebbe essere vista come una soluzione intermedia, abbastanza efficace da ridurre gli effetti dell’evoluzione dei costi orari senza stravolgere la struttura aziendale; un ulteriore recupero di produt- Solo con il costante aggiornamento tecnologico è possibile garantire alle imprese agricole un costo unitario stabile anche in presenza di fattori di perturbazione significativi. AUMENTARE LA SUPERFICIE DISPONIBILE Gli effetti determinati dall’incremento della resa oraria delle macchine rappresentano quindi il migliore antidoto contro l’aumento dei costi di esercizio, in quanto consentono di mantenere costante, nel breve periodo, il costo ad ettaro e, di conseguenza, la competitività delle aziende agricole servite. Sul lungo periodo, la scelta di una macchina ad alta produttività – come la combinata – specie se abbinata a un sistema di guida automatica, può ricondurre i costi unitari a un punto di equilibrio più favorevole. Bisogna tuttavia considerare che all’incremento della produttività oraria del cantiere deve seguire un parallelo incremento della superficie disponibile, per mantenere almeno costante il numero delle ore di impiego. L’esperienza mostra tuttavia che la disponibilità di una macchina potente e veloce rappresenta anche un importante fattore di competizione sul mercato: la tempestività, in un’attività soggetta ai capricci del tempo come la produzione del fieno, è vista con sempre maggior favore dagli agricoltori, perché riduce i rischi climatici e consente di ottenere un prodotto di qualità che può spuntare prezzi più favorevoli. L’andamento dell’indice di costo unitario al variare della produttività oraria risulta ancora più evidente dall’esame della tab. 2, relativa alla ranghinatura, a causa delle maggiori differenze, in termini di larghezza di lavoro – e quindi di capacità produttiva, fra i diversi cantieri esaminati. In particolare, il costo per ettaro del 2011 con un ran- n. 14/2014 5 aprile 2014 ghinatore monogirante da 4 metri potrebbe diminuire del 8% se oggi si impiegasse una macchina da 6-7 metri di larghezza di lavoro, e potrebbe ridursi di oltre un terzo se, condizioni di campo permettendo, eseguissimo la lavorazione con una macchina ancora più grande. In questo caso, tuttavia, la differenza di superficie dominabile potrebbe essere davvero troppo elevata, al punto da dover ridisegnare completamente le strategie aziendali e, probabilmente, anche la stessa natura dell’impresa. Restando con i piedi ben piantati per terra, possiamo comunque confermare le considerazioni svolte in merito alla falciatura, e cioè che solo con il costante e progressivo aggiornamento tecnologico è possibile garantire alle imprese agricole un costo unitario stabile anche in presenza di fattori di perturbazione significativi, [ TECNICA E TECNOLOGIA ] Terra e Vita 51 TAB. 2 - VARIAZIONE COSTO ORARIO RANGHINATORE-VOLTAFIENO 2011-2014 LARGHEZZA DI LAVORO VARIAZIONE ANNUALE Potenza trattrice (kW) Valore operatrice (€) Durata economica (anni) Ammortamento annuo (€) Quota manutenzione (€) Ore annuali macchina Costo orario macchina (€) Costo orario trattrice (€) Costo orario cantiere (€) Aumento 2011-2014 (€) Incremento percentuale Indice di costo unitario come l’aumento dei costi delle macchine e dell’energia. Sarebbe tuttavia indispensabile che, dietro a questo processo di adeguamento del parco macchine, dal quale trae vantaggio soprattutto l’agricoltore, ci fosse un sostegno 4 METRI 2011 6-7 METRI 2014 2011 6.700 16.000 40 2014 2011 17.700 41.000 60 6.000 10 697,31 578,25 11-13 METRI 838,81 645,71 200 7,88 31,55 39,44 9,15 36,71 45,86 6,43 16,30 100 80 10 1.906,22 2.262,10 1.622,09 1.794,44 300 14,54 16,69 36,88 43,24 51,42 59,93 8,51 16,55 92 pubblico e non, sempre e soltanto, la copertura finanziaria e professionale del contoterzista. Se la competitività viene riconosciuta come il primo fattore di sviluppo, bisogna che le politiche agricole comunitarie e regionali dedichi- 2014 45.500 10 4.981,08 5.910,52 5.222,23 5.795,40 500 25,37 29,06 41,39 48,84 66,76 77,89 11,13 16,67 66 no una parte delle risorse anche a chi, senza un interesse diretto, si impegna in prima persona, e con risorse proprie, per mantenere l’agricoltura italiana al passo coi tempi e con i sistemi agricoli del mercato globale. [ TECNICA E TECNOLOGIA ] 52 Terra e Vita n. 14/2014 5 aprile 2014 AGROFARMACI La proposta lanciata alle Giornate Fitopatologiche per la tutela delle acque Irroratrici e atomizzatori classificati in base alla deriva Così si possono DI LORENZO BENOCCI ridurre le buffer U na classificazione dei mezzi per l’applicazione degli agrofarmaci in funzione della deriva. L’ha proposta Paolo Balsari dell’Università di Torino In occasione delle Giornate Fitopatologiche che si sono svolte a Chianciano Terme (Si). Un’iniziativa per fornire risposte pratiche ad alcune esigenze emerse in seguito alla re- cente evoluzione della normativa fitosanitaria europea. COSA PREVEDE LA LEGGE «Le direttive europee – ha ricordato Balsari – in fatto di requisiti ambientali previsti per le macchine irroratrici sono la Direttiva sull’uso sostenibile degli agrofarmaci 128/2009/ CE e l’Emendamento alla diret- zone in base ai dispositivi di mitigazione tiva macchine 127/2009/CE». L’emendamento prevede che «le macchine devono essere progettate e costruite in modo TAB. 1 – BARRE IRRORATRICI Tipo di ugello Dimensìone Inferiore o uguale a ISO 04 Cono a Inferiore o uguale ventaglio a ISO 04 convenzionale ISO 05 e superiori ISO 05 e superiori ISO 01-03 ISO 01-03 Antideriva ISO 04-05 ad iniezione d’aria ISO 04-05 (es. TD, AVI, ISO 06 e AI) superiori ISO 06 e superiori ISO 01-03 ISO 01-03 ISO 04-05 A specchio (es. TTI) ISO 04-05 ISO 06 e superiori ISO 06 e superiori % di riduzione della deriva* e tecnica di distribuzione Portata Pressione Presenza Barra nominal ugello Barra Distribuzione Distribuzione e (l/min) di esercizio di fine irroratrice irroratrice localizzata localizzata: (bar) a 3 bar barra tradizionale con manica lungo le file attrezzature d’aria schermate 1.6 3 NO 0 75 75 90 1.6 3 SÌ 25 90 – – >2.0 >2.0 0.4÷1.2 0.4÷1.2 1.6÷2.0 1.6÷2.0 3 3 8 8 8 8 NO SÌ NO SÌ NO SÌ 50 75 50 75 75 90 90 90 90 90 90 90 90 – 90 – 90 – 90 – 90 – 90 – >2.4 8 NO 90 90 90 90 >2.4 0.4÷1.2 0.4÷1.2 1.6÷2.0 1.6÷2.0 >2.4 >2.4 8 3 3 3 3 3 3 SÌ NO SÌ NO SÌ NO SÌ 90 50 75 75 90 90 90 90 90 90 90 90 90 90 – 90 – 90 – 90 – – 90 – 90 – 90 – * Rispetto alla situazione di riferimento caratterizzata da: Dimensione ugelli: ISO 03; pressione di esercizio: 3 bar; velocità di avanzamento: 6 km/h; altezza della barra: 50÷75 cm da assicurare una distribuzione uniforme e una deposizione omogenea degli antiparassitari nelle zone bersaglio e da ridurre al minimo la dispersione al di fuori di tali zone». La norma Iso sul Controllo della deriva (ISO 16119 -2, 2013) prevede nel dettaglio che la barra irroratrice debba poter consentire in almeno una sua configurazione di generare meno deriva rispetto a quella prodotta dalla situazione operativa di riferimento «ma – come ha evidenziato Balsari – manca il riferimento per gli atomizzatori». Inoltre anche la Direttiva sull’uso sostenibile degli agrofarmaci prevede, nell’ottica della riduzione dell’impatto ambientale dei trattamenti, provvedimenti specifici per il contenimento della deriva, e la classificazione delle macchine irroratrici in funzione della deriva. E anche nel Pan ci sono misure specifiche per la tutela dell’ambiente acquatico e dell’acqua potabile. Per salvaguardare l’ambiente dalla deriva vi sono misure dirette (come l’impiego, sull’irroratrice, di dispositivi tecnici in grado di ridurla) e misure indirette: fasce non trattate, fasce tampone (buffer zone), fasce vegetate, barriere frangivento, reti antigrandine. In particolare buffer zone di ampiezza fissa o variabile in base al tipo di prodotto e attrezzatura. [ TECNICA E TECNOLOGIA ] n. 14/2014 5 aprile 2014 LA FASCIA DI RISPETTO L’ampiezza delle fasce di rispetto viene definita per ogni agrofarmaco nella fase di registrazione. «Tecnicamente – ha spiegato Balsari – la situazione operativa di riferimento dovrebbe corrispondere a quella utilizzata per valutare il rischio ambientale della deriva nella registrazione del formulato commerciale, con le curve di Ganzelmeier che di fatto utilizza solo la Germania». Terra e Vita 53 TAB. 2 - ATOMIZZATORI % di riduzione della deriva* e tecnica di distribuzione impiegata Chiusura Atomizzatore dell’aria convenzionale, Atomizzatore Presenza Portata Pressione sul lato ventilatore a torretta di rete Irroranominale di esterno assiale o con anti (l/min) esercizio durante o centrifugo diffusori grandine trice a 10 bar (bar) i passaggi con alette a degli ultimi deflettrici, ugelli dell’aria completa- tunnel multipli e mente tre filari a polverizzazione orientabili chiusa idraulica a raggiera Tipo di ugello Dimensione Cono a ventaglio convenzionale Tutte Tutte 15 NO 0 0 50 90 Tutte tutte 15 SÌ 50 50 75 – NO 50 50 75 95 ISO 01-03 0.73÷2.15 8 SOLUZIONE IN TEMPI BREVI ISO 01-03 0.73÷2.16 8 SÌ 75 90 90 – In Italia che cosa sarebbe quindi necessario fare? «Innanzitutto – ha spiegato Balsari – stabilire l’ampiezza della fascia di rispetto per ciascun agrofarmaco e contesto colturale sulla base di specifiche curve di deriva italiane. Quindi indicare in etichetta le possibili riduzioni dell’ampiezza di questa fascia in funzione del tipo di attrezzatura utilizzata. Per questo è necessaria la classificazione nazionale della deriva generata dalle macchine irroratrici». Una soluzione questa che, ha ammesso Balsari avrebbe bisogno di tempo. «Ma c’è anche una via più breve – ha aggiunto –: in attesa di disporre di curve nazionali di riferimento per la deriva, si può attivare una certificazione della riduzione della deriva per macchine e ugelli, quindi rifarsi a valori riportati da altri Paesi europei. Il limite di questa scelta risiede nelle inevitabili differenze ambientali tra la situazione operativa italiana e quella del Paese europeo preso come riferimento. In seguito occorre ipotizzare l’identità della riduzione della deriva con i disposizioni di mitigazione oggi disponibili sulle macchine irroratrici costruita sulla base delle esperienze acquisite in altri Paesi europei (Belgio, Germania, Olanda). Per quanto riguarda le barre irroratrici: le condizioni di impiego ISO 01-03 0.73÷2.17 >8 NO 25 25 50 90 ISO 01-03 0.73÷2.18 >8 SÌ 50 50 75 – ISO 04 e superiori >2.88 8 NO 75 75 90 99 ISO 04 e superiori >2.88 8 SÌ 90 90 95 – ISO 04 e superiori >2.88 >8 NO 50 50 75 95 ISO04 e superiori >2.88 >8 SÌ 75 75 90 – Antideriva a iniezione d’aria (es. TD, AVI, AI) * Rispetto alla situazione di riferimento caratterizzata da: dimensione ugelli: ISO 01; pressione di esercizio: 10 bar; velocità di avanzamento: 6 km/h. TAB. 3 - IPOTESI DI ETICHETTA AGROFARMACI Cereali Vite Fruttiferi - Piante ortive % di Classe di ampiezza ampiezza ampiezza - ampiezza riduzione appartenenza della fascia della fascia della fascia della fascia della dell’irroratrice di rispetto di rispetto di rispetto di rispetto deriva* (M) (M) (M) (M) A 99 1 5 1 1 B 95 1 5 2 1 C 90 1 5 2 2 D 75 3 10 5 4 E 50 5 15 10 8 F 25 8 20 15 12 G 0 10 30 20 15 della macchina per poter garantire l’entità della riduzione della deriva (tab. 1), corrispondono a un’altezza di lavoro di 50/75 cm e una velocità di avanzamento minore di 8 km/h. Per gli atomizzatori le condizioni di impiego della macchina richieste per poter garantire l’entità della riduzione delle deriva (riportata in tab. 2) corrispondono a una pressione di esercizio minore/uguale a 15 bar; velocità di avanzamento minore di 8 km/h e portata del ventilatore ridotta (rapporto di trasmissione regolato su marcia lenta o, in assenza di cambio di velocità del ventilatore, regime di rotazione della pdp non superiore a 450 giri/min). L’irroratrice – ha illustrato – dovrà essere correttamente regolata per indirizzare lo spray solo sulla vegetazione bersaglio». Come si deve comportare l’agricoltore o utilizzatore? «Intanto è necessaria una attenta lettura dell’etichetta dell’agrofarmaco – ha detto Belsari –, quindi verificare la classificazione della propria irroratrice nei contronti della deriva; e anche fare attenzione all’applicazione della fascia di rispetto». «Gli aspetti positivi della proposta – ha detto Belsari – sono: che è immediatamente realizzabile; che è applicabile con le attrezzature già in commercio, e che c’è la possibilità di fornire indicazioni all’operatore circa la classe di appartenenza delle propria macchina irroratrice anche durante il controllo funzionale previsto per il PAN». Ma ci sono anche dei limiti: «Non è del tutto esaustiva – ha concluso – poiché non contempla tutte le tipologie di macchine e combinazioni d’uso nei diversi contesti. E poi la riduzione dell’ampiezza della fascia di rispetto si basa su valori di riferimento della deriva differenti da quelli utilizzati in fase di registrazione del formulato commerciale». [ TECNICA E TECNOLOGIA ] n. 14/2014 5 aprile 2014 Terra e Vita 55 FRUTTICOLTURA Branchette fruttifere più corte, rinnovabili e inserite su assi ravvicinati Nuove architetture del meleto Sottili, efficaci, eco-friendly DI JACOPO FONTANETO Nei fondovalle minori costi di produzione. In montagna salvaguardia ambientale U n meleto di “nuova architettura”, più sottile nella parete fruttifera, ma anche più efficace, ecofriendly e così facile da gestire che alcune operazioni colturali possono essere addirttura meccanizzate. E con un impatto positivo quanto ad abbattimento di costi di produzione. I primi impianti-studio stanno dando risultati incoraggianti e, a dare forza ulteriore, c’è una buona sinergia tra importanti realtà produttive e di ricerca. Le stesse che si sono ritrovate presso il Creso (Consorzio di ricerca, sperimentazione e divulgazione per l’ortofrutticoltura piemontese) di Manta (Cuneo) per un seminario che ha presentato i primi dati raccolti: un incontro al quale, oltre ai ricercatori del Creso Graziano Vittone e Lorenzo Berra, hanno partecipato i tecnici del Grceta (Bruno Hucbourg) per le Regioni Pro- Atomizzatore a tunnel in impianto pedonabile biasse a 2,5 x 1,2 m (Lipco). venza, Rhones-Alpes e Languedoc-Roussillon (le tre regioni frutticole del sud ed est della Francia, dove è concentrata la maggior parte della produzione melicola), della Valle d’Aosta (Morgan Diemoz, Institut Agricole) e della Fondazione Edmund Mach (F.E.M.) (Alberto Dorigoni) di San Michele all’Adige (Trento). «Una decina di anni fa si era costituito un gruppo di lavoro – Mafcot – per la diffusione di un nuovo concetto di distribuzione/gestione della fruttificazione del melo definito “potatura centrifuga”» spiega Silvio Pellegrino, direttore del Creso. «Partito dalla Francia,Val d’Aosta, Piemonte questo movimento ha rivoluzionato il modello di meleto in Europa. Le stesse persone mettono oggi in discussione i “dogmi” della potatura lunga e prendono in considerazione i vantaggi di strutturare il meleto a pareti sottili. Dalla fine degli anni Novanta, le branche fruttifere gestite in taille longue (potatura lunga) e poi extinction (diradamento delle lamburde), intorno ad un asse centrale, hanno alzato l’asticella della qualità dei frutti, ma anche migliorato le performance produttive». La riduzione degli interventi cesori – meno forbici in frutteto – andava però compensata da un perfetto diradamento dei frutticini per regolare il carico produttivo e da un pesante impiego di manodopera. Oggi si intende sfruttare le nuove opportunità della meccanizzazione delle operazioni colturali. Gli interventi meccanici vanno in direzione della ecosostenibilità e consentono EFFETTO TAGLIO ESTIVO PER 5 ANNI (GOLDEN V. ADIGE) una abbattimento sostanziale dei costi di produzione. Come nel caso della sostituzione del diradamento “chimico” con quello meccanico, definito più ecosostenibile e costante nell’efficacia. Ma il cuore delle nuove soluzioni è in una parete fruttifera più sottile, che agevoli l’azione dei flagelli diradanti. La parete più sottile (si passa da 1,80 a 1,0 m) si ottiene con branchette fruttifere più corte, rinnovabili, che non si espandono perché inserite su assi ravvicinati. Da un asse centrale si passa a forme pluri-asse. Ne vengono fuori diverse soluzioni, considerate puramente teoriche fino a qualche anno fa. ASTONI PREFORMATI [ La più a portata di mano è l’allevamento di astoni preformati a bi-asse (Bibaum®): negli ultimi anni gli impianti realizza- 56 Terra e Vita [ TECNICA E TECNOLOGIA ] Golden pedonabile a 2,5 m tra le file potato in giugno (V. Adige). ti con tale sistema sono in deciso aumento, in particolare, se la scelta colturale è indirizzata verso varietà di elevata vigoria (gruppo Fuji) o bicolori (Ambrosia). Nella taille longue avec extinction la parete spessa (1,80 m) era resa permeabile da un “camino centrale” attraverso cui potesse filtrare la luce dall’alto. La sequenza era quindi di: semi-parete/camino centrale/ semi-parete/interfilare: un’al- ternanza complessa, impegnativa da governare. La parete sottile non ha più bisogno di camino centrale e si basa sulla scansione: parete sottile/interfilare/parete sottile. La qualità rimane invariata, grazie all’eccellente permeabilità alla radiazione luminosa. Ne guadagnano sia il contenuto qualitativo (si sta lavorando ai rilievi dei parametri qualitativi convenzionali: °B, AT, consistenza della n. 14/2014 5 aprile 2014 Golden con e senza rete multi-funzione in impianto semipedonabile (sotto rete a sinistra, fuori rete a destra). polpa, serbevolezza, etc.), sia quello estetico grazie alla elevata percentuale di colorazione dei frutti. Per non perdere in produttività si tende a ridurre la distanza tra i filari, piuttosto che ad aumentare l’altezza degli alberi. Quest’ultima rimane l’unica costante nella realtà piemontese, condizionata com’è dall’impianto antigrandine/alt’carpo. I vantaggi sono diversi: innanzitutto una maggior pene- FIG. 2 - OPERAZIONI FACILITATE DALLA PARETE STRETTA trazione della luce all’interno della chioma: + radiazione luminosa = frutti + colorati (e ciò riveste grande interesse per i melicoltori piemontesi che stanno lanciando l’Igp Mela Rossa Cuneo); ancora, vengono ridotti gli interventi chimici e manuali (con riflessi indirizzati alla sostenibilità ambientale ed economica) e, non da ultimo, si riscontra una maggior facilità di gestione di varietà ad elevata vigoria, essendo la spinta vegetativa contenuta, in quanto divisa tra i due assi. Quest’ultimo punto di forza può però tradursi in un limite, almeno in alcune situazioni. Nel reimpianto, ad esempio, si osserva un’accentuazione dei fenomeni di sfogliatura, che possono condurre alla sindrome più temuta del deperimento del melo. Si sta inoltre studiando il rinnovo negli anni delle formazioni fruttifere. Non sempre, infatti, gli speroni lasciati nell’eliminazione di branche vigorose, hanno originato idonee branchette di sostituzione. Prima di adottare una soluzione pluriasse, occorre quindi tener conto anche delle criticità. «La gestione delle piante rappresenta in frutticoltura uno snodo che condiziona tutta l’agrotecnica – puntualizza n. 14/2014 5 aprile 2014 Dorigoni – mentre con la potatura lunga “centrifuga” si lascia una notevole quantità di legno strutturale improduttivo, nelle forme in parete, gestite con tecnica “centripeta”, vale a dire tenendo corto il rivestimento degli alberi, il legno strutturale è ridotto al minimo o assente». A differenza della tradizionale coltivazione a spindle, l’allevamento di alberi con due o più assi consente di ottenere facilmente un frutteto costituito da file strette e basse ed apre ad un ventaglio di nuove possibilità tecniche impensabili in un frutteto di maggiori dimensioni. Nelle aziende sperimentali della Fondazione Edmund Mach, allo scopo di ridurre gli input di chimica e manodopera, nell’ultimo decennio si sono studiate le tecniche di mec- [ TECNICA E TECNOLOGIA ] canizzazione del diradamento e del diserbo, della potatura estiva brachizzante e invernale a finestre, fino ad arrivare ultimamente al frutteto pedonabile, che non necessita di scale o carri raccolta e che consente l’impiego di irroratrici scavallanti a ultra-bassa deriva. La parete stretta e bassa, poi, è adatta anche alle reti polifunzionali che uniscono ad una difesa dalla grandine più economica dei tradizionali impianti antigrandine, anche un controllo efficace e puramente meccanico contro alcuni insetti e interessanti vantaggi agronomici, quali la regolazione della carica dei frutti. Potatura meccanica estiva in Trentino. Terra e Vita 57 NUOVE OPPORTUNITÀ E, come spiega Dorigoni, la sperimentazione si estende anche a nuove opportunità, «come la manipolazione del microclima intorno alle piante con reti antipioggia, o la distribuzione degli antiparassitari con sistemi fissi in pianta che non necessitano di atomizzatori. Mentre l’interesse maggiore per queste pratiche nelle zone di fondovalle è dato dalla riduzione dei costi di produzione, nei territori declivi dei frutteti di montagna che coniugano agricoltura e turismo, come ad esempio nella valle di Non, le stesse tecniche acquistano un significato di salvaguardia dell’ambiente, meno contaminato da fenomeni di deriva degli antiparassitari, e di contenimento dei rischi per l’operatore, in particolare per la riduzione in altezza degli alberi». Foto e figure: Fem [ TECNICA E TECNOLOGIA ] 58 Terra e Vita n. 14/2014 5 aprile 2014 NOVITÀ Concessione del ministero della Salute per l’utilizzo dal 1° aprile al 29 luglio Infestanti del riso, autorizzato un prodotto ad azione risolutiva DI ALESSANDRO MARESCA La gestione delle infestanti rappresenta oggi un grosso problema per i risicoltori. Torna Rifit EC bicidi inibitori dell’ACCasi sia popolazioni con resistenza multipla, resistenti sia ad ALS sia ad Accasi inibitori. Serviva dunque un prodotto con un meccanismo d’azione diverso da quello che caratterizza questi prodotti. Ecco dunque il ritorno della “vecchia conoscenza” Rifit EC. Il principio attivo di questo erbicida selettivo con attività fogliare e residuale, il pretilachlor, appartiene alle cloroacetammidi, una famiglia «diffusa a livello mondiale senza nessuna resistenza» come ha spiegato Claudio Campagna, responsabile dello sviluppo di nuovi prodotti, in occasione del ri-lancio di questo prodotto nella suggestiva cornice del Pirellone, il famoso grattacielo milanese. Questa sostanza attiva è caratterizzata da un meccanismo di azione specifico completamente diverso da quello degli di Syngenta a base di pretilachlor, diserbante selettivo con attività fogliare e residuale “T remano” le infestanti del riso per il ritorno di una vecchia conoscenza, Rifit EC, l’erbicida antigerminello che Syngenta aveva ritirato dal commercio sette anni fa e che adesso torna disponibile grazie a una registrazione di emergenza, rilasciata il 25 marzo scorso dal ministero della Salute, valida per il periodo 1° aprile-29 luglio. E, nonostante si parta il 1° aprile, non abbiamo a che fare con uno scherzo ma con una soluzione che la risicoltura italiana stava attendendo da tempo. La gestione delle infestanti resistenti rappresenta oggi una delle più importanti preoccupazioni per gli agricoltori e i tecnici che hanno a che fare con la nostra risicoltura. L’impiego ripetuto di erbicidi appartenenti a diversi gruppi chimici ma con lo stesso meccanismo d’azione ha infatti creato forti limitazioni nelle lotta alle malerbe e rischia di mettere in pericolo la sostenibilità economica delle risicoltura nel medio-lungo periodo. POPOLAZIONI RESISTENTI I prodotti di post-emergenza attualmente autorizzati sul riso sono per lo più ALS-inibitori per il controllo di graminacee e dicotiledoni e ACCasi-inibitori per le graminacee. Negli ultimi anni applicazioni ripetute di questi prodotti non hanno impedito il formarsi di popolazioni resistenti di specie come Alisma plantagoaquatica, Cyperus difformis, Schoenoplectus mucronatus ed Eclinochloa. Proprio quest’ultima, probabilmente, crea le maggiori preoccupazioni, tanto è che gli enti ufficiali che si occupano di questi problemi (Ente nazionale risi e Gire-Gruppo italiano resistenza erbicidi) hanno già avuto modo di identificare sia popolazioni di giavoni resistenti agli er- FIG. 1 - EFFICACIA DI RIFIT EC 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 Infestanti resistenti Infestanti sensibili RIFIT EC 1,5 l/ha + ALS Standard ALS RIFIT EC 1,5 l/ha + ALS Standard ALS Echinochloa spp. Cyperus difformis [ M – media di 9 prove – Italia 2013. Fonte: sperimentazione interna Syngenta RIFIT EC 1,5 l/ha + ALS Standard ALS Schoenoplectus mucronatus n. 14/2014 5 aprile 2014 erbicidi che in questo momento vengono utilizzati in risaia. Si esplica infatti tramite l’inibizione del processo di mitosi, attraverso il quale una cellula si divide in due cellule figlie che risultano geneticamente e morfologicamente identiche tra loro e alla cellula madre. Il pretilachlor ha la caratteristica di essere assorbito rapidamente da ipocotile, mesocotile e coleoptile delle infestanti in germinazione, con un’azione di elevata efficacia. MECCANISMO ALTERNATIVO Le ragioni per cui questo prodotto può essere utile ai risicoltori italiani sono state illustrate anche dall’agronomo Maurizio Tabacchi. «La disponibilità di erbicidi con nuovi e differenti meccanismi d’azione (MoA) su riso è diminuita nel corso degli ultimi anni – ha detto Tabacchi –. A oggi sono autorizzati in post-emergen- [ TECNICA E TECNOLOGIA ] Il giavone è un’infestante molto impegnativa. za diversi erbicidi, che possono essere suddivisi in tre tipologie: ALS-inibitori, ACCasi-inibitori e ormonici: con questa ridotta disponibilità di MoA gli agricoltori hanno esercitato nel corso degli anni una notevole pressione di selezione nei confronti delle malerbe che ha creato non pochi problemi». «Rispetto alle formulazioni impiegate in passato, – Terra e Vita 59 L’infestante Cyperus difformis. ha ricordato Tabacchi – per Rifit EC sono stati modificati alcuni coformulanti allo scopo di migliorarne l’efficacia nei confronti delle infestanti e la selettività nei confronti del riso in modo che questo erbicida consenta di integrare un meccanismo d’azione alternativo a quelli esistenti e anche di assicurare una sostanziale attività residuale su numerose infestanti annuali da seme». «Con Rifit EC Syngenta intende riposizionarsi nella risicoltura nazionale – ha detto Luigi Radaelli, amministratore delegato di Syngenta Italia –, in vista di nuovi investimenti sulle sementi e altri prodotti, per proporre soluzioni integrate anche per la risicoltura». [ TECNICA E TECNOLOGIA ] 60 Terra e Vita n. 14/2014 5 aprile 2014 Punture dei tripidi sulle nettarine NORD ITALIA S ulle nettarine le punture compiute sui frutticini delle forme giovanili di due specie di tripidi (Taeniothrips meridionalis e Thrips major) nel periodo dell’immediata sfioritura, provocano la comparsa di caratteristiche lesioni necrotiche più o meno ampie e profonde. Queste lesioni, col procedere dell’accrescimento del frutto, portano alla comparsa di vaste aree di tessuto suberificato con cicatrici e fuoriuscita di gomma. Questo caratteristico danno è causato dalle punture di nutrizione in cui l’insetto inietta saliva contenente sostanze degenerative che deformano i frutti. I tripidi del pesco superano l’inverno allo stadio di femmine adulte fecondate, tra gli anfratti della corteccia delle piante e in altri ricoveri del frutteto. In primavera, nella prima quindicina di marzo che corrisponde circa alla fase dei bottoni rosa, gli adulti STRATEGIA Monitoraggio e tempestività DI MASSIMO BARISELLI E RICCARDO BUGIANI svernanti si portano sulle gemme fiorali, penetrano nei fiori e ovidepongono al loro interno, mediante la terebra. Le neanidi nascono dopo circa una settimana e, inizialmente, si alimentano pungendo lo stilo, gli stami e la parte interna della parete calicina. Dopo che è avvenuta la Taeniothrips meridionalis. Individuo fecondazione del fiore, le neanidi adulto di sesso femminile. pungono i frutticini delle quali origina le femmine appena formati danneggiansvernanti. doli. Le neanidi sono presenti generalmente da aprile a maggio poi, nel caso di T. meridio TRATTAMENTI, nalis, avviene la migrazione su ALTERNATIVE CERCASI altre piante erbacee o arbustiSe non si vogliono rischiare ve spontanee su cui l’insetto danni alle cv. di nettarine che continua la sua attività trofica, in alcune annate ed in alcune mentre T. major spesso rimane zone, sono arrivati anche al sul pesco. Nel periodo prima90%, la lotta contro i tripidi è verile-estivo si susseguono da indispensabile. In queste sidue a tre generazioni, l’ultima tuazioni “ a rischio” le strate- P er decidere se intervenire, si può monitorare la popolazione di tripidi presenti nel pescheto in fioritura. Il campionamento è mirato all’identificazione delle forme mobili svernanti dentro le strutture fiorali e alla base dei verticilli fiorali, esaminando 100 fiori scelti a caso sul 5-10% delle piante. La comparsa ed il successivo andamento della presenza degli adulti possono anche essere monitorati con trappole cromotropiche azzurre, da installare prima della fioritura e da controllare settimanalmente. Con questo tipo di campionamento l’intervento dovrebbe essere eseguito soltanto a fine fioritura ma, su nettarine, un solo intervento a caduta petali può non essere sufficientemente tempestivo in quanto nei frutteti polivarietali le fioriture sono molto scalari e si rischia di arrivare tardi. Questo fa si che nelle aree a maggiore rischio sia preferibile eseguire preventivamente l’intervento a bottoni rosa per abbattere le forme svernanti anche perché la soglia di intervento per le nettarine corrisponde alla presenza di poche forme mobili del fitofago oppure dalla presenza di danni nell’anno precedente. Trappola cromotropica azzurra per il monitoraggio dei tripidi. gie di difesa prevedono un trattamento prefiorale, realizzato nella fase fenologica dei “bottoni rosa”, in funzione aficida ma con prodotti efficaci anche contro i tripidi. Se però dopo tale intervento i fiori tardano ad aprirsi e ci sono dei ritorni di freddo che fanno si che la fioritura si prolunghi nel tempo, la protezione fornita dall’intervento prefiorale, si dimostra insufficiente. In questi casi è opportuno ricorrere ad un trattamento specifico da realizzare a caduta petali. L’uscita dal mercato prima dell’Acephate e poi le limitazioni ad Acrinatrina, storiche molecole chiave per la lotta ai tripidi del pesco, hanno scombinato più volte le strategie di difesa rendendo improvvisamente necessario trovare alternative efficaci nel contenimento di questi fitofagi. Oggi nelle aree a rischio le strategie inserite nei DPI prevedono l’impiego in prefioritura dei piretroidi o di formetanato mentre il trattamento in post fioritura può essere realizzato con clorpirifos metile o con spinosad. Sfortunatamente il momento ideale di intervento differisce di anno in anno e, la vicinanza della fioritura, rende molto difficile il posizionamento corretto dei prodotti. n. 14/2014 5 aprile 2014 [ TECNICA E TECNOLOGIA ] Terra e Vita 61 Septoriosi sui frumenti CENTRO ITALIA I l complesso della septoriosi è una patologia del frumento causata da due distinti agenti causali: Septoria tritici e Stagonospora nodorum. La sintomatologia della malattia è rappresentata da lesioni allungate sull’apparato fogliare, con margini di colore bruno-rossastro e parte centrale più chiara di colore grigio, che tendono a confluire fra loro fino a provocare il completo disseccamento della lamina fogliare. In condizioni di elevata umidità, sulle lesioni compaiono numerosi corpi fruttiferi (= picnidi), rotondeggianti e di colore nero, contenenti i conidi che concorrono alla propagazione della malattia. I picnidi presenti sulle lesioni dell’apparato fogliare costituiscono un importante elemento diagnostico poiché i sintomi relativi al complesso della septoriosi possono essere facilmente confusi con quelli relativi ad altre patologie fungine. Nelle condizioni climatiche italiane può manifestarsi precocemente sulla vegetazione, in concomitanza con le fasi fenologiche di fine accestimento-inizio levata, per poi proseguire con successivi processi infettivi fino a raggiungere la foglia a bandiera e la spiga. Per quanto riguarda la sensibilità alla malattia, le varietà di frumento duro e tenero attualmente in commercio non sono particolarmente dotate di materiale genetico avente caratteristiche di resistenza nei riguardi del complesso della septoriosi. Va inoltre ricordato Sintomi prodotti dal complesso della septoriosi sulla lamina fogliare. DI FRANCESCO CORVI NOVITÀ Miscele fungicide Z antara e Aficionado sono due marchi con i quali da quest’anno viene commercializzata la nuova formulazione fungicida a base di bixafen 5% e tebuconazolo 16,8%, appositamente concepita per la lotta contro le principali malattie dell’apparato vegetativo del frumento e dell’orzo. Entrambi possiedono proprietà sistemiche ed associano le caratteristiche di due principi attivi appartenenti a due gruppi chimici diversi e con differente meccanismo di azione: Bixafen, appartenente alla nuova generazione degli SDHI (Inibitori della Succinato Deidrogenasi), svolge un ruolo chiave nella catena respiratoria bloccando la produzione di energia a livello dei mitocondri, Tebuconazolo, appartenente alla famiglia chimica degli IBE (Inibitori della Biosintesi dell’Ergosterolo), ostacola la formazione della parete cellulare nella membrana della cellula fungina. che le varietà di frumento duro risultano mediamente più suscettibili rispetto al tenero. La lotta contro il complesso della septoriosi può innanzi tutto essere condotta mediante alcuni interventi di natura agronomica in quanto i microrgani- smi fungini coinvolti nel processo infettivo sono considerati patogeni legati al sistema terreno/residui colturali. Pertanto le lavorazioni del terreno che consentono l’interramento di detti residui rimasti in campo dopo la raccolta, possono con- FRUMENTO AVVERSITÀ Septoriosi (Stagonospora nodorum Septoria tritici) PRINCIPIO ATTIVO (%) Trifloxystrobin 17,2+Ciproconazolo 7,3 0,3-0,5 Azoxystribin 18,2+Ciproconazolo 7,3 0,6-1 Picoxystrobin 22,52 1 Pyraclostrobin 25 Oidio (Blumeria graminis Pyraclostrobin 12,5+Epoxiconazolo 4,7 f.sp. tritici) Azoxystrobin 11,03+Tebuconazolo 18,4 Ruggini (Puccinia spp.) DOSE KG-L/HA Bixafen 5+Tebuconazolo 16,8 In rosso sono indicati i prodotti di recente commercializzazione 0,7-1 1-1,25 1-1,25 1,25-1,5 tribuire in misura significativa a ridurre nell’ambiente colturale il potenziale di inoculo degli agenti causali della malattia. Un altro aspetto di fondamentale importanza per la lotta contro la septoriosi è rappresentato dall’uso dei fungicidi che, se razionalmente impiegati ed inseriti in un programma di lotta integrata che considera anche la prevenzione agronomica, possono contribuire in misura sostanziale alla difesa della coltura. Qualora a inizio primavera si verifichino frequenti eventi piovosi che causano un’elevata pressione infettiva della malattia, è opportuno proteggere precocemente la vegetazione dalla septoriosi, e contemporaneamente da ruggini e oidio, con un primo trattamento da effettuarsi nel periodo compreso fra la fine dell’accestimento e l’inizio della levata (1°-2° nodo) mediante l’uso di un fungicida di collaudata efficacia nei confronti delle predette patologie fogliari. In questa fase del ciclo vegetativo è vantaggioso l’uso delle strobilurine, per il loro effetto rinverdente sulla vegetazione, e il più recente preparato a base di bixafen+tebuconazolo, per la spiccata attività nei riguardi del complesso della septoriosi. La difesa della coltura dovrà essere completata con trattamento successivo, da effettuarsi in spigaturafioritura, per difendere la foglia a bandiera e soprattutto la spiga dalla fusariosi mediante l’uso di un preparato dotato anche di buona attività sulla septoriosi. [ TECNICA E TECNOLOGIA ] 62 Terra e Vita n. 14/2014 5 aprile 2014 Cidie e anarsia Lotta ai carpofagi SUD ITALIA DI ARTURO CAPONERO A ll’inizio di aprile Cydia molesta (cidia del pesco) e Cydia funebrana (cidia del susino) dovrebbero aver completato il primo volo anche nelle aree più tardive dell’Italia meridionale e, dopo gli accoppiamenti e l’ovideposizione, inizieranno a comparire le prime larve, responsabili dei danni sui germogli. Nelle prossime settimane occorrerà proseguire il monitoraggio con trappole sessuali, in modo da individuare con esattezza l’inizio del II volo. In ambienti meridionali, le varietà di pesco a maturazione precoce e media (es. spring crest) sfuggono all’attacco della cidia sui frutti e non necessitano, pertanto, di interventi di difesa a meno che non siano impianti giovani nei quali si dovranno proteggere i germogli, indispensabili per costituire correttamente lo scheletro della pianta. Per le varietà più tardive, su cui le larve di cidia attaccano VITE Il controllo dell’escoriosi Tipico germoglio con apice a bandiera, sintomo dell’attività larvale di cidia o anarsia. Sintomi di escoriosi su giovane tralcio. direttamente i frutti, sarà necessario impostare un’adeguata strategia di difesa intervenendo almeno sulla II generazione per tenere bassa la popolazione della successiva generazione carpofaga. Per il controllo chimico, alle prime catture (in mancanza di indicazioni fornite dai modelli previsionali dei servizi tecnici di zona) sarà possibile intervenire tempestivamente con il regolatore di crescita triflumuron metossifenozide o con clorantraniliprole (attività larvicida e parzialmente ovicida). Se si opta per un larvicida si dovrà aspettare il N raggiungimento del picco del volo, utilizzando B. thuringiensis, un estere fosforico, etofenprox, spinosad, acrinatrina, emamectina, indoxacarb (non registrto su sussino) o il sistemico thiacloprid. DALL’ALBICOCCO AL PESCO L’anarsia (Anarsia lineatella), che solitamente preoccupa maggiormente i coltivatori di albicocco, negli ultimi anni sembra aver aumentato la sua dannosità anche su pesco in varie aree meridionali, forse a causa di condizioni climatiche primaverili predisponenti. Nei frutteti ei vigneti che nello scorso anno hanno subito attacchi di escoriosi (Phomopsis viticola), evidenziati dai tipici sintomi sui tralci (tacche e fessurazioni necrotiche) andrà programmato in fase di germogliamento (abbozzi fogliari) un intervento a base di mancozeb, metiram o propineb, eventualmente ripetuto dopo circa 10 giorni. I tre prodotti citati andranno utilizzati non oltre la fase di allegagione. Si ricorda che contro l’escoriosi sono attivi anche i prodotti a base di pyraclostrobin, sostanza attiva più nota come antiperonosporico e antioidico. Nella stessa fase fenologica, nei vigneti che nella precedente stagione hanno manifestato attacchi dell’eriofide dell’acariosi (Ca- dove l’infestazione dell’insetto è stata consistente nello scorso anno occorrerà porre maggiore attenzione ai voli e posizionare nei momenti più opportuni dei trattamenti mirati. Se non si è optato per la confusione sessuale, un primo intervento contro le larve che hanno svernato dovrebbe già essere stato fatto dopo la fioritura (a questo scopo, come già riportato su questa rubrica, alcuni prodotti utilizzati contro i tripidi su nettarine possono essere efficaci anche su anarsia). In seguito occorrerà monitorare, con l’ausilio delle trappole a feromone, l’inizio dei voli della prima generazione e delle successive le quali però tendono ad accavallarsi. I prodotti attivi sulle larve delle cidie sono efficaci anche sulle quelle di anarsia ma non tutti sono re gistrati su albicocco. lepitrimerus vitis), intervenire con exitiazox, sostanza attiva con prevalente azione ovo-larvicida. È da considerare che anche lo zolfo, utilizzato come antioidico, ha una discreta efficacia sugli eriofidi. I sintomi dell’attacco dell’agente dell’acariosi (germogli deformati che tendono a disseccare, internodi raccorciati e a “zig zag”) possono essere confusi con malattie virali e viceversa. Pertanto, è sempre consigliabile che la diagnosi venga confermata da un laboratorio specializzato (basta l’osservazione al microscopio di un tecnico con un “occhio esperto”) per evitare trattamenti inutili. Contro l’acariosi, inoltre, sarà possibile intervenire anche in piena estate, se non si sono avuti risultati soddisfacenti al germogliamento o se in questa fase non si è riusciti a diagnosticare l’infestazione del C. vitis. n. 14/2014 5 aprile 2014 [ ] Terra e Vita 63 [ AZIENDE E PRODOTTI ] 64 Terra e Vita n. 14/2014 5 aprile 2014 ORTICOLTURA Prova sotto tunnel freddo presso l A zienda Tafuro di Capaccio (Sa) Lattuga, produzione garantita riducendo i prodotti chimici DI CATELLO PANE , FRANCESCO GARGIULO , MASSIMO ZACCARDELLI 1 2 1 FIG. 1 - MARCIUME BASALE Con il formulato Vitanica® RZ risultati paragonabili a quelli ottenuti con la gestione convenzionale N native nel campo della difesa delle colture agrarie. Il controllo biologico delle fitopatie rappresenta un valido strumento di lotta ecocompatibile, che può essere realizzato mediante l’impiego dei cosiddetti microrganismi utili, dotati di azione antagonistica contro i patogeni e/o di attivazione delle risposte di difesa nelle piante. MICRORGANISMI A) 50 Incidenza della Malattia (%) Andamento temporale dell incidenza percentuale causata da Sclerotinia sp. rilevata mensilmente nel corso del ciclo di coltivazione (A); parcelle sperimentali alla raccolta (B). 40 CTRL CHIM Vit RZ 1% Vit RZ 2% 30 20 10 0 Dic B) Gen Ciclo Colturale Feb E BIOSTIMOLANTI ei sistemi orticoli è Il panorama dei microrganiparticolarmente sentismi nemici naturali dei patota l’esigenza di incregeni è piuttosto ampio e coinvolge diverse specie di funghi mentare i livelli di sostenibilità appartenenti ai generi Trichodelle produzioni attraverso la derma, Coparziale e/o toniothyrium, Futale sostituzione IN COLLABORAZIONE CON sarium, etc. e degli input chiCOMPO EXPERT batteri, come mici, con partiquelli appartecolare riferinenti ai generi Pseudomonas e mento a quelli impiegati nella Bacillus. In particolare, i memgestione fitosanitaria. bri del genere Bacillus riscuoLa crescente richiesta di tono grande attenzione grazie prodotti alimentari sicuri, soalla loro capacità di adattaprattutto sotto il profilo dei remento e di attivazione di mecsidui chimici, sta spingendo canismi differenti di controllo verso l’adozione di gestioni biologico delle malattie. agronomiche che limitano Nell’ottica di implementare l’uso di molecole di sintesi. A questo si aggiunge l’adozione, l’efficacia dell’azione microbia livello europeo, di politiche ca, c’è la nuova tendenza di restrittive in merito all’uso inassociare ai microrganismi sodiscriminato di fitofarmaci stanze bioattive in un’ottica di che, rendendo di fatto obbligaintegrazione di meccanismi e toria la lotta integrata, apre alconseguire l’ampliamento della necessità di soluzioni alterlo spettro d’azione del sodali- CTRL CHIM Vit RZ 1% Vit RZ 2% zio. In particolare, sostanze ad attività biostimolante che possono indurre l’attivazione della pianta a livello fisiologico possono giocare un ruolo importante. LA SPERIMENTAZIONE Tuttavia, la sperimentazione in situazioni reali di campo dei nuovi prodotti è sempre necessaria. Un’attività precedente condotta in laboratorio, aveva messo in luce le potenzialità di un formulato commerciale liquido, Vitanica® RZ (costituito da: 5% di azoto, 5% di potassio, 2,2×109 ufc/ml di Bacillus amyloliquefaciens R6-Cdx®, 4,4 mg/l di auxine vegetali e 0,01 [ AZIENDE E PRODOTTI ] n. 14/2014 5 aprile 2014 FIG. 2 - TRATTAMENTI SPERIMENTALI FIG. 3 - EFFETTO DEI TRATTAMENTI Effetto su produzione totale e commerciale (A), su peso unitario del cespo intero e tolettato (B) e su percentuale di scarto e di sostanza secca delle piante (C) A) 5 250 Nitrati (ppm) (kg/m2) 3 2 Prod. tot. 0 CTRL CHIM Vit RZ 1% Vit RZ 2% Trattame nti (g/pianta) 150 100 500 300 200 100 0 Intero CTRL CHIM Vit RZ 1% Vit RZ 2% Trattame nti Tolettato 40 30 20 10 Scarto 0 CTRL CHIM Vit RZ 1% Vit RZ 2% Trattame nti mg/l di citochinine vegetali) nel controllo di alcune fitopatie telluriche diffuse nei sistemi ortivi. L’obiettivo di questo lavoro, invece, è stato quello di valutare l’effetto dell’applicazione di Vitanica® RZ sulla produzione di lattuga da cespo in coltura protetta. La prova agronomica è sta- 0 CTRL Prod. comm.le 400 (%) 200 50 1 C) Effetto sulla concentrazione di nitrati nel succo della parte edule della produzione commerciale 300 4 B) Terra e Vita 65 Sostanza Secca ta condotta sotto tunnel freddo in PE presso l’Azienda Tafuro della cooperativa Terramore (OP TerraOrti), sita in Capaccio (Sa), con un disegno sperimentale a blocchi randomizzati in cui le parcelle sperimentali (2,10×2,40 m) sono state replicate quattro volte. Le piantine di lattuga (cv. Jum- CHIM Vit RZ 1% Trattamenti per) sono state trapiantate il 6 novembre 2012 su aiuole non pacciamate, con sesto 0,30×0,30 m. La concimazione è stata eseguita con apporti di solfato ammonico secondo il fabbisogno della coltura. Due tipologie di trattamento radicale con Vitanica® RZ, distribuito in dosi pari all’1 e al 2% in volume (Vitanica® RZ 1%, 2%), in applicazioni settimanali per l’intera durata del ciclo (tre mesi) e in sostituzione dei trattamenti chimici antiparassitari, sono state confrontate con il trattamento chimico convenzionale (Chim) e con un controllo non trattato (Ctrl). Durante il ciclo è stata valutata l’incidenza percentuale del marciume basale causato da infezioni naturali di Sclerotinia sp. (I%= [N° piante infette/N° piante sane]*100) mentre, alla raccolta, avvenuta il 28 gennaio 2013, sono stati eseguiti i principali rilievi bioproduttivi e qualitativi sui cespi. MARCIUME DIMEZZATO Il trattamento con Vitanica® RZ ha determinato una riduzione di circa il 50% dell’incidenza del marciume basale della lattuga causato da infezioni naturali di Sclerotinia sp., rispetto al controllo non trattato (fig. 1). Il trattamento chimi- Vit RZ 2% co convenzionale, comunque, ha mostrato la più alta capacità di controllo della malattia. Lo stato fitosanitario della coltivazione ha inciso sulla produttività del sistema. Infatti, nelle tesi meno colpite dal patogeno tellurico sono stati registrati i livelli di produzione più alti. Nelle tesi trattate con Vitanica® RZ si sono avuti livelli produttivi (4 kg/m2) comparabili a quelli della gestione chimica convenzionale (fig. 2). Al dato produttivo, si aggiunge l’effetto positivo del formulato in prova sul peso unitario del cespo, con un incremento dose-dipendente ed una riduzione dello scarto del 10% (fig. 2), oltre che sull’accumulo di nitrati nelle foglie, ridottosi significativa (fig. 3). I risultati hanno evidenziato come il duplice effetto di biostimolazione e di difesa del preparato commerciale abbia consentito di ottenere livelli produttivi confrontabili con quelli conseguiti attraverso la gestione chimica convenzionale. 1 Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura, Centro di Ricerca per l Orticoltura Compo Expert Italia 2 66 Terra e Vita [ INFORMAZIONI DALLE IMPRESE ] n. 14/2014 5 aprile 2014 FERTILIZZANTI Una proposta Ag.Opengreen. Riduce le perdite per via atmosferica e dilavamento Azostar 54, primo azotato ibrido A zostar 54 è il primo “azotato ibrido” presente sul mercato, nato dalla ricerca Ag.Opengreen, che ha voluto con questo innovativo prodotto a lenta cessione staccarsi completamente dai convenzionali fertilizzanti del tipo a cessione graduale. Per Ag.Opengreen innovare significa rompere con i vecchi schemi usando tecnologie avanzate e metodi applicativi studiati e sperimentati nei minimi particolari. ELIMINARE LE PERDITE Azostar 54 è stato pensato per eliminare tutte le perdite che i normali concimi generici azotati o altri formulati hanno normalmente nell’ambiente per via atmosferica (ammoniaca) o percolazione (nitrati). Grazie alla doppia inibizione realizzata utilizzando sostanze chimiche e naturali abbiamo ottenuto quello che definiamo il fertilizzate azotato “perfetto”, capace di ridurre le Nuovo prodotto Opengreen. perdite di azoto fino al 50%. Azosta 54 è un fertilizzante veramente innovativo e ad altissima efficienza, contenente due sostanze che inibiscono le perdite dell’azoto: Nbtp N (n-butil) tiofosforico-triammide ed N-Guard rendono minime le perdite di azoto per volatilizzazione e dilavamento, permettendo quindi di ridurre realisticamente le unità di azoto impiegate. Azostar 54 è composto da due forme azotate: la prima sotto forma di anidride solforica 14% a pronto effetto, la seconda sotto forma di azoto ureico 40% protetto a lenta cessione. Entrambe contribuiscono al raggiungimento delle più alte produzioni e a ottenere una granella sana e ad alto peso specifico. NBTP N Nbtp N (n-butil) tiofosforico-triammide, inibitore dell’ureasi, in grado di inibire l’attività ureasica e che favorisce il rilascio graduale dell’azoto ritardando l’idrolisi dell’urea e riducendo fortemente le perdite di azoto in forma ammoniacale fino a un 30%. N-GUARD N-Guard, prodotto di origine naturale, riduce ogni rischio di eccesso nell’azione di controllo dei batteri nitrificanti. Contiene in modo considerevole le perdite di azoto per dilavamento fino a un 20% grazie alle spiccate proprietà batteriostatiche. Non inquina l’acqua e l’ambiente, favorisce l’equilibrio biologico e riduce la lisciviazione rendendo disponibile una maggior quantità di azoto alle colture. La straordinaria efficienza di Azostar 54 è data dalla sinergia di queste due sostanze che Il meccanismo che permette di ridurre le perdite di azoto rispetto a concimi tradizionali. PRODOTTO INNOVATIVO Il prodotto è in questo momento il fertilizzante azotato più innovativo, in linea con le nuove normative che richiedono una drastica riduzione degli sprechi, in un contesto di agricoltura sostenibile e il più economico per il miglior rapporto quantità/prezzo e per un maggior risparmio nella distribuzione. Con Azostar 54, Ag.Opengreen apre la strada a nuove e rivoluzionarie soluzioni tecniche in grado di fornire alle aziende agricole quelle opportunità e quei vantaggi che faranno la differenza nei prossimi anni, caratterizzati da radicali cambiamenti anche in agricoltura. Per informazioni: OpenGreen, Via Arti e Mestieri 8, 26030 Gadesco Pieve Delmona (Cr). Tel. 0372-434499, fax 0372449223. Internet: www.opengreen.it. n. 14/2014 5 aprile 2014 [ INFORMAZIONI DALLE IMPRESE ] Terra e Vita 67 SEMENTI Kws permette di anticipare il periodo di raccolta con varietà Fao 200-85 giorni Mais precocissimi per il trinciato U na recente proposta di Kws per i produttori di biogas, consiste nella semina di alcune varietà di mais a ciclo molto breve (classe Fao 200-85 gg) appositamente selezionati per la produzione di insilato, ma in grado di fornire anche buone rese in granella. L’inserimento di queste tipologie di mais, il cui capostipite è rappresentato dalla varietà Ronaldinio, ha permesso di anticipare la raccolta del trinciato a maturazione cerosa alla prima metà di luglio, conseguendo produzioni di ottimo livello, indicativamente tra le 40 e le 60 t/ha. Altri importanti vantaggi nella coltivazione di queste varietà sono: - risparmio nell’irrigazione, in quanto anticipano di circa 40-50 giorni la fioritura rispetto Mais Ricardinio. ai mais tardivi e medio-tardivi, evitando così i periodi di maggiore stress climatico, - possibilità, in terreni idonei, di fare seguire una seconda coltura di mais o sorgo di secondo raccolto, portando la produzione di trinciato per biogas o per uso zootecnico a livelli produttivi a ettaro molto elevati, - il trattamento contro la piralide non è normalmente necessario, in quanto nel periodo di massima dannosità del fitofago le piante sono già in uno stadio vegetativo prossimo alla maturazione, - anche gli attacchi delle larve di diabrotica sulle radici sembrano di minore dannosità in quanto si verificano su apparati radicali completamente sviluppati. In terreni idonei, con tessitura leggera o medio-impasto, non troppo freddi e ben drenati, dove il mais normalmente cresce velocemente, Kws propone di seminare una varietà precocissima (Ronaldinio, Riccardinio, Grosso, Fabregas) nel periodo fine marzo-inizio aprile. La trinciatura a maturazione cerosa (32-35% di sostanza secca) avverrà entro la metà di luglio, con produzioni di 40-65 t/ha. Normalmente sono sufficienti 2 irrigazioni con adeguato volume irriguo. A questa prima coltura, seguirà la semina entro la seconda decade di luglio, di un secondo raccolto di mais medio-precoce (Fao 400-500), che se correttamente irrigato e concimato potrà produrre a ottobre tra le 40 e le 60 t/ha (30-32% di sostanza secca) oppure di sorgo a ciclo medio-breve con produzioni stimabili tra le 35 e le 45 t/ha (al 28-30% di sostanza secca). Quindi con questo programma si raggiungeranno produzioni totali tra un minimo di 70 t/ha fino a raggiungere o superare le 100 t/ha nelle condizioni più favorevoli. Per informazioni: www.kws.it. MECCANIZZAZIONE L’azienda si occupa anche di vendemmiatrici usate LaCruz, soluzioni per la viticoltura L aCruz è una giovane azienda che opera sul mercato della viticoltura e dei pezzi di ricambio per le vendemmiatrici. Core business della ditta è la produzione di parti specifiche per vendemmiatrici e la realizzazione di particolari modifiche brevettate per migliorarne il funzionamento e le prestazioni. LaCruz offre poi una vasta gamma di prodotti per la lavorazione in vigna, dalle graffette per la legatura a verde, sia manuale che meccanica, agli articoli più conosciuti per la legatura pluriennale o stagionale, quali tubetto in pvc, lo spago e gli elastici Batfix di diverse dimensioni, nonché gli articoli per la potatura, quali forbici elettriche e relativi kit batterie di ricambio. Quest’anno LaCruz si presenta con due novità: un kit diraspatore per la pulizia dell’uva, integrabile alla maggior parte delle vendemmiatrici in commercio e lo sradicatore idraulico per ceppi. Quest’ultimo permette l’estirpo totale delle radici nelle colture a filare come vigna, frutteti, pioppi ed altre, incluse le piante da vivaio. Lo sradicatore è portato al sollevatore posteriore di trattrici gommate e cingolate di medio-alta potenza ed è disponibile in tre differenti versioni a seconda della tipologia di lavoro da svolgere. Il telaio robusto estrae semplicemente e rapidamente le radici da tutti i tipi di terreno, grazie alle punte anteriori. Contemporaneamente, un sistema idraulico integrato nella macchina muove delle aste posteriori che scuotono le radici, pulendole Nuova proposta LaCruz. completamente dalla terra e lasciando quindi sulla superficie del terreno i ceppi puliti. Da qualche anno l’azienda si è aperta anche al comparto delle vendemmiatrici usate. Per informazioni: www.lacruz.it. TARIFFE: minima 9,00. Oltre 15 parole 0,70 a parola, in neretto L. 0,80 a parola. Modulo (cm 4 × 4) 126,00 per TERRA E VITA e INFORMATORE ZOOTECNICO Tutti i prezzi si intendono Iva inclusa. I testi degli annunci dovranno pervenire almeno 30 giorni prima della data di copertina. Indirizzare domande e risposte a: New Business Media srl Piazza Galileo Galilei 6, 40123 Bologna (sede operativa) Per il pagamento attendere la fattura ATTREZZATURE DIRITTI DI REIMPIANTO VENDESI AUTOCARICANTE STEYR “JUNIOR”, SEMINUOVO, CON COLTELLI ORIGINALI. € 1.500,00. TEL 338/1524917. REGIONE VENETO: VENDO DIRITTO DI REIMPIANTO VIGNETO PER HA 1,92 PER € 10.000 + IVA. PER INFORMAZIONI CONTATTARE I SEGUENTI NUMERI: 0421/706801 O 335/7545367. Ann. 747/13/G VENDO 2 VINIFICATORI HL 200 IN ACCIAIO, COMPLETI PER IL RIMONTAGGIO E LAVAGGIO + 1 FILTRO (5 MQ) SEMPRE DELLA TOFFOLA. CELL. 335/6850369. 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Al titolare del trattamento Lei potrà rivolgersi mediante il numero 02/3909.0349 per far valere i Suoi diritti di rettificazione, cancellazione, opposizione a particolari trattamenti dei propri dati, esplicitati all’art. 7 D.Lgs 196/03. CONTOTERZISTA OFFRE NEI NOCCIOLETI DEL PIEMONTE TUTTE LE LAVORAZIONI MECCANICHE MANUALI E LA REALIZZAZIONE DI NUOVI IMPIANTI. POSSIBILITA’ DI STIPULARE UN CONTRATTO DI GESTIONE ANNUALE DALLA POTATURA ALLA RACCOLTA. CERCHIAMO NOCCIOLETI DA COLTIVARE CON CONTRATTO DI AFFITTO. TEL. 333/3023097. Ann. n. 732/12/G n. 14/2014 5 aprile 2014 [ TENDENZE E MERCATI ] Terra e Vita 73 Periscopio Prezzi dei prodotti agricoli M ercato ancora stagnante per i bovini da macello. In questa ultima settimana del mese si registra su tutte le principali piazze un segnale positivo solo per i vitelli baliotti, mentre resta calmo, in generale, il mercato dei vitelli da macello e dei vitelloni. BOVINI, MERCATO FERMO I consumi interni si mantengono su valori non soddisfacenti, il che fa sì che le macellazioni si siano mantenute su livelli non ottimali. L’offerta comunque, soprattutto per capi ben conformati e adeguati alla richiesta nazionale, resta debole e questo concorre a mantenere ferme le quotazioni. I capi francesi da ristallo mantengono quotazioni molto buone per un’offerta scarsa. SUINETTI POSITIVI L’andamento per i suinetti di allevamento si mantiene positivo con rialzi, seppur contenuti, per le taglie da 40 a 100 kg. Rispetto all’andamento del mese che ha visto sempre in positivo le taglie 40/65 kg in questo ultimo periodo si è accentuato il buon andamento per le taglie più pesanti trascinate dall’aumento dei capi da macello delle ultime due set- timane. Per i suini da macello l’aumento registrato nell’ultima settimana si è aggirato fra 1 cent e qualche millesimo e ha portato la quotazione su 1,45/1,455 €/ kg per la taglia classica. A Modena è stata la deputazione a decidere il prezzo (1,453 €/kg per il mancato accordo fra le parti) mentre a Parma non si è raggiunto alcun accordo. AVICUNICOLI IN EQUILIBRIO I consumi di carne di pollo hanno registrato un andamento deludente; tuttavia, l’offerta di vivo è risultata contenuta sia nei numeri che nei pesi vivi caricati in allevamento e ciò ha determinato una situazione di sostanziale equilibrio con prezzi reali di scambio invariati. Situazione che si conferma in miglioramento per i conigli grazie soprattutto ad un’offerta domestica di animali vivi contenuta che “spinge” il mercato del vivo verso una situazione di eccesso di domanda e, quindi, ad un giusto aumento delle quotazioni. Contestualmente la minor “spinta” delle importazioni sta consentendo anche di aumentare le quotazioni del macellato, seppur in ritardo rispetto all’aumento del vivo. Mercato che si conferma ancora poco attivo per (dal 24 al 31 marzo) le uova: infatti, la domanda espressa dalla componente finale per consumo risulta contenuta e, contemporaneamente, la componente industriale interessata dalle produzioni pasquali ancora non è partita e, considerato che il periodo pasquale è imminente, probabilmente non partirà. Questo cambio di aspettativa insieme alla prevalenza dell’offerta sulla domanda hanno indotto gli operatori a modificare le quotazioni. GRANA IN FLESSIONE La settimana non ha mostrato particolari novità, palesando una situazione ancora debole per i due formaggi grana a denominazione, con listini medi in flessione rispetto alla precedente ottava. Tale andamento ha caratterizzato, a fasi alterne, tutto il mese con quotazioni ravvicinate su tutte le piazze. Gli scambi sono definiti ancora nella norma dalla maggior parte degli operatori e i dati dell’export risultano ancora positivi, con segnali di minore attività, ma con buone prospettive di miglioramento nei prossimi mesi. Relativamente al Parmigiano Reggiano Dop in questa settimana ha mostrato un andamento flettente solo su Modena mantenendo invariati i listini sulle altre borse merci. Diversamente il Grana Padano Dop ha lasciato al mercato diversi centesimi sulla maggior parte dei centri di scambio ad eccezione di Milano, l’unica a tenere saldi i valori. ANCORA SU L E.V.O. Nuovo aumento dei prezzi all’origine dell’olio E.V.O. L’extravergine di oliva, negli ultimi sette giorni, ha visto le sue quotazioni medie attestarsi a 3,20 euro l’ettogrado, il 3,5% in più rispetto al dato tendenziale. All’aumento medio riscontrato dall’inizio del mese, in Puglia e Calabria, oggi si aggiunge il passo in avanti della Sicilia. Stabili i listini medi di olio vergine e lampante. Anche le produzioni certificate non evidenziano variazioni di rilievo. Tra gli oli rettificati, invece, ad una sostanziale stabilità del prodotto di sansa, si affiancano variazioni opposte per quello di oliva che evidenzia quindi una certa vivacità nel mercato. Stabili le quotazioni medie dei raffinati di semi, ad eccezio ne dell’olio di semi vari. In collaborazione con Ismea - Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare [ TENDENZE E MERCATI ] 74 Terra e Vita n. 14/2014 5 aprile 2014 PREZZI DEI PRODOTTI AGRICOLI In collaborazione con ISMEA - Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare ANIMALI VIVI UOVA E MIELE AGNELLI DA MACELLO €/KG KG. 10-12 CAGLIARI FERRARA FOGGIA KG. 10-13 GROSSETO 2,80/3,00 3,20/3,30 2,90/3,10 2,80/2,90 3,00/3,30 2,80/3,00 KG. 12-15 CAMPOBASSO GROSSETO NAPOLI VITERBO 3,50/6,00 2,60/2,70 3,50/6,00 2,90/3,10 KG. 9-10 FIRENZE SIENA 1,80/1,85 2,80/3,20 2,20/2,80 AGNELLONI DA MACELLO €/KG NAZIONALI KG 16 NOCI NAZIONALI KG 18 FOGGIA NAPOLI NAZIONALI KG 20 CAMPOBASSO FERRARA VITERBO 2,40/2,70 2,50/2,70 3,50/4,80 3,00/5,50 2,80/3,00 - €/KG 2,30/2,54 2,35/2,54 2,30/2,54 2,34/2,51 2,35/2,54 BOVINI DA RISTALLO €/KG BALIOTTI INCROCIO CREMONA VICENZA LIMOUSINE MODENA MONTICHIARI 3,01/3,40 3,12/3,22 POLACCHI MODENA 2,26/2,38 CONIGLI 3,00/4,00 1,70/2,00 BALIOTTI PEZ.NERA CREMONA MODENA PADOVA VICENZA 0,90/1,20 1,35/1,80 1,15/1,85 0,85/1,00 BALIOTTI PEZ.ROSSA VICENZA 3,00/4,00 BALIOTTI R. CARNE MODENA PADOVA 3,44/4,15 3,00/3,50 BALIOTTI R. VARIE MONTICHIARI R. EMILIA 1,10/1,20 2,70/2,83 CHAROLAISE MODENA MONTICHIARI PADOVA 2,75/3,08 2,94/3,04 3,02/3,07 PEZZATA ROSSA MODENA 2,05/2,20 ALLEVAMENTO INTENSIVO AREZZO 1,70/1,83 CUNEO 1,69/1,79 FORLI' 1,70/1,83 MACERATA 1,68/1,73 PERUGIA 1,57/1,63 TREVISO 1,61/1,73 VERONA 1,68/1,80 FARAONE €/KG DA KG.176/180 CREMONA MILANO MODENA PARMA PERUGIA R. EMILIA SIENA 1,43/1,46 1,43/1,46 n.q. n.q. n.q. 1,35/1,43 0,40/0,50 0,30/0,45 1,00/1,10 0,90/1,20 0,40/0,60 0,45/0,45 0,90/1,20 0,50/1,10 KG. 144/156 CREMONA FORLI' MILANO MODENA PARMA PERUGIA R. EMILIA SIENA 1,46/1,46 n.q. 1,43/1,46 n.q. n.q. n.q. 1,35/1,43 5,80/6,00 5,40/5,60 5,80/6,00 Kg. 156/176 CREMONA FORLI' MILANO MODENA PARMA PERUGIA R. EMILIA SIENA 1,46/1,46 n.q. 1,46/1,46 n.q. n.q. n.q. 1,35/1,43 KG.180/185 AREZZO CREMONA MANTOVA MILANO MODENA PARMA PERUGIA R. EMILIA n.q. 1,43/1,43 1,43/1,43 n.q. n.q. n.q. OLTRE KG. 185 CREMONA MANTOVA MILANO MODENA PARMA PERUGIA R. EMILIA 1,43/1,43 1,43/1,43 n.q. n.q. n.q. 3,40/3,58 - RAZZE VARIE MILANO 2,03/2,10 €/KG PICCIONI TAGLIA LEGGERA CUNEO PADOVA PERUGIA TREVISO VERONA 2,30/2,34 2,25/2,29 2,33/2,47 2,22/2,26 2,20/2,24 TAGLIA PESANTE AREZZO FORLI' TREVISO 2,33/2,47 2,33/2,47 2,32/2,36 €/KG GENERALE AREZZO CUNEO FORLI' POLLI €/KG TAGLIA MEDIA AREZZO CUNEO PERUGIA TREVISO VERONA 0,39/0,41 0,38/0,40 0,42/0,44 0,42/0,44 0,38/0,40 TAGLIA PESANTE AREZZO CUNEO FORLI' PADOVA TREVISO VERONA 0,39/0,43 0,39/0,43 0,39/0,43 0,38/0,40 0,40/0,42 0,39/0,43 MANZE DA MACELLO €/KG CHAROLAISE CARMAGNOLA MODENA MONTICHIARI VICENZA 2,10/2,10 2,60/2,68 2,58/2,68 2,70/2,80 FRISONA/PEZZ. NERA CREMONA MODENA 1,03/1,35 1,45/1,60 INCROCIO FRANCESE CREMONA MACERATA MONTICHIARI VICENZA 1,81/2,19 3,35/3,50 2,52/2,62 2,25/2,50 LIMOUSINE CARMAGNOLA MODENA MONTICHIARI VICENZA 2,45/2,65 2,86/3,01 2,90/3,00 2,90/3,05 €/KG A TERRA AREZZO CUNEO FORLI' MACERATA PADOVA PERUGIA TREVISO VERONA n.q. 1,35/1,43 n.q. - 2,70/3,43 RAZZE DA CARNE MILANO MODENA KG. 30-50 CAGLIARI CAMPOBASSO FERRARA FOGGIA GROSSETO NAPOLI NOCI VITERBO R. EMILIA SIENA DA KG.145/160 MACERATA MANTOVA PIEMONTESE/COSCIA CUNEO PECORE DA MACELLO GALLINE ANATRE GENERALE AREZZO CUNEO FORLI' TREVISO VERONA 2,94/3,04 3,04/3,09 €/KG KG. 11-13 MACOMER NOCI OLTRE 13 KG. SIENA INCROCIO FRANCESE MONTICHIARI PADOVA 1,11/1,13 1,10/1,12 1,11/1,13 1,09/1,11 1,10/1,12 1,11/1,13 1,11/1,13 1,10/1,12 SUINI DA MACELLO €/KG DA KG. 115/130 AREZZO CREMONA MACERATA MILANO MODENA PERUGIA R. EMILIA SIENA n.q. 1,37/1,40 n.q. 1,42/1,42 n.q. n.q. n.q. 1,35/1,43 DA KG. 160/180 MACERATA MANTOVA n.q. - DA KG. 90/115 MACERATA MILANO MODENA PERUGIA R. EMILIA SIENA n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. DA KG.130/144 CREMONA FORLI' MACERATA MANTOVA MILANO MODENA PARMA PERUGIA 1,40/1,46 n.q. n.q. 1,42/1,43 n.q. n.q. SUINI D'ALLEVAMENTO €/KG DA 100 KG. CREMONA MACERATA MANTOVA MILANO MODENA PARMA PERUGIA R. EMILIA n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. DA 15 KG. CREMONA MANTOVA MILANO MODENA PARMA PERUGIA R. EMILIA n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. DA 20 KG. AREZZO FORLI' n.q. n.q. DA 25 KG. CREMONA MACERATA MANTOVA MILANO MODENA PARMA PERUGIA R. EMILIA SIENA n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. 3,01/4,49 DA 30 KG. AREZZO CREMONA FORLI' MACERATA MANTOVA MILANO MODENA PARMA PERUGIA R. EMILIA n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. DA 40 KG. AREZZO CREMONA FORLI' MACERATA MANTOVA MILANO MODENA PARMA PERUGIA R. EMILIA SIENA n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. 2,10/3,01 DA 50 KG. CREMONA FORLI' MACERATA MANTOVA MILANO MODENA PARMA PERUGIA R. EMILIA n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. DA 60 KG. FORLI' n.q. DA 65 KG. AREZZO CREMONA MACERATA MANTOVA MILANO MODENA PARMA PERUGIA R. EMILIA SIENA 1,70/1,70 n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. 1,74/2,10 DA 80 KG. CREMONA MACERATA MANTOVA MILANO MODENA PARMA PERUGIA R. EMILIA SIENA n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. 1,52/1,74 UOVA GALLINA DA CONSUMO €/100 UNITÀ GENERALE AREZZO CUNEO 13,65/13,85 n.q. [ TENDENZE E MERCATI ] n. 14/2014 5 aprile 2014 Terra e Vita 75 PREZZI DEI PRODOTTI AGRICOLI FIRENZE FORLI' MACERATA MILANO PADOVA PERUGIA TREVISO VERONA 12,93/13,13 12,40/12,60 11,75/12,50 n.q. n.q. 12,93/13,13 13,38/13,58 n.q. VACCHE DA MACELLO €/KG BRUNA VICENZA 0,90/1,05 CHIANINA GROSSETO PERUGIA 1,35/1,48 1,43/1,60 FRISONA/PEZZ. NERA CARMAGNOLA CREMONA FORLI' MODENA MONTICHIARI PERUGIA R. EMILIA VICENZA 0,86/1,22 0,68/0,80 1,05/1,15 0,70/0,85 0,50/0,65 1,01/1,17 0,85/1,15 MARCHIGIANA MACERATA 1,35/1,53 MAREMMANA GROSSETO 0,88/1,05 PEZZATA ROSSA FORLI' PERUGIA VICENZA 1,20/1,25 0,65/0,85 1,20/1,30 PIEMONTESE CARMAGNOLA CUNEO 1,35/1,58 1,23/2,25 RAZZE DA CARNE MILANO MODENA 1,25/1,30 - ROMAGNOLA FORLI' 1,35/1,45 VARIE RAZZE MILANO PADOVA VICENZA 0,83/0,95 1,03/1,14 0,50/0,60 VITELLI VITELLE DA MACELLO VITELLONI / MANZI DA MACELLO €/KG CHAROLAISE CARMAGNOLA FORLI' MODENA MONTICHIARI PADOVA VICENZA 2,40/2,60 2,38/2,45 2,53/2,65 2,60/2,70 2,56/2,63 2,65/2,80 CHIANINA GROSSETO PERUGIA 2,75/3,00 2,90/3,03 FRISONA/PEZZ. NERA CARMAGNOLA CREMONA MODENA MONTICHIARI PADOVA R. EMILIA VICENZA 1,45/1,60 1,36/1,51 1,62/1,75 1,39/1,52 1,64/1,76 2,00/2,20 INCROCI CREMONA GROSSETO MACERATA MODENA PADOVA PERUGIA VICENZA 1,72/1,88 1,73/1,95 2,55/2,68 2,14/2,27 2,28/2,33 1,68/1,83 2,30/2,45 INCROCIO FRANCESE MONTICHIARI 2,50/2,60 LIMOUSINE CARMAGNOLA FORLI' MODENA MONTICHIARI PADOVA VICENZA 2,50/2,70 2,80/2,88 2,73/2,96 2,80/2,90 2,73/2,93 2,80/2,90 MARCHIGIANA MACERATA 2,75/3,00 PEZZATA ROSSA FORLI' MODENA MONTICHIARI VICENZA 1,73/1,80 2,12/2,23 2,38/2,48 2,40/2,55 PIEMONTESE CARMAGNOLA CUNEO - PIEMONTESE/COSCIA CUNEO 2,70/3,18 2,75/2,95 1,50/2,00 POLACCHI MODENA MONTICHIARI PADOVA 1,87/2,00 2,18/2,28 2,19/2,33 2,65/4,50 3,60/3,70 3,45/3,60 RAZZE DA CARNE GROSSETO MILANO 2,30/2,50 2,65/2,75 MARCHIGIANA MACERATA 4,20/4,40 ROMAGNOLA FORLI' 2,55/2,75 PIEMONTESE/COSCIA CUNEO 4,40/5,68 €/KG FRISONA/PEZZ. NERA MODENA MONTICHIARI R. EMILIA INCROCI CUNEO GROSSETO PERUGIA POLACCHI MODENA - RAZZE DA CARNE MILANO MODENA 3,90/4,00 - VARIE RAZZE MILANO PADOVA VICENZA 2,60/2,78 3,61/3,85 3,10/3,33 VARIE RAZZE MILANO 1,50/1,63 CEREALI AVENA 193,00/195,00 210,00/215,00 NAZIONALE BARI BOLOGNA CATANIA FIRENZE FOGGIA GROSSETO MACERATA NAPOLI ROMA TORINO 157,00/160,00 136,00/141,00 150,00/155,00 240,00/250,00 140,00/150,00 195,00/198,00 165,00/170,00 - FRUMENTO DURO €/TONNELLATE BUONO MERCANTILE BARI CAGLIARI CATANIA FOGGIA GROSSETO MACERATA MILANO NAPOLI PALERMO PESCARA ROMA 278,00/282,00 n.q. 245,00/250,00 275,00/280,00 285,00/290,00 249,00/261,00 284,00/289,00 291,00/293,00 245,00/250,00 280,00/285,00 265,00/275,00 FINO ANCONA BARI BOL.IT. SUD BOL.IT.CENT BOL.IT.NORD CAGLIARI CATANIA FIRENZE FOGGIA GROSSETO MACERATA MILANO NAPOLI PALERMO PESCARA ROMA 280,00/282,00 285,00/288,00 288,00/290,00 285,00/290,00 n.q. 255,00/260,00 241,00/243,00 280,00/285,00 296,00/300,00 268,00/273,00 292,00/297,00 296,00/298,00 255,00/260,00 288,00/292,00 278,00/288,00 MERCANTILE BARI CATANIA FOGGIA MACERATA NAPOLI PALERMO PESCARA ROMA 240,00/245,00 270,00/275,00 200,00/240,00 240,00/245,00 - FRUMENTO DURO ESTERO €/TONNELLATE AMBER DURUM 1-2 BOLOGNA MILANO NAPOLI - GRECO MILANO NAPOLI - MONDUR MILANO - FRUMENTO TENERO €/TONNELLATE ESTERA BOLOGNA CATANIA FIRENZE MILANO NAPOLI PADOVA ROMA TORINO TREVISO €/TONNELLATE 200,00/210,00 198,00/210,00 - BUONO MERCANTILE ALESSANDRIA 220,00/225,00 ANCONA BOLOGNA BRESCIA 212,00/213,00 CUNEO 215,00/220,00 FIRENZE GROSSETO MACERATA MILANO NAPOLI PADOVA PERUGIA PESCARA ROMA TORINO TREVISO UDINE VERCELLI VERONA 187,00/191,00 247,00/255,00 248,00/252,00 245,00/250,00 210,00/213,00 224,00/226,00 219,00/221,00 212,00/217,00 - FINO ALESSANDRIA ANCONA BOLOGNA BRESCIA FIRENZE GROSSETO MACERATA MILANO NAPOLI PADOVA PERUGIA PESCARA ROMA TORINO TREVISO VERCELLI VERONA 200,00/205,00 218,00/223,00 260,00/265,00 215,00/220,00 227,00/229,00 260,00/262,00 200,00/204,00 252,00/260,00 239,00/241,00 219,00/220,00 GRANI DI FORZA ALESSANDRIA BOLOGNA BRESCIA MILANO PADOVA TREVISO 246,00/250,00 262,00/270,00 - MERCANTILE ALESSANDRIA CUNEO MACERATA NAPOLI PADOVA PESCARA ROMA TORINO TREVISO UDINE VERONA 202,00/203,00 210,00/215,00 203,00/210,00 237,00/240,00 207,00/209,00 222,00/224,00 202,00/204,00 - VARIETA' SPECIALI ALESSANDRIA BOLOGNA BRESCIA MACERATA MILANO PADOVA ROMA VERONA 221,00/226,00 241,00/248,00 - FRUMENTO TENERO ESTERO €/TONNELLATE COMUNITARIO BOLOGNA MILANO NAPOLI VERONA 223,00/227,00 229,00/232,00 222,00/223,00 C.W.R.S. N.1 CUNEO MILANO NAPOLI PADOVA 313,00/315,00 310,00/314,00 302,00/305,00 - FRANCESE PANIFICABIL BARI BOLOGNA - BRESCIA CUNEO MILANO NAPOLI PADOVA ROMA TORINO TREVISO 247,00/250,00 224,00/226,00 - NORTHERN SPRING ALESSANDRIA 298,00/300,00 BOLOGNA 306,00/308,00 MILANO 312,00/316,00 NAPOLI 302,00/305,00 PADOVA TORINO 320,00/324,00 VERONA 300,00/303,00 GRANTURCO €/TONNELLATE COMUNITARIO ALESSANDRIA ANCONA BOLOGNA BRESCIA CATANIA FIRENZE MACERATA MILANO NAPOLI ROMA TORINO 215,00/218,00 208,00/210,00 205,00/207,00 - IBRIDO-NAZIONALE ALESSANDRIA ANCONA BOLOGNA BRESCIA FIRENZE GROSSETO MACERATA MANTOVA MILANO MODENA NAPOLI PADOVA PERUGIA R. EMILIA ROMA TORINO TREVISO UDINE VERONA 189,00/192,00 200,00/204,00 201,00/205,00 197,00/198,00 172,00/174,00 200,00/205,00 205,00/207,00 197,00/200,00 202,00/203,00 206,00/207,00 225,00/227,00 189,00/195,00 191,00/193,00 194,00/198,00 192,00/194,00 196,00/198,00 193,00/195,00 199,00/200,00 ORZO €/TONNELLATE ESTERO ANCONA BOLOGNA BRESCIA CATANIA CUNEO FIRENZE MACERATA MANTOVA MILANO MODENA NAPOLI PADOVA ROMA TORINO TREVISO VERONA 219,00/221,00 220,00/232,00 220,00/225,00 218,00/224,00 225,00/228,00 221,00/232,00 215,00/218,00 218,00/222,00 219,00/221,00 NAZIONALE ANCONA BARI BOLOGNA BRESCIA 182,00/186,00 200,00/203,00 205,00/207,00 [ TENDENZE E MERCATI ] 76 Terra e Vita n. 14/2014 5 aprile 2014 PREZZI DEI PRODOTTI AGRICOLI CATANIA CUNEO FIRENZE FOGGIA GROSSETO MACERATA MANTOVA MILANO MODENA NAPOLI PADOVA R. EMILIA ROMA TORINO TREVISO UDINE VERONA 164,00/172,00 160,00/165,00 235,00/240,00 189,00/194,00 215,00/217,00 221,00/223,00 218,00/220,00 193,00/196,00 197,00/201,00 213,00/216,00 210,00/215,00 - RISONE €/TONNELLATE ARBORIO BOLOGNA MILANO MORTARA NOVARA VERCELLI ARGO/PADANO MILANO MORTARA BALILLA-ORIGINARIO MILANO MORTARA NOVARA VERCELLI 715,00/725,00 710,00/730,00 680,00/710,00 700,00/720,00 680,00/720,00 270,00/280,00 270,00/280,00 260,00/270,00 270,00/280,00 CARNAROLI E SIMILI MILANO 750,00/770,00 MORTARA 670,00/720,00 NOVARA 720,00/740,00 EUROPA-LOTO E SIM. MILANO MORTARA NOVARA VERCELLI 410,00/430,00 435,00/450,00 420,00/460,00 430,00/450,00 LIDO-ROSA M. E SIM MILANO 360,00/380,00 MORTARA 385,00/400,00 NOVARA 375,00/390,00 VERCELLI LUNGOB(IND.PA.TH.) MILANO MORTARA NOVARA VERCELLI RIBE E SIMILARI MILANO MORTARA NOVARA VERCELLI 250,00/260,00 235,00/255,00 250,00/260,00 250,00/260,00 410,00/430,00 430,00/450,00 RIZZOTTO S.ANDREA MILANO 640,00/660,00 NOVARA 640,00/670,00 VERCELLI 665,00/670,00 ROMA MILANO MORTARA NOVARA VERCELLI 640,00/670,00 640,00/675,00 650,00/670,00 650,00/670,00 VIALONE NANO MILANO MORTARA VERONA 925,00/960,00 960,00/980,00 940,00/980,00 SORGO CRESCENZA €/TONNELLATE €/KG BIANCO ANCONA BOLOGNA MACERATA 201,00/205,00 195,00/200,00 ROSSO ANCONA BOLOGNA MACERATA 195,00/200,00 COLTIVAZIONI FORAGGERE FIENO €/TONNELLATE ERBA MEDICA BRESCIA CREMONA MODENA PIACENZA UDINE 215,00/250,00 150,00/175,00 95,00/105,00 240,00/270,00 PRATO STABILE BRESCIA CREMONA MODENA UDINE 165,00/185,00 160,00/180,00 PAGLIA €/TONNELLATE FRUMENTO BRESCIA CREMONA MODENA UDINE 120,00/130,00 100,00/120,00 LATTE E DERIVATI ASIAGO PRESSATO €/KG BURRO €/KG 3,45/3,45 3,45/3,45 - BURRO PASTORIZZATO CREMONA 3,30/3,30 FRESCO - DI CENTRIFUGA MILANO 3,65/3,65 FRESCO D'AFFIORAMENTO PIACENZA 2,80/2,90 THIENE 3,77/3,78 ZANGOLATO DI CREME FRESCHE MANTOVA 2,35/2,35 MILANO 2,60/2,60 MODENA 2,20/2,20 PARMA 2,20/2,20 R. EMILIA 2,20/2,20 CACIOTTA €/KG FONTINA €/KG MATURA AOSTA 4,00/4,10 4,25/4,45 MATURO DOLCE MILANO NOVARA 5,35/5,65 6,00/6,30 GRANA PADANO 7,15/7,30 7,00/7,30 7,10/7,25 7,05/7,25 STAGION.12/15 MESI CREMONA MANTOVA MILANO PIACENZA 7,70/7,90 7,85/8,15 7,80/8,45 7,90/8,20 STAGION.16/24 MESI CREMONA MANTOVA 8,05/8,65 8,35/8,65 €/KG FRESCO BRESCIA MILANO 4,50/4,65 4,45/4,55 MATURO MILANO 5,20/5,50 PARMIGIANO REGGIANO €/KG STAGIONATO 1 ANNO MANTOVA MILANO MODENA PARMA R. EMILIA 8,65/8,95 8,60/8,95 8,85/9,20 8,85/9,20 8,85/9,25 STAGIONATO 2 ANNI MANTOVA MILANO MODENA PARMA R. EMILIA 10,20/10,40 10,45/11,20 10,15/10,50 10,15/10,50 10,20/10,60 PECORINO ROMANO €/KG EXP. PRODUZ. SARDA CAGLIARI 7,50/7,60 7,50/8,50 7,50/8,50 ITALIA PRODUZ.LAZ. ROMA PROVOLONE 8,50/9,80 6,80/8,20 €/KG NON TIP. FR.-6 SETT. PIACENZA VAL PADANA MATURO CREMONA MILANO PIACENZA 5,75/6,00 5,85/6,10 - LATTE MISTO FOGGIA GROSSETO 3,00/3,40 2,90/3,70 LATTE OVINO CAGLIARI FOGGIA ROMA 1,70/1,80 4,70/5,00 3,50/6,00 - SALERNO SCIACCA SIENA TARANTO TERNI TRAPANI VITERBO 3,20/3,60 3,30/3,60 n.q. 2,75/3,20 n.q. 3,70/3,90 n.q. VERG.LAMPANTE OLTRE Andria BARI Bitonto BRINDISI CATANZARO COSENZA CROTONE GIOIA TAURO GROSSETO LECCE R. CALABRIA ROSSANO SANT'AGATA TARANTO n.q. 1,67/1,69 n.q. 1,63/1,65 1,50/1,55 1,50/1,55 n.q. 1,45/1,65 n.q. 1,63/1,65 n.q. 1,50/1,55 1,50/2,00 1,63/1,65 SEMI SEMENTI COLTURE INDUSTR. E DERIVATI €/KG STAGION. 4/12 MESI CREMONA MANTOVA MILANO PIACENZA 6,20/7,80 5,55/5,70 5,65/5,80 - TALEGGIO €/KG LATTE OVINO FRESCA ROMA VAL PADANA FRESCO CREMONA MILANO PIACENZA €/KG FRESCO DOLCE MILANO NOVARA 5,70/6,20 5,69/8,07 - RICOTTA €/KG EXP.PRODUZ.LAZIALE ROMA LATTE OVI.20/40GG. ROMA 8,00/9,95 GORGONZOLA LATTE MISTO FOGGIA GROSSETO LATTE OVINO 6 MESI ROMA 4,35/4,60 6,00/6,40 ITALICO LATTE INT. 20 GG DI MATURAZIONE THIENE 5,26/5,26 BURRO CEE MANTOVA MILANO R. EMILIA MATURA MILANO UDINE NON TIP. MAT.-STAG. PIACENZA POLPA BARBABIETOLA FRESCO BRESCIA MILANO 4,55/4,70 4,40/4,65 MATURO MILANO 5,10/5,55 OLIO DI OLIVA ED ALTRI OLI E GRASSI OLIO DI OLIVA €/TONNELLATE GENERALE MODENA PADOVA TREVISO 243,00/246,00 SOIA (PREZZI) €/TONNELLATE €/KG VERGINE Andria BARI Bitonto BRINDISI CATANZARO COSENZA CROTONE FOGGIA GROSSETO LECCE PERUGIA PESCARA R. CALABRIA ROSSANO SALERNO TARANTO n.q. 2,20/2,35 n.q. 2,30/2,70 2,40/2,50 2,40/2,50 n.q. 2,50/2,65 n.q. 2,30/2,70 n.q. 2,40/2,50 1,90/2,10 2,30/2,70 VERGINE EXTRA ALTO TAVOLIERE ANDRIA BARI BASSO TAVOLIERE BITONTO BRINDISI CAGLIARI CATANIA CATANZARO CHIETI COSENZA FIRENZE FOGGIA GARGANO GROSSETO LAMETIA TERME LECCE MILANO PALERMO PERUGIA PESCARA R. CALABRIA RAGUSA ROSSANO SABINA(RIETI) 3,10/3,20 3,22/3,29 3,10/3,20 3,25/3,30 2,75/3,20 3,80/4,00 n.q. 2,70/3,15 3,80/3,90 2,80/3,20 3,40/3,60 3,27/3,32 n.q. 2,80/3,20 2,75/3,20 3,13/3,37 3,50/3,70 3,20/3,60 3,70/3,80 n.q. 6,00/6,50 2,70/3,15 5,60/6,40 GENERALE BOLOGNA MILANO TREVISO 465,00/470,00 472,00/475,00 464,00/469,00 VINI ED ALTRE BEVANDE VINI BIANCHI DA TAVOLA €/ETTOGRADO BIANCO TAV. 12/13° CAGLIARI TRAPANI 2,40/2,50 BIANCO TAV. 9/11° BARI FAENZA LUGO MODENA PESCARA ROMA S.BENEDETTO TREVISO VERONA 2,60/2,75 3,20/4,20 3,10/3,40 4,50/5,00 3,48/3,60 3,80/4,00 5,20/5,70 6,00/6,70 5,00/5,50 VINI ROSSI DA TAVOLA €/ETTOGRADO ROSSO TAV. 12/13° BARI LECCE NORD PUGLIA PESCARA SALENTO TREVISO 2,60/2,70 4,50/4,80 3,10/3,35 4,30/4,70 4,50/4,80 - ROSSO TAV. 9/11° FAENZA FIRENZE LUGO MODENA PESCARA R. EMILIA S.BENEDETTO TOSCANA CENTRALE TREVISO VERONA 3,20/3,90 4,50/6,50 3,30/3,80 6,00/6,20 4,10/4,20 6,00/6,20 3,30/3,80 4,50/6,50 5,80/6,30 - [ TENDENZE E MERCATI ] n. 14/2014 5 aprile 2014 Terra e Vita 77 IL BORSINO DELL’ORTOFRUTTA BIOLOGICA* A cura di Duccio Caccioni L’ offerta di prodotti ortofrutticoli bio sta rapidamente mutando: siamo alla virata fra la stagione invernale e quella estiva. Esaurite le cipolle nazionali si fa conto su quelle estere, provenienti per lo più dall’Olanda. Agli sgoccioli anche l’offerta di patate nazionali, anche in questo caso si distribuisce prodotto per lo più del Nord europeo: in arrivo le prime novelle siciliane. Scarsi e a caro prezzo i peperoni (circa 4 euro kg): per ora è stata sospesa la quotazione. Si è optato per la non quotazione anche per i pomodori – in effetti i prezzi sono molto alti e l’offerta è limitata, nel caso dei ciliegini le poche partite presenti hanno bacche piccole e sono sgrappolati. Per le zucche sono in arrivo i prodotti dell’emisfero Sud. Per la frutta si è notato un ulteriore aumento (+10 cent kg in due settimane) per l’actinidia, i cui prezzi sono trainati dall’export. Stabili le arance: sia le Tarocco sia le Navel stanno finendo mentre inizia l’offerta della cv Ovale (a cui seguirà la cv Valencia). Leggero ritocco verso l’alto (+5 cent kg) per i mandarini tardivi. *La Commissione prodotti ortofrutticoli biologici fa parte del Comitato della Borsa Merci della Camera di Commercio Ind. Agricoltura e Art. di Bologna (Presidente Bruno Filetti). Membri della Commissione: La Commissione prodotti ortofrutticoli biologici fa parte del Comitato della Borsa Merci della Camera di Commercio Ind. Agricoltura e Art. di Bologna (Presidente Bruno Filetti). Membri della Commissione: Naturitalia (Simone Beghelli), APO FRUT (Ilenio Bastoni), Gruppo AGRIBOLOGNA (Cinzia Ferrari), BioService Italia (Gianluigi Trama), Brio Spa (Alessandro Stagnoli), Ecor spa (Gabriele Borghesan), Copagri (Luigi Andrea Gallerani), Coop. Agrobiologica, Verdefrutta, DiPisa, CORER-PEMPA (Ivo Lanconelli), UNACOA-AFE (Marco Salvi), Consorzio Mercabio, PROBER (Paolo Carnemolla), CSO (Elisa Macchi). Presidente: Duccio Caccioni. Segretario: Nadia Trudaiu (CCIIAA di Bologna). LE QUOTAZIONI (27 MARZO) SPECIE VARIETÀ PROV. CAL. CONFEZIONE MIN. MAX. PREV. VAR ° ORTICOLE Aglio secco Pvn Rete 3 teste n.q n.q. n.q. / Aglio secco Pve Sfuso in casse da 10 kg 4,8 5 4,9 = Bietole Pvn Casse 7 kg 1,8 2 1,9 = Carote Pvn Cartoni 10 kg 2 2,2 2,1 = = Cavolfiore Cavolfiore Pvn 8/10 pz Romanesco Pvn Cipolle Dorate Pve 60/80 Cipolle Dorate Pve 40/60 Finocchi Plat 2,35 2,45 2,5 Casse 8 kg 2,25 2,45 2,4 = Cassa 10 kg 1,65 1,75 1,7 = Cassa 10 kg 1,5 1,6 1,65 = Pvn Plateaux 18 pz 2,3 2,4 2,35 = Indivia Scarola Pvn Plateaux 5 kg n.q. n.q. n.q. / Lattuga Trocadero Pvn Cassa 1 strato 2,8 3,1 3 = Lattuga Gentile Pvn Cassa 1 strato 2,9 3,1 3,05 = Melanzane Ovale Pvn Cassa 1 strato n.q. n.q. n.q. / Comuni Pve Sacchi 10 kg 1,6 1,7 1,65 = = Patate Patate Comuni Pvn Sacchi 10 kg 1,5 1,65 1,6 Peperoni Lunghi gialli/rossi Sud Italia Rinfusa cassa 5 kg n.q. n.q. n.q. / Peperoni Verdi Pvn Rinfusa cassa 5 kg n.q. n.q. n.q. / Pomodori Ciliegino Pvn Vaschetta 500 g n.q. n.q. n.q. / Pomodori Insalataro tondo liscio verde Pvn Plateaux 5 kg n.q. n.q. n.q. / Pomodori Insalataro tondo liscio verde Sud Italia Plateaux 5 kg 2,8 2,9 2,85 = Pomodori T.l. grappolo Sud Italia Rinfusa cassa 5 kg 3 3,2 3,1 = Pvn Casse 8/10 kg n.q. n.q. n.q. / = Porro Sedano Verde Pvn Casse 8 kg 2 2,2 2,1 Zucche Varie cvv Pvn Casse 8 kg n.q. n.q. n.q. / Zucchine Scure medie Pvn Doppio strato cassa 5 kg 2,2 2,3 2,25 = Actinidia Hayward Pvn 33/36 Casse 2,2 2,35 2,25 + Arance Navel Pvn 8 Casse 1,4 1,6 1,5 = Arance Tarocco Pvn 8 Casse 1,45 1,65 1,55 = Arance Ovale Sicilia 6/8 Casse n.q. n.q. n.q. / Banane Equosolidali Pve Cartoni 18 kg 1,95 2,35 2,2 = Pve Cartoni 18 kg 1,85 2,15 2,05 = FRUTTICOLE Banane Clementine Comuni Pvn 3/4 Casse n.q. n.q. n.q. / Clementine Tardive Pvn 3/4 Casse 2 2,3 2,25 = Limoni Verdello Sicilia 58/67 Casse multistrato 10 kg 1,5 1,7 1,6 = Avana Pvn 3/4 Casse 1,75 1,95 1,85 + = Mandarini Mele Rosse varie cvv Pvn 70/75 Casse 2,1 2,3 2,2 Mele Golden Pianura 70+ Casse n.q. n.q. n.q. / Mele Golden Montagna 70+ Casse 2,25 2,35 2,3 = Pere Abate Fetel Centro Nord Italia 60+ Casse n.q. n.q. n.q. / Pere William Argentina 60+ Box cartone 2,3 2,5 2,4 / ° legenda colonna VAR. (variazione): = prezzo invariato, + prezzo in aumento, - prezzo in diminuzione. PVN provenienza varia nazionale PVE prov.varia estera NQ non quotato 78 Terra e Vita [ TENDENZE E MERCATI ] n. 14/2014 5 aprile 2014 PREZZI NAZIONALI E MONDIALI A CONFRONTO (DAL 21 AL 27 MARZO 2014) a cura di Stefano Serra Frumento tenero, domanda a breve termine 340 308,0 310 (euro / t) Italia settimana senza eventi di rilievo che conferma un lento consolidamento dopo le turbative dall’area russo-ucraina e le positive evoluzioni colturali. La domanda copre senza patemi il breve periodo incontrando un’offerta puntale; i molini guardano al nuovo raccolto ma gli scambi sono limitatissimi. Sempre ricercati i grani “biscottieri” mentre si allenta la pressione sui misti rossi; sempre critica la disponibilità di grani di forza esteri che devia la domanda sulle alternative comunitarie con crescente pressione sulla logistica via camion e ferrovia. Bologna e Milano confermano le quotazioni della scorsa settimana. Europa l’Europa guarda al resto del mondo e soprattutto al “weather market” (siccità) degli antagonisti all’esportazione: Usa, Australia e Mar Nero. Francia: la domanda molitoria interna si fa sempre più discreta avendo ampie coperture fino a nuovo raccolto; qualche supporto dall’industria dell’amido. Ai porti l’attività di carico è nella norma con segnali di leggera flessione ma il prezzo Fob del 76kg/hl, 220Hag. e 11% proteina resta sui 205 €/t (+1). Altri UE: la Spagna torna sul mercato evidenziando scarse coperture per il proseguo di campagna, mentre dal Danubio si continua a competere con successo con la Russia sul mercato egiziano. Il prezzo del 76-22012,5% di proteina resta nominale sui 225 €/t reso camion Italia. 280 250,0 250 220,5 216,7 220 190 200,0 160 GEN-13 MAR-13 MAG-13 LUG-13 SET-13 NOV-13 GEN-14 MAR-14 Fino Panificabile 3 Ager BO 1 DNS 16% pro CIF N° 1 Speciali Forza Ager BO Francia partenza Eure et Loir Mercato mondiale possibile calo di semine (-20% ?) in Ucraina e alla siccità australiana fanno registrare una settimana di volatilità e tensione sulle borse a termine. Usa: i fondi d’investimento scommettono su futuri mesi di tensione e sostengono il Cbot, con la siccità nella are dei “winter” che preoccupa gli operatori. Canada: la logistica riparte, ma il ritardo resta preoccupante. Mar Nero: caricano. Grano duro senza sussulti 310 290,0 (euro / t) 290 Italia l’offerta non manca sia per prodotto “buono mercantile” che per “Fino proteico” e questo consolida i mercati sull’aprile ai livelli della scorsa settimana; per maggio-giugno si deciderà a ridosso di Pasqua. Il raccolto 2014 procede bene ma gli operatori restano cauti nello stimare il mercato sul luglio-agosto che inizierà con basse scorte. Prezzi: a Foggia e Bologna il fino si conferma a 290 €/t, rispettivamente partenza e arrivo, alla Granaria di Milano l’origine Centro vale 300 €/t arrivo. Europa ulteriore settimana senza sussulti o scambi di rilievo dopo la maggiore dinamicità delle settimane scorse (dovute alle aste Nord Africane). Il raccolto 2014 si prospetta buono come rese, ma inferiore al 2013 (causa calo delle superfici). Francia: il mercato rallenta con poca volontà di vendita degli ultimi volumi disponibili. Sul 2014 la domanda preme ma i bassi prezzi offerti non convincono i produttori. Spagna e Grecia: poco o nulla resta del raccolto 2013, i campi si presentano in buone condizioni agronomiche ma i prezzi “reso Cif Italia” sono alti: il tipo Fino vale oltre 290 €/t, il tipo buono-mercantile sui 275 €/t. Mercato mondiale lenti progressi della logistica Nordamericana con il gelo di marzo a ritardare di 10-12 giorni l’apertura dei Black Sea Milling FOB 270 245,0 243,6 250 230 210 GEN-13 MAR-13 MAG-13 LUG-13 Centro fino Ager BO SET-13 Francia partenza Sud-Ovest NOV-13 GEN-14 MAR-14 # 2 HAD FOB USA “Laghi”. Attesa per le stime di semina Usda del 31 marzo p.v. Usa e Canada, cautela dell’offerta nel proporre imbarchi sul maggiogiugno, da luglio la situazione tornerebbe alla normalità, ma il ritardo nell’export Canadese resta la vera incognita. Nord Africa: dopo le recenti aste, a coprire i ritardi Canadesi, arrivano le navi dal Nordamerica a calmierare la domanda. Messico: inizia l’offerta per imbarchi maggio-luglio. Prezzi Cif Italia: il # 1/2 Cwad sui 300 €/t, il grado #3 Canada sui 285 €/t, il Messicano nominale a 280 €/t. Legenda: 1 DNS 14 pro CIF : 1 Dark Northern Spring con 16% di proteina sulla s.s. reso porto di sbarco Rotterdam - Partenza Francia (E&L) Eure & Loire - HAD FOB USA : 2 Hard Amber Durum reso porto imbarco Laghi USA/Canada - YC 3 CIF Rotterdam : 3 Yellow Corn reso porto di sbarco Rotterdam [ TENDENZE E MERCATI ] n. 14/2014 5 aprile 2014 Terra e Vita 79 PREZZI NAZIONALI E MONDIALI A CONFRONTO (DAL 21 AL 27 MARZO 2014) Mais, la logistica si normalizza Italia il mercato del mais osserva la crisi del Mar Nero e il calo delle semine Italia ma si normalizza ulteriormente la logistica dal centro Europa e non rallentano gli arrivi sui porti. Sulle piazze del Nord si confermano le quotazioni del nazionale a 200-205 €/t arrivo, vicine alle alternative comunitarie, l’ucraino è a premio di 9 €/t (+2). Europa la partita commerciale nella comunità europea si gioca tra le origini extra-Eu e l’offerta locale con l’effetto euro/dollaro a complicarne il precario equilibrio. Francia: gli acquisitori coprono non oltre il mese in presenza di quotazioni ritenute troppo elevate per allungare le scorte. La domanda resta sostenuta a causa Botta e risposta dell’alto prezzo del grano che condiziona le miscele dei mangimisti. Il raccolto 2014 è offerto a premio di 11 €/t rispetto al presente. Altri UE: si eseguono ancora i contratti con logistica ferrovia di inizio anno, ma da settimane gli arrivi sono più costanti. L’export si avvantaggia solo in parte della crisi ucraina, stante un euro/dollaro penalizzante: il reso treno Italia resta si sui 206-208 €/t. Mondiale gli Usa esportano a pieno regime alla pari dell’Ucraina. La Cina continua a caricare dai porti US. Usa: a fine marzo si raggiungerà il 94% dell’export per la campagna e sul Cbot pesa l’effetto domino del prezzo del grano, ma nel complesso le quotazioni stagnano. Oleaginose e cereali foraggeri Italia Cereali foraggeri: la disponibilità di prodotto non scarseggia e la domanda, con qualche esitazione, resta costante. Settimana di riflessione: l’orzo pesante stabile vale 215 €/t arrivo, il sorgo bianco a 205 €/t partenza e il tenero sui 225 €/t arrivo. Oleaginose: la soia nostrana si conferma a un prezzo partenza sui 470 €/t, l’estera a sconto di 5 €/t. Europa Cereali foraggeri: i prezzi dei cereali a paglia non inducono gli utilizzatori a cambiare la strategia di acquisto “alla giornata”. Qualche scambio in più per gli orzi, mentre i teneri sono fonte di timida speculazione; a consolidare il corso il buon andamento coltura- le dei nuovi raccolti. L’orzo che vale 188 €/t (-1) reso Rouen, il tenero Uk Fob a 213 €/t (+1). Oleaginose: le notizie di minori stock mondiali di soia e le difficoltà logistiche canadesi per esportare la colza, si combinano con la scarsa disponibilità di colza in Europa e la tendenza resta rialzista. La colza francese vale per l’aprile-giugno sui 403 €/t (+4) reso Rouen; il girasole cede terreno e vale sui 350 €/t (-10) reso Saint Nazaire. Mondiale Cereali foraggeri: la siccità nell’Est Australia e la domanda asiatico-medio orientale sostengono l’orzo; il sorgo vive la costante domanda cinese e l’intero settore tiene bene con qualche incertezza per il grano. NOLI FLASH settimana all’insegna del nulla di fatto con segni di debolezza per le panamax che denotano eccesso di offerta. Le supramax tengono le quotazioni ma in regime di bassa richiesta; le sole a godere di buona richiestasonolehandysizenell’area del Mar Nero. Il Baltic Index vale sui 1578 punti. EU-28: Strategie Grains rivede al rialzo la produzione granaria 2014/15 a 298 mio/t, ma pur sempre in calo del 1% sul 2013/14. Il tenero sarebbe sui 138 mio/t (+2% vs. 2013), il duro sui 7,6 mio/t (-5%), il mais a 65 mio/t (+1%) e gli orzi a 55 mio/t (-7%). UK: fonte privata stima che a fronte di un sensibile aumento delle superfici seminate a grano vernino, le aree a orzo primaverile potrebbero calare fino al 35% rispetto al 2013. Ucraina: fonte Ucab denuncia che a causa del recente peggiora- La crisi ucraina non si sente sui mercati. Quali i reali rischi? Le notizie dal Mar Nero parlano di incertezze, rischi e tensioni, ma il canale commerciale parla di imbarchi effettuati a pieno regime dopo un rallentamento logistico (originatosi ben prima di Natale) principalmente per cause climatiche. Al momento il solo rischio è di “vedere troppi rischi” e comportarsi in modo illogico negli scambi. Senza sottovalutarne possibili ripercussioni della perdurante crisi a livello organizzativo interno e nella capacità dell’Ucraina di ripetere (a causa di limiti economici nell’acquisto di sementi e prodotti tecnici) le performance produttive delle ultime annate, lo scenario a breve-medio non dovrebbe scostarsi molto da quanto finora vissuto. Senza escludere però isolate burrasche commerciali, volatilità nei prezzi e tentativi di speculazione su tutto quanto accade nel mondo, agricolo o no che sia. INVIATE LE VOSTRE DOMANDE A: [email protected] mento della situazione economica e politica, permane il rischio di un significativo calo delle semine primaverili (-20%). Canada: fonte CN Railway stima che il “backlog” nella logistica su rotaia potrebbe terminare non prima della fine dell’estate: per certo entro il 2014. Cina: fonte Sinograin indica che l’import di soia dovrebbe incrementare fino a 66-67 mio/t, nonostante le recenti cancellazioni di contrati con il Brasile e un rallentamento della domanda a causa dell’influenza aviaria in molte regioni del paese. RIPRODUZIONE RISERVATA [ TENDENZE E MERCATI ] 80 Terra e Vita n. 14/2014 5 aprile 2014 PREZZI DEI PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI (31 MARZO) LISTINO BMTI (€/KG) SPECIE VARIETÀ ARANCE NAVEL LATE ARANCE NAVEL LATE ARANCE SANGUINELLO ARANCE SANGUINELLO ARANCE TAROCCO ARANCE TAROCCO ARANCE WASHINGTON NAVEL CLEMENTINE NADORCOTT CLEMENTINE NADORCOTT LIMONI PRIMO FIORE LIMONI PRIMO FIORE MANDARINI TARDIVI MANDARINI TARDIVI ACTINIDIA HAYWARD ACTINIDIA HAYWARD ACTINIDIA HAYWARD FRAGOLE FRAGOLE FRAGOLE CANDONGA MELE ANNURCA MELE ANNURCA MELE CRIPPS PINK MELE FUJI MELE FUJI MELE GOLDEN DELICIOUS MELE GOLDEN DELICIOUS MELE GRANNY SMITH MELE MORGENDUFT MELE RENETTA DEL CANADA MELE RENETTA DEL CANADA MELE STARK DELICIOUS MELE STARK DELICIOUS NESPOLE GIAPPONESI NESPOLE GIAPPONESI PERE ABATE FETEL PERE ABATE FETEL PERE CONFERENCE PERE CONFERENCE PERE DECANA COMIZIO PERE DECANA COMIZIO PERE KAISER PERE KAISER PERE KAISER PERE MAX RED BARTLETT PERE WILLIAM PERE WILLIAM PERE WILLIAM UVA DA TAVOLA BIANCA SULTANA (THOMPSON) UVA DA TAVOLA NERA DAN BEN HANNA UVA DA TAVOLA ROSATA RED GLOBE AGLI AGLI ASPARAGI ASPARAGI ASPARAGI ASPARAGI BIETOLE CARCIOFI CARCIOFI CARCIOFI CARCIOFI CARCIOFI CAROTE CAROTE CAVOLFIORE CAVOLFIORE CAVOLFIORE CAVOLI BROCCOLI CAVOLI CAPPUCCI BIANCHI ROSA VERDI VERDI VERDI VERDI DA COSTA CON SPINE ROMANESCO APOLLO ROMANESCO APOLLO VIOLETTO TEROM BIANCO BIANCO ROMANESCO BIANCHI coordinamento di Fabrizio De Giacomi CALIBRO 77-88 (4) 77-88 (4) 64-73 (8) 70-80 (6) 77-88 (4) 77-88 (4) 77-88 (4) 54-64 (3) 58-69 (2) 58-67 (4) 58-67 (4) 63-74 (1X) 67-78 (1XX) 120-130 G 130-140 G 90-100 G 30-40 30-40 30-40 65-70 70-75 80-85 80-85 80-85 80-85 80-85 80-85 80-90 85-90 90-95 70-80 80-85 G GG 70-80 75-80 70-75 75-80 75-80 80-85 70-75 70-80 75-80 70-75 70-75 70-75 80-85 N.C. N.C. N.C. N.C. N.C. 12-16 16-20 ASPARAGINA N.C. N.C. 6-7.5 CM 7.5-9 CM 11-13 CM 9-11 CM 7.5-9 CM N.C. N.C. 10 PZ. (40X60) 6 PZ. (30X50) 6 PZ. (30X50) N.C. 6 PZ. (30X50) PRESENTAZIONE BOLOGNA PROVENIENZA PREZZO FRUTTICOLE A PIÙ STRATI SPAGNA ALLA RINFUSA CON FOGLIE SPAGNA A PIÙ STRATI SICILIA A PIÙ STRATI SICILIA MONOSTRATO SICILIA A PIÙ STRATI SICILIA A PIÙ STRATI SICILIA A PIÙ STRATI SPAGNA A PIÙ STRATI SPAGNA A PIÙ STRATI SICILIA A PIÙ STRATI SPAGNA A PIÙ STRATI SICILIA A PIÙ STRATI SICILIA ALLA RINFUSA ITALIA ALLA RINFUSA ITALIA ALLA RINFUSA ITALIA IN VASCHETTE ITALIA IN VASCHETTE ITALIA IN VASCHETTE ITALIA DOPPIO STRATO CAMPANIA MONOSTRATO CAMPANIA MONOSTRATO ITALIA MONOSTRATO EMILIA ROMAGNA MONOSTRATO TRENTINO MONOSTRATO ALTO ADIGE MONOSTRATO TRENTINO MONOSTRATO ALTO ADIGE ALLA RINFUSA ITALIA MONOSTRATO TRENTINO MONOSTRATO TRENTINO ALLA RINFUSA ALTO ADIGE MONOSTRATO ALTO ADIGE ALLA RINFUSA SPAGNA ALLA RINFUSA SPAGNA ALLA RINFUSA EMILIA ROMAGNA MONOSTRATO 14 PZ. (30X50) EMILIA ROMAGNA MONOSTRATO 20 PZ. (30X50) EMILIA ROMAGNA MONOSTRATO 18 PZ. (30X50) EMILIA ROMAGNA VERTICALE 14 PZ. (30X40) EMILIA ROMAGNA VERTICALE 12 PZ. (30X40) EMILIA ROMAGNA MONOSTRATO 20 PZ. (30X50) EMILIA ROMAGNA ALLA RINFUSA EMILIA ROMAGNA MONOSTRATO 18 PZ. (30X50) EMILIA ROMAGNA A PIÙ STRATI 90 PZ. ARGENTINA A PIÙ STRATI 45 PZ. SUD AFRICA A PIÙ STRATI 90 PZ. ARGENTINA A PIÙ STRATI 35 PZ. ARGENTINA MONOSTRATO CILE MONOSTRATO SUD AFRICA MONOSTRATO ORTICOLE IN GRAPPOLI ITALIA ALLA RINFUSA FRANCIA IN MAZZI ITALIA IN MAZZI ITALIA IN MAZZI ITALIA IN MAZZI ITALIA A PIÙ STRATI ITALIA A PIÙ STRATI ITALIA A PIÙ STRATI SARDEGNA IN MAZZI ITALIA IN MAZZI ITALIA A PIÙ STRATI ITALIA ALLA RINFUSA ITALIA VASSOI FILMATI ITALIA MONOSTRATO FILMATO ITALIA MONOSTRATO ITALIA MONOSTRATO ITALIA MONOSTRATO ITALIA MONOSTRATO ITALIA 0.75 0.90 0.70 1.00 1.60 1.40 0.80 1.10 1.50 0.60 0.80 0.80 0.90 1.30 1.40 0.90 1.20 2.00 2.50 1.10 1.50 1.90 1.70 1.70 1.30 1.70 1.40 0.90 1.35 1.45 1.10 1.60 3.80 4.30 1.25 1.65 1.50 1.60 1.80 2.00 1.30 0.80 1.40 1.50 1.50 1.40 1.70 2.80 2.30 1.80 6.00 2.30 3.30 2.20 2.00 0.50 0.15 0.20 0.50 0.40 0.30 0.50 0.60 0.80 0.90 1.00 1.30 0.70 PADOVA PROVENIENZA PREZZO SPAGNA SPAGNA SICILIA SICILIA SICILIA SICILIA SICILIA SPAGNA SPAGNA SICILIA SPAGNA SICILIA SICILIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA CAMPANIA CAMPANIA ITALIA EMILIA ROMAGNA TRENTINO ALTO ADIGE TRENTINO ALTO ADIGE ITALIA TRENTINO 0.75 0.62 0.72 0.80 1.15 0.90 0.80 1.25 1.50 0.83 0.80 0.75 0.90 1.45 1.50 1.15 1.25 1.85 2.80 1.20 1.35 1.82 1.55 1.55 1.15 1.55 1.25 0.72 1.43 ALTO ADIGE ALTO ADIGE 0.90 1.35 EMILIA ROMAGNA EMILIA ROMAGNA EMILIA ROMAGNA VERONA PROVENIENZA PREZZO SICILIA 1.00 SICILIA SPAGNA SICILIA SICILIA ITALIA ITALIA ITALIA 0.70 0.90 0.75 0.80 1.47 1.55 1.12 ITALIA ITALIA 1.80 2.20 EMILIA ROMAGNA 1.62 ITALIA TRENTINO 1.00 1.32 1.80 1.50 1.65 EMILIA ROMAGNA EMILIA ROMAGNA EMILIA ROMAGNA 1.50 1.30 1.50 EMILIA ROMAGNA EMILIA ROMAGNA EMILIA ROMAGNA ARGENTINA 1.05 0.95 1.35 1.38 EMILIA ROMAGNA 1.00 EMILIA ROMAGNA 1.20 ARGENTINA ARGENTINA CILE SUD AFRICA 1.32 1.53 2.35 2.12 PERÙ 2.44 ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA 3.20 3.80 2.00 1.70 0.47 0.10 ITALIA 3.10 ITALIA 2.50 ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA 0.27 0.22 0.22 0.52 0.56 0.85 0.67 1.35 1.20 0.33 ITALIA 0.60 ITALIA ITALIA ITALIA 0.52 0.60 0.80 ITALIA ITALIA ITALIA 1.40 1.40 0.35 [ TENDENZE E MERCATI ] n. 14/2014 5 aprile 2014 Terra e Vita 81 LISTINO BMTI (€/KG) SPECIE CAVOLI VERZA CETRIOLI CICORIA WITLOOF CICORIA CICORIA CICORIA CIME DI RAPA CIPOLLE CIPOLLE CIPOLLE CIPOLLE CIPOLLE CIPOLLOTTI CIPOLLOTTI FAGIOLINI FAGIOLINI FINOCCHI FINOCCHI INDIVIE LATTUGHE LATTUGHE LATTUGHE LATTUGHE MELANZANE MELANZANE MELONI MELONI PATATE PATATE PATATE PATATE PATATE PEPERONI PEPERONI PEPERONI PEPERONI PEPERONI PEPERONI PISELLI PISELLI POMODORI POMODORI POMODORI POMODORI POMODORI POMODORI POMODORI POMODORI POMODORI POMODORI POMODORI POMODORI POMODORI PORRI PORRI PREZZEMOLI RADICCHIO RADICCHIO RADICCHIO RADICCHIO RAVANELLI SALSOLA SCALOGNO SEDANI SPINACI ZUCCHE ZUCCHINE ZUCCHINE ZUCCHINE ZUCCHINE VARIETÀ BIANCA LUNGA DI MILANO CATALOGNA A PUNTARELLE CATALOGNA PIATTE BIANCHE TONDE BIANCHE TONDE DORATE TONDE DORATE TONDE ROSSE BIANCHI ROSSI DI TROPEA PIATTI VERDI SCAROLA CAPPUCCIO GENTILE ICEBERG ROMANA CHIARE LUNGHE CHARENTAIS GIALLI INVERNALI P. BIANCA P. GIALLA P. GIALLA P. GIALLA ROSSE LUNGHI GIALLI LUNGHI GIALLI LUNGHI ROSSI LUNGHI ROSSI QUADRATI GIALLI QUADRATI ROSSI VERDI SCURI VERDI SCURI CILIEGINI CILIEGINI CILIEGINI COSTOLUTI TIPO MERINDA COSTOLUTI VERDI CUORE DI BUE VERDI DATTERINI TIPO PICCADILLY TIPO PIXEL TONDI LISCI ROSSI A GRAPPOLO TONDI LISCI ROSSI A GRAPPOLO TONDI LISCI VERDI TONDO SARDO CICORINO MISTO ROSSO LUNGO PRECOCE ROSSO TONDO VARIEGATO TONDI ROSSI AGRETTO COMUNE DA COSTA VERDI RICCI TONDE DELICA COSTOLUTE SCURE LUNGHE SCURE LUNGHE SCURE LUNGHE coordinamento di Fabrizio De Giacomi CALIBRO PRESENTAZIONE 6 PZ. (30X50) 14-21 CM N.C. N.C. N.C. N.C. N.C. 30-50 60-80 60-80 60-80 60-80 N.C. N.C. N.C. N.C. 10 PZ. (30X50) 10 PZ. (30X50) 8 PZ. (30X50) 6 PZ. (30X50) 8 PZ. (30X50) 6 PZ. (30X50) 8 PZ. (30X50) N.C. N.C. 1000-1250 G 1000-1250 G 40-60 40-60 40-60 40-60 40-60 N.C. N.C. N.C. N.C. GG (90-110) GG (90-110) N.C. N.C. MEDI MEDI PICCOLI 57-67 82-102 82-102 N.C. N.C. N.C. 67-82 67-82 82-102 N.C. 40-60 40-60 N.C. N.C. N.C. 12 PZ. (30X50) N.C. N.C. N.C. N.C. MEDI N.C. MEDIE 14-21 CM 14-21 CM 21-28 CM 7-14 CM MONOSTRATO A PIÙ STRATI VASSOI FILMATI MONOSTRATO MONOSTRATO A PIÙ STRATI IN MAZZI A PIÙ STRATI MONOSTRATO ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA IN MAZZI IN MAZZI ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA MONOSTRATO MONOSTRATO MONOSTRATO MONOSTRATO MONOSTRATO MONOSTRATO MONOSTRATO MONOSTRATO DOPPIO STRATO MONOSTRATO MONOSTRATO ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA A PIÙ STRATI MONOSTRATO A PIÙ STRATI MONOSTRATO ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA A PIÙ STRATI IN VASCHETTE A PIÙ STRATI DOPPIO STRATO MONOSTRATO MONOSTRATO IN VASCHETTE A PIÙ STRATI ALLA RINFUSA DOPPIO STRATO DOPPIO STRATO DOPPIO STRATO ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA IN MAZZI ALLA RINFUSA A PIÙ STRATI MONOSTRATO MONOSTRATO 20 MAZZI IN MAZZI ALLA RINFUSA MONOSTRATO ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA A PIÙ STRATI A PIÙ STRATI A PIÙ STRATI MONOSTRATO BOLOGNA PROVENIENZA PREZZO ITALIA 0.60 FRANCIA ITALIA ITALIA ITALIA 1.30 0.70 0.70 0.60 ITALIA ITALIA ITALIA OLANDA ITALIA ITALIA CALABRIA MAROCCO MAROCCO ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA SICILIA SICILIA GUADALUPA COSTA RICA ITALIA ITALIA OLANDA SICILIA ITALIA SICILIA SICILIA SICILIA SICILIA SPAGNA SPAGNA ITALIA SPAGNA SICILIA SICILIA SICILIA SICILIA SICILIA ITALIA SICILIA SICILIA SICILIA SICILIA SPAGNA MAROCCO ITALIA FRANCIA ITALIA ITALIA ITALIA VENETO ITALIA VENETO ITALIA ITALIA FRANCIA ITALIA ITALIA ARGENTINA 1.00 0.70 0.40 0.45 0.70 0.70 2.70 2.50 2.00 0.75 0.95 1.40 0.70 0.70 0.70 1.00 1.10 1.30 4.20 1.30 0.65 0.55 0.40 0.80 0.65 1.60 2.20 1.60 2.20 1.80 1.70 2.00 1.80 2.20 2.50 2.60 4.50 2.20 2.30 4.20 2.70 2.70 1.30 1.30 0.80 2.50 1.00 0.70 1.00 1.80 2.80 1.50 3.00 0.35 2.00 1.80 0.50 1.00 1.20 SICILIA SICILIA 0.60 0.45 N.B. I prezzi si riferiscono a prodotti di 1a categoria (regolamento Ue 2251/92); calibratura in mm e imballaggi base 30x50 cm. PADOVA PROVENIENZA PREZZO ITALIA SICILIA FRANCIA ITALIA 0.35 0.73 1.65 0.55 ITALIA 0.50 ITALIA ITALIA 0.60 0.55 OLANDA 0.35 ITALIA CALABRIA MAROCCO MAROCCO ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA 1.40 1.30 2.60 1.80 0.70 0.95 1.55 0.60 0.47 SICILIA SICILIA 1.15 1.15 OLANDA SICILIA 0.34 0.70 SICILIA SICILIA SICILIA SICILIA SPAGNA SPAGNA ITALIA 1.30 1.90 1.30 1.80 1.70 1.50 2.30 SICILIA SICILIA SICILIA SICILIA SICILIA ITALIA SICILIA SICILIA SICILIA SPAGNA VERONA PROVENIENZA PREZZO ITALIA 0.35 FRANCIA ITALIA ITALIA 1.40 0.90 1.30 ITALIA 0.60 ITALIA ITALIA OLANDA ITALIA ITALIA CALABRIA MAROCCO MAROCCO 0.58 0.52 0.40 0.58 1.20 1.35 2.00 1.80 ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA 0.85 1.65 0.55 0.50 ITALIA OLANDA 0.48 0.38 SPAGNA SPAGNA ITALIA 1.60 1.35 2.50 2.10 2.10 2.40 2.20 1.80 2.00 4.05 1.80 SICILIA SICILIA 2.00 2.40 SICILIA 2.80 ITALIA SICILIA 2.00 3.50 1.28 1.25 SICILIA SPAGNA 1.30 1.30 ITALIA FRANCIA ITALIA ITALIA ITALIA 2.60 0.65 0.55 0.95 1.50 VENETO ITALIA ITALIA FRANCIA ITALIA ITALIA 1.70 0.32 2.50 2.00 0.65 1.00 SICILIA 0.60 ITALIA ITALIA 0.60 0.90 VENETO ITALIA VENETO ITALIA ITALIA 1.20 1.05 1.85 0.21 2.20 ITALIA 0.60 ARGENTINA 1.80 SICILIA 0.60 82 Terra e Vita [ LE VOSTRE LETTERE ] CIBO Strategia per una filiera più equilibrata H MODELLI Business e sociale sono compatibili L’ n. 14/2014 5 aprile 2014 o letto e condiviso il suo editoriale pubblicato sul Terra e Vita 10 (”E la crisi si mangia il food”). Spesso, parlando dell’importanza dell’attività agricola per la società e per l’economia, si portano in evidenza le percentuali d’incidenza sul pil nazionale o l’attività complementare che il settore svolge sul turismo e la sua capacità di tutelare l’ambiente salvaguardandolo dalle catastrofi atmosferiche. Raramente, però, si parla della strategica necessità di avere una produzione agricola sufficiente e a costi tali da rendere il cibo accessibile per la popolazione. Infatti, se pensiamo a quanto è accaduto nel passato, ci accorgiamo che spesso la causa scatenante di rivolte e rivoluzioni è stata la scarsità di cibo. Oggi l’aumento della popolazione a livello mondiale, la crisi e la maggiore richiesta d’alimenti proveniente dai paesi con economie emergenti, rende ancor più necessaria una strategia che garantisca l’accesso al cibo prima che la situazione sfugga nuovamente al controllo. In Europa, dopo il 2005, le cose sono ulteriormente peggiorate perché, anche nei paesi “ricchi”, sono aumentati i poveri e quindi le persone che hanno difficoltà ad acquistare il cibo. Il problema è da ricercare nella distribuzione della filiera. Gli agricoltori, spesso piccoli e poco organizzati, non riescono ad avere peso nelle contrattazioni e sono costretti a tenere bassi i prezzi alla produzione. Ma quando i loro prodotti arrivano sugli scaffali, il prezzo chiesto al consumatore è sorprendentemente lievitato, in alcuni casi di quasi 100 volte. Questa situazione obbliga la politica ad intervenire non più esclusivamente sulla produzione, ma anche e soprattutto in quelle parti della filiera che determinano la maggior incidenza sul prezzo finale del prodotto. Dal lato della produzione servono politiche che incentivino la creazione di servizi e l’innovazione dei processi produttivi, che permettano l’aumento della remunerazione degli agricoltori e di conseguenza stimolino la produzione. Nelle fasi post-raccolta dovranno invece essere definiti sistemi in grado di impedire l’eccessivo ricarico sul prezzo finale. Trovare il baricentro della situazione, anche se complicato, è oggi quanto mai necessario per garantire quella prosperità e quella stabilità su cui si basano le economie Paolo Fabrizzi in crescita. editoriale di Terra e Vita 11 (”Reti sociali e reti virtuali”), coglie e tratta il vero disagio che pervade oggi la nostra società, il “benessere che diventa malessere “ ma non solo, anche un misto di rifiuto verso un modello di vita sempre più lontano dai ritmi della natura, pre-confezionato e che sta portando le ultime generazioni verso un mondo che di umano ha ben poco. Per questo motivo le considerazioni e i modelli di vita suggeriti sono forse l’unica vera medicina “perchè è di un mondo malato di cui si parla“ che possa curare e far ritornare le persone a ripensare sul motivo per cui siamo chiamati a far parte di questa società che non può non tener conto della natura , dell’ambiente in cui vive e delle relazioni tra gli uomini. In poche parole direi quasi un ritorno all’ “antico“; Business e Sociale forse solo in Agricoltura possono essere compatibili, perchè il mondo agricolo è legato in modo indissolubile alla natura e Roberto Vallini, direttore Opengreen all’ambiente di cui l’uomo fa parte integrante. Scrivete a: Lettere a Terra e Vita - Piazza Galielo Galilei, 6 - 40123 Bologna - fax 051 6575856 - [email protected]