5 aprile 2014 - n. 14 - Anno LV
FILO DIRETTO CON L’ESPERTO: LA SECONDA TRASFORMAZIONE NON SEMPRE È ATTIVITÀ CONNESSA
PRIMO PIANO
OSSERVATORIO
MERCATI
FORAGGICOLTURA
CEREALI IN EQULIBRIO
CON L’INCOGNITA
DEI DUE MARI
FRUTTA,
IL CALDO
SPARIGLIA LE CARTE
NELLA GDO
VENDITE DI VINO
IN RISALITA
PRODURRE DI PIÙ
PER CONTENERE
I COSTI
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SPECIALE
Difesa mais
Settimanale - Poste Italiane S.p.A. - sped. A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004. art. 1. c.1: C/MILANO
Effetto clima
LEGGI, LAVORO E FISCO: CON IL “JOBS ACT” LAVORI A TERMINE PER TRE ANNI
[ EDITORIALE ]
n. 14/2014
5 aprile 2014
Terra e Vita 3
1.126mo posto. Non è la maratona di New York, ma il piazzamento nella graduatoria del Psr regionale. Lui è Natalino Gallo, imprenditore agricolo, oltre 300 ha tra
proprietà e affitto. 30mila q di agrumi, 15mila di albicocche nella Piana di Sibari (Cs) e
diversi nuovi impianti. Socio in un’azienda agrituristica con 30 ettari a bio (albicocche, pesche tabacchiere, ciliegie, agrumi). L’ultima innovazione è l’impianto a melograno realizzato l’anno scorso (altri 30 ha, in società). Il sogno è vendere in Cina e in
tutta l’Asia. Con un prodotto da largo consumo che fa bene anche alla salute. Intanto
lavora per un marchio comune fra Calabria, Sicilia e Puglia: all’estero si va assieme.
Un imprenditore come lui non si allontana da quel profilo manageriale ipotizzato
sulle pagine del numero scorso di Terra e Vita da Agri 2000. Eppure ai fondi del Psr
non ci arriva. Spiega perché: «O segui il mercato o segui la burocrazia, ma l’imprenditore serio non ha tempo per frequentare uffici». Niente aiuti allora. E non è l’unico.
Quei 21 miliardi di euro della programmazione regionale 2014-2020 a chi andranno allora? Come lo nutriamo il Pianeta (l’Expo ce lo dovrà spiegare) e soprattutto, la
domanda più trascurata, quale modello di agricoltura è più opportuno nutrire (in
senso metaforico), stimolare, incentivare?
Sul sito della Compagnia delle opere (Cdo) agroalimentare c’è una riflessione. E
Nutrire il pianeta
E il territorio
due numeri: meno del 3% del fatturato dei prodotti venduti nel mondo è fatto di
tipicità, icone alimentari, cultura di un popolo. In Italia ci sono, in testa, quei grandi
formaggi e prosciutti che sappiamo. Poi viene il 97% del fatturato. Una miriade di
prodotti agricoli con un comune denominatore, nessun legame delle materie prime
con i territori di produzione. E sono assimilabili a tre modelli: produzioni fresche o
DI BEATRICE TONI trasformate commercializzate senza marchi; produzioni trainate da un brand (nazionale o globale) dove il legame è con il marchio; cibi che soddisfano bisogni del
consumatore (risparmio di tempo, cibi-salute, dietetici…) e la relazione è tra cibo e industria. Ma nessun
legame con il territorio. E se non c’è legame, li possiamo produrre in qualunque parte del mondo, anzi
spostarli dove i costi di produzione sono inferiori (già visto). Con questi modelli, osserva Cdo, si potrebbe
realizzare una totale marginalizzazione del ruolo dei produttori agricoli ridotti a meri esecutori di protocolli
imposti da pochi soggetti.
Torniamo a Gallo che ha avuto il coraggio di cambiare direzione. Non si limita a produrre, ma va sul
mercato: agrumi, 80% Italia e 20% estero; albicocche, 60% Italia e 40% estero. Quasi tutto attraverso la gdo.
E non gioca di rimessa: «non si va in Spagna a vendere agrumi per non essere disintegrati; nemmeno in
Germania con le clementine. Meglio andare in Germania e Austria con un nuovo tipo di albicocca, rossa e
saporita: l’apprezzano e la premiano». I frutti esteticamente belli, calibri uniformi, ignorano il fatto che oggi
il mercato cerca odori e sapori. E salutismo. Dunque si va all’estero.
Nemmeno andare in gdo è una passeggiata. C’è quella che fa entrare le cosiddette schegge impazzite, su
quattro fornitori seri, uno illegale per tirare sul prezzo. «Ma 5 centesimi in più sul prezzo finale non li
percepisce nessuno, non fanno la differenza per il consumatore». Nei campi sì. Gallo rispetta lavoratori e
legalità: i dipendenti (non minori) a tariffa, depuratore, contributi e tasse vogliono dire che «non posso
vendere le clementine in Veneto a 49 centesimi. Meglio lasciarle marcire».
L’altra faccia della medaglia di quei frutti dal prezzo competitivo è sempre nei campi dove si diffonde
l’illegalità e la corsa a fare quantità a tutti i costi . Alla fine quella frutta la mangiamo noi. A dimostrazione di
cosa significa lo sviluppo, rurale, delle economie locali. E un’imprenditoria locale professionalmente
preparata e diffusa. Un processo che parte dal basso e significa anche (citiamo Cdo) riaffermare il diritto alla
cultura dei popoli, il valore della persona e della sua dignità. Importante non solo per l’alimentazione, ma
per lo sviluppo civile di un Paese.
[ METEO ]
4 Terra e Vita
n. 14/2014
5 aprile 2014
A CURA DEL GENERALE ALFIO GIUFFRIDA LUNEDÌ 7 E MARTEDÌ 8
MERCOLEDÌ 9 E GIOVEDÌ 10
VENERDÌ 11, SABATO 12 E DOMENICA 13
Locali
rovesci
Rovesci
Foschie
Variabile
Piogge
Piogge
Variabile
Piogge
Variabile
Settimana di tempo variabile, ma sostanzialmente
buono. Peggiora nel week end. Temperature senza
notevoli variazioni. Al nord nuvolosità variabile, più
intensa su tutta la fascia prealpina, con piogge
sparse e locali rovesci o temporali, specie nelle ore
pomeridiane. Locali foschie notturne. Al centro e al
sud, da poco nuvoloso a localmente nuvoloso, con
possibilità di isolati rovesci sul versante tirrenico.
Temperature stazionarie o in diminuzione al nord.
SERENO
VARIABILE
Variabile
Variabile
Sulle regioni settentrionali, nuvolosità variabile, in
graduale aumento su Piemonte e Liguria, con possibilità di isolate piogge sull’arco alpino, specie
quello occidentale e sui rilievi del Triveneto. Possibilità di foschie dopo il tramonto, specie in prossimità dei fiumi. Al centro e al sud, condizioni di bel
tempo, salvo locali addensamenti sui rilievi, dove
potranno aversi isolati temporali nelle ore pomeridiane. Temperature stazionarie o in lieve aumento.
NUVOLOSO
PIOGGIA
Sulle regioni del nord e del centro, da nuvoloso a
molto nuvoloso o coperto, con precazioni sparse
e locali temporali nelle ore pomeridiane, specie
sui rilievi alpini e nel tratto appenninico di Toscana e Umbria. Al sud, nuvolosità variabile, più
intensa sui rilievi di Campania e Calabria, dove
potranno aversi isolati rovesci, specie nelle ore
più calde della giornata. Temperature in lieve
diminuzione specie al nord.
NEBBIA
TEMPORALI
NEVE
6
[ SOMMARIO ]
Terra e Vita
[ MERCATO CEREALI ]
PAGINA
8
[ FRUTTA, ALLARME CALDO ]
PAGINA
12
n. 14/2014
5 aprile 2014
[ SPECIALE DIFESA MAIS ]
PAGINA
35
[ FIENAGIONE PRODUTTIVA ]
PAGINA
51
[ EDITORIALE ]
PAG.
3
PAG.
8
OSSERVATORIO - Frutta, il caldo spariglia le carte DI GIORGIO SETTI
PAG.
12
MERCATO - Pere, più Abate per l’estero DI JESSIKA PINI
PAG.
13
WINEMONITOR - Nella gdo il vino guadagna terreno DI FEDERICA LEVI
PAG.
14
PAC 2014-2020 - Germania, i conti del greening DI ALESSANDRA FERRETTI
PAG.
15
FRODI - Crimini sul cibo, c’è l’Osservatorio DI GIUSEPPE FUGARO
PAG.
16
AG.
17
Con il piano “Jobs Act” lavori a termine per tre anni DI MASSIMO MAZZANTI
PAG.
20
Risarcimento danni da selvatici, è responsabile l’ente di gestione DI FRANCESCO MARIO AGNOLI
PAG.
22
Filo diretto - La seconda trasformazione non sempre è attività connessa A CURA DI DULCINEA BIGNAMI
PAG.
24
L’impatto del clima condiziona le strategie DI MASSIMO BARISELLI E RICCARDO BUGIANI
PAG.
34
Diabrotica e piralide, doppio target non coincidente DI MASSIMO BARISELLI E RICCARDO BUGIANI
PAG.
36
L’ingombrante pressione del rischio micotossine DI RICCARDO BUGIANI E MASSIMO BARISELLI
PAG.
40
Fusariotossine emergenti. Un contorno indigesto DI LORENZO TOSI
PAG.
44
Nutrire il pianeta e il territorio DI BEATRICE TONI
&/.$!4/2% Mons. Ernesto Pisoni
Anno LV - Numero 14 - 5 aprile 2014
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5 aprile 2014 - n. 14 - Anno LV
FILO DIRETTO CON L’ESPERTO: LA SECONDA TRASFORMAZIONE NON SEMPRE È ATTIVITÀ CONNESSA
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STIME USDA - Mercati cereali in un equilibrio con l’incognita dei due mari DI STEFANO SERRA
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Effetto clima
LEGGI, LAVORO E FISCO: CON IL “JOBS ACT” LAVORI A TERMINE PER TRE ANNI
$)2%44/ $! Beatrice Toni
2%$!:)/.% Francesco Bartolozzi, Dulcinea Bignami,
Gianni Gnudi (capo redattore), Alessandro Maresca,
Giorgio Setti (capo redattore), Lorenzo Tosi
[ ATTUALITÀ ]
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3%'2%4%2)! $) 2%$!:)/.%
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REDAZIONEEDAGRICOLE NEWBUSINESSMEDIAIT
PROTESTE - Ogm, è tempo di blitz
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02/'%44/ '2!&)#/ Cinzia Leone
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[ SPECIALE DIFESA MAIS ]
[ SOMMARIO ]
n. 14/2014
5 aprile 2014
Terra e Vita
7
numero 14/5 aprile 2014
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CONOSCENZA DEI 3UOI DATI RISULTI NECESSARIA O COMUN
QUE FUNZIONALE ALLO SVOLGIMENTO DELLATTIVITË DELLA NO
STRA 3OCIETË )L TITOLARE DEL TRATTAMENTO Ò .EW "USINESS
Media Srl, Via Eritrea 21, 20157 Milano. Al titolare del
TRATTAMENTO ,EI POTRË RIVOLGERSI MEDIANTE IL NUMERO
PER FAR VALERE I 3UOI DIRITTI DI RETTIFICAZIO
NE CANCELLAZIONE OPPOSIZIONE A PARTICOLARI TRATTAMEN
TI DEI PROPRI DATI ESPLICITATI ALLART $,GS FORAGGICOLTURA - Fienagione, più produttività contro l’impennata dei costi DI ROBERTO GUIDOTTI
PAG.
49
AGROFARMACI - Irroratrici e atomizzatori classificati in base alla deriva DI LORENZO BENOCCI
PAG.
52
FRUTTICOLTURA - Nuove architetture del meleto. Sottili, efficaci, eco-friendly DI JACOPO FONTANETO
PAG.
55
NOVITÀ - Infestanti del riso, autorizzato un prodotto ad azione risolutiva DI ALESSANDRO MARESCA
PAG.
58
DIFESA DELLE COLTURE - Punture dei tripidi sulle nettarine
PAG.
60
- Septoriosi sui frumenti DI FRANCESCO CORVI
PAG.
61
- Cidie e anarsia. Lotta ai carpofagi DI ARTURO CAPONERO
PAG.
62
AZIENDE E PRODOTTI - Lattuga, produzione garantita riducendo i prodotti chimici DI C. PANE E ALTRI
PAG.
64
METEO
PAG.
4
DAL PALAZZO
PAG.
17
REGIONI - Lombardia. Per il Piano Verde sono in arrivo ulteriori 1,15 milioni DI JACOPO FONTANETO
PAG.
26
MANIFESTAZIONI - Puglia. Florbusiness promuove l’aggregazione nel florovivaismo
PAG.
31
INFORMAZIONI DALLE IMPRESE
PAG.
66
ANNUNCI
PAG.
68
LETTERE
PAG.
82
- Prezzi dei prodotti agricoli
PAG.
73
- Il borsino dell’ortofrutta biologica
PAG.
77
- Cereali: trend nazionali e internazionali a confronto
PAG.
78
- Prezzi dei prodotti ortofrutticoli
PAG.
80
DI
MASSIMO BARISELLI E RICCARDO BUGIANI
[ RUBRICHE ]
DI
G.F. SPORTELLI
[ PERISCOPIO ]
TENDENZE E MERCATI
[ PRIMO PIANO ]
Terra e Vita
n. 14/2014
5 aprile 2014
Foto Concorso Fata 2011 di Vasja Doberlet
8
CAMPAGNA 2014/15 Nel Mediterraneo scorte basse; nel Mar Nero la crisi ucraina incombe sui teneri
Mercati cereali in un equilibrio
con l’incognita dei due mari
DI STEFANO SERRA Le stime di semina
dell’Usda e quelle
canadesi.
L’impatto sui
mercati europei
I
n attesa di capire se le stime di semina appena pubblicate dall’Usda e da Agriculture Canada (v. box) saranno
confermate nelle intenzioni finali degli agricoltori nordamericani, si cominciano a delineare quelle che saranno le linee
guida del mercato dei cereali e
in particolare del grano per la
campagna 2014-15, ma non tutto è ancora definitivo.
Se iniziamo confrontando
le produzioni con i consumi attesi di grano (tenero e duro), il
150
135
120
105
90
75
60
45
30
15
0
USA-CAN
Mar NERO
EU-28
aspetti interessanti. A fronte di
un tendenziale e costante incremento dei raccolti di tenero in
Nordamerica e nei paesi del
Mar Nero, al contrario, in Europa si produce costantemente
sui 135 milioni di t di tenero, un
volume che più che soddisfa
consumi comunitari compresi,
a seconda del prezzo dell’annata, tra i 112 ed i 120 milioni di t.
Situazione più complicata e
di tensione per il grano duro
che consolida una produzione
Europea in lento ma costante
TAB. 2 - GRANO DURO
10,0
Milioni di tonnelate
Milioni di tonnelate
TAB. 1 - GRANO TENERO
quadro che emergerebbe dal
prossimo giugno è una sorta di
equilibrio perfetto con i raccolti
mondiali sui 700 milioni di t
(stime International grain council del 27 marzo u.s.) che specularmente coprirebbero uguali
consumi.
Affinando lo studio con
l’osservazione delle produzioni nelle macro aree d’interesse
per l’Italia e scomponendo ulteriormente il dato aggregato
tra grani teneri e grani duri
(tabb. 1 e 2), notiamo alcuni
8,0
6,0
4,0
2,0
2010
83
68
136
2011
80
101
137
2012
89
63
132
2013
96
88
135
2014
89
86
138
0,0
USA-CAN
EU-28
Nord AFRICA
2010
5,9
9,1
4,5
2011
5,6
8,2
5,5
2012
6,8
7,9
5,4
2013
8,2
7,9
5,7
2014
7,1
7,6
5,3
[ PRIMO PIANO ]
n. 14/2014
5 aprile 2014
calo dai 9 milioni del 2010 agli
stimati 7,6 milioni del prossimo raccolto; la produzione
2014 non coprirebbe più dell’80% dei consumi attesi, e ben
sappiamo che la quasi totalità
di questo deficit comunitario è
rappresentato dall’Italia.
CANADA
Colza
in crescita
9
USDA
Soia in aumento
Boom del duro
Mais seminato: -4 %
soia: +6%
Grani: -1 %
L’americana Usda ha pubblicato lo scorso 31 marzo il tanto atteso
report sulle intenzioni di semina 2014 per le principali colture a pieno
campo. In Usa le superfici a mais sono stimate in 37 milioni di ha (-4%
sul 2013) ai minimi dell’ultimo quinquennio; quanto perso dal mais lo acquisterebbe in gran
parte la soia che è vista toccare quota 33 milioni di ha (+ 6% sul 2013).
I grani sono in lieve contrazione dell’1% per un’area totale sui 22,6 milioni di ha, ma se i
grani vernini sono confermati in calo del 2,5% a 17 milioni di ha, si registra un incremento del
4% per i teneri primaverili a 4,9 milioni di ha e del 22% dei grani duri a 0,7 milioni di ha.
S.S.
NEI CAMPI COLTURE OK
Guardando l’evoluzione agronomica nelle zone d’interesse
per la deficitaria Italia e soppesando le ultime notizie del
“weather market”, depurate
da ogni allarmismo speculativo, possiamo dire che ad oggi
tutto procede per il meglio e
che nel suo complesso sono
stati favorevoli sia l’andamento delle precipitazioni che le
temperature medie registrate
in gran parte dell’Europa, con
positivi risvolti sia a livello della tempistica di preparazione
dei terreni per le semine primaverili che dei progressi colturali dei grani invernali, in anticipo nella ripresa vegetativa.
Da sottolineare che nelle
aree del Mar Nero, origine di
gran parte dell’import italiano
di tenero “generico”, ogni ettaro di grano vernino perso a
causa di un inverno eccessivamente umido verrà rimpiazzato da pari superficie di grano
primaverile, mentre i restanti
campi, che hanno beneficiato
di un inverno mite, evidenzia-
Terra e Vita
no un precoce risveglio post
dormienza. Quanto propagandato dai media di oltreoceano
sui danni da siccità e gelo occorsi ai grani “winter” Usa
sfiorerà solo indirettamente i
nostri mercati, più per effetto
domino sui prezzi delle origini
europee e russe (storici antagonisti degli Stati Uniti sui mercati del Sud del Mediterraneo)
che per una reale difficoltà di
reperire le classi di grano e la
qualità che, ogni anno, occorrono all’industria molitoria e
mangimistica europea.
NORD AFRICA,
IMPORT GIÙ?
Prima di aprire una finestra
sulle incognite commerciali
che potrebbero turbare nelle
prossime settimane un mercato
abbastanza “quieto”, un cenno
alla situazione in Nord Africa e
alle previsioni di scambi commerciali nell’area del Mediterraneo. Grazie a condizioni climatiche favorevoli, nell’intero
Nord Africa, dall’Egitto fino al
Marocco, si torneranno ad avere rese oltre la media e produzioni che farebbero presagire
una sensibile riduzione dell’import già dalla tarda primavera 2014. Se tale contesto si
avverasse, sia per l’Europa che
per paesi come il Kazakhstan,
la Russia e l’Ucraina si prospetterebbe una contrazione in
doppia cifra dell’export rispetto all’attuale campagna.
Sulla base di quanto finora
esposto, il mercato del grano si
consoliderebbe presto su livelli
di assoluta normalità, ma a suscitare dubbi e incognite restano alcune circostanze poco
“endogene” al processo produttivo, ma potenzialmente
GRANO -6%
MAIS -6%
ORZO -5%
COLZA + 9%
Il 20 marzo u.s. la governativa Agricolture Canada ha divulgato
l’aggiornamento mensile dell’andamento del loro mercato cerealicolo e
le prospettive per la nuova campagna. Emerge un sensibile calo delle superfici a grano tenero,
grano duro, mais e orzo a favore delle oleaginose che in prospettiva a sei mesi tengono meglio i
prezzi pagati “all’agricoltore”.
Le superfici investite a mais sono attese a 1,4 milioni di ha (-6,2% sul 2013); per l orzosui
2,7 milioni di ha (-4,9%); i grani teneri su 8,1 milioni di ha (-6%) e i grani duri a 1,9 milioni di ha
(-5,9%). Le superfici perse dai cereali a paglia e dal mais andrebbero a favore dell’avena (+5%)
e soprattutto della colza stimata oltre gli 8,7 milioni di t (+8,5% sulle semine 2013). S.S.
molto pericolose: la ricomparsa di condizioni climatiche favorevoli a “El Niño”, il
“backlog” canadese ed i riflessi
agronomici della crisi ucraina.
TUTTE LE INCOGNITE
Negli ultimi mesi, si stanno
moltiplicando stime e rapporti
sull’andamento climatico nelle
aree tropicali del Pacifico Centrale e in particolare sul surriscaldamento dell’oceano che
porterebbe, come più volte avvenuto in passato con frequenza quadriennale, a fenomeni di
forte siccità in Australia, India
e Sud-Est Asiatico e, all’opposto, ad eccessive precipitazioni
nella “Americhe”: in entrambi i
casi i riflessi di El Niño sull’andamento dei raccolti potrebbe
essere, a seconda dell’entità del
fenomeno da serio (annate
agrarie 2004-05 e 2009-10) a devastante (annate agrarie 200203 e 2006-07).
La seconda incognita è il cosiddetto “backlog”, o letteralmente lavoro arretrato, della
logistica ferroviaria in Canada
che a causa di condizioni climatiche invernali estreme, dal
dicembre 2013 impone ritardi
biblici nel trasportare ai porti
di imbarco ogni prodotto: dalle
granaglie fino ai combustibili.
Molto si è detto e scritto, ma
se da un lato le fonti governative si impegnano e rassicurano
per un rientro dell’emergenza
[ PRIMO PIANO ]
MAIS
Contano
Ucraina e Brasile
I
l raccolto mondiale 2013/14 è stato
record e anche le prospettive di semina 2014/15 (tab. 3), nonostante prezzi
calanti, parlano di una seppur lieve ulteriore espansione delle superfici.
In un perdurante contesto di consumi
inferiori alla produzione, la corrente campagna finirà con scorte
mondiali sui 155 milioni di t, superiori del 22% rispetto al 2013,
di queste: circa 71 mio/t (+11%) saranno in Cina, 37 mio/t in Usa
(+76%) e 12 mio/t (-5%) in Ucraina, Brasile e Argentina.
La superficie mondiale 2014/15 è attesa sui 176 mio/ha con
un lieve aumento sul 2013 sempreché l’Ucraina (ove le semine
potrebbero ridursi a causa dell’odierna crisi) e il Sud America
compensino i previsti cali in Europa e Usa. Se tutto questo si
confermerà e in presenza di rese medie, anche la prossima
produzione mondale sfiorerebbe il record dei 960 milioni di t, con
l’attesa contrazione negli Usa (superfici -4%?) e la sostanziale
tenuta dell’Ucraina che, pur seminando un +4% di ettari non
TAB. 3 - MAIS
360
Milioni di tonnelate
320
280
240
200
160
120
80
40
0
USA
UKR-BRA-ARG
EU-28
2010
316
90
56
2011
314
117
66
in pochi mesi, le principali società ferroviarie canadesi, sottovoce, ventilano che una reale
normalità non si avrebbe prima
di fine anno, cosa che annuvolerebbe e non di poco il mercato
dei cereali nel Bacino del Mediterraneo che, volente o nolente,
oggi si trova con basse scorte di
magazzino e richiederebbe
massima efficienza e continuità
nelle consegne.
CRISI RUSSO-UCRAINA
Ultima, ma potrebbe essere la
prima per paesi deficitari come
l’Italia, la crisi politica tra Russia ed Ucraina che relativamente ai cereali (grano, orzo e mais)
potrebbe avere forti ripercus-
2012
274
130
56
2013
354
124
64
2014
340
126
65
sioni prima a livello produttivo, con l’impossibilità degli
agricoltori di accedere al credito per l’acquisto di sementi e
mezzi tecnici per le colture primaverili, poi a livello logistico
e commerciale con possibili restrizioni nella movimentazione
di merce ucraina verso porti
tornati (dopo anni) Russi. Per
lo scacchiere commerciale del
basso Mediterraneo, fortemente dipendente dal mais e dalla
soia ucraina e dal grano russo e
kazako, quanto sta accadendo
o potrebbe accadere nelle prossime settimane nell’area del
Mar Nero è un potenziale fattore destabilizzante.
Tirando le fila e azzardando
n. 14/2014
5 aprile 2014
dovrebbe confermare le rese record del 2013.
Completiamo il quadro del mercato maidicolo che ci interessa con quanto è previsto accadere in Europa. È opinione comune
che, nonostante il clima favorevole per le semine, dopo un
biennio di costante aumento delle superfici, si verificherà una
contrazione dei seminativi. Tuttavia il ritorno a rese medie più
che compenserebbe la perdita di ettari per una produzione 2014
stimata oltre i 65 milioni di t e in crescita del 2% sul 2013.
In un contesto di transizione tra le due campagne che terminerà solo ad autunno inoltrato con i raccolti dell’Ucraina, e stante
le attuali prospettive di consumi mondiali in aumento del 2%
come “feed”, ma con gli utilizzi bio-energetici in crescita del solo
dell’1% (verso la media del 6% nell’ultimo quinquennio), le
nostre piazze dovrebbero continuare a subire più l’influenza da
parte dell’asse ucraino-brasiliano che dagli Usa. Non dimentichiamo che tutto quanto succede sul Cbot americano ha riscontro diretto sui mercati maidicoli “ogm”, ma si riflette solo parzialmente sulle piazze “ogm free” come la borsa a termine di Parigi,
ben più influenzata da quanto accade in Ucraina e Sud America.
Nel 2014/15 gli scambi mondiali saranno simili al 2013/14,
con l’Europa che, salvo calamità colturali a sensibilmente ridurre
la produzione attesa, dovrebbe importare sui 9 mio/t: -25%
rispetto al 2013); gli stock mondiali al settembre 2015 sono
attesi incrementarsi ulteriormente con gli Usa a consolidare un
+50%.
Pertanto che prospettive e quanto peserà l’effetto “stock
Usa”? Di certo sulle piazze europe e italiane peseranno indirettamente lo scenario americano e la loro aggressività commerciale
nel cercare novi mercati di sbocco, ma da noi può entrare solo
mais non-ogm e pertanto il nostro focus, fuori dai confini della
giusta preferenza comunitaria, dovrà essere più sull’evoluzione
politica in Ucraina e sui raccolti brasiliani che su quanto succede
S.S.
nel “corn belt Usa”.
una conclusione, possiamo dire che nonostante lo scenario
mondiale sia, nei numeri, abbastanza rassicurante, saranno i
fattori destabilizzanti come il
Foto Concorso Fata 2011 di Daniele Amoni
10 Terra e Vita
“backlog” Canadese, per i grani duri e gli “spring”, e la crisi
russo-ucraina, per i grani teneri
in genere, a sancire il sentimento e la tendenza del mercato
per i prossimi mesi.
Del grano nei magazzini dei
paesi esportatori, dal Canada
alla Russia, ce n’è ancora e tanto, e le semine 2014 fanno pronosticare raccolti mondiali in
grado di soddisfare pienamente i consumi, ma oggi è ancora
presto per dire se e quando
questo equilibrio nei numeri si
rifletterà sui nostri mercati.
Al momento le quotazioni restano ben tenute e questo potrebbe durare ancora per molte
settimane.
[ ATTUALITÀ ]
12 Terra e Vita
n. 14/2014
5 aprile 2014
OSSERVATORIO Fioriture anticipate, cicli colturali fuori norma, epoche di raccolta rivoluzionate
Frutta, il caldo spariglia le carte
DI GIORGIO SETTI Pescheti in fiore in
provincia di Cuneo (foto Creso).
L
e elevate temperature
dei primi tre mesi del
2014 hanno provocato
forti anticipi nelle fioriture dei
frutteti. Ma non è detto che
avranno anche ripercussioni
indesiderate sui calendari di
raccolta, come le sovrapposizioni tra l’offerta del Nord Italia e quella del Sud che qualche operatore commerciale temeva; infatti un certo anticipo
delle fioriture non c’è stato solo nel Settentrione ma anche
nel Meridione.
La discussione si sta spostando piuttosto su un’altra
questione: bisogna ridisegnare
le previsioni sulle epoche di
raccolta e quindi sui calendari
d’offerta. E non si esclude che
si presentino nuove situazioni
in grado di aprire scenari interessanti proprio dal punto di
vista commerciale.
È quanto suppone Silvio
Pellegrino, direttore del centro ricerche Creso di Cuneo,
che spiega: «Qui in Piemonte il
pesco è fiorito 20-21 giorni pri-
MEDICA
Sono in anticipo
anche i parassiti
ma di quanto fece nel 2013 e
l’albicocco 8-11 giorni prima.
Non si stimano anticipi altrettanto sostenuti per i periodi di
raccolta anche se dovrebbero
rimanere importanti: si prevede che sia per il pesco sia per
l’albicocco i frutteti risultino
pronti per le raccolte 7-10 giorni prima che l’anno scorso. Per
esempio la raccolta delle nettarine Big Top potrà forse iniziare già verso il 10 luglio, invece
che come come da copione
verso il 20 luglio; e potrà arrivare a conclusione anche prima della fine di luglio. In ogni
caso un sensibile arretramento
dei calendari d’offerta ci sarà.
I
E gli uffici commerciali delle
aziende frutticole della nostra
regione iniziano a interpretare
la cosa come un’opportunità:
non nascondono di sperare di
trovare, proprio grazie a questa decina di giorni di anticipo,
maggiori probabilità di successo sui mercati dell’Europa
centro - settentrionale».
Fioriture prima del tempo a
causa del caldo si sono verificate anche nel Sud Italia, si diceva. Le drupacee del Metapontino per esempio, comunica Carmelo Mennone, direttore dell’azienda sperimentale
Pantanello di Metaponto (Mt),
hanno anticipato la fioritura di
n Emilia-Romagna le piante di medica
manifestano un anticipo vegetativo di
20, 25, anche 30 giorni rispetto al 2013. La
causa consiste anche in questo caso nelle
temperature miti dell’inverno scorso. «Ma è
in anticipo anche la comparsa degli insetti
parassiti, come fitodecta e fitonomo - avverte il tecnico Crpa Fabrizio Ruozzi - particolarmente dannosi su questa coltura perchè le
larve ne defogliano la pianta».
Un altro problema legato all’anticipo vegetativo della medica
riguarda l’organizzazione della raccolta: la precocità 2014 potrebbe
anche indurre i foraggicoltori a progettare l’esecuzione del primo
10-12 giorni. E gli agrumi di
un paio di settimane. «Ma
questo non vuol dire che automaticamente saranno anticipate anche le produzioni, dipenderà dalle condizioni ambientali delle prossime settimane».
C’è piuttosto un timore diffuso tra chi opera nel commercio delle pesche e albicocche di
questa parte d’Italia, continua
il tecnico lucano. Timore che
deriva da un’altro tipo di situazione: «L’inverno mite non
ha permesso alle nostre drupacee di soddisfare il proprio
fabbisogno in freddo. Conseguenza: le fioriture di queste
frutticole sono risultate lunghissime, sono durate 20-25
giorni, ossia 7-10 giorni in più
del normale. Questo fenomeno comporta disformità della
fruttificazione, con frutti da
diradare e frutti dalla pezzatura ridotta. Ci aspettiamo anche
cicli di raccolta più lunghi del
solito e non escludiamo di ottenere minori quantità prodotte».
taglio un po’ prima dell’epoca più consueta, metà maggio. Ma serve
attenzione, aggiunge Ruozzi: «Meglio attendere, perchè sono necessarie condizioni meteo diverse da quelle di questi giorni, occorrono notti più asciutte e la certezza di poter disporre di almeno 3-4
giorni di sole. Un consiglio potrebbe essere questo: tener pronto il
cantiere di fienagione per essere operativi non appena si manifestino queste condizioni, in ogni caso non prima di fine aprile».
Discorso diverso per quelle aziende che dispongono di un impianto di essiccazione artificiale: «A queste basta un preappassimento in campo e quindi una finestra di stabilità di un paio di giorni:
queste aziende potrebbero anche prevedere il primo taglio della
medica per l’ultima decade di aprile».
G.S.
[ ATTUALITÀ ]
n. 14/2014
5 aprile 2014
Terra e Vita 13
MERCATO Export fermo al 22%. Crescono i competitor. L’Emilia-Romagna finanzierà l’Oi con i nuovi Psr
Pere, più Abate per l’estero
DI JESSIKA PINI L
a Regione Emilia-Romagna, che concentra il
65% della produzione di
pere italiane, in particolare
l’Abate, dopo aver sostenuto
la nascita, nel 2012, dell’Organizzazione interprofessionale
Pera, vuole incentivare l’interprofessione attraverso i fondi
del Psr 2014-2020.
Lo ha dichiarato l’assessore all’Agricoltura Tiberio
Rabboni al convegno Interprofessione Pera. Tre le modalità proposte nel nuovo Psr: finanziare le Oi in quanto tali;
vedere l’interprofessione come cabine di regia nella promozione di reti d’impresa e di
progetti di filiera; migliore valutazione alle richieste di finanziamento dei produttori
singoli o aggregati qualora
facciano parte di un organismo interprofessionale.
NUOVI CONCORRENTI UE
Attualmente l’Oi Pera aggrega
produttori di Emilia-Romagna
e Veneto, regioni dove si con-
ANTI-RISCALDO
I paradossi
del Governo
centra quasi l’80% della produzione nazionale. Secondo i
dati illustrati da Elisa Macchi,
direttore del Cso, l’Italia attualmente produce più del
30% delle pere dell’Ue28, ma
deve rapidamente fronteggiare l’esponenziale crescita di
nuovi competitor, come il Belgio, che nel 2013 ha aumentato
la produzione del 29% con
305mila t, l’Olanda +46% con
291mila t e il Portogallo +70%
con 195mila t, mentre il nostro
Paese con una produzione di
725mila t (+12%) non è cresciuto altrettanto.
Sul fronte dell’export la
A
presenza di tanto nuovo prodotto, ha sottolineato Marco
Salvi, presidente di Fruitimprese, ha reso faticosa la vendita all’estero: «L’Italia esporta
solo il 22% della produzione di
pere. Bisogna lavorare velocemente per conquistare nuovi
mercati, prima che lo facciano
i produttori europei emergenti
e l’Italia può distinguersi puntando sull’Abate Fetel, molto
apprezzata per esempio in
Russia, primo importatore
mondiale di pere, e in Germania e non coltivata da un grande produttore e consumatore
quale gli Stati Uniti».
L’ingresso in grandi mercati come quello russo richiede
però la capacità di garantire
importanti volumi di prodotto, aggiunge Salvi, che vede
nell’Oi l’unico strumento di
aggregazione e di coordinamento per dettare strategie
commerciali e di promozione
comuni: «L’Abate è un’eccellenza, ma dobbiamo farlo capire al mondo, altrimenti fac-
ridurre la concorrenzialità delle pere
italiane nella campagna 2013 ha contribuito anche il divieto di utilizzare etossichina, principio attivo anti-riscaldo vietato
dall’Ue nel 2011, ma per le quale invece
Spagna e Portogallo, a differenza dell’Italia,
hanno concesso la deroga, ha denunciato Davide Vernocchi, presidente di Apo Conerpo: «Per supplire a questa mancanza il mondo
agricolo ha cercato subito soluzioni alternative, come gli oli essenziali o la riduzione della concentrazione di ossigeno negli ambienti di
conservazione, ma con risultati nulli o bassi. Si è anche utilizzato lo
Smartfresh, un prodotto che funziona benissimo per la conservazio-
ciamo la fine della Sicilia con
le arance, inoltre un prodotto
come la pera Conference, in
forte ascesa, è presente sui
mercati tutto l’anno, dobbiamo garantire anche l’Abate
per 12 mesi sviluppando partnership con i produttori dell’Emisfero Sud».
CATASTO DEI PRODUTTORI
Gianni Amidei, presidente
dell’Oi Pera, raccogliendo i
suggerimenti e i problemi evidenziati dagli interventi precedenti, sottolinea che per poter definire una concreta strategia di sviluppo del comparto
è necessario un catasto dei
produttori completo, che coinvolga anche il 50% dei pericoltori non soci di un’Op, fondamentale per una programmazione produttiva. Importante
anche la promozione per incrementare la bassa percentuale di pere italiane destinate
all’export e compensare la
flessione generalizzata dei
consumi interni.
ne delle susine e delle mele, ma non è un anti-riscaldo e sulle pere
va a interagire sul metabolismo bloccando la ripresa del processo di
maturazione una volta che il frutto viene portato fuori dalla cella
frigorifera, incidendo negativamente sul sapore».
Il Cso ha quantificato che il danno legato alle problematiche di
conservazione delle pere ammonta a 60 milioni di €. «Il paradosso è
che l’Italia vieta l’uso degli anti riscaldo, ma concede l’import di pere
trattate, come tutto il prodotto che arriva in contro stagione dai paesi
extra Ue». Anche su questo fronte Vernocchi indica nell’Oi, attraverso il coinvolgimento del Cso, un utile strumento per la rapida
circolazione di eventuali soluzioni adottate dalle aziende per risolvere il grave problema.
J.P.
[ ATTUALITÀ ]
14 Terra e Vita
n. 14/2014
5 aprile 2014
WINEMONITOR Rallentano i cali nelle vendite: le bottiglie da 75 cl meglio di 3 punti sul 2013
Nella gdo il vino guadagna terreno
DI FEDERICA LEVI QUANTITÀ VENDUTE
VARIAZIONE % A VOLUME
Al Gdo buyers club,
Vinitaly, le sei
potenziali leve
sulle quali insistere
per spingere
i consumi
U
n quarto di secolo fa
eravamo i secondi
consumatori di vino al
mondo, alle spalle della Francia, con oltre 36,6 milioni di hl
bevuti ogni anno.
Oggi, reduci da una lunga
crisi economica e da una profonda evoluzione delle abitudini alimentari, ci siamo trasformati in bevitori morigerati
(poco più di 22 milioni di hl):
appena cinque anni di recessione, secondo dati Winemonitor, hanno tagliato di 4 milioni di hl il volume del mercato domestico, con una
contrazione generalizzata su
tutti i segmenti dell’offerta.
Una discesa costante che
sta però mostrando segnali di
rallentamento: il 2014, anche
per il vino, potrebbe essere
l’anno della ripresa. La gdo ha
registrato nel primo bimestre
(gennaio/febbraio) un nuovo
dinamismo nelle vendite delle
bottiglie da 75 cl, che hanno
guadagnato 3 punti percentuali sul 2013, facendo segnare
un -0,3% a volume (-3,4% a
chiusura del 2013). Migliora
anche il dato del brik: -2,1%
ANNO 2013
GEN-FEB. 2014
Totale Vino Confezionato
-6,5
-3,2
Vino Fino A 0,75 lt
-3,4
-0,3
Brick
-9,4
-2,1
Source: Infoscan Census® Hyper+Super+Small S.S.
rispetto a un pesante -9,4%
dell’anno precedente.
«In realtà – spiega Virgilio
Romano, director client service
di IRI – già l’ultimo trimestre
2013 aveva dato segnali positivi, cioè di un rallentamento
del calo delle vendite, e ora i
primi due mesi del 2014 mostrano un netto miglioramento. Probabilmente abbiamo lasciato alle spalle le difficoltà
del 2013, in linea con l'andamento dell'economia e dei
consumi, e possiamo essere fiduciosi per il 2014».
Un rinnovato ottimismo
che sta creando fibrillazione
nel mondo delle cantine, pronte a intercettare le prossime
strategie commerciali della
grande distribuzione. Secondo le prime indiscrezioni, che
giungono dai buyer delle cate-
ne che partecipano all’evento
B2B Gdo buyers club di Vinitaly,
sono sei le potenziali leve sulle
quali insistere per spingere i
consumi: ristrutturazione degli scaffali, maggiore comunicazione, ridefinizione delle
promozioni, valorizzazione
dei prodotti a marchio, vino
biologico e bag in box.
Sul primo asset le scelte sono diverse: il gruppo Selex
prevede di ristrutturare lo
scaffale aumentando lo spazio
dedicato ai marchi privati e ai
vini spumanti, Conad punta
su una comunicazione più
chiara, Gruppo Sisa (Despar)
sul riposizionamento dei prodotti a marchio, sull’inserimento di cluster specifici per
ogni punto vendita e sull’inserimento dei vini di alta gamma, Billa (Despar) sul consolidamento dell’assortimento e
sull’esposizione dei vini per
fascia di prezzo. Per (ri)conquistare i clienti bisogna però
anzitutto parlarci: Conad crede che la via per migliorare le
vendite sia comunicare di più,
aiutando i consumatori a
orientarsi meglio tra le diverse
opportunità; Carrefour lancerà l’etichetta “parlante”, che
riporterà dati sul vitigno, la
provenienza, ma anche consigli sul miglior abbinamento
con il cibo; previsti inoltre
eventi di degustazione presso
i punti vendita. Sul fronte delle promozioni la strategia di
Coop sarà segmentata: meno
offerte sui vini tipici, stabili sugli spumanti, più aggressive
sui vini da tavola.
Un contributo alle vendite,
in questi anni, è arrivato, oltre
che dalle bottiglie a marchio,
anche dal biologico: su questo
segmento scommette in particolare Carrefour, che attualmente propone 15 etichette bio
(di cui cinque senza solfiti aggiunti), esposte sia negli spazi
riservati al biologico che negli
scaffali vino. Interesse viene
espresso anche da Coop – che
attualmente non dispone di un
corner ad hoc – e da Billa, mentre Agorà Network porterà nei
punti vendita più grandi tre
referenze ottenute con un sistema agricolo biodinamico.
Infine sembra ancora sotto
esame l’investimento sul vino
bag in box: il Gruppo Selex
prevede di aumentare l’offerta
di un prodotto che oggi include anche vini pregiati, mentre
Coop e Conad sembrano mantenere un atteggiamento più
prudente, in attesa che il consumatore italiano assuma una
posizione più chiara.
Al rapporto tra produttori,
distributori, mercato e consumi sarà dedicato il convegno
“Cantine e grande distribuzione: nuove strategie per il mercato italiano ed estero”, in programma il 7 aprile al Vinitaly,
cui parteciperanno Federdistribuzione, Coop, Conad, Federvini, Unione Italiana Vini
ed Eataly.
[ ATTUALITÀ ]
n. 14/2014
5 aprile 2014
Terra e Vita 15
PAC 2014-2020 I costi di adeguamento vanno da meno di 10 fino a quasi 100 €/ha
Germania, i conti del greening
DI ALESSANDRA FERRETTI Q
uanto costa il greening? Quali sono le opzioni più convenienti?
La Germania ha già definito con chiarezza i principali
requisiti del greening. Due
analisti, Thomas de Witte del
Thünen-Institut, e Uwe Latacz-Lohmann dell’Università
di Kiel hanno valutato le alternative più convenienti a seconda della tipo di azienda,
allevamento o coltura effettuati in un articolo appena
pubblicato sulla rivista tedesca Top Agrar (4/2014).
I due autori hanno preso in
esame cinque diverse aziende.
Per la precisione, due aziende
da latte (nella Germania settentrionale e occidentale) e tre
aziende agricole, ubicate al
Nord, al Centro-Nord e al
Sud.
Il primo allevamento è una
tipica azienda foraggera delle
pianure sabbiose dello Schleswig-Holstein, mentre l’azienda da latte dell’Eifel è tipica
della montagna. Anche le tre
LE REGOLE
Le leguminose
“pesano” meno
aziende agricole si differenziano tra loro per la qualità del
suolo, rendimenti e intensità
della gestione.
Le differenze di costo per il
passaggio al greening sono
consistentei e possono andare
da meno di 10 €/ha fino a quasi 100 €/ha.
A seconda del tipo di azienda, gli esperti sono arrivati a
diverse conclusioni.
Primo, le aziende a coltivazione intensiva di foraggio con
un’elevata percentuale di mais
nella rotazione colturale dovranno vedersela con alti costi
di greening, che in alcuni casi
possono raggiungere il premio
greening (90 €/ha). Ad esempio, l’azienda da latte dello
Schleswig-Holstein (170 capi
per una produzione di 9.000
kg per capo/anno), coltiva a
mais il 95% del proprio terreno. L’allevatore dovrà quindi
rinunciare a 11 ha di mais per
non superare il 75% della superficie disponibile. La sua alternativa più conveniente
G
(convertire 11 ha
da mais a colture
intercalari) gli
verrebbe a costare 80 €/ha. A
prima vista, a
fronte di un premio greening
di 90 €/ha, viene naturale pensare che sarebbe meglio rinunciare al greening, ma vanno
considerate anche le relative
sanzioni: dal 2017 potrebbero
ammontare fino al 125% del
premio greening aziendale.
Seconda considerazione:
più estensiva sarà la coltivazione da parte dell’azienda
agricola, minori saranno i costi
del greening. In parte questi
non ammontano a 10 €/ha di
terreni coltivabili. È il caso dell’azienda agricola del Sud (150
ha), caratterizzata da una coltivazione estensiva che vede
già tre diverse colture principali (colza, orzo autunnale e
grano). A questo agricoltore
mancherebbero soltanto 2,5 ha
di area di interesse ecologico.
Per lui l’alternativa migliore
li obblighi del greening prevedono
che l’azienda con oltre 30 ha di terreno coltivi almeno tre colture principali. Nessuna di queste deve coprire più del 75% e
meno del 5% della superficie disponibilie.
Aziende con oltre 15 ha di terreno coltivabile devono destinare il 5% ad area di interesse ecologico.
Il governo tedesco ha stabilito inoltre che vanno considerate
aree di interesse ecologico elementi paesaggistici esistenti come
siepi, aree forestate e altri biotipi.
Le strisce di superficie a margine delle aree coltivabili, in quanto
considerate terreni di interesse ecologico, possono tener conto di un
consisterebbe nel convertire
2,5 ha a strisce di superficie a
margine che gli costerebbero,
come spese complessive, 1.400
€, vale a dire 10 €/ha.
Emerge, al contrario, che i
maggiori costi di greening sono si registrano quando occorrono i maggiori cambiamenti
nella rotazione delle colture e,
in particolare, quando si deve
ricorrere a colture estive.
Ancora, più un’azienda dispone di aree preferenziali di
interesse ecologico, più economica sarà la realizzazione dei
requisiti di greening.
Inoltre, gli analisti hanno
stabilito che il rispetto degli
impegni del greening è più
vantaggioso che non la rinuncia al pagamento ecologico (v.
box).
fattore di ponderazione pari a 1,5. Invece, le colture intercalari, le
colture di copertura seminate in consociazione con la principale e le
leguminose hanno un fattore di ponderazione pari a 0,3.
Ciò significa che un ettaro di striscia di superficie a margine delle
aree coltivate avrà un valore pari a 1,5 ha d’area d’interesse
ecologico, mentre colture intercalari, colture in consociazione e
leguminose avranno un valore corrispondente a 0,3 ha di area
d’interesse ecologico.
Su questi terreni è possibile effettuare la protezione delle colture
e la concimazione. Per le miscele di sementi per colture intercalari e
per la semina in consociazione, invece, sono richiesti requisiti
particolari.
A.F.
[ ATTUALITÀ ]
16 Terra e Vita
n. 14/2014
5 aprile 2014
FRODI Volume d’affari pari a 14 miliardi nel 2013. La fondazione voluta da Coldiretti
Crimini sul cibo, c’è l’Osservatorio
DI GIUSEPPE FUGARO L
e ultime operazioni antimafia hanno portato al
sequestro, nei primi mesi
del 2014 di beni del valore di
circa mezzo miliardo di euro
nell’agricoltura e nell’alimentare, confermando il grande interesse della criminalità organizzata per questi settori.
Per contrastare questo fenomeno è nata la Fondazione
“Osservatorio sulla criminalità
nell’agricoltura e sul sistema
agroalimentare”,
promossa
dalla Coldiretti. Presidente della neonata Fondazione è lo
stesso numero uno di
Coldiretti, Roberto Moncalvo,
che ha chiesto «l’intervento
delle Istituzioni nazionali e comunitarie per porre fine a un
oltraggio insopportabile, un
vero schiaffo per l’Italia sui
mercati globali»
Presidente del Comitato
Scientifico è il procuratore
Giancarlo Caselli che spiega:
«Intendiamo individuare le
presenze e gli interventi delle
mafie sul versante agroalimentare. E non presteremo atten-
NEL PIATTO
Dalle salse
ai ristoranti
zione solo alle mafie ma a ogni
opacità che mette a rischio
l’ambiente e la salute del consumatore».
Secondo il rapporto Agromafie Coldiretti/Eurispes, “il
volume d’affari” della malavita
organizzata avrebbe raggiunto
circa 14 miliardi di euro nel
2013, con un aumento record
del 12% rispetto a due anni fa,
in netta controtendenza rispetto alla fase recessiva del Paese,
perché la criminalità organizzata trova terreno fertile proprio nel tessuto economico indebolito dalla crisi.
Le organizzazioni criminali
legate a mafia, camorra e
‘ndrangheta sono state tutte
coinvolte nelle operazioni più
rilevanti dei primi due mesi del
2014. All’inizio dell’anno gli
agenti della Dia di Caltanissetta hanno sequestrato beni per
un valore di 45 milioni di euro
di cui facevano parte 10 imprese, 25 fabbricati, terreni per un
estensione complessiva di circa
150 ha e numerosi conti correnti
bancari, tutti riconducibili a un
L’
imprenditore della provincia di
Palermo, residente a Caltanissetta, ritenuto essere soggetto
in contatto e interlocutore privilegiato di personaggi di spicco di Cosa nostra nei territori di
Caltanissetta e Palermo. In particolare, si è fatta luce su un terreno con annessa azienda agraria utilizzato come riserva di
caccia a uso dei più noti esponenti della mafia siciliana, e beneficiato anche da ingenti contributi pubblici erogati dall’Agea.
Un’altra operazione ha riguardato il settore della ristorazione a Roma con il sequestro
accoppiata bandiera tricolore e denominazioni legate alla mafia è ormai l’arma vincente all’estero per aumentare i consumi senza peraltro andare troppo
per il sottile per quanto riguarda la qualità
dei prodotti.
Coldiretti ha compilato un vero e proprio campionario dei prodotti e dei nomi legati soprattutto alla mafia commercializzati in mercati
importanti europei e americani.
Si va quindi dal caffè “Mafiozzo” stile italiano ai sigari “Al
Capone”, dalla pasta “Mafia” agli snack “Chilli Mafia”, dall’amaro
di 23 locali, tra ristoranti-pizzerie e bar ubicati nelle vie più
centrali della Capitale e addirittura vicini ai Palazzi del potere.
Ancora in Sicilia immobili,
aziende e numerosi rapporti finanziari per un valore di circa
250 milioni di euro sono stati
sequestrati dalla Dia a Palermo,
in una complessa operazione
che ha portato alla luce le rilevanti attività economiche dell’organizzazione mafiosa legate al mercato ortofrutticolo e al
suo indotto.
A fine febbraio poi, la Guardia di finanza di Crotone ha
eseguito sei nuovi provvedimenti di custodia cautelare,
nell’ambito della vicenda sull’aggiudicazione della gara
pubblica per l’affidamento del
servizio di raccolta dei finocchi
coltivati su circa 39 ha di terreno già oggetto di sequestro e
confisca.
Ma la mafia entra anche nei
piatti a tavola, sulla spinta commerciale delle suggestioni di
carismatici capoclan immorta
lati pure al cinema,
“Il Padrino” al limoncello “Don Corleone”, dal sugo piccante rosso
sangue “Wicked Cosa Nostra” alle spezie “Palermo Mafia shooting”.
A Bruxelles si intingono addirittura le patatine nella “SauceMaffia e
si condisce la pasta con la “SauceMaffioso” mentre in tutto il mondo
spopolano ristoranti e pizzerie “Cosa Nostra” e “Mafia”.
Infine, su internet è possibile acquistare il libro di ricette The
mafia cookbook, comprare caramelle sul portale www.candymafia.com o ricevere i consigli di mamamafiosa (www.mamamafiosa.com) con sottofondo musicale a tema.
Tutti questi prodotti sono quasi sempre fabbricati all’estero con
materia prima di pessima qualità.
G.F.
n. 14/2014
5 aprile 2014
[ ATTUALITÀ ]
PROTESTE Battaglie per l’innovazione
Ogm, è tempo di blitz
Terra e Vita 17
DAL PALAZZO
DI MASSIMO ALIPRANDI CAMERA
T
empo di blitz per gli ogm.
Prima un centinaio di
attivisti dei centri sociali
dell’Emilia-Romagna e delle
Marche ha organizzato un blitz
di protesta anti-ogm di fronte alla sede dell’Efsa, l’autority europea per la sicurezza alimentare.
Pochi giorni dopo altri attivisti dei centri sociali del Nordest
e dell’Emilia hanno “invaso” a
Vivaro il campo di Giorgio Fidenato, l’agricoltore friulano
che ha seminato lo scorso anno
mais ogm.
Nel frattempo la Giunta regionale del Friuli-Venezia Giulia ha disposto in via straordinaria e di urgenza un divieto temporaneo alla coltivazione di
mais ogm per 12 mesi predisponendo uno schema di disegno di
legge contenente disposizioni
urgenti in materia di ogm.
Fidenato ha reagito in modo
deciso all’invasione dei suoi
campi: «Siamo vittima di
un’azione squadrista che ha distrutto il podere e messo a repentaglio la sicurezza delle persone. Nell’abitazione di Silvano
Dalla Libera, leader di Futuragra, hanno lanciato un lacrimogeno a pochi passi da un bimbo
piccolo, lordando tutto il muro
dell’abitazione. Queste ‘camicie
nere’ sono ‘armate’ dalla Giunta
e dal Consiglio regionale del
Fvg che continua ad emanare
leggi in contrasto col diritto europeo».
Dalla Libera e Fidenato hanno quindi presentato denuncia
contro i presunti responsabili
dell’”invasione”. L’azione squadrista rivela tutta la debolezza
delle ragioni che vorrebbero far
tornare l’agricoltura italiana all’epoca del medioevo oscurantista, affossando sempre di più un
settore che vive una grave crisi senza poter accedere all’innovazione come invece capita in altri
Paesi europei e nel mondo».
Intanto è iniziata la mobilitazione ‘Italia No Ogm’. Legambiente insieme a numerose organizzazioni del mondo agricolo,
ambientalista, cooperativo e dei
consumatori ha lanciato una serie di iniziative, tra cui un referendum sul cibo transgenico.
Il primo appuntamento si è
tenuto il 2 aprile a Milano per
l’incontro pubblico ‘Verso
Expo 2015 - Nutrire il pianeta
senza ogm’. Poi in tutte le piazze d’Italia il 5 aprile per informare “i cittadini sul rischio che
corrono in questi giorni le produzioni agricole e il cibo made
in Italy” e promuovere la partecipazione al referendum che
sarà, per esempio, da Eataly a
Milano, Firenze, Bari. Si tratterà di scegliere tra due opzioni:
una per gli ogm, l’altra per
un’Italia senza ogm che punta
sulla qualità.
E di ogm si è parlato anche in
occasione della proposta Ue di
riforma del biologico: per definizione è privo di ogm, ma ai
fini dell’etichettatura, è tollerata
una presenza accidentale e non
intenzionale di ogm autorizzati
nell’Ue, nella misura dello 0,9%
per ingrediente.
Per il biologico però c’è l’obbligo di individuare la causa
T.V.
della presenza di ogm.
Alla Camera è iniziato il voto sugli emendamenti al complesso testo unificato
delle proposte di legge sulle riforme istituzionali. Nel corso di un intervento il
premier Matteo Renzi ha insistito sul legame tra legge elettorale e riforma del
Senato sulla cui realizzazione ha detto di “giocarsi” tutto.
La Commissione Agricoltura ha esaminato in sede consultiva un emendamento del Governo al disegno di Legge europea 2013 bis, diretto a consentire,
fermo restando il divieto vigente per la pesca non professionale, la vendita e il
commercio dei prodotti della pesca effettuata a fini scientifici, a meno che il
Mipaaf non ne disponga comunque il divieto.
Nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla valorizzazione delle produzioni
agroalimentari nazionali con riferimento all’Expo di Milano 2015 sono stati
auditi in Commissione Agricoltura i rappresentanti dell’Associazione italiana per
l’agricoltura biologica (Aiab), dell’Associazione medici per l’ambiente (Isde Italia),
dell’Associazione per lo studio del picco del petrolio (Aspo Italia), del Centro
internazionale Crocevia, del Coordinamento europeo Via Campesina, della Federazione italiana movimenti agricoli (Fima), della Fondazione Banco alimentare
onlus e del Forum italiano dei movimenti per la terra e il paesaggio.
Con un parere favorevole, le Commissioni riunite Giustizia e Agricoltura
hanno concluso l’esame dello schema di decreto legislativo recante disciplina
sanzionatoria per la violazione delle disposizioni dei regolamenti comunitari
sull’immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari e sulle prescrizioni in
materia di etichettatura dei prodotti fitosanitari.
Congiuntamente alla Commissioni Ambiente, la Commissione Agricoltura ha
proseguito l’esame della legge quadro in materia di valorizzazione delle aree
agricole e di contenimento del consumo del suolo. Alle proposte di Franco
Bordo e Catania sono state abbinate analoghe proposte legislative di Faenzi (Pdl),
De Rosa (M5S) e del Governo. È stato nominato un apposito Comitato ristretto per
la redazione di un testo unificato dei vari provvedimenti.
Nel corso dell’esame in Commissione Attività produttive della proposta di
legge di Senaldi (Pd) sui sistemi anticontraffazione per consentire al consumatore l’identificazione dei prodotti di origine italiana, è stato deciso di sollecitare la
Presidenza della Camera ad avviare i lavori della Commissione parlamentare di
inchiesta sulla contraffazione e la pirateria in campo commerciale.
SENATO
La Commissione Agricoltura ha iniziato l’esame di una proposta di direttiva
comunitaria e di una proposta di regolamento di rilevanza zootecnica che si
prefiggono di riunire in un quadro giuridico unico i principi per il riconoscimento e
la definizione di un elenco delle organizzazioni di allevamento, l’approvazione dei
loro programmi di selezione, l’iscrizione degli animali delle specie bovina, ovina,
caprina ed equina nei rispettivi libri genealogici e la loro classificazione in
funzione dei loro meriti genetici, l’iscrizione dei suini ibridi riproduttori nei
registri, la prova di performance e la valutazione genetica, nonché il contenuto
dei certificati zootecnici degli animali riproduttori e del materiale germinale.
Due audizioni hanno interessato la Commissione Agricoltura. Pietro Minelli,
componente della Giunta esecutiva della Copagri ha riferito sul tema delle frodi
nel settore agroalimentare e sul richiamo ingannevole alle produzioni italiane
(italian sounding), mentre l’Associazione produttori di piante in coltura protetta
(Assoplant) hanno esaminato i riflessi della normativa sulla cessione dei prodotti agricoli e agroalimentari sul settore della serricoltura.
[ FLASH ]
18 Terra e Vita
ASSICURAZIONI
Agrinsieme:
«bene la proroga
al 30 aprile
per le polizze»
n. 14/2014
5 aprile 2014
A
grinsieme, il coordinamento di Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative agroalimentari,
ha accolto con soddisfazione la proroga al 30 aprile prossimo per la stipula delle polizze assicurative
agevolate sulle colture autunno-primaverili e quelle permanenti. Lo spostamento della data di scadenza,
precedentemente fissata al 31 marzo, era stato infatti sollecitato dal coordinatore di Agrinsieme, Mario
Guidi, che in una lettera inviata al ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina aveva evidenziato
le difficoltà di molte aziende nel rispettare i termini fissati. Questo
soprattutto perché, spiega il coordinamento, quest’anno si sono registrati ritardi nelle definizioni finali delle tariffe e in alcune aree del
Paese, ancora oggi, non c’è un quadro completo e definito delle
tariffe e delle condizioni assicurative da applicare. «La proroga
concessa – conclude Agrinsieme – consentirà di certo alle imprese di
procedere con maggiore serenità alla scelta dei prodotti assicurativi
per la copertura delle produzioni e allo stesso tempo permetterà una
definizione completa dei contratti assicurativi su tutto il Paese». IMU
«Inaccettabile riproporla
per i fabbricati rurali»
ORTOFRUTTA/1
Consultazione pubblica
del Mipaaf sull’ocm
ORTOFRUTTA/2
Bevande, più frutta
ma non nei succhi
VINO
Documenti per export
direttamente in Dogana
«L
I
I
I
a reintroduzione dell’Imu per i fabbricati
rurali non può assolutamente
essere accettata. La sua cancellazione, infatti, disposta con la
legge di stabilità 2014 e approvata poco più di 3 mesi fa dalla
stessa Commissione bilancio,
è stata coperta attraverso risorse reperite dallo stesso
comparto agricolo».
Così si è espresso il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio
Martina, in riferimento all’emendamento 2.99 presentato dall’onorevole Antonio Castricone in relazione al decreto-legge sulla finanza locale,
attualmente all’esame delle
Commissioni bilancio e finanze della Camera, che prevede
la reintroduzione dell’Imu sui
fabbricati rurali.
«È inaccettabile il solo pensare di reintrodurre l’Imu sui
fabbricati rurali, tanto più in
un momento in cui al settore
agricolo servono certezze - afferma Franco Verrascina di
Copagri. - L’Imu si è rivelata
un’imposta iniqua che ha prodotto solo danni incidendo pesantemente sui bilanci di moltissime aziende, quando non
ha rappresentato un vero e
proprio colpo di grazia».
l Mipaaf, in collaborazione
con Ismea, ha avviato una
consultazione pubblica sulla
Ocm ortofrutta, ossia sulla gestione dei programmi operativi attuati dalle organizzazioni
di produttori del settore, parte
integrante della riforma della
nuova Pac 2014-2020. Obiettivo del documento, spiega il
ministero, è informare ma anche dare la possibilità di contribuire ai contenuti della strategia nazionale da mettere in
atto. Con la nuova programmazione sarà infatti prioritario dare impulso ai processi di
aggregazione delle Organizzazioni di produttori e delle
loro Associazioni, favorendone la crescita dimensionale,
l’ampliamento della gamma
dei prodotti gestiti e il superamento dei dualismi territoriali. Il documento di consultazione, chiamato ‘’Verso la nuova strategia nazionale 20152020 dell’Organizzazione comune del mercato ortofrutticolo’’, è pubblicato sul sito
web del ministero. Possono inviare contributi e osservazioni
cittadini, agricoltori, imprenditori della filiera agroalimentare, organizzazioni e ammini
strazioni pubbliche.
n merito ad alcune notizie e
dichiarazioni riportate sull’emendamento al ddl 1864, legge europea 2013 bis, relativo all’aumento di frutta nelle bevande, il Mipaaf precisa che la
norma non è riferita ai succhi di
frutta.
È quanto sottolinea una nota
nella quale si spiega che il parere già espresso dal precedente
Governo in Commissione agricoltura sulla questione era diretto ad evitare il rischio di far
incorrere l’Italia in una nuova
procedura d’infrazione, in
quanto la Commissione Ue ha
evidenziato che l’aumento dal
12% al 20% del tenore di succo
‘naturale’ nelle bevande analcoliche non è stato supportato da
adeguate giustificazioni scientifiche e che la norma non è conforme con il principio della libera circolazione delle merci. l Mipaaf comunica che è
stata pubblicata sul proprio
sito la circolare con cui l’Ispettorato repressione frodi consente ai produttori di trasportare fino alla dogana italiana il
vino con i documenti vigenti
sul territorio nazionale. I documenti per l’export continueranno così ad essere predisposti direttamente in Dogana, anche in via cumulativa per più
produttori o differenti prodotti, con sensibili risparmi di
tempo ed economici per le imprese che esportano. La circolare - sottolinea il Mipaaf - ha
così risolto un problema di
grande rilevanza per i produttori di vino che si era creato
l’anno scorso a seguito dell’entrata in vigore delle nuove norme Ue sulla circolazione dei
prodotti vitivinicoli e che aveva costretto le imprese a produrre nuova documentazione
per i prodotti da esportare già
all’uscita della cantina.
«Si tratta di un ulteriore
passo in avanti verso la semplificazione delle procedure
che gravano sui nostri produttori» ha commentato il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio
Martina.
[ LEGGI, LAVORO E FISCO ]
20 Terra e Vita
n. 14/2014
5 aprile 2014
Con il piano “Jobs Act”
lavori a termine per tre anni
Salta l’obbligo di causale e si semplifica l’apprendistato
DI MASSIMO MAZZANTI D
al 21 marzo è in vigore il Dl.
34/2014, cosiddetto Jobs Act
(G.U. n. 66 del 20/3/2014), che
ridisegna lavoro a termine, apprendistato e “smaterializza” il Durc.
CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO
1) Si possono instaurare rapporti di lavoro a tempo determinato senza causale (e
cioè la ragione che giustifica la temporaneità del rapporto), nel limite di durata
di 36 mesi (innalzato il limite attuale dei
12 mesi). Viene così superata la precedente disciplina che limitava tale possibilità solo al primo rapporto di lavoro a
tempo determinato. È possibile prorogare un contratto di lavoro a termine in
corso di svolgimento fino ad un massimo di 8 volte nei 36 mesi. Rimane, quale
unica condizione per le proroghe, il fatto
che si riferiscano alla stessa attività lavorativa per la quale il contratto è stato
inizialmente stipulato.
2) È introdotto il limite del 20% di
contratti a termine che ciascun datore di
STOP DURC
Interrogazione
e solo via web
L
LE NOVITÀ DEL CONTRATTO A TERMINE
- durata massima di 36 mesi per rapporti di lavoro a tempo
determinato, senza causale;
- proroga fino a un massimo di 8 volte nei 36 mesi
- limite del 20% dell’organico complessivo: contratti a termine che
ciascun datore di lavoro può stipulare
- contratto a termine anche per le imprese fino a 5 dipendenti
lavoro può stipulare rispetto al proprio
organico complessivo, il decreto fa comunque salvo quanto disposto dall’art.
10, comma 7, del Dlgs. 368/2001, che da
un lato lascia alla contrattazione collettiva la possibilità di modificare tale limite
quantitativo e, dall’altro, tiene conto delle esigenze connesse alle sostituzioni e
alla stagionalità. Nel caso di impiego di
manodopera (OTD) a tempo determinato si ricorda che i contratti a tempo determinato per gli operai agricoli sono esclusi dall’ordinaria disciplina del contratto
a termine. Secondo Confagricoltura, peraltro, la nuova normativa non si appli-
a norma modifica la precedente normativa in materia di regolarità contributiva, e supera l’attuale procedura per la
richiesta/emissione del DURC (Documento
unico di regolarità contributiva), semplificando molto l’adempimento.
Si è introdotto il principio secondo cui la regolarità contributiva è
verificabile da chiunque vi abbia interesse in tempo reale e con modalità
esclusivamente telematiche. Il DURC sarà sostituito da una nuova procedura semplificata di interrogazione/consultazione delle banche dati degli istituti preposti (Inps, Inail, Casse edili) il cui esito avrà una validità di
120 giorni, procedura da definirsi con apposito decreto (da emanarsi entro
sessanta giorni).
M.M.
cherebbe ai rapporti OTD.
Non dovranno più essere nel contratto le ragioni di carattere tecnico, organizzativo, produttivo o sostitutivo che consentivano, ai sensi della normativa precedentemente in vigore, la temporaneità
del rapporto.
La semplificazione si applica anche ai
contratti di somministrazione a tempo
determinato ai sensi del comma 4 dell’art. 20 del Dlgs. n. 276/2003.
3) Per tenere conto delle realtà imprenditoriali più piccole, è previsto che
le imprese che occupano fino a 5 dipendenti possono comunque stipulare un
contratto a termine.
APPRENDISTATO
Il decreto Jobs act modifica sostanzialmente il quadro dell’apprendistato professionalizzante eliminando:
- la forma scritta obbligatoria per il
piano formativo individuale (la forma
scritta rimane unicamente per contratto
e patto di prova);
- la previgente conferma in servizio
degli apprendisti già in forza per l’assunzione di nuovi apprendisti.
Il decreto prevede, poi, l’apprendistato per il conseguimento di qualifiche
o diplomi, la riduzione della retribuzio-
n. 14/2014
5 aprile 2014
ne dell’apprendista per la parte riferita
alle ore di formazione: 35% della retribuzione del livello contrattuale di inquadramento (attualmente non c’è differenza di retribuzione tra ore lavorate e ore
destinate alla formazione). Tale regola
non si applica all’apprendistato professionalizzante o di mestiere.
Eliminazione, per l’apprendistato
professionalizzante o di mestiere, dell’obbligo di formazione di base e trasversale a carico del sistema formativo pubblico (rimane l’obbligo della formazione
professionalizzante).
Queste erano le regole specifiche in
materia emanate dalla Conferenza Stato
regioni il 20 febbraio scorso:
a. la formazione di base e trasversale
è da intendersi obbligatoria se è così definita dalla normativa regionale o contrattuale e se è realmente “disponibile”;
b. la durata dell’offerta formativa
pubblica per l’intero periodo di apprendistato è correlata al titolo di studio dell’apprendista all’assunzione: 120 ore per
giovani privi di titolo; 80 se con diploma
di scuola secondaria o di qualifica o diploma; 40 per laureati (o titolo eq.);
c. la durata dei moduli può esser ridotta se i giovani hanno già frequentato
corsi formativi in precedenti rapporti di
apprendistato;
d. contenuti della formazione: sicurezza sul lavoro, organizzazione aziendale, diritti e doveri, competenza digitale ed elementi della professione;
e. il momento formativo, di regola
all’inizio del rapporto, può essere svolto
anche “a distanza”;
f. in alternativa alla formazione pubblica, l’insegnamento può essere effettuato dalle imprese se in possesso di
“standard minimi” (locali, ecc.);
g. il piano formativo individuale viene considerato obbligatorio per l’acquisizione delle competenze tecnico-professionali e specialistiche;
h. la formazione deve essere registrata dal datore di lavoro sul libretto formativo (o su documento equivalente o sulla
modulistica prevista dal Ccnl);
i. le imprese con più sedi operative
possono scegliere l’offerta formativa della Regione in cui si trova la sede legale.
[ LEGGI, LAVORO E FISCO ]
LICENZIATI
Benefici a richiesta
per l’assunzione
L’
Terra e Vita 21
Inps con la circolare n. 32 del 13 marzo ha fornito indicazioni anche alle
aziende del comparto agricolo che
nel 2013 hanno assunto, anche a tempo determinato, lavoratori licenziati nei dodici mesi
precedenti per giustificato motivo oggettivo a
causa di riduzione, trasformazione o cessazione dell’attività o di lavoro.
Il beneficio previsto prevede che l’azienda possa ricevere mensilmente
€ 190 per sei mesi qualora le assunzioni sono effettuate con contratti a
tempo determinato, e per dodici mesi se le assunzioni vengono effettuate
a tempo indeterminato. L’incentivo è previsto anche per i soci di cooperativa che hanno scelto, anche dopo la loro adesione alla cooperativa, di
intraprendere con la stessa, al di là del rapporto associativo, anche un
rapporto di lavoro dipendente. Le aziende potranno usufruire del beneficio tramite conguaglio, o compensando gli importi contributivi dovuti
all’Inps. Per accedere al beneficio è necessario inviare la domanda telematicamente all’Inps entro e non oltre i 30 giorni dalla data di pubblicazione
della circolare n. 32/2014.
L’invio della domanda deve essere effettuato accedendo al modulo
“LICE”, disponibile per le aziende agricole all’interno del Cassetto previdenziale aziende agricole nel sito www.inps.it.
L’Inps ha chiarito che se si tratta di proroga o trasformazione di un
rapporto di lavoro agevolato occorrerà inviare una nuova domanda.
Trascorsi i trenta giorni ogni datore agricolo riceverà una comunicazione, nel caso in cui venga accettata la domanda, in cui sarà indicato
l’importo complessivo spettante e quello delle quote di ripartizione mensile. Per quanto riguarda invece i benefici ottenuti per gli operai agricoli a
tempo determinato (Otd) spetterà al singolo datore di lavoro stabilire la
quota di ripartizione mensile che dovrà essere riportata nel DMAG.
L’Inps ha chiarito che, qualora le risorse dovessero risultare insufficienti, l’ordine di priorità al beneficio verrà dato dalla data di assunzione,
quindi dalla proroga o trasformazione a tempo indeterminato.
Il beneficio non è previsto per i contratti di apprendistato, in quanto
per tale formula è previsto già un regime contributivo agevolato. L’Inps
sostiene che qualora a causa della mancata proroga delle norme sulla
cosidetta “piccola mobilità” possono essere qualificati, d’intesa con il
ministero del Lavoro come apprendistato, non sarà possibile riconoscere
il regime contributivo agevolato, previsto dall’art. 7 co. 4 della L.223/91.
In questo caso il beneficio previsto oggetto della circolare Inps n. 32/2014,
andrà a compensare parzialmente, per dodici mesi, le conseguenze della
mancata proroga della “piccola mobilità”, se ci sono le condizioni.
Le istruzioni operative fornite dalla circolare Inps n. 32/2014 saranno
operative per i datori di lavoro agricolo, solo con la denuncia DMAG
relativa al primo trimestre 2014. Per quanto attiene le denunce di variazione il beneficio potrà essere richiesto per i periodi pregressi per i quali sia
stato già presentato il DMAG riferito al 2013, in cui la retribuzione del
lavoratore oggetto dell’agevolazione sia stata già denunciata. Il DMAG in
cui verrà riportata l’agevolazione verrà sottoposta, durante la trasmissione telematica, ad una verifica di coerenza tra i dati contenuti nella stessa
denuncia e quelli della richiesta datoriale dell’incentivo. L’Inps ha precisato che mentre per gli Oti la quota verrà comunicata dall’Inps, per gli Otd
Giulio D’Imperio
spetterà al datore di lavoro agricolo calcolarla.
22 Terra e Vita
[ LEGGI, LAVORO E FISCO ]
n. 14/2014
5 aprile 2014
Risarcimento danni da selvatici,
è responsabile l’ente di gestione
Secondo la Cassazione. Rimpallo tra Province, Regioni, Enti parco e Atc
DI FRANCESCO MARIO AGNOLI C
hi vive e lavora in zone agricole
sa bene che ai danni cagionati
dall’attività venatoria si aggiungono quelli attribuibili alla fauna selvatica e spesso “Terra e Vita” si è occupata
degli uni e degli altri, ma pressoché sempre (o forse sempre) con riferimento ai
danni patiti dalle attività agricole.
Questo tipo di danni, in particolare,
se attribuibili alla fauna selvatica, sono,
in genere, previsti e disciplinati dalla
stessa normativa venatoria (legge quadro nazionale e leggi regionali) attraverso l’istituzione di fondi specificamente
destinati al risarcimento (o all’indennizzo) dei danni alle produzioni agricole. Si
tratta però di fondi a destinazione specifica, che non riguardano i danni a persone e a cose (diverse dai prodotti agricoli),
come ha ritenuto la Corte costituzionale
con l’ordinanza n. 581 del 2000.
LA GIURISPRUDENZA
La categoria dei danni a persone o cose è
potenzialmente molto vasta, tuttavia la
giurisprudenza ha avuto occasione di
occuparsi soprattutto dei danni subiti da
veicoli e dai loro conducenti a causa dell’impatto (o anche del semplice attraversamento) con esemplari di fauna selvatica. I soggetti coinvolti in questo tipo di
incidenti, che non sono necessariamente
produttori agricoli, si trovano davanti ad
una duplice difficoltà. Difatti la giurisprudenza, partendo dal concetto che gli
animali selvatici, pur facendo parte del
patrimonio dello Stato, sono tuttavia
connotati da “uno stato di naturale libertà”, è ormai costante nel ritenere che in
questi casi non trovi applicazione la presunzione di responsabilità a carico del
proprietario di un animale (o di chi se ne
serve) per i danni da questo cagionato,
prevista dall’art. 2052 c.c., ma il generico
obbligo di risarcimento a carico dell’autore di un fatto dannoso, doloso o colposo (art. 2043). Ne consegue che l’onere
della prova sul nesso di causalità fa carico al danneggiato e non al proprietario
dell’animale, a questo punto deve dirsi
“domestico”, danneggiante.
La seconda difficoltà, che assume
particolare rilevanza quando si deve
passare alla fase giudiziaria consiste nell’individuazione del soggetto “legittimato”, cioè dell’ente al quale rivolgere la
richiesta di risarcimento e, se del caso, da
citare in giudizio. Parte della giurisprudenza, in un primo momento maggioritaria, partendo dal fatto che la fauna selvatica, anche se connotata da “naturale
libertà” è di proprietà dello Stato e dalla
constatazione che la sua gestione è stata
trasferita con delega legislativa alle Regioni, individua appunto nella Regione
il soggetto tenuto al risarcimento dei
danni (con riferimento a 2 casi di impatto fra auto e cinghiale nel Parco d’Abruzzo Cass. n. 2128/2007 e n. 467/2009).
In un caso di recente sottoposto all’esame della Corte di Cassazione, il giudice di merito (Tribunale di Modena) si
era attenuto a tale giurisprudenza, condannando in solido al risarcimento dei
danni tanto l’Emilia-Romagna, che sosteneva invece la legittimazione della
Provincia, quanto l’Anas proprietaria
della strada su cui si era verificato lo
scontro fra l’auto e un daino. La Regione
ha proposto ricorso riproponendo la tesi
che la domanda va proposta nei confronti della Provincia in quanto a questa
spetta, in Emilia-Romagna, l’esercizio
delle funzioni amministrative in materia
di flora e fauna. La Corte di Cassazione,
pur non accogliendo in toto la tesi della
ricorrente, con l’ordinanza n. 4788 del 28
febbraio scorso, si è distaccata dall’orientamento dominante fino al 2009 per adeguarsi invece alla giurisprudenza più recente come formulato da Cass. n.
26197/2011 e Cass. n. 809/2010.
LA RECENTE SENTENZA
Di conseguenza ha così deciso: “La responsabilità extracontrattuale per i danni
provocati da animali selvatici alla circolazione dei veicoli deve essere imputata all’Ente
(sia esso Regione, Provincia, Ente Parco, Federazione o Associazione, etc…), a cui siano
stati concretamente affidati, nel singolo caso,
anche in attuazione della L. n. 157/92 (leggequadro nazionale sulla caccia), i poteri di
amministrazione del territorio e di gestione
della fauna ivi insediata, sia che i poteri di
gestione derivino dalla legge, sia che trovino
la fonte in una delega o concessione di altro
Ente. In quest’ultimo caso, l’Ente delegato o
concessionario potrà considerarsi responsabile, ai sensi dell’art. 2043 c.c., per i suddetti
danni a condizione che gli sia stata conferita,
in quanto gestore, autonomia decisionale e
operativa sufficiente a consentirgli di svolge-
n. 14/2014
5 aprile 2014
[ LEGGI, LAVORO E FISCO ]
re l’attività in modo da poter efficientemente
amministrare i rischi di danni a terzi, inerenti all’esercizio dell’attività stessa, e da poter
adottare le misure normalmente idonee a prevenire, evitare o limitare tali danni”.
È importante notare che in questo
modo non si è affatto affermata la responsabilità e, quindi, la legittimazione
passiva della Provincia, ma si è rilevato
che il giudice di merito si era limitato ad
affermare una generale e astratta legittimazione della Regione, con riferimento
anche all’esistenza di un fondo destinato
al risarcimento di danni causati dalla
fauna selvatica senza poi verificare né se
l’operatività di tale fondo possa estendersi anche a danni diversi da quelli,
espressamente previsti, all’attività agricola, né se le funzioni di gestione della
fauna selvatica affidate alla Provincia
dalle disposizioni regionali le attribuiscano effettivi poteri di amministrazione
del territorio e di gestione della fauna ivi
insediata. Ha, quindi cassato la sentenza
e rinviato la causa “al medesimo Tribunale
di Modena, in persona di diverso giudicante,
affinché riesamini il gravame dispiegato dalla Regione Emilia-Romagna alla stregua del
principio di diritto enunciato”.
APRILE
Le scadenze (prima parte)
REGIONE PER REGIONE
Inps Datori di lavoro e sostituti d’imposta: versamento dei contributi dovuti per
i dipendenti diversi dagli operai agricoli
occupati in marzo, nonché del contributo
previdenziale dovuto alla gestione separata Inps per i compensi per le collaborazioni a progetto corrisposti in marzo.
Irpef Datori di lavoro o sostituti d’imposta, versamento:
a) delle ritenute alla fonte operate nel
mese di marzo sui redditi da lavoro dipendente e assimilati e sui compensi da
lavoro autonomo;
b) della rata dell’acconto dell’addizionale comunale all’Irpef trattenuta sulle retribuzioni di marzo dei dipendenti;
È molto verosimile che il Tribunale di
Modena individui nella Provincia l’ente
al quale rivolgere la richiesta di risarcimento, tuttavia, in linea di principio, non
è escluso, che, proprio facendo applicazione del principio stabilito dalla Cassazione, possa invece riaffermare la competenza della Regione ove ritenga che
questa non abbia attribuito alla Provincia autonomia decisionale e operativa
sufficiente a consentirle di svolgere l’attività in modo da poter efficientemente
amministrare i rischi di danni a terzi.
Oppure individui la legittimazione di un
altro, diverso ente o associazione nel caso che a questi e non alla Provincia siano
stati attribuiti i necessari poteri (nel caso
degli incidenti avvenuti all’interno del
Parco del Gran Sasso, di cui alle sentenze
“old style” prima ricordate, potrebbe trattarsi, secondo il nuovo orientamento
giurisprudenziale, dell’Ente Parco, mentre in Emilia-Romagna potrebbe in ipo-
Inps Datori di lavoro domestico – Versamento dei contributi relativi al 1° trimestre 2014 per colf e badanti.
Iva Soggetti che effettuano la liquidazione mensile – Presentazione, solo per
via telematica, della Comunicazione delle cessioni di beni e delle prestazioni di
servizio rese e ricevute dai soggetti passivi Iva nel 2013 per le quali è previsto
l’obbligo della fattura e, per quelle non
soggette a fattura, solo se di importo non
inferiore a 3.600 euro.
Iva Emissione e registrazione delle fatture differite relative a beni consegnati o
spediti in marzo e risultanti da documenti di trasporto.
Iva Produttori agricoli in regime normale: annotazione cumulativa dei corrispettivi per i quali in marzo sono stati
rilasciati scontrino o ricevuta fiscale.
tesi – improbabile perché fino a oggi
queste associazioni sono state ritenute
prive di soggettività giuridica – prospettarsi la legittimazione passiva degli Atc).
In ogni caso va tenuto presente che
non necessariamente il risultato cui perverrà il Tribunale di Modena varrà per
Terra e Vita 23
c) della rata delle addizionali regionale e
comunale all’Irpef trattenuta ai lavoratori dipendenti sulle competenze del mese
di marzo a seguito delle operazioni di
conguaglio di fine anno;
d) in unica soluzione delle addizionali
regionale e comunale all’Irpef trattenuta
ai lavoratori dipendenti il cui rapporto di
lavoro è cessato nel mese di marzo.
Iva Contribuenti mensili: versamento,
dell’imposta dovuta per il mese di marzo
o, in caso di affidamento a terzi della
contabilità, dell’imposta dovuta per il
mese di febbraio.
Iva Saldo Dichiarazione Annuale – Versamenti rateali – I contribuenti che hanno
scelto di effettuare il versamento rateale
dell’Iva risultante dalla dichiarazione annuale per il 2013 a partire dallo scorso 16
marzo, devono versare la 2ª rata maggiorata dello 0,33%.
Iva Contribuenti che hanno ricevuto le
dichiarazioni d’intenti rilasciate da
esportatori abituali: presentazione della
comunicazione dei dati contenuti nelle
dichiarazioni d’intento di marzo.
Ravvedimento Ultimo giorno utile per
regolarizzare i versamenti unitari di imposte e contributi dovuti entro il 17 marzo scorso e non effettuati, o effettuati in
misura insufficiente: gli importi dovuti
vanno maggiorati degli interessi legali e
della sanzione ridotta al 3%.
Iva Soggetti che non effettuano la liquidazione mensile – Presentazione, solo
per via telematica, della Comunicazione
delle cessioni di beni e delle prestazioni
di servizio rese e ricevute dai soggetti
passivi Iva nel 2013 per le quali è previsto
l’obbligo della fattura e, per quelle non
soggette a fattura, solo se di importo non
inferiore a 3.600 euro.
(a cura di Corrado Fusai)
l’intero territorio italiano. Difatti, proprio alla stregua del principio enunciato
dalla Cassazione (questo sì valido per
tutti) e del particolare rilievo che vi gioca
la normativa regionale, è possibile che
nelle diverse Regioni si debba giungere a
soluzioni diverse.
[ LEGGI, LAVORO E FISCO ]
24 Terra e Vita
n. 14/2014
5 aprile 2014
FILO DIRETTO CON L’ESPERTO La seconda trasformazione
non sempre è attività connessa
Con l’interpello è possibile risolvere i dubbi sulla correttezza fiscale
V
orrei un chiarimento in merito alla corretta impostazione
relativamente ad un’attività di trasformazione prodotti agricoli: in tisane, infusi liquidi già preparati e concentrati, sciroppi, sali aromatizzati e oleoliti alimentari (olio di oliva aromatizzato con
rosmarino e/o altre piante officinali), di provenienza dall’attività agricola primaria, ma anche con aggiunta di essenze e aromi tropicali
esempio “sciroppo di sambuflor” dolcificato con zucchero di agave.
Premetto che l’azienda ha un’attività prevalente di coltivazione
cereali con volume di affari rilevante e attività agrituristica connessa.
Nell’ambito della trasformazione prodotti, avendo autorizzato un laboratorio per marmellate, ecc., vorrei poter lavorare questi prodotti,
anche perché effettivamente coltivo anche piante officinali tipiche. Fino
a che punto ci possiamo spingere per poterla considerare attività
agricola? Secondo l’associazione di categoria sarebbe attività connessa
108990 trasformazione prodotti alimentari NCA, ma io ho delle perplessità.
S.I. - email
Il quesito riguarda un argomento molto attuale –
quello delle attività connesse
di produzione di beni – ma
allo stesso tempo di non sempre facile soluzione, perché il
confine tra attività agricole
connesse e attività artigianale
o commerciale è spesso sottile
e indefinito. Secondo l’art.
2135 c.c. sono attività agricole
connesse di produzione di beni
quelle “dirette alla manipolazione, conservazione, trasformazione,
15/11/2004 dell’agenzia delle Entrate.
commercializzazione e valorizzaSono necessari due requisiti:
zione che abbiano ad oggetto prodotti ottenu1) l’imprenditore che svolge le attività
ti prevalentemente dalla coltivazione del fon“connesse” deve essere lo stesso soggetdo o del bosco o dall’allevamento di animali”.
to che esercita l’attività agricola princiDette attività beneficiano di una tassapale;
zione agevolata: se i
2) i prodotti ottenuti
beni ottenuti sono
con tale attività decompresi in un apvono provenire in
posito elenco mini- D ECRETO 17 GIUGNO 2011
steriale (Dm. del “Individuazione dei beni che possono essere modo prevalente
oggetto delle attività agricole connesse di cui
17/6/2011), è tassa- all’art. 32, co. 2, lettera c), del testo unico delle dalla coltivazione
to solo il reddito ca- imposte sui redditi” (G.U. n. 147 del 27/6/2011). del fondo o dall’allevamento, esercitatastale agrario, altriti dal medesimo imprenditore agricolo;
menti il reddito da tassare è considerato
l’impiego di prodotti acquistati da terzi è
forfettariamente pari al 15% dei corriconsentito, purchè in misura non prevaspettivi conseguiti.
lente rispetto ai propri.
La norma è interpretata nelle circolari n.
In ogni caso, è anche necessario che l’atti44/E del 14/5/2002 e n. 44/E del
*
vità connessa non assuma per
dimensione, organizzazione di
capitali e risorse umane, la connotazione di attività principale.
La circolare del 2004 precisa
anche che è necessario che si
verifichi una sostanziale manipolazione o trasformazione
dei prodotti agricoli. Tuttavia, l’Agenzia non considera
applicabile la tassazione
agevolata delle attività agricole connesse alle attività
che: - non sono svolte usualmente nell’ambito dell’attività agricola; - intervengono in una fase successiva alla produzione dei beni elencati nel decreto ministeriale; - trasformano ulteriormente i
beni del decreto per creare prodotti nuovi che non trovano connessione con l’attività agricola.
Ad esempio, per un allevatore di bufale,
è fiscalmente considerata attività connessa la produzione di mozzarelle, burro, panna e yogurt dal latte di bufala, ma
non lo è la produzione di torte, budini,
gelati, anche se ottenuti con il latte derivante dall’allevamento. Ad uno specifico quesito da parte di un imprenditore
agricolo che coltiva funghi, l’Agenzia ha
risposto che la produzione di “funghi
sott’olio” rientra nel reddito catastale
n. 14/2014
5 aprile 2014
agrario, mentre la produzione di
“pasta al fungo” non è considerata fiscalmente un’attività agricola connessa. Prodotti quali il
pane, la birra e la grappa sono
stati recentemente inseriti nell’elenco ministeriale che individua le attività tassate con
reddito agrario, pur essendo
prodotti derivati da una seconda trasformazione; ne rimangono invece ancora
esclusi prodotti quali le paste
alimentari e i mangimi.
Come si vede da questi esempi, la casistica è ampia e non è sempre possibile prevedere con certezza l’interpretazione
dell’Amministrazione finanziaria.
Nel caso del lettore dovrebbe ritenersi
soddisfatto il requisito n. 1); si dovrà verificare la sussistenza del n. 2), considerando i principi enunciati nella circolare
del 2004, e cioè confrontando le quantità
dei prodotti derivanti dall’attività agricola con quelli acquistati da terzi, oppure confrontando il valore normale dei
prodotti aziendali con il costo di quelli
acquistati da terzi. Per fugare ogni dubbio riguardo alla correttezza fiscale del
proprio operato, non rimane che ricorrere all’istituto dell’interpello, con il quale
il contribuente può ottenere un parere
scritto dell’Amministrazione finanziaria
sul proprio caso specifico.
Barbara Segato
2/ATTIVITÀ AGRICOLE
Una collaborazione tra amici
per raccogliere erbe spontanee
Sono imprenditore agricolo da trent’anni e
coltivo erbe aromatiche che trasformo in spezie e condimenti. Da quest’anno vorrei iniziare la collaborazione con due amici che non
posseggono terreni ma si dedicano alla raccolta di erbe spontanee. Esiste un riconoscimento della figura di “raccoglitore”? Che
forma potremmo dare alla nostra collaborazione? Consorzio? Società semplice? Partecipo a mercati e sono in possesso dei requisiti
che mi consentono la vendita diretta. Se con
questi amici volessimo partecipare a più mercati con stand separati, a che titolo possono
loro presentarsi al pubblico e vendere? Noi
coltiviamo e raccogliamo soltanto le piante
[ LEGGI, LAVORO E FISCO ]
Terra e Vita 25
che prevede l’iscrizione in
una gestione previdenziale?
Di lavoro subordinato o autonomo? L’attività di “raccoglitori” sarebbe prevalente o
secondaria (dal punto di vista
del tempo di lavoro e/o del
reddito)? Parteciperebbero anche all’attività dell’impresa del
lettore?
Dopo aver riflettuto su questi
aspetti, è bene rivolgersi ad
esperti del settore.
Barbara Segato
per le quali è consentita la vendita senza bisogno della qualifica di Erborista.
Il quesito del lettore verte su molti
argomenti, di ampia portata. Pertanto, in
questa sede non potrà essere consigliato
il comportamento da adottare, bensì si
potranno suggerire i punti sui quali riflettere. Innanzitutto si deve pensare alla
forma giuridica per il rapporto di “collaborazione” con i due amici. Costituire
una società significa condividere il rischio di impresa con gli altri soci; bisogna perciò stabilire in che misura le persone coinvolte parteciperanno alla gestione dell’attività imprenditoriale (chi
prenderà le decisioni? Come saranno ripartiti utili e perdite?).
Per quanto riguarda la vendita presso i
mercati, dal punto di vista fiscale questa
richiede il possesso della p. Iva. Per
quanto riguarda l’aspetto amministrativo, il lettore, in quanto imprenditore
agricolo, beneficia delle agevolazioni di
cui al Dlgs. n. 228/2001 e quindi non è
soggetto alle norme generali sul commercio: non è necessaria la licenza commerciale, ma è sufficiente inoltrare al Comune una comunicazione, nella quale
indicare il settore a cui appartengono i
prodotti da vendere (ortofrutticolo, florovivaistico, vitivinicolo ecc.) e in base
alla regola del silenzio-assenso si può
iniziare la vendita dopo 30 giorni. Gli
amici del lettore, se non sono imprenditori agricoli, non potranno beneficiare di
questa normativa.
Per quanto riguarda l’aspetto previdenziale, sarebbe necessario conoscere l’attuale situazione: svolgono già un’attività
3/ATTIVITÀ AGRICOLE
Subentro di un giovane agricoltore
nel limoneto paterno
Sono un ragazzo di 21 anni che vorrebbe
cominciare a lavorare nella proprietà paterna
coltivata a limoneto esteso. Come posso ottenere agevolazioni e investire per crearmi un
futuro certo e dignitoso, investendo nel settore agricolo? La Ue esiste veramente per i
giovani imprenditori che partono da zero?
Nell’ambito delle politiche comunitarie sia di sviluppo rurale che sociale
sono espressamente previsti incentivi
per i giovani imprenditori agricoli. Condizione soggettiva per accedere a tali
aiuti è quella di essere imprenditori agricoli e tale requisito si può possedere in
forza di un titolo di studio, o in forza del
pregresso svolgimento di tale attività e
in vista della successiva acquisizione a
seguito della frequenza di specifici corsi
di formazione.
L’inserimento nel limoneto paterno può
quindi essere considerato un valido
punto di partenza ma non sufficiente per
prevedere una definitiva sistemazione
lavorativa e per ottenere aiuti dall’Ue.
In tale quadro consigliamo al lettore di
acquisire maggiori informazioni presso
uno dei centri di assistenza agricola autorizzati presenti in ogni provincia.
Fabio Giuseppe Lucchesi
DOVE INVIARE I QUESITI
New Business Media Srl
Piazza Galileo Galilei, 6 - 40123 Bologna
fax: 051-6575856
e-mail: [email protected]
26 Terra e Vita
[ ATTUALITÀ/REGIONI ]
LOMBARDIA Bando aperto fino al 31 dicembre
Per il Piano Verde
sono in arrivo
ulteriori 1,15 milioni
I
numeri, innanzitutto: 1,15
milioni di euro e più destinati a contributi negli interessi sui prestiti per la conduzione. Così si presenta la prosecuzione del cosiddetto ‘Piano
Verde’ nel 2014 in Piemonte. Il
programma regionale di finanziamento (attivato per la prima
volta nel 2011) è indirizzato alle
piccole e medie imprese agricole
con sede sul territorio regionale.
Operativo da subito, il bando rimarrà aperto fino al 31 dicembre. Le risorse già stanziate sono
700mila euro e si rivolgono, in
particolare, alle cooperative
agricole e alle altre forme associate composte da almeno 5 imprenditori agricoli per la concessione di contributi negli interessi
sui prestiti contratti. Ad esse si
aggiungerà entro fine mese uno
stanziamento pari a 450mila euro per il finanziamento dei prestiti di conduzione contratti da
imprenditori singoli e da altre
forme associate composte da
meno di 5 imprenditori agricoli.
Il contributo regionale negli
interessi sui prestiti per la conduzione aziendale è stabilito
nell’1% per le imprese di pianura o di collina e nell’1,5% per
quelle montane. Nel caso in cui
almeno il 50% dell’importo del
prestito sia assistito da garanzia
prestata da Confidi il contributo
è aumentato di 0,3 punti percentuali. Come ricorda l’assessore
piemontese
all’agricoltura
Claudio Sacchetto, il Piano Verde riserva delle risorse utili
a garantire «la continuità
di un sistema di finanziamento che nel medio
periodo non solo ha
rappresentato un sostegno alle aziende agricole, ma ha costituito
un incentivo per gli
investimenti di tutto
l’indotto rurale» piemontese.
Jacopo Fontaneto
PIEMONTE Disponibili 1,8 milioni di euro
n. 14/2014
5 aprile 2014
VENETO Una dotazione di oltre 14 milioni
Vigneti, ok al piano riconversione
L
NORD
a Giunta regionale ha i approvato il Piano di ristrutturazione e riconversione dei vigneti per il
periodo di programmazione 2014/2018, finalizzato ad
accrescere la competitività del settore. Contestualmente ne ha dato attuazione per l’anno corrente, con un
bando per la selezione dei progetti che ha una dotazione finanziaria di circa 14 milioni 474mila euro.
Il Piano punta ad aumentare la competitività dei
produttori di vino e a migliorare i sistemi avanzati di
produzione sostenibile e l’impronta ambientale del
settore vitivinicolo veneto. I finanziamenti disponibili
sono indirizzati ai vigneti dai quali si ottengono vini a
Denominazione o a Indicazione Geografica Protetta.
I conduttori di superfici vitate potranno presentare
richiesta di finanziamento ad Avepa entro il 28 aprile,
cioè nei 45 giorni successivi alla pubblicazione della
decisione di giunta nel Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto, avvenuta venerdì 14 marzo.
«Il vigneto veneto – ha ricordato l’assessore Franco
Manzato – ha prodotto nel 2013 uva per ottenere circa
9 milioni di ettolitri, dei quali oltre 4,2 milioni, pari al
47 per cento del totale, a Doc e Docg, e 3,85 milioni
di ettolitri; il 43 per cento del totale, a Igp.
L’export dal Veneto tira economicamente e
crea immagine, ha coperto nel 2013 una quota
del 30,5 per cento dell’intero export nazionale,
per un valore di 1 miliardo 587 milioni. Ma
vogliamo fare ancora meglio e il Piano di
ristrutturazione e riconversione dei vigneti è
lo strumento per migliorare ed esaltare le
potenzialità del nostro territorio e la sua vocazione enologica, che vale circa il 3,1% dell’intera
Daniela Del Zotto
produzione mondiale».
VENETO Sono coinvolti 17 istituti bancari
Fauna selvatica, partono i rimborsi Anticipo aiuti Pac, firmata l’intesa
O
ltre 1 milione e 800mila euro per rifondere i
danni causati alle imprese agricole dalla fauna
selvatica. È quanto annuncia la Regione Piemonte,
specificando che mediante determina si provvederà a
dare il via ai trasferimenti delle risorse entro la metà di
aprile.
Attraverso una determina dirigenziale si è dunque
dato mandato di procedere con le operazioni di pagamento a favore degli Ambiti Territoriali di Caccia (Atc)
e dei Comprensori Alpini (Ca) avviando l’erogazione
delle somme inerenti l’anticipo 2013 sui danni provocati dalla fauna selvatica (risorse di poco inferiori al
milione di euro) e, in secondo luogo, le compensazioni
sulle specie non cacciabili (oltre 870mila euro). J.F.
A
vepa (Agenzia veneta per i pagamenti in agricoltura), di concerto con la Regione, ha rinnovato
per il terzo anno consecutivo l’accordo con i principali
istituti di credito operanti nel territorio regionale per
l’anticipazione degli aiuti legati alla Domanda unica
(ex Pac).
Il protocollo d’intesa Insieme per l’Agricoltura
coinvolge 17 banche e consentirà alle imprese agricole
del Veneto che presentano la Domanda unica di accedere a forme di finanziamento a condizioni agevolate
per l’anticipazione del Premio unico fino all’80% dell’importo spettante a ciascuna azienda, senza spese di
istruttoria, ad un tasso di interesse massimo predefinito e con tempi di risposta certi.
T.V.
28 Terra e Vita
[ ATTUALITÀ/REGIONI ]
EMILIA-ROMAGNA Servono filiere strategiche
«Integrazione tra coop,
è necessario spingere
sull’acceleratore»
5 aprile 2014
TRENTO S impegna in Spagna nella lotta ai tumori
Marlene è dalla parte della salute
M
ele e salute. Sport e solidarietà. Sono questi i
valori alla base della collaborazione fra Marlene® e la Carrera de la Mujer, la grande manifestazione
sportiva che coinvolgerà decine di migliaia di appassionate di footing in tutta la Spagna. Le mele Marlene®
raccolte ai piedi delle Alpi italiane dai 5mila soci del
Consorzio Vog saranno presenti in occasione delle 8
tappe di questo grande evento, nato con l’obiettivo di
sensibilizzare il pubblico femminile sull’importanza
di uno stile di vita salutare per la prevenzione del
tumore al seno. Conclusa la manifestazione è prevista
inoltre una donazione finale di 100mila € a favore di
Aecc (Asociación Española Contra el Cáncer) da parte
della organizzazione della Carrera de la Mujer. T.V.
«A
corre spingere l’acceleratore
fronte della sosull’integrazione tra cooperatistanziale solidità
ve e compiere scelte in grado di
delle imprese coogarantire un futuro alle filiere
perative – ha affermato Giovanproduttive più strategiche». Pani Bettini, presidente uscente di
rallelamente – ha concluso CarFedagri/Confcooperative Emilo Piccinini – è indilia-Romagna in
spensabile
ridurre gli
occasione dell’AsCARLO PICCININI
oneri
burocratici
che
semblea regionale
È IL NUOVO
gravano
sulle
imprese
della Federazione
PRESIDENTE
e a questo riguardo ci
– non bisogna peDI FEDAGRI.
attendiamo molto dalrò dimenticare le
SUBENTRA
l’impegno
assunto
difficoltà inconA BETTINI
dalla Regione in meritrate dalle aziende
to all’attuazione del
agricole, anche soPiano di sviluppo rurale
cie di cooperative, a causa delle
2014/2020».
notevoli fluttuazioni, degli auL’Assessore all’Agrimenti dei costi dei fattori procoltura dell’Emilia-Roduttivi nonché dell’altissima
magna, Tiberio Rabbovolatilità dei prezzi delle mateni, ha infatti affermato
rie prime sui mercati internazioche è stato avviato un
nali che spesso non consentono
percorso finalizzato a
nemmeno di coprire i costi di
semplificare la buroproduzione».
crazia: le tappe più
Chiamata a rinnovare i proimportanti di questo cammino
pri organi per i prossimi quattro
sono il superamento della rianni, l’Assemblea di Fedagri
chiesta periodica delle informaEmilia-Romagna ha eletto Carlo
zioni riguardanti le aziende
Piccinini alla presidenza; vice
agricole già contenute nella banpresidente della Cantina di Carca dati della Regione, la messa a
pi-Sorbara (Mo), Piccinini supunto di un registro regionale
bentra a Giovanni Bettini che ha
unico dei controlli, la predispoguidato la Federazione dal 2004.
sizione di un tariffario regionale
Ringraziando l’Assemblea per
per quanto riguarda investil’importante incarico assegnatomenti, acquisto di macchine e
gli, Piccinini ha sottolineato che
attrezzature, la dilazione della
negli ultimi cinque anni le coodocumentazione da allegare alperative hanno saputo resistere
la domanda per ottenere i conalla crisi meglio di altre realtà
tributi previsti dal Psr.
imprenditoriali, ma le aziende
Queste risorse potranno conagricole hanno incontrato cresentire di realizzare importanti
scenti difficoltà nell’ottenere un
investimenti per aumentare la
reddito equo. Secondo il neo
competitività delle imprese copresidente di Fedagri/Confcoome ha ricordato Paolo De Caperative Emilia-Romagna per
stro, presidente Comagri. T.V.
superare questo problema oc-
n. 14/2014
FRIULI VENEZIA GIULIA Eccezioni agricole
Integrato il decreto Terra dei Fuochi
I
NORD
l Friuli Venezia Giulia “corregge” con una propria
norma, il recente decreto sulla “Terra dei Fuochi”.
Con la norma nazionale era diventato sanzionabile penalmente l’illecito smaltimento dei rifiuti.
Per superare questo problema e venire incontro alle richieste di amministrazioni locali, organizzazioni di categoria, imprenditori e privati, per iniziativa dell’assessore alle Risorse
agricole, Sergio Bolzonello, la Giunta ha
votato una norma con la quale, sarà di fatto
consentito bruciare i residui ligno-cellulosici
derivanti dalle lavorazioni agricole, purché
le ceneri siano reimpiegate nel ciclo culturale come
concimi o ammendanti ai terreni. Adriano del Fabro
LIGURIA Principali beneficiari i giovani
Riaperti termini per domande Psr
L
a Giunta regionale ha riaperto i termini per la
presentazione delle domande di aiuto inerenti alcune misure del Psr 2007-2013. Fra le misure interessate dalla riattivazione dei bandi rientra quella relativa al
sostegno all’insediamento di giovani; gli obiettivi sono
quelli di favorire il ricambio generazionale, migliorare
il dinamismo del settore e la crescita delle dimensioni
aziendali, incrementare la professionalità e la produttività del lavoro. I beneficiari sono gli agricoltori sotto i
40 anni di età e che si insediano per la prima volta in
un’azienda agricola in qualità di titolare. Le risorse a
disposizione ammontano a 11.554.712 € e le domande
possono essere presentate al settore Ispettorato Agrario regionale entro il 30 giugno 2014. Isabella Puma
n. 14/2014
5 aprile 2014
[ ATTUALITÀ/REGIONI ]
TOSCANA Domande aperte fino al 15 maggio
Zone svantaggiate,
due bandi per aiutare
gli agricoltori
L
a Regione Toscana ha
pubblicato due bandi inerenti due misure del Psr,
la 211 “Indennità compensative
degli svantaggi naturali a favore
degli agricoltori delle zone
montane” e la 212 “Indennità a
favore di agricoltori in zone caratterizzate da svantaggi naturali, diverse dalle zone montane”. La scadenza per l’invio delle domande di contributi è stata
fissata il 15 maggio 2014. La misura 211 ha come obiettivo sostenere l’attività agro-zootecnica per il mantenimento di un
tessuto socio-economico vitale
in zone montane spesso poco
produttive. La presenza degli
agricoltori e allevatori in queste
zone svolge una funzione di
presidio ambientale, in quanto
garantisce la difesa della biodiversità e del suolo. Attraverso la
gestione degli animali al pascolo e la coltivazione di seminativi
destinati all’alimentazione ani-
male, si vuole ottenere la conservazione del paesaggio e della
vocazione turistico-ricreativa e
la conservazione del germoplasma e della biodiversità animale
e vegetale. I contributi sono destinati alle sole aziende zootecniche che si impegnano a mantenerla per almeno un anno dalla domanda. L’indennità annua
è corrisposta per ettaro di superficie di seminativo e/o pascolo.
L’importo massimo per entrambi le misure è di 15mila euro per
Ute all’anno. La misura 212 ha
gli stessi obiettivi della 211,
solo che si riferisce a zone
poco produttive caratterizzate da svantaggi naturali. Le imprese che
presentano svantaggi
naturali ubicate in zone montane possono
presentare la domanda di contributi solo a
una delle due misure.
Roberto Sorrentino
TOSCANA Per Arcipelago e Monte Argentario
Terra e Vita 29
TOSCANA La Cia chiede una rapida approvazione
Legge sul territorio senza vincoli
«U
CENTRO
na rapida approvazione della legge, che
mantenga intatta la sua ispirazione di fondo.
Un percorso chiaro e definito di adeguamento degli
strumenti di pianificazione territoriale, che recepisca i
principi della legge, eliminando tutte le prescrizioni e i
vincoli presenti nei Piani provinciali e comunali, che
risultano in contrasto con le norme della nuova legge».
Questo il commento di Luca Brunelli, presidente Cia
Toscana al convegno organizzato da Legambiente a
Firenze sulla nuova legge toscana sul territorio.
«La Cia – ha aggiunto Brunelli – ha dimostrato una
grande coerenza e rigore, ispirando le proposte ad un
principio semplice e chiaro: sì al reddito e no alla
rendita. La proposta sugli annessi agricoli, ad esempio, è di grande impatto e fortemente innovativa. Vengono finalmente recepite le esigenze di semplificazione che sosteniamo da anni, con una classificazione ed
una gradazione dei livelli autorizzativi basata sul
buon senso e sulla misura. Gli annessi dovranno essere, per la maggior parte, leggeri, a basso costo, funzionali all’agricoltura, realizzati con iter e procedure
semplici. E quando non servono più – ha precisato
il presidente Cia Toscana – si tolgono. Sul tema
del cambiamento di destinazione d’uso, indubbiamente complesso, è giusto demandarne la disciplina ai Comuni, indicando loro tuttavia obiettivi ed indirizzi precisi: contrasto
alla rendita e salvaguardia della funzionalità
rurale delle strutture evitando la loro proliferazione. Inoltre è fondamentale la tutela
del “valore di esistenza” patrimonio edilizio
delle aree rurali e la valorizzazione di questo patrimonio in funzioni integrate con lo sviluppo rurale». T.V.
UMBRIA Una legge per le aree abbandonate
Diritti di impianto per la viticoltura Nascerà il “Banco della terra”
L
a Regione Toscana ha assegnato 15 ha di diritti di
impianto per la prosecuzione del progetto di valorizzazione della viticoltura delle isole dell’Arcipelago
toscana e del Monte Argentario, iniziato nel 2006. I 15
ettari assegnati vanno ad aggiungersi ai 26 di vigneti
già impiantati. I vigneti saranno destinati rispettivamente alla produzione dei vini Doc Elba (5 ha), Doc
Ansonica Costa dell’Argentario (5 ha e del vino Igt (5
ha) limitatamente al territorio delle isole di Capraia,
Pianosa e Gorgona. Il progetto di reimpianto consentirà l’ampliamento della base produttiva viticola in queste zone di grande valore ambientale e paesaggistico,
al fine di facilitare l’insediamento di nuove imprese ed
il consolidamento di quelle che già vi operano. R.S.
I
l consiglio regionale ha approvato una proposta di
legge, di 20 articoli in materia di agricoltura, che
mira a recuperare all’uso produttivo terre pubbliche
abbandonate, assegnandole principalmente a giovani.
Tra i punti principali della proposta di legge, quella di
istituire un “Banco della terra”. «Siamo di fronte a una
legge importante per due obiettivi: il primo è quello di
recuperare terre di pregio in aree marginali lasciate in
abbandono, garantendo così, insieme alla ripresa dell’agricoltura, anche quella manutenzione ambientale.
Il secondo obiettivo della legge è offrire delle opportunità in più a chi cerca occupazione, specialmente ai
giovani» afferma l’assessore regionale all’Agricoltura
Fernanda Cecchini.
T.V.
30 Terra e Vita
[ ATTUALITÀ/REGIONI ]
PUGLIA Le piante infette vanno estirpate
Sharka, cresce l’allerta
per la diffusione anche
nella zona di Andria
D
al monitoraggio in corso per la lotta obbligatoria al virus della vaiolatura delle drupacee (Sharka) si
evidenzia che la malattia si sta
diffondendo rapidamente, tanto che starebbe interessando anche l’agro di Andria. È quanto
emerge da una nota del Settore
Area politiche per lo sviluppo
rurale – Servizio agricoltura –
Osservatorio fitosanitario della
Regione Puglia. Si tratta di una
preoccupante diffusione che va
assolutamente contrastata per
evitare patologie più pericolose
e devastanti per il genere Prunus, per il quale non esistono
interventi curativi se non quello
di individuare le piante infette e
assicurare la loro rapida estirpazione (operazione soggetta anche a parziale indennizzo da
parte della Regione).
Pertanto tutte le organizzazioni di categoria e gli agricoltori sono invitati a collaborare con
il Settore, d’intesa con l’Osservatorio fitosanitario regionale,
al fine di assicurare la massima
circolazione delle informazioni
sulla malattia, sensibilizzare i
propri associati, monitorare e
segnalare eventuali casi di
Sharka su piante di pesco, albicocco e susino, per procedere rapidamente all’effettiva estirpazione delle piante infette, anche
per evitare di incorrere in sanzioni amministrative e penali a
carico dell’agricoltore e/o imprenditore inadempiente, oltre
alla decadenza dell’indennizzo previsto da parte
della Regione.
La nota del Settore
Area politiche per lo
sviluppo rurale informa
che presto verrà comunicata la data per
un incontro informativo con i responsabili
dell’Osservatorio fitosanitario.
Giuseppe F. Sportelli
n. 14/2014
5 aprile 2014
SICILIA Acli Terra chiede di poter ripartire
Dieta Mediterranea, stop dei lavori
«C
SUD
hiediamo con forza all’assessore Cartabellotta che si faccia portavoce col governatore Crocetta per riprendere al più presto i lavori della
Fondazione Dieta mediterranea, già costituita nell’aprile del 2012 in Sicilia ma che fino ad oggi non ha
ancora iniziato la propria attività». Lo dice Nicola
Perricone, vicepresidente nazionale vicario e presidente regionale di Acli Terra, che prosegue: «Abbiamo avviato un dialogo sulla fondazione in occasione del convegno sulla Dieta mediterranea organizzato da Acli Terra Sicilia, e ci auguriamo che avere
messo assieme i soggetti interessati alla valorizzazione di questo importante patrimonio, suggellato
anche dall’Unesco, possa dare prima possibile i primi importanti frutti per il rilancio del tessuto produttivo coinvolto e, di conseguenza dell’economia
del Mezzogiorno».
Secondo lo Statuto, la Fondazione dovrebbe durare 30 anni dalla sua costituzione. «Quando fu
costituita dall’allora Assessorato Risorse agricole e
alimentari la fondazione poteva contare 400mila
euro, di cui 250mila di capitale iniziale e
150mila di fondi per il funzionamento – spiega Antonino Bacarella, già professore ordinario di Economia e marketing dei prodotti
agroalimentari presso l’Università di Palermo – ma l’ultima riunione del consiglio di
amministrazione risale al settembre 2012,
e da allora tutto si è fermato. Manca, inoltre, ancora il riconoscimento da parte del
Presidente della Regione, che da statuto
ne è il presidente onorario, necessario per potere
riprendere i lavori».
T.V.
CAMPANIA Un contributo di 8,9 milioni di euro
CAMPANIA Scambiato 20 a 1 con extravergine
Misura 123, ammesse 12 istanze
Olio esausto, promosso il conferimento
G
li Uffici dell’assessorato all’Agricoltura hanno
approvato la graduatoria provvisoria della misura 123 del Psr Campania 2007-2013. Sono state ammesse a finanziamento 12 istanze di aiuto per una spesa
complessiva di oltre 19 milioni di euro pari ad un
contributo di circa 8 milioni e 900mila euro. Secondo
l’assessore regionale all’Agricoltura, Daniela Nugnes,
la misura 123 mira ad incrementare il valore aggiunto
dei prodotti agricoli attraverso l’ammodernamento ed
il miglioramento dell’efficienza delle strutture produttive locali. Si tratta di uno degli strumenti più significativi messi a disposizione del Programma regionale,
cofinanziato dall’Ue, per incentivare e sostenere il sistema agroalimentare della Campania.
R.S.
O
lio d’oliva extravergine in cambio di olio esausto.
È l’originale iniziativa del Comune di Casal Velino, piccolo centro del Parco Nazionale del Cilento e
Vallo di Diano guidato dal sindaco Domenico Giordano.
L’iniziativa, infatti, prevede la consegna, in regalo, di un litro di olio di oliva extravergine Dop, di
produzione locale, a chi conferirà almeno 20 litri di
olio esausto.
Per le utenze domestiche, sarà possibile anche
consegnare 10 litri di olio esausto, in cambio di
mezzo litro di olio extravergine. L’iniziativa durerà
un anno, fino ad aprile del 2015.
T.V.
n. 14/2014
5 aprile 2014
[ MANIFESTAZIONI ]
PUGLIA Quattro giorni di incontri professionali
Florbusiness promuove
l’aggregazione
nel florovivaismo
EMILIA-ROMAGNA Un seminario di Confagri
La donna, tra innovazione e tradizione
C
G
uardare con ottimismo
«Nel 2014 la crisi si farà senal futuro del comparto
tire, e così pure negli anni a seflorovivaistico è possiguire. Ecco perché è importante
bile, malgrado le difficoltà ecocapire come il mercato si muove
nomiche e finanziarie che an– ha affermato il presidente delch’esso sta attraverl’associazione Florsando. A patto però
business, Cosimo
UN’OFFERTA
di lavorare alacrePagano –. Per affronSOSTENUTA
mente per sostituire
tare un mercato semDA 10 AZIENDE
l’individualismo
pre più dinamico e
PER UN TOTALE
con la partecipaziointernazionale ocDI 120 ETTARI
ne, la divisione con
corre unirsi e fare siDI SUPERFICIE
l’aggregazione. È
stema. Questo impequesta l’indicazione
gno è un fattore di
scaturita dalla sesta edizione di
rilevanza vitale per l’intero
Florbusiness, l’open day del flocomparto, specialmente in
rovivaismo in Puglia organizzaun momento di forte reto dalle aziende Auriccessione come l’attuale. I
chio&Sons e Apulia Plants di
problemi non si risolvoTerlizzi (Ba), Camaflor, FlorPgano mai da soli, ma
no, Pagano Fiori e Pagano Pianunendo le forze. Per fare
te di Ruvo di Puglia (Ba), Cantasistema occorrono intore Michele Vivaio Piante e Pritelligenza e spirito immavita di Molfetta (Ba),
prenditoriale. Chi si
Caporalplant di Canosa di Pumuove solo perché coglia (Bt) e Vivai Capitanio Stefastretto dalla crisi e non con spirino di Monopoli (Ba): quattro
to collaborativo, alla fine ricade
giorni di incontri professionali
sempre nello stesso errore delper mettere in contatto diretto la
l’individualismo. Purtroppo si
domanda nazionale e internaassiste a volte a idee associative
zionale costituita da titolari di
valide, che con il tempo si sgregarden center, buyer e grossisti
tolano proprio perché in qualcucon l’offerta del meglio del flono o in tutti prevale l’egoismo di
rovivaismo barese.
pensare di essere il migliore. SoUn’offerta, quella del Florno certo che noi di Florbusiness
business, sostenuta da numeri
non cadremo in questo tranello.
rilevanti: dieci aziende floroviStiamo cercando di migliorare e
vaistiche, per una superficie tocertificare la qualità dei nostri
tale di circa 120 ettari a piante da
prodotti e di ampliare le vendite
interno e piante da balcone e da
sul mercato nazionale. Riteniaesterno, dei quali 61 coperti da
mo di avere un grande vantagserre, 55 con coltivazioni sotto
gio competitivo nel proporre
ombrai e all’aperto, 4 a piazzali
prodotti florovivaistici italiani e
e logistica, e circa 500 addetti fra
in particolare pugliesi, cosa che
dirigenti e impiegati in varie
il consumatore finale apprezza
funzioni.
molto». Giuseppe F. Sportelli
Terra e Vita 31
ITALIA
reatività, idee e ascolto. E soprattutto la capacità
di coniugare innovazione e tradizione. Partono
da qui le tante esperienze di donne che guidano aziende agricole, spesso rimanendo nell’ombra, e quindi
non rientranti nei numeri ufficiali, ma ben presenti e
fondamentali sia a livello organizzativo che economico. Della necessità di «un’indagine qualitativa da Piacenza a Rimini fatta di incontri diretti con le aziende
per conoscere l’effettivo ruolo delle donne in agricoltura» ha parlato Antonietta Stinga consulente di Dinamica intervenuta ad un recente seminario a Bologna, organizzato da Confagricoltura Donna EmiliaRomagna con il patrocinio dell’Accademia nazionale
di agricoltura e dell’Accademia italiana della cucina.
Anche perchè la presenza femminile in agricoltura
ha un valore che trascende l’apporto economico: ad es.
le fattorie didattiche, oggi in continuo aumento, spesso
non troppo remunerative, ma che «hanno consentito a
molti giovani di restare in azienda proprio per seguire
la didattica» ha sottolineato Rosanna Mari della Regione Emilia-Romagna, dove si contano ad oggi
19.432 imprese individuali femminili, di cui 18.455
rette da over 40. Proprio alle istituzioni regionali
Marina Di Muzio, presidente nazionale e regionale di Confagricoltura Donna, ha chiesto
di «uscire dagli slogan per concentrarsi sulle
donne che credono nella formazione e nella
promozione della cultura dei sapori perché
solo così si può fare qualità e puntare dritto
all’Expo 2015 e alla conquista di nuovi mercati internazionali». Altra richiesta alla Regione è stata quella di «programmare un Psr 2014-2020
che preveda misure e strumenti adeguati, non solo
azioni indirette» ha concluso Di Muzio.
Manuela Pagani, giovane conduttrice d’azienda e
fresca vincitrice del premio De@Terra 2014 del Mipaaf,
ha presentato la sua esperienza innovativa in agricoltura nel piacentino: Manuela coltiva orticole ma integra il
reddito effettuando consulenze di ecologia e ambiente,
svolge attività di fattoria didattica e di rieducazione tra
cane e famiglia nonchè di conservazione e gestione
della fauna selvatica. Un’azienda che è un «luogo eletto
per interventi che mirano all’incremento della
diversità biologica e all’impiego di specie
spontanee, luogo culturale ed educativo volto
alla sostenibilità e alla
conservazione della natura».
Dulcinea Bignami
SPECIALE Difesa mais
L’impatto del clima condiziona le strategie
PAGINA
34
Diabrotica e piralide, doppio target non coincidente
PAGINA
36
L’ingombrante pressione del rischio micotossine
PAGINA
40
Fusariotossine emergenti. Un contorno indigesto
PAGINA
44
34
[ SPECIALE DIFESA MAIS ]
Terra e Vita
L’impatto del clima
condiziona le strategie
Dopo un 2012
DI MASSIMO BARISELLI E RICCARDO BUGIANI di forte siccità
(e alto rischio
D
tecnica per
a un paio di anni il clima influenza notevolmente l’andamento colturale del mais. Dopo un 2012 disastroso per la
scarsità di acqua e per le altissime temperature estive con
conseguente abbassamento dei livelli di falda e innalzamento del
cuneo salino, il 2013 è stato contrassegnato da intermittenti e copiose
precipitazioni primaverili accompagnate da basse temperature che
hanno causato un generalizzato ritardo dei cicli colturali e, in alcuni
casi, hanno costretto a seminare su terreni ancora umidi o addirittura
sotto la pioggia. In Lombardia, in alcuni casi, le semine sono continuate fino a giugno, ben oltre i canonici mesi di marzo e aprile. In tale
contesto, in terreni inzuppati e con estesi ristagni d’acqua, non sono
mancate le risemine per asfissie radicali e per l’azione di funghi
fitopatogeni ma, per fortuna, ciò ha comportato anche una rarefazione dei danni radicali causati da Diabrotica anche nelle zone più
infestate.
Per quanto riguarda la Piralide, gli attacchi sono avvenuti a
macchia di leopardo e sono risultati mediamente più contenuti, con
voli della seconda generazione meno numerosi e in ritardo di 7-10
giorni.
contenere danni
CICLONE MICOTOSSINE
di aflatossine)
e un 2013 con
insistenti piogge
primaverili
(e presenze
di fumonisine),
si cerca la giusta
combinazione
e contaminazioni
Anche il ciclone micotossine che si era abbattuto sul raccolto 2012,
nella scorsa stagione si è leggermente ridimensionato (si vedano i
numeri sulla foto). Non sono mancate però contaminazioni da aflatossine, sorattutto nei primi raccolti, probilmente a causa delle fioriture ritardate che sono avvenute in un periodo di alte temperature. E
soprattutto si sono registrate, nei campionamenti ufficiali, sostenute
presenze di fumonisine. Lo sviluppo di muffe da Fusarium può
essere infatti stato favorito proprio dal ritardo del ciclo colturale e
dall’incompleta granigione della spiga. Le maturazioni tardive e la
presenza di tutoli scoperti nella parte apicale delle spighe può infatti
aver favorito gli attacchi della terza generazione della piralide.
L’individuazione della giusta combinazione tecnica tra pratiche
agronomiche e strategie di difesa rimane dunque un tema centrale,
in quanto le condizioni climatiche “estreme” che sempre più di
frequente caratterizzano la stagione vegetativa, potranno determinare nuovamente contaminazione da micotossine nelle produzioni
di mais, ben oltre i limiti fissati dalla normativa comunitaria. Specialmente per quello che riguarda le aflatossine che si sviluppano in
presenza di alte temperature e siccità che, con tutta probabilità,
contrassegneranno il clima dei prossimi anni.
Gli autori sono del Servizio Fitosanitario - Regione Emilia-Romagna
n. 14/2014
5 aprile 2014
FUMONISINE
FUMONISINE
4.000 μg/kg
μg/kg (ppb)
(ppb)
Limite
Limite di
di legge
legge per
per ilil
granturco
granturco non
non trasformato
trasformato
11%%
Campioni
Campioni oltre
oltre ilil limite
limite
nel
nel 2011
2011
52%%
Campioni
Campioni oltre
oltre ilil limite
limite
nel
nel 2012
2012
62%%
Campioni
Campioni oltre
oltre ilil limite
limite
nel
nel 2013
2013
AFLATOSSINE
AFLATOSSINE
20 μg/kg
μg/kg (ppb)
(ppb)
Limite
Limite di
di legge
legge per
per le
le materie
materie
prime
per
mangimi
prime per mangimi
23%%
Campioni
Campioni oltre
oltre ilil limite
limite
nel
2012
nel 2012
4%%
Campioni
Campioni oltre
oltre ilil limite
limite
nel
nel 2013
2013
n. 14/2014
5 aprile 2014
[ SPECIALE DIFESA MAIS ]
Terra e Vita
35
DEOSSINIVALENOLO
DEOSSINIVALENOLO
(Don)
(Don)
1.750 μg/kg
μg/kg (ppb)
(ppb)
Limite
Limite di
di legge
legge per
per ilil granturco
granturco
non
non trasformato
trasformato
100 %%
Campioni
Campioni in
in regola,
regola, sotto
sotto
ilil limite
limite di
di 1.750
1.750 μg/kg
μg/kg nel
nel 2013
2013
Fonte:
Fonte: Cra-Cerealicoltura
Cra-Cerealicoltura Bergamo.
Bergamo.
Monitoraggio
Monitoraggio ufficiale
ufficiale micotossine
micotossine
36 Terra e Vita
[ SPECIALE DIFESA MAIS ]
n. 14/2014
5 aprile 2014
Diabrotica e piralide,
doppio target non coincidente
DI MASSIMO BARISELLI E RICCARDO BUGIANI I
l mais è l’unica coltura che consente lo sviluppo di elevate popolazioni di Diabrotica
(Diabrotica virgifera virgifera) e che, di conseguenza, può subire danni alla produzione. Il
danno di rilevanza economica è causato dalle
larve che, nutrendosi delle radichette e scavando gallerie nelle radici più grosse, provocano un
ridotto sviluppo radicale che rende la pianta di
mais più soggetta ad allettamenti, ne riduce la
capacità di assorbimento di acqua e nutritivi e,
durante le operazioni di raccolta, provoca maggiori perdite di produzione.
Prevenzione e lotta
integrata, tenendo
conto che il giusto
posizionamento
dei trattamenti contro
i due insetti è sfasato
di 3 settimane
PIANTE A C OLLO D OCA
Il tipico sintomo che si ritrova nei casi di elevata infestazione
larvale è la presenza in campo di piante a "collo d'oca" (goosenecked plants). Si tratta di piante allettate che tendono a risollevarsi
dal suolo curvandosi e formando gomiti. Il danno larvale risulta
maggiore in mancanza di irrigazione e in condizioni di coltivazione non ottimali.
Gli adulti si nutrono di polline e possono danneggiare sia le
foglie che gli stimmi dell'infiorescenza femminile del mais, causando aborti fiorali. Usualmente le erosioni fogliari non sono
consistenti però, in caso di forti infestazioni, possono ridurre
notevolmente il numero dei fiori fecondati.
Lo scorso anno c’è stato un iniziale ritardo del ciclo di sviluppo dell’insetto rispetto al 2012. con una rarefazione dei danni visibili (ginocchiature, allettamenti) in tutte le zone notoriamente infestate.
Evidenze di danno sono state osservate localmente in zone non irrigue e in terreni marginali,
sempre in prolungata monosuccessione maidicola. Annata difficile quindi, ma caratterizzata,
per quanto riguarda diabrotica, da danni marginali, riconducili a singoli appezzamenti, con popolazioni di adulti ovunque contenute.
Protezione del seme. Dopo la sospensione
dei neonicotinoidi sono state registrate
nuove formulazioni granulari da usare
per la geodisinfezione e impiegabili
contro elateridi e larve di diabrotica.
Larva di diabrotica in azione.
ROTAZIONE O GEODISINFEZIONE
I principali metodi di lotta a Diabrotica sono di tipo agronomico:
in particolare l’avvicendamento. La rotazione, infatti, ha un effetto diretto sulla popolazione poiché le larve nel terreno, non
trovando radici di mais per alimentarsi, muoiono. Solo nelle aree
a prevalente vocazione zootecnica in cui è difficile applicare
l’avvicendamento, può essere utile una difesa specifica basata su
trattamenti adulticidi, utili a ridurre le deposizioni e a proteggere
la fecondazione, e trattamenti geodisinfestanti al terreno, utili a
ridurre il possibile danno radicale.
Nelle aree maggiormente infestate, l’opportunità di un trattamento adulticida per controllare le ovideposizioni di Diabrotica
viene decisa sulla base di un monitoraggio aziendale eseguito
con trappole cromotropiche gialle al superamento di soglie specifiche. Sfortunatamente il momento di intervento ideale in funzione Diabrotica non sempre coincide con il posizionamento del trattamento contro la Piralide.
Recenti osservazioni, infatti, hanno stimato una
sfasatura media di 3 settimane tra i due posizionamenti migliori.
DOPPIO INTERVENTO O UNICO?
Il doppio intervento è una soluzione efficace ma
complessa e costosa dal punto di vista organizzativo e può trovare applicazione esclusivamente in particolari condizioni di elevatissima
pressione di entrambe le specie. Generalmente è
consigliabile realizzare un’unica applicazione
mirata, da un lato a ridurre una parte considerevole delle ovideposizioni della diabrotica, ma
soprattutto a intercettare la prima parte del volo
n. 14/2014
5 aprile 2014
Terra e Vita
37
“Collo d’oca” (goosenecked plants) il tipico danno causato
dagli attacchi delle larve di diabrotica.
degli adulti di piralide.
Va ricordato, infatti, che la strategia di controllo per Diabrotica, può considerare molte misure alternative al trattamento adulticida mentre forti attacchi di piralide, di fatto, sono controllabili
solo con il trattamento contro gli adulti. Ciò significa che nella
maggior parte dei casi, in un’ottica di prevenzione e controllo del
rischio micotossine, se si ravvisa la necessità di un intervento
adulticida, è preferibile concentrare l’attenzione sulla Piralide.
IL NEMICO NUMERO UNO
La Piralide del mais (Ostrinia nubilalis Hb.) è un lepidottero
Crambide, estremamente polifago anche se, la specie d’elezione,
è sicuramente il mais. La Piralide sverna come larva in diapausa
nascosta tra i residui colturali interrati con l’aratura o nei tutoli.
Lo sfarfallamento degli adulti della prima generazione avviene
da metà maggio a fine giugno con un massimo di presenze a metà
giugno; quello della seconda, assai prolungato e più pericoloso,
va dalla prima decade di luglio a oltre metà settembre, con voli
consistenti da metà luglio a fine agosto. I voli delle diverse
generazioni, tuttavia, tendono parzialmente ad accavallarsi nel
corso dell’estate.
Larva di piralide di 4a età, responsabile dei maggiori danni
sulla spiga (foto Blandino).
[ SPECIALE DIFESA MAIS ]
38 Terra e Vita
n. 14/2014
5 aprile 2014
LE STRATEGIE DI DIFESA
AVVERSITÀ
Piralide del mais
(Ostrinia nubilalis)
CRITERI DI INTERVENTO
S. A. E AUSILIARI
Sfibratura degli stocchi e aratura tempestiva.
Trichogramma
Bacillus thuringiensis
Clorantraniliprole (2)
Diflubenzuron
Indoxacarb (2)
Soglia:
Solo in caso di presenza accertata sulla II e III generazione
Non ammesso l’impiego di atomizzatori a "Cannone"
La rotazione colturale è sufficiente a contenere la diabrotica. In altre
situazioni installare trappole cromotropiche gialle e seguire le
indicazioni dei bollettini
per eventuali trattamenti
Diabrotica
(Diabrotica virgifera virgifera)
Soglia:
Catture di 50 adulti settimanali consecutivi per due settimane e solo
nel caso si preveda la coltura del mais anche nell’anno successivo
Betacyflutrin (1)
Alfacipermetrina (1)
Deltametrina (1)
Zetacipermetrina (1)
Ciflutrin (1)
Lambdacialotrina (1)
Indoxacarb (2)
Segnalare l’eventuale presenza ai Servizi Fitosanitari
Tra parentesi: n. max trattamenti all anno. Fonte Dpi 2014 Regione Emilia-Romagna
Le femmine fecondate depongono scalarmente le uova in
ovoplacche embricate da cui, dopo 5-7 gg. nascono le larvette di
colore biancastro. Durante i cinque stadi di sviluppo le larve
erodono il parenchima e forano ripetutamente il cartoccio fogliare. In seguito penetrano nel fusto scavandovi delle gallerie. L’ovideposizione del secondo volo avviene soprattutto sulle brattee
delle spighe. Le larve attaccano in preferenza peduncolo e tutolo
e, in questa fase, possono danneggiare anche le cariossidi.
La diffusione e la pericolosità della Piralide sono condizionate
dall’areale di coltivazione del mais, dalla varietà coltivata e dall’andamento stagionale. Il danno principale è causato dalle gallerie larvali che possono indebolire i fusti di mais fino a provocarne
lo stroncamento. Le larve di seconda generazione, causano danni
sulle spighe e sulle cariossidi, con la conseguente diminuzione
della produzione. Le gallerie larvali provocano un’alterazione
delle funzionalità metabolica della pianta impedendo il normale
flusso di acqua, sostanze nutritive ed elementi prodotti dalla
fotosintesi. Questo causa un decremento produttivo proporzionale all’attacco dell’insetto. Ma anche la qualità del prodotto in
NORMATIVA
Lotta obbligatoria
Game over
D
caso di forti attacchi può risultare compromessa; le gallerie e i fori
larvali infatti, costituiscono la via di accesso preferenziale di
alcuni funghi parassiti come Fusarium e Aspergillus.
STRATEGIA E PRODOTTI
La difesa dalla Piralide negli ultimi tempi viene spesso realizzata
oltre che per massimizzare la produzione, anche per prevenire la
presenza di micotossine (aflatossine e fumonisine). Il trattamento
insetticida quindi ha lo scopo di impedire l’ingresso delle larve
nella spiga evitando danneggiamenti che possono aumentare
l’incidenza delle micotossine.
Per mettere in atto un’efficace strategia di difesa occorre valutare le indicazioni fornite dalle trappole a feromoni e la fenologia
della pianta per individuare il momento di intervento corretto.
Trattamenti eseguiti con tempistica sbagliata risultano totalmente inefficaci sia nel controllo della Piralide che nella prevenzione
delle contaminazioni da micotossine. Anche la scelta del prodotto è importante. L’impiego di formulati con caratteristiche ovolarvicide, ad esempio, consente di anticipare l’epoca di interven-
al momento della prima segnalazione, avvenuta nel ’98 nei pressi dell’aeroporto di Venezia, la Diabrotica si è
diffusa prima in tutta la pianura padana poi
anche in Lazio e in Toscana e, più di recente, in Umbria e nelle Marche. La specie
quindi in Italia non è più eradicabile e la normativa europea ne ha
recentemente preso atto eliminando questo insetto dagli elenchi
degli organismi nocivi di interesse fitosanitario regolamentati.
Contemporaneamente sono state abrogate le misure di emergenza
atte a prevenire la propagazione di Diabrotica v. virgifera nella Ue.
A cascata questo determina l’abolizione di tutti gli obblighi a carico
delle autorità fitosanitarie degli Stati membri. In abbinamento a
questi provvedimenti è stata adottata la raccomandazione della
commissione 2014/63/Ue del 6 febbraio 2014 con l’obiettivo di
orientare gli Stati membri verso l’adozione dei principi generali
della difesa integrata anche per la difesa dalle infestazioni di
Diabrotica in modo da pervenire ad un controllo efficace e sostenibile dell’insetto nelle coltivazioni di mais. Si tratta di un cambiamento importante perché, se Diabrotica è molto diffusa in alcuni
paesi del sud est europeo, è ancora assente in importanti aree
maidicole del territorio comunitario, come la Spagna e vaste
regioni di Francia e Germania.
Ma se la decisione della Commissione può sembrare una resa
senza condizioni, in realtà va detto che le prescrizioni previste dalla
lotta obbligatoria, sono servite per approfondire la biologia si
questo insetto e i per mettere a punto i mezzi di contrasto più
adatti.
n. 14/2014
5 aprile 2014
to trattando durante la fase di
ovideposizione. I prodotti ad
attività esclusivamente larvicida, invece, possono essere
impiegati in epoca immediatamente successiva, in corrispondenza del picco di volo
degli adulti e della nascita delle prime larve.
Dal punto di vista fenologico i migliori risultati si hanno
intervenendo nella settimana
che segue la fioritura femminile del mais, ovvero quando le
spighe sono già fuoriuscite ed
hanno le barbe che virano dal
colore verde a quello marrone.
[ SPECIALE DIFESA MAIS ]
Danno da piralide (Ostrinia nubilalis): spesso
l’attività trofica delle larve apre l’ingresso
ai funghi produttori di micotossine.
MISURE AGRONOMICHE
Il controllo della Piralide può essere ottenuto anche mediante
l’adozione di adeguate tecniche agronomiche quali:
- la rotazione delle colture;
- una corretta gestione degli stocchi con trinciatura e successivo interramento;
- la scelta di varietà, dell’ibrido e di tecniche colturali che
favoriscono uno sviluppo equilibrato del mais (in particolare di
Terra e Vita 39
Adulti di diabrotica. I danni diretti prodotti
in questa fase, dovuti agli attacchi sulle sete
e sulle giovani spighe, sono piuttosto limitati.
uno stocco robusto);
- anticipo delle semine (per provocare uno sfasamento fra
ciclo biologico della Piralide e coltura);
- gestione dell’epoca di raccolta (granella con umidità più
elevata richiede delle onerose operazioni di essiccazione nei cen
tri di stoccaggio consortili).
Gli autori sono del Servizio Fitosanitario - Regione Emilia-Romagna
40 Terra e Vita
[ SPECIALE DIFESA MAIS ]
n. 14/2014
5 aprile 2014
L’ingombrante pressione
del rischio micotossine
DI RICCARDO BUGIANI E MASSIMO BARISELLI L
Il ruolo di clima,
agronomia e difesa.
a proliferazione in campo dei funghi procolta, pulitura, essiccazione e stoccaggio.
Alla prova ceppi
duttori di micotossine dipende in larga
Di seguito si riportano le scelte agronomiche
parte dalle condizioni climatiche e dalla
in fase di fase di programmazione che possono
di Aspergillus flavus incidere sulla maggiore o minore contaminazioconduzione agronomica della coltura. Gli attacchi di Fusarium vengono favoriti da temperature
ne da micotossine.
non tossigeni
elevate e da prolungati periodi piovosi nel perioRotazioni. L’avvicendamento colturale è una
do che va dalla fioritura (le sete fiorali rappresenpratica molto utile e quanto mai consigliabile per
tano una importante via di penetrazione del fungo) alla raccolta (da
ridurre le sorgenti di inoculo di quei funghi che si conservano nei
agosto a ottobre) mentre, al contrario, Aspergillus spp. si sviluppa in
residui colturali e, conseguentemente, per controllarne la loro difseguito a periodi di secco e temperature elevate che inducono, da
fusione. Recenti ricerche hanno evidenziato che la contaminazione
un lato, la pianta ad accusare uno stress idrico e, dall’altro, il fungo
da fumonisine presenti in campi di mais seguiti a ristoppio risulta
a stimolare la produzione di micotossine.
maggiore di quelli soggetti a rotazione colturale. Inoltre, il ricorso
Generalmente un andamento climatico fresco o in areali di coltialla rotazione rappresenta una buona pratica agricola, suggerita
vazione pedecollinari corrisponde ad un basso rischio di contamianche per la prevenzione e la difesa dalla Diabrotica virgifera.
nazione da micotossine della granella. Al contrario, condizioni
Scelta varietale. L’idoneità dell’ibrido alle caratteristiche del
climatiche calde e siccitose, specialmente in assenza di irrigazione,
suolo e alle condizioni climatiche della zona in cui dovrà essere
preludono ad elevate concentrazioni di micotossine nella granella.
coltivato è fondamentale. Per minimizzare il rischio di contaminaLe condizioni epidemiologiche e i fattori (pratiche agronomiche,
zione da aflatossine è bene privilegiare gli ibridi che offrono le
clima e caratteristiche genotipiche degli ibridi) che portano alla
migliori garanzie di tolleranza agli attacchi fungini e resistenza
contaminazione micotossigena della produzione sono complessi e
agli stress idrici. La scelta della classe di maturità è legata alla
spesso interconnessi fra di loro.
disponibilità di acqua e all’epoca di raccolta.
Gli ibridi più precoci (Classe FAO 300-400) sono maggiormente
LE SCELTE AGRONOMICHE
suscettibili alla contaminazione da aflatossine in quanto completaL’esperienza accumulata in questi anni porta ormai a pensare che
no le ultime fasi di maturazione della granella in condizioni
la gestione del rischio di contaminazione passi, in primo luogo,
climatiche spesso caratterizzate da elevate temperature e scarse
attraverso l’impiego di pratiche agronomiche virtuose (rotazioni,
precipitazioni, mentre gli ibridi più tardivi (Classe FAO 600-700)
scelta del giusto ibrido, densità
di semina non elevate, concimazioni azotate equilibrate, irrigazione nelle fasi a rischio,
etc.) in grado di limitare al massimo le condizioni di stress della coltura in campo.
Tuttavia, anche se tutto
questo viene rispettato è comunque necessario, specialmente nei casi in cui la fase di
campo non sia stata ottimale,
una rigoroso controllo e monitoraggio della concentrazione
Pannocchia gravemente
Grave contaminazione di Aspergillus spp. produttore
micotossigena e soprattutto
infetta da fusariosi.
di aflatossine.
un’attenta gestione della rac-
[ SPECIALE DIFESA MAIS ]
n. 14/2014
5 aprile 2014
Terra e Vita 41
TAB. 1 - LIMITI MASSIMI AMMESSI SU MAIS E SUOI DERIVATI*
TOSSINE
AF
DON
FB
ZEA
OTA
LIMITI MASSIMI AMMESSI
PRODOTTI
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
B1: 5 μg/kg
B1+B2+G1+G2: 10 μg/kg
Mais da sottoporre a cernita o altro
trattamento fisico
Reg.CE n.165/2010
1750 μg/kg
Mais non trasformato
750 μg/kg
Cereali e derivati per consumo diretto
B1+B2: 4000 μg/kg
Mais non trasformato
B1+B2: 1000 μg/kg
Mais per consumo umano diretto
350 μg/kg
Mais non trasformato
75 μg/kg
Cereali e derivati per consumo diretto
5 μg/kg
Cereali non trasformati
3 μg/kg
Derivati da cereali non trasformati
Reg.CE n.1126/2007
Reg.CE n.1181/2006
*destinati al consumo umano e relativa normativa europea di riferimento
sono maggiormente predisposti alla contaminazione da fumonisine in quanto nel prosieguo della stagione è più probabile si manifestino maggiormente le condizioni predisponenti per un loro accumulo (umidità, precipitazioni, temperature più fresche).
Gestione del terreno. Le sistemazioni del terreno prima della
semina della coltura devono essere condotte in maniera tale da
favorire la crescita delle piante ed evitare condizioni anche temporanee di stress. Situazioni che comportano una limitazione dello
sviluppo della pianta sono infatti fortemente a rischio aflatossine.
La tessitura del terreno può influenzare indirettamente la contaminazione delle micotossine: nei terreni più sciolti, cioè con forte
componente sabbiosa ed in assenza di irrigazione, la coltura può
andare soggetta a rilevanti fenomeni di stress e presentare maggiori contaminazioni sia di aflatossine sia di fumonisine. È consigliabile curare con attenzione lo sgrondo delle acque in eccesso, in
particolare modo nei terreni meno permeabili dove il drenaggio
può essere più difficoltoso e limitato. Il ricorso ad unalavorazione
del terreno (da eseguirsi quanto prima e comunque entro 60 giorni
dalla raccolta della coltura precedente) utile all’interramento dei
residui colturali della coltura precedente si rende particolarmente
SINTOMI
Muffe verdi
o bianco-rosate
L
utile quando questa è stata un cereale autunno – vernino o un
ristoppio di mais.
Semina. È necessario effettuare tempestiva la semina in corrispondenza di buone condizioni agronomiche e climatiche (temperatura del terreno di almeno 10 °C da alcuni giorni a 5 cm di
profondità) e cercando di evitare di fare coincidere la fase fiorale
con le massime temperature. Le semine tardive (indicativamente
dalla terza decade di aprile) sono più a rischio per contaminazioni
da fusariotossine, in particolare modo per gli ibridi a ciclo tardivo
(Classe FAO 600 - 700). Negli ambienti dove l’acqua può essere un
fattore limitante è necessario optare per semine anticipate e ibridi
che meglio si adattano agli stress idrici.
Anche la giusta densità di semina è importante. Densità elevate in ambienti fertili e in prima epoca di semina possono aumentare
il rischio di stress idrico delle piante e comportare condizioni
micro-climatiche più favorevoli allo sviluppo dei funghi tossigeni.
Su terreni sciolti e in assenza di irrigazione, è necessario ridurre la
densità di semina a 1 - 1,5 piante/m2. Densità di semina superiori a
8,5 piante/m2 possono aumentare sensibilmente le contaminazioni delle principali fusariotossine.
e micotossine sono sostanze naturali prodotte da alcuni funghi parassiti delle piante che causano il deterioramento delle derrate alimentari. La loro pericolosità è dovuta al fatto che, se ingerite, possono indurre,
negli animali e nell’uomo, diverse patologie sia croniche che acute. Le
micotossine sono prodotte, durante la stagione vegetativa in campo, da
funghi appartenenti al genere Fusarium (principalmente Fusarium verticillioides, più raramente F. proliferatum), caratterizzati dallo sviluppo di una muffa bianca o rosata, e
Aspergillus (principalmente Aspergillus flavus) la cui muffa assume una caratteristica colorazione
verde. In genere, negli areali maidicoli del nord Italia le micotossine più diffuse sono le fumonisine
(FB), prodotte dai funghi del genere Fusarium, e le aflatossine (AF) prodotte dai funghi del genere
Aspergillus (tabella 2). Altre micotossine come deossinivalenolo (DON), zearalenone (ZEA) e
ocratossina A (OTA) vengono rilevate raramente e comunque ben al disotto dei valori massimi
consentiti su mais sia per uso alimentare umano che per uso zootecnico.
IL GIUSTO DOSAGGIO
DEGLI INPUT TECNICI
Ecco invece gli accorgimenti da
adottare durante la stagione
vegetativa.
Fertilizzazione. Per evitare
stress nutrizionali a carico delle
piante che possano favorire la
contaminazione micotossigena, è importante una corretta e
bilanciata fertilizzazione. L’elemento al quale porre maggiore
attenzione è l’azoto (N): piante
con evidenti sintomi di carenza
azotata sono maggiormente
[ SPECIALE DIFESA MAIS ]
42 Terra e Vita
n. 14/2014
5 aprile 2014
TAB. 2 - LIMITI MASSIMI AMMESSI SU MAIS E SUOI DERIVATI*
TOSSINE
LIMITI MASSIMI AMMESSI
PRODOTTI
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
AF
B1: 0,02 mg/kg
Materie prime per mangime
D.L. n.149 10/05/04
OTA
0,25 mg/kg
Materie prime per mangime
D.L. 15/05/2006 Min.
della Salute
8 mg/kg
Materie prime per mangime, cereali e
prodotti a base di cereali
12 mg/kg
Materie prime per mangime,
sottoprodotti mais
DON
FB
Cereali e prodotti derivati
B1+B2: 60 mg/kg
Materie prime per mangime
Racc. CE 17/08/06
Mais e prodotti derivati
2 mg/kg
Materie prime per mangime, cereali e
prodotti a base di cereali
3 mg/kg
Materie prime per mangime,
sottoprodotti mais
ZEA
*per uso zootecnico e relativa normativa europea di riferimento
predisposte alla contaminazione da aflatossine. Tuttavia è opportuno evitare anche gli eccessi, in quanto possono favorire la contaminazione da fumonisine. Nel caso la dose da applicare in copertura superi i 100 kg/ha di N, è bene frazionare le applicazioni.
Irrigazione. L’irrigazione è uno degli elementi più importanti per
il controllo delle micotossine nel mais. In campo, condizione ad alto
rischio di infezioni da A. flavus,produttore di aflatossine, è la presenza
di uno stress idrico successivo alla maturazione cerosa della granella.
Se le condizioni di umidità del terreno sono insufficienti a soddisfare
le esigenze idriche della pianta, gli interventi irrigui, quindi, vanno
effettuati non solo nel periodo immediatamente antecedente la fioritura maschile, ma anche nella fase più avanzata della coltura.
Tuttavia, apporti irrigui eccessivi e prolungati oltre la fase di
maturazione lattea della granella, favoriscono le condizioni microclimatiche per l’accumulo di fumonisine.
Difesa. Esiste una correlazione significativa tra le infestazioni di
piralide presenti nella spiga a maturazione cerosa e la contaminazione da fumonisine alla raccolta. Per quanto esposto precedentemente,
la difesa è da realizzarsi esclusivamente nelle situazioni con forte
pressione del fitofago e posizionati sulla seconda e terza generazione
del fitofago. Per il contenimento
delle micotossine, è stato dimostrato che il trattamento contro
la piralide risulta più efficace
dell’applicazione fungicida.
A livello sperimentale, si è
rivelato interessante, e degno
di ulteriore sviluppo, l’utilizzo
di ceppi di A. flavus non produttori di aflatossine come
competitori nei confronti dei
ceppi tossigeni. Un altro importante strumento per la gestione del problema aflatossine
è rappresentato dall’utilizzo di
modelli previsionali. Attualmente l’Università Cattolica di
Piacenza ha messo a punto un
sistema di supporto alle decisioni (DSS) con il quale stimare, a partire dalla data di emissione delle sete, un accumulo
potenziale di micotossine. Schema rappresentativo delle scelte agronomiche da intraprendere per minimizzare il rischio
di contaminazione micotossigena nella fase di programmazione e durante la stagione vegetativa del mais.
Gli autori sono del Servizio Fitosanitario - Regione Emilia-Romagna
[ SPECIALE DIFESA MAIS ]
44 Terra e Vita
n. 14/2014
5 aprile 2014
Fusariotossine emergenti
Un contorno indigesto
Le prime indagini
DI LORENZO TOSI effettuate in Italia
I
l mais è una coltura che scricchiola. Per decenni
attaccano le derrate alimentari pare non esaurirsi
mettono in evidenza mai. In particolare per i cereali. Oggi sono oltre 300
è stato una sicurezza per i sistemi colturali
delle regioni vocate del Nord. Oggi invece la
quelle riconosciute e secondo una recente stima
una qualità sanitaria della Fao il 25% della produzione alimentare moncronaca parla di superfici in flessione (918mila ettari nel 2013, pari al 6% in meno rispetto all’anno
diale registra presenze di micotossine, alcune note,
della granella
precedente) e produzioni in decisa contrazione (7,2
altre meno conosciute ma “emergenti”, di cui sono
milioni di t, il peggior risultato dal 1992 - secondo le
attualmente note solo alcune informazioni relative
di mais che deve
elaborazioni del Dip. Demm dell’Università di Mialla loro tossicità sull’uomo e sugli animali superiolano su dati Istat). Nella classifica delle rese aumenri. La storia di queste sostanze è del resto piuttosto
essere migliorata
ta così il distacco dell’Italia rispetto agli altri prorecente: le aflatossine sono balzate agli onori della
duttori europei (siamo scesi a 78 q/ha di granella,
cronaca all’inizio degli anni ’60 dello scorso secolo
contro gli 81 della Francia e i 110 della Spagna). Pertanto, per la filiera
per una contaminazione di una farina d’arachidi ad uso zootecnico in
maidicola italiana, accanto all’emergenza della produttività, si conferInghilterra. Le fumonisine sono state isolate addirittura solo nel 1986.
ma quella delle rese produttive, ma della qualità sanitaria. Le crisi
I risultati di un primo studio preliminare sulla presenza di micotossilegate alla contaminazione da micotossine si susseguono infatti ad un
ne emergenti e sulle prime indicazioni di controllo è stata presentata
ritmo sempre più serrato. Dopo un 2012 in cui la forte siccità aveva
da Amedeo Reyneri del dipartimento DISAFA dell’Università di
innalzato il livello di rischio per le contaminazioni da aflatossine (con
Torino nel corso della recente giornata del mais di Bergamo.
il 23% dei campioni analizzati dalla rete nazionale di monitoraggio
Lo studio, inserito nel progetto MICOPRINCEM finanziato dal
oltre il limite di legge dei 20 ppb), a caratterizzare negativamente il
ministero per le Politiche agricole e forestali e coordinato dal CRA-Ce2013 è stata invece la presenza di fumonisine, rilevate oltre i 4000 ppb
realicoltura ha potuto fare riferimento alla rete di monitoraggio uffisul 62% dei campioni, mentre i tricoteceni – e il Don (deossinivalenociale e ai campionamenti eseguiti presso i centri di controllo delle
lo) in particolare – si sono mantenuti ben sotto i limiti di legge in gran
principali regioni maidicole del Nord. Le analisi sui campioni sono
parte degli areali, ma hanno fatto un prevista comparsa negli ambienstate eseguite presso la Boku University di Vienna.
ti dove le raccolte sono state più tardive.
ANCORA PRIVE DI LIMITI NORMATIVI
OLTRE TRECENTO MOLECOLE CONOSCIUTE
Non basta però questo trittico ad esaurire l’elenco delle minacce di
origine biologica. L’elenco delle micotossine prodotte dai funghi che
«Le micotossine emergenti – spiega Reyneri – sono molecole tossiche
o bioattive verso le quali sono in corso indagini per accertarne l’attività sull’uomo e sugli animali allevati e la frequenza della loro presenza
TAB. 1 - MICOTOSSINE EMERGENTI PRODOTTE DA FUSARIUM SP SEZIONE LISEOLA E GIBBOSUM
METABOLITA
SPECIE DI FUSARIUM
AZIONE
fujikuroi, verticillioides
Antibiotica
Acido fusarico
verticillioides, subglutinans, proliferatum
Neurotossica
Suini, avicoli bovini
Beauvericina
verticillioides, subglutinans, proliferatum
Citossica
Avicoli
equiseti, semitectum
Antibiotica
Moniliformina
avenaceum, subglutinans, proliferatum
Epatotossica, cardiotossica, additiva con Afla e Fum
Avicoli, pecore, suini
Fusaproliferina
subglutinans, proliferatum
Teratogena
Avicoli
Bikaverina
Equisetina
SENSIBILITÀ
Fonte: Elaborazione Terra e vita dalla relazione Micotossine emergenti presentata da Amedeo Reyneri, Disafa Unito alla Giornata del mais di Bergamo - 7 febbraio 2014
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Terra e Vita
45
Efficacia dei trattamenti insetticidi. Le prove del Disafa
Università di Torino hanno dimostrato l’importanza del ruolo
delle piralide nella diffusione degli attacchi di Fusarium
e sulla presenza di micotossine emergenti come fusaproliferina,
moniliformina e aurofusarina. L’applicazione degli insetticidi
si è dimostrata in grado di abbattere le contaminazioni
delle micotossine prodotte dai Fusaria della sezione Liseola
e Gibbosum, ma non di quelle delle sezioni Discolor e Roseum.
nelle derrate e negli alimenti».
Per queste sostanze non esistono infatti ancora dei limiti normativi
e nemmeno dei metodi validati per il monitoraggio e, addirittura, dei
metodi certificati di analisi. Per scoprire l’entità del problema, il primo
passo è l’acquisizione di informazioni attendibili sulla loro reale diffusione nei cereali coltivati in Italia. La ricerca coordinata da Reyneri ha
posto l’attenzione sui cereali; i risultati preliminari presentati hanno
riguardato il mais. Tra le oltre 130 molecole esaminate la maggior
parte di quelle presenti sono prodotte da muffe del genere Fusarium
dalle sezioni Liseola e Gibbosum Discolor e Roseum (Tab. 1 e Tab. 2).
OCCHIO A MONILIFORMINA E DON-3-G
Alle sezioni Liseola e Gibbosum appartengono specie come F. moniliforme, F. verticillioides e F. proliferatum, le stesse che producono fumonisine, mentre alle sezioni Discolor e Roseum appartengono specie
come F. graminearum e F. poae, metabolizzatori anche di tricoteceni
(Don e T-2) e zearalenone. A questo proposito conviene infatti ricordare alcune “regole” fondamentali riguardo a questo tipo di contaminazioni: un’unica specie fungina può produrre più micotossine, la
stessa micotossina può essere prodotta da più funghi di specie diverse, la granella può essere contaminata da più di una micotossina,
anche se in genere una è prevalente. In più occorre ricordare che la
presenza del fungo (che nel mais è in genere più visibile rispetto agli
altri cereali – si veda articolo precedente) non è di per sé segnale di
presenza di micotossine, perché queste vengono prodotte solo se le
condizioni ambientali (temperatura, umidità) sono favorevoli.
Le micotossine prodotte dalle diverse specie di Fusaria non sono le
più pericolose (superate in questa speciale e deleteria classifica dalle
micotossine prodotte da Aspergillus flavus), ma purtroppo sono quasi
sempre presenti nelle produzioni cerealicole italiane, in particolare le
fumonisine, perché Fusarium verticillioides è ormai endemicamente
presente in Pianura padana grazie ad un adattamento specifico alle
condizioni ambientali e climatiche esistenti.
46 Terra e Vita
[ SPECIALE DIFESA MAIS ]
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TAB. 2 - MICOTOSSINE EMERGENTI PRODOTTE DA FUSARIUM SP SEZIONE DISCOLOR E ROSEUM
METABOLITA
SPECIE DI FUSARIUM
AZIONE
SENSIBILITÀ
avenaceum, culmorum, graminearum
immunodepressiva
Avicoli
Deossinivalenolo-3-glucoside (Don -3-G) (1)
graminearum, culmorum
Dermatiti, enteriti
Avicoli, ruminanti, suini
Culmorina
graminearum, culmorum
Depressiva su crescita
suini
Butelonide
graminearum, culmorum
Cardiotossica e
depressiva su crescita
avicoli, bovini
Aurofusarina
(1) si sviluppa da idrolisi di Don.
Fonte: Elaborazione Terra e vita dalla relazione Micotossine emergenti presentata da Amedeo Reyneri, Disafa Unito alla Giornata del mais di Bergamo - 7 febbraio 2014
Nell’indagine coordinata da Reyneri, il monitoraggio dei lotti isolati nell’anno 2012, un anno non particolarmente allarmante per le
contaminazioni da fumonisine, ha evidenziato presenze di micotossine emergenti prodotte da Fusarium sezione Liseola e Gibbosum, in
particolare di moniliformina, fusaproliferina e, in misura minore di
bikaverina e acido fusarico, tutte in percentuali molto più basse rispetto alle fumonisine totali.
Aurofusarina e DON-3-G (Deossinivalenolo-3-glucoside) sono invece le micotossine emergenti più rilevate tra quelle prodotte dai
Fusaria delle sezioni Discolor e Roseum, con percentuali che, nella
media dei diversi areali, risultavano simili a quella di Don.
Tra tutte queste “nuove” micotossine, quelle che destano più attenzione sono la moniliformina e DON-3-G, in particolare la prima
per l’azione epatotossica e cardiotossica che si aggiunge a quella di
aflatossine e fumonisine in particolare sulle specie avicole, pecore e
suini.
IL RUOLO DELLA PIRALIDE E DEGLI INSETTICIDI
Nella ricerca del contributo delle diverse via d’infezione, è emerso,
nelle prove coordinate da Reyneri, il ruolo della piralide nelle micotossine prodotte dalla sezione Liseola e Gibbosum, mentre per quelle
prodotte dalle sezioni Discolor e Roseum, si è riscontrato solo il ruolo
negativo dell’epoca di semina e quindi di raccolta. Nelle prove, l’intervento insetticida eseguito durante il picco del volo della seconda
generazione della piralide si è quindi dimostrato efficace nel contenere
le contaminazioni da monili-formina e fusaproliferina.
48 Terra e Vita
[ SPECIALE DIFESA MAIS ]
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Fusarium subglutinans.
Sezione di una spiga
di mais colpita dal fungo
e il colore roseo
di una colonia sviluppata
su un vetrino in laboratorio.
Tra le micotossine emergenti
prodotte da questa specie,
la moniliformina è la più
pericolosa per l’alimentazione
animale, per il suo effetto che
si può sommare a quello delle
aflatossine e delle fumonisine.
«Si tratta – mette in evidenza Reyneri – di risultati ancora preliminari che necessitano di conferma. Da questo primo anno di studi
emerge però la probabilità che in relazione alla specie tossigena e alla
sua ecologia il controllo di molte tossine emergenti sia riconducibile a
quello delle micotossine principali già normate».
Non si tratterebbe quindi di applicare nulla di diverso rispetto alle
“buone pratiche agricole” e alle “buone pratiche di gestione” già
introdotte per la prevenzione della contaminazione dalle altre micotossine del mais già note (si veda articolo precedente). Il problema è
che, come è emerso con evidenza nelle due ultime annate, le forti
fluttuazioni metereologiche annuali e le difficoltà logistiche e organiz-
zative riducono fortemente l’efficacia di queste strategie di prevenzione. Un fattore di debolezza che spinge a un ulteriore sforzo nella
ricerca e nel tempestivo sviluppo di nuove contromisure, dall’auspicata messa a punto di ibridi resistenti all’ottimizzazione dell’efficacia
degli agrofarmaci per il controllo delle infezioni da Fusarium e per
prevenire gli attacchi della piralide.
Anche perché, come ha evidenziato Reyneri, «anche i primi risultati delle ricerche sulle mitotossine emergenti mettono in evidenza
che la qualità sanitaria della granella di mais deve essere migliorata
per dare nuovo slancio a questa coltura chiave per il sistema agro-in
dustriale italiano».
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[ TECNICA E TECNOLOGIA ]
Terra e Vita 49
FORAGGICOLTURA Cantieri più efficienti e rapidi: solo così i conti tornano nell’esecuzione della raccolta
Fienagione, più produttività
contro l’impennata dei costi
DI ROBERTO GUIDOTTI L’incremento
della resa oraria
A
dispetto dei dati forniti
dalle statistiche, l’inflazione c’è ancora: non inciderà in misura importante sui
consumi delle famiglie, o se lo fa
nessuno osa parlarne, ma di certo pesa sulle attività economiche, che si confrontano ogni
giorno con l’aggravamento dei
costi di gestione e con gli incrementi dei prezzi delle materie
prime e dei prodotti finiti.
I listini delle macchine agricole, per quanto possa sembrare
strano, subiscono solo piccoli ritocchi, così come il costo del lavoro: i veri incrementi dei costi
sono da ricercare soprattutto nella manutenzione, nel costo del
gasolio, negli oneri burocratici e
nella tassazione delle imprese.
Senza aumentare le percentuali, che danno nell’occhio, il
delle macchine
è il miglior rimedio
contro l’aumento
delle spese
d’esercizio
sistema fiscale ha lavorato sui
costi: questo non si può detrarre, quest’altro solo in parte, con
un’azione selettiva che ha tolto
al sistema produttivo quel poco
di competitività che, a prezzo di
sacrifici personali, sta cercando
di riconquistare con la tecnologia e con le economie di scala.
GASOLIO: +30% IN TRE ANNI
Se guardiamo alle tabb. 1 e 2,
Nel caso della falciatura, passare da una “frontale” a una combinata
comporta il raddoppio della larghezza di lavoro e produttività oraria.
Le macchine di grande potenza comportano un minor
numero di passaggi rispetto alla larghezza di lavoro, anche
tenendo conto della maggiore sezione delle gomme.
possiamo scoprire come, nonostante i prezzi delle macchine
abbiano sostanzialmente seguito l’andamento dell’inflazione, i
costi di esercizio della fienagione siano aumentati in misura assai maggiore. Confrontando i
valori medi calcolati sui due anni di riferimento – il 2011 e il 2014
– possiamo renderci conto di come l’inflazione reale superi quella dichiarata di almeno il dop-
pio. Il riferimento ai costi reali
merita una riflessione: se una lavorazione costava 60 euro all’ora
appena tre anni fa, e oggi supera
i 70, l’incremento annuo supera
il 5%. Di pari passo con l’aumento dei costi, diminuisce la competitività del sistema: ammesso
(e non concesso) che il contoterzista riesca a trasferire per intero
la differenza a carico del cliente,
è l’intera filiera dei foraggi a ri-
All’incremento della produttività oraria del cantiere deve
seguire un parallelo incremento della superficie disponibile.
[ TECNICA E TECNOLOGIA ]
50 Terra e Vita
TAB. 1 - VARIAZIONE COSTI ORARI FALCIACONDIZIONATRICE
CARATTERISTICHE
VARIAZIONE ANNUALE
Potenza trattrice (kW)
Valore macchina (€)
Durata economica (anni)
Ammortamento annuo (€)
Quota manutenzione (€)
Ore annuali macchina
Costo orario macchina (€)
Costo orario trattrice (€)
Costo orario cantiere (€)
Aumento 2011-2014 (€)
Incremento percentuale
Costo indice (%)
sentirne e con essa la redditività
del comparto zootecnico.
La soluzione più immediata
potrebbe sembrare quella di invertire la tendenza: ma come si
potranno diminuire i parametri
che incidono sui costi di esercizio? Il gasolio, in soli tre anni, è
passato da circa 70 a oltre 90
centesimi per litro, con un’impennata che sfiora il 30%, e con
esso tutte le materie che, direttamente o indirettamente, sono legate ai costi energetici: acciaio
per le macchine e le parti di ricambio, forza motrice, oli e
grassi, gomme e componenti
oleodinamici, trasporti, per non
parlare di alcuni dei materiali di
consumo caratteristici della fienagione e derivanti dall’industria petrolifera, come spago, rete o film plastico.
La vera soluzione, nell’impossibilità di influire su queste
voci, è data unicamente dall’incremento della produttività: un
cantiere più rapido, produttivo
ed efficiente permette di contenere il costo per unità di prodotto (quantità o superficie), anche
quando il costo orario aumenta.
FALCIATURA, RISPARMIO
DEL 20%
Nel caso della falciatura, passare da una “frontale” a una com-
FRONTALE 2,5 M
TRAINATA 3-3,2 M
2011
2014
2011
17.000
23.000
70
15.000
COMBINATA 6 M + GPS
2014
2011
26.000
49.000
80
130
10
10
1.743,28 1.975,72
1.044,06 1.183,27
200
16,13
18,28
43,91
52,25
60,04
70,53
10,49
17,47
100
2.673,03 3.021,69
1.754,83 1.983,72
300
17,12
19,35
47,68
56,62
64,80
75,97
11,17
17,24
95
binata (anteriore + trainata),
comporta il raddoppio della larghezza di lavoro e, si suppone,
della produttività oraria, pur tenendo conto della minore maneggevolezza, solo in parte
compensata da un sistema di
guida parallela.
Tuttavia l’analisi dei costi
orari, a dispetto di un incremento di quasi il 6% in ragione d’anno per entrambi i cantieri, porta
a un minor costo per unità di
superficie che, in termini percentuali, si pone intorno al 20%.
Posto uguale a 100 il costo della
lavorazione (a ettaro) con la
“frontale” nel 2011, la combina-
2014
n. 14/2014
5 aprile 2014
tività potrebbe inoltre concretizzarsi se, per l’esempio indicato,
la trattrice da 130 cavalli fosse
già presente all’interno del parco macchine.
56.000
10
5.694,72
6.508,25
4.722,38
5.397,00
500
24,32
27,79
58,00
69,65
82,31
97,44
15,13
18,38
81
ta oggi avrebbe un costo per
unità di superficie pari al 81%,
tenendo conto come detto della
maggiore produttività. Già il
passaggio da una falciacondizionatrice da 2,5 m a una da 3,2
m di larghezza comporta, per
effetto del solo aumento della
produttività oraria (valutabile
intorno al 33%), una diminuzione nel costo a ettaro del 5% circa.
Quest’ultima scelta potrebbe essere vista come una soluzione
intermedia, abbastanza efficace
da ridurre gli effetti dell’evoluzione dei costi orari senza stravolgere la struttura aziendale;
un ulteriore recupero di produt-
Solo con il costante aggiornamento tecnologico è possibile
garantire alle imprese agricole un costo unitario stabile anche
in presenza di fattori di perturbazione significativi.
AUMENTARE LA SUPERFICIE
DISPONIBILE
Gli effetti determinati dall’incremento della resa oraria delle
macchine rappresentano quindi
il migliore antidoto contro l’aumento dei costi di esercizio, in
quanto consentono di mantenere
costante, nel breve periodo, il costo ad ettaro e, di conseguenza, la
competitività delle aziende agricole servite. Sul lungo periodo, la
scelta di una macchina ad alta
produttività – come la combinata
– specie se abbinata a un sistema
di guida automatica, può ricondurre i costi unitari a un punto di
equilibrio più favorevole.
Bisogna tuttavia considerare
che all’incremento della produttività oraria del cantiere deve seguire un parallelo incremento
della superficie disponibile, per
mantenere almeno costante il
numero delle ore di impiego.
L’esperienza mostra tuttavia
che la disponibilità di una macchina potente e veloce rappresenta anche un importante fattore di competizione sul mercato: la tempestività, in un’attività
soggetta ai capricci del tempo
come la produzione del fieno, è
vista con sempre maggior favore dagli agricoltori, perché riduce i rischi climatici e consente di
ottenere un prodotto di qualità
che può spuntare prezzi più favorevoli.
L’andamento dell’indice di
costo unitario al variare della
produttività oraria risulta ancora più evidente dall’esame della
tab. 2, relativa alla ranghinatura,
a causa delle maggiori differenze, in termini di larghezza di lavoro – e quindi di capacità produttiva, fra i diversi cantieri esaminati. In particolare, il costo
per ettaro del 2011 con un ran-
n. 14/2014
5 aprile 2014
ghinatore monogirante da 4 metri potrebbe diminuire del 8% se
oggi si impiegasse una macchina
da 6-7 metri di larghezza di lavoro, e potrebbe ridursi di oltre un
terzo se, condizioni di campo
permettendo, eseguissimo la lavorazione con una macchina ancora più grande. In questo caso,
tuttavia, la differenza di superficie dominabile potrebbe essere
davvero troppo elevata, al punto
da dover ridisegnare completamente le strategie aziendali e,
probabilmente, anche la stessa
natura dell’impresa.
Restando con i piedi ben piantati per terra, possiamo comunque confermare le considerazioni
svolte in merito alla falciatura, e
cioè che solo con il costante e progressivo aggiornamento tecnologico è possibile garantire alle imprese agricole un costo unitario
stabile anche in presenza di fattori di perturbazione significativi,
[ TECNICA E TECNOLOGIA ]
Terra e Vita 51
TAB. 2 - VARIAZIONE COSTO ORARIO RANGHINATORE-VOLTAFIENO 2011-2014
LARGHEZZA DI LAVORO
VARIAZIONE ANNUALE
Potenza trattrice (kW)
Valore operatrice (€)
Durata economica (anni)
Ammortamento annuo (€)
Quota manutenzione (€)
Ore annuali macchina
Costo orario macchina (€)
Costo orario trattrice (€)
Costo orario cantiere (€)
Aumento 2011-2014 (€)
Incremento percentuale
Indice di costo unitario
come l’aumento dei costi delle
macchine e dell’energia. Sarebbe
tuttavia indispensabile che, dietro a questo processo di adeguamento del parco macchine, dal
quale trae vantaggio soprattutto
l’agricoltore, ci fosse un sostegno
4 METRI
2011
6-7 METRI
2014
2011
6.700
16.000
40
2014
2011
17.700
41.000
60
6.000
10
697,31
578,25
11-13 METRI
838,81
645,71
200
7,88
31,55
39,44
9,15
36,71
45,86
6,43
16,30
100
80
10
1.906,22 2.262,10
1.622,09 1.794,44
300
14,54
16,69
36,88
43,24
51,42
59,93
8,51
16,55
92
pubblico e non, sempre e soltanto, la copertura finanziaria e professionale del contoterzista. Se la
competitività viene riconosciuta
come il primo fattore di sviluppo,
bisogna che le politiche agricole
comunitarie e regionali dedichi-
2014
45.500
10
4.981,08 5.910,52
5.222,23 5.795,40
500
25,37
29,06
41,39
48,84
66,76
77,89
11,13
16,67
66
no una parte delle risorse anche a
chi, senza un interesse diretto, si
impegna in prima persona, e con
risorse proprie, per mantenere
l’agricoltura italiana al passo coi
tempi e con i sistemi agricoli del
mercato globale.
[ TECNICA E TECNOLOGIA ]
52 Terra e Vita
n. 14/2014
5 aprile 2014
AGROFARMACI La proposta lanciata alle Giornate Fitopatologiche per la tutela delle acque
Irroratrici e atomizzatori
classificati in base alla deriva
Così si possono
DI LORENZO BENOCCI ridurre le buffer
U
na classificazione dei
mezzi per l’applicazione degli agrofarmaci in
funzione della deriva. L’ha proposta Paolo Balsari dell’Università di Torino In occasione delle
Giornate Fitopatologiche che si
sono svolte a Chianciano Terme
(Si). Un’iniziativa per fornire risposte pratiche ad alcune esigenze emerse in seguito alla re-
cente evoluzione della normativa fitosanitaria europea.
COSA PREVEDE LA LEGGE
«Le direttive europee – ha ricordato Balsari – in fatto di requisiti ambientali previsti per
le macchine irroratrici sono la
Direttiva sull’uso sostenibile
degli agrofarmaci 128/2009/
CE e l’Emendamento alla diret-
zone in base
ai dispositivi
di mitigazione
tiva macchine 127/2009/CE».
L’emendamento prevede che
«le macchine devono essere
progettate e costruite in modo
TAB. 1 – BARRE IRRORATRICI
Tipo di ugello
Dimensìone
Inferiore o uguale
a ISO 04
Cono a
Inferiore o uguale
ventaglio
a ISO 04
convenzionale
ISO 05 e superiori
ISO 05 e superiori
ISO 01-03
ISO 01-03
Antideriva
ISO
04-05
ad iniezione
d’aria
ISO 04-05
(es. TD, AVI,
ISO 06 e
AI)
superiori
ISO 06 e superiori
ISO 01-03
ISO 01-03
ISO 04-05
A specchio
(es. TTI)
ISO 04-05
ISO 06 e superiori
ISO 06 e superiori
% di riduzione della deriva* e tecnica di distribuzione
Portata Pressione Presenza
Barra
nominal
ugello
Barra
Distribuzione Distribuzione
e (l/min) di esercizio
di fine irroratrice irroratrice localizzata localizzata:
(bar)
a 3 bar
barra tradizionale con manica lungo le file attrezzature
d’aria
schermate
1.6
3
NO
0
75
75
90
1.6
3
SÌ
25
90
–
–
>2.0
>2.0
0.4÷1.2
0.4÷1.2
1.6÷2.0
1.6÷2.0
3
3
8
8
8
8
NO
SÌ
NO
SÌ
NO
SÌ
50
75
50
75
75
90
90
90
90
90
90
90
90
–
90
–
90
–
90
–
90
–
90
–
>2.4
8
NO
90
90
90
90
>2.4
0.4÷1.2
0.4÷1.2
1.6÷2.0
1.6÷2.0
>2.4
>2.4
8
3
3
3
3
3
3
SÌ
NO
SÌ
NO
SÌ
NO
SÌ
90
50
75
75
90
90
90
90
90
90
90
90
90
90
–
90
–
90
–
90
–
–
90
–
90
–
90
–
* Rispetto alla situazione di riferimento caratterizzata da:
Dimensione ugelli: ISO 03; pressione di esercizio: 3 bar; velocità di avanzamento: 6 km/h; altezza della barra: 50÷75 cm
da assicurare una distribuzione
uniforme e una deposizione
omogenea degli antiparassitari
nelle zone bersaglio e da ridurre al minimo la dispersione al
di fuori di tali zone». La norma
Iso sul Controllo della deriva
(ISO 16119 -2, 2013) prevede nel
dettaglio che la barra irroratrice
debba poter consentire in almeno una sua configurazione di
generare meno deriva rispetto a
quella prodotta dalla situazione operativa di riferimento «ma
– come ha evidenziato Balsari –
manca il riferimento per gli atomizzatori». Inoltre anche la Direttiva sull’uso sostenibile degli agrofarmaci prevede, nell’ottica
della
riduzione
dell’impatto ambientale dei
trattamenti,
provvedimenti
specifici per il contenimento
della deriva, e la classificazione
delle macchine irroratrici in
funzione della deriva. E anche
nel Pan ci sono misure specifiche per la tutela dell’ambiente
acquatico e dell’acqua potabile.
Per salvaguardare l’ambiente
dalla deriva vi sono misure dirette (come l’impiego, sull’irroratrice, di dispositivi tecnici in
grado di ridurla) e misure indirette: fasce non trattate, fasce
tampone (buffer zone), fasce vegetate, barriere frangivento, reti antigrandine. In particolare
buffer zone di ampiezza fissa o
variabile in base al tipo di prodotto e attrezzatura.
[ TECNICA E TECNOLOGIA ]
n. 14/2014
5 aprile 2014
LA FASCIA DI RISPETTO
L’ampiezza delle fasce di rispetto viene definita per ogni agrofarmaco nella fase di registrazione. «Tecnicamente – ha spiegato Balsari – la situazione
operativa di riferimento dovrebbe corrispondere a quella
utilizzata per valutare il rischio
ambientale della deriva nella registrazione del formulato commerciale, con le curve di Ganzelmeier che di fatto utilizza solo la Germania».
Terra e Vita 53
TAB. 2 - ATOMIZZATORI
% di riduzione della deriva* e tecnica
di distribuzione impiegata
Chiusura
Atomizzatore
dell’aria
convenzionale, Atomizzatore Presenza
Portata Pressione sul lato
ventilatore
a torretta
di rete Irroranominale
di
esterno
assiale
o con
anti
(l/min)
esercizio durante
o centrifugo
diffusori grandine trice
a 10 bar
(bar)
i passaggi
con alette
a
degli ultimi deflettrici, ugelli dell’aria completa- tunnel
multipli
e
mente
tre filari a polverizzazione
orientabili chiusa
idraulica
a raggiera
Tipo di ugello
Dimensione
Cono a
ventaglio
convenzionale
Tutte
Tutte
15
NO
0
0
50
90
Tutte
tutte
15
SÌ
50
50
75
–
NO
50
50
75
95
ISO 01-03
0.73÷2.15
8
SOLUZIONE IN TEMPI BREVI
ISO 01-03
0.73÷2.16
8
SÌ
75
90
90
–
In Italia che cosa sarebbe quindi
necessario fare? «Innanzitutto –
ha spiegato Balsari – stabilire
l’ampiezza della fascia di rispetto per ciascun agrofarmaco e
contesto colturale sulla base di
specifiche curve di deriva italiane. Quindi indicare in etichetta
le possibili riduzioni dell’ampiezza di questa fascia in funzione del tipo di attrezzatura
utilizzata. Per questo è necessaria la classificazione nazionale
della deriva generata dalle macchine irroratrici». Una soluzione
questa che, ha ammesso Balsari
avrebbe bisogno di tempo. «Ma
c’è anche una via più breve – ha
aggiunto –: in attesa di disporre
di curve nazionali di riferimento per la deriva, si può attivare
una certificazione della riduzione della deriva per macchine e
ugelli, quindi rifarsi a valori riportati da altri Paesi europei. Il
limite di questa scelta risiede
nelle inevitabili differenze ambientali tra la situazione operativa italiana e quella del Paese europeo preso come riferimento.
In seguito occorre ipotizzare
l’identità della riduzione della
deriva con i disposizioni di mitigazione oggi disponibili sulle
macchine irroratrici costruita
sulla base delle esperienze acquisite in altri Paesi europei
(Belgio, Germania, Olanda). Per
quanto riguarda le barre irroratrici: le condizioni di impiego
ISO 01-03
0.73÷2.17
>8
NO
25
25
50
90
ISO 01-03
0.73÷2.18
>8
SÌ
50
50
75
–
ISO 04 e superiori
>2.88
8
NO
75
75
90
99
ISO 04 e superiori
>2.88
8
SÌ
90
90
95
–
ISO 04 e superiori
>2.88
>8
NO
50
50
75
95
ISO04 e superiori
>2.88
>8
SÌ
75
75
90
–
Antideriva
a iniezione
d’aria
(es. TD,
AVI, AI)
* Rispetto alla situazione di riferimento caratterizzata da: dimensione ugelli: ISO 01; pressione di esercizio: 10 bar; velocità
di avanzamento: 6 km/h.
TAB. 3 - IPOTESI DI ETICHETTA AGROFARMACI
Cereali Vite Fruttiferi - Piante ortive
% di
Classe di
ampiezza ampiezza ampiezza - ampiezza
riduzione
appartenenza
della fascia della fascia della fascia della fascia
della
dell’irroratrice
di rispetto di rispetto di rispetto di rispetto
deriva*
(M)
(M)
(M)
(M)
A
99
1
5
1
1
B
95
1
5
2
1
C
90
1
5
2
2
D
75
3
10
5
4
E
50
5
15
10
8
F
25
8
20
15
12
G
0
10
30
20
15
della macchina per poter garantire l’entità della riduzione della
deriva (tab. 1), corrispondono a
un’altezza di lavoro di 50/75 cm
e una velocità di avanzamento
minore di 8 km/h.
Per gli atomizzatori le condizioni di impiego della macchina
richieste per poter garantire
l’entità della riduzione delle deriva (riportata in tab. 2) corrispondono a una pressione di
esercizio minore/uguale a 15
bar; velocità di avanzamento
minore di 8 km/h e portata del
ventilatore ridotta (rapporto di
trasmissione regolato su marcia
lenta o, in assenza di cambio di
velocità del ventilatore, regime
di rotazione della pdp non superiore a 450 giri/min). L’irroratrice – ha illustrato – dovrà essere correttamente regolata per indirizzare lo spray solo sulla
vegetazione bersaglio».
Come si deve comportare
l’agricoltore o utilizzatore? «Intanto è necessaria una attenta
lettura dell’etichetta dell’agrofarmaco – ha detto Belsari –,
quindi verificare la classificazione della propria irroratrice nei
contronti della deriva; e anche
fare attenzione all’applicazione
della fascia di rispetto».
«Gli aspetti positivi della
proposta – ha detto Belsari – sono: che è immediatamente realizzabile; che è applicabile con le
attrezzature già in commercio, e
che c’è la possibilità di fornire
indicazioni all’operatore circa la
classe di appartenenza delle
propria macchina irroratrice anche durante il controllo funzionale previsto per il PAN». Ma ci
sono anche dei limiti: «Non è
del tutto esaustiva – ha concluso
– poiché non contempla tutte le
tipologie di macchine e combinazioni d’uso nei diversi contesti. E poi la riduzione dell’ampiezza della fascia di rispetto si
basa su valori di riferimento
della deriva differenti da quelli
utilizzati in fase di registrazione
del formulato commerciale». [ TECNICA E TECNOLOGIA ]
n. 14/2014
5 aprile 2014
Terra e Vita 55
FRUTTICOLTURA Branchette fruttifere più corte, rinnovabili e inserite su assi ravvicinati
Nuove architetture del meleto
Sottili, efficaci, eco-friendly
DI JACOPO FONTANETO Nei fondovalle
minori costi
di produzione.
In montagna
salvaguardia
ambientale
U
n meleto di “nuova architettura”, più sottile
nella parete fruttifera,
ma anche più efficace, ecofriendly e così facile da gestire
che alcune operazioni colturali possono essere addirttura
meccanizzate. E con un impatto positivo quanto ad abbattimento di costi di produzione.
I primi impianti-studio
stanno dando risultati incoraggianti e, a dare forza ulteriore,
c’è una buona sinergia tra importanti realtà produttive e di
ricerca. Le stesse che si sono
ritrovate presso il Creso (Consorzio di ricerca, sperimentazione e divulgazione per l’ortofrutticoltura piemontese) di
Manta (Cuneo) per un seminario che ha presentato i primi
dati raccolti: un incontro al
quale, oltre ai ricercatori del
Creso Graziano Vittone e Lorenzo Berra, hanno partecipato i tecnici del Grceta (Bruno
Hucbourg) per le Regioni Pro-
Atomizzatore a tunnel
in impianto pedonabile biasse
a 2,5 x 1,2 m (Lipco).
venza, Rhones-Alpes e Languedoc-Roussillon (le tre regioni frutticole del sud ed est
della Francia, dove è concentrata la maggior parte della
produzione melicola), della
Valle d’Aosta (Morgan Diemoz, Institut Agricole) e della
Fondazione Edmund Mach
(F.E.M.) (Alberto Dorigoni) di
San Michele all’Adige (Trento).
«Una decina di anni fa si
era costituito un gruppo di lavoro – Mafcot – per la diffusione di un nuovo concetto di distribuzione/gestione
della
fruttificazione del melo definito “potatura centrifuga”» spiega Silvio Pellegrino, direttore
del Creso. «Partito dalla Francia,Val d’Aosta, Piemonte questo movimento ha rivoluzionato il modello di meleto in
Europa. Le stesse persone
mettono oggi in discussione i
“dogmi” della potatura lunga
e prendono in considerazione i
vantaggi di strutturare il meleto a pareti sottili. Dalla fine degli anni Novanta, le branche
fruttifere gestite in taille longue
(potatura lunga) e poi extinction (diradamento delle lamburde), intorno ad un asse centrale, hanno alzato l’asticella
della qualità dei frutti, ma anche migliorato le performance
produttive».
La riduzione degli interventi cesori – meno forbici in
frutteto – andava però compensata da un perfetto diradamento dei frutticini per regolare il carico produttivo e da un
pesante impiego di manodopera.
Oggi si intende sfruttare le
nuove opportunità della meccanizzazione delle operazioni
colturali. Gli interventi meccanici vanno in direzione della
ecosostenibilità e consentono
EFFETTO TAGLIO ESTIVO PER 5 ANNI (GOLDEN V. ADIGE)
una abbattimento sostanziale
dei costi di produzione. Come
nel caso della sostituzione del
diradamento “chimico” con
quello meccanico, definito più
ecosostenibile e costante nell’efficacia.
Ma il cuore delle nuove soluzioni è in una parete fruttifera più sottile, che agevoli
l’azione dei flagelli diradanti.
La parete più sottile (si passa
da 1,80 a 1,0 m) si ottiene con
branchette fruttifere più corte,
rinnovabili, che non si espandono perché inserite su assi
ravvicinati. Da un asse centrale si passa a forme pluri-asse.
Ne vengono fuori diverse soluzioni, considerate puramente teoriche fino a qualche
anno fa.
ASTONI PREFORMATI
[
La più a portata di mano è l’allevamento di astoni preformati a bi-asse (Bibaum®): negli ultimi anni gli impianti realizza-
56 Terra e Vita
[ TECNICA E TECNOLOGIA ]
Golden pedonabile a 2,5 m tra le file potato in giugno (V.
Adige).
ti con tale sistema sono in
deciso aumento, in particolare, se la scelta colturale è indirizzata verso varietà di elevata
vigoria (gruppo Fuji) o bicolori (Ambrosia).
Nella taille longue avec extinction la parete spessa (1,80 m)
era resa permeabile da un “camino centrale” attraverso cui
potesse filtrare la luce dall’alto. La sequenza era quindi di:
semi-parete/camino centrale/
semi-parete/interfilare: un’al-
ternanza complessa, impegnativa da governare.
La parete sottile non ha più
bisogno di camino centrale e si
basa sulla scansione: parete
sottile/interfilare/parete sottile. La qualità rimane invariata, grazie all’eccellente permeabilità alla radiazione luminosa. Ne guadagnano sia il
contenuto qualitativo (si sta
lavorando ai rilievi dei parametri qualitativi convenzionali: °B, AT, consistenza della
n. 14/2014
5 aprile 2014
Golden con e senza rete multi-funzione in impianto semipedonabile (sotto rete a sinistra, fuori rete a destra).
polpa, serbevolezza, etc.), sia
quello estetico grazie alla elevata percentuale di colorazione dei frutti. Per non perdere
in produttività si tende a ridurre la distanza tra i filari,
piuttosto che ad aumentare
l’altezza degli alberi. Quest’ultima rimane l’unica costante
nella realtà piemontese, condizionata com’è dall’impianto
antigrandine/alt’carpo.
I vantaggi sono diversi: innanzitutto una maggior pene-
FIG. 2 - OPERAZIONI FACILITATE DALLA PARETE STRETTA
trazione della luce all’interno
della chioma: + radiazione luminosa = frutti + colorati (e ciò
riveste grande interesse per i
melicoltori piemontesi che
stanno lanciando l’Igp Mela
Rossa Cuneo); ancora, vengono ridotti gli interventi chimici
e manuali (con riflessi indirizzati alla sostenibilità ambientale ed economica) e, non da
ultimo, si riscontra una maggior facilità di gestione di varietà ad elevata vigoria, essendo la spinta vegetativa contenuta, in quanto divisa tra i due
assi. Quest’ultimo punto di
forza può però tradursi in un
limite, almeno in alcune situazioni. Nel reimpianto, ad
esempio, si osserva un’accentuazione dei fenomeni di sfogliatura, che possono condurre alla sindrome più temuta
del deperimento del melo. Si
sta inoltre studiando il rinnovo negli anni delle formazioni
fruttifere. Non sempre, infatti,
gli speroni lasciati nell’eliminazione di branche vigorose,
hanno originato idonee branchette di sostituzione. Prima
di adottare una soluzione pluriasse, occorre quindi tener
conto anche delle criticità.
«La gestione delle piante
rappresenta in frutticoltura
uno snodo che condiziona tutta l’agrotecnica – puntualizza
n. 14/2014
5 aprile 2014
Dorigoni – mentre con la potatura lunga “centrifuga” si lascia una notevole quantità di
legno strutturale improduttivo, nelle forme in parete, gestite con tecnica “centripeta”, vale a dire tenendo corto il rivestimento degli alberi, il legno
strutturale è ridotto al minimo
o assente».
A differenza della tradizionale coltivazione a spindle, l’allevamento di alberi con due o
più assi consente di ottenere
facilmente un frutteto costituito da file strette e basse ed apre
ad un ventaglio di nuove possibilità tecniche impensabili in
un frutteto di maggiori dimensioni.
Nelle aziende sperimentali
della Fondazione Edmund
Mach, allo scopo di ridurre gli
input di chimica e manodopera, nell’ultimo decennio si sono studiate le tecniche di mec-
[ TECNICA E TECNOLOGIA ]
canizzazione del diradamento
e del diserbo, della potatura
estiva brachizzante e invernale a finestre, fino ad arrivare
ultimamente al frutteto pedonabile, che non necessita di
scale o carri raccolta e che consente l’impiego di irroratrici
scavallanti a ultra-bassa deriva. La parete stretta e bassa,
poi, è adatta anche alle reti polifunzionali che uniscono ad
una difesa dalla grandine più
economica dei tradizionali impianti antigrandine, anche un
controllo efficace e puramente
meccanico contro alcuni insetti e interessanti vantaggi agronomici, quali la regolazione
della carica dei frutti.
Potatura meccanica estiva in Trentino.
Terra e Vita 57
NUOVE OPPORTUNITÀ
E, come spiega Dorigoni, la sperimentazione si estende anche a
nuove opportunità, «come la
manipolazione del microclima
intorno alle piante con reti antipioggia, o la distribuzione degli
antiparassitari con sistemi fissi
in pianta che non necessitano di
atomizzatori. Mentre l’interesse
maggiore per queste pratiche
nelle zone di fondovalle è dato
dalla riduzione dei costi di produzione, nei territori declivi dei
frutteti di montagna che coniugano agricoltura e turismo, come ad esempio nella valle di
Non, le stesse tecniche acquistano un significato di salvaguardia dell’ambiente, meno contaminato da fenomeni di deriva
degli antiparassitari, e di contenimento dei rischi per l’operatore, in particolare per la riduzione in altezza degli alberi». Foto e figure: Fem
[ TECNICA E TECNOLOGIA ]
58 Terra e Vita
n. 14/2014
5 aprile 2014
NOVITÀ Concessione del ministero della Salute per l’utilizzo dal 1° aprile al 29 luglio
Infestanti del riso, autorizzato
un prodotto ad azione risolutiva
DI ALESSANDRO MARESCA La gestione delle infestanti
rappresenta oggi un grosso
problema per i risicoltori.
Torna Rifit EC
bicidi inibitori dell’ACCasi sia
popolazioni con resistenza multipla, resistenti sia ad ALS sia ad
Accasi inibitori. Serviva dunque
un prodotto con un meccanismo
d’azione diverso da quello che
caratterizza questi prodotti.
Ecco dunque il ritorno della
“vecchia conoscenza” Rifit EC. Il
principio attivo di questo erbicida selettivo con attività fogliare
e residuale, il pretilachlor, appartiene alle cloroacetammidi,
una famiglia «diffusa a livello
mondiale senza nessuna resistenza» come ha spiegato Claudio Campagna, responsabile
dello sviluppo di nuovi prodotti,
in occasione del ri-lancio di questo prodotto nella suggestiva
cornice del Pirellone, il famoso
grattacielo milanese.
Questa sostanza attiva è caratterizzata da un meccanismo
di azione specifico completamente diverso da quello degli
di Syngenta a base
di pretilachlor,
diserbante selettivo
con attività fogliare
e residuale
“T
remano” le infestanti del riso per il
ritorno di una vecchia conoscenza, Rifit EC, l’erbicida antigerminello che Syngenta aveva ritirato dal commercio
sette anni fa e che adesso torna
disponibile grazie a una registrazione di emergenza, rilasciata il 25 marzo scorso dal ministero della Salute, valida per il periodo 1° aprile-29 luglio. E, nonostante si parta il 1° aprile, non
abbiamo a che fare con uno
scherzo ma con una soluzione
che la risicoltura italiana stava
attendendo da tempo.
La gestione delle infestanti
resistenti rappresenta oggi una
delle più importanti preoccupazioni per gli agricoltori e i tecnici
che hanno a che fare con la nostra risicoltura. L’impiego ripetuto di erbicidi appartenenti a
diversi gruppi chimici ma con lo
stesso meccanismo d’azione ha
infatti creato forti limitazioni
nelle lotta alle malerbe e rischia
di mettere in pericolo la sostenibilità economica delle risicoltura
nel medio-lungo periodo.
POPOLAZIONI RESISTENTI
I prodotti di post-emergenza attualmente autorizzati sul riso sono per lo più ALS-inibitori per il
controllo di graminacee e dicotiledoni e ACCasi-inibitori per le
graminacee. Negli ultimi anni
applicazioni ripetute di questi
prodotti non hanno impedito il
formarsi di popolazioni resistenti di specie come Alisma plantagoaquatica, Cyperus difformis, Schoenoplectus mucronatus ed Eclinochloa. Proprio quest’ultima, probabilmente, crea le maggiori
preoccupazioni, tanto è che gli
enti ufficiali che si occupano di
questi problemi (Ente nazionale
risi e Gire-Gruppo italiano resistenza erbicidi) hanno già avuto
modo di identificare sia popolazioni di giavoni resistenti agli er-
FIG. 1 - EFFICACIA DI RIFIT EC
100
90
80
70
60
50
40
30
20
10
0
Infestanti resistenti
Infestanti sensibili
RIFIT EC 1,5 l/ha + ALS Standard ALS RIFIT EC 1,5 l/ha + ALS Standard ALS
Echinochloa spp.
Cyperus difformis
[ M – media di 9 prove – Italia 2013. Fonte: sperimentazione interna Syngenta
RIFIT EC 1,5 l/ha + ALS Standard ALS
Schoenoplectus mucronatus
n. 14/2014
5 aprile 2014
erbicidi che in questo momento
vengono utilizzati in risaia. Si
esplica infatti tramite l’inibizione del processo di mitosi, attraverso il quale una cellula si divide in due cellule figlie che risultano geneticamente e morfologicamente identiche tra loro
e alla cellula madre. Il pretilachlor ha la caratteristica di essere
assorbito rapidamente da ipocotile, mesocotile e coleoptile delle
infestanti in germinazione, con
un’azione di elevata efficacia.
MECCANISMO ALTERNATIVO
Le ragioni per cui questo prodotto può essere utile ai risicoltori
italiani sono state illustrate anche dall’agronomo Maurizio Tabacchi. «La disponibilità di erbicidi con nuovi e differenti meccanismi d’azione (MoA) su riso è
diminuita nel corso degli ultimi
anni – ha detto Tabacchi –. A oggi
sono autorizzati in post-emergen-
[ TECNICA E TECNOLOGIA ]
Il giavone è un’infestante molto impegnativa.
za diversi erbicidi, che possono
essere suddivisi in tre tipologie:
ALS-inibitori, ACCasi-inibitori e
ormonici: con questa ridotta disponibilità di MoA gli agricoltori hanno esercitato nel corso degli anni una notevole pressione
di selezione nei confronti delle
malerbe che ha creato non pochi
problemi». «Rispetto alle formulazioni impiegate in passato, –
Terra e Vita 59
L’infestante Cyperus difformis.
ha ricordato Tabacchi – per Rifit
EC sono stati modificati alcuni
coformulanti allo scopo di migliorarne l’efficacia nei confronti delle infestanti e la selettività
nei confronti del riso in modo
che questo erbicida consenta di
integrare un meccanismo
d’azione alternativo a quelli esistenti e anche di assicurare una
sostanziale attività residuale su
numerose infestanti annuali da
seme».
«Con Rifit EC Syngenta intende riposizionarsi nella risicoltura nazionale – ha detto
Luigi Radaelli, amministratore
delegato di Syngenta Italia –, in
vista di nuovi investimenti sulle
sementi e altri prodotti, per proporre soluzioni integrate anche
per la risicoltura».
[ TECNICA E TECNOLOGIA ]
60 Terra e Vita
n. 14/2014
5 aprile 2014
Punture dei tripidi
sulle nettarine
NORD ITALIA
S
ulle nettarine le punture compiute sui frutticini delle forme giovanili di due specie di tripidi (Taeniothrips meridionalis e Thrips
major) nel periodo dell’immediata sfioritura, provocano la
comparsa di caratteristiche lesioni necrotiche più o meno
ampie e profonde. Queste lesioni, col procedere dell’accrescimento del frutto, portano alla comparsa di vaste aree di
tessuto suberificato con cicatrici e fuoriuscita di gomma.
Questo caratteristico danno è
causato dalle punture di nutrizione in cui l’insetto inietta saliva contenente sostanze degenerative che deformano i frutti.
I tripidi del pesco superano
l’inverno allo stadio di femmine adulte fecondate, tra gli anfratti della corteccia delle
piante e in altri ricoveri del
frutteto. In primavera, nella
prima quindicina di marzo
che corrisponde circa alla fase
dei bottoni rosa, gli adulti
STRATEGIA
Monitoraggio
e tempestività
DI MASSIMO BARISELLI E RICCARDO BUGIANI svernanti si portano
sulle gemme fiorali,
penetrano nei fiori e
ovidepongono al loro interno, mediante
la terebra. Le neanidi nascono dopo circa una settimana e,
inizialmente, si alimentano pungendo
lo stilo, gli stami e la
parte interna della
parete calicina. Dopo che è avvenuta la
Taeniothrips meridionalis. Individuo
fecondazione
del
fiore, le neanidi
adulto di sesso femminile.
pungono i frutticini
delle quali origina le femmine
appena formati danneggiansvernanti.
doli. Le neanidi sono presenti
generalmente da aprile a maggio poi, nel caso di T. meridio TRATTAMENTI,
nalis, avviene la migrazione su
ALTERNATIVE CERCASI
altre piante erbacee o arbustiSe non si vogliono rischiare
ve spontanee su cui l’insetto
danni alle cv. di nettarine che
continua la sua attività trofica,
in alcune annate ed in alcune
mentre T. major spesso rimane
zone, sono arrivati anche al
sul pesco. Nel periodo prima90%, la lotta contro i tripidi è
verile-estivo si susseguono da
indispensabile. In queste sidue a tre generazioni, l’ultima
tuazioni “ a rischio” le strate-
P
er decidere se intervenire, si può monitorare la popolazione di tripidi
presenti nel pescheto in fioritura. Il campionamento è mirato all’identificazione delle forme mobili svernanti dentro le strutture fiorali e alla base
dei verticilli fiorali, esaminando 100 fiori scelti a caso sul 5-10% delle
piante. La comparsa ed il successivo andamento della presenza degli adulti
possono anche essere monitorati con trappole cromotropiche azzurre, da
installare prima della fioritura e da controllare settimanalmente. Con questo tipo di campionamento
l’intervento dovrebbe essere eseguito soltanto a fine fioritura ma, su nettarine, un solo intervento a
caduta petali può non essere sufficientemente tempestivo in quanto nei frutteti polivarietali le
fioriture sono molto scalari e si rischia di arrivare tardi. Questo fa si che nelle aree a maggiore rischio
sia preferibile eseguire preventivamente l’intervento a bottoni rosa per abbattere le forme svernanti
anche perché la soglia di intervento per le nettarine corrisponde alla presenza di poche forme mobili
del fitofago oppure dalla presenza di danni nell’anno precedente.
Trappola cromotropica
azzurra per il monitoraggio
dei tripidi.
gie di difesa prevedono un
trattamento prefiorale, realizzato nella fase fenologica dei
“bottoni rosa”, in funzione aficida ma con prodotti efficaci
anche contro i tripidi. Se però
dopo tale intervento i fiori tardano ad aprirsi e ci sono dei
ritorni di freddo che fanno si
che la fioritura si prolunghi
nel tempo, la protezione fornita dall’intervento prefiorale, si
dimostra insufficiente. In questi casi è opportuno ricorrere
ad un trattamento specifico da
realizzare a caduta petali.
L’uscita dal mercato prima
dell’Acephate e poi le limitazioni ad Acrinatrina, storiche
molecole chiave per la lotta ai
tripidi del pesco, hanno scombinato più volte le strategie di
difesa rendendo improvvisamente necessario trovare alternative efficaci nel contenimento di questi fitofagi. Oggi nelle
aree a rischio le strategie inserite nei DPI prevedono l’impiego in prefioritura dei piretroidi o di formetanato mentre
il trattamento in post fioritura
può essere realizzato con clorpirifos metile o con spinosad.
Sfortunatamente il momento
ideale di intervento differisce
di anno in anno e, la vicinanza
della fioritura, rende molto
difficile il posizionamento corretto dei prodotti.
n. 14/2014
5 aprile 2014
[ TECNICA E TECNOLOGIA ]
Terra e Vita 61
Septoriosi
sui frumenti
CENTRO ITALIA
I
l complesso della septoriosi è una patologia del frumento causata da due distinti agenti causali: Septoria tritici e Stagonospora nodorum. La
sintomatologia della malattia è
rappresentata da lesioni allungate sull’apparato fogliare, con
margini di colore bruno-rossastro e parte centrale più chiara
di colore grigio, che tendono a
confluire fra loro fino a provocare il completo disseccamento
della lamina fogliare. In condizioni di elevata umidità, sulle
lesioni compaiono numerosi
corpi fruttiferi (= picnidi), rotondeggianti e di colore nero,
contenenti i conidi che concorrono alla propagazione della
malattia. I picnidi presenti sulle
lesioni dell’apparato fogliare
costituiscono un importante elemento diagnostico poiché i sintomi relativi al complesso della
septoriosi possono essere facilmente confusi con quelli relativi
ad altre patologie fungine.
Nelle condizioni climatiche
italiane può manifestarsi precocemente sulla vegetazione, in
concomitanza con le fasi fenologiche di fine accestimento-inizio
levata, per poi proseguire con
successivi processi infettivi fino
a raggiungere la foglia a bandiera e la spiga. Per quanto riguarda la sensibilità alla malattia, le
varietà di frumento duro e tenero attualmente in commercio
non sono particolarmente dotate di materiale genetico avente
caratteristiche di resistenza nei
riguardi del complesso della
septoriosi. Va inoltre ricordato
Sintomi prodotti
dal complesso della septoriosi
sulla lamina fogliare.
DI FRANCESCO CORVI NOVITÀ
Miscele
fungicide
Z
antara e Aficionado sono
due marchi con i quali da
quest’anno viene commercializzata la nuova formulazione fungicida a base di bixafen 5% e tebuconazolo 16,8%, appositamente
concepita per la lotta contro le principali malattie dell’apparato vegetativo del frumento e dell’orzo. Entrambi possiedono proprietà sistemiche ed associano le caratteristiche di due principi attivi appartenenti a due gruppi chimici
diversi e con differente meccanismo di azione: Bixafen,
appartenente alla nuova generazione degli SDHI (Inibitori
della Succinato Deidrogenasi), svolge un ruolo chiave
nella catena respiratoria bloccando la produzione di energia a livello dei mitocondri, Tebuconazolo, appartenente
alla famiglia chimica degli IBE (Inibitori della Biosintesi
dell’Ergosterolo), ostacola la formazione della parete cellulare nella membrana della cellula fungina.
che le varietà di frumento duro
risultano mediamente più suscettibili rispetto al tenero.
La lotta contro il complesso
della septoriosi può innanzi tutto essere condotta mediante alcuni interventi di natura agronomica in quanto i microrgani-
smi fungini coinvolti nel
processo infettivo sono considerati patogeni legati al sistema
terreno/residui colturali. Pertanto le lavorazioni del terreno
che consentono l’interramento
di detti residui rimasti in campo
dopo la raccolta, possono con-
FRUMENTO
AVVERSITÀ
Septoriosi
(Stagonospora
nodorum
Septoria tritici)
PRINCIPIO ATTIVO
(%)
Trifloxystrobin 17,2+Ciproconazolo 7,3 0,3-0,5
Azoxystribin 18,2+Ciproconazolo 7,3
0,6-1
Picoxystrobin 22,52
1
Pyraclostrobin 25
Oidio
(Blumeria graminis Pyraclostrobin 12,5+Epoxiconazolo 4,7
f.sp. tritici)
Azoxystrobin 11,03+Tebuconazolo 18,4
Ruggini
(Puccinia spp.)
DOSE
KG-L/HA
Bixafen 5+Tebuconazolo 16,8
In rosso sono indicati i prodotti di recente commercializzazione
0,7-1
1-1,25
1-1,25
1,25-1,5
tribuire in misura significativa a
ridurre nell’ambiente colturale
il potenziale di inoculo degli
agenti causali della malattia.
Un altro aspetto di fondamentale importanza per la lotta
contro la septoriosi è rappresentato dall’uso dei fungicidi che,
se razionalmente impiegati ed
inseriti in un programma di lotta integrata che considera anche
la prevenzione agronomica,
possono contribuire in misura
sostanziale alla difesa della coltura. Qualora a inizio primavera
si verifichino frequenti eventi
piovosi che causano un’elevata
pressione infettiva della malattia, è opportuno proteggere precocemente la vegetazione dalla
septoriosi, e contemporaneamente da ruggini e oidio, con un
primo trattamento da effettuarsi
nel periodo compreso fra la fine
dell’accestimento e l’inizio della
levata (1°-2° nodo) mediante
l’uso di un fungicida di collaudata efficacia nei confronti delle
predette patologie fogliari. In
questa fase del ciclo vegetativo è
vantaggioso l’uso delle strobilurine, per il loro effetto rinverdente sulla vegetazione, e il più
recente preparato a base di bixafen+tebuconazolo, per la spiccata attività nei riguardi del complesso della septoriosi. La difesa
della coltura dovrà essere completata con trattamento successivo, da effettuarsi in spigaturafioritura, per difendere la foglia
a bandiera e soprattutto la spiga
dalla fusariosi mediante l’uso di
un preparato dotato anche di
buona attività sulla septoriosi.
[ TECNICA E TECNOLOGIA ]
62 Terra e Vita
n. 14/2014
5 aprile 2014
Cidie e anarsia
Lotta ai carpofagi
SUD ITALIA
DI ARTURO CAPONERO A
ll’inizio di aprile Cydia
molesta (cidia del pesco)
e Cydia funebrana (cidia
del susino) dovrebbero aver
completato il primo volo anche
nelle aree più tardive dell’Italia
meridionale e, dopo gli accoppiamenti e l’ovideposizione,
inizieranno a comparire le prime larve, responsabili dei danni sui germogli.
Nelle prossime settimane occorrerà proseguire il monitoraggio con trappole sessuali, in modo da individuare con esattezza
l’inizio del II volo. In ambienti
meridionali, le varietà di pesco
a maturazione precoce e media
(es. spring crest) sfuggono all’attacco della cidia sui frutti e
non necessitano, pertanto, di interventi di difesa a meno che
non siano impianti giovani nei
quali si dovranno proteggere i
germogli, indispensabili per costituire correttamente lo scheletro della pianta.
Per le varietà più tardive, su
cui le larve di cidia attaccano
VITE
Il controllo
dell’escoriosi
Tipico germoglio con apice
a bandiera, sintomo dell’attività
larvale di cidia o anarsia.
Sintomi di escoriosi su giovane tralcio.
direttamente i frutti, sarà necessario impostare un’adeguata
strategia di difesa intervenendo almeno sulla II generazione
per tenere bassa la popolazione
della successiva generazione
carpofaga. Per il controllo chimico, alle prime catture (in
mancanza di indicazioni fornite dai modelli previsionali dei
servizi tecnici di zona) sarà
possibile intervenire tempestivamente con il regolatore di
crescita triflumuron metossifenozide o con clorantraniliprole
(attività larvicida e parzialmente ovicida). Se si opta per un
larvicida si dovrà aspettare il
N
raggiungimento del picco del
volo, utilizzando B. thuringiensis, un estere fosforico, etofenprox, spinosad, acrinatrina,
emamectina, indoxacarb (non
registrto su sussino) o il sistemico thiacloprid.
DALL’ALBICOCCO AL PESCO
L’anarsia (Anarsia lineatella), che
solitamente preoccupa maggiormente i coltivatori di albicocco, negli ultimi anni sembra
aver aumentato la sua dannosità anche su pesco in varie aree
meridionali, forse a causa di
condizioni climatiche primaverili predisponenti. Nei frutteti
ei vigneti che nello scorso anno hanno subito attacchi di escoriosi (Phomopsis viticola), evidenziati dai tipici sintomi sui tralci (tacche e fessurazioni necrotiche) andrà programmato in fase di
germogliamento (abbozzi fogliari) un intervento a base di mancozeb, metiram o propineb, eventualmente
ripetuto dopo circa 10 giorni. I tre prodotti citati andranno utilizzati
non oltre la fase di allegagione. Si ricorda che contro l’escoriosi sono
attivi anche i prodotti a base di pyraclostrobin, sostanza attiva più
nota come antiperonosporico e antioidico.
Nella stessa fase fenologica, nei vigneti che nella precedente
stagione hanno manifestato attacchi dell’eriofide dell’acariosi (Ca-
dove l’infestazione dell’insetto
è stata consistente nello scorso
anno occorrerà porre maggiore
attenzione ai voli e posizionare
nei momenti più opportuni dei
trattamenti mirati. Se non si è
optato per la confusione sessuale, un primo intervento contro
le larve che hanno svernato dovrebbe già essere stato fatto dopo la fioritura (a questo scopo,
come già riportato su questa rubrica, alcuni prodotti utilizzati
contro i tripidi su nettarine possono essere efficaci anche su
anarsia). In seguito occorrerà
monitorare, con l’ausilio delle
trappole a feromone, l’inizio dei
voli della prima generazione e
delle successive le quali però
tendono ad accavallarsi. I prodotti attivi sulle larve delle cidie
sono efficaci anche sulle quelle
di anarsia ma non tutti sono re
gistrati su albicocco.
lepitrimerus vitis), intervenire con exitiazox, sostanza attiva con
prevalente azione ovo-larvicida. È da considerare che anche lo
zolfo, utilizzato come antioidico, ha una discreta efficacia sugli
eriofidi.
I sintomi dell’attacco dell’agente dell’acariosi (germogli deformati che tendono a disseccare, internodi raccorciati e a “zig zag”)
possono essere confusi con malattie virali e viceversa. Pertanto, è
sempre consigliabile che la diagnosi venga confermata da un laboratorio specializzato (basta l’osservazione al microscopio di un tecnico
con un “occhio esperto”) per evitare trattamenti inutili. Contro l’acariosi, inoltre, sarà possibile intervenire anche in piena estate, se non
si sono avuti risultati soddisfacenti al germogliamento o se in questa
fase non si è riusciti a diagnosticare l’infestazione del C. vitis.
n. 14/2014
5 aprile 2014
[
]
Terra e Vita 63
[ AZIENDE E PRODOTTI ]
64 Terra e Vita
n. 14/2014
5 aprile 2014
ORTICOLTURA Prova sotto tunnel freddo presso l A zienda Tafuro di Capaccio (Sa)
Lattuga, produzione garantita
riducendo i prodotti chimici
DI CATELLO PANE , FRANCESCO GARGIULO , MASSIMO ZACCARDELLI 1
2
1
FIG. 1 - MARCIUME BASALE
Con il formulato
Vitanica® RZ
risultati
paragonabili
a quelli ottenuti
con la gestione
convenzionale
N
native nel campo della difesa
delle colture agrarie.
Il controllo biologico delle
fitopatie rappresenta un valido strumento di lotta ecocompatibile, che può essere realizzato mediante l’impiego dei
cosiddetti microrganismi utili,
dotati di azione antagonistica
contro i patogeni e/o di attivazione delle risposte di difesa
nelle piante.
MICRORGANISMI
A)
50
Incidenza della Malattia (%)
Andamento temporale dell incidenza percentuale causata
da Sclerotinia sp. rilevata mensilmente nel corso del ciclo di coltivazione (A);
parcelle sperimentali alla raccolta (B).
40
CTRL
CHIM
Vit RZ 1%
Vit RZ 2%
30
20
10
0
Dic
B)
Gen
Ciclo Colturale
Feb
E BIOSTIMOLANTI
ei sistemi orticoli è
Il panorama dei microrganiparticolarmente sentismi nemici naturali dei patota l’esigenza di incregeni è piuttosto ampio e coinvolge diverse specie di funghi
mentare i livelli di sostenibilità
appartenenti ai generi Trichodelle produzioni attraverso la
derma,
Coparziale e/o toniothyrium,
Futale sostituzione
IN COLLABORAZIONE CON
sarium,
etc.
e
degli input chiCOMPO EXPERT
batteri,
come
mici, con partiquelli appartecolare
riferinenti ai generi Pseudomonas e
mento a quelli impiegati nella
Bacillus. In particolare, i memgestione fitosanitaria.
bri del genere Bacillus riscuoLa crescente richiesta di
tono grande attenzione grazie
prodotti alimentari sicuri, soalla loro capacità di adattaprattutto sotto il profilo dei remento e di attivazione di mecsidui chimici, sta spingendo
canismi differenti di controllo
verso l’adozione di gestioni
biologico delle malattie.
agronomiche che limitano
Nell’ottica di implementare
l’uso di molecole di sintesi. A
questo si aggiunge l’adozione,
l’efficacia dell’azione microbia livello europeo, di politiche
ca, c’è la nuova tendenza di
restrittive in merito all’uso inassociare ai microrganismi sodiscriminato di fitofarmaci
stanze bioattive in un’ottica di
che, rendendo di fatto obbligaintegrazione di meccanismi e
toria la lotta integrata, apre alconseguire l’ampliamento della necessità di soluzioni alterlo spettro d’azione del sodali-
CTRL
CHIM
Vit RZ 1%
Vit RZ 2%
zio. In particolare, sostanze ad
attività biostimolante che possono indurre l’attivazione della pianta a livello fisiologico
possono giocare un ruolo importante.
LA SPERIMENTAZIONE
Tuttavia, la sperimentazione
in situazioni reali di campo dei
nuovi prodotti è sempre necessaria. Un’attività precedente
condotta in laboratorio, aveva
messo in luce le potenzialità di
un formulato commerciale liquido, Vitanica® RZ (costituito
da: 5% di azoto, 5% di potassio, 2,2×109 ufc/ml di Bacillus
amyloliquefaciens R6-Cdx®, 4,4
mg/l di auxine vegetali e 0,01
[ AZIENDE E PRODOTTI ]
n. 14/2014
5 aprile 2014
FIG. 2 - TRATTAMENTI SPERIMENTALI
FIG. 3 - EFFETTO DEI TRATTAMENTI
Effetto su produzione totale e commerciale (A), su peso unitario del cespo intero
e tolettato (B) e su percentuale di scarto e di sostanza secca delle piante (C)
A)
5
250
Nitrati (ppm)
(kg/m2)
3
2
Prod. tot.
0
CTRL
CHIM
Vit RZ 1%
Vit RZ 2%
Trattame
nti
(g/pianta)
150
100
500
300
200
100
0
Intero
CTRL
CHIM
Vit RZ 1%
Vit RZ 2%
Trattame
nti
Tolettato
40
30
20
10
Scarto
0
CTRL
CHIM
Vit RZ 1%
Vit RZ 2%
Trattame
nti
mg/l di citochinine vegetali)
nel controllo di alcune fitopatie telluriche diffuse nei sistemi ortivi. L’obiettivo di questo
lavoro, invece, è stato quello di
valutare l’effetto dell’applicazione di Vitanica® RZ sulla
produzione di lattuga da cespo in coltura protetta.
La prova agronomica è sta-
0
CTRL
Prod. comm.le
400
(%)
200
50
1
C)
Effetto sulla concentrazione di nitrati nel succo della parte edule
della produzione commerciale
300
4
B)
Terra e Vita 65
Sostanza Secca
ta condotta sotto tunnel freddo in PE presso l’Azienda Tafuro della cooperativa Terramore (OP TerraOrti), sita in
Capaccio (Sa), con un disegno
sperimentale a blocchi randomizzati in cui le parcelle sperimentali (2,10×2,40 m) sono
state replicate quattro volte. Le
piantine di lattuga (cv. Jum-
CHIM
Vit RZ 1%
Trattamenti
per) sono state trapiantate il 6
novembre 2012 su aiuole non
pacciamate, con sesto
0,30×0,30 m. La concimazione
è stata eseguita con apporti di
solfato ammonico secondo il
fabbisogno della coltura.
Due tipologie di trattamento radicale con Vitanica® RZ,
distribuito in dosi pari all’1 e al
2% in volume (Vitanica® RZ
1%, 2%), in applicazioni settimanali per l’intera durata del
ciclo (tre mesi) e in sostituzione dei trattamenti chimici antiparassitari, sono state confrontate con il trattamento chimico
convenzionale (Chim) e con un
controllo non trattato (Ctrl).
Durante il ciclo è stata valutata
l’incidenza percentuale del
marciume basale causato da
infezioni naturali di Sclerotinia
sp. (I%= [N° piante infette/N°
piante sane]*100) mentre, alla
raccolta, avvenuta il 28 gennaio 2013, sono stati eseguiti i
principali rilievi bioproduttivi
e qualitativi sui cespi.
MARCIUME DIMEZZATO
Il trattamento con Vitanica®
RZ ha determinato una riduzione di circa il 50% dell’incidenza del marciume basale
della lattuga causato da infezioni naturali di Sclerotinia sp.,
rispetto al controllo non trattato (fig. 1). Il trattamento chimi-
Vit RZ 2%
co convenzionale, comunque,
ha mostrato la più alta capacità di controllo della malattia.
Lo stato fitosanitario della coltivazione ha inciso sulla produttività del sistema. Infatti,
nelle tesi meno colpite dal patogeno tellurico sono stati registrati i livelli di produzione
più alti.
Nelle tesi trattate con Vitanica® RZ si sono avuti livelli
produttivi (4 kg/m2) comparabili a quelli della gestione chimica convenzionale (fig. 2). Al
dato produttivo, si aggiunge
l’effetto positivo del formulato
in prova sul peso unitario del
cespo, con un incremento dose-dipendente ed una riduzione dello scarto del 10% (fig. 2),
oltre che sull’accumulo di nitrati nelle foglie, ridottosi significativa (fig. 3).
I risultati hanno evidenziato come il duplice effetto di
biostimolazione e di difesa del
preparato commerciale abbia
consentito di ottenere livelli
produttivi confrontabili con
quelli conseguiti attraverso la
gestione chimica convenzionale.
1
Consiglio per la Ricerca e la
Sperimentazione in Agricoltura,
Centro di Ricerca per l Orticoltura
Compo Expert Italia
2
66
Terra e Vita
[ INFORMAZIONI DALLE IMPRESE ]
n. 14/2014
5 aprile 2014
FERTILIZZANTI Una proposta Ag.Opengreen. Riduce le perdite per via atmosferica e dilavamento
Azostar 54, primo azotato ibrido
A
zostar 54 è il primo
“azotato ibrido” presente sul mercato, nato
dalla ricerca Ag.Opengreen,
che ha voluto con questo innovativo prodotto a lenta cessione staccarsi completamente
dai convenzionali fertilizzanti
del tipo a cessione graduale.
Per Ag.Opengreen innovare significa rompere con i vecchi schemi usando tecnologie
avanzate e metodi applicativi
studiati e sperimentati nei minimi particolari.
ELIMINARE LE PERDITE
Azostar 54 è stato pensato per
eliminare tutte le perdite che i
normali concimi generici azotati o altri formulati hanno
normalmente nell’ambiente
per via atmosferica (ammoniaca) o percolazione (nitrati).
Grazie alla doppia inibizione realizzata utilizzando sostanze chimiche e naturali abbiamo ottenuto quello che definiamo il fertilizzate azotato
“perfetto”, capace di ridurre le
Nuovo prodotto Opengreen.
perdite di azoto fino al
50%.
Azosta 54 è un fertilizzante veramente innovativo e ad altissima
efficienza, contenente
due sostanze che inibiscono le perdite dell’azoto: Nbtp N (n-butil) tiofosforico-triammide ed N-Guard
rendono minime le perdite di
azoto per volatilizzazione e dilavamento, permettendo quindi di ridurre realisticamente le
unità di azoto impiegate.
Azostar 54 è composto da
due forme azotate: la prima sotto forma di anidride solforica
14% a pronto effetto, la seconda
sotto forma di azoto ureico 40%
protetto a lenta cessione.
Entrambe contribuiscono
al raggiungimento delle più
alte produzioni e a ottenere
una granella sana e ad alto peso specifico.
NBTP N
Nbtp N (n-butil) tiofosforico-triammide, inibitore dell’ureasi, in grado di inibire l’attività
ureasica e che favorisce
il rilascio graduale dell’azoto
ritardando l’idrolisi dell’urea e
riducendo fortemente le perdite di azoto in forma ammoniacale fino a un 30%.
N-GUARD
N-Guard, prodotto di origine
naturale, riduce ogni rischio di
eccesso nell’azione di controllo dei batteri nitrificanti. Contiene in modo considerevole le
perdite di azoto per dilavamento fino a un 20% grazie alle spiccate proprietà batteriostatiche. Non inquina l’acqua
e l’ambiente, favorisce l’equilibrio biologico e riduce la lisciviazione rendendo disponibile una maggior quantità di
azoto alle colture.
La straordinaria efficienza
di Azostar 54 è data dalla sinergia di queste due sostanze che
Il meccanismo che permette di ridurre le perdite di azoto rispetto a concimi tradizionali.
PRODOTTO INNOVATIVO
Il prodotto è in questo momento il fertilizzante azotato
più innovativo, in linea con le
nuove normative che richiedono una drastica riduzione
degli sprechi, in un contesto di
agricoltura sostenibile e il più
economico per il miglior rapporto quantità/prezzo e per
un maggior risparmio nella distribuzione.
Con Azostar 54, Ag.Opengreen apre la strada a nuove e
rivoluzionarie soluzioni tecniche in grado di fornire alle
aziende agricole quelle opportunità e quei vantaggi che faranno la differenza nei prossimi anni, caratterizzati da radicali cambiamenti anche in
agricoltura.
Per informazioni:
OpenGreen, Via Arti e Mestieri
8, 26030 Gadesco Pieve Delmona
(Cr). Tel. 0372-434499, fax 0372449223.
Internet:
www.opengreen.it.
n. 14/2014
5 aprile 2014
[ INFORMAZIONI DALLE IMPRESE ]
Terra e Vita
67
SEMENTI Kws permette di anticipare il periodo di raccolta con varietà Fao 200-85 giorni
Mais precocissimi per il trinciato
U
na recente proposta di
Kws per i produttori di
biogas, consiste nella
semina di alcune varietà di
mais a ciclo molto breve (classe
Fao 200-85 gg) appositamente
selezionati per la produzione di
insilato, ma in grado di fornire
anche buone rese in granella.
L’inserimento di queste tipologie di mais, il cui capostipite è rappresentato dalla varietà
Ronaldinio, ha permesso di anticipare la raccolta del trinciato
a maturazione cerosa alla prima metà di luglio, conseguendo produzioni di ottimo livello,
indicativamente tra le 40 e le 60
t/ha.
Altri importanti vantaggi
nella coltivazione di queste varietà sono:
- risparmio nell’irrigazione,
in quanto anticipano di circa
40-50 giorni la fioritura rispetto
Mais Ricardinio.
ai mais tardivi e medio-tardivi,
evitando così i periodi di maggiore stress climatico,
- possibilità, in terreni idonei, di fare seguire una seconda
coltura di mais o sorgo di secondo raccolto, portando la
produzione di trinciato per biogas o per uso zootecnico a livelli produttivi a ettaro molto elevati,
- il trattamento contro la piralide non è normalmente necessario, in quanto nel periodo
di massima dannosità del fitofago le piante sono già in uno
stadio vegetativo prossimo alla
maturazione,
- anche gli attacchi delle larve di diabrotica sulle radici
sembrano di minore dannosità
in quanto si verificano su apparati radicali completamente
sviluppati.
In terreni idonei, con tessitura leggera o medio-impasto,
non troppo freddi e ben drenati,
dove il mais normalmente cresce velocemente, Kws propone
di seminare una varietà precocissima (Ronaldinio, Riccardinio, Grosso, Fabregas) nel periodo fine marzo-inizio aprile.
La trinciatura a maturazione cerosa (32-35% di sostanza
secca) avverrà entro la metà di
luglio, con produzioni di 40-65
t/ha. Normalmente sono sufficienti 2 irrigazioni con adeguato volume irriguo.
A questa prima coltura, seguirà la semina entro la seconda
decade di luglio, di un secondo
raccolto di mais medio-precoce
(Fao 400-500), che se correttamente irrigato e concimato potrà produrre a ottobre tra le 40 e
le 60 t/ha (30-32% di sostanza
secca) oppure di sorgo a ciclo
medio-breve con produzioni
stimabili tra le 35 e le 45 t/ha (al
28-30% di sostanza secca).
Quindi con questo programma si raggiungeranno
produzioni totali tra un minimo di 70 t/ha fino a raggiungere o superare le 100 t/ha nelle
condizioni più favorevoli.
Per informazioni:
www.kws.it.
MECCANIZZAZIONE L’azienda si occupa anche di vendemmiatrici usate
LaCruz, soluzioni per la viticoltura
L
aCruz è una giovane
azienda che opera sul
mercato della viticoltura e dei pezzi di ricambio per
le vendemmiatrici. Core business della ditta è la produzione di parti specifiche per vendemmiatrici e la realizzazione
di particolari modifiche brevettate per migliorarne il funzionamento e le prestazioni.
LaCruz offre poi una vasta
gamma di prodotti per la lavorazione in vigna, dalle graffette per la legatura a verde, sia
manuale che meccanica, agli
articoli più conosciuti per la
legatura pluriennale o stagionale, quali tubetto in pvc, lo
spago e gli elastici Batfix di diverse dimensioni, nonché gli
articoli per la potatura, quali
forbici elettriche e relativi kit
batterie di ricambio.
Quest’anno LaCruz si presenta con due novità: un kit
diraspatore per la pulizia dell’uva, integrabile alla maggior
parte delle vendemmiatrici in
commercio e lo sradicatore
idraulico per ceppi.
Quest’ultimo
permette
l’estirpo totale delle radici nelle colture a filare come vigna,
frutteti, pioppi ed altre, incluse le piante da vivaio. Lo sradicatore è portato al sollevatore
posteriore di trattrici gommate e cingolate di medio-alta potenza ed è disponibile in tre
differenti versioni a seconda
della tipologia di lavoro da
svolgere. Il telaio robusto
estrae semplicemente e rapidamente le radici da tutti i tipi
di terreno, grazie alle punte
anteriori.
Contemporaneamente, un sistema idraulico
integrato nella macchina muove delle aste posteriori che
scuotono le radici, pulendole
Nuova proposta LaCruz.
completamente dalla terra e
lasciando quindi sulla superficie del terreno i ceppi puliti.
Da qualche anno l’azienda
si è aperta anche al comparto
delle vendemmiatrici usate. Per informazioni:
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n. 14/2014
5 aprile 2014
[ TENDENZE E MERCATI ]
Terra e Vita
73
Periscopio
Prezzi dei prodotti agricoli
M
ercato ancora stagnante per i bovini da
macello. In questa ultima settimana del mese si registra su tutte le principali piazze
un segnale positivo solo per i
vitelli baliotti, mentre resta calmo, in generale, il mercato dei
vitelli da macello e dei vitelloni.
BOVINI, MERCATO FERMO
I consumi interni si mantengono su valori non soddisfacenti, il
che fa sì che le macellazioni si
siano mantenute su livelli non
ottimali. L’offerta comunque,
soprattutto per capi ben conformati e adeguati alla richiesta nazionale, resta debole e questo
concorre a mantenere ferme le
quotazioni.
I capi francesi da ristallo
mantengono quotazioni molto
buone per un’offerta scarsa.
SUINETTI POSITIVI
L’andamento per i suinetti di allevamento si mantiene positivo
con rialzi, seppur contenuti, per
le taglie da 40 a 100 kg. Rispetto
all’andamento del mese che ha
visto sempre in positivo le taglie
40/65 kg in questo ultimo periodo si è accentuato il buon andamento per le taglie più pesanti
trascinate dall’aumento dei capi
da macello delle ultime due set-
timane. Per i suini da macello
l’aumento registrato nell’ultima
settimana si è aggirato fra 1 cent
e qualche millesimo e ha portato
la quotazione su 1,45/1,455 €/
kg per la taglia classica. A Modena è stata la deputazione a
decidere il prezzo (1,453 €/kg
per il mancato accordo fra le
parti) mentre a Parma non si è
raggiunto alcun accordo.
AVICUNICOLI IN EQUILIBRIO
I consumi di carne di pollo hanno registrato un andamento deludente; tuttavia, l’offerta di vivo è risultata contenuta sia nei
numeri che nei pesi vivi caricati
in allevamento e ciò ha determinato una situazione di sostanziale equilibrio con prezzi reali
di scambio invariati.
Situazione che si conferma in
miglioramento per i conigli grazie soprattutto ad un’offerta domestica di animali vivi contenuta che “spinge” il mercato del
vivo verso una situazione di eccesso di domanda e, quindi, ad
un giusto aumento delle quotazioni. Contestualmente la minor
“spinta” delle importazioni sta
consentendo anche di aumentare le quotazioni del macellato,
seppur in ritardo rispetto all’aumento del vivo. Mercato che si
conferma ancora poco attivo per
(dal 24 al 31 marzo)
le uova: infatti, la domanda
espressa dalla componente finale per consumo risulta contenuta e, contemporaneamente, la
componente industriale interessata dalle produzioni pasquali
ancora non è partita e, considerato che il periodo pasquale è
imminente, probabilmente non
partirà. Questo cambio di aspettativa insieme alla prevalenza
dell’offerta sulla domanda hanno indotto gli operatori a modificare le quotazioni.
GRANA IN FLESSIONE
La settimana non ha mostrato
particolari novità, palesando
una situazione ancora debole
per i due formaggi grana a denominazione, con listini medi in
flessione rispetto alla precedente ottava. Tale andamento ha caratterizzato, a fasi alterne, tutto
il mese con quotazioni ravvicinate su tutte le piazze. Gli scambi sono definiti ancora nella norma dalla maggior parte degli
operatori e i dati dell’export risultano ancora positivi, con segnali di minore attività, ma con
buone prospettive di miglioramento nei prossimi mesi. Relativamente al Parmigiano Reggiano Dop in questa settimana ha
mostrato un andamento flettente solo su Modena mantenendo
invariati i listini sulle altre borse
merci. Diversamente il Grana
Padano Dop ha lasciato al mercato diversi centesimi sulla
maggior parte dei centri di
scambio ad eccezione di Milano,
l’unica a tenere saldi i valori.
ANCORA SU L E.V.O.
Nuovo aumento dei prezzi all’origine dell’olio E.V.O.
L’extravergine di oliva, negli
ultimi sette giorni, ha visto le
sue quotazioni medie attestarsi
a 3,20 euro l’ettogrado, il 3,5% in
più rispetto al dato tendenziale.
All’aumento medio riscontrato dall’inizio del mese, in Puglia e Calabria, oggi si aggiunge
il passo in avanti della Sicilia.
Stabili i listini medi di olio
vergine e lampante. Anche le
produzioni certificate non evidenziano variazioni di rilievo.
Tra gli oli rettificati, invece,
ad una sostanziale stabilità del
prodotto di sansa, si affiancano
variazioni opposte per quello di
oliva che evidenzia quindi una
certa vivacità nel mercato.
Stabili le quotazioni medie
dei raffinati di semi, ad eccezio
ne dell’olio di semi vari.
In collaborazione con Ismea - Istituto
di servizi per il mercato agricolo alimentare
[ TENDENZE E MERCATI ]
74 Terra e Vita
n. 14/2014
5 aprile 2014
PREZZI DEI PRODOTTI AGRICOLI
In collaborazione con ISMEA - Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare
ANIMALI VIVI UOVA E MIELE
AGNELLI DA MACELLO
€/KG
KG. 10-12
CAGLIARI
FERRARA
FOGGIA
KG. 10-13
GROSSETO
2,80/3,00
3,20/3,30
2,90/3,10
2,80/2,90
3,00/3,30
2,80/3,00
KG. 12-15
CAMPOBASSO
GROSSETO
NAPOLI
VITERBO
3,50/6,00
2,60/2,70
3,50/6,00
2,90/3,10
KG. 9-10
FIRENZE
SIENA
1,80/1,85
2,80/3,20
2,20/2,80
AGNELLONI DA MACELLO
€/KG
NAZIONALI KG 16
NOCI
NAZIONALI KG 18
FOGGIA
NAPOLI
NAZIONALI KG 20
CAMPOBASSO
FERRARA
VITERBO
2,40/2,70
2,50/2,70
3,50/4,80
3,00/5,50
2,80/3,00
-
€/KG
2,30/2,54
2,35/2,54
2,30/2,54
2,34/2,51
2,35/2,54
BOVINI DA RISTALLO
€/KG
BALIOTTI INCROCIO
CREMONA
VICENZA
LIMOUSINE
MODENA
MONTICHIARI
3,01/3,40
3,12/3,22
POLACCHI
MODENA
2,26/2,38
CONIGLI
3,00/4,00
1,70/2,00
BALIOTTI PEZ.NERA
CREMONA
MODENA
PADOVA
VICENZA
0,90/1,20
1,35/1,80
1,15/1,85
0,85/1,00
BALIOTTI PEZ.ROSSA
VICENZA
3,00/4,00
BALIOTTI R. CARNE
MODENA
PADOVA
3,44/4,15
3,00/3,50
BALIOTTI R. VARIE
MONTICHIARI
R. EMILIA
1,10/1,20
2,70/2,83
CHAROLAISE
MODENA
MONTICHIARI
PADOVA
2,75/3,08
2,94/3,04
3,02/3,07
PEZZATA ROSSA
MODENA
2,05/2,20
ALLEVAMENTO INTENSIVO
AREZZO
1,70/1,83
CUNEO
1,69/1,79
FORLI'
1,70/1,83
MACERATA
1,68/1,73
PERUGIA
1,57/1,63
TREVISO
1,61/1,73
VERONA
1,68/1,80
FARAONE
€/KG
DA KG.176/180
CREMONA
MILANO
MODENA
PARMA
PERUGIA
R. EMILIA
SIENA
1,43/1,46
1,43/1,46
n.q.
n.q.
n.q.
1,35/1,43
0,40/0,50
0,30/0,45
1,00/1,10
0,90/1,20
0,40/0,60
0,45/0,45
0,90/1,20
0,50/1,10
KG. 144/156
CREMONA
FORLI'
MILANO
MODENA
PARMA
PERUGIA
R. EMILIA
SIENA
1,46/1,46
n.q.
1,43/1,46
n.q.
n.q.
n.q.
1,35/1,43
5,80/6,00
5,40/5,60
5,80/6,00
Kg. 156/176
CREMONA
FORLI'
MILANO
MODENA
PARMA
PERUGIA
R. EMILIA
SIENA
1,46/1,46
n.q.
1,46/1,46
n.q.
n.q.
n.q.
1,35/1,43
KG.180/185
AREZZO
CREMONA
MANTOVA
MILANO
MODENA
PARMA
PERUGIA
R. EMILIA
n.q.
1,43/1,43
1,43/1,43
n.q.
n.q.
n.q.
OLTRE KG. 185
CREMONA
MANTOVA
MILANO
MODENA
PARMA
PERUGIA
R. EMILIA
1,43/1,43
1,43/1,43
n.q.
n.q.
n.q.
3,40/3,58
-
RAZZE VARIE
MILANO
2,03/2,10
€/KG
PICCIONI
TAGLIA LEGGERA
CUNEO
PADOVA
PERUGIA
TREVISO
VERONA
2,30/2,34
2,25/2,29
2,33/2,47
2,22/2,26
2,20/2,24
TAGLIA PESANTE
AREZZO
FORLI'
TREVISO
2,33/2,47
2,33/2,47
2,32/2,36
€/KG
GENERALE
AREZZO
CUNEO
FORLI'
POLLI
€/KG
TAGLIA MEDIA
AREZZO
CUNEO
PERUGIA
TREVISO
VERONA
0,39/0,41
0,38/0,40
0,42/0,44
0,42/0,44
0,38/0,40
TAGLIA PESANTE
AREZZO
CUNEO
FORLI'
PADOVA
TREVISO
VERONA
0,39/0,43
0,39/0,43
0,39/0,43
0,38/0,40
0,40/0,42
0,39/0,43
MANZE DA MACELLO
€/KG
CHAROLAISE
CARMAGNOLA
MODENA
MONTICHIARI
VICENZA
2,10/2,10
2,60/2,68
2,58/2,68
2,70/2,80
FRISONA/PEZZ. NERA
CREMONA
MODENA
1,03/1,35
1,45/1,60
INCROCIO FRANCESE
CREMONA
MACERATA
MONTICHIARI
VICENZA
1,81/2,19
3,35/3,50
2,52/2,62
2,25/2,50
LIMOUSINE
CARMAGNOLA
MODENA
MONTICHIARI
VICENZA
2,45/2,65
2,86/3,01
2,90/3,00
2,90/3,05
€/KG
A TERRA
AREZZO
CUNEO
FORLI'
MACERATA
PADOVA
PERUGIA
TREVISO
VERONA
n.q.
1,35/1,43
n.q.
-
2,70/3,43
RAZZE DA CARNE
MILANO
MODENA
KG. 30-50
CAGLIARI
CAMPOBASSO
FERRARA
FOGGIA
GROSSETO
NAPOLI
NOCI
VITERBO
R. EMILIA
SIENA
DA KG.145/160
MACERATA
MANTOVA
PIEMONTESE/COSCIA
CUNEO
PECORE DA MACELLO
GALLINE
ANATRE
GENERALE
AREZZO
CUNEO
FORLI'
TREVISO
VERONA
2,94/3,04
3,04/3,09
€/KG
KG. 11-13
MACOMER
NOCI
OLTRE 13 KG.
SIENA
INCROCIO FRANCESE
MONTICHIARI
PADOVA
1,11/1,13
1,10/1,12
1,11/1,13
1,09/1,11
1,10/1,12
1,11/1,13
1,11/1,13
1,10/1,12
SUINI DA MACELLO
€/KG
DA KG. 115/130
AREZZO
CREMONA
MACERATA
MILANO
MODENA
PERUGIA
R. EMILIA
SIENA
n.q.
1,37/1,40
n.q.
1,42/1,42
n.q.
n.q.
n.q.
1,35/1,43
DA KG. 160/180
MACERATA
MANTOVA
n.q.
-
DA KG. 90/115
MACERATA
MILANO
MODENA
PERUGIA
R. EMILIA
SIENA
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
DA KG.130/144
CREMONA
FORLI'
MACERATA
MANTOVA
MILANO
MODENA
PARMA
PERUGIA
1,40/1,46
n.q.
n.q.
1,42/1,43
n.q.
n.q.
SUINI D'ALLEVAMENTO
€/KG
DA 100 KG.
CREMONA
MACERATA
MANTOVA
MILANO
MODENA
PARMA
PERUGIA
R. EMILIA
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
DA 15 KG.
CREMONA
MANTOVA
MILANO
MODENA
PARMA
PERUGIA
R. EMILIA
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
DA 20 KG.
AREZZO
FORLI'
n.q.
n.q.
DA 25 KG.
CREMONA
MACERATA
MANTOVA
MILANO
MODENA
PARMA
PERUGIA
R. EMILIA
SIENA
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
3,01/4,49
DA 30 KG.
AREZZO
CREMONA
FORLI'
MACERATA
MANTOVA
MILANO
MODENA
PARMA
PERUGIA
R. EMILIA
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
DA 40 KG.
AREZZO
CREMONA
FORLI'
MACERATA
MANTOVA
MILANO
MODENA
PARMA
PERUGIA
R. EMILIA
SIENA
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
2,10/3,01
DA 50 KG.
CREMONA
FORLI'
MACERATA
MANTOVA
MILANO
MODENA
PARMA
PERUGIA
R. EMILIA
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
DA 60 KG.
FORLI'
n.q.
DA 65 KG.
AREZZO
CREMONA
MACERATA
MANTOVA
MILANO
MODENA
PARMA
PERUGIA
R. EMILIA
SIENA
1,70/1,70
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
1,74/2,10
DA 80 KG.
CREMONA
MACERATA
MANTOVA
MILANO
MODENA
PARMA
PERUGIA
R. EMILIA
SIENA
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
1,52/1,74
UOVA GALLINA DA CONSUMO
€/100 UNITÀ
GENERALE
AREZZO
CUNEO
13,65/13,85
n.q.
[ TENDENZE E MERCATI ]
n. 14/2014
5 aprile 2014
Terra e Vita 75
PREZZI DEI PRODOTTI AGRICOLI
FIRENZE
FORLI'
MACERATA
MILANO
PADOVA
PERUGIA
TREVISO
VERONA
12,93/13,13
12,40/12,60
11,75/12,50
n.q.
n.q.
12,93/13,13
13,38/13,58
n.q.
VACCHE DA MACELLO
€/KG
BRUNA
VICENZA
0,90/1,05
CHIANINA
GROSSETO
PERUGIA
1,35/1,48
1,43/1,60
FRISONA/PEZZ. NERA
CARMAGNOLA
CREMONA
FORLI'
MODENA
MONTICHIARI
PERUGIA
R. EMILIA
VICENZA
0,86/1,22
0,68/0,80
1,05/1,15
0,70/0,85
0,50/0,65
1,01/1,17
0,85/1,15
MARCHIGIANA
MACERATA
1,35/1,53
MAREMMANA
GROSSETO
0,88/1,05
PEZZATA ROSSA
FORLI'
PERUGIA
VICENZA
1,20/1,25
0,65/0,85
1,20/1,30
PIEMONTESE
CARMAGNOLA
CUNEO
1,35/1,58
1,23/2,25
RAZZE DA CARNE
MILANO
MODENA
1,25/1,30
-
ROMAGNOLA
FORLI'
1,35/1,45
VARIE RAZZE
MILANO
PADOVA
VICENZA
0,83/0,95
1,03/1,14
0,50/0,60
VITELLI VITELLE DA MACELLO
VITELLONI / MANZI DA MACELLO
€/KG
CHAROLAISE
CARMAGNOLA
FORLI'
MODENA
MONTICHIARI
PADOVA
VICENZA
2,40/2,60
2,38/2,45
2,53/2,65
2,60/2,70
2,56/2,63
2,65/2,80
CHIANINA
GROSSETO
PERUGIA
2,75/3,00
2,90/3,03
FRISONA/PEZZ. NERA
CARMAGNOLA
CREMONA
MODENA
MONTICHIARI
PADOVA
R. EMILIA
VICENZA
1,45/1,60
1,36/1,51
1,62/1,75
1,39/1,52
1,64/1,76
2,00/2,20
INCROCI
CREMONA
GROSSETO
MACERATA
MODENA
PADOVA
PERUGIA
VICENZA
1,72/1,88
1,73/1,95
2,55/2,68
2,14/2,27
2,28/2,33
1,68/1,83
2,30/2,45
INCROCIO FRANCESE
MONTICHIARI
2,50/2,60
LIMOUSINE
CARMAGNOLA
FORLI'
MODENA
MONTICHIARI
PADOVA
VICENZA
2,50/2,70
2,80/2,88
2,73/2,96
2,80/2,90
2,73/2,93
2,80/2,90
MARCHIGIANA
MACERATA
2,75/3,00
PEZZATA ROSSA
FORLI'
MODENA
MONTICHIARI
VICENZA
1,73/1,80
2,12/2,23
2,38/2,48
2,40/2,55
PIEMONTESE
CARMAGNOLA
CUNEO
-
PIEMONTESE/COSCIA
CUNEO
2,70/3,18
2,75/2,95
1,50/2,00
POLACCHI
MODENA
MONTICHIARI
PADOVA
1,87/2,00
2,18/2,28
2,19/2,33
2,65/4,50
3,60/3,70
3,45/3,60
RAZZE DA CARNE
GROSSETO
MILANO
2,30/2,50
2,65/2,75
MARCHIGIANA
MACERATA
4,20/4,40
ROMAGNOLA
FORLI'
2,55/2,75
PIEMONTESE/COSCIA
CUNEO
4,40/5,68
€/KG
FRISONA/PEZZ. NERA
MODENA
MONTICHIARI
R. EMILIA
INCROCI
CUNEO
GROSSETO
PERUGIA
POLACCHI
MODENA
-
RAZZE DA CARNE
MILANO
MODENA
3,90/4,00
-
VARIE RAZZE
MILANO
PADOVA
VICENZA
2,60/2,78
3,61/3,85
3,10/3,33
VARIE RAZZE
MILANO
1,50/1,63
CEREALI
AVENA
193,00/195,00
210,00/215,00
NAZIONALE
BARI
BOLOGNA
CATANIA
FIRENZE
FOGGIA
GROSSETO
MACERATA
NAPOLI
ROMA
TORINO
157,00/160,00
136,00/141,00
150,00/155,00
240,00/250,00
140,00/150,00
195,00/198,00
165,00/170,00
-
FRUMENTO DURO
€/TONNELLATE
BUONO MERCANTILE
BARI
CAGLIARI
CATANIA
FOGGIA
GROSSETO
MACERATA
MILANO
NAPOLI
PALERMO
PESCARA
ROMA
278,00/282,00
n.q.
245,00/250,00
275,00/280,00
285,00/290,00
249,00/261,00
284,00/289,00
291,00/293,00
245,00/250,00
280,00/285,00
265,00/275,00
FINO
ANCONA
BARI
BOL.IT. SUD
BOL.IT.CENT
BOL.IT.NORD
CAGLIARI
CATANIA
FIRENZE
FOGGIA
GROSSETO
MACERATA
MILANO
NAPOLI
PALERMO
PESCARA
ROMA
280,00/282,00
285,00/288,00
288,00/290,00
285,00/290,00
n.q.
255,00/260,00
241,00/243,00
280,00/285,00
296,00/300,00
268,00/273,00
292,00/297,00
296,00/298,00
255,00/260,00
288,00/292,00
278,00/288,00
MERCANTILE
BARI
CATANIA
FOGGIA
MACERATA
NAPOLI
PALERMO
PESCARA
ROMA
240,00/245,00
270,00/275,00
200,00/240,00
240,00/245,00
-
FRUMENTO DURO ESTERO
€/TONNELLATE
AMBER DURUM 1-2
BOLOGNA
MILANO
NAPOLI
-
GRECO
MILANO
NAPOLI
-
MONDUR
MILANO
-
FRUMENTO TENERO
€/TONNELLATE
ESTERA
BOLOGNA
CATANIA
FIRENZE
MILANO
NAPOLI
PADOVA
ROMA
TORINO
TREVISO
€/TONNELLATE
200,00/210,00
198,00/210,00
-
BUONO MERCANTILE
ALESSANDRIA
220,00/225,00
ANCONA
BOLOGNA
BRESCIA
212,00/213,00
CUNEO
215,00/220,00
FIRENZE
GROSSETO
MACERATA
MILANO
NAPOLI
PADOVA
PERUGIA
PESCARA
ROMA
TORINO
TREVISO
UDINE
VERCELLI
VERONA
187,00/191,00
247,00/255,00
248,00/252,00
245,00/250,00
210,00/213,00
224,00/226,00
219,00/221,00
212,00/217,00
-
FINO
ALESSANDRIA
ANCONA
BOLOGNA
BRESCIA
FIRENZE
GROSSETO
MACERATA
MILANO
NAPOLI
PADOVA
PERUGIA
PESCARA
ROMA
TORINO
TREVISO
VERCELLI
VERONA
200,00/205,00
218,00/223,00
260,00/265,00
215,00/220,00
227,00/229,00
260,00/262,00
200,00/204,00
252,00/260,00
239,00/241,00
219,00/220,00
GRANI DI FORZA
ALESSANDRIA
BOLOGNA
BRESCIA
MILANO
PADOVA
TREVISO
246,00/250,00
262,00/270,00
-
MERCANTILE
ALESSANDRIA
CUNEO
MACERATA
NAPOLI
PADOVA
PESCARA
ROMA
TORINO
TREVISO
UDINE
VERONA
202,00/203,00
210,00/215,00
203,00/210,00
237,00/240,00
207,00/209,00
222,00/224,00
202,00/204,00
-
VARIETA' SPECIALI
ALESSANDRIA
BOLOGNA
BRESCIA
MACERATA
MILANO
PADOVA
ROMA
VERONA
221,00/226,00
241,00/248,00
-
FRUMENTO TENERO ESTERO
€/TONNELLATE
COMUNITARIO
BOLOGNA
MILANO
NAPOLI
VERONA
223,00/227,00
229,00/232,00
222,00/223,00
C.W.R.S. N.1
CUNEO
MILANO
NAPOLI
PADOVA
313,00/315,00
310,00/314,00
302,00/305,00
-
FRANCESE PANIFICABIL
BARI
BOLOGNA
-
BRESCIA
CUNEO
MILANO
NAPOLI
PADOVA
ROMA
TORINO
TREVISO
247,00/250,00
224,00/226,00
-
NORTHERN SPRING
ALESSANDRIA
298,00/300,00
BOLOGNA
306,00/308,00
MILANO
312,00/316,00
NAPOLI
302,00/305,00
PADOVA
TORINO
320,00/324,00
VERONA
300,00/303,00
GRANTURCO
€/TONNELLATE
COMUNITARIO
ALESSANDRIA
ANCONA
BOLOGNA
BRESCIA
CATANIA
FIRENZE
MACERATA
MILANO
NAPOLI
ROMA
TORINO
215,00/218,00
208,00/210,00
205,00/207,00
-
IBRIDO-NAZIONALE
ALESSANDRIA
ANCONA
BOLOGNA
BRESCIA
FIRENZE
GROSSETO
MACERATA
MANTOVA
MILANO
MODENA
NAPOLI
PADOVA
PERUGIA
R. EMILIA
ROMA
TORINO
TREVISO
UDINE
VERONA
189,00/192,00
200,00/204,00
201,00/205,00
197,00/198,00
172,00/174,00
200,00/205,00
205,00/207,00
197,00/200,00
202,00/203,00
206,00/207,00
225,00/227,00
189,00/195,00
191,00/193,00
194,00/198,00
192,00/194,00
196,00/198,00
193,00/195,00
199,00/200,00
ORZO
€/TONNELLATE
ESTERO
ANCONA
BOLOGNA
BRESCIA
CATANIA
CUNEO
FIRENZE
MACERATA
MANTOVA
MILANO
MODENA
NAPOLI
PADOVA
ROMA
TORINO
TREVISO
VERONA
219,00/221,00
220,00/232,00
220,00/225,00
218,00/224,00
225,00/228,00
221,00/232,00
215,00/218,00
218,00/222,00
219,00/221,00
NAZIONALE
ANCONA
BARI
BOLOGNA
BRESCIA
182,00/186,00
200,00/203,00
205,00/207,00
[ TENDENZE E MERCATI ]
76 Terra e Vita
n. 14/2014
5 aprile 2014
PREZZI DEI PRODOTTI AGRICOLI
CATANIA
CUNEO
FIRENZE
FOGGIA
GROSSETO
MACERATA
MANTOVA
MILANO
MODENA
NAPOLI
PADOVA
R. EMILIA
ROMA
TORINO
TREVISO
UDINE
VERONA
164,00/172,00
160,00/165,00
235,00/240,00
189,00/194,00
215,00/217,00
221,00/223,00
218,00/220,00
193,00/196,00
197,00/201,00
213,00/216,00
210,00/215,00
-
RISONE
€/TONNELLATE
ARBORIO
BOLOGNA
MILANO
MORTARA
NOVARA
VERCELLI
ARGO/PADANO
MILANO
MORTARA
BALILLA-ORIGINARIO
MILANO
MORTARA
NOVARA
VERCELLI
715,00/725,00
710,00/730,00
680,00/710,00
700,00/720,00
680,00/720,00
270,00/280,00
270,00/280,00
260,00/270,00
270,00/280,00
CARNAROLI E SIMILI
MILANO
750,00/770,00
MORTARA
670,00/720,00
NOVARA
720,00/740,00
EUROPA-LOTO E SIM.
MILANO
MORTARA
NOVARA
VERCELLI
410,00/430,00
435,00/450,00
420,00/460,00
430,00/450,00
LIDO-ROSA M. E SIM
MILANO
360,00/380,00
MORTARA
385,00/400,00
NOVARA
375,00/390,00
VERCELLI
LUNGOB(IND.PA.TH.)
MILANO
MORTARA
NOVARA
VERCELLI
RIBE E SIMILARI
MILANO
MORTARA
NOVARA
VERCELLI
250,00/260,00
235,00/255,00
250,00/260,00
250,00/260,00
410,00/430,00
430,00/450,00
RIZZOTTO S.ANDREA
MILANO
640,00/660,00
NOVARA
640,00/670,00
VERCELLI
665,00/670,00
ROMA
MILANO
MORTARA
NOVARA
VERCELLI
640,00/670,00
640,00/675,00
650,00/670,00
650,00/670,00
VIALONE NANO
MILANO
MORTARA
VERONA
925,00/960,00
960,00/980,00
940,00/980,00
SORGO
CRESCENZA
€/TONNELLATE
€/KG
BIANCO
ANCONA
BOLOGNA
MACERATA
201,00/205,00
195,00/200,00
ROSSO
ANCONA
BOLOGNA
MACERATA
195,00/200,00
COLTIVAZIONI FORAGGERE
FIENO
€/TONNELLATE
ERBA MEDICA
BRESCIA
CREMONA
MODENA
PIACENZA
UDINE
215,00/250,00
150,00/175,00
95,00/105,00
240,00/270,00
PRATO STABILE
BRESCIA
CREMONA
MODENA
UDINE
165,00/185,00
160,00/180,00
PAGLIA
€/TONNELLATE
FRUMENTO
BRESCIA
CREMONA
MODENA
UDINE
120,00/130,00
100,00/120,00
LATTE E DERIVATI
ASIAGO PRESSATO
€/KG
BURRO
€/KG
3,45/3,45
3,45/3,45
-
BURRO PASTORIZZATO
CREMONA
3,30/3,30
FRESCO - DI CENTRIFUGA
MILANO
3,65/3,65
FRESCO D'AFFIORAMENTO
PIACENZA
2,80/2,90
THIENE
3,77/3,78
ZANGOLATO DI CREME FRESCHE
MANTOVA
2,35/2,35
MILANO
2,60/2,60
MODENA
2,20/2,20
PARMA
2,20/2,20
R. EMILIA
2,20/2,20
CACIOTTA
€/KG
FONTINA
€/KG
MATURA
AOSTA
4,00/4,10
4,25/4,45
MATURO DOLCE
MILANO
NOVARA
5,35/5,65
6,00/6,30
GRANA PADANO
7,15/7,30
7,00/7,30
7,10/7,25
7,05/7,25
STAGION.12/15 MESI
CREMONA
MANTOVA
MILANO
PIACENZA
7,70/7,90
7,85/8,15
7,80/8,45
7,90/8,20
STAGION.16/24 MESI
CREMONA
MANTOVA
8,05/8,65
8,35/8,65
€/KG
FRESCO
BRESCIA
MILANO
4,50/4,65
4,45/4,55
MATURO
MILANO
5,20/5,50
PARMIGIANO REGGIANO
€/KG
STAGIONATO 1 ANNO
MANTOVA
MILANO
MODENA
PARMA
R. EMILIA
8,65/8,95
8,60/8,95
8,85/9,20
8,85/9,20
8,85/9,25
STAGIONATO 2 ANNI
MANTOVA
MILANO
MODENA
PARMA
R. EMILIA
10,20/10,40
10,45/11,20
10,15/10,50
10,15/10,50
10,20/10,60
PECORINO ROMANO
€/KG
EXP. PRODUZ. SARDA
CAGLIARI
7,50/7,60
7,50/8,50
7,50/8,50
ITALIA PRODUZ.LAZ.
ROMA
PROVOLONE
8,50/9,80
6,80/8,20
€/KG
NON TIP. FR.-6 SETT.
PIACENZA
VAL PADANA MATURO
CREMONA
MILANO
PIACENZA
5,75/6,00
5,85/6,10
-
LATTE MISTO
FOGGIA
GROSSETO
3,00/3,40
2,90/3,70
LATTE OVINO
CAGLIARI
FOGGIA
ROMA
1,70/1,80
4,70/5,00
3,50/6,00
-
SALERNO
SCIACCA
SIENA
TARANTO
TERNI
TRAPANI
VITERBO
3,20/3,60
3,30/3,60
n.q.
2,75/3,20
n.q.
3,70/3,90
n.q.
VERG.LAMPANTE OLTRE
Andria
BARI
Bitonto
BRINDISI
CATANZARO
COSENZA
CROTONE
GIOIA TAURO
GROSSETO
LECCE
R. CALABRIA
ROSSANO
SANT'AGATA
TARANTO
n.q.
1,67/1,69
n.q.
1,63/1,65
1,50/1,55
1,50/1,55
n.q.
1,45/1,65
n.q.
1,63/1,65
n.q.
1,50/1,55
1,50/2,00
1,63/1,65
SEMI SEMENTI COLTURE
INDUSTR. E DERIVATI
€/KG
STAGION. 4/12 MESI
CREMONA
MANTOVA
MILANO
PIACENZA
6,20/7,80
5,55/5,70
5,65/5,80
-
TALEGGIO
€/KG
LATTE OVINO FRESCA
ROMA
VAL PADANA FRESCO
CREMONA
MILANO
PIACENZA
€/KG
FRESCO DOLCE
MILANO
NOVARA
5,70/6,20
5,69/8,07
-
RICOTTA
€/KG
EXP.PRODUZ.LAZIALE
ROMA
LATTE OVI.20/40GG.
ROMA
8,00/9,95
GORGONZOLA
LATTE MISTO
FOGGIA
GROSSETO
LATTE OVINO 6 MESI
ROMA
4,35/4,60
6,00/6,40
ITALICO
LATTE INT. 20 GG DI MATURAZIONE
THIENE
5,26/5,26
BURRO CEE
MANTOVA
MILANO
R. EMILIA
MATURA
MILANO
UDINE
NON TIP. MAT.-STAG.
PIACENZA
POLPA BARBABIETOLA
FRESCO
BRESCIA
MILANO
4,55/4,70
4,40/4,65
MATURO
MILANO
5,10/5,55
OLIO DI OLIVA
ED ALTRI OLI E GRASSI
OLIO DI OLIVA
€/TONNELLATE
GENERALE
MODENA
PADOVA
TREVISO
243,00/246,00
SOIA (PREZZI)
€/TONNELLATE
€/KG
VERGINE
Andria
BARI
Bitonto
BRINDISI
CATANZARO
COSENZA
CROTONE
FOGGIA
GROSSETO
LECCE
PERUGIA
PESCARA
R. CALABRIA
ROSSANO
SALERNO
TARANTO
n.q.
2,20/2,35
n.q.
2,30/2,70
2,40/2,50
2,40/2,50
n.q.
2,50/2,65
n.q.
2,30/2,70
n.q.
2,40/2,50
1,90/2,10
2,30/2,70
VERGINE EXTRA
ALTO TAVOLIERE
ANDRIA
BARI
BASSO TAVOLIERE
BITONTO
BRINDISI
CAGLIARI
CATANIA
CATANZARO
CHIETI
COSENZA
FIRENZE
FOGGIA
GARGANO
GROSSETO
LAMETIA TERME
LECCE
MILANO
PALERMO
PERUGIA
PESCARA
R. CALABRIA
RAGUSA
ROSSANO
SABINA(RIETI)
3,10/3,20
3,22/3,29
3,10/3,20
3,25/3,30
2,75/3,20
3,80/4,00
n.q.
2,70/3,15
3,80/3,90
2,80/3,20
3,40/3,60
3,27/3,32
n.q.
2,80/3,20
2,75/3,20
3,13/3,37
3,50/3,70
3,20/3,60
3,70/3,80
n.q.
6,00/6,50
2,70/3,15
5,60/6,40
GENERALE
BOLOGNA
MILANO
TREVISO
465,00/470,00
472,00/475,00
464,00/469,00
VINI ED ALTRE BEVANDE
VINI BIANCHI DA TAVOLA
€/ETTOGRADO
BIANCO TAV. 12/13°
CAGLIARI
TRAPANI
2,40/2,50
BIANCO TAV. 9/11°
BARI
FAENZA
LUGO
MODENA
PESCARA
ROMA
S.BENEDETTO
TREVISO
VERONA
2,60/2,75
3,20/4,20
3,10/3,40
4,50/5,00
3,48/3,60
3,80/4,00
5,20/5,70
6,00/6,70
5,00/5,50
VINI ROSSI DA TAVOLA
€/ETTOGRADO
ROSSO TAV. 12/13°
BARI
LECCE
NORD PUGLIA
PESCARA
SALENTO
TREVISO
2,60/2,70
4,50/4,80
3,10/3,35
4,30/4,70
4,50/4,80
-
ROSSO TAV. 9/11°
FAENZA
FIRENZE
LUGO
MODENA
PESCARA
R. EMILIA
S.BENEDETTO
TOSCANA CENTRALE
TREVISO
VERONA
3,20/3,90
4,50/6,50
3,30/3,80
6,00/6,20
4,10/4,20
6,00/6,20
3,30/3,80
4,50/6,50
5,80/6,30
-
[ TENDENZE E MERCATI ]
n. 14/2014
5 aprile 2014
Terra e Vita 77
IL BORSINO DELL’ORTOFRUTTA BIOLOGICA*
A cura di Duccio Caccioni
L’
offerta di prodotti
ortofrutticoli bio sta
rapidamente mutando: siamo alla virata fra la
stagione invernale e quella
estiva. Esaurite le cipolle nazionali si fa conto su quelle
estere, provenienti per lo più
dall’Olanda. Agli sgoccioli
anche l’offerta di patate nazionali, anche in questo caso
si distribuisce prodotto per lo
più del Nord europeo: in arrivo le prime novelle siciliane.
Scarsi e a caro prezzo i peperoni (circa 4 euro kg): per ora è
stata sospesa la quotazione. Si
è optato per la non quotazione anche per i pomodori – in
effetti i prezzi sono molto alti
e l’offerta è limitata, nel caso
dei ciliegini le poche partite
presenti hanno bacche piccole
e sono sgrappolati. Per le zucche sono in arrivo i prodotti
dell’emisfero Sud.
Per la frutta si è notato un
ulteriore aumento (+10 cent
kg in due settimane) per l’actinidia, i cui prezzi sono trainati dall’export. Stabili le
arance: sia le Tarocco sia le
Navel stanno finendo mentre
inizia l’offerta della cv Ovale
(a cui seguirà la cv Valencia).
Leggero ritocco verso l’alto
(+5 cent kg) per i mandarini
tardivi.
*La Commissione prodotti ortofrutticoli biologici
fa parte del Comitato della Borsa Merci della
Camera di Commercio Ind. Agricoltura e Art. di
Bologna (Presidente Bruno Filetti). Membri della Commissione: La Commissione prodotti ortofrutticoli biologici fa parte del Comitato della
Borsa Merci della Camera di Commercio Ind.
Agricoltura e Art. di Bologna (Presidente Bruno
Filetti). Membri della Commissione: Naturitalia
(Simone Beghelli), APO FRUT (Ilenio Bastoni),
Gruppo AGRIBOLOGNA (Cinzia Ferrari), BioService Italia (Gianluigi Trama), Brio Spa (Alessandro Stagnoli), Ecor spa (Gabriele Borghesan),
Copagri (Luigi Andrea Gallerani), Coop. Agrobiologica, Verdefrutta, DiPisa, CORER-PEMPA
(Ivo Lanconelli), UNACOA-AFE (Marco Salvi),
Consorzio Mercabio, PROBER (Paolo Carnemolla), CSO (Elisa Macchi). Presidente: Duccio
Caccioni. Segretario: Nadia Trudaiu (CCIIAA di
Bologna).
LE QUOTAZIONI (27 MARZO)
SPECIE
VARIETÀ
PROV.
CAL.
CONFEZIONE
MIN. MAX. PREV. VAR °
ORTICOLE
Aglio secco
Pvn
Rete 3 teste
n.q
n.q.
n.q.
/
Aglio secco
Pve
Sfuso in casse da 10 kg
4,8
5
4,9
=
Bietole
Pvn
Casse 7 kg
1,8
2
1,9
=
Carote
Pvn
Cartoni 10 kg
2
2,2
2,1
=
=
Cavolfiore
Cavolfiore
Pvn
8/10 pz
Romanesco
Pvn
Cipolle
Dorate
Pve
60/80
Cipolle
Dorate
Pve
40/60
Finocchi
Plat
2,35
2,45
2,5
Casse 8 kg
2,25
2,45
2,4
=
Cassa 10 kg
1,65
1,75
1,7
=
Cassa 10 kg
1,5
1,6
1,65
=
Pvn
Plateaux 18 pz
2,3
2,4
2,35
=
Indivia
Scarola
Pvn
Plateaux 5 kg
n.q.
n.q.
n.q.
/
Lattuga
Trocadero
Pvn
Cassa 1 strato
2,8
3,1
3
=
Lattuga
Gentile
Pvn
Cassa 1 strato
2,9
3,1
3,05
=
Melanzane
Ovale
Pvn
Cassa 1 strato
n.q.
n.q.
n.q.
/
Comuni
Pve
Sacchi 10 kg
1,6
1,7
1,65
=
=
Patate
Patate
Comuni
Pvn
Sacchi 10 kg
1,5
1,65
1,6
Peperoni
Lunghi gialli/rossi
Sud Italia
Rinfusa cassa 5 kg
n.q.
n.q.
n.q.
/
Peperoni
Verdi
Pvn
Rinfusa cassa 5 kg
n.q.
n.q.
n.q.
/
Pomodori
Ciliegino
Pvn
Vaschetta 500 g
n.q.
n.q.
n.q.
/
Pomodori
Insalataro tondo liscio verde
Pvn
Plateaux 5 kg
n.q.
n.q.
n.q.
/
Pomodori
Insalataro tondo liscio verde
Sud Italia
Plateaux 5 kg
2,8
2,9
2,85
=
Pomodori
T.l. grappolo
Sud Italia
Rinfusa cassa 5 kg
3
3,2
3,1
=
Pvn
Casse 8/10 kg
n.q.
n.q.
n.q.
/
=
Porro
Sedano
Verde
Pvn
Casse 8 kg
2
2,2
2,1
Zucche
Varie cvv
Pvn
Casse 8 kg
n.q.
n.q.
n.q.
/
Zucchine
Scure medie
Pvn
Doppio strato cassa 5 kg
2,2
2,3
2,25
=
Actinidia
Hayward
Pvn
33/36
Casse
2,2
2,35
2,25
+
Arance
Navel
Pvn
8
Casse
1,4
1,6
1,5
=
Arance
Tarocco
Pvn
8
Casse
1,45
1,65
1,55
=
Arance
Ovale
Sicilia
6/8
Casse
n.q.
n.q.
n.q.
/
Banane
Equosolidali
Pve
Cartoni 18 kg
1,95
2,35
2,2
=
Pve
Cartoni 18 kg
1,85
2,15
2,05
=
FRUTTICOLE
Banane
Clementine
Comuni
Pvn
3/4
Casse
n.q.
n.q.
n.q.
/
Clementine
Tardive
Pvn
3/4
Casse
2
2,3
2,25
=
Limoni
Verdello
Sicilia
58/67
Casse multistrato 10 kg
1,5
1,7
1,6
=
Avana
Pvn
3/4
Casse
1,75
1,95
1,85
+
=
Mandarini
Mele
Rosse varie cvv
Pvn
70/75
Casse
2,1
2,3
2,2
Mele
Golden
Pianura
70+
Casse
n.q.
n.q.
n.q.
/
Mele
Golden
Montagna
70+
Casse
2,25
2,35
2,3
=
Pere
Abate Fetel
Centro Nord Italia
60+
Casse
n.q.
n.q.
n.q.
/
Pere
William
Argentina
60+
Box cartone
2,3
2,5
2,4
/
° legenda colonna VAR. (variazione): = prezzo invariato, + prezzo in aumento, - prezzo in diminuzione.
PVN provenienza varia nazionale PVE prov.varia estera NQ non quotato
78
Terra e Vita
[ TENDENZE E MERCATI ]
n. 14/2014
5 aprile 2014
PREZZI NAZIONALI E MONDIALI A CONFRONTO (DAL 21 AL 27 MARZO 2014)
a cura di Stefano Serra
Frumento tenero, domanda a breve termine
340
308,0
310
(euro / t)
Italia settimana senza eventi di rilievo che conferma un lento
consolidamento dopo le turbative dall’area russo-ucraina e le positive evoluzioni colturali. La domanda copre senza patemi il breve
periodo incontrando un’offerta puntale; i molini guardano al nuovo
raccolto ma gli scambi sono limitatissimi. Sempre ricercati i grani
“biscottieri” mentre si allenta la pressione sui misti rossi; sempre
critica la disponibilità di grani di forza esteri che devia la domanda
sulle alternative comunitarie con crescente pressione sulla logistica
via camion e ferrovia. Bologna e Milano confermano le quotazioni
della scorsa settimana.
Europa l’Europa guarda al resto del mondo e soprattutto al
“weather market” (siccità) degli antagonisti all’esportazione: Usa,
Australia e Mar Nero. Francia: la domanda molitoria interna si fa
sempre più discreta avendo ampie coperture fino a nuovo raccolto;
qualche supporto dall’industria dell’amido. Ai porti l’attività di carico
è nella norma con segnali di leggera flessione ma il prezzo Fob del
76kg/hl, 220Hag. e 11% proteina resta sui 205 €/t (+1). Altri UE: la
Spagna torna sul mercato evidenziando scarse coperture per il proseguo di campagna, mentre dal Danubio si continua a competere con
successo con la Russia sul mercato egiziano. Il prezzo del 76-22012,5% di proteina resta nominale sui 225 €/t reso camion Italia.
280
250,0
250
220,5
216,7
220
190
200,0
160
GEN-13 MAR-13 MAG-13 LUG-13 SET-13 NOV-13 GEN-14 MAR-14
Fino Panificabile 3 Ager BO
1 DNS 16% pro CIF
N° 1 Speciali Forza Ager BO
Francia partenza Eure et Loir
Mercato mondiale possibile calo di semine (-20% ?) in Ucraina
e alla siccità australiana fanno registrare una settimana di volatilità
e tensione sulle borse a termine. Usa: i fondi d’investimento scommettono su futuri mesi di tensione e sostengono il Cbot, con la
siccità nella are dei “winter” che preoccupa gli operatori. Canada:
la logistica riparte, ma il ritardo resta preoccupante. Mar Nero:
caricano.
Grano duro senza sussulti
310
290,0
(euro / t)
290
Italia l’offerta non manca sia per prodotto “buono mercantile” che per “Fino proteico” e questo consolida i mercati
sull’aprile ai livelli della scorsa settimana; per maggio-giugno si
deciderà a ridosso di Pasqua. Il raccolto 2014 procede bene ma
gli operatori restano cauti nello stimare il mercato sul luglio-agosto che inizierà con basse scorte. Prezzi: a Foggia e Bologna il
fino si conferma a 290 €/t, rispettivamente partenza e arrivo,
alla Granaria di Milano l’origine Centro vale 300 €/t arrivo.
Europa ulteriore settimana senza sussulti o scambi di
rilievo dopo la maggiore dinamicità delle settimane scorse (dovute alle aste Nord Africane). Il raccolto 2014 si prospetta buono
come rese, ma inferiore al 2013 (causa calo delle superfici).
Francia: il mercato rallenta con poca volontà di vendita degli
ultimi volumi disponibili. Sul 2014 la domanda preme ma i bassi
prezzi offerti non convincono i produttori. Spagna e Grecia: poco
o nulla resta del raccolto 2013, i campi si presentano in buone
condizioni agronomiche ma i prezzi “reso Cif Italia” sono alti: il
tipo Fino vale oltre 290 €/t, il tipo buono-mercantile sui 275 €/t.
Mercato mondiale lenti progressi della logistica Nordamericana con il gelo di marzo a ritardare di 10-12 giorni l’apertura dei
Black Sea Milling FOB
270
245,0
243,6
250
230
210
GEN-13 MAR-13 MAG-13 LUG-13
Centro fino Ager BO
SET-13
Francia partenza Sud-Ovest
NOV-13
GEN-14 MAR-14
# 2 HAD FOB USA
“Laghi”. Attesa per le stime di semina Usda del 31 marzo p.v. Usa
e Canada, cautela dell’offerta nel proporre imbarchi sul maggiogiugno, da luglio la situazione tornerebbe alla normalità, ma il
ritardo nell’export Canadese resta la vera incognita. Nord Africa:
dopo le recenti aste, a coprire i ritardi Canadesi, arrivano le navi
dal Nordamerica a calmierare la domanda. Messico: inizia l’offerta per imbarchi maggio-luglio. Prezzi Cif Italia: il # 1/2 Cwad
sui 300 €/t, il grado #3 Canada sui 285 €/t, il Messicano
nominale a 280 €/t.
Legenda: 1 DNS 14 pro CIF : 1 Dark Northern Spring con 16% di proteina sulla s.s. reso porto di sbarco Rotterdam - Partenza Francia (E&L) Eure & Loire - HAD FOB USA : 2 Hard Amber
Durum reso porto imbarco Laghi USA/Canada - YC 3 CIF Rotterdam : 3 Yellow Corn reso porto di sbarco Rotterdam
[ TENDENZE E MERCATI ]
n. 14/2014
5 aprile 2014
Terra e Vita
79
PREZZI NAZIONALI E MONDIALI A CONFRONTO (DAL 21 AL 27 MARZO 2014)
Mais, la logistica si normalizza
Italia il mercato del mais osserva la
crisi del Mar Nero e il calo delle semine Italia
ma si normalizza ulteriormente la logistica dal
centro Europa e non rallentano gli arrivi sui
porti. Sulle piazze del Nord si confermano le
quotazioni del nazionale a 200-205 €/t arrivo,
vicine alle alternative comunitarie, l’ucraino è a
premio di 9 €/t (+2).
Europa la partita commerciale nella comunità europea si gioca tra le origini extra-Eu e
l’offerta locale con l’effetto euro/dollaro a complicarne il precario equilibrio. Francia: gli acquisitori coprono non oltre il mese in presenza di
quotazioni ritenute troppo elevate per allungare
le scorte. La domanda resta sostenuta a causa
Botta e risposta
dell’alto prezzo del grano che condiziona le
miscele dei mangimisti. Il raccolto 2014 è offerto a premio di 11 €/t rispetto al presente. Altri
UE: si eseguono ancora i contratti con logistica
ferrovia di inizio anno, ma da settimane gli arrivi
sono più costanti. L’export si avvantaggia solo
in parte della crisi ucraina, stante un euro/dollaro penalizzante: il reso treno Italia resta si sui
206-208 €/t.
Mondiale gli Usa esportano a pieno regime
alla pari dell’Ucraina. La Cina continua a caricare dai porti US. Usa: a fine marzo si raggiungerà
il 94% dell’export per la campagna e sul Cbot
pesa l’effetto domino del prezzo del grano, ma
nel complesso le quotazioni stagnano.
Oleaginose e cereali foraggeri
Italia Cereali foraggeri: la disponibilità
di prodotto non scarseggia e la domanda, con
qualche esitazione, resta costante. Settimana
di riflessione: l’orzo pesante stabile vale 215
€/t arrivo, il sorgo bianco a 205 €/t partenza e
il tenero sui 225 €/t arrivo.
Oleaginose: la soia nostrana si conferma a un
prezzo partenza sui 470 €/t, l’estera a sconto di
5 €/t.
Europa Cereali foraggeri: i prezzi dei cereali a paglia non inducono gli utilizzatori a cambiare la strategia di acquisto “alla giornata”.
Qualche scambio in più per gli orzi, mentre i
teneri sono fonte di timida speculazione; a
consolidare il corso il buon andamento coltura-
le dei nuovi raccolti. L’orzo che vale 188 €/t (-1)
reso Rouen, il tenero Uk Fob a 213 €/t (+1).
Oleaginose: le notizie di minori stock mondiali
di soia e le difficoltà logistiche canadesi per
esportare la colza, si combinano con la scarsa
disponibilità di colza in Europa e la tendenza
resta rialzista.
La colza francese vale per l’aprile-giugno sui
403 €/t (+4) reso Rouen; il girasole cede terreno e vale sui 350 €/t (-10) reso Saint Nazaire.
Mondiale Cereali foraggeri: la siccità nell’Est Australia e la domanda asiatico-medio
orientale sostengono l’orzo; il sorgo vive la costante domanda cinese e l’intero settore tiene
bene con qualche incertezza per il grano.
NOLI
FLASH
settimana all’insegna del
nulla di fatto con segni di debolezza per le panamax che denotano eccesso di offerta. Le supramax tengono le quotazioni
ma in regime di bassa richiesta; le sole a godere di buona
richiestasonolehandysizenell’area del Mar Nero. Il Baltic Index vale sui 1578 punti.
EU-28: Strategie Grains rivede al rialzo la produzione granaria 2014/15 a 298 mio/t, ma pur sempre in calo del 1% sul 2013/14. Il tenero sarebbe
sui 138 mio/t (+2% vs. 2013), il duro sui 7,6 mio/t
(-5%), il mais a 65 mio/t (+1%) e gli orzi a 55 mio/t
(-7%). UK: fonte privata stima che a fronte di un
sensibile aumento delle superfici seminate a grano vernino, le aree a orzo primaverile potrebbero
calare fino al 35% rispetto al 2013. Ucraina: fonte
Ucab denuncia che a causa del recente peggiora-
La crisi ucraina non si sente
sui mercati. Quali i reali rischi?
Le notizie dal Mar Nero parlano di incertezze, rischi e tensioni, ma il canale commerciale parla di imbarchi effettuati a pieno regime dopo un
rallentamento logistico (originatosi ben prima di Natale)
principalmente per cause climatiche. Al momento il solo
rischio è di “vedere troppi rischi” e comportarsi in modo
illogico negli scambi. Senza
sottovalutarne possibili ripercussioni della perdurante crisi a livello organizzativo interno e nella capacità dell’Ucraina di ripetere (a causa di
limiti economici nell’acquisto
di sementi e prodotti tecnici)
le performance produttive
delle ultime annate, lo scenario a breve-medio non dovrebbe scostarsi molto da
quanto finora vissuto. Senza
escludere però isolate burrasche commerciali, volatilità
nei prezzi e tentativi di speculazione su tutto quanto accade nel mondo, agricolo o no
che sia.
INVIATE LE VOSTRE DOMANDE A:
[email protected]
mento della situazione economica e politica, permane il rischio di un significativo calo delle semine primaverili (-20%). Canada: fonte CN Railway
stima che il “backlog” nella logistica su rotaia
potrebbe terminare non prima della fine dell’estate: per certo entro il 2014. Cina: fonte Sinograin
indica che l’import di soia dovrebbe incrementare
fino a 66-67 mio/t, nonostante le recenti cancellazioni di contrati con il Brasile e un rallentamento
della domanda a causa dell’influenza aviaria in
molte regioni del paese.
RIPRODUZIONE RISERVATA
[ TENDENZE E MERCATI ]
80 Terra e Vita
n. 14/2014
5 aprile 2014
PREZZI DEI PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI (31 MARZO)
LISTINO BMTI (€/KG)
SPECIE
VARIETÀ
ARANCE
NAVEL LATE
ARANCE
NAVEL LATE
ARANCE
SANGUINELLO
ARANCE
SANGUINELLO
ARANCE
TAROCCO
ARANCE
TAROCCO
ARANCE
WASHINGTON NAVEL
CLEMENTINE
NADORCOTT
CLEMENTINE
NADORCOTT
LIMONI
PRIMO FIORE
LIMONI
PRIMO FIORE
MANDARINI
TARDIVI
MANDARINI
TARDIVI
ACTINIDIA
HAYWARD
ACTINIDIA
HAYWARD
ACTINIDIA
HAYWARD
FRAGOLE
FRAGOLE
FRAGOLE
CANDONGA
MELE
ANNURCA
MELE
ANNURCA
MELE
CRIPPS PINK
MELE
FUJI
MELE
FUJI
MELE
GOLDEN DELICIOUS
MELE
GOLDEN DELICIOUS
MELE
GRANNY SMITH
MELE
MORGENDUFT
MELE
RENETTA DEL CANADA
MELE
RENETTA DEL CANADA
MELE
STARK DELICIOUS
MELE
STARK DELICIOUS
NESPOLE GIAPPONESI
NESPOLE GIAPPONESI
PERE
ABATE FETEL
PERE
ABATE FETEL
PERE
CONFERENCE
PERE
CONFERENCE
PERE
DECANA COMIZIO
PERE
DECANA COMIZIO
PERE
KAISER
PERE
KAISER
PERE
KAISER
PERE
MAX RED BARTLETT
PERE
WILLIAM
PERE
WILLIAM
PERE
WILLIAM
UVA DA TAVOLA
BIANCA SULTANA (THOMPSON)
UVA DA TAVOLA
NERA DAN BEN HANNA
UVA DA TAVOLA
ROSATA RED GLOBE
AGLI
AGLI
ASPARAGI
ASPARAGI
ASPARAGI
ASPARAGI
BIETOLE
CARCIOFI
CARCIOFI
CARCIOFI
CARCIOFI
CARCIOFI
CAROTE
CAROTE
CAVOLFIORE
CAVOLFIORE
CAVOLFIORE
CAVOLI BROCCOLI
CAVOLI CAPPUCCI
BIANCHI
ROSA
VERDI
VERDI
VERDI
VERDI
DA COSTA
CON SPINE
ROMANESCO APOLLO
ROMANESCO APOLLO
VIOLETTO TEROM
BIANCO
BIANCO
ROMANESCO
BIANCHI
coordinamento di Fabrizio De Giacomi
CALIBRO
77-88 (4)
77-88 (4)
64-73 (8)
70-80 (6)
77-88 (4)
77-88 (4)
77-88 (4)
54-64 (3)
58-69 (2)
58-67 (4)
58-67 (4)
63-74 (1X)
67-78 (1XX)
120-130 G
130-140 G
90-100 G
30-40
30-40
30-40
65-70
70-75
80-85
80-85
80-85
80-85
80-85
80-85
80-90
85-90
90-95
70-80
80-85
G
GG
70-80
75-80
70-75
75-80
75-80
80-85
70-75
70-80
75-80
70-75
70-75
70-75
80-85
N.C.
N.C.
N.C.
N.C.
N.C.
12-16
16-20
ASPARAGINA
N.C.
N.C.
6-7.5 CM
7.5-9 CM
11-13 CM
9-11 CM
7.5-9 CM
N.C.
N.C.
10 PZ. (40X60)
6 PZ. (30X50)
6 PZ. (30X50)
N.C.
6 PZ. (30X50)
PRESENTAZIONE
BOLOGNA
PROVENIENZA
PREZZO
FRUTTICOLE
A PIÙ STRATI
SPAGNA
ALLA RINFUSA CON FOGLIE
SPAGNA
A PIÙ STRATI
SICILIA
A PIÙ STRATI
SICILIA
MONOSTRATO
SICILIA
A PIÙ STRATI
SICILIA
A PIÙ STRATI
SICILIA
A PIÙ STRATI
SPAGNA
A PIÙ STRATI
SPAGNA
A PIÙ STRATI
SICILIA
A PIÙ STRATI
SPAGNA
A PIÙ STRATI
SICILIA
A PIÙ STRATI
SICILIA
ALLA RINFUSA
ITALIA
ALLA RINFUSA
ITALIA
ALLA RINFUSA
ITALIA
IN VASCHETTE
ITALIA
IN VASCHETTE
ITALIA
IN VASCHETTE
ITALIA
DOPPIO STRATO
CAMPANIA
MONOSTRATO
CAMPANIA
MONOSTRATO
ITALIA
MONOSTRATO
EMILIA ROMAGNA
MONOSTRATO
TRENTINO
MONOSTRATO
ALTO ADIGE
MONOSTRATO
TRENTINO
MONOSTRATO
ALTO ADIGE
ALLA RINFUSA
ITALIA
MONOSTRATO
TRENTINO
MONOSTRATO
TRENTINO
ALLA RINFUSA
ALTO ADIGE
MONOSTRATO
ALTO ADIGE
ALLA RINFUSA
SPAGNA
ALLA RINFUSA
SPAGNA
ALLA RINFUSA
EMILIA ROMAGNA
MONOSTRATO 14 PZ. (30X50)
EMILIA ROMAGNA
MONOSTRATO 20 PZ. (30X50)
EMILIA ROMAGNA
MONOSTRATO 18 PZ. (30X50)
EMILIA ROMAGNA
VERTICALE 14 PZ. (30X40)
EMILIA ROMAGNA
VERTICALE 12 PZ. (30X40)
EMILIA ROMAGNA
MONOSTRATO 20 PZ. (30X50)
EMILIA ROMAGNA
ALLA RINFUSA
EMILIA ROMAGNA
MONOSTRATO 18 PZ. (30X50)
EMILIA ROMAGNA
A PIÙ STRATI 90 PZ.
ARGENTINA
A PIÙ STRATI 45 PZ.
SUD AFRICA
A PIÙ STRATI 90 PZ.
ARGENTINA
A PIÙ STRATI 35 PZ.
ARGENTINA
MONOSTRATO
CILE
MONOSTRATO
SUD AFRICA
MONOSTRATO
ORTICOLE
IN GRAPPOLI
ITALIA
ALLA RINFUSA
FRANCIA
IN MAZZI
ITALIA
IN MAZZI
ITALIA
IN MAZZI
ITALIA
IN MAZZI
ITALIA
A PIÙ STRATI
ITALIA
A PIÙ STRATI
ITALIA
A PIÙ STRATI
SARDEGNA
IN MAZZI
ITALIA
IN MAZZI
ITALIA
A PIÙ STRATI
ITALIA
ALLA RINFUSA
ITALIA
VASSOI FILMATI
ITALIA
MONOSTRATO FILMATO
ITALIA
MONOSTRATO
ITALIA
MONOSTRATO
ITALIA
MONOSTRATO
ITALIA
MONOSTRATO
ITALIA
0.75
0.90
0.70
1.00
1.60
1.40
0.80
1.10
1.50
0.60
0.80
0.80
0.90
1.30
1.40
0.90
1.20
2.00
2.50
1.10
1.50
1.90
1.70
1.70
1.30
1.70
1.40
0.90
1.35
1.45
1.10
1.60
3.80
4.30
1.25
1.65
1.50
1.60
1.80
2.00
1.30
0.80
1.40
1.50
1.50
1.40
1.70
2.80
2.30
1.80
6.00
2.30
3.30
2.20
2.00
0.50
0.15
0.20
0.50
0.40
0.30
0.50
0.60
0.80
0.90
1.00
1.30
0.70
PADOVA
PROVENIENZA
PREZZO
SPAGNA
SPAGNA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SPAGNA
SPAGNA
SICILIA
SPAGNA
SICILIA
SICILIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
CAMPANIA
CAMPANIA
ITALIA
EMILIA ROMAGNA
TRENTINO
ALTO ADIGE
TRENTINO
ALTO ADIGE
ITALIA
TRENTINO
0.75
0.62
0.72
0.80
1.15
0.90
0.80
1.25
1.50
0.83
0.80
0.75
0.90
1.45
1.50
1.15
1.25
1.85
2.80
1.20
1.35
1.82
1.55
1.55
1.15
1.55
1.25
0.72
1.43
ALTO ADIGE
ALTO ADIGE
0.90
1.35
EMILIA ROMAGNA
EMILIA ROMAGNA
EMILIA ROMAGNA
VERONA
PROVENIENZA
PREZZO
SICILIA
1.00
SICILIA
SPAGNA
SICILIA
SICILIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
0.70
0.90
0.75
0.80
1.47
1.55
1.12
ITALIA
ITALIA
1.80
2.20
EMILIA ROMAGNA
1.62
ITALIA
TRENTINO
1.00
1.32
1.80
1.50
1.65
EMILIA ROMAGNA
EMILIA ROMAGNA
EMILIA ROMAGNA
1.50
1.30
1.50
EMILIA ROMAGNA
EMILIA ROMAGNA
EMILIA ROMAGNA
ARGENTINA
1.05
0.95
1.35
1.38
EMILIA ROMAGNA
1.00
EMILIA ROMAGNA
1.20
ARGENTINA
ARGENTINA
CILE
SUD AFRICA
1.32
1.53
2.35
2.12
PERÙ
2.44
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
3.20
3.80
2.00
1.70
0.47
0.10
ITALIA
3.10
ITALIA
2.50
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
0.27
0.22
0.22
0.52
0.56
0.85
0.67
1.35
1.20
0.33
ITALIA
0.60
ITALIA
ITALIA
ITALIA
0.52
0.60
0.80
ITALIA
ITALIA
ITALIA
1.40
1.40
0.35
[ TENDENZE E MERCATI ]
n. 14/2014
5 aprile 2014
Terra e Vita 81
LISTINO BMTI (€/KG)
SPECIE
CAVOLI VERZA
CETRIOLI
CICORIA WITLOOF
CICORIA
CICORIA
CICORIA
CIME DI RAPA
CIPOLLE
CIPOLLE
CIPOLLE
CIPOLLE
CIPOLLE
CIPOLLOTTI
CIPOLLOTTI
FAGIOLINI
FAGIOLINI
FINOCCHI
FINOCCHI
INDIVIE
LATTUGHE
LATTUGHE
LATTUGHE
LATTUGHE
MELANZANE
MELANZANE
MELONI
MELONI
PATATE
PATATE
PATATE
PATATE
PATATE
PEPERONI
PEPERONI
PEPERONI
PEPERONI
PEPERONI
PEPERONI
PISELLI
PISELLI
POMODORI
POMODORI
POMODORI
POMODORI
POMODORI
POMODORI
POMODORI
POMODORI
POMODORI
POMODORI
POMODORI
POMODORI
POMODORI
PORRI
PORRI
PREZZEMOLI
RADICCHIO
RADICCHIO
RADICCHIO
RADICCHIO
RAVANELLI
SALSOLA
SCALOGNO
SEDANI
SPINACI
ZUCCHE
ZUCCHINE
ZUCCHINE
ZUCCHINE
ZUCCHINE
VARIETÀ
BIANCA LUNGA DI MILANO
CATALOGNA A PUNTARELLE
CATALOGNA
PIATTE BIANCHE
TONDE BIANCHE
TONDE DORATE
TONDE DORATE
TONDE ROSSE
BIANCHI
ROSSI DI TROPEA
PIATTI VERDI
SCAROLA
CAPPUCCIO
GENTILE
ICEBERG
ROMANA
CHIARE
LUNGHE
CHARENTAIS
GIALLI INVERNALI
P. BIANCA
P. GIALLA
P. GIALLA
P. GIALLA
ROSSE
LUNGHI GIALLI
LUNGHI GIALLI
LUNGHI ROSSI
LUNGHI ROSSI
QUADRATI GIALLI
QUADRATI ROSSI
VERDI SCURI
VERDI SCURI
CILIEGINI
CILIEGINI
CILIEGINI
COSTOLUTI TIPO MERINDA
COSTOLUTI VERDI
CUORE DI BUE VERDI
DATTERINI
TIPO PICCADILLY
TIPO PIXEL
TONDI LISCI ROSSI A GRAPPOLO
TONDI LISCI ROSSI A GRAPPOLO
TONDI LISCI VERDI
TONDO SARDO
CICORINO MISTO
ROSSO LUNGO PRECOCE
ROSSO TONDO
VARIEGATO
TONDI ROSSI
AGRETTO
COMUNE
DA COSTA VERDI
RICCI
TONDE DELICA
COSTOLUTE
SCURE LUNGHE
SCURE LUNGHE
SCURE LUNGHE
coordinamento di Fabrizio De Giacomi
CALIBRO
PRESENTAZIONE
6 PZ. (30X50)
14-21 CM
N.C.
N.C.
N.C.
N.C.
N.C.
30-50
60-80
60-80
60-80
60-80
N.C.
N.C.
N.C.
N.C.
10 PZ. (30X50)
10 PZ. (30X50)
8 PZ. (30X50)
6 PZ. (30X50)
8 PZ. (30X50)
6 PZ. (30X50)
8 PZ. (30X50)
N.C.
N.C.
1000-1250 G
1000-1250 G
40-60
40-60
40-60
40-60
40-60
N.C.
N.C.
N.C.
N.C.
GG (90-110)
GG (90-110)
N.C.
N.C.
MEDI
MEDI
PICCOLI
57-67
82-102
82-102
N.C.
N.C.
N.C.
67-82
67-82
82-102
N.C.
40-60
40-60
N.C.
N.C.
N.C.
12 PZ. (30X50)
N.C.
N.C.
N.C.
N.C.
MEDI
N.C.
MEDIE
14-21 CM
14-21 CM
21-28 CM
7-14 CM
MONOSTRATO
A PIÙ STRATI
VASSOI FILMATI
MONOSTRATO
MONOSTRATO
A PIÙ STRATI
IN MAZZI A PIÙ STRATI
MONOSTRATO
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
IN MAZZI
IN MAZZI
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
MONOSTRATO
MONOSTRATO
MONOSTRATO
MONOSTRATO
MONOSTRATO
MONOSTRATO
MONOSTRATO
MONOSTRATO
DOPPIO STRATO
MONOSTRATO
MONOSTRATO
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
A PIÙ STRATI
MONOSTRATO
A PIÙ STRATI
MONOSTRATO
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
A PIÙ STRATI
IN VASCHETTE
A PIÙ STRATI
DOPPIO STRATO
MONOSTRATO
MONOSTRATO
IN VASCHETTE
A PIÙ STRATI
ALLA RINFUSA
DOPPIO STRATO
DOPPIO STRATO
DOPPIO STRATO
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
IN MAZZI
ALLA RINFUSA
A PIÙ STRATI
MONOSTRATO
MONOSTRATO
20 MAZZI
IN MAZZI
ALLA RINFUSA
MONOSTRATO
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
A PIÙ STRATI
A PIÙ STRATI
A PIÙ STRATI
MONOSTRATO
BOLOGNA
PROVENIENZA
PREZZO
ITALIA
0.60
FRANCIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
1.30
0.70
0.70
0.60
ITALIA
ITALIA
ITALIA
OLANDA
ITALIA
ITALIA
CALABRIA
MAROCCO
MAROCCO
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
SICILIA
SICILIA
GUADALUPA
COSTA RICA
ITALIA
ITALIA
OLANDA
SICILIA
ITALIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SPAGNA
SPAGNA
ITALIA
SPAGNA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
ITALIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SPAGNA
MAROCCO
ITALIA
FRANCIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
VENETO
ITALIA
VENETO
ITALIA
ITALIA
FRANCIA
ITALIA
ITALIA
ARGENTINA
1.00
0.70
0.40
0.45
0.70
0.70
2.70
2.50
2.00
0.75
0.95
1.40
0.70
0.70
0.70
1.00
1.10
1.30
4.20
1.30
0.65
0.55
0.40
0.80
0.65
1.60
2.20
1.60
2.20
1.80
1.70
2.00
1.80
2.20
2.50
2.60
4.50
2.20
2.30
4.20
2.70
2.70
1.30
1.30
0.80
2.50
1.00
0.70
1.00
1.80
2.80
1.50
3.00
0.35
2.00
1.80
0.50
1.00
1.20
SICILIA
SICILIA
0.60
0.45
N.B. I prezzi si riferiscono a prodotti di 1a categoria (regolamento Ue 2251/92); calibratura in mm e imballaggi base 30x50 cm.
PADOVA
PROVENIENZA
PREZZO
ITALIA
SICILIA
FRANCIA
ITALIA
0.35
0.73
1.65
0.55
ITALIA
0.50
ITALIA
ITALIA
0.60
0.55
OLANDA
0.35
ITALIA
CALABRIA
MAROCCO
MAROCCO
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
1.40
1.30
2.60
1.80
0.70
0.95
1.55
0.60
0.47
SICILIA
SICILIA
1.15
1.15
OLANDA
SICILIA
0.34
0.70
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SPAGNA
SPAGNA
ITALIA
1.30
1.90
1.30
1.80
1.70
1.50
2.30
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
ITALIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SPAGNA
VERONA
PROVENIENZA
PREZZO
ITALIA
0.35
FRANCIA
ITALIA
ITALIA
1.40
0.90
1.30
ITALIA
0.60
ITALIA
ITALIA
OLANDA
ITALIA
ITALIA
CALABRIA
MAROCCO
MAROCCO
0.58
0.52
0.40
0.58
1.20
1.35
2.00
1.80
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
0.85
1.65
0.55
0.50
ITALIA
OLANDA
0.48
0.38
SPAGNA
SPAGNA
ITALIA
1.60
1.35
2.50
2.10
2.10
2.40
2.20
1.80
2.00
4.05
1.80
SICILIA
SICILIA
2.00
2.40
SICILIA
2.80
ITALIA
SICILIA
2.00
3.50
1.28
1.25
SICILIA
SPAGNA
1.30
1.30
ITALIA
FRANCIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
2.60
0.65
0.55
0.95
1.50
VENETO
ITALIA
ITALIA
FRANCIA
ITALIA
ITALIA
1.70
0.32
2.50
2.00
0.65
1.00
SICILIA
0.60
ITALIA
ITALIA
0.60
0.90
VENETO
ITALIA
VENETO
ITALIA
ITALIA
1.20
1.05
1.85
0.21
2.20
ITALIA
0.60
ARGENTINA
1.80
SICILIA
0.60
82 Terra e Vita
[ LE VOSTRE LETTERE ]
CIBO
Strategia per una
filiera più equilibrata
H
MODELLI
Business e sociale
sono compatibili
L’
n. 14/2014
5 aprile 2014
o letto e condiviso il suo editoriale pubblicato sul Terra e
Vita 10 (”E la crisi si mangia il food”). Spesso, parlando
dell’importanza dell’attività agricola per la società e per l’economia, si portano in evidenza le percentuali d’incidenza sul
pil nazionale o l’attività complementare che il settore svolge
sul turismo e la sua capacità di tutelare l’ambiente salvaguardandolo dalle catastrofi atmosferiche.
Raramente, però, si parla della strategica necessità di avere
una produzione agricola sufficiente e a costi tali da rendere il cibo accessibile per la popolazione.
Infatti, se pensiamo a quanto è accaduto nel passato, ci accorgiamo che spesso la causa scatenante di rivolte e rivoluzioni è stata la scarsità di cibo.
Oggi l’aumento della popolazione a livello mondiale, la crisi e la maggiore richiesta d’alimenti proveniente dai paesi con economie emergenti, rende ancor più necessaria una strategia che
garantisca l’accesso al cibo prima che la situazione sfugga nuovamente al controllo. In Europa,
dopo il 2005, le cose sono ulteriormente peggiorate perché, anche nei paesi “ricchi”, sono
aumentati i poveri e quindi le persone che hanno difficoltà ad acquistare il cibo. Il problema è da
ricercare nella distribuzione della filiera. Gli agricoltori, spesso piccoli e poco organizzati, non
riescono ad avere peso nelle contrattazioni e sono costretti a tenere bassi i prezzi alla produzione.
Ma quando i loro prodotti arrivano sugli scaffali, il prezzo
chiesto al consumatore è sorprendentemente lievitato, in alcuni casi di quasi 100 volte.
Questa situazione obbliga la politica ad intervenire non più
esclusivamente sulla produzione, ma anche e soprattutto in
quelle parti della filiera che determinano la maggior incidenza
sul prezzo finale del prodotto. Dal lato della produzione servono politiche che incentivino la creazione di servizi e l’innovazione dei processi produttivi, che permettano l’aumento
della remunerazione degli agricoltori e di conseguenza stimolino la produzione. Nelle fasi post-raccolta dovranno invece
essere definiti sistemi in grado di impedire l’eccessivo ricarico
sul prezzo finale. Trovare il baricentro della situazione, anche
se complicato, è oggi quanto mai necessario per garantire
quella prosperità e quella stabilità su cui si basano le economie
Paolo Fabrizzi
in crescita.
editoriale di Terra e Vita 11 (”Reti sociali e reti virtuali”),
coglie e tratta il vero disagio che pervade oggi la nostra
società, il “benessere che diventa malessere “ ma non solo, anche
un misto di rifiuto verso un modello di vita sempre più lontano dai ritmi della natura, pre-confezionato e che sta portando
le ultime generazioni verso un mondo che di umano ha ben
poco.
Per questo motivo le considerazioni e i modelli di vita
suggeriti sono forse l’unica vera medicina “perchè è di un mondo malato di cui si parla“ che
possa curare e far ritornare le persone a ripensare sul motivo per cui siamo chiamati a far parte di
questa società che non può non tener conto della natura , dell’ambiente in cui vive e delle
relazioni tra gli uomini.
In poche parole direi quasi un ritorno all’ “antico“; Business e Sociale forse solo in Agricoltura
possono essere compatibili, perchè il mondo agricolo è legato in modo indissolubile alla natura e
Roberto Vallini, direttore Opengreen
all’ambiente di cui l’uomo fa parte integrante.
Scrivete a: Lettere a Terra e Vita - Piazza Galielo Galilei, 6 - 40123 Bologna - fax 051 6575856 - [email protected]
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