ANNO 26 • N. 55 • DICEMBRE 2014 • POSTE ITALIANE S.P.A. SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE – D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 Nº 46) ART. 1, COMMA1, NE/VI NOTIZIARIO SEMESTRALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA DONATORI ORGANI VICENTINA Rivivere dopo 25 anni nel ricordo di un vecchio amico La illuminata coscienza di Mons. Nonis, educatore e testimone della cultura del dono Gios: uno storico, ma molto di più un amico, un fratello 1914-2014 Cento anni dalla grande guerra: i luoghi dell’Altipiano La “Colonna mozza dell’Ortigara” (foto di Roberto Costa) • IN CASO DI MANCATO RECAPITO, SI PREGA DI RESTITUIRE PRESSO VICENZA CPO AL MITTENTE, CHE SI IMPEGNA A PAGARE QUANTO DOVUTO • Sommario IN QUESTO NUMERO NOTIZIARIO SEMESTRALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA DONATORI ORGANI VICENTINA Anno 26 – Nr. 55 – Dicembre 2014 Periodico semestrale dell’AIDO Provinciale di Vicenza Registrazione Tribunale di Vicenza n. 572/1987 Direttore: Bruno Zamberlan Direttore responsabile: Giandomenico Cortese Comitato di redazione: Sig. Giovanni Bianchi Ing. Fabrizio Busnardo Rag. Ugo Capraro Dr. Giandomenico Cortese Comm. Luigi Gino Rigon Comm. Bruno Zamberlan Direzione, redazione, amministrazione: Sede provinciale AIDO Viale Trento, 128 – 36100 Vicenza tel/fax 0444/543379 Codice fiscale: 95016090243 Conto corrente postale nr. 11968369 C/C Cassa Risparmio del Veneto: IBAN IT54X0622511820000002007901 ASSOCIAZIONE CON PERSONALITÀ GIURIDICA (art. 12 c.c.) delibera Giunta Regionale Veneto nr. 7176/12.12.1989; iscritta Registro Regionale del Volontariato posiz. VI-0048 dal 18.2.1986 ASSOCIAZIONE ONLUS D.L. 04/12/1997 nr. 460 Poste Italiane SpA: Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. L. 46/2004) Art. 1, comma 1, NE/VI Editore: Editrice Veneta - Vicenza Stampa: Tipografia Rumor SpA - Vicenza Tiratura 50.000 copie. Sono spedite alle famiglie dei Soci Aido della Provincia di Vicenza e distribuite ai 10.000 studenti che l’Aido incontra annualmente. Altre copie sono destinate ai Comuni, alle parrocchie, agli ambulatori medici, alle sedi Aido Nazionale, Regionali e Provinciali. Chiuso in tipografia il 15 novembre 2014 Prima di copertina: La colonna mozza dell’Ortigara (foto di Roberto Costa). SITO INTERNET WWW.AIDOVICENZA.IT CASELLA E-MAIL [email protected] [email protected] 2 Editoriale/1: Rivivere dopo 25 anni. Nel ricordo di un vecchio amico di Giuseppe Brugnoli 3 Editoriale/2: Dono, una sola parola riassume il senso della vita di Giandomenico Cortese 5 Ricordo/1: La illuminata coscienza di mons. Nonis, educatore e testimone di G. Cortese 6 Il ricordo/2: Mons. Gios: uno storico, ma molto di più un amico, un fratello di don Roberto Bonomo 7 L’invito: Natale Aido e conferenza dei presidenti dei gruppi comunali 16 Riflessione sulla Grande guerra: Sensibilità e tenerezza per Giuseppe di Giampiero Mattarolo 8 Testimonianze: Incontro “Momenti di vita” di suor Gianna Passarin 10 Eventi e notizie a cura di Bruno Zamberlan 12 Iniziative: Gli incontri con gli studenti nell’anno scolastico 2013/2014 15 La pagina del sorriso di Livio Binato 17 Ricordiamo i nostri donatori e amici 18 Vita dei gruppi a cura di Bruno Zamberlan 20 Hanno dato un contributo: (da marzo 2014) Agostini Bruno; Ambrosi Giovanna; Asnicar Giuliano; Ballarin Paola; Benella Luciana; Berton Agnese; Bidese Diego; Bisol Maria; Bisortole Giuseppe; Bolcato Gino; Bordignon Elda; Bortolaso Ruggero; Burbello Lucia; Cabrio Giovanni; Cailotto Carla; Calgaro Antonio; Calgaro Massimiliano; Campanaro Valentina; Carraro Roberto; Castellani Maria; Cavedon Gianantonio; Ceccato Agostino; Coriele Domenico; Cortese Rodolfina; Cortiana Pierina; Costa Cristina; Costa Luigi; Crestani Lorenzino; Cunico Casimiro; Dal Lago Roberto; Dalla Pozza Roberto; Dalla Zuanna Paolo; Dal Santo Monica; De Angeli Graziella; De Guio Ilario; De Guz Giorgio; De Paoli Giovanni Battista; Derugna Pietro; Donadello Lucia; Fabrello Rosina; Fabris Adriano; Faccin Amelia; Ferronato Carisio; Figari Giannandrea; Filippi Fabio; Fina Daria; Forniti Daniela; Frello Germana; Fusina Silvana; Gardellin Alessandra; Girardi Annalisa; Gonzo Clelia; Gottardi Angelo; Graziani Ivana; Groppo Laura; Gusy Aldo; Guzzonato Sante; Infanti Anna Lisa; Lamesso Damiano; Lissandron Maria Grazia; Longaretti Sergio; Marcadella Stefania; Marchesin Angelo; Mastrotto Elda Massignani Claudina; Melli Enrico; Micheletto Adriana; Mioni Ennio; Mottin Pietro; Muraro Caterina; Nardi Flora; Odelanti Romeo; Paggiaro Luca; Pesavento Ada; Piazza Rachele; Piazzetta Bruno; Pigato Romeo; Pinaroli Giuseppe; Pozza Ernesto; Rigon Maria Teresa; Rigoni Ivano; Roana Ottavio; Rossi Girolamo; Saugo Germana; Scalco Francesco; Scremin Tiberio; Segalin Mariano; Serratore Vincenzo; Sicurelli Carla; Sincovich Rodolfo; Sonda Fulvio; Speggiorin don Antero; Stefanutti Gianfranco; Stevanon Maria Grazia; Tamiello Amalia; Tellatin Roberto; Tessarollo Giovanna; Todesco Giovanni; Tomasi Cristina; Tombolan Osvaldo; Tonello Alessandro; Torresan Elvira; Turchetti Mafredo; Vaccaretti Patrizia; Viscito Pasquale; Vitti Giovanni; Zamberlan Bruno; Zambon Gabriella; Zanguio Emanuela; Zanotto Massimo; Zilio Luciano Bruno; altri soci e privati cittadini. Contributo straordinario dei gruppi Aido per Rivivere: Altavilla Vicentina; Brendola; Cassola; Grancona; Pedemonte; Piovene Rocchette; Romano d’Ezzelino; Vicenza Circoscrizione 6a. L’Aido Vicentina invia agli iscritti, ai benefattori e alla comunità tutta i migliori auguri di Buon Natale e un sereno 2015, pieno di speranza e di condivisione Editoriale Rivivere dopo 25 anni nel ricordo di un vecchio amico di Giuseppe Brugnoli * La vecchiaia, in genere non particolarmente apprezzata, ha tuttavia qualche pregio, stimato come tale specialmente da chi arriva all’età in cui ha poco da fare tranne che ricordare. Ed è soprattutto ad un lontano ricordo che per me è legata la recente ricomparsa telefonica, e quindi per iscritto, di un antico amico: Bruno Zamberlan. L’ultima volta che Il monte Ortigara: il cippo austriaco. Foto di Roberto Costa l’avevo visto e mi sono intrattenuto con lui risale a qualche anno fa, ad un giorno immediatamente successivo a quella domenica 13 novembre 1980 in cui, alle 19.34, tremò la terra in Irpinia, provocando 2914 morti e decine di migliaia di feriti e senzatetto. Zamberlan era assessore al sociale della giunta del Comune di Vicenza guidata dal sindaco Giovanni Chiesa, e il sottoscritto era direttore de “Il Giornale di Vicenza”. Erano anche i tempi in cui, in occasione di disastri naturali, vigeva nelle città, in genere ad iniziativa dei giornali, una buona usanza: quella di aprire una sottoscrizione per portare aiuti ai colpiti dalla sfortuna. Ma, quella volta, dai paesi della zona terremotata non venivano che scarse e frammentarie notizie, perché erano state distrutte o interrotte anche linee telefoniche e strade. Così noi tre, Chiesa, Zamberlan e io, decidemmo di prendere una macchina del Comune e andare sul posto a vedere cosa si poteva fare, magari scegliendo un obiettivo preciso sul quale concentrare l’aiuto di Vicenza. Dio mi perdoni, se di quella spedizione in mezzo alle macerie dei villaggi che ancora seppellivano decine o forse centinaia di morti ho un ricordo sereno, che deriva dal sentimento di solidarietà che legava i tre componenti del gruppetto vicentino prima ancora tra di loro che con i superstiti frastornati e doloranti, i quali rifiutavano decisamente le giacche a vento multicolori mandate da ogni parte d’Italia perché, dicevano “dalle nostre parti il lutto ha un solo colore, il nero” . Ma, tornati a casa, le vicende importanti e inutili della vita di tutti i giorni ebbero il sopravvento. Il sindaco Chiesa fu costretto a dare le dimissioni dall’incarico e poco dopo morì, io fui trasferito a Verona, e con Bruno Zamberlan persi i contatti. Comunicazione agli iscritti e sostenitori Non abbiamo più la possibilità di spedire gratuitamente Rivivere a tutti gli iscritti. Per 25 anni, il vostro sostegno è sempre stato essenziale. Il prossimo numero - anno 27 nr. 56 - maggio 2015 - sarà spedito solo ai soci che vorranno darci un contributo, versando un importo libero e volontario a mezzo di: • Conto corrente postale nr. 11968369 (bollettino allegato); • C/C Cassa Risparmio del Veneto IBAN IT54X0622511820000002007901. Rivivere continuerà ad essere inserito nel nostro sito www.aidovicenza.it 3 Editoriale Ora lo ritrovo improvvisamente non soltanto vivo e vegeto, candido di capelli fluenti, di barba e baffi come l’icona di un patriarca biblico, lui che conobbi ispido e quasi selvatico, in una Vicenza con la quale non ho mai perduto i contatti amicali ma senza mai imbattermi in lui, e in più anche, da decenni, presidente dell’AIDO vicentina, la benemerita e si può tranquillamente definire anche splendida associazione che riunisce decine di migliaia di donatori d’organi, oltre 60 mila in provincia di Vicenza. A chi scrive queste righe fa qualche piacere, una sorta di sollievo risarcitorio, pensare che forse, anzi probabilmente, in Bruno Zamberlan l’odierno e ormai pluridecennale volontariato, una forma di carità, più ancora che di assistenza, che è nata insieme con i progressi odierni della medicina e della chirurgia, ma che affonda le sue giustificazioni non civili ma morali in un più antico sostrato fermo e immutabile di convinzioni spirituali e religiose, che nascono e si affermano nel segreto della coscienza, abbia avuto radice in lui da quella breve escursione di tanti anni fa che ora riaffiora alla mia memoria in virtù di un messaggio di amicizia che attraversa e insieme giustifica il tempo. E la riscoperta di Bruno Zamberlan, attraverso il suo messaggio che supera d’un colpo tempi e vicende diverse, ha fatto ritrovare al sottoscritto anche un collega di vecchia data, Giandomenico Cortese, che fu fino a non molti anni fa capocronista dell’edizione di Bassano del Grappa de “Il Gazzettino” e con il quale abbiamo più volte cavallerescamente incrociato i ferri del mestiere in una competizione pluridecennale per la supremazia giornalistica nel territorio nordorientale della provincia di Vicenza. Dobbiamo a lui, in anni ormai lontani, la nostra conoscenza con il cardinale Sebastiano Baggio, vero nume tutelare di una importante fetta di Chiesa vicentina, ma anche il primo approccio con tanti collaboratori, in primis con l’amico Gianfranco Cavallin, che furono la spina dorsale del giornalismo bassanese. Ora ritrovo Giandomenico Cortese direttore responsabile da vent’anni di “Rivivere”, il notiziario semestrale dell’AIDO vicentina, che stampa e diffonde centomila copie all’anno, mentre la lettera del presidente Zamberlan è accompagnata da un pre- zioso volumetto dal titolo “Al di là di noi stessi” edito per i trent’anni dell’associazione vicentina e che riporta, con preziose fotografie d’arte di Cesare Gerolimetto e Roberto Costa, gran parte degli editoriali scritti da Giandomenico Cortese. Era un sospetto che nutrivamo da tempo, che al di là delle puntuali e documentate cronache per il quotidiano del Nordest Cortese alimentasse segretamente una vocazione a scrivere cose di più alto momento e di più vasto respiro. Il nostro sospetto era confermato dai «fondi», veri e propri approfondimenti “di costume” che l’amico Cortese ogni tanto elargiva alle pagine anche nazionali del suo giornale, ma oggi non è più un sospetto: questi brevi interventi che “Rivivere” puntualmente ospita e che in parte sono raccolti in questo volumetto sono alte meditazioni, che spesso nascono si può dire naturalmente ma che anche sono ispirate da citazioni di grandi poeti, filosofi, uomini di scienza. * dr. Giuseppe Brugnoli, già direttore de Il Giornale di Vicenza e dell’Arena di Verona. Il Col Rosso. Sono visibili ancora le buche delle granate. Foto di Roberto Costa 4 Editoriale Dono, una sola parola riassume il senso della vita. di Giandomenico Cortese Un tempio della conoscenza. Nella Biblioteca antica dell’Abbazia di Praglia, sui Colli Euganei, uno stupendo soffitto attrae l’attenzione dei visitatori. Quindici dipinti, attribuiti a Battista Zelotti, emulo di Paolo Veronese, sono di uno splendore cromatico e allegorico che incanta. Incorniciati da differenti forme geometriche, convergono su un ottagono centrale, in cui è raffigurato “Il trionfo della fede”, una figura femminile che regge la croce e il calice, e sovrasta i quattro evangelisti. La fede resta emblema di un grande dono. Lo richiamano santi e profeti, i quali sanno distribuire i segni della loro saggezza, delle certezze e delle virtù che li hanno motivati. Ancora una volta l’arte ci è compagna di strada nel fissare e richiamare alcuni punti cardinali per orientare i nostri itinerari. Travolti, in una società increspata, dal vuoto d’amore, inseguiamo sorgenti di vita, parole rassicuranti, coraggio- Pedemontana occidentale vicentina. Foto di Cesare Gerolimetto se testimonianze, speranze e certezza per generare futuro. Ci soccorre la fede. Concretamente ci alimenta l’amore, il farsi altro da sé. In questo viaggio, deciso e percorso insieme, ogni quadro di vita è utile a tonificare il cammino. “Rivivere” cerca di farlo ormai da 25 anni, con periodica insistenza. Quasi una voce rincorsa dall’eco, uno stendardo, una bandiera mossa da un vento di freschezza e giovinezza perenne. Ad ogni stagione un richiamo. E il riprodursi degli appelli aggiunge amici, nel cammino. Qualcun altro ci lascia, “va avanti”, come dicono con affetto riconoscente gli Alpini, saggi di antica esperienza. E noi, fedeli, continuiamo nel percorso segnato, un po’ più soli. Celebriamo il ricordo dell’amicizia conquistata, dell’assidua compagnia che ci viene a mancare. Resta il coraggio,e il fecondo servizio, di cui sono stati testimoni. Scorrono davanti ai nostri occhi i volti, e le opere, il fulgido ricordo di tutti, indistintamente, questi nostri fratelli, ma di due in particolare sentiamo di dover fare memoria, il “nostro” Vescovo Pietro Giacomo Nonis e il prof. Mons. Pierantonio Gios, che ci hanno lasciato in questi ultimi mesi. Entrambi hanno scritto pagine indelebili per e dell’Aido, sono stati rivelazione della completezza del dono che libera la nostra umanità e la proietta verso la pienezza di vita, verso l’armonia. La vita ha regole della montagna. In vetta gli orizzonti, le prospettive si sommano e la fatica diventa gioia, contemplazione. La vita è una montagna che si può scalare da più versanti, ma per affrontarla non si può essere, mai, scalatori sprovveduti. E se la meta appare lontana occorre allenare il respiro, abbeverarsi all’acqua fresca della condivisione, servirsi della prudenza per conquistare lo stupore. E’ un po’ la storia dell’Aido, associazione che cerca nei volti degli uomini la luce che illumina e riscalda, che offre la certezza di non restare mai nel buio della solitudine, che tende mani d’angelo per unire gesti solidali, che vibra e pulsa per non sopprimere mai il tempo. Nell’alimentare la conoscenza la vita resta un viaggio nell’atlante della esistenza di ciascuno di noi. E disegna le sue tappe nell’inseguimento di istanti che si succedono. Non basta un intero vocabolario di parole, vecchie e nuove, per fissare i punti di incontro, per tratteggiare meridiani e paralleli, per inseguire i sogni di ciascuno di noi, incoraggiarli, ispirarli, condurli a compimento, per affrontare la paura di scorgerli spezzati, per rinunciare ad essi, per non scartarli. C’è però un solo vocabolo che, con semplicità e genuinità, con verità e coraggio, li può riassumere. Si chiama: dono! 5 Il ricordo La illuminata coscienza di Mons. Nonis educatore e testimone della cultura del dono di Giandomenico Cortese “Rivivere” era una rivista che gradiva leggere. Si complimentava, ogni volta che poteva, con l’Aido di cui condivideva la “missione” di solidarietà e di cultura del dono. Era iscritto da decenni alla nostra associazione. La sua scomparsa, avvenuta nello scorso 15 luglio (era nato a Fossalta di Portogruaro il 24 aprile 1927), ha lasciato un vuoto profondo. Donare il proprio sangue, gli organi, per il Vescovo Emerito di Vicenza, Pietro Giacomo Nonis, era un “dovere” per chi è in grado e nella possibilità di farlo, una straordinaria occasione di umanità. Era uomo e sacerdote di rara cultura e sensibilità, di grandi passioni. Se è vero che della cultura non si dà ricetta, perché la cultura non è l’erudizione, ma cultura diviene solo quella che, entrando a far parte della conoscenza, accresce la coscienza. Piaceva al prof. Nonis questa “lettura”, a lui che, con sapienza e intelletto, con esperienza da maestro aveva la capacità del dono appassionato di motivare e alimentare le coscienze. Da sacerdote e Vescovo aveva saputo portare la cultura sugli altari, oltre alla pietas, alla misericordia, all’antica fede dei padri. Per 27 anni all’Università di Padova aveva insegnato Filosofia della Religione, a Magistero, di cui alla fine era diventato Preside di Facoltà e quindi Prorettore dell’ateneo. Aveva corso, nel 1984, una lunga battaglia elettorale, nella sfida con il Preside della Facoltà di Scienze, Marcello Crespi, allora 56enne, candidato di area laica, per conquistare il Rettorato del Bo’. Il risultato finale fu: 553 voti per il professor Crespi, 469 per il professor Nonis, 17 schede bianche, 12 nulle. Ovunque, in tutte le sue attività di educatore, formatore, testimone di fede ha operato con illuminata lungimiranza, coraggio e prudenza. È stato uomo generoso, prezioso e scomodo, presule attento, disponibile al dialogo, un prete convinto, fin dalla sua 6 ordinazione sacerdotale a 23 anni, nel 1950. È riuscito a fare da “ponte” tra generazioni, a riunire ambienti i più disparati. Comunicatore eccelso, forbito, predicatore straordinario, affabulatore dotto, innamorato delle arti, ha indagato con profondità le civiltà più disparate, affascinato dalle filosofie, e religioni, orientali, sviluppate nella più lontana Asia o nella selvaggia Africa. Da esse traeva ispirazioni e collezionava con attenzione meticolosa i “segni” delle culture più genuine, di quelle più incontaminate, tanto da ricavare, con le sue raccolte, di cui andava fiero, materiali per singolari musei, donati ora alla Diocesi di cui è stato Vescovo. La mano gli correva al cuore quando si parlava con lui di cultura, e lui animava fondazioni e atenei, centri di spiritualità, luoghi di preghiera, assemblee caritative o simposi accademici, dall’Accademia Olimpica di Vicenza alla Scuola Grande di San Rocco a Venezia, dov’era sempre ascoltato interprete di storia patria. Laureato in Filosofia alla Cattolica di Milano, nel tempo in cui sono state illuminate schiere di uomini poi affidati alla politica (Ciriaco De Mita, per dirne uno, fu suo collega di studi e di collegio), alla scienza, alla cultura, appunto alla Chiesa, il prof. Nonis riusciva, con l’umiltà della saggezza, a stimolare idee, pensieri, riflessioni, confronti anche inquietanti. C’è un vibrare di menti e di cuori a riascoltare ancora le sue “lezioni”, in ogni dove, da quelle teologiche-pastorali, a quelle sociali e perché no, pure ai suggerimenti a politici ed amministratori, stimati come gestori del bene comune, della buona vita per tutti. Il Vicario Generale della Diocesi di Vicenza, mons. Lodovico Furian, a cui Nonis aveva affidato la formazione dei suoi preti, il giorno della sua scomparsa ha commentato: «Se l’impegno sul versante culturale era noto a tutti, credo che in questi giorni saranno in tanti a ricordare anche i gesti di carità compiuti personalmente dal vescovo Nonis con grande delicatezza e discrezione e dei quali solo in pochi eravamo a conoscenza». Ai suoi studenti, in Università, ai suoi preti in Diocesi, ai suoi fedeli tutti insegnava, testimoniando, come la bellezza e lo stupore per le meraviglie del creato fossero la via privilegiata per alimentare lo spirito. I suoi saggi sono diventati libri preziosi: Parole di carta, Parole di un Vescovo, Parole nel tempo, il Pensiero Veneto, soprattutto l’attenzione ai diritti della persona umana. Ha vissuto nella villa di Brendola, donata al Vescovo da un lascito della famiglia Giuriolo Veronese, gli ultimi dieci anni di vita, con alcune migliaia dei suoi libri ed una larga parte ancora delle sue collezioni e reperti museali. Qui aveva continuato a scrivere fino alla fine dei suoi giorni, ad incontrare tanti fedeli, gente umile e uomini colti a cui sapeva dispensare continuamente semi di fede e di saggezza, inviti alla carità. E a ripensare ai suoi studi, alle sue ricerche non tanto al Dio dei filosofi ma a quel Dio bambino, povero, che si fa luce e dono della vita e della speranza, del calore e della gioia. Il ricordo Il 22 luglio nel duomo di Asiago grande partecipazione alle esequie di Mons. Pierantonio Gios, accademico olimpico e storico dell’Aido Vicentina Uno storico, ma molto di più un amico, un fratello di don Roberto Bonomo, parroco di Asiago Era tornato tra i paesaggi del “suo” Altipiano da alcuni mesi, a seguito del ripetersi di situazioni ischemiche che progressivamente minavano la sua autonomia. E nella sera di sabato 19 luglio, monsignor Pierantonio Gios, voce e custode della storia ecclesiastica diocesana e della storia dell’Altopiano, ha concluso la sua vicenda terrena nella casa Opera Immacolata Concezione ad Asiago. Caro don Piero, sapevo che non potevi farcela. E, non so perché, io continuavo a sperare di riprendere il dialogo con un amico carissimo, un fratello che mi aveva insegnato a trovare il cielo amando la terra, un prete innamorato di Cristo perché innamorato dell’uomo, un cercatore appassionato della verità dentro la storia e della bellezza nascosta nel cuore di ogni persona che incontri. Non si poteva non volerti bene. Eri uno di noi e appartenevi al Signore. Amavi la tua terra come pochi la sanno amare; e amavi la tua Chiesa senza di essa nulla nascondere. Sapevi leggere ogni fatto con occhi disincantati e allo Orgiano: villa Fracanzan Piovene. Foto di Cesare Gerolimetto Mons. prof. Pierantonio Gios ha scritto la storia dell’Aido Vicentina: (vedi www.aidovicenza.it - Rivivere nr. 47, dic. 2010, pag. 3-8); • docente di Storia della Chiesa all’Università di Padova; • direttore della Biblioteca Capitolare della Diocesi di Padova; • membro della Facoltà Teologica del Triveneto; • membro dell’Accademia Olimpica di Vicenza. stesso tempo pieni di misericordia e tenerezza. Il bene che hai fatto con i tuoi scritti e le tue parole e molto più ancora ai tanti che hai incontrato, ascoltato, donato il perdono, pienamente lo conosce solo lo Spirito del Signore, ma sono innumerevoli anche le persone che ne custodiscono preziosi frammenti e raccontano di te con commozione. Hai illuminato e rasserenato molti cuori. Eri un montanaro schietto, con la scorza dell’abete, ma dal cuore capace di generose amicizie. Un uomo saggio che aveva attinto la sapienza dalla storia e dalla vita lette con gli occhi del Vangelo e il cuore di Cristo. Contavo tanto sulla tua permanente presenza in mezzo a noi dal prossimo anno in cui saresti andato in pensione. Con te vicino mi sentivo più forte, avevo in te un confidente per conoscere e capire più profondamente la nostra gente. Parlando della nostra terra, delle sue vicende, delle sue tradizioni sentivo che i nostri cuori battevano allo stesso ritmo. Avevamo un’unica passione, anche se la tua era molto più motivata e profonda. Ho visto in te lo scriba saggio, somigliante al nostro patrono san Matteo: sapevi trarre dal suo tesoro quello che è antico e quello che è nuovo. Ti prego: dalla cattedra del cielo continua per noi il tuo insegnamento. 7 Riflessione Sensibilità e tenerezza per Giuseppe Quella “Grande Guerra” è ancora qui vicina a noi con tutte le sue conseguenze, dopo cent’anni... di Giampietro Mattarolo Dall’inizio della “Grande Guerra” sono passati cento anni ed è frequente in questi mesi poter assistere o partecipare a manifestazioni, conferenze, letture e trasmissioni che si rifanno a quell’immane evento. Da quel 1914 a oggi c’è stata un’evoluzione sociale, economica, politica e scientifica particolarmente accelerata. I modi di vita sono cambiati radicalmente. Basta pensare a quello che ha significato il diffondersi delle automobili, degli elettrodomestici, della televisione... Basta pensare ai progressi scientifici, alla conquista dello spazio, all’avanzata di una diffusa assistenza sanitaria, all’aumento dell’età media... Basta pensare alla nostra Costituzione della Repubblica con quei principi fondanti così carichi d’idealità, di consapevolezza dolorosa e, insieme di coraggiosa speranza... Basta pensare a Mussolini, De Gasperi, Togliatti, Pio XII... Basta perfino ricordare Gino Bartali, Fausto Coppi... Fino ad arrivare ai nostri tempi con Giovanni Paolo II e ora con Papa Francesco, con il nostro Renzi e con la crisi economica italiana, europea e mondiale. Basta pensare all’invasione sempre più pressante e condizionante della tecnologia elettronica e informatica... Eppure quella “Grande Guerra” è ancora qui vicina a noi con tutte le sue conseguenze fisiche, oggettive, storiche, culturali, e con i ricordi, le sensazioni, lo sgomento e la difficoltà di capire e di accettare come quell’evento sia stato possibile e come siano state spesso assurde tante decisioni e vicende militari e politiche. Ci dicono che quella guerra ha sommato in Italia seicentomila morti, un milione d’invalidi e mutilati e quarantamila “matti di guerra”. Sono, questi, accadimenti numerabili, ma accanto a questi quante conseguenze non misurabili, quanto dolore, quanta delusione, quanta disperazione, quanti disastri famigliari e umani? Viene poi da pensare che “seicento- Dalla Marcesina i monti della guerra, foto di Cesare Gerolimetto 8 mila” non sia solo un insieme o un gruppo o una montagna di corpi, ma quel numero è fatto di altrettante singolarità, di soggetti reali, tutti con una propria individualità, fisionomia, carattere, storia, affetti, educazione. È fatto di tanti Giuseppe, Antonio, Carlo... Tutti, uno diverso dall’altro, con nel cuore i propri famigliari, il proprio paese, le fatiche, le speranze, le sofferenze. Al riguardo mi viene in mente la testimonianza in parte romanzata ma vera, crudamente vera, di due film: “La grande guerra” di Mario Monicelli del 1959 con Vittorio Gassman e Alberto Sordi, e “Uomini contro” di Francesco Rosi del 1970 con Gian Maria Volontè. Il primo, un film di grande successo per l’abilità con cui tratta le vicende della guerra mescolando sapientemente il grottesco con il drammatico. Il secondo, forse di minor levatura, è efficacissimo nel rifarsi al libro di Emilio Lussu “Un anno sull’Altipiano” per trattare e descrivere con forza fin troppo polemica la vita di trincea e l’as- Riflessione surdità di scelte militari. Se si chiudono gli occhi e in silenzio, anche utilizzando queste opere, si pensa alla tragedia, alle tragedie, di quella guerra, non può che nascere, con lo sgomento e il rifiuto, un senso vivo di compassione, di tremore, di dolorosa partecipazione. Ma forse più di questo, un caldo sentimento di riconoscenza. Sì, proprio di riconoscenza per quell’ignoto Giuseppe, uno dei seicentomila, che ha sofferto il soffribile nella vita di trincea, che è morto dilaniato da qualche fucilata o da qualche bomba, e che non è più tornato nel suo paese, nella sua casa, dai suoi. Forse è morto senza capire bene perché doveva morire, ma ha sofferto ed è morto. Non era un eroe come la retorica sempre vorrebbe, era semplicemente, almeno nella stragrande maggioranza dei casi, una persona con una storia e con una sua vita mandato a morire senza possibilità di scampo o di rinuncia. Non l’ha fatto per me, per noi, ma l’ha fatto, ha dovuto farlo. Quella sua morte ha assunto e assume un significato umano e storico di grande portata, proprio perché anche attraverso quella morte è passata la storia, si è costruita la storia, si è preparata la nostra stessa vita nell’attualità della nostra esistenza. Io ho dietro di me, a mio sostegno, proprio quel Giuseppe; tutti abbiamo dietro di noi, a nostro sostegno, quelle seicentomila individualità. In qualche modo io sono quel Giuseppe, quella persona che vivendo terribilmente l’esperienza della guerra ha dovuto lasciarle, con proprio corpo, tutto il suo futuro. Quel futuro è il nostro presente, il mio presente. Al di là di tante celebrazioni pur doverose, bisognerebbe sentire nel nostro cuore una grande, commossa riconoscenza per quel Giuseppe, bisognerebbe cercarlo in un immaginario spazio per abbracciarlo, ringraziarlo e promettergli che la sua vita non sarà vana, né inutile, né vuota. Quella promessa è mantenuta ogni volta che sorge e si manifesta un atto di solidarietà comunque espresso, ogni volta che si riesce a uscire dal proprio individualismo per accorgersi dell’altro, per donare all’altro la volontà di una convivenza attenta e costruttiva. Nelle nostre zone la guerra ha scatenato povertà ed emigrazione ma ha anche stimolato la solidarietà fra la gente delle nostre contrade, come mai, forse, fino allora si era verificato. derarlo come una condizione di base e Per fortuna nella realtà ci sono state una risorsa fondamentale per un sano e ci sono molte testimonianze in questo sviluppo politico e sociale. L’attendibisenso. In qualche modo erede di quelle lità e l’affidabilità dei politici sono, a testimonianze. l’AIDO ne è una prova volte, più importanti di certe soluzioni che si caratterizza per continuità d’im- tecniche. Non si può pretendere spirito pegno e per capacità di coinvolgere mi- pubblico se non si dimostra per primi gliaia e migliaia di persone generose. di averlo in grande misura. AnalogaCiò rimane vero, anche se ora dob- mente il “popolo” dovrebbe sentire il biamo purtroppo riconoscere che stia- peso e la responsabilità dell’appartenenmo vivendo periodi e momenti tristi e za al pubblico. Lo sviluppo politico e pericolosi. Claudio Magris in un suo sociale passa certamente attraverso una articolo sul Corriere della sera, esprime rinuncia a enfatizzare la propria posiziola preoccupazione che le conseguenze ne di parte, e, conseguentemente, a ridell’attuale crisi economica si riversino durre il peso ideologico o partigiano anche in una sorta di rassegnazione e di delle posizioni di confronto. Il pluralirinuncia a impegnarsi e a lottare per smo tanto decantato e difeso assume una convivenza ricca di apporti e di troppo spesso la modalità di una sesenso vitale. quenza di monologhi, dove alla fine È proprio questo il pericolo: che conta soltanto chi ha più “muscoli” o venga sempre più a mancare il senso chi ha più potere persuasivo. dell’appartenenza civica alle nostre coEcco io credo che dovremmo, con munità e alla nostra storia. “Una repub- sensibilità e tenerezza, esprimere tutta la blica - spiega Tocqueville - non può nostra riconoscenza per quel Giuseppe prosperare e nemmeno sopravvivere morto fra tanti in qualche battaglia della senza quella disposizione, mentalità ed prima guerra mondiale. Per farlo non etica, che egli chiama spirito pubblico”. contano soltanto le celebrazioni e i ricorLo spirito pubblico, va curato quotidia- di formali, ma soprattutto è necessario namente perché vi è il pericolo che esso un impegno etico e morale per assumere si corrompa e si inaridisca, e se ciò ac- e favorire, nelle aggregazioni sociali - dalcade, i cittadini smettono di avvertire la la famiglia, alla città e allo Stato – uno repubblica come una cosa che è anche spirito pubblico sempre più vivo. Doloro e diventano egoisti. vremmo lasciarci alle spalle rinunce e Abbiamo soprattutto un modo per assuefazioni, e cercare piuttosto il dialoringraziare quel Giuseppe, cercare, ap- go contributivo e una sana e responsabipunto, di far vivere lo “spirito pubbli- le partecipazione sociale e politica. co”. E’ un problema di tutti, di chi ha responsabilità sociali e politiche e del comune cittadino. E’ un problema di sempre, perché gli uomini di tutte le epoche, età e culture sono chiamati sempre a risolvere una difficile ma inevitabile questione: come bilanciare le individualità e le loro esigenze singolari, con le appartenenze; come raggiungere un’unione veramente tale e partecipata, superando, ma in realtà ampliando, la dignità della propria individualità; e nello stesso tempo, come sentirsi valorizzati come individui proprio attraverso l’appartenenza e la partecipazione. Questo spirito pubblico dovrebbe impegnare tutti, a cominciare dai politici e da chi Brendola. La Rocca, foto di Cesare gestisce il “pubblico”, a consiGerolimetto 9 Testimonianze Incontro “Momenti di vita” di suor Gianna Passarin* La conoscenza con Bruno Zamberlan, presidente dell’AIDO di Vicenza, e il suo forte impegno per l’animazione di questa Associazione mi hanno messo in cuore un’idea: “Perché non effettuare un incontro, simile a quelli che egli organizza in tutto il territorio vicentino, anche nella nostra struttura?”. Ho condiviso il pensiero con la Superiora, suor Rosaria, e con suor Rosanna, coordinatrice delle attività che si svolgono nei vari nuclei... un incontro con lui, stesura di un possibile programma, la collaborazione nella ricerca dei relatori, del coro... alla fine, precisato ogni dettaglio, fissiamo il tutto in una locandina. 15 giugno: il tempo appare incerto, ma nel giardino del CSA non si sta male. Verso le 15.40, la Superiora, suor Rosaria Guiotto, inizia l’incontro, porgendo il saluto a tutti i presenti e spiegando la motivazione della tematica scelta. Riporto brevemente qualche passaggio: “… Oggi scopriremo «momenti di vita» diversi dai nostri abituali! Essi permeano il tessuto sociale e i rapporti umani e famigliari, con un’angolatura di puro «dono». Ci verrà presentata, dalle persone qui convenute, una realtà meravigliosa: quella inerente al trapianto di organi che amplierà le nostre conoscenze e quanto la scienza riesce a realizzare per superare problematiche fisiche e donare benessere e dignità alla «vita» di particolari persone malate. «Momenti di vita» ci offriranno, in conclusione dell’incontro, il maestro e i componenti del coro: con i loro canti, eleveranno il nostro spirito, aumentando la gioia del nostro esistere, una lode a Dio per le altezze della genialità umana in ogni campo della vita”. Segue una mia riflessione. Si parla di “trapianto”, penso, per la prima volta, già nella Bibbia, Antico Testamento, nel libro di Ezechiele. Il Profeta vede la dispersione del suo popolo per la ricerca di idoli, ingolfato in sozzure pagane; vuole farlo ritornare, unito, a Javhè, all’osservanza dei Suoi precetti. Così mette in bocca a Dio queste parole: “... Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne”(Ez 36,25). Dio usa una terminologia pro- Il relatore dr. Silvio Marafon durante l’incontro all’Istituto Farina 10 pria di un chirurgo di trapianto! Ma il suo è un trapianto spirituale. Con un cuore di pietra, un organo che non funziona, non si può vivere! La pietra è impermeabile, al massimo si fa scalfire nel tempo da qualche goccia d’acqua che scende in continuazione; la pietra non è feconda; se vi cade un seme e vi trova un po’ di umore, può anche germogliare, ma ben presto non avrà risorse per una piena maturazione. Se un uomo ha il cuore di pietra, non vede che se stesso, non ha slancio, occhio per scorgere il mondo meraviglioso che lo circonda, è statico, non vuole cambiare, gli basta dove si trova, con un’identità fredda proprio come la roccia. Per risorgere, bisogna che al suo posto si innesti un cuore di carne, funzionante, con sangue fluente, giovanile, con il dinamismo di chi ritrova una riserva di energie fresche e inaspettate. Allora il suo orizzonte si apre agli altri, si accorge che egli può offrire qualcosa, la gioia della vita ritrovata. Che strano il testo di Ezechiele, non parla di “Ti darò un cuore nuovo“, ma “vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi...”. È un trapianto collettivo. Tutti hanno bisogno del cuore nuovo di Dio, tutti siamo “trapiantati”. Ma Egli dove lo prenderà questo cuore nuovo? Se avete notato i verbi sono al futuro: vi darò, toglierò, metterò... È una promessa, che trova compimento nell’Incarnazione del Suo Figlio Gesù. Egli “ha tanto amato gli uomini da dare la sua vita per Testimonianze loro”. Il Suo cuore, pieno di tenerezza, di misericordia ci raggiunge sempre, in qualsiasi situazione ci troviamo, è sempre disponibile al “trapianto”, non teme il nostro rigetto. Avverrà più facilmente il prodigio se mettiamo in atto le parole di un canto tipico di Natale: “Dio si è fatto come noi, per farci come Lui”. L’aver ricevuto questo cuore nuovo ci obbliga a farci a nostra volta capaci di dono, di piccoli trapianti d’amore, proprio là dove il Signore ci chiama a vivere. Diventerà reale il tassello significativo del dipinto della Creazione nella Cappella Sistina, che abbiamo voluto porre a sfondo del tema di questo incontro: il braccio di Dio crea l’uomo, gli infonde vita; l’uomo creato la riceve per farsi a sua volta donatore di vita. Un trapianto è una sinergia commovente di gesti gratuiti, di idee geniali e di forze ad ogni livello, una disponibilità a tutto campo di persone che si attivano per risolvere situazioni complesse, in atteggiamento di vero altruismo: donatori, persone sostenitrici, medici, ricercatori, equipe chirurgiche, infermieristiche, uomini delle volanti della polizia, uso di elicotteri, aerei... Mettendo al centro dei loro sforzi l’“uomo”, viene continuata nel tempo la “creazione” divina. Prende la parola il dottor Silvio Marafon, che da 24 anni lavora presso la chirurgia dell’ospedale di Vicenza, rianimatore, anestesista, coordinatore di trapianti dell’Ulss 6 di Vicenza. Sottolinea come il trapianto sia un atto di fiducia per chi chiede di farlo. Oggi è diventato un intervento abbastanza normale, con un decorso ospedaliero relativamente breve. Importante si accresca nella mentalità comune il gesto di solidarietà della donazione dei propri organi dopo il decesso, per il prolungamento della vita di un malato bisognoso. In Italia, se aumentassero le donazioni, e se certi ospedali si organizzassero meglio, in poco tempo si eliminerebbero le liste di attesa. L’ospedale di Vicenza detiene il primato di trapianti da vivente. Bruno Zamberlan, da 30 anni mette mente, cuore, disponibilità piena di tempo per la diffusione dell’Associazione AIDO di Vicenza. Inizia ricordando a tutti i presenti un illustre iscritto e sostenitore, il Vescovo emerito, mons. Pietro Nonis, dal quale i membri del direttivo hanno sempre ricevuto incoraggiamento per diffondere gli scopi benefici che essa si propone: sensibilizzare, con incontri organizzati, concorsi... il maggior numero di persone sulla tematica del trapianto di organi. E questo presso le amministrazioni comunali, le parrocchie e soprattutto nelle scuole di ogni ordine e grado. Sono 10.000 gli studenti avvicinati in quest’anno scolastico. Gli iscritti all’AIDO sono 60.000; la rivista semestrale “Rivivere” ha una tiratura di 50.000 copie. Questi numeri sono eloquenti per se stessi. Conclude con delle frasi incisive: “Ha più valore umano un trapianto che andare sulla Luna!”. “Quando si ha un organo che non funziona, c’è un diritto a chiedere, ma c’è anche il dovere di donare quello che, con il decesso, non serve più, e può aiutare a prolungare la vita ad un’altra persona bisognosa”. Per l’Associazione “Mondo di colori”, sorta allo scopo di combattere le malattie renali, intervengono il vicepresidente Walter Ziggiotti, e la moglie, Cristina Pozzan, che ha donato un rene al marito. Il loro è un messaggio forte, positivo: la testimo- nianza che quanto è successo è parte di un disegno provvidenziale di Dio, il loro amore di coppia è accresciuto dopo il trapianto, l’importanza di essere in pace con se stessi e con gli altri nella vita per un benessere psicofisico, il bisogno di impegnarsi a loro volta per far conoscere la loro esperienza e per creare mentalità sul tema dei trapianti. Nella seconda parte dell’incontro, il coro della parrocchia di Sant’Andrea, diretto dal m° Guido Ponchio, ci fa “gustare” la bellezza della nostra fede attraverso dei canti, che caratterizzano le festività pasquali fino al Corpus Domini. Esecuzioni curate, voci fuse. È un pregare “due volte”, come dice sant’Agostino, un elevare inni di gloria al Signore, perché la musica “aggiunge vita alla vita”. A conclusione, la Superiora Generale della Congregazione, suor Emma Dal Maso, presente per tutta la durata dell’incontro, saluta e ringrazia i relatori per la ricchezza di valori raccolti dai vari interventi, un aiuto ulteriore a mettere a base della propria vita tutte le espressioni dell’amore fino all’ultimo respiro. * Suor Gianna Passarin - Figlie dei SS. Cuori Istituto Farina di Vicenza. La chiesetta del Lozze, foto di R. Costa 11 Eventi La grande festa annuale della donazione Dopo il trapianto la vita che rinasce e porta il seme della solidarietà Domenica 28 settembre 2014 a Camisano Vicentino una mattinata di sole caldo riaccende improvvisamente l’estate e l’associazione di volontariato Mondo di Colori apre le danze alla grande festa della donazione. Una festa dedicata ai trapiantati di rene del San Bortolo di Vicenza, ai loro familiari ed amici, che anche quest’anno può dirsi felicemente riuscita grazie ad una perfetta macchina che si chiama collaborazione: Mondo di Colori con amministrazione comunale, contrade del Palio, Pro Loco, Noi Associazione, gruppi parrocchiali, commercianti e carabinieri in congedo, assieme a FIDAS e AIDO locali e all’Associazione di Promozione Sociale AsterTre ONLUS, uniti nell’obiettivo di celebrare la Vita. Come ogni anno i trapiantati sono giunti da ogni parte della provincia e d’Italia per pranzare insieme, riuniti a tavola in un clima di familiare solidarietà. Ogni anno seduti accanto a persone diverse, ci si racconta le proprie storie ed è l’occasione per conoscersi, scambiarsi i numeri e tenersi poi in contatto. A presenziare, come sempre in prima linea, sono stati il direttore del dipartimento interaziendale di nefrologia, dialisi e trapianto renale prof. Claudio Ronco e il responsabile del centro trapianti dott. Stefano Chiaramonte insieme ad una rappresentanza di medici ed infermieri della nefrologia e della chirurgia. Quando il prof. Claudio Ronco sale sul palco e parla di obiettivi raggiunti e da raggiungere, di tecnologie all’avanguardia da sperimentare e di energie investite nella ricerca, la platea si anima e si avverte quella sensazione di grande stima e gratitudine per chi lavora con professionalità e tenacia per restituire salute. Partecipazione ed entusiasmo si fanno sentire quando viene chiamato a parlare “papà Chiaramonte”, così soprannominato dai pazienti, colui che dispensa speranza e che ha la dote di rendere semplice ciò che agli occhi di tanti malati può sembrare impossibile. Il sorriso stampato sul viso e sugli occhi. È disinvolto e parla a braccio, è una festa che sente davvero sua e chiude salutando la famiglia dei trapiantati stringendoli tutti in un grande abbraccio. Sono oltre 500 gli invitati prenotati, a questi si sono aggiunte adesioni estemporanee e donazioni. Alcuni hanno lasciato i propri recapiti per essere contattati e per entrare a far parte del gruppo di volontari dell’associazione. “Nessuna somma potrà compensare quello che Vicenza mi ha dato” scrive un paziente che non ha potuto essere presente alla festa ma che ha fatto una donazione. “Eccomi di nuovo a Roma dopo aver trascorso tre giorni nella mia seconda casa, Vicenza. E dopo aver partecipato a questa bellissima festa, con questa grande famiglia, avrò un mondo di colori da raccontare, ma soprattutto sarà bellissimo parlare e ricordare il colore più importante, quello invisibile agli occhi, che si respira stando con voi, il colore della vita! grazie a tutti, siete grandi! Tanta buona ed ottima vita a tutti!”. Lo splendido messaggio lasciato a fine giornata da una partecipante trapiantata. E sono proprio le testimonianze dirette come queste e di quanti a fine giornata hanno lasciato un messaggio scritto a dimostrare al presidente, Samuele Riello, al suo direttivo, ai volontari e a tutti coloro che donano il proprio tempo agli altri, che uno degli obiettivi principali è stato raggiunto e si è arrivati proprio laddove si voleva arrivare, dritti al cuore delle persone. L’amore muove idee e a queste corrispondono azioni che portano al bene. Associazione Mondo di Colori 12 Notizie “Torneranno i prati” film di Ermanno Olmi 1914–2014: così il grande regista ha voluto ricordare la Grande Guerra (b.z.) Ermanno Olmi, nostro iscritto di Asiago, per il suo “Torneranno i prati” ha voluto ricostruire la vita dei soldati in una notte di trincea. L’inverno passato, per gli esterni a 1.800 metri in Val Formica sotto Cima Larici, con 5 metri di neve, e, per le riprese interne, in Val Giardini, a pochi passi da casa sua, sull’Altipiano di Asiago, dove abita tutt’oggi e dove abitava Mario Rigoni Stern, vicino di casa. Ad Asiago, il Sacrario Militare del Leiten raccoglie i resti di 54.286 soldati appartenenti a 23 nazioni diverse, di cui 33.000 ignoti. Il maestro, 83 anni, ha presentato questa estate nella sala municipale di Asiago la sua opera come un manifesto contro tutti i conflitti: «Vorrei che prima di essere un bel film fosse un film utile a capire il perché della Prima Guerra mondiale. A cento anni di distanza, il miglior modo è capire perché è successo»... Qui, fra bufere di neve che hanno seppellito il set e ostacoli di ogni tipo, in sette settimane l’autore ha girato la vicenda di un gruppo di soldati italiani rinchiusi nel loro avamposto, nel clima di disfatta che prelude a Caporetto. Perché questo film? Se lo chiede e ce lo chiede, il maestro Ermanno Olmi: «Vorrei che ancora prima che bello fosse utile». Arriva nel centenario della Prima guerra mondiale, ma - dice il Maestro - «le versioni ufficiali non sono mai credibili, le bugie, gli atti di prudenza non devono essere taciuti: dobbiamo sapere, conoscere, perché se non è sincera come può la Storia essere maestra?». Giornata europea per la donazione 11 ottobre 2014: il nostro Paese ha organizzato la Giornata Europea per la Donazione a Roma Lo European Organ Donation Day viene organizzato ogni anno, ormai dal 1996, con il patrocino del Consiglio d’Europa, in seno al quale l’Italia, in questo momento, detiene la Presidenza del Comitato per i Trapianti di organi, tessuti e cellule. Si tratta del principale appuntamento europeo di comunicazione e informazione sul tema rivolto ai cittadini del Paese ospitante. L’iniziativa è stata un appuntamento di richiamo per tutta la cittadinanza ma anche per la Rete Nazionale Trapianti, le associazioni nazionali di settore e i rappresentanti dei Paesi facenti parte del Comitato dei Trapianti del Consiglio d’Europa. Una straordinaria opportunità per promuovere la donazione degli organi come importante gesto civico e di solidarietà sociale, per promuovere i principi etici del Consiglio d’Europa in materia e per confermare, ancora una volta, sul piano internazionale l’alto livello di eccellenza raggiunto dalla rete trapiantologica italiana su diversi fronti. Il Portule da Cima Larici. Foto di R. Costa 13 Notizie XI giornata nazionale AIDO d’informazione Con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Il 13 e 14 ottobre si è celebrata l’undicesima giornata nazionale d’informazione e autofinanziamento, promossa dall’AIDO con l’adesione del Presidente della Repubblica. I volontari dell’AIDO sono stati presenti in oltre 1.000 piazze per incontrare i cittadini, dare loro informazioni, raccogliere le dichiarazioni di volontà positive alla donazione di organi e tessuti e offrire una piantina di anthurium. Le offerte ricevute sono finalizzate a ulteriori campagne informative e alla ricerca sui trapianti. Il presidente nazionale dell’Aido, nel presentare la manifestazione ha dichiarato che: “Questa iniziativa, voluta 11 anni fa, rientra tra le numero- se attività informative che l’Associazione porta avanti da 40 anni. Sicuramente la donazione di organi può essere considerata, al pari di altri gesti solidali e gratuiti, un passo importante per rafforzare il valore civile di un popolo, per diffondere il principio di responsabilità sociale. Esprimere il proprio consenso alla donazione in vita rappresenta un atto di consapevolezza che può sollevare la famiglia dal prendere una decisione delicata in un momento di forte stress emotivo e di lutto per la perdita di un caro. Nel corso degli anni, il nostro paese ha dimostrato un’elevata sensibilità per questo tema: sono aumentate le donazioni e i trapianti e quindi sono state salvate molte vite, è miglio- rata la qualità, c’è stato un blocco all’emigrazione per i trapianti all’estero. Tutto questo però non basta. Continua ad essere presente un’insufficiente disponibilità di organi che incide sui programmi di trapianto nel nostro paese. I pazienti in lista di attesa per un trapianto sono 10.000 e i trapianti effettuati sono poco più di 3.000. Solo una persona su tre di quelle in attesa riusciranno a vincere la loro battaglia per la vita. Per gli altri: o una lista d’attesa che non lascia speranze o sarà la fine. L’AIDO, che conta 1.226.780 aderenti, dopo 40 anni di attività e con i suoi 1.450 gruppi presenti sul territorio, continuerà a dare il suo contributo al fianco delle istituzioni”. Muore a 11 anni e dona gli organi La Cina s’inchina al piccolo eroe La storia di Liang Yaoyi, scolaro di Shenzhen: quando gli hanno diagnosticato un tumore incurabile nel cervello, ha insistito per donare gli organi. E commosso l’intero Paese. Una madre impietrita dal dolore. Una portantina ferma in corridoio d’ospedale. Intorno medici e infermieri s’inchinano con rispetto. Un gesto ribadito tre volte, un gesto che nella tradizione cinese - si chiama koutou - viene ripetuto ai funerali, in senso di profondo dolore e affetto per lo scomparso. Il fatto ha suscitato impressione in tutta la Repubblica Popolare: una tragedia umana come tante, dove però il protagonista, un bambino di undici anni, è emerso come un gigante per la sua forza d’animo e la sua generosità, espressa fino a un istante prima di chiudere per sempre gli occhi. Yaoyi era al corrente della verità, sapeva di non avere molto tempo da vivere. Tutte le cure senza speranza, la malattia non poteva che avere un esito. Yaoyi, tuttavia, sorprendendo la 14 sua stessa famiglia e i medici che lo avevano seguito all’ospedale universitario Zhongshan, aveva sin dall’inizio espresso la volontà di donare i suoi organi «per salvare altre vite». Da grande avrebbe voluto fare il medico, proprio come quei signori in camice verde che avevano fatto del loro meglio per salvarlo. Inutilmente. La Cctv, la televisione di Stato cinese, ha raccontato con enfasi la storia del bambino-eroe. Perché in Cina la cultura della donazione degli organi è relativamente nuova. Soltanto nel 2010 è stato costituito un registro nazionale per i trapianti. Nel passato gli organi arrivavano soprattutto da detenuti condanna- ti a morte. Dunque la consapevolezza e la generosità di un undicenne hanno sorpreso tutti, a partire dagli stessi genitori, straziati dal dolore, ma orgogliosi della scelta del figlio. Sala operatoria - Così, dopo aver ripetuto ancora una volta, con le ultime energie che aveva in corpo, la sua intenzione di donare i propri organi, Yaoyi è stato accontentato. La sua barella, il corpicino ricoperto da un telo verde, si è così diretta verso la sala operatoria dove era in attesa un’équipe di chirurghi. Ma i medici, nonostante la consapevolezza che ogni istante è prezioso, hanno voluto inchinarsi tre volte di fronte al ragazzino, perché quel giorno era stato capace di impartire una lezione a un’intera nazione. Otto ore più tardi, i suoi reni e il suo fegato erano già riusciti a salvare la vita di più persone sconosciute che porteranno con sé un po’ del coraggio di un bambino grande come la vita. Paolo Salom, inviato a Pechino (Corriere della Sera, settembre 2014) Notizie Il trapiantato di cuore che vince l’oro Ricevette un cuore nuovo da un giovane nel 2006. Ora a 61 anni primeggia fra i suoi pari nelle gare di atletica leggera e ciclismo Iniziative Ci sono partite che si vincono sui campi sportivi e altre, ben più importanti, che si vincono nella vita. Lo sa bene il calabrese Vincenzo Serratore, da trent’anni residente a Schio, ex magazziniere comunale che nel 2006, a 53 anni, ha subìto un trapianto di cuore che gli ha cambiato la vita e gli ha aperto nuove prospettive, prima per lui impensabili, in ambito sportivo. Dopo un’operazione di questo genere si è costretti ad un cambiamento radicale nello stile di vita: i medici gli avevano consigliato di camminare almeno un paio di ore al giorno e Vincenzo non si è tirato indietro. È cominciato così il tempo delle nuove sfide. L’ultima lo ha portato a vincere cinque medaglie (due d’oro) ai Giochi europei per i trapiantati di cuore e polmoni cimentandosi nei 4000, 1500 e 400 metri di corsa e in un percorso di venti chilometri in bici. L’odissea di Vincenzo ebbe inizio nel 2004: “Ero al lavoro - ricorda il plurimedagliato - quando ebbi un arresto cardiaco. Furono i miei colleghi i primi a salvarmi la vita, chiamando l’ambulanza che fortunatamente arrivò solo dopo pochi minuti”. (da GdV, settembre 2014) Incontri con gli studenti: progetto “Donazioni”anno scolastico 2013/2014 (b.z.) In collaborazione con le quattro Ulss del territorio vicentino, con l’Ufficio Scolastico Territoriale e i dirigenti degli istituti scolastici, con tutte le associazioni del dono della Provincia (Aido, Fidas, Avis, RDS Bassano, Admo, Avill, Avlt, Adosalvi, Ato) nell’anno scolastico 2013/2014 abbiamo realizzato un vasto programma di incontri. Gli studenti interessati, a programma completato, sono stati oltre 10.000. Il progetto “donazioni” è iniziato quindici anni fa, con riferimento alle intese con il Provve- Aido e Alpini con noi all’Ossario del Pasubio e al museo della 1 a Armata. Gli alunni delle classi IV e V della scuola Cabianca di Maddalene raccontano Al museo abbiamo visto tante cose: foto della guerra, una carta geografica del Pasubio, le divise con le spalline, il cappello con l’aquila e la penna nera e quello con la piuma bianca, le bombe a mano, una granata tutta arrugginita. La cosa che ci ha entusiasmato di più è stata la storia di un cappellano militare, che aveva conservato sotto la sua divisa un libretto, e quando è scoppiata la bomba ed una scheggia gli è penetrata nei vestiti, il libretto l’ha salvato trattenendo la scheggia proprio sopra la parola “amore”. ditorato agli Studi: lettera n. 44.391 del 21 novembre 2000 e con le direzioni delle Ulss 3-4-5-6. Per l’anno scolastico 2014-2015, nelle scuole superiori il progetto è in esecuzione: alcuni incontri sono già programmati e, nei prossimi mesi, partiranno anche nelle scuole medie. Riportiamo alcuni pensieri che i ragazzi della scuola primaria e media ci hanno inviato, fra i tanti, che ben esemplificano queste iniziative. C’è il filo spinato, una pinza gigante per tagliarlo, la ricostruzione di una baracca dove si riparavano alcuni soldati, uno che scriveva e uno che telefonava, gli scarponi con le suole di legno. C’è anche il plastico del Monte Pasubio grande come un tavolo e una lavagna luminosa che segna i luoghi delle battaglie sul plastico con un puntino rosso. Dopo siamo stati ospiti degli alpini per il pranzo nella casa della comunità di Camposilvano: bellissima baita di legno profumato. Abbiamo ascoltato Fabrizio Dilda e il nipote Leonardo che hanno suonato vecchie canzoni con le cornamuse. In seguito siamo andati a vedere lì vicino i cervi: sono circa 40. Il custode ci ha fatto entrare nel loro recinto e li abbiamo avvicinati, dato loro da mangiare l’erba fresca ed abbiamo scattato un sacco di foto. Due cervi si sono fatti anche toccare. Un signore ci ha spiegato che i maschi avevano perso i loro palchi, come ogni primavera. Ma già le corna cominciavano a crescere velocemente. Lo scrittore Mario Rigoni Stern in un suo racconto dice: “I cervi maschi in primavera vanno a nascondersi nel bosco, perché si vergognano di apparire senza il loro trofeo regale”. Nel pomeriggio siamo tornati a casa. Eravamo tutti stanchi ma felici di questa bella gita con gli alpini di Maddalene e l’Aido. Non pensavamo che fossero così ben organizzati e disponibili: non ci hanno fatto mancare nulla! Grazie. Gli alunni Alessandro, Alice, Benedetta, Corrado, Denise, Elia, Emma, Erica, Francesco, Giacomo, Ilaria, Maria, Martina, Mattia, Speranza. Referenti le maestre Donata e Paola. 15 Iniziative Mi è piaciuto molto conoscervi. Grazie. Spero di rivedervi presto Oggi a scuola è stata una bellissima giornata con Caterina e Moreno dell’associazione AIDO. Hanno parlato di quante cose è possibile fare per aiutare una persona con i nostri organi donati dopo la morte. La cosa che mi ha colpito di più del filmato è il pellicano come simbolo dell’associazione che dà allegria, divertimento e allo stesso tempo ti fa capire l’importanza di tante cose. Io sono Giorgia, ho 10 anni e sono una bambina dislessica. Capisco benissimo l’importanza di far parte dell’associazione Aido perché perce- pisco quante vite possono essere salvate grazie alla donazione degli organi e soprattutto l’importanza di tutto il volontariato che c’è sotto ad ogni associazione. Io, se potrò, prima o poi donerò una parte di me a chi ha più bisogno per vivere meglio. Dall’esperienza vissuta in classe ho capito che l’Aido è una associazione ad aiuto umanitario. All’interno di questa associazione ci sono delle persone disponibili a donare i propri organi a tutti coloro che hanno necessità. Tra tante persone ce n’è una che ha bisogno dell’aiuto degli altri per continuate a vivere, l’Aido, insieme con altre associazioni, si occupa di garantire la vita. Giorgia di Rossano Veneto Perché far parte dell’Aido Entrare in questa associazione non è obbligatorio, ma sarebbe bello fare un gesto di solidarietà e iscriversi per aiutare gli altri. L’idea di base di questa associazione è quella di educare al rispetto degli altri. Donando gli organi non solo si fa un grande gesto d’amore verso altre persone, ma quando non ci sarai più e questo “regalo” verrà utilizzato, una parte di te rimarrà viva in un altro corpo, permettendo la salute e la vita ad un altro individuo. Alla maggiore età, compilando e firmando un semplice modulo potrai far parte dell’Associazione Italiana Donatori di Organi. Michelle di Rossano Veneto L’invito Natale Aido e Conferenza annuale dei Presidenti dei gruppi comunali: 11 dicembre 2014 ore 19.30 presso l’Istituto Saveriano - Missioni Estere, Viale Trento 129 (di fronte alla sede sociale Aido) L’invito è esteso ai direttivi dei gruppi comunali, agli amici, ai sostenitori e ai medici che volessero partecipare. Sarà l’occasione di scambiarci gli auguri. Presiede mons. Beniamino Pizziol, Vescovo di Vicenza. Lonigo: villa Pisani Ferri detta Rocca pisana (foto di C. Gerolimetto) 16 Sorriso La pagina del sorriso di Livio Binato - parte dodicesima Ponderazioni: • Chi non riesce ad accettare una sconfitta, non potrà mai vincere. • Se tutti ti vengono incontro, allora sei nella carreggiata sbagliata. • Uno dei difetti più grandi nella vita è l’incapacità di chiedere aiuto. • Non sempre fugge chi ti volta le spalle. • Per arrivare all’alba, non c’è altra via che la notte. • Per far nascere una quercia, basta un piccolo seme. • Lascia tutto ciò che non serve e troverai ciò di cui hai bisogno. • Per sognare bisogna dormire. Sognare ad occhi aperti non sono sogni, ma pensieri. • Lavora come se non avessi bisogno di soldi. • Nella vita ognuno di noi raccoglierà ciò che ha seminato. Sorrisi: • Un vecchio miliardario, molto malato, convoca il nipote al suo capezzale e gli dice: “Ho deciso di lasciarti tutta la mia fortuna”. “Oh! Grazie nonno e cosa posso fare per te?”. “Togliere il piede dal tubo dell’ossigeno”. • Tra amiche. “Sei cambiata molto, Laura”. “In meglio o in peggio?”. “Ma, cara. Tu puoi cambiare solo in meglio”. • Il maestro domanda a Pierino: “Sai cos’è un cannibale?”. “No, signor maestro”. “Ma se tu, per esempio, mangiassi tuo padre e tua madre, cosa saresti?”. “Orfano, signor maestro”. • Da un carretto trainato da un cavallo un tizio scarica un bidone di latte e lo porta dentro un cascinale. Un signore, che attraversa la strada, sente dire dal cavallo: “Guarda cosa mi tocca fare. Tirare un carretto. E pensare che tre anni fa ho vinto il Gran Premio de l’Arc de Triomphe a Parigi”. Il signore stupefatto, vedendo ritornare il lattaio, gli chiede: “È una cosa meravigliosa; il suo cavallo parla!”. “Certo. Ma, per caso le ha detto che è arrivato primo al Gran Premio di Parigi?”. “Sì, sì”. “Ma non è vero niente. È arrivato secondo!”. • La moglie dice al marito: “Caro, mi vedo un po’ grassa. Fammi qualche complimento, così mi tiro su”. Il marito la guarda e le dice: “Cara, hai un’ottima vista!”. • In farmacia a Venezia. Una arzilla vecchietta entra in una farmacia e chiede al farmacista: “Voialtri qui avete l’aspirina?”. “Sì, certo signora, che l’abbiamo”. “E avete gli antidolorifici?”. “Abbiamo anche quelli, signora”. “E il viagra?”. “Sì, però ci vuole la ricetta medica”. “E avete per caso le medicine per i reumatismi?”. “Le abbiamo”. “Oh, mi dica: e il gel per le emorroidi? E la purga e gli antidepressivi?”. “Ci sono, ci sono. Ma per quelli ci vuole la ricetta”. “E i sonniferi?”. “Ci sono quelli con ricetta e senza ricetta”. “E le gocce per aumentare la memoria?”. “E i pannoloni per l’incontinenza?”. “Ma lei scherza, signora. Certo che ci sono”. Spazientito il farmacista dice: “Signora, mi stia a sentire. Lei è entrata nella migliore farmacia di Venezia. Noi abbiamo tutto, ma proprio tutto. Adesso mi vuol dire che cosa le serve davvero?”. “El veda, dottore. Fra un mese mi sposo con Arturo che ha già 90 anni. Volevo sapere se posso Gambellara con i suoi vigneti (foto di C. Gerolimetto) lasciare qua la lista di nozze”. 17 Ricordo RICORDIAMO I NOSTRI DONATORI E AMICI Deceduti da aprile a ottobre 2014: Basso Claudio Baù Giovanni Battista Bertoldi Luca Bisognin Marco Bittante Ottavio Boscardin Antonio Bozzetti Riccardo Castegnaro Nicola Cattelan Matteo Cervellin Antonio Giovanni Costa Sperotto Marichiara Cremonini dr. Luciano Dal Santo Maurizio Dal Zovo Luigi Faliva Antonio Filippi Andrea Frigo Antonio Gallo Gilberto Galluzzi Giancarlo Gasparotto Feliciano Gastaldello Fernando Gios mons. Pierantonio Gollin Isabella Lago Alfonso Lorandi Corrado Marcon Giovanni Meggiolaro Miozzi Loredana Miozzi Maurizio Moro Silvano Negretto Andrea Saccardo Valerio Scanagatta Ivano Scortegagna Lino Scotton Benacchio Angela Spinella Bruno Stimoli Stefano Turcato Gianfranco Vencato Enrico Vialetto Egidio Volpiana Rino Zanco Tadiello Elena Zilio Paolo Marostica Bolzano Vicentino Chiampo Brendola Pove del Grappa Marano Vicentino Brendola Monticello Conte Otto Zugliano Solagna Zanè Conco Caltrano Chiampo Asigliano Veneto Carrè Bolzano Vicentino Vicenza, 7a Circ., Sant’Agostino Stroppari di Tezze sul Brenta Rosà Marostica Asiago Montecchio Maggiore Stroppari di Tezze sul Brenta Villaverla Rossano Veneto Sorio di Gambellara Sorio di Gambellara Lupia di Sandrigo Arzignano - San Bortolo Monticello Conte Otto Cartigliano Quinto Vicentino Romano d’Ezzelino Villaverla Zugliano Carrè Brendola Campolongo sul Brenta Chiampo Montorso Vicentino Rossano Veneto * Agli altri donatori - circa 200 nel periodo -, di cui non conosciamo i nomi, una preghiera ed un grazie! Nota della redazione: Ai sensi del D.Lgs nr. 196/2003 (ex L. 675/1996) e della L. 91/1999 si precisa che le informazioni riportate in questa rubrica sono state desunte dalla stampa locale o fornite direttamente dalle famiglie dei donatori. Claudio Basso Marostica Giovanni Battista Baù Bolzano Vicentino Luca Bertoldi Chiampo Marco Bisognin Brendola Ottavio Bittante Pove del Grappa Antonio Boscardin Marano Vicentino Riccardo Bozzetti Brendola Nicola Castegnaro Monticello Conte Otto Matteo Cattelan Zugliano Antonio Giovanni Cervellin - Solagna Marichiara Costa Sperotto - Zanè Luciano Cremonini Conco Comunicazione alle famiglie dei donatori Desideriamo far presente alla famiglie dei donatori che, per rispetto delle leggi sui trapianti e sulla privacy, i Centri Trapianti delle Ulss non possono informare direttamente la redazione di Rivivere del consenso avuto per l’espianto degli organi e/o tessuti. La famiglia che desidera che il congiunto venga ricordato deve, essa stessa, prendere l’iniziativa di inviarci la notizia e di autorizzarci alla pubblicazione, possibilmente corredata con la foto del donatore, oppure contattando il presidente del gruppo Aido del Comune di appartenenza. Delle eventuali omissioni non è responsabile la redazione. 18 Ricordo Maurizio Dal Santo Caltrano Luigi Dal Zovo Chiampo Antonio Faliva Asigliano Veneto Andrea Filippi Carrè Antonio Frigo Bolzano Vicentino Gilberto Gallo Vicenza - 7a circ. - S. Agostino Giancarlo Galluzzi Stroppari di Tezze sul B. Feliciano Gasparotto Rosà Fernando Gastaldello Marostica Pierantonio Gios Asiago Isabella Gollin Montecchio Maggiore Alfonso Lago Stroppari di Tezze sul B. Corrado Lorandi Villaverla Giovanni Marcon Rossano Veneto Silvano Moro Lupia di Sandrigo Andrea Negretto Arzignano, S. Bortolo Valerio Saccardo Monticello Conte Otto Ivano Scanagatta Cartigliano Loredana Meggiolaro Miozzi e Maurizio Miozzi Sorio di Gambellara Lino Scortegnagna Quinto Vicentino Angela Scotton Benacchio Romano d’Ezzelino Bruno Spinella Villaverla Stefano Stimoli Zugliano Gianfranco Turcato Carrè Enrico Vencato Brendola Egidio Vialetto Campolongo sul Brenta Rino Volpiana Chiampo Elena Zanco Tadiello Montorso Vicentino Paolo Zilio Rossano Veneto 19 Vita dei gruppi I GRUPPI AIDO COMUNALI INFORMANO a cura di Bruno Zamberlan Gruppi di Arzignano e Zona Ovest Vicentina: l’attività dei gruppi riprende dopo l’estate. E in primavera la Zona sarà impegnata ad organizzare l’Assemblea annuale L’estate umida e piovosa è servita a preparare il terreno per un autunno ricco di frutti. Sono ricominciate alla grande le feste dei gruppi comunali frequentando le quali si rinsalda l’amicizia e la voglia di lavorare per realizzare le finalità della nostra Associazione. Giovedì 2 ottobre ci siamo incontrati a Brendola come presidenti del coordinamento dell’USL5 a discutere dei problemi difficili del momento attuale: un grazie agli amici di Brendola per la bella ospitalità che ad ogni incontro ci riservano. Domenica 5 ottobre Arzignano ha vissuto con entusiasmo la Festa delle Associazioni: il nostro gruppo è stato gratificato da un riconoscimento al merito per i nostri 30 anni di attività a servizio della comunità cittadina da parte dell’Amministrazione comunale. Curiosità e interesse e molte adesioni hanno coronato la presenza del nostro gazebo nelle piazze di Arzignano. Arrivederci alla nostra prossima Arzignano, il castello scaligero (foto di C. Gerolimetto) Invito agli iscritti e ai benefattori Il vostro sostegno è sempre più determinante perché Rivivere continui ad uscire. Ci appelliamo alla vostra generosità per continuare il dialogo con la nostra comunità come facciamo da 26 anni. Conto corrente postale nr. 11968369 (bollettino allegato) C/C Cassa Risparmio Veneto: IBAN IT54X0622511820000002007901 20 Vita dei gruppi Cima Grappa, le associazioni del dono festa di marzo che quest’anno il gruppo celebrerà presso la parrocchia di Villaggio Giardino. Il presidente Guido Signorin E, come deliberato del consiglio provinciale, la zona sarà impegnata ad organizzare in primavera l’assemblea annuale, che, come per gli ultimi due anni (nel 2013 a Bassano - Ulss 3 e nel 2014 a Santorso Ulss 4) a rotazione si terrà ad Arzignano - Ulss 5. Alcune foto pubblicate in questo numero di Rivivere, hanno lo scopo di presentare l’evento con qualche aspetto paesaggistico e artistico dell’Ovest Vicentino. Gruppi della Zona di Bassano: il 6 luglio a Cima Grappa raduno regionale dei donatori. Celebrante mons. Adriano Tessarollo, Vescovo di Chioggia. Benedizione del nuovo gagliardetto AIDO di Romano d’Ezzelino (vedi riferimento al Gruppo) Il raduno delle Associazioni del Dono - R.D.S. dell’ANA Montegrappa, AIDO, ADMO, FIDAS e AVIS - è ormai una tradizione, rico- nosciuta come una delle più belle manifestazioni della nostra terra. Il 18° incontro regionale ha visto ancora una volta una grande partecipazione di donatori, di autorità regionali, di sindaci della zona, di gruppi provenienti anche da fuori Regione. Importante la presenza di mons. Adriano Tessarollo, vescovo di Chioggia, che ha voluto ritornare fra la sua gente (è originario di Tezze sul Brenta) ed ha presieduto la celebrazione eucaristica, accompagnata dal coro “Giovani Insieme” diretto da Michela Campagnolo e dalla fanfara della sezione ANA Montegrappa. «Siamo venuti qui - ha ricordato Lamberto Zen, presidente dei donatori Rds - per dire tre volte grazie: a Dio per il dono della buona salute e di questo splendido territorio alpino che dobbiamo sempre salvaguardare dall’inquinamento per una vita lieta e sana; alle migliaia di soldati di tutte le regioni d’Italia, che 100 anni fa hanno versato il loro sangue per la nostra libertà e si sono spesi per un’Italia più unita e più salda nella propria identità; a tutti i donatori di sangue e di organi perché donando esprimono la grande capacità di amare. Perché donare vita è il gesto più sublime dell’amore ed è il gesto che scaturi- sce da un elevato spirito di altruismo». Molti di noi sono andati con il pensiero alla salita sul Grappa, in groppa alla mula bianca, che nell’agosto del 1901 il Patriarca di Venezia Giuseppe Sarto fece per l’inaugurazione del sacello dedicato alla Madonnina. San Pio X era nato a Riese, piccolo paese trevigiano prossimo al massiccio. Quest’anno ricorre il centesimo anniversario della sua morte, avvenuta il 20 agosto 1914, pochi giorni dopo (2 agosto) aver scritto l’esortazione apostolica “Dum Europa” per implorare la cessazione della guerra, scoppiata proprio in quei giorni. Presenti a Cima Grappa numerose autorità civili e militari; le delegazioni di molti gruppi dei donatori con gagliardetti e striscioni; la sezione Alpini Montegrappa rappresentata dal presidente Giuseppe Rugolo con molti gruppi; le associazioni Aido, Admo, Fidas e Avis del Veneto e di altre regioni. Gruppi della Zona dell’Ulss 4 Alto Vicentino (Thiene/Schio): Intensa attività del Coordinamento di Zona nel semestre scorso. Riconoscimento a Eligio Munari Il coordinamento della zona, condotto dal vicepresidente prov.le Eligio Munari (*) e da Anna Maria Dal Cengio per Thiene e da Simone Marini e Roberto Guolo per Schio, ha operato assiduamente e con risultati da tutti apprezzati. Ha incontrato gli alunni di tutte le scuole medie del comprensorio e le scuole superiori di Thiene e Schio, con la partecipazione dei testimonial Roberto Pigato e Roberto Cavedon, cui va un sentito ringraziamento. Ha presenziato alle manifestazioni delle amministrazioni comunali raccogliendo un cospicuo numero di nuove adesioni. 21 Vita dei gruppi Gruppo di Arsiero. 30° anniversario di fondazione La zona di Thiene si è dotata del gagliardetto di zona, frutto del lavoro di due ricamatrici socie Aido. È riuscito a ridare sostanza ai gruppi della Pedemontana, rinnovando o rinvigorendo i gruppi di Caltrano, Chiuppano, Cogollo, Salcedo, Valli e Torrebelvicino, Zanè. Sta operando per rinnovare i direttivi dei gruppi di Thiene e Zugliano. Gli iscritti di questi due gruppi che fossero disponibili a dare una mano come soci effettivi, sono pregati di contattare i coordinatori sopra indicati (www.aidovicenza.it) oppure la segreteria della sede provinciale (0444/543379). (*) Cogliamo l’occasione di porgere sentite congratulazioni a Eligio Munari per il riconoscimento che gli è stato conferito dalle 14 Pro Loco del Consorzio Astico-Brenta, su proposta della Pro Loco di Mason Vicentino, nella recente assemblea tenuta a Quinto Vicentino. Ecco la motivazione: 20A FESTA DEL VOLONTARIATO La Pro Loco e le Associazioni di Mason Vicentino con grande stima, ringraziano l’amico Eligio Munari per l’impegno e la dedizione dimostrata da oltre trent’anni al servizio del volontariato. 22 Gruppo di Arsiero (con Laghi, Posina, Tonezza), 30° di fondazione. Serata informativa L’8 aprile 1984 presso la Società di Mutuo Soccorso si riunì una trentina di iscritti per dare origine ufficiale alla presenza dell’Aido in quel lembo nord-ovest della Provincia. I primi responsabili furono Roberto Fontana (presidente), Gastone Serafin (vicepresidente), Romano Zambon (amministratore), prof. Alessandro Sammartin e moglie Augusta Luca (segretari e pionieri degli incontri con gli studenti prima nella zona e poi nei comuni vicini fino a Schio e Thiene. Vanno ringraziati in modo particolare per averci aperto la strada dei rapporti con le scuole, che oggi si svolgono in tutti gli istituti scolastici vicentini, con contatti annui che interessano non meno di 10.000 studenti.) Roberto Fontana ha lasciato la presidenza nell’aprile 2000, avendo scelto di andare in Ecuador come missionario laico. E lui, infermiere professionale, portava in quel lontano paese la grande novità dei trapianti, che lì venivano eseguiti eccezionalmente e solo con la donazione tra viventi. Fu infatti in quei mesi che ci sottopose il caso di una ragazza di 17 anni, in attesa di trapianto di rene donato dalla madre. Ma c’era il problema delle medicine antirigetto, che in Ecuador si trovavano solo a costi altissimi. L’intervento dell’Aido Vicentina ha fatto in modo che alla ragazza fosse offerto da una multinazionale farmaceutica il quantitativo di medicine antirigetto sufficiente per la durata di un anno. E poi è intervenuta la solidarietà umana. Dal 2000 il presidente è Roberto Guolo, con la collaborazione di due vicepresidenti rappresentanti di altre realtà locali: Romano Zambon per Posina e Maria Cristina Canale per Tonezza. Il gruppo svolge sempre un ottimo lavoro ed è inserito profondamente nella vita della comunità. Gli iscritti attuali sono 330 ad Arsiero (su circa 2.600 maggiorenni) e una cinquantina negli altri tre piccoli centri. Come ha dimostrato nell’incontro la partecipazione di 150 persone, la presenza del sindaco Tiziana Occhino e di alcuni assessori, del parroco don Roberto Xausa, di alcuni medici di base, l’animazione del bravissimo gruppo musicale Valincantà, le relazioni dei dottori dell’Ulss 4, Maurizio Axia e Pantaleo Corlianò, l’intervento del presidente e vicepresidente provinciale - Zamberlan e Munari -, del coordinatore di zona Simone Marini e di altri presidenti dei gruppi Aido, le testimonianze dei trapiantati Eliseo Terzo (trapiantato di cuore da 27 anni) di Nadia Toniolo, presidente dell’Auser di Arsiero e di Renato Angonese. Durante l’incontro sono stati consegnati ai familiari di otto donatori le pergamene di ringraziamento. Gruppo di Bassano - San Vito, raccolta di 32 quintali di generi alimentari con gli Alpini e il gruppo RDS I gruppi di San Vito non sono stati fermati né dal maltempo né dalla crisi economica ed hanno battuto un Vita dei gruppi Gruppo di Bassano - San Vito nuovo record: sono stati consegnati alla Caritas cittadina 32 quintali di generi alimentari per aiutare le famiglie in difficoltà. La raccolta è stata compiuta presso il Supermercato Aliper - che ringraziamo sia per l’ospitalità, sia per l’effettivo contributo dato - con la presenza per tutta la giornata di trenta volontari. Il presidente del gruppo, Michele Boaretto, che rappresenta 450 iscritti, ha ringraziato tutti per la generosità dimostrata. Gruppo di Brendola: partecipazione alle esequie dei giovani Marco Bisognin e Riccardo Bozzetti Il pomeriggio del 9 ottobre nel palazzetto dello sport di Brendola, per le esequie dei due giovani donatori morti nell’incidente stradale del Melaro, fra le 2.000 persone c’eravamo anche noi dell’Aido con i nostri labari per affermare pubblicamente il grazie della comunità intera per il Marco Bisognin e Riccardo Bozzetti grande dono. Fra le tante testimonianze, la nostra preghiera del Donatore ha fatto da suggello all’estremo saluto ai due ragazzi. La cerimonia funebre, presieduta dal vicario generale della diocesi mons. Lodovico Furian, nostro iscritto ed amico, con tutti i parroci della zona, ha visto la presenza del sindaco Renato Ceron e degli amministratori comunali, e di tutti i compagni di scuola dell’istituto Ceccato. Una commozione generale, ma anche una riflessione per i tantissimi giovani che abbiano amore per la vita. Un profondo cordoglio alle famiglie ed un sincero grazie per il grande gesto compiuto nella decisione di donare in un momento straziante della loro esistenza. Gruppo di Caltrano: dopo la ricostituzione, la Festa della Rosa Il gruppo, presieduto da Valeria Sola, dopo pochi mesi dalla ricostituzione ha voluto iniziare il mandato ricevuto con grande impegno. Sabato 10 maggio la celebrazione presso la chiesa parrocchiale con la presenza di molti soci e gruppi vicini e, dopo, un momento di convivialità. E sabato e domenica con la Festa della Rosa, il gruppo si è presentato ufficialmente alla cittadinanza comunale, la quale ha risposto con alto gradimento e con parecchie nuove iscrizioni. Auguri di buon lavoro. Gruppo di Cassola: festa del donatore settembre 2014 Sabato 6 settembre le tre associazioni (RDS, Admo, Aido) hanno celebrato insieme la festa del donatore. Alla Santa Messa erano presenti venti gagliardetti. Dopo si è tenuta la cena sociale con 270 partecipanti. Ha portato il saluto della sezione provinciale il vicepresidente Eligio Munari e per la zona Moreno Zurlo. Il gruppo conta oggi 328 iscritti ed è presieduto da Giovanni Dissegna. Con gli altri due gruppi del Comune - San Giuseppe e San Zeno - gli iscritti superano le 900 unità: Gruppo di Cassola - San Zeno. Festa del Donatore 23 Vita dei Gruppi ottima percentuale se riferita alla popolazione maggiorenne di circa 11.000 cittadini cassolesi. Gruppo di Cassola - San Zeno: inaugurazione del Parco dei Donatori e la festa del dono A San Zeno di Cassola il 28 giugno 2014 rimarrà una data da ricordare. Erano le 20 e nell’area di fronte alla scuola elementare, si è scoperta la stele con la preghiera del Donatore, alla presenza del sindaco di Cassola Aldo Maroso e dei rappresentanti dei gruppi ANA, RDS, AIDO e ADMO di Bassano. La benedizione da parte del parroco don Giangiorgio Cisco ha dato ufficialità all’intitolazione del “Parco dei Donatori”. Quale miglior area poteva esserci se non un parco giochi dove la vita è nel suo splendore con la gioia e la spensieratezza dei più piccoli seguiti amorevolmente dai propri genitori. L’idea era stata lanciata da tempo: ha preso corpo per la festa del gruppo RDS. Proposta dal gruppo RDS e condivisa da Alpini ed Aido, ha subito trovato il parere favorevole dell’Amministrazione Comunale. E così anche San Zeno può ricordare i Donatori con un concreto e visibile simbolo. Nell’occasione il gruppo RDS ha consegnato gli attestati ai Donatori di Sangue giunti all’11ª, 21ª, 31ª e 51ª donazione. Tra questi c’è Roberto Bizzotto, presidente del gruppo, che ha colto l’occasione per consegnare la tessera Aido alle ultime due iscritte: Michela Farronato e Maristella Lunardon. Il presidente del gruppo Roberto Bizzotto Gruppo di Chiampo: ottobre, festa del donatore; settembre scomparsa di Luigi Dal Zovo – marmista e donatore Il Gruppo, presieduto dalla fondazione da Giovanni Portinari e con 440 iscritti, ricorda due momenti efficaci della presenza nella comunità. -Il 19 ottobre festa del donatore per il 31° anno di fondazione del gruppo, con la Celebrazione Eucaristica nella chiesa arcipretale di Chiampo, durante la quale il parroco mons. Bernardo Pornaro, già direttore de La Voce dei Berici ed arciprete della Cattedrale di Vicenza, ha avuto forti espressioni di condivisio- Gruppo di Chiampo. Festa AIDO 2014 24 ne e sostegno dell’attività dell’Aido. Rilevante la partecipazione dei soci, delle famiglie dei donatori e dei Gruppi Comunali con i loro gagliardetti. Per l’Aido Vicentina ha portato il saluto il presidente prov.le Zamberlan, cui è seguita la recita della preghiera del donatore da parte del coordinatore di zona, dr. Guido Signorin. - A settembre, alle esequie di Luigi Dal Zovo - donatore - ha partecipato un migliaio di persone, in particolare gli aderenti alla Comunità Abramo, gruppo di preghiera, presente a Chiampo e nei comuni della zona. Il Gruppo ha ricordato anche gli ultimi donatori: Luca Bertoldi, già trapiantato di cuore che ha donato il fegato, e Rino Volpiana, donatore di cornee. Uniamo le condoglianze dell’Aido ed il ringraziamento alle famiglie per il grande dono fatto. Gruppo di Chiuppano: inaugurazione della Piazzetta del Donatore In una magica cornice attorniata da antichi edifici nel cuore del centro storico di Chiuppano, il 13 settembre si è svolta la cerimonia di inaugurazione della “Piazzetta del Donatore”. Erano presenti le autorità locali, i rappresentanti delle associazioni Fidas Vicenza, Aido, Admo, Adosalvi e il nostro ospite ventisettenne Eliseo Terzo, si definisce così perché grazie al trapianto di cuore ventisette anni fa è tornato a vivere. È stata posata una targa in ferro Corten per ricordare ed elogiare tutte le persone che in qualche modo donano qualcosa agli altri: sangue, organi, il loro tempo per persone che hanno bisogno anche solo di una parola o di essere accompagnate a fare la spesa. Grande soddisfazione da parte delle associazioni Fidas e Aido di Chiuppano promotori dell’evento alla vista di una grande partecipazione dei cittadini, dei soci Vita dei Gruppi e dei rappresentanti di tutte le associazioni del volontariato presenti con i rispettivi labari. Chiuppano è un paese piccolo ma con un grande cuore e in queste occasioni lo dimostra. La serata è poi proseguita con il coro Libere Voci e la proiezione di foto d’epoca a cura del gruppo Infochiuppano. Un ricordo e un abbraccio alle famiglie dei donatori e un grazie da parte del gruppo Aido per aver fatto la scelta di aiutare chi soffre in attesa di trapianti. Il presidente Romilda Dal Pra Gruppo di Conco: commozione per la scomparsa del dr. Luciano Cremonini, medico condotto e cofondatore dei gruppi Aido della zona Bassanese La comunità di Conco e dell’Altopiano e l’Aido Vicentina hanno salutato con affetto il dr. Cremonini che da qualche anno si era ritirato a Venezia, sua città di origine, ma che ha voluto essere sepolto tra le sue montagne, dove per tanti anni era stato prima a Conco medico condotto e poi ad Asiago medico docente della scuola infermieri dell’Ulss 3. Ed era stato sempre molto attivo nell’Aido, prima come dirigente e poi come trapiantato di cuore. Nel maggio 2012 ci aveva lasciato un suo ricordo che abbiamo pubblicato nel n. 50 di Rivivere e che può essere riletto nel nostro sito www.aidovicenza.it alla voce Rivivere, pag. 13 e 14. La comunità lo ricorda sempre come medico disponibile in ogni occasione, anche aiutando le famiglie povere negli anni del secondo dopoguerra, quando non c’era lavoro e bisognava emigrare lontano in Australia o nelle Americhe. Grazie, caro Luciano. Gruppo di Chiuppano. Inaugurazione della Piazzetta del Donatore (foto di Maurizio Dalle Carbonare) Gruppo di Costabissara: festa del donatore e omaggio della rosa Come ogni anno a maggio, il gruppo, presieduto da Felice Nardon e con 280 iscritti, ha organizzato la festa del donatore con l’offerta della rosa per raccogliere un sostegno all’associazione, prima con la Santa Messa nella parrocchiale di San Giorgio, poi con un amichevole rinfresco. Gradita la presenza del sindaco Maria Cristina Franco e del vicesindaco Gianni Forte e di un buon numero di gagliardetti dei gruppi Aido vicini. Gruppo di Creazzo: inaugurata la sede insieme alla Fidas e in collaborazione con l’Aido Un’iniziativa degna di essere ricordata è la recente unificazione della nostra sede con quella della FIDAS e l’intitolazione dell’attiguo “Parco al Donatore”. L’evento è avvenuto in concomitanza con l’anniversario della fondazione del nostro gruppo e con la consegna dei riconoscimenti ai famigliari dei donatori del 2013. Oggi abbiamo una sede degna di questo nome dove poter svolgere meglio le nostre attività senza limitazio- Gruppo di Costabissara 25 Vita dei Gruppi ni di tempo e spazio. Anche se condizionata dall’inclemenza del tempo, la cerimonia è stata molto significativa e abbiamo potuto dare l’immagine delle due associazioni finalmente riunite sotto lo stesso tetto e sempre più propense ad una costruttiva collaborazione per organizzare e proporre assieme alcune iniziative. Vedi in particolare “I venerdì della salute”, l’incontro con gli studenti, ecc. Vogliamo ricordare anche il coinvolgimento del presidente ADMO, Dionisio Tanello con il quale stiamo organizzando la fondazione del gruppo Admo anche a Creazzo. Data l’esperienza positiva di quest’anno, pensiamo di mantenere anche in futuro questo evento a fine aprile in concomitanza con la sagra di san Marco per coinvolgere meglio la cittadinanza anche con il pranzo conviviale. A fine pranzo, organizzato dal comitato sagra nella tensostruttura, c’è stata una bella cerimonia e una bella festa imperniata non solo sulla consegna degli attestati di benemerenza ai donatori di sangue ma soprattutto ai valori del dono di sè e della collaborazione reciproca. Il presidente del gruppo, Lino Alba Gruppo di Dueville, Festa del donatore Sabato 24 maggio, presso il rustico di Vivaro, si è svolta la Festa Aido, in collaborazione con la Fidas, il comitato sagra di Vivaro, la società di basket Sportschool e i “Fuori Controllo”. Scopo principale dell’evento è stata la raccolta di adesioni e fondi a favore del gruppo. Le attività inserite nel pomeriggio della manifestazione, hanno reso partecipi tutte le fasce d’età, dal torneo di calcio dei pulcini e torneo di calcio balilla, al torneo di basket e di briscola. Al loro termine, in chiesa, una S. Messa ha ricor- 26 Gruppi di Creazzo Aido-Fidas dato i donatori e i defunti Aido. Presso lo stand gastronomico allestito dai volontari, si sono poi riuniti tutti i partecipanti al programma sportivo, le loro famiglie e tutti coloro che hanno voluto sostenere quest’iniziativa sociale accompagnata dalla musica dei Grinnpiss e dalla dimostrazione dei ragazzi della Bike Trial. Alcuni associati Aido hanno portato la loro testimonianza riguardo all’esperienza della donazione, esprimendo emozioni e valori che questo gesto comporta. La nostra Regione nell’anno 2013 si è dimostrata molto generosa, infatti, è ai primissimi posti nei trapianti e a Vicenza ne sono stati eseguiti 34 di rene e 927 donazioni Gruppo di Dueville di cornee. L’Aido Dueville assieme al provinciale si è avvicinata anche al mondo della scuola con un’intensa attività coinvolgendo circa 10.000 studenti in 200 incontri, con la collaborazione delle scuole superiori e delle quattro Ulss. Con l’augurio che sempre più persone possano diventare associati, in aggiunta ai già 900 iscritti attuali, vi ricordiamo che per aderire o per informazioni ci potete contattare su [email protected] oppure ogni sabato dalle 11.00 alle 12.00 nella sede Casa Busnelli in via Roma. Il presidente del gruppo, Giovanni Celegato Vita dei Gruppi Gruppo di Grisignano all’Antica Fiera del Soco Gruppo di Grisignano di Zocco: dieci anni di vita con una rilevante e costante presenza Il gruppo, sorto il 28 maggio 2004, ha svolto un’importante attività tra la comunità del Soco. Presieduto dalla signora Lina Rosa Ertolupi ha raggiunto i 225 iscritti: una buona percentuale sulla popolazione maggiorenne del Comune. Momenti efficaci: la presenza con un proprio gazebo all’annuale Antica Fiera del Soco, la creazione del Parco del Donatore con la messa a dimora di una pianta per ciascun dei donatori del Comune, gli incontri con gli studenti, la partecipazione all’adunata degli Alpini sezione di Vicenza. Per festeggiare questi primi anni e per ricordare i donatori defunti, il gruppo ha promosso un incontro il 9 novembre presso la parrocchia, cui hanno partecipato tanti iscritti, i gagliardetti dei gruppi Aido vicini e di alcune associazioni. Gruppo di Lusiana: annuale festa del donatore, assemblea e pranzo sociale Lusiana è il primo Comune dell’Altopiano che s’incontra salendo dalla pianura vicentina, a 750 metri con 2.750 abitanti. È noto anche per essere il paese natale dell’italo-indiana Sonia Gandhi nata Maino. Il gruppo ha 233 iscritti (oltre il 10% dei maggiorenni del Comune) ed è presieduto da Massimiliano Pozza. E, come ogni anno a maggio, invita la comunità alla festa del donatore: quest’anno nella chiesa di S. Caterina. Vi hanno partecipato anche alcuni gruppi Aido vicini. È seguita l’assemblea e il pranzo sociale, presente una cinquantina di persone. La sezione prov.le è stata rappresentata dal v.presidente Eligio Munari, che ha elogiato il gruppo per la sua attività, in particolare per gli incontri con gli studenti della scuola media. Gruppo di Marano Vicentino. 35° anniversario della fondazione: serata informativa “Un trapianto di vita” e cerimonia religiosa Per il 35° di fondazione il gruppo, presieduto dal 1984 da Ostelvio Salbego e con quasi 900 iscritti (il 10% della popolazione), ha organizzato per venerdì 24 ottobre nell’Auditorium comunale una serata informativa con medici (dr. Pantaleo Corlianò e dr. Laura Luigia Donello), trapiantati (Roberto Cavedon e Nadia Toniolo), il presidente e vicepresidente provinciale ed alcuni presidenti di gruppo, e con la collaborazione dei gruppi locali della Fidas, dell’Admo ed il patrocinio del Comune. Di rilievo la partecipazione della dr.ssa Daniela Vici, rappresentante della Banca dei Tessuti di Treviso che ha trattato di aspetti relativamente nuovi della trapiantologia dei tessuti, che sta assumendo sempre più rilevanza. Sono intervenuti il sindaco dr.ssa Daniela Moro e il direttore generale dell’Ulss 4 avv. Daniela Carraro. Domenica 26 ottobre la S. Messa in ricordo dei donatori nella chiesa parrocchiale alla presenza delle famiglie dei donatori e di molti gagliardetti. È seguito il pranzo sociale con la votazione per il rinnovo del direttivo e della presidenza. Gruppo di Marano Vicentino 27 Vita dei Gruppi Gruppo di Monticello Conte Otto Gruppo di Monticello Conte Otto: incontro con le famiglie dei donatori e posa a dimora di una pianta in memoria dei donatori Come ogni anno, il gruppo, presieduto da Edda Pinton e con quasi mille iscritti, in uno splendido pomeriggio di fine maggio, ha incontrato le famiglie dei donatori, assegnando alle nuove una pergamena ricordo. Presente il sindaco Alessandro Zoppelletto (che era a fine mandato ed al quale va sempre la nostra riconoscenza) ed altri membri dell’Amministrazione Comunale, nel piccolo parco adiacente alla chiesa di S. Maria Assunta in Vigardolo, è stato posto a dimora un LiriodendroTulipifera in ricordo di tutti i donatori. Una grande festa: sono intervenuti in tanti, tra i quali ci piace ricordare il ragazzo che ha recitato la splendida poesia di Trilussa che qui riportiamo: Il testamento dell’albero Un albero d’un bosco chiamò gli uccelli e fece testamento: Lascio i miei fiori al mare, lascio le foglie al vento, i frutti al sole e poi tutti i semetti a voi, a voi, poveri uccelli, perché mi contavate la canzone della bella stagione... E voglio che gli stecchi, quando saranno secchi facciano il fuoco per i poverelli. 28 e la dr.ssa Chiara Giurgevich dell’Ulss 3 Bassano, che hanno illustrato le finalità dell’Aido e la situazione dei trapianti in particolare nella zona bassanese. Dopo la discussione, si è passati alla votazione del nuovo direttivo che risulta così costituito: Favero Floriano, presidente; Favrin Dario, vicepresidente; Bellon Gasparino, segretario e amministratore; Crestan Olinto, Guglielmini Vittorio, Negri Paolo, Sartor Loretta, consiglieri. Il gruppo è costituito oggi da 290 iscritti, che uniti ai 440 di Casoni, fanno del Comune di Mussolente un riferimento di eccellenza con oltre il 10% di aderenti all’Aido sull’intera popolazione comunale. Auguri di buon lavoro. Gruppo di Montorso: Stefano Roncari è il nuovo referente del gruppo Aido Il presidente uscente Mario Peretto ha rassegnato le dimissioni per motivi di salute: lo ringraziamo per il servizio reso in questi anni. In accordo con il Gruppo di Mussolente coordinamento di zona e sentita la sua disponibilità già dimostrata in precedenza per il recapito della posta elettronica, il consiglio provinciale ha incaricato il sig. Stefano Roncari ad assumere l’incarico di referente del gruppo fino alla prossima convocazione dell’assemblea degli iscritti. Il gruppo ha 190 iscritti. Ad essi Gruppo di Nogarole: festa è rivolto l’invito di dare una mano, del donatore ad Alvese È ormai una consolidata tradiziooltre al semplice fatto dell’iscrizione ne che i tre gruppi insieme - Fidas, all’associazione. Chi è disponibile è pregato di prendere contatto con il Aido e Admo - oltre alla consueta referente (0444/484126) oppure cena sociale a febbraio (con sempre c o n l a s e z i o n e p r o v i n c i a l e oltre 200 partecipanti), si ritrovino a ricordare l’opera dei donatori nella (0444/543379). piccola e unica frazione di Alvese. Siamo saliti ben volentieri sabato 17 maggio nella bella piazzetta che Gruppo di Mussolente: as- offre un panorama stupendo sulle semblea degli iscritti ed ele- Piccole Dolomiti. Prima la S. Messa zione del direttivo. Presidente nella chiesetta troppo piccola per contenerci tutti. Poi un semplice confermato Floriano Favero L’assemblea del gruppo è stata rinfresco a pane, sopressa e prodotti convocata in primavera presso la sa- tipici del territorio, predisposto dai la parrocchiale Biagioni, presenti il volontari delle stesse associazioni e coordinatore di zona Moreno Zurlo dal gruppo Alvese. Serata particolar- Vita dei Gruppi mente piacevole anche per chi è partito da lontano. Gruppo di Nove. Assemblea degli iscritti; elezione del direttivo; nuovo presidente Franco Bordignon Il gruppo annoverava da tempo 400 iscritti. Eppure, per vari motivi, da anni era sprovvisto di un direttivo che rappresentasse l’Aido in questa comunità. C’è voluto tutto l’impegno del vicepresidente prov.le Munari, del coordinatore di zona Zurlo e del consigliere prov.le Augusto Gnesotto per riuscire a ricostituire il gruppo. Grazie a loro ed alla disponibilità di alcuni iscritti, in particolare dell’ex sindaco Franco Bordignon e della sig.ra Rita Branciforti, il lavoro è andato a buon fine. A fine aprile l’assemblea, costituita da un buon numero di soci, si è riunita presso la sala parrocchiale di Nove. Dopo gli interventi dei dirigenti citati sopra, si sono svolte le elezioni che hanno dato il seguente risultato: Bordignon Franco, presidente; Pigato Roberto, vicepresidente; Battistella Fabio, amministratore e segretario; Baggio Lucia, Branciforti Rita, Cicogni Ebe, Pigato Mirella e Zanini Luciano, consiglieri. Buon lavoro a tutti e grazie da parte di tutta l’Aido Vicentina per aver riempito questo vuoto in un Comune di 5.068 abitanti, ma conosciuto in tutto il mondo per le sue ceramiche artistiche. Gruppo di Romano d’Ezzelino, la benedizione del vessillo a Cima Grappa Adriano Tessarollo, vescovo di Chioggia ed originario di Tezze sul Brenta, alla presenza del presidente AIDO provinciale Bruno Zamberlan, degli assessori comunali Rochi, Anolfi, Filiaci e Torresan, madrina del vessillo Lidia Andriollo. Il gruppo non poteva scegliere luogo e momento migliore per la benedizione del nuovo vessillo, luogo dove 100 anni fa, molti ragazzi versarono il loro sangue per la nostra libertà. Dopo la cerimonia, gli amici sono stati invitati ad un incontro conviviale a Ponte San Lorenzo. Occasione propizia anche per congratularsi con i coniugi Chemello per il riconoscimento della “Spilla d’oro” conferita loro dal Comune di Romano in occasione della consegna ai maggiorenni della Costituzione Italiana: “Diciottenne per un giorno. Adulto per la vita”. La motivazione del riconoscimento del Comune è stata: “Al Presidente dell’Aido Domenico Chemello e alla moglie Lidia Andriollo in quanto esempi di alto senso civico per il loro instancabile impegno nel volontariato”. La sezione prov.le e la redazione di Rivivere uniscono il loro plauso, anche a nome di tutto il direttivo del gruppo, con l’augurio di buone feste ai famigliari dei donatori e ai soci tutti. Gruppo di Salcedo, gita alla birreria per Rivivere Il gruppo di Salcedo domenica 14 settembre ha organizzato per i soci e simpatizzanti una gita alla birreria “Pedavena” a Feltre. Pensiamo che anche queste iniziative siano uti- Gruppo di Salcedo, gita sociale Gruppo di Romano d’Ezzelino: benedizione del nuovo gagliardetto il 6 luglio sul Monte Grappa. Significativo riconoscimento al presidente Domenico Chemello ed alla madrina Lidia Andriollo In occasione del raduno regionale dei donatori sul Monte Grappa, il gruppo AIDO ha presentato il nuovo vessillo, benedetto da mons. 29 Vita dei Gruppi li per unire e rafforzare il gruppo. La visita della fabbrica è stata molto interessante dal punto di vista storico e organizzativo. Conclusa la visita abbiamo pranzato nel ristorante della birreria ovviamente a carico delle 50 persone partecipanti. Tutti sono stati molto contenti e ci hanno ringraziato per la bella giornata passata assieme. Abbiamo promosso la nostra associazione durante la giornata e raccolto 3 nuovi iscritti, superando così i 100 iscritti, che equivale il 10% della popolazione del Comune. Il presidente Simone Vidale Gruppo di Schio Gruppo di Sarcedo: appello per la rifondazione “Rifondiamo il gruppo Aido di Sarcedo”. È questo l’appello che il coordinatore dell’Aido della zona di Thiene, nonché vice-presidente provinciale, Eligio Munari lancia ai cittadini di Sarcedo. «È dal 2008 che il gruppo non ha più il direttivo, ed allora è praticamente fermo. Per questo chiedo se ci sia qualche socio o cittadino che si voglia rendere disponibile ad assumere la carica di presidente e dar vita così a un nuovo Direttivo», dichiara Munari. Il gruppo è stato costituito il 6 maggio del 1985 ed è esistito fino al 2008, quando contava ben 166 iscritti. «Ho provato a chiedere a tutte le persone che conoscevo di far rivivere il gruppo, sia alle associazioni locali sia alle due parrocchie ma finora nessuno ha preso in mano il testimone. Nessuno ha voluto prendersi la responsabilità di seguire il gruppo, adducendo di avere già molti impegni. E così, ad oggi, il gruppo sarcedense non esiste più e questo significa che da sei anni in paese non vengono organizzate iniziative a favore della donazione degli organi. Un vero peccato. I soci di Sarcedo, che sono oggi 187, dal 2009 rimangono informati grazie al semestrale “Rivivere” che mandiamo a casa, ma 30 questo non basta: ci vorrebbe proprio un punto di riferimento in paese, non solo per chi è già iscritto all’associazione, ma anche per i potenziali nuovi soci». Chi è interessato può contattare Eligio Munari chiamando al numero 339.8145131. dal Giornale di Vicenza, Silvia Dal Maso Gruppo di Schio: 1979-2014, 35° anniversario della fondazione Per festeggiare il 35° di costituzione del gruppo, siamo stati in molti ad essere presenti domenica 4 maggio nel duomo di Schio, con i gagliardetti ed il sostegno morale per la ricorrenza, voluta dal direttivo del gruppo, che è il solo nella città di Schio con i suoi 2.058 iscritti - il più numeroso della provincia - ed è rappresentato dal presidente e coordinatore di zona Simone Marini. A rendere ancor più solenne la celebrazione eucaristica ha presieduto il vicario generale della diocesi di Vicenza, mons. Lodovico Furian, nostro iscritto ed amico. Se vogliamo ripercorrere la storia di questo gruppo Aido, emerge subito la figura del dr. Luigi Mazzon, primo presidente del gruppo (25 febbraio 1979 - 13 settembre 1989) e fondatore con i fratelli Giovanni ed Antonio della Mazzon Fratelli SpA, sede e stabilimento a Schio. Un imprenditore di valore scomparso ancor giovane qualche anno fa per una malattia cardiaca, per la quale aveva ricevuto il trapianto di cuore a Lione in Francia, perché in Italia ancora non si facevano trapianti di questo tipo. E per quest’aspetto si era impegnato e aveva lottato con grande forza prima a fondare l’Aido nelle nostre zone (con Mario Battistella, Attilio Moro, Giovanni Bianchi e altri) e poi a sostenerne le finalità, rappresentandola come dirigente provinciale e nazionale. Anche grazie a lui il gruppo di Schio è nato ed è cresciuto ed ha lasciato a tutta l’Aido vicentina il testimone, che noi abbiamo assunto e tentiamo di portare avanti. Gruppo di Sovizzo. A) Maggio: concorso ragazzi delle scuole medie. B) Ottobre: festa dei donatori a Sovizzo Colle A) In collaborazione con il Comune, l’istituto comprensivo e la Fidas, a fine maggio è stata allestita la mostra dei lavori dei ragazzi della 2a media, dopo l’annuale incontro di informazione, a cui è stato dato Vita dei Gruppi un titolo efficace “Donare è come toccare il cielo con un dito”. Il successo è stato pieno e la partecipazione della cittadinanza, in particolare dei genitori, davvero efficace. B) Il 19 ottobre si è celebrata l’annuale festa dei donatori. Questa volta, a rotazione, a Sovizzo Colle. Il ritrovo in piazza Famiglia Michelin, sfilata dei numerosi gagliardetti, S. Messa nella chiesa di S. Maria Annunziata. Un amichevole rinfresco ha concluso il bell’incontro. Gruppo di Belvedere di Tezze sul Brenta: 2 giugno, Festa Comunale del Donatore I gruppi di Belvedere - Aido, Ana, Admo - hanno voluto celebrare solennemente il 40° anniversario di fondazione del reparto donatori di sangue al motto “Donare è un gesto d’amore”. E, come avviene in tutto il bassanese con queste quattro associazioni sempre insieme, la manifestazione ha avuto il consueto programma: sfilata dei gagliardetti, S. Messa, premiazione del concorso dei ragazzi della terza media e il pranzo sociale sotto i portici del convento delle suore, preparato dai volontari. Grazie all’impegno pluriennale in particolare del presidente Virginio Baggio, che rappresenta 160 iscritti nella frazione, a fronte dei 830 iscritti dell’intero Comune. Gruppi di Thiene-Schio: Un ricordo dell’ing. Emilio Fontana, padre di Maura responsabile di A.T.O. Veneto A metà maggio si è spento l’ing. Emilio Fontana, padre della nostra iscritta e collaboratrice Maura, responsabile dell’Associazione Trapiantati Organi - A.T.O. - del Veneto. Era nativo di Caldogno, il primo laureato in ingegneria di questo paese; il nome Fontana è ben noto in tutto il mondo: basti abbinarlo alla Arc Linea Arredamenti SpA. Gruppi di Thiene - Schio. Maura Fontana a Unomattina con Enza Sampò e Franco Di Mare Ha lavorato come dirigente per oltre 40 anni alla De Pretto-Escher Wyss di Schio, un’industria meccanica di primaria grandezza per la costruzione di macchinari per il settore tessile, il quale per oltre due secoli è stato il motore dello sviluppo industriale delle nostre terre e dell’intero Paese. A Maura ed ai familiari le condoglianze più sentite da parte dell’Aido vicentina. Cogliamo l’occasione per ricordare ai 957 iscritti del gruppo di Gruppi di Thiene-Schio, Ad Vitam, opera di Mario Pais de Libera al Parco al Donatore di Thiene Thiene che in tempi brevi verrà convocata l’assemblea dei soci per il rinnovo delle cariche sociali: consiglio direttivo e collegio dei revisori. Chi desidera dare una mano al di là della semplice iscrizione all’Associazione, è pregato di prendere contatti con il presidente Giovanni Crema, tel. 0445/361068, oppure con i coordinatori di zona Eligio Munari, cell. 3398145131 e Anna Maria Dal Cengio, cell. 3389551745. Gruppo di Valdagno, mercatino di Natale Da quasi una decina d’anni l’Aido di Valdagno partecipa al mercatino di Natale che l’Amministrazione comunale della nostra città organizza per dare la possibilità ad associazioni e hobbisti di esporre e vendere i propri manufatti. Il Comune mette a disposizione gazebo e tavoli su cui esporre gli oggetti da vendere. Nella nostra bancarella si possono trovare presine, maglioncini e berretti in lana per i più piccini sapientemente confezionati da alcune signore che, durante l’anno, dedicano parte del loro tempo libero a questo scopo. Ci sono anche bamboline in pezza ed addobbi natalizi. 31 Vita dei Gruppi Lo scorso anno avevamo delle saponette profuma-biancheria prodotte dagli studenti dell’istituto Alberghiero di Recoaro e confezionate ed impreziosite con nastrini, fiocchi e perline da una nostra amica. Quest’anno sono state preparate delle graziose borse in stoffa e dei sacchetti porta pigiama in aggiunta a tanti altri manufatti. Con questo intervento su Rivivere vorrei ringraziare tutte le persone che collaborano a preparare gli oggetti da vendere, i consiglieri che si alternano ai gazebo e si adoperano a proporre i nostri oggetti ai visitatori e quanti vengono a trovarci e comperano quello che proponiamo. Barbara Tiso, presidente gruppo Aido Gruppi di Valstagna e San Nazario: festa della rosa ed altre iniziative. Testimonianza di Margherita Bellò Si è svolta a metà settembre la festa della rosa, iniziativa promossa dall’Aido di Valstagna e di San Nazario, con coinvolgimento anche delle frazioni di Carpanè, Rivalta e San Martino, per diffondere tra la popolazione la cultura della donazione degli organi. Nei sagrati delle chiese gruppi di volontari hanno offerto una rosa, simbolo dell’Aido, per raccogliere fondi per le attività ed i progetti programmati dai gruppi stessi. La manifestazione è andata bene, la popolazione ha risposto positiva- Gruppo di Valstagna 32 Gruppo di Valdagno mente all’iniziativa grazie anche ai parroci che si sono soffermati più volte, durante la liturgia, a parlare della cultura della donazione. I gruppi Aido di Valstagna e San Nazario ringraziano tutti coloro che li hanno sostenuti, dalla Fioreria Daniela per la fornitura delle rose, alle Amministrazioni Comunali che hanno appoggiato il progetto. Un altro importante appuntamento si è tenuto a fine ottobre: l’incontro con il Team TD - Traffic Dead Line del dr. Rommel Jadaan e Fabio Vivian, al teatro asilo di Valstagna, i quali hanno trattato, oltre al tema relativo alla donazione di organi e tessuti, anche di prevenzione degli incidenti stradali e la gestione di una maxi emergenza. Francesco Raspa, presidente del gruppo di Valstagna Gruppo di San Nazario Sono iscritta dal 1990. La mia ansia era tanta. Mi sembrava di fare un testamento, ma il mio animo era contento di poter servire anche “dopo” e qualcun altro far gioire. Il mio cuore si riaccende per le testimonianze dolorose, ma nello stesso tempo fiduciose, riportate nel nostro “giornaletto”, da me con gioia letto e riletto. Tutti, tutti voglio ringraziare e insieme darmi da fare per tenere viva la speranza con cristiana lungimiranza. In fondo al cuore dell’uomo c’è ancora tanto di buono. Con questo spirito, dopo l’assemblea di ricostituzione nel marzo 2014, sono stati eletti i nuovi membri del direttivo che sono, oltre alla sottoscritta, Renato Mocellin (uno dei fondatori del gruppo negli anni 80), Maria Grazia Benacchio, Piero Martinato, Bruno e Giacomo Scot- Vita dei Gruppi ton, Sara Sebben. E in pochi mesi gli iscritti sono aumentati da 120 agli attuali 200 su una popolazione di 1.782 abitanti: circa il 15% dei maggiorenni. Margherita Bellò, presidente del gruppo di San Nazario Gruppo di Vicenza, 6a circoscrizione: gita sociale in Val Passiria e Merano Anche la gita sociale, allargata a soci e simpatizzanti, è un modo per tenere unito il gruppo degli amici che più di altri collaborano con il direttivo nelle varie manifestazioni organizzate nel corso dell’anno. Quest’anno, il 31 maggio, la gita ha interessato famose località altoatesine: Vipiteno (dove tanti anni fa qualcuno di noi ha fatto la naia e si era allora in ordine pubblico: retaggio delle due guerre mondiali. Da allora sembra che sia cambiato il mondo), Ridanna (un vero paradiso naturale), Val Passiria dove si sono visitate le miniere di rame più alte d’Europa. Chiuse nel 1985, con quello che costa, il rame è appetibile (qualcuno dice che le miniere potrebbero essere riaperte). Infine a Merano, dove non poteva mancare una sosta alla famosa Birreria Forst. Tutti contenti ed un arrivederci al prossimo anno. Gruppo di Vicenza, 7a circoscrizione: giornata dedicata al ricordo dei donatori e per festeggiare insieme i 100 anni di Maria Esterina Carlotto La terza domenica di settembre, con la consueta puntualità, il gruppo ha promosso la celebrazione in ricordo dei donatori ed amici scomparsi con la partecipazione delle famiglie. L’invito ai gruppi comunali è stato accolto con favore: più di venti i gagliardetti presenti nella chiesa di Gruppo di Vicenza, 7a Circoscrizione. Il presidente Menin saluta la sig.ra Carlotto di 100 anni San Antonio ai Ferrovieri. La manifestazione, come ha evidenziato il celebrante, è stata una riflessione sulla vita e sulla morte. Sulla vita perché contestualmente la comunità ha voluto festeggiare i 100 anni della signora Maria Esterina Carlotto; sulla morte perché anche dopo di essa, si può essere utili al prossimo donando i nostri organi. Il presidente Giancarlo Menin ha consegnato un ricordo alle famiglie dei donatori. Al termine un piccolo rinfresco per tutti preparato dalla signora Franca, dalle nipoti e dai volontari. Gruppo di Zanè: il rinnovo del direttivo. Nuovo presidente è la farmacista Giorgia Busin Il 9 giugno 2014 è stato eletto il nuovo presidente AIDO del Comune di Zanè. Alla presenza del presidente uscente, dottor Luigi Gozzer, del coordinatore AIDO della zona di Thiene, Eligio Munari, e dei membri del direttivo, è stata eletta all’unanimità, nuova presidente, la farmacista Giorgia Busin, già vicepresidente. La consigliera Anna Spagnolo è stata a sua volta eletta vicepresidente. Il dottor Gozzer, eletto consiglie- re comunale a Zanè nelle elezioni Amministrative di maggio, essendo l’AIDO una associazione senza scopo di lucro, ha preferito rassegnare le dimissioni da presidente pur mantenendo la carica di consigliere nel direttivo dell’associazione, garantendo il suo impegno e la devozione all’AIDO. “Ringrazio tutti per la fiducia ed il sostegno - sono state le prime parole a caldo della neopresidente - che sento molto forti in questo gruppo. Collaborazione con le altre associazioni e condivisione saranno i miei imperativi”. Complimentandosi con il presidente uscente Luigi Gozzer per il grande senso di responsabilità dimostrato nel fare un passo indietro nella carica di presidente, una volta eletto in consiglio comunale, Giorgia Busin non ha mancato di estendere i ringraziamenti al coordinatore AIDO della zona di Thiene, Eligio Munari, per la puntuale disponibilità e per i preziosi consigli. La neo presidente ha citato l’ultimo grande risultato conseguito dal gruppo di Zanè, sotto la presidenza del dottor Gozzer, ossia la raccolta fondi effettuata nella ormai tradizionale Festa delle Rose di maggio, durante la quale, alle porte delle due chiese di Zanè, vengono proposte rose rosse in cambio di un 33 Vita dei Gruppi contributo da destinare alle attività del gruppo nelle campagne informative presso le scuole e durante le feste patronali o le sagre del Comune di Zanè. Il sostegno ed il contributo offerto dalle due comunità parrocchiali è stato davvero importate, a testimonianza della stima e dell’affetto della popolazione nei confronti dell’AI- DO. In tali circostanze non manca mai l’appoggio degli amici della FIDAS nell’organizzazione della giornata e nella presenza ai gazebo. “Con questa iniziativa - ha concluso la presidente Giorgia Busin riusciamo a sensibilizzare molte persone verso la nostra associazione, perché è nell’informazione precisa e puntuale a coloro che si avvicinano ai nostri tavoli, che si riesce a trasmettere la cultura del dono, in maniera semplice”. Anche nel 2015 verrà sicuramente riproposta la Festa delle Rose, come pure gli incontri nelle scuole elementari di Zanè, assieme ad altre iniziative attualmente allo studio del direttivo. Il gruppo AIDO Montecchio Maggiore, sotto i castelli di Giulietta e Romeo. Foto di C. Gerolimetto 5 per mille all’AIDO La Legge finanziaria prevede la possibilità di destinare la quota del 5 x mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche a finanziamenti rivolti al volontariato. I fondi raccolti dall’AIDO saranno destinati alle esigenze di tutta l’Associazione. Invitiamo i soci e gli amici ad indicare il codice fiscale dell’Aido Nazionale 800 23 51 01 69 34 Montebello, Castello dei Maltraversi. Foto di C. Gerolimetto Lonigo, piazza Garibaldi e l’obelisco. Foto di C. Gerolimetto 35 Trissino, Villa Marzotto. Foto di C. Gerolimetto Bivacco Busa delle dodese. Foto di Luca Trevisan