Regione Campania
Comune di Ravello
Comunità Promozione e Sviluppo
Città di Mbour
Progetto per il Risanamento Ambientale
della città di MBOUR – Senegal
“RISANAMENTO AMBIENTALE –
RACCOLTA E GESTIONE RIFIUTI”
Relatore
Componenti
Mansi Ida
: ONG C P S
Barra Alfredo
: Reg. Campania
Crucillà Massimo : Prov. Di Roma
Marra Giuseppina :Reg. Campania
Pagnozzi Lucia
:Reg. Campania
Policastro Domenico :Reg: Campania
SENEGAL
Capitale : DAKAR - Superficie : Km. 196.192
Repubblica dell’Africa Occidentale. Occupa l’estrema propaggine ovest del
continente africano.
è, geograficamente, un paese piatto dal suolo sabbioso, la cui
altitudine massima è di mt.130.
Il clima è tropicale secco, caratterizzato da due stagioni :
stagione secca
: novembre-giugno
stagione delle piogge : luglio-ottobre
Indipendente dal 1961, è una Repubblica Democratica che negli ultimi
anni ha assistito ad un rafforzamento progressivo del pluralismo.
Nell’ultimo decennio, è in atto un processo di decentramento:
lo Stato trasferisce alle collettività locali (comuni, consigli regionali e
comunità rurali) alcune importanti competenze, come l’istruzione, la
sanità e la gestione delle risorse idriche.
Una caratteristica che contraddistingue la popolazione senegalese, è
una forma diffusa di associazionismo comunitario che permette ai
membri di ottimizzare e di unire le risorse economiche ed umane.
SITUAZIONE SOCIALE e DIAGNOSI DELLA POVERTA’
Nel gennaio 1994, la svalutazione del franco CFA ha registrato
una ripresa dell’economia senegalese, ma senza sostanziale
miglioramento delle condizioni di vita.
Il Paese, nel maggio 2001, è stato collocato fra i 49 Paesi Meno
Avanzati, e classificato, secondo il rapporto UNDP sullo sviluppo
umano 2003, al 156° posto su 175 Paesi recensiti.
Reddito pro capite (2001) :
356 $USA
Popolazione stimata
:
circa 9,8 milioni,
di cui circa il 50% al disotto dei 18 anni
ed il 2,5% al disopra dei 65 anni.
speranza di vita alla nascita :
52,9 anni.
Nel luglio 2001, il Governo ha sottoscritto il programma di
azione NEPAD - Nouveau Partenariat pour le Développement de
l’Afrique, adottato dall’OUA – Organizzazione per l’Unità
Africana.
Nel 2002, ha formulato il Poverty Reduction Strategy Paper,
approvato dalla Banca Mondiale e dal Fondo Monetario,
che evidenzia il profilo della povertà disegnato con i dati raccolti nel 1994,
dall’inchiesta ESAM-I “Enquête Sénégalaise Auprès des Ménages”
e attualizzato nel 2001, con i dati elaborati da :
ESAM-II–2001 : attraverso questionari “ QUID”
« Questionnaire Unifié des Indicateurs de Développement »
(inchiesta riferita a 12 mesi con tre passaggi comprendenti
più visite presso i nuclei familiari)
EPPS
: « Enquête Participatives de Perception de la Pauvreté »
(condotta sullo stesso campione di ESAM-II con interviste,
storie di vita, analisi, per capire come il popolo percepisce
il benessere e la povertà).
DIMENSIONE e CARATTERISTICHE DELLA POVERTA’
Secondo l’EPPS, i principali segni di povertà sono :
v la difficoltà nella nutrizione,
v la mancanza di cure sanitarie,
v la mancanza di un alloggio decente.
Analisi ESAM-I (2400 calorie/giorno/adulto) : è povero il 57,9%
dei nuclei familiari
Analisi ESAM II
:
“ 53,9%
ha evidenziato che:
il 65% delle famiglie si considerano povere,
il 23% estremamente povere,
ed il 64% ritiene che la povertà è aumentata nel corso degli ultimi
cinque anni.
La povertà è localizzata maggiormente nelle zone rurali.
Infatti, l’incidenza della povertà nelle zone rurali varia fra il 72% e
l’88%,
mentre nelle zone urbane varia fra il 44% ed il 59%.
• La povertà è correlata : dimensione nucleo familiare,
livello di istruzione capofamiglia
sesso capofamiglia
ASPETTI e MANIFESTAZIONE DELLA POVERTA’
Lo stato di povertà ha prodotto la crescita di:
§
violenza e delinquenza
§
mendicità
§
prostituzione
§
lavoro minorile
§
degrado ambientale
Se la povertà è stata determinata da fattori naturali, vanno aggiunti anche fattori
antropologici :
 pratiche usuraie e divorzi,
 conflitti,
 riduzione del traffico effettuata dalla Società Nazionale dei Trasporti Ferroviari
che ha soppresso le molteplici attività nei pressi delle stazioni,
 mancanza di politiche strutturali,
 corruzione.
impari ripartizione delle risorse : ha impedito il miglioramento del reddito
pro-capite nonostante la diminuzione del tasso di crescita demografica.
L’indice di Gini (indicatore che misura l’ineguaglianza) era di 0,50 a Dakar nel
1996, dato che evidenzia una elevata ineguaglianza.
A LIVELLO NAZIONALE, la stima è dello 0,30.
ISTRUZIONE
per le elementari il tasso di scolarizzazione è
del 73,9% (ragazzi)
e del 58,88% (ragazze)
l’analfabetismo degli adulti è di circa il 65%
Il settore risente
della bassa qualità dell’insegnamento,
dello scarso livello degli insegnanti,
della demotivazione del personale,
dell’assenza di rigore nelle ispezioni.
SANITA’
50,4%
39,0%
31,8%
delle famiglie hanno accesso a un dispensario a meno
di 1 km.
hanno accesso alla maternità
hanno accesso a una “case de santé”
La malnutrizione dei bambini al disotto dei 5 anni costituisce un serio
problema per la sanità pubblica.
Mortalità infantile
in ribasso in rapporto al periodo 92-93.
: 60 su mille,
Mortalità giovanile
: 98 su mille,
in rialzo sempre rispetto allo stesso periodo,
causa malattie diarroiche, carenza di programma vaccinazioni,
malnutrizione e malaria (prima causa di morbilità con il 25%).
ACCESSO ALL’ACQUA POTABILE
I risultati del QUID hanno evidenziato che il 70% delle famiglie accedono
all’acqua potabile entro i 15 minuti.
Nelle città, i poveri pagano l’acqua più cara dei ricchi.
I POVERI SI RIFORNISCONO ALLE FONTANE PUBBLICHE:
il prezzo è tre/quattro volte maggiore di quello pagato
dalle famiglie che dispongono dell’allaccio privato a domicilio.
Nelle zone rurali, le famiglie povere si riforniscono a fonti non
protette (parassiti intestinali – mortalità infantile)
La disponibilità attuale è di 28 LITRI PER ABITANTE / GIORNO
AMBIENTE
Solo il 13% della popolazione urbana ha accesso alle fognature.
Solo 5 città sono dotate di una rete di scolo, che, comunque, non
copre la totalità del perimetro e :
v
solo l’8% dei nuclei familiari evacuano le acque domestiche
attraverso la rete fognaria, che è completamente
inesistente nelle zone rurali;
v
solo il 37% delle famiglie ha accesso al gabinetto entro i 100
metri.
Il sistema di evacuazione delle acque pluviali è quasi inesistente
nelle zone urbane: frequenti inondazioni con ristagno delle acque.
Varie cause hanno determinato il degrado ambientale:
v
la crescita demografica,
v
la siccità - fra cui la più disastrosa quella del 1973,
v
l’erosione costiera e la salinità del suolo,
v
calamità naturali quali incendi ed inondazioni,
v
la distruzione delle colture per opera dei parassiti (cavalletta
migratoria),
v
e, non meno determinante, la povertà.
Nei centri rurali la bassa condizione di vita, induce la popolazione
ad aggrapparsi alle risorse naturali incrementando il ritmo veloce
della deforestazione.
OBIETTIVI e STRATEGIE
Il PRSP, confermando gli orientamenti strategici del NEPAD, si pone
l’obiettivo di :
v raddoppiare il reddito pro-capite entro il 2015
nel quadro di una crescita equilibrata e meglio ripartita
v generalizzare l’accesso ai servizi sociali essenziali
potenziando le infrastrutture di base
v sradicare le forme di esclusione entro il 2015
instaurando l’uguaglianza dei sessi
nel campo dell’istruzione primaria e secondaria.
La STRATEGIA DI RIDUZIONE DELLA POVERTÀ è ispirata a un
processo partecipativo, e si sviluppa su quattro livelli :
 la creazione di reddito,
 il rafforzamento delle capacità locali e la promozione di servizi
sociali di base,
 il miglioramento delle condizioni di vita dei gruppi vulnerabili,
 un approccio partecipativo allo sviluppo.
Il rapporto annuale 2001 “Transparency International”,
ha classificato il Senegal al 65° posto
fra i 91 paesi considerati maggiormente corrotti.
L’Assemblea Nazionale ha approvato apposita legge che ha istituito
una Commissione di lotta alla non trasparenza, alla corruzione ed
alla concussione.
Il Governo, ha adottato, nel 2002, il “Programme national de Bonne
Gouvernance – PNBG.
2003 :
PIL
6,3% (stime FM)
APIX : Agenzia Pubblica di Promozione degli Investimenti e delle
Grandi Opere, si pone l’obiettivo di proporre e favorire interventi
governativi volti a promuovere l’afflusso di capitali stranieri.
OBIETTIVO : UN TASSO DI CRESCITA ANNUA DEL PIL DEL 7%
per un periodo di dieci anni,
associato ad un tasso di investimento annuo del 30% del PIL.
AIUTO PUBBLICO ALLO SVILUPPO
Il Senegal è fra i Paesi africani ritenuto più affidabile.
L’APS costituisce un apporto importante nella realizzazione degli obiettivi di
sviluppo.
In questi ultimi anni, è stato mirato soprattutto:

al miglioramento della competitività,

alla promozione del commercio estero

alle attività con impatto diretto sulla popolazione (salute, istruzione,
settore rurale e sviluppo regionale).
55,5%
cooperazione bilaterale
44,5
cooperazione multilaterale
COMUNITÀ EUROPEA
23 giugno 2000 : è stato firmato il Nuovo accordo di partenariato tra la Comunità
13 maggio
Europea ed i paesi degli Stati ACP.
2003: è stato firmato il “Country Strategy Paper”:
la CE ha messo a disposizione del Senegal
per il periodo 2002-2007 - l’ammontare di 178 milioni di euro
del 9° FES, da concentrarsi nei settori:
macroeconomico
governance
trasporti
ambiente
FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE
Il PRGF
- “Poverty
Reduction and Growth Facility”
- programma triennale
è stato avviato, nel 2003, in appoggio ad un programma di riforme
economiche messe a punto dal Governo senegalese.
In occasione della seconda Missione di Controllo – novembre 2004 – è stato
suggerito
al Governo senegalese di accelerare la privatizzazione della SONACOS
(privatizzata in dicembre 2004), della SENELEC, e della POSTE.
BANCA MONDIALE
La strategia della BM è stata elaborata in modo partecipativo con
la concertazione dei rappresentanti del Governo, del settore
privato, delle ONG e associazioni locali, sindacati, associazioni
femminili per sostenere la lotta

alla povertà,

alla disoccupazione giovanile,

alla disuguaglianza sociale.
Il 5 marzo 2003, la BM ha approvato il “Country Assistance
Strategy”, che prevede interventi in diversi settori. In particolare:

infrastrutture di base specialmente fra i più poveri
(trasporti, sviluppo urbano, acqua/ambiente);

sociale (istruzione, salute/nutrizione);

sviluppo rurale e gestione delle risorse naturali.
Attualmente sono in corso 16
complessivo di 630 milioni di $USA.
progetti
per
un
impegno
VALUTAZIONE
Ad oggi, la crescita realizzata non è ancora di qualità.
L’agricoltura rappresenta ancora il 10% del PIL ed occupa il 50% della
popolazione attiva, preminentemente analfabeta.
L’insufficienza e la mediocre qualità delle infrastrutture stradali e portuali
gravano sul costo dei trasporti.
Le strade asfaltate rappresentano il 29% del totale.
Restano impellenti – come segnalato dal FMI – maggiori riforme
strutturali e l’elaborazione di una strategia di sviluppo per l’agricoltura.
Nell’aprile 2004, il Senegal, ha raggiunto il
dell’iniziativa HIPC – Heavily Indebted Poor
l’alleggerimento del debito estero.
completion point
Countries - per
I Paesi creditori dovrebbero cancellare crediti per un totale di 430 milioni
di dollari, di cui 336 rappresentano crediti aggiuntivi concessi per
l’attuazione del PRSP (94 sono già stati cancellati).
Gli IFI, con l’appoggio dell’UE ed alcuni paesi donatori, hanno concordato
due piani di azione, con l’obiettivo di accrescere la trasparenza e
l’efficienza della spesa pubblica.
Il rapporto UNDP 2003, ha evidenziato le azioni messe in campo dal
Senegal nei settori:
ISTRUZIONE
Il Governo ha condotto diverse campagne per informare e
sensibilizzare la popolazione nei progetti di istruzione.
La prima, risale al 1998, un programma decennale, PDEF –
Programme Décennal de l’Education e de la Formation, con lo
scopo di diffondere la scolarizzazione.
Obiettivi :


garantire a tutti l’accesso alla scuola primaria entro il 2010,
assegnare il 49% del bilancio dell’istruzione all’insegnamento
elementare,

promuovere l’uguaglianza dei sessi,

eliminare la disparità fra i sessi nell’istruzione primaria e
secondaria entro il 2005 e a tutti i livelli entro il 2015.
SANITA’
Il Piano Nazionale di Sviluppo sanitario intende promuovere l’accesso ai
servizi socio-sanitari della popolazione povera.
L’obiettivo di ridurre, entro il 2015, di due terzi il tasso di mortalità dei
bambini al di sotto dei 5 anni, presenta alcuni punti deboli :
v
difficoltà di accesso ai servizi sanitari,
v
la persistenza di malattie diarroiche, intestinali e quelle previste dal
programma di vaccinazioni,
v
il basso livello delle attrezzature sanitarie, particolarmente nelle zone
rurali,
v
il deficit della mobilitazione sociale sulla salute della mamma e del
bambino.
L’impegno del Governo :
vProgramme de Développement Intégré de la Santè (PDIS)
vintroduzione dell’educazione sanitaria fra le materie di studio.
ACCESSO ALL’ACQUA POTABILE
Le autorità si sono impegnate per un accesso all’acqua potabile
di 35 litri pro-capite, raccomandato dall’OMS, entro il 2010, con
un programma di trivellazione da realizzare nei villaggi di oltre
1000 abitanti.
Punti deboli :
v
difficoltà legate alla privatizzazione di una parte della
società nazionale di distribuzione dell’acqua
v
le difficoltà finanziarie della collettività locale a sostenere i
costi per l’accesso all’acqua potabile.
Il Governo ha in corso un “Programme Sectoriel Eau”,
in partecipazione con il settore privato e le autorità locali
per portare il tasso di accesso all’acqua potabile entro i 15
minuti al 100% della popolazione.
AMBIENTE
Le autorità sono impegnate nella lotta contro la povertà con la riduzione
della pressione esercitata sulle risorse naturali.
Per invertire la tendenza - entro il 2015 - è stato elaborato il Piano
Nazionale di Azione per l’Ambiente per sostenere:
v
la salvaguardia dell’ambiente e la lotta contro la desertificazione
v
il miglioramento delle condizioni di vita in ambito urbano e rurale
v
l’accesso della popolazione povera a energie sostitutive
v
l’ottimizzazione degli interventi dello Stato, in conformità al Codice
dell’Ambiente.
Il progetto di risanamento e promozione dell’igiene sanitaria copre 150
località.
MONITORAGGIO DEGLI OBIETTIVI :
Istituto Nazionale di Statistica.
istituito nel 2001 per rafforzare l’affidabilità e l’imparzialità dei dati.
Quinta città del Senegal
è MBOUR,
città costiera a pochi chilometri
dalla “pétite côte”.
Caratteristiche sociali e ambientali
L’evoluzione della popolazione di Mbour è il risultato della grande evoluzione la
cui origine risale al periodo coloniale.
Contava meno di 20.000 abitanti negli anni dell’indipendenza,
è passata a 60.000 abitanti nel 1980 e a 100.000 nel 1990;
attualmente si stimano oltre 250.000 abitanti.
PROBLEMATICHE : crescita rapida della popolazione
inadeguatezza della Municipalità nella gestione urbana.
Ciò, non ha mancato di creare uno stato di totale indigenza specialmente nel
campo delle strutture sociali dei quartieri periferici,sorti spontaneamente.
Tali quartieri presentano tutte le condizioni di emergenza e di proliferazione di
malattie legate all’insalubrità.
Davanti a queste gravi difficoltà, dobbiamo constatare il consolidamento dei
legami familiari attraverso la ricostruzione della famiglia allargata.
A livello di quartiere, la rete di solidarietà si esprime attraverso movimenti
associativi sotto forma di raggruppamenti, allo scopo di realizzare progetti di
sviluppo locale ed il miglioramento delle condizioni di vita del quartiere.
E’ da evidenziare la mancanza totale di rete fognaria e
di raccolta dei rifiuti.
La città è costituita da 16 quartieri;
si stimano circa 30.000 nuclei familiari.
I dati forniti dal Dipartimento d’Igiene del Comune, calcolati sul semestre
gennaio/luglio 2001, evidenziano :
RIFIUTI DOMESTICI
totale rifiuti domestici prodotti
:
nuclei familiari dotati di cassonetti
: 18.347
nuclei familiari che evacuano
i rifiuti domestici sulla terra
:
ACQUE DI RIFIUTO
42,36 tonn/giorno
5.431
totale acque di rifiuto prodotta
:
7.582.500 litri/ giorno
nuclei familiari dotati di fossa settica
:
218
nuclei familiari che riversano
le acque di rifiuto nella strade
:
23.798
Ogni giorno
5.884.273 litri di acque di rifiuto sono riversati nelle strade pubbliche
6.222 nuclei familiari evacuano i rifiuti
A MEZZO CARRETTO
ma . . . i rifiuti raccolti nel quartiere sono riversati nelle
aree limitrofe del villaggio!
Ed anche Mbour, come tutte le città senegalesi è invasa da rifiuti
sparsi ovunque, soprattutto nelle aree di ingresso della città
Sulla scorta di quanto evidenziato (o da noi interpretato)
dai docenti nel corso delle lezioni,
abbiamo elaborato la proposta di progetto di Risanamento
Ambientale della città,
tenendo presente l’evoluzione della Cooperazione Decentrata.
Abbiamo ipotizzato che, la Regione Campania
“mettendo a sistema” le diverse competenze e capacità dei
soggetti del territorio,
avvii un percorso che permetta a diversi soggetti della società
campana di dotarsi di strumenti comuni,
ma soprattutto che costituisca una occasione non sporadica di
confronto su
contenuti, prospettive e natura della CD.
Si è, quindi, ipotizzato
un PARTENARIATO della REGIONE CAMPANIA con :
vil COMUNE di RAVELLO (noto paese turistico della Costiera
Amalfitana, che ha già espresso, positivamente, la sua capacità di
organizzare la propria crescita integrata in un processo di
internazionalizzazione)
v il COMUNE di MBOUR (le cui caratteristiche sociali ed ambientali
sono state innanzi evidenziate)
vla ONG C P S – COMUNITÀ PROMOZIONE e SVILUPPO –
di Castellammare di Stabia.
La CPS, è geograficamente presente a Mbour da circa 30 anni,
concretizzando azioni e progetti specifici.
E tutt’ora vi opera con progetti di sviluppo locale e,
una vasta campagna di “sostegno a distanza”
nell’ottica che la salute e l’istruzione
costituiscano il presupposto per vincere la lotta alla povertà.
a GESTIONE INDIRETTA :
complementarietà fra istituzioni ed ONG;
alla C P S, quale soggetto sociale portatore di storie e competenze, è
affidata la realizzazione del progetto.
Il progetto elaborato, si inquadra nel piano di sviluppo locale di
Mbour, complementare alle strategie di riduzione della povertà.
Gli obiettivi di “Riduzione dei Rischi per la salute di animali e
persone” e di “Riduzione del degrado urbano” mirano al
Risanamento ambientale:

migliorare i sistemi di accesso per l’ evacuazione degli
escrementi,

migliorare l’accesso a sistemi adeguati per l’ evacuazione
delle acque usate e dei rifiuti domestici,

cambiare positivamente i comportamenti della popolazione
beneficiaria,

costruire gabinetti per famiglie dei quartieri rurali,

realizzare opere per le evacuazioni delle acque usate e
promuovere impianti di compostaggio dei rifiuti domestici,

sviluppare sistemi adeguati per la gestione dei rifiuti solidi in
ambito urbano.
Con il Comune di Mbour si darà luogo ad un partenariato sia
economico che istituzionale, nell’ottica di orientare i soggetti
responsabili della gestione dei rifiuti verso una strategia
condivisa da tutti i soggetti coinvolti.
La condivisione di strategie si concretizza con l’ appoggio alle
istituzioni nella governance per lo sviluppo locale,
ed il contributo per l’elevazione del livello culturale della
collettività,
secondo la metodologia della sussidiarietà verticale
e “governance orizzontale”.
Con le comunità locali, dopo un primo approccio per progetti, si
darà luogo ad una strategia e programmazione di medio/lungo
termine per valorizzare le risorse locali e rafforzare le capacità
delle istituzioni.
L’ownership è fra le precondizioni :
una partecipazione consapevole e l’appropriazione del progetto.
FORUM PUBBLICI per:
mobilitare,
ed arricchire
le risorse del territorio!
Progetto per il Risanamento Ambientale della città di MBOUR – Senegal
“RISANAMENTO AMBIENTALE – RACCOLTA E GESTIONE RIFIUTI”
ALBERO DEI PROBLEMI
Gravi
rischi per
la salute di
persone ed
animali
Dispersio
ne dei
rifiuti
solidi
urbani
Carenza
pianifica
zione
comunale
Raccolta
rifiuti
inade
guata
Carenza
di mezzi
ed equipe
e punti di
raccolta
Accumuli
di rifiuti
negli spazi
di
quartiere
Mancanza
di tradizio
ne in
gestione
rifiuti
Mancanza
di
tradizione
in gestione
rifiuti
Basso
reddito
familiare
Comporta
menti
individuali
rischiosi
Mancanza
di sistema
di scolo
nel
quartiere
Scarsa
educazion
ambien
tale
Carenza di
igiene
domestica
Progetto per il Risanamento Ambientale della città di MBOUR – Senegal
“RISANAMENTO AMBIENTALE – RACCOLTA e GESTIONE RIFIUTI”
ALBERO DEGLI OBIETTIVI
Riduzione
dei rischi
per la salu
te di perso
ne ed ani
mali
Riduzione
degrado
urbano
Pianificazi
one
comunale
Organizza
zione
raccolta
rifiuti
Incremen
to mezzi,
equipe e
punti
raccolta
rifiuti
Modifica dei
comportamenti
individuali
rischiosi
Bonifica degli
spazi di quartiere
Educazio
ne alla
gestione
dei rifiuti
Educazio
ne alla
gestione
dei rifiuti
Incremen
to reddito
familiare
Pianificazi
one
sistema di
scolo nel
quartiere
Sviluppo
della
consapevo
lezza
ambienta
le
Migliora
mento
dell’igiene
domestica
ANALISI SWOT 1/2
PUNTI DI DEBOLEZZA
OPPORTUNITA’
VARIABILI DI
ROTTURA
PUNTI DI FORZA
PIANIFICAZIO
-NE
COMUNALE
•Mbour è la quinta città del
Senegal.
•Politica nazionale che favorisce
il decentramento;lo Stato
trasferisce ad Enti locali alcune
importanti competenze.
•Senegal al 156° posto (su 175) UNDP 2002 rispetto all’Indice di
Sviluppo Umano.
•La municipalità non riesce ad
adeguare l’offerta di servizi alla
caotica crescita della popolazione.
Impegno politico
dell’attuale Presidente per la
lotta contro l’inquinamento
ambientale.
RACCOLTA
RIFIUTI
Presenza in loco di associazioni
di quartiere e ONG che praticano
una pre-raccolta.
Sia il NEPAD che il PDES
prevedono il rafforzamento dello
sviluppo locale ed il sostegno ad
infrastrutture per migliorare le
condizioni di vita.
Mancanza di discariche
Attività ben organizzata a
Dakar
ATTREZZATURE
•Carretti trainati dall’asino (a
gestione privata) in alcuni
quartieri.
•Automezzi comunali in aggiunta
ai carretti.
Automezzi obsoleti
TRADIZIONE
CULTURALE
AI RIFIUTI
La legge 2001- del 15 gennaio
2001- definisce i rifiuti con
riferimento alla necessità che sia
il proprietario ad eliminarli.
•La produzione di rifiuti è di data
recente e, quindi, la popolazione
non ha conoscenza dei
danni
provocati da una cattiva gestione
degli stessi.
•Mancanza
di
informativa
relativamente
alla
raccolta
differenziata dei rifiuti.
MINACCE
La siccità degli ultimi
anni ha causato un
processo di desertificazione; i proprietari
terrieri potrebbero
vedere nelle discariche
un nuovo pericolo
ANALISI SWOT 2/2
OPPORTUNITA’
MINACCE
•Mancanza di
conoscenza del nesso
fra il territorio e le
persone che lo abitano.
•Forte esplosione
demografica urbana
causa l’abbandono delle
campagne per la città.
•La maggior parte degli
abitanti è analfabeta.
AGENDA 21, approvato
dalla Conferenza delle NU
sull’ambiente e lo sviluppo
Aumento rifiuti
Condizioni igienicoambientali che
favoriscono la
produzione di germi
patogeni, cattivi odori,
malattie gastrointestinali , topi.
Il Forum dell’Agenda 21 ha
in atto campagne di
sensibilizzazione della
popolazione per conservare
e preservare il proprio
spazio vitale
VARIABILI DI
ROTTURA
PUNTI DI FORZA
PUNTI DI DEBOLEZZA
REDDITO
FAMILIARE
Raccolta rifiuti con gestione “porta
a porta” a cura di privati, e prezzo
poco accessibile.
Abitazioni sprovviste di
gabinetti e pozzi per
acque usate.
SISTEMA DI
SCOLO NEI
QUARTIERI
Sistema di evacuazione delle acque
domestiche e di scarico già
costruito in alcuni quartieri.
Mancanza di raccordo
del sistema di scolo dei
quartieri che ne sono
provvisti
EDUCAZIONE
ALL’AMBIENTE
•L’attività turistica è in forte
crescita.
•Celebrazione ogni anno (5 giugno)
della giornata mondiale
dell’ambiente.
•Nel dipartimento di Mbour ci sono
foreste protette e riserve ecologiche
I quartieri del centro città sono
coperti da un servizio “porta a
porta”.
CONDIZIONI
DOMESTICHE
QUADRO LOGICO
STRATEGIA
OBIETTIVO Miglioramento
GENERALE della salute
INDICATORI
Miglioramento delle
condizioni
ambientali della
città di Mbour
MEZZI DI
VERIFICA
Indici ambientali a livello
nazionale e dipartimentali
Statistiche
nazionali e
dipartimentali
studio Paese
•Aumento capacità di raccolta
annua (da 27.000 a 45.000)*
•Aumento del numero di strade
bonificate
•Aumento del numero di
quartieri e famiglie commesse a
raccolta rifiuti “porta a porta”
•Riduzione evacuazione acque
usate nelle strade pubbliche
•Incremento del numero di
famiglie dotate di gabinetto
•Statistiche
locali
•Rilevamento
dati dei
partner locali
abitanti di Mbour
OBIETTIVO
SPECIFICO
1\2
* Fonte: Brigade Dèpartmentale de l’Hygiène de Mbour – agosto 2001 et SDE - Mbour
CONDIZIONI
ESTERNE
Efficacia
dell’Ente locale
QUADRO LOGICO
STRATEGIA
INDICATORI
2\2
MEZZI DI
VERIFICA
CONDIZIONI
ESTERNE
RISULTATI
ATTESI
- Squadre adibite alla raccolta e riciclaggio
dei rifiuti.
- Cassonetti distribuiti nelle strade e nei
quartieri.
- N.1 discarica.
- N. 1 impianto di compostaggio.
- N.1 impianto di primo trattamento di
materie plastiche: lavaggio e triturazione.
-Riqualificazione abitativa: costruzione
gabinetti e puisard.
- Organizzazione microcredito.
•Bonifica delle strade dei
quattro quartieri centro città
•Bonifica di 20 depositi
abusivi
•Incremento del 30% delle
famiglie aderenti al servizio
raccolta rifiuti
•Incremento 30% di case
dotate di gabinetti e del 50%
di quelle dotate di puissard
•Registri delle
cooperative di raccolta
•Documentazione
amministrativa
Efficienza
amministrativa del
Comune di Mbour
ATTIVITA’
- Corsi di formazione personale addetto a
raccolta rifiuti.
- Campagne e seminari di sensibilizzazione
abitanti su gestione rifiuti.
- Seminari di formazione al riciclaggio dei
rifiuti.
- Costruzione di:
N. 1 discarica;
N. 1 impianto di compostaggio;
N. 1 impianto per la prima trasformazione
della plastica
- Convegni e seminari di educazione
sanitaria nelle scuole e comitati di
quartiere.
- Corsi di formazione rivolti agli operai per
la costruzione di puisard.
- Corsi di formazione per la richiesta e
l’utilizzo dei fondi di microcredito.
RISORSE:
•N.2 camion per il trasporto
rifiuti.
•Pale, rastrelli, carriole.
•Formazione personale
•Utilizzo del personale tecnico
del Comune
•Materiale di divulgazione
•Utilizzo di una compagnia
teatrale per la
pubblicizzazione del sistema
COSTI
PRECONDIZIONI:
Rilascio autorizzazioni
e licenze
Le tematiche trasversali del progetto si inquadrano nelle
azioni previste dal PRSP, nei settori:
Sanità
Ambiente
Infanzia
La strategia per il raggiungimento degli obiettivi prevede,
inoltre, la Razionalizzazione e decentramento dello sviluppo
locale.
Il valore aggiunto è rappresentato dalle opportunità di
lavoro nascenti nell’ambito del progetto ed attività collaterali.
Sono previste valutazioni in itinere ed ex post, mentre
l’impatto e l’efficacia del progetto saranno valutati secondo
gli indici dell’Istituto Nazionale di Statistica.
L’evoluzione storica del concetto Cooperazione Decentrata
è legata alle trasformazioni culturali, sociali e politiche di
quest’ultimi decenni:
v la crisi della cooperazione,
v il progressivo indebolimento dello Stato nazionale,
v l’emergere di localismi.
E’ auspicabile che i Governi Regionali realizzino un incontro
di Comunità , del Nord e del Sud, in un processo fondato
sull’instaurazione di relazioni di partenariato internazionale,
in un’ottica di reciprocità tra territori e comunità locali.
Si avvii, cioè, un nuovo modo di partecipare allo sviluppo,
superando ed integrando due visioni :
quella del dono
: “cosa posso fare io per te”
quella dell’interesse : “cosa posso ricavare dal rapporto con
te”.
E’ importante recuperare contenuti del termine
“cooperazione”, che presuppone un lavoro ed un vantaggio
vicendevole, dove soggetti diversi operano insieme per
obiettivi integrati e condivisi.
Il Progetto è stato formulato da :
Ida MANSI
Dirigente Aziendale – Volontaria ONG
tel. 089. 223591 - cell. 338. 3015480
[email protected]
In collaborazione con
Alfredo BARRA
Regione Campania
Massimo CRUCILLA’
Provincia di Roma
Giuseppina MARRA
Regione Campania
Lucia PAGNOZZO
Regione Campania
Domenico POLICASTRO Regione Campania
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