TOPAKLI. PRIMA CAMPAGNA DI SCAVO 1967
NOTIZIA PRELIMINARE
di
LUIGI POLACCO
La prima campagna di scavo a T opakli 1 si è sv.alta da 3 maggio al 21
giugno 1967. Già nella primavera del 1966 si era provveduto al disbrigo di
tutte le operazioni burocratiche con le aut.arità turche e c.ampiuto una accurata ispe~ione al sit.a di scavo, onde pr·endere i provvedimenti logistici adeguati ad una missione archeoLogica, la cui attività è da preventivarsi abbastanza lunga. Per il moment.a la sede della missione è stata posta in una
casa di affitto, ad una decina di minuti di strada dallo hi.iyi.ik. La casa, costruita parte in fango parte in pietra, è stata attrezzata a magazzino, labol'atorio e mensa; due trailers, di proprietà della missione, hanno funzionato da
dormitodo per il personale scientifico ·e tecnico (fig. 1). Si spero di poter
negli anni prossimi dotare la missione di una sede pr.apria, in previsione sia
del necessario incremento del personale sia del continuo afflusso di nuovi
reperti.
Topakli 2 è un modesto villaggio di circa un migliaio di anime; la parte
più antica è situata ai piedi dello hi.iyi.ik, sulla sponda destra del Kalaycil
Deresi, affluente del Delice Irmak, affluente a sua volta del Kizil Irmak; sulla
sponda sinistra, s.aprattutt.a verso il colmo del pendio, son.a gli .ecijfici più
moderni , come la scu.ala, la polis, una società agric.ala. Il paese, e quindi lo
hi.iyi.ik, si trova al limite di una vasta e dolce conca, verde e fertile, dominata
a sud dall'Ismail Zirvesi (m. 1.600 c.a), d.ande nasce appunto il Kalaycil
Deresi; la sua altitudine s.m. è da calcolarsi all'incirca in m. 1.200. Vi passa
la strada asfaltata che congiunge Ankara a Kayseri, a 72 km . da Kayseri.
Topakliappartiene al vilayet di Nev~ehir. Pertanto esso si trova nella parte
L'impresa è promossa e finanziata dal Consiglio Nazionale delle Ricerche.
La prima notizia sul sito archeologico è di P . MERIGGI in «Oriens antiquus»
V 1966, p. 79 figg. 28-29. Esso è già tra gli insediamenti più notevoli citato da H.H. VON
DER OSTEN in The Alitar Hiiyiik , III, Chicago 1937, pp. 424, 452, 454.
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Topakli. Prima campagna di scavo 1967
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meridionale della grande ansa del Kizil Irmak; il ponte sul fiume, lungo la
strada verso Kayseri, dista km. 38 da Topakli. Il paese di una certa importanza più vicino è Mucur, circa 20.000 ab., a 39 km. sulla strada verso
Ankara.
Lo hiiyiik (figg. 2-3) è alto m. 22 c.a sulla pianura; ha forma ovale, con
l'asse maggiore di m. 265 c.a in direzione EW, il minore, di m. 210 c.a, in
direzione NS. I bordi sono molto ripidi; il terrazzo superiore leggermente
ondulato sale di quota in direzione E; al centro è un cocuzzolo rotondo, alto
c.a tre metri, del diametro di una v-entina di metri. Il Kalaycil Deresi, che
attraversa il villaggio, gira attorno alla base dello hiiyiik sui lati S, W, N.
Nel complesso il sito è da ritenersi archeologicamente intatto. Solo alla
base, sui fianchi S e N, le ultime case del villaggio sono penetrate entro
gli strati archeologici. In particolare sul fianco orientale lo hiiyiik presenta
due profonde incisioni eseguite dai locali per reperire terra e soprattutto
pietre, di cui la zona è poverissima. Tutto lo hiiyiik inoltre presenta in superficie lavori irrigui eseguiti di recente nel tentativo di dar vita su di esso ad
una vegetazione in parte floreale in parte di alto fusto; la serie dei canaletti
paralleli e concentrici, profondi mezzo metro, non ha per fortuna intaccato
che il pelo del monticolo. È comunque augurabile che essi non vengano continuati, almeno per tutto il periodo in cui si svolgeranno gli scavi, e in questo
senso si è svolta la nostra azione presso le autorità turche.
La missione di Topakli per il 1967 era composta dai prof.ri Piero Meriggi
e Luigi Polacco, dagli assistenti dotto Elena di Filippo e Giovanni Leonardi,
dai tecnici sigg. Gio Batta Fr,escura e Bruno Morani, nonché dal sig. Severino Ton con mansioni di addetto al personale. Commissario per conto dell'autorità turca era il sig. $emsettin Koksal, del museo di Kayseri.
Mentre il geom. B. Morani procedeva al rilievo topografico dell'intiero
monticolo (tav. X), onde costituire la mappa fondamentale di scavo e permettere la quadl'ettatura del terreno, premessa indispensabile per uno scavo
di vaste proporzioni, si è tracciata una trincea larga m. 9, che, partendo dalla
sommità centrale dello hiiyiik, arriva fino al bordo della terrazza superiore, in
direzione NE. È nel nostro proposito di procedere in questa trincea alla costituzione della scala diacronica in senso verticale dell'intero hiiyiik, mentre si
prevede di allargare lo scavo in estensione al centro dello hiiyiik e nella zona
a S di detta trincea, dove per motivi topografici e archeologici s·embra sia
da ritenersi la parte più interessante dell'insediamento. Al centro dello hiiyiik
ed esattamente :all'angolo S della trincea sopradetta è stata profondamente
piantata nel suolo una palina chiodata, il cui vertice, emergente di pochi centimetri dal suolo, costituirà il datum per tutte le misurazioni successive. Essa
si trova a quota + m. 24,15 sul pavimento del portico della moschea questo
stesso anno costruita lungo la strada Ankara-Kayseri.
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Luigi Polacco
Settore I (tav. XI)
La fossa scavata ha una ampiez~a di m. 9 X 20. Immediatamente lo
scavo ha messo in evidenza, ad una profondità di m. 0,15-0,20, alcune strutture murarie, assai povere, di sassi allineati, senza alcun legame cementizio
s'e non di fango. Nettamente distinguibile un'area (1) di m. 4,60 X 3,60,
fornita di abside sul lato E. L'ingresso era probabilmente sul lato N in
corrispondenza di alcuni blocchi più grossi e dove all'esterno sembra .av,ersi
un lastricato di invito. Un altro ambiente (2), a W del precedente e isolato
da esso, è apparso parzialmente presso l'angolo NW della trincea. 10 strato
corrispondente a questo livello (A) ha dato una grandissima quantità di frammenti di intonaco dipinto in rosso, azzurro, bianco, giallo. Nessun frammento
porta decorazioni figurate né segni. Si sono rinvenute inoltre alcune perle di
pasta vitl'ea a più colol'i, frammenti di ceramica per lo più grossolana, di varie
dimensioni, ma soprattutto di grossi orci cordonati a labbro fortemente
estroverso.
A circa m. 2,50 ,a E dell'edificio absidato, ad una profondità di m. 0,30
dal piano di campagna e a m. 0,80 sotto il datum, un muro (B 1) corre in direzione NS. Di questo muro si conserv,ano in alcuni punti più corsi e la tecnica
sembra qui più accurata, essendo stati impiegati dei blocchi più grandi e squadrati. Detto muro appartiene ad un livello distinto da A e lo pr-ecede; esso
fa sistema con altre strutture (B 2), che sono apparse ad una profondità di c.a
m. 0,30-0,40 rispetto ,all'edificio absidato, a m. 0,70 S dall'edificio st'esso, con
andamento sempre EW. Questo livello (B) si presenta con un orizzonte simite a quello del livello A: moltissimi i frammenti dello stesso intonaco e
la ceramica offre i medesimi tipi.
Entro il livello B lo scavo ha rivelato la presenza di numerose inumazioni, nelLa nuda terr-a. Gli soheletri, almeno quelli meglio conservati, sono
orientati verso E, collocati supini, le braccia in croce. Nessuno però è completo, mancando ora il cranio ora gli arti inferiori o altra parte; oppure le
ossa sono mescolate, il cranio oollocato tra gli arti inferiori. Singolare una
deposizione, a E del muro B 1, di un cadavere di donna (il cranio è conservato solo per metà), che ha accanto la calotta cranica di un bambino. Un'.altra
deposizione, sempre a E del muro BI, ha provocato Un incavo nella fondazione del muro stesso; presso una terza, accanto al cranio, sono state còllocate due pietre a raggiera. Dette inumazioni, quanto mai povere, debbono
considerarsi contemporanee del livello A. 10 stato disordinato e mutilo in
cui sono stati trovati gli scheletri, può essere spiegato da manomissioni posteriori del terreno. Uno dei cadaveri portava una collanina di piccole perle
vitree, di cui si sono raccolti ancora alcuni grani.
Il muro B 1 è stato elevato davanti e in parte sopra di un precedente
muro (C 1), avente 10 stesso andamento NS. I filari di mattoni crudi, di cui
si sono ben conserv,ati ancora diversi corsi, poggiano su una fondazione di
TopakIi. Prima campagna di scavo 1967
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scaglie di pietra accuratamente disposte. L'elementn del muro B 1 avente
andamento EW (B la) taglia nettamente il muro C 1, che appartiene evidentemente ad un liv,ello distinto da B e lo precede.
A circa m. 1,20 dall'.angolo NE dell'edificio absidato il muro C 1 è stato
intaccato per far luogo ad un silos (fig. 4) di tipo piriforme (silns 1). Nell'interno sono stati trovati un vasetto intatto di ceramica rossa lucida (fig. 5),
un frammento iscritto della stessa ceramica (fig. 6), una pietra concava per pestare cereali con relativo pestello di pietra sferico. Interessante la presenza in
quantità considerevnle di una polvere biancastra (pula di grano?) e di chicchi
di grano carbonizzati. Il silos sembra appartenere ,al livello A o, al più, a
quello B. 10 stesso devesi dire di un altro silos (silos 2), apparsn a S dell~edificio absidato, dove però nnn si sono fatti rinv,enimenti di rilievo. '
Il muro C 1 appartiene ad un terzo livello, che si è presentato con strutture egualmente cospicue e regolari anche nel corso dello scavo Ici S dell'edificio absidato. Un muro (C 2), di metri 0,70 di spessore, orientato NS, in
grnsse scaglie di pietl'la abbastanza accuratamente disposte parte in fnndazione e parte in elevato, in mattoni crudi in elevato conservati per una decina di oorsi (fig. 7), è apparsn presso l'angolo SW della trincea per altezze
ovvlamente variabili (però anche le fondazioni non hanno profondità costante). Ad W di detto muro, a quota - m. 1,70-1,60 sotto il datum, si
stende un lastricato di grossi basoli, che però si arresta nettament'e a m. 0,60
da una specie di banchina di pietre (C 3), alta m. 0,20 rispetto al lastricato.
Lo stesso fatto si riscontl1a a N dell'edificio absidato, dove alla stessa quota
è st.ato trovato eguale lastricato, che si arresta a m. 0,90 dal muro C 1.
L'orizzonte culturale oorrispondente a questo terzo livello (C) si presenta ben differenziato. Sul lastl1icato a W di C 2 sono stati trovati (alcuni
proprio sopra le pietre, ,altri tra la terra ad una ventina di cm. più in alto)
diversi v'asi in terracotta (fig. 7) e per la precisione:
a) una broccheua dal corpo oblungo, di ceramica rosso-grigiastra, non
verniciata, mancante solo del collo;
b) due borracce biansate di terracotta rossobruna;
c) un'antoretta a fondo piatto, di argilla rossastra, corpo a globo, collo
tozzo, deool1ato alLa base da una serie di piccole incisioni vertioali, labbro fortemente estrov,erso;
d) un vasetto piriforme, dal fondo appuntito, senza anse, di argilla giallastra;
e) una grossa borraccia di ,argil1a giallastra, con manici tondi rialzati.
Si s'Ono inoltl1e rinvenuti, fortemente mutili, diversi vasi del tipo
« Kitohen Ware », sia a E s,ia a W di C 2. Degna di nota innltre, tra le cose
rilevate in questo livello, è una struttura di pietre (C 4), di cui una piatta
collocata per ritto e forata, che per la enorme quantità di cenere carboniosa
e di scorie vetrose è stata da noi interpretata come un crogiuolo (fig. 8).
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Luigi Polacco
A E di B 1 sono apparse cospicue strutture murarie (D l-D 4) nella
solita tecnioa, a fondazioni a scaglie di pietr.a -ed elevato in mattoni crudi.
Tra di -esse si stende un lastricato piuttosto sconnesso, entro il quale appaiono
alcune grosse lastre di terracotta rossobruna immerse in un misto di terra
grassa scura e cener-e, ed altre circondate da pietre in modo da formare un
reaangolo (D 3): qui due vasi mutili del tipo « Kitchen Ware ». Si tratta evidentemente di focolari. Tra il materiale rinvenuto in questo livello (D), che
non sembra comunque gran che differire dal precedente, si notano due belle
punte di freccia, un anello da dito, un coltellino, tutti in ferro, e inoltre tre
perle vitree (una a strisce e due a occhio di pavone).
Si è continuato lo scavo a S di D 4, intaccando evidentemente lo strato
di un liv-ello successivo (E). Dopo -aver messo a nudo completamente la fondazione di quel muro (largh. m. 0,70) e aver raggiunto una profondità di
ciroa m. 3 sotto il datum, si è rinvenuta una struttura di pietre disposte in
oircolo {D 5: il resto di un pozzo di D?) e qui ci siamo fermati, perché, non
essendo ancora venuti in contatto con nuove strutture architettoniche e necessitando -ampliare l'area di soavo divenuta ormai troppo ristretta, il tempo disponibile alla oampagna di scavo el'a ormai insuff.iciente ad un organico proseguimento. In questo presunto livello E sono intanto apparsi un frammento
di vaso con una belLa testina di toro in rilievo e la metà superiore di un interessante grosso vaso recante due bugne mammelliformi (fig. 9).
Settore II {fig. lO)
Al limite E della trincea diacronica si è aperto un secondo settore di •
scavo. Tolto lo strato superficiale di humus, ad una profondità di m. 0,20 c.a
dal piano di campagna è apparso, presso l'angolo S del settore (H 14 NW),
l'angolo di una struttura muraria che per le sue dimensioni e la accuratezza
della ·esecuzione rivelava la presenza in quel sito di un edificio di cospicuo
interesse, come hanno appunto confermato alcuni sondaggi subito accanto
eseguiti. Perciò in questo settore il lavoro ha assunto due direzioni, una intesa
a mettere in luce i resti del predetto edificio, l'altra a proseguire lo scavo in
profondità entro la trincea diacronioa.
a) edificio 3 (tav. XII).
Allo soopo di individuarne i limiti e la pianta, si è proceduto con il
metodo del1e trincee paralLele. Lo scavo ha pertanto intel'essato un'area di
m. 14 X 14, dove sono state tracciate 6 trincee; successivamente sono st'<lti
eliminati anche i relativi diaframmi, dopo averne nilevato la stratigrafia e
avuto la cura di lasciare tre testimoni sul lato W. All'interno dell'edificio lo
scavo si è fermato al livello del pavimento, costituito da un lastricato di
basoli di al'enada piuttosto friabile (fig. 11). All'esterno invece, fatta ecoezione per i testimoni, I.a struttura muraria è stata messa in luce in tutta la
TAV. I
Fig. 1 - Topakli: la casa della missione (nello sfondo l'Ismail Zirvesi).
Top. 1967 nego 37.16.
TAV. II
Fig. 2 - Topakli : lo hi.iyiik da sud. - Top. 1967 nego 6.21.
Fig. 3 - Topakli : lo hiiyiik da nord. - Top. 1967 nego 4.10.
TAV. III
Fig. 4 - Topakli: silos 1. - Top. 1967 neg.- 30.3.
Fig. 5 - Topakli: vasetto in ceramica rossa lucida dal silos 1. - Top. 1967 nego 23.5.
TAV. IV
Fig. 6 - TopakIi : frammento di ceramica rossa lucida iscritta dal silos 1. - Top . 1967 nego 24.9.
Fig. 7 - Topakli: settore I, muro C 2 (a d.) e vasi in situo - Top. 1967' nego 29 .71.
TAV. V
Fig. 8 - Topakli: settore I, crogiuolo. - Top. 1967 nego 22.21-
TAV. VI
Fig. 9 - Topakli : settore I, vaso a bugne mammelliformi dal livello E.
Top. 1967 nego 23 .21.
TAV. VII
Fig. 10 . Topakli: veduta d'insieme del settore II .
Top . 1967 nego 9.11.
TAV. VIII
Fig. 11 - Topakli: edificio 3, stratigrafia sopra il pavimento. - Top. 1967 nego 30.45.
Fig. 12 - Topakli: edificio 3, angolo NW e veduta della fossa diacronica. - Top. 1967 nego 19.32.
TAV. IX
Fig. 13 - Topakli: edificio 3, soglia s. - Top . 1967 nego 44 .14.
Fig. 14 - Topakli : edificio 3, focolare nel vano SW. Top . 1967 nego 44.14
TAV. X
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TAV. XI
TAV. XII
Topakli: edificio 3, pianta.
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sua interezza. Ad un livello superiore a quello del pavimento sono stati trovati resti di strutture edilizie posteriori, che sono stiate lasciate in situ, così
come in situ sono stati lasciati tutti gli dementi lapidci sparsi che in grande
quantità e in coacervi di diversa entità si sono rinvenuti sopra il pavimento,
oerto crollati dalle strutture murane dell'edificio stesso, al momento della sua
fine. Tale scrupolo è stato dettato dalla necessità di rinviare alla prossima
campagna l'esame architettonico dell'edificio e quindi di conservare per esso
quanti più possibile elementi di giudizio utili alla conoscenza della destinazione e della storia di esso.
L'edificio, di pianta pressoché quadrata, come tosto si preciserà, è orientato secondo i punti cardinali, con una linclinazione di undici gradi in direzione N, supponendo quale asse principaLe l'fasse EW.
La bontà delle strutture apparse all'fangolo SW (fig. 12) non ha trovato
corrispondenza nelle altre parti, anzi sembra peggiorare quanto più ci si allontana da quel punto. I muri sono costituiti da corsi di pietre impastate oon
fango; le pietre esterne sono 'abbasuanza grandi e curate nella scelta e nella
distribuzione, in alcuni corsi poste per dritto, in altri per sbieco. Il nucleo
interno è formato da pietre più piccole e scaglie di pietra. Lo spessore si
aggira su m. 0,80 per le strutture pevimetrali, m. 0,70 per le interne. Tuttavia in più punti la sovvapposizione del materiale di crollo, lasciato, come
si è detto, per il momento in situ, non permette ancora misurazionli esatte e
talvolta non permette misure affatto. Il pavimento è all'incirca a-m. 3 dal
datum. Le strutture muvarie superstiti non si elevano al di sopra di m. 0,500,60 sul pavimento e, considerando in m. 0,20 lo strato superficiale, il pavimento si è trovatJo fa circa m. 0,70-0,80 sotto H piano di campagna, la cui
quota, come si può osservare alla tav. X, è qui leggermente accentuata, certamente proprio a causa della rovina di cui parliamo.
La pianta è ben leggibile nella metà N, di più difficile lettura nella
metà S, mancando completamente qualsiasi traccia, ,anche !in fondazione, dei
muri E e S nella parre SE, e non essendo stato possibile per ora eseguire
maggiori controlli nel1a parre SW, dato il sovrapporsi di strutture successive.
Tuttavia il pavimento ben conservaro nella parte SW ne propone un limite
analogo in quella SE, il che darebbe all'edificio una pianta pressoché quadrava
(m. 12 X 11,60), con strutture interne che dovev,ano dividere lo spazio in
un'illrea oentralea croce greca e quattro ambienti larerali. Di queste strut-'
ture inrerne sono individuabili, siill pure sotto .altre strutture successò.ve,
quelle di NW e di NE e il muro N del v,ano SW. Una soglia sembra s,ia
individuabile in detto muro (in quel punto non c'è muro ma continua il
basolato) e un'altra nel muro S del vano NE. Mancano del tutto i muri inrerni del voano SE; ma ,anche qui è da tener presente il limite della pavimentazione. Sarà certo oggetto di sturuo nella prossima oampagna la strana circostanza come e perché si sia potuta conservoare la pavimentazione e inveoe
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Luigi Polacco
sia completJamente assente egni traccia, anche in fendazi0ne (come abbiame
acoertaro soavande il terrene), della .ad1acente struttura muraria.
Un'altM oircos.tanza è stata osservata, che cioè la pavimentaziene, sia
pUl1e costUtuita di pietre di aren~da piuttosto tenera, nen sembra presentare
tracce di persistente consumo. Sul lato E il muro si interrompe a metà per
dar posto 'ad una soglia {s), oome rivelano s~a la forma dei bloccht sia La presenza di un foro per il perne della porta -all'interno dell'edificio (fig. 13).
Mentl1e i bLocohi sono ,allineatli verso l'interno, all'esterno offrono un contorno irregolare, il che dimestra che la soglia devev·a essere costitcita da più
di un gradino. Anche la presenza e l'ubkaziene assiale della soglia sembrano
confermare La simmetria dell'edificio. Esattamente di centro 'alla segL1a, sul
muro W si vede un insieme di p1etre di dimensioni maggiori del oonsuete,
le quali, sia pure nel ce acervo del crollo, sembrane aver mantenute la successione dei gradini di una scalinata (nella tav. XII ciò non è state reso dal
disegnatlore con suHicienre chiarezza). Qui il muro è sicuramente chiuso; sarà
oompito delle uluerieri indagini accert-are la natura e il fine anche di questa
suppostla gl'adinata.
Sopra ,il lastllicate dell'edificie le soavo ha messe in evidenza La presenza di quattro strati {mg. Il), che elenchiamo cominciando dall'inferiere:
1. Una strato di terlla cmara, tenera, di crolle e riempimente, che qua
e là, immediatJamentJe sepra il lastrioate, è ,anche di colere grigie cenere.
Spessel'e cm. 15 c.a.
2. Uno straro di c.-a cm. 5-10 di terra più spess.a, battuta.
3. Une stratJo di nerra chLara di l'iempimento o crolle, dello spessere
di cm. 35-40 c.a.
4. Stl'ato superfidaLe di cm. 20 c.a.
A questJi stratJi oorrispondono le strutture ,architetteniche che insistene
sepra l'edHicio a croce greca. Alcune di queste sembrnno essere in immediato
Mpporto cen le roV'ine di questo, penetrando con le fondazieni anche sotto
il1ivelle del lastricaro (s, 1), 1}, À.), alcune inveoe {m) partono da un livello
più aho; meno cmara ,infine la natura di altre (~, ~) orientate come 1}. Sembm comunque si poss'ano distJinguel.'le tl.'le livelli, di cui l'ultimo, llappresentato dall'edificio a croce greca, dovrebbe corrispondere, per quota, strutture,
rinvenimenti, al livdlo D del I s'e ttere e, al più, al non ancora ivi ben deninitJo Mvel10 E.
Alla steda delle ultrime fasi appartiene un silos {siles 3), fatto di pietre
e fange durissimo, tl1ovato in corrispondenza del v,ano NW; da netare anche
un focolare circolare, m. 0,70 c.a di diametro, le cui pareti sono costruite
con picooli pani rettang01a'ti. di t,erraootta rossa (nig. 14). Pur essendo inserito in parte entvo il pavimente dell',edificio ,a croce gveca, le sue pareti si
elev-ano per una ventina di centimetri al di soprn e comunque nen è passabile accertJave l',altezza originama del borde: restia pertante impregiudicaro se
TopakIi. Prima campagna di scavo 1967
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esso .apparllenga all'edifiicio ,a croce greca o sia posteriore alla sua rovina.
Dallo soavo di quest'area sono emersi particolarmente i seguenti reperti:
Bronzo: un campanello, una brocohetta con manico, un ,aquilottlO su
basetta a se2liOIl!e triangolare, frammenti vari;
Vetro: vani ooperchietti diampol1ina, molti frammenti di booccialeui
colorati blu SCU110, frammenti di calice, frammenti vari;
Ceramica: non abbondanre. Assieme ,ai tipi apparsi negli slrr1ati e nei
Livelli superuori, da notare nello stratlO più basso la comparsa di alcuni frammenti di v,aSli ,a decol1a:m,one impressa, floreale o geometrioa, impasto rosso
o giallo;
Vari: pesi da tdaio, 110nd!elLe fonate, un coperchio di sarcofago in pietra
arenaria con Cl1DCe greca inoisa su una delle fronti.
PartiooLarmente notlevole n ninvernmento di cinque monete: un bronzo
di diHicile identifioazione, torse di V.alente .(364-378), quattro follis rispetlliv,amente di Giustino I (518/527), Giustiniano I {527 /263), Maurizio Tiber~o anno XII (593/594), Teodora (1055/1056). Quest'ultimo è stato trovato neno stl1ato 2, il f.ollis di Giustino I dentro il silos, gli altri nello
strato 1.
b) stratigraBa .a NW dell'edificio 3 {fig. lO).
A NW dell'edificio 3, in oorrispondenza della tl1incea diacronica, si è
procedullo ,al1o scavo di una fossa dell',ampiezza di m. 9 X 3,70, arrivando
alla pl1of.ondità di due metri e mezzo circa sotto il piano eli campagna, che
qui scende ~eggermentJe da S a N e da E ,a W. Rispetto 'al datum la profondità raggiunta è di - m. 5,30; rispetto ,al lastrioato dell'edificio a croce
greca, presso l"angolo NW, la quota è a-m. 2,10. TaLe quotJa da noi provvisoriamente raggiunta non risponde però ad alcun livdlo ,architettonico.
AInesterno dell'edifioio a croce greca non si nota sotto lo strato di
humus la presenza di più stra1Ji, come all'interno dell'edificio stesso, ma di
un unico stl1ato di terra argillosa mista a pietl1e sparse e pietrisoo. QueSllo si
ta spesso e solido, sì da rormar,e una vera e propria soLetta dello spessore
di una decina di centimetri, esattamente ,allo stesso livello del lastricato interno: oon ogni probabilità ,il piano di lavoro e di calpestio tutro attorno
all'edifioio. E infat,ti esso si è ritrovato in tutti quei saggi che si sono compiuti ·anche inaIuri lati dell'edif.icio. Al eLi sotto, per tutta l'estensione della
rossa, si è ,acoel1tata la presenza di due livelli ,architettonici. Gli strati corl1ispondenti (che pl1esentano però una successione piuttosto complessa) danno
ceramioa sostanzialmente simile a quelLa degli strati superior.i, con frequenza
qui nOllevole di sigillata e dipinta. Al di sotto poi (all'incirca da quotJa
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Luigi Polacco
- m. 4,65 dal datum) è apparsa una ceramioa dipinta anche con figurazioni
animali, di tipo galaba-ellenistico.
***
Per quanto s~aassolubamente pl'ematul'a ,avanzare classificauoni storicocronologiche, l'edificio 1 del I settore, per posizione, forma, .orientamento,
qualità della deooMzione, presenza e tipo delle sepolture è forse una cappella bi2Jantina, di età però asSJa1 avan2Jata. L'edific1o a croce greca 3 sembra,
sulla base dei l'eperti e delLa temica munaria, dentro il medesdmo orizzonte
cultulJale che ha dato ,almeno i Livelli superiom del I settore: un martyrion
paleocristJimo del V-VI s-ecolo? La ripulitur.a, il restauro e la integrale autopsia dell'intera roViina l"inviliati alla plJossima campagna dov,vanno rispondere ,a questi come ,agli altri quesiti archeologici lasciati insQluti. L'ultimo
stlJato delLa fossa a NW di detto ediHo1o nel settore II sembra, come si è
detto, ootMre decisamente nell'età ellenis,tica.
È però da notal'e fin d'ora la oontinuità e la sostanziale u11li.formità dei
reperti, in particolare della maggior parte dei tipi v,ascolari, quasi a costIituire
l'indice di un costante omzzonte cultuMle; sarà anche compiro degli anni
futuri ,analizzarne l',interna d1alettica.
Tutto dI materiale, dassifioato per posizione or-izzontale e verticale, debitJamen1le catalogato, è stato raccolto nel magazzino della missione e ,affidato
alla autorità turca; sullo hiiyi.ik, che è tutto cintato alla base con filo spinato,
si sono ricoperti con uno stllatQ di terro pUl.1a passat-a al setaccio sda il colmo
dei muri sia il pavimentlo dell'edificio a Cl.1oce greca per preservarli dal gelo
invernale, qui assai crudQ, e dall'eventuale oalpestro di curiosi. Per 100 stesso
motivo si sono consolidare con qualche manaiatJa di malta le deboli e povere
pietre della supposta oappella bizantina nel settore 1.
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TOPAKLI. PRIMA CAMPAGNA DI SCAVO 1967 NOTIZIA