MUSE – Museo delle Scienze
Trento
Mantenimento passerelle esterne senza
parapetti
Il MUSE è circondato su tre lati da un fossato riempito
d’acqua, della profondità di 30 cm; le uscite di
sicurezza al piano terreno attraversano detto fossato
per mezzo di passerelle che, per scelta progettuale,
non sono provviste di parapetto. La differenza di quota
tra il piano delle passerelle ed il fondo del fossato,
battente d’acqua compreso quindi, è di circa 50 cm.
Prescrizione CPVLPS
Durante i sopralluoghi effettuati presso il museo, la
Commissione provinciale di vigilanza sui teatri ed altri
locali di pubblico spettacolo ha prescritto la
realizzazione dei parapetti sulle passerelle, perché ha
ritenuto che, nell’eventualità di un esodo in condizioni
di emergenza, l’interazione tra le persone in
movimento sulle passerelle potrebbe determinare
sbandamenti e cadute nel fossato degli individui più
esterni.
Richiesta di parere
Il progettista antincendio del museo presenta una richiesta
di parere al fine di mantenere le passerelle prive di
parapetti, giustificando la scelta per mezzo di
simulazioni
d’esodo,
condotte
con
software
“Pathfinder”, simulatore di scenari d’evacuazione di
tipo
comportamentale
mediante
un’intelligenza
artificiale agent- based.
Assumendo i parametri IMO (International Maritime
Organization) per l’analisi dell’evacuazione di navi
passeggeri, il progettista intende dimostrare che
l’affollamento sulle passerelle si mantiene, anche in
condizioni di emergenza, entro valori compatibili con
un movimento ordinato delle persone, tali che il rischio
di interferenza nella progressione sia ridotto al minimo.
Analizzando diversi casi, con movimento di adulti e bambini
e con diversa distanza minima tra persone affiancate,
il progettista rileva che la densità di occupazione delle
passerelle si mantiene sempre al di sotto di 3,5
persone/mq, valore critico IMO oltre il quale un
ambiente è considerato congestionato. Peraltro, risulta
superato il secondo parametro critico, ossia la velocità
variazione del numero di persone, che in diversi casi è
al di sopra di 1,5 persone/s; il progettista non ritiene
significativa questa circostanza, stante la bassa
densità di occupazione delle passerelle.
I calcoli mostrano che il fattore indicante il numero di
persone affiancate, e che potrebbero perciò urtarsi
determinando una spinta ortogonale al verso del moto,
con possibile caduta dalla passerella, si mantiene
entro il valore 1,23.
Considerazioni
Il tipo di analisi effettuata non consente di valutare un
parametro significativo per il problema di cui trattasi,
perché in questo caso non si deve esprimere un
parere in merito all’idoneità di un sistema di vie di fuga
all’esodo degli occupanti, ma, più particolarmente, al
rischio di urti reciproci, con possibile caduta delle
persone nello specchio d’acqua. Ordinariamente, il
rischio di caduta dai percorsi d’esodo è minimizzato
proprio imponendo la costruzione di parapetti, le cui
prestazioni strutturali sono definite dal DM 14/01/2008
“Approvazione delle nuove norme tecniche per le
costruzioni”.
La presenza di personale di assistenza all’evacuazione,
inoltre, non sembra poter incidere significativamente
sul rischio di interazione tra le persone in fuga. Pur
essendo vero che il dislivello è piccolo, e di
conseguenza i danni dovuti ad un’eventuale caduta
siano probabilmente limitati, anche considerando il
basso affollamento delle passerelle è da attendersi
che il tipo di movimento durante un esodo
d’emergenza aumenti le spinte ortogonali al verso di
fuga.
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Comunità Alto Garda e Ledro