6
9 MAGGIO 2008
DATI E GRAFICI
Camera di Commercio
o
SCENARIO DI RIFERIMENTO: CONGIUNTURA INTERNAZIONALE
SCENARIO DI RIFERIMENTO: CONGIUNTURA INTERNAZIONALE
ECONOMIA MONDIALE - VARIAZIONI ANNUE DEL PIL - 2007/08
(PREZZI COSTANTI)
AREA EURO - CRESCITA CONGIUNTURALE E TENDENZIALE DEL PIL
(DATI DESTAGIONALIZZATI E CORRETTI PER N. GG. LAVORATIVI, PREZZI COSTANTI)
2008(*)
2007
1,4
(*) previsioni
Elaborazioni su dati Banca d’Italia (2008)
4,5
3,5
t/t
3,0
3,0
2,5
2,0
1,5
1,0
0,5
0,8
2,0
0,6
1,5
0,4
1,0
0,2
0,5
0,0
0,0
ia
p
St
at
iU
po
ni
ne
ti
lia
Ita
2,5
G
Re
gn
o
Un
ito
ci
a
an
Fr
na
Sp
ag
a
an
i
m
er
G
re
a
Eu
ro
UE
(2
(1
5)
7)
0,0
1,0
I-01
II-01
III-01
IV-01
I-02
II-02
III-02
IV-02
I-03
II-03
III-03
IV-03
I-04
II-04
III-04
IV-04
I-05
II-05
III-05
IV-05
I-06
II-06
III-06
IV-06
I-07
II-07
III-07
IV-07
Var.% congiunturali (t/t)
3,5
10
11
Var.% tend.li annue (a/a)
a/a
4,0
A
I principali centri di ricerca concordano nel ritenere che le condizioni economiche globali siano nettamente peggiorate anche rispetto alle previsioni
formulate solo alcuni mesi fa.
Negli ultimi mesi, il FMI ha sistematicamente rivisto al ribasso le previsioni di crescita del PIL
mondiale (attualmente assestate al 3,7% per il
2008 e al 3,8% per il 2009) incorporando, nello
scenario descritto, un quadro sostanzialmente recessivo per l’economia USA.
Secondo gli analisti, in effetti, è proprio sugli Stati
Uniti che si addensano le nubi maggiori soprattutto, ma non solo, a causa delle ormai certe conseguenze della crisi immobiliare sul settore del
bancario, in precedenza ampiamente sottostimate
e oggi ritenute potenzialmente in grado di estendersi al resto dell’economia.
1,2
Camera di Commercio
o
Elaborazioni su dati Eurostat (2008)
L’influsso negativo proveniente dallo scenario internazionale ha indotto un progressivo deterioramento
della congiuntura dell’Area Euro la cui crescita,
sempre secondo le stime del FMI, dovrebbe assestarsi attorno all’1,4% per il 2008 e all’1,2% per
il 2009.
Le analisi in circolazione evidenziano, anche per
l’Europa, i primi segnali di restrizione del credito
cui si aggiungono, con effetti depressivi sulla domanda interna, le spinte inflazionistiche derivanti
dai rincari dei prezzi delle materie prime, anzitutto
energetiche e alimentari.
SCENARIO DI RIFERIMENTO: CONGIUNTURA INTERNAZIONALE
SCENARIO DI RIFERIMENTO: CONGIUNTURA INTERNAZIONALE
ECONOMIA MONDIALE - VARIAZIONI ANNUE DEL PIL - 2007/08
(PREZZI COSTANTI)
AREA EURO - CRESCITA CONGIUNTURALE E TENDENZIALE DEL PIL
(DATI DESTAGIONALIZZATI E CORRETTI PER N. GG. LAVORATIVI, PREZZI COSTANTI)
2008(*)
2007
1,4
(*) previsioni
Elaborazioni su dati Banca d’Italia (2008)
4,5
3,5
t/t
3,0
3,0
2,5
2,0
1,5
1,0
0,5
0,8
2,0
0,6
1,5
0,4
1,0
0,2
0,5
0,0
0,0
ia
p
St
at
iU
po
ni
ne
ti
lia
Ita
2,5
G
Re
gn
o
Un
ito
ci
a
an
Fr
na
Sp
ag
a
an
i
m
er
G
re
a
Eu
ro
UE
(2
(1
5)
7)
0,0
1,0
I-01
II-01
III-01
IV-01
I-02
II-02
III-02
IV-02
I-03
II-03
III-03
IV-03
I-04
II-04
III-04
IV-04
I-05
II-05
III-05
IV-05
I-06
II-06
III-06
IV-06
I-07
II-07
III-07
IV-07
Var.% congiunturali (t/t)
3,5
10
11
Var.% tend.li annue (a/a)
a/a
4,0
A
I principali centri di ricerca concordano nel ritenere che le condizioni economiche globali siano nettamente peggiorate anche rispetto alle previsioni
formulate solo alcuni mesi fa.
Negli ultimi mesi, il FMI ha sistematicamente rivisto al ribasso le previsioni di crescita del PIL
mondiale (attualmente assestate al 3,7% per il
2008 e al 3,8% per il 2009) incorporando, nello
scenario descritto, un quadro sostanzialmente recessivo per l’economia USA.
Secondo gli analisti, in effetti, è proprio sugli Stati
Uniti che si addensano le nubi maggiori soprattutto, ma non solo, a causa delle ormai certe conseguenze della crisi immobiliare sul settore del
bancario, in precedenza ampiamente sottostimate
e oggi ritenute potenzialmente in grado di estendersi al resto dell’economia.
1,2
Camera di Commercio
o
Elaborazioni su dati Eurostat (2008)
L’influsso negativo proveniente dallo scenario internazionale ha indotto un progressivo deterioramento
della congiuntura dell’Area Euro la cui crescita,
sempre secondo le stime del FMI, dovrebbe assestarsi attorno all’1,4% per il 2008 e all’1,2% per
il 2009.
Le analisi in circolazione evidenziano, anche per
l’Europa, i primi segnali di restrizione del credito
cui si aggiungono, con effetti depressivi sulla domanda interna, le spinte inflazionistiche derivanti
dai rincari dei prezzi delle materie prime, anzitutto
energetiche e alimentari.
SCENARIO DI RIFERIMENTO: CONGIUNTURA INTERNAZIONALE
SCENARIO DI RIFERIMENTO: CONGIUNTURA INTERNAZIONALE
AREA EURO - CONSUMI FINALI INTERNI
(DATI NON DESTAGIONALIZZATI, VARIAZIONI TEND.LI ANNUE, PREZZI COSTANTI)
AREA EURO - INVESTIMENTI FISSI LORDI
(DATI NON DESTAGIONALIZZATI, VARIAZIONI TEND.LI ANNUE, PREZZI COSTANTI)
6,0
5,0
10,0
4,0
8,0
6,0
3,0
Elaborazioni su dati Eurostat (2008)
4,0
2,0
2,0
1,0
0,0
-2,0
0,0
-4,0
AREA EURO
12
Germania
Spagna
Francia
AREA EURO
Germania
Spagna
13
IV-07
III-07
II-07
I-07
IV-06
III-06
II-06
I-06
IV-05
III-05
II-05
I-05
IV-04
III-04
II-04
-6,0
I-04
IV-07
III-07
II-07
I-07
IV-06
III-06
II-06
I-06
IV-05
III-05
II-05
I-05
IV-04
III-04
-1,0
II-04
In Europa il rallentamento riguarda praticamente
tutte le componenti della domanda anche se con intensità ed effetti molto diversi tra paese e paese. In
generale, la capacità di spesa delle famiglie europee
ha risentito della crescita dei prezzi al consumo che
si è assestata nel 2007 attorno al 2,1%, ma con una
marcata accelerazione nella parte finale dell’anno
(+3,1% a dicembre).
In Germania il profilo dei consumi continua a mantenersi strutturalmente basso anche a causa degli
interventi di consolidamento fiscale dell’ultimo
biennio che hanno ricondotto il deficit da valori superiori al 3,5% (in rapporto al PIL) sino al pareggio
di bilancio.
12,0
I-04
Elaborazioni su dati Eurostat (2008)
Camera di Commercio
o
Francia
Le incertezze derivanti dalla dinamica della domanda mondiale per il 2008 e dalle turbolenze finanziarie in atto (che potrebbero tradursi in condizioni credizie meno favorevoli) hanno determinato
un peggioramento del clima di fiducia presso le
imprese e un rallentamento del tasso di accumulo
del capitale.
L’andamento degli investimenti è atteso, per il
2008, attorno al 2-2,5% a fronte del 4,8% nel 2007
e del 5,2% nel 2006.
Il dato aggregato riflette anche il progressivo sgonfiamento del ciclo immobiliare che, soprattutto in
Spagna e, in parte, in Francia, potrebbe produrre
effetti non solo sul settore delle costruzioni e sui
settori industriali dell’indotto, ma pesare anche
sulla crescita economica complessiva.
SCENARIO DI RIFERIMENTO: CONGIUNTURA INTERNAZIONALE
SCENARIO DI RIFERIMENTO: CONGIUNTURA INTERNAZIONALE
AREA EURO - CONSUMI FINALI INTERNI
(DATI NON DESTAGIONALIZZATI, VARIAZIONI TEND.LI ANNUE, PREZZI COSTANTI)
AREA EURO - INVESTIMENTI FISSI LORDI
(DATI NON DESTAGIONALIZZATI, VARIAZIONI TEND.LI ANNUE, PREZZI COSTANTI)
6,0
5,0
10,0
4,0
8,0
6,0
3,0
Elaborazioni su dati Eurostat (2008)
4,0
2,0
2,0
1,0
0,0
-2,0
0,0
-4,0
AREA EURO
12
Germania
Spagna
Francia
AREA EURO
Germania
Spagna
13
IV-07
III-07
II-07
I-07
IV-06
III-06
II-06
I-06
IV-05
III-05
II-05
I-05
IV-04
III-04
II-04
-6,0
I-04
IV-07
III-07
II-07
I-07
IV-06
III-06
II-06
I-06
IV-05
III-05
II-05
I-05
IV-04
III-04
-1,0
II-04
In Europa il rallentamento riguarda praticamente
tutte le componenti della domanda anche se con intensità ed effetti molto diversi tra paese e paese. In
generale, la capacità di spesa delle famiglie europee
ha risentito della crescita dei prezzi al consumo che
si è assestata nel 2007 attorno al 2,1%, ma con una
marcata accelerazione nella parte finale dell’anno
(+3,1% a dicembre).
In Germania il profilo dei consumi continua a mantenersi strutturalmente basso anche a causa degli
interventi di consolidamento fiscale dell’ultimo
biennio che hanno ricondotto il deficit da valori superiori al 3,5% (in rapporto al PIL) sino al pareggio
di bilancio.
12,0
I-04
Elaborazioni su dati Eurostat (2008)
Camera di Commercio
o
Francia
Le incertezze derivanti dalla dinamica della domanda mondiale per il 2008 e dalle turbolenze finanziarie in atto (che potrebbero tradursi in condizioni credizie meno favorevoli) hanno determinato
un peggioramento del clima di fiducia presso le
imprese e un rallentamento del tasso di accumulo
del capitale.
L’andamento degli investimenti è atteso, per il
2008, attorno al 2-2,5% a fronte del 4,8% nel 2007
e del 5,2% nel 2006.
Il dato aggregato riflette anche il progressivo sgonfiamento del ciclo immobiliare che, soprattutto in
Spagna e, in parte, in Francia, potrebbe produrre
effetti non solo sul settore delle costruzioni e sui
settori industriali dell’indotto, ma pesare anche
sulla crescita economica complessiva.
SCENARIO DI RIFERIMENTO: CONGIUNTURA ITALIANA
AREA EURO - ESPORTAZIONI
(DATI NON DESTAGIONALIZZATI, VARIAZIONI TEND.LI ANNUE, PREZZI COSTANTI)
ECONOMIA ITALIANA - PIL E DOMANDA AGGREGATA
(VARIAZIONI TENDENZIALI ANNUE, DATI CORRETTI N. GG. LAVORATIVI, PREZZI COSTANTI)
3,0
7,8
2,5
6,5
2,0
5,2
1,5
3,9
1,0
2,6
0,5
1,3
3,0
0,0
0,0
0,0
-0,5
-1,3
-1,0
-2,6
15,0
12,0
AREA EURO
14
Germania
Spagna
Francia
A-07
III-07
II-07
I-07
IV-06
III-06
II-06
I-06
IV-05
III-05
II-05
I-05
IV-04
III-04
IV-07
III-07
II-07
I-07
IV-06
III-06
II-06
I-06
IV-05
III-05
II-05
I-05
IV-04
III-04
II-04
-3,0
II-04
6,0
I-04
Tradizionalmente uno dei principali canali di propagazione delle difficoltà presenti a livello internazionale è rappresentato dalla contrazione della
domanda da parte dei mercati di sbocco per le
esportazioni.
All’interno dell’Area Euro, contrariamente a quanto avvenuto negli Stati Uniti, le priorità assegnate
all’obiettivo di contenimento dell’inflazione hanno
di fatto impedito alla BCE di porre in essere politiche monetarie di tipo accomodante. La fermezza
della BCE al riguardo si è quindi tradotta in un ulteriore apprezzamento dell’Euro - sopra la soglia
di 1,60$ a metà aprile - con effetti depressivi sulla
posizione competitiva delle aziende esportatrici.
I-04
PIL
9,0
Elaborazioni su dati Eurostat (2008)
Consumi, Investimenti, Export
SCENARIO DI RIFERIMENTO: CONGIUNTURA INTERNAZIONALE
PIL
CONSUMI FINALI NAZIONALI
INVESTIMENTI FISSI LORDI
ESPORTAZIONI DI BENI E SERVIZI
15
Camera di Commercio
o
Elaborazioni su dati ISTAT (2008)
Dopo i buoni risultati raccolti a cavallo tra la fine del
2006 e i primi mesi del 2007, anche l’economia italiana ha cominciato a risentire degli effetti derivanti
da un contesto internazionale perlopiù sfavorevole.
Le stime annuali sui conti economici diffuse dall’Istat a metà aprile hanno infatti portato ad una revisione al ribasso di tutte le principali componenti del
PIL fatta eccezione per il commercio con l’estero.
Al di là dello scenario alquanto pessimista tratteggiato dal FMI (0,3%), le previsioni di crescita per
l’economia italiana nel 2008 non raggiungono comunque quasi mai l’1%.
Nei quadri di sintesi proposti dagli analisti per il
2008 permane il profilo modesto dei consumi (0,8%)
e peggiorano sensibilmente le attese sul versante degli investimenti (-0,6%) appesantite dall’esaurirsi,
anche in Italia, del ciclo dell’ediliza (-1,0%).
SCENARIO DI RIFERIMENTO: CONGIUNTURA ITALIANA
AREA EURO - ESPORTAZIONI
(DATI NON DESTAGIONALIZZATI, VARIAZIONI TEND.LI ANNUE, PREZZI COSTANTI)
ECONOMIA ITALIANA - PIL E DOMANDA AGGREGATA
(VARIAZIONI TENDENZIALI ANNUE, DATI CORRETTI N. GG. LAVORATIVI, PREZZI COSTANTI)
3,0
7,8
2,5
6,5
2,0
5,2
1,5
3,9
1,0
2,6
0,5
1,3
3,0
0,0
0,0
0,0
-0,5
-1,3
-1,0
-2,6
15,0
12,0
AREA EURO
14
Germania
Spagna
Francia
A-07
III-07
II-07
I-07
IV-06
III-06
II-06
I-06
IV-05
III-05
II-05
I-05
IV-04
III-04
IV-07
III-07
II-07
I-07
IV-06
III-06
II-06
I-06
IV-05
III-05
II-05
I-05
IV-04
III-04
II-04
-3,0
II-04
6,0
I-04
Tradizionalmente uno dei principali canali di propagazione delle difficoltà presenti a livello internazionale è rappresentato dalla contrazione della
domanda da parte dei mercati di sbocco per le
esportazioni.
All’interno dell’Area Euro, contrariamente a quanto avvenuto negli Stati Uniti, le priorità assegnate
all’obiettivo di contenimento dell’inflazione hanno
di fatto impedito alla BCE di porre in essere politiche monetarie di tipo accomodante. La fermezza
della BCE al riguardo si è quindi tradotta in un ulteriore apprezzamento dell’Euro - sopra la soglia
di 1,60$ a metà aprile - con effetti depressivi sulla
posizione competitiva delle aziende esportatrici.
I-04
PIL
9,0
Elaborazioni su dati Eurostat (2008)
Consumi, Investimenti, Export
SCENARIO DI RIFERIMENTO: CONGIUNTURA INTERNAZIONALE
PIL
CONSUMI FINALI NAZIONALI
INVESTIMENTI FISSI LORDI
ESPORTAZIONI DI BENI E SERVIZI
15
Camera di Commercio
o
Elaborazioni su dati ISTAT (2008)
Dopo i buoni risultati raccolti a cavallo tra la fine del
2006 e i primi mesi del 2007, anche l’economia italiana ha cominciato a risentire degli effetti derivanti
da un contesto internazionale perlopiù sfavorevole.
Le stime annuali sui conti economici diffuse dall’Istat a metà aprile hanno infatti portato ad una revisione al ribasso di tutte le principali componenti del
PIL fatta eccezione per il commercio con l’estero.
Al di là dello scenario alquanto pessimista tratteggiato dal FMI (0,3%), le previsioni di crescita per
l’economia italiana nel 2008 non raggiungono comunque quasi mai l’1%.
Nei quadri di sintesi proposti dagli analisti per il
2008 permane il profilo modesto dei consumi (0,8%)
e peggiorano sensibilmente le attese sul versante degli investimenti (-0,6%) appesantite dall’esaurirsi,
anche in Italia, del ciclo dell’ediliza (-1,0%).
Camera di Commercio
o
ECONOMIA PRATESE 2007: CONGIUNTURA
ECONOMIA PRATESE 2007: CONGIUNTURA
INDUSTRIA MANIFATTURIERA: INDICATORI CONGIUNTURALI DI SINTESI
(VARIAZIONI % RISPETTO ANNO PRECEDENTE)
INDUSTRIA MANIFATTURIERA: PRODUZIONE PER SETTORI
(VARIAZIONI % RISPETTO ANNO PRECEDENTE)
20,0
19,3
2006
2007
I° trim.
Produzione
Fatturato
Ordini interni
Ordini esteri
Export manifatt.
Addetti
Utilizzo impianti(*)
-0,8
-2,7
-1,1
-2,4
2,2
1,3
69,2
II° trim.
III° trim.
-2,6
-1,2
-2,9
-3,6
1,8
0,0
72,6
-1,1
-0,5
-0,1
0,3
-8,0
-1,0
66,3
IV° trim
0,4
-2,6
-1,4
-3,6
-0,2
0,1
67,0
anno
-1,0
-1,8
-1,4
-2,3
-1,1
0,1
68,8
2006
2005
anno
anno
0,2
0,3
0,3
-0,6
-0,8
0,0
69,5
-4,8
-5,0
-6,1
-4,5
-6,7
-2,0
69,8
15,0
10,7
8,3
10,0
0,0
0,0
-5,0
A Prato i segnali di ripresa maturati a fine 2006 non si sono tradotti in condizioni di crescita stabili e gli indicatori relativi all’industria manifatturiera hanno subito una brusca battuta d’arresto.
Se il leggero rimbalzo riscontrato nell’ultimo trimestre ha consentito di mantenere il saldo annuale relativo all’andamento della produzione entro limiti abbastanza contenuti, maggiori preoccupazioni provengono dal versante del fatturato, fortemente condizionato dal cattivo andamento
degli ordinativi – soprattutto esteri – e ulteriormente appesantito dalla consistente crescita dei prezzi alla produzione (+2,4% nel 4° trimestre).
Indicazioni in complesso più favorevoli giungono dal lato della tenuta dell’occupazione e dalla conferma di risultati positivi inerenti la spesa
per investimenti (+3,0%).
16
4,6
3,5
5,0
-1,4
Alimentari,
bevande e
tabacco
(*) in percentuale sulla capacità produttiva massima
Elaborazioni su dati UTC/Confindustria Toscana - Osservatorio congiunturale sull’industria manifatturiera; ISTAT - CoeWeb (2008)
2007
4,5
1,8
0,0
-1,6
Tessile e
abbigliamento
1,5
0,1
-2,4
Pelli, cuoio e
calzature
Legno e
mobilio
2,9
0,0
-0,6
-1,6
Chimica,
Produz. di
Meccanica
farmaceutica,
metallo e
gomma e
fabbricazione
plastica
di prodotti in
metallo
Elettronica e
mezzi di
trasporto
Altro
0,2
-1,0
TOTALE
Elaborazioni su dati UTC/Confindustria Toscana - Osservatorio congiunturale sull’industria manifatturiera (2008)
Il saldo negativo riscontrato per la produzione aggregata appare condizionato dalle difficoltà che continuano ad affliggere l’industria tessile
e abbigliamento e sulla quale si ripercuotono, in modo anche pesante, le fasi di debolezza del ciclo dei consumi nazionali e internazionali.
Migliori, e complessivamente in linea con gli andamenti riscontrati a livello regionale, i risultati di consuntivo per la chimica, farmaceutica,
gomma e plastica, alimentare ed elettronica. Modesto, e in parziale controtendenza rispetto alla media regionale (+5,6%), il dato di fine anno
sulla produzione nella meccanica.
17
Camera di Commercio
o
ECONOMIA PRATESE 2007: CONGIUNTURA
ECONOMIA PRATESE 2007: CONGIUNTURA
INDUSTRIA MANIFATTURIERA: INDICATORI CONGIUNTURALI DI SINTESI
(VARIAZIONI % RISPETTO ANNO PRECEDENTE)
INDUSTRIA MANIFATTURIERA: PRODUZIONE PER SETTORI
(VARIAZIONI % RISPETTO ANNO PRECEDENTE)
20,0
19,3
2006
2007
I° trim.
Produzione
Fatturato
Ordini interni
Ordini esteri
Export manifatt.
Addetti
Utilizzo impianti(*)
-0,8
-2,7
-1,1
-2,4
2,2
1,3
69,2
II° trim.
III° trim.
-2,6
-1,2
-2,9
-3,6
1,8
0,0
72,6
-1,1
-0,5
-0,1
0,3
-8,0
-1,0
66,3
IV° trim
0,4
-2,6
-1,4
-3,6
-0,2
0,1
67,0
anno
-1,0
-1,8
-1,4
-2,3
-1,1
0,1
68,8
2006
2005
anno
anno
0,2
0,3
0,3
-0,6
-0,8
0,0
69,5
-4,8
-5,0
-6,1
-4,5
-6,7
-2,0
69,8
15,0
10,7
8,3
10,0
0,0
0,0
-5,0
A Prato i segnali di ripresa maturati a fine 2006 non si sono tradotti in condizioni di crescita stabili e gli indicatori relativi all’industria manifatturiera hanno subito una brusca battuta d’arresto.
Se il leggero rimbalzo riscontrato nell’ultimo trimestre ha consentito di mantenere il saldo annuale relativo all’andamento della produzione entro limiti abbastanza contenuti, maggiori preoccupazioni provengono dal versante del fatturato, fortemente condizionato dal cattivo andamento
degli ordinativi – soprattutto esteri – e ulteriormente appesantito dalla consistente crescita dei prezzi alla produzione (+2,4% nel 4° trimestre).
Indicazioni in complesso più favorevoli giungono dal lato della tenuta dell’occupazione e dalla conferma di risultati positivi inerenti la spesa
per investimenti (+3,0%).
16
4,6
3,5
5,0
-1,4
Alimentari,
bevande e
tabacco
(*) in percentuale sulla capacità produttiva massima
Elaborazioni su dati UTC/Confindustria Toscana - Osservatorio congiunturale sull’industria manifatturiera; ISTAT - CoeWeb (2008)
2007
4,5
1,8
0,0
-1,6
Tessile e
abbigliamento
1,5
0,1
-2,4
Pelli, cuoio e
calzature
Legno e
mobilio
2,9
0,0
-0,6
-1,6
Chimica,
Produz. di
Meccanica
farmaceutica,
metallo e
gomma e
fabbricazione
plastica
di prodotti in
metallo
Elettronica e
mezzi di
trasporto
Altro
0,2
-1,0
TOTALE
Elaborazioni su dati UTC/Confindustria Toscana - Osservatorio congiunturale sull’industria manifatturiera (2008)
Il saldo negativo riscontrato per la produzione aggregata appare condizionato dalle difficoltà che continuano ad affliggere l’industria tessile
e abbigliamento e sulla quale si ripercuotono, in modo anche pesante, le fasi di debolezza del ciclo dei consumi nazionali e internazionali.
Migliori, e complessivamente in linea con gli andamenti riscontrati a livello regionale, i risultati di consuntivo per la chimica, farmaceutica,
gomma e plastica, alimentare ed elettronica. Modesto, e in parziale controtendenza rispetto alla media regionale (+5,6%), il dato di fine anno
sulla produzione nella meccanica.
17
Camera di Commercio
o
ECONOMIA PRATESE 2007: CONGIUNTURA
ECONOMIA PRATESE 2007: CONGIUNTURA
ESPORTAZIONI DI BENI E SERVIZI: TASSO DI VARIAZIONE ANNUA
(PREZZI CORRENTI - BASE 2001=100)
ARTIGIANATO: FATTURATO PER SETTORI
(VARIAZIONI % RISPETTO ANNO PRECEDENTE)
2,0
TOSCANA
140
PRATO
130
0,3
2006
0,0
-2,0
120
-4,0
110
100
-2,0
-2,8
-4,6
-6,0
90
80
-2,1
-2,0
-6,9 -6,9
-10,0
60
50
-2,7
-3,9
-8,0
70
2007
-9,3
-9,9
-9,2
-12,0
2007-12
2007-09
2007-06
2007-03
2006-12
2006-09
2006-06
2006-03
2005-12
2005-09
2005-06
2005-03
2004-12
2004-09
2004-06
2004-03
40
-14,0
-12,4
Sistema
moda
Metalmeccanica
Altre
manifatt.
TOTALE
MANIFATTURIERO
EDILIZIA
SERVIZI
TOTALE
ARTIGIANATO
Elaborazioni su dati ISTAT - Coeweb (2008)
Elaborazioni su dati ORTA - Osservatorio Reg.le Toscano sull’Artigianato (2008)
Nonostante il brusco rallentamento riscontrato soprattutto nell’ultimo trimestre, le esportazioni della Toscana chiudono il 2007 con una variazione ancora positiva (+6,9%) anche se in calo rispetto al +12,6% conseguito nel 2006. A Prato, i risultati sono decisamente peggiori (-0,9%
tanto nel 2007 quanto nel 2006) e l’andamento delle vendite all’estero continua a risentire pesantemente delle condizioni di instabilità presenti
sui mercati internazionali e a mostrare una notevole sensibilità e correlazione rispetto all’evoluzione delle competitività di prezzo dettate dal
corso dei cambi.
Il comparto che risulta più in affanno è certamente l’artigianato con difficoltà diffuse in tutti i settori. Le imprese denunciano una flessione
del fatturato molto pronunciata (-1,4% la media regionale) e i primi segnali di un possibile riacutizzarsi della crisi, già evidenti nel primo
semestre (-5,7%), sono stati ampiamente confermati in corso d’anno. La situazione appare particolarmente grave all’interno del sistema
moda e nell’edilizia: in entrambi i settori, infatti, le aspettative degli operatori per i primi mesi del 2008 sembrano orientate in senso ancora
negativo e cominciano a maturare alcuni timori sulla tenuta dei livelli occupazionali.
18
19
Camera di Commercio
o
ECONOMIA PRATESE 2007: CONGIUNTURA
ECONOMIA PRATESE 2007: CONGIUNTURA
ESPORTAZIONI DI BENI E SERVIZI: TASSO DI VARIAZIONE ANNUA
(PREZZI CORRENTI - BASE 2001=100)
ARTIGIANATO: FATTURATO PER SETTORI
(VARIAZIONI % RISPETTO ANNO PRECEDENTE)
2,0
TOSCANA
140
PRATO
130
0,3
2006
0,0
-2,0
120
-4,0
110
100
-2,0
-2,8
-4,6
-6,0
90
80
-2,1
-2,0
-6,9 -6,9
-10,0
60
50
-2,7
-3,9
-8,0
70
2007
-9,3
-9,9
-9,2
-12,0
2007-12
2007-09
2007-06
2007-03
2006-12
2006-09
2006-06
2006-03
2005-12
2005-09
2005-06
2005-03
2004-12
2004-09
2004-06
2004-03
40
-14,0
-12,4
Sistema
moda
Metalmeccanica
Altre
manifatt.
TOTALE
MANIFATTURIERO
EDILIZIA
SERVIZI
TOTALE
ARTIGIANATO
Elaborazioni su dati ISTAT - Coeweb (2008)
Elaborazioni su dati ORTA - Osservatorio Reg.le Toscano sull’Artigianato (2008)
Nonostante il brusco rallentamento riscontrato soprattutto nell’ultimo trimestre, le esportazioni della Toscana chiudono il 2007 con una variazione ancora positiva (+6,9%) anche se in calo rispetto al +12,6% conseguito nel 2006. A Prato, i risultati sono decisamente peggiori (-0,9%
tanto nel 2007 quanto nel 2006) e l’andamento delle vendite all’estero continua a risentire pesantemente delle condizioni di instabilità presenti
sui mercati internazionali e a mostrare una notevole sensibilità e correlazione rispetto all’evoluzione delle competitività di prezzo dettate dal
corso dei cambi.
Il comparto che risulta più in affanno è certamente l’artigianato con difficoltà diffuse in tutti i settori. Le imprese denunciano una flessione
del fatturato molto pronunciata (-1,4% la media regionale) e i primi segnali di un possibile riacutizzarsi della crisi, già evidenti nel primo
semestre (-5,7%), sono stati ampiamente confermati in corso d’anno. La situazione appare particolarmente grave all’interno del sistema
moda e nell’edilizia: in entrambi i settori, infatti, le aspettative degli operatori per i primi mesi del 2008 sembrano orientate in senso ancora
negativo e cominciano a maturare alcuni timori sulla tenuta dei livelli occupazionali.
18
19
COMMERCIO AL DETTAGLIO: ANDAMENTO DELLE VENDITE PER TIPOLOGIA DI ESERCIZIO
COMMERCIO AL DETTAGLIO: ANDAMENTO DELLE VENDITE PER SETTORE
(VARIAZIONI % RISPETTO ANNO PRECEDENTE)
Indice delle vendite per tipologia esercizio
(base 2004=100)
2006
anno
1,2
0,1
0,2
0,3
Dettaglio prodotti non alimentari
-1,7
-0,6
-0,4
0,2
-0,6
-1,0
- Abbigliamento ed accessori
- Prodotti per la casa ed elettrodomestici
- Altri prodotti non alimentari
0,8
0,1
-3,2
-0,3
-1,5
-0,5
0,1
0,1
-0,7
-2,7
0,4
1,3
-0,5
-0,2
-0,8
-2,4
0,1
-0,9
TOTALE
-0,4
-0,2
1,1
1,4
0,5
-0,3
100,0
95,0
I dati rilevati presso i supermercati della provincia evidenziano un differenziale
piuttosto marcato tra lo sviluppo delle vendite in volume e la dinamica del fatturato: ad eccezione dei surgelati, la crescita dei prezzi riguarda tutti i segmenti LCC
con punte significative nell’ortofrutta, nelle bevande e nella drogheria alimentare.
2007
90,0
I° Semestre
85,0
PICCOLA
MEDIA
GRANDE
Elaborazioni su dati Unioncamere - Indagine congiunturale sul commercio al dettaglio (2008)
L’andamento delle vendite nel commercio al dettaglio, che riflette, seppur con qualche approssimazione, la dinamica della domanda per beni
di consumo, mostra alcuni segnali di timida crescita, poco al di sopra della media regionale (+0,3%), ma comunque migliore delle tendenze
riscontrate a livello nazionale (-0,2%).
Il risultato è ascrivibile per intero ai risultati conseguiti durante la seconda parte dell’anno (dopo un primo semestre di sostanziale stagnazione)
e si caratterizza per un crescente ricorso alla grande distribuzione, mentre permangono le difficoltà del dettaglio tradizionale soprattutto nella
componente non alimentare.
Elaborazioni su dati Unioncamere - IRI Infoscan (2007)
Andamento delle vendite nella grande distribuzione organizzata
(Variazioni % rispetto anno precedente)
07-IV
-1,2
07-III
0,7
07-II
Dettaglio prodotti alimentari
105,0
07-I
1,7
06-IV
4,1
06-III
6,6
06-II
5,6
06-I
1,9
05-IV
2,2
05-III
Ipermercati, supermercati e grandi magazzini
05-II
anno
05-I
I° trim. II° trim. III° trim. IV° trim.
110,0
Base 2004=100
2007
20
Camera di Commercio
o
ECONOMIA PRATESE 2007: CONGIUNTURA
ECONOMIA PRATESE 2007: CONGIUNTURA
Elaborazioni su dati Unioncamere - Indagine congiunturale sul commercio al dettaglio
In termini di indici di vendita la forbice si allarga progressivamente e a
ritmo crescente in favore della grande distribuzione, mentre gli andamenti dei piccoli esercizi appaiono condizionati da una forte componente
stagionale riflessa dai “picchi” concentrati nell’ultima parte dell’anno.
II° Semestre
Anno
Volume Valore Volume Valore Volume Valore
LCC (Food & Drug)
Bevande
Cura Casa
Cura Persona
Drogheria Alimentare
Freddo
Fresco
Pet Care
Ortofrutta
0,9
-0,7
2,5
2,5
-0,4
1,1
4,1
-4,0
-1,1
3,6
2,7
5,2
4,0
1,5
0,3
7,7
0,8
4,3
4,6
1,9
4,1
6,0
3,8
2,6
7,8
-0,3
7,3
5,6
1,6
3,6
6,0
5,4
2,6
9,4
3,3
11,4
2,7
0,6
3,3
4,2
1,8
1,8
6,0
-2,1
2,7
4,6
2,1
4,4
5,0
3,5
1,4
8,6
2,1
7,4
Altro non alimentare
--
-1,9
--
1,1
--
-0,3
Totale GDO
--
2,9
--
5,0
--
4,0
Elaborazioni su dati Unioncamere - IRI Infoscan (2007)
21
COMMERCIO AL DETTAGLIO: ANDAMENTO DELLE VENDITE PER TIPOLOGIA DI ESERCIZIO
COMMERCIO AL DETTAGLIO: ANDAMENTO DELLE VENDITE PER SETTORE
(VARIAZIONI % RISPETTO ANNO PRECEDENTE)
Indice delle vendite per tipologia esercizio
(base 2004=100)
2006
anno
1,2
0,1
0,2
0,3
Dettaglio prodotti non alimentari
-1,7
-0,6
-0,4
0,2
-0,6
-1,0
- Abbigliamento ed accessori
- Prodotti per la casa ed elettrodomestici
- Altri prodotti non alimentari
0,8
0,1
-3,2
-0,3
-1,5
-0,5
0,1
0,1
-0,7
-2,7
0,4
1,3
-0,5
-0,2
-0,8
-2,4
0,1
-0,9
TOTALE
-0,4
-0,2
1,1
1,4
0,5
-0,3
100,0
95,0
I dati rilevati presso i supermercati della provincia evidenziano un differenziale
piuttosto marcato tra lo sviluppo delle vendite in volume e la dinamica del fatturato: ad eccezione dei surgelati, la crescita dei prezzi riguarda tutti i segmenti LCC
con punte significative nell’ortofrutta, nelle bevande e nella drogheria alimentare.
2007
90,0
I° Semestre
85,0
PICCOLA
MEDIA
GRANDE
Elaborazioni su dati Unioncamere - Indagine congiunturale sul commercio al dettaglio (2008)
L’andamento delle vendite nel commercio al dettaglio, che riflette, seppur con qualche approssimazione, la dinamica della domanda per beni
di consumo, mostra alcuni segnali di timida crescita, poco al di sopra della media regionale (+0,3%), ma comunque migliore delle tendenze
riscontrate a livello nazionale (-0,2%).
Il risultato è ascrivibile per intero ai risultati conseguiti durante la seconda parte dell’anno (dopo un primo semestre di sostanziale stagnazione)
e si caratterizza per un crescente ricorso alla grande distribuzione, mentre permangono le difficoltà del dettaglio tradizionale soprattutto nella
componente non alimentare.
Elaborazioni su dati Unioncamere - IRI Infoscan (2007)
Andamento delle vendite nella grande distribuzione organizzata
(Variazioni % rispetto anno precedente)
07-IV
-1,2
07-III
0,7
07-II
Dettaglio prodotti alimentari
105,0
07-I
1,7
06-IV
4,1
06-III
6,6
06-II
5,6
06-I
1,9
05-IV
2,2
05-III
Ipermercati, supermercati e grandi magazzini
05-II
anno
05-I
I° trim. II° trim. III° trim. IV° trim.
110,0
Base 2004=100
2007
20
Camera di Commercio
o
ECONOMIA PRATESE 2007: CONGIUNTURA
ECONOMIA PRATESE 2007: CONGIUNTURA
Elaborazioni su dati Unioncamere - Indagine congiunturale sul commercio al dettaglio
In termini di indici di vendita la forbice si allarga progressivamente e a
ritmo crescente in favore della grande distribuzione, mentre gli andamenti dei piccoli esercizi appaiono condizionati da una forte componente
stagionale riflessa dai “picchi” concentrati nell’ultima parte dell’anno.
II° Semestre
Anno
Volume Valore Volume Valore Volume Valore
LCC (Food & Drug)
Bevande
Cura Casa
Cura Persona
Drogheria Alimentare
Freddo
Fresco
Pet Care
Ortofrutta
0,9
-0,7
2,5
2,5
-0,4
1,1
4,1
-4,0
-1,1
3,6
2,7
5,2
4,0
1,5
0,3
7,7
0,8
4,3
4,6
1,9
4,1
6,0
3,8
2,6
7,8
-0,3
7,3
5,6
1,6
3,6
6,0
5,4
2,6
9,4
3,3
11,4
2,7
0,6
3,3
4,2
1,8
1,8
6,0
-2,1
2,7
4,6
2,1
4,4
5,0
3,5
1,4
8,6
2,1
7,4
Altro non alimentare
--
-1,9
--
1,1
--
-0,3
Totale GDO
--
2,9
--
5,0
--
4,0
Elaborazioni su dati Unioncamere - IRI Infoscan (2007)
21
ECONOMIA PRATESE 2007: CREDITO E RISPARMIO
ECONOMIA PRATESE 2007: CREDITO E RISPARMIO
SISTEMA CREDITIZIO: OPERAZIONI DI IMPIEGO
SISTEMA CREDITIZIO: FINANZIAMENTI AL COMPARTO MANIFATTURIERO PER SCADENZA
(CONSISTENZE E VARIAZIONI % RISPETTO ANNO PRECEDENTE)
(CONSISTENZA E DINAMICHE DI SVILUPPO DEI FINANZIAMENTI AL SISTEMA PRODUTTIVO)
Prestiti bancari per branca
(Var. %)
0,2
-1,2
13,1
2,5
Edilizia e opere pubbliche
620,5
12,7
Commercio
807,8
14,8
Alberghi e pubblici esercizi
105,2
11,3
Trasporti e comunicazioni
118,3
18,8
Altri servizi destinabili alla vendita
1.936,7
9,4
TOTALE
5.508,3
7,1
Elaborazioni su dati Banca d'Italia (2008)
22
Breve termine
Dic-07
1.873,0
1.401,5
89,4
382,1
Manifatturiero
- Prodotti tessili, calzature, abbigliamento
- Macchine agricole e industriali
- Altre manifatturiere
Set-07
-12,0
Giu-07
46,7
Mar-07
Agricoltura e silvicoltura
Var. %
8,0
7,0
6,0
5,0
4,0
3,0
2,0
1,0
0,0
-1,0
-2,0
-3,0
-4,0
-5,0
-6,0
-7,0
Dic-06
Lo sviluppo complessivo delle operazioni di impiego
ha subito una leggera decelerazione: +6,8% la consistenza a fine 2007 (+8,2% nel 2006). La variazione
dello stock dei finanziamenti erogati alle famiglie
(+11,8%) si mantiene stabile ed è interamente ascrivibile alla tenuta della componente legata ai mutui
immobiliari (+13,8%), mentre si riduce la quota di
credito destinata all’acquisto di beni di consumo (1,8%).
Rallenta anche la dinamica di crescita dei prestiti al
settore produttivo (+8,0% nel 2006) soprattutto a causa dell’assestamento riscontrabile nell’edilizia (2006:
+21,4%) e nel manifatturiero (2006: +2,2%).
Più brusca, infine, la frenata delle operazioni di raccolta (-0,6%) che determina l’ulteriore incremento
del rapporto Impieghi/Depositi, salito a 2,36 rispetto
al 2,20 dell’anno passato (2,02 la media nazionale).
Mln. Euro
1.500
1.400
1.300
1.200
1.100
1.000
900
800
700
600
500
400
300
200
100
0
Set-06
(Consistenza e var. % - 31/12/2007)
Elaborazioni su dati Banca d’Italia (2008)
Camera di Commercio
o
Medio-Lungo termine
23
Elaborazioni su dati Banca d’Italia (2008)
Se il volume totale dei finanziamenti al comparto manifatturiero rimane sostanzialmente stabile (+0,2%),
la lettura dei dati sotto il profilo della struttura per
scadenza evidenzia la decisa inversione di tendenza
determinata, nell’ultimo trimestre, dalla flessione
delle erogazioni a breve (-0,6% la variazione finale
rispetto al 31/12/2006) e dal contemporaneo rialzo
della componente a medio-lungo termine (+0,6%).
In particolare, l’incremento registrato per i finanziamenti a medio-lunga scadenza, dopo circa un anno e
mezzo di costante flessione, appare solo parzialmente riconducibile alla dinamica dei prestiti destinati
a finanziare investimenti in macchinari e attrezzature - dinamica ancora positiva (+3,9%), ma in forte
riduzione rispetto al 2006 (+10,8%) – e potrebbe
essere giustificata dalla presenza di operazioni di ricomposizione del passivo in vista dei consuntivi di
fine anno.
ECONOMIA PRATESE 2007: CREDITO E RISPARMIO
ECONOMIA PRATESE 2007: CREDITO E RISPARMIO
SISTEMA CREDITIZIO: OPERAZIONI DI IMPIEGO
SISTEMA CREDITIZIO: FINANZIAMENTI AL COMPARTO MANIFATTURIERO PER SCADENZA
(CONSISTENZE E VARIAZIONI % RISPETTO ANNO PRECEDENTE)
(CONSISTENZA E DINAMICHE DI SVILUPPO DEI FINANZIAMENTI AL SISTEMA PRODUTTIVO)
Prestiti bancari per branca
(Var. %)
0,2
-1,2
13,1
2,5
Edilizia e opere pubbliche
620,5
12,7
Commercio
807,8
14,8
Alberghi e pubblici esercizi
105,2
11,3
Trasporti e comunicazioni
118,3
18,8
Altri servizi destinabili alla vendita
1.936,7
9,4
TOTALE
5.508,3
7,1
Elaborazioni su dati Banca d'Italia (2008)
22
Breve termine
Dic-07
1.873,0
1.401,5
89,4
382,1
Manifatturiero
- Prodotti tessili, calzature, abbigliamento
- Macchine agricole e industriali
- Altre manifatturiere
Set-07
-12,0
Giu-07
46,7
Mar-07
Agricoltura e silvicoltura
Var. %
8,0
7,0
6,0
5,0
4,0
3,0
2,0
1,0
0,0
-1,0
-2,0
-3,0
-4,0
-5,0
-6,0
-7,0
Dic-06
Lo sviluppo complessivo delle operazioni di impiego
ha subito una leggera decelerazione: +6,8% la consistenza a fine 2007 (+8,2% nel 2006). La variazione
dello stock dei finanziamenti erogati alle famiglie
(+11,8%) si mantiene stabile ed è interamente ascrivibile alla tenuta della componente legata ai mutui
immobiliari (+13,8%), mentre si riduce la quota di
credito destinata all’acquisto di beni di consumo (1,8%).
Rallenta anche la dinamica di crescita dei prestiti al
settore produttivo (+8,0% nel 2006) soprattutto a causa dell’assestamento riscontrabile nell’edilizia (2006:
+21,4%) e nel manifatturiero (2006: +2,2%).
Più brusca, infine, la frenata delle operazioni di raccolta (-0,6%) che determina l’ulteriore incremento
del rapporto Impieghi/Depositi, salito a 2,36 rispetto
al 2,20 dell’anno passato (2,02 la media nazionale).
Mln. Euro
1.500
1.400
1.300
1.200
1.100
1.000
900
800
700
600
500
400
300
200
100
0
Set-06
(Consistenza e var. % - 31/12/2007)
Elaborazioni su dati Banca d’Italia (2008)
Camera di Commercio
o
Medio-Lungo termine
23
Elaborazioni su dati Banca d’Italia (2008)
Se il volume totale dei finanziamenti al comparto manifatturiero rimane sostanzialmente stabile (+0,2%),
la lettura dei dati sotto il profilo della struttura per
scadenza evidenzia la decisa inversione di tendenza
determinata, nell’ultimo trimestre, dalla flessione
delle erogazioni a breve (-0,6% la variazione finale
rispetto al 31/12/2006) e dal contemporaneo rialzo
della componente a medio-lungo termine (+0,6%).
In particolare, l’incremento registrato per i finanziamenti a medio-lunga scadenza, dopo circa un anno e
mezzo di costante flessione, appare solo parzialmente riconducibile alla dinamica dei prestiti destinati
a finanziare investimenti in macchinari e attrezzature - dinamica ancora positiva (+3,9%), ma in forte
riduzione rispetto al 2006 (+10,8%) – e potrebbe
essere giustificata dalla presenza di operazioni di ricomposizione del passivo in vista dei consuntivi di
fine anno.
ECONOMIA PRATESE 2007: CREDITO E RISPARMIO
EVOLUZIONE DEL TESSUTO PRODUTTIVO E PROSPETTIVE
SISTEMA CREDITIZIO: FINANZIAMENTI AL SISTEMA PRODUTTIVO E PROBABILITÀ DI INSOLVENZA
(IMPIEGHI VIVI E TASSO DI INSOLVENZA - 2002/07)
STRUTTURA IMPRENDITORIALE: UNITÀ LOCALI ATTIVE
(INCIDENZA SUL TOTALE E VARIAZIONE % - 2001/2007)
Agricoltura
PO - Impieghi Vivi
24
PRATO
TOSCANA
ITALIA
dic-07
set-07
giu-07
mar-07
dic-06
set-06
giu-06
Elaborazioni su dati Infocamere (2008)
+1,7
-0,4
Artigianato
+17,9
Industria
Affidati in sofferenza/Totale Affidati
(Tasso di decadimento numeri)
0,2
mar-06
0
dic-05
0,3
set-05
1.000
giu-05
0,4
mar-05
2.000
dic-04
0,5
set-04
3.000
giu-04
0,6
mar-04
4.000
dic-03
0,7
set-03
5.000
giu-03
0,8
mar-03
6.000
dic-02
Il peggioramento dello scenario congiunturale è riflesso nell’incremento del flusso
degli impieghi caduti in sofferenza – passati da 46,3 a 76,4 milioni di € - che si
è tradotto in una nuova accelerazione del
tasso di decadimento tornato, a fine 2007,
su valori ben al di sopra delle medie regionale e nazionale.
In termini di equilibrio complessivo del
sistema bancario, il dato va comunque
letto anche alla luce dello sviluppo degli
impieghi (+395,3 mln. � il saldo rispetto
dicembre 2006) che ha contribuito a ridurne il valore del rapporto con le sofferenze:
2,8% contro il 3,3% riscontrato a fine 2006
(3,0% il dato medio nazionale).
PRATO - Impeghi vivi al netto delle
sofferenze - (mln. Euro)
Elaborazioni su dati Banca d’Italia (2008)
+13,2
Commercio
Cooperazione
+7,8
Turismo
+36,5
Trasporti e spedizioni
+14,2
Credito
Assicurazioni
+7,4
+0,6
+43,0
Servizi alle imprese
Altri settori
0,00
% 2001
% 2007
+30,4
5,00
Camera di Commercio
o
10,00 15,00 20,00 25,00 30,00 35,00 40,00
25
Nel periodo 2001-07, il numero di unità locali attive
in provincia di Prato è cresciuto complessivamente
del 13,4%, ad un tasso superiore rispetto a quanto
riscontrato come media regionale (+8,5%) e nazionale (+8,7%).
La quota riconducibile al comparto artigiano tradizionale si mantiene al di sopra del 30% (26,8% la
media nazionale), ma i dati evidenziano una flessione abbastanza vistosa in termini di incidenza sul
totale delle unità produttive.
Crescono viceversa le attività manifatturiere diverse
dall’artigianato e il terziario, soprattutto nelle componenti turismo e servizi alle imprese.
ECONOMIA PRATESE 2007: CREDITO E RISPARMIO
EVOLUZIONE DEL TESSUTO PRODUTTIVO E PROSPETTIVE
SISTEMA CREDITIZIO: FINANZIAMENTI AL SISTEMA PRODUTTIVO E PROBABILITÀ DI INSOLVENZA
(IMPIEGHI VIVI E TASSO DI INSOLVENZA - 2002/07)
STRUTTURA IMPRENDITORIALE: UNITÀ LOCALI ATTIVE
(INCIDENZA SUL TOTALE E VARIAZIONE % - 2001/2007)
Agricoltura
PO - Impieghi Vivi
24
PRATO
TOSCANA
ITALIA
dic-07
set-07
giu-07
mar-07
dic-06
set-06
giu-06
Elaborazioni su dati Infocamere (2008)
+1,7
-0,4
Artigianato
+17,9
Industria
Affidati in sofferenza/Totale Affidati
(Tasso di decadimento numeri)
0,2
mar-06
0
dic-05
0,3
set-05
1.000
giu-05
0,4
mar-05
2.000
dic-04
0,5
set-04
3.000
giu-04
0,6
mar-04
4.000
dic-03
0,7
set-03
5.000
giu-03
0,8
mar-03
6.000
dic-02
Il peggioramento dello scenario congiunturale è riflesso nell’incremento del flusso
degli impieghi caduti in sofferenza – passati da 46,3 a 76,4 milioni di € - che si
è tradotto in una nuova accelerazione del
tasso di decadimento tornato, a fine 2007,
su valori ben al di sopra delle medie regionale e nazionale.
In termini di equilibrio complessivo del
sistema bancario, il dato va comunque
letto anche alla luce dello sviluppo degli
impieghi (+395,3 mln. � il saldo rispetto
dicembre 2006) che ha contribuito a ridurne il valore del rapporto con le sofferenze:
2,8% contro il 3,3% riscontrato a fine 2006
(3,0% il dato medio nazionale).
PRATO - Impeghi vivi al netto delle
sofferenze - (mln. Euro)
Elaborazioni su dati Banca d’Italia (2008)
+13,2
Commercio
Cooperazione
+7,8
Turismo
+36,5
Trasporti e spedizioni
+14,2
Credito
Assicurazioni
+7,4
+0,6
+43,0
Servizi alle imprese
Altri settori
0,00
% 2001
% 2007
+30,4
5,00
Camera di Commercio
o
10,00 15,00 20,00 25,00 30,00 35,00 40,00
25
Nel periodo 2001-07, il numero di unità locali attive
in provincia di Prato è cresciuto complessivamente
del 13,4%, ad un tasso superiore rispetto a quanto
riscontrato come media regionale (+8,5%) e nazionale (+8,7%).
La quota riconducibile al comparto artigiano tradizionale si mantiene al di sopra del 30% (26,8% la
media nazionale), ma i dati evidenziano una flessione abbastanza vistosa in termini di incidenza sul
totale delle unità produttive.
Crescono viceversa le attività manifatturiere diverse
dall’artigianato e il terziario, soprattutto nelle componenti turismo e servizi alle imprese.
EVOLUZIONE DEL TESSUTO PRODUTTIVO E PROSPETTIVE
EVOLUZIONE DEL TESSUTO PRODUTTIVO E PROSPETTIVE
STRUTTURA IMPRENDITORIALE: IMPRESE ATTIVE NEL MANIFATTURIERO PER SETTORE
(VALORI ASSOLUTI – 2001/2007)
STRUTTURA IMPRENDITORIALE: ADDETTI ALLE UNITÀ LOCALI ATTIVE
(INCIDENZA SUL TOTALE E VARIAZIONE % - 2001/2005)
Alimentare
Agricoltura -24,8
Tessile
Elaborazioni su dati Infocamere (2008)
Differenti tassi intersettoriali di crescita hanno determinato un profondo mutamento della struttura imprenditoriale, soprattutto all’interno del manifatturiero.
In termini aggregati, il comparto industriale in senso
stretto, ovvero al netto dell’edilizia, rappresenta una
quota prossima al 30% sul totale delle imprese attive
(12,2% la media nazionale). Nel periodo considerato
esso ha tuttavia subito una flessione complessiva pari
al 5,3% dovuta quasi per intero al pessimo saldo riscontrato nel tessile: 1.562 imprese attive in meno, di
cui 1.128 artigiane.
Prosegue viceversa la crescita nelle confezioni e accessori per l’abbigliamento, così come molto sostenuta è la dinamica nelle costruzioni, settore all’interno
del quale si mantiene elevata la quota di aziende artigiane.
-3,1
Artigianato
Abbigliamento e accessori
Industria
Legno e Mobili
Commercio
Carta, Editoria, Chimica, Gomma
Cooperazione
Produzione e lavorazione metalli
Turismo
ARTIGIANI
2001
Meccanica e mezzi di trasporto
NON ARTIGIANI
2007
-11,4
+4,7
Elaborazioni su dati ISTAT - A.S.I.A., Ist. “G. Tagliacarne” (2008)
-2,8
+33,5
+9,8
Trasporti e spedizioni
Assicurazioni
Costruzioni
% 2001
% 2005
-14,0
Credito
Elettronica, strumenti precisione
-6,6
+32,7
Servizi alle imprese
Altro
Altri settori
0
Elaborazioni su dati Infocamere (2008)
26
Camera di Commercio
o
500 1.000 1.500 2.000 2.500 3.000 3.500 4.000 4.500 5.000
0,00
-6,8
5,00
10,00
15,00
20,00
25,00
27
30,00
35,00
Nonostante le difficoltà attraversate dall’economia pratese negli ultimi anni il numero di addetti
impiegati nelle imprese continua a mantenersi stabile o addirittura in crescita (+0,1% nel periodo
2001/05).
La quota di occupati nei comparti industria e artigianato supera ancora ampiamente il 50% e l’eccedenza riconducibile ai processi di ristrutturazione
in atto - che riguardano anche i settori del credito
e delle assicurazioni - è stata assorbita grazie alle
opportunità presenti in alcune componenti del terziario quali il commercio, le attività turistiche e
ricettive, i trasporti e i servizi alle imprese.
EVOLUZIONE DEL TESSUTO PRODUTTIVO E PROSPETTIVE
EVOLUZIONE DEL TESSUTO PRODUTTIVO E PROSPETTIVE
STRUTTURA IMPRENDITORIALE: IMPRESE ATTIVE NEL MANIFATTURIERO PER SETTORE
(VALORI ASSOLUTI – 2001/2007)
STRUTTURA IMPRENDITORIALE: ADDETTI ALLE UNITÀ LOCALI ATTIVE
(INCIDENZA SUL TOTALE E VARIAZIONE % - 2001/2005)
Alimentare
Agricoltura -24,8
Tessile
Elaborazioni su dati Infocamere (2008)
Differenti tassi intersettoriali di crescita hanno determinato un profondo mutamento della struttura imprenditoriale, soprattutto all’interno del manifatturiero.
In termini aggregati, il comparto industriale in senso
stretto, ovvero al netto dell’edilizia, rappresenta una
quota prossima al 30% sul totale delle imprese attive
(12,2% la media nazionale). Nel periodo considerato
esso ha tuttavia subito una flessione complessiva pari
al 5,3% dovuta quasi per intero al pessimo saldo riscontrato nel tessile: 1.562 imprese attive in meno, di
cui 1.128 artigiane.
Prosegue viceversa la crescita nelle confezioni e accessori per l’abbigliamento, così come molto sostenuta è la dinamica nelle costruzioni, settore all’interno
del quale si mantiene elevata la quota di aziende artigiane.
-3,1
Artigianato
Abbigliamento e accessori
Industria
Legno e Mobili
Commercio
Carta, Editoria, Chimica, Gomma
Cooperazione
Produzione e lavorazione metalli
Turismo
ARTIGIANI
2001
Meccanica e mezzi di trasporto
NON ARTIGIANI
2007
-11,4
+4,7
Elaborazioni su dati ISTAT - A.S.I.A., Ist. “G. Tagliacarne” (2008)
-2,8
+33,5
+9,8
Trasporti e spedizioni
Assicurazioni
Costruzioni
% 2001
% 2005
-14,0
Credito
Elettronica, strumenti precisione
-6,6
+32,7
Servizi alle imprese
Altro
Altri settori
0
Elaborazioni su dati Infocamere (2008)
26
Camera di Commercio
o
500 1.000 1.500 2.000 2.500 3.000 3.500 4.000 4.500 5.000
0,00
-6,8
5,00
10,00
15,00
20,00
25,00
27
30,00
35,00
Nonostante le difficoltà attraversate dall’economia pratese negli ultimi anni il numero di addetti
impiegati nelle imprese continua a mantenersi stabile o addirittura in crescita (+0,1% nel periodo
2001/05).
La quota di occupati nei comparti industria e artigianato supera ancora ampiamente il 50% e l’eccedenza riconducibile ai processi di ristrutturazione
in atto - che riguardano anche i settori del credito
e delle assicurazioni - è stata assorbita grazie alle
opportunità presenti in alcune componenti del terziario quali il commercio, le attività turistiche e
ricettive, i trasporti e i servizi alle imprese.
EVOLUZIONE DEL TESSUTO PRODUTTIVO E PROSPETTIVE
EVOLUZIONE DEL TESSUTO PRODUTTIVO E PROSPETTIVE
STRUTTURA IMPRENDITORIALE: CONTRIBUTO SETTORIALE ALLA FORMAZIONE DEL VALORE AGGIUNTO
(INCIDENZA SUL TOTALE E VAR. % - VALORI A PREZZI CORRENTI – 2001/2005)
STRUTTURA IMPRENDITORIALE: VALORE AGGIUNTO PER ADDETTO
(MIGLIAIA DI EURO E VAR. % - VALORI A PREZZI CORRENTI - 2001-2005)
Agricoltura
+31,1
Agricoltura
-2,9
Artigianato
Industria
Elaborazioni su dati ISTAT - A.S.I.A., Ist. “G. Tagliacarne” (2008)
I dati diffusi recentemente dall’Istituto Tagliacarne
confermano il ruolo centrale assunto, a Prato, dal
comparto manifatturiero nella formazione del PIL
provinciale: la quota di contributo (2006) si assesta
poco al di sotto del 32%, a fronte di una media
nazionale pari a circa il 20%.
La dinamica di crescita del valore aggiunto riferita
al complesso del sistema imprenditoriale è stata
tuttavia modesta (+2,6% a prezzi correnti nell’intervallo compreso tra il 2001 e il 2005) e i buoni
risultati ottenuti in genere nel terziario hanno bilanciato solo parzialmente la flessione riscontrata
presso l’artigianato e l’industria.
+12,5
Commercio
Cooperazione
Turismo
+56,1
+7,0
28
+16,9
-2,6
-6,4
Credito
+47,3
+57,6
Assicurazioni
+16,5
-12,2
Servizi alle imprese
-6,2
+0,6
Altri settori
10,00
15,00
20,00
25,00
30,00
0,00
Elaborazioni su dati ISTAT - A.S.I.A., Ist. “G. Tagliacarne” (2008)
-3,1
Trasporti e spedizioni
-19,5
5,00
2001
2005
+7,4
Turismo
% 2001
% 2005
Servizi alle imprese
0,00
+6,0
Industria
Cooperazione
Credito
Altri settori
+0,2
Commercio
-5,9
Trasporti e spedizioni
Assicurazioni
+74,2
Artigianato
-6,1
Camera di Commercio
o
20,00
40,00
60,00
80,00
29
100,00
La riorganizzazione in atto all’interno del tessuto
produttivo, pur passando attraverso dolorosi processi di selezione, lascia intravedere alcuni segnali
incoraggianti sul versante della produttività.
Il dato meriterebbe indubbiamente ulteriori approfondimenti che consentissero di valutare l’effettivo
peso e ruolo di eventuali benefici riconducibili all’adozione di nuove strategie sotto il profilo organizzativo, commerciale e gestionale.
A questo stadio di analisi il recupero appare comunque apprezzabile, tanto nei settori relativamente più esposti alla concorrenza (industria, commercio, assicurazioni), quanto presso le attività di
sviluppo più recente per l’economia pratese (agricoltura, turismo, servizi ricreativi e culturali).
EVOLUZIONE DEL TESSUTO PRODUTTIVO E PROSPETTIVE
EVOLUZIONE DEL TESSUTO PRODUTTIVO E PROSPETTIVE
STRUTTURA IMPRENDITORIALE: CONTRIBUTO SETTORIALE ALLA FORMAZIONE DEL VALORE AGGIUNTO
(INCIDENZA SUL TOTALE E VAR. % - VALORI A PREZZI CORRENTI – 2001/2005)
STRUTTURA IMPRENDITORIALE: VALORE AGGIUNTO PER ADDETTO
(MIGLIAIA DI EURO E VAR. % - VALORI A PREZZI CORRENTI - 2001-2005)
Agricoltura
+31,1
Agricoltura
-2,9
Artigianato
Industria
Elaborazioni su dati ISTAT - A.S.I.A., Ist. “G. Tagliacarne” (2008)
I dati diffusi recentemente dall’Istituto Tagliacarne
confermano il ruolo centrale assunto, a Prato, dal
comparto manifatturiero nella formazione del PIL
provinciale: la quota di contributo (2006) si assesta
poco al di sotto del 32%, a fronte di una media
nazionale pari a circa il 20%.
La dinamica di crescita del valore aggiunto riferita
al complesso del sistema imprenditoriale è stata
tuttavia modesta (+2,6% a prezzi correnti nell’intervallo compreso tra il 2001 e il 2005) e i buoni
risultati ottenuti in genere nel terziario hanno bilanciato solo parzialmente la flessione riscontrata
presso l’artigianato e l’industria.
+12,5
Commercio
Cooperazione
Turismo
+56,1
+7,0
28
+16,9
-2,6
-6,4
Credito
+47,3
+57,6
Assicurazioni
+16,5
-12,2
Servizi alle imprese
-6,2
+0,6
Altri settori
10,00
15,00
20,00
25,00
30,00
0,00
Elaborazioni su dati ISTAT - A.S.I.A., Ist. “G. Tagliacarne” (2008)
-3,1
Trasporti e spedizioni
-19,5
5,00
2001
2005
+7,4
Turismo
% 2001
% 2005
Servizi alle imprese
0,00
+6,0
Industria
Cooperazione
Credito
Altri settori
+0,2
Commercio
-5,9
Trasporti e spedizioni
Assicurazioni
+74,2
Artigianato
-6,1
Camera di Commercio
o
20,00
40,00
60,00
80,00
29
100,00
La riorganizzazione in atto all’interno del tessuto
produttivo, pur passando attraverso dolorosi processi di selezione, lascia intravedere alcuni segnali
incoraggianti sul versante della produttività.
Il dato meriterebbe indubbiamente ulteriori approfondimenti che consentissero di valutare l’effettivo
peso e ruolo di eventuali benefici riconducibili all’adozione di nuove strategie sotto il profilo organizzativo, commerciale e gestionale.
A questo stadio di analisi il recupero appare comunque apprezzabile, tanto nei settori relativamente più esposti alla concorrenza (industria, commercio, assicurazioni), quanto presso le attività di
sviluppo più recente per l’economia pratese (agricoltura, turismo, servizi ricreativi e culturali).
Camera di Commercio
o
BILANCI DELLE SOCIETÀ DI CAPITALE: 2002-2006
DINAMICHE DEL VALORE AGGIUNTO E DEL FATTURATO
(DATI AGGREGATI - VALORI MEDI PONDERATI [RS] - PREZZI 2002)
COMPOSIZIONE DEL VALORE AGGIUNTO AZIENDALE
(DATI AGGREGATI - VALORI MEDI PONDERATI [RS])
10
5
Elab.ni su dati UTC/C.C.I.A.A. Prato
Oss. Reg.le sui bilanci delle società di capitale (2008)
I dati desunti dall’Osservatorio regionale dei bilanci delle società di capitale confermano, nella
sostanza, le indicazioni abbastanza positive raccolte in sede di consuntivo per l’anno 2006.
Tanto in termini di dinamica dei ricavi quanto, soprattutto, sotto il profilo dello sviluppo del valore
aggiunto i risultati riflettono infatti un graduale
miglioramento degli aspetti legati alla gestione
commerciale e operativa che appare particolarmente significativo per il comparto dei servizi.
Var.% (t,t-1)
0
-5
-10
-15
-20
-25
Ricavi (Servizi)
Ricavi (Industria)
V.A. (Servizi)
V.A. (Industria)
90
12
80
10
70
8
60
6
50
4
40
2
30
0
20
-2
10
-4
0
-30
2003
30
2004
2005
2006
-6
2003
Lavoro
Tax - Utile (% su valore aggiunto)
15
Lavoro - Amm.ti & Svalut.ni - O.F. (% su V.A.)
BILANCI DELLE SOCIETÀ DI CAPITALE: 2002-2006
2004
Ammort.ti & svalut.ni
2005
Oneri finanziari
2006
Tax
31
Utile
Elab.ni su dati UTC/C.C.I.A.A. Prato
Oss. Reg.le sui bilanci delle società di capitale (2008)
Per quanto riguarda la composizione del valore
aggiunto, nonostante una leggera flessione, l’incidenza del fattore lavoro rimane comunque preponderante confermando le peculiarità del modello
imprenditoriale pratese.
Segnali incoraggianti provengono dal versante della
quota lorda di valore aggiunto destinata alla remunerazione dell’imprenditore, in costante aumento a
partire dal 2003, anche se il risultato finale appare
condizionato dalla crescita degli oneri finanziari e,
soprattutto, del carico fiscale.
Camera di Commercio
o
BILANCI DELLE SOCIETÀ DI CAPITALE: 2002-2006
DINAMICHE DEL VALORE AGGIUNTO E DEL FATTURATO
(DATI AGGREGATI - VALORI MEDI PONDERATI [RS] - PREZZI 2002)
COMPOSIZIONE DEL VALORE AGGIUNTO AZIENDALE
(DATI AGGREGATI - VALORI MEDI PONDERATI [RS])
10
5
Elab.ni su dati UTC/C.C.I.A.A. Prato
Oss. Reg.le sui bilanci delle società di capitale (2008)
I dati desunti dall’Osservatorio regionale dei bilanci delle società di capitale confermano, nella
sostanza, le indicazioni abbastanza positive raccolte in sede di consuntivo per l’anno 2006.
Tanto in termini di dinamica dei ricavi quanto, soprattutto, sotto il profilo dello sviluppo del valore
aggiunto i risultati riflettono infatti un graduale
miglioramento degli aspetti legati alla gestione
commerciale e operativa che appare particolarmente significativo per il comparto dei servizi.
Var.% (t,t-1)
0
-5
-10
-15
-20
-25
Ricavi (Servizi)
Ricavi (Industria)
V.A. (Servizi)
V.A. (Industria)
90
12
80
10
70
8
60
6
50
4
40
2
30
0
20
-2
10
-4
0
-30
2003
30
2004
2005
2006
-6
2003
Lavoro
Tax - Utile (% su valore aggiunto)
15
Lavoro - Amm.ti & Svalut.ni - O.F. (% su V.A.)
BILANCI DELLE SOCIETÀ DI CAPITALE: 2002-2006
2004
Ammort.ti & svalut.ni
2005
Oneri finanziari
2006
Tax
31
Utile
Elab.ni su dati UTC/C.C.I.A.A. Prato
Oss. Reg.le sui bilanci delle società di capitale (2008)
Per quanto riguarda la composizione del valore
aggiunto, nonostante una leggera flessione, l’incidenza del fattore lavoro rimane comunque preponderante confermando le peculiarità del modello
imprenditoriale pratese.
Segnali incoraggianti provengono dal versante della
quota lorda di valore aggiunto destinata alla remunerazione dell’imprenditore, in costante aumento a
partire dal 2003, anche se il risultato finale appare
condizionato dalla crescita degli oneri finanziari e,
soprattutto, del carico fiscale.
Camera di Commercio
o
BILANCI DELLE SOCIETÀ DI CAPITALE: 2002-2006
BILANCI DELLE SOCIETÀ DI CAPITALE: 2002-2006
REDDITIVITÀ OPERATIVA: R.O.S. (2006)
(M.O.L./RICAVI % - DATI AGGREGATI PER SETTORE E CLASSE DIMENSIONALE - VALORI MEDI PONDERATI [RS])
REDDITIVITÀ NETTA TOTALE (2006)
(UTILI/FATTURATO % - DATI AGGREGATI PER SETTORE - VALORI MEDI PONDERATI [RS])
7,0
Servizi Imprese
Elettronica
Costruzioni
4,0
Meccanica
Alberghi & Rist.
Comm. dettaglio
Comm.Rip.Autov.
Trasporti & Viaggi
Alimentare
Valore 2005
3,0
Elab.ni su dati UTC/C.C.I.A.A. Prato
Oss. Reg.le sui bilanci delle società di capitale (2008)
2,0
1,0
0,0
-1,0
-2,0
32
-5,0
0,0
5,0
10,0
15,0
33
TOTALE
SERVIZI
INDUSTRIA
Meccanica
Tessile
Chimica
Costruzioni
Elettronica
Comm. Dettaglio
-10,0
Comm. Ingrosso
TOTALE
Confezioni
-3,0
Servizi imprese
Il miglioramento riscontrato in termini di fatturato
e di valore aggiunto trova un suo riflesso nella redditività operativa netta. A livello aggregato il ROS
si attesta al 2,45% (1,8% nel 2005) con risultati
mediamente migliori presso le società di minore
dimensione.
Le differenze settoriali rimangono tuttavia molto
pronunciate e sono riconducibili tanto alla diversa incidenza dei fattori di costo - in particolare il
CLUP, inferiore alla media nelle confezioni e nei
servizi alle imprese - quanto al conseguimento di
livelli relativamente più o meno elevati in termini
di valore aggiunto operativo i cui effetti si manifestano positivamente soprattutto nell’elettronica,
nei servizi alle imprese e, in parte, anche nelle costruzioni.
5,0
Confezioni
Altri servizi
Comm. ingrosso
Chimica
Tessile
Utili/Ricavi (%)
Elab.ni su dati UTC/C.C.I.A.A. Prato
Oss. Reg.le sui bilanci delle società di capitale (2008)
6,0
La redditività netta totale - seppur ancora piuttosto
esigua - si posiziona leggermente al di sopra dei
livelli conseguiti nel 2002, attestandosi, in media,
attorno allo 0,5%.
I risultati di consuntivo confermano la centralità
della gestione operativa come fattore chiave per
l’efficienza aziendale, anche se non sempre eventuali recuperi sotto il profilo dei margini sono in
grado di assicurare una redditività finale positiva.
Ciò è vero soprattutto per i settori a maggiore intensità di lavoro per i quali, alla relativa esiguità dei
margini operativi, si aggiungono talvolta gli effetti
distorsivi di natura fiscale.
Camera di Commercio
o
BILANCI DELLE SOCIETÀ DI CAPITALE: 2002-2006
BILANCI DELLE SOCIETÀ DI CAPITALE: 2002-2006
REDDITIVITÀ OPERATIVA: R.O.S. (2006)
(M.O.L./RICAVI % - DATI AGGREGATI PER SETTORE E CLASSE DIMENSIONALE - VALORI MEDI PONDERATI [RS])
REDDITIVITÀ NETTA TOTALE (2006)
(UTILI/FATTURATO % - DATI AGGREGATI PER SETTORE - VALORI MEDI PONDERATI [RS])
7,0
Servizi Imprese
Elettronica
Costruzioni
4,0
Meccanica
Alberghi & Rist.
Comm. dettaglio
Comm.Rip.Autov.
Trasporti & Viaggi
Alimentare
Valore 2005
3,0
Elab.ni su dati UTC/C.C.I.A.A. Prato
Oss. Reg.le sui bilanci delle società di capitale (2008)
2,0
1,0
0,0
-1,0
-2,0
32
-5,0
0,0
5,0
10,0
15,0
33
TOTALE
SERVIZI
INDUSTRIA
Meccanica
Tessile
Chimica
Costruzioni
Elettronica
Comm. Dettaglio
-10,0
Comm. Ingrosso
TOTALE
Confezioni
-3,0
Servizi imprese
Il miglioramento riscontrato in termini di fatturato
e di valore aggiunto trova un suo riflesso nella redditività operativa netta. A livello aggregato il ROS
si attesta al 2,45% (1,8% nel 2005) con risultati
mediamente migliori presso le società di minore
dimensione.
Le differenze settoriali rimangono tuttavia molto
pronunciate e sono riconducibili tanto alla diversa incidenza dei fattori di costo - in particolare il
CLUP, inferiore alla media nelle confezioni e nei
servizi alle imprese - quanto al conseguimento di
livelli relativamente più o meno elevati in termini
di valore aggiunto operativo i cui effetti si manifestano positivamente soprattutto nell’elettronica,
nei servizi alle imprese e, in parte, anche nelle costruzioni.
5,0
Confezioni
Altri servizi
Comm. ingrosso
Chimica
Tessile
Utili/Ricavi (%)
Elab.ni su dati UTC/C.C.I.A.A. Prato
Oss. Reg.le sui bilanci delle società di capitale (2008)
6,0
La redditività netta totale - seppur ancora piuttosto
esigua - si posiziona leggermente al di sopra dei
livelli conseguiti nel 2002, attestandosi, in media,
attorno allo 0,5%.
I risultati di consuntivo confermano la centralità
della gestione operativa come fattore chiave per
l’efficienza aziendale, anche se non sempre eventuali recuperi sotto il profilo dei margini sono in
grado di assicurare una redditività finale positiva.
Ciò è vero soprattutto per i settori a maggiore intensità di lavoro per i quali, alla relativa esiguità dei
margini operativi, si aggiungono talvolta gli effetti
distorsivi di natura fiscale.
Camera di Commercio
o
BILANCI DELLE SOCIETÀ DI CAPITALE: 2002-2006
BILANCI DELLE SOCIETÀ DI CAPITALE: 2002-2006
FATTURATO E MARGINI OPERATIVI
(DATI AGGREGATI PER SETTORE – VALORI MEDI PONDERATI [RS] – VAR. % MEDIA ANNUA 2002-06)
REDDITIVITÀ E INDEBITAMENTO: LEVA FINANZIARIA
(DATI AGGREGATI - VALORI MEDI PONDERATI [RS] – BILANCI IN FORMA ORDINARIA)
20,0
Carta & Editoria
Trasp. & Viaggi
10,0
Altri servizi
Confezioni
Servizi Imprese
Chimica
Meccanica
1,10
Alberghi e
Ristoranti
-20,0
3,0
1,05
1,0
-1,0
1,00
-30,0
-3,0
0,95
-40,0
Commercio Dett.
-20,0
-15,0
-10,0
-5,0
0,0
5,0
10,0
15,0
CAGR Fatturato
34
-5,0
0,90
-50,0
-25,0
Elab.ni su dati UTC/C.C.I.A.A. Prato
Oss. Reg.le sui bilanci delle società di capitale (2008)
5,0
Comm. Ingrosso
Comm. & Rip.
Auto
Tessile
-10,0
7,0
1,15
Costruzioni
-7,0
2002
2003
Debt/Equity (fin)
2004
ROE
2005
ROI
2006
ROD (fin)
35
ROE - ROI - ROD (%)
CAGR Cf ROS
Ripercorrendo in un’ottica di medio periodo gli
sforzi necessari per mantenere un presidio efficace del mercato, nonché le deludenti possibilità
di sostenere la crescita dei margini sulle vendite, i dati consentono di evidenziare la presenza
delle difficoltà ormai strutturali che affliggono
alcuni comparti tradizionali.
A livello aggregato, il riposizionamento su volumi di fatturato più contenuti non è stato infatti sufficiente per assicurare quel recupero dei
margini operativi lordi di cui hanno beneficiato,
seppur per ragioni talvolta assai diverse tra loro,
settori quali l’elettronica, le confezioni e i servizi alle imprese.
0,0
9,0
Debt/Equity
Elab.ni su dati UTC/C.C.I.A.A. Prato
Oss. Reg.le sui bilanci delle società di capitale (2008)
1,20
Elettronica
Le difficoltà e i condizionamenti che hanno caratterizzato lo scenario competitivo degli ultimi anni
(sintetizzate da una redditività spesso al di sotto del
tasso di inflazione) sono probabilmente alla base
della crescente attenzione dedicata agli aspetti organizzativi e gestionali.
In particolare, l’analisi dell’utilizzo della leva finanziaria potrebbe riflettere alcuni progressi compiuti in termini di maggiore consapevolezza nella
gestione del credito: a livello aggregato, i dati di
consuntivo sembrano infatti evidenziare una correlazione positiva tra il livello medio di indebitamento e il differenziale tra rendimento del capitale
investito (ROI) e costo del debito (ROD).
Camera di Commercio
o
BILANCI DELLE SOCIETÀ DI CAPITALE: 2002-2006
BILANCI DELLE SOCIETÀ DI CAPITALE: 2002-2006
FATTURATO E MARGINI OPERATIVI
(DATI AGGREGATI PER SETTORE – VALORI MEDI PONDERATI [RS] – VAR. % MEDIA ANNUA 2002-06)
REDDITIVITÀ E INDEBITAMENTO: LEVA FINANZIARIA
(DATI AGGREGATI - VALORI MEDI PONDERATI [RS] – BILANCI IN FORMA ORDINARIA)
20,0
Carta & Editoria
Trasp. & Viaggi
10,0
Altri servizi
Confezioni
Servizi Imprese
Chimica
Meccanica
1,10
Alberghi e
Ristoranti
-20,0
3,0
1,05
1,0
-1,0
1,00
-30,0
-3,0
0,95
-40,0
Commercio Dett.
-20,0
-15,0
-10,0
-5,0
0,0
5,0
10,0
15,0
CAGR Fatturato
34
-5,0
0,90
-50,0
-25,0
Elab.ni su dati UTC/C.C.I.A.A. Prato
Oss. Reg.le sui bilanci delle società di capitale (2008)
5,0
Comm. Ingrosso
Comm. & Rip.
Auto
Tessile
-10,0
7,0
1,15
Costruzioni
-7,0
2002
2003
Debt/Equity (fin)
2004
ROE
2005
ROI
2006
ROD (fin)
35
ROE - ROI - ROD (%)
CAGR Cf ROS
Ripercorrendo in un’ottica di medio periodo gli
sforzi necessari per mantenere un presidio efficace del mercato, nonché le deludenti possibilità
di sostenere la crescita dei margini sulle vendite, i dati consentono di evidenziare la presenza
delle difficoltà ormai strutturali che affliggono
alcuni comparti tradizionali.
A livello aggregato, il riposizionamento su volumi di fatturato più contenuti non è stato infatti sufficiente per assicurare quel recupero dei
margini operativi lordi di cui hanno beneficiato,
seppur per ragioni talvolta assai diverse tra loro,
settori quali l’elettronica, le confezioni e i servizi alle imprese.
0,0
9,0
Debt/Equity
Elab.ni su dati UTC/C.C.I.A.A. Prato
Oss. Reg.le sui bilanci delle società di capitale (2008)
1,20
Elettronica
Le difficoltà e i condizionamenti che hanno caratterizzato lo scenario competitivo degli ultimi anni
(sintetizzate da una redditività spesso al di sotto del
tasso di inflazione) sono probabilmente alla base
della crescente attenzione dedicata agli aspetti organizzativi e gestionali.
In particolare, l’analisi dell’utilizzo della leva finanziaria potrebbe riflettere alcuni progressi compiuti in termini di maggiore consapevolezza nella
gestione del credito: a livello aggregato, i dati di
consuntivo sembrano infatti evidenziare una correlazione positiva tra il livello medio di indebitamento e il differenziale tra rendimento del capitale
investito (ROI) e costo del debito (ROD).
BILANCI DELLE SOCIETÀ DI CAPITALE: 2002-2005
6
STRUTTURA FINANZIARIA E LIQUIDITÀ
(DATI AGGREGATI - VALORI MEDI PONDERATI [RS])
3,0
30,0
9 MAGGIO 2008
27,5
2,5
Elaborazioni su dati UTC/C.C.I.A.A. Prato
Oss. Reg.le sui bilanci delle società di capitale (2008)
2,0
20,0
17,5
1,5
15,0
12,5
1,0
10,0
7,5
0,5
Ownership Ratio (%)
22,5
MOL/OF - Current Ratio
Con ogni probabilità, il tessuto imprenditoriale
della provincia soffre ancora di molti dei mali ben
noti agli analisti e riconducibili, nella sostanza, alla
prevalenza di realtà spesso sottocapitalizzate.
Tuttavia, alcuni degli indicatori utilizzabili per riassumere le condizioni generali di autonomia e solidità finanziaria riflettono una generale tenuta e, in
alcuni casi, risultano in graduale miglioramento.
Un esempio riguarda l’”ownership ratio”, che
sintetizza il rapporto tra patrimonio netto e totale
attivo aziendale: l’indicatore in esame cresce, nell’arco di cinque anni, di circa 12 punti percentuali
riducendo sensibilmente la distanza rispetto alle
soglie di rischio comunemente ritenute accettabili.
25,0
APPENDICE STATISTICA
5,0
2,5
0,0
0,0
2002
2003
Mol/Of
36
2004
Current ratio
2005
2006
Ownership ratio
Camera di Commercio
o
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Dati e Grafici della 6^ giornata dell`economia - 2008