QUINDICINALE A CURA DELLA CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA E AGRICOLTURA DI TORINO
f^huTwm
i^iiftMgSaacrnaa
EUgff'J
PIAZZA
DEL
detto
PALAZZO
dell'ERBE
in
DI
CITTA'
Torino
. . . v i s'erge il palazzo magnifico, costruito nel 1663 su disegni del Lanfrancbi
e
ornato
alla
facciata
da
due
ordini
architettonici
sormontati
da
una
balaustra.
Quattro c o l o n n e centrali sostengono un balcone, la cui balaustra, c o m e la terminale,
" si estende per l'intera
lunghezza
dell'edilizio, all'altezza del primo piano. Sparse fra
gli elementi ornamentali, distinguonsi le teste di toro che stanvi a rappresentare
" lontane origini del forte p o p o l o
piemontese...
le
[.
100
REGOLAZIONE
AUTOMATICA
DELIA TEMPERATURA
MASS/MO
RENDIMENTO
MINIMO
CONSUMO
DI CORRENTE
•
:
GARANZIA PI
UN ANNO
»KEMME
mod.
160
N. 27
I o Febbraio 1948
CONSIGLIO
DI
REDAZIONE
dott. A U G U S T O
BARGONI
prof. d o t t . A R R I G O B O R D I N
prof. avv. A N T O N I O C A L A N D R A
dott. G I A C O M O
FRISETTI
prof. dott. S I L V I O G O L Z I O
prof. dott.
FRANCESCO
P A L A Z Z I
- T R I V E L L I
prof. dott. L U C I A N O
Direttore
GIRETTI
dott. A U G U S T O
BARGONI
Condirettore
responsabile
QUINDICINALE A CURA DELIA CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA E AGRICOLTURA DI TOHINO
IL SOFISMA DELLA COMPLEMENTARIETÀ
Capite spasso -che, quando si tratti il problema —
smo ingannatore degli interventismi economici ha
aggi finalmente compreso mi programma d'azione ur¡messo fra le ruote della prosperità. Niella vita ecogente dei politici - dell'unione doganale fra- due o più
nomica, infatti, non si avverano miracoli, tutto si paga
paesi,'ci si riferisca alla loro maggiore o minore come ogni prodotto ha -un costo di produzione, che può
plementarietà, per sostenere la maggiore o minore conessere basso o alto, economico o antieconomico, ragiovenienza dell'unione doganale stessa.
nevole o assurdo. La parola « costo » fu sempre pruSi incorre così in un errore provocato da oltre mezdentemente sottaciuta dai fautori del protezionismo, se
zo secolo di degenerazione protezionistica.
non per invocare una specie di diritto divino alla « diIl sostener; che non è opportuna l'unione doganale
fesa » dei loro propri costi di produzione antieconoo meglio economica (le tariffe non essendo ormai più
mici. Ma le conseguenze di questo oblio furono catastroche un decrepito e quasi innocuo arnese della politica
fiche e il protezionismo costò: non soltanto per la pazcommerciala) fra il paese A e il paese B, perchè A e B
zesca elevatezza di certi coisti di produzione improdutnon sono complementari e hanno economie orientate
tivi, ma anche, purtroppo, per il costo umano della
verso la produzione ideigli stessi 'beni, !è ragionamento
miseria delle classi povere, per quello delle lagrime
in buona parte infondato. Tutti i paesi del mondo indi cui la miseria gronda, e anche per quello <M sanfetti, quale più e quale meno, questo gridandolo alto
gue versato nelle guerre di cui il protezionismo è tanta
e forte ai quattro venti e quello cercando invece di
cagione.
ovattare gli .edhl 'degli interventi economici del proIl costo, anche soltanto economico, e non la compleprio governo, hanno da decenni fatto dell'autarchia:
mentarietà, è l'argomento basilare che dev'esser tenuto
si sono cioè sforzati di produrre sul proprio territorio
presente quando si parli di sviluppi del commercio intutto l'occorrente alla vita della propria popolazione,
ternazionale. Ripeschiamo dunque la parola « costo »,
elevando accanto alle frontiere politiche le frontiere
con
le conlsiiderazioni ad essa legate, dal dimenticatoio
economiche intraQcianti il movimento degli uomini,
in cui è stata cacciata dagli uomini provocatori di didelle merci e dei capitali, e dividendo il nostro piasastri economici e politici. E non ci si preoccupi tropneta in compartimenti stagni.
po, se fra i paesi da stringersi in unione doganale
Se, quindi, un tempo, A si era specializzato nel prosembra mancare la complementarietà. Effettuata l'udurre l'acciaio e B nel produrre il grano, e i due paesi
nione, la complementarietà non mancherà di compasi scambiavano parte delle produzioni cui risultavano
rire e di svilupparsi quando sull'Inno e sull'altro terrispettivamente più idonei, essi erano complementari
ritorio ci si tornerà a specializzare a seconda delle
e cercavano anzi — coirne durante la maggior parte del
proprie
attitudini e delle diverse risorse naturali
secolo scorso — di aumentare il più possibile simile
Naturalmente l'unione doganale comporta dei costi,
complementarietà, in 'base a quel principio dei costi
a sua volta, e cioè dei sacrifici. Ciò che è stato cocomparati e della divisione del lavoro che, sviluppando
la specializzazione dei singoli, permetteva la più .effi- , strutto sulla sabbia dell'antieconomia protezionistica
dovrà
per forza scomparire, e il problema è senza
cace combinazione dei fattori produttivi, quindi ila masdubbio gravissimo. Ma non vlè altra via d'uscita e
sima produzione, quindi ancora il massimo benessere
bisogna intraprenderla con coraggio, anche se gli ercomune.
rori passati ci costringono ormai a ricorrere a qualche
Con l'andazzo protezionistico-autarchico del recente
forma di eutanasia prolungata nel tempo per render
passato, il movimento ebbe aid invertirsi, e i governi
meno dolorosa la scomparsa graduale dei doppioni insi sforzarono con ogni mazzo di diminuire la specianaturali.
lizzazione internazionale e di aumentare invece il « far
Chi, mummificato nel malvezzo del non vedere più
da s'è », annullando la complementarietà naturale e ceri
n
—.—
™ sostituirla
„ „ „ „ „ „ ^ c . con un'autosufficienza
u».iiumxiìuwiuii artificiale.
ai linciale, Il
n
della punta del naiso dei propri egoismi miopi,
cando di
paese A, già produttore specializzato d'acciaio, produsse
continua a confrontare non i costi di produzione ma
andhe il grano, e ;il paese B sviluppò a sua volta l'inla similitudine dei prodotti, .dovrebbe comprendere
^ W a siderurgica,
com^ ^.v,»^jjiggi i due
x paesi
UÀ. Uprima
À pillila
wiii pritaa che sia troppo tardi che la scelta ormai s'im0 . ^ „,sicché
J
plementari, e- tendenti
a- divernirlo
in
j
' misura sempre
P°ne e non potrà più venir differita: la scelta, cioè, tra
maggiore, ormai più non lo sono. Ohi giudica (dell'opl'unicità di territorio economico che può venir paciportunità delle unioni doganali in base alla complemenficamente creata dalla libertà di scambi oltre frontarietà dei paesi in predicato di parteciparvi può quindi
tiere rifattesi semplicemente politiche, e l'altra unioggi dimostrarvi in quattro e quattr'otto, con dovizia di
cità, quella idei Grnssrawm economico e politico insiedocumentazione statistica, che l'unione doganale non è
me, dhe si realizza invece con la conquista armata.
opportuna.
A questi sofisti in buona o in mala fede va data una
risposta che tronchi una volta per
sempre le gambe assai corte dei
Rosa dei venti
SOMMARIO:
loro argomenti bugiardi. Basta ospag. 11
servare che il crescente annullaIl sofisma della complementarietà
pag.
Mercati
pag. 13
mento della complementarietà naConsigli di gestione (G. Alpino) . . pag.
Rassegna borsa-valori
. . .
pag. 15
turale dei singoli paesi non è avSalvare l'Europa con unioni dogaIl problema economico tedesco e
venuto per miracolo di bacchetta
nali? ( W . Ròpke)
pag.
magica, trasformante zolle sterili,
l'Italia (G. Cosma)
. . . .
pag. 15
U n passo avanti (P. Jannaccone)
pag. 4
miniere avare e altri fattori aneAttività della Camera . . .
Le relazioni commerciali del Piepag. 19
mici in fattori produttivi da paese
Notiziario estero
monte (D. Gribaudi)
pag. 5
pag. 21
di Cuccagna. Tale annullamento
Il sistema fiscale americano . .
Il mondo offre e chiede . .
pag. 6
pag. 23
artificiale e contrario alla natura
La ferrovia Cuneo-Nizza (É. Collidà) pag
Borsa compensazioni
p a g l 25
e al buon senso si è verificato inLa crisi piemontese e i problemi
Trattati e accordi commerciali
. pag. 27
vece per opera di bastoni tutt'aldel credito (A. Bordin)
Pagtro che magici, che il miracoliProduttori italiani
p a g. 29
CONSIGLI
DI
GESTIONE
Se le azioni dei dipendenti seguiranno la norSono
tornati
all'ordine
del
giorno,
nello
male disciplina privatistica, come ci auguriamo,
scorcio del travagliato 1947, i consigli di gestione e
avremo assemblee di azionisti in piena parità, invefrancamente ci spiace che ciò non sia avvenuto,
stitori esterni e collaboratori interni; se avranno
come a nostro avviso dovrebbe, sotto il profilo di
invece una disciplina speciale, l'incontro avverrà più
un problema soprattutto tecnico : ma attraverso agiopportunamente in secondo grado, nei consigli amtazioni largamente extra-sindacali, invece, e in
ministrativi, con l'addizione di componenti eletti
chiara funzione tattica (sia pure preferibile ai diin preassemblee dei dipendenti. Si apre in argomento
sordini e agli scioperi) della generale offensiva poliampio campo di studi e di regolamentazioni: a noi
tica delle sinistre estreme contro il governo.
preme di sottolineare il principio (immissione « priComunque, premesso che i problemi economici
vata » nella proprietà) e la via di attuazione.
contingenti lasciano ben poco adito a studio e seTale via implica naturalmente una rinuncia intelrena esperienza di riforme di struttura e metterebligente, ad egoismi e posizioni esclusive, da parte
bero i fautori di esse in serio imbarazzo, se venisse
di chi deve dare e una non meno intelligente e
loro offerto di assumere iniziative concrete e orgaresponsabile comprensione da parte di chi deve riniche con relativa responsabilità dei risultati, ritecevere. Si tratta soprattutto di promuovere per i
niamo opportuno lumeggiare sommariamente gli
dipendenti, in occasione di aumenti di capitale
aspetti tecnico-economici e pratici della questione.
(come già previsto in norma aggiuntiva al Codice
Anzitutto una obbiezione di natura funzionale: è
Civile) o in via normale, l'acquisizione di titoli o
possibile, nell'attuale stadio di divisione politica e
quote sociali, con facilità di condizioni e procedure :
di accesa animosità sociale, trasferire il problema
eventualmente entro limiti di importo (come per le
su un piano tecnico e in un quadro di costruttiva
cooperative) e con vincolo al trasferimento (almeno
cooperazione tra le due parti interessate, imprenparziale) per. la durata del rapporto di dipendenza.
ditori e maestranze? La risposta è ovviamente neSu un più elevato piano politico-sociale potrebbe
gativa, non appena si considerino forze e uomini
concorrere un'azione legislativa contro gli abusi di
esponenti dell'odierna agitazione, in gran parte non
concentrazione del campitale e le forme sociali a capreocupati di fondare e perfezionare i consigli di
tena che permettono a gruppi compatti di minogestione, ma di usarli come mezzi « tattici » nella
ranza di funzionare da maggioranze: si potrebbe
« strategia » dello scardinamento della proprietà
stabilire limiti (in percentuali sul capitale sociale)
aziendale: col fine di sostituire ad essa il datore
alle grandi partecipazioni individuali, favorire le didi lavoro onnipotente e insindacabile, lo Stato, di
visioni di pacchetti e sindacati azionari, spezzare
fronte al quale i consigli non avrebbero evidenteinsomma ogni forma di monopolio rigido di gemente, come non ebbero in Russia, modo né rastione. Sono evidenti le conseguenze generali di digione di vivere.
rettive siffatte, che potrebbero operare per noi tutti
Una successiva obbiezione di natura organica :
consumatori (a somiglianza di legislazioni straniere)
possono i consigli di gestione, ancorché sorgenti da
anche contro il monopolio di mercato.
accordi negoziati e con premesse tecniche, espressi
Il programma, che trascura ovviamente le aziende
però dalla maestranza in base al solo vincolo di difamiliari o con ristretto nucleo sociale, si rivolge
pendenza e alla funzione aziendale, identificare una
anzitutto ai cosiddetti « complessi », sui quali i parcooperazione con l'azienda secondo convergenza di
titi popolari appuntano la « questione sociale ». B'
interessi e unicità di intenti e scopi? La risposta è
senza dubbio assurdo osteggiare i complessi come
ancora negativa, se pensiamo che la rappresentanza
tali, perchè la grandissima dimensione si conferma
operaia, per ovvie ragioni pratiche e anche eletto« ottima » in molti casi (si pensi al costo dell'atrali, tenderà a far prevalere i problemi salariali e,
trezzatura di un tipo, nell'industria automobilistica) ;
in ogni evenienza, le soluzioni e i programmi proinoltre essi offrono, senza necessità di rovinose « naduttivi capaci di dare frutti immediati o vicini,
zionalizzazioni » e appunto grazie al loro vero ed
alla maestranza transitoria e comunque sensibile ai
effettivo « anonimato » la base migliore per le in'bisogni del momento : sacrificando, invece, quei provocate riforme di struttura.
blemi di avviamento .e accantonamento, di potenRicordiamo in argomento che proprio in simile
ziamento e programmi a risultati differiti, che sono
tipo di azienda si ha una grandissima divisione della
tipici della mentalità dell'imprenditore, neppure
proprietà (in talune società, decine di migliaia di
troppo premuto da esigenze personali.
azionisti), con casi non infrequenti (ved. un servizio
Appare quindi inevitabile un continuo conflitto,
pubblico torinese) di larga partecipazione del pereffettivo o potenziale, tra due diverse direttive e
sonale dipendente.
visuali di interesse, dal quale può solo derivare il
Tutto questo sarà naturalmente osteggiato da
disinteressamento del capitale, la rinuncia a nuovi
coloro che, per distruggere la proprietà privata, si
investimenti e il ripudio del rischio, ancorché conmostrano oggi difensori di essa in certe non definessi a previsioni di maggior utile: ossia la tennite dimensioni « medie » e « piccole » e cercano di
denza a lasciar cadere responsabilità e oneri sulla
spezzarne il fronte, facendosi campioni della resicollettività, a una graduale statalizzazione industenza ad «ingiustizie» governative (dalle restristriale, che riteniamo dannosa al progresso econozioni creditizie alle imposte patrimoniali). La loro
mico e al vantaggio di tutti e di ciascun ceto sociale.
tattica è riprova della forza insopprimibile di questa
Come evitare questa organica e dispersiva antiaspirazione primordiale dell'uomo, trionfatrice nei
tesi e associare, con aderenza e responsabilità, l'insecoli di tutte le pressioni collettivistiche, sia teocrateresse aziendale del dipendente a quello dell'imtiche che spartachiste : ma occorre comprendere che
prenditore, fino ad accettare un sacrificio di astenil principio si difende oggi democratizzandolo, ossia
sione attuale per un maggior vantaggio futuro?
non sminuendolo in compromessi che lo scoragSemplicemente con la partecipazione alla proprietà
giano, ma estendendolo a tutti, nella pienezza masaziendale, attraverso il libero azionariato dei lavosima di facoltà consentita dal progresso economico
ratori: che non dovrà giungere in via gratuita, ma
e dalla complessità sociale.
attraverso la valorizzazione data da un atto di riIl nostro ideale è: quanti cittadini, tanti prosparmio o di utilizzo previdenziale. A ciò non manprietari; alla dignità ed eguaglianza politica, recano i mezzi, sia come destinazione di risparmio mocate dal suffragio universale, unire la dignità ed
netario in base alle diverse capacità e ambizioni dei
eguaglianza economica, garanzie di responsabilità
singoli (si pensi all'afflusso della 13a mensilità nei
e di rendimento massimo di ognuno al servizio di
nuclei familiari con più elementi occupati), sia come
tutti. E', con tutta evidenza, un ideale più rivoluinvestimento (sempre facoltativo) delle indennità
zionario e progressivo di quello che vuole il ritorno
di anzianità maturate : nel quale caso si avrebbe nel
allo Stato assoluto, vecchio come il mondo, tiranno
passivo aziendale un semplice trasferimento di imeconomico (e necessariamente politico) di una
porti dal conto « Pondi di terzi » al conto « Capitale
massa di sudditi.
GIUSEPPE ALPINO
Sociale ».
»
SALVARE L'EUROPA CON UNIONI DOGANALI?
di
WILHELM
L'economista britannico Alfredo Marshall osservò una volta molto esattamente che per un economista è assai diffìcile essere un buon patriota e goderne al tempo stesso la fama. L'economista sa che
è proprio per patriottismo ch'egli deve smascherare
il falso patriottismo dei protezionisti e render ben
chiaro ai suoi connazionali perchè il libero scambio
giovi più del protezionismo agli interessi nazionali.
Ma gli ignoranti e le persone in mala fede cercano
di far passare la sua difesa dei liberi commerci come mancanza di patriottismo e, siccome gli ignoranti e le persone in malafede sono purtroppo molto
numerosi, risulta per il nostro economista tutt'altro
che facile conservare la nomea di buon patriota.
L'osservazione del Marshall può venir generalizzata. In ogni paese è compito ingrato dell'economista imbrigliare gli entusiasmi con le redini della
ragione, rendendo così ai suoi simili un servizio inestimabile, ma purtroppo anche spregiato e incompreso da molti. L'economista non ritiene necessario
assicurare che anch'egli desidera che i salari siano
i più alti possibile, ma ritien doveroso indicare come
tale fine possa venire raggiunto senza recare una
perdita secca alla comunità. Egli è convintissimo che
la disoccupazione sia un gran male, da evitarsi ad
ogni costo; ma, invece di limitarsi ad affermarlo
ad alta voce, considera suo dovere attirare l'attenzione sulle condizioni cui bisogna soddisfare affinchè
la * disoccupazione stessa venga evitata.
Nè diverso è il compito dell'economista, quando
si tratti della questione tanto attuale di un'unione
doganale, sia di alcuni paesi soltanto, sia dell'intera Europa. Se richiesto del suo parere al riguardo, l'economista risponde quanto segue: è davvero ammirevole che vi decidiate finalmente a
darvi sul serio da fare per sradicare il nazionalismo economico e va da sè che considero ottimo
il vostro fine. Noi moderni abbiamo imparato a
servirci con molta cautela della parola « progresso », e temiamo un poco di renderci ridicoli se
ancora la ripetiamo; ma, come andremmo incontro ad un regresso spaventoso se venissero riStabilite le dogane .interne, eliminate nel corso
dei secoli XVIII e XIX, così constateremmo senza
dubbio un progresso apprezzabilissimo, se oggi vari
paesi del mondo, con procedimento analogo a quello
un tempo seguito dalle province e dai cantoni, si
fondessero in unioni doganali. Quanto maggiore
il territorio in. cui una elivisione razionale del
lavoro e un intenso scambio di merci non fossero
ostacolati da impedimenti artificiali, tanto meglio
per tutti, se davvero si intende realizzare ciò che
alla lunga rappresenta la maggior comune convenienza. In nessuna regione della terra più che in
Europa una simile fusione economica internazionale rappresenterebbe un maggiore progresso,
perchè non esiste alcuna regione ove maggiore
sia la contraddizione tra il potenziale economico
e l'organizzazione politica di un continente. Se
poi si riflette alla densità della popolazione dell'Europa e all'assoluta necessità del nostro continente di sfruttare al massimo il suo potenziale economico, si vede quale sia l'urgenza di porre fine
a tale contraddizione. Senza per ora trattare la
questione se la così necessaria integrazione economica dell'Europa debba raggiungersi di un sol
colpo, con lo stabilimento di un'unione economica
europea, oppure in varie tappe rappresentate dal-
RÖPKE
l'unione di singoli paesi particolarmente simili politicamente, etnologicamente o economicamente
e cioè secondo il modello del « Benelux », l'unione
doganale tra il Belgio l'Olanda e il Lussemburgo
— ci sembra opportuno cercar di chiarire alcune
questioni fondamentali, spesso trascurate con leggerezza dagli entusiasti.
La prima questione suona così: quali paesi possono fondersi prima d'altri in un'unione doganale?
Un'umione doganale, in quanto rappresenti una
vera unione economica, significa che fra i. paesi
riunitisi si forma un'inostacolata divisione del lavoro nella produzione e aumenta il flusso degli
scambi commerciali.
Ciò è tanto più utile quanto più i paesi sian tali
da completarsi economicamente, senza che l'unione
debba provocare un rivoluzionamento catastrofico
della struttura economica di uno di essi o di ambedue. Invece, quanto più simile è la struttura
economica dei paesi in questione, tanto più importanti divengono per loro le relazioni commerciali con terzi paesi e tanto minori vantaggi debbono essi attendersi da un'unione doganale. Tenendo presente quanto sopra, sembra dubbio che
sia possibile e utile fondere fra breve l'intera
Europa in un'unione doganale, anche volendo ammettere che la Russia sia disposta a rinunciare al
suo « Grossraum » e cioè porre fine alla sua politica autarchica che, se continuata, ncn permetterebbe in alcun modo la formazione di un'unione
economica con l'Europa occidentale.
Si può ragionevolmente consigliare agli Stati
Scandinavi oppure alla Svizzera di rinunciare ai
loro interessi d'oltremare, nella misura che verrebbe
richiesta dall'accesso a un'unione doganale europea?
Ed ecco sorgere una questione molto più importante e profonda. Un'unione doganale significa
l'eliminazione dal mondo di un certo ammontare
di barriere doganali, qualora quella dell'unione
stessa nei riguardi degli altri paesi non venga innalzata in proporzione. L'unione doganale è quindi
il risultato di una politica commerciale liberista.
Ma se un paese è disposto ad eliminare i suoi dazi,
perchè mai deve aver bisogno di un'unione doganale? Perchè non apre i suoi confini verso tutti i
paesi che siano disposti ad adottare nei suoi riguardi una politica di reciprocità? Salta così agli
occhi la principale caratteristica delle unioni doganali: quando esse si realizzano vengono aperti
i confini di un paese verso un altro, che non soltanto apre i confini a sua volta, ma è anche
pronto al tempo stesso ad addivenire all'unificazione della politica economica. La tanto desiderata estensione del territorio economico in forma
unitaria si verifica soltanto quando l'unione doganale rappresenti una vera unione economica^
come nel caso classico dello « Zollverein » germanico; ma per ciò è innanzitutto necessaria una
corrispondente unione politica. Se ad esempio la
Svizzera, applicando una politica commerciale liberista, diminuisce i propri dazi all'importazione
— in via autonoma oppure a mezzo della reciprocità dei trattati commerciali — o addirittura si
converte al libero scambio, essa rimane politicamente quel che era. Se invece la Svizzera aderisce
ad un'unione doganale, essa rinuncia a buona parte
della sua indipendenza politica e, trattandosi di
un piccolo Stato, finisce per mettersi in balìa del
^
\
paese partecipante all'unione doganale che sia politicamente più potente..
Un'unione doganale non rappresenta quindi soltanto un'integrazione economica, ma anche un'integrazione politica. Proprio in ciò è la radice delle
difficoltà cui va incontro l'unione doganale e la
spiegazione del fatto che sino ad oggi si siano realizzate cosi poche unioni e soltanto fra popoli che
si sentano strettamente legati gli uni agli altri.
La difficoltà era già grande in passato, quando,
per fare dell'unione doganale una vera unione economica, si trattava soltanto di eliminare gli ostacoli
delle dogane. Se le dogane fra due paesi venivano
abolite, non rimanevano altri ostacoli al libero
flusso dei rapporti commerciali oltre i confini, diventati invisibili come quelli di una provincia. Di
conseguenza non esistevano altre questioni importanti di politica commerciale, tali da costringere
i paesi unitisi a sacrificare in alcun modo la loro
sovranità.
Tale era la situazione al tempo della politica economica liberista e di un sistema economico che f a ceva alla politica il minor numero possibile di concessioni; il sistema, cioè, dell'economia di mercato.
Oggi invece, come subito possiamo constatare, le
difficoltà politiche per la realizzazione di un'unione
doganale capace di portare ad una reale unione
economica sono diventate gigantesche. Il posto
dell'economia liberista è stato più o meno integralmente occupato dall'economia collettivista; da
un'economia, cioè, che ha fatto il governo di un
paese sempre più signore dell'economia. Oggi l'abolizione delle dogane non basta più a permettere il
raggiungimento di un'unione economica e quindi a
raggiungere ciò che prima veniva concesso da una
semplice unione doganale. Bisogna tener conto non
solo del sistema di contingenti e del controllo delle
divise, ma anche dell'intero sistema di un'economia
nazionale imposta dall'alto e pianificata. Un'unione
doganale raggiungerebbe lo scopo che oggi si propongono i suoi fautori soltanto se anche i sistemi
dei contingenti, dei controlli delle divise e dell'economia pianificata venissero in pari tempo unificati.
Ma una simile unione rappresenterebbe in pratica
la fusione dei due governi interessati in uno Stato
unico; fusione tanto più difficile quanto più numerosi e più ampi fossero i fini propostisi dai singoli
governi. Quanto più un governo è collettivista, tanto
più numerosi e tanto più estesi sono i suoi fini, e
quindi tanto meno è probabile la sua fusione con
un altro governo.
Coloro che oggi si attendono il risanamento dell'Europa dalle unioni doganali peccano per un anacronismo. Dimenticano cioè ohe ormai siamo entrati
nell'èra del collettivismo, in cui la vita economica
viene sempre più politicizzata. Se si vuole ottenere
gli effetti delle antiche unioni doganali, occorre
ormai ricorrere ad un'unione politica in un governo
centrale internazionale. Ma proprio tale governo
centrale diventa aspirazione sempre più utopistica,
quanto più si aumenta la sovranità di ogni singolo
governo col sistema del collettivismo nazionale.
Se quindi coloro che oggi propugnano unioni daganali sono al tempo stesso fautori del collettivismo,
essi peccano non soltanto di un anacronismo, ma al
tempo stesso anche di una confusione spirituale
imperdonabile. E occorre dir loro che il risanamento dell'Europa potrà esser raggiunto soltanto se il
collettivismo viene messo in disparte, una volta
per sempre. Fin quando non si arriverà a ciò, l'entusiasmarsi per le unioni doganali significa qualcosa
di simile al voler mettere il morso alla ccda di un
cavallo.
L'UNIONE
DOGANALE
FRANCO
- ITALIANA
UN PASSO AVANTI
« La Nuova Stampa » del 21 gennaio ha pubblicato questo articolo del Prof. Pasquale
Jannaccone, sul problema dell'unione doganale
franco-italiana. Lo riproduciamo per cortesa
concessione dell'illustre studioso, a seguito del
suo precedente articolo già comparso nel numero 22-23 di « Cronache Economiche ».
La Commissione mista, incaricata degli studi preliminari per la formazione di un'Unione doganale
franco-italiana, ha presentato ai governi dei due
paesi una relazione la quale afferma la possibilità
del sorgere del nuovo organismo e ne indica le condizioni essenziali di vita. Il riconoscere che nessuna
insuperabile ¡difficoltà si oppone ad una più intima
ed unitaria collaborazione economica tra la Francia
e l'Italia, e che molte ragioni la consigliano, è già
un avvìo alla sua realizzazione, pur se ancora lungo
è il cammino da percorrere perchè il generico consenso sulla sua convenienza si tramuti in specifici
accordi sui modi di coordinare e contemperare i rispettivi interessi.
Il nome di « unione doganale » designa oggi molto
incompiutamente i nuovi organismi che dovrebbero
formarsi in Europa per accrescerne l'efficienza produttiva ed ampliarne ed ¡unificarne il mercato. Non
si tratta più soltanto di sopprimere dazi doganali
fra paesi partecipanti ad ogni singola « unione » e
di agguagliarne le tariffe nei loro scambi con ogni
altro paese; ma di eliminare fra loro ogni intralcio,
di qualsiasi natura, che menomi o ritardi la circolazione delle merci, degli uomini e dei capitali, e di
addivenire ad una distribuzione nuova, per qualità
e quantità, delle rispettive forze produttive. Il Belgio, l'Olanda ed il Lussemburgo hanno bene inteso
queste esigenze; e benché la minore estensione dei
loro territori e la natura delle loro produzioni rendano meno arduo il processo di unificazione economica, hanno non 'di meno preveduto che il suo compimento debba passare per tre fasi successive. Ma
i problemi che FUnione franco-italiana dovrà risolvere sono più numerosi e complessi di quelli del
Benelux e dovranno essere affrontati in un ordine
diverso. Mentre, infatti, il Benelux crede di potere
già nella primsí- fase sopprimere i dazi fra i tre paesi
ed agguagliare le tariffe verso gli altri, rimandando
alle fasi ulteriori le questioni del trattamento fiscale
delle merci e delle imprese produttive e le questioni
monetarie, è proprio alla soluzione di questi ultimi
e più ardui problemi che bisogna dare 'a precedenza
perchè possa nascere e vivere il nuovo organismo
franco-italiano.
Dati, infatti, due paesi con moneta sommamente
instabile, can alto ma disuguale grado d'inflazione
e con crescente disavanzo finanziario, l'esistenza o
non esistenza dei dazi doganali fra di essi ha una
scarsissima importanza di fronte all'influenza che
sui loro rapporti commerciali hanno l'altezza dei
prezzi, dei costi di produzione e dei cambi — dominati dalle condizioni delle rispettive circolazioni monetarie — ed il regime fiscale gravante sulla produzione e sul traffico delle merci — dominate a loro
volta dalle rispettive necessità finanziarie. A nulla
servirebbe abolire dazi quasi inoperanti se una specie di dumping, sia pure involontario, può essere
provocato da variazioni monetarie e fiscali che mettano i prodotti dei due paesi in condizione di grave
disparità di costi e di prezzi. E come potrebbe durare una unione economica fra due paesi, la cui
moneta si avviasse nell'uno ad essere ulteriormente
svalutata, come oggi si dice del franco, e tendesse
nell'altro a rivalutarsi, come ieri si diceva (ma oggi
non pare) della lira? La stabilizzazione monetaria
ad un punto in cui le parità tra franco e dollaro e
Ì W M M J 4. E FA' BARBARICA E FEUDALE
I primi t r e articoli del Prof. D I N O G R I B A U D I sulla storia delle relazioni commerciali del Piemonte sono stati pubblicati nel n. 16, 19 e 21
di
«Cronache
Per una provvidenziale azione di compenso, le
invasioni barbariche, che danno il colpo di grazia
all'ancor maestoso, ma pericolante edificio dell'Impero romano, aprono ai portati della sua civiltà,
per il tramite della fede in Cristo Signore, le vie
di tutta l'Europa, fino ai tenebrosi mari del Settentrione. Quelle invasioni spezzano, è vero, l'organismo statale unitario, che faceva del Mediterraneo come un grande lago, ed i traffici, qui già
attivissimi, ne soffrono, ma alle antiche vie del
commercio si saldano ora paesi giovani, poco c o nosciuti, nel centro ed ai margini oceanici del continente.
Pur continuando Roma ad esercitare un fascino
irresistibile, accresciuto dalla maestà 'del Pontificato, i centri del potere politico ed economico in
Italia si spostano verso Nord, per essere a maggior contatto con le sorgenti di energia umana,
con le risorse e specialmente con i vasti, promettenti mercati dell'Europa barbarica. Ravenna, Milano, Pavia fioriscono come capitali e come sedi
di importanti attività economiche. La momentanea
decadenza del commercio mediterraneo, provocata
dell'ergersi dei regni romano-barbarici di fronte
all'Impero d'Oriente, e poi (secoli VIII-X) le ben
più gravi difficoltà create ¡alla navigazione dalla
frattura fra Occidente cristiano ed Oriente islamico, favoriscono le comunicazioni terrestri lungo
la pianura padana ed attraverso i valichi alpini.
Questo continentalizzarsi delle maggiori correnti commerciali ripaga, almeno in parte, il Piemonte del danno conseguente al frazionamento dell'unità territoriale romana, massime col distacco delle Gallie. Vero è che, dal punto di vista strettamente politico, i primi nuovi padroni dell'Italia
— Goti, Bizantini, Longobardi — non attribuiscono grande importanza alla nostra regione, tanto
(e fu un bene) da non occuparla mai per intero,
ma appunto questo relativo disinteresse agevolò il
mantenersi di abbastanza attivi rapporti tra il
Piemonte e le contigue formazioni politiche d'oltralpe, in via di graduale rassodamento. Così prima i Borgognoni di Gondebaldo tennero per qualche tempo, con l'intera valle di Aosta, i passaggi
dell'« Alpis Graia» e dell'« Alpis Poenina » : poi
fu Tecdorico, che ricongiunse all'Italia la Provenza ed ebbe, come reggente, il governo di molta
parte della Gallia meridionale e della Spagna. Infine, nel dominio dei valichi alpini sottentrarono
ì Franchi, ereditando i rapporti già stabilitisi fra
il Piemonte e le due Borgogne.
Economiche».
nelle maggiori vallate del Piemonte settentrionale,
iion inaridirono mai del tutto. A mantenerle in
vita ed a rianimarle concorse non poco la sempre
più frequente pratica dei pellegrinaggi alla Roma
di Pietro ed ai Luoghi Santi di Palestina; pellegrinaggi che forniscono prima inconscia occasione
e poi ricercato pretesto di varia attività di traffico.
Gli ospizi che arditi monaci fondano al Grande
e al Piccolo S. Bernardo, sulle rovine delle « mansiones » romane, confortano e rassicurano anche
i « mercatores » ed i « negotiatores » ! Ai quali, nel
frattempo, operazioni di guerra schiudono e additano nuovi valichi di grande avvenire, come il
Cenisio.
Da varie fonti franche (come il testo di Gorbie
del 706) risulta a chiare note che la Gallia merovingica riceveva, e in non piccole quantità, da Bisanzio e dall'Oriente in genere, seterie, gioielli,
vini, papiro, e soprattutto spezie. Quale strada seguivano questi prodotti, che giungevano pure alla
lontana Inghilterra? Anche facendosi un certo posto a Marsiglia nelle importazioni dall'Oriente, bisogna ritenere che la maggior parte di esse (date
le precarie condizioni dei traffici nel Mediterraneo
occidentale) passasse per Venezia. Prova ne sia che
la futura regina dell'Adriatico, abilmente destreggiandosi tra Bisanzio (porto d'imbarco) ed il regno
dei Longobardi (retroterra padano), aveva concluso nel 715 un trattato di commercio con Liutprando per il trasporto sul Po e sui suoi affluenti,
non solo del sale della laguna, ma anche di spezie
e di altri prodotti dell'Oriente.
In realtà nell'alto medioevo il trasporto di uomini e di merci sulla rete fluviale padana ebbe un
notevole sviluppo, non spiegabile (deterioramento
delle strade a parte) se non con la necessità di assicurare il transito a mercanzie destinate, come si
diceva, a « transalpinare ». Il che significava, nel
maggior numero dei casi, attraversare il Piemonte
con provenienza da Pavia, grande porto di smistamento, prossimo alla confluenza del Po e del Ticino. A questo commercio con i paesi d'oltralpe
furono, per qualche tempo, interessati grandi monasteri. Ed è particolarmente significativo il constatare che quello della Novalesa, mentre godeva di
speciali privilegi nel portò di Pavia, otteneva (ottobre 769) da Carlomagno, re dei Franchi, che i
suoi uomini potessero negoziare in quel regno « con
esclusione dal teloneo e da altre gravezze che il
fisco regio era solito riscuotere, si tratti di merci
trasportate in carri o a sema, o per mari, o anche
a spalla d'uomo ».
In sostanza si può dire che anche nei periodi
più bui della nostra storia regionale, ad onta dello
stato di abbandono delle strade e della loro scarsa
sicurezza, le correnti di traffico che s'inalveavano
La riunificazione del mondo occidentale, e' soprattutto la riunione del « regnum Italiae » al dominio
tra lira e dollaro possano essere realmente mantenute, ed in cui la parità tra il franco e la lira corrisponda al rapporto tra i rispettivi poteri di acquisto e questi non siano troppo disuguali, si presenta
dunque come una condizione (anzi come la sintesi
di tre condizioni) che dev'essere precedentemente
realizzata perchè l'Unione franco-italiana sia un
organismo vitale. Il che, come si vede, oltre all'essere un problema tecnico -di grande delicatezza e
complessità, è fondamentalmente un problema politico; perchè la stabilizzazione monetaria richiede
un'opera di governo tutta rivolta a quello scopo,
mentre in entrambi i paesi essa è ora più preoccupata delle instabili condizioni dell'ordine pubblico
e dei contrastanti interessi elettorali che concordemente tesa verso il risanamento finanziario e monetario.
Quando questa iniziale difficoltà sarà superata, le
modificazioni che dovranno compiersi nella struttura economica dei due paesi imporranno sì ad entrambi certi sforzi e costi di adattamento, ma non
costituiranno ostacoli tali da giustificare la rinunzia ai vantaggi che potrebbero ritrarre dal più facile
approvvigionamento di materie prime, dall'aumento
della produzione e delle esportazioni e dall'ampliamento del loro mercato in temo. Ed a ridurre quei
•costi, come a conseguire questi vantaggi, saranno
necessarie provvidenze governative e ponderate intese fra i produttori stessi in agni settore agricolo
e industriale, le ¡quali, contemperando gli interessi
dei singoli, stimolino la ricostruzione ed il rinvigorimento di tutta la vita economica europea.
(Continua a pag. 8)
PASQUALE J A N N A C C O N E
IL SISTEMA FISCALE AMERICANO
Il 15 marzo di ogni anno è negli Stati Uniti la
« giornata ideile tasse », la giornata cioè in cui tutti
i cittadini riempiono il modulo di denuncia e lo
spediscono entro la mezzanotte. Il governo lascia
che ciascuno faccia da sè i conti di quanto deve al
fisco, calcolando il suo reddito o comunque le sue
entrate, e faccia pervenire la denuncia agli uffici
competenti. Se il contribuente non sa orientarsi da
solo di fronte alte disiposizioni solitamente molto
complesse che regolano questa materia, vi sono
molti modi in cui egli può farsi aiutare. Parecchie
settimane prima che scada il termine per la denuncia, tutti i giorni i quotidiani pubblicano rubriche
contenenti istruzioni e chiarimenti sui diversi problemi fiscali. Le edicole e i librai espongono tutta
una fioritura di opuscoli e opuscoletti che possono
essere di guida al contribuente. I sindacati nominano delle commissioni incaricate di venire in aiuto
ai propri dipendenti in queste questioni; e presso
molte ditte il ragioniere è a disposizione degli impiegati per ogni chiarimento. I funzionari del fisco
tengono delle conversazioni alla radio e tutti i cittadini sono invitati a consultare, ove ne abbiano
bisogno, gli esperti degli uffici fiscali.
Il governo ha naturalmente dei sistemi per controllare l'esattezza delle dichiarazioni e reprimere
le evasiosi. In primo luogo, tutte le denunce vengono esaminate da contabili specializzati in materia,
abilissimi nello scoprire gli errori. La maggior parte
di questi sono stati compiuti in buona fede, per
errore di calcolo, o per ignoranza delle disposizioni,
o per mancanza di accuratezza. In questi casi, il contabile scrive al contribuente, spiegandogli la natura
dell'errore ed invitandolo a rettificarlo. Se l'errore
è troppo complicato per essere spiegato in una lettera, allora il cittadino viene invitato a recarsi
presso l'Ufficio competente perchè gli siano forniti
a voce i necessari chiarimenti. Se il contabile ritiene
che sia necessario procedere a un esame dei registri
del contribuente, può inviare un apposito incaricato.
In genere, nessuna penale è applicata per questi
errori. Nei pochi casi, invece, in cui si sospetta la
frode, la pratica viene affidata a speciali investigatori.
Quando viene provata l'intenzione fraudolenta, si
applica una penale del 50 per cento, e nei casi più
gravi è prevista anche la denuncia all'autorità giudiziaria. La percentuale di questi casi è però molto
piccola, come dimostra il fatto che lo scorso anno,
su cinquanta milioni di contribuenti, vennero scoperti solo quattromila casi di falsa denuncia.
Per i lavoratori a reddito fisso, il pagamento delle
tasse è agevolato dal sistema della ritenuta, instaurato nel 1943, in base al cosiddetto principio « PayAs-You-Go », che vuol dire « paga quando vai a
riscuotere ». Il datore di lavoro, nell'effettuare la
ritenuta, è obbligato a rilasciare una ricevuta in
cui viene specificato l'ammontare del denaro trattenuto. Se si tratta di un lavoratore in proprio,
allora il governo compie ogni anno un calcolo presuntivo del reddito ed egli corrisponde trimestralmente quanto da lui dovuto al fisco. Negli altri casi,
il cittadino può rimettere periodicamente al fisco
le rate da lui dovute, durante il corso dell'anno, e
alla fine viene fatto il conguaglio tra quanto da lui
dato e quanto dovuto. In questo conteggio, si tiene
naturalmente conto di tutte le variazioni verificatesi
nel suo reddito, nel numero dei familiari a carico,
e degli acquisti straordinari da lui effettuati. Spesso
avviene che, nel calcolo finale, il contribuente si
accorga di avere pagato più di quanto dovuto, nel
qual caso chiederà la restituzione del denaro versato in eccesso.
La determinazione dell'ammontare degli oneri fiscali è fatta sulla base della capacità contributiva
del singolo. Se il reddito dell'individuo è veramente
cospicuo, la maggior parte di esso va allo Stato. Il
minimo imponibile è fissato in 500 dollari all'anno
a persona, ed elevato di altri 500 dollari per ogni
persona a carico e dell'equivalente delle spese che
godono di esenzione fiscale. L'imposta è progressiva, nelle proporzioni che si possono desumere dall'esempio seguente: per un individuo senza carico
di famiglia, è del 9 % per un reddito di 1000 dollari, del 18 % per un reddito di 5000 dollari, del
23 % per un reddito di 25.000 dollari, del 63 e mezzo
per cento per un reddito di 100.000 dollari, dell'84 % per un reddito di -un milione di dollari.
L'aumento del minimo imponibile per i familiari
a carico non è diverso per i più ricchi da quello
fissato per i' meno abbienti.
Al pagamento delle imposte sono naturalmente
tenuti, oltre che gli individui, le società industriali
e commerciali. Se il reddito netto di un'azienda
supera di 50.000 dollari, essa è tenuta al pagamento di un'imposta del 38 % su tutti i suoi profitti.
Percentuali minori sono previste per le società più
piccole.
I dividendi pagati dalle società sono considerati
reddito nei confronti dei singoli azionisti, i quali
pagano su di essi l'imposta, malgrado che il profitto da cui i dividendi stessi derivano sia stato già
gravato dal fisco.
Oltre all'imposta siul reddito, che è la più importante, il governo americano ricorre ad altri due tipi
principali di imposta per assicurarsi le entrate necessarie. Esse sono l'imposta di successione e quella
di fabbricazione.
La prima si applica sui patrimoni che superano
i 60.000 dollari, e viene calcolata inizialmente in
ragione del 3 %, aumentando progressivamente e
fortemente, sino ad arrivare ad un massimo del
77 % per i patrimoni che vengano valutati dieci
milioni di dollari od oltre. Sono esenti dall'imposta
i lasciti ad istituzioni di beneficenza.
Per quanto si riferisce alla seconda, l'imposta
di fabbricazione, essa viene generalmente discussa
dagli economisti e da alcune personalità politiche,
e sin dalla fine della guerra si è molto parlato di
abolirla o di ridurla. La critica di cui più frequentemente essa è fatta segno è che il suo onere viene
a gravare indifferentemente sui ricchi e sui poveri.
Ciò però è in parte attenuato dal fatto che i consumi voluttuari sono i più tassati.
Si calcola che, nella confederazione americana, i
quattro quinti delle tasse riscosse vanno al governo
nazionale. Il resto va agli enti locali, per i servizi
da essi gestiti sul territorio di loro giurisdizione. I
sistemi fiscali degli enti locali differiscono — come
è naturale — da una località all'altra, in quanto
gli enti hanno una completa autonomia in questo
campo. In genere si può affermare che i tributi di
questa seconda categoria sono molto meno gravosi
di quelli nazionali; e tra essi comunemente figurano
le imposte sui terreni e sui fabbricati.
LA FERROVIA
Fu nel lontano 1850 che si cominciò a porre il
problema della ferrovia Cuneo-Nizza. Quel dinamico sindaco di Cuneo, per la storia on.le Brunet,
fervido seguace del Cavour, si pose a capo della
agitazione, mentre erano ancora in corso i lavori
della Torino-Cuneo. Completati questi ed entrata
nel 1853 in esercizio la nuova linea, apparve sùbito
la necessità di prolungarla fino al mare, collegando
la capitale dello Stato, con la capitale della Contea
di Nizza. Il Brunet prese, senza frapporre indugi,
accordi con la Municipalità di quella nobile cittadina, e, per affrettare i tempi, attesa anche la maggior vicinanza con Torino, fece assumere da Cuneo
l'incarico di fare approntare il progetto di massima. Questo fu redatto diligentemente dall'ingegnere Cerrotti, il quale credo fosse allora il Capo
idei Genio Militare dell'esercito Sardo. Egli nel
1856 lo presentava, in nitida e chiara compilazione,
agli Enti interessati per l'esame e per la eventuale
approvazione. Il tracciato della linea su per giù
seguiva l'attuale percorso; raggiungeva il colle di
Tenda a quota 1046, lo attraversava con una galleria di metri seimila e cinquecento e ne usciva
a quota novecentosettanta; quindi, mantenendosi
sulla destra della Roja, passava sotto il Giauma
con una breve galleria, e si portava sulla destra
del torrente Bevera Ano al Capo Murtula; da qui
a Mentone, a Villafranca, a Nizza. Lo sviluppo dell'intero percorso sarebbe stato di km. 106 circa,
il costo di lire quarantacinque milioni, ivi comprese le spese per la dotazione del materiale. Il
progetto prevedeva fin da allora la opportunità di
ubicare la nuova stazione di arrivo a Cuneo sull'altipiano, all'ingresso della grande piazza allora in
progetto, per collegarsi quindi alla linea di Torino
attraversando la Stura con un nuovo grandioso
ponte-viadotto.
Il tracciato non piacque ai Nizzardi, i quali gli
preferivano il percorso lungo la Vesubia, percorso
che si sviluppava alle spalle di Nizza attraversando
tutta la Contea, ma allontanando la linea dalla
zona rivierasca, verso Oneglia e Savona. Inoltre
quel tracciato sarebbe riuscito notevolmente più
difficoltoso, imponendo, fra l'altro, una galleria di
oltre undici chilometri per attraversare il colle
delle Finestre, che bisognava, di più, raggiungere
a quota 1400 e cioè ad una quota di difficile transito
invernale. Non se ne fece nulla per allora. Cuneo
pagò il suo progetto (ben L. 30.000, di quelle antiche), lo conservò gelosamente, ed attese tempi
migliori.
La pratica non fu certamente messa a dormire,
ma, con la tenacia propria dei cittadini di quella
nobile città, ad ogni occasione favorevole essa veniva tratta fuori, non fosse altro per tenere viva
l'agitazione. Se ne era occupato anche di proposito
il gran Conte, il quale, in una tornata della Camera Sabauda del 1860, si esprimeva in questi
termini : « desidero che il Governo possa por mano
a quest'impresa di non dubbia utilità sia per Nizza
e la Contea, sia per il bacino dell'alto Po e dell'alto
Tanaro ».
Ma purtroppo, dopo il trasferimento della Contea
alla Francia, gli stessi interessi che poteva avere
il nuovo Regno Italico per collegare Nizza a T o rino, allo scopo di conservare, malgrado il nuovo
stato di cose, le antiche tradizioni di affari e di
sentimenti che legavano la Contea al Piemonte,
agivano più fortemente, ma in senso contrario, da
parte francese, dove, viceversa, si teneva ad annullare tali rapporti. La questione fu ripresa più decisamente sul finire del 1866. In questo torno di
tempo un gruppo di benemeriti cittadini di Cuneo,
con a capo l'on.le Caranti, dava incarico al celebre ing. Agudio di studiare il progetto di una ferrovia Cuneo-Ventimiglia attraverso il colle di Tenda « approfittando, come si dice nell'apposita relazione, dei nuovi metodi suggeriti dagli ulteriori
progressi della scienza e dell'industria ferroviaria».
CUNEO-NIZZA
L'Agudio in unione all'ing. Arnaud, dell'Amministrazione provinciale cuneese, progettò una ferrovia
a scartamento ridotto di m. 1,15, la quale avrebbe
dovuto raggiungere il colle di Tenda, che sarebbe
stato attraversato con una galleria di soli metri
2800, mediante un- sistema di cremagliere adattate
ai tratti di linea più inclinati, così da ridurre al
minimo le speciali e dispendiose opere d'arte che
altrimenti si sarebbero rese necessarie per superare
le forti pendenze. La linea sarebbe venuta a costare intorno ai diciotto milioni, e l'Agudio si riprometteva di realizzare personalmente il suo ardimentoso progetto a certe condizioni, una delle
quali era la concessione di un sussidio globale di
otto milioni e cioè quattro dal Governo italiano,
due e mezzo dal Governo francese, uno e mezzo da
altri enti e corpi morali. Non se ne fece nulla neppure questa volta. E chi ricorda le vicende di quei
tempi in Francia ed in Italia può anche darsi ragione del perchè.
Finalmente nell'ultimo ventennio del secolo passato, l'Italia iniziò i lavori attaccando la costruzione dalle due parti: da sud risalendo da Ventimiglia a Piena; da nord venendo da Cuneo a San
Dalmazzo di Tenda, raggiungendo da una parte e
dall'altra il confine francese, che là si incunea nel
nostro territorio. La parte nord della linea risultò
la più difficile e la più costosa. La sola galleria di
Tenda richiese ben otto anni di lavoro, e speciali
accorgimenti tecnici per le molte sorprese alle quali
essa dette luogo, data la sua inattesa conformazione
geologica. Risultò tuttavia il tratto turisticamente
più bello e caratteristico. Poi i lavori sostarono, e
bisognò attendere oltre un ventennio perchè la vicina Francia si decidesse a costruire il breve tratto
S. Dalmazzo-Piena che si svolge nel suo territorio,
e nel contempo costrusse anche la deviazione BreilNizza a completamento organico della intera arteria. E finalmente nel 1928, dopo tante ansiose attese, i treni poterono raggiungere Ventimiglia e
S. Remo da una parte, e Nizza, Cannes dall'altra.
Oggi, i fatti di guerra, la libidine distruttrice
nazista, l'iniquo trattato di pace, hanno dapprima
nuovamente interrotto la linea e quindi rimandato
ad un lontano, incerto futuro la sua rimessa in
attività. Ma nè Torino, nè Cuneo, e tantomeno
Nizza possono e debbono permettere che il ripristino della linea venga più oltre differito. Torino
ha interesse vitale alla linea perchè essa costituisce
uno dei presupposti necessari per evitare il proprio
isolamento ferroviario nella viabilità internazionale,
unitamente alla Parigi-Torino-Roma. Tale linea
difatti raccoglie e convoglia verso la Riviera di Ponente tutti quei traffici e quella moltissima e specialissima clientela, la quale, confluendo sul transito
di Domodossola, è diretta verso quella zona da San
Remo, a Nizza, a Cannes ed oltre fino a Marsiglia.
Per lo stesso motivo interessa a Nizza, che viene
avvicinata notevolmente al centro d'Europa, con
via comoda, celere, di gran transito, turisticamente
meravigliosa ed allettante. Cuneo infine, che è stata
la prima ispiratrice e la sempre animatrice della
linea, vede con essa verificarsi la condizione per attenuare l'isolamento in cui la pone la propria infelice
ubicazione in rapporto alla sua provincia. Nel contempo vede la possibilità di riallacciare gli antichissimi traffici che l'hanno legata a quella zona,
naturale appendice alla sua economia eminentemente agricola. Il circondario di Cuneo e quello
confinante di Saluzzo hanno sempre dato alimento
continuo ad una intensa emigrazione anche stagionale verso la Riviera, e chi ha conoscenza di
questa zona meravigliosa ha potuto constatare
quanta popolazione proviene dal Cuneese, che quale
linfa perenne, continuatamente l'alimenta. La ferrovia aveva intensificato e resi più agevoli tali rapporti, e le ubertose campagne della provincia grande, attraverso Tenda, hanno sempre provvisto di
ogni sorta di ben di Dio le mense dei grandi al-
berghi della Riviera. In tanto preoccupante silenzio
sulle possibilità e sulla volontà di un sollecito ripristino di questa linea, conviene a questi tre centri
mettere sul tappeto, con azione concorde, il problema della rapida ricostruzione del tratto interrotto. In verità da parte italiana si è fatto quanto
era di nostra spettanza. E' il percorso francese che
attende l'opera di riattamento, ma purtroppo non
se ne parla neppure. D'altra parte chi ha interesse
a questa linea? Noi abbiamo interesse per il tratto
che, transitando obbligatoriamente sul suolo francese, unisce Limone a Piena; Nizza per il tratto che
la unisce a Breil con Torino ed oltre. A quella città
la linea è necessaria tanto quanto a Torino, ed
anzi anche di più, perchè in definitiva Torino, per
recarsi in Riviera, ha a propria disposizione la
linea di Savona, che le cure del nostro Capo Compartimento Ferroviario vanno rendendo sempre più
efficente. Ma Nizza per collegarsi col Centro Europa ha soltanto questa linea, perchè l'altra, la
litoranea ligure, la allontana di oltre cento chilometri, e quella interna francese, ancora di più.
Inoltre la Torino-Nizza, per quanto ferrovia di montagna, tuttavia è stata costruita con criterio da
grande turismo fin dall'origine, e pertanto per treni
rapidi, quali furono quelli che la percorsero fino
agli ultimissimi tempi. Ed allora, poiché gli interessi dei tre centri si intersecano e si completano
gli uni con gli altri, è da augurarsi che si addivenga
ad una intesa comune, con un comune indirizzo,
con una comune simultanea azione presso i rispettivi Governi. Ma per l'amor di Dio, senza costituzione di Comitati, i consueti addormentatori di ogni
sana iniziativa. E' sufficiente una azione concorde
tra le Camere di Commercio interessate. Per esempio Torino può rendersi iniziatrice del movimento
e anche dirigerne gli sviluppi, interessando alla
soluzione tutta la Deputazione politica piemontese
e quanti altri Enti ed organizzazioni è possibile,
per prospettare al Governo la importanza della questione e l'urgenza di risolverla. Altrettanto dovrebbe
fare Nizza. E cosi un primo convegno potrebbe
essere tenuto o a Torino od anche a Nizza, un secondo nell'una o nell'altra città, un terzo, che potrebbe anche essere il conclusivo, nella bella Cuneo. E poi, se non si è ancora concluso, ricominciare da capo. Ed ogni volta chiedere il concorso
valido, efficace della stampa cittadina di qualunque
colore, perchè la questione riveste carattere sul
quale tutti si deve essere d'accordo; di qualunque
natura, anche tecnica, anche sindacale, perchè la
questione interessa ogni ceto di cittadini, ogni manifestazione di attività. Si può riuscire? Credo di :ù.
ETTORE COLLIDA
LE RELAZIONI COMMERCIALI DEL PIEMONTE
(Continuazione da pag. 5)
franco, per opera di Carlo Magno, favorì naturalmente e sviluppò le relazioni di commercio tra
l'Italia e la Francia, rallentate, ma non venute mai
meno nei secoli precedenti. E tale collegamento,
che si mantiene, ma per breve tempo, anche dopo
le partizioni di Verdun e di Mersen, con l'unione
del regno italico alla Lotaringia, portando a gravitare verso il Nord della Francia e la valle del
Reno, dove ha sede il potere imperiale, mette specialmente ih valore i passi della valle d'Aosta ed
il Sempione, mentre minor ampiezza di orizzonti
ha il traffico che si svolge per la vai di Susa. Gli
ostacoli creati dagli Arabi alla navigazione occidentale nel Tirreno e nel golfo del Leone restringono ancora la cerchia ed il volume del commercio, già piuttosto modesto, che superava i valichi
delle Alpi Marittime e dell'Appennino ligure.
L'Impero carolingio, pur essendo un aggregato
eminentemente continentale, non intende rinunciare ai contatti con l'Oriente, ed a questi contatti
un'unica comoda via rimane aperta: quella della
valle padana, che conduce ai transiti alpini. Troppo frequentemente interrotte e malsicure sono le
vie dei Balcani e troppo lunga la deviazione iniziata dai Vareghi seguendo i fiumi della Russia.
Non per nulla Carlo Magno mira ad impossessarsi
di Venezia e poi, non essendovi riuscito, stringe
con essa importanti trattati di commercio che i
suoi successori si affrettano a rinnovare.
Oltre all'Italia settentrionale l'Impero carolingio
ha un altro intenso focolare di operosità economica, i Paesi Bassi, le cui coste sono animate da una
navigazione molto attiva, in contrasto con l'atonia
che ha colpito gran parte del Mediterraneo. I mercanti che dall'Italia portano in Francia le sete e le
droghe dell'Oriente non fanno più il viaggio di
ritorno a vuoto, ma caricano, tra le altre merci
del Settentrione, i panni ed i mantelli («pallia
frisonica») che escono dagli opifici imperiali delle
Fiandre. A questo commercio, facilitato da misure
di protezione e di riassetto delle strade e da franchigie nei confronti dei pedaggi minori, vediamo
già partecipare mercanti astigiani, che, più numerosi in Francia ed in Borgogna, si sono tuttavia
spinti sulle coste del Mar del Nord e della Manica
e forse anche fino all'Inghilterra.
Anche in ordine al commercio interno il quadro
che possiamo farci del Piemonte nell'età barbarica
e feudale è meno fosco dì quel che si credeva in
passato. Durante il basso impero romano terre demaniali e latifondi si sono certo formati anche
nella nostra pianura, ma nel restante territorio, e
soprattutto in collina ed in montagna, i liberi coltivatori erano ancora numerosi. Come la conquista
longobarda, così quella franca hanno esercitato
un'influenza minima sulla struttura economica
della campagna, migliorata, anzi, per l'attività tutelatrice e bonificatrice di grandi e piccole abbazie. Relativamente lontano dalle maggiori vie di
invasione e dai campi di più aspra lotta, raccolto
nella cerchia delle sue montagne, privo di grandi
risorse atte a sollevare la cupidigia dei barbari, il
Piemonte dovette soffrire la loro autorità e le loro
angherie di vincitori in minor grado che altre parti d'Italia.
Certo, anche da noi si ebbe un periodo di ritorno all'economia naturale e di decadenza urbana,
ma non si giunse a vera frattura fra città e campagna. Se scomparvero addirittura due cittadine
industriose, come Industria e Pollentia, nelle altre
un piccolo ceto di artigiani, di commercianti, di
bottegai manteneva rapporti con le terre del contado. In ogni centro di qualche importanza si teneva un mercato settimanale che serviva soprattutto a provvedere di generi alimentari il centro
stesso ed il suo distretto. A più vasta cerchia di
affari erano destinate le fiere annuali. Spiccavano
tra queste le fiere di Novara, di Gozzano, di Domodossola e soprattutto di Vercelli, dove, al principio
del secolo X l'esposizione e la contrattazione delle
merci, in occasione della solennità di S. Eusebio,
duravano quattordici giorni. Se ne può facilmente
dedurre una notevole vivacità di scambi tra Piemonte e Lombardia e tra Piemonte e Svizzera, attraverso il Sempione.
Lo sfasciamento dell'Impero carolingio e la conseguente anarchia, lo spezzettamento territoriale
dovuto al diffondersi del feudalesimo, le incursioni degli Ungheri, e, più ancora, quelle dei Saraceni, ebbero gravi ripercussioni sulle correnti commerciali che aittraversavano il Piemonte. Le comunicazioni con la Provenza furono pressoché interrotte: quelle dei valichi alpini settentrionali (Val
di Susa e Val d'Aosta) a lungo insidiate e rese pericolose dai predoni mussulmani di Frassineto
(Provenza). Pure, data la continua minaccia araba gravante sui porti francesi, a chi, dai paesi del
Nord, voleva andare in Italia non restava altra via
aperta che il passaggio delle Alpi. Sicché, anche
in questo turbinoso periodo che si chiiide sotto l'incubo della fine del mondo (fine X secolo) il Piemonte non vien meno alla funzione di raccordo
fra l'Italia, la Francia ed i paesi del Settentrione
europeo.
DINO GRIBAUDI
I
LA
I
CRISI
E I PROBLEMI
B
R
I
PIEMONTESE
DEL
CREDITO
Non si possono inNella collana dei « Quaderni di Cronache Econoconsumi, e che per
miche » è in questi giorni uscito il secondo volume,
tendere i problemi del
la sua origine si trascritto
dal
dott.
Giuseppe
Alpino,
della
serie
desticredito d e ! Paese od
duce in uno storno
nata all'esame della crisi del Piemonte. Riportiamo
anche di ima sua
di consumi da certe
la prefazione del prof. Arrigo Bordin, dell'Università
particolare
regione,
categorie a certe aldi Torino, presidente della Commissione di studio
se almeno per sommi
tre, il residuo, apcostituita dalla Camera di Commercio.
capi non si conosca
punto per la lievità
del costo, può essere
la situazione econofacilmente instradato
mica del mercato dal
negli investimenti a lungo respiro.
quale questi problemi traggono origine. Guerra
Quest'è, grosso modo, il substrato economico della
e dopoguerra — come dimostra lo studio piano
nostra situazione nazionale la cui espressione moed informato del dr. Alpino (1) — hanno pronetaria spesso nasconde la sostanza delle cose. E'
fondamente inciso sul reddito nazionale, riducendo
perciò inutile parlare di credito a medio e a lungo
il risparmio tanto in valore assoluto quanto in pertermine direttamente attinto secondo queste qualicentuale del reddito totale. In termini di beni ciò
fiche al risparmio volontario, perchè in via di masvuol dire che le scorte dei beni e dei servizi di
sima questo risparmio è assai modesto e rimarrà
consumo nonché l'aliquota del loro flusso corrente,
tale fino a quando la capacità d'acquisto della mole quali vanno ad alimentare le forze di lavoro (a
neta non oscillerà fra valori alquanto ristretti e,
qualunque genere esse appartengano) immesse nei
per un processo naturale necessariamente lento di
vari cicli produttivi, sono assai impoverite. Consericostruzione e di riconversione dell'economia naguenza di ciò: l'attività produttiva resta ridotta e
zionale, il reddito complessivo non andrà aumenprevalentemente rivolta ai cicli produttivi più brevi,
tando. Temperamento a questa situazione è il crecome a quelli che più presto degli altri concludono
dito estero e la trasformazione d'una quota del
nei prodotti di uso diretto. E ciò per un semplice
credito, formalmente a breve, in investimenti a
fatto concorrenziale fra le richieste di risparmio
lunga durata, il che avviene attraverso l'organizzadel primo e le richieste del secondo gruppo di
zione del credito per l'aliquota dei risparmi che
produzioni.
in pratica e per un . certo intervallo rinuncia alla
Questa condotta di massima è tuttavia temperata da due fattori: il risparmio forzato, principalmente dovuto alla pressióne fiscale e all'inflazione, e l'acuita sperequazione dei redditi. Mentre
il primo s'aggiunge al volume del risparmio volontario e, quindi, accresce le disponibilità per gli
investimenti, il secondo fattore rende agevole ai
detentori di redditi vistosi l'investimento in cicli
produttivi più lunghi di quelli che sarebbero consentiti da redditi più perequati. Sicché, anche laddove l'economia sia povera e il reddito medio assai
basso, si comprende perchè siano possibili (naturalmente in volume ridotto) produzioni a lungo
ciclo e consumi con un certo grado di saltuarietà.
A questo accentramento di redditi in poche mani,
fra l'altro, si devono i pochi autofinanziamenti delle
aziende anche per gli investimenti a medio ed a
lungo termine.
L'inflazione se da un lato, come s'è detto, è generatrice di risparmio forzato (presso coloro i cui
redditi monetari nominali si accrescono meno velocemente del deprezzamento della moneta) dall'altro
eccita i consumi tanto per la facilità dei guadagni
di certi percettori quanto per i gravi rischi cui è
soggetto il risparmio conservato sotto specie monetaria. Comunque sia di ciò, chi dispone del risparmio forzato (e cioè i sollecitatori dell'espansione
della circolazione e del credito, come fu lo Stato
in un primo tempo, commercio, industria ed ancora
Stato in un tempo successivo, ed inoltre tutti coloro che gradatamente sono investiti per la più
larga richiesta dei loro prodotti dall'onda d'espansione provocata dai primi) ne è venuto in possesso
talora con costi nulli, in ogni caso con costi assai
inferiori a quelli che importerebbe l'acquisto di
risparmio volontario. Tolta la tangente che va ai
(1) G I U S E P P E A L P I N O - La crisi piemontese
0 i problemi dei credito
- Q u a d e r n i idi « C r o n a c h e E c o n o m i c h e »,
III - Cernerà d i C o m m e r c i o , I n d u s t r i a e A g r i c o l t u r a d i
T o r i n o , 1947.
piena disponibilità, oppure attraverso un mercato
di facile negoziazione del titolo rappresentante un
investimento a media o a lunga scadenza. Ma sia
nell'uno che nell'altro caso, anche per la particolare
specializzazione delle nostre banche e perchè esse
sono pur costrette a tenere conto del rischio di un
intempestivo richiamo dei depositi, il costo del credito a lunga cosi ottenuto risulta assai caro appunto
perchè, gravando sull'esiguo ammontare di tutto il
risparmio, sostanzialmente si trova in concorrenza
con gli investimenti a breve. Ogni strappo alla
linea di massima testé ricordata seguita dalle banche è strappo che richiama una garanzia diretta
• o indiretta, attuale o futura, dello Stato (leggi,
della fonte principale del risparmio forzato) nel
caso in cui il rischio che si affronta si converta in
sinistro. E questo rischio è tutt'altro che lieve: ne
sanno qualcosa le aziende che hanno attinto al
mercato del breve per ricostruire o convertire gli
impianti nella speranza di poter chiudere la partita
con credito a lunga (emissione di azioni, ad esempio) contando sull'inflazione. Non appena questa è
stata contenuta in meno vistosi confini s'è rivelato
l'errore d'impostazione dei loro piani e, sotto i pretesti più diversi, hanno dovuto premere e continueranno a premere sullo Stato.
Per una via o per l'altra ci si imbatte sempre
nello stesso ostacolo: la scarsezza di risparmio volontario rallenta la ricostruzione e cioè una maggior
capitalizzazione dell'economia nazionale, capitalizzazione che in Italia, per l'alto tenore demografico,
per la forte sperequazione della ricchezza e per la
facile adattabilità ad un basso tenore medio di vita,
è sempre stata assai scarsa. Non si può riattare
la casa se i pochi affitti ch'essa produce (appunto
perchè è uno stabile danneggiato) sono assorbiti
dalle spese di mantenimento dei proprietari, non si
riempiono i granai con i raccolti se la semente è
consumata nella confezione del pane. Un'ulteriore
compressione dei consumi, sia in alto, sia, è non per
esigue categorie, in basso, derivante da una decurtazione dei redditi per un gioco più economico
della produzione e della ripartizione della ricchezza,
la riteniamo senz'altro tecnicamente possibile. Ma
la realtà non è soltanto economica ma politica ed
economica insieme e, se fosse soltanto economica,
non è esclusivamente retta dai regimi tecnici che
portano (quando ciò abbia un senso) ad un massimo del reddito totale. Ora, è da credere che la
realtà del mercato in cui viviamo sia mutabile nel
senso anzi detto e che lo sia a breve scadenza? La
risposta che non voglia essere ima semplice speranza, di qualunque genere essa sia, sta sulle ginocchia di Giove. Oggi come oggi, volenti o no, dobbiamo fare i conti con i fatti che hanno un linguaggio davvero poco lusinghiero.
• • •
Tutto ciò fa pensare che, se non la sola, almeno
la preminente fonte nazionale di risparmio da destinare ai lunghi investimenti sia il risparmio forzato ottenuto con la pressione fiscale e con l'inflazione, fonte che anzitutto deve alimentare 1 bisogni
dello Stato, tanto vasti e potenti da invadere e comprimere a loro beneficio i bisogni privati. Sicché,
a parte gli aiuti che potranno venire dall'estero, la
proposta del dr. Alpino per la soluzione regionale
del problema del credito a media e a lunga scadenza
è soluzione che, pur costretta nei modesti confini
dell'ai}!to alle medie e alle piccole aziende che non
siano legate a gruppi autonomi a raggio ultraregionale, beneficiari di ben altre possibilità, va presa in
considerazione come quella che risponde ad una
sana iniziativa e perchè è soluzione staremmo per
dire fisiologica del problema. Ma è soluzione che
rischia di rimanere sopraffatta dalle forme con cui
10 stesso problema è affrontato e risolto in sede nazionale; e di ciò bisogna pur tener conto. Se allo
Stato per un verso o per l'altro in prevalenza fa
capo la creazione e il governo del risparmio, a lunga,
sulle sue decisioni che sono, e non possono essere
altrimenti, a contenuto politico-economico la regione deve far sentire senza fà3si pudori il suo peso.
11 che, almeno per il passato, non è avvenuto nella
misura adeguata.
E' di pochi giorni fa la notizia (Globo e Corriere
della Sera del 20 novembre) che al P.I.M. pervennero 50 miliardi di domande di credito delle industrie metalmeccaniche. Di questi, 46 % dalla
Lombardia, 26 % dalla Liguria e 10 % dal Piemonte. Gli operai interessati alle industrie richiedenti
(indice del loro volume) appartengono pel 30 °/o alla
Lombardia, per 'il 26 % alla Liguria e pel 25 % al
Piemonte. Le domande stanno pertanto nei rapporti
153, 100 e 40; ¡c'è tanto da rimanere assai e assai
perplessi. E' possibile che i requisiti richiesti ad
ogni postulante portino a questi risultati? Non c'è
euforia da un lato, apatia, eccesso di prudenza dall'altro? Sottoponiamo le questioni senza risolverle
alla meditazione e alle conoscenze d'ogni lettore.
Certo si è che, se la politica governativa, piegando verso una inflazione più contenuta e sorvegliata di quanto fosse quella del passato e verso
la rinuncia ad un'ulteriore pressione fiscale, non
trova una contropartita o nel credito estero o in
altre forme di risparmio forzato (anche se le modalità dovessero nascondere questo carattere), pone
un freno alla ricostruzione del Paese senza per altro
del tutto eliminare il disordine con il quale fino ad
oggi si è svolta. Siffatto indirizzo rallenta il ritmo
con il quale procediamo al ricupero d'un reddito
perduto e che l'alto peso demografico reclama di
avere con la massima urgenza. Naturalmente si
può essere di avviso diverso e pertanto ritenere
che quel ritmo dovrebbe stare nei modesti limiti del
credito straniero (favorito da una stabilizzazione
monetaria) e del normale, seppure esiguo, flusso del
risparmio volontario che si volge senza costrizioni
verso gli investimenti a lunga.
A parte l'opportunità o meno di un drastico mutamento dell'antico indirizzo (se non nelle intenzioni certo nei suoi pratici effetti), specie nei riguardi delle aziende che, avvalendosi della passata
facilità del credito e con altre cospicue disponibilità
in allora correnti, si sono ormai a fondo impegnate
nel lavóro di ricostruzione, è politica, questa, che
ha aspetti buoni o cattivi secondo gli interessi da
essa favoriti o contrastati; ci sono tanto gli uni
quanto gli altri. Ma, in ogni caso, è politica che
consapevolmente non vuole usare con tutta la sua
efficacia, e nel settore dei consumi, la leva fiscale,
tra l'altro strumento prezioso di avvicinamento
degli effetti delle due politiche, quella della facilità
del credito, l'altra di contrazione e di più sorvegliato governo. E' politica, ancora, che se mette in
circuito scorte formate per pura finalità Speculativa, inaridisce il reddito non solo delle più recenti
attrezzature ma anche di quelle superstiti dalla
guerra, sicché, ad evitare la loro perdita, s'impone,
come del resto in parte avviene, una oculata azione
di soccorso ch'è in sostanza un tardo correttivo del
primitivo indirizzo. Prima di esprimere un giudizio
a favore o dell'una o dell'altra politica conviene
mettere a nudo le loro caratteristiche. Ed è quello
che abbiamo tentato di fare.
Dal canto suo il dottor Alpino, considerando il
problema delle scarse disponibilità e ponendolo
esclusivamente sotto l'angolo visuale dell'organizzazione del credilo, ravvisa un graduale temperamento alla grave situazione non tanto in artificiose
espansioni della circolazione quanto in tutte le provvidenze che possono agevolare la formazione del
risparmio ed il suo impiego nelle forme più redditizie.
• • •
v
Tutto ciò riguarda il credito a medio e a lungo
termine. Per il problema del credito a breve, del
resto strettamente connesso al primo, le pagine
del dr. Alpino chiariscono ch'esso è anzitutto problema nazionale e poi, per certe sue peculiari qualifiche, problema regionale. E' problema nazionale quello di aumentare le scarse disponibilità relativamente ai bisogni, il che più che da un aumento dei saggi dei depositi si può ottenere da tutti i
provvedimenti intesi a raggiungere una maggior stabilità del loro potere d'acquisto e da una mortificazione degli impieghi diremo così a carattere speculativo. E' assai probabile che quei provvedimenti
riflettano i loro benefici simultaneamente e nell'uno
e nell'altro settore. Ciò non toglie che le banche,
alleggerendo le loro attrezzature e, con maggior
efficacia, tenendo più conto della redditività delle
imprese richiedenti il credito che dell'entità delle
loro scorte e dei loro impianti, possano contribuire
alla maggior efficenza del risparmio a breve.
In sede regionale il nostro • Autore mette ancora
una volta in luce il grado di dipendenza del Piemonte dagli istituti a mercato nazionale delle altre
regioni, grado che, in occasione del problema industriale, è stato già rilevato nella prima pubblicazione di questa collana. Forse, in un momento in
cui non è certo da lamentare una deficenza di
sportelli né si vede la possibilità' di un'espansione
degli istituti locali in un mercato territorialmente
più vasto di quello finora sfruttato, una parziale
soluzione del problema potrebbe essere data da un
maggior grado di autonomia concesso dalle centrali
alle sedi locali degli istituti a mercato nazionale.
Ma è autonomia, codesta, che di certo non verrà
se i beneficiari del credito e le banche piemontesi
non creeranno una adeguata pressione; per le banche tale possibilità da un lato si ricollega all'aumento dei depositi, dall'altro alla minore pressione
dello Stato per convogliarli alle sue casse. In altre
parole, è questione che si ricollega a quella del credito a lunga e può trovare la sua soluzione più in
sede nazionale che in sede regionale.
Di questi e di altri minori problemi con giusva
impostazione dei dati e con ricca documentazione
parla il dr. Alpino nel lavoro che, sicuri del suo
benevolo giudizio, con piacere raccomandiamo all'attenzione del lettore. 11 quale saprà apprezzare
quel senso di misura e di proporzione di cui è pervasa tutta la fatica dell'Autore, e che gli hanno
permesso di 'vedere quanto ci sia di vero e quanto
di men vero nelle correnti opinioni sulla situazione piemontese del credito.
ARRIGO BORDIN
R O SA
PROGRAMMI DEFLAZIONISTICI
NEGLI STATI UNITI
Anche il Presidente
Truman,
deciso ad arginare il lento ma
continuo
processo
d'inflazione
che
neppure
gli Stati
Uniti
d'America hanno saputo
evitare
in Questo travagliato
dopoguerra, ha esplicitamente
suggerito,
nel suo discorso del 6 novembre
al Congresso,
l'opportunità
di
attuare una politica di restrizioni
creditizie, il cui solo annuncio è
bastato a mettere in orgasmo il
mondo bancario
nordamericano.
Quali che siano le cause dell'inflazione, tutti i governi di tutti
i paesi sono inclini a riversarne
la responsabilità
sul
comportamento del sistema bancario, o
quanto meno a pretendere
unicamente dalle sue forze i mezzi per
msicime. Quanto alla
situazione
odierna del mercato
monetario
nordamericano,
il Federai Advisory Cauncil,
interpellato
dal
Federai Reserve Board, ha individuato le cause
dell'inflazione
anzitutto nell'espansione del credito richiesta dal
finanziamento
della guerra e,
secondariamente,
in un complesso di
avvenimenti
e di provvedimenti
succedutisi
nel dopoguerra
indipendentemente dalla politica delle banclhel
tra cui principali: 1) il programma di aiuti all'estero, 2) il progressivo aumento dei salari in
misura eccedente
l'aumento
del
costo della vita e dei rendimenti prodwtMvi, 3)
l'accorciamento
della settimana lavorativa, 4) la
scarsità dei raccolti
di grano,
5) il pagamento delle indennità
e dei soccorsi ai reduci, 6) i sussidi all'agricoltura,
7)
l'entità
delle spese statali, 8) le sovvenzioni alle costruzioni edilizie. Si
intende che l'aumento dei salari
e dei prezzi in genere,
dovendo
essere fronteggiato
dalla produzione con maggiori
disponibilità
di circolante, stimola e giustifica
la richiesta di nuovi crediti, che
il sistema bancario americano è
in grado di concedere, come infatti ha moderatamente
concesso,
smobilitando di concerto gli investimenti in titoli di stato, così
che la circolazione
complessiva,
per la parte che dipende dall'iniziativa bancaria, può dirsi, nell'ultimo anno, leggermente
diminuita.
Poiché le banche della Riserva
Federale, come si può
dedurre
dalla situazione a fine novembre
di quelle dei centri
principali,
hanno il 58 per cento dei loro
depositi investiti in titoli di stato
a breve e a lunga scadenza (22
DEI
miliardi in cifra tonda), è chiaro
che, operando adeguate
vendite
di titoli con opportune
modificazioni del tasso di sconto, il Sistema Bancario Federale
potrebbe facilmente aggiusta/re l'offerta
di credito
alle esigenze
della
produzione senza
compromettere
la stabilità del dollaro, ma anzi
neutralizzando
gli effetti
inflazionistici
dell'oro che
continua
ad affluire dall'estero. Tale soluzione, peraltro, non
conviene
al governo, il quale, essendo il
oliente di gran lunga più importante delle banche e del mercato
monetario, ha ovviamente
interesse che il credito si mantenga accessibile a condizioni
favorevoli,
cioè che non sia rincarato il tasso di sconto, ed altresì che le
banche si astengano dalla vendita dei titoli di stato in loro possesso, cioè dal far
concorrenza
alle proprie emissioni. Ad evitare
appunto siffatta eventualità, e al
tempo stesso nell'intento di contenere l'espansione del credito ai
privati, il Presidente del Comitato Direttivo del Federai
Reserve
Board, signor Eccles, ha proposto
che, in aggiunta alle riserve attualmente richieste nella misura
del 14-20 per cento sui depositi
in conto corrente e del 6 per cento sui depositi a risparmio, le
Banche siano tenute a costituire
una riserva supplementare
rispettivamente del 25 e del 10 per cento, da essere
alternativamente
investita:
lì in titoli di stato a
breve scadenza;
2) in depositi
presso Banche della Riserva; 3)
in denaro contante; 4) in depositi
presso banche
corrispondenti.
Contro la proposta del signor
Eccles sono insorti i rappresentanti delle principali Banche della Riserva Federale in seno al
Federai Advisory Council, il quale,
in una recente mozione, non ha
mancato di avvertire che l'imposizione di una nuova riserva di
entità non discriminata a tutte
indistintamente le banche equivale a sostituire l'editto di un ufficio di Washington al criterio di
14.000 direttori di banca, e quindi praticamente
a socializzare il
sistema bancario. Tuttavia la propasta è giudicata
favorevolmente
in molti ambienti della capitale
nordamericana:
e poiché le nuove proposte, appunto perchè nuove, non hanno ancora fallito la
loro prova, non è da escludersi
che l'esperimento suggerito dal signor Eccles venga tentato, a malgrado del parere sfavorevole
dello stesso signor Snyder,
Segretario del Tesoro di Washington,
V E N T
LA RIFORMA DELLA LEGISLAZIONE SUL
FONDO PER L'INDENNITÀ
AGLI IMPIEGATI
Dopo aver riconosciuto la necessità dì « promuovere, nel quadro delle riconosciute esigenze da
soddisfare, la soluzione più opportuna per disciplinare con appropriate e sicure forme di garanzia,
meno onerose del sistema in atto,
l'integrale e tempestivo
pagamento delle indennità dovute agli impiegati in caso di risoluzione del
rapporto d'impiego » il Ministero
del Lavorio ha elaborato un progetto che, confermando
l'obbligo
per i datori di lavoro di integrare
%/li accantonamenti delle anzianità pregresse, prevede
l'istituzione
di una Cassa rischi da alimentarsi con un contributo
addizionale
dei datori di lavoro, per il primo
anno fissato nella misura del 2 per
cento sul loro residuo debito per
anzianità
arretrate.
Questo nuovo gravame non era
richiesto dai rappresentanti
dei
lavoratori, già paghi delle robuste
garanzie che assistono l'esigibilità dei crediti di lavoro, e tanto
rìieno dalle organizzazioni dei datori di lavoro, le quali trovano già
troppo onerosi i carichi
imposti
dalla vigente
legislazione.
La
ventilata soluzione conviene
invece all'organo gestore,
evidentemente favorevole
all'estensione
delle proprie attribuzioni e dei
corrispettivi proventi. Nuovi appannaggi in vista per i raccomandati di ferro.
INTENZIONI POLITICHE
DEL PIANO MARSHALL
Secondo Walter Lippmann, il
fine politico del piano Marshall
consisterebbe
meli' assicurar e ai
paesi dell'Europa occidentale l'indipendenza dagli
approvvigionamenti che l'Europa orientale potrebbe forse procurar loro, ma a
condizioni per essi troppo
economicamente
gravase, o
politicamente insostenibili, com'è ora il
caso della Polonia e della Cecoslovacchia.
In senso diametralmente
opposto le intenzioni
del
European
Recovery
Programm sono state
interpretate dall'on. Togliatti nel
suo discorso-fiume all'ultimo congresso
del partito
com-unista.
Mentre, infatti, per il leader dell'estrema sinistra gli aiuti nordamericani sarebbero
condizionati
all'accettazione di un penoso servaggio, per il signor
Lippmann
essi dovranno offrirci la più ambita delle libertà, cioè la libertà
dal bisogno.
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M
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C
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FIERE e MOSTRE
I
Rassegna del periodo dal 10 al 25 gennaio 1948
(le quotazioni riportate sono puramente indicative e le più recenti al momento della chiusura della rassegna)
ITALIA
ESTERO
M E T A L L I FERROSI. — La p r o d u z i o n e n a z i o n a l e d i acciaio
n e l 1947 è
risultata, s e c o n d o le p r i m e stime, d i
1,67 m i l i o n i d i t o n n . , r i s p e t t o a i 2,3
milioni anteguerra.
M E T A L L I FERROSI. — La ¡produz i o n e m o n d i a l e d i acciaio
n e l ¡1947, s e c ó n d o l e prime stime, a m m o n t e r e b b e
a .153 m i l i o n i d i t o n n . , c o n u n .aum!ento
d i 26 m i l i o n i r i s p e t t o a l l a p r o d u z i o n e
¡1946 e d i ¡2 m i l i o n i r i s p e t t o a q u e l l a
d e l ¡1937. G l i .Stati U n i t i h a n n o c o n t r i b u i t o . c o n 84,6 m i l i o n i d i t o n n . (29
m i l i o n i d i t o n n . i n p i ù ¡del 11947) c l a s s i ficandosi
c o m e il p r i n c i p a l e p r o d u t t o r e d e l m o n d o . ¡Segufe ila R u s s i a c o n
20 m i l i o n i d i t o n n . e 'la G r a n B r e t a g n a c o n il4,2 m i l i o n i d i t o n n .
D a g l i Stati Uniti s i s e g n a l a n o a u m e n t i d i p r e z z o »dei rottami
e della
ghisa.
M E T A L L I N O N FERROSI. — Situazione incerta. L o s c i o p e r o ¡bancario
ha neutralizzato sul nascere i sintomi
d i m i g l i o r a m e n t o ¡dtel m e r c a t o . L i e v i
v a r i a z i o n i al r i b a s s o h a n n o s e g n a t o
l e q u o t a z i o n i d e l piombo,
del
rame,
•deltibronzo ie, p i ù m a r c a t e , d e l l o s t a g n o . Neil c o m p l e s s o s t a z i o n a r i i sismilavorati.
COMBUSTIBILI
E
'CARBURANTI.
— I l C.lLR. ha. ( d e c i s o d i a c c o r d a r e
u n a u m e n t o idi L. IMO p e r torni*.- d i
¡lignite v e n d u t a . I l p r e z z o m e d i o d e l l o
zolfo
è s t a t o a u m e n t a t o a 27.000 l i r e
la t o n n . I l p r e z z o u f f i c i a l e d e l l a benzina,
secondo voci correnti, sarebbe
prossimamente aumentato.
T E S S I L I . - 'Si è p r o s p e t t a t a l a p o s s i b i l i t à d i r i a p r i r e da B o r s a s e t e a
¡Mi'liano. ¡ L ' e s p o r t a z i o n e d a l l ' I t a l i a d i
seta t r a t t a .grezza è r i s u l t a t a n e l 1947
d i 1835 m i l a Ing., c o n t r o .1.706.000 n e l
1946. N e s s u n ' f a t t o m u o v o d a s e g n a lare circa il mercato serico. Mercato
in stasi e prezzi a n c o r a i n ripiegam e n t o p e r l e l'une d ' I t a l i a .
' P E L L I . — M e r c a t o in. r i s v e g l i o , s p e c i a l m e n t e p e r il ©nezzo b o v i n o , s i a a
causa ¡dell'aumento d e l c'ambio della
s t e r l i n a , s i a p e r la r i p r e s a d e g l i a c q u i s t i . IPiù c a l m e Ile ¡altre pelili g r e z ze, c o m e p u r e 11 c o n c i a t o .
B E S T I A M E . — Il m e r c a t o d e i
bovini
ha a v u t o u n a n d a m e n t o diverso- d a
zona a zona. D e b o l i l e ¡quotazioni d e i
suini
grassi;
¡attivo, a l c o n t r a r i o , i l
m e r c a t o disi
lattonzoli.
P e r m a n e lbuoina l ' o f f e r t a d e i
foraggi.
CEREALI. — Secondo dichiarazioni
d e l M i n i s t r o 'Seigni, i l p r e z z o u f f i c i a l e
d e l grano
p e r i l . r a c c o l t o 194® n o n d o v r e b b e e s s e r e i n f e r i o r e a l l e 6500 l i r e
al quintale. E' p r e v i s t o u n p r o s s i m o
ritorno alle ¡contrattazioni a termine
d e l frumento
presso la Borsa cereali
di M i l a n o . Infatti, l ' e s t e n s i o n e d e l l e
c o l t u r e e la. m i g l i o r a t a c o n c i m a z i o n e
dovrebbero
consentire nel prossimo
r a c c o l t o u n a p r o d u z i o n e d i 70 m i l i o n i Idi ' q u i n t a l i , d i c u i ¡17 m i l i o n i d a
c o n t i n g e n t a r l e , 20-25 m i l i o n i d a i m p i e g a r e melile s e m i n e e n e g l i u s i f a m i l i a r i , e d a i 25 a i 30 m i l i o n i c o n t r a t t a b i l i al m e r c a t o libero..
Pier il riso
si annunciano
abbond a n t i c o n f e r i m e n t i a g l i a m m a s s i ; Isu
molte piazze d i produzione i prezzi
liberi tendono a d essere inferiori a
q u e l l i .ufficiali.
A L I M E N T A R I . — Si segnala u n liev e a u m e n t o ¡della d o m a n d a p e r c e r te d e r r a t e . A d e s e m p i o il caffè
iha
assunto u n tono decisamente sosten u t o , e a n c h e i l cacao n o n h a u n t o n o
ditìbolle. R e s i s t e n t i s o n o a n c h e i p r o d o t t i c a s e a r i , s p e c i a l m e n t e il
burro;
r i s u l t e s c a r s o i'1 c o n s u m o
d e i 'formaggi.
L e uova i n v e c e , d o p o a v e r r a g g i u n to l e q u o t a z i o n i m a s s i m e a i p r i m i di
gennaio, s o n o improvvisamente e d e cisamente
ribassate. L a concessione
die! l i b e r o t r a s p o r t o d e l l ' o l i o n e h a
r a v v i v a t o il m e r c a t o sulle p i a z z e d i
produzione. E' stato sospeso p e r g e n naio l'obbligo d e l ¡conferimento d i
u n a q u o t a d e i grassi
suini
prodotti.
T i m i d i s i n t o m i d i ¡ r i p r e s a nlel m e r -
M E T A L L I iNON F E R R O S I . — I p r e z zi u f f i c i a l i i n g l e s i d e l l o stagno
sono
stati aumentati. S u i m e r c a t i a m e r i c a n i t e n d e n z a f e r m a p e r i l rame,
i'1
piombo,
l o stagno
e l o zinco. Per
quest'ultimo metallo sono previsti a u menti d i prezzo. Si p r e s u m e c h e n e l
1948 s i .avrà u n c r e s c e n t e i m p i e g o idieill'allwminio
in ogni
attività
industriale.
COMBiUiSTIBiILI. — L e e s p o r t a z i o n i
d i carbone
dal b a c i n o de.la R u h r si
sono fatte p i ù regolari. L e autorità
b r i t a n n i c h e ¡hanno a s s i c u r a t o c h e n e l
caso vengano riprese n e l corrente
anno le esportazioni d e l medesimo
dalla. G r a n B r e t a g n a , u n q u a n t i t a t i v o
i n i z i a l e d i 8.000 toinn. m e n s i l i v e r r à
destinato all'Italia.
G O M M A . — ¡La p r o d u z i o n e m a l e s e
d i \gamma n a t u r a l e n e l 1947 h a r e g i strato u n notevole aumento. L e esport a z i o n i h a n n o t o t a l i z z a t o 953 m i l a t o n n e l l a t e , v a l e a d i r e 400.000 t o n n . i n p i ù
'del li946.
TESSILI. — Gruppi americani stanno trattando p e r l'acquisto in b l o c c o
d e l r a c c o l t o e g i z i a n o ¡di cotone.
In
r i a l z o l e q u o t a z i o n i dreliia lana a L o n dra, N e w Y o r k e in Australia.
P E L L I . — ¡In inetto a r r e t r a m e n t o i l
mercato internazionale d e l grezzo b o vino, in contrasto c o n -precedenti p r e v i s i o n i . .1 ¡ribassi s i s o n o ' v e r i f i c a t i ' s p e cialmente negli Stati Uniti. Il m e r c a t o d e ' . l e pelili l e g g e r e n o n r e g i s t r a
però cambiamenti d i u n a certa i m portanza.
C E R E A L I . — S i s p e r a cihe n e l 1948
la p r o d u z i o n e m o n d i a l e d i
frumento
eguagli a l m e n o quella ¡dell'anno p r e cedente. I n Europa l a p r o d u z i o n e sarà
decisamente migliore. Il raccolto in
Argentina, si c o m u n i c a , sarà il m i g l i o r e d a l l a fine d e l l a g u e r r a . I n q u e s t o p a ' e s e 'è p r e v i s t o a n c h e u n b u o n
raccolto di
granoturco.
c a i o d e l vino;
il m e r c a t o è p e r ò a n cora sostanzialmente debole.
VAIRIE. — A n c o r a p r e v a l e n t e m e n t e
fiacco
il m e r c a t o d e i p r o d o t t i
chimici. L ' a t t u a l e f a s e d i p r e z z i b a s s i , a n c h e rispetto alle quotazioni i n t e m a z i o n a l i , n e toa f a v o r i t o l ' e s p o r t a z i o n e
(specialmente prodotti sodici e
dorici); c i ò h.a p r o v o c a t o q u a l c h e ¡ t e m p o ranea ripresa delle quotazioni. I n g e nere i prezzi d e l mercato all'ingrosso
risultaino v i c i n i s s i m i a q u e l l i d i p r o duzione i n seguito a notevoli offerte
d i o p e r a t o r i intermle'di.
—
B A S I L E A . — II Fiera
internazionale
d e l l a Pelliccerìa
e dei
pellami,
d0'li'8 a l 15 m a r z o :
rivolgersi
all'Ufficio F i e r e I s t i t u t o C o m m e r c i o E s t e r o
di R o m a .
B R U X E L L E S . — Mostra
dell'artigianato
italiano,
dail 20 al 30 m a r z o
n e i « P a l a i s d e s Beraux A r t s ». L e d o m a n d e .di p a r t e c i p a z i o n e
dovranno
essere
indirizzate all'Istituto C o m m e r c i o Estero di R o m a corredate da
descrizione dettagliata e d o c u m e n t a zione d e i prodotti c h e si intendono
esporre.
iCAI.RO. — X V I Esposizione
Agricola
Industriale
•del Cairo, ¡febbraio
1949.
C A L C U T T A . — Prima
esposizione
di tutta
il'India,
f e b b r a i o 1948, E d e n
Gardenis
idi
Calcutta:
rivolgersi:
Istituto Nazionale C o m m e r c i o Estero,
Roma.
'LIPSIA.
— Fiera
dall'8 a l 12 m a r z o .
intemazionale,
P A R I G I . — Salone
della
fotografia
e del cinema,
d a l 12 a l 21 m a r z o .
¡ P E T R O ' P O L I S . — Esposizione
Permanente
Internazionale
dell'Industria
e del Commercio,
19 m a g g i o 1948:
r i v o l g e r s i a l l a « L A R O », V i a C. R o c c a t a g l ' i a t a 42, G e n o v a .
PRAGA.
— Fiera
internazionale,
d a i 12 a l 29 m a r z o .
T O L O S A . — salone
della
macchina
agricola,
d a l 24 a l 29 m a r z o .
V I E N N A . — Fiera, primaverile,
dal
14 al 2-1 m a r z o : r i v o l g e r s i a l l a D e legazione p e r l'Italia della Fiera d i
V i e n n a , v i a d e i B o s s i 2, M i l a n o .
MANIFESTAZIONI TORINESI DEL 48
Dal 3 all'll aprile avrà luogo la
X I X Mostra del Ciclo e Motociclo
nei locali
della metropolitana
di
via R o m a a Torino. Quest'anno la
Mostra
avrà
carattere
nazionale,
stante la partecipazione di i m p o r t a n t i d i t t e ¡da o g n i p a r t e d ' I t a l i a .
Il 4 a p r i l e , i n c o n c o m i t a n z a d e l l a
Mostra
stessa,
si
effettuerà
un
grande raduno
ciclo-motociclistico
d o t a t o d'i p r e m i p e r u n a m m o n t a r e
d i o l t r e L . 300.000.
L a M o s t r a , c h e è i n s e r i t a n e l ¡ciclo
delle
Manifestazioni
Torinesi
del
Centenario,
occuperà
un'area
d i o l t r e 2000 m q . e , p e r l ' o c c a s i o n e ,
sarà allestita c o n particolare
cura
in m o d o d a r i s p o n d e r e a l l e e s i g e n ze d o v u t e alla p r e v i s t a g r a n d e a f fluenza di p u b b l i c o italiano e straniero.
Facilitazioni
alle
Ditte
Il
Comitato
Coordinatore
Celebrazioni Centenarie comunica c h e
per tutte le Mostre c h e saranno
effettuate su area pubblica
sono
concesse le seguenti facilitazioni:
1. T e r r e n o g r a t u i t o ;
2. I m p i a n t i i l l u m i n a z i o n e g r a t u i t i ;
3. I m p i a n t i i d r a u l i c i g r a t u i t i f i n o
ai p o s t e g g i ;
4. P u b b l i c i t à g e n e r a l e d e l l e M a nifestazioni, gratuita;
5. L a r g h e f a c i l i t a z i o n i d i i m p o s t a
di c o n s u m o p e r t u t t e l e m e r c i c h e
s o n o destinate alle manifestazioni;
6. P e r m e s s o d i e s p o s i z i o n e e v e n dita dei prodotti.
LA D E L E G A Z I O N E D E L P I E M O N T E D E L L A
CAMERA DI COMMERCIO I T A L O - V E N E Z U E L A N A
annuncia
agli
dei
uffici
suoi
T E L E F O N O
Esportatori,
Regionali,
43.5 31
Commercianti,
in
C O R S O
Industriali,
D U C A
Artigiani,
l'apertura
A B R U Z Z I
(ore
18
11-12)
III Il ll ll ll ll Il: Il ll ll ll ll U li II II II IIHIHIi HI I : Il llllllllil II II IS : : Il II
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CHINA MARTINI
MANTIENE
SANO
COME
UN
PESCE
MARTIN
MARTINI & ROSSI S. A. - TORINO
RASSEGNA BORSA-VALORI
G E N N A I O
La nota dominante dell'andamento del mercato durante il mese
di gennaio è stata data dall'opzione
FIAT per la sottoscitizioine di otto
milioni di obbligazioni 5 % da lire
mille nominali, convertibili in azioni in ragione di cinque azioni ogni
obbligazione: opzione riservata agli
attuali azionisti in ragione di due
obbligazioni ogni 5 azioni.
La grandiosa operazione finanziaria, che comporterà un -afflusso
di otto miliardi idi lire al nostro
maggior complesso industriale, è
molto apprezzabile per il suo sistema tecnico e pratico, facilitato
dalla rateizzazione della sottoscrizione, e darà vita ad una larga negoziazione di una obbligazione industriale di primo ordine.
Tuttavia l'opzione ha determinato
una caduta molto forte del titolo
per riflesso della copiosa offerta
dei diritti di opzione: iniziata la
negoziazione dei diritti il giorno 2
a prezzi tra 380 e 345 con il titolo
sulle 830/755 la cedenza è stata
pressoché continua e progressiva
toccando ai riporti quotazioni tira le
185 e 135 peir i diritti e 485/435
per le azioni: il ribasso nel breve
spazio di venti giorni è del 55 %
sui diritti e del 41 % sul titolo.
Il fenomeno però non va circoscritto ad una particolare situazione del titolo FIAT ma va .considerato come espressione di disagio
in cui versa attualmente il mercato
finanziario in rapporto agli aumenti di capitale (anche l'andamento
dei diritti Monteponi ha segnato
un ribasso del 28 %); basta l'annuncio o la previsione di un prossimo aumento di capitale — durante il mese sono affiorati quelli relativi alla Montecatini e Viscosa —
perchè gli effetti si ripercuotano in
senso deprimente sul titolo.
Indubbiamente la pesante macchina dei grossi aumenti di capitale, che le maggiori aziende industriali sono costrette a mettere
in moto per le inderogabili necessità della produzione e per le improrogabili occorrenze di tesoreria,
grava oggi sul mercato finanziario,
e su quanti hanno partecipazioni al
capitale delle imprese stesse.
Molti di costoro, siano essi gruppi
interessati o ,1',anonimo piuifoblic/o
azionista non possiedono più mezzi
adeguati per provvedere alle nuove
sottoscrizioni; molti sono divenuti
timorosi e diffidenti in seguito alle
vicende subite dal mercato durante il secondo semestre dell'anno
scorso: pertanto mentre da un lato
si è costretti a vendere titoli vecchi per crearsi disponibilità liquide occorrenti a sottoscrivere le azioni nuove oppure a vendere gli
stessi diritti di opzione dall'altro
non esiste una proporzionata p r o n ta corrente di acquisti che riesca a
mantenere i prezzi ad un livello
maggiore.
Il problema quindi consiste nella
pronunziata sproporzione fra esigenze e disponibilità.
Le ripercussioni che gli aumenti
di capitale determinano nei titoli
della Società emittente arrecano
notevole disturbo anche al resto
della quota, gravando sulla tendenza generale della Borsa.
194.8
In previsione appunto delle difficili condizioni in cui si sarebbe
venuto a trovare il mercato con
la ripresa degli aumenti dii capitale
erano state formulate dall'Associazione degli agenti di cambio quelle
richieste di cui abbiamo dato notizia nella precedente rassegna.
Un fattore che esercita pure la
sua influenza negativa sulla Borsa
va riservato inoltre in due fenomeni, denunciati dal presidente della
Associazione Bancaria Italiana, relativi al risparmio in questi primi
anni dii dopo guerra e cioè la scarsa accumulazione del risparmio e la
deviazione nelle correnti della sua
formazione: secondo notizie pubblicate dall'Agenzia Economica Finanziaria, il dott. Meniichella, direttore generale della Banca d'Italia, nella recente assemblea della
Associazione bancaria, ha segnalato
a questo proposito come i depositi
siano appena diciotto volte maggiori di quelli del 1938, mentre
l'aumento dei prezzi è di 30, 40,
50 volte maggiore.
Aggiungasi, per completare 11
quadro della situazione, che molte
aziende attraversano una seria crisi economica sia in relazione agli
alti costi di produzione — dovuti
agli elevati prezzi della maino d'opera e delle materie prime fondamentali, ma soprattutto dovuti ad
una ridotta produttività rispetto all'anteguerra in
rapporto
all'attuale potenziale dei quadri e degli impianti — sia per l'intensificarsi delle agitazioni nel campo del
lavoro, alle quali si è aggiunta
quella dei bancari in un momento
finanziario
delle aziende particolarmente delicato.
In siffatte condizioni la sfiducia
diffonde sfiducia e la crisi che attraversa la Borsa può diventare
una crisi economica e finanziaria
generale, il cui porvi rimedio sarà
impresa quanto mai ardua, ove non
si intenda di intervenire con provvedimenti immediati idonei a sollevare il mercato dall'eccessivo peso degli aumenti di capitale, ridando fiducia ai risparmiatori e
facilitando l'afflusso di nuovi capitali.
I titoli di Stato hanno beneficiato
dello stacco della cedola, mantenendosi sostenuti in buona domanda; specialmente ricercati i Buoni
del Tesoro poliennali.
Incerto il contegno delle obbligazioni parastatali del gruppo IRI:
variazioni alterne di lievi entità
per le obbligazioni fondiarie: c e denti le comunali ed in ripresa le
industriali.
Ai riporti il mercato ha appalesato condizioni di liquidità abbondante a tassi ridotti rispetto al
precedente mese), e po|sizfionii di
entità assai ridotta.
Dati statistici
(raffronto prezzi
compenso dicembre-gennaio): per
sessanta titoli azionari: ribasso m e dio: 8,21 %.
Suddivisi per gruppi risultano le
seguenti percentuali di ribasso in
ordine decrescente: automobilistico
41,45;
finanziario
17; meccanicometallurgico
13,09;
immobiliare
10,60; cartario 9,08; chimico-estrat-
tivo 7,05; gas-elettricità 6,19; alimentare 6,14; assicurativo 6,05; tessile manifatturiero 4; trasporti navigazione 1,41.
T'itoti di Stato: Rendita 5 % + 1;
Redimibile 3,50 % — 0,25; Ricostruzione 3,50% — 0,75; Buoni Tesoro
5 % + 2,60 (media).
Obbligazioni:
Torino 5 % 1933 —
30; ,il. 5 % 1937 — 26; Mittel 6 %
+ 40.
Quantitativi trattati (media giornaliera): azioni 42.990 (43.071 dicembre); Redimibile 3,50 % due lotti
(1/2); Rendita 5 % due lotti (1 1/2);
Ricostruzione 3j50 % un latito e
1/2 (1); Ricostruzione 5 % tre lotti
e 1/2 (5); Buoni Tesoro 5 % undici
lotti e 1/2 (11); Buoni Tesoro 4 %
un lotto (1 1/2).
Riporti: Rendita 5 % 1 % (4 e
1/2%);
Redimibile
3,50%
6%
( 7 % ) ; Ricostruzione 3,50 e 5 % dal
6 al 5 1/2 % (5-6%); titoli azionari
dal 7 1/2 all'8 % (9 %) iin Banca
sul 9 % (9 %).
Opzioni e prezzo medio
diritti:
FF. Meridionali 475; Monteponi 350;
Risanamento 1200.
Dividendi: Assicurazioni Generali 35; Meridionali 25 aicconto; Saffa 7; Lane Borgosesia 70.
Cam ibi
esportazione :
Sterlina
massimo 1903 (1990), minimo 1520
(1600); Dollaro 576 (594) 571 (562);
franco svizzero 138 (160) 137 (138).
OFFERTE-RICHIESTE
RAPPRESENTANZE
L'Istituto Nazionale per il c o m m e r cio Estero, l di R o m a , v i a T o r i n o 107,
mette in vendita mediante licitazione
privale accessori e materiale vario
per la r i p a r a z i o n e d e i p n e u m a t i c i . L e
eventuali offerte devono
pervenire
a l l ' I s t i t u t o p r e d e t t o n o n o l t r e il 16
f e b b r a i o . E l e n c o dei m a t e r i a l e e c o n d i z i o n i di v e n d i t a i n v i s i o n e p r e s s o
la C a m e r a di C o m m e r c i o di T o r i n o .
Ditta P. Reiserer, Bressanone ( S u d
T i r o l o ) , F e r n r u f 156, p r o d u c e ed h a
fonti d i s p o n i b i l i t à d i m a r m e l l a t e di
fratta (prugne, m e l e cotogne, l a m p o n e , a-lMciccche, e c c . ) d e i tipi « A l t o
A d i g e ».
L'Istituto Nazionale per il Commercio Estero di Roma, V i a T o r i n o 107,
mette in vendita mediante licitazione
p r i v a t a , k g . 3685 di a l c o o l m e t i l i c o
( M e t a n o l o ) al p r e z z o b a s e d i L. 150
il k g . ; k g . 868 di l a n o l i n a al p r e z z o
b a s e di L. 400 il k g . ; k g . 2915 d i b i s o l flto di so-djo, k g . 371 d i c l o r u r o di
f e r r o , k g . 7786 di s o l f a l o di m a g n e s i o
e k g . 1996 d i c l o r a t o -di s o d i o . L e e v e n tuali o f f e r t e d e v o n o p e r v e n i r e a l l ' i s t i tuto p r e d e t t o n o n oltre il 16 f e b b r a i o
prossimo. Condizioni d i vendita in vis i o n e p r e s s o la C a m e r a di C o m m e r c i o
di T o r i n o .
L'Istituto Nazionale per il Commercio Estero di Roma, v i a T o r i n o 107,
mette in vendita mediante licitazione
p r i v a t a , k g . 340 di bitartra-to di p o t a s sio a l p r e z z o -dii L. 13-00 al k g . ; gr. 1.60-0
d i p l a t i n o in flaconi al p r e z z o b a s e di
L. 1000 al - g r a m m o ; k g . 22Ì6 di p o t a s s i o
f o s f a t o al p r e z z o b a s e -di L. 460 di k g . ;
k g . 204 di tartrato sodi-co p o t a s s i c o al
p r e z z o base d i L. 400 i l k g . ; kg. 23 -di
e f e d r i n a s o l f a t o (iL. 40.000 il k g . ) ; k g .
40-3 di a c i d o l a t t i c o (iL. 1000 il kg.) e
k g . 1®6 di i d r o s s i d o di s o d i o (L. 500 il
'kg.). L e e v e n t u a l i o f f e r t e d o v r a n n o
p e r v e r t i r e al s u d d e t t o I s t i t u t o n o n o l tre il 20 f e b b r a i o p r o s s i m o . C o n d i z i o n i
di v e n d i t a i n v i s i o n e p r e s s o la C a m e r a
idi C o m m e r c i o di T o r i n o .
IL PROBLEMA ECONOMI
Chi sfogli una recente bibliografia di
politica internazionale rimane sorpreso
dal numero crescente di opere che vengono pubblicate nei vari Paesi sul problema tedesco: la Germania vinta e
prostrata continua cioè ad essere oggetto di studio. Da alcuni mesi anche
nelle vetrine dei librai italiani sono
esposti volumi sulla Germania. Si tratta
però, ci pare, di una manifestazione
letteraria: l'opinione pubblica italiana
continua a disinteressarsi delle sorti tedesche. Disinteresse che si spiega sia
colle preoccupazioni di indole interna
che assorbono l'attenzione dei più, sia
colla diseducazione in materia economica del nostro pubblico: si parla della
divisione del mondo in blocchi, ma non
si avverte che questa divisione è la
causa principale della mancata soluzione del problema tedesco'' e si dimentica la strettissima connessione che la
ripresa economica della Germania ha
per la ripresa dell'Italia.
Dal maggio 1945, cui risale l'occupazione totale del suolo tedesco, la distruzione delle forze militari tedesche e
la liquidazione dell'apparato statale
centralizzato del Terzo Reich da parte
degli Alleati vincitori, sono ormai passati più di due anni e mezzo. La Germania è molto più umiliata di quel che
non fosse nel 1918: non solo non è più
uno stato sovrano, ma non si può neanche definire uno stato. Comunque è
certo che essa risorgerà, nonostante le
decisioni di Postdam e il mancato accordo circa la sua sorte nelle varie
Conferenze dei Ministri degli Esteri.
Se Hitler ed i suoi seguaci avevano
fatto del loro meglio colle loro resistenze insensate per tramutare il loro
Paese in un ammasso di rovine, soltanto una direzione politica organica,
efficiente ed unitaria avrebbe potuto
gradualmente ridare agli avanzi della
catastrofe un minimo di tenor di vita
e consentire una ripresa della produzione. Purtroppo i vincitori, praticamente fino alla fine del 1946, hanno
praticato quattro diverse politiche nelle
quattro zone in cui la Germania è stata
divisa. La risultante collettiva è stata
di rendere inevitabile il collasso.
La quadripartizione dell'economia tedesca fu un gravissimo errore, perché
gli Alleati avevano trovato in Germania
un sistema collettivista molto sviluppato, che essi adottarono, mentre nello
stesso tempo essi divisero l'autorità politica, da cui dipendeva tale sistema
economico. Alla crisi conseguente della
sconfitta si aggiunse così un fattore
politico ad aggravarla, perchè si finì
coll'avere tante economie nazionali separate, quante erano i Comandi d'occupazione, essendovi un sistema economico che rendeva la vita economica
dipendente dai vari Governi.
Eppure ancor nell'ebbrezza della vittoria, l'unità economica della Germania
era stata una delle decisioni vitali ribadite a Postdam. L'accordo sanciva
infatti : « Durante il periodo dell'occupazione la Germania sarà trattata come
I M P O R T A Z I O N I I T A L I A N E NEL VENTENNIO FRA LE DUE GUERRE
(periodo
'l'oni di
L're
1920-1938)
A : Importazioni
complessive
B : Importazioni
dalla
Milioni di
Germania
-^L
28.000
28.000
26.000
26.000
24.000
24.000
A
22.000
22.000
20.000
20.000
18.000
18.000
16.000
16.000
14.000
14.000
12.000
12.000
10.000
10.000
8.000
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una singola unità economica. A questo
fine dovrà essere adottata una politica comune riguardo a :
a) produzione industriale e mineraria e distribuzione dei prodotti;
b) agricoltura, foreste e pesca;
c) salari, prezzi e razionamento;
d) programmi di importazione ed
esportazione per la Germania nel suo
complesso ;
e) monete e banche, tassazione
centrale e dogane;
/ ) riparazione e smantellamento
del potenziale industriale bellico;
g) trasporti e comunicazioni ».
Le cose però si svolsero nella pratica molto diversamente da quanto era
stato contemplato nell'accordo.
In aderenza alla dichiarazione di
Québec del settembre 1944 che, seguendo la tesi patrocinata da Lord Vansittart, prometteva al mondo la riduzione della vita economica tedesca « a
condizioni primordialmente agricole e
pastorali » a Postdam si decise di « a n .
T
00
CT*
O
nullare il potenziale bellico della Germania ». Nel marzo 1946, quando il
mantenimento del grande paese vinto
andava rivelandosi sempre più oneroso
per gli occupanti occidentali, il Consiglio di Controllo quadripartito di Berlino annunciava un piano generale con.
cernente « le riparazioni ed il livello
dell'economia tedesca postbellica » >
tendente a permettere alla Germania
di mantenersi senza aiuto dall'esterno.
Ribadito il concetto del divieto dell<
fabbricazioni belliche, fortissime riduzioni dovéttero subire l'industria chimica e quella pesante: ad es. la capa
cità di produzione dell'acciaio, di cu
nel 1938 erano stati prodotti 23,2 mi'
lioni di tonnellate, venendo al secondi
posto nel mondo dopo gli Stati Unito
doveva essere diminuita del 70 %. U
produzione di materie prime, compre5
il carbone e la potassa, nonché l'agri'
coltura sarebbero invece state incO'
raggiate.
In sede politica si comprende il con-
0 TEDESCO E L'ITALIA
tto ispiratore di queste direttive: i
incitori volevano garantirsi che la
ermania riprendesse la sua attività
roduttiva in forma e con garanzie le
uali escludessero ogni pericolo che
uelle attività sue e le forze economiche
ie con esse la Germania avesse ricusato non le servissero più per miacciare la pace e compiere aggresoni ai danni degli altri paesi, partiilarmente di quelli vicini. Ma l'appliizione pratica di un concetto politico
atto è stata disastrosa e le sue conguenze economiche deleterie. L'irridimento nei rapporti fra la Russia
le Potenze Occidentali ha finito col
implicare enormemente un problema
di non facile soluzione.
Le Conferenze tenute dai Ministri
egli esteri delle quattro grandi P o uze per la definizione del problema
desco si sono risolte sempre in un
successo. Dopo l'aggiornamento della
nferenza di Mosca nella primavera
il 1947 i due campi — la Russia e
Potenze occidentali — t a n n o sensilinente consolidato, le loro posizioni
Germania.
Il processo di sovietizzazione dell'einomia nella zona russa d'occupazione
è notevolmente accentuato. Ciò si
ferisce non soltanto alle estese rirme agrarie operate sul latifondo
ussiano, ma anche all'industria, ove
mutamenti strutturali effettuati renino molto problematica ormai una
unione colla parte occidentale della
ermania. D'altro canto l'attuazione,
maggio 1947, dell'accordo del 2 dimbre 1946 relativo alla fusione della
ma britannica ed americana in Gerania, che abbracciano ormai una p o r z i o n e di 40 milioni di abitanti, ebbe
me fatale conseguenza nel luglio 1947
nserimento della bizona nel sistema
il piano Marshall: il trasferimento
ile miniere di carbone della Ruhr
l'amministrazione tedesca, avvenuto
recente, nonostante l'opposizione soetica, ha dimostrato esaurientemente
decisione delle Potenze Occidentali
attuare i loro piani per loro conto,
mostante le preoccupazioni francesi
petutamente espresse in forma uñíale che lo sviluppo dell'industria te'sca avvenga progressivamente e non
bba fruire di « priorità sulla ricoruzione delle democrazie europee ».
Sempre per l'opposizione francese,
la conferenza di Mosca della primara del 1947 non si era raggiunto
iccordo sul livello della produzione di
ciaio, fissato in precedenza in 7,5 m i mi di tonnellate, produzione che d o va servire di termine di paragone per
altre attività industriali. Nell'agosto
"17 le potenze anglosassoni — la zona
mbinata contiene quasi tutta l'induc a siderurgica tedesca — decisero
r loro conto di elevare a 10,7 milioni
tonnellate la produzione dell'acciaio,
nca proposta su cui si sia raggiunto
accordo alla Conferenza di Londra.
Questa si aperse nel novembre 1947
un clima politico difficile. In sede
economica però il problema di più netta
opposizione delle tesi in contrasto era
quello delle riparazioni:
a) in base alle proposte britanniche, cui aderivano gli Stati Uniti, le
potenze occupanti dovevano confermare i principi generali dell'accordo di
Postdam sulle riparazioni (riparazioni
da saldarsi mediante rimozione di impianti fissi e assorbimento delle attività
tedesche all'estero). La Germania non
dovrà fare alcuna consegna in conto
riparazioni traendola dalla produzione
corrente o degli stocks fino a quando
1) non abbia pareggiato il costo delle
importazioni essenziali con il prodotto
delle sue esportazioni e 2) non abbia
rimborsato le somme anticipate dalle
Potenze vincitrici destinate alla popolazione tedesca;
b) secondo le richièste russe invece
le riparazioni dovevano essere pagate
1) mediante rimozione di capitali fissi,
2) prelievi annuali di merce della produzione corrente, 3) attività tedesche
all'estero, 4) servizi vari.
Gli obblighi derivanti alla Germania
dalle riparazioni dovevano essere adempiuti entro venti anni dalla data di
pubblicazione dell'accordo di Postdam
(2 agosto 1945). Includendo l'ammontare delle riparazioni alla Polonia, la
somma richiesta dalla Russia veniva
determinata in 10 miliardi di dollari.
Tesi nettamente antitetiche in sede
economica, perchè gli interessi dei due
gruppi sono opposti: la Russia ha bisogno per la sua ricostruzione dei beni
strumentali prodotti dall'industria tedesca, mentre gli Stati Uniti non sembrano disposti allo stato attuale a m a n .
tenere colle loro sovvenzioni la Germania perchè lavori per conto della
Russia. Dato che le due questioni, delle
riparazioni ed unità economica dovevano essere considerate contemporaneamente — sostanzialmente la domanda russa, che si comprende date
le immense distruzioni subite in quel
Paese, era una condizione indispensabile per lo stabilimento dell'unità economica — era naturale che il mancato
accordo avesse per conseguenza il f a l limento della Conferenza o, come si è
preferito dire con termine più diplomatico, il suo aggiornamento.
Ciò però significa accettare la spartizione delle due Germanie, e lo scisma
fra le due Europe. Così un errore, c o m messo in una atmosfera di diffidenza
e sospetto reciproco, avrà incalcolabili
conseguenze economiche. Nonostante le
autorevoli voci che si sono levate, n o nostante gli.indubbi pareri e rapporti
dei numerosi esperti, si deve concludere che non si vuole avvertire, ma
deliberatamente si trascura l'importanza che la Germania aveva nell'economia mondiale. All'inizio del 1947 è
stato osservato che « l'economia tede-
E S P O R T A Z I O N I ITALIANE NEL VENTENNIO FRA LE DUE GUERRE
(periodo
Milioni di
A
Lire
1920-1938)
: Esportazioni
Milioni di
complessive
B : Esportazioni
in
Lire
Germania
20.000
20.000
18.000
18.000
A
I 6.000
16.000
14.000
14.000
I 2.000
12.000
_
10.000
10.000
8.000
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6.000
6.000
4.000
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sca incapace di funzionare costituirebbe un cadavere nel cuore
del continente e del resto del
mondo ». L'esattezza di questa
amara constatazione sarà meglio
compresa, ove si ricordi che negli
anni prebellici la Germania teneva un posto preminente nel
commercio mondiale, il terzo dopo la Gran Bretagna e gli Stati
Uniti d'America.
Nel 1929 il commercio tedesco
rappresentava il 9,35 % del totale del valore del commercio
mondiale: nel 1938 tale percentuale era salita al 10 %.
Parte tenuta dalla Germania nel totale
del valore del commercio mondiale
Anni
1929
1937
1938
Import.
Esport.
%
9 —
8—
10,05
%
9,77
9,15
9,96
Totali
%
9,35
8,56
10 —
Secondo il piano del marzo 1946,
che nel 1949 avrebbe dovuto essere in pieno sviluppo finendo col
ridurre la complessiva capacità
industriale della Germania a
50-55 % di quella del 1938, le
esportazioni e le importazioni
avrebbero dovuto equilibrarsi intorno a 3 miliardi di marchi, cioè
ridursi a due terzi del volume del
1936, a spese principalmente dell'industria chimica e pesante, figuranti nel passato per circa tre
quinti del volume delle esportazioni tedesche. Comunque nel
1946 il totale delle esportazioni
delle due zone angìo-americane
fu circa 25 milioni di sterline e
secondo i piani delle autorità di
occupazione dovrebbe elevarsi tre
volte nel corso del 1947 giungend o a 87,5 milioni di lire sterline,
per salire a 150 milioni nel 1948
e a 225 milioni nel 1949.
Nel 1937 le esportazioni complessive della Germania avevano
raggiunto i 5911 milioni di R.M.,
pari a 295 milioni di lire sterline al cambio di 20 R.M. per sterlina allora praticato. Secondo
dati recentemente resi noti nei
sette mesi gennaio-luglio 1947 le
principali esportazioni della « bizona » risultarono così composte :
Milioni
di dollari
Prodotti
Cartoon e
Legname (e prodotti del
legno)
Ferirò e leghe di ferro
Macchine utensili
Veicoli
Totale
54,8
16,4
2,7
1,1
1,3
76,3
Nei calcoli per l'attuazione del
Piano Marshall sì erano valutate
per il 1947 che i 227 milioni di
dollari di esportazioni dalla « b i zona » (¡cifra che non pare venga raggiunta però) avrebbero d o vuto salire a più di due miliardi
nel 1952. In altre parole dovevano essere più che settuplicati nel
corso di un quinquennio. Invece,
le importazioni che si aggirano
oggi intorno al miliardo e mezzo
di dollari, dovrebbero aumentare
della metà circa, raggiungendo
i 2,3 miliardi di dollari. C'è da
esprimere fondati dubbi che questo obbiettivo possa essere raggiunto, tanto più se si considera
che certe industrie tedesche non
ricevono permessi d'esportazione,
perchè si vuole impedire la loro
concorrenza alle industrie analoghe anglo-americane e quindi attualmente l'80 % delle esportazioni dalla zona occidentale è c o stituito soltanto dal carbone e
dal legname.
Nella vita economica moderna
la Germania è stata sempre prevalentemente territorio di importazione di materie prime e di
esportazione di prodotti
finiti
(80,8 % delle esportazioni c o m plessive del 1938 ad es.). Ora:
1) Per effetto dei mutamenti delle sue Provincie occidentali,
la Germania ha perduto territori che costituivano oltre un
quinto della sua superficie a n teriormente al 1938, contenevano
circa un quarto del territorio coltivabile e sostenevano tra un sesto ed un settimo della popolazione del Reich;
2) nei presumibili confini che
le verranno imposti, la Germania dovrebbe avere una popolazione di 73 milioni di abitanti
su una superficie di 380.000 chilometri quadrati, mentre le cifre
per il 1932 erano 66 milioni di
abitanti per 470.000 kmq. Nella
Germania vinta dovrebbero pertanto vivere 190 abitanti per
kmq. o meglio tre persone per
ogni ettaro di terreno agricolo
coltivabile ;
3) prima della guerra la Germania non riusciva mai a coprire più dell'80 % del suo fabbisogno alimentare con produzione
propria ed il restante 20 % dovette sempre importarlo direttamente o indirettamente sotto
forma di foraggi e concimi. La
perdita della regione a oriente
delle linee Oder-Neìsse vuol dire
il venire a mancare di una eccedenza di viveri a beneficio di
9 milioni di tedeschi nel resto
della Germania, ove le zone occidentali fortemente industrializzate armonicamente si integravano con quelle agricole orientali.
Dato l'accennato afflusso di
profughi sul territorio rimpicciolito, per circa la metà della p o polazione tedesca si dovrà sopperire per l'alimentazione cogli
acquisti all'estero;
4) dai calcoli fatti dagli e sperti per il piano Marshall è risultato che il 30 per cento circa
dei traffici di importazione ed
esportazione della Germania o c cidentale nel 1936 si svolgeva da
e per la Germania orientale e i
paesi dell'Europa Orientale, i
quali oggi gravitano tutti nell'orbita sovietica. Quindi la Germania occidentale, anche aggiungen-
dovi la zona francese, non pare
da sola vitale dal punto di vista
economico, mentre la zona « russa » è stata ancor più severamente smantellata dal ptmto di vista
industriale.
La Germania, cioè la zona centrale dell'Europa, risulta
ora
condannata all'impotenza e alla
fame. La sua sparizione in sede
politica come stato sovrano rappresenta un elemento di squilibrio internazionale, mentre incalcolabili conseguenze economiche ha lo stato paradossale di
marasma in cui versa. Se per una
ironia della storia le potenze vincitrici devono assumersi il m a n tenimento della Germania vinta,
gravissime sono pure per l'Italia,
le conseguenze della crisi economica tedesca.
E' noto che ogni mercato n a zionale viene a risentire i guai
che
disturbano
quelli
esteri,
quanto più saldi e numerosi fossero i legami antecedenti. Nel
1912 i nostri acquisti in Germania ammontavano a 626,6 milioni
di lire, pari al 16,9 % del totale
delle nostre importazioni: la G e r mania era il nostro principale
fornitore, come pure il nostro
principale acquirente. Sempre in
tale anno le nostre vendite a quel
paese erano ammontate a 328,2
milioni di lire, pari al 13,7 % del
totale delle nostre esportazioni.
La prima guerra mondiale aveva arrestato questi traffici fiorenti, ma essi quasi sùbito dopo
la conclusione della pace ripresero con una intensità così repentina, da dimostrare la stretta
interdipendenza fra i due mercati: nel 1938 il mercato tedesco
ci forniva il 27 % dei nostri acquisti ed assorbiva il 19 % delle
nostre vendite, specialmente intense per i prodotti ortofrutticoli.
Attualmente l'I,4 % delle nostre
importazioni proviene dalla Germania, cui si dirige l'I % delle
nostre esportazioni.
Non solo per il maggiore sviluppo del nostro commercio estero, chi auspica la ripresa economica dell'Italia è necessariamente
indotto ad auspicare nello stesso
tempo che la Germania risorga
come unità economica. Nella precaria situazione della bilancia
italiana dei pagamenti si pensa
da molti, e fondatamente, all'apporto di valuta pregiata, che viene fornito dalle rimesse degli
emigranti e dagli introiti del turismo. Non si dimentichi però
che:
1) negli anni d'oro dell'emigrazione italiana (prima del 1914)
la Germania assorbiva in media
100.000 emigranti temporanei italiani all'anno. Ora, nelle condizioni di sovraffollamento in cui
versa questo paese, si pensa addirittura ad un esodo in massa
di 20 milioni di persone oltre gli
oceani: come per gli italiani, anche gli sguardi tedeschi si dirigono verso l'America latina. Ma i
tedeschi possono offrire i lavora-
ATTIVITÀ DELLA CAMERA
PER L ' U N I O N E E C O N O M I C A
C O N LA FRANCIA
Il 17 gennaio, presso la Camera,
si è costituito un « Comitato idi
iniziativa per l'Unione economica
Italia-Francia ». Esso ha lo scapo
di creare contatti amichevoli fira
uomini idi affari dei due Paesi din
preparazione d'i salde relazioni c o m merciali e intende progettare ed
attuare studi ed indagini statisticoeconomiche sulle conseguenze, l e
difficoltà e l e modalità dell'applicazione del progetto di unione e c o n o mica italo-francese
recentemente
deliberato a Roma da una C o m missione mista di èsperti dei due
Paesi secondo le direttive del p i a no Marshall.
Del Comitato fanno parte i P r e sidenti delle Camere di Commercio
del Piemonte, gli esponenti delle
categorie proifessionali-locali e delle grandi industrie citta-dine, i d o centi universitari -più noti nel camp o statistico, economico e del -diritto internazionale.
Il Presidente della Camera -di
Commercio," comm. Minola, dopo
avere brevemente accennato ai c o n vegni internazionali, -già svolti;,si e
attualmente in corso per la -realizzazione d,i un'unione doganale,
sia italo-francese che europea, ha
illustrato quali grandi
interessi
abbia l'Italia, e in particolare il
Piemonte e la sua capitale Torino,
alla stipulazione -di un'unione con
la Francia, nom soltanto -doganale,
ma -addirittura economica, ed ha
sottolineato che soltanto con tali
unioni l'Europa e in particolare i
paesi latini potranno ancora assursurge-re -a posizioni d-i benessere e
potenza degne delle loro tradizioni
e del loro p-assato. Ha p o i comunicato che l'Unione Nazionale delle
Camere di Commercio ha incaricato la Camera di Commercio d-i T o rino di trattare in modo particolare l'argomento dell'unione e c o nomica italo-francese e ha osservato, infine -che il problema, ormai
portato all'attenzione della nazione
e già oggetto di trattative ufficiali,
entrerà fra non molto in fase esecutiva, cosicché i vari interessi delle categorie piemontesi e torinesi
tori specializzati c h e i paesi di
recente
industrializzazione
ric h i e d o n o , e c h e l'Italia n o n p a r e
t r o p p o in g r a d o di o f f r i r e ;
2) la crisi t e d e s c a a v r à n e i
prossimi anni ripercussioni s f a vorevoli sullo sviluppo del m o v i m e n t o turistico in I t a l i a : nel 1937,
ad e s e m p i o , su 5.019.000 stranieri
entrati da tutte le vie di a c c e s s o
1.075.000 e r a n o g e r m a n i c i ( t e d e s c h i p i ù austriaci), e cioè il 21 %
del totale, p e r c e n t u a l e c h e sale
al 35 % nel 1939. L'afflusso dei
tedeschi n o n potrà riprendere che
di qui a m o l t i a n n i , nella m i g l i o r e
delle ipotesi.
Così i p r o b l e m i e c o n o m i c i si
a c c a v a l l a n o e si i n t e r s e c a n o p e n o s a m e n t e . V o l t a i r e si i n g a n n a v a
q u a n d o — n e l l ' a n n o 1764 — s c r i veva nella v o c e « Patrie » del suo
Dictionnaire
Philosophique
: « être
debbono al più presto -coordinarsi
— grazie all'azione -del Comitato —
e p r e n d e r e -contatto con le corrispondenti categorie francesi.
Il prof. Ottolenghi, dell'Università di Torino, ha portato l'adesione della Società Italiana per l ' O r ganizzazione Internazionale e il C o mitato Ha quindi p r o c e d u t o alla
elezione del suo Presidente nella
persona del c-omm. Ruffini.
E' stata pure eletta una ristretta
Giunta esecutiva ed un Segretario.
La sede del Comitato è presso la
Camera di Commercio.
E' -in corso di -distribuzione alle
maggiori
ditte
industriali
della
Provincia un questionario sull'argomento dell'Unione Doganale ItaloFrancese. Dalle risposte, purché esse pervengano puntualmente e in
numero sufficiente, la Camera trarrà direttive per la sua -azione di
difesa degli interessi piemontesi
presso le autorità centrali. Si invitano -caldamente l e ditte interrogate a restituire -con cortese sollecitudine, e accuratamente compilati, i questionari.
S T U D I
Dietro invito telegrafico del M i nistero dell'Industria e del C o m mercio, l'Ufficio Studi della Camera ha preparato una dettagliata
relazione sull'andamento locale delle Attività industriali, -commerciali
ed agricole.
Riassumiamo alcuni punti salienti
della relazione camerale. Negli ultimi mesi la produzione ha subito
un lieve rallentamento, nonostante le migliori -disponibilità di e n e r gia -motrice -e di combustibili. Il
rallfent.ameinto è dovuto sia alila
fluttuazione stagionale, sia ad una
contrazione normale della domanda
per motivi di deflazione psicologica. Le industrie tipiche torinesi
-sono particolarmente colpite. Le i n dustrie metalmeccaniche soffrono
per la dichiarata « -non -collaborazione operaia » e per le -agitazioni
sociali.
La scarsità di -circolante — d o vuta non solo alle restrizioni del
credito, ma anche al pagamento
delle imposte e al ritardo degli
bon patriote,
c'est souhaiter
que
sa ville s'enrichisse
par le
commerce
et soit puissante
par les
armes. Il est clair qu'un pays ne
peut gagner sans qu'un autre
perde, et qu'il ne peut vaincre
sans
faire
des malheureux
» . S e egli
avesse l e t t o i f a m o s i Essays
del
suo quasi c o n t e m p o r a n e o H u m e ,
avrebbe compreso quale errore
r a p p r e s e n t a s s e l ' a s s i m i l a z i o n e di
g u e r r a e c o m m e r c i o estero.
M a l'esperienza n o n
sembra
a v e r e m o l t o i n s e g n a t o : i vari G o verni h a n n o c o m m e s s o e s t a n n o
c o m m e t t e n d o u n colossale e r r o r e
p o l i t i c o , g r a v i d o di i n c a l c o l a b i l i
c o n s e g u e n z e e c o n o m i c h e . Il p r o b l e m a t e d e s c o p e r m a n e in tutta
la s u a g r a v i t à a u m e n t a t a e n o n
potrà necessariamente non riproporsi in u n p r o s s i m o avvenire.
GIANDOMENICO
COSMO
Enti pubblici nel soddisfare i loro
impegni — è molto sentita e p r o voca una psicologia deflazionistica
-che è lamentata soprattutto nel
settore commerciale. Questo lamenta pure la crescente attività c o m merciale di organismi pubblici o s e mipubblici e le distribuzioni -alimentari gratuite o semigratuite.
Gli importatori le gli esportatori
hanno 'accolto con favore i recenti provvedimenti sui cambi e la
estensione di importazioni f r a n c o valuta. Il problema centrale del
commercio estero è, però,' la n e c e s sità di ridurre i costi di p-roduzio-ne
interni, troppo elev-atii in confronto
al livello internazionale dei prezzi.
Il ribasso dei prezzi all'ingrosso
sui mercati italiani è in contrasto
con l'andamento al rilasso dei p r e z zi internazion-al-i. I ribassi sono
analizzati nelle loro cause: psicologiche o reali, transitorie o durature.
Alla riduzione dèlia circolazione
monetaria per -conto -del c o m m e r c i o — restrizioni del credito —
-purtroppo non fa seguito una -altrettanto doverosa -riduzione della
'circolazione per conto dello Stato.
II G o v e r n o si è -cosi sostituito ai
banchieri nella -concessione del credito, adottando criteri più politici
che economici. D'altronde un restringimento della circolazione per
conto dello Stato non è possibile
senza una rigarosa riduzione delle
spese statali, specie d'i quelle i m produttive.
L'inasprimento della pressione fiscale, per effetto delle nuove i m poste patrimoniali e della revisione -degli aoceirtame-nti delle -altre,
è divenuta insostenibile e pone in
pericolo l,a liquidità aziendale.
Il problema base è quello del risparmio, c h e misurato in lire 1938
è inettamente diminuito. La sua ripresa, senza la quale -non vi ha
ricostruzione e benessere, dipende
dalla certezza dell'avvenire m o n e tario e politico e dalla razionalizzazione -delle Banche, ohe permette
un aumento di saggi passivi.
INIZIATIVE
SOCIALI
A cura della Camera e sotto gli
auspici del Ministero del Lavoro e
della Previdenza sociale è stato c o stituito il 2° Corso Biennale Femminile per il conseguimento del
titolo di « Assistente Sociale del
Lavoro ». De iscrizioni c h e già a f fluiscono -numerose, dato il successo del 1° Corso testé terminato,
devono pervenire alla Camera e n tro il 5 febbraio 1948. Il Corso avrà
inizio il 15 febbraio presso l'Istituto di Medicina Legale e delle A s sicurazioni.
Il X X X I Salone Internazionale
dell'Automobile di Torino
L ' A . N . F . I . A . A . (Associa-zioin-e N a z i o nale f r a I n d u s t r i e A u t o m o b i l i s t i c h e e
A f f i n i ) c o m u n i c a c h e il X X X I S a l o n e
Internazionale dell'Automobile
avrà
l u o g o a T o r i n o ' dal 15 al 6 s e t t e m b r e
1948.
•La m a n i f e s t a z i o n e , c h e è sitata i n serita n e l c a l e n d a r i o i n t e r n a z i o n a l e
d e i saloni, si s v o l g e r à n e l -grandioso
•palazzo della Società T o r i n o E s p o sizioni al Valentino, attualmente in
costruzione, c o l X X X I
Salone Intemazionale dell'Automobile riprende, d o p o d i e c i a n n i di f o r z a t a i n t e r r u z i o n e , la serie t r a d i z i o n a l e dei-le
e s p o s i z i o n i a u t o m o b i l i s t i c h e italiane.
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NOTIZIARIO
FRANCIA
* Per ctod voglia avere una visione
panoramica dell'economia francese
durante 11 periodo tra le due guerre mondiali e poi al termine dell'ultima di esse, è uscito a proposito
un volume di Charles Bettlheim
(Bilan de l'économie française; 19191946 - Paris, 1947).
[L'Autore impernia la sua trattazione sulle cifre del reddito nazionale. Un suo indice con 'base
1901 = 100, segna 126 nel 1913; 110
nel 1920 (prima cifra disponibile
dopo la guerra); 151 nel 1929 (massimo); 122 nel 1934 (minimo durante
la depressione); 131 nel 1938 (ultima
cifra pre-bellica); 110 nel 1946.
iLa tesi dell'Autore è 'che la Francia ha soiïerto e soffre di un ristagno della sua economia, causato
dallo svilupparsi di monopoli, dalla mancanza di adeguati rifornimenti domestici di materie prime,
dal protezionismo adottato, dal declino e invecchiamento della popolazione, dall'invecchiamento tecnico
degli impianti industriali.
il mali di cui soffre la Francia
sono gli stessi mali accusati ida
molti altri Paesi europei e, in parte,
perfino dagli Stati Uniti. Solo che
la Francia, secondo il Bettlheim,
li ha avvertiti più gravemente,
tanto da non riuscire a risollevarsi
del tutto dalla grande depressione
che precedette la seconda guerra
mondiale e da dover oggi assistere
impotente alla progressiva riduzione della percentuale che le spetta
nella produzione industriale mondiale.
* Jean Monnet, il ¡primo pianificatore della Repubblica francese,
ha preparato per il 1948 un bilancio
economico nazionale sul quale René
Mayer, ministro delle finanze, imposterà la sua battaglia contro l'inflazione.
Il bilancio di Monnet prevede
per il 1948 un « disiivello inflazionistico » — cioè un dislivello tra
l'offerta e la domanda — di quasi
sei miliardi di dollari e una d i f f e renza tra le importazioni e l e e sportaziioni di 2,2 miliardi di dollari.
Se queste cifre fondamentali
sono
decisamente
pessimistiche,
Monnet imposta il 'bilancio sulle
seguenti ottimistiche premesse: le
materie prime e li prodotti alimentari continueranno a pervenire con
un flusso abbondante dall'estero; i
crediti dall'estero ('in pratica diagli
Stati Uniti) devono coprire il citato
deficit di 2,2 miliardi di dollari; i
raooolti agricoli della prossima e state devono essere buoni; la concessione dei crediti bancari deve
declinare anziché essere facilitata;
gli effetti dell'imposizione di nuove
tasse devono essere minimizzati.
Naturalmente, da queste premesse non si può dedurre un bilancio
preventivo troppo triste. E il bilancio Monnet non lo è. L'importante,
ora, è costringere la realtà economica ad entrare nella camicia di
forza del preventivo.
Perchè, ad esempio, la cifra prevista nel bilancio per nuovi investimenti e per la ricostruzione è
ESTERO
4,6 miliardi di dollari oioè una ci- fra notevolmente inferiore a quella contemplata dall'originale Piano
Monnet (quello famoso dell'anno
scorso). Nulla vièta Ohe iil bilancio
debba risultare tra un anno errato
come oggi risulta iil Piano. A proposito del quale riportiamo da
Business Week una tabella delle
percentuali di realizzazione effettiva di alcune produzioni previste per
ti 1947:
Percentuale
realizzata
Piano per
1°
2°
il 1947 semestre semestre
carbone (milioni di tonn )
acciaio
»
»
cemento
»
»
elettricità (miliardi di kwh)
irattori (migliaia)
55,5
7
6
25,5
12,3
91% 83%
83% 80%
42% 42%
100%
97%
2 9 % , non
disponibili
Limitandoci alle cifre del primo
semestre (quelle del secondo non
sono ancora definitive) soltanto la
produzione di elettricità toccò il
livello previsto. Monnet ha francamente riconosciuto il parziale fallimento del Piano, riscontrandone
la causa principale nella mancanza di incentivi per il miglioramento della produttività dei lavoratori.
GERMANIA
* Il noto economista Wilhelm R ö p ke iha trattato il problema della
crisi economica tedesca in un interessante articolo sulla Newe Zürcher Zeitung. L'articolo, fortemente
polemico, attacca tutta la politica
seguita dal dirigente della pianificazione nella zona angloamericana
d'i occupazione, il dr. Günter Keiiser.
Questi, in alcuni suoi scritti, a v e va sostenuto che le cause del m a lessere economico della Germania
erano da ricercarsi nella 'Svalutazione (della moneta, nella decentralizzazione dell'amministrazione e
negl|i effetti demoralizzanti della
miseria. I rimedi, sempre secondo
il dr. Günter Keisar, dovrebbero
consistere in una riforma valutaria, in un temporaneo aumento dei
rifornimenti dall'estero per allevia^re l'estrema miseria della popolazione e, principalmente, in un rafforzamento dei sistemi di pianificazione.
Il Röpke parte invece dalla constatazione, suffragata da validi a r gomenti, c h e il collasso dell'economia 'tedesca rappresenta l'ultimo
stadio del crollo del sistema colletitiviista. instaurato dal nazismo e
volutamente conservato dopo la
guerra. La svalutazione del marco
non costituisce un evento naturale,
ma una conseguenza appunto idei
sistema collettivista, c h e altri r i sultati non può dare all'infuori di
quelle Che il Röpke chiama inflazioni ¿ctompresise ». Questo è lo
scotto che si deve pagare quando
si rigettano d sistemi basati sulla
libera formazione dei prezzi di
mercato. La miseria lamentata dal
Keiser è a sua volta la conseguenza della svalutazione monetaria.
La viia di uscita è una sola: basarsi nuovamente sulle f o r z e ordinative ed incitatrici della libera
economia; il che non esclude, anzi
esige, una doverosa riforma valutaria.
Il Röpke conclude affermando
che se persino un popolo cosi disciplinato ed ossequiente alle leggi
come il tedesco' lè portato a ribellarsi e a far fallire le imposizioni
dei pianificatori (la Camera di
Commercio della Sassonia meridionale ha scritto testualmente: « Un
minimo di produzione può essere
ottenuto solamente ricorrendo alla
illegalità »), se neppure in Germania si dimostra attuabile il collettivismo, nessun altro popolo e nesisun'altra nazione dovrebbero avere il 'coraggio di proseguire od
iniziare tali esperimenti.
GIAPPONE
¥ Dal 15 agosto 1947 i privati stranieri possono nuovamente commerciare con i giapponesi, sebbene .con
numerose limitazioni. Queste limitazioni e le ragioni che esporremo
in sèguito hanno praticamente annullato i 'benefici che si sperava di
trarre dal ristabilimento dei traffici privati. In tre mesi i commercianti stranieri hanno firmato contratti per isoli 5 milioni idi dollari.
'La burocrazia è, innanzitutto, responsabile di questa situazione. Gli
importatori e gli esportatori devono
operare tramite lo SCAP e il Boeki
C!ho: lo 3CAP è il Supreme
Commanlder far the Allieti Powers, mentre il Boeki Chò è il Ministero Commercio Estero giapponese.
Gli alti prezzi sono una seconda
ragione che impedisce l'esportazione dei prodotti 'giapponesi. Passati
i tempi del dv/mping, i produttori
del Giappone sono costretti ad acquistare le materie prime sui m e r cati mondiali, dove prezzi sostenuti o in aumento sono la regola.
Ne risulta una produzione ad un
costo assolutamente inadatto per
piazzare i prodotti giapponesi all'estero.
D'altra parte, se anche i prezzi
giapponesi fossero adeguati al livello internazionale, ci sarebbe ¡ben
poco da vendere. La mancanza di
carbone, la scarsità di energia elettrica, l'esistenza d'i un mercato nero
che, offrendo alti prezzi, assorbe
gran parte della produzione per
l'interno, fanno sì che il Giappone
non possa offrire quantitativamente
gran che.
GRAN
BRETAGNA
V II Financial Times ha pubblicato
una prima stima del reddito nazionale inglese nel 1947 e una prima
previsione per il 1948.
Nel 1947 il reddito ammontereibibe a 8400 milioni di sterline, rispetto ai 7974 milioni del 1946. I c o n sumi personali ammonterebbero da
soli a 150 milioni di sterline, l'8 %
in più c h e nie'l 1946. Le spese statali
sarebbero di 2050 milioni, di cui
900 milioni per la difesa.
Molto superiori al previsto risulterebbero le cifre per i capitali di
nuova formazione all'interno e all'iestero (1850 milioni di sterline da
cui bisogna dedurre 650 milioni per
gli ammortamenti). La bilancia dei
pagamenti dovrebbe segnare un
passivo idi 550 milioni. Ciò premesso, il totale netto delle sp:=se nazionali al prezzo di mercato ammonterebbe a 9850 milioni. Aggiungendo
a questa cifra 425 milioni di sovvenzioni e togliendo 1875 milioni di
imposte indirette, si ottengono gli
8400 milioni di sterline ricordati in
principio coirne ammontare del reddito nazionale nel 1947.
La distribuzione percentuale delle risorse nazionali tra le varie spese risulterebbe la seguente: consumi personali 64 % (rispetto al 71,5 %
dell'anteguerra e al 63 % del 1946);
spese pubbliche 2 2 % ; formazione
di capitali 20 % ; esportazioni e r i esportazioni 13 % ; meno importazioni, —18 %; altri saldi con l'estero, — 1 %.
Le cifre indicate per il consumo
nazionale e le spese pubbliche non
differiscono molto da quelle prefissate dai pianificatori del governo
lalborista. Ma le risorse investite
nella formazione di capitali superano il previsto, senza un corrispondente aumento della produzione. Le
esportazioni raggiungono il valore
pianificato, ma in base a un livello
dei prezzi molto più alto. Nel caso
delle importazioni, si è comprato
meno e con più forte spesa, mentre il governo ha speso all'estero
100 milioni di sterline più del previsto.
Commentando le cifre, il Financial Times fa notare il completo
fallimento del sistema di controllo
economico. Il giornale non si spiega perchè, malgrado i controlli e
le assegnazioni privilegiate, il v o l u me delle esportazioni si sia contratto durante la crisi'dei combustibili,
mentre il mercato domestico rimaneva ben rifornito e non intaccava
le scorte.
Per il 1948, il Financial
Times
prevede un reddito lordo di 10.000
milioni di sterline (nel 1947 il reddito lordo stimato sarebbe di 9060
milioni, che diventano i già ricordati 8400 milioni al netto degli ammortamenti). In base a questa cifra
il giornale calcola che saranno d i sponibili per il consumo personale
6700 milioni di sterline, icioè il 10 %
in più del 1947.
STATI
UNITI
* Da più di un anno la Atomic
Energy Commission (l'ente statunitense che presiede a tutte le ricerche atomiche) ha concesso alle industrie private l'impiego degli « isotopi radio-attivi ». .L'impiego è stato limitato a esperimenti di laboratorio, specialmente a causa della
scarsità dagli isotopi disponibili,
ma da un mese a questa parte le
industrie hanno trovato minori d i f ficoltà nel procurarsi i preziosi elementi.
Di conseguenza gli isotopi usciranno presto dai laboratori per
partecipare direttamente ai processi di produzione. Per comprendere,
sia pure all'ingrosso, quali funzioni possono compiere, si ricordi che
essi non sono altro che elementi
comuni (carbonio,, ferro, zolfo, f o sforo, ecc.) 'resi radioattivi mediante l'esposizione alle radiazioni della
pila atomica di Oak Ridge, culla
delle 'bombe atomiche. Chimicamente identici agli elementi non radioattivi, essi hanno la proprietà
fisica di emettere radiazioni avvertibili con appositi strumenti scientifici (come il contatore di Geiger).
Tutte le applicazioni degli isotopi sfruttano la proprietà della loro
radiazione di rivelarli anche se presenti in quantità infinitesimali e
inoltre • dall'intensità della radiazione si può determinare con assoluta precisione la quantità presente di isotopi.
Ecco alcuni esempi di applicazioni. La qualità di speciali leghe di
acciaio potrà essere grandemente
migliorata impiegando metalli radioattivi. I procedimenti metallurgici verranno perfezionati e il f e n o meno della corrosione potrà essere
investigato più a fondo. Anche in
agricoltura le applicazioni si presentano numerose. Sono già stati
compiuti esperimenti sull'assorbimento dei fertilizzanti da parte delle piante, impiegando appunto concimi radioattivati. Uria società sta
studiando la formazione degli zuccheri nei vegetali, somministrando
loro biossido di carbonio 'radioattivo. Lo zucchero radioattivo Che in
tal modo si ottiene viene impiegato
in ricerche sull'utilizzazione dello
zucchero da parte degli animali.
iNon sono applicazioni che., impressionino troppo la curiosità del
profano, ma l'importanza che esse
avranno nella tecnica industriale e
agricola, e indirettamente nell'economia, è notevolissima.
¥ Lo studio di c o m e una guerra
atomica influirebbe sull'economia
americana assorbe l'attenzione di
molti tecnici negli iS. U. A questo
proposito grande interesse ha suscitato un rapporto della società
giapponese Chugoku Electric
Supply di 'Hiroshima, pubblicato dalla
rivista americana Electrical
World,
sui danni provocati dallo scoppio
della bomba atomica agli impianti
della città. Ecco un riassunto del
rapporto: Il sistema dei cavi sotterranei non è stato danneggiato,
salvo nei punti terminali. I pali di
acciaio hanno resìstito meno degli
altri allo scoppio. I pali di legno
hanno resistito meglio, salvo quelli
che, troppo vicini allo scoppio, s o no bruciati. I pali di cemento, rinforzato si sono dimostrati i più resistenti. I fili furono distrutti fino
a 2 km. dal luogo dello scoppio, se
di piccole dimensioni. I fili di dimensioni maggiori resistettero m e glio. 1 trasformatori e gli isolatori
alla sommità dei pali subirono forti guasti fino ad 1,5 km. dal luogo
dello scoppio. Il fuoco h a causato
i maggiori danni agli impianti e
alle cabine. Le sostanze radioattive
non sembra abbiano provocato danni. Tutti gli edifici entro un raggio
di 2 km. furono abbattuti o bruciarono. Quelli distanti dai 2 ai 8 km.
furono danneggiati seriamente; in
genere non rimasero in piedi che i
muri esterni.
Dal rapporto i tecnici americani
hanno concluso che lo scoppio di
una bomba atomica su una città
americana provochere'bbe danni relativamente molto più lievi di
quelli causati ad Hiroshima. Infatti nelle grandi città americane
la rete elettrica è per la maggior
parte sotterranea. Gii edifici ed i
pali sono spesso in cemento armato.
Le cabine sono incombustibili. I
principali cavi elettrici americani
sono di dimensioni ragguardevoli.
Naturalmente tutto cambierebbe se
la potenza della bomba superasse
quella di Hiroshima.
Particolare curioso; ad Hiroshima la bomba è scoppiata in aria
ed i pali idi acciaio che si trovavano
sul terreno immediatamente sottostante sono rimasti intatti, malgrado la massima vicinanza al punto di scoppio, dato che per la loro
posizione offrivano una superficie
minima alla pressione.
U. R. S. S.
¥ Uno
degli
Review
iaf Economie
ultimi
numeri
Statvstics,
della
ame-
ricana, contiene una serie di articoli, dovuti alla penna degli economisti Clark, Gerschenkron, Baran,
Bergson e Yugo-v, sulla attendibilità
delle statistiche sovietiche. Lo studio ha l o scopo principale di accertare se le statistiche russe, per i
criteri di calcolo e il modo di esposizione, sono comparabili con quelle
dei Paesi occidentali. L'importanza
della questione è evidente: da essa
dipende la valutazione dei risultati
di una economia pianificata rispetto ai risultati d'i una economia capitalista.
Lo studio è giunto a risultati
molto' severi per la Russia. E' risultato chiaro, ad esempio, che l'aumento ideila produttività e del reddito vantato dai sovietici è effettivamente minore; che le statistiche
sulla produzione industriale sono
alterate dall'aggiunta nel tempo di
nuovi prodotti a prezzi correnti
(più alti), anche se la ¡maggioranza
dei prodotti è presumibilmente m i surata ai bassi prezzi del 1926-27;
che la produzione totale non è troppo
voluminosa,
comparata
con
quella americana, mentre una parte
notevole di essa era prima della
guerra dedicata agli armamenti e a
nuovi investimenti anziché al consumo diretto; che le statistiche dei
salari dei lavoratori sono perlomeno
sospette.
Non si accusano le autorità sovietiche di manipolare le serie statistiche, ma il loro rifiuto di 'pubblicare 'indici di prezzi, insieme alla
adozione dei prezzi 1926-27 per la
misura della produzione, fanno s o spettare l'intenzione di presentare
un quadro alterato.
Per la misura del reddito nazionale russo, Clark e Baran applicano
tecniche molto interessanti. Invece
di basarsi esclusivamente sulle serie russe, essi ri-costruiscono per
-conto proprio -gli indici basandosi
su svariate statistiche russe. La p r o duzione è poi misurata, anziché in
rubli, il cui valore reale è incerto,
in Unità Internazionali -del periodo
1925-34.
Ecco i risultati -di Clark: la p r o duzione totale russa nel 1928-34 non
era più alta cfaej ne-1 1914, e nel 1938
maggi-ore soltanto idei 50 % di quella del 1913 -e del 1934. Viceversa le
statistiche ufficiali sovietiche vantano un aumento del 166 % del reddito nazionale nel 1934 rispetto al
1913, e del 400 % nel 1938.
Bergson e Gerschenkron dimostrano con quanta -cautela le statistiche russe debbano essere interpretate. 'Il primo -calcola che le paghe effettive dei lavoratori sovietici possono differire del 20 % dalle
c i f r e ufficiali. Il secondo, paragonando la produzione -delle materie
prime con l'indice della produzione
industriale totale, giunge alla conclusione che le cifre ufficiali dell'aumento della produzione sono
grandemente esagerate.
Tuttavia bisogna tenere presenti
i sinceri sforzi -che la Russia h-a
fatto per migliorare le sue statistiche e per fare di esse un utile strumento per la Tealizzazione dei Piani
-quinquennali. Se le serie statistiche
russe vanno soggette a -certe riserve, questo non -deve farci 'dimenticare, conclude Yu-gov, i risultati
positivi conseguiti.
IL MONDO OFFRE E CHIEDE
La Camera di Commercio Industria e Agricoltura di Torino e «Cronache Economiche»
non assumono respon ¡abilità per gli annunci qui di seguito pubblicati
ARGENTINA
Ricardo
Haberkorn
Calle C o r d o b a , 427 - B U E N O S A I R E S
'Importa a g h i p e r ¡ m a c c h i n e da m a glieria e c h i e d e Ha rappresentanz-a, di
f a b b r i c h e interessate ad e s p a r t a r e m
A r g e n t i n a talli p r o d o t t i
(corrispondenza in
spagnuolo).
Ruffin,elli - Valeri
C. C o r r e o n. 3'1'19 - F l o r i d a 229 - B U E NOS AIRES
I m p o r t a : c a n n e e d a r t i c o l i p e r la p e sca, 'tessuti d'i sera, g a b a r d i n e , c a s i m i r i p e t t i n a t i di lana, battista p e r
c a m i c i e . Filati, d i p r i m a q u a l i t à p e r
c u c i r e (corrispondenza
in
spagnuolo).
Carlos B. Prelooker
CaCile Santiago del Estero, 286 - B U E NOS AIRES
I m p o r t a : filo di f e r r o zincarlo, ghisa,
lastre d ' a c c i a i o , tubi zincati, lastre
di stagno, ferro tondo, sbarre per reg o l a z i o n e , a c c i a i o d o l c e , m a t e r i a l i da
c o s t r u z i o n e (corrispondenza
in
spagnuolo)
Compania
tación
Argentina
de
Expor-
B u l n e s 1877 - B U E N O S A I R E S
E s p o r t a : l e g n o 'tropicale E c u a d o r i a n o ,
r i c e r c a t i s s i m o p e r la c o s t r u z i o n e d i
aeroplani
(corrispondenza
in
spagnuolo).
Faure Y . Cia.
P a s e o 'Colon, 560-68 - B U E N O S A I R E S
O f f r e ila r a p p r e s e n t a n z a p e r p r e d o t t i
a r g e n t i n i , quali fertilizzanti, p e l l i d i
p e c o r e , p e l i , s e g o , Mane, c u o i , p e l l i e s s i c c a t e , e c c . e c h i e d e la¡ r a p p r e s e n tanza di ditte italiane i n t e r e s s a t e a
smerciare i loro prodotti in A r g e n tina (corrispondenza
in
inglese).
Guillermo
Minnock
P. O. B. 1570 - B U E N O S A I R E S
C h i e d e la r a p p r e s e n t a n z a d i ditte
p r o d u t t r i c i di utensileria m i n u t a e
ferramenta, (corrispondenza
in
spagnuolo).
A. M.
Cremerius
Calle Balearse, 739 - B U E N O S A I R E S
Importa.: f e r r a m e n t a , m e r c e r i e e a r ticoli v a r i (corrispondenza
in
spagnuolo).
AUSTRALIA
Alfred Strauss
2a L y n e d o c h A v e n u e , S. 2 - M E L BOURNE
Chiede r a p p r e s e n t a n z e di p r o d u t t o r i
dei s e g u e n t i a r t i c o l i : c o t o n e u n i t o e
s t a m p a t o i n pezza, m a t e r i a l e c o l o r a n t e
p e r r a y o n , e c c . ( c o r r i s p o n d e n z a in inglese).
Austrex
Trading
Company
379 Collins Street - M E L B O U R N E C. 1
E s p o r t a n o ; p r o d o t t i australiani. I m p o r t a n o : tessili dai f a b b r i c a n t i ( c o r r i spondenza
in
inglese).
AUSTRIA
Otto Anders
E s z t e r h a z y g a s s e 39 - V I E N N A 56/VI
Importa.: filo d ' a w o l g i m í c i t o p e r p i c c o l i e g r a n d i e l e t t r o m o t o r i in v a r i e
d i m e n s i o n i (corrvspodesnza
in
tedesco).
BELGIO
L. De Roover
R u e L e m m é , 33 - A N V E R S A
Esporta grafite e d e s i d e r a p r e n d e r e
c o n t a t t i c o n f a b b r i c a n t i di p i l e e l e t triche, matite, c r o g i u o l i ,
materiale
r e f r a t t a r i o , b a r i t e (corrispondenza
in
francese).
Maurice Messer
R u e des Croisades, 48 - B R U X E L L E S
I m p o r t a : tessuti i n seta n a t u r a l e e
tessuti r a i o n stampati p e r c o n f e z i o n i ,
tessuti seta naturale e r a i o n p e r c r a vatte, tessuti di c o t o n e uniti e f a n tasia, tessuti p e r c a m i c e r i a e d e s i dera prendere contatti c o n fabbricanti
o grossisti e s p o r t a t o r i
(corrispondenza
in
francese).
Fraspa Trading
Company
L o n g u e R u e Ruu'S'broec, 7 ANVERSA
E s p e r t a : p r o d o t t i in a m i a n t o p e r i n dustria m e t a l l u r g i c a , v e t r e r i e , c a n tieri navali, c o s t r u z i o n i e l e t t r i c h e e c c .
(corrispondenza
in
francese).
BULGARIA
Gueorgui Radosiavof
v
Oriovsfca, 24 - G A B R O V O
Importa: articoli ed attrezzature per
parrucchieri,
profumi e
cosmetici,
p r o d o t t i vari di bellezza
(corrispondenza
in francese,
italiano,
inglese,
bulgaro).
G.
Gutsuzian
St. I. G r u e y 28 - [PLOVDIV
Desidera prendere contatti con case
s p e c ia 1 i zzate i m p o r t a z i o n e - e s p o r t a z i o ne a r t i c o l i di o g n i g e n e r e
(corrispondenza in
francese).
CANADA'
Imperiai
Bistributors
407 M c G i l i Street - M O N T R E A L
I m p o r t a n o : c o l t e l l i taisca'biili, f o r b i c i ,
compassi,
Lenti da
ingrandimento,
t r i n c i a p o l l i , e c c . (cor rispondenza
in
inglese).
CECOSLOVACCHIA
Dipi. ing. Ireneus Soska
Frantiskans'ke nam. c . 1 - Post, p r i e h r a d k a 7 / A - Bratislava
I m p o r t a .articoti, a p p a r e c c h i e m a c c h i n e e l e t t r i c h e di m a r c a italiana e
sue c h i e d e la r a p p r e s e n t a n z a e s c l u s i va. p e r tutta la C e c o s l o v a c c h i a
(corrispondenza
in francese,
italiano,
inglese,
tedesco).
F.
Mikolasek
K a r l o v o n a m . 24 - P R A G A
E s p o r t a : macchini?, maicchine utensili,
a p p a r e c c h i elettrici e s t r u m e n t i di
p e s o e misura, s t r u m e n t i e vetri da
•laboratorio, pezzi p e r m a c c h i n e u t e n sili, utensili a g r i c o l i , s t r u m e n t i o t tici, mccrta.ure p e r o c c h i a l i ,
vetro
o r d i n a r i o e cristallerìe p e r uso d o m e s t i c o e p e r d e c o r a z i o n e , carta, c a r toni, a r t i c o l i di c a n c e l l e r i a , l e g n o c o m pensato, a p p a r e c c h i t e l e f o n i c i , g i o c a t toli, o g g e t t i religiosi. '
I m p o r t a : cuscinetti a s f e r e , radica,
r a d i c i da spazzola, o l i o d ' o l i v a , aghi,
tessuti, c e l l u l o i d e , v o c i p e r a r m o n i c h e , e c c . (corrispondenza
in
italiano,
inglese,
francese,
s p a g n o l o , russo
e
tedesco).
CILE
Nicolas Fabian
Caisilla 746 - S A N T I A G O D E L CILE
E s p o r t a : pelli di lontra, di v o l p e , di
l e p r e , di c o n i g l i o e d i p e c o r a , p e l i di
c o n i g l i o e di lepre, setole di m a i a l e ,
p e l i di c a v a l l o , lana di p e c o r a (lav a l a o sudicia), fibre di canapa, c a n a p a g r e g g i a e filata, l i n o greggio, e
filato, i n t e s t i n i s o t t o sale, c e r a e m i e l e
di api, l e n t i c c h i e , .mandorle, n o c i , uva,
o g n i geniere di f r u t t a f r e s c a e s e c c a ,
p o m o d o r i f r e s c h i , c o n s e r v e di p o m o d o r o , v a r i e qualità d i piselli, c e r e a l i
freschi e secchi, cipolle, avena schiacc i a t a e s b u c c i a t a , piselli e f a g i u o l i
m a c i n a t i , segala m a c i n a t a e c o n v e r tita in m a l t o , l e g n a m e da c o s t r u z i o n e
s q u a d r a t o o g r e g g i o (corrispondenza
in
inglese).
CINA
Lim Hoe Cheng & Co.
'102, M a l a y Street - P E N A N O
C h i e d o n o di essere m e s s i in c o n t a t t o
c o n f a b b r i c a n t i di
fiammiferi
(corrispondenza
in
inglese).
CIPRO
Paltrans
C y p r u s T r a d i n g A g e n c y 26-27 Yesil
C a z i n o - NI CO S I A
C h i e d e la r a p p r e s e n t a n z a di d i t t e i t a liane di: maglierie, f o d e r e per vestiti, c a p p e l l i , articoli sanitari, f e r r a m e n t a e c e m e n t i (corrispondenza
in
inglese).
Koumis Hji Michael
P.'O. B o x 1,19 - FAMiAJQU'STA
I m p o r t a n o : m o l i n i a v e n t o ed a c c e s sori, m a c c h i n a r i p e r a c q u a ed a c c e s sori, utensili p e r f a l e g n a m i e p'er f a b b r i , rete metallica, filo z i n c a t o , filo
s p i n a t o zincato, e c c . , materiale c o struzione, macchinari ed applicazioni
p e r l ' a g r i c o l t u r a , fertilizzanti,
fiamm i f e r i , colla d'ossa, m a c c h i n e da s c r i v e r e , m a c c h i n e per m a c c h e r o n i e p e r
s a p o n e , vetri e qualsiasi tipo d i o l i o
(corrispondenza
in inglese o in
greco).
Cratinos G. Mitsinkas & Co.
P . O . B . 182 - LIMASIS'O'L
E s p o r t a n o : c a r r u b e , u v a secca, m a n d o r l e , arance, p o m p e l m i , patate, c i polle, a n i c e , lino, cornino, a c q u a v i t e ,
gin, acato, s u c c h i c o n c e n t r a t i d i c a r r u b a e uva, amianto, terre c o l o r a n t i ,
gesso idrato, b o t t o n i , d e n t i artificiali, sigarette, s o m a c c o p e r c o n c e r i e ,
spugne.
Importano: generi alimentari, prodotti
di latteria e c o n s e r v e di tutte le q u a lità, 'tessili, filati c o t o n e , tessuti c o tone, tessuti lana e seta, m a n u f a t t i
lana e seta, p e l l a m i , c a r t a e c a r t a da
s c r i v e r e , prodoi.ti c h i m i c i e f a r m a c e u tici, m a t e r i a l e c o s t r u z i o n e , v e r n i c i e
c o l o r i , b a r r e in f e r r o e t u b a z i o n i ,
s a c c h i di juta, p o l t r o n c i n e d a c i n e m a t o g r a f o , barili e b o t t i i n legno., b i r ra, w h i s k y , spumanti, e c c .
(corrispondenza in
inglese).
CUBA
Oscar Camp
E. B a r n e t n. 607 - C a m a r a d e Cornerei«) - C U B A
C h i e d e r a p p r e s e n t a n z e di f a b b r i c h e
i n t e r e s s a t e a d e s p o r t a r e tessuti d i lana,
cristalleria
(corrispondenza
in
spagnuolo,
italiano,
inglese).
DANIMARCA
Aage Hansen
Imiporthou'se, S t r a n d p a r k e n 9 AARHUS
D e s i d e r a allacciare r e l a z i o n i c o m m e r c i a l i c o n f a b b r i c a n t i di tessuti i n g e niere (corrispondenza
in
inglese).
ECUADOR
Jose E. Merino L.
P. O. B. 69 - G U A Y A Q U I L
I m p o r t a e r b e p e r la p r e p a r a z i o n e di
v e r m u t (corrispondenza
in
spagnuolo).
EGITTO
Mohamed Abdel - Monheim Said
30, F o u a d list Street - C A I R O
I m p o r t a n o : cristalleria, vetrerie, car.a
i n g e n e r a l e , tessuti di c o t o n e , lana
e seta, utensili da c u c i n a in a l l u m i nio, m a t e r i a l e elettrico
(corrispondenza in
italiano).
uffici, c o l t e l l e r i a e posateria, articoli
ed a p p a r e c c h i d o m e s t i c i in m e t a l l o
(corrispondenza
in
francese).
FRANCIA
R. Olivieri & L. Sarrasin
T r a v e r s e S. B a s i l e 1 - M A R S I G L I A
C h i e d e la r a p p r e s e n t a n z a p e r la F r a n cia e C o l o n i e di f a b b r i c a n t i italiani
e s p o r t a t o r i d i : p r o d o t t i tessili, c o t o n c r i e i tesso te o stampate, c o p e r t e , a r ticoli, c o n f e z i o n i , m e r c e r i e , m a c c h i n e
d a c u c i r e , c o n s e r v e alimentari, c a r n i
salate, o f f r e n d o s c a m b i o c o n prodotti
coloniali francesi previsti dall'accordo commerciale italo-francese
(corrispondenza
in
francese).
C.I.C.A.B.O.
R u e d e Musset, 4 - P A R I G I (16°)
I m p o r t a tessuti e desidera p r e n d e r e
contatti
con
fabbricanti
italiani
esportatóri (corrispondenza
francese).
Laurent .lanny
R o u t e d e G e n è v e , 157 - C R B F I E U X L A - P A P E (Ain)
E s p o r t a : c o n f e z i o n i p e r donna, b i a n c h e r i a e m a g l i e r i a u o m o donna e
b a m b i n i , calzetteria, cravatte, guanti,
reti p e r capelli, filati di raion, seta,
c o t o n e , viscosa ecc., p r o f u m i e p r o dotti c h i m i c i , p e t r o l i o Hahn, a c q u e
da toilette, p r o f u m i , fissatori, c o s m e tici, c r e m e di bellezza, rossetti, d e n t i f r i c i et m a t e r i e p r i m e p e r p r o f u m e r i a , p r o d o t t i c h i m i c i industriali,
m e d i c i n a l i , insetticidi, c o n s e r v e a l i m e n t a r i d i o g n i g e n e r e , vini, .aperitivi, a c q u a v i t e , c o g n a c , p r o d o t t i m e t a l lurgici, m a c c h i n e utensili di o g n i g e nere, attrezzature p e r o g n i g e n e r e di
industrie, c h i n c a g l i e r i e , c a t e n a c c i e
lucchetti, m a c c h i n e e materiale a g r i colo d i ogni genere, materiali per
m e d i c a z i o n i di o g n i g e n e r e
(corrispondenza
in
francese).
Lucien Bahon
R u e du O h a m p - J a c q u e t 22 - R E N N E S
D e s i d e r a p r e n d e r e contatti c o n case
italiane esportatrici d i : vini rossi c o m u n i , v i n i b i a n c h i e spumanti, a p e ritivi di o g n i tipo. F a r e o f f e r t e d e t t a gliate c o n i n d i c a z i o n e disponibilità,
p r e z z i , c o n d i z i o n i di p a g a m e n t o ecc.
(corrispondenza
in
francese).
Pierre
Industrielles
Rue Mercoeur 2 bis - PARIGI
E s p o r t a cuscinetti e coltelli i n agata
p e r bilanci e a u t o m a t i c h e
(cor,rispondenza in
francese).
GERMANIA
Josef
Suchan
Globotex
Hamimersteinstrasse 6 - B E R L I N O DAHLEM
i m p o r t a n o : p r o d o t t i c h i m i c i di ogni
s p e c i e per l'industria tessile (zolfo
in pezzi, soda caustica), seta naturale, seta artificiale, cotona e c a s c a m i
di c o t o n e , c a n a p a , stracci d i o g n i
specie.
.
E s p o r t a n o : tessili d i o g n i specie, qualsiasi altra m e r c e p r o d o t t a in G e r m a n i a (corrispondenza
in
tedesco).
GIBILTERRA
Gibraltar Trading
Agency
7, Tuctoey's L a n e - G I B I L T E R R A
'Chiedono di essere m e s s i in c o n t a t t o
c o n i f a b b r i c a n t i dei seguenti a r t i c o l i :
'lessili, fi'.a ti c o t o n e p e r c u c i r e , abiti
confezionati, confezioni bimbi, access o r i elettrici, o r o l o g i , m a c c h i n e d a
scrivere, ferramenta (corrispondenza
in
inglese).
GRECIA
P. Kontos
Anast. J. Dzidzas
R u e P é r i c l é e o u s 16 - A T E N E
D e s i d e r a p r e n d e r e contatti c o n f a b b r i c a n t i esportatori di: m a c c h i n e t i p o g r a f i c h e e litografiche. A t t r e z z a t u r e c o m p l e t e p e r l e arti grafiche, filetti in ottone, caratteri tipografici
ecc. (corrispondenza
in
francese).
Theodore
Georgeopouios
R u e Evripides 11 - A T E N E
I m p o r t a o c c h i a l i da sole e ne c h i e d e
la rappresentanza (corrispondenza
in
inglese).
A. Symeonides
V'eranzerou Str. 15 - A T E N E
Importano:
macchine
calcolatrici
(corrispondenza
in
inglese).
L.
M.
Papasideris
53, Memandrou e Z i n o n o s Str. - A TENE
I m p o r t a : o t t o n e l a m i n a t o in f o g l i .
PORTOGALLO
M. F. Gomes da Silva
Avenicla
R é p u b l i c a , 673 MATOZINHOS
Importa: materiale elettrico in generale, c o r r e g g e p e r trasmissione, f e r r a m e n t a (corrispondenza
in
portoghese).
Societade Comercial P050
Borratem Lda. (S.O.C.O.L.)
Do
10, F o g o D o B o r r a t e m . il'l - L I S B O N A
E s p o r t a n o : Caffè, o l i o d i palma, c e r a ,
degnami, p e s c e i n salamoia,
olive,
frutta secca, f a g i o l i , f a r i n a d i pesci,
fichi, vini. S o n o interessati altresì rall ' i m p o r t a zio n e d i qualsiasi p r o d o t t o
(corrispondenza
in
francese).
SVEZIA
Agentur - Centralen
A l l é g a t a n 55-57, B o x 373 - B O R A S
I m p o r l a .filo da c u c i r e di c o t o n e e
b o t t o n i di a v o r i o (corrispondenza
in
inglese).
Goldmans Agenturer
O'.gastrasse 39
W M B A D / i S C e W A f f l Z W (14 b)
I m p o r t a : generi alimentari, erbe m e dicinali, tutte le m a t e r i e p r i m e o c c o r renti a l l ' i n d u s t r i a chimica e f a r m a ceutica. Esporta qualsiasi m e r c e (corr i s p o n d e n z a in
italiano).
The
Metalemporiki
29, R u e Athtoas - A T E N E
I m p o r t a : f e r r a m e n t a ed utensili vari
d,a l a v o r o (corrispondenza
in
francese).
K a r o r i Str. 4 - A T E N E
I m p o r t a : a r t i c o l i d i c h i n c a g l i e r i a di
o g n i genere, filo d a c u c i r e e r i c a m a re, e c c . , articoli e d attrezzature p e r
R c s t g i r o k o n t o 20 21 20 - L o v s k o g s g a t a n 18 - G O E T E B O R G
C h i e d e la r a p p r e s e n t a n z a d i i n d u strie tessili (corrispondenza
in
francese o
inglese).
SVIZZERA
Camera di Commercio
per la Svizzera
Italiana
BaihnlhoifstraBse 80 - ZUB.IGO
La (Ditta. O. F. T h a l m a n n d i Z u r i g o
c h i e d e d i Entrare i n r e l a z i o n e c o n
Ditte f a b b r i c a n t i d i biilcilclette a e r o d i n a m i c h e (corrispondenza
in
italiano).
Laboratorio Chimico Farmaceutico Ed. Grieder Basel
Thainnerstrasse 45 - B A S I L E A
Esportano: Argille in Lothain-Meissien, a r g i l l e d i Meiissen e Collditz, a r gille idi Sassonia e H a l l e p e r c e r a m i c h e , vetrerie, t e r r a g l i e e stufe, in
g r a n d i quantitativi
(corrispondenza
in
tedesco).
TUNISIA
Henri D'Albert Azria
Rue Victor Hugo 6 - S F A X
D e s i d e r a prenderle 1 c o n t a t t i c o n f a b bricanti italiani e s p o r t a t o r i d i p r o d o t ti itessili, traliccio iper materassi, t e l e r i e in d o p p i a altezza, tessuti uniti
e stampati di c o t o n e , f o d e r a m i , s o t t o vesti, berretti (corrispondenza
in francese).
Tubiana Freres
Ruie Pélissier d e .Reynaud - SOUSSE
Esporta: A l f a grezza, datteri, 'tappeti, c o p e r t e , f e r r o v e c c h i o , stracci, s p u gne, sementi, p e s c e salato, o l i v e I m p o r t a : P r o d o t t i tessili, c o t o n c r i e ,
lanerie, seterie, filati c u c i r i n i , reti da
pesca, prodotti chimici e coloranti,
m a c c h i n e utensili e o l i i - D e s i d e r a
p r e n d e r e contatti c o n i m p o r t a t o r i ed
esportatori (corrispondenza
in
francese).
Etablessements
Leclercq
A v e n u e de Cartbaige 87 - T U N I S
I m p o r t a n o m a c c h i n e a g r i c o l e e d in
p a r t i c o l a r e trattori a catena. D e s i d e r a n o p r e n d e r e contatti c o n f a b b r i c a n t i (corrispondenza
in
francese).
Victor Barouch & Fils
A v e n u e d e C a r t h a g e 37 - T U N I S I
Desidera p r e n d e r e contatti c o n f a b b r i c a n t i italiani e s p o r t a t o r i di p r o dotti tessili, c o t o n e r i e in g e n e r e e
p a r t i c o l a r m e n t e d i traliccio p e r m a terassi, f o d e r a m i , g a b a r d i n e ,
satin,
coutils, spigati, c a l i c o t < c o r r i s p o n d e n za in
francese).
Comiptoir de Représentation Générale Gabriel Arbib
9 Ruie Ettoiumi - T U N I S I
C h i e d e d i entrare in relazione c o n
Ditte itatlliane e s p o r t a t r i c i d i qualsiasi
p r o d o t t o in Tunisia e Libia p e r o t t e nere una rappresentanza
(corrispondenza in
italiano).
S.E.C.I.A.T.
1 H u e d e Besançon - TUNISI
C h i e d o n o di e n t r a r e i n relazione c o n
Ditte f a b b r i c a n t i d i c a s s e f o r t i d i o g n i
tijpo, s e r r a t u r e p e r casseforti, s e r r a ture e serramenti p e r mobilio
(corrispondenza
in
italiano).
Jules Bellaidhe
21 R u e dies T a n n e u r s - TUNISI
O f f r e rappresentanza in Tunisia a D i t te italiane f a b b r i c a n t i d i tessuti ( c o r r i s p o n d e n z a in
italiano).
Gaston de Ch. Hayat
5, r u e Saint-Jean - T U N I S I
I m p o r t a : tessuti di lana di tutti i
generi, tessuti di viscosa e f o d e r e
(corrispondenza
in
italiano).
TURCHIA
Fuad Fazli Akgtìn ve Oglu
GAL ATA
- Assicurazioni
Generali
H a n - K a t 2 iN. ®2 - -ISTANBUL
Si o c c u p a di i m p o r t a z i o n i , e s p o r t a z i o n i e r a p p r e s e n t a n z e in g e n e r e e
c h i e d e d i entrare in relazione coin
Ditte italiane.
Adelmo Gorlero & C.
B o i : e P o s t a l e : 1690 - I S T A N B U L
I m p o r t a : p o m p e irroratrici, p o m p e a
pressione, nebulizzatori, s o l f o r a t r i c i ,
sgranatoi, e c c . p e r a g r i c o l t u r a ( c o r r i s p o n d e n z a in
italiano).
Henry B. Sarfati
P.O.iB. 653 - I S T A N B U L
E s p o r t a : tabacco. I m p o r t a : palloni di
g o m m a (per ragazzi), giocattoli m e c c a n i c i (automobili, gru, c a r r i armati,
e c c . ) , gioielli di imitazione, scatole
di c i p r i a (in n i c h e l , stagno, o v a r i a m e n t e colorate), fisarmoniche e a r m o n i c h e a b o c c a , bottigliette p e r p r o f u m i , s a p o n i p e r toilette, idi o g n i q u a lità ( c o r r i s p o n d e n z a in
inglese).
Surku Yemenicioglu
& Co.
I m p o r t - E x p o r t - P. O. B o x 133 ISTANBUL
Si o f f r o n o c o m e rappresentanti a D i t te italiane e s p o r t a t r i c i dei s e g u e n t i
prodotti, m o t o r i elettrici, materiale
per i m p i a n t i elettrici, filo e c a v i e l e t trici, l a m p a d a r i , tessili, lanerie, c o tonerie, filati di l a n a , c o t o n e , viscosa,
c h i n c a g l i e r i e , l u c c h e t t i , serrature, seg h e da- metallo, l i m e , badili, zappe,
f a l c i ecc. (corrispondenza
in
francese).
K. Selvelli
G a l i p D e d e Caddesi N. 23 - I S T A N B U L
Importa: biciclette, motociclette, acc e s s o r i p e r auto, a p p a r e c c h i r a d i o f o nici, e c c . (corrispondenza
in
inglese).
Ismail Pakoglu
M i m a r K e m a l e t t i n Cad. n. 66 - I Z M I R
E s p o r t a : l e g u m i n o s e , frutta s e c c a , fic h i e uva, z u c c h e r i n i , o l e a g i n o s e (corrispondenza
in
francese).
Izmir Incir ve Ilzum
Posta K u t u s u : 220 - I Z M I R
Importa.: m a c c h i n e tessili e desidera
a l l a c c i a r e relazioni d ' a f f a r i c o n i m p o r t a t o r i di c o t o n e e cotonifici i t a liani (corrispondenza
in
francese).
BORSA COMPENSAZIONI DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI TORINO
(GLI
INTERESSATI
SI R I V O L G A N O
BOLLETTINO
ALL'UFFICIO
COMMERCIO
DEL 16 G E N N A I O 1948
Ditte esportatrici dei prodotti sottoindicati chiedono contropartite
in importazione:
' B E L G I O — 1) aigrumi p a r
frsb.
1.000.000. C a m b i o p r o p o s t o 13. Già i n i ziate t r a t t a t i v e c o l c o n t r a e n t e e s t e r o .
C E C O S L O V A C C H I A — 2) o l i o d i
m a n d o r l e p e r kr. il.500.000 ( c o n t r o i m p o r t a z i o n e di a c c i a i o i n b a r r e , l a s t r e di v e t r o e cniistalló,
fiuosillcati).
Cernitolo proposito 9,60; 3) tessuti d i
seta •artificiale e seta p e r k r . 2.500.000.
C a m b i o p r o p o s t o 8,2. Già in p o s s e s s o
d i Licenza d i icoimlpierasazioine ; 4) p e l l i
p e r g u a n t i p e r k r . 950.000. C a m b i o
p r o p o s t o 9,60; 5) s e m i d a fiori e d a
p r a t i kig. 11000 p e r kr. 800.000. C a m b i o
p r o p o s t o 8,20; 6) o r t a g g i e s s i c c a t i e
p o l v e r i z z a t i p e r 4-5 m i l i o n i d i kr.
daimjbio p r o p o s t o 8j9 s e c o n d o i p r o dotti.
D A N I M A R C A — 7) m a c c h i n e
da
s c r i v e r e p e r 7-10.000.000 di l i r e . C a m b i o p r o p o s t o 1100; 8) spaigo d i c a n a p a
200 q u i n t a l i , p e r kr. 100.000. C a m b i o
p r o p o s t o 100 trattabile.
F R A N C I A — 0) m a c e l l i n e peir p a s t e
a l i m e n t a r i p e r Lit. 2.389.5142. C a m b i o
p r o p o s t o 3,20. Già i n i z i a t o t r a t t a t i v e
c o l c o n t r a e n t e e s t e r o ; 10) tessuti d i
seta n a t u r a l e e n a i l o n p e r 1 m i l i o n e
d i f r a n c h i . C a m b i o p r o p o s t o 3,10; lil)
q . l i 500 m a n d o r l e s g u s c i a t e p e r 8 m i l i o n i d i frs. C a m b i o ' p r o p o s t o 3,25;
12) regi®,tiratori c a s s a p e r Ifrs. 500.0001.000.000. C a m b i o p r o p o s i t o 3,20. G i à
i n i z i a t e trattative c o l c o n t r a e n t e e s t e r o ; 13) s u c c o d i liqiueirizia p e r f r s . 1
(milione. C a m b i o p r o p o s t o 3,50. Già
iniziate le trattative c o l c o n t r a e n t e
e s t e r o ; 14) marnici d i i r u s t a p e r f r s .
4.000.000. C a m b i o p r o p o s t o 3,50. Ven^
d i t a (già p e r f e z i o n a t a ; 15) m a c c h i n e
a d d i z i o n a t r i c i pler frs. 1.8SO.OOO (cat.
2 a ). C a m b i o p r o p o s t o 3,30. V e n d i t a già
p e r f e z i o n a t a ; 16) m a c c h i n e d i p r e c i sione p e r importi rilevanti.
O L A N D A — 17) p o m i c e ( c o n t r o i m p o r t a z i o n e d i essenze, olili e t e r i c i ,
bulbi, aringhe salate e d affumicate).
Cambio
p r o p o s t o 140. Già
iniziate
t r a t t a t i v e c o l c o n t r a e n t e e s t e r o ; già
iin p o s s e s s o dii l i c e n z a d i e s p o r t a z i o n e ; 18) s e r r a t u r e p e r 25-30 m i l i o n i
c i r c a di L i t . ; 18) m a n i c i d i f r u s t a p e r
fiorirai
4.000. C a m b i o p r o p o s t o ' 135.
V e n d i t a già p e r f e z i o n a t a .
S P A G N A — 20) p r o d o t t i c h i m i c i p e r
L. 20.000.000. Già i n i z i a t e
trattative
c o l c o n t r a e n t e estero^
S V I Z Z E R A — 21) v e t t u r a a u t o m o b i l e usata p e r f r s v . 6.000. C a m b i o p r o p o s t o 135; 22) m a c i n a - c a f f è p e r f r s v ,
116.000. C a m b i o p r e p o s t o 140; 23) p r o d o t t i c h i m i c i p e r qualsiasi i m p o r t o .
Caimlbio p r o p o s t o 1140; 24) p r o d o t t i o r t o f r u t t i c o l i f r e s c h i p e r Lit. 5.000.000
frazionatoli!. Già c o n c l u s o t r a t t a t i v e
coli c o n traente e s t e r o ; 25) o r t o f r u t t i c o l i p e r f r s v . 400.000. C a m b i o p r o p o s t o
1136,50. Già iniziate t r a t t a t i v e Col c o n t r a e n t e e s t e r o ; 26) m a c c h i n e u t e n s i l i
p e r f r s v . 16.000. C a m b i o p r o p o s t o 140;
27) s e m e n t i da p r a t o p e r f r s v . 47.500
( e v e n t u a l m e n t e 1104.500). C a m b i o p r o p o s t o 140. Già i n i z i a t e t r a t t a t i v e c o l
c o n t r a e n t e e s t e r o ; 28) u t e n s i l e r i a m e c canilca p e r .frsv. 20.000. C a m b i o p r o p o s t o 150. Già i n i z i a t e t r a t t a t i v e c o l
contraente estero.
ESTERO
DELLA
CAMERA)
Ditte importatrici dei prodotti sottoindicati chiedono contropartite
in esportazione:
D A N I M A R C A — 29) m a c c h i n e u t e n sili p e r kr. 500.000. C a m b i o p r o p o s t o
90. Già i n i z i a t e t r a t t a t i v e c o l c o n t r a e n t e e s t e r o ; 29 bis) u t e n s i l e r i a p e r
kr. 500.000. C a m b i o p r o p o s t o 80. Già
iniziate
trattative
col
contraente
estero.
S V I Z Z E R A — 30) m a c c h i n a r i o p e r
f r s v . 75.000. C a m b i o p r o p o s t o , 120. Già
iraiziate
trattative
coli
contraente
e s t e r o ; 31) o r o l o g i p e r frsV. 10.000 e
m u l t i p l i . C a m b i o p r o p o s t o 130. Già
iniziate
trattative
col
contraente
estero.
B O L L E T T I N O DEL 23 G E N N A I O 1948
Ditte esportatrici dei prodotti sottoindicati chiedono contropartite
in importazione:
t r a e n t e e s t e r o ; 16) a t t r e z z i p e r p i t t o r i
p e r Lit. 400.000 c i r c a , f r a n c o c o n f i n e
s c h i a v a d o g a n a . V e n d i t a già e f f e t tuata.
D A N I M A R C A — 1) m a c c h i n e dia s c r i v e r e p e r K r . 4(2.000 ((contro i m p o r t a z i o n e d i p e s c e ) . (Cambio p r o p o s t o 100.
O p e r a z i o n e già a p p r o v a t a dalle a u t o rità d a n e s i , già i n p o s s e s s o d i l i c e n za di e s p o r t a z i o n e ; >2) tessuti di r a i o n
p e r IKr. 900.000. C a m b i o p r o p o s t o 80.
Già i n i z i a t e trattative c o l c o n t r a e n t e
e s t e r o ; 3) m a c c h i n e utensili p e r c o reme 500.000. (Cambio p r o p o s t o 90. Già
iniziate trattative c o l c o n t r a e n t e e s t e r o ; 4) u t e n s i l e r i a p e r K r . 500.000. C a m b i o p r o p o s t o 80. G i à i n i z i a t e trattative c o l contraente estero.
( U N G H E R I A — (17) m a c c h i n e da iscriv e r e p e r fiorini 1240.000. (Cambio p r o p o s t o 40.
F R A N C I A — S) m e r c i d i 3» c a t e g o ria p e r frs. 3 milioni. C a m b i o p r o p o s t o 315; 6) fichi s e c c h i p e r frs.
2E m i l i o n i . E s p o r t a z i o n e g i à e f f e t t u a t a ; 7) s t r a c c i c a n a p a p e r f r a n c h i 1.500.000. (Cambio p r o p o s t o 350; 8)
(galalite p e r L. 20.000.000. C a m b i o p r o p o s t o 294. G i à i n i z i a t o trattative c o l
c o n t r a e n t e e s t e r o ; 9) tessuti d i raion
p e r f r s . 420.000, 980.000 , 445.000 , 507.000,
2.000.000. C a m b i o p r o p o s t o 310. V e n d i t a
già e f f e t t u a t a ; 10) p r o d o t t i .di 3 a c a t e g o r i a p e r frs. 4.550.000. C a m b i o p r o p o s t o 300. Già i n i z i a t e t r a t t a t i v e c o l
contraente estero; II) m a c c h i n e u t e n sili p e r frs. il.i650.000. C a m b i o p r o p o s t o
®30. G i à iniziato t r a t t a t i v e c o l c o n traente estero.
S V E Z I A - 1,2) m e r c i v a r i e p e r c o r o n e 15.000. C a m b i o p r o p o s t o 1135 t r a t tabile. ¡Già iniziate trattative c o l c o n t r a e n t e e s t e r o ; 13) p r o d o t t i e n o l o g i c i
p e r K r . 170.000. C a m b i o p r o p o s t o 14(0.
(Già i n i z i a t e trattative c o l c o n t r a e n t e
estero.
S V E Z I A — 14) m a r m o s e g a t o p e r c o r o n e 9.000 c i r c a . G i à i n i z i a t e trattaHive c o l c o n t r a e n t e e s t e r o .
SVIZZERA
— 15) v e r m o u t h
per
f r s v . 65.000. ' C a m b i o p r o p o s t o 135 t r a t tabile. G i à Iniziate t r a t t a t i v e c o l c o n -
Ditte importatrici dei prodotti sottoindicati chiedono contropartite
in esportazione:
BELGIO
— 18) m a c c h i n a r i o
per
ifrsb. 20.000, 35.000, 50.000. C a m b i o p r o p o s t o ¡12'. Già i n i z i a t e tratta l i v e c o l c o n t r a e n t e leste,ro; 19) m l e r c i v a r i e p e r
f r s b . 20.000, 50.000 fino a 3 m i l i o n i .
C a m b i o p r o p o s t o 111,50.
iCBOOiSILOViAICOHIA — 20) c e r e s i n a
s p e c i a l e per K r . 16.500. C a m b i o p r o p o s t o 10. (Già iniziate trattative ciol
c o n t r a e n t e e s t e r o ; tal) v e t r i i n lastre
p e r K r . 143.748 e 243.000. C a m b i o p r o p o s t o 8. Già iniziate t r a t t a t i v e c o l c o n traente estero.
F R A N C I A — '22) u t e n s i l e r i a v a r i a
p e r f r s . 250.000 C a m b i o p r o p o s t o 300.
N O R V E G I A — 23) p e l l i d a p e l l i c c e r i a p e r K r . (20-40-60.000. C a m b i o p r o p o s t o 90 trattabile. Già iniziate trattative c o l contraente estero.
O L A N D A — 24) p r o d o t t i a g r i c o l i p e r
fiorini 40.000. C a m b i o p r o p o s t o ¡140; 25)
c o l o r i n . n. i n p o l v e r e p e r fiorini 2100.
C a m b i o p r o p o s t o 1135. Già i n i z i a t e trattative c o l c o n t r a e n t e (estero.
( S V I Z Z E R A — 26) m a c c h i n a r i o p e r
f r s v . 7(6.000. (Cambio p r o p o s t o (128 m a s s i m o . Già iniziate t r a t t a t i v e c o l c o n traente e s t e r o ; ¡27) o r o l o g i p e r v a l o r i
d i v e r s i fino a f r s v . 200.000. (Cambio
proposto
130; '218) m a c c h i n a r i o
per
f r s v . 90.000. Già i n i z i a t e trattative c o l
•contraente e s t e r o .
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5, Tel. 690.744 - M o r t a r a , Via Lomellina - N A P O L I , Corso Umberto I
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TRATTATI E ACCORDI
ITALIA-POLONIA
A C C O R D O COMMERCIALE DEL 31 DICEMBRE 1947
I n d a t a 3il d i c e m b r e 1847 è s t a t o firmato a V a r s a v i a ,
.fra l ' I t a l i a e la. P o l o n i a , u n n u o v o a c c o r d o c o m m e r c i a l e ,
i n s o s t i t u z i o n e d i q u e l l o d e i 10 o t t o b r e 1946, s c a d u t o ' il
15 diceimlbire 1947.
Nulla è modificato p e r q u a n t o riguarda l ' a c c o r d o di
palpamento e l ' a c c o r d o s u p p l e m e n t a r e p e r g l i s c a m b i c o m m e r c i a l i d e l IO o t t o b r e 194®.
R i p a r t i a m o iqiui d i s e g u i t o i l t e s t o d e l m u o v o a c c o r d o
commerciale :
Il Goivenno delia R e p u b b l i c a d ' I t a l i a eid il . G o v e r n o della
R e p u b b l i c a idi p o l o m i a , d e s i d e r o s i d i s v i l u p p a r e i n tutta
l ' e s t e n s i o n e ideile reicilpirocihe p o s s i b i l i t à g l i s c a m b i c o m m e r c i a l i tra i l o r o P a e s i , h a n n o c o n v e n u t o , p,ur l a s c i a n d o
i n s o s p e s o lia r e g o l a z i o n e d e l l e q u e s t i o n i o h e noin f o r m a n o
o g g e t t o del p r e s e n t e a c c o r d o , q u a n t o sigue:
A r t . 1. — :Le d u e a l t e pairti c o n t r a e n t i riconoisicoino c h e
il ' b e n e f i c i o del.lia n a z i o n e ipdù f a v o r i t a s a r à c o n c e s s o a l l ' a l t r a p a r t e - c o n t r a e n t e , n e l q u a d r o fissato d'affla C o n v e n z i o n e italoipoliaicca firmata il il'2 imiaiggio 1902.
A r t . 2. — >L''Italia e 'la PoHonia si a c c o r d e r a n n o
recip r o c a m e n t e u n trattamento p e r q u a n t o p o s s i b i l e [favorev o l e n e l r i l a s c i o d e l l e a i u t o r i z z a z i o n i idi e s p o r t a z i o n e e d i
i m p o r t a z i o n e in mO'do dia f a c i l i t a r e l o s v i l u p p o d e g l i
seamibi r e c i p r o c i .
Art. 3. — III G o v e r n o p o l a c c o a u t o r i z z e r à l ' e s p o r t a z i o n e
•diallUa P o l o n i a v e r s o l ' I t a l i a d e l l e m e r c i i n d i c a t e n e l l a
talbellia B annessa', s i n o a l i a c o n c o r r e n z a dei q u a n t i t a t i v i
o d e i valoiri i v i i n d i c a t i p e r o g n i g r u p p o di p r o d o t t i .
D.a p a r t e s u a il G o v e r n o i t a l i a n o a u t o r i z z e r à l ' i m p o r t a z i o n e i n I t a l i a 'delle d e t t e m e r c i s i n o alla c o n c o r r e n z a
d e l l e 'quantità o d e i v a l o r i i n d i c a t i n e l l a 'stessa t a b e l l a .
C i ò in q u a n t o tali a u t o r i z z a z i o n i s i a n o n e c e s s a r i e a l l ' e s p o r t a z i o n e o a l ' l ' i m p o r t a z i o n e , s e c o n d o l e d i s p o s i z i o n i in
v i g o r e n e i d u e Paesi.
Art. i. — ni G o v e r n o i t a l i a n o a u t o r i z z e r à l ' e s p o r t a z i o n e
d a l l ' I t a l i a rveriso la P o l o n i a ' d e l l e m e r c i i n d i c a t e n e l l a t a b e l l a A a n n e s s a s i n o alito c o n c o r r e n z a d'elle q u a n t i t à o d e i
valori ivi indicati p e r o g n i g r u p p o d i prodotti.
D a p a r t e s u a il ( G o v e r n o p o l a c c o a u t o r i z z e r à l ' i m p o r t a z i o n e i n Polainia di idette m e r c i s i n o alila, c o n c o r r e n z a
'd'elle 'quantità o d e i .valloiri i n d i c a t i n e l l a stessa t a b e l l a ,
C i ò in q u a n t o t'ali a u t o r i z z a z i o n i s i a n o n e c e s s a r i e a ' . l ' i m p o r t a z i o i n e o a l l ' e s p o r t a z i o n e , s e c o n d o l e d i s p o s i z i o n i in
v i g o r e n e i d u e Paesi.
A r t . 5. — I d u e G o v e r n i , n é l l a m i s u r a d e l p o s s i b i l e ,
oenciherainino d i u t i l i z z a r e p r o p o r z i o n a l m e n t e i c o n t i n g e n t i
indicati n e l l e tabelle A e B.
A r t . 6. — Il ' G o v e r n o i t a l i a n o s ' i m p e g n a , p e r q u a n t o
p o s s i b i l e , aid e f f e t t u a r e il t r a s p o r t o p e r f e r r o v i a d e l c a r b o n e p o l a c c o d e s t i n a t o alll'Italia, u t i l i z z a n d o p r o p r i v a g o n i
e c i ò s e c o n d o i piani previsti nei contratti di acquisto
di carbone.
Art. 7. —• I d u e G o v e r n i p o t r a n n o , dà c o m u n e a c c o r d o ,
a u m e n t a r e i c o n t i n g e n t i p r e v i s t i n e l l e talbelle A e B,
c o m e pulire a g g i u n g e r e c o n t i n g e n t i p e r a l t r e m e r c i . A tale
s c o p o i d u e G o v e r n i si i m p e g n a n o di s c a m b i a r s i i l o r o
p u n t i d i v i s t a , sia p e r i l t r a m i t e d e l l a C o m m i s s i o n e m i s t a
p r e v i s t a a l s u c c e s s i v o a r t i c o l o ili, sia p e r l e v i e d i p l o m a t i c h e o r d i n a r i e , alito s c o p o d i p r e n d e r e i n c o n s i d e r a z i o n e
a g n i possibilità p e r facilitare ed estendere l'applicazione
del presente accordo.
A r t . 8. — I d u e G o v e r n i s ' i m p e g n a n o a f a r e t u t t o q u a n t o
è n e l l e l o r o p o s s i b i l i t à a f f i n c h è i c o n t r a t t i c o n c e r n e n t i la
f o r n i t u r a dente m e r c i i n d i c a t e n e l l e t a b e l l e A e B s i a n o
c o n c l u s i n e l p i ù ibreive t e r m i n e , a l l o s c o p o di f a c i l i t a r e
l'utilizzo dei contingenti previsti.
A r t . 9. — I c o n t i n g e n t i i n d i c a t i n e l l e t a b e l l e A e B s o n o
validi p e r il p e r i o d o d i un a n n o a d e c o r r e r e dall'entrata
i n v i g o r e d e l p r e s e n t e accordio'.
ili r i l a s c i o d e . l e a u t o r i z z a z i o n i d i i m p o r t a z i o n e e d ' e s p o r t a z i o n e isairà e f f e t t u a t o n e l p i ù brerve t è r m i n e p o s s i b i l e
dal m o m e n t o i n c u i i'1 p r e s e n t e a c c o r d o s a r à e n t r a t o in
vigore.
P e r q u a n t o r i g u a r d a i p r o d o t t i a v e n t i u n c a r a t t e r e stag i o n a l e , l e a u t o r i z z a z i o n i di e s p o r t a - z i o n e e d'impoirtaziome
s a r a n n o r i l a s c i a t e dia p a r t e d e l l e c o m p e t e n t i a u t o r i t à in
t e m p o utile, t e n e n d o c o n t o d e l l o r o p a r t i c o l a r e c a r a t t e r e .
I contratti e le fatture relative alle m e r c i elencate nelle
a l l e g a t e t a b e l l e A e B s a r a n n o n o r m a l m e n t e c o n c l u s i e,
rispettiwaimlente, stillate cn d o l l a r i U S A e d i p r e z z i si
i n t e n d o n o f r a n c o f r o n t i e r a del P a e s e e s p o r t a t o r e , a m e n o
c h e n o n sia s t a b i l i t o a 'tale p r o p o s i t o i n m o d o d i f f e r e n t e .
Art. 10. — La conisieiginia d e l l e m e r c i , la c u i d i s t r i b u z i o n e
è c o n t r o l i a t a dall'« 'Internatioinal E m e r g e n c y Fooid C o u n cil » o d a i « C o m b i n e d Boaaidls » d i W a s h i n g t o n o d a a l t r e
o r g a n i z z a z i o n i Che p o t r a n n o esseire s o s t i t u i t e a l l o r o p o sto, s a r à s o t t o p o s t a alile d e p o s i z i o n i a d o t t a t e d a d e t t e
organizzazioni.
A r t . 11. — P e r f a c i l i t a r e igli s c a m b i c o m m e r c i a l i tra i
d u e Paesi sarà costituita una C o m m i s s i o n e mista c o m p o s t a di r a p p r e s e n t a n t i u f f i c i a l i p o l a c c h i e ' r a p p r e s e n t a n t i
u f f i c i a l i italiani.
Tale Commissione sottoporrà ai d u e Governi o g n i p r o p o s t a , p r e s a di c o m u n e a c c o r d o , i n t e s a a migliorarne l e
r e l a z i o n i caimimerciali tra l ' I t a l i a e l a P o l o n i a . Essa a v r à
il c o m p i t o 'dii s o r v e g l i a r e l ' a p p l i c a z i o n e d e l p r e s e n t e a c c o r d o e di r i s o l v e r e l e d i v e r g e n z e r e l a t i v e alla s u a a p p l i -
COMMERCIALI
c a z i o n e . Essa s i r i u n i r à s u r i c h i e s t a dell'urna o d e l l ' a l t r a
parte contraente.
I d u e G o v e r n i si a c c o r d e r a n n o sulla c o s t i t u z i o n e , a
V a r s a v i a e d a R o m a , di c o m i t a t i p e r m a n e n t i i l c u i c o m pito consisterà nel vigilare sul b u o n funzionamento deir a c c o r d o e neltl'eliminare, in tempio utile, g l i o s t a c o l i c h e
n e pregiudicassero l'esecuzione.
Tali comitati f u n z i o n e r a n n o in qualità di organi tecnici
d e l l a C o m m i s s i o n e m i s t a d i c u i sopirà.
A r t . 12. — Il p r e s e n t e a c c o r d o e n t r e r à in v i g o r e il
11° g e n n a i o 1948. E s s o è c o n c l u s o p e r la d u r a t a di u n a n n o .
S e la l e g i s l a z i o n e di u n a del'le d u e alte p a r t i c o n t r a e n t i
ilo e s i g e , e s s o d o v r à e s s e r e r a t i f i c a t o al p i ù p r e s t o p o s sibile.
TABELLA
Esportazioni
italiane
verso
Limoni
. . . "
Arance
S e m i d a oirto, d i f i o r i e a l t r i .
.
Scilla marittima
.
.
.
.
P a g l i a 'di riiisio e s t e l i di s a g g i n a .
Senapa
Mandorle
Vini e verm'ut
.
.
.
M o r i idi a r a n c i s e c c h i
. . . .
O l i i -essenziali
S c o r z e di a g r u m i
S u c c o di l i q u i r i z i a . . . .
Estratto d i sommiacco
. . . .
Estratti t a n n i c i
Sughero grezzo e prodotti in sughero
Pietra pomice
Acido citrico
M a t e r i e tartariche e cremoir tartaro
Prodotti chimici vari
. . . .
Mercurio
,
C o l o r a n t i peir l ' i n d u s t r i a t e s s i l e e
altre
Colori e vernici
O l i o di r i c i n o fainmaiceutioo'
.
.
Prodotti farmaceutici e specialità
medicinati
Materie prime per l'industria farmaceutica
Z o l f o grezzo e ventilato
.
.
Piriti
Talco industriale e farmaceutico
M a r m o e l a v o r i i n mairmio p e r c o struzioni
Minerali di zinco
. . . .
Fluorina
M a c c h i n e utensili e utensili p e r
m a c c h i n e utensili
M a c c h i n e tessili e p a r t i s t a c c a t e
p e r m a c c h i n e .tessili . . . .
A l t r e m a c c h i n e , utensili e installazioni per l'industria
. . .
Installazioni e m a c c h i n e varie per
l'induistria m i n e r a r i a . . . .
M o t o r i a. C'omlboistione i n t e r n a m a r i t t i m i e d alitai
A p p a r e c c h i d i s o l l e v a m e n t o e igru
Strumenti elettrici di m i s u r a e
da laboratorio
A p p a r e c c h i a t u r e elettriche, radiot e c n i c h e , p e r la telegrafila, t e l e f o n i a , t e l e v i s i o n e eid a l t r e a p p l i cazioni, m a c c h i n e telescriventi
e l o r o parti staccate . . . .
M o t o r i e generatori elettrici .
.
L a m p a d e e l e t t r i c h e , ampiollle, Camidape s p e c i a l i
Autoiveicoili, a c c e s s o r i ,
macchine
p e r la l o r o riparazione e servizi
Forniture per cantieri navali
..
M a c c h i n e da c u c i r e , i n d u s t r i a l i e
casalinghe
M a c c h i n e d a scriverle, c a l c o l a t r i c i
registratori d i cassa
. . . .
A p p a r e c c h i .e s t r u m e n t i d i m i s u r a ,
'bilance, eoe
V e t r o p e r uso industriale e per
'laboratorio
Strumenti ottici e d i precisione .
S t r u m e n t i idi c h i r u r g i a ' e d a p p a recchi per uso medico
. . .
D e n t i artificiali e materiale d e n tario
Aghi
Apparecchi cinematografici e d attrezzi
.
la
A
Pdlonia
tonn.
»
»
»
»
»
»
doli. U.S.A.
tonn.
»
»
»
»
»
5.000 (1)
1.000 (2)
io
50
300
20
10
50.000
1
2
10
10
100
1.000
»
»
»
500
60
50
»
d o l i . U.S. A .
tonin.
60
200.000
10
d o l i . U.S..A.
»
tonn.
500.000
100.000
50
doli. U . S . A .
100.000
»
toinn.
»
»
»
>,
5.0.000
1 000
10.000
500
per memoria
25.000
3.000
doli. U.S.A.
1.000.000
»
500.000
»
650.000
»
350.000
»
»
IOO.OOO
100.000
»
150.000
»
doli. U . S . A .
250.000
100.000
»
»
(a t i t o l o
»
(a t i t o l o
»
150.000
2.000.000
indicativo)
1.000.000'
indicativo)
100,000
»
250.000
»
200.000
»
140.000
»
250.000
»
»
10.000
100.000
»
50.000
»
50.000
(il) M i e quali 3.000 «afa» il 1° trimesft'e 1«*8.
(¡2;) Pelile Quali 500 erutto il 1» trimestre 1,948.
2V
•
biciclette
Pneumatici per automobili, motociclette e biciclette
Articolili d i g o m m a t e c n i c i e s a nitari
Linoleum
Celluloide, bachelite, galalite, plexiglas e articoli
P e l l i c o l e , ftlms n o n i m p r e s s i o n a t i
e materiale per fotografia e c i n e m a : t o g rafia
Canapa grezza
Canapa pettinata
F i l a t i , ispaighi e a l t r i p r o d o t t i d i
e apana
S e t a g r e g g i a e sohapipe
Filati d i seta
T e s s u t i di seta, c o m p r e s i i v e l i
p e r buratti
Filati di c o t o n e m e r c e r i z z a t i
.
Carta d a sigarette
L a v o r i in c u o i o Industriali
B o t t o n i d i coiroizo e d a l t r i
Libri, giornali e musica stampata
Fiilms i m p r e s s i o n a t i
Altre merci
Collaborazione tecnica
. . . .
»
700.000
»
»
50.000
150.000
»
50.000
»
75.000
200
400
»
»
»
doli. U.S.A.
»
30
200.000
ÌO'O.OOO
»
»
»
»
»
»
»
»
40,000
200.000
20.000
40.000
30.000
20.000
50.000
500.000
2,00.000
'
»
TABELLA
Eportazioni
poi acche
Carbone
P r o d o t t i l a m i n a t i d i f e r r o e d'i
acciaio
Getti di ghisa e di acciaio
Uova
Fatate da semina
P a t e t e da c o n s u m o (mei 4" t r i m e s t r e 1948)
Pollarne
F e c o l a di patate
Benzolo
Naftalina
Solfito di s o d i o
B i c a r b o n a t o di a m m o n i o
Trementina
.
.
Polvere di zinco
B i a n c o ¡di z i n c o
Catrame vegetale
Cera montana
C a r b o n e d i legna
Gas liquido
V e t r o greggio p e r ottica
C a r t a KJraft
C a r t a 'da1 g i o r n a l i
Altre merci
verso
RIPARTIZIONE DEI C O N T I N G E N T I D! IMPORT A Z I O N E E DI ESPORTAZIONE PREVISTI DALL ' A C C O R D O COMMERCIALE I T A L O - S P A G N O L O
1.000.000 (1)
tonn.
A s e g u i t o d e l l a c i r c o l a r e n . 809001 diel 2 l u g l i o 1947,
concernente le norme di esecuzione dell'Accordo
Commerciale
Italo-SpagnioCo
d e l 20 g i u g n o 1(947, e n t r a t o i n v i g o r e il 11° iiuiglliio s u c c e s s i v o , i l M i n i s t e r o d e l C o m m e r c i o
con l'Estero è venuto nella determinazione d i procedere
alla r i p a r t i z i o n e p e r il s e c o n d o s e m e s t r e d i validità d e l l ' A c c o r d o dei seguenti contingenti n o n ancora posti in
distribuzione:
1)
B
tonn.
750.000
»
»
n.
tonn.
10.000 (2)
1.5'D'O
10.000.000
5.000
»
»
»
»
»
»
»
»
»
»
»
.
»
»
doli. U . S . A .
34 a : a c c i u g h e s a l a t e ;
624 a : s u g h e r o ( g r e g g i o i n t a v o l e ;
e x 624 c - d - e : m a n u f a t t i d i s u g h e r o ,
agglomerati ;
658a/S: essenze ed oli essenziali;
SOS: p e l l i g r e z z e o v i n e e c a p r i n e .
esclusi
2) 'Esportazicmie:
Canapa greggia e stoffa di canapa;
M a n u f a t t i idi c a n a p a ;
M a c c h i n e agricole e trattori;
Condensatori n o n prodotti dall'industria spagnola, valvole e materiale radiotelefonico;
M a c c h i n e p e r l a f a b b r i c a z i o n e diei m a g n e t i ;
Autovetture, autocarri e pezzi' di r i c a m b i o ;
M o t o r i ia c o m b u s t i o n e i n t e r n a e l o r o p a r t i .
Motori m a r i n i e industriali;
' C o l o r a n t i .e p r o d o t t i i n t e r m e d i p e r l a l o r o f a b b r i c a zione ;
Pellicole cinematografiche non impressionate.
10.000
100
10.000
750
3.000 (3)
500 (3)
100 (3)
20
20
300
50
600
150
1.000
500
• 1
200
200
200.000
L e ( d o m a n d e d ' i m p o r t a t z i o n e e ¡di e s p o r t a z i o n e r e d a t t e s u
c a r t a l e g a l e d a L . 32 e d a c c o m p a g n a t e d a l l a r i c e v u t a d i
v e r s a m e n t o idi L . 561 a f a v o r e idelll'Ufficio ¡del R e g i s t r o , .a
¡norma, idei D . (L. 30 m a g g i o 1947, n . 604, . d o v r a n n o p e r v e n i r e
a l M i n i s t e r o i m p r o r o g a b i l m e n t e e n t r o il 20 f e b b r a i o . .
L a c o n v o c a z i o n e p r e s s o Al M i n i s t e r o idei c o m p e t e n t i C o m i t a t i T e c n i c i r e s t a ¡fissata p e r l e s e g u e n t i d a t e :
Comitato
Comitato
Comitato
Comitato.
Comitato
( P r o d o t t i A l i m e n t a r i : 3 m a r z o , o r e 10;
P r o d o t t i C h i m i c i : 5 m a r z o , o r e 10;
(Pelli: 8 m a r z o , o r e HO;
M a c c h i n e ; l o m a r z o , o r e 10;
P r o d o t t i T e s s i l i : 12 m a r z o , o r e '10.
PROROGA DELL'ACCORDO
COMMERCIALE
ITALO-OLANDESE
(1) ICollegaitio coni il eontingeinite di tiaportfiiziioiie ipcùaioc» di prodotti
siderurgici.
1(¡21 ICcililegato coti il oo.nt!rogein,te di lesportaaiome italiana di: cuscinetti
a ,-fer.e.
(i3) 'Coi'legaitioi oc« i oo.nft.in®£irjti' di esportazione itailtoa di oolciramti,
ccifri e ve,mici.
L'Ufficio
Stampa d e l ' Ministero
del C o m m e r c i o
con
l'Estero h a c o m u n i c a t o c h e in base a d un'intesa interc o r s a c o n 11 G o v e r n o ' d e l l ' A j a , i v i g e n t i r a c c o r d i c c m m e r iciail'i i t a l o - o l a n d e s i idei 30 a g o s t o 11946, c h e e r a n o v e n u t i a
s c a d e r e il 30 n o v e m b r e u. s., s o n o s t a t i u l t e r i o r m e n t e p r o r o g a t i s i n o a l 29 f e b b r a i o 1948.
S i n o a n u o v o a v v i s o r e s t a n o f e r m e t u t t e (le n o r m e d '
e s e c u z i o n e s i n o r a e m a n a t e p e r l a m e s s a in a p p l i c a z i o n e
degli a c c o r d i stessi.
N O R M E PER L'APPLICAZIONE D E L L ' A C C O R D O
PROVVISORIO C O N LA R O M A N I A
B E N E L U X - RIPARTIZIONE
Il M i n i s t e r o d e l c o m m e r c i o c o n l ' e s t e r o , D i r e z i o n e g e n e r a l e a c c o r d i c o m m o r c -ali, h a e m a n a t o l e n o r m e p e r l ' a p p l i c a z i o n e d e l l o s c a m b i o d i n o t e dal 24 d i c e m b r e 1947 tra
(l'Italia e la R o m a n i a ( r e l a t i v o a l l a r i p r e s a d e g l i s c a m b i
comlmerioiaili.
T u t t e ile e s p o r t a z i o n i e l e i m p o r t a z i o n i v e r s o e d a l l a R o m a n i a s o n o v i n c o l a t e a, l i c e n z a . L e doimainlde p o s s o n o e s s e r e
presentate al M i n i s t e r o d e l c o m m e r c i o c o n l'estero, S e r v i z i o esportazioni e i m p o r t a z i o n i , in q u a l s i a s i momJento,
s e g u e n d o le n o r m e attualmente in Vigore al riguardo. Esse
d o v r a n n o essere c o r r e d a t e di una 'dichiarazione della L e g a z i o n e d i R o m a n i a a, R o m a c o m p r o v a n t e c h e l e d o m a n d e
s t e s s e c o r r i s p o n d o n o ad u n a o p e r a z i o n e r e a l e e c o n c r e t a .
L e o p e r a z i o n i di i m p o r t a z i o n e e di e s p o r t a z i o n e
dov r a n n o , di regola, e s s e r e effettuate e n t r o un p e r i o d o di
tempo n o n superiore a tre mesi; eccezionalmente potranno
essere concesse delle proroghe.
La f a t t u r a z i o n e d e l l e m e r c i d e v e a v v e n i r e i n lire italiane.
Il r e g o l a m e n t o f i n a n z i a r i o d e l l e o p e r a z i o n i s a r à e f f e t t u a t o
s e c o n d o le n o r m e valutarie a l l ' u o p o da emanarsi d a l l ' U f ficio i t a l i a n o d e i c a m b i .
f
'Dog.
Dog.
Dog.
e igli
Dog.
Dtog.
P e r ( q u a n t o r i g u a r d a il s u g h e r o g r e g g i o e d i m a n u f a t t i
d(i s u g h e r o v e r r à p r o v v e d u t o s o l t a n t o o r a alla r i p a r t i z i o n e (delle d u e a l i q u o t e s e m e s t r a l i i n r e l a z i o n e a l c o n tingente totale previsto dall'accordo.
C i ò posto, l e D i t t e Che n o n abbiano presentato d o m a n d a
a s e g u i t o d e l l e ( C i r c o l a r i (80900(1 d e l 2 luiglio 1847 e 214309
d e l '9 o t t o b r e 1947, r i g u a r d a n t i la r i p a r t i z i o n e d e i s u d d e t t i
Contingenti, d o r r a n n o p r o v v e d e r e ad inoltrare regolare richiesta p e r c o n c o r r e r e alle quote stabilite dall'accordo sec o n d o le disposizioni della precedente circolare.
l'Itailia
»
»
»
»
»
Importazione:
Voce
Voce
Voce
d dischi
Voce
Voce
QUOTE
L'Ufficio Stampa del Ministero del Commercio
con
l ' E s t e r o h a c o m u n i c a t o c h e 'è i n c o r s o d i s p e d i z i o n e a l l e
C a m e r e d i C o m m e r c i o Industria e A g r i c o l t u r a ed altri
Entii i n t e r e s s a t i l a c i r c o l a r e c o n c e r n e n t e ila r i p a r t i z i o n e
delle q u o t e d i s p o n i b i l i r e l a t i v e al 2° s e m e s t r e d e i c o n t i n g e n t i d i i m p o r t a z i o n e e d e s p o r t a z i o n e 'da e v e r s o l a
Unione Economica Belga-Lussemburghese.
Il t e r m i n e p e r l a p r e s e n t a z i o n e d e l l e r e l a t i v e d o m a n d e
è s t a t o Assalto i m p r o r o g a b i l m e n t e lai 20 f e b b r a i o .
ITALIA-BULGARIA
ENTRATA IN VIGORE DEGLI A C C O R D I DI C O M MERCIO E DI P A G A M E N T O DEL 5 N O V . 1947
Il M i n i s t e r o d e g l i a f f a r i e s t e r i h a c o m u n i c a t o , c h e g l i
a c c o r d i d i c o m m e r c i o e 'di p a g a m e n t o ita l o - b u l g a r i d e l
5 n o v e m b r e 1947 s o n o e n t r a t i i n v i g o r e i l 20 d i c e m b r e u . s.
La collaborazione a C r o n a c h e Economiche è per invito. L'accettazione degli articoli dipende dal giudizio insindacabile della
Direzione. La responsabilità per gli articoli firmati spetta esclusivamente ai singoli autori. La riproduzione totale o parziale
del contenuto della rivista può essere consentita soltanto dalla Direzione.
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le d o l c i u m i - T o r i n o via V i b ò 41.
204.409 - P U B ' B L I O I T A L - C O M P A G N I A DI P U B B L I C I T À ' I T A L I A N A - s o c . a resp. l i m i t a t a - u t i l i z z a z i o n e ed e s e r c i z i o d i o g n i f o r m a - T o r i n o , v i a A r c i v e s c o v a d o 7.
204.410 - I M M O B I L I A R E A G R I C O L A
F A V A L D O - gestione e a m m i n i strazione di b e n i i m m o b i l i e d i
aziende agricole
- Torino,
via
C o n f i enza 15.
204.411 - F O R N E R O A N T O N I O - a m bulante frutta e verdura - T o r i n o , via P r i o c e a , 2.
204-412 - S E R R A T E R E S I N i A di G i u seppe - commestibili e drogheria
T o r i n o , via B u n i v a l'I.
204.413 - B O S C O R A S A R ! A - c o m m e s t i b i l i e d r o g h e r i a - T o r i n o , via
Baiane 11.
204.4114 - G A V A R I N O C o n i u g i e F i g l i o - S o c i e t à di f a t t o - P a n e t t e ria e p a s t i c c e r i a c o n f o r n o - T o r i n o , via M a l o n e 27.
204.4110 - S O C I E T À ' I T A L I A N A C O M M E R C I O E S T E R O - S.I.C.E. - a
resp. l i m i t a t a - i m p o r t a z i o n e ed
e s p o r t a z i o n e d i qualsiasi p r o d o t t o
i n d u s t r i a l e - T o r i n o , v i a S. F r a n c e s c o d a P a o l a 10.
204.416 - M O L L O C E L E S T E f u S e c o n do - profumerie e gabinetti
di
p e t t i n a t u r a - T o r i n o , via C a r l o A l b e r t o 47.
204.417 - G I A N N I T I E M i P O A N I E L L O commestibiili, d r o g h e r i a e v i n i T o r i n o , v i a Stradelila 90.
204.4:18 - C I R A V O L O & C A L C A G N O
s o c . di f a t t o - c o m m e r c i o a l l ' i n grosso di mercerie - Torino, cors o R e g i n a M a r g h e r i t a US.
204.4.19 - S C A G L I O L A I R M A - Osteria - T o r i n o , v i a V a l d i e r i 2.
204.420 - B R U N E T T O - D E N T I S SOC. a
r e s p . l i m i t a t a - escavazionie p e r
f o n d a z i o n i di o p e r e e d i l i z i e , e c c .
- T o r i n o , via C a p r i o l o 5 b i s .
204.421 - L A B O J T A I N G . J O N A & C.
s o c . a resp. l i m i t . - c o s t r u z i o n e d i
c a r p e n t e r i e le cailderie i n g e n e r e
- T o r i n o , via J u v a r a 25.
204.422 - T A R T A G L I N O A U R E L I O d i
Anacleto - c o m m e r c i o all'ingross o d i v i n i - Castellani onte, Case
S p a r s o 34.
204.423 - B O C C A C C I O C A R O L I N A in
G A L L O f u C a r l o - c o m m e r c i o a.l ' i n g r o s s o d i l a n a e filati - T o r i n o ,
e . P e s c h i e r a 200.
204.424 - A U D I G R l I V E T T A E D O A R D O
Ifu G i o v a n n i - a m b u l a n t e di q u a dri e sopramobili - Torino, via
Asisarotti 8.
204.425 - G I O R D A N O A L D O e M O L I NO G I O V A N N I soc. d i fatto panetteria, pasticceria c o n f o r n o
- T o r i n o , v i a K i z z a 2V
204.426 - M U Z I O S E V E R O f u G i u s e p p e - c o m m e s t i b i l i e droglheria T o r i n o , v i a R e n a t o M a r t o r e l l i 2.
204.427 - M O S C O N I R E N Z O - c o m m e r c i o a l l ' i n g r o s s o di filati i n g e n e r e - T o r i n o , v i a A u r e l i o S a f f i 8.
204.428 - B O F F A N O F E R D I N A N D A d i
Carlo - bar, caffè - Torino, piazza Castello 171.
204.429 - V I A N O M A R I A d i L u i g i vendita polli, conigli, selvaggina
e u o v a - T o r i n o , via M a l o n e 25.
204.430 - C H I A N V I E
GIOVANNI fu
A n t o n i o - comlm. g e n e r i d i c o m mestibili - Torino, via Cristoforo
C o l i a m b o 2.
204.431 - B A L L A R I N & G R E Z A R SOC.
a resp. l i m i t a t a - c o m m e r c i o d i
ianerie, c o t o n c r i e , telerie e affini
- T o r i n o , v i a S. F r a n c e s c o d ' A s sisi 17.
204.432 - L E V R I N O G I O V A N N I f u L e o nardo - ambulante di sapone T o r i n o , c o r s o F r a n c i a 265.
204.433 - P E T I T I A L F O N S O f u G i l d o
- ambulante di f e r r a v e c c h i - T o r i n o , via d e i M i l l e 46.
204.434 - M A S C H I O M A L V I N A f u G i u s e p p e - a m b u l a n t e di f r u t t a e v e r d u r a - T o r i n o , v i a R o s s a n a 28.
204.435 - M O R T I L L A R O
GIUSEPPE
f u S a l v a t o r e - a m b u l a n t e di m e r cerie e chincaglierie Torino,
v i a F e l e t t o , 16.
204.436 - L E N T I & P R O C C f i l O SOC. d i
f a t t o - c o m m e r c i o al m i n u t o g e neri di drogheria e alimentari T o r i n o , via P i a n e z z a 68.
204.437 - B I G L I A M A R I A d i C l e m e n te - latteria - T o r i n o , via A v i g l i a n a 47.
204.438 - M A S U E L L O C A T E R I N A f u
A l b e r t o - a m b u l a n t e di
fiori
T o r i n o , c. Raigio P a r c o 135.
204.439 - D A L L E O R E A N T O N I O f u
B e r n a r d o - raippreslentante di tessuti e lana - T o r i n o , via G u i d o
V o l a n t e , 35.
204.440 - A L A L U I G I di L o r e n z o a m b u l a n t e di f o r m a g g i , b u r r o e
u o v a - T o r i n o , via S a n t ' A n n a 7.
204.441 - D A V I C I N O L U I G I f u F r a n cesco - riparazione macchine agric o l e - Campiglionie F e n i l e , via L i n o Dagotto.
204.442 - T E S I O G I U S E P P E f u M i Chele - c o m m e s t i b i l i , f r u t t a e v e r d u r a - Carmiagniola, via M a e s t r a 3.
204.443 - A B E N A A L C I D E di D o m e n i c o - a m b u l a n t e di d o l c i u m i e r i n freschi - Chivasso, Frazione Casfelrosso.
204.444 - G I A N A R D A
GIUSEPPE
di
Carlo - laboratorio per c o n c e r i a
pelli m o n t o n e ^ - Settimo Torinese,
via C o n s o l a t a 24.
204.445 - R A V I O L A A N T O N I O d i F r a n cesco - ambulante di uova e poll a m e - Moineailieri, via S e s t r i e r e 4.
204.446 - S O R I A F L A V I O di A l e s s a n dro - c o m m e r c i o all'ingrosso di
v i n i - M o n c a l i e r i , piazza M a r c o ini n u m . 5.
204.447 - R O L L E B E N I A M I N O f u T o m maso - commestibili, frutta secca
- La Cassa, v i a G i v o l e t t o .
204.448 - B O C C A R D O C A T E R I N A d i
Luigi - c o m m e r c i o pesci freschi M o n c a l i e r i , via R o m a 13.
204.449 - B R U N A G I O V A N N I L U I G I f u
G i u s e p p e - asteria - T o r i n o , via
C a n d í a 2.
204.450 - B O S C O M A R I O d i G i a c o m o
- a u t o t r a s p o r t i p e r c o n t o di terzi
- T o r i n o , via N i c o l a F a b r i z i 17.
204.451 - A . R . S . - A P P A R E C C H I A T U RE RADIO
SCIENTIFICHE
ED
E L E T T R I C H E s o c . in n o m e c o l l e t tivo - riparazione, costruzione di
a p p a r e c c h i radio, ecc. - Torino,
v i a V e r r e s 18 b i s .
204.452 - A C C O S S A T O A N T O N I O d i
Simonie - m u r a t o r e - T o r i n o , c o r s o
i M o n c a l i e r i 279.
\
204.453 - D I S T I L L E R I A F R A T E L L I R E V E L CHION soc. in n o m e collett i v o - C h i a v e r a n o , via R o m a 21.
204.454 - C O R S O E U G E N I A d i S e b a stiano - comimestibili e d r o g h e T o r i n o , v i a B o r g o m a n e r o 51.
204.455 - G R A S S O P A O L O f u G i u s e p p e - rappresentante di caramelle
e cioccolato - Torino, via R o m a g u a n o 28.
204.456 - R O L F O A N T O N I O ai G e r v a sio - c o m m e r c i o atti'ingrosso d i v i n i - V e n a r í a , v i a l e B u r i d a n i 60.
204.457 - P I N T O N J O L E d i A u r e l i o caffè ristorante - Venaria, v. T r u c c h i n u m . 48.
204.458 - D E N T E E D O A R D O d i F r a n cesco - ambulante di mercerie T o r i n o , v i a C h i e s a della Salute 92.
204.459 - T R A C O T R A D I N G C O M P A N Y M I L A N O sac. per azioni sede: Milano, via Monte di P i e tà 18 - n o l e g g i o , d o p p i a g g i o , p r o d u z i o n e films - Filiale i n T o r i n o ,
v i a S a c c a r e l l i 9.
204.460 - C U R R A F R A N C E S C O A N G E LO f u D o m e n i c o - osteria - T o r i n o , via Polilenzo 4.
204.461 - M A L P E D E F R A N C E S C O f u
Michele - ambulante di frutta e
v e r d u r a - T o r i n o , c. N o v a r a 1.
204.462 - D E L C O N T E B I A S E A N G E L O di C e s a r e - a m b u l a n t e d i f r u t ta e v e r d u r a - T a r i n o , c o r s o V e r c e l l i 4.
204.463 - B O N F A N T I I D A f u P a s q u i no - cartoleria c o n rivendita giorn a l i - T o r i n o , v i a dfella R o c c a 12.
204.464 - B U R S I S S O G I O V A N N I - m a c e l l e r i a - Rivarotto C a n a v e s e .
204.465 - T O R I N E S E
IMBALLAGGI
M E T A L L I C I A F F I N I S T I M A già
M e t a l g r a f P . t e s o c . p e r az. - i m ballaggi metallici - Sede Milano,
filiale
T o r i n o , c . B r e s c i a 19.
204.466 - C A R N E N O C A R L O - l e g n a
ingrasso - Druent.
204.467 - S C A R A F I A T E O D O R O - m a c e l l e r i a - Drueint.
204.468 - PRIN" A L E S S A N D R O - a m bulante polli uova conigli b u r r o
latticini - Sestriere.
204.469 - OR E S T O D I N A P A O L O - m a celleria
carne
bovina
suina
'Ouorgraè. .
204.470 - C E R E T T O
GASTIGLIANO
ANTONIO
- manufatti rame
Ouorgnè.
204.471 - DI L E O P R O S P E R O - a m bulante generi drogheria - Caluso.
204.472 - F E R R E R Ò - M A R I A - i n g r o s s o latte - V i n o v o .
204.473 - B I N A U D O F I O R E N Z O - c o m m e s t i b i l i " f r u t t a v e r d u r a g e n e r i di
p r i v a t i v a e trattoria - Ciconio.
204.474 - S O A R D O G I U L I O - l o c a n d a
c o n trattoria - C a s t a g n e t o P o .
204.475 - B E R T O L I N O I D A N E L L A ingrosso minuto vendita vino I v r e a , via C a n t ó n S a r d a 10.
204.478 - A T E C O - d i G H I O G I O V A N N I di A l f o n s o - c o m m e r c i o d i
conduttori cavi elettrici - Torino,
via O t t a v i o Rlevel 15.
204.479 - C O R T E S E g e o m . P I E T R O f u
Giuseppe - costruzioni edili, lav o r i stradali e ferroviari - A r o ina, via C a n t o n i 11.
204.480 - C E R R A T O R O S A i n R e m o n da f u M i c h e l e - b o t t i g l i e r i a - T o r i n o , v i a D i N a n n i 66.
204.481 - ACTIiS G I U S E P P A i n G A RIONE fu Giacdmo - commestibili
- C'hivasso, v i a C a i r o l i 28.
204.482 - V I R O G L I O M A R I A d i V i t t o rio - droghe e commestibili - T o r i n o , c. T a s s o n i 59.
204.483 - S O C I E T À ' A U T O T R A S P O R T I M A S S O C C O F . L L I X.
e C.
M A S S O ' C C O & C. - S.A.iM. SOC. in
accom. semplice autotrasporti
corrieri e spedizioni in genere Monicalieri, v. Cesarle Battisti 8.
204.484 - S A M P I E T R O P I E R I N A
fu
•Giovanni - a m b u l a n t e d i frutta, e
a g r u m i - T o r i n o , via M a d a m a C r i s t i n a 17.
204.485 - B I S SO L I G I O V A N N I d i G a e tano - sarto - T o r i n o , via Franco
B o n e l l i 6.
204.486 - G I R A R D I G I O B A T T I S T A f u
S. F r a n c e s c o - c o m m e r c i o b e v a n d e v i n o s e ingrosso, e m i n u t o - L u sierna S. G i o v a n n i , v. Canlaivero 5.
204.487 I T I E T idi V o t a n t e P a s q u a l e d i
Giovanni - Impresa Torinese Impianti Elettro-telefoniei - Torino,
viia S. Q u i n t i n o , 15.
204.488 - Z A N A B O N I R I N A d i Blalt.tista - m e r c e r i e e calzetterie
T o r i n o , v i a M o n t e b e l l o 22.
204.489 - P a l o m b o M A R C O f u N i c o l a
- Sartoria - T o r i n o , via P e r r e r o ,
n u m . 113.
204.490 - P E R R O N E P A O L O idi Sfeeond o - A m b u l a n t e idi f e r r a v e c c h i T o r i n o , v i a F r e j u s , 37.
204.491 - C H I C C O G I U S E P P E f u M a t teo - Comm. ingrosso e m i n u t o di
pesci freschi - Settimo Torinese,
v i a Italia, 60.
294.492 - T O S E L L I M I R O d i F r a n c e s c o
- Commtercio i n g r o s s o d i p r o d o t t i
chimici e vernici,
204.493 - R I G H E T T A e B E R T E T T O ,
c o n i u g i - S o c i e t à idi f a t t o - S e t t i m o T o r i n e s e , v i a I t a l i a , 54.
204.494 - C A L O S S O E R N E S T A R O S A
di S t e f a n o - B a r - S e t t i m o Tortai.,
v i a Italia, 20.
204.495 - B A I M A PIOCTT A N T O N I O fu^
D o m e n i c o - C o m m e r c i o al m i n u t o
idi g e n e r i a l i m e n t a r i ( f r u t t a e v e r dura) Settimo
Torinese,
via
I t a l i a 38.
204.496 - S P A G N O L O R I C C A R D O f u
A n t o n i o - A m b u l a n t e di o s s a g r a s si d i animali, e c c . - Torino, via
N i c o l a F.abrizi, 53.
204.4,97 - I G A L L I A N A A N N A - S a l u meria commestibili frutta v e r d u ra t e r r a g l i e - Vilflafranca P.te.
204.408 - M U S S A & P A S T A , SOC. i n
n o m e coli. - Abbigliamento tessili e c o n f e z i o n i - T o r i n o , p . R e p u b b l i c a 12.
204.4.99 - B R A C C O G I U S E P P E - C a r t o leria d r o g h e r i a - V e r o l e n g o .
204.500 - F E R I N O G I U S E P P E - C o n c i m i cereali sementi foraggi ingross o - A l p i g n a n o , v i a ¡Mazzini, 43.
204.501 - F R A T E L L I , S A D A , SOC. d i
•fatto - rappresientanze - A v i g l i a n a
v i a U m b e r t o 45.
204-502 - B A R E S I O A N D R E A - a m b u lante frutta verdura
Torino,
v i a S a l u z z o 126.
204.503 - R O M A N O G I O V A N N I - a u totrasporti
- Agli'è, via P. A m e d e o 21.
204.504 - M A S S O L A A L B I N O - a r t i c o l i Elettrici a p p a r e c c h i r a d i o T o r i n o , v i a C o n s o l a t a 8.
204.505 - C A T A N I A T U L L I O - r a p p r e s e n t a n z e - T o r i n o , v i a P e t r a r c a 17.
204.506 - I N T E R C O M
COMMERCIO
IMJPORT A Z I O N E
ESPORTAZION E s.r.l. - r a p p r e s e n t a n z e c o m merciali ed industriali - Torino,
v i a San D o m e n i c o 35.
204.507 R A P A L I N O L O R E N Z O - i n grosso m i n u t o frutta verdura g e neri alimentari - Settimo Torines e , v i a Italia 9.
204-508 - G R A T T A P A G . L I A & C. SOC.
di f a t t o - d r o g h e r i a
alimentari
frutta verdura - Settimo Torines e , via F.lli R o s s e l l i 3.
204.509 - S C A G L I O T T I C L E M E N T I N A
- ambulante d o l c i u m i frutta secca
- T o r i n o , v i a A r g e n t e r ò 4.
204.31.0 - T A R T A G L I N O R O M I L D O vini drogheria commestibili - T o r i n o , via N. Faibrizi 8.
204.5ilil - P O M A T T O D O M E N I C O - a m bulante maglierie chincagliere T o r i n o , via L. iRoisisi 9.
204.512 - BRUiSA G I O V A N N I - a r t i c o l i
artistici p e r regalo e religiosi A l p i g n a n o , v i a R i b e r i 10.
204.513 - . M O R E G G I O V I T T O R I O - m a gazzini lavorazione cementi - T o r i n o , c o r s o R a e c o n i g i 1011.
204.514 - B U R A T T I G I O V A N N A - a m bulante frutta verdura - Torino,
v i a B i e l l a 5.
204.515 - N I C E T O E R M E N E G I L D A ambulante mercerie chincaglierie
- T o r i n o , v i a L o r r i b a r d o r e 4.
204.516 - C E R V A L U I G I - c a f f è b a r R i v o l i , via F.'lli P i o l 17.
204.517 - G I L L I O - B E R N A R D O - a m bulante f o r m a g g i latticini e p r o dotti alimentari conservati - V e nalzio.
204.5118 - I S T I T U T O N A Z I O N A L E T R A S P O R T I I . N . T . s o c . p e r a.z. - t r a sporto m e r c i - sede Roma, via
S a v o i a 19 - filiale Tortaio, v i a N i z za 6.
204.919 — V I G L I A N O M A R I O - a u t o trasporti - T o r i n o , via Industria
n u m . 15.
204.520 - V I G L I A N O A L E S S A N D R O autotrasporti - Torino, corso Pes c h i e r a 161.
204.5121 - P E I R A G I U S E P P E - v e n d i t a
i n g r o s s o tessuti - T o r i n o , v i a San
Q u i n t i n o 43.
204.522 - ¡ M I R A N O C A R L O T T A - a m bulante frutta verdura - Torino,
v i a F e s s a l a 7.
204.523 - O D D O N E & C . d i B o c c a O reste - impresa trasporti funebri
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