N.3 2012
ASSOFOND
FEDERAZIONE
NAZIONALE
FONDERIE
Poste Italiane S.p.A. - Anno XL-Pubblicazione bimestrale - Spedizione in A.P. - 70% - Filiale di Milano
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N. 3 2012
sommario
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ASSOFOND
in igne vita
ASSOFOND
FEDERAZIONE
NAZIONALE
FONDERIE
Pubblicazione bimestrale tecnico-economico ufficiale
per gli atti dell’Associazione Nazionale delle Fonderie
Autorizzazione Tribunale di Milano
n. 307 del 19.4.1990
Direttore Responsabile
Silvano Squaratti
Assemblea 2012
Il tema dell’innovazione al centro dei lavori dell’Assemblea Assofond..................................10
Industria di Fonderia: consuntivo 2011 ........................................................................................20
Il percorso di Assofond dalla contrattualistica alla sicurezza..................................................28
Il sistema italiano delle Fonderie: punti di forza e di debolezza
nel discorso del Presidente Frigerio ................................................................................................32
Panorama dell’evoluzione del settore automotive......................................................................36
Il telaio della Ferrari F 458 Italia ................................................................................................40
Anime ceramiche nella pressocolata dell'alluminio ..................................................................46
Sostituzione di una struttura saldata con una fusione in Ghisa Austemperata ................50
Meccanica dell’intaglio e Meccanica della frattura nella stima di resistenza
a fatica di ghise sferoidali austemperate ....................................................................................54
“Stato dell'arte” nella collaborazione tra le Imprese di Fonderia e le Università ............62
“Energia: una ... scossa continua” ..................................................................................................66
Il sostegno di importanti partners ................................................................................................70
Gestione Informatica Integrata in Fonderia ................................................................................78
Direzione e redazione
Federazione Nazionale Fonderie
20090 Trezzano S/Naviglio (MI), Via Copernico 54
Tel. 02/48400967 - Telefax 02/48401282
www.assofond.it - [email protected]
Gestione editoriale e pubblicità
S.A.S. - Società Assofond Servizi s.r.l.
20090 Trezzano S/Naviglio (MI), Via Copernico 54
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Amministrazione e abbonamenti
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Una copia 12,91 euro, estero 20,66 euro
Economico
Numeri arretrati il doppio
La Carta dei principi per la Sostenibilità ....................................................................................80
Rubrica Legale
Rubrica Legale .................................................................................................................................. 82
V Seminario legale: La responsabilità contrattuale ................................................................ 84
Tecnico
La presenza del Fe in leghe Al-Si da Fonderia
Parte 2 - Tecniche di neutralizzazione tramite alligazione......................................................88
L’importanza della metallurgia - “Metallurgia generale” (diciottesima parte) ................98
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Industria Fusoria senza autorizzazione e senza citare
la fonte. La collaborazione alla Rivista è subordinata
insindacabilmente al giudizio della Redazione.
Le idee espresse dagli Autori non impegnano ne la
Rivista ne Assofond e la responsabilità di quanto
viene pubblicato rimane agli Autori stessi.
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Assemblea
2012
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G. Corelli
Il tema dell’innovazione al centro
dei lavori dell’Assemblea Assofond
L’assemblea annuale dell’Associazione rappresenta, oramai da
qualche anno, l’occasione per
dibattere, alla presenza di autorevoli ospiti, importanti temi
d’interesse non solo per le imprese del Settore Fonderia ma
per l’intera filiera produttiva
che vede la Fonderia quale fondamentale “tassello” per la
competitività dell’industria manifatturiera Made in Italy.
Un evento in occasione del
quale si trovano fianco a fianco
tutti gli operatori economici
collegati al Settore della Fonderia che condividono molti dei
problemi che affliggono l’industria nazionale e le speranze di
soluzioni che consentano di superare la crisi per intraprendere un percorso di crescita, che
offra prospettive economiche
alle nostre Imprese.
“Alleggeriamo il futuro” questo
il tema che ha fornito lo spunto per coniugare temi quali ricerca ed innovazione, energia e
sostenibilità, in una complessa
trama che ha fornito una chiara indicazione di quale siano le
sfide che il Settore ha di fronte
e le opportunità che possono
essere colte per ridare respiro,
in un fondamentale settore
economico quale è quello automotive e dei veicoli in generale,
all’industria di fonderia del nostro paese.
E per parlare di tecnologia e di
innovazione quale location migliore di quella del Parco Scientifico Tecnologico Kilometro
Rosso di Bergamo, scelta dalla
Giunta per ospitare nei suoi
prestigiosi locali, l’edizione 2012
dell’Assemblea Assofond, che si
è svolta il 25 maggio scorso.
ASSOFOND
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ASSEMBLEA 2012
Alleggeriamo
il futuro
Ricerca, innovazione, sostenibilità:
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Bergamo
La prima parte della giornata è
stata dedicata alla attività “istituzionale” dell’Assemblea Generale Ordinaria, che ha visto
la partecipazione delle sole
Fonderie Associate.
L’ordine del giorno ha visto alternarsi sul palco della sala
“Aria” adibita ad ospitare i lavori assembleari, gli interventi
del Presidente e del Direttore
dell’Associazione.
Industria Fusoria 3/2012
10
Assemblea 2012
Enrico Frigerio nel suo discorso ha sintetizzato, a grandi
linee, lo stato del Settore ed i
principali risultati economici
registrati nel 2011 che hanno
segnato una diminuzione delle
Imprese (6 aziende non hanno
retto al momento congiunturale negativo) ed una parziale ripresa nei livelli produttivi (incrementata del 12% fra getti
ferrosi e non ferrosi per una
produzione complessiva di
2.214.509 tonnellate) che hanno consentito alle imprese italiane di riguadagnare la leadership europea nel settore dei
getti non ferrosi e di mantenersi saldamente al secondo posto, dietro alla Germania, nella
produzione di getti di metalli
ferrosi.
Sul fronte dei risultati economici, il 2011 ha registrato un
leggero recupero negli indici di
redditività del Settore, che negli anni precedenti aveva subito
preoccupanti diminuzioni; purtroppo la tendenza positiva
della prima parte del 2011 ha
registrato un nuovo preoccupante rallentamento a fine anno che perdura nei primi mesi
del 2012. Il fatturato complessivo del Settore è stato di 7,5
miliardi di euro; il livello occupazionale ha registrato un lieve
incremento (+1,9%) raggiungendo complessivamente le
29.400 unità. Sul fronte del
commercio estero, permane
una situazione di saldo negativo, dovuta essenzialmente alla
pesante componente di importazioni da paesi extra UE, mentre il saldo rispetto ai soli paesi dell’area europea ha registrato un saldo positivo.
Il Direttore di Assofond Silvano
Squaratti è intervenuto illustrando brevemente all’assemblea le principali attività che hanno coinvolto l’Associazione.
Il permanere di motivi di “tensione” nel quadro congiunturale italiano e la necessità per
la Fonderia italiana di non perdere terreno sul fronte della
Da sinistra Silvano Squaratti, Roberto Ariotti, Enrico Frigerio, Franco Zanardi.
11
competitività rispetto ai nostri
partner europei, hanno rappresentato il riferimento per
l’Associazione che ha finalizzato gran parte della propria attività e risorse al contenimento dei costi, sia sul fronte delle
commodities, sia in generale sui
vari aspetti della gestione industriale dove maggiormente
significative sono le incidenze
di costo.
Sono state, in particolare, ricordate le costanti attività dedicate sul fronte dei temi
energetici e delle materie prime e le iniziative intraprese
per contenere i problemi gestionali ed i relativi costi sul
fronte dello smaltimento dei
rifiuti. Il Direttore ha ricordato, inoltre, come le continue
evoluzioni della normativa ambientale abbia reso necessario
una costante attenzione ed
impegno degli uffici dell’associazione nella non facile opera
di “contenimento” degli impatti economici conseguenti al
mantenimento della “conformità normativa” nelle Imprese
del Settore.
Novità quali l’inserimento delle attività di Fonderia, pur limitata agli impianti con forni di
potenza termica superiore a
20 MW, nella normativa Emission Trading a partire dal 2013,
hanno coinvolto l’Associazione in un intenso lavoro a livello locale ed europeo (tramite
il CAEF- Comitato delle Associazioni Europee di Fonderia)
per contribuire alla definizione
della complessa normativa di
attuazione della Direttiva
2009/29/CE.
Squaratti ha concluso il suo intervento sottolineando che la
mission di ASSOFOND di tutelare gli interessi delle Fonderie
associate e del Settore nel suo
complesso, dando seguito alle
iniziative deliberate dalla Giunta e dalla Presidenza, ha guidato l’attività svolta con la finalità
di trovate adeguate risposte e
soluzioni ai tanti problemi di
volta in volta portati all’attenzione dell’Associazione.
Industria Fusoria 3/2012
Assemblea 2012
prodotti da sempre perseguita al di la delle richieste del
mercato, la ricerca e sviluppo
che hanno consentito il raggiungimento di un know-how
elevato grazie ai costanti investimenti in “capitale umano”
e, non ultimo, il valore dei
nostri fornitori di impianti,
di prodotti e servizi che da
sempre affiancano i nostri
sforzi alla crescita e al miglioramento.
Per contro, sul fronte delle
debolezze, a giudizio di Frigerio, si debbono annoverare
fattori imputabili a carenze
“strutturali” del Sistema Italia,
La parte privata dell’Assemblea
si è quindi conclusa con le fasi
di approvazione dei bilanci consuntivi del 2011 e con l’approvazione del bilancio preventivo
per l’anno in corso.
Dopo un breve coffee break
consumato nell’area centrale
della struttura di KILOMETRO
ROSSO che ospitava gli stand
espositivi degli Sponsor dell’evento, ha avuto inizio la Parte
pubblica dell’Assemblea, ospitata nella sala “Aria” e, tramite
collegamento in video, in una
seconda sala adiacente.
I lavori sono stati aperti dall’intervento del presidente Frigerio, che dopo una breve panoramica nazionale ed internazionale del Settore, si è soffermato sui fattori che costituiscono
i punti di forza e di debolezza
del nostro Settore.
Fra i primi vanno sicuramente
annoverati i livelli di produttività ed efficienza delle Fonderie italiane fra i più
elevati, la qualità e la sicurezza intrinseca dei nostri
quali i costi delle energie
che ci penalizzano rispetto a
tutti i nostri competitori europei, il costo del lavoro e il
cuneo fiscale che contribuiscono a ridurre la competitività delle nostre imprese da
un lato e dall’altro aumentano
la conflittualità con i lavoratori per gli aspetti legati ai salari, la pressione fiscale che si
posiziona ai livelli più alti in
Europa.
In conclusione del suo intervento Frigerio auspica che si
possano rimuovere le molte
cause che riducono la competitività del settore manifatturiero; un settore manifatturiero più competitivo è la soluzione ai problemi occupazionali che affliggono l’Italia e
molti altri paesi europei.
Industria Fusoria 3/2012
12
Assemblea 2012
Riduzione di massa e contenimento dei costi dei componenti realizzabile attraverso
l’utilizzo di prodotti ottenuti
con processi di fonderia, in
sostituzione di altre tecnologie utilizzabili.
Una ampia sintesi degli interventi dei Relatori che si sono
avvicendati sul palco, è riportata in questo stesso numero
della rivista, alle quali rimandiamo.
I lavori della mattina si sono
conclusi con un interessante
approfondimento sullo scottante tema energetico, più che
mai di attualità.
Da sinistra: Roberto Vavassori, Enrico Frigerio, Franco Zanardi.
Roberto Vavassori, neo eletto presidente di Anfia, ha sottolineato la difficile situazione in
cui si trova a vivere il comparto nazionale dell’auto: “la produzione di veicoli in Italia è circa un decimo di quella della
Germania. Il mercato interno al
momento non esiste ma dobbiamo cercare di rimanere agganciati alla locomotiva tedesca
anche se è difficile rimanere
competitivi se l’output raggiunge solamente le 500 mila unità
contro le 950 mila unità dell’Iran”.
Vavassori ha poi posto l’accento sull’attenzione in materia di
riciclo che il comparto delle
fonderie ha al suo interno, ribadendo la volontà di collaborazione tra Anfia e Assofond.
All’intervento del Presidente
Assofond ha fatto seguito la tavola rotonda dal titolo: “Alleggeriamo il futuro – Ricerca, innovazione, sostenibilità: il presente delle Fonderie”, coordinata dal Vice
presidente Assofond Franco
Zanardi.
Nella volontà dell’Associazione, il tema della giornata “Alleggeriamo il Futuro” rappresenta la sintesi degli elementi
che devono caratterizzare il
presente delle Fonderie in
un’ottica di sviluppo futuro:
ricerca, innovazione e sostenibilità.
In quest’ottica, la Fonderia
Italiana raccogliendo la sfida,
si pone come strumento di
innovazione al servizio dei
propri Clienti; l’eccellenza richiesta alle nostre imprese in
termini di contributi sul fronte della qualità dei materiali,
delle tecnologie, dei criteri di
progettazione e validazione
dei getti, è stata declinata in
relazione alle esigenze di riduzione dei pesi delle masse in
movimento cui è chiamata, in
particolare, l’industria dei
mezzi di trasporto.
13
Franco Vicentini, nella sua
duplice veste di Vice Presidente Assofond e di Presidente
del Consorzio Assofond
Energia ha aperto il dibattito
sottoponendo al Presidente
del GSE, ing. Emilio Cremona,
gradito ospite nella citata ve-
Industria Fusoria 3/2012
Assemblea 2012
ste, oltre che collega fonditore “di casa” all’assemblea Assofond, alcuni provocatorie
domande sull’incremento futuro della componente A3, sui
sistemi di accumulo e sugli
utili di Terna. In particolare Vicentini evidenzia l’aumento
tendenziale del costo dell’energia elettrica del 2012 sul
2011, ma soprattutto l’aumento tendenziale degli altri
“oneri” esposti in bolletta, la
cui incidenza sul costo totale
dell’energia elettrica non è
omogeneo per tutte le categorie di consumatori, essendo
più forte per imprese con
consumi più bassi. In particolare il carico per le fonderie è
molto più alto rispetto ai
grandi consumatori, i quali sono soggetti energivori così
come lo sono le fonderie a
causa dell’alta incidenza del
costo dell’energia sul costo
totale di produzione.
Emilio Cremona, cogliendo
la provocazione, ha illustrato le
problematiche legate alla decisione dell’Italia di raggiungere
al 2020 l’obiettivo europeo del
20-20-20: vale a dire 20% di
emissioni di CO2 in meno ri-
Nel pomeriggio, dalle ore 14.30
si è svolto l’intenso programma
delle visite. Per motivi logistici
e di sicurezza, le visite alla fonderia ghisa, all’officina di lavorazione dei dischi freno e alla fonderia alluminio della società
Brembo S.p.A. sono state programmate con un numero massimo di adesioni che alla vigilia
sono state abbondantemente
superate. Ciò ha reso necessa-
Industria Fusoria 3/2012
spetto a quelle del 1990, 20% in
meno di consumi di energia
dovuti ad interventi di efficienza energetica e 20% di energia
elettrica nazionale prodotta da
fonti rinnovabili. Pertanto, secondo Cremona, la componente A3 nei prossimi anni tenderà
ad aumentare, però a ritmi meno vertiginosi, perché il prossimo V CONTO ENERGIA verrà
formulato per garantire il decadimento graduale del valore
degli incentivi a raggiungimento
della grid parity ed inoltre Cre-
mona segnala la volontà del governo di valutare e definire un
nuovo criterio di rimodulazione del pagamento della componente A3.
Un gradito saluto, prima della
chiusura dell’ Assemblea, è
stato portato ai presenti dal
presidente della Brembo, Alberto Bombassei.
L’area espositiva ha fatto da
cornice al Buffet offerto a tutti gli intervenuti, al termine
della mattinata di lavori.
Da sinistra: Alberto Bomabassei, Presidente della Brembo e Enrico Frigerio Presidente di Asofond.
rio un intervento di Assofond
presso la Direzione della Società Brembo per programmare un’ulteriore visita in una data successiva; la disponibilità
della Brembo S.p.A., che qui vogliamo ringraziare ancora una
volta, ha reso possibile un nuovo appuntamento in occasione
della riunione di Giunta dell’Associazione tenutasi lo scorso
22 giugno.
14
Oltre alla Società Brembo, le visite hanno interessato i Laboratori Meccatronica dell’Università di Bergamo ed i Laboratori
“Testing” e Banchi prove della
Brembo, entrambi ospitati nell’area della struttura del Kilometro Rosso.
L’intensa giornata si è conclusa
con un piacevole “Happy Hour”
offerto nell’area dedicata agli
Sponsor dell’evento.
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Industria di Fonderia:
consuntivo 2011
I lavori dell’Assemblea Privata
hanno preso avvio con l’intervento del Presidente Enrico
Frigerio che, dopo aver dato il
benvenuto ai presenti ringraziandoli per aver accolto l’invito a condividere questo importante momento associativo, ha illustrato i dati del settore in una formula che quest’anno, causa i tempi troppo
serrati, ha previsto un suo unico intervento con una panoramica su tutti i comparti ferrosi e non ferrosi.
Quadro di sintesi
Nel 2011 l’Italia, con circa
1.100 Fonderie che occupano
29.340 addetti, ha realizzato un
valore della produzione pari a
7.5 Miliardi di Euro e 2.2 Milioni di tonnellate di getti ferrosi e
non ferrosi.
Con 978.280 tonnellate di getti non ferrosi, l’Italia si riappropria della leadership Europea in
ambito non Ferroso. Il primato
conteso alla Germania era stato momentaneamente accantonato a causa delle nefaste conseguenze della crisi che hanno
visto il nostro Paese maggiormente penalizzato rispetto alle
imprese tedesche. L’Italia rimane il secondo produttore di
getti ferrosi con 1.236.229 tonnellate dopo la Germania e prima della Francia (produzione di
tubi esclusa).
Il 2011 si può suddividere in
due periodi ben distinti. Senza
Industria Fusoria 3/2012
alcun dubbio i primi sette-otto
mesi dell’anno hanno beneficiato di una buona domanda complessiva aiutata anche da un’importante richiesta proveniente
dal mercato dell’esportazione.
Gli ultimi mesi del 2011 hanno
visto l’industria di Fonderia fortemente penalizzata dall’elevato livello di incertezza scaturito
dalla crisi dei debiti sovrani.
La fine del 2011 ha subito gli
effetti negativi legati all’incertezza crescente a livello europeo ed alle condizioni più difficili di accesso al credito, che
hanno spinto le imprese clienti della Fonderia a ridurre le
scorte. Anche il contributo
dell’export, che pure è stato
forte nella prima parte dell’anno, si è ridotto in modo significativo.
20
Nonostante il rallentamento
dell’ultima parte dell’anno, la
tenuta delle vendite sui mercati esteri ha consentito alle imprese di archiviare il 2011 con
un aumento del fatturato mediamente del 20% e dei volumi
prodotti del 12%.
La crescita è risultata diffusa a
tutti i settori con un minor dinamismo per quelli legati alle
costruzioni che scontano la
pesante crisi del ciclo immobiliare.
Tessuto Produttivo
e Occupazione
A fine 2011 il tessuto produttivo delle Fonderie italiane risultava costituito da 154 Fon-
Assemblea 2012
Scambi con l’Estero
Getti Ferrosi
derie di ghisa, 26 Fonderie di
acciaio e 17 Fonderie di microfusione, per un totale di
197 Fonderie di metalli ferrosi
e 914 unità di metalli non ferrosi.
La ricognizione del numero di
Fonderie in Italia riferita al
2011 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente ha
rivelato un calo complessivo di
6 unità produttive di cui 3 nel
comparto delle Fonderie di
metalli non ferrosi e 3 in quello dei metalli ferrosi.
Nel 2011, l’occupazione del
settore ha fatto registrare una
crescita generalizzata: le unità
lavorative, sono complessivamente cresciute del 2%, rispetto al 2010.
Produzione
In Italia nel 2011 la produzione
complessiva di getti ha raggiunto 2.2 milioni di tonnellate con
un aumento del +12%, ovvero
un recupero di circa 243.000
tonnellate rispetto al 2010. Se
paragonata al massimo storico
del 2007 (ovvero 2.744.419
tonnellate) la produzione del
2011 continua ad essere ancora al di sotto di circa 530.000
tonnellate pari a –19%.
Il contributo dei singoli comparti produttivi al risultato globale è stato:
- Getti Ghisa +12%
- Getti Acciaio +15%
- Getti Microfusi +10%
- Getti Non Ferrosi +13%
Il valore totale delle importazioni di getti ferrosi nel 2011 è
aumentato del +16.5% arrivando a 1.2 Miliardi di Euro. Le
esportazioni sono cresciute
sensibilmente meno con +6.3%
raggiungendo i 2 Miliardi del
2011.
Tale dinamica si è riflessa sul
saldo complessivo che pur
mantenendosi attivo, ha riportato una leggera flessione arrivando a circa 853 Milioni di Euro del 2011.
Sotto il profilo dei volumi
scambiati il 2011 ha mostrato
tassi di crescita leggermente
più smorzati. Infatti, le importazioni totali di getti ferrosi
(479.088 tonnellate) sono aumentate del +14.4% rispetto
all’anno precedente, mentre le
esportazioni del 4.5% (415.216
tonnellate).
Dopo 6 anni di continuo miglioramento, nel 2011 il disavanzo degli scambi con l’estero
in termini di volume ha ripreso
a peggiorare.
Il 71% delle esportazioni italiane di getti ferrosi (volumi) è
destinata ai Paesi UE-27 ed il
restante 29% ai Paesi Extra UE27. Le nostre importazioni provengono per il 52% dai Paesi
UE-27 ed il 48% dai Paesi extra
UE-27, di cui il 40% Asia al cui
interno si distingue la Cina con
il 32%.
Analizzando il commercio estero intra ed extra comunitario
si riscontra che il peggioramento dei saldi menzionati è riconducibile ai Paesi non appartenenti all’UE-27. Infatti è emerso
come il saldo degli scambi con
i Paesi UE-27 nel 2011 sia addirittura migliorato sia in termini
di volumi che di valore.
Anche per il 2011 i Paesi acquirenti più importanti di getti ferrosi italiani sono stati a pari
merito al primo posto la Germania e la Francia. La quota
della Germania sulle esportazioni totali è scesa di un punto
percentuale passando dal 14%
al 13% del 2011, mentre la
21
Industria Fusoria 3/2012
Assemblea 2012
Francia ha consolidato il 13%. Il
secondo mercato di sbocco nel
2011 è rappresentato dal Regno Unito che passa dal 4% al
5% superando la Spagna che rimane al terzo posto con un peso percentuale sul totale in
flessione dal 5% al 4%.
Come va in Europa
e nel mondo
L’esigenza di disporre di dati
relativi allo scenario mondiale
dell’industria di Fonderia si
scontra annualmente con i ritardi di pubblicazione riportati
dalle principali Associazioni internazionali deputate alla raccolta ed all’elaborazione di tali
statistiche.
Tuttavia, anche quest’anno, intendiamo offrire un flash circa
l’inquadramento internazionale
del Settore basandoci sulle ultime statistiche rese disponibili
dal mensile Modern Casting
con il 45th Census of World
Casting Production pubblicato
lo scorso dicembre 2011 (dati
2010).
Dopo la crisi economica globale, anche la Fonderia mondiale
ha vissuto nel 2010 un rimbalzo della produzione di getti accentuato dalla dinamica produttiva nei paesi emergenti.
La produzione mondiale di getti nel 2010 è stata pari a
91.392.360 tonnellate con un
aumento del 13,8% rispetto all’anno precedente, denotando
così un cospicuo recupero rispetto alla perdita subita nel
2009 (-14%). Il volume prodotto nel 2010 rimane ancora sotto il livello registrato nel 2008
(93,5 Milioni/tonnellate) ed il
massimo storico di 94,4 Milioni/tonnellate toccato nel 2007.
La classifica dei Paesi TOP-10
nel 2010 non ha subito rilevanti variazioni rispetto a quella
dell’anno precedente con un rimescolamento di alcune posizioni all’interno della stessa. La
quota di produzione dei primi
dieci Paesi nel 2010 resta invariata rispetto all’anno precedente con l’88% del totale
mondiale.
Industria Fusoria 3/2012
22
Assemblea 2012
Le statistiche europee saranno rese disponibili dal CAEF a
fine luglio. In attesa di ricevere i dati ufficiali, un’indagine
condotta dal Centro Studi As-
sofond direttamente presso i
principali competitors europei ha permesso di cogliere
alcuni elementi di riflessione
circa l’andamento congiuntu-
rale della Francia, Germania,
Gran Bretagna e Turchia, Paesi con i quali ci siamo confrontati.
Nell’ambito dei Getti ferrosi il 2011 ha premiato la Germania con una crescita dei volumi pari a +16% rispetto al
precedente anno; altrettanto
robusto è stato lo sviluppo
produttivo della Gran Bretagna (+15%).
Il tasso di crescita dell’Italia,
come abbiamo già avuto modo di ricordare, è stato del
+12% non lontano da quello
acquisito dalla Turchia che ha
visto la propria produzione di
getti ferrosi espandersi del
+10%. Fanalino di coda di
questo esiguo gruppo di competitors esaminato si è piazzata la Francia con un tasso di
crescita ad una sola cifra +3%
rispetto al 2010.
Per ciò che attiene il comparto dei Getti Non Ferrosi la
Gran Bretagna è cresciuta
del +16% a breve distanza dalla Turchia +15.
L’Italia nel 2011 ha permesso
di guadagnare ai getti non ferrosi un +13% rispetto al 2010.
Maggiormente performante
rispetto alla Germania (+4%)
con un gap di appena 500 tonnellate, l’Italia si riappropria
della leadership Europea in
ambito non Ferroso.
Infine la Francia ha esibito un
+12% nettamente superiore
ai risultati meno brillanti acquisiti nell’ambito dei getti
ferrosi.
23
Industria Fusoria 3/2012
Assemblea 2012
INDUSTRIA
DI FONDERIA:
PROIEZIONI 2012
Scenario economico
generale
Il 2012 si prospetta per l’Italia
come un nuovo anno di recessione: calo della domanda
interna e minore sostegno
dell’export.
La domanda estera non compenserà la caduta del mercato
interno e la produzione industriale sarà in calo.
Sale la probabilità di una caduta del PIL nel 2° trimestre
2012 più accentuata di quella
prevista dal Centro Studi
Confindustria a dicembre
2011 (-0.3%) e forse di quella
stimata per il primo trimestre
(-1.0%).
Gli effetti delle varie manovre
di contenimento del deficit
pubblico non possono non
avere nel breve un effetto pesante sulla domanda, mentre
gli auspicabili stimoli alla crescita potranno avere effetti
solo nel medio periodo.
Industria di Fonderia
Le previsioni per il 2012 sono
per una riduzione generalizzata del fatturato, in particolare
per l’automotive e la meccanica che sono i settori che nel
biennio 2010-2011 hanno registrato i maggiori incrementi
delle vendite.
Il quadro problematico della
domanda interna ed il peggioramento delle condizioni sul
versante creditizio condizioneranno anche gli investimenti delle imprese, quindi le spese per macchinari ed attrezzature.
Nel 2012 il contributo del canale estero dovrebbe mantenersi, nel complesso positivo,
ma insufficiente per compensare la stagnazione della domanda interna.
Industria Fusoria 3/2012
24
Assemblea 2012
I nuovi ordini segnalano una
forte contrazione in aprile,
con la componente estera in
rallentamento.
Per gli input produttivi lo scenario si presenta complesso e
non sostanzialmente favorevole. I prezzi delle materie prime
sono calati nel secondo trimestre dell’anno, ma rimangono
ancora elevati nel medio periodo. Vige una quiete limacciosa, sintomo di stagnazione e
d’incertezza sul futuro.
Il balzo dei prezzi dell’energia
elettrica stanno comprimendo i margini operativi delle
aziende erodendone così la
competitività rispetto ai principali competitors europei
verso i quali sono destinate
circa l’80% delle nostre
esportazioni.
LA FONDERIA
NEL 2011
I dati di settore
trovano completa trattazione nel volume
“LA FONDERIA NEL 2011”
distribuito ai presenti all’Assemblea Assofond.
Gli interessati possono farne richiesta
al Centro Studi Assofond
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25
Assemblea Generale Ordinaria
25 maggio 2012
Industria Fusoria 3/2012
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Assemblea
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C. Bellocchio
Il percorso di Assofond
dalla contrattualistica alla sicurezza
La parte contrattualistica e legale, il Progetto riduzione infortuni,
il Coordinamento degli esperti aziendali,
il Premio sicurezza in Fonderia
e la Carta dei Principi per la Sostenibilità, il viaggio in USA
Sono racchiusi nel titolo i principali spunti sui quali è partito
nel 2011 il percorso dell’Associazione che ha toccato vari argomenti, che si protrarrà nel
corso degli anni a venire e che
è stato ampiamente illustrato
nel corso dell’Assemblea della
Federazione da uno dei principali artefici: Roberto Ariotti
che ha presentato la rosa degli
argomenti che in prima persona ha trattato unitamente agli
esperti dell’Associazione, primo tra i quali il percorso legale.
Il relatore ha fornito ad una interessata platea un excursus
sugli appuntamenti di carattere
legale e contrattuale svoltisi nel
corso dello scorso anno. Il punto di partenza sono state le
Condizioni Generali di Contratto
delle Fonderie Europee che nella
loro rivisitazione, effettuata in
collaborazione con il CAEF, allo
scopo di renderle più performanti alle mutate esigenze di
mercato, costituiscono una valide base, un punto di partenza,
per instaurare una buona contrattazione con il cliente. Da
ciò si è sentita l’esigenza di approfondirne la conoscenza e
soprattutto di seguire un cammino di sensibilizzazione nei
confronti della contrattualistica
con il cliente e delle insidie che
Industria Fusoria 3/2012
si nascondono dietro una apparentemente innocua firma sull’ultima pagina di un contratto.
Da qui il titolo degli workshop
che hanno preso il via: “la firmetta sul contratto con il
cliente” che hanno visto l’incedere di diverse tappe:
I° WORKSHOP in data 04
maggio 2011 il rapporto cliente/fonderia:
• vendita o appalto?
• il codesign;
• il campione ed i vizi;
• la diligenza della fonderia;
• la specifica contrattazione;
• clausole particolari a garanzia
della fonderia;
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• RC prodotto, cosa è e a cosa serve.
II° WORKSHOP in data 06
luglio 2011 il rapporto cliente/fonderia:
• appalto o subfornitura?
• l’esazione del credito: nell’appalto e nella subfornitura - Legge 192/98;
• presentazioni di case histories in forma anonima;
• il recesso ingiustificato da
parte del committente nell’appalto e nella subfornitura;
• la gestione dei modelli ed il
loro smaltimento.
Assemblea 2012
III° WORKSHOP in data 09
novembre 2011 la specifica contrattazione.
I contratti internazionali:
• definizione di contratto internazionale;
• clausole tipiche di un contratto internazionale;
• problematiche connesse all’esecuzione di un contratto
internazionale: legge applicabile, foro competente, responsabilità, tutela dei pagamenti;
• la proprietà intellettuale/accordi di riservatezza;
• trasferimento di know how e
protezione di quest’ultimo.
IV° WORKSHOP in data 14
marzo 2012 la responsabilità da
prodotto:
• la responsabilità da prodotto
(definizione e tipologia);
• le clausole di esonero dalla
responsabilità;
• le varie fasi della responsabilità;
• la tutela del consumatore
• casi classici di responsabilità
da prodotto;
• l’ambito di tutela assicurativa
• presentazione di un modello/bozza di Accordo di Riservatezza.
Ai meetings è seguito anche un
ampio panorama di circolari e
pareristica ad hoc su argomenti che affliggono la quotidianità
delle aziende e sui quali vi è bisogno di un approfondimento,
come ad esempio il problema
della custodia e smaltimento
dei modelli che per anni giacciono nei magazzini delle fonderie senza essere reclamati.
Accanto a quanto sopra ed a
fronte dell’esigenza di avere un
quadro complessivo delle giornate trascorse, Roberto Ariotti
e Fabio Zanardi hanno curato
la stesura del Vademecum Legale, del quale in Assemblea è
stata presentata la prima parte,
che come precisato dagli autori, nell’introduzione, altra pretesa non ha se non quella di offrire un sunto degli incontri ed
alcuni spunti di riflessione. È
stata altresì presentato sempre
da Roberto Ariotti e Fabio Zanardi con la collaborazione dei
legali di Assofond, un modello
di Accordo di Riservatezza che
riguarda le informazioni da rendere confidenziali. Tale esigenza
è nata proprio dal fatto che la
contrattazione con i clienti
esteri ad oggi prevede in maniera sempre più importante la
sigla di accordi di riservatezza
che non sempre si dimostrano
essere limpidi nella loro interpretazione, nascondendo al
proprio interno possibili tranelli e clausole assai pericolose.
Il V° WORKSHOP in programmazione avrà tra gli altri
un particolare focus sulla contrattualistica AUTOMOTIVE ed
angolo dedicato ai modelli
(comprensivo di parentesi su
problemi fiscali di IVA ed
esportazione).
È prevista altresì una giornata
di studio sulla Legge 231/2001
con lineamenti di risk management.
L’intendimento dell’Associazione è quello di proseguire sulla
strada degli incontri di modo
da dare agli associati un servizio di consulenza legale continua coprendo il maggior numero di casi che possono essere
trattati.
Il relatore ha poi proseguito il
proprio intervento dando ai
presenti un resoconto del recente viaggio studio di alcuni fonditori negli Stati Uniti il cui scopo è stato quello di
29
confrontarsi con i colleghi
americani e con l’AFS (American Foundry Society) su:
• stato della nostra industria,
sul mercato ed i committenti, la concorrenza dei PVS;
• benchmark sui fattori produttivi lavoro, materie prime.
energia, sabbie; regolamentazione pubblica in materia ambientale e si sicurezza;
• valutazione del clima socio
politico ed economico generale del paese leader mondiale anticipatore di tutte le dinamiche globali.
Da tale confronto è in definitiva emerso che in USA si respira un clima di fiducia molto
meglio delle aspettative. Il lavoro c’è e le aziende sono a pieno ritmo con alcune che assumono personale e alcune fonderie che riaprono i battenti
dopo la crisi (-150 dal 2008 a
oggi le chiusure su circa 2000
aziende totali!).
È stato evidenziato come ad
oggi ancora manchi una strategia di investimenti (di cui vi è
grande bisogno, soprattutto
sotto profilo ambientale) perché il Paese attende conferme
ed eventuali novità che forse
sorgeranno dalla elezioni del
Presidente.
Le fonderie piccole e/o quelle
con formatura “a mano” hanno
una strategia di nicchia e prossimità che fa del rapporto
stretto col cliente vicino la sua
Industria Fusoria 3/2012
Assemblea 2012
che aderiranno segnaleranno il
dipendente che si sarà contraddistinto per il suo comportamento «sicuro» o per il
suo contributo nel miglioramento della sicurezza in
Azienda.
Tra tutti i dipendenti segnalati,
sarà individuato il più «virtuoso» che sarà premiato da Assofond in occasione di una manifestazione ufficiale.
leva chiave. I partecipanti al
viaggio hanno rilevato che la
crisi ha colpito duramente le
fonderie americane che però
hanno saputo reagire con forza
anche penalizzando gli ammortizzatori sociali già scarsamente
presenti negli States ed oggi si
legge nell’organizzazione una
notevole efficienza.
Altro progetto curato da Roberto Ariotti è quello del
Coordinamento
degli
Esperti Aziendali. Lo scopo
del progetto è quello di:
• creare un network di RSPP
e/o di esperti aziendali in tema di sicurezza nei luoghi di
lavoro;
• favorire il confronto tecnico
e pratico tra gli esperti delle
diverse Fonderie associate;
• analizzare ed individuare
azioni concrete ed applicabili
per la risoluzione/riduzione
delle criticità e dei rischi.
tezza che ciascun membro dovrà sottoscrivere. Il primo incontro si è tenuto il 18 Maggio
2012.
Nell’ambito di quanto sopra si
colloca, perché strettamente
connesso quale argomento il
Premio sicurezza in Fonderia. Infatti, ha sottolineato
Ariotti, la riduzione degli infortuni è legata ai comportamenti dei singoli ed ai loro atteggiamenti.
Così è necessario incentivare
comportamenti sicuri per se e
per gli altri per favorire una
riduzione del rischio di incidenti.
Ciò contribuisce senza dubbio
a promuovere l’immagine del
settore in termini di impegno
per la sicurezza nei luoghi di
lavoro. In questo caso coloro
Il progetto prevede la costituzione di differenti gruppi di lavoro caratterizzati da processi
produttivi affini e/o con rischi
per la sicurezza simili ed i gruppi di lavoro si incontreranno direttamente in Fonderia per poter trattare in modo pratico e
concreto le varie problematiche.
Ogni Fonderia aderente dovrà
dare al gruppo di lavoro la disponibilità ad una visita dei propri impianti.
Il segreto professionale sarà tutelato da un accordo di riserva-
Industria Fusoria 3/2012
30
Da ultimo Roberto Ariotti ha
presentato la Carta dei
Principi per la Sostenibilità di Confindustria che
sancisce i valori e le azioni necessarie per un unitario e progressivo impegno in tema di
sostenibilità ambientale da
parte delle industrie italiane
definendo gli obiettivi realistici
e realizzabili per le imprese
italiane, indipendentemente
dalla loro dimensione. L’adesione alla carta consente di fare rapidamente una autovalutazione della propria azienda e
di controllare il grado di implementazione delle azioni di
miglioramento approvate. Vi è
una guida operativa di facile ed
immediata comprensione. È
uno strumento inteso a fornire una linea guida all’interpretazione dei Principi di sostenibilità ambientale sanciti dalla
Carta e suggerisce attività,
azioni o strumenti utili per
l’applicazione dei Principi di
sostenibilità ambientale.
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ss
Il sistema italiano delle Fonderie:
punti di forza e di debolezza
nel discorso del Presidente Frigerio
Il Presidente Frigerio, dopo
aver esposto ai presenti all’Assemblea pubblica la panoramica
sull’andamento del settore sia a
livello nazionale che internazionale, si è soffermato sui punti di
forza e di debolezza del Settore delle Fonderie.
“Come è doveroso trovare un
momento per descrivere i “numeri”, intesi come “dati a consuntivo”, è altrettanto doveroso trovarne uno per descrivere
i “numeri” intesi come “caratteristiche” del nostro settore.
E per questo motivo il tema che
abbiamo scelto per l’appuntamento di quest’anno ALLEGGERIAMO IL FUTURO - Ricerca, innovazione, sostenibilità: il presente
delle fonderie, vuole essere l’occasione di esprimere la consapevolezza, senza presunzione, di
una serie di “Punti di Forza” che
cerchiamo di contrapporre alle
“Debolezze” che purtroppo
stanno più nel “sistema” che
nelle nostre aziende.
Questo tema è una sfida, e
quindi, una fondamentale opportunità per la tecnologia di
fonderia, la più capace di produrre forme complesse, il più
possibile vicine alle desiderate
integrazioni funzionali.
L’appuntamento ha l’obiettivo
di presentare il sistema italiano
delle fonderie come un fondamentale strumento di innova-
Industria Fusoria 3/2012
zione al servizio della meccanica europea. La fonderia VUOLE
molto efficacemente contribuire al progresso tecnologico, al
risparmio energetico, alla salvaguardia dell’ambiente.
Punti di forza
Produttività ed efficienza:
inizio sottolineando come il livello di produttività ed efficienza delle nostre fonderie sia
davvero alto. Si tratta di obiettivi perseguiti da sempre ed in
modo particolare durante questa recente crisi, quando di fatto sono diventati “semplicemente” un must.
Qualità e Sicurezza dei nostri prodotti: aspetti sui quali
sono almeno tre le spinte all’eccellenza : il mercato, le normative e non dimentichiamo
noi stessi, che per nostra natura, le ricercheremmo anche in
assenza di pressioni esterne.
Ricerca e Sviluppo: il nostro
impegno nelle attività di ricerca
e sviluppo è un percorso obbligato, che seguiamo pur senza il
supporto di una redditività di
impresa adeguata e di opportuni finanziamenti o sgravi fiscali;
nulla quindi di paragonabile a
quanto accade negli altri paesi.
Know-How: sempre elevato
Alleggeriamo il Futuro
Ricerca, innovazione, sostenibilità: il presente delle fonderie
LA FONDERIA VUOLE CONTRIBUIRE:
• AL PROGRESSO TECNOLOGICO
• AL RISPARMIO ENERGETICO
• ALLA SALVAGUARDIA DELL’AMBIENTE
1
ASSOFOND
ASSOFOND
32
Assemblea 2012
PUNTI DI FORZA
PUNTI DI DEBOLEZZA
✓
PRODUTTIVITA’ ed EFFICIENZA
4
✓
MERCATO INTERNO
✓
QUALITA’ e SICUREZZA
4
✓
COSTO delle ENERGIE
✓
RICERCA e SVILUPPO
4
✓
COSTO del LAVORO
4
✓
KNOW - HOW
4
✓
PRESSIONE FISCALE
✓
VALORE dei FORNITORI
4
✓
CONCORRENZA
2
ASSOFOND
ASSOFOND
grazie all’importante investimento che facciamo per avere
“Capitale umano qualificato”,
fattore che costituisce una delle basi più importanti del nostro settore. Un capitale umano così prezioso che abbiamo
fatto di tutto per tutelarlo anche nel momento più difficile
della crisi, quel 2009 dove la
flessione di occupazione nel
nostro settore è stata contenuta al 9% a fronte di un dimezzamento del fatturato.
Valore dei nostri fornitori:
sia di impianti che di prodotti e
servizi, valore da sempre riconosciuto in Italia come all’estero. Un orgoglio che è ovviamente anche nostro in quanto
siamo cresciuti insieme ed è
anche grazie alla collaborazione con le nostre aziende che
sono potute maturare quelle
esperienze che ne fanno un’eccellenza a livello internazionale.
Cito, a tale proposito, l’esperienza di una recente visita negli Stati Uniti da parte di una
delegazione Assofond, alla quale alcune fonderie locali hanno
manifestato la propria insoddisfazione circa i fornitori statunitensi e hanno chiesto di poter avere riferimenti e contatti
di quelli italiani.
Punti di forza questi, ai quali
non possiamo non aggiungere
la fiducia che cerchiamo di non
farci mai mancare.
Tutto questo è quello che
cerchiamo di contrapporre a
quelle che sono le debolezze
che ci sentiamo di imputare al
“sistema”.
3
ASSOFOND
ASSOFOND
Punti di debolezza
Se spesso i nostri punti di forza rimangono in secondo piano, i punti deboli sono a tutti
noi più che noti e volutamente
mi sono limitato ad una breve
descrizione:
Mercato interno: è un mercato sempre più sofferente e
sul quale difficilmente possiamo fondare le nostre aspettative, almeno a breve termine. Diventa quindi un obbligo allargare il mercato estero come stiamo facendo da tempo e come
stanno facendo tutti i settori,
ma è proprio operando su questo mercato che vengono messi ancora più in evidenza i nostri ‘gap’ che descrivo qui di seguito.
Costo delle energie: i costi
dell’energia elettrica e del gas
naturale sono sempre più elevati. Questo è uno dei punti più
dibattuti e dolenti, sul quale
non é mai mancata la nostra attenzione, e che da solo meriterebbe un’intera sessione di lavoro. Le recenti modifiche governative relative agli incentivi
alle fonti rinnovabili, soprattutto al fotovoltaico, sto parlando
della “famigerata” componente
A3, provano a ridimensionare
anche se troppo tardi un fenomeno che ha assunto toni di
drammaticità e che è la principale causa degli aumenti che
abbiamo subito e che si orientano intorno al 30%. Non intendo soffermarmi nel rappresentare numeri e confronti con
altri paesi, ma mi limito a se-
33
gnalare come da solo, questo
“gap” rappresenti un handicap
di 5-6 punti percentuali sui costi rispetto ai competitor europei, una “zavorra” che arriva a
condizionare sul mercato estero l’acquisizione di commesse
e dove non lo fa, incide in modo significativo sui nostri margini. Non vi è dubbio che senza
questa “zavorra” potremmo incrementare il nostro export in
maniera significativa, con un aumento superiore al 10%, dando
una forte spinta ai nostri fatturati, alla marginalità e indubbiamente all’occupazione.
Costo del lavoro e cuneo fiscale: entrambi fattori che alzano i costi per l’azienda ed impoveriscono il reddito dei dipendenti.
Pressione fiscale: a seconda
di come e da chi viene calcolata, varia dal 55% al 65%. Per il
nostro settore poi, a causa di
costi occulti che si nascondono
ad esempio nei costi dell’energia, aumenta in maniera considerevole.
Concorrenza: ci troviamo
costretti a combattere la concorrenza che subiamo dagli altri paesi non ad armi pari, e
non faccio riferimento solo ai
paesi low-cost od in via di sviluppo, dove l’assenza di regole
ambientali, di sicurezza ed altro, creano un gap competitivo,
ma mi riferisco anche, e soprattutto, ai paesi con tradizione industriale antica come la nostra,
dove però le istituzioni sono
vicine ai settori produttivi con
Industria Fusoria 3/2012
Assemblea 2012
COSA VORREMMO…
…. UNA MANIFATTURA
MANIFATTURA = OCCUPAZIONE
PIÙ
COMPETITIVA
ASSOFOND
ASSOFOND
politiche industriali, fiscali, energetiche e sul lavoro, più attente
ai loro fattori critici.
Cosa vorremmo
Non vogliamo fare un elenco di
ciò di cui abbiamo bisogno, non
vogliamo unirci a tutti coloro
che continuano a lamentarsi….,
vorremmo poterci muovere all’interno di un piano industriale
ed energetico nazionale. In poche parole vorremmo sapere se
possiamo continuare ad investire
nel nostro paese o se presto ci
troveremo costretti a fare come
fanno molti, cioè a sostenere che
occorre investire nel nostro
paese e contemporaneamente
impegnare consistenti risorse all’estero. Quando rivolgiamo la
nostra attenzione ad altri paesi, i
fattori competitivi che ci interessano sono solo due: il costo del
lavoro e il costo dell’energia. A
noi sembra giusto rimanere ad
investire in Italia, ma per fare
questo abbiamo bisogno di un
paese con un chiaro piano politico industriale, un piano in cui la
manifattura sia al centro non solo nelle parole, ma anche nei fatti. Ultimamente l’attenzione del
governo è spostata su settori
ipoteticamente in sviluppo che
non sono ancora in grado di garantire nuovi posti di lavoro. Al
contrario, la manifattura italiana
ha un passato ed un presente
gloriosi, una struttura consolidata e grandi potenzialità ed è per
questo che dovrebbe essere la
principale destinataria delle poche risorse disponibili. Noi sappiamo di poter fare la nostra
parte: abbiamo le carte in regola
Industria Fusoria 3/2012
ASSOFOND
ASSOFOND
per poter aumentare le nostre
quote sui mercati europei, possiamo esportare molto di più,
possiamo creare nuovi posti di
lavoro… non è una possibilità,
ma una certezza!
Preferiremmo dunque che le risorse venissero concentrate in
una “politica per tutti”, una politica di riduzione del costo dell’energia e del costo del lavoro, una
politica che consenta alla manifattura di essere più competitiva.
Vorremmo che tutte le aziende
fossero messe sullo stesso piano
con costi concorrenziali: in questo modo tutte le realtà moderne, sicure, competitive e ben gestite potranno avere un futuro.
Basta, quindi, a quella pletora di
finanziamenti che non si capisce
a chi vadano ed a cosa servano.
E’ necessario quindi intervenire
rapidamente sulla detassazione
delle imprese e del lavoro. Tagli
alla spesa pubblica ed incentivi
molto più mirati alla manifattura
sono le risorse principali che
creerebbero un immediato volano per la ripresa economica.
La manifattura non è un sogno,
è una realtà e dunque chiediamo al governo di permetterle di
crescere, di creare utili e soprattutto di creare ulteriore occupazione!
Manifattura = Occupazione
Questa è l’unica vera equazione,
fino a quando non sarà chiaro a
tutti, continueremo nell’illusione
che altri settori siano il “campo
dei miracoli di Pinocchio”, e ne
pagheremo, come stiamo pagando ora, le conseguenze.
L’unica terra nella quale far cre-
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scere il paese è quella del tessuto industriale manifatturiero delle nostre imprese, l’unica che insieme alla nostra storia ha un
passato, un presente ed avrà un
futuro che noi faremo di tutto
per garantire!”
Ringraziamenti
“Come era prevedibile l’interesse degli argomenti trattati ci ha
portato ad allungare i tempi.
Quindi sarò molto rapido nel
ringraziare prima di tutto chi ci
ha ospitato e che ci darà la possibilità di effettuare le visite nel
pomeriggio: grazie al KilometroRosso e alla Brembo, quindi all’amico Alberto Bombassei, al
Dott. Vavassori e a tutti i loro
collaboratori.
Ringrazio l’Ing.Franco Zanardi
per l’ottima conduzione della tavola rotonda e tutti i relatori per
i loro interessanti contributi.
Un grazie particolare all’Ing.
Franco Vicentini oltre che per
l’intervento di oggi soprattutto
per l’impegno costante sui temi
a noi tanto “cari” dell’Energia e
come Presidente del Consorzio
Assofond Energia.
Grazie all’Ing. Emilio Cremona
per le sue importanti indicazioni,
e se è vero che mi ha lasciato in
eredità un compito non facile
con la Presidenza dell’Associazione, non vi è dubbio che a sua
volta se ne sia fatto carico di un
altro ancor più impegnativo.
Ringrazio infine le aziende sponsor che oltre a supportarci nel
rendere possibile l’evento, permettono con la loro presenza di
creare un’interessante occasione di confronto”.
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Assemblea
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A
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m
e
1
ss
Panorama dell’evoluzione
del settore automotive
Franck Cazenave
Prendendo spunto dalle riflessioni sull’elettrificazione delle
vetture come futuro dell’automobile, Franck Cazenave ha
dato inizio al proprio excursus basato sulla vasta esperienza acquisita sia come direttore vendite che acquisti
per multinazionali operanti
nel settore auto.
Ad opinione di Cazenave che
oggi si occupa di gestire il
cliente PSA (Peugeot Citroën)
per conto di Bosch il futuro
sarà nella Ricerca ed Innovazione con riduzione delle
emissioni di CO2.
Le norme europee e mondiali
in materia di emissioni sono
sempre più pressanti ed impatteranno sui costruttori e
su tutti coloro che con questi
ultimi collaborano, quindi anche sulle fonderie. Ad oggi le
emissioni di CO2 si attestano
sui 130 gr/Km in media, ma
per il 2020 l’obiettivo è quello di ridurle a circa 95 gr/Km
con una diminuzione di
40gr/Km. In Italia per l’anno
2011 le emissioni si sono at-
Industria Fusoria 3/2012
pensi, ricorda il relatore, alla
funzione start and stop del
motore a seconda delle fermate del veicolo.
Sul fronte delle norme il futuro è nell’Euro 6 che entrerà in
vigore nel 2014, della quale
tutti i costruttori di auto sono a conoscenza e sono pronti ad allinearsi ad essa.
La vera paura, sottolinea Cazenave, sarà nel contenuto
delle norme Euro 6.2 ed Euro
7 per il 2020, in vista delle
quali sono previsti cambiamenti radicali nei test per la
valutazione delle emissioni. Ad
oggi tali test si conducono
utilizzano il sistema New European Driving Cycle o
testate sui 130 gr/Km, in linea
con la Francia, ciò dovuto al
fatto che gli acquisti di vetture si confermano in fascia b) e
c) (utilitarie). Ma la Germania
non si è ancora allineata essendo ancora sui 144 gr/Km
di CO2 emessa rallentando il
trend.
L’abbattimento a 95 gr/Km è
un target molto ambizioso,
ma secondo Cazenave non
impossibile. Sarà però necessario adottare soluzioni nuove senza paura di rischiare.
A tale proposito la tedesca
BMW ha adottato una politica
estremamente aggressiva, con
un piano di riduzione delle
emissioni di grande impatto, si
Evoluzione (probabile) delle normative nel mondo
EU US CAFE Japan China Korea
l/100
km
8,6
CO2
g/km
250
229 CAFE LT/MDV
CAFE PC
200
7,5
192
EU LCV
183
6,4
proposed
vision
217
150
5,7
166
175
166
146
EU PC
147
130
4,3
137 CAFE LT
119
114 / 116
100
3,8
99 CAFE PC
95
70 EU Com
Com. PC
2,1
50
1,9
benzina
(diesel)
0
2010
2015
2020
2025
CAFE = Corporate
p
Average
g Fuel Economyy PC = Pass. Cars LT / LDT = Light
g Trucks (p
(pick-ups,
p , vans,, SUVs)) MD(P)V
( ) = Medium Dutyy (Pass.)
(
) Vehicles LCV Light
g Commercial Vehicles
I cicli si avicinano alla realtà degli utenti
Franck Cazenave – Assofond – 25/05/2012
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2030
Assemblea 2012
Emissioni CO2 nei diversi paesi europei nel 2011
Emissioni CO2 in Europa dai costruttori nel 2011
Media in Europa
La Germania è il paese il più esposto alle future normative europee
Tutti i costruttori in Europa hanno ridotto le loro emissioni di CO2
Franck Cazenave – Assofond – 25/05/2012
Franck Cazenave – Assofond – 25/05/2012
NEDC a ciclo normalizzato.
Ma presto tale sistema verrà
cambiato a livello mondiale e
sarà utilizzato il test Worldwide Harmonized Light-duty Test Procedures (WLTP), che
mira a stabilire una procedura
a livello mondiale di prova per
misurare le emissioni dei veicoli leggeri e il consumo di
energia. È basato sulla creazione di un ciclo di guida armonizzato (DHC) e procedura di prova (DTP). Il test sarà
ultimato nel 2013. Tutto ciò al
fine di armonizzare i metodi
Riduzione della massa dei veicoli
di misurazione che ora variano notevolmente da un paese
all’altro e per determinare
con precisione l’impatto di un
veicolo leggero sull’ambiente
in termini di emissioni inquinanti, come pure l’uso efficiente di energia.
Cabblaggio, un esempio di massa nei veicoli
Cabling is the 3rd
heaviest
component
(up to 60kg)
1st Chassis
2nd Engine
Î
L’introduzione del ciclo WLTP con la riduzione dell’obiettivo delle emissioni di
CO2 porterà i costruttori ad agire sulla massa dei veicoli e sul powertrain
Porsche Cayenne Turbo: 2005
Tutte le parti del veicolo sono coinvolte
Il cabblaggio è nel mirino
Franck Cazenave – Assofond – 25/05/2012
Franck Cazenave – Assofond – 25/05/2012
Zanardi, un esempio sul materiale
Torbole, un esempio sulla riduzione del peso
EXISTING HEAVY
VENTED DISCS
LIGHT
VENTED DISCS
Up to 10 %
WEIGHT
SAVING
Design developed
d l d for
f ventedd brake
b k
discs
Ricerca e sviluppo sul design
Autotremped Ductile Iron (Adi) risparmia il 10% della massa
Franck Cazenave – Assofond – 25/05/2012
Franck Cazenave – Assofond – 25/05/2012
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Industria Fusoria 3/2012
Assemblea 2012
Conclusione
Conclusione
Î
L’introduzione futura delle normative EU6.2 & EU7 con il ciclo WLTP in Europa
porterà
t à i costruttorii a lievi
li i azioni
i i su:
ƒ
Motori benzina / diesel
ƒ
Eletrificazione
ƒ
Massa dei veicoli
Î
I fornitori deveno proporre delle soluzioni per aiutare i costruttori a
raggiungere questi obiettivi e dissociarsi dalla concorrenza !
ƒ
Investimenti nella ricerca & sviluppo
ƒ
Concorrenza tra diverse technologie (alu / ghisa...)
ƒ
Lavorare sull’ambiente / funzione
Î
Franck Cazenave – Assofond – 25/05/2012
Attenzione !
I costruttori sviluppano delle piattaforme (chassis) e moduli che coprono
sempre più veicoli... Di conseguenza, ogni cambiamento diventa sempre più
difficile dopo il lancio di moduli / piattaforme
iattaforme
Franck Cazenave – Assofond – 25/05/2012
Conclusione
Conclusione
Î
I volumi sono stagnanti in Europa per il decenio;
Î
I volumi aumentano nel mondo. La crescita si troverrà fuori dall’Europa !
Î
I costi di ricerca e sviluppo devono essere amortizzati su volumi importanti.
importanti Di
conseguenza, bisogna uscire fuori dall’Italia, fuori dall’Europa !
Î
Per sviluppare siti di produzione fuori dall
dall’Europa,
Europa, sarebbe necessario
allearsi...
Volumi stagnanti in Europa; Forte crescita fuori d’all’Europa
Franck Cazenave – Assofond – 25/05/2012
Ma l’attenzione non si focalizzerà solo sulla riduzione delle
emissioni di CO2 in ambiente, ma anche sulla riduzione
dell’Ossido di Azoto (Nox)
infatti le normative Tier 4 Final/Stage IV, che entreranno in
vigore nel 2014, prevedono
una riduzione dell’ossido di
azoto di un ulteriore 80%,
portando così le emissioni di
particolato e di ossido di azoto a livelli prossimi allo zero.
In definitiva le regole cambiano ed i costruttori dovranno
adeguasi. PSA ha identificato 4
aree ove intervenire con riduzioni:
Franck Cazenave – Assofond – 25/05/2012
4) riduzione del peso globale.
2) elettrificazione dei veicoli
(ibridazione delle vetture);
La chiave di lettura, come
evincibile da quanto sopra,
non è più solo l’alleggerimento del motore. I costruttori
dovranno porre attenzione
alla diminuzione del peso della vettura dalle attuali 1.2 tonnellate per un’utilitaria. Si dovrà scendere di almeno 200
Kg e ridurre la massa del 15%.
Occorrerà ad esempio cercare di diminuire il peso del cablaggio nella vettura che ora è
di circa 60Kg ed anche puntare sul material substitution.
Sarà quantomai necessaria, ad
opinione del relatore, la collaborazione tra cliente e fonditore per trovare soluzioni innovative.
3) energia spesa (aerodinamica e gomme);
Dovrà, come già accennato in
precedenza, essere potenziata
1) i motori;
Industria Fusoria 3/2012
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la ricerca e lo sviluppo, lo studio di nuove tecnologie e
nuovi materiali. Le operazioni
andranno fatte collocandosi
su moduli e piattaforme a livello non più solo europeo
ma mondiale. Così, un altro
imperativo sarà la scaltrezza
di conoscere i tempi giusti
per entrare in azione facendo
il proprio ingresso nelle piattaforme dei costruttori prima
della loro chiusura. Se si arriva sull’obiettivo a piattaforma
chiusa si perde l’opportunità
di entrare nel business. Ma soprattutto, ha concluso il relatore la parola d’ordine è e resta fare squadra e creare alleanze strategiche per essere
competitivi a livello mondiale
dove si giocherà il futuro in
particolare del settore auto.
Franck Cazenave – Bosch
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Assemblea
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1
ss
Il telaio della Ferrari F 458 Italia
Gabriele Gentile
Proprio in tema di alleggerimenti nel settore automotive e
di strutture leggere, si inserisce
l’intervento dell’Ing. Gabriele
Gentile di OMR sede di Modena che ha illustrato ad una interessata platea l’assemblaggio di
un particolare componente essenziale per qualsiasi mezzo di
trasporto ossia il telaio, il quale deve essere necessariamente
leggero, specie se trattasi di telaio per una vettura sportiva ad
alte prestazioni come la prestigiosa Ferrari.
Il caso proposto è quello del
telaio per un particolare tipo di
vettura gran turismo: la Ferrari 458 Italia con motore
Industria Fusoria 3/2012
posteriore, prodotto da
OMR nel proprio stabilimento
di Modena.
L’ingegner Gentile nella propria
relazione ha evidenziato quali
possono essere le necessità di
un cliente che, come Ferrari,
esige precisione massima e materiali particolari provenienti
40
addirittura dal settore aerospaziale.
Per la costruzione del telaio
occorrono diversi tipi di componenti realizzati con differenti
tecniche e materiali:
• Fusioni di alluminio.
• Estrusi di alluminio.
• Lamiere in alluminio.
• Acciai ad alta resistenza.
Assemblea 2012
Il telaio è composto generalmente da due parti per facilitarne l’assemblaggio e migliorare l’efficienza di montaggio.
Il relatore ha sottolineato l’importanza delle fusioni indicando come il 54% del peso del
telaio sia composto da componenti estrusi, ma il 28% del peso complessivo, ossia il secondo peso più importante, sia
quello delle fusioni che formano il 21% dei componenti che
divengono così determinanti.
Più precisamente l’Ing. Gentile
si è soffermato, lanciando una
sfida, su un particolare denominato TORQUE BOX scatola di
torsione situata nella parte anteriore della vettura prodotto
per termoformatura, tecnologia che permette di ridurre gli
spessori, ma che, ad opinione
del relatore, potrebbe essere
prodotto benissimo tramite
processo fusorio garantendo le
stesse prestazioni.
Nella costruzione del telaio, ha
proseguito Gentile, si utilizzano
fusioni in conchiglia per due tipologie di componenti:
1. componenti principali in
lega ALSI 7, quali: attacchi, sospensioni, organi meccanici.
2. fusioni nodo: strutture utilizzate per “assemblare” i tralicci estrusi in alluminio che costituiscono la struttura reticolare
del telaio. Proprio in questa
struttura sono presenti le cosiddette fusioni “nodo” sulle
quali si innestano gli estrusi mediante saldatura. Tali fusioni sono prodotte dalla fonderia FMB
e vengono successivamente assemblate da OMR nel telaio.
Il processo di assemblaggio del
telaio è completamente automatizzato e proprio per questo
motivo la fusione da inserire
deve avere particolari caratteristiche di precisione dimensionale. Infatti la costanza dimensionale dei giunti da saldare non
permette variazioni del punto
di saldatura.
Gli spessori devono anch’essi
essere costanti. La porosità deve essere bassa con pochissime
impurità e devono essere eseguite pulizia e decapaggio del
getto.
Se tutto quanto sopra descrit-
41
Industria Fusoria 3/2012
Assemblea 2012
to avviene ed il getto presenta
tutte le caratteristiche richieste, la qualità è costante e perfettamente ripetibile. Tutto ciò
poiché la geometria del telaio è
di più di 4 metri di lunghezza e
vi è bisogno di ottimizzare tutti i processi di lavorazione per
evitare operazioni di rework a
fine linea.
Il telaio, ha proseguito il relatore, viene non solo saldato, ma
in alcuni punti è assemblato per
incollaggio eseguito con una
speciale colla polimerica, in
particolare per il posizionamento del tunnel centrale della
vettura. Le colle usate hanno la
caratteristica di poter unire
materiali diversi (es: Alluminio
e Acciaio) senza creare zone
termicamente alterate.
L’Ing. Gentile ha tenuto a sottolineare l’importanza del fatto
che l’ automazione di tutto il
processo richiede sempre alta
qualità e precisione costanti dei
componenti, al fine di permettere anche e sempre la verificabilità dell’accessibilità dei robots, l’industrializzazione del
processo e non meno importante l’ottimizzazione della
tempistica di intervento degli
addetti.
Concludendo il proprio intervento, il relatore ha evidenziato
che dopo l’assemblaggio, il telaio viene posizionato su di una
apposita apparecchiatura che
esegue un meticoloso check up
sul 100% della produzione.
Gabriele Gentile OMR - Modena
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Assemblea
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1
ss
Anime ceramiche
nella pressocolata dell’alluminio
Perché una PMI deve puntare sull’innovazione
Andrea Donato
Il titolo della relazione proposta dall’Amministratore Delegato di Newcast S.r.L., fonderia
di pressocolata in provincia di
Brescia dedita alla produzione
per il mercato dell’automotive,
riflette la domanda che già da
tempo gli imprenditori delle
PMI si pongono per trovare
possibili soluzioni all’uscita della crisi che con alti e bassi attanaglia il settore.
Andrea Donato ha scelto quale
risposta la strada della ricerca
e sviluppo innovativo sia di
prodotto che di processo alleandosi con centri di ricerca
anche a livello universitario all’avanguardia nel settore con il
principale obiettivo di accedere
Industria Fusoria 3/2012
a finanziamenti agevolati da poter utilizzare per il miglioramento del controllo di processo con soluzioni automatizzate.
Le motivazioni principali che
hanno portato Newcast a perseguire la strada dell’automazione di processo e di prodotto si trovano nella oramai palese necessità di chi lavora per il
settore dell’auto di essere al
passo con il mercato che punta
alla necessità della riduzione
del peso degli autoveicoli dapprima sorta per esigenze puramente estetiche e prestazionali, ma che ora si fa assai più
pressante per cercare di ridurre al massimo i consumi e le
emissioni nocive di CO2.
46
Gli ardui obiettivi sopra elencati ad opinione del relatore, non
sono perseguibili solamente
con il miglioramento dell’efficienza dei propulsori che comporta elevati costi, ma vi è il bisogno di implementazione dell’industrializzazione di un nuovo processo che consenta la
produzione di getti strutturali
in pressofusione con caratteristiche di estrema precisione, sicurezza e con geometrie altrimenti non ottenibili. Tali particolari potranno essere utilizzati su vetture ad alta diffusione
con evidente riduzione dei costi rispetto all’utilizzo, di altre
tecniche di colata (sabbia/gravità) ora obbligatorio per la
produzione di getti con le caratteristiche sopra descritte.
Per fare un esempio l’utilizzo
della tecnologia di colata in gravità, pur garantendo prestazioni di eccellenza dal punto di vista meccanico e di integrità
strutturale, non si presta a
grossi volumi stante la lentezza
del ciclo produttivo ed ancora
oggi limita il possibile alleggerimento dei componenti a causa
dello spessore dei getti che solo con difficoltà si può portare
al di sotto dei 3.5 mm.
Così Andrea Donato, deciso
nel perseguire i propri obiettivi, ha iniziato una partnership
con uno studio di consulenza
già molto attivo nel settore
Assemblea 2012
delle Fonderie di pressocolata.
E’ cominciata una proficua collaborazione che sta permettendo ad oggi di sviluppare una
tecnologia da applicare alla fusione in pressocolata ossia: la
tecnologia delle anime ceramiche. Il progetto vuole sviluppare ed industrializzare un
nuovo processo di colata sotto
pressione che utilizzi anime a
perdere di tipo ceramico per
consentire la produzione di
getti strutturali, di sicurezza ed
a tenuta, a pressione con geometrie altrimenti non ottenibili
utilizzando un tradizionale
stampo metallico con carri radiali mobili. Già nel passato, a
partire dagli anni ’60, sono stati numerosi i tentativi di impiegare anime a perdere in materiali diversi quali miscele di Sali,
metalli bassofondenti o sabbie
legate, ma senza successo. Ad
oggi infatti, non esiste una soluzione commerciale a tale problematica e non risultano
aziende che producano correntemente getti facendo uso di
anime a perdere.
Questa nuova tecnologia permetterebbe di estendere l’impiego massivo delle leghe di alluminio anche ai segmenti medio inferiori della produzione
automobilistica e del trasporto
leggero andando progressivamente a sostituire componenti
in alluminio colato in conchiglia.
Ciò permetterebbe l’eliminazione dei vincoli di forma, spessore e dimensione e consentirebbe una sensibile riduzione
di peso rispetto a componenti
di pari funzione prodotti con le
tecnologie attuali con contemporanea riduzione dei costi di
assemblaggio grazie alla possibilità di integrare in un solo
componente più funzioni.
Il pensiero dell’AD di Newcast
risiede nella convinzione che lo
sviluppo della tecnologia di
pressocolata con anime a per-
dere consentirebbe alle aziende
italiane e lombarde di entrare di
peso in un mercato pressoché
vergine ed in potenziale fortissima espansione con una tecnologia totalmente innovativa e
dai benefici ben chiari e quantificabili, recuperando competitività nel mercato proponendo
un prodotto realizzato con una
tecnologia innovativa che garantisce affidabilità, pur presentando costi e pesi inferiori.
Andrea Donato ha concluso la
propria esposizione dando appuntamento ai presenti al
XXXI Congresso Assofond di
fonderia in programma per il
26 e 27 Ottobre 2012 durante
il quale coloro che hanno sviluppato il progetto ne presenteranno gli approfondimenti
tecnici e i risultati dei primi test di produzione.
Andrea Donato,
Amministratore Delegato
di Newcast BDC S.r.L.
ASSOFOND
Federazione nazionale Fonderie
XXXI CONGRESSO DI FONDERIA
Ottobre 2012
Economico: Roma, 4-5 ottobre
Tecnico: Bergamo – Kilometro Rosso, 26-27 ottobre
47
Industria Fusoria 3/2012
®
IMPIANTI INDUSTRIALI DI ASPIRAZIONE
Aspirazione ed abbattimento fumi ad alta temperatura con scambiatore di calore Scrubber di abbattimento vapori
con venturi di miscelazione
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La certificazione ISO
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di qualità per i
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il risanamento degli ambienti di lavoro, oggi si colloca tra le
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SICUREZZA
SUL LAVORO
Verifica degli ambienti di lavoro (T.U. D.Lgs. 81/2008)
• Campionamenti ed analisi degli agenti chimici presenti negli ambienti di lavoro.
• Campionamento della frazione respirabile delle polveri e analisi della silice libera
cristallina per la valutazione del “Rischio silicosi” ai fini dell’applicazione del premio
INAIL.
• Campionamento della frazione respirabile delle polveri e analisi della silice libera
cristallina per la valutazione del “Rischio silicosi” ai fini dell’applicazione
dell’accordo europeo NePSi: “Accordo sulla protezione della salute dei lavoratori
attraverso la corretta manipolazione ed utilizzo della silice cristallina e dei prodotti che la
contengono”.
• Valutazione agenti fisici (vedi scheda specifica).
AMBIENTE ED
ECOLOGIA
Inquinamento atmosferico
• Campionamento ed analisi di inquinanti nelle emissioni in atmosfera ai sensi del
D.Lgs. 152/06.
Inquinamento idrico
• Campionamento di acque reflue.
• Analisi chimiche e microbiologiche su campioni di acque reflue per la valutazione
della conformità degli scarichi al D.Lgs 152/06, parte III all. 5.
Rifiuti
• Analisi di caratterizzazione dei rifiuti ai sensi della Decisione della Commissione
2000/532/CE della Parte Quarta, Titolo I del D.Lgs 152/06, del D.M. 5 febbraio 98
(attività di riutilizzo) e D.M. 3 Agosto 2005 (ammissibilità dei rifiuti in discarica).
Rischio amianto
• Valutazione del degrado superficiale delle coperture e manufatti in fibrocemento
contenenti amianto (Norma UNI 10608:1997; D.D.G Regione Lombardia 18/11/08
n° 13237).
• Valutazione rischio amianto in accordo al D.M. 06-09-94 e s.m.i.
• Monitoraggi ambientali per il dosaggio e la valutazione delle fibre libere
aerodisperse.
Siti contaminati
• Campionamenti di terreni e suoli.
• Analisi chimico-fisiche di caratterizzazione del suolo e sottosuolo secondo D.Lgs
152/06, parte IV.
RUMORE,
VIBRAZIONI,
CAMPI
ELETTROMAGNETICI
Valutazione dell’esposizione quotidiana personale dei lavoratori a rumore
(D. Lgs. 81/2008).
Misurazioni strumentali per l’accertamento dell’inquinamento acustico
verso gli ambienti abitativi e l’ambiente esterno (D.P.C.M 1/3/91).
Misurazioni strumentali per vibrazioni mano-braccio e vibrazioni corpo intero
(D. Lgs. 81/2008).
Misurazioni strumentali per esposizione a campi elettromagnetici (D.
Lgs. 81/2008).
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C.F. e P.I. 06681960966 – REA n. 1908008
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F. Lippi
Sostituzione di una struttura saldata
con una fusione in Ghisa Austemperata
Fabrizio Lippi
La ricerca della massima prestazione a un costo sostenibile è
stata, da sempre, la via maestra
per riuscire a competere sul
mercato, che si è globalizzato anche nei settori che fino a qualche
hanno fa erano definiti “di nicchia”. Questo ha comportato, da
parte delle aziende, una ristrutturazione non solo in ambito produttivo ma anche nel settore
progettuale.
L’esperienza vissuta nella progettazione della sospensione del veicolo semovente modulare è stato il classico esempio di “rinnovamento progettuale”.
Per comprendere l’entità della
svolta è utile effettuare una breve panoramica sul contesto che
ha promosso questo cambiamento.
sti veicoli, tramite speciali giunti
di unione, possono essere uniti in
senso longitudinale e trasversale,
per comporre delle piattaforme
di carico con un numero di assi
teoricamente illimitato e portate
che possono raggiungere anche
le diverse migliaia di tonnellate.
Ogni sospensione è sterzata
elettronicamente in maniera indipendente. Questo permette all’intero convoglio di muoversi e
ruotare in ogni direzione, consentendo spazi di manovra ridotti anche con grandi carichi trasportati.
Ciascuna sospensione è, inoltre,
dotata di un’articolazione a compasso in grado di compensare
un’altezza del piano di carico di
700 mm. Questa peculiarità può
essere utilizzata per sollevare direttamente i carichi senza l’utilizzo di gru dedicate e/o di compensare le asperità e i dislivelli
del terreno.
In questo tipo di trasporti circa il
90 % del tempo è impiegato nel
seguente modo:
• trasporto dei veicoli dalla sede
Le Industrie Cometto S.p.A. sono una società che si occupa della progettazione, produzione e
commercializzazione di veicoli
per il trasporto pesante.
Nell’ambito della serie modulare
semovente (denominata MSPE) è
nata l’esigenza di incrementare in
maniera significativa la portata
per asse dei veicoli, passando da
40 a 50 tonnellate per asse. Que-
Industria Fusoria 3/2012
50
di stoccaggio alla sede di lavoro;
• assemblaggio dei veicoli per
comporre la piattaforma di carico;
• separazione dei veicoli;
• trasporto dei veicoli dalla sede
di lavoro alla sede di stoccaggio.
Il restante 10% è impiegato per la
movimentazione del carico.
Un incremento della portata del
25% della serie modulare consente:
• una riduzione del 25% sul numero di assi della flotta riferita
a un determinato target di portata, con evidente risparmio
nell’investimento iniziale;
• risparmio sui costi di trasferimento dei veicoli (si hanno meno veicoli da movimentare);
• una riduzione sul tempo (22.5%) e sul costo dell’assemblaggio e della scomposizione
del convoglio (data la diminuzione della numerosità della
flotta).
Un aumento di portata così alto
comporta, ovviamente, un’im-
Assemblea 2012
portante riprogettazione dei
componenti principali del veicolo, per renderli idonei alle nuove
configurazioni di carico.
In questa fase serve una visione
ad ampio spettro per trovare il
giusto compromesso tra le esigenze di qualità, di resistenza dei
componenti e del loro costo, affinché lo sviluppo sia economicamente sostenibile.
L’avambraccio della sospensione,
originariamente, è costruito tramite assemblaggio e successiva
saldatura di profili di lamiera ottenuti tramite taglio al laser e/o
plasma.
Un limite delle strutture ottenute per elettrosaldatura è la geometria “spigolosa”, cui conseguono delle concentrazioni di tensione proprio in corrispondenza
dei giunti, che debbono essere
curati al fine di evitare imperfezioni e/o impurità. L’inosservanza
di queste precauzioni può dare
luogo all’innesco di cricche, deleterie per la resistenza a fatica del
componente. L’acciaio utilizzato
è di classe alto-resistenziale:
S690QL e S355JR.
L’irrobustimento dell’avambraccio originale tramite aumento
delle sezioni e dello spessore
delle lamiere non è stato ammissibile a causa dell’ingombro delle
strutture adiacenti. L’unica soluzione apparentemente plausibile
è stata quella di sostituire l’acciaio originariamente previsto
per i componenti principali
(S690QL) con un acciaio che
avesse delle proprietà meccaniche superiori, cioè l’S890QL.
Durante la prima analisi di fattibilità, sono stati evidenziati gli
aspetti collaterali di questa soluzione. L’impiego di un materiale
più pregiato necessita di un controllo maggiore del processo. In
questo caso, data l’entità degli
spessori in gioco, per poter ottenere un giunto saldato di qualità
ottimale era indispensabile il preriscaldamento del materiale e il
controllo delle temperature di
interpass, con conseguente aumento del costo di costruzione
oltre a quello del materiale.
Si è iniziato, quindi, a valutare una
soluzione differente: passare da
una struttura elettrosaldata a
una struttura ottenuta tramite
fusione. Inizialmente è stato valutato l’impiego di un acciaio, ma le
garanzie relative alla qualità del
getto a un costo sostenibile, per
effetto dello spessore limitato
delle pareti, non sono state incoraggianti. Per questo motivo si è
esaminata la soluzione in ghisa
Austemperata ADI 800, che ha
delle caratteristiche meccaniche
che ben si adeguano alle esigenze
di un braccetto sospensione.
Successivamente si è individuata
la “sagoma” più idonea a massimizzare i vantaggi e le esigenze
derivanti da un processo di fusione. Partendo da una geometria “tozza”, che comprendesse
i massimi ingombri ammessi del
componente, in funzione delle
varie condizioni di carico, si è
sottratto il materiale nelle zone
in cui, tramite le analisi FEM, si
registravano dei bassi valori di
sollecitazione. Il modello così
ottenuto ha subito ulteriori affinamenti, tramite un’operazione
di codesign con l’ufficio tecnico
della fonderia “Zanardi Fonderie s.p.a.”, utili a rendere più
agevole il processo di fusione e
ottenere una microstruttura
più omogenea.
Il risultato conseguito è senza alcun dubbio positivo e i vantaggi
ottenuti sono essenzialmente:
• aumento del 25% della portata
a parità di peso della struttura;
• maggiore precisione del grezzo,
cui conseguono minori scarti in
accettazione;
• prevedibile aumento della vita a
fatica del componente, grazie
alla riduzione degli effetti di intaglio della geometria;
• miglior design;
• riduzione dei costi dei compo-
51
nenti accessori dovuti alle caratteristiche di autolubrificazione della ghisa (grafite);
Sebbene le caratteristiche meccaniche dell’acciaio S690Ql siano
comunque superiori alla ghisa
ADI 800, la possibilità, tramite la
fusione, di concepire forme più
complesse e adeguate allo spettro di carichi agenti, consente
non solo di sopperire al gap prestazionale tra i due materiali ma,
su strutture complesse e non
longilinee, di ottenere un sensibile vantaggio a favore della ghisa
austemperata sul rapporto prestazioni/peso. Inoltre, grazie ai
costi di costruzione praticamente equivalenti, il componente ottenuto per fusione garantisce un
miglior rapporto prestazione/
costo, con un evidente vantaggio
economico nella scelta di questo
processo.
Questo progetto è considerato
“pilota” per possibili sviluppi futuri: la ghisa austemperata potrà
sostituire l’acciaio altoresistenziale laddove la geometria, il processo di fabbricazione e il numero di componenti da produrre lo
consentiranno.
Fabrizio Lippi - R.&D. Department
Industrie Cometto S.p.A.
Industria Fusoria 3/2012
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RESINE
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G. Meneghetti
Meccanica dell’intaglio e meccanica
della frattura nella stima di resistenza
a fatica di ghise sferoidali austemperate
semplice applicazione della
Meccanica della Frattura e della
Meccanica dell’intaglio per la
progettazione a fatica di getti in
ghisa sferoidale austemperata.
Introduzione
Giovanni Meneghetti
La rottura per fatica dei getti innesca tipicamente a partire da
difetti o da variazioni di forma
geometrica (intagli) dovute al
disegno del componente meccanico. In presenza di un intaglio raccordato, la progettazione a fatica è quella classica
(Meccanica dell’intaglio) e si basa sulla tensione di picco calcolata in corrispondenza del concentratore di tensione. In presenza di intagli molto acuti con
raggio di raccordo prossimo a
zero e fianchi paralleli (intagli a
U a “spigolo vivo”), il comportamento a fatica è simile a quello
di una cricca avente la stessa
profondità dell’intaglio e pertanto la progettazione si basa
sulla Meccanica della Frattura.
Più recentemente, un’estensione non convenzionale della
Meccanica della Frattura ha
permesso di considerare anche
gli intagli acuti con fianchi non
paralleli (intagli a V a “spigolo vivo”) nelle verifiche a fatica. In
questa memoria si mostra una
Industria Fusoria 3/2012
Le prove di fatica su provini intagliati sono utili per analizzare
il comportamento a fatica del
materiale, perchè nella pratica i
componenti si rompono a fatica sempre in corrispondenza di
variazioni di forma che comportano effetti di concentrazione delle tensioni. Frost ha
proposto in passato |1| il noto
diagramma riportato in Fig. 1,
riferito a prove di fatica a flessione rotante, che riporta il limite di fatica di intagli a U di
profondità costante al variare
del coefficiente teorico di concentrazione delle tensioni Kt (e
quindi del raggio di fondo intaglio). Nel diagramma vengono
distinti gli intagli dolci (blunt
notches), caratterizzati da un
valore di Kt minore del valore
caratteristico Kt*, e gli intagli
acuti (sharp notches), per i
quali Kt è maggiore di Kt*. Per
gli intagli dolci il limite di fatica
può essere determinato classicamente dividendo il limite di
fatica del materiale base Δσ0
(determinato mediante provini
lisci) per il valore di Kt. Per gli
intagli acuti il limite di fatica
può essere determinato secondo la Meccanica della Frattura,
assumendo l’intaglio come una
cricca avente lunghezza uguale
alla profondità dell’intaglio.
Fattore di concentrazione delle sollecitazioni Kt
Fig. 1 - Tipico andamento dei risultati sperimentali per intagli con profondità costante.
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Assemblea 2012
La condizione di “soglia”
espressa dal limite di fatica è diversa nei due casi: osservazioni
sperimentali |2| hanno dimostrato che per gli intagli dolci il
limite di fatica corrisponde alla
soglia di innesco di una cricca
di fatica, mentre per gli intagli
acuti il limite di fatica corrisponde alla soglia di propagazione di una macro-cricca di fatica che, dopo l’innesco, si propaga fino ad una distanza massima dall’apice dell’intaglio alla
quale si arresta. Per gli intagli
acuti quindi esiste un campo di
valori della tensione nominale,
superiore alla soglia di innesco,
ma inferiore alla soglia di propagazione fino alla rottura, all’interno del quale si formano
le cosiddette cricche non-propaganti
(“non-propagating
cracks”). Il diagramma di Frost
è indicativo della sensibilità all’intaglio del materiale: quanto
minore è il valore di Kt*, tanto
minore è la sensibilità all’intaglio del materiale, che per valori relativamente grandi del raggio di fondo intaglio si comporta come se fosse criccato. In
questi casi quindi difficilmente
si ottiene un miglioramento del
comportamento a fatica ampliando i raggi di raccordo di
un componente intagliato.
Più recentemente è stato proposto un diagramma complementare a quello di Frost |3, 6|,
riportato in Fig. 2, in cui si considera l’effetto della variazione
della profondità dell’intaglio sul
limite di fatica a parità di geometria e quindi di fattore di
concentrazione delle sollecitazioni. Il diagramma è caratterizzato da due dimensioni caratteristiche tra loro dipendenti:
a0, che è un parametro del materiale, definito come |4|:
Fig. 2 - Comportamento a fatica di un intaglio o di una cricca (scale logaritmiche).
come intaglio caratterizzato da
una acutezza, definita come
rapporto tra profondità e raggio di fondo intaglio, tendente
ad infinito, si ottiene il noto diagramma di Kitagawa |5|. Il diagramma di Fig. 2, analogamente
al diagramma di Frost, evidenzia
la zona degli intagli dolci e degli
intagli acuti, i cui limiti di fatica
sono prevedibili rispettivamente con l’approccio classico della Meccanica dell’intaglio e con
la Meccanica della Frattura. Le
due zone sono schematicamente divise dal valore caratteristico a*. Inoltre il diagramma
di Fig. 2 consente di estendere
l’analisi a fatica ai difetti, siano
essi cricche o intagli caratterizzati da un valore di Kt finito, ma
di dimensioni assolute piccole,
cioè prossime ad a0, per i quali
è noto che il comportamento a
fatica si discosta dalla retta della Meccanica della Frattura. L’espressione valida in questa zona del diagramma, che estende
quella proposta da Topper |4| ai
componenti contenenti difetti
di dimensione “a”, risulta |6|:
(1)
(2)
e a* dipendente dal materiale e
dalla geometria secondo la relazione: a*=Kt2×a0.
in cui α è il fattore di forma
della Meccanica della Frattura, calcolato per una cricca
Se si considera in questo diagramma la variazione del limite
di fatica di una cricca, pensata
(3)
55
avente la stessa profondità “a”
dell’intaglio considerato, e
Δσg,th è il range di soglia della
tensione nominale lorda. Un valore di a0 elevato implica un valore di a* pure elevato e perciò,
a parità di geometria e dimensione dell’intaglio, un campo di
applicazione della Meccanica
della Frattura più ampio. Perciò
materiali caratterizzati da un
valore di a0 elevato più difficilmente rispetto agli altri materiali potranno avere un comportamento a fatica migliorato
dall’aumento del raggio di raccordo dell’intaglio, almeno fino
a che il valore di Kt rimane superiore a Kt*. Il valore di Kt* si
può ricavare imponendo l’uguaglianza della curva della Meccanica Classica e della retta della
Meccanica della Frattura nel
diagramma di Frost. Tenendo
conto inoltre dell’Eq. 1 si ricava:
Il parametro a0 risulta quindi significativo della sensibilità all’intaglio del materiale e i risultati
sperimentali hanno dimostrato
come possa essere notevolmente variabile per diversi materiali, da pochi centesimi di
millimetro per gli acciai legati
|7| fino ad alcuni millimetri per
le ghise grigie |8|.
La determinazione del parametro a0 risulta quindi importante
per la caratterizzazione a fatica
del materiale e la classificazione
delle tipologie di intaglio mediante i diagrammi descritti
consente di scegliere il corretto
approccio nella progettazione a
Industria Fusoria 3/2012
Assemblea 2012
Tab. 1 - composizione chimica percentuale della ghisa EN-GJS-800-8.
fatica in base al disegno del
componente. In questa memoria la caratterizzazione meccanica proposta è stata applicata
ad una ghisa sferoidale sottoposta a trattamento termico di
austempering.
Prove sperimentali
Il materiale caratterizzato è
una ghisa sferoidale austemperata EN-GJS-800-8, la cui composizione chimica è riportata
nella Tab.1.
Fig. 4 - Geometria delle due serie di provini con intagli a V.
Il trattamento termico eseguito sulla ghisa sferoidale di partenza consiste in:
• austenitizzazione in azoto o in
endogas ad una temperatura
di 830 °C e per un tempo di
180 minuti;
• immersione in un bagno di sali fusi mantenuto ad una temperatura di 375 °C (sale AS
140 CL); il tempo di austempering è pari a 165 minuti;
• raffreddamento in aria calma
fino a temperatura ambiente.
Dalle analisi metallografiche
eseguite la microstruttura risulta costituita da circa il 75%
di ferrite aciculare e circa il
25% di austenite residua, con
una quantità media di sferoidi
175÷250 noduli per mm2. Il
raggio degli sferoidi è pari a
20÷25 μm e la nodularità si avvicina al 100%.
Fig. 5 - Geometria dei provini C(T).
Il trattamento termico di austempering è stato eseguito prima della lavorazione meccanica
per i provini lisci e intagliati utilizzati nelle prove di fatica e dopo la lavorazione meccanica per
i provini C(T) utilizzati nelle prove di meccanica della frattura.
In Fig. 3 è riportata la geometria dei provini lisci, mentre in
Fig. 3 - Geometria dei provini lisci.
Industria Fusoria 3/2012
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Assemblea 2012
Fig. 6 - Curva di Woehler del materiale base confrontata con il limite di fatica termografico.
Fig. 7 - Curva di Woehler sperimentale per intaglio a V di profondità a=0.4 mm confrontata con il limite di fatica secondo la Meccanica della Frattura (α=1.12).
Fig. 8 - Curva di Woehler sperimentale per intaglio a V di profondità a=1 mm confrontata
con il limite di fatica secondo la Meccanica della Frattura (α=1.12).
57
Fig. 4 sono riportate le geometrie delle due serie di provini con intagli laterali a V. I
provini sono stati ricavati da
barre di 25 mm di diametro
colate a parte. Gli intagli a V,
con un angolo di apertura di
90°, presentano una profondità pari a 1 mm con un raggio di fondo intaglio pari a 0,1
mm e una profondità pari a
0.4 mm con un raggio pari a
0.04 mm per le due serie rispettivamente. I corrispondenti fattori di concentrazione delle tensione Ktg, riferiti
all’area lorda, risultano pari a
7.29 e 7.22 per gli intagli di
profondità pari a 0.4 mm e 1
mm rispettivamente. I raggi di
raccordo di fondo intaglio
reali sono stati osservati mediante un rilevatore ottico di
profili a 50 ingrandimenti, verificando che nella lavorazione
dei provini erano stati rispettati i valori nominali.
Nelle prove di meccanica della frattura sono stati utilizzati
provini C(T) standard, ricavati
da piastre colate a parte, le
cui dimensioni sono riportate
in Fig. 5. I provini sono stati dimensionati in base alla capacità della macchina di fatica a
disposizione e rispettando le
quote e le tolleranze imposte
dalla Normativa |9|. Sono state eseguite sia prove di fatica
ad ampiezza di carico costante, per determinare la curva di
Paris del materiale, sia prove
standard |9| ad ampiezza di carico decrescente, per determinare il valore di soglia del
fattore di intensificazione delle tensioni. Durante le prove
la lunghezza della cricca è stata misurata mediante uno stereoscopio Leica® dotato di
un’ottica da un minimo di 8,5
ingrandimenti ad un massimo
di 50 ingrandimenti.
Tutte le prove di fatica sono
state eseguite a trazione con
rapporto nominale di ciclo R
(definito come rapporto tra la
forza minima e la forza massima applicata) pari a 0.1 su una
macchina
elettroidraulica
Schenck Hydropuls PSA 100
con cella di carico da 100 kN.
La curva di fatica del materia-
Industria Fusoria 3/2012
Assemblea 2012
le base è riportata in Fig. 6,
mentre le curve di fatica dei
provini intagliati sono riportate nelle Figg. 7 e 8. Le curve
sono riportate in termini di
range di tensione nominale
lorda Δσg, pari alla differenza
tra il valore massimo e il valore minimo della tensione applicata.
Infine la curva di Paris del materiale è riportata in Fig. 9. Il
valore del limite di fatica del
materiale base Δσ0 riportato
in Fig. 6 è stato determinato
con la tecnica termografica
secondo la procedura descritta in |10| ed è risultato pari a
440 MPa. Il range di soglia del
fattore di intensificazione delle sollecitazioni ΔKth è risultato pari a 8.1 MPa m. Con tali
valori la lunghezza caratteristica del materiale a0 calcolata
mediante la formula (1) risulta
pari a 108 μm. Il diagramma di
Frost-Miller e il diagramma di
Atzori-Lazzarin sperimentali
sono riportati rispettivamente nelle Figg. 10 e 11.
Fig. 9 - Curva di Paris sperimentale.
Discussione
dei risultati
Fig. 10 - Diagramma sperimentale di Frost-Miller (scale logaritmiche).
Fig. 11 - diagramma sperimentale di Atzori Lazzarin (scale logaritmiche).
Industria Fusoria 3/2012
58
Le Figg. 7 e 8 riportano i limiti di fatica prevedibili mediante l’eq. (2), in cui il fattore di
forma α vale 1.12 per entrambe le geometrie di intaglio a V. Sebbene i diagrammi
così come presentati nelle
Figg. 1 e 2 valgano per intagli a
U e non a V, un cambiamento
dell’angolo di apertura di un
intaglio acuto da 0° (cricca) a
90° (intaglio acuto a V) non
comporta un sostanziale cambiamento nell’esponente che
caratterizza il campo di tensione esponenziale in prossimità dell’apice |11|: pertanto
gli intagli acuti a V con angolo
di apertura pari a 90° sono
stati trattati come aventi
apertura pari a 0° e stessa
profondità. Qualora l’angolo
di apertura fosse stato superiore a 90°, l’intaglio a V non
avrebbe più potuto essere
trattato come un intaglio a U
di uguale profondità, ma si sa-
Assemblea 2012
rebbe dovuto utilizzare un nuovo diagramma che estende
quello di Kitagawa agli intagli
aperti |12|.
Le Figg. 7 e 8 evidenziano che i
limiti di fatica previsti dalla
Meccanica della Frattura mediante l’eq. (2) risultano in ottimo accordo con l’andamento
delle curve di Woehler sperimentali. Tali valori dei limiti di
fatica dei provini intagliati sono
stati utilizzati per definire il diagramma di Frost sperimentale,
riportato in Fig. 10, dal quale si
vede che i fattori di concentrazione delle sollecitazioni Ktg relativi agli intagli considerati sono superiori ai rispettivi valori
di Ktg*.
Analogamente nel diagramma
sperimentale di Atzori-Lazzarin
di Fig. 11 si vede che la profondità degli intagli corretta con il
fattore di forma, α2×a, è inferiore ai rispettivi valori di a* (per
chiarezza è riportata la retta
relativa al solo valore Ktg=7.29
relativa all’intaglio di profondità
0.4 mm, essendo il valore di Ktg
dell’intaglio di profondità 1 mm
pari a 7.22 e quindi di poco diverso dal primo). Pertanto i due
intagli a V considerati sono acuti, cioè si possono considerare,
dal punto di vista della resistenza a fatica, come cricche di lunghezza uguale alla profondità
dell’intaglio. In particolare la serie con profondità a=0.4 mm si
trova al confine tra la zona di
sensibilità alle cricche corte e
quella tipica delle cricche lunghe, mentre la seconda geometria può essere trattata come
cricca lunga.
Conclusioni
Il lavoro ha presentato un’applicazione della Meccanica della
Frattura e della Meccanica dell’intaglio alla progettazione a fatica con una ghisa sferoidale austemperata. Parametro fondamentale del materiale è a0 così
come definito in passato da Topper, che consente di stabilire
quale dei due approcci alla progettazione sia il più appropriato.
Per ricavare sperimentalmente
a0 è necessario determinare il limite di fatica del materiale liscio
|1|
N.E. Frost, K.J. Marsh, L.P. Pook, Metal Fatigue,
Oxford University Press, 1974.
|2|
|3|
|4|
|5|
|6|
e il range di soglia del fattore di
intensificazione delle tensioni
per cricche lunghe.
Quest’ultimo si può ricavare
mediante prove ad ampiezza
di carico decrescente su provini criccati secondo le attuali
Normative oppure si può stimare con almeno una serie di
prove a fatica su provini con
intagli acuti.
Ringraziamenti
Si ringrazia la ditta Zanardi
Fonderie SpA per aver fornito
il materiale e i provini utlizzati
in questo lavoro.
Memoria presentata come:
B. Atzori, F. Bonollo, G. Meneghetti, Notch fatigue and fracture mechanics of austempered ductile
irons, Proceedings of the 9th International Conference on Science
and Processing of Cast Iron SPCI
9, Luxor, Egypt, 2010.
Giovanni Meneghetti
Dipartimento di Ingegneria
Industriale, Università di Padova
|7|
N.E. Frost, “Non-propagating cracks in Vnotched specimens subjected to fatigue loading”, Aeronaut. Q., 8, 1955, pp. 1-20.
J.C. Ting, F.V. Lawrence, “A crack closure model for predicting the threshold stresses of
notches”, Fatigue Fract. Engng. Mater. Struct. 16,
1, 1993, pp. 93-114.
|8|
B. Atzori, P. Lazzarin, “Notch sensitivity and
defect sensitivity under fatigue loading: two
sides of the same medal”, Int. J. Fracture, Vol.
107, 2001, pp.L3-L8.
D. Taylor, M. Hughes, D. Allen, “Notch fatigue
behaviour in cast irons explained using a fracture mechanics approach”, Int. J. Fatigue, 18, 7,
1996, pp. 439-445.
|9|
ASTM E 647-00, Standard test method for
measurement of fatigue crack growth rates,
2000.
M.H. El Haddad, T.H. Topper, K.N. Smith, “Prediction of Non-Propagating Cracks”, Eng.
Fract. Mech., 11, 1979, pp.573-584.
H. Kitagawa, S. Takahashi, Applicability of fracture mechanics to very small cracks in the
early stage, Proceedings of the 2nd International Conference on Mechanical Behaviour
of Materials, 1976, pp. 627-631.
B. Atzori, P. Lazzarin, G. Meneghetti, “Fracture Mechanics and Notch Sensitivity”, Fatigue Fract. Engng Mater. Struct., 26, 2003,
pp. 257-267.
|10| G. Meneghetti, “Analysis of the fatigue strength
of a stainless steel based on the energy dissipation”, Int. J. Fatigue 29, 1, 2007, pp. 81-94.
|11| M.L. Williams, “Stress singularities resulting
from various boundary conditions in angular
corners of plates in extension”, J Appl Mech,
19, 1952, pp. 526-528.
|12| B. Atzori, P. Lazzarin, G. Meneghetti, “A unified
treatment of the mode I fatigue limit of components containing notches or defects”, Int. J.
Fracture 133, 2005, pp. 61-87.
59
Industria Fusoria 3/2012
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BRAIN FORCE, grazie alla profonda conoscenza delle peculiarità di queste aziende, ha realizzato
numerosi progetti IT maturando un’ampia esperienza che le permette di supportare le diverse aree
aziendali e le loro specifiche esigenze. La collaborazione con esperti di settore a livello strategico e con
le diverse associazioni di categoria ha permesso a BRAIN FORCE di diventare il partner tecnologico
di riferimento per tutti i comparti dei settori siderurgico e metallurgico.
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Assemblea
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M. Pizzagalli
“Stato dell'arte” nella collaborazione
tra le Imprese di Fonderia e le Università
Manuela Pizzagalli
In un momento difficile come
quello che stiamo attraversando, innovazione e tecnologie
spesso sono indicate come le
uniche soluzioni per emergere
dalla crisi. Due leve strategiche
che, in un mercato sempre più
globale e mutevole, faranno acquisire competitività alle imprese del nostro paese.
Fare innovazione non è semplice, richiede risorse umane e
strumentali, di cui spesso soprattutto oggi e soprattutto le
piccole medie imprese sono carenti. Una soluzione potrebbe
essere quella di “farsi aiutare”
attraverso enti preposti quali le
università e i centri di ricerca.
Molto spesso,però, la difficoltà
di trovare gli interlocutori giusti
cui rivolgersi, la diffidenza circa i
risultati ottenibili e la gestione
Industria Fusoria 3/2012
della proprietà intellettuale unitamente ai costi spingono le imprese a desistere.
In tale contesto, la Fondazione
Politecnico è divenuta negli anni
un partner sempre più credibile
cui aziende, ma anche università
e pubbliche amministrazioni, si
affidano per concretizzare percorsi di ricerca e crescita.
Chi siamo
La Fondazione Politecnico di
Milano è uno strumento agile e
operativo voluto dal Politecnico di Milano e da importanti
“Fondatori” per contribuire alla crescita economica e culturale, con lo scopo di favorire
l’innovazione delle imprese e
incentivare la loro competiti-
62
vità a livello internazionale,
nonché di dare impulso alla
creazione e alla diffusione di
nuove conoscenze e al loro
trasferimento alle realtà produttive e del terziario.
La Fondazione Politecnico di
Milano nasce nel 2003, da un’idea che risale a due anni prima
quando viene approvato l’emendamento alla legge finanziaria che consente alle università di dar vita a fondazioni che
rendano più efficace il loro
rapporto con il mondo esterno. La Fondazione Politecnico
di Milano rappresenta oggi il
luogo ideale dove imprese, università e pubbliche amministrazioni trovano il loro punto
di incontro.
Cosa facciamo
La Fondazione persegue la missione di rafforzare e rendere sistematica la collaborazione fra la
ricerca universitaria e l’innovazione delle imprese. Si rivolge
non solo alle grandi realtà industriali ma anche alle piccole medie aziende e alla pubblica amministrazione, per trasformare la
ricerca in innovazione industriale e di servizi; per favorire lo sviluppo di città e società inclusive;
per creare- con l’Acceleratore di
Impresa- un centro qualificato di
promozione e sostegno della
nuova imprenditoria ad alto potenziale tecnologico.
Assemblea 2012
In quasi un decennio di attività
la Fondazione ha intessuto un
network di relazioni articolato,
che oggi conta più di 1.200
soggetti coinvolti. Un interlocutore credibile che oggi rappresenta un punto di riferimento importante per università,
istituzioni pubbliche e aziende
nella “ricerca dello sviluppo”.
Valore complessivo progetti 2009-2011
(Milioni di Euro)
Finanziamenti ottenuti
(Milioni di Euro)
Collaborazioni 2003-2011:
1281 soggetti
Finanziamenti ottenuti 2009-2001
Classificati per beneficiari
(Milioni di Euro)
Nell’ultimo triennio (20092011) la creazione di sinergie
tra questi tre attori della “tripla elica” dell’innovazione ha
portato allo sviluppo di 192
progetti.
In una situazione non facile
per l’economia, la Fondazione
è riuscita ad ottenere finanziamenti per 89.000.000
euro, che hanno consentito
di realizzare progetti per un
valore complessivo di 187
milioni di euro.
Il tutto grazie a una struttura
snella, dinamica e professionale tesa a utilizzare i finanziamenti per sostenere la ricerca
del Politecnico e l’innovazione delle imprese e della pubblica amministrazione. Poche
ma qualificate risorse che incidono su valore complessivo
progetti 2009-2011 per un ridotto 3,5%.
Dal 2007 la Fondazione ha
preso in gestione l’Acceleratore d’Impresa del Politecnico di Milano, aggiungendo così un nuovo tassello:
quello della giovane imprendi-
toria. Nato nel 2000, l’incubatore conta oggi 19 aziende incubate, che operano nei settori dell’ICT, dell’elettronica,
dell’energia e dell’ambiente,
dei nuovi materiali, dell’ingegneria biomedica e tre sedi:
Milano, Como e Lecco. L’Acceleratore d’Impresa si avvale
del sostegno del Comune di
Milano, impegnato nello sviluppo degli incubatori e nel
favorire la crescita imprendi-
Tra i FONDATORI sono presenti aziende che hanno un forte
legame storico con il Politecnico,
come Pirelli; o con una lunga tradizione territoriale, come Aem
oggi A2A; o con una presenza nazionale, come Indesit Company e
Eni, o con nuove collaborazioni
come l’Associazione Eugenio e
Germana Parizzi, che fanno dell’innovazione un modo di produrre e di organizzarsi. Ma non solo,
una multinazionale come Siemens; una banca che dedica attenzione allo sviluppo, come Inte-
63
Finanziamenti 2009-2011
distribuiti alle imprese 47
Milioni di Euro
toriale nei settori a elevata
tecnologia.
La Fondazione opera in riferimento alle principali aree di interesse dell’Ateneo. In particolare essa promuove progetti afferenti a diverse aree tematiche,
tra queste:
ambiente e territorio (protezione civile e sicurezza del
territorio; promozione della
multifunzionalità in agricoltura;
saSanpaolo; un’istituzione come
la Camera di Commercio di Milano, che opera per il rafforzamento del contesto economico; realtà
locali come Univercomo e Univerlecco, consorzi a livello territoriale indispensabili per uno
stretto collegamento con il mondo della piccola e media impresa;
le principali amministrazioni pubbliche di riferimento, dalla Regione Lombardia ai Comuni di Cremona e Piacenza, alla Provincia di
Cremona, dove sono presenti iniziative formative del Politecnico.
Industria Fusoria 3/2012
Assemblea 2012
agro-energie e tutela del paesaggio; pianificazione territoriale; infrastrutture; ingegneria ambientale e controllo degli inquinanti; risparmio energetico);
Diverse le modalità in cui è possibile favorire l’incontro tra le
esigenze delle imprese e la capacità di fare ricerca dell’università:
infomobilità e logistica (logistica e trasporto delle merci, incluse quelle pericolose; sistemi
multimodali per il trasporto
merci su ferro e gomma; mobilità sostenibile e posizionamento satellitare; misurazioni delle
proprietà di inerzia degli autoveicoli);
• stage1, dottorati2, Executive PhD;
• progetti di ricerca finalizzati, finanziati direttamente
dalle imprese;
per la realizzazione di strumenti e modelli comuni per lo sviluppo delle carriere e la certificazione delle competenze in
contesti di apprendimento non
formali e informali. La Fondazione ha assunto un ruolo importante per l’Ateneo nella progettazione, gestione e sviluppo di
progetti “strategici” finalizzati a
introdurre innovazione tecnologica nel mercato italiano e accrescere la competitività del nostro Paese nel più ampio contesto europeo.
nuovi materiali (nanotecnologie e tecnologie sostenibili.
L’insieme dei settori industriali
coperti spazia dall’energia alla
farmaceutica fino al tessile e all’edilizia, passando per l’elettronica integrata e l’ottica);
• progetti singoli e in cordata
su finanziamento pubblico.
Tre sono i punti cardine di questo disegno:
energia (risparmio energetico
nei processi produttivi e negli
usi finali; utilizzo intelligente delle fonti energetiche rinnovabili;
miglioramento della sicurezza
energetica e promozione della
sostenibilità ambientale e del
corretto mix energetico attraverso fonti diverse, da quelle
tradizionali alle alternative); design (tessile/ moda; arredamento; elettrodomestici; sistemi domotici; sanità e salute);
innovazione di processi e
tecnologie per le aziende e
la Pubblica Amministrazione (sanità e e-government).
1
2
• workshop di progetto con la
partecipazione di studenti e la
supervisione di docenti;
• partecipazioni istituzionali.
La Fondazione promuove e
coordina, in comune accordo
con l’Ateneo e con il costante
supporto di Assolombarda, iniziative di formazione continua finanziata da fondi regionali, interprofessionali e da quelli
strutturali. La formazione continua costituisce uno strumento
strategico per le imprese, permette loro di accedere gratuitamente a iniziative di apprendimento, anche personalizzate all’interno dell’azienda. A questo
si aggiungono
l’analisi dei fabbisogni di competenze e la costruzione di standard professionali e framework
nei diversi settori di business,
• la creazione di un network di
venture capitalist, associazioni
imprenditoriali e business angel, in sostegno alla nuova imprenditoria;
• lo sviluppo e la promozione
di progetti europei;
• la creazione di centri di ricerca congiunti fra università e
impresa, denominati Joint Research Center (JRC), dedicati
a temi centrali come l’energia, l’ambiente e i trasporti,
con uno sguardo anche all’Expo 2015 e che, in prospettiva,
potrebbero dar vita a un vero
e proprio parco scientifico.
Manuela Pizzagalli
Area Progetti - Fondazione
Politecnico di Milano
Per un approfondimento si rimanda al sito del Career Service del Politecnico di Milano
http://www.careerservice.polimi.it/go/Home/Polilink/Career-Service/Aziende
Il dottorato in collaborazione con le aziende: http://www.ricerca.polimi.it/index.php?id=4807
SAVELLI PRESIDENTE AMAFOND
Industria Fusoria 3/2012
64
Francesco Savelli è stato nominato Presidente dell’Associazione Nazionale fornitori macchine, prodotti e servizi per la fonderia.
Francesco Savelli, quarant’anni, Direttore Commerciale dell’omonimo gruppo bresciano Savelli Spa
con sede a Brescia, è il più giovane Presidente di
Amafond.
I Vice Presidenti dell’Associazione sono: Francesco
Tieghi (Amministratore Delegato di Fomet Srl) e
Maurizio Sala (Presidente di Foundry Ecocer Srl).
Amafond riunisce 85 tra le più importanti Aziende
del settore per un fatturato di 1.450 milioni di euro
oltre il 70% dei quali realizzati grazie all’export.
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M. Lafronza
“Energia:
una … scossa continua”
Le tematiche da approfondire
sarebbero potute essere molteplici, ma ci si è focalizzati prevalentemente sull’aumento dei
costi dell’energia e degli altri
oneri di bolletta, sul differenziale di costo con gli altri paesi europei, sulla disomogeneità di
trattamento cui sono sottoposti i settori energivori in Italia
e, da ultimo, sulle previsioni di
costo del 2012.
Media Mensile Valori Spot mercato Day Ahead
90
Euro/MWh
80
70
60
50
40
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n1
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v1
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ag
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1
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g11
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t-1
no 1
v1
ge 1
n1
m 2
ar
-1
2
Anche quest’anno Assofond,
nel corso della sua assemblea
annuale, ha dedicato l’ultima
sessione dei lavori al tema tanto “caro” dell’energia, perché
di vitale importanza per la sussistenza delle imprese che essa
rappresenta.
IPEX
EEX
Poli. (EEX)
Grafico 2 - Mercato elettrico.
In particolare l’ing. Franco Vicentini, Vice Presidente di Assofond con delega all’energia e
Presidente del consorzio As-
Media Mensile Valori Spot mercato Day Ahead
34
30
Euro/MWh
Poli. (IPEX)
26
22
18
14
sofond Energia, ha rimarcato il
gap strutturale esistente tra i
mercati energetici europei, in
particolare Francia e Germania
(grafico 1 e grafico 2).
Si passa dagli oltre 5 €/MWh di
differenziale di prezzo per il
mercato del gas naturale agli oltre 30 €/MWh per quello dell’energia elettrica. In un contesto
nazionale economicamente stagnante, le Fonderie hanno incrementato negli ultimi anni la propria quota di export, riscontrando sempre più spesso difficoltà
nel competere con analoghe
aziende francesi e tedesche.
10
TTF DA
2
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12
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m
10
nge
PSV DA
Poli. (PSV DA)
Poli. (TTF DA)
Grafico 1 - Mercato gas.
Industria Fusoria 3/2012
66
Ma il gap competitivo rispetto a
questi paesi si è ulteriormente
ampliato a causa del rapido e
consistente incremento del corrispettivo della componente A3,
Assemblea 2012
trario i francesi, avendo investito sino ad oggi poco sulle forme
di energia rinnovabile, dovrebbero allo stato attuale godere di
oneri molto poco consistenti.
Quindi di fatto un’impresa italiana è penalizzata rispetto alla
concorrente francese e in parte
a quella tedesca.
COMPONENTE A3
45
40
Euro/MWh
35
30
25
20
15
ge
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10
A3
Poli. (A3)
Grafico 3 - Andamento del corrispettivo della componente A3.
che garantisce la copertura finanziaria degli incentivi alle fonti
rinnovabili ed alle fonti assimilate. Essa incide per circa il 25%
del costo totale della bolletta
elettrica (40 euro/MWh in valore assoluto) per un utente in
media tensione con un consumo
mensile di 1.200.000 kWh
(GRAFICO 3). L’ing. Vicentini
esprime al Presidente del Gestore dei Servizi Energetici ing. Emilio Cremona il timore che prima
della fine del 2012 la componente A3 possa subire ulteriori aumenti sino a raggiungere il valore di 48 €/MWh. Inoltre ritiene
che i sistemi di accumulo siano
non solo una soluzione poco efficiente a risolvere le criticità di
rete generate dalla non programmabilità di alcune fonti rinnovabili e dalla carenza di infrastrutture, ma anche una soluzione a caro prezzo per i consumatori e per il sistema. Secondo
l’ing. Cremona il sostegno alle
fonti rinnovabili è necessario per
raggiungere nel 2020 l’obiettivo,
condiviso in ambito UE, di produrre almeno il 17% dei consumi
nazionali mediante fonti rinnovabili. La forte crescita dei costi derivanti dall’incentivazione alle
fonti rinnovabili nei prossimi anni si dovrebbe attenuare, soprattutto se la bozza del Quinto
Conto Energia introdurrà meccanismi di monitoraggio e controllo dello sviluppo del fotovoltaico e delle altre fonti rinnovabili, quali ad esempio i registri
per impianti superiore ai 20 kW
di picco; sicuramente nei prossimi anni il costo complessivo che
lo Stato dovrà sostenere per garantire il pagamento degli incen-
tivi risulterà in crescita, ma nel
2012 non dovrebbe superare i
44 euro/MWh. Inoltre secondo il
Presidente del GSE il vero sistema di accumulo sarà costituito
dal nascente parco automobilistico di tipo elettrico, in cui la
società RSE, Ricerca Sistema
Elettrico, controllata dal GSE, sta
investendo molto in ricerca e
sviluppo. A tal proposito l’ing.
Cremona coglie l’occasione per
invitare le Fonderie di alluminio
a visitare il sito di RSE, perché vi
è la possibilità, attraverso fondi,
di supportare lo sviluppo dell’auto elettrica.
L’ing. Vicentini ritiene che dato
l’elevato sviluppo delle fonti rinnovabili in Germania, è ipotizzabile che anche i tedeschi paghino un onere in bolletta equivalente in termini di valore alla
componente A3 italiana; al con-
Qualche passo in avanti, anche
se insufficiente, è stato fatto da
quando le Fonderie hanno potuto partecipare ai bandi dell’interrompibilità istantanea. Di ben
più ampio sostegno, invece, godono i grandi consumatori. La
questione è di rilevante importanza perché il settore delle
Fonderie ha un’alta incidenza
del costo dell’energia sul costo
totale di produzione ed è, quindi, un settore energivoro alla
stregua dei settori di appartenenza dei grandi consumatori
nazionali. Quest’ultimi, però,
usufruiscono non solo dei benefici derivanti dall’interrompibilità istantanea, ma anche dall’applicazione virtuale dell’interconnector e dalle esenzioni in
bolletta sulle voci di costo del
dispacciamento, degli oneri di
sistema e delle imposte.
Focalizzando ad esempio l’attenzione sugli oneri di sistema, la
degressività delle aliquote della
componente A3 determina per
un medio consumatore energivoro, che consuma 1.200 MWh
Corrispettivi A3 di maggio 2012 Costo A3 complessivo
euro/MWh
euro
Fisso [€/mese]
7,50
7,50
<= 4.000 MWh/mese
40,30
48.360,00
4.000 – 8.000 GWh/mese
40,30
8.000 – 12.000 GWh/mese
0,00
> 12.000 GWh/mese
0,00
Costo Totale [euro]
48.367,50
Costo Unitario A3 [euro/MWh]
40,30
Tariffe in MT
Tab. 1 - Medio consumatore industriale.
Corrispettivi A3 di maggio 2012 Costo A3 complessivo
euro/MWh
euro
Fisso [€/mese]
9,46
9,46
<= 4.000 MWh/mese
40,58
162.320,00
4.000 – 8.000 GWh/mese
20,29
81.160,00
8.000 – 12.000 GWh/mese
20,29
81.160,00
> 12.000 GWh/mese
0,00
Costo Totale [euro]
342.649,46
Costo Unitario A3 [euro/MWh]
9,02
Tariffe in AT e AAT
Tab. 2 - Grande consumatore industriale.
67
Industria Fusoria 3/2012
Assemblea 2012
Tab. 3 - Incidenza % delle voci di costo presenti in bolletta sul costo totale della bolletta.
Tab. 4 - Incidenza % delle esenzioni e dei benefici presenti in bolletta sul costo totale della bolletta.
Utente in AAT
63 MW
Euro/MWh
Costo Unitario Energia Elettrica
Risparmio Unitario Esenzioni
Risparmio Unitario Benefici
Costo Unitario Effettivo
Utente in AT
21 MW
Utente in MT
14 MW
Utente in MT Utente in MT
7 MW
1 MW
Euro/MWh
Euro/MWh
Euro/MW
Euro/MWh
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0
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-30
-44
49
Tab. 5 - Costo effettivo unitario in gennaio 2012.
al mese, un costo unitario di
40,30 €/MWh (Tab. 1), mentre
per un grande consumatore
energivoro, che consuma
36.000 MWh al mese, determina un costo unitario di 9,02
€/MWh (Tab. 2).
Sintetizzando i dati emersi da
uno studio comparativo di Assofond Energia sulla bolletta
elettrica di utenti industriali caratterizzati da taglie differenti,
l’ing. Vicentini evidenzia quanto
sia disomogeneo il costo unitario effettivo dell’energia elettrica sostenuto dalle diverse categorie di utenti industriali in Italia, seppur esse rientrino tutte
nella definizione di energy intensive (Tabb. 1, 2 e 3).
È stato precisato inoltre che, anche se i numeri esposti in Tab. 5
possano variare per eccesso o
per difetto di qualche unità di
euro/MWh, comunque è evidente la disomogeneità tra le diverse categorie di utenti, in cui le
Fonderie risultano corrisponde-
Industria Fusoria 3/2012
re all’utente in MT con potenza
tra 1 MW e 7 MW (la Fonderia
media ha profilo di consumo
corrispondente ad una potenza
tra i 2,5 ed i 3 MW).
Sull’argomento interviene il
Presidente Cremona sostenendo che il governo sta valutando,
nell’ambito del disegno di legge
riguardante lo sviluppo e la crescita del paese, una rimodulazione degli oneri energetici in
funzione di un indice di intensità
energetica, che tenga conto dell’impatto dei costi energetici
sull’attività d’impresa.
Malgrado questo piccolo spiraglio di luce, che lascia ben sperare nell’ipotesi in cui i decreti attuativi del disegno di legge prenderanno in considerazione anche il settore delle Fonderie, desta preoccupazione il combinato
disposto tra l’attuale congiuntura economica e l’incremento dei
costi energetici, per i quali la variazione tendenziale del 2012
sul 2011 misurata a maggio è
risultata per l’energia elettrica
in aumento rispetto a quella
dello scorso febbraio, mentre
per il gas naturale tenderà a rimanere invariata (Tabb. 6 e 7).
BOLLETTA GAS NATURALE
Variazione tendendiale 2012 vs 2011 Forward febbraio 2012
Altri oneri
0%
Gas naturale
12%
Forward maggio 2012
0%
12%
Tab. 6 - Proiezione della variazione tendenziale del gas naturale.
BOLLETTA ENERGIA ELETTRICA
Variazione tendendiale 2012 vs 2011 Forward febbraio 2012 Forward maggio 2012
Altri oneri
32%
41%
Energia elettrica
15%
14%
Tab. 7- Proiezione della variazione tendenziale dell’energia elettrica.
68
;LS -H_ L’impiego del nuovo sistema Cold-Box vi aiuterà ad
aumentare l’efficienza produttiva della vostra azienda
in modo economico ed ecologico.
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Assemblea
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2
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ss
Il sostegno
di importanti partners
Assofond ringrazia le aziende che hanno fornito il loro sostegno come sponsors,
considerato un segnale di fiducia dato all’Associazione e ai suoi Associati
CARBONES HOLDING GmbH
e 40 magazzini in tutta Europa, nel 2011 la CARBONES
ha garantito forniture, in tempi estremamente competitivi, per circa 600.000 t di ghisa in pani, 12.000 t di Magnesio e 17.000 t di antracite.
Al momento attuale annovera tra i suoi clienti, diretti ed
indiretti, oltre 400 realtà tra fonderie ed acciaierie.
La CARBONES crede particolarmente nel mercato italiano, dove stà investendo e si stà strutturando, per poter dare un servizio professionale adeguato ad un mercato così sofisticato, attento a qualità, serietà, consegne
puntuali e naturalmente prezzi equilibrati.
Mattiellistrasse 2-4 - 1040 VIENNA - Austria
Tel. +43 1 523 5010-0 - Fax +43 1 523 5010-50
www.carbones.at
[email protected]
[email protected]
La CARBONES Holding GmbH è una Società Internazionale che opera nel settore siderurgico da 10 anni, essenzialmente nella fornitura di materie prime per le industrie del settore.
La CARBONES ha sede in Austria a Vienna, fa capo al
proprietario ed azionista di maggioranza il Sig. Jurriaan
Hovis (CEO) che, affiancato da una serie di collaboratori di ben 11 nazionalità diverse, dirige il business del
Gruppo, con connotazioni internazionali.
Con consolidate fonti di approvvigionamento in varie
parti del mondo (Russia, Ucraina, Brasile, Algeria, ecc.)
ECA CONSULT
le Fonderie dalla prototipazione e preventivazione, ai
dati tecnici qualitativi e di processo delle Fusioni, al ciclo attivo e passivo, alla pianificazione della produzione,
al conto lavoro, alla logistica, al controllo qualità, all’amministrazione e controllo di gestione.
Per affermarsi, le piccole e medie imprese devono disporre di una soluzione aziendale caratterizzata da piena integrazione e costi contenuti: SAP® Business One e
Metal One sono la risposta! Un unico sistema che automatizza i processi di business e fornisce un accesso
semplice e immediato a informazioni costantemente
aggiornate. I sistemi “tradizionali” di gestione aziendale,
che frequentemente sono solo una serie di programmi
applicativi obsoleti e scarsamente integrati, non sono in
grado di soddisfare le esigenze attuali. Informazioni insufficienti, interruzioni nel flusso che collega i processi
di business nonché dati obsoleti e non aggiornati costituiscono gli ostacoli principali che impediscono un controllo efficace ed efficiente delle operazioni aziendali.
Via Lasie 12/d - 40026 Imola Bologna
Tel. + 39 0542.890000
www.ecaconsult.it - [email protected]
METAL One è una soluzione specialistica per Fonderie
di metalli ferrosi e non, con tecnologia a gravità, bassa
pressione e pressofusione. Basata su SAP® Business
One, è una soluzione aziendale integrata, caratterizzata
da un ottimo rapporto costo-prestazioni e concepita
appositamente per le piccole e medie imprese.
Le Fonderie sono in un processo evolutivo che le vede
trasformarsi da produttori di fusioni grezze a partner
tecnologici di prodotti finiti; sono parte attiva nella progettazione e prototipazione, la filiera di produzione si è
allungata inglobando sempre più lavorazioni. Nel costante miglioramento qualitativo il ruolo di capo commessa della Fonderia impone un controllo ed una tracciabilità in tutto il processo produttivo.
METAL One è stato sviluppato valorizzando la storica
competenza di ECA Consult, NEOS Group e SINAPSI
in questo particolare settore industriale. Grazie a METAL One e SAP® Business One l’impresa può essere
gestita con un netto incremento di profittabilità e un
controllo rigoroso di ogni singolo processo. METAL
One permette di gestire l’intero flusso di processo del-
Industria Fusoria 3/2011
70
Assemblea 2012
Da sempre proiettata nel futuro, Elkem applica nel
settore della fonderia la più recente tecnologia
possibile. In tutto il mondo, Elkem è garanzia di affidabilità e sinonimo di competenza, ricerca e sviluppo nel pieno rispetto dell’ambiente. L’assistenza
che garantisce ai suoi clienti va al di là della consegna del materiale.
Il Centro di Competenza Fonderia di Kristiansand
in Norvegia, costituito da un team specializzato e
dotato delle migliori tecnologie di ricerca, è appositamente strutturato per soddisfare le esigenze
dei clienti.
ELKEM s.r.l.
Via Frua, 16 - 20146 Milano
Tel. + 39 02 48513270 - Fax + 39 02 4817360
www.foundry.elkem.com - www.elkem.no
Elkem A.S. parte del gruppo Bluestar è una realtà
internazionale nota da anni a chi si occupa di elettrometallurgia, ferroleghe e prodotti per la siderurgia.
La Elkem Foundry Products, è la concretizzazione
dell’impegno Elkem A.S. nel mondo della fonderia.
Esperienza e passione sono al servizio di un mercato in costante evoluzione: alla produzione di inoculanti, sferoidizzanti, ricarburanti ed additivi si associa una profonda padronanza del processo metallurgico e la competenza necessaria ad interagire
su ogni esigenza del ciclo produttivo.
Cardine della sua produzione rimane l’Europa, con
gli stabilimenti di Bremanger in Norvegia, Icelandic
Alloys in Islanda ed il centro logistico di Rotterdam.
FIUDI S.R.L.
Costante attenzione alle esigenze del Cliente e del
mercato stimolano da sempre la FIUDI alla ricerca
di soluzioni uniche quali, ad esempio, la costruzione di FRESE IN TITANIO per lavorazione ad alta
velocità che montano inserti a fissaggio meccanico
in PCD-PCBN, disponibili a stock; alla progettazione e realizzazione di FORMATRUCIOLO con tecnologia LASER e conseguente indubbio vantaggio
nella lavorazione di leghe a basso contenuto di Silicio.
Via Cagliari 35B - 10153 Torino
Tel. + 39 011 2489966
www.fiudi.com - [email protected]
[email protected]
Fondata nel 1959 dall’Ing. H.c. Mauro Mantecchini,
la FIUDI Fabbrica Italiana Utensili Diamanti Industriali progetta e costruisce utensili in Diamante
Monocristallo, PCD, PCBN per asportazione di
truciolo.
Certificati ISO9001 e 14001, da sempre a supporto delle medie e grandi imprese con l’obiettivo di
accrescere la competitività dei propri partner grazie all’impiego di utensili performanti che sfruttino
appieno le potenzialità del macchinario CNC a disposizione.
GERLI METALLI S.p.A.
è in grado di assicurare ad acciaierie, a fonderie di
acciaio, fonderie di ghisa e di metalli non ferrosi, la
materia prima nei tempi richiesti dalle necessità di
produzione alle migliori condizioni.
E’ altresì agente di importanti produttori di alluminio, rame, nichel, zama, ferroleghe e madri leghe.
Viale Sabotino, 19/2 - 20135 Milano
Tel. +39-02.80.95.11 - Fax +39-02.89.00.714
www.gerlimetalli.it - [email protected]
Svolge attività commerciale di compravendita, distribuzione, stoccaggio, finanziamento, coperture
sulle valute e sui metalli alla Borsa di Londra.
I principali prodotti trattati risultano: metalli non
ferrosi, ferroleghe di massa e nobili, leghe per la
produzione di ghisa sferoidale e ghise in pani.
Gerli Metalli, con la rete di rapporti internazionali
e con un’adeguata struttura logistica e finanziaria,
71
Industria Fusoria 3/2012
Assemblea 2012
Dal 1994 l’azienda è stata oggetto di una radicale ristrutturazione che ha riguardato gli impianti, privilegiando la differenziazione dei prodotti e dei mercati, le
politiche di energy-saving, il rinnovo tecnologico, l’automazione del processo produttivo, l’adeguamento alle normative vigenti in materia di sicurezza e tutela
dell’ambiente.
ITALIANA COKE s.r.l.
Via Stalingrado 25 - 17014 S. Giuseppe di Cairo (SV)
Tel. 019.506711- Fax 019.5067900
www.italianacoke.it
Rappresenta da più di cento anni la realtà leader nella
produzione e commercializzazione di coke fonderia.
L’industria del coke, dopo aver contribuito sensibilmente alla crescita industriale del paese, si è affermata ulteriormente nel dopoguerra allorché il boom
economico italiano ha portato le richieste di prodotti
sia destinati all’industria metallurgica delle costruzioni,
sia al riscaldamento domestico a crescere considerevolmente.
F.LLI MAZZON S.p.A.
propria clientela anche tramite soluzioni altamente
personalizzate.
Tra i prodotti per la fonderia si possono segnalare:
resine no-bake – furaniche, fenoliche, alchidiche e poliuretaniche; resine cold-box e hot-box di varie tipologie per rispondere a diverse esigenze; vernici refrattarie isolanti in alcool e all’acqua.
Via Vicenza, 72 - 36015 Schio (VI)
Tel. +39-0445.678000 - Fax +39-0445.678001
www.mazzon.eu - [email protected]
F.lli Mazzon dal 1962 ha sviluppato la propria attività
specializzandosi nella produzione e commercializzazione di prodotti chimici per fonderia. Con una gamma complessiva di oltre 1000 articoli, offre il proprio
servizio a più di 600 fonderie in Italia e all’estero.
L’azienda deve la sua crescita all’alta qualità dei propri prodotti, alla continua innovazione tecnologica, al
servizio di assistenza tecnica qualificata fornito alla
METALLEGHE S.p.A.
dustriale; BSI doo (Bosnia I Hercegovina) – produzione Silicio Metallico e Ferro Silicio;
Eurometa SA (Francia) – commercializzazione ferroleghe e carboni, produzione bricchetti per fonderie.
Nello stabilimento di Flero, sono installati impianti
per la macinazione, vagliatura, essicazione ed insaccaggio ed unlaboratorio specializzato ed attrezzato
per i controlli necessari.
Via Fermi, 12/14 - 25020 Flero (BS)
Tel. +39-030 2680261 - Fax +39-030 2680541
www.metalleghe.it - [email protected]
METALLEGHE Flero (Bs) viene fondata nel 1980 per
far fronte alle richieste di ricarburante e ferroleghe
del settore siderurgico ed è presente sul mercato
italiano ed internazionale con le seguenti società del
Gruppo:
METALLEGHE SpA (Italia) - fabbricazione ferroleghe,
carboni e additivi per fonderie e acciaierie; Esart Fonderie (Italia) – fabbricazione di componenti in rame
per processi metallurgici; Fulcri sa (Romania) - produzione getti in ottone per idrosanitaria civile ed in-
R.S.I. s.r.l.
per i cubilotti. Con l’utilizzo di questi prodotti le
campagne sono passate dagli attuali 2 o 3 giorni a 30
giorni fino a 6 mesi solo con piccoli interventi.
R.S.I. ha avuto un successo inaspettato in termini di
risparmio refrattari da sostituire, di manodopera e
la possibilità di utilizzare i cubilotti per più turni
senza perdite di tempo dovute a fermo impianti
causate dalle riparazioni.
Via Volpe 1 - 56121 Ospedaletto (PI)
Tel. +39-050/820047 - Fax +39-050/825400
www.rsisrl.com - [email protected]
La società ha sviluppato una notevole esperienza
nella messa a punto di prodotti speciali per altiforni e acciaierie.
Esaminando il cubilotto ad aria calda e aria fredda,
la Società ha rilevato che la configurazione e il loro
funzionamento era simile a quello di un altoforno.
Da questa osservazione si è posta il problema di
evitare le ripetute riparazioni, quasi quotidiane per
il loro funzionamento.
In seguito sono stati impiegati materiali refrattari studiati per lunghe campagne degli altiforni modificati
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Assemblea 2012
in un cantiere per la raccolta e preparazione di
rottami. Europa, Russia, Ucraina e Sud America sono le principali sedi di approvvigionamento: i materiali giungono prevalentemente via nave nei maggiori porti commerciali italiani.
L’attività di distribuzione di ghise in pani avviene su
tutto il territorio nazionale, unitamente alla fornitura di altre materie prime per Fonderia.
SIDERMETAL
Via Zanardelli, 15
25040 Camignone di Passirano (BS)
Tel. +39-030.654579 - Fax +39-030.654194
www.sidermetal.it - [email protected]
Fondata nel 1987 è la sintesi di esperienze maturate nella metallurgia ferrosa e non ferrosa. Competenze e dinamicità, associate a strutture aziendali
molto snelle, consentono di offrire all’industria di
Fonderia le migliori condizioni per poter competere sul mercato globalizzato.
Nel campo dei metalli non ferrosi Sidermetal è attiva mediante la partecipazione nel capitale di una
media raffineria di alluminio secondario, specializzata nella produzione di leghe da pressofusione ed
UBI Banco di Brescia
per la gestione delle attività operative (servizi online, factoring, leasing, strumenti di copertura dei
rischi), soluzioni per il finanziamento delle attività
correnti e per gli investimenti immobiliari, tecnologici e connessi alla ricerca e sviluppo.
Con la stessa prospettiva delle aziende: un futuro
che nasce dalla continua innovazione.
Corso Martiri Della Libertà 13 - Brescia
Tel. +39-030.299 21
www.bancodibrescia.it
[email protected]
Essere vicini a chi produce fa parte del “codice genetico” del Banco di Brescia.
Per questo mettiamo a disposizione delle imprese
le nostre migliori risorse. Professionisti che ascoltano le esigenze, analizzano la situazione e trovano
le soluzioni più adatte attraverso l’esperienza, il
know-how in campo finanziario e la conoscenza
dei flussi economici.
Da questo approccio nascono prodotti e servizi
WIRE d.o.o.
tipo di riempitivo, posto all’interno di un nastro di
acciaio laminato e curvato, dipende in stretta misura dall’uso al quale è destinato. Il tipo di riempitivo
più utilizzato nei fili animati è il siliciuro di calcio.
In aggiunta, molte altre ferroleghe, leghe metalliche, metalli puri, non-metalli e misture varie sono
utilizzate come riempitivo.
Limbuska cesta 2 - 2341 Lumbus, Slovenia
Tel.+386 2 6730360 - Fax +386 2 6730361
http/wire.si - [email protected]
Wire d.o.o. è un produttore di fili animati, fondata
nell’anno 2000. Produce un’ampia gamma di differenti fili animati, principalmente per l’industria della fonderia. Nel 2005 la società si è insediata in un
nuovo sito di produzione e commercializzazione,
nella zona del parco industriale di Limbuš a Maribor (Slovenia).
Il filo animato è destinato al trattamento del metallo liquido nell’industria dell’acciaio, nelle fonderie di ghisa ed in altre produzioni metallurgiche. Il
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Industria Fusoria 3/2012
Assemblea 2012
ASSOFOND
cÉÇÉê~òáçåÉ=k~òáçå~äÉ=cçåÇÉêáÉ
ringrazia
Industria Fusoria 3/2012
74
Assemblea 2012
75
Industria Fusoria 3/2012
Assemblea
2012
2
A
b lea 20
m
e
1
ss
E. Fresolone
Gestione Informatica Integrata
in Fonderia
Un vantaggio competitivo per uscire dalla crisi
Il KilometroRosso rappresenta
uno dei centri d’eccellenza italiani nel campo della ricerca tecnologica, ECA Consult è, da oltre
15 anni, focalizzata sulla gestione
delle tecnologie informatiche e
produttive legate ai processi fusori, Assofond è il punto di riferimento per tutte le fonderie offrendo servizi, aggregazione,
informazione e molto altro. Un
connubio perfetto e di grande
interesse che ha trovato nella
numerosa partecipazione all’Assemblea delle Fonderie associate, tenutasi il 25 maggio scorso,
un riscontro concreto ed un ritorno eccezionale in termini di
contatti B2B (business - to business), aggiornamenti sui trend di
riferimento di un mercato che
necessita di un profondo rinnovamento per affrontare le sfide
di un domani che ha alcune parole chiave:
Organizzazione, controllo, efficienza e programmazione.
Il tempo dell’approssimazione è
finito, i progetti basati su una valutazione “spannometrica” stanno fallendo, ed il mercato è sempre più composto da aziende
che sanno esattamente cosa
stanno facendo, dove stanno andando e che tempi e metodi utilizzeranno per raggiungere l’obiettivo prefissato. Avere l’occasione di confrontarci con il Settore delle Fonderie è tra le ragioni che hanno convinto ECA
Consult, Sinapsi Informatica e
Neos Group a sponsorizzare l’evento al KilometroRosso, e l’ot-
Industria Fusoria 3/2012
timo riscontro che abbiamo ottenuto è la dimostrazione che
l’Informatica Gestionale è la risposta a molti degli attuali problemi di queste aziende, quali: gestione della marginalità delle
commesse, gestione degli apparati produttivi e loro manutenzione, gestione dei progetti per
un’operatività costante (Gantt),
immediata disponibilità di dati
commerciali, amministrativo/
contabili e logistici con la gestione del lavoro conto terzi per una
filiera davvero integrata.
L’esperienza ECA Consult in
ambito informatico nasce oltre
15 anni fa, con la creazione di
uno dei primi ERP Italiani dedicato ai processi fusori: EuroFond.
Basato su piattaforma AS400 / iSeries, è stato sviluppato negli
anni riscuotendo grande approvazione dal mercato, fino ad ottenere l’approvazione da parte
di IBM Italia per l’integrazione
con le ACG V4.
Nel 2012 le competenze ECA
Consult si uniscono a quelle di
Sinapsi Informatica e Neos
Group, per la creazione di un’ul-
Enzo Fresolone, General Manager ECA Consult.
teriore piattaforma ERP basata
questa volta su SAP Business
One. La scelta di offrire al mercato una duplice scelta in ambito
ERP deriva dalla leadership di
SAP in abito ERP, consolidata nel
corso degli anni sulle Major ompany Mondiali ed oggi disponibile anche per le Piccole e Medie
Imprese Italiane.
Lo sviluppo di questo progetto è
stato possibile grazie al knowhow che ECA Consult nei processi fusori, con lo scopo di offrire alle Fonderie una duplice scelta tecnologica mantenendo invariata la garanzia di qualità dei due
brand leader mondiali in campo
informatico ed ERP: IBM & SAP
Business One.
Enzo Fresolone, ECA Consult
METALOne
Soluzione Software
Specialistica per
FONDERIE
BERGAMO
MILANO
BRESCIA
MONSELICE
IMOLA
78
eco no
mi
L. Fossati
ico
om
on
nomico
eco
ec
o
c
economico
La Carta dei principi
per la Sostenibilità
profilo attuale ai fini di una
valutazione di compatibilità
con i criteri dello sviluppo
sostenibile;
b. quale suggeritore di azioni da
intraprendere;
tranno utilizzare il logo dell’iniziativa sui loro documenti societari come testimonianza dell’impegno sottoscritto per uno
sviluppo sostenibile.
Dal lancio dell’iniziativa hanno
c. quale strumento dinamico di
controllo circa il grado di implementazione delle varie
azioni varate.
L’adesione formale all’iniziativa comporta un impegno volontario al rispetto dei principi in essa contenuti, come
parte integrante della propria
attività e della propria crescita produttiva.
Le Aziende che aderiscono po-
già aderito 12 fonderie italiane,
dimostrando il lato sempre più
virtuoso del nostro settore nel
rispetto dell’ambiente e delle
risorse naturali.
Assofond, nel mese di maggio
2012, ha aderito ufficialmente
all’iniziativa “Confindustria per
la sostenibilità” assumendo gli
impegni ed i valori contenuti
nelle Carta dei principi per
la sostenibilità.
L’iniziativa è stata sviluppata dal
sistema confederale con il Ministero dell’Ambiente, in preparazione della Conferenza
delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile Rio+20 (Rio
De Janeiro – Giugno 2012).
La carta rappresenta la bussola
dei valori di riferimento che le
Aziende italiane intendono seguire sulla strada per uno sviluppo sostenibile, sempre più
rispettoso dell’ambiente e delle
risorse naturali.
La carta, intesa come uno strumento di facile lettura ed applicazione, è composta da 10
principi fondamentali a cui
corrispondono 10 impegni.
Con lo scopo di declinare ciascuno dei principi in pratiche
operative la Carta è accompagnata anche da una Guida
Operativa, che può essere
utilizzata dalle Aziende per diverse finalità:
a. quale strumento di verifica
circa il loro stato e il loro
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80
Maggiori informazioni potranno
essere reperite sul sito internet
di Assofond (www.assofond.it)
o contattando Luca Fossati
(rif. [email protected]
tel. 02 48400967).
Rubrica legale
C. Bellocchio
Assofond propone, dal N. 1 2012 di Industria Fusoria, una sezione espressamente dedicata alla segnalazione del percorso dei seminari legali iniziato con
successo lo scorso anno al fine di fornire agli associati un’overview di quanto
trattato, nonché un approfondimento dei temi discussi nell’ultimo apputamento.
La rubrica è rivolta altresì all’analisi e pareristica, in merito agli argomenti che
gli associati ci vorranno indicare, che troveranno il loro approfondimento nel
corso delle pubblicazioni.
SEMINARI LEGALI
mêáãç=^ééìåí~ãÉåíç=J==MQ=ã~ÖÖáç=OMNN
✓ le insidie che si nascondono dietro la redazione del contratto e la sua conclusione;
✓ l’approccio alla contrattazione con una panoramica sugli ostacoli che possono sopraggiungere
durante la fase di accordo delle parti e l’eventuale accettazione di un documento.
pÉÅçåÇç=^ééìåí~ãÉåíç=J=MS=äìÖäáç=OMNN
✓ le fattispecie dell’appalto e del subappalto, i loro aspetti caratteristici e soprattutto i differenti modi con
cui un accordo viene legalmente trattato a seconda ove ricada;
✓ l’esazione del credito: nell’appalto e nella subfornitura - Legge 192/98;
✓ il recesso ingiustificato da parte del committente nell’appalto e nella subfornitura.
✓ la gestione dei modelli ed il loro smaltimento.
qÉêòç=^ééìåí~ãÉåíç=J=MV=åçîÉãÄêÉ=OMNN
✓ la definizione di contratto internazionale: brevi cenni per capire quali sono gli elementi che determinano la
presenza di un contratto internazionale, le cui implicazioni sul rapporto tra le parti possono essere ben
diverse rispetto ad un contratto interno;
✓ le clausole tipiche di un contratto internazionale: un’analisi di come dovrebbe essere strutturato un
contratto internazionale, con particolare riferimento al contratto di sub-fornitura;
✓ le problematiche connesse all’esecuzione di un contratto internazionale: come determinare la legge
applicabile e il foro competente in assenza un accordo tra le parti; quali possono essere le responsabilità
del fornitore; come recuperare i propri crediti all’estero;
✓ il trasferimento di know how e protezione di quest’ultimo: le clausole più frequenti nella redazione di NDA
e la possibilità di proteggere il proprio know how secondo il regime delle “informazioni segrete”.
nì~êíç=~ééìåí~ãÉåíç=J=NQ=ã~êòç=OMNO
✓ la responsabilità da prodotto;
✓ le clausole di esonero dalla responsabilità;
✓ le varie fasi della responsabilità;
✓ la tutela del consumatore;
✓ casi classici di responsabilità da prodotto;
✓ l’ambito di tutela assicurativa.
nìáåíç=~ééìåí~ãÉåíç=J=OR=äìÖäáç=OMNO
✓ definizione di vizio e di difetto;
✓ distinzione tra: vizio occulto, vizio palese, vizio facilmente riconoscibile;
✓ gli obblighi di denunzia da parte del committente ed i loro termini;
✓ gli obblighi e le responsabilità del fonditore;
✓ la garanzia, i suoi effetti ed i termini per l’esercizio del diritto;
✓ cosa prevedono le Condizioni Generali di Contratto delle Fonderie Europee e quali altri accordi sono
stipulabili;
✓ esame e discussione casi pratici nei vari settori ove opera la fonderia con particolare focus sulla casistica
automotive con presentazione di case histories di vizi e difetti sorti nelle varie fasi del processo anche
dopo l’approvazione del campione e successiva messa in produzione.
Per informazioni Vi preghiamo di non esitare a contattare Assofond: Carla Bellocchio, via e-mail a [email protected], via telefax 02 48401282 o telefonicamente 02 48400967 anche in caso vogliate sottoporre
all’associazione eventuali idee e/o argomenti che volete vedere trattati nel corso dei seminari.
Industria Fusoria 3/2012
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SIDERMETAL S.p.A. - Via Europa, 50 - 25040 Camignone di Passirano (BS)
Tel. 030 654579 - Fax 030 654194 - E-mail: [email protected] - www.sidermetal.it
al e r u bri
g
c
le
ale
r ub r
leg
ic
a
a
C. Bellocchio
M. Favini
Rubrica Legale
V Seminario legale:
la responsabilità contrattuale
"responsabilità per difetti nel getto:
vizi apparenti, vizi occulti, comunque (non) sempre colpevoli..."
Dopo aver trattato nella precedente edizione del seminario
legale le varie tipologie di responsabilità cui soggiace il fonditore e la loro derivazione
normativa:
• responsabilità oggettiva
(ex d.Lgs 206/2005 Codice del Consumo);
• responsabilità contrattuale (ex art 1218 C.c.);
• responsabilità extracontrattuale (ex art. 2043
C.c. Risarcimento per fatto
illecito).
Nel prossimo appuntamento
sarà ripreso un argomento anch’esso già trattato ma strettamente collegato alla responsabilità del fonditore, che ora
proponiamo nella prassi quotidiana con l’esame obiettivo di
casi che puntualmente nello
svolgimento del rapporto con
il cliente si presentano, ossia:
la responsabilità del fonditore per i vizi e le difformità
del getto. In particolare vizi
e difformità che possono
sorgere nelle varie fasi del
processo produttivo non
sempre facilmente identificabili. La gestione delle controversie che nascono quando
si palesa un vizio/difetto sono
un argomento delicato e di
Industria Fusoria 3/2012
non semplice ed immediata soluzione per le fonderie. Questo soprattutto per le aziende
che hanno a che fare con il
mondo dell’automotive dove
sono richieste prestazioni notevoli a difetti zero e per le fonderie che producono getti che
non sono facilmente sottoponibili a controlli sia per la
struttura stessa del getto sia
per la complessità dei controlli che si dovrebbero eseguire
che, se non commissionati
esplicitamente, porterebbero
ad un aumento notevole dei
costi del prodotto che raramente il committente è disposto ad accollarsi e la fonderia a
sostenere senza espresso ordine.
Ci sono diversi quesiti che sorgono analizzando la casistica
che quotidianamente si presenta quali:
• chi risponde per tutto quanto
prodotto nel frattempo con una
tecnologia validata da benestare (sia pur non completo) e poi
smentita?
Oppure:
• se per ragioni di processo del
cliente il collaudo (che solo il
cliente medesimo può effettuare) tarda molto e nel frattempo
sia necessario produrre, chi
sarà responsabile del parco fusioni prodotte?
84
Si potrebbe addurre che la fonderia risponda per il caso singolo, ma non per la serie (se e
in quanto un collaudo completo e tempestivo avrebbe permesso di identificare il vizio e
correggere il processo per evitarlo in seguito).
Altri problemi che rendono difficile la vita del rapporto con il
cliente si vedono in situazioni
critiche per chi, ha a che fare
con il mondo automotive che
esige il massimo della precisione “con tolleranza zero” come:
• nella fase di analisi di fattibilità: nel caso di assenza di
disegni o modelli 3D risulta
talvolta difficile l’interpretazione delle specifiche del
cliente;
• nella fase dell’offerta al
cliente: nel caso di attrezzature già costruite dal cliente
o peggio già utilizzate (spesso anche da altri fornitori), gli
stampi sono in condizioni
pessime a tal punto che anche un’analisi approfondita
potrebbe non essere sufficiente a contemplare ogni
anomalia presente;
• nella fase di analisi iniziale: del progetto su specifiche
del cliente: spesso risulta impossibile fare proposte di
modifica efficaci che ad ogni
rubrica legale
modo, qualora esposte al
cliente, spesso non trovano
risposta;
• un altro punto molto importante è invece il benestare
da parte del cliente a richieste di modifica che arriva
spesso in ritardo.
• nella fase di conferma
d’ordine: ritardi nella conferma (soprattutto per l’aspetto legato alla ricostruzione di stampi obsoleti) fanno slittare i tempi di consegna della campionatura.
Ma i fattori che nel corso della
produzione possono ricorrere
e portare alla formazione di vizi e difetti sono molteplici ed a
volte non sempre, come detto,
prevedibili e controllabili dalla
fonderia.
Esistono almeno tre condizioni
che concorrono alla presenza di
vizi o difetti nel prodotto:
- variabilità di processo per caratteristiche non definite;
- difetti rilevabili da lavorazione
meccanica scoperti dopo il benestare ma a produzione completata;
- problemi funzionali dovuti a difetti relativi ad una caratteristica
non esplicitamente richiesta.
Quanto alla distinzione tra vizi
occulti e vizi palesi, è vero che
se ne parla ormai spesso ma è
anche vero che se ne parla secondo una visione comune, piuttosto che a termini di legge, ove,
invece, risultano avere e trovare
la loro collocazione più corretta
e più appropriata per poterne
cogliere in concreto gli effetti,
come ad esempio in tema di garanzia.
Devono intendersi per vizi apparenti, quelli rilevabili alla semplice vista del bene da parte di
chiunque, siccome riconoscibili
grazie a un normale e minimo
impegno di diligenza, ovvero per
scoprirli non si deve far ricorso
a una attenta valutazione della
cosa, limitandosi anche a un esame superficiale della stessa.
Devono, invece, intendersi per
vizi occulti, quei vizi che si manifestano in un momento successivo alla consegna o che non
possono ritenersi facilmente riconoscibili, perché richiedono
un esame accurato del bene con
l’impiego di nozioni e mezzi tecnici o con uno spirito di osservazione particolare.
Dai vizi apparenti vengono distinti anche i vizi “facilmente
riconoscibili”, qualificati come
vizi che, pur essendo per loro
natura riconoscibili, non possono dirsi apparenti nel senso di
cui sopra, in quanto vizi che, a
prescindere dall’impegno di diligenza nella loro verificabilità,
richiedono una verifica attenta
della cosa, eseguita con quel
minimo di spirito di osservazione che si può pretendere in chi
è interessato a un acquisto.
La legge prevede che i vizi vengano denunciati tempestivamente (es: per il consumatore
inteso qualsiasi persona fisica che,
nel contratto, agisce per scopi
estranei all’attività imprenditoriale
entro otto giorni) dalla scoperta, salvo differenti accordi
scritti stipulabili solo tra imprenditori a nulla valendo nei
confronti dei consumatori, ma
occorre prestare molta attenzione alle particolarità dei singoli casi concreti:
• per i vizi apparenti, il termine decorre dal momento
della consegna, posto che è
con questa che l’acquirente ha
la possibilità concreta di verificare il prodotto;
• per i vizi occulti, invece, proprio per quanto detto sulla loro natura, il termine decorre
dalla scoperta del vizio, così
che bisogna anche preoccuparsi di darne la prova, fermo
restando che scoperta implica
molto di più di un semplice
sospetto;
• per i vizi facilmente riconoscibili, infine, il termine
decorre parimenti dalla scoperta, ma questa la si fa coincidere, salvo casi particolari,
con la consegna del bene,
soprattutto se l’acquirente è
un operatore del settore,
ritenendo che rientri nella
sua diligenza professionale la
verifica preliminare del materiale.
85
ASSOFOND - FEDERAZIONE NAZIONALE FONDERIE VIA N. COPERNICO 54
20090 TREZZANO SUL NAVIGLIO (MI)
TEL: 02 48400967 – FAX: 02 48401282
WEB SITE: WWW.ASSOFOND.IT
Workshop legale QUINTO APPUNTAMENTO
LA RESPONSABILITA’ CONTRATTUALE
"responsabilità per difetti nel getto: vizi apparenti, vizi occulti, comunque (non) sempre
colpevoli..."
in data 25 LUGLIO 2012 ad ore 14.00 presso: Best Western Hotel Brescia Est (ex T-Hotel)
Via Sandro Pertini, 10 – 25014 Castenedolo (BS), in prossimità dell’uscita Casello Brescia Est –
(A4 Milano – Venezia).
Dopo aver trattato nella precedente edizione del seminario legale le varie tipologie di
responsabilità cui soggiace il fonditore e la loro derivazione normativa.
Nel prossimo appuntamento sarà ripreso un argomento anch’esso già trattato ma strettamente
collegato alla responsabilità del fonditore, che ora proponiamo nella prassi quotidiana con l’esame
obiettivo di casi che puntualmente nello svolgimento del rapporto con il cliente si presentano,
ossia: la responsabilità del fonditore per i vizi e le difformità del getto. In particolare vizi e
difformità che possono sorgere nelle varie fasi del processo produttivo non sempre
facilmente identificabili, ma che quando nascono sono un argomento delicato e di non
semplice ed immediata soluzione per le fonderie. Ciò con riguardo alle aziende che hanno a
che fare con il mondo dell’automotive dove sono richieste prestazioni notevoli a difetti zero e per le
fonderie che producono getti che non sono facilmente sottoponibili a controlli sia per la struttura
stessa del getto sia per la complessità dei controlli che si dovrebbero eseguire che, se non
commissionati esplicitamente, porterebbero ad un aumento notevole dei costi del prodotto che
raramente il committente è disposto ad accollarsi e la fonderia a sostenere senza espresso ordine.
Coordinatori: Ingegner Fabio Zanardi - Dottor Roberto Ariotti – Dottor Andrea Donato
Relatori della giornata: Avv. Marianna Brugnoli - Avv. Alberto Grigolo – Avv. Carlo Bauli
Agenda:
Definizione di vizio e di difetto
Distinzione tra: vizio occulto, vizio palese, vizio facilmente riconoscibile
Gli obblighi di denunzia da parte del committente ed i loro termini
Gli obblighi e le responsabilità del fonditore
La garanzia, i suoi effetti ed i termini per l’esercizio del diritto
Cosa prevedono le Condizioni Generali di Contratto delle Fonderie Europee e quali
altri accordi sono stipulabili
x Esame e discussione casi pratici nei vari settori ove opera la fonderia con
particolare focus sulla casistica automotive con presentazione di case histories di
vizi e difetti sorti nelle varie fasi del processo anche dopo l’approvazione del
campione e successiva messa in produzione
x
x
x
x
x
x
Sarà un importante momento di confronto al quale è necessaria la Vostra presenza e che siamo
certi incontrerà il Vostro interesse. Vi preghiamo di confermare la presenza a:
[email protected] oppure via fax allo 02 48401282 entro il 15 Luglio 2012.
Le Condizioni Generali di
Contratto delle Fonderie
Europee (valide ed efficaci solo
se siglate da entrambe le parti
contraenti) all’articolo 14 punto
c) stabiliscono i termini di denunzia in 15 giorni per i vizi
palesi e 6 mesi per i vizi occulti.
Agli obblighi di denunzia sopra
riportati è strettamente connesso il tema della decorrenza della garanzia poiché ove non sia rispettato anche uno solo dei termini, il committente perde la garanzia.
Ma anche in questo caso potrebbe sorgere proprio dalla difficoltà nell’individuazione dei
problemi la domanda: è sempre
applicabile la perdita del diritto
alla garanzia una volta decorsi i
termini di denunzia?
Alla luce di quanto sopra, Assofond ha organizzato un workshop di confronto anche con i
legali che si svolgerà il 25 Luglio 2012 alle ore 14.00 presso il Best Western Hotel Brescia
Est al fine di avere il più ampio
dibattito e poter creare un momenti di confronto dal quale
possano emergere spunti e riflessioni.
Invitiamo gli associati a prendere contatto con Assofond
([email protected]) per
avere maggiori dettagli in merito
alla possibilità di partecipare o
inerenti agli argomenti trattati.
Industria Fusoria 3/2012
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con notevoli risparmi di esercizio, migliorando inoltre le condizioni di lavoro del personale addetto.
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t
tecnico
nic
G. Timelli – E. Fiorese
o
t ec n
o
ec
ic
tecnico
La presenza del Fe
in leghe Al-Si da Fonderia
Parte 2 – Tecniche di neutralizzazione tramite alligazione
In questo lavoro vengono presentate alcune tecniche metallurgiche per neutralizzare gli effetti deleteri prodotti dal Fe in
leghe Al-Si da fonderia. Sono di
seguito descritte le tecniche di
alligazione con elementi quali
Mn, Co, Be, Cr, K e Sr, che facilitano la precipitazione di una
fase α poligonale compatta, o a
scrittura cinese, con minor effetto infragilente rispetto alla
fase β-Al5FeSi con morfologia
lamellare. L’incremento del tenore di Si in lega, riducendo
l’intervallo liquidus-solidus, interviene sul tempo di accrescimento dei composti intermetallici ricchi in Fe, che risultano
quindi meno grossolani e meno
deleteri per le proprietà meccaniche.
Incremento della
concentrazione di
Silicio in lega
In generale, l’incremento del
tenore di Si in lega comporta
un aumento della resistenza
meccanica (in particolare se
combinato con Mg e/o Cu), una
maggior resistenza a usura e
una riduzione dell’espansione
termica |1|. Inoltre, incrementando la concentrazione di Si in
lega si verifica un miglioramento della castability, conseguente
all’aumento della colabilità del
Industria Fusoria 3/2012
materiale e della percentuale di
solidificazione isotermica, i.e.
della frazione eutettica |2|. La
criticità indotta dalla presenza
di Fe in leghe Al-Si è strettamente correlata al tenore di Si
stesso. La Fig. 1 rappresenta
una porzione del diagramma di
fase Al-Si-Fe, dove sono evidenziati i percorsi di solidificazione
di una generica lega Al-Si-0.8Fe
al variare del contenuto di Si
(5, 7 e 9%pond); il segmento
AB, limite di separazione tra i
campi delle fasi Al e β, rappresenta il periodo di formazione
delle lamelle β-Al5FeSi proeutettiche più grossolane e quindi
più deleterie. Aumentando progressivamente la concentrazione di Silicio si osserva come il
tempo disponibile per la crescita della fase β proeutettica si
riduce, con il risultato che le dimensioni delle lamelle proeutettiche sono più contenute. In
pratica, a parità di concentrazione di Fe, la temperatura, e
quindi il tempo, in cui gli intermetallici di fase β si possono
formare prima della reazione
eutettica (indicata in Fig. 1 con
la lettera B), diminuiscono all’aumentare del livello di Si in
lega |3,4|.
L’incremento del Si non solo
“affina” le dimensioni degli intermetallici, ma tende anche a
distribuirli più uniformemente
nelle regioni interdendritiche e
88
Fig. 1 - Porzione del diagramma di fase AlSi-Fe dove sono indicati i percorsi di solidificazione di una lega Al-Si-0.8Fe contenente rispettivamente 5, 7 e 9%pond di Si.
I punti di intersezione con il segmento AB
rappresentano l’inizio della precipitazione
della fase β proeutettica, precedente alla
reazione eutettica (punto B) |3,4|.
intergranulari. Questi cambiamenti microstrutturali si traducono in un miglioramento
complessivo delle proprietà
meccaniche |3|. Con basse concentrazioni di Si tendono invece a crearsi dei veri e propri
cluster di intermetallici ricchi in
Fe lungo i bordi grano con conseguente infragilimento del materiale.
Aggiunta di
Manganese e Cromo
In questo paragrafo viene descritto il metodo di neutralizzazione del Fe tramite aggiunta
di Manganese e/o Cromo. Nel-
tecnico
le leghe d’alluminio, il Fe e il
Mn formano una fase αAl15(Fe,Mn)3Si2 che può avere
una forma poliedrica, a “stella”
o a “scrittura cinese” (Chinese
script) |5| in funzione del rapporto Mn:Fe in lega, della temperatura iniziale del bagno liquido e della velocità di solidificazione. Un esempio di queste possibili morfologie si può
vedere in Fig. 2, dove viene rappresentata la microstruttura di
una lega AlSi9Cu3 con differenti concentrazioni di Fe e
Mn, ma rapporto Mn:Fe costante (~0.5). In generale, incrementando progressivamente la concentrazione di Mn gli
intermetallici ricchi in Fe precipitano preferenzialmente come fase α. Per basse concentrazioni di Mn la fase αAl15(Fe,Mn)3Si2 si presenta
principalmente con forma Chinese script, cioè ramificata, contorta e compatta, mentre a più
elevati livelli di Fe e Mn sono
presenti intermetallici con
morfologia sia poliedrica che a
“stella”.
In presenza di elevati rapporti
Mn:Fe e basse velocità di raffreddamento, la fase α è primaria, cioè si forma prima della solidificazione del network
dendritico α-Al, direttamente
nel bagno liquido, generando
sludge tendenzialmente poligonale |7,8|. Jorstad |9| e Gobrecht |10| hanno definito,
per leghe della serie Al-Si-Cu,
un fattore (Sludge Factor) che,
considerando la sola composizione chimica della lega,
consente di valutare indicativamente l’attitudine della
stessa alla formazione di fasi
primarie ricche in Fe:
Sludge Factor = (1 %pond Fe) +
(2 % pond Mn)+ (3 %pond Cr).
(1)
Bagno di lega AlSi9Cu3(Fe)
Particelle di Sludge
Fe:Mn:Cr
(a) 0.35% Fe, 0.17% Mn
(b) 0.79% Fe, 0.4% Mn
(c) 1.6% Fe, 0.7% Mn
Fig. 2 - Microstruttura di una lega AlSi9Cu3 con SDAS di ~60 μm al variare del tenore di Fe
e Mn in lega, ma rapporto Mn:Fe costante (~0.5) |6|.
mazione di sludge sono mostrate in Fig. 3 e sono relative
agli studi condotti da Jorstad
e Gobrecht su leghe Al-Si(Fe).
Tale fattore è stato ricavato a
partire dalla composizione
chimica della lega di partenza
e delle particelle stesse di
sludge, come si può evincere
dalla Tab. 1 relativa a una lega
AlSi9Cu3(Fe).
L’aggiunta di Mn, pur incrementando la frazione degli intermetallici ricchi in Fe, è comunque una tecnica efficace
di neutralizzazione dell’effetto
del Fe. Quando la concentrazione di Mn in lega supera
l’1%pond, normalmente la fase lamellare β-Al5FeSi viene
completamente convertita in
α. La specifica ANSI/ASTM
|12| suggerisce che, con livelli
di Fe superiori a 0.45%, sarebbe opportuno che il contenuto di Mn fosse metà di quello
del Fe (Mn:Fe ~0.5). Mascré
|13|, studiando alcune leghe
della serie AlSi13 al variare
del contenuto di Fe e Mn, è
giunto a una formulazione ge-
Tra gli elementi considerati
nell’eq. (1), si osserva come il
Cr e il Mn abbiano un effetto
significativo maggiore di quello del Fe nella precipitazione
di fasi primarie. Generalmente, con un fattore inferiore a
1.8 si eviterebbe la formazione di sludge in leghe mantenute a una temperatura di
650°C, mentre per temperature del bagno inferiori sarebbe richiesto uno Sludge Factor
al limite di 1.4. Le correlazioni
tra Sludge Factor e temperatura minima di mantenimento
del bagno per evitare la for-
(b)
(a)
Fig. 3 - Correlazioni tra Sludge Factor e temperatura di mantenimento del bagno relative agli
studi condotti da (a) Jorstad e (b) Gobrecht. I diagrammi indicano le zone di formazione e
sedimentazione di sludge |9,10|.
Si
9.1
9.0
Fe
1.1
4.5
1.0
Cu
3.2
1.5
Mn
0.4
3.2
2.0
Zn
2.3
1.1
Cr
0.1
1.5
3.6
Tab. 1 - Composizione chimica (%pond) delle particelle di sludge e del bagno di lega AlSi9Cu3(Fe) per l’individuazione dei fattori costituenti
l’eq. (1) |11|.
89
Industria Fusoria 3/2012
tecnico
nerale di neutralizzazione della
fase β-Al5FeSi:
%pond Mn = (2 %pond Fe) - 0.5 (2)
Le ragioni delle trasformazioni
morfologiche della fase βAl5FeSi lamellare nella fase αAl15(Fe,Mn)3Si2 sono da ricercarsi in un cambiamento delle
condizioni di stabilità termodinamica delle fasi presenti. Osservando il diagramma di fase
parziale del sistema Al-Si-Fe in
Fig. 4, si può notare come la
presenza di Mn in lega espanda
la regione di stabilità occupata
dalla fase α-Al15(Fe,Mn)3Si2,
permettendo così la cristallizzazione di quest’ultima anche
in presenza di alte concentrazioni di Fe.
L’aggiunta di Mn in lega, sopprimendo la formazione della fase
β e promuovendo la formazione della fase α più compatta,
determina una riduzione del
contenuto di porosità e una
concentrazione delle stesse
nella zona centrale del pezzo,
ultima regione a solidificare.
Questo miglioramento della
castability è legato all’interazione esistente tra il Fe, il Mn e lo
sviluppo della struttura eutettica Al-Si. L’aggiunta dello 0.5%
di Mn in leghe contenti
l’1%pond di Fe provoca un incremento dei siti di nucleazione dell’eutettico. In questo
modo, possono formarsi molte
celle eutettiche Al-Si e di piccole dimensioni |14|. La modalità di nucleazione e accrescimento delle celle eutettiche,
insieme alla forma della fase αAl15(Fe,Mn)3Si2 a scrittura
cinese, che permette al metallo
liquido di fluire più facilmente
(a)
Fig. 5 - Microstruttura di una lega AlSi7Mg0.3 con SDAS di ~35 μm al variare del tenore di
Fe e Cr in lega: (a) 0.2% Fe, 0.002% Cr, (b) 0.2% Fe, 0.2% Cr, (c) 0.5% Fe, 0.002% Cr e (d)
0.5% Fe, 0.2% Cr. Sono indicate le particelle di fase β-Al5FeSi e α-Al13(Fe,Cr)4Si4 |16|.
tra le ramificazioni delle particelle stesse, migliora la permeabilità del materiale portando
a una generale riduzione delle
porosità. In realtà, il livello
complessivo di porosità dipende anche dalla velocità di solidificazione: in particolare, il Mn
riesce con successo a ridurre i
difetti causati dal Fe nel caso di
elevate velocità di raffreddamento.
Il Cromo è un elemento alligante molto efficace nel modificare la morfologia lamellare
della fase β in una fase a scrittura cinese α-Al13(Fe,Cr)4Si4 o
a “stella”, ma meno efficace
nell’affinarla |15|. In generale,
l’aggiunta di Cr non porta a una
diminuzione della dimensione
media delle fasi ricche in Fe, ma
solo a una riduzione della deviazione standard |16|. L’evolu-
(b)
Fig. 4 - Diagrammi di fase parziali del sistema Al-Fe-Si con differenti livelli di Mn: (a) 0% e (b)
0.3% Mn |5|.
Industria Fusoria 3/2012
90
zione microstrutturale di una
lega AlSi7Mg0.3 in seguito all’aggiunta progressiva di Fe e
Cr è mostrata in Fig. 5.
Come evidenziato nell’eq. (1), il
Cr contribuisce, inoltre, alla
precipitazione di sludge |17| che
può deteriorare la fluidità del
metallo liquido e la lavorabilità
del componente finito.
L’efficacia della combinazione
Mn-Cr come elementi neutralizzanti l’effetto del Fe sulle
proprietà meccaniche è evidenziata in Tab. 2, in riferimento a una lega AlSi7Mg0.3-T6
|18|. L’aggiunta dello 0.20% di
Mn comporta un miglioramento delle proprietà meccaniche
generali rispetto alla lega contenente lo 0.20% di Fe. L’aggiunta contemporanea di Mn e
Cr determina, però, un miglioramento anche rispetto alla lega di partenza. Questo fenomeno è da ricondurre alla ridotta presenza della fase β e
all’interazione tra dislocazioni
e precipitati di tipo α, tale da
produrre un incremento delle
proprietà del materiale |18|.
Per migliorare le proprietà delle
leghe Al-Si da fonderia, quali la
resistenza meccanica, la durezza,
la resistenza a corrosione e la lavorabilità alle macchine utensili,
viene tendenzialmente aggiunto
tecnico
Lega
AlSi7Mg0.3
AlSi7Mg0.3-0.20Fe
AlSi7Mg0.3-0.20Fe-0.20Mn
AlSi7Mg0.3-0.20Fe-0.13Mn-0.13Cr
Rp0.2%
(MPa)
Rm
(MPa)
At
(%)
Durezza
(HRB)
172
193
198
180
269
260
280
280
10.2
3.5
7.5
11.8
81
84
81
78
Tab. 2 - Proprietà meccaniche di una lega AlSi7Mg0.3-T6 al variare del tenore di Fe, Mn e Cr |18|.
Lunghezza media delle lamelle di fase β−Al5FeSi (μm)
R=10°C/s
R=20°C/s
40 ± 3
25 ± 2
28 ± 3
18 ± 2
150 ± 6
60 ± 3
85 ± 4
45 ± 3
Lega
AlSi6Cu3(Fe)-Mg0.3-Mn0.7
AlSi6Cu3(Fe)-Mg0.003-Mn0.7
AlSi6Cu3(Fe)-Mg0.3-Mn0.35
AlSi6Cu3(Fe)-Mg0.003-Mn0.35
Tab. 3 - Lunghezza media delle lamelle di fase β in una lega AlSi6Cu3(Fe) al variare del tenore di Mg e Mn, e della velocità di raffreddamento R |20|.
in lega un quantitativo di Magnesio che può variare tra lo 0.2 e lo
0.6%pond. La presenza di Mg
contrasta, però, l’efficacia del Mn
nello stabilizzare la fase αAl15(Fe,Mn)3Si2 |19,20|. Quando
il livello di Mg in lega viene innalzato,
le
particelle
αAl15(Fe,Mn)3Si2 vengono progressivamente sostituite dalle lamelle β-Al5FeSi, che si presentano con dimensioni elevate, come
si può vedere in Tab. 3. È probabile, quindi, che il Mg ampli il
campo di stabilità della fase βAl5FeSi nel diagramma di fase AlSi-Cu-Fe-Mn a scapito della fase
α-Al15(Fe,Mn)3Si2.
Aggiunta di Stronzio
Piccole aggiunte di Sr risultano
molto efficaci nel ridurre gli effetti deleteri della fase β-Al5FeSi,
trasformandone la morfologia da
lamellare a compatta, riducendone le dimensioni e la frazione volumetrica e contrastando l’effetto negativo del Mg sul Mn |21|. I
risultati degli studi condotti da
Khalifa et al. |22| hanno dimostrato che già l’aggiunta di 250
ppm di Sr in leghe AlSi7Cu3 e AlSi6Cu3, contenenti un tenore di
Fe nell’intervallo 0.8-1.0%, è efficace nello stabilizzare una fase
più compatta della fase β-Al5FeSi. Già lo 0.015% di Sr sembra
essere sufficiente a neutralizzare
lo 0.5% di Fe, cioè una quantità di
Sr piuttosto contenuta se comparata con quella di Mn e/o Cr
tradizionalmente impiegata (>
0.1%pond). La Fig. 6 illustra la differenza nelle dimensioni e nella
morfologia degli intermetallici
ricchi in Fe in una lega
AlSi5Cu3(Fe) eventualmente
trattata con Mn o Sr.
I motivi dell’effetto dello Sr sulle
trasformazioni indotte nelle lamelle di fase β-Al5FeSi non sono
ancora ben chiari anche se, per
spiegare tali fenomeni, sono stati
proposti diversi meccanismi, tra
cui la frammentazione, la dissoluzione e la decomposizione delle lamelle stesse. Si ritiene che il
meccanismo di decomposizione
della fase β in leghe a elevati livelli di Sr avvenga tramite la reazione |24|:
Lo Sr inoltre, abbassando la temperatura di reazione dell’eutettico Al-Si, diminuisce leggermente
la temperatura di precipitazione
della fase β. È possibile, quindi,
che lo Sr interferisca con la tensione superficiale del metallo liquido, diminuendo la nucleazione e l’accrescimento della fase β
|24|. Particelle SrO e Al2Si2Sr sono spesso state individuate in
prossimità delle lamelle di fase β
e questo fa pensare che ne favoriscano la nucleazione e ne riducano l’accrescimento. Inoltre, le
particelle SrO giocano un ruolo
importante nella formazione di
porosità ed è probabilmente per
questo che nelle leghe Al-Si modificate con lo Sr si nota una porosità fine e largamente distribuita |22|.
Da un punto di vista delle proprietà meccaniche, lo Sr sembra
¡
(3)
Fig. 6 - Evoluzione degli intermetallici ricchi in Fe dopo alligazione con Mn o Sr: (a)
AlSi5Cu3Fe1, (b) AlSi5Cu3Fe1 + 0.6% Mn, (c) AlSi5Cu3Fe1 + 0.03% Sr |23|.
91
Industria Fusoria 3/2012
tecnico
(a)
(b)
(c)
Fig. 7 - (a) Tensione di snervamento, (b) carico e (c) allungamento a rottura di una lega AlSi5Cu3(Fe) in funzione del tenore di Mn e Sr |23|.
essere più efficace del Mn nel
contrastare gli effetti deleteri
prodotti dalla struttura lamellare
β. Come si può notare in Fig. 7,
l’aggiunta di 300 ppm di Sr in
una lega AlSi5Cu3(Fe) migliora
non solo le proprietà plastiche
del materiale, tensione e allungamento a rottura, ma anche il
carico di snervamento aumenta
in modo significativo rispetto al
materiale di partenza o alligato
con Mn. Questo aspetto, utilizzando un approccio probabilistico di Weibull, si traduce in
una diminuzione della probabilità di rottura del materiale, in
un incremento cioè della “durata di vita”, con un conseguente
aumento dell’affidabilità del materiale |23|.
Aggiunta in tracce di
Cobalto, Berillio
e Potassio
L’aggiunta di elementi in tracce
quali Co, Be e K, singolarmente
o combinati, altera la formazione e la morfologia della fase βAl5FeSi.
Il Co promuove la formazione di
una fase Al14(Fe,Si)Co2 con
morfologia Chinese Script, individuabile nelle regioni interdendri-
Fe (%pond)
0.2
1.0
(0.8-1.3)
(0.8-1.3)
(0.8-1.3)
(0.8-1.3)
tiche, e il cui grado di affinazione
dipende molto dal tenore di Fe
e Co in lega e dalle condizioni di
raffreddamento |15|.
Il Be, se presente in concentrazioni inferiori allo 0.2%pond, innesca la precipitazione di una
fase Al8Fe2BeSi anch’essa con
morfologia Chinese script. Con
livelli di Be superiori allo 0.2%,
le fasi ricche in Fe assumono, invece, una forma poligonale o
esagonale |15|. A causa dell’elevato costo e tossicità, tuttavia, i
livelli di Be in lega sono molto
contenuti per cui, a detta di
molti, sarà un alligante accettabile ancora per poco tempo
|11|. La Tab. 4 illustra gli effetti
dell’aggiunta di Be, eventualmente combinato con Cr e/o
Mn, sulle proprietà meccaniche
di una lega AlSi7Mg0.3-T6, dove
si evince l’efficacia di tale elemento nel neutralizzare gli effetti deleteri del Fe sulle proprietà meccaniche. Al limite, il
carico e l’allungamento a rottura nelle leghe trattate con solo
Be sono simili alla lega con basso tenore di Fe (0.2%pond).
L’aggiunta di Cr e/o Mn con il
Be crea un effetto sinergico nella trasformazione della fase β
determinando un miglioramento complessivo delle proprietà
meccaniche.
Elementi in tracce
–
–
Be
Be + Cr
Be + Mn
Be + Cr + Mn
Rp 0.2% (MPa)
220
185
205
219
225
218
L’efficacia dell’aggiunta di K sotto forma di sali (60% KCl - 40%
KF) nel trasformare le lamelle di
fase β in fase α’-Al8Fe2Si con
struttura sferoidale o a scrittura
cinese è stata confermata in leghe AlSi7Cu3.5(Fe) solidificate
con velocità superiori a 4.2°C/s
(Fig. 8) |25|. Con velocità di raffreddamento inferiori (~1.2°C/s),
l’aggiunta di K produce solo
un’affinazione delle lamelle β.
Inoltre, il K modifica il silicio eutettico da lamellare e grossolano, struttura tipicamente non
modificata, a fine e fibroso. L’aggiunta di K deve essere però attentamente controllata al fine di
evitare la degenerazione della
modifica del silicio eutettico
(ipermodifica) in una struttura
nuovamente grossolana e lamellare, ed evitare la formazione di
ossido. Secondo quanto è emerso dai lavori Ashtari et al. |25|,
l’aggiunta ottimale di K sotto forma di sali deve essere circa del
2%pond.
Considerazioni
conclusive
In questo lavoro sono state
presentate le tecniche di neutralizzazione del Fe in leghe Al-
Rm (MPa)
270
210
260
268
270
270
Tab. 4 - Proprietà meccaniche di una lega AlSi7Mg0.3 allo stato T6 al variare degli elementi in tracce presenti |15|.
Industria Fusoria 3/2012
92
At (%)
4.0
2.0
3.5
2.5
3.0
2.5
tecnico
Fig. 8 - Effetto dell’aggiunta di K, sotto forma di sali 60% KCl - 40% KF (K salts), sulla
percentuale volumetrica di lamelle βAl5FeSi in una lega AlSi7Cu3.5(Fe) solidificata a 4.2°C/s |25|.
Si da fonderia tramite alligazione. Il Fe, sempre presente come
impurezza nelle leghe commerciali d’alluminio, è difficilmente
rimovibile dal bagno liquido e
apparentemente la diluizione
sembra essere l’unico metodo
|1|
pratico per ridurne il contenuto. L’incremento del tenore di
Silicio, ove possibile, riduce il
tempo di accrescimento dei
composti lamellari intermetallici β-Al5FeSi, con il risultato che
quest’ultimi appaiono meno
grossolani e quindi meno deleteri. L’incremento del Si non
solo “affina” le dimensioni degli
intermetallici, ma tende anche a
distribuirli più uniformemente
nelle regioni interdendritiche e
intergranulari. Le tradizionali
tecniche di alligazione con Mn
e/o Cr facilitano la precipitazione di una fase α poligonale
compatta, o a scrittura cinese,
con minor effetto infragilente
rispetto alla fase β. Tali elementi, però, se non opportunamen-
J.E. Gruzleski, B.M. Closset, The treatment of
liquid Aluminum-Silicon alloys, American
Foundrymen’s society Inc., IL (1990)
|2| G. Timelli, F. Bonollo, Int J Cast Met Res 20
(2007) 304-311
|3| C.H. Cáceres, J.A. Taylor, Metall Mater Trans B
37 (2006) 897-903
|4| J.A. Taylor, Proc. 35th Int. Australian Foundry
Institute National Conference, Adelaide, 31
October-3 November 2004, 148-157
|5| L. Backerud, G. Chai, J. Tamminen. Solidification Characteristics of Aluminum Alloys-vol.II:
Foundry Alloys. American Foundrymen’s Society Inc., IL (1990)
|6| S. Seifeddine, I.L. Svensson, Proc. 4th Int. Conference High Tech Die Casting, Montichiari,
09-10 April 2008
|7| H.Y. Kim, T.Y. Park, S.W. Han, H.M. Lee, J Cryst
Growth 291 (2006) 207-211
|8| M. Makhlouf, D. Apelian. Casting characteristics of aluminum die casting alloys, Report
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|9| J.L. Jorstad, Die Cast. Eng. 11/12 (1986) 30-36
|10| J. Gobrecht, Giesserei 61 (1975) 263-265
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12th International Summer School “Light alloys castings: from innovative design to advanced applications”, Vicenza, Italy, 25-29 July
2011
|12| ASM Handbook: Properties of Cast Aluminum Alloys, vol. 2, ASM International, Materials Park, OH, 1991, p.152
te bilanciati, possono indurre la
precipitazione di sludge, con
conseguente deterioramento
della fluidità del metallo liquido
e della lavorabilità del componente finito. Infine, la trasformazione morfologica della fase
β lamellare in una meno deleteria è indotta anche dalla presenza di elementi quali Sr, Co,
Be e K, con il risultato che il
materiale impiegato presenta
una minor probabilità di rottura, vale a dire una maggior affidabilità.
G. Timelli, E. Fiorese
Università di Padova,
Dipartimento di Tecnica e
Gestione dei Sistemi Industriali –
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|13| C. Mascré, Fonderie, 108 (1955) 4330-4334
|14| C.M. Dinnis, J.A. Taylor, A.K. Dahle, Metall
Mater Trans A 37 (2006) 3283-3291
|15| S. Murali, K.S. Raman, K.S.S. Murthy, Mater
Charact 33 (1994) 99-112
|16| G. Gustafsson, T. Thorvaldsson, G.L. Dunlop,
Metall Trans A 17 (1986) 45-52
|17| G. Timelli, F. Bonollo, Mater Sci Eng A 528
(2010) 273-282
|18| H.Y. Kim, S.W. Han, H.M. Lee, Mat Letters 60
(2006) 1880-1883
|19| W. Khalifa, A.M. Samuel, F.H. Samuel, H.W. Doty, S. Valtierra, Int J Cast Met Res 19 (2006)
156-166
|20| L.A. Narayanan. Crystallization and Dissolution of Iron Intermetallics in Al–Si Alloys,
Ph.D. thesis, McGill University, Montreal,
Canada, 1994
|21| B. Suárez-Peña, J. Asensio-Lozano, Scripta Mater 54 (2006) 1543-1548
|22| W. Khalifa, A.M. Samuel, F.H. Samuel, H.W.
Doty, S.Valtierra, Int J Cast Met Res 19 (2006)
156-166
|23| H. Zahedi, M. Emamy, A. Razaghian, M. Mahta, J.
Campbell, M. Tiryakio lu, Metall Mater Trans A
38 (2007) 659-670
|24| L. Lu, A.K. Dahle, Metall Mater Trans A 36
(2005) 819-835
|25| P. Ashtari, H. Tezuka, T. Sato, Scripta Mater 53
(2005) 937-942
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Commerciale Fond . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 45
D
Dega e Grazioli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo I/I2
MaGyc . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 87
Maus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo IV/11
Mazzon F.lli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 111
Montalbetti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1
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Protec-Fond. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Copertina II
R
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RC Informatica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 81
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Fiudi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26
Fomet . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 86
Fondac . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Copertina IV
Fontanot . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 96
Foseco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 53
G
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Gerli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 76-77
Gerli Metalli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39
S.A. & S. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 49
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Simi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo III/I1
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Ubi
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N. 3 2012 - Assofond