[ L’ENCICLOPEDIA DEGLI SQUALI ]
L
o squalo balena è uno
dei tre squali filtratori
di plancton insieme allo squalo elefante e lo
squalo bocca grande.
Sono presenti gli spiracoli dietro gli
occhi leggermente più piccoli degli
occhi stessi e ai lati della bocca vediamo dei grossi solchi labiali che
lo aiutano ad aprire quest’ultima. I
denti sono piccolissimi con l’unica
cuspide appuntita che rivolge verso l’interno della bocca, sono presenti più di 300 file in squali adulti, il valore di un dente è di circa
20,00 euro l’uno e misura da 0,3 a 2
millimetri. Nonostante lo squalo balena si muova molto lentamente
grazie alla sua grande bocca, che
può arrivare ad essere larga due
metri, e alle sue lunghe fessure
branchiali (per ogni fessura troviamo una lamella branchiale per lato), il flusso di acqua che ci passa
attraverso riesce perfettamente a
sopperire alla necessità di ossige-
Se l’avvistamento di questa specie
vi ha particolarmente
incuriosito, qui vi sveliamo tutto
quello che c’è da sapere
I segreti
dello squalo
balena
testo e foto di Riccardo Sturla Avogadri
no richiesta. Le pinne pettorali sono grosse e imponenti mentre invece le pinne pelviche sono molto più piccole, arrivando ad essere
uguali a quella anale o alle dorsali. La prima pinna dorsale è sempre
più grande della seconda. È presente una carena alla fine della coda
con lo scopo principale di irrobustire la coda per avere un maggiore spostamento di acqua e quindi
di spinta. Alla fine della coda troviamo la carena che la pelle ha una livrea e colore caratteristico a macchie bianche e gialle divise in settori come una scacchiera, che ancora oggi resta un mistero per la
scienza. Si suppone che questa colorazione abbia un effetto cromatico che attiri gli altri pesci in modo
da sembrare una piccola barriera
corallina per attirare e poter filtrare/mangiare pesci più piccoli. Un
altro mistero ancora non svelato è
il caratteristico rincorrersi a cerchio che fanno due squali quando
[ L’ENCICLOPEDIA DEGLI SQUALI ]
s’incontrano come
per scambiarsi informazioni provenienti da
altri posti per poi riprendere ognuno la sua
strada.
Gli squali balena possono arrivare a misurare 17-18 metri di lunghezza (un caso dubbio riporterebbe fino a 21,4 metri), e pesare 20 tonnellate (con casi fino
a 36 tonnellate), ma in questi ultimi anni per colpa della pesca
non si sono più visti squali superiori ai 12 metri. In molti paesi del mondo vedere uno squalo balena che nuota è sinonimo
di buona fortuna. Una specie
protetta dal CITES diventa tutelata secondo determinate regole a seconda dell’appendice e
dell’allegato in cui si trova, nel
caso dello squalo balena, è vietata l’uccisione, l’importazione
e l’esportazione da uno Stato ad
un altro, senza un certificato
emesso dall’ente statale preposto, che in Italia è demandato al
Corpo Forestale dello Stato.
Il segnale identificativo per
sub e bagnanti dello squalo balena, secondo le due tabelle di
60
40 segnali, sono
due mani una vicino all’altra che
formano una
bocca grande.
Raggiungono la
maturità sessuale alla lunghezza di 9 metri e possono avere
fino a 300 piccoli alla volta di
misure che variano tra i 42 e i
64 cm. La riproduzione è chiamata ovovivipara/aplacentata,
i piccoli nascono da uova sempre fecondate all’interno di due
uteri, dopo la schiusa continuano a nutrirsi di altre uova non
fecondate che la madre continua a produrre per alimentare
i piccoli. Il maschio diventa maturo a 10,3 metri e la femmina
a 10,6 metri. Dopo la protezione mondiale dello squalo balena si comincia anno dopo anno a vederne sempre di
più, ora la conoscenza ha
iniziato a far capire al genere umano che gli squali non
sono pericolosi, grazie alla
nuova tecnologia di macchine fotografiche e telecamere si riescono a recuperare sempre più dati scientifici. È il caso di un avvenimento avvenuto da poco
alle Maldive che va a con-
fermare due casi che risalgono
al lontano 1967 descritti da
Smith. Alcune barche ormeggiate a ridosso della costa sono state avvicinate da squali balena attirati dal pesce che si stava pulendo sulle barche, gli
squali balena, attratti dall’odore del pesce, si sono avvicinati
fino a toccare e colpire le barche come per chiedere da mangiare! Normalmente il balena
difficilmente tocca la barca a
meno che non sia in particolar
modo affamato o in condizioni
di scarsa visibilità o chiaramente se la velocità della barca non
gli permette di spostarsi velocemente. In futuro sarà possibile applicare dei nuovi dispositivi gps con segnalazione omnidirezionale subacquea in modo da vedere lo spostamento
sulla mappa cartografica e con
un tracciatore a corta distanza
arrivare fin sopra lo squalo.
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4 Squali 67.qxd_Week end_Reggio