Cos’è il cablaggio • Il cablaggio è un insieme di componenti passivi posati in opera: – cavi, connettori, prese, permutatori, ecc. opportunamente installati e predisposti per poter interconnettere degli apparati attivi (computer, telefoni, stampanti, monitor, ecc.) • I sistemi di cablaggio si suddividono in: – proprietari: IBM Cabling System, Digital DECconnect, ecc. – strutturati (conformi a standard nazionali o internazionali): TIA/EIA 568A, prEN 50173, ISO/IEC 11801 Topologia di un cablaggio strutturato • Gli standard TIA/EIA 568A, ISO/IEC 11801 adottano la medesima topologia stellare gerarchica costituita da: – centro stella di comprensorio (primo livello gerarchico) – centro stella di edificio (secondo livello gerarchico) – centro stella o armadio di piano (terzo livello gerarchico) Topologia di un cablaggio strutturato Cablaggio • Il Cablaggio e’ un infrastruttura per la trasmissione di segnali in un edificio o in piu’ edifici in un campus • Si compone di un insieme di componenti passivi: – – – – – Cavi Connettori Prese (telecommunication outlet) Permutatori (cross-connect, distributor) ………. Cablaggio • Tale infrastruttura puo’ essere facilmente configurata per portare servizi di telecomunicazione ai posti di lavoro o per spostarli, senza opere murarie od elettriche aggiuntive Cablaggio Strutturato •Per cablaggio strutturato si intende un'infrastruttura in grado di soddisfare sia le esigenze di collegamento delle reti locali di calcolatori (LAN) sia la telefonica classica e numerica (ISDN), sia gli allarmi, i controlli, le regolazioni, le immagini video, controllo presenze ecc. LAN Fonia Telex ? Allarmi Videoconferenza Cablaggio Strutturato •Le nuove tecnologie ed un nuovo modo di progettare rendono possibile dotare un edificio, o un complesso di edifici, di un unico sistema di cablaggio, universale ed integrato, in grado di evitare il sovrapporsi di cavi dedicati a sistemi specifici, che normalmente creano caos e rendono insufficienti le canalizzazioni o tubazioni esistenti utilizzate per il passaggio dei cavi. Cablaggio Strutturato In sintesi i vantaggi di un cablaggio strutturato sono: • Efficienza ("misurabile" tramite apposite apparecchiature), e quindi aumento della produttività; • Affidabilità, grazie ai tecnici adeguatamente addestrati, che curano le diverse fasi di progettazione, attuazione e manutenzione del sistema; • Apertura a tutti i tipi di rete LAN (Ethernet, Fast Ethernet, TokenRing, ATM, FDDI, reti di terminali ASCII, reti di terminali AS/400, ecc.); • Flessibilità e configurabilità (possibilità di creazione di dorsali ad alta velocità, di strutture fault-tolerant, ecc); • Integrazione tra trasmissione dati e telefonia classica ed ISDN, nonché di altre trasmissioni di segnali; • Facilità di espansione ed aggiunta di posti di lavoro; • Riduzione dei costi di gestione; • Facilità nell’individuazione di eventuali problemi. Cablaggio Strutturato I sistemi di cablaggio sono regolati dalle normative che definiscono i metodi per cablare un gruppo di edifici costruiti su un comprensorio (Campus), le quali descrivono: – le caratteristiche dei mezzi trasmissivi e dei componenti passivi (connettori, permutatori, giunti meccanici, terminatori, prese utente, adattatori, etc..) in relazione alle velocita’ trasmissive desiderate – le topologie di cablaggio (stella, anello, bus…) e le caratteristiche ad esse riferite quali ad esempio distanze massime, adattamenti tra le diverse tipologie, livelli di gerarchia….. – le regole di installazione e le indicazioni sulla documentazione di progetto Il cablaggio strutturato: evoluzione (1/4) • Il cablaggio di un edificio è stato considerato fino agli anni ’90 separato da quello telefonico ( in alcuni casi sono realizzati ancora oggi in modo separato). • Motivazione: ¾ La rete per la trasmissione dati e quella telefonica sono nate in modo diverse e con caratteristiche diverse. • • • La rete telefonica è spesso ancora analogica Il segnale telefonico, anche se in forma digitale, presenta un flusso continuo di bit ( 64.000 bit/sec) La trasmissione dati ha una natura a burst ( pacchetti dati), per cui una stazione richiede generalmente alte velocità ma per brevi periodi. Il cablaggio strutturato: evoluzione (2/4) • Il primo modello impiegato ( e oggi ormai completamente superato) per integrare voce e dati utilizzava il cablaggio telefonico per trasmettere insieme voce e dati. • I dati sono penalizzati a causa della qualità limitata e della banda limitata fornita dal canale telefonico per cui erano disponibilità basse velocità di trasmissione. Fonia Dati PABX (Private Automatic Branch Exchange) Centralino telefonico Cablaggio telefonico Il cablaggio strutturato: evoluzione (3/4) Modello di cablaggio strutturato moderno Utilizzato prevalentemente oggi Fonia Dati PABX LAN Cablaggio strutturato • L’infrastruttura fisica è la stessa e viene utilizzata sia per la fonia, sia per i dati. • Apparati e rete per fonia e dati sono diversi Il cablaggio strutturato: evoluzione (4/4) Modello di cablaggio strutturato evoluto • Il traffico fonia e dati utilizzerà lo stesso mezzo fisico, • La fonia utilizzerà la rete locale come i dati!!!! • • Sarà utilizzato nei prossimi anni Fonia Dati LAN Cablaggio strutturato Sarà utilizzata la tecnologia VoIP (voice over IP) per trasmettere la fonia su LAN; La tecnologia VoIP sta iniziando a diventare matura. Standard di cablaggio • La necessità di sistemi di cablaggio standard per edifici commerciali è avvertita da associazioni di telecomunicazioni (TIA) e di calcolatori (EIA) nel 1985 • Nel 1991 approvano lo standard per cablaggio strutturato EIA/TIA 568 • Il sistema di cablaggio deve essere: – adatto ad un ambiente multiproduct/multivendor – indipendente dai prodotti di telecomunicazione che verranno installati – pensato per essere realizzato contestualmente alla costruzione o ristrutturazione organica di un edificio Standard di cablaggio • TIA/EIA 568A standard americano per i cablaggi di edifici commerciali di tipo office oriented – approvato nel 1995: – riprende buona parte delle specifiche contenute nella precedente versione EIA/TIA 568 approvata nel 1991 (attualmente la più conosciuta) – include e migliora i contenuti dei precedenti – bollettini EIA/TIA TSB 36, 40, 53 • ISO/IEC 11801 standard internazionale per i cablaggi di edifici commerciali di tipo office oriented: – approvato nel 1995 Scopo degli standard • Fornire specifiche per la realizzazione di cablaggi aventi un tempo di vita minimo pari a 10 anni • Essere applicabili ad edifici commerciali di tipo office oriented, con i seguenti limiti: – estensione geografica massima 3000 m – superficie massima 1.000.000 m 2 di spazio utile per uffici – popolazione massima 50.000 utenti Gli Standard Internazionali • EIA/TIA 568A (Electronic Industries Alliance/Telecommunication Industries Association) Standard americano e attualmente il più applicato e diffuso nel mondo. • Lo standard EIA/TIA 568A è stato fondamentale in quest'evoluzione costituendo il primo passo verso una regolamentazione dei sistemi di cablaggio, definendo un sistema generico di cablaggio per trasmissione dati all'interno dell'edificio in grado di supportare un ambiente multivendor e multiprotocol. · • ISO/IEC IS 11801 (International Standard Organization/International Electrotechnical Commission). • L'ISO/IEC IS 11801 è l'evoluzione dello standard EIA/TIA 568A e come questo definisce norme e regole per il cablaggio strutturato d'edifici e i requisiti fisici ed elettrici di cavi e connettori in modo da garantire la trasmissione di voce, dati, testi, immagini. • prEN 50173 Final Draft (European Norms emesse dal Comitato Tecnico TC 115 CENELEC) • Lo standard prEN 50173 riprende a livello CEE/UE la normativa ISO/IEC IS 11801 Gli Standard Internazionali Lo Standard ISO/IEC IS 11801 Le sostanziali differenze con lo standard americano EIA/TIA sono : • nomenclatura leggermente diversa per gli elementi costituenti il cablaggio • allargamento della gamma dei tipi di cavo che possono essere utilizzati, sia a livello di rame sia di fibra ottica, inammissibilità dell'uso di cavi coassiali ; • fornisce un numero maggiore di dati sulle caratteristiche dei mezzi trasmissivi ; · • introduzione di test più rigorosi per controllare le categorie dei cavi in rame ; • trattazione più approfondita degli aspetti della messa a terra in considerazione del fatto che viene introdotto l'utilizzo di doppini schermati. Specifiche Standard Le specifiche dello standard riguardano : • la topologia; • gli elementi facenti parte del cablaggio; • i mezzi trasmessivi; • le dorsali; • il cablaggio orizzontale; • le norme di installazione; • l’identificazione dei cavi; • la documentazione; Modello stellare gerarchico • • • • • centro stella di comprensorio: – Campus Distributor (CD), termine ISO/IEC – Main Cross Connect (MC), termine TIA/EIA centro stella di edificio: – Building Distributor (BD), termine ISO/IEC – Intermediate Cross Connect (IC), termine TIA/EIA centro stella di piano: – Floor Distributor (FD), termine ISO/IEC – Horizontal Cross Connect (HC), termine TIA/EIA L’armadio di piano: – Telecommunication Closet (TC) La presa utente: – Telecommunication Outlet (TO) – RJ45 per cavi a 4 coppie – Ermafrodita 802.5 per cavi 2 coppie STP – SC per fibra ottica La Topologia La topologia del cablaggio e’ di tipo stellare gerarchico sia per EIA/TIA che ISO/IEC Centro stella comprensorio CD MC BD Centro stella edificio IC TC TC IC FD Cavi opzionali FD Dorsale di comprensorio BD BD Dorsale di edificio FD FD Cavi orizzontali TC Armadio di piano TC MC Main Crossconnect IC Intermediate Crossconnect TC Telecommunication closet TC TC TC TO TO TP TO CD campus distributor BD Building Distributor FD Floor ditributor TO Telecommunication outlet TO TO Elementi del Cablaggio • MC-Main Crossconnect e CD-Campus Distributor, permutatore principale, identifica un armadio di distribuzione da cui vengono distribuiti i cavi di dorsale agli altri edifici (centro stella di comprensorio); NC-Nodo di Campus • IC-Intermediate crossconnect e BD-Building Distributor, permutatore intermedio, identifica l’armadio di distribuzione di un edificio (centro stella di edificio); • NE-Nodo di Edificio TC-Telecommunication closet e Floor Distributor, permutatore di piano, identifica l’armadio di piano da cui partono i cavi che raggiungono le workstation NP-Nodo di Piano; NP-Nodo di Piano Elementi del cablaggio Elementi del Cablaggio • Architettura del cablaggio • Terminazione d'Utente (TU) che permette l'accesso al mezzo trasmissivo agli utenti finali (TO, Telecomunication Outlet secondo lo standard ISO/IEC DIS 11801). • Distribuzione Orizzontale (DO) costituita dai collegamenti tra le Terminazioni d'Utente ed il primo nodo di concentrazione (Nodo di Piano). • Nodo di Piano (NP) che costituisce il punto di concentrazione della Distribuzione Orizzontale di piano (FD, Floor Distributor secondo lo standard ISO/IEC DIS 11801). • Nodo di Edificio (NE) che costituisce il punto di concentrazione delle Dorsali di Edificio (BD, Building Distributor secondo lo standard ISO/IEC DIS 11801). • Dorsale di Edificio (DE) costituita dai collegamenti tra i nodi di piano. • Dorsale di Campus (DC) costituita dai collegamenti tra i nodi di Edificio. • Nodo di Campus (NC) costituisce il centro di distribuzione del comprensorio (CD, Campus Distributor secondo lo standard ISO/IEC DIS 11801). Struttura di un cablaggio Tipico • DC Dorsale di Campus o comprensorio DE Dorsale di Edificio • DO Distribuzione Orizzontale TU Terminazione Utente Elementi del Cablaggio CABLAGGIO STRUTTURATO: TERMINOLOGIA MINIMA Dorsale di edificio Cavo di distribuzione di piamo Armadio di piamo Armadio di edificio Presa d'utente Dorsale di comprensorio Il Rack o Armadio • L’armadio Rack contiene il Patch Panel (pannello di permutazione) e gli apparati attivi come Hub, Switch, Bridge, Router. • Esempio di cablaggio orizzontale Alcune notazioni • Patch Panel - Pannello di Permutazione o permutatore. Vi sono attestati i cavi di apparato (EC), i cavi di dorsale e/o i cavi della distribuzione orizzontale • Equipment Cable (EC) - Cavo di Apparato – Interconnette gli apparati ai pannelli di permutazione • Patch Cord (PC) - Cavo di Permutazione – Consente di interconnettere i cavi entranti con quelli uscenti, oppure i cavi di apparato (EC) con i cavi di dorsale e/o con i cavi della distribuzione orizzontale • Work Area (WA) - Area di Lavoro d'Utente – Servita da almeno due Prese d'Utente Patch cord Fibra, rame, connettori:i fornitori 3M Telecom Systems www.3M.com/volition Alcatel Cabling Systems www.alcatel.it AMP www.amp.com/ Belden www.belden.com Brand-Rex www.brand-rex.com D-Link www.dlink.com, IBM www.ibm.it Krone www.krone.it LANscape www.siecor.com Lucent www.lucent.it, Mod-Tap www.mod-tap.co.uk Ortronics www.ortronics.com Panduit www.panduit.com Pirelli www.pirelli.com Plasticavi www.plasticavi.it R&M – Reichle e De-Massari www.rdm.ch RIT Technologies www.RITtech.com RW Data www.rwdata.co.uk Siemon Company www.siemon.com Mezzi trasmissivi Cavo THINNET Coassiale Diametro: 1/4 di pollice Massima lunghezza (prima dell'attenuazione): 185 metri. Tipo: Famiglia degli RG-58 Impendenza: 50 ohm Cavo THICKNET Coassiale Diametro: 1/2 di pollice Massima lunghezza (prima dell'attenuazione): 500 metri. UTP (Unshielded Twisted Pair) Tipo di cavo che può trasmettere fino a 100 metri. E' unshielded, cioè non protetto dalle interferenze elettromagnetiche. STP (Shielded Twisted Pair) Ha le stesse caratteristiche dell'UTP con la sola differenza che l'STP è protetto (shielded) da interferenze elettromagnetiche. Categoria Velocità massima di trasmissione dati Categoria 1 Solo per uso telefonico. (Doppino a 4 fili) Categoria 2 4 mbps Categoria 3 10 mbps Categoria 4 16 mbps Categoria 5 100 mbps Fibra-Ottica E' formato da una coppia di cavi, uno trasmette e l'altro riceve. Il tutto attraverso segnali luminosi al suo interno. La sua velocità varia tra i 100Mbps ai 200.000Mbps. Attualmente è il cavo di connessione più veloce. La tabella seguente mostra le velocità dei cavi UTP / STP Elementi del cablaggio Patch cord Doppini telefonici • In figura è illustrato, a titolo d'esempio, l'utilizzo di un connettore di tipo RJ45 per la connessione di un cavo a quattro coppie intrecciate secondo lo standard EIA 568A. Lo standard definisce la modalità con cui i fili delle 4 coppie del cavo devono essere associati ai pin del connettore (ovviamente in numero di 8). • La corrispondenza di ciascun filo con il relativo pin deve essere identica sia sulla presa utente sia sul pannello di permutazione (detto anche patch panel). Con questo tipo di connettore è possibile utilizzare indifferentemente apparecchi telefonici, terminali Ethernet, ISDN, eccetera. Ovviamente la corrispondenza tra fili e pin varia di caso in caso. Doppini telefonici • • • UTP (Unshielded Twisted Pair), cavo a coppie intrecciate non schermato; FTP (Foiled Twisted Pair), cavo a coppie intrecciate, avvolte tutte insieme da una lamina di alluminio schermante; STP (Shielded Twisted Pair), cavo a coppie intrecciate, ciascuna coppia è singolarmente avvolta da una calza schermante in rame, a loro volta tutte insieme schermate da una ulteriore calza in rame. Categorie Doppini telefonici • Categoria 1 (Telecommunication): doppino adatto alla telefonia analogica. • Categoria 2 (Low Speed Data): doppino adatto anche alla telefonia digitale. • Categoria 3 (High Speed Data): doppino adatto a reti con velocità fino a 10 MHz (soddisfa lo standard 10BaseT del IEEE 802.3). E’ formato da quattro coppie contenute in una guaina di plastica e, ognuna di esse, è formata da due fili isolati, leggermente attorcigliati. In genere si usa nei cablaggi telefonici interni agli edifici. • Categoria 4 (Low Loss High Performance Data): doppino adatto a reti con velocità fino a 16 MHz. • Categoria 5 (Low Loss Extended Freqency High Performance Data): doppino adatto a reti con velocità fino a 100 MHz per distanze di 100 m (soddisfa lo standard 100 BaseT). E’ simile al doppino della categoria 3 ma con avvolgimenti più fitti (più giri per centimetro) e con isolante in teflon. Categorie Doppini telefonici • Categoria 5E (Enhanced): capace di trasmettere fino a 100 MHz. Questa categoria presenta dei vincoli più stringenti riguardo all’attenuazione, al NEXT e al FEXT. E’ usata per il Gigabit Ethernet che sfrutta tutte le quattro coppie. • Categoria 6: consente velocità fino a 250 MHz (lo standard non è stato ancora ratificato). Viene considerata come la più grande categoria per il doppino UTP. • Categoria 7: sono cavi schermati che consentono velocità fino a 600 MHz. Caratteristic Unità he a 20°C di Frequenza misura (MHz) 0.772 1 Caratteristiche doppini telefonici 4 8 10 Attenuazione massima e diafonia minima (NEXT) dB/100 m Categoria 3 Categoria 4 Categoria 5 16 20 25 2.23 1.87 1.81 43 58 64 2.56 2.13 2.07 41 56 62 5.59 4.27 4.27 32 47 53 8.55 6.25 5.92 28 42 48 9.86 7.23 6.57 26 41 47 13.15 8.88 8.22 23 38 44 10.2 9.21 36 42 10.52 41 31.25 11.84 40 62.5 17.11 35 100 22.04 32 Classi di certificazione • • • Le classi, introdotte dalla norma ISO 11801, definiscono invece le caratteristiche e le prestazioni offerte da un intero collegamento, inteso come insieme di parti installate. Per ottenere una certa classe di collegamento (ad esempio la classe D), è necessario utilizzare degli elementi appartenenti alla corrispondente categoria (ad esempio la categoria 5E). Le classi ISO dei collegamenti in rame sono quattro: – – – – – – – classe A: per applicazioni voce e a bassa velocità (fino a 100 khz); classe B: per applicazioni a media velocità (fino a 1 Mhz); classe C: per applicazioni ad alta velocità (fino a 16 Mhz); classe D: per applicazioni ad alta velocità (fino a 100 Mhz); classe D2000+ : per applicazioni Gigabit Ethernet (fino a 100 Mhz); Classe E2000+ (fino a 250 MHz); Classe F2000+ (fino a 600 MHz). Lunghezze collegamenti • Per quanto concerne il rispetto delle lunghezze dei collegamenti, lo standard ISO 11801 stabilisce che la massima lunghezza del cavo di collegamento tra le prese terminali (ossia disponibili all'utente) e l'armadio di distribuzione deve essere di 90 metri. Lunghezze collegamenti • • • • Le lunghezze dei cavi di raccordo (patch cord) utilizzati sia per interconnettere il patch-panel agli apparati attivi (switch e/o hub) sia per il collegamento tra terminale utente alla presa, per un totale di 10 metri. Un collegamento orizzontale in fibra non deve quindi superare i 90 + 10 = 100 metri. È importante rispettare il vincolo imposto dallo standard rispetto alla lunghezza massima di 90 metri. In alcune circostanze, ad esempio per raggiungere una postazione particolarmente distante, si potrebbe valutare di utilizzare un cavo di lunghezza superiore ai 90 metri, utilizzando dei patch cord di lunghezza inferiore ai 10 metri complessivi. Questo genere di escamotage non solo non rispetta la norma, ma potrebbe pregiudicare la flessibilità del cablaggio: se per qualche ragione (ad esempio un riassetto dei locali) fosse necessario cambiare la collocazione del PC in una posizione tale da richiedere un patch cord da 5 metri, il link complessivo risulterebbe di lunghezza superiore ai 100 metri. In una situazione di questo genere la trasmissione alla massima velocità (ad esempio a 100 Mbit/s) potrebbe essere impossibile o, peggio ancora, aleatoria. Fibre ottiche • Lo standard ISO 11801 definisce quattro tipi di fibre ottiche: – – – – OM1 (50 o 62.5 /125 microm): multimodale; OM2 (50 o 62.5 /125 microm): multimodale; OM3 (50/ 125 microm): multimodale; OS1 (6/125 microm): monomodale; • e tre distinte classi di connessione: – OF-300: per coprire una distanza minima di 300 metri; – OF-500: per coprire una distanza minima di 500 metri; – OF-2000: per coprire una distanza minima di 2000 metri. Fibre ottiche • La norma ISO 11801 richiede il rispetto dei seguenti parametri (misurati alla frequenza di 850 nm): – Larghezza di Banda > 200 Mhz * Km. – Attenuazione < 3.5 dB/km. – Attenuazione dei connettori < 0.75 dB. – Return Loss > 20 dB. – Perdite per giunzioni < 0.3 dB. Mezzi trasmissivi CO M PO NENTI D E L C A B L A G G IO – P rese (d a p arete, a to rretta, d a tavo lo , etc.) a cu i l'u ten te può collegare i propri sistem i (telefono, com p uter, etc.) – C avi di dorsale, di distrib u zione, di perm utazione o d'utente (in ram e o a fibre o ttiche) usati per raccordare i term in ali d'utente alle prese d'utente e queste ultim e ai pannelli di perm utazione, o anc o ra per raccordare gli apparati attivi ai pannelli di perm u tazione o questi ultim i tra d i lo ro – C onnettori di cui sono dotate le estrem ità dei cavi – P annelli di perm utazione a cui si attestano i conne tto ri dei cavi di dorsale e di distribuzio n e – Arm ad i in cui so no in stallati i pa nn elli di perm utazione, e che ospitano anche gli ap parati attivi – L o cali tecn ici in cu i p o sso n o essere collo cati g li arm ad i Protocolli di rete Protocolli di 1° e 2° livello •Ethernet - Fast Ethernet – Gigabit Ethernet : la topologia è quella a bus, su cavo coassiale con una velocità trasmissiva di 10 Mbps. – Metodo di accesso : è il CSMA/CD (Carrier Sense Multiple Access with Collision Detection). •Token Ring: la topologia è quella a stella (o con più hub collegati ad anello), su cavo coassiale intrecciato con una velocità di 14 Mbps. – Metodo di accesso : Nelle reti Token Ring il metodo d'accesso al mezzo si basa sul passaggio di un token, che circola sull'anello quando questo è libero. Quando una stazione vuole trasmettere un pacchetto deve aspettare il gettone e rimuoverlo dall'anello prima di trasmettere il proprio pacchetto. Quest'ultimo viaggerà in una sola direzione lungo l'anello, passando da un PC all'altro. Quando passerà da quella stazione il pacchetto verrà copiato. Poi continuerà a viaggiare lungo l'anello finchè non ritornerà alla stazione di partenza, che provvederà a rimuoverlo dalla rete e ad inviare il gettone alla stazione successiva che si trova sull'anello. •FDDI: la topologia è quella a doppio anello di circolazione, utilizza fibre ottiche multimodali e modulazione a led con velocità di trasmissione pari a 100 Mbps. •ATM: ha una topologia libera (maglia, stella, albero) che opera a velocità tra i 25 Mbps ai 2.5 Gbps ed utilizza un metodo di condivisione delle risorse trasmissive con definizione delle priorità di traffico, tale per cui è possibile garantire a priori una capacità trasmissiva ben definita alle varie utenze e fornire quindi un supporto valido e comune a voce, audio e dati. Definizioni Utili •Broadcast – Pacchetto di dati che viene mandato a tutti i nodi di una rete. I pacchetti di dati sono identificati attraverso un indirizzo di broadcast. •Unicast – Metodo per la trasmissione di dati attraverso reti, da un singolo punto che trasmette molti flussi di dati identici, uno per ciascun punto che vuole riceverlo. Utilizzato nelle reti TCP, come Internet. •Multicast – Metodo per la trasmissione di dati attraverso reti, da un singolo punto che trasmette un solo flusso di dati verso più punti riceventi. Ottimizza l'uso della rete, rispetto ai metodi unicast (molti flussi di dati, uno per ciascun punto che vuole riceverlo) e broadcast (un singolo flusso di dati per tutti i riceventi, anche se non vogliono riceverlo). Apparati di Rete HUB È un'apparecchiatura che consente di realizzare un sistema di cablaggio a stella, dove tutte le connessioni provenienti dalle workstation di un certo gruppo di lavoro confluiscono verso un centro di connessione che può essere attivo o passivo, ma il cui scopo fondamentale rimane quello di creare una connessione elettrica tra tutte le macchine che vi sono collegate ed eventualmente altri hub. L’hub o repeater ha quindi come funzione principale quella di amplificazione del segnale. Quando una workstation invia dei pacchetti, questi non vengono indirizzati in modo "intelligente", ma vengono diffusi attraverso tutte le porte dell'hub ai vari elaboratori connessi che, decideranno se accettarli oppure no confrontando il proprio MAC Address con quello contenuto nei pacchetti inviati. Esistono in commercio sia versioni da 10 Mbit/s che da 10/100 Mbit/s e con diverse porte: da un minimo di 4 fino ad arrivare a 16, 24 o anche più. Entrambi sono apparati che lavorano a livello 1 del modello OSI. Diversamente dagli switch e dai router, gli hub non leggono la trama (frame) ma si assicurano che essa venga inoltrata sulle porte collegate. Apparati di Rete Bridge Il bridge, come dice il nome, è un ponte tra due reti. Dividono la rete i due domini di collisione, ovvero operano una segmentazione della rete garantendone la comunicazione E’ un dispositivo multiprotocollo che funziona in maniera simile al router, con la differenza che opera esclusivamente all'interno delle reti locali, a livello di Data Link (collegamento dati). Il bridge accetta interi frame, li dispone correttamente in tabelle, verificando e correggendo eventuali errori di trasmissione. Possono interconnettere reti omogenee (stesso MAC) o eterogenee (MACdifferenti), per esempio ethernet-FDDI, ethernet-token ring, token ring-FDDI. Apparati di Rete SWITCH Dispositivo che connette tra loro i computer analogamente a quanto fa un hub, ma in modo più efficiente e flessibile. Questi apparati stanno rapidamente sostituendo i comuni hub nelle reti aziendali. Lo switch migliora le prestazioni di una rete segmentandola e riducendo la contesa per l'utilizzo della larghezza di banda. Rappresenta quindi lo strumento principale per l'implementazione e la ottimizzazione di un qualsiasi ambiente di rete locale. Laddove esiste un numero di nodi molto elevato lo switch assolve pienamente al suo compito principale che è quello di distribuire "banda" in modo dedicato. COME LAVORA Lo switch e’ anche detto multi-port bridge perche’ e’ in effetti un evoluzione del bridge; il suo compito consiste nel far passare i dati solo ai segmenti interessati. A differenza del bridge, possiede diverse porte, ognuna collegata ad un segmento. Il traffico di un segmento viene propagato solo al segmento interessato. Come nel bridge, se il segmento del destinatario è uguale al segmento del mittente, il traffico non viene propagato. In pratica, è come se in uno switch fossero presenti tanti bridge. Lo switch è un tipico apparato di Livello 2 (Data Link) anche se l‘evoluzione degli stessi lo sta portando verso gestioni di instradamento. La denominazione layer 2 o layer 3, deriva direttamente dalla struttura Iso/Osi. Il livello (layer) 2 è caratteristico degli switch più tradizionali, i quali si basano sul MAC address. Apparati di Rete Architettura degli switch Uno switch può utilizzare tre tecniche per forwardare un pacchetto: cut-through, cut-through modificato e store-and-forward. Ogni tipo implementato ha un diverso effetto nella latenza che è riferita alla quantità di tempo che passa tra l'arrivo del pacchetto e il suo invio. Cut-trough : Si tratta di una tecnica di commutazione in cui i dati cominciano a fluire sulla porta di uscita prima che il pacchetto a cui essi appartengono sia entrato per intero nella porta di ricezione. Store-and-forward : Una tecnica di commutazione che immagazzina un pacchetto di dati completo prima di iniziarne la ritrasmissione. Lo switch legge l'intero pacchetto prima d'inoltrarlo. La commutazione rallenta, ma viene garantito lo smistamento di pacchetti privi di errore. Lo switch store-and-forward sembra essere la scelta migliore quando la rete richiede efficienza e stabilità. Questo tipo di switch fornisce un eccellente controllo sui pacchetti errati. Gli switch che supportano porte a diversa velocità devono necessariamente adoperare il meccanismo di store-and-forward altrimenti la porta più veloce metterebbe fuori gioco la più lenta. Apparati di Rete Stackable Switch Modular Switch Apparati di Rete Router Un dispositivo che connette due o più reti in grado di smistare in maniera affidabile pacchetti di dati da una parte all'altra della rete. Per svolgere tale compito utilizza dei particolari protocolli che gli consentono di conoscere dove si trovi il destinatario dei pacchetti che sta indirizzando. Basandosi su una mappa di rete denominata tabella di routing, i router possono fare in modo che i pacchetti raggiungano le loro destinazioni attraverso i percorsi più idonei Il routing e’ il processo eseguito da un router di decidere verso quale altro router indirizzare i pacchetti perché questi giungano a destinazione. Apparati di Rete Apparati di Rete Apparati di Rete Separazione dei Domini •Gli Hub, essendo apparati semplici, non separano niente •Gli switch creano domini di collisione separati ma non dividono domini di broadcast •I router riescono a separare sia i domini di broadcast che i domini di collisione Progettare una Rete Pianificare una rete aziendale Quante sono le stazioni da collegare Quanti sono i Server Cosa l’azienda produce Quale è la quantità di dati da gestire Quale è l’estensione dell’azienda (intendendo come misure lineari) Quale è il parco macchine installato Quali sono le apparecchiature di rete già presenti Quali sono le tecnologie che si intendono impiegare Che da cosa deve circolare in rete (soltanto dati o anche telefonia/sicurezza interna quindi telefoni, fax, video, telecontrollo, marcatempo, in questi casi si parla di rete ad uso condiviso) Quale è l’ordine di spesa che il cliente è disposto a sostenere, per lo sviluppo e messa in opera del progetto complessivo. Progettare una Rete Pianificare una rete aziendale Individuazione delle postazioni delle workstation Individuazione delle postazioni dei server Scelta della soluzione tecnologica ( Ethernet, fast-Ethernet) Scelta dell’armadio di distribuzione Tipologia del Cablaggio (Cablaggio Standard, Strutturato) Progettare una Rete Passi nella realizzazione della rete Installazione schede Ethernet 10/100 Mb (ethernet – fast Ethernet) sui server e sui client Realizzazione del cablaggio utlizzando cavi categoria 5 e superiori prevedendo le ridondanze Configurazione protocolli di rete degli apparati di rete, dei client e dei server Connessione fisica dei client e Server al concentratore (hub o switch) Progettare una Rete Parte Operativa 1.Stesure vie cavo : canalina PVC, metallica ,tubo rigido 2.Stesure cavi UTP, FTP, SFTP, Fibra Ottica 3.Relative attestazioni su permutatore lato Rack e presa lato utente 4. Attestazione fibra ottica con connettori St, Sc, Sma, Mic Test sui cavi Differenza tra cablaggi per linee elettriche, telefoniche e LAN • I cavi elettrici trasportano segnali a bassa frequenza (50-60Hz) e sono progettati per minimizzare dispersione di energia • I cavi telefonici standard non trasportano molta energia, ma usano fino a 4 kHz • I cavi di rete trasportano segnali a larga banda (4-77,5 MHz) e sono progettati per permettere una corretta decodifica dei segnali trasmessi Trasmissione del segnale • • • Prima di effettuare i test qualitativi e’ necessario verificare la connettivita’ pin-to-pin, nel rispetto di uno standard specifico. Lo standard preso in esame e’ il T568B e lo schema seguito una volta scelto deve rimanere lo stesso per il cablaggio della intera rete. Un test Wiremap inizia sempre inizia con un controllo sulla continuita’ per assicurarsi che ogni pin sia connesso con l’equivalente pin dell’altro capo del cavo. Questo solo test e’ sufficiente per la telefonia ma non per rete Coppia 1 Bianco-Arancio Arancio (o Arancio Bianco) Coppia 2 Bianco-Verde Verde (o Verde Bianco) Coppia 3 Bianco-Blu Blu (o Blu Bianco) Coppia 4 Bianco-Marrone Marrone (o Marrone- Bianco) Trasmissione del segnale • • • • • Coppia invertita E’ il difetto piu’ comune che si puo’ riscontrare in un cavo Si ha quando una coppia binata non e’ collegata in maniera “dritta”. Ad es. se un filo di una coppia binata e’ connessa dal pin 1 di un capo al pin 2 dell’altro Coppia trasposta Si ha quando la coppia binata e’ connessa da un lato ad una coppia di pin e sull’altro ad una completamente diversa. Normalmente succede quando si contano i pin dal lato sbagliato del connettore o della placca, ottenendo il risultato di connettere il pin 1 al pin 8, il 2 con il 7 e cosi’ via…. Un tipo particolare di cavo detto crossover (incrociato) e’ trasposto in modo particolare per permettere a due Hub connessi in cascata di parlarsi. La coppia di trasmissione e quella di ricezione devono essere trasposte per far si che trasmissione parli con ricezione e viceversa. Conviene connettere fra loro gli Hub usando una particolare porta detta Uplink Rilevazione del segnale Attenuazione L’attenuazione e’ la diminuzione di ampiezza di un segnale che attraversa un cavo. E’ l' "indebolimento" del segnale in termini di dB (decibel) a causa della natura dei cavi e della natura del segnale elettrico. Alcuni tipi di cavi possono essere costituiti da materiali di consistenza ed elaborazione di basso livello, aumentando l'attenuazione alle frequenze più alte. L’attenuazione dipende dalla qualita’ del cavo, dalla lunghezza e dalla frequenza dei segnali spediti: pertanto le misurazione alla frequenza piu’ alta del protocollo utilizzato. Trasmettitore Cavo Ricevitore Attenuazione Trasmissione del segnale Coppia splittata • Si creano usando singoli fili da due diverse coppie binate per formare una coppia per formare una coppia di ricezione o trasmissione; non essendo i due fili binati come dovrebbero si viene a perdere l’effetto di cancellazione del crosstalk. Sebbene il collegamento costruito in tal modo mantenga la corretta continuita’ pin-to-pin, si potranno verificare errori di trasmissione dati. • Lo splittaggio delle coppie avviene quando l’installatore non comprende l’importanza della corretta binatura delle coppie, per cui usa i fili 1 e 2 per formare la prima binatura, 3 e 4 per la seconda etc….. • Per dedurre la presenza di una coppia splittata: il piu’ comune e’ quello del derivarla dal NEXT. Quando una coppia e’ splittata il valore del NEXT e’ molto elevato. Ritardo di propagazione Gli elettroni viaggiano a una velocità approssimativamente costante (≈ 20 cm per ns, 1 ns = 0.000 000 0001 s NVP * velocità luce) (max 555 ns dopo ..) Ogni cavo (twisted pair) ha almeno 4 autostrade per gli elettroni Ritardo dovuto agli avvolgimenti La lunghezza di ogni via per gli elettroni nel cavo è leggermente diversa a causa degli avvolgimenti (differenze max 50 ns..) Attenuazione Dovuta alle perdite di elettroni nel percorso Numero minore di elettroni ! calore calore Urti e ostacoli possono far ritornare indietro alcuni elettroni Urti e ostacoli Crosstalk Gli elettroni possono saltare da un livello all’altro e quidi andare su percorsi diversi. Quando un elettrone salta su una via diversa può andare nella direzione corretta o tornare indietro. Rilevazione del segnale Crosstalk o Paradiafonia La diafonia (crosstalk) e’ la trasmissione indesiderata di segnale da una coppia di fili ad un’altra coppia vicina. I segnali di crosstalk sono causati generalmente dall’accoppiamento induttivo e capacitivo tra coppie adiacenti, percio’ il disturbo aumenta al crescere della frequenza di trasmissione. Tras. Ric. Near End Crosstalk (NEXT) • • • NEXT è dovuto al crosstalk. Alcuni elettroni possono saltare su una strada adiacente e tornare indietro. Il segnale viene attenuato, per cui nel punto di partenza il segnale è attenuato. Gli effetti del crosstalk si riducono all’aumentare della distanza dall’inizio della comunicazione. La massima attenuazione si ottiene quando NEXT avviene alla fine del collegamednto ( in questo caso è il doppio dell’attenuazione del collegamento). Rilevazione del segnale Paradiafonia • Misura l'interferenza fra le diverse coppie in fase di trasmissione. Questa prova viene effettuata simultaneamente da ambo la parti del Link in misura verificando Half Duplex, Full Duplex e trasporto di protocolli multicoppia, come Gigabit Ethernet. • Le apparecchiature di test misurano la diafonia applicando un segnale di test su una coppia e misurando l’ampiezza del segnale di crosstalk ricevuto da altre coppie. • Il rapporto fra l’ampiezza del segnale e quella del crosstalk e’ un valore di un indice chiamato NEXT(near and crosstalk) che misura la paradiafonia. • Alti valori di NEXT equivalgono a bassi valori di crosstalk e buone prestazioni di collegamento. • Il NEXT deve essere misurato da ogni coppia verso ogni ogni coppia del collegamento UTP su entrambe le estremita’ per 12 combinazioni totali. ACR ( SNR tradizionale) Segnale desiderato = segnale attenuato trasmesso dall’altro lato. Rumore = NEXT + rumore esterno ( rumore esterno spesso trascurabile). ACR=segnale attenuato ricevuto (dB) - NEXT (dB) Rumore esterno Segnale Segnale trasmesso Workstation Segnale ricevuto NEXT Segnale Segnale ricevuto Apparato LAN Segnale trasmesso (Per reti LAN con due coppie di fili che trasmettono ciascuno il segnale in una direzione) ACR ( SNR tradizionale) Segnale (da remoto a locale) TX Workstation RX NEXT (local) NEXT (remote) RX LAN TX Segnale (da locale a remoto) Punti da considerare!!! Il numero di elettroni blu (in una direzione) e viola ( nell’altra direzione) devono essere superiori a quelli neri (NEXT) Far end crosstalk (FEXT) FEXT è determinato dagli elettroni che saltano su una nuova strada e proseguono nello stesso verso. L’attenuazione è uguale a quella del segnale diretto. Electromagnetic Interference (EMI) • • • Alcuni elettroni possono dispersi nello spazio e quindi essere ricevuti dall’antenna di una radio o TV ( Electromagnetic Interference). Gli elettroni presenti nell’ambiente ( trasmissioni radio) possono entrare nei conduttori. La sensibilità a disturbi radio è chiamata Electromagnetic Susceptibility. Il termine EMC (Electromagnetic Compatibility) indica l’insieme dei due fenomeni ( interferenza e susceptibility). Rapporto Segnale-Rumore (SNR) • Vi sono 3 grandezze che caratterizzano SNR: – Attenuation to Crosstalk Ratio (ACR). – Equal Level Far End Crosstalk (ELFEXT). – Return Loss. • ACR : – presente nel caso di LAN realizzate 2-wire pair (10BASE-T, 100BASE-TX). Ogni coppia di fili porta il segnale soltanto in una direzione. Signal-to-noise ratio (ELFEXT) • • ELFEXT = Equal Level Far End Crosstalk. Risulta presente nei casi dove 2 o più segnali viaggiano nella stessa direzione e nello stesso tempo (1000BASE-T). Rumore Esterno Segnale Segnale Uscita Workstation FEXT Segnale Segnale Uscita Segnale ingresso LAN equipment Segnale Ingresso S = Segnale desiderato = segnale attenuato dall’altro lato. N= Rumore = FEXT + rumore esterno (generalmente trascurato). Signal-to-noise ratio (ELFEXT) Segnale (da locale a remoto) Segnale uscita Workstation Segnale uscita FEXT Segnale ingresso LAN FEXT Segnale ingresso Segnale (da locale a remoto) Punti di osservazione!!! Perdite dovuto a riflessione del segnale Disturbo presente in sistemi con una coppia di fili che porta segnali in ambedue le direzioni nello stesso istante S=Segnale desiderato = segnale attenuato proveniente dall’altro lato N= Rumore = segnale riflesso nella propria coppia di fili “ibrido” “ibrido” Segnale Segnale uscita Workstation Segnale ingresso Segnale uscita Perdita dovuta a riflessione LAN equipment Segnale ingresso Perdite dovuto a riflessione del segnale “ibrido” “ibrido” Segnale Segnale Segnale uscita Segnale uscita LAN Workstation Segnale ingresso Segnale di ritorno Segnale ingresso Tecniche di Troubleshooting • Quando si verifica un problema nella trasmissione nel link si può determinare la posizione utilizzando diversi metodi. • Il metodo più utilizzato è basato sull’osservazione del tempo di arrivo dei segnali. Rilevazione del segnale TDR (Time Domain Reflectomery) Il test TDR è usato sia per misurare la lunghezza del collegamento che per trovare la distanza d'eventuali cortocircuiti o interruzioni. Quando un tester effettua una misurazione di TDR, invia un segnale ad impulso lungo una coppia del cavo e misura il tempo in nanosecondi impiegato dall’impulso per ritornare sulla stessa coppia. A quel punto, secondo valori di ritardo ricavati da tabelle standard oppure calibrati su cavi analoghi, il tester calcola la misura approssimata della lunghezza. Se un’eco di ritorno è maggiore di un valore limite prefissato (tipicamente pari al 15% dell’impulso trasmesso), siamo in presenza di un’anomalia dovuta ad un corto o ad un’interruzione sul cavo. Molti tester, oltre ad indicare la lunghezza del collegamento, sono in grado di mostrare anche la distanza di una o due anomalie. Ritardo misurato per una riflessione (return loss) alla fine del link Il segnale viene riflesso alla fine del link Esempio: riflessione del segnale (return loss) Due casi La differenza del tempo di ritorno del segnale rivela dove si trova il problema Test • Basic Link e Channel Cablaggio orizzontale (max 90 metri) Permutatore Cablaggio orizzontale (max 90 metri ) Presa a muro Permutatore Cavetto di permutazione Presa modulare fornita in dotazione alla stazione di lavoro Presa a muro cavetti di patch dell'utente HUB Permutatore cavetti di patch dell'utente Cable Lunghezza massima totale = 100 metri Tester Tester Remote Per trovare dove si verfica il fenomeno di NEXT (1) Il passaggio del segnale da una coppia all’altra coppia di fili si verifica vicino al punto di trasmissione Per trovare dove si verfica il fenomeno di NEXT (2) Posizione dell’orologio quando il fenomeno è vicino al trasmettitore Caso in cui il fenomeno si verifica vicino al pin terminale FEXT - caratterizzazione del tempo di arrivo Caso in cui il problema è vicino al punto di trasmissione Il segnale attenuato sulla coppia di fili di trasmissione arriva nello stesso tempo (approssimativamente) del segnale sull’altra coppia FEXT - caratterizzazione del tempo di arrivo Caso in cui il problema è vicino al punto di ricezione Anche in questo caso il segnale attenuato sulla coppia di fili di trasmissione arriva nello stesso tempo (approssimativamente) del segnale sull’altra coppia Doppini telefonici per classe D • • Lo standard ISO 11801 segna con precisione la qualità dei collegamenti realizzati con cavi in rame. In particolare, attraverso la definizione della classe D, fissa i parametri da tenere in considerazione affinché il cablaggio possa supportare protocolli di trasmissione che richiedono una larghezza di banda fino a 100 MHz. Per quanto riguarda i cavi di tipo twisted pair, la valutazione della qualità deve basarsi sulla misurazione delle seguenti grandezze: – – – – – impedenza caratteristica del cavo; attenuazione; return loss; NEXT (Near End Cross Talk); ACR (Attenuation to Cross talk Ratio); Impedenza • L'impedenza caratteristica di un cavo twisted pair dipende dalle caratteristiche costruttive del cavo stesso e deve essere pari a 100 Ohm. • Questo valore dovrebbe, almeno idealmente, essere costante in tutta la banda di frequenze 0 - 100 Mhz. Attenuazione • L'attenuazione del cavo comporta invece una perdita di potenza del segnale durante la sua propagazione. • L’attenuazione dipende sia dalla frequenza di trasmissione sia dalla lunghezza del cavo stesso. • L'attenuazione di un cavo di lunghezza pari a 100 metri per segnali a 100 Mhz deve essere inferiore a 23.6 dB, mentre nel caso di una trasmissione Fast Ethernet (segnali a 31 MHz) l'attenuazione massima di un cavo di lunghezza pari a 100 metri deve invece essere inferiore a 13 dB. NEXT • • • • Nei cavi twisted pair di buona qualità devono anche essere limitati eventuali segnali riflessi. In questo senso, il return loss misura le perdite delle componenti riflesse del segnale. Un altro effetto indesiderato presente nei cavi twisted pair è il trasferimento di potenza del segnale alle coppie di fili adiacenti (come già accennato il cavo UTP racchiude 4 distinte coppie di fili). NEXT è il parametro che tiene conto di questo fenomeno ed è definito dal rapporto tra la potenza di segnale indotto e la potenza del segnale trasmesso. È evidente che saranno auspicabili valori del NEXT il più possibile ridotti. Il valore massimo del NEXT, come vedremo tra breve, è implicitamente definito dal parametro ACR. ACR • La Attenuation to Cross talk Ratio o ACR definisce il rapporto che esiste tra la potenza del segnale effettivamente ricevuto (o utile) e la potenza del segnale dissipata su una coppia di fili adiacente. • Per questo motivo, l'ACR dovrebbe essere il più possibile elevato. In sostanza: ACR(dB) = NEXT(dB) - Attenuazione(dB) • Altri parametri di cui si deve tenere conto sono: ELFEXT, FEXT, velocità di propagazione, resistenza. Categoria 5.E • • • • • • • • Nel 1999 furono aggiornati gli standard EIA 568, ISO 11801 ed EN 50173 contemplando la possibilità di trasmettere a 1000 Mbit/s su un cavo in rame sfruttando tutte le coppie di fili (per un collegamento di lunghezza massima di 100 metri). È però necessario, affinché sia possibile raggiungere queste velocità di trasmissione, che il cavo superi test più restrittivi di quelli normalmente previsti per la categoria 5. In termini concreti, occorre fissare dei vincoli più rigorosi rispetto ai parametri già esistenti e introdurre alcune nuove grandezze: PSNEXT (powersum NEXT): è la somma dei NEXT di tre coppie di fili sulla quarta; PSELFEXT (powersum ELFEXT): il FEXT (Far End Cross Talk), diversamente dal NEXT, rappresenta il disturbo alla terminazione di una coppia causato da un segnale che si propaga in una coppia adiacente. DELAY-SKEW: è la differenza tra i ritardi di propagazione di due segnali che si propagano su coppie diverse di fili; PSACR (powersum ACR): analogamente all'ACR, è la differenza (in dB) tra PSNEXT e Attenuazione. È evidente che ciò si tradurrà in una migliore tecnologia costruttiva dei cavi (che per questo motivo sono detti di categoria 5 enhanced). • • • • Identificazione Serve per individuare i vari collegamenti in modo da facilitare da parte del gestore della rete eventuali malfunzionamenti o guasti. Sono previste le seguenti metodologie di identificazione: Tutte le prese utente TO collegate agli armadi di piano sono numerate, ad esempio la sigla “125 A” indica la postazione 125 dell’armadio A (solo se nel piano ci siano più armadi). I pannelli di permutazione (parte anteriore del permutatore) all’interno di un armadio sono numerati. Ogni pannello è diviso in blocchi e ogni blocco ha un certo numero di prese di permutazione; sono numerati sia i blocchi che le prese all’interno del blocco. Tutti i cavi di dorsale sono numerati, ad esempio la sigla “4005/1-300”indica il cavo numero 4005 che contiene le coppie da 1 a 300. Esempio: due pannelli di permutazione ognuno con due blocchi e ogni blocco con quattro prese. 1 2 1 Blocco 1 2 Blocco 2 3 4 3 4 1 2 1 2 Blocco 1 3 Blocco 1 4 3 Pannello 1 Pannello 2 4 Documentazione • Disegno logico del cablaggio. • Una tabella di armadio che indica tutte le connessioni Esempio • PG (Palazzo Galilei) indica l’edificio • 04 indica il piano dell’edificio • 126A indica la postazione di lavoro Postazione Pannello Blocco permutazione permutazione PG04125A 1 1 1 2e3 Ethernet PG04126A 1 2 4 1 Telefono • Una tabella delle dorsali di edificio Codice Destinazione del cavo 4005/1-300 04 A 4006/1/300 04 A • Una tabella delle dorsali di comprensorio Presa Coppie Utilizzo attive 04 indica il piano A indica l’armadio di piano Certificazione • A causa delle possibili criticità di installazione, le caratteristiche della componentistica usata (apparati, cavi ecc.) rappresentano una condizione necessaria ma non sufficiente per ottenere le prestazioni desiderate. • E’ indispensabile effettuare un collaudo o certifica sul 100% dei cavi e delle prese installate. • Per verificare la conformità dei cablaggi in rame alle varie categorie esistono strumenti appositi (field tester) di dimensioni ridotte e costi contenuti. I field tester sono costituiti da due apparati: il primo (master) dotato di tastiera e display fale misure, mentre il secondo (slave) funge da iniettore di segnale e misura il NEXT. I field tester possono tenere in memoria centinaia di misure che poi tramite una porta seriale può scaricare su un PC. Misure effettuate dal field tester • I principali test che possono essere effettuate dal field tester sono: – – – – – – – – – – Mappa delle connessioni delle coppie (wire map). Lunghezza delle connessioni (length link). Attenuazione (attenuation). NEXT alle due estremità. FEXT. Return loss (perdita per riflessioni). ACR. Impedenza. Propagation delay (ritardo di propagazione del segnale). Propagation delay skew. • Tali misure sono ripetute a tutte le frequenze ma lo strumento riporta solo il risultato peggiore.