SETTIMANALE
DI POLITICA
E COSTUME
Autorizzazione del tribunale di
Siracusa n.2/2003
Pubblicità inferiore al 70 %
Diretto da
FONDATO NEL 1988
N° 40/2006
Domenica 17 dicembre 2006
Salvo Benanti
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Redazione: Via dell’Olimpiade 4. Telefono 0931412883. Email: [email protected] - [email protected] - [email protected]
Zappulla: Granata Inda nella tempesta
offende i più poveri Possibili dimissioni
“Non ho mancato anche nel recente passato di esprimere
apprezzamenti sui lavori svolti da Granata. Questo evento
da mezzo miliardo mi pare francamente uno spreco, uno
schiaffo ai meno abbienti e ai bisogni reali della città”.
Così il deputato regionale dei Ds Giuseppe Zappulla
nell’intervista che ci ha rilasciato in questo numero. Zappulla poi parla del suo partito, dell’emergenza precari,
della necessità di procedere a un radicale rinnovamento
dell’attuale gruppo dirigente.
A PAGINA 7
La politica con le scelte artistiche della Fondazione Inda
non ci dovrebbe entrare un tubo, e invece non è così. Evidentemente c’è qualcosa che non va in questa impostazione
checché ne dicano i notabili della Casa delle Libertà e quanti vollero a suo tempo modificare la struttura dell’Inda che
era “troppo poco siracusana” e comunque in mano alle
scelte dei “padroni romani del centro sinistra”. Oggi sta
succedendo qualcosa di peggio.
SERVIZI A PAGINA 6
Sondaggio dei 100: Marziano il più popolare
Abbiamo voluto, un piccolo gruppo di persone formato da
un insegnante e quattro allievi, "sondare" gli abbonati al telefono della nostra città, sciegliendone cento (diconsi 100) con
il metodo del dito indice, da cui traggono origine tutti quelli
di cui sentiamo spesso dire: di ascolto, di gradimento, di fat-
tibilità, di classifica etc. etc. A questi cento cittadini abbonati è stato chiesto di fare un piccolo elenco, non più di tre,
di assessori amministratori della città. Ebbene, senza per
carità la pretesa della scientificità, i nomi fatti in base al
maggior numero di indicazioni, sono stati nell'ordine: Mar-
ziano - pur essendo stato precisato a tutti che si doveva trattare di assessori/amministratori del Comune e non della AP Granata, Lo Bello, Bufardeci, De Benedictis, Vinciullo, Cappadona, Prestigiacomo, Liuzzo, Confalone, Mangiafico.
A PAGINA 3
I Fatti: E’ pronto al via il “sacco 2007”
Titti Bufardeci: “Bisogna isolare I Fatti”
Un mio lettore ritiene che, non subito ma tra
qualche mese, il Comune metterà in vendita
gli edifici storici non soltanto per incassare
soldi (il Comune è stato ridotto da Bufardeci
praticamente in dissesto, come, del resto, So-
geas, INDA etc) ma anche per favorire favolose operazioni
immobiliari. Pensate l’ex distretto militare, il 5 piaghe, l’ex
tribunale di Via Gargallo….cioè edifici sterminati, potrebbero essere comprati da privati a prezzi d’occasione, per
farne alberghi, residenze, sedi di gruppi privati etc. Questo
spiegherebbe la lentezza o il non avvio dei lavori, nonostante
la disponibilità dei fondi della legge sul terremoto. Sullo
stesso argomento grosso modo l’intervista inventata con il
sindaco Titti Bufardeci.
A PAGINA 5
Inquinamento
L’Erg brucia
scarti ex Isab
Berlusconi a Siracusa
ha scelto suoi “cloni”
Siracusa-Gela
Figuraccia
da politicanti
L’ ERG brucia gli scarti della lavorazione
del petrolio della raffineria ex ISAB per produrre energia elettrica, il cosiddetto tar “olio
combustibile pesante”, una pece semi solida
che potrebbe essere utilizzata per fare bitume, e che per essere bruciata viene gassificata e irrorata di ossigeno. È un combustibile
altamente inquinante, molto più del metano
di solito utilizzato nelle centrali elettriche.
A PAGINA 2
Siracusa è stata la perfetta,
pedissequa copia di questo
copione, proponendo non
persone, politici ma modelli di un’idea aziendale divenuta politica per convenzione. Stefania Prestigiacomo (bella senz’anima), Angelo Bellucci (il notaio tutto d’un pezzo).
A PAGINA 7
Doppio servizio sulla Siracusa-Gela o meglio sul tratto Cassibile-Rosolini che
l’Anas non ha aperto dicendo che era tutto rinviato a maggio 2007. Ricordate le
proteste dei nostri politici? Le dichiarazioni roboanti sui giornali? Bene, era la
solita presa in giro, ha vinto l’Anas e per
aprire questo tratto se ne parlerà nel
2007.
SERVIZI A PAGINA 2
Comunale a –136
Bastano 136 giorni a completare il restauro del teatro?
P. Marconi a + 928
Ponte mozzo a +726
Piazzale Marconi sarà completato il 20 dicembre 2006?
Il ponte mozzo: un parcheggio più frequentato del Talete
2
Domenica 17 dicembre 2006
La Siracusa-Gela nacque per il petrolio
Il riferimento alla zona sud è improprio
Antonio Di Rosa
Egregio Direttore, mi riferisco all’articolo di Pasquale Aliffi,
nella sua qualità di Coordinatore del Comitato Pro Bretella
autostradale per Pachino e Portopalo. pubblicato sull’ultimo
numero de “I Fatti”. Al riguardo, lungi da me la ben che minima intenzione di fare polemica condividendo pienamente
la sua presa di posizione, credo che occorra fare qualche doverosa precisazione. Intanto non mi pare generoso nei confronti della popolazione della zona sud della provincia affermare, come fa Aliffi, che il popolo del territorio di Pachino e
Portopalo, è di gran lunga il più laborioso, semmai è il più
numeroso nei comparti economici che lui cita. Quando fu
progettata la Siracusa-Gela il sottoscritto,
oggi sessantenne, portava ancora i pantaloni corti (allora si usavano per i ragazzi) ed
allora di Ciliegino non vi era nemmeno
l’ombra ed il concetto di turismo non lambiva nemmeno le menti di amministratori
sicuramente miopi. C’era però il vino e
c’erano sicuramente i pescatori di Portopalo con i loro problemi. C’era anche, se non
ricordo male, uno dei tre deputati regionali
democristiani della provincia di Siracusa
che era proprio di Pachino! Quindi se il signor Aliffi vuole
indirizzare contro qualcuno gli strali della sua rabbia sa a
chi può rivolgersi. Ma la cosa su cui vorrei attirare
l’attenzione dei lettori de “I Fatti” è da cosa nacque l’esigenza di costruire questa autostrada. Erano gli anni in cui, a mezzo di autobotti, si trasportava il petrolio greggio da Gela a Priolo per la
raffinazione. La SS 115 non si prestava a tale tipo
di trasporto (basti pensare solo ai centri abitati
che si dovevano attraversare) per cui si progettò
l’infrastruttura di cui stiamo parlando e che sarebbe stata utile anche per altri scopi (agricoltura,
turismo, commercio, etc.). Naturalmente i tempi
dell’economia privata non sono quelli della politica economica pubblica per cui il problema del trasporto del
greggio si risolse con la costruzione di un oleodotto mentre
noi stiamo ancora aspettando l’autostrada!
L’Anas si fa beffe delle proteste dei nostri politici
Questo il comunicato dell’ufficio stampa del Comune
sull’ultimo incontro per aprire al traffico il tratto CassibileRosolini della Sr-Gela:
Arrivano buone notizie dall’incontro svolto alla prefettura di
Siracusa dove è stata affrontata l’apertura della SiracusaGela, nei lotti che vanno da Cassibile a Rosolini.
All’incontro, convocato dal prefetto, Benedetto Basile, hanno partecipato, tra gli altri, il commissario del Consorzio Autostrade Siciliane, Benedetto Bragotta, il direttore centrale
dell’ANAS, Mauro Coletta e l’assessore alla Protezione civile del comune di Siracusa, Vincenzo Vinciullo, che ha espresso la sua soddisfazione per l’andamento della discussione, che lo ha visto protagonista nei giorni scorsi. “Le varie
proposte formulate in quest i ult imi giorni
dall’amministrazione comunale – ha detto Vinciullo – sono
state condivise dagli intervenuti alla riunione di questa
mattina. In particolare è stata richiesta l’apertura
dell’autostrada ai soli fini di protezione civile entro il 31
dicembre di quest’anno e la consegna dei lavori delle segnaletiche orizzontale e verticale entro il 15 dicembre.
All’incontro di questa mattina, ne seguirà un altro entro il
15 gennaio 2007 – ha ancora detto Vinciullo –per stabilire
definitivamente, la tempistica dell’apertura al pubblico
dell’autostrada entro maggio 2007. Sono convinto – ha ancora detto l’assessore Vinciullo – che finalmente tutti i rappresentanti delle istituzioni, abbiamo raggiunto l’intesa,
affinchè al più presto si possa aprire al transito veicolare
l’autostrada. Un’opera di grande importanza per lo sviluppo
economico delle province di Siracusa e Ragusa , così come
per altro sottolineato da un rappresentate della provincia iblea, presente all’incontro di questa mattina, che ha manifestato dell’attenzione rivolta per il buon esito della vicenda.
Niente medagliette – ha infine detto Vinciullo - ma soltanto
buon senso e impegno per ottenere nei tempi previsti la consegna alla collettività di un’importante e strategica opera,
fonte di crescita e progresso della nostra provincia”.
Cosa dire? L’ennesima presa in giro. In sostanza l’Anas aveva detto che la Sr-Gela, nel tratto Cassibile-Rosolini, sarebbe stata aperta entro maggio 2007 e così viene confermato. Quello che hanno detto e dicono i nostri politici vale praticamente un soldo bucato. E si parla anche di buone notizie
come se i siracusani fossero degli imbecilli.
L’Erg brucia gli scarti della raffineria ex Isab
altro che battaglia contro i termovalorizzatori
Riceviamo e pubblichiamo:
Caro direttore, non so se lo sapeva, (io l’ho
appreso dal blog di Beppe Grillo da qualche
giorno, ma l’argomento l’avevo già studiato
al Master), ma la ERG brucia gli scarti della
lavorazione del petrolio della raffineria ex
ISAB per produrre energia elettrica, il cosiddetto tar “olio combustibile pesante”, una
pece semi solida che potrebbe essere utilizzata per fare bitume, e che per essere bruciata viene gassificata e irrorata di ossigeno. È
un combustibile altamente inquinante, molto
più del metano di solito utilizzato nelle centrali elettriche. Oltre alla CO2, agli ossidi di
azoto ed emissioni varie, a fine anno la combustione lascia centinaia di tonnellate di
scarti tra zolfo e concentrati di metalli, come
il vanadio e il nichel. (Altro che emissioni da
termo-valorizzazione, contro la quale stanno
facendo una crociata, senza però proporre
alternative valide!!!). E tutto approfittando
degli accordi CIP-6, nati per incentivare le
fonti di energia rinnovabili.
Infatti, l’energia prodotta bruciando tar viene
tutta comprata da un ente pubblico, il Gestore del sistema elettrico (Grtn), che la paga il
doppio di quanto varrebbe sul mercato. Questo accade perché per la legge italiana
l’impianto della ISAB-ERG è “assimilato”
ad una da “vera” fonte rinnovabile, e per
tanto va incentivato come queste ultime.
Come sia possibile che una centrale che
brucia scarti della lavorazione del petrolio
sia pagata come fosse un impianto a energia solare lo dobbiamo proprio al famigerato provvedimento Cip-6 (comitato interministeriale prezzi) del 1992.
All’epoca il governo decise di agevolare la
costruzione di impianti rinnovabili garantendo di comperare (all’epoca attraverso
Enel) elettricità a un prezzo più alto, il dop-
pio e in alcuni casi il triplo, e destinando
alla collettività, attraverso le bollette,
l’onere del sostentamento dell’energia pulita. Ma poi allargò, all’ultimo minuto, questa opportunità anche a un numero limitato
di altre centrali che utilizzavano fonti che
definì “assimilate”, e che di rinnovabile
non avevano nulla: per la precisione gas,
carbone, tar, rifiuti. Questa piccola aggiunta “fonti assimilabili” è stato il solito regalo
ai soliti noti, i grandi gruppi industriali familiari del nostro paese, che avevano fiuta-
to il business. Stravolgendo completamente
il senso del provvedimento e dirottando tutti
gli investimenti verso queste fonti altamente
inquinanti., all’eolico ed al solare rimase ben
poco.
Da allora gli italiani pagano anche il 10% in
più in bolletta pensando di contribuire alla
diffusione di energia pulita. Invece l’80% di
quei contributi finisce a impianti come quello dei Garrone e dei Moratti, che si pagano le
campagne acquisti dell’INTER e della Sampdoria.
Per il 2005 parliamo di un totale di oltre 3,1
miliardi di euro (erano 2,3 miliardi nel
2004). Oggi il meccanismo Cip6 è stato superato da quello dei certificati verdi nato nel
1999, che non prevede fonti “assimilate”, ma
le convenzioni stipulate nel passato sono ancora per la maggior parte attive.
Si rende conto che con tutto il sole che abbiamo, di solare termico (che funziona alla
grande) non ne facciamo e poi compriamo a
peso d’oro l’energia elettrica, per fare
l’acqua calda, anche da una centrale che brucia il peggiore dei combustibili possibili?!?
Alessandro Amato
E’ un argomento scottante trattato con la
consueta attenzione dal nostro Alessandro
Amato. Chi ci amministra legga bene e faccia qualcosa. Per favore. (sb)
3
Domenica 17 dicembre 2006
Bufardeci fa il “gioco delle tre carte”
Granata è diventato proprio arrogante
Nuccio Gemma
Scrivo con piacere su I Fatti perché sono libero di esprimere
ciò che penso senza censure. In una parola: mi diverto. Come la scorsa settimana quando, scoperto l’impetuoso titolo
dato dal Direttore Benanti al mio articolo, ho immaginato il
risentimento di Bufardeci e Granata per queste accuse prive
di fondamento. Torno sull’argomento perché l’articolo ha
suscitato accese discussioni, curiosità, critiche di senso opposto rivoltemi da amici, conoscenti, persone mai viste prima. Premetto che non scrivo mai con preconcetto, malanimo, rancori o avversione per chicchessia. Semplicemente,
come ogni cittadino, reagisco ad una situazione di degrado
della città che si è fatta pericolosa, insopportabile per il metodo, devastante per i risultati ma che non sembra scalfire
i nostri amministratori. Una implosione della politica che
affonda nell’improvvisazione, mancanza di strategie, rigetto delle responsabilità. Racconto il malessere della
gente, senza interpretazioni, esclusivamente con fatti.
Con uno scopo: cercare sempre la verità, risvegliare analisi critica, consapevolezza, dignità in chi legge. Bufardeci: non concordo con il direttore sulla definizione di Bluff
data al Sindaco. Perché disegna un profilo umano e politico
d’inconsistenza, di chi non conta nulla. Ed invece Bufardeci
conta, eccome, soprattutto nelle sue scelte amministrative
che condizionano il nostro futuro. E lo fa male, molto male.
Sarei un idiota se negassi che ha lavorato in questi otto anni.
Ma la mancanza di risultati (evidente in almeno due classifiche nazionali) della sua Amministrazione, nasce dalla confusione di un programma costruito giorno per giorno, senza
una strategia, privo di obiettivi, studi, compatibilità con la
politica economica o urbanistica del territorio e, dramma
nella tragedia, dando retta alle richieste dell’alleato più forte
che diventa l’ennesimo Assessore in cerca di visibilità immediata. E deve accontentare tutti se vuole stare in sella:
quindi promette, s’impegna ma, confermo, non mantiene la
parola. Il Sindaco agisce solo in base a rapporti di forza o
d’opportunismo politico ed amministrativo. E questo rende
la città ingovernabile. Se sei un cittadino debole la sua attenzione si esaurisce nel momento dell’incontro. E lo dimostro.
L’invivibilità della città ha fatto nascere movimenti spontanei d’opinione e Comitati civici in ogni quartiere. Io ho avuto il piacere ed il privilegio di far parte per qualche tempo di
quello d’Ortigia. Nei diversi incontri con l’Amministrazione
comunale (tre su quattro rinviati, tutti costantemente in ritardo) Sindaco e dirigenti hanno mostrato disponibilità al dialogo, attenzione ai suggerimenti, volontà di ricercare soluzioni
Nulla di particolarmente tecnico, lo premetto. Abbiamo voluto, un piccolo gruppo di
persone formato da un insegnante e quattro
allievi, "sondare" gli abbonati al telefono
della nostra città, sciegliendone cento
(diconsi 100) con il metodo del dito indice,
da cui traggono origine tutti quelli di cui sentiamo spesso dire: di ascolto, di gradimento,
di fattibilità, di classifica etc. etc. A questi
cento cittadini abbonati è stato chiesto di fare un piccolo elenco, non più di tre, di assessori amministratori della città. Ebbene, senza
per carità la pretesa della scientificità, i nomi
fatti in base al maggior numero di indicazioni, sono stati nell'ordine: Marziano - pur essendo stato precisato a tutti che si doveva
trattare di assessori/amministratori del Comune e non della AP - Granata, Lo Bello,
Bufardeci, De Benedictis, Vinciullo, Cappadona, Prestigiacomo, Liuzzo, Confalone,
Mangiafico. Poi tanti altri nomi che corrispondono, per lo più, a consiglieri o a impiegati comunali: Di Mauro, Ravalli, Pippo Bufardeci, Garozzo, Moscuzza, Marotta, Baio,
Turi Magro, Sebastiano Di Luciano, Zappula, Bellucci, Foti, Nicita e Enrico Lo Curzio.
Quando l'intervistato indugiava nel fare i
nomi, che dalle nostre parti come si sa non è
sempre consigliabile, veniva dato un suggerimento facendo qualche nome degli attuali
assessori comunali in carica. Ma il suggerimento veniva per lo più respinto: "No, quello non penso proprio che sia assessore." Un
risultato che farà certamente piacere a Marziano e Granata che, a quel che si sente dire
in giro, aspirerebbero a succedere a Bufardeci, ma non lo farà ai leader dei partiti al governo della città, veri responsabili della crisi
di rappresentatività delle loro formazioni
politiche. Nell'indicare come assessori in
rappresentanza dei loro partiti uomini tanto
poco conosciuti dall'opinipne pubblica e che
non si sforzano più di tanto per risultare visi-
ai temi sul tappeto: viabilità, trasporti, parcheggi e ZTL nel
centro storico, la cui chiusura 24 ore su 24, tutti i giorni
(con le dovute eccezioni di sperimentazione e concessioni)
è fra le priorità dichiarate dell’Amministrazione. Tuttavia,
con il procedere degli incontri tecnici (senza il Sindaco)
emergeva il ritardo progettuale dell’Amministrazione,
la confusione di chi vuol prender tempo e rilancia continuamente nuove idee. Dati, tabelle, ipotesi, tatticismi:
quando si arrivava al punto (gestione della ZTL) le proposte di tecnici ed Assessore denunciavano punti di vista completamente contrastanti (specie nel momento in
cui l’uno parlava in assenza dell’altro) come se non si
fossero mai parlati fra loro. Ed un crescente nervosismo, malcelata insofferenza, ulteriori rinvii. Tralascio gli
interventi impropri di suoi collaboratori che non avevano
titolo apparente a parlare, per nulla frenati dal Sindaco
quando era presente; i modi discutibili dell’Assessore
Visentin che ne mortificavano l’impegno comunque intenso; il rifiuto di ammettere la stampa, quasi che si fosse fra privati (il Comune è casa mia, affermava convinto
un dirigente. Ma non è casa nostra, pensavo io?). Preoccupato dallo stallo delle riunioni tecniche e per non alterare il clima dialogo, cerco un incontro con il Sindaco e
lo invito a sollecitare i suoi collaboratori ad azioni pratiche,
ad avviare il nuovo modello di sperimentazione dello ZTL,
a definire nuovi parcheggi per i residenti, a programmare i
futuri incontri in modo più costruttivo. E Bufardeci mi da
la sua parola, s’impegna a parlarne con i suoi ed a trovare
nell’immediato una soluzione seria al problema. Ad oggi
attendo ancora una risposta. Anzi no. Mentre scrivo, il Sindaco, fedele a quanto promesso, prende un provvedimento
sulla ZTL: la revoca per tutte le domeniche di Dicembre!
Che parola, che coerenza, che serietà. Ma cos’è il gioco
delle tre carte? Ma gli sciocchi siamo tutti noi che diamo
credito a simili amministratori. E del resto questo quadro
bizzarro e desolante non fa che confermare l’inerzia di otto
anni sulla sperimentazione della ZTL, confusa fin
dall’inizio e culminata con le famose 55 mila multe, oggi
rigettate, rifilate ai cittadini e chissà quanto costate
all’Amministrazione. E che dire del costo delirante
(rispetto ai servizi che offre) del Talete, destinato
dall’Amministrazione a parcheggio di rotazione per i non
residenti e, allo stato attuale, costantemente semi deserto
mentre le strade limitrofe sono intasate di auto senza alcun
vigile a regolare questo bailamme. Vadano il Sindaco,
l’Assessore, i loro dirigenti a verificare; si accorgeranno in
che razza d’inferno ci ha cacciati la loro inerzia, la perenne
attesa di studiare, sperimentare (tema molto caro al Sindaco
questo della sperimentazione permanente). Come ci hanno
insegnato i nostri padri, io fondo ancora la mia vita
sull’onore e la parola. Non so lui; ma lo invito a smentirmi
verificando la situazione, come fanno ogni giorno tutti i cittadini. Non credo che succederà visto l’impegno suo e
dell’Assessore Granata nelle numerose conferenze stampa di
questi giorni, dove annunciano ogni più piccolo movimento. Già Granata. Qui condivido il titolo
sull’arroganza. Con una constatazione retroattiva. Conosco fin da ragazzo Fabio Granata e, pur non condividendo nulla della sua idea politica, ne ho apprezzato
intelligenza, tensione ideale, simpatia, disponibilità.
Qualità evidenti via con i primi incarichi di governo,
tutti all’insegna di iniziative nuove, progetti, voglia di
fare. Ma con il tempo è emerso un delirio del potere, un carattere altezzoso, sprezzante delle regole di opportunità istituzionale. A parte una robusta letteratura sulla sua concezione della democrazia, penso alla nomina di Sandro Speranza
quale Assessore comunale alla Cultura, da lui collocato e poi
costretto a dimettersi per fargli posto dopo la sconfitta alle
elezioni regionali. Già di per sé è vergognosa, antidemocratica, l’altalena di nomine politiche secondo i comandamenti di
questo o quel leader. Diventa mal costume quando
l’amministrazione pubblica si considera una proprietà privata dove agire a piacimento, spostando persone e regole senza
dar conto a nessuno. Non so come ha vissuto Speranza questa situazione. Come cittadino mi ha molto offeso visto che
il Comune di Siracusa non è proprietà dell’Assessore Granata e che nessuno può agire come un puparo che muove i fili
delle sue marionette. Davvero un bell’esempio di civiltà democratica. Frutto di questa mentalità è l’iniziativa sulla luce
che, ho accennato settimane addietro, resta lodevole sul piano culturale, organizzativo, dell’intrattenimento. Non sul
piano strategico, dell’opportunità di bilancio, del ritorno per
il territorio. Come cittadino mi chiedo: ma Granata o qualunque altro Assessore fra i numerosi succedutisi al Comune,
può continuare a realizzare ciò che gli passa per la testa senza pianificare obiettivi, tempi e modi di attuazione. Come
può un Amministratore nominato da pochi mesi pianificare
una linea operativa conveniente per il territorio, un piano di
marketing e promozione, la partecipazione a fiere e meeting
di settore, la ricerca di modelli artistici compatibili con il
bilancio, l’individuazione dei target.? Tutte attività che, solo
limitandosi ad una strategia di breve periodo, comportano un
anno di preparazione. Granata non può certo affermare di
averlo fatto prima, vista l’assenza di promozione di un evento presentato alla città solo pochi giorni fa e quindi frutto di
una preparazione solo tecnica, artistica ed organizzativa, non
certo strategica. Quali risultati può dare un evento concepito
in questo modo? Ancora non capisco cos’è un bluff! Forse
Il sondaggio dei Cento
E’ Bruno Marziano
il personaggio politico
più popolare a Siracusa
Pepè Genovese
bili, i responsabili di AN, FI e UDC hanno
indovinato o commesso un errore? Sicuramente ci hanno azzeccato se hanno temuto
di far emergere personale politico che poi
domani avrebbe potuto fare loro ombra,
cioè se si sono avvalsi del noto principio,
in vigore già nella prima repubblica, di
"vantaggiu mancu o sciancatu." L'Udc che
nell'elenco dei cento intervistati non vede
nessuno dei suoi assessori, malgrado si
tratti di una forza politica che raccoglie in
Consiglio Comunale ben 13 consiglieri,
non viene considerato uno dei partiti più
importanti e qualificati della città. Per dirla
con Galli della Loggia il centro destra tra il
suo popolo elettore e i leader non ha quadri
intermedi, non ha una classe dirigente; da
qui l'osservazione di populismo che gli viene da parte degli altri. Ma è l'Udc il partito
che a livello locale risulta maggiormente
carente di rappresentatività e di progetto
politico, trascinandosi a rimorchio ora di
Catania e ora di Ragusa e accontentandosi
di un sottogoverno che comunque non gli
dà sufficiente visibilità politica, in quanto
gestito da un personale che non riesce a
mettere a segno un risultato degno della
considerazione della gente. Difetto di
leadership e di progettualità. Sicuramente e
dire che un Centro alla Rutelli, alla Casini
e alla Lombardo, con un sistema elettorale
come quello vigente per comuni, province
e Regione, potrebbe risultare determinante
nelle scelte politico-amministrative della
nostra città. Un progetto che se risulta difficile per Forza Italia, in quanto il suo personale politico è fatto per lo più di "nuovi
entrati," non lo è affatto per un partito che
si può avvalere di tante zie, alla Longanesi , che se criticano e polemizzano lo fanno
nell'interesse di un'idea e di un sogno che
non è del tutto svanito, in presenza di un
governo di centrosinistra elettoralmente
debole, di un Casini che rompe definitivamente con la Casa delle Libertà e con tanti
petali della Margherita che non si vogliono
colorare del rosso del socialismo europeo.
Certo si tratterà anche di sparigliare un pò gli
attuali gruppi e di riaggregare in base ad
idee e progetti comuni. Solo cosi si potrà
fare sistema e quindi politica vera, diversamente rimarremo ancora nel babbio delle
fontanelle e delle opere pubbliche mai completate - Teatro Comunale, autostrade SrGela e Sr-Ct, circum porto e porto turistico,
circuito etc., mentre si continua a razziare il
territorio con false cooperative. E non è vero, caro sig. Sindaco come da lei dichiarato
in una intervista tv, che prima si fanno le
strade e poi le costruzioni, la vostra viabilità
è invece peggiore di quella del viale Zecchino, perchè, se vuole un'opinione, al Comune
di Siracusa continuano a decidere alcuni pochi funzionari e alcuni pochi costruttori.
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Domenica 17 dicembre 2006
Consiglieri: Stipendi da favola
e discussioni da pochi spiccioli...
“Lauree
per tutti”
E’ Natale
Riceviamo e pubblichiamo la nota
dell’ufficio stampa del Comune sulla seduta
di Consiglio comunale dell’11 dicembre
scorso. Ecco il testo:
Da qualche anno a questa
parte nelle università italiane è sempre Natale. Alcuni
atenei, infatti, cogliendo al
balzo la palla passata dal
Ministero con il programma
denomi nat o “l aureare
l’esperienza” hanno attivato
convenzioni e accordi con
enti, sindacati, associazioni,
riconoscendo agli iscritti
crediti formativi pari a due
dei tre anni di corso: con
pochi esami (5-6) e la tesi –
ormai acquistabile su
internet - gli studenti, molti
dei quali non più giovanissimi, conseguono l’agognato
titolo di Dottore! Si tratta, è
vero della laurea breve,
quella di serie B. Ma
nell’Italia dei titoli tutto fa
gioco ed il biglietto da visita
può essere legittimamente
aggiornato. E cosi i giornalisti pubblicisti diventano
dottori in Scienze delle Comunicazioni, i consulenti del
lavoro dottori in scienze giuridiche, i ragionieri dottori
in scienze economiche, i dipendenti regionali dottori in
scienze politiche, ed ancora i
dipendenti Aci, i dipendenti
dei Ministeri, Lo slogan pubblicitario è del seguente tenore “Esperienza + anni di
lavoro = esami universitari
superati”, con buona pace di
chi
credeva
che
all’università bisognasse
studiare. Non è più così. Il
prof. Alessandro Monti, autore tra l’altro del Rapporto
sull´istruzione universitaria
in Italia (Angeli 2003)
nell’ultimo numero del
“Mulino” ha pubblicato un
saggio nel quale evidenzia
che le convenzioni stipulate
da alcuni atenei “…si stanno rivelando un meccanismo
scardinante della fede pubblica nell ´imparzial ità
dell´istituzione universitaria... La norma, oltre che dai
ministeri per favorire gli avanzamenti di carriera di
categorie di impiegati... è
stata utilizzata dai più disparati enti (Ordine dei giornalisti, Comune di Roma, Corte dei Conti, associazioni
professionali di ragionieri,
periti agrari, consulenti del
lavoro, promotori finanziari,
vigili urbani)”. Scorciatoie
m a s c h e r at e
d a
“convenzioni” che hanno
allertato anche il ministro
dell’università Mussi, che
emanato un atto di indirizzo
ed
ha
annunciato
un’inchiesta. Vedremo come
andrà a finire. Intanto, buon
Natale a tutti.
dott. Massimo Conigliaro
vice presidente
Associazione Nazionale
Dottori Commercialisti
Finanziaria nazionale e inquinamento da polveri sottili sono stati i due argomenti dei
quali si è discusso in una seduta di consiglio
comunale che era stata convocata per affrontare dieci ordini del giorno proposti da diversi consiglieri. Molti dei punti sono stati rinviati per assenza degli assessori competenti
(impegnati in una riunione di giunta) o per
essere trattati in riunioni specifiche.
Sulla Finanziaria nazionale si è sviluppato
un lungo dibattito al quale sono intervenuti:
Paolo Romano, presidente della commissione Bilancio, firmatario dell’ordine del giorno, Nino Zito, Ettore Di Giovanni, Luigi Crispino, Paolo Gulino, Rosario Fortuna, Giuseppe Calvo e Michele Mangiafico. Le opinioni dei consiglieri si sono confrontate su
posizioni contrapposte, anche in riferimento
ai tagli che la manovra finanziaria, il cui voto finale è previsto prima di Natale, imporrà
alle casse degli enti locali. Sul documento,
comunque, non c’è stato alcun voto perché
lo stesso Romano ha deciso di ritirarlo.
Sull’inquinamento da polveri sottili, tema
inserito su richiesta di Zito, sono intervenuti anche Di Giovanni, Salvo Sorbello e
Giuseppe Musumeci. Il dibattito non è entrato nel merito perché il Consiglio ha deciso di aggiornarsi a data da destinarsi invitando il professore Salvatore Sciacca, che
ha fir mat o la perizia ordinat a
dall’amministrazione comunale, e di un
docente universitario di Chimica industriale che conosca bene i rischi da inquinamento nell’area siracusana. Di Giovanni ha anche chiesto che, in attesa della nuova riunione, la relazione del professore Sciacca
venga inviata alla commissione Ambiente
per una discussione preparatoria sul problema.
Per l’assenza degli assessori competenti
sono stati rinviati altri 4 ordini del giorno:
uno di Domenico Richiusa sui campi elettromagnetici nella zona di via Europa; uno
di Michele Sipala e uno di Mangiafico sugli Lsu; uno di Sorbello, Giancarlo Lo
Manto, Giancarlo Garozzo e Di Giovanni
sui tributi sospesi per il sisma del ’90.
Il presidente Mauro Basile ha poi rinviato
la seduta a data destinarsi senza che siano
stati affrontati altri tre argomenti: il ponte
sullo Stretto di Messina (proposto da Sorbello), la questione inquinamento (inserita
su richiesta dalla commissione Ambiente),
i rilievi finanziari mossi dal ministero delle
Finanze (proposto da Richiusa).
Per la verità c’è solo da ridere, o piangere
a secondo degli stati d’animo. Questi consiglieri comunali che hanno aumentato tutte le tasse possibili: Ici, spazzatura, acqua,
strisce blu e chi più ne ha più ne metta.
Questi consiglieri che ci costano come deputati nazionali, questi consiglieri con stipendi da favola (c’è anche chi percepisce
10 mila euro al mese) si riuniscono non per
vedere di dare una boccata di respiro ai
siracusani. Non per dare funzionalità ai
servizi, non per sollevarsi tutti insieme
contro decine di lavori pubblici fermi al
palo da anni (teatro, ponto mozzo, via Agatocle, piazzale Marconi, Villini etc). Non
per tutto questo, ma per discutere della finanziaria nazionale e dell’inquinamento
delle polveri sottili. E c’era anche chi, come l’acuto Sorbello, voleva parlare del
ponte sullo stretto che come è noto è competenza degli assessori Mauceri, Midolo e
La Bianca, oltre che naturalmente
dell’assessore Vinciullo. Ma dove siamo
capitati, diceva il buon Totò in Miseria e
Aumentano ancora stalli e tariffe
Il Comune “spreme” i siracusani
Notizia da palazzo Vermexio. Ecco il testo:
Da sabato 9 dicembre sono entrate in vigore le nuove tariffe di sosta oraria per i parcheggi a pagamento (Linee blu) stabilita
dall’amministrazione comunale di Siracusa
quantificata in 60 centesimi di euro per ogni ora. Entreranno anche in vigore i nuovi
stalli di sosta a pagamento, così distribuiti;
15 in via Archia, 7 in piazza della Repubblica, 5 in via Ticino, 20 in via Adige, 12
in viale Tica e 17 in viale Tunisi per complessivi 76 nuovi posti auto.
Complessivamente gli stalli di sosta a pagamento saranno 708, così come previsto
nella convenzione stipulata con la GE.PA.
s.r.l., l’azienda che gestisce il servizio dal 6
febbraio 2002.
Basta tasse! Gli stalli per le strisce blu furono avviati solo in via sperimentale. In
ogni caso, si disse, non saranno mai più di
400: il territorio non lo consente. Invece,
con le facce di bronzo a tutti note, non c’è
stata più alcuna verifica. Le strisce sono
diventate un dato di fatto con qualche sparuta protesta di consigliere comunale, tacitata da qualche bonus/agevolazione ad
personam non meglio identificato. Oggi
siamo tutti a strisce e sono aumentate anche le tariffe. Insomma, la Cdl fa a Siracusa coi siracusani quello che Prodi fa con
gli italiani a livello nazionale: tasse, tasse,
A San Salvatore si è sposata Loredana Cartia
Cerimonieri delle “fedi”, Caterina Kiriakopulois
e Andrea Bottaro, di quattro e tredici anni rispettivamente, officiante Padre.Salvatore Benintende, si sono sposati nella Chiesa di San Salvatore
di Siracusa, Concetto Bottaro e Loredana Cartia
(nella foto). Siracusani di origine, ma greci di
adozione, entrambi agenti di viaggio, operanti da
tempo in Grecia, a Mikonos, hanno avuto come
testimoni, per lei, Agatella Di Bella D’Amico,
Tiziana Blanco, Barbara Cartia e per lui, Alessio
Bottaro e Diego Di Lao. Scenografia, logistica e
addobbi , curati da Sara La Pira e Gabriella Galioto. Un matrimonio che ha avuto uno scenario
per buona parte internazionale e che ha visto la
partecipazione di colleghi degli sposi, come
Christos Kiriakopulos, agente di viaggio,Dimitri
e Anna,albergatori, Tanasi Nazos, Nicolò Kussatanà e Atanasi Kussatanà, e rispettive consorti,
titolari di autonoleggio, il parrucchiere Petros , l’albergatore Jorgos Karavidas, tutti convenuti appositamente dall’isola e contemporaneamente turisti a
Siracusa, affascinati dalle bellezze aretusee, allegri compagnoni. Presenti
anche fra i siracusani amici degli sposi, l’avv. Antonello Davì, Pippo Cavarra, Pino Mollica, Pio Morreale, Nanni Bruno, Bettina Giarratana, Sebastiano
Nitto, Seby Tinè, Simona Porchia, Sara la Pira, Gabriella Galioto. Hanno
presenziato oltre ai tradizionali genitori, parenti e amici intimi, anche storici
testimoni di nozze dei Cartia senior, come Agata di Bella D’Amico che da
piccola partecipò alle nozze di Dino Cartia e Marilù il 19 Maggio 1969, alla
Cripta della Chiesa alle Catacombe di San
Giovanni, come Paolo Garofalo con Pina
Costanzo e Michele Blanco con Lucrezia ,
nonchè Lorenzo e Lucia Blanco. A un matrimonio targato Cartia, non poteva mancare l’ amarcord, e in realtà è stato Enzo
Annino e Mary Accolla, Elio Perrotta alla
tromba e Pino Cantone alle tastiere, a regalarlo a tutti i convenuti a Villa dei Papiri,
con un ritorno alla musica di Dean Cart, al
secolo Dino Cartia, come lo ha presentato
Enzo Annino, nell’abitudinaria esecuzione
canora di “Spaghetti Pollo e Insalatina” di
buongustiana memoria! Fra i parenti, anche
i rappresentanti iblei Blanco, Antonio Caruso con Anna Maria e Angelo, Elio Maiore e consorte, Maria Grazia Caruso, mentre
ha rappresentato Rosolini, terra cara ai Cartia, Agatella di Bella D’Amico che da piccola partecipò alle nozze di Marilù Blanco e Dino Cartia, avvenute il 19 Maggio del 1969 alla Cripta delle
Catacombe di San Giovanni. Il tutto innaffiato, come si suole scrivere, da
un prelibato menù di Villa dei Papiri, insostituibile tempio con respiro di
“antico verde Ciane”, con temperatura al caminetto, gentilezze sopraffine,
dove hanno trovato spazio i tradizionali lazzi e i succosi frizzi, presentati
col suo tradizionale garbo da Enzo Annino, sulle note di “Ortigia”, sigla di
“Caffè Sicilia”, programma di Cartia a Videoregione, tratto dal CD
“Peccato”, sempre di Enzo Annino.
5
Domenica 17 dicembre 2006
Il Comune vende(rà) gli edifici storici?
In preparazione il sacco 2007 di Siracusa
Salvo Benanti
Un lettore dei Fatti (non dirò naturalmente
chi) sulla triste vicenda degli edifici pubblici
di Ortigia, non ristrutturati (5 Piaghe) o in
via di ristrutturazione con tempi biblici (a
vantaggio dei proprietari degli immobili affittati) mi propone una teoria che ho difficoltà ad immaginare vera ma che espongo a
scanso di equivoci: la malafede e la spregiudicatezza di certi ambienti politici locali è
così radicata e profonda che niente può più
meravigliare.
Il mio lettore ritiene che, non subito ma tra
qualche mese, il Comune metterà in vendita
questi edifici storici non soltanto per incassare soldi (il Comune è stato ridotto da Bufardeci praticamente in dissesto, come, del resto, Sogeas, INDA etc) ma anche per favorire favolose operazioni immobiliari. Pensate
l’ex distretto militare, il 5 piaghe, l’ex tribunale di Via Gargallo….cioè edifici sterminati, potrebbero essere comprati da privati a
prezzi d’occasione, per farne alberghi, residenze, sedi di gruppi privati etc. Questo
spiegherebbe la lentezza o il non avvio dei
lavori, nonostante la disponibilità dei fondi
della legge sul terremoto.
Gli edifici cadenti valgono molto meno degli edifici restaurati. Ad un certo punto la
sequenza potrebbe essere questa:
1) Il Comune denunzia all’opinione pubblica
di non avere una lira, è in dissesto, non si
chiude il bilancio, si dovranno mettere nuove
tasse per uscirne fuori.
2) Ci sono questi grandi edifici vecchi, fatiscenti. Che farne? La 433 non garantisce
più i fondi per ristrutturali e mancano i fondi per gestirli.
3) E poi, sono anche troppi, che ce ne
facciamo, qualcuno potremmo anche
venderlo. Diversamente per fare cassa
non ci resta che mettere nuove tasse
(l’IRPEF)
4) Del resto la destinazione degli edifici
è garantita dal Piano di Ortigia. E’ da
aggiungere poi che sarebbe difficile individuare un semplice privato disposto
ad acquistarli;
5) E’ possibile invece venderli a grandi
gruppi industriali (tipo Erg), a grandi
agenzie immobiliari perché li acquisiscano al loro patrimonio e li rivendano.
6) Insomma un affarone: incassiamo soldi, non mettiamo nuove tasse ai cittadini,
vendiamo e possiamo pure trovarci a
Siracusa qualche grande gruppo privato
che valorizzi l’immobile.
E’ una sequenza credibile? Sono capaci
di farlo? Avrebbero qualche remora?
Stessa operazione, secondo il mio lettore, starebbe facendo la Regione siciliana
con una legge in via di approvazione che
consente la vendita di edifici regionali
anche di interesse storico ed artistico. E
su quella scia potrebbe muoversi il Comune di Siracusa.
E’ un racconto credibile o una semplice maldicenza? Pur avendo per il centrodestra al governo della città la disistima che ben sanno i lettori dei Fatti, questa (queste?) operazioni mi sembrano eccessive. Certo, la vendita del 5 Piaghe ad
un albergatore la tentano da anni con ragionamenti simili a quelli esposti (fare un
nuovo Ospedale), perché non dovrebbero
provare per altri importanti edifici. Hanno
vergogne, remore? Figurarsi!. Anzi, pensano
da sempre che la città e la sua opinione pubblica digeriscano tutto senza fiatare. Hanno
saccheggiato, per esempio, Sogeas e l’INDA
senza dubbi o tentennamenti: debiti, debiti,
assunzioni, assunzioni……. Chi ha protestato, chi li ha convocati a rendere conto dei
saccheggi? Nessuno. Tutti lieti e concordi,
anche la gaudente sinistra DS, quella, per
intenderci, ben impersonata dal grecista
Blancato, approdato all’INDA per dare un
contributo di serietà e rigore, e naufragato
nelle pratiche e nei silenzi.
Potrebbero farlo, certo che potrebbero farlo.
Bufardeci ci ha abituato in questi anni ad una
spregiudicatezza ed arroganza senza limiti e,
soprattutto, senza prudenze, timori.
Se un episodio del genere dovesse verificarsi
(dico uno, perché potrebbero pensare di venderli uno dopo l’altro, senza dirlo) i Fatti da
soli scenderanno in piazza Duomo, come ha
fatto Berlusconi.
Saremo 4 gatti? La città ed i politici di tutti
gli schieramenti volteranno lo sguardo indifferenti? Stampa e TV locale – come sempre
– non daranno il minimo risalto alla nostra
protesta?
Può essere, ma noi saremo comunque li, al
Vermexio, con i nostri cartelli di sdegno e di
riprovazione. Cercheremo di coinvolgere
esponenti della cultura, dello spettacolo, leaders politici nazionali, insomma, come si
diceva una volta, troveremo “un giudice a
Berlino”.
L’intervista inventata
Bufardeci: Le vostre sono analisi faziose
e meritate solo di essere isolati dalla Cdl
Caro sindaco, quella del ritiro in convento è una bella
idea
Grazie. Modestamente l’ho avuta io
Beh, una bella idea magari ripetitiva, se ricordo bene prima di te l’aveva avuta da sindaco Marco Fatuzzo
C’è una differenza, Fatuzzo è uomo di chiesa, la mia è invece una iniziativa laica
Laica in convento?
Non è un ritiro spirituale, vogliamo solo fare il punto sul
bilancio. Come sai abbiamo un buco, un grosso buco
Un bucone va. Ma come fai a spendere mezzo miliardo a
dicembre per festini e spettacoli e poi parlare da bravo
amministratore?
Quelli sono bruscolini. Che vuoi che sia mezzo miliardo, il
nostro buco è di 18 milioni, quaranta miliardi delle vecchie
lire
Complimenti, non vi resta che aumentare le tasse. Scusa,
volevo dire di aumentarle di nuovo visto che con acqua,
spazzatura, irpef lo avevate già fatto. Oggi quindi nuovi
aumenti, anche per l’Ici
Questo non lo so bene, ma il buco c’è, qualcosa la dobbiamo
pur fare
Da qui il ritiro in convento insieme a tutti gli assessori. A
proposito chi paga?
Ma che vuol dire? La tua solita demagogia da quattro soldi
No, mio caro. Solo che i buchi si fanno accumulando tan-
te piccole spese. I buchi nascono
non restaurando gli edifici di proprietà e continuando con gli affitti
d’oro…
Ho sentito, anzi ho letto, ma è una
analisi faziosa
Faziosa? Che ne dici dell’edificio
della Ragioneria che avete confermato spendendo 83 mila euro? E
dell’edificio dell’anagrafe e stato
civile? Anche qui non solo avete
confermato, ma avete sottoscritto
un contratto fino al 2012 per
111.000 euro l’anno. E potrei continuare nell’elenco degli affitti d’oro
quando invece bastava spendere gli
stessi fondi per rimettere in sesto
edifici di proprietà comunale e tagliare queste spese in maniera definitiva
Ripeto è un’analisi faziosa, come tutte
quelle che d’altra parte pubblica il
tuo giornale
I nostri pezzi sono documentati. Prova a smentirci?
Non ci penso nemmeno, so io quello che dovremmo fare
col tuo giornale
Lo so anch’io. Hai detto agli altri notabili della Casa della Libertà di non parlare con I Fatti, di non dare alcuna
notizia, di isolarci insomma
Evidentemente c’è qualcuno nella Cdl che ha la lingua lunga
Puniamolo caro sindaco. Cosa proponi? Il taglio della
lingua?
Direi che il tuo è uno spirito dozzinale, che non mi fa ridere,
neanche un po’
Per la verità non c’è nulla da ridere. Parliamo del “sacco
2007”?
Di cosa?
Del “sacco 2007”. Quello che volete fare vendendo a privati gli edifici storici di maggior pregio
Che cos’è? Un delirio?
Lo spero. Intanto i segnali coincidono. Abbiamo scritto
che ci sono dei passaggi per arrivare al “sacco 2007”. Il
primo è quello di dichiarare il dissesto economico, il secondo è quello di paventare nuove tasse, il terzo è il rimedio giusto: vendere ai privati gli edifici di pregio..
Una farneticazione. Dimostreremo coi fatti che non è così.
Avevo ragione io a non volere fare l’intervista
Ma è solo una intervista inventata?
Neanche quella.
Ah! Dimenticavamo, dobbiamo essere isolati
Esatto. Chiudo qui, ho da fare. Giuliaaaaaa
6
Domenica 17 dicembre 2006
Inda: Dopo la forzatura su Lo Monaco
qualcuno nel Cda potrebbe anche lasciare
Salvo Benanti
La politica con le scelte artistiche della Fondazione Inda non ci dovrebbe entrare un tubo, e invece non è così. Evidentemente c’è
qualcosa che non va in questa impostazione
checché ne dicano i notabili della Casa delle
Libertà e quanti vollero a suo tempo modificare la struttura dell’Inda che era “troppo
poco siracusana” e comunque in mano alle
scelte dei “padroni romani del centro sinistra”. E in questo senso poteva anche esserci qualcosa di vero, va detto per onestà di
una ricostruzione sommaria dei fatti. Oggi
però sta succedendo qualcosa di peggio, la
fondazione Inda viene troppo provincializzata, le scelte artistiche non interessano lo
spessore e la qualità di interpreti, registi e
scenografi, ma interessano la vicinanza più
o meno manifesta di questi artisti ai vertici
apicali della Casa delle Libertà. Impossibile spiegare diversamente la scelta ripetuta
di Sebastiano Lo Monaco per ruoli di protagonista al Teatro Greco. Questo attore è
stato infatti Edipo nel 2004 e torna per espresso volere del sindaco Bufardeci nel
2006 per essere Eracle. Non ci pare che si
tratti di un fenomeno, non è il mattatore
Gassman o il cerebrale Albertazzi, anzi
francamente ai due citati non ci assomiglia
nemmeno da lontano, e questo lo sanno
anche i suoi sostenitori della Cdl con qualche venatura diessina. Che si tratti di scelta infelice lo hanno anche evidenziato alcuni componenti del consiglio di amministrazione dell’Inda, ma gli stessi sono stati
messi subito in minoranza da una cordata
che definire trasversale è appena un eufemismo. Bufardeci ha vinto di forza, ha dato
uno strattone lasciando di sale chi sperava
in una residua resipiscenza. La qualità?
Chi se ne frega, Lo Monaco è un fedelissimo del sindaco e in quanto tale deve fare
da protagonista al Teatro Greco due anni
su tre. Insomma, gestire la cosa pubblica
come se si fosse in casa propria: una stortura evidente su cui stranamente cala un
velo di silenzio.
Non all’interno dell’Inda in verità, dove,
dopo la delusione Blancato, il diessino che
ha abdicato al ruolo di controllo che gli
era stato affidato, ci sono in alcuni amarezze che potrebbero sfociare anche in dimissioni a sorpresa. Non tutti, infatti, vivono da struzzi, c’è anche chi pensa al colorito della sua faccia, al rossore invasivo
legato all’imbarazzo, alla gogna di una
scelta imposta, mirata e per nulla qualificata. Insomma, ci sono, e per fortuna, possibili prese di distanza: si chiamano dimissioni. Forse, come dice De Andrè, dal letame potrebbe nascere un fiore.
D’Amico: Non esageriamo, abbiamo scelto chi costa meno
“Non esageriamo. Come protagonista
dell’Eracle abbiamo scelto solo per convenienza economica, altri artisti contattati
non hanno dato la loro disponibilità. E poi
esiste una parola che si chiama democrazia, se sei componenti del Cda dell’Inda hanno optato per Lo Monaco mi pare che non
ci sia nulla eccepire”. L’avvocato Angelo
D’Amico (nella foto a lato), componente
del consiglio di amministrazione, non è che
faccia la difesa d’ufficio di Sebastiano Lo
Monaco, ma ritiene che lo stesso non sia
uno sponsorizzato dal sindaco. “Abbiamo
prima valutato altre opzioni – dice – e solo
alla fine siamo arrivati a Lo Monaco peraltro dimezzando il compenso che ci era
stato chiesto. Per essere più chiari a fronte
dei 90 mila euro richiesti da Lo Monaco il
Cda ne ha concessi appena la metà, e cioè
45 mila euro, spese comprese. Dobbiamo
ora vedere se Lo Monaco accetterà”.
Caro avvocato, siamo certi che accetterà,
anzi ha già accettato, su questo non ci
piove. Il discorso era sul metodo, sulle
due presenze al Teatro Greco in tre anni,
su compensazioni post elezioni che non
hanno motivo di essere…
A mio giudizio in via pregiudiziale va tenuta presente la situazione economica in cui
versa la Fondazione. Abbiamo quindi scelto una linea di ridimensionamento dei costi, una linea del rigore. Dobbiamo risanare l’Inda e se per arrivare a questo sono
necessarie determinate scelte sono pronto
a farle.
Sì, ma la qualità è importante anche te-
nendo conto che ogni anno, comunque vada, si registrano due/tre miliardi di passivo. Stando così le cose, si scelgano almeno
interpreti di prestigio per gli Spettacoli
classici
E’ vero, ma bisogna cambiare registro, ripeto bisogna risanare e il metodo di ridimensionare i costi che abbiamo adottato per gli
artisti vale per tutti.
E cioè?
Abbiamo deliberato di ridurre gli onorari di
tutti i nostri consulenti.
Tutti?
Tutti e se non sarà così allora sì che sono
pronto a dare battaglia e non solo con un
voto contrario ma motivando nel merito il
mio voto in dissenso.
Ztl: Ora sì, ora no Greco: Lo confermo
Protestano i residenti Bravi Voza e Granata
Domenica 10 Dicembre,
incredibilmente, riaperto
al traffico Corso Matteotti ed eliminato l’unico
momento di autentica
pedonalizzazione del nost ro cent ro st or ico.Questa
l’ultima
trovata
dell’Amministrazione Comunale di Siracusa.
Dopo avere tanto parlato di progressiva pedonalizzazione, i nostri amministratori riconsegnano Ortigia, patrimonio dell’umanità, al
traffico e all’inquinamento. Quale credibilità
dimostrano di avere il Sindaco e l’Assessore
ad Ortigia, paladini, a parole, della vivibilità
urbana e fustigatori dei siracusani, accusati
frequentemente di scarso senso civico e di
mancanza di cultura ambientale, quando, nei
fatti, entrambi, assumono comportamenti
che vanno nella direzione diametralmente
opposta? Come non capire che una decisione
di questo tipo, oltre ad essere sbagliata in sé,
producendo solo caos e confusione, va, se ci
si vuole riferire solo alla tutela dei commercianti, invece ed evidentemente, nella direzione di un danno procurato agli operatori
commerciali, che, proprio nelle giornate di
domenica, trovavano Ortigia piena di cittadini che, passeggiando per le strade del
centro storico, presumibilmente, trovavano
occasioni di acquisti. Ma, probabilmente,
nonostante tutta la buona volontà dimostrata, ci si deve rassegnare, non tanto alla
mancanza di un benché minimo straccio di
progetto per Ortigia, ma, appunto a queste
storie di… “ordinaria follia”.
Parcheggi vuoti o nel caos, viabilità ingovernata e ingovernabile, producono solo
l’effetto (voluto?) di costringere i cittadini
a violare le norme del codice della strada,
e, agli operatori del traffico a sanzionare e
multare, con soddisfazione, si ritiene, di
Sindaco ed Assessore ad Ortigia, per le
ormai vuote casse del Comune di Siracusa.
Questo Comitato, nell’interesse di tutti i
cittadini, residenti e non, nel preannunciare
azioni di civile ma ferma protesta, chiede
l’immediata revoca del contestatissimo
provvedimento e un immediato urgentissimo incontro con il sindaco e l’assessore ad
Ortigia.
Il Comitato residenti per Ortigia
Riceviamo e pubblichiamo:
Caro Salvo, i
lettori del tuo
Giornale hanno
ben capito che
la critica del
sig. Pepè Genovese (“I Fatti” n.39 del 10
u.s.) relativa ad
un mio servizio
su “La Sicilia”
del trenta dicembre corrente anno è un pretesto per colpire Voza, Granata e l’attuale
gruppo di potere. A scanso di equivoci,
considerando di pessimo gusto tale strategia, permettimi di riconfermare parola per
parola quanto ho scritto e di sottolineare il
mio apprezzamento per la meritevole azione che Voza e Granata (e dei tanti altri stranamente ignorati dal Genovese) stanno
svolgendo per il Dicembre Luciano. Mi
pare che coinvolgere a 360 gradi tutte le
forze della città, senza barriere ideologiche,
con l’unico scopo di coniugare cultura e turismo, sia un esempio da imitare. Ho avuto il
privilegio, su invito, di partecipare alle varie
riunioni del Forum ed ho accertato, ancora
una volta, l’impegno di Granata e la competenza di Voza. Magari potesse possederli
ogni città!
Pur tuttavia, nel rispettare il capovolgimento
“nostalgico” operato dal Genovese sui corsi
e ricorsi vichiani, permettimi di riconfermare
e ribadire il mio assunto: Siracusa, sulla
spinta di Granata, sta riscoprendo e valorizzando le sue “luminose” tradizioni. Era tempo! Lo scrive chi notoriamente ha avuto
sempre simpatie “a sinistra”.
Ciao e grazie per l’ospitalità.
Vincenzo Greco
Intanto un saluto affettuoso al collega e
amico Enzo Greco (nella foto) con cui ho
condiviso tanti anni di lavoro in un quotidiano locale., Nel merito non credo che
Pepè Genovese volesse colpire qualcuno, ha
solo espresso una sua opinione, peraltro
ampiamente condivisa dalla redazione di
questo settimanale. (sb)
7
Domenica 17 dicembre 2006
Pippo Zappulla cinque mesi dopo
nonostante tutto ha una buona cera. Diciamo di Pippo Zappulla,
neo deputato regionale dei Ds, insediato appunto il 29 giugno
scorso ed oggi con cinque mesi di
Ars sulle spalle, che non sono roba di poco conto. Il buon Pippo
comunque non è persona da menare il can per l’aia, è un pragmatico, un operativo, uno di quelli
che parte ricco di buona volontà e
di buona competenza nella sua
esperienza in Regione. D’altra
parte l’ex segretario generale della Cgil di Siracusa non è davvero
l’ultimo arrivato, conosce problemi, uomini e cose di questa città,
ad onta del suo essere quarantenne, quasi una rarità nel gruppo dirigente siracusano composto da
sessantenni e ancora oltre.
Il grande sonno dei Ds continua. Nel senso
che in città sembrate una corrente di Forza Italia
Se l’affermazione vuole avere il significato
della provocazione direi che è ottima. Se
vuole avvicinarsi alla realtà dico che è ingenerosa e sproporzionata. Non vanno dimenticati infatti i numeri del consiglio comunale
e più complessivamente i numeri di cui dispone l’attuale maggioranza a Siracusa. In
città è l’intero centro sinistra che rischia di
essere solo una forza di testimonianza. Il
problema è quello di avere un nostro progetto culturale dove anche non siano più possibili le cose che oggi succedono all’Inda dove
l’attore protagonista viene individuato per
come si è esibito con Bufardeci sul camper
alle ultime elezioni e non per aver riscosso il
consenso del grande pubblico nel corso della sua carriera. Insomma, il nostro problema
è quello di impostare un progetto alternativo
al centro destra.
Qualcuno dice che più che un deputato
regionale sembri un sindacalista
Lo dice in maniera positiva o con il senso
dell’accusa?
No no, in maniera positiva, dicono che in
fondo anche da deputato sei rimasto sempre il segretario della Cgil
Guarda che per me questo è un complimen-
Parla Pippo Zappulla
“Granata ha sbagliato.
Mezzo miliardo
è proprio uno spreco”
to. Io continuo a condividere la cultura sindacale, la cultura di chi ogni giorno deve
fare i conti con le emergenze, coi drammi
della gente e sa bene che il giorno dopo
deve trovare soluzioni, dare risposte. So
bene poi che devo fare dell’altro, che devo
rispondere alle istanze e a tutti i problemi
della società provinciale, compito gravoso
su cui già mi cimento e su cui conto di fare
il massimo che è nelle mie possibilità.
Nino Consiglio non parla, lavora per il
congresso?
Io Consiglio l’ho visto parlare più volte.
L’ho visto comparire negli elenchi di una
mozione congressuale, l’ho visto a Palermo al tavolo di chi presentava la mozione
Angius. Credimi, Consiglio è impegnatissi-
mo e credo che voglia dare come sempre il
suo contributo di merito.
La tua “terza via” è già smarrita?
E’ invece appena iniziata. Perché è così davvero, vedrai più avanti.
Piscitello corteggia Marziano?
E io dico che sono preoccupato per tutti e
due. Al di là della battuta, se questo “pour
parler” avviene nell’ambito della costituzione del Partito Democratico, lo vedo come un
fatto positivo. Se invece è una strategia in
vista delle prossime vicende elettorali, allora
è davvero una forzatura, certe scelte infatti
credo che competano in toto agli organismi
dei rispettivi partiti.
Veniamo alle cose cittadine. Ortigia?
La parola Ortigia mi dà la sensazione di una
città che ancora non decolla, di una classe
dirigente completamente inadeguata. C’è
uno straordinario patrimonio che questa
classe dirigente non riesce a far funzionare
come invece dovrebbe. L’altra sensazione
che mi dà Ortigia è quella di un fine anno
con tante luci…di Natale e tanto grigiori e
per la sua mancata riqualificazione, per il
suo mancato recupero, per il suo rilancio.
Le Luci di Granata costano mezzo miliardo delle vecchie lire
Non ho mancato anche nel recente passato
di esprimere apprezzamenti sui lavori svolti
da Granata. Questo evento da mezzo miliardo mi pare francamente uno spreco, uno
schiaffo ai meno abbienti e ai bisogni reali
della città.
La disoccupazione?
I media la danno in diminuzione. Io continuo
a sostenere che è in aumento il precariato, il
lavoro atipico, i lavori senza tutele e senza
garanzie, il lavoro grigio. Da noi c’è poco
precariato stabile con assunzioni a tempo
indeterminato e c’è molto precariato instabile con contratti a tempo determinato. Ci troviamo davanti un esercito di senza diritti per
cui sono sospesi dignità e democrazia.
La proposta?
Il nuovo modello di sviluppo nella provincia
di Siracusa in qualche modo è venuto fuori.
Stenta invece ad emergere il gruppo dirigente che deve realizzare questo nuovo modello.
E’ quindi importante un rinnovamento nel
gruppo dirigente, nelle istituzioni e nella politica.
I politici siracusani di Fi e An
in linea coi modelli berlusconiani
Ber lusconi.
Cosa c’entra il
capo di Forza
Italia con i problemi di Siracusa? C’entra,
c’entra, perché
egli, per sua
stessa ammissione, non è
mai stato un
politico ma un
impr end it or e
prestato
alla
politica.
Ed
ogni suo comp o rt a me nt o ,
azione di governo, manifestazione di senso dello Stato, piaccia o no, sono stati espressione di una mentalità che metà del
Paese condivide. Per puro gusto dell’analisi, azzardo un parallelismo con alcuni fra i leader del Centro destra locali dal
punto di vista di un cittadino attento alla politica quale io
sono. A cominciare dai leader che egli ha scelto come
l’allenatore di una squadra di calcio, con metodi di marketing e selezione d’impresa: curriculum di profilo manageriale, idee conservatrici e di forte contrasto sindacale, retaggio
familiare di alto profilo economico, imprenditoriale, di relazione sul territorio, in particolare con la classe dirigenziale,
di aspetto fisico gradevole e d’immagine. E poi, operata la
scelta, via alla formazione sul modello mediatico e pubblicitario di Fininvest, con master nella sede di Mediaset per imparare linguaggi (molto aggressivi), posture, approccio con
stampa e televisione, studio dell’immagine, metodi della comunicazione. Novità, rivoluzione nei riti della politica, scon-
certo, curiosità per un nuovo modo d’intendere la politica
che ha sconvolto gli equilibri. Un modello suggestivo, studiato per coinvolgere la gente nell’idea di un ideale sociale
sganciato dalle convenzioni di partito e basato sul merito,
sulla scommessa con se stessi e su un uomo, Silvio Berlusconi, che si è fatto da sé. Con un enorme merito:
l’intuizione di trovare partner ideologicamente affini ma
deboli sul piano finanziario, affamati di riconoscimenti,
desiderosi di un riscatto. Da qui l’alleanza non solo Nazionale con Fini, Casini, il bizzoso Bossi, per creare i presupposti dell’inferno comunista e del paradiso delle libertà che
ha trovato una Casa. Con alcuni difetti. Il revisionismo storico e purificatore del fascismo e la concezione della politica come vicenda aziendale, con un capo che dispone e governa ogni strategia o attività. Tralasciando che l’idea, la
gestione, le azioni di un movimento o partito politico somigliano più ad un condominio dove tutti hanno pari dignità;
dove gestioni e funzioni d’ognuno non sono decisi da un
capo ma dagli strumenti del consenso democratico nati da
periferie non selezionate secondo criteri aziendali e produttivi. Per questo sono nate le sezioni, i delegati, i congressi.
Certo, la scelta operativa di Berlusconi è stata dettata
dall’emergenza, per salvare i suoi interessi dicono i detrattori; per difendere il paese dallo sfascio e dai comunisti dice lui. Ed in questo è stato bravissimo: slogan di facile
appeal, che riecheggiano passioni senza frontiere culturali
o di appartenenza come il calcio (Forza Italia, discesa in
campo, gli azzurri); aspetto gradevole, eleganza, la grinta
tipica di chi ha successo (mani di ferro in guanto di velluto), certezze incrollabili, ottimismo. Insomma un progetto
che ha coinvolto ed entusiasmato giovani e cinquantenni,
vecchie volpi della politica e novizi che hanno perfino
cambiato casacca. In ultimo il linguaggio: molto aggressivo
anche questo, privo delle ipocrisie del passato (gli avversari
lo chiamano volgare, ripescato dal peggior vocabolario della
cialtroneria), sempre attento ad anticipare gli errori
dell’avversario e dopo, ad evidenziare la correzione apportata da loro. In questo la sinistra è stata una controparte passiva, lasciandosi soggiogare dall’iniziativa del cavaliere, a cui
ha risposto di rimessa. Insomma un quadro politico che, comunque la si rigiri, ha cambiato volto, riti, sistema di rapporti. In questo clima Siracusa è stata la perfetta, pedissequa
copia di questo copione, proponendo non persone, politici
ma modelli di un’idea aziendale divenuta politica per convenzione. Stefania Prestigiacomo (bella senz’anima), Angelo
Bellucci (il notaio tutto d’un pezzo), Titti Bufardeci (il canario cangiante), Roberto Centaro (il giudice senza macchia e
senza paura), Giancarlo Confalone (il medico prestato….?);
tutta gente insomma che mai prima aveva fatto politica e
perciò plasmabile alle direttive di questa nuova idea di gestione della politica. L’ideologia, il pensiero della politica
come senso della cosa pubblica, veniva colmata con altri alleati di vecchia politica ma giovani e portatori di
un’immagine di modernità: Fabio Granata (i riccioli più intelligenti della politica), Nicola Bono (quando un commercialista somma le parole e non i numeri), Pippo Gianni
(come the Infré: la forza dell’aggressività). E con qualche
incidente di percorso: Mario Cavallaro (dall’ippica al Bolscioi), rispolverato per pervenire ai fasti della Provincia; e
poi sparito. Tutto questo per spiegare come chiunque, senza
possedere requisiti culturali, radicamento nella società civile,
ideali politici, formazione umanistica, esperienza istituzionale, senza aver fatto gavetta insomma, può assurgere a ruoli di
primo piano, vantare aggressivamente conoscenze e competenze mai avute solo grazie ad una sapiente quanto potente
macchina mediatica, ad un robusto portafoglio, alla simpatia
del capo. Tutto il resto lo fa la pubblicità. Venite a Hollywood gente, dove tutti possono sognare. Il risultato? Inchallah.
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Domenica 17 dicembre 2006
Contromano
Sì, sono un columnist e scrivo di che cozzo mi pare
Io mi chiedo, cari compagni, voi che ve la
leggete a fare questa rubrica (in effetti non
so se la leggete, ma, insomma, mi faccio una
domanda retorica) che con l’andare del tempo ha preso le caratteristiche del “column”.
Ora voi non sapete cos’è un column, e in effetti non lo sapevo nemmeno io. Al massimo
avevo sentito parlare del columnist, che pensavo fosse uno che scrive degli editoriali sui
giornali. Mon avevo capito una mazza. Per
fortuna che la mia signora è britannica e una
volta mi ha spiegato che i column (e i loro
autori columnist) sono degli articoli scritti da
giornalisti più o meno noti che ogni settimana o giù di lì scrivono più o meno di quel
cozzo che gli pare, senza avere necessariamente un legame con quello che succede in
quel momento. Che so, per fare un esempio,
il famoso “diario di Bridget Jones” prima
d’essere un libro (e poi un film) era uscito
come column, settimanalmente. Mi sono
spiegato? Mah, non so.
Comunque questa rubrica di sferzante satira
politica (insomma, sferzante... non usiamo
parole grosse) che era partita come commento acido ai fatti della settimana della politica
siracusana, ora è diventata un’altra cosa. E’
successo perchè io sono diventato a mia volta un’altra cosa: un emigrante.
E così, emigra oggi ed emigra domani, è finita che non so più una mazza delle cose di
Siracusa e quindi non ho che scrivere
sull’argomento.
Ora, a quel che mi raccontano, non è che
succedano sfracelli nella mia amata patria.
Ma nemmeno prima succedevano, eppure io
ogni giorno riempivo pagine di giornale. Poi
c’è un problema anagrafico compromettente.
Io sono un uomo di mezza età. E ciò implica
due problemi (o meglio ne implica molti per
me, ma due sono quelli che interessano queDai tempi del sindaco Enzo Dell’Arte la giunta municipale di Siracusa non si
riuniva in un ambiente
ecclesiale, come ha fatto
la giunta del Sindaco
Gianbattista Bufardeci
martedì scorso. Tutti gli
assessori, meno uno, si
sono adunati nell’Oasi
Don Bosco in seduta fiume, fino alle quattro
del mattino, per discutere, senza interruzioni
e senza trilli di telefonini, degli indirizzi economici e sociali dell’amministrazione attiva.
Nel rispetto delle usanze, intendiamo parlare
proprio dell’assente Marco Mauceri, assessore alla viabilità, annona e polizia urbana.
Come volevasi dimostrare l’assessore di quel
che resta di Nuova Sicilia non c’era neanche
nella giornata più lunga della giunta Bufardeci. “ Aveva da fare” è stato detto. Come se
altri non avendo niente da fare decidono di
perdere il loro tempo giocando a fare
l ’ a s s e s s o r e . E p p ur e pr o p r io d i
quell’assessore oggi la città ha più bisogno e
non solo sulla carta. Mauceri non è l’unico
professionista che ha accettato di servire la
collettività ( non gratis ) svolgendo il compito di amministratore pubblico, ma, a differenza dei colleghi attivi lo stimato commercialista ha immensa passione per quel Siracusa calcio che lo assorbe proprio come amministratore veramente attento e attivo. Con
l’onestà che lo distingue, il dottor Mauceri,
da tempo ha fatto sapere al sindaco di volere
essere sostituito, purtroppo il suo desiderio
non è stato esaudito senza considerare che
questo assessorato senza guida effettiva è nel
ciclone. Il sostituto del dinamico amministratore sportivo dovrebbe essere Giacomo
Ferrazzano ( attuale esperto del settore ) considerato però in quota all’on Nunzio Cappadona (udc). Senza spiegazione plausibile il
sindaco ha preferito mesi addietro risolvere
con troppa celerità la vicenda dell’ingresso
in giunta, richiesto e ottenuto dall’assessore
Granata. Eppure l’assessore allo spettacolo
era già considerato dallo stesso Granata molto efficiente e capace, tant’è che la sua sosti-
sta rubrica).
Problema numero 1. Quelli che comandano
ora a Siracusa hanno tutti più o meno la
mia età. Il che significa (non essendo esattamente la nostra città una metropoli tentacolare) che con quasi tutti sono cresciuto
assieme, facevamo le stesse scuole, frequentavamo lo stesso muretto, lo stesso
Manhattan dell’indimenticabile Peppone,
lo stesso Bar del Frullato, lo stesso Trabocchetto, corteggiavamo le stesse ragazze.
Non è che sono tutti amici miei. Ma nemmeno sconosciuti. E così quando il diretto-
re mi dice che polemizza con la mia amica
Mariella Muti, io che la conosco da una
vita, ho difficoltà non dico a metterci del
mio, ma a anche solo a capire perché. E mi
pare brutto pure. Sarà la vecchiaia, non so,
un tempo ero feroce. Lo stesso dicasi per
Tittimio che me lo ricordo giovanotto ai
tornei di ping pong a casa Cammisa a Fontane Bianche trent’anni fa. Per non parlare
di Fabio Granata o addirittura del mio amico Tati, che ci dividevamo il sonno, le discussioni, le partite a ping pong e i pokerini
per Natale. Insomma, come cronista sferzante, sto diventando una chiavica e quindi
faccio column.
Problema numero 2. Quelli che non erano
amici o conoscenti e che oggi hanno dai 40
anni in giù non li conosco proprio. Quando
leggo certe cronache politiche mi prende la
sindrome di “Chi”. La sindrome di “Chi” è
quella che mi capita quando in edicola vedo “Chi” o altre simili riviste di gossip e mi
inquieto per il fatto che non conosco uno
che sia uno dei nomi che sono in prima pagina scritti grossi. Tipo, “Piripacchio dice:
Torno con Piripacchia, non la tradirò mai
più”; oppure “Esclusivo: fuga d’amore di
Broccolo e Broccola”. Io mi inquieto perché se questi personaggio sono sparati in
prima pagina saranno certamente famosi e
io, che marginalmente sarei anche giornalista, dovrei conoscerli. E invece non so chi
cozzo siano. Certo, non vedo amici, poste
per te, isole, talpe, grandifratelli…
(apro una parentesi. Vi consiglio invece il
martedì notte, sul tre, “Milonga station” un
programma di Carlo Lucarelli sui libri. Ieri
sera parlava di ideali ed in particolare di
Moby Dick e me lo sono guardato fino
all’una stupito di vedere una cosa intelligente in tv e stufato di vedere tramon-
Le passerelle di Gentile
tuzione era accreditata alle esigenze del
partito AN. Bufardeci non ammetterà mai
di avere sbagliato nel dare precedenza alla
politica sui fatti dell’amministrazione concreta del Comune. Gli errori si possono
commettere, sono peculiarità umane, ma, si
devono anche riconoscere e correggere se
si vuole restare legati alla considerazione
del popolo amministrato. L’urgenza in
quel settore non c’era affatto - come i fatti
dimostrano - c’era e persiste tuttora alla
viabilità. Mai come in questi giorni si dimostra opportuna la sostituzione
dell’assessore “virtualmente dimissionario”
Mauceri, visto che proprio nel suo campo
gestionale matura il dramma di una città
sempre più attanagliata dal traffico caotico,
come ogni studio di settore afferma. Se
parliamo di turismo non tutti la pensano e
interpretano i segnali allo stesso modo sulle
presenze e sulle strutture. Se parliamo di
urbanistica molti trovano da ridire su scelte
non fatte e su altre che non dovevano essere fatte. Tanti altri settori della vita della
cittadina sono messi in discussione o trovano approvazione in salotto in discorsi da
bar. Tutti concordano sul fatto che di anno
in anno, di mese in mese la circolazione del
traffico urbano a Siracusa appare lasciata
senza le dovute attenzioni dirette a trovare
soluzione per i trasporti pubblici e privati.
Anche il sindaco in carica, riteniamo, si
sarà accorto della difficoltà che si deve affrontare per spostarsi da una zona all’altra.
L’onorevole Gianbattista Bufardeci riconoscerà quanto emerge da rilevazioni di merito che indicano Siracusa tra le più caotiche
dell’intera nazione, pur non essendo la più
popolosa. Una volta si aveva paura di andare in macchina a Catania perché si diceva
fosse impossibile circolare, oggi i siracusani temono di uscire di casa per andare in
centro o in qualunque altro posto della propria città. Sparare sul pianista di turno a
questo punto diventa fin troppo facile, ma,
dobbiamo ammettere che la colpa si deve
spalmare su tutti i sindaci passati dal Vermexio, che negli ultimi tre lustri hanno solo
tentato di realizzare un piano del traffico
urbano, senza mai riuscirci. Per inciso anche il buon sindaco Marco Fatuzzo, presentò alla stampa in pompa magna quattro carte con voglia di chiamarsi “Put”. Bufardeci
però merita una tirata d’orecchi in più dal
momento che rispetto ad altri ha avuto
maggiori possibilità operative partendo bene nel suo primo mandato riuscendo a liberare la città dalla antica strozzatura della
tratta ferroviaria. Il sindaco forzista ha fatto
sperare poi che le rotatorie di “ midoliana”
memoria potessero essere la ricercata panacea del traffico urbano. Buona la partenza,
dicevamo, purtroppo - per essere in sintonia con l’argomento - come accade per il
traffico locale si parte e non si arriva mai a
destinazione. Solo con Bufardeci prima
stagione si potevano realizzare opere necessarie per lo scorrimento organizzato dei
to&bersano&epifanio&vespo sull’uno).
(apro un’altra parentesi. Sono, credo assieme
al collega Gramellini della Stampa, uno dei
pochi a non essere esultante per il ritorno di
Biagi in tv. Per carità, tanto di cappello al
maestro. Ma, mischia, tutta quella ammuina
da Fazio con tanto di telefonata finale di
Cappon, francamente m’è parsa un poco pesante. Mi manca Montanelli e mi manca De
Andrè (che c’entra De Andrè? direte voi.
Niente, ma mi manca lo stesso col suo disincanto ed il suo antidivismo))
…e insomma mi capita di leggere un articolo
di cronaca politica locale - settore in cui, assieme al mio direttore, passavo per uno dei
meglio nella mia precedente vita - e beccare
cinque o sei nomi di fila che non so chi sono,
che fanno, a chi appartengono. A giudicare
da quello che dicono non è che mi venga
nemmeno voglia di conoscerli, ma comunque non so chi sono e come faccio a sfotterli
allora? E allora faccio column.
Mi rendo conto che a questo punto però il
problema è vostro. Che mischia la leggete a
fare questa rubrica? Per sapere che io osservo le magnolie nell’eremo salario, che mi
piace questa o quella canzone (a proposito,
non male “gli ostacoli del cuore” di Elisa e
Ligabue), che penso a Che Guevara e poi,
per espiare, leggo le dichiarazioni di Casini?
Però, essendo ancora un po’ punk dentro, poi
mi chiedo: ma a me che me ne frega? Se il
direttore ha ancora mezza pagina da riempire
con me mie mischiate e a me piace scriverle
(perché mi piace) perché non continuare con
i column. E poi fra poco è Natale. Ci dobbiamo volere bene. Io resto a Roma quest’anno.
Vi racconterò di presepi e alberi della capitale. Sento che non vedete l’ora.
Hasta lo montanelli siempre
Joe Strummer
veicoli sulle strade di Siracusa. Difficilmente
il capoluogo aretuseo tornerà ad avere dalla
stessa parte e nel contempo un ministro
(Prestigiacomo ), un sottosegretario ( Bono )
e un assessore regionale ( Granata). La presenza di potenti rappresentanti siracusani
legati da unità di schieramento è stata forse
una coincidenza storica che non si ripeterà.
Sostenere le necessità autorizzative e finanziarie di progetti, ipotizzabili svincoli, sottopassaggi, circonvallazioni e altre diavolerie
in grado di favorire la scorrevolezza del traffico. Oggi invece al massimo si arriva a pensare alla possibile ed economica realizzazione di sensi unici in alcune vie e ai doppi sensi di circolazione in altre. A Roma al ministero dei trasporti è stato chiamato, come
sottosegretario, l’on Raffaele Gentile, un politico navigato e capace purtroppo di produrre solo politica. Gentile è riuscito a portare
recentemente nella sala delle passerelle della
Provincia il suo ministro Bianchi. Allo stesso tavolo del ministro e del sottosegretario
(oltre al Presidente Marziano ) c’era il sindaco di Siracusa. In quella occasione di tutto
s’è parlato meno che del traffico urbano, in
quella occasione hanno protestato contro il
governo nazionale i “ pontieri ” del Mpa,
neanche loro, seppur capeggiati da un ex assessore ai trasporti della giunta Bufardeci,
Salvo Sorbello, hanno speso un manifesto
sul perché Siracusa è costretta a restare
all’ultimo posto della viabilità italiana, per
non parlare delle polveri sottili in continuo
aumento. Se, avessero chiesto al capo del
dicastero trasporti il suo intervento , probabilmente non avrebbero ottenuto reale impegno, forse neanche la classica buona parola,
ma, gli sarebbe rimasto l’imbarazzo di non
trovare risposta. Non sappiamo se nel
“ritiro” in convento della Giunta s’è discusso
anche del problema traffico oltre che di quello del bilancio. Riteniamo ormai indifferibile
provvedere a r iso lvere il caso
dell’assessorato virtuale il cui assessore non
può neanche essere colpevolizzato, dal momento che ha chiesto al direttore sportivo di
essere sostituito in questa difficile partita a
favore non del calcio ma della città.
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E` pronto al via il “sacco 2007 T