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adArte di Luca Mandolesi & C. snc – via San Lorenzo in Monte 7, 47923 Rimini
Relazione di archeologia preventiva
a Rimini (RN), ampliamento Cimiteri del Forese:
loc. Casalecchio di Miramare
loc. San Martino Montellabate
loc. Santa Maria in Cerreto
e complesso scolastico:
loc. Gaiofana
gennaio 2013
adArte di Luca Mandolesi & C. snc – via San Lorenzo in Monte 7, 47923 Rimini
Indice generale
I.INTRODUZIONE (Tavv. 1-4)...........................................................................................................3
II.FONTI UTILIZZATE.......................................................................................................................4
CPA DEL COMUNE DI RIMINI (Tavv. 5-11)..............................................................................................4
IL MATERIALE EDITO E GLI ARCHIVI (Tavv. 16-22)..............................................................................4
Catasto Calindri, anno 1762-74 (Tavv. 16-20)..........................................................................................5
Catasto Napoleonico, anno 1810-1818....................................................................................................5
Catasto Gregoriano, anno 1818 (Fig. 1)...................................................................................................6
Carta Austriaca, anno 1828/1853 (Tav. 21)..............................................................................................6
Carta della Provincia di Forlì, anno 1888 (Tav. 22)...................................................................................6
III.SCHEDE DEI SITI..........................................................................................................................8
III.a PROGETTO: AMPLIAMENTO CIMITERO DI CASALECCHIO DI MIRAMARE (Tavv. 7, 12, 17, 24,
28, Figg. 2-8).............................................................................................................................................8
III.b PROGETTO: AMPLIAMENTO CIMITERO DI SAN MARTINO MONTELLABATE (Tavv. 8, 13, 18,
25, 29, Figg. 9-13)...................................................................................................................................10
III.c PROGETTO: COSTRUZIONE COMPLESSO SCOLASTICO GAIOFANA (Tavv. 9-10, 14, 19, 26,
30)...........................................................................................................................................................13
III.d PROGETTO: AMPLIAMENTO CIMITERO DI SANTA MARIA IN CERRETO (Tavv. 11, 15, 20, 31)
................................................................................................................................................................15
IV.ESITO DELLE RICERCHE..........................................................................................................16
ETA' PRE-PROTOSTORICA (12.000 a.C. - V sec. a.C.).......................................................................16
ETA' ROMANA (III sec. a.C. - metà V sec. d.C.)....................................................................................16
ETA' MEDIEVALE (metà V sec. d.C. - XV sec. d.C.).............................................................................17
V.CONCLUSIONI..............................................................................................................................18
VI.BIBLIOGRAFIA...........................................................................................................................19
VII.DOCUMENTAZIONE OPENSOURCE SPERIMENTALE: pyArchInit...................................20
VIII.DATI DI RIFERIMENTO..........................................................................................................21
IX.IMMAGINI...................................................................................................................................22
X.TAVOLE.........................................................................................................................................29
INDICE DELLE TAVOLE.........................................................................................................................29
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I.INTRODUZIONE (Tavv. 1-4)
Nel gennaio del 2013 la società adArte snc di Rimini ha eseguito la ricerca di archeologia
preventiva nell'area del territorio comunale di Rimini per l'ampliamento di tre cimiteri nelle seguenti
località, poste tutte a Sud della città di Rimini e a Nord del fiume Marano:
–
cimitero di Calasecchio di Miramare, via Casalecchio;
–
cimitero di Santa Maria in Cerreto, in via Santa Maria in Cerreto;
–
cimitero di San Martino Montellabate, in via Monte l'Abate.
Inoltre la ricerca è stata effettuate anche in località Gaiofana, per il progetto di edificazione di un
complesso scolastico:
–
complesso scolastico della Gaiofana, in via Santa Maria in Cerreto e via Don Carlo Gnocchi.
La ricerca, diretta dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia Romagna, nella persona
della Dott.ssa Renata Curina e realizzata dalla Dott.ssa Chiara Cesaretti, in possesso dei requisiti
previsti dall'art. 95 del D. Lgs n. 163/'06 e s.m.i. per l'attività di archeologia preventiva, così come
si evince dalla documentazione prodotta ed anche dalla nota del 04/07/2011 del Soprintendente
per i Beni Archeologici dell'Emilia Romagna.
Tutte le aree oggetto dell'indagine hanno una destinazione pubblica.
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II.FONTI UTILIZZATE
Per effettuare la ricerca di archeologia preventiva sono state prese in considerazione le seguenti
fonti:
− la Cpa (Carta delle Potenzialità Archeologiche) del Comune di Rimini;
−
il materiale edito;
−
l'archivio dei documenti e quello fotografico della Soprintendenza per i Beni Archeologici
dell'Emilia Romagna;
−
l'archivio della Biblioteca del Dipartimento di Storia Cultura e Civiltà dell'Università di
Bologna;
−
l'archivio e la biblioteca del Museo della Città di Rimini;
−
gli antichi Catasti e Carte;
−
l'archivio di cartografia storica della Provincia di Rimini.
CPA DEL COMUNE DI RIMINI (Tavv. 5-11)
Come base per la ricerca è stata utilizzata la Carta delle Potenzialità Archeologiche (CPA)
del Comune di Rimini, che il Comune adotta dal 2011.
Nella CPA sono segnalati tutti gli edifici d'interesse storico e le aree dove sono stati effettuati degli
scavi archeologici in epoca antica e recente o dei ritrovamenti, anche superficiali (“siti
perimetrati”).
Il Comune di Rimini è stato diviso in tre parti, in base alla potenzialità:
–
alta (colore rosso);
–
media (colore arancio);
–
bassa (colore giallo).
Le aree dei progetti presi in considerazione in questa relazione sono tutte a basso potenziale
(colore giallo), ad eccezione dell'area di San Martino Montellabate che è a medio potenziale (colore
arancio) (Tav. 5).
La ricerca è stata poi ampliata revisionando tutte le altri fonti edite, quelle d'archivio e i catasti
storici.
IL MATERIALE EDITO E GLI ARCHIVI (Tavv. 16-22)
Si è analizzato poi il materiale edito relativo ad eventuali scavi archeologici, ricognizioni o
ritrovamenti effettuati nelle quattro aree di progetto. In particolare ci si è concentrati sulle Carte
Archeologiche realizzate dal Manuselli1 e dal Delucca2 relative al territorio in questione. Queste
1 MANSUELLI 1949.
2 DELUCCA 1989 e 1996.
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sono state redatte perlopiù in base ai rinvenimenti sporadici e ricognizioni effettuate senza le
attrezzature moderne di rilevamento GPS, per cui non è sempre possibile identificare con assoluta
precisione i luoghi dei rinvenimenti.
Non sono stati effettuati scavi archeologici in nessuna delle aree in oggetto o nelle loro vicinanze,
ad eccezione dello scavo di una buca dell'età del ferro, rinvenuta in via Pradella, durante in
controllo dell'allargamento della III corsia dell'A14, ad opera dalla ditta adArte di Luca Mandolesi
(Tav. 29, cod. 06), distante 580 metri dal Cimitero di San Martino Moltellabate.
Per verificare o meno la presenza di antichi palazzi di epoca medievale e moderna sono stati
utilizzati i Catasti del XVIII e XIX secolo e le Carte del XIX secolo. Si analizzeranno in seguito questi
documenti, seguendo un ordine cronologico, dai più antichi ai più recenti. Tutti i catasti e le piante
sono stati georeferenziati, così da sovrapporre ad essi i quattro progetti. E' possibile comunque che
vi sia un margine di errore da 1 a 3 metri, tra il catastale odierno e i catasti antichi che, seppur
dettagliati, non hanno per ovvie ragioni la stessa precisione delle mappe attuali.
Sono stati analizzati i seguenti catasti e carte:
–
Catasto Calindri, anno 1762-74;
–
Catasto Napoleonico, anno 1810-1818;
–
Catasto Gregoriano, anno 1818;
–
Carta Austriaca, anno 1828/1853;
–
Carta della Provincia di Forlì, anno 1888.
Catasto Calindri, anno 1762-74 (Tavv. 16-20)
Descrizione: il Catasto Calindri è molto dettagliato: sono stati mappati tutti gli edifici, privati,
pubblici, ecclesiastici, corsi d'acqua, viabilità, confini dei terreni con le indicazioni dei nomi dei
proprietari, concepito per promuovere le procedure di miglioramento e sviluppo dell'agricoltura.
Recentemente è stato georeferenziato in Gauss Boaga Est ed è consultabile nella Provincia di
Rimini; sono state evidenziate tutte le strutture presenti nel Catasto, come si può vedere nelle
Tavv. 16-20.
Nel Catasto Calindri non sono presenti i cimiteri in progetto.
Catasto Napoleonico, anno 1810-1818
Descrizione: il Catasto Napoleonico è stato realizzato tra il 1807 e il 1816; viene introdotto un
regolamento di attuazione con norme relative alle misure, ai formati dei fogli e delle sezioni, alle
coloriture e ai segni convenzionali da utilizzare; come unità di misura viene adottato il sistema
metrico decimale. Questo catasto presenta alcuni innovazioni rispetto a quelli precedenti:
perequazione fiscale in senso geografico, perequazione fiscale in senso sociale, inquadramento
geodetico di tutto il territorio dell'impero e innovazione del settore agricolo.
Negli archivi consultati non sono state trovate le parti relative alle aree prese in esame.
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Catasto Gregoriano, anno 1818 (Fig. 1)
Descrizione: la Mappa originale della città di Rimini nel Dipartimento del Rubicone è datata al
1818; si tratta di un disegno a china e acquarello su carta, confluita nel Catasto Gregoriano,
mappa 170, depositato nell'Archivio di Stato di Roma (una copia antica si trova anche presso
l'Archivio di Stato di Forlì). Il rilevamento è stato eseguito durante la catastazione napoleonica del
Regno Italico e assunto successivamente dal Catasto dello Stato Pontificio, ordinato nel 1816 dal
papa Pio VII, andato in vigore nel 1835. Il documento rivoluziona la cartografia riminese, perchè,
rispetto alle piante più antiche, restituisce la struttura urbana nella sua complessità: infatti ogni
unità immobiliare e particella catastale sono segnate. E' sicuramente il catasto più interessante
dell'epoca, perchè, anche se disegnato agli inizi dell'Ottocento, rispecchia la città Settecentesca,
dove sopravvivono ancora fisicamente i grandi edifici conventuali (sebbene gli enti religiosi siano
stati appena soppressi). Si può inoltre supporre che, ad eccezione di pochi interventi, il tessuto
urbano rispecchi la città del Quattrocento. Il disegno è molto chiaro e dettagliato: sono ben visibili i
nomi delle vie, gli edifici sono colorati in rosa, le aree scoperte in giallo e gli orti e/o giardini in
verde.
Negli archivi consultati è stata trovata solamente la mappa relativa a San Martino Montellabate,
dove comunque non vi è ancora traccia del cimitero moderno (Fig. 1).
Carta Austriaca, anno 1828/1853 (Tav. 21)
Descrizione: la Carta Austriaca è stata redatta partendo dai rilievi topografici degli aspetti
morfologici, insediativi e dalla viabilità del territorio provinciale tra il 1828 e il 1851, in scala
1:86.400. Nel corso della prima metà del XIX secolo si concretizza il progetto napoleonico: dotare
la penisola italiana di una carta sul modello di quella francese. Nelle rappresentazioni territoriali del
periodo preunitario, sia che si voglia fare propaganda diretta o lanciare un messaggio obliquo, c’è
sempre un proposito comune: la carta deve mostrare un’immagine unitaria del territorio che
prefiguri l’unità politica della nazione, nel caso dei cartografi austriaci si trattava di preparare la
base unitaria per un’espansione dell’impero. Le singole carte sono del tutto omogenee per scala,
disegno, simbologia e sono perfettamente assemblabili in un unico reticolo.
Recentemente è stata georeferenziata in Gauss Boaga Est ed è consultabile nella Provincia di
Rimini3.
Negli archivi consultati è stata trovata solamente la parte relativa a Casalecchio di Miramare, San
Martino Montellabate e la Gaiofana e non quella relativa a Santa Maria in Cerreto (cimitero). La
carta comunque non è sufficientemente dettagliata per verificare o meno la presenza delle
strutture cimiteriali.
Carta della Provincia di Forlì, anno 1888 (Tav. 22)
Descrizione: la Carta della Provincia di Forlì è una carta topografica appoggiata a specifica rete
trigonometrica e disegnata utilizzando la riduzione delle mappe catastali pontificie; è stata redatta
nel 1888, in scala 1:50.000 e composta sotto la direzione composta dagli Ing. Davide Angeli,
3 COLO', DI COCCO, GARBERI, BELVEDERI 2011, p. 664.
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Giovanni Merloni e Francesco Angeli. La carta è stampata in nero: essa rappresenta l'orografia a
mezzo di nitido tratteggio: indica abitati, ferrovie (in esercizio, in costruzione, approvate in
massima), strade (nazionali, provinciali, comunali, vicinali), miniere acque minerali e termali, cave
di pietra, molini, parrocchie, cimiteri, oratori, ecc., i confini di Stato, di Provincia, circondario,
mandamento, di comune.
Recentemente è stata georeferenziata in Gauss Boaga Est ed è consultabile nella Provincia di
Rimini.
Nella Carta sono segnati due cimiteri di San Martino Montellabate e di Santa Maria in Cerreto.
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III.SCHEDE DEI SITI
Dopo aver analizzato tutte le fonti in possesso, sono stati schedati i siti d'interesse storico
ed archeologico nelle quattro aree in questione, mantenendo un raggio piuttosto ampio attorno al
progetto.
All'interno di ogni scheda compare l'anno di rinvenimento, l'indirizzo, le fonti utilizzate, la
descrizione del sito, la datazione e la relativa bibliografia. Ad ogni sito è stato assegnato un
numero di codice per comodità (Tavv. 28-31).
III.a PROGETTO: AMPLIAMENTO CIMITERO DI CASALECCHIO DI MIRAMARE
(Tavv. 7, 12, 17, 24, 28, Figg. 2-8)
GHETTO TOMBANUOVA (cod. 01, Tavv. 7, 28)
Anno di scavo/tipo di rinvenimento:
Localizzazione: Ghetto Tombanuova
Fonti: Cpa (Sito n. 099014000643)
Rinvenimenti: Struttura fortificata ricordata nel testamento di Malatesta Ungaro nel 1372; nel 1395
viene acquistata dall'Ospedale di San Lazzaro al Terzo per essere utilizzata come centro di gestione
dei propri terreni e di rifugio in caso di necessità. Se ne perdono progressivamente le notizie;
rimane il toponimo ma già alla fine del '700 nel Catasto Calindri sembra non potersi individuare
alcuna struttura.
Datazione: età medievale
Bibliografia: inedito.
CASALECCHIO (cod. 02, Tav. 28)
Anno di scavo/tipo di rinvenimento: 1836/sporadico
Localizzazione: Cimitero di Casalecchio
Fonti: edita
Rinvenimenti: nel 1836 si rinvenne un vaso bronzeo configurato a testa umana.
Datazione: età non id.
Bibliografia: TONINI 1848-1888, I, p. 249 e MANSUELLI 1949, p. 59.
Sintesi dei ritrovamenti nelle vicinanze dell'area di progetto
Età pre-protostorica e romana
Nell'Archivio dei Musei della Città di Rimini è stata consultata sia la Carta Archeologica del
Mansuelli che quella consegnata da Oreste Delucca nel 2004. Quella del Mansuelli ha dato esito
negativo, mentre quella del Delucca, consultabile presso l'archivio dei Musei della Città di Rimini e
redatta in seguito a numerosissime ricognizioni effettuate nel territorio, riporta diversi siti nelle
vicinanze del cimitero. Si riportano nella Tav. 24 tutti i siti segnalati attorno al Cimitero di
Casalecchio, utilizzando gli stessi numeri indicati dallo studioso, senza però riportare la scheda di
ognuno, perchè non è stato possibile trovarne la descrizione, né nell'Archivio dei Musei della Città
di Rimini, né in quello della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia Romagna. In base
alla comunicazione del Delucca dell'Agosto 1981, con aggiornamento del 12 Marzo 1987 e della
lettera inviata alla Soprintendenza Archeologica di Bologna del 15 Aprile 1987, siamo a conoscenza
che nei siti n. 1, 2 e 58 sono stati trovati materiali risalenti all'età eneolitica. I posizionamenti
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potrebbero avere un discreto margine d'errore, dato che negli anni '80 del Novecento non c'era i
sistemi di GPS che al giorno d'oggi possono fornire in ricognizione le coordinate precise di ogni
punto.
Età medievale e moderna
Ad una distanza di 700 metri è segnalato il sito Ghetto Tombanuova, il cui toponimo richiama
l'antica fortezza del XIV secolo.
Nella zona di progetto comunque non sono segnati edifici antichi presenti nei Catasti, né scavi
archeologici effettuati.
Nel complesso l'area attorno al Cimitero di Casalecchio è forse quella più ricca per quanto riguarda
i ritrovamenti; certo è che la ricognizione effettuata dal Delucca si è concentrata principalmente
attorno alla località di San Lorenzo in Correggiano e non ha interessato le località della Gaiofana e
di Santa Maria in Cerreto. I campi attorno al cimitero hanno restituito numerosi materiali dell'età
pre-protostorica, ma anche di epoca romana (Figg. 2-8) ed in particolare nella parte Sud del
progetto lo studioso ha rinvenuto materiale eneolitico superficiale.
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III.b PROGETTO: AMPLIAMENTO CIMITERO DI SAN MARTINO MONTELLABATE
(Tavv. 8, 13, 18, 25, 29, Figg. 9-13)
CHIESA DI SAN MARTINO MONTELLABATE (cod. 03, Tavv. 8, 29)
Anno di scavo/tipo di rinvenimento:
Localizzazione: via San Martino Montellabate 90
Fonti: Cpa (Sito n. 09901400347)
Rinvenimenti: Chiesa parrocchiale attestata per la prima volta nel XIII secolo.
Datazione: età medievale
Bibliografia: inedito.
EDIFICIO RUSTICO VILLAGGIO I MAGGIO (cod. 04, Tavv. 8, 29)
Anno di scavo/ tipo di rinvenimento: fortuito
Localizzazione: Villaggio I Maggio
Fonti: Cpa (Sito n. 09901400411)
Rinvenimenti: Insediamento rustico di epoca romana, individuato sulla base dell'affioramento di
materiale prevalentemente fittile (frammenti di ceramica, tra cui vernice nera, anfore, laterizi e
monete).
Datazione: età romana
Bibliografia: inedito.
RINVENIMENTI PRE-ROMANI VIA PRADELLA (codd. 05-06, Tavv. 8, 29, Fig. 12)
Anno di scavo/ tipo di rinvenimento: fortuito
Localizzazione: via Pradella, San Martino Montellabate
Fonti: Cpa (Sito n. 09901400637)
Rinvenimenti: Rinvenimento casuale di alcuni elementi ceramici e resti ossei riferibili ad una
frequentazione dell'area in epoca preromana
Datazione: età pre-romana
Bibliografia: inedito.
Anno di scavo/ tipo di rinvenimento: scavo stratigrafico d'emergenza
Localizzazione: via Pradella (Lotto L34 A14), San Martino Montellabate
Fonti: archivio della Soprintendenza per i Beni Archeologi dell'Emilia Romagna
Rinvenimenti: Rinvenimento di una buca dell'età del ferro, riempita da materiali provenienti da un
abitato circostante (resti di pasti, focolari, ceramica)
Datazione: età pre-romana
Bibliografia: inedito.
SAN MARTINO MONTELLABATE (cod. 07, Tavv. 8, 29)
Anno di scavo/ tipo di rinvenimento: ricognizione
Localizzazione: San Martino Montellabate
Fonti: Cpa (Sito n. 09901400464)
Rinvenimenti: Affioramento di materiali ceramico dell'età del bronzo
Datazione: età pre-romana
Bibliografia: inedito.
SAN MARTINO MONTELLABATE (cod. mansuelli-94, Tav. 29)
Anno di scavo/ tipo di rinvenimento: 1828
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Localizzazione: San Martino Montellabate, podere già Soardi-Martinelli
Fonti: edita
Rinvenimenti: cippo con protome virile e frammento marmoreo con titolo latino rinvenuto nel 1828
Datazione: età romana?
Bibliografia: MANSUELLI 1949, p. 59; C.I.L., XI, 547 e 510.
SAN MARTINO MONTELLABATE (cod. mansuelli-95, Tav. 29)
Anno di scavo/ tipo di rinvenimento: non id.
Localizzazione: San Martino Montellabate, podere già Soardi
Fonti: edita
Rinvenimenti: cippo con titolo latino
Datazione: età romana?
Bibliografia: MANSUELLI 1949, p. 59; C.I.L., XI, 451.
SAN MARTINO MONTELLABATE (cod. mansuelli-96, Tav. 29)
Anno di scavo/ tipo di rinvenimento: non id.
Localizzazione: non id.
Fonti: edita
Rinvenimenti: iscrizione di una Gavia Sabina
Datazione: età romana
Bibliografia: MANSUELLI 1949, p. 59; C.I.L., XI, 470.
SAN MARTINO MONTELLABATE (cod. mansuelli-97, Tav. 29)
Anno di scavo/ tipo di rinvenimento: non id.
Localizzazione: non id.
Fonti: edita
Rinvenimenti: mattone con bollo della fornace Pansiana e altri mattoni bollati
Datazione: età romana?
Bibliografia: MANSUELLI 1949, p. 59; C.I.L., XI 2, 6685 8a e 6689 269.
Sintesi dei ritrovamenti nelle vicinanze dell'area di progetto
Età pre-protostorica e romana
Nell'Archivio dei Musei della Città di Rimini è stata consultata sia la Carta Archeologica del
Mansuelli che quella del Delucca.
I posizionamenti del Mansuelli distano 400 m dall'area di progetto, si trovano a Nord-Ovest del
paese di San Martino Montellabate e presentano tutti materiali di epoca romana (Tav. 29).
I siti indicati dal Delucca, presenti nella Carta redatta in seguito a numerosissime ricognizioni
effettuate nel territorio, si trovano a circa 160 m a Nord del cimitero (cod. delucca 52, Tav. 29) e
tra i 600 e i 700 m a Nord-Ovest. Si riportano nella Tav. 29 tutti i siti segnalati attorno al San
Martino Montellabate, utilizzando gli stessi numeri indicati dallo studioso, senza però riportarne la
scheda di ognuno, perchè non è stato possibile trovarne la descrizione, né nell'Archivio dei Musei
della Città di Rimini, né in quello della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia Romagna.
In base alla comunicazione del Delucca dell'Agosto 1981, con aggiornamento del 12 Marzo 1987 e
della lettera inviata alla Soprintendenza Archeologica di Bologna del 15 Aprile 1987, siamo a
conoscenza che nel sito n. 52 sono stati trovati resti di pavimentazione in mosaico di epoca
romana. I posizionamenti potrebbero avere un discreto margine d'errore, visto che negli anni '80
del Novecento non c'era i sistemi di GPS che al giorno d'oggi possono fornire in ricognizione le
coordinate precise di ogni punto.
Da sottolineare lo scavo archeologico effettuato nel 2012 (cod. 06, Tav. 29) che si trova ad una
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distanza di 580 m dal cimitero, dove è stata rinvenuta una buca dell'età del ferro.
Età medievale e moderna
Ad una distanza di 220 metri è segnalata la chiesa del XIII secolo. Nella zona di progetto
comunque non sono segnati edifici antichi presenti nei Catasti, né scavi archeologici effettuati.
Nella Carta della Provincia di Forlì, redatta nel 1888, è presente il cimitero di San Martino
Montellabate, segnalato da un piccolo quadrato con all'interno una croce (Tav. 22).
Nel complesso l'area attorno al Cimitero di San Martino Montellabate è sicuramente meno densa di
ritrovamenti rispetto a quella di Casalecchio, ma comunque nella parte Nord del progetto sono stati
trovati alcuni materiali di epoca pre-protostorica e romana segnalati sia dal Mansuelli che dal
Delucca (Figg. 9-13). Anche nella parte Sud e Ovest sono presenti evidenze protostoriche (cod. 06,
Tav. 29) e un ritrovamento di epoca romana ad opera di Delucca (cod. delucca 52, Tav. 29), che
però è segnalato a destra della strada, mentre il cimitero si trova sulla sinistra.
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III.c PROGETTO: COSTRUZIONE COMPLESSO SCOLASTICO GAIOFANA (Tavv. 910, 14, 19, 26, 30)
GAIOFANA (cod. 08, Tavv. 9, 30)
Anno di scavo/ tipo di rinvenimento: ricognizione 1980
Localizzazione: Gaiofana
Fonti: Cpa (Sito n. 099014000414)
Rinvenimenti: Abitato neo-eneolitico, rintracciato da fondi di capanna (frammenti ceramici, alcuni
decorati ad unghiate; manufatti litici in selce scheggiate)
Datazione: età pre-romana
Bibliografia: inedito.
SAN LORENZO IN CORREGGIANO (codd. 09-10, Tavv. 9-10, 30)
Anno di scavo/ tipo di rinvenimento: ricognizione 1980
Localizzazione: San Lorenzo in Correggiano
Fonti: Cpa (Sito n. 099014000415)
Rinvenimenti: Materiali fittili con bollo di epoca romana
Datazione: età romana
Bibliografia: inedito.
Anno di scavo/ tipo di rinvenimento:
Localizzazione: via San Lorenzo in Correggiano
Fonti: Cpa (Sito n. 099014000382)
Rinvenimenti: Chiesa documentata a partire dalla seconda metà del XIII secolo
Datazione: età medievale
Bibliografia: inedito.
SAN LORENZO IN CORREGGIANO (cod. 11, Tav. 10, 30)
Anno di scavo/ tipo di rinvenimento: ricognizione 1979
Localizzazione: San Lorenzo in Correggiano
Fonti: Cpa (Sito n. 099014000449)
Rinvenimenti: Tracce di selci scheggiate (scarti di lavorazione)
Datazione: età romana
Bibliografia: inedito.
Sintesi dei ritrovamenti nelle vicinanze dell'area di progetto
Età pre-protostorica e romana
Nell'Archivio dei Musei della Città di Rimini è stata consultata sia la Carta Archeologica del
Mansuelli che del Delucca. In entrambe non vi sono segnalazioni vicine all'area in progetto; è da
notare però che le ricognizioni effettuate dal Delucca si fermano a San Lorenzo in Correggiano e
non prendono in considerazione il territorio a sinistra di via Santa Maria in Cerreto.
Nella Cpa sono segnati quattro siti che vanno dall'epoca pre-protostorica a quella medievale,
distanti tra gli 800 e 1000 m dall'area in progetto (Tavv. 9-10).
Nell'Archivio della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia Romagna sono state rinvenute
delle lettere scambiate tra gli anni 1911 e 1915 tra la Congregazione di Carità di Rimini e la
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Soprintendenza in cui si sottolinea che in “Fondo Gaiofana, Podere Gaioffana di proprietà della
Congregazione di Carità di Rimini” sono stati rinvenuti un capitello, un'urna cineraria, un coperchio
di sarcofago e una testa in marmo4. Non è possibile, allo stato attuale della documentazione
analizzata, se tale fondo si trovi alla Gaiofana che stiamo prendendo in considerazione o alla
Gaiofana di Vergiano, che si trova lungo la via Marecchiese, perchè non vi è più traccia del nome
del fondo.
Età medievale e moderna
Non si conoscono nelle vicinanze edifici o strutture pertinenti all'epoca medievale e moderna.
L'area attorno al futuro complesso scolastico della Gaiofana è libera da ritrovamenti. Nella zona di
progetto non sono segnati edifici antichi presenti nei Catasti, né scavi archeologici effettuati. Resta
dubbio il posizionamento del “Fondo Gaiofana” da cui proviene materiali di epoca romana.
4 Prot. 493 de 9.11.1915, prot. 442 del 6.10.1915, prot. 617 del 21.09.1912, prot. 2083 del 29.01.1912,
prot. 420 del 12.07.1911 e prot. 484 del 31.01.1915.
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III.d PROGETTO: AMPLIAMENTO CIMITERO DI SANTA MARIA IN CERRETO
(Tavv. 11, 15, 20, 31)
SANTA MARIA IN CERRETO (cod. 12, Tavv. 11, 31)
Anno di scavo/ tipo di rinvenimento: fortuito
Localizzazione: via Santa Maria in Cerreto
Fonti: Cpa (Sito n. 099014000344)
Rinvenimenti: Chiesa parrocchiale di origini del XII secolo; l'attuale chiesa del XX secolo è stata
spostata rispetto a quella più antica di cui restano in alzato alcune pareti lungo la casa canonica.
Su una di queste pareti sono visibili resti di affreschi tre-quattrocenteschi
Datazione: età medievale
Bibliografia: inedito.
GHETTO TAMAGNINO (cod. 13, Tavv. 11, 31)
Anno di scavo/ tipo di rinvenimento: fortuito
Localizzazione: via Montescudo, Ghetto Tamagnino
Fonti: Cpa (Sito n. 099014000476)
Rinvenimenti: Affioramento di materiali di epoca romana (tra cui monete e pani di ferro)
Datazione: età romana
Bibliografia: inedito.
Sintesi dei ritrovamenti nelle vicinanze dell'area di progetto
Età pre-protostorica e romana
Nell'Archivio dei Musei della Città di Rimini è stata consultata sia la Carta Archeologica del
Mansuelli che quella del Delucca. In entrambe non vi sono segnalazioni vicine all'area in progetto;
è da notare però che le ricognizioni effettuate dal Delucca si fermano a San Lorenzo in Correggiano
e non prendono in considerazione il territorio a sinistra di via Santa Maria in Cerreto.
Età medievale e moderna
A circa 200 m è presente la chiesa di Santa Maria in Cerreto
Nel complesso l'area attorno al Cimitero di Santa Maria in Cerreto è libera da segnalazioni e da
scavi archeologici. Da sottolineare il fatto che la chiesa di Santa Maria in Cerreto del XII secolo
dista solamente 200 m dall'area di progetto, che comunque non dovrebbe essere interessata da
eventuali sepolture esterne.
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IV.ESITO DELLE RICERCHE
Il territorio compreso tra San Martino Moltellabate, Casalecchio di Miramare e Santa Maria
in Cerreto è denso di ritrovamenti che vanno dall'età pre-protostorica all'età medievale; la fortuna
che ebbe questa zona fin dall'antichità è dovuta alla sua morfologia leggermente collinare, segnata
dal torrente Marano e da altri piccoli corsi d'acqua, come il Roncasso e il Rodella.
ETA' PRE-PROTOSTORICA (12.000 a.C. - V sec. a.C.)
Il territorio preso in esame doveva essere già frequentato in età neolotica (Fig. 14),
momento in cui l'uomo da nomade si trasforma in sedentario, iniziando così a modificare e
sfruttare la natura intorno a sé. Le traccie relative a questa epoca sono solitamente molto labili e
difficili da riconoscere, ma grazie alle ripetute ricognizioni effettuate dal Delucca è possibile
affermare che vi erano numerosi piccoli insediamenti sparsi posti sul ciglio dei terrazzi degradanti
verso i letti fluviali. Sono stati infatti rinvenuti frammenti ceramici ad impasto, poco depurata con
impressioni e digitazioni, ma anche strumenti in selce (Fig. 2) tra cui lame, lamelle, bulini, punte e
raschiatoi, ossa animali e residui di fauna marina5.
Anche per la successiva età del rame (Fig. 15) vi sono alcune segnalazioni nel territorio da parte
del Delucca, ma sono inferiori rispetto a quelli di età neolitica; sono stati rinvenuti alcuni frammenti
ceramici, numerosi reperti litici (Fig. 3)6.
Relativamente all'età del bronzo (Fig. 16), la zona romagnola si concentra su un'economia
incentrata sulla pastorizia; rispetto agli insediamenti precedenti, i villaggi sembrano spostarsi più
verso la zona costiera. Delucca segnala in particolare due insediamenti principali a Casalecchio di
Miramare e a San Martino Montellabate, da cui provengono anse a gomito e anse a nastro con
bottone (Figg. 4-5, 9-10)7, databili all'età del bronzo iniziale.
Durante l'età del ferro (Fig. 17) i villaggi sono posizionati solitamente su alture, circondate dalle
necropoli lungo i pendii. La rupe di Verucchio è il centro principale in questa epoca e controlla
un'area molto estesa, compresa quella analizzata in questa sede. Sono poco numerosi i siti
individuati dalle ricognizioni di Delucca, perlopiù posti tra Casalecchio e il corso d'acqua Macanno
(figg. 11-12)8.
ETA' ROMANA (III sec. a.C. - metà V sec. d.C.)
Con la nascita della colonia di Ariminum, tutto il territorio viene centuriato per poi essere
occupato da ville rustiche sparse nel territorio. Le tracce della centuriazione ancora visibili sono
molto labili e spesso difficili da riconoscere, soprattutto vicino ai corsi d'acqua che nei secoli hanno
deviato il loro percorso.
Sono numerosissime le evidenze romane nel territorio in questione, come fornaci e domus,
5
6
7
8
DELUCCA
DELUCCA
DELUCCA
DELUCCA
1996,
1996,
1996,
1996,
p.
p.
p.
p.
24.
53.
76.
84.
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costituite soprattutto da materiali edili quali mattoni, tegole, elementi di pavimentazioni, ma anche
da ceramica di varia tipologia, scorie di fornaci (Figg. 6-8 e 13)9.
Sono segnalati alcuni rinvenimenti da Delucca e Tonini in particolare a Casalecchio nelle vicinanze
dalla chiesa, a San Martino Montellabate accanto alla sede delle Maestre Pie (Fig. 18).
Inoltre sono state trovate a San Martino Montellabate due are funerarie e tegole bollate “Clodia
Pansiana”, ora esposte al Lapidario di Rimini, un frammento in marmo a Casalecchio e bolli laterizi
“Clodia Pansiana”, “Fesonia” e “Calubrinana o Ceionia”10.
ETA' MEDIEVALE (metà V sec. d.C. - XV sec. d.C.)
La continuità, in età tardoantica ed altomedievale, della coltivazione del fondo è ipotizzata
grazie ad una documentazione di età post-classica.
Se le città costituiscono ancora gli unici centri organizzativi del territorio, è però la plebs, la chiesa
battesimale soggetta alla giurisdizione del vescovo, a fungere da controllo sulle aree rurali. Per le
campagne dunque la plebs è al centro di un vasto territorio rurale appartenente alla diocesi, con
tutti i suoi abitanti e i diversi edifici sacri, dai confini ben definiti. Le pievi più antiche si trovano
lungo strade importanti e comunque in punti di incontro delle popolazioni sparse nei territori
circostanti e costituiscono le forze aggreganti del territorio. Nel territorio in questione sono presenti
numerose antiche strutture religiose, come la chiesa di Santa Maria in Cerreto del XII secolo e la
chiesa di San Martino Montellabate del XIII secolo.
Non è raro trovare ancora i toponimi relativi alle Tumbe medievali, ovvero strutture realizzate su
rialzi di terreno artificiali o naturali, solitamente collocati in pianura o su colline in posizioni
strategiche per poter dominare un sottostante territorio, assai difficili però da individuare. Traccia
di un'antica Tumba è il toponimo Ghetto di Tombanuova, tra l'A14 e Casalecchio, dove sorgeva una
fortezza del XIV secolo.
9 Delucca 1996, pp. 94-95.
10 Delucca 1996, pp. 95 e 99.
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V.CONCLUSIONI
Il territorio preso in esame nella presente relazione è compreso tra San Martino
Moltellabate, Casalecchio di Miramare e Santa Maria in Cerreto.
Come si può ben vedere dai dati elaborati sopra è abitato fin dall'antichità, perchè i primi
ritrovamenti sono databili all'età neolitica, per poi proseguire senza soluzione di continuità fino
all'età romana. Sicuramente il territorio è stato frequentato anche in epoca medievale e moderna,
come si evince dai Catasti e dai toponimi.
Analizzando nel dettaglio ogni singolo progetto si può dire che:
1. CIMITERO DI CASALECCHIO
L'area attorno al Cimitero di Casalecchio è forse quella più ricca per quanto riguarda i ritrovamenti;
una delle segnalazioni di epoca protostorica del Delucca si trova appena a Sud dell'area di
progetto, mentre gli altri ritrovamenti segnalati sono ad una certa distanza.
2. CIMITERO DI SAN MARTINO MONTELLABATE
L'area attorno al Cimitero di San Martino Montellabate è sicuramente meno densa di ritrovamenti
rispetto a quella di Casalecchio, ma comunque nella parte Nord del progetto sono stati trovati
alcuni materiali di epoca pre-protostorica e romana segnalati sia dal Mansuelli che dal Delucca,
mentre in quella Sud e Ovest sono stati rinvenuti materiali di epoca protostorica e romana.
3. CIMITERO DI SANTA MARIA IN CERRETO
L'area attorno al Cimitero di Santa Maria in Cerreto è libera da segnalazioni e da scavi archeologici.
Da sottolineare il fatto che la chiesa di Santa Maria in Cerreto del XII secolo dista solamente 200 m
dall'area di progetto, che comunque non dovrebbe essere interessata da eventuali sepolture
esterne.
4. COMPLESSO SCOLASTICO DELLA GAIOFANA
L'area attorno al futuro complesso scolastico della Gaiofana è libera da ritrovamenti. Nella zona di
progetto non sono segnati edifici antichi presenti nei Catasti, né scavi archeologici effettuati. Resta
dubbio il posizionamento del “Fondo Gaiofana” da cui provengono materiali di epoca romana.
Da tenere ben presente che l'area analizzata non è mai stata studiata in maniera scientifica;
andrebbero realizzate delle ricognizioni a tappeto, segnalando con GPS tutte le evidenze che
affiorano dai campi, perchè, in base alle ricerche di Delucca, che sono un ottimo punto di partenza
per lo studio di questo territorio, si nota subito che la zona è decisamente densa di materiale in
affioramento.
Bisogna comunque considerare il fatto che la zona dove il Delucca ha concentrato le sue ricerche
non arriva fino alla Gaiofana, né a Santa Maria in Cerreto, ma si è concentrata su San Lorenzo in
Correggiano.
Per adArte snc
dott.ssa Chiara Cesaretti
adArte di Luca Mandolesi & C. snc – via San Lorenzo in Monte 7, 47923 Rimini
VI.BIBLIOGRAFIA
C.I.L.: Corpus Inscriptionum Latinarum, vol. XI
COLO', DI COCCO, GARBERI, BELVEDERI 2011: L. Colo', I. Di Cocco, M. L. Garberi, G. Belvederi,
MOKArtografia storica: un web-gis per la cartografia prima dell'unità d'Italia, in Aa.Vv., Atti 15
Conferenza Nazionale ASITA – Reggia di Colorno 15-18 novembre 2011, Parma 2011.
DELUCCA 1989: O. Delucca, Giocare alla storia: itinerario di scoperte archeologiche riminese,
Verucchio 1989.
DELUCCA 1996: O. Delucca, Alle origini di Rimini. Storia di San Lorenzo in Correggiano e dintorni
dal Neolitico alla colonia romana, Rimini 1996.
MANSUELLI 1949: A. Mansuelli, Edizione Archeologica della Carta d'Italia al 100.000, Firenze 1949.
TONINI 1848-1888: L. Tonini, Storia civile e sacra riminese, vol. I-V, Rimini 1848-1888.
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VII.DOCUMENTAZIONE OPENSOURCE SPERIMENTALE:
pyArchInit
pyArchInit, sviluppato a partire dal 2006 in maniera indipendente da Luca Mandolesi, viene
utilizzato dalla società adArte snc per l’informatizzazione dei dati di scavo.
Si tratta di un progetto openSource distribuito gratuitamente sul sito www.pyarchinit.altervista.org,
che distingue il modo di lavorare di adArte snc, migliorando la qualità del lavoro finale.
pyArchinit intende essere uno strumento realizzato in python per la gestione dei dati archeologici,
da utilizzare soprattutto negli ambienti di scavo, al fine di permettere alla Soprintendenza un
utilizzo immediato grazie alla georeferenziazione delle piante di scavo e dei dati all’interno di carte
archeologiche, piani regolatori, progetti di edilizia, ecc.
Per questo il primo passo fatto è stato realizzare una piattaforma GIS con relativo DBMS per la
gestione delle Unità Stratigrafiche in locale, finalizzata ad una immediata ed effettiva realizzazione
delle piante di scavo, di fase o di altro genere, che abbatta i tempi di immissione ed elaborazione
dei dati. Python è stato scelto come linguaggio di sviluppo per l'applicazione pyArchInit. Python è
ottimo per la sua potenza, la sua semplicità e rigorosità del linguaggio.
Per il sistema di gestione dei dati alfanumerici è stato adottato il DB Postgres, scelta obbligatoria,
perché, a parte la grandissima versatilità e potenza di questo database, Postgres col suo modulo
Postgis, permette la gestione di elementi cartografici in forma tabellare. In più, la possibilità di
realizzare delle view, ovvero tabelle virtuali che fondono in sé dati provenienti da altre schede, è la
soluzione migliore per il ponte tra i dati alfanumerici e i cartografici. Per quanto riguarda il
l’ambiente GIS, il progetto esigeva un software che avesse una buona parte per la digitalizzazione
delle piante, un sistema di georeferenziazione, disponesse della possibilità di leggere i dati
cartografici da postgres/postgis, in particolare le view e integrasse python.
Dopo aver provato vari software, con l'uscita della versione di Qgis 0.9, l'uso di questo software è
divenuto imprescindibile. Qgis è un programma GIS in costante espansione e le sue potenzialità
stanno aumentando costantemente grazie allo sviluppo da parte di numerosi utenti di plugin in
python. Inoltre, oltre a girare su tutti i sistemi operativi, mantiene un ottimo standard di stabilità,
al contrario di altri software che hanno comportamenti differenti sui diversi OS. Python permette di
sfruttare numerosi moduli per la realizzazione delle GUI (interfaccia grafica per l’utente) e la scelta
è ricaduta sulle Qt, molto semplici da sviluppare e con un'ottima portabilità da un sistema all'altro,
anche se in ambiente python utilizzare wxPython, PythonCard o tkinter, ecc., non cambia di molto
tempi e possibilità di sviluppo.
Tuttavia, essendo le Qt le librerie di Qgis, in previsione di uno sviluppo dell'applicazione come
plugin interno, dava la possibilità di non dover far installare agli utenti le librerie. Al suo interno
pyArchInit è diviso in varie sezioni, ognuna in corso di sviluppo in maniera indipendente. Il primo
sottoprogetto che al momento è operativo è pyarchinit_US, utilizzato come applicazione standalone
da principio ed ora integrato come plugin per Qgis. pyarchinit_US è un DBMS per l'inserimento
delle schede di unità stratigrafica e per la visualizzazione in tempo reale delle piante di scavo su
base GIS.
pyArchiInit permette la compilazione in corso di scavo delle Schede US e il disegno delle piante
direttamente su server centrale presente presso la sede di adArte snc. Tutti gli oggetti inseriti nel
GIS sono richiamati in maniera automatizzata da pyArchInit per la generazione delle piante. Le
schede US sono esportate in maniera automatica all’interno di un PDF in formato ministeriale, oltre
al matrix, l'elenco reperti e tutta la classica documentazione di scavo.
Nel DVD allegato alla relazione vengono consegnati alla Soprintendenza tutti i layer informativi
georeferenziati in GAUSS BOAGA EST. Per ulteriori informazioni sul progetto si veda:
www.pyarchinit.altervista.org.
adArte di Luca Mandolesi & C. snc – via San Lorenzo in Monte 7, 47923 Rimini
VIII.DATI DI RIFERIMENTO
Committenza: Comune di Rimini
Progettazione e direzione lavori: architetto Federico Pozzi
Direzione scientifica indagini archeologiche: dott.ssa Renata Curina – Soprintendenza per i
Beni Archeologici dell’Emilia Romagna
Esecuzione relazione preventiva: adArte snc di Luca Mandolesi & C, Rimini
Nello specifico hanno eseguito l’indagine per adArte: dott.ssa Chiara Cesaretti
Responsabile rilievi: dott.ssa Chiara Cesaretti
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IX.IMMAGINI
Fig. 1 San Martino Montellabate nel Catasto gregoriano
Fig. 2 Materiale di età neolotica da
Casalecchio (DELUCCA 1989)
Fig. 3 Materiale di età eneolotica
da Casalecchio (DELUCCA 1989)
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Fig. 4 Materiale dell'età del bronzo da Casalecchio (DELUCCA 1989)
Fig. 5 Materiale dell'età del bronzo da Casalecchio (DELUCCA 1989)
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Fig. 6 Materiale di età romana da Casalecchio (DELUCCA 1989)
Fig. 7 Materiale di età romana da Casalecchio (DELUCCA 1989)
Fig. 8 Materiale di età romana da Casalecchio (DELUCCA 1989)
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Fig. 9 Materiale dell'età del bronzo da San Martino Montellabate (DELUCCA 1989)
Fig. 10 Materiale dell'età del bronzo da
Fig. 11 Materiale dell'età del ferro
San Martino Montellabate (DELUCCA 1989)
da San Martino Montellabate (DELUCCA 1989)
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Fig. 12 Buca dell'età del ferro da San Martino Montellabate via Pradella (archivio SBAER)
Fig. 13 Materiale di età romana da San Martino Montellabate (DELUCCA 1989)
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Fig. 14 Siti di età neolitica da Carta Archeologica di Delucca (DELUCCA 1996)
Fig. 15 Siti di età eneolitica da Carta Archeologica di Delucca (DELUCCA 1996)
Fig. 16 Siti di età del bronzo da Carta Archeologica di Delucca (DELUCCA 1996)
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Fig. 17 Siti di età del ferro da Carta Archeologica di Delucca (DELUCCA 1996)
Fig. 18 Siti di età romana da Carta Archeologica di Delucca (DELUCCA 1996)
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X.TAVOLE
INDICE DELLE TAVOLE
TAVOLA 1. Tavola generale su Ctr
TAVOLA 2. Tavola generale su Ctr
TAVOLA 3. Tavola generale su Ctr
TAVOLA 4. Tavola generale su Ctr
TAVOLA 5. Carta delle Potenzialità Archeologiche
TAVOLA 6. Carta delle Potenzialità Archeologiche
TAVOLA 7. Dettaglio della CPA
TAVOLA 8. Dettaglio della CPA
TAVOLA 9. Dettaglio della CPA
TAVOLA 10. Dettaglio della CPA
TAVOLA 11. Dettaglio della CPA
TAVOLA 12. Posizionamento area di progetto
TAVOLA 13. Posizionamento area di progetto
TAVOLA 14. Posizionamento area di progetto
TAVOLA 15. Posizionamento area di progetto
TAVOLA 16. Posizionamento siti su Catasto Calindri
TAVOLA 17. Posizionamento siti su Catasto Calindri
TAVOLA 18. Posizionamento siti su Catasto Calindri
TAVOLA 19. Posizionamento siti su Catasto Calindri
TAVOLA 20. Posizionamento siti su Catasto Calindri
TAVOLA 21. Posizionamento siti su Carta Austriaca 1828-1853
TAVOLA 22. Posizionamento siti su Carta della Provincia di Forlì 1888
TAVOLA 23. Carta Archeologica del Mansuelli
TAVOLA 24. Posizionamento siti su Ctr ad opera di Oreste Delucca
TAVOLA 25. Posizionamento siti su Ctr ad opera di Oreste Delucca
TAVOLA 26. Posizionamento siti su Ctr ad opera di Oreste Delucca
TAVOLA 27. Visione generale dei siti analizzati
TAVOLA 28. Visione generale dei siti analizzati
TAVOLA 29. Visione generale dei siti analizzati
TAVOLA 30. Visione generale dei siti analizzati
TAVOLA 31. Visione generale dei siti analizzati
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relazione cimiteri e scuola