IL CAFFÈ
9 marzo 2014
IL FENOMENO
Per crocchette, bocconcini, paté
e leccornie nel mondo si spendono
oltre 65 miliardi di franchi l’anno
Fido e Fufi
sono
dei
Gourmet
L’alimentazione degli animali domestici è un vero business
le aziende puntano sulla personalizzazione del loro menu
LA POPOLAZIONE
I COSTI DEL CIBO AL MESE
per un
cane
25
60
mila
mila
i cani
in Ticino
i gatti
in Ticino
per un
coniglio
50-80
per un
gatto
30
franchi
franchi
10
franchi
500
1.5
mila
milioni
i cani
in Svizzera
i gatti
in Svizzera
Fonte: uvc/bfs
PATRIZIA GUENZI
L
a crisi non ha sfiorato di
un centesimo il ricco
mercato mondiale degli
alimenti per animali
domestici. Nessun padrone risparmia sulla pelle di
Fido e Fufi. E così, solo per i prodotti industriali, tra crocchette,
bocconcini, paté, riso soffiato e
altri mix di cereali, nel 2013 nel
mondo si sono spesi 54 milardi di
euro (oltre 65 miliardi di franchi).
Cifra che, nel giro di un lustro, è
destinata a lievitare di almeno il
6% l’anno e a superare i 70 miliardi di euro. Calcoli e previsioni
sono della società di studi Euromonitor, che s’è divertita a fare i
conti in tasca ai noi generosi proprietari di pet. E a sottolineare,
per quanto già lo sapevamo, che i
nostri animali sono dei veri gourmet.
Inutile girarci intorno: ogni desiderio di Fido e Fufi è un ordine.
Per loro siamo disposti a spendere fior di quattrini. D’altro canto,
difficile resistere alla tentazione
di comperare il meglio. Se un
tempo nella ciotola del cane e del
micio di casa finivano solo gli
avanzi dei nostri pranzi, e cene,
casalinghi, oggi c’è l’imbarazzo
della scelta. Dal grande magazzino al negozio specializzato, sugli
scaffali troviamo chili e chili di
pacchi, sacchi e scatolette di diversa misura, genere e costo.
Ma la grande novità è che le
aziende produttrici giocano la
carta, vincente, della personalizzazione. La scelta, infatti, non è
più solo tra cibo secco o umido,
oggi esistono veri e propri menù
su misura di pet (a dipendenza
della razza, del peso, dell’età, del
colore del pelo, se castrato o
meno e delle eventuali malattie o
patologie di cui soffre già, o potrebbe in futuro soffrire, la bestiola). E poi ci sono i croccantini che
assicurano l’alito profumato, il
pelo lucido, riducono il tartaro,
tolgono lo stress e prevengono
qualsiasi problema di salute.
Facendo due conti, per l’alimentazione di un cane si spendono
dai 50 agli 80 franchi al mese, per
un gatto attorno ai 30 franchi. Ma
appena Fido o Fufi avranno qualche problema di salute, e dovremo portarli dal medico, ci sentiremo consigliare una pappa ancora più speciale, curativa e super specifica che, ovviamente, si
trova solo ed esclusivamente dal
veterinario. Così, se le scatolette o
le crocchette di prima già ci sembravano costose, ora per riempire
le loro ciotole dovremo sborsare
La curiosità/1
ancora di più. D’altro canto, per il
bene dei nostri quattrozampe
questo e altro. “In realtà, se l’animale ha una patologia seria, ad
esempio ai reni o all’intestino, è
sempre meglio affidarsi ad alimenti specifici, affidabili e di
qualità – consiglia Stefano Boltri,
veterinario e firma della rubrica
del Caffè “Animalia” -. Quello che
non concepisco sono le esagera-
zioni, ovvero menù a dipendenza
della razza, del colore e del tipo di
pelo. Un po’ come se le persone
bionde, o quelle con gli occhi
chiari, dovessero mangiare altro
rispetto ai castani”.
I colossi del mercato alimentare
animale sono soprattutto Hills,
Biomill, Royal Canin, Eukanuba,
Forza 10. In Svizzera si trovano
esclusivamente dai veterinari e
La curiosità/2
Quando si accontentavano Imporre una dieta vegana
di mangiare solo gli avanzi mette a rischio la salute
C
hi ha superato gli anta ricorda molto bene che per il
cane o il gatto di casa non
esistevano ancora i cibi industriali. Nella ciotola di Fido e Fufi finivano gli avanzi casalinghi: pasta,
riso, patate, minestra, croste, ossa,
pane secco. Qualche volta un po’
di carne, ma molto raramente. I
giorni di festa ci scappava un uovo
sbattuto e, magari, qualche bocconcino dolce. Ed era normale
così. Nessuno si domandava cosa
davvero dovessero mangiare i nostri cani o gatti. E, tanto meno, se il
menù era di loro gradimento. Anche perché altro non c’era. Crocchette, paté, bocconcini e gustosi
ragù sarebbero arrivati sul mercato parecchi anni dopo. E poi, diciamocelo chiaramente, chi
avrebbe mai speso tanti soldi per
sfamarli?
E così, cane e gatto si rivelavano
pure un ottimo modo per “riciclare” gli avanzi. Buona parte del cibo
che oggi buttiamo, un tempo se lo
mangiavano loro. Certo, i mici erano più fortunati. Potevano arricchire la loro dieta con topi, lucertole, uccellini. Ma quelli pigri, o
più anziani, dovevano accontentarsi. E se per loro quasi sempre la
porta di casa restava aperta, non
così era per i cani. La guardia dovevano fare! Quindi sempre fuori,
all’aria aperta, anche la notte, anche in pieno inverno. Pochi i
riguardi riservati a loro. E
ci sa tanto che mangiavano con più gusto.
Meno viziati, consapevoli che quello c’era, abbassavano il muso
nel piatto e spazzavano tutto. E se
osavano fare i difficili peggio ancora.
Gli avanzi restavano lì anche per il
giorno dopo. Tanto
valeva mangiarli subito.
p.g.
C’
è persino chi li vuole vegan o è il caso di dire
“vecan” o “vegat”. Vegan il padrone, vecan Fido, vegat
Fufi. Ma attenzione a imporre a
un cane o a un gatto un menu
“contronatura”. Ambedue, sono
animali carnivori. La loro dentatura è formata da denti acuminati che servono sia per catturare la
preda (canini) che per poter
masticare la carne (molari). Non posseggono
denti piatti da vegetali. Già questa caratteristica naturale
risponde
in
parte alla domanda sui pro e
contro un’alimentazione vegetariana o vegana.
Studiando poi il
metabolismo e la
capacità digestiva
del cane ci si rende
conto che possono sì digerire anche i vegetali, ma ciò non significa pensare di snaturare completamente il loro metabolismo. I
cani hanno bisogno di proteine
animali e non fornirgliele con la
dieta è un grosso errore. È tuttavia possibile integrare l’alimentazione del cane con frutta e verdura, che saziano e non fanno ingrassare. Un ottimo “trucco” soprattutto per gli animali più
lazzaroni e a rischio sovrappeso.
Diverso è il discorso per il gatto.
Lui è un carnivoro puro: in natura si nutre solo di carne. Il suo
metabolismo difficilmente gli
permette di digerire vegetali, a
meno che non sia stato abituato
fin da piccolo. Ecco perché nella
dieta del gatto non va eliminata
la carne, onde evitare danni alla
sua salute; un’eventuale integrazione con verdura deve essere limitata, per evitare fastidiose gastriti croniche. Insomma, vegan
sì, vecan, o vegat no!
c.c.
anche in alcuni negozi di toelettatura, ma in questo caso solo alimenti della linea di base, non
quella speciale (“veterinary”).
Tanto per fare quattro conti, una
dozzina di chili di Forza 10 per
Fido costano 90 franchi, dieci
chili di Royal Canin 83 franchi. Se
prendiamo un alimento molto
curativo, tipo “urinary” (patologie ai reni) quattordici chili costano 140 franchi. Tre chili e
mezzo dello stesso tipo di cibo,
ma per gatti, 66 franchi.
“Una dieta casalinga può andare
altrettanto bene, molti padroni
preferiscono comperare la carne
e aggiungere i cereali – nota Boltri
-. Tuttavia, per i cani cuccioli di
grossa taglia consiglio sempre un
prodotto industriale, perché più
completo e bilanciato, per non
rischiare pericolose carenze
nell’età adulta”.
Insomma, quattrozampe domestici sempre più gourmet, ma anche padroni sempre più disposti
a comperare loro il meglio. “Va
bene scegliere un buon prodotto
industriale, ma senza cadere nelle esagerazioni - ribadisce Boltri . Piuttosto, la nostra attenzione
dovrebbe essere di non farli ingrassare troppo. Nel mio studio
entrano molti cani e gatti obesi e,
proprio come capita a noi, sviluppano seri problemi di salute”. Anche perché gli animali,
invecchiando oltremisura proprio come noi negli anni sviluppano patologie un tempo del
tutto inesistenti o molto
rare. Ecco perché è fondamentale avere un occhio di
riguardo per la loro alimentazione. D’altro canto non si
scappa: anche la salute di Fido
e Fufi passa dal piatto.
[email protected]
Q@PatriziaGuenzi
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Fido e Fufi sono