Il papiro è una pianta
acquatica originaria
dall'Africa tropicale.
Nell’antichità, il papiro
cresceva in abbondanza
lungo il fiume Nilo. Più di
quattro mila anni fa, gli
Egiziani scoprirono che
con gli steli fiorali di
questa pianta si
potevano ottenere rotoli
di carta che chiamarono
papiro, come la pianta da
cui derivavano.
La preparazione del papiro era molto complicata. Innanzitutto, il centro
dello stelo veniva separato e tagliato in strisce lunghe e sottili. Queste
strisce venivano poi sistemate su un asse liscia le une vicino alle altre, e
lavate con acqua. Successivamente si aggiungeva un altro strato di strisce
poste di traverso rispetto al primo strato. Le strisce venivano poi
schiacciate sotto una pressa e lasciate asciugare al sole. I fogli venivano
realizzati incollando insieme più strati. Anche la colla che un tempo veniva
ricavata dal papiro, utilizzando la sua linfa vischiosa.
Gli Egiziani usavano la colla anche
per incollare fogli di papiro uno di
seguito all’altro creando lunghi
rotoli che potevano raggiungere
anche i 40 metri di lunghezza. In
tempi più recenti si pensò di unire
assieme i fogli piegandoli e
cucendoli assieme, inventando in
questo modo i libri!
Molti anni più tardi, i cinesi scoprirono un modo per produrre la carta
partendo dai bambù.
Oggi la carta si produce pressando con forza le fibre purificate della cellulosa in modo
che restino intrecciate fra loro senza bisogno di usare colle. Il materiale che più
frequentemente impiegato nella produzione della carta è la pasta di legno ricavata da
alberi con legni morbidi e soffici come pioppi, abeti o eucalipti. La carta può essere
prodotta anche partendo dalle fibre di altre piante come ad esempio il cotone, il lino,
la canapa e il riso.
La carta può essere anche prodotta riciclando la carta usata. La maggior parte
dei quotidiani viene prodotta con carta riciclata. Ogni tonnellata di carta riciclata
evita di abbattere 20 alberi e riduce le emissioni di anidride carbonica.
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