2. La svolta del 1917 e la fine del conflitto

I soldati vivono in condizioni disumane sul piano fisico e psichico.

La capacità distruttiva delle nuove armi produce enormi costi umani.

All’interno degli stati il morale è mantenuto con la propaganda e la repressione


Militarizzazione della vita civile: In Italia è abolito il diritto di sciopero. E' applicata
la disciplina del codice militare, con ufficiali in divisa che sono preposti al
controllo, alle denunce, a condannare per direttissima e ad applicare le pene, con
orari di lavoro di 70-75 ore settimanali.

Il clima dei 600.000 operai militarizzati diventa di terrore: 1.650.000 multe. 28.600
condanne alla prigione
Tutte le le energie produttive sono convogliate a sostegno della guerra: la
produzione balza dal 5,6% al 10,8% al 21,6% al 30,51%, in quattro anni.
1917

Tutti i paesi europei sentivano sempre più le
conseguenze della terribile e interminabile guerra.

Dai fronti giungevano notizie sui massacri dei soldati.
Le popolazioni subivano privazioni e fame.

Il malcontento cresceva ovunque. In Italia ci furono
scioperi e scontri di piazza (in particolare a Torino,
agosto 1917) per la mancanza dei generi alimentari.


Nel 1917 gli imperi centrali avanzano proposte di pace, respinte dall’Intesa.

16 marzo: l'Austria, quasi rassegnata, sta avviando trattative di pace con l'Italia (tenute segrete a inglesi e
francesi).

Le offerte sono:

1) L'Austria è disposta a cedere il Trentino fino al confine bolzanino di Salorno.

2) Cedere tutta la riva occidentale dell'Isonzo (che costerà, poi, all'Italia, quasi 500.000 morti, per
conquistarla con le armi).

3) Concedere piena autonomia amministrativa a Trieste.

4) Garantire il suo disinteresse per l'Albania.

5) Acconsentire all'occupazione italiana a Valona.

6) Infine, per Gorizia ed alcune isole della Dalmazia, "aperture per un benevolo esame".
L'Italia vuole tutta la provincia di Bolzano, fino al passo del Brennero. L'Austria rifiuta.
1917

In questa situazione papa Benedetto XV, che già si era
schierato controla guerra, tornò a far sentire la sua
voce.

L'1 agosto 1917 lanciò un nuovo appello in cui
condannava la guerra come un'inutile strage. Il papa
invocava una pace senza né vinti né vincitori.

L’appello di papa Benedetto XV (1914-22) a fermare l’
“inutile strage” resta inascoltato.

Due fatti segnano la svolta del conflitto:

L’intervento americano (6 aprile)

La rivoluzione bolscevica in Russia (novembre)



Nel 1917 gli imperi centrali avanzano proposte di pace,
respinte dall’Intesa.
L’appello di papa Benedetto XV (1914-22) a fermare l’
“inutile strage” resta inascoltato.
Due fatti segnano la svolta del conflitto:

L’intervento americano (6 aprile)

La rivoluzione bolscevica in Russia (novembre)
La battaglia dello Jutland
•
La guerra continuava da più di
due anni. Gli Imperi centrali non
potevano procurarsi facilmente
le materie prime perchè gli
Inglesi controllavano tutti i mari.
Per spezzare questo
accerchiamento, la Germania
affrontò la marina inglese nella
battaglia dello Jutland nel mare
del Nord (maggio 1916). La
battaglia però non bastò a
sottrarre agli Inglesi il dominio
dei mari.
La guerra sottomarina
•
Allora i Tedeschi intensificarono la
guerra sottomarina contro tutte le
navi sospettate di portare
rifornimenti agli avversari.
•
I sommergibili tedeschi iniziarono af
affondare le navi mercantili e
perfino quelle per il trasporto dei
passeggeri.
•
Particolare scalpore destò
l'affondamento del transatlantico
Lusitania, che causò la morte di un
migliaio di persone, gra cui 124
cittadini statunitensi.
Gli USA in guerra
•
Gli Stati Uniti ritenevano questi affondamenti
contrari ai princìpi della libertà di navigazione e
commercio.
•
Pertanto protestarono con forza. Infine
entrarono nel conflitto al fianco dell'Intesa (6
aprile 1917).
•
Intervenire in Europa significava abbandonare
la vecchia politica di isolamento.
•
Non bisogna però dimenticare che Francia,
Italia e soprattutto Inghilterra erano indebitate
con gli Stati Uniti per ingenti somme. Gli
industriali e i politici americani non volevano
perdere i loro crediti.
Carta

…facilitata anche dai rovesci subiti dai Russi nel 191617, conduce alla pace separata di Brest-Litovsk (3
marzo 1918).

Già da prima gli imperi centrali possono spostare le
truppe sugli altri fronti.

Il 24 ottobre del 1917 gli austro-tedeschi sfondano le
linee a Caporetto, e avanzano fino al Piave.
Carta

II 3 marzo 1918 la Pace di Brest-Litovsk stabilì le condizioni della
resa:

la Russia cedeva alla Germania la Polonia e i Paesi baltici;

riconosceva l'indipendenza dell’ucraina.

Le conseguenze dell'uscita dalla guerra della Russia non si fecero
attendere.

Gli austriaci spostarono le loro truppe dal fronte russo a quello
italiano e ciò causò una gravissima crisi militare d'Italia. L'esercito
austriaco, infatti, riuscì a sfondare le linee italiane a Caporetto
(poco lontano da Gorizia) il 24 ottobre 1917.
Caporetto
•
E' il terzo anno della prima guerra
nomdiale e il 24 ottobre del 1917, le
forze gli austro-tedesche
sfondarono il fronte dell’Isonzo a
nord, accerchiando a Caporetto la
Seconda Armata Italiana composto
del Quarto corpo d’Armata ed il
Ventisettesimo Corpo d’Armata,
comandato dal Generale Badoglio,
dando origine a quella che passerà
alla storia come la battaglia di
Caporetto.
•
L'esercito austro-tedesco avanzarò
per 150 km in direzione della
Pianura Padana, raggiungendo
Udine in 4 giorni.
Il Piave
•
La battaglia vide l'esercito italiano subire ingenti
perdite umane e materiali: 350.000 soldati si
diedero ad una ritirata scomposta, mentre 400.000
civili scapparono dalle zone invase. La disfatta di
Caporetto provocò il crollo dell’intero fronte. La
ritirata si fermò solo l’11 novembre dello stesso
anno, sulla Linea del Piave.
•
La Battaglia del Piave, svoltasi dal 15 al 23
giugno del 1918, vide l’Italia resistere all’assalto
austriaco. Agli inizi di ottobre, sferrò a sua volta
un’offensiva il 23 ottobre, anche se in condizioni
climatiche pessime.
•
Il 3 novembre i soldati italiani entrano a Trento,
mentre i bersaglieri sbarcano a Trieste. Il giorno
seguente la guerra dell’Italia giunse al termine.
•
La battaglia di Caporetto rappresenta l’evento chiave della guerra
italiana. Coinvolse il fronte interno facendo riemergere i vecchi
contrasti e le polemiche tra neutralisti ed interventisti.
•
Costrinse a rivedere la strategia offensiva, a riorganizzare
l’economia di guerra su basi più solide.
•
Si trattò inoltre di una sconfitta che, oltre alle conseguenze
militari, portò anche alla formazione di un nuovo governo.
•
La sconfitta fu talmente umiliante per l'Italia che il termine
Caporetto è entrato nella lingua italiana come sinonimo di
disfatta.
Il 1918


In Austria le nazionalità dell’Impero, fomentate
dall’Intesa e dal presidente USA Wilson, premono per
l’indipendenza.
Carlo I (1916-18) tenta senza successo di trasformare
l’Austria in una federazione (ottobre 1918).

Nella primavera 1918 la Germania, ormai a corto di materie prime, lanciò un'ultima, disperata
offensiva. Ma anche questa volta i Francesi e gli Inglesi respinsero l'attacco (seconda
battaglia della Marna, luglio 1918).

La situazione interna della Germania e dell'Austria precipitava, mentre Bulgaria e Impero
Turco venivano costretti alla resa. Anche l'esercito italiano passo alla controffensiva
ottenendo la decisiva vittoria di Vittorio Veneto. L'Austria chiese l'armistizio, cioè la
sospensione delle azioni di guerra, e l'italia risultò vittoriosa (4 novembre).

II 9 novembre 1918 a Berlino venne proclamata la repubblica.

Lo stesso accadeva in Austria (11 novembre), dopo che l'Ungheria, Cecoslovacchia e
Iugoslavia si erano dichiarate indipendenti. I due imperatori presero la via dell'esilio.

Sempre l'11 novembre veniva firmato l'ultimo armistizio, con la Germania. si chiudeva così la
prima guerra mondiale. Il numero dei caduti in guerra è stato calcolato in 10 milioni; 600 mila
furono quelli italiani
Caduti, prigionieri e dispersi degli
Alleati-Intesa
Caduti, Prigionieri, Dispersi e Feriti degli Alleati-Intesa
Caduti, prigionieri e dispersi degli Imperi Centrali
Caduti, Prigionieri, Dispersi e Feriti degli Imperi Centrali
Nazione
Uomini
mobilitati
Caduti
Prigionieri
e dispersi
Feriti
Totale delle
vittime
% delle
vittime
rispetto ai
mobilitati
9150000
76.3
Russia
12000000
1700000
4950000
2500000
Francia
8410000
1357800
4266000
537000
6160800
73.3
Impero britannico
8904467
908371
2090212
191652
3190235
35.8
Italia
5615000
650000
947000
600000
2197000
39.1
Stati Uniti
4355000
126000
234300
4500
350300
8.0
Giappone
800000
300
907
3
1210
0.2
Romania
750000
335706
120000
80000
535706
71.4
Serbia
707343
45000
133148
152958
331106
46.8
Belgio
267000
13716
44686
34659
93061
34.9
Grecia
230000
5000
21000
1000
27000
11.7
Portogallo
100000
7222
13751
12318
33291
33.3
50000
3000
10000
7000
20000
40.0
Montenegro
Totale intesa
Germania
42.188.810
5.152.115
12.831.004
4.121.090
22.089.709
52.3
11000000
1773700
4216058
1152800
7142558
64.9
Austria-Ungheria
7800000
1200000
3620000
2200000
7020000
90.0
Turchia
2850000
325000
400000
250000
975000
34.2
Bulgaria
1200000
87500
152390
27029
266919
22.2
Totale imperi centrali
22.850.000
3.386.200
8.388.448
3.629.829
15.404.477
67.4
Il costo della guerra: 1.195 miliardi e 100 milioni
di franchi oro dell'epoca, cui vanno aggiunte le
spese della ricostruzione, della riconversione
dell'industria bellica e delle vite umane perse.
La cifra totale fu talmente alta che sino alla
Seconda Guerra Mondiale fu impossibile
risollevarsi.
Chi spese di più fu la Gran Bretagna, seguita da
Germania, Francia, Usa, Russia, AustriaUngheria, Italia, ecc.
c
Otto Dix, Triptychon Der Krieg (192932)
Otto Dix, Die Skatspieler (1920)
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1917